Teresa Favi, Francesca Lombardi, Virginia Mammoli, Martina Olivieri
ART EDITORS
Melania Branca, Clelia Giardina
TRANSLATIONS
Centotraduzione, Landoor
ADVERTISING AND MARKETING DIRECTOR
Alex Vittorio Lana
ADVERTISING
Lisa Katsogiannou, Alessandra Nardelli
IN COLLABORATION WITH
PUBLISHING COMPANY
Alex Vittorio Lana & Matteo Parigi Bini via Cristoforo Landino, 2 - 50129 Firenze - Italy - ph +39 055 0498097 www.gruppoeditoriale.com
N.1 in attesa di registrazione
Finished printing October 2024
PRINT
Cartografica Toscana
MILLE MIGLIA CLASSIC CHRONOGRAPH
Dal 1988 Chopard è Partner Principale e Orologio Ufficiale della leggendaria 1000 Miglia , la «corsa più bella del mondo». Il modello Mille Miglia Classic Chronograph, massima espressione della nostra passione per i rally, le gare di endurance e lo spirito di competizione, è un cronografo di 40,5 mm di diametro dall’animo sportivo e dalla precisione certificata cronometro. Realizzato con tutta l’audacia degli Artigiani della Maison , questo esemplare è testimone dell’altissima expertise e del senso dell’innovazione che caratterizzano la nostra Manifattura.
Paolo Borgomanero, Pier Luigi Santi and Auro Montanari, the publishers of Time to Collect magazine
ROGUE NOSTALGIA
Collecting, a world of passions Collezionismo, un mondo di passioni
TEXT PAOLO BORGOMANERO, AURO MONTANARI, PIER LUIGI SANTI
PHOTO ANDREA DUGHETTI
Passion is the engine that generates that insane yet fascinating phenomenon called ‘collecting’.
The passion for objects from the past where the work of skilled craftsmen and designers is revealed.
Creations with little to do with computers and even less with artifcial intelligence, which have a common denominator, ‘beauty’. Collectors, from those of trading cards to those of Ferraris, are worthy of the attention that a specialist deserves, experts about of their passion, they spend time, emotions and money, they know everything about the story of their ‘love’, because it is that, its story, that gives it an inestimable value. Time to Collect was created to tell of this incredible world.
To do so we have chosen prominent people, all in search of beauty and
E’ la passione il motore immobile che genera quell’insano quanto affascinante fenomeno che si chiama ‘collezionismo’. La passione per gli oggetti del passato dove si palesa l’opera di abili artigiani e designer. Creazioni lontane dell’intervento di computer e tantomeno dell’intelligenza artificiale, che hanno un denominatore comune, ‘la bellezza’. I collezionisti, da quelli delle figurine a quelli delle Ferrari, sono degni dell’attenzione che merita uno specialista, testimoni preparatissimi della loro passione, spendono tempo, emozioni e denaro, sanno tutto della storia del loro ‘amore’, perché è quella, la sua storia, a dargli un valore inestimabile.
Time to Collect nasce per raccontare questo incredibile universo.
Per farlo abbiamo scelto importanti personaggi, tutti alla ricerca della
Cover photo: a 1972 Rolex Daytona 6265 on the steering wheel of a Ferrari California 2010
the desired object, so ardently sought after and so heart-warming when found.
We met Luca Cordero di Montezemolo, who explained to us how passion has guided every choice he makes; Matteo Panini, who told us about his father’s love for Maserati, which gave rise to an impressive collection in Modena; Roberto Benelli, Chairman of the Mugello Circuit, who took us back in time to his adventures and challenges with Enzo Ferrari; Karl-Friedrich Scheufele, Co-President of jewellery and watchmakers Chopard, ofcial timekeeper of the Mille Miglia since 1988, a partnership that has also given birth to timepieces inspired by the legendary race, and, among others, Sandro Fratini, one of the world’s greatest watch collectors.
bellezza e dell’oggetto desiderato, che manca come l’aria e scalda cuore quando lo si possiede.
Abbiamo incontrato Luca Cordero di Montezemolo , che ci ha spiegato come la passione abbia guidato ogni sua scelta; Matteo Panini , che ci ha raccontato dell’amore di suo padre per la Maserati, che ha dato vita a una preziosa collezione a Modena; Roberto Benelli , presidente dell’autodromo del Mugello, che ci ha portato indietro nel tempo, alle avventure e sfide con Enzo Ferrari; Karl-Friedrich Scheufele , co-presidente della maison di gioielleria e orologeria Chopard, cronometrista ufficiale della Mille Miglia dal 1988, partnership da cui sono nati anche segnatempo ispirati alla mitica gara, fino ad arrivare, tra gli altri, a Sandro Fratini , uno dei più grandi collezionisti di orologi al mondo.
Interior of the Ferrari California
WATCHES
OYSTER PERPETUAL SUBMARINER
The Watch that Unlocked the Deep, 2024 by Nicholas Foulkes (Future Publishing)
A prestigious book ofcially authorized by Rolex, narrating the 71-year history of the iconic diving watch. Published by Wallpaper in collaboration with Future Publishing, the book is enriched with exclusive photographs and testimonials from notable fgures such as Sylvia Earle and David Doubilet, offering a deep dive into the Submariner’s profound infuence on marine exploration. Un prestigioso libro autorizzato da Rolex, che narra la storia dei 71 anni del celebre orologio subacqueo. Pubblicato da Wallpaper con Future Publishing, il libro è accompagnato da fotografe inedite e testimonianze di personalità come Sylvia Earle e David Doubilet, per esplorare e celebrare l’impatto dell’iconico orologio nell’esplorazione marina.
BOOKS
THE CARTIERS
The Untold Story of the Family Behind the Jewelry Empire, 2021 by Francesca
Cartier Brickell (Random House)
Written by Francesca Cartier Brickell, a direct descendant of the Cartier family, this book unveils the untold story of one of the most prominent jewelry dynasties, spanning four generations. The narrative centers on the three Cartier brothers: Louis, the visionary designer; Pierre, the skilled negotiator; and Jacques, the gemstone expert. Through years of meticulous research, the author brings to light captivating stories of intrigue, romance, and rivalry, while offering an insider’s look at some of the Maison’s most iconic creations, including the famed Hope Diamond and pieces worn by Hollywood legends. Un libro scritto da Francesca Cartier Brickell, discendente della famiglia stessa. Il libro racconta la storia inedita di una delle dinastie più infuenti nel mondo della gioielleria, attraverso quattro generazioni. I protagonisti della storia sono i tre fratelli Cartier: Louis, il designer, Pierre il negoziatore e Jacques, l’esperto di gemme. Il libro offre storie inedite sulla famiglia Cartier, attraverso una lunga ricerca e documentazione, svelando storie di intrigo, amore e rivalità, oltre che uno sguardo su gioielli iconici della maison come l’Hope Diamond e pezzi indossati da stelle del cinema.
PATEK
PHILIPPE
The Impossible Collection, 2023 by Fabienne Reybaud (Assouline)
A luxurious volume dedicated to Patek Philippe, the legendary Swiss watchmaker, written by Fabienne Reybaud and published by Assouline. The book celebrates and explores the brand’s most rare and iconic creations from 1839 to the present, featuring exclusive photographs from international collectors. Offering a rare insight into the craftsmanship and innovations of this prestigious maison, the book is an essential piece for any watch enthusiast.
Un lussuoso volume dedicato a Patek Philippe, la storica casa di orologi svizzeri, scritto da Fabienne Reybaud e pubblicato da Assouline. Il libro celebra ed esplora le creazioni più rare e iconiche del marchio dal 1839 ad oggi, accompagnati da fotografe esclusive di collezionisti internazionali. Il libro è un’opera esclusiva che offre uno sguardo unico della maison degli orologi e delle sue bellezze e innovazioni artigianali, rendendo questo volume imperdibile per gli appassionati di orologi.
AUTOMOTIVE
THE IMPOSSIBLE COLLECTION OF CARS
2011, by Dan Neil (Assouline)
A prestigious work that takes readers on a journey through the 100 most iconic cars of the 20th century. Written by Dan Neil and published by Assouline, the book highlights vehicles that shaped history, selected for their groundbreaking design, engineering brilliance, and historical infuence. Featuring high-quality, exclusive photographs, it showcases masterpieces ranging from the Blitzen Benz to the McLaren F1, as well as cars owned by notable fgures. Un’opera di pregio che esplora e celebra le 100 automobili più iconiche del XX secolo. Scritto da Dan Neil e pubblicato da Assouline, il libro descrive le auto che hanno segnato la storia, selezionate per il loro design, ingegneria ed impatto storico. Accompagnato da fotografe esclusive di alta qualità, vengono presentati capolavori dalla Blitzen Benz alla McLaren F1, e di vetture possedute da persone celebri.
THE LAMBORGHINI MIURA BOOK, 2020
by Jon Pressnell and Simon Kidston (Kidston SA)
Written by Jon Pressnell and Simon Kidston, this book delves into the history of the Lamborghini Miura, the supercar that forever changed the automotive landscape. Through a collection of interviews and previously unseen images, the book offers an in-depth analysis of the Miura’s design, construction, and cultural impact, cementing its status as one of the most coveted models among car enthusiasts. Scritto da Jon Pressnell e Simon Kidston è un libro che esplora la storia della Lamborghini Miura, un’auto che ha rivoluzionato il mondo delle supercar. Attraverso una raccolta di interviste e immagini inedite, il libro propone un’analisi approfondita della Miura, attraverso il suo design, costruzione e il suo impatto culturale, rendendolo uno dei modelli più desiderati per gli appassionati di automobili.
THE PORSCHE BOOK, 2024 by
Michael Köckritz (teNeues)
Written by automotive expert Michael Köckritz and published by teNeues, this book is a tribute to the legacy and prestige of Porsche. Featuring legendary models like the 911 and 356, the volume showcases breathtaking high-defnition imagery paired with captivating stories. It delves into Porsche’s role as an emblem of luxury and high performance in motorsport. Accompanied by interviews with industry experts, it is a must-have for automobile lovers.
Un libro scritto da Michael Köckritz, esperto ed appassionato di auto e pubblicato da teNeues, che celebra la storia e il prestigio del marchio Porsche. Il volume offre una selezione dei modelli iconici di Porsche, come la 911 e 356. Illustrato da fotografe ad alta defnizione e da testi coinvolgenti, il libro esplora l’importanza di Porsche come simbolo di lusso e prestazione nel mondo delle corse. Accompagnato da interviste a esperti del settore, è un must per gli appassionati di automobili.
THE IMPOSSIBLE COLLECTION OF ART
2023, by Philippe Ségalot, Franck Giraud, Joachim Pissarro (Assouline)
Written and edited by Philippe Ségalot, Franck Giraud and Joachim Pissarro, and published by Assouline, this volume offers a collection of 100 of the most important works in the history of modern art. The book offers a rich exploration of different artists, styles and movements of the 20th century. Accompanied by high-quality, glossy images, this book is a must for art lovers.
Scritto e curato da Philippe Ségalot, Franck Giraud e Joachim Pissarro, e pubblicato da Assouline, è un volume che propone una collezione di 100 opere tra le più importanti della storia dell’arte moderna. Il libro offre una ricca esplorazione di diversi artisti, stili e movimenti del XX secolo. Accompagnato da immagini di alta qualità ed eleganza, questo volume rimane un must per gli appassionati di arte.
LEO AND HIS CIRCLE
The Life of Leo Castelli, 2010 by Annie Cohen-Solal (Knopf)
Annie Cohen-Solal’s book is a work that tells the life of Leo Castelli, one of the art market’s most infuential gallerists. His arrival in New York in 1941, the foundation of his gallery in 1957, his infuence on the contemporary art scene by discovering artists such as Jasper Johns and Robert Rauschenberg. The biography tells the story of his career, the impact of his entrepreneurial vision on the art market, and the relationships he built with artists. Through research and interviews, the author offers a complete vision of Leo Castelli’s life and his impact.
Il libro di Annie Cohen-Solal è un’opera che racconta la vita di Leo Castelli, uno dei galleristi più infuenti per il mercato dell’arte. Il suo arrivo a New York nel 1941, la fondazione della sua galleria nel 1957, la sua infuenza sul panorama dell’arte contemporanea scoprendo artisti come Jasper Johns e Robert Rauschenberg. La biografa narra della sua carriera, dell’impatto della sua visione imprenditoriale sul mercato dell’arte, e sulle relazioni costruite con gli artisti. Attraverso ricerche ed interviste, l’autrice propone una visione intera della vita di Leo Castelli e del suo impatto.
JEAN-MICHEL BASQUIAT, 2019 by Hans Werner Holzwarth (Taschen)
Un lussuoso volume dedicato alla
A monograph in XXL format published by Taschen, dedicated to the famous American artist Jean-Michel Basquiat, exploring his main and most signifcant works, in high defnition reproductions. The texts of Hans Werner Holzwarth and curator Eleanoro Nairne provide a unique introduction to the creative process, the themes addressed by the artist, and the cultural impact of Jean-Michel Basquiat from the 80s in New York until today. This book is a must for contemporary art enthusiasts. Un libro monografco in formato XXL pubblicato da Taschen, dedicato al celebre artista americano Jean-Michel Basquiat, di cui esplora le opere principali e più signifcative, in riproduzioni di alta defnizione. Attraverso i testi di Hans Werner Holzwarth e della curatrice Eleanoro Nairne, è possibile avere una introduzione unica al processo creativo, alle tematiche affrontate dall’artista, e all’impatto culturale di JeanMichel Basquiat dagli anni ’80 a New York sino ad oggi. Questo volume è un must per appassionati di arte contemporanea.
