La carne Se possiamo credere ai famosi naturalisti “allora non c’è nessun dubbio che l’uomo non è un animale onnivoro”, come affermava John Ray (1628-1706) che è considerato il padre della storia naturalistica inglese. “L’uomo non ha assolutamente la costituzione di un essere carnivoro”, continua, “la caccia e l’ingordigia sono attività innaturali dell’uomo. L’uomo non ha né canini appuntiti, né artigli per afferrare la preda, al contrario, le sue mani sono fatte per raccogliere la frutta e i suoi denti per masticare la frutta”. Lo svedese Carlo Linneo (1707-1778), un altro famoso naturalista, presidente dell’Accademia delle Scienze, professore di botanica all’università di Stoccolma e Uppsala, autore di una nuova classificazione tassonomica dei regni animale, vegetale e minerale tuttora in uso, ha scritto “Frutta e piante commestibili sono il nutrimento più adatto per l’uomo”. Inoltre “Secondo la sua anatomia l’uomo non è preparato fisiologicamente a mangiare la carne”. Il francese George Louis Leclerc, naturalista francese, meglio noto come Lord Buffon (1707-1788), membro dell’Accademia delle Scienze l’Histoire naturelle, ha scritto un trattato in 36 volumi che descrive la storia della Terra dal punto di vista mineralogico, botanico e zoologico. Ha dichiarato “L’uomo potrebbe vivere di soli vegetali. Però tutta la natura non gli basta a soddisfare la sua insaziabile bramosia di cibo. L’uomo da solo divora più carne di tutti gli altri animali insieme, e ciò non per necessità ma per una forma di abuso”. Un altro famoso naturalista, anatomista e geologo francese era George Cuvier (1769-1882). Professore al museo nazionale, segretario dell’Accademia delle Scienze e cancelliere dell’Università di Parigi. Studioso e fondatore dell’anatomia comparata ed esperto di paleontologia (scienza che studia la storia evolutiva degli organismi animali e vegetali attraverso l’analisi dei fossili). Cuvier ha scritto in una delle sue opere “L’anatomia comparata prova che l’uomo è sotto ogni aspetto come un animale fruttivoro e non è per niente come un animale carnivoro”. Inoltre Cuvier sosteneva “gli organi importanti dell’uomo ci mostrano come il nutrimento dell’uomo dovrebbe consistere solamente di piante”. “Il cibo naturale dell’uomo dovrebbe invece basarsi esclusivamente su frutta, radici e verdure”. “Tutto il corpo umano fino alla sua più piccola parte è destinata dalla natura esclusivamente ad una alimentazione vegetale”. Il naturalista e geografo tedesco Alexander von Humboldt (1769-1859) diceva “Mangiare animali non è molto lontano dall’antropofagia (Consumo di carne umana a scopo rituale, magico, profano) e dal cannibalismo”. Inoltre è suo il famoso detto: “Lo stesso pezzo di terra che può nutrire dieci persone se destinato all’allevamento di bestiame, potrebbe nutrire cento persone se coltivato con piante (lenticchie, fagioli, piselli, ecc.). Il bacino dell’Orinoko
(fiume del Venezuela) potrebbe produrre abbastanza banane per nutrire tranquillamente l’intera umanità”. Richard Owen (1804-1892), zoologo e paleontologo britannico, ha scritto un trattato sulla anatomia, fisiologia e paleontologia comparata tra vertebrati. Owen afferma in questo trattato: “I primati si nutrono di frutta, di chicchi e di piante succose, dalla stretta analogia fra questi animali e l’uomo risulta che l’uomo è un naturale fruttivoro”. Probabilmente il più famoso naturalista inglese, Charles Darwin (1800-1882), concordava con gli altri naturalisti che l’essere umano è un erbivoro. Ha scritto “La classificazione delle forme, funzioni degli organi, abitudini e alimentazione dell’uomo ha dimostrato chiaramente che il cibo naturale dell’uomo di origine vegetale, come per i primati. I nostri canini sono meno sviluppati dei loro, e non è nostro compito essere in competizione con animali selvaggi o carnivori”. Thomas Henry Huxly (1825-1895) era un medico inglese e antropologo che sosteneva le teorie di Darwin. Ha scritto fra l’altro “l’uomo era prima dell’ascia e prima del fuoco, quindi non può essere un carnivoro”. Sir Arthur Keith (1866-1955) era un famoso anatomista e antropologo inglese. Rettore dell’università di Aberden e ha scritto diversi libri sullo sviluppo dell’uomo. Ha scritto che scimpanzè e gorilla avrebbero lo stesso apparato digerente come quello umano. L’anatomia comparativa dimostrerebbe che le piante crude sarebbero da preferire perché fermentano e vengono evacuate più volte al giorno in forma morbida e libere da putrefazione. (Fonte: “Omnivorous or Vegetarian, what famous naturalists think about it”, Prof. Luis Vallejo Rodriguez, EVU News, n. 2, 1996) Partendo dal presupposto che questi naturalisti, i più famosi che l’umanità ha conosciuto, hanno ragione dicendo che l’uomo è un puro erbivoro, allora non dovremmo concludere che la nostra odierna alimentazione, ricca di carne è scorretta? Quando alcuni anni fa si nutrivano le mucche con carne come energetico e in seguito impazzivano e si ammalavano, la gente si indignava perché un erbivoro puro veniva nutrito con carne. Non dovremmo reagire allo stesso modo se partiamo dal presupposto che l’uomo è un erbivoro come dichiarato dagli studiosi? Le tante malattie croniche, fisiche e psichiche dell’uomo nei paesi occidentali non potrebbero essere spiegate con una nutrizione contro natura? Non faremmo meglio a nutrire soprattutto bambini e giovani con frutta fresca, verdura, prodotti cereali e integrali? In generale si parla di prodotti derivati dalla carne. Animali altamente sviluppati, come il bue, vengono considerati macchine che producono carne. I tanti scandali riguardanti la produzione e la vendita della carne negli ultimi anni sono una prova senza ombra di dubbio di come il profitto e la mancanza
