Il Sommelier n. 2/2012

Page 1

i no

www.ilsommelier.com

ts

5,

30

nni

Z@voMoEtt

Organo ufficiale della FISAR - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) v46, art. 1 comma 1, DCB Po”

Rivista di enologia, gastronomia e turismo Anno XXX - Numero 2 - Marzo-Aprile 2012

q u i a m i r r a p nt’ ri a

®

FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER

ALBERGATORI

RISTORATORI

con te dal 1972


I NG

PER I

SOCI

ITO

SSO GRATU E R


Lettera del Presidente - Nicola Masiello

Pag.

Avere fiducia nel nostro futuro - Roberto Rabachino

sommario

Comunicazione Istituzionale

2 4

Fisar in Rosa - Gladys Torres Urday

6

In Famiglia

74

La segreteria comunica - Mario Del Debbio

88

Il CTN comunica - Giorgio Pennazzato

95

ENOGASTRONOMIA • TURISMO • CURIOSITà

I vini spagnoli visti da New York - Meritxell Falgueras Febrer

Sua eccellenza la tagliatella - Giancarlo Roversi

8

12

Interessante iniziativa dell’Università di Messina per il vino Marsala Attilio L. Vinci 14

Sicilia en Primeur 2012 - Antonio Iacona

speciale

quarant'anniFISAR

Le notizie di enogastronomia e turismo a cura della redazione di Quality ADV

a cura della redazione di Quality ADV

20

52

15-18-36-65

Notizie dal mondo dell'Enologia - Giuseppe Martelli Brunello, Chianti e Nobile: le anteprime della Toscana con le nostre degustazioni

Uruguay, dove il Tannat diventa protagonista - Marco Ferrari SCIENZA • TECNICA • APPROFONDIMENTI

16

Vernaccia di San Gimignano: nobile e antica Luca Iacopini e Massimo Bracci

44

60

68

40


Il Presidente Nicola Masiello

Aspettando un segnale forte

Il Vinitaly di Verona dovrà dirci veramente dove andremo con il nostro patrimonio vitivinicolo e quali prospettive ci aspettano.

S

i sono appena concluse le varie anteprime, da quella dell’Amarone a quelle Toscane e Siciliane ed aspettiamo con curiosità il Vinitaly, la manifestazione principale in Italia e Sud Europa per il comparto vinicolo. Diciamo che siamo tutti in trepida attesa per la nuova formula di questa edizione del 2012 dal momento che l’organizzazione ha voluto cambiare quella standard con una più corta e snella; ci saranno sicuramente meno presenze di visitatori in senso assoluto ma di contro sarà un pubblico più qualificato ed esperto ed è per questo motivo che le aspettative sono ai massimi livelli. Ci aspettiamo segnali di ripresa sugli ordini, sull’export, sul valore del comparto vitivinicolo, su questa nostra economia messa sotto pressione da spread, bond, BTP, e saliscendi di borsa. Verona dovrà dirci veramente dove andremo con il nostro patrimonio vitivinicolo e quali prospettive ci aspettano, siamo consapevoli del fatto che il consumo pro-capite interno di vino è sempre in discesa, che il nostro export vola per numeri di bottiglie ma non fa altrettanto in termini di economia e ricavi, tutte problematiche che grazie alla qualità dei vini potremmo superare di slancio. La qualità, però, da sola non basta ed allora invitiamo i produttori Italiani a fare unione e forza per penetrare meglio nei mercati consolidati o emergenti, essere massa critica per cercare di risolvere il problema, non certo limitando gli investimenti, ma facendo economia con la forza dell’unione di intenti. Anche noi fisariani siamo impegnati nel progetto Vinitaly e, nonostante le perplessità iniziali, ci siamo convinti che esserci è il modo migliore per capire e partecipare all’evolversi

2

degli eventi. Lo sforzo di FISAR è concentrato nelle giornate di domenica e lunedì. Domenica con Carpenè Malvolti il consueto appuntamento nel suo stand insieme ai vincitori del Trofeo DIVINANDO per brindare ai rispettivi successi presenti e futuri ed ai nostri primi quarant’anni. Seguirà una bellissima degustazione in collaborazione con il Consorzio del Franciacorta DOCG ed il nostro Salotto del Vino costituirà per tutta la manifestazione punto d’incontro e di discussione con produttori e personaggi del mondo vitivinicolo al fine di cementare rapporti di amicizia e per crearne di nuovi con aziende e con quanti credono nella Fisar. Come sempre sarà presente la nostra rivista, Il Sommelier, con uno stand dedicato alla distribuzione. Tutto questo è stato organizzato senza perdere di vista la cosa più importante della nostra presenza: essere a disposizione dei nostri Soci che verranno a trovarci e potranno familiarizzare, scambiarsi opinioni ed incontrare i Consiglieri Nazionali presenti. In ultima analisi vorrei ricordare il nostro appuntamento del 13, 14, 15 Aprile in quel di Livorno e Volterra per celebrare i nostri quarant’anni dove, oltre agli impegni istituzionali,sarà occasione per parlare ai delegati neo eletti o riconfermati, con i responsabili di Zona e con i Direttori di Corso del nuovo percorso formativo che abbiamo definitivamente approvato. Un percorso che ha una sola finalità: far crescere la FISAR per essere pronti alle numerose sfide che ci attenderanno. Concludo, in attesa d’incontrarvi a Verona al Vinitaly, alzando il calice per brindare con tutti voi! Prosit!

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


Rivista di Enologia, Gastronomia e Turismo

www.ilsommelier.com

PER LA VOSTRA PUBBLICITÀ

Organo Ufficiale della F.I.S.A.R. Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori Ric. di Pers. Giuridica PI. n° 1070/01 Sett. I del 9.5.01

Direttore Responsabile: Roberto Rabachino C.so Galileo Ferraris, 138 - 10129 Torino Tel. +39 011 5096123 Fax +39 011 19706172 e-mail: direttore@ilsommelier.com Segreteria di Redazione: Gladys Torres e-mail: redazione@ilsommelier.com Correttore di bozze: Mario Del Debbio e-mail: segretario@fisar.com Editore: FISAR e-mail: segreteria.nazionale@fisar.com Ufficio Stampa: Ufficio Stampa FISAR e-mail: stampa@fisar.com Amministrazione: Sede Nazionale F.I.S.A.R. Via dei Condotti, 16 - 56017 Asciano (PI) Tel. +39 050 857105 - Fax +39 050 856700 e-mail: segreteria.nazionale@fisar.com Grafica e Stampa: Tipografia Rossi Via Casalpiano, 28 - 53048 Sinalunga (SI) Tel. 0577 679158 - Fax 0577 678245 mail@tipografiarossi.com - www.tipografiarossi.com

Responsabile Comitato Scientifico: Il Comitato Tecnico Nazionale FISAR Comitato di Redazione e Controllo: Nicola Masiello, Mario Del Debbio, Graziella Cescon, Luigi Terzago, Alberto Giustarini e-mail: redazione@ilsommelier.com Hanno collaborato a questo numero Massimo Bracci, Meritxell Falgueras Febrer, Marco Ferrari, Gianfranco Grossi, Giancarlo Roversi, Luca Iacopini, Giuseppe Martelli, Gladys Torres

Concessionario di Pubblicità per l’Italia Paolo ALCIATI Cell. +39 335 6063373 10137 Torino - Corso Siracusa, 152 tel. 011 3119090 r.a. (8 linee) - fax 011 3119548 qualityadv@ilsommelier.com Responsabile Piemonte e Valle d'Aosta QUALITY PIEMONTE Cell. +39 333 6943784 piemonte@ilsommelier.com Responsabile Lombardia e Liguria Pietro MILO Cell. +39 335 6288797 lombardia@ilsommelier.com Responsabile Trentino e Alto Adige Markus PROMBERGER Cell. 347 1122373 - Tel. 0472 831340 markus.promberger@brandnamic.com Responsabile Triveneto Marilena ANDREATTA Cell. +39 348 9491911 - Tel. +39 049 9403927 triveneto@ilsommelier.com Responsabile Emilia Romagna SICOMUNICA s.n.c. Cell. +39 335 5778858 - Tel. +39 051 5872977 - Fax +39 051 327744 emiliaromagna@ilsommelier.com Responsabile Toscana Lido VANNUCCHI Cell. +39 338 1505188 toscana@ilsommelier.com Responsabile Lazio QUALITY LAZIO lazio@ilsommelier.com Responsabile Campania Angelo CERINO Cell. +39 347 0049460 campania@ilsommelier.com Responsabile Puglia - Abruzzo - Molise - Basilicata - Calabria Valeria GRIMALDI Cell. 320 4127588 puglia@ilsommelier.com Responsabile Sardegna Giovanni CHERCHI Cell. +39 348 7429762 sardegna@ilsommelier.com Responsabile Sicilia Vincenzo CUCURULLO Cell. +39 340 7279242 sicilia@ilsommelier.com

Distribuzione della rivista

La rivista viene inviata a tutti i soci Fisar, a tutti gli organi di informazione, a tutti i giornalisti dei gruppi di specializzazione di settore, a tutte le Istituzioni, a tutte le Associazioni di settore e a tutti gli IPSSAR che ne facciano richiesta tramite spedizione gratuita in abbonamento postale.

La rivista è associata al USPI Unione Stampa Periodica Italiana

Abbonamento alla Rivista

Per la fotografia Oliviero Toscani, Saverio Scarpino, Roberto Rabachino Enza Bettelli, Alberto Doria e immagini di Redazione

Segreteria di Redazione Il Sommelier Via dei Condotti, 16 - 56010 ASCIANO (PI) Tel. +39 050 857105 Fax +39 050 856700 segreteria.nazionale@fisar.com

abbonamento alla rivista:

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

25,00 per 6 numeri

3


Avere fiducia nel nostro futuro di Roberto Rabachino per comunicare con il Direttore: direttore@ilsommelier.com

Ogni sistema finanziario, su cui si appoggiano i sistemi economici, si regge sulla fiducia nel futuro.

I

l vero pericolo che stiamo vivendo è quello di perdere la fiducia nel presente e nel futuro nostro e dei nostri figli. La perdita di fiducia è un’anomalia che può demolire un equilibrio apparentemente solido e che, spesso, porta ad una rottura o alla ridefinizione di un equilibrio più labile rispetto al precedente. Una persona che si sente tradita non riesce più a riporre fiducia nell’altra e spesso trasferisce questa sfiducia anche nei rapporti successivi. La fiducia non è un sentimento razionale ma è qualcosa che si prova al di là del concatenarsi negativo degli eventi. Steve Jobs, il guru scomparso della Apple, un nome ormai sulla bocca di tutti, il 12 Giugno 2005 in occasione della con-

4

segna dei diplomi ai neolaureati dell’Università di Standford, ha trasmesso un messaggio di straordinaria forza e fiducia. Rivolgendosi ai neo laureati ha esortato tutti ad impegnarci, ad avere fiducia nel futuro, anche se alcuni aspetti di questo futuro non danno grandi speranze, a cogliere le occasioni che la vita offre, a non buttarsi giù davanti a delle difficoltà. Anche noi dobbiamo associarci a questo modo di pensare. Dobbiamo costantemente credere in noi stessi e nelle nostre potenzialità. Questa è la solo chiave utile per rinnovare in noi la fiducia e superare questo periodo di crisi e di recessione. Avere fiducia in noi stessi, avere fiducia nella nostra capacità è la più importante condizione per superare questo momento che ci vede tutti preoccupati per il nostro futuro. Ancora una volta, nonostante tutto, io non mi sento pessimista perché credo che in tutti noi ci sia una condivisione unanime delle difficoltà e la consapevolezza che servono sacrifici per raggiungere gli obiettivi richiesti. Molti soggetti autorevoli hanno avanzato proposte convincenti, suggerito interventi concreti, indicato misure praticabili per uscire dall’impasse che attanaglia i cittadini e soffoca le imprese. Insieme e singolarmente dobbiamo dare il nostro contributo. Ognuno di noi, oltre a fare la sua parte, deve sentirsi orgoglioso nel concorrere, nella percentuale riconducibile alla sua reale situazione economica e sociale, alla rinascita del nostro Paese. Solo gli italiani possono salvare l’Italia.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


“Etico”, il box per il riciclo dei tappi in sughero che promuove l’amore per la natura

a cura della redazione di Quality ADV

Il ricavato destinato a delle onlus anch’esse impegnate nella raccolta

Il tappo in sughero è troppo prezioso per essere buttato nella spazzatura. È per questo che Amorim Cork Italia ha ideato e confezionato uno speciale box per la raccolta di tappi, per proseguire la sua intensa attività a favore della tutela delle sugherete del mediterraneo.

A

vviata lo scorso giugno da Amorim Cork Italia, sede italiana del colosso portoghese leader indiscusso nel mercato del sughero, la campagna “Etico” ha coinvolto dapprima le cantine del Veneto e quelle aderenti al Consorzio Chianti Classico, e ha poi visto l’adesione entusiastica di numerosi altri attori. Il progetto si chiama “Etico” non solo perché promuove una sensibilità ecologica ma anche perché riesce a far coincidere con la raccolta anche una destinazione bene-

fica del ricavato dalla vendita dei tappi usati. Un circolo virtuoso di solidarietà ed ecosostenibilità che vede in prima fila e contemporaneamente beneficiarie la onlus “A Braccia Aperte” e la “Fondazione Oltre il Labirinto onlus”. Fondamentale è poi il contributo della Cooperativa Estia che lavorando con i detenuti del carcere di Bollate (MI) si occupa dello smistamento e stoccaggio dei tappi raccolti. Già operativi anche i soci F.I.S.A.R. del Nordest (Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori) che hanno già distribuito oltre 50 box tra le varie delegazioni, alcuni ristoranti e le sedi dei corsi, da Verona a Pordenone. Tra i nuovi partner anche la FISAR nazionale e altre associazioni di sommelier, oltre a Savno, l’ente gestione rifiuti del Veneto Nord

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

Orientale, AMIA, l’ente di gestione rifiuti di Verona e i Vignaioli Piemontesi. Le prime 5 tonnellate di tappi provenienti dalla raccolta della onlus “A braccia aperte” sono già stati avviati al riciclo e consegnati all’azienda Eco Profili, che ha sede a Maserada sul Piave (TV) e che, specializzata proprio nella produzione di malte di granulo di sughero per l’isolamento termico e acustico degli edifici, consentirà di donare nuova vita a questa preziosissima materia prima.

5


Karin Meriot, una donna ai vertici del Concorso Mondiale di Bruxelles

a cura di Gladys Torres Urday

Come tutte le donne che lavorano, “organizzazione” è la parola chiave per non trascurare niente e nessuno. Certo, non ho mai molto tempo per me e per i miei piaceri, ma il lavoro é fonte di grandi soddisfazioni.

N

el nostro ambiente spesso ci capita di vivere situazioni speciali, momenti indimenticabili legati ad una visita in cantina, ad un assaggio di un vino, che rimarrà impresso nella mente per sempre, e qualche volta capita di incontrare persone, che già fin dal primo momento, capisci che faranno parte in qualche modo della tua vita. La Fisar è stata invitata, nella persona del Consigliere Nazionale Claudia Marinelli, a partecipare al Concours Mondial de Bruxelles (CMB ndr) per la prima volta nel 2010, nell’edizione che si svolgeva a Palermo. La Marinelli in quell’occasione e in altre ha conosciuto molto bene Karin Meriot, donna al vertice del Concorso Mondiale di Bruxelles, l’ha segnalata in redazione, ed ecco che è la protagonista di questo numero di Fisar in rosa.

Karin Meriot

6

Karin hai una padronanza della lingua italiana che è veramente ammirevole, come l’hai imparata? Ho una laurea in lingue e commercio ed ho studiato l’italiano. In un certo senso é come se fossi predestinata a questa lingua perché ho iniziato a studiarla dall’età di 13 anni contro il volere di tutta la mia famiglia ed ho continuato fino all’università, inoltre ho vissuto dieci anni in Sicilia per poi tornare definitivamente in Francia nel 2006. Quindi abiti in Francia? Si a Bordeaux, città ideale per lavorare nel settore del vino. Ma ti sei sempre occupata di vino, o meglio in cosa consiste nello specifico il tuo lavoro? Il mio percorso professionale é iniziato nell’ambito della creazione di eventi, in particolare sono stata responsabile di uno showroom di vini siciliani alla Cité Mondiale du Vin et des Spiritueux a Bordeaux. La società Vinopres era presente con degli uffici ed é cosi che ci siamo conosciuti. Quando ho deciso di partire per la Sicilia mi ha proposto di occuparmi del mercato italiano per loro. Vinopres é una società di comunicazione specializzata nel settore del vino, sul mercato del Benelux. Si occupa di organizzare workshop, viaggi di stampa ed é inoltre organizzatrice della fiera Megavino e del

FIIl Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


CMB. Tre anni fa, Thomas Costenoble, direttore del CMB, mi ha proposto di occuparmi delle promozione dell’immagine del Concorso stesso in Italia. Quindi ad oggi sei la responsabile del settore Italia? Si seguo tutto il mercato italiano per il CMB. Qual è l’ambito specifico del CMB? Questo é il primo concorso realmente internazionale nel mondo. I vini vengono da tutti i paesi, ed é gestito da una piccola squadra che lavora in un clima di convivialità e rispetto degli uni per gli altri. Quello che mi piace del CMB é il fatto che sia un’organizzazione onesta, e rigorosa. Un vino premiato al concorso sarà certamente un vino con qualità necessarie a farsi apprezzare a livello mondiale. Mi piace molto lavorare con Thomas, un uomo scrupoloso e con il senso del dovere, soprattutto quando si tratta dello spoglio delle schede di degustazione. Inoltre segue personalmente tutti i degustatori prima, durante e dopo il concorso e questo é notevole ed apprezzato da tutti. Tu come vivi e senti il tuo lavoro? Come tutte le donne che lavorano, “organizzazione” é

la parola chiave per non trascurare niente e nessuno. Certo, non ho mai molto tempo per me e per i miei piaceri, ma il lavoro é fonte di grandi soddisfazioni. E poi, ho spesso l’opportunità di lavorare in Italia, paese che adoro, e quindi é come se ogni volta partissi un po’ in vacanza! Ho inoltre la fortuna di avere una mamma molto disponibile, che si occupa dei miei figli quando sono via, e questo é molto importante. Concludiamo con la certezza di aver incontrato ed intervistato una donna solare, colta, pronta di spirito e dedita al lavoro, spesso con ritmi serrati, dove la “passione” traspare costantemente in quello che fa. La Fisar sarà presente con i suoi degustatori alla prossima edizione del Concours Mondial de Bruxelles, che si svolgerà a Guimarães, in Portogallo, dal 4 al 6 maggio, questa città è considerata la culla culturale del Portogallo e del Vinhos Verdes, capitale 2012 della cultura Europea. Da quando, cinque anni fa, il Concorso Mondiale è divenuto itinerante questa è la seconda volta che approda in Portogallo, dopo Lisbona. Questo ci fa ben sperare magari per una seconda tappa in Italia dopo quella di Palermo.

http://www.concoursmondial.com

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

7


I vini spagnoli visti da New York di Meritxell Falgueras Febrer

A Wall Street il vino continua ad essere in rialzo. Perché? Perché a Manhattan le aziende continuano a pagare i pasti, e in essi non può certo mancare il vino.

B

ere il vino a tavola, sebbene il suo prezzo sia esageratamente moltiplicato, “dà un tocco di classe”. In certi casi è stato moltiplicato addirittura per quattro e per cinque. E proprio per questo motivo le cantine catalane organizzano da ormai cinque anni il concorso chiamato “Cartavi”, per mettere in competizione le migliori carte. Non si tratta solo di premiare le liste in cui risulti la presenza maggiore delle undici denominazioni d’origine catalane; la qualità, il design e le combinazioni sono altrettanti fattori determinanti. Tutto è iniziato a Barcellona cinque anni fa e quest’ultima edizione, ormai aperta a livello internazionale, è stata celebrata nella capitale del mondo. Il primo premio è stato assegnato a “El Mercat” di New York, mentre al secondo posto si è piazzata la “Taverna de Haro” di Boston. Come biglietto da visita l’AVC presentava Josep Roca, sommelier del “Celler de Can Roca” di Girona con tre stelle Michelin, nonché uno dei sommelier più mediatici. Una degustazione magistrale, con dodici annate inedite di vini storici armonizzati con piatti realizzati per far brillare al meglio la complicità del vino spagnolo con

8

il cibo. Il presidente dell’INCAVI (Institut Català de la Vinya i el Vi), Jordi Bort, e le trentuno cantine partecipanti si sono impegnati a spiegare a tutti i presenti i segreti del successo di questi vini. Secondo i dati dell’OeMv, gli Stati Uniti sono il secondo paese importatore di vini catalani con un incremento dell’8,7%. Il fatturato del primo trimestre del 2011 è stato niente meno che di 29,6 milioni di euro. Durante l’ultima annata, si è assistito ad un aumento del 24,9%, ben 9,5 milioni di euro, essendo la media d’esportazione di 5,25 euro a bottiglia. Questa selezione di vini totalizzava più di 8000 punti della prestigiosa guida Parker. Tra i giornalisti presenti risaltava il nome di Jay Miller, che ha recentemente smesso di degustare i vini spagnoli per The Wine Advocate. Negli ultimi anni Jay Miller aveva partecipato a tour di degustazioni assieme al Presidente della Wine Academy of Spain, Pancho Campo. Su Campo, ideatore di eventi come Wine Future sia nella Rioja sia a Hong Kong, sta investigando l’Institute of the Master of Wine per una presunta infrazione del codice d’onore dell’accademia. Lo stesso Robert Parker ha messo nelle mani dei

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


suoi avvocati la difesa dell’imparzialità delle sue assegnazioni di punti nella penisola Iberica. Nel frattempo, lo scandalo e i pettegolezzi sono serviti. Durante gli ultimi cinque anni, l’esportazione di vini rossi negli Stati Uniti è aumentata del 7,8% e quella del cava del 7,4%. In termini macroeconomici, gli Stati Uniti importano l’8,8% della produzione totale di vino in Catalogna, situandosi dietro alla Germania. Per questo motivo, presentare i vini a New York continua ad essere un appuntamento importante per i vini spagnoli. La D.O. Qualificata Rioja (l’unica, insieme al Priorato, che ha questa denominazione di qualità superiore in Spagna) gode dei migliori riconoscimenti nel consumo internazionale di vini “Tempranillos nel Mondo” che organizza la Federación Española de Asociaciones de Enólogos (FEAE). A questa competizione hanno partecipato più di 418 vini di 12 paesi, e la Rioja ha ottenuto 29 delle 55 medaglie d’oro. Il vino riojano “Mirto 2006” della cantina Ramón Bilbao è stato riconosciuto come

il miglior esemplare dell’evento. La sesta varietà d’uva più coltivata nel mondo trova un vero e proprio feudo in questa terra con nome di vino. E la mappa spagnola del vino si espande per New York. Per esempio, nel Ristorante Bar Basque un bicchiere medio di vino si aggira attorno ai 15-20 dollari. Le bottiglie qui presenti sono molto buone. Dal Flor de Pingus al Clos Mogador. Tutti i ristoranti sono forniti di un beverage manager di ottima formazione, con interessi e informazioni sulle ultime novità e tendenze. Ed è vero proprio che nella città che non dorme mai, non puoi rimanere addormentato. Così è stato il risveglio dei vini di Jorge Ordóñez, importatore di gran rilievo di vini con nomi divertenti, presentazioni accattivanti e di vini facili, che continuano a portare la bandiera delle vigne spagnole nel Nord America. Nelle stesse date, la presentazione internazionale di Madrid Fusión nel Culinay Center di Soho, con il suo direttore José Carlos Capel e lo chef due stelle Paco Roncero.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

9


Questa mostra internazionale di gastronomia ci dà appuntamento a Madrid per i prossimi 24, 25 e 26 gennaio, quando celebrerà il suo decimo anniversario con i migliori esponenti della cucina spagnola (Berasategui, Adrià, Ruscalleda, Subijana, Dacosta, Torreblanca, Gaig, Freixa) e internazionale (Blumenthal, Bocuse, Ducasse, Bras), tanto per citarne alcuni. Sono previste grandi degustazioni di vini internazionali e dimostrazioni di cocktail, con barman super innovatori come Javier de las Muelas. I giornalisti americani hanno accolto la presentazione con una gran voglia di gustarsi la città di Madrid e non solo il congresso. Insomma, le tapas e la birra conquistano tutti i palati. Ma cos’è di moda nella città dei grattacieli? Secondo Alice Feiring, la scrittrice che ha pub-

10

blicato “Come ho salvato il mondo del vino dalla Parkerizzazione”, il top sono i vini nudi. Il suo ultimo libro s’intitola “Naked Wines” e parla dei vini a cui non c’è bisogno di aggiungere né di togliere nulla. Dedica ai vini spagnoli un intero capitolo dal titolo “Questo oscuro oggetto del desiderio”. Ci rimangono in sospeso ancora alcune cose da rivedere, scrive la giornalista del New York Times. Ma nella sua personalissima Arca di Noé, questa critica salva alcune cantine spagnole come Mendall e Els Jepelind in Penedès, Benitos Santos in Rías Baixas, Bodegas Carballo a Las Palmas e Bodegas Monje in Tenerife (entrambe nelle isole Canarie), Lopez Heredia nella Rioja e vini Ambiz a Madrid. In Italia la lista è più lunga, ma per il momento non ha ancora editori in Europa. Il gusto newyorkese per il vino bello, sia dentro che fuori, resta in vogue.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


www.rotari.it


di Giancarlo Roversi

Sua eccellenza la tagliatella

Alle origini di una tipica specialità bolognese. Nel 1575 compaiono per la prima volta fra le vivande degli alberghi che si assaporavano all’ombra delle Due Torri.

C

he le tagliatelle costituiscano uno dei piatti tradizionali bolognesi più famosi è risaputo da tutti. Ma su quando siano entrate nell’uso comune a tavola si sono fatte soltanto congetture. Accanto alle paste farcite asciutte o in brodo e agli spaghetti, chiamati più petronianamente «vermicelli», a tenere banco a Bologna, almeno fino dal Medio Evo, dovevano essere proprio le tagliatelle, di forma più larga rispetto a quella di oggi e generalmente servite con burro e una spruzzata di formaggio grana. Nei menù settecenteschi delle colazioni del Gonfaloniere di Giustizia e degli Anziani, che presiedevano il governo di Bologna, figurano a più riprese piatti di «vermicelli fatti in casa» e di «tagliolini fatta in casa asciutti», conditi con burro e formaggio parmigiano. È significativa la sottolineatura della fabbricazione casalinga come elemento di genuinità e di fragranza. La conferma che già nel secolo XVI le tagliatelle fossero un piatto di consumo consolidato e deliziassero i palati dei forestieri che sostavano nelle locande e osterie con alloggio di Bologna, è confermata da un bando del 1575 dove si fa un’esplicita allusione alla tipica specialità petro-

12

niana. Si tratta della più antica citazione “pubblica” sull’uso di questa pastasciutta nella città che ne ha fatto uno dei suoi vanti culinari. A testimoniarlo è la Provisione reformata a beneficio

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


et commodo dei peregrini et forastieri in questo anno del Santo Jubileo (si conservano due sole copie, una nella Biblioteca dell’Archiginnasio e l’altra all’Archivio di Stato), emanato con l’intento di fissare precise regole e prezzi calmierati a tutela dei pellegrini diretti a Roma per l’Anno Santo. Fra i piatti è menzionata anche la “minestra di tagliatelli o simile”, che non fa riferimento a un piatto brodoso, ma alla pasta asciutta. Infatti da sempre a Bologna col termine “minestra” viene indicata non solo la pasta in brodo, come sarebbe appropriato, ma anche qualunque tipo di pasta asciutta. Nulla si sa sul condimento di queste tagliatelle cinquecentesche d’albergo, sicuramente ricavate da sfoglie tirate a suon di matterello e insaporite da una salsa di carne o di aglio e noci (la tipica “agliata”) oppure semplicemente accompagnate da burro e una bella grattugiata di formaggio grana come avveniva fin dall’epoca medievale per le

lasagne. Non è improbabile che a sposarle fosse proprio il classico ragù alla bolognese a base di una sapiente amalgama di carne e odori, lo stesso che in epoca medievale rappresentava una pietanza a se stante, un gustoso intingolo che veniva gustato inzuppandovi il pane. Alla ricerca dell’archetipo più autentico del ragù si è dedicata una trentina di anni fa la delegazione bolognese dell’Accademia della Cucina Italiana che, dopo un referendum popolare e un’attenta selezione delle ricette pervenute, l’8 settembre 1982 ha provveduto a codificare con atto notarile presso la Camera di Commercio la ricetta ritenuta più fedele alla tradizione. In precedenza, il 16 aprile 1972, la stessa Accademia, aveva depositato sempre presso la Camera di Commercio la misura aurea della classica specialità petroniana: 8 mm al momento della cottura, ossia 6,50 – 7 mm. al momento del taglio mentre il giusto spessore si aggira sul millimetro.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

13


Interessante iniziativa dell’Università di Messina per il vino Marsala

di Attilio L. Vinci

Il principe dei vini italiani da dessert al centro di una importante ricerca

I

l gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e dell’Ambiente ed il dottorato di ricerca in Scienze Enogastronomiche coordinato dal prof. Giacomo Dugo (nella fotografia), ha avviato (ed al momento in cui andiamo in stampa è in avanzata fase di studio) una linea di ricerca per identificare i composti che caratterizzano il bouquet complesso di questo vino. “Ciò per rendere omaggio a un vino mito dell’enologia italiana – chiarisce il prof. Dugo che vanta molto poco in letteratura scientifica”. Ordinario di Chimica dell’alimentazione presso l’Università dello stretto e direttore del Dipartimento promotore dell’iniziativa, il docente, già Presidente della Società Chimica Italiana in Sicilia, è molto prolifero in iniziative che hanno precisi obiettivi e riferimenti col rapporto: enogastronomia e salute. Questa vostra iniziativa ha un obiettivo ben preciso? Sì! – risponde - Il nostro obiettivo principale è quello di dare una tracciabilità del prodotto e rendere al consumatore, in maniera più realistica possibile, la conoscenza delle peculiarità della tipologia di Marsala che deve scegliere e dunque consumare; e che, in casi ben precisi, deve accostare ad un cibo.

