ART WORKS. CATALOGO 01/2016

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art works. Catalogo 01/ 2016 fotografia fine art, arte contemporanea, scultura moderna

BAG/GALLERY Parma

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PEsaro


Book series by BAG GALLERY

art works. Catalogo 01/ 2016 fotografia fine art, arte contemporanea, scultura moderna BAG GALLERY PARMA  PESARO bag-gallery.com Su appuntamento: +39 366 1977633

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Nessuna parte della pubblicazione può essere riprodotta e/o trasmessa in qualsiasi forma, mezzo elettronico o meccanico o altro senza l’autorizzazione dei proprietari dei diritti e dell’editore. Tutti i diritti sono riservati © copyright by Greta Edizioni Stampa Graffietti Stampati, Italia Finito di stampare nel mese di gennaio, 2016

BAG GALLERY Cataloghi già pubblicati 2013 éKLEKTIKóS. WHO AM I 2014 ROBERTO SALBITANI E L’IMMAGINE CAPOVOLTA. DORI CASPI ?NTIMACY 2015 PHOTOGRAPHIC PRINT MASTERPIECES CARLO DELL’AMICO ZEITGEBER 2016 DE RERUM NATURA

Le frasi di questo catalogo sono estratte dal volume Ricordi di un collezionista, Jaca Book


art works. Catalogo 01/ 2016 fotografia fine art, arte contemporanea, scultura moderna

Quando il pensiero utilizza l’oggetto buttato via lo può trasformare in arte.

Greta

Edizioni


Ogni momento di presa di coscienza della vita è arte. Tutte le manifestazioni della vita sono arte, nel momento in cui sono vissute come manifestazioni della vita.

È il momento della ricostruzione, della necessità di una nuova avanguardia, di qualcosa che abbia una lunga durata nel tempo capace di affrancarsi dalla mondanità dell’istante. C’è bisogno di spazi fisici e mentali che accolgano una ricerca eterogenea; vogliamo che i metri quadrati delle nostre gallerie vengano occupati da scritture diverse tra di loro, apparentemente antitetiche: fotografia, video, scultura, disegno, performance, net art, ed altre forme d’arte ancora. Non abbiamo bisogno dell’autoreferenzialità di un linguaggio, ma di progetti, di racconti, di narrazioni che possano inserirsi e confrontarsi con il contemporaneo, inteso nell’eccezione più ampia del termine: il vissuto sociale, il vissuto culturale, il vissuto politico. Non abbiamo etichette, non ne abbiamo bisogno. Vogliamo essere un contenitore libertario dove comprendere anche la discussione, il dibattito, il contraddittorio. Non abbiamo una linea di ricerca definita e non la vogliamo avere; siamo ancora, e vogliamo rimanerci ancora a lungo, in quella fase di curiosità sperimentale, dove tutto può succedere e dove ancora tutto si può leggere. Perché limitarsi ad una sola scrittura, ad una sola idea?

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Vogliamo la contaminazione, la parola meticcia, l’accumulo di prospettive. Tutto questo non per una semplice ampiezza di vedute, per un multiculturalismo espressivo spesso fine a se stesso. Ma nella consapevolezza che l’avanguardia, e quindi una possibile ricostruzione, debba avere inizio da una tabula rasa, da un luogo neutro dove si può ancora gettare qualsiasi tipo di parola, d’espressione, di suggestione progettuale. È un percorso collettivo, dove vengono compresi vari soggetti, per restituire, di volta in volta, un’idea, una possibile domanda. Perché una mostra, ovunque essa sia organizzata, è una macchina polisemica capace di mostrare non solo l’opera in sé, ma la complessità dell’intero tracciato, l’ideologia che sottintende l’intera costruzione: curatoriale, allestitiva, editoriale. E questo, spesso, comporta e comporterà delle esplosioni spaziali, dove il luogo della galleria si allargherà, si amplierà nella speranza di protesi capaci di contaminare lo spazio esterno, per cercare una narrazione pubblica, aperta, spregiudicata. Andrea Tinterri Critico d’arte e Direttore BAG GALLERY

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Fabio Pradarelli (Pesaro, 1955) 1

Skyline, 2012 tecnica mista su carta 28 x 82 cm

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Berlin, 2012 tecnica mista su carta 29,7 x 70,5 cm

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Contaminazioni #2, 2015 tecnica mista su carta 36 x 41 cm

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Basel, 2011 tecnica mista su carta 42 x 29,7 cm

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Muro #1, 2015 tecnica mista su carta 28 x 58 cm

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Contaminazioni 1, 2014 tecnica mista su carta 28 x 59 cm

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Esposizioni / riconoscimenti Mikkelin Taidenmuseo, Mikkelin Finlandia, 1987, Galerie in Vineyard, Berlino, 1990, Galerie Schreiter Handels, Norimberga, 1994

“Il secondo mestiere di Pradarelli, l’architettura, forniva la base ad alcune osservazioni acute di Bonomi, alle quali Fabio rispondeva con sintonia e convinzione: ‘Come una casa, un quadro deve stare in piedi’.” Gianni D’Elia

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Esposizioni / riconoscimenti La suite du temps, Museum Modern and Contemporary Art, Saint Etienne (Francia), 2015 Le opere di Camellini si trovano nelle collezioni permanenti di: MFAH – Museum of Fine Arts, Houston (USA), Rheinisches Landesmuseum, Bonn (Germania), Centre Mediterraneen de la Photographie, Bastia (Francia), Museum Historii Fotografii w Krakowie, Krakow (Polonia), CNAC, Centre Nationale Arts du Cirque, Chalons en Champagne (Francia), Bibliothèque Nationale de France, Paris (Francia).

