#QualeFUTURO?

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Mensile di Approfondimento della Valdinievole e di Pistoia a Diffusione Gratuita Anno 3 - Numero 31 - Luglio/Agosto 2012

prostituzione

gay pride

estate

Quartiere in rivolta contro le lucciole, tra degrado, microcriminalitĂ e paura.

Lo strano caso della manifestazione di Ponte Buggianese. Omofobia?

Tutti gli eventi e le sagre in provincia di Pistoia e in Valdinievole nel mese di Agosto.

#QUALEFUTURO? Inchiesta sulla crisi: ecco perchĂŠ i giovani non trovano lavoro Iscrizione Tribunale di Pistoia n.9/2009 del 14 maggio 2009




Gente c’è stata. Rumore anche. Non si puo’ dire, quindi , che la “Ballerina” sia passata inosservata da Montecatini. E questo era probabilmente l’obiettivo degli organizzatori: movimentare il centro della città. E il 18 luglio era colmo. Bello lo spettacolo e anche le due madrine dell’evento: Francesca Testasecca e Cristina Del Basso.

DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Spadoni - aspadoni@ilgiullare.com CAPO REDATTORE Diletta Severi - dseveri@ilgiullare.com REDAZIONE Roberto Grazzini Jacqueline Monica Magi Lorenzo Benedetti Simeone Clamori Antonio Pileggi Federico Liberati Antonella Gramigna Maikol Cottini Ilaria Michelucci Alessio Berti HANNO COLLABORATO Maurizio Carrara Veronica Messina Giada Benesperi FOTOGRAFIA Pierluigi Losco (Arte Fotografica) GRAFICA E IMPAGINAZIONE Eva Bugiani - ebugiani@ilgiullare.com STAMPA Nova Arti Grafiche - Signa (Firenze) SOCIETÀ EDITRICE Il Giullare Editore srl CONSULENZA LEGALE Dott.Giuseppe Vanità SALES MANAGEMENT Webtitude Iscrizione Tribunale di Pistoia n°9/2009 del 14 maggio 2009 Redazione de “Il Giullare” Via Franchetti 11 - 51100 Pistoia email: info@ilgiullare.com “Il Giullare” è visibile e scaricabile online all’indirizzo www.ilgiullare.com Cerca “Il Giullare” su Facebook Segui “Il Giullare” su Twitter

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l’allegato

di Alessio Berti

Addio al nubilato Ti aggiri nel buio con aria divina circondata da amiche per cui sei regina Ti senti l’eletta elegante e graziosa donna in fortuna di diventar sposa Poi scappi irritata al volgar corteggiatore in cerca di sesso e privo d’amore Sarai anche regina e sensibile donna ma non ti scordar che indossi una corona di cazzi di gomma


Edoardo, il bel bambino biondo in copertina, secondogenito di una mia carissima amica, ha da poco compiu-

in questo numero 07/08.2012

to tre anni. Esattamente come il nostro, di “bambino”. Affettuosamente, io e i miei amici colleghi, sentiamo Il Giullare come un figlio, perché le cure che mensilmente gli diamo perché arrivi a voi nel miglior modo possibile, ricordano quelle maniacali della mamma per il proprio pargolo. E’ da poco cominciato il nostro terzo anno di IL CAPO REDATTORE vita: seppur d’acqua sotto i ponti ne sia passata – per Diletta Severi farvi un’idea, sfogliate il giornale fino allo speciale che vi e ci siamo dedicati per il compleanno – continuiamo a giullarizzare. Con successo. O almeno, questa, è la sensazione che abbiamo ed è ciò che, tutti i mesi, ci dà la spinta necessaria per chinare la testa e lavorare di gran lena per darvi un prodotto di qualità. Voglio approfittare di questo spazio – per me inedito – per fare un ringraziamento speciale e davvero sentito. Ai nostri sponsor, anche se preferisco chiamarli, senza alcuna piaggeria, amici. La loro presenza è per noi indispensabile: non soltanto economicamente, ma soprattutto umanamente. Perché la fiducia che ci dimostrano, e

Amici, questa è per voi

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ci rinnovano, mensilmente è la cartina tornasole con la quale misuriamo la qualità del nostro lavoro. E’ per noi un’importante responsabilità promuovere il vostro nome e la vostra attività: lo facciamo con onore e con passione. Per questo, tre anni di grazie.

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27 #CercoLavoro

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#C’èStato

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#Stonature

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#CiSarà

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#NuoveGenerazioni

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#PiattoRicco

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#Protesta

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#Benessere

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#CiPiace

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#Persone

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#ISignoriDellaNotte

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#LaMontecatiniCheFunziona

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#GoodMorningMontecatini

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#Dialoghi

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#Flash

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#Omosex

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#Solidarietà

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#3Anni

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#Sport

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#SOSGiullare

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#FlashSport

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#LaStoria

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#IlGiullareBackstage

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I disoccupati aumentano del 50%

Mai così negli ultimi 5 anni DISOCCUPATI tra i 15 e i 24 anni

GRECIA

SPAGNA

ITALIA

21,9%

24,5%

36,2%

P6 #CercoLavoro

24.868 MILIONI

Dati raccolti dal rapporto dell’ISTAT (aggiornati a maggio 2012)

Situazione drammatica per i lavoratori nella provincial di Pistoia. I disoccupati sono aumentati del 50 per cento in quattro anni (da 6 mila a 9 mila dal 2007 al 2011) e le ore di cassa integrazione sono cresciute del 1400 per cento. Crisi che colpisce maggiormente i giovani, gli ultracinquantenni e le donne. Numeri che descrivono una situazione di estrema gravità quelli elaborati dall’Osservatorio del mercato del lavoro della Provincia di Pistoia nel 2011. Sono in forte calo anche gli occupati dell’industria: tra il 2007 e il 2010, infatti, sono passati da 32 mila a 29 mila. Lo stesso vale per il settore manifatturiero e per le piccole imprese: nel quarto trimestre del 2011 si è registrata una contrazione della produzione pari al - 5,3% (contro un calo medio per tutte le imprese del -3,8%) rispetto al 2010. Peggio ancora l’industria del mobile (-10,1%) e tessile (-9,5%). Male anche per gli occupati nel commercio (-7% pari a circa 2 mila posti di lavoro in meno). Meglio invece il vivaismo che vede più che raddoppiato il numero di occupati (da 3mila a 7mila addetti) e il lavoro autonomo (+7,1%). Situazione dramatica per i giovani fino a 24 anni: il tasso di disoccupazione sale dall’8% circa del 2007 al 19% circa del 2010. Il tasso

UNIONE EUROPEA

DISOCCUPATI PROVINCIA DI PISTOIA

2007

2011

6.000

9.000

di cui MASCHI

di cui MASCHI

8%

19%

di cui FEMMINE

di cui FEMMINE

11%

22%

Dati elaborati dall’Osservatorio della Provincia di Pistoia

fino a 24 anni

fino a 24 anni

fino a 24 anni

fino a 24 anni

di disoccupazione giovanile maschile sale dal 6% circa del 2007 al 18% circa del 2010 (contro un tasso di disoccupazione femminile giovanile rispettivamente pari al 11% circa e 22% circa). Preoccupante il fenomeno dei cosiddetti “Neet” (persone giovani che si trovano fuori dal mercato del lavoro e della formazione): è stato stimato che circa 15 su 100 si trovano in questa situazione.


“È troppo qualificata per questo lavoro” Quando la laurea è un impedimento Eleonora Cantini Ha 29 anni ed è laureata in Chimica all’Università degli Studi di Firenze. Dopo brevi esperienze lavorative, poco attinenti al suo percorso di studi, è disoccupata dal maggio di quest’anno. E’ tornata a studiare per tentare l’esame di Dottorato. Quanta fatica ti è costata la tua laurea? Anche se ho studiato una materia che mi piaceva, ho dovuto “sacrificare” molti fine settimana per studiare: durante la settimana avevo i corsi di laboratorio fino a tardi e molto spesso, una volta tornata a casa, non avevo voglia di mettermi sui libri. Quali erano le aspettative future mentre studiavi? La mia principale aspettativa, che purtroppo fino ad ora è rimasta disattesa, era quella di fare un lavoro che mi piacesse veramente, come stare in un laboratorio o fare il ricercatore. Quali sono quelle di adesso? In questo momento sono abbastanza scoraggiata: sembra che nella nostra società avere una laurea sia quasi considerato un surplus inutile ai fini lavorativi. Vorrei trovare un lavoro che mi permetta di imparare qualcosa, ma mi

rendo conto che forse chiedo troppo, perché sono veramente poche le persone disposte ad insegnarti qualcosa sul posto di lavoro. Mi sono rimessa a studiare, per tentare l’esame di dottorato, possibilità che avevo scartato in quanto laureata in ritardo e perciò avevo deciso di cercare lavoro fuori dall’ambito universitario; dal momento che non riesco a trovare niente, pur avendo mandato centinaia di curricula, voglio tentare anche la strada della ricerca, che in fondo è quella che più sento vicina a me, anche se è quella più difficile e meno “comoda”, pur di non lasciare niente di intentato. Quanto tempo è che cerchi lavoro? Sono quasi due anni, lo cerco da quando mi sono laureata. Pur di lavorare saresti disposta a fare anche qualcosa di diverso (e magari “inferiore”) rispetto a quello per cui hai studiato? Certamente. Ho inviato il curriculum per fare la commessa o la cassiera e ho già lavorato come segretaria. Penso che la società non ci voglia far adattare, perché se ti presenti con una laurea in mano, non ti assumeranno mai per un lavoro per cui basta un diploma. Personalmente ho già provato “l’emozione” di sentirmi dire che ero troppo qualificata per il lavoro che potevano offrirmi. Diletta Severi


“Sarò una mamma senza lo stipendio Ora è più difficile arrivare a fine mese” SABRINA GIANNONI 32 anni, sposata da 4 anni, da otto anni lavorava presso un’impresa edile di Casalguidi come impiegato tecnico (geometra) con un contratto a tempo indeterminato. E’ stata licenziata lo scorso aprile a causa della crisi. La lettera di licenziamento è stata una doccia fredda, improvvisa e inaspettata? Direi di si, nonostante sapessi che la ditta non stava attraversando un buon momento, colpita dalla crisi generale del lavoro, non avrei mai pensato di ritrovarmi senza lavoro, dopo otto anni e con un contratto indeterminato. E’ stato sicuramente un fulmine a ciel sereno che mi ha destabilizzato e costretto a rivedere i miei piani, i progetti futuri e riorganizzarmi la vita dalla A alla Z e le abitudini comuni ad ogni persona che ha sempre lavorato. Diventa sempre più difficile arrivare alla fine del mese con un mutuo della casa sulle spalle, le bollette che non diminuiscono ma aumentano sempre di più, e tutto questo con l’entrata di un solo modesto stipendio, quello di mio marito. Nello stesso giorno in cui realizzi di non avere più un posto di lavoro scopri di aspettare un figlio. Con quale stato d’animo vivi la maternità?

P8 #CercoLavoro

L’attesa di un figlio è la cosa più bella che mi potesse capitare, e ho subito pensato che se tutto questo è successo proprio in un momento delicato come quello della perdita del lavoro, forse è un segnale di speranza. Certo da una parte rimane l’incertezza del futuro, l’angoscia ed il pensiero di riuscire comunque a crescere dignitosamente il nostro bambino, dall’altra c’è la gioia di poter coronare il sogno di una famiglia con la consapevolezza che non sarà facile, le difficoltà aumenteranno, ma anche con la fiducia che qualcosa cambi nel mondo del lavoro e che la situazione migliori. Pensi che con un figlio piccolo sarà più difficile ritrovare un’occupazione? Sicuramente l’età, e l’avere un bambino piccolo, non saranno elementi a favore nella ricerca di un lavoro ma già mi sto impegnando per “ricostruire” la mia vita, studiando le soluzioni migliori per rimettermi in gioco e mettere a disposizione le esperienze passate. Non mi manca lo spirito di adattamento e sono aperta a qualsiasi tipo di opportunità che mi si presenterà e che possa rendermi nuovamente una donna realizzata e soddisfatta anche nel lavoro. Soprattutto, per poter dare, un domani, maggiori garanzie a mio figlio. Giada Benesperi


“Io, professionista della pizza, a casa Personale poco qualificato nei locali” DANIELE ALBANESE Ha 42 anni, vive a Massa e Cozzile e dal 1987 fa il pizzaiolo. Ha lavorato in numerosi ristoranti della Valdinievole, ma anche in altre zone della Toscana. E’ molto conosciuto e stimato nel suo lavoro, ma lo stesso, da alcuni mesi è disoccupato, perché il ristorante per il quale lavorava, a causa della crisi, ha chiuso. Da quanto tempo hai perso il tuo lavoro? “E’ la seconda volta che mi accade, negli ultimi cinque anni. Ora sono mesi che non ho un posto, più o meno fisso. Nel frattempo mi arrangio con qualche servizio nel fine settimana con contratto a chiamata, ma in questo modo non riesco ad andare avanti”. Significa che ti mancano i soldi per vivere? “Convivo con la mia compagna e devo far fronte, insieme a lei, alle spese della casa. Senza un lavoro è ovvio che non avrò nessun tipo di futuro. Anche perché non è che di questi tempi si riesca a risparmiare. In più, nel settore della ristorazione, non ci sono certezze e molti gestori non rispettano i contratti. Poi c’è l’aspetto psicologico.” Spiegati meglio. “E’ frustrante a 40 anni trovarsi in questa condizione. Faccio il pizzaiolo dal 1986: iniziai alla “Baita” quando ero un

ragazzino. E ancora oggi mi piace questo lavoro. Purtroppo la crisi economica ha messo in ginocchio il settore dei ristoranti e molti proprietari tendono a ridurre il personale o ad affidarsi a persone poco qualificate. Sono un professionista e mi sento offeso quando mi propongono un posto di lavoro al forno, di sera, a 800/900 euro al mese. Credo che per far risalire il proprio locale, il primo punto fondamentale sia quello di investire nel personale, invece la maggior parte se ne approfittano e mettono sullo stesso livello uno come me a un ragazzino alle prime armi”. Che fare, quindi? “In questo momento non so proprio dove sbattere la testa, anche perché il momento storico non è favorevole. Di cambiare lavoro non ne ho idea, perché sono capace di fare questo. Piuttosto, e so che ci vorrebbe coraggio, mi piacerebbe aprire una piccola attività. Una pizzeria al taglio insieme a qualche altro giovane imprenditore. Ma qualcuno che conosce bene il settore, perché purtroppo, ultimamente, troppe persone che arrivano da altre esperienze di lavoro si avventurano nei ristoranti. Ma poi i risultati sono quelli che possiamo vedere e che ho elencato”. Andrea Spadoni


CERCO LAVORO La parola agli imprenditori

“La troppa pressione fiscale riduce la possibilità di assumere” Alessandro Niccoli, imprenditore edile, con la sua azienda dà lavoro a 14 persone, la cui età media è 45 anni.

