Annuario di Arte e Letteratura Contemporanea 8^ Edizione - Anno 2020

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ACCADEMIA DI BELLE ARTI, LETTERE E SCIENZE

Michelangelo Angrisani

ANNUARIO DI ARTE E LETTERATURA CONTEMPORANEA 8ª Edizione - Anno 2020

Parole, Segni e Colore

ARTE E CULTURA


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ARTE E CULTURA ACCADEMIA DI BELLE ARTI, LETTERE E SCIENZE

Michelangelo Angrisani DELEGAZIONE REGIONALE PER LA CAMPANIA DELL’ACCADEMIA INTERNAZIONALE “GRECI MARINO” NOVARA

Parole, Segni e Colore ANNUARIO 2020 DI ARTE E LETTERATURA CONTEMPORANEA

Centro Culturale Ionel Perlea in Slobozia ROMANIA Durante la manifestazione del “Salon anual de carte” (Salone annuale del libro” Il Presidente dell’Accademia Michelangelo Angrisani con il Presidente Delegato per la Romania premia i partecipanti del Concorso Internazionale “Arte e Cultura”.


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Realizzato dall’Accademia Internazionale “Arte e Cultura” di Belle Arti, Lettere e Scienze Michelangelo Angrisani Castel San Giorgio, Salerno, Italia A cura di Michelangelo Angrisani Presidente dell’Accademia Collaborazione all’editing Prof. Franco Bruno Vitolo Commenti critici Prof. Fabio Dainotti, scrittore, poeta e critico letterario Prof. Franco Bruno Vitolo, critico e giornalista Dott.ssa Paola La Valle, critico e giornalista Traduzioni in inglese a cura di Myriam Russo, poetessa e scrittrice

I nostri contatti: ARTE E CULTURA Accademia Internazionale di Belle Arti, Lettere e Scienze Michelangelo Angrisani Via Calvanese, 22/bis - 84083 Castel San Giorgio Salerno Italia E-mail: arteecultura@virgilio.it michelangeloangrisani@hotmail.com Cell. +39.340.7997995 - 371.1151746

In prima di copertina FUOCO cm 90x90 - Tecnica: acrilico su tela di Eugenia Di Leva da Sorrento, Napoli (Italia) In quarta di copertina IL SUO VOLTO È UNIVERSALE cm 35x50 - Tecnica: colore nel marmo di Michelangelo Angrisani da Salerno (Italia)


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Michelangelo Angrisani

ANNUARIO DI ARTE E LETTERATURA CONTEMPORANEA 8ª Edizione - Anno 2020

Parole, Segni e Colore

ARTE E CULTURA

ACCADEMIA DI BELLE ARTI, LETTERE E SCIENZE

ANNUARIO 2019 DI ARTE E LETTERATURA CONTEMPORANEA

Parole, Segni e Colore Annuario di Arte e Letteratura Contemporanea 2020 - VIII Edizione UN ANNUARIO CHE FA LUCE

Giunto alla sua ottava edizione, Parole, segni e colore, l’Annuario dell’Accademia Arte e Cultura, rappresenta solo la sintetica punta dell’iceberg dell’attività intensa, prestigiosa e incessante di un Ente che oramai da anni sa offrire un importante punto di riferimento e di lancio per il territorio: promozione sul campo, corsi di formazione, valorizzazione di artisti locali e non, spazio per i “baby artisti”, gran vivaio di Cultura, un Concorso Internazionale di Pittura e di Letteratura, apertura di legami stabili con artisti ed enti di sette paesi e quattro continenti (esistono affiliati, oltre che in Europa, anche in Egitto, Israele e Brasile). Eppure, nonostante sia legato fortemente a quest’attività, l’Annuario riesce ogni anno ad avere una sua vita e dignità autonoma come pubblicazione d’arte. Appare subito elegante e gradevole, grazie anche alla pulizia formale ricreata dal magnifico grafico Bruno Rispoli - Ecopress, che è riuscito ad armonizzare, pur nello spazio ridotto di un formato medio, l’insieme di informazioni, poesie, dipinti, sculture, fotografie, notazioni critiche che illustrano autore per autore. Al di là della forma e della struttura, quello che conta di più rimane il connubio tra la qualità garantita degli artisti, la democratica compresenza di autori già affermati e di emergenti speranze, la varietà delle tecniche creative ed espressive, il tutto unificato e cementato dall’amore per l’arte figurativa e la scrittura. Il risultato è uno stimolante omaggio alla Signora Creatività ed allo spirito di ricerca che la anima: uno spirito catartico e quasi salvifico in tempi così incerti come i nostri, ricchi di domande ma con poche risposte che sappiano fare da stelle polari alla travagliata navigazione esistenziale e sociale. Il merito principale di questa feconda unità e ricomposizione nelle differenze va al fondatore dell’Accademia, Michelangelo Angrisani, artista di vaglia, che già attraverso la varietà delle forme espressive da lui stesso usate ha sempre mirato ad un messaggio unificante di natura etica ed esistenziale, individuando attraverso l’Arte e la Creatività in generale la funzione di ponte tra la Terra e l’Oltre, tra il Visibile e l’Invisibile, linfa vitale per la creazione di ponti terreni tra uomo e natura e soprattutto tra uomo e uomo. Insomma, per dirla con il compianto prof. Luigi Crescibene, che fino all’ultimo Annuario ha impreziosito l’attività di Arte e Cultura, l’Accademia e il suo fondatore riescono ad accendere una scintilla importante per “la segreta esplicitazione della luce interiore”. E Luce sia, e Luce venga ancora una volta dal nostro Annuario e dall’Arte che gli dà vita... Franco Bruno Vitolo

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Michelangelo Angrisani

ANNUARIO DI ARTE E LETTERATURA CONTEMPORANEA 8ª Edizione - Anno 2020

Parole, Segni e Colore

ARTE E CULTURA

ACCADEMIA DI BELLE ARTI, LETTERE E SCIENZE

YEARBOOK OF ART AND CONTEMPORARY LITERATURE

Words, Signs and Color Yearbook of art and contemporary literature 2020 A year that makes light.

The Academy of Arts’ yearbook (Words, Signs and Colours), now in its eighth edition, is just the tip of the iceberg of a long cultural activity. It has become a world quality reference of the Academy which continues to offer attractive investment opportunities at a global level. Effective ways to build up a culture of trust and a social co-operation are the training activities organized by the Academy of Arts for international artists, local artists and baby artists. One such event is the annual International Contest of painting and literature which is attended by artists from seven European countries and artists from non-European countries like Egypt, Israel and Brasil. Thanks to the constancy and collaboration of Bruno Rispoli, graphic artist of Ecopress, the result is an elegant and attractive book. Despite the small space of the format sheet he is able to include every artistic information and works like poems, sculptures, paintings and photos in it. As it has already been said, the form is not so important, what is truly important is the substance of the work The achieved objective is a deep love for any form of art aimed to reproduce the perfect creative synergy between famous and unknown artists. The excellent level achieved provide a safety net for this time of uncertainties and doubts. The one that most deserves credit for creating this beautiful unity is the founder of the Academy of Arts, Michelangelo Angrisani. Through his artistic and experimental work, the President of the School has been able to build a bridge between the natural world and Eternity in order to spread a message of unity and love. Furthermore, as the Teacher Luigi Crescibene has consistently argued in previous issues, the Academy of Arts and his founder are two wonderful stars which illuminate people’s inner creative light.

Franco Bruno Vitolo (Traduzione di Myriam Russo)

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L’Accademia “Arte e Cultura” Fondata e costituita dal Maestro Michelangelo Angrisani, libera Istituzione Socio – Culturale; apartitica e apolitica; ossequiente alle Leggi dello Stato (art. 4/9/18 e 33) della Costituzione della Repubblica Italiana, e senza scopi di lucro; sorta allo scopo di contribuire al progresso delle Belle Arti, delle Lettere e delle Scienze, affinché possa essere occasione di incontri, dibattiti e confronti di idee fra Artisti, Letterati, Saggisti, Scienziati e Pubblico, l’Accademia “Arte e Cultura”: Promuove lo sviluppo delle idee, degli studi e delle ricerche dei suoi accademici; favorisce scambi culturali; sollecita e asseconda ogni utile iniziativa, rivolta allo sviluppo e al miglioramento della cultura in generale; organizza mostre e rassegne, promuove convegni, incontri, dibattiti e conferenze; si propone di incrementare la ricerca e gli studi di ogni disciplina e di ogni grado su tutto lo scibile. Raccoglie intorno a sé i migliori ingegni italiani ed esteri, soprattutto i giovani, orientandoli al fine di capire le personali inclinazioni verso il lavoro e indirizzandoli verso le scelte più opportune nell’arco del processo di formazione. Intende divulgare metodi educativi, diffondere le materie e le scienze moderne, incoraggiare le avanguardie artistico – culturali, compiere attività socio – culturali a livello nazionale e internazionale; aiutare enti e privati sotto forma di partnership, che perseguono finalità umanitarie, artistiche e sociali, al fine di realizzare progetti di cooperazione sociale sul territorio e nei paesi in via di sviluppo. L’Accademia si propone inoltre di valorizzare i beni culturali di tutto il territorio nazionale attraverso interventi di ricerca e gestione degli immobili, divulgazione, restauro e conservazione. Presso la sede dell’Accademia si trova l’archivio di tutta la documentazione relativa all’Istituzione stessa, agli accademici e alle loro attività, che può essere trasferita altrove dal presidente generale, che ha pure la facoltà di erigere delegazioni dell’Accademia nelle località ritenute opportune, sia in Italia che all’Estero. Attualmente l’Accademia dispone delle seguenti delegazioni: Nazionali: Romania, Spagna, Croazia, Israele, Brasile, Belgio e Algeria. Regionali: Campania, Piemonte, Toscana, Calabria, Basilicata e Lazio. Provinciali: Napoli, Avellino, Campobasso, Bucarest Romania, Latina e Suceava Romania. Settoriali: Penisola Sorrentina (Na), Comune di Aprilia (Lt), Comune di Pontinia (Lt), Latina Scalo (Lt), Cava de’ Tirreni (Sa).

Quarto appuntamento del Progetto “Noi Creativi“ Incontro Artistico Culturale e Sociale Novembre 2019 - Cava de’ Tirreni (Salerno, Italia). 5


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International Academy “Art and Culture” Founded and set up by Master Michelangelo Angrisani, it is a free sociocultural Institution; it is not affiliated to, influenced by, or supports any political party; obedient to the laws of the State (art. 9.4.18 and 33), to the Constitution of the Italian Republic, and even to the art. 5 of the Campania Region), non-profit; born in order to contribute to the advancement of Fine Arts, Letters and Sciences, being an opportunity for meetings, discussions and exchange of ideas between artists, letters, essayists, scientists and people. It promotes the development of ideas, studies and research of its lecturers; it encourages cultural exchanges; it solicits and supports every useful initiative, aimed at the development and improvement of culture in general; it organizes exhibitions and shows, it promotes conventions, meetings, debates and conferences; it aims to increase research and studies of all disciplines and levels of all human knowledge. It gathers around it the best Italian and foreign talents, mostly youths, guiding them in understanding their personal inclinations towards work and directing them to the most appropriate choices within the training process. It intends to spread educational methods, to scatter subjects and modern science, to encourage the artistic and cultural avant-gardes, to fulfill sociocultural activities at national and international level; to help organizations and private with partnerships, pursuing humanitarian, artistic and social purposes, in order to realize social cooperation projects in the area and in developing countries. The Academy also aims to promote cultural heritage of the entire national territory through research and property management, spread, restoration and conservation. At the headquarters of the Academy there is the archive of all documentation concerning the institution itself, its lecturers and their activities, which can be transferred elsewhere by the President General, which also has the faculty to establish some Academy delegations in town deemed appropriate, both in Italy and abroad. Currently the Academy has the following delegations: Foreign countries: Romania, Spain, Israel, Brazil, Belgium and Algeria. Regional: Campania, Piedmont, Tuscany, Calabria, Basilicata and Lazio. Provincial: Naples, Avellino, Campobasso, Latin, Bucharest and Suceava (Romania) Sectorial: Peninsula Sorrentina (Na), Municipality of Aprilia (Lt), Municipality of Camerino, the City of Pontinia (Lt), the City of Cava de’ Tirreni (Sa). (Traduzione di Myriam Russo)

Michelangelo ospite al concorso “Avellino in versi” nella foto con la Giornalista Eleonora Davide e la Poetessa Paola De Lorenzo. 6


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Michelangelo Angrisani Presidente dell’Accademia “Arte e Cultura” MICHELANGELO ANGRISANI, nato a Castel San Giorgio il 20 aprile 1947, vive a Cava dal 2002 e rappresenta una presenza incisiva ed apprezzata non solo nelle due Città, ma in tutto il territorio, sia per le sue opere, sia per l’attività promozionale, formativa e relazionale dell’Accademia “Arte e Cultura”, da lui fondata oltre vent’anni fa e diventata un centro motore e divulgatore di Creatività e Formazione. Artisticamente, Angrisani è autodidatta, si è formato da solo e sfruttando il contatto con maestri come Bocchetti, Carignano, Grassi... e il cavalletto suo primo maestro. Ha esposto in Romania, Spagna, Israele, Francia, Russia ed Inghilterra. Tra i numerosi riconoscimenti: la medaglia d’Argento del Presidente della Repubblica, la Medaglia di Bronzo del Presidente del Senato della Repubblica, la Medaglia e Targa d’Argento del Presidente della Camera dei Deputati, “La Tabula Cortonensis”, il prestigioso Premio “Gino Severini” alla carriera, ricevuto a Cortona nel 2013, diverse medaglie d’oro, medaglie d’argento, trofei e altro a concorsi artistici e alla carriera. Ha svolto più volte il ruolo di membro, presidente di giuria e critico d’Arte a diversi concorsi e rassegne. in Italia e all’estero. Nel corso della sua lunga carriera, sviluppatasi soprattutto negli ultimi venticinque anni, ma sorta comunque da un amore connaturato fin dalla tenera età, egli ha maturato uno stile e delle tecniche raffinate, che, attraverso la varietà delle forme espressive usate (figurativo classico, figurativo simbolico, figurativo vago su materia, sculture in bronzo, argento, terracotta e in resina), gli permettono di rendere con più convinzione il messaggio morale e religioso che è il fulcro della sua azione. I suoi lavori sono improntati ad un inesauribile spirito di ricerca e di sperimentazione, ma nello stesso tempo sono lontani da forme di astrattismo e pura informalità, essendo egli convinto che il linguaggio dell’Arte debba essere capace non solo di emozionare ma anche di comunicare. Perciò egli crea dal disegno stesso e dalle

Terzo appuntamento del Progetto “Noi creativi”. Incontro Artistico e Culturale. Cava de’ Tirreni (Salerno) - Ottobre 2019 Nella foto, il Presidente Angrisani con Paola La Valle e Fabio Dainotti. 7


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increspature materiche le linee, le sfumature e le vaghezze capaci di esprimere sia il pensiero sia le sue permanenti inquietudini, soprattutto la ricerca di una religiosità che vada oltre le forme rituali, dolorosamente gioiosa e pacatamente egualitaria. La novità più interessante e significativa viene dal cosiddetto colore sul legno, cioè dalla tensione a dipingere nel legno e senza stravolgerne le tonalità cromatiche originali. Un’operazione che egli del resto attua anche con altre materie, prima di tutto il marmo. Non è un vezzo, perché egli parte dall’idea che l’Arte è anche un ponte rispettoso tra uomo e materia e quindi tra uomo e natura e quindi tra uomo e Dio. Il divino è la sua principale fonte ispiratrice: non è un però un divino astratto, ma è l’ “oltre” che parla all’umanità e che la partorisce dai segni della creazione e dal ventre del suo stesso dolore umanizzato. Nelle sue opere più riuscite, in primis la Sacra Famiglia, la Sacra Sindone, la Crocifissione e Sotto gli Abiti, Angrisani riesce a creare il fascino del vago nell’apparizione delle figure, quasi impalpabili eppure proprio per questo tali da produrre un soffio di poesia che si propaga pervasivamente nell’anima. In questo spirito egli ultimamente ha tentato strade sempre in qualche modo innovative. Per esempio, la pittura col gessetto, che è stata accolta con curiosità e favore, la pittura su carta feltra e su metallo. Ma lui non si ferma e va oltre. E la ricerca continua… Franco Bruno Vitolo

Biennale Internazionale di Arte Contemporanea alla Fortezza da Basso (Firenze, Italia). In alto, Michelangelo Angrisani con il critico d’arte Gragorio Laik (USA). In basso, Angrisani con il critico messicano Matti Roca e una gallerista svizzera. 8


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Michelangelo Angrisani The master of the colour on wood Michelangelo Angrisani was born in Castel San Giorgio on 20 April 1947. He has lived in Cava de Tirreni since 2002. He is the most important artist in these cities and in their surrounding area. This is because of his particular interest in all of the cultural activities promoted by the Academy of Arts, founded by him 20 years ago. Now the Academy of Arts is considered the most creative centre of Cultural Education. While he was working with the Academy Angrisani significantly contributed to its artistic success, particulary in the area of painting where he has always been a leader others could follow. Anyway, Michelangelo is a self-taught painter. His knowledge comes from his personal relationship with excellent artists like Bocchetti, Carignano, Grassi etc... Thanks to this wonderful experience he created a lot of artistic works, which were shown in various art exhibitions in Spain, Romania, Israel, France, Russia and England. Considering his wide background career, we can see how success has always been part of his life He has won many prizes in some international cultural contests and was given the Silver Medal by the President of the Republic, the Bronze Medal by the President of Senate, the Silver Medal and the Silver Plaque by the President of Chambres of Deputies, “The Tabula Cortonentis” and received the very prestigious award “Gino Severini” for his exclusive career in Cortona in 2013. Michelangelo has loved art since his childhood. Over time he has developed a passion for different artistic styles like figurative art, symbolic art, figurative vague on materials and bronze, silver, terracotta and resin sculptures. In his experimental works we can discover a deep religious sense of hope. The painter is firmly convinced of the importance of Art in inspiring others to do their best and communicating moral feelings. Moreover, Art is imagined as a bridge between life here on earth and eternity. So, it is thought as a kind of link between God and humanity. This is reflected in the various nuances, narrow lines and ripple decorations of Michelangelo’s paintings. Angrisani’s most important art innovation is the use of colours on wood and marble.

Biennale Internazionale di Arte Contemporanea Fortezza da Basso (Firenze, Italia). 9


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The experiment reveals how the colours used on wood surface do not change their original colour shades God is the painter’s source of inspiration. He is not thought as a sort of abstract Entity, but as a true Reality who speaks to people’s conscience and to the lives of those who listen to him. At the time of Creation God gave birth to human beings from His suffering belly. It is a strong metaphor of Christ’s Passion. His religious ideas have been incorporated into many pictures like “The Holy Family”, “The Holy Shroud” and “The Crucifixion”. In these paintings there is another important element: an empty religious spirituality. It is based only on sacred rites but not on dialogue, mutual respect, understanding, reciprocal love and unity amongst individuals, groups and nations. It is represented through the presence of blurred figures on the canvas. The last innovations of Michelangelo’s creativity are two other types of art. The first one is realized with the use of simple chalk. The second one is realized with the use of multiple layers of paint on metal. However, the artist’s research does not end here.. Franco Bruno Vitolo (Traduzione di Myriam Russo)

Michelangelo Angrisani con l’Artista Pilar Segura Badia Presidente Delegata Nazionale per la Spagna all’inaugurazione e presentazione della rassegna internazionale di Arte contemporanea “Il salone d’inverno” in Barcellona (Spagna). 10


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Pittura “Figurativo Verista”

Ricordi - Olio su tela cm 60x40.

Panoramica dalla collina della SS. Annunziata. Olio su tela cm 80x60. L’immagine dei “Ricordi” è opportunamente limpida, trasparente e carica di colori netti ed energetici in primo piano ma sfumata nel fondo, come a delineare una emozionata evanescenza della memoria. Nella “Panoramica”, invece, lo scenario è più descrittivo e denotativo che connotativo, con un’ inquadratura che separa fotograficamente le varie componenti e crea profondità di campo proprio grazie al “sipario verde” dei due alberi. Nell’insieme le due figure esprimono, oltre che padronanza nel disegno, anche un’interiore e permanente attenzione verso la natura e il mondo che ci circonda, di cui l’artista si sforza di cogliere l’anima attraverso i colori che generano nel cuore. Franco Bruno Vitolo 11


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Pittura “Figurativo Surreale”

Ne “I guardiani dell’eremo” l’immagine onirica, proveniente dal subconscio, si trasfigura suggestivamente in due figure di angeli anziani, o in una sola sdoppiata, che, se da una parte rassicura per la protezione superiore, dall’altra lascia un vago turbamento per la serietà dell’espressione di questi spiriti del bene, ben consapevoli della difficoltà del loro compito. Ancora sdoppiamento, ma senza rassicurazione né consolazione, in “Incomprensione”. Le due figure, rappresentate nella loro anima più profonda, non solo non hanno nessuna relazione, ma sono oppresse da una sostanziale deformità, evidentemente causata dal dolore e dalla solitudine che esplode pur nella vicinanza Le due atmosfere diverse sono evidenziate anche dalle tonalità cromatiche: chiare nella prima, tenebrose nella seconda. E il tutto lascia alla fine un sapore di vaga e profonda inquietudine. Franco Bruno Vitolo 12

I guardiani dell’eremo - Olio su tela cm 40x50.

Incomprensione - Olio su tela cm 30x40.


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Il mercatino - Olio su cartoncino cm 70x50.

Caratterizzati da figure e immagini appena evocate, ma chiaramente riconoscibili, i due dipinti spiccano anche per un fermento interno, rappresentato ora dal movimento incessante della gente intorno alle tende, ora dall’affiorare della vela nello sguardo e nel cuore dell’uomo sognante. E l’insieme crea una dolce percezione di poetica vaghezza. Franco Bruno Vitolo

L’uomo e il mare - Olio su cartoncino cm 70x50. 13


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Arcidiocesi Amalfi - Cava de’ Tirreni Con profondo piacere e con immensa gioia esprimo sentimenti di stima all’Accademia “Arte e Cultura”, fondata e presieduta da Michelangelo Angrisani, artista cavese che da anni si impegna per la promozione e la valorizzazione delle belle arti, delle lettere, delle scienze nel nostro territorio a livello provinciale, regionale, nazionale ed internazionale. L’Accademia “Arte e Cultura” si pone come occasione per diversi artisti di emergere e rendere visibile la bellezza delle loro opere e del loro talento. L’altro aspetto valorizzato dall’ Associazione è la promozione dei beni culturali, in modo particolare attraverso la divulgazione, il restauro e la conservazione. Arte e Cultura sono un binomio che da sempre ispira quest’Accademia, che ne trae le proprie origini e vi basa le proprie scelte. Due elementi che si uniscono, si arricchiscono e si valorizzano l'uno con l'altro. Le diverse espressioni artistiche, la letteratura, la pittura, la scultura diventano elementi privilegiati al servizio della comunità e della cultura in senso più ampio. Sempre di più l'arte e gli artisti, in un panorama come quello odierno dove salvare il pianeta dall'inquinamento e dai cambiamenti climatici è diventato un'emergenza globale, si dirigono verso un lavoro che mira alla sensibilizzazione e alla diffusione della consapevolezza dei gravi danni che l'ambiente sta subendo. Sostenere e incoraggiare l’arte significa riconoscere l’importanza di irrinunciabili valori, come la valorizzazione dei talenti e dei nuovi linguaggi dell’arte, per consentire a tutti di contribuire alla crescita sociale e allo sviluppo del territorio. + Orazio Soricelli Arcivescovo dell’Arcidiocesi Amalfi – Cava de’ Tirreni

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Arcidiocesi Amalfi - Cava de’ Tirreni With great pleasure and pride, I wish to express feelings of great esteem for the Academy “Art and Culture” set up by Master Michelangelo Angrisani, a Cave artist who constantly promote the Fine Arts, Humanity Studies and Science in our country, in our region, in our nation and around the world. The aim of the Academy is to bring out the very best of atists and give light to the beauty of their works and creative talents. The other cultural aspect highlighted by the Academy is the promotion of cultural heritage through activities like restorations, conservations and publications. Art and Culture are the two perfect sources of inspiration of the Academic works, from wich come from the future artictic activities. Two elements which are constantly combined togheter. The various form of artistic expression such as literature, painting and sculpture are privileged features at the service of community and culture, in general. In a modern vision, in which is always more important to contribute and participate at the salvation of our planet from pollution and climate change, the art and artists move toward an awareness campaign on the knowledge of the serious dameges of our environment. Support and encourage the Art means to recognise the importance of ethic values, such as the promotion of talents and the new cretive languages in oder to give everyone the possibility to contribute to the social growth and the country developpement. + Orazio Soricelli Arcivescovo dell’Arcidiocesi Amalfi – Cava de’ Tirreni (Traduzione di Myriam Russo)

Il Duomo di Amalfi.

