PORTFOLIO /// PORTRAIT

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PORTRAIT Giulia Viviani Industrial designer

Product design

INDICE 2015 /// 2016



Packaging // Pvc lamp Paper lamp

Big Old // Logo

Big Old // Modello The Beyon (D)esk Sciaffusa 3D

Diamond shelf Ta(B)le

Cozzole

“Il mare non vale una cicca� Packaging per Giusto Manetti Battiloro


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PACKAGING

E LAMPADA MODULARE COMPONIBILE

Il packaging Il contenitore per la lampada è stato pensato secondo le generali direttive del packaging: proteggere dallo sporco e dagli urti , essere leggero , montabile tramite sole pieghe e incastri, essere economico ed avere un alloggio sicuro per l’oggetto contenuto.


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Lampada sul piano

Incastri

PVC lamp La lampada è stata creata definendo degli incastri in cubi ,o in ottagoni cavi di PVC, che possono essere sia alternati l’uno sull’altro che non, così da creare due composizioni: lampada da terra e da tavolo. Nella foto accanto ho deciso di mostrare solo la versione composta da cubi perchè di più facile lettura, rispetto a quella alternata.


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LAMPADA AVVOLGIBILE

Paper lamp La lampada è stata creata tagliando dei rettangoli di diverse lunghezze avvolti,poi,su loro stessi. Chiaramente il taglio non è stato totale: ogni fascia è attaccata per un suo lato corto ad una base comune a tutte in modo tale che non siano realmente separate e la lampada rimanga stabile nel suo insieme.


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THE BIG OLD

MODELLO FINALE

Il nome,il concept Il nome scelto per l’orologio “Big Old” è il nome attribuito astrologicamente a Saturno, il grande vecchio. Questo archetipo, infatti, scandisce le varie fasi dell’esistenza umana costringendo, con le avversità, l’individuo a raggiungere forza interiore, morale, logica, senso dell’organizzazione e capacità di individuare e perseguire gli scopi nella vita. Questo perchè il nostro prodotto non è solo un misuratore di tempo ma si propone di essere molto di più: un oggetto che si sceglie, lo si personalizza, lo si produce e lo si costruisce.


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Un prodotto a cui si dedica del tempo in contrapposizione con l’epoca in cui viviamo, frenetica, veloce ed usa e getta; ma allo stesso tempo contemporaneo: per la tecnologia e la tecnica di produzione utilizzate, così come per il materiale scelto, l’MDF al 100% in legno riciclato. Ma non solo. Il Big Old ci fa tornare anche un po’ bambini attraverso la componente ludica dell’assembraggio delle parti prima dell’uso, eleminando cosi un po’ anche di quella precarietà comune all’oggetto massivo, rendendolo speciale per ognuno di noi, in modo diverso.




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THE BIG OLD

MODELLO E CONCEPT

Big Old Il Big Old nasce come progetto scolastico sviluppato durante il corso di Composizione 1, sotto la docenza della Prof.ssa Arch. Raffaella Fagnoni, presso l'Istituto Superiore per le Industrie Artistiche ISIA di Firenze. Il percorso di progettazione si è svolto partendo dall'analisi produttiva di un Maker Lab, una piccola officina che offre servizi personalizzati di fabbricazione digitale come stampa 3d o il taglio laser. Partendo da una fase di metaprogetto abbiamo concluso il nostro percorso con la concettualizzazione del Big Old.


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Lazer cut, concept L’idea alla base della scelta del prodotto sviluppato durante il corso, nasce dalla volontà di creare un oggetto di qualità e design che unisse il mondo dell’autoproduzione e dell’open source con quella dell’eccellenza artigianale. Da qui l’idea dell’orologio da polso in MDF 100% riciclato. Un orologio che chiunque può produrre autonomamente in un qualsiasi Maker Lab che disponga di una macchina laser-cut, scaricando il disegno vettoriale sul proprio device ed inviandolo al Lab stesso. Essendo un file downloaddabile, dà la possibilità a chi decide di autoprodurlo, di creare pattern e texture a proprio gusto in due versioni di meccanismo: digitale e analogico. Questa peculiarità fa si che l’orologio possa diventare anche un ipotetico gadget promozionale per eventuali aziende o attività.




