Gioco News Magazine September 2020 - Rivista Gioco News settembre 2020

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2020_

POLITICA

Pier Paolo Baretta Barettai «Ripartire da Intesa in Conferenza unificata» Marcello Minenna «Gioco responsabile, antidoto a illegalità» POKER

Il ritorno dei tornei live SPECIALE

Esports & sport, il matrimonio perfetto PERSONAGGI

Fabio Geda ed Ena Akbari Fulvio Abbate COVER STORY 40

LASLOTDELMESE

LUCKY 7 | L A

TxOdds La resilienza del betting F O R T U N A

S I

F A

I N

S E T T E

ENGLISH PAGES INSIDE

NEW SLOT | POKER | VLT | CASINÒ | ONLINE | IPPICA | SCOMMESSE



numero 9

09

settembre 2020

2020_

Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni

La legge sia uguale per tutti!

Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Michele Bragantini Geronimo Cardia Gianni Carra Ludovico Calvi Phil Clegg Serena Corbellini Mauro De Fabritiis Daniele Duso Marco Fiore Michael Haile Giancarlo Marzo Anna Muzio Nashira Francesco Scardovi Gianfranco Scordato Giuseppe Testi Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Aura G unsplash.com 123rf.com Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.

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RIPARTENZA E CAMBIO GIOCO

Non fosse per l’emergenza sanitaria tuttora in corso, sembrerebbe di essere tornati alla situazione di tre anni

fa. Il gioco è ancora nel pieno caos normativo a livello nazionale, e nel frattempo le Regioni e i Comuni taliani dettano leggi e regolamenti, con le uniche “bacchettate” che arrivano loro dai tribunali amministrativi e dal Consiglio di Stato, che ha di recente censurato l’operato del Comune di Monza al momento di fissare dei limiti orari giornalieri al gioco superiori a quelli che erano stati stabiliti in sede di Conferenza unificata nel 2017 senza motivare adeguatamente perché si dovrebbe essere più severi. Ecco dunque che torna d’attualità il tema del riordino normativo dell’offerta, un’esigenza che era stata sollevata da anni e che aveva portato a un punto fermo, l’Intesa di agosto 2017, che doveva essere anche uno di partenza per dettagliare i contenuti della stessa attraverso un decreto ministeriale. Ma si sa, su questo come su mille altri temi, in Italia quando si è a un passo dal traguardo si inciampa, per conto proprio o a causa dello sgambettto altrui. E dopo tre anni siamo ancora all’Intesa di tre anni fa, considerata valida dal Consiglio di Stato, ma non attuata, anche se secondo molti potrebbe e dovrebbe essere ripresa in mano. Tant’è che, nel frattempo, le Regioni hanno continuato a legiferare, in molti casi anche in maniera più comprensiva nei confronti del settore, e prendendo consapevolezza del fatto che i limiti orari e le distanze fissati hanno generato un Effetto espulsivo che ha finito per favorire soprattutto l’illegalità e sul quale, su queste pagine, abbiamo versato fiumi di inchiostro. Sarebbe bello che questo fiume, passata questa storica e comunque arida estate, si esaurisse, e che l’autunno, che salutiamo con questo nuovo numero della rivista Gioco News, portasse a un nuovo slancio nella definizione di normativa nazionale in materia di gioco, anche sulla scorta del Covid-19, che ha imposto così tanti limiti alla sua offerta da rendere perlomeno comprensibile una riflessione su come rimodularla ai nuovi tempi di emergenza sanitaria. Possibilmente, auspicabilmente, in maniera uniforme, così da dare certezza alle imprese, certo, ma anche all’Erario e ai cittadini. Anna Maria Rengo

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EDITORIALE

anno xii


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POLITICA

04. “Un cronoprogramma per le priorità del Paese” S O M M A R I O

Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ritiene che l’accordo raggiunto in materia di gioco in Conferenza unificata nel 2017 abbia un impianto tuttora valido e attuale, e possa dunque essere la base da cui ripartire.

06. Gioco responsabile contro il virus dell’illegalità

Il Dg di Adm, Marcello Minenna, traccia gli scenari in materia di contrasto a illecito, evoluzione del prodotto, liquidità condivisa, bando online e palinsesto complementare ippico

10. Il nuovo corso delle Regioni

ESTERI

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NORMATIVA

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16. La grande sfida della regolamentazione

Nuotando tra obiettivi e principi, il gioco cerca un difficile compromesso tra le esigenze di Stato e società

18. Internazionalizzare tra tecnologia e

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24. Poker come “X-Factor” 26. I nodi del proibizionismo vengono al pettine

SLOT/VLT

EVENTI

Il difficile riavvio del gioco e, in particolare, di quello terrestre, è certificato dai primi dati relativi alla raccolta degli apparecchi, in calo fino al 35 percento in estate

Dopo la pandemia, dalla Scandinavia alla Cina gli operatori del settore ricominciano a incontrarsi e a scambiarsi idee

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34 34. Salvare il salvabile

innovazione

20. Il gaming torna in fiera

COMMA 7

L’estate 2020 per il mondo del puro intrattenimento italiano è stata sicuramente particolare e ha messo in evidenza la necessità di avviare una serie di cambiamenti, tra cui l’apertura all’online

30. Falsa (ri)partenza

FLIPPER

31. FISCO&SLOT

Dopo la sospensione della classifica internazionale, la passione per la disciplina sopravvive grazie a quello “a distanza”

36. È morto il ranking, viva il ranking


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SCOMMESSE

Il settore del gioco pubblico è chiamato ad un salto di qualità. Sia in termini di strategia che di rappresentanza e reputazione. Solo così si potrà avviare un confronto che non si riduca a interventi fiscali

58. Due candidati, mille sfide

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Il 20 e 21 settembre elezioni comunali a Campione d’Italia, exclave italiana in territorio svizzero tuttora alle prese con la crisi economica, occupazionale e sociale più grave della sua storia Tre (facili) previsioni per

60.

un futuro imperfetto

62. PANNONERO 63. LASLOTONLINEDELMESE

»

Pier Paolo Baretta

CASINÒ

INTERVISTE

42. Bookmaker under and over, dal lockdown alla

64. La storia rivive nel gioco

frenesia del restart

Dalla chiusura delle agenzie al fermo delle competizioni sportive in tutto il mondo o quasi, ecco come ha reagito il mercato del betting che spera in una ripartenza immediata e assai ravvicinata

46. Trevisani (Sky Sport): “Un 2020 irreale per colpa del virus, ecco come affrontarlo” 47. LEDRITTEDELMAESTRO

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(in scatola) e nelle parole di Abbate/ Lo scrittore della “Peste

Nuova”, ulteriore rilettura in tempo di Covid-19 del capolavoro di Albert Camus, racconta a Gioco News il suo rapporto col mondo dell’intrattenimento Niente giochi per il giovane Ena/ Fabio Geda ed Enaiatollah Akbari tornano nelle librerie con il sequel del fortunatissimo “Nel mare ci sono i coccodrilli”

65.

ESPORTS

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rubriche

51.

english pages

GIOCO &ARTE

DALMONDO

DANON PERDERE

ILUOGHI DELGIOCO

RIFLESSIONI DAORSO

L’OROSCOPO

GIOCO &PSICHE

L’AVVOCATO DELDIAVOLO

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LAVLT DELMESE

38

GIOCO &TECNICA

IPPICA

PANNONERO

DANON PERDERE

DALMONDO

LOSFIZIO DELGIOCO

POKER

PROMOSPACE

Il fenomeno continua a fare proseliti, non solo nel calcio (anche femminile) ma pure nel basket e in altre discipline ALBARDEGLIESPORTS

GIOCO &ARTE

48. Sports & eSports, una strategia win win

DALMONDO

66. DALMONDO 68. L’ORADELGIOCO 70. DANONPERDERE 72. VOXMANAGER 74. GIOCHIDABAR 76. GIOCARECONGUSTO 78. GIOCO&RETAIL 80. GIOCO&PSICHE 82. L’AVVOCATODELDIAVOLO 84. LASLOTDELMESE 86. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO

88. The great challenge of regulation 90. Between technology and interna-

GIOCARE GIO CONGUSTO

NUOVE TENDENZE

POKER STRATEGY

TORNE

LADI OVATI

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ANDO

LEAVVENTURE DAROONEY

RIFLESSIONI DAORSO

88. TxOdds, la resilienza del betting 85. NEWSLETTER

ANDO

NEWSLETTER

LEAVVENTURE DAROONEY

LASLOT DELMESE

L’AVVOCATO DELDIAVOLO FISCO&SLOT

aziende GIOCARE GIO CONGUSTO

LASLOT DELMESE

PANNONERO

NUOVE TENDENZE

years after the legalisation process

94. Gaming fairs come back

POKER STRATEGY

54. 56.

LEAVVENTURE DAROONEY

Francesco Di Domenico vince l’Ipo 888Poker San Marino su 756 entries che hanno generato una prize pool da 348mila euro Il ritorno del gioco dal vivo Camosci d’oro

NEWSLETTER

DANON PERDERE

52. Il campione post lockdown nel poker live è Dido!

RIFLESSIONI DAORSO

Bilancio in chiaroscuro per l’estate dell’ippica italiana, con le associazioni degli ippodromi che chiedono un impegno politico per riformare il settore

LEAVVENTURE DAROONEY

DANON PERDERE

38. Speranze autunnali

GIOCO &PSICHE

PANNONERO

DALMONDO

LOSFIZIO DELGIOCO

I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE

tionalization

92. The lure of the brand 93. The state of Us Sport Betting two


politica

P I E R

P A O L O

B A R E T T A

Un cronoprogramma per le priorità del Paese

“S

di Anna Maria Rengo

Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo

Baretta evidenzia la necessità di non ono stati mesi difficili, mesi in cui l’emergenza sanitaria ed trascurare settori strategici e presidi di economica determinata dal coronavirus ha costretto tutti legalità e, per quanto attiene noi, Governo in primis, a rivedere priorità e ambiti di innello specifico il riordino dell’offerta del tervento”. Prima di parlare, nell’intervista rilasciata a Gioco gioco, ritiene che l’accordo raggiunto in News, del settore giochi, di cui si è occupato da sottoseConferenza unificata nel 2017 abbia un gretario all’Economia durante i governi impianto tuttora valido e attuale, e possa Letta, Renzi e Gentiloni, Pier Paolo Badunque essere la base da cui ripartire retta, esponente del Pd che nel Conte 2 sta continuando a occuparsi del dossier relativo al comparto, ripercorre questi ultimi mesi di attività governativa. “Era necessario fare in fretta – spiega il sottosegretario - per supportare imprese, liberi professionisti e famiglie, messi in difficoltà dalla crisi economica e dalla riduzione di reddito e lavoro. Per questo, trovo ingiustificate le accuse di chi rimprovera al Governo di aver messo in campo solo misure spot, solo bonus a pioggia. La cassa integrazione, il reddito di emergenza, il bonus baby sitter e quello per professionisti e artigiani, i congedi parentali, la sospensione delle tasse hanno consentito al sistema Paese di reggere quest’onda d’urto senza precedenti. Questo è il momento della ricostruzione e della ripartenza. Dobbiamo farlo con gli strumenti che l’Europa mette a disposizione degli stati membri. Dopo i fondi Sure per lavoro e cassa integrazione, dobbiamo essere capaci di sviluppare una strategia e progetti credibili per gli oltre 200 miliardi di euro– tra finanziamenti a fondo perduto e prestiti - del Recovery fund, senza dimenticare i tanti cantieri che erano aperti pri-

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POLITICA PIER PAOLO BARETTA

ma del Covid-19, come quello sulla riforma fiscale. È il momento della crescita e dell’equità sociale”. Sottosegretario, in questo quadro, il Governo intende mettere mano al riordino dell’offerta di gioco in Italia? “Era uno dei cantieri sui quali si stava iniziando a lavorare prima dell’emergenza coronavirus. Ora dobbiamo individuare le priorità del Paese e definire un cronoprogramma, perché settori strategici per il nostro sistema economico e fiscale, presidio di legalità in un momento così delicato per le infiltrazioni criminali, non siano trascurati”. L’accordo raggiunto nel 2017 in sede di Conferenza unificata può essere un punto di ripartenza o è ormai superato? “Credo che quell’accordo resti di grande attualità, non solo perché raccolse un consenso unanime da parte di società civile, Governo, Regioni, Province e Comuni, ma perché aveva come minimo comun denominatore l’idea di equilibrio, come ha riconosciuto lo stesso Consiglio di Stato. Riduzione dei punti gioco e delle slot e conseguente riequilibrio nella distribuzione territoriale del gioco pubblico; lotta alla ludopatia e controllo di un settore che rischiava una pericolosa deriva; quindi, equilibrio tra legalità e tutela della salute pubblica. Dobbiamo ripartire da quell’accordo perché forniva un quadro nazionale unico, rispettava le autonomie locali, contribuiva a ridurre l’offerta, tutelare i cittadini e gli investimenti esistenti e a dare certezze di prospettiva al settore. Con il tempo si è riconosciuta l’efficacia di quel metodo di concertazione e il valore dei contenuti di quell’accordo, alcune parti del quale, come la banca dati per gli enti locali, sono diventate realtà. Dopo tre anni – e soprattutto dopo il virus – alcuni aspetti tecnici e numerici meritano di essere aggiornati, ma l’impianto dell’accordo resta ancora valido e attuale”. Ormai tutte le Regioni italiane, tranne la Sicilia il cui iter legislativo è in corso, hanno normato in materia di gioco, e in molte sono anche intervenute con ulteriori modifiche o correttivi. Quali sono gli spazi e le priorità del Governo sotto questo profilo? “Dobbiamo ripartire da un assunto che era alla base del testo dell’accordo: la linea proibizionista non fa sparire del tutto il gioco, al massimo lo nasconde, creando zone a luci rosse e diffusione dell’illegalità. Non può essere questo il lavoro di un buon amministratore. Combattere il gioco patologico, contrastare il gioco illegale, limitare e controllare quello legale, qualificarlo e regolamentarlo, è l’obiettivo che ci siamo sempre posti. Non dimentichiamo che, in questa ottica, ho tagliato più di un terzo delle Awp e che, anche a seguito degli interventi degli enti locali, dai 100mila punti gioco del 2017, siamo scesi a poco meno di 70mila. Non dobbiamo, ora, correre il rischio che la frammentazione delle regole produca un disequilibrio tale da lasciare il territorio senza presidi di legalità”. Le aziende del gioco sono state fortemente penalizzate dal Covid-19 e le loro location sono state tra le ultime in Italia a ripartire. Sarà possibile studiare misure ad hoc, sia di tipo

PALAZZO PIACENTINI, SEDE DEL MISE

economico che normativo, per sostenere il settore e la sua occupazione? “L’intero Paese ha fortemente risentito delle restrizioni e delle chiusure imposte dall’epidemia, ma il Governo ha varato misure in grado di sostenere in modo generalizzato il sistema delle imprese e del lavoro. È su quegli strumenti e su quelle misure che bisogna fare leva. Con il decreto Rilancio, ormai definitivamente convertito in legge, è stata prevista l’ulteriore tassazione delle scommesse sportive, oltretutto in un momento in cui le agenzie erano chiuse. Pensa che l’industria del gioco legale sia sufficientemente tutelata e che ci siano margini per chiederle ancora di più? “Il settore del gioco pubblico è chiamato ad un salto di qualità. Sia in termini di strategia che di rappresentanza e reputazione. Solo così si potrà avviare un confronto che non si riduca a interventi fiscali”. Il Casinò di Campione d’Italia è chiuso ormai da luglio del 2018, su quello di Saint Vincent pende una istanza di fallimento. Il Governo ha volontà e possibilità di intervenire su questi due casi e, in generale, su un riordino normativo anche dei casinò? “Le crisi di questi anni hanno dimostrato che il settore dei casinò ha bisogno, in Italia, di una riorganizzazione normativa complessiva, che porti a un equilibrio tra gestione amministrativa e controllo pubblico. Prima del lockdown, avevamo iniziato a lavorare, in sinergia con il ministero dell’Interno, per definire un quadro normativo compatibile con il rilancio del Casinò di Campione. È ora di riprendere in mano quel dossier”. Lei è candidato a sindaco di Venezia. Se sarà eletto, quali saranno le scelte che farà in merito al suo incarico di governo? “Se sarò eletto sindaco mi dimetterò immediatamente da sottosegretario per stabilirmi a Venezia e fare il sindaco a tempo pieno”.

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politica

M A R C E L L O

M I N E N N A

Gioco responsabile contro il virus dell’illegalità

“P

di Francesca Mancosu

Il direttore generale dell’Agenzia delle

rima di parlare del futuro mi permetta di parlare del predogane e dei monopoli, Marcello sente. Ho l’onore di guidare un’Agenzia il cui personale, con Minenna, traccia i prossimi scenari grande senso del dovere e spirito di sacrificio, ha saputo dare per il settore in materia di contrasto a un contributo fattivo al benessere collettivo in un momento di grande illecito, evoluzione del prodotto, liquidità crisi. Le donne e gli uomini dell’Agenzia hanno permesso di superare condivisa, bando per le concessioni le difficoltà che la pandemia di Covid-19 ci ha posto innanzi e la loro online e palinsesto complementare ippico. azione ha consentito di mantenere attiva la filiera logistica necessaria ad approntare tutti i presidi indispensabili a supportare lo sforzo profuso per evitare che la tragedia assumesse dimensioni maggiori. Per quanto riguarda il futuro, le chiedo scusa, ma, premesso che sono prima necessari e opportuni alcuni momenti di confronto istituzionale e di coordinamento con gli altri attori che operano con proficua sinergia nei settori di nostra competenza, preferisco non fare proclami ma lasciare che siano i fatti a parlare. Posso solo dirle che le attività di Adm saranno sempre finalizzate ad assicurare, da un lato, il rispetto della legalità e della tutela della salute dei cittadini, soprattutto di quelli più vulnerabili, e, dall’altro, a supportare la competitività del sistema Italia”. Si presenta così Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli dal febbraio 2020, che a Gioco News traccia un bilancio dei suoi primi mesi di mandato in cui ha dato impulso a diversi provvedimenti per la riorganizzazione dell’ente, e a molti interventi in materia di gioco, fra cui spicca la firma del Regolamento operativo del Comitato per il contrasto al gioco illegale e la tutela dei minori, insieme con le forze dell’ordine. Quali saranno le linee guida di questo importante strumento di lotta all’illegalità e cosa dobbiamo attenderci per i prossimi mesi? “La presenza del Capo della Polizia, del Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri e del Comandante generale della Guardia di finanza presso la sede di Adm e l’apposizione della loro firma sul Regolamento operativo del Comitato per il contrasto al gioco illegale e la tutela dei minori, da me presieduto, testimonia la grande attenzione dei vertici delle istituzioni per questo importante organo. Tra gli obiettivi primari sottesi all’istituzione del Comitato vi è la realizzazione di un tavolo di lavoro interforze che ponga in essere un’azione sinergica e coordinata tra Adm e le forze dell’ordine, impegnate nel settore, volta a contrastare il gioco illegale e le infiltrazioni della criminalità organizzata, perseguendo il fine della sicurezza del gioco e della tutela dei minori e, al contempo, inviando, all’esterno un forte, concreto ed effettivo, segnale di coesione istituzionale e unità d’intenti.

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POLITICA MARCELLO MINENNA

Nel corso del 2019 Adm ha controllato 34.920 esercizi, ha segnalato all’Autorità giudiziaria 644 persone, ha effettuato oltre 1.000 sequestri e contestato 5.231 violazioni amministrative. Infine, sono stati sospesi 39 esercizi nei quali veniva consentito il gioco dei minori. Per il futuro, d’intesa con gli altri componenti del Comitato, contiamo di rafforzare l’azione di contrasto al gioco illegale anche attraverso l’utilizzo di nuovi strumenti investigativi che consentano al personale dell’Agenzia un’attività di indagine sempre più penetrante ed efficace come, ad esempio, l’organizzazione di azioni di controllo usufruendo del fondo previsto dall’articolo 29 del Dl N. 124/2019 per finanziare operazioni di controllo sotto copertura”. Quanto è importante assicurare il gioco responsabile, anche e alla luce dei recenti casi di cronaca che hanno visto la criminalità “approfittare” dell’emergenza legata al Covid? “Storicamente il presidio del territorio è un aspetto fondamentale per quanto riguarda l’attività dell’Agenzia in tema di dogane e di accise. Ora l’intento è quello di potenziarlo anche per ciò che concerne i giochi. Il presidio del territorio, infatti, è funzionale a prevenire le situazioni patologiche riguardanti operatori, concessionari e non concessionari. È lo strumento per assicurare i dovuti livelli di protezione agli utenti: i giocatori devono essere consapevoli che se si recano in una tabaccheria, una ricevitoria, una sala giochi, un’agenzia sono comunque tutelati dallo Stato. Per raggiungere tale consapevolezza occorre vigilare, ed eventualmente reprimere, qualsiasi situazione che possa degenerare nell’irregolare o, peggio, nel mondo dell’illegale. Illegalità che, come la cronaca dimostra, è legata a interessi delle organizzazioni criminali. Il settore dei giochi, infatti, per le sue stesse caratteristiche, si può prestare a fenomeni di riciclaggio e autoriciclaggio. Io stesso, prima del lockdown, avevo programmato un tour del Paese per incontrare le Istituzioni sul territorio e presentare progetti volti a consentire un adeguato controllo sul gioco e sui fenomeni patologici che possono agganciarsi allo stesso. L’applicativo Smart (Statistiche monitoraggio e analisi della raccolta territoriale del gioco fisico) rappresenta sicuramente uno strumento utile che i nostri amministratori locali potranno utilizzare per monitorare flussi e territori maggiormente esposti a criticità. Per questi motivi, massima è l’attenzione a che il funzionario di Adm effettui attività di controllo del territorio e

Le azioni di Adm sui giochi nel 2019

34.920 644 1.000+ 5.231 39

gli esercizi controllati le persone segnalate all’Autorità Giudiziaria i sequestri effettuati le violazioni amministrative contestate gli esercizi sospesi nei quali veniva consentito il gioco ai minori

ciò è avvenuto anche nel periodo del lockdown dove, a fronte dei divieti che hanno inibito l’attività di gioco fisico, l’Agenzia ha dato impulso a un’attività di intelligence per far emergere situazioni che apparivano come gioco online ma che in realtà si svolgevano in modo ‘fisico’. Il potenziamento delle attività di intelligence si basa sull’utilizzo di database alimentati dagli uffici periferici, dagli uffici centrali e dagli stessi concessionari che, attraverso appositi incroci con le informazioni a disposizione dell’amministrazione finanziaria, permettono ai funzionari, nella loro veste di ufficiali di polizia giudiziaria, di individuare le situazioni patologiche. Gli scommettitori devono comprendere l’importanza della raccolta di informazioni da parte dell’Agenzia e, soprattutto, che tale attività non ha come fine quello di controllare le scelte individuali dei singoli ma, piuttosto, di realizzare strumenti utili alla loro protezione. Occorre peraltro evitare che le azioni volte a tutelare la legalità siano percepite in modo errato dai cittadini, onde impedire che la domanda si sposti verso forme di gioco apparentemente più ‘semplici’ ma in realtà non protette e strumentali alla criminalità organizzata. Il gioco responsabile è il primo antidoto all’illegalità e all’infiltrazione mafiosa”. Come vede il ritorno alla “normalità” del settore dei giochi dopo i tre mesi di “fermo” per l’emergenza Covid-19? “Quello che mi auguro è che il Paese possa tornare il prima possibile alla ‘normalità’, in tutte le sue componenti e in tutti i suoi settori. Comunque, come le ho detto, il fermo ha riguardato il solo gioco ‘fisico’; ciò non di meno, in futuro sarà importante recuperare quelle quote di mercato che, stante la domanda anelastica, sono state intercettate dall’offerta illegale. Ciò, non solo per sottrarre liquidità alla criminalità o per recuperare gettito alle casse dello Stato, ma piuttosto per rafforzare la tutela delle categorie più deboli, in particolar modo i minori, attraverso la repressione del gioco illegale. È questa una sfida che l’Agenzia affronterà al fianco delle altre forze dell’ordine e che probabilmente richiederà un sapiente ricorso a forme di innovazione di prodotto (introduzione di novità nel mondo dei giochi e modernizzazione dei prodotti già esistenti) e innovazione di processo (ricorso a tecnologie sempre più sicure e tutelanti per gli utilizzatori)”. Nel 2017 è stato siglato l’accordo con Francia, Spagna e Portogallo per la condivisione dei tavoli di poker online ma anche di altri giochi. C’è la possibilità di riprendere quel discorso visto che accanto alle room autorizzate in Italia assistiamo ad un proliferare di un utilizzo diffuso di Vpn, Proxy per giocare sulle room dot com e App cinesi totalmente illegali? “L’accordo del 2017 fu siglato proprio a Roma e l’Adm fu tra i promotori, in quanto l’ampliamento dell’offerta del gioco legale da sempre ha costituito uno fra i principali deterrenti per l’espansione del gioco illegale, che non prevede regole né protezione per i cittadini. Prima

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politica

MARCELLO MINENNA

di attivare la cosiddetta ‘liquidità condivisa’ fra i quattro “Sulle scommesse, offerte sia nelle sale gioco che online, Paesi firmatari dell’accordo sono stati sollevati in Italia, si è verificato effettivamente uno ‘stop’ dovuto principalin sede politica, alcuni dubbi circa i rischi di tali modamente al blocco di tutti gli eventi sportivi, primo fra tutti lità di gioco sotto il profilo del riciclaggio di denaro e il calcio. Invece negli altri settori del gioco online (poker, l’Agenzia ha ritenuto di operare una riflessione sull’opslot, giochi di carte e da casinò) non si può parlare di uno portunità di proseguire su quella strada. Da allora sono ‘stop’, anzi piuttosto si è registrato un moderato aumenstate emanate due direttive Ue in to, in quanto non vi è stato un fermo materia di antiriciclaggio che hanno dell’offerta come per il gioco negli «Il gioco responsabile introdotto misure specifiche per la esercizi commerciali e le condizioni è il primo antidoto all’illegalità di maggiore permanenza in casa dei prevenzione del fenomeno anche nel settore del gioco e alla cui osservanza cittadini hanno agevolato il ricorso a e all’infiltrazione mafiosa» sono tenuti i concessionari italiani tale modalità di gioco. come anche gli operatori autorizzati Come è noto, le nuove concessioni degli altri Paesi europei per l’offerta di gioco online. per il gioco a distanza partiranno dal 1° gennaio 2023 e Pertanto, ad oggi, in linea teorica non vi è una preclunella prima parte del 2021 è prevista l’emanazione di un sione ad affrontare il tema della ‘liquidità condivisa’ per nuovo bando di gara. Ovviamente, nelle nuove concesvalutarne la praticabilità nel momento attuale e l’applisioni non sarà possibile fornire disposizioni diverse da cabilità ad una o più modalità di gioco. quelle previste dalla legge anche in materia di pubblicità: Quanto al ‘proliferare’ dell’utilizzo dei siti di gioco illeallo stato vige il divieto previsto dal decreto ‘Dignità’ e ad gale vorrei cogliere l’occasione per rammentare che in esso non si può derogare”. tali siti sia l’offerta di gioco che la partecipazione dei gioA che punto è l’attuazione della riforma dell’offerta di procatori è un reato e che l’Agenzia, negli ultimi due anni, grammi di scommesse ippiche complementari al programma ha intensificato in maniera rilevante l’attività di contraufficiale delle scommesse ippiche di cui Adm ha pubblicato le sto mediante l’inibizione di un numero record di tali linee guida nell’aprile 2019? siti: oltre 1.000 siti nel 2018 e altrettanti nel 2019, risulta“La raccolta delle scommesse ippiche tramite il cosidti mai raggiunti prima. detto ‘palinsesto complementare ippico’ è stata avviata Le inibizioni sono state poi accompagnate da segnalada qualche mese da parte di alcuni grandi concessionari zioni di reato sulla base delle quali le forze dell’ordine e (Snaitech, Sisal e Betflag). Altri concessionari stanno terla magistratura hanno svolto indagini e hanno eseguito minando l’iter tecnologico ed amministrativo per poter importanti operazioni giudiziarie. offrire programmi di scommesse ippiche complemenAttualmente, si sta proseguendo in tale direzione intentari al programma ufficiale e, a breve, attiveranno questa sificando ulteriormente le verifiche. Peraltro, in questo modalità di raccolta. campo, il recente decreto legge cosiddetto ‘Agosto’ ha amQuello che emerge in modo inequivoco, pur in un mopliato i poteri dell’Agenzia consentendole di affrontare la mento complesso come è questo che stiamo vivendo, è materia in modo adeguato alle sfide poste dagli sviluppi che il palinsesto complementare ha incontrato il graditecnologici e dalle modalità di comunicazione a distanza”. mento del pubblico ottenendo un notevole successo (la Sulle scommesse e sul gioco raccolta si attesta sui 150mila euro al giorno con soli tre online: dopo l’ennesimo stop concessionari). al settore c’è la possibilità di In questa prospettiva, bisogna tenere conto del ritorno rivedere il bando per le consociale del complementare ippico, dato che una parte cessioni online? Per i nuorilevante delle somme provenienti dal gettito della racvi operatori sarà possibile colta è destinato, oltre che a costituire i montepremi, fare pubblicità o dovranno al finanziamento degli impianti e della trasmissione acquistare una licenza ridegli eventi ippici nonché delle provvidenze per l’alspettando pedissequamente levamento dei cavalli, con positivi riflessi sull’intera il decreto Dignità? filiera ippica”. L UI

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Marcello Minenna (Bari, 26 dicembre 1971) è un civil servant, economista esperto in matematica finanziaria, attualmente direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. In precedenza direttore dell’Ufficio Analisi quantitative e innovazione finanziaria della Consob e chair della task force MiFid2 del Comitato per l’analisi economica e dei mercati (Cema) presso l’Esma, è autore

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di diverse pubblicazioni tra cui: “The incomplete currency”, edito in inglese da Wiley & Son (2016) ed in italiano da Ediesse col titolo “La moneta incompiuta” (2016), con prefazione di Romano Prodi, in cui analizza l’architettura dell’eurozona, evidenziandone le criticità e le possibili soluzioni; “A quantitative framework to assess the risk-return profile of nonequity products”, edito da Riskbooks

(2009), in cui illustra un set di indicatori probabilistici, derivati dal teorema fondamentale dell’asset pricing, per la misurazione dei rischi dei prodotti finanziari; “A guide to quantitative finance”, edito da Riskbooks (2006), un testo di divulgazione di finanza stocastica. Scrive regolarmente su temi di economia finanziaria su Il Sole24ore, il Wall Street Journal e il Financial Times.



politica

PH. ESTEE JANSSENS, UNSPLASH

Il nuovo corso delle Regioni Il 20 e 21 settembre si voterà per scegliere i governatori e i consiglieri di Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia e Valle d’Aosta. Un banco di prova importante per il Governo e anche per il settore del gioco. di Francesca Mancosu

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POLITICA IMPRESSIONI DI SETTEMBRE

S

alvo imprevedibili colpi di scena legati alla pandemia di Covid-19, il mese di settembre sarà decisivo per definire gli scenari politici dell’Italia per i prossimi 5 anni. Anche se quelle in calendario il 20 e 21 settembre sono propriamente elezioni “amministrative”, i risultati delle urne come sempre accade avranno ripercussioni importanti anche sul Governo nazionale, che avrà l’occasione per testare il gradimento degli italiani dopo questi ultimi, impegnativi, sei mesi e se necessario, rivalutare i suoi rapporti di forza interni. Sul piatto il rinnovo dei consigli comunali di oltre mille città - tra cui quindici capoluoghi di provincia e tre di regione, fra cui Venezia, Reggio Calabria, Trento, Bolzano e Arezzo, di cui abbiamo parlato nello scorso numero della nostra rivista – e soprattutto della guida di sette regioni. Con quasi 50 candidati alla presidenza in Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia, mentre in Valle d’Aosta saranno gli elettori a scegliere i 35 consiglieri regionali a cui poi spetterà il compito di designare il presidente. Un appuntamento che completa un po’ il quadro abbozzato agli inizi del 2020, con la conquista della poltrona di governatore dell’Emilia Romagna da parte di Stefano Bonaccini (Partito democratico) al suo secondo mandato, e l’affermazione di Jole Santelli in Calabria, da sempre nelle fila di Forza Italia. E che potrebbe incidere fortemente anche sulla futura regolamentazione “locale” del gioco, visto che fra le Regioni più attese alcune sono territori-chiave per il comparto. Come ad esempio la Liguria, che da tempo aspetta una nuova normativa in materia, dopo la proroga “a data da destinarsi” dell’entrata in vigore anche per le autorizzazioni in essere della legge del 2012 decisa dalla Giunta Toti nel 2018, in previsione di una omogeneizzazione nazionale delle regole, come noto mai arrivata. A sfidare il governatore uscente, candidato per il centrodestra, saranno Carlo Carpi (Lista Carpi), Marika Cassimatis (Base Costituzionale), Giacomo Chippori

(Grande Liguria), Gaetano Russo (Il Popolo della Famiglia-Democrazia Cristiana), Alice Salvatore (Il Buonsenso), Davide Visigalli (Riconquistare l’Italia), Ariste Fausto Massardo (Italia Viva) e Ferruccio Sansa, sostenuto da Pd e M5S, e da una lunga serie di liste, uno dei pochi a prendere espressamente posizione in materia di gioco nel suo programma elettorale. I cui capisaldi sono sanità, ambiente, trasporti, cultura e innovazione, turismo. “Sono cinque, come le dita di una mano. Ma non hanno lo stesso peso. La sanità, da sola, copre l’80 per cento del bilancio della Regione Liguria, così come, punto più punto meno, delle altre regioni. È soprattutto su questo punto che dovrebbe concentrarsi il giudizio dei cittadini. E su questo punto, come su tutti gli altri, noi cambieremo completamente impostazione partendo dalle persone. Si è cristallizato negli anni un rapporto malsano tra politica e potentati: dobbiamo spazzare via questa casta e governare non nell’interesse dell’1 per cento dei cittadini, per quanto influenti, ma per il 100 per cento dei cittadini”, rimarca, per poi annunciare l’intenzione di conferire ad uno dei suoi assessori, in caso di elezione, una delega specifica per la lotta alle mafie, al gioco d’azzardo e all’illegalità. “Le mafie purtroppo sono assai presenti nella nostra regione. Me ne sono occupato spesso nelle mie inchieste giornalistiche (Sansa per candidarsi ha interrotto la sua collaborazione con Il fatto quotidiano, Ndr), evidenziando il rapporto tra criminalità organizzata e gioco d’azzardo, purtroppo non solo quello illegale. Il gioco in alcuni casi è un modo di investire che le mafie seguono per ripulire legalmente il denaro frutto di estorsioni o spaccio di droga”. Visto l’impegno preso in questo senso, chiediamo a Sansa cosa dovrebbe contenere, secondo lui, una nuova normativa regionale sul gioco tenendo conto sia della tutela della salute dei cittadini che della necessità di salvaguardare i tanti posti di lavoro del settore. “Ripartirei dalla vecchia, purtroppo bloccata da questa giunta, e la renderei ancora più penetrante. Più incisiva. Va impedita la presenza di sale gioco a meno di una certa distanza dalle scuole o da altri luoghi sensibili, vanno approntati sgravi fiscali per chi, ad esempio le tabaccherie, rinuncerà al gioco d’azzardo. Vanno promossi di fronte ai cittadini gli esercizi che eliminano le slot machine, ad esempio con pubblicità gratuite. Certo, in

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FERRUCCIO SANSA

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politica

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questi anni di liberalizzazione consentita dalla Giunta Toti, le cose sono cambiate in peggio e non possiamo pretendere che le imprese oggi esistenti chiudano da un giorno all’altro, ma va studiata una scadenza. Toti aveva promesso di sospendere le restrizioni in attesa di varare un provvedimento organico. Ma come al solito era solo propaganda, la sua. Le sale gioco ormai sono diventate troppe, persino a giudizio degli stessi gestori. Certo, è necessario aiutare i gestori di bar ed esercizi, premiando chi rinuncia ai giochi. Ma bisogna tenere conto di una cosa essenziale: nel gioco, anche quello legale, le persone più deboli rischiano di perdere una fetta essenziale dei loro risparmi. Pensionati e disoccupati si impoveriscono così. È una tassa occulta sulla povertà. La ludopatia è una piaga terribile. Pensate che i liguri spendono in media oltre 1200 l’anno a testa solo nel gioco legale. Ma è una media: centinaia di famiglie sono in rovina, spesso sono le più povere e indifese di fronte a una forma di dipendenza che possiamo paragonare all’alcolismo e persino alla droga, visto che spesso si superano i confini della legalità. Parlavo all’inizio di sanità: la prima cosa da fare è salvare le persone dall’overdose di gioco d’azzardo con terapie adeguate. Ma poi sono necessarie altre due azioni: combattere lo ‘spaccio’, e dunque ridurre drasticamente la presenza di slot machine, e diffondere con opportune campagne il rifiuto del gioco d’azzardo. Il Governo deve fare sicuramente di più per aiutare le Regioni in questo senso, forse addirittura dovrebbe prendere l’iniziativa commissariando le regioni che, come la Liguria di Toti, non fanno nulla per arginare questa piaga sociale”. Fra i governatori papabili c’è anche Irene Galletti del Movimento cinque stelle, candidata in Toscana contro Eugenio Giani presidente del consiglio regionale uscente per una coalizione di centrosinistra sostenuto da sei liste, Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, Tommaso Fattori (Toscana a sinistra), Roberto Salvini (Patto IRENE GALLETTI

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per La Toscana - Roberto Salvini presidente), Marco Barzanti (Pci) e Salvatore Catello (Pc). “Io voglio una Toscana capace di garantire servizi pubblici di qualità ad aziende e cittadini. Per farlo serve un piano di investimenti sulla banda larga, da portare in ogni angolo della Toscana, sulle infrastrutture, a cominciare dai collegamenti tra centro e periferia, e sulla sanità per rimettere finalmente al centro l’individuo e non l’ospedale. Queste sono le tre condizioni indispensabili per cominciare a creare una Toscana sostenibile”, esordisce la pentastellata. In tema di gioco legale, Galletti ha le idee chiare. “L’azzardo, che non è un gioco, è un disturbo che pesa per 110 miliardi sulle tasche degli italiani ogni anno. Una piaga sociale che in Toscana colpisce 30.000 giocatori patologici che negli ultimi 6 anni sono aumentati di 6 volte. Firenze è il capoluogo italiano dove vengono spesi più soldi, 1.600 euro a testa, il 6 percento in più della media nazionale, complice anche l’altissima presenza di slot machine, mentre a Prato la spesa pro capite annua arriva a 3707 euro, neonati inclusi. Sono numeri che impongono azioni di contrasto forti. La limitazione della pubblicità diretta e indiretta deve essere il primo intervento (è già vietata dal decreto Dignità, dal 2018, Ndr), ma allo stesso tempo riteniamo che debba essere posta una grande attenzione alla percezione dei rischi. Per prima cosa bisogna smettere di chiamarlo ‘gioco’ d’azzardo. La recente legislazione regionale ha cercato, pur con qualche resistenza, di andare in quella direzione, coinvolgendo anche gli operatori commerciali del settore e gli stessi operatori dei SerD e del terzo settore”. A livello nazionale, invece, l’aspirante governatrice si aspetta dal Governo “un quadro normativo che consenta ai governatori delle Regioni maggiormente esposte all’azzardopatia, di prendere provvedimenti restrittivi contro le nuove aperture. Mi aspetto un ampliamento della definizione di ‘luoghi sensibili’ sufficiente a rendere efficaci i provvedimenti dei sindaci. Altrimenti ci prendiamo in giro e i Comuni si trovano costretti a contenziosi amministrativi le cui uniche vittime sono i cittadini più fragili. Cominciamo a chiamare le cose con il loro nome. Altro che gioco legale”.

