Il mito del latte L’uomo è l’unico essere che ancora, dopo lo svezzamento, continua a bere latte e soprattutto latte di un’altra specie. L’idea che un elefante adulto beva il latte di una mucca o una giraffa di un cavallo, una capra di un asino ci può far capire quanto sia assurdo che l’uomo dopo l’allattamento materno beva il latte di mucca. “Il latte è sano”, “Il latte fa le ossa forti”, “I bambini hanno bisogno di latte”. Giornalmente la gente nei paesi occidentali viene bombardata con questi o simili slogan. Grosse somme sono spese dalle lobby del latte per convincere la popolazione dell’effetto positivo del latte di mucca sulla salute dell’uomo. Attraverso i mass media vengono continuamente pubblicizzati il latte e i suoi derivati come alimenti indispensabili per un sano sviluppo dei nostri bambini e giovani. Il consumo di latte e derivati viene raccomandato anche agli anziani, soprattutto alle donne. In tal modo il fabbisogno di calcio potrebbe essere soddisfatto e l’osteoporosi potrebbe essere evitata. Ma il latte (di mucca) fa veramente bene all’uomo? Le ossa diventano forti con il latte? In verità questo non può essere provato. Le statistiche invece dicono che l’osteoporosi è diffusa soprattutto nei paesi occidentali dove è più alto il consumo di latte. Non c’è dubbio che il latte e i suoi derivati contengano molte sostanze nutritive, questo però non significa che l’organismo umano li possa assimilare. Il latte di mucca contiene il 3,3% di proteine ed è fatto per il vitello che deve crescere in fretta. Peraltro il vitello ha nello stomaco il caglio solo durante l’allattamento, per digerire le proteine del latte. Il latte materno contiene solo l’1,2% di proteine ed è adatto alla lenta crescita del lattante. Ho avuto reazioni molto indignate quando ho raccomandato ad una mamma di rinunciare al latte e ai suoi derivati, se il suo bambino era allergico, iperattivo o, al contrario, lento e apatico. “Da dove prende il mio bambino le proteine necessarie? Come possono formarsi le ossa e denti forti e sani?” mi veniva chiesto in genere. Ho poi raccontato di mio figlio più giovane che da piccolo ha rifiutato il latte e che mi ha preoccupato molto perché allora credevo ancora nel latte. È cresciuto in altezza di 1,95 metri, ha ossa e denti sani e forti, non ha mai avuto malattie a parte brevi raffreddori. Per assimilare le proteine del latte sarebbe necessaria una corrispondente quantità di magnesio che però non si trova nel latte di mucca. Il latte è particolarmente povero di magnesio, che è un antagonista del calcio e che potrebbe impedire l’arteriosclerosi (la deposizione di sali di calcio nelle arterie). Il Dottor D. Otfried Weise scrive nel suo libro “Harmonische Ernährung” (Alimentazione armoniosa): “Se a lungo andare non si vuole