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BEYON(D)

PROGETTO SCUOLA NOMADE

Il concept La scelta del prodotto sviluppato durante il corso, nasce dalla volontà di creare un oggetto di qualità accessibile a chiunque. Il progetto parte dal una semplice domanda : come è possibile soperire alla mancanza di strumenti e sedi scoltastiche adeguate che molti bambini sono costretti a vivere? Cos’è che realmente serve in una scuola comunemente definita?. La risposta vien da sè : un supporto su cui poter scrivere con semplici mezzi,quali gessi ad esempio ( da qui la scelta di coprire il tavolo con la lavagnite) regolabile , mediante gli incastri delle gambe a diverse altezze, un telo su cui sedersi, capace di adattarsi ad ogni terreno (funzione svolta dalla borsa apribile, che peraltro diventa contenitore dello stesso tavolo) e voglia di costruire pezzo per pezzo la loro cultura, così come il tavolo.





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SCIAFFUSA

PROGETTO RUBINETTO

Il concept L’ispirazione per questo rubinetto deriva dalla volontà di indurre ad una riflessione sulla quale mi sono io stessa soffermata: L’acqua è un elemento particolarmente poetico nonchè raro e pertanto andrebbe maggiormente valorizzato. Stesso discorso,in accezione più ampia andrebbe fatto per gli oggetti progettati. Tutti i materiali possibili che si utilizzano per la costruzione in genere, infatti, derivano da quelli naturali, ma gli artefatti sembrano non portarne memoria,nemmeno quando la loro funzione è strettamente legata all’elemento stesso,come ad esempio il rubinetto con l’acqua. é per questo motivo, dunque, che ho deciso di dare al mio rubinetto la forma di una cascata che, peraltro,facesse realmente fare all’acqua tale percorso.


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I materiali scelti, in linea con quanto detto, dialogano fra loro e reciprocamente rappresentano la cascata stessa (il vetro trasparente e quindi l’acqua e l’acciaio,essendo una lega minerale le rocce sopra le quali l’acqua corre). Altro motivo per cui ho deciso di rendere il dietro del rubinetto trasparente è per stimolare la coscienza dell’utente che in questo modo può capacitarsi della quantatità di acqua che sta relamente utilizzando oltre che godere della sua fascinazione.


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ESPLOSO PROSPETTICO


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DIAMOND SHELF

“Mensola” per posate Una volta l’argenteria veniva esposta in quanto si trattava di utensili realizzati in materiale prezioso. Così ho cercato una forma capace di rappresentare, simbolicamente, la stessa ricchezza. L’oro, i cristalli, le pietre in genere..ecc sono stati le prime ipotesi ma, senz’altro, quando si pensa ad un’icona di preziosità viene in mente il diamante e la sua particolare morfologia.Ho deciso,perciò, che questa sarebbe stata la forma della mia mensola. Un diamante però, all’interno è pieno e non è quindi adatto a contenere oggetti sfusi. Poi, avendo ipotizzato di utilizzare i vertici come sostegno del piano, mi sono resa conto che il fatto di avere un supporto più grande della mensola stessa avrebbe rappresentato uno spreco di materiale poco motivato, se non appunto, a fini prettamente estetici. In fine perciò ho deciso idealmente di bucarlo e di utilizzare tutto il materiale possibile: le sue sfaccettature sarebbero state usate come divisori delle posate.



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TA(B)LE

TAVOLO/CORNICE

Il concept Qualsiasi sia l’ambito in cui un tavolo assume le sue specificità non cambia il nostro modo di approcciarci ad esso: è uno strumento che ci aiuta nel fare qualche cosa (mangiare, lavorare, studiare, giocare,bere ecc...) Il tavolo ha però anche una valenza più simbolica e culturalmente definita, sopratutto nei momenti in cui esso entra a far parte di una situazione comunicativa. Si pensi ad esempio a quanto sia sentito nelle famiglie il ritrovo attorno al tavolo durante la cena. Rappresenta infatti un punto di ritrovo, e un mezzo moderno e antico capace di far da cornice alle interazioni. Similmente fotografie incorniciate, filmati, disegni dedicati dai bambini, appunti lasciati per casa (...) sono oggetti che permettono di rivivere momenti di interazione fuori e dentro casa. Per questo motivo dunque il tentativo è quello di unire concettualmente il tavolo e la cornice.


