JOURNAL N09
A NEWSPAPER ABOUT OUR WORK ON DESIGN_ARCHITECTURE_EXHIBITION_LIGHT_RETAIL_STORIES_LIFE_ATTITUDE_STUFF_SUGGESTIONS
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H O M E W W W.G RU PPOC14.COM VIA MORIMONDO 26 20143 MIL ANO T +3 9 02 4 8 958 49 4 F +39 02 8 9 078 553
C L I E N T S L O V E U S ACCADEMIA DEL PROFUMO AEM - MILANO AMDL APRILIA ASTI SPUMANTE BALLANTYNE CASHMERE BANCA SELLA BARABAS B E AU T E P R E S T I G E I N T E R N AT I O N A L B E N E L L I - B E R E T TA BRUNI GLASS CANALI C APGEMINI ER NST-YOU NG C AT E R P I L L A R CAUDALIE CIELO VENEZIA CITROEN COIMA COMUNE DI MILANO CO M U N I TÀ EU RO P E A CO N SO R ZI O VA LT EL L I N A COREPLA DELOITTE DEUTSCHE BANK DPR DUPONT ENEL ENIT EXYTUS FEDERMOBILI FERRERO FINANZA E FUTURO FRAU FRESCOBALDI G A Z ZE T TA D E L LO S P O RT GENERALI PROPERTIES GEOSPIRIT GILERA GRUPPO OBI GQ-CONDÈ NAST GUZZI HAIER HINES H3G-(TRE) HOTEL CHIAR AVALLE HOTELPLAN I L LY I N A A SS I TA L I A INDA INFOSTRADA-IOL INTEL I TAC A IT’S COOL IULM JEAN PAUL GAUTIER JOB PILOT KITON KODAK LANCASTER LEGA CALCIO LEVI’S LG ELECTRONICS LOGAN LUXOTTICA
W E L O V E
C L I E N T S
MALIPARMI ALEXANDER BELLMAN MARNI MARTINI 6 M AT T E O N O B I L I MINISTERO DEI TRASPORTI ALESSANDRA LEMARANGI MONDADORI FLORIANA CESCON MOTOROLA M AT T I A O D DO N E MSC ELISA ARINI MT LIGHTS F E D E R I CO M O N TAG N A NESTLÈ OSC A R V I TA L E NIELSEN GIULIA CELSI NIKON CHIARA CORSINI NOKIA MARINA APROVITOLA O M - F I AT ROSSANA MARCIANÒ ORLANDINOTTI ALESSANDRA SASSONE PARTESA R I TA N I G RO PEUTEREY ALINE LOBO PHARD SIMONE RUSSO PIAGGIO ENRICO ZILLI PIRELLI CAMILLA GUAITA PISA OROLOGERIA PLANTRONICS P L AY T E A M POLIEDRO P O M E L L ATO POSTCARD PUBLICONTROL R A D I O E V I D E O I TA L I A S M I RAGNO REGIONE LOMBARDIA REPI SAFILO SAMSONITE SAMSUNG SARA ASSICURAZIONI SARAS PETROLI SHELL SIEMENS SKY TV S TA LTO P S ST MICROELECTRONICS SVAROVSKI S WATC H G RO U P SWISS & GLOBAL TELECOM TESTORI TIMBERLAND TISCALI TOD’S TOSHIBA TRENORD TRUNK&CO UNESCO UNICREDIT UNILEVER UVET AMERICAN EXPRESS VAC H E RO N CO N S TA N T I N VA LT U R V E L A SCO V I TA L I VIRGILIO VIRGIN VODAFONE WHIRPOOL ZAF ZHEJIANG FOR D HOME FURNITURE
DI ALEXANDER BELLMAN
La spiccata propensione all'internazionalità, da sempre caratteristica radicata nel codice genetico del nostro studio, ci sta portando verso orizzonti lontani ed insperati. Seppur milanese da generazioni mi chiamo Alexander Bellman ed ho sempre temuto di essere predestinato al nomadismo, ma 15 anni fa, anche se in Europa ed in America eravamo comunque presenti, non credevo proprio che avrei avuto occasioni di lavoro così importanti in tutto il mondo e soprattutto in Asia, nel cosìddetto FAR EAST (contrapposto al FAR WEST di Sergio Leone, che ispirava i miei sogni estivi di fanciullo nei cinema all'aperto durante i lunghi esili nel Ravennate). Sì certo, sono anche esigenze di mercato che ci impongono di essere sempre in movimento, ma non è soltanto questo: è l'irrefrenabile spinta verso una libertà progettuale all'interno di nuove regole, il confronto con mondi e culture diverse, la ricerca di nuovi stili e di soluzioni architettoniche originali. L'articolo Boundaries parla proprio di questo, attraverso l'analisi di un complesso progetto di interni Italia-Cina riletto in un'ottica generale. Ma mi stavo dimenticando del Ghana, delle terre Africane e di Matteo Nobili disperso in azione (in inglese missing in action?) dal quale purtroppo non riceviamo notizie da mesi tranne un preoccupante reportage fotografico a cui ho voluto dedicare le pagine centrali del magazine, con un evidente scopo di tipo commemorativo. Enjoy,
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ITALY AND CHIN
IN PURSUIT OF A NEW D pushing
crossing
blurring
figura 01
NA,
DESIGN PARADIGM? Walter Gropius, nella prima metà della metà del 1900, scrive così : "L’architettura nell’arco delle ultime generazioni è diventata debolmente sentimentale, estetica e decorativa… noi rinneghiamo questo tipo di architettura. Noi miriamo a creare un’architettura organica, chiara, la cui intima logica sarà raggiante e nuda, libera da mostrine e inganni sottesi; noi vogliamo un’architettura adatta al nostro mondo di macchine, di radio e automobili veloci, … con la crescente forza di nuovi materiali… e con nuova audacia dell’ingegneria, la pesantezza dei vecchi metodi di costruzione sta facendo largo a una nuova leggerezza ed ariosità." Tuttavia, anche se questa potrebbe sembrare una dichiarazione un po' estrema ed in assoluto contrasto con la tradizione, egli in altrettante frasi famose e nel Manifesto del Bauhaus fa riferimento alla necessità di una collaborazione tra tutte le arti decorative, rivaluta l'esperienza artigianale come condizione necessaria alla creatività , ridicolizza le barriere di classe e l'inutile arroganza degli artisti. Questo processo di trasformazione e di unione delle discipline è dedicato alla società moderna, al trasformarsi delle necessità e quindi all'adeguamento delle funzioni, alle nuove tecnologie costruttive, ai nuovi materiali e soprattutto ai processi industriali di produzione in continua evoluzione. In sintesi la forma deriva dalla funzione nella maniera più diretta ed esplicita possibile, il tutto in un'ottica rivoluzionaria ed innovativa, estremamente razionale e positiva. Quindi i paradigmi del movimento moderno iniziano a delinearsi in maniera più che chiara, ed io, insieme a qualche altro milione di studenti di architettura nella seconda metà della metà del '900, studio affascinato tutto questo meraviglioso processo creativo, fatto di regola e codice, di certezza. Ora, alla domanda classica ed anche un po' generica ma qual è il tuo stile? Oppure, come definisci i progetti C14 ? A cosa vi ispirate quando iniziate un lavoro ? Esiste un modus operandi ricorrente ? Non sono in grado di rispondere in maniera assoluta, certa e definitiva, come invece avrei fatto 25 anni fa. Certo esistono caratteristiche comuni, capacità tecniche elevate, tracce genetiche di passione per la scienza e per l'arte che mi auguro siano lì, presenti e riconoscibili in ogni lavoro che portiamo a termine o che rimane incompiuto, ma parlare di corrente di appartenenza, di manifesto e di principi estetici, per me non ha più senso. E quindi ?
