Io ballo

Page 1

001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 1

Io ballo


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 2


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 3

RINO CAPONE

Io ballo Teoria e tecnica di Danza Sportiva

GREMESE


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

Alle mie figlie Ines e Teresita

Copertina: Purple Press Fotocomposizione: Graphic Art 6 s.r.l. – Roma Stampa: C.S.R. – Roma Prima edizione col titolo Ballare Danzare 2006 © GREMESE – E.G.E. S.r.l. – Roma Nuova edizione aggiornata, riveduta e corretta, col titolo Io Ballo Copyright GREMESE 2010 © E.G.E. s.r.l. – Roma www.gremese.com Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, registrata o trasmessa, in qualsiasi modo o con qualsiasi mezzo, senza il preventivo consenso formale dell’Editore. ISBN 978-88-8440-653-8

9:51

Pagina 4


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 5

Sommario

Introduzione: La Danza Sportiva presentata al principiante Ballare: come camminare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rapporto fra musica e ballo . . . . . . . . . . . . . . . . . Il valore dei passi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cinque regole di partenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . Le discipline di Danza Sportiva . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

7 8 11 12 14 15

CAPITOLO 1: BALLO DA SALA . . . . . . . Fox Trot . . . . . . . . . . . . . . . . . Tango . . . . . . . . . . . . . . . . . . Valzer Lento . . . . . . . . . . . . . . . Riflessioni sui programmi di Ballo da Sala

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

17 20 23 26 29

CAPITOLO 2: LISCIO UNIFICATO . Mazurka . . . . . . . . . . . . Polka . . . . . . . . . . . . . . Valzer Viennese . . . . . . . . . Liscio a tre facce . . . . . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

. . . . .

31 34 37 39 41

CAPITOLO 3: DANZE STANDARD. Quick Step . . . . . . . . . . . Slow Fox Trot . . . . . . . . . Tango . . . . . . . . . . . . . Valzer Inglese . . . . . . . . . . Valzer Viennese . . . . . . . . . Approfondimenti e curiositĂ . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

. . . . . . .

43 47 51 55 59 63 66

CAPITOLO 4: DANZE LATINO-AMERICANE Cha Cha Cha . . . . . . . . . . . . . . . Jive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Paso Doble . . . . . . . . . . . . . . . . Rumba . . . . . . . . . . . . . . . . . . Samba . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

77 80 84 90 94 100

Sommario

5


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

CAPITOLO 5: DANZE CARAIBICHE Mambo . . . . . . . . . . . . . . Merengue . . . . . . . . . . . . . Salsa . . . . . . . . . . . . . . . Bachata . . . . . . . . . . . . . . Rueda de Casino . . . . . . . . .

9:51

. . . . . .

105 110 113 117 120 124

CAPITOLO 6: BALLI DI GRUPPO. DANZE COREOGRAFICHE . . . .

127

CAPITOLO 7: GLI ORGANISMI DELLA DANZA SPORTIVA CAPITOLO 7: E LE ASSOCIAZIONI DEI MAESTRI . . . . . . . . . .

133

CAPITOLO 8: REGOLE GENERALI . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

135

CAPITOLO 9: CHE… FIGURA!

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

153

GRAFICI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

159

BIBLIOGRAFIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

197

ANNOTAZIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

201

6

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

Pagina 6

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

. . . . . .

Io ballo


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 7

INTRODUZIONE

La danza sportiva presentata al principiante P

er Danza Sportiva si intende l’insieme delle discipline – ognuna delle quali comprendente più balli – che sono oggetto di competizioni. Per ciascuna disciplina esistono specifici manuali che riportano le caratteristiche tecniche delle figure di ballo e tutte le complesse regole di esecuzione. Ovviamente, tali volumi sono destinati agli addetti ai lavori (maestri di ballo e aspiranti tali, atleti che gareggiano da tanti anni) e per questi concepiti; risultano quindi ostici per la massa, in quanto veri e propri concentrati di rigoroso tecnicismo. In Italia il popolo del ballo è così composto: • diecimila maestri in attività; • diverse decine di migliaia di competitori;

• quasi cinque milioni di persone che frequentano o hanno frequentato una scuola di Danza Sportiva per almeno un anno. Il fenomeno è in forte espansione grazie anche al contributo di importanti trasmissioni televisive e riviste specializzate, oltre che per la disponibilità del Comitato Olimpico Internazionale ad elevare alla dignità di discipline olimpiche almeno dieci danze (Standard e Latino-Americane). È evidente che la stragrande maggioranza di quanti praticano il ballo lo fa per divertimento, per mantenersi in forma o per socializzare. Non lo fa per gareggiare. Di che tipo di libro hanno bisogno queste persone? Certamente non di un manuale professionale. C’è, inoltre, molta gente desiderosa di avvicinarsi al ballo che cerca una guida didattica, un testo di supporto accessibile, dal contenuto non complesso e ricco invece di indicazioni utili e suggerimenti pratici. Ma non è facile trovare qualcosa del genere in circolazione. Per soddisfare le esigenze di tutte queste persone è stato concepito Io ballo il quale, proprio perché nasce con una particolare finalità divulgativa, non pretende di sostituirsi ai manuali veri e propri ma è complementare ad essi, offrendo una serie di preziose informazioni relative a tutte le discipline e ai singoli balli. Introduzione

7


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 8

Questo volume è, però, anche un moderno strumento di consultazione e di studio per i maestri che vogliano applicare, con gli allievi dei corsi collettivi, un metodo didattico efficace e coinvolgente. Chi ama, infine, i riferimenti teorici e letterari troverà spunti davvero stimolanti. A beneficio dei principianti, sono riportati in appendice alcuni grafici relativi al Ballo da Sala e al Valzer Viennese, con la sequenza dei singoli passi e dettagliate indicazioni finalizzate ad agevolare la migliore esecuzione degli stessi. Io ballo è, dunque, un libro per chi non ha mai ballato e per chi balla: da una vita, da un anno, da un giorno.

