n.04
Maggio 2010 euro 2,00 OMAGGIO
CONOSCIAMOCI
A SEREGNO! Il Giornale della Memoria si presenta
12 giugno, ore 17,30 nei pressi della libreria Area Libri
BRIANZA
al Sabato della Via Umberto a cura de Le Vetrine del Re - Seregno
Cronaca. 1955, incidente a Monza
ASCARI, ULTIMO GIRO Il 26 maggio, provando in solitaria nell’autodromo, Alberto detto «Ciccio», esce di pista e muore. Una settimana prima, a Montecarlo, era finito in mare. Tragico destino del pilota cha aveva fatto grande la Ferrari
P
ochi giorni prima, la sua macchina era finita nel mare di Montecarlo e quanti avevano visto quell’uscita di pista pensarono subito al peggio. L’appuntamento con la morte, per Alberto Ascari era purtroppo solo rimandato. Il 26 maggio di 55 anni fa, mentre provava da solo la Ferrari 3000, va dritto a una curva, cappotta, e si schianta contro la recinzione. Per il pilota che aveva fatto grande la Ferrari, vincendo due mondiali, l’addio è dentro un autodromo vuoto. Pochi minuti prima, al telefono nei box monzesi, aveva rassicurata la moglie, che lo chiamava dalla casa di Milano, dicendo: tornerò a pranzo. Tragico destino di un uomo che, ancora bambino, aveva perso il padre Antonio, pilota anch’egli, per un incidente di gara in Francia. Il circuito di Monza, da poco rinnovato, era pronto ad accogliere, a settembre, un altro Gran Premio.
In questo numero PAG.3 La morte in pista a Seregno non ferma il Giro d’Italia
Nel giugno 1960, due bambini di sei anni travolti dall’auto del direttore Torriani. Ma la corsa a cronometro va avanti PAG.4 Cenzin, un brianzolo nell’inutile strage
24 maggio 1915, l’Italia nella Grande Guerra. Fra i 600mila morti, l’1% viene della Brianza. Storia di un reduce PAG.7 Cabiate, 1980. Due balordi sulla strada di Luca
Luca Allievi, 22enne, si affronta due giovani rapinatori che escono dalla fabbrica dei suoi. Ucciso
servizi a pag.14/15
1980
Montevecchia
PAG.10 Le Nord conquistano tutti con le Francesine
1980 Renate
SANTUARIO A PEZZI E INCURIA SULLA TERRAZZA DI BRIANZA
TESTORI SPIAZZA L’ITALIA: PIETÀ PER LUCA, IL MATRICIDA
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n omicidio che sconvolse l’Italia e la Brianza: nella tranquilla Renate, a marzo del 1980, un figlio uccise la madre. Per settimane, le responsabilità non furono chiarite: non si sapeva chi avesse ammazzato la signora Orietta Ballabio. Poi, a
a Beata Vergine di Montevecchia che cade letteralmente a pezzi, l’incuria che domina tutto intorno, con rifiuti di pic-nic in bella vista. Nel maggio del 1980, la Provincia di Como pubblica un articolato servizio sulle condizioni in cui versa
la collina di Montevecchia e il suo santuario per secoli caro ai brianzoli. Il reseconto è impietoso: la Terrazza della Brianza è il trionfo dell’abbandono. E il giornale comasco lancia un duro j’accuse: la colpa è di residenti e turisti. (servizio a pag. 6)
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fine aprile, la confessione: era stato l’amato figlio Luca Casati, forse sotto l’effetto di droga. Orrore, sbigottimento, rabbia. Fuori dal coro, come gli accadeva spesso, il drammaturgo Giovanni Testori, che scrisse, sul Sabato, «Caro Luca». (servizio a pag. 8)
FUNERALE TZIGANO, SEREGNO INVASA Una folla di zingari, come li chiamavano allora senza la smania del politicamente corretto, a Seregno da tutta Italia. Siamo nel maggio del 1955 e il motivo di questo raduno Rom è la morte di Bulla Kakaroska, un’ottantenne popolarissima fra i nomadi di tutta Europa, come racconta il Cittadino del 21 maggio. Per la tradizione tzigana, l’an-
ziana è una sorta di sacerdotessa e per onorarne la memoria, si radunano in Brianza in centinaia, anche dall’estero. Bulla, «che andava di città in città a vendere “i pianeti della fortuna” e a predire il futuro», aveva scelto di morire a Seregno perché qui, due anni prima, era deceduto il marito, sepolto nel cimitero cittadino. Sentendo approssimarsi l’ora
della fine, aveva fatto portare sin lì «gli sgangherati carrozzoni» della sua carovana. Per le esequie erano arrivati gitani dal Padovano, da Bergamo e da Torino e dall’Estero e in centinaia avevano partecipato ai funerali in Collegiata, perché Bulla era cristiana. «Ma la tradizione tzigana è stata ugualmente rispettata», avverte il Cittadino. In un cer-
chio di uomini, donne e bambini «indossanti variopinti paludamenti delle varie tribu, la bara è stata deposta al sommo di un ricco catafalco». Poi tutti gli zingari «sono sfilati a passo lento e silenziosi davanti alla bara: gettandole ciascuno un chicco di riso e una moneta, rituale viatico per l’estremo viaggio». Sergio Giussani
Sulla linea Canzo-Asso, a maggio del 1980, esordiscono i nuovissimi treni a due piani, che nessuno in Italia ha PAG. 11 1928, Cantù si scopre alata. Nel cielo, l’aereo Molteni
Un mobiliere con il pallino del volo, il 28 maggio fa librare nel cielo di Brianza il suo prototipo tutto in legno PAG.12 Quei cristiani in fabbrica che fondarono la Cisl
Il primo maggio del 1950 fa il suo esordio il sindacato cattolico. In Brianza i primi successi nella contrattazione PAG.16 Maggio piovosissimo e il Garbogera allaga Limbiate
Piogge record nel 1972: l’innesto del torrente nel Villoresi è ostruito da tonnellate di rifiuti e mezza città finisce a bagno