14

Vuole approfondire il suo impegno di ricerca? La tracciabilità del vino Marsala, essendo un prodotto a lunga conservazione, è molto interessante ed importante - sottolinea il docente universitario- Infatti, l’evoluzione della componente aromatica che influenza in maniera diversa le ventinove tipologie è, appunto, diversa per ogni tipo di Marsala. La diversità è frutto della preparazione e dei tempi di affinamento in botte, che come sappiamo variano dai 6 mesi ai 10 anni. L’attività di ricerca coordinata dal prof. Dugo ha la collaborazione del prof. Peter Tranchida, nonché quella degli ex alunni, ora neo laureati: dottoressa Maria Scandariato, dott. Nicola Cicero e dottoressa Gloria Pumilia. E si avvale della collaborazione tecnica del dottor Domenico Buffa produttore di Vino in Marsala. Per la caratterizzazione della frazione aromatica sono state selezionate –chiarisce Dugo- quattro tipologie di vini Marsala: 1. Marsala Fine secco ambra (con addizione di mosto cotto) con almeno 1 anno di affinamento in botti 2. Marsala Superiore secco ambra (con mosto cotto) almeno 2 anni di affinamento in botti 3. Marsala Superiore Riserva oro dolce (solo uve bianche senza mosto cotto) almeno 4 anni di affinamento in botti 4. Marsala Vergine (solo uve bianche senza mosto cotto) almeno 5 anni di affinamento in botti.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


L’avviata indagine della componente aromatica è effettuata mediante gascromatografia e rilevazione con spettrometria di massa ed ionizzazione di fiamma. Il sistema di identificazione che prevede la lettura di quaranta componenti appartenenti a quattro classi: esteri, aldeidi, alcoli ed acidi, ha fatto rilevare nei Marsala esaminati composti che danno sentori di fruttati dolci: ananas, mela, pera, mela verde, prugna, pesca, mela cotta, banana, frutta tropicale, cocco dolce; frutta secca: mandorla amara e nocciola; erbacei: erba fresca, menta e spezie vegetali, miele floreale. Nella caratterizzazione delle diverse tipologie – informa il prof. Dugo- le differenze fin qui riscontrate dei composti volatili si possono così classificare: formiato di etile (mela verde e prugna) con whiskey lattone (aroma di cocco dolce) solo nella tipologia Marsala Vergine; valeriano di etile (mela) solo nelle tipologie Oro; esaonato di isopentile (ananas, banana, e mela verde) con dietil 9 de-

canoato (fruttato) che decresce con l’aumentare dei tempi di affinamento, si riscontra dal Fine al Vergine; tutti i tipi di Marsala si accomunano per il benzaldeide (mandorla amara). L’impegno dei ricercatori dell’Università di Messina, che sarà ampliato ed esteso alle altre tipologie di Marsala delle aziende storiche, è anche un preciso contributo al recupero dell’immagine del prestigioso vino, che, da circa un anno è al centro di un ampio dibattito sulla difficile situazione che sta vivendo. Il dibattito ha fatto registrare anche toni molto duri e forti, soprattutto nell’addossare responsabilità per l’attuale momento critico del vino siciliano, e sta coinvolgendo numerosi esperti, tecnici, sommelier, enotecari, ristoratori, comunicatori. Il gruppo di ricerca del professore Dugo ha deciso di intervenire per proporre un contributo scientifico e nel contempo una preziosa agevolazione nell’orientare l’analisi gusto olfattiva dei fortunati consumatori del Vino Marsala.

a cura della redazione di Quality ADV

BORGO ISOLABELLA Loazzolo, tra le DOC più piccole d’Italia, è stata riconosciuta nel 1992. Il Loazzolo é un vendemmia tardiva, dolce, rarissimo, vinificato e imbottigliato esclusivamente da uve Moscato bianco (tradizionalmente impiegate per la produzione dell’Asti), uve appassite ed eventualmente attaccate dalla muffa nobile, coltivate nel solo comune di Loazzolo. Freschezza ed equilibrio accompagnati da una prorompente eleganza aromatica di agrumi, salvia e fiori gialli sono il risultato della pendenza dei terreni e dell’età dei vecchi vigneti (oltre 70 anni) di Moscato a Loazzolo, caratterizzati da ben 7000 ceppi per ettaro. Interessante è il connubio con alcuni formaggi dalla leggera erborinatura o, di contro, con alcuni salami stagionati. Se da un lato, comunque, l’ab-

binamento storicamente adottato è quello con la pasticceria secca, è altrettanto vero che in presenza di vini di siffatta “forza emozionale” un assaggio in perfetta ed assoluta solitudine è il giusto premio che si consiglia di tributare loro. Numerosi sono stati i premi ricevuti da questo vino eccelso, l’ultimo dei quali “2011 FLORIDA INTERNATIONAL WINE CHALLENGE- MEDAGLIA D’ARGENTO: con Solìo Loazzolo DOC, annata 2005. BORGO ISOLABELLA s.s. Regione Caffi, 3 Loc. Saracchi 14051 Loazzolo (AT) Tel. 014487166 www.isolabelladellacroce.it


di Antonio Iacona

Sicilia en Primeur 2012

È un’edizione senza dubbio ricca di novità quella targata 2012 per “Sicilia en Primeur”, la manifestazione ideata e organizzata da Assovini Sicilia, che presenta sul banco delle relazioni internazionali la produzione annuale vitivinicola dell’Isola.

L’

affascinante scenario dei vigneti dell’Etna, nel cuore stesso della produzione vitivinicola del vulcano, tra Passopisciaro e Solicchiata. La piena stagione primaverile, tra il 20 e il 22 aprile, quando neve e gelo lasciano il posto ai colori tenui e morbidi che meglio si addicono a questa terra e a questo orizzonte. E ancora, sempre più adesioni da parte della stampa internazionale accreditata da tutto il mondo per partecipare a un evento che negli anni si è conquistato prestigio e credibilità. È un’edizione senza dubbio ricca di novità quella targata 2012 per “Sicilia en Primeur”, la manifestazione ideata e organizzata da Assovini Sicilia, che presenta sul banco delle relazioni internazionali la produzione annuale vitivinicola dell’Isola. Novità che partono proprio dalla scelta della location: l’Etna. “Sicilia en Primeur”, infatti, è nata e resta una manifestazione itinerante e il luogo più vicino al vulcano in cui finora si è svolta è stata l’altrettanto suggestiva Taormina, con i suoi resti archeologici, il suo teatro greco e la sua baia con le spiagge di Giardini Naxos. “Sul vulcano più alto d’Europa, che rappresenta una delle perle della produzione enoica siciliana e italiana, sia a livello qualitativo che quantitativo, comunque andava fatta” confermano il presidente di Assovini, Antonio Rallo, e il direttore dell’associazione, Giuseppe Longo. Da qui, per motivi

16

logistici, anche la scelta di posticipare le date dell’evento, solitamente svoltosi a marzo (il mese del Vinitaly), ma questa volta previsto in aprile, per consentire una migliore fruizione di paesaggio, vigneti e visite in cantine, nel pieno della primavera, quando ormai le strade etnee sono facilmente percorribili e non ci dovrebbero essere sorprese meteorologiche. Un dato, quest’ultimo, certo non trascurabile, che incide annualmente sulle vendemmie nell’Isola. Secondo i dati dell’Istituto regionale della vite e del vino, infatti, in Sicilia nel 2011 “i mesi di aprile e maggio hanno visto un andamento delle temperature nella norma, con valori di temperatura massima e minima in linea o inferiori alle medie climatiche”. Ma le piogge anche nel “mese di aprile si sono concentrate in Sicilia orientale, sud orientale e zona dell’Etna…” (fonte: Istituto regionale della vite e del vino). Sorprese a parte, rimane poi la scelta de “Il Picciolo Etna Golf Resort” di Castiglione di Sicilia, circondato proprio dai vigneti oltre che dal suo circuito verde per il golf. Il teatro è pronto, insomma, con la sua elegante scenografia, e servirà per fare il punto della situazione sulla produzione nell’Isola. Nata nel 1998, Assovini Sicilia oggi rappresenta il 75% dell’imbottigliato siciliano e la quasi totalità della produzione di eccellenza, con l’adesione di 65 aziende sempre più orientate verso l’interna-

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


zionalizzazione dei loro prodotti, con nuovi soci giovani, anagraficamente e nelle sfide raccolte, con l’obiettivo di “fare sistema” in un comparto sempre più ottimista e con un mercato ormai rivolto all’estero. Da qui la scelta di selezionare accuratamente la stampa nazionale e, soprattutto, internazionale che partecipa a “Sicilia en Primeur 2012”, con un fitto programma di incontri, convegni, degustazioni e visite in cantine delle varie aziende aderenti (in particolare quelle etnee) e con approfondimenti di forte attualità. Un esempio? La tanto sospirata (e ormai giunta al traguardo!) Doc Sicilia, il cui decreto ha già visto la luce e che entrerà in vigore dalla prossima stagione vendemmiale. “È una Doc di base, meno particolareggiata – confermano il presidente Rallo e il direttore Longo – ma che ovviamente dà alle aziende produttrici e agli stessi consumatori diversi benefici. Si tratta di un disciplinare che farà fare ampi passi avanti ai vini siciliani e tutelerà anche i piccoli territori e le piccole Doc, che ancora mettono nelle loro etichette la Igt. Sarà una Doc

grande, che si unisce alle singole Doc territoriali, nel rispetto delle diversità ed esigenze dei singoli terroir. Naturalmente – proseguono i vertici di Assovini – c’è tutto un ruolo importante legato ai controlli per la Doc Sicilia, sempre più affidati all’Istituto regionale della vite e del vino, mentre la nuova Igt sarà: Igt Terre Siciliane, che rimarrà un’importante realtà dell’Isola, se si considera


che spesso nel quadro della produzione nazionale magari una Igt siciliana è sempre stata superiore ad altre Doc italiane”. La Sicilia rimane, infatti, una delle regioni a più alta vocazione vitivinicola, come confermano i dati 2011, dove “la superficie ad uva da vino in produzione è risultata essere pari a 92.700 ettari, di cui 59.328 coltivata con varietà a bacca bianca e 33.372 con varietà a bacca nera. Nella nostra regione, in annate normali, si può ritenere corretta in linea generale, una media di produzione ad ettaro di 93 quintali se uva bianca e 74 se uva nera”. Sono numeri che

pesano, anche se si considera che proprio l’anno appena trascorso ha visto un lieve calo di produzione dovuto a diversi fattori, come riportato dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, che conferma il potenziale produttivo isolano e sottolinea “un lieve calo ponderale dovuto soprattutto alle elevate temperature della seconda metà di agosto e si rileva anche una resa uva/mosto più contenuta”. Ostacoli nella norma, insomma, come può esserlo il mare mosso per una nave che procede a vele spiegate, con un equipaggio che non demorde.

Antonio Rallo. Foto di Anna Pakula

a cura della redazione di Quality ADV

I BALZINI

Azienda Vitivinicola Ferruccio Deiana & C. s.a.s.

La nuova “creatura” I BALZINI, il nuovo vino rosé. Dopo il Black, il White, il Green e il Red un altro colore si aggiunge alle nostre etichette: il Pink Label. “Il rosè è un mio vecchio sogno - spiega Antonella D’Isanto titolare de’ I BALZINI - da un paio di anni lo abbiamo progettato con Barbara Tamburini, il nostro enologo, il risultato della vendemmia 2011 ci ha convinte, siamo state soddisfatte di questo vino, profumatissimo, di un bel colore rosato di buona intensità, a base di Sangiovese e Merlot e lo presenteremo in anteprima a Vinitaly”. Floreale e fruttato, caratterizzato da note di mughetto e di frutti rossi. Al naso emergono piacevoli la ciliegia e la fragola. Fresco e vivace al palato e di buona persistenza gustativa, è ideale con gli antipasti, i piatti a base di pesce e carni bianche. Un vino tutto in rosa, fatto a quattro mani da due donne.

Operando in un ambiente favorevole, unico, incontaminato come quello di Su Leunaxi e di Sibiola, utilizzando le tecniche più moderne ed evolute, in vigna ed in cantina, i vini ottenuti sono eccezionali. Le uve sono quelle tradizionali (Vermentino, Monica, Cannonau, Carignano, Bovale o Bovaleddu, Barbera sarda, Moscato, Nasco e Malvasia), sapientemente accostate per migliorarne le particolari caratteristiche, che diventano quattro DOC: i Vermentini Donnikalia e l’Arvali fermentato con le bucce e leggermente macerate da uve molto mature vendemmia tardiva, il Monica Karel, il Cannonau Sileno ed il Cannonau Sileno Riserva; tre IGT Isola dei Nuraghi: il bianco Pluminus, il rosso Ajana, il bianco dolce Oirad ottenuto da uve stramature sulla pianta e tenute in fermentazione con le bucce per una buona macerazione e i tre DOC Sanremy: Vermentino, Monica, Cannonau, una linea di vini moderni, con un favorevolissimo rapporto qualità-prezzo. AZIENDA VITIVINICOLA FERRUCCIO DEIANA & C. s.a.s Loc. Su Leunaxi - 09040 Settimo S.Pietro (CA) Tel. e Fax 070 749117 www.ferrucciodeiana.it - deiana.ferruccio@tiscali.it

Società Agricola sas

Stand Vinitaly pad 8 A15 I BALZINI Società Agricola sas. Loc. Pastine, n. 19 - 50021 Barberino Val d’Elsa (FI) Tel.+39-0558075503 Fax.+39-0557607998 www.ibalzini.it - info@ibalzini.it



quarant'anni FISAR speciale

Da un’idea geniale e... vincente nasce la F.I.S.A.R. a cura di Gianfranco Grossi

Correva l’anno… 1972 (si può ben dire) che alcuni ristoratori pisani si ritrovarono con qualche collega livornese per discutere del proprio lavoro e di come migliorare il loro impegno nella ristorazione, ma anche di poter arricchire e completare l’offerta che non fosse solo legata alla cucina (della quale sentiamo sempre di più il bisogno ancora oggi) di una ulteriore professionalità rivolta al mondo del vino che allora era in una fase di evoluzione. A Bolgheri il “Sassicaia” si presentava sul mercato e, grazie all’impegno del marchese Mario Incisa della Rocchetta, sin dai primissimi anni aveva ottenuto riconoscimenti nazionali e internazionali. Oggi è il figlio Niccolò a tenere alto il nome del vino e soprattutto di quel territorio che tanto ama e che grazie alle intuizioni della famiglia (e dei Della Gherardesca) non ha subìto scempi edilizi. Al suo

20

seguito i grandi e prestigiosi nomi dell’enologia internazionale, primo fra tutti il marchese Piero Antinori, decisero di produrre il vino in quel di Bolgheri. Oggi la parte sud della provincia di Livorno compresa nel Comune di Castagneto Carducci e Suvereto sta dando grandissime soddisfazioni per i riconoscimenti che i “grandi rossi” ottengono in tutto il mondo. Per ultima è nata la Doc Terratico di Bibbona che promette molto bene. Con queste premesse l’intuizione dei nostri “eroi” oggi la possiamo considerare, a ragion veduta, un’idea geniale e… vincente. La Fisar si è guadagnata “sul campo” tanti riconoscimenti, da quello della “Personalità Giuridica” (n.1070/01 del 09.05.01) agli inviti a prestigiose manifestazioni nazionali, ecc. Quando nel 1972 quel piccolo gruppo di amici ristoratori con la passione per il vino, decise

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

di fondare una Federazione di Sommelieri, sicuramente non immaginava che stava per creare un’associazione che tanto avrebbe significato nella promozione dell’enogastronomia negli anni a venire. Si definivano proprio così: “Sommelieri”, italianizzando un termine francese, quasi a voler sottolineare con maggior forza lo scopo dell’associazione: far conoscere soprattutto il vino italiano, saperlo scegliere, saperlo degustare, saperlo abbinare. Il nostro pensiero è rivolto a quanti, ristoratori e non, si sono impegnati per far nascere la Fisar, con l’impegno di farla diventare una grande federazione di sommelier: eleganza e professionalità è stato fin dall’inizio il filo conduttore sempre presente in questi 40 anni di vita. Di ciò dobbiamo dare atto a queste persone, che dobbiamo ringraziare. Il coinvolgimento di molti altri, non ristoratori, ma


il Prof. Giuseppe Sicheri. Nel

messo di divulgare la cultura

Lido Tridenti. Tra i primi ap-

2004 viene completamente

del vino, partecipando ai cor-

puntamenti più importanti che

ristrutturata con il contributo

si che fin dall’inizio sono stati

vengono ricordati con simpa-

del nuovo Direttore Roberto

organizzati, anche a costo di

tia ed orgoglio sono i servizi

Rabachino e oggi è senza

sacrifici non indifferenti. Mario

fatti a Roma ai congressi in-

dubbio una delle pubblica-

Pellegrini, è uno dei “super-

ternazionali della FAO. Era un

zioni di settore più complete.

stiti” della prima “pattuglia”

sacrificio non da poco perchè

Nicola Masiello, attuale presi-

livornese, anche se da qual-

si partiva nel pomeriggio e si

dente nazionale, una vita da

che anno non è più iscritto alla

ritornava a notte inoltrata. Nel

vice presidente è succeduto

Fisar (motivi di salute) e attual-

1983 la prima grande svolta:

a Vittorio Cardaci Ama con il

la pubblicazione di una rivista

quale la FISAR ha maturato

bimestrale di enogastronomia,

una crescita importante sotto

“il Sommelier”. Nata come

il profilo delle pubbliche rela-

house-organ, si è avvalsa

zioni. Nicola, amatissimo da

negli anni della collaborazio-

tutti i fisariani, è considerato

ne scientifica di grandi firme

un po’ la “memoria storica”

come il Prof. Mario Fregoni e

della Fisar.

mente sovrintende all’attività del Ristorante “Il Romito” che i figli stanno portando avanti in quell’angolo di lungomare sulle fantastiche scogliere a sud di Livorno. I pisani non sono rimasti indietro e tra i “primi” che hanno contribui-

quarant'anni FISAR

Giavi e dall’allora Segretario

speciale

amanti del buon bere, ha per-

to fattivamente alla nascita e crescita della Fisar, ricordiamo l’impegno del comm. Tullio Venturini (primo presidente), poi del comm. Pianigiani (più volte vice presidente o segretario), dell’arch. Luigi Sestini (presidente), di Lido Masi, di Dublino Guidi. Dopo le presidenze di Venturini e Sestini è arrivato Leonardo Nardi. L’anno è il 1989, il momento di veder finalmente riconosciuti i meriti dell’associazione è arrivato. Durante la gestione Nardi sono stati uniformati i corsi di formazione professionale e sono stati prodotti gli strumenti per una didattica di grande livello. E’ con lui poi che è iniziata la prassi per l’altra grande svolta, l’ottenimento del riconoscimento giuridico, formalizzato poi nel 2001 dal Presidente Luca Il primo presidente nazionale Fisar Tullio Venturini consegna nel 1979 a Livorno il taste-vin ad un giovanissimo Antonio Zannoni.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

21


quarant'anni FISAR speciale

Atto Costitutivo della F.I.S.A.R. e Soci Fondatori

T

ra i 20 soci fondatori sono presenti non solo pisani e livornesi ma, oltre che ristoratori e albergatori, anche giornalisti ed altri appassionati. Come si può vedere da questa prima pagina dell’ ”Atto Costitutivo dell’Associazione Sommelieri” stilato dal notaio Guglielmo Gambini di Pisa il 27 marzo 1972 figurano Giovanni Battista Bonacina, giornalista nato a Treviso e domiciliato a Cesena e la moglie Alfreda Console nata a Milano, Angelo Varbano nato a Scilla (nel gruppo c’è anche la moglie Maria), ecc. Questo l’elenco completo dei fondatori: - Giovanni Bonacina - Alfreda Console - Tullio Venturini (Ristorante “Villa Kinzica” di piazza Arcivescovado) - Angelo Varbaro - Maria Varbaro

- Dario Moselli, ristoratore del Lago d’Iseo - Auro Gasperini, di Volterra - Benedetta Giovannini - Piero Grigioni - Roberto Masutti - Moresco Simonelli - Romano Franceschini (Ristorante “da Romano”, Viareggio) - Raffaele Iacopucci - Mario Pellegrini (Ristorante “Romito”, Livorno, ora condotto dai figli) - Antonio Tavanetto - Guido Tavanetto - Lido Masi (i figli portano avanti il Ristorante “da Lido” a Cenaia, Pisa) - Giuseppe Raspi (conosciuto come Beppino, Ristorante “Etruria”, Volterra) - Franco Greco - Franco Porretti.

Sommelieri fra Albergatori e Ristoratori”. Uno dei primi atti della dirigenza è stato quello di cancellare la parola “fra” in quanto già allora erano molti i giornalisti e gli amanti del buon bere che avevano aderito all’iniziativa.

Nell’atto costitutivo si parla di “Federazione Italiana Il secondo Presidente Nazionale, arch. Luigi Sestini a “Calafuria”.

22

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


speciale

quarant'anni FISAR La prima pagina redatta dal notaio Guglielmo Gambini dell’Atto Costitutivo della Fisar

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

23


quarant'anni FISAR speciale

I Presidenti Nazionali che hanno guidato la F.I.S.A.R. in questi “primi” 40 anni TULLIO VENTURINI di Pisa La sede nazionale era presso l’Hotel “Villa Kinzica”.

LUIGI SESTINI di Volterra Con l’arch. Luigi Sestini la sede nazionale viene trasferita presso l’Hotel Arno

LEONARDO NARDI di Livorno

anni VITTORIO CARDACI AMA di Catania

LUCA GIAVI di Treviso

LIDO TRIDENTI di Pisa

NICOLA MASIELLO Valdichiana (Siena)

24

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


ad-vision.it

IdentitĂ Classica

spirito moderno

dal 1902, una tradizione di Famiglia www.tommasiwine.it


quarant'anni FISAR speciale

LEONARDO NARDI PER 12 ANNI PRESIDENTE Subito dopo la “nascita” della Fisar si è iscritto anche il giovane Leonardo Nardi che con la moglie Mariangela conduceva lo storico e tradizionale ristorante “Da Rossi – La Torre di Calafuria”, noto non solo perché vi si mangiava bene ma anche per i tramonti da favola che si godevano dalla terrazza. Il suo locale è stato un punto di riferimento per tutti i fisariani, vuoi per le riunioni della delegazione livornese ma anche per l’ospitalità che ha sempre dato per le lezioni che si organizzavano. L’attaccamento di Leonardo alla Fisar è an-

Il Presidente Leonardo Nardi

26

dato crescendo tanto che, una volta eletto nel Consiglio Nazionale, “Calafuria” è divenuto il punto di riferimento per le sue riunioni, perché in “posizione centrale”, si diceva. Non solo, ma anche perché difficilmente si lasciava l’incontro senza prima avere pranzato. Dopo la morte dell’Arch. Sestini, all’Assemblea Elettiva di Catania nel 1988 Leonardo Nardi veniva eletto presidente nazionale. Un impegno che ha mantenuto e onorato per ben dodici anni, avendo sempre come vice presidente Nicola Masiello. Con lui la Fisar è cresciuta come delegazioni e iscritti, cominciando a coprire regioni e province fino ad allora “scoperte”. Interessante l’incontro con una delegazione della Croazia per approfondire l’aspetto culturale del vino e per l’Assemblea Nazionale che vi si era tenuta l’anno successivo. Ma ha curato anche altre iniziative culturali: alla “Tirreno C.T.” con “Pane, vino e musica”, con un dibattito e la dolce musica di una bella violinista, ecc. Con

Nardi alla Tirreno C.T. con "Pane, vino e musica"

la sua bonarietà e semplicità ma con rigorosa onestà non è mai mancato ai più importanti appuntamenti del Consiglio Nazionale e delle delegazioni. Tutti abbiamo potuto godere della sua amicizia e del suo incitamento a ben operare con il nome Fisar. Leonardo Nardi ha potuto muoversi in tutta tranquillità con la comprensione e l’appoggio incondizionato che ha sempre avuto dalla moglie Mariangela e dai figli Giulio e Stefano che hanno pensato a mandare avanti il ristorante, anche con maggiori sacrifici personali. A Leonardo e a Mariangela un affettuoso abbraccio.

Il Presidente Nardi con la delegazione della Croazia

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


Luca Giavi

presidenza Nardi e alla volontà di incidere nella percezione esterna della Federazione, Giavi – che poteva contare sul prezioso consiglio del vice Nicola Masiello, di Lido Tridenti alla segreteria e del Consiglio – riuscì ad ottenere risultati importanti: il Riconoscimento della Personalità Giuridica della Fisar, l’acquisto della sede sociale e l’istituzione di “Fisar

Servizi”. Non meno rilevante fu, nell’assemblea di Pesaro 2002, la definizione di un manifesto che indicò gli ambiti di impiego dei sommelier e l’avvio di una più attenta selezione dei formatori. Concluso il suo mandato Giavi – nell’impossibilità di assicurare analogo impegno per il triennio successivo, visti i crescenti impegni professionali – decise di non ricandidarsi.

quarant'anni FISAR

Il 2000 segna la conclusione di un periodo storico della Fisar con la scelta del presidente Leonardo Nardi di lasciare spazio ad un ricambio generazionale. Fu subito “rivoluzione” con la nomina alla presidenza di Luca Giavi - un giovane trevigiano di 38 anni con 10 anni di vita fisariana - che nell’assemblea tenuta al Grand Hotel “Continental” di Tirrenia (Pisa), risultò il primo degli eletti. Grazie all’attività avviata dalla

speciale

LUCA GIAVI

LIDO TRIDENTI

Carlo Tridenti in versione Sommelier

Lido Tridenti ha dapprima ricoperto il ruolo di Segretario Nazionale creando la prima vera segreteria organizzata della FISAR per poi arrivare alla presidenza nel 2003. Un particolare ricordo di Lido ce lo regala il figlio Carlo dandoci così l’occasione per salutare una voce amica, quella che tutti i soci riconoscono quando chiamano in segreteria. Forse non tutti sanno che fu proprio lui a portarlo in FISAR al tempo in cui frequentava il corso per Sommelier. Un corso che non solo lo avrebbe portato a

vestire il nostro smoking, ma a diventare la vera anima della Segreteria, riuscendo con grande umiltà e professionalità a conquistare l’apprezzamento di tutti quelli che in questi lunghi anni si sono avvicendati nelle varie delegazioni e alla guida dell’associazione. “Nel lontano 1980, - ricorda Carlo - per completare la mia formazione professionale di enotecaro, frequentai il corso per sommelier con la Delegazione Fisar Pontedera ed iniziai a fare servizi sia con la delegazione di Pontedera che di Pisa,

Lido Tridenti con i suoi Sommelier

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

27


quarant'anni FISAR speciale

VITTORIO CARDACI-AMA

diventa più significativa così

bel ricordo per le amicizie fatte e per le serate passate in alle-

In poco più di dieci anni ha

festazioni enogastronomiche

gria. Grazie a questi miei rap-

percorso tutta la scala gerar-

italiane. Con lui vengono fatti

porti soprattutto all’epoca con

chica fino ai vertici della nostra

accordi di collaborazione con il

la Delegazione di Pisa si può

Federazione. È sommelier dal

Gruppo Editoriale L’Espresso,

dire che feci conoscere a mio

1999 e vince subito il titolo di

con la Guida “I Vini d’Italia” e

padre la F.I.S.A.R. Una cono-

“Sommelier dell’Anno”. Nel

con Slow Food.

scenza che portò sviluppi incre-

2001 è delegato di Catania.

dibili. Ricordo ancora quando

All’assemblea elettiva del 2003

NICOLA MASIELLO

nella nostra enoteca, adibita

ha ottenuto il maggior numero

È nato e cresciuto in Fisar,

all’epoca come sede, arrivava

di preferenze e nominato Vice

la sua tessera porta la data

di quell’esperienza ho oggi un

la rivista Il Sommelier dalle grafiche Lama di Piacenza e mio padre si metteva con pazienza a dividere il numero delle copie, manualmente, per spedirla verso le varie zone d’Italia o ancora quando il Presidente di allora, Nardi, trovò in affitto una sede in via dell’Aeroporto a Pisa: due piccole stanze una adibita ad ufficio e l’altra a magazzino… la mattina mi recavo “in sede” per rispondere alle richieste delle Delegazioni, poche a quel tempo, e dare così una parvenza di sede. E ricordo l’enorme soddisfazio-

Presidente. Presidente è Lido Tridenti. Ha ricoperto la carica di presidente del CdA della neonata “Fisar Servizi srl” e poi quella di Amministratore Unico. Nel 2006 è eletto Presidente

e

riconfermato

nel 2009. Con lui la Fisar ha vissuto un’epoca di rinnovamento e visibilità. Viene chiesta l’adozione di una divisa di rappresentanza, anche per le signore, il materiale didattico è arricchito con l’adozione degli attuali calici da degustazione. La nostra presenza al Vinitaly

1974. Ha frequentato il corso nella delegazione di Orvieto, al quale avevano partecipato cinque persone che poi hanno deciso di aprire la delegazione a Bettole di cui è divenuto il delegato. Qui, dal 1983 ha un suo ristorante “Betulia”. In Fisar ha ricoperto tutte le cariche iniziando da delegato a consigliere nazionale. Ha avuto il piacere e l’onore di collaborare con tutti i presidenti Fisar: consigliere con Tullio Venturini e Luigi Sestini, quindi vice presidente di Leonardo Nardi (per 12 anni), poi come

ne di mio padre per l’acquisto

consigliere di Luca Giavi prima

dell’immobile dove oggi sono i

e, su sua richiesta, come vice

nostri uffici. Un evento atteso

per due anni, con Lido Tridenti

davvero per tanti anni. Pochi

come componente di giunta.

ricordi ma esemplificativi di

Con Vittorio Cardaci è stato

come era la Fisar negli anni

vice presidente per un manda-

80 e per meglio comprendere

to e mezzo e poi, dal 19 giu-

i passi da gigante che ha fatto,

gno 2011, come Presidente a

in questo credo che un pen-

seguito delle sue dimissioni.

siero particolare vada rivolto a

È docente nei corsi di forma-

mio padre che è stato segre-

zione, responsabile dei rap-

tario nazionale tantissimi anni

porti con le consorelle e con

contribuendo con il suo lavoro

le istituzioni per le politiche di sviluppo e adeguamento alle

al progredire dell’Associazione.

28

come alle più importanti mani-

Vittorio Cardaci Ama

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

normative comunitarie in am-


speciale

quarant'anni FISAR

bito enologico. Tra l’altro ha fatto parte per tre mandati consecutivi della Commissione camerale presso la Cciaa di Siena per le Docg del Vino Nobile di Montepulciano e del Brunello di Montalcino, oltre che componente della commissione nazionale di assaggio dei vini presso l’Enoteca Italiana di Siena. Ha collaborato con la RCR di Colle Val d’Elsa produttrice di calici di cristallo nel settore della ricerca delle forme del bere. Tra i riconoscimenti e premi più importanti ricorda con simpatia quello di WACS. World Association of Cook Societies, il Collegium Cocorum della Federazione Italiana Cuochi e il Premio Fisariano Doc.

Nicola Masiello

...alcune e delle nostre no produzioni per il m mondo del vino. Marketing & Promotion

Pontedera (Pisa)

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

contact: Vasco Papineschi

mobile: +39 348 8784865

Articoli promozionali e regalistica aziendale Abbigliamento promozionale e da lavoro Shopper e bags Progetti esclusivi di merchandising Realizzazione Cataloghi, depliants, brochures ecc. Oggetti ed idee per il mondo del vino Prodotti cartotecnici, espositori e display punti vendita 29 mail: info@vp-partners.it


quarant'anni FISAR speciale

Concorso

Miglior Sommelier FISAR dell’anno ALBO D’ORO 1993: Claudia Marinelli, delegazione di Pontedera 1994: Luca Barsanti, delegazione di Pisa 1995: non assegnato 1996: Angelo Catenacci, delegazione di Pisa 1997: Stefano Cocchi, delegazione di Roma 1998: Giorgio Laurini, delegazione Valdichiana 1999: Vittorio Cardaci Ama, delegazione di Catania 2000: Maria Annunziata Lamanna, delegaz. di Roma 2001: Leonardo Ricci, delegazione di Viterbo 2002: non disputato 2003: Andrea Da Ros, delegazione di Treviso 2004: Celis Gonzalos, delegazione di Ragusa 2005: Luca Iacopini, delegazione di Pontedera 2006: Natale Cadamuro, delegazione di Orvieto 2007: Marta Chiavacci, delegazione di Lucca 2008: Lorenzo Giannone, delegazione di Ragusa 2009: Laura Sandoli, delegazione di Pavia

2010: Karen Casagrande, delegazione di Treviso 2011: Luca Canapicchi, delegazione di Livorno

Luca Canapicchi, sommelier dell'anno 2011 e Karen Casagrande, sommelier dell'anno 2010

L’albo d’oro del Trofeo DIVINANDO 2008: Delegazione FISAR Treviso 2009: Delegazione FISAR Messina 2010: Delegazione FISAR Treviso 2011: Delegazione FISAR Valdichiana

nella foto: I sommelier della delegazione FISAR Valdichiana vincitori di DIVINANDO 2011

30

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2



quarant'anni FISAR speciale 32

Delegazioni storiche e “Cavalieri della F.I.S.A.R.” L’Assemblea Nazionale per festeggiare i 35 anni di vita della Fisar aveva deciso di premiare le più vecchie delegazioni con il titolo di “Delegazioni Storiche” ed i fisariani che sono attivi da oltre 30 anni con il titolo di “Cavaliere della Fisar”. Le Delegazioni premiate: - Livorno (1972) - Pisa (1972) - Pontedera (1972) - Volterra (1972) - Pistoia (1974) - Valdichiana (1974) - Iseo-Brescia (1975) - Orvieto (1975)

- Piacenza (1975) - Verona (1976). Questi, invece, i “Cavalieri della Fisar”: - Mario Albano - Marzio Berrugi - Tarcisio Berti - Luciano Cavalloro - Pierluigi Ceppatelli - Marino Di Maio - Nicola Dipaolantonio - Ferruccio Donati - Amedeo Antonio Esposito - Ernesto Fredda - Auro Gasperini - Sara Guglielmi - Dublino Guidi

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

- - - - - - - - - - - - - - - -

Bruno Ianett Loriano Orsini Enzo Masiello Nicola Masiello Fabio Mechini Pietro Nocciolini Marco Pellegrini Gianfranco Poterle Luciano Pieraccioli Antonio Puri Piero Ristori Josè Valerio Rovai Armando Simonelli Giovanni Sisi Valdo Filippi Antonio Zannoni



quarant'anni FISAR speciale

Le quattro “Delegazioni Storiche” nate nel 1972 con la F.I.S.A.R.