07-09/02/2025
AUCTION CALENDAR
WATCHES
Antiquorum
• Important Modern & Vintage Timepieces
November 9-10, 2024
Geneva
Artcurial
• Voyage à Travers Le Temps
December 19, 2024
Paris
• Horlogerie De Collection
January 13, 2025
Munich
• Le Temps Est Féminin
January 14, 2025
Munich
Bonhams
• Watches and Wristwatches
November 13, 2024
London
• Fine Watches
December 11, 2024
London
Cambi
• Orologi da Polso
December 4, 2024
Milan
Christie’s
• Rare Watches Including Watches for ELA
November 11, 2024
Geneva
• Important Watches
December 9, 2024
New York
Dorotheum
• Wrist and Pocket Watches
November 22, 2024
Vienna
Finarte
• Orologi
December 2024
Milan
Heritage Auctions
• Watches & Fine Timepieces
February 27, 2025
Dallas, TX
Monaco Legend Group
• Exclusive Timepieces
TBD, 2025
Munich
Pandolfni
• Wristwatches
December 5, 2024
Milan Phillips
• Reloaded: The Rebirth of Mechanical Watchmaking, 1980-1999
November 8, 2024
Geneva
• The Geneva Watch Auction: XX
November 9-10, 2024
Geneva
• TOKI: Watch Auction
November 22, 2024
Hong Kong
• The Hong Kong Watch Auction: XIX
November 23-24, 2024
Hong Kong
• The New York Watch Auction: XI December 7-8, 2024
New York
Sotheby’s
• Treasures of Time
November 10, 2024
Geneva
• Important Watches: Part I
November 10, 2024
Geneva
• Important Watches: Part II
October 29 - Novembre 12, 2024
Geneva
• Important Watches
December 6, 2024
New York
• Fine Watches
Novembre 28 - December 10, 2024
Hong Kong
• The GOAT Collection: Watches & Treasures from Tom Brady
December 10, 2024
New York
• Fine Watches
November 27 - December 13, 2024
New York
CARS
Artcurial Motorcars
• Rétromobile 2025 By Artcurial Motorcars
February 7, 2025
Paris
Bonhams
• The Golden Age of Motoring Sale
November 1, 2024
London
• The Bond Street Sale: Important Collectors’ Motor Cars and Automobilia
December 12, 2024
London
• The Scottsdale Auction
January 24, 2025
Scottsdale, AZ
Gooding & Company
• Amelia Island Auction
March 7, 2025
Amelia Island, FL
RM Sotheby’s
• The Ron and Sarah Jury
Grand National Collection
October 30 - November 6, 2024
TBD
• RM Sotheby’s | London November 1-2, 2024
London
• RM Sotheby’s | Dubai December 1, 2024
Dubai
• RM Sotheby’s | Arizona
January 24, 2025
Phoenix
• W196 Auction
January 2025
Stuttgart
• RM Sotheby’s | Paris February 5, 2025
Paris
• RM Sotheby’s | Miami February 27-28, 2025
Miami
CONTEMPORARY ART
Artcurial
• Post War & Contemporain
December 4, 2024
Paris
Bonhams
• 20th/21st Century Art Evening Sale
November 20, 2024
New York
• Post War & Contemporary Art November 21, 2024
New York
AUCTION CALENDAR
• Modern & Contemporary Art
November 21, 2024
Hong Kong
Cambi
• Arte Moderna e Contemporanea
December 18, 2024
Milan
Christie’s
• Impressionist and Modern Art Day Sale
November 20, 2024
New York
• 21st Century Evening Sale
November 21, 2024
New York
• Post-War and Contemporary Art Day Sale
November 22, 2024
New York
Dorotheum
• Modern Art
November 19, 2024
Vienna
• Contemporary Art I
November 20, 2024
Vienna
Finarte
• Arte Moderna e Contemporanea
November 13, 2024
Rome
• Arte Moderna e Contemporanea
December 3, 2024
Milan
Pandolfni
• Modern and Contemporary Art Auction
December 17, 2024
Milan Phillips
• Modern & Contemporary Art Evening Sale
November 19, 2024
New York
• Modern & Contemporary Art Day Sale, Morning Session
November 20, 2024
New York
• Modern & Contemporary Art Day Sale, Afternoon Session
• Old Masters Part II: Paintings, Sculpture, Drawings and Watercolours
December 4, 2024
London
• Old Masters Part I
February 5, 2025
New York
• Old Masters Part II
February 5, 2025
New York
Sotheby’s
• Old Master & 19th Century Paintings Evening Auction
December 4, 2024
London
• Old Master & 19th Century Paintings Day
Auction
December 5, 2024
London
A LIFE OF SPEED AND PASSION
TEXT PAOLO GOBBI
Luca Cordero di Montezemolo tells his story of a life of cars, trains and cigars, revealing the heart that guided his every choice
Luca Cordero di Montezemolo si racconta tra auto, treni e sigari, svelando il cuore che ha guidato ogni sua scelta
Passion is the engine that drives people to achieve great things, both in their professional and personal lives. In this interview, we discover how the most intimate, genuine passions can guide a path to success, transforming experiences and relationships into memorable goals.
Through stories that range from cars to trains, to his love for the countryside, art and Toscano cigars, Luca Cordero di Montezemolo reveals the most personal and inspiring aspects of a man who has always put his heart into every venture he has undertaken.
What are your passions outside of the world of business and cars?
The term ‘passion’ is absolutely in line with who I am: from my point of view, a person who doesn’t have at least one deep passion is an empty person. My life has always had passion as the dominant motif, it has always been in everything I have done. When I was young I raced as an ofcial Lancia rally driver, then I was lucky enough to experience Ferrari, frst as Enzo’s assistant, then as manager of the Racing Team. During that period I shared my passion for speed with Niki Lauda.
Then came more corporate roles, always lived with the same passion?
Yes, absolutely: the frst was as CEO of Cinzano, then also Azzurra, Italia ’90 -the 1990 FIFA World Cup - a fantastic month, marked by the ‘magic nights’, a charmed period for all Italians. It didn’t end there...
The return to Ferrari in 1991 and the creation of a team bound by professionalism and passion: Jean Todt, John Barnard, Stefano Domenicali, Paolo Martinelli and then Michael Schumacher
What is your greatest satisfaction?
Few would imagine it, but my greatest satisfaction today is having a 14-year-old son who passionately runs a cattle farm, loves western-style horse riding and has a strong bond with country life.
La passione è il motore che spinge le persone a realizzare grandi cose, tanto nella vita professionale quanto in quella personale. In questa intervista, scopriamo come le passioni più intime e autentiche possano guidare un percorso di successo, trasformando esperienze e relazioni in traguardi memorabili. Attraverso racconti che spaziano dalle auto ai treni, fno all’amore per la campagna, l’arte e il Sigaro Toscano, Luca Cordero di Montezemolo ci svela gli aspetti più personali e ispiranti di un uomo che ha sempre messo il cuore in ogni avventura che ha intrapreso.
Quali sono le sue passioni al di fuori del mondo degli affari e delle automobili?
Il termine ‘passione’ è assolutamente in linea con quello che io sono: dal mio punto di vista, una persona che non ha almeno una profonda passione, è una persona vuota.
La mia vita ha sempre avuto nella passione il motivo dominante, è sempre stata in qualsiasi cosa io abbia fatto. Da giovane correvo come pilota ufciale Lancia nei rally, poi ho avuto la fortuna di vivere la Ferrari, prima nel ruolo di assistente di Enzo, poi come team manager della Squadra Corse. In quel periodo ho condiviso la passione per la velocità con Niki Lauda.
Poi sono arrivati ruoli più istituzionali, sempre vissuti con la medesima passione?
Sì, assolutamente: il primo è stato l’Ad di Cinzano, poi anche Azzurra, i Mondiali di Calcio di Italia ’90: un mese bellissimo, ‘Notti Magiche’ che hanno fatto vivere un periodo magico a tutti gli italiani.
Non è fnita qui...
Il ritorno in Ferrari nel 1991 e la creazione di una squadra legata da professionalità e passione: Jean Todt, John Barnard, Stefano Domenicali, Paolo Martinelli e poi Michael Schumacher…
Qual è la sua più grande soddisfazione?
In pochi lo immaginerebbero, ma la mia più grande soddisfazione oggi è avere un fglio di 14 anni che gestisce con passione un allevamento di mucche, ama i cavalli da monta western e ha un forte legame con la vita in campagna.
Luca Cordero di Montezemolo at the presentation of the Ferrari F399 with Giovanni Agnelli, Michael Schumacher, Eddie Irvine, Paolo Cantarella, Paolo Fresco (@Mondadori Portfolio)
Below: interior of the Ferrari 360 Barchetta given to him in 2000 by Gianni Agnelli as a wedding present
Together with Cristiano Rattazzi at the Sanremo Rally with the Fiat 124 Special. In those years, Montezemolo and Rattazzi raced under the pseudonyms ‘Nerone’ and ‘Virgilio’ respectively.
Below: in the Seventies with Niki Lauda (@Mondadori Portfolio)
Let’s continue on the thread of passion: which are your ‘personal’ ones, not related to work?
The frst is for cars, which I don’t consider objects to be admired but rather objects of freedom: start the engine and you can go wherever you want. Then in the car there is the element of design and therefore of beauty, the obsessive attention to detail, technology and innovation
Are you a car collector?
I have never had a great passion for vintage cars: I have always preferred to look forward and not back. For example, when I drove a Ferrari, I was the frst to want the sequental transmission paddles mounted on the steering wheel inherited from Formula 1, the frst car entirely in carbon fbre, the frst hybrid Ferrari in history. However, I like to keep every object that has been signifcant in my life, for example models of all the Ferraris made during the long period of my chairmanship.
So your garage is empty?
No, but it’s not what many would expect. I have only one Ferrari, given to me by Gianni Agnelli, a witness at my wedding in 2000: a 360 , silver grey, one-of-akind. Then I have a Renault R4, in perfect condition, with a column shift; a 500 Spider, fully openable, with suicide doors - so one of the very frst - Ferrari red, restored by Giannini. Then an original Land Rover 110, a light blue Panda 4x4 also fully openable, also given to me as a wedding present by Giorgetto Giugiaro. Last but not least, a Fiat Campagnola with a 132 sedan engine, that has given me great pleasure. Beautiful. Once again, a car that tells a story of passion, far from the economic or collectors’ speculation that we see everywhere. Is there a car you haven’t managed to include in your collection?
The Lancia Fulvia HF I drove in the Rally World Championship. At the time it cost far too much. Then a Lancia Delta
Continuiamo sul flo della passione: quali sono quelle ‘personali’, non legate al lavoro?
La prima è quella per le automobili, che però non considero degli oggetti da ammirare quanto degli oggetti di libertà: metti in moto e puoi andare dove vuoi. Poi nell’auto c‘è la componente del design e quindi della bellezza, la maniacale attenzione ai dettagli, tecnologia e innovazione.
È un collezionista di automobili?
Non ho mai avuto una grande passione per le macchine d’epoca: ho sempre preferito guardare avanti e non indietro. Ad esempio, quando guidavo la Ferrari, sono stato il primo a volere il cambio sequenziale al volante eredità della Formula 1, la prima autovettura totalmente in fbra di carbonio, la prima Ferrari ibrida della storia… Mi piace però conservare ogni oggetto che è stato signifcativo della mia vita, ad esempio i modelli di tutte le Ferrari che ho realizzato durante il lungo periodo della mia presidenza.
Quindi il suo garage è vuoto?
No, ma non è quello che in molti si aspetterebbero. Ho una sola Ferrari, regalatami dall’avvocato Agnelli, testimone di nozze nel 2000: una 360 Barchetta, grigia argento, pezzo unico al mondo. Poi ho una Renault R4, perfetta, tenuta benissimo, con cambio al volante; una 500 Spider, totalmente apribile, con gli sportelli controvento - quindi una delle primissime - color rosso Ferrari, restaurata da Giannini. Poi una Land Rover 110 originale, una Panda 4x4 anch’essa totalmente apribile, azzurra, regalatami sempre per il matrimonio da Giorgetto Giugiaro. Ultima ma non per importanza, una Fiat Campagnola che mi ha dato grandi soddisfazioni, con un motore della 132 berlina. Bellissima. Ancora una volta un’auto che racconta una storia di passione, lontana dalle speculazioni economiche o collezionistiche che vediamo un po’ ovunque.
C’è una macchina che non è riuscito a mettere in collezione?
La Lancia Fulvia HF, con la quale disputai il mondiale Rally. All’epoca costava davvero
Integrale, an extraordinary car, a true piece of FIAT heritage which was let go. Your story has been full of satisfactions. The 19 Formula 1 World Championships are certainly unforgettable, but also the 11 lost at the last race… Then Italo! Starting from a blank sheet of paper and creating the frst ‘private’ high-speed train in Europe, competing with the Railways monopoly, was truly a titanic undertaking. Let’s move on to another of your passions: what attracted you to Manifatture Sigaro Toscano?
In addition to a passion for the product, there is an aspect in the relationship with the world of manufacturing and tobacco that somewhat enthralled me and convinced me to get involved in this company. The Toscano cigar is a product of the highest quality, which expresses its made in Italy identity in all its power. It is a concentration of Italian culture, history, traditions and know-how.
What about timepieces? Is there one more important for you?
It happens when they are objects linked to particular people. In this regard, I cannot help but remember a great friend of mine, Gino Macaluso. When I returned to Ferrari, at the end of the 90s, he was the owner of Girard-Perregaux and I told him: “I want to make beautiful watches with you that can become collector’s pieces”. I didn’t want them to be generic ‘Ferrari’ watches, but for each model to be linked to a particular event in the life of the Maranello company. Today I own two of those models, with a special personalized dedication. Then there is the Rolex given to me by Michael Schumacher when he won the World Championship in 2000. I would also add a limited edition Richard Mille which Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan had made on the occasion of the frst Formula 1 Grand Prix held in Abu Dhabi.
What watch do you wear on your wrist?
I can’t consider myself a true collector, especially since I’ve been wearing a Swatch on a daily basis for almost fve years.
troppo. Poi la Lancia Delta Integrale, auto straordinaria, un vero patrimonio della Fiat lasciato andare.
La sua storia è stata ricca di soddisfazioni. Sicuramente indimenticabili sono i 19 Campionati del Mondo di Formula 1, ma anche gli 11 persi all’ultima gara… Poi Italo! Partire da un foglio bianco e creare il primo treno ad alta velocità ‘privato’ in Europa, andando a competere con il monopolio delle Ferrovie, è stata davvero un’impresa titanica. Passiamo a un’altra sua passione: cosa l’ha attratta verso la Manifatture Sigaro Toscano?
Oltre alla passione per il prodotto c’è un aspetto che nel rapporto con il mondo della manifattura e del tabacco mi ha quasi ‘rapito’ e convinto a impegnarmi in questa azienda: il sigaro Toscano è infatti un prodotto di grandissima qualità, che esprime in tutta la sua potenza la sua identità made in Italy. E’ un concentrato della cultura, della storia, delle tradizioni e del saper fare italiano. Per quanto riguarda i segnatempo? Ce n’è, per lei, uno più importante degli altri?
Succede quando sono oggetti legati a delle persone particolari. A questo proposito non posso non ricordare un mio grande amico, Gino Macaluso. Quando ritornai alla Ferrari, alla fne degli anni ’90, lui era il proprietario della Girard-Perregaux e gli dissi: “voglio fare con te degli orologi belli, importanti, che possano diventare dei pezzi da collezione”. Non volevo però che fossero degli orologi ‘Ferrari’ generici, ma che ogni modello fosse legato a un evento particolare di Casa Maranello. Oggi di quei modelli ne posseggo due, personalizzati con una dedica speciale. C’è poi il Rolex regalatomi da Michael Schumacher in occasione della vittoria del Mondiale nel 2000. Aggiungerei anche un Richard Mille in serie limitata, fatto realizzare dallo Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan in occasione del primo gran premio di Formula 1 di Abu Dhabi. L’orologio che indossa al polso?
Non mi considero un vero collezionista, tanto più che sono quasi cinque anni che indosso quotidianamente uno Swatch.
Luca Cordero di Montezemolo has been Chairman of Manifatture Sigaro Toscano since 2018
GENTLEMAN AT THE WHEEL
Roberto Benelli tells us about his passion for engines and his friendship with Enzo Ferrari
Roberto Benelli ci racconta la sua passione per i motori e la sua amicizia con Enzo Ferrari
TEXT MATTEO PARIGI BINI
PHOTO ANDREA DUGHETTI
It’s not every day that you meet a true gentleman like Roberto Benelli, a former driver from the most legendary years of motor racing, now Chairman of the Mugello racetrack, where he competed when it was still a road circuit, and where together with General Manager, Paolo Poli, he managed to bring back Formula 1 racing with the Tuscan Grand Prix in 2020.
A great achievement, but also a tribute to Enzo Ferrari, a dear friend and companion in a thousand adventures that he tells us about in his beautiful villa in the Florentine hills, where he keeps his passions and his spectacular collection of cars. Your relationship with ‘the Drake’ goes way back…
It all started with my father who didn’t want me to start smoking. One day he told me “If you don’t smoke, as soon as you turn 18 I’ll buy you the car you want”, an agreement complete with a contract on 1 lire revenue stamped paper, to which however, since I had already shown some interest, he added a note “As long as it’s not a racing car”. I waited some time, to make the best choice, and at 20 I got my father to give me 600,000 lire to buy a Ferrari GT 250 Scaglietti. My father initially objected: “A Ferrari? But it’s a racing car”. I took out the car’s registration paper, showed him the words ‘Gran Turismo’ and he had to accept it, even if he was further shocked when I told him that he had only given me the deposit and that another 6 million were needed to then collect the car. It must be said, however, that like him, I also kept my promise, and not only have I never brought a cigarette to my lips, I have never even touched one. It was when I went to Maranello to see if my GT was ready, that I met Enzo Ferrari for the frst time, who invited me to lunch.
