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spedizione in abbonamento postale 45% - art. 2, lettera b - legge 662/96 - filiale di Firenze - contiene IP - euro
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COVER STORY Daniel Day Lewis
FASHION
Ferragamo 80 anniversary Swimwear: the latest and the glam th
INTERVIEW
Oliviero Toscani Sandro Veronesi
Top lifestyle guide
ITINERARIES
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COVE R STORY
70 Daniel Day Lewis L’ultimo dandy - The last dandy
by Giovanni Bogani
P EOP L E
28 Andrea Martinelli L’artista - The artist 30 Anita and Cary Gold Mr. and Mrs. Gold by Elena Moretti 32 Matilde Calamai La modella - The model 34 Stefano Gusmelli Brandimarte Domatore di metalli - Metal-tamer 36 Federico Russo Vj per adesso - VJ for the time being 38 Marco Cocci The frontman by Francesca Lombardi 90 Oliviero Toscani Cognomen Omen by Teresa Favi 190 Teresa Sancristoforo Cattaneo della Volta Sorriso di Venere Venus’s smile by Domenico Savini
MOVIE & THEATRE
86 Laura Torrisi Sensualità e sentimenti Sensuality and feelings by Barbara Caggiati
FAS H IO N & DESIGN 49 It objects Mare dentro - Sea inside
114 Ferruccio Ferragamo L’uomo del futuro - Future man by Eva Desiderio 120 Pants Act One by Marta Innocenti Ciulli 128 Swimsuit Glamorous 138 Accessories Limited edition 142 Jewels Legàmi - Link me 160 Friends Luisaviaroma Without shopping is boring by Felice Limosani 170 Motori Le macchine volanti di Corradino Fliyng Corradino’s machines by Gianni Mercatali 180 David Fisher Fantascienza reale - Real science fiction 184 Houses Alessandro Bastagli, genius loci
E V E N T S
99 Pitti Uomo 104 Culture: mostra Cina - China show 107 Tod’s
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trimestrale di moda, eventi e lifestyle
Publishers FM publishing srl Gianluca Fontani, Luca Gori, Ori Kafri, Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini
MAGAZINE STORY Purtroppo no. Daniel Day Lewis non è nato a Firenze. E neppure ci vive. Ma qualche tempo fa ci ha soggiornato, per un lungo periodo. In un momento di chiarificazione con la sua vita di attore. L’abbiamo incontrato, a Berlino, prima dell’Oscar per Il Petroliere. Abbiamo anche parlato con lo scrittore del momento. Veronesi vive a Prato, ama l’architettura, dalla sua casa gode di panorami millenari ma sogna un rientro elettrico in quel di Roma. Firenze Magazine, alla sua sesta uscita, è sceso nei “magazzini” degli Uffizi dove si nascondono altrettanti capolavori mai visti, e ha attraversato le campagne dolci e languide della Lucchesia per visitare le antiche ville patrizie. Abbiamo parlato anche di agriturismo e di Bolgheri. Con una punta di orgoglio, insieme al direttore generale Paolo Morello, presentiamo il nuovo Meyer, l’Ospedalino, una gemma di architettura d’avanguardia con accorgimenti bioclimatici unici. Oliviero Toscani e Vladimir Derevianko sono i nostri scoop. Il ribelle della fotografia, maestro di un filone ottico, dinamico e diretto, oggi faro di una “bottega artigiana” che insegna grinta oltre che didattica fotografica, racconta del suo lavoro, comunicazione contemporanea. Il maestro Derevianko, da alcuni mesi dirige il corpo di danza del Maggio, è invece il nostro asso nella manica per riportare lustro alla danza in una città che non aspetta altro. Onore a casa Ferragamo per i suoi stupendi primi ottanta anni, l’intervista apre il cuore del magazine dedicato alla moda. Occhio agli accessori: un timido revival anni Sessanta che proponeva scarpe e borse in coordinato, eccoli in versione up-to-date. E ai costumi Comunicazione di servizio: presto uscirà Capri Magazine and the divine coast. La direzione ha voluto e crede in questo nuovo progetto, vista la risposta che Firenze Magazine ha ottenuto. Stesso impegno, stessa ricerca delle immagini, stessa qualità nei contenuti. A lui auguriamo la stessa fortuna. Unfortunately not. Daniel Day Lewis was not born in Florence. Nor does he live here. But some while ago he did come to stay here, for a long time. It was when he was trying to sort out his life as an actor. We caught up with him in Berlin, before the Oscar for There will be Blood. We have also been talking to the writer of the moment. Veronesi lives in Prato, he loves architecture, and from his house has a panoramic view over the modern city but dreams of an electric return to Rome. Firenze Magazine, in this sixth issue, went into the storerooms of the Uffizi. There are as many masterpieces below as are displayed above. We drove through the gentle hills around Lucca to explore the historic villas. We also touched on farm holiday businesses and on Bolgheri. With great pride, and in the company of its new director Paolo Morello, we present the new Children’s Hospital, the Meyer: avant-garde architecture with its own bio-climate. A double scoop in interviews with Oliviero Toscani and Vladimir Derevianko. Toscani, the dynamic and direct photographic rebel, has set up his artist’s workshop where he teaches sticking power as well as photography. He talks about his work, contemporary communications. Derevianko, has for some months now directed the Maggio ballet, putting a new spin on the dance . Ferragamo celebrates eighty wonderful years, this interview is in the Fashion centre of the magazine. Watch those accessories: a quiet Sixties revival, matching shoes and bags brought up-to-date. And suits. Forthcoming attractions: Capri Magazine and the divine coast. The editor supports this new project, encouraged by the response to Firenze Magazine. The same high level of commitment, picture research and quality content. We wish it the same good fortune.
Editor in Chief Matteo Parigi Bini Fashion Director Marta Innocenti Ciulli Co-editor Guido Parigi Bini Managing Editor Teresa Favi Contributors Lorenza Bianda, Giovanni Bogani, Barbara Caggiati, Umberto Cecchi, Ilaria Ciuti, Lorenzo Cotrozzi, Cesare Maria Cunaccia, Eva Desiderio, Sandro Fratini, Matteo Grazzini, Felice Limosani, Francesca Lombardi, Alessandra Lucarelli, Claudio Meli, Gianni Mercatali, Elena Moretti, Paolo Pellegrini, Domenico Savini, Nicky Swallow Photographers Lucia Baldini, Alessandro Bencini, Alessio Buccafusca, Ottavio Celestino, Alan Clarke, Lorenzo Cotrozzi, Cesare D’Agliana, Giovanni Giannoni, Massimo Listri, Annalisa Mazzoli, Luca Moggi, Moggi e Tani, New Press Photo, Officine Fotografiche Art Editors Chiara Bini, Alessandro Patrizi Translations Tessa Conticelli, Sophie Minns, Roberta Fisher, Mark Roberts Advertising Director Alex Vittorio Lana - adv@firenzemagazine.it Advertising Managers Giulia Delli, Alessandra Nardelli, Elif Sallorenzo Editorial office via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato - Italy ph +39.0574.730203 fax +39.0574.730204 - redazione@firenzemagazine.it Branch N. Bayshore Dr. #1101 - FL 33137 - Miami 2000 - Usa ph +1.305.213-9397 fax +1.305.573-3020 Società Editrice
gRUPPO e DITORIALE
via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato - Italy ph +39.0574.730203 - fax +39.0574.730204 www.firenzemagazine.it - traffic@firenzemagazine.it Registrazione Tribunale di Prato - n° 9/2006 del 15.12.2006 Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2, lettera b – legge 662/96 – Filiale di Firenze - Contiene IP Stampa Baroni & Gori - Prato Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
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AR T & CULTURE
42 Save As Photo, book and theatre 60 Musei Vedere l’invisibile To see the invisible by Fabrizio Moretti 76 Sandro Veronesi Racconti romani by Umberto Cecchi 82 Vladimir Derevianko L’emozione corre sul filo della danza The emotion runs on the ballet’s wire 111 Watches Royal story by Sandro Fratini 176 Meyer La villa della speranza The villa of hope by Ilaria Ciuti 188 Galileo Galilei Le monde comme il va 200 Canottieri Firenze Remando sull’Arno d’argento Rowing on silver Arno
ITIN ER A RIES
199 Meeting point Fanti e cavalli - Infantrymen and horses
FO O D & WI N E
by Teresa Favi
66 Ville lucchesi La via del damasco Damasco’s way by Cesare Maria Cunaccia 194 Agriturismi La carica dei quattromila The charge of four thousand by Nicky Swallow
162 aperitivi Seven o’clock 205 Haute Cuisine Arnolfo. Ars du table 209 Beverly Hills Madeo, celebrities à la carte by Alessandra Lucarelli 212 Concierge En plein air by Claudio Meli
WH AT ’S C O O L 145 Colour 147 Belts 149 Sandals 157 Papillon 159 Parfum 167 Design
SH O T O N SI TE
100, 103, 108, 221, 222, 225, 226, 229, 230, 233
GUI D E
235 New opening 237 Flo Guide
Promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi Art Exhibitions China In collaborazione con MondoMostre
C O N T R I B U T O R S Lorenza Bianda. Nata a Losanna, studia a Colonia e Londra, si diploma da Sotheby’s. Scrive di arredamento, costume e moda. Collabora con le più importanti riviste del mondo di architettura e di design: AD, Elle, Dove, La Stampa. Lorenza Bianda. Born in Lausanne. She studied in Cologne and London and graduated at Sotheby’s. She writes about interior design, custom and fashion. She collaborates with the most important architecture and design magazines: Ad, Elle, Dove, La Stampa. Barbara Caggiati. Nata a Firenze, autrice e regista per Mediaset e La7. Ha scritto e diretto cortometraggi e vinto festival internazionali. Invitata dal Festival di Berlino come regista emergente, ha appena terminato la sceneggiatura del primo lungometraggio. Barbara Caggiati. Born in Florence, she is a writer and film director for Mediaset and La7 TV channels. She wrote and directed many short films and won international festivals. She was recently invited to the Berlin Festival as up-and-coming film director and has just finished the script for her first full-length film.
Cina
alla corte degli imperatori
Capolavori mai visti dalla tradizione Han all’eleganza Tang (25-907)
Firenze Palazzo Strozzi 7 marzo 8 giugno 2008
Info +39 055 2645155 Prenotazioni +39 055 2469600 prenotazioni@cscsigma.it
orario mostra tutti i giorni 9.00 - 20.00 giovedì 9.00 - 23.00 www.cinamaivistafirenze.it
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Fondazione
Giovanni Bogani, giornalista, scrive dai festival di Berlino, Cannes, Venezia e Roma per il quotidiano “La Nazione” e per i siti web www.affaritaliani.it e www.cinecitta.it. Ha collaborato con le riviste italo/americane “Us Italia” e “ItalyAmerica”. Giovanni Bogani, a journalist, he writes about the cinema festivals of Berlin, Cannes, Venice and Rome for the newspaper “La Nazione” and for websites www.affaritaliani.it and www.cinecitta. it. He has collaborated with the Italian-American magazines “US Italia” and “ItalyAmerica”americane “Us Italia” e “ItalyAmerica”. Umberto Cecchi, giornalista, scrittore. Una vita a “La Nazione”, da capocronista di Firenze a inviato, per concludere direttore responsabile. Oggi Cecchi è passato alla Tv, dirige “Canale 10” e si è fatta più intensa l’attività di scrittore a tutto tondo. Umberto Cecchi, journalist and writer. A life spent at “La Nazione” as local news editor, correspondent and editor-in-chief. At present, Cecchi is the director of TV Channel 10 and devotes most of his time to writing. Ilaria Ciuti, scrive su Repubblica dal 1988 (redazione di Firenze). Si occupa dai temi dell’ambiente a quelli del traffico, economia, cultura, fenomeni sociali e moda. Viaggia in bicicletta, ha una figlia di ventidue anni, ha sempre vissuto a Firenze. Ilaria Ciuti has been writing for Repubblica (Florentine staff). She deals with matters ranging from environment to traffic, economy, culture, social phenomena and fashion. She travels by bike, has a twenty-two year old daughter and has always been living in Florence. Cesare Maria Cunaccia, giornalista, critico, docente e curatore si occupa prevalentemente di arte, antiquariato e costume. Collabora regolarmente con prestigiosi magazines italiani e stranieri quali Vogue Italia, AD, Style e quotidiani come Libero e Milano Finanza. Cesare Maria Cunaccia. Journalist, critic, teacher and curator, he mostly deals with art, antiques and social issues. He collaborates with prestigious Italian and foreign magazines such as Vogue Italia, AD Italia, and newspapers like Libero and Milano Finanza. Eva Desiderio. Romana ma ormai fiorentinissima, caporedattore di Quotidiano Nazionale - La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno - da venti anni inviato di costume e moda nel mondo. Conosce molto bene Firenze e i suoi protagonisti. Eva Desiderio. Born in Rome, but now totally Florentine, is managing editor of Quotidiano Nazionale - La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno - she has been a fashion correspondent for the last twenty years. She knows Florence and its protagonists very well. Sandro Fratini. Avvocato. Dal 1977 nell’azienda di confezioni del padre Giulio e dello zio Fiorenzo, la Super Rifle spa. Dal 2000 è presidente ed unico socio della Super Rifle. Da anni ha diversificato gli investimenti nell’immobiliare e alberghiero. Sandro Fratini. Laywer. He has also been working in his family’s manufacturing company, Super Rifle Spa, since 1997. He has been president and sole partner of Super Rifle since 2000. In the past years he has diversified his investments in the real estate and hotel industry.
C O N T R I B U T O R S Marta Innocenti Ciulli, 34 anni di moda, di cui 20 passati come direttore di testate con un unico soggetto: moda e tendenze. Un lavoro-passione che le ha corrisposto profondamente. Ama i suoi figli, la casa e il lavoro, la fotografia, il cinema. Marta Innocenti Ciulli, 34 four years in the fashion business, of which twenty spent as editor in chief of magazines specialized in fashion and trends. A job and a passion just right for her. She loves her children, home, job, photography and movies.
Felice Limosani, nato come Dj, ha percorso i fenomeni dell’intrattenimento e dei nuovi linguaggi espressivi. E’ direttore creativo di Luisaviaroma. Oggi lavora in Europa con una formula che associa arte, comunicazione e intrattenimento. Felice Limosani, who started off as a DJ, has explored the entertainment and new expressive languages world. He is art director of the Luisaviaroma store. At present, he has adopted a new formula combining art, communication and entertainment. Massimo Listri, fotografo, vive a Firenze, collabora con continuità alle riviste AD e Fmr e con frequenza a molti periodici stranieri, tra cui Connaissance des Arts e L’Eœil. Ha pubblicato oltre 30 libri di arte e alta architettura. Massimo Listri, photographer, lives in Florence and collaborates with the magazines AD and FMR and frequently with many international magazines such as Connaissance des Arts and L’Eoeil. He has written over thirty art and architecture books. Gianni Mercatali, esperto di comunicazione, giornalista pubblicista, bon vivant, appassionato di enogastronomia. Osservatore dei comportamenti sociali, coltiva un amore tenace per la cultura nazionalpopolare, in particolare dei mitici anni ‘60. Gianni Mercatali, communication expert, journalist, “bon vivant”, food-and-wine lover. As a social behaviour observer, he cultivates a strong passion for national-popular culture, in particular for the legendary sixties. Fabrizio Moretti, laureato in lettere indirizzo storico, è un mercante d’arte con gallerie a Firenze, Londra e New York, specializzate in dipinti Rinascimentali. Nel 2004 il Ministro della Cultura e delle Comunicazioni francese lo ha insignito del titolo di Chevalier de l’Ordre des Art et des Lettres. Fabrizio Moretti has an Arts degree with a major in history and is an art dealer with galleries in Florence, London and New York. He specializes in Renaissance period. In 2004, the French Minister of Culture bestowed him with the title of Chevalier de l’Ordre des Art et des Lettres. Paolo Pellegrini lavora a La Nazione, dove si occupa di cultura, spettacoli ed enogastronomia. E’ nato e vive nel Chianti, e certamente deve al fascino di questa meravigliosa terra, l’amore per il bello, il buono e tutto quello che racconta la storia dell’uomo legato al proprio territorio. Paolo Pellegrini works for La Nazione where he writes about culture, shows, food and wine. He was born and lives in the Chianti area and he certainly owes to this wonderful land the passion for beauty, goodness. Domenico Savini, storico delle famiglie fiorentine, esperto di araldica e genealogia, collabora con importanti istituti e con riviste specializzate sulla materia. Tiene periodicamente conferenze sull’argomento. Vive e lavora a Firenze. Domenico Savini, historian and expert in heraldry and genealogy, collaborates with important institutes and specialized magazines. Domenico periodically holds conferences on the subject. He lives and works in Florence. Nicky Swallow si è trasferita a Firenze nel 1981, ha scritto su Firenze e la Toscana per più di 10 anni. Collabora a numerose riviste che si occupano di turismo in Toscana, fra le quali Traveller di Condé Nast. E’specialista di cibo, ristoranti, alberghi. Nicky Swallow moved to Florence in 1981. She has been writing about Florence and Tuscany for more than 10 years. She writes for many magazines specialized in tourism in Tuscany such as Traveller by Condé Nast. She is a food, restaurant and hotel connoisseur.
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FLO P E O P L E
text Teresa Favi photo Moggi e Tani
L’artista
Un fuori serie della pittura nazionale An Italian painter above the rest
Andrea Martinelli. 42 anni. Vive e lavora a Prato con la moglie Silvia e i loro due figli. Dipinge e disegna da sempre. Atene e Amsterdam le capitali che lo adorano. La sua arte? Maniacale e pura: un lavoro da 12 ore al giorno. Andrea Martinelli. Forty-two years old. He works and lives in Prato with his wife Silvia and their two children. Athens and Amsterdam adore him. His art? Obsessive and pure: he works twelve hours a day.
Tre aggettivi per descrivere il suo carattere. Testardo, romantico e ambizioso. Tre aggettivi per descrivere la sua arte. Ambiziosa perché ho sempre fatto miei i canoni purissimi dell’arte antica. Classica. E contemporanea: vivo completamente calato nella mia epoca. L’incontro che le ha cambiato la vita. Quello con mia moglie Silvia. L’artista al quale si sente di dovere qualcosa. Lucian Freud e Antonio Lopez Garçia, e tutta la cultura rinascimentale del Nord Europa legata alla ritrattistica. Ma il mio primo amore è stata l’Adorazione dei magi di Leonardo da Vinci agli Uffizi e il secondo l’Abacuc di Donatello. Non può separarsi da... Dalle mie matite e dai miei pastelli Caran d’Ache. La soddisfazione più grande. La nascita dei miei figli e nel 2005 la mostra Il volto e l’ombra alla Permanente di Milano, che mi ha dato il primo riconoscimento internazionale. La soddisfazione più recente. In una situazione pubblica ho detto ciò che ho sempre pensato sul rapporto tra artisti e istituzioni locali a Prato. E’ successo un parapiglia. Mi sono tolto un mattone dallo stomaco. Il primo museo fiorentino dove ha portato i suoi figli. Al Bargello. Un luogo speciale a Firenze. Lo studio dove ho lavorato per sei anni, davanti al Cimitero degli inglesi. Il suo motto. Non perdere tempo e non vivere invano. What three adjectives would describe your personality? Stubborn, romantic and ambitious. What three adjectives would describe your art? Ambitious because I have always been inspired by the pure canons of ancient art. Classical and contemporary: I keep abreast with the times. Have you ever met someone who changed your life? My wife Silvia. Who is the artist you feel in debt to? Lucian Freud and Antonio Lopez Garçia, the North European Renaissance portrait painters. However, as a child, my first love was The Adoration of the Magi by Leonardo da Vinci at the Uffizi gallery and the second one was Abacuc by Donatello. What is it that you could never part from? From my Caran d’Ache pencils and crayons. What has been your greatest satisfaction? My children’s birth and in 2005, the exhibition Il volto e l’ombra in Milan that gave me my first international recognition. What has been your latest satisfaction? I said plainly what I have always thought about the relation between artists and Prato’s local government. Pandemonium broke out. All of sudden everyone woke up and I got a load off my mind. The first Florentine museum you took your children to. The Bargello museum. A special place in Florence. The studio where I worked for six years facing the English Cemetery. What is your motto? Never waste time and don’t live in vain.
28 MAGAZINE
FLO P E O P L E
text Elena Moretti photo New Press Photo
Mr.La&coppia Mrs. Gold romantica The romantic couple
Ci potete raccontare la vostra storia toscana? Siamo stati in Toscana molte volte. Per noi è un posto di tale bellezza e fascino che abbiamo deciso di festeggiare il nostro venticinquesimo anniversario di matrimonio affittando una villa nella campagna toscana, invitando venti dei nostri amici e parenti a festeggiare insieme. Avete legami speciali con Firenze? Sì, vi sono pochi posti al mondo dove si possono trovare così tanti elementi della civiltà occidentale concentrati in un’area così piccola. Abbiamo un enorme rispetto per Firenze e consideriamo un privilegio avere tali meraviglie a portata di mano. Perché avete scelto Palazzo Tornabuoni come il vostro nido fiorentino? Sarà fantastico poter vivere in un palazzo storico. La posizione è perfetta e i servizi sono meravigliosi. Il Palazzo è in fase di ristrutturazione ma il personale ha già organizzato per noi due tour d’arte privati, una magnifica visita a un’azienda vinicola e inviti ad inaugurazioni d’arte e eventi mondani. Ci hanno aperto porte che ci fanno sentire parte della città. C’è un incontro che ha cambiato la vostra vita? L’incontro tra noi due. Quali sono i luoghi fiorentini che preferite? Dietro ogni angolo troviamo qualcosa di speciale. Per esempio, siamo entrati al Bargello e abbiamo visto, a un metro di distanza, un esperto che restaurava il David di Donatello. Adoriamo camminare e “perderci”. A che cosa non rinuncereste mai? Questa è una domanda facile. Non rinunceremo mai l’uno all’altro. Qual è il vostro motto? Ci sforziamo di vivere le nostre vite insieme come due soci appassionati e romantici.
Anita e Cary Gold vivono a Washington, DC. Anita è una psicoanalista e Cary è un agente di borsa in pensione. Sono sposati da ventinove anni e hanno due figlie. Anita and Cary Gold live in Washington, DC. Anita is a psychoanalyst, and Cary is a retired stockbroker and investor. They have been married for 29 years and have two children.
30 MAGAZINE
Can you tell us your history with Tuscany? We have been to Tuscany numerous times. We found it to be such a place of beauty and romance that we celebrated our 25th wedding anniversary here by renting a villa in the country side and having 20 of our friends and family join us in the celebration. Do you have special bonds with Florence? Yes, there are few places on Earth where one can experience so many important elements of Western Civilization in such a compact area. We respect the history of Florence so much, and it is such a privilege to have all of these wonders within walking distance. Why have you chosen Palazzo Tornabuoni as your Florentine retreat? We anticipate that it will be fantastic to live in such a historical building. The location is perfect, and the services already have been wonderful. Even though the Palazzo is still under renovation the staff has graciously arranged two private art tours, a glorious trip to a vineyard, and invitations to art openings and social events. They have already opened doors for us that have lead us to feel a part of the city… Is there a meeting that has changed your life? The moment we met each other. What are the places in Florence you like most? Around every corner we find something special. For example, we went into the Bargello and were able to witness from one foot away, an expert restoring Donatello’s David. We love to just walk and get “a little lost”. You could never do without/or never give up…. This is an easy question! We could never give up each other! What is your motto? We strive to live together as a passionate and romantic partnership.
Milano Via Sant’Andrea 15
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FLO P E O P L E text Elena Moretti
La modella
Fascino d’antan e stile contemporaneo Charm d’antan and contemporary style
Pistoiese, Matilde Calamai ha iniziato a fare la modella a 14 anni, vive a Milano e è rappresentata dalla Look Now di Firenze. Conduce format su Telelombardia, Canale 10 e Sky. Speaker radiofonica e conduttrice di Un volto x Fotomodella. Fotomodella. Born in Pistoia, Matilde began her career as a model at the age of fourteen. She lives in Milan and is represented by the agency Look Now of Florence. She has been hosting TV shows on Telelombardia, Canale 10 and Sky channels. She’s a radio announcer and anchors live TV shows such as Un volto x fotomodella. fotomodella.
Il tratto principale del tuo carattere? Una testarda narcisista. Ambiziosa? Sì, punto sempre in alto e ci arrivo con le mie forze senza tanti compromessi. Le qualità che più apprezzi in un uomo? L’onestà, una merce rara… Fashion designer preferito? La designer Alessandra Pertile: una vera creativa e una vera amica. Cosa immaginavi di fare da grande? Da quanto ricordo ho sempre aspirato a diventare fotomodella e poi conduttrice televisiva. Poco tempo fa mi è capitato fra le mani un vecchio filmato: con il mio cappottino nero e i capelli corti a maschietto impugnavo il microfono e guardavo verso la telecamera, sempre al centro dell’attenzione. Cosa fai per tenerti in forma? Non fumo, assumo vitamine ogni giorno, cerco di mangiare bene. E poi seguo gli utili consigli di Tantasalute su Antenna 3 Lombardia. Però non sono una sportiva. Che fatica mettersi a correre! L’emozione più grande… L’ho provata grazie ad un uomo che, pur non essendo mai stato veramente presente nella mia vita, mi ha iniziata ad un viaggio prodigioso alla scoperta di me stessa. Mi sono sentita come Psiche, protagonista di quella che da sempre è la mia favola preferita: Amore e Psiche di Apuleio. Obiettivi da raggiungere? Vorrei presentare qualcosa di importante: mi appassionano salute, benessere e musica. Il mio mondo di riferimento è sempre stato Mtv. Talvolta infatti il mio stile di conduzione appare un po’ istituzionale, sebbene nella vita io non lo sia affatto. Mi vedo anche in giro a realizzare documentari come “Turisti x caso”. Il tuo motto? Insisti resisti raggiungi e conquisti. What is your most marked characteristic? I am a stubborn narcissist. Am I ambitious? Yes, I am. I aim at success and try to reach it with my own means, without making compromises. What is the quality you like best in a man? Honesty, a rare quality. Who is your favorite fashion designer? Alessandra Pertile: a true creative woman and a true friend. What did you dream about becoming when you were a child? Since childhood, I have been dreaming about becoming a model and an anchorwoman. I have recently watched an old filmed sequence showing me with my little black coat and my short boy-like hair holding a microphone and looking into the camera, always striving for attention. What do you do to keep in shape? I don’t smoke, I take vitamins every day, I try to eat well. And I follow the precious advice given by “Tantasalute” on Antenna 3 Lombardia channel. I am not a sporty type. Running is hard work! What was the strongest emotion you ever felt? When I met a man who took me on a journey through my inner self. I felt like Psyche, the protagonist of Cupid and Psyche by Apuleius. What goals would you like to achieve? I would like to anchor an important TV show: I have a deep interest for health, wellness and music. I love MTV. My anchoring style is somewhat conventional, although in my private life I am not at all like that. I also see myself travelling to shoot documentaries like “Turisti per caso”. What is your motto? Insist, resist, reach and conquer.
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CELINE Via de’ Tornabuoni 24/26/28r +39 055 2645521
FLO P E O P L E text Elena Moretti
Domatore di metalli L’arte di scolpire l’argento The art of silver engraving
Stefano Guscelli Brandimarte, figlio d’arte del Brandi, dal fondatore della bottega famosa per gli argenti ha ereditato la passione creativa. Fiorentino, dei Bianchi nel calcio storico, vive con la moglie e le figlie Bianca, Onda e Germana. Stefano Guscelli Brandimarte, son of the famous Brandi, the founder of the renowned silversmith’s, has inherited the passion for creativeness from his father. Florentine and member of the Bianchi team of Florence’s historical football game, lives with his wife and daughters Bianca, Onda and Germana.
Come nasce una creazione Brandimarte? Ogni pezzo nasce dalla volontà e dall’esigenza di materializzare un’emozione attraverso uno strumento insostituibile, l’argento. Un metallo duttile e vivo, che cattura e rilascia luce ed energia vitale. C’è un incontro che ti ha cambiato la vita? Mia moglie Silvia è una presenza fondamentale al mio fianco: sento di doverle moltissimo, e incontrarla mi ha davvero cambiato la vita. Non rinunceresti mai a… Coltivare il bambino che è in me. Hai un sogno ricorrente? Scoprire, nella mia casa, una stanza della cui esistenza ero all’oscuro. La soddisfazione più grande? Constatare che la qualità del mio lavoro viene apprezzata. Cosa trovi sorprendente del vivere a Firenze? La possibilità di passare in una manciata di minuti dal contesto cittadino agli ulivi, le vigne, i colori di una campagna straordinaria. A Firenze ti senti a casa se vai… In Oltrarno, a San Frediano, anima pulsante della mia Firenze di sempre. Le tue passioni? Il motocross, il mare, Dante e il mio argento. Cosa cerchi quando viaggi e cosa porti sempre con te? Cerco di imparare da quei paesi che credono ancora in un futuro, assorbendo l’energia che vi si respira. Porto sempre con me una foto di Padre Pio e della mia famiglia. La citazione che faresti tua? “...e dopo che fini’ l’argento e l’oro, s’accapiglionno e bastonaron tra di loro...”. How is a Brandimarte creation born? It is born from the need to give a shape to an emotion by using a unique material, silver. A ductile and live metal that captures and gives off light and vital energy. Have you ever met someone who changed your life? My wife Silvia. She is enormously important in my life. I owe her more than I can ever say and she truly changed my life. You would never give up... Cultivating the child within me. Do you have a recurring dream? I dream about discovering, in my house, a room I was unaware of. What has been your greatest satisfaction? Being recognized for the quality of my work. What is the most amazing thing about living in Florence? Passing from the city to the olive trees, vineyards, colors of an extraordinary countryside in a few minutes’ drive. Where do you feel at home in Florence? In the Oltrarno area, in the San Frediano quarter, the heart of my Florence. What are your passions? Motocross, the seaside, Dante and silver. What do you look for when travelling and what do always carry with you? I try to learn from those countries that still believe in the future by absorbing the energy in the air. I always carry with me a photo of Padre Pio and of my family. What is the quote you live by.. “...and when there was no more silver and gold, they scuffled and beat each other..”
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Il tratto principale del tuo carattere? Mi capita di combattere con il mio lato paranoico. Se da un canto sono sicuro delle mie azioni, dall’altro mi tormenta l’idea di poter fare meglio, o di venire frainteso, e mi trovo stretto tra interrogativi inutili. Fortunatamente dopo poco queste inquietudini si sciolgono come neve al sole. Primo disco acquistato? Live at Wembley dei Queen: ha battezzato il primo lettore cd che mi era stato regalato. Prima ancora ricordo di aver maneggiato tantissime cassette e vinili appartenuti ai miei genitori. La serata più cool? Malgrado serate del genere siano spesso un divertente complemento del lavoro che svolgo, la tipologia che preferisco è quella delle chiacchiere fino a notte fonda con un paio di amici e qualche birra al pub. L’incontro che ti ha cambiato la vita? Con Matteo, a cinque anni: siamo amici da sempre, cresciuti insieme. Il sogno più ricorrente? Sogno spesso in maniera disordinata e non ricordo pressoché niente. Talora però mi capita di sognare una fuga da qualcuno o da qualcosa con la sensazione di un blocco alle gambe che mi impedisce di correre. Fortunatamente mi sveglio prima che mi prendano. Il tuo mito? Carlo Verdone. Cosa immaginavi di fare da grande? Inizialmente il calciatore. Poi ho iniziato a studiare giurisprudenza, senza mai esserne troppo convinto. Adesso amo il mio lavoro, ma continuo a ignorare cosa farò da grande. Il tuo motto? Roccherrolle!
Federico Russo, fiorentino, classe 1980, affianca all’attività di speaker per Rds e Radio Deejay la tv. Dopo Mtv, conduce Goal Deejay su SkySport1. Vive a Milano. Passioni: il rock’n’roll, i film di Monicelli, i libri di Chuck Palahniuk, la Fiorentina. Born in Florence in 1980, Federico Russo is a radio announcer for Rds and Radio Deejay. He has also worked at MTV and he hosts the Goal Deejay show on SkySport 1 channel. He lives in Milan. Passions: rock’n’roll, movies by Monicelli, Chuck Palahniuk’s novels and, above all, the Fiorentina football team.
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What is your most marked characteristic? I have to fight against the paranoiac side of my personality. If, on one side, I am quite self-confident, on the other, I am tormented by the idea of not doing enough, of being misunderstood and I rack my brains with all these somehow pointless questions. Luckily enough for me, I easily get over my worries. What was the first record you ever bought? Live at Wembley by Queen: it was the first CD I listened to on my new CD player. Before that, I remember listening to my parents’ tapes and records. What was your coolest night ever? Partying in nightclubs is the fun part of my job, but what I really like is chatting until late at night with a couple of friends and a few beers at the pub. Have you ever met someone who changed your life? Matteo, at the age of five: we grew up together and are friends since then. What is your recurring dream? I rarely remember my dreams. Sometimes, I dream about wanting to escape from someone or something but I can’t move, my legs are paralyzed. Fortunately, I wake up before being caught. Who is your hero? Carlo Verdone. What did you dream about becoming as a child? At first, a football player. Then I studied law but I was not so convinced about it. I love my current job but I still do not know what I want to be when I grow up. What is your motto? Rock and roll!
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JULIETTE
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text Francesca Lombardi photo Ottavio Celestino Materia Prima Comunicazione
Il frontman
Una indomabile passione per la musica An incontrollable passion for music Tre aggettivi per descriverti Testardo, impaziente, fatalista. Il luogo dove ti senti a casa? Solo e esclusivamente nel furgone che porta il gruppo a suonare. Dopo giorni e giorni passati lì tutti insieme, quella è la tua famiglia, la tua casa. A volte a scapito della famiglia vera. La canzone che avresti voluto scrivere? Blackbird dei Beatles. Un inno alla semplicità e all’armonia: solo voce, chitarra e il battito del mocassino di Paul McCartney. Il film che avresti voluto interpretare? Natural Born Killers. L’incontro che ti ha cambiato la vita? La musica. Da lì è venuto tutto il resto: il gruppo, il cinema. E’ stato durante un concerto con Malfunk che mi ha visto il fratello del regista Virzì e mi ha proposto per Ovosodo. Da bambino sognavi di essere un.. Niente perché non credevo che bisognasse fare qualcosa per vivere. La cosa più strana che hai fatto per il tuo grande amore, la musica. Due giorni a Maui per vedere un concerto dei Pearl Jam, con solo il biglietto andata e ritorno e cento dollari in tasca. Avevo 22 anni e mi ero mosso poco da Prato! Però sono riuscito a consegnare ai Pearl Jam tutta la discografia dei Malfunk. Perché uno “contro” come te è salito sul palco di Sanremo? Perché me l’ha chiesto una ragazza carina e in gamba come L’Aura. Malfunk e L’Aura fanno parte del progetto Rezophonic, di Mario Riso. Il tuo motto? Cchiù pilu pe’ tutti!
Marco Cocci, 34 anni. Vive e lavora a Prato. Sul palco dell’ultimo Sanremo ricordava un po’ Gassman nei Soliti Ignoti. Ignoti. Il cinema lo corteggia dai tempi di Ovosodo,, ma la vera passione rimane la musica e il suo gruppo, i Malfunk. Ovosodo Marco Cocci, thirty-four years old, lives and works in Prato. At the latest Sanremo festival, he looked like Gassman in the Soliti Ignoti movie. Since Ovosodo Ovosodo,, Italian cinema has been courting him, but his true passion is music and his band, Malfunk.
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What three adjectives would describe your personality? Stubborn, impatient, fatalistic. The place where you feel at home? Only in the van transporting the band on tour. When you spend days and days with the same people, they become your family, your home, even at the expense of your true family. The song you would love to have written? Blackbird by The Beatles. A celebration of simplicity and harmony: only voice, guitar and Paul McCartney’s foot tapping to the music. The movie you would love to have acted in? Natural Born Killers. What changed your life? Music. Everything else came from music: the band, acting. The brother of Virzì, Ovosodo ‘s film director, noticed me at a Malfunk concert and wanted me for the movie. As a child, you dreamt of becoming.. Nothing. I didn’t know it was necessary to do something for a living. What is the strangest thing you have done for your great love, music? Two days in Maui for the Pearl Jam’s concert, with only a round trip ticket and one hundred dollars cash. I was only twenty-two years old and I had not travelled much yet. Anyway, I was to able to give the Pearl Jams all my band’s discs. Why a nonconformist person like you go to the Sanremo festival? Because a nice and smart girl like L’Aura asked me to. Malfunk and L’Aura take part in the Rezophonic project of Mario Riso. What is your motto? “Cchiu pilu pe tutti !” (More women for all of us)
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SAV E A S PH O T O Francesca Lombardi
Scatti indiscreti Le più importanti mostre fotografiche della primavera toscana
Fotografia: illusorio gesto di fermare il tempo. Per raccontare storie, familiari o sconosciute. Per documentare la realtà con occhio freddo e immediato o entrare semplicemente in contatto con quello che ci circonda, fino a farne parte per sempre. Scatti qualunque o scatti d’autore: l’abilità è nella porzione d’anima che si cattura con il rapido chiudersi dell’otturatore. Una differenza non da poco. Questa
di Tel Aviv, fino ai secolari di Copenhagen: tutti accomunati dall’appartenenza ad un’unica famiglia, volti fissati per sempre in scatti evocativi. One family, dal titolo della mostra, a Prato dal 19 maggio al 15 giugno. Ancora storie, ancora un viaggio nel tempo al Museo Nazionale Alinari di Firenze della Fotografia dal 14 aprile al 15 giugno. 100 scatti del regista Giuseppe Tornatore che ripercorrono la sua carriera di fotografo e regista a ritroso, dai lavori maturi agli scatti giovanili. La Siberia, Bagheria, le foto sul set, a rincorrere facce, espressioni, emozioni fino a farle proprie. “Anni in cui ho scoperto che se fotografi uno
Snap shots
Major photographic exhibitions in Tuscany Photography: the illusory way to stop time, to tell familiar or unknown stories, to document the reality or to simply get in touch with whatever surrounds us and become a part of it. Ordinary photos or artistic photos: the difference lies in the portion of soul that the camera is able to catch. A big difference. This spring, photographic
territory to the orthodox Jews in Tel Aviv and the laity of Copenhagen: all belonging to the same family. One Family, in Prato from May 19 to June 15. More stories, another journey through time at the National Alinari Museum of Photography from April 14 to June 15. 100 photos by the film director Giuseppe Tornatore that go over his career of photographer and film director, from his latest to the early works. Siberia, Bagheria, the movie set photos. “Over the years, I learned that if you take a photo of a stranger, as soon as the
Henry Cartier BressonMagnus
Vardi Kahana
Henry Cartier Bresson Giuseppe Tornatore
primavera, le mostre fotografiche in Toscana sono una tavola da gourmet, un menù prelibato per palati raffinati. Scatti sussurrati, bisbigli in bianco e nero d’enorme potenza narrativa. Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato dedica un’importante mostra alla questione dell’identità ebraico-israeliana. Le foto di Vardi Kahana raccontano la storia della sua famiglia e allo stesso tempo quella di un popolo, attraverso confini geografici, ideologici e psicologici. Dai primi sopravvissuti all’Olocausto ai kibbutzim, dai coloni della Cisgiordania agli ortodossi
42 MAGAZINE
sconosciuto, nell’istante stesso in cui fai scattare l’otturatore, quella persona smette di esserti estranea, perché la porterai sempre con te.” come racconta lo stesso autore. Henry Cartier Bresson al Palazzo Pichi di Sansepolcro, dal 14 marzo al 18 giugno: 44 scatti che compongono Mexican Notebooks, reportage crudo e immediato che racconta il Messico del grande fotogiornalista. Qui le parole non sono necessarie: ironia e disagio, paura e orgoglio, dignità e morte elaborano un linguaggio fatto di ombre e bagliori, di bianchi e neri struggenti e, allo stesso tempo, carichi di vita. Solo da assaporare con gli occhi.
Giuseppe Tornatore
exhibitions in Tuscany are a delicious menu for true gourmets. Delicate black and white photos telling emotionally intense stories. The Luigi Pecci Center for Contemporary Art devotes an important exhibition to the Jewish-Israeli identity issue. The photos by Vardi Kahana narrate the story of her family and, at the same time, of a whole nation, through geographic, ideological and psychological barriers. From the first Holocaust survivors to the kibbutz communities, from the colonists of the West Bank
shutter clicks, that person is no longer unknown to you because he/she lives forever in your heart” says the photographer. Henry Cartier Bresson at Palazzi Pichi of Sansepolcro, from March 14 to June 18: Mexican Notebooks consisting of 44 photos describing the harsh reality of Mexico by the great press photographer. Words are unnecessary: irony and discomfort, fear and pride, dignity and death speak a language comprised of light and shadow, whites and blacks, distressing yet full of life. Food for eyes only.
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Scrisse Hans Christian Andersen, in una delle sue favole: “La città di Firenze, se uno volesse sfogliarla, è come un intero libro illustrato”. E indubbiamente tante volte è stata l’ispirazione, lo scenario, il punto di partenza o di arrivo, nonché la città di origine per innumerevoli artisti della narrativa contemporanea italiana. Da Sandro Veronesi - suoi sono Caos
che non amano e un futuro che inseguono. Un anziano scrittore, suo figlio - ministro del governo in carica - e un’aspirante giornalista sono invece le tre vite, lontanissime, che si intrecciano nel nuovo libro di Giorgio Van Straten La verità non serve a niente. Un romanzo che racconta dall’interno le meschinità della casta politica italiana e al contempo riporta a un passato difficile da dimenticare, quello del 1943. La Firenze borghese degli anni Sessanta è la protagonista di Quasi una vita, della scrittrice e psicologa Chiara Tozzi. Attraverso il ritratto della piccola comunità familiare dei Vanni, entriamo in un mondo che rivive attraverso le vacanze in Versilia, il primo televisore, le canzoni del Festival di Sanremo, e che si apre ai drammatici e lontani
Hans Christian Andersen once wrote in a fable that the city of Florence is like a big picture book, should one want to leaf through it. And many times Florence has inspired writers, has been made the backdrop to their books, their start or end point, and has been the birthplace of many contemporary authors. They include Sandro Veronesi, who wrote Caos Calmo and the more recent Brucia
Nine stories, nine people. Between a present they do not like and a desirable future. The very different lives of an old writer, his son – minister of the Republic – and a would-be journalist intertwine in La verità non serve a niente, the new book by Giorgio Van Straten. This novel provvides insight to the inner workings of the Italian politicians and meanwhile brings back the events of 1943, a past that cannot be forgotten. Quasi una vita by writer and psychologists Chiara Tozzi focuses on the Florentine bourgeoisie of the Sixties. This book portrays the small Vanni family and leads the reader through their world made of vacations in Versilia,their the first TV set, the songs from Sanremo Festival, and deprets when they are touched by far and dramatic events like the death of
Calmo e il più recente Brucia Troia - a Marco Baldini, famoso dj e autore televisivo nelle librerie con Il Giocatore (Ogni scommessa è un debito), ad altri autori forse meno conosciuti ai più ma altrettanto degni di attenzione. Fiorentini doc, che della loro città hanno fatto l’ambientazione ideale dei propri racconti. I più recenti? Emiliano Gucci in Un’inquilina particolare scava nel sottobosco microcriminale d’Italia attraverso le storie dei due complessi protagonisti: Lù, una transessuale dal cuore grande e Giovanni, inquieto impiegato di provincia. Amori, passioni, quotidianità, viaggi e solitudine i protagonisti di Per tutto il tempo che ci resta, l’ultimo romanzo di Giovanni Bogani. Nove storie, nove personaggi in bilico tra un presente
eventi della morte di Marilyn Monroe, l’alluvione del ’66, la contestazione studentesca. Dentro, e intorno, il mondo ben più complesso dei sentimenti: bambini che osservano con curiosità e adulti che vanno avanti con le proprie inquietudini continuando a sognare. Emilio Bettazzi, giovane scrittore fiorentino, decide di andare a vivere in una grande casa di campagna, sulle colline del Chianti, per scrivere un romanzo. Ma succederanno tante cose strane che lo legheranno per sempre a quei luoghi. E’ Nero di Luna di Mario Vichi, un romanzo notturno ambientato in un paesaggio incantevole che racchiude in sé strane inquietudini. (si ringraziano la libreria Edison di Firenze e Monica Zanfini )
Troia; Marco Baldini, a famous Dj and screenwriter whose Il Giocatore (Ogni scommessa è debito) are avaliable in the bookstores, and other possibly less well-known authors who are nevertheless worth mentioning. A number of thoroughbred Florentines have set their novels and tales in the city. Who did so most recently? Emiliano Gucci in his Un’inquilina particolare a book which explores the Italian microcrime underworld moving south from Florence, and telling the stories of his two complicated main characters: Lù a big-hearted, determined transsexual, and Giovanni an unruly countryside clerk. Love, passion, routine, trips and solitude are the themes of Per tutto il tempo che ci resta, the latest book by Giovanni Bogani.