Il Duomo di Cava de’ Tirreni. 15


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Il Sindaco Vincenzo Servalli

Il Vice Sindaco e Ass. alla Cultura Armando Lamberti

Una garanzia di qualità per la città e il territorio Come in ciascuno dei cinque anni del mio mandato, saluto con sorriso e orgoglio il Maestro Michelangelo Angrisani e il folto gruppo di scrittori, poeti e artisti italiani e stranieri, che, come componenti dell’Accademia Arte e Cultura, danno vita a questo Annuario, sempre mirabile per la maneggevolezza della struttura, l’eleganza della sua veste grafica, per la qualità delle opere e lo stimolante retroterra che traspare dalle biografie dei protagonisti. Come Sindaco, sono lieto e soddisfatto per il radicamento oramai quasi decennale in Città di un ente come l’Accademia Arte e Cultura, che da oltre un ventennio, da quando ha mosso i primi passi nella zona di Castel San Giorgio, ha il merito di valorizzare artisti già affermati, aprire le porte della formazione e della visibilità ai creativi emergente nel territorio, creare sinergie associative in Città, in Regione, in Italia ed anche all’estero. Il gemellaggio con artisti provenienti da Spagna, Israele, Belgio, Romania, Egitto, perfino Brasile, per una città dalla vocazione nazionale e internazionale come Cava, è una fonte di ricchezza umana e culturale e nello stesso tempo è una semina del futuro. Ed è anche un tassello importante in vista dell’ulteriore salto di qualità che la nostra Amministrazione intende realizzare, per gli obiettivi programmatici ad essa connaturati e grazie alla spinta progettuale del nuovo Vicesindaco e Assessore alla Cultura Armando Lamberti: diventare Parco Culturale e candidarsi a Capitale nazionale della Cultura per il 2022. Nel cammino verso questi sogni, intanto ci godiamo il presente, di cui a pieno titolo fanno parte proprio le numerose attività (mostre, pubblicazioni, incontri, formazione, concorsi) dell’Accademia Arte e Cultura, Esse offrono la base rasserenante per una crescita progressiva e continua, che personalmente mi auguro di gestire anche nel prossimo quinquennio e che comunque la nostra Cava sarà ben lieta di continuare a promuovere. Vincenzo Servalli Sindaco di Cava de’ Tirreni

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Il Sindaco Vincenzo Servalli

Il Vice Sindaco e Ass. alla Cultura Armando Lamberti

A guarantee of quality for the city and the whole country As in each of five years of my term of office as Mayor, I would like to smile with honor the artist Michelangelo Angrisani and the big group of writers, poets and artists of Italy and International foreign countries, who give life the Academy “Art and Culture”. It is an admirable reality of culture thanks to the graphic style perfection, the quality of workers and the wonderful background life of each artist who takes part in this project. As Mayor, I am really proud of the strong decades rooting of the Academy in our City. After more than twenty years of its first steps in Castel San Giorgio city, the Academy has been able to promote artists just famous around the world, open new future possibilities to the local artists and create friendly sinergies in Cava, in Campania Region, in Italy and abroad. Twinning programmes with Spain, Israel, Belgium, Romania, Egypt and Brasil are considered a particular source of wealth for the social and cultural developpement of Cava. The Academy’s activities are also important to highlight the collaboration of the City Administration and the Cultural Local Assesor Armando Lamberti in realising new artistic progects in order to convert Cava in one of the most famous Cultural Park and the posibility to candidates itself as National Capital of Culture 2022! Moving towards these wonderful dreams, we can enjoy the present moment with the wide range of cultural events organized by the Academy like art exhibitions, meetings, books publications, educational lessons and competitions. Each of them is an example of prosperous basis for the steadly increasing of our cultural reality. Personally, I wish to run this fruitful artistic moment for the next five year of my candidacy in collaboration with Cava city. Vincenzo Servalli Sindaco di Cava de’ Tirreni (Traduzione di Myriam Russo)

Panorama di Cava de’ Tirreni.


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ACCADEMIA INTERNAZIONALE «GRECI-MARINO» Accademia del Verbano di Lettere, Arti, Scienze Costituita con Atto Pubblico in Vercelli - Italia

L’Accademia Internazionale “Greci-Marino” è presente nel panorama artistico e scientifico da oltre trent’anni. Essa rappresenta, senza finalità di lucro, gli ideali e le aspirazioni del suo fondatore, il pittore e poeta Cesare Greci, votata al sostegno e alla diffusione della conoscenza e della cultura. Attualmente l’Accademia “Greci-Marino” è riconosciuta a livello internazionale e annovera più di 8.000 associati nel mondo. Le delegazioni nazionali e straniere garantiscono l’operatività culturale sul territorio, contribuendo in maniera significativa a divulgarne il pensiero. Dal 2008 il ruolo di Presidente Generale dell’Accademia è svolto dalla Dr.ssa Giuseppina Greci. The International Academy “Greci-Marino” works in the artistic and scientific scene since more than 30 years. It’s a nonprofit organization and represents the ideals of its founder, the painter and poet Cesare Greci: to support and spread knowledge and culture. The Academy “Greci-Marino” is internationally well-known and has over 8,000 associates from all over the world. Its national and foreign delegations guarantee the development of cultural activities and the widespread dissemination of its thought. Since 2008 the Academy President is Dr.a Giuseppina Greci.

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Comune di Castel San Giorgio Il Sindaco Avv. Paola Lanzara

L’Assessore Dott.ssa Antonia Alfano

Siamo sinceramente lieti di promuovere, anche quest’anno, la pubblicazione dell’Annuario di Arte e Letteratura dell’Accademia Internazionale “Arte e Cultura”, fondata e presieduta dal Maestro Michelangelo Angrisani, di cui ammiriamo, oltre che il talento artistico, anche la grande sensibilità d’animo e la tenacia nel perseguire gli obiettivi. L’arte, in ogni sua manifestazione, è la più alta espressione umana di creatività e di fantasia, ed è l’unico momento che permette all’uomo di esteriorizzare la propria interiorità. Le arti vengono considerate generalmente realtà troppo nobili e alte per entrare e plasmare la vita di persone comuni, ma nella realtà spesso accade il contrario. L’arte può aiutare l’uomo a fermarsi per osservare, riflettere e contemplare, per arrestare quindi il fluire e refluire delle azioni e delle passioni, per immobilizzare la vita spirituale e guardarla. In questa condizione è possibile capirsi più profondamente e giungere a una piena consapevolezza di sé, fermarsi per cogliere il significato della realtà, per fare scelte consapevoli e progettare la propria vita. L’opera d’arte è il riflesso di modi pensare, vivere, sentire dell’artista che continuamente corregge, sostituisce, rifà. In sintesi, si può dire che l’arte fa l’uomo più uomo. Siamo, pertanto, orgogliosi di ospitare l’Accademia nel nostro Comune, visto che ne riconosciamo e apprezziamo la capacità di promuovere nell’individuo, a qualunque fascia sociale appartenga, un nuovo modo di sentire, di osservare, di vivere la vita. This year I am very delighted and proud to promote the Academy’s of Arts yearbook, founded and supported by Michelangelo Angrisani. I strongly admire his artistic talent and his moral strength in achieving the objective pursued. Art is the biggest human expression of creativity and imagination in the world. It helps human beings to express themselves to the outside world. Usually Arts are considered an elegant priority for aristocrats or noble people. Instead, they makes all people capable of getting on with their lives, understanding their personal passions and contemplating their spiritual life. Going through this process of awareness, people have the possibility to better understand the reality in which they are. So, they can make the right choices in order to better organize their own lives. Generally, the work of art is defined as a reflection of the people’s different way of thinking. It improves man’s mind. For this reason, the City of Castel San Giorgio is proudly hosting the artistic working of the Academy of the Arts. Avv. Paola Lanzara Sindaco di Castel San Giorgio

Dott.ssa Antonia Alfano Assessore alla Cultura

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ARTE E CULTURA ACCADEMIA DI BELLE ARTI, LETTERE E SCIENZE

Tutti i Partecipanti

Le Voci del Segno e del Colore. Mostra Internazionale di Pittura, Scultura, Fotografia e Poesia.


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GIUSEPPINA AMENDOLA, poetessa, nata a Salerno, vive a Castel San Giorgio. Si è laureata in materie letterarie presso l’Università di Salerno nell’Anno Accademico 1986/87, con una tesi su G. Ricciardi, patriota napoletano, che in seguito ha pubblicato. Attualmente insegna nella scuola primaria presso l’istituto comprensivo di Castel San Giorgio. La poetessa scrive: “Mi piace molto leggere e scrivere e sono affascinata da tutta l’Arte in genere, intesa come espressione estetica dell’interiorità e dell’animo umano”. Ha partecipato a vari concorsi, riscuotendo riconoscimenti e premi. Le sue poesie sono state pubblicate in diverse antologie letterarie. Attualmente è membro dell’Accademia Internazionale “Arte e Cultura - Michelangelo Angrisani”, alla quale partecipa attivamente.

GIUSEPPINA AMENDOLA Poetessa da Salerno Italia

La poesia di Giuseppina Amendola regala, al primo impatto, una sensazione di assoluta delicatezza, come un leggero vento che passa, si fa sentire, ma non cambia nulla fuori di noi. È tutto dentro il cambiamento, come la malinconia che non lascia traccia nel viale, ma che pure sai che lo ha attraversato. Versi ricchi di sospensioni, come a dimostrare la riflessione su attimi brevi, ma che hanno un valore profondo, se accompagnati dalle rivelazioni dell’anima. (Paola La Valle) 22

LA BIANCA MALINCONIA

L’ESSENZA

Aspetta, oltre la siepe, nel gelo dell’inverno e… come il banco della nebbia, varca il cancello, impalpabile, si insinua dappertutto …si fa strada, e… attraversa ogni fessura, mi raggiunge e… s’impossessa del mio cuore: è la bianca malinconia che tutto fa tacere… Ti penso, adesso, nel silenzio della sera e… mi abbandono in pensieri e ricordi. Passano i… minuti, forse le ore e… al di là della grande vetrata nulla è cambiato, nel viale al suo passaggio: la malinconia, non lascia traccia se non quella bianca nebbia nel cuore.

Limpido come una cascata d’acqua pura è Il cielo, dimentico tutto e… non ricordo più nulla, né affanni… né nostalgie mi turbano nel bosco incantato. Ascolto il fruscio dei miei passi sulle foglie a riposo e… il richiamo degli uccelli in volo, i rumori sommessi e… striscianti tra i fili d’erba, il sibilare del vento tra le chiome degli alberi. Le palpebre calano a… chiudere il mondo che… continua ad inseguire le sue ammalianti chimere mentre alla fonte di una sorgente, va la mia anima e come rigenerata trova la sua vera essenza.


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UMBERTO ASTARITA Fotografo da Sorrento Napoli Italia

La foto, ricca di colore e di movimento, è emblematica dell’attività complessiva di Umberto Astarita. L’atteggiamento in primo piano della ballerina è intriso di un sorriso contagioso che le viene dall’anima e che il fotografo ha acutamente colto nell’attimo dell’espressione. Suggestiva anche la psicologia visiva del pubblico alle sue spalle, con l’attenzione dello sguardo uguale e diversa per ogni spettatore. L’ambientazione è chiaramente in Africa, a testimonianza dei réportage di solidarietà dell’artista. E ne deriva un insieme emozionante ed emozionato. (Franco Bruno Vitolo)

UMBERTO ASTARITA, fotografo, nasce a Sorrento e sin da piccolo manifesta una spiccata propensione per l’arte. La fotografia è la sua passione, è interessato alla realtà che gli gira intorno, che sia un dettaglio o un’espressione, una persona, un sentimento, un sentire, tutto impressiona i suoi sensi tanto da voler rapire il momento e trattenerlo con uno scatto. Un’arte che respira in famiglia sin da ragazzo e che i genitori gli facilitano grazie al dono di una prima macchina fotografica con la quale darà vita alla sua attività lavorativa. Nell’86, dopo la maturità artistica, si trasferisce a Milano, dove frequenta l’agenzia Angeretti di moda e pubblicità. Un’esperienza unica che gli permette di svolgere lavori importanti per campagne pubblicitarie varie. Inizia la sua attività di fotografo professionista nel ’90 dopo aver conseguito il Diploma di fotografia presso lo I.E.D. (Istituto Europeo di Designer) a Roma, prestigiosa scuola di Fotografia Italiana. Successivamente consegue il Diploma di fotoritocco presso il Centro Sperimentale di Fotografia Adams di Roma. Da esperto conoscitore di Photoshop, ha acquisito negli anni una grande esperienza nell’elaborazione delle Immagini digitali. Per Astarita la macchina fotografica è uno strumento per catturare l’anima delle persone, per dipingerle e farne un ritratto che non si confà a nessun altro e che non ha niente a che vedere con una posa artefatta e ferma. Oltre all’arte si dedica anche a missioni umanitarie, che lo vedono impegnato in un progetto per i bambini del Senegal e del Gambia, tramite un’associazione onlus, “Energia per i diritti Umani”. Dai viaggi in Africa e in altre parti del mondo, rileva immagini che a confronto col nostro mondo consumistico rappresentano quanto di più genuino e semplice si possa avere. I suoi reportage diventano mostre con cui porta a conoscenza non solo lo stupore della sua fotografia, ma anche l’impegno sociale che da sempre lo contraddistingue.

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DON ANTONIO ARPAIA, poeta, nato a Pompei il 6 agosto 1943, ha intrapreso gli studi classici presso il Seminario minore di Pompei e presso il Regionale Pio XI di Salerno. È stato ordinato sacerdote nel 1967. Ha poi frequentato l’Università iscrivendosi a Lingue e Letterature moderne. Ha ricoperto vari incarichi nell’ambito della Diocesi.

ANTONIO ARPAIA Poeta da Pompei Salerno Italia

L’occhio attento alla natura, la forte relazione che intercorre con l’uomo, lo sguardo alla Luce, la speranza verso un Futuro sconosciuto ma sognato. Delicate, gioiose, reali le parole di Don Antonio Arpaia, che con versi brevi riesce a dare un senso profondo dell’atteggiamento rispettoso e riconoscente dell’uomo verso i doni ricevuti, come la Vita e la Natura. (Paola La Valle) 24

Vivrai nella luce

Un rio

Nel colloquio idillico con la natura, nel sottile mormorio del mare, nel dolce chiaro di luna, là dove canta il vento, le onde accompagnano col loro ansare le umane vicende vissute nella durata d’un soffio. Morta la gioventù accendi una lucerna la spegnerai al luccicante Sole che riscalderà il tuo cuore. Vivrai tra luce e gioie.

Veloce scorre un rio tra massi di pietra, acqua senza peso e giovane, dalla voce cristallina, superando cascate biancheggianti in un delirio di gioia e di freschezza. Disseta nel cammino la riarsa gola del contadino, il mulino gira per riempire la madia alla massaia, alla foce con gioia sgocciola nell’immenso mare. Ti amo, fiumiciattolo: per l’acqua che scorre nella piana maestosa, per la vita che doni. Oh, quanto somiglia, o rio, il tuo viver al mio!


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Dice di MAURO BURACCHI l’amico e critico Franco Rossi: “Conosco Mauro Buracchi da alcuni anni, insegnante di matematica. Nel tempo sono venuto a conoscenza della sua passione per l’arte, la pittura in particolare. Ho visto i suoi lavori nella giovane età, attività poi rimasta sopita per anni. Da un po’ di tempo ha ripreso i colori in mano e a parer mio con una certa destrezza, come se si fosse risvegliato in lui la già conoscenza e capacità di miscelazioni, di saper gestire i colori primari con i complementari e di saper bilanciare la scala cromatica. L’opera di Mauro Buracchi, che conferisce volume ai suoi soggetti profilandone i contorni, è un cammino interessante e coraggioso condotto sul filone di una ricerca di perfezione tecnica e di espressione pittorica personale.”

MAURO BURACCHI Pittore da Arezzo Italia

Le due nature morte da una parte sono caratterizzate da colori e forme che richiamano la concretezza della realtà, dall’altra si aprono ad uno squarcio lirico per la luminosità intrisa nelle cromie e nel sapore visivo del loro assemblaggio, rivelando padronanza tecnica e personalità nella rappresentazione e nella comunicazione emozionale e quindi facendo profilare gradevoli suggestioni di future conquiste artistiche. (Franco Bruno Vitolo) 25


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GIUSEPPINA CALIFANO, poetessa e scrittrice, vive a Nocera Inferiore. Insegna lingua inglese. Si è distinta in parecchi concorsi sia a tema che liberi, ha pubblicato due raccolte e una terza insieme ad altri poeti. Le è naturale mettere in versi ciò che colpisce la sua mente, la sua sensibilità e le sue emozioni.

GIUSEPPINA CALIFANO Poetessa Scrittrice da Nocera Inferiore Salerno Italia

Un ciao, un mattino, una quotidianità creata e interrotta. La vita è fatta di queste relazioni, di questi legami che a volte interrompe, creando “l’odio, il rancore”. Ma un verso può avvicinare corpi lontani, un pensiero può ricongiungere anime perse. Un verso può regalare speranza. (Paola La Valle) 26

Verrà il mattino e avrà il tuo verso Verrà il mattino e avrà il tuo verso, Il verso della dolcezza trasudante dal sorriso. Il sorriso di un nuovo mattino insieme. I tuoi “ciao” faranno da cornice ai tanti “mattino” in cui abbiamo sospirato. Poi ti sei allontanata per altri mattini insieme, ma non con me! La gioia diventa stupore, dolore e l’odio, il rancore fan posto all’attesa di un nuovo mattino che avrà il tuo verso. Verrà il mattino in cui io naufrago affido il mio doloroso appello di verso perso in una verde bottiglia su uno spumoso mare. Vivrò nella speranza che tu lo trovi lo legga e saprai così che aspetterò il mattino e lo riconoscerò dal tuo “ciao”.


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MARGHERITA BISOGNO Attrice da Cava de’ Tirreni Salerno Italia

MARGHERITA BISOGNO, attrice cinematografica e teatrale, per gli amici Margot, è nata a Cava de’ Tirreni. Enigmatica, sguardo intenso, lunghi capelli, alta, slanciata, fin dalla adolescenza Margherita Bisogno aveva tutte le caratteristiche fisiche che suffragavano il suo sogno, la sua aspirazione: calcare le scene. Meno che ventenne, inizia ad avvicinarsi alle avanguardie artistiche quasi per gioco, studiando mimica, teatro di prosa, maschera. Viene scritturata da una produzione italo-tedesca per il film “Mario e il mago”, libero adattamento del romanzo di Thomas Mann, diretto dal regista Klaus Maria Brandawer, protagonisti Anna Galiena, Philippe Leroy, Domiziana Giordano. E tutto ciò la fa appassionare sempre di più a questo mondo artistico, studiando con vari registi teatrali. Nel 2000 forma una Compagnia Teatrale, “i Canova”, la quale si esibisce, in tutto il Sud Italia, in spettacoli di prosa e anche di varietà e Café Chantant. Nel 2003 partecipa come protagonista nello spettacolo “Un dono per la vita” a San Giovanni Rotondo; madrina della serata era Elisabetta Gardini. Viene prescelta da Luca Granato e dal cineasta Antonello Novellino, entrambi menzionati speciali del Festival Linea D’Ombra, per il lavoro “La cena è servita”. Due anni più tardi, presso l’Arena dei Templi a Paestum, partecipa allo spettacolo “Orestiade”, diretto da Pasquale De Cristofaro. Nel 2006 ha collaborato con l’associazione musicale artistica “Via Toledo” presso il Teatro Verdi a Salerno. inoltre ha partecipato a diversi cortometraggi di “Arcane Film”. In collaborazione con l’associazione di spettacolo e cultura “Theatron” ha portato in tournée nei teatri di Palermo, Avellino, Salerno e Fiuggi lo spettacolo “Sotto il Burqa”, con la regia di Rosanna Di Palma, un lavoro realizzato e interpretato da sole donne, messaggio di coraggio femminile. Attualmente oltre all’attività teatrale collabora con la produzione cinematografica della Digitalfilm di Fausto Di Lorenzo.

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DANIELA CANNELLA, poetessa e scultrice, è nata nel 1966 a Salerno, dove risiede. Laureata in Architettura con specializzazione in Storia dell’Arte, amante della creatività sin da bambina, ha iniziato a praticare la Ceramica per poi sperimentare tutti i campi dell’Arte e della Letteratura, prediligendo la poesia mistica e la composizione musicale, per lo più canti devozionali indiani. Durante la sua carriera artistico–letteraria ha partecipato a diverse mostre e concorsi, raccogliendo consensi di critica e di pubblico.

DANIELA CANNELLA Poetessa Scultrice da Salerno Italia

Versi brevi, concetti semplici che esprimono il valore attento che viene riconosciuto ai valori essenziali della vita, come l’Amore amato per la sua potenza e come l’acqua che ha la capacità di purificare, di parlare, di portare messaggi che alimentano lo Spirito. (Paola La Valle) 28

Tra gli alberi

Acqua

Tra gli alberi le piante e il vento che sorride io amo te mio amore

Acqua che scorri limpida vivifica la mia vita riempi le mie orecchie pulisci il mio spirito


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DANIELA CANNELLA Poetessa Scultrice da Salerno Italia

Se la terracotta è lo strumento principale della spontaneità e della naturalità e del contatto con la Grande Madre, la maschera è lo strumento per eccellenza della mimetizzazione e della “vita recitata”. Le due maschere in terracotta a un primo impatto comunicano questa elettricità esistenziale, acuita dai giochi di ombra della postura, dalla diversità dei colori e dall’unione divergente che le collega. Ma… quell’unione è il punto di arrivo o il momento del distacco? E rimane nel cuore un fascinoso punto interrogativo… (Franco Bruno Vitolo)

Insieme - Scultura in terracotta.


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GIANNA BURRONI, fotografa, pittrice e costumista, ex insegnante di Disegno e Storia dell’Arte, nata ad Arezzo, ha iniziato a dipingere nel 1969. I suoi soggetti preferiti sono i fiori, trattati con varie tecniche. Con il tempo, il suo spirito di osservazione l’ha portata ad usare la macchina fotografica per “cogliere l’attimo”. A Castiglione Fiorentino, dove risiede, è Presidente del Concorso “Drappo Palio dei Rioni” e cura i costumi della Sfilata Storica del Comune. Ha esposto in numerose sedi ottenendo lusinghieri risultati.

GIANNA BURRONI Fotografa Pittrice da Castiglione Fiorentino Arezzo Italia

Le due immagini sono accomunate e caratterizzate dalle linee sinuose, ora del fiore, ora dell’albero, che si proiettano verso l’alto, ad indicare l’umana tensione verso l’oltre e verso l’alto. In più, Il fascino del notturno ha l’intrinseca bellezza del chiaroscuro, anche se con luce artificiale, e dell’antichità del maniero. Il girasole gode della fantasiosa radice, anch’essa tortuosa, e di una dimensione quasi irreale. Insieme, evidenziano con efficacia le suggestioni di un occhio, una mano e di un animo felicemente “pittofotografici.” (Franco Bruno Vitolo)

Il fascino del notturno Foto cm 60x80.

Girasole Foto cm 40x60.

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SOFIA COLAIACOVO Poetessa da Pontinia Latina Italia

SOFIA COLAIACOVO, poetessa, è nata a Pontinia, dove vive. Diplomata all’Istituto tecnico professionale come analista chimico, sin dalla giovane età ha sempre manifestato una forte passione e propensione per la poesia. Ha partecipato con le sue opere a vari concorsi nazionali e internazionali, riscuotendo successi plausi e premi di alto prestigio. Le sue opere sono pubblicate in diverse antologie e cataloghi nazionali e internazionali; tra questi, Parole, Segni e colori, annuario di arte e letteratura contemporanea dell’Accademia internazionale Arte e Cultura Michelangelo Angrisani. Una sua poesia, “Accidia”, è contenuta in un volume rievocativo della manifestazione Parole di Donna, organizzata dalla provincia di Latina.