Non capita tutti i giorni di incontrare un vero gentlemen come Roberto Benelli, ex pilota degli anni più leggendari dell’automobilismo, oggi presidente dell’autodromo del Mugello, dove ha gareggiato quando ancora era un circuito stradale e dove, insieme a Paolo Poli, direttore del circuito, è riuscito a portare nel 2020 la Formula 1 con il Gran Premio della Toscana. Un grande traguardo, ma anche un omaggio a Enzo Ferrari, caro amico e compagno di mille avventure di cui ci racconta nella sua bellissima villa sulle colline forentine, dove custodisce le sue passioni e la sua spettacolare collezione di automobili. Il rapporto con ‘the drake’ nasce da molto lontano...
Tutto è cominciato con mio padre che non voleva che iniziassi a fumare, un giorno mi disse “Se non fumi, appena compi 18 anni ti compro la macchina che vuoi”, un accordo con tanto di contratto su carta bollata da 1 lira, a cui però, visto che avevo già manifestato un certo interesse, aggiunse una postilla “Purché non si tratti di un’auto da corsa”. Aspettai del tempo, per fare la scelta migliore, e a 20 anni mi feci dare 600mila lire da mio padre per comprare una Ferrari GT 250 Scaglietti. Mio padre inizialmente ebbe da ridire: “Una Ferrari? Ma è una macchina da corsa”. Tirai fuori il libretto della macchina, gli mostrai la scritta ‘Gran Turismo’ e dovette accettare, anche se rimase ulteriormente scioccato quando gli dissi che mi aveva dato solo l’acconto e che servivano altri 6 milioni per poi ritirare l’auto. C’è però da dire che come lui, anch’io ho mantenuto la mia promessa, e una sigaretta non solo non l’ho mai portata alle labbra, ma non l’ho mai neanche toccata. Fu quando andai a Maranello per vedere se la mia GT era pronta, che incontrai per la prima volta Enzo Ferrari, che mi invitò a pranzo.
Afer a successful career as a racing driver, during which he won signifcant awards, Roberto Benelli is today Chairman of the Mugello Circuit
And then came racing.
Of course, frst under a pseudonym, so as not to be discovered, then, when the news began to spread, it became useless to try to hide it.
What was the frst race you took part in?
It was the Aosta-Gran San Bernardo, a fantastic race. I was racing in a Porsche Carrera 1500, which at the time had a double overhead camshaft engine. It was a very powerful car, but I always ate the dust from Giulietta 1300s tuned by Conero, one of the greatest preparers, together with Facetti and Trivellato, fgures who made the difference.
The best car you drove in a race?
The Osella has given me so much satisfaction. In 40 years I won more than 100 races in her.
And the most exciting race?
The Coppa della Consuma, one of the oldest in Italy and, for a Florentine, the home race. An incredible race, where you went from 230 to 70 km/h on the hairpin bends.
And did you ever race on the Mugello road circuit?
Yes, three times and I loved it. I won once, in a De Sanctis Ford.
Your appointment at the Mugello circuit was the seal of your relationship with Ferrari...
After the frst meeting in Maranello to buy my GT 250, over time our relationship turned into a great friendship. In ‘65 I bought a Ferrari Le Mans, and therefore a racing model, the frst car with a rear engine and the frst ‘argument’ with Enzo Ferrari, because I wanted it silver and he said “Ferrari racing cars are all red!” and I replied “But I want it silver, because I want it to be recognizable”. It cost me another 10,000 lire, an exorbitant sum for the time, but I got my silver Ferrari, in which I came in second twice at Monza, and Ferrari ‘had’ to hand me
E poi è arrivato il mondo delle corse. Per forza, prima sotto uno pseudonimo, per non farmi scoprire, poi, quando la notizia cominciò a diffondersi, diventò inutile cercare di nasconderlo.
La prima competizione a cui ha partecipato?
Fu la Aosta-Gran San Bernardo, era una corsa bellissima. Correvo su una Porsche Carrera 1500, che a quei tempi avevano il motore con doppio asse a camme in testa. Era una macchina molto potente, ma ho sempre preso la polvere dalle Giulietta 1300 di Conrero, uno dei più grandi preparatori, insieme a Facetti e Trivellato, fgure che facevano la differenza.
La macchina più bella che ha guidato in una corsa?
L’Osella mi ha dato tante soddisfazioni. Con lei in 40 anni ho vinto più di 100 gare.
E la corsa che più la appassionava?
La Coppa della Consuma, una delle più antiche d’Italia e, per un forentino, la corsa di casa. Una corsa incredibile, dove si passava dai 230 ai 70 orari sui tornanti.
E nel circuito stradale del Mugello ha mai corso?
Sì, tre volte e mi piaceva moltissimo. Una volta ho vinto, con una De Sanctis Ford.
L’incarico al circuito del Mugello è stato il sigillo del suo rapporto con la Ferrari...
Dopo il primo incontro a Maranello per comprare la mia GT 250, il nostro rapporto, col tempo, si trasformò in una bella amicizia. Nel ’65 comprai una Ferrari Le Mans, e quindi un modello da corsa, la prima auto col motore posteriore e il primo ‘battibecco’ con Enzo Ferrari, perché io la volevo argento e lui disse “Le Ferrari da corsa sono tutte rosse!” e io replicai “Ma io la voglio argento, perché voglio che si riconosca”. Mi costò 10mila lire, una cifra esorbitante per
Ferrari Carma 308 FF Biturbo, born from an idea of the two drivers
Carlo Facetti and Martino Finotto Below: a BB512
1. Roberto Benelli’s cup showcase with some of his most signifcant awards.
2. With Jackie Stewart
3. Roberto Benelli on a De Sanctis at Mugello racetrack in 1965 (ph. Archivio Foto Locchi)
4. Te Mugello Circuit of which Benelli is Chairman (ph. Dario Garofalo)
my award (laughs, ed.), certainly not missing the chance to aim some playful teasing at me. Like when, after seeing me park the truck I was using to transport my car, he said that as a driver for Gondrang (a trucking company, ed.), I would defnitely be number 1. I also met him in Florence, because he knew the mother of a dear friend of mine, and one day at her house I saw a Ferrari in the driveway that struck me, I immediately realised it was his: black, with light alloy cast rims and three-piston brake callipers, like the ones they put in racing models. It was defnitely a prototype that he was testing in person. One day, a few years after Enzo Ferrari’s death, Luca Cordero di Montezemolo (who was then president of Ferrari Spa, ed.) called me and said, “The time has come for you to give back to motorsport what it has given you over the years. We bought the Mugello racetrack and I would like you to become its chairman.”
After all these years you haven’t stopped buying Ferraris.
Yes, I recently bought a 1971 Daytona Spyder in Modena yellow that I’m having restored.
You are also a helicopter enthusiast...
Yes, I bought the frst one in 1961 because I often went on business trips to Australia and America, where I got my license, number 46, imagine that!
Then there is your passion for hunting.
My frst rife was given to me by my mother, it was a Cosmi made in Torrette, Ancona.
What watch do you wear on your wrist?
Today I’m wearing an Audemars Piguet, but I often wear Patek Philippe watches. I particularly like the World Time series.
i tempi, però ottenni la mia Ferrari argento, con cui sono arrivato due volte secondo a Monza e a Ferrari ‘toccò’ anche premiarmi (ride, ndr), certo non perdendo l’occasione di lanciarmi qualche scherzoso sfottò, come quando, dopo avermi visto parcheggiare il camion con cui portavo la mia auto, disse che come pilota alla Gondrang (ditta di autotrasporti, ndr), sarei stato sicuramente il numero 1. L’ho incontrato anche a Firenze, perché conosceva la mamma di una mia cara amica e un giorno a casa sua vidi nel viale una Ferrari che mi colpì, capii subito che era la sua: nera, con i cerchi fusi in lega leggera e pinze dei freni a tre pistoncini, come quelle che mettevano nei modelli da corsa. Sicuramente un prototipo che stava testando in prima persona. Un giorno, dopo alcuni anni dalla morte di Enzo Ferrari, mi chiamò Luca Cordero di Montezemolo (che allora era presidente di Ferrari Spa, ndr) e mi disse “E’ arrivato il momento che tu restituisca all’automobilismo quello che ti ha dato in questi anni. Abbiamo comprato l’autodromo del Mugello e vorrei che tu ne diventassi il presidente.”
Dopo tutti questi anni non ha smesso di comprare Ferrari.
Sì, da poco ho comprato una Daytona Spyder del ’71 giallo Modena, che sto facendo restaurare.
Lei è anche un appassionato di elicotteri...
Sì, ho comprato il primo nel ’61, perché facevo spesso viaggi di lavoro in Australia e America, dove ho preso il brevetto, il numero 46, pensa!
C’è poi la passione per la caccia. Il primo fucile me lo regalò mia madre, era un Cosmi fatto a Torrette, Ancona. Che orologio porta al polso?
Oggi indosso un Audemars Piguet, ma porto spesso orologi Patek Philippe. Mi piace particolarmente la serie World Time.
FAMILY TRADITION
TEXT MATTEO PARIGI BINI
Matteo Panini, the link between Maserati and the Umberto Panini Collection
Matteo Panini, il legame con Maserati e la Collezione Umberto Panini
Who knows how many important collectors have discovered the pleasure of fnding the rarest object thanks to Panini collections, where they hunted for the most sought-after cards or those of their favourite footballer. What few people know, however, is that the history of the famous company founded in Modena in 1961 by four brothersUmberto, Giuseppe, Benito and Franco Panini - is intertwined with that of one of the most famous Italian car manufacturers, founded in Bologna but later moved to Modena. In fact, Umberto Panini, an ingenious former mechanic to whom his brothers entrusted the production part of the company, came from the Maserati workshops. This is why, as his son Matteo Panini tells us, when in the mid-1990s an invaluable collection of Maseratis was about to end up at auction, Umberto bought it to return it to his beloved city in the form of a museum, which today bears the name of Umberto Panini Collection Motor Museum.
How did your family’s passion for engines come about?
We come from a family of frap, who in Modena dialect are blacksmiths. My father Umberto was one of eight siblings (four brothers and four sisters) from a family of mechanics from Maranello who later moved to Modena. My grandfather Antonio, who unfortunately I never had the pleasure of meeting, had been an aviator in the First World War. Perhaps also for this reason, my father had developed a deep interest not only in cars, but in all moving vehicles and their mechanics. So when the Panini company was established, out of the 4 founding brothers, he was the one who was entrusted with the mechanical aspects of production. It was my father who invented this ‘diabolical’ machine that allowed - and still allows - cards to be sorted so that each packet contains six different ones. In Modena, the
Chissà quanti importanti collezionisti hanno scoperto il piacere di scovare l’oggetto più raro grazie alle raccolte Panini, alla ricerca delle fgurine più introvabili o di quelle che ritraevano il calciatore preferito. Quello che però in pochi sanno è che la storia della famosa azienda nata a Modena nel 1961 per mano di quattro fratelli - Umberto, Giuseppe, Benito e Franco Panini - si intreccia con quella di una delle più celebri case automobilistiche italiane, nata a Bologna ma ben presto trasferita a Modena. Lavorava infatti alle ofcine Maserati Umberto Panini, ingegnoso ex meccanico a cui i fratelli afdarono la parte produttiva dell’azienda. Ecco perché, come ci racconta il fglio Matteo Panini, quando nella seconda metà degli anni ’90 una preziosa collezione di Maserati stava per fnire all’asta, Umberto la acquistò per restituirla alla sua amata città sotto forma di museo, che oggi prende il nome di Collezione Umberto Panini Motor Museum.
Come nasce la passione per i motori nella sua famiglia?
Veniamo da famiglia di frap, che nel dialetto modenese sono i ‘fabbri’. Mio padre Umberto era uno di otto fratelli (quattro fratelli e quattro sorelle) di una famiglia di meccanici di Maranello che si è poi spostata a Modena. Mio nonno Antonio, che purtroppo non ho avuto il piacere di conoscere, era stato aviatore nella Prima guerra mondiale. Forse anche per questo, mio padre aveva sviluppato un profondo interesse non solo per le automobili, ma per tutti i mezzi che si muovevano e le loro meccaniche. Quando dunque nacque l’azienda Panini, tra i 4 fratelli fondatori, è a lui che furono afdati gli aspetti meccanici della produzione. Fu mio padre a inventare questa macchina ‘diabolica’ che permetteva - e permette tuttoradi smistare le fgure in modo che ogni bustina ne contenga sei diverse. A Modena la passione per il collezionismo
On the opposite page: Matteo Panini with his Maserati Tipo 420M Eldorado (1958) Lef : the Maserati A6GCS 53 Berlinetta Pininfarina
Te Maserati 6C 34 (on the opposite page) debuted on the Monza circuit in 1934 with Tazio Nuvolari at the wheel. In the same year Nuvolari was the frst to cross the fnish line with the 6C on the Modena Circuit and won the Coppa Principessa di Piemonte on the Naples Circuit
passion for collecting and inventiveness go hand in hand, it is a city where nothing is thrown away because everything can have a value and a different use.
A bit like your father did...
Yes, exactly. My father applied the experience he had gained as a mechanic for Maserati, a company to which he always remained very attached, to the machinery for the trading cards. Which is why, when the opportunity to purchase part of the Maserati collection arose in 1996, he immediately stepped forward, seeing it not as a speculative gesture, but as a heritage to share with his city. Which legendary models are in your Maserati collection?
There are many, partly because of the construction technology, partly because of what they represented and partly because of who drove them. Personally, I am very fond of the Tipo 63, a Birdcage, although perhaps the most iconic is the Tipo 61, which we keep in the museum. An exceptional car, driven by Scarfotti and Vaccarella, to which I am very attached because I worked for two years to restore it, shoulder to shoulder with the same mechanics who had built it. Then there is the Eldorado, the last single-seater built by Maserati, driven by Moss in the 500 Miglia di Monza, and the Berlinetta A6GCS 53, designed by Pininfarina. They were cars that were created with a pencil, a small thing that cost a few lire, what was priceless was the idea, the mind that moved that hand and that pencil. And they were cars born for a purpose: they had to win. Finally, looking at the pre-war period, it is impossible not to mention the 6C 34, a car that embodies the entire history of the Maserati brothers, driven by Nuvolari.
What are the famous car manufacturer’s most important innovations?
It was the frst company to create a 16-cylinder and to put hydraulic brakes
e l’inventiva vanno di pari passo, è una città dove non si butta via niente perché tutto può avere un valore e una diversa applicazione.
Un po’ come fece suo padre... Sì, esatto. Mio padre applicò sui macchinari per le fgurine l’esperienza maturata come meccanico della Maserati, un’azienda a cui rimase sempre molto legato. Per questo quando nel ’96 si presentò l’opportunità di acquistare parte della collezione Maserati si fece subito avanti, vedendolo non come un gesto speculativo, ma come un patrimonio da condividere con la sua città.
Quali sono i modelli leggendari della vostra collezione Maserati?