Marilyn Monroe, the flood of 1966, the student uprising. And we are told of the even more complicated world of emoions that unravels within and around the Vannis: the children who are curious observers and grow up with adults who live on with their contradictions and anxieties but continue to dream just like their children do. Emilio Bettazzi, a young writer from Florence, decides to move to a large country house in the hills of the Chianti region to be able to write a novel, but many strange events happen that bind him to the place forever. This is the plot of Nero di Luna by Mario Vichi, a dark novel set in a charming scenery with a disquieting undertone. (A special thank to Libreria Edison in Florence and Monica Zanfini for their kind collaboration).
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Narrativa impegnata o chick lit. Il comune denominatore resta lo stesso: il piacere di un buon libro, meglio se made in Florence
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Quality literature or chick lit, the common denominator stays the same: the pleasure of a good book, and even better if made in Florence
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SAV E A S T HE AT R E Francesca Lombardi
E lucean le stelle Gli spettacoli più belli in scena nei teatri toscani E’ scientificamente provato che a primavera gli uccelli cantano di più. E’ una questione legata alla riproduzione e alla tutela della specie. Scorrendo i programmi dei più importanti teatri toscani, quest’abitudine sembra averci contagiato: mai come in questi mesi la prosa cede il passo a opere liriche e balletti. All’aperto o al chiuso, sui palcoscenici fioriscono arie note e meno note e si accende una nuova passione per i musical. La stagione del Maggio Musicale
celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di Giacomo Puccini, presenta un programma ricco e interessante. La stagione si apre il 15 giugno con l’inaugurazione del Nuovo Gran Teatro all’ Aperto nel Parco della Scultura e della Musica, intitolato al Maestro. Il concerto d’inaugurazione sarà Giacomo Puccini IV atto, Inquietudini moderniste. Seguirà il programma Merita una nota particolare la Tosca con i costumi di Igor Mitoraj e la regia di Mario Corradi. Anche l’Associazione musicale lucchese e il Teatro del Giglio hanno voluto rendere omaggio al Maestro Giacomo Puccini dedicandogli la sesta edizione di Lucca in Musica. L’opera–ballo di debutto del compositore
E lucean le stelle The best shows in Tuscany
It is a scientifically proven fact that in the spring, the birds sing more. It has to do with reproduction and the preservation of the species. Looking at the programmes of the more important Tuscan theatres, it seems this habit is contagious: never before has, as in these months, prose has given way to opera and dance. Stages, inside and outside, ring with the musical notes of a new passion, the return of the musical. Florence’s Maggio Musicale will be inaugurated on April 22 2008 with rehearsals of
open on June 15 with the opening of the New, open-air Theatre in the Parco della Scultura e della Musica, (the Music and Sculpture Park) named after the Master himself. The inaugural concert will be Giacomo Puccini’s IV atto, Inquietudini moderniste. A rich programme, including previously unpublished works, will follow. The production of Tosca deserves a particular mention for the costumes by Igor Mitoraj and the direction of Mario Corradi, and will go on stage in the summer. The Lucca Musical Association and the Theatre del Giglio have also paid homage to Giacomo Puccini, dedicating the sixth edition of Lucca in Music, an event which has brought to the city many of the great names of the international world of music.
Carmen Madama Butterfly
Sei brillanti giornaliste del Novecento
Cats Tosca
Lady Macbeth
Fiorentino s’ inaugura il 22 aprile 2008 con le prove della Carmen. Lo spettacolo andrà in scena a partire dal 30 aprile all’11 maggio, con numerose repliche. Riccardo Muti, per celebrare i 40 anni dal suo debutto fiorentino, sarà al Teatro Comunale il 17 e il 18 maggio, con musiche di Beethoven, Haydn e Cherubini. La Lady Macbeth del distretto di Mzensk, diretta da James Colon, precede di pochi giorni il concerto di chiusura del 1 luglio in piazza della Signoria, con la direzione di Zubin Metha. Il sito del Maggio Musicale (www. maggiofiorentino.com) contiene un aggiornamento in tempo reale degli spettacoli in programma. Torre del Lago in occasione delle
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lucchese, Le Villi, andrà in scena venerdì 9 e domenica 11 maggio al Teatro del Giglio di Lucca. Prosa al Teatro Metastasio, al Fabbricone e al Fabbrichino e nei Teatri del circuito pisano. Per gli spettacoli a Prato da segnalare al Metastasio, dal 2 al 6 aprile, Inventato di sana pianta con la regia di Luca Ronconi. Il Fabbricone presenta invece un adattamento di Marco Baliani de La pelle di Curzio Malaparte, sempre a aprile dal 15 al 27. Al Teatro Verdi di Pisa i due tempi di Paolo Poli, Sei brillanti giornaliste del Novecento, nell’ultimo weekend di aprile. Da non dimenticare l’appuntamento al Giardino di Boboli di Firenze, con Cats, dall’11 al 14 giugno.
a new production of Carmen. The performance will open on April 30 and will run till May 11. Riccardo Muti, to celebrate the 40 years since his debut in Florence, will be at the Theatre Comunale May 17 and 18, with Beethoven, Haydn and Cherubini. The Lady Macbeth of Mzensk, directed by James Colon, will be followed by the closing concert the July 1 in Piazza della Signoria, under the direction of Zubin Metha. The website of Maggio Musicale( www.maggiofiorentino.com) contains all the up-to-date information regarding the programme. At Torre del Lago, celebrating 150 years since the birth of Giacomo Puccini, there will be a rich programmme of music and concerts. The season will
The dance-opera debut of the local composer, Le Villi, will be at the Theatre del Giglio in Lucca Friday 9 and Sunday 11 May while there will be prose at the Metastasio, the Fabbricone, the Fabbrichino and the Theatres of Pisa. On April 2 and 6, at the Metastasio Theatre in Prato, Luca Ronconi presents, Inventato di sana pianta. At the Fabbricone, April 15 and 27, there will be an adaptation of La pelle di Curzio Malaparte presented by Marco Baliani. Prose at the Theatre Verdi in Pisa with Paolo Poli, Six brilliant 20th century journalists in the last week of April. Not to be missed, thew appointment at Giardini di Boboli with Cats, for the first time in Italy, from June 11 to 14.
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Le tele esposte a quadreria nei depositi della Galleria degli Uffizi The Uffizi’s works of art kept in the museum’s storehouse
FLO ART
text Fabrizio Moretti photo Lucia Baldini
Vista su piazza della Signoria - La Galleria - View of Piazza della Signoria - The Gallery
Vedere l’invisibile
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A spasso con il direttore degli Uffizi nei depositi della Galleria Wandering about the Uffizi Gallery’s storehouse with the director
erzo piano della Galleria degli Uffizi, pareti rosse dove sono appese tele del Seicento fiorentino e da dove si gode una vista privilegiata sulla città. E’ l’ufficio di Antonio Natali, direttore degli Uffizi, specialista della pittura fiorentina del Cinquecento. Maremmano di nascita ma fiorentino di adozione, il professor Natali è uomo di grande cultura e charme, che ama fortemente il patrimonio storico artistico italiano. Recentemente ha scritto una monografia su uno dei pittori più bravi ed eccentrici del Cinquecento italiano: Rosso Fiorentino, e adesso sta preparando per il 2009, insieme alla Sovrintendente Cristina Acidini e a Carlo Falciani, una monografica sul pittore fiorentino del sec. XVI Agnolo Bronzino a Palazzo Strozzi. La recente mostra alle Reali Poste degli Uffizi dedicata ai Mai Visti, ovvero a quelle opere che rimangono non visibili al pubblico e che risiedono nei depositi del museo, ha dato lo spunto per parlare di questa occasione importante per gli amanti del settore, che si ripete ormai da sei anni, con un percorso filologico, (questa ultima si intitolava Pane degli angeli ed era incentrata sulle opere di artisti di epoche diverse). La nostra conversazione è iniziata ironizzando sui depositi del museo fiorentino. Molti non sanno che negli “scantinati” degli Uffizi ci sono capolavori che non vengono esposti, anche se da sei anni si rinnova la mostra I mai visti...
We are on the third floor of the Uffizi Gallery; there are, on the vividly red walls, Florentine seventeenth-century paintings and the view of the town is simply extraordinary. The office is Antonio Natali’s, the Uffizi’s director and great expert on sixteenth-century Florentine painting. Born in Maremma but Florentine by heart, Professor Natali is endowed with great charm and deep knowledge and loves with absolute devotion Italy’s historical and artistic heritage. He is the author of an excellent monograph on one of the best and most eccentric Florentine painters of the Italian “Cinquecento”, Rosso Fiorentino, and he is also preparing for 2009, together with Cristina Acidini, the Uffizi’s curator, and Carlo Falciani, an essay on Agnolo Bronzino, a refined sixteenth-century Florentine painter, at Palazzo Strozzi. The most recent exhibition at the Reali Poste, in the Uffizi palace, devoted to the “Mai Visti” , meaning those works of art never exhibited and kept in the museum’s storehouse, was the right clue and occasion for a philological reflection on an art event already six years old (the latest one was titled “Poesia d’interni” and was about the art works by artists from different periods: from the 14th century to the present time). Our conversation started by speaking ironically about the famous Florentine museum’s storehouse. Most people are unaware of the fact that the Uffizi’s basement MAGAZINE 61
FLO I T I NE ARI E S
Antonio Natali and Fabrizio Moretti
“Un quadro è un testo poetico fiigurato da leggere con calma” “A painting is like an illustrated poem that needs to be read carefully”
Il termine “scantinati” non è esatto. Sono locali dove i quadri sono esposti a quadreria, senza che ce ne sia uno sopra ad un altro e sono tutti perfettamente visibili. Teoricamente i quadri stanno meglio nei depositi che in galleria: umidità, luce e temperatura sono costanti, l’ideale per la conservazione. Un deposito è importante tanto quanto è importante il museo, ma non si pensi che ci siano tutti capolavori e che i quadri non escano. I mai visti sui paesaggi sono in tournée in sei stati americani; questo dimostra che non sono contrario alle mostre, agli scambi internazionali… E’ contrario alle esposizioni di certi quadri… Sono contrario alla rimozione dagli Uffizi di quadri che considero qualificanti. Chi viene dal Giappone e sa di trovare lì quel quadro deve trovarlo. C’è anche la legge Urbani che prevede che un’opera qualificante di un museo non possa andare altrove. Ho preparato una lista di 23 opere che ritengo tali: se rientrano nella legge non possono muoversi. Un museo dovrebbe essere gestito con la coscienza che tutto quello che gestisci non è tuo ma del popolo, però lo devi conservare come se fosse tra le tue cose più care. Per far capire che non sono contrario alle mostre dico che ho concepito una collana che si chiamerà “La città degli Uffizi”, con opere dei depositi sulle quali le amministrazioni locali dei dintorni di Firenze possono costruire una mostra. Noi vagliamo il progetto e prestiamo le opere. La prima sarà a Figline e si chiamerà Colorire naturale e vero, Figline, Cigoli ed i suoi amici. Pensando ai futuri Uffizi si può capire che tipo di disposizione delle opere vedremo? Sarà un riallestimento di quelle attuali o qualcosa arriverà anche dai depositi?
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contains works of art never shown to the public in spite of the “Mai Visti” exhibition. The term “basement” is not correct. We are talking about rooms where paintings are hanging safely apart and they are all perfectly visible. We might go as far as saying that paintings are safer in the “basement” than in art galleries; in here, humidity, light and temperature are unalterable, that is to say, the ideal preservation condition. A museum’s storehouse is as important as the museum itself and one must not think that it houses masterpieces only or that the paintings never leave. The “Mai Visti” exhibition on landscapes toured through six American states and this shows that I support art exhibits and international exchanges. You are only opposed to the exhibition of certain paintings.... I am against the removal, from the Uffizi, of paintings which I consider particularly significant. The Japanese tourist who comes to see a certain work of art, must find it where expected. The Urbani law states that a museum’s prestigious painting shouldn’t leave the premises. I have written a list of 23 paintings I consider such and therefore cannot leave the museum. One has to know that a museum’s works of art belong to the Italian people but one should, at the same time, treat them like a personal treasure. I am favorable to exhibitions and I have created something called “La Città degli Uffizi” (the Uffizi town) with works from the storehouse. Local, small towns around Florence, can organize an exhibition; we examine the project and lend the paintings. The first exhibit will be in Figline and
Alcune opere che saranno esposte nei i nuovi Uffizi. Some works of art that will be shown in the new Uffizi museum
IN T E R V I EW FASH I ON
Il nuovo ingresso degli Uffizi in verde Lorena e marmi antichi The new green ancient marble entrance to the Uffizi
Uno dei vizi dei fiorentini è andare poco agli Uffizi Florentine people rarely go to the Uffizi Gallery Il progetto che regolerà la nuova distribuzione delle opere è quello di lasciarle respirare, con una pausa tra un quadro e un altro, come quando si legge una poesia. Perché per me un quadro è un testo poetico figurato. Nessuno leggerebbe una poesia di Montale mescolata ad una di Ungaretti. Vorrei trovare il sistema di ridurre al minimo la natura feticistica dei quadri e aumentarne il valore poetico. Scegliere tra tanti figli è imbarazzante. Quali sono quei due-tre quadri che sono nei depositi ma che si meriterebbero di essere esposti? Più che figli ho cugini, i figli sono tutti in galleria. Sicuramente la collezione dei pittori fiamminghi e tedeschi merita di essere esposta e se potessi esporrei Baccio Maria Bacci, la Madonna languente di Alessandro Allori e le opere di Michele di Ridolfo, Lorenzo Monaco, Parmigianino, Fra’ Semplice, Giovanni Martinelli. Però quali altri tolgo? E’ urgente che ci diano gli spazi perché la cosa che auspico è che la gente entri in sala e possa fermarsi davanti a un quadro senza essere pressata o urtata. Ognuno secondo i suoi tempi. Uno sforzo che non sempre è ripagato dalla civiltà dei visitatori. Ho dovuto mettere un cartello “Vietato gettare a terra i chewingum e mettere i piedi sul muro”. Non è possibile che con i nostri soldi imbianchiamo le pareti perché la gente sta col tacco appoggiato al muro. Un vizio dei fiorentini è quello di andare poco agli Uffizi. Non è un male inedito. Le cronache di Pelli Bencivenni di fine ‘700 dicono che anche allora c’era bisogno di regolare l’afflusso di fiorentini agli Uffizi con le guardie solo il 24 giugno, quando c’era l’ingresso gratuito. 64
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titled “Colorire natural e vero, Figline, Cigoli ed i suoi amici”. With an eye to the future Uffizi museum, how will the paintings be exhibited? Will some of the basement’s works be added? The idea is to let paintings “breathe” with a pause between them just the way we do when reading a poem. No one would read one of Montale’s poems mixed with one by Ungaretti. I would like to increase the poetical value of paintings while reducing their fetishistic nature. Choosing one child over another must be hard. However, give me the names of two or three “storehouse” paintings deserving to be shown? I would call them cousins. My beloved children all are shown in the Gallery but, surely, Flemish and German artists would deserve to be on display. If I could, I would also exhibit Baccio Maria Bacci, Alessandro Allori’s “Madonna Languente” and the works by Michele di Ridolfo, Lorenzo Monaco, Parmigianino, Fra Semplice, Giovanni Martinelli. However, more space is necessary; people visiting each museum’s room must be able to pause at will in front of a painting and move freely These efforts are rarely repaid by people’s civility. It’s true, I had to put a warning notice about throwing chewing gum and resting feet against the wall. We have to spend money on removing shoe streaks from the walls and this is not right. Florentine people rarely go to the Uffizi Gallery. This is nothing new. At the end of the eighteenth century, Pelli Bencivenni’s chronicles carried the news that Florentines crowded the Uffizi Gallery on June 24th only and that because there was free admission.
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FLO ITINERA RIES
text Cesare Maria Cunaccia photo Massimo Listri
Da sx: esterno di Villa Torrigiani, veduta dell’ingresso di Villa Mansi - From left: Exterior of Villa Torrigiani, entrance to Villa Mansi
La via del damasco
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Fascinazioni barocche nelle ville lucchesi The Baroque charm of Lucca’s villas
ucca è un’altra Toscana. La sua storia testimonia secoli di orgogliosa indipendenza dal potere centrale mediceo e racconta la parabola europea di un piccolo stato repubblicano che dal 1369 e salvo il breve periodo quattrocentesco della signoria di Paolo Guinigi, mantiene istituzioni salde e un’esistenza totalmente autonoma e tranquilla fino al 1805, quando diviene principato napoleonico. Nel 1556 e poi nel 1628 si verificano due serrate che rimettono il potere dello stato a un’oligarchia patrizia. Sono proprio quelle famiglie aristocratiche a dare l’avvio alla costruzione di straordinarie residenze urbane, fastose di affreschi illusionistici, scaloni e arredi magnifici e a concepire favolose dimore sulle colline, al centro di parchi superbi e fertili coltivi. Il patriziato locale, arricchitosi con la produzione e il commercio del tessile, avvertiva il bisogno di una scena di vasto respiro. I palazzi si riempiono di dipinti e oggetti d’arte, si impaginano stanze da letto cariche di intagli e dorature. Altro inderogabile must sono le collezioni botaniche, i fiori rari ed esotici. Giardini come favole gentili, ideazioni solenni e sofisticate, grotte abitate da creature mitologiche, ninfei, percorsi acquei e teatri di verzura. Nella seconda metà del Seicento Le Notre, il giardiniere della Versailles di Louis XIV e Filippo Juvarra, saranno chiamati a comporre questo gioco orgoglioso. Villa Torrigiani a Camugliano rivela nei parterres e negli ampi specchi d’acqua una forte influenza d’Oltralpe. Integri sono lo spettacolare Giardino di Flora, raro esempio di giardino di fiori barocco su livello più basso e il ninfeo o Grotta dei Venti, mentre sul retro si sviluppa un parco romantico. Nel 1805,
Lucca might be defined a special town in Tuscany. Its history tells of centuries of proud independence from Medicean power. It also tells of the European parable of a minuscule republican state that, exception made for a brief period in the fifteenth century under the rule of Paolo Guinigi, can boast steady institutions and a full independence until 1805 when it became one of Napoleon’s principalities. However, in 1556 and later in 1628, the power went back to a patrician oligarchy. A certain number of aristocratic families started commissioning the construction of extraordinary urban dwellings; beautiful houses rich with trompe l’oeil frescoes, great staircases and magnificent furnishings. They also built fabulous villas on the nearby hills, surrounded by parks and rich fields. The local aristocrats, by this time rich thanks to the production and trade of textiles, felt the need for a totally genteel scenario. Thus Lucca’s palaces are filled with paintings and art works and gildings. Botanical collections and exotic and rare flowers became the fad. Fairytale gardens sprang everywhere, sophisticated and formal, with grottos inhabited by mythological creatures, nymphaea, water and theatres of greenery. During the second half of the seventeenth century, Le Notre, chief gardener of the Versailles palace at the time of Louis XIV and Filippo Juvarra, would be called to work in Lucca. Villa Torrigiani, at Camugliano, is a good example, with its parterres and large expanses of water, of the strong French influence. Still intact the extraordinary “Giardino di Flora” (Flora’s garden) which is MAGAZINE 67
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I giardini sono favole gentili, vertigini allegoriche e rappresentative The gardens are likened to enchanting fairy tales
secondo il nuovo corso politico impresso dalle armate napoleoniche, si insedia a Lucca in qualità di principessa Elisa Bonaparte con il marito Felice Baiocchi. Elisa inizia un’ambiziosa campagna di trasformazione moderna dei parchi. In epoca neoclassica e poi romantica dunque, in Lucchesia le seduzioni barocche e rococò debbono lasciare il posto al giardino “à l’anglaise”. La camelia nelle sue molteplici varietà, le piante esotiche ad alto fusto che provengono dall’Asia e dal Nuovo Mondo, sconfissero col loro apparente pittoresco disordine naturalistico i ranghi serrati delle siepi di bosso, il capriccioso canone di aiuole e viali, la teatralità sensuale e opulenta, la leibniziana volontà di geometria e di controllo sulla natura espressa dal giardino barocco. Della sistemazione settecentesca del parco di Villa Mansi a Segromigno, che Juvarra organizzò sull’impianto cinquecentesco, rimane oggi solo la “catena d’acqua” che attraversa il giardino in senso longitudinale, fiancheggiata da sculture e siepi. Il corso acqueo va quindi a sfociare nell’ampio bacino ottagonale che costituiva il fulcro del disegno juvarriano. Ma nulla resta del giardino segreto custodito da mura, destinato ad accoglier fiori superbi in parterres geometrici. Culmine visivo originario era il “bagno di Diana”, specchio d’acqua con finti ruderi dominato dalla raffigurazione della dea della caccia e di una ninfa del suo seguito intente a nuotare, ora isolato all’interno di un boschetto nato nel quadro della trasformazione ottocentesca all’inglese. All’età romantica risale il bosco fitto di specie esotiche. A occidente si configura una splendida collezione di specie rare di camelia, un vanto della Lucchesia. Il parco reale della Marlia, che appartiene ai conti Pecci Blunt, è il più importante della zona. La villa fu eretta nel XVI secolo dal casato dei Buonvisi ma nel 1651 passa agli Orsetti che ne modificano l’aspetto in senso barocco. Il giardino barocco abbraccia la residenza con un’armonica concatenazione di spazi articolati, il viale della ragnaia composto di alte siepi di alloro e leccio che inquadrano in fondo l’aggraziata palazzina dell’Orologio, il giardino dei limoni, il ninfeo, la peschiera siglata dalla fontana con la statua di Leda e il cigno, il teatro d’acqua e quello di verzura con le sue statue in terracotta raffiguranti personaggi delle commedia dell’arte. Elisa Baiocchi acquisendo il possesso della Marlia ai primi dell’Ottocento, armonizzò il segno barocco preesistente con citazioni romantiche, aperture di piani e squarci paesistici, alberi ad alto fusto. E non può mancare un ricco camelieto. Negli anni ’20 il gardener francese Jacques Gréber ha creato per i Pecci Blunt, che nel 1918 succedono ai Borbone come proprietari, un’area giochi con piscina e un giardino formale ispirato ad esempi islamici secondo l’imperante gusto déco. Anna Laetitia Pecci Blunt fece della Marlia uno snodo focale nella social life e nella cultura del Novecento. Particolarmente interessante è pure Villa Burlamacchi a Gattaiola, per gli interni spalancati da ornati illusionistici ad affresco e tempera settecenteschi, a tema allegorico ed epico. La prima fase di edificazione fu iniziata nel XVI secolo da Nicolao Civitali. Ed è un fuoco d’artificio pittorico barocco quello che esplode negli ambienti della magione. Un apparato cui ai primi del XVIII secolo concorsero pittori locali come Bartolomeo de Santi e Farncesco Antonio Cecchi. La villa è la residenza della scrittrice Francesca Duranti ed è piena di libri e memorie letterarie. Lo sviluppo a terrazze a Villa Buonvisi Oliva a San Pancrazio offre invece un imprinting barocco tuttora perfettamente leggibile, con fontane sontuose- tra cui quella davvero stupefacente detta “della Sirena”-, statue e grotte rustiche avvolte da quinte di lecci, cedri, magnolie, gingko e ippocastani squisitamente ottocenteschi. 68
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a rare example of a Baroque flower garden, on the lower level and the nymphaeum or “Grotta dei Venti” (the Winds’Grotto) while, behind the grounds, one can admire a grand, romantic park. In 1805, Elisa Bonaparte, with her husband Felice Baiocchi, became Lucca’s princess and took residence in the town. She started immediately an ambitious project to modernize all parks. Under her direction, in the Lucca area, all Baroque and Rococo styles made way for the English-style garden. The camellia, in all its magnificent varieties, the exotic forest trees coming from Asia and the New World, with their picturesque naturalistic untidiness, replaced the orderly ranks of boxwood, the capricious design of flowerbeds and avenues, the sensuous and opulent theatricality and the taste for geometry and control over nature as expressed, till then, by the Baroque garden. Little remains of the eighteenth-century plant. We only find the water path running through the garden lengthwise and flanked by sculptures and green hedges. The water flows into a vast octagonal basin which was the fulcrum of Juvarra’s design. However, nothing is left of the secret, walled garden full of precious flowers arranged in geometrical parterres. Its high point was the “Bagno di Diana” (Diana’s bath) a beautiful expanse of water with fake temple ruins depicting the hunting goddess with her nymphs, now isolated within an English-style grove. The thicket full of exotic plants dates back to the Romantic age. On the west side a magnificent and rare camellia collection makes a fine show. The Marlia’s royal park, which belongs to the Pecci Blunt family, is the most important in the Lucca area. The villa was built in the sixteenth-century for the Buonvisi family but, in 1651, it was inherited by the Orsettis who gave it a Baroque appearance. The garden encircles the villa harmoniously: the avenue of the Ragnaia with its tall laurel and ilex hedges and leading to the graceful “Palazzina dell’orologio”, the lemon garden, the nymphaeum and the fish pond with the statue of “Leda and the Swan”, the water theatre and the vegetable one with its terracotta statues of characters from the Commedia dell’Arte”. When Elisa Baiocchi bought the Marlia estate at the beginning of the nineteenth-century, she harmonized the pre-existing Baroque style with romantic citations, openings and new landscapes and forest trees, not to mention the opulent camellias garden. French gardener Jacques Grèber created, in the ‘20s, for the Pecci Blunt family, who succeeded the Borbones in 1918 as owners, a play area with swimming-pool and a formal garden inspired by Islamic designs following the then ruling Art Deco style. Anna Laetitia Pecci Blunt made Marlia the high point of social and cultural life in the twentieth century. Villa Burlamacchi, at Gattaiola, is also very interesting with its interiors rich in trompe-l’oeil frescoes and eighteenth-century tempera works with allegorical and epic themes. The villa’s building was started in the sixteenth century by Nicholao Civitali. Its interior halls are a true pictorial explosion of Baroque inventions with the help of local artists like Bartolomeo de Santi and Francesco Antonio Cecchi. The villa is writer and authoress Francesca Durante’s residence and it is full of books and literary mementos. Villa Buonvisi Oliva, at San Pancrazio, offers, instead, a Baroque imprinting still intact with its beautiful fountains like the one called “of the mermaid”, its statues and grottos surrounded by tall hedges of oaks, cedar trees, magnolias, gingko trees and horse chestnuts all exquisitely belonging to the nineteenth century.
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1. Il giardino di Villa Mansi. 2. Veduta del giardino di Villa Marlia. 3. Particolare dell’interno di Villa Oliva. 4. Corridoio di Villa Mansi 5. I loggiati di Villa Gattaiola 6. Particolare di Villa Torrigiani 1. The garden of Villa Mansi 2. View of Villa Marlia’s garden. 3 Detail of Villa Oliva’s interior 4. Villa Mansi’s corridor 5. Villa Gattaiola’s porticos 6. Detail of Villa Torrigiani 3
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CO V ER ST O R Y
text Giovanni Bogani photo © Alan Clarke / Idols / Photomovie
L’ultimo dandy
Daniel Day-Lewis, pochi giorni prima dell’Oscar, racconta del suo buen retiro a Firenze Daniel Day-Lewis, a few days before the Oscars, tells us about his Florentine retreat
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uando lo abbiamo incontrato a Berlino, pochi giorni prima dell’Oscar, era molto diverso da un paio di anni fa quando aveva appena presentato, sempre a Berlino, La ballata di Jack e Rose; film realizzato insieme alla moglie Rebecca Miller. Allora aveva una barba immensa, un orecchino, capelli lunghi, pantaloni marroni vecchio stile e una maglietta rossa. Si sarebbe scambito per uno dei barboni che camminano lenti per Hollywood Boulevard, con il loro carrello della spesa pieno di cianfrusaglie. E invece, quello che avevamo davanti era già uno dei più grandi attori della sua generazione. Uno che abita i suoi personaggi, che vive nella loro pelle. Capace di tirare pugni per sei mesi, per interpretare un film sulla boxe e di non vedere neanche la propria moglie, durante l’interpretazione di un personaggio reclusive. Stiamo parlando di Daniel Day-Lewis. Adesso è al suo secondo Oscar, per There Will Be Blood, in Italia Il petroliere, film diretto da Paul Thomas Anderson, ma che deve moltissimo alla sua interpretazione perfetta, feroce, di uomo selvaggio, bestiale, ferito, incapace di trovare pace con se stesso e con gli altri. Adesso che ha vinto di nuovo (primo Oscar per Il mio piede sinistro, ndr) sembra che tutto sia stato facile. Ma non tutti ricordano di quando, per ritrovare se stesso, frastornato da un mestiere troppo pieno di tensioni e di occasioni da perdere la testa e la misura, aveva scelto di rifugiarsi proprio a Firenze. “Forse non è insolito per un attore essere stranamente antisociale”, ci ha detto a Berlino, io sento, d’istinto, quando devo andarmene da tutta quella frenesia”. Così dopo The Boxer, anno 1997, Daniel si ritira dal mondo del cinema e inizia un periodo di cinque anni lontano dal set. “C’è stato un periodo, alcuni anni fa, in cui semplicemente sentivo di voler fare altre cose. Mi è successo spesso, nel corso degli anni, di prendermi dei periodi di pausa dalla recitazione”. E per questa pausa, che poteva non essere solo una pausa ma la fine della sua carriera, sceglie Firenze. A Firenze, Daniel Day-Lewis c’era stato, per diverse settimane ai tempi del suo primo film importante, Camera con vista, regia di James Ivory, anno 1985. Firenze trasformata in un set ottocentesco, ragazze che passeggiano con l’ombrellino da sole in piazza Signoria. Non furono soltanto i personaggi a innamorarsi di Firenze, accadde anche agli attori. Quell’amore doveva sprigionarsi prepotente, quindici anni dopo. Il suo calzolaio di fiducia manda Daniel a Firenze, per la prova di una scarpa. Lì, Daniel incontra Stefano Bemer, non un calzolaio qualunque. Un artigiano che fa scarpe su misura, che usa solo materiali pregiati, ogni piede un disegno, con tutta la calma e tutto il tempo necessari. Scarpe 70 MAGAZINE
When we met him in Berlin, a few days before the Academy Awards ceremony, he was very different from the man we had seen two years ago while presenting, in Berlin again, the movie “The Ballad of Jack and Rose” directed by his wife Rebecca Miller. He had a bushy beard and long hair and was wearing an earring, old-style brown trousers and a red t-shirt. He could have been one of those homeless people walking slowly along Hollywood Boulevard and pushing a shopping cart full of junk. The “reborn” man we met for the second time is one of the greatest actors of his generation. An actor that becomes one with his characters, who learns how to punch and lives like a hermit for six months separately from his wife to play the role of a boxer. We are talking about Daniel Day Lewis. There Will Be Blood by Paul Thomas Anderson earned him his second Academy Award (the first one was received for his performance in My Left Foot) for his perfect interpretation of a wild, beastlike, wounded man who is unable to live at peace with himself and the others. Now that he has won again, everything might seem easy. But there were times when he had to take refuge in Florence to recover his lost serenity and get away from a stressful world where everything is out of proportion. “Perhaps it is not uncommon for an actor to be somewhat antisocial - he told us in Berlin- I instinctively feel when it’s time to get away from all that frenzy”. So, after The Boxer, in 1997, Daniel put himself in “retirement” for five years. “I felt the need for doing something different. I have often taken a break from acting during my career”. That time he chose Florence to retreat from the world. Daniel Day-Lewis had been in Florence before, for several weeks, during the shooting of the movie A Room with a View by James Ivory in 1985. Florence had been transformed into a nineteenthcentury set, with young girls strolling with a parasol in Piazza Signoria. Daniel fell in love with Florence. That love would explode fifteen years later. Daniel’s shoemaker sent him to Florence to take foot measurements. In Florence, Daniel met Stefano Bemer, not an ordinary shoemaker, an artisan making bespoke shoes by hand with precious materials and taking all the time and calm required. Nearly timeless shoes. Daniel had a flash of inspiration. He realized that the craft of shoemaking is an art, a sort of religious exercise, a work requiring the care and attention of an artist. Something that in Hollywood could not be found anymore. Daniel asked Stefano Bemer to teach him how to do it. Not how
Daniel Day-Lewis, attore. Premio Oscar 2008 come miglior attore protagonista Daniel Day-Lewis, actor. 2008 Academy Award winner as best actor in a leading role
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1. 2. 5. Il petroliere - There Will Be Blood 3. 4. 6. Gangs of New York 7. Daniel Day-Lewis Best Actor Academy Award 2008
praticamente eterne. Qualcosa scatta nella mente di Daniel. L’aver compreso che la cura nel fare il proprio lavoro diviene qualcosa di simile a un’arte, quasi un esercizio di una pratica spirituale. Qualcosa che nobilita. Un lavoro a cui dedicarsi con la perizia, l’attenzione, la competenza di un artista. Qualcosa che probabilmente a Hollywood, dove il business è Dio, non trova più. Così Daniel chiede a Stefano Bemer di insegnargli come si fa. Probabilmente non come si fa una scarpa. Ma come si fa a dedicarsi con pazienza, con cura, con ostinazione al proprio lavoro. Credo sia entrato nel laboratorio di Bemer come si entra in un monastero buddista. E come un monaco buddista, c’è rimasto. Senza vedere gente. In una stanza segreta, apprendista stregone, lontano dai giornali, dai fotografi, dalle televisioni. “Sono sempre stato bravo a usare le mani per lavorare”, dice con un certo orgoglio. Sa anche lavorare il legno, come il suo collega Harrison Ford. E comincia il suo apprendistato con le mani. Il negozio è in San Frediano, nel cuore della Firenze più vecchia e più vera, la Firenze artigiana, quella dei piccoli corniciai, degli argentieri, dei pellettieri, dei rigattieri, degli antiquari: delle botteghe. Lui prende casa in Santo Spirito, nella rive gauche fiorentina degli artisti e dei meno ricchi. Abita a Firenze con la moglie Rebecca e il figlio di un anno. Poi arriva il momento dell’asilo, e sarà lui a portarcelo. C’è chi lo vede in un negozio di articoli sportivi, infagottato in cappotti e maglioni che sono tutto, fuorché da divo. C’è chi lo vede prendere tempura e sashimi in un ristorante giapponese lì vicino. Ma sono in pochi quelli che lo vedono. Hollywood gli fa arrivare le proposte più
to make a shoe, but how to do one’s job attentively, patiently and with obstinacy. He probably entered Bemer’s workshop as he would have done in a Buddhist monastery and he stayed there with the persistency of a Buddhist monk. In seclusion, in a secret room, hidden from journalists and photographers. “I have always been good at manual work” he proudly says. He has a passion for woodworking like his colleague Harrison Ford. Bemer’s shop is in the San Frediano quarter, in the heart of the true Florence, the Florence filled with artisans’ workshops: framemakers, leather goods makers, second-hand and antique dealers. He moved into a house in the Santo Spirito area, Florence’s rive gauche, with his wife Rebecca and one-year-old son he personally took to kindergarten. He was spotted in a sportswear store, wrapped up in a coat and sweater, he looked like anything but a celebrity, or in a nearby Japanese take-away. Anyway, his actions were not made publicly known. Hollywood wanted him back and offered him a role in Lord of the Rings and Solaris by Soderbergh. Daniel turned down the proposal. One day, Martin Scorsese arrived in Florence. He met Daniel and talked to him. He asked him to play the role of “Bill the Butcher” in his new movie Gangs of New York. A very violent character that Daniel would portray perfectly. Goodbye Florence and the shoemaker’s shop where he had found peace within. “Acting is an unusual job: at first you spend time learning, then you play in one movie and another and another. One day you
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Intenso primo piano dell’attore - Close-up of the actor
interessanti. Viene chiamato per Lord of the Rings e per il Solaris del genietto Soderbergh. Rinuncia, in quei casi e in altri ancora. Un giorno sbarca a Firenze Martin Scorsese. Gli parla. Gli chiede di partecipare al suo prossimo film. Si tratta di Gangs of New York e lui, Daniel, sarà The Butcher, il macellaio. Un ruolo violentissimo. A cui, poi, darà una intensità, una ferocia mai viste. E addio a Firenze, alla bottega di calzolaio dove forse ha imparato più di ogni altra cosa, ha imparato a ritrovare se stesso. “Il lavoro dell’attore è strano: prima passi il tempo a imparare. Poi giri un film, un altro, un altro, e alla fine sei cibo per cani. Ti senti esaurito, senti di aver dato tutto senza avere imparato niente”, ci ha detto. Però, è difficile capirlo. Perché fermarsi vuol dire rinunciare a tanti soldi e rinunciare al successo. Ci vuole tanta forza per fermarsi. Per far si , in qualche modo, che gli altri ci dimentichino. Chissà se c’entrava, nella sua scelta, anche il fatto che le scarpe di Bemer fossero praticamente eterne. “Ho un paio di stivali che erano appartenuti a mio padre. - dice Daniel - Con quegli stivali, lui ha girato gli Stati Uniti per sei/otto mesi, quando io ero piccolo. Tornò con un disco, The Freewhelin, di Bob Dylan e quegli stivali, che sembravano proprio quelli che Dylan ha nella copertina dell’album. Mio padre aveva sessant’anni, allora. Eppure mi disse: “Ascolta quel tipo. E’ un vero poeta”. “Quando mio padre morì - prosegue Daniel - ho cominciato a portare quegli stivali, fino a consumarli. E quando non si sono più potuti riparare, mi si è spezzato il cuore”. Forse è anche per questo che ha imparato, a Firenze, a fare scarpe eterne. 74 MAGAZINE
In una bottega artigiana fiorentina ha imparato a realizzare scarpe eterne At shoemaker’s shop in Florence he learned how to make everlasting shoes are worshipped, the next you are dog food. In the end you feel exhausted” he told us. It is difficult to understand. Taking a break means giving up a lot of money and success. You have to be a strong man to stop, to have people forget about you. Who knows if his choice was influenced by the fact that Bermer’s shoes are nearly timeless. “I have a pair of boots that belonged to my father- says Daniel-. He travelled the States for six/eight months wearing those boots when I was a child. He came back wearing those boots and with an album by Bob Dylan, The Freewhelin. Dylan was wearing the same boots on the cover of the album. My father was sixty years old but he told me. “Listen to that guy. He is a true poet”. “When my father died- goes on Daniel- I wore those boots till the soles fell off and it broke my heart”. Perhaps that is one of the reasons why he learned to make timeless shoes in Florence.