“Il vero problema è che i giovani di oggi non sono disposti a sacrificarsi e adattarsi per imparare un mestiere” Giuseppe e Franco sono titolari di Hair Style, salone di bellezza che dà lavoro a 6 persone, la cui età media è 35 anni. “La crisi occupazionale è tangibile – ci spiegano - ma il vero problema è che i giovani di oggi non sono disposti ad affrontare lo spirito di adattamento e di sa-

“Oggi è difficile assumere. La mancanza

crificio che occorre nel mondo del lavoro.

di lavoro fa si che non ci sia spazio per

Nel nostro campo, poi, è fondamentale

nessuno, non solo per i giovani. Inoltre, anche la pressione fiscale è un fattore che promuove la crisi occupazionale. Se la riducessero, sono sicuro che le imprese tornerebbero ad assumere”. E’ vero quello che si dice, cioè che i giovani lamentano di non trovare lavoro solo perché non sono disposti a fare qualunque attività capiti loro? O, diversamente, la crisi occupazionale è realmente tangibi-

la formazione e poiché quest’ultima richiede di togliere tempo al proprio svago i giovani preferiscono fare altro. Capisco altri negozi che non assumono perché con la nuova riforma del lavoro, nel nostro settore, è stato ridotto di un anno il periodo di apprendistato e sono stati inseriti vincoli su contratti di apprendistato non trasformati. La nostra filosofia è che

le? “Nel mio settore trovare un giovane

da soli non si va lontano e se vogliamo

che vuole imparare il mestiere è vera-

che gli altri ci seguono, noi per primi dob-

mente difficile: comunque, nonostante

biamo avere determinazione, coraggio

abbia abbastanza lavoro in questo mo-

e perseveranza. Crediamo che noi per

mento, preferisco continuare con il per-

primi dobbiamo essere di esempio ed

sonale che ho perché non vedo certezze

ispirazione per i giovani che devono ave-

per il futuro”.

re modelli positivi da imitare.”

“Oggi i costi per mantenere un lavoratore sono esorbitanti” La Falegnameria Castelli dà lavoro a 16 persone, tutte oltre i 30 anni. “Assumere, soprattutto in un settore delicato come il nostro – ci spiega Sonia, una dei proprietari della ditta - è un processo lungo e rigoroso. Sono tantissimi i controlli da fare per la sicurezza, ed essendo azienda artigiana, abbiamo un limite di personale da assumere con la qualifica “operaio”. Inoltre, i costi per “mantenere” un lavoratore sono esorbitanti: almeno 30mila euro l’anno per un operaio che percepisce 1100 euro al mese. Oggi la crisi si fa concretamente sentire – continua Sonia – e a pochi imprenditori vieni in mente di assumere qualcuno. Tuttavia, credo anche che i giovani, per colpa di una società abituata al superfluo e alle famiglie che assecondano ogni richiesta, non percepiscano il senso di adattamento o il sacrificarsi a fare una qualsiasi cosa che non rientri nei lori progetti”.




Antonio Pileggi

Ulisse e il Bosone Poche ore prima di questo scritto, è arrivata la straordi-

raggiungere Marte; però ci siamo esaltati ed emozio––

naria notizia sulla conferma dell’esistenza della cosid-

nati alla vista del caracollante “primo uomo”, che ha

detta “particella di Dio” ovvero il bosone di Higgs. Ho

passeggiato sul pianeta che ci illumina le notti. Tornan-

provato a spiegare a mio figlio che cosa sia, ma francamente non saprei come rimettere il fila il ragionamento. Posso solto ribadire di aver compreso che siamo di fronte a un altro passo nella difficile ed infinita ricerca

do alla polemica sulle risorse spese per provare l’esistenza del bosone, non mi sfugge quanto sia prioritario impegnarsi per aiutare chi soffre, tanto più in epoca di

sulle origini del mondo. Contemporaneamente a quella

vacche magre. Mille biblioteche non valgono un bam-

notizia, abbiamo letto le polemiche su quanti essere

bino che muore per fame, non dimenticandoci, però,

umani si sarebbero salvati dalla morte o da una vita

che l’uomo si nutre di cibo per il corpo e di cibo per

di stenti, se i soldi di quella ricerca scientifica fossero

l’anima. Il gorgoglìo di una pancia piena non basta per

stati dirottati per la lotta contro la fame oppure contro

definire che cosa sia il “benessere”. La ricerca e il dub-

le pandemie, che colpiscono i paesi del terzo e quarto

bio hanno mosso e muovono il mondo. E’ da questa

mondo. Di getto, quella critica ci appare assolutamente comprensibile e sensata, ma se ragioniamo un po’, se riflettiamo più profondamente, la certezza vacilla. La fondamentale differenza dell’uomo rispetto agli altri es-

insoddisfazione genetica che si producono scoperte e cambiamento, quindi sviluppo e crescita. Cercare e domandarsi significa andare oltre lo stato

seri viventi è proprio questo suo continuo interrogarsi

delle cose, significa sfidare l’ordine costituito, remando

sul mondo e sulle sue origini. E’ quella voglia di scoprire

controcorrente, se necessario. Non è un caso, se le

e di andare oltre le conoscenze acquisite, che spinge

dittature hanno sempre ostacolato la ricerca ed i pen-

l’Ulisse di Dante a sfidare il mare ignoto e tempestoso,

satori, promuovendo solo i prodotti scientifici utili ad

senza che lo possano fermare neppure gli affetti più

offendere e conquistare; coccolando i pensatori che

cari: “…né dolcezza di figlio,né la pieta/ del vecchio padre, né ‘l debito d’amore /lo qual dovea Penelopè far lieta,/ ch’ i’ ebbi a divenir del mondo esperto/ e deli vizi umani e del valore…”. L’uomo non può ridurre il

teorizzavano e teorizzano la conservazione. Ai nostri figli, ai giovani, tanto più in questi tempi difficili, dobbiamo invece chiedere di interrogarsi e di cercare, di

senso della propria esistenza nel mondo al solo me-

sfidare l’esistente, affrontando il mare aperto. Mi sov-

tro della praticità e del tornaconto. Se limitiamo tutto il

viene in proposito la strofa di una splendida canzone di

nostro agire alla convenienza, rischiamo di fare come

Roberto Vecchioni “…figlia, figlia non voglio che tu sia

lo splendido Massimo Troisi, che, in uno dei suoi film

felice, ma sempre contro, finchè ti lasciano la voce…”.

più piacevoli, afferma di avere smesso con la lettura,

Steve Jobs invitava i giovani ad essere folli, ma perso-

perché coloro che scrivono sono molti di più di lui che

nalmente li inviterei ad essere curiosi e critici, esplora-

legge e, quindi, non potrà mai leggere tutto ciò che viene scritto. Meglio, quindi, una riposante ignoranza? In apparenza potremmo rispondere affermativamente, tuttavia l’ignoto e la voglia di scoprire (fortunatamente)

tori ed ostinati. E quel giovane vecchio scienziato, che ha impegnato cinquant’anni della propria vita ad inseguire l’intuizione di un’infinita particella dal nome un po’

prendono il sopravvento. Limitandosi a utilizzare i criteri

goffo, rappresenta, con straordinaria efficacia, come

della convenienza e della praticità, non si spiegherebbe

l’uomo sia fatto anche di quella materia impercettibile,

la ragione per cui siamo andati sulla luna o verremmo

che si chiama sogno.

P13 #Stonature


Veronica Messina

PISTOIA Un giorno e una notte nel cuore di Pistoia

Il capoluogo nuova meta dei giovani Da dove comincia la storia di una città? A rischio di essere troppo romantici, io dico “dal suo cuore”. Perché è nel cuore di ogni persona, come di ogni cosa, che si ritrovano la bellezza, le passioni e le pulsioni di ogni genere. Ed è là, come scriveva Virginia Woolf, che tutto accade. Quasi semplicemente perché: “La bellezza del mondo ha due tagli, uno di gioia, l’altro di angoscia, e taglia in due il cuore”. Piazza della Sala è ancora il centro di Pistoia. Ancora di più dell’imponente Piazza Duomo è qui che si raccolgono le persone, il commercio, le voci dei passanti che parlano della città e del suo domani: è qui, tra i banchi del mercato e i tavoli dei ristoranti, che s’incrociano i volti noti e meno noti della comunità operosa o di chi assapora il ritmo lento della vecchiaia. La Sala è un’entità bipolare che segue il trascorrere delle ore, in una metamorfosi costante che vede invertire il corso del tempo e delle età. Al mattino, sin dalle prime ore del giorno, mentre il mercato della frutta e della verdura comincia a prendere vita e tutti i commerci circostanti si preparano ad un’altra giornata di lavoro, la piazza sembra abitata solo dagli anziani: pochi i giovani o gli adulti. Quasi presenze occasionali. Agli angoli o intorno al Pozzo del Leoncino le voci raccontano storie di ricordi, nostalgie, frasi appena accennate sulla vita, le malattie, le preoccupazioni per i pochi soldi delle pensioni. Si va avanti per scambi di cortesia, per giochi di parole, puntellati dalle voci vivaci dei venditori del mercato, ma nell’aria non si respira mai l’affanno degli affari o della possibilità. È un mondo, quello del mattino, che si ripiega sempre più visibilmente su di sé: certo, è in primo luogo una questione di età, ma nella penombra, forse, si nasconde anche qualcosa di più. Un senso di paura, che attraversa tutti. E ti fa sentire più solo. “Di qui non passano più neanche i politici, non si fanno più vedere, da quando sono successe quelle cose”, ci dice uno dei residenti storici della piazza. “E durante il giorno c’è sempre meno gente, meno viavai. Si vive ormai solo di sera”. Ed è vero. Con il trascorrere delle ore, la metamorfosi accade. “Li vedi là? – mi dice un ristoratore – verso l’ora dell’aperitivo riemergono

P14 #NuoveGenerazioni

anche quelli delle professioni, che per il resto sono sempre di meno e sempre più corrucciati. Tra poco poi arriveranno anche i giovani, anche se non sono sicuro che siano tutti di Pistoia e forse questo è anche un buon segno”. La magia accade quasi ogni sera, e soprattutto durante il fine settimana. Le vie e le piazze del centro storico si riempiono di gente e per qualche ora – spesso fino alle primissime ore del giorno dopo – una piccola movida fatta di musica e parole anima questi luoghi di una bellezza che comunque resiste al tempo. All’imbrunire, si fanno anche gli ultimi, veloci, acquisti. E la voce di Sauro – il testimone storico della frutta e della verdura sulla Sala – diventa via via più squillante e ricca di


MONTECATINI colori. È un piccolo teatro, quello di queste ore. Ma almeno vive. “Non è facile abituarsi a tutto questo – racconta una donna che da poco si è trasferita a vivere qui - ma bisogna farci l’abitudine. È dura se il giorno dopo devi lavorare, perché a volte non si riesce proprio a dormire. Ma almeno hai l’impressione che la città sia viva. Anche se un po’ più di rispetto reciproco non guasterebbe”. “Il punto è che è difficile vivere e lavorare insieme la notte – aggiunge uno che sulla Sala ci vive e ci lavora da sempre -. Ci vorrebbe un approccio diverso, da parte di tutti, beninteso, per cercare davvero di migliorare insieme le cose”. “Ci sono cose piccole ed essenziali da fare – aggiunge un giovane operatore della piazza degli Ortaggi – i bagni pubblici e un maggiore decoro di tutto il centro: e ce la potremmo anche fare se si remasse tutti dalla stessa parte. Ma bisogna essere interlocutori veri e volenterosi, non politici in stile pronto-moda”. Voci contrarie. Come tra chi sostiene che la piazza continuerà ad essere il motore di una piccola economia vivace e chi, invece, crede che è solo questione di tempo e finiremo come nelle altre città: meno affari, meno negozi e tante case in vendita. Punti di vista. “Anche quest’anno – sottolienea uno dei tanti esercenti - il festival blues è stato più o meno uguale. Abbiamo avuto la musica, un po’ di spettatori in meno, qualche ambulante più qualificato: e, come sempre, l’interminabile ubriacatura delle notti, con tutto il contorno delle persone che orinano per strada e, se possono, si divertono col rompere qualcosa che gli sta intorno. È una lunga storia che si ripete. E’ mai possibile che non si possa cambiare, almeno un po’?”. Poi c’è il sentimento della paura: un tema che ricorre. Vero o falso che sia, nelle parole di molte persone questo è, comunque, un accenno molto sentito. Un ristoratore racconta che in talune sere anche chiudere il locale diventa complicato: la gente è ubriaca e a volte si mette a sostare davanti ai locali e tu non sai più cosa fare. Mentre scrivo le ultime note, nel cuore della notte e quasi al limite del nuovo giorno, le spazzatrici e i netturbini stanno ripulendo la piazza colma di bicchieri vuoti e di tante altre piccole scorie del giorno. L’aria è sospesa e tagliente. Come nelle parole di Virginia Woolf, un respiro di gioia e di inquietudine si accavallano insieme.

Diversa l’opinione dei ragazzi della città termale

“La chiusura delle strade ci ha allontanato dal centro” E Montecatini? Abbiamo sentito due ragazzi che sembrano molto critici nei confronti della città in cui vivono. Sono due studenti, Simone Bindi ed Edoardo Lazzeri, entrambi ventunenni: “I motivi per cui il centro Montecatini ha perso gran parte del suo appeal per i giovani – dicono – sono molteplici. Tra questi sicuramente l’attivazione della nuova ZTL che impedisce di arrivare con l’auto nella zona del cinema “Imperiale”, storico luogo di ritrovo per i ragazzi montecatinesi. Altro annoso problema sono i parcheggi: lontani dal centro, situati in zone pericolose della città, con un costo elevatissimo. In più, adesso, in alcuni di questi, il pedaggio è previsto anche per l’orario notturno. Di difficile spiegazione è anche l’area pedonale che blocca inutilmente il flusso della circolazione dal momento che le attrattive sono pari a zero. In più, se penso che a Pistoia viene organizzato ogni anno il “Blues” e a Lucca il “Summer Festival”, mentre a Montecatini abbiamo il “Festival delle auto d’epoca”, capisco quanto siamo indietro rispetto ai nostri vicini”. Per questo è ormai abitudine, per i più giovani, ritrovarsi lontani dal centro. Molti di essi passano il pomeriggio, ma anche molte serate, al Caffè Mago Merlino in via Toti, diventato attualmente un punto di riferimento per i ragazzi tra i 16 e i vent’anni. Lorenzo Benedetti


Diletta Severi e Andrea Spadoni

Via Garibaldi in rivolta: i cittadini chiedono

più controlli contro la prostituzione

E la lucciola arriva di giorno Degrado e microcriminalità a due passi dal centro hanno fatto perdere la pazienza ai residenti che sostengono di essere stati dimenticati dal comune. Nonostante i tanti incontri con l’Amministrazione

, L

sono ancora pochissimi i progressi fatti. altra faccia della città. Quella arrabbiata. Quella che, quotidianamente, combatte con il degrado e la prostituzione. Sì, siamo proprio lì, a due passi dal centro pulsante (e oggi pedonalizzato) di Montecatini Terme. Dietro la basilica Santa Maria Assunta di Piazza del Popolo. Proprio lì, in via Garibaldi. Parliamo con i cittadini che appaiono stanchi di protestare. Ma non rassegnati. Incontriamo una donna che aveva scelto di

realtà, ci sentiamo dimenticati. Questi i punti che si devono risolvere: presenza di prostitute non solo in ore notturne, ma anche diurne a partire dalle prime ore della mattina. Estremo degrado. Problemi di sicurezza nelle arterie principali: via Manin (stazione ferroviaria), via Garibaldi (c’è la presenza di due Istituti scolastici). Evidente stato di abbandono nelle strade laterali, scarsa pulizia, marciapiedi dissestati, vecchie strutture alberghiere e abitazioni chiuse

vivere qui alcuni anni fa: “Questa era una bella zona – afferma Liria Persiani - proprio vicina al centro. Un quartiere residenziale. Ora diventata invivibile, per colpa delle prostitute e del degrado. Come fosse un’area dimenticata”. Ma non è l’unica voce, perché, in effetti, i residenti di via Garibaldi, sono soliti riunirsi e parlare. E in più occasioni si sono anche confrontati con l’amministrazione comunale. Ma, a quanto ci raccontano, il risultato è stato un niente di fatto. Quindi, andando ad informarci, ci viene fornito un documento con le richieste fatte da tempo al Comune per l’area comprendente anche via Paolo Savi, via Mazzini, via Oberdan, via Gioberti, via Ugolino, via Cavour, via Zara. “In campagna elettorale - si legge in una nota redatta da un gruppo di residenti, commercianti e titolari di studi professionali della zona in questione - il sindaco aveva dichiarato: “la zona mercato nella sua globalità, arterie principali e stradine laterali, saranno al centro della mia attenzione”. In

e abbandonate a se stesse (via Paolo Savi, via Oberdan, via Gioberti, Via Ugolino, via Cavour, via Zara). In più, negli ultimi giorni si rileva una sempre più numerosa presenza di rom che aggrava la già difficile situazione. Per questo chiediamo – proseguono – maggiore vigilanza, controllo dei contratti di affitto, installazione di telecamere (sempre promesse), pulizia di tutte le strade”. E quindi? Dopo le richieste cosa è successo? “Niente, per ora – aggiungono i cittadini di questa zona – eppure paghiamo le stesse tasse di chi vive o lavora in Corso Matteotti, Viale Verdi, Piazza del Popolo”. Proviamo a parlare anche con alcuni commercianti per capire qual è la loro opinione: “Negli ultimi tempi – affermano Gianluca e Mirella, titolari del salone di acconciatura per donna “GianMirel” – il lavoro è calato perché questa zona è considerata degradata. Non è certo invitante per chi potrebbe decidere di fermarsi da noi”. Lo stesso vale per il negozio di animali, tra l’altro

