n.08
con il patrocinio di
Ottobre-Novembre 2010 euro 2,00 OMAGGIO
BRIANZA Società 1970, il Parlamento approva la legge Baslini-Fortuna
ARRIVA IL DIVORZIO
La norma passa all’alba del 1 dicembre di 40 anni fa. I cattolici si organizzano per indire un referendum abrogativo. Fra loro lo scrittore brianzolo Eugenio Corti. Nel maggio ’74 l’Italia però difende la scelta del Parlamento. Finisce un’epoca
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ivorzio. Nel dicembre di quarant’anni fa, questa parola piomba nella vita politica e civile italiana. Due parlamentari, il liberale Antonio Baslini e il socialista Loris Fortuna, presentano alle camere una proposta di legge che introduce la possibilità di sciogliere il vincolo matrimoniale. Proposta approvata da un vasto schieramento, contro i voti del partito di maggioranza relativa, la Democrazia cristiana, e dei post-fascisti del Movimento sociale italiano. Nella notte fra il 30 novembre e il 1 dicembre, alla Camera, la discussione si fa incandescente e il voto favorevole arriva alle 5,40 del mattino: 319 sì, contro 286 no. Contro la norma i cattolici organizzeranno un referendum abrogativo, uscendone sconfitti nel ’74. Fra loro, lo scrittore brianzolo Eugenio Corti (vedi intervista a fianco) che racconta: «Perdemmo perché 3 milioni di cattolici votarono a favore del divorzio».
In questo numero PAG.2 1981, un solo comitato per dar battaglia alla Roche
Nel novembre, si cominicia a parlare degli indennizzi per Seveso. I due comitati sorti spontaneamente si fondono PAG.2 1970, l’impiegato onesto riconsegna 10 milioni
CORTI: IL MIO REFERENDUM Anche a quasi 90 anni, portati con qualche acciacco fisico ma con una grande, affascinante lucidità mentale, è sempre lui: diretto, lineare, schietto. L’autore de Il cavallo rosso, il cantore di una Italia (e di una Brianza) minima eppure epica, 40 anni
fa guidò i referendari cattolici lombardi nella battaglia per l’abrogazione della legge Baslini-Fortuna. Non è un caso che il suo capolavoro finisca proprio con i giorni della mobilitazione contro il divorzio. segue a pagina 13
Alla Sip di Monza, alla chiusura, un addetto alla cassa trova un borsa piena di danaro. E la porta ai Cc PAG.3 1981, sul parquet di Marzorati grandi concerti
Al Palasport di Cantù, Ivan Cattaneo apre la stagione dei grandi spettacoli anche in Brianza. Folla esultante
servizi a pag. 12-13
1978 Il dramma
PAG. 3 1958, il «Papa buono» si ricorda della Brianza
1927 La storia
RAPITO E UCCISO A 16 ANNI LA BRIANZA SCOPRE LA PAURA
LUIGI, QUEL CARATESE NELLA BANDA DI SANTE POLLASTRI
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n gruppo di banditi che terrorizza l’Italia del Nord. Sono quelli del gruppo Martin-Pollastri, dal nome dei loro capi. Rapinano, sparano, uccidono fra il Piemonte e la Lombardia, spostandosi poi in Francia, dove riparano per-
na mattina di novembre del 1978, Paolo Giorgetti, 16enne medese, figlio di un mobiliere, alle 8 del mattino, si sta tranquillamente avviando a piedi verso il Liceo Marie Curie, dove studia. Sta percorrendo la centralissima via Francia
quando tre uomini, che stavano parlottando vicino a un’auto, lo aggrediscono e lo trascinano via. Da un treno delle Nord che transita lì vicino, due macchinisti assistono impotenti. La sera stessa, il giovane viene trovato morto. a pag.4-5
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ché polizia e carabinieri stanno dando loro la caccia. E proprio durante la ricerca dei malviventi, dopo un rocambolesco inseguimento a Lambrate, viene arrestato un componente della banda: si chiama Luigi Nera, 28enne di Carate. a pag.10-11
ARRIVEDERCI A PRESTO (SPERIAMO) Cari lettori, questa avventura non arriva al capolinea ma certo è su un binario obbligato, su una tratta che non avevamo scelto. Dal prossimo numero non potremo infatti farvi avere il giornale laddove lo avete trovato fino ad oggi: abbiamo esaurito le risorse messe a disposizione dei soci dell’Associazione Storia & Territorio e non possiamo continuare a stamparlo
e diffonderlo gratuitamente. Da dicembre, il giornale sarà ancora gratuito ma si troverà solo su Internet, nel sito che abbiamo attivato sin dal numero uno (www.giornaledellamemoria.it) Una mossa obbligata che, lo sappiamo, provocherà la perdita di quelli fra voi, poco avvezzi all’uso del web. Abbiamo provato con ogni mezzo a mantenere il nostro
progetto come lo avevamo pensato: culturale ma popolare, storico ma alla portata di tutti. Abbiamo chiesto supporto a banche che si presentano come attentissime al territorio, a enti parco, a sindaci ed assessori brianzoli ma tutti, legittimamente, hanno detto «no». Solo l’assessore regionale alla Cultura ha mostrato interesse che, al momento, si è tradotto
nella concessione del patrocinio gratuito. Cari lettori, se non ci fosse stato l’entusiasmo manifestato fra tanti tra voi, avremmo già chiuso tutto. E allora procediamo così, stampando se e quando ne avremo i finanziamenti. Seguiteci o aspettateci, se potete. GdM P.s. Chi volesse continuare a riceve il giornale stampato a casa, legga a pagina 16
In uno dei suoi primi discorsi, Giovanni XXIII cita la terra del santuario a lui più caro: la Madonna del Bosco PAG. 6 1940, la memoria ritrovata. Giussano ricorda i caduti
Ricerca commissionata dal Comune, restituisce le storie degli oltre cento giussanesi morti nell’ultima guerra PAG.8 1950, i grandi illustratori per pubblicizzare il mobile
Un libro dell’Aiap ripropone le più belle campagne firmate dai maestri del segno grafico per Cassina, Boffi e altri PAG.14 1957, i pugni di Gioacchino Da Seregno ai ring italiani
Il figlio di immigrati baresi comincia a tirare di boxe all’Accademia pugilistica seregnese, diventado presto l’idolo dei brianzoli