Ballare: come camminare I movimenti del ballo, quantunque sottoposti a una precisa regolamentazione, devono essere caratterizzati dalla spontaneità e dalla leggerezza. Le regole hanno lo scopo di facilitare la performance e di produrre visivamente l’armonia della coppia. Lungi dal comprimere o irrigidire l’azione combinata dei ballerini, esse servono a definire le modalità e gli ambiti spazio-temporali della libera interpretazione coreica. Pertanto, nell’avvicinarsi alla Danza Sportiva, il principiante non deve percepire l’insieme delle regole come una specie di gabbia o come una serie di vincoli paralizzanti. Ballare è come camminare. Ogni essere umano può imparare facilmente a ballare allo stesso modo in cui ha imparato a camminare: lo abbiamo fatto tutti senza teorizzazioni scolastiche, applicando istintivamente e automaticamente le regole di base (naturali). Ognuno di noi ha un proprio modo di camminare: lentamente, velocemente, con lo sguardo in avanti o rivolto verso terra, con la schiena dritta o ricurva, ecc. Nell’incedere, più o meno elegantemente, applichiamo un nostro stile e seguiamo un ritmo interno, del tutto personale, che ci porta a fare il passo più lungo o più corto, più veloce o più lento. È proprio questo ritmo virtuale e soggettivo, sul quale ci muoviamo, a determinare la tipologia della camminata. Nel ballo avviene la stessa cosa, con una sola variante: il ritmo sul quale modulare i passi ci è dato dall’esterno. Da qui l’esigenza di capire immediatamente, prima di cominciare a ballare, il rapporto fra musica e movimenti del corpo. Per quanto riguarda lo stile, questo sarà sempre personale, pur applicando qualche regola generale. I balli sono di varia natura, dai molto lenti ai molto veloci. Per ognuno di essi, nel corso dei decenni, sono stati studiati e messi a punto passi specifici,

8

Io ballo


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 9

in maniera tale da creare una corrispondenza ottimale fra la base ritmica e la sua esecuzione danzata. Ecco perché non conviene improvvisare passi: quelli giusti sono stati già codificati, a beneficio dei ballerini e degli aspiranti tali. Il principiante, quindi, deve innanzitutto imparare, per ogni singolo ballo a cui è interessato, la tecnica dei passi relativi. Una sequenza di passi è definita figura. Per ogni ballo esistono più figure: la camminata, il giro a destra, il giro a sinistra, ecc. L’insieme delle figure costituisce il programma di un ballo. Una figura di ballo è formata da un numero variabile di passi, da due in su. In alcuni balli le varie figure constano dello stesso numero di passi (figure omogenee), in altri no (figure disomogenee). Sia nei balli con figure omogenee, sia in quelli con figure disomogenee, il livello di complessità varia da una figura all’altra: ne abbiamo di molto semplici e di molto complesse, con una serie di gradazioni intermedie. Ne consegue che, in qualsiasi percorso formativo (anche autodidattico), bisogna iniziare sempre dalla figura più semplice. Ciò vale per ogni danza. Il principiante deve allenarsi a lungo sulla figura iniziale (e solo su quella) al fine di raggiungere due risultati importantissimi: 1. Acquisire la massima padronanza e naturalezza nell’esecuzione dei passi specifici, cioè la tecnica dei movimenti fondamentali, come se dovesse semplicemente camminare. 2. Memorizzare la base ritmica di riferimento e metabolizzarla fino a trasformarla in ritmo interiore. Attraverso il costante esercizio dell’ascolto, anche chi non sa riconoscere le musiche delle varie danze apprende piacevolmente e facilmente a farlo, al punto da poter infine distinguere un ballo solo ascoltando le prime note del relativo brano. Raggiunti tali risultati, il principiante può avvicinarsi gradualmente alle regole generali, che riguardano le varie parti del corpo (testa, sguardo, spalle, fianchi, mani, ginocchia), lo stile teorico, gli allineamenti e la corretta posizione di coppia. Una particolare raccomandazione riguarda il cavaliere: egli deve essere assolutamente padrone dei passi, senza incertezze. Il motivo è facilmente intuibile: • su di lui ricade il delicato compito di guida. Egli deve gestire il corpo della dama, oltre che il proprio; deve controllare il traffico sulla pista e destreggiarsi con perizia fra le altre coppie in movimento. Pertanto, non può avere alcuna esitazione circa i passi da fare nelle varie direzioni. Il successo di una coppia sulla pista da ballo dipende in buona parte dalle capacità del cavaliere. La dama fa, come si suol dire, “spettacolo”, ma sta all’abilità del ballerino esaltarne appeal e potenzialità, ottimizzarne requisiti e Introduzione