Sono tanti, un po’ per la tecnologia di costruzione, un po’ per quello che hanno rappresentato e un po’ per chi le ha guidate. Personalmente sono molto affezionato alla Tipo 63, una Birdcage, anche se forse la più iconica è la Tipo 61, che conserviamo nel museo. Un’auto eccezionale, guidata da Scarfotti e Vaccarella, a cui sono molto legato perché, per restaurarla, ho lavorato per due anni spalla a spalla con gli stessi che l’avevano realizzata. Ci sono poi l’Eldorado, l’ultima monoposto costruita da Maserati, guidata da Moss nella 500 Miglia di Monza, e la Berlinetta A6GCS 53, disegnata da Pininfarina. Erano macchine che nascevano da una matita, un piccolo oggetto che costava poche lire, quello che era impagabile era l’idea, la mente che muoveva quella mano e quella matita. Ed erano auto nate per uno scopo: dovevano vincere. Infne, guardando al periodo anteguerra, impossibile non citare la 6C 34, un’auto che racchiude tutta la storia dei fratelli Maserati, guidata da Nuvolari. Quali sono le innovazioni più importanti della famosa casa automobilistica?
E’ stata la prima azienda a realizzare un 16 cilindri e a mettere nelle macchine da corsa i freni idraulici, ha inventato le sospensioni indipendenti e la scatola
in racing cars, it invented independent suspensions and the steering box with the worm shaft. Brilliant ideas, thanks to which it has collected historic wins such as the two victories at the Indianapolis 500. It is a shame that, unlike other car manufacturers, such an important brand has not managed to bring this great DNA ‘on the road’ in an incisive way. In your collection you also have prototypes of modern models such as the Alferi and the frst MC 20. How has
dello sterzo con la vite senza fne. Intuizioni geniali grazie alle quali ha collezionato traguardi storici come le due vittorie alla 500 Miglia Indianapolis. Peccato che, poi, un brand così importante, a differenza di altre case automobilistiche, non sia riuscito a portare ‘su strada’ in maniera incisiva questo grande Dna.
In collezione avete anche prototipi di modelli moderni come la Alferi e la prima MC 20. Come si è evoluto nel
‘LOOKING AT THE PRE-WAR PERIOD, IT IS IMPOSSIBLE NOT TO MENTION THE 6C 34, A CAR THAT EMBODIES THE ENTIRE HISTORY OF THE MASERATI BROTHERS, DRIVEN BY NUVOLARI’
the Maserati style evolved over time?
Maserati has never had an in-house style department, so it has been the mirror of the evolution of automotive design itself, through the prototypes of the 70s by Giugiaro inspired by spaceships, the cars of the 50s that recall the curves of actresses of the time and the more angular ones of the 80s and 90s.
You don’t just collect cars... I’m a sportsman. I’ve been racing historic cars for many years. I’ve taken part in the Italian Speed Championship many times, but also in some races abroad. I only race on the track, in a BMW Group 5 Schnitzer from 1980, because the Maseratis are a heritage to be protected, with which we participate exclusively in parades and events such as Goodwood.
What watch do you wear on your wrist?
I have been a big fan of made in Italy Panerai watch for years. If I have to choose a model, without a doubt the Luminor Marina.
tempo lo stile Maserati?
Maserati non ha mai avuto un centro stile interno, per cui è stata lo specchio dell’evoluzione stessa del design automobilistico, passando anche per i prototipi degli anni ‘70 di Giugiaro ispirati alle navicelle spaziali, le macchine degli anni ’50 che ricordano la silhouette delle attrici dell’epoca e quelle più squadrate degli anni ’80 e ’90.
Le auto non si limita a collezionarle... Sono uno sportivo. Corro da tantissimi anni con le auto storiche. Partecipo da molte edizioni al Campionato Italiano Velocità Circuito Auto Storiche, ma anche ad alcune gare all’estero. Corro solo in pista, su una BMW Gruppo 5 Schnitzer del 1980, perché le Maserati sono un patrimonio da proteggere, con cui partecipiamo esclusivamente a sflate e manifestazioni come Goodwood. Che orologio porta al polso? Sono stato per anni un grande appassionato di orologi Panerai made in Italy. Se devo scegliere un modello, senza dubbio il Luminor Marina.
Maserati Tipo 63. Initially it was ftted with the Modena company ’s tried and tested 4-cylinder, but for participation in the Le Mans 24 Hours, Alferi equipped the 63 with the V12 originally designed for the 250F
TO THE MILLE MIGLIA WITH CHOPARD
TEXT TERESA FAVI
A
story of friendship, competitive spirit and passion, held together by a crucial element - time
Una storia di amicizia, spirito competitivo e passione per i dettagli, tenuta insieme da un elemento cruciale: il tempo
It was Enzo Ferrari himself, between the 1920s and 1930s - frst as a driver, then as sporting director of Alfa Romeo - who defned the Mille Miglia as “the most beautiful race in the world”. From 16 to 21 June 2025, in the usual form of a regularity race for historic carsamong the most prestigious in the world and which passes through the unique landscapes of the most beautiful parts of Italy - it will wind as always for about 1000 miles (1,600 kilometres) along the Brescia-Rome-Brescia route on public roads, those that most recall the original route.
Over 400 crews have registered for the competition, which is celebrating its 97th anniversary, including KarlFriedrich Scheufele, Co-President of jewellery and watchmakers Chopard, which has been the ofcial sponsor of the famous competition for over 35 years. A partnership based above all on his passion for vintage cars, of which he is also a leading collector. A true gentleman driver who often and willingly
E’ Enzo Ferrari in persona, tra gli anni Venti e Trenta - prima come pilota, poi direttore sportivo di Alfa Romeo -, a defnire la Mille Miglia la corsa più bella del mondo. Nella consueta forma gara di regolarità per auto storiche - tra le più prestigiose al mondo e che attraversa i paesaggi unici delle regioni più belle d’Italia - nel 2025, dal 16 al 21 giugno, si snoderà come sempre per circa 1000 miglia (1.600 chilometri), sul tragitto Brescia-Roma-Brescia lungo strade provinciali, quelle che più di tutte ricordano il percorso originario. Sono oltre 400 gli equipaggi iscritti alla competizione che festeggia 97 anni di vita, tra cui anche Karl-Friedrich Scheufele, co-presidente della maison di gioielleria e orologeria Chopard, che da oltre 35 anni è sponsor ufciale della famosa competizione. Una partnership che è basata soprattutto sulla sua passione per le auto d’epoca, di cui è anche importante collezionista. Un vero gentleman driver che, spesso e volentieri, vi partecipa con una rara Porsche 550
Karl-Friedrich Scheufele and Jacky Ickx experiencing sharp mountain curves during Mille Miglia 2006
1. Race picture on the road, Mille Miglia 2004
2. Karl-Friedrich Scheufele and Eva Herzigova in the Mille Miglia parade before the Mille Miglia 2006
3. 4. Karl-Friedrich Scheufele and Jacky Ickx, Mille Miglia 2007 and Mille Miglia 1993
5. Te Mille Miglia cars arriving in Brescia, 1988
participates in a rare 1956 Porsche 550 Spyder RS, (the same model as driven by James Dean) or aboard a splendid 1955 Mercedes 300 SL, the so-called Gullwing. Usually teamed with former Belgian F1 driver Jacques Bernard Ickx, known as Jacky, who sometimes chivalrously gives his seat to Scheufele’s wife Christine or their daughter Caroline Marie. The fact remains that together, Karl-Friedrich Scheufele and Jacky Ickx laid the foundations for a partnership that has made the Mille Miglia Chronograph a symbol of the perfect fusion of mechanical precision and automotive engineering, with Chopard being, in addition to the main partner, also the ofcial timekeeper of the Mille Miglia since 1988.
Karl-Friedrich Scheufele is a man of great culture and refnement, and an enthusiastic collector of classic cars. He has directed the partnership project between Chopard and Mille Miglia from the beginning, fascinated by the idea of combining his twin passions for automobiles and watchmaking. This love for four wheels is not just a matter of aesthetics, but extends to a profound understanding of the engineering and innovation concealed under the hood of classic cars.
In parallel, Jacky Ickx, six-time winner of the Le Mans 24 Hours, is the embodiment of a driver who has made motor racing a philosophy of life. Despite his high speed career, Ickx has always cultivated a special love for the Mille Miglia, a competition in which pure speed gives way to resistance, technique and, above all, passion Scheufele and Ickx are two kindred spirits. A frm friendship developed between the two, beginning when they drove together in the 1989 Mille Miglia, fuelled by their conversations about classic cars, mechanical engineering and a passion for art in all its forms. This frst-hand experience gave Scheufele
Spyder RS del 1956, (la stessa di James Dean, per intenderci) o a bordo di uno splendido esemplare di Mercedes 300 SL del 1955, la cosiddetta ali di Gabbiano. Solitamente in equipaggio con l’ex-pilota belga di F1 Jacques Bernard Ickx, detto Jacky, che a volte cavallerescamente lascia il posto alla moglie di Scheufele, Christine, o alla loro fglia Caroline Marie. Resta il fatto che insieme, Karl-Friedrich Scheufele e Jacky Ickx, hanno gettato le basi per una partnership che ha reso il Cronografo Mille Miglia il simbolo della fusione perfetta tra precisione meccanica e ingegneria automobilistica con cui
Chopard è, oltre che partner principale, anche cronometrista ufciale della Mille Miglia dal 1988
Karl-Friedrich Scheufele è un uomo di grande cultura e rafnatezza, collezionista appassionato di auto storiche. E’ lui a dirigere fn dall’inizio il progetto di partnership tra Chopard e Mille Miglia, affascinato dall’idea di coniugare la sua passione per le automobili con quella per l’orologeria. Questo amore per le quattro ruote non è solo una questione estetica, ma si estende a una comprensione profonda dell’ingegneria e dell’innovazione celate nelle auto d’epoca.
In parallelo, Jacky Ickx, sei volte vincitore della 24 Ore di Le Mans, incarna il prototipo del pilota che ha fatto dell’automobilismo una flosofa di vita. Nonostante la carriera nell’alta velocità, Ickx ha sempre coltivato un amore particolare per la Mille Miglia, una competizione in cui la velocità pura cede il passo alla resistenza, alla tecnica e, soprattutto, alla passione
Quello tra Scheufele e Ickx è un incontro di spiriti afni. Tra i due nasce un’amicizia autentica proprio a partire dall’esperienza di gara, condivisa a bordo della stessa auto durante la Mille Miglia del 1989 e alimentata dalle loro conversazioni sulle auto storiche, sulla tecnica meccanica e sulla passione per l’arte in tutte le sue forme. Questa esperienza diretta ha
an even better understanding of what it means to compete in an endurance race like the Mille Miglia, and profoundly infuenced the way Chopard developed the Mille Miglia Chronograph limited editions.
Each year, the legendary competition is accompanied by a new edition of the Mille Miglia Chronograph.
On thi page: Mille Miglia 2018 Race Edition - 3 - Black - 168589-6001
On the opposite page: Mille Miglia Racing Colours - 0 - Red - 168589-3008
Each year, the legendary competition is accompanied by a new edition of the Mille Miglia Chronograph, which is presented to each competing team, with their car’s entry number engraved on the caseback. Despite subtle differences that, from time to time, refect standards of masculine elegance with refnement and a love of quality mechanics, all editions are characterized by three technical pillars – readability, precision and grip – that guarantee optimal performance in the race, making it not only a luxury accessory, but a true collector’s item for car and watch lovers. The design is inspired by the dashboards of vintage cars, with details that recall the measuring instruments of competition cars. A fascinating detail is the strap, which in some editions – the frst in 1995, the last in 2024, as well as the special edition for the 30th anniversary of the Mille Miglia and Chopard partnership in 2018 – reproduces the tread of Dunlop tires from the 1960s, a touch that underscores the deep connection between the automotive and watchmaking worlds. Furthermore, the self-winding mechanical movement, certifed as a chronometer by the COSC (Contrôle Ofciel Suisse des Chronomètres), embodies Chopard’s commitment to maximum precision, a fundamental element both on the track and in the world of watchmaking. And if it were still not clear what continues to unite the Mille Miglia and Chopard today, after almost forty years, beyond the competitive spirit and a passion for detail, tradition, elegance and precision, just think of the crucial element of every race: time
permesso a Scheufele di comprendere ancora meglio cosa signifchi competere in una gara di resistenza come la Mille Miglia, e ha infuenzato profondamente il modo in cui Chopard ha sviluppato le edizioni limitate del Cronografo Mille Miglia
Ogni anno la leggendaria competizione è accompagnata da una nuova edizione del Cronografo Mille Miglia che viene assegnato a ciascun equipaggio con il numero di iscrizione della vettura inciso sul fondo della cassa; e nonostante sottili differenze che, di volta in volta, rifettono i codici dell’eleganza maschile con rafnatezza e amore per la meccanica di qualità, tutte le edizioni sono caratterizzate da tre pilastri tecnici – leggibilità, precisione e aderenza – che garantiscono prestazioni ottimali in gara, cosa che lo rende non solo un accessorio di lusso, ma un vero e proprio oggetto da collezione per gli amanti delle auto e dell’orologeria. Il design è ispirato ai cruscotti delle auto d’epoca, con dettagli che richiamano gli strumenti di misurazione delle vetture da competizione. Un dettaglio affascinante è il cinturino, che in alcune edizioni – la prima nel 1995, l’ultima nel 2024, oltre alla edizione speciale per i 30 anni di partnership tra Mille Miglia e Chopard nel 2018 - riproduce la trama dei pneumatici Dunlop degli anni ‘60, un tocco che sottolinea il legame profondo tra il mondo automobilistico e quello orologiero. Inoltre, il movimento meccanico a carica automatica, certifcato cronometro dal COSC (Contrôle Ofciel Suisse des Chronomètres), rappresenta l’impegno di Chopard per la massima precisione, elemento fondamentale sia in pista che nel mondo dell’orologeria. E se ancora non fosse chiaro cosa unisca ancora oggi, dopo quasi quarant’anni, la Mille Miglia a Chopard oltre allo spirito competitivo e alla passione per i dettagli, la tradizione, l’eleganza e la precisione, si pensi all’elemento cruciale di ogni gara: il tempo
THE LAW OF THE FIRST
TEXT PAOLO GOBBI
Auro Montanari. From the beginnings to his role as a reference fgure on the international vintage watch scene
Auro Montanari. Dagli esordi al ruolo di fgura di riferimento nel panorama internazionale degli orologi d’epoca
Auro Montanari is a point of reference on the collectible vintage Haute Horlogerie scene. Since the 1970s he has been collecting watches with an approach driven by a love of aesthetics and the pursuit of quality. According to Montanari, collecting today is divided between true enthusiasts, investors and a combination of the two. His experience leads him to appreciate the timeless elegance of the most famous pieces from Rolex, Patek Philippe and Cartier. With his clear vision and an extensive knowledge of the sector, he is considered one of the world’s most authoritative watch collectors. You used to be an engineer with a passion for watches. How would you defne yourself today?
I’m a pensioner with a passion for watches! (smiling, ed.).
What do you think about collecting today?
Today there are three different types of characters: the collector, the investor and the collector-investor. The reality is that increasingly higher values are at stake, and rightly so, you also have to be
Auro Montanari è un punto di riferimento nel panorama dell’Alta Orologeria vintage da collezione. Fin dagli anni ‘70, ha iniziato a collezionare orologi con un approccio guidato dalla passione per l’estetica e dalla ricerca della qualità. La sua esperienza lo porta ad apprezzare l’eleganza senza tempo dei pezzi più blasonati di Rolex, Patek Philippe e Cartier. Con la sua visione chiara e una profonda conoscenza del settore, è considerato uno dei collezionisti di orologi più autorevoli a livello mondiale. Un tempo eri un ingegnere con la passione per gli orologi. Oggi quale defnizione ti daresti?
Un pensionato con la passione degli orologi! (sorride, ndr.)