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Caos calmo, il successo non travolge lo scrittore pratese Sandro Veronesi Calm chaos, success does not go the head of Sandro Veronesi, writer from Prato
referisco leggere narrativa. Nella saggistica manca il dolore. Manca l’immediatezza di un sentimento. Mi piace la lingua lavorata dal dolore. In letteratura, dopo Flaubert, non esiste la felicità. Neppure per gli inglesi che forse sono quelli che hanno più capacità nel racconto lieto. Pensa che l’Ulisse di Joice è considerato tale”. Sandro Veronesi parla lentamente come a leggersi dentro, seduto sul divano di casa, girando fra le dita una moneta come il Piero Paladini di Caos calmo che imita David Hemmings di Blow up. Alle spalle, incastonato in un muro a pietra, ha uno spicchio di arco, in marmo verde di Figline, dell’antica chiesa di Santa Maria in Castello. La prima parrocchia di Prato, città dove da alcuni anni è venuto a racchiudere la sua esistenza e quella dei suoi tre figli: diciassette, quattordici e nove anni. Una casa che fu una chiesa del Milleduecento con resti di mura a pietre grigie squadrate. Levigate dai secoli. È qui che scrive, davanti a una finestra che guarda il Castello federiciano e la magnifica basilica a croce greca del Sangallo. E lui, che è laureato in architettura “Guarda la prospettiva e l’allineamento fra la chiesa e la fortezza – mi dice - è un capolavoro. L’opera di un genio”. Un lungo silenzio, poi: “sai, devo a Francesco Gurrieri se oggi sono uno scrittore. Mi assegnò una tesi su Victor Hugo e la coscienza del restauro conservativo. Ed eccomi qui a fare quello che ho sempre voluto fare. Lo scrittore. Ci credi?, io sapevo da sempre d’essere uno scrittore. Quando ero a Parigi per la tesi incontrai Cerami che mi offrì l’opportunità di vivere a Roma, nella casa che era stata di Pasolini, e lì decisi la mia vita. Dormivo nel letto di Pasolini, con attorno i suoi libri, le sue cose e i suoi ricordi. Non avevo scritto ancora una riga, eppure sentivo che ero uno scrittore. Poi Roma aiuta, c’è un confronto continuo. A Prato se scrivi sei una mosca bianca, a Roma scopri amici che la pensano come te. La Capria, Moravia, Cerami, Caproni. Certo, da ragazzo andavo a trovare Bilenchi, a Firenze. Mi piaceva Bilenchi, ma non mi dava la medesima carica degli altri. Era molto, ma non era un amico. La Capria sì. Io prendo appunti mentali. Lui tace per un attimo come a raccogliere i ricordi, poi “A Roma c’erano scambi continui. Imparavo lavorando. Roma per me è stata l’imprinting, la prima cosa vista dall’uomo adulto. Ero lì, disponibile, se “Nuovi Argomenti” aveva bisogno di me mi avrebbe chiamato. Ero con loro e fra loro. Poi è arrivata Prato, per una mia storia molto personale. Avevo bisogno di raccogliere le idee e di essere vicino ai miei figli. E la città così defilata, mia madre e mio padre, mi hanno aiutato davvero tanto. Gli dico che Prato è però un altro mondo, che neppure Firenze aiuta a migliorare. Lui annuisce con quella sua bella testa da statua romana. ‘Sì, un altro mondo. Prima o poi tornerò a Roma: sono venuto via solo 76 MAGAZINE
“I prefer reading narrative. Non-fiction lacks the emotion, the immediate impact of emotion. I like language born from pain. After Flaubert, happiness does not exist. Not even for the English who are, perhaps, those most able to tell tales with happy endings. Think of Ulysses by James Joyce.” Sandro Veronesi speaks slowly, as though reading inner thoughts, sitting on the sofa, turning a coin in his fingers like Piero Paladini in Caos calmo or like David Hemmings in Blow up. Behind him, on the stone wall, there is part of an arch in green Figline marble, which came from the old church of Santa Maria in Castello. The first church of Prato, the city which has become the setting of his life, where his children, seventeen, fourteen and nine, are. A house which was a thirteenth century church, traces of walls built of squared grey stones. Worn by the years. This is where he writes, by a window which looks out onto the Federican Castle and the magnificent Greek Cross of Sangallo. And he, with a degree in Architecture says “Look at the relationship between the church and the fortress, it is a work of art, the work of a genius.” A long silence and then he adds: “ you know, it is thanks to Francesco Gurrieri that I am, today, a writer. He made me write my thesis about Victor Hugo and the conscience of conservative restoration. And here I am, doing what I’ve always wanted to do: writing. Would you believe it? I always knew I’d write. When I was in Paris for my thesis, I met Cerami who offered me the chance of living in Rome, and that decided my life. I slept in Pasolini’s bed with his books around me, his ideas and memories. I hadn’t yet written a line, but I felt I was a writer. Then Rome helps; there’s a continul confrontation in Rome. In Prato, if you write, you’re as rare as a white fly, in Rome you find friends who think like you; La Capria, Moravia, Cerami, Caproni. As a boy I went to see Bilenchi, in Firenze. I liked Bilenchi, but I never got the same emotion and lift from him as from others. He was a lot, but not a friend. La Capria was.” I took mental notes. He was quiet for a moment, as though gathering his thoughts, “In Rome there was a constant interchange. I learned by working. It was a time of imprinting. The first time I saw things like an adult. I was there, available, if the “Nuovi Argomenti” had needed me, they’d have called me. I was there. Then Prato turned up, it was a really personal story. I needed to get my ideas together, and be near my children. My mother and father. They helped me a lot.Prato’s another world, not even Florence has helped it.” He nods, displaying his statuesque Roman profile, “ Yes, another world. Sooner or later I’ll go back
Sandro Veronesi, 49 anni, scrittore. Nel 2006 ha vinto il Premio Strega con Caos Calmo Sandro Veronesi, 49, writer. In 2006, he won the Premio Strega with “Caos Calmo�
WRI T E R I NT E R VI E W
The poster of the film with Nanni Moretti and the cover of the book by Veronesi
Pasolini sosteneva che il successo è l’altra parte della persecuzione Pasolini said that success is the other face of persecution
temporaneamente e ho vissuto tutto questo come un prezzo da pagare per una cosa preziosa. Non è stato un sacrificio. Non ho nostalgie per quella vita, ma era la mia vita e ho diritto di recuperarla. I ventiquattro anni pratesi non cambiano l’uomo. Mentre l’adulto che sono l’ho imparato a Roma. Sì certo, ora che molte cose stanno cambiando, ci tornerò. Vedi, il mio è un momento di attesa…una transizione. Nella vita le cose non si progettano: ti cascano addosso a sorpresa. Così aspetto i cambiamenti. Ma questo di Prato è stato un periodo bello e forte. Coerente. Mio. Intenso come poche altre volte, intenso come quando arrivai a Roma la prima volta. Allora volevo scrivere, ora volevo i miei figli vicino a me, e solo qui a Prato sarebbe stato possibile. Ho più tempo, li accompagno a scuola, li riprendo. Al mattino scrivo, nel pomeriggio leggo, parlo con loro. Non volevo essere un babbo che li sentiva solo per telefono e parlava del tempo. E ora sento che sta arrivando un altro cambiamento, ma ho imparato che i cambiamenti sono necessari. Sul grande tavolo ci sono i giornali del mattino. Tutti titolano sulle nomination del film Caos calmo per i David di Donatello. “Lo vedi? E’ questione di fortuna. E di filone giusto. Ci sono altre nomination importanti da citare, e invece tutti titolano su Caos calmo. Fortuna. Il mio è stato un libro fortunato che ho tenuto dentro per anni. Anni molto difficili”. Gli chiedo se sia un libro pratese o romano. E lui: “Metà e metà. Era partito prima della rumba, dei mutamenti, dopo aver terminato La forza del passato, quando doveva succedere ancora tutto e cambiarmi la vita. Poi lo lasciai a lungo per riprenderlo solo più tardi, a Prato. E devo dire che questa città, in un certo senso è stata la mia salvezza. Se il successo mi avesse sorpreso a Roma, coi suoi salotti, i suoi cenacoli, le sue curiosità, i suoi scrittori, sarebbe stato difficile smaltirne l’impatto. Prato, invece, mi ha protetto dall’autocontemplazione, che è mortifera. Paralizza. Qui con la vita che faccio il rischio si è ridotto molto. La città mi ha difeso: cosa ci vuole a montarsi la testa? Nulla. Io poi sono discontinuo di mio, se ci metti anche l’autocontemplazione addio. Bastano un po’ d’applausi e di titoli sui giornali. Pasolini diceva che il successo è l’altra parte della persecuzione. Qui non sono stato perseguitato, mi sono sentito defilato, difeso, tranquillo, non ho corso il pericolo di inorgoglirmi. Qui mantengo l’ordine interiore. Intendiamoci, non ci sono venuto per questo, ma anche questo mi ha giovato. Ogni tanto penso a Caos Calmo 78 MAGAZINE
to Rome, I only came away for a bit, the price you have to pay for something precious. It hasn’t been a sacrifice. I’m not nostalgic for that other life, but it was my life, and I need to get it back. The twenty-four years in Prato haven’t changed the man. I learned to be an adult in Rome, OK, so a lot has changed. I’ll go back. It’s a moment of transition. Life just jumps up and takes you by surprise. I expect changes. But this time in Prato has been good and strong. Coherent. Mine. Intense like when I arrived in Rome for the first time. I wanted to write then, I wanted to be near my kids, and all that was only possible here in Prato. I’ve got more time. I take them to school. I go and get them. In the morning I write, in the afternoon I talk to them. I didn’t want to be one of those fathers who only exist at the other end of the phone and have got nothing to say.” On the table there are the daily newspapers. The titles with the nomination of Caos calmo, for Donatello’s David. “You see? It’s a question of luck. There are important nominations but they only talk about the film Chaos. My book has been lucky, a book I’ve kept inside for years. Difficult years.” I ask him if it’s a Prato or a Roman book. “Half and half. It started in Rome, before the changes, then I left it, to start again in Prato. And I have to say that this city, in a certain sense, has been my salvation. If success had surprised me in Rome, with its salons, suppers, curiosities, its writers, it would have been difficult to cope with. Prato, however, has protected me, kept me from thinking too much about myself. That paralyses you. Here, with the life I lead, the risk isn’t so great. The city kept me from it all going to my head. A bit of applause and newspaper headlines. Pasolini said that success is the other face of persecution. Here, I haven’t had problems, I’ve felt protected. Here, mentally, I’ve had peace of mind. I didn’t come for that, but it’s helped. Every now and then I think about Caos calmo and feel that it’s a book where there is also pain.. and I feel that people understand.” I have the impression that you put a lot of yourself into this book.
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W RITER INTERVIEW
Un primo piano dello scrittore. Il suo ultimo libro è Brucia Troia - A close-up of the writer. His latest book is Brucia Troia
e sento che è un libro nel quale non manca il dolore. E sento che la gente ha capito”. Ho l’impressione che ci sia dentro molto di te, lo interrompo. E lui: “C’è dentro molto di me, ma non solo di me, c’è dentro la sofferenza per le cose, per le memorie, per i rimpianti e le attese”. Gli domando se dopo Caos calmo, tutto non sia più difficile. Lui si distrae per un attimo nel barbaglio del sole disteso sui monumenti della piazza, fuori dalla finestra che è come una tela del Lippi. Poi: “Certo, dopo è stato ed è tutto più difficile. Ma anche creativo. Pensa che ho ripreso il mio primo romanzo, Brucia Troia, l’opera grezza giovanile sulla quale ho voluto rimettere mani e testa. Ho capito cosa non funzionava e praticamente l’ho riscritta. E’ stato un lavoro duro, doloroso, ma sono riuscito a recuperarla e a farne qualcosa di interessante. E ora che ho davanti a me una nuova parentesi, una nuova attesa, ho ripreso Victor Hugo, la mia vecchia tesi, e sto lavorando per farne qualcosa: una sorta di romanzo storico, e approfitto di questo tempo per le ricerche necessarie. Credo potrebbe uscirne una cosa interessante”. Quando prima di lasciarci gli chiedo cosa gli manchi di Roma: “Tuttomi risponde - i miei amici, le mie abitudini di vita, vedere e ascoltare la città. Qui ho l’ordine. Ho una gabbia dove vivere con razionalità: i ragazzi, le mattinate passate a scrivere, qualche film, un pugnello d’amici, le voci che arrivano da fuori. Ma ora la gabbia sta per schiudersi. Te l’ho detto: prima o poi tornerò a Roma. Ne ho diritto, non credi?” La moneta seguita a girare fra le sue dita, i suoi occhi sono perduti a inseguire qualcosa che solo lui vede. Anche in Sandro Veronesi, e non solo nei suoi romanzi, c’è un dolore che guida i suoi giorni, che ne lavora la lingua.
“There’s a lot not only of me, there’s suffering for things, for regrets, for memories, for expectations.” I ask if after Caos Calmo, things haven’t been a bit more difficult. He’s distracted for a moment by the sun on the monuments in the piazza, outside the window, like a painting by Lippi.Then: ” Sure, after it’s been more difficult, still is. But also creative. I think I’ve also gone back to my first book, Brucia Troia the book I wrote when I was young, made me despair. I’ve understood what was wrong and have practically rewritten it. It’s been hard, painful, but I’ve managed to rescue it and make something interesting of it. And now that I’ve got a new space in front of me, I’ve picked up Victor Hugo, my old thesis, and I’m working on it, a sot of historic novel, and I can take advantage of this period to do a lot of the necessary research. I think something interesting will come out of it,” When, before saying Goodbye, I ask him what he misses about Rome “Everything,” he says, “ my friends, way of life, seeing and listening to the city. Here I have order. I have a cage where I live rationally: the children, mornings writing, films, a handful of friends, voices from other places. But the cage is about to open. I told you I’d go back to Rome sooner or later. I have the right, don’t you think?” He continues to play with the coin. His eyes following something only he sees. Also in Sandro Veronesi, not only in his books, there is suffering which guides his every day and is manifest in his language. MAGAZINE 81
IN T ERV I E W D AN C E
text Teresa Favi photo Alessio Buccafusca
Vladimir Derevianko
L’emozione corre sul filo della danza Vladimir Derevianko. Si apre un nuovo capitolo del Maggio Musicale Fiorentino A new chapter of Maggio Musicale Fiorentino’ s life
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o incontriamo nel suo ufficio del Teatro Comunale, dopo aver attraversato il corpo del complesso edificio trafiggendolo per un corridoio interminabile. Un momento prima dell’incontro ci invitano a dare uno sguardo nella sala prove. La compagnia sta lavorando allo spettacolo che aprirà il capitolo Derevianko a Firenze. Due ballerini legano e sciolgono un duetto sulle note di Bach. Corpi flessuosi, pelli marmoree, movimenti metafisici, tempi senza tempo, levità di ferro. Appena fuori un trio di danzatori che discute, spicca per la diversità del look più che dei modi: kangool inforcato fin sugli occhi, canottiere-muratore, sciarponi e pantaloni cargo. “Sono i breakdancers che in questo spettacolo balleranno insieme alla compagnia”, spiega la nostra guida. Arriva il Maestro. E’ nato in Siberia, è maturato a Mosca, è diventato uomo in Germania: se il balletto di Dresda oggi è considerato una delle più importanti compagnie europee il merito è da attribuire alla visione di questo grandissimo ballerino, etoile del Bolshoi, la cui dote principale è fuori e sul palcoscenico, il possedere una straordinaria personalità artistica. Il suo motto: danzare molto, cioè produrre molti spettacoli, e costruire un repertorio. Parla un italiano perfetto di cui conosce le sfumature più sofisticate che utilizza per esprimere, con ritmo lento e compassato, pensieri provenienti da un mondo interiore allenato alla valutazione dopo l’azione. Ha una moglie romana e due bambini. “Per tutto l’inverno – spiega Vladimir Derevianko approdato a Firenze da alcuni mesi per dirigere il corpo di danza del Maggio – ho lasciato invariato il programma del mio predecessore. Quello che la compagnia sta provando è dunque il mio primo vero spettacolo a Firenze. Un esperimento culturale: cosa succede se la danza classica e la musica classica per eccellenza, e quindi Bach, incontrano la break dance e il suo sound? Scambio di ruoli, contaminazione”. “Qui – continua Derevianko - abbiamo per il momento possibilità modeste. Per spazi e finanziamenti. Gli spettacoli di danza vengono allestiti al Teatro Goldoni, che è un bel teatro, però non adatto al balletto. Ma visto che ce l’abbiamo, non possiamo permetterci di rifiutare. E quindi ho pensato a uno spettacolo che tenga conto della tipologia dello spazio e che al tempo stesso possa solleticare l’interesse del pubblico. Vorrei 82
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We met him in his office at the Comunale Theatre at the end of an endless corridor. We stopped for a moment to contemplate the scene of the dancers rehearsing the ballet that is going to open the “Derevianko” season in Florence. Two dancers were performing a duet to the music of Bach. Graceful bodies, marble-like complexion, metaphysic movements, cast-iron lightness. Nearby, three dancers talking about this and that, sporting a rather unusual look for ballet dancers: kangool cap, tank-top, a huge scarf and cargo trousers. “They are breakdancers that are going to perform with the company” explained our guide. Then the Maestro arrived. He was born in Siberia but lived most of his life in Moscow and Germany. This great ballet dancer, principal dancer of the Bolshoi ballet, is also responsible for transforming the Dresden ballet into one of Europe’s major companies, thanks to his extraordinary artistic personality. His motto: dancing and choreographing all the time and building a repertoire. He speaks very fluent Italian, using cultivated expressions, yet slowly, as if he were thinking carefully of each word. He has a Roman wife and two children. Throughout the winter-explains Vladimir Derevianko who landed in Florence as Director of the Maggio’s corps de ballet- I maintained my predecessor’s program. The company is now rehearsing my first true show in Florence. A cultural experiment. What happens if classical music, Bach to be precise, and ballet dancing are combined with break dance and music? An exchange of roles, pure contamination”. Here - goes on Derevianko - we have limited space and funds. The ballets are prepared at the Goldoni theatre which is a nice theatre but not right for ballet dancing. So I created a show that fits into that space
Vladimir Derevianko and Viviana Durante in Rosso e Nero
From the top: Vladimir Derevianko in L’uccello di Fuoco. Fuoco. Candida Sorrentino and Vladimir Derevianko in Paganini
INTERVIEW DA NCE
“Bisogna riprodurre l’emozione non i passi, niente è eterno tranne poche eccezioni” “Nothing lasts forever, with a few exceptions”
dare vita a una performance allettante e meno abituale”. E’ con questa sensibilità che affronterà il programma della prossima stagione invernale? Punteremo sulla qualità e su un timbro molto eclettico. A cavallo tra danza contemporanea e repertorio classico. Tra classico e contemporaneo, lei quale repertorio predilige? E’ molto importante riproporre i grandi classici, sono la nostra cultura, la nostra storia. Ma le versioni originali richiedono qualità tecniche così ardite che oggi solo il Bolshoi, il corpo di ballo di San Pietroburgo e forse, ma non ne sarei del tutto sicuro, il balletto dell’Opera di Parigi sono in grado di possedere. E anche in questo caso l’aspetto drammaturgico non sempre mi convince: troppi divertissement, troppe pantomime che rallentano il fluire dell’azione. Preferisco i classici rivisitati dai grandi coreografi: bisogna riprodurre l’emozione non i passi, niente è eterno tranne poche eccezioni. La stagione 2008-2009 vedrà così in scena uno Schiaccianoci di Polyakov, un mio Don Chisciotte, un Petruska e Un Uccello di Fuoco. Ma ancora prima, dal 16 al 19 di giugno, siamo nel cartellone del 71° Festival del Maggio Musicale Fiorentino con una Bella Addormentata per la coreografia di Goyo Montero, una prima assoluta in Italia. Direttore, le manca la Russia? No, perché mi porto dentro la cultura russa. In verità mi sento un cittadino del mondo. Qualche volta ho nostalgia delle persone, ma non dei luoghi. Anche se la Russia è un paese inconfessabilmente affascinate. Un paese di gente estrema. Mosca è una città di conquista, di orgoglio e di ambizione dove il meglio e il migliore devono trovare il suo posto. Nel mio periodo sovietico al Bolshoi arrivavi solo se eri molto bravo o se eri molto legato alla politica. Oggi la politica non conta più niente: è stata sostituita dal denaro. I russi sono un popolo estremo perché non hanno mai avuto la cultura della libertà: che non è fare quello che voglio ma scegliere ciò che è più appropriato per me. E lei da buon russo è ambizioso? Lo sono stato. Ma sono anche cambiato molto negli anni. Maestro, cosa le piace di Firenze? Gli Uffizi. Dal 1982. E’ stato l’anno in cui ho messo piede per la prima volta in Italia. All’epoca facevo ancora parte del Bolshoi, eravamo in tournée con Romeo e Giulietta di Grigorovithc, io ero Mercuzio. In quell’occasione la grande Galina Ulanova (la mia maestra a Mosca ) mi condusse a visitare gli Uffizi. Conoscevo bene le opere contenute nel vostro museo, le avevo studiate accuratamente in accademia. Trovarmele così a pochi centimetri di distanza, avere la possibilità quasi di toccarle, mi tolse il respiro. Unbreathing, si dice in inglese. Questo è l’effetto che conservo. Senza fiato. Che idea si è fatta di questa città? Mi sembra una città dove tutto è pronto per ripartire. Una città che sta solo aspettando un catalizzatore che inneschi una reazione chimica. I suoi propositi per questo nuovo incarico? Dare. Dare il mio bagaglio. Senza nessuna pretesa. Ho basato il mio lavoro e la mia vita ad imparare a non volere per gli altri. Il direttore è una figura che deve stimolare, trainare, muovere energie. Questo è il vero dare. Quando ho iniziato a dirigere, a 34 anni, ero molto diverso. Modi più bruschi. Non sapevo aspettare. Con il tempo, rompendomi anche la testa, ho imparato a non pretendere. Adesso non pretendo più da nessuno, neanche dai miei figli. Mi preoccupo solo di fare il possibile per indirizzare con flessibilità.
and, at the same time, is attractive to the public. I would like to do something attracting yet uncommon”. Is this going to be your approach to the coming winter season? Yes, we will rely on quality and versatility. A program inbetween contemporary dance and classical repertoire. What do you like best? It is important to revive the great classics which represent our culture, our history. However, classics in the original version require bold technical qualities that only the Bolshoi and, perhaps, the Opera de Paris ballet have. I prefer classics revisited by great choreographers that recreate the feeling, not necessarily the steps. Nothing lasts forever, with a few exceptions. The season 2008-2009 features: The Nutcracker by Polyakov, my own version of Don Quixote, Petruska and The Firebird. From 16 to 19 June, the Sleeping Beauty choreographed by Goyo Montero for the Maggio Musicale Fiorentino Festival. Director, do you miss Russia? No, because Russian culture is alive in my heart. I feel more like a citizen of the world. Sometimes I miss the people, not the places. However, Russia is an extraordinarily fascinating country. A country of born “extremists” because Russians have never experienced the culture of freedom which does not mean being able to do what you want but to choose what is right for you . During the Soviet regime, you would be admitted to the Bolshoi only if you were very good at dancing or very well-connected to politicians. Today politics is of no importance, what really counts is money. Are you ambitious as most Russians are? I used to be, but I have changed a lot over the years. Maestro, what do you like of Florence? The Uffizi Gallery. Since 1982. The year I came to Italy for the first time. I was still dancing in the Bolshoi ballet, we were on tour performing Romeo and Juliet by Grigorovitch, I danced the role of Mercutio. My ballet mistress, the great Galina Ulanova, took me to the Uffizi Gallery. I knew everything about the works of art in the museum, I had studied about them at the Academy. Being so close to them, within reach, was a breathtaking experience.” What do you think about this city? It seems to me that Florence is ready to take off, all it needs is a catalyst triggering a chemical reaction. What is your aim as far as your new job is concerned? To give, to give all my experience. A director must be stimulating, a motivator, someone able to arouse energy. This means giving. When I began working as a director, at the age of 34, the situation was quite different. I had brusque manners, I was impatient. With years, I learned not to expect anything from anyone, not even from my children. I only worry about doing my best with flexibility. MAGAZINE 85
Laura Torrisi, 29 anni, modella e attrice di origini toscane Laura Torrisi, 29 years old, a Tuscan model and actress
M OVIE INTERVIEW
text Barbara Caggiati
Sensualità e sentimenti
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Laura Torrisi. Il cinema toscano ha una musa nuova e affascinante Tuscan cinema has a new charming muse
aura Torrisi è la protagonista del film di Leonardo Pieraccioni nel quale interpreta la moglie bellissima. Finalista di Miss Italia nel ’98, sano pragmatismo toscano, alla ricerca del vero principe azzurro. Laura sei davvero un bel mix: mezza siciliana e mezza toscana Sono nata a Catania, subito ci siamo trasferiti a Prato, avevo appena un anno, a causa del lavoro di mio padre. Sono qui da 27 anni. Dei siciliani ho l’impulsività, dei toscani l’arte di sdrammatizzare. Ti abbiamo vista per la prima volta nel Grande Fratello come concorrente, ma prima cosa facevi? Per dodici anni sono stata modella, pubblicità e sfilate, ma sono anche arbitro professionista di calcio maschile e ho un diploma di dietista. Prima del reality stavo per iscrivermi a una scuola di teatro. Cosa ti ha spinto a partecipare al reality? Aggiungere un tassello in più alla gavetta che avevo iniziato, ma non è andata così. Pensavo che servisse per studiare, conoscere, lavorare, non per firmare autografi e fare serate in discoteca. Poi ho fatto delle scelte, non sono voluta andare a certe trasmissioni, non ho voluto fare la prezzemolina in Sardegna e quindi mi avete visto poco. Ho continuato a fare la modella, ma in realtà lavoravo molto di più prima del reality perché comunque mi ha fatto terra bruciata nel lavoro. E poi hai conosciuto Pieraccioni? E meno male, mi ha risollevato dalle ceneri e ridato credibilità. Tutto è partito da alcune foto? Sì, foto di una pubblicità. Ha saputo che ero pratese e ha cercato in tutti i modi di contattarmi. Quando finalmente ha trovato il mio numero, mi ha detto che cercava la protagonista per il suo film. Io ho pensato che fosse matto: non era possibile che volesse me, non avevo mai studiato recitazione. Mi ha inviato i copioni, io facevo le prove davanti allo specchio e dopo quattro provini è arrivato il fatidico giorno. Ero in macchina, mi è arrivato il messaggio che aveva scelto proprio me. Figurati, ho tamponato la macchina che avevo davanti. Come è stata questa esperienza di attrice? Bellissima, ho trovato quello che voglio fare nella vita. Sicuramente il cinema lo preferisco alla televisione, certo se mi chiamassero per dei programmi come Le iene o Zelig allora sarebbe un’altra cosa. Com’è Leonardo regista? Fantastico, ti aspetti il regista nervoso in preda a isterismi improvvisi. Invece lui ti mette a tuo agio. Non ricordo un solo giorno di tensione. Un aneddoto durante le riprese Il primo bacio (ride). Sai il bacio è il problema degli esordienti perché non sai mai quanto deve durare, e quindi ci stavamo dando questo bacio, e secondo me era lungo quindi do lo stop. Leonardo guarda tutta la troupe, circa 40 persone, e dice “ma lo sa questa attrice che è il regista a dare lo stop?”.
Laura Torrisi played the role of the “beautiful wife” in the movie by Leonardo Pieraccioni. Finalist at Miss Italy in 1998, she is in search of Prince Charming, in spite of her typically Tuscan pragmatism. Laura, you are a unique mix: half Sicilian, half Tuscan. I was born in Catania. My parents moved to Prato when I was one year old because of my father’s job. I have been living here for twenty-seven years. I have the typically Sicilian impulsiveness and the Tuscan way of playing down. You appeared in television for the first time as a contestant of the Big Brother show. What have you done before that? I worked as a model for twelve years, I have done advertising campaigns and fashion shows. I am also a professional football referee and a qualified nutritionist. Before taking part in the reality show, I was going to attend an acting school. Why did you agree to take part in the reality show? I thought it would have helped me in my career and studies, not to just sign autographs and go partying in disco clubs. Anyway, I made my choices: I didn’t appear in certain TV shows, I didn’t spend summer in Sardinia, I didn’t turn up everywhere. I went on working as a model, but I have to admit that I worked much more before the reality show! Then you met Pieraccioni? He made me rise from my ashes and gave me credibility. It all started with some photos.. Yes, some advertising photos. He knew I was from Prato and tried to contact me. When he eventually found my phone number and called me, he told me that he was looking for the main character of his movie. I thought he was talking nonsense: he couldn’t have possibly wanted me! I had never even studied acting. Well, he sent me the script, he screentested me four times and then came the fateful day. I was driving, he sent me a message on my mobile phone saying that he had chosen me. I bumped into the car in front! How was your experience as an actress? Beautiful, now I know what I really want to do. I prefer acting in movies to working in television, but I would never say no to shows such as Le Iene or Zelig. How is Leonardo as a film director? Fantastic, he is not the typically anxious film director having fit of nerves all the time. He is calm and relaxed and tries to make you comfortable in every way. Tell me something funny that happened during the shooting. The first screen kiss (she laughs). Kissing is a big problem for inexperienced actors because you never know how long it should last. Anyway, we were kissing and it seemed to me that it had lasted enough, so I said “stop”. MAGAZINE 87
MOV IE I NT ER VI E W
Laura Torrisi and Leonardo Pieraccioni on the movie set of Una moglie bellissima
Naturalmente tutti scoppiano a ridere. Io ovviamente ero imbarazzatissima. L’amore? Sono single. E Luigi Panarelli, il calciatore che ti aveva chiesto di sposarlo durante la diretta del Grande Fratello? E’ tutto finito. Sono stata male, ma ora è passata. Mia nonna mi diceva, quando mi vedeva soffrire: “impedimento per giovamento”, e ora ho capito cosa voleva dire. Cosa ti manca adesso? Mi manca l’amore, mi auguro di trovarlo presto. Arriverà anche per me. E come lo vorresti, milanese, romano? Deve essere fiorentino (ride di gusto). Cosa non deve avere un uomo per avere una possibilità con te? Non deve essere vanitoso, non deve essere un bugiardo, e soprattutto non deve essere incoerente. Odio l’incoerenza più di ogni altra cosa. Da due anni ti sei trasferita a Milano. Quando torni a Firenze dove vai? A casa con gli amici, perché ora è un dramma andare al ristorante, non si può mangiare, per gli autografi. Comunque a me piace molto la carne, e quindi ad esempio al Perseus. Ti manca Firenze? Non sai quanto, mi sento proprio fiorentina. I miei vivono a Prato ma io abitavo a Firenze, ho studiato lì, lavorato lì, tutti i miei amici sono di Firenze. Ti vedi con Pieraccioni, Conti? Certo, siamo spesso insieme, a cena, a Firenze, a Roma. E con Ceccherini? E’ un continuo invio di messaggi. Si è instaurato un bel rapporto d’amicizia. E adesso, novità? Ho ricevuto proposte nel cinema, le sto vagliando. C’è anche la possibilità di un tour teatrale, ma non voglio essere precipitosa e farmi trovare impreparata. Se ti dicessi AAA. cercasi, cosa aggiungeresti? Il principe azzurro. Liberatelo, perché secondo me l’hanno imprigionato Non è che il principe azzurro è più vicino di quanto tu ci voglia far credere? Forse. Ma, ti prego, non voglio dire altro. Giusto il tempo di finire l’intervista e Laura è partita per le Maldive con suo marito. Si, avete capito bene, il marito del film. Per ora, ma il loro amore promette bene. E questo è tutto vero. 88 MAGAZINE
Leonardo turned to the crew, about forty people, and said: “Doesn’t this actress know that it’s the film director’s job to give the “stop” signal”. Everyone laughed. I was obviously very embarrassed. And what about love? I am single (Laura laughs; is she keeping something secret?) What happened with Luigi Panarelli, the football player who proposed to you on live TV during the Big Brother show? We split up. I suffered a great deal but I’m over it now. My grandmother used to tell me, when she saw me in tears, that is was all for the best. She was right. I couldn’t have been luckier. What do you need now? A man to love, I hope I will find him soon. And how he should be, from Milan or Rome? From Florence (she laughs heartily). What qualities do you look for in a man? He must not be vain or a liar or inconsistent. I hate inconsistency more than anything else. You have been living in Milan for two years. When you go back to Florence, where do you go? I go home, I meet my friends. Eating out is somewhat difficult because of the people recognizing me and asking for an autograph. Anyway, I like meat and I often go to the Perseus. Do you miss Florence? A lot, I feel Florentine. My parents live in Prato but I used to live in Florence, I studied and worked there, my friends come from Florence. Do you see Pieraccioni and Conti often? Yes, we go out for dinner quite often, in Florence, Rome. And Ceccherini? We are good friends, as I am with all the other guys. What are you planning to do now? I have been offered some movie roles and I might be working in the theatre, but I want to be sure about it, I don’t want to take rash decisions. If you were to put an ad in the paper, what would you be looking for? Prince Charming. Someone must set him free because I think he has been imprisoned (she laughs heartily). Perhaps Prince Charming is closer than you want us to believe? Maybe, but I am not going to say anything else. Immediately after the interview, Laura left for the Maldives with her “husband”. Her screen husband. Their love looks real.
A RT I NT ERV I E W
text Teresa Favi photo Moggi e Tani
L’incontro con Firenze Magazine - The interview by Firenze Magazine
Cognomen omen
E’
Oliviero Toscani racconta la sua “toscanità” Oliviero Toscani tells us all about his “Tuscan spirit”
una firma, un volto, una presenza della comunicazione, della fotografia e dell’editoria che quasi non ha bisogno di presentazione. Dici creatività e ti saltano in mente gli slogan e le immagini delle sue campagne storiche. E’ una delle forze creative più note dietro le più famose testate e marchi del mondo. Da tre anni ha fondato nel Parco di San Rossore in collaborazione con la Regione Toscana, La Sterpaia: una “bottega” (come la definisce lui) dove giovani creativi, scelti in tutto il mondo, lavorano insieme a lui e a fianco dei protagonisti della cultura e della comunicazione contemporanea. E’ il mago dell’uso sapiente e strategico della provocazione sociale. Dove passa semina. Porta la firma della Sterpaia, infatti, l’ultima campagna shock contro la violenza alle donne fresca di stampa: due bambini nudi, di 4/5 anni, un maschio e una femmina, ai piedini di lui la didascalia “carnefice”, a quelli di lei “vittima”. E’ già polemica, di quelle arroventate come al solito, quando c’è di mezzo lui. E’ nato a Milano, ma ormai è in simbiosi con la Toscana da trent’anni. Dove si è aggiudicato uno dei posti più belli, e meno conosciuti ai più. Segni particolari: Oliviero Toscani. Un mangiafuoco alto uno e novanta con la voce tonante. Ma più affabile di quanto ci si immagini. E là dove non arriva il carattere arriva la disciplina (deve averne molta e deve distribuirne altrettanto ai figli, ai collaboratori, agli apprendisti che lo affiancano). Cosa aveva di speciale la Toscana per decidere di andarci ad abitare con tutta la famiglia? Ho comprato casa in Toscana agli inizi degli anni ’70. Ma per trovare il vero perché dobbiamo andare più indietro nel tempo. Ero studente a Zurigo, stiamo parlando del 1961, e un amico di corso mi invitò a passare un periodo in estate nella sua casa di Bolgheri, dove abitava la sua famiglia. Passai quel periodo senza prendere in considerazione né mare né spiaggia, che sono lì a un passo, e me ne andavo in giro sulle colline, a cavallo di un motorino con fogli e acquerelli sotto al braccio. Non dipingevo veri e propri paesaggi, mi attraevano le composizioni di colori che da quelle parti sono straordinari e che variano durante 90 MAGAZINE
In the world of photography, publishing and communication he needs no introduction. You say creativity and his famous advertising campaigns and slogans instantly come to your mind. He is one of the most famous creative talents behind the world’s most famous brands. Three years ago, in the Park of San Rossore with the collaboration of Regione Toscana, he founded “La Sterpaia”: a workshop where young talented people from all over the world have the chance to work side by side with one of the protagonists of contemporary culture and communication. He is the wizard of social activism skillfully mixed with advertising. Socially provocative ideas are his daily bread. The latest campaign on violence against women was created at La Sterpaia: two naked children, four or five years old, a boy and a girl, the word “torturer” at his feet and “victim” at hers. It has already given rise to a heated debate, as always, when he is involved. He was born in Milan but, for over thirty years, he has been living in symbiosis with Tuscany where he found one of the most beautiful and unknown places to live. Distinguishing features: Oliviero Toscani. A big man with a thundering voice. More reliable than what is commonly believed. A combination of strong personality and discipline (his children, collaborators and apprentices know it well!). What was so special about Tuscany that made you decide to settle there? I bought a house in Tuscany in the early ‘70s. But the origin of my decision goes back in time. I was studying in Zurich, it was 1961, and a schoolmate invited me to spend my summer vacations in his family’s estate in Bolgheri. I was totally indifferent to the sea and beach and I spent time going around the hills on a scooter with watercolors and paper. I didn’t paint the landscape, I was simply attracted by its amazing fastchanging colors. I always went on the top of the same hill, to admire the view I liked best. I went back in October and then
Oliviero Toscani, fotografo. Ha firmato alcune delle piÚ famose campagne pubblicitarie Oliviero Toscani, photographer. He created some of the world’ s most famous advertising campaigns
Alcune campagne pubblcitarie realizzate dalla Sterpaia - Some advertising made by La Sterpaia
ma
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che...
snai che hai!
una produzione
A RT INTERVIEW
Toscani con i giovani della Sterpaia - Toscani with his apprentices of La Sterpaia
il giorno. Strisce orizzontali di colori diversi una sull’altra. Andavo sempre sullo stesso cucuzzolo, dove il panorama faceva al caso mio. Tornai a ottobre, poi in primavera. E poi? Niente. Fino al 1969. Quell’estate ero a Panarea con la mia prima moglie. Lei insisteva perché si comprasse lì una casa per le vacanze. Io però non ho mai avuto un buon rapporto con le isole. E un giorno, mentre eravamo a fare il bagno le dissi “Senti, se proprio dovessi comprare una casa per le vacanze, la vorrei comprare da un’altra parte. Quando torniamo ti porto nel posto dove mi piacerebbe”. Così, il 10 di settembre del 1969 ero di nuovo tra Cecina e Bolgheri. La portai proprio sulla famosa collina dove andavo a dipingere le mie strisce. Il caso ha voluto che proprio lì ci fosse un casale mezzo in rovina. Entrammo dentro. C’era un contadino. “Lo vende? – gli dissi – Sì, rispose lui”. Per molti anni rimase la casa delle vacanze. Alla fine degli anni ’70 con la mia nuova moglie dovevamo decidere dove andare a vivere. Io ero sempre in giro per il mondo e quella casa in Toscana mi sembrò il vero centro di tutto. Si decise stare a Casale Marittimo in pianta stabile e di ristrutturare la casa. Vino preferito? Borgogna e Pinot Nero. Piatto preferito? Mangio tutto, ma mi piacciono i piatti poco elaborati. Ristorante preferito? A Firenze, per me, il migliore è La Giostra. Mi piace andare a mangiare anche al Cibreo e dal Troia. Vado spesso da Luciano alla Pineta di Marina di Bibbona dove si mangia molto, molto bene. E poi adoro la cucina di Fulvio Pierangelini, di cui sono anche molto amico. Mi piace entrare in un ristorante, mettermi a sedere e farmi dare quello che vogliono: Pierangelini in questo è perfetto. Ah, un altro indirizzo è la Carabaccia di Bibbona: lui, vestito sempre perfetto, sta in cucina. La moglie serve ai tavoli. Il posto non è bello ma si mangia da favola. L’evento che ha costituito una svolta nella sua carriera? Ero a Roma nel ’68, per scattare le collezioni uomo per la rivista L’Uomo Vogue. Per quel servizio avevo deciso di non usare modelli di agenzia ma personaggi noti che però non avevano niente a che fare con la
again in springtime. And then what happened? Nothing. Until 1969. I was in the island of Panarea with my first wife. She wanted us to buy a house there. But I have never had a good feeling for islands. One day, while we were bathing, I said: “Listen, if I were ever to buy a holiday home, I would buy it somewhere else. When we go home, I’ll show you where”. So, on September 10th 1969, I went back to that hill, between Cecina and Bolgheri, where I used to paint my pictures. By pure chance we found a run-down farmhouse right there. We went inside. There was a farmer. “Is this place for sale-I askedYes, he said”. It has been our holiday home for many years. In the late ‘70s, I decided to live there permanently with my new wife. I spent most of my time travelling the world and that house in Tuscany was the “navel of the world” to me. We decided to put down roots in Casale Marittimo and restore the house. Favourite wine? Borgogna and Pinot Nero. Favourite dish? I eat everything, but I prefer simple dishes. Favourite restaurant? For me, the best in Florence is the La Giostra. I also like to eat at the Cibreo and the Troia. Then I often go to Luciano in the Pineta di Marina di Bibbona where you eat really, really well. Then I really like Fulvio Pierangelini’s cooking, he’s also a friend. And I like going into a restaurant, sitting down and ordering whatever takes my fancy, Pierangelini’s is perfect like that. Ah, another place is the Carabaccia di Bibbona: always immaculately dressed, him in the kitchen and his wife at table. The place itself isn’t up to much, but the food is a dream. What was the turning point in your career? I was in Rome in 1968 for a photo shoot for Men’s Vogue magazine. I had decided not to use models but famous figures who had nothing to do with fashion. I was the first to do something like that. One of these personalities was Carmelo MAGAZINE 93
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Oliviero Toscani davanti ad un grande ritratto di Andy Warhol - Oliviero Toscani facing a portrait by Andy Warhol
In Toscana tutto è artificialmente perfetto In Tuscany everything is artificially perfect moda. Sono stato il primo a fare questo. Ero riuscito ad avere Carmelo Bene. Mi ricordo era novembre, domenica pomeriggio e pioveva come Dio la mandava. Adoro la pioggia, e quando piove mi sono sempre accadute cose insospettabilmente rivoluzionarie. Lo conoscevo per fama, anzi ero un suo grande ammiratore, ma non c’era nessun legame d’amicizia. Mi colpì perché con tutta quella pioggia Carmelo Bene arrivò agli studi di via Spontini accompagnato dalla moglie di allora con ai piedi delle pantofole di feltro. Ma ve l’immaginate! Solo nel breve tratto dal taxi agli studi, le pantofole di feltro gli si inzupparono come due brioche. Un personaggio incredibile! Ma il bello doveva venire. Me lo vestono, e lo metto sul fondo e comincio a controllare l’inquadratura. Però qualcosa non quadra. Carmelo Bene mi si era messo davanti, con le mani affondate nelle tasche della giacca, le gambe storte e come se non bastasse la faccia deformata dalle smorfie. Non sapevo cosa fare. Non potevo scattare con lui in quella maniera. A un certo punto lui mi fa, col tono di chi si aspetta una scontata risposta affermativa: “Va bene così, vero?”. In quell’istante m’illuminai: “Certo che va bene”. Quel giorno imparai una grande lezione: che può essere geniale ribaltare il senso delle cose. Quando tutto sembra sbagliato avere la prontezza di capire che invece è tutto giusto. Una lezione che ha segnato tutto il mio lavoro da allora fino a oggi. Il committente ideale? Una persona dotata di un’intelligenza particolare, perché dalla sua intelligenza dipende la qualità del mio lavoro. E’ colui che quando
Bene. It was November, a Sunday afternoon, it was pouring. I love rain, something special always happens when it rains. I was a fan of Carmelo Bene but I had never met him personally. He arrived at the studio with his wife and wearing felt slippers. Can you imagine! As soon as he got out of the taxi, his slippers got soaked with water. What a man! But the best part was still to come. He got dressed , I placed him in the background and started checking the shot. Something was wrong. Carmelo Bene was inches from the camera, with his hands in his pockets, bow legs and pulling a face. I couldn’t have possibly snapped the photo that way. And he said. “It’s ok this way, isn’t it”. I suddenly had a flash of inspiration and said: “Of course it is”. That day I learned a great lesson: overturning things can be a brilliant idea, you must have the quickness of mind to realize that what seems wrong can actually be right. That lesson marked my work to this day. Who is the ideal client? A person blessed with a special mind, because the quality of my work depends on his intelligence. The kind of person who says: “Is this all you can do, all you have the guts to do?”. La Sterpaia. What is it and how was it born? La Sterpaia is a workshop, not a school. The young people that come here have to work to achieve results. I always tell MAGAZINE 95
La Sterpaia, immersa nel parco di San Rossore - La Sterpaia, immersed in the park of San Rossore
La svolta? Un servizio per L’Uomo Vogue con Carmelo Bene The turning point? A photo shoot for Men’s Vogue with Carmelo Bene gli presento un lavoro mi dice. “E tutto qui quello che sai fare, è tutto questo il tuo coraggio?” La Sterpaia. Che cosa è e come è nata? Io chiamo la Sterpaia una bottega di lavoro. Non è una scuola, tanto per cominciare. Si viene qui per lavorare, per imparare a produrre dei frutti. A tutti i ragazzi che passano da qui dico sempre: “Se non avete niente da fare per favore non fatelo qui”. Aziende, istituzioni, enti pubblici o privati ci commissionano campagne, pubblicazioni e io insieme ai ragazzi gliele realizziamo. Offro la possibilità di imparare lavorando, che è l’unico vero modo per imparare un lavoro. Le qualità che dovrà possedere il creativo di domani? Il creativo non ha un domani. L’aria di domani è la stessa che si respira oggi. E’ come la si vive che fa la differenza. Il creativo non ha sicurezza, e non dice mai “adesso mi metto a creare qualcosa”, è un fiume di idee sempre in piena. Il creativo è “sempre” creativo, non va a ore. Ce l’ha un sogno? Dirigere un quotidiano, naturalmente fatto a modo mio. Trattare di politica con un taglio etico ed estetico, lavorare sulla contemporaneità basandomi sulle nascite e sulle morti. E tante altre cose ancora... Toscani, lei nel Trecento sarebbe stato guelfo o ghibellino? Il mio cognome, deriva da alcune famiglie di ghibellini in fuga da Firenze che nel basso medioevo si stanziarono nei territori del piacentino straordinariamente simili a certi posti della Toscana: colline, spazi aperti. Quindi ghibellino.
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them: “If you have nothing to do, don’t do it here”. Private companies and public institutions commission us to create advertising campaigns, publications and we do it all together. I offer them the chance to learn through work, which is the only way to acquire a skill. What is the distinguishing feature of the creative person of the future? The creative person has no future. The future is today. It is how you live the present time that makes the difference. The creative person has no certainties and he/she never says “now I’m going to create something”. The creative person is full of ideas and is a full-time worker. Do you have a dream? I would like to be editor-in-chief of a newspaper, but I would like to do it my way by putting a new, ethical and aesthetic slant on politics, talking about contemporaneity going by births and deaths and so on. Toscani, would you have been a Guelf or a Ghibelline in the thirteenth century? My last name derives from some Ghibelline families who, during the Middle Ages, were exiled from Florence and settled in the territories near Piacenza which remind me of certain places in Tuscany: hills, open spaces. So, definitely a Ghibelline.