L iv o rn o , Pi s a , Volte rra Po ntede ra -Va ld era

a cura di Gianfranco Grossi

N

el corso dell’anno 1971 il grande lavoro di studio e di preparazione per quella che doveva diventare la Fisar ha coinvolto molte persone, non solo di Livorno e Pisa, naturalmente. Ma queste due città (e relative province) si sono attivate perché una volta firmato l’atto di nascita potessero divenire subito “esecutive” con l’istituzione delle prime delegazioni. Questo aveva comportato l’ideazione di una organizzazione che poi man mano è andata affinandosi con le regole precise dettate dai dirigenti nazionali. Importante era cominciare a farsi conoscere e soprattutto a organizzare i corsi per aspiranti sommelier con il materiale che veniva messo a disposizione dal “nazionale”. DELEGAZIONE DI LIVORNO (e, da una sua ‘costola’, “Le Due Valli” e “Costa Etrusca”) Mario Pellegrini si può considerare il portabandiera del

34

gruppetto di appassionati che ha fatto nascere la Fisar e la delegazione di Livorno di cui è stato primo delegato. Dopo di lui Sara Menichetti (che ha lasciato l’incarico quando è stata eletta nel consiglio nazionale) alla quale è succeduto Mauro Signorini (per due volte eletto nei Probiviri), quindi Mario Albano, Tarcisio Berti (anche lui consigliere nazionale), Filippo Terrasini (eletto nel consiglio nazionale e nella Giunta Esecutiva) e di nuovo Mario Albano (attuale delegato). Tra i primi ad iscriversi (1977) e prendere parte ad un corso, Umberto Norci, Antonio Zannoni, Mauro Signorini e Giovanni Sisi (con la speranza di non dimenticare qualcuno). I primissimi corsi si sono potuti organizzare grazie alla collaborazione con la Confcommercio. La delegazione livornese, oltre ad essere la più numerosa d’Italia, ha avuto il riconoscimento di “Delegazione Storica”, che rende particolarmente orgogliosi i fisariani labronici. Ai corsi che sono organizza-

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

ti ogni anno si iscrivono oltre 50 persone. Alla delegazione vengono richiesti servizi per pranzi ufficiali o cene di gala di alto livello, oltre che in ambienti decisamente esclusivi, come quelli a bordo della Nave “Vespucci”, la “Signora dei Mari” che nel 2011 ha festeggiato i suoi 80 anni con la “consueta e tradizionale eleganza della Marina Militare Italiana”. Oliviero Toscani, per una sua pubblicazione in omaggio alla città, ha voluto fotografare e farsi fotografare con un gruppo di sommelier livornesi. La produzione di grandi vini nella parte sud della provincia ha stimolato la nascita di altre due delegazioni (staccandosi da quella livornese): “Due Valli” a Cecina (che abbraccia il territorio di Castagneto Carducci, Bolgheri e un lembo della provincia di Pisa) per essere vicini ai vini importanti che vi si producono. Tra i produttori bolgheresi mi piace ricordare Eugenio Campolmi. Attuale delegato è Sabino Caroti. Nel 1997, invece, per volontà degli amici fisariani


inserita nella realtà vitivinicola locale e nei più qualificati ed eleganti locali con il prezioso contributo di Piergiorgio Bragaglia e Lia Alcamisi che insieme a Buoncristiani hanno dato un’anima alla delegazione. “Bere bene, mangiare meglio” era il loro motto. Da ricordare l’impegno di Marilena Del Pianta, Vittorio Lombardi, Stefano Aversa, Giuliana Giuggioli, Vania Bianchi, Luigi Paniccio, Stella Zannoni,

Un gruppo di Sommelier livornesi con Oliviero Toscani

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

quarant'anni FISAR

Virgilio Bisti (che ricordiamo sempre con affetto), Enrico Buoncristiani (primo delegato) e Nico Rossi nasce la delegazione “Costa Etrusca”. Protagonisti del successo sono Rodolfo Ranieri, Anna Pazzaglia, Stefania Biagioni e Roberto Mela. La prima segretaria è stata Maria Laura Tua e il primo tesoriere Nilo Montagnani. Con la professionalità e l’impegno di tanti sommelier la delegazione si è

Livorn o, P i s a , Vo l te rra Po n ted e ra -Va l d era

I sommelier della delegazione FISAR di Livorno dopo un servizio sulla “Amerigo Vespucci”

DELEGAZIONE DI PISA La delegazione di Pisa e Litorale è stata fin dall’inizio al centro dell’attenzione dei “giovani” fisariani perché situata presso l’Albergo “Villa Kinzica”: il neo presidente comm. Angelo Venturini (proprietario) aveva stabilito qui la sede nazionale e della delegazione che fin dai primi giorni ha sempre aumentato il numero degli iscritti (dopo pochissimo tempo erano addirittura 300). Vice presidente nazionale (o segretario) era il comm. Pianigiani. Nel 1977 il delegato era Romano Caiani: con lui si fecero grandi passi in avanti per quanto riguarda la visibilità delle attività che venivano organizzate. La stampa locale ha dato sempre grande risalto alla Fisar e si è mossa anche la televisione (la Rai, oltre alle antenne “private”). Un servizio particolarmente caro a Romano Caiani è quello fatto in occasione della visita a Pisa di Giovanni Paolo II: due nostri sommelier hanno avuto l’onore e il piacere di presentare al Papa il vino del pranzo in Arcivescovado e consegnare al Pontefice il tastevin d’argento con dedica da parte di Franco Gioli. “Non me lo merito perché sono un pessimo bevitore di vino”, aveva detto ringraziando per il dono ricevuto. Dopo Venturini la presidenza nazionale fu affidata all’arch. Luigi Sestini di Volterra e la sede

speciale

Valentina Rossi e Giovanna Di Stefano che ha dato lustro alla delegazione con il 20/20 al diploma di sommelier. Attuale delegato è Alessandro Alcamo.

35


quarant'anni FISAR speciale

venne spostata presso l’Hotel Arno di Pianigiani. Per un certo periodo, poi, è stata presso l’Associazione Commercianti il cui presidente era socio della delegazione. Attualmente la delegata è Cristina Messina. DELEGAZIONE DI VOLTERRA Volterra (la città etrusca di Velathri) è molto importante per la storia della Fisar perché fin dal 1971 ha ospitato tutte le riunioni preliminari dei “fondatori” che si tenevano presso il Ristorante “Etruria” di Beppino Raspi. Max Ferrara è stato un sommelier che ha fornito preziosi consigli al gruppo impegnato nella “nascente” Fisar. Oltre al gruppo di ristoratori erano presenti anche alcuni amici del buon bere. La città è famosa per la lavorazione dell’alabastro e più che altro per le testimonianze artistiche e monumentali di grandissimo rilievo che la storia ci ha lasciato con continuità, dal periodo etrusco fino all’Ottocento. È qui che è nato tutto quello che siamo come associazione. Tra

Un momento indimenticabile: i nostri sommelier donano il tastevin della FISAR a Papa Giovanni Paolo II

i più attivi dei fondatori troviamo Auro Gasperini, Franco Porretti e un “grande della ristorazione” Beppino Raspi. Nicola Dipaolantonio ha seguito tutte le riunioni preparatorie ma al momento della firma non se la sentiva di prendere impegni (“Ero troppo giovane e molto impegnato nel mio ristorante”, ha detto). Ma ha sempre frequentato la delegazione e poi è divenuto una delle colonne della Fisar non solo locale. L’arch. Luigi Sestini, secondo presidente nazionale

dopo il comm. Tullio Venturini, ha però preso parte fin dall’inizio alla vita della delegazione. Fra le figure di spicco della delegazione, Fabio Mechini che è stato per molti anni delegato e Alberto Giustarini (attuale consigliere nazionale). L’avv. Flavio Nuti è il responsabile della delegazione. DELEGAZIONE DI PONTEDERA-VALDERA La delegazione è nata nel 1972 insieme alla fondazione della Fisar: Dublino Guidi (dal

a cura della redazione di Quality ADV

Araldica Vini Alasia Brut

36

Piemonte - vino spumante doc metodo classico equilibrio tra frutto e lisato di lievito. Viene prodotto in quanComposizione della cuvèe: 60% pinot nero 40% tità limitata e solo nelle annate in cui l’andamento del clima chardonnay raccolti in piccole cassette e refrigerate consente di avere nei mosti i requisiti per questa tipologia proper una notte a +2c°; introduzione dell’uva intera il duttiva. L’annata in commercio è il 2006 di recentissima sbocgiorno seguente direttamente nella pressa pneu- catura. Non si è prodotto nel 2007 che è stata un’eccellente matica. Decantazione statica del mosto e prima annata per i vini ma un po’ troppo calda per questo spumante fermentazione in acciaio senza SO2. In primavera che viceversa dal millesimo 2008 riprenderà con la denomitiraggio e rifermentazione in bottiglia senza solfo- nazione di Alta Langa. rosa. 4 anni di affinamento su lieviti, sboccatura ARALDICA VINI PIEMONTESI con aggiunta minima di SO2. Nonostante il lungo Marzo-Aprile Viale Laudano, 2 - 14040 Il Sommelier 2012 • n. 2 CASTEL BOGLIONE (AT) affinamento e la bassissima solforosa, conserva Tel. +39 0141 7631 - Fax +39 0141 762 433 una sorprendente freschezza e uno straordinario www.araldicavini.com - informazioni@araldicavini.com


Nicola Sgherri, Ulisse Bertelli, Alessandro Ballati e Claudia Marinelli. L’attuale delegato è Francesco Fariello.

quarant'anni FISAR

delegazione fanno parte della Squadra Nazionale. Il primo delegato è stato Francesco Cerrai poi, a seguire, Giulio Galli, Roberto Menicagli,

speciale

2005 Socio Onorario della delegazione), Lido Masi (socio fondatore Fisar) e l’Avvocato Loriano Orsini sono tra i fondatori della delegazione. Quella di Pontedera-Valdera è fra le 12 delegazioni storiche decretata al congresso di Sirmione del 2007 che aveva concesso anche il titolo di “Cavaliere della Fisar” all’avv. Loriano Orsini e a Dublino Guidi. Orgoglio della delegazione sono Claudia Marinelli, prima “Sommelier dell’Anno – Trofeo Calp” a Chianciano Terme nel 1993, una vita la sua legata strettamente alla Fisar: consigliere di delegazione, delegato e consigliere nazionale. E anche Luca Iacopini ha conquistato il titolo di “Sommelier dell’Anno” nel 2005. Tre sommelier della

Una foto storica della delegazione di Pontedera: l’avv. Orsini, Campinotti, Dublino Guidi, il delegato Bertelli e Malventi.

Albo d’oro dei

“Sommelier dell‘anno” 1993: Claudia Marinelli, delegazione di Pontedera 1994: Luca Barsanti, delegazione di Pisa 1995: non assegnato 1996: Angelo Catenacci, delegazione di Pisa 1997: Stefano Cocchi, delegazione di Roma 1998: Giorgio Laurini, delegazione Valdichiana 1999: Vittorio Cardaci Ama, delegazione di Catania 2000: Maria Annunziata Lamanna, deleg. di Roma 2001: Leonardo Ricci, delegazione di Viterbo 2002: non disputato 2003: Andrea Da Ros, delegazione di Treviso 2004: Celis Gonzalos, delegazione di Ragusa 2005: Luca Iacopini, delegazione di Pontedera 2006: Natale Cadamuro, delegazione di Orvieto 2007: Marta Chiavacci, delegazione di Lucca 2008: Lorenzo Giannone, delegazione di Ragusa

UNA PERSONALITÀ CHE TRASPARE IN OGNI OCCASIONE

2009: Laura Sandoli, delegazione di Pavia 2010: Karen Casagrande, delegazione di Treviso 2011: Luca Canapicchi, delegazione di Livorno

37

faravetrerie.it


quarant'anni FISAR speciale

Personaggi che ricordiamo con sincero affetto

S

enza voler far torto a nessuno mi fa piacere ricordare alcuni personaggi che hanno dato un impulso entusiasmante alla vita e alla crescita della Fisar. A Bruno Ianett (delegazione di Pisa) la nostra federazione deve molto per la sua cultura, la sua disponibilità e la sua capacità di formare nuovi sommelier. Per non parlare della sua attività in Provincia e Regione Toscana, sempre mirata alla realizzazione di corsi di formazione per le attività enogastronomiche. Da poco tempo aveva finito di “distillare” un testo snello e completo che sta per diventare (o è divenuto da poco) libro di testo per il terzo corso sommelier Fisar. Gli siamo grati per tutto ciò che ci ha trasmesso. Ne

38

faremo tesoro. Giancarlo Moretto, uno dei personaggi più seri e prestigiosi della cultura del vino in provincia di Treviso, è stato il fondatore della delegazione Fisar di Treviso e promotore delle Delegazioni di Portogruaro, San Donà di Piave, Venezia oltre che dell’unica delegazione friulana, quella di Pordenone. Aprì in Oderzo la “Cantina dei Dogi”, una enoteca con vini prestigiosi italiani ed esteri al servizio della ristorazione. Negli anni 70 fu tra i fondatori della “Serenissima Signoria dei Vini del Piave” e negli anni 80 su incarico del presidente nazionale Leonardo Nardi organizzò la delegazione di Treviso. Giancarlo Moretto, uomo semplice e schivo, è stato un personaggio stimato da quanti

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

hanno avuto il piacere di conoscerlo, come chi scrive. Con la scomparsa dell’amico Dublino Guidi la delegazione di Pontedera-Valdera ha perduto non solo il fondatore della delegazione ma anche un personaggio intraprendente nella ristorazione e fisariano fino in fondo all’anima. Con lui piace ricordare l’avvocato Loriano Ordini e Lido Masi (fondatore). Importante per loro era lo stare insieme per andare a promuovere l’enogastronomia di qualità, ma principalmente la Sommelerie. Dublino (ed i suoi amici) è stato un grande Maestro sempre prodigo di consigli e nel trasmettere l’amore per la Fisar verso i giovani sommelier che si avvicinavano al mondo fantastico del vino.


Personaggi F.I.S.A.R. che ci fanno onore:

Marcello Masi, Roberto Rabachino e Giuseppe Martelli CHAMPAGNE CHASSENAY D’ARCE SOLO DA Marcello Masi

Roberto Rabachino

Giuseppe Martelli

I

l Presidente Vittorio Cardaci Ama, in occasione dei festeggiamenti per i “nostri” primi 35 anni aveva consegnato a Marcello Masi il tastevin d’argento e il titolo di “Sommelier Onorario”. Da pochi mesi Masi, conosciuto per essere il curatore della seguitissime rubriche “Eat Parade” e “Dossier”, è diventato anche il Direttore del TG2 Rai. Il nostro Direttore Roberto Rabachino, presidente nazionale dei giornalisti iscritti all’Associazione Stampa Agroalimentare Italiana, nel corso dell’ultima assemblea generale a New York dell’ottobre scorso è stato eletto Presidente della I.W.T.O. (International Wine Tasters Organization), organizzazione che raggruppa i degustatori di vino di 29 nazioni in tutti e cinque i continenti. Nell’ultima assemblea di Siena il Presidente Nicola Masiello aveva nominato Giuseppe Martelli sommelier onorario della FISAR. Martelli nel mese di marzo di quest’anno è stato riconfermato alla carica di Presidente del Comitato Nazionale vini Dop e Igp per conto del Ministero dell’Agricoltura per il prossimo triennio. I fisariani sono particolarmente orgogliosi. Grazie! Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

CERCHIAMO AGENTI CON ESPERIENZA Per proporre vini di alcune delle più rinomate maison francesi che importiamo in esclusiva. Champagne, Sauternes, Chablis, Sancerre, Muscadet, Bordeaux Pessac-Léognan e Saint-Emilion, Vini del Pic Saint-Loup.

VINI DI FRANCIA - CONTAINERS MTV s.r.l. Via Miramare 1 - 16128 Genova +39 010 8680704 - info@vinidifrancia.it


di Luca Iacopini e Massimo Bracci

“ M

Vernaccia di San Gimignano: nobile e antica

Il primo vino italiano a essere riconosciuto doc

arco Lisi ex sindaco di San Gimignano ha scritto: “La Vernaccia, per San Gimignano, non è solo un vino ma qualcosa di intimamente connaturato alla Città.” Una frase, che secondo noi, fotografa e fissa pienamente la Vernaccia di San Gimignano nel con-

40

testo enologico toscano. Sembrerebbe una delle solite frasi di circostanza che servono a sponsorizzare la buona immagine del proprio territorio ma per San Gimignano non è così e la storia dimostra la fondatezza di quest’affermazione. Vino e città: un legame che ha visto condividere tra queste due

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2 San Gimignano


Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

un’Excelsa idea: Soave

CASTIGLIONI

entitĂ gioie e delusioni, espansioni e declini. Era una produzione importante durante la crescita medievale del centro urbano che ha poi visto un lungo periodo di declino e quasi di oblio fino a un rinnovato successo nel corso del secolo scorso condividendo nuovamente con la cittĂ il successo turistico che dura tutt’ora. Fin dal XI secolo la vite era presente in questa zona della Val d’Elsa, nel sud della Toscana, e il motivo è dovuto anzitutto al suo territorio composto da terreni sabbiosi, argillosi e tufacei, da un paesaggio collinare fatto di pendii e di piccole vallate e dalla loro invidiabile esposizione rispetto alla luce solare. Una ricca documentazione storiografica testimonia come la Vernaccia, insieme al Vin Greco, erano una risorsa importante dell’economia rurale della zona. I due vini si affiancano per diversi secoli fino ad arrivare al 1700 in cui il Vin Greco scompare definitivamente lasciando alla Vernaccia la funzione di vitigno predominante. L’origine della parola “vernacciaâ€? è controversa tra varie tesi: La prima si riferisce ad una definizione tardo latina di vernaculus, ovverosia “del postoâ€? o “localeâ€?; una seconda propende invece su una derivazione ligure e piĂš precisamente da Vernazza alle Cinque Terre. Tesi avvalorata dal fatto che fu proprio un mercante originario della Liguria a portare il vitigno a San Gimignano intorno ai primi del 1200 e poi in seguito furono i suoi figli a svilupparne ulteriormente la diffusione. Personalmente propendiamo piĂš per la prima tesi perchĂŠ esistono altri tipi di Vernaccia, come la Vernaccia di Oristano o la Vernaccia Nera, piĂš conosciuta come Vernaccia di Serrapetrona nelle Marche aventi lo stesso nome ma con caratteristiche ampelografiche molto diverse. In altre parole un suffisso antico per indicare quello che noi definiamo oggi come vitigno autoctono. Passato tutto il 1800, un periodo di grande decadenza sotto ogni punto di vista, economico

CANTINE RIONDO SpA 6IA #APPUCCINI s -ONTEFORTE D !LPONE s 6ERONA 4EL R A s &AX WWW CANTINERIONDO COM 6I ASPETTIAMO A 7E WILL WELCOME YOU AT PROWEIN PAD HALL STAND & VINITALY PAD HALL STAND $


e colturale si arriva a poco più della metà del 1900 in cui si assiste a una vera e propria rinascita di questo vino grazie all’innesto di forze nuove rappresentate dai giovani che progressivamente hanno sostituito nelle aziende i “padri”, sostenitori di una tradizione vitivinicola ormai troppo fossilizzata sulle antiche tradizioni tramandate di padre in figlio e apportando quindi attraverso la moderna enologia quel salto qualitativo che ha permesso alla Vernaccia di San Gimignano di essere il vino che oggi tutti noi conosciamo e apprezziamo. A suggello di tale rivoluzione è il riconoscimento di vino DOC nel 1966, primo fra i vini italiani. Quando Mario Soldati, sempre negli anni sessanta, si fermò in Val D’Elsa e degustò la Vernaccia scrisse: “Non esiste in Italia niente di simile. Paragonandolo a tutti gli altri nostri bianchi, stupisce. È profumato, sapido, liscio, seducente”. Nel 1993 la Vernaccia di San Gimignano diventa DOCG rafforzando quindi con legislazioni più restrittive il cammino già intrapreso verso la qualità. Il disciplinare prevede che i vitigni vengano coltivati solo nel comune di San Gimignano con almeno l’85% dal vitigno Vernaccia di San Gimignano e sono ammessi massimo il 15% di altri vitigni a bacca bianca non aromatici. Con le uve migliori si ottiene la riserva per la quale è previsto un periodo di affinamento non inferiore a 11 mesi in cantina e 3 in bottiglia. Esiste anche la versione Vin Santo Doc in due tipologie: “San Gimignano Vin Santo” composto da Trebbiano Toscano con un minimo del 30%, Malvasia del Chianti per un massimo del 50% e Vernaccia di San Gimignano per un massimo del 20%; “San Gimignano Vin Santo Occhio di Pernice” formato da Sangiovese con un minimo del 50% e altri vitigni autorizzati nella provincia di Siena per un massimo del 50%. Alcune aziende con questo vitigno producono anche un vino spumante abbastanza interessante ma questa tipologia non rientra nel disciplinare della docg. Oggi i produttori della Vernaccia sono 177, insieme coltivano 768 ha con una produzione media di circa 5 milioni di bottiglie annue. Il vitigno ha un grappolo grande, allungato a forma piramidale con un acino sferico di medio spessore

42

di color verde o ambrato. L’uva matura abbastanza tardi tra la metà e la fine settembre. Il vino si presenta colore giallo paglierino con riflessi dorati che si accentuano con l’invecchiamento. Il profumo è fine, delicato con sentori fruttati e floreali in età giovanile. Con l’affinamento e l’invecchiamento sviluppa il caratteristico sentore minerale di pietra focaia. Al gusto è un vino asciutto, armonico, sapido, e caratteristico è il sentore di mandorla finale. Pur gradevole da giovane, sorprende spesso per le capacità d’invecchiamento (molte volte fatta in barrique) evolvendo note, sia olfattive che degustative, complesse e minerali. Non a caso è uno dei pochissimi vini bianchi prodotti anche nella tipologia riserva. È un vino da bere giovane nei due-tre anni dalla vendemmia, un po’ di più per la riserva. È un vino che si esalta negli abbinamenti gastronomici: ottimo con i piatti a base di pesce, straordinario e sorprendente sulle carni bianche. La versione riserva si abbina molto bene con i crostini toscani ai fegatini oppure con pesce arrosto. Se la Vernaccia era esaltata nel medioevo e lodata dai papi e ancora oggi è sulle nostre tavole, sicuramente un motivo valido esiste!

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2



NOTIZIE DAL MONDO

DELL'ENOLOGIA

Le nostre esportazioni tra alti e bassi tornano a volare

di Giuseppe Martelli

In ottobre hanno raggiunto un livello mai registrato nella storia delle nostre esportazioni. Per la prima volta il valore dei vini italiani nei Paesi extra europei ha superato quello delle vendite nell’Unione Europea

G

li ultimi dati disponibili sulle vendite di vino italiano all’estero, ossia quelli riferiti al mese di ottobre 2011, danno un deciso incremento delle nostre esportazioni. Sicuramente essi sono “viziati” dalla vicinanza delle festività e dal fatto che la scarsa produzione 2011 e la conclamata assenza di giacenze determinerà in questi mesi un ritocco dei listini. Sta di fatto comunque che il valore complessivo delle nostre esportazioni vinicole è passato in questo mese da 381 a 425 milioni di euro, ossia ad un livello mai registrato nella storia dell’export del vino italiano. La crescita si avverte, anche se con velocità e modalità diverse, sia nei Paesi dell’Unione Europea, dove fa registrare +8,7%, sia in quelli Terzi in cui raggiunge +14,9%. Ma il mese di ottobre 2011 ha sancito un altro importante primato: per la prima volta il valore generale delle esportazioni dei nostri vini nei Paesi extra europei, 214 milioni di euro, ha superato quello delle vendite nell’Unione Europea.

44

È logico che negli ultimi mesi dell’anno la parte del leone l’abbiano fatta gli spumanti, le cui vendite, sempre rispetto allo stesso periodo del 2010, sono aumentate in valore del 28,3%. Anche le bottiglie di vino tranquillo hanno comunque confermato ottime performance con un deciso incremento verso la Repubblica Popolare Cinese che sta acquisendo sempre maggiore centralità nell’assetto del nostro export sia in termini di crescita quantitativa sia di qualità dell’offerta, visto che siamo su una media di vendita all’ingrosso di 3 euro al litro, il che ipotizza una domanda sempre più esigente di un consumatore desideroso di conoscere le produzioni dei mille territori italiani. Ma gli incoraggianti dati sulle vendite all’estero di vino italiano nel mese di ottobre mettono in luce altre importanti situazioni. Il Giappone cresce in valore del 55%, la Russia del 43,4%, la Germania del 14,7% e gli Stati Uniti d’America del 9%. Nei mercati di più modeste dimensioni spiccano le più che positive performance degli Emirati Arabi

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


NOTIZIE DAL MONDO

in cui le vendite di vino italiano sono aumentate del 47%, della Norvegia +24%, dei Paesi Bassi +18,6%. Le prerogative purtroppo calano invece di quasi il 3% in Canada e Danimarca, del 13,3% in Brasile e del 36,2% nella Corea del Sud. Ritengo che l’incremento a due cifre dei due principali mercati dei Paesi Bric (Brasile, Russia, India, Cina) merita una momento di attenzione visto che analizzando i dati ci si accorge che i due territori mostrano una decisa differenza delle tipologie di vino richieste. La Russia registra una netta centralità dello spumante, +53,1%, quasi assente nel mercato cinese, seguita dalle altre tipologie ben distribuite: ossia vino in bottiglia 39,4%, e sfuso 7,4%. Il flusso delle nostre vendite verso la Cina si concentra invece nel vino in bottiglia per l’83% del valore, lasciando alle altre due tipologie uno spazio marginale: spumante 5,4% e sfuso 6,7%. La Cina tiene poi banco anche sotto l’aspetto del prezzo medio rompendo,

DELL'ENOLOGIA

per la prima volta, come dicevo all’inizio, la soglia dei 3 euro al litro. Il dato complessivo fatto registrare nel mese di ottobre dal VMU (valore medio unitario) ha come punti di riferimento alcune piazze che hanno spuntato mediamente importi decisamente superiori, sempre parlando di valori medi di vendite all’ingrosso e al litro. Così in Norvegia il VMU è di 4 euro al litro, in Svizzera di 4,18 ed il Canada manca per un soffio l’asticella dei 4 euro fermandosi a 3,97. Insomma, i numeri sono positivi ma non dimentichiamo che la crisi c’è si sente e si vede. In questo conteso le nostre aziende vitivinicole, stringendo i denti, stanno lavorando molto bene sui mercati internazionali offrendo, sia pur a diversi livelli e prezzi, un prodotto dall’eccellente rapporto qualità/prezzo adottando adeguate ed efficaci strategie di comunicazione, nella consapevolezza che il consumatore extra europeo è il mercato a cui si deve tendere.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

45


rapporto qualità/prezzo adottando adeguate ed efficaci strategie di comunicazione, nella NOTIZIE DAL D E Lè Lil' mercato ENOLO G IsiAdeve tendere. consapevolezza cheMONDO il consumatore extra europeo a cui

EXPORT VINO ITALIANO VALORE VOLUME E VMU GENNAIO/OTTOBRE 2008–2011

Valori in milioni di ! - Volume in migliaia di ettolitri – VMU !/litro Fonte Assoenologi (EVI© - Esportazioni Vino Italiano by Assoenologi)

EXPORT VINO ITALIANO VALORE UE PAESI TERZI OTTOBRE 2008–2011

Valore in milioni di ! Fonte Assoenologi (EVI© - Esportazioni Vino Italiano by Assoenologi)

EXPORT VINO ITALIANO IN VALORE OTTOBRE 2008–2011

Valore in milioni di ! Fonte Assoenologi (EVI© - Esportazioni Vino Italiano by Assoenologi)

EXPORT VINO ITALIANO VALORE PRINCIPALI MERCATI OTTOBRE 2008/11

Valore in milioni di ! Fonte Assoenologi (EVI© - Esportazioni Vino Italiano by Assoenologi)

46

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


www.trcommunication.it 2

8

Vinitaly 2012- Pad-9- L4

47


Intervista a Giorgio Bosticco, Direttore del Consorzio dell'Asti a cura della redazione di Quality ADV

Direttore Bosticco, facciamo un po’ di chiarezza sull’erga omnes e sul ruolo guida del Consorzio dell’Asti «Prima di tutto conviene chiarire quale sia il significato che si dà alla locuzione latina “erga omnes”. Tradotta letteralmente significa “nei confronti di tutti”, nel linguaggio giuridico si dice che ha efficacia “erga omnes” una decisione valida per tutti quindi una norma applicabile ad intere categorie di persone. Per quanto riguarda il Consorzio di Tutela dell’Asti il riconoscimento, conferito al nostro ente dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari

48

con DM del 27 gennaio 2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 34 in data 10 Febbraio, segna un traguardo importante per la gestione delle denominazioni Asti docg e Moscato d’Asti docg con la possibilità di esercitare le funzioni ergaomnes su tutti i soggetti inseriti nel sistema dei controlli. La portata del provvedimento è di grande rilevanza com’è importante la responsabilità che è affidata al Consorzio dell’Asti per quanto concerne gli aspetti di attuazione delle politiche di orientamento ed indirizzo. Il Consorzio per la Tutela dell’Asti, dunque, con l’erga omnes viene equiparato ad un organismo interprofessionale al quale, e solo a lui, sono assegnati per legge i compiti previsti dal Dlg 61/10 art. 17. Le funzioni di tutela,

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

promozione, valorizzazione, informazione al consumatore e di vigilanza della denominazione sono solo alcune delle prerogative che il Consorzio gestirà nell’interesse di tutti e con regole condivise che tutti dovranno rispettare. Vigneto, ricerca vitivinicola, qualità, competitività...la filiera secondo il Consorzio dell’Asti In questi ultimi 20 anni la qualità dell’Asti e del Moscato d’Asti docg hanno raggiunto livelli più che buoni grazie al miglioramento delle pratiche viticole ed enologiche. L’obiettivo che il Consorzio si prefigge è di ottenere un ulteriore crescita per conseguire l’eccellenza partendo proprio dal vigneto. E’ stato costituito un team di lavoro composto


Quargnento

Maretto

Villanova d’Asti

A2

TO

RIN

Monale

Refrancore

PIA

1

Cantarana

Asti

Felizzano Castello d’Annone

Casalbagliano

Rocca d’Arazzo Masio Revigliasco d’Asti

Celle Enomondo

Oviglio

Rocchetta Tanaro

Mongardino

Castellazzo Bormida Vigliano d’Asti Isola d’Asti S.Martino Alfieri

Torino Asti

VALENTINO

BOGLIETTO BIONZO

COTTA

GIANOLA

MILANI

FELIO MERLINI

MANGO

Grinzane

Castelnuovo Bormida

RICALDONE VAIMARE ALICE S.ANDREA BEL COLLE MASINO BOTTI

Rivalta Bormida

CAVALIERI

MOIRANO

MONTABONE STREVI

CASSINASCO

Orsara Bormida Montaldo Bormida

GIBELLI

BUBBIO

MOMPIANO

CESSOLE Diano d’Alba

SESSAME

LOAZZOLO

COSSANO BELBO

S.DONATO

F

Predo

CASSINE

RONCO GENNARO

TREZZO TINELLA

CANTA

TERZO

ACQUI TERME

BISTAGNO

Sil d’O

VISONE

MONASTERO BORMIDA

Rocca Grimalda

Mursasco

Trisobbio

ENTRACINE

La Morra SORANO S.BOVO

Rodello

POGGIO

Molare

S.GIORGIO SCARAMPI

Borgomale Bosia

Albaretto della Torre

Cremolino GROGNARDO

S.GEROLAMO

CASTINO

SERRALUNGA D’ALBA

Ovada

OVRANO

VESIME

ROCCHETTA BELBO

Montelupo Albese

Roddino

CASTEL ROCCHERO

ROCCHETTA PALAFEA LACQUA

Roddi

Cissone

CASTEL BOGLIONE

S.STEFANO BELBO

CAMO

NEVIGLIE

Verduno

Monchiero

BRUCIATI

CANELLI

BRICCO DI NEIVE VALDIVILLA

Sinio

CALAMANDRANA

RONCOGLIA

CASTIGLIONE TINELLA

DOMERE

TREISO

Novello

I BOIDI

LA DOFA

S.ANTONIO

COAZZOLO

Alba

Castiglione Falletto

VALLE S.GIOVANNI

MARANZANA

PERLETTO

Morbello

Cassinelle

Roccaverano Olmo Gentile Cravanzana Cerreto Langhe

Serravalle Langhe

Cortemilia

Torre Bormida

Flavescenza dorata che, in questi ultimi anni, dopo aver colpito le viti di Barbera e Dolcetto si sta diffondendo anche alla cultivar del Moscato. Nel 2011 sono state vendute 106 milioni di bottiglie, tra spumante e “tappo raso”. L’Asti e il Moscato d’Asti stanno conquistando il mondo. Qual è stata la mossa vincente? Aver superato la soglia dei 100 milioni di bottiglie è un evento storico

Autostrade

Statali

Provinciali principali

Provinciali secondarie e comunali

2007 Diffusione Immagine Associati

Monticello d’Alba

FONTANILE QUARANTI CASTELLETTO MOLINA

S.MARZANO OLIVETO

CEIROLE

CALOSSO

Pollenzo

Sezzadio GAVONATA

MOMBARUZZO

SALINE

MOASCA

CASCINE

RINALDI

CAROSSI

NEIVE Barbaresco

S.VITTORIA D’ALBA

CHICARELLE

N GE

LORETO

CASTAGNOLE LANZE

Guarene

SPAZZONA

6 A 2 OVA

S.MARIA

Bruno BAZZANA NIZZA MONFERRATO

BURIO

FARINERE

Piobesi d’Alba

Castelspina

S.ROCCO

OLMO

Corneliano d’Alba

CASTELNUOVO BELBO

Castelnuovo Calcea S.ROCCO

Vezza d’Alba Castagnito

INCISA SCAPACCINO

Vaglio Serra

COSTIGLIOLE D’ASTI

ANNUNZIATA RARIO

Baldissero d’Alba

GHIARE

MADONNA

CANETTO S.MARGHERITA

S.ANNA

Magliano Alfieri

S.LORENZO

Vinchio

Priocca

F

Bergamasco

Mombercelli

REPERGO MONGOVONE REMONZINO

Govone

Canale S.Stefano Roero

Casal Ciermelli

Borgoratto Aless. Belveglio

Montegrosso Montaldo Scarampi

Monteu

Cuneo

Cas

Azzano d’Asti

S.Damiano d’Asti

Barolo

Alessandria

Quattordio

Tigliole d’Asti

Acqui Terme, Alba (frazioni Como e S.Rocco Senodelvio), Alice Bel Colle, Bistagno, Bubbio, Calamandrana, Calosso, Camo, Canelli, Cassinasco, Cassine, Castagnole Lanze, Castel Boglione, Castelletto Molina, Castelnuovo Belbo, Castel Rocchero, Castiglione Tinella, Castino, Cessole, Coazzolo, Cossano Belbo, Costigliole d’Asti, Fontanile, Grognardo, Incisa Scapaccino, Loazzolo, Mango, Maranzana, Moasca, Mombaruzzo, Monastero Bormida, Montabone, Neive, Neviglie, Nizza Monferrato, Perletto, Quaranti, Ricaldone, Rocchetta Belbo, Rocchetta Palafea, S.Giorgio Scarampi, S.Marzano Oliveto, Santa Vittoria d’Alba, Santo Stefano Belbo, Serralunga d’Alba, Sessame, Strevi, Terzo, Trezzo Tinella, Treiso, Vesime, Visone.

