Schede Provincia Di Venezia

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Grafiche Nardin, Cavallino-Treporti VE

• Ristampa Marzo 2005

hai voglia di colorare?

Testi: Martina Contro e Rosa Zanotti Disegni: Laura Castelli Coordinamento progetto: Stefano D’Alterio e Tanja Giacomel Provincia di Venezia

Assessorato alle attività produttive, agricoltura e alimentazione Assessorato attività produttive, agricoltura e alimentazione Via Muratori, 5 •alle Mestre (VE) • Tel. 0412501866 • Fax 0412501867 agricoltura@provincia.venezia.it • www.provincia.venezia.it

WWF Miranese Via Rossignago 40/G • 30030 Spinea (VE) • Tel./Fax 041994748 miranese@wwf.it

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il Biancospino Biancospino

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Nella tradizione dei nostri paesi, il biancospino è l'arbusto benefico per eccellenza. I fiori del biancospino per il loro candore rappresentano il simbolo della felicità, prosperità, fecondità. I Greci adornavano gli altari nuziali con rami di biancospino, e confezionavano anche delle torce, il cui fuoco era di buon auspicio.

Il Biancospino nella tradizione folcloristica

Le foglie e i frutti in infuso esercitano un'azione sedativa, combatte l'insonnia e le aritmie. Una tazza di tisana con i fiori di biancospino presa ogni sera, farà tornare la calma e il sonno tranquillo.

Le proprietà del Biancospino

Buona insalata!

I capperi non solo si possono fare con i boccioli dei capperi, ma anche con quelli del biancospino, colti quando sono ancora chiusi, si mettono in aceto o sotto sale, come i normali capperi.

Capperi di Biancospino

Le Ricette del Biancospino

Legno duro e pesante, trova impiego nella produzione di piccoli attrezzi agricoli. Il biancospino è stato per secoli usato dai contadini per creare siepi di recinzione o di divisioni di proprietà tra un campo e l'altro, grazie all'intrico dei suoi spinosi rami, formava così un naturale "filo spinato".

Legno

Fiori bianchi-rosati, emanano tra Aprile e Maggio un dolce profumo delicato attirando così molti insetti. I frutti sono di color rosso vivo e maturano a fine estate, contengono un solo seme (che si può osservare se si schiaccia tra le dita il frutto, provate!). Sono commestibili: di gusto piacevole un po' acidulo. I frutti forniscono cibo invernale a molti uccelli, e a piccoli mammiferi come il riccio, il moscardino, la lepre, la volpe, il topolino selvatico.

Fiori e Frutti

Foglie semplici, alterne e divise in 3-7 lobi dentellati all'apice.

Forma delle Foglie

Arbusto spinoso, può assumere anche portamento di piccolo alberello con chioma molto intricata e spinosa. L'intrico dei suoi rami offre rifugio a molti animali e può essere un luogo ideale dove costruire il proprio nido.

Descrizione

(Crataegus monogyna) Chiamato dagli antichi Romani "alba spina": spina bianca, per i suoi rami spinosi e per i candidi fiori.

il Biancospino


Grafiche Nardin, Cavallino-Treporti VE

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Disegni: Laura Castelli

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la Farnia

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Da allora le foglie secche della quercia, rimangono sui rami per cadere completamente soltanto quando almeno un cespuglio si è rivestito di foglie nuove.

La quercia, dopo aver riflettuto, rispose:" Tenterò di trattenere le mie foglie secche sui rami finchè sui vostri non spunteranno le foglioline nuove. Così il bosco non sarà mai completamente spoglio e il diavolo non potrà avere alcun dominio su di noi".

Quando gli alberi seppero del patto, cominciarono a preoccuparsi. "Che cosa possiamo fare?" si domandarono disperati. "A noi le foglie cadono in autunno." Il problema pareva insolubile quando al faggio venne un'idea: "Andiamo a consultare la quercia, più robusta e saggia e di noi tutti la più anziana. Forse lei troverà un espediente per salvarci".

Un giorno il diavolo si recò dal Signore dicendogli: "Tu sei il Signore e padrone di tutto il creato, mentre io, misero, non possiedo nulla. Concedimi una signoria, pur minima, su una parte della creazione; mi accontento di poco". "Che cosa vorresti avere?" Chiese il Signore. "Dammi, per esempio, il potere su tutto il bosco" propose il diavolo. "E sia" disse il Signore "ma solamente quando i boschi saranno completamente senza foglioline, ovvero durante l'inverno, in primavera il potere tornerà a me."

(da Florario) Una leggenda sarda testimonia come il simbolo "paterno" e protettivo della quercia sia radicato nell'immaginario collettivo.

La favola della Quercia e del Diavolo

Nella pianta giovane la corteccia è grigio-liscia, poi con il tempo diventa nerastra e si fessura profondamente. Il legno è molto resistente e viene utilizzato per fabbricare mobili, navi, travi, botti, pavimenti, ect.

