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POLITICA
Antonino Minardo: «La sicurezza sopra a tutto» SPECIALE
L’immagine di copertina è liberamente ispirata alle opere di Mimmo Rotella
Emilia Romagna, Sos modifica legge INCHIESTA
Divieto pubblicità, tra dubbi e certezze PERSONAGGI
La nuova dignità
del gioco
Peppe Servillo Alessandra Faiella COVER STORY 24
LASLOTDELMESE
Snaitech Sustainability Week Un format vincente
DREAM SET TORNADO | D A O C T A V I A N U N N U O V O S E T
DA
SOGNO
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numero 11
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novembre 2019
Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it
EDITORIALE
Non vedo, non sento, non parlo ma tasso
anno xi
Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Roberta Falasca Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Ludovico Calvi Geronimo Cardia Gianni Carra Daniele Duso Marco Fiore Carmela Ignaccolo Nashira Lorien Pilling Francesco Scardovi Dan Snook Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Manuel Kovsca Michele Nucci Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Marketing Elena Bulgarelli mob. 348 3631373 e.bulgarelli@gnmedia.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.
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Gli effetti del Decreto Dignità
Mentre in questo numero ci interroghiamo sugli effetti del decreto Dignità col quale ormai conviviamo (da separati in
casa ovvio) da un anno e mezzo, il nuovo Governo giallorosso ha iniziato a preparare il nuovo “regalo di Natale” per il gioco pubblico con l’ennesima manovra economica anti-gambling. Ma non vogliamo piangerci addosso. Piuttosto, vorremmo capire come uscire dalla fossa che il regolatore (di cosa ancora va capito) sta scavando piano piano. Un dubbio, però, c’è: siamo così sicuri che i ministri che si stanno succedendo in rapida sequenza manco fosse uno skip sulle stories di Instagram, sappiano a cosa si va incontro? Non possiamo credere che la volontà sia quella di “strozzare” il settore (solo quello degli apparecchi da intrattenimento va specificato) con aumenti del Preu programmati per gli anni a venire con la speranza che quei soldi finiscano nell’economia reale. Non mi dilungherò con voi, lettori di Gioco News, sul fatto che, chi gioca, continuerà a farlo. Giusta una regolazione. Ma sul campo semantico dobbiamo essere cauti: non serve maggiore regolamentazione su un settore oberato da norme, adempimenti e controlli, ma un piano d’azione per trovare un “new deal” con la politica. Tra addetti ai lavori sento spesso dire: “Vorremmo sapere di che morte dobbiam morire”. O anche: “Ma vietate il gioco, non fate prima?”. Queste affermazioni nascondono l’unico concetto che i politici avversi al gioco non vedono o pensano sia risolvibile con uno schiocco di dita: il settore del gioco pubblico ha una sua dignità che è rappresentata da persone che lavorano, da famiglie normali e da onesti cittadini. Posizioni e interessi legittimi creati anni fa dallo stesso Stato che ora fa retromarcia non vedendo il muro contro il quale sta andando a sbattere. Come detto è impensabile riconvertire in un battito di ciglia un’industry che fattura oltre 100 miliardi l’anno. Le ricadute sarebbero (in parte già lo sono state) pesantissime e in un Paese che non produce occupazione è un piano che definire utopico sembra un eufemismo bello e buono. Da tutte queste considerazioni l’appello finale: che il settore sappia trovare unità e quella rappresentatività che finora è mancata. Crescono le associazioni e gli strumenti che hanno in mano ma la musica che suona il comparto sembra non uscire dalle casse e non arriva a destinazione. Non ci ascoltano! Ma ci tassano e se non cambia qualcosa, prima o poi, ci chiudono davvero! Per questo una soluzione in questo senso va per forza trovata. A meno che dall’altra parte della cornetta ci sia qualcuno in malafede. Altrimenti giustificare il senso delle ultime manovre economiche è come cercare acqua nel deserto. Cesare Antonini
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S O M M A R I O
POLITICA
04. Sicurezza, una priorità
Deputato di Forza Italia, Antonino Minardo si batte da anni per un gioco sicuro e per la tutela dei minori
06. Un bilancio in negativo
La filiera del gioco legale attacca le misure del Governo collegate alla Manovra ma rilancia il confronto
SPECIALE
10 10. La legge della discordia
Riusciranno gli operatori dell’Emilia Romagna a ottenere la modifica della normativa sul gioco? Politica, operatori, sindacati e avvocati si confrontano sulle possibilità in campo alla vigilia delle elezioni regionali.
INCHIESTA
14. Tra Dignità e costituzionalità
L’avvocato Quirino Mancini evidenzia i profili critici della legge che vieta la pubblicità del gioco con vincita in denaro e auspica ulteriori interventi interpretativi da parte dell’Agcom
18. Il successo del gioco è nel passaparola 20. Ippica, la ricerca della strada perduta 2
GIOCONEWS #11 NOVEMBRE 2019
ESTERI
ATTUALITÀ
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28. Crescere è difficile
38. Uno per tutti e tutti per l’omnichannel
Come è cambiato il mercato del gioco online dal 2005, il suo anno d’oro, al 2019
30. SiGma Malta, l’innovazione
Ecco lo stato dell’arte coi principali attori del settore, anche in ottica di evoluzione nell’era post Dl Dignità
32. Milano capitale europea del
SLOT
al servizio dell’iGaming
gioco 33. Giochi bulgari
NORMATIVA
34. La Questione territoriale diventa europea Il problema dei distanziometri che provocano l’espulsione del gioco legale visto dall’Ue
40. Omicidio (e suicidio) di Stato
La Manovra di bilancio in fase di approvazione da parte dell’attuale Governo potrebbe decretare la scomparsa di un’intera filiera economica: un omicidio-suicidio alla luce del sole, con il beneplacito dei proibizionisti FISCO&SLOT/ Una “Cassazione” per i gestori
42.
Auspico che questo Governo non si limiti ad avviare campagne di informazione e sensibilizzazione perché non bastano. Occorre altro. In questi anni non si è riusciti a rafforzare i sistemi di prevenzione e cura e questo lo si deve fare solo investendo nel sistema sanitario nazionale e coinvolgendo le Regioni e gli enti locali.
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Antonino Minardo
IPPICA
CASINÒ 68. La quiete (laboriosa) dopo la tempesta
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Via libera del tribunale di Aosta all’’omologa del concordato in continuità della società di gestione del Saint Vincent Resort & Casino: i sindacati invitano a non abbassare la guardia PANNONERO/ Il casinò che vorremmo LASLOTONLINEDELMESE
70.
INTERVISTE
72. L’eterna tentazione
dell’uomo/ Peppe Servillo porta in scena l’Histoire du Soldat, proposta in una insolita e verace versione in lingua napoletana «Il talento da solo non basta»/ Comica, scrittrice, attrice: Alessandra Faiella, classe ‘62, sul palco mostra l’energia di una teenager e la grinta di una professionista navigata
48. Regole chiare e meritocrazia
Gli operatori chiedono un incontro al ministro Teresa Bellanova, mentre il deputato di Fratelli d’Italia, Salvatore Deidda, sottolinea la necessità di unire l’ippica ad altre attività che permettano un ulteriore indotto
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SCOMMESSE
50. Il dribbling del betting, come i Pvr possono far crescere il settore Il gioco fisico tra mille difficoltà scopre nei Punti vendita e ricarica una modalità completamente legale per conservare e (forse) sviluppare l’offerta VOXMANAGER/ Diritti Ip sul feed di dati sportivi. Come si svilupperà il mercato delle scommesse? LEDRITTEDELMAESTRO/ Quel giorno che Trinca e Cruciani sconvolsero il mondo del calcio
59. ALBARDEGLIESPORTS 74. DALMONDO 75. L’ORADELGIOCO 76. DANONPERDERE 78. L’AVVOCATODELDIAVOLO 80. GIOCO&RETAIL 82. GIOCO&PSICHE 84. GIOCHIDABAR 85. GIOCARECONGUSTO 86. LASLOTDELMESE 88. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO
54.
FLIPPER
58. L’Europa chiama, Roma risponde VLT
Mentre in Danimarca va in scena il Campionato europeo di flipper sportivo che incorona l’outsider Patrik Lindberg, in Italia trionfa il solito Gabriele Tedeschi
verso il futuro
POKER
Sisal Entertainment lancia il nuovo sistema di gioco Vlt denominato “Next”
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aziende
COMMA 7
24. Snaitech, la sostenibilità innanzitutto
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3 GIOCAR GIO CONGU
LEA DA
E
PROMOSPACE
GIOCO &ARTE
GIOCO &ARTE
China
GIOCARE GIO CONGUSTO
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DANON PERDERE
LEAVVENTURE DAROONEY
sport betting market develop?
95. VOXMANAGER/ Big racing in little NUOVE TENDENZE
DALMONDO
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ILUOGHI DELGIOCO
RIFLESSIONI DAORSO
L’OROSCOPO
GIOCO &PSICHE
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
90. Growing up is hard to do 92. Milan european gaming capital 93. Bulgarian games 94. Sport data Ip rights, how will the
NUOVE TENDENZE
62. 66.
english pages
NEWSLETTER
Dopo Campione d’Italia, San Marino e Sanremo, ora il popolare format internazionale totalizza 1.156 entries anche al Perla Resort di Nova Gorica C’era un cinese a Sochi La Bom fa boom, ancora record a Malta LEAVVENTURE DAROONEY
I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE
60. L’Ipo è iper anche in Slovenia
GIOCO &PSICHE
PANNONERO
DANON PERDERE
LOSFIZIO DELGIOCO
DALMONDO
Autunno difficile per gli apparecchi da gioco senza vincita in denaro, secondo Andrea Lo Massaro, vice presidente vicario dell’associazione nazionale Sapar
L’AVVOCATO DELDIAVOLO
GIOCO &TECNICA
PANNONERO
DANON PERDERE
46. Amusement evolu-
LAVLT DELMESE
56. NUOVETENDENZE 87 . NEWSLETTER
LASLOT DELMESE
DALMONDO
LOSFIZIO DELGIOCO
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73
rubriche
52.
44. Un passo avanti
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71.
DALMONDO
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politica
A N T O N I N O
M I N A R D O
Sicurezza una priorità
T
di Roberta Falasca
Deputato di Forza Italia,
Antonino Minardo si batte utelare i minori e i giocatori attraverso un gioco sicuro è la priorità da anni per un gioco sicuro che il deputato di Forza Italia Antonino (Nino) Minardo mette sui e per la tutela dei minori banchi di Montecitorio. Sono molti i temi portati in Aula: l’ultimo, in ordine di tempo, la proposta di legge dal titolo “Norme per regolamentare la vendita e la diffusione dei videogiochi violenti a tutela dei minori e introduzione dell’obbligo di classificazione” che mira a vietare la vendita ai minori di 18 anni dei videogiochi non adatti ai ragazzi”. Ma non solo: sono necessarie, secondo il deputato Minardo, una regolamentazione del gioco in Italia che salvaguardi il giocatore e l’introduzione di norme che disciplinino anche l’aspetto riguardante l’evasione fiscale nel settore. Infatti, Minardo, auspica che il Governo riveda con attenzione le norme sul gioco a 360 gradi. Dal contrasto della diffusione delle applicazioni di gioco rivolte a bambini e giovanissimi, concepite per smartphone e per tablet, che imitano il funzionamento delle slot con vincita in denaro, all’adozione di misure adeguate volte alla tutela dei minori per evitare che possano essere soggetti a forme compulsive. Onorevole Minardo, quanto è importante una regolamentazione del gioco in Italia? Ci può parlare della sua proposta di legge su minori e videogiochi? “Negli ultimi anni il panorama dei giochi in Italia ha subìto profonde modificazioni e la nascita di prodotti di grande appeal per il pubblico, soprattutto più giovane, ha aumentato in modo esponenziale l’insorgere di patologie connesse agli stessi. L’offerta dei giochi d’azzardo, infatti, è in continuo aumento, è sempre più diversificata ed è divenuta ormai alla portata di tutti. Ritengo necessaria una regolamentazione rigida del gioco in Italia con norme di prevenzione, salvaguardia e tutela del giocatore in generale e dei minori in particolare, e con misure che disciplinino anche l’aspetto riguardante l’evasione fiscale nel settore. Per quanto riguarda i minori di recente ho presentato una proposta di legge di tutela di questa fascia della società molto a rischio. ‘Norme per regolamentare la vendita e la diffusione dei videogiochi violenti a tutela dei minori e introduzione dell’obbligo di classificazione’.
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GIOCONEWS #11 NOVEMBRE 2019
POLITICA ANTONINO MINARDO
“Sono del parere che la riduzione dell’offerta legale non sia tanto efficace per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Anzi, potrebbe essere un’arma a doppio taglio, potrebbe diventare pericolosa perché metterebbe in moto i meccanismi patologici del gioco compulsivo, della ricerca di luoghi nascosti ove sfogare le proprie debolezze e dipendenze, sia nei casi problematici che in quelli patologici di dipendenza”. Il gioco d’azzardo patologico è un problema che viene affrontato anche da associazioni e operatori che si occupano di intrattenimento, i quali chiedono al ministero della Salute dialogo e confronto. Secondo lei è cambiata nel tempo la consapevolezza di questa problematica da parte di tutti, delle associazioni, dei concessionari e degli operatori? “La consapevolezza è cambiata ma non ci sono strumenti adeguati per combattere il fenomeno. Le associazioni, gli operatori e così via agiscono da soli per contrastare l’emergenza ma hanno bisogno di sostegno e supporto dalle istituzioni”. MODICA
Questo l’obiettivo del progetto di legge: il mondo dei videogiochi sia acquistati nei punti vendita sia scaricati online, è privo di regole. Un bambino può acquistare liberamente o scaricare da internet anche i videogame indicati come adatti a un utente maggiorenne. Proprio alla luce di tale realtà, risulta prioritario per la sicurezza dei ragazzi un intervento che regolamenti in maniera esaustiva il tema della tutela dei minori in tale settore. Il mio progetto di legge mira da un lato a recepire la classificazione Pegi e, dall’altro, a potenziare il sistema TRA ROMA E MODICA – “La mia settimana di lavoro si di protezione dei minori, apportando quei correttivi che alterna tra Modica, la città dove risiedo e Roma”, spiega solo una normativa adeguata può introdurre. Ad inizio il deputato Nino Minardo. “Sostanzialmente nei giorni di quest’anno ho anche interrogato i ministri della Sadi lunedì, venerdì, sabato e domenica sono a Modica. lute, dell’Interno e dell’Economia chiedendo di avviare In genere, a parte la domenica che cerco di trascorrere e attuare immediate azioni per contrastare la diffusione quanto più possibile con la mia famiglia, i giorni quandelle applicazioni di gioco d’azzardo per bambini e giodo sono a Modica li dedico al territorio senza tralasciare vanissimi per smartphone e tablet che imitano in ogni le vicende politiche e partitiche locali che affronto atdettaglio il funzionamento delle slot e adottare misure traverso interlocuzioni con esponenvolte alla tutela dei minori per evitare che possano esseti politici, istituzioni ed enti locali. re soggetti a forme compulsive di gioco”. Martedì, mercoledì e giovedì sono Quello attuale è sicuramente un momento molto delicato per le giornate romane; in questi giorni quanto riguarda il gioco pubblico, cosa ne pensa delle misure i miei impegni si alternano tra lavoindicate dal decreto Dignità del precedente Governo che vieta ri d’Aula e sedute di Commissione, la pubblicità del gioco sui mass media? contestualmente ci sono anche mo“È un segnale molto timido di contrasto al gioco pubblimenti di confronto nei ministeri per co. È stata l’unica misura contenuta nel decreto Dignità le problematiche che riguardano il e non basta”. mio territorio, per le quali sono staOnorevole Minardo, tra i punti programmatici del Governo to sollecitato, anche con la presenza giallorosso c’è quello sul contrasto al gioco d’azzardo patologidelle delegazioni di rappresentanti co. Secondo lei l’Esecutivo introdurrà nuovi progetti rivolti alla istituzionali, sindaci e cittadini della prevenzione e cura? provincia di Ragusa”. “Lo spero. Auspico che questo Governo non si limiti ad avviare campagne di informazione e sensibilizzazione perché, come detto, non bastano. Occorre alLUI CHI È?!? tro. In questi anni non si è riusciti a rafforzare i sistemi di prevenzione e cura e questo lo Nato a Modica, in provincia di Ragusa, il 5 febbraio 1978, è laureato in Scienze si deve fare solo investendo nel sistema sanipolitiche ed è dirigente di azienda privata. Minardo è stato eletto nella circoscrizione Sicilia 2, collegio plurinominale Sicilia 2 – 02 nella lista di elezione tario nazionale e coinvolgendo le Regioni e Forza Italia e proclamato onorevole il 19 marzo 2018. Minardo è stato deputato gli enti locali”. nelle precedenti legislature XVI, XVII. È iscritto al gruppo parlamentare Forza Secondo lei, la riduzione dell’offerta di gioco legale Italia - Berlusconi presidente, dal 27 marzo 2018, è componente degli organi parlamentari VII commissione (Cultura, Scienza e Istruzione) dal 12 febbraio avrà degli effetti positivi sui rischi di patologie a 2019 ed è stato in XII commissione (Affari Sociali) dal 21 giugno 2018 al 12 esso legate o rischia di incentivare quello illegale, il febbraio 2019. che sarebbe certamente più pericoloso?
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politica
Un bilancio in negativo Scontenta tutti e, soprattutto, almeno per ora non si accompagna ad una riforma generale del comparto. La filiera del gioco legale attacca le misure del Governo collegate alla Manovra ma rilancia il confronto.
“Q
uale settore industriale può sopravvivere con una pressione fiscale che ormai ha superato il 70 percento?”. Basta la domanda – retorica - lanciata nell’aria da Stefano Zapponini, presidente di Sistema Gioco Italia, la federazione di filiera dell’industria del gioco e dell’intrattenimento di Confindustria, a rendere bene gli umori del comparto dopo il sì al decreto fiscale collegato alla Manovra 2020, contenente una serie di misure sui giochi. Fra cui spicca il nuovo aumento del prelievo erariale su slot (portato al 23 percento) e Vlt (al 9). “Abbiamo subito 10 incrementi negli ultimi quattro anni, di cui sei negli ultimi 12 mesi”, ricorda Zapponini, che quindi si pone un’altra serie di grandi domande, retoriche anch’esse: “In assenza di una riforma del settore e con una pressione fiscale così potente, con un quadro normativo poco stabile, come si faranno le prossime gare, quali saranno gli operatori che risponderanno al bando? E perché non si mette mano al riordino?”. Finite le domande, il presidente di SgI prova a dare qualche risposta e soprattutto a formulare qualche richiesta al Governo. “Serve un gioco legale che presidi molto di più il Paese, visto che le norme locali, pur puntando alla difesa del territorio da un presunto pericolo, poi conseguono il risultato opposto, consegnandolo al gioco illegale. Se prima questo era solo un rischio, ora è una certezza. Il punto è capire se vogliamo continuare a riunirci per fare considerazioni o se vogliamo passare all’azione mettendo attorno al tavolo uomini e donne di buona volontà per fare una proposta di riforma, che coinvolga sindacati ed istituzioni. Non aspetterei l’ennesimo prodotto calato dall’alto.
STEFANO ZAPPONINI
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GIOCONEWS #11 NOVEMBRE 2019
Nella nostra assemblea del giugno scorso abbiamo lanciato l’idea di un’alleanza per il gioco lecito con la presenza di Confcommercio e Confesercenti: un primo risultato, che ha lanciato un chiaro messaggio politico. Ora bisogna produrre qualcosa di concreto, una riforma condivisa”. Zapponini poi passa a commentare alcune delle altre misure previste dal Governo per il futuro del comparto e contenute, sempre, nel Dl. A cominciare dal registro unico degli operatori. “Non è una priorità, ma ben venga se non è un modo per fare cassa, ma un sistema con cui certificare con maggiore puntualità i requisiti che legittimano un soggetto a essere definito ‘operatore di gioco’. Bisogna concentrarsi sulla sicurezza del gioco legale, sul gettito erariale come sulla tutela dei territori con una normativa nazionale, che metta il giocatore-cittadino in sicurezza e garantisca la sostenibilità economica per gli operatori, guardando anche all’aspetto sociale delle imprese”. Quanto alla proroga dei bandi per il bingo e le scommesse, il presidente di Sistema gioco Italia ammette che si aspettava cambiamenti, ma rileva la “conferma dello stesso stile. Si continua a vivere alla giornata, però siamo fiduciosi, speriamo che il Governo sostenga i livelli occupazionali, visto che il motore è questo, è che consideri la rilevanza del settore sia come come fonte di gettito erariale sia di occupazione. Posso dire che... abbiamo davvero ‘sfondato il fondo’, quindi serve un po’ di buon senso. Come si possono fare le gare in un contesto come questo? Se si vogliono fare, oltre alle proroghe, si devono fare delle riforme. Se non si riscrivono le regole del gioco gli operatori non parteciperanno, quindi non ci saranno alternative a nuove proroghe”. (Fm)
POLITICA UN BILANCIO IN NEGATIVO
Acadi «Il settore del gioco pubblico è a rischio» “Con l’introduzione di ulteriori incrementi del Preu sulle Awp e Vlt, nonché di altre misure di prelievo a vario titolo, come previsto dall’iter di bilancio, si preannunciano gravi rischi per il comparto del gioco pubblico”. Anche secondo il presidente di Acadi, l’avvocato Geronimo Cardia, le notizie sugli inasprimenti delle tassazioni non sono confortanti. “Le tre principali conseguenze del dettato normativo sono la tenuta delle aziende del settore e il conseguente rischio occupazionale, la riduzione del gettito erariale e l’incremento del gioco illegale. Dall’inizio delle concessioni sono intervenuti otto aumenti del prelievo erariale, non previsti in fase di affidamento, fatto evidentemente illegittimo poiché iniquo. In particolare, nei
soli 15 mesi passati, il comparto apparecchi e la sua filiera sono stati oggetto di un triplo aumento del prelievo. Tali interventi fiscali hanno radicalmente modificato le condizioni delle concessioni assegnate con gare pubbliche”. Per poi rimarcare: “Con gli ulteriori inasprimenti della tassazione si arriva ad un prelievo sui ricavi del 75 percento per le Awp e del 62 percento per le Vlt. Si rammenta poi che i concessionari hanno già versato oltre 900 milioni a inizio affidamento. A legislazione vigente, la tassazione sugli apparecchi già genera un gettito complessivo di 6,7 miliardi di euro, dei quali 4,8 dalle Awp e 1,9 dalle Vlt”. (Rf )
GERONIMO CARDIA
MASSIMILIANO PUCCI
As.Tro «La tassazione farà chiudere tutte le aziende» Senza mezze misure Massimiliano Pucci, presidente di As.Tro, che commenta così gli aumenti: “La tassazione prevista dal Governo farà fallire tutte le aziende e non consentirà la sopravvivenza di nessuno. Una scelta punitiva da parte del Governo per l’intero comparto che continuerà a pagare queste scelte politiche. Credo che abbiamo superato il limite del sopportabile. Siamo circondati da un vero e proprio clima di sfiducia. I concessio-
nari che hanno la titolarità del gioco devono iniziare a fare sistema. Spero che il Governo non abbia promesso questi soldi all’Europa: il 73 percento di tassazione significa voler chiudere un intera industria e tutto questo deve essere aggiunto alle limitazioni territoriali che mettono in ginocchio la filiera. Vedremo cosa accadrà - conclude Pucci - e se il Governo ci potrà dare una mano anche per dare le buone uscite ai lavoratori”. (Rf )
Sapar «Il Governo vuole cancellare definitivamente il comparto» “Un altro durissimo colpo inferto a migliaia di imprese del settore. È l’ulteriore conferma che c’è un preciso disegno di questo Governo il quale, alla stessa stregua di altri Esecutivi, attraverso sistematiche tassazioni, intende cancellare definitivamente il comparto del gioco di Stato, in particolare quello degli apparecchi da intrattenimento”, afferma il presidente di Sapar, Domenico Distante. “Le misure previste dalla manovra di Bilancio, tra cui l’ulteriore aumento del Preu a carico di gestori e operatori, pur di far cassa, rappresentano l’anticamera del fallimento per migliaia di piccole e medie aziende con pesantissime ricadute sul futuro di circa 150mila lavoratori. Le prospettive future alla luce di questi provvedimenti gettano
nel panico migliaia di piccole e medie imprese che vedono ridurre sempre più l’esiguo margine di guadagno, il vanificarsi di investimenti per il rinnovo del parco tecnologico in un quadro normativo estremamente disarticolato e per nulla omogeneo, composto da leggi regionali che tendono a espellere il sistema del gioco legale attraverso provvedimenti sempre più restrittivi in nome del contrasto alle ludopatie. Il difficile ma auspicabile dialogo con gli esponenti del Governo rende complesso il confronto, nonostante in più circostanze sia stata sollecitata la necessità di giungere ad una regolamentazione nazionale di un settore che paga il prezzo più alto in termini di imposte e di tassazione”. (Rf ) DOMENICO D I S TA N T E
Obiettivo 2016 «Ristrutturare e innovare il gioco pubblico» “La legge di Bilancio è un copia-incolla di quella degli ultimi anni e un’ulteriore occasione persa”. Come i suoi colleghi di filiera, anche Maurizio Ughi, presidente di Obiettivo 2016,
non è tenero con i provvedimenti del Governo. “Al di la dei ‘piagnistei’ delle varie categorie, dove ognuno si lamenta perché il settore è stato messo nelle condizioni
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politica
UN BILANCIO IN NEGATIVO
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di essere considerato male dall’opinione pubblica, l’accanimento di imposizioni fiscali mette tutti in difficoltà, specie gli operatori più piccoli presenti sul mercato, che si vedono ridurre le risorse e sono già a rischio specialmente per i provvedimenti locali”. Secondo Ughi, sarebbe meglio “chiudere il settore in attesa del riordino. Ovviamente, all’interno di una legge di Bilancio non si può fare una ristrutturazione del gioco pubblico, ma il Governo dovrebbe assegnare al ministero dell’Economia una legge delega per mettere in atto tutte le cose che servono per rifondare il settore, altrimenti le grandi aziende continueranno a lucrare sul debole, diventando sempre più grandi, e il piccolo avrà sempre meno possibilità di farsi valere. Il Movimento cinque stelle afferma sempre di voler salvare ‘le piccole botteghe’ ma alla fine sta facendo l’inverso: si spende molto di meno con il rinnovo dei diritti di concessione che a partecipare a una gara”. Il presidente di Obiettivo 2016 quindi puntualizza che “il mercato è fermo dal 2004 – 2005 dal punto di vista organizzativo-strutturale e che non sono state portate avanti innovazioni dal punto di vista tecnologico. Il sistema di accettazione delle scommesse ad esempio è fermo a quello definito nel 2000 con il terminale di sportello, ora sul territorio c’è il 40 percento di sportellisti e il 60 percento di self service, che sono stati accettati ma non regolamentati. C’è ancora una tecnologia obsoleta che si adatta a quello che fa lo sportellista. La tecnologia in questi anni ha compiuto passi da
gigante e può essere a supporto di quanto fatto nel punto vendita per limitare chi gioca e non fargli spendere troppo, introducendo sistemi di controllo. Queste regole non sono state fatte, siamo tutti in attesa del Parlamento, che non si pronuncia; deve mantenere il gettito derivante dal gioco pubblico, può dire che è il male assoluto ma intanto non avvia nessuna ristrutturazione del settore. È inutile continuare a dire che ‘il gioco fa male’: i responsabili sono loro, perché loro sono gli unici che possono metterci le mani”. Ughi poi offre una sua ricetta al Parlamento, chiamando in causa in primis il senatore pentastellato Giovanni Endrizzi. “Lui dice che aumentare le tasse sul gioco serve per far giocare di meno, ma in realtà per ottenere tale effetto dovrebbero far costare di più il gioco. Se vogliono che il giocatore spenda di più al gioco per poi frenarsi dovrebbero fare un provvedimento rovesciato, dare un tetto massimo al payout, obbligare il sistema a comunicare informazioni sul ritorno delle giocate ai giocatori. Solo questo potrebbe davvero scoraggiarli”. Infine, il presidente di Obiettivo 2016 dice la sua sulla proroga del bando per le scommesse. “Mi sta bene il rinnovo per il 2020, ma entro il dicembre dello stesso anno il ministero dell’Economia dovrebbe aver riformato il settore con una legge ad hoc. Allora ci sarebbe una logica, ma così invece sembra solo l’attività schizofrenica di quelli che non sanno che fare e non possono fare altro che scaricare la colpa sugli senza saper dire di chi è davvero: il settore invece dovrebbe pretenderlo, per mettere fine alla brutta immagine che ne è stata veicolata in questi anni”. (Fm)
MAURIZIO UGHI
Assosicon «Si garantiscano gli investimenti» “Ovviamente non siamo contenti delle misure decise dal Governo, ma c’è da dire che, come accade in tutti i settori produttivi, si dovrebbe discutere prima, fare una contrattazione con tutti i soggetti coinvolti, invece di essere passivi e poi cercare il confronto. I Monopoli di Stato sanno bene a quanto ammonta la spesa per il gioco, l’Istat ha appena attestato che la spesa mensile delle famiglie è di 3,9 euro al mese, ma non fanno altro che tassarci”. A commentare le disposizioni del decreto fiscale collegato alla Manovra 2020 è Raffaele Palmieri, presidente di Assosicon, sindacato delle concessionarie di betting che rappresenta soprattutto piccoli e medi imprenditori. “Per non parlare poi dell’istituzione del registro unico degli operatori del gioco pubblico: è incomprensibile. Siamo concessionari con convenzioni firmate con Adm, perché ci dobbiamo classificare, visto che siamo già riconosciuti? Sarebbe come dire ai tabaccai che si devono iscrivere ad un albo dei tabaccai. L’iscrizione al Ries aveva un senso per gli esercizi commerciali che non avevano nulla a che fare con il gioco e chiedevano di ospitare un apparecchio ma questo, previsto per tutta RAFFAELE PALMIERI
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la categoria, decisamente no”, puntualizza Palmieri, che poi si spende anche in merito agli aumenti di tassazione. “Anche in questo caso, direi che ci si dovrebbe confrontare prima, e non dopo, sarebbero necessari degli ‘stati generali’ con Adm e la politica, con tutti gli interlocutori coinvolti, lo stesso Baretta conosce bene le dinamiche del settore. Siamo in una morsa, abbiamo contro l’opinone pubblica e lo Stato ci spreme con una tassazione indebita, non è piu sostenibile un’ulteriore alzata di asticella”. Quanto alla proroga del bando per le scommesse, il presidente di Assosicon rimarca che “è un palliativo. Il bando lo stiamo aspettando da 4 anni, volevamo un ordine nella distribuzione della rete, visto che siamo impazziti dietro alle delibere dei comuni. Chiediamo una linea unica razionale in modo da andare al bando consapevoli, per poter fare un piano economico a lungo respiro come si fa in tutti i settori economici in cui è coinvolto lo Stato. Le autostrade, ad esempio, ci starebbero al rinnovo di una concessione anno per anno? In ambito europeo gli affidamenti sono novennali, quindi occorre perseguire un modello del genere anche a livello nazionale, serve garantire gli ammortamenti”. (Fm)
La legge della discordia Riusciranno gli operatori dell’Emilia Romagna a ottenere la modifica della normativa sul gioco? Politica, operatori, sindacati e avvocati si confrontano sulle possibilità in campo alla vigilia delle elezioni regionali. SPECIALE
La
di Francesca Mancosu
Giunta che sarà chiamata a governare l’Emilia Romagna dopo le elezioni del gennaio 2020, specie se cambierà casacca, si troverà a dover maneggiare una bella “patata bollente”: la modifica della legge regionale sul gioco del 2013 che porterà all’azzeramento pressoché totale dell’offerta legale nel 2022, alla scadenza del contratti con i concessionari di rete in essere per gli apparecchi installati nei locali pubblici. Ora che, insieme con il voto, si avvicina anche il 31 dicembre, data in cui il distanziometro diventerà valido per i corner di scommesse, è quindi d’obbligo fare il punto della situazione. Non solo con le rappresentanze dell’industria o dei lavoratori, ma pure con la politica, che ha sostenuto o contrastato tale normativa nel corso degli anni.
Una legge da difendere o da rifondare? Lo scontro per la guida della Regione vedrà contrapporsi principalmente la senatrice leghista Lucia Borgonzoni e il presidente uscente Stefano Bonaccini, in quota Pd. Nessuna candidatura per l’attuale assessore al Commercio Andrea Corsini, che però dice la sua sulla materia: “Sarà la prossima giunta a prendere in considerazione eventuali modifiche normative. Per quanto mi riguarda rimane fermo un principio: lotta serrata alle ludopatie. Occorre naturalmente tutelare le imprese e i lavoratori, a mio parere si può fare”.
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Passando al Movimento 5 Stelle, parla Andrea Bertani, che durante la legislatura ha criticato la presunta “manica larga” della Regione nell’applicazione della legge. “Credo che vadano prese in considerazione le motivazioni dei gestori e dei lavoratori, senza però indietreggiare sulla tutela della salute dei cittadini. Credo che occorra sensibilizzare i Comuni ad aiutare gli imprenditori per individuare zone dove è possibile la ricollocazione delle attività e a supportare i lavoratori a rischio licenziamento con forme di sostegno, riqualifi-
LA LEGGE DELLA DISCORDIA
MICHELE FACCI
Serve un’approfondita valutazione anche sui dati relativi alle dipendenze: non sono affatto convinto che con l’introduzione della nuova normativa la Regione abbia abbassato la spesa sociale per contrastare il Gap, indicata fin dall’origine in modo alquanto generico”. Dall’aula del Consiglio arriviamo all’Anci con il punto di vista espresso dal referente del Coordinamento regionale per il contrasto al gioco d’azzardo, Massimo Masetti. In caso di modifica della legge, “sarebbe utile partire da un contesto nazionale comune, che vedesse un riordino del settore con la riduzione significativa dell’offerta di gioco sul territorio nazionale. Inoltre, future normative dovranno introdurre novità tecnologiche sia per scongiurare l’utilizzo illecito e le frodi, sia per poter avere maggiori informazioni su tutto il comparto”. Quanto alla proposta, formulata da alcuni operatori, di costituire un fondo comunale per welfare e dipendenze, Masetti sottolinea che “in un certo senso oggi siamo già in una situazione simile a quella auspicata. Il ministero delle Finanze trasferisce infatti una cifra al ministero della Sanità vincolata all’utilizzo per il contrasto del gioco patologico. Questo fondo viene poi ripartito sulle Regioni che a loro volta lo distribuiscono ai distretti socio sanitari in base ad un piano locale. I problemi al momento sono: il fondo è triennale e dopo il primo anno (50 milioni di euro) è stato ridotto (a 45 milioni). Occorre quindi dare stabilità e certezza al fondo in modo da poter programmare azioni di medio e lungo periodo. Poi, anche se dal 2017 il Gap è entrato a far parte dei livelli essenziali di assistenza, a ciò non è seguito un aumento del fondo sanitario a disposizione. Questo genera un problema strutturale non consentendo investimenti in formazione specifica per il personale o in assunzioni di professionalità ad hoc, laddove necessario”. Dal canto loro, i Comuni, “oltre alla possibilità di applicare le normative vigenti hanno poche possibilità di agire per ridurre l’offerta di gioco. Rimane però nelle loro mani uno strumento, quello culturale, che è assolutamente fondamentale e che va utilizzato al meglio, per far comprendere a tutti, in particolare ai giovani, che l’azzardo non è un gioco e non è la soluzione ai problemi, anzi in alcuni casi può procurarne. Altro campo d’azione è il sostegno alle attività commerciali che decidono di dismettere le slot. Ad oggi si è agito con progetti specifici supportati dai fondi del bando Slot FreEr che però risultano insufficienti e non strutturali. Auspico l’avvio di un confronto regionale anche con le associazioni di categoria per costruire progetti assieme”. >
ANDREA CORSINI CON STEFANO BONACCINI
SPECIALE
cazione professionale per i settori economici dove c’è la necessità di nuove assunzioni. Anche in questo caso, credo che la Regione debba valutare l’opportunità d’incentivi all’assunzione. Finora, però, i dati sulle difficoltà dei lavoratori del settore sono stati segnalati dalle aziende, in maniera a volte un po’ generica, senza un effettivo riscontro statistico”. Per quanto riguarda i dati sulla diffusione del gioco patologico il consigliere pentastellato rimarca che “tutte le aziende sanitarie segnalano un importante aumento negli scorsi anni di persone prese in carico (e che purtroppo sono solo la punta dell’iceberg delle persone colpite). Credo che gli effetti positivi delle norme introdotte in questa legislatura non tarderanno ad arrivare, ma necessitano dei giusti tempi di rilevazione. I dati che arrivano dal Piemonte, ad esempio, sono incoraggianti”. Restando nell’attuale minoranza, la parola passa a Michele Facci del Movimento sovranista Emilia Romagna, che ha presentato un emendamento al provvedimento omnibus di fine anno che riunisce le modifiche ad alcune normative vigenti, chiedendo di individuare “una soluzione mediana che dia respiro agli operatori del settore e apra di nuovo la discussione sul tema, con l’obiettivo di mitigare le disposizioni in essere su distanze, concetto di luogo sensibile e retroattività della legge del 2013, e di valutare l’opportunità di fare una proroga o di eliminare la retroattività”. Facci quindi ricorda di essere stato “l’unico consigliere regionale a non avere votato a favore della legge 8/2018 (che ha esteso il distanziometro ai corner di scommesse, definito le sanzioni in caso di violazioni e lasciato carta bianca ai Comuni nell’individuazione di ulteriori luoghi sensibili sul loro territorio, Ndr): trovo tali norme estremamente penalizzanti (specie in relazione alle distanze previste) e disomogenee. Tra l’altro, siamo di fronte ad un autentico controsenso: il Gap riguarda pure le persone che giocano sistematicamente al lotto o al ‘gratta e vinci’, ma in questo caso nessuno dice nulla. Per non parlare delle scommesse online”. Per il consigliere quindi una nuova legge dovrebbe “riconsiderare il concetto di ‘luogo sensibile’: l’attuale norma non considera che i minori non possono affatto accedere alle sale giochi, e quindi la classificazione della scuola come luogo sensibile – ad esempio – è del tutto illogica. Si dovrebbero inoltre rivalutare il ruolo delle sale giochi e la professionalità dei gestori, che – voglio ricordare – sono imprenditori muniti di specifiche autorizzazioni della Questura, e quindi sottoposti ad appositi controlli e verifiche: per certi aspetti, quindi, le sale giochi rappresentano un ‘presidio’ contro il gioco illegale, questo sì estremamente pericoloso. Inoltre, la legge dovrebbe fare salvi i diritti acquisiti, specie in ordine alla posizione e distanza dei locali rispetto ai ‘luoghi sensibili’.