Sommariva Perno

Solero

Baldichieri d’Asti

O

I 52 Comuni dell’Asti D.O.C.G. e del Moscato d’Asti D.O.C.G.

Ma A CENZ

O MILAN

da un nutrito numero di qualificati agronomi per realizzare un progetto di ricerca e di sperimentazione. E’ stato definito un protocollo di lavoro che contempla la conoscenza del territorio per individuare le zone idonee e vocate per eventuali nuovi impianti ed un sistema di rilevazione degli indici termici per determinare i periodi di raccolta in funzione della maturazione delle uve. Ci siano prefissi di realizzare una piattaforma informatica che consenta di elaborare le informazioni utili raccolte dai fascicoli aziendali dei produttori per coordinare i trattamenti fitosanitari alla vite. A seguire verrà realizzato uno o più vigneti test per mettere a dimora i diversi cloni individuandone l’utilizzo in funzione delle diverse realtà microclimatiche per altitudine, esposizione e tipologia del terreno. Non ultimo la costituzione di un qualificato gruppo di lavoro, con il contributo dell’Istituto Fitosanitario della Regione Piemonte, il CNR, l’Università di Agraria di Torino per realizzare un progetto pilota in grado di dare risposte immediate e di ricerca per combattere e debellare la preoccupante crescita dell’epidemia della

mai conseguito negli ottant’anni di vita del Consorzio e delle denominazioni. Se consideriamo che negli Anni ’60 si esportavano meno di tre milioni di bottiglie di Asti contro i 72 milioni del 2011 il dato è da solo significativo dei successi, che le nostre case spumantiere hanno ottenuto. Possiamo affermare di rappresentare le “bollicine docg” più vendute e conosciute nel mondo. La straordinaria peculiarità dell’Asti docg consiste nell’essere l’unica “bollicina” naturalmente dolce al mondo che si identifica con un territorio definito da un disciplinare, protetta da una D.O.C.G. e tutelata dal Consorzio. Queste distintività sono le basi sulle quali il Consorzio deve impostare la comunicazione ed informazione al trade e al consumatore in Italia e nel mondo.

Presidente Ricagno, Direttore Bosticco, Giornalista Sergio Miravalle e delegazione giapponese alla Casa dell'Asti, febbraio 2012

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

49


a cura della redazione di Quality ADV

La Poderina

A Castelnuovo dell’Abate, nei pressi della meravigliosa Abbazia di Sant’Antimo, La Poderina rappresenta oggi la concretizzazione di un grande progetto enologico che considera l’agricoltura nella sua accezione migliore, ponendo al centro la Natura e le sue migliori espressioni locali.

Un patrimonio nella terra del Brunello che costituisce l’anima profonda del Gruppo Saiagricola e che il management della tenuta, rappresentato dall’amministratore delegato Domenico Terzano, dal direttore commerciale marketing e comunicazione Giuseppina Viglierchio e dall’enologo Riccardo Cotarella ha posizionato al centro di un designo volto a configurare la tenuta come ambasciatrice della sua denominazione. Grazie a una filosofia produttiva che crede nell’ innovazione al servizio della tradizione, i vini de La Poderina vengono sottoposti a maturazione in barrique di rovere francese oltre che in grandi botti. In vigna sono adottati sistemi di allevamento altamente qualitativi con rese di 60 quintali per ettaro, ampiamente al di sotto degli 80 quintali consentiti dal disciplinare. L’estrema attenzione ad ogni aspetto produttivo ha permesso ai vini della tenuta di imporsi nel corso degli anni all’attenzione della stampa nazionale ed estera, con risultati e riconoscimenti di grande valore che sono nient’altro che il risultato di un impegno costante e del lavoro di uno staff qualificato e

intimamente legato alla storia dei vini che produce. Il sangiovese grosso, così come il moscadello, non sono semplici vitigni alla base di un progetto commerciale, ma rappresentano soprattutto elementi imprescindibili del vivere quotidiano degli uomini e delle donne che lavorano a La Poderina e partecipano di un immaginario collettivo che solo chi da sempre vive la vigna e il proprio territorio può riconoscere come proprio. Sono proprio queste le motivazioni che hanno portato alla nascita del nuovo vino della cantina, il Brunello di Montalcino Riserva “Poggio Abate”, un vino che vuole al tempo stesso essere un omaggio alla storia della tenuta e contemporaneamente rappresentare un tributo alla grandezza enologica del territorio e alla testimonianza artistica e monumentale più importante situata nei pressi de La Poderina: l’Abbazia di Sant’Antimo. Un vino che già dal nome e dalla veste grafica dimostra ed evidenzia questo tributo e che nasce volutamente dai vigneti posti proprio nelle vicinanze dell’Abbazia. Un Brunello prezioso, prodotto solo nelle migliori annate e che già nelle prime degustazioni in anteprima per la stampa di settore ha mostrato il suo potenziale riscuotendo valutazioni prestigiose ed in alcuni casi di assoluta eccellenza: è il caso del magazine americano Wine Enthusiast che ha onorato il Poggio Abate 2006 con il punteggio di 94/100. I vini de La Poderina, saranno presentati al grande pubblico al prossimo Vinitaly di Verona (25-28 marzo 2012) nel nuovo stand delle Tenute Saiagricola al Padiglione 8 C 10 per ulteriori info e news www.saiagricola.it

50

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


I VINI DE LA PODERINA “POGGIO ABATE” BRUNELLO di MONTALCINO RISERVA DOCG È un Brunello di Montalcino speciale, dalle caratteristiche uniche, frutto dei più bei vigneti de La Poderina posti vicino alla famosa Abbazia di Sant’Antimo. Il colore rosso rubino intenso, profondo preannuncia un profumo ampio di amarena e bacche rosse. In bocca è reso ancor più complesso da un giusto apporto di vaniglia e tabacco. Lungo e persistente il finale. Servito a 18°C in ampi calici, è ottimo con arrosti e stufati di carni rosse, cacciagione e formaggi stagionati. Con questo Brunello La Poderina rende omaggio al suo territorio, alla sua vocazione enologica e alle sue eccellenze artistiche. Uve utilizzate: Sangiovese (Brunello) 100%. Affinamento: 15 mesi in tonneaux di rovere francese seguiti da 15 mesi in botte grande di rovere di Slavonia. Poi, dopo 6 mesi in acciaio inox, si affina in bottiglia per 24 mesi. Possibilità di invecchiamento: 18/20 anni. BRUNELLO di MONTALCINO DOCG Un grande rosso da lungo invecchiamento, alta espressione della tradizione di Montalcino. Ha colore rubino intenso con riflessi granata e profumi concentrati, avvolgenti,

eterei, con note di amarena, frutti di bosco e vaniglia. Il sapore è deciso, piuttosto tannico in gioventù, morbido e persistente. Va servito a 18°C, in ampi calici e trova il miglior abbinamento con arrosti di carni bianche e rosse, con pollame nobile, cacciagione e formaggi stagionati. Uve utilizzate: Sangiovese (Brunello) 100%. Affinamento: 60% della massa: in botte grande di rovere di Slavonia; 40% della massa; in barrique per i primi 12 mesi. Seguono 12 mesi con tutta la massa in botte grande di rovere di Slavonia, e, dopo un breve passaggio in acciaio, 18 mesi finali in bottiglia. Possibilità di invecchiamento: 15 anni. Disponibile anche in bottiglie da l 1,5. ROSSO di MONTALCINO DOC Il Rosso di Montalcino si esprime con classe e vigore giovanile di tutto rispetto. Ha colore rubino intenso e profumi pronunciati, con evidenti note fruttate e sentori di amarena, lampone e sottofondo leggermente vanigliato. Il sapore è pieno, equilibrato, appena tannico, di buona persistenza. Va servito a 18°C in calici di media ampiezza ed è ottimo con primi piatti ai sughi di carne e di caccia, grigliate e

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

arrosti di carni bianche e rosse, pollame in genere. Uve utilizzate: Sangiovese (Brunello) 100%. Affinamento: 9 mesi in barrique di rovere francese, seguiti da 3 mesi in bottiglia. Possibilità di invecchiamento: 5 anni. MOSCADELLO di MONTALCINO DOC VENDEMMIA TARDIVA Il Moscadello è il bianco dolce tipico della zona. La Poderina lo propone in versione Vendemmia Tardiva, che possiede maggiore concentrazione; la resa è molto bassa: appena 8/10 hl di vino da ogni ettaro di vigna. Ha colore giallo dorato e profumi aromatici, con note di frutta esotica, ananas e mango in particolare. Il sapore è dolce, rotondo, avvolgente, molto persistente. Va servito a 10°C in piccoli calici a tulipano e ne consigliamo l’abbinamento con crostate di frutta, dolci a pasta lievitata, semifreddi alla crema. Uve utilizzate: Moscadello 100%. Affinamento: alla fermentazione in barrique, seguono l’affinamento per circa 9 mesi sulle fecce e 6 mesi in bottiglia. Possibilità di invecchiamento: 10 anni.

51


le notizie di enogastronomia e turismo

ARENGO BRINDA A SAN VALENTINO

Il 14 Febbraio, San Valentino, è uscito sul mercato la Doc Piemonte Barbera “Arengo” che la Cantina Sociale di Vinchio e Vaglio Serra ha prodotto per il secondo anno, dopo il confortante debutto dello scorso anno (40mila bottiglie vendute in undici mesi). Un vino fresco, fruttato e fragrante a prezzi contenuti e senza alcun intervento di “sottrazione” alcolica da ciò che il vigneto ha naturalmente creato. La novità di quest’anno è anche un bag-in-box da tre litri, estremamente comodo e particolarmente conveniente sotto il profilo del prezzo. “Le vendite dello scorso anno sono andate bene – ha spiegato il direttore Lajolo – ma noi vorremmo fare di più e crediamo che la possibilità di avere anche il bag-in-box possa essere un ulteriore incentivo all’acquisto da parte dei i consumatori, anche non italiani. La Cantina vende infatti ormai all’estero il 30% delle sue etichette (circa 500mila bottiglie e 70mila bag-in-box), compresa quella di Arengo”. Cantina Sociale di Vinchio-Vaglio Serra e Z.L. SCA www.vinchio.com

ne di Montalcino” afferma Cesare Cecchi. “Abbiamo finalità molto ambiziose e l’impegno di Cecchi sarà quello di implementare la presenza di questo prestigioso brand in ho.re. ca. Oggi l’azienda produce circa 200.000 bottiglie e sono certo che con la forte sinergia garantita dal direttore commerciale di Castiglion del Bosco, Marco Paier, rafforzeremo la presenza nel canale” conclude Luca Stortolani direttore commerciale Cecchi. CASA VINICOLA LUIGI CECCHI E FIGLI www.cecchi.net

IL COMITE’ CHAMPAGNE APRE UNA SEDE IN BRASILE

Con una presenza ormai consolidata nei dieci principali mercati all’export, la politica del Comité interprofessionnel du vin de Champagne (CIVC) prevede un crescente investimento nei mercati emergenti. Dopo l’apertura di un Bureau Champagne in Cina nel 2006, in India nel 2009 e in Russia nel 2011, il 2012 è l’anno del Brasile, dove il mercato dello Champagne negli ultimi dieci anni ha mostrato un trend di crescita costante: da 402.000 bottiglie del 2002 a 979.611 nel 2010 per superare il milione di bottiglie nel 2011. Il Bureau Champagne ha sede a San Paolo e sarà diretto da Sophie Lechevalier. In continuità con le altre sedi internazionali dell’interprofessione champenois, l’ufficio brasiliano perseguirà due obiettivi principali: realizzare azioni di comunicazione per diffondere la conoscenza della specificità dello Champagne e vigilare affinché sia assicurata la tutela della denominazione di origine controllata. L’apertura del nuovo ufficio estende la rete di sedi internazionali, che comprende oggi 16 paesi nel mondo. Centro Informazioni Champagne www.champagne.it www.civc.fr

Due storie toscane, due eccellenze vinicole si uniscono: a partire da febbraio 2012 i prestigiosi vini Castiglion del Bosco verranno distribuiti in Italia da Cecchi. Un legame voluto da Castiglion del Bosco, uno dei maggiori produttori di Brunello di Montalcino, che ha visto in Cecchi il partner giusto per perseguire programmi di crescita comuni. Situato nella zona nord‐ovest di Montalcino, la proprietà si estende su 1785 ettari di boschi, prati, vigneti ed oliveti. Su queste colline assolate si coltivano 57 ettari di Sangiovese, raccolto a mano dai contadini sin dal XVIII secolo. Al momento della vendemmia le uve vengono raccolte a mano e subito portate in cantina in piccole cassette da 20 kg. Un’attenta selezione manuale dei grappoli viene effettuaIn questi giorni all’indirizzo email di produttori di vino del territa prima della pigiatura. “Siamo entusiasti di questa partnertorio collinare fra Verona e il Garda, sta arrivando una lettera ship. Da tempo volevamo intraprendere un nuovo progetto a firma di Carlo Nerozzi, neopresidente del Consorzio di tuin un’altra area enologica tela del Custoza doc che chiede una piccola ma sostanziale importante della Toscana. modifica. Spiega che con un decreto del 20 ottobre 2005, Quando Simone Pallesi e cioè poco più di sei anni fa, la denominazione di origine (amministratore delegato) controllata Bianco di Custoza venne riconosciuta anche più ci ha contattato, abbiamo semplicemente col solo nome di Custoza. “Fin qui, peraltro, capito che era l’occasione ognuno è stato libero di usare il vecchio nome, ma – dice giusta per iniziare un perNerozzi – “alla luce del nuovo percorso di valorizzazione e corso con la denominazioIl Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

IL MIO NOME È CUSTOZA

52

a cura della redazione di


le notizie di enogastronomia e turismo

NOVITÀ D’ARREDO PER LA RISTORAZIONE

promozione della nostra denominazione che il Consorzio ha iniziato, sarebbe fondamentale che l’intera filiera riuscisse a proporsi con un unico termine identificativo, al fine di avere una comunicazione univoca ed evitare fraintendimenti”. Insomma: il vino si chiama Custoza ed è bene che tutti lo chiamino così. “L’indagine di posizionamento che abbiamo commissionato – aggiunge il presidente Nerozzi - ha dimostrato che, insieme con la piacevole leggerezza del vino, uno dei punti di forza della nostra denominazione è proprio il nome Custoza, estremamente conosciuto sul territorio nazionale per la sua forte connessione con la storia italiana. Nel centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, che ha posto l’accento sul periodo risorgimentale, questa percezione si è ulteriormente rafforzata. Chiediamo dunque ai produttori e al territorio uno sforzo per comunicare tutti insieme in una forma unica il nome del nostro vino. Noi ci chiamiamo Custoza perché vogliamo che in nostri vini parlino del nostro territorio collinare, che ruota attorno a Custoza”. CONS. TUTELA VINO CUSTOZA DOC www.vinocustoza.it

IN BRASILE CON I BALZINI

I BALZINI Black Label 2005 è stato selezionato dalla TAM, la compagnia di bandiera brasiliana, per accompagnare i viaggiatori “first class” in volo per San Paolo e Rio de Janeiro per la stagione 2012. I BALZINI Black Label si presenta con un nuovo blend a base di Cabernet Sauvignon e Merlot, senza l’impiego di Sangiovese, che prima era presente in piccola percentuale. L’azienda, nonostante in questo periodo ci sia una grande attenzione ai vitigni autoctoni, ha fatto questa scelta, che non vuole essere controcorrente, bensì una valorizzazione del territorio, del terreno tufaceo del vigneto, dove si coltivano un ottimo Cabernet Sauvignon e Merlot, in modo che i due vitigni possano esprimere al meglio e con raffinatezza, le loro caratteristiche e la grande struttura. I BALZINI Società Agricola sas

Verrà presentata al prossimo Salone del Mobile questa versatile sedia prodotta da OZZIO DESIGN. Si chiama HOLE e nasce da una rigorosa ricerca tecnologica ed estetica. Divertente e fresca, è in policarbonato stampato a iniezione. Ironica, impilabile, disponibile in vari colori è adatta a essere collocata in una elegante casa, ma anche in un ristorante trendy o in un locale che ha fatto del design il suo punto di forza. E’ disponibile in vari colori. Della produzione di OZZIO DESIGN non vanno però dimenticati i tavoli trasformabili, che permettono di moltiplicare i posti a tavola, per dare libero spazio alla convivialità. Tutti i prodotti di OZZIO DESIGN sono funzionali, flessibili e naturalmente raffinati e curati in ogni particolare. POZZOLI GROUP S.r.l. www.ozzio.com

NOVITÀ DI GRAN CLASSE PER “PODERE LA REGOLA”

L’Azienda, che si trova a Riparbella, a nord di Bolgheri nella Costa Toscana, dimostra ancora una volta la sua attenzione alla valorizzazione del suo territorio di grandi vini con questo nuovo Cru, annata 2008, lo “STRIDO”. Merlot in purezza, di grandi profumi e ampio corpo, rotondo e complesso con un finale lungo ed equilibrato e una nota balsamica e tannica inusuale per un Merlot, dovuta alla particolarità del terroir in cui nasce questo rosso mediterraneo (65% sabbia, 10% limo, 25% argilla, con abbondanza di pietre). Questo vino è la migliore selezione delle uve di Merlot che provengono dalle vigne da cui nasce il vino cru dell’Azienda “La Regola” (Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot). Seppur necessiti ancora di affinamento in bottiglia, esprime un carattere ed una potenza che lo inserisce, senza smentite, fra i migliori Merlot di un territorio che ha dato i natali ai più grandi e più famosi come il “Redigaffi”, il “Messorio” e il mitico “Masseto”. Il vino sarà presentato al Vinitaly di quest’anno presso lo stand aziendale (A2 - Padiglione 8 Toscana). POD. LA REGOLA www.laregola.com www.ibalzini.it Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

a cura della redazione di

53


le notizie di enogastronomia e turismo

Magis per il vino Quando la sostenibilità unisce produttori e ricercatori Mettere insieme chi produce e chi fa ricerca è sempre più difficile, tanto più ora che l’effetto della crisi economica ha colpito anche a livello di assistenza tecnica. Per questa ragione, assume particolare importanza la ricostruzione di una rete di competenze dove la ricerca possa trasferire l’innovazione ed i suoi benefici al mondo produttivo: solo in questo modo si può guardare al futuro. Magis, progetto nazionale di viticoltura sostenibile, si pone come anello di congiunzione tra ricerca e produzione, dove la conoscenza scientifica trova applicazione nella gestione pratica del vigneto verso un miglioramento continuo delle tecniche e del lavoro. Il valore scientifico di Magis viene dall’applicazione di un protocollo di sostenibilità redatto dal comitato scientifico composto dai maggiori esperti italiani della difesa e della gestione del vigneto; il protocollo definisce come operare al meglio in ogni situazione senza sprechi o attività non necessarie e, una volta adottato dalle aziende aderenti, dimostra attraverso la piattaforma informatica che documenta tutto quanto viene fatto sulla coltura, la continua volontà del tecnico di operare secondo scelte dettate dalla sostenibilità. Con Magis, ricercatori e produttori possono realizzare un percorso trasparente che richiama ad un senso di responsabilità comune in cui ognuno è responsabile per le proprie specifiche attività. www.magis.me

LUCA RIGOTTI NUOVO PRESIDENTE DEL GRUPPO MEZZACORONA

L’assemblea generale degli oltre 1500 soci del Gruppo Mezzacorona, presso il PalaRotari di Mezzocorona, ha vissuto in gennaio un momento “storico” visto che dopo 40 anni di Presidenza Guido Conci, eletto nel lontano 1972, ha passato il testimone a Luca Rigotti, attuale Vice Presidente del Gruppo, dopo avere portato Mezzacorona da piccola cantina di borgata a diventare una delle principali aziende italiane del settore. Una lunga cavalcata di quattro decenni, una storia nella quale si intrecciano l’impegno per lo sviluppo aziendale con la determinazione a fare crescere il Trentino vitivinicolo, che oggi anche grazie a Mezzacorona rappresenta un punto di riferimento per tutta l’enologia nazionale tanto che nel 2009,

a cura della redazione di

Mezzacorona è stata eletta “Cantina Europea dell’anno” dalla prestigiosa rivista americana Wine Enthusiast, il sigillo per Conci di una carriera di importanti realizzazioni e successi. Ed è un Gruppo competitivo e solido quello che Guido Conci affida a Luca Rigotti, 48 anni a febbraio, Consigliere della Mezzacorona sca dal 1989 e Vice Presidente dal 1998, attuale Presidente della Nosio spa e impegnato già da anni in numerosi organismi a livello provinciale e nazionale sia della cooperazione che del settore vino in particolare. Rigotti ha voluto dedicare la sua elezione alla Presidenza, avvenuta per acclamazione, proprio al Presidente Conci, con il quale ha condiviso negli anni molte decisioni MEZZACORONA S.c.a. www.gruppomezzacorona.it

FERMO O SPUMANTE? EXCELSA, IL SOAVE SECONDO RIONDO

Nascono da uva Garganega coltivata nei vigneti con miglior esposizione nelle zone collinari di Soave, Colognola ai Colli e Monteforte d'Alpone, Soave Excelsa e Soave Excelsa Spumante Brut, le inedite proposte firmate Cantine Riondo. “Siamo da sempre molto sensibili alle evoluzioni dei consumi - racconta Abele Casagrande, Direttore Generale dell’azienda - e proprio per questo abbiamo creato un blend unico e moderno in linea con i trends più attuali. Il nostro obiettivo è di far riscoprire l’unicità del Soave, comunicare al meglio le potenzialità e le peculiarità di questo vino che appartiene all’eccellenza della nostra tradizione vinicola”. Da un lato, nella versione ferma, Soave Excelsa è un vino elegante e piacevole, che alle note floreali al naso unisce una snella acidità e vibrante mineralità al palato, con freschi sapori di albicocca e pera. Un prodotto al contempo innovativo e tradizionale che associa alla storica bottiglia “renana” il moderno tappo a vite, più pratico oltre che ideale per preservare le caratteristiche organolettiche di questo tipo di vino. Dall’altro, vivace e scorrevole nel gusto, la versione spumante si svela con un colore giallo paglierino brillante da cui si sviluppa un fine e generoso perlage, seguito da fragranti profumi intensi e fiori d’acacia e miele. CANTINE RIONDO www.cantineriondo.com

VALTÈNESI CHIARETTO, A VINITALY LA NUOVA DOC GARDESANA

Vinitaly all’insegna delle novità per il Consorzio Valtènesi-Garda Classico, che approderà a Verona presentando la nuova denominazione, il nuovo logo e soprattutto un nuovo vino: il Valtènesi Chiaretto. “Dopo lo straordinario successo del lancio il giorno di San Valentino, Vinitaly rappresenta il primo importante


le notizie di enogastronomia e turismo banco di prova internazionale per la nuova Doc – afferma il presidente del Consorzio Valtènesi-Garda Classico Sante Bonomo - Il nostro obiettivo primario durante la quattro giorni veronese sarà quindi soprattutto quello di presentare e far conoscere il Valtènesi Chiaretto, nuova e più rigorosa interpretazione di un grande patrimonio tradizionale del territorio gardesano. Un vino che nasce da una vocazione antica, codificata più di cent’anni fa dal senatore veneziano Pompeo Molmenti, e che dal 2012 si propone ai consumatori in una nuova veste, con una vena di territorialità e tipicità amplificata dalla presenza del Groppello, il vitigno autoctono del nostro territorio, in percentuale non inferiore al 50%, mentre nella tipologia Garda Classico tale limite è fissato al 30%”. Al debutto la nuova Doc si è presentata con una quindicina di aziende del comprensorio ed un primo quantitativo di circa 180 mila bottiglie destinato sicuramente a crescere già nei prossimi giorni: si stima infatti che tra Valtènesi Chiaretto e Valtènesi (la versione rosso), che arriverà sul mercato il 1 settembre, la produzione potenziale possa arrivare a 23 mila ettolitri pari ad oltre 3 milioni di bottiglie. Nuovo è anche il logo consortile, pensato per racchiudere graficamente sia il grande patrimonio di tradizioni del passato che la sfida di un territorio proiettato nel futuro e nella modernità enoica. Promozione Garda Classico promozione@gardaclassico.it

FIOCCO ROSA PER TENUTE LA MONTINA: è nata La Piccolina

Franciacorta Brut in formato demi-bouteille da 0.375 lt da tenere sempre in casa per concedersi un calice di Franciacorta anche se si è soli o in due, oppure quando la classica bottiglia da 0.75 lt sarebbe troppo impegnativa. Un Franciacorta Brut dalla spuma generosa, dai gradevoli sentori di frutta fresca, con note floreali, ideale da stappare per un romantico brindisi o un aperitivo stuzzicante o, ancora, quando ci si vuole regalare un vino particolare per accompagnare un risotto leggero o un piatto a base di pesce. A crearlo sono state le Tenute La Montina di Monticelli Brusati (BS). Lo si troverà in tiratura limitata di 10.000 bottiglie nelle migliori enoteche italiane, anche in confezione regalo da 12 bottiglie. Un Brut che è piena espressione del territorio da cui proviene, raffinata Cuvée di uve selezionate di Chardonnay e Pinot Nero raccolte nel 2009 in vari vigneti situati in ben sette comuni della Franciacorta, in modo da trarre il meglio da terreni, clima, esposizione. “Abbiamo voluto crea-

re questa bottiglia perché riteniamo che sia un formato di cui si sente sempre più la necessità e che viene incontro ai nuovi trend del vino – spiega Michele Bozza, responsabile marketing dell’azienda – Un formato adatto ai giovani, agli appassionati di bollicine che possono gustare un calice senza aver l’impegno di stappare una bottiglia più grande che rimarrebbe in parte imbevuta. Ma anche un formato richiesto da importanti catene alberghiere, soprattutto straniere, con le quali abbiamo il piacere di lavorare e in particolare dal mercato londinese, dove siamo particolarmente presenti”. LA MONTINA S.r.l. www.lamontina.it

MAZZETTI D’ALTAVILLA: DISTILLERIA INTERNAZIONALE!

Le Grappe Mazzetti d’Altavilla conquistano professori e studenti universitari provenienti da decine di paesi del continente europeo. Ai primi di febbraio un gruppo di ben 90 docenti e studenti provenienti da diverse Università d’Europa (Spagna, Germania, Ungheria, Lettonia, Finlandia, Portogallo e tanti altri paesi) hanno selezionato la più storica Distilleria piemontese per effettuare una visita approfondita degli impianti di produzione conoscendo il mondo del lambiccare e immergendosi nella restaurata e suggestiva Barricaia di Casa Mazzetti. Tanti i flash e le domande che hanno accompagnato le degustazioni guidate dei prodotti firmati Mazzetti d’Altavilla i quali hanno compiuto un importante passo verso la promozione esterna nei paesi del vecchio continente. La Distilleria in queste settimane si è inoltre arricchita di altre presenze straniere diventando sempre più “Grapperia internazionale”. A visitarla è stato un pool di esperti europei che collaborano con il Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura i quali durante un meeting in Italia hanno individuato in Mazzetti d’Altavilla la loro meta per conoscere il mondo della Grappa. Il 2012 riserva un sensibile aumento della richiesta di visite da parte di italiani e stranieri: sono già numerosi i gruppi che hanno prenotato per i prossimi mesi il loro affascinante tour presso la Distilleria dei tre secoli, sempre più proiettata verso la promozione della Grappa nel mondo intero. Molte anche le scuole accolte dall’azienda per diffondere la conoscenza e la cultura della Grappa nel mondo intero. Con Mazzetti d’Altavilla… Grappa is International! MAZZETTI d’ALTAVILLA www.mazzetti.it

a cura della redazione di


a cura della redazione di Quality ADV

L’

idea parte da lontano…nel giugno 2011 al Vinexpò di Bordeaux conversando con Luisa e Giorgio Soldati, proprietari dell’Azienda La Scolca di Rovereto di Gavi (AL), sulla longevità e l’eleganza di taluni vini bianchi francesi comparati con i nostri italiani, altoatesini su tutti, vengo da loro invitato a non sottovalutare la capacità di invecchiamento di un bianco autoctono piemontese, il Cortese, Doc fin dal 1974 e utilizzato, in percentuali variabili, anche in Lombardia e Veneto per la produzione dei vini Garda Bianco, Oltrepo’ Pavese Bianco e Custoza. Giorgio e Luisa sostengono con fermezza le caratteristiche di longevità del loro vino, che La Scolca ha portato ai vertici mondiali di apprezzamento, tanto che Capi di Stato, tra cui il Presidente degli Stati Uniti, i Reali d’Inghilterra, grandissimi attori di Hollywood, come Tom Cruise al suo matrimonio, Sting o Elton John e personaggi del jet set internazionale lo hanno eletto a loro vino bianco preferito. Anzi, si spingono ancora oltre fino a propormi una degustazione d’eccellenza con una selezione speciale dei loro vini d’annata messi a riposare nelle loro fresche cantine per verificarne appunto la tenuta. E nel febbraio di quest’anno raccolgo curioso la loro sfida, facendomi assistere da un panel molto qualificato di degustatori della Delegazione F.I.S.A.R. di Torino, recentemente classificatisi al secondo

56

posto del concorso nazionale “Divinando” e assistiti da Roberto Rabachino, Presidente mondiale IWTO e Direttore della rivista Il Sommelier. Le bottiglie che Giorgio ci ha inviato sono in buono stato di conservazione, le annate interessanti e tanta è la curiosità di verificarne l’integrità. Iniziamo dal famosissimo Gavi dei Gavi Black label, possiamo definirlo il vero e proprio “ambasciatore” di La Scolca nel mondo. In questo caso partiamo da una annata 2007. La gradazione è di 12%, il colore giallo paglierino chiaro con lievi riflessi verdognoli, brillante, al naso la corrispondenza dei varietali è rispettata con buoni profumi di frutti bianchi. In bocca la presenza acida è controllata, leggere note di pera, un terziario di tostato e un finale ammandorlato di media lunghezza. Buon vino. Per chi non lo ha mai

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


assaggiato potrebbe essere ottimo, ma la famiglia Soldati ci ha abituato bene e siamo diventati esigenti. Vogliamo di più. Proseguiamo, con un salto di quasi vent’anni, con un Gavi dei Gavi Black label 1989, lotto G5, titolo alcolometrico 11% di un bel giallo paglierino dorato, al naso sentori immediati di frutta, stupisce l’acidità, pulita, e la sapidità accompagnata da una più che discreta mineralità che chiude con un finale ammandorlato molto elegante. Splendido. Ventitrè anni e non sentirli! Il terzo è un Gavi dei Gavi Black label 1978, formato lt. 0,720, gradi 11. Ancora bello il giallo paglierino dorato, sorprendente per limpidezza, in fin dei conti stiamo degustando un bianco di ben 34 anni! Al naso un sentore di banana matura non invasivo data l’età, l’acidità è ancora presente ma scarsa, finale con netti sentori di mandorla e mediamente lungo. Di bella soddisfazione, i commenti tra i presenti sono di assoluto stupore! Un bianco piemontese così longevo e ancora così interessante non lo avevamo mai degustato prima.

