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ISTANBUL Tra oriente e occidente

ISTANBUL

tra oriente e occidente

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Non è la prima volta che visito Istanbul, ma in questa occasione ho un preciso scopo: raccontare la città vista dalle acque che la circondano e la dividono.

A cura di Sandro D'Angelo

Sandro D'AngeloPhotography

Istanbul, situata su sette colline, è il punto d’incontro tra Asia ed Europa. Una megalopoli di 15 milioni di abitanti, dove oriente e occidente si fondono in una miriade di colori e profumi unici nel loro genere; un caleidoscopio di culture, popoli e religioni; una città moderna ma allo stesso tempo rispettosa del proprio passato; una città piena di contrasti che la rendono unica al mondo.

Bisanzio, Costantinopoli e infine Istanbul, capitale dell’impero bizantino, romano ed ottomano, ognuno dei quali ha lasciato un’impronta decisa nell’architettura di monumenti, moschee e castelli.

Instanbul

è circondata dal Mar di Marmara, dal Mar Nero e attraversata dal Bosforo e dal Corno D’Oro.

Il trasporto navale riveste quindi un ruolo fondamentale per i pendolari che, per lavoro, si spostano dalla parte Asiatica verso quella Europea e viceversa. Ancora oggi, anche dopo la realizzazione della metropolitana Marmaray inaugurata il 12 marzo 2019, un tunnel di 1400 metri sottomarini che attraversano il Bosforo, la vera spina dorsale degli spostamenti di massa è garantita dal trasporto navale con i tipici vaporetti che partono ogni 5 minuti e, attraversando il Bosforo e il Corno d’Oro in lungo e in largo, collegano Europa ed Asia in un via vai frenetico quasi confusionale ma perfettamente orchestrato.

Il Bosforo

Lungo circa 32 km, divide la Istanbul europea da quella asiatica. Ha un’importanza strategica in quanto unico passaggio dal Mediterraneo al Mar Nero. Giornalmente lo stretto del Bosforo è attraversato da navi mercantili, petroliere e navi da crociera.

Ad accogliere i naviganti c’è un isolotto sul quale si trova la Torre di Leandro o Torre della Fanciulla, costruita dall’imperatore Bizantino Alessio I per sbarrare l’ingresso al Bosforo con una catena tesa tra la torre stessa ed un’altra posta sulla spiaggia del quartiere Manganae.

E’ erroneamente chiamata torre di Leandro in quanto associata al mito di Ero e Leandro, che invece ebbe come teatro i vicini Dardanelli. Dalla parte opposta si ergono maestose la moschea Blu, la Moschea di Aya Sofia e il palazzo del Topkapi. La prima si distingue per i suoi 6 minareti, superata in questo solo dalla moschea della Ka‘ba, a la Mecca, che ne ha sette. La Moschea di Aya Sofia, cattedrale ortodossa convertita dai crociati in cattolica, divenne moschea nel 1453 e fu sconsacrata nel 1935. Il palazzo del Topkapi fu costruito sul promontorio del Serraglio per volere del sultano Maometto II con lo scopo di dominare la città di Costantinopoli. Tre sono i ponti stradali che attraversano il Bosforo e che collegano i due continenti, ma sicuramente il “Ponte dei martiri del 15 luglio”, così ribattezzato dopo il fallito colpo di stato del 2016 in memoria delle vittime, è quello che più degli altri colpisce lo sguardo dei naviganti; splendidamente illuminato di notte, è un’arteria fondamentale per lo spostamento di merci e persone da una parte all’altra dei continenti. anche a chi non era presente, ma è come se ci fosse stato.

TOPKAPI Sandro D'Angelo Photography

Il Corno D’Oro

In turco Haliç, così chiamato per la sua forma arcuata e per le immense ricchezze che vi portavano le navi, si insinuando verso l’entroterra per circa 7 km, dividendo la città.