Cosa pensi del collezionismo odierno? Oggi ci sono tre diverse tipologie di personaggi: il collezionista, l’investitore e il collezionista-investitore. Ci sono in gioco dei valori sempre più alti e bisogna fare attenzione a come si investono i propri soldi. E’ diventato difcile anche indossare alcuni modelli particolarmente conosciuti, proprio per il loro valore… I problemi di
Auro Montanari, a point of reference on the collectible vintage Haute Horlogerie scene (ph. Andrea Dughetti)
careful about how you ‘invest’ your money. Furthermore, precisely because of their value, lately it has also become difcult to wear some particularly well-known models. The security issues are the same in every part of the world.
Then there is a blurred line between investment and speculation.
The bubble we saw in recent years is defating and we are returning to normality.
Is vintage taking a sort of ‘revenge’ on contemporary models?
In the end, vintage collection has always remained fairly stable if not growing, even during other ‘crises’ - from the 2007 fnancial crisis to that at the beginning of the 1990s, which involved the collecting of period models. I remember a friend of mine used to say “buying Patek Philippe is like buying Generali shares: they are stable and grow slowly, but they grow”.
Maybe it’s also the story of the Daytona that has seen constant growth since the 80s?
Even the Daytona has had its moments of decline, but it is undeniable that its growth has been continuous and that even today it is experiencing a decidedly interesting moment.
Daytona or Speedmaster?
I like the Speedmasters, I fnd them more classy.
Nautilus or Royal Oak?
Royal Oak, always. It was my frst luxury watch when I was very young. I bought it as a boy, used, in steel, the frst reference released, paying one and a half million lire for it. It was the end of the 70s and I saw the Nautilus as a Swiss-German model. Was that Royal Oak already a collector’s item back then, or did you use it normally? I used it normally because it was and still is a very beautiful, pleasing watch to wear on the wrist, moreover it is the one that ‘best supports’ complications. It is no coincidence that we’ve seen everything inside its case, from the chronograph, to the tourbillon, to the minute repeater...
sicurezza sono gli stessi in ogni parte del mondo.
Tra investimento e speculazione, come stanno le cose?
La bolla che avevamo visto negli anni scorsi si sta sgonfando e stiamo tornando alla normalità.
L’orologeria vintage si sta prendendo una rivincita rispetto a quella contemporanea?
Il vintage, alla fne, è sempre rimasto abbastanza stabile se non in crescita, anche durante le altre ‘crisi’: da quella fnanziaria del 2007, fnanche a quella dell’inizio degli anni ’90 che riguardò proprio il collezionismo dei modelli d’epoca. Ricordo che un mio amico era solito dire “Comprare Patek Philippe è come comprare azioni delle Generali: sono stabili e crescono piano piano, però crescono”.
Forse è anche la storia del Daytona che dagli anni ’80 ha visto una crescita costante?
Anche il Daytona ha avuto i suoi momenti al ribasso, però è innegabile che la sua crescita sia stata continua e che ancora oggi stia vivendo un momento decisamente interessante.
Daytona o Speedmaster?
Mi piacciono gli Speedmaster, li trovo più snob.
Nautilus o Royal Oak?
Sempre Royal Oak. È stato il mio primo orologio importante quando ero giovanissimo. Lo comprai da ragazzo, usato, in acciaio, la prima referenza uscita, pagandolo un milione e mezzo di lire. Eravamo alla fne degli anni ’70 e il Nautilus lo vedevo come un modello da svizzerotedesco.
Quel Royal Oak era già allora un pezzo da collezione, oppure lo utilizzavi normalmente?
Lo usavo normalmente in quanto era e rimane un orologio molto bello e piacevole da indossare al polso, inoltre è quello che ‘regge meglio’ le complicazioni. Non è un caso se all’interno della sua cassa abbiamo visto di tutto, dal cronografo, al tourbillon,
On the opposite page: Breguet, retrograde perpetual calendar, white gold
Patek Philippe, chrono ref. 130, sector dial
it has become an extra-thin, one Grand Complication has even hosted comic strips! The Nautilus gives its best exclusively in the time-only version. When did you begin collecting?
In 1978. At that time, my parents, collectors of ancient art, took me with them to the various fairs held in Europe. I was bored to death and so every time, to cheer me up, my father would say: have a look around and buy yourself some “little watches” if you want, they’re cheap enough now with the arrival of quartz. Your frst ‘little watch’?
I still have the frst watch I bought by myself from an antiques dealer in Bologna, a chrono with three Art Deco lugs, a reference 3835. New, with just one previous owner. I used my pocket money and it cost me 550,000 lire. Today it’s worth about 40/50,000 euro.
An anecdote related to that period?
My father who said “Listen to me, buy only Patek Philippe and Rolex, they’re serious brands. Don’t buy Cartier, they’re hairdresser’s watches”! Luckily, I didn’t follow his last piece of advice, and today I have some fantastic Cartiers in my collection.
Do you see young people approaching the world of watch collecting?
Italians, even if they want to, often can›t afford them. I was in Singapore at a talk organized by some friends. Shortly after, all these guys arrived driving their Lamborghinis in the most absurd colours, wearing €5,000 sneakers, Supreme t-shirts... One of them, wearing a Richard Mille with a confetti-coloured dial, looks at my wrist and asks: What is this? I answer: An old Patek Philippe! From that moment on, we stayed in touch and after a few months he wrote to me: I also bought myself an old Patek Philippe, do you like my 1518?
One last question: what are you wearing on your wrist today?
A 1970 white gold Tank Cintrée by Cartier London.
alla ripetizione a minuti… E’ diventato un extrapiatto, una Grande Complicazione ha persino ospitato dei fumetti! Il Nautilus dà il suo meglio esclusivamente nella versione solotempo.
In che anno hai iniziato a collezionare?
Nel 1978. Allora i miei genitori, collezionisti di arte antica, mi portavano con loro nelle varie fere che si tenevano in Europa. Io mi annoiavo a morte e mio padre ogni volta, per farmi distrarre, mi diceva: vai a vedere e se vuoi comprati degli ‘orologetti’, che tanto con l’arrivo del quarzo costano poco. Il tuo primo ‘orologetto’?
Ho ancora il mio primo orologio acquistato in autonomia, a Bologna da un antiquario, un crono con tre anse decò, una referenza 3835. Nuovo, con solamente un proprietario prima di me. Usai la mia paghetta e mi costò 550mila lire. Oggi vale circa 40/50.000 euro.
Un aneddoto legato a quel periodo?
Mio padre che mi disse: mi raccomando, compra solo Patek Philippe e Rolex, che sono Case serie. Non comprare Cartier che sono orologi da parrucchiere! Per fortuna che nell’ultima parte non l’ho seguito e oggi ho dei fantastici Cartier in collezione. Vedi dei giovani avvicinarsi al mondo del collezionismo orologiero?
Gli italiani, anche volendo, spesso non se li possono permettere. Sono stato a Singapore ad un talk organizzato da alcuni amici. Di lì a poco sono arrivati tutti questi ragazzi alla guida delle loro Lamborghini dai colori più assurdi, sneaker ai piedi da cinquemila euro, magliette Supreme…
Uno di loro, indossando un Richard Mille dal quadrante colorato a confettini, mi guarda il polso e chiede: “Cos’è questo?” Gli rispondo: “Un vecchio Patek Philippe!” Da quel momento in poi rimaniamo in contatto e dopo qualche mese mi scrive: “Mi sono comprato anch’io un vecchio Patek Phlippe, ti piace il mio 1518?”
Un’ultima domanda: cosa indossi oggi al polso?
Un Tank Cintrée in oro bianco del 1970, di Cartier Londra.
Auro Montanari, with his Berneron Mirage (ph. Andrea Dughetti)
UNCONDITIONAL LOVE
Sandro Fratini talks about his life among vintage watches and the feeling that has always moved him
Sandro Fratini racconta la sua vita
tra gli orologi vintage e il sentimento che la muove da sempre
A passion for watches can be a fascinating journey through time, history and personal emotions. Sandro Fratini, one of the world’s leading collector, perfectly embodies this philosophy. In an era in which watchmaking was not yet a mass phenomenon, Fratini began collecting pieces that would become icons in the industry. We met him to fnd out how this inexhaustible passion began, which led him to transform even his hotels into tributes to the magical world of watches. What does a pure collector like you think of Time on Show in Bologna?
It is a real meeting between friends, a friendly lounge, where expertise is the common feature. The level is very high and it is difcult to get more from an event of this kind. A fantastic project, with a select audience that I feel I fully support. You were among the frst to being watch collecting.
Exactly, in fact, when I started what would become the passion of my life, I certainly did not have the competition that there is today. It was the 70s, and the market
La passione per gli orologi può essere un viaggio affascinante attraverso il tempo, la storia e le emozioni personali. Sandro Fratini, uno dei più grandi collezionisti al mondo, incarna perfettamente questa flosofa. In un’epoca in cui l’orologeria non era ancora un fenomeno di massa, Fratini ha iniziato a collezionare pezzi che sarebbero diventati icone del settore. Lo abbiamo incontrato per scoprire come è nata questa passione inesauribile, che lo ha portato a trasformare anche i suoi alberghi in omaggi al magico mondo degli orologi. Cosa pensa di Time on Show a Bologna un collezionista puro come te?
E’ un vero e proprio incontro tra amici, un salotto friendly, dove l’alta qualifcazione è il tratto comune. Il livello è molto alto e difcilmente si può ottenere di più da una manifestazione del genere. Un bel progetto, con un pubblico selezionato che mi sento di sposare in pieno.
Sei stato tra i primi ad approcciarti al mondo del collezionismo di orologi. Esatto, infatti, quando ho iniziato quella che sarebbe diventata la passione della mia
Sandro Fratini is one of the world ’s greatest watch collectors An inexhaustible passion, which led him to transform even his hotels into tributes to the magical world of watches
TEXT PAOLO GOBBI
‘FOR ME, WATCHES ARE MEMORIES, EMOTIONS, OBJECTS THAT I LOVE AND LIKE ALL LOVERS
I CAN ’ T PART WITH THEM ’
did not yet exist. In that period I was lucky enough to buy some pieces that later turned out to be iconic, from complicated Patek Philippes to Rolex chronographs. Those were the years of quartz, ultra-thin, Piaget. Consequently, my advantage was that no one wanted the watches that I liked, those from the 40s, 50s or 60s were simply considered old.
Did you already buy pieces like the ones you have in your collection today at stratospheric prices?
No, I certainly didn’t have the fnancial means to do so, even if proportionally, the most signifcant pieces back then cost much less than today.
Your collection is unique, because it doesn’t rotate: you buy but you don’t sell. For me, watches are memories, emotions, objects that I love and like all lovers I can’t part with them.
Do you have a memory for each watch in your collection?
Yes. It used to be not so easy to fnd them and each one reminds me of moments in my life. I travelled a lot for business, especially in America and South America, where I went to buy the fabric for my jeans. In my free time I searched for watches. As a result, I have many fragments in my memory, many watches that put together made up my life. Many evaluate a watch in its technical essence, forgetting the rest. Behind every watch there is an important story made by people, right or wrong choices, but stories nonetheless.
For example?
The Paul Newman was a dial that no one wanted, in fact it was the Daytona that was not so sought after. In its second life it found the proper recognition.
In addition to being a collector, you are also a populariser of fne watchmaking. An example being your hotels.
It was the natural continuation of my passion for watches. In 2000 I moved from jeans to hotels. But even there I transmitted the idea of watchmaking, starting from the name.
vita, non avevo certo la concorrenza che c’è oggi. Erano gli anni ’70, mi muovevo su di un mercato che ancora non esisteva. In quel periodo ho avuto la fortuna di acquistare alcuni pezzi che poi si sono rivelati iconici, dai complicati Patek Philippe ai cronograf di Rolex. Erano gli anni dei quarzi, degli ultrapiatti, dei Piaget. Di conseguenza, il mio vantaggio è stato che nessuno voleva gli orologi che a me piacevano, quelli degli anni ’40, ’50 o ’60, considerati semplicemente vecchi. Compravi già allora dei pezzi stratosferici come quelli che hai in collezione oggi?
No, non avevo certamente le disponibilità economiche per farlo, anche se in proporzione i pezzi più importanti di allora costavano molto di meno di oggi.
La tua collezione è singolare, perché non ha rotazione: compri ma non vendi.
Per me gli orologi sono ricordi, emozioni, oggetti che amo e come per tutti gli innamorati non posso separarmene.
Hai un ricordo per ciascun orologio che hai in collezione?
Sì. Un tempo non era così semplice trovarli e ognuno mi ricorda degli attimi di vita.
Per lavoro ho viaggiato molto, specie in America e in Sud America, dove andavo per acquistare il tessuto per i miei jeans. Nel tempo libero andavo alla ricerca di orologi.
Di conseguenza, ho in memoria tanti frammenti, tanti orologi che messi assieme hanno composto la mia stessa vita.
Molti valutano l’orologio nella sua essenza tecnica, dimenticando il resto.
Dietro ogni orologio c’è una storia importante fatta dalle persone, scelte giuste o sbagliate, ma comunque storie.
Per esempio?
Il Paul Newman era un quadrante che nessuno voleva, anzi era proprio il Daytona a non essere così ambito. Nella sua seconda vita ha trovato il giusto riconoscimento.
Oltre a collezionista, sei anche un divulgatore della bella orologeria. Un esempio sono i tuoi alberghi.
E’ stata la naturale continuazione della mia passione per gli orologi. Nel Duemila sono
On opposite page: Rolex, ref. 6062 Stelline, Yellow Gold, 1950
Patek Philippe, ref.130, Yellow Gold, 1939
Only you could call them L’O(rologio)…
Each foor is dedicated to a brand and each room to a model. A loving tribute to the magical world of watches at its most prestigious: there is no business relationship or afliation with the brands. Only the choice to dream.
Do people who enter, for example, a room called ‘Daytona’, understand the meaning behind it?
Not everyone, obviously! (smiles, ed.) But those who understand it appreciate it a lot. The secret is not to be invasive, you must not obsess people with watches, because the fact that I like them does not automatically mean that everyone likes them. It must be a discreet presence. Your presence in Monte Carlo during the Monaco Legend auctions is a constant: an out of the ordinary event ‘created’ with stubbornness by Davide Parmegiani.
A wonderful environment, Davide is a friend as well as one of the most competent people I have ever met in this environment. I owe a large part of my collection to him. I therefore accept his invitation with great pleasure. Your son Giulio is following in your footsteps, what advice would you give to a young person who wants to enter the world of watch collecting?
Always follow your heart: I have never defned myself as a collector, but rather as someone in love, especially with vintage models. I would advise a young person to leave aside talk of investment and only evaluate the pieces that arouse emotions in you, it will prove to be a winning decision.
What do you normally wear on your wrist?
Now I have a Locman.
‘Your’ Locman?
Exactly. Completely made in Italy, including the movement. I like that it is in titanium, beautiful, but above all made with the spirit that has always guided me: passion.
passato dai jeans agli alberghi. Però anche lì ho trasmesso l’idea dell’orologeria, a partire dal nome.
Solo tu li potevi chiamare L’O(rologio)…
Ogni piano è dedicato idealmente a una marca e ogni stanza a un modello. Un omaggio appassionato al magico mondo degli orologi nelle sue espressioni più prestigiose: non c’è nessun rapporto commerciale o di afliazione con i brand. Solamente la scelta di sognare.
Le persone che entrano, ad esempio, in una stanza chiamata ‘Daytona’, capiscono il signifcato che c’è dietro?
Non tutti, ovviamente! (sorride, ndr.)