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Proviamo ad intraprendere un processo di autoanalisi C14 e a far fluire liberi ed incontrollati pensieri e considerazioni, prendendo spunto dall'esperienza cinese e dall'ultimo lavoro realizzato, ForD Casa ad Hanghzou. Lasciando da parte le classiche tematiche che riguardano le influenze visive della contemporaneità attraverso il web, i social, la tv e il multimediale in generale ( termine super arcaico ), esiste sicuramente una memoria storica localizzata che in qualche modo permane, a Shanghai come a Milano. Ma è sempre più confusa e distorta, sempre più risultato di un insieme variegato fatto di intrecci multiculturali difficilmente individuabili od isolabili. In effetti noi navighiamo lì, lungo i confini di questi grovigli infiniti di informazioni e di masse di uomini, confini politici, geografici, ma soprattutto sociali, alla disperata ricerca di un' onda da cavalcare, di una linea di forza da interpretare e di una strada da percorrere. Non si tratta soltanto di "tendenza", "trend" o "lifestyle" che si evolve. O meglio, che si tratti pure di questo, ma secondo una logica un po' più alta e meno
approssimativa e che riporti in luce l'emozione del comporre e del creare. Credo sia un approccio molto diverso dalla comune abitudine del progetto "collage" dei noi nostri tempi, fatto di citazioni confuse e decontestualizzate. E' chiaro che se ci si occupasse di architettura sostenibile (il tema della biennale), dal punto di vista logico ed ideologico sarebbe tutto piĂš facile. Cercheremmo per esempio dati certi ed inconfutabili e proveremmo a fornire risposte sul miglioramento delle condizioni abitative rispetto alle tematiche del risparmio energetico, dei costi di produzione, del kilometro 0, della sovrappopolazione e delle grandi migrazioni ecc.... Si aprirebbe cosĂŹ il campo a ricerche scientifiche complesse, a frameworks che parlano per esempio di interazioni tra le modifiche fisiche del pianeta ed il sociale (vedi grafico in figura 02 dello stato di controllo di sette confini planetari presi a campione da uno studio pubblicato su sciencemag.org) dove l'interazione stessa tra le variabili diventa linea guida verso scelte importanti e consequenziali. In sintesi ...se si condivide il processo di
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elaborazione ed i dati di partenza sono validi... Ed è qui il punto, mentre in una ricerca scientifica come quella di "Planetary Boundaries Guiding human development on a changing planet" la genialità sta nell'interpretazione, nelle possibili risposte, nel metodo, il nostro approccio ha poche fondamenta fatte di statistica, di matematica, di tecniche di produzione che possano poi essere condivise ed approvate secondo una logica universale. Le basi sono già frutto di un'interpretazione soggettiva, sono già intuizione allo stato puro, sintesi personale di infinite influenze e i principi di intervento hanno senso solo se li costruiamo di volta in volta, di progetto in progetto, di funzione in funzione. Quest'articolo è quindi dedicato ai "confini" tra Italia e Cina come generatori di idee nuove, di stili e di elementi architettonici originali e diversi, ma non ha la pretesa di definirli come assoluti nè di trasformare l'interpretazione in regola compositiva. Nella figura 01 si vede un tentativo di schematizzazione "filosofico/grafica" del processo creativo che abbiamo usato per cercare di unire tradizione e tendenza, logica occidentale e logica cinese,
differenze culturali ed aspettative
estetiche, influenze artistiche e letterarie, musica e poesia. I pensieri disordinati ed originali, gli schizzi, gli schemi ed i grafici a seguire sono frutto di improvvisazione creativa e non di logica lineare. Qualcuno potrebbe definirli ispirazione, ed i più benevoli (molto benevoli) parlerebbero del talento di C14, a me piace pensare che nel caos esista alla fine un ordine.
Alexander Bellman
Climate change Genetic diversity
Biosphere integrity
Novel entities
Functional diversity
Stratospheric ozone depletion
Land-system change
Freshwater use
Atmospheric aerosol loading Phosphorus Nitrogen
Ocean acidifacation
Biochemical flows Current status of the control variables for seven of the planetary boundaries. Beyond zone of uncertainity (high risk) In zone of uncertainity (increasing risk) Below boundary (safe) Boundary not yet quantified
figura 02
“Planetary boundaries: guiding human development on a changing planet” schiencemag.org 13 february 2015
«IN EFFETTI NOI NAVIGHIAMO LÌ, LUNGO I CONFINI DI QUESTI GROVIGLI INFINITI DI INFORMAZIONI E DI MASSE DI UOMINI, CONFINI POLITICI, GEOGRAFICI, MA SOPRATTUTTO SOCIALI, ALLA DISPERATA RICERCA DI UN' ONDA DA CAVALCARE, DI UNA LINEA DI FORZA DA INTERPRETARE E DI UNA STRADA DA PERCORRERE. »
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C14 è stato protagonista, lo scorso giugno, di un grande successo in Cina: inaugurato a Hangzhou, città fra le più industrializzate e avanzate del mondo, For D. Casa è un avvenieristico showroom di 5000 metri quadri diviso in 2 edifici di 3 piani ciascuno, il Taihe e il Zancheng Plaza. Nato dalla volontà dellÊimprenditore cinese Tony Lu, For D. Casa è uno spazio dedicato allÊarredamento soprattutto (anche se non solo) italiano, che viene presentato e esaltato - in qualche misura - dalla cura della cornice, ossia dello spazio stesso: C14 progetta una sorta di Wunderkammer in cui ogni scorcio è unÊinvenzione, una scoperta, unÊesperienza di design totale. Tony Lu aveva un obiettivo: educare il gusto del pubblico cinese, avido di novità ma ancora incapace di scegliere, attraverso uno spazio pensato per accogliere le eccellenze del lusso internazionale nel settore dellÊarredamento casa. Il cliente chiede di progettare non un mall, ma uno showroom dallÊaria più domestica, un ambiente elegante ma informale in cui i singoli marchi non siano giustapposti lÊuno allÊaltro, ma esposti in un unico contenitore disegnato ad hoc. C14 si impegna, quindi, nella direzione artistica di un progetto ambizioso, occupandosi di coordinare lÊimmagine di numerosi brand per ottenere un risultato che li armonizzi tutti senza snaturarne nessuno. Concepito come unÊarchitettura per frammenti, gli spazi sono collegati visivamente da pattern geometrici e irregolari, creati attraverso unÊattenta selezione dei materiali: molto particolare il rivestimento delle pareti con pitturazioni effetto metallo ed inserti in ottone brunito, che si declinano nei singoli spazi con personalità ma anche con unÊuniformità stilistica di base. La scelta dellÊottone inoltre, richiama immediatamente il lavoro di C14, che spesso sceglie di utilizzare questo materiale nei suoi progetti.