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MASSIMILIANO CAMELLINI (Venezia, 1964) 7

Emù, 2000 stampa analogica Ilford multigrade FB IV 40 x 30 cm

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Rinoceronte, 1999 stampa analogica Ilford multigrade FB IV 30 x 40 cm

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Zebra, 1996 stampa analogica Ilford multigrade FB IV 40 x 30 cm

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Serpente, 2000 stampa analogica Ilford multigrade FB IV 30 x 40 cm

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Tigre, 1999 stampa analogica Ilford multigrade FB IV 30 x 30 cm

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Fenicottero n.1, 2000 stampa analogica Ilford multigrade FB IV 30 x 40 cm

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“La visione universale di Franco Summa è di carattere fondamentalmente ottimista. Il suo mondo è la città come cultura e come morale. La cultura è quella delle forme e degli spazi, dei segni e delle figure cittadine che costituiscono un vocabolario in permanente evoluzione.” Pierre Restany

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Esposizioni / riconoscimenti Biennale di Venezia, 1976, con Michelangelo Pistoletto realizza Il Silenzio rosa Die Stadt als Kunst nell’Istituto Italiano di Cultura di Vienna nel 2009 Un Arcobaleno sulla Via, Roma 2009/2011 Quali Cose Siamo, Triennale di Milano nel 2010/2011 Magnus ab integro saeclorum nascitur ordo, Biennale di Venezia 2011

FRANCO SUMMA (Pescara, 1938) 13

Poema segreto, 1968 pietra, plexiglass barattolo sonante 10 x 10 x 22 (h) cm

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Segnaletica spirituale C1, 1971 acrilico e olio su carta cotone e legno 70 x 50 cm

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Color Mundi, 2015 acrilico su Dibond Ø 120 cm

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Evasione, 2006 tecnica mista su tela 100 x 70 cm

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Segnaletica spirituale C2, 1971 acrilico e olio su carta cotone e legno 70 x 50 cm

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DANIELE CAMETTI ASPRI (Roma, 1968) 18

Dark Cities Barcelona, 2015 stampa su carta Hahnemühle German Etching® 325 gr su lastra Dibond, 50 x 70 cm

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Dark Cities Rome, 2016 stampa su carta Hahnemühle German Etching® 325 gr su lastra Dibond, 50 x 70 cm

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Dark Cities Paris, 2015 stampa su carta Hahnemühle German Etching® 325 gr su plexiglass, 80 x 120 cm

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Verde Contemporaneo, 2014 stampa inkjet su carta Hahnemühle Photo Rag® Satin 310 gr su lastra Dibond, 70 x 100 cm

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American Dream, 2013 stampa su carta Hahnemühle Photo Rag® Ultra Smooth 305 gr su lastra Dibond, 70 x 100 cm

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Uncommon Ostia, 2013 stampa su carta Hahnemühle Fine Art Baryta 325 gr su lastra Dibond, 70 x 100 cm

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Esposizioni Extra-ordinario a Km 0 Spazio Tadini, Milano, 2015 “Guardando queste fotografie si deve prestare molta attenzione al soggetto dinanzi ai nostri occhi, come imparando di nuovo a leggere i messaggi: micro o macro, manifesto o sotteso, è lì a svelare, con la sua freddezza, contraddizioni, stridori, subconsci; a percorrere e dissigillare l’insolito nell’ordinario. Qui l’altrove.” Federicapaola Capecchi

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FRANCO SUMMA (Pescara, 1938)

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Ordinary Loneliness, 2016 stampa su carta Hahnemühle Fine Art Baryta 325 gr su lastra Dibond, 50 x 70 cm

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Ordinary Loneliness, 2015 stampa su carta Hahnemühle Fine Art Baryta 325 gr su lastra Dibond, 50 x 70 cm

128 Solaria, serie Paesaggi domestici, 1995 acrilico su legno, ceramica e oro 55 x 55 x 180 (h) cm

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500 volte Roma, 2015 stampa inkjet su carta Hahnemühle Fine Art Baryta 325 gr su lastra Dibond, 50 x 70 cm

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Amore, serie Paesaggi domestici, 1995 acrilico su legno 40 x 40 x 84 (h) cm - disco Ø 100 cm


“...Back in Black presenta una serie di opere in cui l’interesse sensoriale per la forma non è mai disgiunto dal livello simbolico o metaforico. Forme e significati si richiamano dialogano e si sviluppano tra scultura, video performance e fotografia in un’allestimento suggestivo che allude alllo Zeitgeist, lo spirito del tempo che stiamo vivendo...” Silvio Fuso – da Back in Black, catalogo abbinato alla mostra

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ANDREA MORUCCHIO (Venezia, 1967) 28

La Habana #22, 2011 Fujicolor Crystal Archive DPII, lambda 59 x 90 cm

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Celata serie #02 2009 vetro nero soffiato, stampato e satinato 44 (h) x 35 x 30 cm

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Esposizioni / riconoscimenti Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna, 2011, assegnata come premio all’attore Filippo Timi.

