DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
“Non c’e’ sistemazione piu’ definitiva di una sistemazione temporanea” Sandro Farsetti Comandante Corpo CRI presso Caserma San Felice Prati di Caprara
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
58
CENNI GENERALI “Ciò di cui oggi parliamo è la riqualificazione che segue la grande rivoluzione industriale, in Europa e in America, dopo un lungo ciclo di sviluppo e soprattutto dopo la fase di recente sviluppo dell’ultimo dopoguerra.” 1
L’argomento della dismissione è un tema che è stato di grande interesse in tutta Europa sin dall’inizio del XX secolo: le città europee infatti hanno sostenuto durante questo secolo fasi di crescita , di calo ma anche di rifondazione delle città stesse. In Europa le esperienze più importanti riguardano per la maggioranza ampie aree derivanti dalla dismissione industriale oppure dalle ristrutturazioni aziendali a causa delle crisi che hanno coinvolto le grandi produzioni di materie prime come acciaio e carbone ; industrie chimiche e aereoportuali: questi grandi stravolgimenti hanno dato alle grandi città europee disponibilità di ampi “vuoti urbani” all’interno dei perimetri cittadini da trasformare (e successivamente trasformati) in grandi opportunità di riqualificazione e di miglioramento della qualità urbana non solo per le aree stesse ma per le intere città. Fondamentale per il successo di queste trasformazioni è stato il disegno strategico a lungo o lunghissimo termine che le amministrazioni stesse hanno elaborato per le grandi città:questa modalità è riscontrabile ad esempio nella città di Barcellona che grazie alla visione strategica impostata in occasione della candidatura alle olimpiadi del ‘92, vede ancora oggi, agli inizi degli anni 10 del XXI secolo, una città in ascesa ed in continua trasformazione. La visione strategica delle città deve avere come elemento scatenante l’idea del nuovo ruolo della città nelle dinamiche sia globali che locali , ovvero una logica glocal che comprenda le ampie reti dell’economia mondiale e quelle più ridotte del tessuto metropolitano locale fatto di sinergie tra comunità vicine e simbiotiche. La decisione del nuovo ruolo passa attraverso la scelta di una nuova identità, che nell’occasione dei progetti di trasformazione urbana di aree 59
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
a caratterizzazione industriale può prevedere due vie: una nuova identità post-industriale legata soprattutto all’espansione dell’ambito dei servizi ovvero del terziario avanzato, del turismo, della cultura, dello spettacolo e della ricerca oppure un processo di reindustrializzazione legato a quelle industrie di nuova generazione che siano compatibili con il tessuto urbano nel quale questi interventi sono inseriti. Queste occasioni di grandi trasformazioni urbane sono fondamentali alle città per attrarre risorse, investimenti e per coinvolgere risorse umane presenti localmente oppure attirate in città dall’interesse per queste nuove opportunità di lavoro e di nuova qualità urbana. “Il riadattamento e riuso delle aree è un problema non facilmente definibile in termini culturali. Esso, infatti, non si esaurisce con la progettazione di nuove destinazioni d’uso, che siano esse strutture per le esposizioni , complessi per il terziario di ufficio, incubator, auditorium, parco, centro tecnologico, e così via.” 1 In Italia si è molto parlato di dismissione sin dagli anni 80: i grandi fenomeni di de-industrializzazione e de-localizzazione delle industrie italiane precedentemente posizionate all’esterno delle allora città industriali degli anni ‘50, se sopravvissute alla crisi del settore industriale, hanno visto necessario de-localizzare in aree più accessibili le loro industrie ormai divenute irraggiungibili a causa dell’espansione delle città italiane. Oltre al settore industriale si è vista una notevole svolta nelle aree militari in uso all’Esercito Italiano e in tutte le aree in dotazione a Trenitalia che, con lo sviluppo di una diversa politica dei servizi e della manutenzione dei convogli oltrechè alla produzione di veicoli affidata ad aziende ester60
CENNI GENERALI
ne, si sono ritrovate a dover gestire un patrimonio territoriale di notevole dimensioni localizzato spesso anche all’interno di aree cittadine di riguardo. Mentre in tutto il resto d’Europa le politiche per il riuso urbano sono in forte espansione, anche grazie alla volontà delle amministrazioni di rilanciare le proprie città nel panorama europeo e mondiale e di evitare nuovi sprechi di territorio non edificato, in Italia questa pratica può considerarsi quasi una sconosciuta. Seppur se ne parli da molto tempo, sono pochi gli interventi sul territorio nazionale che possono essere considerati strategici per i nuovi sviluppi e i nuovi assetti urbani: colpa di numerosi fattori tra i quali i tempi e le modalità assai complesse: quasi tutti i progetti ipotizzati negli ultimi anni sono ancora fermi alla fase urbanistica. Alcuni esempi in differenti fasi di realizzazione possono essere trovati sopratutto nel Nord -Centro italia e realizzati con interventi misti da parte della pubblica amministrazione e di privati interessati all’investimento. Ci sono esempi di scelte post industriali in fase di realizzazione come ad esempio quelle di Milano e di Torino che dopo essere state grandi realtà industriali stanno spostando l’attenzione sullo sviluppo dell’ambito terziario dove si trovano la riqualificazione delle ex aree industriali già previste anche in occasione dell’ EXPO Mondiale del 2015 oppure le riqualificazione del Lingotto e le traformazioni urbane programmate inizialmente per la candidatura alle Olimpiadi invernali del 2006 e che tuttora sono in sviluppo nella città: per altre aree a storica vocazione industriale invece, come ad esempio il distretto industriale veneziano di Porto Marghera oppure il ponente genovese, la scelta è stata quella di puntare a una forte re-industrializzazione basata sullo sviluppo di progetti 61
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
ad alta tecnologia e specializzazione come ad esempio : il Polo Tecnologico VEGA a Venezia. Altre realizzazioni strategiche e ben inserite nel tessuto urbano si ritrovano nella regione Emilia Romagna soprattutto nella riqualificazione degli Ex zuccherifici di Cesena e Parma dove gli interventi presentano percentuali molto ben mixate di commerciale terziario residenziale e servizi, e soprattutto una azzeccata e fondamentale connessione con la città storica. Per tutto quello che riguarda i numerosi altri interventi per ora solo sulla carta, in Italia ai problemi di natura tecnica si aggiunge la completa assenza della cultura dell’investimento nel pubblico e della partnership pubblico-privata diffusissima e considerata preziosa nel resto d’Europa: tale modalita’ di intervento viene raramente considerata da amministrazioni pubbliche e solitamente rifuggita dagli investitori che reputano questo tipo di interventi rischiosi, sia per la lentezza delle questioni urbanistiche che per la mancanza di certezza di tempi e modalità.
CARATTERISTICHE E MODALITA’
Ai fini di spiegare le modalità in uso in Italia in progetti di riqualificazione urbana, riportiamo di seguito alcuni esempi di trasformazioni in progetto in atto di realizzazione oppure già perfettamente funzionanti nel panorama italiano. Le modalità di realizzazione di questi interventi hanno avuto una fase di radicale cambiamento alla fine degli anni ‘90 per mezzo della Legge Bassanini che ha definito nuove modalità di impostare ed elaborare progetti di riqualificazione. 62
Ex zuccherificio Cesena
Incubatore Vega Venezia Ex zuccherificio Parma
CENNI GENERALI VENEZIA
GENOVA
SESTO SAN GIOVANNI
PIACENZA
CESENA
ROMA
AREA
Porto Marghera
16 aree del Ponente genovese
Numerose aree Area ex-industriale ex-industriali dismesse Le Mose (Breda, Marelli, Vulcano, Falck)
Ex Zuccherificio
Ex società Nuova Fiorentini
DIMENSIONI
2.000 ha
80 ha
Oltre 150 ha
120 ha
22 ha
5,4 ha
PROGETTO
Riconversione delle aree per nuovi insediamenti industriali logistici e terziari. Adeguamento delle reti ferroviaria e stradale della zona industriale portuale Piano di risanametno ambientale Piano di protezione civile Piano regolatore portuale
Reindustrializzazione e recupero ambientale
Reindutrializzazione e insediamenti terziari
Interporto e nuovi insediamenti produttivi
Bonifica ambientale Interventi infrastrutturali Nuova edilizia polifunzionale: università, terziario, commerciale, Peep, verde pubblico
Nuova edilizia e funzione terziaria (Cittadella della piccola e media impresa)
INVESTIMENTO
200 ML Finanziamento pubblico 40%
Finaziamento pubblico 20 ML
SOGGETTO PROMOTORE
La Immobiliare Veneziana Srl Promo Marghera Spa Parco Scientifico Tecnologico Scarl
Ponente Sviluppo Spa
Agenzia Sviluppo Nord Milano Spa
Piacenza Sviluppo Spa
Spa consortile senza scopo di lucro (Comune, Cassa di Risparmio, Cooperativa Adriatica)
Consorzio tra Gepi, Banca di Roma, Union Industriali
STRUMENTO URBANISTICO
Programma di recupero urbano Cer Variante al PRG
Adeguamento al PRG
Convenzione urbanistica
Programmi integrati di intervento Nuovo PRG in itinere
Programma di riqualificazione urbana
Convenzione urbanistica con il Comune Variante del PRG da E1 a M2
MODALITA’ DI ATTUAZIONE
Protocolli d’intesa con il Ministerto Lipp, Regione, Comune, e soggetti privati Le tre società agiscono in sinergia per la promozione, il finanziamento e la realizzazione degli interventi mediante intese consensuali con i soggetti interessati. Gli utili vengono reinvesti in analoghi interventi
Concertazione tra interessi pubblici e privati
Concertazione tra soggetti interessati pubblici e privati
Il controllo della società è affidato a una maggioranza privata, per scelta strategica
Piano particolareggiato coerente con il PRG
Auto finaziamento
Realizzato in parte
Inizio dei lavori prima dell’estate 1998
In via di realizzazione o in via di definizione operativa e in attesa di finanziamenti
Annullato
Realizzato
Realizzato
TEMPI DI ATTUAZIONE
110 ML Finanziamento pubblico 5%
63
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
VALORE SOCIALE DELLA RIQUALIFICAZIONE “La logica dell’integrazione è l’unica logica (lo toglierei –è una ripetizione a meno che non sia una citazione) che consente di operare il recupero e la riqualificazione delle aree dismesse, e al tempo stesso di creare un “mercato” di questi interventi” 1 Se nelle grandi città europee vediamo un grande fermento urbano grazie anche alla scelta delle P.A. di elaborare piani strategici che vadano bel oltre la dimensione della città, rintracciando bisogni e necessità diffuse sul territorio e realizzando progetti con un ampia componente sociale, un problema diffuso del caso italiano è il perseverare della dimensione “micro”ovvero di ampie percentuali di riqualificazione operate “alla scala del singolo appartamento o palazzo”, mentre rimane timida se non bloccata a livelli embrionali un’azione più ampia di recupero territoriale su scala metropolitana. Nonostante la Legge Bassanini e l’ampliamento dei poteri dei sindaci e dei consigli comunali, poteri che vanno dall’elezione diretta alla possibilità di privatizzazioni, e la volontà di mettere in opera progetti di ampio respiro e caratura urbanistica, tali amministrazioni si scontrano con una cultura del fare recupero urbano molto improntato alla logica urbanistico-edilizia di espansione che rispetto alla cultura del recupero europeo risulta essere molto più speculativa e carente dell’aspetto di interazione tra soggetti diversi e necessità diverse. Nell’analizzare infatti i vuoti urbani delle grandi città italiane, si nota come esse siano aree degradate innanzitutto fisicamente ma spesso risultano 64
CENNI GENERALI
esserlo anche sul piano sociale ed economico: sono aree localizzate in zone della città con un tessuto sociale fragile, carenti di servizi e, ultimo ma non meno importante, sono porzioni di città considerate dalla comunità cittadina e da tutti gli operatori interessati alle future trasformazioni, aree prive di valore economico e commerciale. E’ da considerare anche il fatto che nonostante queste aree siano considerate vuote, si presentano spesso come occupate da funzioni informali ed abusive come abitazioni di fortuna, orti etc. . Da queste necessità nasce l’idea che gli interventi di recupero e trasformazione debbano avere quella regia mista pubblico-privato che possa tenere in conto tutte le esigenze sociali ed economiche: una collaborazione che, tramite un intervento iniziale di marketing sociale, possa coinvolgere tutte le componenti della comunità locale nella ricerca condivisa di un carattere identitario dell’area, creando un interesse in tutte le componenti coinvolte sulle nuove opportunità che quell’area può fornire. “Nessun processo decisionale relativo alla riqualificazione urbana che abbia qualche rilievo dovrebbe, peraltro, trascurare un altro tipo di analisi , a partire da momenti civici e cultural-politici di valorizzazione e discussione che impegnino la partecipazione dei cittadini già residenti nella città anche se in prevalenza non tra i probabili acquirenti dei siti da riqualificare” 2 Il valore del marketing sociale all’interno dei progetti di recupero urbano si ha in quanto è fondamentale che tali progetti siano volti a rispondere alle necessità dei cittadini e a migliorare il benessere dell’intera città. le 65
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’ zone statiche zone di futura trasformazione zone in trasformazione
1.
1.
SIONE
66
2.