La degustazione prosegue con La Scolca D’Antan etichetta blu 1999, una selezione di Cortese in purezza prodotto solo in grandi annate. Vinificato a freddo e, in parte, sulle bucce, viene lasciato “sur lie” (a contatto con lieviti autoctoni) anche per molti anni, fino all’imbottigliamento. La gradazione alcolica è di 11,5%, il colore è un giallo paglierino dorato e subito al naso emergono buoni profumi di crosta di pane, in bocca è interessante, con una persistente acidità iniziale che evolve in una leggera nocciola e mandorla

tostata in fin di bocca. Molto intrigante. Segue un La Scolca D’Antan etichetta blu 1993, gradi 11,5, dal colore giallo paglierino dorato carico, ancora limpido e brillante, subito citrico al naso, emerge lieve una nota minerale in bocca, ancora fresco e avvolgente al tempo stesso, nonostante i suoi 19 anni, sfuma nel tipico ammandorlato che dona eleganza e riconoscibilità. Ma ora la nostra curiosità si fa importante, stiamo per degustare i “metodo classico” millesimati, vini di grande affinamento sui lieviti, minimo dieci anni. Siamo pronti e iniziamo con il La Scolca D’Antan millesimato 1999 sboccatura I quadrimestre 2010. 12 sono i gradi, il colore è giallo paglierino chiaro, la spuma persistente e il perlage fine. Subito un bel naso, frutti esotici, miele e un ricordo di spezie, in bocca è cremoso ed equilibrato, ottima è l’acidità e l’eleganza dei frutti. La classica mandorla chiude in un finale piacevolmente lungo. Il successivo La Scolca D’Antan millesimato riserva 1997, sboccatura I quadrimestre 2009, si presenta con 12,5 gradi ed un giallo paglierino chiaro. Parecchio simile al precedente, sia al naso sia in bocca, con sentori di lieviti e un finale lungo. Molto interessante è il La Scolca D’Antan millesimato 1995, sboccatura III quadrimestre 2007, 12 gradi e ancora giallo paglierino chiaro, ma al naso questa volta oltre ad un delicato sentore di frutti esotici emergono prepotenti i lieviti ed un leggero balsamico, l’acidità è spiccata, e piacevole è una sorprendente salvia che rinfresca ed evolve in un leggero speziato dal finale lungo. Osservo i volti soddisfatti dei colleghi e i commenti positivi mentre riportano per l’ennesima volta i bicchieri al naso, per catturare le nuove sensazioni che con il passare dei minuti si sprigionano dai calici. L’evoluzione di questo Gavi stupisce, qualcuno

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

57


comincia a raccontare di passate degustazioni di altri vini bianchi e confronta i ricordi. Mi sa che Giorgio e Luisa, quel giorno a Bordeaux, avevano proprio ragione… Si continua con La Scolca D’Antan millesimato 1991, 12 sono i gradi e il giallo paglierino chiaro vira in un bel dorato brillante, gli anni sono 21 ma la spuma è ancora fitta, così come le catenelle, al naso pera e lieviti si abbracciano in un crescendo di profumi e affiora piacevolmente il miele, in bocca una acidità non spiccata ma un sapore deciso, fruttato, elegante, ancora crosta di pane ma più lieve, morbido, un finale discretamente lungo di leggera mandorla tostata. Quando arriviamo a stappare il La Scolca D’Antan millesimato 1984, improvvisamente il gruppo attorno al tavolo si fa silente: stiamo per degustare un metodo classico di 28 anni! Bisogna tributare rispetto per questo brut dal color giallo paglierino dorato, di 12 gradi, ricco al naso, mela e pera su tutto,

58

dalla splendida effervescenza, con una spiccata acidità che stupisce, specie se paragonata con il precedente, meno evidente, la bocca porta ancora frutti ma più maturi, e il finale presenta ancora noce, mandorla e la persistenza aromatica è lunga, di grande soddisfazione. Che dire…emerge netta la sensazione che l’invecchiamento, per il Cortese di La Scolca, pur stupefacente, sia una naturale evoluzione del loro perfetto modo di interpretare il vitigno, con rispettoso riguardo in ogni fase di lavorazione, dalla cantina ai lieviti naturali, autoctoni, senza solfiti aggiunti e sino alla riduzione del 50% della solforosa ma che, evidentemente, non è così necessaria visti i risultati. Raccogliendo i commenti di tutti, la frase più comune è stata “…una esperienza illuminante, formativa e che ha demolito dei preconcetti”. Ecco…i preconcetti…direi che hanno colto nel segno, perché molte volte ci si accosta alle degustazioni con idee già formate, assolute, sentenze già scritte, mentre invece una “lezione” come questa ci deve far riflettere sul sano stupore di chi approccia con la mente scevra da condizionamenti e disposta a stupirsi, ad imparare e a smentire se stessa, insomma, riprendendo Platone…“so di non sapere”.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2



®

Assegnate le “stelle” all’annata 2012 a cura della Redazione

Montepulciano e Montalcino: le commissioni preposte alla valutazione organolettica della vendemmia 2012 formate da produttori, enologi, giornalisti ed esperti hanno assegnato 4 stelle su una scala da 1 a 5 alle rispettiva denominazioni. Non si è raggiunto il massimo delle stelle in quanto l’annata 2011 è stata molto particolare sotto l’aspetto climatico per entrambe le denominazioni.

Infatti nel primo semestre si sono avute temperature miti e precipitazioni molto intense e persistenti che hanno portato la vite ad un grande stadio vegetativo con apparato fogliare molto accentuato. È poi seguito un periodo molto caldo specialmente dalla metà di Luglio con temperature elevate che hanno portato uno stress idrico rilevante tanto da bloccare tutta la fase polifenolica e vegetativa della vite con conseguente maturazione precoce dell’uva rendendola in alcuni casi cotta. Queste temperature hanno fatto sì che la vendemmia venisse anticipata, di almeno 10-15 giorni rispetto ai tempi normali. La conseguenza di tutto ciò è che siamo di fronte a dei vini che si presentano con un colore rosso rubino carico tendente al violaceo; leggero floreale al naso con sentori di frutta rossa e poco persistente. Al gusto predomina l’alcol su dei tannini poco eleganti. Sicuramente il terreno e l’esposizione dei vigneti faranno la loro parte nell’evoluzione del vino che nella sua tipologia si presente come un vino poco adatto all’invecchiamento e quindi da consumarsi giovane.

60

Anteprima del vino Nobile di Montepulciano. NOBILE 2009 RISERVA 2008 Sono arrivate solo conferme dalla presentazione in anteprima del Vino Nobile DI Montepulciano D.O.C.G. annata 2009 e riserva 2008. Queste due annate avevano già avuto un riconoscimento in prima seduta con l’attribuzione delle 4 stelle e quindi lasciavano intendere già allora le loro potenzialità. Le caratteristiche principali dell’annata 2009 sono da ricercare soprattutto nel vitigno Sangiovese (Prugnolo gentile di Montepulciano) che sfruttando l’andamento climatico dell’annata, è riuscito a

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


tipicizzare il vino. L’aspetto visivo è caratterizzato da una tonalità di Rosso Rubino ancora intenso con dei riflessi violacei e buona limpidezza. All’olfatto sono evidenti le note di frutta rosso matura e sottobosco con speziatura dolce. Bene anche l’ equilibrio tra tannini-alcol e sapidità. Sicuramente ne è uscito fuori un vino versatile ed interessante anche sotto l’aspetto dell’abbinamento con i piatti del territorio e con quelli tradizionalmente accompagnati dai grandi rossi, si caratterizza per la presenza di buona acidità che gli conferisce una beva fresca. Per l’annata Riserva 2008, si sono riscontrate limpidezza e punto di colore deciso su un rosso rubino con riflessi appena aranciati, all’olfatto piacevoli sensazioni di purezza e finezza del vino, caratterizzati da sentori di frutta rossa piccola e matura accompagnata da una discreta mineralità; al gusto risulta elegante nei tannini dolci in grande equilibrio con l’acidità. Buona sapidità e persistenza. Il grado alcolico, anche se in alcuni casi un po’ elevato, non ha influenzato il risultato finale della degustazione che è rimasto su livelli ottimali. Benvenuto Brunello VENDEMMIA 2010 ROSSO DI MONTALCINO. Una vendemmia che esalta sicuramente questo vino sotto il profilo tradizionale. Il Sangiovese grosso fa la sua parte dando tonalità di rosso rubino e riflessi ancora violacei, buona la limpidezza; al naso il floreale è presente e ben legato alle note

fruttate di frutta a bacca rossa, buona persistenza. Al gusto è un vino con acidità ben presente e vestita, la tannicità sposta l’equilibrio verso il basso lasciando la bocca con sapori leggermente amarognoli, che sono ben tollerati e lasciano capire la struttura e la longevità che il vino può avere. BRUNELLO 2007 - RISERVA 2006 L’annata 2007, già classificata 5 stelle, ha confermato un livello qualitativo alto, pur riscontrando in fase di degustazione diversi distinguo dati soprattutto dalla posizione geografica delle Aziende. Sotto l’aspetto visivo si riscontrano colori netti di un rosso intenso con riflessi decisi sul granato. L’aspetto olfattivo evidenzia una gamma ampia di sentori riferiti sia al vitigno che all’affinamento e quindi un buon floreale e fruttato di frutti rossi, accompagnato da speziature mai esuberanti e lineari. Per quanto riguarda l’aspetto gustativo, esso è influenzato in modo evidente dall’altitudine in quanto l’acidità varia con il livello altimetrico e conferisce ai vini che nascono più in alto note acide che ne esaltano la beva rendendola ancora fresca. La Riserva 2006 presenta un colore ancora vivo, con dei bei riflessi aranciati, che non lo penalizzano ma lo caratterizzano. L’aspetto del profumo è molto intenso e persistente, chiare le note fruttate di frutta rossa matura o addirittura di confettura a cui si aggiungono speziature dolci e piccanti con alcune note balsamiche e minerali. Buono l’equilibrio con l’alcol che solo in alcuni casi risulta esuberante.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

61


....le nostre degustazioni Rosso di Montalcino 2010: La Fornace Rosso rubino carico,al naso intenso e fruttato persistente, al gusto caldo, legg. tannico e fresco con poca persistenza. La Gerla Rosso rubino carico con riflessi violacei, al naso molto intenso e fruttato, al gusto caldo, tannico fresco vivo poco equilibrato ma con un futuro di sicuro successo. Col d’Orcia (Banditella 2009) Rosso rubino carico, al naso piacevoli sentori di frutta matura con speziatura dolce appena accennata,al gusto caldo, equilibrato con tannini piacevoli e buona sapidità, persistente. Siro Pacenti Rosso rubino molto profondo con riflessi violacei,al naso intenso e persistente con floreale e fruttato in buon equilibrio, al gusto caldo, con buona beva per leggera acidità buona persistenza. Donna Olga Rosso rubino carico, intenso, al naso piacevoli sensazioni di frutta appena matura, intenso, al gusto, caldo, acidulo, buona tannicità e persistenza.

Brunello 2007: Donatella Cinelli Colombini - selezione - Casato prime Donne - Rosso rubino con riflesso granato, limpido, al naso intenso, fruttato con piacevoli sensazioni di boisé e legno pulito, al gusto caldo, intenso e persistente con tannini eleganti, buono il finale di bocca rotondo. Salvioni Rosso rubino tendente al granato, limpido, al naso molto persistente con floreale e frutta rossa matura in evidenza, al gusto caldo, leggermente tannico e fresco per una dominanza acida buona sapidità. Banfi selezione Poggio alle Mura - Rosso rubino carico, intenso, al naso intenso e persistente con note di frutta matura e sottobosco, leggera speziatura, al gusto molto caldo con dominanza acida anche se ben coperta, tannicità elegante e pronunciata, persistente. Sassodisole Rosso rubino leggermente scarico, limpido e riflessi appena aranciati, al naso intenso e piacevolmente fruttato, fine, al gusto caldo, rotondo, giustamente tannico con leggera dominanza acida, persistente. Scopone Rosso rubino, brillante, con riflessi aranciati al naso, intenso con frutti rossi maturi e legno pulito, al gusto, caldo di corpo con buona tannicità, fresco e sapido.

Brunello 2006 riserva: Tenimenti Angelini Vigna Spuntali - Rosso rubino con riflesso aranciato, limpido, al naso molto intenso, ricco di frutta rossa matura, speziatura elegante, persistente, al gusto molto caldo, carnoso, persistente leggermente tannico fresco di beva, buona sapidità. Casato prime donne Rosso rubino con riflesso granato, brillante, al naso molto intenso con piacevoli note di frutta rossa e balsamiche, molto persistente - al gusto molto caldo, rotondo, schietto ed equilibrato in linea con lo “stile” della casa, grande persistenza. Poggio Salvi Rosso rubino con riflessi granati, limpido, al naso intenso e persistente con eleganti note speziate, al gusto molto caldo, leggermente tannico e fresco ancora poco equilibrato, buona sapidità. Sesti Phenomena - Rosso rubino carico, limpido, al naso note fruttate e speziate in esuberanza, molto persistente, al gusto caldo, rotondo con buon equilibrio fra alcool e tannini, buona sapidità, persistente. Camigliano Rosso rubino carico con riflessi aranciati, poco limpido, al naso intenso e persistente con note fragranti, buona speziatura dolce, al gusto caldo, rotondo e schietto con lunga persistenza. Moscadello di Montalcino: Colore Giallo dorato, limpido, al naso molto intenso e persistente con richiami al vitigno e note di confettura bianca, al gusto molto caldo, dolce, persistente, elegante con buona acidità vestita. Tenute Silvio Nardi Colore giallo dorato carico con riflessi dorati, al naso molto intenso e persistente, piacevoli note di miele e confettura di albicocca, al gusto caldo, dolce, carnoso molto persistente, piacevole la spalla acida che ne esalta la beva. Caprili Colore giallo paglierino carico, brillante, luminoso, al naso intenso con sentori di miele di acacia e frutta a polpa bianca matura, elegante, al gusto caldo, dolce carnoso con buon equilibrio, manca un po’ di persistenza.

altre degustazioni su: www.fisar.com 62

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


....le nostre degustazioni Vino nobile di Montepulciano 2009: Ruffino Lodola Nuova - Rosso rubino carico, limpido, al naso intenso, schietto e fruttato, al gusto caldo, leggermente tannico ed acidulo con poco equilibrio, certo il suo miglioramento con il tempo. Il Macchione Campione da botte - Colore rosso rubino con riflesso violaceo, poco limpido, al naso intenso con sentori di frutta rossa e legno grande, al gusto caldo, poco morbido, leggera tannicità e buona persistenza. Poggio alla Sala Campione da botte - Colore rosso rubino carico con riflesso violaceo, poco limpido, al naso fruttato e fragrante con leggera speziatura, al gusto caldo, di corpo, leggera tannicità, fresco, persistente. Canneto Rosso rubino, luminoso e brillante, al naso intenso, fruttato di frutta rossa e sottobosco, piacevole floreale di viola, persistente, al gusto caldo, rotondo equilibrato con buona sapidità, persistente. Poliziano Rosso rubino carico, limpido, al naso presenta note di frutta rossa matura e legno pulito, buona persistenza, al gusto caldo, di corpo con leggera dominanza tannica e buona acidità, sapido. Le Berne Rosso rubino con riflessi violacei, limpido, al naso intenso e persistente con frutta rossa in evidenza buona speziatura, al gusto, caldo, rotondo giustamente tannico equilibrato, buona sapidità. Vecchia Cantina Selezione Cantina del Redi - Rosso rubino con riflessi violacei, limpido, al naso intenso, persistente, fruttato con frutta rossa, leggera speziatura dolce, al gusto caldo, di corpo, persistente, fresco per dominanza acida, deve migliorare con il tempo. Vino nobile di Montepulciano 2008: Fattoria di Palazzo Vecchio ”Maestro” - Rosso rubino, limpido con riflessi granati, al naso fruttato e fragrante, persistente, al gusto molto caldo, intenso e persistente, manca ancora l’equilibrio, sapido. Tenimenti Angelini ”La Villa” - colore rosso rubino con leggeri riflessi aranciati, limpido, al naso elegante e persistente con boisé molto pronunciato, al gusto caldo, rotondo, giustamente tannico, buona mineralità.

Vino nobile di Montepulciano 2008 riserva: Godiolo Rosso rubino con riflessi aranciati, limpido, al naso intenso e persistente, fruttato elegante e fine leggero minerale, al gusto caldo e rotondo, giustamente tannico ed equilibrato. Icario “Vitoraccia” - Rosso rubino carico, limpido al naso intenso e persistente con frutta rossa matura in evidenza, piacevoli le note di boisé, al gusto caldo, carnoso giustamente tannico, equilibrato. Nottola ”Vigna del Fattore” Campione da botte - Colore rosso rubino con riflessi aranciati, limpido, al naso intenso, persistente, fine e gradevole con sentori netti di frutta cotta, speziato, al gusto caldo, di corpo equilibrato con tannini puliti e piacevoli, persistente e sapido. Dei “Bossona” - colore rosso rubino, riflessi aranciati, brillante, al naso intenso, persistente e fine con richiami netti alla frutta rossa matura e note minerali, al gusto molto caldo, di corpo, giustamente tannico, buona sapidità. La Braccesca Marchesi Antinori ”S.Pia” - colore rosso rubino con riflessi aranciati. Limpido, al naso fruttato elegante di frutta rossa e sottobosco poco persistente per una leggera riduzione, al gusto molto caldo, rotondo con buoni tannini puliti, equilibrato. "

Vino nobile di Montepulciano riserva 2007: Boscarelli Colore rosso rubino tendente all’aranciato, limpido e brillante, al naso sentori eleganti di spezie e frutta rossa matura con note di minerale, molto persistente, al gusto caldo, rotondo, equilibrato con acidità vestita, molto persistente. Salcheto ”Salco Evoluzione” colore rosso rubino tendente all’aranciato, brillante, al naso, molto intenso, fruttato con sentori di sottobosco, piacevole speziatura con richiami al cacao. Al gusto molto caldo, carnoso, giustamente tannico, sapido e molto persistente.

altre degustazioni su: www.fisar.com Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

63


di Marzio Berrugi

Chianti Classico Collection 2012

Stagione eccellente, vicina alla perfezione con il settembre assai caldo che ha fatto risultare alto il contenuto zuccherino

Quello sopra riportato è il commento di Marco Pallanti, deus ex machina della Chianti Collection 2012. Temperature fresche poi che hanno favorito più lente e complete fermentazioni, specialmente oltre i 3/400 metri di altezza. Tutto fa pensare, lo diranno comunque gli anni a venire, che potrà essere un’annata di grande qualità. Imponenti poi le cifre di questa 19a uscita: oltre 400 etichette ripartite in due giornate di assaggio, 152 aziende presenti e più di 200 giornalisti del vino da ogni parte del mondo. Alto il numero degli imbottigliatori, circa tre quarti dei produttori. Ed il mercato, soprattutto estero, tira; anche quest’anno un +4% dopo il grande exploit del 2010 che aveva visto aumentare di oltre un quarto le esportazioni. Oggi circa 78 bottiglie su cento finiscono in tavola all’estero, specialmente negli USA che sono ancora i maggiori importatori in assoluto. L’Oriente, Russia inclusa, rimane ancora misterioso con una fetta inferiore al 10%, né riscalda troppo la considerazione che anche altri grandi vini italiani siano nelle stesse condizioni. L’impressione formatasi dopo esaurienti assaggi è che quest’anno sia mancata la stessa abbondanza di grandi bottiglie alla quale in passato eravamo abituati; tono generale decoroso, ma grande discontinuità come nel 2009 dove, accanto a qualche bella bottiglia che citeremo più avanti, stavano proposte che, seppur di struttura, risultavano carenti in armonia con tannini spesso decisamente importuni. Meglio le Riserve con alcune bottiglie, non certo di nicchia, da ricordare

64

non per particolari guizzi, ma per una placida, tranquilla ed armonica struttura: produrne qualche centinaio di migliaia è fatto degno di lode. Per il 2010, con buona percentuale di campioni di botte, prevale l’impressione di struttura relativa con grande lavoro di cantina per mettere in piedi bottiglie meritevoli del gallo nero. Grande attenzione all’eleganza del colore, alla gusto olfattiva talvolta raffinata, al corpo, quando c’è, cercando armonie fra i componenti. Non sempre vi si riesce. Un tuffo anche nelle Riserve 2008 che ben impressionarono nella scorsa Collection e si son assaggiati alcuni begli esemplari, ma con robuste disarmonie sempre in agguato. Situazione simile per il 2007 Riserva dove son bastate le dita di una mano per rappresentare l’annata. Osservato anche l’ulteriore dileguarsi dei vitigni bordolesi: molto valida l’idea di proporli in assaggio per conto loro, in purezza e no, per quella che potrà diventare una rassegna organica di supertuscans. Prima di passare a raccontare qualche assaggio c’è da osservare che un anno di vita in più ha provocato nelle Riserve più che un affinamento ulteriore ricco di intrecci terziari, scollamenti ben percettibili della struttura evidenziando talvolta decisi vuoti in bocca imprevedibili per Riserve del Gallo Nero. Infine non ho assaggiato l’annata 2011 perché non amo questa specie di amniocentesi predittiva: mi ricorda quei genitori che al primo bel voto alle elementari vedono il figlio già ingegnere di successo.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


....le nostre degustazioni Per il 2010 S. Giusto a Rentennano. camp. di botte. Colore elegante, buona frutta con evidenza di legno ancora da integrare. In bocca ancora un poco scomposto con centro bocca profumato ed armonico legno che asciuga struttura snella. Rocca di Castagnoli camp. di botte. Splendido rosso il colore, ancora legno un po’ crudo al naso. In bocca pieno e robusto anche se il tannino stringe deciso. Fin di bocca piacevole e profumato, ormai vicino all’imbottigliamento. Felsina Berardenga Naso sommesso, ma pulito con percezione giusta di legno. Caldo in bocca con acidità e tannini vivi e giusti. Poco avvertite le sensazioni morbide. Assaggiati anche Lamole ed Isole e Oliena: nel primo buona bocca, un po’ calda e fruttata con corpo e naso un palmo sotto le attese. Nel secondo ormai pronto per la bottiglia e di corpo sufficiente il legno disturba ancora. Buoni profumi.

Per il 2009 Casanuova di Nittardi Colore pieno che si avvicina al granato. Splendida struttura con percezioni di frutta scura e leggera buccia. Caldo con buon rapporto acidità/tannino. Riempie il palato ed ha ancora tanta strada davanti. Paneretta Naso chiantigiano, buon corpo e piacevole seppure un po’ troppo caldo. Scorrevole ed armonico il finale. Poggiopiano Naso con note mentolate, elegante ed intenso che entra nel terziario. Tannino ancora deciso, medio il corpo e buon finale di bocca, ma non all’altezza dell’olfatto. Villa Cafaggio Sufficientemente ampio e pulito il naso. Fresco e corposo in bocca, vivo ed ampio al centro. Buon alcol con sensazioni durevoli e calde. Tra i più strutturati dell’annata. La Porta di Vertine Chiantigiano il naso senza aggressioni legnose e con una piacevole sensazione di fumo amarognolo. Corpo ed equilibrio ci sono, bel finale tradizionale. Per Villa Calcinaia e Borgo Casa al Vento qualche perplessità sul corpo e sull’equilibrio.

a cura della redazione di Quality ADV

Casa Vinicola Luigi cecchi e Figli

Cantina Sociale di Vinchio-Vaglio Serra

Il Morellino di Scansano Val delle Rose è un perfetto interprete Quando la qualità ha più di un volto. Questa è ormai diventata l’irrinunciadel Sangiovese di Maremma, qui assemblato ad altre uve bile costante della Viticoltori Associati di Vinchio e Vaglio Serra che, con complementari. I vigneti godono delle migliori condizioni l’uscita di “Arengo” nel giorno di San Valentino, affianca per il secondo climatiche, una ventilazione costante bilancia l’esposizione anno una Doc Piemonte Barbera fresca, fragrante, fruttata, di gradazione pressoché continua ai raggi del sole. L’eccellente grado di naturale, di pronta beva e costo contenuto (da quest’anno anche in bag-inmaturazione dell’uva e la moderata resa per ettaro garantiscono box da 3 litri) alla sua prestigiosa produzione di vini rossi. Tra questi ancora vini eleganti e strutturati. La vinificazione inizia con una una volta la punta di diamante si confermacerazione prefermentativa a freddo, quindi la fermentazione ma, sul consolidato percorso dell’orienin acciaio a temperatura controllata, a cui segue un passaggio tamento alla qualità della Cantina, la di alcuni mesi in fusti di rovere francese e l’affinamento in Barbera d’Asti DOCG superiore “I Tre bottiglia. Il Morellino di Scansano Val Delle Rose ha un colore Vescovi”, un vino di assoluta eccellenrosso brillante con riflessi violacei. Il profumo è fruttato, za che si identifica perfettamente nello con intense note di marasca che conferiscono ricchezza e straordinario territorio del sud Piemonte, gradevole finezza. In bocca è sapido e vellutato, di struttura ampia con sicuro riferimento della più alta qualità tannini integrati. Ottimo con i Tortelli maremmani e i formaggi, è un vino per il consumatore e con, tra l’altro, un che, seppur impegnativo, ben accompagna tutto il pasto. ottimo rapporto qualità/prezzo. Casa Vinicola Luigi Cecchi e Figli CANTINA SOCIALE DI VINCHIO-VAGLIO SERRA E Z.L. SCA Loc. Casina dei Ponti, 56 Regione 1 - 14040 VINCHIO (AT) Il Sommelier Marzo-Aprile 2012San • n.Pancrazio, 2 65 53011 Castellina in Chianti – Siena Tel. 0141 95.09.03 - 95.06.08 Tel.: +39 0577 54311Fax: +39 0577 543150 Fax. 0141 95.09.04 www.cecchi.net - cecchi@cecchi.net www.vinchio.com - info@vinchio.com


....le nostre degustazioni Riserva 2009 S. Giusto a Rentennano camp. di botte Colore elegante, un poco scarico. Gran naso di frutta rossa e legno. Di corpo con bell’equilibrio e morbidezza: da smaltire qualche tannino. La Porta di Vertine Venature di terziario nel colore, tipico e pulito il naso con evidente liquirizia. In bocca morbido e potente, equilibrato e caldo. Finale lungo ed amaricante. Beva d’antan, dei tempi delle botti. Villa Mangiacane Naso con insolite tracce di mentolato e china. In bocca buon equilibrio durezza/morbidezza, centro bocca all’altezza e finale piacevole. Felsina Rancia Naso fedele al territorio, ampio e potente in bocca. Il corpo non ampio come di solito compensato da finale piacevole ampio e morbido. Valido anche La Miccina dal colore un po’ scarico ed il naso gia etereo, di medio corpo, bocca profumata e fin di bocca sufficiente e Brancaia dal naso fruttato con tracce di liquirizia giusto corpo, equilibrio e finale morbido e Villa Calcinaia assai ben equilibrato. Riserva 2008 Nittardi Colore ancora integro e deciso senza cedimenti al terziario. Abbisogna di tempo per aprirsi ed è ricco anche se nell’esemplare testato venivan fuori leggeri ricordi di smalto. Deciso il tannino che porta ad un finale di tabacco scuro e piacevolmente amarognolo. Corpo potente, un po’ duro. Castello di Ama Elegante e tipico il naso con terziario ricco e sottile di spezie, mentolato e legni. Anche in bocca rotondo ed elegante con leggero cedimento al centro: bel corpo, ma non il gigante di altre annate. Leggera buccia, ma di ottima beva. Castell’in Villa Naso terziario ed articolato, bel granato, con tannino vivo, una dose di eleganza. In bocca morbido con affioramenti di cotto, piacevole beva.

66

Rocca dei Castagnoli Colore ancora vivo, rubino. Percezione di legno, non grande massa olfattiva. Buona la bocca piena ed armonica, corpo vivo non smorto. Centro bocca morbido con alcol piuttosto avvertito. San Felice Il Grigio Naso caratteristico della zona senese a sud terziario e ricco di liquirizia spezie e legno. Forse ci si aspetta qualcosa di più in bocca: il tannino importante disperde un po’ la tipica grande e placida struttura del Grigio Villa Cafaggio Bel naso maturo e ricco. In bocca acidità ben presente, tipica della zona, corposo con alcol un passo dietro ad acidità e tannino. Note di vegetale secco e chiusura amarognola e piacevole. Val la pena di ricordare Il Donatino suadente al naso e ricco in bocca, ma con tannino invadente, Fontodi con belle speziature, buon corpo e chiusura secca e Le Fonti con il tannino un poco cedevole all’alcol riscattato da un bel naso ricco ed un finale morbido e piacevole. Riserva 2007 Cacchiano Ben valido, bella espressione dell’annata, colore terziario naso etereo ed elegante un po’ avvolto nel legno. Buon corpo e piacevole onda di tabacco scuro che caratterizza il finale. Ruffino Riserva Ducale Naso etereo, corretto seppur un po’ scarso. Regale in bocca con tannino di pronta percezione e frutta cotta. Ben maturo un punto di legnosità nel finale. Assaggiati anche Paneretta Torre a Destra, Monsanto e San Vincenti: in tutti e tre il tannino molto evidente sbiadiva e squilibrava strutture ed olfatto Non mi sono negato il Cacchiano Riserva 2006. Colore che cede lentamente all’aranciato, naso maturo ancora ben percepito con paglia, legni profumati e leggera speziatura. Bocca ancora piacevole, evidente il corpo, ben articolato, con in testa il tannino. Finale amaricante congruo con l’età. Esempio lampante del chianti che fu: anche lento a farsi, ma con longevità ed evoluzione che oggi sembrano dimenticate.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


Stappa dallaCittĂ

bottiglie aperte Milano, 26/27 Maggio 2012

Immagina Milano a Maggio.

Un Palazzo Storico a un passo da Piazza Duomo. Le migliori aziende vinicole italiane. Riunite per fare degustare i propri prodotti al pubblico. Nella cittĂ che piĂš di ogni altra interpreta i consumi vinicoli. Dove non si aprono le cantine ma le Bottiglie. Ora smetti di immaginare: il 26 e il 27 Maggio a Palazzo Giureconsulti nasce Bottiglie Aperte.

Il nuovo Wine Show di Milano. Per informazioni 1&3 */'03.";*0/* 0233602574 */'0!#055*(-*&"1&35& $0. g.mazzeo@bottiglieaperte.it 888 #055*(-*&"1&35& $0. www.bottiglieaperte.it


URUGUAY, dove il Tannat diventa protagonista

di Marco Ferrari

Scrivere dell’Uruguay vuol dire parlare di un paese interessante, di gente discreta, molto più sobria e formale dei simpatici e chiassosi cugini brasiliani, ma anche più ponderata degli argentini, con i quali dividono le acque del “Rio de La Plata”, sulla cui foce si adagiano le capitali dei due paesi.