Però chi lo capisce lo apprezza molto. Il segreto è non essere invasivi, non bisogna ossessionare le persone con gli orologi, perché il fatto che piacciano a me non signifca automaticamente che piacciano a tutti. Deve essere una presenza discreta. La tua presenza a Montecarlo durante le aste di Monaco Legend è una costante: un evento fuori dal comune ‘creato’ con caparbietà da Davide Parmegiani. Un’ambiente meraviglioso, Davide è un amico oltre che una tra le persone più competenti in questo ambiente che io abbia conosciuto. Gran parte della mia collezione la devo a lui. Accolgo quindi con grande piacere il suo invito.
Tuo fglio Giulio sta seguendo le tue orme, cosa ti senti di consigliare a un giovane che voglia entrare nel mondo del collezionismo orologiero?
Seguire sempre il cuore: non mi sono mai defnito un collezionista, piuttosto un innamorato, soprattutto dei modelli vintage. A un ragazzo consiglierei questo: lasciare da parte i discorsi sull’investimento e valutare solo i pezzi che gli suscitano emozioni, si rivelerà una scelta vincente. Cosa indossi normalmente al polso? Adesso ho un Locman. Il ‘tuo’ Locman?
Esatto. Tutto fatto in Italia, compreso il movimento. Mi piace che sia in titanio, bello, ma soprattutto realizzato con lo spirito che mi guida da sempre: la passione.
Some Vacheron Constantin watches, including the Cornucopia ref. 4895
THE DREAM SELLER
TEXT PAOLO GOBBI
In the heart of Rome, Giovanni Bonanno is the reference point for leading Italian and European collectors Nel cuore di Roma, Giovanni Bonanno è il punto di riferimento dei più importanti collezionisti italiani ed europei
Close your eyes and hear the roar of the engines, the wind rushing by and the adrenaline rising. Now open them again and look at a collector’s watch, perfect in every detail, precise to the thousandth of a second. This is the story of Giovanni Bonanno, a man who was able to bring the thrill of motor racing into the refned world of watchmaking, setting himself the goal of winning every challenge that came his way.
What was Giovanni Bonanno’s life like before watches came into it?
Fun, certainly, exciting at times. I lived in the world of motor racing.
A highly competitive environment.
Yes, with many facets. The most signifcant being that taking it on was a young boy, with all the enthusiasm, strength and light-heartedness of a teenager who saw his dreams come true day after day.
It also takes character to make dreams come true.
It’s true, especially since every time you reach a goal, another one is already in
Chiudete gli occhi e sentite il rombo dei motori, il vento che sfreccia e l’adrenalina che sale. Ora riapriteli e guardate un orologio da collezione, perfetto in ogni dettaglio, preciso al millesimo di secondo. Questa è la storia di Giovanni Bonanno, un uomo che ha saputo portare l’intensità delle corse automobilistiche nel mondo rafnato dell’orologeria, ponendosi come obiettivo quello del vincere ogni sfda che gli si presentava davanti.
Com’era la vita di Giovanni Bonanno prima che arrivassero gli orologi?
Certamente divertente, alle volte entusiasmante. Vivevo nel mondo delle corse automobilistiche.
Un ambiente fortemente competitivo. Sì, con molte sfaccettature. La più signifcativa è che ad affrontarlo era un ragazzo giovane, con tutto l’entusiasmo, la forza e la spensieratezza di un adolescente che vedeva i suoi sogni realizzarsi giorno dopo giorno.
Anche per realizzare i sogni ci vuole carattere.
E’ vero, tanto più che ogni volta che si
Bonanno Jewelers, founded by the family of the same name, was established in the 1970s in the heart of Rome as a jewelry, goldsmith and watch repair workshop
sight. A sort of continuous challenge. How old were you when you started? I began with karting when I was 12. Almost immediately I joined the thenItalian National Kart Team and at only 13 and a half years old I took part in my frst World Championship. I was a total outsider, even in with a chance of winning it. At 15 I had already been to Germany, France, Sweden, Denmark, but also Colombia, Australia, the Philippines. Let’s go back to the track – what happened after karting?
I moved to Formula 3, driving a Reynard Mugen Honda. The frst race went well, at Vallelunga on a dry circuit. Then the Italian Championship and then the European Championship, also in Formula 3. At that time my rivals were drivers of the calibre of Michael Schumacher - born in 1969 - and Mika Pauli Häkkinen, born like me in 1968.
Do you also live watchmaking in a competitive way?
Absolutely, but in a different way than in the past. Today I do it with a maturity and a decidedly considered approach. In the car I was truly a ‘crazy horse’; a youngster who behaved and lived like an adult: I evaluated what I had to do, I looked for alternative solutions, I planned the races exactly as if it were a job.
That’s what all serious sportsmen do. Having only one goal in life can be limiting. I realised that I couldn’t be a professional driver forever and I had to fnd new stimuli, especially mental ones. If I hadn’t had an accident that prevented me from entering Formula 1, perhaps I wouldn’t have sought other challenges. But the story went differently: the role of supporting actor has never been for me
Now that you compete in the world of timepieces, do you still have some rituals of your own? Maybe when you buy a very important watch?
The thing I like most, the real challenge when I buy a watch, is to get into the mind of the person who is selling it.
raggiunge un obiettivo, in prospettiva se ne vede già un altro. Una sorta di sfda continua.
Quanti anni avevi quando hai iniziato?
Ho iniziato a 12 anni con il kart. Quasi immediatamente sono entrato a far parte dell’allora Nazionale Italiana Kart e a soli 13 anni e mezzo ho partecipato al primo Mondiale, ero un totale outsider, rischiando persino di vincerlo. A 15 anni ero già stato in Germania, Francia, Svezia, Danimarca, ma anche in Colombia, Australia, nelle Filippine.
Torniamo alla pista: dopo il kart cosa successe?
Passai alla Formula 3, guidando una Reynard Mugen Honda. La prima gara andò bene, a Vallelunga sull’asciutto. Poi il Campionato Italiano e quindi quello Europeo, sempre di Formula 3. In quel periodo i miei avversari erano piloti del calibro di Michael Schumacher - classe 1969 - e Mika Pauli Häkkinen, come me del 1968. Vivi anche l’orologeria in maniera competitiva?
Assolutamente sì, ma in modo diverso rispetto al passato: oggi lo faccio con una maturità e un approccio decisamente ponderato. In auto ero veramente un ‘cavallo pazzo’; un adolescente che si comportava e viveva da adulto: valutavo quello che dovevo fare, cercavo delle soluzioni alternative, progettavo le gare esattamente come se si trattasse di un lavoro.
E’ quello che fanno tutti gli sportivi seri. Avere un solo obiettivo nella vita può essere limitante. Ho capito che non avrei potuto fare il pilota professionista per sempre e dovevo trovare nuovi stimoli, soprattutto mentali. Se non avessi avuto un incidente che mi ha impedito di entrare in Formula 1, forse non avrei cercato altre sfde. Ma la storia è andata diversamente: il ruolo del comprimario non mi ha mai rappresentato. Oggi che competi nel mondo delle lancette, hai comunque qualche tuo rito?
Magari quando acquisti un orologio molto importante?
La cosa che mi piace di più, la vera sfda
Patek Philippe, Perpetual Calendar ref. 2497
Understanding why they do it, where they want to get to, what their limit is. All this while looking for a meeting point that leaves everyone happy and from which we can start the negotiation.
Which is more fun, buying or selling?
Defnitely buying! You have to understand what the landing point is, and that is where the ritual of dialogue begins which leads frst to easing the tension and then to closing the deal.
In a different way, when buying do you feel the same adrenaline rush you felt on the track?
They are two different but certainly exciting things. On the track it was pure adrenaline, experienced by a young man who was in many ways reckless. Today there is so much experience that allows you to rationalise everything you have before you.
When do you have to face a dangerous curve in your work?
When I am interested in an important watch at auction, where the fgures exceed six zeros, you need concentration and the courage to raise the bid until the very end. The room becomes like a racetrack: you are alone with the paddle, your opponent, and the auctioneer. Every bid is a hope that the other will stop frst. But you know that going over the limit, even if it flls you with pride, would be a mistake because the watch would be overpriced.
Do you generally stop or not?
When I was on the racetrack I never stopped frst, now I calculate advantages and disadvantages better. So, if I go further, I still do it in a thoughtful way. In today’s world of collectible watches, there are many variables at play, not all of them easily understandable and sometimes it is necessary to leave your mark.
What do you usually wear on your wrist?
Day to day I wear a Ressence, comfortable and distinctive. For more special occasions, I like more intriguing vintage models.
quando acquisto un orologio, è quella di entrare nella mente di chi lo sta vendendo. Capire perché lo fa, dove vuole arrivare, qual è il suo limite. Tutto questo cercando un punto d’incontro che lasci tutti contenti e da cui si possa partire per la prossima trattativa.
E’ più divertente comprare o vendere? Sicuramente comprare! Devi capire qual è il punto di atterraggio ed è lì che inizia il rito del dialogo che porta prima ad allentare la tensione e poi alla conclusione della trattativa.
In una maniera diversa, nell’acquisto si prova la stressa adrenalina che provavi in pista?
Sono due cose diverse, ma sicuramente emozionanti. Quella in pista era adrenalina pura, vissuta da un giovane per tanti versi incosciente. Oggi c’è tanta esperienza che permette di razionalizzare tutto quello che ha davanti.
Quando, nel lavoro, ti capita di dover affrontare una curva pericolosa?
Quando sono interessato a un orologio importante all’asta, dove le cifre superano i sei zeri, servono concentrazione e il coraggio di rilanciare fno all’ultimo.
La sala diventa come una pista: sei da solo con la paletta, il tuo avversario, e il battitore. Ogni offerta è una speranza che l’altro si fermi prima. Sai però che superare il limite, pur riempiendoti d’orgoglio, sarebbe un errore perché porterebbe l’orologio fuori prezzo. Generalmente ti fermi o no?
Quando ero in pista non mi fermavo mai per primo, adesso calcolo meglio vantaggi e svantaggi. Quindi, se vado oltre, lo faccio comunque in maniera ponderata: nel mondo odierno dell’orologeria da collezione, sono tante le variabili in gioco, non tutte facilmente comprensibili e alle volte è necessario lasciare il segno.
Cosa indossi normalmente al polso?
Nella quotidianità indosso un Ressence, comodo e distintivo. Nei momenti particolari mi piacciono i vintage più intriganti.
Rolex Daytona Paul Newman ref. 6263
THE LORD OF WATCHES
TEXT PAOLO GOBBI
Our exclusive encounter with Davide Parmegiani, the guru of vintage luxury watchmaking Il nostro incontro esclusivo con Davide Parmegiani il guru dell’alta orologeria vintage
We met Davide Parmegiani in Monte Carlo, in that hospitable house known as Monaco Legend and recognized by all as one of the most pleasant and interesting places to experience highend watchmaking. What emerges is an appealing picture of how much one can love and respect the world of high-level watch collecting.
First of all, a comment about the Bologna Time on Show.
A great success. The excitement created by the world of collectible vintage cars, which is the backdrop to Time on Show, makes it even more pleasant to meet in Bologna… an event that is turning into a great tradition.
There is a widespread feeling that the vintage and modern markets are moving at different speeds. What do you see from your privileged viewpoint?
We do not deal with ‘modern-new’, because we have no intention of competing with dealers. Having said that, modern has unequivocally had yet another setback today. Among the reasons are the
Abbiamo incontrato Davide Parmegiani nella sua Montecarlo, in quella casa ospitale chiamata Monaco Legend e da tutti riconosciuta come uno dei luoghi più piacevoli e interessanti dove vivere l’alta orologeria. Quello che ne esce fuori è un bell’affresco di quanto si possa amare e rispettare il mondo del collezionismo orologiero di alto livello.
Per prima cosa, un commento sulla edizione bolognese di Time on Show?
Un grande successo. Il fermento creato dal mondo della auto vintage da collezione, che fa da cornice a Time on Show, rende ancora più piacevole incontrarci a Bologna… Un appuntamento che si sta trasformando in una bella tradizione.
E’ una sensazione diffusa che il mercato stia andando a velocità diverse tra vintage e moderno. Dal tuo osservatorio privilegiato cosa vedi?
Noi non ci occupiamo di ‘moderno-nuovo’, perché non abbiamo nessuna intenzione di metterci in competizione con i concessionari. Fatta questa precisazione, il moderno inequivocabilmente oggi ha
In the spring of 2019, Davide Parmegiani relocated to Monte Carlo from his beloved Lugano, Switzerland, to develop and grow Monaco Legend Group’s watch business
From top lef clockwise:
Rolex chronograph ref. 4113, 1942
Rolex Day-Date ‘steel ’ ref. 6511, 1955
Rolex Daytona Paul Newman
‘John Player Special ’ ref. 6241, 1969
Patek Philippe split-second chrono ref. 7J, 1927
diktats of the parent companies that do not follow international economic trends, and consequently continue to impose zero discounts on clients. However, this means that caught in the middle, are the dealers, who fnd themselves in quite a bit of difculty due to a surplus of goods over demand. This would mean that it would be logical to give a special discount to the biggest customers as in the old days. It would serve to clear stock and provide liquidity for the purchases that the parent companies plan regardless of sales results.
It’s not easy at this moment in time. The fact that some pieces by leading brands are found at list prices on the parallel market is a clear sign that someone has started to give in about discounts.
Does all this highlight the difference between vintage and contemporary?
I see a two-tier market, and today more than ever I am happy to have chosen vintage in my work. Those who wanted to invest in modern will obviously have to reconsider their rationale. Quality vintage will never have problems for the simple reason that there is no supply, the pieces are physically missing. The same happens in the art, car and jewellery markets: if buyers put the brakes on, given that there is now an art auction every three or four days, the market immediately suffers.
Listening to the comments during your auctions, you can feel how days at Monaco are perceived with a familiarity that makes them almost like a meeting between friends.
Yes, absolutely. My way of conceiving work goes hand in hand with the pleasure of getting together and enjoying the fner things in life. Because being involved with collectible watches, having the fortune of frequenting this environment is not for everyone, therefore I consider it something to be appreciated and made the most of.
l’ennesima battuta d’arresto. Tra i motivi ci sono i diktat delle Case madri che non seguono le correnti economiche internazionali: di conseguenza continuano ad imporre lo zero discount ai clienti. Solo che nel mezzo ci sono i concessionari, che sono abbastanza in difcoltà per l’esubero della merce rispetto alla domanda. Questo farebbe sì che, come ai vecchi tempi, sarebbe logico fare una scontistica particolare ai clienti più importanti. Servirebbe per smaltire il magazzino e dare liquidità per gli acquisti che le Case madri programmano a prescindere dai risultati di vendita. In questo momento storico non è semplice. Il fatto che alcuni pezzi di marchi tra i più importanti si trovino a prezzi di listino sul mercato parallelo è segno evidente che qualcuno ha iniziato a cedere agli sconti. Tutto questo rimarca la differenza tra vintage e contemporaneo?
Vedo un mercato a due velocità diverse e mai come oggi mi rallegro di aver scelto il vintage nel mio lavoro. Chi ha voluto investire nel moderno è ovvio che dovrà rivedere le proprie considerazioni. Il vintage di qualità non potrà mai avere dei problemi per il semplice motivo che non c’è l’offerta, mancano materialmente i pezzi. Lo stesso succede al mercato dell’arte, dell’automobile, del gioiello: se gli acquirenti tirano i remi in barca, visto che ormai c’è un’asta di arte ogni tre o quattro giorni, immediatamente il mercato ne risente. Questo non succede negli orologi vintage.
Ascoltando i commenti durante le tue aste, si sente come le giornate a Monaco vengano percepite con una familiarità che le fa assomigliare quasi ad un incontro tra amici. Sì, assolutamente. Il mio modo di concepire il lavoro è unito al piacere dell’aggregazione e del godere delle cose belle della vita. Perché potersi avvicinare agli orologi da collezione, avere la fortuna di frequentare questo ambiente non è da tutti, pertanto la considero una cosa da apprezzare e valorizzare.