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Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)


politica

Le sfide più attese Oltre a Liguria e Toscana, il menu delle Regionali prevede diversi altri scontri di rilievo. Fra i quasi 50 candidati alla poltrona di governatore regionale ci sono anche i 9 del Veneto, che pochi mesi fa ha dato vita ad una legge che, fra l’altro, ha reso omogenee sul territorio regionale le fasce orarie di interruzione quotidiana del gioco, supporta i Comuni nel contrasto al fenomeno, e prevede un distanziometro differenziato a seconda della grandezza delle città, e deroghe per le attività già esistenti all’entrata in vigore della normativa. Qui Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia puntano sul secondo mandato del presidente uscente Luca Zaia. A sfidarlo Arturo Lorenzoni, ex sindaco di Padova ed espressione di una lista civica, con il sostegno di Pd, liste Volt e + Europa, Enrico Cappelletti (M5S), Daniela Sbrollini (Italia Viva, Psi, civica per il Veneto e Pri), Paolo Benvegnù (Solidarietà Ambiente Lavoro), Patrizia Bartelle (Veneto Ecologia e Solidarietà), Antonio Guadagnini (Partito dei Veneti), Simonetta Rubinato (Veneto per l’autonomia) e Paolo Girotto (Movimento 3V Libertà di Scelta). Nelle Marche, che dal 30 agosto 2021 in virtù della normativa regionale dovrebbe espellere gran parte delle attività di gioco dal territorio, con gravi conseguenze sull’occupazione del settore, si fronteggiano 8 candidati. Oltre a Gian Mario Mercorelli (M5S), Maurizio Mangialardi per il centrosinistra (Insieme Marche) e Francesco Acquaroli per il centrodestra (RicostruiAmo le Marche), ci sono Anna Rita Iannetti (Movimento 3V - Vaccini Vogliamo Verità - Libertà di scelta), Alessandra Contigiani (Riconquistare l’Italia – Fronte So-

C O M E

S I

V O T A ,

N E L

R I S P E T T O

Grazie al decreto Elezioni (decreto-legge n. 103/ 2020) il voto per le Regionali si terrà in parallelo a quello per il primo turno delle Amministrative e a quello per il referendum sul taglio dei parlamentari. Secondo norme per ben precise, per evitare la diffusione del Covid-19 nelle consultazioni in calendario il 20 e 21 settembre e garantire la partecipazione attiva anche agli elettori positivi al virus collocati in quarantena ospedaliera o domiciliare, e a tutti coloro che si trovano in isolamento fiduciario. Sempre nel rispetto, lo ricordiamo, delle misure precauzionali già previste dal protocollo sanitario e di sicurezza, sottoscritto dai ministri dell’Interno e della Salute. La prima norma riguarda le modalità di inserimento delle schede elettorali nell’urna: “Nel referendum popolare confermativo e nelle elezioni regionali ed amministrative dell’anno 2020, l’elettore, dopo essersi

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D E L L E

vranista Italiano), Roberto Mancini (Dipende da Noi), Fabio Pasquinelli (Lista Comunista! Per le Marche), e Sabrina Banzato (Vox Italia-Marche). Scendendo in Campania, che quest’anno ha dato vita ad una delle leggi ritenute fra le più equilibrate d’Italia, contemperando la tutela della salute con quella dei lavoratori del comparto, risalta la ri-candidatura del governatore uscente Vincenzo De Luca per il centrosinistra, sostenuto da 15 liste, Stefano Caldoro per il centrodestra, sostenuto da 6 liste, Valeria Ciarambino per il M5S, Giuliano Granato per Potere al Popolo, Luca Saltalamacchia per Terra, Sergio Angrisano per la lista Terzo Polo, Giuseppe Cirillo per il Partito delle Buone Maniere. Altro tentativo di “bis” in Puglia - che dal 1° gennaio 2020 ha eliminato la retroattività della precedente legge sul gioco, tutelando le attività già esistenti - con la ricandidatura di Michele Emiliano (Pd), insidiata da Raffaele Fitto (centrodestra) e Antonella Laricchia (M5S), Ivan Scalfarotto (Italia Viva, +Europa e Azione), Mario Conca (Cittadini pugliesi), Pierfranco Bruni (Movimento Fiamma Tricolore), Nicola Cesaria (Lavoro Ambiente Costituzione) e Andrea D’agosto (Riconquistare l’Italia). Discorso a parte per la Valle d’Aosta, dove il presidente verrà eletto dai consiglieri candidati nelle 12 liste presentate: Alliance Valdôtaine, Progetto Civico Progressista, VdAlibra con Partito Animalista Italiano, Rinascimento Valle d’Aosta, il Centrodestra Valle d’Aosta, Pays d’Aoste Souverain, Union Valdôtaine, Lega Vallée d’Aoste, Pour l’Autonomie, Movimento 5 Stelle e Valle d’Aosta Futura.

N O R M E

A N T I - C O V I D

recato in cabina, aver votato e ripiegato la scheda o le schede, deve provvedere a inserirle personalmente nella corrispondente urna”. Una regola che non vale per il voto alle elezioni suppletive del Senato della Repubblica in programma nei collegi uninominali 03 in Sardegna e 09 in Veneto, dove l’elettore dovrà consegnare la scheda, opportunamente piegata, al presidente di seggio (o chi ne fa le veci), il quale è tenuto a staccare il tagliando antifrode dalla scheda medesima e a collocarla, quindi, nell’urna. In quest’ultima circostanza il presidente (o chi ne fa le veci) indosserà i guanti per ricevere la scheda votata. Chi invece in occasione della tornata elettorale si troverà purtroppo ricoverato in un reparto ospedaliero Covid-19 - da 100 posti-letto in su - potrà votare direttamente nella struttura sanitaria che lo ospita nella sezione elettorale appositamente costituita.

Nel caso ciò non sia possibile, il sindaco può nominare, in qualità di componenti, personale delle Unità speciali di continuità assistenziale regionale (Uscar), designato dalla competente azienda sanitaria locale o, in subordine, previa attivazione dell’autorità competente, soggetti iscritti all’elenco dei volontari di protezione civile che siano elettori del comune. Gli elettori sottoposti a trattamento domiciliare, in quarantena o di isolamento fiduciario per Covid-19 potranno esprimere il voto presso il proprio domicilio nel comune di residenza solo per le consultazioni elettorali e referendarie del 2020. Infine il Dl Elezioni prevede che lo scrutinio delle schede relative al turno di ballottaggio delle Amministrative, nei comuni in cui vi sia coincidenza con l’eventuale ballottaggio relativo alle Regionali, avrà luogo, a seguire, immediatamente dopo la conclusione dello scrutinio delle elezioni regionali.



inchiesta esteri

gioco e covid-19

La grande sfida della regolamentazione Nuotando tra obiettivi e principi, il gioco cerca un difficile compromesso tra le esigenze di Stato e società

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he cos’è un regolatore del mondo del gioco?” Se uno ponesse questo quesito a un amministratore delegato, a un direttore finanziario, al manager che si occupa delle faccende regolamentari di un’azienda di gioco, o semplicemente a un semplice giocatore, riceverebbe risposte differenti. Quelle stesse risposte avrebbero un range più ampio se la domanda si mutasse in: “qual è il ruolo di un regolatore del mondo del gioco?”. La ragione che è alla radice delle varie risposte risiede, per la maggior parte, nella confusione che deriva dagli obiettivi delle legislazioni che si disegnano. E questo non capita solo nel mondo del gioco. Nel redigere un disegno di legge, dovrebbe essere sempre un imperativo distinguere tra un obiettivo e il principio che anima la legislazione. Ma questa semplice equazione è quasi sempre ignorata tramite espedienti politici, economici, sociali, e spesso anche come conseguenza dei trend culturali del momento, spesso fomentati da una stampa in cerca di scandali sociali. I principi sociali sono ovvi, gioco sano e legale, evitare danni sociali, ossia, come si dice in inglese, gioco “fair”, protezione dei minori e dei deboli. Gli obiettivi sono generalmente dettati dalle necessità erariali e di rispetto della legge, quindi di procedura, costo e implemen-

di Michael Haile

tazione. Infatti le procedure sono spesso determinate da quelle agenzie statali che come scopo hanno di raccogliere fondi per lo Stato; e le destinazioni di quei fondi differiscono Paese per Paese. Per esempio in Italia quei fondi finiscono nella tassazione generale mentre nel Regno Unito in conti che hanno una finalità specifica, soprattutto per quanto riguarda le lotterie, per legge. Infatti la lotteria nel Uk è un perfetto esempio di tensione esistente tra tre differenti agenti dello Stato, nel senso di far combaciare i principi e gli obiettivi: la Gambling Commission (Gc), il Dipartimento che controlla il gioco (Department of Culture, Media and Sports-Dcms) e il Tesoro. La Gc, secondo statuto, deve proteggere la società, la correttezza e il funzionamento del mercato,il Dcms deve raccogliere soldi per progetti culturali, sportivi e altre attività caritatevoli e, come agenzia governativa, evitare problemi politici che derivino dal mondo del gioco, mentre il Tesoro deve assicurarsi il massimo delle entrate. Ma chi gestisce queste diverse esigenze, spesso in contraddizione tra di loro, è il regolatore, la Gc. Gli obiettivi della Gc sono chiari perché il legislatore, quando l’ha fondata, le ha dato il compito di proteggere la società dagli effetti nocivi dell’industria del gioco. È curioso che questa legislazione sia così stretta su questo mondo ma relativamente permissiva sull’industria


LA GRANDE SFIDA DELLA REGOLAMENTAZIONE

dell’alcol che effettivamente produce più danni e costi sociali di quanto il gioco mai farebbe. Si deve sempre partire dal presupposto che esisterà sempre una tensione tra i principi e gli obbiettivi. Quale dei due avrà la precedenza dipende dalla storia, dalla cultura e dai bisogni economici delle varie giurisdizioni. È la stessa tensione che governa il rapporto tra i bisogni dell’industria del gioco e la salvaguardia del giocatore e della società. Nel Regno Unito per esempio la salvaguardia del giocatore e della società viene prima di tutto, per legge e per statuto. Non è cosi in tutti i Paesi. Guardiamo all’Italia per esempio: la legislazione sul gioco è affidata al ministero dell’Economia e delle Finanze, quindi le esigenze erariali hanno precedenza su tutte le altre. Infatti il regolatore italiano prende in mira il gioco illegale soprattutto perché toglie risorse all’erario. Nei paesi scandinavi invece il gioco illegale è combattuto dalle autorità soprattutto perche causa danni alla società. Lo stesso fenomeno ma con due “obiettivi diversi”. E poi ci sono altri obiettivi sociali che devono essere presi in considerazione. La Gc del Uk, sotto la presidenza di Sarah Harrison, ha preso molto sul serio la misoginia che esiste nell’industria del gioco. Ma anche il Regno Unito non è privo di tensioni tra la salvaguardia del business del gioco e la prevenzione dei problemi che derivano da esso. Il Tesoro del Uk generalmente ha prese di posizione molto spesso ostili ai limiti che si danno al business del gioco. Generalmente il settore non gode di una buona stampa. È visto come un’industria predatrice. Questa visione ostile dovrebbe essere un monito per l’industria, che non basta solo obbedire alla lettera alle leggi, ma che ci si deve conformare anche allo spirito delle stesse, volte a tutelare le società in cui operano. Ma è anche vero che molte giurisdizioni, Italia in primis, devono semplificare le regolazioni e leggi che governano l’industria del gioco. Per esempio, ci sono Paesi, come gli Stati Uniti o la Germania, che hanno diversi sistemi regolatori dentro lo stesso Paese, un fattore problematico soprattutto nel 2020, quando la tecnologia rende le frontiere regionali e politiche obsolete. Lo smartphone è l’incubo di ogni regolatore! È un dato di fatto che la tecnologia rende all’imprenditoria un notevole vantaggio a scapito del legislatore e del regolatore. La semplificazione delle regole deve anche essere accompagnata dalla loro stabilità. Il gioco, come tutte le industrie, deve avere regole durature e certezze regolamentari, ossia, come si suol dire, le regole del gioco non cambino da un giorno all’altro. Anche perché le regole hanno bisogno di tempo per essere implementate e per prendere radici. Torniamo al quesito di prima: “Come dovrebbe comportarsi un regolatore?” Questo quesito è pertinente perché la posizione del regolatore, per quanto il legislatore provi a chiarirlo, è sempre ambivalente. Il regolatore cammina sempre in un campo di mine: economiche, sociali, regolatori, legislative e politiche. Un regolatore deve anche prendere in considerazione l’opinione pubblica,

amplificata da media in cerca di scandali sociali, e deve essere continuamente attento a cosa è accettabile giuridicamente, culturalmente e socialmente, oltre ad analizzare quale siano i suoi mezzi per influenzare queste contraddizioni e rimanere fedele alla sua missione statutaria. Per esempio, ho lavorato per anni nel Uk. I regolatori nel Uk sono multipli (trasporto, energia, gioco, comunicazioni etc.) perché le aziende delle varie industrie sono private. È estremamente raro che uno si suicidi perche non riesce a pagarsi il biglietto della metropolitana o della luce, mentre la stampa mette in risalto, spesso, quello che si ammazza perche non riesce a pagare i debiti del gioco. Quindi il ruolo del regolatore, in un attimo, diventa dal riflessivo al ricettivo. Ho visto stupide leggi passare per saziare la brama ferale di una stampa che non ha la capacità di analizzare il contesto sociale, economico e politico in cui vari regolatori operano, non solo del gioco. Ma allo stesso tempo ho visto, e continuo a vedere, un comportamento, non generalizzato ma diffuso, di un’industria che ha comportamenti socialmente discutibili per proteggere i suoi profitti, il che alimenta un generale e inappellabile disgusto. Un cerchio che si alimenta. È su questa corda che un regolatore sano di visione deve camminare. A rendere le cose peggiori, non tutti i regolatori hanno una chiara percezione della loro missione. E questa è particolarmente difficile per i regolatori in Italia, dove le legislazioni che governano il gioco sono sparse in varie finanziarie, dove le priorità, come detto prima, sono erariali, e dove la protezione del giocatore viene successivamente. Questa carenza nel mettere la società civile al primo posto è particolarmente avvertita per quanto riguarda il gioco dei minorenni, un problema particolarmente avvertito anche in Italia. Una specie di bomba a orologeria che certamente creerà problemi ai legislatori, ai regolatori e alla società civile nel non distante futuro. Il gioco è un’attività ludica, ma ha effetti collaterali nocivi, quindi è importante, anzi, vitale, che tutti i protagonisti, aziende, governo regolatori e società civile collaborino per tutelare l’interesse di tutti. L’AUTORE

Michael Haile Economista, consulente economico e della regolamentazione, è stato market policy specialist della Gambling Commision (Regno Unito), senior economist & analyst di Gbgc (Isle of Man) e ricercatore del Censis e del Centro Internazionale di Studi Sociali (Roma).

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PH. R AMON SALINERO, UNSPLASH

inchiesta esteri

Internazionalizzare tra tecnologia e innovazione di Mauro De Fabritiis

Il gioco, soprattutto online, è nella terza fase del processo di regolazione: è necessario adattare la strategia per essere competitivi

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Il

settore del gioco, soprattutto online, sta attraversando un processo di cambiamento che porterà nei prossimi anni a un sostanziale mutamento della propria connotazione. Questo processo di regolazione del settore avviato negli anni 2000 può essere diviso a mio giudizio in tre fasi importanti che hanno preparato l’industria a questa trasformazione. La fase “dei pionieri”, in cui Regno Unito, Malta e Italia hanno avviato i primi modelli di mercato regolamentato. La fase “regulatory wave” europea in cui, a partire dal 2010 Francia, Spagna e Danimar-

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ca hanno definito modelli di seconda generazione per certi versi simili tra loro, seppure con alcune differenze nelle modalità di controllo e nei requisiti tecnici degli operatori. Tali modelli sono stati mutuati negli anni a seguire dai principali Paesi europei, talvolta con adattamenti rispetto al framework normativo ed al contesto socio-economico e culturale specifico. Il risultato è che ad oggi la quasi totalità dell’Europa ha regolato il gioco trainando, a partire dal 2015, alcuni Paesi dell’America Latina come Colombia e Perù, e alcuni stati Usa. Germania, Olanda, Brasile, Argentina ed altri Paesi dell’America Latina e degli Stati Uniti si apprestano a regolamentare il gioco online. Durante la seconda fase si è sviluppata una tendenza, parallela e tutt’ora in corso per alcuni Paesi, di rivisitazione e adattamento dei modelli regolatori precedentemente definiti alla luce delle evoluzioni del contesto, dei trend di consumo e dell’innovazione tecnologica


INTERNAZIONALIZZAZARE TRA TECNOLOGIA E INNOVAZIONE

che hanno fatto emergere come i modelli iniziali fossero obsoleti, troppo rigidi e spesso inadeguati. È il caso ad esempio dei regolamenti dei giochi, spesso troppo dettagliati per consentire la naturale innovazione di prodotto, delle regole tecniche, superate da nuove esigenze di compliance, della rigida dicotomia fisico-online che confligge con le tendenze verso la multicanalità. Siamo quindi entrati in una terza fase di “riregolazione del settore” in cui, alle esigenze di - mi si passi il termine - svecchiamento normativo e riadattamento o riconfigurazione di precedenti modelli (spinte soprattutto dagli operatori), si è aggiunta una recente tendenza da parte di alcuni governi ad elevare il livello di attenzione verso il settore del gioco, prevedendo misure volte a contenere l’esposizione dei consumatori alle comunicazioni commerciali. L’Italia, che a partire da luglio 2019 ha proibito totalmente le principali forme di pubblicità sul gioco, è stata il primo esempio di un atteggiamento di innalzamento dell’attenzione verso misure di supposta protezione del giocatore. Analogamente la Spagna, dopo aver proibito le comunicazioni commerciali durante il periodo di lockdown, si appresta a pubblicare entro fine 2020 un Real Decreto sulle restrizioni pubblicitarie che limiterà sensibilmente le attività commerciali degli operatori sul mercato. Il Belgio ha definito nel corso degli ultimi anni diverse limitazioni sulla pubblicità in Tv e sta studiando misure addizionali che annuncerà a breve. Il Regno Unito ha intenzione di rafforzare le restrizioni pubblicitarie introducendo il divieto di sponsorship sulle maglie delle squadre sportive. La Svezia sta valutando l’introduzione di misure per limitare l’advertising. L’Olanda, nella nuova regolazione sul gioco in corso di approvazione include già alcune limitazioni che il governo intende rafforzare. Siamo di fronte ad una situazione già concreta in alcuni Paesi e che porterà nei prossimi anni ad un cambio generalizzato del perimetro regolatorio anche nelle aree non ancora regolamentate. Le misure in atto non si limiteranno all’advertising ed alle comunicazioni commerciali ma riguarderanno anche aspetti legati alla tracciabilità delle transazioni ed all’identificazione dei giocatori sia sull’online sia sul fisico, in linea con le politiche antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo già in atto in gran parte dei Paesi. La riflessione strategica per gli operatori sarà come muoversi nel nuovo contesto garantendo sostenibilità e profittabilità del business. Lo scenario in atto creerà prevedibilmente due impatti significativi: l’incremento dei costi di compliance regolatoria da un lato, e la necessità, spinta dalle limitazioni sulla pubblicità del gioco, di incontrare modalità

innovative di acquisizione e fidelizzazione dei clienti, dall’altro. Per rimanere competitivi in questo mutato contesto ciascun operatore dovrà disegnare strategie e posizionamenti adeguati e prevedere una presenza multi-territoriale che consenta di sfruttare le economie di scala necessarie per garantire la sostenibilità, in particolare per il settore online. La tecnologia riveste un ruolo critico in questo processo e sarà necessario individuare soluzioni scalabili e adattabili ai diversi contesti normativi lavorando sia sugli aspetti di compliance sia sulle funzionalità che consentono di ottimizzare e rendere efficaci gli investimenti di marketing. La capacità di creare rapporti di cooperazione con il regolatore diventerà un elemento essenziale per assicurare che la normativa risponda alle esigenze del mercato e tuteli sia il giocatore che l’operatore garantendo così l’equilibrio dell’ecosistema. L’innovazione sarà un ingrediente irrinunciabile su cui si giocherà la sfida tra gli operatori. Il gioco sicuro e responsabile dovrà trasformarsi in una leva di marketing su cui costruire la customer loyalty. I brand vincenti saranno quelli in grado di far compiere questo passaggio culturale al giocatore. L’AUTORE

Mauro De Fabritiis – Founder M df Partners mauro@mdfpartners.com Mdf Partners è una società di consulenza strategica fondata da un gruppo di consulenti con più di 15 anni di esperienza nel settore del gioco. Il team di M df Partners ha supportato diverse autorità di regolazione del gioco per la definizione e l’implementazione di modelli regolatori. Mdf Partners ha maturato un’ampia esperienza con gli operatori di gioco, offrendo servizi su strategia, posizionamento, startup, sviluppo del business e M&A nei mercati regolati del gioco. Mdf Partners opera nei principali paesi europei ed in America Latina.

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inchiesta eventi

I L C O M P L E S S O D E L L A F I E R A I M P O R T- E X P O R T P A Z H O U A G U A N G Z H O U, S E D E DI GTI ASIA CHINA EXPO 2020

IL GAMING TORNA IN FIERA Dopo la pandemia si riprogrammano gli eventi internazionali relativi al mondo del gioco con vincita in denaro e al settore del puro intrattenimento. Dalla Scandinavia alla Cina gli operatori del settore tornano a incontrarsi e a scambiarsi idee.

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ipartono gli eventi internazionali che vedono come protagonista il mondo del gioco con vincita in denaro e quello del puro intrattenimento. Dopo lo stop alle fiere di settore dal vivo, causa Covid-19, il mondo del gaming si prepara a riaccendere i motori per una serie di momenti di incontro e confronto per l’industria e gli operatori. Dalla Scandinavia all’Asia a settembre non mancano gli appuntamenti, i momenti e le occasioni di incontro e di confronto per le diverse industrie del gioco. PROMOSPACE

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di Michela Carboni

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GIOCARE GIO CONGUSTO PAROLADI COLLOVATI

PAROLADI COLLOVATI

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Il 28 e 29 settembre la città di Stoccolma ospiterà lo Scandinavian Gaming Show. Si tratta della terza edizione annuale di un evento che offre ai professionisti del settore un’opportunità per ottenere informazioni dai leader del settore delle scommesse e dei giochi: incontro con le autorità, studio e approfondimento delle normative e sviluppo dell’esperienza dei giocatori in Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia sono i temi al centro della kermesse firmata Eventus International. GIOCARE GIO CONGUSTO

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NUOVE TENDENZE

NUOVE TENDENZE

REGOLE E SFIDE DEL GAMING SCANDINAVO

GIOCONEWS #09 SETTEMBRE 2020

Timonette Hammond, content producer & editor di Eventus International mette l’accento sulle novità e le caratteristiche principali di questo evento dedicato al gaming: “La Scandinavia offre un enorme potenziale per il gioco online e il gioco verticale con una spesa pro capite tra le più alte al mondo. Sgs costituisce la piattaforma perfetta per discutere degli sviluppi nell’industria del gioco nei paesi scandinavi. L’evento si terrà presso l’Hilton Stockholm Slussen di Stoccolma, in Svezia e presenterà occasioni chiave

e tavole rotonde in cui incontrare i principali leader dell’industria della Scandinavia e non solo”. Quali saranno i principali argomenti che verranno affrontati? “L’industria del gioco nella regione ha affrontato diverse sfide nell’ul-



inchiesta eventi IL GAMING TORNA IN FIERA

timo anno. L’agenda includerà discussioni sulla necessità di adattamento, regolamentazione e politica, canalizzazione attraverso i mercati, i modi più comuni in cui gli operatori non autorizzati sfruttano quelli autorizzati, bilanciando la conformità con la redditività e molto altro ancora. L’evento sarà dunque un momento per ricevere gli ultimi aggiornamenti sullo stato legale delle scommesse sportive e del gioco nel Paese; incontrare i principali operatori del settore; ascoltare le ultime tendenze nel mercato dei giochi; tenersi aggiornati sugli sviluppi

tecnologici; incontrare i maggiori esperti del settore; creare partnership con investitori internazionali e imparare nuove strategie efficaci per l’ingresso nel mercato”. Come saranno organizzate le conferenze e chi parteciperà? “Stiamo organizzando un evento dal vivo sulla base delle direttive aggiornate in tempo reale dal governo svedese, in merito al numero massimo di interlocutori, alle distanze sociali e a tutte le altre norme di sicurezza richieste. L’evento ospiterà una serie di esperti dell’industria del gioco, inclusi Carl Fredrik Stenstrøm, segretario generale Nbo; Jari

Vähänen, co-fondatrice e partner di The Finnish Gambling Consultants; Johann Sigurdsson, responsabile senior dello sviluppo del business di Microgaming; Morten Ronde, Ceo e socio dirigente di Danish Online Gambling Association; Rolf Sims, responsabile affari pubblici di Kindred Group Plc; Ismail Vali, responsabile prodotto e marketing di A Game Above; Ewout Wierda del consiglio generale di Videoslot; Steen Madsen, Ceo di A Game Above; Richard Mifsud, Ceo e fondatore di Bbo Ltd; Stephen Aupy, vice presidente di partnership strategiche di Gamban e molti altri interlucutori”.

DALLA CINA OCCHI PUNTATI SUL DIVERTIMENTO

GUANGZHOU

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Il mercato del puro intrattenimento si dà appuntamento dal 9 all’11 settembre in Cina per il Gti Asia China Expo, evento che si è tenuto per la prima volta nel 2009. “Sono passati più di dieci anni. La fiera ha assistito allo sviluppo diversificato e vigoroso dell’industria del gioco e del divertimento in Cina e nella regione Asia-Pacifico, in particolare le politiche di supporto del governo per far crescere l’industria del gioco e del divertimento in modo sano e ordinato”, afferma l’amministratore delegato Angie Huang. “Con la continua espansione su scala internazionale di Gti Asia China Expo, le capacità di ricerca, sviluppo e produzione degli operatori cinesi sono state notevolmente migliorate e la trasformazione industriale è progredita e si è accresciuta. Ha anche spinto molti produttori internazionali a collaborare con aziende cinesi per sviluppare congiuntamente mercati e condividere profitti. Gti Asia China Expo costituisce una piattaforma aperta per promuovere attivamente le cinque aree del gaming: attrezzature per parchi acquatici e terrestri al coperto e all’aperto; attrezzature per il divertimento genitori-bambini; videogiochi; realtà virtuale; realtà aumentata, in modo che tutti co-

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loro che desiderano comprendere i prodotti, i produttori e il mercato cinese, possano comunicare faccia a faccia e ottenere informazioni di prima mano. Durante gli ultimi due anni della Gti Asia China Expo abbiamo avuto la Gti Sino-Indian Networking Business Dinner, invitato i due presidenti e i segretari generali di Iaapi a comunicare con i produttori cinesi. Abbiamo tenuto la Gti Sino-Russian Business Dinner, invitato il vicepresidente di Raapa e il caporedattore della rivista Aic a comunicare con i produttori cinesi in modo che tutti possano avere una maggiore comprensione delle politiche e dei mercati di India e Russia. Inoltre sono stati organizzati anche forum di realtà virtuale/realtà aumentata, nonché vari lanci di nuovi prodotti o forum dell’industria organizzati da espositori Gti, tutti in grado di promuovere un migliore sviluppo di imprese e industrie”. La 12esima edizione si svolgerà nel complesso commerciale Pazhou della Fiera di importazione ed esportazione della Cina. Un evento altamente rappresentativo per l’industria del gioco cinese. Su una superficie di 80.000 metri quadri, Gti Asia China Expo vanta oltre 600 espositori con una gamma completa di prodotti.

In contemporanea e in parallelo, la stessa sede ospiterà il 2° China Water Park e Outdoor Amusement Equipment Expo (Cwpe), la più emozionante fiera quest’anno dell’Asia del Pacifico, con una serie di nuovi espositori. Da quando si è tenuto il primo Gti Asia China Expo nel 2009, l’area espositiva è aumentata dell’800 percento da 9.300 metri quadrati all’attuale scala di 80.000 metri quadrati durante questo decennio, mentre gli espositori sono saliti a oltre 600 da 110 nel primo spettacolo con un aumento di più del 500 percento. Il tasso di crescita degli acquirenti esteri visitati nel corso degli anni ha raggiunto il 192 percento. Lo spettacolo può essere valutato come la più grande e influente fiera internazionale in Cina. Ogni anno, Gti Gti Asia China Expo ha attirato visitatori nazionali e internazionali da oltre sessanta Paesi per dare un’occhiata alle più recenti macchine da gioco, attrezzature per il divertimento indoor e outdoor.



normativa politica

Poker come “X-Factor”

IL SETTORE DEL GIOCO ALLE PRESE CON IL PROBLEMA DELLA TUTELA DELLA SUA PROPRIETÀ INTELLETTUALE, DA INQUADRARE NELL’AMBITO DELLA SUA BREVETTUALITÀ E DELLA RICERCA DI FORME ALTERNATIVE DI SALVAGUARDIA di Serena Corbellini

Il

grande problema di tutela dei giochi risiede nei limiti alla brevettabilità: non sono considerate come invenzioni, e pertanto non sono brevettabili, i piani, i principi e i metodi per attività intellettuali, per gioco e per attività commerciale e i programmi per elaboratore. E questo limite opera per ‘i piani, i principi, i metodi, programmi e presentazioni di informazioni considerati in quanto tali: ciò significa che, viceversa, se considerati in funzione di una loro applicazione, che possegga i requisiti di novità, attività inventiva e applicazione industriale, allora possono essere qualificati come invenzioni e beneficiare della relativa tutela brevettuale. Nei miei precedenti articoli della sezione normativa di questa Rivista ho già affrontato i problemi connessi alla brevettabilità di “creazioni” legate al gaming. Resta ora da chiedersi se una “creazione” priva dei requisiti di brevettabilità, ovvero novità, attività inventiva ed applicazione industriale, possa beneficiare di una qualche tutela, ovviamente diversa da quella brevettuale.

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La risposta fortunatamente è affermativa: il copyright che tutela ogni opera dell’ingegno di carattere creativo, e quindi anche le creazioni del gaming. Sono tutelate dal diritto d’autore i programmi per elaboratore, banche dati, opere del disegno industriale, il personaggio di fantasia oppure il format o anche essere semplicemente opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro e alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione.

di un gioco da casinò è difficilmente percorribile. Se uno schema di gioco è considerabile creativo, in quanto nuovo e frutto di un elaborazione personale del suo autore, allora potrà senz’altro beneficiare della tutela d’autore. In particolare lo schema può essere un format assimilabile a quelli dei giochi televisivi come XFactor o Il grande fratello. Il format si definisce infatti come lo schema base che individua i principali tratti caratteristici di un’opera radio-televisiva, quale può essere una trasmissione televisiva, un gioco a premi, un reality show... oppure come un’opera dell’ingegno avente struttura originale esplicativa di uno spettacolo ed evidenzi in modo chiaro le fasi sequenziali e tematiche idonee a essere rappresentate in un’azione radiotelevisiva o teatrale immediatamente o attraverso interventi di adattamento o di elaborazione o di trasposizione anche in vista della creazione di multipli. La protezione del format come opera dell’ingegno è subordinata all’e-

sistenza di un minimo di compiutezza espressiva rispetto alle idee racchiuse Il Format nello schema e di creatività, requisito Gli schemi di gioco non possono generale di tutela delle opere dell’inessere brevettati sia perché la legge gegno. I format radiotelevisivi possone esclude espressamente la brevetno essere depositati presso la sezione tabilità, ma anche perché sarebbeDor della Siae: tale deposito però non ro comunque carenti del requisito è indice di possesso dei requisiti midell’applicazione industriale. Il limite nimi di tutela, in quanto la Società oggettivo infatti opera sempre e solo non effettua alcuna verifica dei requise il gioco è considerato “in quansiti, cosa che spetterà solo ed evento tale”, quindi se lo schema fosse tualmente all’autorità giudiziaria. Tale complesso e prevedesse dei risvolti deposito non ha natura costitutiva del di carattere tecnico e suscettibili di diritto, ma costituisce solo una prova applicazione industriale, allora si della titolarità e dell’esistenza del foraprirebbe la strade per la brevettaziomat a partire dalla data del deposito ne. Il brevetto infatti può consistere (data certa). sia in un nuovo prodotto, che in un nuovo procedimento, per L’AUTORE ottenere un determinato risultato. La strada però in Avv. Serena Corbellini Legal advisor JJ Gaming srl relazione a schemi di gioco considerati come regole


Contenuto informativo da operatore gioco legale ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons).


normativa

PH. JONAS JACOBSSON, UNSPLASH

I nodi del proibizionismo vengono al pettine UN ALTRO CORTO CIRCUITO PER LA QUESTIONE TERRITORIALE, QUESTA VOLTA IN GIURISPRUDENZA E IN PARTICOLARE PER LE LIMITAZIONI ORARIE. IL VALORE COGENTE DEI CAPISALDI DELL’INTESA IN CONFERENZA STATO-REGIONI E L’ADEGUATEZZA DELL’ISTRUTTORIA NON POTEVANO ESSERE IGNORATI OLTRE. IL CONSIGLIO DI STATO AGGIUNGE UN ALTRO SPUNTO CENTRALE PER LA VALUTAZIONE DELLA MATERIA RECUPERANDO VALORI CARDINE, PIÙ VOLTE CONDIVISI E DIVULGATI.

A cura di Geronimo Cardia

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I NODI DEL PROIBIZIONISMO VENGONO AL PETTINE

T

utti ricordiamo i due provvedimenti del Consiglio di Stato con i quali - in un contesto giurisprudenziale allora ancora non così deciso sulla materia ma reso da tanto tempo edotto delle specifiche criticità - è stato segnalato con grande chiarezza al governo quanto non fossero praticabili le pianificate gare per l’assegnazione del parco concessioni del bingo e dei diritti scommesse senza vedere preventivamente risolti i problemi delle richiamate specifiche criticità della cosiddetta “Questione territoriale”, segnatamente relative all’effetto espulsivo determinato dall’errore tecnico che affligge i distanziometri dei provvedimenti regionali e provinciali (in particolare: “Come può uno Stato”, Gioco News, giugno 2019). Oggi lo stesso Consiglio di Stato – con la stessa portata sostanzialmente innovativa, in un altro contesto giurisprudenziale a sua volta tanto ancora indeciso quanto però perfettamente informato delle relative specifiche criticità – ha segnalato con altrettanta chiarezza che un provvedimento limitativo di orari: (i) da un lato, non possa essere immune da una valutazione di conformità rispetto ai principi posti dall’Intesa raggiunta con la Conferenza in materia tra Stato e Regioni, avendo i medesimi valore cogente (sul valore cogente dei principi dell’Intesa in particolare, da ultimo, “La circolare vale anche per il distanziometro”, Gioco News, dicembre 2019, ma anche il più risalente “La Questione territoriale unificata”, in Gioco News di ottobre 2017); e (ii) dall’altro, non possa essere privo di un serio e congruo sostegno motivazionale ed istruttorio (sulla necessità di un’istruttoria adeguata e circostanziata, in particolare, “L’occhio pigro di chi non vuol vedere”, in Gioco News di gennaio 2019), richiamando quindi anche qui le specifiche criticità da tempo evidenziate, condivise e divulgate. Perché si parla di corto circuito dunque? Perché anche in questo caso (come in tanti altri pure nel tempo richiamati) il provvedimento in parola di oggi è sostanzialmente coevo rispetto a un altro, sempre del Consiglio di Stato, di segno opposto, su cui si tornerà prossimamente (sentenza del Consiglio di Stato del 26 giugno 2020 nel procedimento N. 04096/2020 Reg. Prov. Coll., N. 05072/2019 Reg.Ric).

il provvedimento in esame richiama la conforme posizione assunta nel corso del procedimento dal ministero dell’Economia e delle Finanze nella relazione istruttoria versata in atti, nella quale si conclude per la conferma delle due storiche criticità chiedendo l’accoglimento del ricorso. L’iter logico del provvedimento è chiaro: un Comune può disciplinare gli orari in materia di gioco pubblico nell’ambito delle maglie e dei poteri conferiti con l’articolo 50, comma 7 del Tuel; i principi in materia posti dall’Intesa Stato/Regioni hanno valore cogente nonostante non sia stato adottato il provvedimento ministeriale attuativo; l’istruttoria dell’Ente deve essere adeguata. Sul primo punto il provvedimento richiama la sentenza della Corte Costituzionale del 18 luglio 2014, n. 220 che “ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 50, comma 7, del Dl n. 267 del 2000, sollevata con riferimento agli articoli. 32 e 118 della Costituzione, nella parte in cui disciplina poteri normativi e provvedimentali attribuiti al sindaco, senza prevedere che tali poteri possano essere esercitati con finalità di contrasto del fenomeno del gioco di azzardo patologico”. Sul secondo punto il provvedimento il Collegio: (i) ha osservato in sostanza che “nell’attuale cornice normativa, anche di rango costituzionale, non può darsi seguito all’orientamento giurisprudenziale che, con l’efficacia cogente, nega (…) rilievo all’Intesa (…) quale parametro per misurare la legittimità delle ordinanze sindacali limitative dell’orario di apertura delle sale gioco e di esercizio degli apparecchi di intrattenimento (…) sul mero presupposto del suo mancato recepimento con decreto (…)”; (ii) ha motivato argomentando che se è vero, come cristallizzato dalla Consulta (Corte Costituzionale 25 novembre 2016, n. 251), che l’istituto dell’Intesa rappresenta lo strumento madre “che consente alle Regioni ed agli Enti locali di avere un ruolo nella determinazione del contenuto di taluni atti legislativi statali che incidono

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IL CASO DELL’ORDINANZA SINDACALE A MONZA - Venendo al punto oggi di interesse, si tratta del provvedimento (Numero 01418/2020 del 18 agosto 2020) adottato nell’adunanza di Sezione del 1 aprile 2020 nell’ambito di un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, per l’annullamento dell’ordinanza sindacale n.211 del 30 novembre 2018 del Comune di Monza avente ad oggetto “disciplina degli orari di esercizio delle sale giochi, delle sale Vlt, delle sale scommesse, degli orari di funzionamento degli apparecchi con vincita in denaro”, nonché di ogni altro atto ivi compresa la deliberazione del Consiglio comunale n. 76 del 2 luglio 2018 n. 76 avente ad oggetto “approvazione regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco di azzardo lecito”. A sostegno delle conclusioni anticipate in premessa,