C OLLECTOR WATCHES
text Sandro Fratini
Da sx: Perpetuale rotondo, Perpetuale rettangolare oro bianco, Curvex solo tempo, Cronografo, Cronografo di Goebbels
Royal story
Storia della maison che ha racchiuso ricerca e creatività nel movimento di due lancette The history of a maison that contained research and creativity in the movement of two hands
A
udemars Piguet. La musicalità delle sillabe non evoca il ritmico battito delle lancette di un orologio o l’estrema precisione di meccanismi metallici. Mentre le labbra si curvano allo scorrere delle lettere di un nome antico, la mente elabora concetti legati a un lusso tout court. A una esclusività per pochi, che tocca il suo apice nel collezionismo di questi orologi, limited edition fin dalla loro origine . La storia della Manifattura inizia più di cento anni fa, nella Vallée de Joux, dal talento di due maestri orologiai, Jules Audemars ed Edward Piguet. Il loro sapere affonda le radici in una tradizione familiare e locale, legata a quella valle e ai suoi abitanti in maniera indissolubile. Ancora oggi l’intera produzione Audemars Piguet è interamente assicurata dalla Manifattura e risponde ai principi originari di creatività, ricerca e conoscenza tecnica dei due fondatori. Dall’anno della fondazione a oggi, lo scorrere del tempo di Audemars Piguet è scandito da modelli di orologi da tasca o da polso, ultrapiatti e complicati: è del 1914 l’orologio Lépine, un esemplare da tasca a doppia faccia in oro, così complesso che richiedeva non meno di sei anni di lavorazione prima della consegna del pezzo finito. Risale all’anno successivo un orologio
Audemars Piguet. The music in the name is different from the rhythmic beat of the watch hands or the extreme precision of the metal mechanisms. While your lips move to utter that ancient name, your brain processes images of extreme luxury. These exclusive time pieces are designed for a very lucky few, and in particular collectors, as they are limited editions since their inception. The history of the Manufacture commenced more than one hundred years ago in the Vallée de Joux, when talented master watchmakers Jules Audemars and Edward Piguet established it. Their know-how was rooted in a familiar and local tradition that was indissolubly attached to the valley and its inhabitants. The entire Audemars Piguet’s production is still carried out at the old manufacture and with the creativity, research fondness and technical know-how that inspired the founders. Since its establishment, at Audemars Piguet the stream of time is measured by pocket and wrist watches that are ultra-flat and complicated. The Lépine model, dated 1914, is a golden double-dial piece that was so complex as to require no less than six years of careful work before it was ready for delivery. A 15.8 mm thin watch, the world’s flattest, was created in the MAGAZINE 111
CO L L E CT O R WAT C H E S
Da sx: Perpetuale brillanti, Crono Boutique, perpetuale oro rosa e platino, Offshore brillanti, perpetuale in platino
Audemars Piguet: la storia recente non è meno ricca di traguardi The recent history is equally marked by important milestones con ripetizione di minuti dello spessore di soli 15,8 mm: il più piccolo al mondo. Di particolare pregio i cronografi fasi luna di forma sia rotonda che rettangolare. Da ricordare, per la bellezza del quadrante, un cronografo in oro giallo fatto per Goebbels, gerarca nazista, ministro e cancelliere del Terzo Reich le cui spregiudicate tecniche di propaganda facilitarono l’ascesa del Partito Nazista nella Germania degli anni ’30. La storia recente non è meno ricca di traguardi: nel 1972 appare il Royal Oak di Audemars Piguet , un orologio sportivo di lusso in acciaio dal design ottagonale e viti a vista, perfetto binomio tra eleganza e robustezza. Il modello originario è stato arricchito, anno dopo anno, di meccanismi e dotazioni sempre più complicati. Nel museo di Le Brassus, allestito nello stabilimento che aveva accolto il primo laboratorio di Audemars e Piguet, si possono ripercorrere, modello dopo modello, tutte le tappe che hanno reso celebre questa manifattura in oltre un secolo di ricerca. I tasselli mancanti sono affidati a un collezionismo de-luxe di pezzi unici, il cui valore aumenta grazie al prestigio storico della maison. 112
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following year; it featured minute repetition. The round and rectangular chronographs with moon phases are particularly valuable. Worth mentioning because of the beauty of the dial was a yellow gold chronograph made for Goebbels, the Nazi officer, Third Reich’s minister and chancellor whose propaganda techniques helped the Nazi party to take power in Germany in the thirties. The recent history is equally marked by important milestones. The Royal Oak by Audemars Piguet appeared in 1972. It is a luxury sport watch that has octagonal shape and its screws in full view, and perfectly blends elegance and ruggedness. The original model has been enriched with more and more complex mechanisms and functions year after year. The exhibit at the museum in Les Brassus, arranged at the site where Audemars and Piguet had their first laboratory, showcases the stages which, model after model, have made the manufacture renowned during over a century of careful research. The missing tesserae are in the hands of de-luxe items collectors, and they increase their value upon time accrual because of the continuing prestige of the maison.
ph. Francesco Rastrelli
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Salvatore Ferragamo
FAS HION A NNIVERSA RY text Eva Desiderio
Ferruccio Ferragamo
L’uomo del futuro Il lusso programmato di Ferruccio Ferragamo
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Ferruccio Ferragamo: programmed luxury
a sua magnifica ossessione è il futuro. Della sua famiglia e dell’azienda di famiglia. E non solo, perché Ferruccio Ferragamo è uno dei sei figli di una coppia magnifica come quella formata nel 1940 da Wanda e Salvatore Ferragamo, non solo perché lui stesso ha sei figli, e una parentela stretta assai vasta che arriva a 67 persone tra nipoti e pronipoti. Ma proprio perché i nuovi traguardi e la serenità del lavoro sono nel suo dna. “Armonizzare le energie e creare accordo tra famiglia e azienda”, è l’obiettivo primario di questa stagione della vita di Ferruccio, presidente della Salvatore Ferragamo Italia SpA e, dal febbraio 2006, del Polimoda, prestigiosa scuola fiorentina gemellata col Fit di New York. Un sorriso aperto, un fisico da invidia, modi gentili e piglio internazionale anche se ama infinitamente Firenze, e appena può corre al Borro, vicino a Arezzo, dove possiede una bella tenuta di campagna, un antico borgo restaurato e rilanciato a dimora di charme, una riserva di caccia, le vigne e la villa dove trascorre ore di gioia coi figli già grandi, la moglie Ilaria e il loro piccolino, Francesco, somigliantissimo a papà e anche al ritratto di nonno Salvatore tracciato da Annigoni. Dietro all’eleganza dei modi si nasconde un animo fermo, un carattere controllato e forte, il coraggio e la lungimiranza dell’imprenditore che punta ai risultati, alla qualità. Doti che l’hanno inchiodato al ruolo di capofamiglia e di presidente, con mamma Wanda sempre al fianco. Ferruccio é legato ai fratelli, Leonardo e Massimo, e alle sorelle Giovanna e Fulvia, e ha nel cuore Fiamma, la maggiore, che non c’è più. Presidente, quest’anno la maison Ferragamo festeggia 80 anni di storia. Come e quanto le pesa questo anniversario? Pesa, pesa… Soprattutto perché dobbiamo cercare di fare ancora meglio! E su questo punto coi miei fratelli e le mie sorelle siamo tutti d’accordo. Tanto che ci siamo imposti di fare un lavoro più distaccato, direi più alto rispetto all’azienda nel suo insieme. Non a caso in azienda è entrato
He is obsessed by the thought of his family and company’s future. Not only because Ferruccio Ferragamo is one of Wanda and Salvatore’s six children, not only because he himself has six children and a total number of 67 close relatives. But also because achieving new goals and working serenely is in his DNA. “Coordinating energies and creating harmony between family life and professional life ” is the main goal of Ferruccio, president of Salvatore Ferragamo Italia Spa and, since February 2006, of Polimoda, the prestigious Florentine school twinned with New York’s FIT. A broad smile, well-built, gentle manners and an international flair even though he is passionately in love with Florence and, whenever possible, he goes to the Borro, the Ferragamo family’s countryside estate and winery, near Arezzo, with his older children, his wife Ilaria and their son Francesco, the spitting image of his father and grandfather Salvatore as portrayed by Annigoni. His fine manners hide a determined, strong and self-controlled nature, the courage and insight of an entrepreneur aiming at good results and quality. Such virtues forced him to assume the role of head of the family and president of the company, alongside mother Wanda. Ferruccio is very fond of his brothers, Leonardo and Massimo, and sisters Giovanna, Fulvia and Fiamma, the firstborn, who is no more in this world but still alive in his heart. President, this year the Ferragamo house of fashion celebrates its 80 years of history. How much does it weigh on you? A lot, especially because we have to do more and better! My brothers and sisters fully agree with me on this point. That is why we have all taken on a low-profile role in the company and delegated the management to a professional external to the family, Michele Norsa. I believe it was the right and best choice. Today a
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FA SHI O N A N N I VE R S AR Y
Sarah Jessica Parker, Nicole Kidman and Catherine Zeta-Jones. Salvatore Ferragamo’s clients
“Amo molto Firenze. Forse anche troppo” “I love this city so much. Too much, perhaps”
il dottor Michele Norsa, il primo amministratore delegato esterno alla famiglia. E penso che sia stata non solo una scelta giusta ma anche la più sana. Oggi un’impresa di moda per competere sul mercato globale deve essere più manageriale, più mirata agli obiettivi. E dopo due anni dall’ingresso di Norsa dico che questa è stata un’esperienza positiva. Avete festeggiato a Shangai, con una sfilata il 28 marzo, una mostra al Museum of Contemporary Art, un gran gala con spettacolo del nuovo testimonial delle linee maschili, Roberto Bolle. Perché la Cina? Noi Ferragamo siamo sempre stati un po’ girandoloni, mio padre da ragazzo partì da Bonito per Santa Barbara, in California, dove erano già emigrati i suoi fratelli e lui sì che scoprì l’America! Quella degli studios di Hollywood e quella dei magnati della finanza, perciò andare in giro per il mondo ci viene naturale. E poi noi siamo in Cina coi nostri uffici e i nostri negozi già dal 1993.E mi è sembrato molto moderno e divertente scegliere Shanghai, che è la città del futuro per eccellenza. I risultati del 2007 sono assai buoni. I conti hanno portato a un utile netto di 47,1 milioni di euro (+34,2%), i ricavi sono a 687, 4 milioni di euro con un miglioramento del 6,5 % a cambi correnti e dell’11,3% a cambi costanti, rispetto ai 645,7 milioni di un anno fa. I risultati parlano da soli. Sono spalmati bene, anche col dollaro debole e con lo yen che non va meglio, abbiamo retto. In Europa i ricavi sono al 25,5%, in Nord America al 26,4%, nell’area Asia-Pacifico al 25,6%, il Giappone è al 19,3% e il Centro-Sud America al 3,2 per cento. Molto abbiamo fatto e molto ancora dobbiamo fare. Col lavoro è sempre in giro nel mondo. Ma torna poi a Firenze. E’ sempre la sua città ideale? Certo. Io sono fiorentinissimo, noi tutti Ferragamo lo siamo. Fiorentini nel cuore. Questa è una città che amo, forse anche troppo. Ma certo non mi cambierei mai nei panni di chi ci deve amministrare, per le tante difficoltà che si incontrano con una città d’arte. Mi piacerebbe però vedere dei progetti di sviluppo nuovi, sull’esempio di quello che si sta facendo con il Four Season. Più privati all’opera e progetti aperti alla rivalutazione del nostro patrimonio storico-artistico. 116
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company is competitive on the global market if it adopts a more managerial approach to business. And after two years of Norsa’s management, I am fully satisfied. You celebrated in Shanghai with a fashion show on March 28th, an exhibition at the Museum of Contemporary Art, a gala event and performance of Ferragamo’s new face for men’s lines, Roberto Bolle. Why in China? We Ferragamos have always been somewhat adventurous. My father, when he was very young, travelled all the way from Bonito to Santa Barbara, California, to be reunited with his brothers who had emigrated there years before. And he truly discovered America! The Hollywood studios and the world of finance tycoons. So, we have an innate passion for travelling. Besides, we have had offices and stores in China since 1993. And Shanghai is the city of future “par excellence”. 2007 sales results are very good. A profit of €47,1 million (+34,2%), sales revenues are equal to €687,4 million, a 6,5 % increase (at the running exchange rate) and 11,3% increase (at constant exchange rate), compared with last year’s €645,7 million. Figures speak for themselves. We have been doing well in spite of the weak dollar and yen. Revenues are 25,5% Europe, 26,4% North America, 25,6% Asian-Pacific area, 19,3% Japan and 3,2% Central-South America. We have done much but have to do more still. You travel the world but always come back to Florence. Is it still your ideal city? Of course. I am truly Florentine, deep down in my heart, as all the Ferragamos. I love this city so much. Too much, perhaps. I wouldn’t like to be in the local administrators’ shoes, though. It is difficult to govern an art city. I would like to see more new projects such as the one carried out by Four Season. More private individuals involved in projects aiming at our historical-artistic heritage’s enhancement.
Ferragamo’s relationship with film continued uninterrupted over the years, remaining a great source of creative inspiration for him while enhancing the overall image of his business. In the Fifties, the most famous actresses of the time - Audrey Hepburn, Ava Gardner, Greta Garbo, Anna Magnani, Paulette Goddard, Lauren Bacall and Sofia Loren - all stopped by Palazzo Spini-Feroni, Salvatore Ferragamo’s atelier since 1938, to see the shoemaker.
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“Le produzioni Ferragamo sono made in Italy al 100%” “Ferragamo products are 100% made in Italy” Quanto è stata importante sua madre Wanda nella sua vita? Fondamentale, come per tutti noi. Se dovesse descriverla a una persona che non la conosce? E’ una donna degli estremi. Difficilmente si accontenta delle vie di mezzo. Le dobbiamo tutti moltissimo. Credo che sia un grande esempio per le donne di oggi, madri e imprenditrici. Ci ha fatto da mamma, quando è rimasta vedova a soli 38 anni anche da papà. Ha preso le redini dell’azienda con un senso del dovere altissimo, da grande imprenditrice come si è rivelata e ha dimostrato sempre di essere, tenendoci uniti da ragazzi e fino ad oggi. E ci ha fatto sempre lavorare sodo. Parliamo di suo padre. Se oggi entrasse all’improvviso in uno dei vostri negozi del mondo cosa direbbe e cosa farebbe il calzolaio delle dive? Direbbe che nelle vetrine ci sono cose belle e altre da fare meglio. Quelle buone ci consiglierebbe di urlarle di più. Poi farebbe tante verifiche, per controllare se abbiamo e no tenuto fede a quello che lui ha predicato: la calzata che è importantissima e deve guardare prima di tutto alla salute del piede, poi la qualità dei prodotti, la creatività sempre alta. Si parla molto di made in Italy... Le produzioni Ferragamo sono made in Italy al 100%. E’ presidente del Polimoda. Cosa ha imparato da questa esperienza? Moltissimo, perchè il contatto con gli studenti che arrivano a Firenze da tutto il mondo é una cosa stimolante. Mi piacciono i giovani, a cominciare dai miei figli. Mi appassionano e trovo che oggi siano molto più coraggiosi di noi quando avevamo vent’anni. Vedo talento e sfide da correre. Veder darsi da fare mi è di stimolo. E spero che siano più sostenuti e aiutati, anche dal governo, nel loro affacciarsi al mondo del lavoro. Poi credo negli stage che servono dopo il diploma o la laurea. E proprio un allievo del Polimoda è ora alla guida delle collezioni maschili di Salvatore Ferragamo. E’ Massimiliano Giornetti, il direttore creativo dell’uomo Ferragamo. Stilisticamente é nato in casa nostra, è il preferito proprio per questo. 118
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How important is your mother Wanda in your life? She is indispensable to all of us. How would you describe her character? A woman born “extremist”. She rarely accepts compromises. We all owe her more than we can ever say. She is a model for today’s women, as a mother and entrepreneur. She was left a widow at the age of 38 with six children. She raised us and, at the same time, took over the reins of the company proving to be a brilliant entrepreneur and a great mother who made us work hard. Let’s talk about your father. If he were still alive and got in one of your stores throughout the world, what would he say and do? He would say that there are good things and not so good things in the windows. He would say that the good ones have to be highlighted. He would check everything to see if we have learned his lessons: the shoe’s width is very important, first comes the foot’s health, then product quality and creativity. There is much talk about the “made in Italy”.. Ferragamo products are 100% made in Italy. You are president of Polimoda. What have you learned from this experience? Quite a lot, because it is very stimulating to meet students coming from all over the world. I like young people, starting from my children. I believe they are bolder than we were at their age. They are talented and faced with many challenges. I hope they will be supported and helped by the government in finding a job. I also believe that post-degree master courses are very useful. A former Polimoda student is now at the head of Salvatore Ferragamo men’s collections. He is Massimiliano Giornetti, the creative director of Ferragamo’s men’s line. He was stylistically born in Florence, that is why he is our favorite.
Pants.
act one
Di nuovo amore. Altalenante come ogni passione - It’s love again. Inconstant like any passion
Marta Innocenti Ciulli photo Alessandro Bencini make up and hair Rossana Luzzi
ANN DEMEULEMEESTER Ampi, dalla linea a uomo e mega risvolto - Very, very loose-fitting, men’s style. At Luisaviaroma - Abito/dress: Balenciaga at Luisaviaroma
DIOR Bianchi dalla linea a uomo. Giacca con revers - White masculine pants. Paired with jacket with wide revers. Sandali/Sandals: Giuseppe Zanotti Design at Luisaviaroma Bracciali/Bracelets: ChloĂŠ at Luisaviaroma
GIANFRANCO FERRE’ Pantaloni in satin. Bianca la bluse - Satin pants with white blouse.
CHANEL Intramontabile il jeans molto ampio e a vita alta - Jeans, an evergreen, loose-fitting and high-waist. Pull: Pringle at Luisaviaroma Sandali/Sandals: Giuseppe Zanotti Design at Luisaviaroma
GIORGIO ARMANI Bianco ottico il pantalone dritto con tasche e coulisse in vita - Optical white straight pants with pockets and waist drawstring Camicia/Shirt: Hanii Y at Luisaviaroma - Sandali/Sandals: Giuseppe Zanotti Design at Luisaviaroma
MARIELLA BURANI Japan style i pantaloni ampi in tessuto rigido - Japanese-style loose-fitting pants in stiff fabric. Pull: Dries Van Noten at Space Ciabattine/Sandals: Giuseppe Zanotti Design at Luisaviaroma
ERMANNO SCERVINO Comfort nei pantaloni di lino carta da zucchero - Comfy baby blue linen pants. Camicia/Shirt: Dries Van Noten at Space Sandali/Sandals: Giuseppe Zanotti Design at Luisaviaroma
PRADA Molto Seventy il pantalone a zampa di elefante abbinato al gilet di maglia - Seventies-style bell bottoms matched with tricot vest Collana/Necklace: Ugo Cacciatori at Space - Ciabattine/Sandals: Giuseppe Zanotti Design at Luisaviaroma
glamorous
Swimsuit . Quasi abiti. Da portare nascosti, ma non troppo. Di sapore anni Quaranta. Soprattutto nel mood. Nearly dresses. To be worn beneath, but not too much. With that Forties style and mood
Marta Innocenti Ciulli photo Alessandro Bencini make up and hair Costanza Scornaienchi
EMILIO PUCCI Intero con profondo scollo sul davanti. Swimsuit with low neckline in the front. Soprabito/Overcoat: Alessandro dell’Acqua at Luisaviaroma Collana/Necklace: Save the Queen! Anelli/Rings: Pomellato Scarpe/Shoes: Giuseppe Zanotti Design at Luisaviaroma
PRADA Bianco, scollo rotondo. White, round neck. Soprabito/Overcoat: Lanvin at Luisaviaroma Collana/Necklace: Monies at Space Anelli/Rings: Pomellato Scarpe/Shoes: Moschino at Luisaviaroma
PAUL SMITH Bikini. Reggiseno a fascia sorretto da un laccio intorno al collo. Bikini. Bandeau top fastened in the front with lace around the neck.
KRISTINA TI Costume intero in spugna elasticizzata. One-piece terry cloth swimsuit. Giacca/Jacket: Marni at Space Collane/Necklace: Save the Queen! Anelli/Rings: Pomellato Scarpe/Shoes: Lanvin at Luisaviaroma
LA PERLA Verde clorofilla l’intero con drappeggi e costure. Chlorophyll green one-piece swimsuit with drapes and seams. Anelli/Rings: Pomellato Bracciali/Armlets: Save the Queen! Cintura/Belt: Chanel
ERMANNO SCERVINO Reggiseno a triangolo e mutandina fermata da laccetti. Triangle top and bottom piece tied up with laces. Anelli/Rings: Pomellato Bijoux: Save the Queen! Scarpe/Shoes: Giuseppe Zanotti Design at Luisaviaroma
GUCCI Reggiseno a triangolo, mutandina alta con patch. Triangle top, bottom piece with patch. Soprabito/Overcoat: Alessandro Dell’Acqua at Luisaviaroma Bijoux: Save the Queen! Scarpe/Shoes: Lanvin at Luisaviaroma
BOTTEGA VENETA Rosso sangue il costume anni ’40. Forties-style blood red swimsuit. Soprabito/Overcoat: Lanvin at Luisaviaroma Collana/Necklace: Monies at Space Anelli/Rings: Pomellato Borsa/Bag: De Couture at Luisaviaroma Scarpe/Shoes: Giuseppe Zanotti Design at Luisaviaroma
TOD’S
Limited edition Scarpe e borse in coordinato. Il massimo del glamour - Matching bags and shoes. For the utmost glamour Marta Innocenti Ciulli photo Annalisa Mazzoli
GUCCI
VERSACE
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LOUIS VUITTON
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1. Bulgari - € 3.450 2. Perlunica - from € 67 3. Just Gold Collection - Rosato - € 745 4. Christian Dior - price upon request 5. Roma Collection - Rebecca € 398 6. Gucci - price upon request 7. Hermès - from € 309 8. Collier Medailles - Chanel Joaillerie - € 27.500 9. Pomellato - price upon request
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FA SHION JEW ELS
Marta Innocenti Ciulli
Legàmi
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Maglie più o meno grosse. Intrecci indissolubili. Ghirigori infiniti. Nodi d’amore. In oro, con qualche intrusione di pietre. Le catene Big-sized links, more or less. Indissoluble interlacing. Infinite swirls. Made of gold and set with stones. Chains.
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WHAT’ S COOL COLOUR Marta Innocenti Ciulli
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Let’s pink
Un colore che per assioma appartiene al mondo femminile. Da sempre declinato in infinite sfumature, oggi divertente alternativa nel guardaroba maschile. A color that is synonymous with female gender. In countless shades, today it is also permitted in men’s wardrobe. 1-9. Bottega Veneta - pants € 700 and flight bag € 1.750 - via Strozzi, 6 - Firenze 2. Louis Vuitton - spring/summer 2008 fashion show 3-5. Louis Vuitton - € 1.700 and € 950 - piazza Strozzi, 1 - Firenze 4. Emilio Pucci - price upon request - via de’ Tornabuoni, 20/r - Firenze 6. Prada - € 950 and € 1.150 - via de’ Tornabuoni, 53 - Firenze 7. Paul Smith - dress € 650 - at Raspini - via Roma, 25-29/r - Firenze 8. Kenzo - € 350 - at Luisa Via Roma - via Roma, 19-21/r - Firenze 10. Gucci - price upon request - via de’ Tornabuoni, 73/r - Firenze 11. Versace - € 3.770 - via de’ Tornabuoni, 13/r - Firenze 12. Ermanno Scervino - price upon request - piazza Antinori, 10/r - Firenze MAGAZINE 145
WHAT’ S COOL BELTS
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Link me
Sono l’appeal della stagione. A sottolineare la vita e stringerla per avere un vero vitino di vespa. Abbastanza alte, con fermature importanti da attirare tutta l’attenzione. The highlights of the season, that accentuate the waistline and create that wasp waist look. Noteworthy eye-catching buckles positioned high on the waist. 1-10. Chanel - € 590 and € 990 - piazza della Signoria, 10 - Firenze 2. Hermès - € 505 - piazza Antinori, 6/r - Firenze 3. Costume National - price upon request - at Joliette - via Frà Jacopo Passavanti, 23/r - Firenze 4. Christian Dior - price upon request - via de’ Tornabuoni, 57/r - Firenze 5. Emilio Pucci - € 430 - via de’ Tornabuoni, 20/r - Firenze 6. Bottega Veneta - € 580 and € 680 - piazza Strozzi, 6 - Firenze 7. Fendi - price upon request - piazza Strozzi, 21/r - Firenze 8. Blumarine - € 435 and € 382 - Chiasso de’ Soldanieri, 18/r - Firenze 9. Marni - € 120, € 149 and € 170 - at Space - via de’ Tornabuoni, 17/r - Firenze 11. Louis Vuitton - € 430 - piazza degli Strozzi, 1 - Firenze 12. Tod’s - € 230 - via de’ Tornabuoni, 103/r - Firenze MAGAZINE 147
Ph. Enrico Bernazzi
tessuti d’arredamento, tendaggi, imbottiti, moquettes e forniture contract Via Rondinelli, 1/r - 50123 Firenze - Tel. 055/212695 - Fax 055/284657
WHAT’S COOL SANDALS
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Free spirit
Stile easy. Dopo tanti tacchi assassini hanno la meglio i nuovi francescani che non ci danno un’andatura felina, ma ci fanno vivere in pace con noi stesse. Casual style. After killer stilettos, here come the flat sandals, goodbye catwalk, hello easy life. 1. Fratelli Rossetti - € 380 - piazza della Repubblica, 43-45/r - Firenze 2. Versace - € 307 - via de’ Tornabuoni, 13/r - Firenze 3. Emilio Pucci - price upon request - via de’ Tornabuoni, 20/r - Firenze 4. Kenzo - € 290 - at Luisa Via Roma - via Roma, 19-21/r - Firenze 5. Hermès - € 490 - piazza Antinori, 6/r - Firenze 6. Casadei - € 295 - via de’ Tornabuoni, 33/r - Firenze 7. Marni - € 310 - at Luisa Via Roma - via Roma, 19-21/r - Firenze 8. Costume National - price upon request - at Joliette - via Frà Jacopo Passavanti, 23/r - Firenze 9-11. Gucci - price upon request - via de’ Tornabuoni, 73/r - Firenze - 10. Moschino Cheap&Chic - € 216 - at Luisa Via Roma - via Roma, 19-21/r - Firenze 12. Tod’s - € 260 - via de’ Tornabuoni, 103/r - Firenze MAGAZINE 149
WHAT’ S COOL PVC Marta Innocenti Ciulli
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Pura plastica. Al 1000%
Nessuno più ci potrà vietare di ritornare un po’ bambini. La moda è dalla nostra. Chapeau ai sandali e alle scarpa di plastica. Going back to childhood fun. Fashion is on our side. Hat off to sandals, those plastic trendy colorful shoes 1. Chanel - € 150 - piazza della Signoria, 10 - Firenze 2. Paul Smith - € 310 - at Raspini - via Roma, 25-29/r - Firenze - 3. Marc by Marc Jacobs € 220 - at Luisa Via Roma - via Roma, 19-21/r - Firenze 4-7. Cesare Paciotti - € 144 and € 120 - via della Vigna Nuova, 14/r - Firenze 5. Marni - € 95 - Space - via de’ Tornabuoni, 17/r - Firenze - 6. Givenchy - € 130 - at Luisa Via Roma - via Roma, 19-21/r - Firenze 8. Moschino - € 455 - at Luisa Via Roma - via Roma, 19-21/r - Firenze - 9. Gucci - price upon request - via de’ Tornabuoni, 73/r - Firenze MAGAZINE 151
Gianfranco Ferré
Christian Dior
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Ermanno Scervino
Gianfranco Ferré
Giorgio Armani
Christian Dior
Save the Queen! Save the Queen!
Giorgio Armani
Gianfranco Ferré
Ermanno Scervino
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Gianfranco Ferré
Christian Dior Luisaviaroma
Ermanno Scervino
Ermanno Scervino
Giorgio Armani
Christian Dior Save the Queen!
Save the Queen!
Save the Queen!
Shopping in Florence Christian Dior
Celine
Marchi creativi per grandi connaisseur Creative labels for the connoisseur Marta Innocenti Ciulli photo Lucia Baldini
Ermanno Scervino
Christian Dior
Celine
Gianfranco FerrĂŠ
Christian Dior
Ermanno Scervino
Celine
Save the Queen!
el cuore pulsante di Firenze. Dove si concentrano marchi deluxe, in cui tuffarsi anche solo per riempirsi gli occhi. Celine – Ha l’aspetto di un loft newyorkese con colonne di ghisa che spezzano l’ambiente. Lo chic della griffe francese è tutto lì. Fa gola un impermeabile rosso fuoco, un abitino candido con la vita alta e lo scollo a V. Borse in colori forti, con manico corto da portare a mano. Occhiali grandi da diva, il corsetto bianco da piena estate. Dior – Avenue Montaigne qui sulla nostra rive droite. Una gigantografia mostra un abito del primo Galliano nell’atelier parigino. Da rubare il tubino beige in tessuto tipo maglia con un fiocco solitario. Bellissime le borse con volant di pelle effetto pizzo e le décolleté intrecciate. Profumi: da provare Eau noir, incenso puro. Bellissimo il libro fotografico sulla Maison. Ermanno Scervino – Uno spazio rilassante. Belli i piumini leggeri, goffrati dai colori dirompenti. Chic l’abito nero profilato di luce, le zeppe nere con il plateau ricamato, le borse grandi in pelle, con ricami e intagli. Alle future spose: c’è un abito bianco in voile con interventi di coulisse. Gianfranco Ferré – Grande boutique, enormi vetrine. Domina il crema ed il nero. Un po’ anni Quaranta. Il rosso delle borse, delle scarpe e di un vestito in tessuto scivoloso che si incrocia sul davanti, interrompe la sobrietà dell’ambiente. Deliziose le ciabattine b/n, la big bag da viaggio, le catene come collane, cinture, braccialetti. Giorgio Armani – Un labirinto di salette e corridoi, per arrivare al piano superiore, dedicato all’uomo, e si resta estasiati dalle capriate. L’universo Armani: giacche piccole in tessuto damascato, pantaloni comodi, gonne a balze, abiti floreali in satin con profondo scollo a V. Borse grandi, con il doppio manico. Ottimi i profumi: Bois D’Encens, Rose Alexandrie, Ambre Soie. Save the Queen! – Un’esplosione di colore, di bubble-gum. Qui convive la struttura cinquecentesca del palazzo (stupendi i soffitti in legno dipinto) con gli arredi chic-cartoon. Tutto è molto studiato. C’è un abitino dritto senza maniche con il seno in voile fantasia, un soprabito con ricami e pitture sul dietro. Belli i sabot rossi con applicazioni golose, le collane a grosse pasticche, le borse di paglia e cuoio.
In the heart of busy Florence, where deluxe labels are abound, stroll around to immerse yourself in luxury or just to treat your eyes. Celine – The New York loft look with pillars of ghisa that penetrate the space. The chic French griffe are all here. A flame red raincoat, a fresh, high-waisted V-neck dress. Bags in strong vibrant colours, small handles, to carry in the hand. Big Hollywood star glasses, white summer corsets. Dior – Avenue Montagne, on the right bank. A dress of the first Galliano in the Paris atelier. A beige tube in a sort of fine knit with a single bow: a temptation. Beautiful bags with leather details that look like lace and plaited décolleté. Perfumes: Eau noir, pure incense. A beautiful book of photos of the Maison. Ermanno Scervino – A relaxing space. Beautiful, light down jackets, stunning colours. A chic black dress with profiles of light. Black wedges with embroidered inlaid, platforms. For the future bride, a white voile dress gathered with numerous coulisse. Gianfranco Ferré – A great boutique, enormous windows. Dominated by the combination of black and cream. A bit Forties. Red bags and shoes and a dress in slinky fabric, crossed at the front, interrupt the sober spaces. Delicious slippers. The big travel bag, the chains as necklaces, belts And bracelets Giorgio Armani – A labyrinth of rooms and corridors leading to an upper floor, dedicated to menswear, where we are captivated by the elegance. The Armani Universe: small jackets in damask, comfortable trousers, layered skirts, floral satin dresses with deep V-necks. Large bags with double handles. Excellent perfumes: Bois D’Encens, Rose Alexandrie, Ambre Soie. Save the Queen! – An explosion of colour, of bubblegum. The splendid painted-wooden sixteenth century ceilings look down on chic-cartoon furnishings in a stunning juxtaposition. Very studied. A straight, sleeveless dress with patterned voile bust, an overdress with embroidery and painting on the back. Lovely red sabot with greedy applications, necklaces of enormous pasticche, bags in leather and straw.
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Gianfranco FerrĂŠ
Christian Dior
Giorgio Armani
Ermanno Scervino
WHAT’S COOL PAPILLON
Marta Innocenti Ciulli
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Tie break
Non si vedeva da tempo. Cancellato dalla potente cravatta, il papillon ha da poco rifatto l’occhiolino e timido si è affacciato alla ribalta delle passerelle della moda. In perfetta sintonia con la nuova tendenza, che vuole uomini solo curati e molto ben vestiti, vediamo chi avrà la meglio. Welcome back. Overshadowed for many years by the regular necktie, the bow tie is back in fashion again. In step with the latest trend that envisions well-groomed and smarty dressed men. We will see who wins. 1-2-8. Etro - from € 73 - via della Vigna Nuova, 50/r - Firenze 3-6. Bottega Veneta - € 90 and € 90 - via Strozzi, 6 - Firenze 4. Salvatore Ferragamo - € 60 - via de’ Tornabuoni, 14/r - Firenze 5-12. Moschino - from spring/summer 2008 fashion show 7-9. Tommy Hilfiger - price upon request - piazza degli Antinori, 3/d - Firenze 10. Stefano Ricci - price upon request - www.stefanoricci.com 11. Louis Vuitton - € 85 - piazza Strozzi, 1 - Firenze 13. Paul Smith - € 80 - at Raspini - via Roma, 25-29/r - Firenze MAGAZINE 157
WHAT’ S COOL PARFUM Marta Innocenti Ciulli
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Silent sound
Sottile, discreto, impalpabile aroma, note che indugiano, emozioni sospese, frammenti intensi di vita. Elisir che portano in dote il patrimonio genetico emotivo. Unico. Irripetibile. Il profumo. Subtle, discreet, impalpable scent, lingering notes, feelings in suspense, intense fragments of life. Elixirs bringing a dowry of emotions. Unique. Unrepeatable. The perfume. 1. Lorenzo Villoresi - € 90 - www.lorenzovilloresi.it 2-10. Eau Sauvage and Dior Homme - Christian Dior - € 65,84 - at authorized sellers 3-8. Elite and Santal - Floris - € 80 and € 80 - www.floris-profumi.it 4-9. Melograno and Tabacco Toscano - Officina Profumo Farmaceutica Santa Maria Novella - € 53 and € 50 - via della Scala, 16 - Firenze 5-12. Présence(s) and Annick Goutal - € 60 and € 72 - at Erboristeria Inglese - via de’ Tornabuoni, 19/r - Firenze 6. Comme des Garçons - € 90 - at authorized sellers 7. Prada - € 67 - at authorized sellers 11. Opus Penhaligon’s - € 82 - at Olfattorio - via de’ Tornabuoni, 6 - Firenze 13. Acqua di Parma - € 82 - www.acquadiparma.it MAGAZINE 159
LUISA F RIE N D S text Felice Limosani
Without Luisa shopping is boring Luisaviaroma. La nuova filosofia del retail The new retail philosophy
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oda, musica, video, design, arte interattiva, intrattenimento culturale e altro. Un mix dal sound travolgente e soprattutto “a tempo o in battuta” come avrei detto ai tempi in cui facevo il dj. Il risultato non si è fatto attendere e oggi dopo aver animato gli ultimi cinque anni, sia in store che on line, questa idea è sempre più la chiave di lettura della “no boring philosophy” che immagino per Luisaviaroma. Tutti intuiscono che il mondo del retail cambierà, io sono certo che sia già drasticamente cambiato. Infatti trovo sorprendente, in un periodo come questo, che si continui a parlare di concept store o di nuovi negozi intesi come negozi nuovi, cioè appena rifatti. Trovo ancora più sorprendente che ci sia molta attenzione verso la vetrina, intesa così come quando fu pensata nella seconda metà del XVIII secolo a Parigi dai bottegai ebrei. Essi intuirono che grazie alla rivoluzionaria illuminazione pubblica, potevano estendere all’esterno la visibilità del prodotto. Per la prima volta era possibile presentare, prima ancora che il cliente ne avesse bisogno, le loro merci stimolandone l’acquisto o semplicemente per comunicare la loro offerta. Oggi, ancora una volta partendo dall’innovazione tecnologica, c’è un cambiamento in corso che aggiunge nuove sfumature alla vita degli spazi commerciali. Le motivazioni sono più chiare rispetto a cinque anni fa, quando con il primo evento Visual Beat passammo dalla canonica vetrina del Pitti alla non vetrina. Una video gallery al posto dei manichini crearono le condizioni per un incontro affascinante e inaspettato con il pubblico. Tutti, clienti e passanti, erano attratti come in un colpo di fulmine, da una forma di cultura più che dal qualsivoglia prodotto che avremmo potuto esporre. Un percorso naturale poi trasformato in una scelta no boring che re-immagina, su degli schermi, l’atmosfera all’interno con elementi emozionali e culturali che giocano con la nostra vista e il nostro udito. A pensarci bene, lo schermo è la piazza del mercato di questo secolo. Il nuovo spazio in questo senso sarà di assoluta avanguardia e offrirà un’esperienza combinata alla cultura internet. A ragion veduta lavoro con il chiodo fisso che l’associazione di in store + on line rappresenti un potente mezzo di attrazione e relazione. Un mezzo di comunicazione creativo che parte dalla riflessione: se un’immagine vale mille parole, quante parole valgono un video? Luisaviaroma non deve semplicemente essere un luogo amato, ma deve amare sempre di più le persone sparse nel mondo attraverso esperienze condivise. A questo proposito l’idea è quella di trasformarlo in una realtà culturale in senso allargato e sinergico, capace di dialogare con altri mondi. Insomma, alla magica consolle di Luisaviaroma continuerò a mixare, dal prossimo autunno, la mostra Gelatine Lux di Maria Grazia Rosin attualmente esposta a Palazzo Fortuny di Venezia. Mentre lo IED Istituto Eurepeo del Design, Sonar di Barcellona, Onedotzero di Londra, Ars Elettronica di Linz, saranno progressivamente ospiti esposti selezionati e miscelati alle collezioni più importanti della moda contemporanea. Insomma se oggi without Luisa shopping is boring presto without Luisa shopping is nothing. 160
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Fashion, music, videos, design, interactive art, cultural entertainment and much more. An irresistible mix, “in time or on the beat” as I would have said when I was a DJ. This is the idea on which my “no boring philosophy” is based. An idea I have conceived for Luisaviaroma after five years spent in store and online. Everyone believes that the retail world will change; I believe it has already drastically changed. I find amazing that people currently talk about concept stores or new stores when simply referring to restructured stores. I find equally amazing that all attention is focused on shop windows that were introduced in the second half of the eighteenth century in Paris by Jewish shop owners. They realized that, thanks to the revolutionary public lighting, their products could be visible from the outside. Today, owing again to technological innovation, there is a change underway that enriches commercial spaces. The reasons are quite clear compared with five years ago when, with our first Visual Beat event, we passed from Pitti’s traditional window to a non-window. A video gallery in place of dummies created the conditions for a fascinating and unexpected meeting with the public. Everyone, customers and passers-by, were attracted at first sight by a form of culture rather than by just any product on display. A natural course of events that then became the “no boring philosophy”: the store’s atmosphere is re-created on screens mixed with emotional and cultural elements playing with our sense of sight and hearing. When you think of it, the screen is this century’s market square. The new space will be absolutely innovative and will offer an experience combined with the Internet culture. My fixed idea is that in store + online is a strong means of attraction and relation. A creative means of communication that develops from a question I have been asking myself: if an image is worth one thousand words, how many words are worth a video? Luisaviaroma must not only be loved by people; it has to love, in turn, people throughout the world through common experiences. It has to be a cultural reality open to many worlds. Starting from next fall, I will be mixing at Luisaviaroma’s console the exhibition Gelatine Lux by Maria Grazia Rosin currently shown at Palazzo Fortuny in Venice. The IED (European Institute of Design), Sonar of Barcelona, Onedotzero of London, Ars Electtronica of Linz, will be our special guests on display mixed with the world’s major contemporary fashion collections. In short, if today “without Luisa shopping is boring” tomorrow “without Luisa shopping is nothing”.
Alcuni rendering del nuovo spazio Luisaviaroma Some renderings of the new Luisaviaroma space
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5 L’ora dell’aperitivo a Firenze: tra posti storici e nuovi locali, per prepararsi alla notte fiorentina. Pagina a sinistra : Veduta del Lungarno dall’ingresso del Noir, il banco-bar del Noir. In questa pagina: 1.3.14.15. Colle Bereto. 2.4.7.10.11.15. Noir 5.9. Zoe 6.8.12.13. Dolce Vita. Aperitif time in Florence: historic places and new bars, getting ready for the Florentine nightlife. Page on left: View of the Lungarno from the Noir’s entrance, the Noir’s bar. On this page: 1.3.14.15. Colle Bereto. 2.4.7.10.11.15. Noir 5.9. Zoe 6.8.12.13. Dolce Vita.
