7 minute read
SANTORINI Kallístē "la Bellissima
Kallístē LA BELLISSIMA
SANTORINI A CURA DI BARBARA LAMBOLEY
Advertisement
SANTORINI
in greco antico “Thera”; in italiano si chiama anche “Santorino” e in greco moderno “Santoríni”, fa parte di un gruppo di isole vulcaniche dell’Egeo appartenente alle Cicladi. Santorini (nome probabilmente derivato dall’italiano Sant’Erini o Santa Irene e dato all'isola dai Veneziani in onore di Santa Irene di Tessalonica, martire del 304) è di gran lunga l'isola maggiore.
Lunga circa 17 km e larga al massimo 5, ha una superficie di 75 kmq. Costituisce porzione di un antico orlo craterico, del quale fa parte anche l'isola di Terasia e lo scoglio di Aspronḗsi, ad ovest. Fra queste isole (che sorgono sopra una comune piattaforma subacquea) si apre una baia di forma ellittica, lunga circa 11 km e larga 7; tale baia si formò per una violenta esplosione vulcanica, seguita da sprofondamento, avvenuta nel 1600 a.C.
L’eruzione seppellì l’intera isola sotto la lava e fece fuoriuscire quasi 7000 metri cubi di magma; la cenere si sparse su gran parte del Mediterraneo orientale e sulla Turchia.
Barbara Lamboley Photography
LE 5 ISOLE
Da allora Santorini risulta composta da 5 isole principali: Nea Kameni, Palea Kameni, Asponisi, Therasis e Thera riunite attorno alla cosiddetta “caldera”, un grande cratere vulcanico.
Rimasta deserta dopo l'immane catastrofe, Thera fu ripopolata dai Fenici che la chiamarono Kallisti (che significa “La bellissima”) e, in seguito, dai Dori di Sparta che, avendo come re “Thira”, le diedero tale nome. Sotto il dominio dei Dori furono costruiti porti, città, templi e venne introdotto l’alfabeto (1115 a.C.).
Successivamente, l’isola si alleò con Sparta per poi essere cristianizzata nel III secolo. I Franchi arrivarono a Thira nel 1204 e la battezzarono Santorini. Si susseguì un periodo di peripezie per gli isolani: lotte Bizantine, incursioni di Turchi, rivalità tra Genova e la Serenissima…fin quando l’isola non venne annessa all’impero ottomano nel 1579.
In realtà i Turchi non colonizzarono mai l’isola e Santorini riuscì a vivere con relativa autonomia per poi divenire parte dello stato Indipendente della Grecia nel 1830. Il paese era ricco grazie all'agricoltura e in particolare al suo rinomato vino; il suolo tufaceo era straordinariamente favorevole alla coltura della vite.
La sua esportazione, insieme con lo sfruttamento di cave di pozzolana, all'industria dei tessuti e all'attività marinara, dava un certo benessere alla popolazione.
Nel XX secolo, dopo un primo sviluppo economico, Santorini subì un forte decremento demografico dovuto al terremoto del 1956, ma ancor prima allo spostamento di diversi cantieri navali nella terraferma greca.Il turismo, sin dagli anni ’60, rappresenta la fonte economica principale dell’isola.
Barbara Lamboley Photography
OIA Là
Oia, conosciuto anche con il nome di Ià, è probabilmente il più bello e pittoresco villaggio di Santorini. Si trova nell'estrema punta a nord-ovest dell’isola, sul bordo delle altissime scogliere della costa occidentale.
L'attuale nome Oia risale all'inizio del secolo scorso. In precedenza si chiamava Ano Meria, anche se molti suoi abitanti utilizzano ancora oggi questo nome. È stata una delle cittadine più popolose delle Cicladi: un secolo fa raggiunse i 10.000 abitanti quando il trasporto navale era la sua principale risorsa.
Nella seconda metà del XIX secolo Oia era un centro molto ricco e in sviluppo, e poteva commerciare con la Russia e il Medio Oriente. Il declino del commercio su nave e il terribile terremoto del 1956 convinsero gran parte della gente a trasferirsi sul continente greco o all'estero.
Oggi il paesino conta poche centinaia di residenti, tutti impiegati nel turismo o in attività a esso collegate. Le chiese dalle cupole blu splendenti e le bianche abitazioni trogloditiche che sembrano sospese nel vuoto simboleggiano perfettamente la Grecia e appartengono ormai all’immaginario collettivo. Costruito in alto sul bordo della Caldera, Oia ha piccoli vicoli, un panorama mozzafiato, curati negozi, graziosi musei, numerose gallerie d’arte e le rovine della fortezza veneziana che rendono il villaggio un luogo unico e affascinante.