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La cornice in legno sarà lavorata artigianalmente mediante la quale sarà possibile definire specifiche funzioni e caratterizzazioni estetiche a seconda del contesto,che in questo modo farà parte delle personalizzazioni del committente. Saranno, ad ogni modo, specificate alcuni suggerimenti decorativi.Con “personalizzazione” si intende -sempre partendo dal concetto stesso che la cornice veicolatrovare una nuova personalizzazione al tavolo stesso come mezzo d’interazione personale degli utenti.Il piano del tavolo a tal fine non sarà fatto di legno ma sarà costituito da due lastre di vetro sovrapposte a una distanza definita e in mezzo ad esse sarà quindi possibile inserirvi foto,immagini,fiori secchi e qualsiasi altra cosa si voglia “incorniciare” al fine di rendere il tavolo membro attivo di quell’interazione,come testimone.




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COZZOLE

CIOTOLE DI COZZE E POLIETILENE FUSO

Il concept Esistono dei rifiuti che non possono essere riciclati.Il progetto nasce prorpio dall’osservazione dei rifiuti“indifferenziati” ma che potrebbero avere un utilizzo altro. Il guscio della cozza è uno di questi. L’ obiettivo della ricerca è quello di sviluppare un materiale sfruttando gli scarti dei mitili, ovviando così al processo di smaltimento.


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Essendo il mare l’Habitat di questi organismi abbiamo deciso di sfruttare laplastica come legante, che più inquina i nosti mari,dando,così ad entrambi nuova vita.Essendo il CaCO3, cioè la calcite, l’elemento principe dei gusci di cozza, quello che è sembrato più logico fare è stato polverizzarle in modo da poterle usare come carica per il materiale polimerico ottenuto dal riciclo delle bottiglie recuperate dal mare.



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IL MARE NON VALE UNA CICCA?! POSACENERE COZZE E POLIETILENE FUSO

Il concept In linea con quanto detto per il progetto precedente,”cozzole” ho poi proposto un altro oggetto,fatto con la stessa tecnica che sensibilizzi le persone a non lasciare le cicche al mare (rappresentano infatti uno fra i maggiori rifiuti presenti negli oceani). L’idea infatti è quella di dimostrare che i rifiuti,se riciclati possono diventare oggetti utili e piacevoli.



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BEAUTY GOLD

PACKAGING GIUSTO MANETTI BATTILORO

Beauty Gold Durante il tirocinio formativo,fra i diversi progetti mi è stato chiesto di pensare tre diverse proposte in ordine di complessità per un packaging desitnato al contenimento di tre formati di oro cosmetico. Tra le tre proposte è stata poi accettata la prima che servirà appunto per il “Beauty gold” in quanto più semplice da realizzare nell’ottica industriale


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PORTRAIT Giulia Viviani Industrial designer

Graphic design

INDICE 2015 /// 2016


Infografica Giusto Manetti Battiloro Video mapping Cd cover

Posters 1 /// 2 /// 3 Escape club,men첫

Immagine coordinata, Cadama

Sketch e disegni

Clendario illustrato


INFOGRAFICA

PER GIUSTO MANETTI BATTILORO

Infografica Giusto Manetti Battiloro è un’azienda situata nella periferia di Firenze presso la quale ho avuto la possibilità di fare uno stage formativo di duecento ore complessive. Tra i diversi progetti che ho eseguito, l’infografica nella pagina a fianco era funzionale a descrivere l’iter che un cliente avvia nell’azienda facendo un’ordine.


RICHIESTA CLIENTE

L’azienda esamina la richiesta e eventualmente ricontatta il cliente per maggiori informazioni. Dopo di che si decide la procedura

Il cliente richiede un prodotto all’azienda tramite messaggio,contatto telefonico o agente e invia le specifiche

LE PROCEDURE POSSIBILI

Project

Color match

Richiesta campione

La tua idea viene progettata da zero

Scegli il disegno da personalizzare

scegli tra i campioni

Product enquiry Il fornitore ha già ciò che desideri?