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escolato e non shakerato” ammonisce James Bond in Casino Royale, ordinando il suo leggendario Vesper Martini (tre parti di gin, una di vodka e un tocco di vermouth). Ne scopriamo il motivo al Dolce Vita (piazza del Carmine 6/r, www.dolcevitaflorence.com), lo storico lounge bar di Firenze pioniere in città della cultura cocktail. “I vodka Martini devono essere assolutamente secchi”, spiega il barman Attilio Baddi “perciò bisogna evitare di annacquare l’alcol attraverso un contatto prolungato con il ghiaccio dello shaker”. Dai Sixties questo hot spot fiorentino ha ereditato oltre al nome anche un indiscutibile savoir faire alcolico. La selezione soddisfa tutte le migliori inclinazioni del beverage. Lo dimostra la carta del Wine Bar diretto da Lorenzo Nigro: 60 tipi di vino, per un gran tour polisensoriale attraverso l’Italia, la Francia e la Germania. Il tutto accompagnato da un trionfo di delizie slow food: pochi ingredienti, di alta qualità e rigorosamente di stagione, nel pieno rispetto delle nuove tendenze eat clean. E sul fil rouge dell’esclusività, peccato mortale non fermarsi al Colle Bereto (piazza Strozzi 5/r). Il nome deriva dall’omonima fattoria di Radda in Chianti dove il proprietario, Emiliano Fontani, produce il meglio del made in Tuscany in termini di vino e di olio, ma la location è il salotto a cielo aperto di piazza Strozzi. Renato Vallone vi ha messo a frutto la sua esperienza come direttore di sala del Twiga di Forte dei Marmi e il suo apprendistato nella movida più hip di Monaco. Il risultato è un raffinato entertainment di sapori e profumi, che dura dalle undici del mattino alle tre di notte. Si inizia con il pranzo, con una cucina creativa e scattante, capace di sincronizzare i pezzi forti della tradizione toscana sui brevi tempi del break. Poi l’aperitivo a buffet nella veranda al centro della piazza. Dalle 22,30, l’attico al primo piano si trasforma in privé: dodici tavoli, servizio di bottiglia, obbligo di prenotazione e dress code d’accesso. Chi supera l’in/out è ripagato da effervescenze millésime e rari bland da gentlemen’s agreement, ma anche da gambe e scollature mozzafiato, che fanno girare la testa molto più del tasso etilico. In tema di fluttuazioni sensuali, il luogo ideale per abbandonare i sensi e la mente all’ora dell’aperitivo è il Noir di Lungarno Corsini (www. noirfirenze.com). Lo si riconosce solo dopo averne varcata la soglia, perché la porta d’ingresso, volutamente, non ha insegna. Penombra, pareti scure, arredi scuri. Un vedo non vedo carico di mistero, che rallenta i movimenti ma eccita la curiosità di scoprire le cose e le persone. Sotto la luce soffusa degli chandelier, prende forma un eclettico boudoir metropolitano: divani capitonné, lampade tailandesi, vetrina portabottiglie dal design orientale, il tutto all black. Trend setter, Ilaria Farsetti, globetrotter attraverso tutto ciò che, in giro per il mondo, sia bello e buono. Qui il Gin Tonic si fa solamente con il Gin Bombay, contornato da crudité, e per la Caipiroska si usa solo Vodka Grey Goose. La house music si sposa ad arte con Rum Bacardy Black, importato dai Carabi, mentre le migliori riserve di birra fanno da contrappunto alle ultime selezioni di rock, vintage o alternative. E per l’estate è in cantiere l’After Beach: musica dal vivo per ritrovare gli amici al tramonto mentre il sole si tuffa nell’Arno. Perfetto alter ego al Noir (si trova esattamente di fronte, dalla parte opposta del fiume) è invece lo Zoe (via dei Renai 13/r). La luminosità, con le pareti laccate di bianco, fa da padrone. Imperdibile all’ora di pranzo per l’aperitivo all’aperto, meta fissa della jeunesse fiorentina più affezionata, offre una selezione gastronomica quanto mai fresca e frizzante: grandi insalate, primi, secondi di carne, carpacci, dessert e caffetteria. La sera ambisce allo scettro del miglior pre-club in città grazie ad un’appetitosa varietà di stuzzichini ed alla cura estrema con cui vengono serviti i cocktail. Ogni venerdì pre-party per lanciare la serata in discoteca con Sandro B alla consolle e guest a rotazione. Il tutto, diciamolo senza falsi pudori, a soli cinque euro.
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“Shaken, not stirred” says James Bond in Casino Royale when ordering his legendary Vesper Martini (three measures of gin, one of vodka, half of vermouth). Attilio Baddi, the barman of Dolce Vita, one of Florence’s most famous lounge bars (piazza del Carmine 6/r, www. dolcevitaflorence.com), does not agree with the British secret service agent. “Vodka martinis have to be dry and shaking allows the drink to couple with ice too long and dilutes the alcohol”. This Florentine hot spot has been boasting a reputation as one of the best cocktail bars in town since the ‘60s. The wine list prepared by Lorenzo Nigro satisfies all tastes: 60 different wines ranging from Italy to France and Germany accompanied by highquality, seasonal food. When it comes to exclusivity, one name comes to your mind: Colle Bereto (Piazza Strozzi 5/r). The name derives from the winery in Radda in Chianti where the owner, Emiliano Fontani, produces the best Tuscany has to offer in terms of wine and olive oil. The bar is located in Piazza Strozzi and is run by Renato Vallone who learned the job in the trendiest clubs in Munich and worked for many years at the Twiga in Forte dei Marmi. The result is a refined mix of entertainment, tastes and scents from 11 am to late into the night, from lunch (a blend of creative and traditional Tuscan cooking) to cocktail hour (with buffet on the veranda). From 10,30 pm on, the first floor turns into a VIP lounge with only twelve tables where previous reservation and dress code are required. The Noir on Lungarno Corsini (www.noirfirenze.com) has no sign outside. Behind the door, everything is dark, walls and furnishing. In the soft chandelier light, one makes out an eclectic urban “boudoir”: capitonné sofas, Thai lamps, oriental-style bottle rack, all strictly black. The club is run by Ilaria Farsetti, a true trendsetter and globetrotter. Here, the Gin & Tonic is made only with Bombay gin accompanied by raw vegetables, and for the Caipiroska, Grey Goose vodka only. And also Bacardi Black rum, imported directly from the Caribbean and a wide selection of beer while listening to house, rock or alternative music. In summertime, live music also. Opposite the Noir (on the other side of the Arno river), is Zoe (via dei Renai 13/r). Brightness is the bar’s distinguishing feature thanks to its lake white walls. It is frequented by local young people and offers a rich buffet lunch: salads, pasta, meat, carpaccios, desserts and coffee. In the evening, don’t miss the cocktail hour with tasty appetizers. Every Friday evening, the DJ Sandro B performs music and special guests liven up the atmosphere. All this at a very reasonable price: € 5. La Cité
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5 Dalle sette fino a notte inoltrata, i locali dove la jeunesse fiorentina si incontra per un Vodka Martini o un Caipiroska. Pagina a sinistra, in senso orario: Colle Bereto, Noir, un particolare del dj, il barman del Noir . In questa pagina: 1. 4. 5. 9. Noir 2.8.11. Colle Bereto 3.10.12.14. Dolce Vita 7.13 Zoe. From 7pm until late into the night, the Florentine venues where young people meet for a Vodka Martini or a Caipiroska. Left page, clockwise: Colle Bereto, Noir, the DJ, the Noir’s barman. On this page:1. 4. 5. 9. Noir 2.8.11. Colle Bereto 3.10.12.14. Dolce Vita 7.13. Zoe.
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Moka and friends
Attraversa barriere territoriali, culturali e storiche il gesto quotidiano di buona parte del mondo. Il caffè, il thè, quei filtri magici che ci liberano dalla stanchezza. A universal daily gesture that overcomes all territorial, cultural and historical barriers. Coffee, tea, those magic potions that warm us up and take away the fatigue. 1-11-12. Mami design Stefano Giovannoni, Coffe.it design Wiel Arets, 9091 design Richard Sapper - Alessi - € 95, € 130, € 155 - www.alessi. it 2-4. Mokona Pearl and Girmi kettle - Bialetti - € 149 and € 39,90 - www.bialettiindustrie.it 3-5. Giannina and La Bouilloire - Giannini € 76 and € 120 - www.giannini.it 6-10. Mach and Genesis - Serafino Zani - from € 62 and € 157 - www.serafinozani.it 7. Kitchen Aid - € 829 - www.kitchenaid.it 8. Archimede kettle - Stella - € 67 - www.stellametlux.it 9. Philips - € 59,90 - www.philips.it MAGAZINE 167
WH AT’ S COOL HOME
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Soupières
Hanno fatto il loro ingresso in pompa magna. Si sono posate su tavole bianche e raffinate in attesa di essere scoperchiate per sprigionare profumi misteriosi e caldi. Di porcellana, materiale eletto, sottile e opalescente, duttile e insensibile al calore. Perché non riscoprirne l’utilità? They have made a triumphal entry. They sit on white chic tables waiting to be uncovered to release mysterious and warm scents. Made of porcelain, a precious, thin and opalescent, ductile and heatproof and, why not, practical material. 1-4. Eden and Cristal - Bernardaud - price upon request - www.bernardaud.fr 2. Perle - Meissen - € 688 - www.meissen.de 3-6. Dynasty and Shagreen Cocoa - Wedgwood - € 456 and € 346 - www.wedgwood.it 5-9. Suomi and Tac 02 - Rosenthal - € 215 and € 259 - www.rosenthal.it 7. Herend - € 823 - www.herend.com 8. Christofle - € 1.070 - www.christofle.com MAGAZINE 169
TR END E NGI N E E R I N G
text Gianni Mercatali photo Archivio storico Piaggio “Antonella Bechi Piaggio”
Le macchine volanti di Corradino Nascita di un mito trasversale, popolare, intramontabile. The birth of a transcending, popular and everlasting myth
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espizzatevi!, negli anni ’50 da nome proprio, Vespa diventa un verbo. Chi Vespa mangia le mele, è il tormentone della fine degli anni ’60 che altera addirittura le regole della lingua italiana. Nel decennio successivo, Contro le sardomobili, giovane chi Vespa, coniato ad hoc dalla mente creativa di Giberto Filippetti, mischia le sardine e le automobili per indicare in un concetto la degenerazione del traffico urbano. Si capisce come la Vespa sia diventata un mito: un mito operaio, un mito per le famiglie, un mito per le giovani coppie, un mito sinonimo di libertà. Nasce negli anni duri della ricostruzione. La guerra ha lasciato macerie e miseria. Gli italiani hanno bisogno di muoversi, ma l’automobile costa troppo e la motocicletta non è abbastanza pratica. Così, grazie al desiderio di innovazione di Enrico Piaggio, Corradino d’ Ascanio ingegnere aeronautico inventa la Vespa. Fu da subito uno dei più grandi fenomeni dell’industria motoristica mondiale, che non ne ha avuti eguali nel settore dei veicoli a due ruote, e in assoluto rappresenta una delle più geniali intuizioni ingegneristiche della storia. La Vespa, prodigio italiano, simbolo indelebile della motorizzazione di massa e della rinascita di un popolo. Non era né una motocicletta né, per ovvie ragioni, un’automobile, piuttosto l’una e l’altra assieme. Emblema della famiglia, dei primi week-end fuori porta col cestino da pic nic. Immagine dell’ottimismo, timida ostentazione di benessere, testimone d’amore per intere generazioni di fidanzati. Non era una motocicletta, perché il conducente non si poneva a cavalcioni sul telaio, ma vi si sedeva. Semplicità, leggerezza, funzionalità, erano i suoi punti di forza, concepiti da una mente geniale, e in aperta concorrenza con l’automobile. La Vespa nasce dall’azienda Piaggio che prima della guerra costruiva arredamenti navali, poi materiale ferroviario, quindi aeronautico. Il prototipo venne chiamato Paperino. Siamo nel 1944 e dopo due anni di prove inizia la produzione ufficiale. Quando Enrico Piaggio vide 170
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Vespizzatevi! To Vespa or not to Vespa! In the 1950s, the name ‘Vespa’ became a verb. Chi Vespa mangia la mela, ‘He who Vespas eats the apple’, was the catchword which rang through the late 60s and even changed the rules of Italian grammar. In the next ten years, Contro le sardomobili, giovane chi Vespa ‘Against the sardomobili, youth that Vespa’, coined ad hoc by the creative mind of Giberto Filippetti, unites the concepts of sardines and cars to indicate , in a single concept, the degeneration of urban traffic. It is understandable how the Vespa became a myth: a myth of the street, of the working man, of the family, of the young couple, a myth synonimous of freedom. Born during the hard, post-war years when the aftermath of war had left misery and ruins in the cities. The Italians had a desperate need to move around, but cars were too costly and the motorbike impractical. Thus, thanks to the creativity and desire for renewal of Enrico Piaggio, Corradino d’ Ascanio, aeronautic engineer, invented the Vespa. It was immediately one of the greatest events in the history of the motorcycle industry, an event unequalled before or since. The Vespa, indelible symbol of mass motorization and the rebirth of the Italian people. It was neither a motorbike nor, obviously, a car, but a fusion of the two. Emblem of the family, of the first picnics in the countryside, the lunch-basket balanced between the feet. An image of optimism, timid expression of well-being, testimony to love fora n entire generation of lovers. Not a bike because the rider did not sit astride, but rather, on. Simple, light and functional, these were the strengths of the Vespa, conceived by a mind of great genialità and put on the market in open competition to the car. The Vespa was born in the Piaggio company, a company which, before the war, built naval furnishings followed by railway equipment and then aeronautical. The prototype was called Paperino. We are in 1944 and after two years of trials, the bike was ready for production. When Enrico Piaggio saw the final model, he exclaimed: “wonderful!
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1. Pace chi Vespa (1972) 2. 150 Sprint (1972) 3. Un milione di Vespa (1956) 4. Chi Vespa (1969) 5. Vespizzatevi (1950) 6. Paradiso per due (1962) 7. Nourchene Sherif per il calendario 2002 8. Un depliant del 1946
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NUOVA LS 600hybrid. LS 600h: consumi 9,3 l/100 km (ciclo combinato). Emissioni CO2 219 g/km.
CAPOLAVORO LEXUS.
Lexus presenta il suo capolavoro: LS 600hybrid. La prima ammiraglia con tecnologia ibrida al mondo. Un motore benzina V8 5 litri abbinato ad un motore elettrico di elevata potenza e batteria compatta, alla trazione integrale permanente ed a un cambio automatico a 8 rapporti. 445 CV di potenza combinata, performance che competono con i V12, consumi ed emissioni di un V6. Con LS 600hybrid prestazioni, tecnologia, sicurezza e rispetto per l’ambiente conquistano risultati fino ad oggi impensabili.
EFFEPI AUTO Via dei Confini, 244 - Campi di Bisenzio (FI) - 50010 - Tel. 055.8953531
La squadra corse della Piaggio alla partenza della 26’ Sei Giorni Internazionale del 1951 - The Piaggio race Team at the start off the ‘26 six international days of 1951
E Vespa fu. Come l’insetto che si muove velocemente, senza sosta And the vespa was. Like an insect that darts here and there, never resting
il modello definitivo esclamò: “bello, sembra una vespa”. E Vespa fu. Come l’insetto che si muove velocemente, senza sosta, un po’ dappertutto, ad interpretare l’etimologia stessa della parola scooter che deriva dall’inglese to scoot, e si traduce con filar via. Oltre cento i modelli prodotti dal 1946 ad oggi, con circa 16 milioni di esemplari realizzati. A decretarne il successo è stato anche il cinema: primadonna nell’indimenticabile Vacanze Romane di Wyler dove un fascinoso Gregory Peck sfreccia per le strade di Roma insieme a Audrey Hepburn, principessa insofferente all’etichetta. E in Padri e Figli di Mario Monicelli, in Poveri ma Belli di Dino Risi, ne La Dolce Vita di Federico Fellini. Ancora in Caro Diario di Nanni Moretti, fino ai più recenti Il talento di Mr. Ripley del ’99, interpretato da Matt Demon e Jude Law, About a boy con Hugh Grant e in The Interpreter anno 2005, con Nicole Kidman. Ha avuto un ruolo in commedie italiane come Sapore di mare dei fratelli Vanzina; memorabile la caccia al tesoro al Forte dei Marmi che viene fatta a bordo della mitica Vespa. Non solo cinema. Nel 1962 Salvator Dalì ritrae la Vespa 150, considerata la più pregiata. Oggetto di numerose imprese, come il giro del mondo, con meta al Circolo Polare Artico e alla Cordigliera delle Ande. Famose le elaborazioni personali: verniciature particolari, selle personalizzate, aggiunta di cromature, e tutto ciò che poteva farla diventare unica. Da non dimenticare l’Ape, sua sorella. Il veicolo operaio, che viene utilizzato in sostituzione dell’ auto soprattutto nei centri urbani. Una curiosità: Renato Pozzetto quando si trova a Roma per motivi di lavoro o di relax, usa la Ape Piaggio per gli spostamenti nel traffico caotico.
It looks like a wasp!” And a WASP it became, the VESPA. It was fast like an insect, constantly moving everywhere: the same etymology in English, the name SCOOTER derives from the verb TO SCOOT, to rush away. Over 100 models have been produced since 1946 with some 16 million bikes produced. The success was also due to the cinema, the never-to-be-forgotten Vacanze Romane (A Roman Holiday) of Wyler where a fascinating Gregory Peck sped along the roads of Rome with Audrey Hepburn, haughty princess of fashion. Then in Padri e Figli (Fathers and Sons) of Mario Monicelli, in Poveri ma Belli (Poor but Beautiful) of Dino Risi, and La Dolce Vita of Federico Fellini. Also in Caro Diario (Dear Diary) of Nanni Moretti, up til the recent film, Il talento di Mr. Ripley (The Talent of Mr. Ridley) in ’99, with Matt Demon and Jude Law, About a boy with Hugh Grant and The Interpreter 2005, with Nicole Kidman. The Vespa has had a role in Italian comedies such as Sapore di mare (Taste of the Sea) of the Vanzina brothers; the memorabile treasure hunt on the Vespa in Forte dei Marmi. But not only the cinema. In 1962 Salvator Dalì painted the Vespa 150, considered to be the top model. Used in innumerabile adventures, such as the journey round the world, expedition across the Arctic Circle and the Cordigliera of the Andes. Famous for the variety and creativity of owners’ personal touch: paintwork, creative saddles, cromework and everything imagineable to make the Vespa unique. Nor should we forget its sister, the Ape. The workers’ vehicle, alternative to the car in urban areas. A curiousity: Renato Pozzetto when he is in Rome for work or pleasure, uses the Piaggio Ape to get around in the chaotic traffic. MAGAZINE 173
Museo Piaggio Nel marzo del 2000 è stato inaugurato a Pontedera, in provincia di Pisa, il Museo Piaggio dedicato a Giovanni Agnelli jr. L’Ape Occupa tremila cassone del metri quadrati 1953 dell’ex Attrezzeria, uno dei capannoni più antichi dello stabilimento di Pontedera, e rappresenta un alto e armonioso esempio di recupero di un’aerea industriale. Progettato da Andrea Bruno, Ugo Bruno e Avery Howe Agnelli al solo scopo di conservare la memoria storica di una delle più importanti aziende metalmeccaniche del centro e del sud Italia. Ospita in esposizione permanente le collezioni Piaggio, Vespa e Gilera. Pezzi unici che hanno fatto la storia del trasporto italiano e mondiale. Dalle Vespa più belle e rare a quelle carenate per battere i record di velocità e regolarità degli anni ’50. C’è anche lo straordinario treno in acciaio inossidabile, espressione della tecnologia raggiunta da Piaggio negli anni ’30 prima dell’invenzione della Vespa, per arrivare agli storici Ciao e Ape, in tutte le differenti elaborazioni. Più le prestigiose motociclette Gilera. Il Museo Piaggio ha ricevuto il riconoscimento di miglior museo e archivio di impresa in Italia nella edizione 2003 del Premio Impresa e Cultura.
In March 2000, in Pontedera, province of Pisa, the Piaggio Museum dedicated to Giovanni Agnelli jr. was inaugurated. It occupies three thousand square metres of the ex Attrezzeria, one of the original workshops in Pontedera, and represents a harmonious and stylish restoration of an industrial area. Andrea Bruno, Ugo Bruno and Avery Howe Agnelli were responsabile for the project, their only objective being to preserve the historical memory of one of the most important metalmechanic companies of central and southern Italy. On permanent display are the Piaggio, Vespa and Galera collections, unique machines which made history. From the rare, lovely example of Vespa to the those souped up to beat the speed records in the 50s. There is also that extraordinary stainless steel train, expression of the technological advances of Piaggio in the 30s,n which finally led to the development of the Ape and the Ciao. Then the prestigious Gilera. The Piaggio Museum has received the recognition of the most important L’Ape museums of Italy in the 2003 ediion of the Premio cassone del Impresa e Cultura (Cultural 1956 and Business Prize)
Paolo Morello - general manager
Luisaviaroma
Meyer La villa della speranza The villa of hope hope
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text Ilaria Ciuti photo Moggi & Tani
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na grande villa antica ristrutturata con efficienza e modernità, abbinata a un edificio avveniristico denominato “piastra tecnica”, costruito con tutti gli accorgimenti tecnologici e bioclimatici possibili, ma tale da apparire a prima vista semplicemente una casa. E’ il nuovo ospedale Meyer sopra Careggi, a Villa Ognissanti, che ha sostituito il vecchio ‘ospedalino’, come affettuosamente i fiorentini hanno sempre chiamato l’ospedale per i bambini. Prima in piena città era già struttura ospedaliera universitaria all’avanguardia. Adesso, da quando nel dicembre scorso si è trasferito in un parco di oltre 7 ettari, il Meyer unisce ambedue le caratteristiche: eccellenza medica e strepitosa funzionalità. Con una terza peculiarità studiata e preziosa, quella di essere a misura di bambino in ogni angolo. Dalle camere luminose e colorate, agli angoli gioco, la grande ludoteca, le sale operatorie più amichevoli, i letti per i genitori e il divieto della divisione per reparti. I numeri. 210 letti, di cui una sessantina per il day hospital medico e chirurgico, più 20 camere per il week hospital. Il tutto su 32.671 metri quadrati di superficie coperta dove ci sono anche 7 sale operatorie, 9 sale diagnostiche, 46 solar tubes che deviano la luce del sole direttamente sulle porte delle camere, che in questo modo ricevono luce due volte: dalla finestra e dal tubo solare. La nuova struttura è collegata alla villa da tre passaggi. Ha un piano terra e due piani a terrazze e tetti spioventi come in una normale casa ma ricoperti di piante, tali da mantenere il clima interno sempre alla giusta temperatura. Soluzioni bioclimatiche, risparmio energetico e tagli alle immissioni di anidride carbonica, sono alcuni dei fiori all’occhiello. Uniti alla straordinaria competenza del personale e alla raffinatezza delle strutture costituiscono la vera gloria della città. Tanto che ci arrivano bambini da tutta Italia. Da zero a 17 anni, più o meno 15.000 ricoverati in un anno. Come ci spiega il direttore generale. Il dottor Paolo Morello. Direttore, quali bambini utilizzano il Meyer? Il 40 per cento dei bambini viene dalla provincia di Firenze, un altro 35 per cento da tutta la Toscana, il restante 25 da tutta Italia’. Da cosa deriva questo richiamo? Da una serie di eccellenze uniche in Italia. Ce le può descrivere? Il dipartimento neurosensoriale dove si fanno complicati interventi di neurochirurgia anche sui neonati, dove affrontiamo a livello chirurgico quei casi di epilessia per i quali non funzionano le medicine. La Toscana è l’unica regione che fa lo screening metabolico di tutti i 32 mila nuovi nati l’anno e lo facciamo noi. Scopriamo così che malattie considerate mortali possono essere curate con una semplice dieta. Abbiamo un centro trapianti di cellule staminali e siamo famosi per la cura delle allergie. Siamo un centro nazionale per la diagnosi della meningite. Avete un centro per le diagnosi prenatali molto particolare. Direi unico. Le mamme con il sospetto di attendere bambini malformati sono assistite da un’equipe di professionisti, dallo psicologo al chirurgo infantile, più l’ostetrico, il genetista, il pediatra, che spiegano le possibilità di cure e il percorso da fare. Se i bambini sono curabili le donne tengono sempre il figlio. Abbiamo ridotto di due terzi il problema degli aborti. Come fate a rendere la sofferenza dei bimbi malati più accettabile? Arriviamo fino a fare entrare in rianimazione i cani Labrador con i calzini ai piedi e la mascherina. Ne abbiamo di ben addestrati e i bambini li vedono quando si svegliano. Abbiamo clown, musica e pet terapia, teatro, volontari, cooperative, personale formato a Strasburgo. Usiamo i finanziamenti della Fondazione Meyer che ci regala, oltre a apparecchi, due milioni di euro l’anno. E cerchiamo di tenere i bambini il meno possibile in ospedale. Il 70% dei casi si risolve con il day hospital. 178
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A big, ancient villa renovated to be efficient and modern, joined and coupled with a futuristic building termed “technical platform” that embodies all possible advanced technologies and bioclimatic solutions but still looks like a simple house at first glance. It is the new Meyer Hospital built at Villa Ognissanti, a little uphill from Careggi, which has replaced the old “ospedalino” , as Florentines used to call their Children’s Hospital. Previously located in the city center, it has always been a leading university hospital. But since Meyer has moved to its new location in the middle of a seven hectare park in last december, medical excellence and facility efficiency go hand in hand. Another peculiarity, to which the utmost attention was paid, and which is as important as the two just indicated, is that the new hospital is child-friendly throughout. The rooms are bright and colored, playgrounds are located all around, there is a large toy library, operation rooms are made to look nicer, there are beds for the parents and separation among departments is prohibited. The figures: there are 210 beds; some sixty of them are destined for medical and surgical day hospital, while 20 rooms are reserved for week hospital. The overall covered surface is 32,671 square meters, which accommodate also seven surgery operation rooms, nine diagnostic rooms and forty-six solar tubes that deflect the sun light directly onto the room doors. Rooms thus receive light from two sources: from the windows and from the solar tubes. The new structure is connected to the villa through three passageways. It has a ground floor and two more floors with terraces and sloping roofs like in any house, but they are clad with plants as necessary to maintain the temperature inside the building constantly at the correct value. Bioclimatic and energy saving solutions, reduced CO2 emissions are some of the hospital feathers in the cap. Another is the excellent skill of the personnel, at all levels. Together they make the Meyer an institution Florence can be really proud of. And this is the reason for which children from all over Italy get there. In-patient’s age can be zero through seventeen years, their number amounts to about 15,000 every twelve months. Doctor Paolo Morello, the hospital general director, gave us additional information. Doctor Morello, who are the children taken care for at Meyer? 40% of them come for the province of Florence, another 35% arrive from the region of Tuscany. The remaining 25% from other parts of Italy. Why do you attract all these patients? We offer specialties at an excellence level other hospitals cannot offer. Would you please specify them? The neurosensorial department where complicated neurosurgery is performed also on new-born babies, and where we surgically treat the cases of epilepsy which do not respond to pharmacological treatment. Tuscany is the only region that performs metabolic screening of all its new born babies – they are thirty-two thousand per year – and the screening is done at Meyer. We’ve a staminal cell transplant center and have a history as to the treatment of allergies. This is a national center for the diagnosis of meningitis. You also have a very special center for prenatal diagnoses. I would say this is a unique center. Mothers who have reasons to believe the baby they are expecting may be malformed are assisted by a team including different specialists: a psychologist, a children’s surgeon, an obstetrician, a genetist and a pediatrician who explain them the possibility to treat the baby and the treatment path that can be followed. When babies can be cured, women always keep them. Thus we have cut abortion rate by two thirds. How do you make their suffering more bearable? We reach the point where Labrador dogs donning socks and a muzzle mask may enter the intensive care unit. There are clowns, we carry out music and pet therapy, we put up theater performances, volunteers and cooperatives help us. We try to keep the children in the hospital for the shortest possible time. 70% of the cases just require day hospital care.
PEO PL E A RC H I T E C T text Gianni Mercatali
L’architetto di origine israeliana che vive a Firenze - Israeli architect
Fantascienza reale Le Rotating Towers di David Fisher The David Fisher Rotating Towers
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i deve fare uno sforzo di fantasia per immaginare un grattacielo di 80 piani non statico, capace di cambiare perennemente forma secondo le esigenze di chi lo abita. Da ogni piano che ruota su se stesso, alla velocità desiderata, si può scegliere l’esposizione alla luce e il panorama preferito: romantico tramonto sul mare, al risveglio prima colazione guardando lo skyline di una grande metropoli, pomeriggio rilassante con vista monti . Non è fantascienza, né il set dell’ultimo film dell’agente segreto di Sua Maestà, il mitico OO7. E’ il progetto, incredibile ma vero, dell’architetto fiorentino David Fisher che dopo anni di progettazioni e riconoscimenti internazionali, dalla Corea a Harvard, tra pochi mesi pone la prima pietra (in questo caso il primo modulo) della Rotating Towers. Si inizia con Dubai, per un grattacielo immerso nell’azzurro mare arabico, poi Mosca, New York, Germania e Malesia. Una grande sfida tecnologica ed artistica vinta da Firenze per un ulteriore accrescimento del made in Italy nel mondo. Soltanto dove c’è storia c’è il futuro. Israeliano di nascita Fisher vanta un’esperienza nel variegato mondo dell’arte a 360°. Lascia nei primi anni ‘70 la natia Tel Aviv con i suoi tramonti vermigli che saranno uno spunto essenziale per le torri mobili. Approda a Firenze, città dei sogni dove le sue passioni, arte e architettura si mischiano indissolubilmente. Scolpisce e dipinge (alcune delle sue opere giovanili troneggiano nello studio, formato da architetti provenienti da ogni parte del mondo) e al tempo stesso si iscrive alla facoltà di architettura che in un secondo tempo lo vedrà come professore di restauro architettonico. “Brunelleschi con la sua cupola è il primo esempio di architettura industriale - ci spiega Fisher - dove la forma è sostenuta da una logica funzionale”. Amante delle sfide, già nel 1979 progetta una soluzione innovativa per il Muro del Pianto a Gerusalemme che presenta con successo all’allora presidente Rabin. Qualche anno dopo, ospite di un’amica a Manhattan, resta estasiato dalla vista a tutto tondo dell’appartamento al trentesimo
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It needs an enormous stretch of the imagination to visualize a nonstatic, 80 floor tower block able to change according to the needs of the inhabitants. Every floor is able to turn, at the speed desired, to meet the light and obtain the best view: in the evening, romantic sunsets over the sea, at dawn, the sun rising over the metropolitan skyline and in the afternoon, the distant green of the mountains. Not science fiction, nor a film set for the latest James Bond adventure. It is, in fact, the latest project, incredible but true, of the Florentine architect, David Fisher, who, after years of projects and international renown, from Korea to Harvard, in a few months will lay the first stone (in this case, the first module) of the Rotating Towers: first in Dubai immersed in the blue Arab sea, then Moscow, New York, Germany and Malaysia. A great technological and artistic challenge of “ Made in Italy”. Only where there is history, is there future. Israeli by birth, Fisher has an enormously varied experience in the world of art. He left his native Tel Aviv with its vermilion sunsets, a future reference for the Rotating Towers, in the early ‘70s. He came to Florence, city of dreams, where all his passions, art and architecture, live side by side. He sculpts and paints (some of his youthful compositions still hang in his study, works which were influenced by the great architects of the world) , and signs up at the faculty of Architecture in which, later, he became professor of Architectural Restoration. “Brunelleschi’s cupola is the first example of industrial architectureexplains Fisher – where the form is created by the logic of function.”. A man who loves challenges, as early as 1979 Fisher was creating an innovative solution for The Wailing Wall in Jerusalem which he successfully presented to the then president, Rabin. A few years later, guest of a friend in Manhattan, he was struck by the views all round the apartment where he was staying on the thirtieth floor: a right angle with two opposing views, the Hudson River on the
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1. Un particolare del progetto di Fisher 2. Le Rotating Towers 3. La sezione di un piano 4. L’interno virtuale di un appartamento 5. La vista frontale di un piano 1. A detail of the Fisher’s project 2. Rotating Towers 3.Section of a floor 4. Virtual plan of inside 5. Front view of floor.
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Gli appartamenti ruotano intorno ad un fulcro in cemento armato - The apartments turn on a fulcrum of reinforced concrete
piano: un angolo retto con due visuali opposte, da un lato l’Hudson River e dall’altro l’East River. Un’emozione dalla quale prende forma il desiderio di architettura dinamica che diventa negli anni il suo cavallo di battaglia. L’edificio continua a muoversi, cambiando la forma di costruzione con la sinuosità di un serpente o della danza del ventre di una ballerina araba. Ora, grazie al Metodo Fisher - come viene chiamato dagli studiosi di tutto il mondo - l’edificio non è più rappresentato dalle dimensioni tradizionali: larghezza, lunghezza e altezza, ma anche dal tempo, riuscendo così a superare i limiti dell’arte del costruire. Un cambiamento globale della filosofia dell’abitare, l’uomo come nel Rinascimento è fautore di se stesso, non attore di una commedia scritta dall’architetto di grido, che ripercorre un déjà vu di esigenze strutturali ed ambientalistiche. Le forme si affrancano dai progetti originali, si evolvono come esseri viventi, dando ai centri urbani nuove capacità di innovazione. Le case diventano pezzi di vita, scolpiti dal tempo e disegnati dalle esigenze stesse degli occupanti. Fisher rivoluziona anche il concetto di energia verde. Le sue Rotating Towers utilizzano infatti turbine eoliche orizzontali poste tra un piano e l’altro del grattacielo in grado di produrre energia, non solo per l’edificio ma per l’intero quartiere. Moduli assemblati in fabbrica vengono montati su un coro di cemento armato. Queste strutture poste una accanto all’altra, formano piccoli appartamenti accoglienti, uffici, hotel super lussuosi, curati nei minimi dettagli. Dagli ascensori trasparenti agli arredi delle hall e, dulcis in fundo, ai piani alti delle vere e proprie ville sospese. 1500 metri quadri di lusso sfrenato con tanto di piscina, idromassaggio, area fitness. Ogni unità abitativa ha il suo garage interno. Vi si accede tramite un montacarichi di cristallo che arriva direttamente in casa dall’area dedicata all’automobile, che diventa anch’essa un oggetto di design.
one side and the East River on the other. An emotion which gave rise to an idea of dynamic architecture, which was to become his signal tune. The building continues to move, changing shape like a snake or a belly-dancer. Now, thanks to the Fisher Method – as it has come to be known- the building no longer has to conform to traditional dimensions: length, height, width, but can also be temporal in time, stretching beyond the known limits of construction. A global change in the philosophy of living, man, as in the Renaissance, is his own promoter, not just a poor actor on an architectural stage who endlessly repeats a déjà vu of structural and environmental needs. The forms develop from the original projects, evolving like living beings, giving urban centres new vistas. Houses become pieces in the jigsaw of life, sculpted in time and designed to meet the needs of the occupants. The Fisher revolution is also a green energy concept. His Rotating Towers use horizontal wind turbines between one floor and another to produce energy not only for the building itself but for the whole urban area. Modules assembled in a factory on a base of re-enforced concrete. These structures rest , one beside the other, ready to be transformed into living modules, offices or luxury hotels, carefully designed down to the smallest detail. From the transparent elevators to the furnishings of the entrances and, dulcis in fundo, to the top floors of the suspended villas. 1500 square metres of unbridled luxury with swimming pools, hydro-massage, fitness areas. Every living area has its own inside garage. A crystal loading bay leads directly into each of the living quarters from the garage area; in itself, an object of design. MAGAZINE 183
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text Lorenza Bianda photo Massimo Listri
L’imprenditore fiorentino Alessandro Bastagli The florentine businessman Alessandro Bastagli
Genius loci Sulle colline di Settignano una dimora ottocentesca trasformata in casa-serra On the hills of Settignano, a converted 19th century house
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e è vero che la casa ancor più dell’abito è lo specchio della personalità di chi la abita, Alessandro Bastagli noto imprenditore fiorentino, qui riflette il suo coté più nascosto. Dalla sua dimora situata alle pendici della collina di Settignano, rende tangibile un mood di vivibilità contemporanea che insegna come far coesistere cultura e tradizione, innovazione e senso estetico, amore per la natura e per gli antichi retaggi. Dal carattere riservato, animato da un forte pragmatismo derivato, ca va sans dire, dalla sua fiorentinità, il sorriso sornione che illumina i vivissimi occhi azzurri, Bastagli non si fa pregare quando si parla delle sue case. Una passione incondizionata che lo anima dall’adolescenza e che sfocia in soluzioni abitative diametralmente diverse una dall’altra. Stile minimal ad esempio, per la villa sprofondata nell’azzurro mare di un’isola sperduta del mediterraneo e charme senza tempo per la sua base fiorentina. Sempre in viaggio, quest’indomito cinquantenne, dall’amata America al più estremo Oriente si rifugia al ritorno nella serenità della sua casa, teatro di happening legati al lavoro e fucina indispensabile di idee creative per le linee sportswear e moda che lo hanno reso famoso nel mondo. Qui, a pochi passi dalla celebre villa la Capponcina di dannunziana memoria, viene rispettato il genius loci di una struttura ottocentesca che si presentava, all’acquisto, come un’ampia limonaia disseminata da piccole serre circostanti. E’ amore a prima vista e, grazie all’intervento radicale dell’architetto Marianna Gagliardi, ne scaturisce un unicum armonico dove le numerose unità abitative sono collegate da leggere strutture in metallo e vetro. Una casaserra dove il blu intenso del cielo si fonde con il verde collinare che domina la città, senza tradire lo spirito coevo dell’habitat, avvalendosi al tempo stesso dei più moderni comfort che la rendono unica e vivibilissima. Nell’ottocento questo spaccato di campagna cittadina era il giardino di villa Wilkinson, abitata fino ai primi del ‘900 da re Olaf di Norvegia. Un’atmosfera mistica, impregnata di richiami romantici, di sapori che rimandano alla campagna inglese, ai colori pastello dei décor 184
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As it is said so, one’s home tells more than looks. The well known Florentine businessman Alessandro Bastagli, here unreveals his hidden side. From his living headquarters situated on top of the hillsides of Settignano, one may experience a contemporary lifestyle which imposes how to combine culture with tradition, innovation with the sense of beauty, love for nature together with antique pieces. A reserved person himself, animated by a strong pragmatism coming from his Florentine roots, his knowing smile lightens up his lively blue eyes and - needless to ask - Bastagli starts talking about his houses. Un unconditional love since his childhood that animates his soul is expressed in his living environments one completely different from the other. For example a minimal style characterizes his villa situated on a little faraway isle surrounded by the blue of the Mediterranean sea, while a timeless charm defines his home base in Florence. Constantly on the run, this indomitable fifty year-old, traveling from the much loved America to the most extreme of the Orients escapes to the tranquillity of this home refuge, location not only for events related to his work but also a burning hearth from which his creative ideas spring from for his sportswear and fashion lines, that made him known. Here , a couple of steps from the Capponcina villa, of Dannunzio origins, with the genius loci in mind, the 19th century structure is kept intact as it was presented at the moment of its purchase, under the form of a vast citrus garden spread with little surrounding green houses. It is love at first sight, and thanks to a radical restyling by the architect Marianna Galiardi, a harmonious unicum is the outcome of the several apartment units unified by light metal and glass structures. A house inside a green house where the intense blue of the sky joins together with the green of the hill tops that dominate the city, never forgetting the past spirit of the habitat, enjoying at the same time the latest commodities that make it unique and comfortable. In the 800s this piece of urban countryside was the garden of the Wilkinson villa, where until the beginning of the last century lived king Olaf of Norway. A mystical environment, imbued with romantic notes, tastes that take you back to the English countryside, to the pastel colours of the Scandinavian decor, to the Teutonic woods typical of the eclectic 19th century. “It is difficult to find a
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3 1. L’esterno - The outside of the villa 2. La camera - The bedroom 3. La biblioteca - The library 4. La cucina - The kitchen 5. Il tramonto - The sunset
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La sala al primo piano collegata da una scala a chiocciola - The upstairs living room linked by a spiral staircase
scandinavi, ai legni teutonici tipici dell’eclettismo del XIX secolo. “E’ raro trovare una comunione di intenti, un’empatia così rassicurante tra committente ed architetto - spiega Bastagli - iniziata dal primo restauro conservativo fino alla scelta degli oggetti”. Il risultato è eclatante ma non pomposo, dove marmi greco-romani si mischiano con “pezzi” unici trovati dopo estenuanti ricognizioni. L’input ancor prima dell’inizio della ristrutturazione viene da una antica stufa azzurra e bianca della reggia di Caserta che ora troneggia all’ingresso e dà il via all’illuminato e peculiare arredo degli interni. Preziose chinoiserie nelle stesse nuance pastello del reperto campano si adeguano a dipinti dell’ottocento toscano, ai tappeti persiani intrecciati con tocchi pervinca, alla biblioteca in rovere e ad una specchiera proveniente da villa Sparta a san Domenico di Fiesole, residenza della regina di Romania. Una scala a chiocciola aerea, in legno massello, estrapolata da un disegno francese settecentesco e riadattata dalle maestranze locali, unisce i piani della casa conferendo all’insieme un’aura di leggerezza. L’esterno composto da frammenti di pietre antiche recuperate da vecchi disfacimenti è il naturale corollario di un modus vivendi incentrato sulla vita all’aria aperta, dove sul retro al posto delle rimesse per gli utensili da giardino compare una grande piscina ombreggiata da ulivi. Non vi è un filo logico che richiami un periodo storico preciso, è il gusto del bello in tutte le sue forme, l’amore per la qualità. Collezionista pervicace, Bastagli mostra con orgoglio i rarissimi magots in porcellana cinese dalle buffe teste basculanti, le antiche legature napoleoniche e i libri di storia del costume del XIV secolo così come i numerosi netzukè giapponesi, acquistati nell’arco di vent’anni. Ora si affaccia il nuovo amore per l’Africa. Si aggiungono alla schiera vecchi libri sul Continente Nero, foto di leoni e rinoceronti assemblate durante i safari nelle più sperdute riserve. Fughe dalla quotidianità per tuffarsi nella bellezza della natura. 186
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common ground, an empathy so reassuring among commissioner and architect - continues Bastagli – beginning with the first restoration work all the way to the selection of the objects”. The end results are striking yet not showy, where the greek-roman marbles mix together with single pieces discovered after long and fastidious recognition work. The inspiration even before the beginning of the restoration work derives from an antique fire place blue and white coming from the kingdom of Caserta which dominates the entrance hall and gives way to the lite up and particular interior design. Precious chinoiserie in the same pastel tones of the antique piece are in perfect harmony with the Tuscan paintings from the 800s, with the Persian rugs woven with touches of periwinkle, with the library in oakwood and a glass mirror of origins from the villa Sparta in San Domenico of Fiesole, residence of the queen of Rumania . A winding overhead staircase, in solid wood, inspired by a seventeen hundred French drawing, and retouched by the skilful local artisans, unites the house floors giving a lighter touch to the atmosphere. The outside composed by pieces of antique stones recuperated from antique repertoires is the natural coloring of a lifestyle based on a life outdoors, where in the back, instead of a storage shack for the garden supplies, a big swimming pool appears covered by the shade of the secular olive trees. There does not exist a leading line that drives back to an exact historical period. It is the beauty itself in all its forms, love for the quality. Obstinate collector, Alessandro Bastagli shows off his one-of-a-kind magot collection with awkward tilted heads in Chinese porcelain, the antique Napoleon book bindings and books from the 15th century on the history of fashion, as for the numerous Japonese netzukè, bought all over the world during the twenty years of time. Although now, a new love appears on the horizon, that for Africa. New books are added to the already vast collection, books that are dedicated to the Black Continent, artistic photographs of lions and rhinoceros collected during safaris of photography, in the most remote campgrounds. A getaway from the everyday life diving into the uncontaminated beauty of nature.
EVE NT A NNI VE R S AR Y text Francesca Lombardi
Ottavio Leoni, Ritratto di Galileo Biblioteca Marucelliana, Firenze.
Le monde comme il va
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Il telescopio, strumento che ha cambiato il mondo, per celebrare Galileo Galilei The telescope, the instrument that changed the world, to celebrate Galileo Galilei
ra l’estate e l’autunno del 1609 l’universo ingrandito visto da Galileo acquista una fisionomia completamente nuova. Il suo cannocchiale rivoluziona i principi geocentrici e conferma la teoria copernicana: la terra non è ferma al centro dell’universo ma ruota su se stessa e gira intorno al Sole. Le conseguenze sono straordinarie, per il mondo ma anche per la vita dello scienziato che nel giugno del 1633 viene condannato come eretico e costretto all’abiura delle sue teorie. Dal 4 marzo al 31 dicembre 2008 Firenze celebra i quattrocento anni da quelle scoperte: l’Istituto e Museo della Storia e della Scienza dedica al telescopio di Galileo e allo scienziato pisano una mostra straordinaria, che apre la stagione delle celebrazioni galileiane del 2009. Scaturita dal lavoro di un comitato scientifico, guidato dallo storico dell’astronomia Giorgio Strano, e con l’importante collaborazione delle istituzioni e di istituti di settore di livello mondiale, la mostra si snoda in cinque sezioni e presenta preziosi strumenti originali e documenti d’epoca. L’evento dell’Istituto fiorentino, concepito in sezioni ordinate in senso temporale, rappresenta un viaggio indietro nel tempo, in quella convulsa e affascinante stagione tra Cinquecento e Seicento, quando scienza, religione e cultura si alimentavano a vicenda, spesso a scapito del progresso. Nel percorso museale, attraverso l’uso interattivo di repliche del telescopio, del micrometro e dell’elioscopio si possono percepire le reali difficoltà incontrate dallo scienziato nelle osservazioni astronomiche, oltre a seguire tutte le tappe della sua scoperta. L’ultima sezione della mostra ripercorre le evoluzioni dello strumento successive a Galileo. “Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”, diceva Voltaire circa un secolo dopo. Ma la storia ci insegna che la sorte di Galileo fu un’altra.
