N°1
Politecnico di Milano Corso di laurea magistrale in Design della Comunicazione A.A. 2014/2015 Sociologia dei media Siliato Francesco De Pirro Michele Ciastellardi Matteo
PRIMA EDIZIONE
27 GENNAIO 2015 Marta Barducchi 833712 marta.barducchi@gmail.com
Chiara Bonsignore 833595 bonsignore.chiara@gmail.com
Giulia Piccoli Trapletti 833517 giuliapiccolitrapletti@gmail.com
FONTI
Laura Toffetti 837715 lau.toffetti@gmail.com
MARTEDÌ
#UPWIND
Media: internet, giornali, televisione Fonti: web, testate giornalistiche, telegiornale. Social Network: Facebook, Twitter, Instagram, Tumblr.
LA MORTE DI GARNER
La vicenda LA REDAZIONE
Quello che è successo lo scorso 17 luglio è stato filmato da un testimone in modo molto chiaro (vedi box nero). Alcuni agenti, tra i quali il poliziotto Daniel Pantaleo, si erano avvicinati a Eric Garner, un afroamericano, lungo una strada di Staten Island: Garner era sospettato di contrabbandando di sigarette. Dopo una conversazione, durante la quale Garner si rifiutò verbalmente
Testate analizzate: The New York Times, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Messaggero, The Post Internazionale di essere ammanettato, il poliziotto cercò di arrestare in modo piuttosto brutale Garner, prendendolo per il collo. Nel video, si vedono anche altri agenti che intervengono per bloccare l’uomo afroamericano, gettandolo a terra e schiacciandolo con i loro corpi. Garner, indifeso, disse per ben undici volte “non riesco a respirare (I Can’t Breathe)”, prima di perdere conoscenza e morire nel giro di pochi minuti, dopo essere stato portato in ospedale. La perizia medica ha concluso che le cause del decesso sono state la compressione e il successivo soffocamento avvenuti durante la discussione con gli agenti. Garner aveva 43 anni, sei figli, era in sovrappeso e soffriva d’asma. Mercoledì 3 dicembre il Grand Jury di Staten Island, New York, ha deciso di non incriminare il poliziotto Pantaleo. Dopo la decisione ci sono state molte proteste sia a New York che in altre città: a Washington, a Manahattan, a Atlanta, a Seattle, a Oakland, ma anche nella contea di St. Louis, nel Missouri. segue a pagina 2
Luogo dell’uccisione di Eric Garner
FREE PRESS
Periodo di analisi dal 3 al 24 dicembre
Upwind è un gruppo editoriale autodidatta che ogni giorno si incentra su una particolare notizia con l’obiettivo di far emergere tutti gli aspetti comunicativi ad essa
correlati. Il nome nasce dalla volontà di trattare un solo argomento seguendo una logica insolita: da un particolare si passa all’analisi generale della notizia.
#ICantBreathe
Primo piano. L’evolversi della notizia sui social più famosi del web
Analisi e considerazioni sull’evoluzione quantitativa e qualitativa dell’hashtag LA REDAZIONE
Abbiamo voluto enfatizzare già nelle prime pagine l’aspetto social della notizia: è stato riscontrato, infatti, una grande evoluzione dell’hashtag, soprattutto grazie alle potenzialità di diffusione di Twitter. Infatti, è proprio grazie a questo social network che la protesta ha coinvolto un gran numero di persone, dando loro la possibilità di esprimere il proprio disprezzo sul fatto accaduto e sul razzismo, più in generale, in diversi modi e in diverse forme, sia testuali che figurative/fotografiche. segue a pagina 4
Il nostro approccio LA REDAZIONE
della comunicazione della notizia sul territorio statunitense, per passare dopo a quello europeo (con la BBC) ed infine a quello italiano (con due tg e la selezione di alcune testate).
In questo artefatto analizzeremo il modo in cui la notizia è stata trattata sui diversi media, sia cartacei che digitali, dando più attenzione a quest’ultimo settore. Infatti, viene data particolare importanza all’uso dell’hashtag #ICantBreathe (strettamente connesso alla notizia), al suo evolversi nel tempo e nello spazio e ai dati quantitativi ad esso correlati. Successivamente, si passa all’analisi di alcune testate che hanno affrontato l’argomento. La notizia è stata scelta per la rilevanza che ha assunto nel mondo social già a partire dalle prime ore e per le potenti modalità comunicative adottate durante e dopo la protesta.
® riproduzione riservata
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Staten Island
Organizzazione contenuti LA REDAZIONE
Dopo una visione generale sui fatti accaduti, si passa all’approfondimento sull’uso dell’hashtag, partendo da Twitter, per poi passare a Instagram, Tumblr e Facebook. Si procede poi all’analisi
FOTOGRAMMI TRATTI DAL VIDEO SHOCK DELL’UCCISIONE DI ERIC GARNER.
Evoluzione comunicativa
segue a pagina 4
SUPPORTA ERIC GARNER CON QUESTA MAGLIETTA!
In queste due pagine del quotidiamo ci siamo concentrate sulle diverse forme che l’hashtag/slogan ha assunto all’interno del web, enfatizzando l’evoluzione che esso ha intrapreso sui diversi social network analizzati. #ICantBreathe segue a pagina 18
Attualità
2
Martedì 27 Gennaio
Racconto. I fatti principali che hanno caratterizzato l’evoluzione della notizia analizzata
Soffocò un nero, prosciolto * agente. Proteste a New York
2015
I PROTAGONISTI ERIC GARNER
uomo ucciso
I due punti chiave: la decisione del Grand Jury e la vendetta su due poliziotti
“Non posso respirare, non posso respirare, non posso respirare...” [ripetuto 11 volte]
GWEN CARR
madre di Eric
“Se fosse stato bianco sarebbe stato fermato e non avrebbe perso la vita” DANIEL PANTALEO
poliziotto che ha ucciso Garner
*TITOLO PRESO DAL IL CORRIERE DELLA SERA DEL 4 DICEMBRE 2014 Luoghi delle proteste
Percorso della marcia del 13 dicembre 2014
Cronologia dei fatti LA REDAZIONE
A destra è possibile osservare una timeline dei principali eventi che hanno caratterizzato la notizia, a partire dalla morte di Garner, avvenuta il 17 luglio 2014. Dal quel momento, una serie di eventi si sono susseguiti velocemente.
La timeline si conclude con un altro punto chiave della vicenda: l’uccisione di due poliziotti bianchi, avvenuta il 20 dicembre 2014 per mano di un afroamericano. ® riproduzione riservata
LA REDAZIONE
Il 17 luglio 2014, Eric Garner, un afroamericano di 43 anni è stato avvicinato da un poliziotto che voleva arrestarlo per vendita di sigarette di contrabbando a Staten Island. Garner si oppose all’arresto e l’agente Daniel Pantaleo decise di ricorrere alla forza. Durante la colluttazione l’agente utilizzò una mossa per prenderlo per il collo. Garner, che era disarmato, disse all’agente che non riusciva a respirare, ma il poliziotto, incurante del suo lamento, mantenne saldamente la presa. Garner, obeso e asmatico, morì così soffocato. Un caso di violenza eccessiva, come quello di cui era stato vittima Michael Brown a Ferguson. Ma questa non è la sola somiglianza, infatti in entrambi i casi, il Grand Jury, convoca-
17 luglio
Morte di Eric Garner
18 luglio
to a Staten Island ha deciso di non incriminare l’agente bianco. La rabbia esplose a New York e si susseguirono giorni di manifestazioni e cortei per protestare contro il verdetto dei giudici. A migliaia sono scesi in strada per protestare. Avvennero 30 arresti solo nella prima notte; i manifestanti, marciando fino a Times Square, hanno
Sui social sono stati organizzati eventi per aderire alle proteste bloccato il traffico e occupato la stazione di Grand Central, mettendo in scena un die-in: tutti a terra, coricati, fingendosi morti per qualche minuto. Successivamente seguirono cortei in diverse zone: Washington, Manahattan,
23 luglio
Funerale di Eric Garner
Pantaleo privato di distintivo e pistola
Atlanta, Seattle, Oakland, ma anche nella contea di St. Louis, nel Missouri. Alla marcia di protesta contro la decisione del Grand Jury hanno partecipato anche personaggi famosi, come Spike Lee. I Social media hanno rivestito un ruolo di estrema importanza per la protesta: Twitter ha diffuso appositi hashtag relativi alla vicenda, che hanno coinvolto presto anche altri social, come Instagram e Tumblr, i quali hanno consentito di divulgare ulteriormente gli slogan della protesta attraverso l’utilizzo di immagini. Inoltre, sulla piattaforma Facebook sono stati creati eventi per consentire alle persone di aderire alle diverse forme di protesta.
31 luglio
Reverendo Sharpton e commissario Bratton allo stesso tavolo
1 agosto
Medico legale: si tratta di omicidio
“Era l’unico modo per bloccare e ammanettare un uomo così grosso senza usare le armi”. BARACK OBAMA
presidente degli Stati Uniti
“Non possiamo tollerare che vi siano giustizie diverse nel nostro paese”
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19 agosto
Il caso contro Pantaleo andrà di fronte al Grand Jury
23 agosto
Proteste per la morte di Garner e di altri afroamericani uccisi da poliziotti
2015
Attualità
Martedì 27 Gennaio
I PROTAGONISTI ISMAAIYL BRINSLEY
uomo che ha ucciso due poliziotti
3
Racconto. L’assassino aveva preannunciato la sua vendetta su Instagram
DATI NUMERICI
New York, due agenti di polizia uccisi in strada
2.178 UCCISIONI «GIUSTIFICATE» Nel periodo 2004-2011 ci sono state 2.178 uccisioni «giustificate» da parte della polizia, ma solo 41 funzionari sono stati incriminati.
L’importanza dei social per esprimere le proprie intenzioni
LA REDAZIONE
“Oggi metterò le ali ai porci. Loro fanno fuori uno di noi e io ne faccio fuori due di loro”.
WENJIAN LIU
poliziotto ucciso
Non hanno nemmeno avuto il tempo di reagire. Sono stati semplicemente assassinati. RAFAEL RAMOS
poliziotto ucciso
L’agguato si è verificato a Brooklyn il 20 dicembre 2014. L’assassino, un uomo di colore, si è avvicinato alla vettura dei poliziotti e ha aperto il fuoco attraverso il finestrino, colpendoli alla testa. Successivamente, ha cercato di fuggire dirigendosi verso la metropolitana, ma, quando ha capito che le forze dell’ordine stavano per raggiungerlo, ha rivolto l’arma contro sé stesso e si è tolto la vita. I due agenti bianchi, Wenjian Liu e Rafael Ramos, sono stati immediatamente trasferiti in ospedale: uno è morto subito dopo il ricovero, l’altro pochi minuti più tardi. “Non hanno nemmeno avuto il tempo di reagire. Sono stati semplicemente assassinati”, ha detto il capo della Poli-
zia di New York, William Bratton. Il killer era Ishmael Brinsley, aveva precedenti penali e problemi di instabilità mentale. L’assassino ha lasciato un messaggio su Instagram, accompagnato dalla foto dell’arma usata per l’omicidio, dove ha espresso l’intenzione di andare a New York “con l’intento di uccidere poliziotti locali”. Queste le parole scritte: “Oggi metterò le ali ai porci. Loro fanno fuori uno di noi e io ne faccio fuori due di loro.”
Bill ha raccontato di aver spesso tremato per la sorte di suo figlio Dante: “Il dramma della famiglia Garner lo sento come profondamente personale perché qualcosa di simile poteva succedere anche a noi. Io e Chirlane l’abbiamo allevato spiegandogli che un ragazzo nero deve comportarsi con particolare prudenza davanti alla polizia”. De Blasio promette che la polizia verrà spinta a cambiare rotta nel suo stesso interesse, se non vuole perdere la fiducia di gran parte dei cittadini. Dopo la morte dei due po-
BILL DE BLASIO
sindaco di New York
“Questo è un dramma che sento profondamente personale. Qualcosa di simile poteva succedere a mio figlio Dante”.
29 settembre
Il Grand Jury inizia a controllare le prove
7 ottobre
La famiglia di Garner vuole fare causa per omissione di soccorso contro la città
Nel 2014 sono morti inservizio oltre 100 poliziotti americani.
45.000 RAID ALL’ANNO Gli interventi delle teste di cuoio sono passati da 3 mila a 45 mila raid all’anno.
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Il killer utilizza Instagram per dichiarare l’intento di uccidere gli agenti
Critica a De Blasio Prima e dopo l’uccisione dei due poliziotti bianchi Non hanno nemmeno avuto il tempo di reagire. Sono stati semplicemente assassinati.
2014: 100 POLIZIOTTI MORTI IN SERVIZIO
liziotti, De Blasio ha affermato: “è stato un atto particolarmente spregevole: quando un poliziotto viene ucciso, si strappano le basi della nostra società”. Contro di lui si sono scagliati il sindacato degli agenti di polizia e parte della città. La colpa del primo cittadino sarebbe quella di aver appoggiato le proteste contro la decisione del Grand Jury, un gesto che a molti agenti è parso “di tradimento.” Così De Blasio appare visibilmente provato dalla situazione. Su Twitter esplodono le polemiche.
2014: 200 I FERMI 20 DICEMBRE. LUOGO DELLA VENDETTA Nella foto è mostrato il luogo in cui l’afroamericano Ismaaiyl Brinsley il 20 dicembre 2014 ha assassinato i due poliziotti Wenjian Liu e Rafael Ramos per “vendicare” gli atti di violenza compiuti contro i cittadini americani di colore.
Nuovi cortei in molte città Usa: solo a New York sono oltre 200 i fermi.
Il comportamento degli agenti secondo gli americani Equo trattamento 80 dei diversi gruppi raz- 60 ziali/etnici
70%
40
33%
29%
20
9%
21%
25%
7%
3%
0 Eccellente
Uso della giusta forza nelle diverse situazioni
Positivo
Sufficiente
Negativo
80 57%
60 40
32%
32%
20
9%
36% 23%
6% 0%
0
Eccellente
Positivo
Neri Bianchi
Sufficiente
Negativo
Fonte: Usa Today. Corriere della sera
21 novembre
Pantaleo testimonia davanti al Grand Jury
3 dicembre
Grand Jury non incrimina Pantaleo
13 dicembre
Million March a New York, più di 10.000 manifestanti
20 dicembre Uccisi due poliziotti a New York
4
Primo Piano
Martedì 27 Gennaio
2015
Primo piano. La grande diffusione dell’hashtag dopo la decisione presa dal Grand Jury (USA) in data 3 dicembre 2014
#ICantBreathe, lo slogan social più importante dell’anno scorso Analisi e considerazioni sull’evoluzione quantitativa e qualitativa dell’hashtag
PICCOLI TRAPLETTI GIULIA
“I can’t breathe”. “Non posso respirare”. Queste tre parole sono diventate la citazione più importante del 2014. A dichiararlo è stato Fred Shapiro, curatore di Yale Book Quotations, l’annuale raccolta di citazioni pubblicata dalla Yale University. Questo perché, nelle prime settimane di dicembre dell’anno passato, l’ondata di proteste esplose in tutta America ha fatto di “I can’t breathe” uno slogan continuamente ripetuto, retwittato e riascoltato. Ma è stato, ed è tuttora, anche un grido di battaglia. Un grido che si differenzia dagli altri slogan tradizionali con cui urlare la propria rabbia contro il razzismo istituzionalizzato. Prima ancora che una citazione, infatti, sono state le ultime parole di un uomo in fin di vita. Una richiesta d’aiuto pronunciata 11 volte dal 43enne Eric Garner (vedi “Da dove nasce l’hashtag”)
quando si trovava soffocato nella stretta mortale del poliziotto Daniel Pantaleo, il 17 luglio scorso a Staten Island. Una frase che diventa poi un grido di protesta contro la polizia statunitense.
Eric Garner non respira più. Ma forse, grazie al suo “I can’t breathe”, vive ancora. La citazione è diventata così nota grazie al 22enne Ramsey Orta che ha rispreso l’omicidio con il suo telefonino e lo ha poi messo online: il video ha raggiunto quasi due milioni e mezzo di visualizzazioni su YouTube. Dal punto di vista linguistico, la potenza di “I can’t breathe” risulta legata a due fattori. Primo, l’assonanza tra breath e death, tra respiro
e morte. Secondo, l’utilizzo del pronome personale “io”. Se nel caso di Garner è più che lecito utilizzarlo, trattandosi della vittima che sta soffocando, nel caso del grido di protesta si tratta di un omaggio retorico a colui che è morto. Una forma attraverso cui sostitursi a Garner nei momenti in cui ha pronunciato quella fatidica frase. Da questa locuzione e dalla sua forza espressiva, sono state coniate altre forme che metaforicamente hanno trasformato il “non posso respirare” in “non possiamo respirare”, e in forme che dalla metafora si spostano ad un’altra figura retorica: la personificazione, come “la giustizia non può respirare” o “la nostra democrazia non può respirare.” I pronomi di prima persona, noi ed io, sono da sempre usati come forme empatiche di vicinanza, comunanza, idee, intenti, sogni, ma anche violenze e soprusi subiti. Una somiglianza si riscontra nel 1963, quando J. F. Kennedy pronunciò la frase “Ich bin ein Berliner”, “io sono un berlinese”, volendo identificarsi con la difficile situazione dei cittadini tedeschi divisi in due dal muro alzato due anni prima.
Dal campo al mondo social Come una partita di basket ha contribuito alla diffusione dell’hashtag Nella notte del 6 dicembre, presso lo United Center, il giocatore di basket Derrick Rose si toglie la sopramaglia ufficiale e indossa una semplicissima t-shirt nera con la scritta “I Can’t Breathe”, provocando un’eco senza precedenti. Lo stesso LeBron James, giocatore dell’NBA, riserva al pubblico dei social network la sua meraviglia ed esprime un profondo desiderio di indossare una maglietta identica a quella di Rose e così avviene. Alle prime luci dell’alba, gli organizzatori del movimento Justice for NYC capiscono che il match del Barclays Center fra Nets e Cavaliers può diventare uno straordinario veicolo di diffusione del loro messaggio e fanno stampare novanta magliette. Il match, con la presenza di King James e i britannici William e Kate, si trasforma in un prestigioso palcoscenico per la protesta, moltiplicando i canali della sua diffusione.
Con chi si relaziona?
La sua evoluzione
Da dove nasce l’hashtag?
Diversi hashtag, diversi messaggi #ICantBreathe #WeCantBreathe #BlackLivesMatter
A SOSTEGNO DI GARNER E DEGLI ALTRI AFROAMERICANI UCCISI
#JusticeForAll 1. IL CONFRONTO
2. ‘IT STOPS TODAY’
3. L’AZIONE
4. ‘I CAN’T BREATHE’
Inizialmente, la vicenda vede alcuni agenti, tra i quali il poliziotto Daniel Pantaleo, che si avvicinano a Eric Garner, un afroamericano, lungo una strada di Staten Island. Garner è sospettato di contrabbandando di sigarette e per questo deve essere arrestato.
Successivamente, nonostante l’uomo proclama la sua innocenza, affermando “It stops today”, due agenti si muovono per arrestarlo. Mr. Garner tira via le mani, proclamando così le sue intenzioni pacifiche. La differenza di dimensioni tra gli ufficiali e il signor Garner è subito evidente.
L’agente Daniel Pantaleo afferra Garner con il braccio attorno al collo per trascinarlo a terra. L’ufficiale, durante il processo, si difende dicendo che stava tentando di utilizzare una manovra (chokehold) che si impiega per mettere al tappeto un uomo, e che non aveva alcuna intenzione di ucciderlo.
Altri agenti sopraggiungono per ammanettarlo. Una volta a terra Garner ripete ben undici volte “non riesco a respirare”, ma nessuno presta attenzione alla sua invocazione e, presto, perde conoscenza. Gli interventi dell’ambulanza sono stati inutili.
#ICanBreathe #PoliceLivesMatter #NYPDLivesMatter
#AllLivesMatter
RISPOSTA DA PARTE DELLA POLIZIA CHE LA SOSTENGONO
REAZIONI DOPO L’UCCISIONE DEI DUE POLIZIOTTI
2015
Primo piano
Martedì 27 Gennaio
Picco di tweet nel periodo tra il 3/12 e il 5/12
DATI NUMERICI
AL PRIMO POSTO NELLA YALE’S TOP 10 NOTABLE QUOTATIONS LIST DEL 2014 “There was this quote staring me in the face, and that’s something that should be the quote of the year,” Shapiro disse.
ALLE 23.40 DEL 4 DICEMBRE: 665 TWEETS AL MINUTO (USA) Il 4 dicembre si è riscontrato il maggior numero di tweet con l’hashtag #ICantBreathe al minuto negli Stati Uniti: eco della notizia della decisione del Grand Jury.
PICCO TRA IL 7 E L’8 DICEMBRE Lunedì sera, 8 dicembre, diversi giocatori dell’NBA, tra cui LeBron James, indossano magliette con lo slogan durante il warm-up prima di una partita a Brooklyn: questo ha contribuito a un picco di tweet.
5
Decrescere dell’hashtag dopo la marcia del 13 dicembre 2014
Confronto tra #ICantBreathe e #BlackLivesMatter
Cosa “dicono” i tweet sul web? PICCOLI TRAPLETTI GIULIA
Come emerge dai grafici riportati, l’hashtag #ICantBreathe ha iniziato la sua diffusione a partire dal 3 dicembre 2014, data in cui l’agente Pantaleo è stato assolto dall’accusa di omicidio dal Grand Jury. In quei giorni, anche l’hashtag #EricGarner accompagna con grande successo lo slogan. #ICantBreathe viene poi utilizzato durante le proteste dei giorni successivi, raggiungendo un picco tra il 4 e il 5 dicembre (toccati i 665 tweets al minuto). La diffusione dell’hashtag ha continuato la sua evoluzione, raggiungendo l’apice tra il 7 e l’8 dicembre, grazie alle magliette con lo slogan indossate dai giocatori dell’NBA, tra cui LeBron James, durante una partita. Anche il giorno della marcia, il 13 dicembre, l’hashtag viene altamente utilizzato. Dopo questo ultimo picco, lo slogan si mantiene costante nei giorni succes-
4 dicembre 2014
sivi, fino all’ultimo giorno preso in analisi dalla nostra ricerca. Infine, se consideriamo il periodo che va dal 1 al 9 dicembre sono stati rilevati 1,347,558 tweet con l’hashtag #ICantBreathe.