P16 #Protesta


storico, “Quattrozampe”. Anzi, in più pare che alcune attività abbiano subito furti e che, la sera, al momento della chiusura, sia necessario avere lì vicino qualcuno che fa da sicurezza. Ma vogliamo approfondire ancora e ci fermiamo noi in via Garibaldi, un pomeriggio intero. E’ vero che all’angolo della strada, vicino tra l’altro alla scuola, in pieno giorno, è stabile una ragazza dominicana, una prostituta che abborda chiunque gli passi vicino. E anche gli uomini che transitano in auto, spesso scambiano le passanti con qualche “lucciola” al lavoro. In più sono visibili a occhi nudi bivacchi, persone che urinano sulle pareti della case, spazzatura accantonata nelle aiuole come discariche a cielo aperto. Di notte tutto si amplifica e per i residenti, spesso, è difficile uscire di casa. Comunque dopo le continue sollecitazioni al Comune, è arrivata una risposta dal vicesindaco Fanucci che ha ribadito “il massimo impegno

di tutti per migliorare la situazione della zona”. E in effetti, siamo tornati in via Garibaldi proprio nei giorni precedenti all’uscita del giornale e qualcosa sembra essersi mosso. Laddove prima l’erba era alta ed incolta, ora è tagliata e ben curata. Certo, le aiuole sono sempre vuote, il verde è secco ma un generale senso di pulizia ed ordine sembra prendere forma. Curioso l’episodio a cui abbiamo assistito: un vigile urbano, con due colleghi, scortano lontano un vagabondo in evidente stato di ebrezza. Qualcosa, quindi, si vede. E questo ci dà la speranza di credere che, finalmente, anche Via Garibaldi (e zone affini) possa tornare a godere della dignità che merita. La strada è lunga: i fondi sfitti, una piazza senza identità, un ristorante inserito nelle migliori guide turistiche strozzato tra bar malfamati e decoro urbano quasi totalmente assente reclamano ancora una soluzione, urgente e necessaria.


C’è anche chi non vuole più polemiche e apprezza la chiusura del centro al traffico delle auto, sottolineandone i vantaggi

“L’ isola pedonale è il futuro” abbiamo fatto un giro nel cuore di montecatini, ascoltando il parere di chi ha appoggiato il progetto dell’amministrazione che ha deciso di creare una ztl in centro (dalle 23 in poi) e la pedonalizzazione permanente di piazza del popolo. Commercianti, albergatori, cittadini, tutti concordi: “le maggiori città in italia (e in europa) hanno il fulcro della citta’ off-limits per le automobili. i nostri ospiti devono godere della tranquillità e del benessere di montecatini”. E c’è anche chi aggiunge: “e’ una meraviglia”.

Tra critiche e polemiche, si va avanti. Perchè ci sono

zazione dei propri centri urbani. E Piazza del Popolo

anche coloro che plaudono al progetto dell’Ammini-

pedonalizzata è “un chicco”. Suggerirei quindi la chiu-

strazione Comunale. Tra questi ne abbiamo scelti cin-

sura totale del bellissimo Viale Verdi per creare una

que che rappresentano varie categorie economiche e

vera grande oasi di tranquillità”. Favorevole alla pedo-

sociali della città. “Credo fortemente - dichiara Filippo

nalizzazione anche Luca Mariotti dell’Hotel Columbia

Belmonte, dipendente dell’Erboristeria Figini - che l’o-

in corsa Roma: “In qualsiasi altra città turistica italiana

asi pedonale sia una risorsa vincente per Montecatini.

e estera il centro storico o determinate aree vietano,

Chi sceglie la nostra località, turista o “curista” che

o quanto meno riducono, l’accesso delle auto. Basti

sia, deve poter godere della tranquillità, del benessere

pensare all’Isola d’Elba, a Forte dei Marmi, Lucca, Fi-

e della bellezza del territorio. La nostra è una cittadi-

renze. Ritengo che sia positivo che il cuore del paese

na termale con peculiarità uniche al mondo, l’Ammi-

divenga off-limits al traffico, adottando comunque mi-

nistrazione fa bene a tutelarle. Trovo particolarmente

sure che riescano a coniugare gli interessi delle varie

gradevole poter passeggiare con mia figlia a mia mo-

categorie. Associare un simile provvedimento con

glie, lontano dai gas di scarico dei veicoli, osservando

eventi collaterali culturali e di intrattenimento, costitu-

il panorama senza distrazioni. Lavoro come commes-

isce una scelta vincente per il turismo”. Sulla stessa

so in un negozio di Viale Verdi e posso affermare che

lunghezza d’onda vi è Graziano Ranieri dell’Hotel Tou-

l’affluenza di clienti è influenzata dalla crisi generale.

ring di piazza VII settembre: “Da sempre ho caldeg-

L’area pedonale ha permesso di organizzare mani-

giato una simile soluzione. Le famiglie con i bambini

festazioni, che richiamano gente. Lo stesso, quando

e i turisti hanno la possibilità di muoversi senza dover

scelgo una meta per le vacanze della mia famiglia,

preoccuparsi delle automobili. Visto che il turismo ha

spesso prediligo luoghi che favoriscono la pedonaliz-

cambiato il proprio volto e i tempi delle vacanze si sono

P18 #CiPiace


notevolmente ridotti è di fondamentale importanza offrire la possibilità di rilassarsi nei pochi giorni di ferie. Non possiamo tollerare “autostrade” in centro. La chiusura della piazzetta VII settembre ha permesso inoltre di valorizzare l’intera zona alberghiera di via Cavallotti. Tutti i mercoledì sera i nostri clienti possono ascoltare musica classica e rilassarsi ballando. Sono un estremo sostenitore dell’isola pedonale. In tutte le città straniere questo modello viene proposto e vi sono addirittura i quartieri specializzati per il divertimento, per i bar e i ristoranti. Dobbiamo adeguarci e cercare di incentivare la mobilità dolce con piste ciclabili, prevedendo anche punti di bike-sharing. Una residente del centro, Marta Bagnoli, addirittura afferma: “E’ una meraviglia. La zona chiusa al traffico andrebbe estesa ulteriormente. Apprezzo molto di più Montecatini adesso. Un vero e proprio gioiello immerso nel verde”. Pensiero positivo anche per Marco Cardelli, titolare del ristorante La Cascina: “E’ l’unica alternativa perseguibile per il rilancio di Montecatini come città turistica. E’ il nostro futuro. Per questo appoggio la pedonalizzazione”.

Nelle foto in questa pagina: in alto Marco e Giacomo Cardelli del ristorante “La Cascina”, Graziano Ranieri dell’Hotel Touring e Luca Mariotti, titolare dell’Hotel Columbia.


FLASH Sciopero della fame di Crisafulli

che scrive anche al Papa Pietro Crisafulli, che noi conosciamo bene e abbiamo sempre affiancato nelle sue battaglie per la vita, ha scritto una lettera al Papa Benedetto XVI, per chiedergli di pronunciarsi affinché il fratello Salvatore, paralizzato da nove anni, possa sottoporsi al trapianto delle staminali adulte. «Da dodici giorni Salvatore è in sciopero della fame per chiedere di essere sottoposto al trapianto delle cellule staminali mesenchimali, metodologia già sperimentata in Italia, ma ostacolata dagli interessi economici - scrive Pietro, anche presidente dell’associazione Sicilia Risvegli onlus -. Mi appello a Lei, Sua Santità, unico vero difensore della vita, perché interceda immediatamente con le autorità politiche e sanitarie italiane in favore di Salvatore e di tutte quelle persone che vivono nelle sue stesse condizioni. Anche noi siamo stati a favore della vita e contro l’eutanasia. Ma, se muore Salvatore, morirò anch’io. Ci aiuti. Intervenga subito, prima che sia troppo tardi”.

Iscrizioni aperte alla Daedalus Dance Academy Chi ha detto che serve una grande città ed una scuola di danza dal nome altolocato per dar vita ad uno spettacolo professionale di alto livello forse il 20 giugno 2012 non era al Teatro Pacini di Pescia. Un’ umile ed attenta scuola di danza locale, infatti, dove si lavora ogni giorno nel silenzio del rigore e della disciplina accademica, all’ombra delle tante mode e tendenze, lontano dal commercio e dalle false illusioni vendute ai genitori speranzosi, dimostra da anni che non conta il rumore, ma il lavoro serio e costante che si realizza lontano dai riflettori. La Daedalus Dance Academy di Costanza Mucci con sede in Via Salvo D’Acquisto a Pescia, sforna da anni tersicoree di alto livello professionale, alcune già diplomate nelle più ambite accademie nazionali ed internazionali, tra cui la Scala di Milano e l’Accademia di Roma. “Non conta l’opinione che l’insegnante ha dell’allieva – ci spiega la direttrice Mucci - ma l’opinione che la danza ha della ballerina. Un insegnante riconosce che la danza è un’arte con regole proprie, precise, non dettate dall’opinione personale di chi insegna; per tale ragione la capacità di riconoscerle e rispettarle fa dell’insegnante uno strumento valido al servizio della volontà di apprendere dell’allievo”.

Eleonora Bendinelli Miss Monsummano 2012

Fiori d’arancio

per il vice sindaco

E’ lo scoop del mese de “Il Giullare”. Lunedì 13 agosto, allo stabilimento termale Tettuccio, si sposa il vicensindaco di Montecatini Edoardo Fanucci, che corona il suo sogno d’amore con la fidanzata Antonia Valentina Sarica. A Edoardo, che ha atteso questo momento con grande emozione, vanno i più sinceri auguri da parte di tutta la redazione de “Il Giullare”.

P20 #Persone

Alessandro Marraccini e MG Moda hanno organizzato, lo scorso 16 luglio Miss Monsummano 2012, l’evento per la prima volta affiancato dalla finale regionale di Miss Muretto, con 21 ragazze provenienti da tutte la regione. Una serata all’insegna della bellezza, dello spettacolo e della moda. Le miss in gara, infatti, hanno sfilato con abiti di Les Exiss di Monsummano Terme e di One Way di Pieve a Nievole. Suggestiva l’uscita delle ragazze con gli ombrellini di Cardelli Parrucchieri, che hanno fatto rivivere alcuni momenti della recente notte bianca monsummanese. Tra gli ospiti, le AmaGirl (Eleonora Lari, Francesca Mascolo, Federica Zei), la giovane cantante, scuola Mogol, Martina Niccolai e Federico Castellani (sosia ufficiale di Ceccherini) che con il suo cabaret ha sdrammatizzato l’attesa dei verdetti. Il titolo di Miss Muretto Toscana 2012 e Miss Monsummano 2012 è stato vinto da Eleonora Bendinelli.


Diletta Severi

LA MONTECATINI CHE FUNZIONA Viaggio tra le eccellenze della città Dopo l’inchiesta pubblicatA QUALCHE numero FA, nella quale la nostra giornalista Diletta Severi, ha raccontato in modo dettagliato quale sia lo stato di crisi delle attività commerciali del centro di Montecatini (contati oltre 70 fon-

di sfitti), vogliamo mettere in luce ANCHE “La Montecatini che funziona” andANDO a scoprire e raccontaNDO quelle aziende e QUEI negozi che, nonostante il cambiamento delle epoche e la crisi, hanno saputo restare un’eccellenza della città.

“Offerta di alta qualità mantenendo prezzi anti-crisi”

Questa la ricetta per un’attività vincente

T

ra le mille polemiche che scandiscono, ormai, la vita economico-turistica di Montecatini Terme, si leva una voce diversa: quella di un imprenditore diventata testimonianza di una realtà commerciale di successo. Alla faccia della crisi. Roberto Cavallo è proprietario (in società col fratello) del Camping Belsito, adagiato sulle dolci colline tra Montecatini Alto e la Nievole: 6 ettari di proprietà, 2 piscine, 8 dipendenti più un bar/ristorante ed un supermarket gestiti da terze persone. Decisamente controtendenza, la sua attività si può annoverare tra le poche che sembrano non risentire della brutta aria che tira per il commercio e per il turismo locali. “Negli ultimi anni – ci spiega Roberto – siamo andati sempre in crescendo. Essenzialmente perché abbiamo cercato di dare un’offerta qualitativamente alta mantenendo però prezzi bassi, ai livelli del 2001. In questo modo, chiudiamo la stagione sempre in positivo, con un più 8-10% sulla stagione precedente. L’anno scorso, abbiamo fatto 31.500 presenze”. Numeri favorevolmente impressionanti che si ripercuotono, poi, anche sul commercio cittadino. “I miei clienti – continua – sono quasi tutti stranieri ed affezionati alle nostre zone. Visitano tutta la Toscana, certo, ma durante il loro soggiorno cenano nei nostri ristoranti, fanno shopping nei nostri negozi, visitano le nostre Terme. Sono stanziali, autonomi e fanno delle vacanze lunghe: non usano il camping come dormitorio. E non è vero, come molti pensano – ci tiene a precisare Roberto – che la vacanza in campeggio sia più economica. Anzi, con l’aumento della benzina e dell’autostrada si risparmierebbe viaggiando con altri mezzi, anziché con la roulotte. Quindi, chi viene in vacanza da noi, fa una scelta consapevole e col cuore”. Dal 2009, è iniziata anche un’opera di ampliamento del Camping (piscina nuova, nuovi boungalows, ampliamento piazzole e tanti altri progetti al via) e di rinnovamento del vecchio: “Tutto quello che facciamo

roberto Cavallo – precisa – è di basso impatto ambientale. Il trend è ecologico ed ecosostenibile: i nostri clienti ce lo chiedono, e noi ci muoviamo in questa direzione. D’altronde, già dal ‘96 abbiamo dotato i bagni pubblici di pannelli solari, precorrendo i tempi e senza le agevolazioni fiscali che ci sono oggi”. Montecatinese d’adozione Roberto, ma con le idee chiare sul momento difficile che sta attraversando quella che ora è la sua città: “Sono favorevole alla pedonalizzazione del centro. Quando a Bolzano (sua città natale, ndr) hanno chiuso al traffico, gli affari ne hanno risentito positivamente. Certamente, sono stati potenziati i collegamenti pubblici da e per il centro e sono stati creati parcheggi adeguati. Non ci si può limitare a chiudere, ma si devono creare presupposti idonei affinché tale scelta diventi funzionale al commercio della città. Un aspetto che, invece, condivido poco è la presenza di ben 3 categorie di albergatori in una città piccola come Montecatini: diventa davvero difficile riuscire a prendere delle decisioni effettive e condivise”.