B

uenos Aires, originalmente “Nuestra Señora Santa Maria de los Buenos Aires”, terzo maggior agglomerato urbano dell’America Latina e Capitale Federale della Repubblica Argentina sta incastonata al riparo dai venti, sulla sponda interna Sud-Ovest del grande fiume a guardare di traverso una città molto più piccola, sulla foce, affacciata sul versante a Nord-est, quasi a prendere di petto le fresche brezze dell’Atlantico Sud, la città di “San Felipe y Santiago de Montevideu”, come fa all’anagrafe la capitale dell’Uruguay, la più piccola nazione del Cono Sud dell’America Latina, quella parte del continente che, per motivi enologici, ci interessa e della quale vogliamo parlarvi da queste pagine. L’Uruguay è situato tra il 30º e il 35º parallelo di latitudine Sud, una fascia climatica di buon potenziale vitivinicolo, conta una popolazione di 3,5 milioni di abitanti che consumano 29 litri all’anno di vino a testa. La popolazione è di cultura ed influenza europea dominante, di origini italiana, spagnola e francese, quest’ultimo caso raro in America del Sud, ma cer-

68

tamente importante dal punto di vista dello sviluppo enologico. Vitivinicultura in Uruguay è sinonimo di un vitigno non molto conosciuto nel mondo ma che in questo paese, dal clima profondamente influenzato dalle fresche e umide brezze che soffiano dall’Oceano Atlantico, ha trovato il suo habitat naturale; stiamo parlando del “Tannat”, che in Uruguay dà vita a importanti vini rossi.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

Il Tannat è originario del Sud-ovest francese, più precisamente dalla zona del “Madiran”, negli Alti Pirenei, dove produce un vino non molto attraente, tannico, duro, che raramente è vinificato in purezza, giustamente per l’elevata tannicità che lo trasforma in vino per pochi appassionati. A portarlo fino in Uruguay ci pensa, nel 1870, l’immigrante basco-francese Don Pascual Harriague, che dà inizio


ad un capitolo nuovo nella vitivinicultura di questo paese, che già produceva uva e vino da circa un secolo. Per capire la produzione uruguaIana dobbiamo innanzitutto considerare che è relativamente esigua quando confrontata con quella della vicina Argentina, la più grande del Cono Sud dell’America, seguita dal Cile e, al terzo posto, dal Brasile; si tratta però di una produzione molto direzionata, più del 90 % si concentra sul vino di qualità, denominato “Vino de Calidad Preferente” – VCP (Vino di Qualità Preferenziale), che ha origine da vitigni selezionati e sottoposti alla vigilanza dell’ente autorizzato “INAVI” (Istituto Nacional de Vitivinicultura). Anche in Uruguay una buona parte delle Bodegas sono di famiglie di origine italiana come ci raccontano i

nomi, tra cui: Bodega Cesar Pisano e Hijos, Pizzorno Family Estate e Antigua Bodega Stagnari ma, a differenza del Brasile, esiste una forte influenza basco – francese che si riflette forse nel carattere un po’ più riservato dei vignaioli di queste terre. Ma torniamo al Tannat, innanzi tutto è il vitigno che l’Uruguay ha adottato come emblema della sua produzione, copre oltre un terzo dell’area vitata e dà un vino di colore molto intenso, dal carattere assolutamente gastronomico, austero e forte, compagnia formidabile per il piatto nazionale uruguaiano, la carne alla “Parrilla”, una griglia típica che ha origine nelle abitudini alimentari dei “Gauchos”, gli abilissimi cavalieri mandriani erranti, antichi e folclorici abitanti delle pianure che comprendono le terre del Rio de La

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

Plata, ossia la Pampa Argentina e, appunto, l’Uruguay. Il Tannat dà origine ad un vino particolarmente ricco in materia antiossidante, antociani e tannini vanno per la maggiore, esaltandone le proprietà salutari nella prevenzione a problemi arteriali e nella lotta al colesterolo. L’ambiente nel quale il Tannat si sviluppa in Uruguay è dominato da alcuni fattori determinanti: la conformazione geografica, per lo più pianeggiante, con lievi ondulazioni che non facilitano lo sviluppo di particolari microclimi; il suolo, in generale di carattere argilloso, e il clima, spesso piovoso e umido. L’escursione termica, fattore critico per la qualità dell’uva in processo di maturazione, che in altre regioni del Sud America, Cile e Argentina soprat-

69


tutto, si avvale della prossimità della Cordigliera delle Ande, in Uruguay è garantita dai venti freddi che soffiano dall’Atlantico Sud, provenienti direttamente dall’Antartide. La combinazione di queste varianti climatiche permette ai vini uruguaiani di raggiungere un interessante equilibrio tra la frutta e l’acidità, con un tenore alcoolico non eccessivo (soprattutto se comparato a molti vini argentini e cileni che superano agevolmente i 14,5º, e anche oltre), caratteristiche che, con un pò di buona volontà e una dose di generoso ottimismo, possono farci pensare ad alcuni esemplari della Nuova Zelanda. La principale zona vitivinicola e anche la più estesa, è Canelones, situata come una cintura attorno alla città di Montevideo, sulla costa; vanta un indice pluviometrico abbastanza elevato, al di sopra dei 1000 ml/anno, fatto che però non sembra preoccupare il Tannat, il quale non soffre particolarmente l’abbondanza di piogge, a patto ovviamente che non imperversino durante la vendemmia, nei mesi di febbraio – marzo. È regola diffusa in Uruguay, tra i buoni produttori, far maturare i rossi in barrique, indispensabile nel caso dei Tannat, per poter arrotondare i tannini possenti. Vediamo perciò che, oltre alle caratteristiche peculiari pedoclimatiche che fanno dell’Uruguay la terra promessa del Tannat, le Bodegas trattano con molta attenzione e rispetto questo vitigno, con vinificazioni moderne e affinamenti in legni di qualità, ottenendo allora un vino di corpo, ma anche elegante, complesso e dotato di identità propria, spesso migliore

70

dell’originale Madiran. Attualmente l’Urugay sta scoprendo la vocazione per l’export; la riconversione dei vigneti all’agricoltura di precisione e l’elevato investimento in nuove tecnologie, che hanno caratterizzato lo sforzo dei principali produttori negli ultimi vent’anni, stanno riposizionando l’Uruguay come produttore di vini di nicchia, con una tipicità tutta da scoprire, figlia di un terroir caratteristico, esotico e di indubbio interesse per gli amanti delle novità, con prezzi accessibili. Oltre al Tannat si piantano, seppure in scala minore, anche altri vitigni internazionali, quali i Cabernet, Franc e soprattutto Sauvignon, il Merlot, molto usato per “arrotondare” gli esemplari

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

più scorbutici e, per quel che riguarda la seppur piccola produzione di bianchi, gli onnipresenti Chardonnay e Sauvignon Blanc. Per tutto ciò che abbiamo visto finora possiamo dire che siamo perfettamente in sintonia con quanto affermano Hug Johnson e Jancis Robinson, autori della Bibbia degli enofili, The World Atlas of Wine, quando dicono che non è esattamente l’Uruguay che ha scelto il Tannat come vitigno simbolo del suo paese, ma che sia piuttosto il Tannat che abbia eletto queste pianure battute dalle brezze antartiche e riscaldate dal sole del sud come la terra ideale per crescere e offrire dei vini di indubbio interesse e ottima qualità.


Una opinione illustre Per avere dei lumi sulla produzione del vino in Uruguay, abbiamo fatto alcune domande all’amico Sergio Echeverrigaray, uruguaiano di Montevideo, di origine basca, Dottore in Genetica e Biotecnologia, specializzato in lieviti per l’enologia, coordinatore dei Master in Biotecnologia e Gestione Vitivinicola dell’Università di Caxias do Sul (UCS), in Brasile. Sergio, possiamo dire che l’Uruguay oggi concentra la sua produzione sui vini di qualità, alla ricerca dell’eccellenza a livello internazionale, i cosiddetti VCP? Negli anni 90 l’Uruguay iniziò una vera e propria rivoluzione nell’ambito dei vigneti, con la riconversione delle principali aree vitate, oltre a importanti investimenti in tecnologia, questo sforzo ha portato tangibili risultati che si rispecchiano nell’aumento delle esportazioni saltate dai 3 milioni di ettolitri/ anno del 2000 agli oltre 13 milioni del 2010, innalzando l’Uruguay al livello di affidabile produttore di qualità, spingendo le Bodegas a scelte obbligate nella direzione del costante miglioramento per soddisfare le esigenze dei mercati internazionali. In Uruguay esiste una zona che potremmo definire come la migliore? Ci sono altre regioni di qualità e quali sono le loro caratteristiche? Definire una zona specifica come la migliore è sempre difficile, in Uruguay sono nove le principali regioni, con Canelones e Montevideo che, da sole, concentrano il 77% della produzione nazionale, forse per questo sono considerate le più importanti, di recente anche le regioni lungo il Rio Uruguay e, più a Nord-Est, al confine con il Brasile, con suoli sabbiosi/argillosi e clima arido e caldo, stanno rappresentando una piacevole sorpresa, degna di attenzione per quel che riguarda la sempre difficile definizione dei terroir. Il Tannat è oggi considerato Il vitigno di maggior espressione in Uruguay, secondo te, esiste la concreta possibilità che si trasformi in qualcosa di importante a livello internazionale, dal piunto di vista commerciale e qualitativo, come il Malbec Argentino e il Carmenere Cileno, che brillano negli Stati Uniti e nel mondo? Posso affermare categoricamente che il Tannat uruguaiano è già a tutti gli effetti un vitigno che riscuote il consenso internazionale. L’elevata concentrazione di tannini morbidi ed eleganti, il bouquet caratteristico e il colore molto intenso dei suoi vini, fanno del Tannat uruguaiano un vitigno versatile tanto per esprimerlo in purezza come in assemblage, queste caratteristiche da qualche tempo suscitano interesse sui principali mercati, come lo provano i premi e i riconoscimenti ottenuti a livello mondiale; oggi il Tannat uruguaiano è considerato un vino rosso di livello mondiale, ad esempio appunto dei più conosciuti Malbec e Carmenere. Se dovessimo identificare uma sfida da superare per i prossimi anni da parte dei produttori dell’Uruguay diremmo che...? ...che dopo la riconversione dell’area vitata e la crescita nell’export che ha proiettato l’Uruguay nel mondo globalizzato del vino, ciò che deve essere fatto ora è affrontare i problemi che ne seguono, come la competitività crescente, la grande offerta e la riduzione dei prezzi, sfide che non sempre possono essere vinte aumentando la produttività, senza che la qualità ne soffra. Queste situazioni sono particolarmente sofferte nelle piccole proprietà, che dispongono di pochi mezzi per competere su scala globale. La certificazione della qualità, l’incentivo alla ricerca e alla produzione in regioni alternative, la definizione del terroir uruguaiano e il riconoscimento internazionale delle Denominazioni di Origine, sarebbero alcune tra le soluzioni per garantire la competitività del vino dell’Uruguay nell’immediato futuro.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

71


L Ïarte della litograØa in

Ampelografia Universale Storica illustrata L’Ampelografia, l’affascinante scienza della vite, è protagonista di un importante progetto editoriale dell’Artistica Editrice di Savigliano, l’Ampelografia Universale Storica Illustrata, che raccoglie le più belle tavole ampelografiche mai pubblicate. L’opera riunisce i tre pilasti della storia della vite e del vino: l’Ampélographie – Traité général de viticulture, di Pierre Viala e Victor Vermorel (1901-1910), con le sue 497 tavole, la sezione delle uve della Pomona Italiana di Giorgio Gallesio (edita tra il 1817 ed il 1839) che presenta 26 cultivar italiane, e l’Ampelografia Italiana, pubblicata a cura del Comitato Ampelografico del Ministero dell’Agricoltura nel 1882, con 28 vitigni nazionali. Sono in tutto 551 tavole cromolitografiche, che illustrano vitigni provenienti da tutto il mondo, corredate da schede descrittive in italiano e inglese, redatte da Anna Schneider, Giusi Mainardi e Stefano Raimondi, nomi di assoluto prestigio accademico nell’ambito della viticoltura ed enologia. I curatori dell’opera hanno sintetizzato i testi originali, rendendo disponibili agli enologi, ai viticoltori e agli appassionati le informazioni più indispensabili: tutti i sinonimi dei vitigni, la loro storia, le caratteristiche morfologiche e culturali e alcune curiosità. Il valore storico-scientifico e la straordinaria qualità delle oltre 500 cromolitografie, che restituiscono tutto il fascino della vite attraverso la loro straordinaria bellezza, rendono l’Ampelografi ’Ampelografia Universale Storica Illustrata un’opera imperdibile, destinata a diventare una pietra miliare nei secoli.

Gruppo Grafico

CARATTERISTICHE DELL’OPERA 3 VOLL. FORMATO CM 28 X 34 TESTO A FRONTE ITALIANO/INGLESE PAGINE COMPLESSIVE 1500 551 CROMOLITOGRAFIE A COLORI OLTRE 24.000 SINONIMI LEGATURA CARTONATA CARTA TATAMI IVORY - FEDRIGONI SPA ISBN 978-88-7320-220-2


contra la storia della vite un’opera straordinaria che supera i secoli

www.ampelografia.it U Per un’anteprima delle tavole ampelografiche UÊPer consultare un estratto dell’opera UÊPer conoscere la storia dell’ampelografia UÊPer conoscere il rapporto tra arte e uva UÊPer rimanere informato su tutti gli eventi e presentazioni

PRENOTA ORA LA TUA COPIA DE

AMPELOGRAFIA UNIVERSALE STORICA ILLUSTRATA ✂ /PNF F $PHOPNF 3BHJPOF TPDJBMF *OEJSJ[[P

-PDBMJUh

1SPWJODJB

/B[JPOF

5FM

& NBJM

AMPELOGRAFIA STORICA UNIVERSALE ILLUSTRATA

1SF[[P VOJUBSJP

E 420,00

4DPOUP 4PDJ ' * 4 " 3

E 378,00

$"1

1 *7" $PE '*TDBMF

2VBOUJUh

4QFEJ[JPOF *5"-*" &6301" &953" &6301"

5PUBMF

HSBUVJUB

E 30,00 E 40,00

1BHBNFOUP ] 1BZNFOU 7"(-*" 1045"-&

#0/*'*$0 #"/$"3*0

D D O *OUFTUBUP B -Âľ"SUJTUJDB 4BWJHMJBOP 4 S M 7JB 1BMNJSP 5PHMJBUUJ 4"7*(-*"/0 $VOFP

$"44" %* 3*41"3.*0 %* #3" *#"/ *5 %

/VNFSP

#0/*'*$0 1045"-&

5JUPMBSF EFMMB DBSUB TUBNQBUFMMP

*#"/ *5 * *OUFTUBUJ B -Âľ"SUJTUJDB 4BWJHMJBOP 4 S M

$"35" %* $3&%*50

".&3*$"/ &913&44

$"35" 4*

%*/&34 $-6#

7*4"

."45&3$"3%

%BUB TDBOEFO[B .FTF

%BUB

"OOP

'JSNB

*M USBUUBNFOUP EFJ EBUJ QFSTPOBMJ WJFOF TWPMUP OFM SJTQFUUP EJ RVBOUP TUBCJMJUP EBM % -HT TVMMB UVUFMB EFJ EBUJ QFSTPOBMJ *M USBUUBNFOUP EFJ EBUJ EJ DVJ HBSBOUJBNP MB NBTTJNB SJTFSWBU[[B o FGGFUUVBUP BM ž OF EJ BHHJPSOBSMB TV JOJ[JBUJWF F PGGFSUF EFMM¾&EJUPSF * EBUJ OPO TBSBOOP DPNVOJDBUJ P EJGGVTJ B UFS[J F QFS FTTJ QPUSh SJDIJFEFSF JO RVBMTJBTJ NPNFOUP MB NPEJž DB P MB DBODFMMB[JPOF TDSJWFOEP BMM¾&EJUPSF

4QFEJSF NPEVMP FE FWFOUVBMF SJDFWVUB EFM CPOJž DP B

'*3."

-Âľ"SUJTUJDB &EJUSJDF Â… 7JB 5PSJOP Â… 4BWJHMJBOP $VOFP Â… 5FM Â… 'BY Â… XXX BNQFMPHSBž B JU Â… FEJUSJDF!MBSUJTBWJ JU


f in

amiglia

L

La Fisar di Caserta firma il successo della terza edizione di “I Rossi di Natale”

a manifestazione “I Rossi di Natale”, patrocinata da Agrisviluppo – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Caserta, appuntamento ormai fisso e attrattiva principale degli eventi che colorano le festività natalizie del territorio casertano, quest’anno è giunto alla terza edizione. Per la terza volta alla Fisar Delegazione di Caserta è stato affidato l’incarico di occuparsi dell’aspetto tecnico dell’evento, fornendo una squadra altamente specializzata di sommelier (circa trentacinque) per far degustare al pubblico i vini rossi del territorio casertano certificati DOC e IGT ed illustrarne le caratteristiche enologiche, visive e degustative, occupandosi dell’allestimento dei corner di degustazione all’interno degli esercizi commerciali individuati, e curando il coordinamento dell’intera manifestazione dislocata in 28 punti vendita ordinari (raggiungendo il numero di 70 considerando la rotazione di molti esercizi commerciali) situati nei centri storici delle città di Caserta, Aversa e Santa Maria Capua Vetere. Punto cardine della manifestazione è stato quello di arricchire il momento ludico della “shopping experience” nel periodo natalizio con degustazioni dei vini rossi casertani certificati DOC e IGT, prodotti dalle migliori aziende vitivinicole di Terra di Lavoro (erano presenti più di venti aziende produttrici con circa cinquanta etichette). Ovviamente non sono mancati i vitigni autoctoni del territorio casertano come il Casavecchia e il Pallagrello e prodotti eccellenti come il Falerno DOC del Massico e l’Aglianico IGT di Roccamonfina. L’iniziativa, ancora una volta, ha riscosso un eccellente riscontro presso il pubblico che ormai conosce la qualità della manifestazione e ne riconosce l’originalità ed infatti non sono tardati i complimenti alla Fisar Delegazione di Caserta da parte dei rappresentanti istituzionali come il dott. avv. Generoso Marrandino, presidente di Agrisviluppo, il

presidente dell’Asips Maurizio Pollini e il consigliere della Camera di Commercio di Caserta nonché presidente dell’Ascom di Aversa Franco Candia. I corner di degustazione, allestiti all’interno degli esercizi commerciali, hanno registrato un elevato trend di frequentazione di pubblico, fino ad arrivare ad un totale di circa 9.000 degustazioni. La manifestazione è la constatazione di come sia importante e significativa la sinergia e la collaborazione tra le varie Delegazioni, per cui ringraziamo i delegati ed i responsabili dei sommelier della collaborazione ricevuta. Infatti la qualità del servizio è stata garantita dalla presenza e dalla professionalità dei sommelier appartenenti alle Delegazioni Fisar di Salerno, Avellino e Comuni Vesuviani, che insieme ai sommelier della Delegazione di Caserta hanno formato una squadra formidabile, all’altezza dell’evento, quanto è un viatico determinante che pone le basi per una crescita sinergica della Fisar nella Regione Campania. Notizia inviata da Mariano Penza della Delegazione di Caserta

La Fisar di Caserta alla Consegna dei premi Coni

N

ella giornata di 21 dicembre la Fisar delegazione di Caserta ha offerto il proprio patrocinio partecipando alla manifestazione della “Consegna dei Premi Coni e delle Stelle al Merito Sportivo” rivolta a diri-

74

genti, tecnici, atleti e società meritevoli di Terra di Lavoro. L’iniziativa si è svolta al Teatro Comunale di Caserta alla presenza del Sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, il presidente del Comitato Provinciale Coni Michele De Simone ed altre Autorità come il consigliere nazionale del Coni Guglielmo Talento, il presidente del Tribunale di S. Maria Capua Vetere Andrea Della Selva, il questore Guido Longo. Anche in questa occasione, nel foyer del Teatro Comunale, i sommelier della Fisar hanno offerto degustazioni dei vini tipici di Terra di Lavoro (tra i quali

vitigni autoctoni come il Casavecchia e il Pallagrello) illustrandone le caratteristiche enologiche, visive e degustative. L’iniziativa è stata molto apprezzata dai presenti e ha segnato un punto fondamentale per l’obiettivo della Fisar delegazione di Caserta di diffondere la cultura del vino e del patrimonio vitivinicolo casertano in tutti i settori, culturale e sportivo, in modo da far comprendere come il bere sano e cosciente può solo apportare effetti positivi alla mente e al cuore! Notizia inviata da Mariano Penza della Delegazione di Caserta


f in

I

amiglia

La FISAR nella Reggia di Caserta

l 12, 15 e 21 dicembre 2011 presso la Reggia di Caserta, all’interno delle sale storiche, si sono realizzati tre appuntamenti destinati ad offrire un “assaggio” dell’evento “I Rossi di Natale” patrocinato dall’Azienda Speciale Agrisviluppo. In questa occasione la Fisar delegazione di Caserta ha avuto l’onore di prestare servizio di sommelierie e, ricambiando la fiducia accordatale dalle istituzioni locali, ha guidato le degustazioni di vini rossi certificati DOC e IGT di Terra di Lavoro. Nell’affascinante e suggestiva cornice degli appartamenti storici della Reggia, simbolo dello splendore del patrimonio storico artistico della città di Caserta, la Fisar ha contribuito a rendere ancora più speciale gli appuntamenti previsti per la manifestazione, coordinando i sommelier presso i corner degustativi allestiti. Si è cominciato il 12 dicembre con la conferenza stampa di presentazione della manifestazione “Natale alla Reggia 2011”, per poi proseguire giovedì 15 dicembre con “Conversazioni su Terrae Motus” primo di una serie di appuntamenti dedicati alla collezione voluta da Lucio Amelio. Il 21 dicembre infine si è tenuta la cerimonia di inaugurazione delle mostre d’arte. L’iniziativa ha riscosso un notevole successo mediatico

ed è stata molto apprezzata dal Soprintendente architetto Paola Raffaella David che si è complimentata con i sommelier e con il delegato Carlo Iacone a fine di ogni giornata di evento ed ha espresso la propria soddisfazione sottolineando il proficuo rapporto di collaborazione con le Istituzioni, gli Enti territoriali e realtà come la Fisar. Notizia inviata da Mariano Penza della Delegazione di Caserta

Consuntivo delle iniziative della Fisar di Caserta

I

n occasione della presentazione del calendario Fai 2012, tenutasi il 28 dicembre 2011 nei saloni della Quadreria della Reggia di Caserta, la Fisar delegazione di Caserta ha offerto una degustazione di vini casertani. Il calendario, il cui ricavato contribuirà alla raccolta fondi per il recupero degli affreschi di una chiesa, contiene dodici scatti fotografici per dodici siti d’arte, proprio per sottolineare la necessità di “raccontare” un territorio ricco di testimonianze d’arte da valorizzare e recuperare, ed è proprio in quest’ottica che la Fisar delegazione di Caserta ha dato il proprio contributo, ponendo l’attenzione sul bisogno di riconquistare il senso di appartenenza ad un territorio come quello di Terra di Lavoro con le sue eccellenze enogastronomiche e bellezze storico artistiche, vero patrimonio da preservare. L’importanza dell’iniziativa è stata sottolineata dalla presidente Fai di Caserta dott.ssa Donatella Cagnazzo, il vescovo di Caserta monsignor Pietro Farina, il soprintendente ai beni culturali di Caserta e Benevento architetto Paola Raffaella David, Salvatore Barletta consigliere dell’Asips, azienda speciale della Camera di Commercio, il responsabile dell’ufficio stampa della Reggia di Caserta Enzo Zuccaro. Il delegato Carlo Iacone, dopo aver evidenziato come questi eventi siano di grande importanza e di utilità per pro-

muovere i nostri tesori, ha assicurato il patrocinio della delegazione di Caserta per la presentazione del calendario Fai per l’anno 2013 e per tutte quelle iniziative tese alla promozione del patrimonio artistico, culturale ed enogastronomico di Terra di Lavoro.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

Notizia inviata da Mariano Penza della Fisar di Caserta

75 75


f in

amiglia

A Orvieto si consegnano gli attestati da sommelier

L

a Delegazione di Orvieto si è arricchita di ben 27 nuovi Sommelier. Tanti sono infatti coloro che hanno superato positivamente gli esami di terzo livello davanti alla Commissione presieduta dal Consigliere Nazionale Franco Rossi, coadiuvato dall’immancabile Tonino Puri. E’ stata una soddisfazione per la Delegazione tutta, veramente grata agli Istruttori che si sono succeduti nelle lezioni dei tre livelli. Una soddisfazione particolare, poi, per il Direttore dei Corsi Amilcare Frellicca che, assieme al Delegato Cadamuro, ha seguito i corsisti, tra i quali molti sono poco più che ventenni. La cerimonia di consegna degli ambiti attestati e degli ancora più agognati “taste-vin” si è svolta venerdì 16 dicembre 2011 durante la tradizionale cena degli Auguri di Buone Feste che, anche quest’anno, ha visto la partecipazione di ben più di cento tra Fisariani e familiari. Il Ristorante è quello che abitual-

mente accoglie i Corsi dei vari livelli, il San Francesco vicino al Duomo di Orvieto. I vini che hanno accompagnato i piatti a carattere regionale sono stati offerti dalla Tenuta “La Pazzaglia” di Castiglione in Teverina, ad eccezione dell’ottimo spumante metodo classico servito in apertura di serata che è stato invece offerto (ben 12 bottiglie!) da colui che è sicuramente la bandiera della FISAR di Orvieto: Enzo Stopponi che proprio il 16 dicembre festeggia il suo compleanno! Da segnalare che anche due sue nipoti sono tra i nuovi sommelier. La cena ha rappresentato il momento di chiusura di un’annata alquanto intensa che ha avuto il suo momento più significativo nel servizio dei vini alla cena di gala del Congresso Nazionale dell’Assoenologi nel mese di luglio. Più di 500 gli invitati alla cena che si è svolta all’aperto nell’emozionante scenario della Fortezza Albornoz. Al servizio hanno collaborato anche sommelier delle Delegazioni della Valdichiana e di

Viterbo. Da segnalare che il Presidente dell’Assoenelogi, dott. Martelli, ha inviato una lettera di ringraziamento e di felicitazione per l’impeccabile servizio offerto dalla FISAR. L’anno 2011 ha visto concretizzarsi anche una iniziativa in tandem con la locale “Condotta Slow Food”: “Il territorio, il vino, la vigna”. Sette sono state le Aziende dell’orvietano visitate: “Il Palazzone”, “Le Velette”, Il Decugnano dei Barbi” e “Tenuta Vitalonga” nella primavera del 2011, “Madonna del Latte”, “Le Crete” e “Freddano” nel recente autunno. Scopo dell’iniziativa è stato quello di conoscere in primis il territorio adibito a vigneto, con visita tra i filari e, in seconda battuta, il prodotto (vino) che da esso deriva. Il geologo Federico Varazi, nel suo doppio ruolo di sommelier Fisar e dirigente della Condotta Slow Food, ha preparato interessanti schede descrittive del suolo e delle vigne delle cantine visitate, così da permettere ai partecipanti (numero chiuso di massimo 50 persone, con prenotazioni…. a ruba) una migliore comprensione dell’area orvietana. Tornando ai neo-sommelier, questi i loro nominativi: Francesco Bellucci, Daniele Benigni, Alessio Bianco, Ramona Bonaccini Cantarelli, Giancarlo Cipriani, Marco Cirulli, Valentina Dal Monte, Massimo Danti, Simona Fabrizio, Mosè Fiorin, Alessandra Mallozzi, Leonardo Mallozzi, Francesco Mattiolo, Michela Menghini, Fairouz Mohammedi, Ilaria Moscatelli, Giampiero Muccifuori, Chiara Pelucchi, Giulia Petrangeli, Massimiliano Pitardi, Paolo Romano, Cecilia Stopponi, Chiara Stopponi, Serena Stopponi, Stefania Venturi, Camilla Vittori, Viola Zoccolini. Notizia inviata da Lucia Russo della Delegazione di Orvieto

76

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


f in

amiglia

A Milano Duomo si consegnano i primi attestati Martedi 21 Febbraio, presso lo Store di Vie del Gusto, in via Castel Morrone a Milano, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione ai corsisti di primo livello, della delegazione Milano Duomo. Oltre ad un rinfresco organizzato e offerto da Vie del Gusto, non è mancata l occasione di scambiare opinioni con Domenico Marasco, direttore di VdG Magazine, sul mondo del vino e sulla sua distribuzione. Sono intervenuti inoltre Ruggero Marasco, padrone di casa e responsabile degli Store Vie del Gusto di Milano e Pietro Milo, sommelier Fisar professionista, che ha tenuto per l occasione una breve degustazione guidata. Complimenti dunque ai corsisti che hanno terminato il primo livello: Augugliaro Jessica, Bressi Andrea, Bressi Stefano, Carrara Alberto, Cristiano Cecilia, De Giorgis Carlo, De Giorgis Valentina, Di Staso Maria, Ferrari Maurizio, Gionso Luca, Creco Fabio, Kemper Barbara, Maciotta Valentina, Mercadante Tommaso, Montemurno Angela, Murgia Ottavia, Pedrotti Silvia Claudia, Pigoli Sergio, Ragusa

Andrea, Pace Armando, Garavaglia Alessandro, Milella Gaetano e Apalani Daniela. Notizia inviata da Valerio Sisti per la Delegazione di Milano Duomo

La Delegazione di Livorno incontra i grandi nebbioli del Nord Piemonte Giovedì 19 gennaio 2012 si è svolta nella sede della Delegazione FISAR di Livorno una serata di conoscenza e degustazione di grandi vini di Gattinara d.o.c.g. e Boca d.o.c., con due aziende che sono punti di riferimento delle relative denominazioni: Antoniolo e Le Piane. L’incontro è stato introdotto da Luca Canapicchi, Sommelier dell’Anno FISAR, che ha esposto le caratteristiche del nebbiolo, gli elementi che caratterizzano clima e terreno delle denominazioni del Nord Piemonte, i vini che vi si producono e i loro disciplinari. Poi Christoph Künzli, titolare dell’azienda Le Piane a Boca, ha raccontato la propria storia personale per mostrare come uno Svizzero abbia saputo far rinascere un territorio ed una denominazione quasi estinti vent’anni fa. Faceva vino per hobby in Chianti fin dal 1979 in un cascinale dei genitori, ma poi, nel 1995, durante un viaggio assaggia i vini di Boca di Antonio Cerri e, folgorato, se ne innamora fino ad acquistarne l’azienda. Impianta nuovi vigneti tra il 1998 e il 2000 e fa da traino ad altri produttori nella direzione del rilancio del Boca. Francesco Bartoletti, consulente eno-

logo di Antoniolo, ha descritto la storia dell’azienda che da sempre è “faro” del territorio di Gattinara ed ha spiegato le caratteristiche dei terreni per cui può senz’altro parlare di una delle aree più vocate del mondo per la produzione di vini d’eccellenza. Si sono degustati tre Boca Le Piane 2007, 2006, 2004, in una piccola verticale che ha consentito di rintracciare i fili conduttori di mineralità, freschezza, finezza dei profumi. Poi si sono assaggiati i tre cru di Gattinara di Antoniolo di cui Bartoletti ha illustrato le caratteristiche dei diversi sottosuoli: Osso San Grato (annata 2004) è un unico blocco di porfido rosso scuro di origine vulcanica; San Francesco (annata 2007) ha porfido giallo chiaro, non omogeneo e misto a sabbia, sempre di origine vulcanica; Vigneto Castelle (annata 1999) è una collina interamente costituita da detriti di origine morenica-glaciale. Infine una vera “chicca” a dimostrazione delle potenzialità del territorio del Nord del Piemonte: si è assaggiato il Campo alle Piane Boca del millesimo 1985, prodotto da Cerri e rinvenuto nel 1995 da Künzli in azienda ancora in botte: le note evolutive all’olfatto non

hanno impedito di apprezzare, in bocca, un vino ancora vivo, fresco, bevibile e godibile. La serata è stata emozionante per la qualità dei vini, la competenza e la simpatia dei relatori; ma anche molto didattica per conoscere una terroir d’eccellenza, con la conferma della capacità del nebbiolo di “leggerlo” e farlo emergere nel bicchiere. Tutti i numerosi partecipanti hanno ringraziato Künzli e Bartoletti, nonché il Consigliere Fabio Baroncini, Coordinatore Portavoce delle Delegazioni FISAR del CentroItalia, ed il Sommelier dell’Anno Luca Canapicchi per la perfetta organizzazione dell’evento. Notizia inviata da Davide Amadei della Delegazione di Livorno


f in

amiglia

L

La Delegazione di Pistoia insieme ad altre associazioni

a tradizionale cena di Natale è stata l’occasione per la consegna degli attestati ma in modo particolare di sottolineare l’intensa attività della delegazione nell’anno appena terminato. Alla presenza di tutto il consiglio di delegazione, al consigliere nazionale Salvetti ed ad altri ospiti, è stato illustrato da parte del Delegato Angelo Laino due attività principali che hanno impegnato la delegazione. Nell’anno appena terminato. Per la prima volta la Fisar nella provincia di Pistoia collabora attivamente con altre associazioni per creare le future figure dell’alta ristorazione, figure professionali di alta capacità come: sommellier, meitres, barman, etc. da inserire in questo territorio ricco di attività commerciali. La Fisar insieme all’AIPC (Associazione Professionale dei Cuochi Italiani), all’AMIRA (Associazione Maitres Italiani Ristoratori ed Alberghi) e l’AIBES (Associazione Italiana Barman e Sostenitori) ha voluto fare un pool di professionisti per collaborare con la scuola alberghiera di Montecatini Terme non solo redigendo lezioni pratiche durante l’anno scolastico, ma per la prima volta indicendo un concorso per valorizzare le professionalità di ogni ruolo nella ristorazione. È stato indetto un concorso per le classi del 3°, 4° e 5° anno, dove ogni associazione richiedeva ai partecipanti delle specifiche prove come: Fare una carta dei vini, il servizio, taglio della frutta, presentazione del piatto, etc; Il tutto perché oggi la ristorazione ha sempre più bisogno di figure professionali e capaci. Il Concorso ha avuto un grande successo e i vincitori sono già stati segnalati alle strutture ricettive. La Fisar ha voluto, grazie al Delegato e al consiglio in carica, partecipare fortemente al gruppo di lavoro per evidenziare sempre di più l’importanza di un sommelier in sala nella ristorazione. Altra attività importante è stata quella di organizzare un nuovo corso inter-delegazione insieme alla delegazione di Montecarlo. Questo ha evidenziare sempre di più la necessità e la volontà di unire e collaborare con le altre delegazioni vicine e no. L’importanza di questa collaborazione non finirà qui ma è quella di valorizzarla anche in un secondo momento per organizzare cene, degustazioni, visite,

78

perché ogni delegazione, ogni territorio, ha le sue tradizioni, ma queste possono essere condivise, interscambiate con l’amico della porta accanto. Su questo punto la nostra delegazione ci vuol lavorare perché crede che sia il futuro della nostra associazione. La serata si è svolta in un noto ristorante della provincia di Pistoia dove l’associazione dei cuochi ha coordinato con il personale della cucina l’intera cena.