MASSIMO MASETTI
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Senza confronto non si va da nessuna parte
GIORGIO PSTORINO
D O M E N I C O D I S TA N T E
Un ruolo fondamentale nell’eventuale definizione di una nuova legge la avranno sicuramente i sindacati. Paolo Montalti, segretario regionale Filcams – Cgil ne ricorda la mobilitazione nei mesi scorsi “per porre l’attenzione sul lavoro nel settore e sull’impatto che gli interventi legislativi, regionali e nazionali, possono avere. Riteniamo necessaria una regolamentazione che combatta veramente ed efficacemente il Gap ed il gioco illegale, garantendo allo stesso tempo la buona occupazione. Noi chiediamo di confrontarci su questi temi con tutti i soggetti coinvolti, per garantire la legalità e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”. Montalti quindi avanza delle richieste per i candidati alla presidenza della Regione. “In primis la convocazione di un tavolo istituzionale che monitori il settore, in particolar modo con attenzione alle ricadute occupazionali, con il coinvolgimento delle associazioni datoriali, con le quali però in questa Regione non abbiamo mai avuto confronti, per poter innanzitutto avere un quadro chiaro e certo della situazione e di conseguenza capire quali iniziative intraprendere e quali misure adottare”. Alla fine di settembre, alcune di loro (da Agisco ad As.Tro Assotrattenimento2007, da Res Cogitans a Sapar, passando per Sistema Gioco Italia e Utis) hanno avanzato proposte precise alla Regione in tal senso, ribadite da Domenico Distante, presidente di Sapar. “Riteniamo che questa amministrazione debba accogliere le seguenti istanze: prorogare l’entrata in vigore dei divieti alla data di emanazione di un testo unico nazionale in materia di gioco, rinviando ed uniformando al 31 dicembre 2020 il termine per eventuali chiusure delle attività di gioco previste dalle delibere di giunta regionale n° 831/2017 e 68/2019; sancire l’irretroattività della normativa in oggetto, prevedendo che i divieti e le prescrizioni limitative si applichino solo alla nuova offerta di gioco (sia per i locali dedicati che per quelli generalisti); procedere ad una verifica urgente circa l’efficacia della legge regionale rispetto agli obiettivi che si prefiggeva, anticipando la redazione di una nuova ed aggiornata relazione valutativa della normativa, ai sensi dell’art.9 della legge regionale n°5 del 2013”. Ai candidati alla presidenza della Regione per il 2020 il presidente Sapar invece chiede, innanzitutto, “un dialogo serio e privo di inutili pregiudizi. Quando si parla di lavoro e occupazione non ci sono dipendenti di serie A e di serie B. Siamo una Repubblica fondata sul lavoro e pertanto è compito dei nostri amministratori garantirlo a tutti i cittadini. Vorremmo far capire loro, visto che evidentemente non ci siamo riusciti con il presidente Bonaccini, che il rischio è che si giunga alla cancellazione totale della rete terrestre del gioco lecito, lasciando altresì ampi spazi di manovra a quello illegale. Non è possibile che si adottino
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ancora politiche proibizioniste quando è stato decretato più volte da studi autorevoli che il distanziometro non risolve il problema della tutela della salute pubblica, mentre grava pesantemente sull’occupazione e sul bilancio delle piccole e medie aziende del settore. Per fortuna alcune regioni, in primis la Puglia, hanno iniziato a recepire queste evidenze, optando per una normativa che salvaguardi sia la salute del giocatore che l’occupazione sul territorio”. Sulla stessa linea Giorgio Pastorino, presidente del Sindacato totoricevitori sportivi. “In questo momento la maggior parte dei territori ha scelto di prorogare l’entrata in vigore delle leggi regionali, ovvero di applicarle solo alle nuove aperture, tutelando chi sta già operando regolarmente. In considerazione del fatto che in Emilia Romagna ci saranno a breve le elezioni, la nostra richiesta è di prorogare l’entrata in vigore della legge rimandando qualsiasi considerazione dopo che il prossimo consiglio regionale sarà operativo. Visto che anche in Piemonte la situazione potrebbe presto normalizzarsi, l’Emilia rischia di essere un caso isolato e controcorrente rispetto al resto della nazione. Per quanto riguarda i candidati alle elezioni invece vorremmo capire se sono disponibili a lavorare su una nuova legge che tuteli tutti gli interessi che il settore del gioco coinvolge: non solo la salute, ma anche le imprese e la lotta all’illegalità. Il fatto che le Regioni avessero a disposizione, probabilmente, solo i distanziometri quale strumento normativo per limitare il gioco, non significa che la legge sia buona. Prima di tutto, vietare la raccolta delle scommesse nei corner sportivi o nelle agenzie nell’era della digitalizzazione pare incomprensibile. Si tratta infatti di un prodotto che sul canale online sta crescendo costantemente, quindi la legge finirebbe solo per danneggiare le aziende presenti sul territorio. Per quanto riguarda le slot, la Regione può aiutarci a promuovere un contingentamento più razionale e l’introduzione del lettore di tessere sanitare per impedire ai minori di giocare. A livello locale sarebbe interessante puntare sulla formazione degli operatori e sull’informazione ai giocatori per evitare comportamenti problematici. Ciò che conta è quindi sapere se i candidati avranno atteggiamenti di apertura e collaborazione con il nostro settore o se, invece, preferiranno confermare i divieti, indipendentemente dagli effetti deleteri che essi avranno sul territorio e sulle imprese. Più in generale siamo comunque curiosi di verificare quale visione i candidati abbiano sul gioco legale e se sono disposti a dichiarare le proprie intenzioni, qualora dovessero vincere le elezioni”. Pastorino quindi offre qualche dato per capire meglio la portata delle e ricadute occupazionali della legge dell’Emilia Romagna nel settore delle scommesse. “Secondo le rilevazioni dei Monopoli di Stato, per il 2018 nella regione
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sono attivi 405 corner (179 corner ippici e 226 corner sportivi), installati presso altrettante attività̀ commerciali. Se, a partire dal 1° gennaio 2020 saranno private di tale importante fonte di reddito, dovranno optare per il licenziamento di almeno una persona ciascuna. Purtroppo, trattandosi di licenziamenti individuali e non collettivi, non faranno alcuna notizia, ma priveranno comunque un soggetto, e relativa
famiglia, del reddito essenziale per la propria sopravvivenza. Inoltre le nostre tabaccherie che, nel tempo, si sono sempre più specializzate nella vendita di giochi con vincite in denaro, potrebbero entrare definitivamente in crisi. Si tratta della principale rete dello Stato al servizio dei cittadini, per cui non è chiaro quali vantaggi porterebbe al territorio la loro chiusura”.
Il rischio di risarcimenti milionari
FILIPPO BOCCIOLETTI
Sulla “sostanza” della legge abbiamo interpellato anche l’avvocato Filippo Boccioletti, consulente legale dell’associazione As.tro nonché di diversi concessionari del gioco pubblico, nell’affrontare le problematiche connesse alla sua applicazione, oggetto di molti ricorsi al Tar. “Partiamo da un dato: le sale da gioco sono lecite, basate su provvedimenti autorizzatori rilasciati dai Comuni e dalle Questure. D’emblée la Regione Emilia Romagna interviene con una legge e due delibere di giunta e la prima cosa abnorme che si rileva è che si applicano alle sale in essere, da un giorno all’altro, se sono vicine a ‘luoghi sensibili’ determinati dalle norme regionali e, in aggiunta, dai Comuni. Questa è la prima macro violazione, in quanto la legge deve disporre per l’avvenire, non può avere effetti retroattivi. Qui si va ad espropriare le attività autorizzate senza indennizzo. Basta pensare ai mutui, ai contratti di lavoro in essere che ci vanno di mezzo. Altro punto: l’intesa per il riordino dei giochi raggiunta in Conferenza unificata nel 2017, con il concorso dell’Emilia Romagna, dice espressamente che bisogna ‘tener conto degli investimenti esistenti ed equilibrare la distribuzione del gioco sul territorio evitando il formarsi di aree in cui il gioco pubblico sia assente o troppo concentrato’. Poi, quando al Tar Emilia Romagna faccio presente che si sta violando, oltre alla Costituzione, anche la citata Conferenza unificata mi rispondono che non è efficace. Per fortuna c’è la giurisprudenza recente, ancora cautelare (le cosiddette ordinanze sospensive) del Tar Lazio che ci dice, per quanto riguarda i limiti orari al funzionamento degli apparecchi, che l’intesa del 2017 è vincolante. In parallelo, al Tar Emilia porto come linea difensiva il fatto che anche se le delibere di Giunta dicono di non voler chiudere le attività di gioco ma che si possono trasferire, in realtà le tante perizie tecniche depositate dimostrano che nei comuni non ci sono spazi per trasferirsi, non ci sono spazi senza chiese, ad esempio. Poi, oltre al problema di trovare il luogo giusto, bisogna vedere cosa dice il Piano regolatore: non si può aprire una sala da gioco ovunque, ci vuole una destinazione d’uso consona e bisogna vedere se i locali sono liberi. Se, oltre ad essere liberi, hanno le metrature richieste, se sono a norma, se il proprietario vuole concederli. La conseguenza è l’espulsione del gioco pubblico dai territori, e laddove c’è ancora spesso si creano dei ‘ghetti’.
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I Tar del Veneto e della Toscana ci dicono che non si può vietare tout court un’attività che l’ordinamento considera lecita. Poi al Consiglio di Stato c’è stato il caso di Bolzano che ha fatto scuola: i giudici hanno disposto accertamenti istruttori e nominato un consulente tecnico per valutare se la legge provinciale determina un effetto espulsivo del gioco legale, ma il problema è che questi accertamenti vengono fatti in fase di merito e non in fase cautelare (dove prevale secondo la giurisprudenza formatisi l’interesse alla salute) che è sommaria, veloce. Problema: il merito arriva dopo 4-5 anni e per allora le sale sono già tutte chiuse. Quindi, dopo aver letto quanto abbiamo scritto nelle difese al Tar, la Regione si rende conto che consentire l’individuazione di luoghi sensibili praticamente senza limiti temporali è un abominio giuridico, così il 21 gennaio 2019 con una nuova delibera di giunta prevede una novità: chi si trasferisce, per un periodo di 10 anni è ‘salvo’ dalla individuazione di nuovi luoghi sensibili L’importante è che i Comuni diano la possibilità agli operatori di avvalersi di questa nuova facoltà, e invece spesso lo negano, dicendo che la norma riguarda quanti si sono già trasferiti, sostenendo cioè l’insostenibile. Ho presentato decine di ricorsi al Tar in due anni: in alcuni casi hanno rigettato le sospensive per motivi di tutela della salute, dando condanne alle spese molto pesanti, quindi ho smesso di insistere con le sospensive, al Consiglio di Stato ne è arrivato solo uno in fase cautelare, ma ora è un momento di attesa perché i molti dei Comuni che dovrebbero adottare i provvedimenti di chiusura prendono tempo, non sapendo quale piega prenderà la giurisprudenza quando il ricorso andrà al merito e ci saranno le sentenze. Se queste fossero favorevoli ai ricorrenti, e quindi il provvedimento dovesse risultare illegittimo, un comune si troverebbe a pagare danni ingenti (nell’ordine dei milioni di euro). Per questo, sarebbe auspicabile un atteggiamento prudenziale da parte dei Comuni nell’adozione dei provvedimenti di chiusura e nell’apposizione dei sigilli alle sale. Per una eventuale nuova legge sul gioco chiederei che venissero almeno fatte salve le sale esistenti, ed è auspicabile che ci sia una definizione precisa dei luoghi sensibili. Nel dubbio ci hanno messo di tutto e tante attività hanno chiuso”.
inchiesta politica
Tra Dignità e costituzionalità L’avvocato Quirino Mancini evidenzia i profili critici della legge che vieta la pubblicità del gioco con vincita in denaro e auspica ulteriori interventi interpretativi da parte dell’Agcom
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uglio 2018 – aprile 2019. In quest’arco di tempo lo scenario italiano del gioco pubblico (e legale, ricordiamo) è radicalmente mutato. L’anno passato l’entrata in vigore del Dl Dignità (definitivamente convertito in legge ad agosto 2018) che ha vietato completamente la pubblicità del gioco con vincita in denaro, la primavera scorsa la delibera con cui l’Autorità garante delle comunicazioni ha messo nero su bianco le linee guida sulle “modalità attuative dell’articolo 9 del decreto legge 12 luglio 2018, numero 87, recante ‘Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese’, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2018, numero 96”. Un punto fermo, tali linee guida, per le imprese di gioco attive in Italia e naturalmente per tutti i mass media (come pure per le grandi e piccole società sportive alle quali è stato vietato di farsi sponsorizzare dal settore) che avevano con esse rapporti commerciali e che nei nove mesi precedenti la loro emanazione sono state alle prese con una divieto tanto perentorio quanto inclusivo e, in alcuni casi, anche di difficile attuazione. Ora, terminata defini-
A V V. Q U I R I N O M A N C I N I
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di Anna Maria Rengo
tivamente la moratoria concessa per i contratti pubblicitari già in essere, gli operatori hanno a disposizione una “guida” grazie alla quale orientarsi. Un punto fermo anche per gli aspiranti operatori: su tutti coloro che avevano partecipato al bando per il rilancio di 120 nuove concessioni per il gioco online e che speravano dunque di debuttare nella Penisola, trovandosi però prive, quando ormai avevano preso parte alla gara, della possibilità di svolgere attività promozionali e, secondo una prima lettura del Dl Dignità, persino di fare “semplice” comunicazione. Tutto risolto, dunque? Non proprio, come evidenzia l’avvocato Quirino Mancini, partner di Tonucci & Partners ed esperto di gaming internazionale, al quale chiediamo innanzitutto una valutazione, legalmente parlando, del divieto di pubblicità e di sponsorizzazione disposto con il decreto Dignità. “Da un punto di vista squisitamente legale e con il conforto del parere di studiosi ed esperti della materia ben più autorevoli e qualificati del sottoscritto, si può affermare senza tema di smentita che il decreto Dignità, nella parte relativa al divieto assoluto della pubblicità dei giochi con vincita in denaro, è fortemente censurabile in quanto presenta probabili e fondati profili di:
INCHIESTA TRA DIGNITÀ E COSTITUZIONALITÀ
(i) incostituzionalità stante la palese e oggettiva discriminazione tra operatori che offrono solo gioco online (totalmente penalizzati dal divieto) ed operatori “ibridi” (online e terrestri) ovvero puramente terrestri i quali per esempio non devono smantellare le loro insegne commerciali fuori dai negozi con cui oggettivamente pubblicizzano e promuovono la loro presenza ed i loro servizi sul territorio, (ii) indebita ed illegittima preclusione dell’accesso al mercato interno da parte di operatori perfettamente leciti e muniti di concessione loro rilasciata dallo Stato Italiano (penso anzitutto agli sventurati che nel marzo 2018 hanno presentato svariate decine di nuove domande di concessione, peraltro tuttora pendenti, che solo pochi mesi dopo si sono visti inopinatamente cambiare le carte in tavola e con esse anche le regole del gioco), (iii) oggettiva rilevanza in termini di risarcibilità dell’ingente danno economico recato all’intero comparto del gioco a distanza nei confronti del quale lo Stato italiano agisce nel contempo da severo repressore dei presunti (ancorché per certi versi oggettivi ma diversamente e più equamente rimediabili) abusi pubblicitari ed altrettanto inflessibile riscossore dell’imposta sul gioco e del canone di concessione che invero non è stato in alcun modo rivisitato e men che meno ridotto alla luce delle restrizioni regolamentari introdotte dal decreto Dignità, e anche (iv) profili di agevolazione di atti di concorrenza sleale non solo con riferimento alla incongrua diversità di trattamento tra operatori dell’online puro ed operatori ibridi o terrestri, ma anche riguardo al fatto che i primi ad avvantaggiarsi del divieto pubblicitario sono ovviamente quegli operatori illegali, ossia sforniti di concessione rilasciata dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che pure continuano a essere presenti sul mercato e che al contrario dei concessionari Adm non sono esposti né sottoposti alla giurisdizione italiana né tantomeno ai controlli ed alle attività repressive delle locali Autorità preposte alla vigilanza ed all’applicazione del divieto. Potrei continuare ancora ma penso che quanto precede fornisca già abbondanti spunti di riflessione se non anche di azione”. Le linee guida Agcom hanno chiarito qualsiasi dubbio interpretativo? “Non esattamente. Restano per esempio tuttora aperti i temi dei confini effettivi ed esattamente definiti e delineati in termini di liceità degli affiliati, nonché quello delle televendite che sono state ‘calate’ in maniera un po’ randomica in un capoverso del decreto Dignità senza ulteriori specificazioni e istruzioni per l’uso”. Esiste un rischio contenzioso da parte degli operatori? “Certamente si, sebbene comprenda benissimo le ragioni che sinora possono aver indotto gli operatori a tenere un profilo basso (forse troppo basso) piuttosto
che provocare deliberatamente quel ‘casus belli’ che a mio sommesso avviso sarebbe quantomai opportuno, anzi necessario, al fine di sottoporre finalmente l’aborto giuridico di cui ci stiamo occupando al vaglio ed alle presumibili strame di giudici che abbiano le minime nozioni e cognizioni del diritto per valutare l’operato di soggetti animati esclusivamente da finalità populistiche e da un approccio talebano al problema che ribadisco pur sussistente e da affrontare (ma non certamente come è stato fatto), dell’eccesso di pubblicità sui media”. Ritiene che ci sia necessità di ulteriori provvedimenti di legge o da parte dell’Authority in materia, come del resto è previsto anche nella delibera di aprile 2019 (“L’Autorità si riserva di integrare e aggiornare le Linee guida allegate alla presente delibera)? “Assolutamente si. Riterrei che una sorta di interpretazione autentica in forma flessibile, estensiva ed evolutiva del divieto assoluto di pubblicità sarebbe quantomai necessaria. Ma non mi faccio soverchie illusioni al riguardo (altre sono le priorità del Governo in questo momento) e dunque a maggior ragione auspicherei una soluzione giudiziale del problema. D’altronde la storia di questo bizzarro Paese in cui viviamo ci insegna che la magistratura (soprattutto quella costituzionale) è più volte dovuta scendere decisamente in campo per surrogarsi al potere legislativo ogni qual volta quest’ultimo ha prodotto “capolavori” ispirati di volta in volta a basso calcolo politico, meri interessi e convenzienze di bottega, do ut des tra partiti alleati di governo e chi più ne ha più ne metta”. Al di là dell’applicabilità del divieto così come formulato, pensa che esso potrebbe favorire gli operatori illegali? “Credo di aver già affermativamente risposto a questa domanda, quindi mi limito qui a confermarlo. Sta già oggettivamente accadendo”.
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inchiesta politica
Il successo del gioco è nel passaparola Codere Italia pensa a nuove azioni da mettere in campo: i vecchi metodi di comunicazioni sono sempre vincenti per trasmettere la qualità dei prodotti e la professionalità degli operatori
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idelizzazione del cliente e qualità dei servizi offerti sono i capisaldi di Codere Italia, la multinazionale che opera nel settore del gaming, nel nostro Paese e all’estero. Il direttore delle relazioni istituzionali Imma Romano approfondisce la questione del divieto di pubblicità del gioco sui mass media, legata al decreto Dignità. La vostra azienda è da sempre attenta ai cambiamenti sociali, economici e politici della nostra società: con l’introduzione del decreto Dignità che vieta la pubblicità sul gioco, quali sono le vostre strategie di marketing e comunicazione? “Abbiamo scelto sin dall’inizio della nostra esperienza in Italia di operare responsabilmente in termini di comunicazione ed in termini di offerte al giocatore. Le nostre sale sono state il primo esempio di gaming hall sul territorio nazionale mutuando un modello già vincente nei paesi latino-americani, dove siamo presenti con casinò e sale gioco di grandi dimensioni. Questo ha reso meno impattante sulle nostre attività il decreto Dignità relativamente alla parte legata all’advertising poiché buona fetta dei nostri clienti sono stati fidelizzati negli anni attraverso la qualità dei servizi offerti e dell’attenzione al cliente. Il naturale ‘effetto eco’ che si genera tra i nostri clienti aiuta a portarne
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di Roberta Falasca
in sala di nuovi che provengono da realtà concorrenti o sono semplicemente curiosi di vivere un’esperienza di gioco completa e sicura. Un divieto così perentorio, che esclude anche attività no profit e di sostenibilità per i territori, costringe a ripensare le azioni da mettere in campo e le modalità per comunicarle. Dovremo tutti abituarci a nuovi modelli di comunicazione meno diretti e ricercare spazi per trasmettere qualità dei prodotti e professionalità degli operatori”. Avete nuovi progetti futuri nel campo della comunicazione? Se sì, quali? “Nel corso di questi anni abbiamo esplorato ambiti che sembravano non avere molto in comune col gioco e con le sue consuete declinazioni e queste esperienze sono risultate vincenti sia nella costruzione del rapporto con i territori sia per la reputazione della marca che per la percezione del valore di queste azioni da parte dei nostri clienti. Manterremo, anche se in modalità leggermente diverse, quanto abbiamo fatto finora in termini di vicinanza alle donne abusate, ai minori in difficoltà e alla promozione delle legalità e del gioco responsabile. Continueremo senz’altro la nostra opera di diffusione di messaggi corretti sul tema del Gap”. A suo avviso una buona offerta del prodotto passa anche da una buona pro-
mozione pubblicitaria? “Con una buona pubblicità puoi vendere un prodotto, anche se mediocre, una volta, un buon prodotto parlerà da solo e si venderà da solo. Con questo non voglio dire che le campagne pubblicitarie non siano efficaci voglio solo dire che per ottenere buoni risultati nel lungo termine devi accompagnare il cliente in un’esperienza che sia fedele alla narrazione del tuo prodotto”. Secondo lei, il decreto Dignità limita le aziende nella promozione dei prodotti e delle attività? “Certo. Tuttavia il problema del decreto Dignità è che non limita ma vieta qualunque promozione di prodotti e attività senza alcuna distinzione e senza valutare se questo divieto, valido in Italia, non sia assolutamente e totalmente favorevole ad operatori che operano fuori dai nostri confini nazionali. Abolire la pubblicità dei giochi è stato un po’ come abolire la povertà, un proclama privo di qualunque consapevolezza e analisi approfondite che ha generato a cascata una serie di distonie nel Settore, non ultima quella legata alla aggiudicazione delle nuove licenze per il Gad. Decine di aziende che hanno partecipato al bando di gara in assenza di divieti, quindi con la convinzione di poter fare promozione, e hanno sottoscritto in costanza del divieto”.
inchiesta politica
Ippica, la ricerca della strada perduta Gli ippodromi e le associazioni che li rappresentano ritengono che le disposizioni del Dl Dignità non debbano essere applicate al settore
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decreto Dignità che vieta la pubblicità del gioco sui mass media, non sarebbe applicabile all’ippica. È quanto, in sintesi, sostengono Federippodromi, Hippogroup, Coordinamento ippodromi e Ippodromi partenopei, che fanno il punto sul divieto di pubblicità sulle scommesse ippiche, introdotto con il decreto Dignità e sulle strategie di marketing e comunicazione che dovrebbero mettere in campo gli ippodromi per sopravvivere. FEDERIPPODROMI E HIPPOGROUP – Secondo il presidente di Federippodromi Elio Pautasso e il dirigente Marco Rondoni di Hippogroup “il decreto Dignità riguarda tutti gli ippodromi italiani e più in generale il comparto dei giochi. La pubblicità era già sufficientemente regolata dalle autorità competenti, non era affatto necessario un provvedimento che la inibisse in maniera indiscriminata oltretutto accomunando betting (la scommessa d’abilità, ponderata e gambling ovvero il mero gioco di fortuna). Il provvedimento ha limitato la pubblicità del gioco legale, mentre quello illegale sempre più presente soprattutto online sfugge ad ogni controllo e questo non potrà che favorirne la diffusione spes-
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di Roberta Falasca
so legata alla criminalità organizzata. Serve invece una riforma complessiva del settore giochi mentre tutti i provvedimenti spot restano fine a se stessi e non sono nell’interesse di nessuno. Se si vuole limitare la problematica del Gap non è certo vietando la pubblicità che si contrasta questo fenomeno”. “La pubblicità dell’ippodromo e della sua attività in genere – secondo Pautasso e Rondoni - viene effettuata dalle società di corse pubblicizzando l’evento sportivo e le varie iniziative che si svolgono nel contenitore ippodromo. Tutto ciò era spesso finanziato con interventi di sponsorizzazione da parte dei concessionari per la raccolta delle scommesse ippiche, che in base alla normativa viene meno e questo penalizza la nostra capacità di finanziare la promozione dell’evento sportivo, delle manifestazioni collaterali e delle iniziative a favore di quel pubblico generalista (famiglie, frequentatori occasionali) cui dovrebbe rivolgersi l’ippica”. “Non è ben definito quale sia stato il percorso intrapreso dal precedente ministro alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio – continuano - infatti si è dimessa la task force senza aver presentato progetti di riforma del settore. Per il 2019 è stata varata una convenzione provvisoria e oggettivamente incompleta nei parametri e insufficiente nelle risorse destinate al comparto per cui a nostro avviso è necessario ricominciare questo percorso”.
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IPPICA LA RICERCA DELLA STRADA PERDUTA
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Per quanto riguarda l’ippodromo di Capannelle – spiega Pautasso - nella ristrettezza di risorse in cui si trova il settore è molto limitata la capacità di spesa in comunicazione da parte delle società di corse. In ogni caso cerchiamo sempre di divulgare la nostra attività attraverso canali social, mezzi di informazione locali e territoriali ospiE L I O PA U TA S S O tando all’interno della struttura iniziative di loro interesse. Una buona offerta del prodotto passa sicuramente attraverso tutti i canali di marketing, non solo la pubblicità”. Sulla stessa linea si pone Marco Fabio Rondoni che per quanto riguarda gli ippodromi di Bologna e Cesena evidenzia che “la nostra società è fra le poche che ancora dispone di un ufficio comunicazione e marketing con due persone dedicate a tempo pieno. L’azione è finalizzata a mantenere l’ippodromo di Cesena al passo con l’offerta di intrattenimento disponibile nel periodo estivo sulla riviera romagnola. Anche per Bologna, dove tutto è più complesso considerando la dimensione della città, stiamo promuovendo iniziative di natura turistico, commerciale e di intrattenimento con prestigiosi partner locali e nazionali. L’aggiudicazione avvenuta da parte del Mipaaf di ben tre gran premi di fine anno attraverso un processo di selezione che premiava i progetti organizzativi e promozionali di molti ippodromi ci ha riempito di orgoglio e ci stimola a proseguire sul percorso intrapreso”. COORDINAMENTO IPPODROMI – Attilio D’Alesio, presidente del Coordinamento ippodromi, tiene a ribadire che “i luoghi dedicati all’ippica non sono sale giochi ma teatri dove si svolge una bellissima e antica competizione sportiva e che l’ippica è uno sport a tutto tondo, oltre che una componente importante dell’agricoltura, tanto da essere finanziata dallo Stato e gestita direttamente dal ministero delle Politiche agricole. Penso che il decreto Dignità non dovrebbe fare alcun riferimento all’ippica. Bisogna lavorare per riportare le famiglie, i bambini, i giovani, negli ippodromi a vedere le corse dei cavalli e a trascorrere in compagnia e a contatto con i cavalli una bella e divertente giornata. Questo l’obiettivo principale sul quale il Mipaaf dovrà impegnarsi molto, unitamente ai gestori e ai proprietari degli ippodromi, per salvare e rilanciare il nostro sport e i suoi protagonisti: i cavalli, i proprietari, gli allevatori, i professionisti. Gli ippodromi, attualmente, versano in una crisi profondissima come dimostrato dalla chiusura di tanti storici ippodromi come Roma Tor di Valle, Firenze Le Mulina, Palermo, Grosseto, Livorno, Milano San Siro Trotto, Ravenna, Capalbio. A mio parere serve una legge sugli ippodromi e mi auguro che la nuova ministra Teresa BellaATTILIO D’ALESIO
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nova valuti anche questa ipotesi, per tentare di salvare tutte le strutture, coinvolgendo anche i Comuni e le Regioni, con la premessa che senza ippodromi l’ippica è finita. Finora, purtroppo, su questo tema, non abbiamo mai trovato grande attenzione e mi auguro che finalmente la nuova ministra costituisca un tavolo dove poter discutere di questo e delle tante altre problematiche presenti, trovando le migliori soluzioni, per salvare e rilanciare l’ippica nazionale. All’ex ministro Centinaio va dato atto di aver dedicato un po’ di attenzione all’ippica, senza però, riuscire a raggiungere qualche risultato concreto. Mi auguro che la nuova ministra Teresa Bellanova, alla quale auguro buon lavoro, riesca ad avviare il migliore percorso per giungere alla salvezza dell’ippica italiana. È importante che le corse dei cavalli siano di buona qualità ed anche su questo punto c’è molto da lavorare. Una volta realizzato un buon ‘prodotto’ sarà possibile fare una buona promozione pubblicitaria per riportare il pubblico negli ippodromi e formare tanti nuovi appassionati. Questi sono i due obiettivi principali sui quali dovrà lavorare il Ministero per salvare l’ippica nazionale”. PIER LUIGI D’ANGELO
inchiesta politica
IPPODROMI PARTENOPEI – “La scommessa ippica - afferma Pier Luigi D’Angelo, presidente di Ippodromi Partenopei, è storicamente legata alla passione per il cavallo ed è indispensabile per il sostegno di una variegata filiera occupazionale di green economy . Il decreto Dignità e il conseguente regolamento comunale mortificano l’ippodromo in quanto durante le riunioni di corse pomeridiane le agenzie napoletane non possono rimanere aperte per raccogliere le scommesse relativamente alla riunione in programma in contemporanea ad Agnano, un aspetto veramente grottesco. Ritengo che la ministra Bellanova abbia una un’esperienza sia personale sia sindacale, considerevole e l’ippica, soprattutto il trotto merita una doverosa tutela, in quanto rappresenta un primato mondiale assolutamente limpido per i risultati ottenuti dai trottatori di proprietà napoletana (in particolare), dall’America alla Francia passando per la Germania. L’ex ministro Centinaio ha mantenuto le risorse, penso che la Bellanova dovrebbe partire dalla conferma degli stanziamenti e proseguire nel rilancio indispensabile per un settore emarginato dai media e dalla rete di raccolta delle scommesse passata ad altre tipologie per un preciso disegno di coloro che hanno gestito negli ultimi decenni i comparto giochi. La comunicazione delle attività dell’ippodromo passa inevitabilmente per un consistente investimento promozionale mirato a precisi target, al momento non vi sono risorse se prima non incasseremo i corrispettivi già stanziati e purtroppo fermi per dinamiche incomprensibili di organi di controllo sovrapposti, ancora al 2018”.
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Snaitech La sostenibilità innanzitutto AL L’ I N S E G N A D E L C L A I M ‘ P U N T I A M O S U D I N O I ’ , I L G R U P P O S E G U E U N P E R C O R S O S E M P R E PI Ù O R I E N TAT O AL L’ I N T E G R AZ I O N E D E L L A R E S P O N SA BI L I TÀ S O C I AL E , E C O N O MICA E A M BI E N TAL E
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ormazione, ambiente e responsabilità sociale. Sono i cardini del Bilancio di Sostenibilità 2018 di Snaitech presentato ad ottobre nell’ambito della “Snaitech Sustainability Week”, un format innovativo, ideato per sensibilizzare tutti gli stakeholder, interni ed esterni, sui principali progetti a sfondo sociale, realizzati attraverso l’azione di iZilove Foundation, l’organismo del Gruppo dedicato alla solidarietà e alla promozione della cultura e della ricerca scientifica.“Da anni, ormai, abbiamo scelto di impegnarci seriamente su questi temi, diventati parte essenziale della nostra vita aziendale”, commenta Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech. “La Snaitech Sustainability Week è stata una tappa fondamentale di questo percorso perché ci ha permesso di informare e sensibilizzare i nostri stakeholder su tutte le iniziative passate, presenti e future nel campo della sostenibilità: dalla responsabilità, che in
quanto azienda abbiamo nei confronti dei nostri dipendenti, agli impatti, economici e non, delle nostre decisioni di business, fino ovviamente al rapporto con ciò che ci circonda, e mi riferisco alle comunità ma anche alle tematiche prettamente ambientali”. Al centro della Snaitech Sustainability Week ci sono gli uomini e le donne del Gruppo, attori protagonisti di molte iniziative di solidarietà portate avanti. “Si sono rivelati partecipi oltre ogni aspettativa – continua Schiavolin – e non è un caso se abbiamo scelto il claim ‘Puntiamo su di noi’. Puntiamo, cioè, sulle nostre competenze, sulla voglia di fare ogni giorno del nostro meglio”. Uomini e donne, si diceva. In effetti nell’ambiente di lavoro Snaitech la parità di genere è un fatto acquisito: il 46 percento delle 806 persone impiegate nel 2018 è composto da donne. Il risultato è un ambiente eterogeneo, stimolante e costruttivo, dove le diversità rappresentano un valore aggiunto. Identità e cultura aziendale passano anche attraverso la formazione, alla quale, come si legge nel Bilancio di Sostenibilità del Gruppo, nel 2018 sono state dedicate quasi 17 mila ore, il 43 percento in più rispetto al 2017 e il 69 percento in più sul 2016. Si parla di quasi 21 ore di formazione pro-capite. “Un numero che ci rende davvero orgogliosi
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se pensiamo che nel 2016 erano 9 ore. Snaitech cerca di essere il più trasversale possibile, dedicando del tempo a tematiche come il gioco responsabile, la prevenzione del fenomeno del riciclaggio, oltre che ad aggiornamenti sulle previsioni normative e momenti di team building”, sottolinea Schiavolin. Il 2018 è stato un anno molto importante per Snaitech, entrato nel Gruppo Playtech: “L’interesse ricevuto da un grande player internazionale, quotato alla Borsa di Londra e presente in più di 17 Paesi nel mondo, è stato un importante riconoscimento del lavoro svolto in questi anni e dei risultati che abbiamo saputo cogliere, primo tra tutti il ritorno all’utile. Questa operazione – evidenzia l’Ad - è stata ed è per noi una grande opportunità: con l’ingresso in Playtech abbiamo rafforzato ulteriormente la nostra competitività internazionale, la nostra posizione ai vertici del settore in Italia e la nostra leadership verso tutti gli stakeholder di riferimento”. Oggi Snaitech è il secondo operatore sul mercato italiano nel comparto del betting retail (con una quota di mercato calcolata sulla spesa netta del 19 percento), nel settore degli apparecchi Awp e Vlt (15 percento) e nel comparto dei giochi e delle scommesse online. In particolare nel segmento online la crescita è stata del 27 percento circa rispetto al 2017. Il tema della sostenibilità “chiama” la questione ambientale, che per Snaitech è legata strettamente alla vita dei suoi tre ippodromi: San Siro e La Maura a Milano e il Sesana di Montecatini Terme. Il Gruppo sta investendo molto nel rilancio di queste strutture, che rappresentano spazi verdi fondamentali per le città che li ospitano e possono diventare un luogo di ritrovo e aggregazione per i cittadini. L’azienda, che opera in un contesto a basso rischio ambientale, cerca tuttavia di dare comunque un contributo alla salvaguardia ambientale. Tra il 2016 e il 2018, si legge nel Bilancio, i consumi energetici aziendali sono diminuiti del 28 percento. Nei suoi comprensori ippici è adottato un approccio di economia circolare legato all’utilizzo dei rifiuti come materia prima per l’agricoltura. Infine, l’azienda per il 2019 si è impegnata ad acquistare il 100 percento di energia elettrica rinnovabile. “Il nostro approccio alla tematica ambientale non si basa però solamente su queste misure, ma sul nostro naturale legame con le aree verdi e con la loro protezione e valorizzazione, caratteristica di cui andiamo molto fieri e che ci distingue da tutti gli altri player”, spiega ancora Schiavolin. Quanto alle attività di Corporate Social Responsibility in atto e future, nel 2018 si è data continuità all’impegno sociale aziendale attraverso le iniziative portate avanti con iZilove Foundation, l’ente del Gruppo dedicato alle good causes. Tra le attività che hanno contribuito a creare engagement e coinvolgere i dipendenti in prima linea sono da ricordare i “My Special Days”, organizzati in occasione dei XXXIV Giochi nazionali estivi Special Olympics Italia: 130 dipendenti hanno raccolto la sfida e hanno assistito sul campo di gara gli atleti. Un record di partecipazione a livello nazionale, come affermato dagli stessi organizzatori. Il legame con Special Olympics è ormai consolidato: iniziato
nel 2017 con l’iniziativa “Adotta un campione”, è proseguito nel 2018 con il volontariato aziendale e nel 2019 con “Young Athletes Program”, un progetto innovativo di gioco e sport dedicato ai bambini dai 2 ai 7 anni, con e senza disabilità intellettiva. Altre partnership consolidate sono quella con la Fondazione Francesca Rava, attraverso la quale Snaitech sostiene i ragazzi ospiti delle case famiglia di Milano, Lucca e Roma, e quella con la Fondazione Renato Piatti, che eroga servizi assistenziali a favore di 500 persone affette da patologie psichiche e intellettive. E ancora: nell’ambito della collaborazione con Care & Share Italia, nel 2018 sono state assegnate tre borse di studio a studenti della città indiana di Vijayawada. A sostegno della stessa Onlus, già in precedenza Snaitech aveva partecipato alla realizzazione di numerosi progetti: dall’acquisto di animali per la fattoria di un villaggio alla costruzione di una mensa e di un serbatoio di acqua, all’acquisto di barche per la popolazione colpita dallo tsunami del 2004. Nel 2019 con la donazione di iZilove sarà ristrutturata una scuola elementare nel villaggio di Panasapalli e garantito a 27 bambini l’accesso a un’istruzione di qualità. Attraverso un accordo con il Mip - Politecnico di Milano, il Gruppo Snaitech si è anche impegnato nel sostegno degli studi post universitari, garantendo due borse di studio per il Master Executive in Management dei Beni e delle Istituzioni culturali. “L’avvio di questa importante partnership rappresenta per noi un ulteriore passo sul percorso di valorizzazione e promozione dell’ippodromo, sempre più al centro di iniziative e progetti culturali aperti a tutta la cittadinanza”, afferma Schiavolin. “Le due studentesse hanno trascorso sei mesi nella nostra azienda per sviluppare il loro project work e sono state coinvolte in prima linea nel Leonardo Horse Project, una grande iniziativa culturale di valorizzazione del Cavallo di Leonardo, presente all’ippodromo Snai San Siro, ideata nell’anno delle celebrazioni per i 500 anni dalla scomparsa del genio toscano”. Rinnovato, infine, anche nel 2018 l’appoggio alla Fondazione Telethon per la ricerca sulle malattie genetiche rare, anche grazie al contributo spontaneo di tutti i dipendenti tramite il payroll giving. Anche così, attraverso solidarietà e responsabilità sociale, un gruppo fa crescere al suo interno identità e senso di appartenenza.