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Taihe Plaza stairs
Zancheng Basement, Accessories Kartell
Il Taihe è caratterizzato da una grande lobby con al centro una scala monumentale, che mette in collegamento i tre piani dellÊedifico: elemento funzionale
ma
anche
straordinario
percorso
espositivo di oggetti dÊarte e di design, ospitati nelle nicchie che punteggiano la libreria centrale che ne costituisce la struttura portante. La scalinata è rivestita con listelli in noce. Di notte, le pareti esterne dellÊedificio sono illuminate e, con un suggestivo gioco di trasparenze, permettono di vedere gli showroom dallÊesterno. Fra gli spazi più interessanti, Taihe Plaza, stairs
va citata la MenÊs Toys, una galleria ideata da C14, dedicata agli oggetti cult del mondo maschile. For D. è la casa del lusso in Cina, un ambiente unico dove il pubblico può acquistare mentre trae ispirazione dallo spazio stesso. I brand-icona dellÊarredamento italiano - Armani Casa, Fendi Casa, Bottega Veneta Home, Fontana Arte, Poltrona Frau, Venini, Flos, Kartell, Giorgetti e molti altri - si sposano gli uni con gli altri per offrire al pubblico cinese un assaggio del gusto nostrano: unÊindimenticabile avventura per C14, che si è conclusa, dopo un anno di intenso lavoro, con una grande soddisfazione.
Taihe Plaza, B&B Italia
Alessandra Lemarangi
Taihe Plaza, Cassina
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ForDcasa Faรงade
“CONCEPITO COME UN’ARCHITETTURA PER FRAMMENTI, GLI SPAZI SONO COLLEGATI VISIVAMENTE DA PATTERN GEOMETRICI E IRREGOLARI, CREATI ATTRAVERSO UN’ATTENTA SELEZIONE DEI MATERIALI.”
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#B CM 1 5 B o o k c i t y 2 0 1 5 : C 1 4 p ro m u o v e l a l e t t u ra c o n i l To u r i n g C l u b I t a l i a n o
Nata nel 2012 da unÊidea del Comune di Milano, Bookcity è unÊiniziativa sostenuta dagli editori italiani che si svolge ogni anno a Milano: lÊobiettivo è la promozione della lettura attraverso incontri, presentazioni, spettacoli, mostre. LÊedizione 2015 ha avuto per la prima volta, fra i suoi protagonisti, il Touring Club italiano che ha messo a disposizione la sua storica sede di Corso Italia: per tre giorni, il palazzo dellÊassociazione ha ospitato scrittori, giornalisti e editor delle maggiori case editrici italiane. Entusiasta dellÊiniziativa, C14 ha offerto la propria disponibilità per curare lÊallestimento degli spazi del Touring: le 2 sale sono state reinventate con una serie di reading corner, angoli per la lettura individuale curati e accoglienti come piccoli spazi domestici. Complici Cassina, che ha fornito i mobili, e Artemide, che ha messo a disposizione le proprie luci, i reading corner hanno trasformato lÊaustero edificio in una suggestiva biblioteca a disposizione di quanti avessero piacere di usufruirne. Proiezioni video
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Altrettanto significative le proiezioni sulle pareti, che hanno arricchito lo spazio con video di racconti di viaggio tratti dallĂŠarchivio storico del Touring. E visto che i libri, come i viaggi, permettono di aprirsi al mondo, di scoprire il nuovo, di conoscere, C14 sceglie di dare vita a un grande quaderno di viaggio che immerga lo spettatore nei profumi, nelle luci e nei colori di luoghi lontani, per sognare non solo attraverso la pagina scritta. Nella sala conferenze trova quindi posto un grande leggio che sostiene, appunto, un travel note, le cui pagine si sfogliano lentamente animandosi sotto lĂŠocchio dello spettatore.
C14, con Cassina e Artemide, ha ricreato lo spazio del Touring in perfetto tema Bookcity: a presto con la prossima edizione della manifestazione!
Camilla Guaita
Proiezioni video
Travel Notebook
“C14 sceglie di dare vita a un grande quaderno di viaggio che immerga lo spettatore nei profumi, nelle luci e nei colori di luoghi lontani, per sognare non solo attraverso la pagina scritta.�
Reading corner
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GHANA IS -
HARD
ANGLE
42
ALT TARGET
TARGET DATA NORMAL
276
1317 1627
137
82530
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C14 approda ad Accra, in Ghana, per una missione con pochissime possibilità di ritorno... La realtà che troviamo è emblematica delle contraddizioni dei nostri tempi, ma al momento non
possiamo
dirvi
di
più
per
ragioni
di
sicurezza
internazionale.
In questo articolo ci limitiamo a mostrarvi una serie di scatti che abbiamo ricevuto dal nostro collega Matteo Nobili, lo vedete camminare sul tetto dell’edificio nell’immagine in alto, al momento disperso. Nella speranza, probabilmente vana, che Matteo rientri alla base, (purtroppo l’architetto Bellman è tornato) presto il sequel dei progetti in terra africana. Marina Aprovitola
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ART E… natur alm ente . Prendete un sentiero che si snoda per oltre 3 km lungo un bosco frondoso acceso di luce filtrante dai rami, atmosfere mutevoli e che respirano. Prendete una valle profonda quieta e verde, con un cuore di oltre quattrocento pilastri, cinquecento anelli, tremila ramoscelli intrecciati che circondano ciascuno una piccola pianta di carpino. Disponeteli armonicamente a formare lo scheletro di una cattedrale vegetale di oltre dodici metri di altezza ed estesa per 1220 mq che vive e cresce nel tempo grazie alla sua anima naturale. Prendete oltre 300 artisti provenienti da ogni parte del globo, chiedete loro di dare risposta ad una semplice domanda: „è possibile far dialogare natura e creatività?‰ Racchiudete le loro visioni allÊinterno di una cornice che nulla ha dellÊartificio dellÊarte ma che ne condivide la potenza espressiva. Prendete tutto questo e molto altro e quello che otterrete è Artesella, museo a cielo aperto di Nature Art in Val di Sella, che in oltre 30 anni di attività ha regalato, e regala ancora, unÊesperienza sensoriale a 360° aggredendo i sensi ed instaurando un dialogo armonico tra la potenza del pensiero artistico e lo stupore di un paesaggio naturalistico.