1. All’interno del tessuto urbano alcune aree vengono dismesse. Queste sono il prodotto dei fenomeni di delocalizzazione di attività produttive e servizi al di fuori della città. 2. Le attività si spostano all’esterno e lasciano all’interno della città spazi ora inutilizzati ma con un potenziale inespresso.
2.
1. La città organizza la quasi totalità delle sue polarità nel centro città. 2. Con la metropolizzazione e lo svuotamento di alcune aree urbane, queste diventano il luogo ideale per il decentramento di parte delle polarità e distribuirle in maniera più eterogenea sul territorio.
BOLOGNA IN PROGRESS
LE ESPERIENZE PASSATE Se parliamo del caso dell’Emilia Romagna e poi in particolare del caso di Bologna possiamo vedere la stranezza di questa città. L’ambito industriale di questa Regione non ha subito particolari crolli economici durante questo secolo quindi la dislocazione delle aree industriali è avvenuta solo in alcuni casi e per motivazioni di carattere funzionale: altre aree si sono liberate a seguito delle delocalizzazioni di alcuni grandi nodi infrastrutturali come ad esempio il mercato ortofrutticolo, scali merci ospedali e manicomi etc.. Gli interventi di riqualificazione degli anni passati però , escluso il caso del Porto di Ravenna, sono stati per la maggioranza dei casi occasioni di valorizzazione di proprietà private con pochi benefici per le comunità locali in termini di standard: si è persa insomma l’opportunità di aumentare in maniera diffusa la qualità urbana mettendo in atto progetti atti a dotare le città di servizi urbani e/o di quartiere di valore, di aree verdi e di infrastrutture. A partire dagli anni 70’ infatti anche nell’intera regione, compresa la città di Bologna riconosciuta per il tradizionale buon governo del territorio, è stata praticata un’urbanistica in deroga: grazie alle possibilità aperte da alcune normative nazionali e regionali si è avviata una pianificazione in deroga ai piani regolatori per l’attuazione di programmi complessi, concertati tra il pubblico e il privato e spesso sbilanciati verso gli interessi di quest’ ultimo, oltrechè ad una forte frammentazione degli interventi. A Bologna lo scollamento tra la pianificazione tradizionale e quella in deroga hanno portato alla fine degli anni ‘90 ad una situazione critica 67
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
CITTA’ IN TRANSIZIONE
zone statiche zone di futura trasformazione zone in trasformazione
68
1. All’interno del tessuto urbano alcune aree vengono dismesse.
BOLOGNA IN PROGRESS
soprattutto per la perdita di quel carattere di integrazione sociale per la quale la città era conosciuta, oltre che al sovraccarico delle infrastrutture per la mobilità e la conseguente perdita di qualità ambientale: oltre a questo si era in quel momento reso necessario un ripensamento dei grandi sistemi funzionali della città dal sistema dell’Università al Polo Ospedaliero, dal sistema Fieristico sino al ripensamento della sinergia tra Città, Area Metropolitana e territorio regionale.
NUOVE DIRETTIVE CON IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE L’approvazione della legge regionale 20/2000 ha dato l’input alla città di Bologna per elaborare una visione strategica della città che potesse fornire indicazioni per la realizzazione del nuovo Piano Strutturale Comunale: il PSC è lo strumento indicato dalla normativa per avviare una seria politica di Riqualificazione volta alla ricomposizione dei tessuti urbani, tramite la definizione di alcuni elementi fondamentali: -ambiti di riqualificazione -obbiettivi -prestazioni -standard Questa nuova modalità di programmazione apre una nuova fase dell’urbanistica che rende la riqualificazione dei vuoti urbani e delle aree dismesse il motore attivatore della nuova qualità urbana, grazie anche all’aumento degli standard richiesti per i servizi pubblici e all’apposizione di limiti e regole alla concertazione e quindi allo sbilanciamento a favore 69
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
dei privati. Il PSC del 2007 viene realizzato dal Comune di Bologna tenendo conto di alcuni obbiettivi stategici - la riorganizzazione dei grandi sistemi funzionali a valenza regionale e metropolitana - il rilancio della qualità ambientale tramite l’elevazione degli standard e le nuove dotazioni di parchi urbani -l’elaborazione di un sistema di trasporti integrato, efficiente e sostenibile - il recupero e il riutilizzo delle aree dismesse o in dismissione Tutti questi obiettivi strategici per la città per la prima volta vengono pensati in stretta connessione con i vuoti urbani e le aree dismesse che si sono andate liberandosi negli anni all’interno del territorio comunale: il Comune di Bologna nella fase di elaborazione del PSC ha cercato di fare una sintesi degli obiettivi, dei territori in disuso ed in cerca di nuove vocazioni, delle necessità della cittadinanza, degli interessi diffusi sul territorio. L’occasione per cominciare a lavorare su questi ambiti è stata presa al volo dall’amministrazione di Bologna con il recepimento di due leggi statali fondamentali -una finanziaria dello stato , precisamente la legge 810/2001, che apre la strada alle dismissioni del patrimonio statale italiano -un’altra legge finanziaria 2007,che ha sancito il passaggio al demanio civile di un numero consistente di immobili della Difesa non più necessari per usi militari nel patrimonio immobiliare dello Stato, attribuendo all’Agenzia del demanio la competenza per la loro gestione e valorizzazione 70
BOLOGNA IN PROGRESS
e che prevede per Bologna una forte dismissione del patrimonio militare presente sul territorio con la conseguente disponibilità di aree anche nel pieno centro della città; -lo strumento del PUV ovvero il Programma Unitario di Valorizzazione che, introdotto sempre dalla Finanziaria del 2007,rappresenta una modalità di pianificazione e razionalizzazione di tutti gli interventi che riguardano i beni immobili pubblici in una determinata area. L’amministrazione bolognese è così la prima a livello nazionale che fa coincidere la redazione del PSC con la redazione del primo PUV per le aree del demanio militare oltre che la sottoscrizione di una serie di programmi, accordi e intese con i vari soggetti detentori di terreni e spazi in dismissione: questo primo lavoro di concertazione è fondamentale per creare le condizioni dell’inserimento di queste aree già all’interno della pianificazione strategica del comune e per cercare di ridurre il più possibile il rischio dell’allungametno dei tempi e della mancanza di certezza nell’attuazione di queste prescrizioni. La redazione di questi piani, programmi ed accordi si basa su tre elementi fondamentali: - l’esigenza pubblica - l’esigenza privata -la sostenibilità economica Oltre a questi elementi è necessario tenere in considerazione tutte le potenzialità della città e i ruoli che la città vuole implementare.
71
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
POTENZIALE URBANO
Polo universitario
Nodo infrastrutturale
Polo fieristico
Città turistica
Polo fieristico
Polo universitario
Centro culturale
Bologna è al centro delle direttrici ferroviarie e autostradali italiane, e quindi pienamente inserita nell’ottica degli scambi internazionali. E’ attraversata infatti Autostrade A13 BoPolodalle universitario logna-Padova, A1 Milano-Napoli, A14 BolognaTaranto, mentre le linee ferroviarie collegano Gli interventi in corso previsti sulla Stazione ferroviaria e sulle linee dell’alta velocità e del Sistema ferroviario metropolitano porteranno dagli attuali 80.000 a circa 180.000 il numero dei passeggeri in transito giornaliero. L’Aeroporto Marconi inoltre ha visto un costante aumento dei passeggeri, superando la soglia di 4.300.000. 72
CITTA’ IN TRANSIZIONE
Nodo infrastrutturale
Città turistica
La fiera di Bologna risulta rinomata a livello internazionale risulta: essa è infatti la quinta città fieristica europea, in Italia la seconda dopo Milano. La Fiera impegna superficie netta di Cittàunaturistica oltre 1.200.000 mq all’anno (in aumento) con oltre 20.000 espositori (stranieri per il 30%) e 1,3 milioni di visitatori. Gli eventi che la caratterizzano vanno da quello culturale (per esempio Arte Fiera, a novembre), a commerciale ( di cui possiamo nominare Cosmoprof), edilizio (SAIE e CERSAIE), e appunto per le sue dimensioni e per il posizionamento strategico della città può ospitare ogni tipo di manifestazione e grandi flussi di persone.
Centro culturale
Le strutture intermodali presenti sul territorio di Bologna e nell’area metropolitana sono robuste. L’interporto movimenta circa 5 milioni di tonnellate di merci l’anno (di cui 2,4 su ferrovia), occupando un’area di circa 2 milioni di metri quadri sulla qualePolo operano 80 imprese nazionasanitario li e internazionali. Il centro agroalimentare può contare su 800.000 mq di superficie, metà della quale ancora disponibile, ed è localizzato in un contesto ricco di attività direzionali e commerciali, la cui accessibilità è destinata ad aumentare sensibilmente. Il Centergross, grande distretto per il commercio all’ingrosso, coinvolge 600 operatori in 1 milione di mq di superficie e realizza un fatturato annuo di oltre 5 miliardi di euro.
AREE IN DISMISSIONE 1.
BOLOGNA IN PROGRESS
2.
1. Centro culturale
Polo fieristico
Polo sanitario
Polo universitario
Città turistica
1.
Centro culturale
2.
AREE IN DISMISSIONE Il sistema sanitario e la ricerca medica offrono un servizio sovralocale: su 149.000 pazienti dimessi nel 2006, il 9% proveniva da altre province della regione, il 18% da altre regioni, l’1% dall’estero. Il sistema sanitario conta circa 40.000 occupati e si stima produca attorno al 13% del Pil provinciale nel settore terziario. La rete dei servizi sanitari e sociali costituisce una base fondamentale dello sviluppo economico e della qualità della vita nella città; i servizi sanitari rappresentano essi stessi una risorsa per l’occupazione e fanno parte delle risorse di contesto che la programmazione territoriale deve considerare fra le opportunità produttive dei territori. L’offerta pubblica del Comune di Bologna è costituita dall’azienda AUSL Città di Bologna - presidi ospedalieri Bellaria e ll’azienda ospedaliera (Aosp) S. Orsola - Malpighi e dall’Istituto Ortopedico Rizzoli, Maggiore -, da Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico. L’Azienda Ospedaliera di Bologna è un’azienda “mista” ospedalierauniversitaria, in cui è presente il triennio clinico della Facoltà di Medicina.
Città turistica
Polo sanitario
L’antica università di Bologna, articolata in 5 poli regionali con circa 100.000 studenti, 3 sedi universitarie straniere, 14 enti di ricerca (tra cui Cnr, Enea, Infn, Cineca), fa di Bologna un centro scientifico e didattico di rango europeo, con ricadute importanti sull’economia locale: circa 1. 30.000 occupati e un’incidenza del 6% sul Pil della provincia. La città ospita luoghi di produzione culturale Le sue 23 facoltà hanno sede principalmente nel significativi: la facoltà universitaria di Arte e Centro culturale centro storico, mentre la facoltà di Ingegneria ha spettacolo (Dams) con quasi 7000 studenti, la sede principali appena fuori dalle mura, in zona Cineteca comunale, 165 imprese multimediali, Saragozza e ha da poco una nuova sede nella il Centro di spettacoli e rassegne musicali. A BoE zona Lazzaretto Bertalia. Agraria si situa in zona X-DIR logna fa capo il network delle biblioteche pubEZIO San Donato mentre Veterinaria è delocalizzata ad blicheNcostituito E LA da 58 poli territoriali periferici e ORI on-line. Da 30 anni Bologna Ozzano. con catalogoVunico Molti giovani fanno la scelta di venire a vivere in è punto di incontro di ArteFiera, mercato d’arte questa città, alimentando quindi il mercato degli EX-PO internazionale. Nel 2006 ha ricevuto il riconoLFER affitti e popolando principalmente il centro storiAREA RE scimento “Città creativa per la musica” da parte N O co o i quartieri limitrofi. dell’Unesco. .
AREE IN DISMISSIONE
PRATI DI CAPR
Polo sanitarioARA OVEST SABIEM
1.
73
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
AMBITI DI TRASFORMAZIONE (PSC)
e
e
e
urbano messe. o dei one di al di
ostano nterno ati ma so.
74
territorio urbano strutturato Ambiti da riqualificare territorio urbano da strutturare Ambiti di sostituzione territorio urbano da strutturare ambiti per nuovi insediamenti
LINEA DI CINTURA
Città turistica
1.
2.
1. All’interno del tessuto urbano alcune aree vengono dismesse. Queste sono il prodotto dei fenomeni di delocalizzazione di attività produttive e servizi al di fuori della città. 2. Le attività si spostano all’esterno e lasciano all’interno della città spazi ora inutilizzati ma con un potenziale inespresso.
2.
1. La città organizza la quasi totalità delle sue polarità nel centro città. 2. Con la metropolizzazione e lo svuotamento di alcune aree urbane, queste diventano il luogo ideale per il decentramento di parte delle polarità e distribuirle in maniera più eterogenea sul territorio.
territorio urbano strutturato Ambiti da riqualificare
BOLOGNA IN PROGRESS
territorio urbano da strutturare Ambiti di sostituzione
territorio urbano da strutturare ambiti per nuovi insediament
LINEA DI CINTURA
Centro culturale
Polo sanitario
1.
ferrovia suburbana ferrovia principale
In una città che fa della mobilità uno dei suoi tratti principali le vie di comunicazione su rotaia assumono un ruolo di risalto, ancora di più se si pensa che la “linea di cintura” passa in prossimità di buona parte della aree in trasformazione.
