H O M E W W W.G RU PPOC14.COM VIA MORIMONDO 26 20143 MIL ANO T +39 02 4 8 958 49 4 F +39 02 89 078553
C L I E N T S L O V E U S ACCADEMIA DEL PROFUMO AEM - MILANO AMDL APRILIA ASTI SPUMANTE AUTOGRILL ASICS BALLANTYNE CASHMERE BANCA SELLA BARABAS B E AU T E PR E S T I G E I N T E R N AT I O N A L B E N E L L I - B E R E T TA BRUNI GLASS CANALI C APGEMINI ER NST-YOU NG C AT E R P I L L A R CAUDALIE CIELO VENEZIA CITROEN CM COIMA COMUNE DI MILANO CO M U N I TÀ EU RO PE A CO N SO R ZI O VA LT EL L I N A COREPLA DEDAR DELOITTE DEUTSCHE BANK DPR DUPONT ENEL ENIT EXYTUS EYEPETIZER FEDERMOBILI FERRERO FINANZA E FUTURO FRAU FRESCOBALDI G A Z ZE T TA D E L LO S P O RT GENERALI PROPERTIES GEOSPIRIT GILERA GRUPPO OBI GQ-CONDÈ NAST GUZZI HAIER HINES H3G-(TRE) HOTEL CHIAR AVALLE HOTELPLAN I L LY I N A A SS I TA L I A INDA INFOSTRADA-IOL INTEL I TAC A IT’S COOL IULM JEAN PAUL GAUTIER JOB PILOT KITON KODAK LANCASTER LA RISTOSALUMERIA LEGA CALCIO LEVI’S LG ELECTRONICS LOGAN LOROPIANA L’ O R E A L LUNGARNO
W E L O V E
C L I E N T S
LUXOTTICA ALEXANDER BELLMAN MALIPARMI M A N I FAT T U R E TA B A C C H I F I R E N Z E M AT T E O N O B I L I MARNI ALESSANDRA LEMARANGI MARTINI 6 FLORIANA CESCON MINISTERO DEI TRASPORTI ELISA ARINI MONDADORI F E D E R I CO M O N TAG N A MOTOROLA OSC A R V I TA L E MT LIGHTS GIULIA CELSI NESTLÈ CHIARA CORSINI NIELSEN MARINA APROVITOLA NIKON ROSSANA MARCIANÒ NOKIA ALESSANDRA SASSONE O M - F I AT R I TA N I G RO ORLANDINOTTI ALINE LOBO O R S I N G H E R O RT U AV VO C AT I MARCO BOTTERO PAOL A D’ARC ANO D O M E N I CO TA L I A N O PARTESA HENG CHEN PEUTEREY K AT E M I TC H E L L PHARD C A M I L L A G UA I TA PIAGGIO PIRELLI PISA OROLOGERIA PLANTRONICS P L AY T E A M POLIEDRO P O M E L L ATO POSTCARD PROGETTO CMR PUBLICONTROL R A D I O E V I D E O I TA L I A S M I RAGNO RECARLO REGIONE LOMBARDIA REPI SAFILO SAMSONITE EDITOR IN CHIEF SAMSUNG ALEXANDER BELLMAN SARA ASSICURAZIONI MANAGING EDITOR SARAS PETROLI MARINA APROVITOLA SHELL CONTRIBUTOR TO THE ISSUE SIEMENS FLORIANA CESCON SKY TV COPY EDITOR S TA LTO P S C A M I L L A G UA I TA ST MICROELECTRONICS T R A N S L AT I O N SWAROVSKI K AT E M I TC H E L L S WATC H G RO U P GRAPHIC DESIGNERS SWISS & GLOBAL ALEXANDER BELLMAN TELECOM MARINA APROVITOLA TESTORI TIMBERLAND SPECIAL CONTRIBUTOR TISCALI PAT R I ZI A N E ROZ ZI TOD’S TOSHIBA TO U R I N G C LU B I TA L I A N O TRENORD TRUNK&CO UNESCO UNICREDIT UNILEVER UVET AMERICAN EXPRESS VAC H E RO N CO N S TA N T I N VA LT U R V E L A SCO V I TA L I VIRGILIO VIRGIN VODAFONE WESTONE WHIRPOOL ZAF ZHEJIANG FOR D HOME FURNITURE
W E P U B L I S H
DI ALEXANDER BELLMAN
Nella mia vita lavorativa - molto più lunga di quanto mi piaccia ricordare - ho visto e studiato migliaia di case: grandi e piccole, belle, trascurate, d’epoca, moderne o addirittura avveniristiche. Tante mi hanno colpito, alcune avrei voluto progettarle io, in altre non sarei andato a vivere nemmeno se costretto. Ma tutte, per un motivo o per un altro, hanno stuzzicato la mia curiosità. Umana, prima ancora che professionale. La casa è un sistema complesso: è, certo, lo specchio di chi la abita, ma è uno specchio deformante. È un insieme di realtà, velleitarismo, desiderio di apparire e bisogno di nascondersi. È un rifugio ma, a volte, un palcoscenico. È lo spazio che amiamo, quello che abbiamo scelto perché ci rappresenti. A un occhio allenato, rivela del suo proprietario molto più di quanto egli vorrebbe. Per questo abbiamo scelto di dedicare questo numero al tema home. Perché non c’è un luogo più difficile da progettare della vostra casa. E noi di C14 amiamo le sfide impossibili. Enjoy.
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Vivere l’abitare, oggi:
C14 disegna la casa contemporanea L’idea di casa cambia insieme alla società. Qual è, quindi, la nostra casa? C14 prova a rispondere a questa domanda con gli appartamenti di cui ha curato il progetto in questi ultimi tempi: da Milano, all’Olanda, dal Ghana alla Cina, lo studio tratteggia le linee dell’abitare contemporaneo. Allineandosi alle esigenze della committenza e declinandosi in modi diversi a seconda della localizzazione geografica degli spazi.
A Milano uno degli aspetti primari riguarda le dimensioni. La casa oggi è piccola: vanno dimenticati gli ampi locali riservati solo a ingresso, i corridoi infiniti, la cucina tradizionale. Lo spazio viene sfruttato tutto, in ogni centimetro, con soluzioni che devono coniugare estetica e massima razionalità. Se le case porte disono ingresso in però, non è detto che lo sembrino: C14 ha piccole, legno
studiato soluzioni originali per dilatare ogni volta gli
resina tonalita’ grigio cemento lamelle in legno
ambienti, renderli più aperti, riempirli di aria e di luce. Gli appartamenti realizzati a Milano, nel complesso di Corso Garibaldi 73 e di via Volta, si distinguono per
parquet
i contrasti e l’alternanza sapiente di legni chiari e di resine fredde (tortora, cemento), con arredi in ferro e antracite. Le scelte di lighting puntano su gole di luce lineari che riscaldano gli ambienti senza imbrigliare il libero movimento dello sguardo. Il medesimo risultato di ampliamento, ottico e non solo, degli interni
resina tonalita’ grigio ce si ottiene con le scelte attuate negli appartamenti
realizzati nell’edificio dall’impronta razionalista in
porte di ingresso in legno
lamelle in legno
no gola di luce
Garibaldi 73, Milano
resina tonalita’ grigio cemento
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via della Moscova 66. C14 inserisce una soluzione di pareti in vetro che suddividono gli ambienti ma non li isolano: la zona notte, ad esempio, è separata da cucina e salotto con una continuità visiva che esalta l’ampiezza dei locali e la concezione originale della casa. Lo spazio si presenta unico, senza barriere murarie, permettendo all’occhio di godere di una vista unitaria, aperta, che moltiplica l’ampiezza ed esalta la luminosità. I toni cromatici sono ancora quelli del grigio, del bianco e del legno rovere termotrattato dai toni spenti che legano con il ferro crudo della vetrata. In contesti di particolare pregio storico ed artistico come quello in cui si inserisce l’appartamento in Corso Sempione, l’atteggiamento progettuale mira a ricostruire una continuità di linguaggio tra esterno e interno, tra passato e contemporaneità.
Un tema caro a Gruppo C14: le scelte di interior non possono prescindere dalle considerazioni sull’epoca e sul gusto con cui è stato concepito il palazzo. Inventare, anzi re-inventare, per conservare, esaltare lo spirito dell’epoca mettendo in luce anche i piccoli dettagli pensati originariamente, senza per questo rinunciare al gusto contemporaneo, allo spirito del nostro tempo e alla moderna funzionalità. Ed ecco che il parquet originale a spina di pesce tipico delle case in stile “vecchia Milano” viene recuperato e accostato ai listelli neri colorati in pasta posati secondo lo stesso disegno. Il contrasto con la resina dei bagni gli arredi e la cucina in stile contemporaneo arricchisce gli spazi di nuovi significati. Interessante notare come siano rispettate le finestre anni Trenta con nicchia per gli scuri: le vecchie strutture aggiungono carattere all’appartamento creando una piacevole dissonanza con l’illuminazione della zona pranzo, un disco a LED sospeso al soffitto Opzione C
Settembre 2016 | Appartamenti Moscova 66
dalle linee assolutamente contemporanee.