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CRESCERE È DIFFICILE di Lorien Pilling Direttore di Global Betting & Gaming Consultants
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All’
edizione 2015 del Malta i-Gaming Seminar (Migs), Gbgc ha fatto una presentazione che ha riguardato l’ultimo decennio del settore del gioco online, confrontando la situazione nel 2005 con quella del 2015. In quell’occasione Gbgc aveva descritto il 2005 come l’“età dell’oro” dell’iGaming. La situazione era già molto cambiata quando Gbgc aveva esposto la sua presentazione, quattro anni fa. E l’annuncio dell’ottobre 2019 che Flutter Entertainment si fonderà con The Stars Group dimostra che il gioco online ha continuato a evolversi mentre arriviamo alla fine del decennio. Nel 2005 alcune importanti economie avevano una normativa in vigore che avrebbe permesso alle aziende private del settore del gioco online di ottenere una licenza. In effetti erano solo aziende di Malta e Gibilterra, nell’Unione europea, ad avere una regolamentazione in atto per le licenze di gioco d’azzardo su internet. Di conseguenza le giurisdizioni offshore hanno trovato una nicchia per se stesse nell’offrire licenze di e-gaming. L’argomento sostenuto era che detenendo una licenza valida in una giurisdizione offshore un operatore poteva legalmente offrire i propri servizi oltre confine in altri paesi del mondo. Ma se i maggiori governi potrebbero essere stati sorpresi a sonnecchiare nella prima fase della regolamentazione di gioco d’azzardo su Internet, ora hanno recu-
perato terreno. Di conseguenza quei pilastri fondatori di tasse basse e singole licenze offshore si stanno sgretolando nella maggior parte delle regioni del mondo. Nell’Unione europea, ad esempio, la maggior parte dei membri ha ora adottato una normativa sul gioco d’azzardo online. Questa regolamentazione ha comportato tasse di gioco più elevate e numerosi accordi fiscali tra giurisdizioni offshore e Stati membri. Gbgc ha dichiarato al MiGS nel 2015 che l’età dell’oro per alcune parti del gioco online è finita e le implicazioni per gli operatori, al momento di entrare nella seconda metà del decennio sono che: la scala sta diventando importante in Europa per far fronte ai costi delle licenze individuali in ogni giurisdizione; gli operatori sono selettivi riguardo alla scelta dei mercati nei quali entrare e ne stanno lasciando alcuni perché le normative sono troppo onerose; i costi di regolamentazione e le tasse stanno aumentando, quindi quelli operativi sono oggetto di un maggiore controllo; i clienti di alcuni mercati stanno peggiorando il rapporto qualità-prezzo e ci sono meno possibilità di scelta nell’ambito della nuova struttura europea perché gli operatori devono coprire i loro maggiori costi. La storia di PokerStars (The Stars Group) è un caso di studio sulle conseguenze della maturazione del settore del gioco online. Era il 2005, quando PokerStars trasferì il suo quartier generale globale all’Isola di Man.
ESTERI CRESCERE È DIFFICILE
Un evento chiave nel processo di maturazione è stata la vendita da parte dei fondatori dell’azienda nel 2014 e la trasformazione da società privata a pubblica con investitori esterni da soddisfare. A settembre scorso Stars Group ha reso noto che saranno effettuati licenziamenti sia presso la sede dell’Isola di Man che nell’ufficio di Malta. L’annuncio è stato seguito circa una settimana dopo dalla notizia che si sarebbe fusa con Flutter Entertainment. Il processo di regolamentazione ha inoltre reso meno essenziale la necessità di licenze offshore. Il modello di una licenza destinata a molti mercati è ora in esubero per le aziende pubbliche. Stars Group afferma che ora “detiene licenze o approvazioni applicabili per operare in 23 giurisdizioni”. In effetti secondo la Gambling Supervision Commission del’Isola di Man, l’unica Url di PokerStars ora gestita con una licenza dell’Isola di Man è il sito web free-play.net. Con le licenze sono aumentati i costi fiscali e di conformità, che hanno colpito la redditività di diverse aziende. Al momento dell’annuncio dell’esubero Stars Group ha dichiarato: “Come abbiamo notato in precedenza il nostro segmento internazionale (PokerStars) ha dovuto affrontare molti venti contrari nell’ultimo anno, compresi ritardi nei nostri mercati chiave”. Nei primi sei mesi del 2019 le entrate nel segmento internazionale del gruppo sono diminuite del 13,8 percento, incluso un calo del 12,4 percento nel segmento del poker, che rappresenta ancora la maggior parte delle entrate internazionali. In tutti i settori di gioco d’azzardo negli ultimi 18 mesi, Gbgc ha riscontrato oltre 40 casi di aumento della regolamentazione, introduzione di un divieto di licenza o aumento delle tasse. La tendenza alla regolamentazione aggiuntiva non mostra alcun segno di rallentamento. Una tendenza particolare è stata quella di una tassa sulle vincite dei giocatori. In tutto il mondo, dall’Argentina, alla Tanzania, alla Russia, i giocatori d’azzardo ora affrontano la prospettiva di perdere parte delle loro vincite in tasse extra, specialmente per i giochi da casinò e le lotterie. Tutta questa crescita normativa ha comportato costi considerevoli per il valore per gli azionisti. Prendete Bwin come esempio. Bwin si è fusa con PartyGaming per 1,1 miliardi di sterline. PartyGaming era una società Ftse 100 e quotata con una capitalizzazione di mercato di 4,6 miliardi di sterline. La scomparsa dell’Uigea (le legge contro il gioco d’azzardo online) negli Stati Uniti nel 2006 ha distrutto il valore del business. Alla fine Bwin.Party Digital Entertainment è stata venduta a Gvc Holdings per soli 1,1 miliardi di sterline. La stessa Gvc Holdings ha speso 5,7 miliardi di sterline in acquisizioni. A settembre 2019 Gvc Holdings aveva una capitalizzazione di mercato di 3,9 miliardi di sterline inglesi, un deficit rispetto alle acquisizioni effettuate di 1,8 miliardi di sterline inglesi. Sommando tutte le acquisizioni di Bwin.Party e Gvc
Holdings e sottraendo l’attuale capitalizzazione di mercato di Gvc Holdings, nel corso di quindici anni sono scomparsi 4 miliardi di sterline di valore per gli azionisti. La perdita è dovuta a una combinazione di modifiche normative (ad es. Uigea, restrizioni Fobt) e aumento dei costi fiscali e di conformità. La direzione deve avere delle responsabilità. Ma non si può evitare la questione fondamentale che gli operatori di gioco d’azzardo stanno commerciando in un settore difficile che deve affrontare forti pressioni politiche e normative non solo nel Regno Unito ma anche nel resto del mondo.
Imposte recenti sulle vincite dei giocatori Giurisdizione:
Moldova
Dal 1° settembre 2019 tutte le vincite superiori a 240 leu moldavi sono tassate al 18 percento.
Polonia
Una tassa sulle vincite è stata introdotta il 1° gennaio 2018 al tasso del 10 percento sulle vincite superiori a 2.280 zloty polacchi (non applicabile alle vincite sui casinò e sulle slot machine).
Russia
Il 1° gennaio 2018 è stata introdotta un’imposta sulle vincite al tasso del 13 percento (per vincite superiori a 4.000 rubli).
Valencia, Spagna
Dal 1° gennaio 2019 le vincite ai casinò sono tassate nel modo seguente: 20 percento sulle vincite fino a 2 milioni di euro, 30 percento sulle vincite tra 2 milioni e 4 milioni di euro, 40 percento sulle vincite tra 4 milioni e 6 milioni di euro e il 50 percento sulle vincite di 6 milioni di euro e più.
Tanzania
Il Finance Act 2018 ha introdotto un’imposta sulle vincite pari al 20 percento. Le vincite al casinò hanno un tasso inferiore del 12 percento.
Bahamas
A luglio 2019 è stata introdotta un’imposta sulle vincite applicabile ai giochi di tipo lotteria con un’aliquota del 5 percento (vincite fino a 1.000 dollari delle Bahamas) e del 7,5 percento (vincite superiori a 1.000 dollari delle Bahamas).
Buenos Aires, Argentina
Una tassa del 2 percento sulle vincite delle slot viene applicata da metà febbraio 2019.
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SIGMA MALTA
L’INNOVAZIONE AL SERVIZIO DELL’IGAMING di Francesca Mancosu
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Dal 27 al 29 novembre l'isola al centro del Mediterraneo sarà la capitale internazionale del gioco grazie alla sesta edizione del summit, con un focus sull'Italia e le conseguenze del divieto di pubblicità organizzato da Gioco News.
ltre 12.500 delegati, 2.500 affiliati, 400 fra sponsor ed espositori, 200 speaker, con oltre 80 Paesi coinvolti. Sono i numeri che definiscono la sesta edizione di Sigma Malta, summit internazionale dedicato all’iGaming in programma a Malta dal 27 al 29 novembre.
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A raccontarne i contorni e i contenuti è Eman Pulis, amministratore delegato e fondatore di Sigma Group. Cosa dobbiamo aspettarci per l’edizione 2019? “Aumentando dimensioni, portata e successo negli ultimi cinque anni, Sigma 2019 sarà lo spettacolo più partecipato di sempre, offrendo a 12.500 delegati la possibilità di creare contatti con i leader dell’industria iGaming, concludere accordi con i più grandi marchi, coinvolgere i principali fornitori e assicurarsi supporto dagli affiliati che contano. I visitatori potranno creare opportunità di business di livello superiore per il settore globale dell’iGaming nel 2020 e oltre. Posizionato all’avanguardia di un’industria molto competitiva, il summit si è evoluto nella vetrina definitiva
per l’iGaming, operando sia a livello europeo che mondiale”. Quali sono i principali eventi e i temi di questo appuntamento? “Sigma19 ritorna con una fantastica serie di relatori per le conferenze e i workshop. Esamineremo argomenti che includono regolamentazione e conformità, intelligenza artificiale e blockchain nell’iGaming, pagamenti & tecnofinanza, affiliati e responsabili del marketing, nonché l’innovazione dirompente che modella il futuro dell’industria. Naturalmente ci saranno anche centinaia di aziende che espongono, migliaia di affiliati che fanno affari e tutti si divertono mentre lavorano! Chi dice che non si può unire l’utile al dilettevole?” Malta investe da tempo nel gioco d’azzardo, nel gioco online e ora negli esports. Quali sono le caratteristiche che
ESTERI SIGMA MALTA
rendono la sua isola così adatta e attraente per gli operatori di questi settori? “Arrivare a questo punto non è stato privo di sfide, ma oggi Malta è diventata il principale punto di riferimento per l’industria del gioco in generale. Considerato una delle principali giurisdizioni dell’industria, il nostro Paese ha guadagnato una reputazione eccezionale come importante regolatore, costantemente aggiornato su questo settore in continua crescita. Naturalmente anche il nostro stile di vita e il clima mite tutto l’anno sono incredibilmente attraenti per le aziende straniere che vengono sull’isola. Il Governo sta rendendo facile per loro aprire un’attività a Malta”. Quali sono le misure attuate e previste dal Governo per creare condizioni ancora più favorevoli al riguardo? “L’anno scorso è stata introdotta una nuova legge sul gioco che rende più efficace operare all’interno del settore, riducendo considerevolmente le procedure burocratiche
inutili per gli operatori, limitando le licenze a due, B2B e B2C, rafforzando al contempo il ruolo della Malta gaming authority in relazione alla sua lotta contro il riciclaggio di denaro, l’abuso illecito e il finanziamento del terrorismo. Ha ulteriormente migliorato le funzioni di conformità e applicazione della Mga per raggiungere meglio i suoi obiettivi normativi, rendendo il sistema più trasparente. Altre importanti aree di interesse includono la conformità, gli standard di protezione dei consumatori, le misure di gioco responsabile, la segnalazione di transazioni di scommesse sportive sospette nella lotta contro la manipolazione delle competizioni sportive e gli standard orientati agli obiettivi per incoraggiare l’innovazione e lo sviluppo”. Quali sono gli sviluppi previsti per il gioco nel 2019 e nel prossimo anno nel suo Paese? ”Man mano che l’iGaming diventa più di moda, stiamo vedendo arrivare sul mercato tanti nuovi prodotti - casinò basati su blockchain, giochi di scommesse iper casuali, fantasy sport a un
nuovo livello ed esports, tutti in collisione per portare nuovi modi di giocare a un pubblico di millennial in evoluzione. I giochi iper casuali in particolare sono un’area da tenere d’occhio – TronBet Moon ne è un esempio, con una semplice meccanica di gioco integrata con criptovalute, e questo gioco è assolutamente fantastico al momento. È il futuro! Oltre a queste innovazioni esperienziali, sono stati compiuti passi da gigante in aree logistiche, come la protezione dei giocatori e le procedure Kyc – Know your customer (un processo attraverso il quale le banche ottengono informazioni sull’identità e l’indirizzo dei clienti, Ndr), entrambi esempi dei numerosi vantaggi che il settore sta vedendo dall’integrazione dei processi blockchain e di realtà virtuale all’ecosistema iGaming”.
Il panel di Gioco News Repressione normativa: il volto mutevole del panorama iGaming italiano Nel programma del Sigma Malta 2019 spicca la presenza di Gioco News, che come già accaduto in diverse manifestazioni internazionali, presenterà un focus sul modello italiano anche per quanto riguarda il settore del gioco online. Il panel intitolato “Repressione normativa: il volto mutevole del panorama iGaming italiano” e in calendario nell’ambito dell’Affiliates & Cmo conference nel pomeriggio del 28 novembre, traccia una panoramica degli effetti del divieto di pubblicità al gioco sancito dal decreto Dignità nel 2018 sull’iGaming e il retail nel nostro Paese. A confrontarsi sul tema, con l’introduzione di Alessio Crisantemi, direttore di Gioco News, saranno Rodolfo Gherardo La Rosa, partner BridgeLaw; Marco Castaldo, amministratore delegato di Microgame. A moderare il panel è Christian Tirabassi, senior partner di Ficom Leisure, che ne anticipa i contenuti. “Il divieto di pubblicità sta obbligando gli operatori dell’online a valutare delle opportunità diverse per avere un business sostenibile nel settore del gioco e delle scommesse in Italia.
Da una parte vediamo gli esercizi che permettono di ‘ingaggiare’ i clienti, dall’altra che gli operatori, specie quelli che sono esclusivamente online, stanno valutando l’idea di avere qualche tipo di rete commerciale a terra, per sfruttare le opportunità offerte dalla multicanalità”, spiega. Il tema verrà discusso a Malta sia dal punto di vista legale che degli operatori del settore. In occasione del panel poi dovrebbero essere finalmente “ben chiari gli esiti dell’applicazione delle linee guida dell’Agcom sul divieto di pubblicità al gioco, fino ad ora c’è stata una diffusa incertezza, ma ora si avrà contezza di quello che può essere”, evidenzia Tirabassi, che commenta anche le ricadute delle norme sul gioco previste dal decreto fiscale collegato alla Manovra 2020. “Quello dell’online è un settore che potenzialmente sopravvive nonostante la pressione fiscale e i limiti pubblicitari. I rinnovi delle licenze in essere e le nuove gare danno un orizzonte di sostenibilità abbastanza chiaro, ovviamente bisogna riguardare i modelli, ma il business c’è”.
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MILANO CAPITALE EUROPEA DEL GIOCO di Roberta Falasca
Il congresso Egc, in programma l'8 novembre, dedica un'intera giornata agli operatori di gioco, ai fornitori di software, alle autorità di regolamentazione, ai funzionari governativi e ai fornitori di servizi
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utorità di regolamentazione, operatori e fornitori di servizi di tutta Europa si riuniscono a Milano l’8 novembre al fine di discutere di problemi di masterizzazione che alcuni mercati devono affrontare quando si tratta di conformità in materia di licenze e marketing. A parlare è Zoltán Tűndik, fondatore e responsabile media ed eventi dell’European Gaming Congress. Esperti del settore dei giochi in Europa si incontreranno a Milano per discutere del gioco a 360 gradi, cosa può annunciare in merito alla seconda edizione di Egc? “Gli esperti del settore dei giochi si riuniranno quest’anno a Milano per una delle conferenze più importanti per discutere di conformità, marketing e altri aggiornamenti del settore. L’obiettivo del congresso è quello di riunire i leader del settore di tutta l’Europa e la missione di educare gli azionisti del settore locale sugli attuali aggiornamenti sulla conformità”.
Perché avete deciso di svolgere il congresso proprio a Milano? “Milano è stata la destinazione più votata e date le numerose discussioni sul mercato italiano in termini di conformità, pubblicità e operazioni, è stata accolta molto rapidamente da molti azionisti del settore. Per non parlare del fatto che Milano è la città cosmopolita che ospita al meglio la nostra conferenza in stile boutique”. Cosa emergerà da questa giornata? “Stiamo contando sul supporto delle aziende locali per affrontare le domande giuste che gireranno intorno al settore. Abbiamo invitato le autorità locali che hanno bisogno di ascoltare i quesiti e affrontare le questioni del settore al fine di lavorare insieme e rendere il settore sicuro sia per gli attori che per le imprese. Oltre alle discussioni di qualità, siamo ovviamente certi che questa sarà una grande opportunità per le aziende di raggiungere nuove connessioni e iniziare a fare nuove partnership, e chissà, forse Milano verrà nuovamente votata come destinazione della prossima edizione”. Tra l’Italia e gli altri Stati d’Europa, quali differenze ci sono in merito al comparto del gioco? “Non sono un esperto in materia ma non direi che ci sono molte differenze.
Per quanto riguarda il settore dei giochi, l’Italia potrebbe avere una delle più antiche industrie di gioco e sicuramente è stata costruita attorno ai cinque lussuosi casinò terrestri”. Secondo lei, il caso Italia sul gioco (divieto di pubblicità, distanziometro e limiti di orario di gioco) è un fenomeno da analizzare a livello europeo? “Sì, molte giurisdizioni applicano leggi simili ed è certamente un fenomeno che viene analizzato a livello europeo. È molto importante che l’industria rimanga comunicativa e si occupi di misurazioni orientate al business che hanno un impatto diretto sul loro funzionamento in ogni occasione”. Secondo lei, le limitazioni italiane al settore del gioco possono comportare conseguenze negative in ambito dell’illegalità e della riduzione dei posti di lavoro? “Ogni limitazione che ha un impatto diretto sulle entrate e sul marketing avrà un impatto negativo sull’illegalità e sulla riduzione dell’occupazione. Le limitazioni hanno l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal gioco d’azzardo e proteggere i giocatori ma passare dal marketing non regolamentato a un divieto completo, è troppo. Inoltre, abbiamo analizzato i rapporti provenienti da diversi punti vendita e la dipendenza dal gioco d’azzardo non proviene dal suo settore online, è il settore offline che ha il maggior numero di casi. Il gioco online in Italia rappresenta solo il 7 percento del fatturato totale del gioco d’azzardo in Italia”. L’industria dei giochi italiana ed europea è in buona salute? “Sulla base di numerosi punti vendita e ricerche, il mercato del gioco d’azzardo regolamentato in Italia ha riportato un rallentamento della crescita nel 2018 e la crescita dovrebbe continuare a rallentare nel 2019 grazie al nuovo divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo e alle tasse più elevate sia per gli operatori terrestri che online. Tuttavia, il mercato ha raddoppiato le sue dimensioni negli ultimi dieci anni”.
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di quest’anno è che la sala espositiva è del 30 percento più grande rispetto allo scorso anno e che Bege 2019 sarà la più grande vetrina dall’evento inaugurale che si è tenuto dodici anni fa”. Quali sono i principali argomenti che verranno affrontati? “È evidente che la tecnologia ha fortemente influenzato l’industria del gioco e dell’intrattenimento e si prevede che tale impatto si espanderà rapidamente nel prossimo futuro. Ci sono già giochi con vincita in denaro che usano ogni tipo di realtà virtuale e che stanno dando ai giocatori un’esperienza più realistica. Le criptovalute, come i Bitcoin, stanno già influenzando il gambling. I pagamenti tramite criptovalute sono più veloci, più economici ed efficienti. La tecnologia sta anche cambiando il format generale delle scommesse. Un esempio sono gli esports, un settore in rapida crescita e a se stante. Nel complesso la tecnologia sta cambiando completamente il modo in cui i giocatori giocano e le cose su cui scommettono e il team Bege è di grande supporto nel promuovere e incoraggiare le ultime innovazioni tecnologiche. È importante fornire una piattaforma per presentare prodotti e soluzioni all’avanguardia, che possano influenzare notevolmente il panorama del gioco e, alla fine, plasmare il futuro dell’intera industria del gaming”. Chi sono i paesi più rappresentativi dell’evento? “Bege è nota come il principale centro di attività di gioco e intrattenimento in tutta Europa, che offre un’ottima esposizione agli oltre 5000 visitatori attesi da oltre 50 paesi in tutto il mondo. Tra i primi dieci espositori ci sono aziende
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mondo del gioco sbarca in Bulgaria. Dal 20 al 21 novembre torna Bege Expo all’Inter Expo Center di Sofia. Quali sono le caratteristiche chiave di questo evento dedicato al mondo del gaming? A rispondere è Angel Iribozov, managing director di Bege Expo, il quale afferma: “Bege si impegna a creare una piattaforma di comunicazione nell’industria, attraverso l’esposizione, le opportunità di networking, la cerimonia di premiazione e altri punti salienti per i media, in grado di influenzare e guidare il mercato del gioco. Come base principale Bege offre una piattaforma unica agli espositori, volta a mostrare le diverse e più recenti tecnologie, e per tutti i professionisti dell’industria, per aiutarli a stabilire nuovi contatti, trovare nuovi prodotti e soluzioni e offrire uno sguardo approfondito sulle ultime tendenze dell’industria globale. Ogni anno il fedele team di Bege lavora duramente per creare un’atmosfera che permetta presentazioni, interazioni e discussioni che risultano essere veramente significative per tutti i tipi di professionisti del gioco. Quest’anno siamo molto entusiasti del programma di Bege. La Innovation Zone consente agli espositori di commercializzare i loro ultimi portafogli di prodotti. La Sales Pitch Zone offre agli espositori il palcoscenico per la presentazione delle loro ultime tecnologie e prodotti all’avanguardia. Gli eventi serali, come la cerimonia Bege Awards nell’entusiasmante festa Bege, rappresentano tra i momenti più prestigiosi per l’industria del gioco. E, ultima ma non meno importante, la grande notizia dell’edizione Bege
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Grandi novità per il prossimo Bege Expo, dal 20 al 21 novembre all'Inter Expo Center di Sofia
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di Michela Carboni
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del Regno Unito, Italia, Germania, Croazia, Romania, Grecia, Serbia e Macedonia. E tra gli altri rappresentanti, Bege è orgogliosa di accogliere partecipanti da tutto il continente europeo e non, inclusi Stati Uniti, Canada, Corea del Sud, Hong Kong, Macao, Taiwan, Seychelles, Federazione Russa e numerosi altri”. Come saranno organizzate le conferenze e chi parteciperà? “La dodicesima edizione dell’ Eastern European Gaming Summit annuale fornirà quasi venti ore di contenuti di qualità riguardanti scommesse sportive, iGaming, pagamenti, marketing digitale, gioco più sicuro e altro ancora. Quest’anno l’agenda è stata progettata per trattare i problemi affrontati dagli operatori e dai fornitori di gioco e per evidenziare le tendenze del gioco che domineranno il futuro dell’industria, oltre all’opportunità di discutere l’attuale ecosistema di gioco. Eegs 2019 si terrà il 19-20 novembre a Sofia. La creazione di contatti continuerà a essere una parte cruciale del summit di quest’anno e il team Eegs garantisce che il vertice di due giorni aiuterà tutti i partecipanti a costruire relazioni preziose”. Quanto è solida e redditizia l’industria del gioco in Bulgaria? “L’industria del gioco d’azzardo in Bulgaria continua a crescere a un ritmo costante. I produttori bulgari, ad esempio, sono tra i leader del settore, non solo a livello europeo, ma anche all’interno di un mercato veramente globale. Le slot machine, i multi-gioco e le piattaforme di sistema dei due principali produttori bulgari, Euro Games Technologies e Casino Technology, sono tra le élite dei principali produttori di apparecchiature di gioco al mondo. Nel periodo 20172018 l’industria del gioco in Bulgaria ha registrato una crescita delle entrate, derivante dalla crescita degli indicatori economici nel paese. Durante i primi tre trimestri dell’anno, da gennaio a settembre, il budget statale ha ricevuto oltre 174,4 milioni di lev bulgaro (oltre 89 milioni di euro Ndr) dall’industria del gioco, il che rappresenta un notevole aumento rispetto alle statistiche degli anni precedenti”.
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normativa
La Questione territoriale diventa europea IL PROBLEMA DEI DISTANZIOMETRI CHE PROVOCANO L’ESPULSIONE DEL GIOCO LEGALE VISTO DALL’UE A cura di Geronimo Cardia
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tema della cosiddetta questione territoriale pur portato, timidamente, all’attenzione dell’Unione Europea non è stato però in tale sede ancora preso di petto. Non è detta l’ultima parola perché, da un lato, l’Europa tiene a precisare che la materia del gioco pubblico è di competenza degli Stati Membri, liberi di limitare, al punto da vietare, la sua distribuzione per ragioni di interesse pubblico superiore; dall’altro lato, però, giustamente, almeno per le questioni relative all’online per le ovvie valutazioni sul piano del controllo dei flussi finanziari, si spinge a dare importanti indicazioni che in realtà potrebbero essere ispiratrici per risolvere l’annoso problema dei distanziometri espulsivi.
L’ORIENTAMENTO DELLA CE – In passato la Commissione: (i) ha archiviato alcune denunce ricevute nel settore del gioco d’azzardo, (ii) non ha ritenuto prioritario utilizzare il proprio potere esecutivo per promuovere un mercato unico dell’Ue nel settore dei servizi di gioco d’azzardo online, (iii) ha ritenuto che le denunce nel settore del gioco d’azzardo possano essere gestite in modo più efficace dai tribunali nazionali piuttosto che dalla Commissione, (iv) ha ritenuto che ogni Stato membro abbia il diritto di limitare i servizi di gioco d’azzardo ove necessario per salvaguardare la ludopatia, le irregolarità, le frodi (cfr., Comunicato stampa della Commissione Europea del 7 dicembre 2017). Tuttavia, nel caso del distanziometro espulsivo delle norme del territorio non
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si tratta di un problema relativo alle modalità di regolamentazione del gioco ma solo il richiamo di attenzione sull’errore tecnico sistematico che vizia alcuni provvedimenti normativi che impongono i distanziometri, determinando la sostanziale cancellazione dell’offerta pubblica di gioco e quindi l’illegittima e ingiustificata violazione di diritti fondamentali riconosciuti e tutelati a livello europeo. Alla Commissione potrebbe interessare che l’errore tecnico che affligge i distanziometri, non valutato in sede di concepimento delle rispettive leggi istitutive, determina l’Effetto espulsivo e: (i) non cura il disturbo di gioco d’azzardo per le conseguenze che genera sulla compulsività degli utenti; (ii) incentiva l’espansione dell’offerta illegale e la distribuzione di prodotti fuori controllo, compromettendo l’ordine pubblico del territorio; (iii) comporta il danno erariale della perdita di gettito che è da emersione; (iv) distrugge imprese e posti di lavoro del comparto del gioco regolamentato che operano come incaricati di pubblico servizio. La Commissione, almeno per l’online (ma il discorso deve ritenersi applicabile a tutte le tipologie di gioco, incluse quelle distribuite sul territorio), ha preso atto “degli impegni degli Stati membri a (…) riorientare la domanda di gioco d’azzardo dei cittadini da offerte non regolamentate a siti web autorizzati e sorvegliati e a assicurare che gli operatori paghino le tasse” (cfr., cit. Comunicato Stampa della Commissione Europea del 7 dicembre 2017). Ebbene alla Commissione potrebbe quindi interessare che con l’errore tecnico si
LA QUESTIONE TERRITORIALE DIVENTA EUROPEA
finisce, invece, per consegnare il territorio a offerte non regolamentate con contestuale perdita di gettito erariale. E ancora, la Commissione ha precisato che: “gli Stati membri possono organizzare i propri servizi di gioco d’azzardo in maniera autonoma (…) purché siano rispettate le libertà fondamentali sancite dal Trattato” e, inoltre, essa “assiste gli Stati membri nei loro sforzi per combattere il gioco d’azzardo non autorizzato, tutelare i cittadini vulnerabili e prevenire altre attività illegali correlate” (cfr., Comunicato Stampa della Commissione Europea del 7 dicembre 2017). L’errore tecnico e l’Effetto Espulsivo dal territorio che ne consegue determinano, in realtà, un’ingiustificata violazione di principi fondamentali riconosciuti a livello europeo che qui proviamo a ripercorrere. GLI INTERVENTI AL PARLAMENTO UE – Peraltro il tema si palesa di valenza europea anche per non risalenti interrogazioni parlamentari, tra le quali quella di Evžen Tošenovský, membro del Parlamento Europeo, che lo scorso 10 gennaio 2019 ha chiesto alla Commissione di valutare ed assumere una posizione riguardo alla rilevata inefficacia e dannosità, in termini di aumento del gioco illegale e non regolamentato, dei divieti e delle discriminazioni imposte al gioco pubblico regolamentato da parte di alcuni stati, evidenziando che “Quasi un anno dopo che la Commissione europea ha deciso di non affrontare le questioni legate al gioco d’azzardo, gli Stati membri continuano a violare la normativa Ue e ad agire in modo contrario alla prassi decisionale della Corte di giustizia dell’Ue. Tali azioni da parte degli Stati membri portano allo sviluppo del gioco d’azzardo illegale, che rappresenta un rischio per i giocatori giovani e socialmente svantaggiati. Un esempio di questo approccio è la situazione nella Repubblica Ceca e in Slovacchia, dove un divieto sul gioco d’azzardo in alcuni comuni e città non solo viola i principi posti dal diritto Ue, ma altresì costringe i giocatori a cercare un’alternativa nel mercato del gioco d’azzardo illegale e non regolamentato. Similmente, la legislazione tedesca sull’offerta di gioco d’azzardo mostra segni d’inconsistenza ed è incoerente e discriminatoria” (cfr., in particolare, Testo in lingua originale dell’interrogazione “Gambling sector in the Eu - Written questions E-000104/2019–Commission”, pubblicato sul sito ufficiale del Parlamento Ue). Peraltro, l’intervento della Commissione rappresenterebbe l’extrema ratio dopo numerose iniziative di tutela poste in essere sul piano politico, amministrativo e giudiziale, attraverso gli strumenti istituzionali previsti dall’ordinamento giuridico nazionale, allo stato, per quanto detto non andate a buon fine ovvero ancora pendenti nonostante il lungo tempo trascorso e nonostante l’urgenza di provvedere. A ben vedere, infatti, le norme regionali espulsive, viziate da errore tecnico, si pongono in aperto contrasto con: (i) il divieto di restrizioni alla libertà di stabilimento, alla libera prestazione dei servizi e alla libera circolazione dei capitali, senza oneri o limiti irragionevoli o discriminatori (art. 49, 56 e 63 Tfue); (ii) le norme che vietano l’adozione di misure contrarie alla libera concorrenza (art. 106 Tfue) e il
divieto di aiuti di Stato che alterano la libera concorrenza (art. 107 Tfue); (iii) il principio del legittimo affidamento, tutelato ex art.1, protocollo 1, della Cedu; (iv) il principio di tutela della salute rispetto al quale l’Ue è chiamata a svolgere azione di sostegno e coordinamento per gli Stati membri (art. 6, 9 e 168 Tfue); (v) il principio di protezione dei consumatori (art. 169 Tfue); (vi) il principio di tutela e promozione dell’occupazione (art. 9 nonché artt. 145 e seguenti Tfue). In particolare, quanto alla violazione del divieto di restrizioni alla libertà di stabilimento si consideri che la Corte ha chiarito che “i provvedimenti nazionali restrittivi dell’esercizio delle libertà fondamentali garantite dal trattato devono soddisfare quattro condizioni per poter essere giustificati: applicarsi in modo non discriminatorio, rispondere a motivi imperativi di interesse pubblico, essere idonei garantire il conseguimento dello scopo perseguito e non andare oltre quanto necessario per il raggiungimento di questo” (C-65/05 che richiama 424/97, Haim e giurisprudenza ivi citata). DISTANZIOMETRI E CORTE DI GIUSTIZIA – Ebbene, i distanziometri viziati dall’errore tecnico di cui si è detto, non parrebbero soddisfare nessuno dei requisiti che la Corte di Giustizia indica come necessari per ritenere giustificata la restrizione delle libertà fondamentali. Ed infatti, i descritti distanziometri viziati da errore tecnico finirebbero per: (i) costituire misure che si applicano in modo discriminatorio, in quanto volte a limitare solo alcune delle forme di gioco legale, solo su alcune parti del territorio nazionale, senza che sia esplicitata una qualsivoglia ragione per tali discriminazioni ed anzi in contrasto con quanto stabilito dal legislatore nazionale; (ii) non rispondere in concreto a motivi imperativi di interesse pubblico, in quanto, essendo strumenti viziati dall’errore tecnico di cui si è detto, determinano in concreto effetti non previsti, non coerenti e addirittura contrastanti con quelli posti come obiettivo dalle relative norme istitutive; (iii) essere inidonei a garantire il conseguimento degli scopi di tutela perseguiti, in particolare la salute dei cittadini, posto che l’Effetto Espulsivo finisce per far chiudere l’intera offerta legale pubblica, invece di limitarne la presenza; (iv) andare oltre quanto necessario per il raggiungimento degli scopi di tutela perseguiti, in quanto l’errore tecnico che determina in concreto l’Effetto espulsivo in concreto evidenzia una carenza di bilanciamento tra i diversi interessi in gioco. Inoltre, la sostanzialmente totale compressione di tutte le attività già autorizzate in base alle vigenti norme, causata dall’errore tecnico, colpisce non solo gli operatori italiani che agiscono sul mercato interno, bensì anche gli operatori di altri Stati appartenenti all’Unione già stabiliti (o che intendano stabilirsi) nelle regioni italiane interessate da tali misure ed incide altresì significativamente sulla libera circolazione dei capitali, considerato che molti operatori del settore, sono società partecipate da capitali di altre aziende europee. Inoltre, quanto alla violazione delle norme che
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normativa politica
LA QUESTIONE TERRITORIALE DIVENTA EUROPEA
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vietano l’adozione di misure contrarie alla libera concorrenza (art. 106 Tfue) e gli aiuti di Stato che alterano la libera concorrenza (art. 107 Tfue) si consideri che l’Effetto espulsivo altera la concorrenza nonostante il divieto di misure discriminatorie e limitative della libera concorrenza nonché di “aiuti di Stato”, sotto qualsiasi forma, “che falsino o minaccino di falsare la concorrenza”. L’Effetto Espulsivo altera la concorrenza tra gli operatori del gioco nel mercato interno, siano essi operatori nazionali o comunitari, ma anche nel mercato dell’Unione perché comportano, evidentemente, un illegittimo vantaggio per i soggetti che operano nei territori limitrofi alle regioni interessate. Peraltro alcune leggi regionali prevedono la possibilità di concedere “finanziamenti, benefici e vantaggi economici comunque denominati” soltanto agli esercizi che, pur autorizzati, non installino apparecchi di gioco. La violazione del principio del legittimo affidamento, tutelato ex art.1, protocollo 1, della Cedu di sostanzia nel fatto che l’Effetto espulsivo modifica in peius i diritti e la situazione degli operatori del gioco la cui attività, i cui contratti e le cui licenze e autorizzazioni sono legate ab origine alla durata della Convenzione di Concessione, senza che tale radicale sacrificio risulti concretamente giustificato dall’interesse generale per tutte le ragioni già esposte. Inoltre, l’Effetto Espulsivo potrebbe costituire una forma di “esproprio” illegittimo in quanto non prevedibile da un prudente operatore economico ed anzi in contrasto con le sue legittime aspettative ingenerate dallo Stato, oltre che non accompagnato da alcun indennizzo (cfr., in particolare, sentenza 8 giugno 1977, C-97/76, Merkur, sentenza Tre Traktorer/Svezia del 1989, Pine Valley/Irlanda del 1991, Oneryildiz/Turchia del 2002, in cui la Corte qualifica la posizione dei ricorrenti proprio come aspettativa legittima). Per altro verso, il principio di tutela della salute, rispetto al quale l’Ue è chiamata a svolgere azioL’AUTORE ne di sostegno e coGeronimo Cardia ordinamento per gli Avvocato, Dottore Commercialista e Revisore Contabile Studio Cardia e Cardia Stati membri (art. 6, www.gclegal.it 9 e 168 Tfue) è violato
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in quanto l’Effetto espulsivo certamente non può rappresentare uno strumento idoneo “a garantire il conseguimento dello scopo perseguito e non andare oltre quanto necessario per il raggiungimento di questo” (C-65/05 che richiama 424/97, Haim e giurisprudenza ivi citata), in quanto l’obiettivo di tutela della salute, pur dichiarato nelle norme che impongono i distanziometri, risulta in concreto disatteso come precisato in alcuni elaborati peritali. Riguardo al principio di protezione dei consumatori (art. 169 Tfue) può ricordarsi che la Commissione, pur se con specifico riferimento al settore del gioco online, ha formulato una espressa raccomandazione rivolta agli Stati membri (Raccomandazione 2014/478/Ue, del 14 luglio 2014) che, pur non avendo valore vincolante, ma, come chiarito dalla Corte di Giustizia (C-16/16 P, Belgium v. European Commission), avendo la funzione di “persuasione e stimolo” per la condivisione di principi che devono ispirare le scelte normative degli Stati, presenta contenuti che possono ispirare più in generale ogni valutazione relativa al gioco d’azzardo. Nella richiamata raccomandazione a tutela dei consumatori, infatti, ponendosi tra l’altro come obiettivo, oltre a quello di salvaguardarne la salute, anche quello ulteriore di “ridurre al minimo eventuali danni economici che possono derivare da un gioco compulsivo o eccessivo” e lasciando impregiudicata la libertà di disciplina riconosciuta agli Stati in materia, la Commissione non solo non prevede né favorisce il proibizionismo, ma ribadisce che “pur potendo restringere o limitare l’offerta (…) sulla base degli obiettivi di interesse generale che cercano di proteggere, gli Stati membri sono tuttavia tenuti a dimostrare l’opportunità e la necessità delle misure restrittive. Essi hanno infatti il dovere di dimostrare che gli obiettivi di interesse generale sono perseguiti in modo coerente e sistematico”. Inoltre, la raccomandazione richiama espressamente l’importanza di “canalizzare i consumatori verso le reti di gioco controllate” e di “distogliere i consumatori dalle offerte non permesse e quindi potenzialmente dannose”. Sotto altro profilo, il principio di tutela e promozione dell’occupazione (art. 9 nonché artt. 145 e seguenti Tfue) risulta violato in quanto l’Effetto espulsivo pone a rischio migliaia di posti di lavoro, tra dipendenti e collaboratori delle aziende del comparto senza che a ciò sia associato alcun beneficio sociale. Infine, venendo all’esame dei profili procedurali, qualcuno ritiene di rilevare che i distanziometri, in quanto producono l’Effetto Espulsivo, parrebbero qualificabili come regole tecniche per le quali è prevista la procedura di comunicazione di cui alla Direttiva UE 2015/1535, nota come “Direttiva sulla trasparenza del mercato unico”. Essa mira a impedire la creazione di nuovi ostacoli al mercato interno prima che essi siano introdotti e producano effetti negativi e ciò al fine di rafforzare la libera circolazione delle merci e di fornire alle imprese un quadro normativo più prevedibile e chiaro, volto a promuovere la competitività delle imprese europee all’interno dell’Ue oltre che nei paesi terzi. Tutto quanto sopra potrà essere valutato in sede europea laddove non sopraggiunga dall’Italia una pronuncia giudiziale dirimente o il tanto atteso e tanto annunciato ma ancora non attuato riordino.