Confronto tra #ICantBreathe, #BlackLivesMatter e #NYPDLivesMatter
Oltre a quest’ultimo, anche l’hashtag #BlackLivesMatter ha avuto un grande utilizzo (picco tra il 18 e il 20). Il suo successo è principalmente dovuto al fatto che, al suo interno, contiene un concetto fondamentale: la lotta contro il razzismo, che negli USA è un tema molto sentito (Eric Garner, infatti, è solo un caso di tanti altri simili al suo). Dopo la vendetta avvenuta per mano di un afroamericano su due poliziotti, è stato ideato e diffuso anche l’hashtag #NYPDLivesMatter, che raggiunge il suo picco nel periodo tra il 19 e il 22 dicembre.
1,347,558 TRAFFICO TWEET #ICantBreathe DIC 1 ‘14 - DIC 9 ‘14
5 dicembre 2014
ANONYMOUS PRESS 266.000 FOLLOWERS
TRA I MAGGIORI INFLUENCERS DI #ICantBreathe
I tweet nel mondo Nelle due immagini a sinistra viene mostrata la diffusione degli hashtag #ICantBreathe (con il colore rosso) e #BlackLivesMatter (con il colore giallo). Si può notare le zone che maggiormente hanno twittato gli slogan, ovvero l’America settentrionale e l’Europa. Inoltre, si può
Top Tweet: i tweet più significativi How can you not indict a policeman for choking to death an unarmed man who screams “I can’t breathe” 11 times? #EricGarner #ICantBreathe
How do “crazy” cops keep getting away with this? He murdered than man. Stop the madness. #EricGarner #ICantBreathe
A cop killed a man on video using a banned chockehold method and a grand jury still doesn’t indict him? #BlackLivesMatter #EricGarner #ICantBreathe
vedere come #ICantBreathe si è particolarmente diffuso il giorno 5 dicembre, rispetto al 4, dove emerge il colore giallo, identificativo dell’altro hashtag preso in analisi. Lo slogan ha avuto davvero un’eco senza precedenti, coinvolgendo diverse zone del mondo.
Diverse varianti di #ICantBreathe
#ICantBreathe #icantbreathe #Icantbreathe #ICANTBREATHE #iCantBreathe
6
Primo piano
Martedì 27 Gennaio
Un social di immagini Instagram è un’applicazione gratuita che permette agli
utenti di scattare foto, applicare filtri, e condividerle su numerosi social network, compresi Facebook e Tumblr. É stata sviluppata da Kevin Systrom e Mike Krieger e lanciata nel 2010.
L’importanza della condivisone di immagini nella diffusione dell’hashtag TOFFETTI LAURA
Anche il mondo di Instagram è stato invaso da migliaia di post contrassegnati dall’hashtag “ICantBreathe” (circa 280,000 post, tuttora in continuo aumento), accompagnati da immagini significative raffiguranti sia la protesta (in particolare nei giorni successivi al 4 dicembre), sia lo slogan “I Can’t Breathe”, rappresentato in diverse forme creative. La piattaforma social è stata utilizzata come mezzo di espressione e solidarietà, sia da gente comune,
Microblogging multimediale Tumblr è una piattaforma di microblogging e social
networking che consente di creare un tumblelog offrendo sia la piattaforma software che lo spazio web necessario. Tumblr è stata una delle prime piattaforme a cogliere il fenomeno del tumblelog,
Pro Garner e contro Garner: la divisione degli utenti su Tumblr BONSIGNORE CHIARA
Dall’analisi della piattaforma si evince che buona parte dei post di Tumblr contrassegnati dall’hashtag #ICantBreathe sono dedicati alle immagini delle varie proteste avvenute nel mese di dicembre; tra le foto caricate, molta importanza è data agli slogan utilizzati dai protestanti (I Can’t Breathe, Hands Up Don’t Shoot, Black Lives Matter). Inoltre, numerosi utenti hanno pubblicato vignette satiriche nei confronti della polizia e più in generale dei bianchi. Molti utenti hanno caricato il video della challenge proposta dall’attore Samuel Jackson (approfondimenti a pagina 19). I commenti che accompagnano gli screen di
2015
sia da numerosi atleti professionisti, come Reginald Alfred “Reggie” Bush: giocatore di football americano statunitense, tra i maggiori influencer sulla piattaforma Instagram nella diffusione della notizia e dell’hashtag. Egli ha postato sia immagini connesse alla notizia in sè (morte di Eric Garner), sia un’immagine di se stesso con addosso la maglietta con lo slogan “I Can’t Breathe”.
CIRCA 280.000 POST CON HASHTAG #ICANTBREATHE Ad oggi l’hashtag continua ad essere utilizzato sulla piattaforma social.
REGGIE BUSH: 660.000 FOLLOWER 9.823 MI PIACE Fotogrammi morte Garner 18.000 MI PIACE Reggie indossa la maglia con la scritta “I Can’t Breathe” ® riproduzione riservata
una tipologia di sito web, variante del blog, la cui caratteristica principale consiste nella brevità dei contenuti testuali arricchiti da altri elementi multimediali. post di Facebook e Twitter sono principalmente a favore di Eric Garner, mentre alcuni utenti appoggiano il gesto dell’ufficiale Pantaleo, ironizzando sulla morte dell’afroamericano e sullo slogan. Il social network si divide nuovamente in due dopo l’uccisione dei due poliziotti a New York: da un lato la maggior parte degli utenti si descrive indignata per il silenzio del social, che per la vicenda di Garner era invece “infuocata”; dall’altro alcuni scrivono di essere soddisfatti dell’uccisione dei due poliziotti.
ACTIVISTS OF NEW YORK CONCERNED CITIZENS FOR JUSTICE I due blog dove appare principalmente l’hashtag #ICantBreathe
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2015
Primo piano
Martedì 27 Gennaio
Il social network di Zuckerberg Facebook è un servizio di rete sociale lanciato nel febbraio del 2004, fondato a
Social, commenti: chi si schiera a favore e chi replica “We can breathe!”
Facebook, proliferano le pagine commemorative
Piccolo spazio dedicato alle pagine commerciali di T-shirt BARDUCCHI MARTA
Facebook consente di raccogliere molteplici contenuti poichè oltre a immagini, video e testi, può fare rimandi diretti a contenuti presenti in altri siti, come quello della CNN oppure di altri canali e giornali come il The New York Times. Poichè risulta difficile capire quanti effettivamente siano i contenuti relativi al caso di Garner su FB, si è deciso di prendere in considerazione un campione di 100 pagine, scelte tra quelle recanti il nome di Eric Garner e degli hashtag ad esso correlati. Dall’indagine è emerso che esistono molte pagine dedicate alla memoria di Garner, mentre una minima parte di queste si occupa di pubblicizzare le magliette ed altri “gadget” realizzati a supporto della protesta e della famiglia della vittima. Due pagine hanno raccolto un numero consistente di “mi piace”: rispettivamente 32.379 e
15.166. Delle due, quella più seguita è “Black Lives Matter” che è nata per raccogliere tutti i casi simili a quello di Garner, anche precedenti ad esso. Principalmente si tratta di comunità, in altri casi si hanno gruppi pubblici e in minima parte gruppi chiusi.
“This can not happen again. Let your voice be heard.”
Un post sulla pagina FB “I can’t breathe”
Una buona parte delle pagine (8) è costituita da organizzazioni comunitarie, governative e politiche. Nelle pagine sopra descritte si continuano tutt’oggi a pubblicare post. Prendendo in esame una pagina nata apposta per il caso Garner “I Can’t Breathe” che
conta 2.191 mi piace, si nota come i post siano iniziati il 5 dicembre per poi fermarsi al 9 dicembre. L’ultimo post che non ha più avuto seguito pubblicizzava le magliette a supporto della causa. In generale i commenti alle pagine presentano molti contenuti visivi come foto, slogan, video relativi alla morte di Garner, al discorso della moglie e alle proteste. Uniti a questi troviamo post con commenti a favore della protesta, supportando la vedova di Garner e denunciando questi atti come pura espressione di razzismo; altri si schierano in posizione opposta, sottolineando il fatto che Garner era già stato arrestato 33 volte dal 1980 e che, resistendo all’arresto, sapeva a cosa andava incontro. Compaiono così, nei post successivi, le magliette di risposta con lo slogan “I can breathe because I don’t break the law.”
Proprietari In questo box vengono rappresentati gli assetti proprietari dei social analizzatti nelle pagine precedenti.
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Harvard negli Stati Uniti da Mark Zuckerberg. Dal giugno 2013 è diventato il sito più visitato al mondo (fonte: Alexa) e ha cambiato profondamente molti aspetti legati alla socializzazione e all’interazione tra individui, sia
7 sul piano privato che quello economico e commerciale. Il nome prende spunto da un elenco con nome e foto degli studenti, che le università statunitensi distribuiscono agli iscritti per aiutarli a socializzare tra loro.
Analisi realizzata su un campione di 100 pagine facebook Pagine con 10.000 e più mi piace 1.000 e più mi piace
CAMPIONE 100 PAGINE*
500 e più mi piace Meno di 500 mi piace *pagine con il nome di Garner e hashtag ad esso correlati
Le pagine di “merchandising” Vendita di prodotti a supporto di Eric Garner
All’interno del campione analizzato sono state individuate 4 pagine dedicate all’abbigliamento. Queste rimandano sempre ad un sito internet in cui avviene l’effettiva vendita delle magliette. Nelle pagine FB è specificato che parte del ricavato sarà devoluto alla famiglia di Eric Garner, come supporto. È specifiI Can’t Breathe Abbigliamento Mi piace 120 I Can’t Breathe T-Shirt Abbigliamento Mi piace 141
cato che queste T-shirt non sono vendute in negozio ma che sono disponibili e acquistabili solo sul sito. Di seguito sono riportati alcuni siti a cui cui è possibile acquistare queste magliette:
“Wear it proud. Wear it loud. RIP ERIC GARNER.” pagina FB - I Can’t Breathe”
www.viralstyle.com/store0/ icantbreathe; www.protestt-shirt.com. I can’t breathe
Abbigliamento Mi piace 298 I can’t breathe shirt Abbigliamento Mi piace 9
“Black Owned Business. We Make Official Protest T-Shirts. I Can’t Breathe, Black Lives Matter, Hands Up Don’t Shoot. Wear The Shirts & Protest Peacefully.” Testo tratto dalla pagina FB “I Can’t Breathe T-Shirt”
Facebook e Instagram FACEBOOK INC. CHAIRMAN, CEO Mark Zuckerberg CFO David Ebersman COO Sheryl Sandberg CTO Michael Todd Schroepfer
Tumblr YAHOO! INC.
TWITTER INC.
CHAIRMAN OF THE BOARD Maynard Webb
CHAIRMAN OF THE BOARD Jack Dorsey
CEO Marissa Mayer
CEO Dick Costolo
DIRECTORS Susan James Max Levchin Thomas McInerney
DIRECTORS Peter Chernin Peter Currie Peter Fenton David Rosenblatt Marjorie Scardino Evan Williams
Sul territorio
8 DATI TECNICI
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Nxxx,2014-12-04,A,001,Bs-BK,E2_+
Late Edition
Direttore: Dean Baquet Fondazione: 1851 Fondatore: Henry Jarvis Raymond, George Jones Stato: Stati Uniti Lingua: Inglese Periodicità: Quotidiano Formato: Broadsheet Sede: N.Y. Times Building 620 Eighth Avenue, New York Editore: Arthur Ochs Sulzberger Sito web: www.nytimes.com Tiratura: 731.395, Marzo 2013
Today, a chillier day, sunshine mixing with some clouds, high 42. Tonight, mostly cloudy, low 34. Tomorrow, mostly cloudy, chilly, high 43. Weather map is on Page B16.
VOL. CLXIV . . . No. 56,705 +
© 2014 The New York Times
NEW YORK OFFICER FACING NO CHARGES IN CHOKEHOLD CASE Grand Jury’s Decision in Fatal Encounter Draws Protests — U.S. to Investigate By J. DAVID GOODMAN and AL BAKER
TODD HEISLER/THE NEW YORK TIMES
Protesters at Grand Central Terminal on Wednesday after a grand jury decided not to indict a police officer in Eric Garner’s death.
U.S. and Iran Both Attack ISIS, ‘Superbugs’ Kill India’s Babies But Try Not to Look Like Allies And Pose an Overseas Threat
La linea politica del giornale Il giornale appartiene alla parte liberal (forma di libe-
ralismo sociale sviluppatasi negli USA con Franklin Delano Roosevelt. Il termine nasce dalla tradizione politica americana che indica un liberalismo progressista molto attento alle questioni
ma nel contempo geloso custode del rispetto dei diritti individuali). Com’è consuetudine nella tradizione giornalistica americana, anche il The New York Times dichiara pubblicamente il proprio
sostegno a un candidato alle Elezioni presidenziali degli Stati Uniti: nel 2012 il sostegno del quotidiano andò a Barack Obama (partito democratico), che vinse contro Mitt Romney.
By GARDINER HARRIS
By TIM ARANGO and THOMAS ERDBRINK
BAGHDAD — Iranian fighter jets struck extremist targets in Iraq recently, Iranian and American officials have confirmed, in the latest display of Tehran’s new willingness to conduct military operations openly on foreign battlefields rather than covertly and through proxies. The shift stems in part from Iran’s deepening military role in Iraq in the war against the Sunni extremists of the Islamic State. But it also reflects a profound change in Iran’s strategy, stepping from the shadows into a more overt use of hard power as it promotes Shiite influence around the region. Iranian and Pentagon officials acknowledged that Iran had stepped up its military operations in Iraq last week, using 1970s-era fighter jets to bomb tar-
gets in a buffer zone that extends 25 miles into Iraq. The new military approach highlights an unusual confluence of interests in both Iraq and Syria, where Tehran and Washington find themselves fighting the same enemy in an increasingly public fashion. While there is no direct coordination between Iran and the United States, there is a de facto nonaggression pact that neither side is eager to acknowledge. “We are flying missions over Iraq, we coordinate with the Iraqi government as we conduct those,” Rear Adm. John F. Kirby, the Pentagon spokesman, said Tuesday. “It’s up to the Iraqi government to de-conflict that airspace.” For months, Iran has flashed Continued on Page A16
17 States Suing Where 2 Rivers Meet, Visions for Canyon Clash On Immigration By ADAM NAGOURNEY EAST RIM OF THE GRAND CANYON, Ariz. — Renae Yellowhorse stood at the edge of the Grand Canyon, 26 bumpy miles across the Painted Desert from the nearest paved road, not a glint of civilization in sight. Ms. Yellowhorse, 52, who has lived her whole life on this Navajo land, cast an arm over the gulf sweeping out to the horizon, pointing to where the Colorado River and the Little Colorado meet in a dazzling burst of deep blue 3,000 feet below. “This is where the tram would go,” she said. “This is the heart of our Mother Earth. This is a sacred area. It is going to be true destruction.” Ms. Yellowhorse was referring to the proposed $1 billion Grand Canyon Escalade development, a complex of restaurants, boutique hotels, stores and a trailer park clustered around a gondola that would whisk visitors down to a restaurant, an Indian cultural center and an elevated river walk
By DAVID MONTGOMERY and JULIA PRESTON
AUSTIN, Tex. — Texas and 16 other states filed a federal lawsuit on Wednesday challenging President Obama’s executive actions on immigration, arguing that he violated his constitutional duty to enforce the laws and illegally placed new burdens on state budgets. The lawsuit, filed in federal court in Brownsville, Tex., was the first major legal challenge to initiatives Mr. Obama announced Nov. 20 that will provide protection from deportation and work permits to up to five million immigrants in the country illegally. Attorney General Greg Abbott of Texas, which led the coalition bringing the challenge, said Mr. Obama was “abdicating his responsibility to faithfully enforce the laws that were duly enacted by Congress and attempting to rewrite immigration laws, which Continued on Page A20
MONICA ALMEIDA/THE NEW YORK TIMES
A $1 billion plan calling for a gondola into a Navajo section of the Grand Canyon has pit developers against conservationists.
OBITUARIES B18-19
1400 1200 1000 800 600 400 200 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
CIRCOLAZIONE PUBBLICITÀ PIATTAFORMA DIGITALE
Derek Thompson, giornalista della rivista Atlantic
Analisi testata The New York Times
Periodo di analisi: dal 4 al 24 dicembre 2014 4 DICEMBRE 2014 Titolo1: “NEW YORK
OFFICER FACING NO CHARGES IN CHOKEHOLD CASE” Colonne: 2 Foto: 2 Battute: 1.993 Slogan: si.
Titolo2: “‘I Can’t Breathe’
Is Re-echoed In Voices of Fury and Despair” Colonne: 2 Foto: no Battute: 2.173 Slogan: si.
5 DICEMBRE 2014 Titolo1: “Mayor Striving
To Back Police And Protesters” Colonne: 1 Foto: no Battute: 1.711 Slogan: no.
2013
7 DICEMBRE 2014 Titolo1: “Police Video: No
‘Slam Dunk’” Colonne: 2 Foto: no Battute: 999 Slogan: no.
8 DICEMBRE 2014 Titolo1: “A System, With
Exceptions, That Favors Police in Fatalitie” Colonne: 2 Foto: 1 Battute: 1.058 Slogan: si.
10 DICEMBRE 2014 Titolo1: “It’s Not the Old
Days, but Berkeley Sees a New Spark of Protest” Colonne: 4 Foto: 1 Battute: 1 991
14 DICEMBRE 2014 Titolo1: “Downbeat Lega-
cy for Godfather Of Soul: A Will in Deep Dispute” Colonne: 2 Foto: 1 Battute: 1.270
Britain’s national health service now says it is safer for healthy women to PAGE A6 have their babies at home.
Honda Motor said it would recall its driver’s-side airbags nationwide, even as a supplier of the airbags continued to PAGE B1 resist a similar action.
By VIVIAN YEE
They chanted it in Grand Central Terminal, shouted it in Times Square, emblazoned it across Facebook and Twitter, the three words that came to stand for the death of another unarmed black man at the hands of a white police officer. “I can’t breathe,” Eric Garner had gasped after the officer put his neck in a chokehold on a hot July day on Staten Island, a fatal encounter captured on video and viewed by millions of people. On Wednesday, after a grand jury declined to indict the officer, the words — and the video — were revived in a wave of despair and fury that rolled as far out as the corridors of Capitol Hill and the streets of Oakland, Calif. Elected officials in New York and Washington, too, did not hold back, offering an extraordinary outpouring of stunned reaction that seemed to mirror — and perhaps calm — protesters’ anger. As demonstrators rushed to Staten Island, hundreds of people marched north from Times Square, trying, and failing, to push through police barricades to disrupt the annual Christmas tree lighting at Rockefeller Center. Protesting from midafternoon to late into the night, they blocked traffic on the West Side
Highway, disrupted it on the Robert F. Kennedy Bridge and at the Lincoln Tunnel, sat en masse at Columbus Circle, and held “dieins” at Grand Central Terminal and near Radio City Music Hall. “We can’t breathe,” they chanted. Unlike those in Ferguson, Mo., after a grand jury decided not to indict a police officer in the death of an unarmed black teenager there, the protests remained largely peaceful, with about 30 arrests by 10 p.m. Early Thursday morning, several groups of protesters continued to march through the city, with many demonstrating at the Brooklyn Bridge and some remaining in Times Square. Yet this was no Ferguson, where conflicting witness accounts obscured the circumstances of the confrontation between Michael Brown and Darren Wilson, the white officer who shot him. This encounter was recorded at close range on a cellphone camera, the fact that kept many on Wednesday asking: How? Why? “You can see the video,” said Diane Moss, 63, of Staten Island, her voice strained with disbelief. “It’s one thing if it’s ‘he said, she said,’ but when you see the video Continued on Page A28
Parsing the Value of an Oscar A new Carpetbagger, The Times’s expert on the news and nonsense of the awards season, joins the scene and asks: Are the Oscars really worth all the PAGE C1 money, effort and hype? HOME D1-8
Beyond Those Evergreen Ideas Some striking new wreaths are far from the old fare. Think succulents, eucalyptus and (at Ikea, left) more ornament than foliage. PAGE D6 EDITORIAL, OP-ED A30-31
Nicholas Kristof
PAGE A31
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N-1
N-2
CFO James Follo
FINANZIA Anthony Benten
PRESIDENTE Arthur Sulzberger
EDITORE Dean Baquet
CONTROLLO Philip Ciuffo
DIGITALE Denise Warren
TESORIERE Laurena Emhoff
VICE PRESIDENTE Michael Golden
VIA ASSOCIATED PRESS
Mr. Garner, in an undated family photo, died at age 43.
‘I Can’t Breathe’ Is Re-echoed In Voices of Fury and Despair
CEO Mark Thompson
PUBBLICITÀ Meredith Kopit Levien
DIRETTORI Raul Cesan Robert Denham Steve Green Carolyn Greenspon Joichi Ito James Kohlberg David Liddle Ellen Marram Brian McAndrews Doren Toben
EDITORE PAGINE Andrew Rosenthal
STAMPA Roland Caputo EDITORE ESTERI Stephen DunbarJohnson
PAY PRODUCT Paul Smurl
LEGALE Kenneth Richieri
SEGRETARIA LEGALE Diane Brayton
SVILUPPO Michael Zimbalist
Azionisti e CEO The New York Times
QUOTE % AZIONISTI
Mark Thompson è diventato presidente e amministratore delegato di The New York Times Company nel novembre 2012. È responsabile della guida della strategia, dell’attività della Società e delle unità di business, e lavora a stretto contatto con il presidente per dirigere la società. Prima di entrare il
CARLOS SLIM (CLASSE A) 17% FAMIGLIA OCHS-SULZBERGER (CLASSE B) 83,7%
notizia, ma cercano di darne una panormica oggettiva, cercando di non tralasciare nessun particolare nonostante il ridotto spazio della prima pagina. Importante è il fatto che in ben 4 articoli su 9 viene citato lo slogan “I can’t breathe”, presente già fin dal primo articolo analizzato, ovvero quello del 4 dicembre. Infine, il “The New York Times” dimostra di aver investito molto sulla notizia, in quanto fa prevalentemente uso di articoli realizzati dalla figura dell’inviato.