Alessandra Sassone
“È POSSIBILE FAR DIALOGARE NATURA E CREATIVITÀ?”
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LUCI SUL
LL’ACQUA
C14 inaugura una nuova collaborazione, tanto prestigiosa quanto entusiasmante: MSC Crociere, fra le più importanti compagnie del mondo, premiata per gli eccezionali standard di sicurezza e di sostenibilità ambientale, si è rivolta a noi per il lighting design di due navi della sua flotta. Partito lÊautunno dello scorso anno, il progetto ci ha coinvolto oltre ogni aspettativa: queste „barche‰ - come le chiamano i tecnici - suggestionano non solo perché rendono accessibili luoghi da sogno ma, anche, per la loro stessa natura di universi galleggianti sospesi sulle onde. C14 accoglie la sfida di progettare lÊilluminazione delle due imbarcazioni: il punto di partenza è la voglia di unÊidea originale, che sottolinei la nostra „verginità‰ rispetto alla progettazione illuminotecnica a bordo, una novità assoluta per C14. Il nostro è, quindi, un occhio curioso, entusiasta di fare, libero da logiche legate alla ripetitività endemica delle dinamiche progettuali di questo specifico settore. Centosettantamila tonnellate di peso per 300 metri di lunghezza: dalle suites alle piscine dei ponti esterni, passando per una moltitudine di sale pubbliche, è stata posta unÊattenzione
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quasi sartoriale nella definizione di soluzioni discrete, che non si discostassero mai dal concept generale basato su linee guida di grande semplicità. Soluzioni custom per un controllo di massima precisione della luce, per unÊintegrazione totale con gli elementi architettonici e la garanzia di una rispondenza specifica a ciascuna condizione „particolare‰ sono state studiate e testate con mock up in scala 1:1. Per ambienti speciali come lÊAft Lounge, che ospiterà gli spettacoli del famoso Cirque du Soleil, sono stati studiati pannelli in PMMA microfresati a laser che potessero rispondere alla richiesta specifica di risultare neri quando spenti. Sessantacinquemila corpi illuminanti sono stati impiegati per rendere lÊatmosfera delle navi MSC magica e suggestiva ma, insieme, attentamente studiata perché vi si potesse leggere in trasparenza il gusto colto che ha guidato ogni scelta. Una luce spettacolare, quindi, ma mai banale. Il progetto illuminotecnico conserva la propria unità ma riesce a integrarsi con la grande varietà degli stili proposti dai diversi architetti che hanno “Esperimenti di trascendenza” - Mock up 04
seguito lÊinterior design: si può dire, anzi, che costituisca una sorta di legante tra i vari
Seaside theater lighting concept
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323
METRI DI LUNGHEZZA
170.000 TONNELLATE DI PESO
-24 -16 -8
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112 120 128
136 144 152
160 168 176 184 192
200 208 216 224
75.000 CORPI ILLUMINANTI
2.070
CABINE PASSEGGERI
ambienti, valorizzandone le specificità . Se ogni nave MSC è un mondo, la nostra luce ha il compito di sottolinearne le meravigliose diversità , esaltarne gli ambienti, distinguerne gli spazi. Le due barche che abbiamo contribuito a realizzare prenderanno il mare a fine 2017: aspettiamo con orgoglio di vederle tracciare le loro rotte luminose.
Mattia Oddone
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240 248 256 264 272
280 288 296 304
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392 400 408 416 424 432 440 448 456 464 472 FEET
62.400 KW 2 MOTORI DIESEL 33
EXPANDED EYE
visioni dal fronte
Dalla foresta amazzonica del Perù al deserto del Sahara Occidendale, dai ghiacci perenni dellÊAntartide alle grandi migrazioni della nostra epoca: quella delle popolazioni rurali verso le megalopoli del Far East e quella dei rifugiati di guerra verso lÊEuropa. Intitolata „Reporting the Front‰, la Biennale di Venezia curata dal Premio Pritzker Alejandro Aravena è dedicata alle battaglie sociali e ambientali che possono esser vinte anche grazie allÊarchitettura. Abbiamo selezionato cinque storie alternative che raccontano il lavoro di progettisti sui fronti più radicali e alle frontiere più estreme del pianeta. Confini fisici ma anche sfide umanitarie, sociali e sostenibili. Oltre al suo immenso e compromesso valore ambientale, la foresta amazzonica è anche la patria di numerose popolazioni
Peru Pavilion - Foto di Andrea Avezzù Courtesy of La Biennale di Venezia
e culture che sono state decimate da brutali terapie di „addomesticamento‰. La mostra del Padiglione del Perù allÊArsenale mette in luce invece „un programma di mutuo scambio di conoscenze tra le popolazioni amazzoniche e architetti della capitale inviati nella foresta per costruire scuole‰ spiegano i curatori. Progettisti e locali stanno disegnando insieme strutture modulari che rispettano territorio e tradizioni a rischio. Il Sahara Occidentale è oggi lÊultimo territorio, lÊultima colonia, del pianeta. Tende e costruzioni tipiche di fronte al Padiglione centrale dei Giardini permettono di scoprire i linguaggi urbanistici e architettonici dei „Saharawi‰ ma anche metodologie di progettazione che Masonry arch by Solano Benítez/gabinete de arquitectura – Central Pavilion.
«CI INTERESSA L’ARCHITETTURA COME STRUMENTO DI SELFǧGOVERNMENT, COME STRUMENTO DI UNA CIVILTÀ UMANISTICA, NON IN GRAZIA DI UNO STILE FORMALE, MA COME EVIDENZA DELLA CAPACITÀ DELL’UOMO DI ESSERE PADRONE DEI PROPRI DESTINI.» ALEJANDRO ARAVENA 35
Reporting from the front, l’Arsenale di Venezia - Foto di Matteo Nobili
partono da condizioni di transitorietà e liminalità. I progetti e le città in mostra affrontano temi come la permanenza e la temporalità, la modestia e la decorazione, la tradizione e la modernità. Termini che non vengono percepiti come opposti, ma che coesistono naturalmente. Con una densità di popolazione pari allo 0,00036 persone per Km2, lÊAntartide è candidata ad essere la vera frontiera del futuro. A causa dei cambiamenti climatici, nei prossimi decenni alcuni avamposti tra i ghiacciai potranno diventare abitabili. Il designer e architetto Hani Rashid ha coinvolto un team di ricercatori e studenti dellÊUniversità di Arti Applicate di Vienna per trovare soluzioni estreme e sostenibili nel Padiglione Antartico Fondaco Marcello in Calle dei Garzoni, San Marco. „In mostra installazioni e ologrammi di sette progetti futuristici tra cui architetture Ârobotic-printedÊ, tecnologie e materiali di bio-ingegneria
e
soluzioni
energetiche
sostenibili
per
condizioni estreme‰ spiega Hani Rashid. Secondo i dati della Banca Mondiale, in dieci anni le metropoli dellÊestremo oriente da Hong Kong a Tokyo, da Shanghai a Singapore hanno Mihai Potra, Jonghoon Kim, Barbara Schickermueller © Studio Hani_Rashid 2016
visto un incremento della popolazione pari a 250 milioni di persone, oltre 2/3 della popolazione USA. Una migrazione che ha creato cluster di metropoli che, messe insieme, coprirebbero unÊarea grande come lÊArgentina... Ma con una densità media superiore a 16.000 persone per km2.