AREE IN DISMISSIONE
Aree f
I CH AC TAB TA RA RAL A TTU S A A EC NIF I MA ICIN SAN F F A O ERM CAS
SIB
A XS
E EX-D
IREZ
PRATI DI CAPR
IONE
LAVO
AREA RENO
EX-CEV
RI
EX-POL FER AREA RE NO
ACCORDO TERRITORIALE
ACCO ATTUA
OVIARIO
DOPOLAVORO FERR
SABIEM PRATI DI CAPRARA EST ORTI
BATTAGLIONE ALEMANNI
AREA RAVONE
CAPRARA
CAVE RENO PSC POC
ARA OVEST
PRATI DI
40
60 % I OLAN
PRATI DI CAPRARA+ EX POLFER
10
90 %
CASERMA CHIARINI
ERIERA
EST POLV
IN UN TREN PSC POC
B EX
LI
ME
MA
ACCOR ATTUA
AREA RAVONE
CA
O VEC STA EX MOLO DI MAM E SAN UADRUP Q RMA CASE ERMIERIA F EX IN A MINGHETTI EX TEATRO CASERM SA EX POLVERIERA VAL D’APO
RIA
E IRR
ACCORDO TERRITORIALE
SE
0%
100 %
RM
AM
AS
IN
I
CA
SE
RM
AM
AZ
DEPO TREN
ZO
NI
PSC POC
ACCORDO TERRITORIALE
DOPOLAVORO FERROVIARIO
50 %
ACCOR ATTUA
50
SERV RICRE PSC POC
OPEN ENDED PLACES |USI TEMPORANEI PER LA CITTA’ IN TRANSIZIONE
Relatore: Nicola Marzot|Laureandi: Giulia De Vita - Francesco Ferretti - Daniela Zerbini
ACCORDO TERRITORIALE
ACCOR ATTUA
Università degli Studi di Ferrara|Facoltà di Architettura Biagio Rossetti|a.a. 2010-2011|Sessione
75
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
AREE IN TRASFORMAZIONE (PSC)
aree da riqualificare
ficare
zione
aree di sostituzione
menti
aree per nuovi insediamenti
76
aree strategiche (ferrovia suburbana) aree strategiche (ferrovia principale)
BOLOGNA IN PROGRESS
NUOVI SPAZI PER NUOVE FUNZIONI Durante l’elaborazione del PSC di Bologna sono molteplici le aree che risultano essere dismesse o in dismissione divisibili in tre grandi ambiti: -aree militari in dismissione -aree ex industriali private e pubbliche in abbandono -aree ferroviarie in disuso e/o obsolete Queste aree sono diffuse all’interno di tutto il territorio comunale ma vedono alcune concentrazioni sia lungo l’asse viario di Stalingrado in zona Fiera sia nella zona del Lazzaretto: in entrambe le aree vediamo una vicinanza di aree di tutte le diverse categoria che vanno a creare i presupposti per grandi trasformazioni urbane fondamentali. LE AREE INDUSTRIALI Come già descritto in precedenza la dismissione dei grandi comparti industriali e delle grandi infrastrutture pubbliche strategiche divenute obsolete e inglobate dal territorio cittadino è stata dovuta maggiormente alla necessità di facilitare l’accessibilità dei siti industriali attraverso la delocalizzazione piuttosto che ad una crisi industriale come in altre città del mondo. Su questo tipo di aree sono state applicate due procedure differenti a seconda che fossero di proprietà pubblica o privata. -le aree industriali private come la ex SASIB, la ex SABIEM, le officine 77
aree strategiche (ferrovia suburbana) aree strategiche (ferrovia principale)
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
Per la loro vicinanza all’infrastruttura, la loro trasformabilità e accessibilità, queste aree risultano avere tratti comuni e un rapporto simile con il contesto che non è strettamente correlato alla loro collocazione territoriale.
La presenza della mobilità su rotaia costituisce un valore aggiunto per queste aree, al loro potenziale come aree in trasformazione si aggiunge la loro posizione strategica su un’infrastruttura che facilità l’accessibilità.
Aree industriali OFFICINE CASARALTA
6,3 ha
0%
100 %
Aree militari EX DIREZIONE LAVORI
30 %
0,1 ha
70 %
CASERMA MINGHETTI
0,3 ha
20 %
80 %
PRATI DI CAPRARA orti
25 %
IN DEMOLIZIONE PSC POC
PROG.PRE PROG.DEF PROG.ESE
6,3 ha
SASIB
0%
100 %
ORTI DEGLI ANZIANI PUV PSC POC
20 %
PROG.PRE PROG.DEF PROG.ESE
7,4 ha
SABIEM
10 %
90 %
PUV PSC POC
MANIFATTURA TABACCHI
10,7 ha
10 %
90 %
1° BANDO 2° BANDO
CASERMA MAZZONI
0,2 ha
100 %
1° BANDO 2° BANDO
PRATI DI CAPRARA EST
10 %
26,7ha
90 %
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
0,7 ha
CASERMA MASINI
100 %
0%
RESIDENZIALE PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
CASERMA CHIARINI
2,5 ha
50 %
50 %
OCCUPAZIONE ABUSIVA PUV PSC POC
4,8 ha
30 %
70 %
1° BANDO 2° BANDO
EX BATTERIA ALEMANNI
0%
PROG.PRE PROG.DEF PROG.ESE
17ha
80 %
PUV PSC POC
CROCE ROSSA MILITARE-CIVILE
PARZIALMENTE DEMOLITA PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
PRATI DI CAPRARA OVEST
PARZIALMENTE COMPLETATA PSC POC
2,7ha
75 %
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
10,8 ha
CASERMA SANI
40 %
60 %
CPT PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
EX BIRRERIA CASERMA MAMELI
50 %
0,06 ha
50 %
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
EX INFERMERIA QUADRUPEDI
60 %
0,2 ha
40 %
SEDE DI ASSOCIAZIONI PSC POC
PROG.PRE PROG.DEF PROG.ESE
EX OFFICINE CEVOLANI
2,1 ha
0%
100 %
PUV PSC POC
CASERMA SAN MAMOLO
90 %
PROG.PRE PROG.DEF PROG.ESE
a Straordinaria Marzo 2012
78
1,2 ha
10 %
PUV PSC POC
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
1° BANDO 2° BANDO
EX-STAVECO+AZEGLIO
70 %
PARROCCHIA SAN MAMOLO
IN DEGRADO PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
8,7 ha
30 %
PUV PSC POC
EX POLVERIERA VAL D’APOSA
40 %
1° BANDO 2° BANDO
0,7 ha
60 %
ORTI DEGLI ANZIANI PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
4. STRATEGIA|DISMISSIONE
BOLOGNA IN PROGRESS
Casaralta e il comparto Cevolani sono state oggetto di accordi tra la la pubblica amministrazione e i proprietari delle aree nei quali sono state fissate le superfici, le modalità, le dotazioni e soprattutto l’iter preciso di approvazione e realizzazione dei piano operativi necessari alla realizzazione dell’opera . Queste aree saranno in futuro convertite principalmente a funzioni di terziario,commercio al dettaglio e in piccola parte a uso residenziale, con l’aggiunta di una serie di dotazioni ecologiche anch’esse specificate negli accordi. Mentre il comparto dell’ex Sabiem è già stato in parte riqualificato, tutte le altre aree anche quelle già in parte demolite, sono ferme ad una fase metaprogettuale. - le sedi di infrastrutture statali strategiche obsolete di proprietà del comune o comunque pubblica come l’Ex Mercato Ortofrutticolo e la Manifattura Tabacchi, nell’ottica di una vera valorizzazione per il miglioramento della qualità ambientale:le aree sono state oggetto di un iter di decisione strategica che, anche grazie ad un’ampia partecipazione della popolazione locale, le ha destinate a ospitare : la prima un comparto misto residenziale e di servizi alla comunità prevedendo insieme ad una grande dotazione ecologica, mentre la seconda, data la sua posizione strategica, ospiterà il Tecnopolo cittadino. Entrambe le aree sono state oggetto di concorsi pubblici ma mentre per la prima area i lavori sono già cominciati, per il Tecnopolo sono sopraggiunte difficoltà economiche che stanno rallentando l’avanzamento del progetto.
79
Aree ferroviarie
Aree industriali OFFICINE CASARALTA
6,3 ha
0%
100 %
Aree militari
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’ EX DIREZIONE LAVORI
30 %
0,1 ha
70 %
CASERMA MINGHETTI
0,3 ha
20 %
80 %
PRATI DI CAPRARA orti
25 %
IN DEMOLIZIONE PSC POC
6 ha
AREA RENO
40 %
60 %
PROG.PRE PROG.DEF PROG.ESE
6,3 ha
SASIB
0%
100 %
CAVE RENO PSC POC
ACCORDO TERRITORIALE
ACCORDO ATTUATIVO
PRATI DI CAPRARA+ EX POLFER
PSC POC
12 ha
SABIEM
10 %
90 %
ACCORDO TERRITORIALE
ACCORDO ATTUATIVO
7,4 ha
10 %
90 %
CESSIONE
20 ha
AREA RAVONE
0%
100 %
PUV PSC POC
PUV PSC POC
MANIFATTURA TABACCHI
10,7 ha
10 %
90 %
CASERMA MAZZONI
0,2 ha
100 %
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
PRATI DI CAPRARA EST
10 %
26,7ha
90 %
PSC POC
DOPOLAVORO FERROVIARIO
50 %
ACCORDO ATTUATIVO
ACCORDO TERRITORIALE
CESSIONE
6 ha
50 %
ACCORDO ATTUATIVO
PSC POC
PROG.PRE PROG.DEF PROG.ESE
EX OFFICINE CEVOLANI
100 %
CESSIONE
2,1 ha
0%
PUV PSC POC
CASERMA CHIARINI
2,5 ha
50 %
50 %
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
10,8 ha
CASERMA SANI
40 %
60 %
CPT PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
EX BIRRERIA CASERMA MAMELI
50 %
PSC POC
PROG.PRE PROG.DEF PROG.ESE
1° BANDO 2° BANDO
CASERMA SAN MAMOLO
90 %
1,2 ha
10 %
PUV PSC POC
0,06 ha
50 %
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
EX INFERMERIA QUADRUPEDI
60 %
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
1° BANDO 2° BANDO
EX-STAVECO+AZEGLIO
70 %
PARROCCHIA SAN MAMOLO
IN DEGRADO
o Rossetti|a.a. 2010-2011|Sessione di Laurea Straordinaria Marzo 2012
80
0,7 ha
0%
0,2 ha
40 %
SEDE DI ASSOCIAZIONI
SERVIZI RICREATIVI PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
CASERMA MASINI
100 %
1° BANDO 2° BANDO
OCCUPAZIONE ABUSIVA PUV PSC POC
4,8 ha
30 %
PUV PSC POC
RESIDENZIALE
DEPOSITO TRENITALIA ACCORDO TERRITORIALE
1° BANDO 2° BANDO
70 %
1° BANDO 2° BANDO
EX BATTERIA ALEMANNI
0%
PROG.PRE PROG.DEF PROG.ESE
17ha
80 %
PUV PSC POC
CROCE ROSSA MILITARE-CIVILE
PARZIALMENTE DEMOLITA PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
PRATI DI CAPRARA OVEST
20 %
PROG.PRE PROG.DEF PROG.ESE
IN UN USO A TRENITALIA PSC POC
ORTI DEGLI ANZIANI
PARZIALMENTE COMPLETATA CESSIONE
2,7ha
75 %
8,7 ha
30 %
PUV PSC POC
EX POLVERIERA VAL D’APOSA
40 %
1° BANDO 2° BANDO
0,7 ha
60 %
ORTI DEGLI ANZIANI PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
4. STRATEGIA|DISMISSIONE
BOLOGNA IN PROGRESS
LE AREE FERROVIARIE Le aree di rimessaggio e ad uso officine appartenenti a Ferrovie dello Stato, oramai in disuso da parecchi anni, sono state oggetto di un accordo tra la PA e l’azienda ferroviaria in occasione della accordo stipulato per la realizzazione della nuova Stazione ferroviaria cittadina: le suddette aree posizionate ad ovest della stazione si pongono l’obbiettivo di creare insieme alla stazione stessa, un nuovo nodo infrastrutturale strategico per le relazioni locali e metropolitane. - per l’area dello scalo del Ravone unito all’area dell’Ex Polfer si vuole creare un insediamento urbano misto ad alta qualità ambientale, che andrebbe ad affiancare e completare il comparto del Lazzaretto in costruzione nelle adiacenze. Oltre a questo progetto si prevede la creazione di una bretella di decongestionamento della via Emilia ponente: questa strada dovrebbe partire da via Zanardi e passando per via del Chiù (opportunamente deimensionata) dovrebbe alleggerire il traffico sulla via parallela. Le trattative iniziate con l’accordo iniziale del 2006, stanno procedendo molto lentamente a causa dai difficili equilibri tra le scelte urbanistiche e gli sviluppi della città. Oltre a queste previsioni esiste già il progetto esecutivo di Trenitalia per la realizzazione di una nuova stazione suburbana Prati di Caprara che diventerebbe stazione di scambio tra ben 6 delle 8 linee suburbane che connettono la città con la prima periferia: anche in questo caso le procedure sono parecchio lente, ma il comune ne prevede la realizzazione nell’arco dei prossimi 2 anni. - l’area sul Lungo Reno, ex cava di ghiaia per il sedime ferroviario, diventerà testata del grande parco metropolitano del Fiume Reno che, dall’area Prati di Caprara Est passando per Prati di Caprara Ovest , andrà 81
Per la loro vicinanza all’infrastruttura, la loro trasformabilità e accessibilità, queste aree risultano avere tratti comuni e un rapporto simile con il contesto che non è strettamente correlato alla loro collocazione territoriale.