Contenuto informativo da operatore gioco legale ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/CONS).
attualità politica
UNO PER TUTTI E TUTTI PER L’OMNICHANNEL Dal primo convegno organizzato da Gioco News sulla multicanalità ne sono passate di giocate in Sogei. Ecco, quindi, lo stato dell’arte del settore con i principali addetti ai lavori e che seguono questo percorso utile anche in ottica di evoluzione nell’era post Dl Dignità. di Cesare Antonini
Castaldo (Ad Microgame)
«PASSI IN AVANTI E NUOVE OPPORTUNITÀ IN UNA SFIDA IMPERDIBILE PER TUTTI» Parere autorevolissimo quello di Marco Castaldo, amministratore delegato di Microgame che, tra i relatori, è l’unico ad aver partecipato ai due eventi di Gioco News organizzati a distanza di qualche anno l’uno dall’altro. E la sua azienda è anche un case history perfetto per capire di cosa stiamo parlando: “Di multicanalità si parla da tempo, nel nostro settore, e anche se il traguardo del cosiddetto omnichannel può apparire per certi versi ancora distante per molti operatori, non significa che non si sia fatto nulla. Anzi, al contrario, sono in atto molteplici cambiamenti e nuovi sviluppi che stanno creando nuove opportunità”. Non a caso: “Microgame, che ha sempre puntato sulle integrazioni tra gioco fisico e online, vede inevitabilmente nella multicanalità una sfida imperdibile per gli operatori. Se guardiamo quello che sta avvenendo sul mercato - aggiunge l’Ad - vediamo che gli operatori online che stanno entrando sono
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soggetti qualificati - e ciò conferma il livello di grande qualità del mercato italiano - e molti di loro stanno cercando sinergie sul territorio”. Riguardo alla restrizione imposta dal decreto Dignità rispetto alla pubblicità del gioco, Castaldo parla anche qui di “grande opportunità offerta proprio dalla multicanalità, che permette e inevitabilmente favorisce questa integrazione tra gli operatori e tra i due canali valorizzando e rendendo strategica la rete di affiliazione a terra”. Il numero uno di Microgame sottolinea anche la sfumatura - non banale - di una certa azione di “democratizzazione” operata sul settore dal decreto Dignità visto che prima del “ban” totale della pubblicità il mercato era drogato da un eccesso di promozione dei grandi big del settore che investivano capitali immensi in pubblicità mettendo all’angolo i soggetti più piccoli”.
ATTUALITÀ UNO PER TUTTI E TUTTI PER L’OMNICHANNEL
Calvi (presidente Glms)
«IL PROBLEMA È INTERNO ALLE AZIENDE MA L’ITALIA È ALL’AVANGUARDIA» Di grande interesse la visione di Ludovico Calvi, consulente e presidente di Glms (Global lottery monitoring systems), posizione privilegiata dove seguire gli sviluppi di tutti i mercati in via di sviluppo e di quelli che si aprono alla regolamentazione. “L’integrazione tra online e retail è sempre stata una sfida per gli operatori del gioco e a livello globale. Al giorno d’oggi il problema che è emerso e che sta imponendo cambiamenti alle aziende è di tipo organizzativo prima ancora che di prodotto. Le aziende fino ad oggi avevano un responsabile dell’online e un altro per il retail ma questo modello e questa strutturazione risultano ora non più adeguati al contesto o comunque rischiano di creare complessità aggiuntive e per questa ragione si
stanno rivedendo i processi organizzativi per andare incontro a un cambiamento già in atto”. Da dove partire per sviluppare ancora di più il settore nella sua multicanalità? Per Calvi è proprio l’Italia il laboratorio perfetto: “Anche se non ce ne rendiamo conto fino in fondo, rappresenta un incredibile laboratorio che continua ad essere di riferimento nel mondo. Per questo anche di fronte alle restrizioni imposte dal decreto Dignità, l’operatore italiano saprà trasformare il limite in opportunità. Per esempio, stiamo già vedendo che un operatore online ‘puro’ oggi è costretto a cercare un partner terrestre per poter stare sul mercato e questo apre un nuovo scenario diverso da tutti gli altri”.
Brescianini (Italtronic)
«OTTIMIZZARE E SVILUPPARE SOLUZIONI TRA I CANALI PRODUCE BENESSERE AZIENDALE» “La multicanalità rappresenta oggi la più grande opportunità per le imprese del gaming sia in termini di sviluppo e crescita di business che in termini di marketing, soprattutto per le imprese medio piccole che possono cogliere nell’online elementi ulteriori di traino per le proprie attività a terra”. La pensa così Mario Brescianini, senior consultant di Italtronic. “Per gli operatori - continua ancora Brescianini - si tratta quindi di una nuova sfida che presenta però interessanti prospettive e che va capita fino in fondo perché quello che si deve fare è ottimizzare e sviluppare soluzioni che permettano un’integrazione ideale tra i due canali favorendo un benessere reciproco”. L’offerta di gioco online – spiega ancora Brescianini - rappresenta un utile prodotto integrativo per il completamento dell’offerta di gioco nel punto vendita. Può essere un utile strumento per contrastare la minor raccolta dovuta all’entrata in vigore degli orari o addirittura il prodotto sostitutivo laddove le slot sono
state spente per effetto di distanze e/o normative locali e consente all’esercente di incrementare gli introiti dai giochi, ma anche dalla somministrazione di bevande e cibi grazie ai flussi di clienti che utilizzano gli apparecchi per il pagamento di bollette, ricariche telefoniche”. Secondo Brescianini i vantaggi di un’offerta online possono essere sintetizzati in qualche punto: nessuna concessione necessaria (è possibile operare infatti come network commerciale per un concessionario terzo); investimento iniziale nullo o minimo (ipotesi skin di concessionario terzo); prodotto complementare all’offerta attuale di slot agli esercenti; nessun costo aggiuntivo per la proposta del nuovo prodotto e per la raccolta; utilizzo di terminali in renting per automatizzare le attività di registrazione giocatori e carico/scarico conto; margine per il gestore superiore al margine standard delle Awp (grazie alla tassazione sul margine)”.
Mazzola (Altenar)
«OMNICHANNEL, APPROCCIO COMPLESSO E MAI BANALE ANCHE IN BASE AI MERCATI» “Nonostante il momento di particolare difficoltà per il settore italiano del gaming siamo convinti che ci siano ancora grandi opportunità e grandi sfide su cui poter puntare per gli operatori italiani”. Domenico Mazzola, direttore commerciale di Altenar, ha analizzato così il mercato italiano dove la sua azienda che segue da vicino gli operatori in tutti i servizi necessari per operare sui mercati di tutto il mondo, è entrata in maniera importante seguendo i primi bookmaker e operatori di gioco online. E il manager ha proseguito: “Forse in questi anni si è coltivato una specie di mito del cosiddetto ‘omnichannel’ anche se abbiamo visto col tempo che non è così banale questo tipo di sviluppo. Anche perché gli operatori hanno un presente da gestire e
un’attività da far monetizzare ogni giorno e in questo si tiene conto anche delle differenze attitudinali dei giocatori spesso legate anche al tipo di canale o di territorio”. Inoltre, aggiunge Mazzola, “esistono anche dei limiti normativi in Italia che rendono più difficile fare certi tipi di sviluppi, come pure ci sono delle difficoltà oggettive incontrate dal legislatore dovute alla pessima percezione del settore agli occhi dell’opinione pubblica. E nonostante questo rappresenti uno dei principali limiti per l’industria è anche vero, per contro, che tale negatività risulta essere anche una specie di difesa per gli operatori visto che se il settore non fosse considerato ‘a rischio’, i grandi colossi come Google o Amazon è così via sarebbero già entrati nel settore uccidendo tutti gli altri”.
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Omicidio (e suicidio) di Stato La Manovra di bilancio in fase di approvazione da parte dell’attuale Governo minaccia la scomparsa di un’intera filiera economica: un omicidio-suicidio alla luce del sole, con il beneplacito dei proibizionisti
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misura è colma. Stavolta non si può dire altro, riguardo al settore degli apparecchi da intrattenimento. Nonostante la politica continui a bussare cassa al settore, con l’approvanda Manovra economica per il 2020 che propone, nel decreto fiscale a essa collegata, un nuovo aumento del Prelievo erariale unico applicato alle slot e alle Vlt, al di là delle prese di posizione di una o più categorie di lavoratori che gravitano all’interno della filiera, è la matematica a parlare. Mostrando chiaramente come un ulteriore aumento dell’aliquota non possa essere considerato in nessun modo sostenibile. Nonostante l’attuale ministro degli Esteri (chissà poi a quale titolo, ora), Luigi Di Maio, continui a parlare di una giusta azione nei confronti del gioco “perché le lobby sul gioco d’azzardo erano quelle meno tassate d’Europa”, le realtà è ben altra. E, anzi, rivela come il settore del gioco pubblico italiano sia il più tassato in assoluto non soltanto tra i vari settori che compongono l’economia nazionale, ma anche rispetto a qualunque comparto nel mondo. Come già rivelato da vari studi di economisti e università. Tutti, evidentemente, ignorati (anche) dall’attuale Governo e di certo dall’attuale ministro degli Esteri. Come spiegato in maniera dettagliata dall’associazione
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GIOCONEWS #11 NOVEMBRE 2019
di Alessio Crisantemi
Acadi che riunisce gran parte dei concessionari che gestiscono le reti degli apparecchi “questa scelta legislativa e la conseguente, ulteriore e iniqua riduzione dei ricavi di filiera porterà inevitabilmente all’attivazione di procedure di mobilità che interesseranno varie centinaia di lavoratori e alla perdita di reddito di molti altri operatori della filiera del comparto legale: persone che hanno fino ad oggi onorato il patto con le istituzioni per l’emersione del gioco legale”. Con l’annuncio che i concessionari appartenenti all’associazione stanno operando per tutelare, in tutte le sedi deputate, il rispetto dei contratti di concessione sottoscritti e gli interessi delle aziende e delle proprie filiere produttive”. Sulla stessa linea anche Sistema Gioco Italia di Confindustria con il presidente Stefano Zapponini che, come già evidenziato in apertura di questo numero della rivista - afferma: “Sentiamo parlare di discontinuità ma non rileviamo segni di cambiamento per la filiera del gioco legale che viene utilizzata dallo Stato ogni anno per far cassa in legge di Bilancio”. Specificando che, a tali condizioni, “non c’è industria che possa sopravvivere”. Dello stesso avviso anche le sigle di rappresentanza dei gestori. Sapar parla di “un altro durissimo colpo inferto a migliaia di imprese del settore”, con il presidente
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Domenico Distante che ipotizza “un preciso disegno di questo governo” che “intende cancellare definitivamente il comparto del gioco di Stato, e in particolare quello degli apparecchi da intrattenimento”. Spiegando che le misure previste sul Preu rappresentano “l’anticamera del fallimento per migliaia di piccole e medie aziende con pesantissime ricadute sul futuro di circa 150mila lavoratori”. Secondo il presidente del Centro Studi di As.Tro, Armando Iaccarino, “l’aliquota effettiva che grava oggi sulle aziende del settore è parti al 74,3 percento. Analogamente per le Vlt è del 56,2 percento. Un livello di imposizione fiscale insostenibile per le aziende del settore ed unico al mondo. Sono concetti semplici e più volte spiegati ma, a quanto pare, di nessun interesse per chi decide la politica industriale di questo paese”. Non a caso, a conferma di quanto sostenuto dal responsabile del Centro studi As.Tro, l’aumento previsto dal legislatore è il decimo negli ultimi quattro anni, il sesto, negli ultimi dodici mesi. Passando dal 13 percento del Preu del 2015 al 23 percento previsto oggi a partire da febbraio 2020. Come pure per le Vlt si passerebbe dal 5 al 9 percento. “Le misure di cui stiamo parlando incidono prevalentemente o esclusivamente sugli attori del gioco legale, cioè su quegli operatori che, aderendo al sistema introdotto nel 2002, sono diventati presidio di legalità sul territorio e garanzia di regolarità per i giocatori”, aggiunge Iaccarino. Ricordando quel sistema virtuoso che oggi rischia di essere smantellato dall’eccessiva avidità del legislatore. Anche per il presidente di Valore Impresa Gaming, Gianni Cicero, l’aumento delle tasse sugli apparecchi è “impercorribile e dannoso non solo per le imprese ma anche per l’ordine pubblico e la sicurezza. Il governo non può pensare di attuare l’ennesimo rincaro della tassazione sul settore, già ai massimi livelli, superiore a qualunque altro comparto economico nazionale, senza valutare e approfondire gli impatti che questo avrebbe sull’industria e sulla società più in generale per questo urge un confronto con la filiera”. Cicero spiega: “Dopo gli innumerevoli e costanti rincari operati dai precedenti governi, al punto da far passare l’aliquota dal 13,5 al 21,6 percento delle somme giocate, non ci sono più margini per eseguire ulteriore aumento del Preu, tanto più che un ulteriore rincaro è già previsto L A
“ S T A B I L I T À ”
Se il futuro si preannuncia particolarmente preoccupante per il comparto degli apparecchi da intrattenimento, anche il passato non è stato certo sereno. E continua ancora a influenzare il presente. Basti pensare agli sviluppi provocati dalla legge di Stabilità 2015 che aveva imposto il famigerato “contributo straordinario” di 500 euro nei confronti della filiera che non è ancora stato saldato completamente dagli operatori. Complice anche il protrarsi del contenzioso in sede civile e amministrativa che hanno
S E M P R E
per il 2020: ciò significa che un intervento di questo tipo otterrebbe l’unico effetto di strangolare le piccole imprese e senza neppure portare a benefici erariali, come già dimostrano i risultati economici e finanziari dell’ultimo periodo in seguito ai precedenti aumenti della tassazione. La tassazione degli apparecchi da intrattenimento è già oggi oltre il 70 percento del margine per le imprese del settore e già questo dato rende evidente quanto sia improcedibile un ulteriore rincaro, avendo come unica conseguenza la morta delle piccole e media imprese. Un rischio che lo Stato non si può certo permettere, alla luce dell’ancora diffusa illegalità sul territorio, che sta peraltro prendendo nuovamente piede anche alla luce delle restrizioni regionali nei confronti del gioco lecito”. Per tutte queste ragioni, evidenziate e ribadite dai principali attori della filiera, la scelta del legislatore di intervenire con un’ulteriore inasprimento della pressione fiscale appare un vero e proprio omicidio. Ma anche – e soprattutto – un suicidio, visto che il warning che dovrebbe giungere presto a Palazzo Chigi è quello di un serio rischio di contrazione della raccolta delle giocate che adesso, come mai accaduto prima, potrebbe portare a una riduzione di quella erariale. Un effetto che fino ad oggi non si è mai avuto, perché le “perdite” registrate dalle new slot sono sempre state compensate dai proventi dovuti agli altri giochi e, in particolare, dalla maggiore quota di trattenuta per lo Stato. Questa volta però non sembrano più esserci i margini per alcun tipo di compensazione e, peggio ancora, quello che potrebbe accadere è che a saltare saranno alcuni “pezzi” della filiera, con una perdita di operatori nella rete del gioco lecito che comporterà inevitabilmente la riduzione delle giocate. Con l’auspicio che quei soggetti che verranno espulsi dal gioco legale, non scelgano di ricorrere al gioco illegale per continuare a operare. Perché a quel punto il suicidio sarà duplice e non più soltanto dal punto di vista economico. P I Ù
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perpetrato diversi soggetti. Dopo le recenti pronunce da parte del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato, nei giorni scorsi la Sapar ha annunciato di aver presentato un’istanza all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che è stata rigettata, per poi depositare un nuovo ricorso al Tar del Lazio. L’associazione dei gestori intende, con il ricorso, conoscere nel dettaglio come, per quanto riguarda il 2015 (nel 2016 la tassa è stata abrogata per quanto riguardava gli anni a venire) sono stati fatti i conti
rispetto all’importo che andava pagato, ripartito tra i vari soggetti della filiera. Del 2016 è infatti la circolare interpretativa che chiariva che ciascun soggetto avrebbe dovuto concorrere al versamento dell’importo complessivo (500 milioni di euro, appunto) sulla base dei compensi percepiti. L’udienza deve essere ancora fissata, come pure la data in cui lo Stato potrà incassare la cifra completa, per il raggiungimento della quale mancano ancora circa 140 milioni di euro.
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questo momento a dir poco drammatico per i gestori di apparecchi, a seguito degli annunciati ennesimi rincari di tassazione che ne determinerebbero il probabile definitivo pregiudizio economico e finanziario, un’ordinanza della Cassazione apre un “varco di luce” nel panorama del fitto contenzioso tributario che coinvolge ancora tanti operatori di raccolta. Come noto, anche a seguito della mancanza di chiari riferimenti normativi in materia contabile e fiscale per un settore relativamente recente dell’economia nazionale, sono ancora molto numerosi gli atti pendenti presso le Commissioni tributarie e la Corte di Cassazione a seguito delle pretese tributarie degli uffici accertatori in materia di imposte dirette ed indirette. Se sul fronte dell’Iva, anche a seguito di una corposa e consolidata giurisprudenza, oltre che di alcuni importanti chiarimenti nel frattempo intervenuti, le contestazioni sono in buona parte state definite per le imposte dirette la questione è ancora molto delicata e complessa. Specie per quanto riguarda i presunti maggiori ricavi contestati dagli Uffici ai gestori per le annualità precedenti il 2014, anno di fuoriuscita della nota circolare dell’Agenzia delle Entrate, “Sale L’AUTORE
Francesco Scardovi Studio Associato Scardovi e Giordani
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Una “Cassazione” per i gestori
PER LA SUPREMA CORTE LA “CONSOLIDATA PRASSI COMMERCIALE” DI RIPARTIRE I COMPENSI DI RACCOLTA AL 50 PERCENTO CON GLI ESERCENTI NON È SUFFICIENTE AD ACCERTARE AL GESTORE MAGGIORI RICAVI
Giochi e Biliardi”, che ha sancito alcuni principi chiave in tema di adempimenti dichiarativi per concessionari e terzi incaricati alla raccolta.
GLI ACCERTAMENTI SERIALI Complice anche la parzialità dei dati aggregati di raccolta, forniti dai concessionari di rete agli organi di controllo per il decennio antecedente, oltre alla difficoltà di numerosi gestori di documentare al meglio i ricavi realizzati con apposite distinte o altra documentazione extracontabile, numerose Direzioni Provinciali dell’Agenzia delle Entrate hanno emesso avvisi di accertamento volti a presumere maggiori ricavi ai gestori, limitandosi ad addebitare loro il 50 percento degli imponibili certificati dai concessionari, richiamando a supporto del calcolo la diffusa “prassi commerciale” di ripartizione di compensi con i rispettivi esercenti convenzionati. Tale presunzione in molti casi ha generato contenziosi per importi molto significativi, aggravati anche dall’indicazione, sui rendiconti di molti concessionari, di imponibili forfettari applicati in caso di mancata lettura degli apparecchi, circostanza poi rilevatasi non corretta ai fini della determinazione dei compensi degli operatori trattandosi di importi determinati dall’Amministrazione solo al fine del calcolo del Preu.
L’ORDINANZA DI CASSAZIONE Uno dei casi prospettati è stato oggetto di una recente ordinanza della Supre-
ma Corte, la n. 23546 del 20.09.2019, che ha “cassato” la sentenza della Commissione Tributaria Regionale Piemonte, accogliendo finalmente il ricorso del gestore contro la presunzione di maggiori ricavi. L’ordinanza sancisce che la ritenuta “consolidata prassi commerciale”, che aveva portato i giudici tributari dei primi due gradi di giudizio a rigettare la difesa del gestore e confermare la tesi dell’Ufficio, non integra il fatto notorio incontestabile e indubitabile da cui desumere l’esistenza di maggiori ricavi. “... in materia si è costantemente statuito che il fatto notorio, derogando al principio dispositivo delle prove, e al principio del contraddittorio, va inteso in senso rigoroso, e cioè come fatto acquisito alle conoscenze della collettività con tale grado di certezza da apparire indubitabile ed incontestabile” (Cfr. Cass. n. 5232/2008 e n. 6299/2014) “… nella specie l’affermata consolidata pratica commerciale non possiede certamente i suddetti caratteri necessari... Con conseguente sussistenza della lamentata violazione di legge”. Sono stati pertanto confermati, sul punto, i ricavi dichiarati dal gestore (pari al 35 percento del residuo in luogo del 50 percento) con rinvio per nuovo esame alla Commissione Regionale competente, in diversa composizione. L’ordinanza citata, riferita al settore degli apparecchi, inciderà sicuramente sui numerosi contenziosi ancora aperti sul tema della presunta ripartizione dei compensi.
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A cura di Francesco Scardovi
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Un passo avanti verso il futuro SISAL ENTERTAINMENT LANCIA IL NUOVO SISTEMA DI GIOCO VLT DENOMINATO “NEXT”
Il
comparto italiano del gaming, con l’introduzione delle Vlt, ha compiuto una vera e propria rivoluzione che ha posizionato la nostra realtà su un livello decisamente più avanzato rispetto a qualunque altro paese europeo e, forse, non solo. Andando a rappresentare l’offerta legale più completa e più ampia in assoluto, superando addirittura la “patria” del gioco, come viene da sempre considerato il Regno Unito. Salvo poi rimanere ancorata in quello stesso livello per i successivi dieci anni, in cui il mercato delle videolotterie è sì progredito, ma non completamente, almeno in termini di servizio e di prodotto, per una sorta di “appiattimento” dovuto al fatto che le prime cinque o sei piattaforme introdotte sul mercato si sono rivelate affidabili per gli operatori, appetibili per i giocatori e, quindi, ideali per i concessionari che rappresentano i titolari dei diritti che consentono la messa in esercizio dei terminali di gioco. Al netto, ovviamente, della selezione naturale avvenuta nel tempo che ha visto qualche piattaforma di gioco entrare e uscire presto dal mercato. Oggi che l’offerta Vlt si può considerare sostanzialmente satura, con circa 57mila terminali attivi nella Penisola, quella sorta di appiattimento dell’of-
MARCO BEDENDO
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ferta può iniziare a pesare, per chi si preoccupa di innovare e di provare ad ampliare i propri orizzonti. Ed è proprio quello che ha pensato bene di fare il concessionario Sisal, che ha voluto creare una propria piattaforma, non limitandosi più al posizionamento dei terminali e alla scelta dei fornitori. Una scelta che rientra in una più ampia strategia di sviluppo del gruppo che da sempre punta sull’innovazione. E, a quanto pare, anche dove sembrava impossibile farlo, come appunto nel segmento delle Vlt. Invece, Sisal ha appena rilasciato il nuovo sistema di gioco Next – Vlt Technology, “rafforzando il processo di differenziazione prodotto, con l’obiettivo di offrire sempre alla propria clientela la miglior offerta di intrattenimento”, come spiega Marco Bedendo, responsabile Vlt del gruppo. “Next rappresenta la prima piattaforma sul mercato italiano in grado di integrare in modo semplice e immediato i giochi dei principali produttori nazionali e internazionali. Questa flessibilità è stata fortemente voluta da Sisal per poter perseguire con maggiore velocità ed intensità la continua ricerca di innovazione e differenziazione di prodotto, iniziata anni fa con i primi giochi in esclusiva e branded come More Hearts, Pyramid Quest, Zodiaco, Moto GP, Diabolik e Lupin III”, spiega il manager. La piattaforma nasce dalla partnership tra Sisal e Astro Gaming, importante operatore a livello internazionale, di consolidata esperienza nello sviluppo di sistemi e giochi sia per il mercato land based che online. Le due aziende, fin da subito, hanno condiviso l’esigenza sviluppare una piattaforma che consentisse libertà di proposizio-
ne contenuto, proveniente dai diversi produttori di titoli. Da qui l’idea di una piattaforma che consentisse rapidità e facilità di integrazione, per garantire un’offerta ampia in grado di soddisfare i vari target di clientela. La piattaforma Next è ad oggi attiva sul network Sisal con cabinet Astro Gaming e sette giochi (Atlantis, Diamond Monkey 7, Ghost Hunter, Sapa Inca, Neo Wild West, Spaghetti Western e Book of Cleopatra), prodotti da software house nazionali e internazionali. Entro la fine dell’anno l’offerta si amplierà con altri sette giochi, così da garantire fin da subito un’ampia scelta ai propri clienti. Numerosi sono i partner che hanno già abbracciato questa iniziativa e con i quali stiamo collaborando attivamente come: Nazionale Elettronica, Five Reels, 7Abc, Eventi comunicazione, Psm, Filsgaming e Game System Technology. Ma non è tutto. Anzi: il prossimo anno l’offerta di gioco Next si amplierà ulteriormente grazie alla partnership con Scientific Games, società internazionale leader nel settore del gaming. La collaborazione tra le due aziende ha già portato allo sviluppo di un nuovo cabinet – certificato Gaming Laboratories International (Gli) – che racchiude le ultime novità funzionali a livello internazionale, per consentire una migliore fruibilità di gioco: design ergonomico, tecnologia “frame light” per migliorare la visibilità dello schermo, schermo “Pcap multitouch” per agevolare le personalizzazione del gioco e “Pc fanless”, prodotto da Psm, per una migliore performance della macchina e stabilità di gioco. Insomma, il passo in avanti è stato compiuto, anche nel settore delle Vlt. (Vg)
comma politica 7
AMUSEMENT EVOLUTION Autunno difficile per il settore degli apparecchi da gioco senza vincita in denaro, secondo Andrea Lo Massaro, vice presidente vicario dell'associazione nazionale Sapar di Michela Carboni
ANDREA LO MASSARO
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ne e dei monopoli, assente e ingessata anche nelle banalità operative. Ad esempio abbiamo appreso che anche gli operatori dell’amusement dovranno iscriversi ad un elenco; spero vivamente che questo avvenga tramite una procedura light e non onerosa, altrimenti si rischia di perdere buona parte dei clienti. Se penso al bar di un campeggio al mare, che apre da maggio a settembre, e si ritrova a doversi iscrivere all’elenco per l’intero anno, e magari aggiornare anche l’antimafia ogni sei mesi, allora credo che veramente si stia rasentando il ridicolo”. Cosa chiedete ai Monopoli di Stato e al nuovo Governo per il rilancio del settore?
“Il regolatore deve ragionare in termini di evoluzione, come del resto stanno già facendo nel resto del mondo; le fiere di settore a livello internazionale ne sono la prova. Si deve ragionare in termini di detassazione, con un’applicazione dell’Iva al 7/8 percento. Purtroppo da imprenditore posso confermare che al momento siamo solamente considerati alla stregua di un bancomat! Per il resto solo silenzio, fatta eccezione per inutili spot mediatici che non permettono alle imprese di progettare edinvestire”. VANNI FERRO
“P
er il settore amusement, come del resto per quello del gambling, non c’è molto da aspettarsi per l’autunno. Il rimpasto di governo ha rallentato i lavori che avevamo intavolato prima della pausa estiva. Ad oggi il mondo della politica è presente solamente per fare cassa”. Parola di Andrea Lo Massaro, vice presidente vicario associazione nazionale Sapar, il quale torna ad affronatare la questione degli apparecchi da gioco senza vincita in denaro. A livello locale, quali sono le azioni su cui intendete intervenire e qual è lo stato dell’arte del settore amusement? “A livello locale cercheremo di spiegare che il gioco senza vincita in denaro deve esulare da ogni preconcetto e ideologia per cui l’amusement potrebbe portare ad una qualche deriva patologica, ad oggi peraltro ancora non dimostrata da studi scientifici”. Sulle ticket redemption quali sono le azioni da compiere e le situazioni ancora critiche da affrontare? “Se vivessimo in un paese civile, non staremmo qui ad aspettare ancora i decreti attuativi alla modifica apportate al Tulps. Assistiamo invece ad una sorta di scarica barile tra la politica e l’Agenzia delle doga-
L’incontro ai Monopoli Vanni Ferro, presidente dell’associazione New Asgi (Associazione solo gioco di intrattenimento per le famiglie) afferma: “Abbiamo incontrato i dirigenti dei Monopoli di Stato e abbiamo illustrato il lavoro che stiamo facendo nel comparto dei giochi senza vincita in denaro, l’idea di condividere un disciplinare di gestione e il progetto di Roma Tre per definire ‘la pericolosità’ delle redemption. Ma soprattutto le problematiche che affliggono il nostro comparto, la normativa ancora incompiuta che non ci permette di lavorare e che rende difficoltoso l’accesso al credito essendo configurati alla stessa stregua del gioco con vincita in denaro, temi che stanno pregiudicando in maniera grave l’esistenza delle nostre sale. Abbiamo chiesto di poter partecipare ai tavoli di lavoro per la stesura di una nuova regolamentazione e, nell’attesa, l’adozione di un provvedimento transitorio per poter lavorare in tranquillità. L’incontro è stato molto cordiale e collaborativo, la disponibilità e l’interessamento dimostrato mi rendono fiducioso in un risultato nell’immediato transitorio, per poter poi iniziare a lavorare insieme a un decreto finale frutto di un lavoro condiviso. Da parte nostra, con lo spirito di collaborazione che sempre ci ha contraddistinto, abbiamo assicurato la massima disponibilità e il massimo impegno a partecipare ai tavoli di concertazione per la stesura di una norma condivisa”.
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REGOLE CHIARE E MERITOCRAZIA
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mondo ippico è in attesa di capire in che modo il nuovo Governo è intenzionato ad agire per rilanciare il comparto. Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, ha detto di essere intenzionata a “convocare con costanza a livello politico e tecnico tavoli per singola filiera, che possano diventare luogo dove affrontare le urgenze dei vari settori produttivi ed elaborare proposte operative. Abbiamo già avviato le prime riunioni e proseguiremo nelle prossime settimane con incontri dedicati alla filiera zootecnica, all’olio, al vino, al grano, al riso, agli agrumi e all’ortofrutta, e via via su tutti i comparti agricoli, compreso quello ippico. Vogliamo lavorare per anticipare l’insorgere di problemi e pianificare gli interventi necessari”.
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di Michela Carboni
Attesa per le sorti del comparto ippico, con gli operatori che chiedono un incontro al ministro Teresa Bellanova. Intanto il deputato di Fratelli d’Italia, Salvatore Deidda, sottolinea la necessità di unire l’ippica ad altre attività che permettano un ulteriore indotto. Resta da capire se il ministro è intenzionato a tenere per sé la delega all’ippica o ad assegnarla al sottosegretario Giuseppe L’Abbate (M5S). Intanto il Siag (Sindacato italiano allenatori guidatori), ha chiesto, in una lettera inviata al ministro Bellanova, di conoscere “come sarà il nostro futuro che è basato sulla quantità del finanziamento pubblico che ci spetta per legge, che speriamo rimanga stabilizzato vista la non riforma delle scommesse (una parte già legiferata, il complementare) e del settore richiesta da anni dagli ippici, che porterebbe sicuramente degli introiti agli stessi e che allo stato non è mai stata messa in atto”. Il sindacato evidenzia, ancora: “Il nostro settore è il fiore all’occhiello dell’agricoltura italiana, basti vedere i
REGOLE CHIARE E MERITOCRAZIA
Le richieste per l’ippica sarda “Investiamo nell’ippica sarda, è una delle risorse principali della nostra tradizione”. Queste le parole del deputato di Fratelli di Italia, Salvatore Deidda, in occasione dell’evento internazionale “Hh Sheikh Mansoor Bin Zayed Al Nahyan Global Arabian Horse Festival”. “Vi ricordate, quando, il Mipaaft aveva declassato l’ippodromo di Chilivani e si rischiava di mandare in fumo il lavoro di uomini e donne che vi dedicano la loro vita? Eravamo riusciti, con una delegazione, ad ottenere la retromarcia del ministero e la salvezza dell’ippodromo. Oggi, ecco i risultati: gare partecipatissime e corse esaltanti. In Sardegna abbiamo tutto se decidiamo di investire nelle nostre tradizioni e tra queste c’è sicuramente l’ippica e Chilivani è il luogo dove farla crescere. Ora dobbiamo lavorare per riportare in alto il settore ippico, questo può essere il nostro volano per il futuro”.
risultati internazionali del nostri cavalli nati sui nostri territori che danno lavoro a molte persone”. Il Siag conclude auspicando una rapida convocazione da parte di Bellanova. Ma quali sono le misure che il ministero dovrebbe mettere in atto per affrontare la crisi del mondo ippico italiano? Lo abbiamo chiesto al deputato di Fratelli di Italia, Salvatore Deidda, eletto nel collegio plurinominale Sardegna-01, il quale sottolinea:“La velocità dei trasferimenti dei fondi e la trasparenza nella ripartizione, cercando il più possibile di mettere delle regole chiare e meritocratiche. Mi sembra che la strada intrapresa dall’ex ministro Gian Marco Centinaio sia stata corretta, anche se, sotto alcuni aspetti migliorabile. In più bisogna usare la comunicazione per riavvicinare il grande pubblico ai cavalli”. Questo settore cosa rappresenta per il Paese in termini di indotto e occupazione e in che modo va tutelato? “I grandi film italiani hanno raccontato di più generazioni, la cui passione era legata agli ippodromi. Avere un cavallo pregiato, di razza e vincente era sinonimo di grandezza. Sono cresciuto avendo dei cavalli, semibradi, in campagna. L’amore e il rapporto con il cavallo poi è fuori discussione. Si è perso qualcosa ma è causa delle nuove tendenze. Avere un cavallo diventa anti economico, quasi una seccatura. Per assurdo si preferisce avere un maiale da compagnia. Ritorniamo ad allevare i cavalli, e a ricercare la qualità. L’indotto è più grande di quello che può apparire, bisogna lavorare sulla comunicazione”. Per quanto riguarda la Sardegna, l’ippica è un volano anche per il turismo? “Chilivani lo conosce sia chi è del settore sia chi è un profano come me. L’ippica, come ha dimostrato chi gestisce lo stesso ippodromo, può portare investimenti privati, mecenati amanti delle corse e dei giochi equestri. Il cavallo è il simbolo di una tradizione e della nostra storia. Legare gli eventi dell’ippica alle manifestazioni più tradizionali che si svolgono in ogni parte della Sardegna, deve essere un obbiettivo. Unire le forze come sono uniti i fantini, le amazzoni e i semplici appassionati”. A suo avviso gli ippodromi in che modo vanno ripensati? “Un po’ come gli stadi. Oggi bisogna ammodernarli, renderli confortevoli e unire l’ippica ad altre attività
IPPODROMO DI CHILIVANI
che permettano un ulteriore indotto: scuole e corsi di formazione. Qui non per forza bisogna pensare a finanziamenti, ma bisogna creare delle condizioni fiscali e burocratiche favorevoli”. L’ex ministro Centinaio ha più volte sottolineato la volontà di riformare il settore e aveva avviato una task force sull’ippica. Cosa ne pensa? “Come detto precedentemente, ho apprezzato l’impegno dell’ex ministro e ho conosciuto al Ministero, dirigenti e funzionari disponibili e appassionati. Accontentare tutti non è semplice ma il lavoro va continuato”. Le scommesse sui cavalli che peso hanno nella tenuta del settore e a suo avviso andrebbero riformate? “Le dico che per me non è stato facile capire il meccanismo. In passato era più semplice ma oggi, ci rendiamo conto che si scommette su tutto? Tanto che, si è dovuti arrivare a limitare le pubblicità. Ripeto che l’ippica non sta conquistando le nuove generazioni”. Gli enti locali come andrebbero coinvolti? “Gli enti locali sono fondamentali ma si ritro- S A L V A T O R E vano senza fondi e a volte ci sono amministrazioni che dell’Ippica sembrano non interessarsi più di tanto. Altri comuni, invece, investono, progettano e programmano interventi per incentivare l’utilizzo degli ippodromi. Molto di più devono fare, invece le Regioni, rivalitizzando i centri di incremento ippico. Vi do una notizia. Cagliari, la mia città, vuole rilanciare l’ippodromo e il galoppo. Una bella notizia”.
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LUI CHI È?!? Salvatore Deidda è nato a Cagliari, il 7 ottobre 1976. Segretario regionale in Sardegna di Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, è stato eletto per la prima volta alla Camera dei deputati nella circoscrizione Sardegna alle elezioni politiche del 4 marzo 2018.
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IL DRIBBLING DEL BETTING COME I PVR POSSONO FAR CRESCERE IL SETTORE
Bando di gara ancora fermo, concessioni online assegnate in ritardo e distanze minime: il gioco fisico tra mille difficoltà scopre nei Punti vendita e ricarica una modalità completamente legale per conservare e (forse) sviluppare l’offerta di Cesare Antonini
Da
una fase di mercato “grigia” e borderline ad una fase totalmente legale e che, se rispettati tutti i dettami legislativi, può rappresentare anche una grande occasione per il mercato del betting ma, in generale, per tutti i verticali di gioco. Stiamo parlando dei Pvr, Punti vendita e ricarica che sono tantissimi, a migliaia, forse anche decine di migliaia sul territorio italiano e che potenzialmente potrebbero finire su 80mila esercizi pubblici. Sono spesso computer, tablet o cabinet automatizzati dove si accede semplicemente al web e si possono fare giocate e ricaricare (e anche aprire) conti gioco, grazie a delle scratch card come quelle telefoniche o di tanti altri servizi online. Ma ci sono tantissime accortezze da seguire affinché il settore non sfoci in deviazioni borderline e continui a rappresentare un modello vantaggioso di business. Per fare una fotografia attuale di una fase di intermediazione ormai fondamentale del settore ci siamo affidati a Mario Brescianini, senior consultant di Italtronic che ha studiato a fondo il modello di business per assistere i suoi clienti e fornirgli un’idea concreta e legale per sviluppare la raccolta delle concessioni di gioco che desiderano farlo. Si sente molto parlare di questo modello e voi avete un vostro piano d’azione. Ma come stanno davvero le cose?
