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Quaderni di Teatro
Françoise Sagan
TEATRO Tre pièces inedite
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Françoise Sagan
TEATRO Tre pièces inedite Un pianoforte sull’erba Fa bel tempo giorno e notte L’eccesso contrario
GREMESE
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Titolo originale: Théâtre. L’excès contraire, Un piano dans l’herbe, Il fait beau jour et nuit © Éditions Stock, 2009. Una prima edizione di Un piano dans l’herbe è apparsa nel 1970 per le Edizioni Flammarion. Una prima edizione di Il fait beau jour et nuit è apparsa per le Edizioni Flammarion nel 1978. Traduzione dal francese: Maria Francesca De Angelis Stampa: C.S.R. – Roma Copyright GREMESE EDITORE 2011 © E.G.E. s.r.l. – Roma www.gremese.com Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, registrata o trasmessa, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, senza il preventivo consenso formale dell’Editore. ISBN 978-88-8440-664-4
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INDICE
Un pianoforte sull’erba . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Fa bel tempo giorno e notte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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L’eccesso contrario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125
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UN PIANOFORTE SULL’ERBA Commedia
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PERSONAGGI
MAUD, 44 anni, ricchissima, bella LOUIS, 46 anni, alcolizzato, affascinante, ma tormentato HENRI, 44 anni, donnaiolo, in forma ISABELLE, sua moglie, giovanissima, bella, un’oca EDMOND, 45 anni, tarchiato, professore manierato ALINE, sua moglie, aspetto austero SYLVIANE, 44 anni, dama di compagnia di Maud, stesso fisico JEAN-LOUP, 45 anni, uomo d’affari, ex grande amore di Maud
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ATTO I SCENA I Maud, Louis, Henri e Isabelle su un prato. Edmond vestito di nero come un prete. Stanno facendo un pic-nic. Sylviane è seduta su uno sgabello pieghevole.
MAUD (molto allegra) Questo posto è delizioso, vero? E le sardine erano squisite. Sylviane, dall’alto di quel ridicolo trespolo, ci passeresti le uova sode?
SYLVIANE Le ricordo che ho la sciatica, Maud, per colpa di questo sgabellino. (Mette la mano nel sacchetto delle uova sode)
MAUD La tua sciatica… è la famiglia degli “ici” questa. Louis ha sempre un alto tasso alcolico, Edmond ha un problema epatico, Sylviane ha la sciatica, e tu Henri… tu cos’hai, Henri?
LOUIS Henri è simpatico. È una malattia grave. E tu, tu sei dinamica, anche la tua è una malattia grave, per gli altri.
MAUD Allora, non vi trovate bene? LOUIS Ma sì, mia cara, qui è incantevole. Edmond sta molto bene, in nero, su tutto questo verde. (Maud, Henri, Isabelle e Sylviane ridono) Se Sylviane fosse stata nuda, mi avrebbe ricordato inevitabilmente La colazione sull’erba di Manet. (Maud e Henri scoppiano a ridere)
SILVYANE (furibonda) La prego di essere educato, Louis. LOUIS Non è più possibile. EDMOND Per quanto mi riguarda, io non ne so niente di pittura, grazie a Dio, e le sue allusioni equivoche mi lasciano indifferente, Louis.
LOUIS Ciò non mi sorprende. Questo prato è ghiacciato. Se non avessi con me la mia fedele compagna (brandisce la bottiglia), che tempo fa mi ha portato via il fegato, i bronchi e la testa, mi siederei sulle ginocchia di Sylviane.
SYLVIANE Glielo dovrei permettere io. LOUIS Non ha mai visto uno zoticone ubriaco all’assalto di uno sgabellino, è evidente. Ci avrei messo poco a farla ribaltare, perdinci… (Si alza)
MAUD Louis, la vuoi smettere? E smettila di bere, ti prego! HENRI È vero, mio caro Louis, è solo mezzogiorno e mezza. 9
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Françoise Sagan – Teatro
LOUIS E allora? Ho sete. Non devo mica fare il quarantenne brillante a letto, io, la sera, posso bere dall’alba al tramonto. Vivo da solo.
MAUD (a Isabelle) Vuole un uovo sodo, tesoro? ISABELLE (col muso) No, grazie. MAUD Non le piacciono le uova sode? ISABELLE Ne ho mangiate per ventidue anni, prima di mettermi con Henri. Ne ho abbastanza di uova sode.