e un valore me aree in rategica su
Aree militari EX DIREZIONE LAVORI
30 %
0,1 ha
70 %
CASERMA MINGHETTI
0,3 ha
20 %
80 %
PRATI DI CAPRARA orti
25 %
2,7ha
75 %
ORTI DEGLI ANZIANI PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
17ha
PRATI DI CAPRARA OVEST
20 %
80 %
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
CASERMA MAZZONI
70 %
CROCE ROSSA MILITARE-CIVILE PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
EX BATTERIA ALEMANNI
0%
0,2 ha
100 %
1° BANDO 2° BANDO
PRATI DI CAPRARA EST
10 %
26,7ha
90 %
1° BANDO 2° BANDO
0,7 ha
CASERMA MASINI
100 %
0%
RESIDENZIALE PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
CASERMA CHIARINI
2,5 ha
50 %
50 %
OCCUPAZIONE ABUSIVA PUV PSC POC
4,8 ha
30 %
PUV PSC POC
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
10,8 ha
CASERMA SANI
40 %
60 %
CPT PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
EX BIRRERIA CASERMA MAMELI
50 %
0,06 ha
50 %
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
EX INFERMERIA QUADRUPEDI
60 %
0,2 ha
40 %
SEDE DI ASSOCIAZIONI PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
CASERMA SAN MAMOLO
90 %
1,2 ha
10 %
PUV PSC POC
EX-STAVECO+AZEGLIO
70 %
PARROCCHIA SAN MAMOLO PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
1° BANDO 2° BANDO
8,7 ha
30 %
PUV PSC POC
EX POLVERIERA VAL D’APOSA
40 %
1° BANDO 2° BANDO
0,7 ha
60 %
ORTI DEGLI ANZIANI PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
4. STRATEGIA|DISMISSIONE
82
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
BOLOGNA IN PROGRESS
a comporre un grande corridoio ecologico fondamentale per la qualità ambientale del quartiere. - il Dopo Lavoro Ferroviario sull’asse Stalingrado verrà semplicemente ceduto al Comune che ne acquisirà anche le infrastrutture esistenti: la Pubblica Amministrazione si impegna a mantenerla come ambito di interesse collettivo , implementando le infrastrutture sportive e consentendo il proseguimento delle attività culturali (Locomotiv, Arena Puccini) già in essere nell’area. LE AREE MILITARI Per ciò che riguarda le ex aree militari è necessario fare un discorso più articolato. È stato firmato il 7 ottobre 2010 a Roma un Accordo tra Ministero dell’Economia e delle Finanze, Agenzia del Demanio e Comune di Bologna che costituisce un passo molto significativo nel processo di trasformazione di aree ex-militari a Bologna. A seguito dell’Accordo, che integra il protocollo d’intesa siglato il 31 marzo 2009, i beni che sono stati inclusi nel Programma Unitario di Valorizzazione intraprendono diversi percorsi attuativi attualmente il fase di elaborazione o applicazione: alcune aree come la Caserma Sani e la caserma Masini sono già state inserite nel piano operativo comunale ed è quindi partito , non senza problemi, il processo di alienamento da parte dell’Agenzia del Demanio. Per tutte le altre aree inserite nel PUV, la pianificazione comunale non ha ancora proceduto ad attivare il processo di inserimento nel POC , forse anche a causa di ritardi politici e burocratici, Di seguito una sintesi delle indicazioni inserite nel PUV per le aree in questione. 83
Per la loro vicinanza all’infrastruttura, la loro trasformabilità e accessibilità, queste aree risultano avere tratti comuni e un rapporto simile con il contesto che non è strettamente correlato alla loro collocazione territoriale.
Aree militari 0,1 ha
RI
70 %
CASERMA MINGHETTI
0,3 ha
20 %
80 %
PRATI DI CAPRARA orti
25 %
2,7ha
75 %
ORTI DEGLI ANZIANI
BANDO 2° BANDO
17ha
OVEST
80 %
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
CASERMA MAZZONI
70 %
CROCE ROSSA MILITARE-CIVILE
BANDO 2° BANDO
0,2 ha
NNI
100 %
26,7ha
EST
90 %
1° BANDO 2° BANDO
0,7 ha
CASERMA MASINI
100 %
0%
RESIDENZIALE PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
CASERMA CHIARINI
2,5 ha
50 %
50 %
OCCUPAZIONE ABUSIVA
BANDO 2° BANDO
4,8 ha
30 %
PUV PSC POC
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
10,8 ha
CASERMA SANI
40 %
60 %
CPT PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
EX BIRRERIA CASERMA MAMELI
50 %
0,06 ha
50 %
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
EX INFERMERIA QUADRUPEDI
60 %
0,2 ha
40 %
SEDE DI ASSOCIAZIONI
BANDO 2° BANDO
MOLO
1,2 ha
10 %
PUV PSC POC
EX-STAVECO+AZEGLIO
70 %
PARROCCHIA SAN MAMOLO
BANDO 2° BANDO
1° BANDO 2° BANDO
8,7 ha
30 %
PUV PSC POC
EX POLVERIERA VAL D’APOSA
40 %
1° BANDO 2° BANDO
0,7 ha
60 %
ORTI DEGLI ANZIANI PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
4. STRATEGIA|DISMISSIONE
84
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
BOLOGNA IN PROGRESS
- la ex Caserma San Mamolo (convento SS. Annunziata) e la ex Caserma Chiarini (via Mattei) continueranno ad essere sede di attività dello Stato: la prima diventerà un polo di servizi e attività istituzionali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la seconda verrà ancora utilizzata dal Ministero dell’Interno. - La ex Caserma Masini in via S. Stefano, l’ex teatro della caserma Minghetti in via Castelfidardo, i locali ex birreria della caserma Mameli a porta San Felice, i locali ex Direzione Lavori in via Triumvirato, i compendi già militari di Monte Paderno, via del Terrapieno (ex batteria Alemanni), via di Barbiano (ex infermeria quadrupedi San Vittore), via Roncrio (ex polveriera Val D’Aposa) e Borgo Panigale (ex postazione San Pancrazio) possono essere alienati dall’Agenzia del Demanio per essere poi recuperati per nuovi usi e servizi rivolti alla città. - La ex Caserma Sani, tra via Ferrarese e via Stalingrado, e in fase di alienamento per consentire la realizzazione delle previsioni del vigente Piano Operativo Comunale: nuove abitazioni (in parte sociali), altri usi complementari alle abitazioni (uffici, commercio di vicinato, esercizi pubblici) assieme alla cessione al Comune di aree verdi per l’uso pubblico, edifici per uso scolastico e civile, strade, parcheggi e percorsi ciclabili. - le aree di maggior rilievo strategico, costituite da Caserma Mazzoni (al Molino Parisio), Prati di Caprara (tra Santa Viola e l’Ospedale Maggiore), area ex Staveco (viale Panzacchi), potranno invece essere trasformate solo a seguito della loro inclusione in un Piano Operativo Comunale (da approvare a cura della prossima Amministrazione ordinaria) che ne 85
Per la loro vicinanza all’infrastruttura, la loro trasformabilità e accessibilità, queste aree risultano avere tratti comuni e un rapporto simile con il contesto che non è strettamente correlato alla loro collocazione territoriale.
Aree militari 0,3 ha
TI
20 %
PRATI DI CAPRARA orti
25 %
2,7ha
75 %
ORTI DEGLI ANZIANI
BANDO 2° BANDO
4,8 ha
30 %
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
0,7 ha
CASERMA MASINI
100 %
0%
ESIDENZIALE
BANDO 2° BANDO
2,5 ha
50 %
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
10,8 ha
CASERMA SANI
40 %
60 %
PT
BANDO 2° BANDO
0,06 ha
50 %
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
EX INFERMERIA QUADRUPEDI
60 %
0,2 ha
40 %
EDE DI SSOCIAZIONI
BANDO 2° BANDO
8,7 ha
LIO
30 %
PUV PSC POC
EX POLVERIERA VAL D’APOSA
40 %
1° BANDO 2° BANDO
0,7 ha
60 %
RTI DEGLI NZIANI
BANDO 2° BANDO
PUV PSC POC
1° BANDO 2° BANDO
4. STRATEGIA|DISMISSIONE
86
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
BOLOGNA IN PROGRESS
confermi destinazioni, capacità edificatorie e contributo in termini di dotazioni per la città. PROBLEMATICHE Nell’analizzare le modalità di alienazione e/o riqualificazione delle aree militari non ci si può non imbattere negli innumerevoli sviuluppi negativi che fin’ora questo processo ha mostrato. La situazione delle tre caserme in vendita, Sani, Masini e Minghetti hanno fatto riscontrare alla PA una situazione di profonda stagnazione degli investimenti e di disinteressamento da parte degli impredintori nei grandi progetti di riqualificazione: la prima asta nel Dicembre 2010 appunto è andata completamente deserta. La seconda asta organizzata dall’Agenzia del Demanio per l’inverno del 2011 ha visto una sola offerta al ribasso per la Ex Teatro Minghetti, mentre per le altre Caserme non è stata presentata nessuna proposta. Attualmente la Il comune si trova in forte difficoltà in quanto gli ipotetici introiti delle vendite erano già stati considerati nei bilanci cittadini: le ipotesi al vaglio sono quelle di tentare una nuova asta ma con i prezzi fortemente in ribasso. La mancanza di interesse nella questione del recupero e dell’investimento nelle aree dismesse sta rischiando di trasformare l’alienamento da parte dalla PA , in una svendita al massimo ribasso che sarà sia una per dita economica per il Comune ma sopratutto una partenza in salita per le pratiche di riattivazione urbana nelle tante aree dismesse della città.
87
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
UNA NUOVA CHIAVE DI LETTURA “A questo scopo nel dibattito sui temi del governo locale si registra oggi un consenso pressoché generalizzato attorno alla necessità di superare la logica del government a favore della logica della governance: è pacifico cioè che la produzione di beni pubblici oggi non possa essere considerata una competenza esclusiva dello Stato, così come nessuno dubita del fatto che una delle condizioni di efficacia delle politiche pubbliche sia il partenariato di progetto e cioè la partecipazione allargata e la ricerca di sinergia tra diversi attori (istituzionali, privati, sociali, politici, economici,…) non solo nell’ideazione ma anche nella realizzazione degli interventi. Tuttavia molte delle implicazioni operative legate a tale passaggio, soprattutto per quanto concerne il sostegno ai processi di innovazione nel campo sociale, non paiono essere state ancora analizzate a fondo ed esplorate nelle loro criticità operative. In particolare, ci troviamo in una situazione in cui - è sempre più difficile ragionare per bisogni, perché lo spettro di questi ultimi appare sempre più articolato e complicato da decifrare (oltre che sottoposto a cambiamenti rapidi e continui) - è sempre più indispensabile rinunciare ad una idea dell’azione pubblica come azione pura e del tutto intenzionale: infatti la dimensione di pubblico interesse, cessando di essere in tutto e per tutto associata ad un soggetto, si riconfigura come un esito quasi mai del tutto anticipabile e solo eventuale di processi articolati e molteplici dell’interazione sociale. In questo senso allora le politiche pubbliche, da campo autonomo e separato per la soddisfazione di certi bisogni(l’azione amministrativa), si riconfigurano come ambito di esercizio e di sinergia di certe capacità degli attori in direzioni che appaiono in qualche misura promettenti ri88
BOLOGNA IN PROGRESS
spetto alla soddisfazione generica di interessi collettivi. Da questo punto di vista, dunque, il rinnovamento della sfera pubblica passa attraverso la creazione e la facilitazione di occasioni e opportunità per aprire processi che valorizzino la “capacità di fare” di uno o più attori e consentano la sperimentazione di iniziative in qualche modo correlate alla produzione di effetti pubblici. In particolare l’ipotesi della ricerca è che gli spazi dimessi e inutilizzati nelle città rappresentino un elemento in grado di catalizzare/stimolare attenzioni, desideri e progettualità e che e la loro messa a disposizione per iniziative, proposte, azioni, piani e progetti di riutilizzo sociale rappresenti una condizione favorevole per la ricerca e lo sviluppo di sinergie tra istituzioni e parti sociali nell’invenzione di nuovi contenuti per la sfera pubblica.” 4 ReUSE DIAP Politecnico Milano
89
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
TO URBANO TO URBANO
AMBITO URBANO IERI
OGGI OGGI 2011
OGGI
2011
2011 Aree in trasformazione Aree inAree trasformazione consolidate
1970 Aree in trasformazione
PIANIFICAZIONE SHRINKAGE Aree consolidate Aree consolidate Aree in attesa di trasformazione COMUNALE Aree in attesa di trasformazione Interventi temporanei
Aree in attesa di trasformazione
TA
PIANIFICAZIONE COMUNALE Aree consolidate COMUNALE
LA CITTA’ POST-INDUSTRIALE
OCKER ESTIVAL I cambiamenti post-industriali hanno generato
CONSOLIDAMENTO PROGETTI
Interventi temporanei
LA CITTA’ POST-INDUSTRIALE LA CITTA’ POST-INDUSTRIALE
LA CITTA’ POST-INDUSTRIALE LA CITTA’ IN TRANSIZIONE
I cambiamenti post-industriali hanno generato condizioni sociali,post-industriali economiche e spaziali I cambiamenti hanno differenti. generato Il fenomeno di abbandono aree può condizioni sociali, economichedie alcune spaziali differenti. portare ad esclusione sociale e crescente divisione Il fenomeno di abbandono di alcune aree può della società urbana. sociale e crescente divisione portare ad esclusione La pianificazione istituzionale degli ultimi decenni della società urbana. nonpianificazione soddisfa i bisogni locali legati tempodecenni attuale La istituzionale deglialultimi ma soprattutto futurolegati dellealaree, mettendo nonpunta soddisfa i bisogniallocali tempo attuale in stand-by il presente. ma punta soprattutto al futuro delle aree, mettendo
I cambiamenti post-industriali hanno generato comunale da decenni ridefinisce La pianificazione condizioni sociali, economiche e spaziali differenti. gli obiettivi comuni di tutta la città e conseguenteIl fenomeno di abbandono di alcune mente aree dà lepuò direttive economiche, urbanistiche e portare ad esclusione sociale e crescente divisione distributive. della società urbana. Queste operazioni strategiche muovono grandi La pianificazione istituzionale degliinvestimenti ultimi decenni ed implicano meccanismi che devono non soddisfa i bisogni locali legati tendere al tempoilattuale più possibile alla giustezza, all‘equità e ma punta soprattutto al futuro dellealla aree,trasparenza. mettendo Per questo i progetti impiegano in stand-by il presente. lunghi periodi di attesa e, anche a progetto ultimato, i tempi di realizzazione divengono dilatati: oltretutto implicando grandi investimenti, risultano rischiosi e aumentano il rischio di fallimento e di conseguente stasi di grandi parti del territorio.