P21 #LaMontecatiniCheFunziona



ESSERE AVERE Stiamo vivendo una crisi economica senza precedenti, non tanto per la sua gravità in termini strettamente economici, quanto per le modalità con cui si estrinseca. Economicamente, pur essendo una crisi grave, non raggiunge le crisi del secolo trascorso, non fosse altro perché il tenore di vita ora è molto più alto di quello del secolo scorso e la crisi, per così dire, taglia il superfluo ma non il necessario. Comprare una borsa o un vestito in meno non è una rinuncia di qualche gravità,

E R I R A P AP se non per il reddito dei commercianti. Ma rinunciare a comprare e affrontare il vuoto interiore che spesso si cerca di colmare con le cose materiali può avere un grande buon effetto sulla propria vita, può spingere a superare il vuoto riempiendolo non di cose ma di altri contenuti più validi e duraturi.

Siamo giunti a questa crisi con le case piene di cose, vestiti, scarpe, borse, occhiali, telefoni. Siamo giunti a questa crisi con il concetto che più hai più vali. Questo è il concetto che ha imperato finora e tuttora impera. Esistono gli status symbol che certificano a che status tu appartieni, non in modo diverso dall’India delle caste o dalla Roma schiavista. Avere le scarpe o la borsa di una certa firma ti inserisce in un certo livello sociale, ti dovrebbe contraddistinguere per appartenere ad un certo gruppo. Mi ha sempre fatto sorridere questo concetto imperante delle “firme”, sorridere per il presupposto fasullo su cui si basa, ovvero che una persona possa colmare il suo non essere, ove non sia, cioè ove non sia se stessa qualunque essa sia, ove non sia creativa e strutturata, mettendosi addosso una borsa firmata da non si sa chi, uguale a migliaia uguali in tutto il mondo. Una borsa, un abito, un seno nuovo, due labbra finte possono mascherare il vuoto interiore, non colmarlo, anzi casomai peggiorarlo. Eppure finora il mondo è corso ad avere per apparire, apparire ricche, belle, felici, di successo. Tutto questo però non ha riempito i vuoti dell’essere, della conoscenza, del rispetto e dell’educazione, li ha lasciati intatti, riempiendo le nostre strade di cloni vestiti tutti uguali, con le solite scarpe, le solite borse, i soliti vestiti, cloni convinti anche di essere “qualcuno”, inconsapevoli di essere cloni-burattini di un sistema economico tendente al profitto, che crea quindi bisogni indotti, bisogni che colludono con le aspirazioni di crescita delle persone, le aspirazioni ad… essere. Questa crisi potrebbe essere la crisi che smaschera le vere necessità che ognuno di noi ha, quella di essere se stesso e non di dover essere come ci chiede il sistema economico o sociale, la necessità di essere e creare che appartiene ad ogni persona e che ora può farsi strada per ricevere risposte non precostituite. Il ’68 ha infranto il muro della divisione sociale in caste, presente in Italia fino ad allora, ha liberato dal principio del dogmatismo, ma tutto questo è stato l’inizio di un processo che poi è stato incanalato in falsi bisogni, deviato in borse e scarpe firmate, SUV, status symbol e inibizione al pensiero autonomo. Credo fermamente che ognuno abbia la di Jacqueline Monica Magi Giudice Penale Tribunale di Prato

Scrivete a Jacqueline Monica Magi all’indirizzo email info@ilgiullare.com

capacità e creatività di svilupparsi in modo autonomo realizzando ciò che realmente è, le proprie attitudini reali e fornendo con esse un vero contributo alla società, società che può diventare il luogo in cui tutte le soggettività, diverse una dall’altra ma con pari dignità, convivono e sviluppano l’Essere. Quel mondo che adesso si presenta come un noioso campo di fiori tutti uguali, cloni di quei pochi esemplari considerati validi, si può trasformare in un campo riempito di fiori diversissimi uno dall’altro, tutti ugualmente belli, tutti ugualmente necessari, con tante di quelle sfumature di tanti diversi fiori di tanti differenti colori da risultare di una bellezza unica ed incredibile. Occorre che ogni fiore decida di essere se stesso e inizi il cammino per svelare il suo vero colore e la sua vera forma, abbandonando la paura di essere se stesso diverso da ogni altro ed il sottile piacere di avere uguali che ti danno sicurezza trovando questa sicurezza nella critica al diverso e non nella forza dell’ essere se stessi. In tal modo non solo si svilupperà la bellezza ma anche diminuiranno le rivalità e i conflitti, non più resi necessari dal dover occupare il posto degli altri, avendone uno tutto proprio e unico.


Lorenzo Benedetti

Lo strano caso del Gay Pride di Ponte Buggianese

“Ostacolati e minacciati” in un clima surreale, lo scorso 8 luglio, nella ruga del paese, si sarebbe dovuto tenere il primo gay pride in valdinievole, precisamente a ponte buggianese. l’iniziativa, tra l’altro in favore dei terremotati dell’emilia, e’ partita dai titolari di un bar che hanno anche ricevuto un misterioso volantino omofobo Sandro Nannini, proprietario del “Bar Stella”, situato nella ruga di Ponte Buggianese, domenica 8 Luglio ha allestito un aperitivo all’aperto, il cui intero ricavato è stato devoluto in beneficenza alle popolazioni terremotate dell’Emilia. E fino a qui nessuno ha avuto da dire niente. C’è altro, però: il tema di questo happening era il “Gay pride” che, come riportato dal volantino pubblicitario, avrebbe dovuto riunire gli omosessuali di tutta la regione. Un po’ come il giorno prima, il 7 luglio, era accaduto a Viareggio. Qualcuno ha storto il naso, altri addirittura non si sono fermata alla polemica, ma sono passati alle minacce con un foglio attaccato alla porta del bar: “No Gay Pride a Ponte Buggianese. Stai attento”. E tutto è accaduto poco prima dell’aperitivo. Ma anche a causa di questo clima di tensione e dei freni che il Comune ha messo all’evento non concedendo il patrocinio e la possibilità di allestire il buffet all’esterno del bar, la manifestazione è stata totalmente diversa da quello che in paese (e, forse, anche al bar) si aspettavano. Nonostante gli inviti lanciati dagli organizzatori alle varie associazioni gay, nessuno dei rappresentanti si è presentato a Ponte Buggianese. Come non si sono viste coppie gay e nemmeno striscioni, slogan. Niente. Chi si è presentato al bar ha trovato un ambiente pacifico, intimo, come bere un bicchiere tra amici. Ciò che rimane di questa iniziativa è l’aria strana che si respirava nella storica via pontigina, in un misto tra curiosità e pregiudizio che sfociava nello scherno, alla ricerca dell’omosessuale che si sarebbe annidato tra la gente. Qualcuno è infatti rimasto seduto sul muretto della Chiesa davanti

P24 #Omosex

alla ruga, osservando da lontano quello succedeva al “Bar Stella”. Curioso anche l’atteggiamento dei carabinieri che pattugliavano la “ruga”, chiusa al traffico per l’occasione, e che alla richiesta di spiegazioni da parte di chi abitualmente vi transita, restavano sul vago, senza fare riferimenti al “Gay Pride”. Davanti all’ingresso del bar, invece, alcuni pontigiani si sono schierati a mo’ di tribuna come se aspettassero di vedere uno spettacolo. E pensare che alla fine tutto questo era solo un pretesto per raccogliere un po’ di soldi in favore dei terremotati dell’Emilia. Concetto ribadito anche Sandro Nannini, il titolare del “Bar Stella”. “A me interessava solamente dare un aiuto concreto alle popolazioni emiliane. Per questo sono contento delle persone che hanno preso parte al nostro aperitivo, anche se non so spiegarmi il perché dell’assenza delle coppie omosessuali che aspettavamo, dato che si erano dimostrati ben lieti di appoggiare l’iniziativa. Comunque, nonostante le mille difficoltà e il Comune che come ha potuto ci ha ostacolato, l’obiettivo è stato raggiunto”. Insomma, questo di Ponte Buggianese, è un esempio di come tali manifestazioni potrebbero insegnare a rispettare il prossimo senza pregiudizi. E le reazioni dei cittadini (compreso il volantino minaccioso) contro il “Gay Pride” di Ponte Buggianese, sono un chiaro messaggio di come ancora il nostro paese non sia pronto ad affrontare con serenità anche il tema dell’omosessualità.


SINDACO DI PONTE BUGGIANESE “Nessun ostacolo, ma non erano state svolte le normali procedure”

ARCI GAY DI PISTOIA “Ben vengano tali eventi Ma siamo stati messi al corrente troppo tardi”

“In realtà gli organizzatori dell’evento ci avevano contattato chiedendo le auto-

“Ben vengano manifestazioni di que-

rizzazioni e il patrocinio per una manifestazioni a favori dei terremotati dell’Emilia

sto genere – afferma Daiana Leporat-

Romagna. Nessuno ci ha mai specificatamente detto che era loro intenzione

ti, presidente del circolo “La Giraffa”

organizzare un Gay Pride. Noi, come Comune, abbiamo semplicemente infor-

dell’Arcigay di Pistoia – anche se

mato i titolari del bar “Stella” che il patrocinio può essere dato solo alle iniziative di

devo dire che ci è sembrato strano

associazioni e non di privati. Così, in quella fase, ci era stato detto che erano stati

come i promotori di Ponte Buggiane-

presi contatti con la Croce Oro di Ponte Buggianese. Quindi non abbiamo fatto

se ci hanno messo al corrente della

altro che informare gli organizzatori che per avere tutte le autorizzazioni richieste,

manifestazione dell’8 luglio. Ci hanno

compreso l’utilizzo del suolo pubblico, c’è da seguire una procedura che vale

avvertito pochi giorni prima, invian-

per tutti i tipi di eventi in ogni territorio secondo i regolamenti degli enti locali. E

do solo una mail al circolo regionale

che l’ufficio preposto è quello della polizia municipale. Nonostante una lettera del

che, tra l’altro, era impegnato per il

comandante nella quale è stato scritto tutto quello che era necessario fare, non

Gay Pride di Viareggio. Se ci avesse-

abbiamo mai avuto risposta, se non una comunicazione, nei giorni precedenti

ro coinvolto prima, con i tempi giusti,

alla manifestazione, che tutto si sarebbe svolto all’interno del bar. Quello che mi

potevamo infatti far diventare quella

spiace sottolineare è che invece, nel primo volantinaggio pubblicitario, dal quale,

di Ponte Buggianese una giornata di

insieme agli articoli apparsi sulla stampa, ho appreso della natura della manife-

promozione all’evento che si è svol-

stazione, si siano diffusi manifesti sui quali compariva il patrocinio del Comune

to in Versilia il 7 luglio. Ma così ci è

e il simbolo della Croce Oro, senza avere avuto nessuna autorizzazione. Quindi

stato impossibile collaborare. Per

torno a dire che non ho mai capito bene quali siano state le intenzioni degli or-

la prossima volta, il mio consiglio è

ganizzatori, anche perché nessuno mi aveva parlato di Gay Pride e, soprattutto,

quello di coinvolgerci da subito e noi

vorrei smentire ciò che viene dichiarato: nessuno ha mai obbligato a utilizzare

con piacere potremo offrire il massi-

l’intera ruga, ma semplicemente, come fanno tutte le altre associazioni del pa-

mo supporto e le strutture necessarie

ese (Croce Oro, commercianti, parrocchia), quando si vuol fare una manifesta-

per organizzare un evento che porta

zione si devono seguire le procedure richieste dal regolamento comunale. E, in

con sé valori molto importanti. I pro-

questo caso, ci tengo anche a precisare che né io personalmente, né nessun

motori, comunque, sono stati mol-

altro componente dell’amministrazione voleva ostacolare la manifestazione in

to coraggiosi perché sappiamo che

favore dei diritti dei gay che, invece, secondo me, in tale circostanza, forse, sono

queste non sono zone facili. Contat-

stati strumentalizzati dagli organizzatori per fini commerciali. Anzi, condanniamo

tarci è molto facile: basta andare sul

chi ha apposto quel volantino minaccioso davanti al locale, come condanniamo

sito http://www.arcigaypistoia.it/ e li

ogni genere di violenza contro qualsiasi soggetto della società”.

ci sono tutte le informazioni utili”.



i n n A

Sono passati tre anni da quel giorno. Da quel primo sorso d’estate 2009, quando, per la prima volta, grazie ad una mia intuizione e a quella di Thomas Buonanno e Rocky Rossini, prese forma il nuovo e fiammante free magazine della Valdinievole: “Il Giullare”. Siamo stati pionieri di un nuovo tipo di informazione locale, capaci di percepire il bisogno di raccontare i fatti e le persone in modo più brillante, alternativo. Sì, anche critico. Oggi non siamo più gli stessi, siamo cresciuti. Le pagine del giornale, da 36 sono diventate 52 e le copie distribuite hanno toccato picchi di 15.000 in tutta la provincia di Pistoia. Siamo cresciuti poi come progetto, grazie all’acquisizione della società editoriale da parte dell’imprenditore Maurizio Carrara, oggi unico editore e vero motore del giornale. Ma siamo cresciuti anche come squadra di lavoro: oltre a me, i veri protagonisti di questo successo, si chiamano Diletta Severi, ormai non più un’aspirante giornalista, ma una giornalista costruita. Brava, attenta. Una macchina da lavoro. Poi c’è Eva Bugiani, determinante nelle scelte grafiche e di impostazione del giornale e che non si è limitata a “disegnare”, ma ha vissuto passo per passo tutto quello che ci ha permesso di arrivare fino a qua, dispensando consigli sempre utili. C’è il pupillo della nostra squadra: Lorenzo Benedetti, avvicinatosi a noi con il sogno del giornalismo, con la voglia di imparare. E oggi, posso dirlo a gran voce, è la risorsa più importante che abbiamo. La lista di chi ha fatto grande Il Giullare è, però, ancora lunga: Jacqueline Monica Magi, donna straordinaria, disponibile, di immensa cultura. Antonio Pileggi, altro nome prestigioso che ogni mese ci racconta le “stonature” della politica locale e non solo. Poi Antonella Gramigna, una vera forza della natura. Aggiungiamo Roberto Grazzini, una istituzione del giornalismo locale, un poeta. Un maestro. L’alternativo Simone Gai. Quindi Simeone Clamori e Ilaria Michelucci, le “zanzare” di Montecatini e titolari da qualche mese del nuovissimo blog “Good Morning Montecatini” e Federico Liberati, inviato sempre alla ricerca delle mancanze dei nostri comuni, a favore dei disabili. Infine, un giusta citazione per le nuove forze che si sono aggiunte alla nostra redazione: il fotografo Pierluigi Losco e i giornalisti Maicol Cottini e Veronica Messina. Oltre a loro, in questi tre anni, dobbiamo ringraziare molte altre persone che per svariati motivi hanno scelto altre strade. Validi professionisti, come Cristiano Bianchi, che ci hanno affiancato in questo entusiasmante percorso che oggi chiude un ciclo. La sua seconda vita. Ci ritroveremo a settembre, dopo le meritate vacanze, con un progetto tutto nuovo che guarda al futuro, alle nuove tecnologie e alla condivisione in tempo reale delle notizie. Così, qualcuno, come è già accaduto, proverà ad imitarci. Invano. Andrea Spadoni


Giugno 2009

Luglio 2009

Da un’idea di Andrea Spadoni, insieme alla collaborazione di Thomas Bonanno e Rocky Rossini, nasce il numero Zero de Il Giullare. 32 pagine di cronaca ed informazione locale: fotografate da Cristiano Bianchi e curate graficamente da Eva Bugiani.

