n.09
con il patrocinio di
Gennaio-Febbraio-Marzo 2011 euro 2,00 OMAGGIO
BRIANZA Ambiente 1962 Al via, a Consonno, un folle progetto urbanistico
DISNEYLAND, BRIANZA Il conte Mario Bagno, acquistate tutte le case di un piccolo paese alle pendici del Monte Brianza, le rade al suolo per costruire la capitale del divertimento. Che oggi è un cumulo di rovine. Storia di uno scempio che l’Italia intera ignora
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e ruspe arrivarono all’improvviso, dopo che pochi giorni prima avevano ferito la montagna con uno sbancamento che serviva ad allargare la strada per Olginate. A Consonno, poche centinaia di abitanti, una dozzina di case secolari in uno dei punti più suggestivi della Brianza lecchese, mezzo secolo fa, nel gennaio del 1962, si scatenò la lucida follia di grande ufficiale, il vercellese Mario Bagno. Acquistate da un’immobiliare tutte le abitazioni del paese, trasferì i consonnesi in una baraccopoli da cantiere e spianò tutto, a eccezione della chiesa e dalle canonica. Come racconta ancora un bellissimo documentario della Tv Svizzera del regista Cesare Bernasconi, in pochi anni realizzò un parco divertimenti ispirato a quello che Walt Disney aveva aperto nel 1955. Sogno che durerà una quindicina d’anni, per poi fallire e lasciare un paese spettrale. Un scempio che fa impallidire Punta Perotti.
In questo numero PAG.2 1982, Varedo vuol far fuori il passaggio a livello
Proposta delle Ferrovie Nord: un sottopasso per eliminare le sbarre nel centro del paese. Mentre i commercianti dicono di no, il Comune... PAG.2 Barlassina demolisce il cortile per mantenerlo
Alla Fametta, nel febbraio del 1982, al via lavori di ristrutturazione per creare alloggi comunali che preserveranno la vita sociale PAG.2 1943, quando i brianzoli rubavano il rame
Il comandante della stazione di Lissone coglie sul fatto un desiano nel cimitero di Muggiò: asportava gli addobbi funerari dalle tombe
servizi a pag. 12-13
1963 Desio
1973 Cesano Maderno
QUEL MOSTRO PERFETTO È UN COLD CASE BRIANZOLO
CHIAMAMI ANCORA PROF E ROBERTO SALÌ IN CATTEDRA
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l trionfatore dell’ultimo Sanremo, giovanissimo, con un’intera classe delle scuole medie cesanesi. È quanto emerge dagli archivi del fotoreporter Pietro Vismara. Sono le foto che ritraggono il professor Vecchioni nella sua classe, nel 1973, anno del
na mattina di febbraio di quasi cinquant’anni fa, l’Italia scoprì un nuovo mostro. I giornali strillarono il suo nome su cinque colonne: Italo Benito Giarrusso. L’accusa: aver ucciso a coltellate, in una sera di settembre dell’anno prima,
una ragazza di 16 anni di Varedo, Ornella Bancora, che se ne stava in un campo alla periferia di Desio col fidanzato, Angelo G. di 19 anni, ferito ma scampato. L’arrestato, 29enne, con qualche problema psichico, confessa ma poi ritratta. a pag.12-13
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suo primo e sfortunato tentativo al Festival. Il cantautore, che tra l’altro è nato a Carate Brianza da genitori sfollati da Milano durante la guerra, aveva già conosciuto, due anni prima, un po’ di notorietà con Luci a pag.16 San Siro.
I TANTI GRAZIE DI UN ANNO MEMORABILE Nel giorno del suo primo compleanno (siamo nati nel febbraio del 2010) il Giornale della Memoria riesce a tornare in stampa, grazie alla generosità di alcuni benefattori. Un anno di cui andiamo fieri perché in nove numeri e 132 pagine (da sfogliare ancora su www.giornaledellamemoria.it), abbiamo riportato a galla fatti e protagonisti di una Brianza ormai perduta.
Dalle storie tragiche ed eroiche di chi servì l’Italia nella Grande Guerra alle vicende, belle e terribili, della guerra di Liberazione, alle tante storie di cronaca del passato, dai sequestri alla diossina. E, ancora, i volti dell’immigrazione veneta, della Chiesa ambrosiana, delle tradizioni più semplici dei nostri paesi. Vite di uomini e di donne spesso non illustri, per pasa-
frasare il grande Pontiggia. Un anno in cui abbiamo avuto la fortuna di incontrare tanti amici: da fotografi come Attilio Mina e Pietro Vismara, a sostenitori come Paolo Pirola, presidente di Brianze, supporter della primissima ora, così come Angelina Familiari, direttore della Compagnia delle Opere di Monza e Brianza o come Stefano Blanco, direttore del Collegio
di Milano e lissonese doc. A questi ringraziamenti dobbiamo associare quelli per i negozianti che han voluto sin qui accompagnarci, proponendoci alla clientela. Un anno di sacrifici ma ricco di soddisfazioni. Un anno memorabile. Sperando che quello nuovo ci regali il supporto di qualche azienda o qualche amministratore illuminati. GdM
PAG.3 Sei anni in carcere per colpa di una simulatrice
Peppino, operaio di Agrate, accusato di sevizie da parte di una ragazza di Caponago. Ma nel 1955, la storia si ripete e allora i Cc scoprono che... PAG.8 1976, con i Magnan di Cantù in piazza
L’obiettivo di Attilio Mina nell’antico Carnevale degli stagnini coi visi tinti di nero. Tre pagine di fotografie PAG. 11 Erba, tornano i carri e i quartieri fanno festa
Nel 1982, dopo uno stop quasi ventennale, la città riscopre il Carnevale. Le cronache di una giornata indimenticabile PAG. 14 1982, annuncio shock della Snia: chiudiamo Varedo
Il gruppo tessile, dopo aver promesso il rilancio, cessa la produzione. Le testimonianze di chi c’era