Honda Expands Airbag Recall
grand jury’s finding proved that justice could be found only in the federal courts. By the evening, the department announced it would open a civil rights inquiry. On the streets of the city, from Tompkinsville to Times Square, many expressed their outrage with some of the last words Mr. Garner uttered before being wrestled to the ground: “This stops today,” people chanted. “I can’t breathe,” others shouted. While hundreds of angry but generally peaceful demonstrators took to the streets in Manhattan as well as in Washington and other cities, the police in New York reported relatively few arrests, a stark contrast to the riots that unfolded in Ferguson in the hours after the grand jury decision was announced in the Continued on Page A28
ARTS C1-10
BUSINESS DAY B1-11
Fluctuating paychecks are a feature of life for millions of workers, often sabotaging efforts to budget and save. A Federal Reserve study says the problem has persisted, and may have worsened, as the economy has recovered. PAGE B1
A Staten Island grand jury on Wednesday ended the criminal case against a white New York police officer whose chokehold on an unarmed black man led to the man’s death, a decision that drew condemnation from elected officials and touched off a wave of protests. The fatal encounter in July was captured on videos and seen around the world. But after viewing the footage and hearing from witnesses, including the officer who used the chokehold, the jurors deliberated for less than a day before deciding that there was not enough evidence to go forward with charges against the officer, Daniel Pantaleo, 29, in the death of the man, Eric Garner, 43. Officer Pantaleo, who has been on the force for eight years, appeared before the grand jury on Nov. 21, testifying that he did not intend to choke Mr. Garner, who was being arrested for allegedly selling loose cigarettes. He described the maneuver as a takedown move, adding that he never thought Mr. Garner was in mortal danger. [Page A29.] The decision came barely a week after a grand jury found no criminality in the actions of another white police officer, Darren Wilson, who shot and killed Michael Brown, an unarmed 18year-old black man in Ferguson, Mo. After the news from Staten Island, a wave of elected officials renewed calls for Justice Department intervention, saying the
BOARD
Slogan: no.
L’importanza della prima pagina per attirare il lettore e per far emergere il taglio
Per problemi di reperibilità dell’intero giornale cartaceo, si è deciso di focalizzarsi sull’analisi della sola prima pagina, valutandone i contenuti, i relativi posizionamenti e l’utilizzo e la scelta delle immagini. Sono stati presi in considerazione 9 articoli apparsi in giorni non consecutivi. È emerso che all’interno della prima pagina è dato ampio spazio alla notizia (vedere posizionamento). Questo era prevedibile in
British Reversal on Childbirth
Slogan: no.
Slogan: si.
quanto si tratta di un quotidiano prodotto sul territorio in questione. Inoltre, è stato notato che il rapporto tra il numero di colonne dedicato alle fotografie e quelle al testo è quasi equivalente (23 per il testo, 21 per le immagini), in quanto in quasi ogni articolo (7 su 9) è presente un’immagine: queste aiutano a seguire meglio l’evolversi degli eventi e a creare un immaginario di ciò che stava accadendo, attirando il lettore. Gli articoli, così come le fotografie, non si focalizzano su un aspetto specifico della
INTERNATIONAL A6-16
Adrift and Ill, Had a Plan” Colonne: 1 Foto: 1 Battute: 1.683
Ampio spazio in prima pagina PICCOLI TRAPLETTI GIULIA
Organigramma
Titolo1: “Officers’ Killer,
Police Bullhorn After 2 Killings” Colonne: 3 Foto: 1 Battute: 1.546
Steady Bills, Unsteady Income
The Pyramid, an empty arena once conceived as the Eiffel Tower of Memphis, will become a Bass Pro Shop. PAGE A19
22 DICEMBRE 2014
24 DICEMBRE 2014
For Roy H. Beck, perhaps the most powerful member of the small but vocal movement against an immigration overhaul, the fight has just begun. PAGE A20
A Monument for Fishing Reels
Slogan: no.
Titolo1: “New Fight for a
A Genial Foe of Immigration
The powerful, elegant skater and goal scorer, who was revered across Canada and won 10 Stanley Cups while playing for a Montreal Canadiens dynasty, died PAGE B19 at 83.
NATIONAL A18-24
velopers to build near a national landmark that draws 4.5 million people a year. But the Escalade is hardly the only challenge facing Grand Canyon National Park these days. Indeed, this symbol of the national park system seems almost under Continued on Page A24
on a part of the canyon floor that is Navajo land, just outside the park boundary. The proposed development, on 420 acres of rabbitbrush and grass with stunning views of the canyon, is the latest — and perhaps the most ambitious — in a long and contentious history of attempts by de-
Jean Béliveau, N.H.L. Legend
Sviluppo economico del The New York Times dal 2000 al 2013
world, and this will require treating an increasing number of neonates who have sepsis and pneumonia,” said Dr. Vinod Paul, chief of pediatrics at the All India Institute of Medical Sciences and the leader of the study. “But if resistant infections keep growing, that progress could slow, stop or even reverse itself. And that would be a disaster for not only India but the entire world.” In visits to neonatal intensive care wards in five Indian states, doctors reported being overwhelmed by such cases. “Five years ago, we almost never saw these kinds of infections,” said Dr. Neelam Kler, chairwoman of the department of neonatology at New Delhi’s Sir Ganga Ram Hospital, one of India’s most prestigious private Continued on Page A8
AMRAVATI, India — A deadly epidemic that could have global implications is quietly sweeping India, and among its many victims are tens of thousands of newborns dying because oncemiraculous cures no longer work. These infants are born with bacterial infections that are resistant to most known antibiotics, and more than 58,000 died last year as a result, a recent study found. While that is still a fraction of the nearly 800,000 newborns who die annually in India, Indian pediatricians say that the rising toll of resistant infections could soon swamp efforts to improve India’s abysmal infant death rate. Nearly a third of the world’s newborn deaths occur in India. “Reducing newborn deaths in India is one of the most important public health priorities in the
Herman Badillo, the first Puerto Ricanborn congressman and an aide to mayors, who also served as the Bronx borPAGE B18 ough president, was 85.
0
$2.50
NEW YORK, THURSDAY, DECEMBER 4, 2014
New York Politics Veteran Dies
UNITÀ DI MIGLIAIA DI DOLLARI
2015
Martedì 27 Gennaio
Times Company, Mr. Thompson è stato Direttore Generale della BBC dal 2004, dove ha rimodellato l’azienda per affrontare la sfida dell’era digitale, guidando la produttività e l’efficienza attraverso l’introduzione di nuove tecnologie e la riprogettazione organizzativa.
Focus sulla prima pagina: dal 3 al 24 dicembre 2014 EDI/FON
COM
INV
COR
INC
INT
AUT
CRO
NOT
INFOG
FOTO
TOT 44
PRIMA
14
9
21
TOT
14
9
21
Rapporto numero di colonne COLONNE IMMAGINI
COLONNE INVIATO
COLONNE TESTO
COLONNE CRONACA
Dal seguente schema emerge che la relazione tra colonne di testo e immagini coincide quasi perfettamente all’interno della prima pagina del The New York Times.
Dal seguente schema emerge che è stata data molta importanza alla notizia, in quanto si è spesso ricorso all’intervento di un inviato sul luogo dell’accaduto.
2015
Sul territorio
Martedì 27 Gennaio
Analisi posizionamento della notizia sulla testata nel periodo dal 4 al 24 dicembre 2014 4 DICEMBRE
5 DICEMBRE
7 DICEMBRE
8 DICEMBRE
9
Il posizionamento
Analisi della notizia sul cartaceo e sul digitale PICCOLI TRAPLETTI GIULIA
2 colonne dx. 2 imm. Taglio alto/medio/basso. 10 DICEMBRE
4 colonne dx. 1 imm. Taglio basso.
1 colonna dx. 0 imm. Taglio alto e medio.
2 colonne dx. 0 imm. Taglio basso.
14 DICEMBRE
22 DICEMBRE
2 colonne sx. 1 imm. Taglio basso.
After Grand Jury Doesn’t Indict Officer in Eric Garner Chokehold Case” Foto: 3(+12+12) +1 mappa Video: 2 Battute: 7.640 Commenti: 2843 Condivisioni:33tweet 380fb 3 DICEMBRE 2014 Sezione: The Opinion P. Titolo: “‘I Can’t Breathe’ Is
Echoed in Voices of Fury and Despair” Foto: 3+1 mappa Video: 2 Battute: 4.867 Commenti: n.d. Condivisioni: n.d fb,
3 colonne centrali. 1 imm. Taglio medio.
42 tweet 13 DICEMBRE 2014 Sezione: U.S. Titolo: “Thousands March in
Periodo di analisi: dal 3 al 24 dicembre 2014
Sezione: N.Y./Region Titolo: “Wave of Protests
24 DICEMBRE
1 colonna dx. 1 imm. Taglio alto e medio.
Analisi web The New York Times 3 DICEMBRE 2014
2 colonne sx. 1 imm. Taglio medio.
47 tweet 4 DICEMBRE 2014 Sezione: N.Y./Region Titolo: “Mayor De Blasio
Announces Retraining of New York Police” Foto: 1 Video: 2 Battute: 8.031 Commenti: 398 Condivisioni: 62tweet 51fb 5 DICEMBRE 2014 Sezione: The Opinion P. Titolo: “White Anxiety and
the Futility of Black Hope” Foto: 2 Video: no Battute: 14.997 Intervista: si Commenti: 545 Condivisioni: n.d. fb,
Washington to Protest Police Violence” Foto: 3 (+10) Video: 1 Battute: 6.966 Commenti: n.d. Condivisioni: 357 fb, 61 tweet 20 DICEMBRE 2014 Sezione: N.Y./Region Titolo: “2 N.Y.P.D. Officers
Killed in Brooklyn Ambush; Suspect Commits Suicide” Foto: 5 (+6) +2 mappe Battute: 8.804 Commenti: n.d. Condivisioni: 210 fb, 210 tweet 22 DICEMBRE 2014 Sezione: N.Y./Region Titolo: “De Blasio, With
Bratton by Side, Seeks
Balance After 2 Killings” Foto: 3 Video: 1 Battute: 7.150 Commenti: n.d. Condivisioni: 90 fb, 54 tweet 23 DICEMBRE 2014
UCCISIONE DEI DUE POLIZIOTTI
PROTESTE CORTEI
Mourners Find Ways Big and Small to Honor Slain Officers” Foto: 4 Video: no Battute: 6.535 Commenti: n.d. Condivisioni: 357 fb, 357 tweet
tween Grief and Action” Foto: 1 Video: no Battute: 12.082 Commenti: 214 Condivisioni: n.d. fb, 49 tweet
FAMIGLIA DI GARNER POLITICI
VITTIME
PERSONE SDRAIATE A TERRA
DE BLASIO
SALUTO ALLE SALME
ALTRO
SLOGAN E CARTELLI
Analisi delle parole chiave emerse Video
OFFICERS
Periodo di analisi: dal 3 al 24 dicembre 2014 3 dicembre
4 dicembre
13 dicembre
20 dicembre
22 dicembre
23 dicembre
24 DICEMBRE 2014 Sezione: The Opinion P. Titolo: “Black Lives: Be-
ERIC GARNER
LUOGO DELL’OMICIDIO
ARRESTI
Posizionamento notizia www.nytimes.com
Sezione: N.Y./Region Titolo: “Across New York,
Analisi qualitativa contenuti mostrati nelle immagini e nei video nel periodo dal 3 al 24 dicembre 2014 Immagini
Come è possibile notare dagli schemi riportati, la notizia si colloca in spazi differenti, occupando porzioni differenti. Per quanto riguarda il cartaceo, all’interno della prima pagina, la notizia emerge il giorno 4 dicembre, dove le vengono dedicate le intere due colonne di destra con due immagini (con un totale di 5 colonne). I giorni 5 e 7 dicembre la notizia di Eric Garner viene messa in secondo piano, mentre acquisisce maggiore importanza, con l’accompagnamento di fotografie, i giorni 8 e 10 dicembre. Anche il 14, giorno successivo alla marcia, viene dato grande spazio alla
notizia, la quale va ad occcupare quasi tutto il taglio basso della pagina. Il 22 e 24 dicembre, ampio spazio viene dedicato alla notizia dei poliziotti, con due fotografie che occupano 4 colonne ciascuna, entrambe sul taglio alto. Da questo emerge che il giornale ha voluto dare la stessa importanza ad entrambe le notizie, senza esporsi a preferenze o scelte razziali. Lo stesso emerge dall’analisi delle pagine web, dove le due notizie, nei giorni analizzati, occupano quasi il medesimo spazio, sempre in evidenza rispetto al resto. Infine, il 3, il 20 e il 23 dicembre sono i giorni in cui viene dato maggior spazio nel digitale, mentre il 4, il 22 e il 24 sul cartaceo.
NEW YORK
Black/White POLICE De Blasio I Can’t Breathe N.Y.D.P
CHOCKEHOLD
Le immagini, i video e le parole
Analisi web dei contenuti testuali e visuali della notizia PICCOLI TRAPLETTI GIULIA
Come è possibile vedere dagli schemi a fianco riportati, il The New York Times, per quanto riguarda le immagini, ha dato molta importanza alle proteste, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. In particolare, all’interno delle proteste, emergono immagini che mostrano i cortei di protesta e gli slogan/cartelli utilizzati. Solo nei giorni 3 e 13 dicembre, sono state dedicate due galleries con un totale di 40 foto (le fotografie monitorate sono 65 in tutto). Un’ampia fetta viene occupata anche dalle fotografie dedicate alla notizia dell’uccisione dei due poliziotti, dove viene mostrato maggiormente il saluto alle salme. In parti-
colare, nell’articolo del 20 dicembre, 11 foto sono dedicate a questa notizia. È indicativo il fatto che poche sono le immagini dedicate ad Eric Garner e alla sua famiglia: le uniche foto mostrate dell’uomo sono quelle estrapolate dal video della sua uccisione. Per quanto riguarda i video riportati negli articoli, quelli dedicati alle proteste e ai politici si equivalgono: ampio spazio viene dato ai discorsi di Obama e De Blasio (3 video su 8), con l’obiettivo di far emergere il loro pensiero sul tema. Zero sono i video dedicati all’uccisione dei due poliziotti. Per quanto riguarda la parte testuale, la lunghezza degli articoli si equivale.
Sul territorio
10
Martedì 27 Gennaio
2015
Cosa mostrano le immagini Le immagini a fianco riportate sono un campione tratto tra quelle mostrate sul sito e sul giornale del The New York Times: esse illustrano chiaramente la volontà del quotidiano di colpire emotivamente il lettore, cercando , allo stesso tempo, di dargli
un quadro generale della situazione. Nel caso delle proteste, le immagini mostrano le diverse forme in cui essa si è articolata, mentre per quanto riguarda le immagini dedicate alla notizia dei poliziotti, queste rimangono più fredde e distaccate.
Todd Heisler/ The New York Times
Storia. Ragazzi di colore uccisi da poliziotti
Incontri fatali con la polizia a New York City
Todd Heisler/ The New York Times
Kevin Hagen/ The New York Times
Todd Heisler/ The New York Times
Kevin Hagen/ The New York Times
Sezione dedicata alle persone di colore uccise dalla polizia Dato. Numerosi articoli del The New York Times (4 su 9) riportano il link per accedere all’approfondimento
PICCOLI TRAPLETTI GIULIA
Prima di Eric Garner, numerose sono state le uccisioni da parte della polizia statunitense a discapito di giovani afroamericani. Questo aspetto è stato messo in luce dal The New York Times, il quale, più volte, nei suoi articoli online, ha inserito la possibilità di scoprire le radici che si nascondono dietro l’uccisione del 43enne Garner. Questo aspetto è sembrato significativo alla redazione di Upwind, in quanto esprime la volontà del quotidiano statunitense di mostrare i fatti nel modo più oggettivo pos-
sibile, informando il lettore su tutti gli aspetti coinvolti nella vicenda, permettendogli di crearsi una sua idea, una sua opinione a riguardo. Un altro scopo è quello di smuovere la coscienza di chi legge, facendo emergere una certa continuità con il passato. Garner, infatti, non è un caso isolato, è l’ennesimo atto di violenza avvenuto dopo tanti altri, e questo aspetto deve far riflettere e far agire chi si trova di fronte a questa notizia.
PATRICK DORISMOND
Mr. Dorismond, 26, è stato ucciso da un detective sotto copertura della sezione narcotici durante una rissa a Manhattan, dopo che il signor Dorismond si offese quando il detective gli chiese se avesse della cocaina.
16 Marzo, 2000
ERNEST SAYON 29 Aprile, 1994
NICHOLAS HEYWARD JR.
ANTHONY BAEZ 22 Dicembre, 1994
AMADOU DIALLO 4 Febbraio, 1999
Mr. Sayon, 22, era in piedi davanti ad un complesso residenziale di Staten Island quando degli agenti di polizia, durante una pattuglia anti-droga, hanno cercato di arrestarlo. Mr. Sayon è stato soffocato a causa della pressione sulla schiena, al torace e al collo, mentre era ammanettato a terra.
Nicholas, 13, stava giocando a guardie e ladri con gli amici sulle scale dell’edificio Gowanus Houses, quando l’ufficiale Brian George, scambiando il fucile giocattolo del ragazzo per una pistola vera, gli ha sparato a morte.
Mr. Baez, 29, una guardia di sicurezza, stava giocando a calcio a casa di sua madre, fuori dal Bronx, quando la palla ha colpito accidentalmente una macchina della polizia. Mr. Baez è morto dopo che un ufficiale ha utilizzato la tecnica del chokehold durante il tentativo di arrestarlo.
Mr. Diallo, 22, un immigrato proveniente dalla Guinea, è stato ucciso da quattro agenti che hanno sparato 41 volte nell’atrio del suo condominio nel Bronx. Hanno detto che sembrava avesse una pistola, ma era disarmato.
OUSMANE ZONGO 23 Maggio, 2003
TIMOTHY STANSBURY JR.
SEAN BELL 25 Novembre, 2006
RAMARLEY GRAHAM 2 Febbraio, 2012
ERIC GARNER 17 Luglio, 2014
Mr. Zongo, 43, un restauratore d’arte, è stato ucciso da un agente di polizia durante un raid in un magazzino in Chelsea, che secondo la polizia era la base di una operazione di CD contraffatti.
Mr. Stansbury, 19, uno studente di scuola superiore, era in procinto di prendere una scorciatoia su un tetto per arrivare ad una festa, quando è stato colpito a morte dall’ufficiale Richard S. Neri Jr., che stava pattugliando il tetto.
Mr. Bell, 23, è stato ucciso da cinque investigatori, che hanno sparato 50 volte nella macchina dove si trovava Sean, dopo una lite fuori da un club del Queens, il giorno del suo matrimonio.
Mr. Graham, 18, è stato ucciso dall’ufficiale Richard Haste nel bagno del suo appartamento nel Bronx dopo essere stato inseguito in casa sua da un team di funzionari di una unità di strada narcotici in borghese. Il signor Graham era disarmato.
Mr. Garner, 43, è morto dopo che l’ufficiale Daniel Pantaleo lo trattenne con la manovra del chokehold. Gli ufficiali stavano cercando di arrestare il signor Garner con l’accusa di vendita illegale di sigarette.
® riproduzione riservata
24 Gennaio, 2004
27 Settembre, 1994
2015
Esteri
Martedì 27 Gennaio
“This is what we do”
DATI TECNICI BBC BBC: British Broadcasting Corporation Paese: UK Fondazione: 18 ottobre 1922 Sede: Broadcasting House, Londra, Inghilterra, UK. Lingua: Inglese Settore: telcomunicazioni. Prodotti: televisione, radio, internet. Direttore Generale: Tony Hall Slogan: “This is what we do”. Sito: www.bbc.co.uk
Comitato esecutivo Il Comitato esecutivo gestisce la BBC. È responsabile per la fornitura di servizi della BBC secondo la strategia concordata con il BBC Trust, e per tutti gli aspetti della gestione operativa.
® riproduzione riservata
(“Questo è quello che facciamo”)
11 6 DICEMBRE 2014
Dati quantitativi dei servizi
Numero totale servizi: 3 Titoli: - Third night of protests in US after Garner death - Eric Garner’s daughters tells protesters ‘Keep on fighting for me’ - Spike Lee: ‘People have had it’ with police in US Durata: 1I28II, 2I35II, 2I39II Durata totale: 6I42II
4 - 24 dicembre 2014 4 DICEMBRE 2014
Organigramma BOARD
DIRECTOR-GENERAL Tony Hall MANAGING DIRECTOR, FINANCE AND OPERATIONS Anne Bulford CEO, BBC WORLDWIDE & DIRECTOR, GLOBAL Tim Davie
DIRECTOR, STRATEGY & DIGITAL James Purnell
DIRECTOR, RADIO Helen Boaden DIRECTOR, TELEVISION Danny Cohen DIRECTOR OF NEWS AND CURRENT AFFAIRS James Harding
NON-EXECUTIVE DIRECTOR Dame Fiona Reynolds DBE
NON-EXECUTIVE DIRECTOR Alice Perkins
NON-EXECUTIVE DIRECTOR Nicholas Hytner
NON-EXECUTIVE DIRECTOR Sir Howard Stringer
NON-EXECUTIVE DIRECTOR Dharmash Mistry
NON-EXECUTIVE DIRECTOR Simon Burke
Numero totale servizi: 5 Titoli: - Eric Garner death: Obama says Americans feel ‘deep unfairness’ - Eric Garner: Staten Island protest at grand jury decision - Eric Garner: Al Sharpton reacts to grand jury decision - New York mayor’s ‘peaceful protest’ appeal over chokehold case - Eric Garner: Widow and mother urge ‘peaceful support’ Durata: 2I38II, 1I38II, 2I18II, 0I54II, 2I00II Durata totale: 9I28II
13 DICEMBRE 2014
Numero totale servizi: 1 Titoli: - Washington march: Civil rights protest over US police killings Durata: 2I20II 14 DICEMBRE 2014
Numero totale servizi: 1 Titoli: - Ferguson protests: Thousands in Washington civil rights protest Durata: 1I59II 22 DICEMBRE 2014
5 DICEMBRE 2014
Numero totale servizi: 2 Titoli: - NYPD officers: Killings condemned as an ‘attack on society’
Numero totale servizi: 2 Titoli: - Eric Garner death: Protests across US after no indictment - ‘A slap in the face’ - Staten Island reacts to Eric Garner Durata: 2I47II, 2I37II Durata totale: 5I24II
- NY shooter ‘referenced Garner and Brown cases’ Police Durata: 2I14II, 1I44II Durata totale: 3I58II
Durata servizi sulla notizia: dal 3 al 24 dicembre 2014
Corteo di protesta - www.bbc.co.uk
Analisi qualitativa: personaggi chiave
Grande attenzione ai punti di vista dei personaggi influenti
BARDUCCHI MARTA
famosi che si sono uniti alla protesta o che hanno espresso le proprie opinioni, come il regista Spike Lee a cui il 6 dicembre è dedicato un intero servizio della durata di 2I39II. Importanti anche le figure di
Slogan e cartelli in primo piano, ecco i simboli che caratterizzano la protesta.