Moscova 66, Milano
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Scelte di temperamento, allineate al gusto dei nostri giorni ma con una forte impronta personale per dare un segno unico e indimenticabile a spazi destinati all’ospitalità di lusso definiscono il progetto degli appartamenti per la Tops International Arena di Valkenswaard, in Olanda. Se il bianco di nuovo predomina, qui è affiancato da finiture in faggio antico, su cui spiccano le macchie rosse dei dettagli degli arredi - cuscini, pouf, tappezzerie. Oggi infatti, un’altra barriera è caduta: quella tra la casa privata, espressione della propria vita e gelosa custode della propria privacy, e la casa destinata all’ospitalità, aperta a nuovi inquilini e a nuove sorprese. Le case devono essere facilmente declinabili in chiavi diverse da quelle dell’abitazione familiare tout court: gli appartamenti di C14 sono quindi pensati come spazi privati, per vivere comodamente e in modo rilassato, ma risultano affascinanti, ricchi di sorprese, di utilizzo facile e razionale anche per una
molteplicità di altri scopi, in caso di affitto per brevi periodi a turisti di alto profilo, qualora il proprietario debba assentarsi per far fronte a impegni di lavoro che ne richiedano la presenza altrove. Spazi che invece di chiudersi si aprono e si moltiplicano, lasciando l’occhio libero di immaginare e di perdersi. Linee pulite, semplici ma mai banali, dettagli curati fino all’ossessione. Tanta luce che avvolge e fa riposare lo sguardo. Sono i caratteri imprescindibili di una casa firmata C14. Una casa bella da vivere e da mostrare, esempi che dimostrano come il contemporaneo, se ben progettato, possa trasmettere il sapore del lusso, la pulizia estrema della razionalità, la personalità e il calore di un luogo dove ritrovare la pace, lontano dallo stress del lavoro e della grande città.
“Spazi che invece di chiudersi si aprono e si moltiplicano, lasciando l’occhio libero di immaginare e di perdersi. Linee pulite, semplici ma mai banali, dettagli curati fino all’ossessione.”
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Idee per una c as a intelligente: la domot ica neg li anni dell ’abit ar e mobile
Se le origini dei robot possono essere fatte risalire indietro nei millenni, fino alla mitologia greca - Cadmo, fondatore di Tebe, assistette alla trasformazione dei denti di un drago in un esercito di soldati - è Leonardo che, alla fine del ‘400, progetta per primo un robot umanoide, immaginandolo come un cavaliere meccanico capace di muoversi e di agitare le braccia per il divertimento degli ospiti della corte sforzesca. Passando per il golem ebraico, i primi automi di cui si abbia effettiva testimonianza sono, tuttavia, della metà del ‘700: Jacques de Vaucanson riesce nell’impresa di realizzare delle anatomies mouvantes, fra cui la più famosa è certamente l’anatra digeritrice che replica il processo di digestione dell’animale vero. Solo all’inizio del XX secolo, però, quando il termine robot fa la sua comparsa (derivato dal ceco robota che significa lavoro pesante) l’idea di costruire un uomo meccanico capace di sostituire il suo padrone nello svolgimento di mansioni particolarmente faticose o disagevoli inizia a farsi davvero strada come una possibilità reale. Il Novecento coltiva non più il sogno ma la possibilità concreta di sollevare gli uomini dalle fatiche fisiche che, per tutta la storia, erano stati costretti a sobbarcarsi in prima persona. E questo non solo in strada o in fabbrica, ma anche a casa. L’emancipazione femminile nasce dalla tecnologia quanto dalle suffragette. Fra i grandi traguardi raggiunti nel XX secolo, l’invenzione della lavatrice ha un rilievo solo apparentemente minore, ma è una tappa fondamentale nella definizione di un nuovo ruolo della donna fuori dalle mura domestiche. Il semplice lavaggio dei panni, storicamente riservato alle mogli e alle figlie, richiedeva un continuo sforzo fisico e un grande impiego di tempo. Con la Terza Rivoluzione Industriale si arriva all’avvento della domotica: in forme prima incerte e poi sempre più definitive, si sogna una casa intelligente, capace di regolarsi in maniera parzialmente autonoma per venire incontro alle esigenze dei suoi abitanti. Una casa che contribuisca realmente a togliere fatica in un luogo che per definizione è il posto del riposo e del recupero dalla fatica stessa. La domotica è, se vogliamo, l’arte di preoccuparsi meno delle incombenze per vivere meglio. Il termine domotica esiste ormai da tempo. Ma a lungo non si è tradotto veramente in una concreta visione nuova della casa: sembrava qualcosa di cui tutti stessero parlando ma nessuno sapeva dove si trovasse. Fino agli anni ottanta la tecnologia domestica era, tutto sommato, rimasta ferma a qualche decennio prima: telefono, radio, lavatrice, appunto, e televisione.
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Qualcosa iniziò davvero a cambiare forse più per merito dei
alla tv si sono aggiunti decine di apparecchi ausiliari. E tutti
figli, che dei genitori. L’arrivo dei primi videogiochi, dei
devono rimanere in stand by per essere pronti all’uso. Alle
primi computer come il Commodore 64, fu visto come una
lampadine si sono aggiunti i caricatori dei telefoni, al forno
moda passeggera, un giocattolo per adulti, non come la prima
una pletora di elettrodomestici, dallo spremiagrumi elettrico
risposta a una esigenza, a una reale necessità. Anche i robot da
alla macchina per il caffè in cialde. Avete notato? I punti
cucina, ai loro albori, di robot avevano solo il nome. L’idea di
luce in casa si sono moltiplicati, le prese non bastano mai.
poter davvero utilizzare la tecnologia per migliorare la vita in
A questo punto diventa indispensabile avere un controllo che
casa ha stentato a lungo ad affermarsi. Come per le macchine
permetta non solo di far funzionare ciò che vogliamo quando
per cucinare, la tecnologia è stata spesso abbinata a piccoli
vogliamo, ma anche di non far funzionare le cose quando non
vantaggi concreti, quotidiani - sulle lavatrici sono iniziati a
ci servono. Più l’energia in casa è indispensabile, più diventa
comparire i display, come anche sui forni - ma non sembrava
importante il suo dominio. Dal frigorifero ai sistemi solari
davvero pensata per migliorare in maniera complessiva la
passivi di schermatura in esterno, dal riscaldamento che si
qualità della vita. Negli ultimi anni stiamo assistendo a una
attiva solo in previsione del nostro arrivo, alla preparazione
progressiva rivoluzione. È una rivoluzione silenziosa, che in
del forno, alla lavastoviglie che lavora mentre noi riposiamo.
realtà silenziosa non è: il dato reale è che ci stiamo abituando
La domotica è, quindi, l’arte del controllo di tutto ciò che
alla comodità della vita che la tecnologia permette. E ci
in casa consuma energia. Un controllo attivo, che permette
sembra naturale averla. Provate a usare oggi un telefonino di
di ottimizzare i consumi, non solo di ridurli. Di cucinare
dieci anni fa. Vi sembrerà lento e faticoso, quando nel duemila
meglio, con più gusto e più precisione, oltre che con meno
lo consideravamo il massimo della praticità. Allo stesso modo
energia. Allo stesso modo la domotica in casa ci sta viziando
abbiamo assistito a una facilitazione di alcune noiose mansioni
a una vita più semplice. L’esatto controllo dell’umidità e delle
casalinghe, tanto che quasi non ci ricordiamo più di quando
temperature del frigo - con la scelta migliore tra velocità di
ne facevamo a meno: sono apparse tanto utili da divenire in
raffreddamento, quantità di cibo e risparmio energetico - è
breve tempo assolutamente normali. Il primo motore di questo
divenuta quasi ovvia. Come l’aria condizionata, che è vero
cambiamento è dovuto alla maggior sensibilizzazione sul
consuma, ma in modo sempre più intelligente. Per non parlare
tema del risparmio energetico. Lo sviluppo delle tecnologie
delle lampadine. Se qualche anno fa una bella lampada
per la casa richiede sempre più un controllo dei consumi.
alogena poteva consumare tranquillamente 300 watt, oggi
Una volta c’era il televisore, che era acceso o spento. Ma oggi
una lampadina “domotica” non solo di watt ne consuma al
“Il dato reale è che ci stiamo abituando alla comodità della vita che la tecnologia permette. E ci sembra naturale averla.”