condizioni sociali, economiche e spaziali differenti. Il fenomeno di abbandono di alcune aree può portare ad esclusione sociale e crescente divisione della società urbana. La pianificazione istituzionale degli ultimi decenni non soddisfa i bisogni locali legati al tempo attuale ma punta soprattutto al futuro delle aree, mettendo in stand-by il presente. in stand-by il presente.
TO
PIANIFICAZIONE COMUNALE
Aree in attesa di trasformazione
DOMANI DOMANI 2030 2030 CONSOLIDAMENTO CONSOLIDAMENTO PROGETTI PROGETTI
DOMANI 2030
2011
PIANIFICAZIONE Aree in trasformazione
Interventi temporanei
Interventi temporanei
OGGI
LA CITTA’ IN TRANSIZIONE LA CITTA’ IN TRANSIZIONE
LA CITTA’ IN TRANSIZIONE
conseguente stasi di grandi parti del territorio.
La pianificazione comunale da decenni ridefinisce gli obiettivi comuni di tutta la città e conseguentemente dà le direttive economiche, urbanistiche e distributive. Queste operazioni strategiche muovono grand investimenti ed implicano meccanismi che devono tendere il più possibile alla giustezza, all‘equità e alla trasparenza. Per questo i progetti impiegano lunghi periodi di attesa e, anche a progetto ultimato, i tempi di realizzazione divengono dilatati oltretutto implicando grandi investimenti, risultano rischiosi e aumentano il rischio di fallimento e d conseguente stasi di grandi parti del territorio.
La pianificazione comunale da decenni ridefinisce gli obiettivi comuni di tutta ladacittà e conseguenteLa pianificazione comunale decenni ridefinisce mente dà lecomuni direttivedi economiche, gli obiettivi tutta la città eurbanistiche conseguente-e distributive. mente dà le direttive economiche, urbanistiche e Queste operazioni strategiche muovono grandi distributive. investimenti ed implicano meccanismi che devono Queste operazioni strategiche muovono grandi tendere il piùedpossibile giustezza, che all‘equità investimenti implicanoalla meccanismi devonoe alla trasparenza. Per questo i progetti impieganoe tendere il più possibile alla giustezza, all‘equità lunghi periodi di attesa e, anche a progetto ultimaalla trasparenza. Per questo i progetti impiegano to, i tempi lunghi periodididi realizzazione attesa e, anchedivengono a progetto dilatati: ultimaoltretutto implicando grandi investimenti, risultano to, i tempi di realizzazione divengono dilatati: rischiosi eimplicando aumentanograndi il rischio di fallimento e di oltretutto investimenti, risultano conseguente stasi di grandi parti di delfallimento territorio. e di rischiosi e aumentano il rischio
NIQUE
ROVATO RASPERA
PANICULTURE
O
TEGIA URBANA TEGIA URBANA
STRATEGIA URBANA
ANEITA’ ANEITA’ O
ORA ORA
RIFERIMENTI EUROPEI
RIFERIMENTI EUROPEI RIFERIMENTI EUROPEI
NDSM ORA WARF ORA 2011 MUNICIPALITA’ NDSM WARF NDSM INSTALLAZIONI WARF NDSM WARF 2021 INTERNE ED AMSTERDAM 2011 2021 2011 2011 2021 INSTALLAZIONI INSTALLAZIONI 2021 CONTRATTO MUNICIPALITA’ DI MUNICIPALITA’ ESTERNE DI BOX E INTERVENTI TEMPORANEI INTERNE INTERNE ED COMODATO D’USO AMSTERDAM AMSTERDAM SERVIZIED ESTERNE DI BOX E ESTERNE DI BOX E TEMPORANEO PIU’ INTERVENTI TEMPORANEI INTERVENTI TEMPORANEI IN AREE IN ATTESA DI TRASFORMAZIONE INTERVENTI TEMPORANEI STABILI SERVIZI SERVIZI RINNOVO LA CITTA’ POSSIBILE IN AREE IN ATTESA DI TRASFORMAZIONE IN AREE IN ATTESA DI TRASFORMAZIONE IN AREE IN ATTESA DI TRASFORMAZIONE STABILI STABILI LA CITTA’ POSSIBILE LA CITTA’ POSSIBILE
TEMPORANEITA’
LA CITTA’ POSSIBILE
Il momento in cui intervenire temporaneamente è
REGOLE
tra il collasso dell’uso precedente e l’inizioè ATEGICI TEMPORANEITA’ Il momento in cui intervenire temporaneamente Il momento in cui intervenire temporaneamente è quello del sviluppodell’uso commerciale-urbanistico. quellonuovo tra il collasso precedente e l’inizio quello tra il collasso dell’uso precedente e l’inizio ATEGICI TEMPORANEITA’ ASPETTI STRATEGICI TEMPORANEITA’ Questo arco temporale dà l’opportunità a nuove
Il momento in cui intervenire temporaneamente è quello tra il collasso dell’uso precedente e l’inizio del nuovo sviluppo commerciale-urbanistico. Questo arco temporale dà l’opportunità a nuove attività non pianificate di inserirsi nel panorama VECCHIO PORTO urbano. AMSTERDAM Gli usi temporanei diventano catalizzatori dei cambiamenti urbani: possono divenire una carta importante della pianificazione ufficiale, precedenIERILUOGO do e aiutando le amministrazioni nel comprendere i bisogni reali della popolazione. 1970 Inoltre questi modelli di sviluppo graduale riducono i pericoli della cattiva pianificazione eMADE degli IN MAGE SHRINKAGE investimenti poco proficui: i progetti possono FESTIVAL reagire flessibilmente e velocemente ai cambiaDELLA menti ZUPPAe adattare gli obiettivi alle richieste.
del nuovo sviluppo commerciale-urbanistico. del nuovo sviluppo commerciale-urbanistico. nel panorama Questo non arco pianificate temporale didà inserirsi l’opportunità a nuove Questo arco temporale dà l’opportunità a nuove attività attività non pianificate di inserirsi nel panorama nel panorama urbano. I DEL attività non pianificate di inserirsi COLLANTE Gli usi temporanei diventano catalizzatori dei urbano. urbano. TROFO I DEL Gli usi temporanei diventano catalizzatori DI DIVERSI AMBITI urbani: possono una carta Gli DEL usi temporanei diventanodivenire catalizzatori dei dei cambiamenti TROFO cambiamenti urbani: possono divenire TERRITORIO LIMITROFO importante della pianificazione cambiamenti urbani: possono ufficiale, divenire precedenuna carta una carta NESE do e aiutando le amministrazioni nel comprendere importante della pianificazione ufficiale, preceden- importante della pianificazione ufficiale, preceden-i reali della popolazione. nel comprendere i do e aiutando le amministrazioni do e aiutando le amministrazioni nel comprendere i bisogni Inoltre modelli di sviluppo graduale riducoMARKETING bisogniquesti reali della popolazione. bisogni reali della popolazione. no i pericoli della pianificazione degli EVENTO PRINCIPALE di sviluppo graduale eriducoquesti modelli di sviluppo graduale riduco- Inoltre questi modellicattiva RE Inoltre i progetti possono no i pericoli poco della proficui: cattiva pianificazione e degli no i pericoli della cattiva pianificazione e degli investimenti EVENTO IN PERSICETO ALI DELLAOFF | ALTRE SEDI reagire flessibilmente e velocemente ai cambiaRE CONTENITORE investimenti poco proficui: i progetti possono investimenti poco proficui: i progetti possono VENTO OFF | STUDI APERTI menti e flessibilmente adattare gli obiettivi alle richieste. ALI DELLA DI BISOGNI ATTUALI DELLA reagire e velocemente ai cambiareagire flessibilmente e velocemente ai cambiaPOPOLAZIONE menti e adattare gli obiettivi alle richieste. menti e adattare gli obiettivi alle richieste.