MARIO BRESCIANINI
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“Noi stiamo già lavorando con una serie di operatori sul territorio per tradurre dalla teoria alla pratica quello che abbiamo studiato – spiega Brescianini – quindi vogliamo portare sul territorio la possibilità di aprire conti online e sviluppare strategie di multicanalità. Tanti clienti offrono già gioco nei punti fisici ma, grazie a questi sviluppi, stanno integrando l’offerta online nel rispetto delle norme vigenti”. Il lavoro è importante e imponente: “Siamo in contatto con concessionari online che, a loro volta, sono in rapporto con Adm per sottoporgli attività e modelli di sviluppo su questi canali per vedere se sono compliance o no alle regole. Dobbiamo capire ad esempio se, con le recenti disposizioni, tutti i soggetti che sono nella filiera e nei passaggi della raccolta sono soggetti ad Iva. Tutte queste accortezze servono affinché si proceda alla professionalizzazione del prodotto di gioco in questione passando dalla gestione del denaro alle norme antiriciclaggio fino al tracciamento dei movimenti bancari. Tutto questo sempre in base a quello che dice la normativa. Lo ribadiamo: noi proponiamo solo prodotti legali e invitiamo a stare lontani da tutto ciò che può rimanere ambiguo”, prosegue Brescianini. Quali sono i punti salienti della normativa, quindi: “Il primo punto in assoluto è che i Pvr devono essere praticamente monomandatari – prosegue Mario Brescianini – sì, non possono avere contratti con più concessionari
IL DRIBBLING DEL BETTING COME I PVR POSSONO FAR CRESCERE IL SETTORE
online. Non possono avere un prodotto da ‘banco’ e uno da ‘sottobanco’ e neanche un gioco da un provider e un altro prodotto da un altro concessionario. Cosa può fare un Pvr? “Può vendere le ricariche e può aprire il conto di gioco. Non dovrebbe mettere a disposizione dei clienti dispositivi per giocare ma, laddove volessefarlo, questi tablet o Pc devono essere liberi nella navigazione e non bloccati su siti o pagine fisse. Inoltre il Pvr non deve piazzare scommesse per conto del cliente”. Un punto controverso è il pagamento della vincita attraverso la riscossione di un voucher: “Sì, su questo tema c’è un bel dibattito. In effetti il giocatore potrebbe ritirare i soldi vinti e basta. In alcuni casi se vuoi ritirare la vincita puoi stamparti una ricevuta con un Qr code o codice seriale per un apposito dispositivo di lettura che può essere poi pagato nel punto. Questo processo può essere fatto in agenzia, per importi più alti, o nei Pvr, per importi più bassi. In ogni caso – spiega ancora Brescianini - deve esserci un’identificazione del percettore. Non è un assegno che posso girare e neanche un titolo, ma una vincita che può riscuotere solo il player. Per legge si dovrebbe andare solo dal conto di gioco al conto corrente. E infatti la transazione viene tracciata come uno spostamento dal conto di gioco al conto corrente dell’utente”. Quando si dice che le regole vanno seguite e che Italtronic e altre società possono essere di concreto aiuto, è perché poi si generano alcune distorsioni: “I concessionari di gioco online spesso offrono dei crediti ai bar e ai punti per aprire conti gioco ed effettuare, appunto, ricariche. Il problema nasce quando il Pvr dà crediti a sua volta ai players e si possono creare delle difficoltà qualora questi soldi non dovessero tornare indietro puntualmente. Quando non giochi coi tuoi soldi perdi il contatto con il valore degli stessi e spesso è possibile che nei giorni caldi della raccolta i Pvr si ritrovino senza margine per aprire conti gioco e accettare puntate. Oltre ai casi in cui il buco si allarga difficilmente quei soldi verranno recuperati.
Ecco perché è una pratica che va evitata”. Un modello che fa discutere ma non per colpa del regolatore, di Adm o dei concessionari: “Non è la normativa che non va bene ma sono i comportamenti di alcuni che possono generare situazioni in grado di mettere in cattiva luce il sistema Pvr. Ma arginare comportamenti borderline non spetta a noi ma a chi controlla. Adesso il Pvr è fondamentale per il settore e penso sempre che la moneta buona scaccia quella cattiva”. Nel 2019 si è assistito ad uno slancio della raccolta da Pvr giusto? “Assolutamente sì, non a caso tra i primi 20 operatori dell’online ci sono 8 operatori con canali di raccolta tradizionale come agenzie e corner, poi ci sono gli operatori puri online e poi 4-5 modelli di business che si fondano prettamente sui Pvr e questi hanno vissuto una crescita dei volumi assai importante. Penso a Eplay24, a Multigioco, a Microgame e anche a Replatz, in parte”. Ecco perché, anche per Italtronic, è un modello profittevole e auspicabile: “Ci sono almeno 80mila punti da aggredire e se fissiamo il nostro obiettivo tra il 20 e il 25 percento del totale possiamo fare davvero tanto – spiega Brescianini – in attesa del bando scommesse ci sono circa 10mila punti di gioco basati sui diritti di betting e altri 5mila punti minori. Se si raggiunge quella platea di migliaia di punti le prospettive sono ottime”. Divieti, distanze minime, divieti e proibizionismi, il Pvr può giocare un ruolo importante? “Si sta generando un effetto di sostituzione con il prodotto dell’apparecchio da intrattenimento che è giudicato come il principale responsabile della piaga della ludopatia. Passando all’online si può accedere ad una nuova possibilità e, per chi aveva una raccolta prettamente terrestre, si può provare a conservare una quota della raccolta. In Piemonte, dove i divieti sono asprissimi, sta già succedendo tutto questo. Non a caso il Pvr in quella regione, anche se sul gioco online localizzare i volumi per ora non è possibile (ma sarebbe piuttosto facile), ha avuto delle crescite esponenziali”. La strada, insomma, pare segnata.
IL PUNTO DEL LEGALE Sul Pvr e sul momento del betting in generale, abbiamo ascoltato anche Stefano Sbordoni, legale esperto di scommesse sportive e della regolamentazione del gioco pubblico: “In attesa di regolamentazioni ulteriori il settore dei Punti Vendita e Ricarica lo vedo stabile. Tuttavia ci saranno molte attenzioni sull’operatività corretta di questi punti. Ma quello è mestiere di altri non spetta a noi controllare e individuare eventuali comportamenti borderline. Dobbiamo solo valutare che il business model sia sostenibile dal punto di vista regolamentare che finora non è stato messo in discussione e che quindi può andare avanti tranquillamente”, spiega il legale del Foro di Roma. E sulle concessioni online? Come va? “Le assegnazioni stanno procedendo, ci sono appuntamenti fissati per le firme e si sta procedendo alle prime attivazioni
dei nuovi operatori. I vecchi devono semplicemente trasferire le nuove concessioni e i lavori sono piuttosto snelli. Il discorso si complica per i nuovi che dovranno mettere insieme una serie di attività diverse per ottenere certificazioni e una serie di semafori verdi che servono per avviare la raccolta. Questo può creare ritardi ed un ulteriore accorciamento dei tempi della durata di concessione. Test e adempimenti allungano i lavori e passano altri mesi con le nuove concessioni che rischiano di offrire la metà del tempo di lavoro anche se gli operatori hanno pagato per intero il prezzo del titolo. Per ritardi altrui i concessionari subiranno danni in tutti i sensi”. Sul bando terrestre inutile approfondire: “Siamo ancora in attesa della gara ma senza una nuova regolamentazione del rapporto tra Stato e Regioni non ha senso procedere ad alcun bando”, prosegue Sbordoni. STEFANO SBORDONI
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Come si svilupperà il mercato delle scommesse?
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di base di primo livello (ad es. risultati o gol) a dati più sofisticati e complessi (ad esempio dati relativi alla posizione della palla o relativi al giocatore, a seconda delle esigenze e della disponibilità). Per definizione di “dati ufficiali” si intende un tabulato approvato dalla lega o federazione organizzatrice di ciò che è accaduto in una competizione sportiva. Allo stesso tempo, tuttavia, i fornitori di feed di dati sportivi forniscono anche statistiche e informazioni sportive basate su dati ufficiali e non ufficiali, come impongono le dinamiche di mercato. Esempi di dati ufficiali includono i dati live acquisiti attraverso un arbitro durante una partita di tennis o tramite microchip nelle spalline degli atleti della Nfl durante una partita di football americano. I dati non ufficiali sono spesso “dati garantiti” da rigorose procedure di controllo interno e da controlli incrociati in tempo reale di più fonti. Esempi di dati non ufficiali includono i dati acquisiti tramite una trasmissione televisiva di un incontro attraverso giornalisti o “scouts” di dati che registrano gli stessi in maniera puntuale su smartphone mentre guardano una partita in uno stadio o in un palazzetto dello sport. I dati non ufficiali sono soggetti a procedure di controllo rigorose attraverso algoritmi. In genere gli operatori di scommesse sportive hanno accordi commerciali con più di un fornitore di flusso di ENGLISHPAGES
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A cura di Ludovico Calvi
li operatori di scommesse sportive senza dati sull’avvenimento sportivo non sono in grado di operare poiché devono offrire scommesse su molto più che semplici risultati di eventi. Dati sull’azione secondo per secondo - esattamente quando viene segnato un goal, quando viene effettuato un corner oppure quando viene dato un cartellino giallo –creano moltissime opportunità di scommesse. Le scommesse in-play hanno guidato la crescita dell’intero settore negli ultimi anni. Per consentire le scommesse in-play, negli anni si è reso necessario acquisire dati corretti e affidabili, resi disponibili molto velocemente agli operatori di scommesse come bookmaker, casinò, lotterie sportive, siti web e app telefoniche, di solito in un secondo o due, ben prima dei tradizionali 5-10 secondi prodotti per l’acquisizione dei dati attraverso trasmissioni televisive. Ci sono alcuni fornitori di feed di dati sportivi che stanno lavorando con diversi importanti federazioni sportive e sono ben posizionati per acquistare diritti come fornitori di dati sportivi cosiddetti ufficiali. Queste federazioni includono Fifa, Uefa, National Basketball Association, National Football League, National Hockey League, Major League Baseball, Premier League, La Liga, Serie A, Bundesliga, Pga Tour, Nascar per citarne solo alcuni. La raccolta di dati può variare da dati PROMOSPACE
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Diritti Ip sul feed di dati sportivi
feed di dati che accetta di fornire, tra i tanti servizi: - Statistiche e relazioni sulle partite - Video streaming - Flusso di dati live - Risultati - Calendario e palinsesto delle partite - Informazioni sportive - Quote - Commento giornalistico In generale, i dati sportivi sono distribuiti tramite flussi in formato Xml o Api attraverso il collegamento a moderni strumenti di visualizzazione e software di scommesse sportive. Spesso vengono forniti dati sportivi per produrre l’integrazione di video e social media con pubblicità su misura e incentrate sul comportamento di
DIRITTI IP SUL FEED DI DATI SPORTIVI COME SI SVILUPPERÀ IL MERCATO DELLE SCOMMESSE SPORTIVE?
gioco del cliente. Il mercato però è ora diventato un campo di battaglia per i diritti sui flussi dei dati sportivi tra i fornitori di data feed, in forte concorrenza l’uno contro l’altro per ottenere diritti di dati in esclusiva dai principali organizzatori di eventi sportivi di tutto il mondo. Questo permette loro di costruire e vendere pacchetti di “Dati ufficiali” al mercato su base esclusiva in quanto unici fornitori dei dati stessi. Il risultato di questo processo è il significativo aumento dei costi per gli operatori nel medio termine, con un ritorno sull’investimento abbastanza trascurabile. Secondo alcuni fornitori di flussi di dati sportivi, il mercato alla fine apprezzerà la legittimità e l’uso dei dati ufficiali, salvaguardando così sia i consumatori che gli stessi operatori. Tuttavia, visto il basso livello di marginalità nel settore delle scommesse sportive e l’accresciuto livello di concorrenza tra gli operatori, la domanda strategica è la seguente: quanto è in
grado il mercato di pagare i dati sportivi cosiddetti ufficiali preservando un minimo ritorno sull’investimento e generando valore a medio e lungo termine? Se un operatore di scommesse sportive non è in grado di compensare tutti gli attori della catena del valore ed al contempo produrre marginalità, per far quadrare i conti passerà inevitabilmente ad utilizzare dati non ufficiali. La corsa all’acquisizione di diritti di dati in esclusiva - a qualsiasi prezzo da vendere come dati ufficiali a tariffe sempre più elevate, favorirà inevitabilmente il fenomeno della fornitura illegale di data feed. Gli operatori saranno disposti a riutilizzare i dati sportivi acquisiti illegalmente a prezzi più convenienti per soddisfare le esigenze del mercato e del proprio conto economico. Questo scenario andrebbe incontro alla richiesta del mercato per la fornitura di servizi di data feed su avvenimenti sportivi a prezzi sostenibili. Questo fenomeno, potenzialmente al-
Ludovico Calvi Da settembre 2017 Ludovico Calvi ha utilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo servizi di consulenza strategica, normativa e operativa a soggetti privati e pubblici, comprese lotterie, concessionari privati, governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e forze dell’ordine. Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery Monitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente e rieletto di nuovo nel maggio 2019 per il periodo 2019-2021. Da maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association (Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro dell’American Gaming Association Sport Betting Task Force.
larmante, deve essere affrontato prontamente ed efficacemente dagli operatori di scommesse sportive, altrimenti solo i grandi operatori internazionali con una presenza globale saranno in grado di coprire questi costi in modo efficace mentre gli altri faranno ampiamente uso di dati non ufficiali. Ritengo che il mercato alla fine si autoregolerà, con domanda e offerta che raggiungeranno un equilibrio naturale a garanzia dei livelli di redditività e sostenibilità commerciale.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
Betting efficiency for bookmakers
Ottimizzazione ed efficienza per il betting Massimizzazione del flusso di cassa per il bookmaker Determinazione dei trend dei team durante il campionato Esperienza e competenza nell’analisi di algoritmi
Infoline e contatti: segreteria@bestbetitaliasrl.org
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LEDRITTE DELMAESTRO di Gianni Carra
Quel giorno che Trinca e Cruciani sconvolsero il mondo del calcio PROMOSPACE
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olte volte ci chiediamo se gli eventi sportivi sono tutti regolari, soprattutto quando perdiamo. Dopo l’ultimo scandalo del calcioscommesse del 2011, in Italia esistono solo illazioni soprattutto sulle partite di fine campionato. Ma il primo vero scandalo che sconvolse il calcio Italiano, quello del 1980, fu anche il primo grande scandalo di partite truccate e scommesse clandestine nel nostro Paese. All’epoca venne chiamato “Totonero”, anche perché esisteva solo il Totocalcio come scommesse legali ed era ancora lontano il periodo dell’apertura delle prime agenzie di betting. Un evento di una simile portata si è poi ripetuto nel 1986, quando ci fu un altro scandalo per scommesse, e poi nel 2011. Quello del 1980 cominciò in modo piuttosto spettacolare. Il 23 marzo 1980, mentre si giocava la 24esima giornata di Serie A e la 27esima di Serie B, la polizia fece irruzione su alcuni campi da gioco dove erano in corso partite di squadre e calciatori famosi sospettati dai magistrati di attività illecite. Le immagini degli arresti e delle operazioni della Polizia vennero persino trasmesse in diretta dalla celebre trasmissione sportiva della Rai “90° minuto”. Quella domenica e nei giorni successivi vennero arrestati tredici calciatori di serie A e B : Stefano Pellegrini (Avellino), Sergio Girardi (Genoa), Massimo Cacciatori, Bruno Giordano, Lionello Manfredonia, Giuseppe Wilson (Lazio), Claudio Merlo (Lecce), Enrico Albertosi e Giorgio Morini (Milan), Guido Magherini (Palermo), Mauro Della Martira, Luciano Zecchini e Gianfranco Casarsa (Perugia). Per tutti l’accusa era truffa aggravata e continuata. A Paolo Rossi (Perugia), Fernando Viola e Renzo Garlaschelli (Lazio), invece, vennero notificati tre ordini di comparizione per concorso in truffa. Vennero arrestati anche il presidente del Milan, Felice Colombo, e quello della MASSIMO CRUCIANI E A LVA R O T R I N C A Lazio, Umberto Lenzini.
Gli arresti vennero disposti dopo che un giorno il ristoratore Alvaro Trinca e il fruttivendolo Massimo Cruciani avevano sporto una denuncia alla Procura di Roma: i due sostenevano di essere stati truffati da 27 calciatori (22 di serie A, 5 di B) che, dopo aver ricevuto da loro molto denaro per falsare i risultati di alcune partite, non avevano rispettato i patti. A causa del loro comportamento, Trinca e Cruciani avevano contratto notevoli debiti con gli allibratori delle scommesse clandestine (il “Totonero”, appunto), quasi sempre gestite da organizzazioni mafiose. Negli anni Settanta, dunque, Trinca cominciò a scommettere clandestinamente e coinvolse anche il suo amico Cruciani. Presto, però, i due cominciarono a perdere molto denaro. Il caso scoppiò a pochi mesi dall’inizio degli Europei di calcio del 1980 che quell’anno si sarebbero svolti proprio in Italia. Poche settimane dopo gli arresti del 23 marzo, il presidente della Figc Artemio Franchi, decise di dimettersi. Gli inquirenti, sia della giustizia ordinaria che di quella sportiva, si concentrarono sui fatti legati ad alcune partite del campionato 1979-80 di Serie A, in particolare Milan-Lazio (finita 2-1), AvellinoPerugia (2-2), Bologna-Juventus (1-1), Lazio-Avellino (1-1), Bologna-Avellino (1-0), Milan-Napoli (1-2) e Pescara-Fiorentina (12). Il 14 maggio iniziò il processo sportivo. Il 13 giugno, invece, con gli Europei in corso, quello penale. Queste furono le sentenze definitive: Lazio: retrocessione in Serie B. Milan: retrocessione in Serie B (la prima della sua storia). Avellino: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981. Bologna: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981. Perugia: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981. Felice Colombo (presidente Milan): radiazione. Tommaso Fabbretti (presidente Bologna): 1 anno di squalifica. Stefano Pellegrini (Avellino): 6 anni di squalifica. Massimo Cacciatori (Lazio): 5 anni.
Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)
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Chi è Gianni Carra Cinquantotto anni, un passato sui campi da tennis, serie C1 nel 1984, ha insegnato nei vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi italiani, nel 1992 diventa collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse e speaker dell’ippodromo di San Siro. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker, prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team Vipbox.it, poi nel luglio del 2013, il salto di qualità: Carra diventa l’unico poker-pro di PaddyPower.it. e cura alcune rubriche radiofoniche e televisive, tra cui il seguitissimo programma “Qui studio a voi stadio” su Telelombardia, prima come uomo Paddy Power poi come opinionista. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e sul blog “Le Dritte del Maestro, www.ledrittedelmaestro.com, dove il suo motto è “mano passata mano finita”. Dal 2016 si è trasferito in Sardegna dove cura anche il calcio locale sardo. Collabora con varie testate giornalistiche e da 6 anni con Gioco News.
Mauro Della Martira (Perugia): 5 anni. Enrico Albertosi (Milan): 4 anni. Bruno Giordano (Lazio): 3 anni e 6 mesi. Lionello Manfredonia (Lazio): 3 anni e 6 mesi. Carlo Petrini (Bologna): 3 anni e 6 mesi. Giuseppe Savoldi (Bologna): 3 anni e 6 mesi. Giuseppe Wilson (Lazio): 3 anni. Luciano Zecchini (Perugia): 3 anni. Paolo Rossi (Perugia): 2 anni. Franco Cordova (Avellino): 1 anno e 2 mesi. Giorgio Morini (Milan): 10 mesi. Stefano Chiodi (Milan): 6 mesi. Piergiorgio Negrisolo (Pescara): 5 mesi. Maurizio Montesi (Lazio): 4 mesi. Franco Colomba (Bologna): 3 mesi. Oscar Damiani (Napoli): 3 mesi.
Il fenomeno sembrava piuttosto radicato, in quanto avvicinare calciatori e dirigenti sembrava cosa piuttosto facile per due personaggi fuori dal calcio come Trinca e Cruciani. Inoltre, da quello che è venuto fuori dalle indagini, spesso le presunte combine non riuscivano per varie cause, tra cui disaccordi tra i calciatori, complotti e coincidenze sfortunate. Negli ultimi anni lo sport dove sono stati beccati con “le mani nella marmellata”, sono i giocatori di tennis, molto semplice da “truccare”, perché basta convincere alle malefatte solo una persona che poi sbaglierà per far vincere l’avversario. Dove ci sono soldi il rischio della truffa rimane, ma il gioco legale costituisce un antitodo grazie ai progetti di prevenzione del match fixing avviati.
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Doppio colpo di Stern che lancia Jurassic Park e annuncia Elvira PAROLADI COLLOVATI
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un’esperienza totale quella proposta da Overtake Vr, il nuovo videogioco arcade di corse che attraverso lo strumento della realtà virtuale (utilizzato, va detto, in maniera pregevole) è in grado di portare il giocatore in una dimensione sorprendente, in ambientazioni di fantasia ma mettendolo alla prova con un’esperienza di guida più che realistica. Dove l’unico dettaglio che viene risparmiato al giocatore è quello dello schianto, visto che nel gioco non si rischia veramente la pelle! Per il resto, ogni minima sensazione che si può avere guidando realmente un’automobile, si può vivere in questo gioco, anche se probabilmente nella realtà non riusciremo mai a raggiungere tali velocità e a realizzare certe acrobazie. Ma se potessimo farlo, le sensazioni sarebbero esattamente quelle trasmesse dal nuovo simulatore realizzato da Wahlap Technology e distribuito in Italia da Faro Games. Il giocatore può scegliere tra diversi tipi di auto e di piste per trasformare ogni partita in un’esperienza unica.
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Overtake Vr, quando il gioco supera la realtà
eanche il tempo di presentare in Italia il suo ultimo flipper Jurassic Park, che è subito in arrivo un’altra novità. Ormai è diventato difficile tenere il passo di Stern Pinball, il produttore americano di flipper, che sta vivendo un periodo di particolare floridità, continuando a sformare un titolo dietro all’altro e centrando quasi sempre il bersaglio. Così, mentre a Enada Roma viene presentato il nuovo Jurassic Park in anteprima nazionale, con tanto di torneo valido per il ranking internazionale, dagli stabilimenti di Chicago è pronto per il debutto anche il nuovissimo Elvira, padrona dell’oscurità.Il gioco, sviluppato in collaborazione con il team Whizbang Pinball Studio di Greg Freres e Dennis Nordman, è il remake di un grande classico del flipper che Stern ha voluto celebrare in pompa magna in America e in giro per il mondo. E presto anche in Italia, dove il distributore Tecnoplay si prepara per il grande lancio.
Horror, rollercoaster e voli spaziali nell’avveniristico Vr Starship di Gieffe Videogames
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Starship o Vr family, un simulatore di movimento a sei sedute, è una delle macchine da gioco più imponenti e innovative che la fiera Fee di Roma ha presentato nello stand del produttore e sviluppatore del gioco, Gieffe Videogames. Avveniristica e affascinante, si tratta dell’evoluzione del cinema 4D dove i proiettori e i monitor sono stati largamente superati dai visori di realtà virtuale. La macchina, infatti, riesce a restituire diversi effetti sulle sedute grazie ai sei assi di cui è composta. Si possono vivere diverse esperienze magnifiche come le montagne russe, i giochi horror o, addirittura, i voli spaziali. La macchina si muove e simula le lunghe e vertiginose discese, spaventose e adrenaliniche tanto quanto le ripide salite. Vr Starship, come tutti i prodotti Gieffe Videogames, è dotata da una console di comando che semplifica le fasi della gestione e di avvio partita. Un pannello a lato della macchina rigorosamente touchscreen dove, una volta che i giocatori sono saliti a bordo macchina, l’operatore con un semplice clic può lanciare la partita e gli scenari delle avventure in realtà virtuale. Sulle singole postazioni ci sono anche i controller con i quali i giocatori possono interagire con i giochi presenti sulla macchina.
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Nazionale Elettronica agevola i Pvr
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azionale Elettronica, insieme ai suoi partner, ha studiato una macchina importantissima come Service Point tra i tanti prodotti che offre e che presenta al mercato del gioco pubblico italiano. A presentare la macchina a Gioco News è Corrado Bonvicini, responsabile hardware di Nazionale Elettronica. Un prodotto pensato per le piattaforme online, e per agevolare i Pvr, i punti vendita e ricarica: “Abbiamo sviluppato sempre strumenti per altri produttori di Awp e Vlt per agevolare i pagamenti automatici per ticket e cambia cambia. Quest’anno ci siamo concentrati sulle piattaforme online e servizi vari. In questo momento l’abbiamo sviluppato per Microgame e, naturalmente per il nostro provider online Terrybet, ma può essere adattabile e impostata per tutti i concessionari che volessero usufruire dei servizi di questa macchina speciale”. Cosa fa Service Point esattamente? “Serve per agevolare i punti vendita e ricarica – prosegue Bonvicini - in poche parole abbiamo automatizzato il loro servizio. Si possono fare ricariche di varia natura, dalle telefoniche alle Postepay e, ovviamente alla ricarica dei conti gioco da parte dei players, velocemente e in maniera automatica. È espandibile a qualsiasi tipo di servizio e pagamento e c’è anche una web cam per il riconoscimento facciale che verrà avviata nel momento in cui verrà tutto implementato e licenziato e la normativa ne richiederà l’utilizzo. Il giocatore arriva, si compra online come si compra al supermercato una scratch card per ricardicare il telefono o il conto gioco”. Grazie alla partnership con Microgame, Service Point sbarcherà su tantissimi punti a terra e l’obiettivo di Nazionale Elettronica è questo: “Vogliamo arrivare in maniera importante sul territorio e, con questo deal possiamo farcela – conclude Bonvicini - abbiamo già implementato il dispositivo per le concessionarie legate a Microgame ma ovviamente anche a Terrybet, la nostra concessionaria online per le scommesse. L’ennesima dimostrazione che può essere utilizzata per tutte le piattaforme possibili e immaginabili”.
Il calcio Made in Italy che promette il successo
Si
chiama Active Soccer 2019 il nuovissimo gioco arcade di calcio che ha fatto già parlare di sé, ponendosi, secondo alcuni esperti, niente di meno che nell’eterna lotta tra due titoli storici come Kick Off e Sensible Soccer. A proporlo è la sammarinese Tecnoplay che ha svelato la versione definitiva del gioco – già omologata e disponibile sul mercato – in occasione della fiera Enada di Roma. Il gioco, pronto a stabilirsi nelle sale giochi e Fec della Penisola e non solo, verrà poi replicato su tantissimi device, partendo dalla console Switch Nintendo, per poi approdare sulle altre. Si tratta di un titolo calcistico che vanta oltre 1.200 squadre per un totale di giocatori che supera i 25mila, comprese alcune sfiziose glorie del passato, che consente anche di personalizzare a piacimento la propria squadra dei sogni, cambiando il nome del team e anche quello dei singoli calciatori magari con quello degli amici, come si faceva una volta quando le licenze ufficiali erano solo un sogno. Tra le opzioni è possibile scegliere tra varie modalità di inquadratura, dalla classica verticale alla più particolare (e meno comoda) diagonale. Niente di sconvolgente rispetto ai mega titoli Pes o Fifa ma la semplicità e l’immediatezza sembra aver conquistato i primi che sono riusciti a dare qualche colpo sul control pad. Altre modalità di gioco comprendono l’Allenamento (diviso tra pratica generico, calci di punizione e rigori), le Partite Veloci, i Tornei (preimpostato o personalizzato) e la Carriera, decisamente sfiziosa visto che comprende anche una parte gestionale. Dove si può lavorare di più è sicuramente nel comparto multiplayer che attualmente prevede solo la possibilità di sfide in locale fino a quattro giocatori.
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Mentre in Danimarca va in scena il Campionato europeo di flipper sportivo che incorona l’outsider Patrik Lindberg, in Italia trionfa il solito Gabriele Tedeschi
L’Europa chiama Roma risponde di Vincenzo Giacometti
GABRIELE TEDESCHI
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entre a Copenaghen si compie un vero e proprio colpo di scena, a Roma finisce con un dejà-vu. Ecco un’estrema sintesi di quanto è appena accaduto nel panorama internazionale del flipper sportivo, visto dall’Italia. Con le ultime gare valide per il ranking internazionale rappresentate dal Campionato europeo 2019 di Copenaghen, che ha visto trionfare, a sorpresa, lo svedese Patrik Lindberg, mentre a Roma il “solito” Gabriele Tedeschi si aggiudicava per l’ennesima volta il Rome pinball tournament di Enada. Siglando una splendida “doppietta” nella decima edizione del torneo organizzato nella
fiera del gioco da Ifpa Italia in collaborazione con i fornitori Tecnoplay e Stern Pinball, con il supporto di Ieg Group e il patrocinio dell’Associazione nazionale Sapar, dopo aver dominato in lungo e in largo la competizione. Conquistando dapprima il Launch Party dedicato al nuovo flipper Stern Jurassic Park per poi salire sul gradino più alto del podio anche nel “main tournament”, sconfiggendo nella finalissima l’altro romano Fabio Belardinelli il quale deve quindi accontentarsi del secondo posto dopo aver tuttavia trionfato nella seconda giornata di fiera nel secondo dei “side tournament” di Enada. Mentre a chiudere, terzo, la sfida principale è il player di Guidonia Alessandro Cacialli.
Intanto però, sul palcoscenico più importante di Copenaghen si celebrava il vero capolavoro dello svedese Lindberg: numero 540 del ranking mondiale e appena 46esimo nella classifica del suo Paese, che ha stupito tutti riuscendo a prevalere sugli oltre 350 giocatori che hanno partecipato alla più importante delle competizioni del nostro continente, mettendo dietro di sè il danese Bo Mertins e, addirittura, il campione del mondo in carica, Johannes Ostermeier, che stavolta deve accontentarsi di un terzo posto. Non ce l’hanno fatta invece a salire sul podio gli italiani volati in Danimarca per l’Epc, anche in virtù della pesante assenza del nostro “big” Daniele Acciari. Come pure lo svedese Jorian Engelbrektsson, altro grande favorito alla vigilia, che ha dato forfait all’ultimo. A consolarsi con un ottimo risultato e un buon bottino di punti per la classifica generale è il brianzolo Roberto Pedroni, che ha chiuso al quarto posto il Danish Pinball Open che ha anticipato il campionato europeo. Secondo classificato, qui, l’altro svedese Jonas Valström mentre al terzo posto il britannico Greg Mott.
Ifpa lancia il Comitato consultivo femminile Intanto il flipper sportivo continua a espandersi nel mondo e tra le donne. L’ultimo sviluppo vede l’International flipper pinball association – l’organismo che gestisce il ranking di flipper sportivo nel mondo - annunciare la costituzione del nuovo Comitato consultivo “Ifpa Women”. Il ruolo del comitato è di fornire “competenza e orientamento in tutti gli aspetti del flipper competitivo” e di “fungere da cassa di risonanza” mentre Ifpa continua a crescere ed evolvere. La partecipazione delle donne agli eventi ufficiali di flipper sportivo continua ad aumentare a un ritmo record e il comitato consultivo di Ifpa Women nasce per offrire consulenza da parte di esperti e approfondimenti per garantire l’ottimizzazione delle opportunità per la crescita continua e il successo a lungo termine delle donne nel flipper competitivo. I membri iniziali del consiglio consultivo di Ifpa Women sono: Olivia Helm, Karyn Kiser, Kim Martinez, Juana Summers, Zoë Vrabel e Anna Wolk. Tutte si uniranno a Ifpa come direttori. Con un menzione speciale da parte di Ifpa a Tracy Lindbergh per “il ruolo critico che ha svolto nella formazione di questo gruppo”, pur non sedendo nel nuovo organo. La prima iniziativa del consiglio consultivo di Ifpa Women è
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quella di collaborare con l’associazione Papa (Pinball amateurs professional association) per aggiornare la terminologia di condotta personale nell’insieme di regole ufficiali Ifpa/Papa. “Sin dal suo lancio di 13 anni fa Ifpa ha sempre fatto affidamento su volontari per far andare avanti l’organizzazione”, spiega Josh Sharpe, presidente della Federazione internazionale. “Fare in modo che queste donne aumentino la propria attività di volontariato per supportarci nel comitato consultivo di Ifpa Women e, più in generale, come direttori di Ifpa darà sicuramente adito a un miglioramento nel mondo del flipper competitivo. Le iniziative già discusse dal Consiglio mi entusiasmano per l’impatto che possono avere ora e in futuro”. Ad accogliere con entusiasmo la sfida è Zoë Vrabel, tra i membri fondatori del Comitato: “Includere le prospettive delle donne nella struttura di governo di Ifpa è un passo fondamentale per garantire che il flipper competitivo serva tutti gli interessi e tutte le comunità, riconoscendo che gruppi diversi hanno esigenze diverse. Il nostro consiglio rappresenta un insieme diversificato di contesti e regioni e siamo così entusiasti di unirci a Ifpa nello sviluppo del flipper competitivi nelle comunità di tutto il mondo”, spiega la nuova responsabile Ifpa.
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dere meglio la situazione attuale: ora gli eSports aggiungono un elemento in più. Tra il publisher e alla community di riferimento si pone la figura dello streamer, un bravo giocatore, soprattutto un ottimo intrattenitore, che conosce bene il titolo, che trasmette in diretta su una piattaforma online (Twitch la più utilizzata) le sue partite o anche semplicemente dei video di commento. Sono proprio loro, gli streamer, a determinare in parte la fortuna di un gioco, anche competitivo, tant’è vero che gli stessi publisher alimentano (nel senso monetario del termine) i più in gamba di loro. Basti pensare al famoso Ninja e a quanto ha influito il suo operato online per lo sviluppo di Fortnite. Giovani e giovanissimi seguono gli streaming dei loro giochi preferiti per divertirsi e magari per imparare qualche trucco o qualche idea per migliorarsi, e nel frattempo gli streamer diventano comunque punti di riferimento, personaggi che hanno un loro seguito e sono in grado di influenzare un acquisto (di articoli per il gaming), un comportamento o il modo di pensare. E i fan li adorano, al punto da seguirli (non a caso si chiamano follower), copiarli e cercare di incontrarli. Lo streamer diventa una star. È in questo territorio, ancora tutto da esplorare, che è nata, qualche settimana fa, la questione legata a Blitzchung, che vede sempre Blizzard Entertaiment al centro delle polemiche. Chung “Blitzchung” Ng Wai è un giocatore professionista di Hearthstone (gioco competitivo pubblicato da Blizzard) che, a inizio ottobre, ha lanciato un messaggio di sostegno ai manifestanti di Hong Kong (e dunque contro il Governo cinese). “Blitzchung” ha indossato una maschera antigas simile a quella utilizzata dai ragazzi di Hong Kong e poi
A cura di Daniele Duso
Q
uante volte, occupandoci di eSports, abbiamo “invocato” la politica chiedendo una regolamentazione chiara che aiuti il settore a crescere? Accade tuttavia, con ben maggiore facilità, che la politica incontri comunque gli eSports, ma su un piano completamente diverso. Quando si parla di videogiochi, infatti, si sa che chi li gestisce è il publisher, che investe, sviluppa e commercializza il titolo. Da quando esistono i social, che facilitano e amplificano le comunicazioni e le condivisioni, alla scena si sono aggiunti i giocatori, non tutti, ma sicuramente i più incalliti, che si riuniscono in community e sempre più sono in grado di influenzarsi e influenzare (o almeno provare a farlo) le decisioni dei publisher. Un esempio concreto è quanto successo sul finire dello scorso anno con Diablo, un famoso videogioco realizzato da Blizzard Entertainment, che al momento del lancio della sua versione per dispositivi mobili, Diablo Immortal, ha visto scatenarsi la community contro il publisher, accusato di non aver più a cuore i proprio fan (che vogliono continuare a giocare a Diablo su pc), tanto che il nuovo gioco viene definito “uno sputo sul viso della community di Diablo”, e alcuni membri della community hanno organizzato una petizione online che ha raccolto oltre 44mila firme. La questione, per la cronaca, è terminata in un nulla di fatto: Blizzard non ha ritirato il nuovo gioco e dopo quasi un anno, proprio in queste settimane, ha fatto uscire qualche voce relativa al nuovo Diablo 4, proprio quel progetto che la community attendeva, e che temeva sarebbe stato cancellato dalla virata verso il mobile. L’esempio è utile, tuttavia, per compren-
ha urlato un slogan a loro favore. Blizzard si è appellata al suo regolamento per le gare competitive, e ha revocato i premi vinti da “Blitzchung” comminandogli una squalifica di dodici mesi (fino all’ottobre del 2020) in quanto “i giocatori non devono partecipare a dispute pubbliche, offendere il pubblico o danneggiare l’immagine di Blizzard”. Molti giocatori hanno visto nell’azione di Blizzard una sorta di prostrazione al governo cinese, che sarebbe motivata anche dai notevoli interessi economici che il mercato cinese garantisce a Blizzard. Una posizione sostenuta anche da cinque membri del Congresso Usa, che hanno scritto direttamente al Ceo di Blizzard, Bobby Kotick, invitandolo a rivedere la posizione nei confronti di Blitzchung. I membri del Congresso sono preoccupati dal fatto che la Cina utilizzi il suo peso economico per soffocare la libertà di parola, e su un episodio che potrebbe scoraggiare i giovani player a promuovere i diritti umani e a lottare per le liberà fondamentali. La questione, che ha avuto un riverbero mondiale, soprattutto sui social più frequentati dai giovani e giovanissimi, e si è conclusa (salvo terremoti) qualche giorno dopo. Blizzard, con un lungo post pubblicato nell’home page del suo sito, e firmato dal suo presidente, J. Allen Brack, ha spiegato le sue ragioni e ha deciso di ritornare parzialmente sui suoi passi. A Blitzchung sono stati restituiti i premi vinti regolarmente e la squalifica è stata ridotta a sei mesi. Il giocatore ha risposto dicendo di comprendere le ragioni del publisher e di averle accettate in pieno. E solo così si è calmato il bailamme mediatico che ha movimentato l’ottobre di Blizzard. Almeno per quanto riguarda Hearthstone. Proprio mentre scriviamo, infatti, Blizzard Entertainment (sì, ancora lei) torna al centro delle polemiche per aver posticipato l’evento previsto a Taiwan per celebrare i 15 anni di uno dei suoi giochi competitivi di punta: World of Warcaft. Un posticipo (a data da destinarsi) che secondo la community è dovuto ai moltissimi messaggi “pro Hong Kong” che hanno inondato la pagina ufficiale di World of Warcraft.
LOSFIZIO DELGIOCO
Esports, community e influencer Il “caso” di Blizzard Entertainment
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Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
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politica poker ipo
L’Ipo è iper anche in Slovenia Dopo Campione d’Italia, San Marino e Sanremo, ora il popolare format internazionale totalizza 1.156 entries anche al Perla Resort di Nova Gorica di Cesare Antonini
“Q
uando avevo la scala ho provato a fingere emozioni, a deglutire, a dare un reverse tell e alla fine Sebastiano Scarcelli ha chiamato col Jack quando avevo chiuso scala al 5. Una grande soddisfazione visto che ho ripreso a giocare da qualche mese e dopo quattro giorni durissimi di poker ho vinto l’Ipo e il sogno del Platinum Pass che non vedo l’ora di poter vivere”. Simone “Ferros80” Ferretti piazza il colpaccio e si porta via tutto all’Ipo Nova Gorica dal 10 al 15 ottobre scorso al Perla Resort, splendida struttura di gioco slovena. Prende tutto lui, quindi, il ticket per il torneo milionario di Barcellona, il PokerStars Nlh Championship che si giocherà dal 20 al 24 agosto 2020 durante la tappa dell’Ept, la prestigiosa picca degli eventi live della room, e 105.000 euro di prima moneta dopo un deal con il runner up, Scarcelli.