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massimo 9, ma possiamo scegliere intensità, temperatura colore e persino se farla accendere (o spegnere) ogni volta che passiamo o ce ne andiamo. E queste innovazioni non sono più privilegio per pochi. Un tipo di innovazione che sta riguardando molti aspetti della nostra vita, almeno quelli dove la tecnologia può intervenire più facilmente. Arriverò a casa tra un’ora ma il riscaldamento sarà acceso? Posso scaldare il forno prima di essere entrato in cucina, anzi, mentre sono ancora al lavoro? Poter gestire la propria abitazione e i propri bisogni anche a distanza. Poter usufruire di una casa su misura, che si rende accogliente quando ci siamo e non consuma a vuoto se manchiamo per periodi anche lunghi. Una casa che cambia l’offerta dei suoi servizi in funzione di chi la sta abitando in quel momento, oltre che della stagione, del momento della giornata, del clima atmosferico. I bisogni di una famiglia contemporanea, ma anche, perché no, dei single, passano attraverso una radicale riduzione dei tempi morti, delle difficoltà quotidiane che portano via tempo prezioso ed energie. La domotica dovrebbe diventare poco a poco proprio quell’assistente digitale, quel robot di famiglia che abbiamo sempre sognato. Controllando gli sprechi, ottimizzando le spese, facilitando il controllo e il cambiamento di tutti i parametri della casa che ci interessano. Progettare oggi senza dare il giusto peso a come sarà la casa del futuro ricorda quelli che hanno investito in enciclopedie all’alba dell’avvento del digitale. Non solo è poco lungimirante, inutile, ma significa anche dover obbligare gli abitanti a fare domani un doppio lavoro. Per questo, nella progettazione, la conoscenza della domotica conta quanto quella dei materiali. Perché le soluzioni abitative passano attraverso di essa. Abitare, oggi, significa davvero avere, anche in città, la casa che sta nel fondo dei vostri sogni.
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Alexander Bellman e Gruppo C14 partecipano alla Design Week milanese con un contributo esposto alla mostra di Interni, ospitata nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano. Il tema dell’evento, House in Motion, ci ha subito intrigato: la casa di oggi - in bilico tra passato e futuro - aspetta di essere definita, descritta, interpretata. È una casa in movimento, un luogo fisico cui ritornare ma, anche, uno spazio mobile da portare con sé o da aprire agli altri. Agli amici, agli ospiti, ai viaggiatori come noi. Il disegno dell’installazione Frame Emotions nasce da un’aspirazione infantile che ricordiamo tutti, legata all’esercizio che si faceva da bambini di disegnare la casa senza mai staccare la penna dal foglio. La sfida risiede nel mettere insieme uno strumento come il telefonino, la prima interfaccia di cui disponiamo riguardo ai concetti di mobilità e di velocità, con un elemento statico quale la costruzione architettonica, la casa. Dal punto di vista della materia fisica, della tridimensionalità dell’oggetto le pareti sono state riportate a livello di telaio, di frame, messo in risalto dalle luci Linealight Group, mentre da un punto di vista concettuale abbiamo riportato la tecnologia
GRUPPO C14 @
al frame inteso come immagine. L’installazione invita a una riflessione profonda, contrapponendo in modo provocatorio due rappresentazioni della casa che, benché divergenti, si ricollegano allo stesso archetipo. Casa tradizionale e casa contemporanea convivono e interagiscono nel dualismo tra il wireframe della struttura aperta e il volume pieno: si annulla l’opposizione proiettando un mondo nell’altro. Oggi lo spazio abitato non si misura più solo in metri: a questi si sommano i pixel delle stanze virtuali che, ad altissima velocità, prendono forma sui nostri dispositivi portatili. Al disegno abbiamo affiancato un altro livello di lettura: Frame Emotions o il tempo di vivere. È questo il concetto espresso, con divertita ironia, dai contenuti realizzati da Alexander Bellman con la collaborazione del video artist Endrit Muhametaj. Una sequenza di immagini in super slow motion che illustrano, con l’ausilio degli smartphone Samsung Galaxy S9 e S9+, l’idea di mobilità temporale che ha plasmato le nostre esistenze. Oltre la frenesia del mondo contemporaneo ci sono istanti che vale la pena vivere con lentezza. Riprendiamoli, sì, ma riprendiamoceli anche.
@ INTERNI “HOUSE IN MOTION” 17
Chengzahn Rd. Showroom: Gruppo C14 vince una nuova sfida in Cina Da tempo la Cina ci ha abituato a
nuovo ma all’interno del Deerlook, il
affascinanti sorprese anche nel settore
grande centro commerciale dedicato
dell’architettura d’interni, e sta diventando
esclusivamente all’arredamento e alla
uno dei laboratori più interessanti per
casa. C14 sceglie di intervenire in
comprendere le nuove tendenze. Non
maniera fortemente distintiva già nella
stupisce quindi che a Hangzhou, una delle
progettazione dell’esterno dell’edificio:
città più dinamiche e innovative dell’Impero
la facciata viene ricoperta con una sorta
celeste, capitale della provincia di Zhejiang,
di edera futuristica, agganciata a una
l’imprenditore Tony Lu abbia voluto creare
sottostruttura, che si estende parzialmente
un nuovo spazio dedicato esclusivamente
anche sullo spazio attiguo e viene ripresa
all’interior design internazionale. E abbia
in alcune partizioni verticali dell’interno.
voluto affidarne la completa progettazione a
Le foglie metalliche, composte da
C14. Tony Lu e C14 avevano già collaborato
elementi
con successo a Hangzhou, nel 2016, alla
comporre un esagono) e verniciate rame,
creazione di ForD. Casa, uno show-room
riflettono il contesto creando giochi
pensato per accogliere le eccellenze del
di luce e di forme; l’illuminazione
lusso internazionale nel settore dell’home
ne esalta la geometria tramite corpi
design
spazio
illuminanti nascosti all’interno di un
diviso in due edifici distinti ma vicini, il
taglio orizzontale, che lavorano dall’alto
Zancheng Plaza e il Taihe. In questo caso
verso il basso. Per quanto concerne la
si è trattato invece di costruire uno spazio
struttura degli spazi, il progetto rispetta
con
un
avveniristico
romboidali
affiancati
(a
la circolarità del centro commerciale nella disposizione interna dei pilastri posizionati
in
radiali
concentriche,
mentre sottolinea gli assi principali con partizioni di gusto industriale realizzate in ferro e vetro.
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Alexander Bellman racconta: “Avevamo l’esigenza di trovare una soluzione che creasse un legame tra l’esistente e il nostro intervento, senza rinunciare alla volontà di lasciare un segno evidente che rompesse con la modularità del rivestimento del Deerlook”. Una sfida non da poco. Inaugurato da pochi mesi, il Chengzahn Rd. Showroom è un innovativo spazio di grande suggestione, pensato per attrarre un pubblico giovane, internazionale, appassionato di design e attento al gusto occidentale: 800 mq dedicati all’arredamento, in un’atmosfera accogliente e informale. Lo showroom è stato pensato come un grande open space ma, al contempo, come uno spazio domestico, in cui ogni stanza si declina in modo diverso. Il visitatore si muove quindi tra gli ambienti, che si aprono l’uno nell’altro come scatole cinesi: dalla zona living
Varenna Kitchen
Main Lobby
Poltrona Frau - Cassina area
B&B Office
Kartell area
B&B Office: Around 25 sqm
Poliform area
Poliform area
Interior layout - Sketches
si passa alla sala da pranzo e lo stile cambia, come se ci si trovasse in un’altra casa. Ampie vetrate, pannelli divisori in legno di eucalipto e lamelle in noce suddividono arredando, senza appesantire ma, anzi, ponendosi esse stesse come scelte di design cariche di personalità. Armonica la scelta dei colori: ai legni si affiancano pitturazioni in grigio e verde sposandosi cromaticamente, e anche semanticamente, con l’alternanza di graniglia e legno noce delle pavimentazioni. Le giovani famiglie cinesi - target privilegiato e primi destinatari del progetto - si trovano quindi davanti uno show-room pensato per valorizzare al massimo i brand esposti, inserendone i prodotti nel contesto per cui sono stati pensati: la medesima concezione si trova sia all’interno dei setting sia nelle vetrine.
Sketch - From lobby entrance
Sketch - Varenna Kitchen
Chengzahn Rd. Showroom, Hangzhou, Cina
November 2016 | ForDCasa - Chenzhan Showroom
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Chengzahn Rd. Showroom, Hangzhou, Cina
“pensato come un grande open space ma, al contempo, come uno spazio domestico, in cui ogni stanza si declina in modo diverso�
Negli ambienti spicca la presenza di Poliform, di cui possono essere ammirati sia living completi sia sistemi di arredo quali librerie, sistemi a giorno, cabine armadio: questa scelta è motivata dal successo che il marchio sta riscuotendo nel mercato asiatico per il taglio molto contemporaneo e la qualità dei prodotti. Altri marchi celebri del design italiano - Kartell, Poltrona Frau, Gallotti&Radice, Cassina - hanno qui un loro spazio anche se principalmente esposti in ForD. Casa. Pensare il nuovo nel rispetto di ciò che è stato realizzato in precedenza, imprimere la propria personalità raccordandosi stilisticamente all’esistente. La cifra delle nuove realizzazioni C14 per i più avanzati showroom, anche in Cina.