Numero dedicato al post elezioni amministrative del Giugno 2009. E alla raccolta delle prime – positive – reazioni alla nascita del nuovo magazine.

Settembre 2009

Ottobre 2009

Novembre 2009

Arriva in redazione Diletta Severi.

Giovani e droga. E poi un’intervista esclusiva a Simone Rugiati, il bello chef della televisione. Storie di vita della gente comune: questi gli argomenti del terzo numero.

Una delle nostre copertine più famose, introduce la storia principale del numero: un uomo confessa “Ho amato un trans”.

23 Dicembre 2009

Una giornalista racconta in esclusiva: “Sono nata uomo, ma ora sono una figlia di Dio”.

Marzo 2010 Marzo mese delle donne e Il Giullare raccoglie inedite storie in “rosa”.

Scoppia il tristemente famoso caso dell’asilo Cip&Ciop di Pistoia. Il Giullare raccoglie la testimonianza della madre di un bambino che ha subito maltrattamenti in un asilo della Valdinievole.

Gennaio 2010

L’anno si apre con la tragedia di Giovanna Piattelli, colpita a morte da Silvano Condotti (poi uccisosi) in Comune a Montecatini Terme mentre si trovava nel suo ufficio a lavorare. Pubblicata, in anteprima, la foto della pedonalizzazione di Piazza del Popolo: realizzata poi quest’anno tra mille polemiche.

Primo evento targato Il Giullare. Sotto una copiosa nevicata, la Villa Medicea di Monsummano Terme si riempie di ospiti accorsi, nonostante il tempo, alla cena organizzata dal magazine. Autorità, sportivi, imprenditori: nessuno è voluto mancare. Assegnato il Premio “Giullare dell’Anno” a Daniele Bettrini, sindaco di Buggiano.

Febbraio 2010

Dicembre 2009

Aprile/Maggio 2010 Razzismo, xenofobia, amore oltre ogni razza e colore, incoerenze politiche. Un nuovo Mondo, dove il bianco e il nero (forse) si tendono la mano. Si prepara lo “sbarco” a Pistoia.


Luglio 2010

Giugno 2010

Parla Luigi Bardelli: “Vi racconto la verità sul commissariamento dell’Aias”.

Il Giullare compie un anno e si regala Pistoia. Grazie all’ingresso dell’imprenditore Maurizio Carrara, il magazine aumenta le proprie pagine (da 36 a 48) , tiratura e inizia ad occuparsi anche della cronaca della città del Grifone e delle storie dei pistoiesi. Con una conferenza stampa a Villa Cappugi, Il Giullare diventa il mensile di Pistoia e della Valdinievole.

Agosto 2010 Intervista esclusiva a Renato Fabbeni, vittima senza giustizia di un pestaggio alla Piscina Comunale di Montecatini Terme.

Settembre 2010 Comincia la promozione de “La Giullarina”, concorso di bellezza indetto dal nostro mensile, in collaborazione con il Lidò di Montecatini Terme.

Dicembre 2010 Cosa significa passare il Natale dietro le sbarre? Un ragazzo, ingiustamente accusato, ce lo ha raccontato.

Gennaio Febbraio 2011

Copertina dedicata ad una storia forte, che molto ha fatto discutere: mamma single a 16 anni. Una ragazza ci ha raccontato la sua storia e ci ha presentato il suo bambino.

Marzo 2011 Ampio speciale sulla festa de Il Giullare. Tutti i premiati e le motivazioni dei riconoscimenti.

Aprile 2011 Si conclude il concorso “La Giullarina” al Lidò di Montecatini Terme. George Leonard, ex Grande Fratello, è stato il presentatore della finale. Selezionate Irene Cioni, Teresa Amethovic e Melissa Grana.

Ottobre Novembre 2010 Protagonista l’incredibile reportage foto-giornalistico alle Ville Sbertoli di Pistoia. Un viaggio tra il degrado e la solitudine, con immagini inedite del manicomio lasciato in totale abbandono.

22 Febbraio 2011 Seconda edizione de “Il Giullare dell’Anno”, assegnato al nostro editore Maurizio Carrara per avere avuto il merito ed il coraggio di credere in questo piccolo ma ambizioso progetto editoriale. Alla festa, organizzata al Caffè Gambrinus di Montecatini Terme, assegnati riconoscimenti anche a tantissimi, importanti, ospiti.

Maggio 2011 Grazie alla nostra rubrica “Oltre”, in cui il nostro collaboratore Federico Liberati va a caccia di barriere architettoniche che rendono la vita impossibile a chi, come lui, è costretto sulla sedia a rotelle, il sindaco di Uzzano, Riccardo Franchi, in seguito alle nostre segnalazioni, ha realizzato un nuovo percorso per disabili.


Giugno 2011

Settembre 2011

Intervista esclusiva a Renzo Bardelli. “Il Giullare” compie due anni.

Speciale su Miss Italia e dibattito aperto sui tagli alle province.

Luglio/Agosto 2011

Ottobre 2011

“Il Giullare” va a Salsomaggiore, ex sede di Miss Italia e parla con chi, per anni, ha convissuto con il concorso di bellezza. Per Montecatini, ci siamo chiesti da qui, può essere davvero un’opportunità?

Due importanti esclusive: dagli Stati Uniti parla Carlo Parlanti, detenuto nel carcere americano per stupro e sequestro di persona; da Pistoia parla Alberto Niccolai, il primo candidato ufficiale alle primarie di gennaio 2012 del PD.

Novembre Dicembre 2011 Pistoia verso il voto: parla Roberto Bartoli.

Gennaio 2012

Febbraio 2012 “Il Giullare” cambia veste. Nuova copertina (foto realizzate esclusivamente dai nostri fotografi) e nuovo taglio grafico.

Ancora primarie PD. E l’idea di Giuseppe Fiore: “Chiudere il Pronto Soccorso di Pescia”.

Marzo 2012

Aprile 2012

Esclusiva: Lucio Dalla – scomparso improvvisamente ad inizio mese – voleva aprire una scuola di musica a Montecatini Terme. Successo per il nostro inserto “Speciale Moda” che ha coinvolto i migliori negozi di Pistoia e provincia.

Montecatini in caduta libera: inchiesta esclusiva sui fondi commerciali sfitti nella città delle Terme. Ed interviste ai commercianti preoccupati.

Maggio 2012

Giugno 2012

Speciale Amministrative a Pistoia. Eletto Bertinelli. A Pescia, intanto, scoppia il caso dei parcheggi dell’Ospedale a pagamento.

“Il Giullare” compie tre anni.


a cura di Diletta Severi

In vacanza

con Fido Tutti i consigli per viaggiare con il nostro amico cane Sos Giullare è dedicato, in questo numero, ai nostri amici a 4 zampe. Perché vacanza è spesso sinonimo di “dove posso lasciare il cane?”. Abbiamo chiesto preziosi consigli alla Dottoressa Perniconi Elena.

Elena Perniconi Medico veterinario, è reperibile presso l’Ambulatorio Pedicino a Massa e Cozzile

“E’ estate, tempo di vacanza, per molte persone che

essere con voi, ma dovete considerare di fare atten-

hanno un animale si pone il grande problema di dove

zione alle ore più calde, ad altri cani, e dovrete avere

lasciarlo, nel periodo delle vacanze. Le soluzioni sono diverse, molto dipende dal tipo di animale che si ha e che tipo di vacanza vogliate fare. Le

sempre un occhio vigile su di lui nel caso si allontani troppo. Certo è che sole, mare e caldo non sono adatti

pensioni per cani offrono un buon servizio, non sono

per cani brachicefali che soffrono molto il caldo per la

forse molto adatte al gatto, il cane si adatta con più

loro particolare conformazione. Il vostro amico a quat-

facilità, anche se è indubbio che sentirà il distacco, sa-

tro zampe merita una sistemazione degna dell’affetto

rebbe meglio prima di lasciarlo fare qualche giorno di prova per verificare il suo adattamento e poi partire con

che vi da durante l’anno, ma non sempre credo che

tranquillità per le vostre vacanze. Se è un cane mol-

una spiaggia affollata o scalare una montagna sia la

to aggressivo con gli estranei o molto pauroso, forse

soluzione migliore per lui. Se la vostra vacanza è in Ita-

la pensione non è la soluzione più adeguata, sarebbe

lia, è sufficiente il libretto aggiornato delle vaccinazioni,

meglio lasciarlo nel suo ambiente casalingo e affidarlo alle cure di un vostro familiare o vicino di casa. Nel caso

se invece andate fuori Italia è necessaria la vaccinazio-

in cui vogliate portarlo con voi, ci sono molte spiagge

ne antirabbica e il passaporto, che viene rilasciato dal

attrezzate per ricevere il vostro cane, certo sarà lieto di

servizio sanitario pubblico della vostra zona”.


VI RACCONTO LA MIA STORIA Un giorno, parlando con quest’uomo, abbiamo scoperto quanto è straordinario essere felici anche dopo un dramma

“Prendo la vita...su una gamba” Emiliano Malagoli, seguendo le orme del padre, per tanti anni è stato l’autista della squadra di basket di Montecatini. A seguito di un terribile incidente con la moto, precisamente un anno fa, ha perso una gamba. In questo testo scritto da lui, si racconta in esclusiva a “Il Giullare”.

30.07.2011: da questo giorno inizia la mia seconda pos-

circostanza. Sono stato un tipo egocentrico, esuberante,

sibilità. Forse è anche per questo che sono rimasto vivo.

un po’ fuori dalla norma a tal punto che i miei genitori,

Fino a 36 anni avevo vissuto come gli altri. Un andamen-

all’età di dodici anni, mi portarono da uno psicologo per

to di vita normale: lavoro, casa, famiglia. Oggi mi sento

capirci qualcosa di più. In tutto questo tempo, sono acca-

diverso: ho il coraggio di dire quello che penso. E dopo

dute tante cose: ho avuto la prima figlia all’età di 21 anni,

tante difficili, anzi difficilissime prove, ho imparato a valu-

mi sono sposato due mesi prima che, per un male incu-

tare ciò che mi circonda in modo meno superficiale. Non

rabile, venisse a mancare mia madre. Poi, nel 2009, ho

so da dove iniziare, ma ci provo. E torno alla data che ho

avuto un’altra figlia in un rapporto extraconiugale e sem-

digitato come incipit dell’articolo: quel giorno, in seguito a

pre mi sono assunto ogni responsabilità. E, nel 2011, ho

un incredibile incidente mentre ero in sella alla mia moto,

firmato anche una separazione pur restando molto legato

senza colpa di terzi, mi sono trovato (fortunatamente) sen-

a mia moglie che penso meritasse un uomo migliore di

za la gamba destra. E la sinistra l’ho recuperata solo dopo

me. Quindi, torniamo lì: 30/07/2011: erano le 21.40 ed

undici interventi chirurgici. Non mi sono sbagliato quando

ero disteso supine in un campo. Lontano dalla mia moto.

ho scritto “fortunatamente” perché molte persone, dopo

Cosciente di averla combinata grossa. Ero lucido, ma non

un urto del genere, non tornano qui, di fronte a un com-

sentivo più le mie gambe. Lo stesso riuscii a telefonare a

puter, a raccontare i propri pensieri. Anzi è molto probabile

mia moglie per chiederle aiuto. E le dissi di avvertire an-

che vengano saluti e ricordati sempre con le solite frasi di

che i soccorsi. Se ripenso a quegli attimi, ancora oggi mi

P32 #LaStoria


vengono i brividi. Ma, ricordo benissimo che non sentivo alcun dolore. Dopo mesi, per la precisione sette, di operazioni, sedia a rotelle e sofferenze, sono tornato a correre in moto. Ma non solo: a ballare in discoteca, a vivere come prima. Sembrerà strano, ma io, dentro, sto anche meglio. Perché riesco a dare maggior valore a tutto e, in questo modo, spero anche di poter essere di aiuto a chi non ha avuto la mia stessa forza di reagire. Perché è questo il segreto. Essendo anche un tipo che ama stare al centro dell’attenzione (si nota anche dall’abbigliamento, dai tatuaggi, dagli orecchini) mi sto rendendo conto che mostrando senza timore o vergogna, il mio handicap, quindi la protesi, viaggiando semplicemente come tutti gli altri con i pantaloni corti, vengo sempre squadrato da capo a piedi. Perché? Le persone non sanno come è fatta una protesi? Come è il funzionamento? Ci sono poche persone con una gamba monca? Si ricordano solo Pistorius e Zanardi? No, siamo molti di più. Ma tanti si vergognano di essere invalidi. Si sentono diversi, osservati. Ma io, in realtà, ho un sogno: far crescere la considerazione degli amputati, fino ad arrivare al momento che più nessuno si girerà incuriositò a osservare una protesi. Per far questo, ho bisogno di trovare persone il linea con la mia idea e trasmettere l’idea che si può essere felici anche così. Senza una gamba. Insieme potremmo anche combattere quelle disuguaglianze e ingiustizie che esistono a livello sanitario per gli amputati. Da solo sono come un oasi nel deserto. E dire la verità in questo modo potrebbe essere controproducente. Un salute ai lettori de “Il Giullare”. A presto. Emy

Costruzione di 14 villette e 20 appartamenti di varie metrature in Pistoia Via S. Alessio Tutti gli edifici sono realizzati in “Classe energetica A”

Il percorso per certificare la classe A inizia in fase progettuale proseguendo con un’accurata scelta dei materiali e delle tecniche costruttive per concludersi con l’attestazione del documento sull’ACE che per legge deve accompagnare gli atti di vendita


Foto Ponziani

Folla oceanica a Montecatni, lo scorso 29 giugno, per Viva Montecatini, la manifestazione nella quale si sono festeggiati i 107 anni di storia della città termale. Shopping, musica, spettacoli, mercatini all’aperto e stabilimenti termali aperti anche di notte per visite. E poi la cerimonia ufficiale con il brindisi al quale hanno preso parte tutte le autorità cittadine, miss Italia 2011 Stefania Bivone e Giulia Pauselli, protagonista di Amici. Poi il Trap con l’Irlanda prima degli Europei. La “Belle Epoque” ha dato a Montecatini la possibilità di rifare un tuffo nei suoi anni d’oro. La manifestazione, infatti, ha ricreato le atmosfere dei primi anni del Novecento con auto e moto d’epoca e figuranti in costume. L’evento è stato organizzato dal Centro Commerciale Naturale di Montecatini e il Club Veicoli “Il Balestrero” di Lucca. Premiata anche una Rolls Royce appartenuta a Winston Churchill. Grandi eventi anche all’Autocarrozzeria Emmedue che si trova a Buggiano, nella località Pittini. I titolari, Giovanni Muzzica e Domenico Muselli, sono soliti a organizzare grandi eventi all’interno della loro azienda, degni dei migliori teatri, ai quali vengono invitati tutti i loro amici. E anche quest’anno, dopo il successo della giornata dedicata al Jazz, lo scorso 23 giugno hanno raggiunto l’Autocarrozzeria Emmedue più di mille persone per la “Festa dell’estate” al quale ha partecipato come grande ospite, Franco Oppini, amico di Giovanni e “Mimmo”.


A fianco vedete un momento del palio dei rioni di Pistoia con campo costruito in piazza del Duomo e le tribune colme di pubblico. In alto a sinistra, invece, ci spostiamo a Monsummano, con le “Ombrelline” di Cardelli Parrucchieri che hanno sfilato nel corso della Notte Bianca.