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normativa

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MONZA,

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su materie di competenza regionale ed una delle sedi trattamenti disciplinatori sul territorio nazionale, che più qualificate per l’elaborazione di regole destinate ad la distribuzione oraria delle fasce di interruzione vada integrare il parametro della leale collaborazione tra i didefinita d’intesa con l’Agenzia delle dogane e dei monoversi livelli di governo, centrale e locale”, è tuttavia anche poli.”; (b) “il mancato recepimento dell’Intesa (…) non vero che “le procedure di consultazione che conducono può togliere al citato atto quel suo valore intrinseco che alle intese devono “prevedere meccanismi per il supegli deriva dall’essere strumento consensuale, riconoramento delle divergenze, basati sulla reiterazione delle sciuto in via generale dalla legge (articolo 9, commi 1 e trattative o su specifici strumenti di mediazione” (Corte 2, lettera b) del decreto legislativo n. 281 del 1997) e dalCostituzionale n. 1 del 2016 e n. 121 la giurisprudenza costituzionale, di del 2010) [nonché che], sebbene tale raccordo di potestà allocate a diver«La cosiddetta Questione reiterazione al fine di raggiungere si livello di governo e, nel contemterritoriale dei distanziometri e un esito consensuale, non comporta po, di sintesi di interessi eterogenei in alcun modo che lo Stato abdichi al per il migliore perseguimento di degli orari è destinata a trovare suo ruolo di decisore, nell’ipotesi in obiettivi istituzionali comuni: di una soluzione anche attraverso cui le strategie concertative abbiano ciò dimostra di essere pienamente quelli che nel corso del tempo esito negativo e non conducano a un consapevole il legislatore nazionafiniscono per essere visti come accordo (Corte Costituzionale n. 7 del le che, con disposizioni normative dei corto circuiti isolati ma che 2016, n. 179 del 2012, n. 165 del 2011)”; successive al suo perfezionamento, a ben vedere sembrano legati (iii) ha quindi concluso “con l’ulterioha richiamato espressamente l’Inda un filo rosso di coerenza re corollario che, sebbene il suinditesa (…), sebbene non formalizzata, con l’affermazione lenta ma cato procedimento non possa dirsi quale atto al quale le regioni devoinesorabile di principi generali concluso finché non venga emanato no conformare la propria legislae sacrosanti dell’ordinamento il decreto di recepimento dell’intesa zione settoriale (articolo 1, comma giuridico nel suo complesso da parte del Ministro dell’economia 1049, della legge 27 dicembre 2017, e delle finanze, e pertanto a quest’uln. 205 – Legge di bilancio 2018)”; (c) anche in un ambito regolatorio tima non possa essere attribuita sino “con specifico riferimento al concosì specifico come quello del a tale data efficacia cogente nel sentenuto dell’Intesa del 7 settembre gioco pubblico». so previsto dalla disposizione legi2017 relativo al limite orario masslativa, è innegabile che l’intesa (…), simo giornaliero di interruzione mantenga la sua intrinseca natura di strumento consendel gioco lecito, dette previsioni costituiscano paramesuale con cui i diversi livelli di governo, nell’ottica della tri, condivisi dai vari livelli di governo rappresentati in leale collaborazione istituzionale e per un più efficace Conferenza Unificata, di valutazione della adeguatezza perseguimento di interessi condivisi, si autovincolano e proporzionalità delle misure eventualmente adottate per l’esercizio omogeneo e coordinato delle rispettive in materia con le ordinanze sindacali di cui all’articolo potestà normative ed amministrative concernenti una 50, comma 7, del dl n.267 del 2000 rispetto allo scopo di determinata materia”; (iv) ha chiarito che (a) con l’Intesa, salvaguardare la salute dei cittadini ed, in particolare, “Governo, Regioni ed Enti locali, all’esito di un serradei minori a fronte del fenomeno del gioco d’azzardo to e non breve confronto analiticamente descritto nel patologico (Consiglio di Stato, sezione V, 13 giugno 2016, preambolo del documento (…), hanno, tra l’altro deciso, n. 2519)”; (d) “tale soluzione è l’unica coerente con la di rimettere agli Enti locali la facoltà di stabilire - per più volte evidenziata natura delle intese in Conferenza tipologie di gioco - delle fasce orarie di interruzione Unificata, di strumenti di raccordo e di sintesi di potequotidiana del gioco stesso, fissando il limite massimo stà normative ed amministrative, oltre che di interessi per l’esercizio di detta potestà di “6 ore complessive” e eterogenei di cui i vari enti rappresentati in Conferenprevedendo, per una più ampia omogeneizzazione dei za risultato portatori”; (e) “con specifico riferimento al limite orario massimo (…), anche dalla previsione che MUNICIPIO impone agli enti locali di acquisire l’intesa dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli(…), si evince che esso configura il punto di convergenza tra interessi contrapposti, come quello dell’Amministrazione finanziaria a garantirsi il gettito fiscale derivante dalle attività di gioco lecito, quello imprenditoriale degli operatori e concessionari al libero esercizio della relativa attività economica e quello, presente ai vari livello di governo, alla salvaguardia del diritto alla salute dei giocatori e di prevenzione del fenomeno delle ludopatie, intese come patologie che caratterizzano i soggetti affetti da sindrome da gioco con vincita in denaro, così come definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità” (sui profili

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I NODI DEL PROIBIZIONISMO VENGONO AL PETTINE

suindicate risultanze istruttorie (…) sono palesemente insufficienti, sul piano dello scrutinio di adeguatezza e proporzionalità delle misure adottate, a supportare il regime restrittivo di limitazioni orarie (…), in deroga alla disciplina recepita nell’Intesa (…)”; (iv) nonché che “il Comune (…), pur nella consapevolezza che “è consentito quindi disciplinare gli orari di funzionamento degli apparecchi (…), in presenza di motivate esigenze di ordine sociale e pubblico che rendano necessario tale intervento” (…), è venuto meno allo specifico obbligo motivazionale e, prima ancora, a quello di espletare una approfondita istruttoria riferita al territorio comunale, in ordine alla sussistenza di quelle ragioni che, nell’ottica dell’Amministrazione comunale procedente, giustificavano la deroga al regime orario recepito nell’Intesa (…), e segnatamente al limite massimo di interruzione quotidiana del gioco lecito su cui si è registrata la convergenza di Governo, Regioni ed Enti locali” (sull’adeguatezza dell’istruttoria e sulla proporzionalità, oltre a quanto giù richiamato in premessa, inoltre: “Fuori orario - le limitazioni di orari imposte dagli enti locali sono proporzionate?”, in Gioco News settembre 2015, nonché “L’ora del riordino”, in Gioco News, ottobre 2016 e, ancora: ”La grande attesa sotto la Mole”, in Gioco News gennaio 2017 nonché “A Firenze torna l’ora legale, per tutti”, in Gioco News, aprile 2017).zzz. MONZA, DUOMO

sanitari sottesi alle politiche del territorio limitative del gioco pubblico, cfr., in particolare “Quando la pausa forzata è mal controllata”, Gioco News febbraio 2018, nonché “Per un gioco (e un legislatore) consapevole”, Gioco News luglio/agosto 2019, nonché “Il riordino spinto dal territorio”, Gioco News marzo 2020). Sul terzo punto il Collegio infine: (i) ha rilevato che l’ordinanza comunale limitativa degli orari è stata emanata “senza motivare in ordine alle specifiche ragioni, anche territoriali, emergenti da una approfondita istruttoria procedimentale, che in concreto giustifichino, sul piano della adeguatezza e della proporzionalità, l’adozione di limitazioni orarie più restrittive rispetto a quelle fissate con l’Intesa”; (ii) ha messo in luce la genericità di alcuni criteri limitativi propri del provvedimento comunale (come ad esempio “a) non avvio degli esercizi prima dell’inizio dell’orario scolastico giornaliero; b) termine delle attività di gioco entro un orario compatibile con le esigenze di tutela della quiete pubblica; c) sospensione delle attività di gioco nelle ore centrali in relazione all’uscita degli alunni degli istituti scolastici e al tempo libero delle fasce più fragili della cittadinanza”); (iii) riguardo ai dati proposti dall’Ente ha osservato che (a) “la non univocità del periodo di riferimento” osservato e riferito; (b) che “essi non sembrano riguardare in via esclusiva il territorio della città (…), bensì l’intero territorio della Provincia (…), giacché quest’ultimo rientra nella competenza della predetta Azienda socio sanitaria”; (c) “quanto ai dati dell’indagine Gps Dpa del Dipartimento Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, trattasi di indagine svolta sull’intero territorio nazionale e concernente un periodo (anni 2009 – 2015) antecedente alla Intesa (…)”; (c) “quanto, infine, ai dati del “Progetto Selfie”, trattasi (…) [di dati che], da un lato, riguardano soltanto minori di età (soggetti ai quali, come è noto, è interdetto per legge l’accesso al gioco d’azzardo lecito), dall’altro non attingono, con metodo scientifico, profili sanitari, e segnatamente la dipendenza patologica da gioco d’azzardo, bensì, ed in via esclusiva, il livello di conoscenza in capo ai minori del fenomeno del gioco d’azzardo”; (iii) ha concluso affermando che “pertanto, le

IL DISTANZIOMETRO E L’INTESA - È di tutta evidenza che tali principi vanno letti anche con riferimento all’altro pilastro edificato in sede di costruzione dell’Intesa: quello riferito ai distanziometri che non possono essere considerati legittimi se per il vizio tecnico che li caratterizza in concreto si rivelano sostanzialmente espulsivi della quasi totalità dell’offerta pubblica, in violazione del principio di riduzione dell’offerta che prevede certamente una una diminuzione dei punti gioco (già in larga parte realizzata tra l’altro) ma altrettanto certamente non il suo sostanziale azzeramento. In definitiva, la cosiddetta Questione territoriale dei distanziometri e degli orari è destinata a trovare una soluzione anche attraverso quelli che nel corso del tempo finiscono per essere visti come dei corto circuiti isolati ma che a ben vedere sembrano legati da un filo rosso di coerenza con l’affermazione lenta ma inesorabile di principi generali e sacrosanti dell’ordinamento giuridico nel suo complesso anche in un ambito regolatorio così specifico come quelL’AUTORE lo del gioco pubblico: in Geronimo Cardia effetti molto giovane, ma Avvocato, dottore allo stesso tempo sempre commercialista e revisore contabile molto attenzionato per la Studio Cardia e Cardia molteplicità degli interessi www.gclegal.It costituzionali coinvolti.

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LA DIFFICILE RIPRESA DEI GIOCHI E, IN PARTICOLARE, DI QUELLI TERRESTRI, È CERTIFICATO DAI PRIMI DATI RELATIVI ALLA RACCOLTA DEGLI APPARECCHI, IN CALO FINO AL 35 PERCENTO IN ESTATE

Falsa (ri)partenza di Alessio Crisantemi

Un’

estate particolarmente “bollente” quella che si appresta a concludersi, per tutti. E lo è stata, ancor più, per gli addetti ai lavori del comparto del gioco pubblico, con particolare riguardo (tanto per cambiare) a quelli attivi nel ramo degli apparecchi da intrattenimento. Sei mesi dopo l’esplosione della pandemia da Covid-19, si può già tracciare un bilancio dei danni conseguenti alla chiusura forzata dei locali di gioco che ha colpito maggiormente, dati alla mano, il comparto di slot e Vlt, colonna portante di un’industria già pesantemente segnata dai provvedimenti normativi precedenti tra cui, su tutti, l’aumento del prelievo erariale scattato dallo scorso 10 febbraio. Il bilancio della sospensione risulta particolarmente grave: le entrate totali relative ai giochi tra gennaio e aprile 2020, sono risultate pari a 3.354 milioni di euro, con un calo di oltre 1,8 miliardi di euro, pari a -35,5 percento rispetto allo stesso quadrimestre del 2019. Il dato riguardante le sole entrate degli apparecchi risulta ancor più allarmante: tra gennaio e aprile sono state pari a 1,36 miliardi, per un -38 percento rispetto allo stesso periodo nel 2019, con una perdita di oltre 840 milioni di euro. Ma anche dopo la ripartenza, avvenuta “globalmente” soltanto a metà luglio (dopo il via libera di metà giugno disposto dal legislatore, alcune regioni hanno scelto di ritardare la ripresa dai giochi con il Lazio che ha atteso l’inizio di luglio e il Trentino, addirittura, la metà del mese), i dati della raccolta sono – forse – superiori alle aspettative di alcuni, ma comunque particolarmente gravi. Dalle elaborazioni di Gioco News sui dati provenienti dai concessionari, in particolare, per le Awp la riduzione della raccolta di agosto 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è di circa il 20 percento, mentre per le videolottery raggiunge addirittura il 35 percento. Anche se, va detto, in entrambi i casi sembrano registrarsi segnali di ripresa, con un trend di leggerissimo aumento rispetto al mese precedente (luglio 2020), tra il 7 e il 9 percento (ciò è probabilmente dovuto in gran parte alla ripartenza delle attività in quei territori in cui i locali risultavano ancora chiusi in quel periodo). Ma il segnale potrebbe comunque essere positivo, per gli

addetti ai lavori, tenendo anche conto che l’estate, normalmente, rappresenta il periodo di minori giocate sugli apparecchi e tenendo comunque conto che su questo segmento a influire negativamente sulla raccolta, al di là del virus, sono già altri fattori, come la riduzione del payout su entrambi i prodotti e l’introduzione della tessera sanitaria per quanto riguarda le sole Vlt. Del resto, l’altra faccia della ripartenza del gioco pubblico dopo il lockdown, è ancora caratterizzata da apparecchi spenti, alcuni locali rimasti chiusi (a fine agosto erano circa il 6 percento) oltre alle giocate in diminuzione. E nonostante in qualche caso l’andamento dei locali si riveli sostanzialmente migliore rispetto alle aspettative nefaste di molti operatori, che ritenevano la ripartenza forse molto più a rischio di quanto non si sia effettivamente rivelata, le difficoltà continuano a esserci e a farne le spese sono gli addetti ai lavori, per i quali il conto presentato dal Covid-19 continua a essere più che salato. La protratta chiusura di alcuni locali di gioco, come accade anche in altri settori dell’economia, è dovuta al fatto che per molte realtà continua ad essere sconveniente rialzare la saracinesca di fronte ai costi di gestione lievitati, a causa delle prescrizioni normative e alle misure di sicurezza da prevedere nei locali, di fronte a capacità ridotte e frequentazioni al minimo. Sia per questioni di spazi che di carenza di pubblico. A influire sul trend della raccolta, inoltre, è anche il minor numero di apparecchi attivi nei locali, a causa del distanziamento sociale che deve essere garantito all’interno

di ogni spazio pubblico e che impone di rimuovere o disattivare alcune slot o Vlt per garantire le distanze minime tra giocatori. Tutte questioni che si sommano alla situazione di difficoltà e rendono la vita difficile alle imprese, come spiega Paolo Gioacchini, presidente del consorzio di gestori Rei (Rete Egida Italia): “La minore affluenza nei locali pubblici, dovuta alle misure di contenimento del virus, che si va a sommare a tutte le altre restrizioni messe in atto dal legislatore, locale e nazionale, stanno rendendo di fatto il gioco meno attraente”, spiega. “Tra aumento del Preu, win tax, payout ridotto e tessera dei giocatori, a cui si aggiungono le varie restrizioni regionali e comunali – aggiunge – la situazione del comparto è ancor più compromessa alla luce della pandemia. E tutto questo rende impossibile essere ottimisti. Se guardo alla mia azienda – per fare un esempio concreto - lavorando nelle Marche, abbiamo a che fare con una legge regionale che espelle completamente ogni offerta di gioco legale dal territorio dal 30 novembre 2021. Difficile dichiararsi ottimisti con una spada di Damocle sulla testa e una scadenza decisamente ridotta. A chi mi chiede come vedo il futuro, posso solo rispondere che lo vedo breve, perché così dice la legge”. Oltre al Covid, quindi, per gli addetti ai lavori continuano a prevalere i “soliti” problemi: “Certezze e stabilità, come ripetiamo da tempo, sono le cose che continuano a mancare al settore: cioè la possibilità di programmare il futuro delle nostre imprese, come avviene in qualunque altro settore”, conclude Gioacchini.

Effetto lockdown

3,35

miliardi

entrate totali giochi gennaio/aprile 2020

-35,5% 1,36 sul 2019

miliardi

entrate apparecchi gennaio/aprile 2020

GIOCONEWS #09 SETTEMBRE 2020

sul 2019

Il trend in estate AWP

2019

2020

2020

Agosto

Luglio

Agosto

Variaz. su anno prec.

Variaz. su mese prec.

Giocata media macchina / giorno

€ 260,50

€ 190,50

€ 205,00

–20,90%

7,50%

Payout %

68,48%

66,11%

65,70%

–4,10%

–0,60%

PREU

21,60%

23,85%

23,85%

10,40%

0,00% Variaz. su mese prec.

VLT Giocata media macchina / giorno Payout % PREU

2019

2020

2020

Agosto

Luglio

Agosto

Variaz. su anno prec.

€ 1.654,40

€ 984,70

€ 1.076,30

–34,50%

9,10%

85,66%

84,63%

84,55%

–1,30%

–0,10%

7,90%

8,50%

8,50%

7,60%

0,00&

Elaborazione GiocoNews.it su dati provenienti da tre concessionari di rete

30

-38%


L’ORA DEL GIOCO

L’ORA DEL GIOCO

FISCO&SLOT

A cura di Giancarlo Marzo, managing partner Studio legale e Tributario Marzo Associati e Francesco Scardovi, partner Scardovi e Giordani

L’ammortamento delle slot si fa super LA TENUTA DEL SISTEMA AWP E I DUBBI DA SCIOGLIERE IN MATERIA DI (SUPER) AMMORTAMENTO E CREDITO D’IMPOSTA

Il

trattamento civilistico e fiscale del “parco macchine” rappresenta uno dei principali problemi per i gestori in sede di redazione del bilancio per quanto concerne le cosiddette Awp o new slot. Tre sono le questioni da affrontare nel determinare le quote di ammortamento di tali apparecchiature. In primo luogo, i gestori e loro i consulenti devono decidere se considerare il bene in maniera unitaria o, piuttosto, valorizzare la citata differenza di vita utile delle due componenti adottando il cosiddetto “component approach”. Attribuendo, per tale via, coefficienti di ammortamento differenziati alle singole componenti. In secondo luogo, occorre individuare il coefficiente di ammortamento più adatto, previa riconduzione del bene (o della singola componente) in uno dei Gruppi individuati dal Dm del 31 dicembre 1988. Da ultimo, si deve stabilire se all’Awp (nel suo complesso ovvero a parti della stessa) risulti o meno applicabile la disciplina del cosiddetto “super-ammortamento” di cui all’art. 1 del D.L. 30 aprile 2019, n. 34, sostituito dalla Legge 27 dicembre 2019 (legge di Bilancio 2020), a far data dal 1° gennaio 2020, dal credito del 6 percento del costo di acquisto, con un tetto di 2 milioni di euro. Le Awp, come detto, sono apparecchiature complesse dal punto di vista strutturale in quanto formate da due componenti autonome e distinte: a) il cabinet, parte esterna della slot costituito dal mobile, dal relativo monitor, dalle periferiche, hopper e gettoniere; b) la scheda elettronica di gioco, collocata all’interno del cabinet e collegata alla rete telematica attraverso un apposito dispositivo esterno di interconnessione (Pda) che consente la lettura delle giocate e delle vincite erogate. Cabinet e schede presentano un grado di longevità - intesa come periodo

temporale intercorrente tra l’acquisto e la fuoriuscita dal ciclo produttivo - assai diverso. Se la vita media delle schede è fortemente condizionata dal fattore della “obsolescenza commerciale”, quella dei cabinet dipende - in maniera evidentemente meno rilevante - dalla sola obsolescenza fisica, oltre che da furti e scassi. In particolare, mentre il cabinet ha una vita media che può superare il quinquennio, specie per quanto riguarda i modelli più recenti ed evoluti, le schede di gioco ne hanno una media massima di ventiquattro mesi che, negli ultimi tempi, si è ulteriormente ridotta in considerazioni delle previsioni legislative che hanno imposto la sostituzione di tutte le schede Awp in funzione della progressiva riduzione del payout (passato, come noto, dal 74 percento delle giocate al 70, poi al 68 e infine al 65 da gennaio 2020). Corollario della diversità di vita media delle due componenti è la loro ontologica autonomia dal punto di vista tanto economico quanto funzionale. Dal punto di vista economico, infatti, le schede Awp sono acquistate anche separatamente dai cabinet. Dal punto di vista funzionale, invece, rileva la circostanza per cui una determinata scheda Awp può essere collocata in un numero indefinito di cabinet, così come, al contrario, un determinato cabinet può ospitare un numero indefinito di schede Awp.

COEFFICIENTE DI AMMORTAMENTO In assenza di indicazioni legislative univoche, la complessità strutturale delle Awp ha invitato gli operatori a comportamenti differenziati. Alcuni gestori, rappresentare in maniera veritiera l’effettiva permanenza delle singole componenti nel ciclo produttivo hanno ritenuto preferibile l’adozione del component approach, qualificando i cabinet come beni

strumentali materiali e le schede come beni strumentali immateriali. E, conseguentemente, applicando alle due componenti coefficienti di ammortamento differenziati in funzione dell’effettiva “vita utile” delle stesse, stimata da tecnici specializzati. Tale approccio, tuttavia, è stato spesso contestato da alcuni Uffici locali dell’Agenzia delle entrate che hanno qualificato le due componenti, indistintamente, come beni strumentali materiali e, in virtù della loro riconducibilità nel Gruppo 20 del Dm del 31 dicembre 1988, riservato agli “apparecchi e schede di gioco a macchine d’ufficio elettroniche”, hanno ritenuto applicabile alle stesse, indifferenziatamente, il coefficiente di ammortamento del 20 percento. Aderendo alla tesi della natura di beni strumentali materiali di entrambe le componenti delle Awp, affermata dalla stessa Agenzia delle entrate, si ritiene permangano pochi dubbi in ordine all’applicabilità alle stesse della disciplina del super-ammortamento e, a far data dal 1° gennaio 2020, del credito di imposta introdotto dalla legge di Bilancio 2020. Ciò per un duplice ordine di ragioni. In primo luogo, in considerazione dell’autonomia economica e funzionale delle due componenti, corollari della diversa “vita media” delle stesse. In secondo luogo, atteso che quand’anche tali componenti si ritenessero tra loro inscindibili, la componente scheda Awp risulterebbe ugualmente prevalente in termini tanto economici quanto funzionali. Esattamente come un autoveicolo privo del motore, infatti, senza la scheda di gioco il cabinet rimarrebbe un involucro vuoto, incapace di proiettare alcun gioco e, come tale, assolutamente inidoneo all’assolvimento delle funzioni per le quali è stato progettato (sul punto, si veda Agenzia delle entrate, circolare n. 23 maggio 2016, n. 23/E).

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comma 7

SALVARE IL SALVABILE L'estate 2020 per il mondo del puro intrattenimento italiano è stata sicuramente particolare e ha messo in evidenza la necessità di avviare una serie di cambiamenti, tra cui l'apertura all'online di Michela Carboni

P MAURO ZACCARIA

rimo bilancio dell’estate 2020 per il mondo dell’amusement italiano. Il settore delle sale giochi che ospita apparecchi senza vincita in denaro tira le somme su come è andata la bella stagione, che quest’anno ha visto lo spettro del Covid calare su di sé. “L’estate 2020 è stata ovviamente un’estate a sé, in cui l’imperativo è stato un po’ per tutti: ‘Salvare il salvabile’”, afferma Mauro Zaccaria, presidente del Consorzio Fee (Family Entertainment Expo). “Facendo una media tra le zone in cui la situazione è letteralmente drammatica e quelle in cui i mesi estivi sono stati più vivaci possiamo parlare, con i dati disponibili al momento, di una stagione al 50 percento”. Le sale giochi al mare italiane hanno tenuto? A livello turistico, quanto è pesata l’emergenza Covid? “Il turismo è stato uno dei settori più colpiti dal virus, con le ovvie ripercussioni sulle attività collegate, come il puro intrattenimento. P RO B LEMI

NON

SOLO

Agosto sembra essere andato un po’ meglio, seppure sempre con un calo dei flussi importante, specialmente nelle nostre zone turistiche più al Nord, dove l’assenza di tedeschi e austriaci ha pesato molto. Essendo però le nostre sale giochi perlopiù a gestione familiare, nella stragrande maggioranza dei casi tutte hanno riaperto i battenti, provando, come già commentavamo, a salvare il salvabile di questa stagione così difficile”. Cosa vi augurate per l’autunno relativamente alle azioni politiche da compiere per rilanciare il comparto amusement? “Ancora una volta la richiesta del Consorzio Fee alla politica è sempre la stessa: ottenere un riconoscimento per la categoria che rappresentiamo. E speriamo che il regolamento attuativo del decreto di agosto che ci riguarda tenga in considerazione anche le istanze delle povere aziende produttrici, messe in difficoltà drammatica dall’emergenza Covid e sempre penalizzate”. In che modo il settore può ripartire? “È difficile formulare una ricetta maI TAL IAN I

Non sono solo gli operatori italiani dell’amusement a dover fare i conti con una riduzione degli incassi e delle frequentazioni delle loro sale e attrazioni. Così, almeno, accade in Inghilterra: primo tra i paesi del Regno Unito a riaprire i centri di intrattenimento, a partire da metà luglio. Ma nonostante l’entusiasmo con cui gli operatori sono tornati a rialzare le saracinesche, il business stenta a ripartire. Il primo parco di gonfiabili e a trampolino di Lincoln, JumpInc, si è visto costretto a imporre agli ospiti di indossare nuovi calzini forniti sul posto dalla struttura. Anche il nuovo

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GIOCONEWS #09 SETTEMBRE 2020

gica per la ripartenza, però penso che fare sistema in un momento così drammatico per il mercato sia certamente d’aiuto. Proprio in quest’ottica di sinergia si muove Fee e in questa direzione va anche l’alleanza stretta tra Faro Games e Tecnoplay: una collaborazione che nasce per ottimizzare le risorse, riuscendo così a venire incontro alle esigenze del mercato, sempre garantendo standard di eccellenza”. Quali sono le novità che andrebbero introdotte per rendere gli apparecchi comma sette realmente appetibili per i consumatori? “Per rendere particolarmente attrattivi gli apparecchi comma sette dobbiamo riuscire a stare al passo con gli altri Paesi del mondo, superando le problematiche burocratiche che troppo spesso rallentano l’Italia, lasciandola drammaticamente fanalino di coda. In particolare le sale giochi devono potersi aprire all’online, questa è l’evoluzione principale, che consentirebbe di raggiungere anche i molti appassionati di eSports, offrendo loro una alternativa più aggregante e divertente al giocare da casa”.

parco giochi di avventura di Daventry, Country Park, è ora di nuovo in azione. Ma c’è aria di tristezza, con alcune aree chiuse al pubblico in via definitiva. Anche l’area di gioco soft Den di Drake, a Plymouth, è stata costretta a chiudere, non essendo più praticabile con le nuove restrizioni imposte alle location di intrattenimento. Nel Nottinghamshire, il parco a tema Gullivers Valley si è imbattuto in una serie di polemiche da parte di genitori che si lamentano del fatto che ai bambini di età inferiore ai tre anni viene richiesto di indossare mascherine per usare le giostre.


Il gioco è vietato ai minori di anni 18 e può causare dipendenza patologica. Per informazioni più dettagliate relative ai rischi di dipendenza patologica dalla pratica del gioco ed alle probabilità di vincita, consultare le note informative sul sito www.adm.gov.it


flipper

IL MODERN PINBALL DI NEWQ YORK CITY

È morto il ranking viva il ranking Dopo la sospensione della classifica internazionale, la pandemia continua a mietere vittime nel panorama del flipper sportivo: con l’annullamento del Mondiale 2020 e la chiusura del Modern pinball di New York. Ma la passione per la disciplina sopravvive grazie al ranking “a distanza”. di Vincenzo Giacometti

Il

Mondiale di flipper sportivo 2020 non si può disputare. Non adesso, non più. Dopo lo slittamento da maggio a novembre del World pinball Championship Ifpa17 disposta dopo il dilagare della pandemia e il successivo lockdown, che aveva provocato anche la sospensione del ranking internazionale, la Federazione (Ifpa) aveva deciso di spostare in avanti la data della competizione, rimandandola a metà ottobre e facendola coincidere con la fiera dell’Amusement Iaapa di Orlando, vista la concomitanza dei due eventi nello stesso Paese. Invece, dopo la continua escalation di contagi in tutto il mondo e con particolare riguardo negli Stati Uniti, è diventato inevitabile cancellare l’evento, con la stessa Iaapa destinata a fare la stessa fine. Non essendoci le condizioni per organizzare una manifestazione che preveda il raduno di diverse decine di persone in Florida, e non essendoci ancor prima la possibilità di spostarsi tra Paesi in comodità e sicurezza, la scelta appare oggi inevitabile e doverosa da parte dell’organizzazione. Il Mondiale 2020, tuttavia, non viene annullato, ma si giocherà nel 2021, quando si svolgerà nel periodo “tipico” compreso tra maggio e giugno. Con le date esatte che verranno annunciate nelle prossime settimane. Tutti i 64 giocatori che si erano già

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registrati per partecipare al Mondiale Ifpa17 verrà automaticamente registrati per le nuove date del 2021. Mentre per tutti quelli che dovessero rinunciare a partecipare, la federazione ha previsto – in via straordinaria – il rimborso del 100 percento della quota di iscrizione se la richiesta avverrà entro la fine dell’anno e del 50 percento se avverrà successivamente. Ma il Mondiale non è l’unica vittima del Covid-19 nell’ambito del flipper. A saltare, a causa della pandemia, è anche un altro importante punto di riferimento per la comunità internazionale dei giocatori, vale a dire il Modern Pinball di New York City. Autentico quartier generale della disciplina che oltre al ruolo culturale ed espositivo (conosciuto al mondo come il Museo del flipper moderno) ha svolto un ruolo centrale anche nella promozione del flipper sportivo. Non a caso il Modern Pinball nasceva proprio in co-fondazione tra Steven Zahler e un autorevole esponente della disciplina quale Steve Epstein (recentemente scomparso, ironia della sorte, proprio poco prima del Museo), che è stato co-fondatore anche dell’Internationational flipper pinball association (Ifpa). Purtroppo, la pandemia di Covid-19 nella grande (e costosissima) Mela è stato qualcosa di molto più grande di quanto potesse gestire un po-

sto di nicchia come il Modern. Il museo è rimasto chiuso da marzo e al lockdown si è anche aggiunto l’impatto finanziario di un grattacielo della porta accanto ancora in costruzione da quasi due anni con i suoi ponteggi, le chiusure continue delle strade e il reinstradamento dei veicoli e del traffico pedonale. Una condanna per tutti i locali di quella strada. Nonostante questo, il Modern è riuscito a durare così a lungo mentre almeno il 75 percento delle attività commerciali al dettaglio intorno a esso ha chiuso o cambiato gestione dall’apertura del museo del 2013 ad oggi. Potere del flipper, è il caso di dire. Anche se nulla ha potuto, anch’esso, di fronte alla pandemia. Ma nonostante le perdita provocate dal virus, il flipper sportivo continua a essere ancora vivo e vegeto. Anche grazie al nuovo ranking creato da Ifpa durante il lockdown che permette ai giocatori di sfidarsi a distanza, in diretta streaming. A fine agosto il conto dei giocatori che hanno partecipato al ranking Ics “Ifpa Challenge Rankings Championship” aveva già superato quota 550 per un totale di oltre 10mila partite disputate. Con un dominio prettamente americano (a chiudere in testa il mese: Travis Kockemeyer seguito dai connazionali Carter Casselman e Mike Burgess), e una partecipazione che si fa ogni giorno più estesa.



politica ippica

SPERANZE AUTUNNALI

Un’

di Michela Carboni

estate decisamente anomala, quella 2020, anche per l’ippica italiana. L’emergenza Covid-19 ha messo a dura prova anche il mondo dei cavalli. Secondo il presidente di Federippodromi, Elio Pautasso, si può fare “un bilancio in chiaroscuro per le ovvie ragioni legate al Covid, ma non solo. Per fortuna abbiamo avuto la possibilità di poter far entrare buona parte del pubblico alle corse, che tutto sommato siamo riusciti a ricominciare abbastanza presto rispetto alle altre attività economiche e commerciali. Per il resto direi che non si vedono progressi concreti rispetto alla gestione del nostro settore. Come società di corse siamo arrivati un’altra volta a settembre senza un contratto per l’intero anno e senza aver percepito un solo euro per i servizi resi. Se non riusciremo a chiudere il contratto e incassare il nostro corrispettivo entro la fine dell’anno sarà compromessa la vita di tutti gli ippodromi, in quanto lo stanziamento a noi spettante per il 2020 andrebbe a risparmio con buona pace dei nostri bilanci che sarebbero in default a partire dal 1°

E L I O PA U TA S S O

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GIOCONEWS #09 SETTEMBRE 2020

Bilancio in chiaroscuro per l’estate dell’ippica italiana, con le associazioni degli ippodromi che chiedono un impegno politico per riformare il settore gennaio 2021. Per il resto del settore la situazione non è cambiata, ci sono state fughe in avanti con il tentativo di spostare l’ippica sotto il controllo del Coni, operazione tentata (con un emendamento di alcuni senatori di Italia Viva al decreto Semplificazioni, e che è stato dichiarato inammissibile Ndr) senza aver ascoltato un solo componente del nostro settore, per questo non vado oltre nei commenti”. Per il numero uno del Coordinamento Ippodromi, Attilio D’Alesio, “dopo tre mesi di lockdown e con tanti grandissimi sacrifici gli ippodromi hanno ricominciato ad organizzare le corse, e gradualmente, nel rispetto delle norme sanitarie, ad aprire i cancelli al pubblico. Un lavoro enorme e molto difficoltoso, ma comunque l’ippica è ripartita e ci auguriamo che in autunno ci si sia liberati di questo tremendo coronavirus e si possa riprendere l’attività normalmente e riportare tanto pubblico negli ippodromi. Comunque il bilancio dell’estate 2020 è stato ‘pessimo’ sotto tutti i punti di vista; per non


SPERANZE AUTUNNALI

parlare delle scommesse che hanno avuto, nei primi otto mesi, un crollo rispetto allo scorso anno del 56 percento”. In che modo andranno affrontati i prossimi mesi per cercare di non bloccare il settore? “Sulla gestione ordinaria – prosegue Pautasso – occorre velocizzare i pagamenti dei premi e degli ippodromi ai quali mancano, però, ancora i contratti, come detto anche prima. Sul tema della riforma è necessario che noi ippici avanziamo una proposta di massima su come vogliamo disegnare il settore fuori dal ministero e poi insieme dobbiamo sviluppare questa idea nel suo percorso parlamentare. Senza perdere di vista, però, la prossima legge finanziaria che stabilirà gli stanziamenti economici per il 2021; vista la grave situazione del nostro settore dobbiamo far capire che lo stanziamento attuale non è sufficiente nemmeno per mantenere il settore, figuriamoci se possiamo rilanciarlo”. Secondo D’Alesio “prima di tutto speriamo di liberarci presto di questa pandemia e di poter tornare alla vita normale. Superata questa situazione, mi auguro che l’intera filiera ippica composta da ippodromi, proprietari, allevatori e professionisti, si metta al lavoro, con umiltà e con spirito unitario e solidale, per costruire un futuro e riuscire a rilanciare l’ippica nazionale”. A livello politico, c’è qualche proposta che convince? “Io ne conosco una sola al momento che riguarda l’ippicoltura – afferma Pautasso - e seppur condivisibile con qualche aggiustamento non è una vera e propria riforma del settore che invece deve riguardare la governance, l’organizzazione delle attività e la gestione delle risorse con l’obiettivo di aumentarle attraverso azioni di rilancio e di marketing. Mentre di quella che è stata tentata qualche giorno fa con il blitz agostano abbiamo già parlato prima e non vale la pena di ritornarci”. Anche per D’Alesio non c’è nessuna proposta convincente “però mi fa piacere che qualche parlamentare si stia interessando dell’ippica ed avanzi proposte ed idee per giungere ad una riforma del settore. Come associazione abbiamo chiesto un’audizione sia alla ministra Teresa Bellanova che al sottosegretario Giuseppe L’Abbate, ma anche alle commissioni parlamentari per poter discutere, poter essere ascoltati e poter presentare le nostre proposte. Per questo, da tempo, chiediamo al ministero l’istituzione di un tavolo di lavoro con la presenza delle associazioni rappresentative della filiera, per discutere e condividere la migliore riforma del settore, che ha grande e urgentissimo bisogno di essere riformato”. Quali sono le richieste da avanzare per il rilancio dell’ippica italiana? “Ribadisco – sottolinea Pautasso - che dobbiamo pensare alla gestione corrente con pagamenti da effettuare in modo veloce e puntale. Le risorse per il 2021 sono fondamentali da incrementare, e poi dobbiamo iniziare un percorso condiviso per arrivare ad avere un settore snello che non sia più gestito dal ministero. Questa è una idea che abbiamo sempre avuto noi di Federippodromi e che ha sempre trovato le maggiori resistenze proprio

dalla parte ministeriale. Questa volta invece sono proprio loro (finalmente) a sostenere questa tesi. A questo punto a noi ippici non resta che vigilare sul passaggio ad una gestione extra Mipaaf, in modo che sia fatta nel modo migliore e più trasparente possibile e che permetta il rilancio delle corse dei cavalli e delle scommesse ad esse collegate, per troppo tempo trascurate da Adm. Con il complementare è stato fatto un primo importante passo innovativo, ma ora non ci ATTILIO D’ALESIO si deve fermare. Bisogna intervenire anche sulla altre come per tra l’altro già legiferato nelle scorse leggi finanziarie”. D’Alesio crede che “prima di tutto sia necessario riuscire ad inquadrare l’ippica a tutto tondo, perché all’interno del settore è presente l’agricoltura, l’allevamento dei cavalli, lo spettacolo con le corse, che sono competizioni sportive con la presenza dei cavalli e dei relativi proprietari e professionisti: fantini, guidatori, allenatori. Poi ci sono gli ippodromi, che sono impianti sportivi dove si svolgono le corse e dove il pubblico e le famiglie possono assistere a queste bellissime competizioni. L’ippica è oggettivamente molto difficile da inquadrare e proprio su questo tema è necessario che il ministero ed il Parlamento riflettano. Il comparto ha bisogno di avere un ente esclusivo di riferimento (tipo ex Unire) all’interno del quale si ritorni ad avere due organismi tecnici: uno per il trotto ed uno per il galoppo. L’ippica infatti ha avuto un ente di riferimento dal 1942 fino al 31 gennaio 2013, che si chiamava, appunto, Unire (Unione nazionale incremento razze equine). Nel 2013 il ministero delle Finanze, di concerto con il ministero dell’Agricoltura, decisero di sopprimere l’Unire e trasferire tutte le competenze, meno che le scommesse, al Mipaaf. Le prime cose che questa associazione chiese subito furono: un direttore dell’ippica; un tavolo di lavoro permanente; una governance dedicata all’ippica. Purtroppo fino ad ora queste proposte non sono state accolte. Ci auguriamo che finalmente vengano prese in considerazione e si possa giungere presto a una buona riforma dell’ippica nazionale”.