Cross Shoots #03, 2011 vetro nero stampato, molato e satinato legno dipinto, 150 (h) x 92 x 7 cm

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Venezia #01, 2012 Ilford Gallery, inkjet 59 x 90 cm

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La Habana #04, 2010 Fujicolor Crystal Archive DPII, lambda 59 x 90 cm

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Noto #07, 2011 Fujicolor Crystal Archive DPII, lambda 59 x 90 cm

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La Habana #06, 2012 Ilford Gallery, inkjet 59 x 90 cm

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Venezia #11, 2011 Fujicolor Crystal Archive DPII, lambda 59 x 90 cm

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“Il semplice foglio bianco si trasforma in spazio vitale, animato dal ritmo dell’immagine stessa. È significativo che non sia assolutamente interessato alla concretezza anche quando fotografa qualcosa di specifico, come ad esempio persone oppure oggetti.” Marina Jigarkhanyan – da Aion, catalogo Greta Edizioni

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ALESSANDRO GIAMPAOLI (Pesaro, 1972) 36

La stagione del silenzio, trittico, 2014 stampe a pigmenti su carta cotone acid free 100 x 210 cm

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Kyklos #20, 2013 stampe a pigmenti su carta cotone acid free 100 x 70 cm

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Kyklos #21, 2013 stampe a pigmenti su carta cotone acid free 100 x 70 cm

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Askesis, 2014 stampe a pigmenti su carta cotone acid free 60 x 30 cm


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“Vorrei avere un corpo riflettente che rispecchi i paesaggi che vedo, che mi circondano, che mi sento addosso. Il paesaggio è ciò che assorbo, è ciò che sono.” Erjon Nazeraj – dall’intervista de l’AI magazine S/F 2015

ERJON NAZERAJ (Fier - Albania, 1982) 40

Casa, 2014 ceramica gres 30 (h) x 19 x 14,5 cm

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Fabbrica, 2014 ceramica gres 30 (h) x 23 x 19 cm

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Linee d’ombra, 2014 resina e carta carbone 38 x 28 cm

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Madre, 2014 ceramica gres 33 (h) x 21 x 19.5 cm

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Linee d’ombra #1, 2014 tecnica mista su carta 38 x 28 cm

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Macchie di Rorscach, 2014 collage 28 x 25 cm

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Esposizioni / riconoscimenti Menzione d’onore International Photography Award 2005; Silver award più menzione d’onore PX3 Prix de la photographie Paris, 2015; menzione d’onore International Photography Award 2015.

FILIPPO MARIA ZONTA (MAROSTICA - vi, 1971) 46

Dolomites-Torrent #006, 2015 stampa ai pigmenti su carta acid free 81 x 130 cm

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Algeria-Adrar Ahnet #006, 2011 stampa ai pigmenti su carta acid free 130 x 104 cm

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Tchad #003, 2006 stampa ai pigmenti su carta acid free 81 x 53 cm

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Dolomites-Torrent #002, 2011 stampa ai pigmenti su carta acid free 130 x 104 cm

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Algeria-Adrar Ahnet #013, 2011 stampa ai pigmenti su carta acid free 130 x 104 cm

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Dolomites-Torrent #001, 2008 stampa ai pigmenti su carta acid free 130 x 104 cm

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“Quasi che, nel corso del tempo, a Venezia, Noale e Urbania nulla fosse cambiato. Gli stessi vecchi che si guardano intorno e guardano davanti a sé. Gli stessi bambini che giocano negli stessi paesaggi. Gli stessi caffè con gli stessi tavolini affollati di persone. Le stesse feste di piazza, con le stesse giostre. Le notti illuminate, come sempre dai fuochi. Le stesse processioni, le stesse cerimonie religiose, dal sapore di feste pagane.” Ilvo Diamanti – da Ora Pro nobis 1970-2010, catalogo Greta Edizioni

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SAMUELE GALEOTTI (Urbania - PU, 1951) 52

Camera Durantina, Senza pensieri, 1976 stampa su carta baritata ai sali d’argento 40,6 x 30,5 cm

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Canal Grande, 1992 stampa su carta baritata ai sali d’argento 30,5 x 40,6 cm

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AVE...Marie, 1996 stampa su carta baritata ai sali d’argento 40,6 x 30,5 cm

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Caffè Florian, 1992 stampa su carta baritata ai sali d’argento 30,5 x 40,6 cm

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Camera Durantina, 1974 stampa su carta baritata ai sali d’argento 30,5 x 40,6 cm

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Camera Durantina, 1976 stampa su carta baritata ai sali d’argento 30,5 x 40,6 cm

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“Questa è una ricerca. O meglio, è la storia di una ricerca, condotta attraverso gli spazi e la materia. Unici strumenti che mi permettono di ricreare l’aspetto e le forme di ciò che posso intuire. Perché nessuna scoperta è, di fatto, una semplice rivelazione, nulla può essere scoperto se prima non si immagina quello che può esistere. Ogni scoperta ha alla sua base un’intuizione.” Diego Chiarlo

DIEGO CHIARLO (Acqui Terme - AL, 1978) 58

Piccoli Orizzonti Artificiali, Superfici #6, 2015 stampa ai pigmenti 10 x 15 cm

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Nebula, #11, 2014 stampa ai pigmenti 10 x 15 cm

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Piccoli Orizzonti Artificiali, Superfici #2, 2015 stampa ai pigmenti 10 x 15 cm

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Nebula, #16, 2014 stampa ai pigmenti 10 x 15 cm

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Piccoli Orizzonti Artificiali, Superfici #7, 2015 stampa ai pigmenti 10 x 15 cm

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Nebula, #20, 2014 stampa ai pigmenti 10 x 15 cm

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Esposizioni / riconoscimenti The next, 2014 Il ponte contemporanea, Roma Made in Water, 2014 MACRO (Museo d’Arte Contemporanea), Roma

CECILIA LUCI (Roma, 1970) 64

Io non sono più, 2013 stampa inkjet su carta Photo Rag Satin su alluminio, 150 x 100 cm