Per l’occasione è stato invitato un produttore di vino di qualità ma dal “cuore” Fisar: l’Azienda Podere la Regola. I due fratelli Flavio e Luca Nuti per l’occasione hanno voluto portare le loro migliori bottiglie per omaggiare la serata. A fine serata prima del brindisi finale accompagnati da un tortino al fondente di cioccolato sono stati consegnati gli attestati di sommelier ai signori: Aiazzi Enrica, Bardelli Daniele, Bartolini Massimiliano, Borri Francesco, Cecchi Andrea, Ercolini Lina, Gaggioli Caterina, Laino Sasha, Magazzini Ricardo, Meozzi Monica, Montini Massimiliano, Paolini Damiano, Tula Maria e Vespignani Jacopo. La delegazione di Pistoia motivata sempre di più per le sue attività sul territorio ha salutato tutti i partecipanti con un arrivederci alle prossime manifestazioni.

Luca Iacopini della Delegazione di Pistoia

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


f in

amiglia

Cena degli auguri per la Delegazione Fisar di Prato

I

n due tempi, quest’anno la Festa degli Auguri per la Federazione FISAR pratese. Un aperitivo augurale, presso il nuovo locale Millevoglie di Prato, di Roberto Bruni, un grande estimatore della nostra Associazione, è stato l’occasione per riunire oltre ai soci, amici, simpatizzanti, quanti avevano espresso il desiderio di avvicinarsi alla cultura del vino in preparazione di un corso per Sommelier FISAR. Sono stati degustati, durante la serata, prodotti dell’Azienda Colli Vicentini. Oltre al classico spumante Torre dei Vescovi Lessini Durello Brut, è stato apprezzato un buon Recioto Gambellara Dolce Torre dei Vescovi. La serata aperitivo è stata naturalmente il preludio alla cena che è seguita pochi giorni dopo, il 13 Dicembre, presso la Villa Rinascimentale Le Farnete, una location di grande prestigio situata sulle verdi colline della provincia pratese, nei pressi di Comeana, la piccola cittadina rinomata per gli scavi archeologici che hanno permesso di mettere alla luce una serie di nuove tombe etrusche. La villa è stata sede dell’omonima fattoria agricola passata di mano in mano, e abitata da nobili famiglie fiorentine, a cominciare dalla Famiglia

Mazzinghi, che ha esercitato una importante egemonia nella pianura campigiana fino al XIV secolo. Al confine fra le due grandi proprietà medicee, la villa Ferdinanda di Artimino e la Villa di Poggio a Caiano e le Cascine di Tavola, l’area testimonia la presenza delle grandi proprietà, spesso di origine fiorentina, capaci di coniugare estensione immobiliare e reddito produttivo legato all’antico ricorso del sistema di gestione mezzadrile, della quale la villa Le Farnete rappresentava il fulcro organizzativo. Una siffatta struttura è stata mirabilmente trasformata ai nostri giorni, ad opera dei due soci, Riccardo Pecchioli e Stefano Grassi, in un ambiente fine e accogliente, dedito alla ristorazione, dove tradizione ed innovazione vanno all’unisono. Con una maestranza molto qualificata, è stato raggiunto un alto livello di specializzazione e di professionalità. In un simile ambiente accogliente, sotto le volte a botte, dove un tempo esistevano cantine e magazzini, si è svolta la cena degli Auguri per i soci e simpatizzanti FISAR di Prato, con un menù studiato da chef di fama regionale e realizzato con materie prime di assoluta qualità. Una tartara di manzo Teriachi con ci-

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

polline in agrodolce, mandorle ed insalatina di campo è stata l’occasione per gustare un eccellente “Semidano” di Sardegna “Mogoro” un doc 2009 dell’Azienda Nuraghe; un risotto con cipolla fondente e riduzione di Porto e un tortello di patate al capriolo hanno permesso di gustare un pregiato Pinot nero, Trentino doc 2010, PojerSandri. Non poteva mancare un eccellente Carmignano docg 2008, della tenuta Le Farnete, posto accanto ad un lombo di maialino in crosta di cereali, mele e aceto balsamico. Un Pedro Ximenez ha addolcito l’ultima fase della serata, accompagnando un tortino al cioccolato con salsa di pere montata all’olio d’oliva. Una serata all’insegna della cordialità e dell’allegria. Un brindisi augurale al successo dei Sommelier, ma specie della Delegazione FISAR pratese, guidata daVanda Ingarozza. La quale delegazione ha in ponte per l’anno nuovo tanti programmi, nella speranza di rinnovare, anche in tempi molto difficili, gli eventi ed i successi che ci ha lasciato l’anno che sta per andar via.

Inviata da Vanda Ingarozza della Delegazione di Prato

79 79


f in

amiglia La Delegazione di Valdera Pontedera a PISAUNICATERRA DI VINO 2011

In data 3 e 4 dicembre 2011 si è tenuta a Pontedera per il seconda anno consecutivo, la manifestazione PISAUNICATERRA DI VINO 2011, presso il Centrum Sete Sois Sete Luas. Ha visto la partecipazione di 57 produttori della Provincia di Pisa, che con il lavoro intenso e importante, ogni anno ottengono buoni risultati difendendo tipicità, genuinità e qualità dei prodotti vinicoli del territorio Pisano, prodotti che attirano sempre un maggior pubblico. La manifestazione è il frutto dell’impegno e delle notevoli sinergie che gli Enti locali, quali Provincia di Pisa, Comune di Pontedera e la CCIAA ogni anno investono nell’evento. A supporto della manifestazione erano presenti 24 sommelier Fisar delegazione Valdera Pontedera e della delegazione di Pisa. Ai quali vanno i miei più sinceri ringraziamenti per il buon lavoro di squadra che riusciamo a fare, un ringraziamento al responsabile dei servizi Massimiliano Chelli, al delegato Fariello Francesco, al responsabile dei servizi di Pisa Liana Benini, al delegato Pisa Maria Cristina Messina che insieme a Daniela Mattiacci ha coordinato l’evento. Di nuovo al gruppo di lavoro il cui motto è “tutti per uno uno per tutti”, grazie a:

Delegazione Valdera Pontedera: Cristina Braccini, Flavio Carraro, Yuri Dandone, Stefano Cappelli, per Delegazione di Pisa: Roberto Menichetti, Baschirotto Sergio, Rossi Paolo, Di Sacco Stefania, Marchi Massimo, Montanaro Francesca, Caporali Giovanna, Lena Gerardo, Agostini Cinzia, Fregoli Lucia, Nucci Alessandra, Parlangeli Cosimo, Merla Giuseppe, Izzi Giovanni, Ruffini Monica, Cuocci Marco, Davini Nicola, Ghelardi Stefania, Bagnato Chiara, Botti Flavia. Notizia inviata da Daniela Mattiacci della Delegazione Valdera Pontedera

La Delegazione di Venezia con 19 nuovi sommelier Non sono tutti della terraferma veneziana i 19 nuovi sommelier che, la notte del 17 dicembre scorso, hanno ricevuto dalla F.I.S.A.R. l’ambito attestato. Qualcuno arriva dalla laguna, qualcun’altro pure dalla città patavina. Età media: 40 anni. C’è chi insegna, chi lavora nella ristorazione, chi vende viaggi, ci sono pure una chimica ed una costumista della Fenice. Tutti accomunati da una passione: l’amore per la tavola ed il buon vino. In una gelida serata di metà dicembre la Delegazione F.I.S.A.R. di Venezia ha dato loro appuntamento al Pe.sco, locale di tendenza

80

della terraferma veneziana, per la cerimonia di consegna di quegli attestati che conferiranno loro la sospirata qualifica di sommelier. Nella serra addobbata a festa i tavoli portano nomi di vitigni: ci sono il Bourboulenc, il Roussanne, il Marsanne... L’aperitivo è in piedi: frivolezze varie accompagnate da bollicine: spiccano il prosecco extra-dry “Mas de Fer” di Andreola ed il raffinato spumante rose’ “Mattia” dell’Azienda Agricola ‘Le Magnolie’ di Francesco Lorenzon, collega di Treviso. Si chiacchiera di tutto, ma soprattutto di vino.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


f in

Gli ex allievi commentano assieme ai docenti i vini offerti in degustazione e chiacchierano piacevolmente del corso appena finito. Sono presenti, in rappresentanza dei vertici istituzionali il Vicepresidente Nazionale Graziella Cescon ed il Responsabile tecnico del C.T.N. professor Silvio Dalla Torre. Si ha la netta sensazione che si sia creato un GRUPPO: merito un po’ di tutti, organizzatori e corsisti. Viene servita la cena: “Scampi in saor” accompagnati da un metodo classico della Carpenè Malvolti e “Paccheri di Gragnano con gamberoni e spinacine”, in abbinamento con l’eccellente Manzoni Bianco “Svejo” 2010 dell’azienda Italo Cescon. Segue “Filetto di rana pescatrice con guazzetto di cozze e vongole” impreziosito da Vintage Tunina 2009 di Jerman. Il dessert e’ una gioia per i golosi: “Morbido di cioccolato bianco su crema di lamponi” in splendida armonia con il Muffato della Sala 2005 di Antinori. Finalmente arriva il momento tanto atteso. Il Delegato di Venezia Lorenzo De Rossi ed il professor Silvio dalla Torre, salgono sul palco e, microfono alla mano, chiamano uno ad uno i novelli sommelier che, orgogliosi, sfoggiano il loro nuovo taste-vin al flash del fotografo, nella foto di gruppo i nuovi sommelier: Luigi Amente, Marco Berlose, Gaetano Campidoglio, Giovanni Di Pumpo, Mariella Favaro, Stefano Feroli, Elisabetta Franceschini, Andrea Giada, Marina Liberalato, Marcello Longhino, Stefania Moro, Elisa Pantano, Paolo

Pasini, Giovanni Pezzini, Damiano Rosin, Martina Semenzano, Claudio Serena, Maria Tindara Spanò Greco, Cinzia Vanzan. Subito dopo vengono richiamati sul palco Cinzia Vanzan e Stefano Feroli che sono risultati essere i due migliori corsisti, a Cinzia viene consegnato un cofanetto ed a Stefano una magnum entrambi messi a disposizione, grazie alla collaborazione della socia onoraria Alessandra Zorzi, da Carpenè Malvolti azienda oramai storico sponsor di F.I.S.A.R. La serata scorre piacevolmente con la classica lotteria (due pregiate bottiglie di Barbaresco cercano un nuovo proprietario), tra tanto parlar di vino, foto e progetti... si organizza già una cena sui colli per stare tutti assieme... per stappare qualche etichetta importante, in attesa di fare i primi servizi...

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

amiglia

Naturalmente c’e’ da pensare ai prossimi appuntamenti in Delegazione, il 26 febbraio all’Hotel Monaco & Grand Canal di Venezia va in scena “Gradito L’Abito Rosso 2012” l’eccellenza dei grandi vini rossi del Friuli Venezia Giulia e non solo. A seguire l’ 11 marzo a Villa dei Leoni di Mira altro appuntamento importante per neofiti, appassionati e tecnici del settore. Ma l’appuntamento con la “A” maiuscola sarà ad Ottobre 2012 quando, nell’ anno del 40° anniversario dalla nascita di F.I.S.A.R., la Delegazione di Venezia ospiterà il Congresso Nazionale che, ricordiamo, sarà elettivo. Il lavoro non mancherà.... tutti reclutati quindi!!!! Notizia inviata da Cinzia Vanzan Foto di Sandro Zanforlin

81


f in

amiglia

La consegna dei Calici d’Oro a Treviso

S

i è svolta il 17 dicembre scorso la cerimonia di consegna dei Calici d’Oro ai Sommelier operativi che si sono contraddistinti per numero di servizi effettuati. Nella sobria convivialità dell’ annuale Cena degli Auguri organizzata dalla Delegazione di Treviso presso il Ristorante Primavera di Godega Sant’Urbano i colleghi Matteo Brugnera, Massimo Buriola, Massimo Da Rodda, Francesco Dal Bello, Roberto Donadini e Fabio Uma Franceschi hanno ricevuto l’ ambito riconoscimento dalle mani del Delegato Flavio Casagrande e dell’ ex Delegato Angelo Tomasella. La serata abilmente condotta dall’ Anchorman ufficiale Davide Zanette, ha voluto anche celebrare i “primi” 15 anni di presenza sul territorio della Delegazione di Treviso omaggiando ed applaudendo i precedenti Delegati invitati e presenti in sala, prima tra tutti la moglie di Giancarlo Moretto fondatore storico della Delegazione e scomparso recentemente; a seguire Angelo Tomasella ancor oggi esempio di integrità e serietà di servizio, Primo Minello, Luciano Cescon e Flavio Casagrande attuale Delegato in carica. Ospiti sempre graditi della serata dedicata ai festeggiamenti per le vicine festività Antonio De Vitiis Coordinatore

Delegazioni Nord Est e Luisella Rubin Consigliere Nazionale, a sorpresa raggiunti a metà serata dal Vice Presidente Nazionale Fisar Graziella Cescon, gradite presenze quelle di Paola Padovan delle Cantine Maschio e Dario Toffoli dell’ Azienda Toffoli. Il menù della serata è stato accompagnato dalle eccellenze vinicole del territorio: Manzoni 6.0.13 Spumante Brut e Manzoni Moscato 13.0.25 Cantine Maschio; Manzoni 6.0.13 Spumante Walter Nardin; Opere Trevigiane Metodo Classico, Marinali Bianco e Marinali Rosso di Villa Sandi; Chardonnay Doc 2009 Anna Spinato; Sauvignon C.O.F. Doc 2010 Vigna Treverso; Merlot Colli Asolani Doc 2009 Ida Agnoletti. Il servizio dei vini della serata è stato svolto abilmente dai colleghi Massimo Buriola, Mauro Pedron e Bruno Silvestrin Notizia inviata da Michela Taffarel per la Delegazione di Treviso

La Delegazione di Verona in tour nel Pfalz (Palatinato)

F

in dal primo momento la proposta, “scovata” dal nostro delegato Ugo Bonalberti, è apparsa a tutti noi molto interessante sia dal punto di vista enologico che culturale. È bastato qualche ritocco e tutto è corso sui binari della perfezione. La risposta dei nostri soci e di altre delegazioni, immediatamente positiva, tanto che abbiamo dovuto chiudere anticipatamente le iscrizioni. Entrando nel merito, con un tempo meraviglioso che ci ha donato cinque giorni di splendido sole, abbiamo potuto apprezzare al meglio gli incantevoli paesaggi del

82

Pfalz che lasciano senza respiro: belli, verdi, lindi, ordinati; un mare calmo con lunghe onde di vigneti e i villaggi come isole di un arcipelago. In viaggio tra fortezze, castelli e borghi fortificati; tra città che hanno contribuito a fare la storia, non solo della Germania, ma anche dell’Europa (Magonza, Heidelberg, Speyer) e infine nella discesa del Reno ci siamo estasiati nel connubio tra acque, vigneti e castelli “una vera e propria strada dei sogni”. Ovunque ci siamo fermati, fossero stati illustri ristoranti o piccole cantine, siamo sempre stati accolti con granIl Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

de calore e simpatia (alla faccia della teutonica leggendaria freddezza!). Certamente merito anche dei nostri gentilissimi accompagnatori: la signora Paola Tonello (ex) connazionale e il giornalista Martin Franck. Tutto ci ha raccontato la civiltà del Riesling, il vitigno che ama il freddo e che viene curato ora con metodologie “tradizionali” ora con metodologie “biodinamiche”.Il Riesling è in gran parte frutto delle latitudini e dei suoli


f in

della Germania sud-occidentale: marne, calcari fossilliferi, argilla, ardesie e sabbia. Da qui si sviluppa un incredibile ventaglio di sensazioni organolettiche e sensoriali. Durante le degustazioni di riesling di varia provenienza abbiamo potuto apprezzarne il luminoso colore citrino con piacevolissime sfumature verdoline tendente al dorato con il trascorrere del tempo, un complesso e sfaccettato bouquet di presenze fruttate (mela

verde, frutta esotica, agrumi) e fiori di campo, un impatto gustativo segnato da una discretissima presenza di alcool e percezioni zuccherine. Tutto un altro discorso va fatto per l’acidità totale riscontrata: le annate proposte (dal 2007 al 2010,ma soprattutto quella del 2010), ne presentavano una concentrazione mediamente fra gli 8 gr/l e i 10 gr/l, decisamente troppo per chi come noi è abituato a livelli pari a circa la metà. Ci è stato spiegato

amiglia

che accostarsi ad un riesling ci vuole pazienza, ciò che darà all’inizio è solo una premessa di quel che sarà. Come pochi altri vini ha bisogno di tempo per armonizzare le sue qualità inimitabili, bisogna quindi avere la fortuna di assaggiare una bottiglia dopo dieci/ vent’anni(!!). Noi ci crediamo. Perché no? Notizia inviata da Gianni Vincenzi della Delegazione di Verona

Pranzo augurale del coordinamento Nord-Est

L

a tradizione del Coordinamento del Nord Est di ritrovarsi per gli auguri di Natale prosegue. Un anno fa circa scrivevo che il tempo atmosferico di solito ci è avverso, quest’anno freddo e neve hanno lasciato il posto alla nebbia che, ai piedi delle Prealpi, non è proprio cosa di tutti i giorni. La giornata, impeccabilmente organizzata da Ennio Petovello, Delegato di Pordenone, non ha visto solo la riunione del Coordinamento, ma ci ha regalato dapprima una interessantissima visita presso l’Azienda Vistorta, nella fattispecie presso la Barchessa di Cordignano; siamo in Veneto in provincia di Treviso al limitare della Pianura Padana proprio dove questa lascia il passo alle montagne. L’azienda, nata come tenuta agricola, è di proprietà dei Conti Brandolini dal 1780; la barchessa ospita gli impianti di vinificazione che Alec Ongaro, enologo dell’azienda, ci ha fatto visitare e ci ha ampiamente illustrato, con passione, assieme ai vini che qui vengono prodotti. Vitigno principe è il merlot che l’attuale conte Brandino Brandolini d’Adda ha fortemente voluto introdurre dopo gli studi fatti negli Stati Uniti e le esperienze in Francia nell›altra azienda di famiglia di Chateau Greysac nel Bordeaux. A seguire ci è stata data l’opportunità di mettere a confronto le differenze dello stato evolutivo di vini prodotti da monovitigni provenienti da parcelle dell’azienda le quali andranno poi a formare la cuveé che darà vita al vino finale. Avremmo dovuto proseguire la visita nella parte friulana dell’azienda presso la tenuta di Vistorta, a Sacile, ma la menzionata nebbia non l’ha reso possibile. Da Cordignano ci siamo quindi trasferiti direttamente al ristorante ‘Tentazioni’ di Sacile. Qui si è svolto il pranzo, aperto a tutti i Soci ed ai famigliari, cui hanno partecipato, oltre agli organi Direttivi del-

le Delegazioni del NordEst, al Coordinatore per il NordEst Antonio De Vitiis, ed al sottoscritto neo Responsabile di Zona C.T.N. per il Triveneto, anche il Consigliere Nazionale Luisella Rubin. Nel corso del pranzo abbiamo avuto modo di assaggiare: come stuzzichini, dei crostini con il muset (cotechino), zucchini in tempura, polpette con polipo e pecorino, accompagnati da Brut Girolamo Dorigo; per gli antipasti, carne salada con chiodini marinati e sformatino di zucca con fonduta al Montasio, con i quali sono iniziate le proposte di casa Vistorta, nello specifico il Sauvignon 2010; i primi vedevano crespelle con radicchio di Treviso, salsiccia, scamorza e garganelli con ragù di vitello, porcini e timo, accompagnati dal ‘Tre Anni’ dei Conti Brandolini, una cuveé di refosco, cabernet franc e merlot; a seguire il secondo: petto di faraona arrosto avvolto con guanciale di colonnata, su crema di cavolfiori, e rustì di patate cui è stato abbinato ‘Merlot Vistorta 2006’, sempre dei Conti Brandolini Prima del gelato, su cialda con crema mascarpone e salsa ai frutti di bosco, l’enologo Alec Ongaro dell’Azienda Vistorta, a sorpresa, ci ha presentato in degustazione un superbo ‘Merlot Vistorta’, in versione magnum. Come da tradizione sono seguiti i ringraziamenti, gli auguri per le imminenti Festività, le foto di rito e l’appuntamento per dicembre 2012.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

Notizia inviata da Lucio Chiaranda

83


f in

amiglia

A Catania un brindisi con cento vini rossi siciliani

C

i eravamo ritrovati già a fine settembre, con la festa per i “100 vini bianchi”. Ci siamo ritrovati ancora una volta, con una nuova festa, ancora un trionfo di sapori, di profumi, di colori, con i “100 vini rossi”, tutti rigorosamente ed esclusivamente siciliani. Nel mezzo, tra un appuntamento e l’altro, le tante degustazioni, i corsi, gli incontri e le cene organizzati dalla Delegazione Fisar di Catania, che anche in questo 2012 si è presentata ai propri soci e simpatizzanti nel suo stile di sempre: elegante. È, insomma, un diario di bordo ricco di avvenimenti, quello etneo, segnato da un’altra gustosa pagina con un “Club del Venerdì” esclusivo svoltosi al Grand Hotel Villa Itria di Viagrande, alle falde dell’Etna, dove alle centinaia di ospiti presenti sono state proposte 125 etichette tra le migliori produzioni di vino rosso dell’Isola. Ad aprire le danze sono stati degli interessanti rosati. Poi, dalle “perle” del vulcano, con i suoi Etna doc dai sapori forti e decisi, si è passati ai vitigni del ragusano dove profumi e colori rivelano tutto il carattere del territorio; e dalle produzioni vivaci di Igt del messinese si è arrivati alle etichette austere della Sicilia occidentale, a quelle storiche dell’agrigentino, fino alle eccellenti produzioni di Marsala, il tutto accompagnato dagli stuzzichini dello chef di Villa Itria. Ogni vino servito è stato presentato nel migliore dei modi dai sommeliers Fisar Carlo Guzzardi (segretario provinciale), Samuele Luca e Franco Chisari, coordinati da Gaetano Prosperini (delegato provinciale), anch’egli al servizio in tenuta di gala, mentre ad accogliere gli ospiti nell’elegante location sono stati il già due volte presidente nazionale Fisar Vittorio Cardaci Ama e il tesoriere Antonella Carbone.

S

Notizia inviata da Antonio Iacona della Delegazione di Catania

Festa con la delegazione di Pisa

erata di gala veramente riuscita quella che la FISAR di Pisa e Litorale ha organizzato al Tower Plaza di Pisa in occasione della Festa degli Auguri. I convenuti sono stati accolti dal direttore Vincenzo Capretti con un calice di benvenuto di Prosecco Frattina Doc 2010 ed un variegato ed abbondante buffet di antipasti con tapas miste, torte liguri, arcobaleno di crostini, spiedini alla caprese, canapées, croissants salati ripieni e bicchierini di creme ai vari sapori. Successivamente, con il

84

Un evento, i “100 vini rossi”, che arriva come ogni anno a sottolineare l’importante ed eccellente livello qualitativo raggiunto dal settore vitivinicolo in Sicilia, in un momento in cui alle porte si presenta una manifestazione prestigiosa come il Vinitaly e in cui la regione si confronta con i dati sulle recenti vendemmie, sui nuovi investimenti fatti nell’Isola per rivitalizzare il comparto e con una marcia in più di estremo interesse: la nascita della Doc Sicilia, a partire dalla prossima stagione vendemmiale. Per questo, il “Prosit!” della Delegazione di Catania vuole essere ancora una volta, ed oggi più che mai, di buon auspicio per i propri soci e iscritti, certamente, ma anche per l’intero comparto vitivinicolo siciliano, per le sue sfide nazionali e internazionali e per il raggiungimento di traguardi certamente meritati.

servizio ai tavoli è proseguito il convivio con un caldo risottino ai sapori del Tirreno dove la fragranza dei frutti di mare ben legava con il gamberetto scottato al punto giusto fondendosi nel palato con buona soddisfazione ad accogliere il precedente Prosecco. Ma il clou della serata è stato senz’altro il Paffutello alla Frank, un raviolo dagli ingredienti segreti che la cucina by Zeffirino custodisce gelosamente ed il cui depositario unico è l’ultimo dei discendenti della famiglia Belloni, che ricordiamo originaria di Carpi, ma

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

trasferitasi a Genova nella prima metà del secolo scorso. Servito in crosta di parmigiano con una crema al basilico e pinoli si racconta fosse talmente piaciuto a Frank Sinatra che volle assolutamente aprire una cucina sotto l’egida di Zeffirino nel proprio casinò di Las Vegas, il Venice, per poterne godere i gusti, con gli amici, in qualsiasi occasione. Da qui il nome Paffutello alla Frank. Vincente l’abbinamento con il Muller Thurgau Doc 2010 Borgo dei Passeri, il cui sapore pieno e caratteristico ben si armonizzava sia col pe-


f in

sto che col parmigiano. Successivamente è stato servito il Trancio di Salmone all’aneto con ratatouille di verdure in foglia di radicchio rosso. Originale il dessert: Parfait al miele del parco con mandorle sabbiate, abbinato al Moscato d’Asti Docg. 2010 di Cascina Fonda. Al termine della cena il delegato Maria Cristina Messina ha ringraziato, tra gli applausi degli astanti, Liana Benini per il percorso enogastronomico scelto, il maitre di sala Marco Ivan Cucchi con tutto il rango di servizio per l’eccellenza dimostrata, la brigata di cucina per la bontà dei cibi ed i sommelier Andrea Somigli e Paolo Rossi per l’ottimo servizio vini prestato. A tutte le signore è stato offero un tralcio d’orchidea in un’elegante confezione ed inoltre un apprezzato cadeau natalizio creato dalla socia Barbara Poli.

amiglia

Notizia inviata da Tiziano Taccola delegazione di Pisa e Litorale

In scena CHEtipiCHEF con la FISAR di Salerno

M

ai dire mai. Lo sanno bene 15 giornaliste salernitane che hanno abbandonato per qualche ora scrivanie, set televisivi e sale di registrazione per diventare (seppur temporaneamente) delle splendide pin-up. La ragione? Realizzare un calendario per solidarietà denominato “CHEtipiCHEF”, in nome dei bambini del Reparto di Radioterapia Pediatrica dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, unico nel suo genere in tutta la Campania. Ma in un territorio in cui il gusto e la biodiversità regnano, non si potevano dimenticare la buona cucina ed i prodotti tipici. Difatti il calendario, in cui per ogni mese la protagonista “indossa” un prodotto tipico sotto forma di accessorio,

raccoglie anche una serie di ricette locali. Alle giornaliste Barbara Albero, Alessia Bielli, Francesca Blasi, Simona Cataldo, Anna Cuffaro, Antonella D’Annibale, Concita De Luca, Francesca De Simone, Monica Di Mauro, Carmen Incisivo, Fiorella Loffredo, Antonella Petitti, Carla Polverino, Francesca Salemme e Diletta Turco sono stati abbinati la colatura di Alici di Cetara, il Fagiolo di Controne, il Carciofo di Paestum IGP, la Mozzarella di Bufala Campana DOP, il Limone Costa di Amalfi IGP, il Cipollotto Nocerino DOP, il Pomodoro San Marzano DOP, le Alici di Menaica, la Nocciola Tonda di Giffoni IGP, la Melannurca Campana IGP, il Marrone di Roccadaspide IGP ed il Cece di Cicerale. Insomma è il caso di dirlo: ottimi ingredienti e di qualità per una causa davvero nobile. Così per il calendario, realizzato grazie al fotografo Massimo Pica ed al lavoro di coordinamento dell’Agenzia Incoerenze di Elena Salzano, sono nate una serie di serate di presentazione al fine di raccogliere fondi. Alla cena organizzata presso il ristorante il MODO, grande protagonista anche la FISAR Salerno assieme al delegato Alberto Giannattasio. Difatti per l’occasione la FISAR ha donato il vino inserito nel menù, facendosi promotrice delle aziende che hanno voluto aderire al progetto: l’Azienda Vitivinicola Coralluzzo, Casa di Baal e Vigne di Raito. Notizia inviata da Antonella Petitti della delegazione di Salerno

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

85


f in

amiglia

A Catania festa tra i modelli di Maranello e i prestigiosi vitigni italiani

Le mani sporche di grasso di meccanici e operai; e quelle sporche di terra, di contadini e agricoltori. Il genio tecnologico di ingegneri e di designers; e la passione nelle coltivazioni dei viticoltori. Sono gli ingredienti principali, uniti all’impegno, al sacrificio, all’abnegazione, che ci vogliono per creare un oro tutto rosso, un oro tutto italiano, che rappresenta la punta d’eccellenza dell’artigianato Made in Italy applicato a due campi così diversi, eppure così simili: i gioielli unici al mondo della Scuderia Ferrari, rosso fuoco, come la velocità, come il cielo acceso di passione, come un vulcano in eruzione; e i gioielli della viticoltura, dall’Umbria alla Lombardia, dal Piemonte alla Toscana, dalla Sicilia al Lazio alla Campania. Se a tutto questo, con un pizzico di magia, si aggiunge l’eleganza e la professionalità della Fisar, beh!, allora ne esce fuori un evento altrettanto unico nel suo genere e che, anche se a distanza di qualche mese dalla chiusura dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, si può comunque annoverare di diritto tra le manifestazioni più belle dedicate al Tricolore. È successo alle falde dell’Etna, nell’ultimo fine settimana di febbraio, protagonisti la Delegazione Fisar di Catania (che ne sa una più del diavolo, rosso pure lui!) e la Scuderia Ferrari Club anch’essa del capoluogo etneo, che hanno dato vita all’elegante ed originale degustazione “Un Rosso per la Rossa 2012”, alla quale in centinaia hanno aderito a testimonianza dell’alto gradimento che ancora riscontrano le grandi produzioni italiane, quelle vere e autentiche e, sia chiaro, davvero inimitabili! Scenario dell’appuntamento in due tempi, ovvero una degustazione serale per un eccezionale “Club del Venerdì” e un pranzo gustosissimo per la domenica seguente, è stato il Grand Hotel Villa Itria di Viagrande, che ha ospitato questi gioielli unici: dieci modelli Ferrari che hanno attraversato la storia e gli anni migliori della produzione di Maranello e dodici grandi vini rossi provenienti da diverse regioni d’Italia, perché gli ospiti presenti potessero abbracciare, in lunghi interminabili istanti, il sapore della terra dalle Alpi all’Etna, dagli Appennini al Vesuvio, quasi come un lungo e magico circuito, ma costruito virtualmente tra i vigneti del Paese. Così mentre nel piazzale antistante il Grand Hotel i rombi delle