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A SPASSO CON B .
New York, Grand Central Station, anni ’30. Il tempo si è fermato, una calma a noi oggi sconosciuta invade quella che per molti passeggeri è la hall di ingresso di una città in perenne mutamento. La crisi economica ha appena svoltato l’angolo e la città là fuori sta iniziando a cambiare: eppure, in questo salotto urbano, nessuno sembra preoccuparsene. Lunghi fasci di luce fendono l’aria densa di polvere e Lucky Strike impunite, tagliando una scena in sospeso tra addii e arrivederci a domani: come se, dalla balconata su Vanderbilt Avenue, qualcuno si fosse appena girato urlando “1,2, 3, stella!”... e fermi tutti. Dietro l’obiettivo c’è Berenice Abbott, la giovane assistente di Man Ray, figlia di una famiglia dell’Ohio, ma cresciuta tra una comune del Greenwich Village e la Parigi esistenzialista. È il 1929, è appena crollata Wall Street e la metropoli è ferita a morte: Abbott inizia a documentare la città, affascinata dalla sua rapida e profonda trasformazione. Desidera “cristallizzare” il suo passaggio in forma permanente, e lo fa con una full immersion di sei anni, tra le strade di una metropoli che si scrollava di dosso la Grande Depressione e rivedeva i suoi quartieri, gli slum degli immigrati, gli edifici in mattoni bruciati, le comuni.
Grand Central Station 1930, New York, USA © Berenice Abbott
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1,Warehouse, water and dock streets, brooklyn NY , 1936 (NYPL - MOMA) 2,Multiple beams of light, Cambridge, Massachusetts, 1960 3,Interaction pattern_ Cambridge, Massachusetts 1958
Forti contrasti di luci e ombre, angolature dinamiche,
lunario B. decide di impegnarsi nella fotografia scientifica.
composizioni in equilibrio tra costruzione e istinto
Scrive a quelli del MIT: «Siete grandi scienziati, ma non
documentano luoghi e isolati in parte scomparsi. La stessa
riuscite a comunicarlo». Ci prova lei e le sue immagini sono
Grand Central non è più la stessa, oggi: troppi grattacieli a
eccezionali. Per queste, la strumentazione classica non le
fare ombra oltre la finestra. B. inizia a fotografare a Parigi
basta più e brevetta alcune invenzioni ad hoc tra le quali
negli anni ’20, digiuna di qualsiasi tecnica ma con una
un cavalletto per creare effetti di distorsione in camera
sensibilità non comune e una macchina fotografica comprata
oscura e una lampada telescopica alla quale le luci possono
con i soldi che le aveva prestato Peggy Guggenheim. In breve
essere attaccate a varie altezze. E così bolle, generatori,
tempo raggiunge il livello del suo maestro e, quando si mette
masse e palline da golf diventano arte. Lo sguardo acuto
in proprio, tra gli intellettuali dell’epoca espatriati a Parigi
di chi non mistifica ciò che vede, ma lo racconta nella sua
si sparge la voce che potevi pensare di essere qualcuno solo se
sconcertante naturalezza. Noi ci siamo incrociate tra la
Man Ray o Berenice Abbott accettavano di farti un ritratto…
53ma e Gansevoort Street: se volete conoscerla lei è sempre
tipo Jean Cocteau, James Joyce, Max Ernst o la stessa Peggy.
là, da un punto all’altro la passeggiata non è niente male,
Dopo i reportage su NY, negli anni ’50, per sbarcare il
il percorso potete sceglierlo voi.
RO S S A N A M A RC I A N O ’
Dall'automa alla moderna
ROBOTICA Una delle più grandi utopie dell’Illuminismo, la costruzione di un “homme-machine” offriva la possibilità concreta di applicare la concezione meccanicistica ad un organismo vivente, afferrando la connessione tra la vita e la morte in un’unica celebrazione dell’arte e della scienza del corpo umano. L’automa non è un’invenzione del Settecento. Il suo passato risale a Talos, il servo di Minosse, rappresentato su un vaso attico del 400 A.C. La parola
automaton viene da Omero e si trova nell’Iliade. Dalle fanciulle meccaniche fabbricate da Efesto, che riuscivano persino a parlare ai tripodi d’oro e alle ruote che si muovevano da sole descritti nell’Iliade alle navi senza marinai e ai cani d’argento e d’oro che facevano la guardia al palazzo di Alcinoo, anch’essi creati da Efesto nell’Odissea. Tuttavia, solo negli anni centrali del diciottesimo secolo l’automa lasciò i territori dell’interpretazione mitologica e letteraria per svolgere un ruolo cruciale nei tentativi di capire la natura dell’esistenza. La trasparenza “illuministica” dei tre automi di Jaquet-Droz, “Lo Scrivano”, “Il Disegnatore” e “La Musicista”, mostravano le meraviglie della performance intellettuale attraverso una “drammatizzazione cognitiva”. L’esempio perfetto della confluenza tra organico ed inorganico si trova negli automi con bisogni fisiologici come nella famosa anatra di de Vaucanson. Creatura con identità complessa e sfaccettata, l’automa del Settecento svela la sua origine multiforme nell’incrocio tra arte, filosofia, giurisprudenza e scienze “prodotto simbolico nel quale trovano espressione le grandi dicotomie filosofiche del tempo: il rapporto tra l’uomo e la macchina, tra lo spirito e il corpo, tra Dio e il genere umano.” (M.G.Losano). Padre di una lunga progenie di creature ibride, dai robot ai cyborg, l’automa troverà il suo compagno inquietante pochi decenni dopo quando il galvanismo darà a Mary Shelley l’ispirazione per Frankenstein; o the Modern Prometheus
(1818). Il Dottor Frankenstein infonde la vita con una scarica elettrica nel suo automa mostruoso, creato con le parti del corpo di diversi cadaveri. Lasciando l’Illuminismo, l’automa e i suoi discendenti si trovano davanti a un duplice destino. Indossando la maschera di funamboli, scimmie, giocolieri, uccelli canterini, illusionisti, vengono spettacolarizzati, messi in mostra nei mercati e nelle fiere come giocattoli fascinosi per bambini privilegiati, ed anche per adulti. Ma come artefatti estetici che uniscono l’artificiale ed il vivente, segnano l’avvento dell’alleanza tra arte e chirurgia ricostruttiva o estetica. Oggigiorno viene riconosciuto che “le nuove ricerche sulla natura dell’etica sono da scoprire nell’interfaccia tra neuroscienze, biologia evoluzionistica, biologia molecolare, politica, antropologia, psicologia, ed etologia”. (P.Smith Churchland) Eppure, l’esigenza impellente di un’etica della cultura viene spesso disattesa in quanto ritenuta un’ossessione umanistica obsoleta finalizzata al mero mantenimento dell’uomo come “fulcro centrale” (Denis Diderot).
PAT R I Z I A N E ROZ Z I
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RAFFLES CITY
Il futuro si vede da qui: C14 progetta gli spazi di rappresentanza nelle grandi torri di Hangzhou
Un quartiere cittadino che si sviluppa in verticale. Un luogo che include tutto - case, alberghi, svaghi, servizi, sport, shopping e dove tutto è interconnesso. Uno spazio del futuro, un punto di confluenza pensato per migliorare l’esperienza urbana di residenti e visitatori. In un’ottica green, perché l’ambiente è altamente sostenibile. Questo, e molto altro ancora, è Raffles City, ad Hangzhou in Qianjiang New Town, nel cuore del quartiere centrale degli affari. E Gruppo C14 è stato chiamato a partecipare al progetto. Raffles City si sviluppa prevalentemente in due torri di 60 piani ciascuna, cui si aggiungono altri spazi di pertinenza, con vista sul fiume Qiantang - famoso per le maree che, una volta all’anno, creano onde straordinarie che si infrangono contro gli argini. Siamo stati incaricati della progettazione degli interni per un appartamento di rappresentanza nel quale ricevere i clienti: il 54° piano di una delle torri del complesso. Abbiamo risposto proponendo una soluzione in linea con la nostra idea di esportazione del design italiano in Cina. Il visitatore è accolto in uno spazio di assoluto prestigio, in cui si respirano fascino, eleganza e cultura: la spina dorsale dell’appartamento, infatti, è costituita da un’imponente libreria, una vera e propria biblioteca a disposizione degli ospiti che ha anche la funzione di suddividere gli ambienti, marcando il passaggio dalla zona privata a quella più “social”. Marmi preziosi, in toni cromatici che vanno dal bianco al nero con venature dorate. Le ampie vetrate con profili
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in ottone sono disegnate ad hoc da C14: i pattern delle trame costituiscono una sorta di fil rouge che lega tra loro i progetti che lo studio ha curato in Cina. Pitture materiche, ferro, legni rigati lavorati artigianalmente per la separazione degli spazi. Noce. La ricerca dei materiali è stata fondamentale per il progetto del 54° piano della torre: un ambiente dove il lusso si sposa con la più calda ospitalità, un luogo in cui sentirsi attesi, coccolati. Le scelte di lighting seguono i principi fondamentali di C14: le luci arredano, riscaldano, sono presenze discrete ma percepibili. Ogni dettaglio si inserisce in un percorso di ricerca del comfort e dell’estetica: per esempio, l’impianto di condizionamento viene integrato nelle gole di luce, così da nascondere alla vista le griglie di emissione dell’aria. Gli ambienti invitano a rilassarsi, a chiacchierare, e anche l’argomento più business oriented può essere affrontato in un’atmosfera amichevole. Oltrepassata la reception, il grande appartamento offre molti spazi a disposizione degli ospiti. Allo studio privato predisposto per gli appuntamenti riservati si affiancano, infatti, zone living e cucine attrezzate per gli incontri più informali. Uno spazio aperto a ogni necessità, pronto a declinarsi in maniere diverse per soddisfare le esigenze della clientela. Un’eleganza discreta, tutta italiana, ma pensata per accontentare il gusto cinese. Nel più puro stile C14.