Il grafico
sovrastan-
te mostra come è variato lo
13/12 14/12
21/12 22/12
Analisi delle parole chiave
spazio dedicato ai notiziari sulla BBC tra il 04 e il 22 dicembre. In questo intervallo di tempo sono andati in onda 14 servizi (per la suddivisione nei giorni vedi tabella dei dati quantitativi) con una durata complessiva di 29I52II. Dal grafico risulta evidente come dal 4 dicembre in poi
REACTS
La BBC (British Broadcasting Corporation) risulta essere il più grande e autorevole editore radiotelevisivo del Regno Unito. Ha sede a Londra, ma è influente anche al di fuori dello UK. La BBC è stata inoltre la prima organizzazione di broadcasting del mondo e si definisce libera da influenze politiche e commerciali. È stata la prima emittente televisiva a pubblicare i contenuti trasmessi sul sito con licenza Creative Commons. Questi i motivi che ci hanno spinto a prendere in considerazione la BBC in modo da poter analizzare come il mondo, fuori dall’Italia e dall’America, ha vissuto e trattato questa notizia. Abbiamo analizzato come variano nel tempo gli spazi dedicati alla notizia all’interno dei notiziari. Il 4 dicembre è il giorno che re-
gistra il maggior numero di servizi trasmessi, 5 in tutto, per un totale di 9I28II. Nei giorni successivi la quantità dei video diminuisce: il 5 dicembre si contano due video per una durata complessiva di 5I24II; il 6 dicembre i video aumentano a 3 con 6I42II; i giorni 13 e 14 dicembre invece sono quelli in cui compare un solo servizio rispettivamente della durata di 2I20II e 1I59II. In ultimo il 22 dicembre torniamo ad avere 2 servizi per un totale di 3I58II. In generale nei servizi della BBC viene dato molto spazio agli slogan sia scritti sui cartelli che urlati dalle persone ed essi sono diventati elemento simbolo e cardine della protesta rivolti non solo al caso di Eric Garner ma anche ad altre vittime di colore uccise come il giovane Michael Brown. Nei servizi viene dato particolare rilievo anche ai personaggi
4/12 5/12 6/12
E. GARNER
DEATH
peacefull
decision PROTESTS
GRAND JURY
lo spazio dedicato ai servizi sia andato diminuendo per tornare ad avere un
Obama e De Blasio (sindaco di New York) con il figlio di colore Dante. Viene spesso riproposto il video in cui è stata ripresa la morte di Garner. Nella maggior parte dei servizi, fatta eccezione per alcuni, viene sempre dato grande rilievo ai famigliari di Garner: la madre, la moglie e la figlia sono le persone che compaiono più spesso. Un servizio della
nuovo picco il 22 dicembre.
durata di 2I35II, trasmesso il 6 dicembre, intitolato: “Eric Garner’s daughters tells protesters “Keep on fighting for me”” è interamente dedicato alla figlia che ringrazia tutti coloro che si sono uniti alla protesta e li esorta a continuare a combattere con lei. ® riproduzione riservata
Corteo di protesta - www.bbc.co.uk
Italia
12
Martedì 27 Gennaio
DATI TECNICI SKY TG24
DATI TECNICI SKY ITALIA S.R.L.
Paese: Italia Lingua: Italiano Tipo: Tematico Target: Giovani, adulti Data di lancio: 31 agosto Direttore: Sarah Varetto Share: 0,37% (maggio 2014) Slogan: “La passione per
l’informazione” Sito: tg24.sky.it Editore: Sky Italia S.r.l.
Sky TG24 è un canale televisivo italiano all-news, trasmette cioè ininterrottamente telegiornali e programmi di approfondimento, spesso, in diretta al fine di ridurre il gap evento-notizia. Dopo aver optato fin dalla sua nascita per la conduzione
di coppia, dal 3 settembre 2012 con il cambio di grafiche e studi è stata scelta la conduzione di un singolo giornalista per ogni edizione del telegiornale, in modo che questi possa dare un taglio personale alla conduzione e, nelle interviste, interagi-
Come viene presentata la notizia all’interno del tg
BOARD
N-1
CEO Andrea Zappia
CFO Domenico Labianca
BONSIGNORE CHIARA
CHAIRMAN OF THE BOARD James Murdoch
CTO Umberto Angelucci
Il giorno successivo dell’assoluzione dell’ufficiale Pantaleo, il 4 dicembre, Sky TG24 dedica due servizi alla vicenda, per un totale di 4’ 24”. Il 13 dicembre, giorno delle proteste negli Stati Uniti, si ha il picco di durata dei servizi, tre, per un totale di 5’ 52”. Il giorno successivo viene trasmesso ancora un servizio riguardo le proteste, per una durata di 2’ 22”. Il maggior numero di servizi
NEWS CORPORATION (RUPERT MURDOCH) 100%
PROGRAMMING Andrea Scrosati COMMUNICATION & PUBLIC AFFAIRS Eric Gerritsen OPERATIONS & BUSINESS Pietro Maranzana
Violenza GARNER
VENDETTA
SPORT CHANNELS & ADVERTISING Jacques Raynaud LEGAL Luca Sanfilippo
Parole chiave
DE BLASIO
QUOTE % AZIONISTI
HR, ORGANIZATION & FACILITY MANAGEMENT Francesca Pessina
Stato: Italia Tipo: Società a responsabilità limitata Fondazione: 31 luglio 2003 Fondata da: Rupert Murdoch Sede principale: Rogoredo (Milano) Gruppo: Sky plc
Murdoch, con sede a New York. Attualmente infatti la partecipazione sociale di Sky Italia appartiene al 100% a Sky plc, mentre in precedenza era controllata da 21st Century Fox al 100%, ed inizialmente circa il 20% era appartenuto a Telecom Italia.
Durata e contenuto dei servizi
Organigramma
Azionisti di Sky Italia
re meglio con l’ospite. Sky svolge la propria attività nel settore delle Pay TV via satellite, offrendo ai propri abbonati una serie di servizi, anche interattivi. La società è di proprietà di Sky plc, a sua volta controllata dalla 21st Century Fox di Rupert
NEW YORK
2003
2015
PROTESTE
si ha il 21 dicembre, giorno dell’uccisione dei due poliziotti, per un totale di 5’ 6”. Un servizio del 22 dicembre della durata di 1’ 16” affronta la protesta silenziosa dei poliziotti nei confronti del sindaco Bill De Blasio. Moltissima importanza viene data allo slogan, mostrando numerosi cartelli e spiegando come è nato; viene inoltre ripetuto più volte che la protesta, oltre ad occupare
strade e piazze, si trova anche sui social network e nei media tradizionali. I giornalisti ripropongono più volte le richieste dei protestanti e intervistano questi ultimi durante le dirette a Washington. Viene spesso sottolineato come la protesta sia divisa in due, pacifica e non,
Afroamericano
POLIZIA
e come, nonostante questo, non risulti indebolita ma piuttosto rafforzata: parla a tutti, arrivando ovunque. Si riassumono più volte i casi precedenti di uccisioni di afroamericani, lo stesso avviene per i casi di poliziotti uccisi da civili negli anni passati.
Periodo di analisi: dal 3 al 24 dicembre 2014 3
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STRATEGY & DEVELOPMENT Davide Tesoro Tess
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NEWS & SKY TG24 Sarah Varetto 4/12 5/12 6/12
13/12 14/12
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Analisi web Sky Tg24
Periodo di analisi: dal 4 al 22 dicembre 2014 4 DICEMBRE 2014
Sezione: Mondo Titolo: “Usa, omicidio Garner: protesta dopo assunzione poliziotto” Durata: 2’, 8” Condivisioni: 0 fb, 5 tweet Sezione: Mondo Titolo: “Usa, agente assolto per morte afroamericano durante arresto” Durata: 2’, 16” Condivisioni: 2 fb, 5 tweet 13 DICEMBRE 2014
Sezione: Mondo Titolo: “Violenza polizia, parlano mamme
Martin e Garner” Durata: 45” Condivisioni: 0 fb, 0 tweet Sezione: Mondo Titolo: “Violenza polizia, migliaia partecipano a marcia Washington” Durata: 3’, 15” Condivisioni: 0 fb, 0 tweet Sezione: Mondo Titolo: “Usa, nuove proteste dopo i casi Ferguson e Staten Island” Durata: 1’, 52” Condivisioni: 0 fb, 4 tweet
14 DICEMBRE 2014
Sezione: Mondo Titolo: “L’America scende in piazza contro la violenza” Durata: 2’, 2” Condivisioni: 0 fb, 6 tweet 21 DICEMBRE 2014
Sezione: Mondo Titolo: “New York, due agenti uccisi per strada per vendetta” Durata: 1’, 42” Condivisioni: 0 fb, 5 tweet Sezione: Mondo Titolo: “New York, uccisi in agguato due poliziotti”
Durata: 1’, 31” Condivisioni: 1 fb, 5 tweet Sezione: Mondo Titolo: “Usa, dai giovani neri uccisi alla “vendetta” contro gli agenti” Durata: 1’, 27” Condivisioni: 0 fb, 3 tweet Sezione: Mondo Titolo: “New York, protesta degli agenti verso il sindaco De Blasio” Durata: 26” Condivisioni: 0 fb, 8 tweet
22 DICEMBRE 2014
Sezione: Mondo Titolo: “Usa, polizia di New York in rivolta contro Bill De Blasio” Durata: 1’, 16” Condivisioni: 0 fb, 8 tweet
2015
Italia
Martedì 27 Gennaio
DATI TECNICI TG1 Paese: Italia Lingua: Italiano Data di lancio: 1952-1976 come Telegiornale; 1992-1993 come Telegiornale Uno; 1976-1992; 1993-oggi come Tg1. Durata: 30 min ca (edizione consueta); 10 min ca (edizione
DATI TECNICI RAI
flash) Direttore: Mario Orfeo Sede: Centro di Produzione RAI di Saxa Rubra, Roma Produttore: Rai - Radiotelevisione italiana S.p.A. Rete: Rai 1 Sito web: www.tg1.rai.it
Organigramma AREA CORPORATE E DI SUPPORTO
Direttore generale: Luigi Gubitosi Settore: Media Prodotti: programmi televisivi, radiofonici e editoria Slogan: “Molto di più di una tv” Sito web: www.rai.it
Stato: Italia Tipo: Società per azioni Fondazione: 3 gennaio 1954 Fondata da: Governo italiano Sede principale: Roma (sede legale e amministrativa); Torino (direzione generale) Presidente: Anna Maria Tarantola
Il TG1 è il telegiornale di Rai 1, primo canale della RAI. È la testata informativa principale della televisione di Stato italiana e rappresenta la voce delle istituzioni nel loro complesso. È prodotto dalla
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
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AREA EDITORIALE E TESTATE
Rai: la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia, una delle più grandi aziende di comunicazione d’Europa e il quinto gruppo televisivo del continente.
I servizi qui analizzati sono andati in onda nella fascia oraria delle 13.30, come valida via di mezzo tra i servizi della mattina e quelli della sera.
Analisi servizi TG1 Periodo di analisi: dal 3 al 24 dicembre 2014
STAFF DEL DIRETTORE GENERALE Carlo Nardello
VDG COORDINAMENTO OFFETTA Antonio Marano
PRESIDENTE Anna Maria Tarantola
AFFARI LEGALI E SOCIETARI Salvatore Lo Giudice
PALINSESTO Marcello Ciannamea
SEGRETERIA TECNICA DEL PRESIDENTE Maurizio Rastrello SEGRETERIA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Nicola Claudio
SVILUPPO STRATEGICO Carlo Nardello
MARKETING Marano
COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE Costanza Esclapon
DIRITTI SPORTIVI Pasciucco
RELAZIONI ISTITUZIONALI E INTERNAZIONALI Alessandro Picardi
DIRETTORE GENERALE Luigi Gubitosi
COORDINAMENTO SEDI REGIONALI ED ESTERE Alessandro Zucca
INTERNAL AUDITING Gianfranco Cariola
COORDINAMENTO SEDI REGIONALI ED ESTERE Alessandro Zucca RISORSE UMANE E ORGAZIZZAZIONE Valerio Fiorespino
RAI 1 Giancarlo Leone DIRETTORE TG1 Mario Orfeo VICEDIRETTORE TG1 Fabrizio Ferragni
Azionisti di Tg1
ACQUISTI Pier Francesco Forleo
QUOTE % AZIONISTI
RISORSE TELEVISIVE Andrea Sassano
4 DICEMBRE 2014 Titoli: Posizione 5 Titolo: “Nuove proteste
negli Stati Uniti dopo la decisione del Gran Giurì di scagionare l’agente che la scorsa estate ha soffocato e ucciso un afroamericano disarmato” Posizione: minuto 16 Durata: 2 minuti 5 DICEMBRE 2014 Titoli: Non presente Titolo: “Si allagrano
le proteste contro i metodi violenti della polizia. A New York seconda notte di manifestazioni” Posizione: minuto 14 Durata: 2 minuti
6 DICEMBRE 2014 Titoli: Non presente Titolo: “Nuove manifes-
Titoli: Posizione 1 Titolo: “America sotto
tazioni a New York contro il razzismo e le violenze della polizia. Spunta un nuovo video della morte di Eric Garner” Posizione: minuto 15 Durata: 1 minuto
shock dopo la tragica vendetta che si è consumata ieri sera a New York: un giovane di colore ha ucciso a sangue freddo due poziotti e poi si è suicidato” Posizione: minuto 1 Durata: 3 minuti
14 DICEMBRE 2014 Titoli: Non presente Titolo: “Negli Stati Uniti
22 DICEMBRE 2014 Titoli: Non presente Titolo: “Negli Stati Uniti
decine di migliaia di persone hanno preso parte ieri alle manifestazioni di protesta contro le violenze della polizia” Posizione: minuto 12 Durata: 1 minuto
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE (PIER CARLO PADOAN) 99,56%
non si fermano le proteste dopo l’assasinio di due poliziotti a Brooklyn” Posizione: minuto 17 Durata: 1 minuto
Parole chiave Violenza STATI UNITI E.GARNER
PROTESTE
SIAE (GINO PAOLI) 0,4%
Posizione e durata dei servizi
21 DICEMBRE 2014
POLIZIA
SEGRETERIA TECNICA DEL PRESIDENTE Maurizio Rastrello
Afroamericano
MANIFESTAZIONI
Durata servizi sulla notizia: dal 3 al 24 dicembre 2014
Come viene presentata la notizia all’interno del tg TOFFETTI LAURA
Il TG1 tratta la notizia per sei giorni non consecutivi. Il giorno 4 dicembre, giorno successivo alla decisione del Grand Jury, viene presentato un servizio di 2’ che si focalizza sulla prima notte di proteste in Usa; la notizia è presente anche nei titoli, in quinta posizione. Il giorno successivo, viene presentato un servizio sempre di 2’, che descrive la seconda notte di proteste. Il giorno 6 dicembre la durata del servizio è minore (1’) e mostra, oltre al procedere delle proteste, uno spezzone del video della morte di Eric Garner. Nei giorni successivi non si parla più della notizia, per poi tornare a metterla in evidenza il giorno 14 dicembre in occa-
sione della grande manifestazione di protesta contro le violenze della polizia (durata:2’). Dopo altri sei giorni di silenzio, il 21 dicembre si parla di una notizia che mette l’America “sotto shock” (come dice lo stesso Tg1): un giovane di colore uccide due poliziotti per vendetta. In questo caso il servizio dura 3’, acquista la prima posizione nei titoli ed è posto a inizio notiziario. È evidente come alla notizia venga data più importanza rispetto alle altre fin qui esposte. Infine, il giorno 22 dicembre, viene mostrato un servizio di un solo 1’ che mostra l’evolversi delle proteste dopo l’ultimo episodio sconvolgente.
4/12 5/12 6/12
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Posizione della notizia nei titoli: dal 3 al 24 dicembre 2014 I II III IV V VI 4/12 5/12 6/12
14/12
21/12 22/12
Sulla colonna viene indicata la posizione che la notizia assume nei titoli; sulla riga, i giorni considerati.
Italia
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Martedì 27 Gennaio
DATI TECNICI
italia: 52495258535051
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CRONACA CULTURA
PRESIDENTE Angelo Provasoli
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Focus sulla prima pagina: dal 3 al 24 dicembre 2014 EDI/FON
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Società
Domani
CARMINATI INTERCETTATO
&
di Giovanni Bianconi
«A
me m’hanno bruciato casa due volte... A 14 anni avevo la pistola, ci andavo a scuola». È l’«autobiografia» di Massimo Carminati — l’ex terrorista dei Nar a capo della «cupola» affaristica romana — che emerge dalle intercettazioni. a pagina 5
di Fulvio Fiano e Ilaria Sacchettoni
F
estaiolo e ospitale con calciatori, cantanti, uomini e donne di spettacolo, da Belén a De Rossi: è il «potere su Roma» di Giovanni De Carlo, «Giovannone» per gli amici, arrestato due giorni fa. a pagina 6
Mercati e politica Rating vicino al livello «spazzatura». La tentazione di superare il limite del 3%
SEGARE IL RAMO CHE CI SOSTIENE
di Fiorenza Sarzanini
«M
l futuro non abita più qui? L’Accademia europea per la scienza, che raggruppa una parte ampia degli scienziati europei, ha inviato qualche settimana fa una lettera aperta al Parlamento e alla Commissione europea. Gli scienziati protestano contro il piano Juncker di investimenti: al fine di recuperare il denaro necessario, sono stati decisi tagli ingentissimi (di oltre un miliardo di euro) a Orizzonte 2020, il fondo europeo per la scienza. In una situazione, per giunta, in cui la spesa europea per la ricerca scientifica è già oggi di quasi un punto in percentuale al di sotto di quella degli Stati Uniti. La solita protesta corporativa contro i tagli? Non proprio, se si considera che mentre si colpisce la ricerca scientifica non si tocca la Pac, il baraccone protezionista della politica agricola europea. La protesta dell’Accademia contro i tagli Ue alla ricerca segue di poco, peraltro, l’allarme lanciato da diversi scienziati europei contro le prevalenti politiche nazionali: politiche che ormai penalizzano gravemente la ricerca di base (la vera fonte delle nuove conoscenze) a vantaggio della ricerca applicata, la quale sola è passibile di impieghi economici immediati. Molti forse pensano che questi problemi riguardino solo gli addetti ai lavori e che, per giunta, in un’epoca di recessione economica, non ci si possa permettere il lusso di dedicare fondi rilevanti alla ricerca scientifica. Ma le cose sono più complicate. Perché i tagli alla ricerca, diventando strutturali, e quindi permanenti, finiscono per favorire la decadenza economica di un Paese, o anche di un Continente. Si rischia di non accorgersene a causa dell’inevitabile sfasatura temporale: recuperare soldi dalla ricerca per contrastare la recessione economica qui e ora è una tentazione irresistibile dal momento che gli effetti negativi di quei tagli si potranno sentire solo nel lungo termine (quando, per giunta, gli autori dei tagli non saranno più lì, nelle posizioni che oggi occupano, per risponderne politicamente). La «ricchezza delle nazioni», il benessere collettivo, dipende da una pluralità di circostanze favorevoli, ma le due in assoluto più importanti sono sicuramente l’esistenza di condizioni di libertà personale e, appunto, lo sviluppo scientifico. Eliminate l’una o l’altra condizione e, alla fine, il benessere svanirà. Si aggiunga che la frenata europea alla ricerca si somma a trasformazioni culturali che stanno anch’esse, da tempo, ispirando politiche sfavorevoli allo sviluppo e che sono influenzate da teorie di assai dubbia qualità: dai forti tagli alle emissioni di anidride carbonica (criticati recentemente dal Nobel Carlo Rubbia) all’eccesso di vincoli in materia di Ogm.
I TEMPI DELLE RIFORME
Non possiamo
Standard & Poor’s scettica sulla riforma del lavoro. Il governo: bocciati? No in castigo
alle pagine 8, 9 e 10
REUTERS / BRIAN SNYDER
● SETTEGIORNI
di protesta in varie città (nella foto, una manifestante Libertà di sparare C aortei Boston con la scritta sul volto «non posso respirare») e L’America e i dubbi 200 arresti a New York. Dopo che il Gran Giurì della metropoli ha «assolto» l’agente coinvolto nella morte dell’afroamericano sui suoi poliziotti Eric Garner, riesplode la polemica sull’impunità della polizia
di Guido Olimpio
IL NUOVO ROMANZO DI
ANDREADE CARLO
PRIMITIVO IN LIBRERIA
Renzi: userò questo giudizio per accelerare
R
Usa — 2.178 uccisioni tra il 2004 e il 2011, solo 41 incriminati — con tutte le sue evidenti implicazioni razziali. a pagina 19
enzi se lo aspettava questo regalo di Natale, da una settimana era a conoscenza del declassamento da parte dell’agenzia Standard & Poor’s. continua a pagina 9
S
tandard & Poor’s non ci ha concesso nessun rinvio. Se l’Europa ha preso tempo fino a marzo prima di decidere sui nostri conti pubblici, l’agenzia di rating americana, (società che misura l’affidabilità di aziende e Stati nel restituire i debiti), ha deciso ieri. Sottoscrivere il nostro debito è considerato meno sicuro che acquistare titoli di Paesi come la Colombia o il Messico mentre presentiamo un rischio analogo a quello di nazioni come Romania, Marocco e Russia. I motivi? Cresciamo troppo poco, quasi niente, e in queste condizioni sostenere un livello di indebitamento come il nostro è molto difficile. Non si tratta di una delle tante bocciature che negli ultimi anni ha visto l’Italia scendere nella classifica delle nazioni. Avere il debito denominato come BBB- significa che manca pochissimo, un passo, per essere considerati un Paese le cui emissioni di titoli sono «spazzatura». Un termine forte che ha però effetti concreti. continua a pagina 10
L’auto della madre nella zona del delitto L’accusa: non portò Loris a scuola. E aveva lacci simili a quello usato per uccidere di Antonio Castaldo e Giusi Fasano
CUORE
di Francesco Verderami
di Daniele Manca
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
Standard & Poor’s ha abbassato il rating dell’Italia da BBB a BBB-: un gradino sopra il livello «spazzatura». L’agenzia Usa apprezza il Jobs act, ma teme che la riforma venga indebolita dalla «crescente opposizione». A pesare sono poi l’aumento del debito, la crescita debole e «un ambiente ostile al fare impresa». Il governo non si sente «bocciato». Ma non è esclusa la scelta di violare il parametro del 3% nel rapporto deficit-Pil.