PRODUZIONE CAMPIONE

Il cliente accetta. L’azienda sceglie il fornitore e invia la pratica

L’azienda -telefona al cliente per confermare la fattibilità. -formula una lettera d’incarico al cliente.

Il fornitore conferma incarico e tempistica.

PRODUZIONE CAMPIONE

TEST

Arrivato il campione vi si fanno controlli qualitĂ  e test.

Se il campione è soddisfacente si invia al cliente.

IL CLIENTE

OR OR

DINE DINE

Non approva il campione

messa a punto di un nuovo campione boccia il nuovo campione e chiude la pratica

Approva il campione

ORDINE

Invia l’ordine


MUSEO 900 FIRENZE


Videoproiezione La proiezione che alcune mie compagne di corso ed io, abbiamo realizzato era composta da alcune immagini grafiche che muovendosi esplicitavano,seppur, simbolicamente, i temi a nostro parere, fondamentali nello sviluppo del ‘900 : invenzioni tecniche, dipinti e movimenti artistici in genere, (alcuni dei quali erano anche esposti all’interno del museo sulla cui facciata venivano,appunto,proiettati).


DAWNFALL RAGE CD COVER

Cd cover Dawnfall rage, titolo di un album e nome di un gruppo metal per il quale ho realizzato questa grafica capace,per quanto possibile, di esprimere la rabbia e l’aggressività stessa che caratterizza la loro musica.



POSTER1


Make your text in your space I tre poster esprimono lo stesso concetto: la grafica, o più in generale le immagini hanno senso se prevedono una relazione e /o una interazione con gli spettatori. In questo specifico caso sei tu a scrivere, ciò che vuoi, sul tuo poster piegando le finestrelle, che altro non sono che “pixel” dell’immagine che si andrà a comporre.


POSTER2

Strappa un sorriso Per questo poster mi sono ispirata agli annunci che spesso si trovano affissi per strada e che solitamente promuovono oggetti. Questo, invece, sebbene mantenga lo stesso concetto di diffusione e di funzionamente, serve a scambiare e a promuovere sorrisi gratis!



POSTER3


Artisti si diventa Per questo poster sono partita da una domanda: “chi è un artista? cosa fa?... “Beh,a mio avviso, è sì colui che crea qualcosa di originale ma anche ci arriva gradualmente sperimentando le sue idee e, sopratutto chi sa condividerle. Non è nessuno se non coinvolge terzi,se non lo rende partecipe, e così ho tentato di fare anche io nel mio piccolo.


MENĂ™ E LOGO ESCAPE CLUB

Escape club Escape club è un pub situato in Piazza del Carmine a Firenze e si propone come un luogo in cui rilassarsi fuggendo dalla frenesia del quotidiano. é dunque a tal proposito che ho pensato di creare un labirinto senza uscita come logo sfruttando i solidi impossibili di Escher. Escape è un posto da cui non si vuole uscire ed è questo che vuol comunicare. Per quanto riguarda l’impaginazione del menù ho deciso di utilizzare come griglia le stesse direttrici del logo, sebbene siano state semplificate.



IMMAGINE COORDINATA

Cadama Restaurant CaDaMa è un ristorante di mare situato a Cadimare, (come suggerisce l’omonimo nome in dialetto) in provincia di La Spezia. é dunque a tal proposito che ho pensato al nodo marinaro come logo e ai colori beige del legno delle barche e al blu del mare,così che il biglietto da visita ricordi tanto il locale quanto l’amiente in cui è situato.


Restaurant

XX

XIV

-RESTAURANTLa Spezia

CADIMARE


SKETCH E DIPINTI



CALENDARIO ILLUSTRATO

Calendario 2015 /// 2016 per scuola elementare Il calendario qui brevemente raccontato mi è stato commissionato da un insegnante della scuola elementare Edmundo Deamicis di La Spezia, col fine di stimolare mese dopo mese la creatività dei bambini.





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