Corteccia e Legno

I fiori maschili sono penduli - gialli (amenti); i fiori femminili sono piccoli e di color rosato e si trovano sulla stessa pianta all'estremità dei germogli. I fiori femminili a impollinazione avvenuta danno origine alle ghiande.

Fiori e Frutti

Le foglie alterne, semplici, presentano un breve picciolo, il margine della foglia è lobato. Osserva il lobo del tuo orecchio e il margine della foglia… si assomigliano?

Forma delle Foglie

La Quercia è un albero forte e maestoso, può raggiungere i 1000 anni di vita, il suo tronco è robusto e da esso si diramano con il tempo dei grossi rami che formano una grande chioma. Nell'antichità ha rappresentato l'albero sacro e protettore degli uomini e del creato, tanto che viene considerato l'albero della forza e della saggezza.

Descrizione

(Quercus robur) Robur deriva da Robustus = robustezza, forza.

la Farnia


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la Rosa di macchia

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• E' usata in erboristeria per preparare infusi e cosmetici naturali tra cui la ben nota acqua di rose, ottima per ammorbidire la pelle del viso.

• I frutti sono ricchi di vitamina C e quindi aumentano le difese dell'organismo.

• Tonico.

• Ricostituente.

Le proprietà della Rosa Canina sono numerose:

Le proprietà della Rosa Canina

Buona colazione!

I frutti devono essere raccolti dopo le prime gelate invernali, puliti dai semi, fatti cuocere in acqua fino a che saranno teneri. Passati con un passaverdure e uniti allo zucchero (stesso peso). Far cuocere su fiamma bassa per una decina di minuti. Dopo che la marmellata si sarà raffreddata versare nei vasetti.

Marmellata di frutti di Rosa Canina

Le Ricette della Rosa Canina

• rosa muschiata: esprime "siete bella ma capricciosa".

• rosa gialla: esprime Infedeltà e Vergogna.

• rosa multiflora: augura Fecondità.

• rosa dal fiore variegato: Amor tradito.

• rosa canina: Indipendenza ma anche Poesia.

• rosa rossa: simbolo dell'Amore.

• rosa bianca: Silenzio e Segretezza ma anche Candore e l'Innocenza.

Ogni tipo di rosa ha evocato nel linguaggio dei fiori un sentimento o un messaggio. Una rosa per ogni occasione!

La rosa nel linguaggio dei fiori

I fiori che compaiono nel mese di Maggio sono di color rosa- bianco, presentano 5 petali e sono molto profumati. I frutti (cinorrodi) sono di color rosso vivo, contengono all'interno numerosi semini e possono essere mangiati sia dall'uomo che dagli animali.

Fiori e Frutti

Le foglie sono composte, formate da 3-5 foglioline ovali e dal margine seghettato.

Forma delle Foglie

E' detta Canina, perché nell'antichità i Greci ritenevano che la pianta potesse curare la rabbia provocata dai morsi dei cani. La rosa canina è un arbusto ramoso con fusti e rami arcuati e ricadenti, provvisti di spine uncinate, cresce ai margini delle boscaglie e nelle siepi che non siano troppo ombreggiate.

Descrizione

(Rosa canina)

la Rosa di Macchia


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il Sambuco nero

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Per curarsi il mal di denti si doveva camminare fino al sambuco invocando per tre volte: "Frau Holda, Frau Holda, imprestami una scheggia che te la riporterò". Si staccava la scheggia e, giunti a casa, la si usava per incidere la gengiva fino a macchiare il legno di sangue. Si tornava infine alla pianta, continuando a camminare all'indietro, e si reinnestava la scheggia nel punto in cui era stata tolta: così le si trasmetteva il dolore. Si favoleggiava che non soltanto Holda abitasse la pianta del sambuco, ma anche elfi e coboldi che si rifugiavano tra i suoi cespugli.

I contadini tedeschi rispettavano a tal punto il sambuco che incontrandolo per i campi si levavano il cappello. Non osavano sradicarlo e, se volevano tagliarne un ramo, s'inginocchiavano davanti alla pianta con le mani giunte pregando: "Frau Holda, dammi un poco del tuo legno e io, quando crescerà, ti darò qualcosa di mio".

Fra i Germani veniva chiamato "albero di Holda". Holda era una fata del folclore germanico medievale, raffigurata come una giovane donna benigna dai lunghi capelli d'oro: abitava nei sambuchi che si trovavano nei pressi delle acque di fiumi e laghi.

Il Sambuco: l’albero del Flauto Magico...

Nelle varie preparazioni vengono usate le foglie, i fiori, i frutti e la corteccia. I frutti possono essere impiegati in conserve e in marmellate, mentre le ombrelle fiorifere possono essere consumate fritte e in frittata; aromatizzano il vino e messe sotto le mele che si conservano in dispensa, le rendono più profumate.