L’
auto di Veronica Panarello, la mamma di Loris Stival, è transitata a 50 metri dalla strada che porta a Mulino Vecchio, dove il 29 novembre è stato ritrovato il corpo del bambino. Dalle indagini emerge poi che la donna quella mattina non ha portato Loris a scuola, che aveva fascette simili a quelle usate per ucciderlo e che è rientrata a casa una volta di troppo rispetto a quanto ha dichiarato. alle pagine 22 e 23
LETTERE E INCONTRI BILATERALI
La mano tesa di Francesco a Putin di Massimo Franco
D
a qualche settimana in Vaticano aumentano le voci su una sostituzione del nunzio apostolico nella capitale dell’Ucraina, Kiev: monsignor Thomas Gullickson, statunitense (nella foto). Sarebbe ritenuto troppo antirusso. Se confermata, apparirà una scelta controcorrente rispetto alle sanzioni di Europa e Stati Uniti contro Mosca. Ma è coerente con la strategia della Santa Sede che non vuole avallare una nuova Guerra fredda. continua a pagina 16
Arte e impresa
L’era dei nuovi Medici I nostri mecenati celebrati dall’America di Alessandra Farkas nel supplemento
continua a pagina 31
UNIQA Assicurazioni SpA - Milano - Aut. D.M. 5716 18/08/1966 (G.U. 217 01/09/1966)
Manovra, ecco cosa cambia per le famiglie e le imprese Aliquote Imu e Tasi invariate nel 2015, bonus da 80 euro stabilizzato, Tfr in busta paga (a scelta) per i dipendenti privati. E poi, fondi pensione tassati dall’11,5 al 20% ma con credito di imposta del 9% per chi investe; aliquota Irap che torna al 3,9% ma con deducibilità per i nuovi assunti stabili. Sono i punti chiave della legge di Stabilità approvata all’alba di sabato al Senato, tra le proteste delle opposizioni: Grillo parla di «dittatura con la vaselina». Ma il premier Renzi esulta: «Stoppato l’assalto alla diligenza».
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ANNO 139 - N. 302
Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 mail: servizioclienti@corriere.it
Oggi
GIANNELLI
di Angelo Panebianco
o se me compro la Campana...», dice in un’intercettazione Salvatore Buzzi, presunto braccio operativo di «Mafia Capitale». Secondo gli investigatori si riferisce a Micaela Campana, deputata del Pd e compagna di Daniele Ozzimo, assessore alla Casa dimessosi nei giorni scorsi. Intanto Berlusconi chiede lo scioglimento del Comune di Roma, e il pd Orfini replica: «Il sistema ha attecchito con lui al governo e Alemanno sindaco»
In Italia EURO 1,40
di Arianna Ravelli e Luca Valdiserri alle pagine 42 e 43
p.it
Perché facciamo poca ricerca
Italia declassata a sorpresa rassegnarci a finire sempre Dopo il caso Ferguson Cortei, 200 arresti a New York
Campionato
Il Milan resiste in dieci e costringe al pari la Roma La Juventus torna a +3
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da pagina 2 a pagina 6
GRAZIANO DELRIO
«Strada giusta senza mance E sul Fisco una svolta vera» di Monica Guerzoni
C
on la manovra «questo Paese svolta in maniera definitiva dal punto di vista della pressione fiscale»: a dirlo in un’intervista al Corriere della Sera è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Che assicura: «Non ci saranno norme-mancia. Questa è la strada giusta». E ora chiede all’Europa «meno limiti». a pagina 6
Tensioni razziali L’assassino, che poi si è tolto la vita, arrivava da Baltimora. «Aveva annunciato l’esecuzione»
Uccisi due agenti, paura a New York Un giovane nero spara mentre sono in auto. Ipotesi vendetta dopo i casi Brown e Garner
I due poliziotti erano seduti in auto nelle vie di Brooklyn. Un uomo di colore si avvicina al finestrino e spara loro alla testa. Uccisi. L’uomo, il 28enne Ishmael Brinsley, inseguito, si toglie la vita. Era arrivato da Baltimora e aveva annunciato l’esecuzione, spiegano fonti della polizia. L’ipotesi più forte è il gesto di vendetta dopo i neri Brown e Garner morti a Ferguson e New York in scontri con gli agenti. a pagina 10 Sarcina
Moda Le italiane nella classifica del Financial Times
Le più eleganti: la creativa, la giornalista di Maria Teresa Veneziani
INCHIESTA SUI GIOCHI INVERNALI A TORINO
Otto anni dopo: gli impianti inutili dell’Olimpiade
G
iovani, belle, concrete ed elegantissime: Gaia Repossi (a sinistra) e Giovanna Battaglia sono le sole due italiane scelte tra i personaggi meglio vestiti del 2014 dal Financial Times. La prima ha studiato arte a Parigi, e ha rivoluzionato il marchio storico di gioielli fondato dalla sua famiglia nel 1920. Fashion editor free lance a New York, la seconda è stata invece modella e musa per Dolce&Gabbana. Entrambe sono ragazze della bella società considerate icone di stile.
di Marco Imarisio
V
etrate in frantumi, negozi che cadono a pezzi, spacciatori per strada: il Villaggio olimpico di Torino 2006 (costo 145 milioni) non è posto dove girare di notte. Ma è solo uno dei luoghi decaduti dell’Olimpiade invernale di 8 anni fa. Forse il più simbolico con la pista di bob di Cesana: vera cattedrale nel deserto di alta quota (costo 140 milioni), oggi è abbandonata e se ne parla giusto per i furti di rame. Eppure oggi che si rilancia l’utopia romana, il successo di Torino 2006 è spesso citato come esempio virtuoso.
a pagina 25
a pagina 23
di Aldo Grasso IDEE INCHIESTE PADIGLIONE ITALIA LA TRATTATIVA CON L’INDIA L’IMPRESA DEI MILLE (RICICLATI) DI SALVINI LE RAGIONI
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continua a pagina 6
DA BELÉN A DE ROSSI
«Avevo un’arma Le feste, i favori già a 14 anni» a calciatori e star
C’
è un dubbio che oggi, dopo il raccapricciante spettacolo di Mafia Capitale, a maggior ragione ci attanaglia. Siamo sicuri che aver salvato Roma dal fallimento sia stata una scelta giusta? Il commissario al debito Massimo Varazzani argomenta che con il dissesto della capitale d’Italia si sarebbe rischiato il declassamento del debito sovrano, con relativa impennata della spesa per interessi e costi ancora maggiori. Pericolo che del resto, vista la nostra situazione economica, è perennemente incombente. E ieri ne abbiamo avuto la prova. Ma il ragionamento di Varazzani non fa una piega. Al tempo stesso non si può, né si deve, sorvolare sulle conseguenze di quei salvataggi. L’ispettore spedito un anno fa dalla Ragioneria a fare le bucce al bilancio del Campidoglio ha concluso che il commissariamento del debito con gli interessi accollati allo Stato si sia tradotto in un incremento della spesa corrente arrivato nel 2012 a ben 641 milioni: il costo di 13 mila dipendenti comunali. Per non parlare delle municipalizzate, con l’Atac bisognosa di continue trasfusioni di denaro. Mentre per l’Ama, l’azienda dei rifiuti già affidata a quel Franco Panzironi stipendiato con 545 mila euro e ora fra i nomi di spicco dell’inchiesta, parlano chiaro le slavine di 1.644 assunzioni e 1.700 stabilizzazioni di precari. E se non c’è la prova che un fallimento (per cui all’epoca secondo gli ex esponenti della giunta Veltroni messa sotto accusa da Alemanno non esistevano presupposti) avrebbe impedito corruzione, ruberie e malversazioni, di sicuro le avrebbe rese più difficili.
è presentato da
di Alessandro Piperno nel supplemento
Roma, ecco gli altri politici nella rete «Diamo soldi a una deputata del Pd»
di Sergio Rizzo
FONDATO NEL 1876
Soluzioni semplici per proteggere bene la salute, la casa e il tenore di vita!
UN CONCERTO PER MILANO
Nessuno è immune: siamo tutti snob (chi più, chi meno)
di Daniela Monti a pagina 35
AMMINISTRAZIONE, FINANZA, CONTROLLO E LEGALE Riccardo Taranto OPERATIONS Marco Ottelli BUSINESS CHANGE E CORPORATE DEVELOPMENT Raffaella Papa
SPORT
8
Sempre connessi L’eterno presente che ci tiene stretti
GIANNELLI SALVATAGGIO ● COSTOSO E INUTILE
www.corriere.it
Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Via Campania 59/C - Tel. 06 688281
enti che puzza scappano anche i cani, sono arrivati i napoletani. Son colerosi, terremotati, voi col sapone non vi siete mai lavati». Era l’estate del 2009, a Pontida. Un boccale di birra in mano, Matteo Salvini intonava a squarciagola l’oltraggioso ritornello. Cori da stadio, dirà dopo, ma intanto l’obiettivo era molto chiaro: la Padania, la secessione, Roma ladrona, Napolitano terun, l’epopea del Trota, il Nord indipendente. Contrordine, compagni. La Lega ritenta il colpo
Al Sud Tanti voltagabbana sotto il simbolo «Noi con Salvini» senza verde Lega
dei Mille: annettere il Mezzogiorno alla Padania. Dopo l’exploit alle Regionali dell’Emilia-Romagna, il segretario si allarga. Di qui l’idea del simbolo camuffato: non c’è la parola Lega, ma c’è il nome di Salvini: «Noi con Salvini». Al «verde padano» i grafici hanno preferito una sobria scritta gialla in campo blu. Noi chi? Con la crescita del Carroccio nei sondaggi, la truppa dei fiancheggiatori, dei profittatori, dei voltagabbana si è infoltita. Sono molti gli ex di Alleanza nazio-
nale (centralisti duri) a gridare «vengo anch’io». Da Silvano Moffa, ex presidente della Provincia di Roma, a Stefano Gaggioli, ex presidente di Sviluppo Italia. Per non parlare dei berlusconiani, degli alfaniani... La più convinta è Barbara Mannucci, quella che diceva: «Berlusconi è la luce, resterò con lui fino alla fine. Sarò la sua Claretta Petacci». Sì, ciao. Il nemico ora è più a Sud: «Senti che puzza scappano anche i cani, sono arrivati gli extracomunitari...».
DELLA FORZA PER I MARÒ di Antonio Armellini
a pagina 31
FRANCIA, IL CASO ZEMMOUR
LA LIBERTÀ DI UN’OPINIONE (SBAGLIATA) di Pierluigi Battista
a pagina 15
© RIPRODUZIONE RISERVATA
® riproduzione riservata
AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE Pietro Scott Jovane
ECONOMIA
MONOTEMATICA
Stili di vita
Tempi liberi
Musiche: G. Sarti, Gloria L. van Beethoven, Sinfonia n.5 op.67
La Capitale e i debiti
DOMENICA 21 DICEMBRE 2014
Organigramma
Sintesi del periodo analizzato: dal 3 al 24 dicembre 2014 EDI/FON
Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 mail: servizioclienti@corriere.it
FONDATO NEL 1876
Giovedì 11 dicembre 2014 ore 20.30 Conservatorio G.Verdi - Sala Verdi
ANNO 139 - N. 289
9 771120 498008
RCS Media Group (per esteso, Rizzoli-Corriere della Sera Media Group S.p.A.)
UN CONCERTO PER MILANO
In Italia EURO 1,90* (CON “IO DONNA”)
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Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
Leader nell’editoria quotidiana in Italia e Spagna.
SABATO 6 DICEMBRE 2014
parto estero, è significativamente presente in particolare in Spagna, Portogallo, Usa, America del Sud, UAE e Cina. È inoltre quotato alla Borsa di Milano.
41 2 0 6>
Gruppo Editoriale RCS MediaGroup
è uno dei principali gruppi editoriali multimediali a livello internazionale. È attivo in tutti i settori dell’editoria, dai quotidiani ai magazine, dai libri alla tv, dalle radio ai new media, oltre ad essere tra i primari operatori nel mercato della raccolta pubblicitaria e della distribuzione. Con un fatturato generato per il 32% dal com-
9 771120 498008
Direttore: Ferruccio de Bortoli Fondazione: 5 marzo 1876 Fondatore: Eugenio Torelli Viollier Stato: Italia Lingua: Italiano Periodicità: quotidiano Genere: stampa nazionale Formato: broadsheet a 7 colonne Sede: via San Marco 21, MI Editore: Rcs Quotidiani S.p.A. Sito web: corriere.it Tiratura: 434.835 (giugno 2014) Diffusione: 322.380 (giugno 2014)
LIBRI Laura Donnini MEDIA Alessandro Bompieri PUBBLICITÀ Raimondo Zanaboni GRUPPO SFERA Matteo Novello
RISORSE UMANE E ORGANIZZAZIONE Maurizio Mongardi
SVILUPPO DIGITALE Alceo Rapagna
COMUNICAZIONE E RAPPORTI ISTITUZIONALI Carlo Rossanigo
UNIDAD EDITORIAL Antonio F. Galiano
INTERNAL AUDIT Delia Gandini
TOT 16
La struttura sistematica del cartaceo
Azionisti di RCS MediaGroup con quote superiori al 2%
Posizioni strategiche e ampio spazio dedicato alle notizie di maggior importanza GIOVANNI AGNELLI E C. S.A.P.A. 16,734 %
TOFFETTI LAURA
La notizia compare su “Il Corriere della Sera” per sei giorni non consecutivi. Il linguaggio utilizzato è semplice e chiaro, anche se a volte troppo schietto nei titoli: l’uso del termine “nero” per indicare la persona uccisa, prevale spesso sul termine “afroamericano” o “uomo di colore”. Il testo è strutturato in modo sistematico nelle varie pagine: per far comprendere meglio la vicenda e per non far “perdere il filo” al lettore. Si fa spesso uso di mezze colonne di testo (poste accanto all’articolo) contenenti piccoli approfondimenti sui personaggi coinvolti o sui punti chiave della vicenda. A questo scopo si fa anche uso di piccoli grafici (infografica), sempre posti lateralmente all’articolo. Il rapporto testo-immagine, inoltre, risulta essere abbastanza bilanciato. Nel periodo in questione, ben 30
colonne sono occupate da fotografie e grafici (contro le 37 occupate dal testo) e questi aiutano a seguire meglio l’evolversi degli eventi. Gli articoli, così come le fotografie, non si focalizzano su un solo aspetto della notizia, ma cercano di coglierla a 360°, non tralasciando nessuno, sia esso personaggio o fatto rilevante. Viene così dedicato spazio alle proteste, al personaggio di Eric Garner, alla figura di De Blasio, a quella di Obama (anche se in minima parte), ma soprattutto all’uccisione dei due poliziotti bianchi. In occasione di quest’ultimo fatto, la notizia conquista una posizione importante nel quotidiano: i giorni 21 e 22 dicembre compare in prima pagina, estesa su 4 colonne; in particolare il 22 dicembre sono presenti due pagine che ricostruiscono l’intera vicenda, poste nella sezione
“monotematica”. In un solo giorno, le colonne occupate da testo e immagini, in questa sezione sono ben 24. Nei giorni precedenti, invece, prima dell’uccisone dei due poliziotti, la notizia compare in prima pagina per 3 volte occupando però uno spazio relativamente limitato, mentre, all’interno del giornale, essa viene sempre collocata nella sezione “esteri” (per un totale di 27 colonne in sei giorni). È dunque facilmente intuibile come la notizia dell’uccisione dei poliziotti abbia assunto per il quotidiano maggior importanza rispetto ai fatti predenti. Tuttavia “Il Corriere,” dimostra di aver investito molto sulla notizia per tutta la sua durata; questo è verificato dal fatto che si fa prevalentemente uso di articoli realizzati dalla figura dell’inviato. ® riproduzione riservata
MEDIOBANCA SPA 9,930 %
QUOTE % AZIONISTI
COLONNE IMMAGINI COLONNE TESTO
FINSOE S.P.A. 4,601 % PIRELLI & C. S.P.A. 4,433 %
DELLA VALLE DIEGO 7,325 %
CAIRO URBANO ROBERTO 3,669 %
INVESCO LTD 5,026 %
ROTELLI PAOLO 3,370 %
INTESA SANPAOLO S.P.A 4,176 %
AZIONI PROPRIE 0,877 %
COLONNE COMMENTO COLONNE INTERVISTA COLONNE CRONACA COLONNE INVIATO
Dal seguente grafico emerge la relazione che sussiste tra le colonne occupate dal testo e quelle occupate dalle immagini. Come è possibile vedere il testo prevale sulle immagini, anche se non di molto.
Dal seguente grafico emerge che il quotidiano ha investito molto sulla notizia, in quanto si fa maggiormente uso di articoli realizzati dalla figura dell’inviato, mandato appositamente sul luogo dell’accaduto.
2015
Italia
Martedì 27 Gennaio
15
Analisi posizionamento della notizia in prima pagina 4 DICEMBRE
5 DICEMBRE
6 DICEMBRE
Spazio occupato in prima pagina TOFFETTI LAURA
2 colonne. Taglio alto.
Non presente.
14 DICEMBRE
Qui sopra: due delle fotografie che hanno occupato il maggior numero di colonne all’interno della versione cartacea del quotidiano, rispettivamente in data 6 dicembre (3 colonne, in prima pagina) e 22 dicembre (6 colonne, pagina 3).
Analisi web Corriere della sera 3 DICEMBRE 2014
Sezione: Esteri Titolo: “Agente strangolò
nero scagionato. Obama: A volte la legge non è equa” Foto: 1 (+25) Video: 2 Battute: 4636 (spazi inclusi) Intervista: no Commenti: 117 Condivisioni: 217 fb, 48 tweet 4 DICEMBRE 2014 Sezione: Esteri Titolo: “Assolto agente
che soffocò nero. Su New York l’ombra di Ferguson”
21 DICEMBRE
1 colonna dx. Taglio basso.
4 colonne dx. Taglio medio/alto.
22 DICEMBRE 2014
Sezione: Esteri Titolo: “New York, uccisi
Foto: 1 Video: 1 Battute: 4155 (spazi inclusi) Intervista: no Commenti: 2 Condivisioni: 13 fb,
0 tweet
due poliziotti. Vendetta per casi Brown2014 e Garner” 21iDICEMBRE Foto: 1 (+113) Sezione: Video: 4 Esteri Titolo: “Usa: lacerazione Battute: 4311la(spazi interna e la risposta della inclusi) politica alle Intervista: notensioni” Foto: 1 Commenti: 124 Video: 0 Condivisioni: 550 fb, Battute: 1 232 tweet
13 DICEMBRE 2014
Sezione: Esteri Titolo: “Gli agenti girano
le spalle al sindaco. Rabbia e 21 bandiere a New York” DICEMBRE 2014 Foto: 1 (+32) Sezione: Video: 1 Esteri Titolo: “Usa: lacerazione Battute: 4600la(spazi interna e la risposta della inclusi) politica alle Intervista: notensioni” Foto: 1 Commenti: 0 Video: 0 Condivisioni: 460 fb, Battute: 32 tweet
21 DICEMBRE 2014
Sezione: Esteri Titolo: “Sindacato polizia
NY contro De Blasio «Non partecipi a funerali di agenti” Foto: 1(+41) Video: 2 Battute: 2791 (spazi inclusi) Intervista: no Commenti: 99 Condivisioni: 201 fb, 48 tweet
22 DICEMBRE 2014
Sezione: Esteri Titolo: “Usa: la lacerazione
interna e la risposta della politica alle tensioni” Foto: 1 Video: 0 Battute: 1900 (spazi inclusi) Intervista: no Commenti: 13 Condivisioni: 1 fb, 2 tweet
Sezione: Esteri Titolo: “New York, polizia
in stato di massima allerta. Ma la città è poco solidale” Foto: 1 (+18) Video: 2 Battute: 3030 (spazi inclusi) Intervista: no Commenti: 78 Condivisioni: 10 fb, 42 tweet
Analisi qualitativa contenuti mostrati nelle immagini e nei video nel periodo dal 3 al 24 dicembre 2014 Immagini
4 colonne. Taglio alto.
Esempi articoli online www.corriere.it Periodo di analisi: dal 3 al 24 dicembre 2014 Stampa
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4 dicembre IL CASO
13 dicembre IL CASO
Assolto agente che soffocò nero Su New York l’ombra di Ferguson
Sindacato polizia NY contro De Blasio «Non partecipi a funerali di agenti»
Il ministero della Giustizia indagherà sulla morte del venditore ambulante abusivo Eric Holder durante un arresto. Manifestazioni spontanee a Manhattan
La protesta per la presa di posizione del sindaco sull’uccisione di afroamericani disarmati da parte dei poliziotti. In migliaia in marcia contro la violenza
di MASSIMO GAGGI
di REDAZIONE ONLINE
NEW YORK – New York come Ferguson: un altro «grand jury» e un’altra assoluzione di un altro poliziotto bianco che ha provocato la morte di un altro nero disarmato. Barack Obama e il suo ministro della Giustizia Eric Holder trattengono a fatica la rabbia quando, mercoledì pomeriggio, compaiono in tv poco l’annuncio del verdetto. Il presidente Proteste a Times Square (Reuters) promette interventi per cambiare le cose a tutela dei cittadini e nell’interesse della stessa polizia che sta perdendo la fiducia della comunità. Ma chiede alla gente di rinunciare a ogni forma di violenza nelle proteste che lui stesso considera non solo legittime, ma più che giustificate. Subito dopo Holder annuncia l’apertura di un’inchiesta federale per verificare se la polizia di New York ha commesso violazioni dei diritti civili nel tragico episodio del 17 luglio, costato la vita a Eric Garner.
20 dicembre
Pomeriggio surreale a New York: molti giovani cominciano a scendere in piazza appena si diffonde la notizia che i 23 giurati di Staten Island (14 bianchi, 9 neri e ispanici) hanno deciso di non incriminare Daniel Pantaleo, l’agente che cinque mesi fa provocò involontariamente la morte per soffocamento dell’afroamericano 43enne che stava cercando di sottrarsi all’arresto. Pantaleo non voleva uccidere: a differenza di Ferguson, qui nessuno ha sparato. Ma l’agente, forse spaventato dalla mole di Eric che pesava 170 chili, ha fatto un uso sconsiderato e spietato della forza fisica. Il filmato girato con uno smartphone da un passante, prova che la reazione degli agenti è stata eccessiva: Eric, sorpreso a vendere sigarette di contrabbando (un reato minore) rifiuta di farsi arrestare, ma si limita a gesticolare, spalle al muro. Non minaccia e non colpisce nessuno. Per cercare di immobilizzarlo Pantaleo gli stringe un braccio attorno al collo e gli schiaccia la testa sul marciapiede. Non molla la presa nemmeno quando Eric ripete per ben 11 volte «non riesco a respirare»: morte per asfissia, ma nessuno pagherà per questo.