Uno dei migliori tavoli finali della storia dell’Ipo
SIMONE FERRETTI
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Un final table tecnicissimo e durissimo che si è sbloccato poco dopo la pausa cena quando Ferretti aveva ricevuto una notizia bruttissima: “Ho trovato una serie di chiamate dei miei e ho appreso che era morto un grandissimo amico di famiglia, praticamente un parente stretto e sono scoppiato a piangere - confessa il winner - non è stato facile rimettersi al tavolo e continuare a giocare anche se, nel dolore, ho trovato maggiori motivazioni e sono riuscito a mettere le mani sul primo posto”. Ha meritato il player che ha illuminato il tavolo con due 4bet decisive e un colpo con gli Assi contro Scarcelli che l’ha mandato in orbita e lo ha proiettato alla vittoria finale. Una delle due 4bet con A3 sull’apertura di Alessandro Giannelli con 10-8 suited a cuori e sulla 3bet di Roscan con KX. Tutti passano e Ferros80 cresce. Poi ancora una 4bet ma, stavolta con AK, sempre sull’apertura di Giannelli. Il colpo decisivo è stato quello che, a 4 left, ha spostato tutto dalla sua parte. Con AA setta sul flop ma Scarcelli con KJs a quadri, ha hittato un Jack e aperto un progetto di colore second nut. Al turn
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un 7 di cuori non cambia nulla. Un Jack al river fa scendere tutte le chips a Scarcelli mentre Ferretti chiude full house, si fa pagare tutto e sale in cima al count a 4 left. Poi in heads up, pronti via, c’è un ribaltamento di fronte ma Ferretti è bravo a non tiltare mai e a tenere una concentrazione altissima. Al final table ha mostrato una concentrazione mai vista e una qualità indiscutibile. Non era facile primeggiare contro uno Scarcelli che praticamente ha chiuso con una percentuale Vpip quasi del 50 percento: in pratica significa che ha messo le chips e ha aperto pre flop quasi sempre e con range apertissimi. Poco gli importava visto che hittava sempre sul board. A tre left, però, stava esagerando e ne stava per approfittare Roberto “Canabot” Canali, grinder online che poteva davvero compiere un’impresa e, dalla fine del Day3 quando era rimasto con 10x, è riuscito a vincere ben 51mila euro. Per Canali decisivo un call ad un all in di Andrei Roscan, altro grande protagonista del torneo, A10 vs AK e un 10 che elimina il rumeno in sesta piazza. Canali, invece, dopo aver raddoppiato
L’IPO È IPER ANCHE IN SLOVENIA
La top 20 1. Simone Ferretti 2. Sebastiano Scarcelli 3. Roberto Canali 4. Havi Riera 5. Alessandro Giannelli 6. Andrei Roscan 7. Marco Carravieri 8. Francesco Elefante 9. Michael Piccoli 10. Hu Lulei 11. Cosimo Sabatini 12. Gianluca Escobar 13. Antonio Rutigliano 14. Roberto Tassi 15. Eugenio De Marco 16. Raffaele Tagliaferri 17. Mario Llapi 18. Andrea Benelli 19. Roberto Monari 20. Giuseppe Tedeschi
I P O
I side event Le altre due picche dei side Ipo Nova Gorica vanno a Fabrizio Del Bono e a Gianluca Petrano. A chi sono andate le altre due picche rimanenti dopo che il main event Ipo se l’è aggiudicato Simone Ferretti e il master Alessandro Minasi? L’Ipo 3030 è stato il side più corposo con 161 entries e se l’è aggiudicato Fabrizio Dal Bono che ha finito primo in classifica per 7mila euro dopo il deal con Matteo Novic che si è riservato 6mila euro. Da segnalare l’itm del player toscano molto esperto, Simone Giampaolo che si porta a casa 2.000 euro visto che il buy in era 300 euro. Per quello che riguarda l’Omaha 8 Max grande podio con Gianluca Petrano (nella foto) che alza la picca con grande soddisfazione, mentre il runner up è Enrico Mosca e sul gradino più basso sale Luciano Prevedello Delli Santi! “Mi sono qualificato online partendo dal sat di un euro su PokerStars e sono andato a premio al main e poi per l’Omaha l’obiettivo era la picca perché come diceva Stallone in over the top, noi giochiamo per il camion”, commenta Petrano che preaunnuncia inoltre “a breve una grande novità per i poker players che presto renderemo nota, io e altri soggetti!”.
€ 125.000 72.000 51.000 40.000 30.500 22.540 16.000 13.000 11.000 10.000 9.000 8.000 7.000 6.000 5.000 5.000 5.000 4.000 4.000 4.000
SIMONE FERRETTI CON SEBASTIANO SCARCELLI
su Scarcelli, è stato eliminato proprio da un A10 di Simone Ferretti, cui non servono aiuti dal board. All’heads up, come detto, vari ribaltamenti di fronte ma Ferretti recupera e aspetta il match point. Arriva quando spilla 5 picche 4 fiori e completa dal bottone. Scarcelli rilancia a 1,4 milioni e chiama il toscano. Flop: Q picche 2 picche 3 fiori, esce Scarcelli di 1,6 milioni e Ferretti gioca, pot importantissimo. Turn: J fiori, check di Sebastiano, betta 2,4 milioni Ferros80 e call. River: A quadri, bet 2,7 milioni di Scarcelli e Ferretti manda tutto. Cerca di offrire qualche reverse tell, Ferretti, e probabilmente convince l’opponent a mettere tutto dentro. E così è con la scala che batte Scarcellla e mette le mani su tutti i super premi! “Ora ho un anno di tempo per allenarmi per il Pspc e migliorare ancora di più anche grazie ai tanti amici che sono molto più bravi di me - spiega Ferretti - in generale il mio poker si è abbastanza evoluto ma tutti si credono i più forti del mondo ma non è affatto così”. Grandi festeggiamenti per l’amico Andrea Benelli e il poker toscano ma anche per tanti suoi follower al Perla Resort come Ilio Nerucci e tanti altri ancora. In quarta piazza è uscito Alessandro “aleppp” Giannelli. Il grinder online ha monopolizzato l’action per buona parte del final table ma, seppur giocando con range apertissimi, non ha avuto la stessa varianza positiva di Scarcelli, ad esempio. Per cui alla fine non è mai riuscito ad ingranare accorciandosi fino a uscire dal torneo. Di Roscan abbiamo detto, poi è toccato uscire a Marco Carravieri, player cont tantissimi risultati in carriera e da tanti anni, dalla nascita del poker per poi riprendere a giocare all’Imperium club di Milano e, adesso, nell’IPO Nova Gorica. Per lui decisivo il triple up con JJ contro Mario Llapi con AK e QQ di Roscan: un Jack sul board che lo rimette comodo sui 2,7 milioni chips. Poi si è accorciato senza mai entrare in partita fino ad uscire. Stessa storia per Francesco “IwasZiopippo” Elefante che poteva essere uno dei protagonisti. Perde subito chips e poi si ritrova sempre in situazioni in cui non poteva fare action o, se decideva di entrare in alcuni spot, rischiava di giocarsi tutto e non ha mai trovato l’action giusta per provare il double up. Poi uscirà in un colpo standard. Grande torneo da 1.156 entries e prize pool da 566.400 euro. Ora ci si rivede a San Marino dal 2 al 7 gennaio 2020 per un altro super evento da mezzo milione di euro garantiti.
3 0 3 0
1 . Fabrizio Dal Bono 2. Matteo Novic 3. Emilio Camilleri 4. Livinio Corradi 4. Simone Giampaolo 6. Zoran Dordevic 7. Angelo Vietti 8. Roberto Dossi 9. Paolo Calderone 10. Antonio De Lucia 11. Luigi Percossi 12. Claudio Leoni 13. Antonio Barreca
O M A H A
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€ 7.000 6.000 3.000 2.400 2.000 1.700 1.400 1.070 800 600 600 400 400
M A X
1. Gianluca Petrano 2. Enrico Mosca 3. Luciano Prevedello Delli Santi
€ 1.215 729 486 GIANLUCA PETR ANO
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I L F I N A L TA B L E D E L M A I N E V E N T
poker ept
C’ERA UN CINESE A SOCHI
di Cesare Antonini
Il main event dell’Ept Open Sochi, il secondo appuntamento di PokerStars Live nel 2019 nella Madre Terra Russia, va a sorpresa ad un player cinese. Evento internazionale con players da 40 Paesi ma il field russo dominava ed è stato beffato.
F I N A L
T A B L E
1 Yi Ye Cina RUB 19.306.000 (circa € 272.257) 2 Giorgiy Skhulukhiya Russia RUB 11.722.200 (€ 165.309) 3 Natalia Panchenko Russia RUB 8.269.800 (€ 116.622) 4 Lidiya Kozenkova Ucraina RUB 6.202.000 (€ 87.461) 5 Egor Sukhov Russia RUB 4.889.500 (€ 68.952) 6 A.M. Abdal Ali Han Russia RUB 3.659.600 (€ 51.608)
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2 GIORGIY SKHULUKHIYA
P AY O U T
1
torneo Deepstack. La terza visita consecutiva ha portato il risultato migliore in carriera per il giocatore cinese che ha mostrato grande compostezza al tavolo finale. Il torneo ha raggiunto una situazione di stallo a quattro players left. Un lungo tratto senza che nessun player venisse eliminato ha visto il futuro winner a costruire uno stack confortante, e avrebbe incontrato in heads up il chip leader di inizio giornata Giorgiy Skhulukhiya. I due hanno discusso un deal prima della sfida finale, ma non sono riusciti a trovare un accordo e hanno deciso di continuare a giocare. Alla fine è andata bene così visto che l’heads up è durato poco, con il torneo che ha trovato il suo campione dopo solo altre due mani. Skhulukhiya ha vinto il primo ashowdown, ma la sfida successiva è finita con uno scontro all in pre flop. Il call con coppia di 6 ha tenuto contro il KQ dell’avversario visto che il board non regala carte in aiuto del runner up che si deve accontentare, si fa per dire, della seconda moneta da 11.722.200 Rub (165mila e 309 euro), il suo secondo premio a sei cifre in un mese, dopo il trionfo in un evento high roller a Cipro. YI YE
Un
field quasi sempre esclusivamente russi si affacciano alcuni players asiatici ed ecco subito il colpo corsaro. Il giocatore cinese Yi Ye ha vinto il main event Open Sochi del Rub 133mila European Poker Tour (Ept), battendo un field di 879 entries per portare a casa il primo premio 19.306.000 Rubli, oltre 270mila euro. Una delle monete più importanti dell’anno. Il 40enne di Chengdu ha dichiarato di essere arrivato inizialmente a Sochi per provare a conquistare un Platinum Pass al campionato NL Limit Hold’em di PokerStars Players, e che, andando avanti nel main, non avrebbe avuto la possibilità di competere nell’evento Moneymaker’s Road to Pspc. Curiosi questi asiatici. Ora potrà iscriversi da solo al Pspc di agosto 2020 al casino Barcellona. Yi Ye ha preso un cash anche nell’Ept Open dell’anno scorso, piazzandosi al 60esimo posto. Quindi è tornato per l’Ept a marzo 2019, dove c’era anche Gioco News a seguire l’evento, conquistando il terzo posto in un
politica poker
C’ERA UN CINESE A SOCHI
ept
N A TA L I A PA N C H E N K O
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L I D I YA K O Z E N K OVA
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Natalia Panchenko è stata eliminata al terzo posto, accontentandosi di 8.269.800 Rub (116mila e 622 euro). Panchenko è rimasta in testa per un breve periodo durante il gioco three handed, ma la sua corsa si è conclusa quando si è trasferita all-in con un progetto di scala aperto in un turno. Un’altra ucraina, Lidiya Kozenkova, ha raccolto 6.202.000 Rub (87mila e 461 euro), uscendo al quarto posto, perdendo il suo stack contro Panchenko. Il tavolo finale ha visto anche Egor Sukhov (quinto per Rub 4.889.500; 68mila e 952 euro) e Abdul Mamin Abdal Ali Han (sesto per Rub 3.659.600; 51mila e 608). Giocatori provenienti da 40 Paesi hanno partecipato al main event dell’Ept Open Sochi che ha totalizzato 879 presenze, generando un montepremi di 103.370.400 Rub (circa 1,46 milioni di euro). I migliori 127 runners hanno raggiunto i posti pagati.
Rivincita russa nell’high roller Il giocatore russo Sergey Konovalov ha conquistato il Rub 257.600 High Roller, battendo un field durissimo di 116 entries. Konovalov ha portato a casa il primo premio di 6.813.800 Rub circa 96mila euro. Ultimamente Konovalov ha vissuto un periodo di ottima forma, essendo arrivato a Sochi reduce da un grande trionfo in un evento a Cipro dove ha messo le mani su una moneta di ben 372.470 dollari. La sua vittoria all’Ept Open è arrivata dopo uno scontro a tre contro due avversari olandesi. Job Greben è arrivato secondo per Rub 4.603.900, mentre Tobias Peters ha ricevuto Rub 2.992.500 per il terzo gradino del podio. Il field di partenza di 95 giocatori unici ha generato un montepremi totale di 27.080.200 Rub e i primi 17 classificati si sono suddivisi un malloppo davvero interessante. Field prettamente russo ma pieno di ottimi players del calibro di Andrey Pateychuk, Dmitry Yurasov, Gleb Tremzin, Vyacheslav Goryachev e Aleksandr Merzhvinskiy. ALEXEY KR ASNOV
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Anche il Deepstack parla russo L’Ept Open Sochi RUB 18.200 Weekend Deepstack ha incoronato il suo campione, Alexey Krasnov che ha messo “le ruote” davanti a tutte le 651 entries raccolte dal torneo. Krasnov ha siglato un deal a tre assicurandosi 1.580.600 Rub (oltre 22.000 euro), la moneta più grande assegnata in questo side event che ha riscosso comunque un successo di presenze non indifferente.
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Il player di casa, anche qui in un field quasi al 100 percento russo, ha portato a casa il suo premio più alto della carriera insieme alla picca PokerStars. Krasnov ha battuto testa a testa Anton Kutsenko. Kutsenko ha vinto RUB 1.170.400 mentre Vladimir Zakharov, terzo classificato, si è assicurato RUB 1.358.000. Come detto i players di casa hanno dominato in modo schiacciante il field di partenza con i primi dieci piazzati che sono esclusivamente russi. Il tavolo finale ha visto qualificare anche Fedor Semenov, Grant Kiviryan, Roman Nuraev, Andrey Nemzorov, Alexandr Savcehnko e Dmitriy Belikov. Il field da 651 entries (inclusi 287 rientri) ha creato un montepremi di 10.481.100 RUB che è stato diviso tra i primi 96 classificati.
Il Platinum Pass di Moneymaker assegnato a Sochi Anche in Russia, in quel di Sochi, è stato assegnato un ticket da 30mila dollari per il super torneo di Barcellona dal 20 al 24 agosto del 2020. Il tour Pspc di Chris Moneymaker negli Stati Uniti è stato esteso a livello mondiale in vista del campionato NL Hold’em Player PokerStars 2020. Sochi era stata la prima tappa del programma del tour con un Platinum Pass in palio in un evento da 10.500 Rubli. Con un valore di oltre 6.000 euro, il Pass è stato un grande premio aggiunto all’assegno del vincitore e il torneo ha attirato un campo di 909 voci. Vadim Gayduk, dalla Bielorussia ha superato i suoi avversari per mettere le mani sul Platinum Pass, prenotando il suo viaggio a Barcellona nell’estate 2020. Gaydu.,k, 26 anni, sommelier di professione, ha iniziato a giocare a poker da poco e riuscirà a competere nel super torneo da 22.500 euro di buy in a Barcellona. Il Pass include la quota di iscrizione, nonché l’alloggio in hotel, il trasporto e altre spese. Oltre al Pass, Gayduk ha vinto il primo premio di 1.274.000 Rub, dopo aver battuto testa a testa Narek Varderesyan.
poker
LA BOM FA BOOM
ANCORA RECORD A MALTA CON 4.657 ENTRIES
S
È forse il miglior torneo dell’anno almeno per il taglio del buy in da 500 euro. L’evento giocato dal 16 al 22 ottobre al Casino Malta conferma la crescita inarrestabile di un appuntamento annuale ormai imperdibile.
embrava il momento perfetto per Steven Van Zadelhoff, Grinder online danese che giocava praticamente in casa visto che vive a Malta da anni per giocare a poker online. In heads up, però, ha trovato Serghei Lisii, giocatore moldavo con qualche risultato in carriera per poche migliaia di dollari, che non ha mollato un centimetro. E, anzi, alla fine si è anche preso il titolo della Battle of Malta 2019 arrendendosi solo ad un deal che alla fine accontenta tutti. Niente successo, quindi, per Van Zadelhoff che, dopo due ore di heads up, ha chiuso il deal assicurandosi 217.617 euro. I due si sono praticamente assicurati la base vinta dal danese col russo che si è preso 30mila euro e il prestigioso trofeo che erano rimasti in palio in una InterContinental Arena che fremeva per sapere chi avrebbe sollevato il titolo dell’evento super organizzato nel Casino Malta. Con 4.657 entries, di cui 2.691 giocatori unici, cinque flight di partenza, l’evento dal buy-in da € 555 ha battuto tutti i precedenti record dell’evento, incluso il field del 2018 che si era fermato a 3.816 giocatori. Il montepremi totale è stato condiviso da 688 giocatori e ha raddoppiato il garantito da 1 milione attestandosi sui 2,2 milioni di euro. Italiani sullo sfondo in questo final table visto che Bruno Massimo si è dovuto arrendere in settima piazza per 33.880 euro e Flavio Laudani è stato il primo a mollare il colpo in TUT TI
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SERGHEI LISII
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VINCITORI
2012 Winner Nicodemo Piccolo 2013 Winner Louis Cartarius 2014 Winner Antoan Katsarov 2015 Winner Nicolas Proust 2016 Winner Robert Berglund 2017 Winner Nadav Lipszyc 2018 Winner Julien Stropoli
GIOCONEWS #11 NOVEMBRE 2019
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DATI
DELLA
€ 35.000 € 68.000 € 122.750 € 110.000 € 160.000 € 200.000 € 168.500
di Cesare Antonini
nona piazza per 24.620 euro. Due ottimi risultati comunque in un evento che ha visto tantissimi player azzurri schierarsi in un field comunque di livello internazionale. Tra quelli che hanno incassato l’evento da record c’erano il pro scozzese Ludovic Geilich, l’influencer Dehlia de Jong, i campioni dell’Ucop Niko Pakalen e Mateusz Moolhuizen, Daragh Davey, i campioni dell’Irish Open Patrick Clarke e Ian Simpson, la moglie di Patrik Antonius Maya Geller, Sofia Lovgren e Ana Marquez, l’ambasciatrice betsson Daiva Byrne, il veterano norvegese Rolf Woods, David Lappin e Dara O`Kearney, Bet Jon Kyte, l’amministratore delegato del Main Event Travel Fraser MacIntyre e il veterano irlandese Mick McCloskey. I
R ISU LTAT I
D E L
TAVO L O
F I N AL E
1 Serghei Lisii Moldova 2 Steven van Zadelhoff Netherlands 3 Josef Gulas Czech Republic 4 Colum Higgins Ireland 5 Leo Worthington-Leese United Kingdom 6 Rune Moerk Norway 7 Bruno Massimo Italy 8 Shaun De Cesare Malta 9 Flavio Laudani Italy
STORIA
DEL
€ 247.167 217.167 102.050 64.540 56.470 42.910 33.880 27.100 24.620
TORNEO
349 entries 888 entries 1.447 entries 1.804 entries 1.813 entries 2.074 entries 3.816 entries
total prize pool of € 169.265 total prize pool was € 430.680 total prize pool € 701.795 total prize pool € 875.000 total prize pool € 879.305 total prize pool € 1.005.890 total prize pool € 1.850.760
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STEVEN VA N Z A D E L H O F F
LA BOM FA BOOM ANCORA RECORD A MALTA CON 4.657 ENTRIES
Successo azzurro in "rosa" la Poggi si prende il Ladies Events Le sette del mattino al tavolo rispondendo “picche” a vari tentativi di deal. A chi voleva risposte dal poker femminile e una inutile conferma che le giocatrici sono cresciute ormai a livelli importantissimi c’hanno pensato Monica Poggi e le 135 protagoniste del ladies event del Battle of Malta. Per la player dei Golden Boys arriva un successo bellissimo da 3.145 euro e una soddisfazione clamorosa: “Ho vinto tanti altri tornei ma giocare un ladies event così duro e agguerrito non mi era mai capitato. Tutte le 135 iscritte erano una più scatenata dell’altra e ho giocato e primeggiato in un torneo nel quale mi sono molto divertita”, ha commentato a Gioconewspoker.it Monica Poggi di ritorno da Malta. Com’è andato il torneo? “Sono quasi sempre stata in average. Poi mi mi hanno spostato di tavolo e mi sono imbattuta su una player russa Anastasia Glaesel che mi ha preso di mira ma le è andata male visto che gliele ho portate via tutte. Ho iniziato a sciogliermi e ne ho eliminate tante”. Ma il duello aspro con la Glaesel non era finito del tutto: “Al tavolo finale mi sono ritrovata questa russa che intanto aveva fatto chips nel corso del torneo. Siamo rimaste presto in tre e hanno iniziato, la russa e la giocatrice tailandese, a chiedere un deal ma ho rifiutato e le ho liquidate presto tutte e due. Perché non ho voluto fare deal? Il Floorman ha proposto un deal per icm ma era molto più conveniente per loro due e, anche se era tardi, mi ero stancata di quei 100 euro in più o in meno che proponevano loro e i loro amici e fidanzati. Io avevo 1,4 milioni di chips e loro la metà del mio stack a testa e fare deal sarebbe convenuto solo a loro”.
I dealer nudi e la polemica tra bigotti e avanguardisti Abbiamo parlato del Ladies events e del successo italiano ma a tenere banco al Day1 e nei giorni dopo sui social dei poker players italiani e di mezza Europa è stata la polemica per i dealers a torso nudo, modello “chippendale” Las Vegas (un noto gruppo di spogliarellisti, per chi non li conoscesse). Nel primo livello di gioco i ragazzi si sono presentati nella sorpresa generale nelle immense sale dell’Hotel Intercontinental, al Casino Malta, senza la camicia d’ordinanza: solo un papillon e dei polsini e tutti i dealer, rigorosamente uomini, sono stati invitati dall’organizzazione a presentarsi con questo outfit decisamente aggressivo. Nessuno è stato obbligato, si saprà dopo, e tutti si sono prestati volentieri. Ma, sulle prime, sono volate critiche (qualcuna strumentale) sulla trovata degli organizzatori, rei di aver in primis abbassato il livello del torneo e del settore e di aver umiliato i dealer. Alcuni tweet sono stati pesanti come quello dell’importante giocatrice, Daiva Byrne “Baltic Blonde”: “Non sono sicura di come il Bom pensi che questo sia un espediente accettabile per un ladies event. Come la maggior parte delle donne qui trovo tutto questo avvilente sia per i giocatori che per i croupier!”. Poi, però, la maggior parte delle giocatrici e degli stessi dealer hanno assicurato che nessuno si è lamentato del nudismo durato, tra l’altro, appena un livello di gioco.
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P R E M I
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Italy Russia Thailand Italy Israel Cyprus Finland Estonia Poland Italy
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T O R N E O
Monica Poggi Anastasia Glaesel Teeranan Chuennirun
€ 3.145 2.140 1.415 Giovanna Di Martino 1.165 Rita Yedidya 935 Loukiana Vatti 735 Phenporn Laatikainen 550 Christel Haller 405 Natalia Jaworska 315 Sara Tribuzio 260
Durezza e mindset ma anche tenuta fisica visto che, alla fine, il torneo è finito alle sette del mattino: “Ripeto un ladies così non l’avevo mai giocato e volevo vincere. Ho avuto anche qualche scontro con Giada Fang che ho potuto conoscere e ammirare dal vivo MONICA POGGI solo in questi giorni e con la quale poi c’è stato grande rispetto. Il tavolo finale non è durato tantissimo e anche a tre left ho sbrigato la pratica in pochi minuti. Ma il torneo è stato lunghissimo e bellissimo”, prosegue la Poggi. I Golden Boys saranno contenti di questo ennesimo successo: “Mi sono arrivati tantissimi riconoscimenti e complimenti, tanti dei quali non mi aspettavo neanche mi sarebbero arrivati. Anche sui social siete stati carinissimi manco avessi vinto chissà quale titolo importante. Adesso sotto con le Isop e poi con il Poker dove siamo in classifica e non molleremo una chips”, conclude la Poggi. A premio anche altre tre italiane ed ecco di seguito tutto il payout!
Mpn Network, uno degli sponsor dell’evento, non era stato avvertito della singolare iniziativa e si è scusato: “Buona fortuna signore, scusateci, di sicuro noi vorremmo sconfiggere il patriarcato!”. E, alla fine, anche l’organizzazione del Bom ha scritto le sue scuse e riservato una sorpresa a tutte le donne: “Dopo un’attenta riflessione vorremmo scusarci dal profondo del cuore con chi si è sentito offeso durante il ladies event organizzato durante il Battle of Malta. La nostra intenzione è quella di rendere il Battle Of Malta un festival divertente con un’atmosfera amichevole e accogliente per tutti. Abbiamo rispettato i nostri giocatori e il nostro staff e non intendevamo certamente infastidire nessuno o causare disagio. Ci scusiamo sinceramente se è stato così. Siamo molto orgogliosi dell’organizzazione di questo festival e siamo concentrati al 100% sul nostro desiderio di includere tutti. Al fine di mostrare il nostro supporto a tutti coloro che hanno preso parte all’evento, daremo tutte le fee del torneo a un’organizzazione benefica. Siamo più determinati che mai a far crescere questa Ladies of the Battle of Malta e siamo lieti di annunciare già da adesso un garantito da 25.000 € per la prossima edizione”, hanno concluso. Pace fatta? Pensiamo proprio di sì. Se l’obiettivo era quello di far discutere beh, è stato centrato col massimo del punteggio.
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casinò
La quiete (laboriosa) dopo la tempesta Via libera del tribunale di Aosta all’omologa del concordato in continuità della società di gestione del Saint Vincent Resort & Casino: i sindacati invitano a non abbassare la guardia e a impegnarsi sul fronte della riorganizzazione interna
I
di Anna Maria Rengo
creditori, in larghissima maggioranza (in rappresentanza dell’89,24 percento della massa creditoria), avevano detto “sì” a luglio. E lo scorso 16 ottobre c’è stata l’udienza, in tribunale ad Aosta, per l’omologa del concordato in continuità della società di gestione del Saint Vincent Resort & Casino. Al momento di andare in stampa, è freschissima la notizia che il tribunale di Aosta ha detto “sì” all’omologa del concordato, scongiurando dunque, almeno per ora, il rischio di fallimento che pendeva sulla Casa da gioco. Un risultato positivo che arriva dopo che il commissario giudiziale Ivano Pagliero aveva relazionato in maniera positiva, in tribunale, sul piano concordatario proposto ai creditori dall’azienda. Si apre dunque una pagina ancora da scrivere, ma che sembra senz’altro migliore delle precedenti, per la Casa da gioco valdostana e per la sua società di gestione, tanto più che l’andamento degli incassi nel 2019 è fortemente positivo, pur in assenza di incisive azioni per il loro rilancio che, come ammesso dallo stesso amministratore unico Filippo Rolando, non sono state finora la priorità, visto che si è dovuto lavorare soprattutto per risanare i conti. Ma cosa ne pensano i sindacati e quali sono i loro auspici per il futuro della Casa da gioco? Lo abbiamo chiesto ai rappresentanti di Slc Cgil. Fisascat Cisl e Savt.
Gaillard (Cgil)
«UNA FIGURA AZIENDALE DI RIFERIMENTO PER LE RELAZIONI SINDACALI» VILMA GAILLARD
“Quello concordatario è stato un percorso lineare, tenendo presente le difficoltà che ci sono state, e certamente la buona volontà da parte dei dipendenti è stata più che dimostrata”. Lo afferma Vilma Gaillard, segretario regionale della Cgil, che aggiunge: “L’abbattimento del costo del lavoro è stato uno degli elementi del quadro complessivo e sta dando un contributo notevole. Ora la flessibilità c’è, e si tratta di un passo in avanti rispetto al passato, mentre per il futuro dobbiamo aspettarci che il Casinò, per i prossimi cinque anni, sarà un sorvegliato speciale”. Il segretario valdostano guarda con favore all’andamento attuale del Casinò: “I dati sono tutto sommato positivi e rincuorano, voglio sperare che la riorganizzazione sia stata congrua al fatturato. Avremo bisogno di incontrare l’azienda così da
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rivedere meglio l’accordo, l’assetto organizzativo interno e il suo perimetro. I confronti con l’azienda vanno fatti in maniera serena, così da definire bene quali saranno le ricadute dei licenziamenti”. E questo è anche il compito che, in questa fase, spetta alla Regione Valle d’Aosta: “La proprietà deve lasciare che l’azienda, almeno per quanto riguarda le relazioni con le organizzazioni sindacali, possa dialogare serenamente. Una legislazione che possa dare garanzia di continuità in questo momento c’è e per quanto ci riguarda è importante avere una figura di riferimento specie sulle relazioni sindacali, il che al momento manca. Bisogna infatti tenere conto che ci sono dei punti critici legati al fatto che i licenziamenti hanno creato dei vuoti soprattutto nel reparto di produzione. Da qui la necessità di avere un piano di riorganizzazione”. Soprattutto per quanto riguarda il lato alberghiero: “Qui i licenziamenti sono stati più pesanti e per buona parte di essi
LA QUIETE (LABORIOSA) DOPO LA TEMPESTA
non c’è stata la possibilità di accompagnare alla pensione i lavoratori. Il Billia deve fare la sua strada. Deve essere collegato al Casinò, con il quale costituisce un binomio, ma deve diventare una parte alberghiera per alcuni versi sganciata dalla Casa da gioco”. Secondo Gaillard “se si è giunti alla situazione attuale è perché prima dell’ultima ristrutturazione si è creduto che la realtà di allora, soprattutto quella alberghiera, avrebbe continuato a essere quella che era nel passato. Non ci si era resi conto che sul
lato alberghiero e congressuale si era all’interno di una fase di crisi. Sono state compiuti investimenti sproporzionati rispetto alla domanda del mercato. Per quanto riguarda il Casinò, invece, pur essendo il mondo cambiato, si è avuta l’idea di fare una ristrutturazione dell’immobile che sta dando delle grosse difficoltà logistiche e sono stati fatti investimenti non consoni alle necessità. Una ristrutturazione era necessaria per la messa a norma degli stabili, ma doveva essere meno faraonica e più pensata per il momento di crisi che si stava vivendo”.
Piacentini (Fisascat Cisl)
«LA PROPRIETÀ HA FATTO LA SUA PARTE» “L’omologa del concordato è il primo passo e siamo soddisdatti del risultato, visto lo sforzo dei lavoratori e delle Ooss per mettere in sicurezza l’azienda. Da qui in avanti, dovremo incontrare l’azienda per discutere degli altri problemi irrisolti. Sul fronte dell’organizzazione del lavoro è tutto fermo, ma ciò era legato all’attesa del concordato”. Giorgio Piacentini, segretario regionale della Fisascat Cisl, ritiene, sul fronte Regione, che “la proprierà, con la legge che prevede la trasformazione del debito della società di gestione del resort verso Finaosta (48 milioni di euro) in apporto di capitale tramite la sottoscrizione di uno Strumento finanziario partecipativo (Sfp), ha fatto ciò che poteva e doveva fare, sgravando l’azienda di uno dei problemi del concordato. Ora spetta alla gestione mandare avanti l’azienda in maniera serena. Ci sono da sistemare delle cose dopo l’uscita di tanti lavoratori, un passaggio sofferto ed enorme, ma purtroppo non ci si poteva permettere di passare attraverso la strada del fallimento. Ora serve una riorganizzazione aziendale seria”.
Per esempio della parte alberghiera: “Sull’Upsa (Unità produttiva servizi alberghieri Ndr) dobbiamo discutere cosa fare. L’indirizzo aziendale era di esternalizzare il più possibile i servizi. Ora dobbiamo valutare i passaggi per ridare slancio e produttività a un’azienda che zoppia dal punto di vista organizzativo. Invece, sul fronte incassi un po’ di fortuna possiamo permettercela, dopo i passaggi neri degli ultimi anni. Questa fortuna ci facilita, se non altro, il compito di ragionare in modo più tranquillo e sereno”. Senza ripetere gli errori del passato... “Azienda e proprietà hanno compiuto scelte miopi, si sono messe toppe ai buchi senza un piano organico che traghettasse verso il futuro. Non si sarebbe dovuti arrivare al concordato preventivo. C’erano stati segnali che la situazione era pericolosa, l’avevamo evidenziato a proprietà e azienda, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.
GIORGIO PIACENTINI
Albertinelli (Savt)
«IL CONCORDATO È SOLO L’INIZIO DI UN PERCORSO» “In considerazione del percorso fatto e dei sacrifici fatti dai lavoratori, alcuni dei quali sono stati anche licenziati, siamo contenti che si sia avverato il nostro auspicio, ossia che il concordato venisse omologato. L’apporto dei dipendenti è stato fondamentale: se non avessimo siglato degli accordi che sono stati da loro accettati, oggi il Casinò sarebbe chiuso e la società sarebbe fallita. Non possiamo che ringraziare tutti i dipendenti ed essere solidali soprattutto con chi ha perso il lavoro. Bisogna inoltre ricordare che il concordato dura cinque anni e che la sua omologa non è la fine ma l’inizio di un percorso”. Lo sottolinea il responsabile casinò del Savt, Claudio Albertinelli, che evidenzia: “In quest’arco di tempo l’azienda deve proseguire nel suo percorso di risanamento e rilancio. Per fare fronte a quest’ultimo obiettivo, l’azienda deve essere strutturata ma al momento al suo interno mancano alcune figure chiave, come il capo del personale”. Il nodo più spinoso è appunto quello legato alla riorganizzazione aziendale: “Con tanto personale in meno rispetto a prima,
non è ancora del tutto chiaro in quale direzione si andrà. Ma è un passaggio che a concordato approvato bisognerà fare al più presto, perchè è fondamentale al fine di far lavorare al meglio l’azienda”. Da parte sua, secondo il sindacalista “la proprietà, ossia la Regione Valle d’Aosta, dovrà mettere l’azienda nelle condizioni di strutturarsi e di darsi un’organizzazione professionale e snella sul fronte della stabilizzazione dei conti che, come detto, del rilancio”. Secondo Albertinelli, se il Casinò di St. Vincent si è trovato in una difficoltà così grave da far temere il fallimento “non è tanto perché sono stati commessi degli errori, ma perchè gli avvenimenti sono stati troppo rapidi. In particolare, la crisi è stata così veloce che non ha permesso di andare avanti nella ristrutturazione aziendale avviata. Si è trattato di una crisi repentina che ci ha obbligato ad accelerare e a compiere scelte davveri pesanti che sono ricadute soprattutto sui lavoratori che sono stati licenziati”.
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CLAUDIO ALBERTINELLI
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PANNONERO I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE L’ORA DEL GIOCO
TORNEANDO
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fumatori, piccola ristorazione. Veniamo ai cosiddetti “outlet”. Molti spazi devono essere dedicati al servizio bar, un punto vendita Km Zero, per quanto riguarda la ristorazione, che promuova i prodotti del territorio, uno che proponga un’offerta di piatti non impegnativi, un ristorante stellato, da duplicare nel caso in cui il casinò abbia dimensioni importanti. L’imperativo a cui non ci si può sottrarre in ogni caso, è la qualità che deve essere sempre al top, sia per le materie prime utilizzate che per il servizio. Poi “temporary shop”, per regalare piacevoli pause dal gioco, e infine intrattenimento. Un tema non facile da gestire, sono due le opzioni possibili, un grande teatro/arena, in cui organizzare eventi di primaria grandezza, in alternativa, più spazi di dimensioni contenute, in cui proporre intimità con i performer, di ogni genere artistico purché di eccellenza. Noi opteremmo per la seconda ipotesi, anche in questo caso per poter disporre della massima flessibilità nel gestire la specifica attività. Dimenticavamo, il Casinò che vorremmo, deve essere aperto 24 ore su 24, così come per tutti i servizi proposti al suo interno.
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è quello di tenere divisi i giochi elettronici dai giochi tradizionali, a patto di non ergere barriere, quindi di lasciare libera la circolazione della clientela. Questa soluzione permette di approfittare al massimo dei suoni e degli effetti luminosi che le slot machine moderne regalano al cliente proiettandolo in una dimensione ludica che diventa un’esperienza totalizzante. Esperienza non sempre gradita ai giocatori che si avvicinano ai tavoli che amano sì divertirsi ma allo stesso tempo restare concentrati sulla loro strategia di gioco. Non ci avventuriamo, se non in modo non vincolante e superficiale, sull’offerta di gioco che ci piacerebbe proporre al cliente: roulette francese, fairoulette, black jack - prevedendo molte varianti di gioco - punto banco, ultimate poker, caribbean poker. Minimi di gioco a partire da 1 euro e massimi da gestire con una forbice che non metta mai a rischio il banco, ma che attiri comunque i giocatori facoltosi. Proprio a questi ultimi clienti deve essere proposto uno spazio dedicato, molto elegante, quindi una sala privé, riservata, con controllo accessi di livello Vip, arredamenti lussuosi, servizio bar, sala relax e
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GIOCONEWS #11 NOVEMBRE 2019
si trovi sullo stesso piano. La facilità di accesso, l’assenza di barriere, di ogni tipo, è fondamentale per rendere fruibile al meglio la struttura. Da evitare tassativamente il cosiddetto “open space”, meglio optare per una suddivisione dell’offerta in più ambienti. In questo modo i flussi della clientela possono essere gestiti al meglio, evitando, nel caso in cui gli stessi fossero limitati, e ciò capita spesso nei casinò, il terribile effetto “vuoto”. Gli ambienti devono essere polifunzionali, quindi attrezzati di tutti gli impianti, per essere facilmente trasformati da aree di gioco a luogo di intrattenimento, da spazi deputati ai servizi di ristorazione a sala per spettacolo, meeting, temporary shop o altro. La flessibilità è importante dal punto di vista strategico e commerciale. La soluzione ideale, già applicata in molti casinò, è quella di predisporre un sistema di pareti mobili in modo da rendere gli ambienti oltre che polifunzionali anche modulabili per dimensione. All’interno di questi moduli la distribuzione dell’offerta di gioco è altrettanto strategica. Anche se non tutti concorderanno con noi, il suggerimento
RIFLESSIONI DAORSO
L’
autunno è stagione che, per la sua natura e il cima che la caratterizza, possiamo definire ideale per concederci qualche riflessione. In qualità di redattori di questa rubrica confidiamo di aver trattato argomenti che possano aver suscitato il vostro interesse. Abbiamo spaziato dai temi tecnici a quelli di costume e in qualche occasione abbiamo anche sconfinato nel sociale. Il tutto avendo la massima attenzione a mantenerci fedeli al filo conduttore che deve caratterizzare questo spazio che resta e resterà sempre il gioco d’azzardo. Con la speranza di trattare un argomento che possa stimolare una piacevole lettura di questo numero della rubrica, ci avventuriamo su un terreno scosceso, ma a noi molto caro, lasciando spazio per l’appunto alla riflessione: il Casinò che vorremmo… Partiamo dall’edificio, ci piace pensarlo molto moderno oppure decisamente classico o vintage, niente vie di mezzo, il gusto italiano non le permette. La prima regola da rispettare, molto importante, è che la superficie destinata al gioco, ai servizi allo stesso collegati e all’intrattenimento
GIOCO &PSICHE
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Il Casinò che vorremmo
di Marco Fiore
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LOT – LAND OF TROLLS Un viaggio incantato e vincente
| Nome_ LOT – Land of Trolls | Data di rilascio_ 10/2019
| Payout_ 94,66% | Produttore_ WorldMatch | Disponibile su_ Omnichannel
›› grafica
La grafica è senza dubbio uno dei maggiori pregi di questa slot di ultima generazione, ambientata nella magica terra dei Troll. Creature piccole e felici, pronte a intrattenere il giocatore, cantando e ballando durante ogni sessione di gioco. I Troll non si spostano mai da soli, ma portano con sé pietre luccicanti e magiche. Questi personaggi si fanno apprezzare per il loro aspetto grafico, grazie alla risoluzione di altissimo livello e alla straordinaria accuratezza con cui vengono proposti sullo schermo.