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In acqua, 2013 stampa inkjet su carta Photo Rag Satin su alluminio, 170 x 115 cm

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Io non sono più, 2013 stampa su carta Metallic Pearl 260 150 x 100 cm

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Io non sono più, 2013 stampa su carta Metallic Pearl 260 150 x 100 cm

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In acqua, 2013 stampa inkjet su carta Photo Rag Satin su alluminio, 170 x 115 cm

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In acqua, 2013 stampa inkjet su carta Photo Rag Satin su alluminio, 170 x 115 cm

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“Simonazzi s’immerge nel Mondo Piccolo portandosi dentro memorie personali, sogni e visioni, e resta in attesa del manifestarsi di un aspetto del reale che lui ha custodito dentro di sé, attento al perenne che si cela nel quotidiano e che viene estratto dal flusso del tempo.” Sandro Parmiggiani

PAOLO SIMONAZZI (Reggio Emilia, 1965) 70

Mantua, Cuba, 2015 stampa su carta Hahnemühle Photo Rag Bright White 310 gr, 66 x 100 cm

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Mantua, Cuba, 2015 stampa su carta Hahnemühle Photo Rag Bright White 310 gr, 33 x 50 cm

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Mantua, Cuba, 2015 stampa su carta Hahnemühle Photo Rag Bright White 310 gr, 33 x 50 cm

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Mantua, Cuba, 2015 stampa su carta Hahnemühle Photo Rag Bright White 310 gr, 66 x 100 cm

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Mantua, Cuba, 2015 stampa su carta Hahnemühle Photo Rag Bright White 310 gr, 66 x 100 cm

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Mantua, Cuba, 2015 stampa su carta Hahnemühle Photo Rag Bright White 310 gr, 33 x 50 cm

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Esposizioni / riconoscimenti 16th Lishui International Photographic art exhibition Lishui – Cina 2015

ALESSANDRO RISULEO (Roma, 1971) 76

Altruista, 2014 laser Lambda su Fuji Crystal DP 70 x 50 cm

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Coerente, 2014 laser Lambda su Fuji Crystal DP 70 x 50 cm

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Twist, 2015 laser Lambda su Fuji Crystal DP 100 x 70 cm

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Fragile, 2014 laser Lambda su Fuji Crystal DP 70 x 50 cm

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Reveal, 2015 laser Lambda su Fuji Crystal DP 100 x 70 cm

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Razionale, 2014 laser Lambda su Fuji Crystal DP 70 x 50 cm

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“Non c’è nessuno in queste foto scattate con fatica, una immagine in una notte, riprese un poco ovunque nella città; sono queste automobili a coprire, a tagliare facciate o fianchi dei monumenti, dei luoghi eponimi dello spazio urbano, sono loro a farsi mediatrici di una rivoluzione delle vedute che ancora una volta non ha eguali.” Arturo Carlo Quintavalle

GIANNI PEZZANI (Colorno - PR, 1951) 82

Milano Notte, Via Fatebenefratelli, 2011 stampa su carta Fine Art Hahnemühle Barita 74 × 54 cm

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Milano Giorno, Via Castelfidardo, 2013 stampa su carta Fine Art Hahnemühle Barita 74 × 54 cm

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Parma dorme, Duomo e San Giovanni, 2013 stampa su carta Fine Art Hahnemühle Barita 54 × 74 cm

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Milano Giorno, Via Melchiorre Gioia, 2013 stampa su carta Fine Art Hahnemühle Barita 74 × 54 cm

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Milano notte, Via Montenapoleone, 2008 stampa su carta Fine Art Hahnemühle Barita 54 × 74 cm

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Brescia Dorme, Dal castello, 2015 stampa su carta Fine Art Hahnemühle Barita 54 × 74 cm

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“D’altronde lei sa bene che la fotografia è l’unico medium capace di ritrarre l’invisibile, l’imperscrutabile, in grado di appropriarsi dei segreti più intimi, buoni o cattivi che essi siano.” Giacomo Belloni – da l’AI magazine W/S 2016

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Esposizioni / riconoscimenti Faces, 2015, Officina delle Zattere, Venezia

MARIA CRISTINA COPPA (VARESE, 1963) 88

Serie Iran #1, 2013 stampa inkjet su canvas 100 x 150 cm

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Strappo, 2013 stampa inkjet su canvas 150 x 100 cm

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Vertigine, 2013 stampa inkjet su canvas 100 x 150 cm

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Vuoto, 2013 stampa inkjet su canvas 100 x 150 cm

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Serie Iran #2, 2013 stampa inkjet su canvas 150 x 100 cm

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Luce, 2013 stampa inkjet su canvas 100 x 150 cm

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“Andreis riesce a trasformare la realtà caduca in metafisica senza tempo. Accade così che una grande metropoli statunitense, di quelle immortalate in migliaia di film e cartoline e che tutti, anche coloro che non vi sono mai stati, pensano di poter riconoscere, ecco che anche quel luogo che appartiene all’immaginario collettivo di un’intera società si trasforma in un non-luogo diversamente seducente, affascinante perché misterioso, trasfigurato, irriconoscibile. Mai ci s’era accorti di quel groviglio di prospettive, mai si era veduto un tale dedalo di orizzonti, mai ci s’era accorti di simmetrie o bizzarrie così apparentemente evidenti.” Alberto Agazzani

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ALBERTO ANDREIS (Brescia, 1959) 94

Blacks #22, 2015 stampa su Canson Platine Fibre 310 gr 70 x 47 cm

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Blacks #20, 2015 stampa su Canson Platine Fibre 310 gr 70 x 47 cm