Il sindacato della polizia di New York chiede ai suoi membri di bandire il sindaco Bill de Blasio dai loro futuri funerali. Con lui, chiede il movimento, deve essere tenuta lontana dalle cerimonie funebri anche la speaker del Consiglio municipale, Melissa Mark-Viverito. La loro presenza «insulterebbe il sacrificio» dei poliziotti, se questi dovessero essere uccisi mentre sono in servizio. Il sindacato ha reso disponibile sul proprio sito web un modulo con cui gli agenti possono chiedere che i due politici non prendano parte ai loro futuri funerali, a causa del loro «rifiuto di dimostrare agli ufficiali di polizia il sostegno e il rispetto che meritano».
21 dicembre
All’origine della protesta ci sono le prese di posizione del sindaco de Blasio sull’uccisione di afroamericani disarmati da parte di poliziotti. Questi, secondo il sindacato, non sono stati sostenuti dal sindaco e dal suo staff. De Blasio e la speaker, afferma il New York Post, ritengono che l’azione del sindacato sia «profondamente deludente». Proprio qualche giorno fa il grand giurì non aveva
LA POSIZIONE DI DE BLASIO
incriminato l’agente Daniel Pantaleo che strangolò un afromaericano, Eric Garner il 17 luglio scorso a Staten Island. In tutti gli stati Uniti sono ancora in corso proteste e dura è stata anche la reazione del sindaco di New York, Bill de Blasio: «Quanto accaduto con la decisione del Gran giurì - aveva dichiarato - è qualcosa che molti nella nostra città non volevano. Spero però che coloro che non sono soddisfatti di questa decisione esprimano le loro protesta in modo costruttivo e pacifico». Il sindaco aveva anche confessato di aver paura per il secondogenito Dante: «Mio figlio è nero, gli dico sempre di stare attento alla polizia».
I manifestanti scesi in strada in una New York piena di turisti (tutto esaurito negli alberghi) e di vetrine natalizie, si raggruppano a Union Square, alla Grand Central Station e a Times Square. Puoi muovono verso il Rockefeller Center dov’è in programma la cerimonia dell’illuminazione del grade albero di Natale: è la festa che
Fotografie, video e testi sul web
Analisi dei contenuti visuali e testuali della notizia TOFFETTI LAURA
UCCISIONE DEI DUE POLIZIOTTI
PROTESTE CORTEI
KILLER
PERSONE SDRAIATE A TERRA
LUOGO DELL’OMICIDIO
SLOGAN E CARTELLI
ANNUNCIO DELL’OMICIDIO SU INSTAGRAM
POLITICI
ALTRO
DE BLASIO ERIC GARNER
VITTIME SALUTO ALLE SALME
GARNER
Video
22 DICEMBRE
® riproduzione riservata
20 DICEMBRE 2014
Periodo di analisi: dal 3 al 22 dicembre 2014
3 colonne. 1 imm. Taglio medio/basso
La notizia compare in prima pagina 5 giorni su 6; il giorno 4 dicembre le viene dedicato solo un piccolo spazio (taglio alto). Il giorno successivo la notizia non compare in prima pagina, mentre il 6 dicembre assume una posizione piuttosto rilevante: articolo e fotogarfia occupano la zona centrale della pagina. Il 14 dicembre la notizia della marcia occupa un piccolo spazio al piede della pagina, mentre il 21 e il 22 dicembre (dopo l’uccisione dei poliziotti) ha una certa rilvanza occupando 4 colonne, rispettivamente nel taglio medio e alto.
Parole chiave
NERO Vendetta
NEW YORK USA
POLIZIOTTI
Sul web la notizia viene trattata per 6 giorni, con un totale di 7 sette articoli, 4 dei quali dedicati all’uccisione dei due poliziotti bianchi. Anche qui emerge dunque un certo squilibrio: l’importanza data a quest’ultima notizia è evidente; importanza ulteriormente rafforzata dall’ampia presenza di fotografie e video. Se la lunghezza degli articoli non è molto rilevante per un confronto, lo sono invece il numero di fotografie e video connessi agli articoli, ma soprattutto il numero di condivisioni sui social. Mentre il giorno 4 dicembre, in seguito alla decisone del Grand Jury, si ha un articolo accompagnato da 26 fotografie e 2 video,
condiviso 217 volte su Fb e 48 su Twitter; il giorno 20 dicembre, dopo l’uccisione dei poliziotti, si ha un articolo accompagnato da 114 fotografie, 4 video e condiviso 550 volte su Fb e 232 su Twitter. Rispetto alla versione cartacea, il web consente di dar maggior peso all’aspetto fotografico e multimediale, grazie alla presenza di ampie gallerie. Queste presentano fotografie che si dividono in modo abbastanza equo tra quelle raffiguranti le proteste e quelle inerenti la notizia dei due poliziotti. Fotografie e video, presenti in una certa quantità, hanno così lo scopo di chiarire ulteriormente i fatti al lettore. ® riproduzione riservata
Italia
16
2015
Martedì 27 Gennaio
DATI TECNICI Stato: Italia Lingua: Italiano Periodicità: quotidiano Genere: stampa nazionale Fondazione: 14 gennaio 1976 Fondatore: Eugenio Scalfari Sede: via Cri. Colombo, 90, RM Editore: Gruppo Editoriale L’Espresso Sito web: www.repubblica.it
Organigramma Repubblica AMMINISTRATORE DELEGATO M. Mondarini
PRESIDENTE C. De Benedetti
RELAZIONI ESTERNE S. Mignanego PUBBLICITÀ M. Ghedini G. Comuzzo
RISORSE UMANE R. Moro PRODUZIONE E SISTEMI INFORMATIVI P. Calegari
STAMPA NAZIONALE C. Corradi QUOTIDIANI LOCALI M. Moroni DIGITALE P. Cervi RADIO E TV C. Ottino
Organigramma
del gruppo editoriale L’Espresso BOARD
Analisi web Repubblica
Periodo di analisi: dal 4 al 24 dicembre 2014 4 DICEMBRE 2014 Copertina: foto 1 Sezione: Esteri Titolo: “Phoenix, ancora un
nero disarmato ucciso dalla polizia. Caso Garner, 83 arresti a New York” Foto: 1 Battute: 4311 (spazi inclusi) Condivisioni: 109 fb, 10 tweet 5 DICEMBRE 2014
za dopo l’uccisione di un altro afroamericano a Phoenix” Foto: 2 (+ 25)
2) Sezione: Esteri Titolo: “La rabbia di De Bla-
sio: “Mio figlio è nero gli dico sempre dei stare attento alla polizia”” Foto: 1 Battute: 3670 (spazi inclusi) Condivisioni: 198 fb, 27 tweet 6 DICEMBRE 2014 Copertina: foto 1 1) Sezione: Esteri Titolo: “USA, violenze polizia:
terza notte di proteste. “Die in” nel Cubo Apple a New York”
Il Gruppo L’Espresso è uno dei principali operatori italiani nel settore dei media, pubblica il quotidiano nazionale la Repubblica e il settimanale l’Espresso oltre a numerosi quotidiani locali e periodici. Fu fondato nel 1955 a Roma. Il Gruppo è proprietario di tre radio nazionali, Radio DeeJay, Radio Capital e m2o e di alcune emittenti televisive: Repubblica Radio TV, Onda Latina, Deejay Tv e MyDeejay.
polizia è una forza d’occupazione” Foto: 1 Battute: 4399 (spazi inclusi) Intervista: SI (3722 battute) Condivisioni: 0 fb, 0 tweet 13 DICEMBRE 2014
Nessun articolo.
La notizia è riportata solo su Repubblica TV
CAPOREDATTORE CENTRALE Massimo Vincenzi CAPOREDATTORE VICARIO Valentina Desalvo CAPOREDATTORE INTERNET Giuseppe Smorto
in strada. Ma a Boston 20 arresti” Foto: 3 (+21) Battute: 4572 (spazi inclusi) Condivisioni: 300 fb, 14 tweet 22 DICEMBRE 2014 Copertina: NO Sezione: Esteri Titolo: “Lo scrittore “Gopnik:
“Dal primo cittadino De Blasio parole irresponsabili” Foto: 1 Battute: 3005 (spazi inclusi) Intervista: SI, (2500 battute) Condivisioni: 4 fb, 0 tweet
Copertina: foto 1 Sezione: Esteri Titolo: “Marcia contro il raz-
Dati sull’audience rapportati alla media delle persone in rete Media di Internet
Genere Uomini Donne
Media di Internet
Luogo Casa Scuola Lavoro
CORTEI
SLOGAN E CARTELLI ANNUNCIO DELL’OMICIDIO SU INSTAGRAM SALUTO ALLE SALME ERIC GARNER
Video FAMIGLIA DI GARNER DE BLASIO
Paese
Percentuale visitatori
87,1% 1,5% 1,2% 0,9% 0,9%
Italia USA UK Cina Francia Siti visitati dalle persone immediatamente prima
Percentuale visitatori
Paese
1. google.it 2. facebook.com 3. google.com 4. corriere.it 5. amazon.it
14,7 % 12,7% 6,6% 4,1% 1,7%
POLIZIA New York
zismo, negli USA migliaia
PERSONE SDRAIATE A TERRA
ALTRO
MARGHERITA REVELLI 2,59%
Parole chiave
NERO
arresti
USA
Linguaggio utilizzato: obbiettivo e chiaro
Notizia ben contestualizzata, spazio alle interviste e ai video
ARRESTI
POLITICI
QUOTE % AZIONISTI
ART DIRECTOR Angelo Rinaldi
14 DICEMBRE 2014
Immagini
UCCISIONE DEI DUE POLIZIOTTI
F.LLI DE BENEDETTI S.A.P.A. 53,58% GIACARANDA MARIA CARACCIOLO DI MELITO FALCK 6,27% CARLO EDOARDO REVELLI 2,78% FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI TRIESTE 2,63%
Collocazione Geografica dell’audience
Foto: 3 (+ 25) Video: 3 Battute: 6131 (spazi inclusi) Condivisioni: 63 fb, 8 tweet 2) Sezione: Esteri Titolo: Kincaid: “Ormai la
Analisi qualitativa contenuti mostrati nelle immagini e nei video
PROTESTE
VICEDIRETTORI Angelo Aquaro Fabio Bogo Gregorio Botta Dario Cresto-Dina
Azionisti de L’Espresso
Arresti
Copertina: foto1 1) Sezione: Esteri Titolo: “USA, migliaia in piaz-
Video: 1 Battute: 6562 (spazi inclusi) Condivisioni: 329 fb, 24 tweet
Gruppo Editoriale L’Espresso
DIRETTORE RESPONSABILE Ezio Mauro
De Blasio con il figlio Dante - www.repubblica.it
BARDUCCHI MARTA
Repubblica espone i fatti in modo rispettoso e oggettivo e dà importanza sia alle proteste pacifiche che a quelle in cui avvengono numerosi arresti. Vengono sempre riprese le vicende passate, in modo da risalire all’origine della notizia, (uccisione di Garner e di altri uomini di colore da parte della polizia). Nel testo degli articoli sono presenti link che consentono di visionare gli articoli dei mesi precedenti. Il rapporto testo-immagine è quasi sempre equilibrato. Viene dato poco spazio alla vicenda dei due poliziotti bianchi, l’unico articolo dedicato a questa vicenda è l’intervista allo scrittore Gopnik incentrata più sul compor-
tamento di De Blasio che sulla vicenda. Il 5 dicembre viene riproposta, all’interno di un nuovo articolo, una parte già pubblicata il 4 dicembre, poiché riassume la vicenda di Garner e di Rumain Brisbon, entrambi accomunati dal fatto che il poliziotto indagato è stato assolto dalle accuse. Ci sono diverse interviste a personaggi di colore che parlano della vicenda o, più in generale, del razzismo: sono di media lunghezza con una sola foto dell’intervistato. I video sono presenti in 3 articoli su 7, spesso c’è più di un video per articolo, non presentano didascalie. Ad esclusione di un video in cui viene ripreso il discorso di un inviato italiano relativo a “Perché i neri in America non si fanno
arrestare dalla polizia”, gli altri non presentano voci “narranti”, vengono ripresi i cortei e si sentono gli slogan urlati dai manifestanti: “I can’t breathe”, “Hands up, don’t shoot”, “Black lives matter”. Un video mostra la morte di Garner. Il 6 dicembre viene dato più spazio alla notizia (articolo più lungo e con più foto e video), seguito dal 5 dicembre in cui abbiamo due articoli. Di questi, l’articolo che ha maggiore eco sui social è quello del 5 dicembre (329 condivisioni su FB). Repubblica.it ha meno seguito su Twitter, tra questi utlimi l’articlo più twittato è quello del 5dicembre che presenta un estratto del discorso di De Blasio (27 tweet).
2015
Italia
Martedì 27 Gennaio
17
DATI TECNICI Direttore: Virman Cusenza Fondazione: 1878 Fondatore: Luigi Cesana, Baldassarre Avanzini Stato: Italia Lingua: Italiano Periodicità: Quotidiano Formato: Lenzuolo Sede: Via del Tritone, 152, Roma Editore: Caltagirone Editore Sito web: www.ilmessaggero.it Diffusione digitale: 9.308 (giugno 2014)
Gruppo Editoriale Caltagirone Editore Caltagirone Editore è oggi il secondo gruppo editoria-
le italiano per lettori medi giornalieri. Costituito nel dicembre del 1999 e quotato in Borsa nel luglio del 2000, la Caltagirone Editore è una holding di partecipazione proprietaria di società
che editano 4 tra le prime 15 testate in Italia e vanta una posizione di leadership in diverse regioni sia nei quotidiani tradizionali, sia nella “free press”. Il Gruppo è in rapida crescita nel segmento
Internet grazie alle versioni online e digitali delle proprie testate: “ilmessaggero.it”, “ilmattino.it”, “ilgazzettino.it”, “corriereadriatico.it” “quotidianodipuglia.it” e “leggo.it”.
Organigramma FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE 60,76% FLOTTANTE 34,6%
QUOTE % AZIONISTI
DIRETTORE RESPONSABILE Virman Cusenza
VICEDIRETTORI Osvaldo De Paolini Giancarlo Laurenzi Stefano Regolini
REDATTORI CAPO CENTRALI Stefano Cappellini (Responsabile) Raffaele Alliegro Alessandro Di Lellis Angela Padrone Massimo Pedretti Lucia Pozzi
GAETANO CALTAGIRONE 2,4% EDITORE S.R.L. 2,2%
Analisi qualitativa contenuti mostrati nelle immagini e nei video Immagini
Analisi web Ilmessaggero.it
CORTEI
Periodo di analisi: dal 3 al 22 dicembre 2014
4 DICEMBRE 2014
Sezione: Primo piano, Esteri Titolo: “Usa, incriminato autore del video che mostra l’agente che soffoca Garner” Foto: 0 Video: 1 (60”) Battute: 1397 (spazi inclusi) Intervista: no Commenti: 7 Condivisioni: 60 fb, 3 tweet 5 DICEMBRE 2014
Sezione: Primo piano, Esteri Titolo: “Usa, monta protesta contro violenza polizia: marcia su ponte di Brooklyn” Foto: 21 Video: 0 Battute: 2650 (spazi inclusi) Intervista: no Commenti: 7 Condivisioni: 30 fb, 2 tweet
Sezione: Primo piano, Esteri Titolo: “Berkeley, molotov contro la polizia: negli Usa monta la protesta dopo la morte di due giovani neri” Foto: 0 Video: 0 Battute: 3173 (spazi inclusi) Intervista: no Commenti: 1 Condivisioni: 386 fb, 1 tweet 13 DICEMBRE 2014
Sezione: Primo piano, Esteri Titolo: “Usa, in migliaia a Washington contro le violenze della polizia nei confronti degli afroamericani” Foto: 2 Video: no Battute: 2167 (spazi inclusi) Intervista: no Commenti: 2 Condivisioni: 43 fb, 4 tweet 14 DICEMBRE 2014
Sezione: Primo piano, Esteri Titolo: “New York, il video in time-lapse della protesta, migliaia di manifestanti scorrono come un fiume” Foto: 0 Video: 1 (28”) Battute: 625 (spazi inclusi) Intervista: no Commenti: 0 Condivisioni: 5 fb, 0 tweet
Sezione: Primo piano, Esteri Titolo: “La morte dell’afroamericano Eric Garner: la campagna I can’t breathe scatena la reazione della polizia” Foto: no Video: no Battute: 3280 (spazi inclusi) Intervista: no Commenti: 0 Condivisioni: 21 fb, 5 tweet
VITTIME
PERSONE SDRAIATE A TERRA
18 DICEMBRE 2014
SALUTO ALLE SALME
SLOGAN E CARTELLI
Video
ALTRO
Parole chiave
VENDTTA
Violenza
Sezione: Primo piano, Esteri Titolo: “New York, poliziotto uccise un ambulante, ma il Gran Jury non lo incrimina: proteste in strada” Foto: 0 Video: 0 Battute: 3038 (spazi inclusi) Intervista: no Commenti: 0 Condivisioni: 34 fb, 2 tweet
9 DICEMBRE 2014
LUOGO DELL’OMICIDIO
ARRESTI
VENDETTA
3 DICEMBRE 2014
UCCISIONE DEI DUE POLIZIOTTI
PROTESTE
NEW YORK
AFROAMERICANO
polizia
marcia PROTESTE
I CAN’T BRATHE
20 DICEMBRE 2014
Sezione: Primo piano, Esteri Titolo: “New York, uccisi 2 poliziotti, il killer è un afroamericano: «Vendetta per Brown e Garner»” Foto: 21 Video: no Battute: 3200 (spazi inclusi) Intervista: no Commenti: 13 Condivisioni: 78 fb, 7 tweet 22 DICEMBRE 2014
Sezione: Primo piano, Esteri Titolo: “New York, il killer dei due poliziotti su Instagram: «Guardate cosa sto per fare»” Foto: no Video: no Battute: 1382 (spazi inclusi) Intervista: no Commenti: 1 Condivisioni: 6 fb, 1 tweet
Analisi qualitativa della testata online
Uguale spazio dedicato alle proteste e alla vendetta di Brinsley BONSIGNORE CHIARA
Il Messaggero dedica sei articoli alle proteste degli Stati Uniti dovute dalla decisione del Gran Jury di non incriminare Pantaleo; in ognuno viene ripresa la vicenda di Garner e vengono citati altri casi di afroamericani uccisi da poliziotti. L’articolo più lungo parla delle proteste violente svolte a Berkeley, articolo che ha avuto inoltre il maggior numero di condivisioni su Facebook rispetto agli altri (386 condivisioni). Molta importanza viene data alla reazione della polizia alla campagna “I Can’t Breathe”, alla quale viene
dedicato un articolo di 3280 battute, dove viene sottolineato anche come le campagne per i diritti umani e civili si muovano dal reale al virtuale senza soluzione di continuità. Due articoli vengono dedicati alla vicenda dei due poliziotti uccisi, uno pubblicato il giorno dell’omicidio, l’altro due giorni dopo, dove si rende noto come Brinsley, l’assassino, abbia già precedentemente minacciato la polizia sui social media e abbia annunciato su Instagram l’omicidio, scrivendo “guardate cosa mi appresto a fare”. Gli articoli accompagnati da foto sono tre, e, come si evince dal grafico, viene dedicato
grosso modo lo stesso spazio alle proteste e all’uccisione dei due poliziotti. Nel primo caso molte foto rappresentano i cortei di protesta e gli arresti; nel secondo la maggior parte delle foto riguarda il luogo dell’omicidio. Sono presenti due video, per un totale di 1’ 28”, entrambi riguardanti le proteste: uno riassume ancora cos’è successo ad Eric Garner e la decusione del Gran Jury, mentre scorrono immagini delle proteste e un time-lapse che mostra la grande quantità di manifestanti presenti alla Millions March.
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18
Evoluzione
Martedì 27 Gennaio
Contenuto. Le strade prese da “I Can’t Breathe’ all’interno della piattaforma web
L’evolversi dello slogan in diverse forme Ricerca effettuata a partire dal il The Post Internazionale Analisi sito The Post Internazionale
Periodo di analisi: dal 3 al 24 dicembre 2014 4 DICEMBRE 2014 Sezione: Italia Titolo: Cosa è successo
DATI TECNICI Paese: Italia Lingua: Italiano Genere: stampa nazionale online Target: giovani, adulti Data di lancio: aprile 2010 Editore: The Post Interna-
Repubblica: “Un sito per raccontare la politica estera con le migliori firme del settore.” The Post Internazionale www.thepostinternazionale.it - è un giornale online che ogni giorno racconta storie dal mondo con notizie, reportage, inchieste e fotografie. La redazione è composta da 14 giovani reporter professionisti, già collaboratori de l’Espresso, la Repubblica, Limes e diverse testate internazio-
zionale Srl Fondatore: Giulio Gambino Direttore: Giulio Gambino Sede: Roma Sito web: thepostinternazionale.it (http://www. thepostinternazionale.it/)
nali. Il giornale conta su oltre 100 collaboratori in più di 35 paesi nel mondo. Il giornale è stato presentato pubblicamente a Roma il 7 novembre del 2012 da Eugenio Scalfari, dal direttore di Limes Lucio Caracciolo e dal fondatore e direttore di The Post Internazionale Giulio Gambino. Il 19 giugno 2012 un’inchiesta a cura di Maria Dolores Cabras pubblicata su The Post Internazionale arriva terza al Robert F. Kennedy Journalism Award nella categoria social media-online newpapers.
oggi nel mondo Foto: 0 Video: 0 Battute: 226 Commenti: n.d. Condivisioni: fb 146 mi piace, 1 commento, 45 condivisioni 5 DICEMBRE 2014 Sezione: Stati Uniti Titolo: “LE PROTESTE DI
NEW YORK” Foto: 3 Video: 0 Battute: 2.303 Commenti: 2 Condivisioni: 1,7 mila condividi fb, 5 tweet
16 DICEMBRE 2014 Sezione: Stati Uniti Titolo: “LA MARCIA SU
NEW YORK” Foto: 1 Video: 1 Battute: 2.767 Commenti: 99 Condivisioni: 247 condividi fb, 0 tweet 17 DICEMBRE 2014 Sezione: Italia Titolo: VENTICINQUE
ANNI DI SIMPSON Foto: 11 Video: 0 Battute: 864 Commenti: 0 Condivisioni: 1,2 mila condividi fb, 20 tweet
“I can’t breathe”, le ultime parole dell’afroamericano Eric Garner nelle illustrazioni di Alexsandro Palombo. LA REDAZIONE
Mercoledì 17 dicembre sulla pagina web del “The Post Internazionale” compare un articolo intitolato “Venticinque anni di Simpson. L’artista Alexsandro Palombo li ha ricordati così”. Si tratta di un breve articolo dedicato alle illustrazioni fatte dall’artista. Quest’ultimo, in occasione dell’anniversario del debutto in tv del cartone animato, ha provato a immaginare i Simpson con la pelle scura, cavalcando l’onda delle de-
nunce manifestate dagli afroamericani per le violenze subite da parte della polizia. In queste illustrazioni i Simpson sono vittime di abusi e discriminazioni, oppure sono ritratti mentre protestano con lo scotch sulla bocca e la scritta “I can’t breathe”, le ultime parole dell’afroamericano Eric Garner, diventata la frase-simbolo delle manifestazioni contro il razzismo negli Stati Uniti. ® riproduzione riservata
2015
Una nostra scelta LA REDAZIONE
Il The Post Internazionale è un quotidiano online senza un corrispettivo cartaceo. La redazione ha deciso di non prenderlo in considerazione per un confronto generale con gli altri quotidiani, data la scarsa quantità di articoli inerenti la notizia: solamente 3 articoli ne parlano (di cui, quello del 4 dicembre è un semplice flash su cosa è accaduto nel mondo in quella data). Inoltre, come è possibile vedere dalla tabella, la notizia dell’uccisione dei due poliziotti bianchi viene completamente trascurata; dato sì indicativo, ma allo stesso tempo impedisce di instaurare un reale confronto con gli altri quotidiani fino ad ora trattati. Si è tuttavia deciso di non escludere il The Post Internazionale dall’analisi, ma di utilizzarlo come pretesto per parlarle di un argomento più ampio: le varie forme che ha assunto lo slogan “I can’t breathe” nel suo diffondersi attraverso il web. Un argomento che ci è sembrato piuttosto inte-
ressante, data l’importanza che abbiamo voluto attribuire allo slogan “I can’t breathe” fin dalle prime pagine di questo artefatto comunicativo. Nella pagina a seguire vengono dunque riportati alcuni esempi di forme assunte dallo slogan sul web, a sottolineare la forza che questo ha assunto a partire dal giorno in cui è nata la notizia.