Il sambuco è noto per le sue proprietà medicinali, infatti viene usato nella medicina naturale come: • lassativo • diuretico • depurativo • antinevralgico • antireumatico

Le proprietà del Sambuco

Il legno è tenero e di color bianco-giallastro, può essere usato per la fabbricazione di piccoli oggetti come pettini, cucchiai di legno. I bambini una volta si divertivano a intagliare il legno del sambuco per costruirsi i fischietti, le cerbottane e molti giocattoli.

Legno

I numerosi fiorellini bianco-crema formano una infiorescenza ombrelliforme (corimbi), fioriscono a giugno-luglio. I frutti sono delle bacche carnose nere e sono commestibili.

Fiori e Frutti

Le foglie sono opposte, costituite da 7-9 foglioline seghettate lungo i margini, se strofinate emanano un odore aromatico.

Forma delle Foglie

Arbusto o piccolo albero alto fino a 5-7m, presenta una chioma ampia e ricca di rami reclinati a formare un folto cespuglio. I rami giovani sono verdi e lisci, ricchi di lenticelle e ripieni di una sostanza spugnosa (midollo); i rami più vecchi al contrario sono molto rugosi.

Descrizione

(Sambucus nigra)

il Sambuco nero


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il Frassino

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Fonte di ogni vita, l'albero cosmico ospitava gli dei e migliaia di esseri viventi.

Quest'albero poderoso si innalza fino al cielo, le sue radici affondano fino agli abissi sotterranei, i suoi rami arrivano fino agli dei; attraverso il suo fusto scendeva il fuoco del cielo e la sua chioma raccoglieva le nubi della pioggia fecondatrice.

Le tradizioni mitologiche di varie regioni ritenevano infatti che molto prima della comparsa dell'uomo sulla terra, esistesse un albero gigantesco, il cosidetto albero cosmico.

Il Frassino: albero del mondo

Fin all'inizio del secolo scorso nella contea inglese di Selborne era usanza, prima del levar del sole, far passare nudo un bambino malato di ernia o di rachitismo nel cavo di un vecchio frassino cimato; oppure, dopo aver praticato un taglio longitudinale in una pianta giovane, lo si faceva passare tre volte. Poi, richiusa la fenditura con argilla, si legava il tronco: se il taglio si cicatrizzava, l'ernia sarebbe scomparsa, se restava aperto sarebbe rimasta. Chi aveva goduto dei benefici doveva vegliare sull'albero perché, se lo si fosse abbattuto, sarebbe ricomparsa la malattia.

In Irlanda, terra celtica, uno dei 5 alberi sacri era il frassino. Fra i Celti i frassini erano considerati simboli di rinascita e capaci di operare guarigioni.

Il Frassino fra i Celti

Sapevate che la MANNA è una sostanza ottenuta praticando delle incisioni sul tronco dalle quali esce un liquido dolce e di colore giallo. Usata in passato come alimento e in medicina come blando purgante, oggi è usata in erboristeria come emoliente e rinfrescante.

Il legno è di ottima qualità, di color bianco-rosato, è resistente, flessibile ed elastico, e per queste qualità è ricercato quanto il legno di Ciliegio ed il Noce. Usato per la produzione di mobili, utensili di vario genere, carri, botti, pali durevolissimi.

Legno

I fiori maschili e femminili si trovano sullo stesso albero, ma su rami separati; sono riuniti in ciuffetti e compaiono a fine inverno prima delle foglie. I frutti sono detti samare, sono munite da un'ala apicale e durante l'inverno o in primavera vengono disseminate dal vento o dagli uccelli.

Fiori e Frutti

Le foglie sono, caduche, opposte, composte da 7-15 foglioline, lanceolate, ai bordi seghettate.

Forma delle Foglie

Il Frassino è un albero alto fino a 20-30 m. Il tronco è slanciato, da giovane la corteccia è liscia, di colore olivastra, con gli anni diventa grigia, rugosa e fessurata.

Descrizione

(Fraxinus excelsior) Il nome dell'albero è la traduzione del latino fraxinus che significa "schianto, fracasso".

il Frassino


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la Talpa

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Lei sola per prima sa quando i germogli nascon sotto la neve: non ha bisogno degli occhi è il suo cuore che vede.

Mi piace la Talpa perché sottoterra annusa la vita che sboccia quando di sopra è inverno e sembra di star sotto la doccia.

Mi piace il suo sguardo che non vede lontano ma che ti scruta dentro e ti fa sentire strano.

Il bosco racconta...

LA TALPA

Il periodo riproduttivo coincide con la primavera; vengono partoriti 4-5 piccoli, ciechi e privi di pelo.

Riproduzione

Vive sotto terra per questo si vede molto raramente; visibili sono le tracce delle gallerie superficiali e delle collinette di uscita. La Talpa scava in continuazione gallerie alla ricerca di cibo, che trova grazie ad uno sviluppatissimo senso dell'olfatto. Si nutre di lombrichi, larve di insetti e piccoli animali che vivono nel terreno.