Raffles city home office, Hangzhou, Cina 31
SAREMO POMPEI@MADRE. MATERIA ARCHEOLOGICA
Napoli, fino a settembre Museo Madre www.madrenapoli.it
THE PINK FLOYD EXHIBITION: THEIR MORTAIL REMAINS
Roma, gennaio – luglio MACRO www.museomacro.it
Se il Ministro dei Beni Culturali la definisce “la mostra più importante dell’anno”, un motivo ci sarà. Questa Pompei@Madre, infatti, unisce archeologia e arte contemporanea con una leggerezza che incanta, cui si accompagnano, però, profondità scientifica e cura della ricerca.
Fino a luglio, al MACRO di via Nizza a Roma, imperdibile la retrospettiva su cinquant’anni di lavoro dei Pink Floyd. Il debutto londinese, qualche mese fa, è stato accolto con grande plauso e da un’enorme partecipazione di pubblico: la mostra si sposta ora nella
L’esposizione, a cura di Massimo Osanna e di Andrea Viliani, consiste nello studio delle molteplici interferenze fra materiale archeologico e ricerca artistica: il patrimonio di Pompei è messo in relazione con l’arte di oggi, partendo dall’idea che il recupero del passato non può che passare attraverso l’azione del presente. Oltre 90 artisti e intellettuali collaborano al progetto: “Gli oggetti - scrive il NY Times - dialogano con gli allestimenti site specific creati da Sol LeWitt, Mimmo Paladino, Jeff Koons e altri: ognuno trae vita dall’altro”. Noi ci saremo perché siamo convinti che sia possibile leggere il passato solo attraverso la lente del presente.
Capitale per la sua prima tappa internazionale. “Un’autentica festa per i sensi”: così la stampa britannica definisce l’esposizione. E anche a Roma sarà possibile immergersi nel percorso guidato che ripercorre la storia della band dagli anni Sessanta, in un momento di decisivo snodo culturale, per proseguire lungo i decenni attraverso suoni, immagini, luci psichedeliche e suggestioni sinestetiche. Noi ci saremo perché siamo rock, e tanto basta.
STEVE McCURRY. ICONS Pavia febbraio - giugno Scuderie del Castello Visconteo www.scuderiepavia.com Il castello Visconteo di Pavia apre le sue porte per una mostra attesa, che ha il sapore speciale delle cose ritrovate dopo tanto tempo. Il 3 febbraio inaugura Icons, ampia retrospettiva su Steve McCurry: attraverso le 100 immagini, selezionate dalla curatrice Biba Giacchetti fra le migliaia realizzate in oltre 40 anni di carriera, i visitatori saranno condotti per mano in un viaggio che tocca i luoghi del cuore del fotografo. Dall’India, all’America latina, all’Estremo e Medio Oriente, fino ad arrivare al Pakistan e all’Afghanistan e al ritratto di Sharbat Gula che ha reso McCurry famoso in tutto il mondo. Fotografie celebri, scatti immortali, immagini amate ma ancora capaci di incantare lo spettatore. Noi ci saremo, per rendere l’omaggio dovuto a un grande maestro.
POST ZANG TUMB TUUUM. ART LIFE POLITCS Milano, febbraio - giugno Fondazione Prada www.fondazioneprada.com Nell’ambito del progetto Novecento italiano, il palinsesto di 150 eventi culturali in programma a Milano fino alla fine del 2018, la Fondazione Prada ospita Post Zang Tumb Tuuum, un’esposizione volta a indagare le tendenze artistiche italiane tra le due guerre. Il curatore, Germano Celant, ha selezionato circa 500 lavori - dipinti, sculture, disegni, fotografie, manifesti, arredi, progetti e modelli architettonici - realizzati da un centinaio di autori. Di ciascuna opera la mostra ricostruisce il contesto di creazione, tratteggiandolo attraverso i materiali più disparati: immagini storiche, lettere, riviste e foto personali dell’epoca. Allo spettatore il piacere di immergersi nello spirito di un’epoca e il gusto di esercitare il proprio spirito critico. Noi ci saremo perché, se il futuro è nostro, non può non esserlo anche il futurismo.
l ’ i nt e r v i s t a A NOI
R I S P O N D E L’A R C H I T E T T O M A R I N A A P R O V I T O L A
A 13 anni cosa voleva fare? Diventare una campionessa di pattinaggio artistico o di sci agonistico È mai andata da uno psicanalista? Non ancora Il suo rapporto con droghe, psicofarmaci, alcol? Ho una relazione stabile con il Gin&Tonic Ha il potere assoluto per un giorno, che cosa fa? Non basterebbe una vita per raccontarlo Cosa la tiene sveglia la notte? Le serie TV ed i progetti per il futuro Quanto conta il sesso nella vita? Molto +++ Se la sua vita fosse un film chi sarebbe il regista? Wes Anderson Si reincarna in un uomo, la prima cosa che sperimenta? Sarei un uomo d’altri tempi, come il mio papà Un bambino le chiede: “perchè si muore?”. Cosa gli risponde? Per andare in Paradiso a giocare con gli angeli La sua casa brucia, cosa salva? La mia famiglia Il senso più importante? La vista Cosa non indosserebbe mai? La maglia bianconera Il vero lusso è? “A salute è ‘a primma cosa”, la seconda è svegliarsi in un letto vista mare Di cosa ha paura? Di perdere le persone che amo Nel migliore dei mondi possibili dovrebbe essere abolita la parola... Violenza
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ENGLISH TEXT Landscape _ During my working life – which is
without isolating them: the bedroom for example,
a variety of different purposes, short-term renting
far longer than I care to remember - I have seen
is separated from the kitchen and living room
out to high-profile tourists should the owner have to
and studied thousands of houses: large and small,
whilst maintaining visual continuity, this enhances
be elsewhere for professional reasons on business.
beautiful, run down, historical, modern and even
the sense of space in the room and the original
Spaces which, instead of closing, open up and
futuristic. They have all impressed me on some
concept of the house. The house is perceived as a
multiply, leaving the eye free to roam, imagine
level, I even wish I had designed some of them
single space, free from barriers created by walls,
and lose itself. Clean lines, simple yet never banal,
myself, while I couldn’t have lived in others even
thus allowing the eye to roam freely and take in the
meticulous, bordering on obsessive attention to
if my life depended on it. Yet all of them, for one
whole view, this increases the sense of space and
detail. An abundance of enveloping light which
reason or another, aroused my curiosity, firstly on
light. The colour palette focuses once more on soft
soothes the eye. These are the essential features of a
a human level and then professionally. A house is a
grey, white and the muted tones of heat-treated oak
house designed by C14. A house which is a pleasure
complex system: it acts as a mirror of course, to the
combined with the iron in the glass partition. In
to live in as well as to show off, examples which
person living in it, but it’s a fun-house mirror. It is a
particularly historically and artistically prestigious
illustrate how contemporary designs, if done well,
combination of reality, wishful-thinking, the desire
buildings such as the one on Corso Sempione, the
can express a sense of luxury, the extreme simplicity
to show-off and the need to hide away. It’s a refuge
design choices aim to establish continuity in terms
of rationality, the personality and warmth of a
but, occasionally, a stage. It’s a space we love, a
of the dialogue between the outside and the inside,
place where one can be at peace, far removed from
space we chose because it represents us. To the
between the past and the present day. This issue is
the stress of work and city life.
trained eye it reveals much more about its owner
close to Gruppo C14’s heart: decisions regarding
than they would like. This is why we have chosen
the interior design cannot be separated from the
Ideas for an intelligent home: domotics through
home as the topic of this issue. Because there is no
historical placement of the building and the style
the years_ Even though the origins of robots date
other place as difficult to design as one’s home. And
involved in its creation. Inventing, or rather, re-
back thousands of years, as far back as Greek
here at C14 we adore impossible challenges. Enjoy.
inventing, in order to preserve, to enhance the
mythology - Cadmus, founder of Thebes, witnessed
spirit of the age whilst highlighting small original
the transformation of dragon’s teeth into an army
Today’s
the
details without compromising contemporary taste,
of warriors – it was Leonardo who, at the end of
contemporary home_ The idea of the home
idea
of
home:
C14
designs
the spirit of the present and modern function. And
the fifteenth century, designed the first humanoid
changes along with society. Therefore, what is our
so, the original herringbone parquet flooring, so
automaton. He created a robotic knight which
home like? C14 tries to answer this question by
typical of “old Milanese” houses was salvaged, the
could move its head and raise its arms, its function
looking at houses they have recently designed: from
contrast of the resin in the bathroom, the furniture
was to amuse the guests at the court of Milan.