Il
Padiglione Corea analizza questo fronte in cui gli architetti sono in prima linea per garantire soluzioni creative e dignitose per i residenti dellÊarea metropolitana di Seoul, la più grande del pianeta. Qui il regolamento F.A.R. (Floor Area Ratio) impone ulteriori misure restrittive sullÊottimizzazione del suolo calpestabile generando una vera e propria letteratura di progetti border-line. Padiglione Germania affronta invece il
Padiglione Korea - Foto di Francesco Galli Courtesy of La Biennale di Venezia
tema dei migranti con „Making Heimat‰ - Creazione di una Patria. La mostra ai Giardini analizza attraverso immagini, dati e testimonianze lÊimpatto sociale e architettonico degli immigrati nel paesaggio urbano tedesco. „Perchè accogliere non significa creare strutture temporanee ma creare le condizioni per i nuovi arrivati di sentirsi nuovamente a casa loro e crearsi una nuova patria‰ commentano i curatori.
Enrico Zilli
“Making Heimat. Germany, Arrival Country”, Padiglione GermaniaPh ©Kirsten Bucher.
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SAREMO
VAN GOGH ALIVE. THE EXPERIENCE Roma, fino al 27 marzo Palazzo degli Esami www.vangoghroma.it Tremila enormi immagini per celebrare un artista-simbolo, anzi, lÊartista tout court, il pittore che più di ogni altro segna lÊorigine dellÊarte moderna. Vincent Van Gogh emerge potentissimo dagli schermi giganti che ne frammentano lÊopera, mostrandone dettagli mai visti, raccontandone la tecnica esecutiva, permettendo al visitatore di immergersi nella pastosa materialità di unÊarte che, ancora oggi, non ha perso nulla della sua forza espressiva. La mostra ospita le opere di un decennio, quello 1880-90, che ha visto Van Gogh errabondo tra Parigi, Arles, Saint-Rémy e Auvers-sur-Oise: foto e video mostrano allo spettatore le fonti di ispirazione dellÊartista, il talento straordinario anche negli aspetti più segreti. Le grandi immagini, caratterizzate da un eccezionale nitore, incantano e emozionano sfruttando le tecnologie di riproduzione più moderne e avanzate. Noi ci saremo perché lÊarte, quando è grande, non si piega al tempo che passa ma lo plasma a sua immagine.
HUGO PRATT E CORTO MALTESE. Bologna, fino al 19 marzo Palazzo Pepoli www.mostrapratt.it Vero e proprio antieroe novecentesco, Corto Maltese compie mezzo secolo e Bologna lo celebra con una mostra che ne ripercorre le avventure e gli incontri. Marinaio romantico e sognatore, Corto Maltese nasce dalla penna di Hugo Pratt e, in qualche modo, ne condivide la vita e le alterne vicende. La curatrice della mostra, Patrizia Zanotti, spiega che „abbiamo cercato di intrecciare la vita e lo spirito di Pratt e di Corto, perché sono le due facce della stessa personalità‰. Un viaggio tra 400 opere che attingono spunti importanti dalla letteratura di viaggio dellÊOttocento, ma li rielaborano per dare vita a unÊepopea che, da 50 anni, affascina generazioni di lettori. Noi ci saremo perché Corto Maltese tanti anni fa ha sedotto anche noi.
THE ART OF THE BRICK
Milano, fino al 29 gennaio Fabbrica del vapore www.artofthebrick.it LÊartista statunitense Nathan Sawaya incanta il pubblico con la sua arte colo-rata e irriverente. LÊesposizione - inserita dalla CNN fra le 10 più importanti dellÊanno - raccoglie alcune fra le maggiori opere dellÊartista, celebre per realizzare le sue sculture utilizzando solo mattoncini Lego. Nata come passione infantile - a 10 anni il piccolo Nathan crea con i Lego un cagnolino a grandezza naturale, dopo che i genitori gli avevano proibito di adottarne uno - la scelta di far diventare il famoso mattoncino il suo esclusivo strumento espressivo diviene definitiva nel 2000, quando lÊallora promettente avvocato Sawaya si licenzia per dedicarsi a tempo pieno allÊarte. Apprezzata dai grandi e adorata dai bambini, la mostra offre una grande varietà di sculture, dalla copia del Pensatore a uno scheletro di dinosauro lungo 6 metri: unico fil rouge i mattoni Lego! Noi ci saremo perché amiamo lÊarte per grandi e piccini, quella che fa riflettere col sorriso.
AI WEIWEI Firenze, fino al 22 gennaio Fondazione Palazzo Strozzi www.palazzostrozzi.org Sospeso tra modernità e tradizione, Ai Weiwei è famoso in tutto il mondo come dissidente che si batte a favore della libertà di espressione. Artista poliedrico e personalità esplosiva, Ai Weiwei „invade‰ con le sue opere Palazzo Strozzi in una mostra che vuole rendergli omaggio già a partire dallÊallestimento: dalla facciata al cortile, dal piano nobile alla Strozzina, le opere si accavallano e si intersecano per regalare allo spettatore unÊesperienza coinvolgente e emozionante. Installazioni, oggetti dÊarte, foto e video per raccontare un intellettuale a 360°, che non ha avuto paura di opporsi al regime cinese. Noi ci saremo perché, nonostante le piccinerie del quotidiano, sappiamo riconoscere il valore delle grandi battaglie.