Valorizzare, in che modo?
A tavola con un bel bicchiere di vino e una
Made the most of in what way?
At the table with a nice glass of wine and a slice of prosciutto, that’s already half the deal. That’s how I see life. Is this a recent discovery?
I’ve always been used to thinking of work in this way. What I did with Monaco Legend was simply to transform this concept that I had always implemented, in that whenever I went to see a client, I always did so at lunchtime or dinnertime. It was the same thing with Monaco Legend, which I wanted to become a happening where people were pleased to come.
Result achieved?
Yes. We were established fve years ago in partnership with Claude Cohen and in that short time people have learned to value and esteem us so much, not only for our honest, transparent way of working where we try to offer the best possible quality objects, but also for the way in which we take pleasure in welcoming people. Because hosting is an art for me, it is something that gives me great joy. One last thing, after watching you at your auctions: do you never get tired of this job?
I will never be a great auctioneer, and I will always remain a shopkeeper, with a pencil stuck behind my ear like a grocer, it’s my physique du rôle. The pressure during an auction is crazy, you are under pressure until the end. You have no idea how it will develop, with all the people you have to call on the phone: the result will depend on infnite variables, on how they woke up, if they are at work or on a boat, or relaxing on a beach. You have no idea how it will end until the very last minute. But no one can take away the pleasure of having worked a day alongside my children, Carlotta and Andrea. Seeing my son sell the top lot over the phone and gain the trust of an Asian customer he has never met and who trusts us to give him a beautiful object is so exciting - it sums up everything I wanted to do and everything I managed to create
fetta di prosciutto, già questo è metà dell’affare. E’ così che vedo la vita. Una scoperta nuova?
Sono sempre stato abituato a considerare il lavoro in questo modo, semplicemente quello che ho fatto con Monaco Legend è stato trasformare questo concept che avevo sempre attuato, in quanto, quando andavo a trovare un cliente lo facevo sempre all’ora di pranzo o all’ora di cena. È stata la stessa cosa con Monaco Legend, che nelle mie intenzioni sarebbe dovuta diventare un happening dove alla gente faceva piacere venire.
Risultato raggiunto?
Sì. Siamo nati cinque anni fa in partnership con Claude Cohen e in poco tempo ci hanno così tanto valorizzato e stimato, oltre che per il modo di lavorare genuino e molto chiaro dove noi cerchiamo di offrire la migliore qualità possibile degli oggetti che offriamo, ma per il modo in cui noi abbiamo il piacere di accogliere la gente. Perché per me ospitare è un’arte, è una cosa che mi dà grande gioia.
Un’ultima cosa, dopo averti visto nel corso delle tue aste: non ci si abitua mai a questo lavoro?
Non sarò mai un grande auctioneer e rimarrò sempre un commerciante da bottega, con la matita inflata nell’orecchio stile salumaio, è il mio physique du rôle. L’asta mi dà una pressione pazzesca, sei under pressure fno all’ultimo. Non hai l’idea di come si svilupperà, con tutte le persone che devi chiamare al telefono: il risultato dipenderà da infnite variabili, da come si sono svegliati, se sono al lavoro o in barca, o rilassati su una spiaggia… Fino all’ultimo momento non hai la più pallida idea di come andrà a fnire. Ma nessuno mi può togliere il piacere di aver lavorato una giornata a fanco ai miei fgli, Carlotta e Andrea. Vedere mio fglio vendere il top-lot al telefono e guadagnarsi la fducia di un cliente asiatico che non ha mai visto e che confda nel fatto che noi gli daremo un bell’oggetto è così eccitante… Condensa tutto ciò che avrei voluto fare e che sono riuscito a creare.
Patek Philippe, Perpetual Calendar ref. 2438, 1955
THE IMPORTANCE OF BEING RIVA
Elegance, speed, perfection.
The eternal fascination of Riva yachts as told by Alberto Galassi, at the helm since 2014 Eleganza, velocità, perfezione.
Il fascino eterno delle
barche Riva raccontato da Alberto Galassi che ne è al timone dal 2014
Alberto Galassi, lawyer and CEO of Ferretti Group, world leaders in the luxury yacht industry, is a Modenese born and bred. He talks to us from Carlo Riva’s ofce in Sarnico on Lake Iseo, birthplace and home of the historic Riva shipyard. At the head of the group since 2014, Galassi has taken the company at dizzying levels with strategic vision, an understanding of the Riva heritage but also a great competitive spirit.
The story of Riva begins in an unforeseeable way, can you tell us this already legendary story?
Like every great story, that of Riva also began almost by chance. The right person, at the right time was Pietro Riva, born in Laglio, in Como province in 1822, a century before the legendary Carlo Riva. The opportunity came in the spring of 1842, when a fsherman from Sarnico, a town on Lake Iseo, admiring his skill as a master shipwright, commissioned him to repair his boats moored on the Sebino, which had been the victims of a furious storm. Thus, at the age of
L’avvocato Alberto Galassi, amministratore delegato di Ferretti Group, leader mondiale nel settore degli yacht di lusso, è un modenese doc. Ci risponde dall’ufcio di Carlo Riva a Sarnico sul lago d’Iseo, luogo di nascita e residenza dello storico cantiere Riva. A capo del gruppo dal 2014, Galassi ha portato l’azienda a livelli vertiginosi con visioni strategiche, comprensione per l’heritage Riva ma anche grande spirito competitivo.
La storia di Riva comincia in modo imprevedibile, ci racconta questa vicenda già leggendaria?
Come ogni grande storia, anche quella di Riva nasce quasi per caso. La persona giusta, al momento giusto è Pietro Riva, nato a Laglio, in provincia di Como, nel 1822, un secolo prima del leggendario Carlo Riva. L’occasione arrivo nella primavera del 1842, quando un pescatore di Sarnico, località̀ sul Lago d’Iseo, ammirandone la bravura come maestro d’ascia, gli commissiono la riparazione delle sue imbarcazioni ormeggiate sul
Alberto Galassi, lawyer and CEO of Ferretti Group, world leaders in the luxury yacht industry
TEXT TERESA FAVI
Riva Acquarama
twenty, Pietro began the adventure that would forever change his life and modern sailing, going to repair those damaged boats, in a shed on the Oglio river
Speed, a word that often appears in Riva’s corporate history…
Riva’s is a story of speed, not only on the water, but also of a vision that has always characterized the company.
After the Second World War, Carlo Riva went to America where he discovered the concept of pleasure boating, or spending time with family and friends at sea, a completely different way of using boats. When he returned to Italy, he understood that to be used that way, his boats would have to have a completely different layout. The rest is history as they say.
Riva and its boats have won over stars, rulers and great personalities. Can you share some anecdotes?
Carlo Riva had Gianni Agnelli try out an Aquarama in the sea at Monte Carlo, telling him that he would give it to him if he could turn it over. Brigitte Bardot was one of Riva’s infuencers before the word was even coined: she had a Junior and a Florida and all her boyfriends owned a Riva boat. Onassis used a Riva as a tender to go back and forth to his legendary yacht, the Cristina Prince Rainier of Monaco was a very authoritative Riva owner, and was on such good terms with Carlo Riva that when the engineer wanted to build the frst boat service centre in Monte Carlo and didn’t know where to put it because of the limited space, Prince Rainier authorized the digging of a tunnel in the rock and gave life to the Riva Boat Service, which still exists today. This is also a demonstration of how Riva’s insights proved fortuitous.
Built in 1954, what is the charm of the Sarnico shipyard?
14 km of cables, dozens and dozens of electronic devices, hundreds of screws,
Sebino, vittime di una furiosa tempesta. Fu cosi che, a vent’anni, Pietro inizo l’avventura che avrebbe per sempre cambiato la sua vita e la nautica moderna, recandosi a riparare quelle imbarcazioni danneggiate, in un capanno sul fume Oglio.
Velocità, una parola che ricorre spesso nella storia aziendale di Riva…
Quella di Riva è una storia di velocità, non solo sull’acqua, ma anche di una visione che caratterizza da sempre l’azienda. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Carlo Riva si reco in America dove conobbe il concetto di diporto, ovvero il trascorrere del tempo con la propria famiglia e gli amici in mare, un modo completamente diverso di utilizzare le barche. Tornato in Italia, comprese che le sue barche, per essere utilizzate in quel modo, avrebbero dovuto avere un layout completamente diverso. Il resto è storia, come si dice. Riva e le sue barche hanno conquistato divi, regnanti e grandi personalità. Può raccontarci qualche aneddoto?
A Gianni Agnelli, Carlo Riva fece provare nel mare di Montecarlo, un Aquarama, dicendogli che gliel’avrebbe regalato se fosse riuscito a ribaltarlo. Brigitte Bardot fu una delle infuencer ante litteram di Riva: aveva lo Junior e un Florida e tutti i suoi fdanzati possedevano una barca Riva. Onassis usava un Riva come tender per andare avanti e indietro da Cristina, che era la sua mitica barca. Il Principe Ranieri di Monaco era un autorevolissimo armatore Riva, ed era talmente in buoni rapporti con Carlo Riva che quando l’ingegnere voleva costruire il primo punto di assistenza per i motoscaf Riva a Montecarlo e non sapeva dove farlo per via degli spazi ristretti, il Principe Ranieri autorizzo lo scavo di un tunnel nella roccia e diede vita al Riva Boat Service, che tuttora esiste. Anche questo è una dimostrazione di come l’ingegnere aveva delle intuizioni che poi rimasero nel tempo.
Liz Taylor and Richard Burton, with their Riva Junior
steels, precious woods. When you see the construction lines of Riva boats in Sarnico you don’t expect there to be so much manpower, so much added value for a 20m boat. A complex structure where the boats are all made by hand, the only automated things are the engines.
What is the secret that makes these boats so unique and eternal?
The durability of the boats over time is a consequence of industrial choices made by Carlo Riva: the best materials, the best engines, the best fnishes, the best craftsmen, the best paints, everything had to be top quality. This is why today, 60-70 years since they were built, Riva boats are still reliable and so loved. Any special features in this regard?
An element chosen as a symbol of continuity between boats from different eras is the searchlight, the light that illuminates the manoeuvres of the boats. In the 1950s we found it on the Floridas, today we fnd it on the Dolceriva, Rivamare, and Aquariva models.
Among the new models, which should rightfully enter the ranking of Riva shipyard ‘legendary’ boats?
There are more than one, the frst that comes to mind is the Riva 88’ Folgore, a boat of dazzling beauty. The frst time I saw it, it looked like a spaceship from the future. It is one of the many masterpieces designed by the inspired hand of Mauro Micheli of Ofcina Italiana Design, who have projected Riva into the future, determining the success it enjoys today.
Can you tell us about your own Riva collection?
I am the proud and enthusiastic owner of two boats. The frst, which my father bought, is a Riva Rudy, the frst made of fberglass, ideal at the time for the family and for water skiing, as well as a tender. The other is “the boat” par excellence, a magnifcent Aquarama, the most beautiful boat ever built, unsurpassed
Costruito nel 1954, qual è il fascino del cantiere di Sarnico?
14 km di cavi, decine e decine di apparecchiature elettroniche, centinaia di viti, acciai, legni pregiati. Quando vedi le linee di costruzione delle imbarcazioni Riva a Sarnico non ti aspetti che per un’imbarcazione di 20m ci sia così tanta manodopera, così tanto valore aggiunto. Una struttura complessa dove le barche vengono fatte tutte a mano, le uniche cose automatizzate sono i motori. Qual è il segreto che rende queste barche così uniche ed eterne?
La durata nel tempo delle barche è stata una conseguenza delle scelte industriali dell’ingegnere Riva: i migliori materiali, i migliori motori, le migliori rifniture, i migliori artigiani, le migliori vernici, tutto doveva essere al massimo. Ecco perché oggi le barche Riva, dopo 60-70 anni da quando sono state costruite, ancora sono afdabili e cosi amate.
Segni particolari a questo proposito?
Un elemento scelto come simbolo della continuità fra le barche delle varie epoche è la search light, il faro che illumina le manovre delle imbarcazioni. Negli anni ‘50 lo trovavamo sui Florida, oggi lo troviamo sui modelli di Dolceriva, Rivamare, Aquariva.
Tra i nuovi modelli, quali dovrebbero entrare di diritto nella classifca dei ‘leggendari’ del Cantiere Riva?
Sono più di uno, il primo che mi viene in mente è il Riva 88’ Folgore, barca di una bellezza abbagliante. La prima volta che l’ho visto sembrava un’astronave arrivata dal futuro. E’ uno dei tanti capolavori di design generati dalla matita geniale di Mauro Micheli di Ofcina Italiana Design, che hanno proiettato Riva nel futuro, decretandone il successo che ha ora. Ci svela la sua collezione di Riva?
Sono fero ed entusiasta possessore di due barche. La prima, che compro mio padre, è un Riva Rudy, il primo fatto in vetroresina, ideale ai tempi per la famiglia e per praticare lo sci d’acqua,
Riva Sebino, designed in 1951
Below: Riva Ariston, built in 1950
in beauty and design, a work of art one never gets tired of looking at.
Besides boats, what are you passionate about?
I am a collector of contemporary art, which I also take to sea with me. On the Navetta 38 I have some works that reveal new details and unseen nuances in the light and refections of the sea. Football is another of my great interests, and I would also say occupations, given that I have been part of the Manchester
cosi anche come tender. L’altra è “la barca” per antonomasia, un magnifco Aquarama, la barca più bella mai costruita, insuperabile come bellezza e come design, un’opera d’arte che non stanca mai lo sguardo.
Oltre alle barche, cosa l’appassiona?
Sono collezionista di arte contemporanea, che porto con me anche in mare. Sulla Navetta 38 ho alcune opere che, con la luce e i rifessi del mare, rivelano nuovi dettagli e sfumature inedite. Il calcio è
‘CARLO RIVA HAD GIANNI AGNELLI TRY OUT AN AQ UARAMA IN THE SEA AT MONTE CARLO, TELLING HIM THAT HE WOULD GIVE IT TO HIM IF HE COULD TURN IT OVER’
City board for more than 10 years. A part of my heart is also occupied by aeronautics and not only because of my long militancy in the industry with Piaggio Aerospace: it is a passion that developed during my military service in the paratroopers. I am a great fan and friend of the Frecce Tricolori, who have also fown over some of the Ferretti Group’s best events, making them unforgettable.
Who is your favourite artist?
Here too there are many. For longlasting friendship, Elton John, star of a memorable Christmas concert for Ferretti Group at the Gran Teatro La Fenice in Venice.
Your favourite car?
I’ll stick to the present and say that I’m a lucky person, and a happy driver of a Ferrari Purosangue.
Favourite watch?
Another impossible question, I’ll say the one I have on my wrist now: a Rolex Daytona that celebrates the Le Mans 24 Hours centenary.
un’altra delle mie grandi passioni e direi anche occupazioni, visto che da più di 10 anni faccio parte del board del Manchester City. Una parte di cuore è occupata anche dall’aeronautica e non solo per la lunga militanza nell’industria con Piaggio Aerospace: è una passione che nasce già con il militare svolto nei paracadutisti.
Sono grande fan e amico delle Frecce Tricolori, che hanno sorvolato anche alcuni degli eventi più belli di Ferretti Group, rendendoli indimenticabili.
Artista preferito?
Anche qui sono tanti. Per la prolungata amicizia, Elton John, protagonista di un memorabile concerto di Natale per Ferretti Group al Gran Teatro La Fenice di Venezia.
Auto preferita?
Mi limito al presente e dico che sono una persona fortunata, e felice guidatore di una Ferrari Purosangue. Orologio preferito?