AMBITO URBANO
VECCHIO PORTO AMSTERDAM VECCHIO PORTO AMSTERDAM LIVELLO ALTO GIOVANI CREATIVI LUOGO LUOGO ATTORI
MERCATO DELLA TERRA
ARTEFIERA
PANICULTURE FESTIVAL
SOSTITUZIONE a seconda delle esigenze di pianificazione istituzionale SOSTITUZIONE
TA’ 90 ATTRAVERSOistituzionale TA’ REVERSIBILITA’ a seconda delle esigenze di pianificazione istituzionale di pianificazione
BILBOLBUL UOVI MODELLI ATTRAVERSO IONALI INSERITI UOVI MODELLI I STRUTTURE IONALI INSERITI URBANIA E TEMPORANEE
DELL’INTERVENTO ATTRAVERSO YOUNGABOUT FESTIVAL HOMEWORKL’UTILIZZO FESTIVAL DI NUOVI MODELLI
2021
SOCIALI E GESTIONALI INSERITI
MERCATO BIO MERCATO XM24 DELLA TERRA
PRIVATI
BIOGRAFILM a seconda delle esigenze di pianificazione istituzionale BOTANIQUE FESTIVAL LIVE ART WEEK
IL CINEMA RITROVATO
LIVELLI
SPAZI INTERNI SUDDIVISI TRA VINCITORI CON Aree SOLUZIONE OPEN SPACE
Aree in trasformazione PRIVATI
SPAZI INTERNI MADE IN MAGE SUDDIVISI TRA
in
CONTRATTO PRIVATI Aree DIconsolidate COMODATO D’USO GRATUITO CON attesa di trasformazione IPOTESI DI RINNOVO temporanei Interventi
SPAZI INTERNI VINCITORI CON SUDDIVISI OPEN TRA SOLUZIONE VINCITORI SPACECON SOLUZIONE OPEN SPACE
REGOLE
MAGAZZINI EX FALCK SESTO SAN GIOVANNI LUOGO
CREATIVI LA CITTA’ POST-INDUSTRIALE
CREATIVI I cambiamenti post-industriali hanno generato MAGAZZINI EX FALCK condizioni sociali, economiche e spaziali differenti. Il fenomeno di abbandono di alcune aree può SESTO SAN EX GIOVANNI LIVELLO MEDIO MAGAZZINI FALCK MAGAZZINI EX FALCK 3 ANNIASSOCIAZIONE portare ad esclusione sociale e crescente divisione SESTO SAN GIOVANNI SESTO SAN GIOVANNI PROROGABILI LIVELLO MEDIO LIVELLO MEDIO ASSOCIAZIONE ASSOCIAZIONE della società urbana. LUOGO ATTORI LIVELLI La pianificazione istituzionale degli ultimi decenni LUOGO LUOGO ATTORI LIVELLI ATTORI LIVELLI TEMPIi bisogni FUNZIONI non soddisfa locali legati al tempo attuale ma punta soprattutto al futuro delle aree, mettendo CREATIVI
ROCKER FESTIVAL
SOSTITUZIONE
GIOVANI CREATIVI VECCHIOLIVELLO PORTO ALTO AMSTERDAM LIVELLO ALTO 5 + 5 ANNI GIOVANI CREATIVI ATTORI LIVELLI LUOGOLIVELLI TEMPI ATTORIFUNZIONI
MADE IN MAGE MADE IN MAGE
BUSKERS PIRATA MERCATO BIO XM24
RIFERIMENTI EURO
CONTRATTO COMODATO D CONTRATTO TEMPORANEO COMODATO D RINNOVO TEMPORANEO RINNOVO
REGOLE
REGOLE
5 + 5 AN
5 + 5 AN TEMPI TEMPI
CONTRATTO COMODATO D CONTRATTO GRATUITO C COMODATO IPOTESI D D GRATUITO C RINNOVO IPOTESI D RINNOVO REGOLE
REGOLE
3 ANN PROROGA 3 ANN PROROGA TEMPI
TEMPI
RIUSO TEMPORANEO Arsenali portuali e scali ferroviari abbandonati, fabbriche e centri commerciali dismessi, cascine e capannoni agricoli in disuso, ex aree militari e caserme, palazzi ed appartamenti vuoti in città, uffici e negozi e ancora slarghi e spazi interstiziali tra infrastrutture, campi incolli e terrain vague. Gli spazi in abbandono possono essere intesi come delle zone libere alla sperimentazione. delle ‘freezones’ (Break, de Graad, 2001]. come spazi di interesse sociale, luoghi fisici, dove è possibile osservare nuove forme di coabitazione, autogestione e collettivizzazione degli spazi abitativi e lavorativi.5
APPROCCI ALTERNATIVI ALLA GESTIONE URBANA
Una proprietà vuota pone un dilemma economico per il suo proprietario,
senza manutenzione costante la proprietà non soddisfa più gli standard di mercato, mentre disabitata è esposta ad atti di vandalismo e squat. Una proprietà vuota proietta un’immagine negativa sul suo circostante, contribuendo a un declino generale nel valore di mercato nella propria area. L’uso temporaneo consente di dare vita a iniziative culturali e sociali utili per iniziare a gestire spazi di lavoro a prezzi accessibili e spazi espositivi in un mercato sempre più insostenibile e spesso li servire come trampolino di lancio per lo sviluppo del loro business. L’uso temporaneo può quindi essere considerato come un catalizzatore per la locale economia creativa: di contro i proprietari ricevono una piccola entrata che risulta essere comunque un introito economico derivante da una proprietà altrimenti non redditiziae ed evita spese ingenti dovute a costi di sicurezza e manutenzione ottenendo l’immagine positiva proiettata da queste iniziative spesso utile per attrarre nuovi investitori sul territorio. Per gli enti locali, questi progetti contribuiscono alla creazione di legami sociali all’interno della comunità locale e contribuiscono a ridurre la sensazione di insicurezza. Per gli urbanisti, questi interventipossono essere un’alternativa al reinsediamento di questi spazi vuoti durante quel periodo relativamente lungo tra il passato e il futuro utilizzo dell’edificio. 91
OFF | STUDI APERTI
FESTIVAL DELLA ZUPPA
BUSKERS PIRATA MERCATO BIO XM24
ARTEFIERA
ERCATO LLA TERRA
BILBOLBUL
URBANIA FESTIVAL
PANICULTURE FESTIVAL
BIOGRAFILM FESTIVAL
I
LA C
I cam cond Il fen porta della La pi non s ma p in sta
BOTANIQUE
LIVE ART WEEK
GREEN SOCIAL FESTIVAL
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
ROCKER FESTIVAL
MERCATO BIO MERCATO XM24 DELLA TERRA
YOUNGABOUT FESTIVAL HOMEWORK FESTIVAL
Aree in atte
IL CINEMA RITROVATO
PERASPERA FESTIVAL
BILBOLBUL
FEBBRAIO
GREEN YOUNG SOCIAL ABOUT HOMEWORK FESTIVAL FESTIVAL FESTIVAL
MARZO
vorrebbe
FESTIVAL DELLA ZUPPA
APRILE
LIVE ART WEEK
ROCKER FESTIVAL MAGGIO
BUSKERS PIRATA
Al fine di esaurire il loro potenziale, questi esperimenti richiedono nuove PANICULTURE conoscenze e know-how e ampio sfogo alla creatività. L’esperienza ci mostra infatti che per realizzare questi progetti, è necessario disporre di mediazione tra proprietari, gli utenti e le autorità locali. Questo lavoro di mediazione comprende negoziazione, informazione e advocacy. Diversi progetti sono stati sviluppati in questa direzione. Ad esempio, “Templace.com” “Usine Ephémère”. Vi è dunque a questo proposito anche la CORAGGIO E SPERIMENTAZIONE MIGLIORE TRASPORTO PUBBLICO di condivisione SPAZI PER IL TEMPOnecessità LIBERO UNA CITTA’ PIU’delle APERTAinformazioni e di esperienze. ADATTABILITA’ DEGLI SPAZI in uso a lungo termine L’utilizzo temporaneo può anche trasformarsi SPAZI DI LAVORO CONDIVISO MIGLIORE QUALITA’ DELLA VITA culturali in tutta ERE A BOLOGNA come dimostrato dalla storia di diverse organizzazioni CASE A COSTI CONTENUTI CONTRATTI ABITATIVI FLESSIBILI Europa che sonoASILOmembri della rete “Artfactories”. AZIENDALE SPAZI PER SOCIALIZZARE SPAZI PER EVENTI VERDE ATTREZZATO Non tutti i progetti di utilizzazione temporanea sono motivati da una neORTI DI QUARTIERE MERCATO CONTADINO CASA E UFFICIOcessità di spazio AREE di RELAX AL LAVORO lavoro a prezzi ridotti: alcuni sono guidati dal luogo e la sua storia. Questi luoghi possono essere sia patrimonio architettonico, ma anche importante preservare. L’obietLUCIA HA 32patrimonio ANNI E’ BOLOGNESE immateriale che è GIACOMO HA 22 ANNI E’ BOLOGNESE tivo è quelloE’ TITOLARE di creare un ponte tra la storia passata, la storia del luogo e DI UNA DITTA DI COMMERCIO è è STUDIA ECONOMIA E MARKETING DI DESIGN TESSILE E ARTI del suo utilizzo futuro: in alcuni casi queste attività temporanee possono HA STUDIATO MODA VIVE A BOLOGNA VIVE A SAN GIOVANNI IN PERSICETO addirittura puntare a spianare la strada per un potenziale uso futuro. creIN UN APPARTAMENTO CON PARTNER E FIGLIO CON I GENITORI ando un dialogo e un’attaccamentotra la sede NON e la comunità locale. E LAVORA A BOLOGNA LAVORA
RBANIA STIVAL
BOTANIQUE
IL CINEMA RITROVATO BIOGRAFILM PERASPERA GIUGNO
ORTI E VERDE ATTREZZATO
TEMPORANEITA’
LA C ASPETTI STRATEGICI TEMPORANEITA’ COLLANTE
DI DIVERSI AMBITI DEL TERRITORIO LIMITROFO
CONTENITORE
DI BISOGNI ATTUALI DELLA POPOLAZIONE
Il mo quello del Ques attivit urban Gli u camb impo do e a bisog Inoltre no i inves reagir menti
vorrebbe
Gli spazi vuoti sono spesso il risultato dei cambiamenti economici che UNO SPAZIO ADATTABILE AFFITTI A COSTI CONTENUTI l’Europa l’esperienza dell’economia mondiale attuale (la transizione da PER LA CREAZIONE e DI EVENTI € economia di produzione verso l’economia basata sulla conoscenza), ma non solo, ma possono anche essere, come dimostrato dal progetto di UNO SPAZIO DI STUDIO COMUNE UNO SPAZIO CONDIVISO ricerca “Shrinking Cities”, il risultato della migrazione, il conflitto ... CON ALTRI PROFESSIONISTI Un altro aspetto di questi progetti temporanei è la (re) introduzione di un dialogo sociale: possiamo vedere che la maggior parte dei progetti PROSPETTIVE LAVORATIVE SERVIZI DI QUARTIERE CHE PREVEDANO 92
STRATEGIA URBANA
REVERSIBILITA’
DELL’INTERVENTO ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI NUOVI MODELLI SOCIALI E GESTIONALI INSERITI ALL’INTERNO DI STRUTTURE ARCHITETTONICHE TEMPORANEE
SOSTITUZIONE
a seconda delle esigenze di pianificazion
2021 MANTENIMENTO E INTEGRAZIONE
RIUSO TEMPORANEO
di successo si basa sulla rete sociale e incoraggiano la partecipazione attiva dei cittadini (democrazia diretta) in questi progetti, ritenendo lo sviluppo della vita sociale come elemento fondamentale della democrazia partecipata. Gli spazi vuoti possono essere intesi come riserve urbane per la sperimentazione dei sogni collettivi’: per periodi di tempo mutevoli sono spazi resistenti alle pressioni e speculazioni economiche, liberi di accogliere e lasciare sedimentare un capitale sociale. Luoghi per rilasciare nuovi immaginari urbani e mobilitare reti relazionali dove ‘rilasciare’ si basa su un’estensione della nozione di capitale che, nello spirito di Pietre Bourdieu‘, considera il capitale culturale e sociale superiore, o almeno alla stregua, del capitale finanziario. Questi luoghi divengono un laboratorio dove osservare le tattiche di autorganizzazione della città post-capitalista‘.
93
DI DIVERSI AMBITI DEL TERRITORIO LIMITROFO
Gli usi temporanei diventano catalizzatori dei cambiamenti urbani: possono divenire una carta importante della pianificazione ufficiale, precedenDISMISSIONE E TEMPORANEITA’ do e aiutando le amministrazioni nel comprendere i bisogni reali della popolazione. Inoltre questi modelli di sviluppo graduale riducono i pericoli della cattiva pianificazione e degli investimenti poco proficui: i progetti possono reagire flessibilmente e velocemente ai cambiamenti e adattare gli obiettivi alle richieste.
CONTENITORE
DI BISOGNI ATTUALI DELLA POPOLAZIONE
SOSTITUZIONE
REVERSIBILITA’
DELL’INTERVENTO ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI NUOVI MODELLI SOCIALI E GESTIONALI INSERITI ALL’INTERNO DI STRUTTURE ARCHITETTONICHE TEMPORANEE
a seconda delle esigenze di pianificazione istituzionale
2021 MANTENIMENTO E INTEGRAZIONE
nel tessuto consolidato e pianificato, diventando parte di esso ma mantenendo le proprie peculiarità
CONDIZIONI DI PROGETTO RISORSE
EFFETTI
ATTORI ISTITUZIONALI E SOCIA COINVOLGIBILI AGENZIA PER LA CASA COMUNE DI BOLOGNA
RISORSE ECONOMICHE
94
TEMPORANEO
SEMI-TEMPORANEO
SPAZI RESIDENZIALI FLESSIBILI
RIUSO TEMPORANEO
Le città hanno lunghe vite e la pianificazione urbanistica ha effetti a lungo termine, quindi come l’uso temporaneo può diventare preponderante per la città? La temporaneità si riferisce a qualcosa che esiste per un tempo ma ci sono differenti concetti di temporaneo: L’effimero è un termine dalla biologia che si riferisce a creature che vivono solo per un giorno. L’effimero è quindi temporaneità esistenziale. Questo contrasta con il temporaneo, che comincia come qualcosa con una vita breve ma che poi, non poco ferequentemente, rimane per un periodo molto lungo. Il Provvisorio di riferisce a qualcosa che è concepito come un semplice sostituto della “cosa reale”, una misura di intermedia quando qualcosa è necessario ma la qualità che si vorrebbe non può essere raggiunta, ma sarà forse possibile farlo più avanti. Il Temporaneo sta nel mezzo tra queste due posizioni: ha da una lato una vita corta come l’Effimero ma diversamente dal secondo può certamente esistere per un periodo più lungo di quello inizialmente previsto. E’ possibile estendere la sua vita.Il temporaneo diversamente dal provvisorio è in grado di fornire qualità proprie che possono essere viste anche non come semplici sostituti. Questa qualità permette di evitare limitazioni solitamente previste per il lungo periodo. Quando il concetto di temporaneità è appplicato in accordo con la la pratia dell’uso urbano e della pianificazione urbana, è chiaro che la città continuerà ad avere una vita lunga come solitamente ha ma la pratica dell’uso urbano e della pianificazione potranno prendere in prestito le qualità che il temporaneo ha da offrire. Robert Temel 95
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
NDSM WARF | AMSTERDAM I NDSM Wherf sono i cantieri navali e l’area del porto, nella parte nord di Amsterdam, gestiti dall’ azienda Nederlandse Droogdok Scheepsbou Maatschappij. L’area consta il 56.000 mq di capannoni più una parte di molo e spazi aperti di 20000 mq: nato come un progetto di recupero classico e rifunzionalizzazione per usi misti, è stato inserito in un progetto di realizzazione di cluster creativi della municipalità di Amsterdam. Gli attori fondamentali per questo processo sono stati il Comune di Amstedam e l’associazione Kinetisch Noorde formata da architetti, sckaters e squatter che hanno scommesso in una nuova modalità di pianificazione dal basso, proponendo e realizzando un progetto di riappropriazione dellp spazio urbano fondamentale per la rivitalizzazione fisica e culturale dell’area in questione.
