Il Giornale della Memoria n.03-2010

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n.03

Aprile 2010

euro 2,00 OMAGGIO

BRIANZA

P uB B li

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Liberazione. 1945, Partigiani e Fascisti

BRIANZOLI CONTRO

Gli uni in guerra con gli altri, come non era mai accaduto nella storia. A dividerli il fascismo e la dittatura. Sessantacinque anni fa le giornate di lotta che portarono alla pace e alla democrazia. Oltre 230 i morti

I

Tagliabue contro i Tagliabue, i Perego contro i Perego, i Villa contro i Villa. Nell’aprile di 65 anni fa, quanti combattono in Brianza, siano essi partigiani o fascisti, sono per la maggior parte brianzoli. In quella tragica primavera scorre molto sangue di chi ha respirato l’aria degli stessi cortili o delle stesse cascine: dagli archivi spuntano oltre 230 nomi. C’è chi, per convinzione o per caso, si trova a militare sotto le insegne della Repubbica sociale italiana, ultimo tentativo di Benito Mussolini di salvare il suo regime. E c’è chi, stanco di guerra e dittatura, e inorridito dalle leggi razziali, sceglie di passare alla Resistenza. Giorni terribili, di morte, di dolore, di cattiveria. Ma anche giorni di coraggio, di fierezza e dignità. Il prezzo della libertà sarà elevatissimo e a volte anche gratuitamente eccessivo. Ecco alcune storie.

In questo numero PAG.2 Il deputato contro la Madonna pellegrina

Nel maggio 1949, le manifestazioni mariane attaccate dal comunista Buzzelli. Dure polemiche PAG.2 Frodi su latte e burro, commercianti alla sbarra

Nell’aprile del 1949 fioccano le condanne per commercianti e agricoltori, sopresi ad annacquare o a usare la margarina PAG.3 1950, l’anno delle carni avariate. Morti e ricoverati

A maggio, a Monza, un’intossicazione al seminario del Pime. A giugno, nozze funestate dal pranzo a Vimercate

servizi a pag.5/11

1980

A Cantù aprile di fuoco

1970 Meda, il calcio è donna

CENTINAIA DI ETTARI PERDUTI FRA VIGHIZZOLO E CARUGO

L’ALTRA METÀ DEL FOOTBALL SI CHIAMA GOMMAGOMMA

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iamme sospette. Anche se aprile è particolarmente secco, i fuochi che si accendono a più riprese nel Canturino fanno davvero pensare a un piano doloso. Un giallo che diventa ancora più giallo perché, durante i primi in-

cendi che distruggono la pineta fra Vighizzolo, Carugo e Brenna, a domare le fiamme ci sono solo i vigili volontari di Cantù. Più volte sollecitata, la Regione non invia mezzi. Un elicottero si leverà solo nei roghi dei giorni seguenti. servizio a pag. 12

aggio 1970: i grandi mondiali messicani, quelli di Riva e Rivera piegati solo da Pelé e Rivelino, sono lì dietro l’angolo. La voglia di calcio però percorre già, in lungo e in largo, tutta la Brianza. Nessuno tuttavia si aspetta

di vedere nascere da queste parti un club femminile. Il football, qui come altrove, è affare di uomini, come canta Rita Pavone. A Meda, un gruppo di ragazze non la pensa affatto così e si organizza con la sponsorship di un’azienda di gomma. servizio a pag. 15

ta precedente, per aver dato i natali, una delle prime in Italia, a un lista civica: i Democratici indipendenti erbesi. Alle amministrative del 1980, Erba fa il bis perché, alla presentazione delle liste, appare un nuovo raggruppamento che come simbolo ha la raggiera tipica di quelle zone del Lario, quel grande fermaglio che fissava i capelli di Lucia

Mondella in ogni iconografia manzoniana che si rispettasse. La lista porta un nome che è un programma, Brianza, ed è critica verso la vecchia politica romana. Scorrendone il manifesto ci si imbatte in un punto davvero singolare: nei concorsi comunali, scrivono gli autonomisti erbesi, dovranno essere pri-

Un giovane di Vedano al Lambro, partito per una delle prime escursioni della stagione, muore in un dirupo PAG.3 Incidente sfiorato di giorno, rissa dura a sera

A Besana, nell’aprile del 1950, un ciclista e un motociclista evitano il sinistro per poco ma fanno a pugni ore dopo PAG.13 1968, un premier in Brianza. Si chiama Moro

ERBA, È BRIANZA LA MAMMA DELLA LEGA La Lega? È nata trent’anni fa a Erba. Scorrendo le cronache elettorali della Provincia di Como dell’aprile del 1980 ci si imbatte in una lista civica che pare proprio la mamma dell’attuale formazione di Bossi. C’era una elezione anche quella volta: a Erba si votava per le comunali. La cittadina dell’Alta Brianza si era già distinta, nella torna-

PAG.3 Primavera 1955, la Grignetta uccide ancora

vilegiati quanti vivono in città da «almeno cinquant’anni». Fatto che guadagna alla neonata lista civica l’appellativo di «razzista». Il movimento, che dichiara «di voler cacciare la mafia dal palazzo comunale», ha un’altra particolarità: scrive tutti i manifesti elettorali in verde. I lumbard di Bossi compariranno anni dopo. a pag. 4

Intensa giornata del presidente del Consiglio in alcune cittadine brianzole: tagli di nastro e riunioni PAG.14 1964, parte la volata dei Giovani giussanesi

La passione per le due ruote spopola: a Giussano si forma un club destinato a far correre centinaia di brianzoli


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