l ’ i nt e r v i s t a A NOI
RISPONDE L’ARCHITETTO CHIARA CORSINI
13 anni cosa voleva fare? La maestra vetraia a Murano (si può coniugare al femminile?) È mai andata da uno psicanalista? No Il suo rapporto con droghe, psicofarmaci, alcol? Conoscenti, non pervenuto, ottimo Ha il potere assoluto per un giorno, che cosa fa? Mi do il potere assoluto per una settimana e ci penso bene.. Cosa la tiene sveglia la notte? Praticamente niente.. ho molto sonno Quanto conta il sesso nella vita? Molto Se la sua vita fosse un film chi sarebbe il regista? Mel Brooks Si reincarna in un uomo, la prima cosa che sperimenta? Pipi’ in piedi e senza fare coda! Un bambino le chiede: ”perchè si muore?”. Cosa gli risponde? Per dare senso al tempo La sua casa brucia, cosa salva? I gioielli che hanno un valore affettivo Il senso più importante? La vista Cosa non indosserebbe mai? Collant color carne…il peggio assoluto Il vero lusso è? Non fare i conti prima di ordinare Di cosa ha paura? Dei rimpianti Nel migliore dei mondi possibili dovrebbe essere abolita la parola... Supremazia
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ENGLISH TEXT Landscape_That marked propensity towards internationality, which has always been a deep-rooted characteristic of our studio’s genetic makeup, is carrying us off to unexpected far-off horizons. Despite my family being Milanese for generations my name is Alexander Bellman and I have always believed that I was destined for the life of a nomad, but 15 years ago, even though we were already present in Europe and in America, I honestly never thought we’d be offered such important professional opportunities all over the world but particularly in Asia, in the Far East ( nothing to do with Sergio Leone’s Far West, which inspired the summer dreams of my youth at the open-air cinema during my long periods of exile in Ravenna ). Yes, of course, it is also about market requirements forcing us to be constantly on the go, but it’s not only that: it’s the irrepressible attraction towards creative freedom within new rules, the introduction to different worlds and cultures, the pursuit of new styles and original architectural solutions. This is what the Boundaries article talks about, via the analysis of a complex Italy-China interior design project, reinterpreted from a general perspective. Wait, I almost forgot about Ghana, about African soil and Matteo Nobili missing in action. In fact we haven’t had any word from him for months apart from a rather worrying photo documentary which I decided to give pride of place on the central pages of the magazine, with the obvious aim being commemorative. Enjoy, Italy and China, in pursuit of a new design paradigm?_ In the early 1900’s, Walter Gropius wrote the following:"Over the last few generations architecture has become weakly sentimental, aesthetic and decorative… we contest this sort of architecture. Our aim is to create organic, clear architecture whose intimate logic is radiant and bare, free from underlying labels and trickery; we want architecture to be suited to our world of machinery, radios and fast cars, … with the growing strength of new materials… and the new boldness of engineering, the weight of old building methods is making way for a new lightness and airiness." Nevertheless, even if this statement may sound a little extreme and in complete contrast with tradition, in other famous quotes as well as in the Bauhaus Manifesto he refers to the need for all the decorative arts to work together, he reassesses craftsmanship as a necessary condition for creativity , he ridicules class barriers and the futile arrogance of artists. This process of transformation and the coming together of different branches of knowledge is dedicated to modern society, to the transformation of needs and therefore to the adaptation of functions, to new building technology, to new materials and above all, to ever-changing industrial production processes. In short, form derives from function in the most direct and explicit way possible, and all from a revolutionary, innovative, extremely rational and positive perspective. Therefore, the paradigms of the modern movement begin to take shape more clearly, and I, along with another million or so architecture students in the late 1900’s, study this entire creative process made
up of rules, codes and certainties with utter fascination. Now, on to the classic somewhat generic question “What is your style?” Or, “how would you define C14 projects?” “What inspires you when you start a project?”. Is there a recurring modus operandi? I’m not able to answer that absolutely, with certainty and definitely, as I would have done 25 years ago. Of course common characteristics do exist, advanced technical skills, genetic traces of a passion for science and art which I hope are there, present and recognisable in every we job we complete or which is unfinished. But to my mind, adhering to trends, manifestos or aesthetic principles doesn’t mean anything anymore. And so? Let’s try and embark on a process of C14 self-analysis and attempt to make thoughts and considerations flow freely without constraints, prompted by our experience in China and our latest project, ForD Casa in Hanghzou. Leaving aside the classic examples of visual influences from the contemporaneity of internet, social networks, TV, and the multi-media in general ( a super- antiquated term these days), there certainly exists a locallised historical memory which in some ways remains, in Shanghai just as in Milan. But it’s always muddled and distorted, it’s increasingly the result of a varied combination of multi-cultural intricacies which are difficult to identify and isolate. In fact, that’s where we wander, along the edge of these infinite tangles of information and masses of men, political, geographical but especially social, boundaries, in the desperate pursuit of a wave to ride, a theme to interpret and a road to go down. It’s not just about a "trend" or "lifestyle" that evolves. Rather, it’s about that too, but it follows a more elevated and less approximate logic and reveals emotions related to composing and creating. I think this approach is much different from today’s widespread "collage" approach to projects, made up of vague and de-contextualised references. Obviously, if we dealt with sustainable architecture (the theme of the biennale ), from a logical and ideological standpoint, it would be much easier. For instance, we would seek out definite, indisputable data and try to provide answers regarding living conditions in relation to issues such as saving energy, production costs, 0 kilometres, over population and large-scale migration etc....This would, in turn, open up the field of complex scientific research, frameworks about, for example, interaction between physical changes to the planet and society (see the graph about the state of control of seven sample planetary boundaries taken from research posted on sciencemag.org) where the very interaction between variables becomes the guide line for important, consequential decisions. In short ...if the process is shared and the starting point is valid... And this is the point, while within scientific research such as "Planetary Boundaries Guiding Human Development on a Changing Planet" the genius lies in the interpretation, in the possible answers, in the method, the basis of our approach has little to do with statistics, mathematics, production techniques which can be shared and approved according to universal logic. The basics are already the result of a subjective interpretation, they’re already
intuition in its purest form, a personal summary of an infinite number of influences and the principles of intervention only make sense if they are constructed over time, project by project, function by function. This article then, is devoted to the "boundaries" between Italy China as generators of new ideas, styles and original, different architectural elements, but it doesn’t expect to define them as absolute nor to transform the interpretation into a composition rule. The front cover of our journal shows an attempt at "philosophical/graphic" simplification of the creative process which we used in an attempt to combine tradition and trends, Western logic and Chinese logic, cultural differences and aesthetic expectations, artistic and literary influences, music and poetry. The disorganised, original thoughts, sketches and designs which follow are the result of creative improvisation and not linear logic. Some people might call it inspiration, and the kinder ones (extremely kind) might talk about C14’s talent, I like to think that in the end there is some sort of order within the chaos. used in an attempt to combine tradition and trends, Western logic and Chinese logic, cultural differences and aesthetic expectations, artistic and literary influences, music and poetry. The disorganised, original thoughts, sketches and designs which follow are the result of creative improvisation and not linear logic. Some people might call it inspiration, and the kinder ones (extremely kind) might talk about C14’s talent, I like to think that in the end there is some sort of order within the