La vita della talpa

Il corpo della Talpa è perfettamente adattato alla vita sotterranea, la forma è cilindrica e permette all'animale di scivolare agevolmente nelle gallerie del sottosuolo che lei stessa scava. La coda è corta e semi-nascosta dal pelo, il quale è molto soffice e di colore nero. Il muso è allungato, gli occhi sono piccoli e nel capo mancano i padiglioni auricolari. Le zampe anteriori sono rivolte lateralmente a forma di paletta, dotate di grossi unghioni che le servono per scavare le gallerie.

Caratteristiche

(Talpa europaea)

la Talpa


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il Moscardino

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Rodere i libri non vuol dire niente, bisogna leggerli, signor sapiente!

Risero tanto tutti i moscardini E poi scapparono, quei birichini, gridando:- Oh, oh!

Tutti li accolse nella sua scuola, ma aperto un libro… una parola non rilevò.

Credette allora d'esser sapiente; agli altri moscardini diceva:- O gente, v'insegnerò.

E rodi e rodi coi forti denti, lettere e sillabe, virgole e accenti, tutto mangiò.

Un moscardino, per imparare, le lunghe pagine a rosicchiare incominciò.

C'era un bambino che non studiava; il suo libro sempre lasciava di qua, di là.

di Cuman Pertile

Il Moscardino sapientone

Il periodo riproduttivo inizia in primavera; la femmina dopo aver costruito il nido, partorisce da 3-5 piccoli, ciechi e privi di pelo.

Riproduzione

Vive nei boschi, nelle campagne con siepi, lungo gli argini dei fiumi con fitta vegetazione. Conduce vita notturna, è agile e veloce nel muoversi tra i rami più sottili degli alberi, dove cerca frutta, bacche e germogli in particolare nocciole, faggiole, noci, ghiande. Non è facile osservarlo in natura, perché è timido e riservato, è più facile trovare i resti delle nocciole di cui si è cibato, con un foro perfettamente rotondo. Trascorre il letargo invernale in un nido sferico a forma di gomitolo costruito intrecciando cortecce, erbe e foglie tra i rami di arbusti e cespugli di rovo. La presenza del moscardino nel nostro territorio sta diventando sempre più rara soprattutto nelle zone che hanno subito deforestazione e che sono state trasformate in sistemi agrari intensivi.

Abitudini

Il moscardino è un piccolo roditore che appartiene alla famiglia dei ghiri. È detto anche nocciolino perché si nutre di nocciole (avellanarius: nocciole). Ha orecchie corte, occhi rotondi e grandi, le zampe sono corte ma prensili. Il pelo è di color nocciola nella parte superiore, il ventre è bianco, la coda folta e prensile.

Caratteristiche

Secondo alcuni studiosi di etimologia, il nome moscardino, che è anche il nome di un mollusco Cefalopode simile a un piccolo polpo, deriva dal latino muscum, "muschio", e si riferisce probabilmente all'odore intenso che può caratterizzare questi animali.

(Muscardinus avellanarius)

il Moscardino


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il Picchio

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Gli sciamani Yokout della California usavano le sue piume come parte del proprio abbigliamento sacro. Le penne dei picchi, insieme alle penne d'aquila e al dente di cinghiale, venivano usate come merce di scambio dalle popolazioni della California. Ad esempio una canoa di sequoia poteva essere scambiata con dieci scalpi di picchio.

Il picchio nelle tradizioni dei popoli

• Perforando i tronchi con il becco riesce ad estrarre gli insetti dalle fessure della corteccia.

• Con il tambureggiamento, avvisa gli altri maschi che quel territorio è già occupato e con il movimento del capo mette in mostra la vistosa macchia rossa, così gli altri maschi possono, oltre che sentirlo anche vederlo, e quindi mantenersi a debita distanza.

• Scava sui vecchi tronchi di alberi per costruire il suo nido e attirare così anche la femmina con il tambureggiamento.

Con il suo canto tambureggiato ottiene tre risultati in un "colpo solo"!

Ha un caratteristico volo ondulato, con le ali tenute chiuse tra un battito d'ala e l'altra, si posa sui tronchi assumendo una posizione verticale.

Come vola il picchio

Il picchio è anche soprannominato uccello carpentiere, lo sai perché? I picchi sono uccelli abilissimi nell'arrampicarsi sui tronchi degli alberi, e nel praticare fori nel legno. Le dita, poste due in avanti e due indietro e munite di robuste unghie ricurve, consentono una sicura presa alla corteccia degli alberi. La coda, dalle penne timoniere rigide e appuntite, serve da puntello nel procedere lungo la superficie verticale del tronco dell'albero. Si ciba di larve e insetti parassiti del legno, formiche, coleotteri, ragni. Per cercare gli insetti nascosti nel legno, apre dei fori nel tronco e una volta individuata la preda estrae la lunghissima lingua all'interno della calotta cranica. La punta della lingua possiede minuscoli uncini, veri e propri ami con cui trattiene le prede. In autunno e in inverno la dieta viene integrata con bacche, pinoli, noci e nocciole.