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COVER STORY

TxOdds La resilienza del betting

Le

I L C OV I D -19 N O N HA F E R MAT O L’ AT T I V I TÀ E I PROGE T TI DI TXODDS, IL PRINCIPALE FORNITORE AL M O N D O D I Q U O T E SP O R T I V E A G G R E GAT E I N T E M P O R E AL E , C H E A N N U N C I A L E SU E N OV I TÀ P E R L A SE C O N DA PA R T E D E L 20 20 .

scommesse sportive sono state fra i settori più penalizzati dall’emergenza Covid-19, visto il fermo di tutti gli avvenimenti in programma, ma gli operatori non si sono mai persi d’animo e hanno “approfittato” dei mesi passati per continuare a lavorare a testa bassa, per farsi trovare pronti alle nuove sfide della seconda parte del 2020. Fra loro c’è sicuramente TxOdds, il principale fornitore al mondo di quote sportive aggregate in tempo reale, attivo da più di 20 anni nel settore e che ha recentemente rafforzato la sua presenza in Italia con dei software molto potenti. A raccontare i suoi progetti, e i suoi prodotti, senza dimenticare la “stretta attualità”, è Einar Knobel, Ceo e fondatore del provider. “Operativamente, ora siamo divisi tra uffici a Londra e in Cina, con molte persone che lavorano a distanza. Il primo blocco in Cina è stato un primo segnale di ciò che sarebbe potuto accadere

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GIOCONEWS #09 SETTEMBRE 2020

ma, col senno di poi, immagino che nessuno immaginasse la misura degli effetti della diffusione del virus e lo stop degli sport. Poiché la nostra attività consiste semplicemente nel raccogliere ciò su cui scommettere e consegnarlo ai nostri clienti, ci siamo assicurati di coprire ciò su cui si ‘poteva’ scommettere, che all’epoca erano gli esports, il ping pong, le freccette, il calcio bielorusso e nicaraguense, oltre alle corse di cavalli negli Stati Uniti. Per il resto, abbiamo quindi utilizzato attivamente il tempo per accelerare la consegna di un paio di importanti progetti tecnologici interni, di cui presto vedremo i benefici. In breve, abbiamo creato una piattaforma in-memory distribuita a livello globale per la fornitura a bassa latenza di maggiori quantità di dati, collegata a una riscrittura del nostro sistema di classificazione degli eventi e di gestione delle partite, il che significa che non saremo vincolati dalla tecnologia legacy e che possiamo in effetti coprire qualsiasi cosa. Ovviamente, come tutti, speriamo che il peggio dell’emergenza Covid sia passato e che le cose possano tornare alla


COVER STORY TXODDS

normalità. Di sicuro, è un grande sollievo vedere che lo sport professionistico è tornato, non solo in termini di ciò che significa per gli affari, ma in quanto il mondo era un posto molto strano con una quasi completa assenza di sport”. Il Ceo quindi passa al core business di TxOdds, consolidato da anni di lavoro. “Dall’avvento delle scommesse live nel 2007, il nostro servizio di punta ha fornito prezzi a bassa latenza principalmente ai mercati con handicap asiatici. I nostri clienti sono generalmente in Asia o in Europa e consumano i feed per il trading, la gestione del rischio e l’esecuzione di prezzi automatizzati in combinazione con i dati di scouting di eventi dal vivo. Nel corso degli anni abbiamo aggiornato la meccanica di consegna per utilizzare le tecnologie Push e Complex event processing, espandendoci sugli sport e sui tipi di mercato, il che significa che ci si può collegare e ricevere aggiornamenti in tempo reale sugli sport in cui le probabilità cambiano rapidamente e frequentemente, per essere pienamente al top del mercato. È simile a come funziona un ticker di borsa e significa che i bookmaker possono automatizzare ed eseguire i loro ‘book’ con un intervento manuale minimo”, puntualizza Knobel. “Oltre ai dati in tempo reale, abbiamo anche investito molto nelle tecnologie Big Data e in particolare nell’uso di Hadoop e database non relazionali. Ora abbiamo un database storico di quote che abbraccia praticamente l’intera storia delle scommesse online, dai primi giorni del 1999/2000 fino all’arrivo online dei bookmaker asiatici, l’esordio delle scommesse live e la crescente sofisticazione dei mercati del betting. Rendiamo disponibili questi dati sia per la ricerca sulle quote storiche sia tramite il nostro strumento di business intelligence, poiché cerchiamo di rendere i dati e le intuizioni nei dati più accessibili. Infine, abbiamo anche creato uno strumento basato sul web per le scommesse professionali, TxMarkets, che è un monitor delle quote che fornisce una visione quantitativa incentrata sui dati su ciò che si muove e su cosa si scommette di più. Questo è il prodotto più entry-level che abbiamo in quanto non richiede di essere un programmatore per usarlo, ma è uno strumento divertente per le scommesse che raccoglie molte informazioni e le presenta nel modo più conciso possibile”.

La parte finale del 2020, prosegue Knobel, verrà utilizzata “per finalizzare alcuni sviluppi della piattaforma, il che significa che potremo fornire molti più dati, anche più velocemente. In secondo luogo, abbiamo un prodotto congiunto per le gare ippiche completamente gestito in collaborazione con Racing Post (un quotidiano britannico di corse di cavalli, corse di levrieri e scommesse sportive, pubblicato in formato cartaceo e digitale, Ndr) e Banach Technology, una giovane azienda specializzata nella fornitura di servizi di scommesse sportive premium al settore dei giochi sportivi, dove Tx fornisce i dati sulle quote in tempo reale e ha anche costruito la piattaforma che unifica i tre servizi. Questo prodotto è in procinto di acquisire diversi nuovi clienti ed è entusiasmante vederlo realizzarsi e entrare in affari”. L’ultima battuta del Ceo è ancora una volta sulla pandemia che ha sconvolto le nostre esistenze quest’anno. “Gli eventi oscuri del 2020 vivranno nella memoria, ovviamente, ed è un campanello d’allarme per non dare certe cose per scontate e rivalutare le dipendenze aziendali. Si spera che ci saranno notizie positive sul lavoro sui vaccini, che dovrebbe accelerare il ritorno alla normalità quotidiana”.

I servizi principali di TxOdds Trader feed

Sviluppato appositamente per far fronte alla domanda sempre crescente del feed di quote in-play, il Trader Feed è alla base delle sale di trading sportivo globali e dei canali specifici degli abbonati. Il feed push sempre attivo e a bassa latenza consente la creazione di flussi personalizzati di modifiche di quote, soglie, fluttuazioni di volatilità e prezzi sintetici in tutti i principali mercati di scommesse. Sviluppato su Tibco Streambase, il Trader Feed consente l’elaborazione in tempo reale che porterà a un netto vantaggio competitivo, tra cui flessibilità, velocità e la capacità di offrire ai propri clienti più opzioni. È possibile impostare avvisi personalizzati per aggiornamenti da più flussi di dati e quote sportive aggregate.

TxLab

Consente l’accesso ai dati sulle scommesse sportive più completi e accessibili al mondo. Mette a disposizione il maggiore archivio di dati mai creato sulle quote di scommessa con timestamp, utilizza tecniche di big data aggiornate per fornire analisi statistiche e storiche utilizzando trilioni di dati sulle quote. Gli utenti godono di tempi di reazione rapidi anche per query complesse e i rapporti personalizzati dell’app possono eseguire analisi storiche dei prezzi, della concorrenza e quantitative, consentendo loro di eseguire test retrospettivi per migliorare i modelli esistenti e analizzare le perdite.

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).

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scommesse PH. JASON CHARTERS, UNSPLASH

BOOKMAKER UNDER AND OVER DAL LOCKDOWN ALLA FRENESIA DEL RESTART Dalla chiusura delle agenzie al fermo delle competizioni sportive in tutto il mondo o quasi, ecco come ha reagito il mercato del betting che spera in una ripartenza immediata e assai ravvicinata di Cesare Antonini

Che

2020 strano. Pazzesco. Ma forse non così tremendo come potevamo pensare quando eravamo tutti tappati in casa senza poter vedere una partita di calcio o di qualsiasi altra competizione alla Tv (il ping pong o i campionati in Bielorussia non bastavano, ecco). Un anno difficile da valutare e da analizzare anche per i migliori analisti. Anche per noi. Tre mesi di stop poi una ripartenza frenetica delle maggiori competizioni, soprattutto calcistiche, che non è riuscita a colmare il netto calo dei mesi di lockdown dovuto al contenimento della diffusione del Covid-19. Ma, come dicevamo, da decrementi dell’88 percento ad aprile, fino al -73 percento di maggio, alla fine i primi sette mesi dell’anno hanno chiuso con -13.3 percento e c’è da conteggiare anche la fase finale di agosto dove, forse, qualcosa si è recuperato anche se le partite singole e la chiusura dei campionati avrà limitato l’effetto ripresa. Va però considerato il fatto che ad agosto, di solito, si scommette pochissimo per il consueto stop dei campionati. Una spesa di oltre 770 milioni di euro per questo periodo tra gioco online e retail, sapendo tutte le difficoltà che hanno avuto specie gli imprenditori “terrestri”, non è male per niente. Il 2020, per fortuna, era partito con

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GIOCONEWS #09 SETTEMBRE 2020

un gennaio che aveva visto un vero boom per il betting con un più 70 percento “year over year”. Un mese che sembrava davvero aprire le porte ad un’annata di crescita notevole considerando anche che si sarebbero dovuti giocare gli europei di calcio e le coppe promettevano davvero bene così come un finale acceso di campionato. Ora si deve chiudere l’annata “horribilis” del betting e di tutto il pianeta, ovvio. Ma qua parliamo di quote, betting e bookmaker e proprio grazie ai principali operatori riusciremo a capire come sta andando il mercato e quali saranno le strategie per uscire da questa tremenda situazione che sta comunque risalendo la ripida scala di “grigi” che hanno infestato il settore per colpa del dannato virus.


BOOKMAKER UNDER AND OVER DAL LOCKDOWN ALLA FRENESIA DEL RESTART

Massimo Temperelli (Sisal Matchpoint)

«Ripresa più rosea delle previsioni ma i mesi di chiusura peseranno nel bilancio 2020» “I mesi di lockdown non possono non influire sul bilancio di questa stagione. La raccolta del gioco che, proprio in quel periodo dell’anno, con il campionato e le competizioni europee che entrano nel vivo, raggiunge numeri straordinari si è fermata per l’assenza di competizioni prima e per la chiusura dei punti vendita poi. La ripresa però, è stata più rosea delle aspettative e si è tornati rapidamente a numeri interessanti, ma certamente l’assenza di alcuni campionati importanti come la Francia e di intere discipline come il tennis, ha pesato molto. Rimaniamo comunque positivi per il resto dell’anno soprattutto con il ritorno dei campionati nelle loro abituali formule”. È l’analisi di Massimo Temperelli, direttore della business unit di Sisal Matchpoint su questo insolito finale di stagione per il calcio e per le scommesse che lo accompagnano e ne costituiscono un’ideale forma di intrattenimento. Sono stati recuperati i mesi di lockdown che hanno visto scendere notevolmente la raccolta e, in alternativa, si è colmata anche l’assenza del campionato europeo di calcio? O il saldo rischia di essere comunque negativo? “Impossibile recuperare tre mesi di vuoto, oltretutto con lo slittamento al 2021 di Europei e Olimpiadi. Come anticipato, però – prosegue Temperelli - il trend di ripresa del betting è stato sicuramente incoraggiante, grazie anche all’altissima concentrazione di eventi sportivi, prima con la ripresa dei campionati nazionali e ora con la ripartenza delle coppe. Il nuovo format di Champions ed Europa League, con almeno una partita ogni giorno, a eliminazione diretta, rende appassionate ed emozionante l’esperienza del tifoso e dello scommettitore. Una notevole spinta alla ripresa arriva anche dagli altri sport, come ad esempio il basket, dove l’Nba propone quotidianamente partite in orari anche accessibili per l’Europa, molte delle quali trasmesse in Tv. Da parte nostra, stiamo aumentando al massimo lo sforzo, garantendo ai nostri clienti un’offerta di gioco senza eguali, sia prematch che live, su ogni sport e su ogni incontro”. Si sono modificate le abitudini dei players con questo finale “di fretta”? E anche il lavoro del bookmaker e dei quotisti? “Gli scommettitori hanno saputo adattarsi bene al periodo, come ad esempio ci dimostrano gli alti volumi sul tennis tavolo, l’unico sport realmente disponibile nel periodo di lockdown! Probabilmente più complicata è stata l’esperienza per noi e soprattutto per i nostri quotisti, che si sono improvvisamente trovati costretti a lavorare da remoto e a confrontarsi con discipline, come appunto il ping pong o le freccette, con le quali hanno molta meno confidenza rispetto a calcio, tennis o basket. In particolare in Sisal abbiamo cercato di sopperire all’assenza del grande sport aumentando notevolmente anche tutta la parte di offerta sulle cosiddette novelty bets, già molto ampia grazie al nostro servizio di scommesse On Demand”.

Quali sono le strategie e le aspettative in termini di raccolta e di prodotto per il rapido switch che vivremo tra la fine di questa stagione e la prossima che, verosimilmente, inizierà molto presto? “La prossima stagione avrà ritmi serratissimi, considerando che i campionati riprenderanno a poca distanza di tempo dalla fine delle competizioni europee e che la prossima estate si giocheranno sia gli Europei che le Olimpiadi. Siamo pronti e abbiamo in serbo tante belle novità per la nostra clientela, già per l’inizio della prossima Serie A ci saranno delle sorprese grazie alle quali gli scommettitori saranno ancora più coinvolti nell’esperienza di gioco e potranno sentirsi ancora più protagonisti”. Online, mobile e retail, è cambiata la distribuzione del gioco dei bettors su questi tre canali in questi mesi totalmente stravolti dall’emergenza sanitaria? “Durante i mesi del lockdown, molti giocatori che erano abituati a giocare nei punti vendita, per ovvi motivi si sono avvicinati al mondo del gioco online e da mobile. Quello che abbiamo notato è che, nonostante la riapertura dei negozi, molti hanno mantenuto questa nuova abitudine, senza però abbandonare completamente il punto vendita. In questo senso, è aumentata l’omnicanalità di buona parte della clientela che ha apprezzato tutti gli strumenti digitali messi a disposizione per giocare in autonomia, da remoto o direttamente dal punto vendita, e quindi con la possibilità di mantenere il distanziamento sociale prescritto dalle autorità. Ora che la situazione sembra essersi stabilizzata, continua il trend positivo della raccolta online, dove già nella passata stagione abbiamo raggiunto numeri da record, ma anche quella retail sta tornando ai numeri pre lockdown”. I bookmaker hanno imparato qualcosa da questa emergenza e da queste settimane? Il betting cambierà o tornerà, si spera, tutto come prima? “Ogni fenomeno, anche il più negativo, lascia un segno ma insegna qualcosa di utile. Nel nostro caso abbiamo imparato a lavorare in condizioni che prima ci sarebbero sembrate impossibili, ha avvicinato la nostra clientela più ‘resistente’ alle soluzioni tecnologiche più evolute, ha dato l’opportunità di dimostrare concretamente la solidarietà reciproca in ambito lavorativo tra individui e con la nostra azienda. Ora siamo sicuramente più bravi e più forti, consapevoli che, se ci fossero malauguratamente altre difficoltà, sapremo affrontarle nel migliore dei modi. Siamo pronti a una ‘nuova normalità’”. MASSIMO TEMPERELLI

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scommesse

Gianluca Masone (Microgame)

«Il lockdown ha ‘congelato’ il betting ma la ripresa c’è stata e puntiamo sull’innovazione per i prossimi mesi» Un operatore che tra gioco terrestre e online con una vastissima rete di operatori, concessionari e skin, come Microgame, può fornirci uno scenario completo di come può aver influito un evento così eccezionale e straordinario sul settore delle scommesse. Partiamo dal bilancio del finale di stagione affidato a Gianluca Masone, responsabile della direzione scommesse sportive di Microgame : “Nonostante tutte le difficoltà incontrate il bilancio può ritenersi più che positivo. Microgame ha proseguito nel costante percorso di rafforzamento dell’offerta di gioco arrivando a proporre un numero di mercati e di avvenimenti sempre crescente, la nostra proposta si è così consolidata ai vertici del mercato nazionale. Un posizionamento raggiunto sia grazie ai concessionari storici, parte del nostro circuito da anni, che attraverso le new entry che hanno voluto sfruttare l’offerta B2B in grado di adattare e costruire strategie di business personalizzate”. Fondamentale capire se la riapertura dei punti vendita e la ripartenza dei campionati ha consentito a Microgame di recuperare il “maltolto” dal Covid-19: “Ci siamo trovati in una situazione eccezionale mai vista prima e mai gestita. Già durante il lockdown abbiamo risposto offrendo una proposta nuova e ricca di avvenimenti, in particolare eSports, tra le più complete e coinvolgenti: riscontri positivi sono arrivati anche da tanti nuovi giocatori. Poi, con la ripresa del campionato tedesco prima, e quelli italiano ed inglese poi, l’interesse è cresciuto ancora consolidando l’attenzione sulle scommesse sportive ‘classiche’, sia da parte dei giocatori abituali che dei nuovi. Più che di recupero possiamo parlare di continuità rispetto a febbraio 2020, come se il lockdown avesse congelato le abitudini degli scommettitori che progressivamente sono tornati alla normalità, a partire dalla seconda parte di maggio. Il saldo non sembra affatto negativo ma certamente mancano termini di paragone ed elementi che permettano un confronto dei dati. Nonostante tutto però, la presenza dei giocatori è stata visibile e di questo non possiamo che essere riconoscenti”. Un finale insolito di campionato, “di corsa”, come l’abbiamo definito noi: com’è cambiato il lavoro alla lavagna del bookmaker, dei quotisti e ovviamente anche le abitudini dei giocatori? “In termini complessivi abbiamo registrato un numero di giocatori superiore ri-

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spetto al passato e questo rappresenta già il conseguimento di un primo, importante obiettivo. Le abitudini si sono senza dubbio modificate come avevamo previsto, puntando sempre più sul mobile che costituisce il driver principale del prodotto scommesse: questa scelta ha ripagato. Per rispondere invece alla seconda parte del quesito, possiamo dire che il lavoro dei bookmaker non è mutato ma è stato riequilibrato secondo ritmi differenti. La compressione della seconda parte del campionato in poche settimane ha infatti comportato una presenza più attenta, sostenuta dalle applicazioni di gestione che stiamo potenziando da tempo. I risultati hanno confermato la correttezza della direzione intrapresa”. Quali sono le strategie e le aspettative in termini di raccolta e di prodotto per il rapido switch che vivremo tra la fine di questa stagione e la prossima che, verosimilmente inizierà molto presto? “Microgame è sempre attenta ai cambiamenti ed applica strategie elastiche per poter rispondere contemporaneamente alle esigenze di medio periodo ed alle prospettive del lungo periodo. A settembre saremo pronti con un’offerta ancora più competitiva sia pre-match che live, e con numerose novità sia per i mercati proposti che per gli avvenimenti presentati. C’è da sottolineare, inoltre, che a comporre l’offerta di gioco non è più solo il palinsesto, certamente parte preponderante, ma sempre di più le funzionalità offerte in termini di esperienza-utente divenute fondamentali. Possiamo dire con un certo orgoglio che siamo i primi operatori italiani B2B delle scommesse ad avere un’offerta completa e anche i primi a presentare una suite di componenti web e mobile in grado di costruire esperienze di gioco differenziate, complete ed adattabili alla numerosa ed eterogenea platea di concessionari che serviamo. Ad esempio, stiamo lanciando nuove modalità di bonus scommesse, molto innovative, su cui puntiamo per rafforzare l’attenzione dei giocatori e siamo certi che riceveremo un ulteriore ritorno positivo”. Proprio a questo riguardo, come si sono distribuiti i volumi di gioco degli scommettitori tra i canali online, mobile e retail, in questi mesi totalmente stravolti dall’emergenza sanitaria? “L’utilizzo del dispositivo mobile rispetto a quello del tradizionale desktop da ufficio o domestico, costituisce un trend in crescita costante ed in espansione continua. Noi di Microgame - prosegue Castaldo - durante il periodo di lockdown non ci siamo fermati con lo sviluppo di tecnologie web, adattative ed orientate al mobile. Difatti abbiamo consegnato ai nostri clienti una versione rinnovata del client di gioco mobile, già durante il mese di aprile proprio in previsione delle mutate esigenze che sarebbero discese dalla riapertura alla libera circolazione. Questa strategia ha ripagato in termini numerici ma anche di riscontri positivi registrati presso i clienti concessionari. Per quanto riguarda il comparto del retail, è evidente come le iniziative di potenziamento delle scommesse


COVID-19 PROROGHE FORZOSE E CAPPOTTO FISCALE IL BETTING TREMA

sportive e virtuali costituiscano una garanzia per chi è parte della nostra rete. Certamente la chiusura delle agenzie ha generato apprensione ma, dalla riapertura avvenuta durante il mese di giugno ad oggi, notiamo significativi segnali di continuità rispetto al passato”. Come ci cambierà la pandemia come scommettitori e come cambierà il betting e i bookie? “Adattabilità e scalabilità dell’offerta sono stati i comandamenti che hanno accompagnato il lavoro quotidiano dei team Microgame che si occupano di scommesse sportive: penso ai quotisti ma anche a tutti quelli che partecipano alla realizzazione del prodotto. Quello dell’adattarsi velocemente al cambiamento e di trovare la direzione su cui crescere e scalare, sono i due insegnamenti principali. Per Mi-

crogame, operatore B2B, è stato fondamentale anche il dialogo costante con i clienti che sapevano di poter contare su di noi come punto di riferimento per costruire l’alternativa di gioco. Siamo soddisfatti! Il betting cambierà? Non è facile un pronostico, lo show proseguirà. Gli eventi sportivi, almeno quelli più importanti, sono ripresi ed i giocatori non hanno mai allentato la loro presenza, anzi è possibile affermare che il mondo delle scommesse è ripartito alla grande. Certamente porteremo con noi l’esperienza di quasi tre mesi di ‘palinsesto creativo’, una circostanza che ci ha migliorato perché ha rafforzato l’idea di un prodotto, quello delle scommesse, caratterizzato sempre di più da grande dinamicità”, conclude Castaldo.

Ernesto Iuliano (BetBull)

«Gli scommettitori penalizzati dal calendario alla ripresa, noi al lavoro per la nuova stagione» “Una ripartenza davvero deludente per il gioco terrestre, speravamo in entusiasmo maggiore. Online , invece, a luglio i volumi sono migliorati moltissimo anche i calendari degli eventi non hanno aiutato viste le abitudini di gioco degli scommettitori”. Questa l’analisi di Ernesto Iuliano, presidente di BetBull.it, brand storico del betting e del gioco online “punto it” che opera sia nel retail che sul web. Un punto di vista privilegiato per un imprenditore abituato a vivere la “rete” molto da vicino. L’entusiasmo che si aspettava, quindi, non c’è stato: “Dopo tre mesi di chiusura ci aspettavamo davvero qualcosa di differente ma pare che l’attesa non si sia tradotta in raccolta - spiega Iuliano – è probabile che parte della clientela abbia paura nel frequentare i locali chiusi e scommettere in agenzia d’estate non è di certo un’abitudine per i giocatori che amano il calcio. Forse qualcuno ha perso anche l’abitudine a frequentare i luoghi di gioco. I dati sembrano parlare chiaro e un altro elemento a penalizzare in parte la raccolta, è stato il calendario degli eventi. Ottime competizioni in palinsesto, sì, ma gli scommettitori forse non sono riusciti a trovare mercati che amano per piazzare le martingala, le multiple. Una giocata che rimane al vertice delle preferenze della maggior parte dei players”. Possibile anche che le vacanze e altre forme di intrattenimento abbiano distratto risorse dal gioco. Ma, comunque, si riparte subito: “Non ci sarà più il vuoto di prima e ci attendono due anni assai intensi – prosegue il presidente di BetBull – prima gli europei di giugno 2021 e poi i mondiali nel 2022, un biennio molto caldo. Ovviamente farà il suo gioco anche l’economia e come riprenderà il Paese. La speranza è che il Governo non si inventi altre tasse perché non si potrebbero assolutamente sostenere”. Si sono recuperati i mesi di lockdown che hanno visto scendere notevolmente la raccolta? “Il saldo è ancora negativo e non c’è stato quel rimbalzo in cui credevamo. Marzo e aprile sono stati due mesi devastanti con pa-

linsesti vuoti e ping pong, scommesse virtual e qualche campionato poco seguito che non sono assolutamente riusciti ad attrarre volumi accettabili. Fortunatamente gli eventi hanno ripreso in qualche maniera e qualche scommettitore durante l’estate ha giocato altrimenti sarebbe stata un’ecatombe”. Dicevamo delle abitudini dei bettors: “Alcuni clienti non ha trovato lo stesso intrattenimento cui sono legati perché non avevano molti eventi da abbinare. Il calendario ‘spezzatino’ ha a sua volta spezzato i palinsesti e se le partite ci facevano compagnia per tutti i giorni della settimana, in molti non sono riusciti a giocare come sono soliti fare. Rimane l’abitudine di giocare multiple e giocate che si chiudono nella stessa giornata. Senza Serie A e Serie B e i principali campionati stranieri a regime le giocate si riducono anche del 40 percento”. Quali sono le strategie e le aspettative in termini di raccolta e di prodotto per il rapido switch che vivremo tra la fine di questa stagione e la prossima? “Rinnoveremo i bonus con l’avvio del campionato e stiamo arricchendo l’app checkbet con qualche novità. Di sicuro cercheremo di stare vicino ai nostri players con nuove iniziative. Intanto sta funzionando benissimo la nuova sezione ‘Le mie giocate’ che consente ai players BetBull di seguire tutte le giocate, non solo il betting. Esistono notevoli criticità per verificare giocate, estratti conto e tutto quello che è relativo all’attività dei players su una piattaforma e con questa feature abbiamo risolto un problema assai diffuso e che i clienti ci segnalavano. Li abbiamo ascoltati e ora funziona tutto molto meglio”, conclude Iuliano.

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scommesse

Riccardo Trevisani (Sky Sport)

«Un 2020 irreale per colpa del virus ecco come affrontarlo» Difficile per tutti i nostri collaboratori che di volta in volta hanno prestato alle nostre pagine le loro competenze dai principali canali Tv e testate giornalistiche sportive d’Italia, fare il consueto punto di inizio stagione. Colpa (ma dai?) del Covid-19. Il coronavirus ha accorciato inverosimilmente il passaggio tra la fine e l’inizio della stagione. E in particolare dal 2019/2020 al 2020/2021. Il mercato estivo concentrato in pochissimi giorni e che sforerà le prime tre giornate di campionato con una stagione che sarà particolare, almeno quanto quella appena conclusa “di corsa”. Siamo andati a prendere i commenti a caldo di una delle voci più importanti di Sky Sport, in coppia ormai fissa con Lele Adani, e reduce fresco fresco (per quel che si può in questa stagione) dalla finale di Champions League, quella di Riccardo Trevisani. Tra un taxi, una valigia e il check in all’aeroporto di Lisbona, ecco le sue considerazioni: “Delle centinaia di partite già commentate, per me, è stata la più significativa in assoluto. La prima finale di Champions League, una grande emozione e un appuntamento troppo bello nel finale. Un’esperienza totalmente differente perché il tempo volava e c’è voluto anche molto studio per prepararla a puntino”. La cronaca più importante ma non la partita più bella forse? “Mi aspettavo un un 2 a 2, una partita con più gol sicuramente. Invece sono mancati i grandi attaccanti sotto porta. Su tutti Mbappé dal quale tutti si aspettavano di più. Certo anche un portiere pazzesco come Neuer c’ha messo del suo per mantenere inviolata la rete tedesca”. A proposito, meglio lui o Alisson? “Una bella lotta, non c’è che dire, anche se il vantaggio dell’età potrebbe essere determinante per i prossimi anni. Certo se Neuer torna così, ha parato anche un’azione annullata per fuorigioco col piede proprio su Mbappé!”, si esalta Trevisani. Comprendiamo la difficoltà nell’esprimere un parere che non si faccia smentire, adesso. Ma che stagione sarà la prossima? “Partiamo dal calciomercato che sarà cortissimo rispetto al solito e invaderà anche le prime tre giornate di campionato. È un fattore che può incidere molto, pensate agli infortuni o a qualche capriccio di presidenti o allenatori. O alla voglia di migliorare. I cambi in corsa sono sempre più difficili da gestire ma i punti che si perdono all’inizio sono determinanti e valgono tantissimo specie nel finale se il rendimento è stato altalenante e mancano pro-

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prio quelli per chiudere l’obiettivo stagionale. E poi l’Inter ha finito tardi la coppa, non è facile ripartire e azzerare. Fino al 26 agosto doveva ancora decidere l’allenatore, è un fatto stranissimo in una stagione normale. Inoltre, l’annata che precede gli Europei (o i Mondiali) è allo stesso modo particolare e differente”. Come approcciare, quindi, una ripartenza così a scoppio? “Gli allenatori devono essere bravi nel lavoro del ritiro iniziale e lasciare anche tempo ai giocatori per recuperare perché il calendario non farà respirare nessuno. Sono tanti i giocatori che dovranno arrivare all’Europeo e questo è un altro tema da affrontare. Sarebbe interessante che la Lega insista su più turni infrasettimanali per far riposare di più i players a Natale. L’Inter, anche in questo caso, appare sempre la più penalizzata. Ma vale per tutte le squadre che hanno giocatori nei nazionali. Anche per le piccole avranno i loro problemi”. Già che ci siamo, una parentesi: tu come la pensi in riferimento alla pausa natalizia, come ti schieri tra i favorevoli e i contrari? “Di base credo che sarebbe corretto scegliere una pausa lunga in mezzo, come fa la Germania e farei un richiamo di preparazione e ripartirei per il finale. Credo che nelle coppe si capisca il vantaggio delle tedesche come è accaduto al Bayern Monaco stesso, ma anche a Lipsia e Borussia Dortmund. Gli stadi sarebbero pieni e i diritti tv li vendi lo stesso”. Com’è stato commentare a porte vuote la finale di Champions e com’è e come sarà farlo in Serie A? “Francamente sono scioccato che si sia andati tranquillamente nei ristoranti e in discoteca e non negli stadi in cui il distanziamento sociale è più facile. Lo spazio c’è, la capienza si riduce e si può stare a distanza di 3-4 seggiolini. Davvero è dura comprendere tutto questo. Le partite belle ci sono state, certo, ma in generale il calcio è sempre brutto quando manca il tifo sugli spalti. E ora col timore dell’aumento dei contagi non so proprio cosa succederà”. La sorpresa da commentare, però, è quella di Andrea Pirlo in panchina: “Si tratta di un grande cambiamento e non so quanto possa pagare come scelta. Ma è una mossa coraggiosa e per questo va apprezzata. Ci vuole tanta fortuna, anche, e sembra mancare esperienza in Europa almeno come allenatore. Le premesse per un buon lavoro e per creare subito una bella empatia con l’ambiente sembrano esserci. Poi da lì a diventare bravi ce ne passa”, conclude Ricky Trevisani. (Ca)


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quota troppo bassa per una squadra che sta rinnovando totalmente la squadra e con la testa solo alla Champions League. L’unica alternativa, secondo i quotisti, è solamente l’Inter offerta a 3.00. Tutte le altre squadre sono offerte a doppia cifra. Potrebbe essere l’anno della sorpresa, come tutti gli anni prima di una competizione internazionale e mondiale. Il finale del campionato ha visto un Milan in ripresa e la quota 30.00 vale un tentativo ed anche il Napoli di Gattuso, quota 18.00, è appetibile. Quindi se puntiamo su una debacle bianconera, le alternative sono l’Inter, quota bassa, l’Atalanta, un sogno impossibile, le due squadre romane, lontano da una rosa che potrà puntare al campionato, e le nostre due scelte, Napoli e Milan a quote troppo elevate. Le tre squadre candidate alla retrocessione sono le neo promosse Spezia, Crotone e Benevento. Il consiglio è quello di cercare una squadra ad una quota interessante, perché potrebbe essere un campionato particolare, anche se non sappiamo ancora se gli stadi potranno essere aperti al pubblico e come abbiamo potuto assistere al prosieguo del campionato, le sorprese sono state all’ordine del giorno. Sicuramente è più redditizio giocare il Manchester City e il Barcellona sopra la pari che la Juventus a 1.85. Buona stagione a tutti. Olè.

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Cinquantotto anni, un passato sui campi da tennis, serie C1 nel 1984, ha insegnato nei vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi italiani, nel 1992 diventa collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse e speaker dell’ippodromo di San Siro. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker, prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team Vipbox.it, poi nel luglio del 2013, il salto di qualità: Carra diventa l’unico poker-pro di PaddyPower.it. e cura alcune rubriche radiofoniche e televisive, tra cui il seguitissimo programma “Qui studio a voi stadio” su Telelombardia, prima come uomo Paddy Power poi come opinionista. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e sul blog “Le Dritte del Maestro, www.ledrittedelmaestro.com, dove il suo motto è “mano passata mano finita”. Dal 2016 si è trasferito in Sardegna dove cura anche il calcio locale sardo. Collabora con varie testate giornalistiche e da 6 anni con Gioco News.

di Gianni Carra

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Nei campionati di club difficilmente troveremo delle sorprese, in Inghilterra il Manchester City dopo un paio di stagioni a quote stracciate, si può ancora puntare oltre alla pari, 2.10. Unica alternativa il Liverpool offerto a 2.80. Interessante la quota del Chelsea, autore di un’ottima campagna acquisti, i blues sono offerti a 15.00. Noi proponiamo la scommessa Premier League senza Liverpool e Manchester City, quota 3.25. Per la retrocessione lotteranno il Fulham, Newcastle e West Bromwich, la scommessa di queste tre retrocesse è offerta a 23 volta la puntata. In Spagna come sempre partono alla pari il Real Madrid e il Barcellona, su un match 50 e 50 e puntiamo sempre sulla quota più alta, quindi questa volta scegliamo il Barcellona, quota 2.30, del nuovo allenatore Koeman. In Germania il Bayern e in Francia il Psg, le due finaliste di Champions, sono offerte a quote irrisorie, il doppio dei due vincenti è offerto a 1.25, quota per gli speculatori. Dopo aver piazzato le nostre puntate in Europa ora cerchiamo le scommesse vincenti del nostro campionato. La Juventus punta al decimo titolo consecutivo. La squadra bianconera, guidata dal debuttante Andrea Pirlo, è la favorita dei bookmaker. La quota difficilmente si può giocare sotto la pari, una

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opo la complicata conclusione dei campionati di club e delle competizioni europee, riparte la stagione più enigmatica del calcio moderno. Sarà la stagione che porterà ai campionati europei e come ogni anno incominciamo a piazzare le nostre giocate sugli antepost dei campionati. Incominciamo dai Campionati Europei. Per tanti anni inserire l’Inghilterra tra le squadre favorite agli europei significava prendersi tante delusioni, ma i bookmaker anche questa volta offrono favoriti, a quota 6, gli inglesi. La squadra diretta dal ct Gareth Southgate è molto giovane, ma può disporre di un gruppo di giocatori che offrono certezze: Harry Kane, Raheem Sterling, Dele Alli e diversi altri campioni che hanno portato questa nazionale al quarto posto nei mondiali 2018 e al terzo nell’ultima Nations League. Insieme alla Francia sono le due nazionali più attese, ma noi andiamo controcorrente e proponiamo due squadre: la Germania quota 8.50 e la nostra Nazionale che si può giocare ad una quota a doppia cifra: 14. I tedeschi nelle competizioni che contano sono sempre presenti e la nostra Nazionale sta facendo un percorso di crescita ed il gruppo crede molto in Roberto Mancini.

Chi è Gianni Carra

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Riparte la stagione calcistica “Covid 20-21”

Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)

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esports

Sports & eSports una strategia win win Il fenomeno degli sport elettronici continua a fare proseliti, non solo nel calcio (anche femminile) ma pure nel basket e in altre discipline. In Italia e oltreoceano. di Francesca Mancosu e Daniele Duso

La

liaison tra sport ed eSports è appena iniziata. Dapprima hanno iniziato team e sportivi, un po’ per curiosità, un po’ per diversificare gli investimenti, ma anche per cercare di conquistare un pubblico nuovo. Ora però gli eSports fanno breccia, con decisione, anche negli uffici delle federazioni sportive, incuriosite da questo movimento e interessate a individuare nuovi linguaggi per avvicinare il pubblico più giovane che, a differenza di nonni e genitori, pare non essere attratto dagli sport tradizionali. Dall’altra parte, anche il movimento degli eSports ha più di qualche interesse a un matrimonio con le grandi organizzazioni sportive, in primis la possibilità di mutuare

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dai movimenti sportivi una struttura organizzativa che al suo interno è ancora carente, e l’attirare interesse da parte di aziende che possano portare nuovi investimenti, come ad esempio quelle che si occupano di scommesse e che proprio nell’ultimo periodo pare abbiano scoperto le potenzialità degli eSports. Anche i rapporti tra sport e eSports si sono fatti più intensi proprio in questo 2020, quando a causa della quarantena tutta l’Italia ha dovuto dire addio a ogni evento live, compresi quelli sportivi. Di fatto tutto, o quasi, si è riversato sui videogiochi di simulazione sportiva, e sia in rete che sui media generalisti hanno cominciato a pullulare tornei di calcio, di basket e ciclismo virtuale, in moto e auto, tutto in virtuale, s’intende. Sia chiaro, si è solo accelerato un fenomeno già presente da qualche anno, basato su tanti fattori tra i quali, sintetizzando al massimo, troviamo: giochi di simulazione sportiva sempre più realistici e spettacolari, connessioni sempre più a portata di mano, generazioni più giovani sempre più attratte dagli eSports più che dagli sport tradizionali e quindi necessità, da parte di chi fa sport tradizionale, di cercare un nuovo punto di contatto con i giovani. Tra le esperienze più affascinanti del periodo c’è stata quella della Lega nazionale dilettanti, che ha organizzato il primo torneo di calcio eSports femminile coinvolgendo tutti i team italiani della categoria.


LA LUNGA MANO DEGLI ESPORTS

LA SICULA LEONZIO SUL TETTO DEL PRIMO CAMPIONATO ESPORTS FEMMINILE ciliano, a soli tre punti, il Catanzaro capolista fino alla dodicesima giornata. Le giallorosse hanno pagato la doppia sconfitta negli scontri diretti ma resta la grande prova delle player Valentina Stranieri, Giusy Dardano, Alessia Moscatello, Giulia Verrino e Giada Rania. Felice del risultato anche Giuseppe Caridi, vice presidente Lnd e coordinatore degli eSports: “Con il coinvolgimento dell’universo femminile abbiamo messo un altro tassello nel percorso intrapreso dalla Lnd, presto apriremo anche alle altre discipline”. Piena soddisfazione anche per Sandro Morgana, vice presidente Lnd con delega al calcio femminile, “certo che dal prossimo campionato, sempre più squadre saranno coinvolte nel progetto gaming della Lnd”.

Gli

eSports, al contrario di tante altre attività, non conoscono confini di genere, e cominciano a fare proseliti anche “al femminile” come dimostra il caso della Sicula Leonzio Women, squadra vincitrice nel primo campionato eFemminile, il secondo in ordine di tempo, dopo quello della eSerieD organizzato dalla Figc - Lega nazionale dilettanti nel campo dell’eFootball, conclusosi lo scorso luglio. Una nuova, affascinante, esperienza vissuta grazie a Fifa 20 su PS4 che dal 15 giugno scorso ha coinvolto dieci formazioni della Serie C di calcio femminile in un’appassionante sfida a colpi di joypad vinta appunto dalla squadra siciliana dopo un lungo testa a testa col Catanzaro. Il successo del team bianconero porta la firma di Elena Coriale, autentica protagonista di un percorso a dir poco superlativo: la player classe 1994 è riuscita a chiudere la stagione con 49 punti in 18 giornate, realizzando la bellezza di 120 gol e mettendo in fila 16 vittorie a partire dalla terza giornata. Per lei, nata e cresciuta a Sanremo, di professione geometra, il calcio è stato fin da bambina la passione più grande prima di condividerla con quella per i videogame: “Dalle partite con mio padre e mio fratello, o a scuola con gli amici, il pallone è da sempre parte della mia vita in un modo o nell’altro. Questo torneo ha significato molto per me, in primis perché ho potuto ripagare la fiducia della Sicula Leonzio e poi per aver condiviso questa esperienza con altre ragazze”. Alle spalle del club si-

Sib ilia ( L nd ) «eS p or ts st ra ordina r io st rumento di ag g rega zione e coesione social e»

Il presidente della Lega nazionale dilettanti, Cosimo Sibilia, racconta così la nascita del progetto gaming della Lnd, e come mai si è scelto di puntare sul calcio femminile. “È stato un processo quasi naturale perché gli eSports sono uno straordinario strumento di aggregazione e coesione sociale, gli aspetti principali del calcio promosso dalla Lega nazionale dilettanti. Con questo spirito abbiamo dato il via al primo campionato sperimentale eSport della Serie D insieme a quello del calcio femminile Lnd, a testimonianza che anche attraverso i nuovi strumenti, la Lnd è al fianco di tutti i suoi protagonisti con i valori di sempre, quelli legati alla territorialità e ai giovani. La componente femminile per la Lnd è imprescindibile, esiste un solo calcio quindi un solo modo di giocare anche agli eSports, senza differenza di genere”. Sibilia quindi evidenzia il ruolo degli eSports per il calcio italiano: “Il gaming è uno strumento d’inclusione formidabile per tutte le ragazze ed i ragazzi, sia per quelli che scendono in campo, sia per quelli esperti con il joypad. La passione dei giovani merita di essere sostenuta dalle istituzioni sportive che possono dare impulso alla crescita di questo fenomeno. La Lega nazionale dilettanti ci crede, vuole organizzare i campionati nazionali e promuovere quelli su base regionale. Il nostro impegno prosegue anche con questa attività ponendo al centro le società, i tifosi e le nuove generazioni”.