9


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 10

risorse, agevolandone al massimo la posizione di centralità. Insomma, spetta a lui saper creare le migliori condizioni perché l’armonia della coppia raggiunga i livelli più alti. Questo è il motivo per cui, in tutte le scuole di ballo, buona parte dell’insegnamento, teorico e pratico, è rivolta al cavaliere. In questo volume, i singoli balli sono presentati nel modo più lineare, rispettando la classificazione ufficiale delle discipline di Danza Sportiva. Ad ogni disciplina è dedicato un capitolo. All’interno della disciplina, poi, ciascuna danza è presentata autonomamente attraverso un intero paragrafo, articolato in due parti: 1. Nella prima parte, sono riportati i consigli al principiante, con semplici e sintetici suggerimenti operativi e con la descrizione analitica dei passi relativi alla figura iniziale. Siccome nella maggior parte dei casi la dama balla “a specchio”, cioè esegue i passi e i movimenti contrari a quelli del partner, i passi descritti e i relativi consigli pratici si riferiscono al cavaliere, ma valgono per entrambi i ballerini. 2. La seconda parte riguarda note tecniche, letteratura, comparazione dei programmi. Le note tecniche e i riferimenti letterari sono a beneficio di chi già balla e di chi non ha mai ballato. La comparazione nominale dei programmi è utile a chi voglia capire quali evoluzioni si sono verificate nel corso degli anni: per molti balli si scoprirà con sorpresa il solido legame esistente fra passato e presente, nel senso che l’antico patrimonio coreico conserva, dopo tanti decenni, la sua piena attualità. L’opera dei grandi Maestri, anche in questo campo, dura nel tempo. Suggerisco un metodo elementare per apprendere la figura iniziale, articolato in tre momenti: 1. Memorizzare la sequenza dei passi, provandoli senza musica. 2. Allenare l’orecchio al ritmo, ascoltando a lungo la musica e ripetendola mentalmente. 3. Infine, allineare la velocità dei passi alla base ritmica, utilizzando diversi brani musicali (e non sempre lo stesso). I grafici finali descrivono in maniera distinta i passi del cavaliere e quelli della dama, evidenziano le modalità di partenza e indicano l’allineamento. Il loro impiego consente l’immediata percezione visiva della figura nel suo insieme e, contemporaneamente, la proiezione della stessa lungo la pista. Nella danza, la regola numero uno è la gradualità: meglio ballare poche figure eseguite bene che tante messe insieme in modo frettoloso e discutibile. Non serve imparare a memoria un intero programma, se poi la sua esecuzione lascia a desiderare sul piano tecnico e stilistico. Molti pensano che per dimostrare di saper ballare sia necessario esibirsi nel maggior numero possibile di figure. È un’impostazione sbagliata. Il ballo di coppia deve esprimere armonia. E l’armonia si estrinseca su due versanti:

10

Io ballo


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 11

• quello dei ballerini che, producendola nella libera esecuzione coreica, la vivono come una dimensione interiore e privata; • quello dello spettatore, che la percepisce immediatamente nella coppia che la produce. (Al tempo stesso, si notano anche le eventuali disarmonie!) Si può ballare in modo divino anche con una sola figura, interpretata elegantemente e ripetuta con grazia rinnovata. Ogni principiante e ogni competitore misureranno autonomamente (o con l’aiuto del maestro) i limiti individuali, le potenzialità e le proiezioni degli effettivi interessi. Ognuno dovrà essere contento di quanto riuscirà a fare. Le forzature non servono, specialmente nello sport. E ballare è uno sport, sano e bellissimo, oltre che (a certi livelli) una forma d’arte affascinante, rispetto alla quale preferiamo usare talvolta il verbo danzare. Per quanto riguarda le regole, ne è riportato l’intero ventaglio nella parte finale del volume. Al principiante basterà apprendere ed applicare quelle basilari, ben individuabili, che gli consentiranno di fare la sua bella… figura. Per chi gareggia, invece, il rispetto delle regole è indispensabile.

Rapporto fra musica e ballo Ogni ballo ha un proprio ritmo, specifico, inconfondibile, che lo distingue da tutti gli altri. Per ciascuno dei balli oggetto di competizioni è stata predisposta una precisa tecnica di esecuzione applicata alle varie figure di cui si compone il programma. Come abbiamo già precisato, ogni figura ha i suoi passi caratteristici. La musica di un ballo deve rispondere a determinati parametri, funzionali all’esecuzione del ballo stesso. La base ritmica è la struttura portante del ballo, il suo DNA. Essa è caratterizzata dalle battute musicali. In musica le battute sono le porzioni di tempo in cui si suddivide un brano. Per chi non ha alcuna conoscenza in tale campo, è appena il caso di precisare che queste singole porzioni di tempo (dette “unità di tempo”) sono rappresentate graficamente sul rigo musicale con uno spazio compreso tra due barre verticali. Ma per ballare non occorre conoscere la musica. Occorre solo sapere che: • ogni battuta (cioè ogni porzione di brano) si articola in un certo numero di battiti musicali. Il battito è, quindi, l’elemento musicale elementare su cui si esegue un’azione coreica (a seconda dei balli: 1 passo, 2 passi, parte di 1 passo, 1 pausa). Ad esempio, una battuta di Valzer Viennese si articola in 3 battiti. In tale ballo, ad ogni battito deve corrispondere 1 passo. Pertanto, a ciascuna battuta il ballerino deve eseguire 3 passi (che si contano numericamente: 1, 2, 3). Introduzione