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Blacks #21, 2015 stampa su Canson Platine Fibre 310 gr 70 x 47 cm

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Signs #01, 2015 stampa su Canson Platine Fibre 310 gr 50 x 63 cm

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Blacks #12, 2015 stampa su Canson Platine Fibre 310 gr 60 x 40 cm

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Signs #02, 2015 stampa su Canson Platine Fibre 310 gr 50 x 63 cm

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“L’avversità è simile alla stagione fra le prime e le ultime piogge – fredda, ingrata, infesta agli animali – ma da questa in appresso derivano i fiori e la frutta; da questa il dattero, la rosa e la melagrana.” Sir Walter Scott

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RAFFAELLA BENETTI (Rovigo, 1961) 100 Melograno, 2015 stampa giclée a pigmenti di colore o carbone su Hahnemühle Photo Rag 308 gsm, 70,74 x 50 cm

103 Vanitas, 2015 stampa giclée a pigmenti di colore o carbone su Hahnemühle Photo Rag 308 gsm, 70,74 x 50 cm

101 Melograno, 2015 stampa giclée a pigmenti di colore o carbone su Hahnemühle Photo Rag 308 gsm, 70,74 x 50 cm

104 Vanitas, 2015 stampa giclée a pigmenti di colore o carbone su Hahnemühle Photo Rag 308 gsm, 70,74 x 50 cm

102 Calla, 2015 stampa giclée a pigmenti di colore o carbone su Hahnemühle Photo Rag 308 gsm, 70,74 x 50 cm

105 Thanatos, 2015 stampa giclée a pigmenti di colore o carbone su Hahnemühle Photo Rag 308 gsm, 70,74 x 50 cm

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“Che tu sia gatto o che sia topo, prima o poi la ruotata del camion arriva.” Francesco Diotallevi

FRANCESCO DIOTALLEVI (SENIGALLIA - AN, 1971) 106 La triste storia del giorno dell’acquasanta, 2015 acrilico su tela 80 x 60 cm

109 Il giradito, 2007 acrilico su tela 70 x 50 cm

107 Cattivi pensieri, 2004 acrilico su tela 21 x 15 cm

110 Vola basso, 2015 acrilico su tela 100 x 150 cm

108 Cattivi pensieri, 2004 acrilico su tela 21 x 15 cm

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“Metabolizzate da una intera esperienza di vita, queste fotografie riaffiorano come frammenti senza data, pensieri, visioni di luoghi e figure sospese, vuoti silenziosi, materie magmatiche, di piccoli o grandi accadimenti che si incrociano tra loro, si accavallano, sfuggendo alle regole del tempo.” Roberta Valtorta

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ROBERTO SALBITANI (Padova, 1945) 111 Inferno, 2006 acrilico su tela 15 x 21 cm (Provenienza collezione privata)

113 Venezia-Circumnavigazioni e derive, 1971-2007 stampa bianco e nero virato all’oro Ø 37 cm

112 Inferno, 2006 acrilico su tela 15 x 21 cm (Provenienza collezione privata)

114 Venezia-Circumnavigazioni e derive, 1971-2007 stampa bianco e nero virato all’oro Ø 37 cm 115 Venezia-Circumnavigazioni e derive, 1971-2007 stampa bianco e nero virato all’oro Ø 37 cm

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“è spesso un lavoro ‘a togliere’, e lo vediamo bene nelle immagini degli – spazi neri –, questi Blackplaces senza localizzazione precisa. Verrebbe da chiamarli ritratti di non-luoghi, se il termine non fosse davvero abusato, e soprattutto se non intendessimo queste immagini fatte di nero profondo da cui emergono linee e superfici come indicazione di un luogo mentale: quello di un’idea di città moderna, depurata di ogni qualità specifica della fotografia delle città usuali. è un’architettura che potrebbe stare in ogni tempo, dal razionalismo anni Venti all’oggi, e in ogni ora: né giorno, né notte, forse un’eclissi, descrizione comunque di un luogo in cui l’umanità è eclissata.” Paolo Barbaro

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GIOVANNI MARINELLI (Pesaro, 1945) 116 Blackplaces #01, 2015 stampa su Canson Platine Fibre 310 gr 135 x 90 cm

119 Trace #1, 2015 stampa su Canson Platine Fibre 310 gr 24 x 18 cm

117 Blackplaces #04, 2015 stampa su Canson Platine Fibre 310 gr 135 x 90 cm

120 Trace #2, 2015 stampa su Canson Platine Fibre 310 gr 24 x 18 cm

118 Blackplaces #08, 2015 stampa su Canson Platine Fibre 310 gr 135 x 90 cm

121 Trace #3, 2015 stampa su Canson Platine Fibre 310 gr 24 x 18 cm

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“Il linguaggio di Valentina Scaletti è intimo; ricerca luoghi, oggetti, persone all’interno del suo mondo amicale e famigliare, quasi a proteggerne la fragilità, la breve durata, costruendo narrazioni che guardano alla favola, alla malinconia del fantastico.” Christina Magnanelli Weitensfelder

VALENTINA SCALETTI (Parma, 1983) 122 Inner Space (2), 2015 stampa a colori su carta fine art 59,4 x 42 cm

125 Inner Space (1),2015 stampa a colori su carta fine art 59,4 x 42 cm

123 Before the storm, 2014 stampa a colori su carta fine art 30 x 40 cm

126 Untitled, 2013 stampa a colori su carta fine art 30 x 40 cm

124 Inner Space, 2015 stampa a colori su carta fine art 42 x 59,4 cm

127 The wrong choice, 2012 stampa a colori su carta fine art 30 x 40 cm

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DORI CASPI (TEl AVIV - ISRAELE, 1956) 129 Himba tribe, Namibia stampa Fine Art su carta cotone 50 x 75 cm