Milan, to the Netherlands, from Ghana to China,
and the contemporay-style kitchen enriches the
Moving on to Jewish golem, the first actually
(still in the planning stage for the time being), the
space and adds new meaning It’s interesting to see
documented automatons, in fact, appeared during
studio traces the outline of contemporary living.
how the thirties- style windows with their alcoves
the mid-eighteenth century: Jacques de Vaucanson
Aligning itself with the needs set out in the brief
for the shutters have been preserved: these old
successfully
and expressing itself in different ways according to
features add character to the apartment and create
mouvantes, the most famous of which is undoubtedly
the geographical location of the spaces. In Milan,
a pleasing dissonance with the lighting in the
The Digesting Duck which replicated the digestive
one of the first issues to consider is size. Today’s
dining area, an LED disc is suspended from the
system of the actual creature.Only at the beginning
houses are small: we must shelve any ideas about
ceiling and its shape is compellingly contemporary.
of the twentieth century, when the term “robot”
airy entrance foyers, never-ending corridors, the
Choices driven by temperament, aligned with
first appeared
traditional kitchen. Every single centimetre is made
today’s tastes but with a strong personal touch so
which means heavy work), did the idea to build a
use of, through the use of solutions which seamlessly
as to give a strong, unforgettable look to spaces
mechanical man able to take the place of its master
marry aesthetics and rationality. Hovever, just
given over to luxury hospitality define the design
and perform particularly strenuous or unpleasant
because houses are small doesn’t mean that
of apartments for Tops International Arena in
tasks, start to be considered as an actual possibility.
they have to look it: C14 has come up with some
Valkenswaard, Holland. Once again, the colour
And so, the twentieth century cultivated not only the
ingenious solutions to enlarge rooms, open them
white predominates, but here it is juxtaposed with
mere dream but the real posibility of relieving men
up, fill them with air and light. The apartments in
aged oak, and red accents are provided by the
from the burden of physical hardship they had been
Milan, in the Corso Garibaldi 73 complex, stand
soft furnishings – cushions, poufs and upholstery.
subjected to all through history. This was not only
out for the use of light colours, for the skilfull use of
Indeed today, another barrier has fallen: the private
on the streets or in factories, but also in the home.
light-coloured wood and cold shades of resin (dove
house, that expression of one’s life and possessive
Women’s emancipation came from technology
grey, stone). The lighting design features linear
custodian of one’s privacy, and the house devoted to
as much as from suffragettes. If we look at the
wells of light which warm the environment without
hospitality, open to new tenants and new surprises.
achievements of the twentieth century, the invention
harnessing one’s gaze. This same amplifying effect
Houses have to be easily expressed in different
of the washing machine may seem to play a relatively
of the interior is achieved through the design
styles from the standard family home: therefore C14
minor role, but it is a veritable milestone in terms
choices made in the apartments in the rationalist-
apartments have been designed as private spaces to
of defining a new role for women outside the home.
style building at via della Moscova 66.C14 has
live in comfortably and easily, but which still retain
The simple task of washing clothes, traditionally
introduced a glass wall to separate the rooms
interest, full of surprises, easy to use, rational, for
the reserve of wives and daughters, was physically
created
examples
of
anatomies
(from the Czech word “robota”
strenuous and extremely time-consuming. With the
by phone chargers, the oven has been joined by
we have always dreamed of. Controlling energy-
Third Industrial Revolution came the introduction
a plethora of domestic appliances, from electric
waste, optimising costs, facilitating the control and
of home automation: initially somewhat uncertain
orange juicers to coffee-capsule machines. Have
change of any house parameter we want. Designing
and subsequently increasingly defined. People
you noticed? The number of power points in houses
a house today without placing the right amount of
dreamed of living in an intelligent house, able to
has multiplied, there are never enough sockets. At
importance on how what the house of the future
regulate itself partially autonomously so as to
this stage in the game we desperately need control
will be like is akin to those people who invested in
satisfy the needs of its occupants. A house which
which not only allows us to use things when we
enyclopaedias at the dawn of the digital era. Not
really does help to relieve the workload in a place
need them but also to make them not work when
only is it short-sighted, pointless, but it also means
which, by definition, is a place of rest and recovery
they are not required. The more energy in the home
forcing tomorrow’s occupants to do twice the work.
from work itself. Home automation can be seen
becomes indispensable, the more important it is to
For this reason, in design, an understanding of
as the art of worrying less about domestic chores
dominate it. From fridges to external solar- panel
domotics is just as important as that of materials.
in order to lead a better life. But over time it did
systems, to heating which switches itself on just
Because living solutions come from domotics.
not exactly translate into a concrete new vision of
before we arrive home, to programming ovens and
Living today, even in the city, really means having
the home: more like something that everybody was
dishwashers to work while we are resting. Home
the house of ones dreams.
talking about but nobody knew its whereabouts. Up
automation, is, therefore, the art of controlling
until the 1980’s domestic technology, by and large,
everything in the home which consumes energy.
Frame Emotions: Bellman e C14 con Interni
had been at a standstill since the last few decades:
Active control, which allows for the optimisation
alla Statale di Milano_Alexander Bellman and
telephone, radio, washing machine and television.
and not just the reduction of consumption. To cook
Gruppo C14 take part in Milan Design Week with
Something only really started to change thanks to
better, more accurately, as well as using less energy.
a contribution displayed at the Interni exhibition,
children rather than their parents. The arrival of
In the same way, automation in the home is making
housed in the Cortile d’Onore within the Università
the first video games, the first computers such as
us become accustomed to an easier life. The exact
degli Studi di Milano.The event’s theme this
the Commodore 64, was viewed as a fad, a toy for
control of humidity levels and the temperature of
year, House in Motion, immediately sparked our
adults, and not as a response to a need, an actual
the fridge – also the optimum combination of the
interest: the house of today – straddling the past
necessity. The idea of being able to use technology
cooling rate, quantity of food and saving of energy
and the future – is waiting to be defined, described,
to improve the quality of one’s home life has never
– has become practically obvious. Similarly with
interpreted. It is a house in motion, a physical place
really taken off. Just like with sewing machines,
air-conditioning, it’s true, it consumes a lot of
to come back to as well as a mobile place to take
technology has often been associated with small,
energy, but it is becoming increasingly intelligent.
away or to open up to others. To friends, guests,
everyday advantages – display panels started
And then lightbulbs of course. A few years ago
and to travellers like us.The design of the Frame
to appear on washing machines, the same with
a good halogen lightbulb could easily consume
Emotions installation originated from a childhood
ovens – but these developments didn’t seem to be
300 watts, today a “domotics” lightbulb not only
ambition we can all remember, the exercise we did
designed to improve the overall quality of life. In
consumes no more than 9 watts, but we can choose
as children which involved drawing a house with
recent years we have started to see a progressive
the intensity, temperature, colour and even if we
one continuous line, without ever lifting the pencil
revolution taking place. A quiet revolution, in
want it to come on (or go off) every time we pass
from the paper. The challenge was to add a tool
actual fact it’s not quiet in the least: the truth is
by or leave the room. This type of innovation is no
such as a mobile phone, the first interface we use
that we are becoming accustomed to the comforts
longer a privilege for the chosen few. The type of
in terms of the concepts of mobility and speed, to
in life that technology affords us. And it seems
innovation which affects many aspects of our lives,
a static element such as an architectural structure,
perfectly natural to have them. Just you try using
at least ones where technology can intervene more
the home. In terms of physical materials, of the
a telephone from 10 years ago today. It would feel
easily. I’m coming home in an hour, will the heating
three dimensional aspect of the object, the walls
slow and clumsy, whereas in 2000 we thought it was
be on? Can I pre-heat the oven without actually
were positioned on the same level as the frame and
the height of sophistication. At the same time we
being in the kitchen, in fact, while I’m still at work?