11


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 12

Nei libri, quando si descrivono le caratteristiche di un ballo, non si omette mai di sottolineare il tempo della relativa musica. Il principiante non ha bisogno di approfondire il concetto di tempo musicale. Gli basterà prendere atto di quanto segue. Per misurare e descrivere sinteticamente il tempo della musica da ballo si usa, convenzionalmente, una semplice frazione avente: • come denominatore una unità di base che si chiama quarto; • come numeratore il numero dei battiti (2/4, 3/4, 4/4). Pertanto, diremo che il Valzer Viennese (la cui battuta musicale è di 3 battiti) ha un tempo di 3/4. Il tempo è, insomma, la “ragione metrica” della battuta: in parole povere, la vera e propria indicazione ritmica, che è poi ciò che ci interessa ai fini pratici. Per dare armonia alle figure di danza, si è dovuta studiare anche (e soprattutto) l’ottimale velocità di esecuzione del brano musicale. Non a caso, abbiamo i balli lenti, quelli più veloci, quelli velocissimi. Le convenzioni internazionali e nazionali (sottoscritte dagli organismi che si occupano di Danza Sportiva) fissano, ai fini delle competizioni, la velocità della musica da ballo. Tale velocità, che è specifica per ogni singola danza, è quantificata in un determinato numero di battute al minuto. Tradotto in termini semplici: per ogni ballo, è stabilito ufficialmente il numero delle battute che devono essere musicalmente eseguite nell’arco di un minuto. (I maestri di ballo sanno bene queste cose: ecco perché in tutte le scuole si usano esclusivamente CD professionali. All’autodidatta, pertanto, consiglio di preselezionare attentamente le musiche giuste su cui allenarsi, anche facendosi guidare da persone esperte.) Restando all’esempio del Valzer Viennese, possiamo concludere che esso debba essere suonato a 60 battute al minuto. Quindi, nell’arco di un minuto l’un-due-tre dei battiti si deve ripetere 60 volte, per un totale di 180 battiti. Poiché ad ogni battito corrisponde 1 passo, il ballerino deve eseguire in un minuto 180 passi. Se ne esegue di più o di meno, va fuori tempo. Ciò non vuol dire che chi balla un Valzer Viennese debba contare da 1 a 180! Ci mancherebbe altro. È sufficiente riconoscere i battiti musicali (cosa semplicissima anche per chi non ha l’orecchio allenato) e fare automaticamente 1 passo ad ogni battito. (Quando dalla teoria si passa alla pratica, tutto risulta molto più facile.)

Il valore dei passi Come abbiamo visto nell’esempio del Valzer Viennese, in molti balli ad ogni battito musicale corrisponde 1 passo. Volendo aggiungere un aggettivo qualifi-

12

Io ballo


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 13

cativo a tale passo, potremmo dire che è veloce. Ci sono, però, alcune tipologie di danze che richiedono passi a volte veloci a volte lenti, all’interno di una stessa figura. E a volte addirittura velocissimi. Vedremo più in là di quali danze si tratta. Precisiamo intanto, a beneficio del principiante, il risvolto squisitamente pratico del valore dei passi lenti, veloci, velocissimi. Si tratta di definire in che rapporto sono il passo lento, il passo veloce e il velocissimo con il battito musicale: • Un passo lento (slow) corrisponde a 2 battiti musicali. Nei libri si indica con una S maiuscola. Significa che l’esecuzione di tale passo ha una durata di tempo che copre 2 battiti. • Un passo veloce (quick) corrisponde ad 1 battito musicale. Nei libri si indica con una Q maiuscola. • Abbiamo infine la & che corrisponde a mezzo battito: si trova sempre fra due quick e si abbina sistematicamente a quello che la precede e che a sua volta assume il valore di mezzo battito (il ritmo Q&Q si interpreta così: mezzo battito – mezzo battito – 1 battito). Due precisazioni: 1. Un passo quick non esiste mai da solo, ma sempre abbinato ad un altro quick o alla &. 2. Talvolta la & si trova abbinata ai numeri (per meglio articolare il conteggio nelle figure di alcuni balli che non presentano passi lenti). Per facilitare la comprensione della natura dei passi (lenti o veloci) e della loro quantità all’interno di una figura, si usa un sistema di conteggio semplificato che si esplica in due modalità alternative, a seconda dei balli: 1. Quando i passi di una danza sono tutti veloci, si contano numericamente (ad esempio: 1, 2, 3, 4, 5, 6; oppure: & 1 & 2 & 3). 2. Quando i passi di una danza si articolano in lenti e veloci (nonché velocissimi), sono classificati, come già detto, in base ai valori ritmici: • slow (S) – lento: 2 battiti musicali; • quick (Q) – veloce: 1 battito musicale; • &: mezzo battito musicale. Come si percepiscono i battiti musicali? Per percepirli distintamente, l’orecchio si deve abituare ad ascoltare (al di là della melodia) gli strumenti di accompagnamento, che hanno il compito di marcare il tempo (batteria, basso, percussioni varie, ecc.). È implicito che, per facilitare tale compito, la stessa esecuzione musicale debba essere opportunamente mirata, concepita ad hoc. Per questo motivo, si consigliano inizialmente brani musicali ben ritmati. Meglio ancora se si tratta di sola musica, senza la parte cantata. Introduzione

13


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 14

Attenzione: per i balli i cui passi si contano con slow, quick e &, è indispensabile conoscere di ogni singola figura quali passi sono lenti, quali veloci, quali velocissimi.