132 Omo tribes, Ethiopia stampa Fine Art su carta cotone 105 x 70 cm

130 Omo tribes, Ethiopia stampa Fine Art su carta cotone 70 x 105 cm

133 Omo tribes, Ethiopia stampa Fine Art su carta cotone 105 x 70 cm

131 Omo tribes, Ethiopia stampa Fine Art su carta cotone 105 x 70 cm

134 Omo tribes, Ethiopia stampa Fine Art su carta cotone 50 x 50 cm

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BIOGRAFIE – Le seguenti biografie brevi includono date, eventi ed alcuni lavori principali degli artisti. Tutti gli artisti sono rappresentati per uno o più lavori da BAG GALLERY. Tutte le opere del presente catalogo sono datate e certificate dagli artisti. Alle opere corrisponde il numero di riferimento e di archiviazione della BAG GALLERY; le misure si intendono altezza per base, senza passpartout e senza cornice. Le opere catalogate sono garantite autentiche e corrispondono alle descrizioni.

ALBERTO ANDREIS Brescia, 1959. Lavora su due fronti, fotografia e pittura. Assistente dello scenografo Ezio Frigerio, partecipa al progetto per il film Cyrano de Bergerac. XII quadriennale d’arte di Roma, 1996; Il Surrealismo padano da De Chirico a Foppiani al Palazzo Gotico di Piacenza nel 2002; Arte Italiana a Palazzo Reale a Milano, 2007; espone nella sezione Lombardia della Biennale di Venezia 2011; Dopo De Chirico la pittura metafisica in Italia, al Panorama Museum di Bad Frankenhausen 2012, (Germania). Invitato a esporre le sue fotografie a Fotografia Europea di Reggio Emilia, 2014, Arte Fiera 2016. Vive e lavora tra Parma e New York. RAFFAELLA BENETTI Rovigo, 1961. Scultura, pittura, fotografia. Scolpisce il marmo , modella la creta trasferendo nella materia concetti e simboli universali. Concepisce e usa il colore in relazione alla luce creando rapporti e suggestioni personali. Usa la fotografia come modo rapido per dare corpo ai pensieri e creare illusioni. Frequenta a Ferrara la facoltà di Filosofia, a Venezia il Centro Europeo per i mestieri della conservazione del patrimonio architettonico e al Centro espositivo pubblico Sloveno il corso per curatori di mostre ed eventi artistici, a Roma il Pontificio Ateneo S. Anselmo dove segue il corso di Architettura e Arte per lo spazio cultua-

le. Venezia, Roma, Parigi, oltre a Rovigo, dove risiede, sono i luoghi in cui svolge la sua attività. MASSIMILIANO CAMELLINI Venezia, 1964. Negli anni novanta si avvicina alla fotografia di ricerca. Dal 2001 realizza progetti costituiti da serie di opere dedicate a temi universali. La prima serie è dedicata agli istinti e sogni dell’uomo: appartengono a questo ciclo Oltre le Gabbie (2001), I Volanti (2004), Duel (2006), Nuove Arene (2009), Il laboratorio dell’ossessione (2010), Ore 18.00, l’orario è finito (2012). Frammenti nel tempo: ricerca nella realtà contemporanea segnali spaziotemporali per un’indagine antropologica dell’evoluzione dei contesti urbani: Tram-Frame è il primo lavoro del ciclo. Realizza collaborazioni fotografiche con il mondo del teatro. Vive in provincia di Reggio Emilia. DANIELE CAMETTI ASPRI Roma, 1968. Nel 1989, all’età di 19 anni, fonda Acting News, un magazine di cinematografia professionale che si muove ancora oggi sul web ed è punto di informazione sulla produzione italiana di film. Considerata l’inclinazione creativa e tecnica, nel 2000 fonda una compagnia di post produzione e authoring che crea trailer, DVD e BluRay per le principali case di distribuzione teatrali e home video. Amante della comunicazione, nel 2003 con la nascita di suo figlio, si avvicina alla fotografia, e -31-

frequenta corsi e seminari presso la scuola Officine Fotografiche a Roma. DORI CASPI Tel Aviv, Israele, 1956. Studia legge e lavora come avvocato. Si trasferisce in Africa per dedicarsi alla fotografia. Nel 1998 inizia a fotografare la tribù degli Himba. Dopo alcuni anni di lavoro si presenta al pubblico con la mostra Himba – Moments of Intimacy e con un documentario che fa il giro del mondo. Nel 2006 riceve il premio speciale giuria al Jules Verne Adventure Film Festival di Parigi con il documentario Cry of the Owl, racconto dedicato alla popolazione Himba. Vive e lavora tra l’Africa e Israele. DIEGO CHIARLO Acqui Terme (AL), 1978. “Questa è una ricerca. O meglio, è la storia di una ricerca, condotta attraverso gli spazi e la materia. Unici strumenti che mi permettono di ricreare l’aspetto e le forme di ciò che posso intuire. Perché nessuna scoperta è, di fatto, una semplice rivelazione, nulla può essere scoperto se prima non si immagina quello che può esistere. Ogni scoperta ha alla sua base un’intuizione.” Concentra la sua ricerca su un’immagine intima e minimale, coinvolgendo diversi media come la pellicola, il digitale e la scansione diretta. MARIA CRISTINA COPPA Varese, 1963. “Sono consapevole di riscoprire