Un odio sofferto Il dolore, tormento di un lacerante addio, incubo di notti insonni. Attendere una consapevole solitudine di ricordi vaganti che non trovano pace… …Atroce pensarti in un altro mondo. Dedicato a te, mia dolce zia.

Eloquente sentimento E un pensiero emerge nell'anima. Rimane nelle parole, sospeso disarma il cuore, l'emozione sazia lo sguardo, lascia parlare il destino.

Dolori “atroci”, racchiusi, con pudore, dentro piccole frasi. Amori che lasciano vuoti fisici, ma che riempiono “consapevoli solitudini”, per lasciare spazio ai pensieri che l’anima genera, rendendoli visibili sotto forma di parole, per accettare il disegno del destino. (Paola La Valle) 32


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ANTONIETTA CIANCONE, pittrice, scultrice e poetessa, nata a Teggiano (Salerno), vive a Castel S. Giorgio. Insegnante di Arte e Immagine, attualmente è in pensione. Predilige l'arte antica, la figura umana e soprattutto l'iconografia sacra, che meglio rappresenta la sublimazione del sentimento dell'uomo, come ha saputo esprimerlo Arturo Martini nelle sue sculture. L'argilla, la tecnica grafica e l'acquerello sono i suoi mezzi espressivi più idonei.

ANTONIETTA CIANCONE Pittrice Scrittrice Poetessa da Castel San Giorgio Salerno Italia

Madonna col Bambinello 1 - Scultura in terra cotta.

Già alimentate dalla forza vibrante della terracotta e dal colore uniforme che evoca la Grande Madre, le due sculture esplodono negli occhi e nel cuore per la plasticità delle forme, per la tensione dell’abbraccio e, soprattutto la prima, per l’intensità espressiva dei volti, trasmettendo una gradevole percezione di quell’Amore che parte dal profondo del cuore e sa arrivare al profondo di un altro cuore. (Franco Bruno Vitolo)

Madonna col Bambinello 2 - Scultura in terra cotta. 33


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FIORELLO DOGLIA Scultore Scrittore Poeta da Genzano Roma Italia

Versi brevi, concetti semplici che esprimono il valore attento che viene riconosciuto ai valori essenziali della vita, come l’Amore amato per la sua potenza e come l’acqua che ha la capacità di purificare, di parlare, di portare messaggi che alimentano lo Spirito. (Paola La Valle) 34

FIORELLO DOGLIA, scultore, scrittore e poeta, è nato a Grottaferrata nel ‘59. È medico specializzato in Medicina Cinese e Agopuntura. Fin da bambino coltiva l'innato senso artistico, l'inclinazione per il disegno, la scultura, la pittura, la poesia, la musica e il movimento. Ha partecipato a vari eventi e iniziative tra Roma, Ravenna, Napoli, Firenze e soprattutto nella zona dei Castelli Romani, conseguendo numerosi riconoscimenti. Nel 2002 la C.E.A. ha pubblicato un suo “Atlante Pratico di Agopuntura”. Nel 2016 è stato premiato per la poesia al Concorso Nazionale Albero andronico, IX edizione. È stato premiato per la scultura e la poesia al Premio Internazionale Arte e Cultura (Castel San Giorgio - Salerno) nelle ultime tre edizioni. Con la scultura Cristo crocifisso si è piazzato secondo assoluto.

Perle per un po’ Scivolano due gocce verso l’ignoto incontro all’incontro appuntamento titubante attento attimo prima d’un abbraccio Terra le ha attratte Ad attenderle un amore limpido chiaro traboccante Sole le ha accecate Cento mille colori Arcobaleni Riflessi cristallini Perle per un po’ Altre chissà perché non si incontreranno

non si incontreranno mai Si perderanno nei percorsi nei sentieri nei rivoli Mille direzioni senza colore Destini Casi Strani giochi Eterne danze Abbracci amori solo fugacemente sfiorati Siamo cosi Gocce Solo gocce Perle Perle per un po’


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FIORELLO DOGLIA Scultore Scrittore Poeta da Genzano Roma Italia

Il libro, fatto di versi leggeri come foglie ma “pesanti” e taglienti come pietre, è il secondo volume di una pentalogia iniziata nel 2017 con la raccolta Affiorar di parole, consistente in un cammino interiore da se stesso, con se stesso, verso il cosmo, per trasmettere la voce delle radici dell’uomo che emerge da elementi come sassi e rami e la presa di coscienza del proprio essere che nasce dalla forza stessa della vita nel momento in cui essa appare alla nostra coscienza. Nella scultura, il Cristo dolente, con le gambe unite a cascata, è messo in croce come in un quadro, a testimoniare il peccato dell’uomo contro l’uomo, l’ambiente, l’amore, ma nello stesso tempo ad offrire scampoli vitali di speranza. E il legno parla come se fosse una poesia in versi… (Franco Bruno Vitolo)

Via Crucis - Bronzo cm 25.

Radici, sassi e sassolini. 35


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FABIO DAINOTTI Scrittore Critico letterario da Cava de’ Tirreni Salerno Italia

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FABIO DAINOTTI, scrittore critico letterario, è presidente onorario della Lectura Dantis Metelliana, di cui è stato prima direttore e poi presidente. Cittadino benemerito di Cava de’ Tirreni, partecipa attivamente alla vita culturale della città; è stato componente del Comitato culturale del Comune e successivamente del Comitato per le onorificenze. Ha insegnato, a seguito di vincita di concorso, materie letterarie e latino nei licei e istituti magistrali. Condirige l’annuario di letteratura “Il pensiero poetante”, di cui sono stati pubblicati presso la Genesi di Torino i primi quattro numeri:“Angeli” (2001), “Il viaggio” (2004), “Enigma” (2011), “Il mito” (2017). Fa parte o ha fatto parte di varie Giurie: del Premio letterario “Città di Cava de’ Tirreni”, del premio “Arte e cultura”, del Premio di laurea “Fernando Salsano” , della “Tenzone dantesca” Ha commentato canti di Dante e tenuto conferenze. Ha tenuto reading di poesia: alla State University of New York, a Milano, alla UPTER di Roma. Per la saggistica ha curato, tra l’altro, la pubblicazione del volume Gli Ultimi canti del Purgatorio edito da Bulzoni nel 2010.Ha pubblicato di poesia: L’Araldo nello specchio, Avagliano, 1996; Sera Pulcinoelefante, 1997; La Ringhiera, Book, 1998; Ragazza Carla cassiera a Milano, Signum, 2 01; Un mondo gnomo, Stampa Alternativa, 2002; Ora Comprendo, Edizioni Scettro del Re, 2004; Selected poems, Gradiva Publications, 2015; Requiem for Gina and other poems, Gradiva, New York, 2019. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2015 la silloge inedita Lamento per Gina e altre poesie ha avuto la pubblicazione premiale per i tipi della Genesi Editrice di Torino. È presente in numerose antologie. Suoi testi e contributi critici sono apparsi su quotidiani e su diverse riviste di settore come “Gradiva”, (number 50 Fall 2016, Olschki), “Misure critiche”, Capoverso”, “Poiesis”, “L’immaginazione”, l’Annuario di Arte e Cultura. Come traduttore, è presente nel volume Poeti cristiani latini dei primi secoli, Mimet-Docete, 2017. Si sono occupati della sua poesia molti critici. Sullo “Specchio” della Stampa è apparsa una sua poesia con commento positivo di Maurizio Cucchi. L a pagina-libri di "America Oggi", che esce insieme con "Repubblica", contiene una recensione ai Selected poems Sul mensile “Poesia” sono apparsi articoli riguardanti la sua poesia. La RAI ha trasmesso servizi su alcune sue attività culturali.


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MARIA FLORA COCCHI Fotografo Maestro d’Arte Costumista teatrale

Maria Flora Cocchi, fotografa, è nata ad Arezzo, dove vive e risiede. Docente di Disegno e Storia dell’Arte al Liceo Scientifico, poi costumista teatrale e fotografa per passione. Si è occupata di fotografia in post produzione seguendo gli insegnamenti della professionista Rita Carioti di Roma. Come nelle immagini presentate, il dato oggettivo è il pretesto per raccontarsi, per il bisogno di trasferire, come dice il poeta Elio Pecora, la sua parte musicale nell’immagine. Negli ultimi anni il connubio macchina fotografica – computer le ha aperto un mondo inaspettato e con questo nuovo linguaggio ha cominciato ad esprimersi più compiutamente. Gli scatti fotografici sono le lettere del suo alfabeto, mentre le proporzioni, i volumi, l’equilibrio cromatico ne costituiscono la sintassi. Gli ultimi successi sono stati il Primo Premio al concorso Arte e Cultura 2018 e la Farfalla d’oro 2018 a Salsomaggiore Terme. È stata inoltre nel 2018 finalista al Concorso indetto dall’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte contemporanea di Roma.

da Arezzo Italia

Autunno - Foto colore cm 100x50.

Fotografie come pitture, con oggetti concreti che sembrano quasi delle stilizzazioni su tela, con metonimie che diventano metafore e con un gioco di colori e di forme fortemente evocativo, che si trasfigura allo sguardo creando una dimensione magicamente interiorizzata e interiorizzabile, e la scia di un feeling che accompagna lo spettatore anche nei momenti successivi al rapimento dell’immagine. (Franco Bruno Vitolo)

Un circo - Foto colore cm 100x50. 37


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ANNABELLA MELE, poetessa, insignita del titolo di Baccelliere nel 2011 per meriti artistici, autrice di due libri di poesie, è presente con sillogi e brani di narrativa in numerose raccolte antologiche ed in riviste specializzate. Socia, accademica, delegata, ambasciatrice di note Associazioni Artistico-Culturali, più volte menzionata e recensita da illustri critici in Annuari e Cataloghi Artistico - letterari, è mentore di giovani poeti ed ha sperimentato con successo anche il ruolo di autrice di una ventina di impegnativi testi musicali. E’ iscritta alla SIAE, all’Albo degli Scrittori del Gruppo Italia - Fondazione Ippolito Nievo ed è Socio Onorario dell’Unione Nazionale Scrittori e Artisti.

ANNABELLA MELE Poetessa da Novara Italia

La sensazione di un racconto di maternità, di un processo normale ma mai indolore come quello dell’abbandono del nido. La gioventù, la ricerca di una vita nuova, dove scoprire nuove voci, nuovi volti, cose nuove o ritrovare vecchi valori. Il tutto sempre con la frenesia che spesso porta a dimenticare “gli occhi velati” di chi ha concesso le ali e che aspetta solo “barlumi” di un tempo che passa per non ritornare. (Paola La Valle) 38

Senectute Negli occhi...il disegno di un nido... sognato la notte, bramato di giorno... La pelle odorosa di cibo e di bucato... profumo di sano, di buono, d’antico... Vita vissuta... affolla la mente, gioca con Îe ombre, abbatte i contorni... Crescono nodi di gomitoli di lana tra fragili fili d’argento... mentre sorridi, ascoltando echi festosi dietro aquiloni o sulle spume di un mare lontano, e lentamente ti abbandoni al tuo mondo dell’uguale e del diverso, del noto e dell’ignoto, dove il giorno si confonde con la notte e le stagioni, i mesi e i giorni s’inseguono, volitivi e capricciosi, senza alcun rispetto per quegli occhi velati che aspettano , invano, anche solo per un attimo, piccoli barlumi della luce di un tempo.


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LUIGI PAOLO D’ANGELO in arte D’Alupa Pittore

LUIGI PAOLO D’ANGELO, pittore, è nato a Palma Campania (Napoli), dove vive ed opera. Ha conseguito la Maturità Artistica e il Diploma di Maestro D’Arte “in oreficeria ed arte dei metalli” nel 1971, presso l’Istituto Statale d’Arte di Napoli (attuale “Palizzi”). Nel periodo giovanile si è distinto in collettive ed incontri d’Arte. Dopo un periodo di leggera stasi, negli ultimi anni ha ripreso attivamente e con grande “passione” la pittura e ha partecipato a diversi eventi culturali ed artistici facendosi apprezzare per la sua capacità di emozionare con le sue opere, che evidenziano grande capacità tecniche espressive e semplicità dei messaggi che intende proporre. Attualmente le opere sono di carattere “figurativo” e da esse risalta una forte sensibilità nei confronti delle problematiche sociali del nostro tempo: lavori dove la raffinatezza e la cura vogliono immortalare con la propria idea del “bello” immagini e situazioni realistiche, che propongono un percorso di riflessione su problemi reali e sentiti, con la semplicità di una chiara ed immediata espressività pittorica.

da Palma Campania Napoli Italia

Nostalgia - Acrilico su tela cm 50x70.

Utilizzando la nettezza cromatica dell’acrilico e la forza comunicativa del figurativo, sia attraverso delle figure simboliche come Pulcinella e lo schiavo sia mediante l’immediatezza gestuale della testa china, l’artista trasmette pienamente il senso della nostalgia e la rabbia della sottomissione, creando un ponte emozionale con lo spettatore e invitandolo ad un’empatica riflessione sulla condizione umana e sociale. (Franco Bruno Vitolo)

Calar servaggio - Acrilico su tela cm 60x80. 39


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ANNA CERVELLERIA Poetessa da San Vito dei Normanni Brindisi Italia

Il concetto di amore traspare da ogni verso nella poesia di Anna Cervellera. La consapevolezza della forza di un sentimento che racchiude in sé tutte le potenzialità della vita, “un fuoco divoratore” che contagia la vita stessa trasformandola in qualcosa di diverso, lasciando alle sue spalle tracce di un vissuto vero. Un amore che è presenza senza un inizio e che mai finirà! (Paola La Valle) 40

ANNA CERVELLERA, poetessa, scrittrice e ricamatrice, è nata a S. Vito dei Normanni (Brindisi), dove vive e lavora. Da sempre appassionata delle materie letterarie, durante la sua carriera ha scritto poesie in lingua e vernacolo, diversi libri di narrativa e raccolte di poesia. Cerca di esternare, attraverso i suoi scritti, pensieri d'amore, emozioni, la sua religiosità, le sue preoccupazioni per la vita contemporanea e per il futuro incerto di tanti giovani. Anna Cervellera è anche un'artista, realizza opere con le diverse tecniche del ricamo, apprezzate in tutto il territorio nazionale. Attualmente riveste la carica di Senatrice dell’Accademia Internazionale Arte e Cultura Michelangelo Angrisani in Castel San Giorgio (Salerno, Italia)

Il viso

Pagine d’amore

Nel tuo viso, c'è il sorriso di "paradiso". Nei tuoi occhi blu c'è solo virtù, sei radiosa, come il sole, che brilla con le nuvole. Nel tuo cuore c'è tanto amore, un amore che non finisce mai.

Non dimenticate queste frasi d'amore. Amate finchè potete... finché siete ancora negli anni di primavera. Amate... Gli anni scorrono come le acque di una fiumana, e l'onda che fugge più non torna alla sua fonte: le ore passate non tornano più, le pagine d'amore sono le parole più belle. Amore... Ecco un volume in una parola, un settimo cielo in uno sguardo; un turbine in un sospiro, un fulmine in una stretta, un millennio in un secondo. Ecco,il vero amore è come il fuoco divoratore, che porta il suo ardore negli altri sentimenti e li anima di un vigore nuovo; l'amore nasce dal nulia,


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ENRICO DI FILIPPO Pittore

ENRICO DI FILIPPO, pittore, è nato a Siano (SA), dove risiede e lavora. Si ritiene un artista autodidatta, senza regole, sempre affascinato dal disegno e dalla pittura figurativa. Ha espresso nella sua arte una dolcezza d’animo in piena armonia con la natura e l’ambiente, esaltando gli scenari dipinti con estro e a volte con fantasia e tonalità di colore. Egli spazia così tra forme e soggetti, con semplicità e scioltezza, sempre privilegiando la perfezione realista. Ha frequentato diversi artisti famosi della scuola napoletana, piemontese e genovese, maestri della pittura verista, con cui ha perfezionato la sua arte. Ha affinato la sua tecnica presso la scuola di pittura “Atélier NerodimArte“ in Casalnuovo di Napoli, dove si dedica alla pittura ad olio seguendo la tecnica dei pittori napoletani della scuola di Posillipo e di Resina. Espone su tutto il territorio nazionale, con mostre personali e collettive, riscuotendo consensi e premi.

da Siano Salerno Italia

Canto di primavera - Olio su tela cm 50x50.

Con la semplicità del tratto e del colore l’artista crea scenari naturali in dolce atmosfera, inserendo nel Canto di primavera anche figure femminili di vaga evocazione impressionista, soprattutto per la leggiadria dell’ombrellino. La scelta di tonalità chiare in floreale varietà è il segno di una percezione lirica della realtà rappresentata, che gli appare quasi come un sogno lontano. (Franco Bruno Vitolo)

Paesaggio invernale - Olio su tela cm 40x30. 41


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SARA COPPOLA, poetessa, Ha 10 anni, frequenta la 5 elementare. I suoi hobby sono giocare con bambole e giochi in generale. Le piace scrivere poesie, ha un particolare interesse per il disegno. L'attività sportiva svolta da Sara è il nuoto. È una bambina educata, timida e riservata.

SARA COPPOLA Poetessa da Quarto Napoli Italia

Lo slancio di un sentimento totale di ammirazione ed il riconoscimento pieno di un modello. Chi sia, se si trovi solo dentro il suo cuore e i suoi sogni oppure sia una persona esterna, non importa più di tanto. È più significativo e più bello che una giovanissima sappia riconoscere un’emozione e un pensiero ed esprimerli con parole semplici e chiare e versi ordinati in ritmica successione. È un sorridente punto di partenza verso un domani illuminato anche dai piccoli grandi tesori di questo suo “forziere”. (Franco Bruno Vitolo) 42

Infinito cuore Sei il mio pensiero. Sei il mio guerriero, Sei il mio cammino. Guardandoti mi inchino. Sei il mio forziere. Con te non ho nulla da temere. Sei la mia vita. Hai una personalità infinita. Sei un mito. Resterai sempre il mio preferito.


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EUGENIA DI LEVA Pittrice

EUGENIA DI LEVA, pittrice, autodidatta, nata a Vico Equense il 20/3/1973, vive a Sorrento (Napoli, Italia). Specializzata nella realizzazione e nella divulgazione della cultura legata ai mandala e alla geometria sacra, nel 2017 ha fondato, insieme ad altri artisti, il Collettivo A.A.A. - Arte Artigianato Ambiente, che si propone di sensibilizzare i più giovani e i bambini alla riscoperta di antiche arti e mestieri, alla tutela del territorio e, più in generale, ad uno stile di vita più "lento" e "condiviso". Il collettivo opera nelle scuole e coopera con altri enti e istituzioni per la buona riuscita di eventi con finalità benefiche. Sabato 5 Ottobre 2019, al Teatro T. Tasso di Sorrento ha ricevuto il Premio Internazionale “Vincenzo Ferrara” (Una vita per la Scienza), ideato e istituito da Maddalena Ferraro, Presidente dell’Associazione Vincenzo Ferraro per l’opera.

da Sorrento Napoli Italia

Acqua - Acrilico su tela cm 90x90.

Fuoco - Acrilico su tela cm 90x90.

Con un gioco di linee intrecciate che sembra una sua cifra stilistica, la pittrice dimostra di privilegiare la pittura astratta, lasciando l’evocazione dell’oggetto al titolo e soprattutto alla presenza del colore dominante, che riesce a gestire con efficacia, regalando una gradevole percezione visiva. (Franco Bruno Vitolo) 43


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LINA DI LORENZO Pittrice

LINA DI LORENZO, pittrice, nata a Napoli, risiede e lavora a Vallo della Lucania (Salerno, Italia). Figlia d’arte, da sempre appassionata delle materie artistiche, predilige l’arte della ceramica e della pittura. Ha studiato da autodidatta le diverse tecniche pittoriche, il disegno e tutte le regole necessarie per dipingere il vero, il reale. Ha frequentato diversi artisti famosi, tra cui Gianni Strino, grande maestro del ritratto e della pittura verista, con cui ha perfezionato la sua arte. Lina Di Lorenzo dipinge sia la natura che la circonda, con paesaggi e nature morte, sia ritratti di personaggi con le loro diverse espressioni, senza mai tralasciare la coloristica calda dei grandi maestri della nobile scuola napoletana. Nell’arco della sua carriera ha allestito diverse mostre personali e ha partecipato a numerose mostre collettive e a concorsi artistici nazionali, riscuotendo consensi e premi. Nel giugno 2019 alla XXIII Edizione del concorso Internazionale “Arte e Cultura”, indetto dall’Accademia Internazionale Arte e Cultura a Cava de’ Tirreni (Salerno), è risultata vincitrice del Primo Premio nella Sezione Pittura Figurativa.

da Vallo della Lucania Salerno Italia

Senza titolo - Olio su tela cm 35x50.

Senza titolo - Olio su tela cm 35x50.

Lina Di Lorenzo ha ritratto le due figure non solo con disinvolta e magistrale abilità nel disegno ma anche con acuta sensibilità psicologica, riuscendo a trasmettere lo stato d’animo dei due personaggi ora con la semplice inquadratura laterale e la postura del capo, ora con la focalizzazione sullo sguardo e la leggera tensione della testa… e creando così due vibranti ritratti parlanti. (Franco Bruno Vitolo) 45


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MIRIAM CLAPS, poetessa, ha sedici anni e mezzo e vive in provincia di Salerno. Attualmente frequenta il quarto anno presso l’I.S. “Santa Caterina” di Salerno e studia Inglese, Francese e Spagnolo, con indirizzo Turismo. Si ritiene la solita adolescente che resta in silenzio perché ha il "casino" in testa e lo urla attraverso carta e penna. Una delle sue più grandi aspirazioni, oltre alla scrittura e alla lettura, è il Teatro e tutto ciò che lo riguarda. La sua passione per lo scrivere la condivide su un blog che reputa il suo "diario personale", con l’unica differenza che ci sono cinquecento persone a leggere ciò che scrive.

MIRIAM CLAPS Poetessa

Apatia

da Giffoni Valle Piana Salerno Italia

Mi fa male il petto Sorrisi rovinati Da uno scatto perfetto Lacrime amare Addolciscono il momento Non voglio restare Mi fa paura il sentimento Apatia costante Porta via ogni affetto È soffocante Questo mondo un po’ stretto

Abbracci frantumati

Felicità

Le parole di Miriam incidono solchi profondi. Se la presentazione non ne avesse svelato l’età, non avremmo mai potuto capirlo dal suo scrivere. “Questo mondo un po’ stretto”, come spesso viene definito dai giovani, sembra che lei lo abbia già esplorato in profondità. Nei testi dimostra la maturità tipica di chi guarda il mondo per scoprirlo, lasciando a noi lettori pensieri brevi, ma ricchi di contenuti. (Paola La Valle) 46

“Se proprio vuoi saperlo, la felicità è un illusione”. Disse con tono annoiato mentre la ragazza la guardava impietrita. “La felicità non può durare in eterno, non come fanno credere nelle storie della Disney. Tutti noi abbiamo un pizzico di felicità che viene usato durante la nostra esistenza in vari momenti separati.” Si alzò dalla poltrona di pelle marrone e si diresse verso la libreria di legno per prendere un altro romanzo. “Tu sei felice?” Disse la ragazza dopo qualche minuto di silenzio. “No, non per davvero. Gli esseri umani accomunano spesso la felicità a degli oggetti, ad esempio, un uomo può avere un vuoto nello stomaco, grande quanto un buco nero, ma basta un po’ di denaro per colmare quel vuoto che all’apparenza sembrava pieno. Finito il denaro non gli resta nulla, viene preso dall’angoscia, dalle paranoie, dalla paura. A quel punto si affida ad un altro oggetto oppure ad una persona, di nuovo quell’apparente senso di felicità, di libertà, finché quell’oggetto si rompe o quella persona si stanca. Per essere felici bisogna avere la testa totalmente vuota, se potessimo essere incapaci di pensare, ricordare e porci domande, saremmo felici, cosa che ovviamente per noi è impossibile. Succede tutto quando iniziamo a capirci qualcosa, a capire chi siamo e dove viviamo, cosa è giusto o sbagliato. Siamo vittime di un boia creato dalla nostra mente.”