Cinque regole di partenza Per cominciare a ballare senza problemi, chi non lo ha mai fatto deve sapere almeno cinque cose: 1. A seconda della tipologia, i balli si eseguono o lungo le pareti della pista o in una zona idealmente circoscritta di essa. Il senso di marcia lungo le pareti della pista è antiorario. 2. La guida è affidata al cavaliere. Pertanto, alla partenza, la coppia si posiziona in modo che la dama stia di spalle al senso di marcia e il cavaliere abbia la parete alla sua destra. 3. Nel camminare, quando procediamo in avanti poggiamo a terra prima il tacco, poi l’intero piede e, infine, mentre portiamo avanti l’altro piede, la punta (pianta-punta). A seconda dell’azione, quindi, poggiamo a terra l’intero piede o una parte di esso. Nel ballo avviene qualcosa di analogo: • In alcuni passi si usa il meccanismo della normale camminata (tacco-pianta). • I passi di lato poggiano sul bordo interno del piede in movimento. • In altri passi, ci si muove di avampiede o di punta, e precisamente quando si voglia dare alla figura un tocco di leggerezza, di eleganza e di slancio verso l’alto. Attenzione: il ballare sulle punte, nella Danza Sportiva, ha un significato ben diverso da quello che ha nella Danza Classica. In pratica, si tratta di portare il peso in elevazione sull’estremità della pianta. Per far capire come poggia il piede ad ogni passo, si usano le iniziali maiuscole (ad esempio: P = punta; T = tacco; TP = tacco-punta; PT = punta-tacco). Nel Tango la lettera P deve essere sempre letta come pianta. 4. La linea di ballo è la linea virtuale parallela alla parete lungo la quale il cavaliere procede guidando la dama e guardando avanti. In tal caso si usa dire che il cavaliere procede in posizione fronte linea di ballo. 5. Nel ballo la coppia non avanza sempre in parallelo con la parete (fronte linea di ballo). Ci sono figure o passi che si proiettano verso la parete, verso il centro della pista o in altre direzioni. Per indicare tale proiezione si usa il termine allineamento. Per specificare l’allineamento di un singolo passo, oltre a quello appena detto (fronte linea di ballo), si usano le seguenti espressioni: • Fronte parete • Fronte centro

14

Io ballo


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 15

• Diagonale parete • Diagonale centro Incluso l’allineamento fronte linea di ballo, quindi, abbiamo cinque modalità di allineamento, tra frontali e diagonali. Cerchiamo di capirne il significato: 1. Fronte linea di ballo: il cavaliere procede in parallelo con la parete che si trova alla sua destra, lungo la virtuale linea di ballo. 2. Fronte parete: il cavaliere sta di fronte alla parete, rispetto ad essa in posizione perpendicolare. 3. Fronte centro: il cavaliere sta di spalle alla parete, pertanto punta verso l’interno pista. Rispetto all’asse centrale della pista (parallelo alla parete), sta in posizione perpendicolare. 4. Fronte diagonale parete: il cavaliere “guarda” (è orientato) verso la parete a destra, lungo una traiettoria di 45° (spiegazione semplificata: tracciando un segmento ideale che va dal corpo/piede che muove del cavaliere alla parete destra, si forma un angolo di 45°). 5. Fronte diagonale centro: il cavaliere “guarda” (è orientato) verso l’interno pista, alla sua sinistra, lungo una traiettoria di 45° (spiegazione semplificata: tracciando un segmento ideale dal corpo/piede che muove del cavaliere all’asse centrale della pista parallelo alla parete, si forma un angolo di 45°). In taluni casi il cavaliere procede di spalle rispetto alla linea di ballo, ma al momento ciò non è di interesse per il principiante. Raccomandazione importante: le cinque regole sopra riportate devono essere conosciute bene. Quando mette in pratica le figure iniziali consigliate e si rende conto di non ricordare perfettamente i concetti spiegati al punto 3 e/o al punto 5, il principiante deve assolutamente… ripetere la lezione contenuta nel presente paragrafo.

Le discipline di Danza Sportiva La classificazione delle danze, quale si è consolidata negli ultimi anni, fa riferimento a due comparti fondamentali: 1. Danze di Coppia 2. Danze Artistiche Le Danze di Coppia sono articolate in: • Danze Internazionali (Danze Standard: Quick Step, Slow Fox Trot, Tango, Valzer Inglese, Valzer Viennese; Danze Latino-Americane: Cha Cha Cha, Jive, Paso Doble, Rumba, Samba [Per le Danze Standard e Latino-Americane sono inoltre previsti: Combinata 10 balli; Team Match – ST+LA; Show: ClasIntroduzione