che ogni scatto fotografico che mi cattura è quello che da sempre è rimasto in una sorta di mia attesa.” È questo il filo conduttore che accompagna il rapporto di Maria Cristina Coppa con la fotografia. Nelle immagini fotografiche si ritrova la forza dell’immaginazione, la necessità della leggerezza, la sorpresa del quotidiano e la necessità della memoria che, in qualche modo, s’incontrano e diventano emozione unica, racchiusi in un solo gesto. Vive e lavora a Varese. FRANCESCO DIOTALLEVI Senigallia (AN), 1971. Fin da giovanissimo dimostra uno spiccato amore per il disegno, i suoi autori preferiti sono ‘Bonvi’ Franco Bonvicini e Jacovitti. Frequenta la Scuola del Libro di Urbino sezione Disegno Animato, dove si diploma nel 1990; l’esperienza dell’illustrazione e del disegno animato caratterizzeranno la sua ricerca creativa negli anni a venire. Nel 1995 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bologna sezione pittura. Irriverente a volte sarcastico; una pittura semplice, lineare a tinte piatte, con narrazioni ispirate alla vita quotidiana o alla letteratura per bambini che si collocano nella bi-dimensione. Diotallevi vive e lavora in provincia di Pesaro, ha al suo attivo numerose esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero. SAMUELE GALEOTTI Urbania (PU), 1951. Negli anni Settanta scopre la passione per la fotografia, scatta le prime foto in bianco e nero sull’ambiente e sui personaggi della sua città, usando macchine fotografiche spesso prestate da amici. Cura personalmente tutti i passaggi dal negativo alla stampa in camera oscura. Nel 1991 pubblica il suo primo e prestigioso libro a colori MESTRE. Realtà e promesse di una città incompiuta - Arsenale Editri-

ce Venezia - con testi di famosi architetti internazionali. Da quel momento la sua attenzione si rivolge sempre più alla progettazione e alla realizzazione di libri come autore. Vive e lavora a Noale (VE). ALESSANDRO GIAMPAOLI Pesaro, 1972. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Urbino, si perfeziona in fotografia all’Istituto Europeo di Design di Milano. Il suo logos figurativo si struttura attorno ad un’unica e costante esigenza di ricerca, che è quella della sintesi più netta, non solo formale ma anche e soprattutto ideologica. Le sue opere vivono così di una costante tensione verso l’assoluto e la dimensione spirituale. Attualmente lavora con la staged photography, dipingendo gli elementi con cui compone la scena. Riconoscimenti internazionali al London International Creative Competition (2013). Espone in Italia e all’estero. Nel 2014 vince la 64ª edizione della Rassegna Internazionale D’Arte/ Premio G.B. Salvi di Sassoferrato. Sue opere sono incluse in collezioni pubbliche e private. CECILIA LUCI Roma, 1970. Si forma mediante studi artistici. Frequenta la scuola di recitazione La Scaletta di Antonio Pierfederici e Gianni Diotaiuti e parallelamente inizia la ricerca del suo percorso fotografico. Dal 2001 al 2005 segue Alejandro Jodorowsky nei suoi stage di psicogenealogia a Roma e Parigi. Nel 2005 frequenta la scuola di fotografia Outsideschool di Daniele Fiore a Roma. Incontra Riccardo Improta che contribuirà a porre le basi per gli sviluppi della sua ricerca fotografica analogica. Frequenta a Bolzano il blocco base alla scuola Hellinger con Sophie e Bert Hellinger, e studia con Laura Quinti in Toscana e Stefano Silvestri a Roma dal 2006 ad oggi, -32-

le costellazioni familiari sistemiche dalle quali scaturirà molto del contenuto del suo lavoro fotografico. GIOVANNI MARINELLI Pesaro, 1945. Si avvicina alla fotografia nel 1970. Il suo primo lavoro, Natura Silente, è rimasto impresso nella memoria di molte grandi figure nel mondo dell’arte e della fotografia contemporanea. Vincitore di numerosi premi, uno tra i quali il Premio internazionale Giotto nel 2009. Il lavoro di Marinelli è citato in libri d’arte ed enciclopedie. Il 2011 vede la sua partecipazione alla 54esima esposizione Biennale internazionale d’arte di Venezia. Nel 2012 l’esposizione al Museo Nazionale Alinari della fotografia di Firenze. Viene selezionato a Fotografia Europea 2013 di Reggio Emilia. Partecipa a: MIA Fair, 2014 e 2015; Arte Fiera, 2016. Vive e lavora a Pesaro. ANDREA MORUCCHIO Venezia, 1967. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Padova, inizia l’attività di fotografo nel 1989. Dalla fine degli anni Novanta amplia la propria ricerca linguistica, supportata da riflessioni di carattere politicosociale su diversi fronti: dalla scultura all’installazione, dal video alla fotografia, alla performance. Sue opere sono conservate presso il Museo del Vetro di Murano e il Museum of Old and New Art di Hobart, Australia. Vive e lavora a Venezia. ERJON NAZERAJ Fier, Albania, 1982. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Espone con un’installazione ad Arte Accessibile Milano. Nel 2013 espone la personale Inside/ Rinascite presso lo Spazio Pasubio (Parma) con l’Associazione Culturale Lunatici e nella collettiva Destinazioni all’interno di Arte Fiera a Padova. Nel 2014 è