MAUD (sofisticata) E perché mangiava solo uova sode? Non sono troppo pesanti? ISABELLE Facevo la modella. Mica mi facevo di choucroute1, io. MAUD Non sia volgare, tesoro. Una donna di mondo, al giorno d’oggi, può dire di essersi fatta Arthur o Roberto, mai di choucroute, né di nessun altro piatto, anche se regionale.
LOUIS Aspetti, Edmond, stia fermo un secondo, grazie. Crack. (Gli rompe il suo uovo sulla testa)
EDMOND (furibondo)
Che le prende? È matto? Che scherzi idioti sono questi?
LOUIS Venticinque anni fa avevo fatto proprio la stessa identica cosa. E anche allora lei aveva guaito proprio come un coyote.
EDMOND (alzandosi) Ne ho abbastanza! Non intendo restare qui… Ho un posto alla Sorbona, io, delle responsabilità… Non resterò qui a lasciarmi canzonare da Louis.
LOUIS Così non le mancheranno i suoi studenti. EDMOND (indignato) I miei studenti non mi canzonano, signore. LOUIS Ah no? Dovrebbe passare la sua ricetta ai suoi colleghi, vecchio mio, sarebbe gentile da parte sua in questo momento.
EDMOND Lei non ha rispetto di niente. Domani me ne vado. TUTTI Oh! HENRI Guardi un po’, lei è tutto pallido, amico mio, è per lo shock?
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Ricetta tradizionale francese, tipica dell’Alsazia e della città di Strasburgo, a base di carne di maiale e crauti.
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Un pianoforte sull’erba
EDMOND No, credo siano le sardine che… che… Scusatemi, vado a fare due passi. (Esce)
LOUIS Povero Edmond… Uova e sardine, su quest’erba bagnata, è dura per il suo fegato.
MAUD Hai esagerato, Louis. È capace di andarsene per davvero. HENRI Sai che allegria! Che faremmo senza il nostro zimbello? ISABELLE Non ci resta che andare a Saint-Tropez. MAUD No, mia cara, niente Saint-Tropez. Almeno per ora. Restiamo un po’ in campagna, tutti insieme. Ci divertiremo molto.
ISABELLE Lei crede? LOUIS Se glielo diciamo noi. Sembriamo forse dei bugiardi? Dei mitomani? Dei pazzi? ISABELLE (terrorizzata) No, no… LOUIS Ci trova troppo vecchi, per trascorrere con noi le sue vacanze? HENRI Louis… Lascia stare mia moglie. ISABELLE (a Henri) Allora, non andiamo a Saint-Tropez? MAUD (furibonda) Ah no eh, non può essere vero! Henri, non sa dire nient’altro? «Andiamo a Saint-Tropez?». È penoso, mia cara. Sia gentile, impari un’altra frase da dire questo mese, sia pure a memoria, ma che sia diversa.
ISABELLE (terrorizzata) Sì, signora. MAUD Sì, Maud. ISABELLE Sì, signora. MAUD Torniamo a noi. Come facciamo a far restare Edmond? Non beve, non fuma, non… Ho un’idea! (Louis e Henri si scambiano uno sguardo) Nessuno avrà mai detto a Edmond che è affascinante o conturbante, giusto?
HENRI (ridendo) Senza scherzi, mi ci gioco la camicia che la risposta è «no». ISABELLE (risoluta) Anch’io. Ci metterei la mano sul fuoco. Con la camminata che ha e quell’aria sorniona, quel vestito da becchino, la cravatta a righe e la calvizie…
MAUD Mia cara, le ho detto di trovare un’altra frase, non di parlare sempre. D’altronde… Se lei, carina com’è, giovane e tutto, facesse qualche moina a Edmond.
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Françoise Sagan – Teatro
ISABELLE Io… Eh no, mai. Henri, se mi obblighi a fare questo, te lo giuro, me ne vado a Saint-Tropez.
HENRI Non preoccuparti, tesoro. È fuori questione. Non lo permetterò mai. MAUD Quante arie che ti dai… insomma. Beh. Allora resta Sylviane. SYLVIANE (alzandosi) Come, io? Ma insomma, Maud, non ci pensa? Edmond non mi ha mai guardata in vita sua, non comincerà a farlo adesso dopo vent’anni!
MAUD Passerotto, Edmond ha un’età in cui gli uomini guardano qualsiasi donna. Ti sto affidando una missione. E a voi, uomini, sarei grata se evitaste di sghignazzare in continuazione durante questa missione, che per la nostra povera Sylviane sarà difficile.