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Between the summer and fall of 1609, the “magnified” universe observed by Galileo acquired a totally different aspect. His telescope revolutionized the geocentric view and confirmed the Copernican theory: the earth is not statically located at the center of the universe but it revolves round the fixed sun. However, the great scientist was, in June 1633, accused of heresy and forced to recant his theories. From March 4th to December 31st 2008, Florence celebrates the four-hundredth anniversary of that amazing discovery: the Institute and Museum of History and Science devote an extraordinary exhibition to Galileo and his telescope which opens the 2009 celebrations of the famous scientist from Pisa. The exhibition, prepared by the astronomical historian Giorgio Strano at the head of a scientific committee with the collaboration of world famous institutions, is divided into five sections and shows precious original instruments and documents. The event, held at the Florentine institute, is a journey through that fascinating period between the sixteenth and seventeenth century when science, religion and culture fed on each other, often to the detriment of progress. At the exhibition, through the interactive use of replicas of Galileo’s telescope, micrometer and helioscope, one can perceive the difficulties encountered by the scientist during his observations and follow all the stages leading to his discovery. The last section narrates the evolution of telescope in the years that followed Galileo’s death. “I do not agree with what you have to say, but I’ll defend to the death your right to say it”, said Voltaire about one century later. Unfortunately, in Galileo’s case, fate decreed otherwise.
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1. Il telescopio lungo 45 metri costruito da Hoewel a Danzica (J. Hoewel, Machina coelestis, 1673, tav. pp. 410-411) 2. G. Galilei, acquerello della Luna osservata con il telescopio 3. Frontespizio del Sidereus nuncius di Galileo, 1610 4. La Luna osservata con la replica del telescopio di Galileo 5. Figura a frange prodotta dalla lente obiettiva spezzata di Galileo 6. Lente obiettiva spezzata di Galileo, senza la montatura (IMSS, inv. 2429) 1.The telescope 45 meters long built by Howel in Danzig 2.G.Galilei, watercolor of the moon observed with the telescope 3. Title page of the Sidereus nuncius by Galileo, 1610 4. The moon observed with a replica of Galileo’s telescope 5.The fringe produced by Galileo’s broken lens 6. Galileo’s broken lens without frame
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Il volto della celeberrima Venere del Botticelli The face of Botticelli’s famous Venus
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DI R ECT DESCENDA NTS text Domenico Savini
Teresa Sancristoforo Cattaneo della Volta
Sorriso di Venere Simonetta Vespucci, ispiratrice del Botticelli, e la sua discendente
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Botticelli’s descendant and his muse
chiara stella, che coi raggi tuoi togli all’altre vicine stelle il lume”. Questo il ritratto che fa di Simonetta Cattaneo, sposa di Marco Vespucci, Lorenzo il Magnifico in uno dei suoi sonetti. Chi era Simonetta Cattaneo? Una figura femminile di grande rilievo, considerate le tracce nella letteratura e soprattutto nella pittura della seconda metà del XV secolo. La sua bellezza, il suo fascino la renderanno immortale malgrado la breve esistenza. Pochissimi i dati biografici. Simonetta nasce a Genova nel 1451 a palazzo Cattaneo della Volta da Gaspare Cattaneo e da Catocchia Violante Spinola. I Cattaneo della Volta sono una delle più illustri e antiche famiglie di Genova e così pure gli Spinola, il cui albero genealogico li fa risalire all’XI secolo. La bellissima Catocchia Violante ha sposato in prime nozze il Doge di Genova Battista Campofregoso da cui ha avuto Battistina, futura moglie di Iacopo III Appiani, signore di Piombino. Rimasta vedova di Battista sposa Gaspare Cattaneo, da cui nasce Simonetta. A soli sedici anni la nostra musa si unisce in matrimonio con Marco Vespucci e da allora il suo destino s’intreccia per sempre con Firenze. Viene accolta con tutti gli onori da Lorenzo e Giuliano de’ Medici che per lei organizzano grandi festeggiamenti nella villa di Careggi e il “Torneo di Giuliano“ dove Simonetta venne eletta regina. La donna fu figura emblematica, storica e simbolica di quell’Umanesimo aristocratico che Cosimo, Lorenzo e Giuliano promossero in Firenze. I grandi artisti dell’epoca la esaltarono. Poeti come Poliziano e Pulci la celebrarono nelle loro rime, il Magnifico nelle sue “Selve d’Amore”. Ma fu soprattutto il Botticelli che la rese immortale nella stupenda Allegoria della Primavera, dove appare “pur di rose e di fior dipinta e d’ erba”, e nelle sembianze di una dea nella Nascita di Venere. Anche il Papa umanista Pio II disse: “Se Venere vivesse in questi tempi non abiterebbe più sul monte Citera, ma si stabilirebbe a Genova”. Fu amata da Giuliano, e forse anche Lorenzo. Il sogno fu di breve durata perché il 26 aprile 1476 Simonetta morì di tisi, a soli 25 anni, e fu sepolta nella tomba dei Vespucci in Ognissanti. Esattamente due anni dopo, il 26 aprile 1478, l’amato Giuliano troverà la morte nella congiura dei Pazzi e il 7 maggio 1510 morì anche il Botticelli che espresse il desiderio di essere sepolto nella chiesa di Ognissanti, proprio vicino alla tomba di quella donna che lo aveva tanto ispirato. Curioso che Botticelli, come
“Oh, luminous star whose radiant rays chase others’ feeble beams away”. This is how Lorenzo the Magnificent celebrated, in one of his sonnets, Simonetta Cattaneo, bride of Marco Vespucci. Who was Simonetta Cattaneo? Indeed an important figure of the fifteenth century if one has to judge by the literature and paintings of the times. Her beauty and charm would make her immortal in spite of her short life. What is known about her is scant. She was born in Genoa in 1451 at Palazzo Cattaneo della Volta, daughter of Gaspare Cattaneo and Catocchia Violante Spinola, the Cattaneo della Volta being one of the oldest and most illustrious families from Genoa while the Spinola’s family tree goes back as far as the eleventh century. The beautiful Catocchia Violante married, firstly, Genoa’s Doge Battista Campofregoso and had a child, Battistina, future wife to Jacopo Appiani, Lord of Piombino. Once a widow, she married Gaspare Cattaneo and gave birth to Simonetta who, at the early age of sixteen, became the bride of Marco Vespucci. From then on her destiny would be irrevocably linked to Florence and its history. She was welcomed and honored by Lorenzo and Giuliano de’ Medici who, taken by her beauty and charm, organized parties and games in her honor in the villa of Careggi. During the so-called “Giuliano’s tournament,” she was elected beauty queen. This incredibly beautiful creature represents the symbolic, historical and emblematic figure of the aristocratic Humanism so well promoted in Florence by Cosimo, Lorenzo and Giuliano. All great artists of the time exalted her and poets, such as Poliziano and Pulci, with their sonnets and Lorenzo the Magnificent, in his “Selve d’Amore”, immortalized her beauty. However, we owe Botticelli her timeless portrait with the allegory of Spring in which she appears “all in roses and flowers and sweet herbs attired” or as a goddess in the Birth of Venus. Humanist Pope Pio II himself said of her: “If Venus were alive, she wouldn’t inhabit Mount Citera, she would live in Genoa”. She was loved by Giuliano and perhaps by Lorenzo but, alas, this radiant beauty concluded her earthly journey too soon. She died on April 26th , 1476 of consumption. She was only twenty-five years old. She was buried in the Church of Ognissanti in the Vespucci family’s grave. Two years later, exactly on April 26th 1478, Giuliano died in the famous conspiracy of the “Pazzi”. Botticelli died on May 7th, 1510 and asked to be buried in the Church of Ognissanti next to his beloved muse. It is a matter of historical
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DIRE CT DE S C E N D AN T S
La Nascita di Venere (1484 circa). E’ esposta agli Uffizi - The Birth of Venus (circa 1484). It is in the Uffizi Gallery
Simonetta e come Giuliano, morissero in primavera, tripudio della natura e quindi della rinascita. A noi di Simonetta restano le immagini di quei capolavori e le poesie che esaltarono la sua bellezza. Una serie di coincidenze lega la bella Vespucci alla sua attuale discendente. Teresa Sancristoforo Cattaneo della Volta è genovese, sposata ad un fiorentino. Figlia di Simonetta Cattaneo della Volta nata nello stesso palazzo di Genova della sua omonima, figlia di un Cattaneo e di una Spinola. Bellissima, l’attuale Simonetta ha ereditato anche il nome della sua celebre ava. Lei stessa racconta che al momento del battesimo la nonna non la voleva chiamare col nome di quell’antenata che si era fatta ritrarre nuda. Fortunatamente un sacerdote chiarì il fatto: al momento della creazione del capolavoro Simonetta Vespucci era già morta, quindi si trattava solo di un’immagine evocata dall’arte. Teresa, figlia della Simonetta di oggi è nata anche lei a Genova e si è sposata a Firenze. Il marito, Leandro Burgisser, appartiene alla grande famiglia dei fondatori della Banca Toscana. Banchieri come i Vespucci. Teresa è bionda, è una donna del nostro tempo che svolge attività imprenditoriale nel campo pubblicitario, madre di due figli, Cristoforo e Thea, ai quali è legatissima. Ma se tanti sono i trait d’union, la coincidenza più incredibile è una lettera, attribuita a Simonetta, indirizzata a Giuliano in occasione di quel famoso torneo: “Giulio, la mia gioia per la tua vittoria è maggiore che non fosse quella di Era nel ricevere tra le braccia il suo Leandro…” Un’ultima coincidenza: dopo la morte di Simonetta venne concertato un matrimonio tra Giuliano e la nipote di lei Semiramide, figlia di Iacopo Appiani e della sorella Battistina Cattaneo. Per Giuliano questo matrimonio più che portare Piombino nella sfera d’influenza medicea, sarebbe stato un legame di sangue con la donna scomparsa e amata. Ma i piani vennero sconvolti dalla prematura scomparsa del giovane. La mancata sposa sarebbe andata più tardi a nozze con un cugino di lui, Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici. Per questo matrimonio Botticelli dipinse la Primavera.
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curiosity that Botticelli, Simonetta and Giuliano should all die in spring, the time of nature’s poetical glory and therefore of rebirth. It is our lucky inheritance to be able to admire the paintings and to read the poems which exalted her beauty! A series of coincidences tie the beautiful Simonetta to her current Florentine descendant. Teresa Sancristoforo Cattaneo della Volta is from Genoa and married to a Florentine man. She is the daughter of Simonetta Cattaneo della Volta, born in the same Genoese palace of the first Simonetta and daughter, in her turn, of a Cattaneo and a Spinola. The current Simonetta, besides being the owner of the same name, boasts her enchanting ancient kinswoman’s beauty. She narrates that her grandmother objected to her being named after a woman who, in her times, had been portrayed unclothed. As luck would have it, the priest celebrating her baptism explained that at the time of the famous painting, poor Simonetta Vespucci was already deceased. Teresa, Simonetta’s daughter, was also born in Genoa and married in Florence. Her husband, Leandro Burgisser, belongs to the family who founded the Banca Toscana, which means bankers, just like the Vespuccis! Teresa is fair-haired and she is truly a modern woman. She has two children, Cristoforo and Thea, and she is an entrepreneur lady in the advertising business. There are, in Teresa’s life, numerous links with Simonetta but the strangest one seems to be a letter, presumably sent to Giuliano at the time of the famous tournament: “Giulio, I rejoice in your victory and my exultance is greater than Era’s when she opened her arms to Leandro..” Another coincidence: after Simonetta Vespucci’s death, Giuliano was to marry Simonetta’s niece Semiramide, daughter of Jacopo Appiani and her sister Battistina Cattaneo. A plan, this one, to bring the town of Piombino under Medicean influence but also to form an indissoluble bond, although posthumously, with his loved one. However, the young Medici died and the bride-to-be married later on one of his cousins, Lorenzo di Pierfrancesco de’Medici. It was in celebration of this marriage that Botticelli painted his marvelous “Primavera”.
history wherever you look
TUSCA NY COUN T R Y
text Nicky Swallow photo New Press Photo
La carica dei quattromila
Il trionfo degli agriturismi nella patria del turismo verde The triumph of the agriturismi in the realm of green tourism
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hiunque in questi giorni percorra le strade della campagna toscana difficilmente non noterà il gran numero di cartelli con su scritto “agriturismo”, spesso con una freccia che indica una strada sterrata in mezzo agli ulivi e le vigne. La regione abbonda di agriturismi: circa 4000, oltre il 25% del numero totale di agriturismi in Italia. La nascita di questo tipo di ospitalità rurale è uno degli sviluppi più significativi degli ultimi anni sulla scena del turismo in Toscana. Tuttavia, il movimento degli agriturismi affonda le sue radici in luoghi ben lontani dalle dolci colline e vigne toscane. Le prime aziende agricole ad aprire le proprie porte a ospiti paganti sono sorte al nord, in Trentino-Alto Adige, alla metà degli anni ‘60. Allora il sistema non aveva ancora una struttura formale; era un modo per i contadini a corto di soldi di incrementare il proprio reddito. L’agricoltura all’epoca era un’attività faticosa e l’idea di guadagnare qualcosa in più affittando stanze e vendendo i propri prodotti prese subito piede. In molti casi, per i contadini era l’unica alternativa all’abbandono delle proprietà e l’unico modo di procurare lavoro ai propri figli. Così l’idea cominciò a diffondersi a sud sostenuta anche dai fondi della Comunità Europea permettendo così ai contadini di ristrutturare edifici agricoli e convertirli in alloggi per turisti. Fortunatamente, il bisogno di denaro dei contadini coincise con la tendenza degli abitanti di città a ristabilire un contatto con la campagna e le sue tradizioni e, entro la metà degli anni ‘80, esisteva già un numero sufficiente di agriturismi per giustificare l’adozione di regole volte a rendere più efficiente la gestione di questi posti. Particolarmente importante era il principio per cui il grosso del reddito dell’azienda agricola doveva venire dalla terra piuttosto che dal turismo, una regola che vige tuttora. La Toscana è la regione in cui il movimento ha preso maggiormente piede, probabilmente come reazione, almeno in parte, all’invasione di ricchi stranieri che compravano grandi appezzamenti del Chianti per trasformarli in lussuosi rifugi rurali. Con l’aiuto dei finanziamenti UE, fienili e altri edifici annessi furono trasformati in camere e appartamenti, furono installate piscine e furono costruite cucine più grandi per fare da mangiare agli ospiti. I contadini e le loro famiglie dovettero imparare ad usare i computer, fare le prenotazioni e pubbliche relazioni, preparare cibo in grande quantità; dovettero persino diventare multilingue, almeno a livello base. Spesso situati in una campagna da sogno, gli agriturismi in Toscana esistono in varie forme. Alcune aziende agricole non offrono alloggio ma hanno ristoranti che propongono ottimi piatti contadini tradizionali fatti con ingredienti di propria produzione (olio d’oliva e vino, miele, salumi) che possono essere acquistati allo spaccio; cercate l’insegna “vendita diretta”. Altri offrono ai clienti, insieme con la camera, anche esperienze pratiche di vita rurale quali corsi di cucina, degustazioni di vino e olio,
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Anyone driving around the Tuscan countryside these days can hardly fail to notice the number of signs with ‘agriturismo’ written on them, often with an arrow indicating a rough track heading off through olive groves or vineyards. The region is full of them; some 4,000 to be more precise, a figure that represents more than 25% of the total number of agriturismi in the whole of Italy. The rise and rise of this type of rural accommodation has been one of the most significant developments in recent years on the Tuscan hospitality scene, but the agriturismo movement had its modest roots far from the gentle, rolling hills and vineyards of Italy’s most visited region. The first farms to open their doors to paying guests were to be found to the north, in Trentino and Alto Adige in the mid-1960s. At that stage, the system had no formal structure, but was initiated by hard-up farmers as a way of supplementing their income. Farming at the time was a tough business and the idea of generating some extra cash by renting out rooms and selling farm products soon caught on. In many cases, it was the only option open to farmers who would otherwise have been forced to abandon their properties, and the only means of providing their children with work. So the idea took hold and spread slowly southwards bolstered by a certain amount of European Union funding that enabled these contadini to renovate abandoned agricultural buildings and convert them into accommodation. By happy coincidence, the farmers’ financial exigency came at a time when city-dwellers were seeking to re-establish contact with the countryside and its traditions, and by the mid-1980s, a sufficient number of agriturismi existed to justify establishing a set of regulations to streamline the way in which such places were run. Most important was the principal that the bulk of the farm’s income should come from the land rather from tourism, a rule that is still in place today. Tuscany was the region where the movement established the strongest foothold, possibly as a reaction, as least in part, against the invasion of wealthy foreigners who were buying up great swathes of Chianti to convert into luxurious rural idylls. Helped by the EU money, barns and other outbuildings were adapted into rooms and apartments, swimming pools were installed and larger kitchens were built to cater for feeding guests. Farmers and their families had to learn about computers, bookings, preparing food for large numbers and guest relations; they even had to become multilingual, at least on a basic level. Often set in idyllic countryside, agriturismi in Tuscany today exist in various forms. Some farms don’t offer accommodation but do have restaurants serving delicious, traditional country food made from their own produce (olive oil and wine, honey, salumi) a selection of which you can usually buy from the farm shop or spaccio; look out for a notice saying ‘vendita diretta’. Others give guests a hands-on rural experience along with their bed for the night by offering cookery
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In equilibrio tra comodità e esperienza rurale Balance between comfort and country holiday experience passeggiate a cavallo o in mountain bike e così via. I servizi offerti sono classificati in base a un sistema di spighe (da una a cinque) assegnate dagli uffici turistici provinciali. L’alloggio in agriturismi spazia da quelli con una manciata di camere semplici e senza pretese che offrono un autentico ritorno alla terra alle ville alla moda in tenute agricole con lussuosi appartamenti con cucina, piscine, campi da tennis e persino spa; questi posti sembrano più degli alberghi che agriturismi e anche i prezzi sono tali. Non tutti gli agriturismi offrono da mangiare ma quelli che lo fanno, propongono un’autentica cucina territoriale a prezzi ragionevoli. Linee guida sono state adottate per salvaguardare le tradizioni culinarie locali stabilendo che i pasti dovrebbero essere preparati usando ingredienti prodotti dall’azienda agricola stessa o, quantomeno, nelle immediate vicinanze e provenienti da agricoltura biologica quanto più possibile. In generale, la maggior parte degli agriturismi rispetta queste regole ufficiose sia che il cibo venga preparato dalla “mamma” in una cucina casalinga sia da chef professionisti in un ambiente più sofisticato. La pasta è generalmente fatta in casa così come le salse con cui viene condita, le galline sono allevate dietro casa a base di granturco, le verdure e le erbe sono raccolte nell’orto e il vino e l’olio sono imbottigliati sul posto. A colazione di solito si gustano torte e marmellate cotte nel forno della cucina e il miele è prodotto dalle api in fondo al giardino. Il termine agriturismo è spesso liberamente ma in modo fuorviante tradotto “farm holiday” in inglese, un termine che evoca immagini di turisti intenti a governare polli e maiali. Mentre è assai improbabile che uno debba svolgere simili compiti, la maggior parte dei posti garantisce un equilibrato rapporto tra comodità e autentica esperienza rurale. I contatti tra gli ospiti e i padroni di casa non dovrebbero essere limitati al momento in cui si consegnano le chiavi all’inizio del soggiorno e i soldi alla fine e gli ospiti dovrebbero andare via con la sensazione di avere imparato qualcosa sulla tipica vita contadina. WHERE TO STAY There are plenty of websites that list agriturismi (www.agriturismo.net , www. agriturismo.it and www.terranostra.it for example), but the following are recommended: Casa Giovanni: Run by septuagenarian contadino Giovanni and his wife Ornelia, this unpretentious place near Cetona provides a perfect balance between modern comforts and a genuine farm experience. Ornelia’s home cooking is superb and makes good use of home grown ingredients. www.casagiovanni.it Il Rigo: Set among the Crete Senesi, Il Rigo’s rooms are furnished with country antiques and are housed an old stone farmhouse. Food is plentiful and good and cookery courses are offered. www.agriturismoilrigo.com Fonterutoli: Accommodation on this historic wine estate, where the Marchesi Mazzei have been making wine for generations, is in elegant apartments. There is a fine osteria serving local specialities; wine and olive oil tastings and cellar
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courses, dégustazioni (tastings) of wine and oil, horse riding, mountain biking and so on. Services and facilities are categorised through a system of ‘spighe’ (form one to five) awarded by the provincial tourist boards. Accommodation in an agriturismo can range from a handful of simple, no-frills bedrooms offering an authentic, back-to-the-land experience to swish villas on wine estates with luxurious, self-catering apartments, swimming pools, tennis courts and even spas; such places often feel more like hotels than farmhouses and usually charge hotel prices too. Not all agriturismi serve food, but of those that do, the best offer authentic Tuscan cucina territoriale at affordable prices. Guidelines have been laid down to try and protect local culinary traditions stating that meals should be prepared using ingredients produced either on the farm itself or, at the very least, within the immediate area and that as much as possible should be organic. On the whole, most places respect these informal rules whether the food is prepared by mamma in a simple farmhouse kitchen or by professional chefs working in a more sophisticated set up. Pasta will often be fatta in casa and served with sauce made from home-grown ingredients, cornfed chickens will be home-reared, vegetables and herbs will be picked from the kitchen garden and the basics of wine and olive oil will be estate bottled. Breakfasts often feature home made cakes, and jams and honey will come from the bees at the bottom of the garden. The term ‘agriturismo’ is often loosely but rather misleadingly translated into English as ‘farm holiday’ which tends to conjure up images of feeding chickens and mucking out pigs. While you are unlikely to have to take part in such activities, the best places strike a balance between a degree of comfort and a genuine country holiday experience. Contact between guests and hosts should not be limited to a handing over of keys at the beginning of the stay and a pocketing of money at the end and guests should leave feeling that they have gained some insight into a traditional way of rural life. tours (of the new, state-of-the-art cantina) can be arranged. www.fonterutoli.it La Parrina: Situated in deepest Maremma, not far from the sea, this famous estate produces wine, olive oil, vinegar, honey, jam, fruit and vegetables. It offers accommodation in elegant rooms and apartments. www.parrina.it Alle Camelie: This agriturismo, located south of Lucca, is known for its ‘green credentials’; it uses renewable energy sources, recycles waste and produces organic olive oil. It also cultivates camelias and medicinal plants and herbs. Accommodation is either on a B&B basis, or in self-catering apartments. Dinner on request. Podere Le Mezzelune: A peaceful, quiet agriturismo on a large olive estate offering 4 sunny double rooms and two apartments in a beautiful position between the sea and the hills of the Maremma, near Bibbona and Bolgheri. Breakfast (with home made cakes and jams) is served round a large communal table. www. lemezzelune.it
Podere Le Mezzelune
Il Rigo
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ITINERA RIES SP ORT
text Claudio Meli - www.bravoconcierge.it
Fanti e cavalli
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L’equitazione in itinerari immersi nel verde delle colline Horse riding along itineraries in lush green hills
hi si avvicina all’equitazione ha bisogno di consigli senza i quali sarà impossibile praticare questo svago che arricchisce l’anima di un profondo senso di libertà, donando sensazioni forti ma anche momenti di relax, allenando il fisico in equilibrio e coordinazione. Prima di montare in sella bisogna conoscere il cavallo, poi bisogna salire dolcemente, senza lasciarsi cadere di peso sulla sella. E’ indispensabile rilassarsi, montare con naturalezza respirando senza affanno: l’apprensione e la fretta sono nemiche dell’equitazione. La Toscana, con i suoi scenari idilliaci, è la scenografia perfetta per una rilassante passeggiata a cavallo. Alcuni dei maneggi che propongono piacevoli itinerari: Maneggio Belvedere - Loc. Filetta - Sorano (Gr) tel. 0564.615465 – www.maneggiobelvedere.it Andrea Rappoli, guida equestre, vi condurrà nel Parco Archeologico delle città del Tufo attraverso i borghi di Sorano e Sovana e le suggestive vie cave etrusche. In alternativa c’è la possibilità di raggiungere il lago di Mezzano (bacino di natura vulcanica) sulle cui rive si può sostare per un tranquillo pic-nic. Maneggio Cavallonatura - Marina di Grosseto (Gr) www.cavallonatura.it Passeggiata all’interno della pineta del Tombolo, creata dai Duchi di Lorena nel 1750, attraverso la quale si arriva al mare in un tratto di spiaggia libera e incontaminata da dove è possibile ammirare l’intero arcipelago toscano. Centro Ippico “Il Bosco Di Rincine” Via Milli, 3 - Loc. Rincine - Londa (Fi) tel. 055.8354080 - www.ilboscodirincine.it Si può passeggiare per un intero giorno con l’emozione di un pic-nic tra falchi e poiane sulla vetta di una montagna o trascorrere vacanze a cavallo nel “Parco Nazionale del Falterona e Foreste Casentinesi”. Centro Ippico della Berardenga - Podere S. Margherita Castelnuovo Berardenga (Si) tel 0577.355071 www.chiantiriding.it. Suggestiva la passeggiata della Luna Piena con pic-nic nel bosco nelle notti estive. Piacevole per la varietà di paesaggi e panoramiche l’itinerario di un giorno al sito etrusco di Campi. Società Agricola Valle Santa - Loc. Lagacciolo, 49 - Frazione Val della Meta - Chiusi della Verna (Ar) Tel. 0575.5182050 - www.vallesanta.net Nel parco delle Foreste Casentinesi in una valle formata dal Corsalone e dai fossi che scendono dal crinale dal Poggio Tre Vescovi al Passo dei Mandrioli.
Those who approach horse riding for the first time need advice. Without sound advice it is impossible to practice this sport that fills the soul with a deep sense of freedom, gives strong sensations but also moments of sheer relax while training the body in balance and coordination. Before mounting you must get to know the horse, then you must climb into the saddle carefully, letting you weight come down onto it slowly. It is essential that you relax, mount in a natural manner while breathing normally. Anxiety and haste are enemies of horse riding. Tuscany and its breathtaking landscapes are the perfect place for relaxing excursions on horseback. Here are some manèges that propose enticing itineraries: Maneggio Belvedere – Loc. Filetta- Sorano (Gr), phone +39-0564-615465, www.maneggiobelvedere.it. Andrea Rippoli will be your guide and will take you on horseback to the Tufo Archeological Park, the enchanting villages of Sorano and Sovana and the Vie Cave dating back to the Etruscan age. As an alternative you can reach Mezzano crater lake the shores of which are perfect for a quaint picnic. Maneggio Cavallonatura – Marina di Grosseto (Gr) www.cavallonatura.it Ride in Tombolo pine forest created by the Dukes of Lorraine in 1750. Passing through it you can reach an uncontaminated public beach from which you can enjoy the sight of the whole Tuscan archipelago. Centro Ippico “il Bosco di Rincine” – Via Milli 3, Località Rincine – Londa (Fi), phone +39-055-8354080, www.ilboscodirincine.it You can ride all-day long and enjoy a picnic watching soaring haws and buzzards on top of a mountain, or spend your vacations on horseback in “Parco Nazionale del Falterona e Foreste Casentinesi”. Centro Ippico della Berardenga – Podere s. Margherita C. nuovo Berardenga (Si), phone +390577-355071, www.chiantiriding.it Charming Luna Piena (Full Moon) rides and picnic in the woods in the summer nights. The one-day excursion to the Etruscan site of Campi is very peasant because of the changing landscapes and panoramas. Società Agricola Valle Santa – Loc. Lagacciolo 49 – Frazione Val della Meta – Chiusi della Verna (Ar), phone +39-0575-5182050, www.vallesanta.net. Located in the Foreste Casentinesi park, in a valley formed by Corsalone and the streams that flow down from the ridge running from Poggio Tre Vescovi to Passo dei Mandrioli. MAGAZINE 199
”Otto con Timoniere” in una foto storica del 1828. Vista del Ponte Vecchio dalla Società dei Canottieri Firenze. “Eight with cox” in a photo dated 1828. View of the Ponte Vecchio from Florence’s rowing club. (ph. Stefano Ammantini)
WATER SP ORT
text Francesca Lombardi
Remare sull’Arno d’argento
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120 anni in bianco e rosso: la Società dei Canottieri di Firenze One hundred twenty years in white and red: Florence’s rowing club
a porticina verde è più piccola del normale: una minuscola apertura nelle mura degli Uffizi dalla quale s’ intravede solo un intrecciarsi di gradini. Se prima di entrare ti volti indietro, con un unico sguardo abbracci il Ponte Vecchio, il Corridoio Vasariano e uno spicchio d’Arno. Una manciata di scalini e si dischiude un mondo completamente diverso, fatto di sport e sano agonismo: la Società Canottieri di Firenze è un’isola nel cuore della città dove la storia si fonde con il contemporaneo. Il 2007 è stato un anno di successi inaspettati per i ragazzi della Società: Campioni del mondo nel “Quattro con” Junior a Pechino, Campioni del mondo in Scozia nel “Quattro senza” Under 23 femminile, ottimi piazzamenti nei campionati italiani e, punta di diamante, un atleta chiamato per le selezioni della squadra Olimpica. Le attese per il 2008 hanno il ritmo di voga di questi atleti che ogni giorno si allenano all’ombra del corridoio Vasariano. Presente e futuro della società sono tangibili in queste mura storiche, parlano il linguaggio di giovani braccia che si danno appuntamento ogni giorno: la mattina alle cinque e quarantacinque, in palestra, per allenarsi prima degli impegni di studio; poi ancora nel pomeriggio, per scendere in acqua. Senza sentire la fatica, guidati dall’entusiasmo e la professionalità del direttore tecnico Luigi De Lucia, anche responsabile del settore femminile della Federazione Italiana Canottaggio, e di un team di allenatori altrettanto preparati. Un presente così fulgido può far dimenticare un passato altrettanto luminoso. Ma è questione d’attimi: qui ogni angolo, ogni scorcio ha attraversato, con immutata eleganza, secoli di storia. Il pavimento del deposito delle barche risale al cinquecento, quando quelle stanze, lunghe e intrecciate, erano le scuderie dei Lorena. Se alzi gli occhi, sopra alle barche in legno dorato risalenti agli anni ’30 e a quelle nuovissime e ultra-leggere in fibra di carbonio, ci sono le finestre strette che non riuscirono a contenere l’acqua e il fango dell’alluvione. Lo scivolo d’accesso all’acqua è sovrastato da un gigantesco stemma in pietra, sembra appartenuto alla facciata di Palazzo Strozzi, arrivato qui non si sa come, non si sa quando. Il bancone del bar è stato testimone della ritirata tedesca e del cambiamento d’ordini di Hitler che, su intercessione della Svizzera e dello Stato del Vaticano, decise di risparmiare il Ponte Vecchio, inizialmente destinato a saltare per coprire la fuga del suo esercito. Le pile di mine inutilizzate furono lasciate sul piano del bar della Società e ritrovate dai soci: la pagina
The little green door is unusually small: a tiny opening within the Uffizi walls through which one has a glimpse of twisted steps. Should one turn round before going in, one would see the Ponte Vecchio, the Corridoio Vasariano and a corner of the Arno River, at a glance. A handful of steps and one discovers a totally different world, made of sport and healthy, competitive spirit. Florence’s rowing club is, indeed, an island in the heart of town, where history goes hand in hand with the present time. The year 2007 has been rich in unexpected successes for the club’s members: Men’s Junior World Champions in “Four with cox” in Peking, Women’s Under 23 World Champions in “Four without cox”, some good placing in Italian championship and, as a diamond point, one athlete chosen for the Olympic team selections. The Florentine athletes practice daily in the illustrious shadow of the famous Corridoio Vasariano. The club’s past and present are tangible within these historic walls where young arms work every day, starting at 5,45 am in the gym, before school time and then again in the afternoon before going into the water. And they feel no fatigue; they are full of enthusiasm and well taught by their coach Luigi de Luca who is also responsible for the Italian Boating Federation’s women’s team and for another team of skilled trainers. Such a brilliant present might put an equally brilliant past in the shade but here, every corner, every single view speak of centuries of beauty and culture. Even the boats’ storehouse has a floor that dates back to the sixteenth century and later on housed the Lorena’s stables. Up, above the golden wooden boats of the thirties and the other brand new and ultralight boats made of carbon fiber, one sees the narrow windows which could not keep the flood out. The slipway is surmounted by a gigantic stone coat of arms, which seems to have belonged to the Strozzi Palace’s façade. The bar’s counter has witnessed German retreat and Hitler’s historical decision to spare (thanks to Switzerland and the Vatican’s intercession) the Ponte Vecchio. German unused mines were left on the bar’s counter and found by the club’s members and thank heaven for such a change of heart. The club’s walls boast an array of tapestries depicting victorious competitions; many the pictures and prints which tell of the Florentine Society’s beginning in May, 1887. One
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1. Italian athletes’ triumph at the Men’s Junior World Championship in “Four with cox” in Peking 2007 (ph. Mimmo Perna) 2. Aerial view of Ponte Vecchio (ph. Stefano Ammantini) 3. Italian athletes’ victory at Women’s Under 23 World Championship in “Four without cox” (ph. Mimmo Perna) 4. Luigi De Lucia, coach of Florence’s rowing club 5. 2007 Championship, the athletes with the president of Florence’s rowing club Massimo Cavallina
che poteva essere la più triste non è mai stata scritta. Alle pareti arazzi di competizioni vittoriose, tante foto e stampe che raccontano gli esordi della Società Fiorentina, nel maggio del 1887. Un maggio glorioso, ricordano le cronache: la facciata della Cattedrale di Santa Maria in Fiore è finalmente ultimata, dopo 700 anni dalla posa della prima pietra. Secoli di attesa meritano una giusta festa e Firenze invita i sovrani per l’inaugurazione, il 12 di maggio. Qualche giorno prima, il 3, le spoglie di Rossini erano arrivate da Parigi per essere tumulate in Santa Croce nei giorni dell’inaugurazione. In realtà la Società dei Canottieri era stata fondata qualche mese prima, ma si fa coincidere la prima discesa ufficiale in acqua con il giorno della benedizione della Cattedrale. Alle quattro del dodici di maggio, appunto. Oltre ai Reali, una folla di curiosi assiste alla regata e si entusiasma per questa moda inglese di vogare in squadre di quattro. Il successo è immediato: sono tanti i fiorentini che decidono di cimentarsi nel canottaggio e ogni giorno, da quel pomeriggio in poi, calano le barche custodite nei depositi di via dei Serragli, percorrono S. Spirito e arrivano, barca in spalla, al fiume. Negli anni ’30 lo chalet di legno sul fiume degli esordi è abbandonato e i Canottieri si trasferiscono sotto l’ala est degli Uffizi. Il rumore della barca che entra in acqua smuove questo fiume di ricordi: si torna al contemporaneo con i piccoli della Società che fanno l’allenamento quotidiano. Vogate allegre di braccia minuscole avviano la barca verso la fuga di ponti che si susseguono, come in un quadro rinascimentale. Passato e presente in congiunzione perfetta. 202
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glorious month of May, tell the chronicles, because the façade of Santa Maria del Fiore Cathedral was finally completed, 700 years after the laying of the first stone. Centuries of waiting indeed deserved a celebration and the town of Florence invited the King and the Queen on the inauguration day, on May 12th. A few days before, on the 3rd , the mortal remains of Rossini, the famous composer, had arrived from Paris in order to be buried in the church of Santa Croce on the inauguration day . To tell the truth, the “Società dei Canottieri” had been founded a few months before but it was judged expedient to have the first boat race coincide with the Cathedral consecration. With the Royal Family there was a crowd of curious people who saw a regatta for the first time and fell in love with this English way of rowing in teams of four. It was a great success: many Florentines wanted to compete and from then on, every single day, the boats kept in the storehouses in Via dei Serragli, were carried, through Via Santo Spirito, to the river Arno. The river chalet was abandoned in the ‘30s and the boatmen moved under the Uffizi’s east wing. The soft noise of the boat entering the water breaks the tide of memories. We return to the present and watch the Club’s youngsters who perform their daily training. Small, strong arms pushing the boat toward the enchanting flight of bridges, following one another as in a beautiful Renaissance painting. Past and present in perfect symbiosis.
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Il Ponte Vecchio visto dal fiume The Ponte Vecchio as seen from the river (ph. Stefano Ammantini)
HA U TE CU ISINE
text Francesca Lombardi photo Cesare D’Agliana
Ars du table Il ristorante Arnolfo a Colle Val D’Elsa:
la sensibilità del primo chef Gaetano Trovato The restaurant Arnolfo at Colle Val D’Elsa: the sensibility of the first chef MAGAZINE 205
HAUT E CU IS I N E
Tortelli di manzo chianino con fonduta di pecorino, julienne di sedano verde e guancia glassata
Maialino di Cinta Senese: carré e coscio croccante, pancetta biscottata con variazione di mele verdi
Tortelli with Chianina beef, pecorino fondue, green celery julienne and glazed beef cheek
Cinta Senese piglet crisp leg and loin, crunchy bacon with green apples variation
Ingredienti per 4 persone Per la pasta fresca all’uovo: 100 gr. farina di semola, 100 gr. farina 00, un pizzico di sale, 3 tuorli d’uovo, 1 uovo intero, 20 ml. di acqua Per la guarnizione e la cottura delle guance: 1 cipolla, 1 carote, 2 coste di sedano, 20 gr. di erba cipollina tritata, 2 guance di chianina femmina, sale e 200 gr. di gran pezzo di chianino da brasato, brodo vegetale 200 ml. Rosolate metà delle verdure con olio, rosolare le guance e il manzo, unite al manzo le verdure, sfumate col Chianti e fate evaporare: sale e pepe coprite con un po’ d’acqua, cuocere a 80° per circa 6 ore. Togliere il manzo e le guance delle verdure e filtrare la salsa in un colino e ridurre in modo che si presenti fluida e tenete in caldo. Tagliate il manzo fine, unite il parmigiano, un uovo intero e un po’ di fondo di cottura, aggiustate con sale e pepe, unite un pizzico di noce moscata e l’erba cipollina e mettete il composto in un sacco a poche. Per la fonduta: 50 gr. di pecorino stagionato grattugiato, 100 cl. di panna fresca, 2 scalogni tritati, olio extra vergine di oliva, 10 ml. di vino bianco secco, 1 tuorlo d’uovo Per i tortelli: preparate la pasta con 100gr. di farina di grano duro, 100 gr di farina 00, uovo intero e 3 tuorli a pasta gialla e un filo d’olio extra vergine: tirate una sfoglia sottile, ricavate cerchi di 8 cm di diametro, su ogni disco adagiate una noce di ripieno di manzo, chiudete a forma di mezzaluna comprimete ai bordi e unite i due lati. Portate a cottura per due minuti, versate in 4 piatti caldi la fonduta, sistemate i tortelli, mettete una fetta di guancia glassata, ponete sopra il julienne e servite. Ingredients for four For the fresh egg pasta: 100 gr. bran flour, 100 gr. 00 flour, a pinch of salt, 3 egg yolks, one whole egg, 20 ml. water Preparation of tortelli filling: 1 onion, 1 carrot, 2 celery stalks, 20 gr. of minced chives, 2 beef cheeks, salt, 200 gr. of Chianina beef (a cut used for braised beef), 200 ml vegetable stock. Sauté half of the vegetables chopped coarsely in a pan with extra virgin olive oil; brown, at the same time, separately, the beef cheeks and the cut of beef, add the vegetables, some Chianti wine and let evaporate; season with salt and pepper, cover with a little water and cook for six hours at 80°. Separate the beef and beef cheeks from the vegetables; strain the vegetable sauce and reduce it to a smooth, thick liquid. Keep it warm. Slice the beef thinly, add some Parmesan cheese, 1 whole egg, some brown stock, salt and pepper, a pinch of nutmeg, chives and put everything in a pastry bag. Fondue: 50 gr. grated mature pecorino cheese, 100 cl. fresh cream, 2 minced shallots, extra virgin olive oil, 10 ml. dry white wine, one egg yolk. Tortelli: make the dough with 100 gr. of bran flour, 100 gr. of 00 flour, one whole egg and 3 egg yolks. Add some extra virgin olive oil. Work the dough very thin, cut out rounds 8 cm wide and place in the middle of each a knob of beef filling, fold the dough over the filling to make a half-moon shape and press the edges to seal. Cook the tortelli for 2 minutes, pour the fondue, add the tortelli, a slice of glazed beef cheek and the julienne on top. Recipe by Ristorante Arnolfo Gaetano Trovato 206
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Ingredienti per 4 persone: I tagli del maialino di Cinta senese, 200 gr. di coscia, 200 gr. di pancetta fresca e 200 gr. di carré, 1 ramo di rosmarino , 2 foglie di alloro, 4 bacche di ginepro, 50 gr. di sale grosso, 50 gr. di zucchero semolato per la marinatura , olio extra vergine di oliva d.o.p. Terre di Siena, 2 bucce di arance, per la composta 50 gr. di zucchero semolato, 20 gr. di miele, 2 mele verdi, 50 gr. 30 ml. di Vinsanto, 20 ml. di aceto di vino rosso, 100 ml. di vivo rosso, 4 piccole carotine, 4 piccoli cipolline fresche, fior di sale e pepe a mulinello Marinate il coscio e la pancetta con il sale, lo zucchero, le bucce d’arance e le bacche del ginepro per circa 2 ore, togliete dalla marinatura e sistemate i due pezzi in una pirofila. Coprite con olio, alloro e rosmarino e passate in forno a 67° per circa 12 ore. A cottura ultimata lasciate raffreddare sopra ad una griglia a sgocciolare l’olio, asciugate, tagliate il coscio in 4 quadrati di 4 cm. la pancetta in 4 quadrati di 3x3cm, mantenete in caldo a 55°. Dorare bene il carré, poi sale e pepe e infornate a 70° per 45’.A cottura finita tenete 55°. Sbucciate le mele, formate spicchi regolari e in casseruola dorate e caramellare con miele. Dorate in padella con olio dalla parte della pelle il coscio, la pancetta e il carré, adagiate la pancetta croccante con le mele caramellate e un bicchiere di succo di mela verde freddo. In un altro piatto adagiate il coscio dorato e una fetta di carré, disponete, le cipolline e le carotine gli asparagi e uno spicchio di mela caramellata e condite. Ingredients for four: Piglet cuts: 200 gr. leg, 200 gr. fresh bacon, 200 gr. loin. For the marinade: 1 sprig of rosemary, 2 bay leaves, 4 juniper berries, 50 gr. coarse salt, 50 gr. sugar, extra virgin olive oil DOP Terre di Siena and 2 orange rinds. For the compote: 50 gr. sugar, 20 gr. honey, 2 green apples, 50 gr or 30 ml of Vinsanto; 20 ml red wine vinegar, 100 ml red wine, 4 baby carrots, 4 small green onions, freshly ground salt and pepper. Marinate leg and bacon with salt, sugar, orange rinds and juniper berries for 2 hours; remove the two pieces from the marinade and place them in an oven proof dish and cover with oil, the bay leaves and rosemary. Put a weigh on top and cook in the oven for about 12 hours at 67°. Once cooked, let the meat cool on a draining board to get rid of the oil, pat it dry, cut the leg in 4 squares of 4 cm, the bacon in four squares of 3x3 cm and keep warm at 55°. Brown the loin in a frying pan with olive oil, season it with salt and pepper and cook in the oven at 70 degrees for about 45 minutes. Once cooked, keep it warm at 55 degrees. Peel the apples, cut them in regular slices, put in a pan and coat with honey. Brown, on the skin side, leg, bacon and loin with olive oil; place the crisp bacon with candied apples on a plate along with a glass of cold green apple juice (to take the greasy taste away); on another plate put the crisp leg and a slice of loin, the small green onions, baby carrots and one slice of candied apples. Season with salt and strained and reduced brown stock. Recipe by Ristorante Arnolfo Gaetano Trovato
Gaetano Trovato nella cucina del ristorante Arnolfo - Gaetano Trovato in Arnolfo’s kitchen
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cicli, in provincia di Ragusa, confina con Colle Val d’Elsa, in terra di Siena. Non è un clamoroso errore geografico o il grossolano capovolgimento della cartina della penisola, ma il piccolo miracolo di due gentiluomini siciliani che hanno portato sapori e colori del sud in queste splendide colline e creato un sublime connubio del gusto con la tradizione locale. Nelle parole e nei racconti di Gaetano e Giovanni Trovato, rispettivamente primo chef e sommelier del ristorante Arnolfo di Colle Val d’Elsa, la Sicilia e la Toscana diventano una terra unica. E’ soprattutto la creatività di Gaetano a compiere il prodigio: la famiglia contadina gli ha insegnato la forza dei sapori autentici. L’amore per l’architettura e l’arte, l’alchimia dei colori da ricreare nel piatto, proprio come se dipingesse su una tela. Arrivato molto giovane a Colle, qui compie tutta la sua formazione scolastica. Nel piccolo forno del paese, durante le vacanze estive, scopre l’amore per la cucina. “L’odore del pane nel forno? Lo ricordo perfettamente ancora oggi” precisa, mentre la memoria ripercorre l’impeto di quel coup de foudre. Gaetano si porta dentro quell’odore anche quando inizia a girare il mondo per formarsi dai migliori chef: Francia, Svizzera, Giappone. Impara cotture, scopre sapori inediti. Le radici sono in Toscana dove torna dopo qualche anno e, con la madre e le sorelle, apre Arnolfo. La prima stella Michelin arriva quasi subito, premio a una cucina che sublima ingredienti semplici e naturali. Li raggiunge anche Giovanni e nel 1999 si aggiunge un’altra stella, dedicata alla creatività personale di Gaetano. La sua passione per la cucina è così profonda che coinvolge tutti i sensi di chi si siede a tavola: il gusto e l’olfatto, con l’accostamento dei sapori. La vista, con l’armonia di sfumature in piatti che diventano tavolozze fragranti. Perfino l’udito e il tatto, stimolati da cibi talvolta croccanti, talvolta morbidi come mousse. “La cucina è architettura e arte che si consuma velocemente”, dice Giovanni. Mentre l’involucro di sfoglia libera un’ armonia di ricotta e mandorle di questo dolcissimo dolce, hai l’esatta percezione che questa piccola opera d’arte la ricorderai a lungo.