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esports

LA LUNGA MANO DEGLI ESPORTS

2020: ANCHE IL GRANDE BASKET SCOPRE GLI ESPORTS

Ma

non solo il calcio si è avvicinato agli eSports con interesse crescente in questo ultimo periodo. Tra i principali sport che hanno instaurato un feeling speciale con gli sport elettronici troviamo sicuramente la pallacanestro. Anche in tal caso l’avvicinamento è stato in punta di piedi: dapprima ha iniziato qualche campione negli Usa, come Stephen Curry che ha investito nei TSM, Michael Jordan e Magic Johnson che sono tra i finanziatori del Team Liquid, e come anche il compianto Kobe Bryant con la sua Mamba Sports Academy, giusto per fare qualche nome molto illustre. Poi è arrivata l’Nba, la National Basket Association, ossia la principale lega cestistica americana, che nel 2018 crea una lega virtuale, affiliata alla Nba stessa, composta da 21 eTeams (inizialmente solo 17), direttamente collegati alle franchigie Nba, che si sfidano al celebre videogioco Nba 2K. Una competizione che, giunta ora alla sua quarta edizione, ha saputo attirare a sé anche l’interesse di alcuni bookies interessati al mondo eSports. In Italia si arriva un po’ dopo (e ancora di scommesse non si parla), ma anche qui il grande basket si è ormai accorto dell’esistenza del gioco competitivo rimanendone rapito. Negli ultimi due anni sono nate sezioni eSports all’interno di alcune squadre italiane (la prima, a fine 2018, è stata l’Orlandina, che attualmente milita in A2) e infine, qualche mese fa, è arrivata la Fip, la Federazione italiana pallacanestro, che ha colto al volo l’opportunità di una iniziativa creata dalla Fiba, la Federazione internazionale. È così che, nel giugno scorso, si è giocata la prima edizione della Fiba Esports Open (realizzata da Fiba Esports Studio), quella che è stata definita dal presidente della Fip, Giovanni Petrucci, “una manifestazione pilota, ma sicuramente storica per un movimento in crescita”. Si è trattato della prima manifestazione di eSports per squadre nazionali organizzata dalla Fiba, giocata su Nba2K utilizzando la modalità Pro-Am, che consente a cinque player di scendere sul parquet virtuale ognuno con il proprio avatar. Ogni squadra era formata da sette giocatori,

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cinque in campo più due riserve. Ne è risultato uno straordinario spot per il movimento eSports italiano, grazie alla marcia trionfale che il quintetto azzurro ha saputo compiere, vincendo tutte le partite e battendo nell’ultima e decisiva partita il team favorito, almeno sulla carta, quello spagnolo. Il merito è stato dei ragazzi di Pro2Be Esports, ingaggiati per l’occasione dalla Federazione italiana, evidentemente ben consigliata. All’evento Fiba Esports Open hanno partecipato ben diciassette squadre nazionali divise in cinque Conference in base all’appartenenza geografica. L’Italia faceva parte dell’European Conference - le altre erano Oceania (Australia, Nuova Zelanda), South America (Brasile e Argentina), South-East (Indonesia, Filippine), Middle East (Arabia Saudita, Libano) - con Russia, Lettonia, Austria, Lituania, Ucraina, Spagna, Svizzera e Cipro. La formula prevedeva un girone all’italiana con partite di sola andata; la squadra con più vittorie si aggiudicava il trofeo. E a vincerne di più è stata l’Italia, quei cinque ragazzi (più due), giovanissimi (uno del 1992, tutti gli altri nati tra il 1998 e il 2001), che hanno saputo incarnare bene il ruolo di rappresentanti di una federazione (e di una nazione) e, al termine del torneo, hanno avuto la sensibilità di dedicare la loro fresca vittoria a Alex Zanardi (proprio quel giorno vittima del terribile incidente con la sua handbike). “È il primo passo di un percorso – ha chiosato Petrucci – che immaginiamo lungo e pieno di soddisfazioni sociali ed agonistiche e che ci permetterà di aprire un altro canale di comunicazione con gli appassionati della pallacanestro e con i più giovani in particolare”. E effettivamente è così, visto che per il prossimo autunno la Fip sta preparando un altro grande evento legato al basket che conta. Al momento abbiamo solo una soffiata priva di particolari, ma contiamo di poter raccontare qualcosa di più già nelle prossime settimane sulle pagine di EsportsMag.it.


ALBAR DEGLIESPORTS

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Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports

sto prima. Quella in partenza tra qualche settimana, infatti, sarà la stagione più ricca: la cifra che verrà suddivisa tra i migliori piloti è salita dai 200mila dollari della seconda edizione ai 500mila della scorsa, fino ai 750mila attuali. Tutto grazie a uno sponsor d’eccezione, la società Saudi Aramco, una compagnia saudita produttrice di petrolio e gas naturale, quotata in borsa nel dicembre 2019, già sponsor del Campionato di Formula 1 principale, quello che si corre in pista; Aramco, in parallelo alla sponsorizzazione tradizionale, ha voluto lanciarsi anche sul Campionato eSports, portando subito nuovi motivi d’interesse (leggi “un corposo finanziamento”). Ma c’è un altro dato che attira l’attenzione, ossia il seguito crescente di questo eSports: la prima stagione della Formula 1 Esports Pro Series aveva visto la partecipazione di circa 60mila ragazzi alle gare di selezione per accedere in una della scuderie partecipanti. La seconda edizione è andata poco distante: 66mila. Questa edizione, la quarta, ha già avuto 237mila iscrizioni alle varie prove che, durante gli scorsi mesi, sono state realizzate per individuare i migliori simracer di tutto il mondo. Un numero incredibile di player che attraverso le varie prove di selezione, dalla Challenger Series 2019, ai play-off, dalle prove a tempo, alla Pro Series 2019 e le Pro League regionali ha dimostrato tutta la sua determinazione per provare a salire su una monoposto digitale. Tra tutti erano rimasti in 45. E la stagione si è ufficialmente aperta il 27 agosto proprio con il Pro Draft Reveal, un appuntamento nel quale i 10 team ufficiali di F1 Esports hanno selezionato i piloti necessari a

LOSFIZIO DELGIOCO

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arte a ottobre il nuovo campionato Formula 1 Esports Pro Series e le novità dell’edizione 2020 saranno davvero tante, a partire da un montepremi da record: 750mila dollari. Quella della Formula 1 è una delle commistioni più interessanti tra sport e eSports, per organizzazione, grado di spettacolarità e seguito. Il torneo 2020, a dire il vero, ha rischiato seriamente di non esserci a causa della pandemia che ha scombinato il progetto, ma gli organizzatori (la statunitense Liberty Media in collaborazione con la londinese Gfinity Arena) hanno trovato il modo dare vita a un’altra stagione, la quarta, forse anche grazie al boom di popolarità che gli sport motoristici, tra tutti gli eSports che conosciamo, hanno avuto durante il periodo di quarantena della prima parte dell’anno. La competizione, ancora una volta, sarà basata sul gioco ufficiale della Formula 1, F1 2020, creato dalla britannica Codemasters. Così il grande circo virtuale riparte (quasi in parallelo a quello su pista), previo l’accordo che i piloti non saranno presenti a Londra ma gareggeranno tutti da casa propria o dalla sede del rispettivo costruttore, per rispettare le note restrizioni dovute alla pandemia di coronavirus. Tra le principali novità della nuova edizione non ci sono solo nuove modalità di partecipazione, ma soprattutto, come dicevamo, un montepremi mai vi-

A cura di Daniele Duso

LOSFIZIO DELGIOCO

Formula 1 Esports Pronta al via la quarta edizione con 750 mila dollari di montepremi

comporre la propria squadra (2 titolari e 1 riserva) da un pool di 45 player rimasti in gara dopo la “scrematura” fatta con i tornei precedenti. Al momento in cui scriviamo tuttavia non siamo ancora a conoscenza di chi la Ferrari abbia scelto come terzo pilota da affiancare a David Tonizza (il campione del mondo in carica) e Enzo Bonito. Ma è stato un passaggio fondamentale, quello di fine agosto, visto che ad altri dei 10 team partecipanti mancavano pure i piloti ufficiali.

DAVID TONIZZA

Ora la F1 Esports Pro Series è pronta per cominciare, e a partire da ottobre si accenderanno le postazioni. Saranno 12 le gare (i round) che si susseguiranno sino a dicembre, quando verrà decretato il campione 2020. Tra quelli da battere c’è sicuramente il ferrarista Tonizza, campione in carica, ma anche il compagno Bonito, uno dei migliori simracer degli ultimi anni, capace di competere anche in pista con i migliori piloti di Formula 1. Per il titolo costruttori c’è da contrastare il dominio Red Bull, lo scorso anno davanti a tutti, ma anche in tal caso non si può non considerare la casa di Maranello. E poi ci sono gli outsider, sia tra i piloti (occhio al giovane George Russell, della William, ad esempio) che tra le scuderie. Come riportato dal sito ufficiale, www.f1esports. com, tutte le gare saranno trasmesse sui canali social ufficiali Facebook, YouTube, Twitch di Formula 1 (che nell’edizione 2019 ha raggiunto i 20 milioni di citazioni social) e su numerose stazioni televisive selezionate di tutto il mondo (123 i paesi raggiunti dalla scorsa edizione), altri elementi che confermano che siamo di fronte a una competizione che ormai va ben oltre il semplice gioco.

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poker ipo

IL CAMPIONE POST LOCKDOWN NEL POKER LIVE È DIDO! Francesco Di Domenico vince l’Ipo 888Poker San Marino (31 luglio – 4 agosto) su 756 entries che hanno generato una prize pool da 348mila euro. Era il primo torneo nazionale dopo il lungo stop dei tornei dal vivo. di Cesare Antonini

Ad

FRANCESCO DI DOMENICO

aumentare la statistica di circa il 33 percento (almeno di alcuni eventi) che il chip leader del final table vince poi il torneo c’è Francesco Di Domenico, players di 37 anni, da Modena (“specifichiamo Sassuolo, però”), che partiva con 9,4 milioni di gettoni e conquista l’Ipo 888Poker di San Marino. Era il primo evento del post lockdown giocato nella poker room della Giochi del Titano e organizzato da PkLive360.net col booking di EuroRounders dal 31 luglio al 4 di agosto. Un torneo che ha totalizzato 756 entries per una prize pool totale di 348mila euro sui 300mila garantiti di partenza e 80 posizioni pagate per una prima moneta da 65.387 euro. A vincere dopo cinque giorni di torneo e un heads up durato circa quattro ore, è stato Francesco Di Domenico che ha battuto in heads up Domenico Colombo con il Ring Wsop Circuit Italy sul gradino più basso del podio, Christian Rotundo, che è arrivato a tre players left con uno stack troppo corto per impensierire i primi due del count. “Una grandissima soddisfazione soprattutto perché dopo Alessandro Scermino (a Sanremo, Ndr) e Simone Ferretti (a Nova Gorica, Ndr), un Ipo l’ho vinto anche io - racconta Di Domenico - sono grandi amici coi quali ho giocato tanto e sono riuscito anche io a coronare il sogno che loro hanno raggiunto prima di me. E con me c’era anche un altro amico, Max Zanasi, che ha giocato molto bene e che ha la storia molto simile alla mia: anche io, risolto qualche problema nella real life, sono riuscito

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a raggiungere la serenità giusta per arrivare in fondo”. Quando hai capito che potevi vincere il torneo? “Quando Andrea Shehadeh non riusciva a decollare - spiega Francesco - era il cliente più scomodo e alla fine l’ho eliminato proprio io. Dopo di che il torneo è scivolato via benissimo e devo dire che è stato decisamente facile nel late stage”. Ma non è stato sempre rose e fiori: “Oltre a Shehadeh a inizio Day2 ho avuto grandi difficoltà perché al tavolo c’erano Nicola Angelini e altri reg. Ho sofferto un po’ perché non ero ancora deep e ho aspettato che rompessero il tavolo per poter iniziare a giocare”. Gioca live, Di Domenico, da diversi anni, ma non lo fa per lavoro: “Opero nel settore commerciale e non penso proprio di smettere di lavorare per giocare solo a poker - confessa Dido, come lo tifavano gli amici sul rail - certo qualche torneo in più lo giocherò e il premio è davvero importante e gratifica i miei sforzi e il buon momento che sto vivendo”. Simpatico un siparietto coi media durante il torneo: “Ho chiesto al giornalista Cesare Antonini di non fotografarmi per riservatezza ma che se avessi vinto il torneo non avrei avuto problemi. E così è stato! Incredibile no?”. Il runner up, Domenico Colombo, può essere considerato un vero e proprio outsider: “Gioco da due anni e ho tanto di imparare. Se avessi vinto quel flip AQ vs 99, avrei avuto grosse chance di vincere. Poi, purtroppo ero short e ho forzato su quel flush draw finale ma Francesco aveva AK. Un premio importante, comunque, che mi dà maggiori stimoli per il futuro e sono davvero contentissimo”.


Il p a y o u t IL CAMPIONE POST LOCKDOWN NEL POKER LIVE È DIDO!

LA CRONACA DEL TORNEO Come detto l’heads up era partito con un equilibrio davvero perfetto con una struttura meravigliosa che ha consentito ai due finalisti di studiarsi e di attaccarsi a vicenda senza mettere a rischio il proprio torneo. Sale in vantaggio Colombo, quindi recupera Di Domenico che aggredisce molto di più da bottone rispetto all’avversario. Poi un piatto da DOMENICO COLOMBO 7 milioni vinto da Colombo che sembrava spostare l’ago della bilancia della vittoria dalla sua parte fino al coin flip decisivo, AQ per Dido contro coppia 9 e torna davanti Di Domenico. Con Q9 di cuori, poi, Colombo le manda tutte su un board che gli apre un flush draw e Di Domenico chiama vincendo il colpo con AK. Terzo Christian Rotundo, Ring Wsop Circuit a Campione d’Italia che è stato protagonista di un ottimo late stage. Tanti i notables a premio dopo lo scoppio della bolla di AnCHRISTIAN ROTUNDO tonio Pugliese, A9 vs A10 e un 10 sul board che manda tutti a premio. Sbolla il tavolo finale lo strenuo Nicola Celiberti che ha giocato un torneo sempre sul filo riuscendo poi a scalare tantissime posizioni fino alla nona piazza. Prometteva bene anche Ettore Balestri, decimo, mentre dodicesimo, come detto, Andrea Shehadeh, vincitore dell’Ipo25 a Campione d’Italia, che ha dominato il Day2 vincendo praticamente tutto uncontested. Poi qualche showdown perso lo hanno azzoppato e al Day3 non è riuscito a qualificarsi al final table. Quindicesimo Salem Issam che era riuscito a cambiare marcia e a gestire le sue fasi late stage sempre un po’ complesse ma poi la run lo ha abbandonato. Centra comunque un ottimo risultato. Sedicesimo Andrea Montanari dell’Academy In The Zone, poi Diego Raimondi, habitué di Ipo out 24esimo e 25esimo Gabriele Rossi, grinder online che aveva compiuto un’ottima risalita ma non è stato assistito nel finale in un paio di colpi sfortunati. Specie in quello in cui Luigino Brandimarte vince un pot pazzesco con QQ. Da segnalare il poker di risultati di Mattia Parenti all’Ipo San Marino. È andato sempre a premi nella location della Giochi del Titano ma stavolta centra il suomiglior risultato di sempre senza andare oltre la 28esima posizione con qualche rammarico vista l’ottima continuità di gioco. Itm anche l’ex winner e amico di Di Domenico, Simone Ferretti e tantissimi altri nomi importanti che potete consultare nel payout qui in calce.

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ANDREA SHEHADEH

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A N D R E A M O N TA N A R I

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DOPO LA RIPARTENZA CHE SUCCEDE? Soddisfazione a fine evento per il ceo di Pklive360.net, Andrea Rocci che, durante il final table, ha dato l’appuntamento ai players: “Seguiteci sui nostri canali perché a breve daremo tutti i dettagli di un IPO a San Marino da 500mila euro che si giocherà dal primo al sei di ottobre. Un ringraziamento in primis ai players che ci seguono sempre, alla Giochi del Titano, a EuroRounders e a tutto il nostro staff che ha contribuito per la riuscita di questa scommessa vinta nel post lockdown”. Non è finita qui per il 2020 ma c’è ancora da aspettare per un Ipo a novembre e poi la speranza per il 2021: “Lo riveleremo a breve ma siamo concentrati anche su un grande progetto per il 2021, qualcosa che io ho sempre sognato da giocatore, su più tappe e con tanti plus proprio per i players”, lascia tutti con l’acquolina in bocca Rocci. ANDREA ROCCI

1. Francesco Di Domenico 2. Domenico Colombo 3. Christian Rotundo 4. Adriano Bianco 5. Riccardo Lombardi 6. Lorenzo Cavallini 7. Xu Jiaqiang 8. Luigino Brandimarte 9. Nicola Celiberti 10. Ettore Balestri 11. Matteo Brunelli 12. Andrea Shehadeh 13. Marco Gambini 14. Marco D’Andrea 15. Salem Issam 16. Andrea Montanari 17. Alessandro Pichierri 18. Fabio Mangano 19. Dritan Hamitaj 20. Daniele Grasso 21. Pietro Brandimarte 22. Mario Pulcini 23. Giovanni Giudice 24. Diego Raimondi 25. Gabriele Rossi 26. Luigi Percossi 27. Alberto Spigolon 28. Mattia Parenti 29. Sergio Festa 30. Roberto Canta 31. Marco Minerva 32. Marino Riccardi 33. Jacopo Iommi 34. Riccardo Saraniero 35. Andrea Bottaro 36. Luciano Frezza 37. Gianluca Sardella 38. Marco Regonaschi 39. Massimiliano Mauleri 40. Walter Benetti 41. Bruno Morra 42. Giorgio Bondi 43. Angelozzi 44. Nicola Tovo 45. Mario Ripepi 46. Malek Medati 47. Michael Uguccioni 48. Isa Senkal 49. Simone Ferretti 50. Daniele Mastrodomenico 51. Niki Rositi 52. Tony Luconi 53. Claudio Daffinà 54. Massimo Rossi 55. Simone Pedemonte 56. Edoardo Cecchetti 57. Paolo Carpi 58. Roberto Napoli 59. Tomas Olivieri 60. Daniele Borghi 61. Marco Biavaschi 62. Andrea Coalova 63. Zoran Stojanovic 64. Marco Skuletic 65. Cesare Raso 66. Bruno Tarcisio 67. Llaja Adjurim 68. Walter Marchi 69. Nicola Angelini 70. Fabio Gamba 71. Andrea Pezzoni 72. Renato Hysenbelli 73. Moreno Benedettini 74. Gianluca Trebbi 75. Estref Haxiticari 76. Juri Perini 77. Stefano Zamboni 78. Elisa Fabbri 79. Voidoc Francisc 80. Alessandro Benzi

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€ 65.387 42.223 30.120 21.063 16.214 12.035 9.401 7.312 4.874 4.178 4.178 4.178 3.133 3.133 2.716 2.716 2.176 2.716 2.716 2.716 2.367 2.367 2.367 2.367 2.367 2.089 2.089 2.089 2.089 2.089 1.845 1.845 1.845 1.845 1.845 1.845 1.845 1.845 1.845 1.845 1.671 1.671 1.671 1.671 1.671 1.671 1.671 1.671 1.671 1.671 1.497 1.497 1.497 1.497 1.497 1.497 1.497 1.497 1.497 1.497 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323 1.323

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politica poker bpc

IL RITORNO DEL POKER LIVE Il Balkan Poker Circuit ha totalizzato 2.509 entries e si è svolto al King’s Resort di Rozvadov in Repubblica Ceca ai primi di luglio con un’ottima presenza di players italiani dopo il lungo stop ai tornei di hold’em a causa dell’emergenza Covid-19. di Cesare Antonini

Va

in Germania il Balkan Poker Circuit, primo torneo importante dopo il lockdown al King’s Resort di Rozvadov organizzato in collaborazione con EuroRounders, con Raik Bernhardt che piazza il colpaccio per un totale di 66.512 euro compreso il ticket main event Wsop Europe del prossimo ottobre. Ricapitoliamo subito i numeri che hanno visto iscriversi 1.900 players unici che hanno poi prodotto ben 609 rientri per un totale di buy in di 2.509. I conti finali dicono che in palio sono finiti ben 357.532 euro. Un grande risultato visto che il garantito iniziale era di 100mila euro poi subito adeguato a 200mila e la certezza di coprirlo senza grossi problemi. Ma che si arrivasse quasi ad un raddoppio della prize pool è una bellissima notizia dopo mesi di incertezza sulla ripresa degli eventi dal vivo. A fare da runner up al tedesco c’è lo svizzero Fabian Rolli che si porta a casa ben 42.720 euro e sul gradino più basso del podio il romeno Marius Gicovanu per 22.635 euro. Ed è l’Italia a sfiorare le prime tre posizioni di prestigio con Gianpaolo Schiraldi, che si era messo in evidenza nei flight di qualificazione e che riesce a conquistare un premio di 16.404 euro: un super Poi per lui visto che il buy in era di appena R AIK BERNHARDT 175 euro totali e riesce a moltipli-

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carlo quasi per 100. L’altro azzurro nelle posizioni di prestigio è Lelio Ferrante che dal Day1 al Day2 è sempre riuscito a mantenere le prime posizioni del chip count e, alla fine, riesce a portarsi a casa 3.591 euro che rimane un’ottima moneta rispetto al buy in iniziale. Sono stati 45 gli italiani finiti a premio con Tiziano Bertella che riesce a piazzarsi nella top 20, in 19esima posizione, per 2.189 euro di premio. Altri notables d’Italia che ha ritrovato subito la voglia e il coraggio di schierarsi ai tavoli da gioco dopo i duri mesi del lockdown, sono Mario Ripepi, 31esimo per 1,310 euro e High Zanotti 32esimo e con la stessa moneta. Ripepi era uno dei protagonisti attesi con tantissimi successi dal vivo anche al King’s Resort di Rozvadov dove ha conquistato due titoli World Poker Tour seppur non ricchissimi a differenza del suo best live cash, il Poker Concept di Saint Vincent dove trionfò per oltre 100mila euro di prima moneta. Andando Avanti troviamo appaiati in 35esima e 36rdims posizione Domenico Ficarra e Sergio Carrabs per 1.118 euro, quindi Giorgio Martini 45esimo per 930 euro, e poi la coppia Andrea Cacciapuoti e Roberto Lolli sempre per lo stesso premio. Da segnalare Alex Longobardi che si è piazzato 75esimo per 633 euro: c’è sempre il Doge ma le sue qualità ambiscono a ben altre monete del montepremi. Sergio Regalbuto si accontenta della 150esima posizione mentre Tiziano Di Romualdo esce alla fine 162esimo per 418 euro. Marco Leigheb, invece, è 179esimo per 418 euro.


IL RITORNO DEL POKER LIVE

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1. Rai Bernhardt 2. Fabian Rolli 3. Marius Alexandru Gicovanu 4. Gianpaolo Schiraldi 5. Patrik Jaros 6. Nebojsa Ankucic 7. HABULBA 8. Jan Tichacek 9. Le Jeng Wang 10. Sezgin Kaya 11. Ferrante Lelio 12. Arturas Bliudzius 13. Aslan Kalmaz 14. PANCHO 15. Peter Koren 16. Petr Kubenka 17. Lucas Fiala 18. Ralph Schumacher 19. Tiziano Bertella 20. Gokhan Gungor

Germany Switzerland Romania Italy Czech Republic Serbia Poland Czech Republic Germany Turkey Italy Lithuania Turkey Germany Slovakia Czech Republic Austria Switzerland Italy Turkey

€ 66.512 42.720 22.635 16.404 13.069 10.398 7.946 5.608 4.288 3.591 3.591 3.200 3.200 2.863 2.863 2.526 2.526 2.189 2.189 2.189

Cash anche per Nicola Celiberti, reg dei tornei EuroRounders che si porta a casa 381 euro in 221esima piazza. Fanalino di coda ma sempre in the money, Pasquale Braco, out appena scoppiata la bolla in 262esima posizione per 350 euro. Dopo le vacanze estive, subito sotto con il ritorno dell’Ips Italian Poker Sport da mezzo milione di euro garantito al King’s Resort di Rozvadov dal 26 al 31 agosto con 500mila euro garantiti e buy in di appena 250 euro! UMBERTO SORRENTINO, VITTORIA CON DEDICA A MATTEO MUTTI NEL MASTERS “La dedica va a lui, Matteo, anche perché coppia di 8 era la sua mano e ho vinto il torneo proprio con quelle due carte! Un successo voluto fortemente”. Umberto “Ubisor” Sorrentino, reg dei live italiani, una volta a Campione d’Italia e nei circuiti internazionali, ha into il Balkan Poker Circuit Masters in coda al main event in programma al King’s Resort di Rozvadov. Prima di passare ai numeri è doveroso precisare che la dedica è inviata al player di Sondrio scomparso pochi giorni prima, Matteo Mutti. “Ero considerato un po’ il più grande, il ‘papà’, quello più responsabile del gruppo con cui Matteo si spostava nei tornei live - c’ha raccontato Sorrentino - con Mutti, Andrea Cortellazzi, Andrea Galan, Salem Issam, quante trasferte e quanto divertimento ma sempre senza eccessi”. Tutto vero. Tanto che il papà di Matteo al funerale tenutosi proprio nei precedenti alla partenza per il Balkan, ha parlato a lungo con Umberto: “È stata una cerimonia straziante e profonda e il papà di Matteo ha parlato a lungo con me e quasi era lui a consolarmi per quanto dolore stavamo provando. Sapeva che Matteo era responsabile e con la testa sulle spalle ma la mia presenza lo rassicurava spesso”. Un

gentiluomo Sorrentino, corretto, un esempio da seguire per chi vuole approcciarsi al poker come hobby meraviglioso e che permette di girare il mondo e divertirsi assai. Tornando al poker giocato il Masters ha totalizzato ben 224 entries per una prize pool da 63.840 euro. Al primo, cioè a Umberto, sono andati ben 14.842 euro (deal a 4 con oltre 10mila euro a Sorrentino) che si vanno ad aggiungere ai circa 130mila bigliettoni già vinti in carriera. Il suo best live cash, non a caso, è stato proprio a Campione d’Italia quando fece terzo all’evento 1 del Wsop Circuit, la stessa kermesse che regalò all’amico Matteo i due Rings. Il torneo gli regalò 34.120 dollari e sfiorò la qualificazione al Global Casino Championship in North Carolina. Quell’anno fu il tedesco Roman UMBERTO SORRENTINO Schäfer a vincere ben 76mila dollari e il prestigiosissimo anello. Runner up fu Patrick Sanfilippo e insieme a Umberto al final table c’erano anche Predrag Budakovic, Matteo Colombo e Cyprien Berger. Un segno questa vittoria di Sorrentino? Ci piace pensare di sì e ci sarebbe piaciuto vedere la foto con Matteo sorridente abbracciato all’amico Ubisor. Ma il dito in cielo di Sorrentino sta a significare proprio quello: zitti e Mutti ancora una volta! TUT TI I PREMI DEL MASTERS 1. Umberto Sorrentino 2. Mladenko Dujic 3. Christian Hristov Stoyanov 4. Der Jamaikaner 5. Nenad Pavlicevic 6. Giuseppe Ditaranto 7. Diego Furinha 8. Martin Ivanov Georgiev 9. LORD MULLIGAN 10. Tiziano Di Romualdo 11. Michal Snasel 12. Ahmed Hamaoui 13. Pascal Koopmann 14. Arvin Amani 15. Darko Konrad 16. Sang Lee 17. Petraq Qyrama 18. DeeNoin 19. Giuseppe Ermanno Anania 20. BLACKROCK 21. Jan Philipp Wenninger 22. Lucian Claudiu Bera 23. Mauro Bernardo Das Neves

Italy € 14.842 € 10.378 deal Switzerland 10.055 9.960 deal Bulgaria 6.703 9.180 deal Germany 5.490 7.572 deal Serbia 4.405 Italy 3.415 Germany 2.528 Bulgaria 1.858 Germany 1.481 Italy 1.245 Czech Republic 1.245 Morocco 1.085 Germany 1.085 Germany 990 Germany 990 Rep. of Korea 894 Italy 894 Germany 804 Italy 804 Germany 804 Germany 741 Romania 741 Portugal 741

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ENRICO CAMOSCI

Camosci d’oro ENRICO, 26ENNE BOLOGNESE E POKER PROFESSIONAL PLAYER È IL NUOVO CAMPIONE DEL MONDO D’ITALIA E CONQUISTA IL PRIMO STORICO BRACCIALETTO ONLINE PER LA BACHECA AZZURRA ALLE WORLD SERIES

In

realtà questo titolo non è originalissimo per chi segue le pagine online di Gioco News nel suo vertical dedicato al poker. In effetti avevamo intitolato così l’impresa di Enrico Camosci quando si rese autore di una meravigliosa deeprun al main Pca delle Bahamas di gennaio 2019 (l’ultimo giocato) dove uscì 17esimo, e al single re entry high roller che vinse poche ore dopo portandosi a casa oltre 250mila dollari. Ma stavolta è davvero d’oro ed è il risultato più importante delle Wsop per l’Italia che quest’anno si sono giocate (anzi mentre scriviamo ancora si stanno giocando purtroppo e a causa del solito coronavirus) solo online tra gli Usa (Nevada e New Jersey) e GgPoker, una room internazionale che non ha una licenza “punto it”. È davvero d’oro perché ha conquistato l’Evento 50, il Bounty Championship da 2.100 dollari di buy-in, vincendo il suo primo braccialetto da campione del mondo in carriera seppur “virtuale” per una prima moneta da oltre 327mila bigliettoni. LA CRONACA DEL TORNEO - “GTOExploiter”, questo il suo nickname, ha superato in heads-up Omer “omeroz01” Ozsirkintis, al termine di un torneo durato poco meno di una decina di ore. Il successo arriva su un field da 1.168 entries per un montepremi complessivo di 2.336.000 dollari. Camosci è arrivato al tavolo finale da chip leader, dopo aver eliminato Alex Difelice al 10° posto. Enrico non ha mai abbandonato le zone alte della classifica del final table, anche grazie a tre eliminazioni sopraggiunte per mano sua. Oltre ai 184.579 dollari del primo premio, “GTOExploiter” si è messo in tasca anche 142.740 dollari di taglie. Al tavolo finale è arrivato anche Connor Drinan, che però

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GIOCONEWS #09 SETTEMBRE 2020

di Cesare Antonini

si è dovuto arrendere in 7° posizione, davanti ad un altro big come Dominik Panka. Da segnalare anche il 27° posto di Alessandro “GoldRush” Giannelli. Camosci ha eliminato tre finalisti, a cominciare da Murilo Figueredo al 5° posto. Dopo un rilancio dell’azzurro da Utg, “muka82” ha mandato la vasca da big blind con K 6 , trovando il call altrui con A 9 . Subito un 9 al flop, accompagnato da un 4 e da un 5 . L’A al turn ha reso inutile il 6 al river e Camosci si spiana la strada. Enrico ha “bustato” Alexander ‘xBGx’ Fitasov al 4° posto, partendo da sotto: A10 vs QQ ma sul board il “nostro” centra sia l’Asso che il 10 al turn con qualche brivido al river visto che un J avrebbe chiuso una scala pazzesca per l’avversario. Camosci viaggiava a 17,3 milioni di chip, contro i 6,8 e i 5 rispettivamente di Aki Virtanen e Omer Ozsirkintis. Il turco è riuscito a eliminare il finlandese, giocandosi il testa a testa con il nostro Enrico Camosci, partendo però con un gap di 8 milioni di chip. Ci sono volute pochissime mani per vincere il bracelet. Coppia di 7 contro AK ma Camosci ha centrato un colore runner runner eliminando l’avversario su 5AJ310.

Il poker, secondo Enrico

Si arriva a parlare quasi di filosofia, di equilibrio interiore, di tecnica, di studio ma anche di istinto e di talento. Enrico Camosci l’abbiamo celebrato subito e a dovere. Adesso cerchiamo di conoscere questo 26enne bolognese ormai in giro per il mondo ma soprattutto per giocare online. E l’attacco della nostra chiacchierata è chiarissimo: “Era il primo evento Wsop che giocavo e l’ho fatto solo perché sono state organizzate online. Non mi era mai interessato


CAMOSCI D’ORO

vincere un titolo del genere e il caso ha voluto che l’abbia vinto io e non tutti quelli che volano tutti gli anni a Las Vegas a caccia del braccialetto. Ovviamente sono contentissimo e la vittoria mi ha dato una grande soddisfazione personale e pokeristica ma, dal vivo, difficilmente l’avrei vinto perché per adesso non l’avrei mai giocato”. In molti hanno accostato subito Enrico a Mustapha Kanit e Dario Sammartino dopo questo splendido risultato anche perché i tre sono molto amici. E i suoi successi finora parlano da soli. Ma Enrico continua su questa linea facendoci capire come sia totalmente distante da palcoscenici e riflettori. Uno di quelli che alla ribalta ci capita perché è forte. Punto e basta. “Ovvio che più risultati ottieni e più visibilità hai, ma a me non interessa tantissimo - spiega “GTOExploiter” - a me fa piacere essere stimato dai colleghi con cui gioco sempre, i players high stakes, i reg, quelli di nicchia insomma. Non mi interessa avere una popolarità incredibile ma la stima di cui parlo che dipende più dalle skills che dai risultati ed è più realistica e meno effimera della popolarità su larga scala!”. Obiettivi, adesso? “I miei target in generale si stanno spostando molto in questo periodo della vita. Volevo arrivare ad alti livelli e ci sono arrivato. In questo momento sto pensando più a stare bene, a stare tranquillo con me stesso. Preferisco concentrarmi più al mio equilibrio interiore che all’esterno”. Il successo è arrivato a sublimare un momento non proprio meraviglioso per “Casmoshh” (altro suo nick, però più social): “Durante il lockdown sono stato a Malta e le cose non stavano andando benissimo. Non perdevo ma era tantissimo che non vincevo un torneo o centravo un piazzamento importante e stavo quasi sperando di crederci. Ma è così per noi players che giochiamo gli mtt online. Non dobbiamo mollare mai, dobbiamo andare avanti con la convinzione e la consapevolezza che, prima o poi, qualche risultato importante arriverà sicuramente. Non sai quando, ma devi essere forte perché, se meriti, il successo arriverà”. Come definiresti in questo momento il tuo gioco e su quali aspetti ti stai concentrando? “Il mio gioco cambia molto col passare del tempo. Ho avuto sempre dentro di me un contrasto tra studio, software e il mio istinto. E da mesi sto cercando un punto d’incontro tra questi elementi. Per il momento sono felice delle conclusioni alle quali sto arrivando usando molto lo studio ma anche il mio istinto, la mia logica e il mio talento. Inoltre sto andando molto in profondità con gli studi anche grazie ai software che sono molto più precisi e più facili da usare. Ma dare una definizione univoca del mio gioco è impossibile visto che cambio approccio da periodo a periodo perché provo spesso a implementare cose differenti e innovative nelle linee di condotta al tavolo”. Fondamentale per arrivare sempre più in alto, il rapporto con Mustapha Kanit e Dario Sammartino, amici e colleghi di grinding: “Da loro prendo sempre molto. Ognuno ha delle proprie capacità e sto imparando ad essere un po’ più veloce nel valutare alcune situazioni di gioco. In effetti sono stato spesso macchinoso nella mia carriera perché ho sempre preferito dare maggiore importanza

al lato tecnico e invece in fondo a tornei importanti ci sono tantissimi valori aggiunti da capire e da mettere in mezzo. Qualche esempio? Certe volte dovrei evitare di giocare alcune mani nel late stage che io invece affronterei in tanti modi ma non sarebbe comunque conveniente per il risultato finale. Oppure su alcuni avversari un po’ timorosi e incerti bisogna spingere più che su altri. Parlo di decisioni prettamente strategiche che esulano dalla tecnica in senso stretto”. Cosa c’è nel tuo futuro? “Mi vedo come poker player perché mi piace molto come sta procedendo la mia carriera e come si sta evolvendo la mia preparazione. Nel futuro molto lontano ancora non so immaginarmi. Nei prossimi anni posso solo dire che giocherò a poker. Probabilmente ad alti livelli”.

E in Usa com’è andata? Tranquilli, c’è il Max!

Difficile riassumere tutto in poche righe. Parla la classifica finale, però, dove Ian Steinman ha vinto 18.000 dollari di bonus grazie ai suoi super risultati nell’edizione online delle World Series Of Poker 2020 giocata sulla piattaforma Wsop.com. L’Italia festeggia Max Pescatori che chiude nella top ten della classifica dei cash conquistati nella competizione con ben 13 risultati a premio. Vincitore del suo primo braccialetto Wsop in uno dei 31 eventi, l’americano ha ottenuto 15 cash e tre tavoli finali, comprese due finali in tre giorni. Ian “APokerJoker2” Steinman ha vinto un totale di 187.812 dollari con un gran finale da 8 posti pagati negli ultimi 11 tornei inclusa la sua vittoria all’Event # 27. Una prestazione pazzesca ma remunerata dal $ 400 Freezout, con una prima moneta da 110.557 dollari per completare il suo record. Già detentore di quattro anelli Wsop Circuit e secondo classificato al Wpt Rolling Thunder 2018 (dove aveva ottenuto un epic fold con un tris contro Joe McKeehen), Steinman ha avuto una reazione pazzesca alla sua vittoria. Il momento è stato catturato dal fratello che ha poi condiviso l’emozione del successo. I primi 50 giocatori della serie giocata su Wsop.com hanno condiviso un bonus di 100.000 dollari. La maggior parte dei Top 10 ha vinto braccialetti ma Roland “prngls12” Israelashvili (6 ° per 4.000 dollari) ha ulteriormente migliorato il suo record di vincite alle Wsop ma senza vincere un torneo. Tra i grinder premiati ci sono il vincitore delle Wsop Ryan “protential” Laplante (15 ° per 1.000 dollari), Daniel “DNegs” Negreanu (19° per 950), Anthony “heheh” Zinno (25 ° per 950) e Julian “julian” Parmann (33a per 900). Come detto splendido record per Max Pescatori con 13 cash ma senza stravolgere i suoi premi in carriera visto che gli importi non sono da capogiro. Ma nella storia delle World Series è una delle leggende con due nomination anche per la Hall of Fame a Las Vegas, l’unico azzurro a essere mai stato nominato MAX PESCATORI nella storia del poker.

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Due candidati mille sfide IL 20 E 21 SETTEMBRE ELEZIONI COMUNALI A CAMPIONE D’ITALIA, EXCLAVE ITALIANA IN TERRITORIO SVIZZERO TUTTORA ALLE PRESE CON LA CRISI ECONOMICA, OCCUPAZIONALE E SOCIALE PIÙ GRAVE DELLA SUA STORIA di Anna Maria Rengo

Chi

sarà il nuovo sindaco di Campione d’Italia? E soprattutto, riuscirà assieme alla sua giunta e al consiglio comunale che sarà eletto, a dare un futuro di speranza alla comunità, quasi mortalmente messa alla prova dalla chiusura del Casinò, avvenuta ormai nel luglio del 2018? Lo chiediamo, in questa intervista doppia, ai due candidati a sindaco: Roberto Canesi (Campione Rinasce) e Simone Verda (Campione 2.0).