LOUIS Sarà difficile per tutti. HENRI Io che ho la ridarella facile. MAUD (imperativa) Forza, Sylviane, vai! E riportalo qui. (Sylviane esce da dove è uscito Edmond)
ISABELLE Beh, allora! Dovreste pagarmi profumatamente per questo. (Silenzio) LOUIS (guardandola andare via) Ah! Sylviane! Cara Enone, va’! Ti obbedisce per filo e per segno! Sempre pronta a seguirti ovunque, con gli occhi sgranati e la bocca chiusa, come ai bei vecchi tempi?
MAUD Non fa altro da vent’anni a questa parte, sai. Povera piccola, ne ha viste di belle insieme a me! Il giro del mondo dieci volte… Niente eguaglia la Touraine, se volete che ve lo dica…
LOUIS È per questo che ci hai invitati? Vent’anni dopo, come in Alexandre Dumas? MAUD Per questo e anche per altro. LOUIS Che cosa? MAUD Figurati che, per una volta, sono sola. LOUIS Sola? MAUD Fresca di divorzio. E mio figlio si è rifiutato di seguirmi qui. Di certo non ignorerete che la moda la dettano i giovani? I giovani fanno così, i giovani pensano colà. I giovani hanno bisogno d’altro.
HENRI Bisognerebbe essere ciechi o sordi per ignorarlo, mia cara. 12
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Un pianoforte sull’erba
MAUD Sembra che essere nati tra il 1945 e il 1950 sia il massimo dell’eleganza. Sembra anche che non sia il nostro caso. E badate che ho lottato. Le minigonne, l’LSD, la rivolta, ho provato di tutto. Invano. Mi ridevano in faccia. In realtà, anche se parlo al plurale, mi riferisco sempre a mio figlio. Adesso sta per compiere sedici anni.
HENRI Diciannove! MAUD Scusa? HENRI (ridendo) L’ultima volta che ci siamo visti, a New York, ne aveva diciassette. E sono passati due anni.
MAUD Come sei pignolo. Beh, diciamo diciassette. Mi ha spiegato che la sua adolescenza è diversa dalla mia per motivi economici, morali e socio…
LOUIS …logici. MAUD Esatto. Insomma, per motivi che vi risparmio, si rifiuta di condividere con me la sua adolescenza. Ad esempio, non ha mai voluto che andassi a incendiare le macchine con lui e i suoi amici. Sosteneva che sarei stata d’impaccio, che non sarei scappata via abbastanza di corsa… Dio sa cosa!
HENRI Va a finire che è stato lui a bruciare la mia… In rue Gay-Lussac… Una Porsche bianca…
MAUD Non ne so niente. Sono desolata, Henri, ma non so niente. HENRI Non essere desolata, era stata soprattutto Isabelle a volerla comprare. In quella macchina avevo una fifa blu, a duecento all’ora, dovevo fare il gradasso, era orribile. Quando l’ho vista lì, carbonizzata e senza assicurazione, mi sono sentito sollevato… Ho ripreso la mia vecchia 404, che gioia!
ISABELLE Sì, che gioia! Cammina per miracolo e poi sai che bella figura al porto! MAUD Abbiamo divagato. Allora mi sono detta: “Mi sento giovane, ho voglia di essere giovane, bisogna essere giovani, con chi esserlo se non con le persone che sono state giovani insieme a me?”. E chi ha condiviso con me la giovinezza? Voi!
LOUIS Mia cara! MAUD Vi ricordate la meravigliosa estate del 1950 proprio qui? C’eravamo tutti, più Jean-Loup. Beh, la stiamo rivivendo. Esattamente venti anni fa, il primo luglio 1950, stavamo facendo un pic-nic su questo prato.
LOUIS Non temi che possiamo mancare un po’ della vitalità necessaria? MAUD Necessaria a che? 13
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Françoise Sagan – Teatro
LOUIS Beh, anche a stabilire un bel programmino di cose da fare. MAUD No. Perché l’altro ieri ho ritrovato questo nel granaio. HENRI E che cos’è ? (Maud estrae, con aria trionfante, un taccuino rosso dalla borsa) LOUIS Che cos’è? MAUD È il mio diario di allora. È tutto scritto qui, giorno per giorno, dal primo al 31 luglio 1950. Tutto. Cari ragazzi miei, vi invito ad avere di nuovo vent’anni. Qui, per tutto il mese. Seguiremo questo diario passo passo e saremo felici, come allora.