Scicli, in the province of Ragusa, Colle Val d’Elsa, near Siena. No, not a gross geographical error or an upside-down view of the map, but a small miracle performed by two Sicilian gentlemen who brought the colours and tastes of the south to this splendid hillside, creating thereby a brilliant union of taste and local tradition. In the words and stories of Giovanni and Gaetano Trovato, first chef and director and sommelier of the restaurant Arnolfo of Colle Val d’Elsa, Sicily and Tuscany are united, an inexhaustible source of ideas and tastes developed in the kitchen. Above all, it is the creativity of Giovanni which creates the miracle: his extended family of country people taught him the importance of decisive, authentic tastes. Love of the architecture and art of the kitchen, the alchemy of colours, like a painting. Giovanni was young when he came to Tuscany, he went to school here and, in the holidays, discovered his love of cooking helping in the village bakery. “The smell of fresh bread? I still remember it” as his memory takes him back to that coup de foudre. Giovanni carried the memory with him as he worked with top chefs around the world, in France, Switzerland and Japan. He learned techniques of cooking, discovered tastes and textures. But his roots were in Tuscany to which he returned and where, with the help of his mother and sisters, he opened the Arnolfo restaurant. The first Michelin star arrived almost immediately, awarded for a kitchen dedicated to simple, natural ingredients. Gaetano joined him and in 1999, another Michelin star was added, dedicated to the personal creativity of Giovanni. Anybody who sits at his table has his senses stimulated and charmed by the taste, fragrance and art of the table. The harmony of the dishes becomes a work of art in itself, even the senses of touch and and sound are stimulated, the softness of mousse contrasting with the crispness of accompaniments. “The kitchen is architecture and art which is quickly consumed” says Giovanni, talking about his profession. But while the soft pastry wrapping liberates the harmony of ricotta cheese and almonds of this sweetest of sweets, you know that this is a work of art, an experience that will stay wih you through the years. MAGAZINE 207
Rolando Elisei by Gino De Stefano coiffeurs
Acconciatore dei Vincitori di SANREMO 2008 Campionato Europeo Internazionale 2007 BRONZE MEDAL Festival internazionale Acconciatura 2007 GOLD MEDAL
Via Ponte alle Mosse, 178/r (ang. Piazza Puccini) 50144 FIRENZE Tel. 055 3289970
HA U TE CU ISINE
text Alessandra Lucarelli
L’ingresso del ristorante Madeo a Beverly Hills - The entrance of the Madeo restaurant in Beverly Hills
Celebrities à la carte
Successi di un toscano Doc a Beverly Hills: intervista con uno dei maggiori ristoratori di L.A. The success of a Tuscan Doc in Beverly Hills: interview with one of the top restaurant owners of LA
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om Cruise fa sempre il bis dei suoi spaghetti al ragù. E anche la ex Posh Spice Victoria e il marito David Beckham sono clienti fissi, insieme ai nomi più influenti del jet set internazionale. Ma non serve appostarsi lì davanti per incontrarle: le celebrities si fanno lasciare dai loro autisti sul retro, attraversano in incognito la cucina per arrivare nella sala principale. Lì ad accoglierle c’é Alfio Vietina, classe 1941, con il suo inconfondibile accento toscano, proprietario di Madeo, uno dei ristoranti più in voga di Beverly Hills. E’ una lunga avventura la sua, iniziata nel 1955 quando, ancora studente, comincia ad aiutare il fratello nella pizzeria Pic-Nic, una dependance del Grand Hotel del Forte dei Marmi. Poi seguiranno una lunga lista di locali, tutti entrati a far parte della storia del nightlife chic della Versilia. Dal ristorante Maitò alla Capannina di Franceschi, dai bagni Maitò di Levante e Maitò di Ponente ai ristoranti Bistrot e Madeo, fino al Caffé Principe del Forte. Poi “abbiamo commesso qualche errore e abbiamo dovuto ricominciare. Mio fratello ha deciso di partire per Los Angeles e io l’ho raggiunto. Nei primi anni ‘80 sono nati Il Giardino, Il Pane Caldo e, nell’83, il mio Madeo. Qualche anno fa, mio fratello è tornato in Italia. Io sono ancora qui”. Stile retrò, legno e mattoni toscani, 140 coperti “ma riesco a arrivare anche a 180”, un’atmosfera calda e familiare. E’ questo il segreto? Sì, siamo davvero una bella truppa. Mia moglie è incomparabile. E anche i figli e i nipoti. Ho proprio una bella squadra, che lavora tanto.
Tom Cruise always goes back for seconds when spaghetti with ragù is on the menu. Victoria, ex Posh Spice and David Beckham are regulars along with other names of the international jet set. But it’s no good standing outside hoping to meet them, the celebrities get their chauffeurs to drop them at the back, going through the kitchens to reach the main dining room. Alfio Vietina, owner of Madeo, class of 1941, is there to welcome them with his unmistakeable Tuscan accent, one of the ‘in’ restaurants of Beverly Hills. His long adventure began in 1955 when, still a student, he began to help his brother at the pizzeria Pic-Nic, part of the Grand Hotel in Forte dei Marmi. He then worked in a series of places all of which are now part of the nightlife of Versilia. From the Maitò restaurant to the Capannina of Franceschi, from the Maitò di Levante and Maitò di Ponente to the Bistrot and Madeo restaurants and the Caffé Principe of Forte. Then “we made a couple of mistakes and had to start again. My brother decided to go to Los Angeles and I joined him there. In the early eighties we opened Il Giardino, Il Pane Caldo and, in 83, my Madeo. A few years ago, my brother returned to Italy but I am still here.” Retrò, Tuscan wood and brick, 140 places “but I can seat 180”, a warm, homely atmosphere. Is this the secret? Yes, we are a great team. My wife is incomparabile. Also my children and grandchildren. A fantastic team. Very hard working. What are the main dishes of the Madeo?
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L’interno del ristorante e Alfio Vietina, classe 1941 e appeal made in Tuscany - The inside of the restaurant and Alfio Vietina
Quali sono i piatti forti di Madeo? La pasta fatta in casa: lasagne, tortelli, spaghetti. Ma anche il cosciotto di vitella, oltre ai piatti di pesce. Per i vini proponiamo più di 1200 etichette: abbiamo tutti i vini del mondo. Piacciono il Sassicaia, il Solaia e il Tignanello. Io sono toscano, amo la Toscana e i suoi vini. Uno su tutti, l’Antinori. Dicono che lei sia un vulcano, e anche un grande sportivo. Conferma? Trascorro il mio tempo nel ristorante. E’ la mia vita, mi fa stare bene. Ma pratico il tennis da 40 anni, ho cinque biciclette e un grande amore: l’Inter. La sua emozione più grande? Cinquale, 30 marzo 1973. Il mio primo volo da solo. Sono un ex pilota, lo sapeva? Ma non le manca un po’ il nostro paese? Tanto, soprattutto d’estate. Mi manca il nostro modo di vivere, che è diverso. E mi piace la tradizionalità della famiglia italiana, cosa che cerco di mantenere anche qui. E comunque, io in Italia ci torno due volte l’anno, una a maggio e l’altra a settembre-ottobre. Vado nella mia casa di Pisa e al Forte dei Marmi. Se avesse la possibilità di ospitare un grande del passato chi vorrebbe? Il più grande scultore del mondo: Henry Moore. Ho anche avuto la fortuna di conoscerlo, e ricordo che si stupì perché non gli chiesi l’autografo. E lei cosa rispose? Ma con tutta la gente che ti stresserà nella vita, perché devo farlo anch’io? Non chiede mai l’autografo ai suoi clienti famosi? Mai chiesto uno in vita mia. Le persone scelgono Madeo per stare bene. Vengono qui, e si mettono nelle mie mani. Io non ho nemmeno il menù, faccio tutto da solo. Consiglio, chiacchiero, intrattengo. Mi scusi, ma allora come fa con questo inglese? Niente da fare: lo capisco un po’, ma non lo parlo. Però mi faccio intendere. 210
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Home-made pasta: lasagne, tortelli, spaghetti. But veal is also much in demand, as well as fish dishes. We have over 1200 wine labels: all the wines of the world. Sassicaia, Solaia and Tignanello are very popular. I am from Tuscany, I love Tuscany and Tuscan wines. One above all, the l’Antinori. They say that you are like a volcano and a great sportsman. True? I spend all my time in the restaurant. It’s my life. But I’ve also played tennis for forty years, I’ve got five bicycles and am a great fan of Inter. A great moment? Cinquale, 30 march 1973. My first solo flight. I’m an ex pilot, did you know? Don’t you miss Italy? A lot, above all in the summer. I miss the way of life, it’s different. I like the traditions of the Italian family, something I try to maintain here. Anyway, I go back to Italy twice a year, in May and September/October. I go to my house in Pisa and to Forte dei Marmi. If you could welcome a figure from the past, who would it be? The world’s greatest sculptor: Henry Moore. I was even lucky enough to meet him once, and I remember that he was amazed because I didn’t ask him for his autograph. What did you say? With all the people around you stressing you out, why should I also do so? Don’t you ever ask your famous clients for autographs? Never asked for an autograph in my life. People come to the Madeo to have a good time. They come here and trust me. I don’t even have a menu, I do everything myself. I suggest and advise, chat and entertain. Sorry, but how do you manage with the language? Can’t do anything about it: I understand it a bit, but can’t speak it. I whistle. But I can assure you, I make myself understood.
CONCI E RGE T I P S
text Claudio Meli - www.bravoconcierge.it
L’Incontro
En plein air
Specialità toscane da gustare all’aperto: i migliori ristoranti fiorentini Tuscan specialities to taste open air: top florentine restaurant
U
na delle domande più ricorrenti al concierge dell’hotel in cui si alloggia è: “Ci può consigliare un ristorante nel centro di Firenze con tavoli all’aperto o con terrazza?”. Evitando tutte quelle trattorie che hanno tavoli in una piazzetta o sul marciapiede di una strada, dove il traffico non rende piacevole la sosta per la cena, esistono alcune isole felici dove poter trascorrere una tranquilla serata all’aperto e godere di tutta la fiorentinità che tali luoghi trasmettono. Nella corte interna del ristorante 13 Gobbi, via del Porcellana, siamo sommersi da piante ornamentali. I tavoli sono diversi l’uno dall’altro, locandine, e pubblicità d’epoca riempiono le pareti di una tipica corte fiorentina con i panni tesi ad asciugare fuori dalle finestre delle abitazioni ai piani superiori. La cucina offre piatti tradizionali. Le Barrique, piccolo gioiello della ristorazione genuina e mai scontata, via del Leone in pieno San Frediano, nasconde un giardinetto interno con prato all’inglese e pergolato dove potersi accomodare per una cena in totale relax, lontano dal brusio della città. In piazza della Passera c’è 4 Leoni, storica trattoria dal 1550. Offre solo autentiche specialità toscane da gustare sotto un gigantesco tendone bianco, circondati dai laboratori artigiani della Firenze più vecchia. In Piazza Pitti di fronte all’imponente residenza medicea, il Caffè Pitti. Cocktail bar ma 212
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One of the most frequent questions asked to Hotel concierges in Florence: “Could you please suggest a good Restaurant with tables outside or with a nice balcony?” It is in fact possible to avoid unpleasant evenings in the “Italian trattorie” with tables in the piazzas or on pavements next to busy roads, eating and breathing in car fumes. There are some very pretty, characteristic Florentine eating places with attractive, relaxing atmosphere. The internal courtyard of the restaurant 13 Gobbi in via del Porcellana is full of ornamental plants. The tables are different, one from another, old advertising posters cover the walls of the characteristic courtyard, made more so by clothes and sheets hung out to dry from the windows of the houses above. The food is traditional. Le Barrique in via del Leone in the area of San Frediano, has a lovely internal garden with short cut grass and gazebos that create a totally relaxing atmosphere far from the noise of the city; this place is a jewel among the restaurants that offer good food and are never “repetitive”. Since 1550, in piazza della Passera, there is 4 Leoni, a historic Florentine “trattoria”. Only traditional Tuscan food is served here under an enormous white gazebo and surrounded by the workshops of Florentine artisans.
L’Incontro Borgo San Jacopo
13 Gobbi
Golden View
13 Gobbi
Caffè Pitti
Borgo San Jacopo
L’Incontro Piazza della Repubblica, 7 ph. 055.2735891 - Trattoria 13 Gobbi Via del Porcellana, 9/r ph.055.284015 - Borgo San Jacopo Borgo San Jacopo, 62/r ph. 055.281661 - Golden View Open Bar Via Dei Bardi, 58/r ph.055.214502 - Caffè Pitti Piazza Pitti, 9 ph. 055.2399863
anche accogliente bistrot dove poter gustare specialità al tartufo e non solo. In questi primi giorni di aprile aprirà i battenti, nel Giardino Bardini, un nuovo locale. Ristorante e terrazza Bardini, ennesimo progetto ambizioso di uno dei nomi noti della ristorazione cittadina, Umberto Montano, per cene a base di pesce da poter gustare all’ombra di una splendida vista su Firenze. Cinque anni di lavori impegnativi, tanto è durata la ristrutturazione, hanno permesso a Villa Bardini di proporsi come centro culturale di primaria importanza, grazie alla collezione della Fondazione Roberto Capucci e al Museo Piero Annigoni. In piazza della Repubblica L’Incontro, presso l’Hotel Savoy, una terrazza in mezzo alle vie dello shopping. Luogo ideale per un lunch raffinato e fashion. Al Borgo San Jacopo, ristorante dell’Hotel Lungarno, si ha la possibilità di cenare sulla terrazza che guarda il Ponte Vecchio. Ambiente understated chic, ideale location per un dinner romantico in un quadro che resterà indelebile nella mente. In via de’ Bardi, Golden View, ambiente completamente ristrutturato dalle atmosfere vivaci e cosmopolite. Già in primavera si può pranzare o cenare affacciati sul Ponte Vecchio, così vicino che sembra di poterlo toccare. A pranzo e fino all’aperitivo della sera, la terrazza della Rinascente in piazza della Repubblica offre una visione a 360° della città.
In Piazza Pitti, in front of the Medici Residence, Caffè Pitti: Cocktail bar but also a welcoming Bistrot where you can eat specialities like truffles. At the beginning of April, in the Giardino Bardini, a new restaurant will open. The Restaurant and Bardini terrace, a new ambitious project of Umberto Montano, well known local restaurant manager; offering fish specialities to be appreciated while looking at the wonderful views of Florence. The restructuring of the place has taken five years and Villa Bardini has become a very important cultural centre thanks to the collection of the Roberto Capucci Foundation and to the Piero Annigoni Museum. In Piazza della Repubblica, the Hotel Savoy, an ideal terrace for a refined lunch overlooking the shopping streets. In Borgo San Jacopo the Hotel Lungarnos’ terrace restaurant overlooks Ponte Vecchio. Understated chic, ideal location for an unforgettable romantic dinner. In Via de’ Bardi, the completely restructured restaurant Golden View, with a cosmopolitan atmosphere. In spring time, lunch and dinner are served overlooking Ponte Vecchio, it is so near you can almost touch it. In the afternoon, also later for aperitif, the terrace of the Rinascente is another magic place for an all-round view of the city of Florence. MAGAZINE 213
I cipressi di San Guido The cypresses of San Guido
ITINERA RIES W INE
text Paolo Pellegrini photo New Press Photo
Un vecchio casale di campagna An old house in the country
I giganti giovinetti
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Le vigne di Bolgheri “sorvegliate” dagli alti cipressi The Bolgheri vineyard “guarded” by tall cypresses
ettiamola così. In principio fu Carducci, e San Guido, e i cipressi - duemilacinquecento, più o meno - in duplice filar, a coppie lungo il vialone diritto e vallonato, cinque chilometri di linea retta ma tutto saliscendi, di qua e di là i campi di stoppie e granaglie. E il castello, e la porta sotto la torre, e le case, e il cimitero, e nonna Lucia alta solenne vestita di nero, e laggiù dietro il Castiglioncello dell’Oliveto contro il profilo dolce delle colline e quella gran volta di cielo blu, e di qua l’Aurelia lunga e diritta - quella del “Sorpasso, già” - con le case e i poderi battezzati dalle scritte sulle facciate in mezzo ai campi di frutteti e di carciofi e di grano e girasoli, e i banchini dei contadini a vendere ai villeggianti in corsa verso l’Elba, e accanto la ferrovia - ansimando fuggìa la vaporiera... - e di là quell’odore misto di salmastro acre e di resine dolce dei pini, c’è il mare e c’è la pineta, e in mezzo alla tavola blu l’Elba e la Capraia, e più in là l’orizzonte a perdita d’occhio, e sopra ancora quella gran volta di cielo blu. Oppure, mettiamola così. In principio fu il Sassicaia. E l’Ornellaia. E l’idea temeraria di quei due, tre, quattro agricoltori armati di terra e di gran blasone - della Gherardesca, Antinori, Incisa della Rocchetta - e di tanta voglia d’inventarsi una nuova Francia del vino però più a sud, e sulle sponde del Tirreno, perché lo diceva il miracolo della terra del sole e del mare, lo diceva il fiuto, lo diceva l’idea di qualche enologo, a cominciare dal principe, Giacomo Tachis. Questione di punti di vista. Perché in fondo, che sia Bolgheri o Bolghereaux alla fine la sostanza non cambia. C’è il prima, c’è il dopo, e tutto insieme sta bene: la fortuna di Bolgheri l’hanno fatta vent’anni, forse ormai anche trenta, di enologia temeraria però saggia e accorta, ma la fortuna di Bolgheri si chiama ancora Bolgheri, sta nelle pietre, sta nei cipressi, sta nel fascino arcano dei versi del Poeta. Perché Bolgheri è piccino, tanto piccino, e se vai di corsa in qualche minuto sei già tornato al parcheggio, sei già ripartito. Ma se ti lasci prendere dai particolari, allora non te ne vai più. E comunque Bolgheri non è che un tassello, ma intanto t’incanti ad ascoltare un
Let’s put it this way. The prince was Carducci, and San Guido, and the cypresses –two thousand five hundred, more or less – in two lines, side by side marching up the valley, five kilometres as the crow flies, but all up and down, here and there fields of grain and stubble. And the castle, the door below the tower, the houses, the cemetery, Grandmother Lucia, tall and solemn, dressed all in black, and further down, behind Castiglioncello dell’Oliveto, against the gentle backdrop of the hills and the great spread of blue sky, and the long, straight Aurelian Way,- the “Sorpasso,già” – with the houses and estates baptized by the names inscribed on the walls in the midst of orchards and fields of artichokes, sunflowers and the stalls of the farmers selling their goods to the holiday-makers on their way to Elba and then, next to the railway – the puffs of steam and the bitter smell of pine resin- there is the sea, and the pines and, in the middle of the blue expanse, Elba and Capraia and in the far distance, the horizon, rising into the blue Italian sky. Or put it this way. The prince was the Sassicaia. And the Ornellaia. And the rash idea of two, three, four farmers armed only with their land and prestigious names - Gherardesca, Antinori, Incisa della Rocchetta – and the desire to create a new France of wines, but further south, on the coast of the Tirrenean sea, because there, in that land, they found the miracle of sun, earth and sea, led by their sense of smell, the idea of an enologist, starting with the prince, Giacomo Tachis. A question of point of view. Because in the end, whether Bolgheri or Bolghereaux , substantially it’s the same. There’s the beginning and then the next, today and yesterday, and it all fits together: the fortune made by Bolgheri in twenty years, maybe more like thirty, the rash enologist, wise and long-sighted, but the luck of Bolgheri is always Bolgheri, in the stones, the cypresses, the verses of the Poet. Because Bolgheri is small, very small, if you hurry, in a few minutes you’ve come back round to the start. But if you’re not careful, you’ll be captivated and never leave. And anyway Bolgheri is only a piece in the puzzle but it charms and throws its magic mantle over you, the MAGAZINE 215
Bolgheri, tra storia e vini d’eccellenza - Bolgheri, history and excellent wine
Turismo completo con mare, collina e cultura Perfect Tourism with sea, hills and culture refolo di vento che fruscia tra i cipressi e i boschi di sugheri. Ti fermi, a Bolgheri, perché sei un po’ gazza, e Bolghereaux i suoi specchietti per le allodole se li è saputi inventare: ecco il negozio delle terrecotte ed ecco le stoffe della nonna, ecco le gastronomie stracariche di leccornie. E poi i salami di cinghiale e i patè e i sughi e tutto quanto sa di selvaggina. C’è tanto da vedere, da gustare. C’è il Castiglioncello dell’Oliveto, c’è una strada bellissima che taglia il viale dei cipressi, da una parte si va a Bibbona, dall’altra verso i piedi del colle di Castagneto. Qui è nata la denominazione “Bolgheri”, e non è solo rosso, perché il grande rosso si sviluppa a partire dalla metà degli anni Ottanta (e fu Tachis il protagonista, con Gino Veronelli e Giuseppe Meregalli e Attilio Scienza), ma già esisteva ed era celebre il rosato degli Antinori. Ma Bolgheri non è solo vino, è tutto un territorio: Castagneto, il paese elegante e ricco, più su Sassetta e i boschi di querce e di sugheri che degradano verso Monteverdi e Suvereto. C’è la natura, c’è il Padule e l’Oasi del Wwf, cinquecento ettari di natura protetta che si visitano da ottobre a maggio, il venerdì e il sabato, in due turni. C’è il mare: Marina di Castagneto e Marina di Donoratico, il golfo di Baratti con la Buca delle Fate, Populonia, le necropoli etrusche. Vogliamo fare conoscenza diretta con qualcuno dei grandi vini di Bolgheri? Un viaggio per cantine non può che partire dai due “big”. Ecco il Sassicaia, ecco la Tenuta San Guido, 70 ettari di vigne tra i 200 e i 300 metri, e sono etichette prestigiose, Sassicaia e Guidalberto
rustle of the breeze in the cypresses and cork woods. You stop, at Bolgheri, because you are a bit of a magpie, and Bolghereaux’s mirrors for nightingales: here is a shop of earthernware pots and there old fabrics and laces, here is the local food shop full to bursting with local delicacies. And then there are the salame of wild boar, the patè, sauces and game products. There is so much to see, to taste, to enjoy. There is Castiglioncello dell’Oliveto. There is a lovely road which cuts across the avenue of cypresses, in one direction, Bibbona, in the other the hills of Castagneto. This is where the “Bolgheri” denomination was born and the great reds developed from the mid-eighties ( Tachis was the protagonist , with Gino Veronelli and Giuseppe Meregalli and Attilio Scienza) but the celebrated “rosato” of the Antinori already existed. But Bolgheri is not only wine, it is the entire territory: Castagneto, the rich, elegant town, Sassetta and the splendid oak and cork woods which run down towards Monteverdi and Suvereto. And the conversation of the countryside, the Padule di Bolgheri and the Wwf Oasis , five hundred protected hectares which are open to the public between october and may, friday and saturday. There’s the sea: Marina di Castagneto and Marina di Donoratico, the magic bay of Baratti with the Buca delle Fate, Populonia, the Etruscan Necropolis. Let’s meet one of the Bolgheri family. A trip round the wine-cellars starting with the two “big”ones: Sassicaia, the estate San Guido, 70 hectares of vines between 200 and 300 metres, and some prestigious MAGAZINE 217
Viale XI Agosto - 50127 Firenze tel. +39 055 4250057 www.lokacasa.it info@lokacasa.it
I filari che degradano verso il Tirreno - The vines running down towards the Tirreno
Per chi ama la storia e l’ambiente c’è il binomio Etruschi-Oasi Wwf For those who love history and the enviroment: Etruscan-Wwf oasis soprattutto (www.sassicaia.com, tel. 0565.762003, fax 0565.762017). Poi la Tenuta dell’Ornellaia (tel. 0565.71811 Fax. 0565.718230, www. ornellaia.it), fondata nel 1981 da Lodovico Antinori, 80 ettari di vigneto, etichette di assoluto prestigio. Mille sono invece gli ettari complessivi della Tenuta Guado al Tasso (www.antinori.it, tel. 0565.749735, fax 0565.749707), nella quale gli Antinori producono vini come Guado al Tasso e il Bruciato, rossi, o il rosé Scalabrone, o il Vermentino. Ancora sulla via Bolgherese, Cinzia Merli Campolmi conduce l’azienda agricola Le Macchiole (tel. 0565.766092, fax 0565.763240, www.lemacchiole.it) dove nascono vini celebri come il Paleo, il Messorio e Le Macchiole. Infine, l’azienda più vicina al mare è la Tenuta l’Argentiera (via Aurelia 410, Donoratico, tel. 0565.773176, fax 0565.773250, www.argentiera.eu), creatura partorita da Piero Antinori e dai fratelli Fratini dove si producono Poggio ai Ginepri, Argentiera e Villa Donoratico. Per la cucina forte, ricca di sapori decisi, a Bolgheri si mangia ancora come un tempo, quando l’allevamento e la caccia erano le attività principali della gente che lavorava, soprattutto nei campi. In piazza Ugo, al numero 2, c’è l’Osteria Magona (0565.762173), dove si gustano ribollite e ravioli, le “panzanesi” di Dario Cecchini o la cinta senese degli allevamenti di Fulvietto Pierangelini. Alla Taverna del Pittore (Largo Nonna Lucia 4, tel. 0565.762184), il protagonista è il cinghiale con il bordatino, oltre agli ottimi piccioni sui crostoni preparati dalla chef Daniela Macchioni, capace di cucinare anche splendidi dolci.
labels, Sassicaia and Guidalberto above all (www.sassicaia.com, tel. 0565.762003, fax 0565.762017). Then the estate of Ornellaia, along the via Bolgherese (tel. 0565.71811 Fax.0565.718230, www.ornellaia. it), founded in 1981 by Lodovico Antinori,80 hectares of vines, top labels. The Tenuta Guado al Tasso has a thousand hectares (www. antinori.it, tel.0565.749735, fax 0565.749707), in which the Antinori produce wines such as the Guado al Tasso and the Bruciato, reds, or the rosé Scalabrone, or the Vermentino. Also along the via Bolgherese, Cinzia Merli Campolmi runs the Macchiole estate (tel. 0565.766092, fax 0565.763240, www.lemacchiole.it), from which come such celebrated wines as the Paleo, red and white, the Messorio and the Le Macchiole. Finally, the estate nearest the sea is the Argentiera estate (410, Donoratico, tel. 0565.773176, fax 0565.773250, www.argentiera. eu), created by Piero Antinori and the Fratini brothers, where are produced Poggio ai Ginepri, Argentiera and Villa Donoratico. Notable country cooking with decisive tastes: people still eat traditional food at Bolgheri such as their ancestors ate when the land and hunting were the prime activities. In Piazza Ugo, number 2, the Osteria Magona (0565.762173), where “ribollite” and ravioli are excellent and the “panzanesi” of Dario Cecchini or the “cinta senese” pigs from Fulvietto Pierangelini’s farm. At the Taverna del Pittore (Largo Nonna Lucia 4, tel. 0565.762184), the protagonist is the wild boar with “bordatino”, as well as pigeon crostini made by chef Daniela Macchioni, who also makes splendid cakes. MAGAZINE 219
N EW O PEN IN G
Alessandra Lucarelli
Baldinini, the famous shoe and accessories brand for men and women, renowned for its exclusive items and perfect details, lands in Florence, in Via della Vigna Nuova. At the end of April, the Swarovski store opens in Via dei Calzaiuoli. Born from the collaboration between the designer of Desgrippes Gobè&Associates and the designer of the Markus Dietrich maison, the store’s interior design conveys the warmth and light of precision-cut lead crystal of which Swarovski is a world- leading producer. Coral red and midnight blue are the key colors. Museum plus restaurant: a successful experiment with “Alle Mu-
Patrizia Pepe
rate” repeated on Ristorante e Terrazza Bardini. Within the Bardini gardens, a fantastic restaurant offering a fish menu which, starting from 7pm, is also ticket and booking office for the Roberto Capucci and Pietro Annigoni museums. A superb blend of art and good food. Building a bridge between the illustrious past and present time’s novelties: this is Rubaconte’s mission, a restaurant located inside Palazzo Borghese in Via Ghibellina. Cross vaults and architectural beauties combined with modern design and cooking. Old recipes in a new version. Fresh pasta and pastries are the must-tries. Vista dalla Terrazza Bardini
culinaria cittadina e regionale. I must, pasta fresca e pasticceria. 400 metri quadri all’ombra di Piazzale Michelangelo la location dell’originale Rooms Club. Difficile definirlo: una piccola factory, uno spazio espositivo dedicato ai giovani creativi appassionati di moda, musica e arte in generale. Ma anche un club privato che dal giovedì al sabato organizza feste esclusive, corsi sulle nuove tendenze di cucina e beverage e serate a tema. Da non perdere, una domenica al mese ‘La cena delle Beffe’, dinner party riservato a pochi e selezionati soci.
Florence renews its image with new boutiques for fashion victims and new dining spots and clubs for night birds. A medieval palace in Via Strozzi houses the second Patrizia Pepe store in Florence. Two separate areas for men’s and women’s collections featuring light colored furniture and many mirrors. Glass and dyed tuliper wood for a sober and austere design. After Milan, Rome and Rimini,
Baldinini
città con lo storico Alle Murate che prosegue il suo successo con il nuovo Ristorante e Terrazza Bardini. All’interno degli omonimi giardini, un sublime ristorante con menù a base di pesce che a partire dalle 19 si presta come biglietteria e centro prenotazioni per i musei Roberto Capucci e Pietro Annigoni. Per unire il piacere dell’arte e del buon cibo in un connubio imprescindibile. Costruire un ponte tra il glorioso passato e le novità del presente: questa la mission del ristorante Rubaconte, nato all’interno di Palazzo Borghese di via Ghibellina. Volte a crociera e bellezze architettoniche si sposano a un design originale e a una cucina dal gusto moderno. Vecchie ricette rivisitate della tradizione
Rooms Club
Patrizia Pepe
alla mattina fino a notte inoltrata. Firenze rinnova e stravolge la sua immagine a 360 gradi. Nuove boutique per soddisfare l’inesauribile piacere delle appassionate moda ma anche ristoranti e locali al debutto per chi non rinuncia alla vita notturna. Un palazzo tardo medievale in via Strozzi ospita il secondo punto vendita fiorentino firmato Patrizia Pepe. Due aree separate per le collezioni uomo e donna caratterizzate da un’intensa luminosità, enfatizzata dai materiali chiari dell’arredamento e dalle numerose specchiere. Vetro e legno tulipier pigmentato per un design sobrio e rigoroso. Dopo la volta di Milano, Roma e Rimini arriva a Firenze il monomarca Baldinini, marchio storico per le calzature e accessori dell’universo maschile e femminile caratterizzato da lavorazioni esclusive e perfezione dei particolari. In via della Vigna Nuova. A fine aprile invece la nascita del piccolo gioiello Swarovski, in via dei Calzaiuoli. Nato da una collaborazione tra i designer di Desgrippes Gobè&Associates e il designer della maison Markus Dietrich, l’interior design della boutique trasmette il calore e la rifrazione di luce tipiche del cristallo tagliato, di cui Swarovski è leader mondiale. Rosso corallo e blu notte i colori scelti. Attività museale e ristorazione: una formula già sperimentata in
Ristorante Rubaconte
D
The elegance&The entertainment
400 square meters near Piazzale Michelangelo: the Rooms Club, a small factory and exhibition area devoted to young creative people who have a passion for fashion, music and art. But also a private club that organizes, from Thursday to Saturday, special events, cooking lessons and theme parties. Do not miss, once a month, the so-called “Cena delle beffe”, a dinner party for few and select members.