Nonostante a qualità scadente delle infrastrutture presenti nell’area , gli organzzatori hanno investito al meglio le poche risosrse disponibili: a seguito dell’avvio di alcuni workshop di progettazione, è stata realizzata inizialmente l’infrastrutturazione delle reti primarie (acqua riscaldamento). Successivamente, tramite strutture semplice e removibili,sono state realizzate i box base personalizzabili dai singoli utenti. 96
ESEMPI - RIUSO TEMPORANEO
Gli NDSM Wherf sono stati il luogo dove avviare il progetto “La Città come guscio” promosso dal Comune: l’obbiettivo è quello di consegnare ai portatori di interessi collettivi, edifici vuoti, gusci, da riempire con attività e spazi utili alla collettività e alle esigenze dei creativi. L’associazione vincitrice del bando per gli NDSM Wherf è intermediario tra il comune e tutti i 200 rappresentanti delle relative attività presenti nell’area. Dopo il percorso di rivendicazione durato dal 1998 al 2000 l’esperienza NDSM è stata in continua ascesa: dopo i concorsi per la gestione organizzati dal Comune, le associazioni vincitrici hanno sottoscritto un’accordo che gli concede l’utilizzo per 5 anni rinnovabili fino a 25 anni consecutivi ed a prezzi contenuti : dal 2003 sono stati realizzati i lavori ed è stata attivata la struttura mentre nel 2008 è stata costituita Nell’edificio principale sono presenti, oltre ai numerosi studiobox personalizzabili ed autocostruibili, uno skatepark con strutture di legno ed acciaio, spazi per eventi e spettacoli di teatro contemporaneo per un totale di circa 2500 mq, un vero e proprio teatro di 400 mq. All’esterno si trovano un gruppo di container contenenti studi per giovani creativi, una tensostruttura adibita a bar e uno spazio per eventi di circa 10000 mq 97
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
MADE IN MAGE | SESTO SAN GIOVANNI MILANO Made in Mage è un progetto di riuso temporaneo dell’associazione Temporiuso di Milano: l’obbiettivo è creare un incubatore per le realtà artigianali dell’ambito della moda e del design di Milano che faticano a farsi spazio nell’ambito milanese e contemporaneamente riattivare le officine Falck di Sesto San Giovanni, la più grande archeologia industriale della area periferica milanese.
Il progetto parte dall’associazione Temporiuso di Milano, realtà attiva nel recupero e nel riuso temporaneo di frammenti di città in attesa o di ambiti urbani di frangia. Il progetto tramite un concorso aperto ai giovani stilisti , offre ai vincitori la possibilità di usufruire degli spazi interni ai Magazzini Generali Falck ad un prezzo calmierato, opportunamente arredati per accogliere il massimo numero di artigiani. Questo esempio di riuso temporaneo si mantiene su un profilo molto basso in quanto a livello di intervento sull’edificio esistente: gli spazi vengono ripuliti e attrezzati per accogliere i gruppi di artigiani in una modalità open space, che non necessita di partizioni interne e che facilita la condivisione e la creazione di relazioni di tipo lavorativo tra gli artigiani stessi. 98
ESEMPI - RIUSO TEMPORANEO
Il bando, scritto il collaborazione con Esterni, Naba e “Fa la cosa giusta”, premi 15 progetti creativi ed innovativi al quale viene fornito uno spazio atelier in comodato gratuito per la durata massima di 2 anni
Il progetto parti nel 2010 per volontà di Temporiuso è stato accolto dal Comune di San Giovanni che ne è ha patrocinato la realizzazione: il bando presentato a nel 2011 permete ai creativi di godere degli spazi dei Magazzini Generali fino al luglio del 2013. Non essendo ancora cominciati i lavori di recupero dell’archeologia, non è detto che il progetto possa proseguire fino all’effettiva partenza dei cantieri. Nell’edificio saranno presenti spazi atelier per 15 gruppi differenti: l’edificio è anche utilizzato per fiere ed esposizioni artistiche.
99
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
URBAN PIONEERS | BERLINO La città di Berlino è stata negli ultimi 5 anni palcoscenico di una serie di iniziative bottom up di riappropriazione urbana. Urban è il progetto che ha mappato tutte le attività di recupero e rivitalizzazione di spazi abbandonati e di edifici in disuso avvenuti in maniera diffusa all’interno del territorio cittadino.
L’amministrazione di Berlino negli ultimi anni ha stimolato, tramite la sua azione legislativa e organizzativa, tutte quelle pratiche di stimolazione della vitalità urbana ad opera diretta dei singoli cittadini o delle associazioni attive in città.
Essendo gli interventi numerosi, anche il grado di manipolazione delle aree e degli edifici interessanti è differente: di va dal recupero di piccoli appezzamenti di terreno vuoto per farne orti all’installazione di una piscina/sauna sulla Sprea aperta sia nel periodo estivo che in quello invernale. Molti degli interventi sono localizzabili lungo le sponde del fiume dove esiste una gran quantità di aree di basso interesse speculativo. 100
ESEMPI - RIUSO TEMPORANEO
Il Comune di Berlino ha approntato una serie di contratti di uso temporaneo che permettono ai singoli cittadini di poter realizzare le proprie attività senza troppi problemi e allo stesso tempo tutela i privati e ne stimola l’apertura a questo tipo di progetti. Tali contratti permettono di affittare anche per brevi o brevissimi periodi spazi aperti e/o edifici che spesso non sarebbero neanche posizionabili sul mercato. Il grande fermento culturale nella città di Berlino è in atto sin dagli anni 2000: sicuramente fenomeni di colonizzazione urbana esistono da sempre ma è appunto dagli anni 2000 che l’amministrazione si attiva per dare a queste pratiche una facilità di realizzazione e il più ampio coinvolgimento sociale possibile.
Le attività bottom up presenti a Berlino sono svariate anche grazie al forte interesse della popolazione cittadina per la qualità della vita e il benessere. Le attività forse più diffuse sono appunto quelle riguardanti parchi informali e orti collettivi o di quartiere: non mancano locali notturni magari stagionali, spazi sportivi attrezzati in maniera semplice e mobile, la grande piscina sulla Sprea, spazi per eventi e campeggi temporanei 101
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
CHOCOLATE FACTORY | LONDRA L’ex fabbrica di cioccolato della Barratts Confectionery di Clarendon Road, si colloca nel quartiere di Haringey/Wood Green, in una zona degradata a nord di Londra ed è stata dismessa negli anni ’90. La struttura, che vanta una superficie totale di 10.000 mq, è considerato uno dei più influenti Hub creativi dell’Europa del Nord e offre atelier e spazi di lavoro a prezzi contenuti
La struttura nasce nell’ambito del piano di trasformazione della zona di Harringey/Wood Green in distretto culturale finanziato dalla London Development Agency. Gli spazi sono stati concessi all’Haringey Arts Council (oggi Collage Arts) che lavora per la promozione dell’arte e dell’industria. Possono essere coinvolti fino a 150 artisti contemporaneamente: la fabbrica ha una forte connessione anche con il quartiere e le realtà locali. Gli spazi per gli atelier vengono consegnati agli artisti al grezzo: questa modalità abbassa i costi di preparazione e lascia la possibilità agli artisti di organizzare il proprio spazio di lavoro secondo le singole necessità. Esistono poi un’altra serie di spazi accessori maggioremente organizzati, che vengono condivisi tra tutti gli utenti. Nel secondo edificio attivato (la Chocolate factory 2) sono presenti spazi strutturati adibiti alla produzione audio video. 102
ESEMPI - RIUSO TEMPORANEO
Vengono offerti spazi per studi e atelier di diverse dimensioni (da 20 mq a 150 mq cad) e a prezzi contenuti (circa 200 euro/mq all’anno incluse spese e utenze ed escluse le tasse) per artisti, artigiani e creativi emergenti che contribuiscano all’affermazione e allo sviluppo del distretto culturale locale. I contratti sono molto flessibili ed è data la possibilità anche a utenti esterni di affittare gli spazi saltuariamente per eventi e attività associative. La fabbrica ha aperto nel 1996 con 75 studios ed è andata ampliando l’offerta e gli spazi per i creativi. Una volta all’anno l’evento “Open Studios” offre l’occasione alla cittadinanza di due giornate di totale apertura della Chocolate Factory, per entrare in contatto con gli artisti, acquistare i prodotti, visitare gli atelier e osservare il lavoro artigianale, e indirettamente di contribuire a rivitalizzare questo pezzo di città. Ci sono poi spazi destinati ad attività collettive e spazi aperti all’esterno: aule per le lezioni e per i seminari, 2 ristoranti, uno spazio wi-fi lounge, un bar e un locale (Karamel club) che offre un programmazione regolare. Si svolgono anche attività sociali e artistiche legate al teatro contemporaneo, al cinema e alla letteratura, si svolgono festivals di vario genere e workshops per la formazione e l’inserimento professionale. 103
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
QUARTER21 | VIENNA La superficie del Quartier21, di circa 7.000 m2, è una piattaforma che ospita e da sostegno ad attività culturali autonome: offre spazi (sedi per le istituzioni culturali o “cultural provider”, fornitori di servizi culturali, o alloggi/studio per artisti internazionali), sostegno economico (borse di studio per artisti partecipanti al programma Artist-in-Residence), possibilità di creare reti con le altre attività presenti nel “quartiere”. I promotori dell’iniziativa sono il Governo federale austriaco e la Città di Vienna, attraverso una agenzia di sviluppo di proprietà pubblica (75% Governo federale e 25% Città di Vienna): la fattibilità è possbilite anche grazie all’impegno di sponsor privati tra i quali l’Erste Bank e la Wiener Stadtwerke. I destinatari sono gli operatori dell’industria creativa, nel senso più ampio del termine provenienti da altri paesei europei. La superficie del Quartier21, di circa 7.000 m2, ospita e supporta oltre 50 iniziative culturali autonome, l’accesso agli eventi organizzati al suo interno è generalmente gratuito. Il progetto è in tutti i senti un progetto architettonico con un alto il grado d’intervento: la presenza di sponsor esterni ha dato la possibilità di rendere più duraturo l’intervento, lasciando una forte mobilità agli utenti. 104
ESEMPI - RIUSO TEMPORANEO
Gli spazi per le associazioni e le attività collettive sono affidato per periodi daa 1 anno in su. Per il programma Artist in Residence invece ono previste delle borse di studio per un periodo minimo di due mesi e un massimo di sei mesi: gli artisti sono tenuti a trascorrere almeno i tre quarti del periodo della borsa nel MuseumsQuartier. Non ci sono limiti di età per le borse, è obbligatoria la conoscenza della lingua inglese. L’idea della costituzione del MuseumsQuartier risale alla fine degli anni settanta del secolo scorso. Negli anni 80 la municipalità di Vienna indice un concorso per la realizzazione di una nuova parte del complesso: il progetto vincitore, presentato dallo studio viennese di architettura Ortner & Otner, viene approvato nel 1990 dal parlamento federale austriaco, e la sua completa realizzazione ed inaugurazione si ha nel 2001. Sono presenti un negozio di dischi, un’emittente radiofonica via internet, “stazione di servizio musicale” annessa, ambienti dedicati alla game culture, fumetti e luce artificiale, una sala espositiva delle facoltà universitarie di indirizzo artistico, sale riservate a gruppi di artisti ed alla cultura internet, un caffè, una libreria culturale, degli shop di moda e di design, diversi centri servizi e sale per manifestazioni, oltre che le residenze per gli artisti. 105
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
AMBITO SOCIO CULTURALE
AM IERI
POTENZIALITA’ CULTURALI EVENTO PRINCIPALE
INTERNAZIONALE METROPOLITANA URBANA
ARTI PLASTICHE | VISIVE | GRAFICHE MUSICA CINEMA | TEATRO | DANZA
1970
EVENTO OFF | ALTRE SEDI EVENTO OFF | STUDI APERTI
SHRINKAGE
FESTIVAL DELLA ZUPPA
ARCHITETTURA | DESIGN | AMBIENTE FESTIVAL CULTURALI
BUSKERS PIRATA
MERCATO BIO XM24
MERCATO DELLA TERRA GENDER BENDER
MERCATO BIO XM24
CERSAIE SAIE
ROBOT
ARTEFIERA
MERCATO DELLA TERRA BILBOLBUL
OPEN DESIGN ITALIA DANZA URBANA FESTIVAL
MERCATO DELLA TERRA
ROCKER FESTIVAL
MERCATO BIO XM24
BIOGRAFILM FESTIVAL
YOUNGABOUT FESTIVAL HOMEWORK FESTIVAL
URBANIA FESTIVAL
PREMIO CELESTE
PANICULTURE FESTIVAL
BOTANIQUE
LIVE ART WEEK
GREEN SOCIAL FESTIVAL
IL CINEMA RITROVATO
CERSAIE
SAIE PREMIO CELESTE
GENDER BENDER
SETTEMBRE
OTTOBRE
OPEN DESIGN ITALIA
ARTEFIERA
URBANIA FESTIVAL
GENNAIO
NOVEMBRE
BILBOLBUL FEBBRAIO
FESTIVAL DELLA ZUPPA
MARZO
LIVE ART WEEK
ROCKER FESTIVAL
APRILE
BUSKERS PIRATA
DANZA URBANA FESTIVAL
ROBOT
PERASPERA FESTIVAL GREEN YOUNG SOCIAL ABOUT HOMEWORK FESTIVAL FESTIVAL FESTIVAL
BOTANIQUE
IL CINEMA RITROVATO BIOGRAFILM PERASPERA
MAGGIO
PANICULTURE
GIUGNO
STR
INTERVISTE: TEST CLASSE CREATIVA 50 GIOVANI
20 STUDENTI
30 CREATIVI
vorrebbero
CORAGGIO E SPERIMENTAZIONE
UNA CITTA’ PIU’ APERTA
SPAZI PER IL TEMPO LIBERO
SPAZI DI LAVORO CONDIVISO
VIVERE A BOLOGNA
MIGLIORE QUALITA’ DELLA VITA CONTRATTI ABITATIVI FLESSIBILI
SPAZI PER EVENTI
ASILO AZIENDALE
ORTI DI QUARTIERE
VERDE ATTREZZATO
AREE RELAX AL LAVORO
CASA E UFFICIO
TEMPO
ADATTABILITA’ DEGLI SPAZI
CASE A COSTI CONTENUTI
SPAZI PER SOCIALIZZARE
MIGLIORE TRASPORTO PUBBLICO
ASPETTI S
MERCATO CONTADINO
COLLANT LAURA HA 25 ANNI E’ BOLOGNESE
LUCA HA 30 ANNI E’ PUGLIESE
E’ UN ARCHITETTO RICERCATORE
è
è
HA STUDIATO ARCHITETTURA
E’ UN ARTISTA VISUALE, FREELANCE HA STUDIATO ACCADEMIA DI BELLE ARTI
è
GIACOMO HA 22 ANNI E’ BOLOGNESE
E’ TITOLARE DI UNA DITTA DI COMMERCIO DI DESIGN TESSILE HA STUDIATO MODA
è
VIVE A BOLOGNA IN UN APPARTAMENTO CONDIVISO
VIVE A BOLOGNA IN UN APPARTAMENTO CON PARTNER E FIGLIO
VIVE A SAN GIOVANNI IN PERSICETO CON I GENITORI
LAVORA A ZOLA PREDOSA
LAVORA A BOLOGNA, TORINO, LECCE
LAVORA A BOLOGNA
NON LAVORA
vorrebbe
vorrebbe
vorrebbe
€ UNO SPAZIO ADATTABILE A SECONDA DELLE NECESSITA’
SERVIZI DI QUARTIERE CHE PREVEDANO ORTI E MERCATO CONTADINO
UNO SPAZIO CONDIVISO CON ALTRI PROFESSIONISTI
DI BISOGNI A POPOLAZION
AFFITTI A COSTI CONTENUTI
€ UNO SPAZIO ADATTABILE A SECONDA DELLE NECESSITA’
CONTENI
vorrebbe
UNO SPAZIO ADATTABILE PER LA CREAZIONE DI EVENTI
ALLOGGI TEMPORANEI A COSTI CONTENUTI
DI DIVERSI A TERRITORIO
STUDIA ECONOMIA E MARKETING
VIVE A ZOLA PREDOSA CON I SUOI GENITORI
UNA CASA PER SE A COSTI CONTENUTI CHE CONTENGA LO SPAZIO DI LAVORO
106
LUCIA HA 32 ANNI E’ BOLOGNESE
€
UNO SPAZIO DI STUDIO COMUNE
UNO SPAZIO CONDIVISO CON ALTRI PROFESSIONISTI
PROSPETTIVE LAVORATIVE
SERVIZI DI QUARTIERE CHE PREVEDANO ORTI E VERDE ATTREZZATO
REVERSIB
DELL’INTERVE L’UTILIZZO D SOCIALI E G ALL’INTERNO ARCHITETTO
CAMBIAMENTI SOCIO CULTURALI CONDIZIONI ATTUALI La situazione socio culturale bolognese, oggigiorno presenta un fermento culturale sostanzioso, distribuito in quasi tutto l’arco dell’anno.