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GIUSEPPE DI MAURO Pittore da Cava de’ Tirreni Salerno Italia

Giuseppe Di Mauro, pittore, nato a Cava de’ Tirreni, si è laureato in Medicina e Chirurgia e si è poi specializzato in Cardiologia. Impegnato nel sociale, da alcuni anni ha avviato nei reparti di pediatria, insieme ad altri colleghi, la “magicoterapia“, metodo alternativo basato sui giochi di prestigio. A tal proposito sono apparse recentemente recensioni su Repubblica, Il Corriere del Mezzogiorno, Il Mattino, La Città e altri giornali. Hanno parlato dell’iniziativa: RAI 1, RAI 3, Canale 5, Canale 21, Tele Salerno. Oltre che alla professione, si dedica all’arte grafica e pittorica, ha illustrato vari testi di Medicina per l’Università di Napoli, tra i quali la sezione ecocardiografica del libro di Semeiotica Fisica e Strumentale “Il cuore” del Prof. Aldo Iacono, Ordinario di Cardiologia, 1ª Facoltà di Medicina e Chirurgia. È iscritto all’A.M.AR.S. Ha realizzato pitture su ceramica a Benevento. Nel 1999 è risultato vincitore nella Sezione “Grafica” del Premio Internazionale “Città di Cava”, organizzato dal Centro “Iride”. Nel 2008 ha ottenuto a Firenze l’Oscar della Cultura e nel 2010 a Milano il Premio Sant’Ambrogio. Nel dicembre 2015, in occasione dell’Anno Giubilare, ha donato all’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni il Trittico della Misericordia, oggi collocato nella Chiesa del Purgatorio È inserito nel Catalogo dell’Arte Moderna Italiana, edito da Mondadori. Per i suoi meriti artistici, nel 2011, ha ottenuto dal Presidente Giorgio Napolitano il titolo di Cavaliere. La conoscenza dell’anatomia e lo studio della luce lo portano a creare immagini e figure evocative che spiccano nettamente. Come ha osservato Paolo Levi, “il gioco plastico delle luci e delle ombre dona perfetta leggibilità ai contorni di un’immagine più allusiva che descrittiva”. Emilio Bianchi, Direttore di Accademia di Firenze, ne loda “il tratto pulito, netto, il cromatismo delicato, tanto da poterlo inserire di diritto nel numero ristretto dei maestri”.

Estasi d’amore - Olio su tela cm 50x40. Scugnizziello - Carboncino cm 34x54. Dopo aver confermato la sua acclarata abilità nel rappresentare il corpo umano, soprattutto quello femminile nei suoi sognanti e sognati momenti di abbandono e di percezione sensuale, qui Giuseppe Di Mauro si spinge oltre, nel campo classico e problematico della ritrattistica di ragazzini di oggi e di tutti i tempi. E il suo “scugnizziello” aspirante adulto, con l’aria furbetta, pur se inquadrato a mezza figura o forse proprio per questo, emerge plasticamente dal foglio, anche grazie al chiaroscurale gioco del carboncino, e ci giunge magistralmente delizioso. (Giuseppe Di Mauro) 47


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ELEONORA DAVIDE Giornalista da Monteforte Irpino Avellino Italia

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ELEONORA DAVIDE, giornalista, geologa e laureata in discipline storico-musicali, vive in provincia di Avellino; dirige la testata giornalistica on-line WWWITALIA (www.wwwitalia.eu). Si è già interessata di storia locale, scrivendo un libro sulle origini del paese in cui vive per conto dell'Amministrazione comunale di Monteforte Irpino. Ha ricostruito la storia trentennale dell'Associazione musicale in cui ha cantato per diversi anni come corista, dedicandole il volume Trent'anni di polifonia dal cuore. Ha pubblicato articoli e opere scientifiche in ambito geologico e musicale, su riviste di settore. Ama la lettura. È appassionata di Storia. Organizza eventi letterari, promuovendo in particolare gli autori irpini. È impegnata nella diffusione dei libri anche attraverso le recensioni sul suo giornale. Ama le relazioni e crea reti culturali tra le meravigliose persone che incontra nel mondo della cultura dei libri ma anche della Storia e delle storie di tutti i giorni. Ha approfondito in questi anni lo studio della vita medievale ricostruendo uno spaccato di quel mondo nel suo romanzo storico Il Normanno, che sta presentando con successo nel suo territorio, prima di spostarsi oltre i confini dell'Irpinia. Il Normanno è un giallo ambientato nel 1111. Il protagonista è il signore del Castello di Monteforte (AV); tra amore, intrighi, guerra e magia si snoda una trama avvincente che ha come scenario il Medioevo e l’epopea normanna nell’Italia meridionale.


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FAUSTO DI LORENZO Regista da Stio Salerno Italia

FAUSTO DI LORENZO, regista documentarista, (digitalfilm@hotmail.it - telefono 334. 66.40.733), nato a Stio (Salerno), dopo aver trascorso l’infanzia in questo paese, a soli 13 anni si trasferisce al Nord facendo svariati mestieri e nello stesso tempo continuando gli studi a Varese, dove consegue il diploma da ragioniere. All’età di 25 anni si appassiona al video, lavorando presso uno studio di produzioni cinematografiche a Luino nel varesotto. Dopo qualche tempo, torna ad Agropoli, dove segue corsi da regista, scenografia, tecnica di riprese e montaggio, crea uno studio cinematografico, la Digitalfilm, e comincia a realizzare documentari, réportage e spot. Nel maggio 2006 ha realizzato un réportage in Sardegna da Oristano fino all’isola di Sant’Antioco. Nel 2007 ha realizzato un documentario sulla Costiera Amalfitana, vincitore al Festival del Cinema Internazionale di Salerno, e ha anche pubblicato l’articolo sulla rivista economica della Camera di Commercio di Salerno “Il follaro”. Lo stesso successo è arrivato nel 2009 con il documentario Castellabate – una risorsa di tesori e nel 2010 con un documentario per la Comunità Montana del Calore salernitano, Se vive qui… il motivo c’è, uno sul Comune di Castellabate dal titolo Castellabate è… e uno sul Comune di Moio della Civitella. Nel 2011 Di Lorenzo comincia a fare produzione di cortometraggi: la sua prima opera è Cambiare un destino, presentato al Giffoni Film Festival. Nel 2013 produce il réportage I percorsi della lana – da rifiuto speciale a risorsa e nel 2018 il cortometraggio Due anime, con cui partecipa al Festival del Cinema di Salerno.

Alcuni DVD dei lavori realizzati dall’Artista. 49


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PAOLA DE LORENZO Poetessa

PAOLA DE LORENZO RONCA, poetessa e scrittrice, vive ed opera ad Avellino. Arrivata alla poesia nella maturità dopo un lungo percorso interiore, è vincitrice di numerosi premi di poesia, nazionali ed internazionali di alto prestigio, tra cui la “Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano”, il Primo Premio nella sezione “Poesia in lingua” alla 16ª Edizione del Concorso Internazionale “Arte e Cultura” (2012), promosso dall’Accademia Internazionale “Arte e Cultura” Michelangelo Angrisani, in Castel San Giorgio (Salerno, Italia). Ha inoltre pubblicato nel 2009 il suo primo libro di poesie, Petali in ombra (Scuderi editore), e nel 2013 Profumo di terra e di sogni (Scuderi). Sue poesie compaiono in molte raccolte ed antologie, tra cui “La Rassegna dei poeti campani”, “Le strade della poesia” (Delta, ed.). Recentemente è stata inclusa nell’Antologia della Letteratura italiana contemporanea (Helicon edizioni).

da Avellino Italia Migrantes

il tempo del silenzio

Arrivano... in silenzio su vecchi barconi sulla costa scura nel buio più buio ombre lunghe e vaghe che non hanno nome che non hanno patria che vogliono soltanto continuare a vivere trascinano corpi che non hanno volto gocce di mare sulla pelle arsa sui piedi nudi e sanguinanti gocce di dolore tra le ferite del corpo tra le piaghe dell’anima tra idiomi strani frastornati di vento gocce di speranza negli occhi lacunosi di donne e bimbi dalla pelle nera in cerca... solo di disperato amore.

È arrivato, così all'improvviso, il tempo del silenzio, non odo più capriole nel cuore, sussulti nell'anima, bisbigli d'amore. Le mie vesti non sono bagnate di pianto, né le stanze vuote hanno il rumore di passi. Le corse veloci nel vento sui bianchi gabbiani, le danze sul mare argentato di luna e ghirlande di fiori sui chiari capelli e quella gioia nel cuore che gorgogliava felice Dai brandelli dei miei sogni smarriti per strada, ho capito che il tempo di vita è finito, e che presto sarò di nuovo una stella.

Lo sguardo che Paola De Lorenzo Ronca dedica al mondo è lo stesso, attento e profondo, che concede alla parte interiore di sé. In ogni viaggio, che sia quello doloroso di migranti “senza volto”, o quello della vita quando, giunto il tempo della maturità, si zittiscono “le capriole del cuore”, l’autrice dedica il rispetto che solo il silenzio e la riflessione possono concedere. È attraverso il silenzio che si possono ascoltare i pianti senza lacrime e l’immobilità del cuore che non più “gorgoglia felice”. (Paola La Valle) 50


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PASQUALE ESPOSITO, fotografo autodidatta, vive e risiede a Cava de’ Tirreni (Salerno). Laureato in ingegneria meccanica, è appassionato dell’arte fotografica fin da adolescente. Ha Iniziato a fotografare nel 1980 durante i suoi viaggi, ma la prima esposizione risale al 2009, col titolo Un balcone sul Mondo. Le successive sono state: Emozione Inca (aprile 2012 a Cava de’ Tirreni nel 2013 e nel 2015 a Salerno), Mirando Cuba (giugno 2013 a Cava de’ Tirreni e dicembre 2014 a Salerno, poi a Cuba). Ha pubblicato il libro Emozione Inca (Grauseditore) nel 2014. Il suo sito web è www.hermes-art.it

PASQUALE ESPOSITO Fotografo autodidatta da Cava de’ Tirreni Salerno Italia Forma e contenuto si sposano brillantemente in queste due immagini belle e significative. Nella prima, emerge la figura centrale dei tre viandanti che avanzano sotto il sole con un’unica bicicletta, mentre sullo sfondo campeggia il verde di un boschetto. Con loro, poco o nulla, ma guardano avanti, verso il cammino tortuoso della speranza che muove i loro passi. La stessa tortuosità della speranza si nota nel campo nascente intorno alla casetta, circondata da alberelli evidentemente da poco piantati, eppure chiaramente in attesa di rigoglio. Lo sguardo si intenerisce per l’emozione della crescita e per la dolcezza dei riflessi sull’acqua nel timido verde diffuso tutt’intorno.(Franco Bruno Vitolo) 51


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MARIA MANZI, pittrice, nata a Osimo (Ancona) nel 2008, vive a Salerno, frequenta la prima media. Appassionata di arte, nelle sue ore libere si diletta a plasmare ogni forma di materia con grande creatività.

MARIA MANZI Pittrice da Osimo Ancona Italia

I disegni di Maria sono dei racconti semplici. Ciò che vedi è ben spiegato, con il termine adatto come “alberi”, ma allo stesso tempo con concetti come “blu del cielo” o ancora di più con “l’infinità di colori” o “il profumo dei fiori”. Non lo vedi quel colore, non vedi quel profumo, ma lo puoi immaginare, ed è certamente l’emozione più grande che nasce guardando questi semplici tratti, che donano libertà con la generosità unica dei bambini. (Paola La Valle) 52


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MARILENA FANFANI, pittrice, vive e risiede a Castiglione del Lago (Perugia, Italia). È insegnante di Disegno e Storia dell’Arte. Con i suoi dipinti ha partecipato a diversi concorsi e mostre, personali e collettive, in Italia e all’estero, ricevendo consensi e premi prestigiosi. Tra queste, alla galleria Holiday Inn di Strasbourg (Francia). Alcune sue opere sono pubblicate su riviste e cataloghi nazionali e internazionali. Si sono interessati alla sua arte critici qualificati e la stampa nazionale. Alcune sue opere fanno parte di prestigiose collezioni private.

MARILENA FANFANI Pittrice da Castiglione del Lago Perugia Italia

Autunno - Olio su tela cm 70x50.

Con scenari naturali di ricercata semplicità, resi poi più complessi dalle vaghe sfumature delle forme e dalla tendenziale monocromia che avvolge le singole immagini, l’artista riesce a trasmettere l’innocenza quasi primordiale dello sguardo e nello stesso tempo l’interiore tremolio dell’adulto che fatica a mettere a fuoco la realtà nella sua incessante ricerca di un centro di gravità permanente. (Franco Bruno Vitolo)

Ricordo di Colfiorito - Olio su tela cm 70x50. 53


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MYRIAM RUSSO Poetessa da San Marzano sul Sarno Salerno Italia

Quello che non si è scritto di Myriam Russo è la sua giovane età; se a questo aggiungiamo la pubblicazione in vernacolo, bisogna apprezzare maggiormente le qualità dell’autrice, che dimostra profonda maturità, determinazione e indubbie qualità che di certo saprà portare con sé nel viaggio che ha già intrapreso alla conquista del mondo. Chi, poco più che ventenne, ha capito che per far crescere l’albero si devono tagliare i rami secchi, è certamente avanti nel cammino. (Paola La Valle) 54

MYRIAM RUSSO, poetessa e scrittrice, nata a Nocera Inferiore (Salerno, Italia), è laureata in Lingue e Letterature europee e americane (inglese e spagnolo) presso l'Università degli Studi di Napoli "l'Orientale"; si è poi specializzata in Linguistica cognitiva moderna e straniera presso l'Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Vincitrice del secondo posto (Sezione Narrativa) alla XXII Edizione del Premio Internazionale “Arte e Cultura ”, ha poi collaborato con la casa editrice "Gradiva Publications", New York (USA), nella traduzione in lingua inglese del libro di poesie Requiem for gina’s death and other poems. È stata inserita nell'antologia letteraria del "Premio Cet Scuola Autori di Mogol". Collabora come traduttrice della lingua inglese all’Annuario Parole, Segni e Colore di Arte e Letteratura Contemporanea con l’Accademia Internazionale Arte e Cultura Michelangelo Angrisani, dove attualmente è iscritta alla sezione Letteratura. Na lacrema Quanno veco ‘a luce’ d’ ‘o munno songo sempe tiempe strane. A vvote nu sorrìso me fa ‘o benvenuto e m’ accumpagna ‘ncopp’ ‘a faccia decenneme cu ‘a pazzia: “Fratèllo, chesta vota ce l’avimmo fatta”. ‘E mmane sbatteno dint’ a na danza senza fine e strizzànno ll’uocchie m’ abbrazzano cu meraviglia: “Propeto a te stevemo aspettanno, muovete a te fa’ vedé ca ogge è nu juorno ‘e festa e si manche tu nun ce sta senso. Ati vvote songo mumente assaje amare, triste, sulitarie… Songhe mumente ‘e malincunia ca nisciuno te po’ cunzulà, sulo je te pozzo aiuta’ pecché saccio tutta ‘a verità. Cu silenzio scengo ‘ncopp’ ‘a scócca e te bagno chella faccia ‘e sentimiento pe te fa’ sentì nu poco cchiu liggera; scengo ncoppa ‘o core, t’ abbraccio e te dico cu profondità: “Nun te preoccupà ca pure chesta vota terraje ‘o curaggio e te rialzà”. ‘A vita, pe comme ‘a veco je, assumiglia a n’ arbero cu ‘e rame tagliate: si nun ammuzze ‘o llegno marcio ‘a pianta nun po’ crescere alta e bella, ma rimane corta, ‘ncavata e sterile. Ma pe fa’ carè chelli ffoglie songo necessario je, na lacrema ‘e dulore e gioia.


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MARIA TERESA KINDJARSKY Poetessa Pittrice da Cava de’ Tirreni Salerno Italia

MARIA TERESA KINDJARSKY, poetessa e pittrice, è nata a Chester (GB) il 14 marzo 1954. Trasferitasi in Italia, si diploma al Liceo Artistico di Salerno laureandosi poi in Lingue e Letterature Straniere Moderne. Poetessa, pittrice, autrice di racconti brevi, è sempre alla ricerca di nuove forme d’arte mediante l’impiego di materiali diversi (pittosculture). Tra le sue pubblicazioni: Sono giorni di pioggia. Ed. Mitilia; Dedicato. Ed. Spring – Caserta. Insieme con gli altri componenti dell’Associazione VersoCava ha pubblicato nel 2005 la raccolta letteraria Famiglia cara, famiglia amara (Terra del Sole), Ha scritto per l’artista Adolfo Corinaldesi la poesia L’Albatro ed un commento poetico alle sue opere, inseriti nel catalogo da lui presentato al Museo Internazionale di San Francisco (California) in occasione di una mostra di suoi dipinti e maioliche. Ha partecipato a tantissime mostre di pittura in locali prestigiosi nazionali, riscuotendo plausi e successi di critica e pubblico. Dal 2003 è Direttrice Artistica del Ristonight Solluan (Cava de Tirreni). Suo l’allestimento artistico, sua la scultura che troneggia al centro della sala: un albero il cui intreccio di rami riporta alla mente un emozionante abbraccio universale. È socia fondatrice dell’Associazione Culturale “VersoCava” ed ex-socia dell’Associazione Culturale “Centro Artisti Salernitani”.

Ispirazione in rosso - Tecnica mista multimaterico.

Il titolo, che fa evidente riferimento all’ispirazione artistica che nasce dal complicato fondo dell’anima, è poeticamente illuminato da un colore come il rosso che è il segno stesso dell’energia vitale e della passione esistenziale ed emozionale. La complessità da cui nasce l’opera artistica è semplificata dall’equilibrato squilibrio del groviglio materico che esplode nell’opera, dove il magma sottostante si ricompone in pezzi ben distinti, sia pure quasi informi, mentre le placche controllano il magma stesso e nello stesso tempo con la loro superficie liscia rassicurano che il caos non esploderà. Eppure le leggere striature che si stagliano sulla superficie lasciano intendere che il ribollire interno è ancora in fermento. È una scossa elettrica generalizzata e sottesa… e l’opera d’arte è il suo interruttore… (Franco Bruno Vitolo) 55


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OCCHIPINTI EMANUELE Poeta da Cava de’ Tirreni Salerno Italia

Emanuele Occhipinti, poeta, saggista, critico letterario, nato a Ragusa nel 1934, è cavese di adozione, essendosi trasferito a Cava de’ Tirreni per la sua attività di insegnante di materie letterarie, fin dal 1973. Oltre a numerosi articoli di collaborazione con numerose riviste del settore, a guide turistico-geografiche, ad opuscoli con drammatizzazioni per le scuole, tra le sue pubblicazioni spiccano le monografie Ungaretti (1997), Lettura di “Prete Salvatico” - studio critico del romanzo di Pasquale Maffeo – (1991), le raccolte poetiche Come un filo d’erba (1982), Creature (1988), Fili invisibili (1992), Ci sono tempi (2008), il poemetto Enandro e Callidia, Diaframma di un amore (1992). È da anni attivo componente dell’Associazione Culturale Verso Cava. Ha ottenuto numerosissimi primi premi e riconoscimenti, tra cui segnaliamo le vittorie nei concorsi Club delle Mignonettes (Roma – 1981), Primavera strianese (Striano – Napoli- 1983), Boscoreale (Na),1984, Natale agropolese (Agropoli – Salerno – 1984), Renato Grassi (Solofra – Salerno – 1986), Oggi futuro (Reggio Calabria – 1988), L’artigiano poeta (Caltanissetta – 1996), Monte Faliesi (Contrada – Avellino – 1988).

Preghiera

E il santo dov’è?

Amore, che volgi a disegni eterni boati primordiali donde vacilla e si scuote l’universo, che regoli i moti degli atomi in tutte le stelle, che accendi ad una ad una le fiamme della vita, che unifichi e armonizzi il fango e l’intelletto, non chiedo miracoli e soccorsi lungo i sentieri scanditi dai passi, perché soltanto nostri sono gli orditi che si intessono dentro le oasi sparse nel creato, ma imploro che possa nuotare nell’urna piena della tua Essenza e prego che all’ultimo tuffo tu possa accogliermi per sempre con Amore.

La banda che passa la banda che suona sul palco. Balletto rock orchestrina del liscio cantanti folk. Palloncini colorati giostre e cavalli a dondolo. Trippa alla salsa piccante bianchetto e rosato cotiche di porco al limone noccioline americane zucchero filato. Estrazioni a premi bandiere bianche bandiere nere bandiere rosse gigli e garofani tulipani. Tripudio di popolo festa per tutte le età. E il Santo dov'è?

I versi del professore Emanuele Occhipinti sono “piccole dosi” straripanti di saggezza. Che siano composizioni lunghe o brevi, sempre sa catturare il lettore con la facilità di esempi di vita semplici, quotidiani, ai quali aggiunge piccoli, ma profondi passaggi di riflessione. È la riflessione che si può concedere l’uomo che ha vissuto con sguardo attento, che ha saputo cogliere l’insegnamento del passato e a sua volta ha lasciato meravigliosi scritti per il futuro. (Paola La Valle) 56


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PAOLA LA VALLE Giornalista Scrittrice da Cava de’ Tirreni Salerno Italia

PAOLA LA VALLE, giornalista, scrittrice, saggista, nata a Cava de’ Tirreni nel 1966, impiegata in varie attività lavorative per necessità, ma legata per amore alla lettura e alla scrittura fin da piccola, ha prodotto dal 2015 al 2018, per conto della rivista multimediale Vivimedia, una serie di brillanti resoconti giornalistici, di ampio respiro emozionale, sugli eventi culturali della Città e dei dintorni. Sulla scia, la sua prima pubblicazione, Diario di un Re e di cento rose (Area blu, 2016), la cronaca poetico-giornalistica dell’allestimento di due spettacoli teatrali di Antonello De Rosa .Dal 2012 si è fatta notare grazie ad un blog personale sul web, Una vita a foglietti, in cui ha aperto dei ponti profondi verso la sua anima e con le anime dei lettori. Proprio dal blog nasce il libro Una donna a foglietti (Il pendolo di Foucault edizioni, 2019), una selezione dei post che riguardano la sua dimensione di mamma e di moglie, integrati da un angolino con riflessioni generali sulla vita e sulla morte, sul dolore e sulla gioia.

BRICIOLE Ieri pomeriggio notavo con maggiore attenzione i tanti uccellini che passeggiano sul mio terrazzo. Arrivano a due o tre, forse sono sempre gli stessi, affezionati, ma non li so riconoscere. Sono delicati, teneri, indifesi. Scappano anche se sposti solo la tenda dal vetro. Vorrei dirgli che non intendo fargli del male, ma le parole non servono. Non conosco il loro linguaggio, loro non capiscono le mie parole. Ma tra di noi un legame c’è. Non l’ho fatto con consapevolezza, ma quando tolgo le briciole dal mio tavolo e le lascio a loro, io gli permetto di mangiare. Scoperta dell’acqua calda? Forse, ma sono azioni che mi fanno riflettere. Quante volte riusciamo a pensare che ciò che per noi conta poco e niente per qualcuno significa sopravvivenza? È talmente scontato che forse la risposta è MAI. Se lo pensassimo davvero, con consapevolezza, allora non avremmo l’atteggiamento da furbi, non proveremmo sempre a tirare acqua solo al nostro mulino, non calpesteremmo chi ci sta intorno per il semplice piacere di fare un passo in più che a noi non serve, ma che ad altri toglie aria. Non c’è bisogno di tantissime cose. Il troppo rovina… Ma noi, se ci guardassimo indietro, ritroveremmo le nostre origini di briciole, ci ricorderemmo che, se uccellini vivono delle nostre di briciole, noi stessi possiamo accontentarci di poco, del giusto… (da Una donna a foglietti)

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PASQUALINA PETRARCA Poetessa da Pozzuoli Napoli Italia

Sarà il retaggio scientifico matematico a rendere così essenziale la poesia di Pasqualina Petrarca, ma la forma concisa nulla toglie alla chiara attenzione verso la realtà, che va accettata anche nel tempo che passa, nella bellezza che sfiorisce, ma “senza maschera”. E con l’aggiunta del ringraziamento verso quella Lunetta, così rischiaratrice, così presente, così affidabile, perché assolutamente “vera”. (Paola La Valle) 58

PASQUALINA PETRARCA, poetessa, nasce a Pozzuoli, comune situato nel golfo omonimo, vicino Napoli; nella zona denominata Campi Flegrei. Ha seguito studi scientifici e si è laureata in Matematica all’Università Federico II di Napoli. Felicemente sposata, con due bellissime figliole, ha insegnato prima nella scuola superiore e poi nella scuola media, ove ha dato il meglio di sé nella ricerca scientifica e nella metodologia didattica. Ha affrontato con passione la progettualità scolastica rivolta ai suoi scolari, dando cosi il suo contributo per l’avvio alle varie forme di educazione in tutti gli ambiti disciplinari, da quella socio-sanitaria e alimentare a quella stradale ed ambientale. Scrive poesie e considerazioni personali e si dedica alla promozione di testi teatrali; scrive su richiesta notizie e racconta eventi di cronaca culturale per alcune testate giornalistiche campane. L’ultimo suo scritto è dedicato al drammaturgo italo-americano Mario Fratti, col titolo L'altra faccia del teatro. Sono in preparazione libri dedicati alle donne della sua terra. Durante la sua carriera ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui L'Ulisse d'oro, conferitole dall'Associazione Magna Grecia di Latina, per la realizzazione di un progetto turistico giovanile, Le mini guide turistiche dei Campi Flegrei, opera che ha aperto orizzonti nuovi, soprattutto nell'ambito scuola-territorio, e attualmente è tenuta in considerazione dal Ministero del Turismo e della Cultura.