Da una parte la città vecchia con i suoi maestosi monumenti che sembrano sorvegliare chi entra, come il Serraglio di Topkapi e la Moschea di Eyup; dall’altra la parte moderna, la colonia genovese di Pera-Galata, con la sua maestosa torre e, sullo sfondo, i grattacieli.

Percorrerlo a bordo dei traghetti è sicuramente il modo migliore per godere della bellezza di questa parte della città, scendendo per visitare i diversi quartieri, ed è una buona occasione per immergersi in una differente realtà, assai meno turistica di İstanbul.

Sandro D'Angelo Photography

Il ponte di Galata

É sicuramente il più importante a cavallo del Corno D’Oro, ultimato nel 1994, ultimo di 5 edificati: il primo fu realizzato nel 1845, anche se i primi progetti risalgono al 1500 commissionati a Leonardo da Vinci dal sultano Bayazid.

Dal ponte è possibile godere di un vista quasi a 360 gradi di Istanbul. Il ponte è attraversato giornalmente da migliaia di persone che si spostano da una parte all’altra della città. Se state cercando un posticino dove rilassarvi sorseggiando un tè o un caffè turco e osservare la gente, il ponte di Galata è quello che fa per voi.

Durante tutta la giornata eserciti di pescatori affollano il ponte nella speranza di accaparrarsi un pesce in un apparente groviglio di lenze.

Nella parte inferiore del ponte brulicano ristoranti di pesce e bar nei quali è possibile gustare piatti tipici turchi, osservando il frenetico via vai di traghetti che fanno la spola da una parte all’altra della città e che, nel loro passaggio sotto il ponte, sembrano quasi scontrarsi contro la volta. Sandro D'Angelo Photography

La pesca

É alla base della cultura culinaria della città. Durante tutto l’arco della giornata flottiglie di piccole imbarcazioni solcano le acque del Bosforo, impegnate nella pesca dello sgombro e del pesce serra, qui chiamato lüfer.

Si narra che il sultano Solimano il Magnifico amasse pasteggiare con le guance di questi pesci e che i pescatori, per non far mancare questa prelibatezza sulla tavola del Sultano, usassero canzoni, tramandate per generazioni, per attirare magicamente i banchi di lüfen e farli abboccare ai loro ami.

Il pescato va a rifornire i ristoranti, ma anche piccole imbarcazioni ormeggiate al molo di Eminönü, all’estremità del ponte di Galata, dove è possibile gustare il “balik ekmek” letteralmente “panino con pesce”.

Torre della Fanciulla

Il nome è legato a un’antica leggenda turca. Un oracolo aveva predetto a un sultano che sua figlia sarebbe morta al suo 18mo compleanno a causa del morso di un serpente.

Il sultano fece costruire la torre e vi nascose la figlia per proteggerla. Il fatidico giorno, il padre portò in dono alla figlia un cesto di frutta esotica ma, proprio lì, si era nascosto un serpente velenoso che morse la fanciulla.

Il padre impotente e sgomento non poté fare altro che tenere tra le braccia la figlia e vederla esalare l’ultimo respiro.

Torre di Leandro

TORRE DI LEANDRO o DELLA FANCIULLA Sandro D'Angelo Photography

Sandro D'Angelo

É alla base della cultura culinaria della città. Durante tutto l’arco della giornata flottiglie di piccole imbarcazioni solcano le acque del Bosforo, impegnate nella pesca dello sgombro e del pesce serra, qui chiamato lüfer.

Si narra che il sultano Solimano il Magnifico amasse pasteggiare con le guance di questi pesci e che i pescatori, per non far mancare questa prelibatezza sulla tavola del Sultano, usassero canzoni, tramandate per generazioni, per attirare magicamente i banchi di lüfen e farli abboccare ai loro ami.

Il pescato va a rifornire i ristoranti, ma anche piccole imbarcazioni ormeggiate al molo di Eminönü, all’estremità del ponte di Galata, dove è possibile gustare il “balik ekmek” letteralmente “panino con pesce”.

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