LOUIS Fammi riflettere… Ma nel 1950, non ero per niente felice. Ero innamorato pazzo di Solange Bergen, pensavo solo a lei…
MAUD Beh, e non lo sei più, così innamorato? LOUIS Ah no, grazie. Non l’hai vista! MAUD Quindi ora saresti più felice che nel 1950. Perché poi è in quell’anno che hai cominciato a bere…
LOUIS Esatto. HENRI E io, io che facevo nel 1950? MAUD Mano a mano vi dirò tutto. Tutte le sere, lettura del diario e l’indomani esecuzione. Non vi sembra divertente?
HENRI Sì, forse. Peccato che non ci sia Jean-Loup. La giovinezza, senza il suo poeta. MAUD Jean-Loup non si è più trovato. È partito per il Brasile venti anni fa. Non si è più rivisto.
HENRI È vero, è proprio un peccato! MAUD La cosa fastidiosa è che c’è tua moglie, Henri… Che intendi farne? Perché non la mandi un po’ al Sud…
HENRI Eh no. No e poi no. Giocherà con noi, se serve, ma non la lascerò sola. Non ci contare.
ISABELLE (amara) Su questo no, non bisogna contarci. MAUD Beh, faremo giocare un po’ anche lei. Siete d’accordo? LOUIS Ma certo! Sono innamorato di Solange e bevo per dimenticarla, è così? Perfetto. 14
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Un pianoforte sull’erba
HENRI Mi sembra una buona idea, dopo tutto. Dovremo parlarne a Edmond. Non trovate che stia tardando molto a tornare?
MAUD Deve occuparsene Sylviane! (Si stiracchia, respira profondamente) Ah! Questo profumo!…
LOUIS Sì. L’acre e delizioso profumo della giovinezza… Pensi di ritrovarlo così facilmente…
MAUD Forse. Non ho sempre il naso in una bottiglia di scotch, io. LOUIS Neanche io, per il momento. Comunque ti faccio notare che tutti i torrenti ambrati di cui ho circondato la mia vita erano destinati a preservarmi da voi, gli adulti. Se a quarant’anni mi ritrovo malconcio, rovinato e alcolizzato, è perché ho protetto la mia freschezza di spirito palmo dopo palmo, bicchiere dopo bicchiere, per non sentire le vostre combinazioni di denaro e vanità. Ecco tutto.
MAUD Il risultato non è straordinario. LOUIS No. E il tuo? Tu che cos’hai più di me? MAUD I soldi, appunto. E una salute di ferro. E la voglia di divertirmi. HENRI Bisogna confessare che non è poi così male. LOUIS Ah sì! E tu? Io mi nascondevo nell’alcol, tu nel seno delle donne. Che hai tu più di me?
HENRI I ricordi. E una moglie giovane, giovanissima, e che mi fa battere il cuore. (Abbraccia Isabelle)
MAUD Eh sì… guarda che bell’uomo è Henri… E anche tu, se ti tenessi un po’ più dritto e bevessi di meno…
LOUIS Per pietà… no, mia cara. Per chi? Ci ho rinunciato. Quasi non faccio più l’amore e, quando lo faccio, è al buio, con qualcuno che pago e che non rivedo più.
HENRI È squallido, è proprio squallido. LOUIS Hai sempre avuto una grinta che io non ho, caro mio. HENRI Smettila di parlare di me come di uno stallone, di un gigolò o di un donnaiolo, te ne prego. Ne ho abbastanza.
LOUIS Che altro hai fatto? HENRI Sono stato innamorato. (Louis scoppia a ridere) Eh sì, e anche di Maud, quell’estate, se vuoi proprio saperlo.
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ISABELLE (sbalordita) No, sul serio? MAUD Sia educata, lei! HENRI E soffrivo le pene del martirio per colpa di Jean-Loup! MAUD Povero caro… Io lo sapevo, sai… L’avevo anche scritto nel mio quaderno, il 2 luglio (legge): «Temo di far soffrire Henri, e ne soffro io stessa, ma non posso farci niente». Testuali parole.
LOUIS Testuali parole? Molto commovente. Ma cosa non avrai mai scritto su quel quaderno?
MAUD Tutto. Come correvi alla posta in bicicletta per telefonare alla tua Solange per ore, come ti fermavi sempre al bar sulla costa a bere Pastis2 per risollevarti il morale, come, pigro come sei, alle nove eri già in piedi ad aspettare il postino. Tutto, ti dico.