THE POST INTERNAZIONALE Solo 3 giorni dedicati alla notizia in sè. Uccisione dei due poliziotti completamente trascurata.
Un articolo sui Simpson apre la strada all’analisi di nuove forme comunicative per lo slogan “I can’t breathe”. ® riproduzione riservata
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Evoluzione
Martedì 27 Gennaio
Nba: le magliette
Le magliette della polizia
LA REDAZIONE
Dopo aver invaso le strade di molte città americane, la protesta varca gli ingressi dei palasport. Il 6 dicembre il fuoriclasse dei Chicago Bulls Derrick Rose, durante il riscaldamento della gara contro i Golden State Warriors, indossava una t-shirt nera con la scritta in bianco “I Can’t Breathe”. Dopo alcuni giorni il gesto è stato imitato da Lebron James e dai suoi compagni di squadra, i Cleveland Cavaliers, da Kevin Garnett e Deron Williams dei Brooklyn Nets, in posa assieme al rapper Jay-Z, dall’intera squadra dei Los Angeles Lakers con Kobe Bryant in testa. Magic Johnson, l’ex asso dei Los Angeles Lakers, aveva invitato altri campioni Nba a imitare Rose, a prendere
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posizione. E a distanza di poche ore ecco in campo,
LA REDAZIONE
Anche la polizia ha utilizzato le ultime parole pronunciate da Eric Garner per un proprio slogan: Jason Barthel, un poliziotto dell’Indiana, ha disegnato delle magliette che recitano lo slogan “Breathe Easy, Don’t Break The Law” con lo scopo di rassicurare i cittadini. Più di 100 poliziotti sono
“STAVO MALE E DOVEVO FARE QUALCOSA PER TUTTO QUELLO CHE STA ACCADENDO NELLE ULTIME SETTIMANE” Reggie Bush, atleta dei Detroit Lions
scesi nelle strade durante le manifestazioni contro la polizia di New York indossando le magliette con lo slogan “I Can Breathe”. Ai manifestanti che piangevano la morte di Garner e chiedevano giustizia i poliziotti hanno risposto “non resistete all’arresto”. ® riproduzione riservata
caschetto e paradenti anche la Nfl. In prima fila Reggie Bush dei Detroit Lions.
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South Park
Comic Sans
Challenge
LA REDAZIONE
LA REDAZIONE
Molte sono state le lamentele sul web per la scelta del carattere tipografico utilizzato nelle magliette “I Can’t Breathe”. Il Comic Sans, molto criticato per il suo aspetto infantile, secondo molti non sarebbe infatti adatto ad uno slogan così importante, che appare così meno “efficace”.
“I CAN’T BREATHE.”.... MORE LIKE “I CAN’T BE TAKEN SERIOUSLY WITH COMIC SANS MS FONT ON THIS SHIRT.”
Il 13 dicembre Samuel Jackson ha pubblicato un video sulla sua pagina Facebook proponendo una challenge contro la brutalità della polizia e la violenza razziale. L’attore invita chiunque, in particolar modo le celebrità
che hanno partecipato all’Ice Bucket Challenge, ad aderire a questa forma di protesta, cantando quello che è diventato l’inno del movimento contro la brutalità della polizia.
tere il proprio pensiero sul tema, creando, così, una sorta di “onda virale” che “contagia” in pochissimo tempo tutto il web. Le persone, infatti, hanno colto la forza di “I can’t breathe” e lo hanno utilizzato come mezzo per “farsi sentire”, contribuendo attivamente alla sua espansione. Un piccolo gesto, una semplice idea, una frase inci-
siva hanno fatto sì che le ultime parole di un uomo ucciso (Eric Garner) rimanessero in vita. Queste rieccheggiano nelle frasi e nei volti di tutte quelle persone che ancora credono nel principio di uguaglianza tra i popoli e nell’equo trattamento di fronte alla legge.
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Wise Man Phil, su Twitter
LA REDAZIONE
Nell’episodio #HappyHolograms ci sono numerosi riferimenti alla morte di Eric Garner e Michael Brown. Un poliziotto porta alla stazione di polizia l’ologramma di Michael Jackson con l’accusa di furto, ma nonostante il poliziotto dica di aver
sparato all’ologramma e di averlo soffocato con la presa del chokehold, la sua pelle chiara e i suoi tratti somatici rappresentano un problema per la polizia, in quanto possono usare queste tecniche forti solo sulle persone di colore.
- Sir! We’ve got a problem! - What is it, Adams? - We’ve arrested a black man who was snooping around the old Jefferson estate! - Did you choke him? - Yes! - Did you shoot him? - YES! - So what’s the problem? - He… appears to be just a hologram, sir. - Oh my God. Are you sure that hologram is black??
L’onda virale dello slogan Come emerge da queste due pagine, lo slogan, una volta nato su Twitter, intraprende diverse strade, coinvolgendo i differenti media e social network. Nonostante la sua moltitudine di forme, è stato
notato che lo slogan assume una forte coerenza di identità e, con i suoi valori, porta le persone a sentirsi parte attiva di questa lotta contro il razzismo. Dai personaggi famosi ai cartoni animati, l’hashtag viene utilizzato per trasmet-
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Evoluzione
Contenuto. Analogie visive ed elementi chiave contagiano le proteste successive
L’eco in Francia. Lo slogan simbolo di protesta #ICantBreathe e #JeSuisCharlie: parallelismo
LA REDAZIONE
Entrambe le proteste si basano sul concetto di uguaglianza e libertà. Esse sono un modo per andare contro atti di violenza e uccisioni avvenute in circostanze differenti. Nel caso di Garner si arriva a parlare di problematiche razziali, visti i precedenti casi in cui uomini di colore sono stati uccisi da poliziotti bianchi; mentre nel caso di Charlie Hebdo viene trattato il tema della libertà di espressione e di parola. Nonostante queste effettive differenze e la diversa collocazione geografica, rispettivamente Usa e Francia, i cortei che hanno sfilato per le strade e tutto il complesso sistema della protesta hanno dimostrato di presentare molti elementi visivi in comune. Abbiamo ritenuto quindi interessante soffermarci su questo aspetto. Un primo esempio è visibile negli slogan scritti sui cartelli e portati dalle persone sulle magliette. In entrambi i casi alcuni giocatori di basket hanno indossato in occasione di alcune partite di basket le T-shirt nere con stampato lo slogan-simbolo della protesta (rispettivamente “I can’t breathe” e “Je suis Charlie”). Anche dal punto di vista del colore si notano delle similarietà, infatti molto spesso viene
utilizzato il forte contrasto tra testo bianco e sfondo nero che, se nel caso di Garner poteva avere dei riferimenti legati all’odio razziale e quindi all’opposizione tra uomini neri e bianchi, nel caso di Charlie Hebdo mantiene comunque un forte impatto comunicativo. All’interno di alcuni cortei a New York abbiamo anche notato la volontà di ricordare le vittime attraverso fotografie, talvolta piuttosto imponenti. Un esempio particolarmente significativo è mostrato nella fotografia in alto a destra dove un gruppo di manifestanti sfila in strada tenendo in fronte al corteo una serie di cartelloni che accostati vanno a comporre un’immagine raffigurante gli occhi di Eric Garner. Un corteo francese sorregge cartelloni del tutto analoghi a quelli newyorkesi, ma che compongono lo sguardo di un vignettista di Charlie Hebdo. Si può quindi dire che alcuni elementi particolarmente comunicativi sopravvivano alle singole proteste e vengano adottati come stratagemmi comunicativi in quelle successive. La costruzione di questo immaginario viene rafforzato dall’utilizzo dei social network, capaci di creare e trasmettere potenti stimoli visivi.
Martedì 27 Gennaio
La scelta LA REDAZIONE
Durante il periodo di analisi della notizia, in Francia si è verificato un altro evento che ha avuto un’eco mondiale. Il 7 gennaio 2015, due uomini armati con fuci-
2015
li d’assalto hanno attaccato la sede del giornale durante la riunione settimanale di redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo uccidendo 12 persone. A questo evento sono seguiti numerosi cortei di protesta nei quali ci sono alcuni elementi visivi simili a quelli dei cortei per Garner a NY.
2015
Moodboard
Martedì 27 Gennaio
Immaginario fotografico creatosi durante la protesta
Rappresentazione fotografica dello slogan “I Can’t Breathe”
LA REDAZIONE
L’uso della fotografia ha avuto un grande impatto nella diffusione dello slogan “I can’t breathe”. Numerose sono infatti le fotografie che i quotidiani associano ai vari articoli ritraenti questo slogan. Questa grande quantità di immagini fa sì che queste parole rimangano impresse nella memoria visiva del lettore, ma allo stesso tempo consente di esprimere tutta la forza della protesta, quella forza tipica di un gruppo di manifestanti coeso. Rappresentato in diverse forme, ha fatto sempre da padrone all’interno delle varie manifestazioni sottoforma di cartelli, magliette, bavagli,
scotch posti sulla bocca o quant’altro. Ma è soprattutto all’interno della piattaforma web che l’immagine assume una certa importanza. Una grande fetta dell’immaginario fotografico si viene a creare proprio qui, da persone che, pur di mostrare partecipazione, sdegno o solidarietà, condividono sui vari social network foto di ogni genere recanti la scritta “I can’t breathe”. In questo modo Eric Garner sembravivere in ciascuna persona, pronto a gridare di nuovo per 11 volte il suo grido di battaglia. ® riproduzione riservata
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Conclusioni
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Martedì 27 Gennaio
Conclusioni. Confronto tra i vari quotidiani e social network precedentemente analizzati
L’importanza dell’aspetto visivo Obiettivi nella comunicazione della notizia Immagini, video e parole chiave per attirare l’attenzione del pubblico
Confronto cartaceo Relazione tra il The New York Times e il Corriere
Numero di foto per testata e posizionamento The New York Times
LA REDAZIONE
Si è deciso di mettere a confronto le due testate cartacee analizzate, ovvero il The New York Times (sul territorio della notizia) e Il Corriere della Sera (esterno al contesto). Dagli schemi emerge che entrambre le testate hanno dedicato quasi lo stesso numero di colonne sia al testo che alle immagini. In questo modo, l’impatto forte della fotografia accompagna il testo nella sua descrizione puntuale della notizia. Inol-
tre, entrambi i quotidiani hanno investito denaro utilizzando la figura dell’inviato per il racconto della notizia. Il The New York Times ha utilizzato molto anche l’articolo di cronaca, il quale ha avuto meno spazio sul Corriere. In quest’ultimo sono presenti, però, anche se in quantità limitata, sia interviste che commenti. Infine, in prima pagina, il The New York Times dedica maggior spazio alla notizia.
COLONNE IMMAGINI
COLONNE INVIATO
COLONNE TESTO
COLONNE CRONACA
COLONNE IMMAGINI
COLONNE COMMENTO COLONNE INTERVISTA
IL CORRIERE DELLA SERA
i supporti scelti per capire quali sono le differenze e le similarietà fra di essi. Successivamente, verrà presentata una relazione tra gli organigrammi dei vari media e i relativi linguaggi comunicativi e si concluderà con il nostro punto di vista. 4 DICEMBRE
Il Corriere della Sera
COLONNE TESTO
COLONNE CRONACA COLONNE INVIATO
Grafico conclusivo che mette in relazione le diverse testate analizzate
THE NEW YORK TIMES
Abbiamo ritenuto significativo tirare le somme di tutta l’analisi fino ad ora presentata. L’obiettivo è quello di mettere a confronto tutti
2015
LA REPUBBLICA
IL MESSAGGERO
Quattro quotidiani messi a confronto
Confronto in percentuali dei quotidiani online BATTUTE
FOTO
47%
14%
16%
52%
24%
24%
13%
10%
VIDEO
27%
45%
21%
7%
COMMENTI
89%
10%
n.d.
1%
46%
42%
9%
3%
30%
33%
22%
15%
LA REDAZIONE
Il 3 dicembre il Grand Jury assolve l’agente che il 17 luglio ha soffocato Eric Garner nel tentativo di arrestarlo. Nelle ore a seguire migliaia di manifestanti scendono in piazza al grido di “I can’t breathe”. Il giorno seguente la notizia giunge anche sui quotidiani italiani, ovviamente questi attribuiscono alla notizia un peso inferiore rispetto ai quotidiani locali (come il The New York Times), ma le conferiscono pur sempre una certa importanza. In particolare, i quotidiani italiani affrontano la notizia, approcciandosi ad essa sia dal punto di vista tecnico che mediatico. I quotidiani analizzati hanno dimostrato come la notizia abbia avuto più impatto sul web, in particolare nel mondo social (Twitter in particolare), grazie alla potenza comunicativa delle immagini, ma soprattutto grazie alla forza dell’hashtag #ICantBreathe. Facendo un analisi complessiva delle versioni online dei quotidiani sia locali che italiani, si può notare che il The New York Times ha parlato maggiormente della notizia, come è giusto che sia, segui-
to da La Repubblica, Il Corriere della Sera e, infine, Il Messaggero; Il Corriere della Sera, però dà più spazio alle immagini e ai video di chiunque altro, proponendo diverse gallerie fotografiche e numerosi video sui momenti chiave della vicenda. Riguardo all’intervento del pubblico, tramite la scrittura di commenti sul web, è possibile notare che il dibattito è stato particolarmente accesso per lo più sul territorio locale, assumendo minor importanza sul territorio italiano (bisogna però tenere conto che per La Repubblica non è stato possibile recuperare i commenti degli utenti). Gli articoli online sono stati infine condivisi sui principali social network: Facebook e Twitter. Mentre la condivisone tramite Twitter viene preferita dai lettori del New York Times e da quelli de Il Corriere della Sera; la condivisione tramite Facebook viene effettuata dai lettori di tutte e quattro le testate.
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Conclusioni
Martedì 27 Gennaio
Parole chiave emerse dalle diverse testate
Le parole emerse E.GARNER
NERO
USA
LA REDAZIONE
Dalla analisi delle parole chiave emerge un forte utilizzo della parola “proteste”, identificativo del forte eco di malcontenti che la decisione del Grand Jury ha diffuso. Infatti la parola ricorre in molti titoli degli articoli. Anche “New York” risulta essere un termine frequentemente utilizzato, per il fatto che si vuole contestualizzare l’evento, mettendo in evidenza ciò che è accaduto in America, o meglio negli Stati Uniti, dove il tema del
PROTESTE Afroamericano NEW YORK I Can’t Breathe POLIZIA Confronto contenuti fotografici online LA REDAZIONE
Come si evince dai grafici a fianco, più della metà delle foto totali pubblicate online dalle testate giornalistiche rappresentano le proteste, in particolar modo cortei, slogan e cartelli. Una buona parte di foto è dedicata invece all’uccisione dei due poliziotti, specialmente al saluto alle salme e il luogo dell’omicidio. Solo una minima parte di fotografie raffigura no Eric Garner o la sua famiglia, così come sono presenti poche foto di politici, come Bill De Blasio e Obama. Anche per quanto riguarda i video la maggior parte di questi affronta il tema delle proteste. Pochi sono i video riguardanti i due poliziotti uccisi per vendetta da un afroamericano. A differenza delle fotografie, nei video Eric Garner appare maggiormente, in quanto viene mostrato numerose volte il video che mostra quando viene soffocato da Pantaleo. Nei video viene anche dato più
UCCISIONE DEI DUE POLIZIOTTI
PROTESTE CORTEI
Il Corriere della Sera, sia per numero di foto che di video, supera di gran lunga le altre testate, rispettivamente con 236 foto e 12 video. Per le foto segue la Repubblica, con 108 foto, poi The New York Times, con 65 foto, infine il Messaggero, con 44 foto. Per i video, invece, il Corriere della Sera e il The New York Times hanno pubblicato 8 video, la Repubblica 4 e infine di nuovo il Messaggero, con solo 2 video.
PERSONE SDRAIATE A TERRA
ARRESTI
ERIC GARNER
LUOGO DELL’OMICIDIO VITTIME SALUTO ALLE SALME
SLOGAN E CARTELLI
FAMIGLIA DI GARNER POLITICI
DE BLASIO ALTRO
Le similitudini tra le varie testate Come emerge dagli schemi, tutte le testate analizzate hanno dato maggiore spazio e importanza alle immagini e ai video che mostrano la protesta nelle sue diverse
Numero di foto per testata
forme. Questo per permettere al lettore di crearsi un immaginario visivo delle manifestazioni, coinvolgerlo emotivamente e renderlo partecipe.
Numero video per testata
CORRIERE DELLA SERA
CORRIERE DELLA SERA
LA REPUBBLICA
LA REPUBBLICA
THE NEW YORK TIMES
THE NEW YORK TIMES
IL MESSAGGERO
IL MESSAGGERO
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Grafico conclusivo che mostra il rapporto tra la durata dei canali televisivi analizzati
Confronto durata e giorni nei servizi tg LA REDAZIONE
4/12 5/12 6/12
razzismo è molto sentito e ancora molto caldo. Successivamente, emergono i termini “polizia” e “Eric Garner”, i quali sottolineano i soggetti/protagonisti della notizia analizzata. Anche il termine “nero” ricorre spesso nelle testate italiane, al posto di “afroamericano”. “I Can’t Breathe” è molto forte sui social, mentre viene meno utilizzato all’interno degli articoli cartacei e digitali (ad eccezione del The New York Times).
Grafico conclusivo che mostra le tematiche maggiormente affrontate nelle fotografie in generale
spazio ai familiari e ai politici, Bill De Blasio e Obama.
Il Corriere della Sera ha pubblicato una quantità maggiore sia di foto che di video rispetto alle altre testate giornalistiche
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13/12 14/12
21/12 22/12
Il grafico a sinistra riporta un confronto tra le durate totali dei servizi mandati in onda dai notiziari analizzati. Complessivamnete è possibile notare che esistono dei giorni (5, 6 dicembre) in cui SKY TG24 non parla della notizia, e il giorno 13 in cui invece è il TG1 a non presentare servizi sul caso
Garner. Complessivamente chi dedica più spazio a questo contenuto è la BBC che raggiunge l’apice di minuti il 4 dicembre, l’emittente inglese non manda in onda servizi su Garner solo il 21 dicembre, giorno nel quale invece è Sky a dedicare una particolare attenzione al fatto con 5 interi minuti di servizio dedicati. ® riproduzione riservata
Confronto
24 The New York Times
N-1
N-2
CEO Mark Thompson
CFO James Follo
FINANZIA Anthony Benten
PRESIDENTE Arthur Sulzberger
EDITORE Dean Baquet
CONTROLLO Philip Ciuffo
DIRETTORI Raul Cesan Robert Denham Steve Green Carolyn Greenspon Joichi Ito James Kohlberg David Liddle Ellen Marram Brian McAndrews Doren Toben
Grottesco e vergognoso. Con questi aggettivi il The New York Times definisce lo “squilibrio” tra il fato di Eric Garner, l’afroamericano soffocato a luglio da un poliziotto bianco, e il presunto reato che stava commettendo (vendita illegale di sigarette). In questi due aggettivi si racchiude il tono polemico ed espressivo con cui la testata statunitense trasmette la notizia ai suoi lettori. All the News That’s Fit to Print (traducibile in Tutte le notizie che valga la pena stampare) è il motto del giornale. Infatti, nonostante questa vena polemica, ragionevole per il fatto che la notizia si svolge sul terriorio americano, la testata presenta i contenuti in maniera chiara, facendo emergere, come primo obiet-
La Repubblica DIRETTORE RESPONSABILE Ezio Mauro
VICEDIRETTORI Angelo Aquaro Fabio Bogo Gregorio Botta Dario Cresto-Dina
DIGITALE Denise Warren
TESORIERE Laurena Emhoff
CAPOREDATTORE VICARIO Valentina Desalvo CAPOREDATTORE INTERNET Giuseppe Smorto
Gli articoli sono scritti in modo chiaro, viene spiegato esaurientemente l’accaduto e quasi sempre si hanno dei riferimenti ai fatti passati che aiutano a inquadrare meglio la vicenda. Complessivamente la notizia è facile da seguire, non usa termini complessi o troppo tecnici, da spazio alle interviste di
PRESIDENTE Angelo Provasoli AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE Pietro Scott Jovane
STAMPA Roland Caputo
EDITORE PAGINE Andrew Rosenthal
EDITORE ESTERI Stephen DunbarJohnson
PAY PRODUCT Paul Smurl
LEGALE Kenneth Richieri
SEGRETARIA LEGALE Diane Brayton
SVILUPPO Michael Zimbalist
tivo, i fatti così come si sono realmente svolti (utilizzando articoli di cronaca). Viene dato anche grande spazio ai commenti/video di De Blasio, il quale si sente coinvolto in prima persona nella vicenda, avendo un figlio di colore. Più volte vengono inseriti approfondimenti alla notizia, per permettere al lettore di crearsi un opinione.