di rispetto verso gli animali sono all’ordine del giorno. Alla fine della breve vita dell’animale vi è in generale il mattatoio. Il consumatore chiede che il macello sia “umano”. L’abbattimento di animali è invece tutt’altro che umano. Chi ha potuto dare uno sguardo all’interno delle mura di un macello per un po’ non toccherà più carne. Gli animali sentono panico e paura di morte, quando vengono trasportati al macello. Animali che potevano scappare riconoscono i loro aguzzini anche dopo molti anni, come si poteva osservare. E provato che una grossa quantità di ormoni di paura si trovano nel cadavere del animale,che poi finiscono sul piatto del consumatore e vengono anche consumati. Il noto animalista svizzero Franz Weber ha parlato di questo in una trasmissione radiofonica. “Prendiamo l’esempio di Amburgo dove alcune persone hanno subito avvelenamento per aver mangiato tonno in scatola. Perché? Il tonno veniva segato vivo, ed i pesci catturati provavano una tale paura che hanno emesso veleno che poi si trovava nella carne. Questo era già noto all’epoca dei romani. Per avere un certo veleno torturavano gli schiavi a morte e la saliva dei morti era usata per avvelenare altre persone. La paura della morte entra nel tessuto e viene “mangiata dall’uomo”. Per questa ragione anche la “carne biologica” o carne di animali “felici” non è un'alternativa perché il processo di abbattimento rimane lo stesso. “Bio” significa “vita” e ci si può chiedere cosa c’è di vivo nella carne morta. Nel “Welt am Sonntag” (noto settimanale tedesco) del 5 ottobre 2003 si leggeva che la carne causa malattia. Scienziati dell’università di San Diego, in California hanno sperimentato su se stessi che l’organismo, dopo il consumo di carne, latte e latticini reagisce con anticorpi. I ricercatori hanno scoperto che i prodotti animali contengono una sostanza che è estranea al corpo umano. Nell’edizione del marzo 2003 della rivista specializzata “Annals of Internal Medicine” è stato pubblicato uno studio che riconduce il malfunzionamento dei reni al consumo elevato di carne. Nel Luglio dello stesso anno apparivano nella rivista dell’Istituto Americano per la ricerca sul cancro “Journal of the American Cancer Institute” i risultati di una ricerca secondo la quale giovani donne che consumano tanta carne e latticini hanno un rischio maggiore del 33% di ammalarsi di cancro della mammella. Intanto si è scoperto che i cosiddetti acidi sialin – neuramin ne sono la causa. Ora si conoscono anche i cinquanta diversi acidi sialin che si trovano negli animali e negli uomini. Gli acidi sono sotto forma di glicolipidi o glicoproteine sulla superficie delle cellule corporee. Qui hanno il compito di sostenere il sistema di segnale e comunicazione. Sono estremamente importanti per il sistema immunitario nel riconoscere sostanze estranee. L’uomo stesso può formare tre tipi di acidi sialin. Sulle cellule umane esiste un quarto tipo il Neu5Gc (N-Glykolylneuraminsäure), che vengono assimilati
con il consumo di carne di vitello e maiale. Il sistema immunitario umano riconosce la sialin estranea e forma anticorpi. Alcuni scienziati dell’università di San Diego (California) che la maggior parte degli acidi viene espulsa, ma una parte viene immessa nelle proteine del proprio corpo. Si assume che questa incompatibilità è la causa di molte malattie croniche. Dalle mie proprie esperienze decennali risulta che ragazze che mangiano spesso carne, pesce e uova tendono ad essere depresse, facili al pianto, con frequenti mal di testa e emicrania, mentre i ragazzi tendono piuttosto alla collera e alla violenza. Si trovano però anche fra i bambini maschi alcuni che sono flemmatici, piagnucolosi e quieti se consumano soprattutto prodotti animali. Genitori ed educatori non devono temere che si formi una carenza di proteine, ferro, calcio e altre sostanze se i giovani non consumano prodotti animali. Una nutrizione varia basata su alimenti vegetali copre tutte le necessità dell’organismo umano, soprattutto se una gran parte di ciò viene mangiato crudo e all’inizio del pasto (vedi capitolo sulla Leucocitosi). Nel giugno 2003 la “American Dietetic Association” (ADA), la più grande associazione americana degli specialisti e esperti nutrizionisti (70.000 membri in USA e Canada) ha cambiato l’insegnamento. Ha pubblicato una presa di posizione in 18 pagine secondo la quale una nutrizione senza prodotti di carne e pesce (vegetariana) e addirittura senza alcun prodotto animale (vegano), è completa e sana. Una alimentazione vegetariana o vegana scelta accuratamente, scrive la ADA nell’articolo sopra citato, è bene adatta per ogni stadio della vita, incluso gravidanza, allattamento, infanzia, gioventù fino all’età adulta. (Da leggere il testo originale (in tedesco) su internet http://www.eatright.org/Member/PolicyInitiatives/index_21009.cfm) Sono superati fortunatamente i tempi in cui i vegetariani e soprattutto i vegani (purtroppo anche da parte dei medici) erano messi in guardia sui rischi per la salute della loro alimentazione. Fonte: prof. Luis Vallejo “Omnivourous or Vegetarian?” EVU News2 - 1996