Si è chiusa domenica scorsa con la performance esclusiva del grandissimo John Hiatt la 33esima edizione del Pistoia Blues Festival 2012 nella splendida cornice di Piazza Duomo a Pistoia. Dal 12 al 15 luglio la città toscana ha vissuto giorni intensi di emozioni grazie al cast di qualità del festival e al grande ritorno di B.B.King (Foto Paolo Benvenuti) nella città italiana che maggiormente l’ha ospitato nella sua carriera. Altri grandi protagonisti di questa edizione I Subsonica e Paolo Nutini. Spettacolare anche il Palio dei Rioni di basket che si è giocato in piazza del Duomo, dopo 30 anni grazie a Galanda. A vincere sono stati i biancoverdi del Cervo Bianco di Porta Lucchese, che hanno battuto il Drago in finale. Terzo il Grifone, quarto il Leon D’Oro.


Il calendario degli eventi di Agosto a Pistoia e in Valdinievole

Un’ estate tra sagre, musica e tradizione FINO AL 07 OTTOBRE

GIOVEDI 2 AGOSTO

DAL 4 AL 26 AGOSTO

Estate Regina Festival Musicale di Montecatini Terme

Music Zone Paquito Pelosa

Sagra del Ranocchio

www.estateregina.it

FINO AL 29 LUGLIO Birrando a Larciano Info: 0573.85811 www.birrando.it

SABATO 28 LUGLIO Palio dei Ciuchi

La Baracchina di Viale Garibaldi Ore 21.00

VENERDI 3 AGOSTO Gelato è Musica Cioli Pop Band Gelateria Igloo di Viale Garibaldi Ore 21.00

SABATO 4 AGOSTO AEDO – Accademia Europea dell’Opera

Cireglio – Ore 17.00

Wolfang Amadeus Mozart “Così fan tutte”, ossia La scuola degli amanti Villa di Groppoli – Ore 21.00

DAL 1 AL 2 AGOSTO

DOMENICA 5 AGOSTO

Sagra del cinghiale Pietrabuona (PT)

DAL 2 AL 5 AGOSTO Festa del volontariato Parco Berlinguer – Larciano Dalle Ore 19.30

P36 #CiSarà

Campionato Italiano della Bugia

Anchione - Ponte Buggianese

DAL 10 AL 19 AGOSTO Festa di San Lodovico Palio dei Rioni Serravalle Pistoiese (PT)

LUNEDI 13 AGOSTO Concerto di Ferragosto con la Filarmonica Borgognoni Piazza Duomo – Ore 21.00

MARTEDI 21 AGOSTO TURANDOT In forma di concerto Terme Tettuccio Montecatini Terme – Ore 21.30

Le Piastre – Ore 16.30

FINO AL 5 AGOSTO Settimana Chiesinese Piazza Vittorio Emanuele Chiesina Uzzanese

MERCOLEDI 29 AGOSTO LA TRAVIATA In forma di concerto Terme Tettuccio Montecatini Terme – Ore 21.30


EVENTI Marliana in festa

dal 23 al 26 Agosto

Dal 23 al 26 Agosto, Marliana rinasce dopo anni di silenzio. Due marlianesi doc sono riusciti a unire nuovamente le varie associazioni del paese (Misericordia, Parrocchia, Proloco, Gruppo Sportivo) per organizzare 4 giorni di attività. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Marliana e sostenuta dai vari esercenti locali, è stata studiata per rilanciare il paese con giorni di festa all’insegna di buon cibo, vino, birra, sport, animazione per bambini, bancarelle, mostre, giochi, gare, spettacoli di danza, cabaret, musica e tanto altro. Tutto all’insegna del divertimento, a partire dalle 19,30.

Ottava edizione Posta del Granduca

Come ogni anno, si terrà alle Piastre, nell’ultima domenica di agosto, il “Riconoscimento Posta del Granduca” giunto alla sua ottava edizione. L’evento, ideato e portato avanti da un gruppo d’imprenditori e professionisti

Grande successo per Pistoia Love Fashion La campagna di lancio del progetto Pistoia Love Fashion ha visto tanti giovani protagonisti di scatti fotografici al grido “iniziate a farvi belli”, una precisa strategia di marketing che ha creato interesse e curiosità. Foto professioniste durante i casting, buona musica e la possibilità di partecipare alla sfilata di presentazione autunno/inverno dei negozi di abbigliamento: Belmonte, Guercini Evergreen, Joelie l’Etoile, Lachiccainpiù, Marella, Ottica Nesti, Papaya, Silvana Casciaro, Street67 e Zoe. Per la realizzazione dell’evento, ideato e organizzato da Webtitude Communication, oltre al Comune di Pistoia sono da ringraziare gli sponsor (Frisco e Carbonile) e i partrner Centro Commerciale Naturale di Pistoia, Conad, Autoè, Tipografia Bianchi, Evo Benessere, Graziella Professione Capelli, Il Giullare, Gelateria Alkechengi, Fabula Centro Danza, La casa del pulcino, My Wendy, Movida@Phone, Noleggia l’Evento, Panciatichi Travel&Books, PilatesNewyork, Rosaspina, Sciatò e Zurich.

Vannucci Piante promuove

il progetto “Ninnananna” Raccontare il vivaismo in un modo nuovo ed innovativo è l’obiettivo che Vannino Vannucci, Andrea Massaini e Valentina Frosini si sono posti con il progetto “Ninananna”, nato dall’incontro fra il mondo vivaistico ed il narrative design, per far conoscere ai più piccoli questo mondo attraverso un’esperienza emozionale. Il progetto, che inizierà nel prossimo settembre, ha già visto l’adesione della scuola elementare Frosini e dell’Istituto suore Mantellate

di Pistoia e provincia, riuniti sotto il marchio “360° di arte

di Pistoia e si svolgerà in tre fasi. Dopo una prima pre-

moda spettacolo cultura”, tende a valorizzare le bellez-

sentazione in classe, i bambini saranno portati nei vivai

ze del nostro territorio, come l’ultima Stazione di Posta

Vannucci dove svolgeranno un laboratorio che li vedrà

Leopoldina, completamente restaurata. Domenica 28

“prendersi cura” di una pianta tramite un kit didattico

Agosto verrà consegnato il premio “Riconoscimento

fornito gratuitamente dall’azienda. La terza fase invece è

Posta del Granduca” a persone, aziende ed Istituzioni

quella del “lasciar traccia”: la pianta, curata dal bambi-

che si sono contraddistinti nei vari settori dell’arte, della

no, sarà realmente venduta portando con sé il nome del

moda, dello spettacolo, della cultura e dell’innovazione.

piccolo che l’ha curata, una traccia, appunto. Attraverso

Il premio dato è compartecipato dal Comune e dalla

un’esperienza così diretta e formativa, l’azienda si pone

Provincia di Pistoia. Per Info: 335 62 36 157 - 346 52

l’intento di sensibilizzare i ragazzi attorno ad un tema a

19 349 –fr.vannucchi@tin.it

loro territorialmente così vicino.


Diletta Severi

INGREDIENTI per 2 persone

2etti di Sella di Capriolo 100gr di soffritto misto 1 Bicchiere di vino rosso Olio Extra Vergine d’Oliva, Sale, Pepe q.b. 40gr di Purea di Lamponi di Spedaletto Ingredienti per la Purea: 100gr di lamponi freschi, 40gr di zucchero e 200ml di acqua

//

PREPARAZIONE

foto di Pierluigi Losco

In una casseruola alta di rame, in olio caldo, aggiungere il soffritto e la carne precedentemente tagliata

a cubetti. Lasciare rosolare per venti minuti circa. Sfumare con vino rosso e lasciare in cottura per un paio di ore e, se necessario, allungare con brodo o acqua. Introdurre purea di lamponi e terminare cottura per una ulteriore ora. Aggiustare di sale e pepe. Servire in un ampio piatto da portata e guarnire con lamponi freschi di Spedaletto. PREPARAZIONE PUREA. In una casseruola bassa in acciaio, inserire tutti gli ingredienti insieme e lasciare cuocere per quaranta minuti.

LA RICETTA

Capriolo con purea di lamponi Il piatto proposto al Ristorante Lago Lo Specchio di Spedaletto da Elena Marconi ed Emanuele Vivarelli, coppia nella vita e nel lavoro, è un secondo gustoso che coniuga il sapore forte della cacciagione con la freschezza e la delicatezza dei lamponi. Da abbinare con un rosso strutturato, come il Prunideo dell’Azienda Agricola Betti o un classico Morellino di Scansano del Podere 414. Il ristorante, immerso nella verde pace e nel fresco della montagna pistoiese, è una delle trattorie più rinomate del territorio. Esiste da 100 anni e da 100 anni è gestita dalla stessa famiglia, una tradizione che è sinonimo di qualità e professionalità. La cucina è semplice, casareccia e genuina, legata ai prodotti del nostro territorio: le carni provengono dalla Macelleria Savigni di Pavana, il tartufo dai colli bolognesi, i funghi porcini da Acquerino e dall’Appennino Tosco-Emiliano. Al Ristorante Lago Lo Specchio si trova anche una ricca e selezionata carta dei vini, con oltre 180 etichette. Privilegiate quelle locali (proveniente dall’Azienda Agricola Betti di Quarrata). I dolci, naturalmente, sono fatti in casa. DA SAPERE: Da Maggio a Settembre, il ristorante è aperto a pranzo e cena. CHIUSO IL LUNEDI. Nel periodo invernale, aperto solo il sabato e la domenica. Solo a cena, anche pizzeria. RISTORANTE LAGO LO SPECCHIO - Via di Spedaletto, 1A - Località Spedaletto - Pistoia Tel. 0573 470054 - Cell. 339 2906715 - www.spedaletto.it - info@spedaletto.it

P38 #PiattoRicco


A

Antonella Gramigna

apparire essere palcoscenico riflet tere L’apparire immagine vivere copione masch era espirito malattia sociale iden l’essere tità persona amare preconfezionat Dott.ssa Antonella Gramigna

Specializzata in Orientamento e Promozione dellaSalute e-mail: antonella.gramigna@gmail.com

//

“Tutto il mondo è un palcoscenico e gli uomini sono soltanto degli attori che hanno le loro uscite e le loro entrate. E ognuno, nel tempo che gli è dato recita molte parti”. (William Shakespeare)

Oggi, più che mai, apparire ha una valenza maggiore dell’essere. Se è vero (come è vero) che l’abito sicuramente fa il monaco, lo è nella sua dimensione apparente e importante perché immediatamente spendibile: la moda dei tatuaggi che imperversa da diversi anni nelle ultime generazioni, ne è un esempio eclatante. E’ l’apparire che risulta essere importante nei primi momenti relazionali in quanto l’immagine è la prima cosa che si “spende” nel contattare l’altro. Viviamo nella cosiddetta “civiltà dell’immagine” e non ci stupiscono i dati secondo i quali solo il 33% dei ragazzi tra i 18 e i 25 anni si piace così com’è, mentre il 56% esprime l’aspirazione a migliorare il proprio aspetto. Essere è l’identità della persona, la sua intima natura, ciò che si è; apparire è il mettersi in vista, avere l’apparenza, sembrare ma anche mostrarsi. Attraverso l’essere esprimiamo la nostra identità, un modo di vivere personale e necessario, la nostra unicità, il nostro contenuto, ma vivendo di relazioni anche l’apparire diventa una manifestazione necessaria. Viviamo quindi in una società in cui conta più l’apparire rispetto all’essere o meglio dove l’essere coincide con l’apparire? La nostra è una società che fa riferimento ad immagini-idolo, una cultura fatta di modelli ed icone generati dal mondo della pubblicità, dello sport, dello spettacolo, della televisione, fino ad arrivare alle nuove tecnologie per le quali la condivisione di immagini è un aspetto fondamentale, un mondo “preconfezionato” in cui esistono regole e format che ti inquadrano in un target o in un’altro. Perché, secondo voi, l’apparire è così importante in

questa società? Perché è l’emblema di uno status, derivante da molta solitudine. Apparendo come o meglio di altri forse ci sentiamo meno soli, o credendosi migliori ci illudiamo e ci costruiamo una maschera in cui crediamo veramente. Ma alla fine la vita presenta il conto mettendoci in condizioni di riflettere e capire come effettivamente andrebbe vissuta. Apparire significa mostrarsi agli altri e, dunque, essere accettati, ammessi, legittimati al bisogno d’amore. Così inizia quel lungo e doloroso percorso che conduce al travestimento per la recita di un copione. Inseriti in un determinato contesto, ci assegniamo una maschera, obbligandoci a muoverci secondo schemi ben definiti che accettiamo per convenienza senza avere mai il coraggio di rifiutarli, anche quando contrastano con la nostra natura. Sotto la maschera il nostro spirito freme, ma lo freniamo per non urtare contro i pregiudizi della società, o per la nostra tranquillità. Ma a volte capita che l’anima istintiva esploda facendo saltare ogni pudore e freno inibitorio. Allora la maschera si spezza e siamo come un violino stonato, come un attore che si mette a recitare sulla scena una parte del copione che non gli è stata assegnata. Potremmo definire tutto ciò come malattia sociale? L’uomo è un essere sociale, ha bisogno di essere accettato, amato e stimato, l’inversione di tendenza può essere attuata con il riscoprire tutto questo ed accettarlo. Chi ha tutto, ma non è, può perdere, in un solo istante, tutto ciò che ha. Chi è, ma non ha niente, può avere tutto ciò che vuole. Il vero potere dell’uomo è nell’essere non nell’apparire. Valgo perché sono, non perché appaio. La via della guarigione inizia proprio da qui, dall’amore per se stessi. Ricordiamoci sempre che nessuno può veramente amare qualcuno se prima di tutto non ama se stesso! Buone vacanze a tutti!

P39 #Benessere


Andrea Spadoni

I signori della notte “Altro che crisi: noi la Bella Vita

ce la siamo fatti in casa” PROSEGUE IL NOSTRO VIAGGIO TRA QUELLE PERSONE CHE ACCENDONO LA NOTTE. Dopo l’intervista al manager

e designer del Lido’, Fabio Madiai, è la volta del trio che ha fatto grande la il “bella vita” : Gianni spicciani, Sergio puccinelli e Giuseppe cosentino. Con loro abbiamo scoperto i segreti della discoteca.