›› sound
Se la nuova slot di WorldMatch è in grado di intrattenere fino in fondo il giocatore, facendolo rimanere “attaccato” allo schermo, il merito è anche delle sonorità del gioco, che risultano particolarmente piacevoli e mai fastidiose, come può accadere con certi titoli di slot eccessivamente “aggressive”. In questo caso, l’intera struttura audio è rilassante a livello generale, pur riuscendo a essere stimolante quando serve. Un ottimo equilibrio di suoni e una perfetta armonia tra le varie fasi di gioco, creano una perfetta sinergia con la grafica.
›› giocabilità
LOT - Land of Trolls è una slot machine cluster con vincite multiple e con simboli dalle proprietà speciali. Lo scopo del gioco è ottenere uno o più cluster di simboli vincenti. In questa slot machine 6x6, sono tante e varie le funzionalità e possibilità di vincita, come la Combo Cluster Win, i Free Spin, Bonus Game e la Bonus Win. Sei diversi livelli di bet, una divertente sezione di Free Spin con modalità “Free Spin Always Win”, grazie alla quale nel corso del free spin ogni spin è vincente. Nel corso del Free Spin è possibile vincere ulteriori giri aggiuntivi che aumentano le possibilità di vincita con lo stesso livello di puntata e lo stesso numero di linee del round che li ha attivati.
›› bonus
Tra le migliori caratteristiche di questa slot, la componente bonus è quella in grado di fare la differenza. In particolare molto gradito è il Jolly Bonus, in cui il giocatore deve scegliere uno dei libri per scoprire il premio: può vincere una determinata somma, ottenere giri gratuiti o accedere al gioco bonus. In quest’ultimo caso, si deve selezionare uno dei preziosi oggetti dell’isola che il simpatico troll raggiungerà per scoprire la vincita. Assolutamente divertente!
il nostro giudizio. Una slot molto bella e piacevole. Capace veramente di intrattenere. Oltre a proporre un tema fantastico ma adatto a tutti, anche le dinamiche del gioco, grazie alla straordinaria fluidità con cui vengono proposte e al ritmo vivace del motore di pagamento, risultano molto coinvolgenti e in grado di tenere ben lontana la noia, che non abita certo da queste parti. Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
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L’eterna tentazione dell’uomo Peppe Servillo porta in scena l’Histoire du Soldat, proposta in un’insolita e verace versione in lingua napoletana
INTERVISTE
di Anna Maria Rengo
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agli Avion Travel a L’Histoire du Soldat, uno tra i capisaldi del Novecento musicale e che festeggia nel 2019, senza perdere di attualità e vivacità, il suo 101esimo compleanno. È il percorso artistico, la nuova sfida di Peppe Servillo, che della celebre opera di Igor Stravinski ha curato l’adattamento italiano, di cui è regista Graziano Sinci. Lo incontriamo a Terni, ospite dell’Associazione InCanto, una delle tante tappe del tour che da mesi lo porta, assieme con la Roma Sinfonietta diretta da Fabio Maestri e con la sand artist Paola Saracini, lungo la Penisola italiana. Ma chi immagina una “rigorosa” traduzione in italiano del testo in francese del librettista Charles-Ferdinand Ramuz è destinato a restare deluso.... o forse emozionato dall’anima napoletana che palpita nella storia del soldato che vende il suo violino al diavolo ingannatore. “Questo lavoro – racconta – mi è staPEPPE SERVILLO CON IL FR ATELLO TONI
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to proposto diversi anni fa da Francesco Lanzillotta. Ho accettato il suo invito a riadattare il testo e ho cercato di rendere l’originario spirito favolistico, ma con un linguaggio più diretto e semplice, che caratterizzasse anche la figura del protagonista,il soldato Giuseppe. Questo anche con l’uso del dialetto, anzi della lingua napoletana!”. Qual è il messaggio che il soldato e il diavolo lanciano all’uomo contemporaneo? “Più che un messaggio, si tratta di una riproposizione del mito di Faust di Johann Wolfgang von Goethe. In questo caso, l’anima è rappresentata dal violino e il finale è amaro, in quanto il diavolo l’ha vinta sul soldato. L’opera era stata concepita e rappresentata durante la prima guerra mondiale e l’orizzonte del futuro immediato all’epoca non era felice. Ma al di là della guerra, Stravinski mette in scena la tentazione dell’uomo, quindi una vicenda universale, di rispondere ai bisogni della vita svendendo dignità e principi. La figura del demonio si annida in tutte le cose che apparentemente ci rendono la vita facile ma che poi, in realtà, la privano dei valori umani fondamentali”. Sia lei che suo fratello Toni siete due artisti. Da dove nasce questa passione per la recitazione, la musica, la composizione e la sceneggiatura? “È stato l’ambiente favorevole quando eravamo giovani, il desiderio di condividere. Ho sempre condotto il mio mestiere con gli altri. Mai ho portato avanti una ricerca personale di ricerca del sé dettata dal narcisismo, ma sempre per il gusto di cer-
care in questo mestiere una forza che agisca sul mondi e sugli altri”. Qual è il ruolo che l’artista deve avere nella società contemporanea, se è possibile definirne uno? “Questa è davvero una domanda difficile! Penso che qualsiasi espressione artistica deve mirare a indagare la natura dell’uomo e le relazioni delle persone. Sì, questo è uno degli aspetti più importanti”. Le è mai capitato di esibirsi in una location destinata al gioco? “No, finora non mi è mai successo”.
Lui chi è?!? Giuseppe Servillo, detto Peppe, nato ad Arquata Scrivia, in provincia di Caserta, il 15 ottobre 1960), è un cantante, attore, compositore e sceneggiatore italiano. Cresce a Caserta. Autodidatta, debutta nel 1980 con gli Avion Travel, di cui è da allora cantante e frontman e con cui, nel 2000, vince il Festival di Sanremo con la canzone Sentimento. Autore di canzoni interpretate da Fiorella Mannoia e Patty Pravo, è anche autore di colonne sonore, attore cinematografico e teatrale. Dal 2005 è il frontman del progetto speciale “Uomini in Frac”. Un concerto-omaggio a Domenico Modugno rivisitato in chiave Jazz. Nel progetto sono coinvolti alcuni dei più grandi jazzisti italiani: Danilo Rea, Furio Di Castri, Rita Marcotulli, Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Gianluca Petrella, Mauro Negri, Cristiano Calcagnile, Roberto Gatto, Marco Tamburini e vede la partecipazione speciale di Mimmo Epifani e Giovanni Lindo Ferretti. Nel 2018 partecipa al Festival di Sanremo, cantando con Enzo Avitabile il brano Il coraggio di ogni giorno.
«Il talento da solo non basta»
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na donna a tutto tondo: comica e madre. Una donna che mette in mostra se stessa solo quando ce n’è bisogno, solo quando è ora di darsi. L’attrice Alessandra Faiella ama il suo lavoro in continua crescita e mette al centro della sua vita: lo humor e l’ironia. I suoi personaggi sono caratterizzati dall’ironia e da uno humor che non passa inosservato. Quanto c’è di Alessandra Faiella nei suoi soggetti? “Quando un attore scrive i propri testi mette molto di sè in ciò che scrive: il proprio punto di vista e il proprio sguardo sul mondo sono alla base dei personaggi e dei propri
di Roberta Falasca
progetti artistici”. La formazione è stata una parte importante e determinante nella sua carriera. Quanto incide la preparazione in questo mestiere? “Credo che nel nostro lavoro, il talento da solo non basti, la formazione è fondamentale per trasformare la propria vocazione in mestiere. Altrimenti si rischia di avere una vita artistica breve e frustrante”. Che significa essere una comica donna nel mondo dello spettacolo? “Non è molto diverso rispetto agli altri ambiti lavorativi. Una donna fa sempre più fatica a convincere gli altri delle proprie capacità anche sono
INTERVISTE
Comica, scrittrice, attrice: Alessandra Faiella, classe '62, sul palco mostra l'energia di una teenager e la grinta di una professionista navigata. Secondo lei, nel mondo dello spettacolo, senza studio non si va da nessuna parte.
uguali o anche superiori a quelle dei colleghi maschi. Non bisogna farne un dramma ma neanche arrendersi”. Lei si esibirà nella cornice di Sisal Wincity, che tipo di esperienza porterà al pubblico? “Farò un estratto dei miei cavalli di battaglia cercando di coinvolgere il pubblico nella tradizione dello spettacolo comico dal vivo, il bello del cabaret è proprio la possibilità di interagire con la gente”. Le è mai capitato di divertirsi con il gioco nei casinò o nelle sale bingo o scommesse? “Chi è fortunato in amore non deve giocare, dicono”. Quali sono i suoi progetti futuri? Può svelare qualcosa a Gioco News? “Per quest’anno mi limiterò a riprendere gli spettacoli già in repertorio come ‘La versione di Barbie’, ‘Il cielo in una pancia’ e ‘Appunti G’ che porteremo al teatro Carcano di Milano a marzo 2020, un progetto corale con comiche del calibro di Lucia Vasini e Rita Pelusio. Vi aspettiamo a teatro!”.
Lei chi è?!? Alessandra Faiella è una comica, attrice e scrittrice italiana. Dopo la laurea in Lettere e filosofia presso il Dams di Bologna, si diploma alla scuola di mimo e teatro “Quelli di Grock”. Dopo aver recitato per molti anni a teatro esordisce in televisione nel 1996 nella trasmissione Producer, condotta da Serena Dandini, con la quale lavora anche al Pippo Chennedy Show. Partecipa alle edizioni 1998 e 1999 di Zelig, facciamo cabaret. Nella prima parte del 2003 viene chiamata dalla Gialappa’s band che la fa entrare nel cast di Mai dire domenica, dove interpreta il personaggio di “Tania”, la vicina di casa del Mago Forrest, Successivamente partecipa a Bulldozer nel 2005, a Glob e a Markette nel 2006. Nel 2007 partecipa a Tribbù su Rai 2 e alla trasmissione Stiamo lavorando. La comica è spesso presente come opinionista nella stagione 2010-2011 al programma Le invasioni barbariche. Alessandra Faiella debutta al cinema a fianco di Luciana Littizzetto nel 1999 con il film La grande prugna. Contemporaneamente alla sua attività teatrale e televisiva esordisce come scrittrice, pubblicando per Fazi Editore il libro Il lato B.
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LACHLAN MURDOCH
PROMOSPACE
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Le banconote potranno essere utilizzate per la prima volta nelle macchine da poker nell’Australia meridionale in base alle nuove leggi sul gioco proposte. Il governo statale afferma che la mossa renderà l’Australia del sud in linea con le altre giurisdizioni e sarà attentamente monitorata per ridurre al minimo i danni. “La denominazione delle banconote e la quantità di denaro che può essere inserita da un giocatore saranno rigorosamente controllate per mitigare qualsiasi rischio potenziale per i giocatori problematici”, ha dichiarato il procuratore generale Vickie Chapman. Le riforme rafforzeranno inoltre le disposizioni volte a bandire alcuni clienti dai locali di poker e aumenteranno la gamma di programmi per beneficiare del fondo di riabilitazione dei giocatori patologici. I club sportivi e comunitari in possesso di licenze per macchine da poker saranno autorizzati a unire o trasferire le licenze più facilmente per garantire che le sedi di poker possano essere aperte il Venerdì santo e il giorno di Natale. “Attraverso queste riforme, vogliamo trovare un equilibrio tra il sostegno di un’industria dei giochi economicamente valida e il rispetto delle aspettative della comunità più ampia in merito a giochi responsabili e sicuri”, ha affermato Chapman. Ma il partito Sa-Best, che ha avuto la sua genesi con il senatore Nick Xenophon, ha descritto i cambiamenti come “insensibili, sconsiderati e senza cuore”, nonché inutili a ridurre i danni.
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PAROLADI COLLOVATI
PAROLADI COLLOVATI
TORNEANDO
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FORTRESS MELBOURNE
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La società multinazionale di architettura Populous ha annunciato i suoi piani per la creazione del più grande complesso di esports nell’emisfero meridionale. Fortress Melbourne, questo il nome della location, che dovrebbe aprire nel 2020, avrà un’estensione di 2.700 metri quadrati e comprenderà uno stadio da 200 posti, suite di giochi per console, un ristorante e due bar. Populous spera che questi servizi possano attrarre il pubblico dopo il lavoro. Inoltre, i giocatori occasionali e competitivi potranno giocare a tutti i tipi di giochi su oltre 160 Pc dedicati. Ma ci sono piani per includere anche giochi arcade retrò. Populous infatti intende costruire un luogo che “celebra tutte le forme di gioco, dall’analogico all’avanguardia”, compresa la realtà virtuale, e “oltre”. L’atmosfera futuristica sarà garantita da schermi digitali e illuminazione a Led che potranno essere personalizzati per gli eventi. “Quando entri nel locale, vieni portato dal quotidiano all’iper-reale”, afferma l’architetto Brayden Goodwin, a capo del progetto. “Lo spazio offre un’esperienza sensoriale in modo da poterti davvero immergere nel gioco”. Goodwin ritiene inoltre che la Fortress Melbourne stabilirà lo standard per i futuri centri per gli esports e i luoghi di gioco in Australia. Non è la prima volta che l’azienda lavora ad un progetto simile: nel 2018, Populous ha ideato l’Esports Stadium di Arlington, il più grande complesso del genere in America.
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Ci sono molte ragioni per cui gli australiani dovrebbero essere interessati alla fusione di successo tra i proprietari delle società offshore Sportsbet (Flutter) e BetEasy (Stars Group) annunciata a ottobre, per un valore di 18 miliardi di dollari. Ad esempio perché Lachlan Murdoch, figlio del magnate dei media Rupert Murdoch, figura fra gli imprenditori coinvolti in questa operazione. L’accordo dovrebbe creare la più grande società di gioco online del mondo, rappresentando una grande minaccia per l’operatore locale dominante Tabcorp. Il fondo di investimento con sede a Sydney, Caledonia, è stato il maggiore azionista di Stars, con una quota del 20 percento circa. Ma la presenza di Lachlan Murdoch al tavolo, attraverso Fox Corp, aggiunge un’altra dimensione all’affare. L’azienda del tycoon infatti ha acquistato per 36 milioni di dollari una partecipazione del 4,99 percento nel gruppo Stars ed è la prima grande azienda di media a cercare di trarre profitto direttamente dalla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che ha legalizzato efficacemente le scommesse sportive. E ora, nell’ambito della fusione di StarsFlutter, Fox si è assicurata un’opzione per acquisire una partecipazione azionaria del 18,5 percento nel settore delle scommesse sportive americane di Flutter, FanDuel. A questo punto, sarebbe interessante capire se Murdoch vorrà distribuire il playbook che Fox sta usando negli Stati Uniti e nel Regno Unito anche in Australia.
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È guerra sulle banconote da utilizzare nelle macchine da poker GIOCARE GIO CONGUSTO
Apre nel 2020 il più grande centro eSports dell’emisfero meridionale GIOCARE GIO CONGUSTO
Le scommesse sportive fanno i conti con la rivoluzione di Murdoch POKER STRATEGY
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Australia Gioco alla rovescia
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A cura di Francesca Mancosu
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A cura di Dan Snook, InterGame
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gli ospiti vanno dagli 8 agli 80 anni e il team in loco può persino adattare le attrezzature per gli utenti su sedia a rotelle, sono i gruppi aziendali che occupano più spesso i simulatori. “Molti li usano per eventi di team building”, spiega ancora Swanson. “Facciamo gare più lunghe e questo richiede più piloti in una squadra, quindi devono elaborare la loro strategia, chi esce per primo, chi è il più veloce, il più lento, quando cambieranno le gomme - aggiungeremo le cose per farli pensare. È davvero un tale livellatore; tutti quelli che andranno in un bar o in un ristorante per una festa di Natale e si siederanno, mangeranno, berranno e inevitabilmente parleranno per tutta la notte, mentre a Sideways entrerà un gruppo a bere qualcosa, a parlare inizialmente in negozio, quindi a fare una gara. Una volta che sono saltati fuori, è l’ultima volta che li senti parlare di lavoro; discuteranno i tempi sul giro, le tecniche in curva, il confronto delle prestazioni e l’intera notte è sorprendente per il modo in cui le persone si connettono con i loro clienti o il loro personale ed escono sempre con un sorriso sui loro volti”. Al di fuori delle attività quotidiane, Sideways organizza anche altri eventi. L’anno scorso ha ospitato una gara di resistenza di 24 ore per beneficenza che ha raccolto 220mila dollari locali. Guardando al futuro Swanson afferma di essere sempre aperto all’idea di espandersi. Nonostante la concorrenza sia piuttosto dura vede ancora opportunità. “Siamo al centro dell’isola di Hong Kong, quindi abbiamo molti espatriati in arrivo, ma mi piacerebbe aprire a Tsim Sha Tsui (il principale quartiere dello shopping e della vita notturna attraverso il porto di Kowloon) e collaborare con un operatore cinese locale in modo che possiamo ottenere più gente del posto che guida”. LEAVVENTURE DAROONEY
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meticolosamente rese e progettate, una serie di auto dai kart fino alla F1 e opzioni più tecniche per replicare corse più serie. “È stato bello”, dice Swanson con modestia, “perché ha davvero contribuito a far crescere la consapevolezza degli sport motoristici qui a Hong Kong. Non ci sono piste reali in quanto tali, la più grande e vicina delle quali è Zhuhai in Cina (appena a nord di Macao), quindi non c’è una grande industria degli sport motoristici di cui parlare. Da quando abbiamo aperto, però, le cose sono cresciute - ci sono stati alcuni altri centri di guida aperti dopo che hanno visto il successo che stavamo avendo e i nostri simulatori sono regolarmente occupati a qualunque ore”. In realtà c’è un altro centro a Hong Kong che offre un simulatore di livello professionale, che costa nella regione 150mila dollari locali (circa 19.150 dollari americani). “È fantastico, ma non siamo in competizione con loro. Molti guidatori vengono da noi prima per imparare una pista inizialmente prima di andare e provarla perché costa circa 3.600 dollari di Hong Kong (460 dollari americani) l’ora per poterla usare”. I visitatori del centro corse possono scegliere tra oltre 200 piste e oltre 150 auto e tale scelta è resa possibile dai programmatori appassionati che le creano e le condividono online. Sideways è anche al terzo anno di partnership con la Formula E di Hong Kong, che gestisce l’Hong Kong eprix, uno dei round della Formula E, il calendario delle corse delle auto elettriche. “È un onore essere coinvolti con loro”, aggiunge Swanson. “Sono stati davvero bravi con noi e lavoriamo con i team di gara”. Il livello di realismo offerto a Sideways è anche una delle principali guide (scusate il gioco di parole) dietro la demografia che si gode delle strutture lì. Mentre
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ando uno sguardo al sito web del Sideways Driving Club alcuni potrebbero dire: “Sembra proprio una serie di Daytona!” Ebbene, per chi non lo sapesse, potrebbe proprio esserlo, ma cinque minuti dopo aver parlato con il direttore, il nativo australiano Nick Swanson, diventa subito evidente che si tratta di un’altra cose. Il centro di intrattenimento in questione è stato aperto nel 2004 e rappresenta il frutto dell’amorevole lavoro di Carsten Widderich. Ex pilota, tedesco, che ha acquistato un paio di simulatori (quelli che nel settore del divertimento classificheremmo come due macchine) e insieme ai suoi amici si è messo a correre, sfidandosi uno contro l’altro. Le ore trascorse volando attraverso le chicane e sfidandosi a vicenda per i tempi sul giro più veloce lo hanno portato ad aprire un centro corse dedicato alla sua passione e così è nato Sideways. “Il centro ha funzionato per un certo numero di anni sotto la mia proprietà solo su prenotazione”, spiega Swanson. “Ora siamo passati a orari di apertura regolari e programmati, abbiamo aggiunto due simulatori in più, modificato la disposizione per adattarla al meglio, ma alla fine ci siamo trasferiti in una nuova sede due anni fa”. I simulatori qui citati sono allestimenti basati su Pc con uno sterzo che replica quello reale della Formula 1, robusti pedali dei freni e monitor a schermo curvo. Su questi impianti sono installati software di simulazione di corse di livello commerciale che dispongono di centinaia di piste della vita reale
PROMOSPACE
Le strette e brulicanti strade di Hong Kong sono un focolaio per una fiorente gara di simulazione di guida che va oltre il semplice intrattenimento fuori casa. Dan Snook di InterGame ha scoperto qualcosa in più e ce lo racconta.
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FUTURE LANDSCAPE & PLAYSPACES KSA
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HOLIDAY PARK SHOW 2019 FAMILY ATTRACTION EXPO 2019
Novembre 2019/ November 2019
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Nec, Birmingham, UK www.holidayparkshow.co.uk www.familyattractionexpo.co.uk
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MGS – MACAO GAMING SHOW 2019 The Venetian Casino, Macao www.macaogamingshow.com
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One Liberty Plaza, New York, USA www.sportsbettingusaconference.com
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Gli appuntamenti internazionali ai quali non puoi mancare
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Riyadh, Arabia Saudita www.futurelandscapeandplayspacesksa.com/
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Inter Expo Center, Sofia, Bulgaria www.eegamingsummit.com
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INDUFERIAS + HINCHALIA 2019 Feria Valencia, Valencia, Spagna https://induferias-hinchallia.feriavalencia.com
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REPRESSIONE NORMATIVA: IL VOLTO MUTEVOLE DEL PANORAMA IGAMING ITALIANO
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Sigma Malta, Malta Fairs and Conventions Centre, Ta’ Qali, Malta https://sigma.com.mt/conferences/europe/2019/ https://www.gioconews.it/calendario-eventi/
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di Giovanni Adamo
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ed ottenuto le autorizzazioni necessarie a tal fine. Secondariamente, il Tribunale rileva come, in ogni caso, l’art. 4 della l.r. n.57/2013 si applichi ai casi in cui vi sia un mutamento della situazione fattuale o giuridica del soggetto autorizzato, mutamento che nel caso di specie non si è verificato dal momento che vi è chiaramente una prosecuzione della medesima attività e da parte della stessa società. Ai sensi della decisione in esame, infatti, l’applicazione dell’art. 4 della l.r. n.57/2013 rappresenterebbe tradimento della volontà del legislatore di “far salve le attività precedentemente avviate” con la conseguenza che l’unica verifica che la Questura avrebbe dovuto effettuare, riguardava la sussistenza dei requisiti di moralità prescritti dal Tulps in capo al “nuovo” titolare dell’attività. L’applicazione della legge nella totalità delle proprie disposizioni ha permesso, pertanto, la considerazione non solo della effettiva “ratio” di quest’ultima ma anche il necessario ed imprescindibile bilanciamento tra l’interesse pubblico all’ordine ed alla pubblica sicurezza e l’interesse soggettivo anche economico della società esercente l’attività di impresa.
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la presenza di un “nuovo centro di raccolta di gioco tenuto al rispetto delle distanze al pari di una nuova attività”. Le distanze cui si riferisce il provvedimento della Questura, sono oggetto di una particolare previsione normativa, l’art. 4 della Legge Regionale Toscana n. 57/ 2013 che appunto prevede che: “È vietata l’apertura di sale da gioco e di spazi per il gioco che siano ubicati in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado [...]”. Tale distanza, ai sensi di quanto disposto dalla Questura nella decisione in discorso, non sarebbe stata rispettata in ragione della presenza di una Scuola materna pubblica a mt. 260. Tuttavia, la totalità delle ragioni fondanti la decisione in esame, è stata fatta oggetto di censura da parte del Tribunale Amministrativo che ha chiarito come, innanzitutto, sia necessario considerare quanto disposto dall’art. 16 della L.R. n. 57/2013, ai sensi del quale quanto sancito dall’art. 4 non deve applicarsi alle attività in esercizio all’entrata in vigore della legge fino alla scadenza del titolo abilitativo. Tale “disposizione finale” ha, infatti, la funzione di tutelare gli interessi (anche economici) di coloro che hanno precedentemente avviato la propria attività
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Tar Toscana con sentenza del 9 ottobre 2019 ha annullato il provvedimento della Questura di Pistoia con cui era stata respinta l’istanza presentata ai sensi dell’art. 88 Tulps. Alla Società ricorrente era stata rilasciata l’autorizzazione alla raccolta del gioco che, ai sensi della norma sopra richiamata, può essere concessa soltanto a soggetti concessionari o autorizzati dai Ministeri o da altri enti. Successivamente alla cessione di alcune quote sociali, socio di maggioranza e rappresentante della stessa società non era più il soggetto cui inizialmente era stata attribuita l’autorizzazione allo svolgimento dell’attività in questione, ragion per cui il nuovo “titolare” dell’attività presentava istanza alla Questura per il rilascio del titolo. Tale istanza veniva rigettata dalla Questura di Pistoia innanzitutto perché le autorizzazioni di polizia sarebbero “personali e quindi riconducibili ad una persona fisica e non Giovanni Adamo ad una persona giuridica” ed inoltre, perFondatore Studio Legale Adamo ché il rilascio di una (www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore nuova autorizzaziodella Materia di Diritto Civile ne a persona diversa nell’Università di Bologna avrebbe comportato
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vecchia attività di gioco
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Nuovo legale rappresentante
A cura di Vincenzo Giacometti
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A BOGOTÀ IL GIOCO SENZA TEMPO GUARDA AL FUTURO L A
Un nuovo concept di locale, orientato all’intrattenimento, che guarda al passato puntando sul futuro
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otrebbe sembrare facile avere successo con un locale pubblico in una metropoli da dieci milioni di abitanti. Quanto meno, la cosa difficile, dovrebbe essere quella di non avere clienti. Quello che è senz’altro molto complicato, in qualunque caso, è riuscire a distinguersi, creando qualcosa di nuovo e innovativo e che possa essere in grado di attirare un pubblico vasto e magari di tutte le età. La città in questione è Bogotà, capitale della Colombia e una delle più confusionarie del globo, dai ritmi sfrenati e dall’altissima densità di traffico, non solo di popolazione.
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A riuscire nell’impresa di cui sopra è stato un imprenditore locale, che ha creato un “suo” concept orientato all’intrattenimento attraverso il cosiddetto “retro gaming”. Portando cioè nella sua catena di locali (quattro in diversi punti di Bogotà) le varie forme di gioco “vintage”, come i videogiochi Arcade e i flipper, accompagnati anche dalle vecchie console. Il tutto in un format tipo fast food in stile americano ma comunque orientato al gioco. Anche (e soprattutto) nell’arredamento, nelle decorazioni e nell’ambientazione generale. E pure nel nome: con la catena denominata “Chronos Fantasy”, che sembra quasi voler fermare il tempo facendo immergere i suoi visitatori in un’epoca immaginaria, ormai passata, ma per molti immortale. Lo confermano quei giochi come il Pac-Man o l’Arkanoid che nel locale non smettono mai di giocare, come accadeva qualche anno fa. Al di là dei giochi, però, il Chronos funziona grazie a un ambiente accogliente e orientato alla leggerezza, che si rivela ideale per l’organizzazione di feste (opzione gettonatissima) e non solo. In effetti, gli elementi di novità rispetto all’offerta media dei locali della capitale colombiana sono diversi. Con un ristorante a tema che come nessun altro in città si è preoccupato di offrire la migliore atmosfera e la migliore attività di
S C H E D A
Chronos Fantasy Bar Ristorante Location: Bogotà: Centro Commerciale Plaza Central, Titan Plaza, TerrerosVentura, Multiplaza Orari: Dal lunedì al venerdì 11:00 - 23:00 Sabato 8:00 - 23:00 Domenica 8:00 - 20:00 Sito web: Dal lunedì al venerdì 11:00 - 23:00 intrattenimento, in modalità completamente gratuita, consentendo al cliente di goderne mentre aspetta il miglior cibo del posto, prevalentemente fatto a mano. “Ci impegniamo perché la tua esperienza non sia solo diversa ma unica e la realizziamo con piatti di qualità eccellente”, è il motto del Chronos Fantasy. Con la consapevolezza, però, che non basta intrattenere il pubblico e che, al contrario, una parte fondamentale di un’esperienza positiva in un locale è data dal servizio. Allo scopo il team che lavora nella catena è costituito da personale completamente “addestrato” per offrire il meglio alla clientela attraverso una formazione specifica fortemente orientata al cliente e all’accoglienza. I locali del gruppo, posizionati in zone di richiamo della città e in quasi tutti i casi all’interno di super centri commerciali cittadini, sono disponibili (e ideali) per date speciali, compleanni a tema e persino eventi aziendali in cui ci si vuole intrattenere e si desidera dare un tocco di magia. Potere dell’intrattenimento.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)
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(desunti dalla comunicazione tenuta da Marco Sisti, direttore dell’Ente di ricerca ufficiale della Regione, Ires Piemonte, in commissione Sanità del Consiglio regionale il 10 ottobre). Innanzitutto in termini di prevenzione primaria (in Piemonte nel 2018 ha dichiarato di aver praticato giochi in denaro il 32 percento della popolazione rispetto al 41 percento nazionale, 400.000 persone meno di quelle che lo avrebbero fatto se si fosse raggiunta la percentuale nazionale), ma anche in termini di riduzione della prevalenza della patologia: la prevalenza di gioco d’azzardo problematico in Piemonte nel 2018 è stata nella popolazione generale pari a l’1,57 percento contro il 3,3 percento nazionale dell’anno precedente (Ricerca Gaps 2019, Cnr Pisa). La legge, solo nel 2018, ha fatto risparmiare ai piemontesi - e in particolare alle classi meno abbienti - oltre mezzo miliardo di euro. Quanto alla critica di fondo relativa al fatto che: “La restrizione del gioco legale fa aumentare quello illegale”, si tratta di ipotesi che certamente non è possibile escludere ma della quale non esiste a tuttora alcuna evidenza scientifica. Restano ovviamente aperte le aree di criticità relativa alla riferita minaccia, sino a quando non sia supportata da dati obiettivamente rilevabile, relativa alla perdita di lavoro per addetti alla filiera del gioco. Merita segnalare, al proposito, la maggiore attenzione riservata alle iniziative di entertainment che potrebbero, se adeguatamente sostenute, compensare la perdita di impiego nell’attuale settore del gioco di alea-denaro con attività più propriamente ludiche che non prevedono, come elettiva, questa componente.
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ri” vengono esposti dalla norma repressiva adottata. Tra i due estremi, si tratta forse di trovare quella misura intermedia (da cui quel “metron ariston” della tradizione sapienziale greca) che consenta di non negare una pulsione che si presenta come una “costante antropologica” presente in tutti i tempi e in tutte le culture, seppure manifestandosi in forme diverse, ma che tuteli i soggetti più inclini a forme distruttive di abuso. Un tema, questo, che è tornato alla ribalta a seguito dell’applicazione della legge della Regione Piemonte che nel 2016 ha varato norme più restrittive sulla diffusione delle slot machine negli esercizi pubblici, adottando criteri più limitanti nell’applicazione dei cosiddetti distanziometri dai luoghi sensibili (scuole, ospedali, presidi sanitari ecc.) degli apparecchi. La valutazione delle conseguenze dell’applicazione della legge è stata differentemente valutata dai diversi soggetti co-interessati al tema del gambling come i rappresentanti della filiera, gli operatori del settore, le forze politiche che hanno sostenuto e contrastato la stessa legge. Stando a dati “evidence based” (come usa dirsi oggigiorno nella terminologia che aspira ad essere suffragata da dati scientifici e ben supportati dall’evidenza) riassunti da Paolo Jarre, direttore del Dipartimento “Patologia delle Dipendenze” dell’AslTo3, che peraltro ha contribuito alla costruzione e all’approvazione della legge sul disturbo da gioco d’azzardo, una limitazione dell’offerta del gioco sul territorio piemontese si è dimostrata efficace nel ridurre complessivamente i volumi del gioco stando ai parametri
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umanità si è sempre interrogata su come gestire la relazione con comportamenti cercati in quanto piacevoli ma da cui doversi anche difendere per la loro induzione a forme di abuso che si traducono in forme di sofferenza per l’individuo e la società. Alcol e tutte le “droghe”, incluse il tabacco e la cioccolata, come pure comportamenti che non implicano il ricorso a sostanze “esogene” ma comunque attivatrici di sostanze “endogene” collegate ai circuiti del piacere (che coinvolgono i mediatori chimici della dopamina, noradrenalina, serotonina etc.) come sesso, gioco d’azzardo e situazioni di eccitazione collegate alla velocità, al rischio, ecc., perché l’elenco delle cosiddette “dipendenze comportamentali” va arricchendosi di sempre nuove forme. Se vogliamo apprendere dalla esperienza secolare-millenaria che ci precede (historia magistra vitae...) assistiamo a una perpetua oscillazione del pendolo delle “politiche” sulla gestione di questo tema che vanno da un estremo all’altro e che possiamo identificare, da una parte, nella liberalizzazione indiscriminata, e dall’altra nell’altrettanto indiscriminato proibizionismo. Lo stesso è all’origine, inevitabilmente, di comportamenti illegali che tendoRiccardo Zerbetto no a sottrarsi ai divieti che, per È psichiatra e direttore alcuni soggetti, del Centro Studi di Terapia della Gestalt. risultano di fatto Dal 2007 è direttore insostenibili noscientifico di Orthos, nostante pene e associazione per lo studio e il trattamento persecuzione a dei giocatori d’azzardo. cui i “trasgresso-
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le tre vie sul gioco
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di Riccardo Zerbetto psichiatra, direttore scientifico di Orthos
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A cura di Carmela Ignaccolo
Parola d’ordine multicanalità Il fuori casa è una realtà sempre più composita, dove il 50 percento del mercato rimane ancora prerogativa di poche pratiche di consumo. Il prossimo obiettivo? Conquistare l’altra metà del cielo.
L’
impressione è quella di trovarsi all’interno di un caleidoscopio, dove ogni immagine si rifrange, cambia forma, trasforma la sua silhouette per poi magari fondersi con l’immagine attigua e ricreare, insieme ad essa, un nuovo mini universo cangiante. Traducendo, per chi preferisca andare sul concreto, possiamo anche dire che oggi il mondo dei pubblici esercizi è enormemente sfaccettato. Non esiste più, infatti, il bar di una volta univoco e per lo più uguale a se stesso, perché allineato e coerente a una domanda poco fantasiosa e – soprattutto – poco esigente. Il cliente negli anni ha imparato a chiedere, spesso a pretendere. Si è organizzato in modo che i suoi bisogni mutassero nell’arco della giornata, ha modulato la sua disponibilità di spesa in funzione di un proprio personale (e spesso insindacabile) metro di giudizio. Ha iniziato a sviluppare ben precise convinzioni di tipo ambientale e salutistico. Ha dato nuova allure agli chef (assurti agli onori di influencer), cominciando persino ad emularne le performance per mettersi alla prova in prima persona.
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E l’esito di questa metamorfosi della domanda è sotto gli occhi di tutti: locali multi-identitari, in qualche caso trasformisti, quasi sempre flessibili, in linea di massima iper-specializzati. Con una platea di clienti/visitatori/utenti molto vasta e proteiforme, in grado di trasformarsi anche nell’arco di poche ore: dalla colazione alla cena, dalla pausa della mattina al drink serale. E con un accesso sempre più facile al cibo, anche grazie al potenziamento e alla diffusione del food delivery.
LO SCENARIO Numericamente si tratta di un parterre decisamente consistente: secondo le stime di TradeLab, infatti, sono circa 41,5 milioni le persone tra i 16 e i 70 anni, che frequentano il fuori casa e sono responsabili di una spesa media mensile che si attesta sui 186 euro. E che si tratti di clienti versatili lo indicano chiaramente le occasioni di consumo prescelte: 3,4 in media al mese. La cena, con il 70 percento di frequentatori abituali e uno scontrino medio di 19,30 euro è – tra le occasioni di consumo monitorate da TradeLab – quella più penetrata e quella con i maggiori profitti; più segmentanti, invece, le altre. Di tutto rispetto, inoltre, lo scontrino medio della colazione: 3,20 euro, in larga parte dovuto alle offerte combinate delle catene. Ma il giorno della settimana influisce sulla tipologia e la frequentazione delle varie occasioni di consumo? Beh, a parte qualche caso specifico come la pausa del mattino prevalentemente appannaggio dei giorni feriali o il dopo cena, momento d’elezione dei week end (e la spiegazione è semplice da trovare), in linea di massima la frequenza è equamente distribuita nell’arco dei sette giorni. “Quello che cambia – precisa Angela Borghi, key Account e Partner TradeLab, è la connotazione che le varie occasioni di consumo acquistano nel corso della settimana. Prendiamo il pranzo ad esempio: se durante i feriali è essenzialmente
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Da oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del fuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www. mixerplanet.com.
funzionale a una pausa veloce, nel fine settimana diventa invece un’occasione socializzante, capace di riunire famiglia e amici. Cosa non dissimile accade per la colazione: utile a fornire energia mattutine nelle giornate lavorative, diventa invece una coccola di gusto nel week end”.
I FATTORI DI SCELTA Davanti a una proposta così multicanale, diventa importante capire in base a quali criteri i consumatori optino per un locale piuttosto che per un altro. L’evidenza più importante è che nel mix delle motivazioni, quella relativa alla spesa e ai prezzi del locale pesa solo il 16 percento. Il restante 84 percento del campione sceglie invece in base a parametri afferenti alla sfera della customer experience. “Il fattore esperenziale, infatti, è diventato sempre più importante nella selezione dei locali, direi quasi totalizzante” – commenta Borghi. E tra gli elementi considerati realmente gratificanti spiccano: l’offerta (relativa tanto alla qualità e alla tipologia dei cibi proposti, quanto all’ampiezza dell’assortimento); l’ambiente e l’atmosfera del locale; la competenza e la cortesia del personale.
CONCLUSIONI L’universo del fuori casa si presenta sempre di più come un’orchestra polifonica, in cui si intrecciano variamente canali e pratiche di consumo: dal bar al ristorante fino al fast food e al self-service. “Come abbiamo visto – puntualizza Angela Borghi – il quadro che attualmente abbiamo davanti è quello di un patchwork in cui però il 50 percento del mercato è essenzialmente appannaggio di 12 pratiche. Quindi per un’azienda, oggi, è fondamentale da una parte continuare a presidiare le pratiche core, dall’altra trovare strumenti per intercettare e far crescere in futuro le altre ancora in fieri. Crediamo infatti che in molti casi ci siano tutti i presupposti perché la loro quota di mercato possa aumentare. Un esempio chiaro in questa direzione è quello delle catene che già oggi mostrano uno spiccato dinamismo.”