15


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 16

sic Show Dance, Latin Show Dance, Formazioni Standard, Formazioni Latine]; Jazz: Rock’n’Roll [Tecnico, Acrobatico, Formazioni], Boogie Woogie [Lento, Veloce, Formazioni], Danze Jazz [Combinata, Swing Dance, Mixing Blues, Lyndy Hop]; Freestyle: Danze Caraibiche [Mambo, Merengue, Salsa, Bachata, Rueda – Formazioni, Combinata, Show], Danze Argentine [Tango, Milonga, Vals, Show], Hustle [Disco Fox – Swing]). • Danze Nazionali: Ballo da Sala (Fox Trot, Tango, Valzer Lento), Liscio Unificato (Mazurka, Polka, Valzer Viennese). Per Ballo da Sala e Liscio Unificato sono inoltre previsti: Combinata 6 balli, Team Match (BS+LU), Show: Mix Dance 1/2, Mix Dance Formazioni. • Danze regionali: Liscio Tradizionale Piemontese, Danze Folk Romagnole, Danze Filuzziane. I balli interessati sono: mazurka, polka, valzer. Le Danze Artistiche sono articolate in: • Danze Accademiche: Danza Classica (Tecniche di Balletto, Variazioni Libere, Repertorio Classico), Danza Moderna (Modern Jazz, Lyrical Jazz, Danza Contemporanea [Graham, Cunningham, Limón, generi successivi e derivati]). • Danze Coreografiche: Choreographic (Synchro, Choreographic, Show, Disco [Disco Dance, Disco Dance Acrobatica]); Freestyle (Etniche, Popolari e di Carattere [Belly, Tap, Twist, Charleston, Folk, Danze Tradizionali varie]). • Street Dance: Urban Dance (Hip Hop – Hype, Break Dance – Battle, Electric Boogie, Funk, contaminazioni e stili derivati).

16

Io ballo


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 17

CAPITOLO 1

Ballo da Sala C

on l’espressione Ballo da Sala si identificano oggi in Italia tre danze molto diffuse a livello nazionale: Fox Trot, Tango e Valzer Lento. La decisione di codificare tali balli, per riunirli in una disciplina autonoma, risale al 1984. Prima di arrivare a questa scelta, si era discusso molto sull’opportunità di trasformare Tango e Valzer Lento (Inglese) – che sono due danze della disciplina Standard – in balli “nazionali” caratterizzati da regole, tecniche e programmi nostrani. Rispetto all’affermazione sempre più diffusa dello stile internazionale, sembrava un passo in controtendenza. Ma si deve ricordare che le associazioni italiane dei maestri di ballo hanno sempre avuto a cuore la tutela del patrimonio coreico nazionale. Per realizzare al meglio tale tutela, si è reso necessario selezionare il materiale coreico ritenuto particolarmente significativo e riproporlo con stili e contenuti specifici. I maggiori esponenti della danza italiana hanno ritenuto non contraddittorio, anzi doveroso, istituire la disciplina Ballo da Sala. Il nostro paese ha una lunga tradizione di ballo, con punte significative di fenomeni regionali e locali. Noi italiani non abbiamo prodotto grandi danze, è vero, ma dal Piemonte alla Sicilia le nostre popolazioni ballano da secoli. Gli organismi nazionali preposti alla gestione e alla diffusione della Danza Sportiva si sono trovati di fronte a un problema che possiamo definire “a due facce”: 1. da un lato, raggiungere alti livelli di competitività nelle danze oggetto di campionati mondiali, nel rispetto delle regole e delle convenzioni internazionali, a tal fine spingendo il maggior numero di atleti verso le discipline Danze Standard e Latino-Americane; 2. dall’altro, consolidare i balli ritenuti tipici della migliore tradizione nazionale e costruire regole moderne per l’organizzazione degli eventi sportivi ad essi riservati (Ballo da Sala, Liscio Unificato, Danze Folk, Liscio Piemontese, ecc.). La promozione delle danze nazionali è legata a diverse considerazioni di natura culturale, sociale ed economica. Il fenomeno del ballo non gira solamente attorno agli ambienti delle competizioni, ma è legato al divertimento in generale. Questa è la stessa logica che, nella formulazione delle discipline ufficiali, ha portato a tener conto della particolare vocazione di regioni quali il Piemonte e l’Emilia Romagna per un tipo di Liscio assolutamente originale. Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente il numero di persone di età medio-alta che frequentano le scuole di ballo per motivi non agonistici. PertanBallo da Sala

17


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 18

to, i Maestri, che pure hanno il pallino di costruire e preparare i competitori, hanno dovuto impostare la loro attività in modo da differenziare l’insegnamento a seconda dei tipi di allievi. Il Ballo da Sala risulta immediatamente adatto sia alle persone che desiderano avere un primo approccio con le gare, sia a coloro che vogliono imparare a ballare per puro divertimento. È quasi scontato, poi, che chi ha iniziato a gareggiare nella disciplina italiana Ballo da Sala passi ad affrontare le più impegnative Danze Standard. A tale proposito, devo dire che sulle piste di gara si va affermando, per le danze rientranti nella disciplina Ballo da Sala, uno stile che si avvicina moltissimo a quello internazionale: ciò dona sicuramente un tocco di classe in più che ben si addice allo spirito delle competizioni. Mentre le Danze Standard e le Danze Latino-Americane hanno tre livelli di programma a difficoltà crescente (bronzo, argento, oro), i Balli da Sala hanno un unico programma che viene insegnato sia ai fini delle gare (esclusivamente italiane), sia agli allievi non competitori. Il Ballo da Sala è una disciplina ufficialmente riconosciuta dalle associazioni dei Maestri (ANMB, FIPD, FITD) che rilasciano i relativi diplomi. Per quanto riguarda i programmi che le scuole svolgono in relazione ai tre balli di tale disciplina, ci sono in circolazione diversi testi, vecchi e nuovi; pertanto, i riferimenti letterari sono svariati. Si tratta in tutti i casi di programmi gradevoli dal punto di vista estetico e compatibili fra di loro. Sono programmi semplici, non eccessivamente impegnativi, che presentano vantaggi di tipo pratico per chi li segue a scopo di divertimento e per tenersi in forma, nelle balere e nelle sale da ballo. Per quanto riguarda le gare federali, ci si deve obbligatoriamente attenere ai programmi previsti per le varie classi di competizione. Nel parlare di Ballo da Sala, non possiamo dimenticare il maestro Piero Rolando che è il padre della codificazione di tale disciplina. Egli fu segretario dell’Associazione Nazionale Maestri di Ballo per ben ventisei anni, dal 1961 al 1986. Lasciata la prestigiosa carica, nel 1987 diede alle stampe il Manuale di ballo, per i tipi della casa editrice Meb. La pubblicazione del libro di Rolando fu una novità assoluta in Italia, non tanto per il contenuto (sedici balli trattati di varie discipline), ma per il fatto che la stampa e la distribuzione di un manuale di ballo fossero affidate, per la prima volta, a una “normale” casa editrice. Fino a quel momento, nelle librerie italiane non si erano mai venduti i manuali di ballo ufficiali utilizzati dalle associazioni per le prove d’esame. I programmi d’esame sono stati per decenni scritti a macchina, ciclostilati e distribuiti (venduti), attraverso circuiti interni, a pochi destinatari: maestri e aspiranti tali. Con tale pubblicazione, Piero Rolando puntava a diffondere la cultura del ballo italiano e la conoscenza delle specifiche figure presso un pubblico eterogeneo.