Bellezza va

Amica mia lunetta

Non abito non maschera non parrucca occhi belli porta del cuore porta dell’amore baci desiderati giorni perduti a cercarne ancora un dì il ricordo il desiderio delle cose andate turbinio di sensazioni mai provate.

Sei finalmente tornata da me, amica luna, a rischiarare il mio golfo, ad illuminare tutto intorno; mi sento più sicura, felice di poterti guardare sul mio cammino. Anche se sei ancora a metà ti vedo stasera nella tua veste più bella, bella come non mai che troneggi su Baia, Ischia e Procida. Ciao, sorellina dolce ed affettuosa, oggi ti dedico dei miei versetti senza tempo, versetti sinceri, ad un’amica sincera, vera perché non ti pianta mai in asso. Grazie, amica mia lunetta.


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CARMINE MACCAFERRI Pittore da Camposano Napoli Italia

CARMINE MACCAFERRI, pittore, è nato e vive a Camposano (NA). La passione per la pittura è sempre stata radicata in lui, così come la consapevolezza di esserne legato a vita è balzata fuori da subito, sin da ragazzino. Non ancora adolescente, dipingeva olio su tela mentre frequentava la scuola media del suo paese. Anche i suoi familiari, saggi o meno che fossero, si erano resi conto di un talento che per lui era un gioco naturale. Suo nonno Sebastiano, quando prese la licenza della terza media, gli regalò una valigetta, che attualmente ancora conserva, completa di colori ad olio. Negli anni che seguirono la sfilza di pittori, le cui opere cominciava a studiare da un punto di vista artistico, lo catapultava sempre più in un mondo affascinante, in tecniche superlative, tanto che fu rapito in particolare dal pittore Ligabue, fino a intensificare la sua passione per la pittura naif. Il 7 dicembre 1994 nella sede della Pro Loco di Camposano presentò infatti una sua personale sull’Arte naif. Alla base del suo tirocinio non vi sono accademie né pedanteschi manuali di didattica artistica, ma semplicemente sensibilità, intelligenza e paziente lavoro di ricerca: tutti ingredienti indispensabili alla maturazione di qualsiasi talento. Solo quando è stato prossimo alla pensione, ha potuto avviare un percorso di studio sul mondo del disegno e della pittura. Dopo aver sperimentato varie tecniche pittoriche, ha consolidato il suo interesse per l’olio su tela e per i pennarelli indelebili neri. Pur spaziando sulle figure in genere, sul naif, suo primo amore, si è dedicato per un periodo alla pittura paesaggistica ed alla ritrattistica, con figure sia dal vero che ricostruite idealmente. Ha partecipato a concorsi nazionali e internazionali, riscuotendo plausi di critica e di pubblico. Le opere sono state pubblicate in diverse riviste artistiche: Artisticamente (Gennaio 2019), ArtNo, (Marzo 2019), Parole, segni e colore – Annuario di Arte e Letteratura Contemporanea (2019 e 2020). Alcune sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private anche di alto prestigio.

Nudo in sedia - Olio su cartoncino telato.

Nudo - Olio su compensato cm 50x40.

Il rosso fuoco, che fa da sfondo ai corpi soffusi quasi di trasparenza per la pervasione di una luce leggera, è la radice passionale ed energetica dello stato d’animo delle due donne,che si abbandonano senza remore, soprattutto quella distesa, alla fantasia d’amore e si godono la nudità del loro corpo in un fluviale cammino verso il piacere che li attende e che, almeno nella fantasia, stanno donando. Un piacere che si estende anche all’emozione lirica emergente da due pitture calde di vitale sensualità. (Franco Bruno Vitolo) 59


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FEDERICA GRILLI Pittrice da Terontola Arezzo Italia

FEDERICA GRILLI, pittrice, è nata a Cortona il 6 Marzo 1978. Figlia d’arte, si è fatta apprezzare in più occasioni per la sua vivace eleganza tecnica (G. Zampagni). Diplomata all’Istituto d’Arte, si è cimentata con i canoni dell’arte pittorica, con i sistemi collaudati dalla secolare esperienza artistica. E bene ha fatto a lavorare al chiaroscuro, alla luce, al volume, alla forma: linguaggio sublime e indispensabile su cui costruire la propria personalità artistica (N.Caldarone). Così si descrive l’artista: “La cura rivolta ad ogni particolare è sicuramente sempre stata una costante del mio modo di disegnare, a cominciare dalla scuola d’arte. La passione per i colori è presente sia nei primi quadri che in quelli eseguiti autonomamente dalla scuola, forse in questi ultimi ancora di più in quanto maggiormente legati alla voglia di sperimentare soggetti, tecniche e temi. Volti, animali, figure femminili, oggetti, paesaggi, motivi decorativi, realizzati a matita, pennarello, tempera e soprattutto acrilico. I soggetti cambiano, tranne quello della rosa che è particolarmente ricorrente, ma rimangono costanti le figure che emergono da un fondo nero, e la potenza del rosso. Van Gogh esprimeva le passioni umane attraverso il rosso e il verde. Per me è facendo emergere le figure dal nero che la luce esprime tutte le sue possibilità, e il nero non necessariamente deve essere visto come elemento negativo. In buona parte delle mie opere il nero è tempestato di minuscoli brillantini, che si possono notare solo se si assume un determinato punto di vista, solo se si vogliono vedere”. Ha partecipato a varie esposizioni personali e collettive a Cortona, Castiglion Fiorentino, Arezzo. Recentemente ha ricevuto il secondo premio per la pittura figurativa a Cava de’ Tirreni con due generi diversi, un paesaggio ed una natura morta.

Marylin Olio su tela cm 40x50. 60

Medusa Olio su tela cm 50x40.


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FEDERICA GRILLI Pittrice da Terontola Arezzo Italia

Pittura originale, inquietante, coinvolgente, quella di Federica Grilli. Le figure bucano la tela, i colori e le forme balzano agli occhi, il linguaggio complessivo si sposa col contenuto e col messaggio. La Medusa, terribile mostro mitologico che simboleggia le insidie dell’anima e dell’attrazione femminile, qui diventa la bellezza che sfida lo spettatore in uno scontro che vuole l’incontro, con la fiducia del fascino ma anche con la provocazione della personalità e dell’autonomia. La stupenda Marylin Monroe, invidiata dal mondo per la sua straordinaria bellezza, è qui ingabbiata da quello stesso mondo che grida di amarla mentre la vuole solo usare. Le belle gambe che contemplano il lago sono il sostegno di un corpo affascinante ma anche di un’anima incantata davanti a tanto dolce bellezza della natura… e la rosa che danza dal libro è il trionfo dell’intelligenza che genera la bellezza, pur con tutte le sue spine, colorandola col rosso delle emozioni e col verde della speranza. Così come tutta la pittura della Grilli colora lo sguardo rinnovandole la vitalità.(Franco Bruno Vitolo)

Il libro e la rosa - Acrilico cm 50x40.

Lago di Bled - Acrilico cm 50x40. 61


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SERGIO GRILLI, pittore, ha partecipato a diverse mostre personali e collettive, con apprezzamenti della critica e gradimento del pubblico. Tra i critici più famosi che si sono interessati alla sua arte: Leo Pipparelli, Nicola Caldarone, Carlo Bagni, Lorenzo Righi, Sandra Lucarelli, William Raimondi, Lena Filippetti, Dino Marasà, Paolo Levi. Nel 2018 ha ricevuto il premio internazionale Leonardo Da Vinci a Firenze, nel 2019 si è classificato secondo al Concorso Internazionale Arte e Cultura a Cava de’ Tirreni (SA). Tra i premi più importanti ha ottenuto: la vittoria nella Sezione “natura morta” all’Accademia del Fiorino di Prato nel 2000,quello del Comune di Salsomaggiore Terme, il premio della Critica 2001 al Centro Arte Bologna, il Calice d’oro 2007 alla Galleria Centro Storico di Firenze, il secondo premio della Stampa di Napoli, la medaglia d’argento a Roses (Spagna), il Premio Biennale di Venezia 1995, quattro volte il premio Valdichiana. Le sue opere sono custodite in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

SERGIO GRILLI Pittore da Terontola Arezzo Italia

Nelle nature morte di Sergio Grilli si ammira la capacità di rappresentare la figura nella sua nettezza attraverso sia la linea ben curata sia soprattutto l’evidenza di colori e tonalità cromatiche che solo relativamente riflettono i colori originali degli oggetti: le loro sfumature sono volutamente forzate, non per effetto speciale ma per comunicare la sintesi tra il colore naturale e quello dell’anima che contempla. L’insieme offre alla fine l’effetto di una composizione razionale nell’apparenza, ma scomponibile nella sostanza, come l’essere umano di fronte ai dilemmi dell’esistenza. (Franco Bruno Vitolo) 62

Natura morta - Olio su tela cm 50x40.

Natura morta - Olio su tela cm 50x40.


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SERGIO GRILLI Pittore da Terontola Arezzo Italia

Sergio Grilli presenta eleganti nature morte, dove gli elementi vengono posti seguendo canoni simmetrici, in un’architettura compositiva sorretta da grande equilibrio e coinvolgente liricità. Grilli lavora con precisione e cura del dettaglio, mostrando una solida abilità tecnica espressa nella capacità di riprodurre gli elementi con un realismo corposo e tattile. Sono frutti che appaiono pronti per essere carezzati nella concretezza della loro sostanza, su cui il ruolo importante è giocato dalla luce, che illumina la composizione in un alternarsi di situazioni chiaroscurali, creando una palpabile definizione di volumi. Queste opere attraggono l’osservatore in una atmosfera sospesa e silenziosa, dove la meticolosa cura del dettaglio determina una piacevole e coinvolgente fruizione dell’ordito pittorico; ma soprattutto evocano la quieta intimità di un vissuto rasserenante e privo di lacerazione. (Paolo Levi)

Castello di Montecchio - Vinarello cm 40x30.

Abbazia di Farneta (Cortona) - Vinarello cm 30x40. 63


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SERGIO GRILLI Pittore da Terontola Arezzo Italia

Tetti di Cortona - Vinarello cm 30x40.

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SERGIO GRILLI Pittore da Terontola Arezzo Italia

Una figurazione che seduce, quella di Sergio Grilli. Una figurazione che non ha nulla da invidiare a quella dei grandi Maestri dell’800. La sua ricerca spazia tra una memoria che chiede di essere riportata alla luce e il non detto che trova nella dimenticanza la sua migliore rappresentazione. La tela da perfetta tabula rasa si trasforma in un nuovo mondo. Un Mondo fatto di sensazioni tacite e sussurri dell’anima. I suoi soggetti raccontano una storia. Non sono figure statiche, ma hanno nella “dinamicità cosmica” la loro componente di base. Una dinamicità che viene resa dalle linee morbide e da una cromia estremamente ricercata. Sergio Grilli è senza ombra di dubbio colui che grazie alla sua armonia segnica e sinfonia cromatica riesce più di ogni altro a comunicare sensazioni ed emozioni vere. L’astante che osserva le sue opere ne rimane profondamente affascinato. (Salvatore Russo)

L’attesa - Olio su tela cm 50x40.

Composizione floreale - Olio su tela. 65


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BIAGIO NAPOLANO Musicista

BIAGIO NAPOLANO, musicista, nato a Napoli, vive a Cava de’ Tirreni (Salerno, Italia). È musicista poliedrico, letterato, esperto informatico, organizzatore di importanti eventi musicali, presidente di una associazione culturale che promuove borse di studio per studenti meritevoli in Italia e all’estero. Ha partecipato a diversi concorsi letterari ed ha pubblicato articoli su varie riviste. Organista, e direttore di coro in diverse importanti chiese di Napoli, ha promosso e curato il restauro conservativo di organi antichi. È membro di diverse commissioni musicali e presepiali. Con i giovani del Conservatorio di Napoli ha portato la lirica in diverse scuole di Napoli. Si è esibito come tenore in diversi corali partecipando ad importanti concerti, anche quelli del Club Alpino Italiano (CAI). Per molti anni è stato responsabile delle attività dei giovani in diverse associazioni cattoliche. Ha partecipato a diversi concorsi europei come compositore e in programma televisivi.

da Cava de’ Tirreni Salerno Italia

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GIUSEPPE ROMANO Poeta da Malcesine Verona Italia

La forza delle radici e i viaggi che la vita impone. I sogni da realizzare per arrivare alla meta e quella meta che si avvicina per mettervi fine. Sembra un’esposizione di contraddizioni, ma non è così: Giuseppe Romano sembra piuttosto uno scrigno. La forza che sprigiona la vita vissuta può generare il genere di poesia che l’autore ci regala in forma breve, ma ricca di spunti e riflessioni che durano ben oltre la lettura. (Paola La Valle) 68

GIUSEPPE ROMANO, poeta, è nato 15 luglio 1946 a Palermo, dove è vissuto fino a qualche tempo fa. Conseguito il diploma di geometra nel 1965, vinto un concorso nella Pubblica Amministrazione, viene destinato a Milano, dove risiede per cinque anni. Tornato a Palermo, si dedica, oltre che al lavoro professionale, alla famiglia, scoprendo, nel contempo, la passione per la poesia e per il teatro. Attualmente vive a Malcesine, ridente paese turistico posto sulla riviera nord-est del lago di Garda.Ha conseguito prestigiosi riconoscimenti in vari concorsi letterari, è inserito in diverse antologie nazionali ed ha recitato in alcuni spettacoli teatrali sotto la direzione di Accursio Di Leo ed Enzo Pipi. Ha pubblicato tre volumi di poesie: Intorno al cerchio (Prefazione di Nicola Romano) - 1994 - Stampa Priulla (Palermo); Aritmie (Prefazione di Marco Scalabrino) – 2000; Federic “Ali dada” (Prefazione di Vittorio Dapretto; Postfazione di Laura Zanella) - Editrice Temi - Trento, 2012. Ovattato

‘U maistru

Ovattato il rumore del treno divora rotaie, dilatando distanze. Attimo dopo attimo. vivo il tempo. Mete si allontanano. mete si avvicinano. Il corpo muove arti, con la mente che spazia dissociandosi dall’attuale. Si allontana la meta, raggiungo la meta. Fluttuo, disincantato e ibernato, in una capsula danzante tra binari d’acciaio e giungle di cemento.

Ci ha lasciati, a 93 anni, Andrea Camilleri, drammaturgo, commediografo, scrittore, creatore della figura di quel Montalbano che gli ha dato notorietà in tutto il mondo, ma, soprattutto, figlio di quella Sicilia che a tante eccellenze ha dato i natali. Questa poesia è un omaggio ad un artista che ha dato lustro, con le sue opere, alla sua terra. ‘Nni lassò, ca so Vigata e Montalbano. ‘U maistru, ca facia viviri a Sicilia bedda, iu a truvari nautru munnu pi cuntarici chi so paroli l’ansia, l’amuri, lu struggimentu pi dda terra ca l’avia misu o munnu. Nautru granni ca partiu pi fari cumpagnia a Pirandello, Quasimodo e tanti artisti c’hannu fattu da Trinacria na terra d’arti, di suli e di ‘nnamuramenti.


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GENNARO PASCALE Pittore da Mercato San Severino Salerno Italia

Gennaro Pascale, pittore, è nato nel 1954 a Mercato San Severino (SA). Si è formato alla Badia di Cava de’ Tirreni (SA) presso la scuola benedettina. Compiendo gli studi classici, è stato allievo di Don Raffaele Stramondo, pittore benedettino di capacità e valore internazionale. Partecipando a mostre personali e collettive, gli sono stati riconosciuti meriti e riconoscimenti per la sua capacità di far rivivere il mondo classico, o come era oppure anche con artistiche trasfigurazioni. È senatore dell’ Accademia Internazionale Arte e Cultura e componente dell’Accademia Greci Marino di Novara. Ha ricevuto premi e apprezzamenti per meriti artistici. Una sua opera fa parte del Museo di Arte della Città di Tulcea (Romania). Numerosi sono stati i riconoscimenti ricevuti, grazie ad un messaggio pittorico piacevole con “interessanti orientamenti del gusto del nostro tempo”; messaggio capace di suscitare emozioni, cariche di profonde vibrazioni dell’animo. È presente nell’Annuario Nazionale dei Pittori Contemporanei Italiani. Il mercato artistico considera tale autore in ascesa di valutazione economica per l’interesse della tecnica e per i soggetti e materiali utilizzati.

In primo piano, una ciotola vuota ed un uomo dallo sguardo interrogativo e dolente; alle spalle, delle assi di legno che potrebbero essere una scala o anche una croce. Ne deriva un’immagine dolce ed enigmatica, in cui il realismo dell’insieme fa quasi da contraltare al verde acceso del vestito. L’impatto è intrigante anche per la sospensione che genera: rappresentazione dell’uomo semplice e laborioso che sa affrontare le cose alla radice oppure lo smarrimento dell’uomo forte che comincia a percepire la sua precarietà? Forse, però, non è importante la risposta, perché il quadro riesce a dire anche non dicendo… (Franco Bruno Vitolo) 69


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LUCIA RUOCCO, fotografa e poetessa, è nata il 6 luglio 1968 ad Amalfi. Dopo aver vissuto alcuni anni nella sua città natale, ha trascorso l’età adolescenziale a Minori e attualmente risiede ad Atrani. Insegna nella Scuola Primaria di Amalfi dall’età di 21 anni. Si accendono in lei sempre nuove passioni e, dopo quella della musica, dei fiori e delle piante, della cucina, di viaggiare, della fotografia, della tecnologia, ecco una nuova Lucia, in veste poetica! È un’amante dei paesaggi nella ciclicità delle stagioni e le piace soffermarsi ad ammirare tutte le bellezze della natura, anche quella di un semplice fiore spontaneo che potrebbe incontrare sul suo percorso. Ha conseguito, per le sue composizioni poetiche, diplomi di merito e riconoscimenti, anche al di fuori della propria regione e spesso le sue opere vengono selezionate per essere pubblicate in prestigiose antologie.

LUCIA RUOCCO Fotografa Poetessa da Atrani Salerno Italia Se la poesia è una delle ultime arrivate nella carriera di Lucia Ruocco, non si coglie l’inesperienza. La capacità di saper ammirare la bellezza del mondo che ci circonda, non è necessariamente seguita dalla stessa capacità di catturarla dentro concetti scritti; cosa che all’autrice invece riesce benissimo, perché anche noi riusciamo a vederlo, quel mare “surreale” che fa esplodere la sua bellezza in ogni sua espressione. Così come riusciamo a comprendere il valore del tempo che spesso, per inseguire futili cose, sprechiamo. E che dire dei sogni, dell’amore, quello vissuto, quello agognato, in breve tutto quello che dà sapore alla vita? (Paola La Valle) 70

Ode al mare Imprevedibile ma sempre spettacolare, acqua cristallina, azzurra con varie sfumature. Incantevole e sempre invitante, osannato ma a volte contaminato. Spiagge assolate e brezza di mare, profumo di salsedine e di crema solare. La dolcezza della sera porta quiete alla frenesia del giorno e lo sciabordio dell’acqua, quando il chiasso si calma, ti rilassa e ti culla come se fossi un bambino. Spettacoli sublimi sul mare… colori incendiari dell’alba e del tramonto, scorci surreali… sembrano dipinti. È una tavolozza di colori, t’incanta a prima vista. Romantico… anche quando è in tempesta. Mare, sotto il sole o sotto la luna e un cielo di tremule stelle, sei sempre un’emozione! Il tempo È la cosa più bella che abbiamo, facciamone tesoro. Una delle poche cose davvero preziose della vita. Il tempo è d’oro. Chi soffre può comprendere il vero valore del tempo. Nessuno meglio di loro. Il tempo trascorso in famiglia non ha eguali. L'orologio scandisce le ore del tempo che passa...

inesorabilmente. Ho deciso di volermi bene e dedicarmi del tempo. Tempo per leggere e per scrivere. La vita è un attimo che scorre via. Sempre ti penserò I miei sogni … Le promesse fatte e non mantenute. Le cose non vanno mai come vorremmo. Il tuo timbro di voce, profonda, calda, squillante, a volte austera. La tua allegria contagiosa. Le lunghe attese di una telefonata o di una sorpresa inaspettata. Ti vedo ovunque, come una visione, tra la gente, nei paesaggi, con una svista in un’auto che passa. Mi manca la tua presenza, la tua comprensione, il tuo romanticismo, mi mancano i tuoi insegnamenti, i tuoi consigli, i saluti più accorati, i tuoi scherzi, le tue passioni, che sono un po’ anche le mie. Sempre ti penserò… imperscrutabile, indomabile, invincibile cuore… che mai s’arrende all’amore!


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LUCIA RUOCCO Fotografa Poetessa da Atrani Salerno Italia

Cartolina di Amalfi - Foto a colori.

Inquadrando il panorama di Amalfi in campo lungo, con il mare che occupa nella parte bassa ben più della metà dell’immagine, l’artista ha compiuto una scelta ben precisa: collocare in posizione focale proprio la sinuosa concavità delle linee architettoniche, che creano un delizioso sposalizio con quelle della collina, e nello stesso tempo evidenziare che quella “poesia in bianco” sullo sfondo è figlia e madre del mare da cui nasce e di cui è stata regina nella storia. E alla fine la “cartolina” ottiene il suo effetto: vedere Amalfi da lontano e avere una gran voglia di visitarla da vicino… (Franco Bruno Vitolo) 71


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ANNAMARIA SANTORIELLO Poetessa Scrittrice da Cava de’ Tirreni Salerno Italia Con versi coinvolgenti e frementi di materno smarrimento, in un lirico intreccio tra il silenzio divino della preghiera e l’urlo terreno di un dolore che svanga l’animo e lascia la scia di un mordente smarrimento, la poetessa apre il cuore ad un lacerante colloquio con se stessa, con Dio e con la vita, confidando nella carezza divina per l’anima amata e aggrappandosi alla consolazione di quell’abbraccio che potrà donare al Figlio suo solo con l’amore del ricordo la carezza della poesia, in un alternarsi di lacrime trattenute, versate, deterse, che commuove il lettore e sublima il dolore. (Franco Bruno Vitolo) Motivazione del Premio ricevuto al Concorso Sant’Alfonso – 2019 72

ANNAMARIA SANTORIELLO, poetessa e scrittrice, nata a Cava de’ Tirreni (Salerno), ex docente, pianista d‘intensa attività didattica, ha debuttato con Il Segreto di Nonna Ninna (Europa Edizioni, 2017) appassionante romanzo illustrato in versi, ritmicamente e musicalmente assonanti, ambientato nel secondo dopoguerra e impreziosito da una nota di Andrea G. Pinketts, punta di diamante della letteratura italiana, recentemente scomparso. In seguito, la Santoriello si è dedicata alla scrittura di singole poesie e brevi racconti e ha subito ottenuto significativi riconoscimenti e piazzamenti sul podio in concorsi non solo nazionali ma anche Internazionali. Primo premio ai concorsi: “La Libellula”, 2018 - sezione Poesia; “Raccontami il Natale”- sezione Narrativa. Secondo premio ai concorsi “Arte e cultura 2019” sezione Poesia e sezione Narrativa (2018-019). Terzo premio ai concorsi: “Maria SS. Dell’Olmo” - sezione Poesia e sezione Prosa; Concorso Internazionale “La Piazzetta - 2019”- sezione Narrativa; “Domus Artis Mater 2019”. Premio Speciale con Targa al Concorso di Letteratura religiosa S. Alfonso 2019. Diploma di merito al quinto concorso CET, con poesia in Antologia al “Premio Cet, Scuola autori di Mogol” (Aletti Editore). Menzione d’Onore al 22° premio letterario internazionale Trofeo Penna d’Autore con pubblicazione della poesia premiata in antologia con la seconda cantica della Divina Commedia, il Purgatorio. Menzione di Merito al premio Internazionale “L’Iride” XXXVI edizione 2019. Inserimento nell’Annuario dell’Accademia internazionale “Arte e Cultura” negli anni 2019- 2020. Diploma d’Onore al 23° premio letterario internazionale Trofeo Penna D’autore con Menzione d’Onore e pubblicazione della poesia nell’antologia con la terza Cantica della Divina Commedia, II Paradiso. Sia nel romanzo che nei racconti e nelle poesie, la scrittrice trasferisce le note di un’anima vibrante e sensibile, dolente e vitale, armonizzate con intensità emozionale e tessute con una musicale sapienza nei ritmi delle parole.