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li dal punto di vista religioso. L’aver acquisito questa certificazione, per la quale ho dovuto studiare molto, mi ha aperto scenari molto interessanti e mi permette di cimentarmi in ricette diverse, fuori dagli schemi”. Una versalità che lo ho portato ad essere anche a capo di muncipalizzata nella ristorazione collettiva delle scuole, riconosciuta all’Expo di Milano del 2015 come uno dei migliori menu d’Italia, e a parlare di cibo non solo in tv ma pure in radio e in altri due libri: “La nutriscienza - Nutrigenomica, epigenetica alimentazione e benessere “, scritto con il nutrizionista Antonello Senni, e “Altra cucina – La salute a tavola e il piacere di ricette facili dalla dieta mediterranea”, con la prefazione di Pietro Migliaccio, presidente della Società italiana di scienza dell’alimentazione. Sempre con la stessa passione, e la stessa convinzione: “Per cucinare bene serve un sentimento profondo: l’amore per il cibo, che ti apre a scenari molteplici. Non ci sono limitazioni, basta solo aver acquisito il metodo giusto, fondamentale per liberare la creatività”.
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è mai troppo presto per imparare a mangiare bene. Questa la filosofia che muove Renato Bernardi, chef ambasciatore della dieta mediterranea nel mondo ed esperto di cucina salutistica, nonché volto di tanti programmi televisivi Rai e Mediaset – da “La prova del cuoco” a “Uno mattina” e “I fatti vostri”, fino a “Parola di pollice verde”. E autore del libro “ Così mi piace” dedicato all’alimentazione dei più piccoli, presentato alla settima edizione di Food&Book, la manifestazione che coniuga tra cibo e cultura, andata in scena ad ottobre a Montecatini Terme (Pt).
“Questo libro vuole essere uno spunto per aiutare i genitori a fare una spesa consapevole e contenuta e a preparare, con la stessa materia prima, ricette adatte sia per i grandi che per i piccoli, ovviamente con un diverso tipo di cucina e di impiattamento. Il principio è invogliare i bambini a mangiare quello che mangiano i grandi, usando il loro linguaggio e forme per loro più ‘invitanti’. E in abbinamento vengono proposti degli estratti, che coniugano l’aspetto nutrizionale con la felicità del bambino (mentre per i genitori ovviamente propongo il calice di vino più adatto). Con un notevole risparmio di tempi, energie e costi. E consigli per mantenere in buona salute la bocca attraverso ingredienti come la salvia o la lattuga, ad esempio”. Ma Bernardi, che si occupa di alimentazione per bambini da quasi 25 anni, è anche un halal executive chef presso le comunità islamiche grazie alla certificazione conferitagli dall’Halal international authority, che gli consente di cucinare seguendo i dettami alimentari previsti dalla religione musulmana, come racconta lui stesso. “Negli anni ho avuto il privilegio d lavorare per le ambasciate di Indonesia e Malesia in Italia, occasioni che mi hanno fatto conoscere le gastronomie loca-
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Renato Bernardi Il gusto si impara da piccoli
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A cura di Francesca Mancosu
La ricetta dello Chef ORZO PERLATO CON ESTRATTO DI BIETOLINE E RICOTTA FRESCA Ingredienti per 4 persone Orzo g 320 Bieta coste g 300 Ricotta fresca g 60
Carote g 100 Sedano g 100 Scalogno g 20
Peperone rosso g 30 Olio evo g 30
Preparazione Tagliare la bieta a striscioline e cuocerla in acqua bollente, scolarla, inserirla nell’estrattore e tenere da parte il succo ottenuto. Lessare l’orzo nel brodo vegetale della bieta e in una comoda padella far appassire lo scalogno con il peperone tritato. Unire l’estratto di bieta e far insaporire, aggiungere l’orzo, saltare e fuori dal fuoco incorporare la ricotta. Guarnire a piacere e servire.
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EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5
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Se la grafica è la prima caratteristica che balza agli occhi dei giocatori, la seconda sulla quale si concentrano tutti è sicuramente la parte audio, aguzzando le orecchie e non soltanto la vista quando si inizia ogni sessione di gioco. Anche in questo caso, però, la nuova Dream Set Tornado si dimostra all’altezza della situazione e, anzi, al di sopra di tante realtà comunque presenti sul mercato.
GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 19
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Divertimento allo stato puro. Condito (ed esaltato) da un pizzico di suspence che anticipa ogni vincita che rende ancor più preziosa ogni sessione di gioco. So-
IL NOSTRO GIUDIZIO: Un’altra slot azzeccata da parte di
Octavian Gaming che si gode il momento di successo che la vede al vertice delle classifiche di vendita e distribuzione di prodotti all’interno del mercato italiano delle Awp. Merito di una continua ricerca e di investimento sul campo che, come sempre, danno i loro frutti.
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DESIGN E GRAFICA 19
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Che questa slot sia da ritenere più che interessante non è una novità. Nonostante la sua recente uscita sul mercato, infatti, questa macchina può vantare un ottimo “curriculum” dettato dal successo più generale che il suo produttore (Octavian Gaming) sta avendo in Italia. E da un primo test “sul campo”, il prodotto si dimostra al di sopra delle aspettative.
PRESTAZIONI 18,5
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Troppo presto per dare giudizi concreti sulla diffusione della slot, ma le prime impressioni di giocatori e gestori che l’hanno provata sono più che positive e promettono un exploit anche di questo nuovo titolo. Come del resto accade ormai da tempo per gran parte dei titoli Octavian che continua ad attirare le grazie dei giocatori italiani.
BUDGET 19
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Una slot che si presenta come una delle migliori espressioni in termini di rapporto tra qualità e prezzo. Con sette giochi racchiusi in un’unica macchina (aspetto non banale in tempi di riduzione del parco macchine) e una garanzia di prodotto data dalla lunga esperienza del costruttore, che è da molti anni sinonimo di qualità.
DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET
18,7 /20
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prattutto quelle che vanno a buon fine, che portano cioè il giocatore a una vincita. In ogni caso, la slot presenta un motore di pagamento particolarmente dinamico e in grado di intrattenere il giocatore in tutte le fasi, senza mai stancarlo né tanto meno facendolo scappare. Con sette giochi (Mystic Pharaoh, Princess of the Nile, Witch Magic, Brave Musketeers, King Zeus, Laser Stars, Treasure Hunter, ) capaci di andare incontro alle esigenza di qualunque tipo di giocatore. Anche grazie alla varietà di frammentazione del “bet” (25,50,100,200,300) con 5,10 o 15 linee di vincita.
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A cura di Vincenzo Giacometti
Payout_ 68% | Ciclo_ 28.000
NOTE GENERALI 18,7
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L’ORA DEL GIOCO
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Specifiche normative_ Comma 6a del Tulps
La grafica è, al solito, di altissimo livello e supportata da una risoluzione di qualità elevata. Tipica di tutti i prodotti di Octavian che ormai trattiamo da tempo. In particolare, in tutti i titoli che compongono questa slot, la scelta dei simboli appare particolarmente accurata e variegata, ma sempre con attenzione ai dettagli. Anche a quelli minimi.
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Produttore_ Octavian Gaming
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Nome_ Dream Set Tornado
N U O V O LEAVVENTURE DAROONEY
D A O C T AV I A N U N S E T D A S O G N O
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Dream Set Tornado
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HABANERO NUOVI ORIZZONTI PER I CASINÒ GAMES GRAZIE A POP FISCO&SLOT
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abanero, fornitore premium di slot e giochi da tavolo, ha stretto una partnership con Playtech, società di giochi omnichannel leader nel mondo, per aumentare la propria distribuzione attraverso la sua piattaforma aperta. L’accordo vede l’intero portafoglio di Habanero con oltre 100 slot, 13 giochi da tavolo e 10 offerte di video poker reso disponibile ai licenziatari sulla piattaforma aperta Playtech (Pop), che supporta gli operatori su qualsiasi canale o dispositivo. Ciò significa che i marchi registrati a Pop avranno accesso a titoli come Colossal Gems, Nuwa, Lucky, Mount Mazuma e 5 Lucky Lions, oltre ad altri di baccarat, roulette e video poker. Soddisfatto Arcangelo Lonoce, responsabile europeo dello sviluppo aziendale di Habanero: “Playtech vanta alcune delle migliori tecnologie di aggregazione dei contenuti del settore e siamo entusiasti di farne parte. La sua vasta gamma di operatori ci aiuterà a raggiungere più giocatori che mai e non vediamo l’ora di impressionarli con il nostro vasto portafoglio. È entusiasmante far parte del team Habanero mentre ci espandiamo a livello globale”. James Frendo, direttore del casinò di Playtech, aggiunge: “Habanero crea alcuni dei titoli più coinvolgenti ed entusiasmanti del settore e siamo lieti di avere accesso all’intero portafoglio di slot e giochi da tavolo. È importante continuare a offrire agli operatori contenuti di altissima qualità e questa partnership garantirà che lo facciamo. Non vediamo l’ora di lavorare con Habanero per raggiungere i suoi obiettivi”.
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nche il Gruppo Sisal protagonista per il terzo anno consecutivo di Codemotion, tra le principali conferenze in Europa dedicate al mondo degli sviluppatori informatici e che si è tenuta a fine ottobre a Milano. L’evento è stato il momento ideale per il Gruppo per incontrare giovani talenti da poter inserire su sfidanti progetti internazionali, per confrontarsi con professionisti ed esperti del settore e condividere la milestone che hanno coinvolto il Gruppo nell’evoluzione digitale. La partecipazione a Codemotion si è inserita all’interno di un più ampio processo di scouting di giovani da inserire in sfidanti progetti internazionali; Sisal è infatti alla ricerca di figure da inserire nell’area Ict, e in particolare Specialisti dell’area Crm e Network, architetti su tecnologie Frontend e Backend e diverse posizioni in ambito Digital. La manifestazione è stata però, allo stesso tempo, anche l’occasione per valorizzare le persone di Sisal, attraverso momenti di confronto, aggiornamento e arricchimento per un gruppo di dipendenti del Gruppo, che hanno partecipato a diversi workshop nei due giorni della conferenza. Quest’opportunità si inserisce in un più ampio progetto di “People Strategy” del Gruppo, orientata a contribuire alla creazione di valore e allo sviluppo sostenibile dell’organizzazione con la creazione di un ambiente che favorisca il benessere, il merito, la valorizzazione delle persone e la loro employability.
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SISAL IN CERCA DI TALENTI A CODEMOTION
APIFONICA LE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA DELLE COMUNICAZIONI AUTOMATIZZATE
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giocatori su cinque che si registrano su un sito web di gioco online non diventano clienti depositanti. Molti brand cercano di attivare i neo-registrati inviando loro offerte di bonus via e-mail, ma questo canale sta diventando sempre meno efficace ed in grado di convertire un potenziale cliente in un cliente profittevole. Come uscirne? La solouzione si chiama Apifonica, che interagisce con i giocatori con nuove modalità, capaci di ispirare e motivare all’azione immediata. Apifonica converte i clienti neoiscritti in giocatori attivi, utilizzando un mix automatizzato di tecniche di comunicazione tramite voce e messaggistica, per raggiungere ogni cliente e facilitare depositi ed attività. Inoltre, aiuta a trasformare i giocatori passivi in giocatori depositanti, con l’utilizzo dei dati del Crm per identificare quando, cosa e come comunicare ai singoli giocatori; trasmettendo automaticamente contenuti personalizzati ed offerte in grado di convertire la comunicazione in profitto immediato. Ancora, Apifonica riattiva i vostri clienti dormienti e previene l’abbandono. Monitora il comportamento del giocatore, identifica l’intenzione di abbandonare, lo coinvolge nuovamente in modo proattivo grazie a contenuti ed offerte personalizzate al profilo individuale del giocatore. Apifonica comunica automaticamente il messaggio giusto al tempo giusto, il tutto in pochi e semplici passi. Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).
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opo Armani, arriva la notizia dell’accordo tra Louis Vuitton e Riot Games in previsione del prossimo Campionato mondiale di League of Legends. Il famoso top brand francese ha stretto una collaborazione con il publisher americano con l’obiettivo di creare dei contenuti brandizzati all’interno del gioco. Una partnership ad hoc creata per i mondiali, che si giocheranno in Europa, con finale a Parigi. E proprio in previsione della finalissima Luis Vuitton produrrà una custodia esclusiva per il trofeo Summonr’s Cup, che porterà sovrimpresso sia il simbolo del brand francese, sia elementi che ricorderanno il gioco. La valigetta, unica al mondo, costituirà di per sé stessa un trofeo, già solo per il fatto che Louis Vuitton, in passato, ha realizzato un oggetto simile solo per la Fifa World Cup, con Rugby World Cup e con la Coppa America di vela. Ma non sarà l’unica sorpresa, dato che il direttore artistico delle collezioni donna di Louis Vuitton, Nicolas Ghesquiere, ha già disegnato dei campioni dedicati a League of Legends preparando già una capsule collection dedicata. Michael Burke, presidente e Ceo di Louis Vuitton, ha sottolineato come Louis Vuitton sia stato a lungo associato ai trofei più ambiti al mondo, “ma eccoci qui oggi accanto alla Summoner’s Cup, entusiasti di far parte di un evento così iconico. Il campionato mondiale League of Legends è il luogo in cui il mondo dello sport e dell’intrattenimento si uniscono per celebrare la nascita di nuove leggende”. RIFLESSIONI DAORSO
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LUIS VUITTON FA UNA DEDICA A LEAGUE OF LEGENDS
crabble il gioco di parole originale Mattel che ha fatto impazzire e arrovellare tutti alla ricerca della parola vincente si rinnova con una nuova ed esilarante versione, che porterà tutti alla scoperta dell’italianità nelle sue espressioni più popolari. Nasce infatti Scrabble Italia – Edizione Speciale, una versione dove non valgono più solo le parole dell’italiano accademico, ma anche quelle dei dialetti di tutta la penisola, perché come dicono in Sardegna Totu su mundu est paesu. In questa nuovissima edizione sono state introdotte anche le Carte Dialetto e le Carte Gioca come Mangi, per vivere a pieno la vera italianità e sfruttare la saggezza popolare per giungere alla vittoria! Le regole non sono cambiate: vince chi ottiene il punteggio più alto componendo sul tabellone parole in italiano e non solo! Infatti, in questa edizione speciale si ottengono punti bonus creando parole prese dai dialetti popolari italiani. E per animare un po’ il gioco, quale migliore regola se non quella di lasciar decidere alla maggioranza dei giocatori se la parola in dialetto composta esiste oppure no?! Il punteggio viene assegnato sulla base del valore della lettera e delle caselle del tabellone, a cui si aggiungono, oltre alle ormai note caselle parola doppia/tripla e lettera doppia/tripla, anche quelle dedicate alle regioni italiane.
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fiziosissima la borsa Alice in Wonderland Poker. Adatta a donne e ragazze che vogliono stupire con un look ricercato e, al tempo stesso, non banale. La borsa, a mano, ha anche una tracolla a catena regolabile che permette di usarla come borsetta da sera. Un oggetto che però è ideale anche di giorno, sia per andare al lavoro che per le uscite con le amiche. La borsa è realizzata in morbida pelle con una maniglia superiore robusta. La texture chiara la rende elegante ed è un’idea originale per un regalo d’effetto. Simpatico il richiamo al gioco delle carte, con i classici simboli di cuore, picche, quadri e fiori messi sia sulle cintine che chiudono la borsa che sulla parte davanti.
ARRIVA SCRABBLE: EDIZIONE SPECIALE
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ENGLISH PAGES A cura di Natasha Crisantemi
At
the 2015 instalment of the Malta i-Gaming Seminar (MIGS), GBGC made a presentation that looked back at the last decade of the i-gaming sector, comparing the situation in 2005 with that of 2015. In that speech GBGC described 2005 as the “Golden Age” of i-gaming. The situation had already changed greatly when GBGC made its speech in 2015. The October 2019 announcement that Flutter Entertainment will merge with The Stars Group demonstrates that is has continued to evolve as we come to the end of the decade. In 2005 few major economies had regulation in place that would allow private e-gaming firms to obtain a licence. Indeed, it was only the likes of Malta and Gibraltar in the European Union that had regulation in place for internet gambling licensing. As a result, offshore jurisdictions found a niche for themselves in offering e-gaming licences. The argument was that by holding a valid licence in an offshore jurisdiction an operator could legally offer its services across borders into other countries around the world. But, whilst major governments may have been caught napping in the first phase of Internet gambling regula-
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by Lorien Pilling Director, Global Betting & Gaming Consultants
tion, they have now caught up. As a result, those founding pillars of low taxes and single offshore licences are crumbling in most regions of the world. In the European Union, for example, the majority of members now have internet gambling regulation in place. This regulation has brought with it higher gaming taxes and numerous tax agreements between offshore jurisdictions and the member states. GBGC stated at MiGS in 2015 that: The golden age for certain parts of e-gaming is over … And the implications for operators as we enter the second half of the decade are: • Scale is becoming important in Europe to cope with the costs of individual licensing in each jurisdiction. • Consolidation is occurring either to achieve scale or because companies cannot remain viable. • Operators are being selective about which markets they choose to enter and are leaving some markets because the regulations are too onerous. • Regulatory costs and taxes are increasing, so operational costs are coming under greater scrutiny. • Customers in some markets are getting worse value for money and less choice under the new European
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capitalisation of GB£ 3.9 billion, a deficit on the acquisitions it has made of GB£ 1.8 billion. Adding together all of the Bwin.Party and GVC Holdings’ acquisitions and deducting the current market capitalisation of GVC Holdings, GB£ 4 billion of shareholder value has disappeared over a fifteen-year period. The loss has been due to a combination of regulatory change (e.g. UIGEA, FOBT restrictions) and increased taxation and compliance costs. Management must bear some responsibility. But one cannot get away from the fundamental issue that gambling operators are trading in a difficult sector facing heavy political and regulatory pressures not only in the UK but in the rest of the world as well.
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set up because operators have to cover their greater costs. The story of PokerStars (The Stars Group) is a case study of the consequences of the maturation of the i-gaming sector. It was back in 2005 that PokerStars relocated its global headquarters to the Isle of Man. A key event in the maturing process was the sale by the company’s founders in 2014 and the transformation from private company to public company with outside investors to satisfy. In September 2019 the Stars Group announced that redundancies will be made at both its Isle of Man headquarters and Malta office. The announcement was followed a week or so later by the news that it would be merging with Flutter Entertainment. The process of regulation has also made the need for offshore licences less essential. The model of one licence targeting many markets is now redundant for public companies. The Stars Group states it now “holds licenses or applicable approvals to operate in 23 jurisdictions”. In fact, according to the Isle of Man Gambling Supervision Commission, the only PokerStars URL now run under an Isle of Man licence is the free-play .net website. With licensing has come increased taxation and compliance costs, which have hit the profitability of several companies. At the time of the redundancy announcement, the Stars Group said, “As we’ve previously noted, our international segment (PokerStars) has faced many headwinds over the last year, including disruptions in our key markets.” In the first six months of 2019 revenues in the group’s international segment fell by 13.8%, including a 12.4% fall in the poker segment, which still accounts for the bulk of international revenue. Across all gambling sectors in the last 18 months, GBGC has found more than 40 instances of increased regulation, the introduction of a licence ban or increased taxes. The trend for extra regulation shows no sign of slowing down. One particular trend has been that of a tax on players’ winnings. Across the world, from Argentina, to Tanzania, to Russia, gamblers now face the prospect of losing some of their winnings in extra tax, especially for casino gaming and lotteries. All of this regulatory creep has come at considerable cost to shareholder value. Take Bwin as an example. Bwin merged with PartyGaming for GB£ 1.1 billion. PartyGaming was a FTSE 100 company and listed with a market cap of GB£ 4.6 billion. The passing of Uigea in the US in 2006 destroyed the value of the business. Ultimately, Bwin.Party Digital Entertainment was sold for just GB£ 1.1billion to GVC Holdings. GVC Holdings itself has spent GB£ 5.7 billion on acquisitions. In September 2019 GVC Holdings had a market
POLITICA GROWINGROBERTO UP IS HARD SPERANZA TO DO
Recent taxes on players’ winnings Jurisdiction:
Moldova
From 1 September 2019, all winnings above MDL 240 are taxed at 18%.
Poland
A winnings tax was introduced on 1 January 2018 at the rate of 10% on winnings over PLN 2,280 (not applied on casino and slot machine winnings).
Russia
On 1 January 2018, a winnings tax was introduced at the rate of 13% (for winnings above RUB 4,000).
Valencia, Spain
From 1 Jan 2019 casino winning are taxed in the following way: 20% on winning up to €2m, 30% on winning between €2m and €4m, 40% on winnings between €4m and €6m and 50% on winnings of €6m and more.
Tanzania
The Finance Act 2018 introduced a winnings tax in the amount of 20%. Casino winnings have a lower rate of 12%.
Bahamas
In July 2019, a winnings tax applicable to lottery-type games was introduced at a rate of 5% (winnings up to BSD 1,000) and 7.5% (winnings over BSD 1,000).
Buenos Aires, Argentina
a 2% tax on slot winnings is applied from mid-February 2019.
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EUROPEAN GAMING CONGRESS
MILAN EUROPEAN GAMING CAPITAL by Roberta Falasca
The Egc congress, scheduled for November 8th, devotes an entire day to gaming operators, software vendors, regulators, government officials and service providers
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egulatory authorities, operators and service providers from all over Europe meet in Milan on November 8th to discuss mastering problems that some markets face when it comes to licensing and marketing compliance. The speaker is Zoltán Tűndik, founder and head of media and events at the European Gaming Congress. Experts from the gaming industry in Europe will meet in Milan to discuss the game at 360 degrees, what can you announce about the second edition of Egc? “Gaming industry experts will gather this year in Milan for one of the most important conferences to discuss compliance, marketing and other industry updates. The aim of the congress is to
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bring together industry leaders from across Europe and the mission to educate local industry shareholders on current compliance updates”. Why did you decide to hold the congress in Milan? “Milan was the most voted destination and given the numerous discussions on the Italian market in terms of compliance, advertising and operations, it was received very quickly by many shareholders in the sector. Not to mention the fact that Milan is the cosmopolitan city that best hosts our boutique-style conference”. What will emerge from this day? “We are counting on the support of local companies to address the right questions that will revolve around the sector. We have invited local authorities who need to listen to the questions and address industry issues in order to work together and make the sector safe for both actors and businesses. In addition to quality discussions, we are obviously certain that this will be a great opportunity for companies to reach new connections and start making new partnerships, and who knows, maybe Milan will be voted again as the destination of the next edition”. Between Italy and the other states of Europe, what are the differences regarding
the gaming sector? “I’m not an expert on the subject but I wouldn’t say that there are many differences. As for the gaming industry, Italy could have one of the oldest gaming industries and it was certainly built around the five luxury land-based casinos”. In your opinion, is the Italy case on gaming (advertising ban, distance meter and game time limits) a phenomenon to be analyzed at European level? “Yes, many jurisdictions apply similar laws and it is certainly a phenomenon that is analyzed at European level. It is very important that the industry remains communicative and takes care of business-oriented measurements that have a direct impact on how they work on each occasion”. In your opinion, can the Italian limitations in the gaming sector have negative consequences in the area of illegality and job reduction? “Any limitation that has a direct impact on revenue and marketing will have a negative impact on lawlessness and reducing employment. The limitations are aimed at reducing gambling addiction and protecting players but going from unregulated marketing to a complete ban is too much. Furthermore, we analyzed the reports coming from different points of sale and gambling addiction does not come from its online sector, it is the offline sector that has the most cases. Online gaming in Italy represents only 7 percent of the total turnover of gambling in Italy”. Is the Italian and European gaming industry healthy? “On the basis of numerous sales and research points, the regulated gambling market in Italy has experienced a slowdown in growth in 2018 and growth should continue to slow in 2019 thanks to the new ban on gambling advertising and higher taxes for both land and online operators. However, the market has doubled in size over the last 10 years”.
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that the show floor is 30 percent larger than last year and that Bege 2019 will be the largest showcase since the inaugural event which was held 12 years ago”. What are the main subjects that will be addressed? “It is evident that technology has strongly influenced the gaming and entertainment industry and the impact is expected to expand rapidly in the near future. There are already virtual reality gambling games of all sorts that are giving a more realistic experience to the players. Cryptocurrencies, like Bitcoin, are also already impacting gambling. The payouts through cryptocurrencies are quicker, cheaper and more efficient. Technology is also changing the overall format of betting. One example is eSports which is a rapidly growing industry in its own right. In all, technology is completely changing the way players gamble and the things they gamble on, and the Bege team is extremely supportive in promoting and encouraging the very latest technological innovations. It’s important that we provide a platform to showcase cutting-edge products and solutions that may dramatically affect the gaming landscape and, at the end of the day shape the future of the gaming industry as a whole”. Who are the most representative countries at the event? “Bege is renowned as the key gaming and entertainment business hub across Europe which offers excellent exposure to the expected 5000+ visitors from more than 50 countries globally. Among the top 10 exhibitors are companies CASINÒ FRANCESI
aming world is coming to Bulgaria. In November, 20 – 21, Bege Expo comes back to the Inter Expo Center in Sofia. What are the key features of this event, dedicated to the gaming world? Angel Iribozov, Bege Expo’s managing director, answers to that, affirming: “BEGE is committed to creating a communication platform in the industry, via the exhibition, networking opportunities, award ceremony and other media highlights to influence and lead the gaming market. On the primary base Bege provides a one-stop platform for exhibitors to showcase their diverse and latest technologies and for all industry professionals to help them establish new contacts, find new products and solutions, and take an in-depth look at the latest global industry trends. Every year the loyal Bege team works hard in order to create the atmosphere that will allow introductions, interaction and discussions which could be truly meaningful for all types of gaming professionals. This year we are very excited about the Bege program. The Innovation Zone allows exhibitors to market their latest product portfolios. The Sales Pitch Zone gives exhibitors the stage for presentation of their latest technology and cutting-edge products. The evening events such as the Bege Awards ceremony at the glamorous Bege party are already leading the most prestigious events of the gaming industry. And also last but not least the great news from this year’s Bege edition is
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Great news for the next Bege Expo, in November, 20-21, at the Inter Expo Center in Sofia
from UK, Italy, Germany, Croatia, Romania, Greece, Serbia and Macedonia. And among the other representatives, Bege is proud to welcome participants from all over the European continent and further abroad including the Uusa, Canada, South Korea, Hong Kong, Macao, Taiwan, Seychelles, Russian Federation and numerous others”. How will the conferences be organized and who will participate? “The 12th edition of the annual Eastern European Gaming Summit will deliver almost 20 hours of quality content covering sports betting, iGaming, payments, digital marketing, safer gambling and more. This year the agenda has been designed to tackle problems faced by gaming operators and suppliers and highlighting the gaming trends that will dominate the future in the gaming industry and the opportunity to discuss the current gaming ecosystem. Eegs 2019 will be held on 19-20 November in Sofia. Networking will continue to be a crucial part of this year’s summit and the Eegs team ensures that the twodays summit will help all participants to build valuable relationships”. How robust and profitable is the gaming industry currently in Bulgaria? “The gambling industry in Bulgaria continues to grow at a steady pace. Bulgarian manufacturers for example are among the leaders in the sector, not only on the European, but also within a truly global marketplace. Slot machines, multi-games and system platforms of the two leading Bulgarian manufacturers, Euro Games Technologies and Casino Technology, are among the elite of the premier gaming equipment manufacturers in the world. In the 2017 – 2018 period, the gaming industry in Bulgaria reported a growth in revenues, resulting from the growth in economic indicators in the country. During the first three quarters of the year, from January to September, the state budget received over 174.4 million Bgn (more than €89 million) from the gaming industry, which is a vast increase compared to the previous years statistics”.
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Sport Data IP Rights How will the sport betting market develop?
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By Ludovico Calvi
from major Sport Leagues around the world so that they can curate and sell “Official Data” packages on the market on an exclusive basis as the only data providers of record. As a result of this process, the sport data costs for operators will increase significantly in the medium term, with negligible return on investment. According to some sport data feed providers, the market needs to endorse the legitimacy and use of official data, thereby safeguarding the consumers and the operators alike. Given slim margins in the sport betting business and the heightened level of competition among operators, a critical question must be posed: How much is the market able to pay for official sport data while preserving break even, and generating value in the medium and long term? If a sport betting operator is unable to compensate all the actors in the value chain and still generate a profit, it will inevitably turn to unofficial data to make ends meet. The race for the acquisition of exclusive data rights -- at any price -- to be sold at higher prices as official data, will inevitably foster the presence of illegal data feed providers. Operators will be prepared to reuse illegally acquired sport data at affordable market prices to meet market and investment needs, in this way satisfying market demand for cost effective sport data feed services. This, potentially alarming, phenomenon needs to be addressed by sport betting operators promptly and effectively, otherwise only the large operators with a global footprint will be able to cover these costs profitably while the others will largely make use of unofficial data. I believe that the market will eventually self-regulate, with demand and supply striking a natural balance that delivers on profitability levels and commercial sustainability.
dictate. Examples of official data include live data acquired through an Umpire during a tennis game or through microchips in the shoulder pads of NFL athletes while playing a game. Unofficial data is often “data guaranteed” by strict internal control procedures and real time cross-checking of multiple sources. Examples of unofficial data includes data acquired through the TV broadcasting of a game or through data journalists or scouts inputting key data points on smart phones while watching a game at a stadium or arena. Unofficial data is subject to key control procedures through algorithms. Typically, sport betting operators have commercial agreements with more than one data feed provider who agree to deliver, among other things: • Statistics and Match reports • Video Streaming • In-running data feeds • Results • Fixtures • Sport News Information • Odds • Journalistic commentary Generally, sport data is distributed via XML or API feeds which can link to modern visualization tools and sport betting software. Sport data is often provided to produce video and social media integration with tailor-made and customer- centric advertising. Ludovico Calvi The marketplace has now be• President of Global Lottery Monitoring come a battleground for Sport System Executive Committee Data rights battle among Data • Member of the American Gaming Association Sport Betting Task Force (Aga) Feed providers, fiercely com• Member of the World Lottery Association peting against one other to (Wla) Sports Betting Integrity Committee obtain exclusive data rights ENGLISHPAGES
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port betting operators without sport data are unable to operate, as they must offer wagers on far more than the mere outcomes of sporting events. Data on second-by-second action -- exactly when a goal is scored, when a corner is taken, when a yellow card is given -- creating many betting opportunities. In-play betting accounts for the lion’s share of growth in sport betting in recent years. To enable in-play betting, accurate and reliable data must be made available to betting operators such as bookmakers, casinos, sport lotteries, websites and phone apps very fast, usually in a second or two well ahead of the 5-to-10-second delay produced through television broadcasts. There are a few sport data feed companies which are working with several major sports leagues and are well positioned to purchase rights as providers of official sport data. These leagues include FIFA, UEFA, National Basketball Association, the National Football League, the National Hockey League, Major League Baseball, Premier League, La Liga, Serie A, Bundesliga, PGA Tour, Nascar to mention just a few. Data collection can range from basic first-level data (e.g. results or goals) to more sophisticated and intricate data (e.g. ball-spotting or player-related data, depending on needs and availability). The definition of “official data” is a league-approved tabulation of what happened in a sports competition. At the same time, however, sport data feed providers also provide sport statistics and information based on official and unofficial data, as market dynamics PROMOSPACE
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by Dan Snook, InterGame
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“A lot use it for team building events,” Swanson revealed. “We run longer races and this requires multiple drivers in a team, so they have to work out their strategy, who’s going out first, who’s the fastest, slowest, when they will change tyres - we’ll add things in to get them thinking. It’s really such a leveller; anybody can go to a bar or restaurant for a Christmas party and they’ll sit down, eat, drink and inevitably talk shop all night, whereas at Sideways, a group will come in have a drink, talk shop initially, then have a race. Once they’ve jumped out, it’s the last time you hear them talk about work; they’ll be discussing lap times, cornering techniques, comparing performance and the whole night is amazing because of the way people connect with their clients or staff and they always walk out with a smile on their faces.” Outside of the day-to-day operations on site, Sideways does involve itself heavily with other events. Last year, it ran a 24hour endurance race for charity that raised HK$220,000. Such was its success, another 24-hour race was planned for October, but having discussed it with the charity and sponsors, the decision has been taken to postpone it until March 2020, due to the current wave of demonstrations and unrest that Hong Kong is sadly experiencing. Looking to the future, Swanson says he’s always open to the idea of expanding. Despite the competition being quite tough, he still sees opportunity. “We’re in Central, on Hong Kong Island, so we have a lot of expats coming in, but I’d like to open in Tsim Sha Tsui (the main shopping and nightlife district across the harbour in Kowloon) and co-operate with a local Chinese operator so we can get more locals driving.” POKER STRATEGY
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brake pedals and curved screen monitors. On these rigs are installed commercial-grade racing simulator software that features hundreds of meticulously rendered and designed real-life tracks, a host of cars from karts right through to F1 and more technical options to replicate more serious racing than you can shake your advertising-adorned helmet at. “It’s been good,” said Swanson modestly. “It has really helped grow motorsport awareness here in Hong Kong. There’s no actual tracks as such here, the nearest major one is Zhuhai in China (just north of Macau), so there’s not a big motorsport industry to speak of. Since we opened though, things have grown - there’s been a few other driving centres open up after they saw the success we were having and our sims are regularly fully occupied.” There’s apparently another centre in Hong Kong that offers a professionallevel sim, which costs in the region of HK$150,000 (US$19,150). “It’s amazing, but we’re no competition for them. In fact, a lot of drivers come to us first to learn a track initially before they go and try that one as it costs about HK$3,600 (US$460) an hour to use!” Sideways is also in the third year of a partnership with Hong Kong Formula E, which runs the Hong Kong ePrix, one of the rounds on the Formula E, electric car racing calendar. “It’s an honour to be involved with them,” said Swanson. “They’ve been really good with us and we work with the race teams.” The level of realism offered at Sideways is also one of the main drivers (excuse the pun) behind the demographics that enjoy the facilities there. While guests range in age from eight to 80, and the team on site can even adapt the equipment for wheelchair users, it’s corporate groups that occupy the sims most often.
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The tight, teeming streets of Hong Kong are a hotbed for a thriving race driving simulator scene that goes beyond simple out-of–home entertainment. InterGame’s Dan Snook finds out more
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One
look at Sideways Driving Club’s website and some might say: “Ooh! It looks just like a bank of Daytonas!” Well, to the uninformed it may well do, but within five minutes of speaking to the director, Australian native Nick Swanson, it was abundantly clear that arcade racing this is not. The location-based entertainment centre opened in 2004 and was the labour of love of Carsten Widderich. An ex-bike racer, the German bought a couple of sims (what we in the amusement business would class as two machines) and he and his friends set about racing each other. The hours spent flying through chicanes and challenging each other for the fastest lap times led him to eventually open a racing centre dedicated to the passion and, thus, Sideways was born. “It ran for a number of years under his ownership on a booking-only basis,” explained Swanson. “He moved back to Germany to be with family in 2010 and after having helped out for a couple of years, I got the bug and took it over with a mate of mine. “We changed to regular, scheduled opening times, put an extra two sims in, changed the layout to accommodate more, but then eventually moved to a new location two years ago”. So, just to explain, the “sims” you’ll hear mentioned are PC-based set-ups with replica Formula One steering, heavy-duty
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BIG RACING IN LITTLE CHINA
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a cura di Nashira astrologa e sensitiva
13/64/74 ambo, terno e su Roma, Genova e tutte SUPERENALOTTO
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Gabbro, 17 novembre 1953
VERGINE Grazie alla vostra forza di volontà saprete portare a compimento un progetto sulla cui realizzazione molte persone a voi care avevano scommesso contro. Grande soddisfazione dunque, e anche una nuova idea che saprete presto concretizzare. Baciati dalla fortuna al gioco.
SAGITTARIO Non è sempre possibile tenere i piedi in due scarpe e a volte è necessario fare una scelta, per quanto dolorosa sia. La buona notizia è che gli astri ti sono vicini e ti aiuteranno a decidere al meglio. E anche al gioco, il momento è molto buono.
PESCI Chi troppo vuole spesso molto ha. Essere ambiziosi non è necessariamente un difetto e questo novembre ve ne darà la dimostrazione, elargendovi tante gioie e soddisfazioni, soprattutto dal punto di vista economico. Siate generosi! Al gioco la fortuna vi è accanto fino al giorno 20.
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GEMELLI Non perdetevi in un bicchiere d’acqua, che i grattacapi di questo mese sono davvero delle sciocchezze e siete assolutamente in grado di affrontarli. Piuttosto, occhio alla posta: ci sono delle belle novità in arrivo! Fortunatissimi al gioco.
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ACQUARIO Qualche malanno di stagione non rallenterà la vostra corsa verso il successo. Ma non trascurate la famiglia, soprattutto quella persona che vi ha sempre sostenuto e che ora ha bisogno di attenzione e di affetto. Gioco benino, meglio rischiare il minimo fino a metà mese.
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SCORPIONE La diplomazia è sempre un’arma vincente e anche nelle questioni affettive può essere una valida alleata. Il vostro partner vi sta infatti facendo delle richieste un po’ troppo impegnative, con un pizzico di savoir faire saprete accontentarlo senza assecondarlo troppo. Gioco: rimandate a dicembre.
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LEONE Questo per voi sarà il mese più fortunato dell’anno, saprete finalmente ricomporre tutti i tasselli del puzzle che è la vostra vita: lavoro, affetti, amicizie, ogni cosa al suo giusto posto e in ottima armonia l’una con l’altra. Non è tempo di giocare, però, almeno nella prima decade del mese.
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CAPRICORNO Sensualissimi come non mai, affascinerete il prossimo e non solo in campo affettivo. La vostra verve vi sarà di grande aiuto anche sul posto di lavoro, rendendo le persone assai disponibili ad ascoltare il vostro punto di vista e le vostre proposte. Strabene anche al gioco.
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TORO La vostra tenacia sarà premiata e quel progetto sul quale state pazientemente lavorando da mesi giungerà finalmente a un esito positivo. Godetevi dunque qualche giorno di meritato riposo, in compagnia delle persone più care e che avete un po’ trascurato. Gioco: meglio rimandare.
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BILANCIA Un po’ a destra, un po’ a sinistra. Scegliete una sana via di mezzo, mentre riflettete bene su quale sia la migliore scelta per voi. Gli astri saranno vostri fedeli amici, e vi doneranno una dose industriale di raziocinio per prendere le migliori decisioni. Benino, niente di più, al gioco.
CASINÒ FRANCESI
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cantautrice, attrice e scrittrice italiana
CANCRO La fiducia con cui, a novembre, saprete affidarvi a persone voi care, sarà ampiamente ricambiata. Saprete accettare consigli molto utili e in grado di dare una svolta molto importante soprattutto alla vostra vita professionale. Siate riconoscenti al vostro partner. La dea bendata vi sorride.
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<-- Nada Malanima
ARIETE La miglior difesa è l’attacco ma stavolta contate fino a cento prima di decidere in tal senso. Avete mai pensato che potreste anche avere torto e che forse è meglio scusarsi e correre ai ripari? Sarete sufficientemente saggi da arrivarci da soli. Per giocare aspettate metà mese.
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12/24/29/47/55/56 3/39/62/73/78/84
Contenuto informativo da operatore gioco legale ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/CONS).