Abitudini

Il picchio misura in media dalla testa alla coda circa 20-25 cm., dimensioni simili ad un merlo. Dorso nero, ventre bianco, ali nere con spalline bianche, teste nera con guance e nuca bianche; il maschio ha una macchia rossa sulla nuca. Sottocoda rosso in entrambi i sessi.

Caratteristiche

(Dendrocopus major)

il Picchio Rosso Maggiore


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la Tartaruga Terrestre

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Una tartaruga era stanca di vivere in un mondo limitato a poche decine di metri quadrati. Sempre la stessa vita, con la stessa gente e con quel peso della sua casa sulla schiena che non le permetteva di fare molta strada. Possibile che le mie amiche si adattino a una vita così monotona e non sentano il desiderio di evadere? Un giorno parlò di questa aspirazione a due Anatre che, come viaggiatrici di professione, avrebbero potuto darle qualche consiglio. Hai ragione - le disse un'Anatra - il mondo è immenso ed è bello ovunque. E' un peccato starsene sempre qui. Lascialo dire a noi, che lo conosciamo in lungo e in largo: Europa, America, Asia, Africa... - intervenne l'amica. Se tu lo vuoi ti porteremo con noi. Oh, sì - esclamò la Tartaruga - ma come fate a condurmi con voi se io non so volare? Non c'è problema - risposero le due Anatre, ricorreremo a una "macchina" di nostra invenzione. Questa consisteva in un bastone di legno al centro del quale la Tartaruga doveva attaccarsi con i denti, stringendo bene, mentre le due Anatre ne avrebbero preso in bocca le due estremità. Così fecero: un frenetico sbatacchiare di ali e… via, partenza. Questo strano trio tenuto assieme da un bastone incominciò a salire verso il cielo azzurro e la Tartaruga, vedendo il mondo dall'alto per la prima volta, si divertiva moltissimo. Inoltre ora si sentiva superiore alle altre Tartarughe. Mentre passava sopra a un gruppo di persone sentì che queste, con la testa rivolta in su, gridavano: -Miracolo! Una tartaruga che vola. Ma è proprio una Tartaruga? Inorgoglita all'idea di essere l'oggetto di tanta ammirazione, la Tartaruga non poté fare a meno di rispondere: -Ma sì, sono proprio io! Purtroppo però, per dire questo aveva dovuto aprire la bocca; così, perso il sostegno provvisorio, si trovò suo malgrado sospesa nel vuoto e allora incominciò a precipitare sul terreno sottostante.

racconto di La Fontaine

La Tartaruga e le anatre

All'inizio dell'estate, i maschi ingaggiano tra loro combattimenti spesso cruenti per conquistare una compagna con cui accoppiarsi. Dopo l'accoppiamento la femmina depone circa 12 uova ovali e bianche, in una buca scavata nel terreno, poi le ricopre con terra e sabbia; l'incubazione è affidata al calore del sole e la schiusa avviene dopo circa 3 mesi. I giovani tartarughini hanno già l'aspetto degli adulti.

Riproduzione

Vive nei boschi, campi, parchi e pinete, anche se negli ultimi anni la sua presenza è diventata sempre più rara. E' una specie PROTETTA. Mangia foglie, frutti, erbe, insetti, vermi, molluschi, etc. Sono animali che si muovono lentamente e se insidiate da un pericolo ritirano la testa sotto il carapace. Le tartarughe vanno in letargo nei mesi invernali, si scavano delle profonde buche nel terreno e vi rimangono fino alla primavera. Sono animali molto longevi e possono vivere fino a 120 anni.

Abitudini

Il carapace è convesso, a forma di cupola e sovente bitorzoluto, 20 cm di lunghezza. Il maschio può essere riconosciuto per la coda più lunga e più massiccia di quella della femmina. Quest'ultima ha il piastrone piatto (ventre), mentre nel maschio è concavo. Le zampe delle tartarughe terrestri sono grosse e tozze con unghie robuste che servono per scavare.

Caratteristiche

(Testudo hermanni)

la Tartaruga Terrestre


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WWF Miranese Via Rossignago 40/G • 30030 Spinea (VE) • Tel./Fax 041994748 miranese@wwf.it

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la Cicala

Assessorato alle attività produttive, agricoltura e alimentazione Provincia di Venezia


In autunno, nel formicaio, il grano si era un po' inumidito; le formiche lo portarono fuori ad asciugare. Una cicala affamata chiese loro qualche cosa da mangiare. Le formiche dissero: • Perché, quando era estate, non hai provveduto a farti le provviste? Quella rispose: • Mi mancava il tempo: avevo le mie canzoni da cantare! Le formiche risero e dissero: • Se in estate hai fatto musica, in inverno ballerai.