A cuore aperto E scrivo... scrivo... cerco te… ma scrivo. Riecheggia la casa di te, figlio mio: di Mozart, di Bach, del Mefisto, Valzer di Liszt... Mi affaccio, t'immagino... ma il pianoforte zittisce: non odo che il battito del cuore mio derelitto. Leggi, Gesù, il cuore mio aperto. Raccogli nel mucchio di me quel che resta: lacrime trattenute, lacrime deterse, i perdoni più assurdi di indebite controversie. No, non mi punire, Gesù, se sgrano i rosari d'un tempo, incomincio, ti sento... un minuto

e le dita si allentano. Te lo sei preso ormai Tu, uno dei due più cari amori materni. Cosa ti devo chiedere più? Dimmi: pregare a che serve? Caro Gesù, accarezza mio figlio, perché non posso più, ahimé!, farlo io. Fa’che la tua luce intensa gli arrivi e che l'avviluppi in una gioia infinita. Dolce Gesù, accarezza mio figlio, stringilo Tu. Fallo Tu al posto mio, mentre di vivere m'illudo con i romanzi che scrivo.


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MARIA STIMPFL Poetessa Pittrice Ricamatrice da Pedavena Belluno Italia

Un GRAZIE: forse è la parola che si dovrebbe dedicare a Maria Stimpfl per aver ricordato l’importanza di un vocabolo che racchiude al suo interno uno stile di vita. Davvero imponente il peso di questo concetto che apparentemente non costa nulla pronunciare, ma che, in caso di sua assenza, lascia un vuoto incolmabile. E la seguente riflessione sul fratello-padre scomparso, non sorprende: chi sa apprezzare il peso delle parole, lo fa nel momento in cui le pronuncia, ma soprattutto quando le sa ascoltare. (Paola La Valle) 74

MARIA STIMPFL, poetessa, fotografa, ricamatrice, vive a Padavena (Belluno Italia). È appassionata delle materie letterarie, della fotografia e del ricamo artistico. Nell’arco della sua carriera ha pubblicato libri di narrativa, romanzi e raccolte di poesie. L’artista è impegnata inoltre in attività di volontariato, e grazie alla sua tenacia e al suo amore per l’arte riesce a trovare del tempo libero per dedicarsi alla fotografia e a comporre opere pittoriche con la tecnica del ricamo. Con le sue opere ha partecipato a concorsi artistici e letterari, in Italia e all’estero, riscuotendo successi di critica e di pubblico e numerosi premi anche di alto prestigio. Con le sue fotografie e i suoi ricami, ha allestito con successo diverse mostre personali e ha partecipato a rassegne collettive in Italia e all’estero. Apprezzatissime le opere realizzate con la tecnica del ricamo, per l’accortezza dell’esecuzione, per la coloristica e principalmente per la creatività. Attualmente è membro dell’Accademia Internazionale Arte e Cultura in Castel San Giorgio (Salerno, Italia).

Un abbraccio

Dedicata a Padre Mikele

Un grazie per il sole che splende per un giorno favorevole per un abbraccio inatteso che ti stringe forte che ti fa sentire beneamata,considerata. Oppure un saluto inaspettato, una gentilezza, una parola di coraggio, di conforto, di affetto… Grazie per aver persone disponibili ad ogni richiesta senza se e senza ma. Un grazie anche a chi qualche volta non è gentile, forse pensa ad altro. Un grazie per risvegliarmi il giorno dopo anche se non proprio come avrei voluto. Chi il “grazie” non lo usa mai… Arroganza… prepotenza… che non serve a nulla solo a disgustare!

Te ne sei andato in silenzio per una vacanza infinita dove il sole nasce, tramonta, resta sempre lucente. La Tua presenza ci mancherà non solo per le tue parole “Pace e bene” ma per il Tuo sorriso, le parole di conforto, aiuto, andavi a trovare tutti in ugual misura dai piani alti a quelli bassi, dal guardaroba alla cucina, lavanderia, manutenzione e io per esperienza posso dire che non è da tutti, è per questo che ti ho sempre ammirato con tutto il cuore… Oggi tutti ti abbiamo salutato con rammarico, dispiacere, ma si sa, la vita è cosi… Dal cielo pregherai perché il mondo sia migliore nell’umiltà e saggezza… e che “Pace e bene” rimanga sempre nei nostri cuori con la benevolenza dimostrata a tutti noi in egual misura!


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PILAR SEGURA BADIA Pittrice

Pilar Segura Badia, pittrice, è nata nel 1930 a Barcellona (Spagna), dove vive e lavora. Diplomata in policromia e pittura presso la scuola di Belle Arti Y Oficina “Liotia” di Barcellona, ha ampliato gli studi in Parigi e in Olanda. È membro di diverse accademie in tutto il mondo e vincitrice di circa cento premi nei concorsi nazionali e internazionali. Le sue opere sono conservate in collezioni private o pubbliche in Spagna, Argentina, Germania, Inghilterra, Francia, Svezia, Stati Uniti, Italia, Irlanda, Giappone, Brasile, Monaco, Austria, Cina, Messico, Svizzera, Corea del Sud, Taiwan, Portogallo, Polonia. Nel giugno 2014 ha conquistato il primo premio per la Sezione Pittura, alla XVIII edizione del Premio Internazionale Arte e Cultura in Castel San Giorgio (Salerno).

da Barcellona Spagna

Riflessi, Olio su tela cm 50x70.

Autunno dorato, Olio su tela cm 50x70.

I due bellissimi dipinti si collocano pienamente sulla scia della produzione tipica dell’artista, dove spiccano gli scenari naturali e il realismo complessivo dell’immagine si stempera in un intenso e sfumato gioco di ombre e di luci, con forme definite e particolari di incantata vaghezza (qui individuabili nell’aereo, rosso svolazzare delle foglie), tali da far cogliere il silenzio visivo di un istante e trasmetterlo con poetica emozione narrativa. (Franco Bruno Vitolo) 75


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LILIANA SCOCCO CILLA Pittrice

LILIANA SCOCCO CILLA, pittrice, nata nell’Istria italiana, all’età di undici anni si è trasferita in Italia, approdando a Ravenna, dove vive ed opera tuttora. Liliana Scocco è caposcuola del “Digitismo”, termine che designa la tecnica pittorica che rifiuta l’uso del pennello, della spatola e del disegno preparatorio, ma prevede la realizzazione dell’opera con le sole dita, imponendo i colori direttamente sulla tela. Durante la sua carriera artistica ha allestito diverse mostre collettive e personali, in Italia e all’estero, ha partecipato a concorsi nazionali e internazionali raccogliendo successi di critica e di pubblico e premi di alto prestigio. Attualmente è membro dell’Accademia Internazionale Arte e Cultura, in Castel San Giorgio (Salerno, Italia), dove ha ricevuto nella XIX Edizione del Premio Internazionale Arte e Cultura 2015 la Medaglia del Presidente del Senato della Repubblica Italiana per la carriera artistica.

da Ravenna Italia

I colori della regata - Acrilico su tela cm 100x150.

Con mirabile capacità di stilizzazione delle forme e trasfigurazione dei colori, l’artista crea lo scenario di una regata in una dimensione fantastica e surreale, da cui tuttavia attraverso il rosso delle acque e di parte del cielo si promana tutta l’energia del mare, attraverso l’azzurro e i celestini emergenti fa capolino la celestialità dell’essere, attraverso le taglienti silhouettes delle vele esplodono l’energia creativa dell’uomo e la sua capacità di gestione delle forze naturali. Il tutto, grazie alla tecnica digitistica, genera dalla tattilità della materia una intensa emozione visiva ed interiore che rimane nello spazio ma supera i confini del tempo. (Franco Bruno Vitolo) 76


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LILIANA SCOCCO CILLA Pittrice da Ravenna Italia

Diversamente che nel quadro precedente su “I colori della regata”, qui l’artista sublima nell’astrazione e nell’informale le emozioni a palpito di cuore che le balzano sulle dita. I titoli ci aiutano a comprendere l’oggetto di partenza dell’immagine e sulla scia cogliamo la percezione del ventaglio di colori del Carnevale e l’esplosione delle scintille. Tuttavia la forza dell’arte è la subordinazione del contenuto rispetto alla percezione visiva, per cui possiamo con giocosa serenità affermare che comunque, anche senza conoscere il soggetto, alla vista dei due quadri ci saremmo riempiti la vista e il cuore di coriandoli e di scintille. (Franco Bruno Vitolo)

Carnaval - Acrilico su tela cm 80x80.

Scintille - Acrilico su tela cm 80x80. 77


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ANTONIO TAMIGI Poeta da Cava de’ Tirreni Salerno Italia

ANTONIO TAMIGI, poeta, nato a Cava nel 1986, laureato in Scienze e Tecniche psicologiche e in Psicologia clinica presso l’Università “Federico II” di Napoli, è uno dei rarissimi giovani che hanno pubblicato un libro prima della maturità. Nel suo caso, si tratta della raccolta di poesie Lurida farfalla, angelico verme, presentata nel 2005 al Liceo Scientifico “Genoino” un mese prima degli esami. In essa, come si può dedurre dal titolo, che capovolge una frase degli scapigliati milanesi dell’Ottocento, egli esprime i tormenti e le contraddizioni e anche le speranze che esplodevano in lui in una fase molto delicata dell’adolescenza. I suoi versi, comunque di buona fattura (vinse anche tre premi, ai concorsi nazionali di Buccino, Albori e La Piazzetta di Salerno), originariamente molto elaborati e complessi, si sono poi alleggeriti in liriche sintetiche, intense e pregnanti. Ma ha preferito altri campi: prima lo spettacolo (tra i protagonisti del film Io non ci casco di Pasquale Falcone), poi la formazione professionale. Negli ultimi tempi, sulle onde della navigazione esistenziale, è tornato a flirtare con l’Amica Poesia e nel 2019 ha prodotto la raccolta La nave e la boa (Il pendolo di Foucault edizioni), quasi integralmente formata dalle liriche del nuovo stile, con cui ha vinto il secondo premio a “La Piazzetta” di Salerno e una menzione speciale al Concorso “Arte e Cultura” di Cava de’ Tirreni.

Senza Titolo Tesoro.. Mai ti dissi che il luogo più bello dell’anima tua è un cielo che respira di rondini.

Senza Titolo

Una sorta di moderno canzoniere d’amore epigrammatico in nuce è quello che si intravvede nella poesia di Antonino Tamigi, dove il soggetto poetico si rivolge a un ‘tu’, presenza tipica della lirica di ogni tempo, per costruire un testo dagli esiti convincenti. (Fabio Dainotti) 78

I tuoi silenzi e i miei… cullati dalla stanza che respira di noi.

Senza Titolo Soggiace di torpore la tua palpebra appena dischiusa dove l’alba posa il suo nettare prelibato.


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DAVIDE POLLINA Pittore Scrittore

DAVIDE POLLINA, pittore e scrittore, è nato a Salerno nel 1989 e durante gli anni dell'adolescenza ha cominciato a dipingere da autodidatta. La passione per la pittura ha seguito di pari passo quella per la scrittura e dal 2011 ha iniziato a collaborare con associazioni letterarie. Nel 2015 si è laureato in Lettere Moderne. Tra il 2018 e 2019 ha prodotto diverse pubblicazioni su cataloghi d'arte e ha preso parte a mostre collettive e personali a Roma, Salerno, Parigi, Helmond (Olanda ), Mercato Sanseverino, Castel San Giorgio e Cava de' Tirreni. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo, Sette petali d'argento, edito dalla casa editrice Articoli Liberi. Nel novembre 2019 si laurea in Filologia Moderna.

da Salerno Italia

Black Sun and Flower - Olio su tela cm 100x80.

Sette petali d'argento “Di giorno rido della vita e di notte la maledico, avvolta e immobile dall’aria fredda e pesante della città, quando il giorno si fa da parte per ospitare il buio della sera e nascondere i segreti. Così da mesi mi ritrovo a ripercorrere i soliti e maledetti ponti di pietra, senza scorgere un solo riflesso sui volti della gente, un ghigno, un sorriso, o un segno vitale, trascinandomi tra folle meccaniche di gelidi automi." L'antica leggenda salernitana di Raimondo e Antonella viene rivisitata sotto una nuova veste. Altre storie medievali, novelle e fonti boccaccesche sono intrecciate in un arcaico calderone cupo e magico, che lentamente si dissolve in una realtà contemporanea lucida e riflessiva. (Paola La Valle) 79


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SARA ROMANO, pittrice della sezione Baby Artisti, è nata a Cava de' Tirreni il 25 febbraio 2007. Qui vive e studia, frequentando la terza G, Sezione Musicale, dell'Istituto Comprensivo “Alfonso Balzico”. Appassionata delle materie artistiche, si diletta da diverso tempo a dipingere, riuscendo a realizzare delle opere che sorprendono per la loro completezza e che riescono a trasmettere emozioni profonde.

SARA ROMANO Pittrice da Cava de’ Tirreni Salerno Italia

La giovane pittrice rappresenta con convincente sensibilità personale e adeguato dosaggio delle linee e delle tonalità cromatiche le amate silhouettes della natura, che si proiettano verso l’alto, emergendo dalla penombra o dalla suggestione di luce diffusa e non diretta. Ne deriva una lirica dimensione chiaroscurale che trasmette l’ondeggiare adolescenziale di stati d’animo, sospesi tra l’angoscia delle tenebre e il sanguigno desiderio della luce. (Franco Bruno Vitolo)

Tramonto.

Le stelle della montagna. 81


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FRANCESCO TERRONE Poeta Scrittore da Mercato S. Severino Salerno Italia

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FRANCESCO TERRONE, ingegnere, poeta e scrittore, è nato a Mercato San Severino (Salerno) il 5 giugno 1961. Ha conseguito la Laurea in Ingegneria Meccanica nella Facoltà di Ingegneria dell’Università “Federico II”di Napoli, dove successivamente si è abilitato all’esercizio della professione. È fondatore e presidente della Società di Ingegneria “Sidelmed SpA”.Giornalista pubblicista, è iscritto all’Ordine dei giornalisti della Regione Campania. Appassionato da sempre delle materie letterarie, ha scritto tanti libri e poesie, apprezzati e pluripremiati in Italia, in Europa e in America. È stato insignito più volte con la medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dall’Accademia Internazionale Arte e Cultura Michelangelo Angrisani, in Castel San Giorgio (Salerno, Italia). Partecipa attivamente a diverse associazioni e accademie culturali del territorio nazionale. Fondatore della Fondazione “F. Terrone”, ha inciso diversi CD con le sue poesie musicate e cantate da artisti famosi.

FRANCESCO TERRONE, POETA D’AMORE Per definire il concetto dell’Amore, non basterebbe un trattato ampio e denso di riferimenti per le cose e le vicende umane, naturali e spirituali della e sulla vita degli esseri. Nella poesia di Francesco Terrone, di cui è il terna fondamentale, va analizzato come affetto, passione nei confronti della persona amata, sentimento di profonda tenerezza per la sua donna - amore. Sotto e in virtù di questo profilo e interesse, ho letto quasi tutte le raccolte di poesie di Francesco Terrone e, spesso, ne prendo ancora qualcuna tra le mani e la rileggo con attenzione interpretativa perché mi suggerisce sempre nuove considerazioni sul concetto dell’amore. Certe sue strofe poetiche mi prendono e mi affascinano per la semplicità del dettato e l’originalità del suo pensiero poetico riguardo a questo umano sentimento. Certo, il poeta Terrone non è sempre romantico, anzi delle volte è fortemente realista e attento osservatore delle cose che gli sono intorno e lo colpiscono nell’ambito della vita che, talvolta, gli sembra “anche” difficile vivere”, così come è facile amarla. E non ha torto se, spesso, ha affermato che anche l’amore, quando non è visto e accettato come vorrebbe, è quasi “maledetto”, se non è ben capito e valutato nell’intimo significato. Francesco Terrone non si fa scrupolo di rivelare agli amici lettori i suoi pensieri amorosi, spesso inquieti e quasi drammatici, perché colpiscono e trafiggono “la parte migliore/ del cuore”: la perdita, per un attimo, dell’amore della sua donna. Il Poeta non saprebbe vivere senza il sostegno, pur se talvolta drammatico, commovente, coinvolgente che gli dà la sua donna, capace di fargli vivere i “magnifici momenti”. Terrone è un poeta che facilmente riesce a trasmetterci, con parole semplici, emozioni e sentimenti di cui sono pieni i suoi componimenti; perciò la sua poesia è umana e comunicativa; è capace di conferire al verso una soave tonalità e serena facoltà di appagamento d’amore. E questo perché la sua poesia è introspezione


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FRANCESCO TERRONE Poeta Scrittore da Mercato S. Severino Salerno Italia

immediata; è confessione del suo sentire autobiografico e psicologico; è inquietudine interiore smorzata e calmata con l’invocazione rivolta alla bellezza del Creato e, soprattutto, a quella della sua donna, quasi idolatrata e venerata come essere capace di apportare pace e amore al suo animo. Il dettato poetico di Francesco Terrone non è mai costruito, ricercato, né formato di stilemi e sintagmi di riferimento; il linguaggio è chiaro e facilmente comprensibile; e per questo la lettura della sua poesia è piacevole, accattivante, invitante, alla ricerca del significato sotteso senza trasgredire quelli che sono il valore e il senso dei vocaboli effettivamente espressi. Diceva il critico Cesare Segre: “I versi dei poeti non si possono parafrasare, né commentare... si devono solo ascoltare in religioso silenzio”. Quelli del Poeta di Mercato San Severino rispondono proprio all’affermazione del Sacro e, perciò, vanno letti e considerati così come sono scritti, verificati e “monitorati” nella loro semplicità espressiva e significativa. Ogni azione, perciò, ogni immagine, ogni considerazione fenomenologica o naturale diventano per il Poeta oggetto di canto poetico, anche se le emozioni e le sensazioni provate riguardano i richiami esterni e interni dell’animo umano. Terrone, quando scrive le sue poesie, non le medita né le “rimugina”, ma le annota con la stessa immediatezza con cui gli vengono in mente, nell’anima e nel cuore; quasi come se avesse paura della pausa riflessiva capace di togliergli l’attimo evocativo ed espressivo. E questo non va a suo danno, ma a suo pregio, perché, così, il suo messaggio d’amore giunge subito a segno con tutto il suo valore e calore comunicativo, e non permette di essere modificato e raffrontato con un qualsiasi altro dello stesso genere e contenuto. “Mi piacerebbe capire”, dice, tuttavia, il Poeta, “del nostro cuore,/ un cuore che/ nasce, cresce, muore,/ risorge e vive”. Quindi anche per il Poeta resta sempre in sospeso qualcosa da capire meglio e che lo liberi dal dubbio: sentimento di dominio umano. In una delle sue poesie sembra addirittura implorare l’aiuto della sua Donna perché la salvi da certi “dubbiosi” pensieri: “Sei sempre/ nei miei pensieri/ dolce e tenero/ sostegno/ della mia esistenza,! Salvami!”. E qui c’è tutta la certezza che l’amore della sua donna sia il solo mezzo che lo possa salvare da “certi pensieri” dubbiosi ma capaci di incitarlo a ritrovare, definitivamente, gioia e serenità d’animo in seno all’offerta consolidata dell’amore. Anzi, lui auspica che, come alcuni elementi della natura, per esempio il mare, bagnano la terra e la nutre d’amore, anche “uomini e donne/ sulla terra si scambiassero carezze/ e donassero ai loro cuori storie/ con il senso profondo/ del rispetto della vita/ e dell’amore!” Terrone, quindi, è il poeta che si augura che il dono dell’amore sia di tutti, veramente universale, e goduto profondamente da tutti gli esseri della terra. Egli è stato, perciò, secondo noi, il cantore dell’amore intravisto con tutte le mutevoli interpretazioni e affermazioni poetiche; è uno dei pochi poeti che, cantando l’amore, ha saputo innalzarlo e potenziarlo al massimo del suo valore profetico; quasi come dogma universale, bene comune di tutti gli esseri e le creature terrestri; dogma nato e scaturito da quello unico e inderogabile di dio: Amore supremo che vivifica il tutto e lo rende vero e godibile con gioia e sincerità incontrollabili.