chaos. Far East_Last June, C14 played a leading role in a highly- successful event in China: Hangzhou, one of the most industrialised and advanced cities in the world, was the setting for the opening of For D. Casa a futuristic showroom covering 5000 m2 within two three-floor buildings, called Tahie and Zancheng Plaza. This project was commissioned by Chinese entrepreneur Tony Lu, For D. Casa is entirely devoted to home furnishing, particularly (but not exclusively) Italian, and is presented and enhanced – to a certain extent – by careful attention to the surroundings, in other words the space itself: C14 designed a sort of Wunderkammer, a cabinet of curiosities in which every corner is an invention, a discovery an experience of total design. Tony Lu had an objective: educate the taste of Chinese people, who are hungry for new products but lack the ability to choose effectively, via a space designed to house international luxury excellence from the world of interior design. The client specifically asked for something which was not a mall, but a showroom with a more domestic feel to it, an elegant yet accessible environment where single brands are not simply juxtaposed with others, they are displayed in a single specially-designed container. Therefore, C14 was in charge of the artistic direction of an extremely ambitious project, and was responsible for coordinating the image of numerous brands so as to obtain a harmonious result without detracting from any single brand. The original concept for the project can be described as fragment architecture, the different spaces are visually connected by geometric and irregular patterns, created by the use of carefully
selected materials: the unusual brushed brass walls with metal-effect finish paintings found in individual spaces stand out yet simultaneously create a uniform stylistic base. Furthermore, the decision to use brass, immediately signals work by C14, who often uses this material in projects. Tahie boasts a large lobby dominated by a statement staircase which connects the building’s three floors: as well as being a functional element the staircase also serves as an extraordinary display piece objets d’art and design items (housed in alcoves punctuating the structure), the staircase is partly made of lengths of marble inlaid with wood, and partly with the same materials inverted. At night, the outside walls are lit and one can see the inside of the showroom from outside. One of the most interesting areas is the room called Men’s Toys, this space – wholly designed by C14 – is devoted to cult objects for men. For D. is the house of luxury in China, a unique environment where visitors can shop whilst drawing inspiration from the space itself. Iconic brands from Italian home furnishing - Armani Casa, Fendi Casa, Bottega Veneta Home, Fontana Arte, Poltrona Frau, Venini, Flos, Kartell, Giorgetti and many others – sit happily together and offer Chinese consumers a taste of Italian style: this remarkable adventure for C14, came to an end after 12 months of intense, hard work and awarded a huge sense of satisfaction. Bookcity 2015: C14 promotes reading with Touring Club Italiano_Bookcity began in 2012 and originates from an idea by the Milan Council, it is supported by Italian publishing houses and takes place each year in Milan: the aim being to promote reading through meetings, presentations, shows and exhibitions. The 2015 edition featured, for the first time, Touring Club italiano, who opened the doors of its famous headquarters in Corso Italia in Milan: for 3 days, the association’s premises hosted writers, journalists and editors from the biggest Italian publishing houses. C14, excited at the prospect of this new project, offered to take care of the design of the interior: the rooms were reinterpreted with a series of reading corners, quiet areas for individual reading, carefully styled and comfortable, like little domestic corners. Help came from Cassina, who supplied the furniture, and Artemide, who brought lamps, the reading corners transformed the somewhat austere building into a charming library open to all who cared to use it. Additional atmosphere was provided by projections onto the walls, which enriched the space with videos of stories from Touring’s historical archives. And, given that books, like travelling, allows one to open up to the world, to discover what’s new and understand it, C14 decided to breathe life into a large travel journey which plunges visitors into the scents, lights and colours of far-off lands, to promote dreams beyond words on a page. The conference room houses a large lectern bearing, in fact, a travel journal, whose pages turn slowly and come to life in front of visitors. C14, along with Cassina and Artemide, reworked the space inside Touring in perfect harmony with Bookcity: see you soon at the 2016 edition of the event!
Ghana is hard_ C14 goes to Accra, in Ghana, on a mission where the chances of returning are very slim indeed.. The situation we found there is emblematic of the contradictions of our times, but for the moment we can’t say anymore than that for international security reasons. In this article we will only go as far as showing you a series of shots we received from our colleague Matteo Nobili, he’s the one walking on top of the building in the top picture, he is currently missing in action. In the hope, probably vain, that Matteo will return to base, (unfortunately Bellman came back) soon you will see the sequel to our projects on African soil. We like – ART… naturally_Take a path that winds through over 3 km of leafy woodland illuminated by dappled sunlight filtering through the branches: breathing, ever-changing atmospheres. Take a deep, tranquil, green valley, with a heart of over four hundred pillars, five hundred rings, three thousand woven twigs surrounding small hornbeams, arranged harmoniously to form the skeleton of a living cathedral, over twelve metres high and covering an area of over 1220m2, which lives and grows over time thanks to its natural heart. Take more than 300 artists from all over the globe, ask them to answer a simple question: “is it possible for nature and creativity to have a conversation?” and enclose their visions within a frame which has nothing of the artifice of art but still fully shares its powers of expression. Take all this, and much more besides and what you get is Artesella, an open-air Nature Art museum in Val di Sella, which for the past 30 years has given visitors an all-round sensorial experience, which assaults the senses and establishes a harmonious conversation between the power of artistic thinking and awe-inspiring natural landscapes. Lights on the water_A lighting concept tailor-made for sea journeys: C14 and MSC Crociere. C14 has embarked on a new professional collaboration, as prestigious as it is exciting: MSC Crociere, one of the most important companies in the world, renowned for its excellent, award-winning safety and environmental sustainability standards, came to us for the lighting design for two ships from its fleet. Beginning in Autumn of last year, the project was all-consuming, far beyond our expectations: these “boats” – as the technicians call them – are impressive, not only because they make fairytale destinations accessible but also because of their very nature: floating universes, on top of the waves. C14 took on the challenge of designing the lighting for the two vessels: the starting point was the desire for an original idea, this underlined our “virgin state” regarding lighting design for ships, an absolute first for us at C14. So we were curious and eager to get to work, free from the constrictions of repetition which is endemic in the design dynamics in this particular sector. Weighing one hundred and seventy thousand tonnes and measuring 300 metres, from suites to swimming pools and the external decks, going through a multitude of public rooms, we paid almost sartorial attention to the definition of