Tostoj da Animali protagonisti

La Cicala e le Formiche

Gli adulti sono presenti soltanto d'estate e compaiono a luglio, mese in cui i maschi iniziano i loro caratteristici concerti per attirare le femmine. Il canto infatti è una prerogativa del maschio adulto, munito di uno speciale organo stridulante costituito da due membrane (timballi) situato tra il torace e l'addome. Le membrane vengono fatte vibrare da potenti muscoli e provocano il caratteristico frinìo, amplificato da due lamine che agiscono da casse di risonanza. Le femmine depongono le uova conficcandole nei rami di piante erbacee. In autunno nascono le neanidi, che si lasciano cadere al suolo dove vivono infossate per diversi anni (in genere 4 anni). Terminato l'accrescimento, le ninfe fuoriescono dal suolo e si arrampicano sui tronchi degli alberi dove, compiuta l'ultima muta, sfarfallano gli insetti adulti. Gli adulti suggono la linfa dei rami degli alberi, mentre le forme giovanili pungono le radici delle piante cibandosi, anche in questo caso, della linfa. Vivono, nei boschi, campagne alberate, parchi urbani.

Abitudini e Riproduzione

Il corpo è tozzo, può misurare fino a 4 cm di lunghezza, è nerastro con sfumature chiare, ha un capo di grandi dimensioni provvisto di antenne molto corte con setole terminali. L'apparato boccale (rostro) è del tipo pungente- succhiatore. Le ali, trasparenti e membranose, superano la lunghezza del corpo.

Caratteristiche

(Lyristes plebejus)

la Cicala


Grafiche Nardin, Cavallino-Treporti VE

• Ristampa Marzo 2005

hai voglia di colorare?

Testi: Martina Contro e Rosa Zanotti

Assessorato alle attività produttive, agricoltura e alimentazione

Disegni: Laura Castelli

Via Muratori, 5 • Mestre (VE) • Tel. 0412501866 • Fax 0412501867 agricoltura@provincia.venezia.it • www.provincia.venezia.it

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il Riccio

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Caro Delio, ecco dunque come ho visto i ricci fare la raccolta delle mele. Una sera d'autunno, quando era già buio, ma splendeva luminosa la luna, sono andato con un mio amico, in un campo pieno di alberi da frutta, specialmente di meli. Ci siamo nascosti in un cespuglio, contro vento. Ecco a un tratto, sbuca una bella famigliola di ricci: i due genitori e tre piccolini. In fila indiana si sono avviati verso i meli, hanno girellato tra l'erba e poi si sono messi al lavoro: aiutandosi con i musetti e con le zampette, facevano ruzzolare le mele, che il vento aveva staccato dai rami, e le raccoglievano insieme in uno spiazzetto, ben bene vicine una all'altra. Radunate tutte le mele, tutti i ricci, si rotolarono, con gli aculei irti e si sdraiarono sui frutti, che rimanevano infilzati: i riccetti avevano poche mele infilzate, ma il padre e la madre erano riusciti a infilzare 7-8 mele per ciascuno, e trasportarli alla loro tana come provvista per l'inverno.

Il riccio in attacco non è un portento, però in difesa è un buon elemento.

Talvolta, per togliersi da un impiccio, conviene fare il riccio. Chiudersi a palla ed aspettare che l'avversario decida di andare.

filastrocca di Corinne Albaut

Il Riccio

Sapevate che il riccio è imparentato con i più antichi mammiferi viventi? I ricci sono apparsi sulla Terra molto prima del Mammut, mentre questi si sono estinti, questo piccolo mammifero insettivoro è arrivato fino ai giorni nostri.

Il periodo riproduttivo va da maggio a settembre, i piccoli nascono da 2 a 10, ciechi ricoperti di aculei morbidi, la pelle è gonfia di acqua, forma un morbido "cuscinetto" che li nasconde. E' grazie a questa imbottitura che mamma riccio può partorire senza sentire le spine e vedere le... stelle.

Riproduzione

Instancabile vagabondo di abitudini notturne, si muove tra il fogliame delle fitte siepi con buffa andatura alla ricerca del suo cibo preferito che con i suoi dentini è in grado di sgranocchiare: lumache, insetti, uova di uccelli, frutta caduta dagli alberi, funghi, serpentelli, anfibi. D'inverno va in letargo, le sue tane preferite sono tra le cataste di legna, negli anfratti dei muri e delle rocce, nelle cantine, e spesso è facile trovare il riccio ancora assopito e ben nascosto tra le foglie delle siepi dei giardini di casa.

Abitudini

Antonio Gramsci racconta una simpatica favola che vede come protagonisti i ricci.

di Antonio Gramsci

L'albero del Riccio

(Erinaceus europaeus)

Il riccio è un animale inconfondibile: il suo corpo è tozzo e spinoso, zampe corte e muso appuntito e mobile che gli serve per annusare il terreno alla ricerca di cibo e anche per estrarre le prede dalle piccole fessure del terreno e dei nascondigli. Gli occhi del riccio sono piccoli e la vista è poco sviluppata: ciò dipende dal fatto che sono animali adattati a vivere nel folto della vegetazione arbustiva dove la vista non è molto importante poiché non esiste lo spazio visivo per percepire le immagini lontane. Le orecchie anche se sono piccole e nascoste dal pelame riescono a percepire ogni minimo rumore e reagiscono bloccandosi all'improvviso e sollevando gli aculei.