further enhanced by the Linealight Group lighting.
have witnessed the facilitation of several tedious
The possibility to manage one’s home and needs,
While conceptually speaking we presented the
domestic chores, so much so that we can no longer
even from a distance. Being able to make use of a
technology of the frame in terms of an image.
remember when we managed without: it felt so
tailor-made house which makes itself welcoming
Visitors are invited to carefully consider the
useful that in just a short time it was perceived as
when we are in it and saves energy when we are
installation It provokes a reaction by juxtaposing
completely normal. The first driving force behind
away for long periods of time. A house which
two representations of the home which, though
this change is an increased awareness of the issue
adjusts the services on offer based on who is living
different, connect to the same archetype. The
of energy saving. The development of technology
in it at that precise moment, as well as the season,
traditional home and the contemporary home
for the home requires increasing control over
time of day and weather conditions. The needs of
co-exist and interact in the dualism between the
energy consumption. Once upon a time, there was
a family, but also, why not? the needs of a single
wireframe open structure and the solid volume: the
a television set which was either on or off. But
person, go through a radical reduction of slack
opposition is annulled by projecting one world into
today the TV has been joined by dozens of other
time, of everyday difficulties which take up valuable
the other. Today, living space is no longer measured
auxiliary devices and they all have to be on stand
time and energy. Domotics should gradually
in metres only: they are joined by the pixels of
by, ready for use. Lightbulbs have been joined
become that very digital assistant, that family robot
virtual rooms which take shape on our devices at
ENGLISH TEXT incredibly high speed. We added another layer of
her photo coverage of NY, in the ’50’s, in order to
between spirit and body, between God and
meaning to the design: Frame Emotions or time
make ends meet B. decided to focus on scientific
humankind.” (M.G.Losano) As father to a vast
to live. This is the concept humorously expressed
photography. She wrote to the people at MIT: «You
progeny of hybrid creatures,
by the content created by Alexander Bellman with
are great scientists, but you don’t communicate
cyborgs, he will find his disturbing companion a
the collaboration of video artist Endrit Muhametaj.
it». She gave it a go and the results were truly
few decades later when galvanism gives Mary
A sequence of super slow motion images which
exceptional. However, in order to do the job, the
Shelley the inspiration for Frankenstein; or, the
illustrate, with the help of Samsung Galaxy S9 and
standard equipment wasn’t enough for her anymore
Modern Prometheus (1818). Doctor Frankenstein
S9+ smartphones, the idea of temporal mobility
and she patented some ad hoc inventions such as a
brings to life his monster-automaton, born from
which has shaped our very existence. Beyond the
tripod to create distorsion effects in the darkroom
anatomical parts of different cadavers, by means of
hustle and bustle of the contemporary world, there
and a telescopic light to which lights could be
an electric discharge. Leaving the Enlightenment,
are moments worth experiencing slowly. So let’s
attached at various heights. And so, bubbles,
the automaton and his descendants are confronted
record them, yes, but let’s repossess them too.
generators, masses and golf balls became art. The
with a twofold destiny. Wearing the mask of
sharp eye of someone who didn’t mystify what she
tightrope walkers,
WeLike: Roaming NY with B._New York, Grand
saw, but told the story in a disarmingly natural
magicians… they are turned into a source of
Central Station, the 1930’s. Time stands still, a
manner. We crossed paths with her on 53rd and
entertainment, exhibited in
sense of calm which is unknown today fills what
Gansevoort Street: if you want to meet her she’s
as fascinating toys for privileged children and
for many travellers is the entrance hall to an
always there, it’s not a bad walk from one end to the
grown ups. But as aesthetic artefacts uniting the
ever-changing city. The financial crisis has just
other, you can choose your own route.
artificial with the living, they herald in the alliance
turned a corner and the city outside is beginning
apes,
from robots to
jugglers, songbirds, fairs and markets
between art and constructive or aesthetic surgery.
to change, yet, in this urban space, nobody seems
From automaton to modern robotics_One of the
Nowadays it is widely recognized that “the new
to care. Long shafts of light cleave the air which
grand mechanical utopias of the Enlightenment,
research on the nature of ethics is located at the
is thick with dust and unsanctioned Lucky Strikes,
the construction of the “homme-machine” offered
interface of neuroscience, evolutionary biology,
creating a suspended scene of goodbyes and see
the concrete possibility of applying a mechanistic
molecular biology, political science, anthropology,
you tomorrows: as though someone from the
conception to a living organism, of grasping the
psychology, and ethology” (P.Smith Churchland)
balcony on Vanderbilt Avenue, had suddenly turned
link between life and death in a unique celebration
but the pressing need for an ethic of culture is often
round and yelled “Everybody freeze!!”... and
of the art and science of the human body. The
disregarded as an obsolete humanistic obsession
everybody stops. Behind the lens stands Berenice
automaton is not an eighteenth century invention.
with keeping man as “the central focus” (Denis
Abbott, Man Ray’s young assistant, daughter of
Its history may be traced back to Talos, the servant
Diderot).
an Ohio family, but raised in a Greenwich Village
of Minos, depicted in an Attic vase of 400 B.C. The
comune and existentialist Paris. It is 1929, Wall
word automaton is Homeric and is found in the
Chengzahn Rd. Showroom: Gruppo C14 meets a
Street has just crashed and the metropolis is fatally
Iliad. From Hephaestus’s mechanical maids who
new challenge in China_ For some time now China
wounded: Abbott sets about documenting the city,
could even speak to the golden tripods and the
has been coming up with charming surprises, also
fascinated by its rapid, radical transformation. She
wheels that could move on their own in the Iliad
in the fields of architecture and interior design, and
wants to “crystalise” its change in a permanent
to the ships that could navigate without men and
it is fast becoming one of the most interesting places
manner, and she does by means of a six-year full
the gold and silver dogs that guarded the palace of
to understand new trends. It comes as no surprise
immersion in the city streets shaking of the Great
Alcinoos also made by Hephaestus in the Odissey.
then that in Hangzhou, one of the most dynamic and
Depression, the neighbourhoods, the ghettos,
However, it was in the mid years of the century
innovative cities in the Celestial Empire, capital
the brownstone buildings and boroughs. Strong
that the automaton definitely left the boundaries
of the Zhejiang province, entrepreneur Tony Lu
contrasts of light and shadow, dynamic angles,
of mythological and literary interpretation to play
decided to create a new space exclusively devoted
balanced compositions of construction and instinct
a crucial role in efforts to understand the nature
to interior design. He also decided to entrust the
document places and blocks, some of which have
of existence. The “enlightened” transparency of
entire design to C14. Tony Lu and C14 had already
now disappeared. Grand Central itself is no
the Jaquet-Droz three automata, “The Scribe”,
successfully worked together in Hangzhou, in
longer the same today: too many skyscrapers cast
“The Draughtsman” and “The Lady Musician”,
2016, on the creation of ForD. Casa, a show-room
their shadows outside the windows. B. started
showed the wonders of intellectual performances
designed to bring together the creme de la creme
photographing Paris in the 1920’s, devoid of any
in a “cognitive dramatization”. The confluence
of inernational luxury within home design within
sort of technique but uncommonly sensitive and
of organic and inorganic was exemplified in the
a futuristic space divided into two distinctive but
with a camera bought with money lent to her by
automata with physiological needs such as de
connected buildings: the Zancheng Plaza and the
Peggy Guggenheim. In just a short time she became
Vaucanson’s famous duck. As a creature with a
Taihe. This particular project involved creating
as good as her teacher and, when she branched out
complex, many-faceted identity, the eighteenth
a new space but within Deerlook, the large-scale
alone, word soon spread amongst the intellectuals
century automaton finds his multiform origin at
shopping centre exclusively devoted to furnishings
of the time living in Paris that you could only be
the intersection of art, philosophy, jurisprudence
and homeware. C14 decided to adopt a decisively
someone if either Man Ray or Berenice Abbott
and science, a “symbolic product in which the
distinctive approach right from the design of the
agreed to photograph you… namely Jean Cocteau,
great philosophical dichotomies are reflected:
outside of the building: the facade was clad with
James Joyce, Max Ernst even Peggy herself. After
the relationship between humanity and machines,
a sort of futuristic ivy which was hooked onto an
underlying structure and it partially extended as
having in Asian markets thanks to its contemporary
perceptible presence. Every single detail slots into
far as the adjacent space and was repeated in some
feel and premium quality of the products Other
the pursuit of comfort and aesthetics: for instance,
of the vertical partitions inside the building itself.