LOUIS (gridando) Ora prendo quel quaderno e lo butto nel fuoco. Sì, nel fuoco. Non avete il diritto…
MAUD (dolce) Di fare cosa? LOUIS Di risvegliare certe cose. (Entra Sylviane) HENRI To’, ecco Sylviane! MAUD (a Sylviane) Allora? SYLVIANE Niente da fare! (Entra Edmond) MAUD Edmond… Dio mio, ma è color verde mela. EDMOND Sono stato leggermente indisposto, mia cara Maud. Il dottore mi aveva messo a dieta stretta e con questi sgarri…
MAUD Questi sgarri…! Una povera sardina…! Anche tu ti ammalerai, Louis, bevendo così… Ah! se solo ci fosse Jean-Loup…
HENRI Sì, ma Jean-Loup non c’è. (Silenzio) MAUD Non c’è un thermos con del caffè da qualche parte? Edmond, perché non mangia un uovo sodo, adesso, si sazierà. Sono freschissime… (Edmond fa un’espressione di disgusto e ricomincia a barcollare)
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Liquore profumato all’anice.
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Un pianoforte sull’erba
MAUD Sylviane! SYLVIANE Non penso di avere la minima possibilità! Cercare di sedurre un uomo che si sente male dietro a un cespuglio. Se proprio ci tiene! (Riesce)
MAUD Edmond, povero caro… La prossima volta gli prenderò del prosciutto, quando andremo a fare il bagno.
HENRI Il bagno, che bagno? MAUD Nella Loira. Non ti ricordi di quella spiaggetta dove andavamo sempre? HENRI Oh mio Dio! LOUIS Vuoi dire che vuoi mettere questa allegra brigata bianchiccia in costume da bagno a mollo nella Loira?
MAUD E perché no? Sai che l’acqua fredda fa benissimo alla circolazione, alla pelle, a tutto? Io stessa ho fatto il bagno in Florida, due mesi fa, e mi ha fatto un bene da matti!
HENRI Questo è sadismo, è sadismo. Voler immergere nell’acqua ghiacciata Sylviane con la sua sciatica, Edmond con il suo povero fegato ingrossato, io che ho il terrore dell’acqua, e Louis con la sua bottiglia…
LOUIS In effetti, ci andrei solo se ubriaco fradicio, questo è sicuro! MAUD Se vi vergognate, troveremo un angolo deserto. Evidentemente non siete molto abbronzati.
ISABELLE Certo che non siamo abbronzati, ci si abbronza solo al mare! HENRI Questo si sa. LOUIS Abbronzati o no, secondo me, i ragazzini ci tireranno le pietre, questo è sicuro! SYLVIANE (rientrando) Maud!… Missione compiuta. (Rientra Edmond) LOUIS Edmond, questa volta è tutto rosso! Un vero camaleonte! Parlavamo di fare il bagno nella Loira… Che le pare?
EDMOND Scusi? Ah no, Maud, no… Innanzitutto non ho il costume da bagno… MAUD Gliene comprerò uno io, a righe. EDMOND Sono dieci anni che non nuoto. Annegherei… Oh cielo, che cos’è? (Si alza con un balzo e si contorce)… Formiche, formiche, centinaia di formiche…
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MAUD Oh, un formicaio! ISABELLE Hai visto, Henri, ce n’è una caterva! MAUD È raro che vadano in coppia, tesoro mio! HENRI Sembra di essere a Saint-Tropez! MAUD Louis, bagnale con la tua bottiglia, si calmeranno. LOUIS Che spreco! Dare il whisky alle formiche! EDMOND Perdiana! bestiacce, mostri. LOUIS Ora fa lo strip-tease, Edmond? È rimasto in maniche di camicia. So bene che siamo in campagna, ma ci sono delle signore!
EDMOND Sì, lo so bene, ma ci sono anche delle formiche. Mi stanno divorando. LOUIS Ma le formiche sono deliziose. Lo sanno tutti; ci sono formiche nelle gambe, formiche sotto la pelle, ci sono formiche nella testa, formiche ovunque. (Edmond infatti è in camicia, terribilmente agitato)
EDMOND Ne ho abbastanza, sono allo stremo… Sto male da cani, e poi, e poi… e dopo essermi seduto per terra, questo! Eh no… eh no…
MAUD Si rinfranchi. Ho una sorpresa per lei. HENRI (prostrato) Un’altra sorpresa? Oh cielo! Passami la bottiglia, Louis. MAUD Tiralo fuori, Sylviane. (Da sotto il suo sgabello pieghevole, Sylviane tira fuori un vecchio grammofono a manovella. Maud mette un 78 giri con fare trionfante. Parte la musica. Tutti si guardano)
MAUD (contenta) Allora, non balla nessuno? (Silenzio. Tutti la guardano, come affascinati) Ma insomma, che vi prende?