Caratteristiche

il Riccio


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la Civetta

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La piccola civetta predilige i vecchi alberi del bosco ricchi di cavità e nascondigli, ma può vivere bene anche nei vecchi edifici e nelle torri diroccate, nei campanili delle chiese, siccome non disdegna la compagnia dell'uomo può nidificare nelle vecchie soffitte delle case. Di giorno se ne sta rintanata appisolata, non dorme mai troppo profondamente ed è sufficiente il più piccolo fruscio per metterla in allarme; quando scende la notte esce a caccia di pipistrelli, toporagni, coleotteri, piccoli uccelli, insetti. La civetta, come gli altri rapaci, dopo aver mangiato rigurgita il materiale che rimane nello stomaco indigerito sotto forma di palline (borre), che contengono i resti non digeritidel cibo: ossa, pelo, piume.

Abitudini

da una parte pur debbono uscire….

ma i peli e le ossa di un topo

e fa anche male al palato

si lo so che non è delicato

che divento più buffo di un pollo,

Allora mi spremo col collo

con un osso infilato nel gozzo.

è già tanto se io non mi strozzo

senza neanche un bicchiere di vino

dopo aver trangugiato un topino

non mangiando filetto e bistecca,

Non avendo coltello e forchetta,

Poesia in rima di Antonio Lallocco

Non avendo coltello e forchetta

La civetta e una certa idea della donna... Forse, per il particolare rito amoroso della femmina, costituito da movimenti della testa per attrarre il maschio e viceversa, abbiamo associato il termine civetta per indicare la donna maliziosa, seducente e civettuola.

In primavera in campagna si cominciano ad udire i richiami della civetta che hanno suscitato per secoli assurde e sciocche credenze. Con questi richiami maschio e femmina si cercano e quindi si corteggiano, dopo di che la coppia passa alla nidificazione. Non viene costruito un nido, ma la femmina depone da 3 a 7 uova all'interno di cavità di vecchi alberi, nicchie di pareti rocciose, sotto le tegole o ruderi abbandonati.

Riproduzione

(Athene noctua)

La civetta è un piccolo rapace notturno, la sua lunghezza è di circa 23 cm, il suo peso è circa di 1-2 etti. Il piumaggio è mimetico di colore bruno-grigio, sulla faccia bianco-grigia spiccano i grandi occhi dall'iride giallo. Il becco è corto e adunco e le zampe hanno robusti artigli ricurvi.

Caratteristiche

la Civetta


Grafiche Nardin, Cavallino-Treporti VE

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la Volpe

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Certamente, avrai sentito dire "furbo come una volpe" e davvero la volpe è un animale astuto. Infatti anche gli indigeni d'America avevano notato e ci raccontano che la volpe per liberarsi dalle fastidiosissime pulci, si immerge in un torrente tenendo in bocca un bastone. I parassiti, per fuggire dal corpo dell'animale, si rifugiano sul bastone. La volpe lascia andare il bastone insieme alle pulci, che vengono portate via dalla corrente.

La Volpe e le Pulci

Gli accoppiamenti avvengono in gennaio-febbraio e dopo 53 giorni di gestazione nascono da 2 a 6 cuccioli protetti all'interno di tane sotterranee. Nelle prime settimane la madre non li abbandona mai e il maschio le procura il cibo.

Riproduzione

Vive su quasi tutto il nostro territorio, dalla pianura all'alta montagna. Predilige le aree boschive intervallate da radure e frequenta sia aree disabitate che frequentate dall’uomo. Mangia di tutto, preferibilmente si nutre di roditori, uccelli, lepri e conigli selvatici, ma si adatta a mangiare vermi, rettili, anfibi, pesci, insetti, rifiuti e carogne; non disdegna bacche e frutta matura. È un animale notturno in quanto inizia la caccia all'imbrunire e la termina poco dopo l'alba.

Abitudini

La Volpe è un carnivoro, il suo corpo è allungato e snello ricoperto di un pelo soffice e fitto di color rosso-ruggine, il petto, l'addome e la gola sono ricoperti di pelo bianco, la coda è particolarmente folta e l'estremità è bianca. La testa è piccola con un muso appuntito e le orecchie grandi e triangolari. L'impronta, assomiglia a quella di un cane, ma è più allungata e ovale.

Caratteristiche

(Vulpes vulpes)

la Volpe


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la Raganella

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Né coda, né orecchie hanno le poverette. Non stanno all'asciutto e saltan dappertutto!

Rospetti, ranocchi dai grandi tondi occhi. Ranocchie, raganelle sono tutte molto belle.

Cra cra cra cra Un balzo fan qua e là. Cra cra cra cra Non tornano di qua.