ROBERTO CANESI

In che modo si può rilanciare Campione d’Italia, dal punto di vista economico, occupazionale e sociale? Rc: “Le attuali opportunità economiche /commerciali con i connessi vantaggi fiscali per il territorio di Campione costituiscono indubbia attrattiva per investitori e operatori, così che il conseguente insediamento di nuove attività sarà occasione di nuovi posti di lavoro. Dato però l’elevaLA BIOGRAFIA DI CANESI to costo vita ‘svizRoberto Canesi è nato a Milano l’11/09/48, laureato zero’ di Campioin economia aziendale alla Bocconi a Milano, ne e la necessità, dal 1975 esercita la professione di dottore comper chi vive sul mercialista ed esperto contabile iscritto all’albo di territorio o nei Como, revisore dei conti, sindaco in diverse società comuni svizzeri italiane. Ha seguito molte delle vicende tributarie limitrofi, di poche hanno caratterizzato il territorio di Campione d’Italia (regolamentazione del cambio convenzionter fruire di una ale, vertenza mance croupier, regolarizzazione dei retribuzione adecapitali all’estero, ecc).

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guata, è assai probabile che le nuove assunzioni per la gran parte riguarderanno persone provenienti dal confinante territorio italiano, date anche le specifiche professionalità nel settore del gioco che contraddistinguono i potenziali lavoratori di Campione. È quindi da sottolineare il fatto che senza la riapertura della Casa da gioco sarà impossibile offrire un sufficiente livello occupazionale locale”. Il rilancio o, come il nostro gruppo ama dire, il ‘rinascimento’ di Campione, passa attraverso lo sviluppo commerciale /turistico e ricettivo del paese, dall’urgente riavvio della Casa da gioco, dalla tutela di un servizio sanitario che non può prescindere da quello svizzero circostante, dalla valorizzazione, attraverso capitali esterni, di aree strategiche di elevato valore turistico ambientale, tali però da garantire sempre un corretto equilibrio tra gli interessi pubblici e privati, da necessarie semplificazioni doganali italo/svizzere, dal mantenimento di centenari rapporti di ‘buon vicinato’ con il Canton Ticino e la Confederazione Svizzera.” Sv: “Grazie a un team competente, una squadra di persone che ha deciso di mettersi in gioco per il bene del proprio paese.


DUE CANDIDATI MILLE SFIDE

negli anni hanno lavorato per il bene del paese e, nonostante non tutto sia sempre andato per il verso giusto, bisogna riconoscere il merito a chi ha fatto del proprio meglio per garantire risultati. Andando avanti, le responsabilità su cui ci concentreremo saranno le nostre, la domanda che ci faremo sarà: ‘Cosa possiamo fare noi per migliorare la nostra situazione?’. E da questo apriremo a nuove possibilità”. Lei pensa che sia possibile ridare una speranLA BIOGRAFIA DI VERDA za ai cittadini campioSimone Verda è figlio di Mario e Irma, dottore nesi? in giurisprudenza titolare e partner dello Studio Rc: “Ovviamente sì, Grimaldi di Lugano, consulente legale, convivente diversamente non con Michaela e padre del diciottenne Giacomo. In mi sarei candidapassato è stato membro di direzione e componente to. Il nostro gruppo ufficio legale di istituti bancari internazionali sulla piazza di Lugano. Nato a Sorengo (Lugano- Svizzera è ben consapevole ), è vissuto fino all’età di 33 anni sul territorio di delle tantissime e Campione d’Italia e successivamente è diventato urgenti problemacittadino Aire campionese a Lugano. tiche che coinvolgono la vita del Comune e di ogni cittadino. Proprio per questo, abbiamo individuato dei percorsi che, qualora eletti, metteremo in atto immediatamente. Il nostro gruppo elettorale non ha certo la bacchetta magica, ma la consapevolezza e la volontà di cercare di raggiungere alcuni obiettivi importanti, seguendo in alcuni casi quanto già delineato dalla gestione commissariale con i competenti organi di governo nazionale, regionale e provinciale”. Sv: “Assolutamente sì, anche perché altrimenti non sarei qui. Ho ricercato con attenzione un gruppo di persone dalle diverse estrazioni, dal sociale all’impresa, dal sindacale all’istruzione, dall’associazionismo al volontariato. Ho individuato in diversi contesti, donne e uomini con profili giovani e freschi e con una grande voglia di partecipare a un progetto fortemente ambizioso. Io stesso che provengo dal mondo legale e consulenziale ho un bagaglio di esperienza ormai importante, che metterò al servizio di Campione”. Per quale motivo i campionesi dovrebbero votare la sua lista? Rc: “Perché è formata da persone competenti nei vari settori, con rilevanti esperienze professionali, giustamente determinate, prive di condizionamenti esterni e ben a conoscenza di gran parte dei problemi e di possibili soluzioni, avendo già avuto da tempo la possibilità di esaminarle, discuterle e confrontarsi con vari esponenti politici e di governo, sia in Italia che in Svizzera”. Sv: “Sappiamo cosa fare e come farlo, abbiamo fiducia nelle istituzioni e vogliamo migliorare sensibilmente questo paese mantenendone l’anima che tutti conoscono. L’ambizione di sorprendere in positivo creando valore e opportunità ci guida. Ci saremo, e le tante persone in difficoltà saranno le prime a vedere la nostra presenza concreta nel paese”. SIMONE VERDA

E con le competenze viene la relazione. Collaborando con il Governo, ma anche con i singoli cittadini di Campione, perché noi oltre a essere un bel paese, siamo prima di tutto una comunità fatta di gente che ha idee e ideali da condividere. Sfrutteremo al meglio l’opportunità che il Governo italiano ci ha ora offerto emanando le norme ad hoc su Campione nel decreto Rilancio, traducendolo in valore reale e concreto per il territorio e quindi attraendo investitori, rilanciando attività e veicolando l’arrivo di imprese e start-up. Arte e cultura saranno viste sotto una nuova ed inedita luce e rappresenteranno un altro asset per la nostra ripartenza. Rilanciare Campione si può, e lo faremo insieme”. Che cosa intende fare per quanto riguarda il Casinò e, nel caso di sua riapertura, qual è il ruolo che potrà e dovrà avere nell’economia della cittadina? Rc: “Il ruolo del Casinò è stato nel passato esclusivo e monopolista: ciò ha costituito un indubbio punto debole di Campione e non si verificherà certamente più in futuro. La Casa da gioco rimarrà elemento importante ed essenziale nell’ambito occupazionale locale e congiuntamente con le altre opportunità commerciali e turistiche potrà riavviare un percorso di sviluppo economico e sociale della comunità campionese”. Sv: “Il Casinò è uno dei punti chiave dell’economia di Campione ed è quindi nostra intenzione riaprirlo nel più breve tempo possibile. Chiaramente il ruolo del Casinò è quello di assicurare posti di lavoro e di favorire il turismo, con tutto ciò che di buono questo porta alla nostra economia. L’indotto che crea un’azienda di questo tipo è altrettanto importante sia sotto l’aspetto economico che sociale. Il ruolo del Casinò sarà fondamentale ma è nostro compito creare alternative valide soprattutto per i giovani che in prospettiva non devono sentirsi necessariamente legati a un’unica fonte di reddito possibile”. Se Campione d’Italia si trova nella condizione attuale quali sono le responsabilità delle precedenti amministrazioni e quali quelle del governo nazionale? Rc: “È evidente che un disastro economico sociale come quello attuale è conseguenza dell’inadeguatezza di troppe decisioni amministrative del passato e della grave mancanza di un corretto controllo gestionale del sistema Campione, rappresentato appunto dall’azienda Casinò e dall’amministrazione comunale. Probabilmente anche il Governo Nazionale non è esente da responsabilità, allorchè ha sottovalutato o perlomeno non ha opportunamente valutato il contenuto e le motivazioni di diverse relazioni tecnico economiche già dagli anni 2009/2012. Negli anni passati non è stato inoltre correttamente inquadrato, dal punto di vista normativo legislativo, lo stato di exclave di Campione d’Italia, unico territorio in Italia completamente staccato dalla madrepatria e interamente circondato dalla Confederazione svizzera”. Sv: “L’esperienza del passato sarà sempre presente. È proprio grazie alle esperienze che si può migliorare. In molti

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Tre (facili) previsioni per un “Futuro Imperfetto” di Gianfranco Scordato

“S

iamo stati piacevolmente sorpresi dalla risposta concreta e dall’affetto mostratoci dai nostri clienti che in massa, si sono presentati alle porte del nostro casinò subito appena riaperto”, “anche il personale sta rispondendo con grande professionalità ed estrema responsabilità alle difficoltà di questi giorni”, “riapertura coi botti... adesso guardiamo al futuro con maggior serenità!”, “superata a pieni voti la prova di riapertura.. rilancio al via!”. Insomma, su scala mondiale l’ottimismo e la capacità di far fronte ad ogni sorta di calamità – incluso una pandemia, dimostratasi un vero e proprio “cigno nero” – non ha quindi trovato impreparati gli interpreti di questo nostro settore che peraltro vanta grande resilienza, lungimiranza e un certo business acumen. A sentire poi i rispettivi portavoce delle varie organizzazioni, sembra quasi che la situzione attuale sull’andamento generale del settore casinò sia addirittura migliore di quanto non lo fosse stato anteriormente... salvo poi, ricevere le immancabili e infallibili smentite, dettate dalla lettura di quei numeri impietosi che saltano fuori dalle statistiche mensili/trimestrali e che ci mostrano purtoppo una ben più mesta, se non addirittura misera realtà. In verità, le criticità affrontate – o semplicemente subite – soprattutto dagli operatori di gioco tradizionale durante questi ultimi mesi, hanno mostrato tutta la fragilità di un settore da tempo malato cronico, mai riformato, abbandonato al suo inesorabile declino e che fondamentalmente si trova oggi in area di pre-terapia intensiva. Fossimo tutti più onesti - con noi stessi e con gli altri saremmo già a metà del cammino della consapevolezza e pronti così ad affrontare, seriamente, le sfide di un futuro imperfetto che a breve metterà a “ferro e fuoco” le nostre organizzazioni (Casinò) e incendierà il nostro campo di battaglia (Gaming Industry). Lontani ancora dal compredere una realtà post Covid-19, siamo oggi comunque chiamati a (ri)orientare le nostre strategie, attività e investimenti (?) verso nuovi modelli di business che possano ancora offrirci qualche chance di riuscita, per incoraggiarci ancora una volta a scommettere su questo nostro futuro imminente. Eccovi qui a seguire le mie tre (facili) previsioni per un futuro imperfetto:

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1) ACCELERAZIONE. Qualunque cosa valga la pena fare.. meglio farla velocemente! Non c’è altra caratteristica che meglio possa servire a fornire un’aderente descrizione di questa nostra era, se non la “velocità” con la quale il mondo di oggi continua a cambiare e ad evolversi. Dai nostri telefonini, ai mezzi di trasporto, alle nostre vite, tutto acquista sempre più velocità. I benefici di tale accelerazione sono e saranno sempre più importanti (anche se differiti nel tempo e quindi meno percepibili) mentre l’inadeguatezza dell’individuo a mantenere il passo con i tempi e la tecnologia crescente, rimane purtroppo una drammatica evidenza. La polarizzazione tra “Veloce” (Celentano direbbe Rock) e “Lento” rispecchia pienamente la polarizzazione tra “Grande” e “Piccolo” e così, l’accelerazione ha dato vita a tutta una serie di start-ups innovative che con la loro agilità e forza dirompente, hanno messo a soqquadro interi settori, lasciando in vantaggio unicamente quei big players che hanno saputo interpretare, assimilare (rapidamente) e sfruttare al meglio il business della velocità e le sue nuove frontiere spalancate dall’arrivo del 5G – IoT – A.I. - Could Computing. Nell’era dell’istant gratification e dell’on-demand, i consumatori premieranno chi riuscirà a fornir loro il prodotto/servizio richiesto, al momento in cui lo richiederanno, nella maniera in cui lo vorranno. Chi non lo farà, i non potrà farlo, si troverà definitivamente fuori dai giochi. 2) DIGITALIZZAZIONE E AUTOMAZIONE. Se la “rivoluzione digitale” rappresenta oggi un nodo centrale per lo sviluppo di qualsiasi settore, i Casinò questa rivoluzione non l’hanno mai fatta, e questo è uno dei tanti ritardi che hanno reso obsoleta la loro offerta. Intendiamoci, esiste già oggi la più fine e mirata tecnologia per avere un’industria casinò 4.0 in piena regola: la non adozione/implementazione è chiaramente dovuta alla totale riluttanza che le parti in causa mostrano, insieme al totale sabotaggio nell’impedire qualsiasi automazione di sistemi, fluidità operativa, trasparenza delle operazioni, etc. Gli interessi (di settore) che verebbero toccati risultano di gran lunga prioritari ai benefici diretti che ne conseguirebbero per la clientela e per gli enti di controllo. L’impresa Casinò in Europa rimane un sistema produttivo composto prettamente da piccoli e medi operatori che non hanno ancora ben compreso l’importanza del digitale sia nei processi produttivi sia in quelli di marketing. Detto ciò, nessuno prevede e neppure considera o desidera una totale auto-


TRE (FACILI) PREVISIONI PER UN “FUTURO IMPERFETTO”

mazione. Dato già per scontato che il dono dell’ubiquità è ormai pienamente acquisito. Sarà l’ibrido – rappresentato dagli attributi di fisicità e virtualità; accessibilità e fruibilità; sofisticazione e praticità - a essere il modello vincente durante questa nuova epoca di trasformazioni e adattamento. Sarà il “presente instantaneo” l’unico tempo verbale con cui coniugare domanda e offerta per i nostri prodotti omni-channel. Prepariamoci per il tutto, subito e ovunque: con la tecnologia oggi si può! 3) SEMPLIFICAZIONE. Le premesse per un’adozione forte e determinata di un processo di innovazione digitale ci conducono a un chiaro obiettivo: la semplificazione. La rivoluzione “customer-centric”, che molte aziende stanno adottando, si pone come obiettivo concreto, la costruzione della propria attività e dell’offerta di servizi, tenendo il cliente come riferimento unico e diretto. In un ambiente super competitivo, le imprese devono fare i conti prima di tutto con la velocità, la prontezza e la semplicità nella gestione sia dei dati che dei processi. La semplificazione porta alla tempestività e quindi all’efficacia. Proprio per i Casinò che con la loro innata predisposizione alla complicazione (dalla registrazione d’entrata, alla movimentazione del denaro, alle regole dei giochi, al (finto) “bon-ton” imposto dall’etichetta dei giochi, etc.) non riescono proprio a “divertire”, affrontare una competizione che oggi non è certamente più rappresentata dall’altro casinò (fosse ancora online), bensì da ogni formula alternativa di intrattenimento (giocare d’azzardo o playstation? Guardare Netflix, o Youtube? etc.) risulta sempre più difficile se non impossibile. In definitiva, i sentori di un gran malessere e la non reattività degli anticorpi del sistema Casinò erano già evidenti ben prima dell’arrivo di questa pandemia. Certo è che l’effetto Covid sulla velocizzazione del cambiamento ha inflitto un colpo mortale al settore tradizionale dei giochi che sembra aver perso ogni possibilità di adottare un business model efficiente e sostenibile. Il divario con il gioco digitale/online sembra oggi incolmabile. Quest’ultimo: di facile accesso; multicanale; onnipresente; rapido, flessibile; su misura – centrato sul cliente; disponibile 24/7 e portato in tasca sul proprio device decisamente Rock!, fa la guerra a un sistema arcaico (nelle regole, nel funzionamento, nella gestione), a un prodotto obsoleto; a continue barriere (nessuna flessibilità visto la sacralità delle regole imposte dai templi del gioco) a un modello su misura si, ma delle maestranze e degli interessi dei particolari; di difficile accesso tra orari, aperture, chiusure (differenti per gioco, aree e settori vari) quando non ci si trova coinvolti in un’azione costante di agitazione sindacale con pretesa di “rilancio” delle attività. Eppure sì, nonostante tutto, la sola possibilità per un ribilanciamento a favore dell’industria presenziale risiede proprio nella re-umanizzazione dell’azienda, nella riqualificazione e nella valorizzazione delle sue risorse umane (sopratutto quelle di prima linea). Una gestione politicizzata, intrusiva e clientelare (si parla ovviamente di clientela interna) ha svuotato le sale (giochi) per riempire gli uffici (amministrativi) proprio quando

l’imperativo assoluto veniva marcato dall’inquietante sigla “Ooo” (Out-Of-Office). Siamo già nell’era del tele-smartworking, slegato dal posto di lavoro e dalla presenza fisica, tendenza che vorremmo perseguire per tutti quei lavori prettamente amministrativi, mentre non vi è ancora tecnologia esistente e visione futura possibile in grado di sostituire le relazioni umane. Attenzione però: parliamo qui di relazioni di qualità! Il riconoscimento personale, l’empatia, la condivisione, il rispetto, l’anticipazione di possibili necessità, desideri e/o superamento delle aspettative dei clienti hanno certamente un peso di assoluta rilevanza nella sfida al successo. Peccato che come organizzazioni pecchiamo sempre di chiarezza (negli obiettivi), di valori (trasmessi nei fatti, più che scritti), di coraggio (nelle scelte di ogni giorno), di leadership (nella carente relazione con il nostro personale, priva di engagment e condivisione), facendo sì che la fredda tecnologia – capace di far miglior uso della consistenza e dell’affidabilità – vinca il confronto. Gli anni, forse ormai i decenni, hanno svilito e appiattito le figure professionali di prima linea (le uniche veramente in contatto con il cuore pulsante delle attività) e la vera rivoluzione copernicana potrebbe oggi essere proprio la rinascita di una consapevolezza e umanizzazione dell’impresa Casinò. In una contrapposizione sempre più marcata dalla tensione tra umanizzazione e la triade: velocità, tecnologia ed innovazione, il valore aggiunto rappresentato dalle qualità umane sarà quanto più evidente e necessario, quanto più lo si vorrà equiparare o addirittura sostituire con prestazioni bioniche di androidi alimentati da un intelligenza artificiale. Certamente, tutto ciò non potrà essere sostentato da un modello organizzativo esausto, esautorato e fallimentare come quello ancora tenuto (forzatamente) in vita; un nuovo sistema corporativo/organizzativo dovrà trovare un nuovo e giusto equilibrio per una gestione attenta e responsabile verso tutti i soggetti direttamente interessati come anche verso un interesse pubblico e generale (in tema di corporate responsibility) e saper alimentare: appartenenza, condivisione di intenti, partecipazione, rigore, trasparenza, prospettiva, lungimiranza, eguaglianza, inclusione, fiducia. In chiusura, il mio etichettare come “facili” le previsioni di questo futuro imperfetto, è segno di una personale volontà che vede nel rimarcare l’ovvietà degli stessi argomenti esposti, una presa di distanza dai tanti profeti e guru di tutti i settori. Sono semplici riflessioni su argomenti ampiamente dibattuti e (teoricamente) condivisi, sebbene nessuno poi abbia una reale intenzione (o interesse) di applicarne i contenuti ed i principi fondamentali. Vi lascio comunque, per chi avesse voglia di sperimentare, la formula del futuro imperfetto: Rinascita (non rilancio) = Cambiamento x Velocità – (Rigidità + Corporativismo) + (Hr + Etica) “L’ovvio è quel che L’AUTORE non si vede mai, Gianfranco Scordato finché qualcuno non gaming executive e managing partner di lo esprime con la CasinoMarketWatch, una boutique firm con base a Malta, specializzata in ricerca, espansione e massima semplicisviluppo prodotto/business; business evaluation tà.” (Kahil Gibran) (due diligence); M&A.

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La prima, la più determinante, è l’andamento della pandemia. Se sarà vero che l’autunno porterà una seconda ondata di contagio, che pare essere già in corso, il problema diverrà molto serio. Eventuali nuove chiusure delle attività comporteranno gravi problemi di carattere economico e occupazionale, la resilienza a cui abbiamo fatto accenno nell’apertura della rubrica, verrà certamente meno. L’impatto già molto pesante generato dal lockdown sulla liquidità e sulla capacità di spesa degli italiani, nell’ipotesi di un ripetersi di situazione analoga, sarà devastante. Non è nostro costume abbandonarci alla disperazione, qualcosa di positivo, anche a fronte di scenari apocalittici, amiamo comunque evidenziarlo. La gestione della crisi Covid-19 ha sicuramente costretto i Casinò a migliorare la propria capacità di sfruttare le nuove tecnologie per restare in contatto con la propria clientela, oltre che per gestirla. Un processo che, a nostro parere, non potrà che essere fortemente implementato, prevedendo investimenti a favore della cosiddetta Infor-

mation Technology. La comunicazione, sfruttando ogni canale al momento disponibile, social compresi, sarà arma ancora più vincente rispetto al passato. Molte persone poco avvezze all’uso degli strumenti informatici si sono infatti dovute adattare alla difficile realtà che il lockdown ha imposto di affrontare. Una situazione di cui bisogna approfittare per rendere abituali nuovi processi di informazione e di scouting della clientela. In conclusione non possiamo esimerci dal riesumare un tema che è stato un vero e proprio “cavallo di battaglia” di cui ci siamo ripetutamente avvalsi nelle pagine di questa rubrica. Ci riferiamo alla più volte invocata necessità che i Casinò avviassero un processo progressivo di diversificazione delle proprie fonti di ricavo. Mai come in questo periodo l’apporto di introiti da parte di attività collaterali al gioco avrebbe consentito di limitare, seppure in maniera minima, l’impatto negativo che la pandemia ha generato. I Casinò devono modernizzarsi, devono diventare luoghi di incontro e di divertimento per tutti, non solo per i giocatori. Questo è il nostro pensiero, la nostra piccola ricetta per augurare lunga vita alle aziende più emozionanti del mondo.

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ture. Il cosiddetto “rovescio della medaglia” porta con sé qualche notizia non del tutto positiva. I flussi di clientela sono stati fortemente condizionati dalle decisioni del Governo sulle “riaperture” e sulla mobilità delle persone, ovvero sulla possibilità di spostarsi dal proprio luogo di residenza per regalarsi un pausa di divertimento, breve o lunga che fosse. Non sono inoltre da sottovalutare gli aspetti psicologici che hanno certamente giocato un ruolo importante nei comportamenti delle persone, ovvero il timore di esporsi al rischio contagio uscendo dal proprio ambito di vita quotidiana. Non è questa la sede per analizzare nel dettaglio le motivazioni che hanno generato trend diversi negli introiti delle case da gioco italiane, come spesso abbiamo precisato, i bacini di utenza sui quali i casinò operano rappresentano la base sulla quale fondare ogni possibile argomentazione in tema di redditività delle cosiddette operations. Non v’è dubbio alcuno sul fatto che anche in tempi di Covid-19 la nostra riflessione troverà conferma da parte degli analisti del settore. A noi spetta evidenziare qualche considerazione aggiuntiva in termini di prospettiva. Quale scenario ci dobbiamo aspettare? Sono molte le variabili che entrano in campo.

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rascorsa la pausa estiva, torniamo a farvi compagnia dedicando questo numero a un primo approfondimento dello scenario che il Covid-19 sta disegnando con riferimento al mondo del gioco d’azzardo. Partiamo dalle notizie positive. I Casinò, a quanto riferiscono le notizie di cronaca, hanno manifestato una notevole capacità di affrontare la pandemia con un atteggiamento di forte resilienza. Superato il periodo più difficile, per intenderci quello del lockdown, alla “ripartenza” si sono rapidamente adattati alle regole e alle limitazioni che sono state loro imposte. Non è stato certamente facile, le case da gioco sono luoghi dove il distanziamento sociale, in alcuni periodi della settimana e dell’anno, diventa regola praticamente impossibile da rispettare. La promiscuità è spesso una delle situazioni che i giocatori prediligono. Infatti, il divertimento associato al gioco è sicuramente più intenso nel momento in cui è possibile condividerlo con persone che vivono la stessa passione. Allineare spazi e offerta di gioco alle norme emanate è stata impresa complicata e anche molto onerosa. Ciononostante i Casinò hanno riaperto e hanno accolto la clientela cercando di limitare al massimo il disagio procurato dalla nuova realtà che caratterizza la fruizione dei servizi, non solo di gioco, proposti all’interno delle proprie strut-

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| Produttore_ Octavian / WorldMatch | Payout_ 96,00% | Volatilità_ alta

›› grafica

Una slot dalla grafica a dir poco eccezionale. Anche se non possiamo certo parlare di una novità, visto che abbiamo a che fare con un titolo già di enorme successo nel segmento “terrestre” e ora trasferito anche in digitale, abbiamo comunque a che fare con un gioco dall’altissima qualità grafica (mantenuta, se non esaltata, nella versione online) e dalla straordinaria accuratezza sia nella scelta dei simboli che nella loro realizzazione. Che riesce a far immergere i giocatori in un’esperienza decisamente coinvolgente, come una specie di viaggio vero e proprio nel mondo del deserto. Più simile a un cartone animato che a una slot, tanto è elevata la grafica di questo gioco.

Provala subito!

›› sound

Se il giocatore riesce a vivere un’esperienza completa e un’immersione totale in questa piacevole ambientazione, non è tutto merito della grafica. Perché, si sa: anche l’orecchio vuole la sua parte. E in questo caso è senz’altro accontentato, grazie a una varietà e qualità di suoni, musiche ed effetti vari che si sposano alla perfezione con le diverse fasi del gioco, riuscendo sempre a tenere alta e viva l’attenzione del giocatore, senza mai stancarlo o annoiarlo. Di certo non è la slot online da giocare con l’audio del Pc (o del telefono) disattivato: avreste troppo da perdere.

›› giocabilità

“Le sabbie del deserto nascondo incredibili ricchezze”, recita il claim che accompagna la presentazione ufficiale di questa slot. Ed è proprio questa la sensazione che offre ai giocatori, grazie a un motore di pagamento decisamente dinamico e generoso al punto giusto: in grado di mettere in circolo la giusta dose di adrenalina, nei momenti ideali. In questa versione online del celebre titolo Octavian “da bar”, la slot appare ancora più performante, grazie alla maggiore libertà di azione concessa dalle diverse percentuali di vincita tra i due segmenti: e questo rende la versione digital di Sahara ancora più appetibile. Il pezzo forte del gioco è il “Gems Bonus”: collezionando le gemme più preziose si ha accesso al super bonus. Ma nel gioco normale, 2 simboli Aladino impilati si trasformano in simbolo “scatter” e 2 o più simboli scatter sui rulli pagano una vincita. Molto carina la funzione “mirage” quando l’omonimo simbolo si trasforma in modo casuale in qualsiasi simbolo della tavola di pagamento (eccetto Aladino), dando maggiore suspence. Tre simboli Wild impilati sullo stesso rullo avviano invece i Free spin. Si possono ottenere 3, 4, 5 o 7 free spin. I simboli Wild che hanno avviato i Free spin rimangono bloccati sui rulli fino al termine della funzione e ogni simbolo Wild che appare sui rulli durante i free spin rimane bloccato fino al termine dei giri gratuiti. Ogni simbolo bonus che atterra sui rulli aggiunge un free spin extra. Per un gioco molto ricco e vario.

›› bonus

Come indicato nel paragrafo precedente, il pezzo forte della Sahara è il nuovo Gems Bonus, attivabile collezionando le gemme preziose. Tre simboli Bonus in qualsiasi posizione avviano il Gems Puzzle Bonus, il quale permette di ottenere tre Gem spins con la possibilità di ottenere un Super Bonus. Ad ogni giro di questo tipo, se tre o più gemme dello stesso tipo atterrano in posizione adiacente verticale o orizzontale esplodono lasciando cadere le gemme superiori che a loro volta possono generare ulteriori esplosioni. La vincita corrispondente al numero di gemme esplose è mostrata nel display “Gemme”. Al termine di ogni Gem spin viene pagata la vincita corrispondente al numero totale di gemme esplose.

il nostro giudizio. La slot terrestre più famosa e più giocata di Octavian arriva anche in versione online: ma anche mobile, naturalmente. Una novità firmata WorldMatch, che rende quindi multicanale uno dei giochi più graditi al pubblico italiano delle slot. Per un nuovo balzo in avanti del gaming e dell’offerta di giochi Octavian. Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).

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INTERVISTE

La storia rivive nel gioco (in scatola) e nelle parole di Abbate Lo scrittore della “Peste Nuova”, ulteriore rilettura di tempi di Covid-19 del capolavoro di Albert Camus, racconta a Gioco News il suo rapporto col mondo dell’intrattenimento e con un’inedita funzione istruttiva e politica

di Cesare Antonini

Ho

perso giusto 50mila lire nel ‘96 a Las Vegas quando un amico mi chiese di giocarli ai dadi. Per il resto non vado oltre la scopa, mi dispiace. Ma sui giochi da tavolo, in effetti, esiste una sconfinata collezione che va ben oltre il Monopoly o il Risiko, compresi i miei giochi!”. Fulvio Abbate, scrittore, giornalista, critico d’arte, drammaturgo e youtuber, è un volto noto della Tv italiana e recentemente ha stigmatizzato il momento di grave crisi nazionale e mondiale, con la sua “Peste Nuova”, la fine di un ciclo che parte dall’opera di Albert Camus e vola nelle sue alte parodie per poi rinascere grazie (o per colpa?) del coronavirus. Ma partiamo dai giochi da tavolo che, abbiamo ricercato, e che Abbate si è dilettato a creare: “Come detto non esiste solo il Monopoly. Negli Usa – racconta Abbate – scoprii un gioco che realizzò Groucho Marx all’Nbc e che si chiama ‘Groucho Marx Show’ dove il protagonista chiedeva di tutto ai concorrenti, dalle questioni bibliche ai parchi naturali e che ho avuto l’onore di trovare e collezionare. Poi c’è Ghetto, una variante del gioco dell’oca nel quale bisognava uscire proprio dal ghetto tramite abilità finanziarie. L’autore è Georges Wolinski, uno dei fumettisti di Charlie Hebdo vittime dell’attentato del 2015. Ho trovato tracce di giochi che parlavano di politica e che risalgono alla fine degli anni Ottanta come Corteo che simula lo scontro fra i dimostranti e le forze dell’ordine in una città immaginaria”. Anche lei ha realizzato dei giochi in scatola: “Sì, Piazzale Loreto e Casa Ceaucescu. Sul primo c’era la riproduzione del distributore Esso dove vennero giustiziati i gerarchi fascisti. Per non manifestare eccessivamente il mio antifascismo che,

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GIOCONEWS #09 SETTEMBRE 2020

invece, è reale e concreto, ideai poi l’altro gioco in cui Ceaucescu e la moglie dovevano sfuggire all’esecuzione”. Il rapporto col gioco pubblico, quindi, non è mai nato? “Sono sempre fuggito da tremende serate passate a giocare a Risiko – prosegue Abbate - uno dei ricordi più avvilenti riguarda le mogli dei colleghi scrittori che si offendevano quando perdevano. In generale non sono mai andato oltre la Scopa pur essendomi sposato a Las Vegas. In effetti le slot machine ti risucchiano perché ti aspetti improvvisamente una cascata di monete che non arriverà quasi mai. Sempre a Vegas un amico mi dette un po’ di soldi nel ‘96 per giocare a Craps ma persi subito tutto”. Veniamo alla (triste) attualità: com’è nata la “Peste Nuova”, opera edita da La Nave di Teseo? “Circa 24 anni fa scrissi la parodia in senso alto della Peste di Albert Camus – prosegue Fulvio – in piena pandemia qualcuno da Parigi si è mostrato sui social con il mio libro e, da lì, l’idea di riscriverla daccapo. È una riflessione sul tema della salvezza in cui il protagonista è uno scrittore presentato come inventore di barzellette. Un ruolo complicatissimo perché la barzelletta deve essere perfetta perché se non fa ridere è un fallimento. In questo somiglia molto al vaccino, anche esso dovrà essere perfetto per salvarci”. Cosa pensa Abbate del tremendo momento che stiamo vivendo? “È una situazione di impasse totale e pare che nessuno abbia soluzioni pronte perché dalla fine della seconda guerra mondiale non c’eravamo trovati in una situazione simile, un bombardamento silenzioso e globale. Nessuno può sentirsi al sicuro e chiudere la porta tenendo fuori il problema. Neanche il Papa ha potuto fermare il virus con la sua kryptonite, con l’ostia, con la quale fermò Attila il flagello di Dio. Siamo

vicini a paesi in crisi di contagi come la Spagna anche se non siamo confinanti perché viviamo in un mondo globale. E credo che dare la colpa ai migranti sia ignobile”. Non c’è stato un problema di comunicazione a livello generale? “Onestà avrebbe detto: non ci stiamo capendo nulla e non sappiamo come salvarci. L’unica certezza sta nell’attesa del vaccino. E trovo raggelante che qualcuno pensi che il virus possa essere una creazione dei poteri forti. Ricordo un episodio incentrato sul conduttore Marco Predolin che era stato additato come malato di Aids. Una ragazza che lo incontrò anni fa, non riuscì a convincere la madre certa che il presentatore fosse in fin di vita, in ospedale. Questo mi spaventa. Per questo o c’affidiamo alla provvidenza, per chi ci crede, o a chi ci capisce e prendiamo atto che lockdown e altre misure sono necessarie e dobbiamo pagare un costo molto alto per l’economia”. Scrittori, poeti, giornalisti, che ruolo devono avere in questi tempi? “Neruda diceva che parlare di alberi in tempo di guerra è un crimine. Ovvio che in pandemia è più utile chi raccoglie cadaveri e li avvolge nel domopak come abbiamo visto in alcune parti del mondo. O gli infermieri. Noi, però, abbiamo un grande valore perché riusciamo a raccontare quello che è accaduto. Boccaccio raccontò la peste, i militari che avevano una macchina fotografica o una cinepresa c’hanno restituito a modo loro quello che accadeva”. Progetti futuri? “Non posso parlarne ma ce n’è uno molto importante che sto seguendo e magari ci risentiamo. Chiuderei alla Woody Allen: prima di salutarvi vorrei tanto lasciarvi un messaggio positivo. Ma non ne ho. Vanno bene lo stesso due messaggi negativi?”. Ce li faremo bastare! E grazie.


INTERVISTE

Niente giochi per il giovane Ena di Anna Maria Rengo

E

naiatollah è tornato. E dieci anni dopo il successo di “Nel mare ci sono i coccodrilli”, Fabio Geda ed Enaiatollah “Ena” Akbari danno alle stampa, edito da Baldini&Castoldi, “Storia di un figlio”, una storia straordinariamente vera di riscatto, crescita e amore. L’afghano Ena, ormai da anni stabilito in Italia, non è più un bambino ma ormai è un giovane uomo, e in questo percorso di formazione, come spiega Fabio, manca una componente che gli occidentali danno per scontata: “In entrambi i libri, come del resto nella vita di Ena, il gioco brilla per la sua quasi totale assenza. Viene citato il buzul-bazi, un gioco afghano che si fa prendendo un osso particolare della rotula della capra, lo si fa bollire e poi viene colorato dai bambini. Viene usato per giocare a bocce, a biglie, o per gli scacchi. Ma quella di Ena è la storia di un bambino che, anziché giocare come dovrebbero fare tutti i suoi coetanei, è costretto a lavorare. E al massimo, quando lavorava in Iran, un pomeriggio nel fine settimana, aveva partecipato a una sorta di torneo di calcio tra clandestini, tutti lavoratori in nero nelle fabbriche del Paese”. Niente giochi, ma anche tante altre mancanze: “La mia è stata un’infanzia solitaria – constata Ena – vissuta senza la mia famiglia, senza parenti e senza vicini. Mi è mancata la vita del mio villaggio e sono stato costretto ad abituarmi, in fretta, a quella di città. Ma non mi è mancato solo l’affetto..... pure la lingua mi è mancata, e un sacco: non l’ho potuta imparare come si dovrebbe e ormai ho perso questa possibilità”. Dal dolore e dalle vicissitudini si può uscire, con tanti insegnamenti per se stessi ma anche per gli altri: “La storia

Fabio Geda ed Enaiatollah Akbari tornano nelle librerie con il sequel del fortunatissimo Nel mare ci sono i coccodrilli: dieci anni dopo, c'è ancora tanto da raccontare, per insegnare a ciascuno come plasmare la propria vita e non soccombere alle difficoltà

di Ena – dice ancora Fabio - può insegnare cose diverse a ciascuno di noi, in base a ciò che siamo. A uno come me, per esempio, ha insegnato che la profondità e la complessità di una vita sono sempre maggiori di quelle cha uno si aspetta. Dopo aver scritto il primo libro su Ena, dieci anni fa, pensavo di non poter aggiungere nulla altro che avesse la stessa potenza, e invece ora mi sembra di poter dire che non è così, e che questo nuovo libro è potente in un modo diverso. La vita delle persone è come un’enorme passapanca piena di sorprese, di fuochi d’artificio, di rivelazioni, di fragilità. Ad altre persone, diverse da me, può insegnare qualcosa su un pezzo di mondo che reputano alieno, come può essere l’Afghanistan, il Pakistan, il Medio oriente. Altri, ancora, possono empatizzare su ciò che si prova a vivere distante dalla propria famiglia, una cosa che può accadere anche ai ragazzi occidentali”. E la prima parte della biografia di Ena, raccontata a quattro mani con Fabio Geda, ha cambiato, ormai dieci anni fa, il corso del destino del giovane ragazzo afghano: “La vita è sempre la stessa, ma il primo libro mi ha dato tante opportunità. Ho avuto il privilegio di esplorare tutta l’Italia grazie alla sua presentazione. Dentro di me sono cambiate tante cose, ho potuto studiare all’università e laurearmi, insomma avere delle possibilità che senza il libro non avrei mai avuto”, riflette Ena. Il 2020 sarà ricordato nei secoli a venire per essere stato l’anno della pandemia. Essa ci ha resi più forti o più fragili, migliori o peggiori? Stavolta Fabio non parla solo nei panni dello scrittore, ma anche dell’educatore. “Quanto alla società nel suo insieme,

non ho una risposta e penso che nessuno ce l’abbia. Ma sarà interessante scoprirlo tra qualche anno, guardarci alle spalle e, al netto di questa esperienza, capire come ne siamo uscire. A livello personale, credo che la maggior parte di noi ne sia uscita psicologicamente arricchita. Il problema è ora come sfruttare questo arricchimento: se alcuni di noi saranno in grado di farne tesoro, di inglobarlo nel loro essere, di renderlo fertile, di accrescere la loro visione di sé e del mondo, tempo che che molti se lo metteranno alle spalle piuttoto in fretta. E ovviamente, infine, dal punto di vista economico in moltissimi impiegheranno tempo a recuperare ciò che hanno perso”.

La storia di un figlio Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari – bestseller amato e letto in tutto il mondo – termina nel 2008, quando Enaiat parla al telefono con la madre per la prima volta dopo il lungo e avventuroso viaggio che dall’Afghanistan l’ha condotto in Italia, a Torino. Ma cosa è successo alla sua famiglia prima di quella telefonata? In quali modi è rimasta coinvolta dalla “guerra al terrore” iniziata nel 2001? E com’è cambiata la loro vita e quella di Enaiat da quando si sono ritrovati fino a oggi, al 2020? Ora che non è più un bambino, ma con la stessa voce calda che abbiamo imparato ad amare, Enaiat ci accompagna attraverso la vita sua e non solo, lungo un pezzo di storia che riguarda tutti. Il rapporto a distanza con la madre; la violenza del fondamentalismo; l’amore e le amicizie italiane; il ritorno in Pakistan; un secondo ritorno in Italia; una nuova casa; un dolore lancinante, e la gioia enorme, inattesa dell’incontro con Fazila. Con straordinaria leggerezza Fabio Geda torna a raccontare una storia pura, delicata e più che mai necessaria, in cui il dolore della perdita si mescola all’ingenua commozione di chi sopravvive. Una storia vera, che ci ricorda come su tutto vinca la solidità degli affetti, la persistenza della nostalgia e del desiderio, capace di superare le distanze.