HENRI È la canzone di Jean-Loup, non ti ricordi? La cantava sempre, aveva inventato delle parole per ciascuno di noi. La suonava alla chitarra. E anche al pianoforte, il giorno che avevamo ballato fuori. Ah! Com’era bello, quel pianoforte sull’erba!
MAUD E allora? HENRI (brusco) Allora sentirla mi fa soffrire. SYLVIANE Anche a me. EDMOND E anche a me. 18
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Un pianoforte sull’erba
MAUD (a Louis) E anche a te, vero? LOUIS Ma neanche per sogno, mia cara, balliamo. Se mi tieni bene per la vita, forse non cado. (Ballano lentamente, sotto lo sguardo degli altri)
MAUD Beh! Visto che questo disco vi fa venire tristezza, ho capito, lo cambio. (Maud va a cambiare il disco) Spero che questo vi renda più allegri. È un jitterburg3 ! (Gironzola, entusiasta) Allora, chi balla?
LOUIS Noi. MAUD Ma, insomma, che avete? LOUIS Edmond ha una crisi mistica. Sylviane ha la sciatica. Henri è nostalgico. Isabelle balla il jerk. E io sono ubriaco. E non abbiamo più vent’anni. Nessuno. Tranne te.
MAUD È vero che non siete in gran forma. Ma qui ognuno è libero. Se qualcuno di voi si annoia o non gli piace la mia idea di vacanza, non deve far altro che andarsene, non mi offendo.
ISABELLE (a Henri) Potremmo…? HENRI Sì! Andare a Saint-Tropez!… I tuoi amanti sono già lì? (Silenzio) MAUD Edmond, se pensa che sia il clima a non andarle a genio… EDMOND Assolutamente no, assolutamente no… Adoro questo posto, lo sa bene, Maud, domani sarò guarito, anche subito, mi sento meglio. (Sorride a Sylviane)
MAUD E tu, Louis? Non ti aspetta nessun bar a Parigi? LOUIS Nessuno in cui mi facciano credito, mia cara. Resto. MAUD A te, Sylviane, non chiedo niente. Bene. Edmond balla con Sylviane. Henri, tu con me e gli altri insieme. Avanti, avanti! Un po’ di verve! (Si mettono tutti a ballare, gli uni dietro agli altri) BUIO
Con il termine “jitterburg” si indicano vari modi di ballare lo swing. Il nome deriva dallo slang americano che designa gli alcolisti affetti da delirium tremens (jitters).
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SCENA II Sala di rappresentanza della casa di Maud, in Touraine. Dei prati in lontananza. In scena Sylviane, che sistema dei fiori o prende le mosche al volo. Mette il disco di Jean-Loup molto basso e canticchia. Louis appare sulla porta, la guarda, sorride.
LOUIS Si sogna qui, eh? SYLVIANE Ah! Mi ha spaventata… La credevo uscito in roadster insieme agli altri. LOUIS No, me la sono scampata. Pfiù. Come sta? Dopo più di vent’anni di schiavitù? SYLVIANE Benissimo. LOUIS La vita facile, niente problemi di soldi, i viaggi, di tanto in tanto gli amanti di Maud, è così?
SYLVIANE Esatto. LOUIS E non ha mai avuto voglia di qualcos’altro? SYLVIANE Per esempio? LOUIS Per esempio qualcosa o qualcuno di solo “suo”. SYLVIANE (stupita) Di mio? LOUIS Suona bene, no? Qualcuno di suo, che ami solo lei, che ami lei! SYLVIANE Non ne ho mai avuto i mezzi, mio caro Louis. Quando ho iniziato a seguire Maud, avevo diciotto anni e nemmeno un franco…
LOUIS E adesso ha vent’anni di più e non pochi risparmi messi da parte, è così? SYLVIANE È così. LOUIS E ciò le piace. SYLVIANE Proprio così. LOUIS (ride) Maud è decisamente una bimba in confronto a lei. E non ha mai amato nessuno, Sylviane?
SYLVIANE Sì, amavo lei. Nel 1950. Quando passava tutto il suo tempo alla posta. (Una pausa)
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