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FLO GUIDE
text Claudio Meli - www.bravoconcierge.it
RESTAURANT FIRENZE Acqua al 2 Via della Vigna Vecchia 40r, ph 055.284170 Frequentatissimo dagli studenti americani. Piccolo ristorante con atmosfere cosmopolite ed ottime pietanze mai scontate. Much frequented by American students. Small restaurant with an international atmosphere and good food. Angels via del Proconsolo 29, ph 055.2398762 Ambiente raffinato per una cena in palazzo storico reso moderno da sapienti arredi black & white. Sophisticated ambience in an historic palazzo with contemporary black and white interiors. Angiolino via S. Spirito, 36r, ph. 055.2398976 Trattoria tipica fiorentina dove gustare la tradizione al 100%. Cucina a vista, musica anni ‘60 in sottofondo e ambiente rustico ed accogliente. Typical Florentine trattoria where you can enjoy pure traditional dishes. Fully visible kitchen, background music of the sixties and rustic and friendly atmosphere. Antica Porta via Senese 23r, ph 055.220527 Pizzeria sempre affollatissima di fiorentini. Ottimi anche i primi piatti. A pizzeria always packed with locals. Excellent pasta dishes. Associazione La Raccolta via Giacomo Leopardi 2, ph 055.2479068 Ristorante vegetariano aperto solo a pranzo dal lunedì al sabato, nel retro di una bottega bio molto fornita. Ottimi dolci senza zucchero. Vegetarian restaurant, open only at lunch from Monday to Saturday, at the back of a bio-food shop. Excellent sugar-free cakes. Boccanegra via Ghibellina 124r, ph 055.2001098 Tre spazi distinti: ristorante, enoteca, pizzeria. Da provare tutti. Ristorante perfetto anche dopo il teatro. Three places in one: restaurant, wine bar and pizzeria. They are all worth a visit. Ideal after-theatre dining. Borgo San Jacopo borgo San Jacopo 14, ph 055.27261 Quattro tavoli in terrazzino con vista ineguagliabile sul Ponte Vecchio. Cucina per palati moderni. Four tables on a small terrace overlooking the Ponte Vecchio. Contemporary cuisine. Buca Lapi via Trebbio 1r, ph 055.213768 Tradizionale ristorante fiorentino tra i più antichi, nelle ex-cantine di Palazzo Antinori. Piatti tipici toscani abilmente proposti da Luciano il padrone di casa. Traditional Florentine restaurant, one of the oldest in town, built in the Palazzo Antinori’s wine cellars. Typical Tuscan dishes prepared by the patron Luciano. Caffè Gilli via Roma 1/r angolo piazza della Repubblica, 3/r ph 055.213896 Fascino e tradizione dal 1733. Rinomato per la pasticceria, interessante carta dei vini, aperitivi e servizio di ristorazione impeccabile. Since 1733 renowned for its tradition and fascinating atmosphere. Known for its patisserie, its wine list, aperitives and impeccable service. Caffè Pitti piazza Pitti 9, ph 055.2399863 Location idilliaca di fronte a Palazzo Pitti. Specializzato in tartufo. Accanto la botteghina dove acquistare prelibatezze legate al prezioso tubero. Chiedete di Gianni. Across the street from Palazzo Pitti. Try their truffle dishes. Next door, there is a shop where one can buy truffle specialities. Ask for Gianni. Caffè Paszowski piazza della Repubblica 6r, ph 055.210236 Caffè letterario per eccellenza è anche un ottimo ristorante. Cucina Toscana ed internazionale, aperitivi e gelateria anche all’aperto nel dehor in piazza. State
of the Art Literary Caffè, also an excellent restaurant. Tuscan and international cooking, aperatives and icecream parlour, seating outside in the piazza. Cantina Barbagianni via Sant’Egidio 13r, ph 055.2480508 Su due piani, sala nel sottosuolo dai colori tenui e dalle sedute molto confortevoli. Cucina italo/toscana con originali rivisitazioni. Two-floor restaurant. The underground floor is light-colored and has very comfortable seating. Italian-Tuscan revised cuisine. Cantinetta Antinori piazza degli Antinori 3 ph 055.292234 Nella cornice di Palazzo Antinori in via Tornabuoni un classico della ristorazione di qualità. Vini eccellenti. Located in Palazzo Antinori in Via Tornabuoni, it is a classic of top-quality dining. Excellent wine list. Cenacolo del Pescatore borgo Ognissanti, 68r ph 055. 2776280 Daniele, lo chef, è un abile giocoliere che diverte con i suoi accostamenti e le coreografie che inebriano i commensali. Pesce e non solo. Daniele, the chef, is a like a juggler who amuses his guests with a variety of dishes and settings. Not only fish. Cibreo via Andrea del Verrocchio, 8r ph 055.2341100 Fantasia e cura in cucina. Ormai un classico in città. Da provare, sempre della famiglia, Cibreino e Teatro del Sale nella stessa strada. Creativity and attention to details. A “classic” in town. Worth trying are also the Cibreino and Teatro del Sale run by the same family and in the same street. Cupoli via Leonardo da Vinci 32, ph 055.8721028 Sulle colline di Firenze una cucina tradizionale e un’atmosfera familiare. Traditional cuisine and friendly atmosphere in the hills of Florence Da Alberto piazza Cestello 8, ph 055.2645364 Cucina toscana in ristorante d’atmosfera. Piano Bar nel fine settimana. Chiedete ovviamente di Alberto. Tuscan cuisine and great atmosphere. Piano bar on weekends. Ask for Alberto, of course. Eito via de’ Neri 72r, ph 055.210940 Primo ristorante giapponese a Firenze. Ottima qualità. Locale moderno e minimalista. Efficiente staff interamente giapponese. Best Japanese restaurant in Florence. Modern and minimalist ambience. Very professional Japanese staff. Enoteca Pinchiorri via Ghibellina 87, ph 055.242777 Fra i primi 10 ristoranti nel mondo. Cantina con collezione di vini prestigiosissimi. Ambiente elegante, servizio perfetto. Tre stelle Michelin. One among the ten best restaurants in the world. Wine cellar containing a rare wine collection. Elegant ambience, impeccable service. It has achieved the highest culinary distinction: three Michelin stars. Finisterrae piazza Santa Croce 12, ph 055.2638675 Locale etnico, menù mediterraneo. Ethnic restaurant, Mediterranen menu Fuor d’Acqua via Pisana 37, ph 055.222299 Pesce freschissimo. Antipasti di crudo di elevatissima qualità. Very fresh fish. Top-quality raw fish entrees. Garga via del Moro, 48 ph 055.2398898 Trattoria con pareti affrescate da artisti contemporanei. Carne e pesce elaborati dall’estroso chef. Trattoria with walls frescoed by contemporary artists. Fish and meat prepared by the creative chef. H&B Hostaria Bibendum via dei Pescioni, 8 ph 055 2665620 Atmosfera lounge, rilassante per il ristorante e bar dell’Hotel Helvetia & Bristol. A due passi da via Tornabuoni per un aperitivo comodamente seduti nel dehors che guarda Palazzo Strozzi o per una cena romantica. Lounge and relaxing atmosphere at the Hotel Helvetia & Bristol’s restaurant and bar. Just a few steps from Via Tornabuoni for a drink comfortably seated at the bar overlooking Palazzo Strozzi or for a
romantic dinner. Harry’s Bar Lungarno A. Vespucci, 22r ph 055.2396700 Dagli anni 50 ritrovo per clientela internazionale e fiorentina. Assolutamente da provare il famoso cocktail Bellini. A place that has been attracting an international and Florentine clientele since the 50s. The famous Bellini cocktail is a must. J.K. Lounge Piazza Santa Maria Novella, 7 ph 055.2645181 Al J.K Place: lounge bar, salotto con caminetto, isola felice nel centro storico per light lunch, aperitivi. Pink room per eventi e feste private. At the J.K. Place Hotel: lounge bar, sitting room with fireplace, an oasis of peace in the city’s centre for a light lunch or a drink. Pink room for events and private parties. Kome via dei Benci 41r – ph 055.2008009 Primo autentico Kaiten Suhi a due passi da S. Croce. Al piano superiore interessante e divertente barbeque restaurant dove poter apprezzare la cucina Yakiniku. First authentic Kaiten Suhi a few steps from Piazza S.Croce. On the upper floor, an interesting and fun barbecue restaurant where one can enjoy Yakiniku cooking L’Altro 1 rosso borgo Ognissanti, 1r ph 055-290978 Atmosfere easy-chic a lume di candela. Sapori semplici senza eccessive elaborazioni per una cucina mediterranea presentata con gran gusto. Chic-informal atmosphere by candlelight. Simple and Mediterranean dishes, tastefully presented. L’Incontro piazza della Repubblica 7, ph 055.27351 Servizio elegante, ambiente confortevole e ricco di atmosfera. Ottimi vini accompagnano piatti di tradizione Toscana preparati con abilità dallo Chef. Elegant service, comfort and atmosphere. Excellent wines accompany Tuscan dishes prepared by the skilful chef. La Casalinga via dei Michelozzi, 9r ph 055.218624 Vicino alla meravigliosa chiesa di Santo Spirito. Trattoria popolare con rapporto qualità prezzo ottimo. Close to the beautiful Church of Santo Spirito. A trattoria with excellent price/quality ratio. La Giostra borgo Pinti, 10r ph 055.241341 Locale in voga tra i turisti che si mescolano con una clientela fiorentina affezionata. Ottimi piatti mediterranei con contaminazioni di cucina nordeuropea. Eccellente carta dei vini. Soldano, il padron di casa, valore aggiunto alla già speciale atmosfera. Much frequented by tourists and local clientele. Good mediterranean food with a touch of north European cuisine. Excellent wine list. Soldano, the owner, is a plus value to the very special atmosphere La Martinicca via del Sole, 27r ph 055.218928 A due passi dal cuore dello shopping. Ristorante con menù molto variegato e ottimi vini. Ottimo rapporto qualità prezzo. Located downtown. It offers a wide variety of food and excellent wine. Good value for money. La Mucca sul tetto Via Ghibellina, 134r ph 055.2344810 Nuova creatura dei proprietari dell’Osteria dei Benci. Proprio di fronte al Teatro Verdi. Locale easy chic aperto tutte le sere. Nel mezzo del quartiere della movida fiorentina. New restaurant of Osteria dei Benci’s owners, just in front of the Teatro Verdi in the centre of the Florentine movida. Easy chic, open every evening. La Tenda Rossa piazza del Monumento, 9/14 ph 055.826132 Gestito da generazioni dalla famiglia Salcuni, celebre e pluripremiato caposaldo della ristorazione. Run by generations of the Salcuni family, celebrated stronghold of the restaurant tradition. Latini via dei Palchetti, 6r ph 055.210916 Antica trattoria con tavoli da dividere con gli altri
commensali. Mitica Bistecca alla Fiorentina. Cantina per cene private con eccezionale collezione di vini. Old trattoria with tables shared with other people. Excellent Florentine steak. Wine cellar available for private dinners and great wine collection . La via dell’acqua Via dell’Acqua 2, ph 055.290748 Sull’onda del successo dell’Acqua al 2, nasce questo piccolo intimo locale dove degustare ottimi piatti rigorosamente a base di pesce fresco. A small, intimate restaurant where you can taste excellent fresh fish. Following the success of Acqua al 2. Le Barrique via del Leone 40r, ph 055.224192 In San Frediano. Alessandro, il proprietario, cura il servizio come in una casa privata. Ottimi vini. Materie prime direttamente dal mercato Centrale. Located in the San Frediano area. Alessandro, the owner, makes his guests feel at home. Excellent wines. Fresh products coming directly from the central market. Mario via Rosina 2, ph. 055.218550 Tipica trattoria fiorentina, aperta solo a mezzogiorno, meta dei fiorentini che lavorano nei pressi del Mercato Centrale. Bistecca alla fiorentina gustata gomito a gomito con i numerosi frequentatori.Typical Florentine “trattoria”, open only at lunchtime, the favourite place of the Florentines who work near the Central Market. Enjoy the famous Florentine steak seated side by side with the many frequent customers. Muna - O’Munaciello Via Maffia 31r, ph 055.287198 Stravagante pizzeria tipica napoletana dove poter gustare i prodotti partenopei per antonomasia. Vicino a S. Spirito. Estravagant pizzeria with Neapolitan products par excellence. Near S. Spirito. Nana Muta corso Italia, 35 ph 055.2675612 Aperto anche dopo teatro. Cucina di impronta toscana. Ambiente raffinato. Servizio dinamico con staff giovane. Open only after theater. Cuisine with Tuscan touch. Polished ambiance. Dynamic service with a young staff. Nobilis via Pietrapiana 82r, ph 055.2345696 Nuovo indirizzo per una cucina di alta qualità. Ambiente molto raccolto. Eccellente lista di vini con possibilità di acquisto di etichette prestigiose. A new top-quality restaurant. Very intimate ambience. Excellent wine list. Oliviero via delle Terme, 51r ph 055.287643 Ambiente raffinato e cucina tipica. Sophisticated atmosphere and local cuisine Onice viale Michelangiolo, 78 ph 055.681631 Sonorità Lounge si diffondono nell’ambiente rilassante dove gustare prelibati piatti all’insegna di spezie e accostamenti fantasiosi. Stella Michelin. Il tutto nel contesto della villa neoclassica dov’è ubicato il prestigioso Hotel Villa La Vedetta. Lounge music spreads through a relaxing ambience where one can taste delicious and creative dishes. One Michelin star. It is the restaurant of the Hotel La Vedetta located in a neoclassical villa. Ora d’aria Via Ghibellina, 3c ph 055.2001699 Ambiente molto elegante e cucina di altissimo livello. In grande crescita. Elegant atmosphere and top-level cuisine. It is growing increasingly popular. Osteria dei Benci Via dei Benci, 13r ph 055.2344923 Trattoria frequentata da molti giovani fiorentini e non. Per una cena casual tra amici a base di ottima carne cotta sui carboni. Carbonata di Chianina un must! Trattoria much frequented by Florentine youngers. For a casual dinner with friends cooking over charcoal. Carbonata di Chianina a must! Osteria del Cinghiale Bianco borgo San Jacopo, 43r ph 055.215706 Locale caratteristico. Tavolino per innamorati sul terrazzino interno. Trattoria divertente, gestita con MAGAZINE 237
professionalità da più di venti anni da Massimo Masselli. Typical Florentine restaurant. A romantic table for two on the indoor terrace. A trattoria that has been professionally run by Massimo Masselli for over twenty years. Elegant atmosphere and top-level cooking. Very popular. Orvm Hotel Excelsior piazza Ognissanti, 3 ph 055.27152785 Ristorante con proposte culinarie di stampo mediterraneo scaturite dalle mani dello Chef Giuseppe Dalla Rosa. Marmi black and white, atmosfera understated elegant. Restaurant offering Mediterranean dishes prepared by the chef Giuseppe Dalla Rosa. Black and white marble, understated elegant atmosphere. Parione via del Parione, 76r ph 055.214005 Trattoria tipica. Cucina a vista. Piacevole sala per cene private. Ottima carne. Decorazioni in stile alle pareti. Typical trattoria. Kitchen in view. Nice dining room for private dinners. Excellent meat. Wall decorations. Porfirio Rubirosa viale Strozzi 18/20r, ph. 055.490965 Locale di culto per aperitivi e dopocena proprio di fronte alla Fortezza da Basso, è luogo ideale per poter degustare ottimo sushi e sashimi e deliziosi piatti di pesce accompagnati da vini provenenti da tutto il mondo. A cult place for pre and after-dinner drinks facing the Fortezza da Basso. It is the ideal place for enjoying excellent sushi, sashimi and delicious fish dishes accompanied by wines from all over the world. Restaurant Cafè Lounge B-Gallo piazza San Giovanni 1r, ph 055.219251 Davanti al Battistero, questo caffè offre una sosta nel cuore fiorentino in ambienti di suggestiva atmosfera lounge. In front of the Baptistry, this caffè offers a moment of relaxation in the heart of Florence with its suggestive lounge atmosphere and modern furnishings. Rossini lungarno Corsini, 4 ph 055.2399224 Raffinato ristorante all’interno di un suggestivo palazzo rinascimentale. Cucina innovativa. Visitate assolutamente la cantina. Refined restaurant in a magnificent Renaissance palazzo. Innovative cuisine. The wine cellar is worth a visit. Santo Bevitore via Santo Spirito, 64r 055.211264 Cucina tradizionale con rivisitazioni soft a cena. Informale, frequentato da molti giovani. Traditional cooking, a bit revisited for dinner. Casual place for young people. Targa Bistrot lungarno Colombo 7, ph 055677377 Magico chalet sospeso sulle acque dell’Arno, con atmosfera eclettica con menù secondo le stagioni. Cantina importante con forti accenti sui distillati. A magic chalet suspended above the Arno, an eclectic atmosphere and seasonal menu. An important wine cellar with a distinctive collection of distilled wines. Taverna del Bronzino via delle Ruote, 27r ph 055.495220 Atmosfera rilassante. Sia carne che pesce soddisferanno gli amanti della buona tavola. Servizio sempre attento ed elegante. Relaxing ambience. Both fish and meat should satisfy gourmands. The Fusion Bar vicolo dell’Oro, 3 ph 055.27263 All’interno del Gallery Hotel, cucina mediterranea e giapponese si fondono sinuosamente. Pranzo sostituito dal brunch il fine settimana. A due passi dal Ponte Vecchio. Inside the Gallery Hotel. Japanese and Mediterranean cuisine combined perfectly. Brunch replaces lunch on weekends. Just a few steps from the Ponte Vecchio. Trattoria Baldovino via San Giuseppe 22r, ph 055.241773 Cucina stagionale italiana ed ottima piazza sia a pranzo che a cena, dietro la splendida Piazza Santa Croce. Formaggi, salumi,focacce e dolci fatti in casa. Seasonal Italian cooking and an excellent place for lunches and suppers. Situated behind the splendid Piazza Santa Croce. Cheeses, salame, homemade ‘focacce’ and desserts. Tredici Gobbi Via Porcellana 9r, ph 055.285015 Atmosfera dove la “fiorentinità” trionfa. Vecchie pubblicità e locandine cinematografiche alle pareti. Corte interna presa d’assalto nella bella stagione. I Rigatoni nella zuppiera, un assoluto must! Florentine atmosphere. Old advertising and cinematographic posters on the wall.
Internal courtyard much frequented in the good weather. Not to be missed, rigatoni nella zuppiera. Tre Panche via Pacinotti, 32r ph 055.583724 Piccolissimo ristorante. Cucina tradizionale rivisitata. Arredamento in legno, collezione vini antichi. Tortelli con formaggio di fossa al tartufo: un must. Very small restaurant. Traditional revisited cuisine. Wooden furnishing, old wine collection. Tortelli with truffled pecorino cheese: a must-have. Wabi Sabi viale dei Mille, 53r ph 055587779 Cucina giapponese in ambiente informal-chic. All’ingresso bancone del sushi preparato davanti a voi. Japanese cuisine and informal-chic ambience.There’s a sushi bar at the entrance. OUTSIDE Donnini via di Rimaggio 22 (Bagno a Ripoli), ph 055.630076 Appena fuori città, offre una cucina fiorentina davvero ben fatta. Just outside town, it offers good Florentine dishes. F.lli Giusti - località Prulli (Reggello), ph. 055.863.255 Stategica posizione non lontana da outlet The Mall. Ottimi pici al cinghiale. Carne chianina di qualità. Pizze strepitose. Terrazza con musica. A strategic location, not far from The Mall outlet. Great the pici al cinghiale. Quality carne chianina. Excellent pizza. Terrace with music. L’Appalto – Vecchia Osteria di Zela via Coianese, 31 Coiano - Castelnuovo d’Elsa (FI) ph 0571.673435 Completamente rinnovato nel 2005, in estate pergolato affacciato sulla via Francigena. Cucina di tradizione toscana con impronta moderna. Renovated in 2005, in summer have a seat under the pergola overlooking the Via Francigena. Typical Tuscan cuisine in a modern version. La Cantinetta località Spedaluzzo (Greve in Chianti) ph. 055.8572000 Trattoria di campagna. Servizio molto friendly. Eccellenti piatti toscani. Possibilità di cenare in veranda con caminetto. A country trattoria. Very friendly service. Excellent Tuscan dishes. There is also a veranda with fireplace. La Cantinetta di Rignana località Rignana (Greve in Chianti) ph. 055.852065 Genuina trattoria isolata nella meravigliosa campagna. Gran piatto della cantinetta: un must. A genuine trattoria in the countryside. The “Cantinetta” dish: a must-have La Casa di Caccia località Farneto - Roti (Vicchio di Mugello), ph. 055.8407629 Immersa in una verdeggiante riserva di caccia nel cuore del Mugello. Cacciagione e piatti tipici dai sapori autentici. Immersed in a verdant game preserve in the heart of the Mugello area. Game meat and tasty local dishes. La Martellina via di Pancole,1 (Strada in Chianti), ph. 055.858348 Ottimi piatti di carne e non solo. Dopo cena divertitevi a giocare con i rompicapo che Franco vi proporrà. Excellent meat and not only that. After dinner, have fun with the brain teasers proposed by Franco. La Reggia degli Etruschi via San Francesco, 18 (Fiesole), ph 055.59385 Vista mozzafiato sulla città. Trattoria condotta con passione da Leonardo ed il padre Mario. Piacevolissima terrazza estiva. A breathtaking view of the town. A trattoria passionately run by Leonardo and his father Mario. In the summer, a lovely terrace. Malafemmina via del Girone 38 loc. Girone, ph. 055-690830 Wine bar, ristorante, pizzeria con piacevole giardino fiorito. Romantico gazebo di gelsomini solo per 2 persone. Cordialità e professionalità. Informal chic. Wine bar, restaurant, pizzeria with a lovely flower garden. Romantic jasmine gazebo fit just for two people. Politeness and professionalism. Informal-chic. Ambiente raffinato e cucina tipica. Sophisticated atmosphere and local cuisine Osteria di Passignano Badia a Passignano (Tavarnelle Val di Pesa) ph 055.8071278 Osteria raffinata proprietà della famiglia Antinori. Possibile visita alle cantine e scuola di cucina. Vini e cibo
FLO GUIDE ad alti livelli. A sophisticated “osteria” owned by the Antinori family. It is possibile to visit the wine cellars and take cooking lessons. Top-quality food and wine. Ostrica Blu via Vittorio Veneto 6 (Campi Bisenzio) Locale tutto pesce, fra i primi a lanciare la moda del crudo. Only fish and well-known for its raw fish dishes. Perseus Fiesole piazza Mino 9r (Fiesole), ph 05559143 Assaporare carni di elevatissima qualità e piatti appetitosi, chiaramente di impronta toscana, in sale che ricordano quelle di una casa privata di campagna. Meat of the highest quality and mouth-watering Tuscan dishes. Rooms recalling the atmosphere of a private home in the countryside. Solociccia (Panzano in Chianti), ph 055.852020 Mangiare dal famoso macellaio Dario Cecchini. Tavolo unico, niente menu, carne naturalmente fantastica. Il vino lo si può portare da casa. Solo per cena alle 19 o alle 21. The famous Dario Cecchini’s place. One large table only. No menu. Fabulous meat, of course. Feel free to bring your own bottle of wine. Only for dinner at 7pm or 9pm. Villa San Michele via Doccia, 4 (Fiesole) ph 055.5678200 Ristorante dello scenografico Orient Express Hotel a Fiesole. Loggia con vista su Firenze e piccolo terrazzino ambitissimo per la cena a lume di candela. The restaurant of the Orient Express Hotel in Fiesole. A loggia with view over Florence and small terrace for a romantic candlelight dinner.
AREZZO I Tre Bicchieri piazzetta Sopra i Ponti, 3 ph. 0575.26557 Enoteca con cucina che fonde toscanità e creatività. Vicino al corso che porta alla città alta. Wine bar and restaurant combining tradition and creativity. Near the street leading to the upper town. La Lancia D’Oro piazza Grande, 18 ph 0575.21033 Sotto le meravigliose logge del Vasari, nella celebre piazza delle manifestazioni storiche. Cucina tradizionale. Under the loggias of Vasari, in the main piazza. Traditional cooking Acquamatta piazza della Vittoria 13 (Capolona), ph. 0575.420999 Elegante, servizio al top. Notevoli le proposte di menù degustazione e della cucina locale. Elegant place. Good tasting menus and local dishes. Fiorentino via Luca Pacioli 60 (Sansepolcro), ph. 0575 742033 Locale esistente da circa duecento anni. Gestione attuale da oltre cinquanta accoglie i propri clienti con professionalità. In stagione tartufi. A two hundred years old restaurant. The current owners, who have been running it for fifty years, are highly professional. Truffles in season. Osteria del Teatro via Maffei, 2 (Cortona) ph 0575.630556 La passione per il teatro si ritrova sia nelle sale cinquecentesche con camino sia nella zona più conviviale in stile trattoria. 16th century dining rooms with fireplace and also a more trattoria-style area. Osteria di Rendola loc. Rendola (Montevarchi) ph 055.9707491 In aperta campagna accanto ad un relais, presenta importanti piatti del territorio. In the countryside near a relais hotel, offers local dishes.
GROSSETO Buca San Lorenzo via Manetti, 1 ph 0564.25142 Specialità di pesce e locali in ambiente ricavato nelle mura medicee. Pietanze proposte a voce. Medicean walls made into a restaurant offering fish specialities and no written menu. 240 MAGAZINE
Canapone piazza Dante, 3 ph 0564.24546 Ristorante elegante e raffinato nel cuore del centro storico. Enoteca Canapino a pranzo con piatti tipici a prezzo contenuto. Elegant and refined restaurant in the town center. Enoteca Canapino for lunch: local dishes at a fair price. Da Caino località Montemerano (Manciano), ph 0564.602817 Uno dei locali più celebrati, dove è tuttavia ancora viva la tradizione culinaria della Maremma. Tre forchette del Gambero Rosso. One of the most famous Italian restaurants, where one can enjoy the traditional cooking of the Maremma area. It has been awarded “Three Forks” by the Gambero Rosso guide. Il Fiore del Tesoro località Valpiana (Massa Marittima), ph 056692971 In campagna, in un ambiente delizioso, lo chef Heros De Agostinis propone piatti che spaziano fra mare e terra. In the countryside, in a lovely place, the chef Heros De Agostinis prepares both fish and meat dishes. Il Frantoio piazza della Provvidenza, 11 (Capalbio),ph 0564896484 Cucina creativa pur ispirandosi alla tradizione della Maremma. Al piano superiore una sala per la vendita di prodotti etnici. Creative cuisine inspired by the traditional cooking of the Maremma area. Upstairs, ethnic products on sale. Il Gambero Rosso lungomare Andrea Doria, 62 (Porto Ercole), ph. 0564.832650 Punto di riferimento per gli appassionati delle specialità di mare a Porto Ercole. In estate terrazza all’aperto. The favorite place of fish lovers in Porto Ercole. Terrace in the summer. Il Tufo Allegro vicolo Costituzione, 5 (Pitigliano) ph 0564.616192 Intricato nelle splendide viuzze del paese. Locale di grande fascino con proposte toscane. Salette ricavate nel tufo. Located in one of the many alleys of the town. Very fascinating place offering Tuscan dishes. Trattoria Toscana località Badiola (Castiglione della Pescaia) ph 0564.944800 Parte del prestigioso complesso ricettivo dell’hotel L’Andana, cucina paesana proposta da Alain Ducasse rispettando i sapori della Maremma. Eccellente lista vini. The trattoria of the hotel L’Andana, local cooking revisited by Alain Ducasse. Excellent wine list.
LIVORNO Da “11” via Bassa, 8 ph 0586.880304 Trattoria familiare. Cucina genuina, cacciucco e zuppe cucinate come tradizione vuole. Atmosfera colorata dai simpatici frequentatori del quartiere. A family-run trattoria. Genuine cooking, “cacciucco” and soups made according to tradition. Friendly atmosphere. Da Galileo via della Campana, 20 ph 0586.889009 Piatti tipici livornesi a prezzi interessanti. Typical Leghorn dishes and fair prices. Osteria del Mare borgo dei Cappuccini, 5 ph 0586.881027 In zona portuale una semplice trattoria con buona scelta di piatti di cucina marinara a costi contenuti. A simple trattoria in the port area with good fish dishes and reasonable prices. Il Cantuccio largo Garibaldi, 6 (Marina di Campo Isola d’Elba)ph 0565.976775 Notevole soprattutto la cucina di mare, con il pesce appena pescato. Vasta la cantina. Great fish dishes made with fish caught and cooked. Many wines. Il Gambero Rosso piazza della Vittoria, 13 (San Vincenzo) ph 0565.701021 Due stelle Michelin, tre forchette Gambero Rosso. Sul porto, locale storico con cucina raffinata e creativa. Two Michelin stars, three Gambero Rosso
forks. On the harbour, a famous restaurant offering refined and creative cuisine. Il Garibaldi Innamorato via Garibaldi, 5 (Piombino) ph 0565.49410 Delizioso ristorante di pesce nel centro storico. Da provare soprattutto i priatti ottenuti con il pesce “povero”. Lovely fish restaurant in the town center. Try the dishes made with the so-called “poor” fish. La Pineta via Cavalleggeri Nord, 27 (Marina di Bibbona) ph 0586.600016 Per tutti gli amanti di pesce un indirizzo indimenticabile. Locale situato proprio sulla spiaggia. Stella Michelin. An unforgettable place for all fish lovers. Right on the beach. One Michelin star. Osteria di Suvereto da I’ Ciocio località Colombaia, 31 (Suvereto) ph. 0565.829947 Lo chef Fabrizio Caponi vi condurrà in un viaggio culinario di sapori legati al territorio. Bel terrazzo. Antipasti e primi di pesce consigliati. The chef Fabrizio Caponi will take you on journey through local tastes. Nice terrace. We recommend starters and pasta with fish. Osteria del Noce via della Madonna, 18 (Marciana - Isola d’Elba) ph 0565.901284 A mezza costa del Monte Capanne, d’estate si mangia sotto un pergolato con una vista indimenticabile del mare. Buoni i piatti di pesce, ma intrigante anche l’offerta di piatti di terra. Halfway up the Capanne mountain. When the weather is good, one can enjoy the food under the pergola overlooking the sea. Good fish and meat dishes. Scacciapensieri via Verdi, 22 (Cecina) ph 0586.680900 Locale moderno. Specialità di mare di grande qualità. Moglie in cucina e marito in sala per un connubio vincente. A modern restaurant. Top-quality fish prepared and served by a winning couple. Stella Marina via Vittorio Emanuele II, 1 (Portoferraio - Isola d’Elba) ph 0565.915983 Accanto allo scalo dei traghetti, propone una cucina di mare molto curata nella qualità. Buona la lista dei vini. Near the ferry port, it makes use of quality products. Good wine list.
LUCCA All’olivo piazza S. Quirico, 1 ph 0583.496264 Piccolo ristorante situato in una delle caratteristiche piazzette del centro. Cucina di mare e terra. Piacevole veranda. Small restaurant in one of the picturesque small piazzas of the town. Fish and meat dishes. Nice veranda. Buca di Sant’Antonio via della Cervia, 3 ph 0583.55881 In palazzo di origini settecentesche. Prosciutti e pentole alle pareti. Piatti tradizionali e tipici. In an 18th century building. Prosciuttos and pots hanging from the walls. Traditional and local dishes Gazebo (Hotel Locanda l’Elisa) via Elisa, 25 ph 0583.494539 Raffinatezza in questo ristorante situato all’interno di un originale gazebo circondato da un rigoglioso parco. Fantasie culinarie. Refined restaurant placed under a gazebo and surrounded by a luxuriant park. Creative cuisine. Ristorante Bagno Pinocchio Terrazza della Repubblica, 18 (Viareggio) ph 0584 50629 Una delle più belle terrazze sulla spiaggia di Viareggio. Fiore all’occhiello dello storico bagno. One of the best terrace on Viareggio beach. Flagship of the historical bathing establishment. Al Porto Via Coppino, 118 (Viareggio) ph. 0584.388293 Pesce fresco di giornata in questo classico ristorante ubicato proprio accanto ai cantieri Perini. Piatti tradizionali viareggini. Daily-caught fish in this classic restaurant located near Perini shipyard. Traditional Viareggio dishes. Da Giorgio
via Zanardelli ,71 (Viareggio) ph 0584.44493 Ristorante familiare con piacevole atmosfera. Curata proposta di antipasti e vasta scelta di crostacei. Informal restaurant, friendly atmosphere. Many entrees and wide choice of shellfish. Enoteca Marcucci via Garibaldi, 40 (Pietrasanta) ph 0584.791962 Locale molto in auge tra i giovani. Carta dei vini molto ampia. Cucina semplice e appetitosa. Very popular restaurant among young people. Extensive wine list. Simple and tasty cooking. L’Antonio piazza Crispi, 11 (Pietrasanta) ph 0584.793384 Location strepitosa, cantina di alto livello, cucina notevole e l’esperienza di Antonio. Amazing location, top-level wine cellar, excellent cuisine prepared by the skilful Antonio Lorenzo via Carducci, 61 (Forte dei Marmi) ph 0584.874030 Gli amanti del mare non possono mancarlo. Punto di riferimento signorile in Versilia. Proprio nel centro cittadino. Perfect place for fish lovers. A famous exclusive restaurant of the Versilia area. Downtown. L’Orsa Maggiore via Arenile, 29 (Forte dei Marmi) ph. 0584.82219 Ristorante all white con spiaggia attrezzata. Tavoli sulla sabbia in estate. Tramonti mozzafiato e candele che rendono magica l’ambientazione. Ottimo pesce. All-white restaurant on the beach. Breathtaking sunsets and candles that add to the magic atmosphere. Excellent fish. Maitò via Arenile 28 (Forte dei Marmi), ph 0584. 80940 Sul lungomare. Raffinato locale con ottime proposte di cucina marinara. Lista dei vini curata. On the promenade. Elegant restaurant with excellent fish dishes. Carefully selected wine list. Romano via Mazzini 120 (Viareggio), ph 0584.31382 Stella Michelin per questo ristorante che da 35 anni riscuote ottimo successo per le sue proposte culinarie. Recentemente rinnovato. One Michelin star for this restaurant that has been at the top of the list for thirty five years thanks to its excellent cuisine. Recently renovated.
MASSA CARRARA Caveau del Teatro piazza Santa Cristina (Pontremoli) ph 0187.833328 Ripropone in chiave moderna piatti locali tradizionali, ma anche piatti di impronta mediterranea. Local cooking in a modern version, but also Meditteranean dishes. Da Riccà lungomare di Ponente (Marina di Massa) ph 0585.41070 Piccolo ristorantino che dagli anni Sessanta con la stessa gestione propone ottime specialità di mare. Small restaurant run by the same family since the sixties. Excellent fish. La Peniche lungobrugiano (Marina di Massa), ph 0585.240117 Location molto particolare su di una palafitta. Ambiente con arredamento che riporta alla Francia. Specialità marinare ed anche ottime pizze. Built on piles, French-style interiors. Fish specialities and also very good pizzas. Ninan via L. Bartolini, 3 (Carrara), ph 0585.74741 Classica signorilità in questo locale con proposte della tradizione rivisitate dall’abile mano del giovane chef. A classic and refined restaurant offering traditional dishes revisited by the skilful young chef.
PISA Osteria dei Cavalieri via San Frediano, 16 ph 050.580858 Ambiente caloroso. Nei pressi dell’Università. Cucina genuina a prezzi molto interessanti. Warm atmosphere. Near the university. Genuine cooking at reasonable prices.
Osteria del Porton Rosso vicolo del Porton Rosso, 1 ph 050.580566 Fratello e sorella in cucina. Solo cucina marinara. In una delle zone più caratteristiche di Pisa. Ambiente rustico. Brother and sister in the kitchen. Only fish. In one of Pisa’s most characteristic areas. Dante e Ivana viale del Tirreno, 207c (Tirrenia) ph 050.32549 Pregevole offerta di vini per una cantina a vista in locale elegante e intimo. Cucina marinara fantasiosa. Good wines and elegant and intimate place. Creative fish cooking. Dal Duca via di Casphlo, 2 (Volterra) ph 0588.81510 Nel centro storico, wine bar e ristorante. Si può optare per uno spuntino veloce, oppure sedersi a gustare la ribollita con colombaccio e tartufo locale. In the historic center, wine bar and restaurant. For a quick snack or to enjoy “ribollita” or truffle dishes. Foresta via Litoranea, 36 (Marina di Pisa) ph 050.35082 Molti piatti di pesce di ottima fattura. Piccolo ristorante affacciato sul mare. Excellent fish dishes. Small restaurant overlooking the sea. Pepenero via IV Novembre,13 (San Miniato) ph 0571.419523 Locale trendy-chic nel centro di San Miniato. Tartufo un must da settembre a dicembre. Ampia terrazza con suggestiva vista. Local trendy-chic in the center of San Miniato. Truffle is a must from September to December. Large terrace with an extraordinary view. Peperino via IV Novembre, 1 (San Miniato) ph 0571.419523 Ristorante solo per 2. Un unico tavolo. Prenotare con anticipo per concordare ogni singolo particolare, dal menu ai fiori, alla musica preferita. Restaurant only for two. A unique table. Reserve ahead to arrange every single detail, from the menu to the flowers, to preferred music. Perbacco viale Vittorio Veneto, 30 (Montescudaio) ph 0586.650324 Cucina di buon livello che valorizza i prodotti locali. Specialità i risotti, i tortelli, la bistecca di Chianina. High quality restaurant and local dishes. The chef’s specialities are risotto, tortelli and Chianina steak.
PISTOIA Baldovino piazza San Lorenzo, 5 ph 0573.21591 Enoteca molto fornita. Piacevoli piatti presentati in modo raffinato. Tavolo d’ingresso immerso in piccola libreria colma di testi di enologia. Well-stocked wine bar. Good dishes and elegant presentation. The table at the entrance is buried in wine books. Manzoni corso Gramsci, 112 0573.28101 Materie prime di qualità in questo locale per appassionati di pesce. Rapporto qualità prezzo eccellente. Pietanze offerte a voce. For fish lovers. Excellent quality/price ratio. No written menu. Enoteca Da Giovanni via Garibaldi, 25 (Montecatini Terme) - ph 0572.71695 Ottimi vini, carne e pesce da assaporare in due sale una più elegante l’altra più casual. La sera d’estate servizio nel dehors. Very good wines, fish, meat. Two dining rooms: one elegant, the other more casual. In summer one can eat outside. Gourmet via Amendola, 6 (Montecatini Terme) - ph 0572.771012 Elegante locale dall’ampia scelta di piatti sia di carne che di pesce con una predilezione per quest’ultimi. Elegant restaurant with a wide choice of both fish and meat dishes.
PRATO Il Piraña via Valentini, 110 ph 0574.25746 Vero indirizzo di riferimento per cultori del pesce. Da anni sulla cresta dell’onda. The favorite spot of fish
fans. It has been riding high for years. Volver via Bovio Giovanni, 2 ph 0574. 22382 Moderno e raffinato è diventato un locale da guida grazie all’attenzione alla cucina, alla cantina e al servizio di qualità. A modern and refinest restaurant awarded by the guides thanks to its attention to the cuisine and wine list and high-quality service. Logli via di Carteano, 1 (località Filettole) ph 0574.23010 Trattoria tipica situata sui colli. Carne alla griglia. Accoglienza molto calorosa. Typical trattoria set on the hills. Grilled meat.Very friendly reception. Da Delfina via della Chiesa, 1 (Artimino) ph 055.8718074 Antica trattoria. Oggi locale raffinato ed accogliente. In estate servizio in terrazza con splendida vista sulle circostanti colline. Old trattoria. wIn summer, meals are served on the terrace with view of the surrounding hills.
SIENA Antica Osteria da Divo via Franciosa, 25 ph 0577.284381 Trattoria con piatti tipici senesi presentati in modo originale. Atmosfera di classe con sala principale di stampo medioevale e sale interne e sottosuolo originariamente tombe Etrusche. Trattoria offering typical Sienese dishes presented in a very original way. Sophisticated atmosphere with a medieval main dining room. The other rooms and basement were once Etruscan tombs. Bottega Nuova strada Chiantigiana, 29 ph 0577.284230 Tre menù degustazione: pesce, carne, misto. Nessuno tradisce. Three tasting menus: fish, meat or mixed. They are all fantastic. Il Canto dell’Hotel Certosa di Maggiano strada di Certosa, 86 ph 0577.288180 L’estro di Paolo Lopriore profonde tecnica e mano sapiente nell’equilibrio dei sapori per stuzzicare l’appetito. Cantina importante. Creative dishes prepared by the chef Paolo Lo Priore and fine wines. Mugolone via dei Pellegrini, 12 ph 0577.283039 Cucina tipica senese. In stagione sublimi tartufi e funghi. Typical Sienese cooking. Excellent truffles and mushrooms in season. Osteria Le Logge via del Porrione, 33 ph 0577.48013 A pochi passi da piazza del Campo, un laboratorio di nuove e interessanti proposte della cucina tipica senese. Just a short walk from Piazza del Campo, typical Senese cooking with new and interesting ideas. Arnolfo via XX Settembre, 50 (Colle di val D’Elsa) ph 0577.920549 In un palazzo del ‘500, due salette intime e una terrazza per l’estate. Cucina raffinata e fantasiosa. Due stelle Michelin. Located in a 16th century building, two intimate rooms and a terrace in summer. Creative and refined cuisine. Two Michelin stars. Badia a Coltibuono sulla strada Chiantigiana (Gaiole in Chianti) ph 0577.749479 Spettacolare monastero oggi proprietà privata, chiesa visitabile soltanto durante le messe. Accanto il ristorante con corsi di cucina e vini di qualità. Once a monastery, today a private property. The church is open only during mass. Cooking lessons and good wines. Banfi località Sant’Angelo Scalo (Montalcino) ph 0577.816054 Piatti creativi e moderni, fra terra e mare, in un contesto unico, quello del Castello Banfi. E ovviamente la cantina promette tutti i profumi di cui sono capaci i settecento ettari di vigneti. Creative and modern dishes, both fish and meat, served in the most beautiful setting: the Banfi Castle. Of course, wine for all tastes. Il Colombaio località Colombaio (Casole) ph 0577949002 Vincenzo Di Grande ne ha saputo fare un ottimo ristorante, dove si possono gustare mix di pesce e prodotti MAGAZINE 241
FLO GUIDE locali. Cantina all’altezza. Vincenzo Di Grande transformed it into an excellent restaurant where one can enjoy fish and local products. Good wine list. Il Pozzo Monteriggioni piazza Roma, 2 (Monteriggioni) ph 0577.304127 Tradizioni culinarie locali in ambiente familiare. Proprio sulla deliziosa piazza del borgo. Local cuisine and a family atmosphere. Located in the main piazza. La Frateria di Padre Eligio convento San Francesco (Cetona) ph 0578.238261 In un luogo straordinario, la cucina offre un menù unico di otto portate che spaziano dalla norcineria casalinga a piatti di grande inventiva. Located in a beautiful place. The restaurant has only one menu consisting of eight dishes combining tradition and creativity. La Leggenda dei Frati piazza Garfonda, 7 (Abbadia Isola - Monteriggioni) ph 0577.301222 Antico complesso abbaziale. Intimo ristorante condotto con passione da una coppia di fratelli divisi tra cucina e sala. Orto privato con grandi varietà di spezie. An ancient abbey. A small restaurant passionately run by two brothers, one is the chef and the other the maïtre. Private vegetable garden with all kinds of herbs. Osteria di Fonterutoli località Fonterutoli (Castellina in Chianti) ph 0577.741125 Nuova Osteria dove gustare ottime materie prime del territorio toscano abbinandole con i grandi vini della famiglia Mazzei. A new osteria offering the finest ingredients from Tuscany matched with the Mazzei family’s great wines.
HOTELS FIRENZE Albani via Fiume, 12 ph 055.26030 fax 055.211045 - www.hotelalbani.it Albergotto via de’ Tornabuoni 13, ph 055 2396464 – fax 055 2398108 www.albergotto.com All-Suite Palazzo Magnani Feroni - borgo San Frediano 5, ph 055 2399544 fax 055.2608908 www.palazzomagnaniferoni.com Antica Torre di Tornabuoni via de’ Tornabuoni 1, - ph 055.2658161 fax 055.218 841 www.tornabuoni1.com B&B In Piazza della Signoria via dei Magazzini 2, ph 055.2399546 fax 055.2676616 www.inpiazzadellasignoria.com Brunelleschi piazza Santa Elisabetta 3, ph 055.27370 fax 055.219653 www.hotelbrunelleschi.it Continentale vicolo dell’Oro 6r, - ph 055.27262 fax 055.2831 www.lungarnohotels.com Excelsior Westin piazza Ognissanti 3, - ph 055.27151 fax 055.210278 www.starwoodhotels.com Gallery Art vicolo dell’Oro 5, - ph 055.27263 fax 055.268557 www.lungarnohotels.com Grand Hotel piazza Ognissanti 1, - ph 055.288781 fax 055.217400 www.starwoodhotels.com Grand Hotel Baglioni piazza Unità Italiana 6, - ph 055.23580 fax 055.23588895 www.hotelbaglioni.it Grand Hotel Minerva piazza Santa Maria Novella 16, 242 MAGAZINE
ph 055.27230 fax 055.268281 www.grandhotelminerva.com Helvetia & Bristol via dei Pescioni 2, - ph. 055 26651 fax 055 288353 http://www.hotel-royaldemeure.it/firenze/ Bernini Palace Baglioni piazza San Firenze 29, ph 055.288621 fax 055.268272 - www.baglionihotels.com Hotel Regency piazza Massimo D’Azeglio 3, ph 055.245247 fax 055.2346735 www.regency-hotel.com J&J via di Mezzo 20 , ph 055.26312 055.240282 www.cavalierehotels.com/firenze JK Place piazza Santa Maria Novella 7, ph 055.2645181 fax 055.2658387 www.jkplace.com Lungarno borgo San Jacopo 14, - ph 055.27261 fax 055.268437 www.lungarnohotels.com Lungarno Suites lungarno Acciaiuoli 4, ph 055.2726 8000 fax 055.2726 8888 www.lungarnohotels.com Montebello Splendid via Garibaldi 14 , - ph 055.27471 fax 055.2747700 www.hotel-florence-montebellosplendid.com Palazzo Niccolini al Duomo Via dei Servi 2, ph. O55.282412 www.niccolinidomepalace.com Plaza Hotel Lucchesi lungarno della Zecca Vecchia 38, ph 055.26236 fax 055.2480921 www.plazalucchesi.it Relais S.Croce via Ghibellina 87, - ph 055.2342230 fax 055.2341195 www.relaisantacroce.com Residenza del Moro via del Moro 15, - ph 055.290884 fax 055.2648494 www.residenzadelmoro.com S. M. Novella piazza Santa Maria Novella 1, ph 055.271840 fax 055.27184199 www.hotelsantamarianovella.it Savoy piazza della Repubblica 7, ph 055.27351 fax 055.2735888 www.roccofortehotels.com Una Hotel Vittoria via Pisana 59, - ph 055.22771 fax 055.22772 www.unahotels.it Villa La Vedetta viale Michelangelo 78, ph 055.681631 fax 055.6582544 www.villalavedettahotelcom Villa Medici via Il Prato 42, - ph 055.277171 fax 055.2381336 www.villamedicihotelcom Villa Gamberaia via del Rossellino 72, ph 055.697205 fax 055.697090 www.villagamberaia.com Castello del Nero Hotel & Spa strada Spicciano 7, (Tavarnelle Val di Pesa) ph 055.8064 70 fax 055.80 64 77 77 www.castello-del-nero.com Castello di Gabbiano via di Gabbiano 22, (Mercatale Val di Pesa) ph 055.821053 fax 055.82.18.082 www.castellogabbiano.it UNA Poggio dei Medici Via San Gavino, 27 – 50038 Scarperia (FI) ph 055 84350 fax 055 8430439 www.unahotels.it UNA Palazzo Mannaioni via Marconi, 2 – 50050 Montaione (FI) ph 0571 69277 fax 0571 697974 www.unahotels.it UNA Fattoria Santo Stefano località Santo Stefano, - 50050 Montaione (Firenze) ph 0571 632574 fax 0571 632574 www.unahotels.it
UNAWAY Firenze Nord - A1 area di servizio Firenze Nord A1 Campi Bisenzio (FI) ph 055/447111 fax 055/4219015 www.unawayhotels.it Vignamaggio via Petriolo 5, (Greve in Chianti) ph 055.85.46.61 fax 055.8544468 www.vignamaggio.com Villa Bordoni via San Cresci 31/32, (Mezzuola - Greve in Chianti ) ph 055.8840004 fax 055.8840005 www.villabordoni.com Villa La Massa via della Massa 24, (Bagno a Ripoli) ph 055.62 611 fax 055.633102 www.villalamassa.com Villa Mangiacane via Faltignano 4, (San Casciano) ph 055.8290123 fax 055.8290358 www.mangiacane.it Villa Olmi Resort via degli Olmi 4/8, (Bagno a Ripoli) ph 055.637 710 fax 055.6377 1600 www.villaolmiresort.com Villa San Michele via Doccia 4, (Fiesole) ph 055.5678200 fax 055.567 8250 www.villasanmichele.com
ph 0584 787052 fax 0584 787152 www.hotelbyron.net Grand Hotel Principe di Piemonte piazza Puccini 1, (Viareggio) ph 0584 4011 fax 0584 401803 www.principedipiemonte.com Locanda D’Elisa via Nuova per Pisa 1952, (Massa Pisana) ph 0583 379737 fax 0583 379019 www.locandalelisa.it Villa Roma Imperiale via Corsica 9, (Forte dei Marmi) ph 0584 78830 fax 0584 80841 www.villaromaimperiale.com
AREZZO
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GROSSETO Cala Del Porto via del Pozzo, (Punta Ala) ph 0564 922455 fax 0564 920716 www.hotelcaladelporto.com Il Pellicano Hotel localita’ Sbarcatello, (Porto Ercole) ph 0564 858111 fax 0564 833418 www.pellicanohotel.com L’Andana tenuta la Badiola, (Castiglione della Pescaia) ph 0564 944800 fax 0564 944577 - www.andana.it Terme di Saturnia via delle Terme 1 - Fraz. Terme, (Manciano - Saturnia) ph 0564 601061 fax 0564 601266 www.termedisaturnia.com
ISOLA D’ELBA Hotel Hermitage La Biodola, (Portoferraio) ph 0565 9740 fax 0565 969984 www.hotelhermitage.it
LUCCA Albergo Pietrasanta via Garibaldi 35, (Pietrasanta) ph 0584 793726 fax 0584 793728 www.albergopietrasanta.com Augustus V.le A. Morin 169, (Forte Dei Marmi) ph 0584 787200 fax 0584 787102 www.augustus-hotel.it Byron viale A. Morin 46, (Forte Dei Marmi)
MONTECATINI Grand Hotel & La Pace via della Torretta 1, ph 0572 9240 fax 0572 78451 www.grandhotellapace.it Grotta Giusti via Grotta Giusti 1411 (Monsummano Terme) ph 0572 9240 fax 0572 9077200 www.grottagiustispa.com
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SIENA Borgo La Bagnaia s.s. 223 Siena - Grosseto km. 12 (Bagnaia) ph 0577 813000 fax 0577 817464 www.borgolabagnaia.com Borgo San Felice località San Felice, (Castelnuovo Berardenga) ph 0577 ph64 fax 0577 359089 www.borgosanfelice.com Capannelle località Capannelle 13, (Gaiole in Chianti) ph 055.567 8200 fax 0577 749121 www.capannelle.com Castello di Tornano castello di Tornano, (Gaiole in Chianti) ph 0577 746067 fax 0577 746094 www.castelloditornano.it Castello di Velona località Velona, (Montalcino) ph 0577 800101 fax 0577 835661 www.castellodivelona.it Fonteverde località Terme 1,(San Casciano dei Bagni) ph 0578 57241 fax 0578 572200 www.fonteverdespa.com Grand Hotel Continentale banchi di Sopra 85, (Siena) ph 0577 56011 fax 0577 5601555 www.ghc.royaldemeure.com La Collegiata località Strada 27, (San Gimignano) ph 0577 943201 fax 0577 940566 www.lacollegiata.it Relais la Suvera località Pievescola, (Casole D’Elsa) ph 0577 960300 fax 0577 960220 www.lasuvera.it San Filippo Podere S. Filippo 134, (Montalcino) ph 0577 847176 fax 0577 847213 www.sanfilippomontalcino.com
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244 MAGAZINE