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FRANCESCO TERRONE Poeta Scrittore da Mercato S. Severino Salerno Italia

UNA POESIA DI STRAORDINARIA FORZA GENERATIVA Una concrezione lavica, un grumo di magma cristallizzato, nero ma ricco di riflessi minerali che - a rivoltarselo tra le mani - si illuminano di luce. Questa è l’immagine plastica che suggeriscono i versi di Francesco Terrone, poeta-ingegnere, poeta-imprenditore, soprattutto poeta per necessità, come lui stesso confessa. Per lui infatti scrivere è una terapia. La sua non è una formazione umanistica, ma quanto umanesimo nei suoi versi! L’umanesimo di chi mette al centro del proprio vivere la tensione pulsante dell’essere Uomo. Francesco Terrone, insignito di numerosissimi premi letterari, in quindici anni ha prodotto più di quattromila composizioni poetiche e una ventina di raccolte di versi. E in tutta la sua opera si coglie la natura magmatica della passione di un uomo che potremmo definire un devoto della vita. Sì, perché Francesco Terrone è uomo religioso in senso proprio - basterebbe citare i componimenti dedicati alla figura di Maria e le meditazioni sulle stazioni della Via Crucis - ma lo è anche in chiave antropologica. La sua infatti è una religione “esistenziale”, una continua rilettura dei frammenti di vita, delle emozioni, dei dolori che si susseguono nel corso della sua esistenza. E questo costante cammino attraverso se stesso conduce il lettore con abile mano in un percorso che è ad un tempo lieve ed intensissimo, lineare e profondo, descrittivo e contemplativo, ma sempre veritiero. Non ci sono infingimenti nella poesia di Francesco Terrone: nelle sue composizioni emerge il grande coraggio di mettersi in gioco. Uomo pubblico inscindibilmente legato al suo Sud, imprenditore, creatore di lavoro, sa mettersi a nudo con la stessa semplicità con la quale raccoglie la terra dei luoghi in cui si reca. La forza della poetica di Terrone deriva dai suoi sogni: “un chicco di grano,/un 84


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FRANCESCO TERRONE Poeta Scrittore da Mercato S. Severino Salerno Italia

seme di ginepro,/ un granellino/ di sabbia/ che racchiude/ energia, forza ed emozioni” (“La mia anima” in “Il piacere della memoria”, Iris, 2013). La stessa forza che lo ha condotto a sfidare incrostazioni mentali, pregiudizi, veri e propri razzismi, sempre e solo con l’arma del valore, della dedizione, dell’ironia. Non a caso Terrone, che ha fondato e dirige un gruppo industriale di ragguardevoli dimensioni, dice di non amare “la grande azienda / dove l’impegno di tutti / premia quello di pochi. / Amo la piccola e media azienda / dove il concetto di famiglia / si fonde / con il concetto di comunità” (da “Amo” in “Versi dolci e roventi”, Ibiskos Ulivieri, 2017). È tutto qui Francesco Terrone: la semplicità della terra e la forza dei sogni. Il suo è un continuo esercizio di equilibrio nel grande “giroscopio della vita” che “se si blocca/ rischi di perderti,/ rischi di morire!” (da “Giroscopio”, in “Papillon”, Areablu, 2014), l’equilibrio fra i dualismi del suo animo bifronte. Cosi Terrone descrive i propri sentimenti come cavalli impazziti: “si cerca / di controllarli / ma tutto è impossibile / perché tutto è paurosamente/ vero!” (“Cavalli impazziti”, in “Il piacere della memoria”, cit. ). È un artista e un poeta la cui cifra stilistica e, oseremmo dire, psicologica, sembra essere quella di un doppio Sé che sente la fugacità del tempo: In “La ruota” “un giorno è simile / ad un anno / un anno è simile/ ad un secolo/ simile ad un’eternità…/ma una ruota/ è sempre una ruota / ti porta in ogni caso / lontano dal tempo” (In “Versi dolci e roventi”, cit.) E poi la sua visione dell’uomo che è creatura santa e puttana, dell’umanità che è “un gregge” in movimento “verso un orizzonte con tanti significati” (“La ruota”, in “Papillon”, cit.), ma contro la quale in Irlanda, Ottocento… sale la denuncia dei maledetti menzogneri, gli uomini di fede, di speranza e carità che si rendono veicoli delle più perfide morbosità (in “L’urlo dell’innocenza”, Iris ed.). Il pennello dell’artista Terrone si muove in un chiaroscuro cromatico anche nei numerosissimi versi dedicati alla donna amata, spesso invocata quasi come “donna angelicata”, amica, complice, senso di tutto - “sei quel respiro in più che aleggia nelle atmosfere sotterranee dei colori” (“Quel respiro in più” in “Papillon”, cit.) - ma anche come amante con versi di straordinaria intensità: “fammi sentire / il profumo dei fiori / del tuo giardino / fammi inebriare / con il miele / del tuo ricco e rigoglioso / alveare d’amore” (“Alveare d’amore”, in Il piacere della memoria”, cit.) e i versi fanno risuonare nella mente quel miele di antica memoria che scorre fino a noi dal Cantico dei Cantici. La straordinaria forza generativa della poesia di Terrone si esprime sempre in una personalissima Weltanschaung dell’esistenza, in cui i versi fanno spesso uso di metonimie, di trasferimenti di significato, di slittamenti di senso. La sua è una narrazione che sa trovare l’algoritmo di una filosofia di vita unendo dettagli del quotidiano e passioni civili in un cammeo di immagini luminose: la voce del vento e quella del mare, una rosa, un filo d’erba, le bolle di sapone, il sole. Il pervadente sentimento pànico per cui la Natura è madre, è ventre, è depositaria di un senso che ci regala a piccoli sorsi quando attingiamo a lei stanchi di portare sulle spalle un “baule di dolore” (Amore senza pace, in “Tra i miei sogni”, Guido Miano Ed., 2017) è una costante nelle sillogi di Terrone. La semplicità delle cose grandi sa costantemente ridonare al poeta il senso del proprio esistere anche nella solitudine delle cose (Cose in Papillon, cit.) perché “anche se / la polvere è polvere / finché / esiste il vento /in essa / c’è sempre la vita…” (Polvere, ib. ). Marco Frittella Roma, luglio 2019 85


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FRANCESCO TERRONE Poeta Scrittore da Mercato S. Severino Salerno Italia

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LA DIALETTICA DEI CONTRARI NEL PERCORSO POEMATICO DI FRANCESCO TERRONE “Un sogno non muore / quando è guidato / da ali d’amore. / Le rondini volano in aria/ alla ricerca/ di piccoli insetti/ che volano anch’essi nell’aria, / ma il loro volo, / pur essendo utile, / è fastidioso e senza speranza: / finisce / quando finisce la luce.” (La rondine e la zanzara). Quando finisce la luce è il titolo di una raccolta editata per i caratteri di Guido Miano Editore nella Collana Parallelismo delle arti. Partire da qui significa immergersi da subito nella profondità del mare poetico di Francesco Terrone. Tutto è legato alla grande luce che la donna amata effonde attorno; un lucore di vita di cui il Poeta vive e si alimenta; la sua fine sarebbe morte, buio assoluto, assenza totale, aridità. Poesia morbida, fluente, empaticamente sinuosa, dove il verso, con scarti di semantica adesione, dà corpo a sentimenti plurali e vitali. Tutto è guidato da un senso di armoniche misure, da un tatto di ontologica intrusione; e la vita con la sua proteiforme complessità concede ai versi i suoi movimenti, le sue più nascoste peripezie; le sue più sentite conflittualità: amore, solitudine, mistero, inquietudine, sogno, eros, thanatos. Ed è dalle contrapposizioni vicissitudinali, dai contrappesi di memoria eraclitea che si sviluppa lo splenetico senso della saudade, della solitudine, dell’inquietudine; è dal polemos degli opposti che nasce e cresce il cuore dell’esserci: giorno notte, luce buio, melanconia gioia. Sono questi opposti che nella loro simbiotica fusione danno il seme al fiorire del canto che richiede fatica e dolore, lavoro ed energia, memoria e potere creativo; quel lavoro che il Nostro impiega nel costruire strutture di varia portata epigrammatica, cresciute in base alle richieste di un’anima tutta volta alla ricerca di se stessa, del suo mondo e delle sue vicende emotive. D’altronde l’Autore, umano tra gli umani, soffre della sua statura terrena, del suo essere precario di fronte a quel tutto a cui aspira, anche nel mistero escatologico del suo credo: “I misteri della vita/ sono i misteri della fede,/ la fede in un Dio/ che si nasconde e tace./ Più lo cerchi/ e più si nasconde/ un mistero profondo/ anni e secoli,/ che si concretizza/ nel volo degli uccelli,/ nel profumo dei fiori,/ nelle lacrime di un bambino/ appena nato/ che cerca la mamma.” (Mistero). Il fatto sta che l’intendimento è quello di dare energia al canto, di dargli quella potenza che può solo germinare ex abundantia cordis, dalle forze creative disposte a concedersi a versi di euritmica armonia, dove le scottature del vivere si attenuano di fronte ai ricordi o ad una realtà in cui tornano a galla speranze e illusioni; tutti giochi che si fanno motori di una vita plurale e articolata, in cui persino l’amore può essere un sogno insperato, un fine inarrivabile, l’ancoraggio ad un’isola che rappresenta nella sua simbologia l’aspirazione ad un edenico miraggio. Tutti bramiamo in quanto umani una terra sconosciuta, incontaminata, circonfusa da nebbie e da scogli insormontabili, e tutti nei nostri sogni costruiamo castelli ed isole che possano ospitare le nostre inquietudini a ché con la loro aria isolana si mutino in riposi, in soluzioni alle inefficienze del vivere. Ma è sempre il mare, quel vasto piano che si staglia di fronte al nostro orizzonte, quell’infinito protrarsi di cielo e di acque, che ci dice della nostra miseria, della nostra caduca permanenza. Andare là, oltre l’infinito, oltre il limen che ci delimita, è l’intenzione della natura umana. D’altronde siamo miopi di fronte al tutto, non abbiamo una vista adeguata per scavalcare tanta estensione. Possiamo avventurarci coi nostri mezzi esigui in tanta infinitezza disumana, ma non è detto che non ci imbattiamo in scogli tanto aguzzi da scassare l’imbarcazione che tiene le nostre passioni, i nostri sentimenti, le nostre memorie. Sì, potremmo continuare con una tavolaccia insicura, rimanenza di un naufragio, ma la navigazione e l’ancoraggio all’isola sperata si farebbero sempre più incerti. Tutto questo marcato di metaforicità e di iperbolico simbolismo sta nella silloge di Francesco Terrone. Un dispiegarsi di emozioni che tocca ogni angolo del vivere: “Senza di te/ ho un vuoto/ che mi calpesta/ il cuore,/ mi giro e mi rigiro./ Abbraccio il cuscino/ e penso a te;/ la notte incombe,/ una lacrima/ accarezza il mio viso,/ precipita un silenzio,/ un silenzio fatto/ per pregare e ricordare/ i momenti più belli/ che hanno riempito/ la corteccia nel vento/ della nostra dura


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esistenza” (Malinconia), dove il ricordo dei giorni più belli può lenire il tragitto della dura esistenza. I versi si fanno brevi e concisi, il dire apodittico, dove a volte un solo verbo è sufficiente a se stesso; la brevità e la incisività della versificazione sono indici di un cuore che segue in maniera impulsiva la vicenda emotiva. Ed il metro di natura ipotrofica si adatta agli effluvi emozionali dell’eros: “Per te/ percorrerò i passi più ripidi/ di una vita già fatta/ di pesanti fardelli,/ pesanti giganti d’aria./ Per quello che mi darai,/ sarò la gioia di sogni,/ di un’estate di mare e vento/ che non avrà mai fine” (Il vento caldo dell’amore), dove il sentimento dei sentimenti apre scenari futuri di “estati di mari e vento/ che non avrà mai fine”. Anche se non mancano contrastanti passioni a interrompere il cammino di un amore puro e generoso: “Hai calpestato, come un elefante,/ i miei sentimenti./ Hai distrutto tutto. / Come una casa in fiamme/ hai lasciato macerie e rovine:/ un uragano di veleno/ in balia di una vita/ scavata in trincee/ su campi minati” (Veleno); “Ti penso sempre/ anche se dolcemente/ mi abbandoni,// ti allontani silenziosa/ con il tuo sorriso/ di angelo e strega” (Angelo e strega). Una conflittualità che tanto richiama i catulliani versi di amore e odio rivolti a Lesbia. Insomma un vero canzoniere erotico dedicato alla donna amata, cagione di scosse forti e altalenanti, dove le emozioni si susseguono su uno spartito di note musicali che tanto richiama notturni e melanconie di chopiniana memoria. Ma si può comunque aggiungere che gli stati d’animo dell’Autore si ampliano ad una visione più larga della vita. Tanto che l’abbraccio all’esistere per il Poeta è essenziale, determinante; c’è infatti in questa silloge un profondo ed emozionante afflato all’esserci fino a farsi leitmotiv, fil rouge, tema conduttore che dal sottofondo fa capolino per tradursi in vera filosofia, in epistemologico pensiero. L’Autore è cosciente di esistere, di avere beneficiato di una opportunità irripetibile, e fa dell’amore e della luce la strada maestra della sua instancabile ricerca: “Il bello educa/ il cuore,/ così il silenzio/ educa la vita.” (Il bello della vita). E il discorso si fa più generale fino a toccare i vari ambiti: “Dirigo il mio cuore/ verso valli prive di luce./ Non vedo il sole/ perché temo di perderlo;/ non vedo angoli di muri/ ove si nascondono anime dannate; / non vedo nudi fili di seta appesi a grondaie/ di case annerite dal tempo; non vedo canne fumarie di forni/ che bruciano i figli della storia;/ non voglio vedere il mondo/ perché è posseduto da un male che ormai/ non si nasconde più…” (Vanità); briciole di verità rantolano nel buio/ della mia solitudine./ Il gallo canta, il sole sorge,/ il giorno razzola nel tempo/ la sua esistenza./ La gente veglia gli attimi di vita/ che l’energia dell’anima/ permette d’esistere/ mentre tu, luna,/ brilli nell’ universo/ e canti note di stelle/ che vivono/ nell’intero universo.” (Note di stelle). Lo sguardo del Poeta si allarga ad orizzonti senza fine; si immerge nella infinità dell’universo, col rischio di sperdere la sua identità, la sua tristezza in tanta energia naturale; e non è detto che voglia proprio trovarvi quella panica fusione per una eventuale quietudine esistenziale. Non è raro infatti assistere a composizioni in cui la natura si fa soggetto ispirativo: ed è ad essa che Terrone affida tutto se stesso rendendola interprete dei suoi pensieri in una confessione spontanea e di intensa liricità: “Mandami un po’ di sole/ in questo grigiore di luce e parole./ Amo le stelle, ma…/ sono corpi celesti/ che abitano lontano;/ amo le acque del mare, ma…/ sono torbide e fredde;/ amo la luna che spia la notte,// amo te/ che percorri viaggi immensi/ in fondo alla mia anima”. (Amo te): sole, luce, stelle, corpi celesti, acque del mare, luna, notte, sono tanti corpi naturali che rivestono i sentimenti del Poeta facendosi concretizzazioni del sentire. E anche se si alternano momenti di quiete e di melanconia, anche se il Poeta dà il via a tutte le soluzioni di una amore non sempre corrisposto, pur tuttavia a dominare e a reggere il tutto sono i sogni della vita; quei sogni che alfine si fanno contenitori delle nostre possibili inquietudini: “Perché mi abbandoni,/ mi lasci solo/ a contemplare/ un fiore che nasce,/ un fiore che muore, tu…tu…/ germoglio di donna che canti/ affidando al vento/ le tue parole cariche d’amore,/ sussurra al mio malinconico vivere/ il profumo caldo/ della tua pregante giovinezza.” (I sogni della vita). Nazario Pardini Prefazione a “Quando finisce la luce” di Francesco Terrone 87


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Immenso amore La mia casa sei tu, quella casa che esiste in parte dei nostri cuori, quel mondo segreto fatto di mondi che solamente tu puoi donarci quando inseguiamo la luce del tuo immenso Amore. Una ‘confessione’ personale e privata, nella parte incipitaria del testo di Francesco Terrone (“la mia casa”), diviene nel prosieguo destino di tutti (“nostri cuori”), configurandosi così come poesia corale, di cui assume i toni e le movenze, mantenendo altresì quel respiro di toccante umanità che riesce a coinvolgere il lettore. (Fabio Dainotti) 88

Come l’aria al vento Come l’aria al vento, il dolore delle parole può essere ascoltato solamente da chi ha sofferto.


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FRANCESCO TERRONE Poeta Scrittore da Mercato S. Severino Salerno Italia L’innocenza dei sogni Non amo i sogni quando sono veri, trappole di mare in un oceano di pescecani.

Regine della strada Le regine della strada non hanno paura del vento, non hanno paura del sole, del buio della notte. Hanno paura del cuore che batte ed ha bisogno della carne per sognare senza la vita.

Il profumo dei fiori I sogni non finiscono mai quando sono illuminati dalla luce delle stelle, cosĂŹ il profumo dei fiori.

Tenera farfalla I tuoi sorrisi nascono, mi rendono schiavo di una vita senza pace, mi dici no, ancora no! Ti smentisci e mi smarrisci, la strada diventa lunga, tortuosa, la mia notte si perde senza il tuo sguardo di tenera farfalla.

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FRANCESCO TERRONE Poeta Scrittore da Mercato S. Severino Salerno Italia Battito Sei la luce buona delle stelle che mi avvolge e sconvolge in un battito d’occhi che solamente tu sai donarmi.

Non capisco Mi ammazzi i sogni e mi divori i passi verso l’amore, mi divori il respiro e mi doni lacrime. Non capisco, non capisco. Forse perché sono un fiore che ha perso il profumo ed i colori per dipingere la vita.

Sole nascosto Nel silenzio sento il tuo silenzio ed ho tanta voglia di ascoltarti, tanta voglia di immaginarti aquilone, anima al vento che sorvola orizzonti tiepidi di colori e cieli che si specchiano nei raggi del sole, un sole che ha tanta voglia di esistere nella tua vita e riempire di sogni la tua magica esistenza.

Il dubbio delle parole È facile morire quando si spegne la voglia di guardare il sole e la voglia di non chiedere alle parole di rivelare i loro significati, significati che ti dominano, ti sconvolgono ma ti rendono vivo perché ti lasciano il dubbio, quel dubbio per la vittoria che ti fa esistere. 90


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FRANCESCO TERRONE, COME L’ACQUA NEL DESERTO Otma 2 Edizioni, Milano 2016, Pagg. 78, € 15,00

Come l’acqua nel deserto è ennesima silloge poetica di Francesco Terrone; essa, fin dal titolo, ci stimola alla meditazione, rafforzata dall’immagine di copertina; evoca l’arsura che la goccia d’acqua spegne (bisogno d’amore e coronamento di un desiderio). Dice bene Ugo Perugini nella prefazione, spiegando che la poesia del Nostro nasce dal più profondo, non è descrittiva ma riflessiva, vive le emozioni lasciandole librare a “livelli davvero alti” e riesce nella comunicazione in modo significativo. ‘Tempesta d’amore’ è il titolo del componimento incipitario; non è tempesta di sabbia come potrebbe suggerirci il titolo; il Poeta, infuocato d’estate e acceso dentro, dice di attendere “la tempesta / che tarda a venire.” Possiamo ritenere che si tratti di un inno all’amore, un inno alla vita: quando si è innamorati, si vede tutto più bello. La silloge è una lunga dichiarazione d’amore, fatta di sospiri; l’animo amplifica le emozioni e il Nostro vi si tuffa. Immagino il Poeta - innamorato alzare il canto: ti amo come si ama l’acqua nel deserto (o come si ama il sole in inverno). Siccome la poesia non è scienza, penso che il Nostro sia stato toccato da una forte emozione. Il Poeta osserva la triste realtà degli aborti, con un misto tra la riprovazione e la condanna; posso sbagliarmi poiché le due parole sembrano simili; chiarisco: nelle intenzioni dello scrivente, la prima risponde a un sentimento (cuore) e la seconda a un giudizio (mente). È un tema che tocca le coscienze e perciò soprassiedo. Analoghi sentimenti sono provati per il mondo che va a rotoli; difatti più in là, dirà: “figli contro madri,/ mariti contro mogli…” (pag. 41). Siamo in un mondo che proibisce di sognare. D’altronde Egli vive fra sentimenti contrastanti, il riso e il pianto, il sogno e la realtà; fin da piccolo aveva una grande fantasia: “i miei pensieri/ diventano granelli di sabbia/ che contano un tempo/ che non passa mai.” (pag. 14). Francesco Terrone si immerge in un mare di stelle o in un mare di sabbia, non fa differenza; l’importante è esistere, nella realtà come in un sogno d’amore svanito e subito ravvivato. Le sue lacrime assomigliano alla sabbia che indurita è come pietra. Esistere in un amore tormentoso, un dolore che gli dà gioia; può sembrare masochistico secondo una certa lettura; ma è risaputo che anche nel dolore il ricordo delle persone e delle circostanze amate ci è di conforto, ci porta agli anni dorati della fanciullezza, comunque siano stati trascorsi. Il suo dialogo diventa colloquio con se stesso, intima confessione, non sempre sondabile. Francesco Terrone appartiene a quella che chiama “terra di gente onesta e di briganti”, appartiene all’abbraccio del padre e della madre. I suoi sono sentimenti di solitudine per una assenza che sembra averlo segnato. Se dovessi fare una sintesi di Come l’acqua nel deserto, e rappresentare l’intimo pensiero del Poeta, l’andrei a cercare in questi versi: “Ci sono giorni in cui / i lamenti diventano lacrime, / così stringo le mani, / mi aggrappo / come un polipo alla vita/ e mi ritrovo / in un giardino/ pieno di favole e colori.” (36). 91


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FRANCESCO TERRONE Poeta Scrittore da Mercato S. Severino Salerno Italia

Generalmente sono poesie brevi e di media lunghezza dal verso libero e polisillabo. Fra le voci ricorrenti, incontriamo: angeli, pensieri, anima, aria, cielo, mare, eternità, cuore, fili di seta e d’oro per ricamare parole d’amore cui è appesa la vita; inoltre abbiamo una presenza moderata di refrain, segno di ansia: è come andare a passo cadenzato e poi stare sugli attenti. E se dovessi specificare un messaggio particolare, lo indicherei in un precetto: ama la vita per quello che è e più non pretendere. La poesia si lascia interpretare liberamente e a volte si fa ricucire fornendo un senso, può darsi che non sia quello che rientri nelle intenzioni del suo autore, ma la suggestione ha il potere di farlo. La vita è un mistero racchiuso in un baule o, per paronomasia, in una bara. D’altronde, avverte il Poeta: “Le vere storie sono quelle/ che non si raccontano mai.” (27).

Tito Cauchi

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STEFANIA SIANI Poetessa da Cava de’ Tirreni Salerno Italia

STEFANIA SIANI, poetessa, nata a Cava de’ Tirreni (Sa) nel 1971, lavora come dipendente di un’azienda produttrice di ceramiche (Francesco De Maio di Nocera Inferiore) e contestualmente coltiva le sue passioni creative: canto, pittura e poesia. In quest’ultimo campo si è cimentata pubblicamente solo dal 2017, ottenendo risultati brillanti e fortemente incentivanti: circa cinquanta premi, tra cui moltissimi podi! Tra questi negli ultimi mesi spiccano le vittorie nei Concorsi nazionali Grimoaldo I (in cui ha vinto la pubblicazione della sua silloge Pensieri nudi), La Piazzetta di Salerno, Accademia Grassi, di Salerno, Disarmiamo l’ignoranza, a Cetara (Sa). In quest’ultima manifestazione ha vinto proprio con la poesia qui pubblicata. Nel 2018, ha pubblicato il suo primo romanzo, a sfondo storico e a cavallo tra Medio Evo e contemporaneità, dal titolo Spade, rock e amore (Il pendolo di Foucault edizioni), definito da Franco Bruno Vitolo un Fantasexy d’azione carico d’amore. Nei primi mesi del 2020 uscirà la sua nuova raccolta poetica, ricca della sua “galoppante” produzione ultima. Nel dipinto, incentrato sulle sue passioni personali, la Siani manifesta una fantasiosa capacità di trasfigurazione e assemblaggio degli oggetti, unificati da colori carichi di energia e da linee dinamiche che coinvolgono e stillano emozione. Nella poesia, il doloroso orrore della guerra viene colto molto efficacemente non nel rombare delle mitraglie ma nel gelido silenzio di una notte che aspira all’alba, con parole ed espressioni sempre ponderate e mirate, mentre i versi, pregnanti e intensi, scorrono lenti, in sintonia con le stillanti emozioni dello sguardo e del cuore, creando nell’anima una lirica cicatrice difficile da dimenticare. (Franco Bruno Vitolo)

La frastagliata pausa della guerra Non sento più il silenzio e il freddo, mentre mi incammino nella luce perlacea dell’alba. Il rumore della guerra è fermo. Bambini dal pianto silenzioso mi guardano passare con muta rassegnazione, tra le macerie e il fango. Un sole acerbo dona tiepidi schizzi di arancio, ai vetri frantumati, alla sparpagliata distruzione. Quel che resta di una porta mal cela corpi straziati e rovine di una casa. Immortalo vita senza vita, in scatti colorati di disastro e di polvere grigia. Immortalo occhi vitrei, rivolti ad un cielo senza stelle e senza sole. L’ultima ombra sbiadita osserva impotente, dietro un velo, dietro un vetro, la frastagliata pausa della guerra. 94


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NICOLAE ADRIAN POPESCU Poeta da Radauti Suceava Romania

ADRIAN-NICOLAE POPESCU, poeta, Medico specialista in medicina di famiglia nel comune di Burla e medico di bambini Monastica “Santo Vescovo Leonzio”, Radauti, provincia di Suceava, Romania. Abita alla città di Radauti, è sposato e ha 2 figli (Alexandru-Iulian e Andrei-Stefan). Debutta in letteratura nel mese di novembre 2012. Appassionato delle materie letterarie, partecipa, per la prima volta, ad un prestigioso festival di prosa e poesie in Romania, dove ottiene il terzo luogo nella sezione di prosa. Stimolato dal risultato ottenuto, è incoraggiato a scrivere da sua moglie, Alina, dalla sua famiglia e dai suoi veri amici. Approccia più generi (prosa, poesie, epigramma, corto teatrale, saggio letterario, haiku), ottenendo dal suo debutto e fino alla fine dell'anno 2018 oltre 100 riconoscimenti nazionali e internazionali a vari concorsi di letteratura (Libano, Italia, Repubblica di Moldova, Stati Uniti d’America, Giappone). È redattore della rivista letteraria “Bogdania” e della rivista “Septentrion”, membro onorario di Maison Naaman pour la Culture – Jounieh, Libano. A febbraio 2014 in Italia è diventato membro dell’ Accademia Internazionale Arte e Cultura di Belle Arti, Lettere e Scienze Michelangelo Angrisani, in cui dall’ottobre del 2017 è Presidente della Delegazione Nazionale della Romania..

O conte mio!