P

er la nostra rubrica “I Signori della notte”, abbiamo intervistato i tre maggiori protagonisti di queste sei stagioni del Bella Vita: Gianni Spicciani, Sergio Puccinelli e Giuseppe Cosentino. Come si posizione la discoteca Bella Vita nel mondo della notte? Gianni Spicciani: “Siamo un club di provincia che grazie alla continuità dimostrata negli anni, si è affermato a livello nazionale. Il prodotto che abbiamo offerto, si è sempre evoluto, e per la prossima stagione abbiamo in serbo moltissime sorprese. Prima di tutto un completo restyling del locale e tante novità per quello che riguarda la programmazione artistica. Diciamo che lo possiamo considerare un nuovo inizio che porterà il nome di “NOIR – BELLA VITA”. Tra l’altro è una notizia che vi sto dando in anteprima”. Quali sono i segreti del successo del locale? Giuseppe Cosentino: “Beh, la ricetta del Bella Vita è fatta da ingredienti semplici, come la scuola italiana insegna: qualità in tutti gli aspetti del Club. Dal parcheggio, al bar, all’intrattenimento musicale, con il cliente sempre al centro di tutto”. Si dice che la crisi economica abbia colpito particolarmente il settore dell’intrattenimento e della notte. Confermi che c’è una forte recessione nel pubblico che frequenta le discoteche? Gianni Spicciani: “La crisi colpisce tutti. Ovviamente, in questo periodo storico, trovare margini di guadagno è più difficile, ma non impossibile. L’importante è stare attenti alle tendenze, andando a cercare anche le nuove nicchie del mercato. Grazie alla nostra agile gestione, siamo riusciti a superare tutto, togliendoci anche diverse soddisfazioni”. Può essere che, invece, il cambiamento generazionale ha portato i giovani a vivere la discoteca in modo diverso? Gianni Spicciani: “I giovani, fortunatamente, sono in continuo cambiamento. I nuovi media hanno formato i clienti

P40 #ISignoriDellaNotte

dei locali che oggi conoscono il prodotto e sanno cosa vogliono. Sono attenti, hanno tanta voglia di vivere la notte. Il successo dei grandi festival internazionali è la prova che c’è sete di divertimento e, se ne vale la pena, si è disposti anche a spendere”. Come puo’ fare un locale per mantenere il proprio appeal nel corso degli anni? Sergio Puccinelli: “Crediamo che la cosa più importante sia la centralità del cliente. Non sono più i tempi in cui chi gestiva il club, non lo viveva. Le pubbliche relazioni si inseriscono nel vuoto creato dal passare degli anni tra proprietà e clientela, ma spesso con risultati deludenti. Noi invece vogliamo vivere le serate in prima persona e stare a contatto con i nostri clienti per capire cosa vogliono e se gradiscono le nostre scelte. Per questo se venite al Bella Vita ci troverete sempre”. Che proposta musicale prediligete? C’è un dj, un professionista, un ospite, qualcuno che è stato da voi che ricordi e che vuoi citare in modo particolare? Sergio Puccinelli: “Siamo e sempre saremo un locale main stream di vocazione commerciale, anche se la divisione dei generi per il divertimento di massa, lascia il tempo che trova. La contaminazione è la chiave dell’evoluzione musicale. Negli anni la programmazione è si è modificata, partendo dalla musica dal vivo e ospitando artisti di primo ordine come Jerry Calà, Umberto Smaila e Pupo; prediligendo comunque realtà locali come la Joy Band dell’amico Daniele Giachi, colonna della nostro locale. Ormai però, i dj, sono diventati i nostri musicisti, sempre comunque alla ricerca dei nuovi talenti con la consulenza dei resident Alex Berti e Matteo Tintori. Da noi, al Bella Vita, abbiamo ascoltato astri nascenti come Cristian Marchi e star Internazionali del calibro di Joe T. Vannelli, Fargetta (Get Far) e Nicola Fasano”. I maggiori controlli sull’alcool e le numerose patenti ritirate hanno influito negativamente sulla vostra attività?


Sergio Puccinelli: “La vità dei giovani è un bene assoluto che va tutelato con ogni mezzo. Meglio dieci ragazzi a piedi che uno all’ospedale. D’altronde però, l’incoscienza è sempre andata di pari passo con l’età e a nostro parere risultati più significativi si otterrebbero con una educazione civica più sensibile a queste tematiche, partendo dalle scuole”. Cosa pensi dei giovani di oggi? Gianni Spicciani: “Hanno tanta voglia di divertirsi come quelli di ieri, ma sono più consapevoli e attenti a come spendono i propri soldi. Non si fanno più tre locali in una sera, quindi per non sbagliare si informano prima e pretendono di trovare quello promesso. La credibilità è l’unica ricchezza che in questo ambiente ha un valore”. Cosa è per voi il mondo della notte? Bella Vita: “Una passione, diventata un lavoro. Abbiamo la fortuna di fare qualcosa che ci piace per vivere e questo compensa ampiamente i sacrifici che questo lavoro richiede. Volendo dire qualcosa di forte crediamo che Il divertimento sia un diritto, staccare la spina per qualche ora dai problemi della vita quotidiana, ha un ruolo sociale”. Quali sono i progetti per la stagione invernale al Bella Vita? Gianni Spicciani: “Andremo in controtendenza alla crisi con forza e audacia. Come ho già accennato, abbiamo tante novità in serbo: restyling del locale seguito da una programmazione artistica tutta nuova. Serate e proposte fresche, ad esempio con un venerdì dal gusto prettamente adulto e il nostro consueto super sabato che attira clienti da tutta la Toscana”.

LA STORIA Il BELLA VITA questo settembre inizierà la sua settima stagione, un’età che nel mondo della notte inizia a essere considerata adulta. Tutto è nato dall’intuizione di Gianni Spicciani che, insieme al suo storico braccio destro Giuseppe Cosentino, rilevarono la vecchia discoteca Don Chisciotte. Il Bella Vita nasce come Live music per poi trasformarsi in un disco club, seguendo il mercato musicale che oggi vede i dj come star internazionali a 360°. Una realtà, quella del Bella Vita, che ha sempre offerto un ottimo compromesso tra prezzo e prodotto, con particolare attenzione alle esigenze della clientela

NEL PROSSIMO NUMERO Sul prossimo numero, racconteremo la storia della famiglia Pacini, titolari del Posta Club di Monsummano. Un locale di musica live che ha fatto la storia in Valdinievole, dove si sono esibiti artisti del calibro di Loredana Berté, Franco Califano e Patty Pravo.


Ilaria Michelucci Simeone Clamori

Miss Italia, e così l’abitudine di aggrapparsi al vecchio

La Città, nella prima settimana di luglio, ha assistito

all’estero, di fatto, un target lontano anni luce dal nostro

all’entrata nel vivo della pianificazione della kermesse

mercato di riferimento.

firmata Mirigliani, iniziano i primi botta e risposta tra ca-

In sintesi la finale di Miss Italia, nonostante la nuova loca-

tegorie e CBM e i malumori crescono. Tutto in perfetto

tion, ha confermato tutti i chiari segnali che confermano

stile montecatinese. L’edizione 2011 ha visto un impegno economico degli enti coinvolti per un importo che si aggira intorno al milione e trecentomila euro, una cifra decisamente impor-

che il tradizionale format del programma è ormai vecchio e logoro, analizzando il dato Auditel relativo alla serata del 18 settembre 2011 si evince che il programma

tante se si considera le condizioni generali della nostra

su cui la città ha tanto investito ha registrato una media

economia, un investimento che a rigor di logica impone

di 2,85 mln di ascolto contro i 3 mln del serial NCIS, ben

il massimo rigore di valutazione sui ritorni diretti ed indi-

600.000 in meno rispetto all’anno precedente, perden-

retti che tale impegno economico dovrebbe necessa-

do di fatto il confronto con un serial televisivo, peraltro in

riamente produrre. Seppur volendo dubitare in merito

replica ad un anno di distanza rispetto alla rete Sky che

alla valenza delle motivazioni enunciate dal Sindaco di

ne detiene i diritti principali per l’Italia.

Salsomaggiore, che hanno indotto la città a sciogliere un connubio vecchio di decenni, tale sforzo poteva anche essere giustificato dalla necessità di testare il livello di visibilità, di promozione e di appeal che l’evento avrebbe potuto produrre svolgendosi in una nuova cornice quale

A distanza di quasi un anno, le categorie hanno tirato un primo bilancio dell’operazione Miss Italia 2011 ed i segnali di ritorno economico di tale investimento sono risultati impercettibili, ecco che nasce la legittima per-

la nostra città.

plessità di investire nuovamente su un evento che pare

Sfortunatamente le perplessità di molti sono state

ormai rappresentare l’ennesimo elemento degno di es-

confermate dai fatti, la RAI nonostante sia un servizio

sere esposto nel museo del nostro fulgido passato, al

pubblico rimane comunque un’azienda che, dovendo-

pari del tradizionale bicchiere d’acqua e di una piscina

si necessariamente confrontare con il dato Auditel per

termale che non riesce a nascere. I rumors riguardanti

mantenere il valore commerciale dei suoi spazi pubblici-

l’edizione 2012 del concorso fanno trapelare una ridu-

tari, visto l’inesorabile e progressivo calo di audience, ha necessariamente ridotto all’osso i promo dell’evento in fascia di prime time. In compenso ha mantenuto l’impegno assunto con la città inserendo, nel suo palinsesto,

zione dell’impegno di programmazione a sole due serate finali, e questo non farebbe che confermare la teoria che la rete di stato intende ridurre il suo impegno per un

ampi redazionali riguardanti la città e il territorio, guar-

programma in profondo declino.

dandosi bene però dal programmarli sulla rete naziona-

Che dire se non, che i tempi in cui l’Italia rimaneva incol-

le, bensì, su RAI International, un canale, il cui pubblico

lata davanti alla TV per conoscere il nome della reginetta

è prevalentemente rappresentato da italiani emigrati

di bellezza sono ormai lontani.

Il seguito dell’articolo è consultabile con diritto di replica sul sito web www.ilgiullare.com

P42 #GoodMorningMontecatini


Ugo e Mina raggiungono il traguardo dei settantanni insieme Spesso un’immagine o uno squarcio di paesaggio sono capaci di rievocare nitidi ricordi di tempi lontani: è quello che mi accade, ogni qual volta passo davanti alla rampa che collega via Vangile con il villaggio satellite. Un tempo, al posto di quella salita c’era l’orto di mio nonno Mario, un piccolo appezzamento di proprietà di Ugo e di Mina confinante proprio con la loro abitazione. Due persone molto presenti nei ricordi della mia infanzia. Oggi vengo a sapere che questa bellissima coppia d’altri tempi raggiunge lo splendido traguardo dei 70 anni di matrimonio e sento il bisogno di condividere la loro storia in quanto, al di là delle statistiche che danno come durata media della vita coniugale i 15 anni ed attestano il raggiungimento del traguardo dei 70 anni di matrimonio su 1 caso ogni 100.000, nella mia vita ho avuto la fortuna di conoscere una coppia che è stata un esempio di valori e di longevità coniugale. Era il giugno del 1942 quando ad Ugo Michelotti arrivò la licenza matrimoniale per tornare a casa dal fronte africano di El Alamein e sposare la sua Mina. “Il matrimonio fu celebrato nella chiesa di Traversagna la

Producer della Valdinievole

nella docu-fiction Rai

Un nuovo progetto Rai vede coinvolto un producer televisivo che da molti anni è conosciuto anche in Valdinievole. Si tratta di Antonio Langiano di Ponte Buggianese, che sarà il produttore esecutivo di una nuova docufiction che andrà in onda su Rai 3, del regista Paolo Volli. Il progetto sarà presentato a settembre a Sansepolcro (Arezzo) e andrà in onda a gennaio. E vede la partecipazione di molti attori esordienti che si racconteranno in tante storie che si intrecceranno con le bellezze e la tradizione della città toscana di Sansepolcro.

mattina del 2 luglio coi parenti ed un gruppo di amici: erano tempi difficili, con la seconda guerra mondiale in pieno svolgimento. Un piccolo rinfresco nell’aia di casa fu il pranzo di nozze, poi qualche giorno a Viareggio come luna di miele.” A raccontarci questo, con la voce che tradisce emozione, è proprio Ugo, classe 1916, felice mentre tiene per mano Mina Gamboni, classe 1920, nel giardino di casa. Già un mese dopo il matrimonio Ugo dovette ripartire per il fronte e Mina rimase sola. I due coniugi, in questi anni, hanno superate tante di difficoltà, ma sempre insieme perché “in due il peso è sempre la metà”, spiega Mina. Gli anni sono passati, ma la voglia di stare insieme c’è sempre, anzi è aumentata. Fra alti e bassi la famiglia Michelotti è arrivata al traguardo di 70 anni di matrimonio che gli “sposini” hanno festeggiato con i due figli, quattro nipoti e quattro bisnipoti. Alla “coppia di ferro” le felicitazioni dei parenti e amici alle quali si uniscono quelle della nostra redazione. Simeone Clamori

Primo Open Seminar di Keysi Fighting Method Sabato 23 Giugno nella hall dell’Hotel Biondi a Montecatini Terme si è svolto il primo Open Seminar di KEYSI FIGHTING METHOD – KFM° organizzato dall’Istruttore Cristiano Greco e tenuto direttamente dal fondatore, lo spagnolo Justo Dieguez Serrano. Questo metodo di difesa è rivoluzionario: si basa sulla “realtà”. Strutturato per proteggersi e contrastare attacchi multipli contro più aggressori, sfrutta l’ambiente circostante a proprio vantaggio. Infatti le lezioni vengono svolte in scenari urbani aperti (parchi, stazioni, parcheggi) o chiusi (garage, bar, discoteche). Il seminario ha attirato molti curiosi e appassionati di sport da combattimento. “Keysi nasce per strada - dice Justo Dieguez - con questo sistema di difesa vengono investigati tutti gli aspetti del “combattimento”: in piedi, in ginocchio, seduti e a terra. Ci sono programmi specifici per uomini di tutte le età, donne e bambini.” Per qualsiasi informazione potete rivolgervi all’Istruttore certificato Greco Cristiano ( Cell. 320.9515337 / cristiano@kfmtoscana.it).

P43 #Flash


Annastaccatolisa contro il cancro mammario Annastaccatolisa è un’associazione di volontariato nata a dicembre 2011 in memoria di Anna Lisa Russo, la ragazza scomparsa ad ottobre scorso dopo una lunga lotta contro il cancro. L’associazione, con sede legale a Montecatini Terme, è stata fondata con Oltreilcancro.it, dai familiari e dagli amici di Anna Lisa. La sua mission è la prevenzione, la ricerca e la cura del carcinoma mammario triplo negativo, di cui era affetta Anna Lisa. Annastaccatolisa è il nome che Anna Lisa si era data per raccontare se stessa e il suo lungo corpo a corpo con la bestiaccia – così chiamava il cancro al seno che le era stato diagnosticato a trent’anni, nel 2008 – attraverso il blog “Ho il cancro. Il blog di una malata coccolata, viziata, amata e fortunata”, un diario online divenuto presto un esempio di coraggio e un catalizzatore di solidarietà che ha commosso e coinvolto migliaia di persone. Roberta Romani, madre della

Da Chiesina per dare speranza ai terremotati dell’Emilia Romagna Un gesto concreto del Comune, rappresentato per l’occasione dal sindaco Marco Borgioli, dal vice Fabio Berti, dal presidente del Consiglio Eugenio Bossetti e dal capo squadra della protezione civile di Chiesina Alessandro Gori. Sabato scorso, 21 luglio, sono partiti tutti con il nuovo mezzo della protezione civile, verso Novi in provincia di Modena, dove hanno incontrato il primo cittadino del paese, Luisa Turci, per consegnarle 3 mila euro, presi dalle casse dell’Ente, come contributo del Comune della Valdinievole. Seguirà anche una manifestazione al “Parco Pertini” per raccogliere altri fondi per la frazione di “Rovereto sul Secchia”. Il viaggio della delegazione chiesinese nelle zone dell’Emilia maggiormente colpite dal terremoto, per toccare da vicino il terribile momento che stanno vivendo queste popolazioni. Solo poche abitazioni della frazione di Rovereto,che conta 4 mila e 500 abitanti, infatti, sono rimaste in piedi. All’evento che si terrà al Parco Pertini, parteciperanno anche alcuni cittadini del paese. Saranno proiettate foto delle devastazioni del terremoto e l’amministrazione comunale coordinerà anche la partecipazione di tutte le associazioni presenti sul territorio che contribuiranno allo svolgimento della serata.