348, delle 208 turbo, delle 308 spider ricordavano le emozioni che pubblico, piloti, tecnici provano nelle gare, all’interno degli eleganti locali di Villa Itria i brindisi si chiamavano “Inferno” e “Sfursat” di Nino Negri, “Le Poiane-Ripasso” e “Le Origini-Amarone” di Bolla, “Kron” Fontana Candida e “Aglianico del Vulture” Re Manfredi Terre degli Svevi; e quando al ruggito dei motori hanno risposto gli altri modelli, le 328, la penultima nata in Scuderia 458, la 360 Modena, la Mondial 4 posti e l’immancabile T.R. (Testa Rossa), dagli altri calici sono partiti i “Prosit” con “Artas” Castello Monaci, “Solinero” e “Hugonis” di Rapitalà, “Selvanella-Chianti Classico Riserva” e “Granaio-Chianti Classico” di Melini e “Sartiano” di Bigi. Ai box… pardon!, ai tavoli, in tenuta di gala, eccellenti come sempre, i sommeliers Fisar capitanati dal delegato provinciale Gaetano Prosperini, con i colleghi Samuele Luca, Franco Chisari, Eugenia Suriani e Gaio Spata, e il supporto tecnico del segretario provinciale Carlo Guzzardi, del tesoriere Antonella Carbone e della responsabile di segreteria Susy La Rosa. A fare gli onori di casa, un po’ l’Ecclestone della Formula 1 dei vini, il già per due volte presidente nazionale Fisar Vittorio Cardaci Ama, assieme al presidente della Scuderia Ferrari Club di Catania Giuseppe Vinci, che hanno reso omaggio all’avvocato Eugenio Caccetta, segretario della Scuderia Ferrari Club e anch’egli ideatore dell’evento e a tutti i soci Fisar e Ferraristi intervenuti, compresa una delegazione del Lions Club Catania Mediterraneo, affascinata dalla perfezione della serata. Il termine giusto che si può usare, dunque, è “festa”: un vero divertimento che ha abbracciato due giorni in cui la primavera è sembrata essersi impossessata nuovamente dei paesaggi siciliani, dopo il freddo polare dei mesi appena trascorsi. Il divertimento è consistito anche in una votazione con tanto di scheda tecnica nella quale gli ospiti hanno potuto esprimere il proprio giudizio e dichiarare quale vino fosse stato alla fine il preferito e, secondo loro, il “Rosso per la Rossa” per questo 2012. Come per le grandi gare internazionali di Formula 1, così, la bandiera a scacchi è infine sventolata decretando un podio di tutto rispetto, che ha visto al primo posto, “Rosso per la Rossa 2012”, il prestigioso “Sfursat” di Nino Negri, Tradizionale Valtellina Docg vendemmia 2007, seguito al secondo posto dall’Amarone della Valpolicella “Le Origini” Classico Doc 2007 di Bolla e, al terzo posto, il “Solinero”, elegante Syrah Sicilia Igt della Tenuta Rapitalà, vendemmia 2008. Oltre ai prestigiosi vini, i menù, tra venerdì e domenica, hanno consentito ai partecipanti di assaggiare alcune delizie di Villa Itria, grazie al coordinamento del Food & Beverage Manager, Rosario Leo, che ha guidato la squadra di camerieri nell’impeccabile servizio dei famosi finger food dello Chef Pietro Arezzi, arricchendo di bontà la manifestazione. Beh, questo per chiudere in bellezza e per dire che anche la cucina rientra certamente tra le eccellenze della nostra bella e inimitabile Italia, che tanti traguardi può e deve ancora tagliare! Notizia inviata da Antonio Iacona per la Delegazione di Catania

86

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


f in

amiglia

La FISAR Siena Valdelsa consegna gli attestati ai nuovi sommelier Undici nuovi sommelier freschi di diploma per la delegazione FISAR Siena Valdelsa,pronti a stappare, servire e soprattutto degustare. Undici persone che, unite da un interesse all’inizio del percorso, hanno scoperto, durante la frequenza dei tre livelli che li avrebbero portati al diploma, la passione per il vino e il suo mondo, grazie anche al clima di convivialità che si è creato nel tempo e all’entusiasmo che hanno saputo loro trasmettere i docenti e i Sommelier della Delegazione durante le lezioni e le numerose degustazioni. Nell’ elegante cornice dell’Hotel Piccolo Castello di Monteriggioni, resa ancora più suggestiva da una leggera nevicata che ha regalato una luce unica alla notte senese, il 10 febbraio, Marco Ancilli, Filippo Fiorini, Luigi Fineschi, Julinda Jahaj, Sabrina Lombardi, Andrea Mincuzzi, Marilena Napolitano, Andrea Pescatori, Vittorio

Piscitello, Francesca Tarantino, Francesco Vittori hanno ricevuto dal Consigliere Nazionale Franco Rossi, dal Segretario della Delegazione di Brescia Giampaolo Zuliani (anche

membro della commissione esaminatrice), dal Delegato della Valdelsa Franco Aiazzi e dal direttore del corso Giuseppe Troilo, i diplomi di novelli Ganimede. La serata si è aperta con un aperitivo servito nella deliziosa e curatissima hall dell’albergo, dove sono stati serviti vari stuzzichini accompagnati da tantissi-

me bollicine ed è poi proseguita nelle sale del ristorante “La Ducareccia” dove docenti, consiglieri e i neo Sommelier hanno potuto apprezzare i piatti del menù appositamente ideato per la serata: sformatino di zucchine su coulis di pomodoro, millefoglie di pane con porcini e lardo, vol au vent ai carciofi per iniziare; lasagnetta con verza e salsicce e paccheri al ragù per deliziare; controfiletto al rosmarino con tortino di patate e fagiolini verdi per continuare; cilindro di cialda ai frutti di bosco e tiramisù,per concludere. Un ringraziamento particolare all’azienda Mazzei di Fonterutoli che ha fornito i vini in abbinamento al menù: Toscana Rosso IGT Badiola 2009 e Chianti Classico DOCG Fonterutoli 2009, serviti impeccabilmente dai Sommelier FISAR della Delegazione ”Antica terra”. Marilena Napolitano per la Delegazione Siena Valdelsa

TESSERAMENTO 2012 Associarsi vuol dire usufruire di tutti i vantaggi riservati ai soci:

• • • •

Ricevere la rivista di enogastronomia e turismo “IL SOMMELIER” Partecipare a condizioni vantaggiose agli eventi organizzati dalle delegazioni di zona Usufruire di sconti e omaggi nelle maggiori manifestazioni enogastronomiche nazionali Usufruire di sconti in locali convenzionati in tutta italia

Associarsi è SEMPLICE:

• •

È sufficiente rivolgersi: alla delegazione di appartenenza alla segreteria nazionale

INFO: SEDE NAZIONALE FISAR - Tel. 050 857105 - segreteria.nazionale@fisar.com


Per festeggiare i 40 anni della F.I.S.A.R. i lavori dell’Assemblea Nazionale si apriranno in Accademia

A cura del Segretario Nazionale Mario Del Debbio

I

cancelli dell’Accademia Navale si apriranno per ospitare i delegati presenti a Livorno per i “nostri” 40 anni di vita. Vista l’importanza della manifestazione ed il forte legame che ci lega a questa prestigiosa istituzione della Marina Militare ed al suo comandante, Ammiraglio di Divisione Giuseppe Cavo Dragone, ci è stato concesso di poter visitare l’Istituto e di poter aprire, nella Sala Parlatorio, i nostri lavori con il saluto alle autorità ed agli invitati. L’Accademia Navale, Istituto di formazione degli Ufficiali della Marina Militare, sorse a Livorno il 6 novembre 1881 dalla fusione delle

88

Scuole della Marina di Genova e di Napoli, ereditate con l’Unità d’Italia. L’unificazione delle scuole avvenne per volontà dell’allora Ministro della Marina, Ammiraglio Benedetto Brin, il quale accogliendo l’auspicio del Conte Camillo Benso di Cavour, propugnò la creazione di un’unica scuola per l’istruzione e l’educazione dei giovani destinati a divenire Ufficiali della Regia Marina, a Livorno, sede ideale per la sua posizione geografica. Dopo articolate ed appassionate proposte, fu deciso di utilizzare i Lazzaretti di San Jacopo prima e, quindi, di San Leopoldo, fino ad allora interamente impiegati per quarantena.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

Significativo fu altresì il contributo del Comune di Livorno che, interpretando i sentimenti della cittadinanza, molto si adoperò affinché il nuovo Istituto avesse sede nella propria città. Forti cambiamenti post-bellici caratterizzarono l’Accademia Navale, primo fra tutti la Bandiera, che dall’emblema monarchico passò a quello repubblicano il 4 dicembre 1948, con consegna formale da parte del primo Presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi. Un importante adeguamento costruttivo si ebbe nel 1966 con la costruzione del Palazzo Studi, un imponente edificio che raccoglie moderni laboratori scientifici ed aule specialistiche. L’Accademia Navale si estende su una superficie di 215.000 mq, con fronte a mare di circa 2 km. Ospita annualmente 1.250 tra Allievi Ufficiali ed Ufficiali frequentatori dei corsi integrativi e professionali. Oltre al personale civile e militare. Di questa opera educativa sono testimoni i 1.400 Ufficiali caduti gloriosamente nell’adempimento del proprio dovere che hanno consacrato, con il sacrificio della propria vita, gli ideali a cui in Accademia Navale sono stati educati.


“Benvenuti a Livorno”

Per festeggiare i 40 anni della Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori, Livorno accoglie i delegati provenienti da tutta Italia con la simpatia e la gioia di chi si sente gratificato di tanto onore. Ne siamo veramente orgogliosi.

L

a nostra città ha accolto fin dall’inizio questa bella iniziativa con spirito di servizio, un servizio reso non solo al vino (che non sarebbe poco) ma alla buona tavola ed alla valorizzazione dei nostri prodotti migliori. Nel salutare gli amici fisariani vorremmo far loro conoscere la nostra storia, anche se si tratta di una storia… giovane rispetto a quella di altre città italiane. Ma possiamo assicurare che è degna di essere conosciuta e vissuta, anche se per poche ore. È la città, tra gli altri, di Pietro Mascagni con le sue melodie note in tutto il mondo e di Carlo Azeglio Ciampi, Presidente Emerito della Repubblica Italiana. Il programma che è stato messo a punto dalla delegazione prevede per il giorno di arrivo dei delegati (venerdì) la visita all’Accademia Navale dove si preparano i futuri ufficiali della Marina Militare. Grazie alla disponibilità del Comandante, Ammiraglio di Divisione Giuseppe Cavo Dragone, ci è stata offerta la possibilità di una visita alla storica struttura e la possibilità di aprire i nostri lavori in Sala Parlatorio con il saluto di benvenuto ai presenti. La serata si concluderà nella sala del Circolo Sottufficiali per la cena. Il sabato mattina, trasferimento a Volterra per la celebrazione ufficiale. Dopo un buffet di nuovo a Livorno per la cena di gala. Domenica mattina, dopo l’inizio dei lavori, gli accompagnatori potranno visitare, sia pure per qualche ora, la città. Si inizia con il giro in battello dei Canali Medicei e quindi visita della Fortezza Vecchia. Livorno nasce come città il 19 marzo

1606, ha due fortezze: quella vecchia (che sarà visitata con una guida) nella quale si può ammirare anche il Mastio della Contessa Matilde (1392). Nel 1518 il cardinale Giulio de’ Medici (poi Papa Clemente VII) ordina all’architetto Antonio da Sangallo di trasformare la Fortezza di Livorno, facendone una cittadella. Nel 1576 si mette la prima pietra nelle fondazioni delle mura che cingeranno Livorno. Quelle in mattoni sono le Mura Medicee, mentre quelle in pietra sono Lorenesi, la cui dinastia inizia nel 1737. Da vedere, possibilmente, anche il Santuario della Madonna di Montenero, Patrona della Toscana. Durante il percorso per arrivare al battello si può ammirare tutto il nostro lungomare che da Antignano (Hotel Rex) giunge fino al porto dove avverrà l’imbarco. Sarebbe consigliabile una fermata alla Terrazza Mascagni, con i tradizionali Bagni Pancaldi e lo storico Albergo Palazzo riportato in questi ultimi anni agli antichi splendori. Al rientro in albergo ed al termine di lavori, saluteremo gli amici con un buffet di prodotti tipici

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

89


®

Dal sindaco di Volterra Marco Buselli un riconoscimento che premia la FISAR

La segreteria comunica

“È

un onore per noi ospitare - commenta il sindaco Buselli - assieme a Livorno, i festeggiamenti dei 40 anni della FISAR, che è nata proprio nella nostra Città. Dal 1972 ad oggi sono cambiate molte cose a Volterra, ma lo spirito è lo stesso che ha fatto nascere un'esperienza simile e l'ha resa importante. È interessante anche il connubio tra le realtà di Volterra e Livorno, che sono legate da molteplici episodi della storia toscana, non ultimo la realizzazione dei propri collegamenti ferroviari. La linea in direzione Volterra fu inaugurata, infatti, insieme alla Livorno - Collesalvetti - Cecina Follonica, nel lontano 20 ottobre 1863. Per non parlare della figura di Mario Canessa, nominato Giusto tra le Nazioni dal popolo ebraico per aver salvato molte persone durante la Seconda Guerra Mondiale, o dell'Architetto Giovanni Salghetti-

90

Drioli, il cui itinerario livornese è stato da poco messo in luce e proposto all'attenzione del grande pubblico da parte delle due Amministrazioni Comunali. Mi auguro che questa celebrazione rappresenti anche un'occasione importante per far conoscere e poter godere delle bellezze della Città di Volterra e del suo territorio, rinsaldando e valorizzando il rapporto unico tra la FISAR e la Città che le ha dato i natali". È per l'occasione che la nostra amministrazione nel dare il pieno patrocino all'iniziativa intende proporre per la FISAR un riconoscimento importante, che è riservato a tutti quei personaggi, enti e/o associazioni, che abbiano avuto i natali a Volterra e che abbiano per il loro successo e impegno civile e/o sociale dato lustro alla città nei suoi ben 3.000 anni di storia.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


La segreteria comunica

® Ai Sigg. Soci Loro Indirizzi

Prot. nr. 56

Asciano, 20 febbraio 2012

Oggetto: Convocazione in Assemblea del 15 aprile 2012

I Signori Soci sono invitati a partecipare alla Assemblea Nazionale Ordinaria (elettiva) che avrà luogo alle ore 05:00 del giorno 14 aprile 2012 presso l’Hotel Rex – Via del Littorale, 164 – 57128 Antignano (LI) – Tel. 0586/580400 ed occorrendo in seconda convocazione alle ore 09:00 del 15 aprile 2012 nel medesimo luogo per discutere e deliberare il seguente: ORDINE DEL GIORNO 1. Saluto e relazione del Presidente della Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori. 2. Nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea. 3. Nomina del Presidente, del Segretario e degli Scrutatori della Commissione Elettorale per l’elezione degli Organi Statutari relativamente al Collegio dei Revisori e al Collegio del Probiviri. 4. Operazioni di voto (dalle ore 10,00 alle ore 16,00). 5. Lettura della relazione del Collegio dei Revisori. 6. Lettura del Bilancio Sociale e della relazione al 31 dicembre 2011. 7. Approvazione della relazione e del Bilancio Sociale al 31 dicembre 2011. 8. Scrutinio dei voti e proclamazione degli eletti al Collegio dei Revisori e al Collegio dei Probiviri. Cordiali saluti. Il Presidente Nicola Masiello Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

91


®

Assemblea Celebrativa 40 anni F.I.S.A.R. La segreteria comunica

LIVORNO VOLTERRA 13-14-15 APRILE 2012

programma Venerdi 13 aprile

Dalle ore 15,00 Arrivo dei partecipanti a Livorno HOTEL REX**** Via del Littorale 164, 57128 Antignano e sistemazione nelle camere loro riservate Ore 18,30 Visita dell’ACCADEMIA NAVALE DI LIVORNO con brindisi di benvenuto. Ore 20,30 Welcome Dinner nel Salone delle Feste dell’ ACCADEMIA NAVALE alla presenza delle autorità locali. Rientro in Hotel

Sabato 14 aprile

Ore 9,00 Trasferimento in pullman GT a Volterra

Ore 20,00 Aperitivo in Terrazza sul mare - Hotel Rex Ore 20,30 GALA DINNER Ristorante di Ponente Hotel Rex

Domenica 15 aprile

Ore 9,30 Centro Congressi Hotel Rex Assemblea Nazionale FISAR (apertura Seggi Elettorali elezioni Collegio dei Revisori e Probiviri) A seguire RIUNIONE DEI DELEGATI (con eventuale ripresa lavori dopo il lunch)

Ore 11,00 TEATRO PERSIO FLACCO di VOLTERRA: “Celebrazione dei 40 anni FISAR”

Ore 10,00 PER GLI ACCOMPAGNATORI: Gita in Battello lungo il Fosso Reale e visita alla Fortezza Vecchia con le guide storiche di Livorno

Ore 12,30 Buffet Lunch nel Foyer del Teatro In libertà nelle storiche via di Volterra

Ore 13,30 Working Lunch con degustazione prodotti tipici della Costa degli Etruschi - Hotel Rex

Ore 16,00 Trasferimento in pullman GT per visita con degustazione alle Cantine PODERE LA REGOLA

92

Ore 18,00 Rientro dei partecipanti a Livorno Trasferimento in pullman GT

In serata rientro verso le proprie destinazioni

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


®

Assemblea Nazionale 40 anni dalla Nascita della Federazione Scheda Di Iscrizione PARTECIPANTE

ACCOMPAGNATORE (eventuale)

Nome e Cognome Nato il Luogo di nascita Indirizzo Recapito tel. E-mail Delegazione di appartenenza

PACCHETTI DISPONIBILI CON PERNOTTAMENTO Costo per persona

Descrizione

NUMERO PERSONE

TOTALE

Pacchetto “A” In doppia 2 notti (in 13 out 15)

295,00

Pacchetto “B” In singola 2 notti (in 13 out 15)

320,00

Pacchetto “C” In doppia 1 notte (in 14 out 15)

190,00

Pacchetto “D” In singola 1 notte (in 14 out 15)

210,00

PACCHETTI DISPONIBILI SENZA PERNOTTAMENTO Cena di apertura Accademia Navale 13 Aprile

35,00

Gala Dinner 14 Aprile

60,00

Colazione al buffet Volterra 14 Aprile

35,00

Colazione di lavoro 15 Aprile

29,00

VISITE ED ESCURSIONI Gita in battello (con pacchetto A,B,C,D,)

0,00

Gita in battello fuori pacchetto

10,00

TOTALE COMPLESSIVO

Banca del Monte di Lucca S.p.A. - Succursale di Pisa Codice IBAN: IT82 I069 1514 0000 0000 0012 480

Banco Posta Codice IBAN: IT46 W076 0114 0000 0001 0677 565

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

93


Modalità per la compilazione ed informazioni utili Generalità I dati inseriti saranno utilizzati ai soli fini dell’Assemblea, nel rispetto della normativa sulla privacy, ed eventualmente comunicati all’Hotel per la registrazione. È necessario l’inserimento del numero di fax o della e-mail per ricevere la conferma della prenotazione. Pagamento ed invio della scheda Il pagamento dovrà essere effettuato a mezzo bonifico bancario, utilizzando il Codice Iban indicato nella scheda di prenotazione, inserendo nella causale dello stesso la dicitura “Partecipazione Quarantennale Fisar” seguita dal nome e cognome del socio (ad es. Partecipazione Quarantennale Fisar Mario Rossi). La scheda e la copia del bonifico dovranno essere inviate, almeno 15 giorni prima dell’evento, preferibilmente a mezzo posta elettronica, al seguente indirizzo: CongressoFisarLivorno@gmail.com. In alternativa per telefax al numero 0586/210657. La conferma della prenotazione verrà inviata all’indirizzo di posta elettronica o al fax che il partecipante avrà cura di annotare nella parte relativa alle generalità. In caso di mancata conferma, entro giorni 2 dall’invio della prenotazione, Vi preghiamo di contattare numero 335/1418249 – Socio Arianna Setzu. Scelta dei pacchetti Pacchetto A e B comprendono: Cena di benvenuto in Accademia Navale, Colazione a buffet in Volterra, Gala Dinner presso l’Hotel Rex, Colazione di lavoro presso l’Hotel Rex, Gita in battello. Pacchetti C e D comprendono: Colazione a buffet in Volterra, Gala Dinner presso l’Hotel Rex,

Per eventuali informazioni:

Colazione di lavoro presso l’Hotel Rex, Gita in battello. Il socio potrà decidere se partecipare, senza pernottamento, a tutti o ad uno soltanto degli eventi indicati, il cui costo è specificato nel dettaglio. Sono necessari, comunque, la prenotazione a mezzo della scheda ed il bonifico bancario. Visite ed escursioni Invitiamo tutti i partecipanti a prenotare, a mezzo della scheda, la gita in battello, che deve intendersi gratuita per i soli soci che scelgano uno dei pacchetti con pernottamento (A, B, C o D). Invitiamo altresì tutti i partecipanti a prenotare la Visita in Accademia. Per motivi di sicurezza, trattandosi di struttura militare, sarà richiesta all’Organizzazione la lista dei nominativi. Per il trasferimento dall’Hotel all’Accademia, è consigliabile l’utilizzo del pullman che sarà messo a disposizione, il cui costo è ricompreso nel pacchetto. Consegna dei voucher per la partecipazione agli eventi All’arrivo in Hotel, ovvero in altra occasione che verrà comunicata a coloro che non vi pernotteranno, sarà consegnato tutto il materiale illustrativo, i voucher per la partecipazione ai vari eventi o incontri. Nel materiale informativo saranno indicati il programma degli appuntamenti, gli orari, i punti di ritrovo, tutto quanto occorrer possa per rendere piacevole il Vostro soggiorno. Trasferimenti Pullman messi a disposizione dalla Federazione provvederanno a trasferire i partecipanti dagli Hotel agli eventi, ivi compresa la giornata del sabato in Volterra.

Mario Albano - (Delegato Fisar di Livorno) albasulmar@alice.it • segreteria.nazionale@fisar.com

Cell. 349 3998960

94

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

Arianna Setzu Cell. 335 1418249


Sommelier! ... e poi?

il CTN comunica: di Giorgio Pennazzato

Al via il nuovo percorso didattico-formativo della FISAR

L

a prima domanda che ciascuno di noi si pone, o si è posto, in prossimità dell’esame di terzo livello è stata certamente questa: una volta conseguito con impegno e sacrificio l’attestato di SOMMELIER, cosa mi aspetta? Come potrò ampliare le mie conoscenze enoiche? Quali esperienze dovrò affrontare per acquisire sicurezza ed eleganza nel servizio? Quale sarà il mio futuro di sommelier? Per dare adeguata risposta ai suddetti interrogativi, i componenti del CTN hanno lavorato, in questi ultimi mesi, su un progetto unitario, aggredito da più parti. La bozza scaturita da tale lavoro d’equipe è stata presentata al Segretario Nazionale per il lavoro finale di riallineamento ed inviata poi ai vari consiglieri, che l’hanno considerata, valutata, rielaborata secondo i criteri che ispirano le attività fisariane. E finalmente, a Firenze, sabato mattina 28 gen-

naio 2012, è avvenuta la “consacrazione” del progetto, in via definitiva: i vari punti, illustrati in una trentina di slides, sono stati posti sotto osservazione del Consiglio Nazionale e approvati dallo stesso. Questo in mattinata. Nel pomeriggio la riunione si è allargata, sotto la guida attenta e simpatica del Presidente, e ha incluso i componenti del CTN, fatto più unico che raro nella storia della FISAR, a testimoniare l’importanza che gli organi istituzionali attribuiscono al CTN, motore per lo sviluppo e l’affermazione di FISAR stessa. In sintesi è stato ufficializzato un nuovo “percorso” didattico-formativo per il socio FISAR che, una volta ottenuto l’attestato di sommelier, avrà la possibilità di: a) Sostenere l’esame per Relatori per essere iscritto nell’Albo b) Frequentare il Corso per Degustatori Ufficiali FISAR c) Partecipare al Master in tecnica e gestione del servizio d) Frequentare il Corso per Direttori di Corso Presupposto essenziale per adire a tali possibilità sarà quello di aver seguito un corso di Comunicazione e Degustazione (C&D), che verrà erogato con cadenze periodiche in varie zone d’Italia: prima edizione a Noventa di Piave, il 25 e 26 febbraio 2012 presso l’Omnia Hotel e prossimi corsi già in fase di organizzazione le cui date saranno comunicate sul sito www.fisar.com È condivisa da tutti noi la convinzione che per ben

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2

95


trasmettere concetti, teorie, opinioni è essenziale una buona comunicazione, che renda attraente e interessante la materia esposta. Tale principio vale non solo per il Docente/Relatore (che per suo compito dovrebbe “insegnare”bene), ma anche per il Direttore di corso o il Delegato, che devono “comunicare” coi soci di Delegazione o addirittura col pubblico: pertanto il corso di C&D è rivolto a tutti i soci sommelier che desiderano migliorarsi. Inoltre è essenziale, per l’immagine unitaria di FISAR, che tutti i soci adottino un linguaggio comune, espresso tramite la Scheda descrittiva dei vini in degustazione. Perciò occorre rivederla bene, sotto la guida di un valido esperto, per assimilarla, per usarla senza dubbi o incertezze. Su tale aspetto ha fatto un bell’ intervento il prof. Silvio Dalla Torre, che ha messo in evidenza alcune varianti, di natura essenzialmente lessicale, apportate alla predetta Scheda, in modo da renderla più chiara ed espressiva. Per quanto poi riguarda l’iniziativa riservata ai Docenti che ambiscono entrare nell’albo RELATORI, si è preso atto che al 31 gennaio si chiudeva la prima fase di raccolta delle predette richieste (ne sono arrivate più di duecento), fase riservata ai Docenti che figurano nell’Albo attuale. Di seguito, la Segreteria e il CTN faranno una verifica per appurare se detti Docenti abbiano tenuto almeno una lezione nel decorso biennio. In caso affermativo questi nominativi passeranno all’esame della Commissione “Titoli e meriti” che li convaliderà se in possesso di determinarti requisiti. Altrimenti andranno all’esame della Commissione Tecnica, di cui si tratta più sotto. Nel frattempo si apre la seconda fase riservata a chi, pur avendo insegnato nei corsi Fisar, non figura nell’Albo Docenti, oppure a chi sinora non ha mai insegnato. Questi richiedenti passeranno al vaglio della Commissione Tecnica, che li valuterà per: a) le conoscenze tecniche b) la capacità di comunicare efficacemente c) la corretta esecuzione di una degustazione d) la capacità di sostenere un colloquio con la Commissione sui suddetti temi.

96

Alla fine dell’esame, superato con esito positivo, il Docente verrà iscritto all’Albo Relatori, unico abilitante all’insegnamento in Fisar a partire dall’1 settembre 2012. Per quanto attiene infine agli altri Corsi/Master post-attestato di sommelier, si tornerà ad illustrali nei prossimi numeri della rivista. Possiamo concludere affermando che adesso, finalmente, un sommelier ha dei sentieri ben segnati davanti a sé e può decidere, con serenità e consapevolezza, sull’iter da percorrere.

Il Sommelier Marzo-Aprile 2012 • n. 2


®

FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER ALBERGATORI RISTORATORI

Ti aspettiamo al Vinitaly dal 25 al 28 marzo 2012 STAND istituzionale FISAR Area Centro Servizi Arena - Stand 10/11 Stand Istituzionale rivista “Il Sommelier” Centro Servizi delle Erbe - Stand n. 17

Domenica 25 Marzo - Buon compleanno FISAR Domenica 25 Marzo alle ore 14 presso lo stand Carpené Malvolti (Pad. 5 B5), la famiglia Carpené attende i soci e gli amici della FISAR per il brindisi di auguri ai nostri 40 anni. F.I.S.A.R. WINE TASTING - VINITALY 2012 DOMENICA 25 MARZO 2012 - ORE 15.30 Primo piano pad. 8/9 sala C DEGUSTAZIONE

FRANCIACORTA: MAGICHE ESPRESSIONI IDENTITÀ DI UN TERRITORIO

Il successo del Franciacorta, considerato l’emblema delle bollicine d’eccellenza made in Italy, nel nostro Paese e nel mondo, è sotto gli occhi di tutti, con oltre 11 milioni di bottiglie vendute nel 2011. Un successo dovuto soprattutto all’assoluta qualità di un vino che è espressione unica e inimitabile di uno splendido territorio, tra Brescia e il lago d’Iseo, vocato alla viticoltura, ricco di storia, di cultura, di tradizione e di arte. La denominazione “Franciacorta” identifica, con un’unica parola, il vino, il metodo di produzione e l’area viticola. Si tratta di un territorio magico e pieno di fascino che conserva straordinarie storie di appassionati vignaioli che con tenacia e caparbietà continuano a credere fermamente nella ricchezza del patrimonio delle loro terre, creando vini di qualità eccelsa conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.

: interverranno: NICOLA MASIELLO PRESIDENTE NAZIONALE F.I.S.A.R GIUSEPPE SALVIONI AMMINISTRATORE DELEGATO CONSORZIO per la TUTELA del FRANCIACORTA PIERO BERARDI RESPONSABILE COMMERCIALE TENUTA MONTEDELMA - Passirano (BS) MonteDelma Franciacorta Satèn GIOVANNI BERTI BRAND MANAGER CASTELLO BONOMI - Coccaglio (BS) Castello Bonomi Franciacorta “CruPerdu” Brut ARTURO ZILIANI VICE-PRESIDENTE GUIDO BERLUCCHI & C. S.p.A. Corte Franca (BS) Berlucchi Franciacorta “Cellarius” Brut 2007 GIOVANNI ARCARI DIRETTORE AZIENDA VITIVINICOLA CAMOSSI Erbusco (BS) Camossi Franciacorta Extra Brut 2006 ANDREA PAGNONI RESPONSABILE COMMERCIALE BARONE PIZZINI SOC. AGR. p.A. – Provaglio d’Iseo (BS) Barone Pizzini Franciacorta Brut Nature MICHELE BOZZA RESPONSABILE COMMERCIALE & MARKETING LA MONTINA S.r.l. - Monticelli Brusati (BS) La Montina Franciacorta “Rosatum” Rosé Extra Brut KAREN CASAGRANDE SOMMELIER NAZIONALE FISAR CONDUTTRICE DELLA DEGUSTAZIONE ANTONIO DE VITIIS COORDINAMENTO F.I.S.A.R. ITALIA NORDEST MODERATORE DELL’INCONTRO LUISELLA RUBIN CONSIGLIERE NAZIONALE F.I.S.A.R. REFERENTE DELL’EVENTO Riferimenti per info e prenotazioni: Rubin Luisella - mobile: 347 8202834 e-mail: consigliere.rubin@fisar.com Antonio De Vitiis - mobile: 347 8913819 portavoce-italianordest@fisar.com

il Salotto del Vino

Stand FISAR Centro Servizi Arena galleria 6/7

Il vino secondo i protagonisti intervistati da Roberto Rabachino, Direttore rivista “Il Sommelier” e presidente Associazione Stampa Agroalimentare

7 appuntamenti da non perdere Lunedì 26 Marzo - ore 10,30 ROTARI: “IL TALENTO PER LE BOLLICINE” Lunedì 26 Marzo - ore 13,30 BUON COMPLEANNO FISAR IL PRESIDENTE ATTENDE I SOCI PER BRINDARE AI NOSTRI 40 ANNI Lunedì 26 Marzo - ore 14,00 AMORIM: “LA TUTELA DELLA QUALITÀ DEL VINO E IL RISPETTO DELLA NATURA” Lunedì 26 Marzo - ore 17,00 TOMMASI - “LA FORZA DELLA FAMIGLIA” Martedì 27 Marzo - ore 11,00 ISOLABELLA DELLA CROCE “TERRA PROTETTA DI LOAZZOLO” Martedì 27 Marzo - ore 15,00 CONSORZIO DELL’ASTI “LA FILOSOFIA DELLA QUALITÀ” Mercoledì 28 Marzo LA FISAR PER IL PROGETTO ETICO DI AMORIM Nel giorno di chiusura del Vinitaly, lo stand del Salotto del Vino è a disposizione per la raccolta dei tappi da parte di tutte le aziende presenti alla fiera con il box “ETICO” ideato da Amorim per il riciclo del sughero.


Saremo presenti al Vinitaly sezione Enolitech

PARTNER 速

F.I.S.A.R.

FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER ALBERGATORI RISTORATORI


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.