celebrated brands from Italian design include
the air-conditioning system has been installed into
The copper-painted metallic leaves, composed of
Kartell, Poltrona Frau, Gallotti&Radice, Cassina
recessed lighting wells so as to conceal the air
diamond-shaped elements (to form a hexagon),
– they have their own place here even though they
vents. The various spaces invite visitors to sit back
reflect the context and create an interesting effect
are mainly displayed in ForD Casa. Coming up
and relax, to chat, even the most business- oriented
of light and shapes; the lighting design enhances
with somthing new whilst fully respecting what
topic can be explored in a friendly atmosphere.
the geometry by means of lights hidden inside
has already been made, making one’s own mark in
Once past reception, the large apartment offers
a horizontal slit, emanating light downwards,
stylistic accordance with what already exists. The
several different spaces to visitors. Indeed, the
from top to bottom. As far as the structure of the
style of new C14 creations for highly advanced
study designed for private meetings is flanked by
interior space is concerned, the design maintained
showrooms, also in Cina.
a living room and a kitchen equipped for informal
the circular shape of the shopping centre inside
gatherings. A space open for every conceivable
and the pillars positioned in concentric radials,
RAFFLES CITY. The future can be seen
need, ready to satisfy any requirement expressed by
while underlining the main axes via industrial-
from here: C14 designs show spaces within
the clientele. Discreet elegance, entirely Italian, but
style partitions fashioned from iron and glass.
the immense towers in Hangzhou_ A city area
designed to satisfy Chinese tastes. Pure C14 style.
Alexander Bellman says: “We needed to come up
which develops vertically. A place that contains
with an idea that created a connection between the
everything - houses, hotels, entertainment, services,
Pompei@Madre. Materia Archeologica - Museo
existing structure and our intervention, whilst still
sport, shopping – and everything interconnects. A
MADRE Via Luigi Settembrini 79, Naples until
leaving a visible mark which broke away from the
space from the future, a meeting point designed
September
modularity of Deerlook”. Quite a challenge. The
to improve the urban life of residents and visitors.
Minister of Culture has deemed it “this year’s most
Chengzahn Rd. Showroom opened a few months
All from a green perspective, as the environment is
important exhibition”, then there must be a good
ago and is an innovative space with quite an
highly sustainable. Raffles City is all this, and much
reason for it. The Pompei@Madre project, in fact,
impact. It has been designed to attract a certain
more besides, located in Hangzhou in Qianjiang
combines archeology and contemporary art with
kind of visitor: young, international, interested
New Town, in the heart of the business centre. And
enchanting easiness, but the whole thing is based on
in design and sensitive to western taste – 800m2
Gruppo C14 was called to take part in the project.
thorough scientific research and attention to detail.
are given over to home furnishings all within a
Raffles City is mainly composed of two 60-floor
The exhibition, curated by Massimo Osanna and
welcoming, informal atmosphere. The showroom
towers, joined by additional spaces, overlooking the
Andrea Viliani, consists of a study of the multiple
is a large, open space, yet at the same time it is
River Qiantang – famous for its tides which once a
relationships between archaeological material and
a domestic area, each room has been designed
year, generate extraordinary waves that break on
artistic research: the cultural heritage of Pompei
in a different way. Visitors, therefore, move from
its banks. We were commissioned to come up with
is juxtaposed with the art of today, beginning with
one space to another, they open inside each other
the interior design of the show apartment used to
the idea that the recovery of the past must pass
like Chinese nested boxes: the living room leads
receive clients: the 54th floor of one of the towers.
through action in the present. Over 90 artists and
through to the dining room and the style changes,
We created a solution that is in line with our idea
intellectuals have worked on the project: “The
as though one suddenly finds oneself in another
of the export of Italian design to China. Visitors
objects – says the NY Times – dialogue with site-
house. Large windows, panelled screens made of
are greeted by a space of absolute prestige, where
specific displays created by Sol LeWitt, Mimmo
eucalyptus wood, walnut strips break up the space
one can experience charm, elegance and culture:
Paladino, Jeff Koons and others: each one draws
and add interest without overpowering, indeed they
the backbone of the apartment, in fact it consists
life from the others”.We will be there because we
read as design choices with a distinct personality
of a statement bookcase, an actual library of books
are certain that it is only possible to read the past
of their own. The colour palette is harmonious: the
for visitors to peruse. It has an additional function,
through the lens of the present.
different types of woods are juxtaposed with grey
that of separating the space, marking the transition
and green which go together, chromatically as well
from the private area to the more “social” part
The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains
as semantically, with the alternating terrazzo tiles
of the apartment. Fine marble, in hues ranging
- MACRO via Nizza 138, Rome from January to
and walnut for the flooring. Young Chinese families
from white to black with gold veining. The large
July 2018 www.museomacro.it- MACRO in via
– the privileged target consumer for the project
windows with brass edging were specially made
Nizza until July, Rome, will house the unmissable
– are confronted by a show-room designed to put
by C14: the patterns are a sort of fil rouge which
retrospective covering fifty years’ work by Pink
the brands in the best possible light, by placing
connect projects the studio has completed in China.
Floyd. The exhibition opened in London a few months
the products in the context they were designed for:
Tactile painting materials, iron, hand-crafted wood
ago to great acclaim and record attendance: now it
the same idea usied for the settings can be found
separating the spaces. Walnut. The search for
is coming to the Italian capital for the start of the
in the window displays. The Poliform brand is
materials was essential for the design on the 54th
international leg. “A celebration for the senses”:
heavily present in the settings, there are complete
floor of the tower: an environment where luxury
that’s how the British press have described it. Now,
living areas as well as single items of furniture
combines with warm hospitality, a place where
in Rome too, visitors can immerse themselves in a
such as bookshelves, closets and other items for
one feels welcome and looked after. The choice
guided tour which retraces the history of the band
the living room: choosing this particular brand
of lighting follows C14’s fundamental principle:
beginning in the Sixties, during what was a cultural
was motivated by the level of success it is currently
lighting adds decor and warmth, it is a discreet yet
turning point, through the subsequent decades via
2018
www.madrenapoli.it-
If
the
sounds, images, psychedelic lights and synesthetic
power for one day, what would you do? It would
effects. We’ll be there because we’re rock ‘n’ roll,
take longer than a lifetime to tell you / What keeps
and that’s all that matters.
you awake at night? TV series and plans for the future / How important is sex in your life? A lot
Steve McCurry. Icons - Scuderie del Castello
/ If your life were a film, who would the director
Visconteo viale XI febbraio 35, Pavia from February
be? Wes Anderson / If you were reincarnated as a
to June 2018 scuderiepavia.com-The Visconteo
man, what is the first thing you’d try out? I would
Castle in Pavia opens its doors to an eagerly-
be a man from another era, like my Dad / A child
anticipated exhibition, which has the special feel of
asks you: ”why do we die?”. What do you say?So
finding something after a long time. Icons opened
you can go to Heaven and play with the angels /
on 3 February. It is a rich retrospective of work
Your house is on fire, what would you save? My
by Steve McCurry:
100 photographs, selected
family / Which is the most important sense? Sight
by the curator of the exhibition, Biba Giacchetti,
/ What would you never wear? A Juventus football
from the thousands taken by McCurry through
shirt / What is real luxury? Good health is the most
his career spanning over 40 years, visitors will
important thing, the second is waking up in a bed
be led on a journey which explores places close
with a view of the sea / What are you afraid of?
to the photographer’s heart. From India, to Latin
Losing the people I love / In the ideal world which
America, to the Far and Middle East, including
word should be abolished...Violence
Pakistan and Afghanistan and the portrait of Sharbat Gula which made McCurry famous the world over. Celebrated photographs, immortal snapshots, familiar images which still have the power to captivate viewers. We’ll be there, to pay homage to a great master. Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politcs Fondazione Prada Largo Isarco 2, Milan from February to June 2018 www.fondazioneprada. org - As part of the Novecento italiano project, the programme of 150 cultural events organised in Milan through to the end of 2018, Fondazione Prada is housing Post Zang Tumb Tuuum, an exhibition aimed at exploring Italian artistic trends which developed between the two wars. The curator, Germano Celant, has selected approximately 500 works - paintings, sculptures drawings, photographs, posters, architect’s plans and models – created by hundreds of artists. Around each work, the exhibition has reconstructed the context in which the piece was made, by means of disparate material: historical images, letters, magazines and personal photographs from the time. Visitors are afforded the pleasure of immersing themselves in the spirit of a different era and the satisfaction of exercisng their own critical spirit. We’ll be there because if the future is ours, it follows that futurism must be too. Interview to Marina Aprovitola_What did you want to be when you were 13? Become a champion figure skater or ski jumper / Have you ever visited a psychanalyst?Not yet / What is your relationship with drugs and alcohol like? I am in a steady relationship with Gin&Tonic / You have absolute
cover by C14 “Home” C14 Journal Stampato a Pisa Giugno 2018 da Industrie Grafiche Pacini
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