Oia si popola al calar del sole, quando centinaia di turisti si spingono nella zona più a nord-ovest della città alla ricerca della miglior posizione, sui muretti o sui tetti delle case, dove poter osservare il sole che si tuffa nel mare. A Oia si può ammirare il miglior tramonto di Santorini.
L'architettura tradizionale di Oia annovera due tipologie di case: le kapetanospita e le iposkafa.
KAPETANOSPITAEIPOSKAFA
Trovandosi sul bordo della scogliera, Oia non ha spiagge cittadine. Per fare il bagno si può scendere la scalinata e raggiungere i due porti cittadini, Ammoudi e Armeni. I fondali del mare di questi due porticcioli sono tra i più belli dell'isola, ideali per chi ama fare snorkeling. Nei pressi di Oia c'è una spiaggia vera e propria, Katharos. Per raggiungerla bisogna scendere lungo la strada carrabile verso Ammoudi e svoltare non appena si vede l'indicazione. È fatta di sabbia nera con alcuni grossi massi lisci, sia a riva che in acqua. Non è attrezzata e non è mai affollata.
Le kapetanospita, ovvero le case dei capitani, appartenevano agli abitanti più ricchi del paese che, tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, erano giustappunto i capitani delle navi che solcavano le rotte commerciali di gran parte del pianeta.
Le iposkafa, ovvero le case-grotta, appartenevano alle classi sociali più povere. Erano scavate nella roccia vulcanica e incastrate l'una sopra l'altra. Erano case misere con un paio di ambienti stretti e lunghi con soffitti in pietra e paglia. Il pavimento era in terra battuta. Restaurate, oggi sono alloggi lussuosi.
Barbara Lamboley Photography
Barbara Lamboley Photography
FIRA Thira
Fira è il capoluogo di Santorini; il nome deriva da una differente pronuncia di Thira, il nome dell'isola in greco antico, ma un'altra versione ricondurrebbe all'aggettivo fyrros, che nel dialetto dell'isola significa rossastro.
Fira è un piccolo villaggio dai caratteristici vicoli lastricati dove dominano i colori del bianco delle case, dell’azzurro delle porte e delle finestre e del blu delle cupole delle chiese. Si trova nella parte occidentale dell’isola, sulla cima di una roccia che scende a picco sul mare, da cui si può ammirare la caldera del vulcano Thera. Un'estensione di Fira è il villaggio di Firostefani, distante circa un chilometro dal centro principale.
A 10 chilometri dal porto principale, Fira offre un gran numero di hotel, molti dei quali con piscina e splendida vista sul mare.
Arroccato su una scogliera della caldera a 260 metri sul livello del mare, ad ogni angolo svela d’improvviso splendidi scorci: le viste eccezionali, in primo luogo quelle sul vulcano sommerso, hanno fatto arrivare nel corso degli anni a Santorini una grande quantità di turisti da ogni parte d’Europa e da oltreoceano e hanno fatto spuntare in pochi anni un numero impressionante di negozi e boutique.
E’ probabile che a breve ci saranno più negozi di alta moda e gioiellerie nella strada del centro che in tutta via Condotti a Roma! Orientarsi a Fira è molto facile: la piazza principale è Theotokopoulou Square ed è intersecata da odos 25-Martiou (via 25 Marzo), la via che sale nella parte alta del paese. Per arrivare al mare si può prendere il vicolo lastricato all’angolo dell’agenzia Pelikan Travel.
L’attività diurna e notturna si concentra in cinque o sei piccole vie. Fira è l’unico centro di Santorini in cui si può vivere la notte. Gli altri paesi sono più tranquilli, sia di giorno che di sera… Senza dubbio i più romantici preferiranno Firostefani, una piccola frazione tranquilla, più a nord, proprio sulla strada panoramica.
Affascinante guardare Fira da lontano: le case costruite direttamente nella pomice, le une addossate alle altre e decorate con gusto, si susseguono a perdita d’occhio.
Ancora più bello girovagare tra le viuzze strette e ripide, in cerca di angoli tranquilli e silenziosi. Affollata a qualsiasi ora del giorno e della notte durante i mesi di luglio e agosto, ma mai tanto da esserne infastiditi, Fira è bellissima di sera quando la città si illumina in contrasto con il mare scurissimo.
Barbara Lamboley Photography