P44 #Solidarietà

ragazza e Presidente dell’associazione, si sta impegnando nella raccolta di fondi per la ricerca; tra i suoi prossimi obiettivi la consegna di una borsa di studio di 20mila euro ad un giovane ricercatore, di età inferiore ai 40 anni, che presenterà un progetto di ricerca su questo particolare cancro mammario, per il quale ancora non si dispone di terapie mirate ed efficaci, come la storia di Anna Lisa ha dimostrato. Il 6 ottobre verrà consegnato l’assegno di ricerca al vincitore in occasione di un evento organizzato dall’associazione a Montecatini Terme. Ad aprile è uscito “Toglietemi tutto ma non il sorriso”, il libro di Anna Lisa, la coraggiosa testimonianza di una donna, che nonostante la sofferenza è riuscita a donare gioia e speranza. Parte del ricavato dalle vendite viene donato all’associazione. Per informazioni: www.annastaccatolisa.org Elena Cinelli

Da giovedi 2 Agosto “Festa del volontariato” a Larciano Come tutti gli anni i volontari della Società Soccorso Pubblico Larciano, aiutati dai volontari della sezione Avis comunale, organizzano la “Festa del Volontariato” che inizierà giovedì 02 agosto presso il parco Berlinguer di Larciano in località la Colonna; si protrarrà fino a domenica 5 agosto. Tutte le sere sarà aperto lo stand del ristorante dalle 19:30 in poi, lo stand dei bomboloni, la mitica e sempre verde “ Ruota” ricca di premi e di straripante simpatia, il bar e la pista da ballo con le orchestre locali più in voga. In più tutte le sere sarà aperto anche uno spazio giovani con la Birreria-Pizzeria musica dal vivo e discoteca. Inoltre la domenica mattina dalle 9:30 in poi sarà organizzato il 4° Motogiro del Montalbano, motogiro aperto a tutti i motoveicoli a due ruote d’epoca e non; un ulteriore momento per stare insieme e conoscere tante bellezze del nostro territorio. Tutti i volontari vi invitano calorosamente a partecipare alla nostra festa per conoscerci meglio, stare un po’ insieme e non ultimo per aiutarci. Il nostro motto è “ Aiutateci ad Aiutarvi “ veniteci a trovare alla nostra festa e vedrete che andrete via con un gran sorriso soddisfatti di aver passato una gran bella serata e di averci aiutato con la vostra presenza. Ci vediamo il 2 agosto. Non mancate! Lorenzo Benedetti


Diletta Severi

Federico ospite di Luca Piattelli “Nel nostro salone non ci sono barriere architettoniche”

Come spesso abbiamo sottolineato durante i nostri servizi in compagnia di Federico Liberati, alla ricerca delle barriere architettoniche, per i disabili costretti in carrozzina anche il gesto per noi più naturale, il posto più comune, il movimento più elementare può trasformarsi in un ostacolo insormontabile. Pensiamo al parrucchiere. Pensiamo a tutti i gesti e ai movimenti, alle posizioni che dobbiamo assumere. E ora pensiamo a Federico e alla sua carrozzina. All’improvviso, farsi i capelli diventa un’impresa titanica. Sensibili a questo, Luca Piattelli, giovane imprenditore con alle spalle 22 anni di esperienza, successi e riconoscimenti nel settore dell’hair style, e sua moglie Katia Carmignani, titolari del nuovo salone di Chiesina Uzzanese, hanno introdotto un’importante

ed inedita novità (primi in Italia). Una postazione specificatamente concepita per i diversamente abili, così da permettere loro di poter usufruire di un lavaggio senza doversi spostare dalla sedia a rotelle. Luca e Katia hanno invitato Federico per una mattinata di relax tra le preziose cure del loro staff. Lavaggio, taglio, piega senza mai lasciare la carrozzina. E non solo: i 600mq del Salone sono totalmente liberi da barriere architettoniche (scalini, salite, discese) e Federico potrebbe, quindi, usufruire anche dei servizi benessere del centro. Il salone è facilmente accessibile: dal parcheggio riservato è possibile prendere l’ascensore che direttamente porta al piano dell’ingresso.

(Lu). L’apertura di

Chi è Luca Piattelli Imprenditore nel settore coiffeur premiato ad Hollywood con il prestigioso Global Salon Business Awards, è già proprietario con la moglie Katia di un salone a Marginone

questa nuova attività – primo posto in Toscana per grandezza e tipologia di servizi offerti, tra le prime 4 strutture in Italia nel settore coiffeur – ha previsto l’assunzione di 15 collaboratori, contribuendo cosi allo sviluppo economico ed imprenditoriale del territorio.

Chiesina Uzzanese - Via delle Rose - Tel. 0572.411450 | Marginone - Via Mammianese, 3 - Tel. 0583.286547 www. lucapiattelli.com - info@lucapiattelli.com


Le mani d’oro di Maurizio D’Angelo dai mondiali in Sudafrica con Lippi , fino alla spedizione iridata con le azzurre

Massaggiatore nazionale Nel romantico e variegato mondo dello sport, la figura del fisioterapista assume spesso una sfumatura leggendaria. L’immenso Maradona, il pibe de oro, ad esempio impose alla federazione argentina la figura dell’inseparabile Carmando ai Mondiali, mentre Fausto Coppi si faceva toccare solo dal “santone” (fra l’altro cieco) Biagio Cavanna. Persone in genere schive e silenziose, ma allo stesso tempo principali arbitri, nel bene o nel male, dei successi o dei flop degli atleti. In Valdinievole, tra i professionisti del settore, merita un posto di primo piano Maurizio D’Angelo, 47 anni compiuti lo scorso 9 giugno, dei quali ben 22 passati a massaggiare polpacci e cosce “doc”. Nato a Lamporecchio, dopo aver vissuto a Monsummano, è da tempo residente a Traversagna dove ha pure il proprio studio. Dal 1994 è sposato con Claudia, dalla quale ha avuto Emanuele (16 anni) e Aurora (12 anni). Come sport, da ragazzo, pratica il calcio, però è nella spiritualità del karate che capisce di saper usare la testa e di avere la sensibilità giusta nelle mani. “E’ stata una parentesi molto formativa – spiega – da lì mi sono messo a studiare fisioterapia”. Dal 1989, D’Angelo ha collaborare con la Polisportiva Margine Coperta. “È anche grazie all’esperienza con questa società che, nel 2003, ho fatto domanda per entrare nello staff delle nazionali azzurre. Con grande sorpresa e altrettanta soddisfazione sono stato accettato e da allora ho seguito in giro per il mondo tutte le rappresentative: under 16, under 17 e la nazionale femminile

P46 #Sport

juniores con cui abbiamo vinto il primo storico titolo europeo”. Un’altra bella soddisfazione è arrivata poi nell’estate del 2010 quando il “masseur” valdinievolino ha fatto parte della comitiva azzurra ai Mondiali di calcio in Sudafrica. “Mi telefonarono per dirmi di presentarmi urgentemente in Federazione. Figuratevi la mia faccia quando mi hanno fatto firmare gli incartamenti per il trasferimento in Sudafrica”. Della spedizione D’Angelo porta un ottimo ricordo soprattutto per il rapporto instaurato con l’ex ct Marcello Lippi. “Dicono che i viareggini sono scontrosi, invece il mister fu eccezionale a mettermi a mio agio”. L’avventura con la Nazionale azzurra per D’Angelo è proseguita anche nell’era Prandelli, con la presenza a un paio di gare per le qualificazioni ad Euro 2012. “Prandelli è una persona squisita, ma da buon nordista è piuttosto distaccato”. C’è però un tecnico che Maurizio ritiene speciale: Corrado Corradini, ex mediano della Lazio nonché ex allenatore della Primavera del club capitolino. Assieme a lui e alla nazionale Juniores femminile, partirà alla volta del Giappone a metà agosto per i campionati Mondiali. “Siamo reduci dal ritiro di Verbania e speriamo di ripetere l’exploit dell’Europeo del 2008. Sarebbe un premio a tutto il movimento femminile e ad un tecnico che sa lavorare con estrema umiltà. Purtroppo il calcio delle donne non è tutelato come quello degli uomini. E queste ragazze di passione ce ne mettono tanta, pur se non ripagata”.


Tricolore per le piccole campionesse di ginnastica

La Montecatini che (S)boccia

Titolo italiano per le giovani e bravissime ginnaste della Vistus Orentano che sono arrivate prime a Rimini, alle finali nazionali di ginnastica ritmica. Dopo il terzo posto dello scorso anno, in questa edizione, grazie anche alla bravura dell’insegnante Tatiana Gretseva, hanno battuto le 40 squadre in gara provenienti da tutta Italia. Le atlete sono: Emma Pagliaro, Vittoria Rinaldi, Sharon Curri e Carlotta Irmeni di Ponte Buggianese.

Il Centro Sud vince il torneo dei Rioni di Ponte Buggianese. Grandi sfide hanno appassionato tutto il paese

Nelle lunghe battaglie delle partite del torneo dei Rioni di Ponte Buggianese, alla fine ha trionfato il Centro Sud. La finale, giocata allo stadio Pertini di fronte a 800 spettatori, ha visto i gialloverdi di mister Fabbri (ex Chiesina) prevalere sulla Casabianca di Avanzati, ai calci di rigore. Questi tutti i nomi della rosa del Centro Sud e i quadri dirigenziali: Alessiani Mirco, Baha Klinton, Bruno Thomas, Cammareri Leonardo, Cecchi Gionata, Civitelli Marco, D’Agostino Marco, D’Agostino Maurizio, Dini Umberto, Fanucci Gabriele, Girasoli Mirko ,Lenzi Andrea, Mori Francesco, Pellegrini Federico, Perondi Fabrizio, Ruggiero Gabriele, Sorini Marco, Sorini Massimo. Allenatore: Fabrizio Fabbri. Presidente: Giuliano Morini. Direttore Sportivo: Gianni Sensi. Cassiere: Alessandro Parenti. Consiglieri: Paolo Quiriconi, Piero Cortesi, Mauro Civitelli, Giulio Fanucci.

SPORT

La Bocciofila Montecatini Avis si presenta ai nastri di partenza della stagione 2012/2013 nel lotto delle favorite per il campionato italiano di Serie B. Appena 5 anni fa le bocce a Montecatini parevano uno sport in crisi: pochi praticanti e ancor meno iscritti. Poi l’arrivo di Moreno Zinanni, divenuto presidente del Bocciodromo, è stato la svolta per riportare la città termale tra le realtà più belle del panorama bocciofilo nazionale. Una rinascita cominciata con la ripartenza dal basso: prima la Libera, passando per la vittoria in C, fino ad arrivare all’odierna Serie B. “Due anni fa, alla prima stagione in cadetteria, siamo arrivati ad un punto dalla promozione - spiega Zinanni - quest’anno, invece, ci siamo classificati quarti”. La prossima stagione, perciò, vedrà, partire la Bocciofila Montecatini nel lotto delle favorite, forti dell’acquisto di Andrea Bagnoli, già campione del mondo individuale, che si va a sommare ad Andrea Rotundo e Roberto Signorini, freschi campioni d’Italia a coppie, l’esperto Franco Bagnoli e a Giacomo Lorenzini. Proprio quest’ultimo ha maturato, nel corso degli anni, un bagaglio di esperienza importante: dalla vittoria del titolo Under 23, passando per l’avventura in Serie A con Treviso, arrivando fino all’azzurro della nazionale italiana, con il quale ha collezionato tre gettoni di presenza. La forte formazione Montecatinese si avvalorerà del supporto del segretario e organizzatore Piero Bonaccorsi e del tecnico Donatello Da Gragnano, oltre che dell’immancabile presidente Moreno Zinanni. Sulla scia dei risultati sportivi il Bocciodromo è diventato un posto di ritrovo molto importante: dall’accoglienza per gli anziani, al ristorante all’aperto con tanto di area riservata ai bambini. “Sono orgoglioso di questo locale – aggiunge Zinanni - sia per la bella avventura sportiva in cui siamo coinvolti, sia perché è diventato un punto di riferimento per gli anziani di Montecatini. Unico neo: abbiamo un problema al tetto della parte delle piste che non ci permette di organizzare gare nazionali. Speriamo di risolverlo al più presto”. Maicol Cottini

P47 #FlashSport



Diletta Severi

Più bici per tutti Le più belle città italiane visitate in bicicletta, il mezzo più ecologico ed economico: per molti un sogno e per altri una scelta. Il modo migliore per pedalare in città è quello proposto dal “Bike Sharing”, sistema innovativo nato nel 1966 ad Amsterdam, che consente la condivisione di biciclette pubbliche. I requisiti fondamentali sono: mezzi comodi, ben attrezzati, a disposizione di tutti per spostarsi in area urbana con prelievo e restituzione self-service a prezzi adeguati. A Pistoia, il progetto Pistoiainbici prevede quaranta biciclette bianche e rosse, i colori del Gonfalone del Comune, a disposizione dei cittadini con quattro punti di prelievo e di deposito, aperti dalle 6 alle 23, alla stazione ferroviaria (12 postazioni), in piazza San Francesco (12 postazioni) e presso i parcheggi Cellini e Stadio (piazza Oplà), entrambe con dieci colonnine per un totale di quarantaquattro. Andrea Vergoni, partner AciComunica con la nota azienda di biciclette RigDesign, promuove, per mestiere e per passione, un nuovissimo progetto, denominato Ready2Bike, legato alle due ruote a pedali con l’obbiettivo di sensibilizzare genitori e figli ad un uso corretto della bicicletta e delle regole stradali, considerando anche la poca presenza di piste ciclabili in città. “La bici è, di fatto, il primo vero mezzo di trasporto che una persona acquista. Con il rincaro dei carburanti ci sarà sempre più in riavvicinamento da parte degli adulti all’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, quindi la consapevolezza di muoversi tra le strade in bici, in maniera corretta, sarà sempre più richiesta. E’ fondamentale che da parte del ciclista maturi la consapevolezza del proprio ruolo d’utente stradale avente gli stessi diritti e doveri dell’ automobilista”. Nasce così una collaborazione “educativa” tra Aci Pistoia e RigDesign, da una parte per far

comprendere ai ragazzi, che non abbiano già il patentino, come comportarsi in bicicletta e in mezzo al traffico (conoscenza dei cartelli, uso e manutenzione bicicletta, giusto posizionamento della sella), dall’altra correggere, negli adulti, quei piccoli errori comportamentali che si possono portare dietro inconsapevolmente da molto tempo. “Oltre ad un’attenta educazione stradale anche per chi guida la bicicletta – afferma il Dott. Pasquale Amoroso, diretto AciClub Pistoia – serve, con urgenza, un sistema di connessione tra le diverse modalità di trasporto. Autobus e treni non sono ancora accessibili per chi si sposta in bicicletta che, soprattutto in ambito urbano rappresenta il modo più facile, veloce ed economico per muoversi”.


Il fotografo Cristiano Bianchi saluta i lettori de “Il Giullare”

#nonmiinteressaseseibelladentro

La t-shirt dell’estate Una frase. Una t-shirt. E cinque amici. Sembra un gioco, in realtà stiamo parlando di un successo: le nuove magliette “Non mi interessa se sei bella dentro” ideate dal nostro direttore Andrea Spadoni, insieme agli amici Gabrio

Carissimi lettori, con questo numero del mensile si chiude, per motivi strettamente professionali, la mia collaborazione con Il Giullare. Voglio utilizzare queste poche righe per salutarvi e ringraziarvi dei tanti attestati di stima ricevuti in questi bellissimi anni. Ma, soprattutto, voglio ringraziare i miei compagni di avventura con i quali ho condiviso un’esperienza fantastica dal punto di vista professionale ed umano. Andrea, Diletta ed Eva più che colleghi, ormai, sono degli amici veri. Un ringraziamento sentito va anche all’attuale editore Maurizio Carrara ed anche alla famiglia Buonanno che, nel 2009, ci aiutò a far nascere questo progetto ambizioso. Lunga vita a “Il Giullare”! Un caro saluto a tutti Cristiano

Gamma (ex corteggiatore di Uomini e Donne), Luca Porciani, Francesco Porciani e Massimiliano Sichi, titolare del Syrah Wine Café di Montecatini, stanno facendo il giro dell’Italia. Dopo aver fatto tappa al Lidò, al Gelso di Altopascio, al Syrah e al Let’s Go – il bar, di Poggibonsi, il tour proseguirà a Gallipoli e a Pescara. Chi fosse interessato a ricevere la maglietta può avere tutte le info cliccando il seguete link: http://www.facebook.com/NonMiInteressaseseibelladentro




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