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Complice la pandemia di Covid-19, aumenta la spesa dei consumatori di gioco online, che, secondo quanto riporta l’editore di mobile games Tamatem, in questi mesi è salita del 250 percento. “Il Medio Oriente e il Nord Africa sono un mercato in forte crescita e l’Arabia Saudita ha un fatturato medio per utente (Arpu) sette volte superiore rispetto alla Cina, il più alto al mondo. La monetizzazione è molto forte nella regione “, evidenzia Eyad Al Basheer, Coo di Tamatem, azienda con un catalogo di oltre 50 giochi di più di 15 sviluppatori che include corse, drifting, Mmo-Rpg, strategia, puzzle e parole, storie e quiz. “Collaboriamo con sviluppatori di giochi internazionali che hanno titoli di successo a livello globale e li aiutiamo a localizzarli e a lanciarli nella regione. Fino ad oggi, abbiamo registrato più di 100 milioni di download nel nostro portfolio”, afferma, ricordando che anche se l’arabo è la quarta lingua più parlata al mondo, i contenuti disponibili online in essa sono ancora meno dell’1 percento del totale. C’è un’enorme richiesta di App arabe, puntualizza il Coo, e Tamatem supporta gli sviluppatori internazionali: “Facciamo l’acquisizione degli utenti, l’ottimizzazione dell’App store, il marketing, l’assistenza agli utenti e la gestione dei prodotti. E, oltre a ciò, attuiamo tutti i tipi di tecniche di monetizzazione, analizzando i dati ed eseguiamo azioni basate su questo”, conclude Al Basheer.

A causa della diffusione del coronavirus, quest’estate meno dell’1 percento del solito numero di musulmani ha compiuto il consueto pellegrinaggio annuale obbligatorio alla Mecca - l’hajj -, tenutosi fra il 28 luglio e il 2 agosto, che normalmente richiama circa due milioni di fedeli. Per correre ai ripari e gli sviluppatori di software hanno lavorato su un’esperienza “virtuale” per far sperimentare ai musulmani la possibilità di pregare nei luoghi santi della città da lontano, non solo per colpa di virus come quelli che tutti noi conosciamo, ma anche in caso di problemi finanziari o medici. La società iUmrah.World, ad esempio, ha sviluppato un’App per consentire ai musulmani di fare virtualmente l’umrah, il pellegrinaggio alla Mecca facoltativo che può essere intrapreso in qualsiasi momento dell’anno, ed è più breve dell’hajj. L’App iUmrah.World permette agli utenti di trovare e pagare per proxy in Arabia Saudita chi secondo la legge islamica può completare l’umrah per loro conto, evidenzia il fondatore e amministratore delegato Ahmed Alhaddad. I proxy trasmettono in streaming i loro viaggi e le attività che completano alla Mecca ai clienti di iUmrah. Nel 2021 dovrebbe arrivare un prodotto simile chiamato iHajj, che utilizzerebbe la tecnologia 5G per lo streaming live durante l’hajj. Nella speranza, conclude l’Ad, che un giorno un hajj o un umrah virtuale sarà considerato legittimo quanto quello reale.

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L’editore di League of Legends Riot ha messo fine alla sua partnership con Neom, smart city saudita che dovrebbe nascere sulle sponde del Mar Rosso, nella regione di Tabuk, nel Regno dei Saud. L’accordo, saltato in seguito alle critiche di dipendenti, eSports caster e fan, avrebbe visto la città saudita diventare partner per la stagione estiva del torneo del campionato europeo di League of Legends. È Alberto Guerrero, direttore degli eSports di Riot per la regione Europa, Medio Oriente e Africa, a spiegare i motivi della scelta: “Come azienda e come campionato, sappiamo che è importante riconoscere quando commettiamo errori e lavorare rapidamente per correggerli”, afferma Guerrero. “Dopo ulteriori riflessioni, mentre rimaniamo fermamente impegnati con tutti i nostri giocatori e fan in tutto il mondo, compresi quelli che vivono in Arabia Saudita e Medio Oriente, la Lec ha concluso la sua partnership con Neom, con effetto immediato. Nel tentativo di espandere il nostro ecosistema di esport, ci siamo mossi troppo rapidamente per cementare questa partnership e abbiamo causato spaccature nella comunità che cerchiamo di crescere”. Neom sarà una futuristica città transfrontaliera, con macchine volanti, dinosauri robotici e una luna artificiale gigante. A finanziarla, con 500 miliardi di dollari, il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman.

PAROLADI COLLOVATI

La realtà virtuale “sostituisce” il tradizionale pellegrinaggio alla Mecca

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Mobile games, il coronavirus fa crescere la spesa dei consumatori

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League of Legends, Riot annulla l’accordo sugli esport con la città di Neom

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Arabia Saudita Il Regno dei giochi

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A cura di Francesca Mancosu



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Ma lavorare con i titolari delle licenze presenta delle difficoltà. “I marchi hanno spesso linee guida molto rigide su ciò che si può fare con i loro prodotti. Ovviamente sono orgogliosi dei loro marchi e vogliono che siano percepiti in un certo modo. “Quindi è di vitale importanza che siamo comprensivi con i loro bisogni. Questo ovviamente crea sfide molto specifiche per i nostri designer, soprattutto quando il marchio è di alto profilo. Non è un compito facile ma i designer di Sega hanno esperienza in questo campo e sono all’altezza”. I titoli più recenti con licenza di Sega sono “Mario & Sonic at the Olympic Games”, “Mission Impossible: Arcade” e “House of the Dead Scarlet Dawn”, mentre altri come “Daytona Usa” e “Transfomers” hanno funzionato molto bene negli ultimi anni. “Tutti questi marchi promettono di essere prodotti forti per molti anni a venire”, aggiunge Travasso. “Quando abbiamo preso la licenza di Mission Impossible abbiamo capito subito che doveva essere un videogioco piuttosto che una redemption. Chiunque abbia visto uno dei film saprà che si spingono oltre i limiti. A volte queste decisioni sono abbastanza facili da prendere”. Dello stesso avviso è anche James Anderson di Bandai Namco. “C’è una serie di vantaggi dei prodotti con licenza rispetto a quelli generici, ma il principale è il fatto che si sta acquistando un marchio e la buona volontà e la spesa di marketing che ne derivano”, afferma. “Si ottiene un riconoscimento immediato dal mercato”. Quindi cosa si cerca quando si cerca un marchio? “Ci sono una serie di cose che guardiamo. Iniziamo ascoltando il feedback di mercato tramite il nostro team di vendita e facendo ricerche sulle attuali tendenze di mercato. Collaboriamo inoltre con alcuni dei principali proprietari di ENGLISHPAGES

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C’è

sempre stato un dibattito sul valore dei prodotti con licenza rispetto ai titoli generici. Ebbene sì, un marchio riconosciuto può essere una grande attrazione per i potenziali giocatori. Tuttavia c’è un prezzo da pagare per la licenza, quindi il ritorno sull’investimento deve essere corretto. La scelta dei marchi giusti è dunque la chiave di tutto. Secondo Lester Travasso di Sega, una delle cose principali che l’azienda cerca quando prende in considerazione una licenza è il riconoscimento immediato. “Cerchiamo qualcosa che attiri i giocatori a giocare”, spiega. Il marchio deve essere abbastanza forte da interessare il giocatore. Tuttavia deve esserci un vantaggio anche per il possessore della licenza. In molti casi abbiamo a che fare con nuovi marchi che stanno cercando di espandere la loro reputazione, quindi funziona in entrambi i modi. Quando cerchiamo le licenze abbiamo già un’idea del particolare prodotto in questione e poi cerchiamo un marchio che sarà abbinato ad esso. Alcuni di questi marchi possono essere di particolare rilevanza per l’industria in cui operiamo, mentre altri potrebbero essere di natura più universale”. Ovviamente è vero che Sega è, di per sé, un enorme brand globale. Molto spesso è il marchio terzo che si avvicina a Sega in vista di una partnership reciproca piuttosto che il contrario. “Quando questo accade, ovviamente, dobbiamo prendere una decisione”, aggiunge Travasso. “A volte possiamo capire che un legame potrebbe funzionare per noi e diciamo di sì. Altre volte percepiamo che la partnership non sarebbe vantaggiosa e diciamo loro di no. Tuttavia è bene sapere che possiamo avvantaggiare il possessore della licenza e viceversa”. PROMOSPACE

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I potenziali giocatori si affolleranno sempre su un prodotto con un nome riconoscibile ma il costo deve essere giustificato

IL RICHIAMO DEL BRAND

L’ORA DEL GIOCO

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A cura di Phil Clegg

marchi al mondo per ascoltare cosa hanno pianificato per il futuro”. Ci sono però delle sfide. “C’è sempre una sfida nel trovare il marchio giusto - al punto giusto del suo ciclo di vita - che si adatti al prodotto per il mercato”, secondo Anderson. “Una volta che ci siamo assicurati il marchio dobbiamo lavorare sulla guida di stile del possessore di licenza per sviluppare e produrre il prodotto in linea con le linee guida. Dobbiamo anche collaborare con i proprietari dei marchi in termini di marketing e utilizzo delle loro risorse, ecc.”. In termini di macchine di Bandai Namco l’ultimo prodotto è la macchina Red Zone Rush che è stata mostrata per la prima volta a Iaapa 2019. Questa macchina ha la licenza della Nfl Players Association e i giocatori devono cercare di spingere i palloni americani fuori dal bordo del campo di gioco per vincere i biglietti. Altri esempi di gioco con licenza attualmente distribuiti e di grande appeal tra il pubblico sono: “Nerf” di Raw Thrills - lanciato nell’estate del 2019 tra i principali giochi video redemption sul mercato; “Hot Wheels” di Adrenaline Amusements lanciato in Europa a Eeg 2020; “Jurassic World Island Escape” di Andamiro e “Marvel Adventure Lab” di Apple Industries che ha visto Apple fare un lavoro straordinario in collaborazione con Marvel (Disney) per portare un prodotto che consente ai giocatori di essere nella copertina o nella storia di un fumetto. Mentre la stessa Namco quest’anno ha rinnovato la licenza PacMan in occasione del 40° anniversario del Re dei videogame.



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Due anni di Sport Betting in America la legalizzazione indirizza il mercato

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ono passati più di due anni da maggio 2018 quando il Paspa (Professional and Amateur Sports Protection Act), la norma che vietava le scommesse sportive negli Stati Uniti, è stata abrogata dalla Corte Suprema, aprendo la strada alla legalizzazione delle scommesse sportive nei singoli stati. Il mercato delle scommesse sportive negli Stati Uniti da allora è stato completamente trasformato, con 18 Stati più il Distretto Federale che hanno lanciato lo sport betting made in Usa, mentre altri 4 Stati lo hanno regolamentato ma non sono ancora del tutto operativi. La finalità politica originale del Paspa era di preservare l’integrità dello Sport. L’opinione prevalente, con il senno di poi, è che abbia finito per raggiungere esattamente l’obbiettivo opposto e cioè favorire la creazione di un enorme mercato illegale a cui è stato permesso di proliferare dietro il sottile velo della “legittimità”. Nonostante il processo di legalizzazione, durante la pandemia, operatori illegali hanno continuato a trarre vantaggio da un mercato fatto di consumatori inconsapevoli e la situazione è peggiorata con l’interruzione delle competizioni sportive statunitensi. Tuttavia, con la ripresa dei campionati delle principali leghe americane come Nba, Mlb e Nhl e con l’inizio della Nfl, con piani di contingenza, il 10 settembre, il mercato delle scommesse sportive regolamentato continua a crescere. Il processo di legalizzazione inizialmente non ha avuto alcun impatto sull’enorme mercato illegale creato in oltre 25 anni di Paspa, ma la percezione degli scommettitori sportivi statunitensi rispetto agli operatori di scommesse illegali sta cominciando a cambiare. Un recente sondaggio sulle abitudini e la percezione degli scommettitori americani commissionato dall’American Gaming Association (Aga), che è stato realizzato tra dicembre 2019 e gennaio 2020 con 3.451 interviste ad adulti americani di età superiore ai 21 anni, infatti, dimostra che il contrasto al fenomeno

Gaming Association è stata molto attiva dello sport betting illegale sta iniziando nel sostenere il processo di migrazione a favorire il mercato recentemente ledalle scommesse sportive illegali a quelgalizzato, con i consumatori che prefele legali attraverso una mappa interatriscono l’offerta legale a quella illegale. tiva che include un elenco completo di Da quando la Corte Suprema ha abrogaoperatori di betting online e retail auto il Paspa, gli americani hanno piazzato torizzati ad operare negli stati in cui le legalmente scommesse sullo sport per scommesse sportive sono state legalizun valore di oltre 22 miliardi di dollari, zate. Inoltre, l’Aga sta collaborando attigenerando più di $ 198 milioni di dollari vamente con le forze dell’ordine federali di entrate erariali per i governi statali e e statali per migliorare la comprensione quello federale. collettiva delle dinamiche del mercato Secondo il sondaggio, l’anno scorso la illegale, coinvolgendo editori e media spesa media con operatori illegali si è ridotta del 25 percento negli stati che per garantire che le loro piattaforme multimediali non promuovano le attihanno regolamentato le scommesse vità di operatori di scommesse illegali. sportive, mentre la spesa con operatori Poiché molti Stati americani continuelegali nei canali di distribuzione online ranno a legalizzare le scommesse spore mobile è aumentata del 12 percento. tive nei prossimi mesi, spinti anche da La ricerca ha messo in evidenza come esigenze di natura economica a causa i giudizi sugli operatori di scommesdella pandemia, diventa imperativo se sportive che operano illegalmenche si creino le condizioni regolatorie te in America siano accompagnati in migliori per sostenere la crescita di un gran parte da confusione in particolamercato sostenibile a lungo termine, re sull’offerta di betting online. Infatti, che consentano di contrastare efficacepiù della metà degli scommettitori che mente il mercato illegale degli operatori hanno piazzato la maggior parte delle offshore. loro scommesse con operatori illegali Purtroppo, ci sono ancora diversi stati confidava di scommettere legalmente americani dove legislatori e regolatori e questo la dice lunga sulla necessità non sono stati in grado di creare condidi informare i consumatori in maniera zioni di mercato sostenibili e che quindi puntuale ed efficace da parte delle aunon creano valore per i consumatori, torità di regolamentazione e degli operatori legali. l’industria o i contribuenti. In questi casi il mercato illegale e gli operatori Le priorità principali per gli organismi di regolamentazione dovrebbero essere, offshore continueranno a espandere le proprie attività dall’esterno senza alcuna da un lato, la creazione di condizioni di concessione o licenza e/o alcuna misura mercato sostenibili (scommesse su didi integrità e standard di protezione del spositivi mobili regolamentate e offerta consumatore. e quote competitive), per competere con l’offerta illegale, che servirebbero da vero e proprio incentiLudovico Calvi vo per l’emersione del mercato Da settembre 2017 Ludovico Calvi ha sommerso, e dall’altro educare utilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo i consumatori su come scomservizi di consulenza strategica, normativa mettere legalmente e sui perie operativa a soggetti privati e pubblici, comprese lotterie, concessionari privati, coli del mercato illegale. governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e Secondo il sondaggio, l’offerta forze dell’ordine. Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery di scommesse sportive legali Monitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente è disponibile a 22,4 milioni di e rieletto di nuovo nel maggio 2019 per il periodo 2019-2021. Da maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association adulti americani in più rispetto (Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro a prima della pandemia. dell’American Gaming Association Sport Betting Task Force. A questo proposito, l’American ENGLISHPAGES

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A cura di Ludovico Calvi


Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)


GIOCHI DABAR

A cura di Anna Muzio

Colazione, pranzo, cena, aperitivo su cosa punto?

Chi

si ferma è perduto. In fondo è questa la lezione, dura, che viene dall’emergenza Covid-19 ai professionisti dell’ospitalità. Lo abbiamo visto dai grandi, i superstellati, che non hanno esitato a “sporcarsi le mani” aprendo nuovi format, bistrò pop-up e cabanas sulla spiaggia o pizzerie a bordo piscina per intercettare un cliente ancora cauto e frastornato, che ha tanta voglia di uscire ma in modo diverso da “prima”. E che ancora deve riacquisire l’abitudine al fuori casa. Il gioco è chiaro: se il cliente non va nel locale sarà il locale a doversi adeguare ai nuovi desiderata del cliente. Una regola aurea da sempre, che al momento pare assolutamente vitale.

Parola d’ordine: riallineare il business ai nuovi tempi. Le occasioni di consumo sono tante, ma quali sono già rientrate, quali rientreranno prima e quali invece restano lontane? Ce lo dicono i dati di The Npd Group.

DA DOVE COMINCIO? Possiamo fare previsioni sui tempi per il rientro a un regime stabile, seppure diverso da prima? “Ora siamo in fase di recupero, quando si ripartirà davvero resta una grande incognita – continua Figura –. Possiamo solo dire che alcune cose torneranno prima e altre dopo”. Già da tempo il consiglio per i locali è quello di adattarsi ai vari momenti della giornata. Dalla colazione allo spuntino di metà mattino, dal pranzo all’aperitivo alla cena, e oltre. Ma quali sono i momenti e le proposte su cui puntare da subito, quali ripartiranno in un secondo tempo e quali sono le occasioni che tarderanno di più a rientrate?

I PRIMI A PARTIRE TORNARE DIVERSI “Il mercato a un certo momento riprenderà tornando a pieno regime, ma nella ‘nuova normalità’ sarà diverso sotto due aspetti – spiega Matteo Figura, direttore Foodservice Italia di The Npd Group. Sarà senz’altro più piccolo, con un ridimensionamento dei consumi fuori casa per una serie di motivi contingenti quali incertezza, sanitaria ed economica e smart working. E sarà diverso perché in questo periodo abbiamo interiorizzato una serie di cambiamenti nei consumi che hanno influenzato il nostro approccio. Non ci aspettiamo un mutamento radicale però, ma l’assunzione e il rafforzamento di tendenze che erano già in atto da prima. Come il delivery, l’homing – ovvero la tendenza a mangiare a casa –, il solo dining ovvero il mangiare da soli al ristorante, l’attenzione alla sostenibilità e alla salute, la filiera corta e il legame con la comunità, la fiducia nel ristoratore di prossimità, che si conosce, mentre per un po’ sarà forse ridimensionata l’idea di provare cose nuove”. IL MAGAZINE DEL PUBBLICO ESERCIZIO

Da oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del fuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www.mixerplanet.com.

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Dai grafici tratti dall’indagine sul sentiment rilevata da Npd a inizio estate, ad oggi confermati dai dati (vedi box) si evince come il cliente abbia approcciato il fuori casa in punta di piedi, iniziando dalle piccole occasioni – in termini di spesa ma anche di tempo di sosta nel locale – per poi allargarsi a modalità più legate alla socialità. Un caffè o la colazione al bar, un aperitivo di coppia o con gli amici, pranzo o cena con la famiglia o una serata fuori casa sono state le prime occasioni che hanno spinto gli italiani a uscire. Con la riapertura di cinema e teatri, magari all’aperto, anche il pasto fuori casa nei giorni feriali. Si dovrà aspettare oltre i tre mesi dalla riapertura invece per le situazioni legati al turismo e ai viaggi, specie d’affari.

ANCHE I CANALI E LE OCCASIONI CONTANO Ci sono poi canali – da sfruttare attentamente – che godono già ora di ottima salute. Stiamo parlando del Delivery, specialmente la cena a casa, del Drive-in, degli ordini online con ritiro nel locale, del take-away anche per lo snacking, dei parchi di divertimento e centri commerciali e del solo dining, il pasto in solitaria. Che già pre-lockdown era ormai stato sdoganato da quello stigma di asocialità che godeva in passato e che ora, per il cambio di abitudini e stili di vita e di lavoro,

è assolutamente non solo accettato, ma intensamente praticato. Poi c’è il pranzo fuori nel fine settimana, con amici o famigliari, la colazione durante la settimana (molto più “forte” nel weekend, con sconfinamenti nel Brunch) e naturalmente i consumi in zone frequentate da studenti; ancora assai lontani dalla ripresa pranzi e cene di lavoro, che soffrono per lo smart working. In lenta ripresa i locali in aeroporti e stazioni e grande sofferenza infine per viaggi e alberghi, matrimoni e discoteche.

CREARE OCCASIONI DI CONSUMO Flessibilità e adeguamento ai nuovi ritmi sono quindi essenziali, come il puntare su digital marketing, spazi esterni e delivery. Ma quali aiuti possono arrivare dalle istituzioni? “È chiaro che i sostegni economici alle imprese sono importanti, ma penso sarebbe anche importante che le istituzioni creassero le occasioni di consumo. Ad esempio aprendo gli spazi comuni – cosa che hanno già fatto in molti casi – ma anche organizzando eventi in città. Per gli enti locali sarà una bella sfida promuovere comportamenti coscienziosi ma senza penalizzare chi della vita sociale fa il proprio business”.


Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)


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GIOCARE GIO CONGUSTO

GIOCARE GIO CONGUSTO

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ood fighter / Unconventional chef / Traveller / Foodie / Lifelover”. Per parlare di sè e tentare di “definirsi” usa aggettivi anglosassoni, ma è italianissimo, Stefano Callegaro. Molti lo ricorderanno come vincitore – emozionatissimo ma molto preparato – della quarta edizione del talent show culinario Masterchef, nel 2015, ma quello, per lui, è stato solo “un punto di partenza”. Nato in provincia di Rovigo, con un passato nel rugby come giocatore estremo fino all’under 21, e poi come agente immobiliare, ha avuto praticamente “da sempre” la passione per i fornelli, come racconta lui stesso. “Ero appena un bambino, mia madre, casalinga e cuoca eccellente, provò a contenere la mia indole molto vivace iniziandomi alla cucina, per farmi giocare. Nel tempo mi sono accorto che il cibo era la forma di comunicazione per me più congeniale, preparare un piatto per qualcuno mi dava la possibilità di parlare di me e di esprimere un’emozione”. Un linguaggio che ha coltivato negli anni, anche grazie all’ispirazione di tre chef importanti.

A cura di Francesca Mancosu

Stefano Callegaro Il cuoco alchimista “In primis Igles Corelli, che mi ha iniziato alla cucina gourmet. Ho studiato tecniche i suoi piatti e la sua filosofia e li ho trovati molto affini al mio pensiero. Poi Carlo Cracco, dal quale ho appreso disciplina, attenzione per i dettagli e serietà sul lavoro, e infine Matias Perdomo, innovativo e provocatore, dotato di una tecnica sopraffina. Da lui ho imparato l’importanza del padroneggiare le tecniche e il desiderio di oltrepassare le barriere del conosciuto, la sperimentazione, che è alla base della mia cucina”. Una cucina in cui piatti della tradizione si mischiano allo street food conosciuto attraverso viaggi in vari Paesi, sempre alla ricerca di nuove frontiere da esplorare e da superare, ma con una forte predilezione per i risotti. “Li faccio fin da bambino (il mio primo piatto è stato un risotto, avevo 5 anni) e con il risotto ho avuto le mie prime soddisfazioni professionali e ancora continuo a raccoglierle”. Un risotto – con le seppie nere e gelato alle fave (di cui proponiamo la ricetta,

Ndr) – gli ha regalato la vittoria a Masterchef, un’esperienza indimenticabile. “È stata l’emozione più forte della mia vita, seconda soltanto alla nascita di mio figlio. Ne conservo un ricordo meraviglioso e molto profondo. Ora la mia vita prosegue e continua con la professione di cuoco, insegno, faccio eventi, curo la direzione delle cucine di una catena di ristoranti e realizzo qualche trasmissione culinaria tutta mia”. Durante la quarantena per il Covid- 19 poi Stefano ha pubblicato sul suo profilo Instagram molte videoricette. Un esperimento che ritiene molto stimolante. “É stato un periodo fortemente creativo per così dire, la mia quotidianità è veramente molto concitata e ho sempre poco tempo da dedicare alla ricerca e allo sviluppo dei miei piatti, il lockdown mi ha dato il tempo per farlo.. Ora basta però, è tempo di tornare alla frenetica normalità, un po’ più ricco di idee”.

La ricetta dello chef RISO E SEPPIE NERE CON GELATO ALLE FAVE Ingredienti per 4 persone Per il burro di seppia: 350 g di burro, 200 g di seppia cruda (le parti di scarto), 1 cucchiaino di fumetto di pesce granulare Per le seppie marinate: 200 g di seppia (parte nobile), 4 stelle di anice, 4 bacche di cardamomo Per la salsa al nero: 2 buste di nero di seppia, 1 cucchiaio di doppio concentrato,

3 stelle di anice, 3 bacche di cardamomo Per il gelato di fave: 300 g di fave, 100 ml di panna fresca, 50 ml di latte, 1 cucchiaio di miele, 1 pizzico di sale Per il risotto: 350 g di riso, 3 l di fumetto di pesce, 1 scalogno, 100 g di parmigiano

Preparazione Per il burro: Frullare tutte le parti coriacee della seppia con il burro e il cucchiaio di fumetto fino ad ottenere una crema, arrotolare il composto in un foglio di carta forno e mettere in freezer. Per la salsa al nero: Bollire 400 ml di acqua con il cucchiaio di concentrato, le due buste di nero e le spezie fino ad ottenere una consistenza sciropposa, filtrare il tutto e tenere da parte. Per la marinatura delle seppie: Tagliare più finemente possibile le seppie cercando di ricavarne delle fette sottilissime, farle marinare con olio, sale, pepe e le spezie per almeno 30 minuti. Per il gelato di fave: Frullare le fave spellate con il latte, il sale, il miele, un filo di olio fino ad ottenere una consistenza cremosa, setacciare la crema e aggiungere la panna montata per metà, incorporare il tutto fino ad ottenere un composto cremoso e liscio. Far raffreddare in freezer. Per il risotto: Tritare finemente lo scalogno e farlo rosolare con una noce di burro, aggiungere il riso, tostare bene e cominciare la cottura, a tre quarti aggiungere il burro di seppia e incorporarlo bene. A fine cottura mantecare con il parmigiano, aggiustare di sale e pepe e prepararsi ad impiattare. Nel piatto stendere una generosa cucchiaiata di risotto, aggiungere sopra le seppie marinate, cospargere con la salsa al nero e terminare con alcune cucchiaiate di gelato alle fave.



PH. JONATHAN BORBA, UNSPLASH

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LA FORZA DI CHI È GIOCO A cura di Michele Bragantini

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omincia, con il numero di settembre di Gioco News, una collaborazione nata da una chiacchierata con l’amico e direttore della testata, Alessio Crisantemi, che mi vedrà coinvolto a scrivere dell’industria del gioco, sia “gambling” che “amusement”, con una visione da retailer e il mirino puntato sul mercato. Vorrei trattare del nostro mondo, dedicando attenzione alle attività indirizzate al cliente, che a tutt’oggi resta per molti una risorsa con potenzialità inespresse. Questo coinvolgerà tutti gli aspetti della “gestione retail” di un locale dedicato al gioco, che sia una sala dedicata, un bingo o un Fec (“Family entertainment center”) o, per dirlo più all’italiana, un Gll, o “gran-

LUI CHI È?!? Michele Bragantini si forma in Marketing e Business Administration. Entra nel mondo del gioco e dell’intrattenimento dal 1996, con incarichi di direttore generale e Ad di importanti aziende del settore, sia nel comparto delle macchine Comma 6 che Comma 7. È tra i primi che credono in un nuovo mercato per l’amusement, quello dei centri commerciali, e a parlare di strategie retail nell’intrattenimento, così come di “entertainment” nello shopping. Dal 2008 al 2015 è Ad di Fec Spa, la prima catena in Italia gestita direttamente di Family Entertainment Center, con insegna Playcity. Collabora negli anni successivi con un concessionario del gioco, come amministratore delegato di una società del gruppo, per la riorganizzazione e il riposizionamento di una catena di sale bingo. Attualmente è uno degli amministratori di Robox, Holding del Gruppo Marai. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali, membro di giunta del Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), per il quale segue le tematiche leisure ed entertainment. Svolge attività di advisor per catene retail ed è vicepresidente di due consorzi.

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de locale leisure”: cambiano ovviamente le dinamiche operative ma non cambia l’approccio strategico, la capacità che deve esprimere la gestione di coinvolgere, soddisfare e fidelizzare il cliente. Userò volutamente il termine “cliente” (il mio professore di italiano del liceo mi perdonerà le ripetizioni), e non “giocatore” proprio per uscire da una logica di sfruttamento per entrare in una di servizio. Apparentemente sembra una questione di lana caprina, ma per chi voglia adottare un vero approccio retail nel nostro mercato, cogliere questa sfumatura, declinarla coerentemente, trasmetterla ai collaboratori, significa fare effettivamente la differenza e caratterizzare la propria attività, con la conseguente positività nei ricavi. Vi parlerò di attività che ogni giorno cerchiamo di mettere in pratica nelle nostre aziende, di attività concrete e soprattutto realizzabili. Non sono un giornalista (giusto per mettere le mani avanti e farmi perdonare uno stile spero non troppo di strada), non sono un consulente né un professore che ex cathedra somministra teorie: sono un operatore del settore, anche qui, gambling e amusement. Ho passato giorni, notti nelle sale e quando posso lo faccio ancora, per vedere, toccare con mano, verificare i risultati delle politiche di mercato adottate, parlare con collaboratori e clienti, integrare le diverse realtà di gioco. Spero che la mia esperienza diventi utile per chi legge e viceversa. Vorrei concludere la mia prima presenza qui dedicando alcune righe alla responsabilità che oggi le nostre attività debbono esprimere

in considerazione al momento storico e sanitario che stiamo vivendo. Abbiamo chiuso tra i primi e riaperto tra gli ultimi, in quanto erroneamente considerati locali in grado di generare pericolosi assembramenti, ma anche grazie ai soliti attacchi ideologici sulla nostra industria. Abbiamo dimostrato che il comparto ha saputo adottare i protocolli sanitari imposti dalle regioni, migliorandoli e implementandoli ove necessario. Non dobbiamo smettere di avere la forza di continuare su questa strada, dobbiamo avere il coraggio di far rispettare le regole anche ai colleghi che dimostrino superficialità, consci che gli investimenti fatti per mettere a norma le nostre attività vanno tutelati. Le performance devono migliorare e ciò va realizzato non allentando le maglie, ma lavorando per esempio sullo stile di comunicazione, meno “regole sanitarie” e più marketing della sicurezza; sulla formazione del nostro personale; sulla riorganizzazione dei layout per ridurre o eliminare le macchine ferme e rispettare le distanze di sicurezza; migliorando il livello di accoglienza. Sono tutti temi che approfondiremo nel concreto, percorsi virtuosi sui quali ci confronteremo. Facciamo capire a tutti, clienti, amministratori locali, politici, organi di stampa e così via, che, per l’industria del gioco lecito nella sua interezza, la consapevolezza del rispetto delle regole e della legge è uno stile naturale di lavoro, da sempre, e che far lavorare il nostro comparto genera un benessere sociale, in termini di posti di lavoro e gettito erariale, di cui oggi la nostra Italia ha particolarmente bisogno.



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to al gioco d’azzardo, ripensare a nuove modalità relazionali più funzionali, e per cercare un cambiamento ‘di salute’, personale e/o familiare. Per il giocatore può essere un’occasione per mettersi finalmente e diversamente in gioco, un tempo per cercare un aiuto specialistico al fine di non sentirsi impotente e solo. In questo senso può risultare prezioso l’aiuto di professionisti che possono assistere il giocatore nell’affrontare le diverse problematicità che ruotano attorno al gioco d’azzardo (dalle difficoltà comportamentali e relazionali fino a quelle più prettamente economiche e legali)”. Numerose sono infatti le risorse messe a diposizione da Croce Rossa, ministero della Salute oltre che da organizzazioni di privato sociale per venire incontro a disagi di vario tipo collegati alla pandemia. Tra queste il servizio offerto dal Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al Gioco d’Azzardo (Tvnga) - 800 558822 dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) che continua ad accogliere quanti (tra giocatori d’azzardo e loro familiari) avvertono il bisogno di un aiuto, un sostegno. Il Tvnga è un servizio anonimo e gratuito, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 16.00. È uno spazio di ascolto e accoglienza, in cui personale specializzato offre informazioni personalizzate e favorisce l’attivazione e la riorganizzazione delle potenzialità degli utenti. L’Iss e le varie consulte regionali hanno già osservato il fenomeno attraverso le richieste di aiuto ai vari sportelli e numeri verdi (800 558822 Iss). Roberta Pacifici, direttore del Centro Dipendenze e Doping dell’Iss sostiene che “la presa di coscienza di avere un problema è aumentata con il lockdown”. Le chiamate al numero verde Iss, circa 350 al mese, sono divenute più lunghe, la media da 15 minuti a 40. Lo psicoterapeuta Fabrizio Fanella, dell’Osservatorio regionale Lazio su gioco d’azzardo patologico e direttore del Centro riabilitativo per le dipendenze “La Promessa” di Roma, afferma: “Vi è stato in queste settimane un aumento forte del gioco online, la solitudine ha provocato peggioramenti nelle persone dipendenti dal gioco e un incremento esponenziale del consumo di alcol. Nell’immediato futuro faremo i conti con questi effetti psicologici del lockdown”.

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la noia e della monotonia delle giornate (specie se non sapute utilizzare creativamente) con l’eccitazione collegata alla vincita/perdita di denaro. Dal sito dell’Istituto superiore della sanità, nella sezione dedicata al Gap, emerge che a seguito del Dpcm 8 marzo 2020 (poi integrato dal Dpcm 9 marzo 2020) che ha previsto la sospensione sull’intero territorio nazionale delle attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo oltre che, di lì a poco, delle slot machines, di giochi come 10&Lotto, WinforLife, su eventi sportivi, non sportivi e virtuali anche presso le tabaccherie, è rimasta consentita solo la vendita delle lotterie istantanee “Gratta&Vinci” e, naturalmente, il gioco online. Nel citato rapporto si legge come “Tante famiglie e tante persone si trovano, dunque, a dover affrontare problemi legati alla dipendenza dal gioco d’azzardo (…) La copresenza forzata 24 ore su 24 con un familiare o un convivente può rendere evidente un comportamento di gioco compulsivo; l’impossibilità di giocare d’azzardo per una persona con un disturbo specifico può causare un aumento del livello di stress, inquietudine, aggressività, disturbi del sonno al punto tale da inasprire le relazioni di convivenza”. Come già osservato in precedenza su queste pagine “Questo momento allora può diventare occasione per prendere consapevolezza di avere un problema lega-

CASINÒ FRANCESI

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È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.

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condizione di isolamento (relativo per alcuni, più radicale per altri) imposto dalla pandemia in questi mesi ha amplificato una dinamica antica come il mondo e che vede l’essere umano esposto a una tensione che lo porta a mal sopportare i limiti imposti dalle situazioni esterne (già a partire dai nostri progenitori che non rispettarono i divieti collegati al privilegio di beneficiare dell’Eden…) e a cercare “vie di fuga” o nell’esplorazione del “mondo esterno” (irridendo i limiti proposti o imposti dalle autorità costituite) di cui abbiamo esempi emblematici in Bolsonaro, Trump, Johnson e non ultimo il nostro Briatore) o evadendo nel “mondo interno” rifugiandosi in viaggi virtuali tramite modalità più sperimentate, come la lettura o i tanti strumenti digitali che la tecnologia odierna mette a disposizione di coloro che non amano affrontare l’impegno del leggere. Tra questi l’uso di “navigazioni sulla rete” alla ricerca di territori più o meno inesplorati, contatti con interlocutori virtuali o anche i giochi d’azzardo con i quali neutralizzare il senso penoso del-

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minazione del gettito relativo al Preu, chiarendo che che negli anni successivi al 2009 si erano continuate ad applicare le aliquote vigenti al momento dell’adozione del decreto legge n. 185/2008 al fine di evitare di attribuire “somme non spettanti in base alla normativa”. Nonostante le ulteriori e successive risposte del Mef, Federippodromi formulava due istanze di accesso ai sensi della L. 7 agosto 1990 n. 241, per conoscere ed esaminare gli atti in cui fosse definito il concetto di “sterilizzazione” degli aumenti delle aliquote Preu successivi al Dl n. 185/2008 nonché gli atti con cui dal 2009 in poi venivano determinati e ripartiti tali importi tra le diverse amministrazioni. Il Mef con nota del 26 ottobre 2017 opponeva diniego al tale accesso e, prontamente, contro la stessa veniva presentato ricorso. Pronunciandosi su tale gravame, il Tar del Lazio, ha ritenuto inammissibile la domanda di annullamento della nota del 26 ottobre 2017 nella parte in cui riporta la spiegazione dei criteri di determinazione, quantificazione e attribuzione, del Preu, mentre ha accolto il ricorso nella parte relativa il diniego di accesso sui documenti oggetto di istanze, e per l’effetto ha ordinato “alle amministrazioni intimate di esibire, per quanto di rispettiva competenza, entro il termine di trenta giorni dalla

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Con

la recente sentenza n. 08597/2020, il Tar del Lazio ha accolto parzialmente il ricorso presentato da Federippodromi e da alcune società gestrici di ippodromi italiani, avente ad oggetto due distinte domande di annullamento della nota del ministero dell’Economia e delle Finanze prot. n. 194513 del 26 ottobre 2017. La vicenda traeva origine dall’istanza di accesso civico generalizzato presentato nel luglio 2017 al Mef da Federippodromi, riguardante i documenti concernenti i “dati relativi al calcolo” del Preu previsto ex art. 39, comma 13, del Dl 30 settembre 2003, n. 269, spettante al settore dell’ippica per l’anno precedente, ai sensi dell’art. 30-bis, comma 5, Dl 29 novembre 2008, n. 185, convertito con la legge 28 gennaio 2009, n. 2. A seguito di tale istanza, Federippodromi e altre associazioni di categoria richiedevano alle amministrazioni interessate di conoscere sia le “motivazioni della mancata destinazione di dette somme alla filiera ippica”, sia “il metodo di calcolo per la destinazione del gettito derivante Giovanni Adamo da Preu per l’esercizio 2016 spettante al Fondatore Studio Legale Adamo settore ippico”. (www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore Pertanto, il Mef fordella Materia di Diritto Civile niva spiegazione nell’Università di Bologna sul criterio di deter-

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i criteri di calcolo finiscono al Tar

comunicazione o dalla notificazione, se anteriore, del presente provvedimento giurisdizionale copia dei documenti, ove presenti, oggetto delle istanze di accesso”. In relazione all’inammissibilità della prima parte, i giudici hanno evidenziato che la nota del 26 ottobre 2017 si limita a riportare la spiegazione dei criteri di determinazione, quantificazione ed attribuzione del Preu. Di conseguenza risulta priva di natura autoritativa ai sensi dell’art. 7 c.p.a. ,e pertanto non costituisce espressione del potere amministrativo dal contenuto dispositivo (costitutivo, regolativo, estintivo) o accertativo, della posizione giuridica dei ricorrenti. E in conclusione ha dichiarato la domanda di annullamento inammissibile per carenza di interesse. Il Tar ha, poi, accolto il ricorso nella parte contenente la domanda di annullamento per il diniego di accesso sui documenti oggetto di istanza. I magistrati hanno evidenziato che i ricorrenti sono “titolari di una posizione giuridica tutelata, qualificata e differenziata, dall’ordinamento poiché sono operatori che svolgono la propria attività istituzionale e professionale nel settore ippico il quale è sovvenzionato mediante risorse pubbliche, attinte dalla fiscalità generale, ‘in funzione del processo di risanamento finanziario e riassetto dei relativi settori, anche progressivamente, alle attività istituzionali del Coni e dell’Unire, con esclusione delle ordinarie esigenze di finanziamento della medesima Unire nonché all’incremento del monte premi e delle provvidenze per l’allevamento dei cavalli’ (art. 30-bis, comma 1, decreto legge n. 185 del 2008)”. Le motivazioni del diniego, secondo i giudici, risultano infondate, non avendo rilevanza ai fini della legittimità del diniego l’assunto, contenuto nella nota gravata, secondo non sarebbe stato possibile identificare sia gli atti e i documenti utili a soddisfare la richiesta in aggiunta a quelli già forniti che l’ufficio competente.I ricorrenti infatti hanno correttamente individuato gli atti di cui chiedono l’accesso con riferimento a quelli di determinazione, quantificazione e attribuzione, delle somme derivanti dal Preu, indicando nel Mef l’amministrazione titolata ad evadere l’accesso in quando autrice e detentrice degli atti”.