ATTORI
CONDIZIO RISORSE
EFFETTI
RISORSE
BOLOGNA E LA CLASSE CREATIVA
AMBITO SOCIO-CULTURALE La situazione socio culturale bolognese, oggigiorno presenta un fermento culturale sostanzioso, distribuito in quasi tutto l’arco dell’anno. Bologna è sempre stata e tutt’ora mantiene un grande primato di creatività a livello nazionale, grazie ad una tradizione di produzione culturale mantenuta viva dai giovani che trovano in essa un ottimo ambito di studio. Molti giovani terminati gli studi sono costretti ad “emigrare” da questa città, per la situazione già descritta e per la congiuntura economica in cui ci troviamo. Se questa è una realtà tangibile in tutta italia, la fuga di cervelli di bologna è ancora più consistente in proporzione alla potenzialità in essa contenuta. Il Comune di Bologna sta iniziando solo ora ad investire sul potenziale creativo giovane che si va formando nel comune e tramite il progetto Incredibol sta offrendo ai progetti più promettenti aiuti economici e spazi di lavoro in comodato d’uso: questi incentivi sono fondamentali ma sono per ora gocce nell mare e non creano una vera rete creativa PRODUZIONE CULTURALE La città di Bologna ha un produzione culturale assai variegata e ed è riccadi potenziale creativo. Per fare un’analisi ampia abbiamo mappato tutti gli eventi che durante l’anno coinvolgono la città di Bologna e il suo potenziale creativo: nella mappatura abbiamo suddiviso gli eventi per ambito o arte applicata interessata e ne abbiamo anche messo in luce la periodicità e il raggio d’influenza a livello geografico utilizzando una scala che va dall’urbano all’internazionali. Abbiamo notato come gli eventi siano concentrati sopratutto nel centro storico e sopratutto nei periodi autunnali e primaverili. 107
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
TEST CLASSE CREATIVA Per analizzare in maniera approfondita la situzione Bologna, abbiamo realizzato un Test conoscitivo dei bisogni della popolazione giovanile tra i 20 e i 40 che avessero frequentato Bologna anche solo per un periodo di tempo limitato e la cui professione coinvolgesse l’uso della creatività. Questa particolare tipologia di lavoratori viene definita da Richard Florida Classe Creativa cioè coloro i quali hanno alla base del loro lavoro l’uso della creatività. Secondo un’indagine svolta sempre da Florida sulla Classe Creativa in Europa, Bologna rispetto alle città italiane è quella che offre la migliore condizione sociale per quanto riguarda le tre T : Florida analizza l’appeal delle città europee secondo gli indici di Tolleranza Tecnologia e Talento e Bologna di trova in una delle prime posizioni nel ranking italiano. Avendo letto questo dato abbiamo quindi realizzato il test che c’è servito per analizzare quali erano le opinioni dei bolognesi e non riguardo alla città. Il Test conteneva sia domande di carattere personale sul percorso di studi e sula propria esperienza con Bologna, sia pareri riguardanti le esigenze appunto dei giovani per quanto riguarda gli aspetti funzionali degli spaizi della vita quotidiana, dalla tipologia residenziale preferita alle preferenze di spazi di lavoro più o meno condivise. Il test è stato svolto da 54 persone dei quali 30 considerabili creativi e ci ha fatto comprendere che nonostante le 3T per i giovani bolognesi spesso la soluzione migliore (ma spesso anche quella più sofferta, è quella di trasferirsi nei paesi Europei dove le 3 T funzionano decisamene meglio. 108
BOLOGNA E LA CLASSE CREATIVA
ATTORI INTERESSATI Il coinvolgimento degli utenti e dei loro interessi per l’attivazione di nuovi progetti culturali può essere fondamentale alcuni imponenti costi di gestione: per le restanti necessità iniziali si potrebbe coinvolgere sponsor privati già legati alle iniziative culturali cittadine. Coinvolgendo le istituzioni si potrebbe avere accesso sia a fondi presenti a livello nazionale sia a contributi economici europei destinati al settore culturale e alla sua diffusione: investendo risorse minime per dare avvio al progetto si potrebbero attivare tutte queste ulteriori risorse, oggi solo in potenziale. Gli esempi di alcune città europee come Amsterdam, Berlino, Londra, Vienna, e Sesto San Giovanni ci mostrano come utilizzando tipi di contratti già esistenti si potrebbero eliminare alcuni costi che gravano sugli utenti e rivitalizzare intere aree in modo produttivo e culturalmente appetibile.
109
UNO SPAZIO CONDIVISO CON ALTRI PROFESSIONISTI
PROSPETTIVE LAVORATIVE
SERVIZI DI QUARTIERE CHE PREVEDANO ORTI E VERDE ATTREZZATO
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
IO CULTURALI CONDIZIONI ATTUALI
o -
ATTORI
a e
RISORSE
EFFETTI
R
RISORSE ECONOMICHE
GIOVANI 20-40
ò à i a ù a
DECENTRAMENTO CREATIVITA’
..!? LAVORO INTELLETTUALE
d a l i o
LAVORO SUBORDINATO
RILOCALIZZAZIONE
SPAZI DI LAVORO ADEGUATI
ARTISTI ARTIGIANI SISTEMA ABITATIVO FLESSIBILE
SEDE LAVORATIVA IN CASA NO VISIBILITA’ PUBBLICA
POTENZIALE CREATIVO VERSO L’ESTERO
r e : i POPOLAZIONE STUDENTESCA
a e e o n
UNIVERSITA’- LAVORO
DIMINUZIONE INTERAZIONE
COMUNITA’ LOCALE
i i o e n
SPAZI PER LA COMUNITA’ %**#!
MANCANZA DI INTEGRAZIONE
COMMERCIO LOCALE
USI TEMPORANEI PER LA CITTA’ IN TRANSIZIONE 110
Relatore: Nicola Marzot|Laureandi: Giulia De Vita - Francesco Ferretti - Daniela Zerbini
Un
Zerbini
DELL’INTERVENTO ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI NUOVI MODELLI SOCIALI E GESTIONALI INSERITI ALL’INTERNO DI STRUTTURE ARCHITETTONICHE TEMPORANEE
2021
BOLOGNA E LA CLASSE CREATIVA
MANTENIMENTO E INTEGRAZIONE
nel tessuto consolidato e pianificato, diventando parte di esso ma mantenendo le proprie peculiarità
CONDIZIONI DI PROGETTO RISORSE
EFFETTI
ATTORI ISTITUZIONALI E SOCIALI COINVOLGIBILI
RISORSE ECONOMICHE
TEMPORANEO
TIPOLOGIE CONTRATTUALI
AGENZIA PER LA CASA COMUNE DI BOLOGNA
RESIDENZE SEMI TEMPORANEE CONTRATTO DI LOCAZIONE CALMIERATO DA 1 A 3 ANNI + RINNOVO
THE HUB NETWORK COWO NETWORK
SPAZI IN LOCAZIONE A CANONE CALMIERATO
ACCADEMIA BELLE ARTI BOLOGNA OPEN DESIGN ITALIA
SPAZI IN COMODATO D’USO ONEROSO 1 ANNO + RINNOVO MAX 1 ANNO
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTA’ DI INGEGNERIA
SPAZI IN COMODATO D’USO GRATUITO
ASSOCIAZIONE NUOVAMENTE QUARTIERE PORTO
SPAZI IN COMODATO D’USO GRATUITO
COLDIRETTI MERCATO DELLA TERRA
SPAZI IN COMODATO D’USO ONEROSO
SEMI-TEMPORANEO
SPAZI RESIDENZIALI FLESSIBILI CREATIVITA’
SPAZI DI LAVORO ADEGUATI
SISTEMA ABITATIVO FLESSIBILE
SPAZI LAVORO CONDIVISO
ATELIER APERTO AL PUBBLICO (+ ALLOGGIO OCCASIONALE )
VITALITA’ URBANA
POTENZIALE CREATIVO DALL’ESTERO
UNIVERSITA- LAVORO SPAZI PER STUDIO -CONFERENZE
SPAZI PER LA COMUNITA’
COMMERCIO LOCALE
AREE PER ASSOCIAZIONI E LABORATORI
MERCATO CONTADINO
INCUBATORE DI IMPRESE
ORTI URBANI
AREA COMMERCIALE
Università degli Studi di Ferrara|Facoltà di Architettura Biagio Rossetti|a.a. 2010-2011|Sessione di Laurea Straordinaria Marzo 2012 111
DISMISSIONE E TEMPORANEITA’
1 Riqualificare le città: le società miste per le aree urbane dismesse, a cura di Rur e Audis, 95 pp. , Franco Angeli Editore 2 Per la riqualificazione”partecipata”, in una città , Bologna, che da troppi anni vede quasi solo interventi a “ bilancio sociale nullo”, Achille Ardigò n° 26 Metronomie, anno 2002, pp. 137-140 3 Politiche di riqualificazione urbana a confronto: l’esigenza di un disegno strategico della città come garanzia di efficacia, Edoardo Preger n° 26 Metronomie, anno 2002, pp.129-135 4 RE-USE www..re-use.com DIAP A cura di Paolo Cottino Dipartimento di Architettura e Pianificazione, Politecnico di Milano 5 Riuso temporaneo, a cura di Isabella Inti e Valeria Inguaggiato, Territorio n°56, anno 2011, pp.11-78 112