Cantare il ritornello "Cra cra …di qua" e ripeterlo tra una strofa e l'altra. Recitare le strofe mimando occhi, coda, orecchie, e saltellare…

di Albena Ivanovitch-Lair

Rospi, rospetti

La stagione degli amori inizia in primavera dopo il risveglio dal lungo letargo invernale, i maschi si avvicinano all'acqua e vi attirano le femmine con il canto. Le uova sono raggruppate in ammassi gelatinosi deposti sul fondo o attaccati alla vegetazione degli stagni. Dopo 15 giorni le uova si schiudono, inizia la metamorfosi che impiega 2 o 3 mesi per completarsi.

Riproduzione

E' un animale arboricolo e quindi vive arrampicata su alberi, arbusti, cespugli e canneti. Si mimetizza molto bene con l'ambiente in cui vive e spesso l'unico modo per localizzarla è il suo gracidio, emesso con frequenza dal maschio nel periodo riproduttivo. La raganella in inverno si rintana nel fango e cade in letargo.

Abitudini

Ha una lunghezza massima di 5-6 cm, la pelle è liscia e di color verde lucente, il ventre è bianco, i fianchi sono attraversati da una sottile striscia gialla. Grazie alle sue dita dotate di dischetti adesivi , riesce ad aggrapparsi con facilità alle superfici lisce: diversamente dalle altre rane si arrampica sui tronchi e rimane per lungo tempo attaccata alle foglie.

Caratteristiche

(Hyla intermedia)

la Raganella


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la Chiocciola

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Gli amori delle chiocciole Le chiocciole sono animali ermafroditi: ogni individuo presenta organi sessuali maschili e femminili, ogni chiocciola produce sia ovuli che sperma, ed è al tempo stesso maschio e femmina. Tuttavia, gli individui non possono fecondarsi da soli e, come gli altri animali devono trovarsi un compagno. Le uova, di colore bianco, vengono deposte in numero che varia da 60 a 90 in una buca nel terreno. Le piccole lumache nascono dopo alcune settimane già con la conchiglia e in grado di disperdersi nell'ambiente.

E' un animale lento e quando è disturbato ritira il piede nella conchiglia. Va in letargo invernale da settembre ad aprile e nei momenti di calura usa chiudersi in estivazione impedendo la disidratazione formando una membrana calcarea.

Abitudini

Una traccia sul tronco C'è una chiocciola molto affamata, sul nocciolo arrampicata. Mentre striscia lentamente, lascia sul tronco un nastro lucente. Prima che il sole la faccia arrosto deve raggiungere un bel posto, un paradiso tra l'ombra e il fogliame, dove saziare la sua fame.

di Corinne Albaut

(Elix pomatia)

Ha una conchiglia di forma globosa di circa 5 cm di diametro ed è formata da 5 spire destrorse (raramente si trovano animali con spire sinistrorse). Spesso nel sottobosco si trova anche un altro tipo di lumaca priva di guscio, detta limaccia. La colorazione è solitamente brunastra. La parte visibile del corpo è formata da un piede muscolare molle e allungato. All'estremità di questo si trova il capo con 2 paia di antenne: quelle superiori sono più lunghe e portano gli occhi, mentre in quelle inferiori sono situati gli organi dell'odorato. La chiocciola vive ovunque: boschi, campagne, giardini, orti, rive di fossi etc. È esclusivamente vegetariana e si ciba di una gran varietà di piante, funghi. Quando si alimenta sminuzza le parti vegetali per mezzo della lingua cornea coperta di piccoli denti uncinati, proprio come una lima.

Caratteristiche

la Chiocciola


Grafiche Nardin, Cavallino-Treporti VE

Prova ad immaginare un'avventura nel bosco che abbia come protagonisti i suoi animali e raccontala in questa pagina.

• Ristampa Marzo 2005

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il Bosco

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Pensieri e desideri degli animali che vivono nel bosco

Disegnamo un transetto Se vuoi conoscere meglio il Bosco del Parauro, ma anche un qualsiasi altro bosco, ti suggeriamo un'interessante attività da svolgere da solo o in gruppo con qualche tuo compagno.

Che cos'è un transetto? E' un disegno schematico che descrive l'aspetto di un bosco mostrando le specie di alberi, arbusti ed erbe più caratteristici. Ecco come puoi fare: • Procurati qualche picchetto, 20 m di cordicella, corda metrica, foglio da disegno • Individua il luogo più adatto per il tuo transetto; è preferibile scegliere un punto all'interno del bosco • Nel punto prescelto pianta 2 picchetti alla distanza di 20 m l'uno dall'altro e tendi una corda tra di essi • Annota con cura la posizione di tutte le piante che si trovano nel raggio di un metro dalla corda tesa sia a destra che a sinistra • Con l'aiuto di una guida illustrata classifica le piante identificate • Infine cerca di riprodurre con un disegno schematico il tuo transetto l'andamento del terreno e la posizione delle piante.

Buon lavoro!


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