18

Io ballo


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 19

I programmi di Ballo da Sala riportati nel suo volume sono uguali – tranne pochissime variazioni – a quelli proposti dal manuale ANMB Ballo da Sala e Liscio Unificato adottato fino al 1998. Il Maestro è stato un grande difensore del ballo italiano. Egli ha sostenuto e voluto con forza la creazione della disciplina autonoma “Ballo da Sala e Liscio Unificato”, per mantenere in piedi le tradizioni nazionali e per salvare le specificità di danze importanti quali Polka e Mazurka, snobbate nel resto del mondo. Convinto della giustezza di questa idea, egli mise in piedi – condividendo approfondimenti e confronti con i suoi più stretti collaboratori – l’insieme delle regole necessarie e la griglia delle figure compatibili. Non è un caso che l’ANMB abbia adottato i suoi programmi fin dall’inizio della loro formulazione. Nel 1998 è stato pubblicato Ballo da Sala e Liscio Unificato di Gianni Nicoli. A tale manuale, che è stato adottato come testo ufficiale dall’ANMB dal primo gennaio 1999, dedico, alla fine del presente capitolo, alcune riflessioni. Ne consiglio la lettura e lo studio ai principianti, agli appassionati e ai Maestri che si sono formati su testi diversi. Si tratta di un’opera pregevole dal punto di vista contenutistico, formale e grafico che ha rappresentato una svolta di qualità nella tradizione scritta del ballo italiano e un punto fermo per ogni eventuale risistemazione futura. Oltre alle figure riportate dai manuali, che sono generalmente le più diffuse e rappresentano il risultato di selezioni meditate e autorevoli, ne esistono decine di altre che, pur non comparendo su alcun libro, hanno una loro dignità e un certo numero di seguaci. Molti appassionati di ballo si divertono a inventare figure perfettamente compatibili col contesto ritmico-musicale. Spesso i teorici, gli studiosi di danze, gli autori dei manuali attingono a piene mani da quanto di nuovo e interessante scoprono in giro, nelle gare di vario tipo e nei locali. Inoltre, i grandi atleti, i competitori, i campioni sono inevitabilmente creatori di stili e di variazioni di figure. È chiaro che non tutte le figure create nel corso dei decenni sono entrate a far parte dei programmi ufficiali di una danza codificata. Come pure capita che una figura, per tanti anni inserita nei programmi ufficiali, ne esca fuori o subisca revisioni. Molti si chiedono cosa determini la fortuna o la sfortuna di una figura di danza. Non è facile dare una risposta. E non è nemmeno spiegabile logicamente perché figure un tempo di successo finiscano nel dimenticatoio. Un esempio per tutti è dato dal casqué, figura di Tango che ha una sua storia letteraria e cinematografica di notevole spessore. Il casqué non è mai entrato nei manuali importanti; nessuno ha il coraggio di proporlo ufficialmente, anche se nelle sale fa spesso capolino in varie forme, al di là delle amalgamazioni scolastiche di vecchia e nuova data. Essendo io un fautore del ritorno del casqué, ne propongo due tipi nel capitolo intitolato Che… figura!. Ballo da Sala

19


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 20

Fox Trot Il nome, inglese, significa “passo (trot) della volpe (fox)”. Il tempo del Fox Trot è 4/4. Deve essere suonato a 46 battute al minuto. In Italia questo ballo è molto radicato, al punto che lo si considera rientrante nella nostra tradizione coreica. Il Fox Trot non deve essere confuso con un altro ballo denominato Slow Fox Trot, appartenente alla disciplina Danze Standard.