tra i sei partecipanti del festival di arte contemporanea Caratteri organizzato dal comune di Parma. Nel 2015 presenta la performance Sindone – Contemporary Shroud, presso la The Gallery on The Corner a Londra. GIANNI PEZZANI Colorno (PR), 1951. Nel 1979 Lanfranco Colombo gli dedica una mostra presso la galleria Il Diaframma – Canon di Milano. Nel 1981 viene selezionato dalle Edizioni Time-Life tra i sei più importanti fotografi emergenti dell’anno e il suo portfolio viene pubblicato nell’annuario Photography Year. Dal 1981 inizia a lavorare per Condé Nast. Nel 1983 viene invitato ad esporre in Giappone presso la Kodak Gallery di Ginza, Nagase Photo Salon. Lavora a Tokyo per dieci annicome fotografo e disegnatore tessile. Nel 1984 partecipa ad una mostra itinerante sulla fotografia italiana svolta nelle gallerie della Cina Popolare. Vive e lavora tra Parma e Milano. FABIO PRADARELLI Pesaro, 1955. Studia Architettura e Storia Contemporanea in Italia e negli Stati Uniti; dal 1979 al 1972 lavora presso uno studio di Pesaro continuando le sue esperienze personali nelle Arti Visive (collages, tecniche miste su carta re legno). Vive e lavora come architetto a Pesaro. ALESSANDRO RISULEO Roma, 1971. Dopo gli studi scientifici si appassiona ai sistemi di comunicazione visiva. Dopo oltre 20 anni di esperienza come art director e pubblicitario, trova nella fotografia un mezzo di espressione artistica che gli permette di evadere dai binari imposti dalla comunicazione pubblicitaria. L’espressività del corpo nudo, l’uso della luce e delle ombre, sono le caratteristiche principali dell’autore. Ogni sua realizzazione contiene un mes-

saggio implicito e preciso, che soltanto l’attenta osservazione può svelare. Nei suoi lavori si possono trovare racconti lineari o storie appena accennate. Chi osserva è protagonista con la sua soggettività. Vive e lavora a Roma. ROBERTO SALBITANI Padova, 1945. Inizia a fotografare durante i suoi viaggi in Italia e all’estero, che compie come giornalista di fotografia e di cinema. Dopo le vicende legate all’attività sulla fotografia svolte a Venezia, Mogginano (AR) e in diversi territori della provincia italiana, dalla fine degli anni Novanta vive a Roma. VALENTINA SCALETTI Parma, 1983. Si dedica alla fotografia con un’indagine intima, mettendo in primo piano il proprio corpo e quello di persone all’interno del suo contesto famigliare o amicale. Nel 2013 partecipa a Fotografia Europea di Reggio Emilia e nel 2014 la collaborazione con l’artista Erjon Nazeraj all’interno del progetto curatoriale Beyond the Border di Domenico Russo e Giulia Daolio. L’anno appena concluso la vede esporre Linee di tensione, un progetto realizzato insieme all’artista Erjon Nazeraj, in occasione di Paratissima 2015. PAOLO SIMONAZZI Reggio Emilia, 1961. Nel 2006 si avvicina al tema del disagio sociale con il progetto La casa degli angeli e con Circo Bidone, un piccolo circo sopravvissuto all’epoca della multimedialità e degli effetti speciali. Tra la Via Emilia e il West, 2007 è un viaggio tenero e dissacrante al tempo stesso tra i segni e i sogni del mito americano nella regione tradizionalmente più ‘rossa’ d’Italia. Dal 2006 al 2010 realizza Mondo Piccolo, un lavoro alla riscoperta delle terre care a Giovannino Guareschi. Al-

tri progetti: Bell’Italia, viaggio nella penisola che racconta l’Italia odierna; Cose ritrovate, selezionato nel 2014 per Fotografia Europea, Reggio Emilia. FRANCO SUMMA Pescara, 1938. consegue la Maturità Classica e si laurea in Lettere Moderne, indirizzo Storia dell’Arte, con una tesi in Estetica presso l’Università di Roma. Dalla metà degli anni Sessanta sviluppa una ricerca artistica incentrata sul rapporto uomo-ambiente, che ha trovato negli spazi urbani uno specifico campo di intervento. A partire dal 1968 realizza, in varie città, numerosi opere ambientali sia temporanee che stabili come La Porta del Mare nel 1993 a Pescara. Nel 1964 partecipa su invito di Giulio Carlo Argan, a Strutture di Visione di Avezzano (Aq). Esposizioni: Biennale di Venezia, 1976 dove realizza, con Michelangelo Pistoletto, Il Silenzio rosa; O territorio: pratica artistica e projectaçao, Sao Paulo, Rio de Janeiro 1983; Le Temps de l’Ailleurs Galleria Lara Vincy, Parigi 1994. FILIPPO MARIA ZONTA Marostica (VI), 1971. Ama la fotografia contemplativa, Filippo Maria Zonta, fatta non solo di attenti studi della luce e dei dettagli, ma anche di un approccio impegnativo, derivato da lunghe attese e da condizioni ambientali difficili. La sua passione per la natura lo ha portato ad intraprendere viaggi e spedizioni in aree remote, prediligendo le regioni polari e desertiche. Sue fonti di ispirazione sono la bellezza, la purezza, la luminosità, la geometria, le linee e le forme. Sceglie un approccio per certi versi ‘ottocentesco’ alla fotografia, utilizzando fotocamere di grande formato (4x5, 8x10), nonostante la difficoltà del loro utilizzo e trasporto.


Il pensiero è la sostanza dell’arte, le sue manifestazioni non sono dirette, evidenti ed immediate. Si nasconde dietro la metafora il dire qualcosa che assomiglia a qualcosa d’altro, che non si può definire con parole adeguate e tanto meno con un discorso logico, si può soltanto girare attorno, descrivendo qualche aspetto che però non è mai ‘lui’.

Greta

Edizioni


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