discreet lighting solutions, which never diverged from the general concept based on extremely simple guidelines. Custom-made solutions provided highly-accurate control of the lighting which were seamlessly integrated with the architecture and guaranteed specific compliance with each particular condition, were devised and tested by means of scale 1:1 mock ups. For special areas, such as the Aft Lounge, where shows such as the famous Cirque du Soleil will take place, we devised laser-milled PMMA panels which had to look black when they were switched off. 65000 lights were used to create a magical, evocative atmosphere on the MSC ships but which still revealed the elegant underlying taste influencing every single decision. So, spectacular lighting of course, but never obvious. The lighting project preserves its own identity but still manages to blend harmoniously with the wide variety of styles brought to the table by the different architects who worked on the interior design: indeed, it can be said that it ties the different areas together and enhances the specific nature of the different styles. If every MSC ship is a world, our light had the task of underlining the wonderful diversity, enhancing the interiors and defining the various spaces. The two ships we helped to complete will take to the seas at the end of 2017: we will wait with pride for the moment they set sail, leaving a luminous trail in their wake. Expanded eye_From the Amazonian rainforest in Peru to the desert in Western Sahara, from glaciers in Antarctica to the great migrations of our era: rural populations moving to big cities in the Far East and war refugees fleeing to Europe. “Reporting the Front”,at the Biennale in Venice curated by Alejandro Aravena, winner of the 2016 Pritzker Architecture Prize, focuses on social and environmental battles which can also be won through the use of architecture. We have selected five alternative stories which describe the work of designers at the radical front and most extreme frontiers on the planet. Physical borders as well as humanitarian, social and sustainable challenges. Apart from its immense, compromised environmental value, the Amazon rainforest is also home to populations and cultures which have been decimated by brutal “taming” treatment. The Peru Pavilion at Arsenale, on the other hand, sheds light on “a programme towards the reciprocal exchange of knowledge between Amazonian populations and architects from the capital sent to the rainforest to build schools” the curators explain. Planners and local people are working together to design modular structures which respect the environment and traditions at risk. Today, Western Sahara is the planet’s last environment, its last colony. Typical tents and constructions in front of the Central Pavilion illustrate the urban and architectural language of the “Saharawi” as well as the design methodology which starts with conditions of transience and liminality. The design projects and cities on display explore issues such as permanence and temporality, modesty and decoration, tradition and modernity. Terms which are not perceived as opposites but which naturally co-exist. With a population density of 0.00036 people to
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ENGLISH TEXT every km2, Antarctica ranks as the real frontier of the future. Due to changes in the climate, over the next few decades some of the outposts in Antartica could become habitable. The designer and architect, Hani Rashid, engaged a team of researchers and students from Vienna’s University of Applied Arts to find extreme, sustainable solutions in the Antartica Pavilion - Fondaco Marcello in Calle dei Garzoni, San Marco. “The exhibition includes installations and holograms of seven futuristic projects including ‘robotic-printed’ architecture, bio-engineering technology and material and sustainable energy solutions for extreme conditions” explained Hani Rashid. According to data from the World Bank, over the last ten years, cities in the Far East from Hong Kong to Tokyo, from Shanghai to Singapore have registered a population increase to the tune of 250 million people, that’s 2/3 of the population of the US. This migration has created city clusters which, if put together, would cover an area the size of Argentina... But with an average density of over 16,000 people per km2. The Korea Pavilion analyses this issue, with architects on the front line in a bid to guarantee creative and dignified solutions for residents in the city cluster Seoul, the biggest in the world. Here, the F.A.R. rule (Floor Area Ratio) imposes additional restrictions regarding the optimisation of the floor area and generates actual literature regarding border-line projects. The Germany Pavilion, on the other hand, explores the issue of migrants with its “Making Heimat” – Creation of a Homeland. The exhibition in the Giardini analyses the social and architectural impact of immigrants on the urban landscape in Germany via images, data and personal accounts. “Because welcoming people does not mean creating temporary structures for new arrivals, it means creating the right conditions, so they can feel at home again in a new homeland” the curators said.
Van Gogh Alive. The experience Rome 25.10.16 – 27.03.17-Palazzo degli esamiwww.vangoghroma.it Three thousand enormous images celebrate this symbolic artist, indeed, this tout court artist, the painter who marked the beginnings of modern art more than any other. Vincent Van Gogh emerges as a powerful force from the huge screens fragmenting his works, revealing previously unseen details, illustrating his technique and allowing visitors to immerse themselves in the thick material nature of his art which, even today, has lost none of its expressive power. The exhibition contains work from a particular decade, between 1880 and 1890, when Van Gogh wandered between Paris, Arles, Saint-Rémy and Auvers-sur-Oise: photograhs and videos illustrate the artist’s sources of inspiration, his extraordinary talent and previously unseen aspects. The large-scale images, characterised by exceptional clarity thanks to state-of-the-art technology, both enchant and excite visitors to the exhibition. We’ll be there because when art is great it isn’t affected by the passage of time, it simply models it into its own image.
The art of the brick Milan 19.10.16 – 29.01.17 - Fabbrica del Vaporewww.artofthebrick.it The American artist Nathan Sawaya enchants observers with his colourful, irreverent art. This exhibition – named by CNN as one of the ten most important exhibitions in 2016 – contains a collection of some of the artist’s main works which are famous for being entirely made from Lego bricks. It all began with a childhood passion – at the tender age of 10, Nathan created a lifesize dog with lego bricks after his parents said he couldn’t have a real one – the decision to make the famous plastic pieces his only tool of expression became final in 2000, when as a promising lawyer, Sawaya resigned from his job so he could concentrate full-time on his art. Admired by adults and adored by children, this exhibition offers a wide variety of sculptures, from a copy of the thinker to a 6-metre-long dinosaur skeleton: the only fil rouge being Lego bricks! We’ll be there because we love art which works for adults as well as children, art which makes you think and smile at the same time.
Hugo Pratt e Corto Maltese, 50 anni di viaggio nel mito. Bologna 04.11.16 - 19.03.17-Palazzo Pepoli www.mostrapratt.it An actual twentieth-century anti-hero, Corto Maltese is fifty years old and Bologna and celebrates this important anniversary with an exhibition which retraces all the different adventures and meetings. A romantic, day-dreaming sailor, Corto Maltese was the brainchild of Hugo Pratt and, in some ways, he shared that life and the adventures he wrote about. The curator of the exhibition, Patrizia Zanotti, explained that “we tried to interweave the life and spirit of Pratt and Corto, because they are two sides of the same personality”. This is a journey through 400 works which reference important aspects of travel literature in the nineteenth century, and reprocess them to produce an epic which, fifty years on, still fascinates readers. We’ll be there because many years ago, Corto Maltese seduced us too.
Ai Weiwei. Libero Florence 23.09.16 – 22.01.17-Fondazione Palazzo Strozzi www.palazzostrozzi.org Suspended halfway between modernity and tradition, Ai Weiwei is famous the world over as a dissident battling for freedom of expression. Multi-faceted and explosive, Ai Weiwei’s work “invades” Palazzo Strozzi with an exhibition which pays tribute to the artist beginning with the display itself: from the facade to the courtyard, from the main floor to the Strozzina, the works overlap and intersect to create an emotional, exciting experience for visitors. Installations, objets d’art, photographs and videos give an all-round picture of this intellectual, who was never afraid to oppose the regime in China: we’ll be there because, in spite of the pettiness of daily life, we can recognise the value of great battles.
The interview_ Chiara Corsini What did you want to be when you were 13? A master glassmaker in Murano / Have you ever been to a psychoanalyst? No / Describe your relationship with drugs and alcohol? The first is an acquaintance the second a good friend / If you had absolute power for one day what would you do? I would give myself absolute power for a week and think long and hard… / What keeps you awake at night? Hardly anything.. I’m always very sleepy / How important is sex in your life?Very / If your life were a film who would the director be? Mel Brooks / If you came back as a man, what would be the first thing you tried? Peeing standing up, and no waiting in queues! / A child asks you: ”why do we die?”. What is your answer?To give meaning to time / Your house is on fire, what would you save? My jewellery with sentimental value / The most important sense? Sight / What would you never wear? Tan tights…the worst thing ever / Real luxury is? Not looking at the prices on a menu / What are you afraid of? Regrets / In an ideal world, which word should be abolished... Supremacy.
cover by C14 “I conÅni dello strato limite” C14 Journal Stampato a Pisa Dicembre 2016 Industrie Grafiche Pacini
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