Consigli al principiante Il Fox Trot si balla lungo le pareti della pista. I passi possono essere lenti o veloci. Pertanto, per identificarli singolarmente, usiamo le lettere S (slow) e Q (quick). Il principiante deve partire da una figura semplice che è anche caratteristica di questo ballo: la greca angolata. Si tratta di una figura di 8 passi il cui ritmo è: SSQQ SSQQ. Per motivi di comodità, nonostante i manuali professionali prevedano una partenza di spalle per il cavaliere, consiglio una partenza con la fronte rivolta alla parete di destra (diagonale parete). Passi del cavaliere (la dama esegue i movimenti contrari): • prima di partire, il peso del corpo deve stare sul piede destro, per avere libero il sx; 1. piede sx avanti, diagonale parete (lento: S); 2. dx avanti un poco più lungo, iniziando a girare a destra (lento: S); 3. sx di lato, continuando a girare a destra (veloce: Q); 4. dx chiude a fianco al piede sinistro (veloce: Q), continuando a girare (dopo questi primi 4 passi, l’ammontare complessivo del giro effettuato a destra deve essere di 1/4: 90°). Il cavaliere si trova pertanto in una posizione di spalle diagonale centro; 5. sx dietro (S); 6. dx dietro più lungo, iniziando a girare a sinistra (S); 7. sx di lato, continuando a girare a sinistra per completare una rotazione di 1/4: 90° (Q); 8. dx chiude a fianco al piede sinistro (Q), mentre il corpo (non il piede) completa il giro. Dopo il passo 8 il cavaliere si ritrova in posizione di fronte diagonale parete. Può proseguire a piacere con tale figura fino a quando non si impadronisce del ritmo giusto. Quando il principiante diventerà “ballerino”, dovrà abituarsi a partire – co-

20

Io ballo


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 21

me previsto dalle regole della Danza Sportiva – con il piede sinistro dietro (passo 5) in posizione di spalle diagonale centro. Ulteriori particolari sono riportati nell’appendice Grafici dove sono illustrate ben sette figure di Fox Trot.

Note tecniche, letteratura, comparazione dei programmi La tecnica di questo ballo ha un’impalcatura elementare, per poterne consentire la fruizione di massa. Il programma del Fox Trot attualmente praticato è snello ed essenziale. Depurato da figure estreme che testimoniavano la sua iniziale appartenenza al filone delle “danze animali” (USA 1920 – 1925), con 12-14 figure consente di muoversi agevolmente sia sulle piste libere sia nelle sale affollate. Tra i vari manuali le differenze sono minime. Oltre alle importanti novità introdotte dal maestro Gianni Nicoli, in molte scuole si insegnano ancora la promenade chiusa e aperta (SSQQ) e il giro naturale con spin (4 lenti, come suggerito dal maestro Piero Rolando, oppure i 6 passi dello spin del Valzer

Tabella comparativa del Fox Trot MAESTRO PIERO ROLANDO (MANUALE DI BALLO)

MANUALE ANMB FINO AL 1998

MAESTRO GIANNI NICOLI (BALLO DA SALA E LISCIO UNIFICATO)

giro a destra perno

giro destro a perno

giro a destra a perno

greca verticale

greca verticale

greca verticale

greca angolata

greca angolata

greca angolata

greca esterna

greca esterna

greca esterna

chassé progressivo

chassé progressivo

chassé progressivo

giro a destra con pivot

giro a destra con pivot

giro a destra con pivot

zig zag

zig zag (1)

giro a sinistra perno

giro sinistro a perno (balancé)

balancé

giro a sinistra aperto

giro a sinistra aperto

giro rovescio aperto

innominata

innominata

innominata (2)

promenade aperta promenade chiusa zig zag giro naturale con spin

pivots a destra doppio chassé a destra doppio chassé a sinistra (1) Il maestro Nicoli ha abolito lo slow finale, perciò abbiamo: SSSQQ. (2) Il maestro Nicoli ha abolito lo slow finale, perciò abbiamo: SQQSSSQQ.

Ballo da Sala

21


001_208_ballare_gb:001_208_ballare_gb

21-07-2010

9:51

Pagina 22

Lento e del Quick Step: SQQSSS) seguito dal balancé. Si tratta di figure compatibili col contesto del ballo, che nulla tolgono allo stesso e che offrono, anzi, maggiori opportunità di amalgamazione. Con il manuale di Gianni Nicoli è stato introdotto il doppio chassé a destra e a sinistra, consistente in 4 passi veloci che rappresentano sicuramente una marcia in più. Figura fondamentale rimane la greca angolata, con la doppia versione normale ed esterna (SSQQ, SSQQ) che è anche la più caratteristica di questo ballo, per gli allineamenti alternati spalle diagonale centro e fronte diagonale parete. A proposito di tale figura sottolineo quanto segue: • Come già detto, i manuali di ballo prevedono una partenza (per il cavaliere) spalle diagonale centro. Più di qualcuno insegna una partenza fronte diagonale parete, seguendo l’esempio del maestro Piero Rolando. (Nelle balere e nelle sale è giusto che il cavaliere parta sempre fronte diagonale parete per motivi di opportunità: in tal modo riesce a controllare meglio il traffico sulla pista.) Allo scopo di dimostrare la sostanziale stabilità di questo ballo attraverso gli anni e per evidenziare al tempo stesso le differenze, sia pure minime, tra i manuali, riporto una tabella alla pagina precedente. Le figure in comune sono allineate sulla stessa riga. Riguardo alle modifiche introdotte dal maestro Nicoli, c’è da precisare che dopo zig zag e dopo innominata si può eseguire un passo slow, perciò, ai fini pratici, è tutto come prima. Cambia il retroterra teorico. Inoltre, dal primo gennaio 2005 la Lega dei Tecnici di Danza Sportiva ha introdotto due figure nuove: 1. quarto di giro a destra; 2. quarto di giro a sinistra.

22

Io ballo


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.