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Ippica e Preu

di Giovanni Adamo



Payout_ 65% | Ciclo_ 28.000

NOTE GENERALI

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La grafica è uno dei pezzi forti di questa slot. È realizzata da Falcon Gaming, lo studio grafico austriaco specializzato nel gaming e già autore di una serie di giochi di successo, in grado di realizzare ambientazioni mozzafiato, caratterizzate da un’altissima qualità e risoluzione e da una simbologia che va ben oltre le tradizionali grafiche utilizzate normalmente nelle Awp. Come è evidente anche in questo caso, con i sette giochi che risultano decisamente accattivanti e straordinariamente coinvolgenti.

EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5

/20

Non c’è però soltanto la grafica tra le peculiarità di questa slot che si distingue anche nelle sonorità. Perfettamente amalgamate alle diverse fasi di gioco, fornendo un sottofondo sempre piacevole in ogni giocata, per qualunque titolo scelto, con slanci di particolare pregio nei casi di vincita e nelle parti salienti di ogni partita, come nei bonus games o durante i free spin. Molto divertenti anche i vari jingle che si possono sentire tra una rullata e l’altra.

GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 19

/20

Questo nuovo multigame, come il nome lascia ampiamente intendere, si compone di sette giochi, tutti a 15 rulli, con bet minimo di 25 centesimi, ognuno dei quali

IL NOSTRO GIUDIZIO: Bella e divertente. Questa slot mul-

tigioco, oltre a essere veramente accattivante dal punto di vista grafico e delle ambientazioni, è anche in grado di intrattenere al meglio i giocatori, proponendo una serie di giochi diversi da loro e in tutti i casi molto dinamici e piacevoli, in generale. Promossa a pieni voti.

NUOVE TENDENZE

NEWSLETT

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/20

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DESIGN E GRAFICA 19

TORNEANDO

Un nuova slot multigioco va ad arricchire l’offerta del mercato italiano del gaming: si tratta di Lucky 7, che oltre a presentarsi nel migliore dei modi, con una grafica all’avanguardia e ben al di sopra della media, propone anche una varietà di gioco che la rende unica nel suo genere.

presenta caratteristiche diverse – soprattutto nei bonus – allo scopo di offrire un mix più variegato possibile e un’esperienza di gioco più ampia e completa. Tra i vari titoli, si fa apprezzare particolarmente “Magic Irish”, il gioco a tema irlandese con protagonista lo gnomo simbolo della tradizione, che propone ben tre bonus game diversi (“bomba”, “mystery” e “replay”) in aggiunta a quello principale. Ma molto carini sono anche “The Barber”, soprattutto nel bonus game in cui si vede il barbiere americano che caratterizza la slot in azione, e “Guardie e Ladri”, in cui la polizia è al lavoro contro malfattori che tentano un furto, con vari bonus, tra cui spicca quello “cash”, molto gradito ai giocatori. Molto divertenti anche gli altri titoli: “El gringo”, “Airborne”, “Mystic Dunes”, e “Zulu King”, per una slot davvero completa e ben congegnata.

PRESTAZIONI 18,5

/20

Troppo presto per valutare l’andamento di questa slot multigioco sul mercato, anche a causa del prolungato lockdown che ne ha compromesso il lancio e la distribuzione a livello nazionale. Possiamo tuttavia basarci sui feedback decisamente positivi che arrivano da parte dei gestori che hanno testato e acquistato la macchina oltre ai commenti dei giocatori, che stanno apprezzando particolarmente questo insieme di giochi.

BUDGET 19

/20

La nuova Lucky 7, prodotta da San Remo Games e distribuita da Marim/IMA, si fa apprezzare non soltanto dal punto di vista della qualità ma anche sotto il profilo della convenienza. Ciò in virtù del fatto che, oltre a essere disponibile su diversi cabinet, in modo da potersi adattare a tutte le esigenze, può contare sulla formula del renting che rende ancor più accessibile ogni gioco a ogni azienda di gestione.

DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET

18,7 /20

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).

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A cura di Vincenzo Giacometti

Specifiche normative_ Art. 110 Tulps, Comma 6a

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Produttore_ Falcon Gaming / San Remo Games Anno prima produzione_ 2020

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F O R T U N A F A I N S E T T E

Nome_ Lucky 7

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chiama Service Point Plus 24 il nuovo terminale multiservizi per il gaming prodotto da Nazionale Elettronica. Si tratta di uno strumento ideale per i pubblici esercizi che operano come punti vendita ricarica (Pvr) o che vogliono diventarlo. Attraverso un unico terminale - peraltro anche bello esteticamente e robusto - i punti vendita saranno infatti in grado di offrire servizi di ricarica, ma anche di prelievo, rilascio di nuove card e tanto altro ancora. Per una soluzione completa e flessibile. Il cabinet è dotato di un monitor 24 pollici con tecnologia touch screen, webcam, gettoniera con controllo cctalk, lettore di card e di banconote, stampante termina, scanner e dispenser di card ed è corredato di serigrafie personalizzabili. Con serrature di (alta) sicurezza e una clindatura garantita. Come nella migliore tradizione di Nazionale Elettronica.

STAR CASINÒ ROULETTE ITALIA, UN TAVOLO PERSONALIZZATO A QUATTRO MANI CON NETENT

Un

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Si

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NAZIONALE ELETTRONICA SERVICE POINT PLUS 24, LA SOLUZIONE IDEALE PER I PVR

tavolo personalizzato ed elegante, pensato appositamente per la clientela italiana. Dalla collaborazione con NetEnt nasce StarCasinò Roulette Italia, che aspetta i giocatori nel Casinò Live con un click assieme ai migliori dealer! StarCasinò firma dunque un nuovissimo tavolo di roulette di ultima generazione realizzato dai migliori designer e con tecnologia blue screen. La partita inizia con le prima puntata e la conseguente comunicazione. Ovviamente c’è un importo minimo e uno massimo per le puntate, mentre le vincite saranno accreditate quando la pallina si fermerà sulla ruota e quindi viene considerato terminato il giro e vengono decretati i vincitori. Le puntate si dividono in due tipi: interne ed esterne. Quelle interne vengono fatte sui numeri, le esterne invece sono di più tipi. Il gioco offre anche tutte le funzioni di cui si ha bisogno per godersi al massimo la partita. Infatti si possono trovare il tasto per annullare l’ultima selezione e quello per annullare l’ultima puntata, così come quello per raddoppiare la puntata o quello per effettuare nuovamente l’ultima puntata. Infine, si hanno a disposizione anche tutte le impostazioni del gioco, incluse quelle per regolare a proprio piacimento anche audio e video, nell’apposito menù.

STATISTICALL L’ISTAT STUDIA GLI ESPORTS AL FESTIVAL DELLA STATISTICA

Ci

saranno anche gli sport elettronici alla sesta edizione di StatisticAll, il Festival della Statistica e della Demografia, promosso dalla Società Italiana di Statistica (Sis), dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dalla Società Statistica “Corrado Gini”, in programma dal 18 al 20 settembre a Treviso. All’intero del ricco programma di speech, talk, convegni ed eventi d’intrattenimento con i protagonisti del mondo economico, statistico, culturale e sociale, quest’anno si apre anche un’importante pagina dedicata all’industria del gaming, con un focus sul fenomeno degli eSports. Il tema centrale di quest’anno è: “Il mondo che verrà. Idee e misure per ripartire”, in continuità con il “Futuro”, filo conduttore della scorsa edizione. Affrontare e uscire dalla crisi conseguente all’emergenza sanitaria è fondamentale non soltanto per costruire un futuro di benessere sostenibile ma anche per fare scelte innovative, razionalizzare l’uso delle risorse naturali, migliorare i meccanismi di produzione, i modelli di consumo e quelli sociali nel loro complesso. Il Festival vuole analizzare e raccontare un “dopo Covid-19” da prospettive diverse e per fare questo utilizza visioni, proposte, ragionamenti e provocazioni su come ricostruire un mondo nuovo. Tra queste, anche quelle provenienti dall’industria del gaming, attraverso un panel specifico la cui moderazione è stata affidata alla redazione di Gioco News.

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L’ORA DEL GIOCO

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IL FLIPPER IN VACANZA

Il

magico mondo del flipper ispira il telo mare Ripo, realizzato in microfibra di alta qualità, ideale per essere usato in modi diversi. Morbido al tatto, molto delicato sulla pelle, è un accessorio perfetto da portare in campeggio, per un viaggi, da usare in palestra o in spiaggia. Il design è elegante e ha colori vivaci che non sbiadiscono quando viene bagnato. La stampa riproduce una serie di flipper antichi, che danno un tocco vintage a questo telo versatile. Può essere utilizzato anche per fare un picnic, vista la grandezza di 80x130 centimetri. Un accessorio sicuramente utile e allo stesso tempo simpatico, per essere alla moda e magari riscoprire il piacere dei vecchi giochi.

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nche una semplice mascherina per dormire può diventare davvero originale. La Sleep Eye Mask riproduce i semi delle carte da poker e risulta, per questo, molto divertente. Le dimensioni 9x21 centimetri e la cintura regolabile, la rendono molto pratica ed ergonomica. Realizzata in materiale poliestere premium liscio, è resistente e confortevole da indossare per viaggiare o fare un pisolino. Un regalo ideale per un compleanno o un’occasione speciale. CASINÒ FRANCESI

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Un

portagioie che è davvero diverso dai soliti visti, con dettagli che richiamano il mondo del gioco. Il Poker Jeweler ha un design originale realizzato interamente a mano. Oak Root ha pensato di creare questo oggetto artistico, da utilizzare per contenere gioielli, monete o piccoli oggetti. Come decorazione principale troviamo un acquerello originale: “Regina di Cuori” creato da Laura Robles. Il rivestimento esterno è resistente e di pelle nera e ha una carta in fibra Lokta del Nepal serigrafato con motivi geometrici realizzati a mano. L’interno è tutto in velluto e davanti presenta il seme del cuore delle carte da gioco. Un oggetto che va ad impreziosire anche la casa e che può essere messo in salotto o in camera da letto, magari su un bel mobile.

A

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DORMIRE CON ORIGINALITÀ

COFANETTO REGINA DI CUORI

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elen’Star lancia una collana reversibile, che simboleggia sia l’amore che la fortuna. Si tratta di un pezzo unico, decorato con pietre preziose nere o rosse a forma di quadrifoglio. La collana cambia forma e colore e si trasforma in una successione di quattro cuori. Si abbina bene con un vestito elegante, oppure se si indossa qualcosa di più casual. La collana è realizzata in materiale anallergico e può essere un regalo che porterà fortuna alla persona che lo riceverà. Perché non si sono feste o momenti speciali per dimostrare il proprio amore.

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LOSFIZIO DELGIOCO

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CUORI E QUADRIFOGLI

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M

olto curiose e decisamente stravaganti, le calze da uomo proposte su Amazon a tema carte da gioco. Sfondo bianco e semi delle carte rossi e neri, questi calzini risultano morbidi e confortevoli. Hanno una lunghezza di 30 centimetri, sono elastici e adatti anche per fare sport. Un design alla moda, grazie alla tecnologia di stampa digitale, rendono questo accessorio un’idea regalo perfetta per amici o parenti che magari amano il gioco delle carte o, semplicemente, vogliono indossare un indumento originale che vada a rendere cool il loro abbigliamento. Si possono abbinare, infatti, a diverse mise: dallo sportivo al casual.

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The great challenge of regulation Moving through regulatory objectives and principles, the gaming world searches for a difficult balance between the needs of state, society and industry

ENGLISHPAGES

LEDRITTE DELMAESTRO

LAPUNTATA

PROMOSPACE

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GIOCONEWS #09 SEPTEMBER SETTEMBRE 2020 PROMOSPACE

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ENGLISH PAGES A cura di Natasha Crisantemi

“W

hat is a gambling regulator?” If one asks a Chief Executive, a Financial Officer or a Regulatory Manager of a gambling company, or even to a player, one would receive different answers. These answers would diverge even more so if the question changes into “What is the role of a gambling regulator?” The confusion at the root of all these different answers mainly derives from the politics of legislators in various jurisdictions. It is important to note that this confusion s not only limited towards the gambling world. When designing legislation it should be an imperative to distinguish between “principles”, which owns the spirt of the law and “objectives”, which is the desired end result. However, this simple equation is often ignored due to political, economic and social issues and also cultural trends of the moment, often amplified by a media searching for a social scandal. The social principles are obvious; safe and legal play, avoid social harm, fairness and the protection of minors and the vulnerable. Objectives are often dictated by the requirement of Treasury coffers and respect of the law so they tend to be procedure led, and cost of implementation. As a matter of fact, the procedures usually tend to be determined by those state agencies that collect tax

by Michael Haile

revenue. The destination of gambling tax differs from country to country. For example, in Italy all tax revenue that derives from gambling is mixed to the general taxation, while in the UK, lottery money is earmarked for specific activities by legislation. In fact, UK lottery is a good example of the tension that exists between “principles” and “objectives” personified by three state agencies, the Treasury, which is principally concerned by the maximisation of lottery duty, the Department of Culture, Media and Sport (DCMS), which controls the gambling market and receives the bulk of lottery money for cultural activities, sport, heritage and for various charities and avoid political fallout that comes from gambling, and the Gambling Commission, the regulator that has a statuary mission of safe and fair play, harm minimisation and the functioning of the gambling market according to law. However it is the Commission that has to manage these different interests. The Commission’s statuary objectives are clear enough as they were set by the legislator through law, the priority being harm minimisation. It is rather peculiar that gambling legislation is so strict while legislation aimed at alcohol use, or abuse, is relatively permissive as alcohol misuse causes more harm and cost to society than


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regulators (transport, energy, gambling, other utilities etc.) because these sectors are run by the private sector. It is extremely rare that one commits suicide because they can not pay a train ticket or their gas bill, however it is not at all rare to read in the press about someone has committed suicide due to a gambling debt. When the press highlights these suicides the role of the regulator, in a second, becomes more difficult. The mind set moves from being deliberative to reactive. I have seen the approval of stupid rules due to satisfy a press that is not able to analyse the context in which the gambling world operates. But I also see many actors in the gambling industry behaving in a socially predatory manner, which feeds a general disgust in many sectors of society. This is the tightrope that many regulatory authorities have to walk through. This is also sadly conpounded when regulators are not given clear guidelines on their mission and legislative powers. Italian gambling regulators, in this sense, are put in a difficult position, as gambling legislations are written in various fiscal budgets, where ,as previously stated, the priority is revenue collection. This revenue led approach becomes rather sensitive when it concerns the protection of minors from gambling harm. This lack of concern of societal issues,, particularly regarding minors, is a ticking bomb which will eventually create a lot of issues and concerns to legislators, regulators and society in the not too distant future. Gambling, for the majority of people who like to play is an entertainment, but it has negative side effects. As thus, it is important, even vital, that all actors involved in the industry: companies, governments, regulators and civil activists co-operate to safeguard everyone’s interests.

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the gambling industry would be ever able to do. We have to always assume that there will always be a tension between “principles” and “objectives”. Which of the two has the priority depends on the history, culture and economic needs of the various jurisdictions. It is the same difficult balance between gambling business needs and player and society protection. In the UK player and society protection is set as priority by law. It is not the same in all countries. In Italy, for example, gambling legislation is set by the Economic Ministry, as such tax collection takes precedence over all other considerations. The Italian regulator, in fact, takes illegal gaming rather seriousy as it takes away tax revenue. In Scandivian countries illegal gaming is taken seriously mainly due to player protection. Same issue but two different priorities. There are also other social priorities that have to be taken into account. UK’s Gambling Commission, under the CEO Sarah Harrison, took the issue of the misogeny in the industry quite seriously. But the UK is also not immune to looking after the needs of the gambling sector. The Treasry usually takes a dim view of any regulation that limits the sector. Generally the gambling industry does not enjoy a good press. This should make the industry think twice. It is not enough to follow the law to the letter but also follow the spirit that animates the law and listen to the concerns of the society in which they operate. This is particularly true of marketing methods and advertising. Gambling advertising has become particulary pervasive in the last few years, specifically in sports, exposing minors to betting. Usually advertising is regulated by agencies other than the gambling regulator. The Commission in the UK obtained the power to regulate gambling advertising only very recently. But it is also true that many countries, Italy in particular, have to semplify gambling regulations. For example, there are countries, such as the US and Germany that own different regulatory frameworks within their borders, quite challenging in the 21st century when technolgy has made regional and political borders obsolete. The SmartPhone is every regulator’s nightmare Regulatory semplification has to also go hand to hand by legislative stability and certainty. The gambling industry needs lasting rules, legislation cannot change at whim. Rules need time to be implemented and take hold. Let’s go back to the question, “What should a regulator do?”. This question is relevant as the regulator’s position, as much legislator tries to make it clear, is always ambigous. The regulator always walks in a minefield made of economic, social, political and regulatory pressures. A regulator has also to take into account public opinion, which is often espressed by a media looking for a headline, and continously on the lookout to check what is legally, culturally and socially acceptable while at the same time check its tools to influence these contradictory issues while following its statuary mission. I have worked many years in the UK. The UK has many

THE GREAT CHALLENGE OF REGULATION

THE AUTHOR

Michael Haile Economist, Economic and Regulatory Consultant, former Market Policy Specialist for the Gambling Commission in the UK, Senior Economist & Analyst at GBGC in the Isle of Man and Senior Researcher at Censis and Centre of International Social Studies in Rome, Italy.

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PH. R AMON SALINERO, UNSPLASH

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Between technology and internationalization by Mauro De Fabritiis

Gaming, especially the online, travels towards the future through a double track, following a regulation process that can be divided into three phases

The

gaming sector, especially the online, is going through a process of change that will lead to a substantial change in its connotation in the coming years. This industry regulation process started in the 2000s can be divided into three important phases, according to my opinion, which prepared the industry for this transformation.

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GIOCONEWS #09 SEPTEMBER SETTEMBRE 2020

The “pioneering” phase, where United Kingdom, Malta and Italy have launched the first regulated market models. The European “regulatory wave” phase in which, starting from 2010, France, Spain and Denmark decided second generation models, in some ways similar to each other, albeit with some differences in the control methods and technical requirements of the operators. These models were borrowed in the following years from the main European countries, sometimes with adaptations to the regulatory framework and to the specific socio-economic and cultural context. The result is that to date almost all of Europe has regulated gaming by driving, starting from 2015, some Latin


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nificant impacts: the increase in regulatory compliance costs on the one hand, and the need, driven by the limitations on gaming advertising, to meet innovative ways of acquiring and retaining customers, on the other. To remain competitive in this changed context, each operator will have to design adequate strategies and positioning and provide for a multi-territorial presence that allows them to exploit the economies of scale needed to assure sustainability, especially for the online sector. Technology plays a critical role in this process and it will be necessary to identify scalable and adaptable solutions to different regulatory contexts, working on both compliance aspects and functionalities that allow marketing investments to be optimized and effective. The ability to create cooperative relationships with the regulator will become an essential element to ensure that the legislation meets the needs of the market and protects both the player and the operator, thus ensuring the balance of the ecosystem. Innovation will be a crucial element on which the challenge between operators will be played. Safe and responsible gaming will have to turn into a marketing lever on which to build customer loyalty. The winning brands will be those able to make this cultural shift to the player.

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American countries, such as Colombia and Peru, and some US states. Germany, Holland, Brazil, Argentina and other countries of Latin America and the United States are preparing to regulate online gaming. During the second phase, a simoultaneous trend of reviewing and adapting the regulatory models previously decided in the light of the evolutions of the context, of the consumption trends and of the technological innovation developed and it is still underway for some countries, revealing how the initial models were antiquated, too strict and often inappropriate. This is the case, for example, of games regulations, often too detailed to allow natural product innovation, of the technical rules, overcome by new compliance requirements, of the strict physical-online dichotomy, conflicting with trends towards multi-channel. We have therefore entered a third phase of “re-regulation of the sector” in which, to the needs of – allow me the expression - regulatory updating and readjustment or reconfiguration of previous models (mainly driven by the operators), a recent trend has been added by some governments to raise the level of attention to the gaming sector, providing for measures aimed at containing consumer exposure to commercial communications. Italy, which since July 2019 has totally banned the main forms of gaming advertising, was the first example of an attitude of increasing attention to supposedly protecting the player. Similarly, Spain, after banning commercial communications during the lockdown period, is preparing to publish a Real Decree on advertising restrictions by the end of 2020, which will significantly limit the commercial activities of the operators on the market. Belgium has decided several restrictions on TV advertising over the last few years, and is studying additional measures that it will announce shortly. The UK plans to tighten advertising restrictions by introducing a sponsorship ban on sports team jerseys. Sweden is considering to introduce measures to limit advertising. The Netherlands, in the new gaming regulation that must be approved already includes some limitations that the government wants to strengthen. We are facing a situation that is already real in some countries and which will lead in the next few years to a general change of the regulatory perimeter, even in areas not yet regulated. The measures in place won’t be limited to advertising and commercial communications, but will also concern aspects related to the traceability of transactions and the identification of players both online and physical gaming, in line with anti-money laundering and contrast terrorist financing policies already in place in most countries. Strategic reflection for operators will be how to move in the new context, assuring sustainability and profitability of the business. The current scenario will predictably create two sig-

BETWEEN TECHNOLOGY AND INTERNATIONALIZATION

THE AUTHOR

Mauro De Fabritiis – Founder M df Partners mauro@mdfpartners.com Mdf Partners is a strategic consulting company founded by a group of consultants with more than fifteen years of experience in the gaming sector. The Mdf Partners team has supported various gaming regulatory authorities such as Adm (Italy), Arjel (France), Dgoj (Spain) and Coljuegos (Colombia) for the creation and implementation of regulatory models. Mdf Partners also has extensive experience with gaming operators, offering services on strategy, positioning, startups, business development and M&A in regulated gaming markets. Mdf Partners operates in the main European countries and in the Latin American market

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L’ORA DEL GIOCO

by Phil Clegg

www.intergameonline.com

THE LURE OF THE BRAND

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T

here has always been a debate to be had about the value of licensed products against generic

titles. Yes, a recognised brand can be a big draw to potential players. However, there is a price to be paid for the licence so the return on investment has to be right. So choosing the right brands is the key to the whole thing. According to Lester Travasso of Sega, one of the main things the company looks for when considering a licence is instant recognition. “We look for something that will draw the players in to play the game,” he told InterGame. The brand has to be strong enough to be of interest to the player, he said. “There has to be a benefit to the licensor as well though. In many instances we are dealing with new brands that are looking to expand their reputation, so it works both ways. “When we look for licences, we already have an idea about the particular product concerned and then seek out a brand that will be matched to it. Some of these brands may be of particular relevance to the industry we are in, while others may be more universal in their nature”. It is, of course, true to say that Sega is, in itself, a massive global brand. So often it is the brand that approaches Sega with a view to a mutual partnership rather than the other way around. “When this happens, of course, we have a decision to make,” said Travasso. “Sometimes we can appreciate that a tie-up would work for us and we say yes. Other times we perceive that the partnership would not be beneficial and we tell them no. However, it’s good to know that we we can benefit the licensor as well as the other way around”. There are challenges in working with licensors

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Potential players will always flock to a product with a recognisable name, but the cost has to be justified.

GIOCONEWS #09 SEPTEMBER 2020

however. “The brands often have very strict guidelines about what can be done with their products. Obviously, they are proud of their brands and want them to be perceived in a certain way. “So it is vitally important that we are sympathetic to their needs. This obviously creates very specific challenges for our designers, especially when the brand is a high profile one. It is no easy task, but Sega’s designers are experienced in this field and well up to it”. The newest licensed titles from Sega are Mario & Sonic at the Olympic Games, Mission Impossible: Arcade and House of the Dead Scarlet Dawn, while other brands such as Daytona USA and Transfomers have performed extremely well over recent years. “All these brands promise to be strong products for many years ahead,” said Travasso. “When we took on the Mission Impossible licence, we knew straight away that it had to be a video game rather than redemption. Anyone who has seen any of the films will know that they really push the limits. Sometimes these decisions are quite easy to make”. There are a number of advantages of licensed products over generic ones but the main one is the fact that you are buying into a brand and the goodwill and marketing spend that goes with it, also for Bandai Namco’s James Anderson. “You get instant recognition from the market.” So what do you look for when seeking out a brand? “There are a number of things we look at. We start by listening to market feedback via our sales team and doing research into current market trends. We also liaise with some of the leading brand owners in the world to hear what they have planned for the future.” There are challenges though. “There is

always a challenge in finding the right brand - at the right point in its life cycle - that suits the product for the market,” said Anderson. “Once we have secured the brand we need to work to the licensor’s style guide to develop and produce the product in line with the guidelines. We also have to work with the brand owners in terms of marketing and using their assets, etc.” In terms of machines from Bandai Namco, the latest product is the Red Zone Rush machine that was first shown at Iaapa 2019. This machine has the Nfl Players Association licence and players have to try to push American footballs off the edge of the play field to win tickets. Other branded games are: Raw Thrills’ “Nerf”, launched in the summer of 2019; Adrenaline Amusements’ “Hot Wheels” was launched at Iaapa 2019 and the in Europe at the Eag 2020; Andamiro’s “Jurassic World Island Escape”, launched in 2019; Apple Industries’ “Marvel Adventure Lab” saw Apple do an amazing job working with Marvel (Disney) to bring a product that allows the players to be in their own comic book cover or story. Players go into the booth and select the comic they want to be in and have their picture taken and then the machine “cartoonises” them into the comic. This year Namco have renewed the PacMan licence for prizes with our head office, because is actually the 40th anniversary of Pac-Man this year and as a group of companies we had a number of plans to celebrate this around the world. Needless to say, with the Covid-19 these are not happening at this time.


VOX MANAGER M more American adults than before old, in fact, shows that the fight against the Covid-19 pandemic. illegal sports betting operators is beIn this respect the American Gaming ginning to favour the newly legalized Association has been very active in market, with consumers preferring lesupporting the process of migration gal options to illegal bookmakers. from illegal to legal sport betting Americans have legally placed bets through an interactive sports betting worth more than $22 billion on sports map including a comprehensive dinationwide since the Supreme Court rectory of licensed online and retail overturned PASPA, generating more sportsbooks in states where sports than $198 million in tax revenue to stabetting is legal. In addition, the Aga te and local governments. is actively collaborating with federal According to the research, average and state law enforcement to enhance spending with illegal bookmakers fell collective understanding of the illegal 25% in legal sports betting states last market dynamics, engaging publishers year, while legal online and mobile and media to ensure their media platbetting spend increased by 12%. forms do not promote illegal betting The study found that illegal sports operators. betting is driven largely by confusion As US states continue to consider leabout online operators, more than half galizing sports betting, it is imperative of the bettors who placed most of their that they create the regulatory condibets with illegal operators believed tions for a sustainable long-term marthey were betting legally and this tells ket growth within a given State, while a lot about the need to inform confighting black market and offshore sumers effectively by regulators and operators effectively. licensed operators. Some consumers Unfortunately there are states where believe that if a State has regulated policymakers and regulators have been sports betting, they are allowed to place unable to create sustainable regulatowagers with whoever offers them the ry and fiscal conditions, and the sport opportunity to lay a bet. There is still betting market has turned out to be a lot to do to improve the perception not attractive for both consumers and of the consumers about what is a legal gaming operators, who will no doubt and illegal betting offer and what are choose to turn away from an opportuthe consequences and the differences. nity deemed economically non-viable. The main priorities for regulating boIn these cases, the black market and dies should be, on the one hand to creoffshore operators are likely to contiate sustainable market conditions (renue to expand their businesses outside gulated mobile betting and competitive unfettered by integrity measures and betting offer and pricing), to compete standards of consumer protection. against illegal operators, which would motivate bettors to switch to legal options, and on the other to Ludovico Calvi educate customers on how to bet • President of Global Lottery Monitoring legally and the dangers of the illeSystem Executive Committee gal market, especially with the US • Member of the American Gaming Association Sport Betting Task Force (Aga) sport leagues back in action. • Member of the World Lottery Association According to the survey, legal (Wla) Sports Betting Integrity Committee sports betting is available to 22,4

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by Ludovico Calvi

O

ver 2 years have passed since May 2018 when Paspa (Professional and Amateur Sports Protection Act), which prohibited Sport Betting in the US, was repealed by the United States Supreme Court, paving the way for individual states to introduce legislation permitting Sport Betting. The Sport Betting market in the US since then has been completely transformed leading to 18 US States plus the Federal District offering fully fledged betting services while 4 more States have authorised Sport Betting but are not fully operational yet. The original policy intent of Paspa was to preserve sports integrity. The prevailing view, with the benefit of hindsight, is that Paspa ended up achieving just the opposite of its intended purpose and fostered a massive black or grey market which was allowed to proliferate behind the thin veil of legitimacy. During the pandemic, unregulated bookmakers continued to take advantage of unknowing consumers and the situation worsened with the cessation of mainstream US sport competitions. However, with the resumption of US sport leagues such as Nba, Mlb and Nhl and with the Nfl starting, with contingency plans, on September 10th , the US regulated Sport betting market has continued to grow. The legalisation process did not initially have any impact on the massive black market created in over 25 years of Paspa but the perception of US sport bettors vs non licensed betting operators is beginning to change. A new sport betting consumer survey commissioned by the American Gaming Association (Aga), which took place between December 2019 and January 2020 including 3,451 interviews among American adults over 21-years-

VOX MANAGER

The state of US Sport Betting two years after the legalisation process

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T H E C O M P L E X O F T H E P A Z H O U I M P O R T- E X P O R T F A I R I N G U A N G Z H O U, H O M E O F T H E G T I A S I A C H I N A E X P O 2 0 2 0

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GAMING FAIRS COME BACK After the pandemic, international events relating to the world of gaming with cash winnings and the pure entertainment sector are rescheduled. From Scandinavia to China, the operators of the sector come back to meet and exchange ideas. by Michela Carboni

The

international events that see the world of gaming with cash winnings and that of pure entertainment as key player are starting over. After the stop at live trade fairs, due to Covid-19, the gaming world is preparing to start over for a series of moments of meeting and discussion for the industry and the

operators. From Scandinavia to Asia, in September there is no shortage of appointments, moments and opportunities for meeting and comparison for the various gaming industries.

RULES AND CHALLENGES OF SCANDINAVIAN GAMING

STOCKHOLM

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The city of Stockholm will host the Scandinavian Gaming Show on September, 28-29. This is the third annual edition of an event that offers to industry professionals an opportunity to obtain information from the leaders of the betting and gaming sector: meeting with the authorities, study and analysis of regulations and development of

GIOCONEWS #09 SEPTEMBER SETTEMBRE 2020

the player experience in Sweden , Norway, Denmark and Finland are the topics at the center of the event organized by Eventus International. Timonette Hammond, Eventus International’s content producer & editor, emphasizes the news and main features of this event dedicated to gaming: “Scandinavia offers huge potential for online gaming and other gaming verticals with a per capita gambling spend that is among the highest in the world. Sgs sets the perfect platform for discussing developments in the

gaming industry across the Scandinavian countries. The event will be held at Hilton Stockholm Slussen, Stockholm, Sweden and feature keynote presentations and panel discussions by top industry leaders from Scandinavia and beyond.”.


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Secretary Nbo; Jari Vähänen, Cofounder and Partner The Finnish Gambling Consultants; Johann Sigurdsson, Senior Business Development Manager, Microgaming; Morten Ronde, Ceo and Managing Partner Danish Online Gambling Association; Rolf Sims, Public Affairs Manager, Kindred Group Plc; Ismail Vali, Chief Product & Marketing Officer, A Game Above; Ewout Wierda General Councel, Videoslot; Steen Madsen, Ceo, A Game Above; Richard Mifsud, Ceo and Founder, Bbo Ltd; Stephen Aupy, Vp of Strategic Partnerships, Gamban and many more”. NEWSLETTER

DANON PERDERE

face to face and get first-hand information. During the last two years of Gti Asia China Expo we had the Gti Sino-Indian Networking Business Dinner, invited the two presidents and general secretaries of Iaapi to communicate with Chinese manufacturers. We held the Gti SinoRussian Business Dinner, invited the Vice President of Raapa and the Editor-in-Chief of Aic magazine to communicate with Chinese manufacturers, so that everyone can have a greater understanding of the policies and markets of India and Russia. In addition, virtual reality/ augmented reality forums were also organized, as well as various new product launches or industry forums organized by GTI exhibitors, all capable of promoting better development of companies and industries”. The 12th edition will take place in the Pazhou shopping complex of the China Import and Export Fair. A highly representative event for the Chinese gaming industry. Covering an area of 80,000 square meters, Gti Asia China Expo boasts over 600 exhibitors with a full range of products. Simultaneously and in conjunction, the same venue will host the 2nd China Water Park and OutdoCASINÒ FRANCESI

FISCO&SLOT

Pure entertainment market will meet in September, 9-11, in China for the Gti Asia China Expo, an event that was held for the first time in 2009. “It’s been more than ten years. The fair witnessed the diversified and strong development of the gaming and entertainment industry in China and the Asia-Pacific region, especially government support policies to grow the gaming and entertainment industry in a healthy and orderly way”, Angie Huang, Ceo, affirms. “With the continued international expansion of Gti Asia China Expo, the research, development and manufacturing capabilities of Chinese operators have been greatly enhanced and industrial transformation has progressed and grown. It has also pushed many international manufacturers to partner with Chinese companies to jointly develop markets and share profits. Gti Asia China Expo is an open platform to actively promote the five areas of gaming: equipment for indoor and outdoor water and land parks; parent-child entertainment equipment; video games; virtual reality; augmented reality, so that anyone who wants to understand the Chinese products, manufacturers and market, can communicate

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FROM CHINA, EYES ON FUN

latest trends in the games market; keep up-to.date of technological developments; meet the leading experts in the sector; create partnerships with international investors and learn new effective strategies for entering the market”. How will the conferences be organized and who will participate? “We are hosting a live event taking up to date advice from the Swedish government regarding maximum head count, social distancing and all other required safety regulations. The event will feature a lineup of gaming industry experts, including Carl Fredrik Stenstrøm, General LEAVVENTURE DAROONEY

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PANNONERO

What are the main subjects that will be addressed? “The gaming industry in the region has faced several challenges in the last year. The agenda will include discussions on the need to adapt, regulation and politics, channelisation across markets, the most common ways illegitimate parties exploit licensed operators, balancing compliance with profitability, and much more. The event will therefore be a time to receive the latest updates on the legal status of sports betting and gaming in the country; meet the main operators in the sector; listen to the

GAMING FAIRS COME BACK

or Amusement Equipment Expo (Cwpe), the most exciting exhibition in Asia Pacific this year, with a number of new exhibitors. Since the first Gti Asia China Expo was held in 2009, the exhibition area has increased by 800 percent from 9,300 square meters to the current scale of 80,000 square meters during this decade, while exhibitors increased to over 600 from 110 in the first show, with an increase of more than 500 percent. The growth rate of foreign buyers visited over the years has reached 192 percent. The show can be rated as the largest and most influential international fair in China. Each year, Gti Asia China Expo has attracted domestic and international visitors from over sixty countries, to take a look at the latest gaming machines, indoor and outdoor amusement equipment. GUANGZHOU

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PER TENTARE LA FORTUNA

a cura di Nashira astrologa e sensitiva

15, 23, 80 Ambo, Terno e su Tutte, Roma, Genova SUPERENALOTTO

SAGITTARIO La svolta nella vostra vita è finalmente arrivata, dopo alcuni mesi bui, e non riuscite ancora a capacitarvi di quanto è accaduto. Bando alle insicurezze e alla malinconia, è arrivato il vostro momento e dunque godetevelo al meglio! Lasciate stare il gioco fino al giorno 10.

PESCI Chi non risica non rosica, e per una volta fate proprio questo detto, senza ascoltare chi suggerisce una prudenza che però potrebbe farvi chiudere in un guscio impermeabile. Ovviamente, con impiego di ponderatezza e raziocinio! Per giocare aspettate ottobre.

TORNEANDO

TORNEANDO

PAROLADI COLLOVATI

VERGINE Al ritorno dalle ferie ci aspetta qualche grattacapo sul luogo di lavoro ma gli astri sapranno aiutarvi a superarlo agevolmente, come del resto ci si aspetta da leoncini coraggiosi e determinati quali siete. Un pizzico di ottimismo sarà utile. Fortunatissimi al gioco specie dal 10 in poi.

PAROLADI COLLOVATI

GEMELLI Le scelte si pagano e se ora siete soli dovete solo ringraziare voi stessi o, semmai, razionalizzare quelle che sono le conseguenze delle vostre libere decisioni. Ormai il passato non si può recuperare ma magari vi attende un futuro da costruire e luminoso. Molto bene al gioco.

TORNEANDO

ACQUARIO Siete pieni di gioia e di speranze per un futuro che nei mesi estivi ha gettato delle solida fondamenta. A voi e al vostro partner il compito di continuare l’opera, ma sarete supportati da un quadro astrale propizio. Giocate con prudenza se siete nati nella prima decade.

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SCORPIONE Ma l’estate non era il periodo giusto per rimettersi in forma e curare un po’ di più l’attività fisica? Visto che siete stati, per così dire, un po’ pigri, correte ora in palestra! Ne gioveranno sia il corpo che la mente, che ha bisogno di ritemprarsi dalle fatiche quotidiane. Strabene al gioco.

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LEONE Contate fino a dieci prima di parlare, perché se è vero che verba volant, possono fare lo stesso male o creare degli spiacevoli equivoci. Specie quando si tratta di relazioni tra amici, quegli stessi che hanno mostrato concretamente di tenere molto a voi. Benino, non di più, al gioco.

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TORO La ripresa dalle vacanze estive vi vedrà freschi e pimpanti, pronti davvero per una stagione che vi riserverà grosse soddisfazioni professionali. Cercate però di non perdere la spontaneità e la leggerezza che sono state vostre compagne nei mesi passati. Benino al gioco.

GIOCONEWS #09 SETTEMBRE 2020

CAPRICORNO Siete il segno più fortunato del mese e questa favorevolissima congiuntura astrale si riverserà su tutto quello che farete e sul vostro stato d’animo. Cercate solo di consolidare i successi che metterete a segno e di rafforzarli con impegno e abnegazione. Benissimo pure al gioco.

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BILANCIA Sapete come rendere felici le persone che, a vario titolo, vi stanno accanto, e la vostra magnifica aura positiva si riflette su tutto quello che ottenete dagli altri: amore e rispetto, anche da chi vi conosce da poco tempo ma che si fida di voi. Prudenza al gioco fino a metà mese.

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CANCRO Vi trovate un po’ impreparati di fronte a una situazione nuova, che riguarda persone a voi molto care, e dovrete dare fondo alla vostra saggezza per essere loro accanto e sostenerle nelle scelte che compieranno. Gli astri sapranno ispirarvi. La dea bendata, invece, vi bacia.

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attore e regista statunitense

ARIETE Cercate di essere meno polemici, in quanto finirete per passare dalla parte del torto anche quando i fatti vi darebbero ragione da vendere. La diplomazia può essere una migliore arma d’attacco, specie quando si è sul lavoro. Periodo davvero fortunato per tentare la fortuna al gioco.

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Tommy Lee Jones

San Saba, 15 settembre 1946

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11/19/42/48/60/89 1/13/40/52/77/82




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