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Azionisti de L’Espresso
QUOTE % AZIONISTI
Azionisti di The New York Times
QUOTE % AZIONISTI
CARLOS SLIM (CLASSE A) 17% FAMIGLIA OCHS-SULZBERGER (CLASSE B) 83,7%
F.LLI DE BENEDETTI S.A.P.A. 53,58% GIACARANDA MARIA CARACCIOLO DI MELITO FALCK 6,27% CARLO EDOARDO REVELLI 2,78% FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI TRIESTE 2,63% MARGHERITA REVELLI 2,59%
vari personaggi e non prende nettamente posizione, si può definire una visione abbastanza obiettiva, denuncia le violenze dei poliziotti ma non dimostra di essere schierata contro le istituzioni e le forze dell’ordine. La parola “nero” per definire gli uomini di colore compare solo in un video allegato a uno degli articoli (quello del 6 dicembre: “Usa, violenze polizia: terza notte di proteste. “Die-in” nel Cubo della Apple a New York”) il video tratta sul perché i “neri” in genere fanno resistenza all’arresto da parte della polizia scatenando poi
delle polemiche razziali ma la risposta data dallo stesso cronista è che per un “nero“ a differenza di un bianco, un arresto è l’inizio di un calvario perché, rispetto ai bianchi che in poco tempo sono fuori su cauzione, i “neri” finiscono in carcere. Il tema è complessivamente trattato con sensibilità, per descrivere gli uomini di colore compaiono definizioni come: “le mamme dei ragazzi di colore uccisi dai poliziotti” oppure vengono definiti più genericamente afroamericani. ® riproduzione riservata
AMMINISTRAZIONE, FINANZA, CONTROLLO E LEGALE Riccardo Taranto OPERATIONS Marco Ottelli BUSINESS CHANGE E CORPORATE DEVELOPMENT Raffaella Papa
PUBBLICITÀ Meredith Kopit Levien
ART DIRECTOR Angelo Rinaldi CAPOREDATTORE CENTRALE Massimo Vincenzi
2015
Corriere della sera
BOARD
VICE PRESIDENTE Michael Golden
Martedì 27 Gennaio
Il linguaggio utilizzato da Il Corriere della Sera è semplice e chiaro, anche se a volte troppo schietto soprattutto nei titoli: l’uso del termine “nero” per indicare Eric Garner , prevale spesso sul termine “afroamericano” o “uomo di colore”. Si vuole spesso sottolineare la consistenza delle proteste, questo termine infatti ricorre spesso soprattutto nei titoli; una certa rilevanza viene anche attribuita al concetto di vendetta e di violenza. Le figure politiche non sono trascurate e quella di De Blasio viene spesso posta in primo piano, in particolare con la nota citazione “quel nero ucciso poteva essere mio figlio”. Il focus sulla figura di De Blasio compare spesso anche nei titoli, soprattutto in quelli presenti sul web. Un esempio: “Gli agenti girano le spalle al sindaco. Rabbia e bandiere a New York. Il sindaco della città, Bill De Blasio, sta attraversando forse il momento più difficile
LIBRI Laura Donnini MEDIA Alessandro Bompieri PUBBLICITÀ Raimondo Zanaboni GRUPPO SFERA Matteo Novello
RISORSE UMANE E ORGANIZZAZIONE Maurizio Mongardi
SVILUPPO DIGITALE Alceo Rapagna
COMUNICAZIONE E RAPPORTI ISTITUZIONALI Carlo Rossanigo
UNIDAD EDITORIAL Antonio F. Galiano
INTERNAL AUDIT Delia Gandini
Azionisti di RCS MediaGroup
GIOVANNI AGNELLI E C. S.A.P.A. 16,734 % MEDIOBANCA SPA 9,930 % DELLA VALLE DIEGO 7,325 %
QUOTE % AZIONISTI
INVESCO LTD 5,026 % INTESA SANPAOLO S.P.A 4,176 % FINSOE S.P.A. 4,601 % PIRELLI & C. S.P.A. 4,433 %
del suo mandato”. Anche la figura di Obama viene citata seppur in maniera minore. Un esempio è dato dal titolo del 4 dicembre: “Obama: a volte la legge non è equa.”
CAIRO URBANO ROBERTO 3,669 % ROTELLI PAOLO 3,370 % AZIONI PROPRIE 0,877 %
Il Messaggero DIRETTORE RESPONSABILE Virman Cusenza
Gli articoli de Il Messaggero espongono i fatti in maniera chiara e oggettiva. In diversi articoli viene sottolineato più volte il fatto che l’ufficale Pantaleo non voleva usare il chokehold, ma voleva solo spingere a terra Garner per riuscire ad ammanettarlo. L’unico articolo nel quale appare uno sguardo meno oggettivo è quello dedicato alla reazione della polizia di New York alla campagna “I Can’t Breathe”. La giornalista Giulia Aubry commenta le polemiche fatte sui social riguardo la scelta del carattere tipografico Comic Sans per le magliette utilizzate da diverse squadre di basket. Secondo la giornalista questa “polemica stilistica” mostra ancora una volta quanto sia difficile rimanere sul tema e accontentare tutti quando si lanciano campagne di questo
VICEDIRETTORI Osvaldo De Paolini Giancarlo Laurenzi Stefano Regolini
REDATTORI CAPO CENTRALI Stefano Cappellini (Responsabile) Raffaele Alliegro Alessandro Di Lellis Angela Padrone Massimo Pedretti Lucia Pozzi
Azionisti di Caltagirone Editore FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE 60,76%
QUOTE % AZIONISTI
FLOTTANTE 34,6% GAETANO CALTAGIRONE 2,4% EDITORE S.R.L. 2,2%
“I DIRITTI CIVILI NELL’ERA DEI SOCIAL SONO PIÙ UNA QUESTIONE DI APPARENZA CHE DI SOSTANZA” Giulia Aubry
tipo in un contesto social. Sottolinea come dietro le “presunte“ buone intenzioni del poliziotto Jason Barthel, ideatore della maglietta “Breathe Easy Don’t Break The Law”, c’è tanto di marketing e guadagno garantito. Conclude l’articolo sostenendo come “i diritti civili nell’era dei social siano più una questione di apparenza che di sostanza.”
2015
Confronto
Martedì 27 Gennaio
BBC
25
TG1 DIRECTOR-GENERAL Tony Hall MANAGING DIRECTOR, FINANCE AND OPERATIONS Anne Bulford CEO, BBC WORLDWIDE & DIRECTOR, GLOBAL Tim Davie
DIRECTOR, STRATEGY & DIGITAL James Purnell
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRECTOR, RADIO Helen Boaden DIRECTOR, TELEVISION Danny Cohen DIRECTOR OF NEWS AND CURRENT AFFAIRS James Harding
AREA CORPORATE E DI SUPPORTO
AREA EDITORIALE E TESTATE
SEGRETERIA TECNICA DEL PRESIDENTE Maurizio Rastrello
STAFF DEL DIRETTORE GENERALE Carlo Nardello
VDG COORDINAMENTO OFFETTA Antonio Marano
PRESIDENTE Anna Maria Tarantola
AFFARI LEGALI E SOCIETARI Salvatore Lo Giudice
SEGRETERIA TECNICA DEL PRESIDENTE Maurizio Rastrello
NON-EXECUTIVE DIRECTOR Dame Fiona Reynolds DBE
NON-EXECUTIVE DIRECTOR Alice Perkins
NON-EXECUTIVE DIRECTOR Nicholas Hytner
NON-EXECUTIVE DIRECTOR Sir Howard Stringer
SEGRETERIA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Nicola Claudio
NON-EXECUTIVE DIRECTOR Dharmash Mistry
NON-EXECUTIVE DIRECTOR Simon Burke
a parlare personalmente al pubblico durante il notiziario. Il 9 dicembre la BBC manda in onda un servizio in cui un’inviata descrive gli accadimenti della protesta, è espressa quindi anche la volontà di vedere con i propri occhi ciò che succede a NY per poter raccogliere informazioni approfondite. Vengono inoltre intervistati personalmente dagli inviati i testimoni e i partecipanti alla protesta, la figlia di Garner ed alcuni amici e conoscenti ai quali viene lasciato il massimo spazio. Ciò denota una volontà di approfondire la notizia prendendo in considerazione tutti i possibili punti di vista.
Nei servizi della BBC viene dato molto spazio agli slogan sia scritti sui cartelli che urlati e cantati dalle persone durante i cortei di protesta e i “die in”. Viene spesso mostrato il video in cui è stata ripresa la morte di Garner e grande rilievo viene dato ai famigliari della vittima. In generale la BBC sembra non schierarsi con o contro la causa che anima la protesta. La notizia è riportata in modo abbastanza obiettivo ma viene molto spesso sottolineato e mostrato il punto di vista delle vittime, dei protestanti e dei famigliari. Il linguaggio utilizzato per trasmettere la notizia è piuttosto semplice, spesso vengono riprese anche le cause scatenanti del conflitto, in
Sky TG24 Sky TG24 comunica la notizia in maniera chiara, riassumendo più volte gli eventi chiave della vicenda. Viene data molta importanza alle proteste che si sono svolte negli Stati Uniti, in particolare il 13 dicembre, quando l’inviata Liliana Faccioli Pintozzi dà voce ai protestanti di Washington. Il linguaggio usato nei servizi è neutro: il termine “black” viene tradotto come “afroamericano”. La decisione del Grand Jury di non incriminare l’ufficiale Pantaleo viene commentata dicendo che Eric Garner è stato ucciso da “nessuno”, sottolineando come spesso, fatti come questi, finiscono per essere dimenticati o sottovalutati. Per quanto riguarda l’uccisione dei due poliziotti, il gesto viene definito più di una volta un’esecuzione in piena regola. Oltre a riassumere i casi precedenti di afroamericani uccisi da poliziotti, Sky TG24 in due servizi cita
questo modo sarebbe quasi sempre possibile comprendere di cosa si sta parlando anche per chi ancora non dovesse conoscere la notizia. Spesso viene direttamente lasciata la parola ai protagonisti della protesta, ovvero personaggi di colore famosi come Spike Lee e la moglie di Garner che tiene il suo discorso pubblico. C’è quindi una volontà di far raccontare i fatti agli stessi protagonisti della vicenda, senza interferire troppo con interpretazioni personali. Il 6 dicembre Spike Lee si collega in diretta con lo studio della BBC, è interessante il fatto che l’emittente non si sia limitata a riportare le parole del regista sentite da altri ma che abbiano voluto invitarlo
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BOARD
N-1
CEO Andrea Zappia
CFO Domenico Labianca
CHAIRMAN OF THE BOARD James Murdoch
CTO Umberto Angelucci
Azionisti di Sky Italia QUOTE % AZIONISTI
HR, ORGANIZATION & FACILITY MANAGEMENT Francesca Pessina PROGRAMMING Andrea Scrosati COMMUNICATION & PUBLIC AFFAIRS Eric Gerritsen OPERATIONS & BUSINESS Pietro Maranzana
NEWS CORPORATION (RUPERT MURDOCH) 100%
anche i casi di poliziotti uccisi da civili. Viene sottolineato come, mentre nel caso dell’omicidio del poliziotto Peter Figoski nel dicembre del 2011, l’assassino Lamont Pride è stato condannato a 45 anni per omicidio volontario nel 2013, invece i poliziotti coinvolti nelle uccisioni di Garner e Brown sono stati assolti. L’accostamento di
SPORT CHANNELS & ADVERTISING Jacques Raynaud LEGAL Luca Sanfilippo STRATEGY & DEVELOPMENT Davide Tesoro Tess NEWS & SKY TG24 Sarah Varetto
queste due notizie fa emergere ancora di più come la giustizia, ancora oggi, non sia uguale per tutti.
SVILUPPO STRATEGICO Carlo Nardello COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE Costanza Esclapon
PALINSESTO Marcello Ciannamea MARKETING Marano DIRITTI SPORTIVI Pasciucco
RELAZIONI ISTITUZIONALI E INTERNAZIONALI Alessandro Picardi
RAI 1 Giancarlo Leone
DIRETTORE GENERALE Luigi Gubitosi
COORDINAMENTO SEDI REGIONALI ED ESTERE Alessandro Zucca
DIRETTORE TG1 Mario Orfeo
INTERNAL AUDITING Gianfranco Cariola
COORDINAMENTO SEDI REGIONALI ED ESTERE Alessandro Zucca
VICEDIRETTORE TG1 Fabrizio Ferragni
RISORSE UMANE E ORGAZIZZAZIONE Valerio Fiorespino
Il Tg1 adotta un linguaggio oggettivo e poco invasivo; al termine “nero”, per indicare Eric Garner, vengono sostituiti termini come “persona di colore” o “afroamericano”. I giorni successivi al 4 dicembre viene dato ampio spazio alla descrizione delle notti di protesta: l’inquadratura della folla che grida “I can’t breathe” è come se volesse comunicarci la tensione del luogo. Il tg decide di riportare anche uno spezzone del video della morte di Eric Garner, mettendo lo spettatore davanti ai fatti compiuti e dandogli la possibilità di giudicare da sè. I servizi vogliono sottolineare il problema del razzismo in America; questo viene anche rafforzato dall’intervista al presidente Obama, il quale
Facebook e Instagram FACEBOOK INC. CHAIRMAN, CEO Mark Zuckerberg CFO David Ebersman COO Sheryl Sandberg CTO Michael Todd Schroepfer MARK ZUCKERBERG 28% JIM BREYER 10% DIGITAL SKY TECHNOLOGIES (YURI MILNER) 5% DUSTIN MOSKOVITZ 7,6% SEAN PARKER 4% PETER THIEL 2,5% MICROSOFT (BILL GATES) 1,6%
ACQUISTI Pier Francesco Forleo RISORSE TELEVISIVE Andrea Sassano
dice che “a volte la legge non è equa”. Nell’annunciare l’uccisione dei due poliziotti bianchi, invece, i toni del giornalista sembrano farsi più preoccupati. Si iniziano a sentire frasi come: “America sotto shock dopo il tragico evento”. Questi toni, accompagnati dalla posizione della notizia in testa al notiziario, lasciano intuire una maggiore importanza attribuita a quest’ultimo fatto rispetto ai precedenti.
Azionisti di Tg1
QUOTE % AZIONISTI
MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE (PIER CARLO PADOAN) 99,56% SIAE (GINO PAOLI) 0,4%
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Tumblr
YAHOO! INC.
TWITTER INC.
CHAIRMAN OF THE BOARD Maynard Webb
CHAIRMAN OF THE BOARD Jack Dorsey
CEO Marissa Mayer
CEO Dick Costolo
DIRECTORS Susan James Max Levchin Thomas McInerney
DIRECTORS Peter Chernin Peter Currie Peter Fenton David Rosenblatt Marjorie Scardino Evan Williams
MARISSA MAYER 2.263.322
EVAN CLARK WILLIAMS 38.792
HENRIQUE DE CASTRO 1.739.592
JACK DORSEY N.D.
KENNETH GOLDMAN 551.227
J.P. MORGAN DIGITAL GROWTH FUND L.P. N.D.
DAVID FILO N.D. DANIEL LOEB N.D.
RTLC, LLC N.D. J.P. MORGAN INVESTMENT MANAGEMENT INC. N.D.
#ICantBreathe
® *
Valori
Uguaglianza Desiderio di cambiamento Senso di appartenenza Speranza in un futuro migliore
*la ® di “marchio registrato” è una nostra interpretazione, volta a sottolineare il carattere di “brand” che lo slogan ha metaforicamente assunto.
Il nostro punto di vista LA REDAZIONE
Dopo un’ampia raccolta di materiale, tratto dal ricco mondo dell’informazione e della comunicazione, si è cercato di convogliare il tutto in un artefatto in formato tabloid. Il layout adottato, tuttavia, mantiene una sorta di intrinseca caoticità che, se da una parte risulta essere utile per un confronto visivo tra i vari dati raccolti, dall’altra non permette di far emergere in modo lineare le conclusioni a cui siamo giunte. È quindi significativo tirare le fila del discorso, sfruttando questa doppia pagina creata ad hoc, la quale, al termine della lettura dell’intero artefatto, sarebbe stata in grado di trasmettere sia verbalmente che visivamente un messaggio specifico. Mentre nelle pagine precedenti è stata effettuata un’attenta analisi quantitativa a partire dalle modalità adottate dai diversi media (social network, telegiornali e quotidiani) per comunicare la notizia in questione, quello che qui vogliamo far emergere è il nostro punto di vista. Lo slogan “I Can’t Breathe,” associato alla notizia da cui è nata tutta l’analisi, nell’anno 2014, ha avuto un grande successo che non si è ancora esaurito, nonostante il trascorrere del tempo. La domanda che ci siamo poste è stata dunque: qual è il motivo di tutto questo? Sicuramente un ruolo essenziale è stato svolto dai social network, in particolare da Twitter. Il limite massimo di lunghezza di un messaggio (140 caratteri), unito alla presenza dell’hashtag, ha consentito alla notizia di circolare in modo sintetico e rapido, di raggiungere un grande numero di persone, con picchi di condivisione nei giorni cruciali (4 dicembre, decisione del Grand Jury; 8 dicembre, partita di basket, 13 dicembre, marcia di protesta). Inoltre, la grande forza dei social, in questa notizia, è stata quella di essere riusciti ad entrare nell’immaginario comune, creando un senso di appartenenza, di identità e di collaborazione
all’interno della massa. La rete, da questo punto di vista, è un sistema molto più efficace della stampa tradizionale. Si è venuta infatti a creare una sorta di “onda virale” che, ben presto, a partire da Twitter, ha “contagiato” anche altri social network come Facebook, Instagram e Tumblr. Semplicità, sintesi e immediatezza: queste potrebbero essere le parole chiave che si nascondono dietro la comunicazione social di questa notizia. L’hashtag #ICantBreathe, nato da un episodio concreto (la morte di Eric Garner), ha tratto la sua forza proprio da qui. La gente, una volta visto il video sul web e sentite le ultime parole dell’uomo, deve aver riconosciuto in quegli ultimi attimi una sorta di trionfante grido di battaglia, capace di vivere oltre la morte. Un grido particolarmente significativo per la comunità afroamericana degli Stati Uniti d’America e non solo, diventando un simbolo per tutti coloro che sono stanchi di lottare contro i comportamenti razzisti della polizia. Ognuno ha voluto dire la propria riguardo a questa notizia: su Twitter, Facebook, Instagram e Tumblr sono sorte fazioni contrastanti, gruppi di solidarietà e molto altro. È come se tutti, una volta in possesso di questo slogan (“I can’t breathe”), si fossero sentiti liberi di dire la propria opinione. La legge non è in grado di tutelare la vita? #ICantBreathe può farlo, o meglio, cerca di farlo, colmando un vuoto e dando la possibilità alle persone di partecipare alla protesta. Un ruolo importante in tutto questo, ancora più importante di quello testuale, è stato giocato dalle immagini. Sul web si è venuta a creare una sorta di iconografia fatta di striscioni, cartelli, magliette, nastri ecc., tutti recanti la scritta “I can’t breathe”, e non solo. Importante è stata anche la gestualità comparsa nelle foto e nei video: movimenti simbolici del corpo che riprendono l’episodio della morte di Eric Garner
o simulano il suo soffocamento, diventano icone della protesta. In un mondo in cui ormai “quasi tutto è social”, è stato poi facile raggiungere altri settori presenti sul web, come quello del merchandising (con stampa di magliette recanti lo slogan), dello sport (coinvolgimento di atleti famosi) o settori più ludici, come quello dei cartoni animati televisivi (Simpson e South Park). Da un grido di protesta, carico di una potenzialità immensa, si è venuta quindi a creare una sorta di brand che, se da un lato perde un po’ della sua forza iniziale, dall’altro continua comunque a mantenere la gente unita. Infatti, attraverso l’utilizzo della “brand”, le persone possono esprimere la propria voce e posizione all’interno della società. Questo è possibile grazie ai valori che vengono associati allo slogan (uguaglianza, desiderio di cambiamento, senso di appartenenza e speranza in un futuro migliore) nei quali le persone si identificano e si sentono parte di qualcosa. Tutto questo complesso sistema si è dimostrato altamente potente e funzionante e ciò può essere dimostrato dalla ripresa delle medesime modalità comunicative all’interno della protesta francese sulla strage di Charlie Hebdo. Se da una parte vi è il mondo social con questo potere enorme, dall’altra vi è il mondo della “pura” informazione, fatto di tg e quotidiani. Qui si cerca sostanzialmente di trasmettere la notizia mantenendo un certo controllo sui contenuti, i quali vengono presentati (a volte in maniera non visibile) a seconda dell’orientamento della testata (es: il Corriere usa spesso il termine “nero” al posto di “afroamericano”). Mentre sui quotidiani cartacei (New York Times e Corriere, in questo caso) la notizia viene presentata in maniera dettagliata, ma senza riuscire ad andare oltre alla pura informazione
(un minimo coinvolgimento emotivo è dato dalla presenza di fotografie), l’interazione sulle relative pagine web dei quotidiani è presente. Si tratta però di un’interazione controllata. In questo caso all’utente viene data la possibilità di commentare la notizia, ma non di controllarla interamente; cosa che invece accade sui social, dove l’utente ha la possibilità di far compiere alla notizia i percorsi più vari, spesso con il rischio di manifestare un’eccesiva superficialità o finendo per banalizzarla (es: su Facebook sono spesso presenti commenti fuori luogo sulla morte di Eric Garner). Le testate online, dunque, cercano anche loro di coinvolgere il lettore, ma riuscendoci solo in parte, grazie alla possibilità di commento. Qui è stato inoltre rilevato un gran uso di immagini e video con l’obiettivo di coinvolgere emotivamente il lettore, per emulare il potere dei social network. In conclusione, quello che sui quotidiani (cartacei e online) viene a mancare è proprio quella carica di partecipazione che consente alla notizia di vivere oltre il tempo stesso della vicenda. Infatti, se la notizia sui social continua a vivere tuttora, pur avendo assunto svariate forme nel corso del tempo (vedi “Evoluzione”, pag 18 e 19), la notizia sui quotidiani ha una durata limitata, è destinata a finire in un archivio e a rimanere priva di una reale evoluzione. Questa è, in sintesi, la potenza di #ICantBreathe: una sorta di “brand”, di “grido di battaglia” capace di oltrepassare i confini dei singoli social network; in grado di arrivare dritto al cuore della gente e di rimanere impresso nella loro memoria, soprattutto se associato alla forza delle immagini.
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“ Eric Garner non respira più, ma grazie al suo I can’t breathe vive ancora”
La semantica degli slogan del movimento antirazzista America24.com