Tutta giocata sul contrasto tra le parti incipitaria e finale, dove si accampa la solitudine dell’io poetico, prima in attesa e poi “muto e sordo”, e la scena centrale, gioiosa e animata, dei dieci amici che “bevono e ridono e accolgono tra le loro braccia/ le belle ragazze del villaggio”, appare la lirica di Adrian –Nicolae Popescu, una sorta di moderno paraclausithyron. (Fabio Dainotti)

Buonasera, signore. Prego per incontrare la mia signora. Ho fatto una scommessa: entrambi, solo il fazzoletto ricamato. Per favore, i miei amici mi stanno aspettando. Tutti e dieci sono al pub, bevono e ridono e raccolgono tra le loro braccia le belle ragazze del villaggio. E io… qui alla tua porta, fazzoletto, solo fazzoletto! E te lo prometto che domani sarò solo un servo, con il letto nella stalla e gli occhi bassi, muto e sordo, senza pantofole e nudo finché non dimentichi che io esisto. Per favore, signore, per favore! Stasera, è necessario! Sì, devo dimostrare loro che sono un vero uomo!


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GIAMMARIA TROTTA, pittore e fotografo, nato a Caracas (Venezuela), vive a Nocera Inferiore (Salerno). Fotografo di professione, si è avvicinato all’arte dipingendo con la tecnica dell’olio vivendola intensamente e punto fermo della sua vita. Le sue opere fanno parte di diverse prestigiose collezioni private. Hanno parlato della sua pittura critici qualificati e testate giornalistiche nazionali. Ha partecipato a diverse rassegne e concorsi nazionali e internazionali, in Italia e all’estero, tra cui Romania (Museo di Arte Contemporanea di Tulcea) e Spagna (Citta di Barcellona), riscuotendo plausi e premi anche di alto prestigio.

GIAMMARIA TROTTA Pittore Fotografo da Nocera Inferiore Salerno Italia

L’energia esistenziale metaforicamente al centro dei due dipinti di Gianmaria Trotta. Lo si deduce non solo dal titolo, ma anche dalla scelta dei colori forti: il rosso dei fiori, il verde spinto dell’erba e dei rami, le striature di rosso sul giallo solare nel cielo. Poche le tentazioni di colori oscuri, ma anche quelli presenti sotto i rami sono proiettati ad evidenziare il contrasto rispetto al passaggio verso la luce, in una dimensione sostanzialmente ricca di ottimistica linfa dell’anima. (Franco Bruno Vitolo) 96

I rami della vita - Tecnica mista cm 50x35.

La vita a colori - Tecnica mista cm 50x35.


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ELVIRA VENOSI in arte Selvaggia Leone

Poetessa da Nocera Inferiore Salerno Italia

SELVAGGIA LEONE, poetessa, pseudonimo di ELVIRA VENOSI, ha 35 anni e vive a Nocera Superiore (SA). È laureata in Giurisprudenza e lavora come impiegata della Provincia di Salerno. Da diversi anni si dedica alla scrittura di poesie e canzoni e nel 2011 ha ricevuto una menzione speciale della giuria del Premio Letterario “Città di Sarno-Cultura”, Accademia Internazionale dei Sarrastri, con la poesia “Il mio grande amore inutile”. Nel 2016 ha collaborato con il cantautore Michele Pecora, che le ha arrangiato il brano “Erotica”, da lei scritto ed interpretato, presentato a Loreto al “Premio Gianni Ravera – una canzone è per sempre”. Per impegni lavorativi ha rifiutato la proposta manageriale del discografico Marcello Balestra (ex tour manager di Lucio Dalla). Ad aprile 2018 lo stesso brano si è classificato secondo nella categoria “Autori” del concorso nazionale “Musica è”. Nel novembre 2018 si è classificata prima al concorso di poesie eroticosentimentali “Ti Amo”, indetto dalla Montegrappa Edizioni, con la poesia “Danza”, che le ha permesso la pubblicazione di tre sue poesie sul tema. Ad aprile 2019 ha pubblicato la sua prima raccolta di liriche d’amore, dolore ed eros, “Rea d’Amore” de Il Quaderno edizioni. Dal titolo scelto per l’opera e dall’aggressivo pseudonimo, si comprendono già le forti tensioni interiori dell’autrice, che se da un lato usa tale nome d’arte per rimarcare la sua indole felina e la sua femminilità, dall’altro se ne serve come scudo per le sue debolezze di donna sola. Donna che, non a caso, si confessa colpevole di aver amato. Ha partecipato a diversi concorsi letterari, ricevendo plausi e premi di alto prestigio (tra cui il terzo posto per la silloge al Concorso “La Piazzetta” di Salerno). È stata selezionata dal Comune di Sarno, a seguito di avviso pubblico, tra gli artisti locali per la sezione “Cultura” ed è attualmente impegnata a promuovere, sul territorio campano, la sua opera, le cui presentazioni sono spesso inserite in feste patronali e rassegne culturali, durante le quali è la stessa autrice a declamare le opere con sottofondo di chitarra acustica, suscitando l’attenzione della stampa, delle televisioni locali. Antonio Portella, produttore cinematografico campano, affascinato dalle tematiche delle sue poesie e dal suo modo di recitarle al pubblico, l’ha inserita nel cast del film “L’ultimo rigore”, nel quale declamerà alcune sue liriche.

Incompiuto amore

Dal grande codice della connotazione, l’autrice ha trascelto una figura della costruzione in grado di rendere martellanti e ossessivi i suoi versi, a restituire la pervasività (corpo, mente, cuore) di un pensiero dominante, che assume la persistenza e la tenacia delle cose che potevano (potrebbero) essere e non sono state. (Fabio Dainotti)

Ai miei occhi ho chiesto di smettere di piangere. Hanno risposto che lo fanno quando non vedono te. Alla mia mente di smettere di pensarti. Impossibile: sei il suo più dolce e nero pensiero.

Al mio cuore di smettere di amarti: potrebbe riuscirci solo smettendo di battere. Rannìcchiati in un angolo del mio cuore resta lì fermo senza far rumore resta immobile, ma donami luce. Resta lì per sempre mio incompiuto amore.

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DOMENICA TUOSTO, pittrice, in arte MIMMA ARTUOS, nata a Salerno l’8.9.1966, vive a Nocera Inferiore (Salerno). È diplomata all’Istituto Alberghiero di Salerno. Da sempre appassionata delle materie artistiche, già da bambina, attratta in particolare dal disegno e dalla pittura, si dilettava a disegnare e a dipingere le cose belle che la circondavano e a sperimentare tecniche per realizzare al meglio i suoi lavori e per arricchire il suo bagaglio artistico. Nel 2010 incomincia ad esporre le sue opere e a partecipare a concorsi artistici nazionali, riscuotendo plausi, dal pubblico e dalla critica, nonché assegnazioni di premi a concorsi, anche di alto prestigio.

DOMENICA TUOSTO in arte Mimma Artuos

Pittrice da Nocera Inferiore Salerno Italia Nette le immagini, ma misterioso e non privo di suggestioni il complesso dei dipinti di Mimma Artuos, che in una serie di simboli traduce la sua dimensione sia di donna pronta a giocare, ma da protagonista, il ruolo dell’eterno femminino sulla scacchiera della vita, sia di persona che sogna una palingenesi, una ri-creazione da un uovo del mondo sotto un azzurro ombrello-chioccia. Lo scenario in entrambi i dipinti è quasi dechirichianamente metafisico e statico, vivacizzato però dalla presenza di svariate tonalitù cromatiche e da una corrente interiore che apre uno sbocco alle suggestioni del sogno e del mistero. (Franco Bruno Vitolo) 98

Un uomo nuovo - Acrilico su tela cm 40x30.

Barbara - Acrilico su tela cm 50x70.


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ANGELA MARIA TIBERI Poetessa da Pontinia Latina Italia

ANGELA MARIA TIBERI, poetessa, conosciuta in numerose accademie e associazioni culturali, le cui poesie sono raccolte in numerosi siti internet e antologie, dal 2007 al 2019 ha ricevuto 256 premi e riconoscimenti. Ha titoli di elevato prestigio presso associazioni e accademie internazionali. Collabora con diverse testate giornalistiche internazionali tra cui Free Lance International Press. Il romanzo Gioco d’amore a Sermoneta, tradotto in inglese, è stato presentato in diverse fiere internazionali (Roma, Mosca, Francoforte, Torino, Guadalajara, New York) e si trova presso biblioteche internazionali sparse in Brasile, Guatemala, Algeria, Miami, Sidney, Argentina. È stato esposto presso il Bookcity Di Milano e Il Book Store del Castello Sforzesco di Milano. Ha ricevuto diverse note di critica internazionale da associazioni e accademie elogiandola per il suo impegno letterario. Docente in pensione, ha concluso la sua carriera con successo ricevendo premi dalla Provincia di Latina e dall’UNICEF di Genova. Ha conseguito un Master presso l’Università della Tuscia e completato con pubblici elogi notevoli corsi di perfezionamento presso l’Università Roma 3. Attualmente è Presidente delegato Nazionale per l’Italia dell’Accademia “Arte e Cultura” Un pensiero dedicato al Poeta Giovanni Rotunno Uomo piccolo ma di bell’aspetto, scrivi versi d’amor che ti escono dal petto. Cappello a quadretti blu e neri ti incorona la bianca chioma. Ripercorri con le rime i bei luoghi vissuti nell’Agro Pontino, ricordi miei trascorsi nell’albeggiar dell’aurora. Magnifici sono i tuoi versi che toccano il cielo blu e rimangono impressi dentro di noi, come la gioventù che passa in fretta e non torna più. Pensiero poetico dedicato al Cav. Giovanni Rotunno, morto a Villa Valeria, Cisterna di Latina, il 3 settembre 2019. Zia Bianchina

Poesia, questa di Angela Maria Tiberi, non solo della rammemorazione di un’età felice, rievocata con precisione di particolari concreti e allietata dalla presenza di una cara immagine familiare; ma anche del desiderio di “ritornare indietro”, quasi una regressione all’infanzia, e di proposta di valori fondanti, ai quali restare fedeli in una “società sorda” e degradata. Fabio Dainotti

Tanti anni sono passati dai ricordi della mia infanzia. Sei preziosa come una gemma. Mi portavi a giocare nei campi per raccogliere le lumache e la cicoria. Eri una brava cuoca. Quanto amore mettevi nel preparare la zuppa inglese e la crostata di ricotta. Come eravamo ghiottoni sia noi piccini e compresi i grandi della tua casa. Vorrei ritornare indietro per vivere quei gioiosi momenti. Gli anni hanno usurpato le tue membra stanche nel lavorare ma non d’amare tutti i tuoi cari. Dolce zietta, ti guardo sempre con amore. Hai il volto di mio padre e del mio caro nonno, conosciuto tramite la reliquia di una foto sbiadita. I vostri valori di vita, dolce cara zia, li trasmetto anche a coloro che non vogliono ascoltare. Amo la famiglia e vorrei immolare questi valori eterni in questa società sorda e sola in questa vita. 99


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FRANCO BRUNO VITOLO Critico letterario da Cava de’ Tirreni Salerno Italia

FRANCO BRUNO VITOLO, nato a Cava nel 1949, docente di materie letterarie, in pensione, svolge tuttora per hobby attività giornalistica e di promozione culturale sul territorio a vari livelli. È membro attivo dell’ANPOSDI (Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali) e Presidente dell’Associazione VersoCava. Ha curato, con Teresa Avallone e Federica Clarizia, la pubblicazione de Gli anni rubati - Le memorie di Settimia Spizzichino, reduce da Auschwitz (Comune di Cava de’ Tirreni, Prima Edizione 1996). Sullo stesso tema ha scritto: Cioccolato ad Auschwitz - Studenti nel lager con la reduce Settimia (Napoli, Simone, 2004). Per la scuola ha scritto, tra gli altri, il dizionario Il Vocabolatino – parole, forme, etimologie (Ellepiesse 2010), Papà Latino e Latino mio (Ellepiesse 2007 e 2018), tutti e tre in collaborazione con Anna Somma. Al suo attivo numerose pubblicazioni, prefazioni critiche, editing. Tra questi, il poemetto in lingua napoletana ‘A gliannola nera sulla peste del 1656 e,in collaborazione con altri autori, Museo Arti e Mestieri Civiltà contadina (Area blu ed.), Le strade di Cava (Area blu ed.), Oltre la tenda – Come ho imparato a convivere con la SLA, di Lolita D’Arienzo, la raccolta collettiva di poesie e testi creativi Famiglia cara, famiglia amara (Terra del Sole, 2005). Negli ultimi anni ha collaborato con giornali e televisioni locali ed è stato protagonista nell’organizzazione di manifestazioni importanti, come il Premio Badia, il Premio Mamma Lucia alle Donne Coraggio, i concorsi letterari Le parole sono ponti, Arte e Cultura, Maria SS. Dell’Olmo, Sant’Alfonso, Disarmiamo l’ignoranza. È attualmente addetto alle comunicazioni del Maric (Movimento Artistico per il Recupero della Identità Culturali), con cui, tra l’altro, ha collaborato per la donazione di una Casa della Cultura nella ricostruzione del paese terremotato di Accumoli: l’edificio è stato consegnato al Comune il 21 settembre scorso.

Tre passi al di là Tempestosa col correre degli anni sibila alle spalle l’omertà del tempo nell’ondivago cammino verso le nuvole dell’oltre. Se tu non ci fossi, caro Dio tutto nostro, mistero rimarrebbe. Se tu invece ci fossi, mistero sempre sarebbe. E noi qui, al di qua, a bestemmiare vite, nel tuo nome, a santificare vite, nel tuo nome,

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a cercare il senso, senza senso, a sperare l’eterno, disperati, a cercare miracoli, nel miracolo che ci circonda. Dopo l’ultimo respiro… come prima del primo vagito? La vita un lampo verso la luce o forse un lampo tra due nulla ma pur sempre un lampo da far volare tra le nuvole fremente di luce. È pur sempre al di qua Il nostro primo al di là.


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GIORGIO VEZZARO Fotografo

GIORGIO VEZZARO, fotografo, nato a Venezia nel 1940, risiede a Vicenza. Da giovane, ha giocato come calciatore nel Lanerossi Vicenza. Pensionato dal 1995, ha lavorato oltre trent'anni anni alle dipendenze della Mondadori, otto anni nell'impresa De Facci, Dal 1990 è Maestro del Lavoro per meriti amministrativi. È membro dell'Accademia Greci Marino e Senatore dell'Accademia Arte e Cultura di Michelangelo Angrisani. Nel 2010 è stato proclamato Cavaliere della Repubblica, per la valorizzazione de! territorio vicentino. Ha realizzato, dal 1999, una serie di fotoricerche su temi riguardanti il territorio vicentino: il fiume Retrone, i Campanili di Vicenza, la Riviera Berica, Vicenza stessa, i mascheroni, gli arredi sacri, il fiume Bacchiglione dalle Prealpi all'Adriatico. La realizzazione di queste fotoricerche ha portato ad oltre cinquanta esposizioni. Dal 1964 è cantore in qualità di “tenore” del Coro Polifonico P.L. da Palestrina, tramite il quale ha potuto incontrare, nel maggio 1995, S.S. Giovanni Paolo Secondo e nel gennaio 2014 S.S. Papa Francesco. Tutto merito della Polifonia!

da Vicenza Italia

Con Sua Santità Giovanni Paolo II.

Zone delle risorgive del fiume Bacchiglione.

Le due fotografie sono esteticamente gradevoli, sia per la nettezza e le sfumature dei colori e delle luci, sia per l’equilibrata collocazione degli spazi, ma soprattutto sono interessanti per la loro qualità documentaria di un territorio dove i flussi d’acqua si sposano armoniosamente con il mondo vegetale che li avvolge. (Franco Bruno Vitolo) 101


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ANDREA ZAPPIA, poeta, è nato e vive a Salerno. Giovanissimo talento in erba, frequenta il Liceo Scientifico Sperimentale “Alfano I”. Ha già conquistato premi e riconoscimenti nella sezione “Giovani Poeti”, sia nelle edizioni 2011-2014 e 2015 del Concorso Letterario Arte e Cultura - Michelangelo Angrisani (nell’ordine terzo, secondo, primo, primo), sia nelle edizioni 2011 - 2012 del Premio Internazionale di Poesia “Poseidonia - Paestum”.

ANDREA ZAPPIA Poeta da Baronissi Salerno Italia

Semplicità di sentimento, di linguaggio e di comunicazione, in quattro esemplici versi, musicali anche senza rima obbligata. È il segno di un seme tutto da coccolare, che potrà diventare un delizioso fiore del giardino. Complimenti e auguri! (Franco Bruno Vitolo) 102

Papà Il mio cuore batte forte, papà e non so il perché, poi ti guardo e capisco cos’è: è il mio amore per te!


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ROSETTA VITALE, pittrice, nata ad Avellino il 9 marzo 1971, risiede a Montoro (AV) in Via Tuori,28 (Tel. 0825/597291), dove ha anche lo studio. Ha conseguito il diploma presso l’Istituto Statale d’Arte di Avellino e l’Accademia delle Belle Arti di Napoli. È stata nominata “Accademica Associata Sezione Arte” dall’ Accademia Internazionale “Greci Marino” di Lettere Arte e Scienze nell’anno 2006 ed è Presidente delegato provinciale per Avellino dell’ Accademia Internazionale Arte e Cultura Michelangelo Angrisani nell’anno 2019. Attualmente è docente di Arte e Immagine presso “I.C. Michele Pironti” della città di Montoro (AV). Dal 1981 ha partecipato a Mostre Collettive, Regionali, Nazionali e Internazionali, dove ha ottenuto riconoscimenti, premi e apprezzamenti dal pubblico e dalla critica.

ROSETTA VITALE Pittrice da Montoro Avellino Italia

La postura meditativa della figura femminile, unita ai colori molto tenui, tendenti più alla scala dei grigi che alla vivacità delle cromie, crea un’immagine gravida di emozione e di vibrazioni, che pur nel suo silenzio apre la finestra verso un’energia interiore particolarmente “vitale”. (Franco Bruno Vitolo) 103


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SERGIO ZAPPIA Poeta da Baronissi Salerno Italia

Nei modi parenetici dell’esortazione, la lirica in rime baciate di Sergio Zappia è un inno all’amore, alla joie de vivre e alla vita stessa, vista e apprezzata come un dono prezioso, di una ricchezza inestimabile, destinato a perpetuarsi “anche dopo, nell’aldilà”. (Fabio Dainotti) 104

SERGIO ZAPPIA, poeta, è nato a Salerno ed è domiciliato a Baronissi (Sa). È coniugato ed ha un figlio, Andrea. È perito capotecnico specializzato in Elettrotecnica, con diploma conseguito presso l’l.T.l.S. “M. Focaccia” di Salerno. Ha poi conseguito il Diploma Universitario in Ingegneria Elettronica presso l’Università degli Studi di Salerno. Da gennaio 2003 è regolarmente iscritto all’Albo degli Ingegneri. A maggio 2005 ha concluso il Master Universitario in Legislazione Ambientale e fonti di Energia Rinnovabile, organizzato dalla Seconda Facoltà di Napoli. Da sempre appassionato della poesia, ha ricevuto numerosi premi letterari a concorsi nazionali e internazionali. Ha pubblicato nel 1984 la raccolta Canzoni, edita dalla Casa Editrice Demetrio Cuzzola, nel 1988 la raccolta Messaggi d’Amore, edita dalla ASIR. Attualmente fa parte dell’Accademia Internazionale “Arte e Cultura”, con sede a Castel San Giorgio (Salerno, Italia).

Amare Affrettiamoci ad amare: il tempo veloce continua a passare... non è mai troppo tardi e non è mai perduto, non è mai troppo poco e nemmeno sparuto. È bello essere innamorati, completamente al desìo abbandonati… il cuore che batte per l’innamorato... l’amore... e amare non è mai sprecato! Amare è rispetto, aiutar a vivere bene e quando nasci un regalo fatto ti viene un dono che per tutta la vita durerà: che è quando vivi bene... è la felicità! Non nasconderla come fa il cane con l’osso, vivi la vita a più non posso, continuando felice ad amare senza paura e non ti fermare... Non temere di morire: si rischia più a nascere che a perire! E la vita, poi continuerà, anche dopo nell’aldilà! La vita è un mistero da come nasce è fatta di miracoli anche quando si cresce e allora io continuo ad amare: alla vita mi posso solo inchinare!


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Dina Zilberberg, pittrice, vive e lavora nella Città di Ra-anna (Israele). È accademico associato e Presidente Delegato Nazionale per Israele dell’Accademia Internazionale Arte e Cultura Michelangelo Angrisani, da Castel San Giorgio (Salerno, Italia). L'artista durante la sua carriera ha allestito mostre personali e collettive in diverse nazioni, riscuotendo grandi successi di critica qualificata e di pubblico a carattere internazionale, Nel mese di dicembre 2007, ha partecipato alla VI Edizione della Biennale di Arte Contemporanea Città di Firenze (Italia), dove il Presidente dell’Accademia Arte e Cultura, Michelangelo Angrisani, ha avuto il piacere e la gioia di incontrare per la prima volta l’artista e di apprezzare le sue opere.

DINA ZILBERBERG Pittrice da Ra-anna Israele

Per l’artista, non è la descrizione che conta, ma le vibrazioni che gli scenari suggeriscono al suo sguardo ed al suo cuore e che riesce a rappresentare e trasmettere con colori intensi e forme e oggetti ben definiti nella loro identità, delineati con poetica e appena tracciata vaghezza, che lascia la scia leggera di un soffio dell’anima. (Franco Bruno Vitolo)

Paesaggio Israeliano - Olio su tela cm 80x60. 105


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Attività dell’Accademia

Premiazione del Concorso Internazionale “Arte e Cultura 2014” - 18ª Edizione. Sala consiliare del Comune di Cava de’ Tirreni (Salerno, Italia).

Michelangelo Angrisani premia gli artisti vincitori della prima rassegna di arte contemporanea nel Comune di Siano in Provincia di Salerno (Italia), alla presenza del Sindaco Dott. Sabato Tenore, del vice Sindaco Dott. Alfonso Leo e di altre autorità.


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INDICE

PAROLE SEGNI E COLORE

1 Un annuario che fa luce

45 Di Lorenzo Lina

5 L’Accademia “Arte e Cultura”

46 Claps Miriam

7 Michelangelo Angrisani,

47 Di Mauro Giuseppe

Presidente di “Arte e Cultura”

48 Davide Eleonora

14 Arcidiocesi Amalfi – Cava

49 Di Lorenzo Fausto

16 Comune di Cava de’ Tirreni

50 De Lorenzo Paola

18 Accademia Internazionale

51 Esposito Pasquale

“Greci - Marino” 19 Comune di Castel San Giorgio

52 Manzi Maria 53 Fanfani Marilena 54 Russo Myriam

Tutti i partecipanti

55 Kindjarsky Maria Teresa

22 Amendola Giuseppina

56 Occhipinti Emanuele

23 Astarita Umberto

57 La Valle Paola

24 Arpaia Antonio

58 Petrarca Pasqualina

25 Buracchi Mauro

59 Maccaferri Carmine

26 Califano Giuseppina

60 Grilli Federica

27 Bisogno Margherita

62 Grilli Sergio

28 Cannella Daniela

67 Napolano Biagio

31 Burroni Gianna

68 Romano Giuseppe

32 Colaiacovo Sofia

69 Pascale Gennaro

33 Ciancone Antonietta

70 Ruocco Lucia

34 Doglia Fiorello

72 Santoriello Annamaria

36 Dainotti Fabio

74 Stimpfl Maria

37 Cocchi Maria Flora

75 Segura Pilar

38 Mele Annabella

76 Scocco Cilla Liliana

39 D’Angelo Luigi Paolo

78 Tamigi Antonino

40 Cervellera Anna

79 Pollina Davide

41 Di Filippo Enrico

81 Romano Sara

42 Coppola Sara

82 Terrone Francesco

43 Di Leva Eugenia

94 Siani Stefania


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95 Popescu Adrian Nicolae

101 Vezzaro Giorgio

96 Trotta Gianmaria

102 Zappia Andrea

97 Venosi Elvira (Selvaggia Leone)

103 Vitale Rosetta

98 Tuosto Domenica (Mimma Artuos)

104 Zappia Sergio

99 Tiberi Angela Maria

105 Zilberberg Dina

100 Vitolo Franco Bruno


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