Altra domanda impossibile, dico quello che ho al polso ora: il Rolex Daytona del centenario della 24 Ore di Le Mans.
Riva Tritone (1950s)
PASSIONS ON DISPLAY
TEXT TERESA FAVI
Collecting, from the point of view of Antonio Bruzzone, CEO of BolognaFiere Il punto di vista sul collezionismo del CEO di BolognaFiere, Antonio Bruzzone
“Passion is the driving force behind all trade fair events, whether we are talking about business to business or business to consumer”. These are the words of Antonio Bruzzone, who has been the CEO of BolognaFiere since 2015, one of the main international trade fair operators with more than 100 events in Italy and around the world, and Italy’s leading Group terms of share of turnover generated abroad in key markets such as Asia and North America. Since last year, the BolognaFiere has hosted Auto e Moto d’Epoca - the long-running, authoritative show dedicated to collectors of historic automobiles and motorbikes which migrated from Padua - and, at the same time, the new showcase dedicated to collectors of vintage watches, Time on Show. From your privileged point of view, how do you explain the increasingly popular phenomenon of collecting in the vintage sector?
Yes, it is true, it is growing and I
“La passione è il drive per tutte le iniziative feristiche sia che si parli di business to business che business to consumer”. Parola di Antonio Bruzzone che dal 2015 è CEO di BolognaFiere, uno tra i principali operatori feristici internazionali con più di 100 manifestazioni in Italia e nel mondo, e primo Gruppo in Italia per quota di fatturato realizzato all’estero in mercati chiave come Asia e Nord America. Dall’anno scorso, BolognaFiere ospita Auto e Moto d’Epoca - la longeva e autorevole fera dedicata ai collezionisti delle quattro e delle due ruote storiche migrata da Padova – e, in contemporanea, la neonata vetrina dedicata ai collezionisti d’orologi d’epoca, Time on Show.
Dal suo privilegiato punto di vista come spiega il fenomeno sempre più in voga del collezionismo nel settore vintage?
Sì è vero è in crescita e credo che questo sia dovuto al fatto che nella
On the opposite page: a photo of BolognaFiere, which hosts Auto e Moto d ’ Epoca and Time on Show
Above: Antonio Bruzzone, CEO since 2015
believe that this is due to the fact that in the increasingly widespread and global mass production of industrial products, today there is an aspiration to rediscover that almost artisanal value that has been lost over the years.
Vintage, a sector where the value of the brand and manufacture of the product are often determining factors, also allows you to better understand the history of industrial evolution itself, which captivates collectors.
How do you attract and entertain the Auto e Moto d’Epoca and Time on Show public?
In addition to the hospitality expressed both in internal services and integrated into an effective and efcient urban fabric, we do a great job of collection and selection. The goal is something which makes an enthusiast say: “I can’t miss it” to see in a day or two, what would otherwise take two years
Are you a collector yourself? Yes, but not obsessively so. I like watches.
What’s the watch you are wearing on your wrist?
I usually wear one my wife gave me when our second daughter was born. It’s a Roles Submariner. For the birth of our frst daughter she gave me a Baume Mercier. I wear that one less because I feel it’s too elegant for my more casual style.
How much time do you give to your passions?
My job is my passion; I say this without rhetoric, because that’s exactly how things are. In the morning when I go into my ofce and sit down in the chair the day smiles at me. Separating the world of work from that of holidays, family and leisure time seems to me to be a way of life that does not refect who I am.
massifcazione sempre più diffusa e globale dei prodotti industriali oggi si ambisca a ritrovare quella valenza quasi artigianale che si è persa negli anni. Il vintage, settore dove il valore del marchio e la manifattura del prodotto sono fattori spesso discriminanti, ti consente di comprendere meglio anche la storia stessa dell’evoluzione industriale, appassionando i collezionisti. Come attraete e intrattenete il pubblico di Auto e Moto d’Epoca e Time on Show?
Oltre all’ospitalità espressa sia in servizi interni che integrati nel tessuto urbano efcaci ed efcienti, mettiamo in campo un grande lavoro di raccolta e selezione. L’obiettivo è un di fronte al quale un appassionato deve dire: “Non me lo posso perdere” per vedere, in una giornata o due, ciò che altrimenti impiegherebbe due anni.
Ha passioni collezionistiche personali?
Sì, ma non patologiche. Mi piacciono gli orologi.
L’orologio che porta al polso?
Abitualmente ne indosso uno che mi regalato mia moglie quando è nata la nostra seconda fglia. E’ un Rolex Submariner. Per la nascita della nostra prima fglia mi aveva regalato un Baume Mercier. Quello, lo indosso meno perché lo percepisco come troppo elegante per il mio stile più sportivo.
Quanto tempo dedica alle sue passioni?
La mia passione è il mio lavoro; lo dico senza retorica, perché le cose stanno proprio così. La mattina quando entro in ufcio e mi siedo alla poltrona la giornata mi sorride. Separare il mondo del lavoro da quello delle vacanze, l’universo della famiglia dal relax, mi sembra un modo di affrontare l’esistenza che non mi rispecchia.
BolognaFiere is one of the main international trade fair operators with more than 100 events in Italy and around the world
EVOLUTIONS
TEXT TERESA FAVI
PHOTO COURTESY ARTE FIERA
Collecting in modern and contemporary art
according to Simone Menegoi, director of
Arte Fiera Il collezionismo nell’arte moderna e contemporanea secondo la visione di Simone Menegoi direttore di Arte Fiera
Simone Menegoi is a critic, curator and teacher of contemporary art. Since 2019 he has been the artistic director of Arte Fiera, Bologna, Italy’s longest-running art fair, which last year celebrated 50 years with a superlative edition, thanks to his work and his vision.
Director, what is the biggest change that has taken place in modern and contemporary art collecting over these fve decades?
The fgure of the collector has become increasingly complex and infuential. The collector is no longer just the person who searches for and collects works of art; now he systematically creates containers and occasions to show them, curates these presentations personally or with the help of a professional, and plays a role of patron towards galleries, museums and institutions to support the production of works and artistic projects.
Since you have been at the helm of Arte Fiera, how have the motivations of your public changed and what type of works are preferred today compared to six years ago?
Simone Menegoi è critico, curatore e docente d’arte contemporanea. Dal 2019 è direttore artistico della fera d’arte più longeva d’Italia, Arte Fiera di Bologna, che l’anno scorso ha festeggiato 50 anni. Direttore, qual è il più grande cambiamento avvenuto nel collezionismo dell’arte moderna e contemporanea nell’arco di questi cinque decenni?
La fgura del collezionista è diventata sempre più complessa e infuente. Il collezionista non è più solo la persona che cerca e raccoglie opere d’arte; ora crea sistematicamente contenitori e occasioni per mostrarle, cura - personalmente o con l’aiuto di un professionista - queste presentazioni, svolge un ruolo di mecenate nei confronti di gallerie, musei e istituzioni per sostenere la produzione di opere e progetti artistici.
Da quando è al timone di Arte Fiera come sono cambiate le motivazioni del vostro pubblico e che tipo di opere si preferiscono oggi rispetto a sei anni fa? Storicamente, lo zoccolo duro di Arte
Arte Fiera, which last year celebrated 50 years, is Italy ’s longest-running art fair and the most important event for modern and contemporary art
Historically, the core of Arte Fiera was the frst half of the 20th century, but now the focus has shifted to the second half of the century, in particular the 1950s, 1960s and 1970s. Works from the frst half of the twentieth century can still be seen at fairs, of course, but their availability is limited, confned to the most sought-after artists (such as Morandi, De Chirico, Savinio), with prices now within the reach of only a few. How do you attract and entertain your large and diverse audience?
Alongside the selection of galleries, Arte Fiera has always presented important art events; just think of the legendary International Performance Week in 1977, the one with Marina Abramović. Back then it was a spectacular novelty and a bold innovation, while now performances, exhibitions, symposiums and other collateral events are the standard of any fair with at least national ambitions. Conceiving and realizing such events is one of the challenges that a fair director faces every year.
What can we expect from the 2025 show?
A selection of the best Italian galleries that will present a spectacular panorama of art - especially Italian, but not only - from the beginning of the century to today. And then a program of side events that includes book presentations, the commission of a new work by an established Italian artist, and, confrming the historical link of the fair with performance, a new live creation in collaboration with the Furla Foundation. Do you have any personal collecting passions?
I have a couple of passions, which I cultivate within the limits of my economic means and space: avant-garde fashion, which I collect and wear, and of course contemporary art. What watch you are wearing on your wrist?
An inherited watch with great sentimental value and very modest value from a collecting point of view.
Fiera era la prima metà del Novecento; ora invece l’interesse si sta spostando progressivamente sulla seconda metà del secolo, in particolare gli anni ’50-’70. Le opere della prima metà del Novecento si vedono ancora in fera, beninteso, ma la loro reperibilità è ridotta, e, limitatamente agli autori più ricercati (come Morandi, De Chirico, Savinio) i prezzi sono ormai alla portata di pochi. Come attirate e intrattete il vostro vasto ed eterogeneo pubblico?
Accanto alla selezione di gallerie, Arte Fiera ha sempre presentato eventi artistici importanti; basti pensare alla leggendaria Settimana internazionale della Performance del 1977, quella con Marina Abramović. Allora fu una spettacolare novità e un’audace innovazione, mentre ora performance, mostre, simposi e altri eventi collaterali sono lo standard di qualunque fera con ambizioni almeno nazionali. Concepire e realizzare simili eventi è una delle sfde che un direttore di fera affronta ogni anno.
Cosa aspettarci dall’edizione 2025? Una selezione delle migliori gallerie italiane che presenteranno un panorama spettacolare di arte - soprattutto italiana, ma non solo - dall’inizio del secolo fno ad oggi. E poi un programma collaterale che comprende presentazioni di libri, la commissione di una nuova opera a un artista italiano affermato, e, a conferma del legame storico della fera con la performance, una nuova creazione dal vivo in collaborazione con la Fondazione Furla.
Ha passioni collezionistiche personali? Ho un paio di passioni, che coltivo nei limiti delle mie risorse economiche e di spazio: la moda d’avanguardia, che colleziono e indosso, e naturalmente l’arte contemporanea. Che orologio porta al polso?
Un orologio ereditato, di grande valore affettivo e di modestissimo valore collezionistico.
Simone Menegoi is a critic, curator and teacher of contemporary art, since 2019 artistic director of Arte Fiera (ph. Valentina D’Accardi)
FROM POSH TO POP
TEXT TERESA FAVI
The story of an authentic passion in our interview with Mario Baccaglini, patron of Auto e Moto d’Epoca
La storia di una passione autentica nella nostra intervista con Mario Baccaglini, patron della fera Auto e Moto d’Epoca
Mario Baccaglini, president of Intermeeting Srl, has been at the wheel of Auto e Moto d’Epoca (Vintage Car and Motorbike Show) since 1985. A marketing man and great vintage car enthusiast, he has strategically repositioned the Show with unique knowhow of the sector, and his event - which has been held at BolognaFiere since 2023 - has become one of the world’s biggest events for sales and number one in Europe for the number of cars and motorcycles on display. How has the automobile collecting scene changed since the frst shows?
In the beginning, it was made up of a small group of enthusiasts. Over time, it expanded, became fashionable, even a business, with the entry of investment funds and cars at infated prices. For example, a Mercedes SL Gullwing went from Euro 500,000 to 1.5 million in two years.
What has been Auto e Moto d’Epoca’s biggest source of pride been?
Last year a number of European magazines declared Auto e Moto d’Epoca Bologna the most appealing show in the world. And it’s
Mario Baccaglini, presidente di Intermeeting Srl, è al volante di Auto e Moto d’Epoca dal 1985. Uomo di marketing e grande appassionato di auto storiche, ha riposizionato strategicamente il Salone con un know how unico nel settore, e la sua kermesse - che dal 2023 si svolge alla Fiera di Bologna - è diventata uno dei più importanti eventi al mondo per compravendite e al primo posto in Europa per numero di auto e moto esposte. Come è cambiato il mondo del collezionismo automobilistico dalle prime edizioni?
All’inizio era formato da un ristretto gruppo di appassionati. Col tempo si è allargato, è diventato di moda, perfno un business con l’entrata in scena dei fondi di investimento e macchine a prezzi maggiorati. Per esempio, una Mercedes CLS Ali di Gabbiano è passata da 500.000 euro a 1 milione e mezzo in due anni. Il fore all’occhiello della manifestazione?
L’anno scorso diverse riviste europee hanno dichiarato che Auto e Moto d’Epoca di Bologna era la fera più bella del mondo.
Auto e Moto d ’ Epoca has become one of the world ’s biggest events for sales and number one in Europe for the number of cars and motorcycles on display
Auto e Moto d ’ Epoca has been held at BolognaFiere since 2023, and also includes within it Time on Show
true. Over the years we have managed to develop the vintage car sector into a great market. We haven’t limited ourselves to cars though, we have also included original spare parts, which are essential in vintage car maintenance. To give you a number: we have 700 spare parts suppliers from all over the world, as well as another essential element for the sector - mechanics specialized in this type of car
What emerging trends are you noticing in vintage car and motorbike collecting?
Who were young in the 80s and 90s are drawn towards vintage sports cars. Historic rallies have many more entries than those with today’s cars. There is a huge return towards this type of car.
What about motorbikes?
Collectors of classic icons go for the Guzzi Falcone or the Guzzi Saturno from the ‘50s. Those who want to use the motorbike, on the other hand, are more interested in Honda 750s or Triumphs, bikes that were at their pinnacle in the ‘90s and 2000s, and today affordable for fairly reasonable sums. Which cars do you have in your collection, and which are you most fond of?
I have a very particular taste in vintage cars, I don’t like roadsters. I loved the Fiat 126 and the 500 very much, and also the Golf, because they represent very signifcant moments in my life. For example, I went around the world with my yellow ‘73 Beetle Cabrio - four friends with no luggage, because it didn’t have a boot. Driving at 100 km an hour with the top down was as great as it got for us.
Do you collect anything else besides cars?
No, I just have a ‘60s juke box in my ofce, and a pinball machine from the ‘70s because they remind me of when I went to the bar to play pinball with my friends. How much time do you dedicate to your hobbies over a week?
Every weekend, to ride a motorbike or go to Elba where I have a house and a 12-meter dinghy.
What wristwatch do you wear?
A 1980s Rolex Submariner.
Ed è vero. In questi anni siamo riusciti a far diventare il settore delle auto storiche un grande mercato. Ma non ci siamo limitati alle auto, ci siamo spinti anche ai pezzi di ricambio, che sono un punto essenziale per mantenere originali le auto d’epoca. Per citare un numero: abbiamo 700 ricambisti da tutto il mondo, oltre un altro tassello fondamentale per il settore, i meccanici specializzati in questo tipo di auto.
Quali tendenze emergenti sta notando nel collezionismo di auto e moto d’epoca?
Chi era giovane negli anni ’80 e ’90 si sta spingendo molto verso le sportive d’epoca, i rally storici hanno molti più iscritti di quelli con auto odierne. C’è un ritorno enorme verso questo tipo di auto.
E nel mondo a due ruote?
C’è chi fa collezionismo storico si orienta sulla Guzzi Falcone o la Guzzi Saturno degli anni ’50. Chi invece la moto la vuole usare punta su Honda 750, Triumph, tutte moto che negli anni ’90 e 2000 erano l’apice e oggi le puoi comprare con cifre abbastanza limitate.
Quali sono le auto della sua collezione privata a cui tiene di più?
Ho un gusto per l’auto d’epoca molto particolare, a me non piacciono le stradali.
Ho amato tantissimo la Fiat 126 e la 500, ho amato la Golf, perché rappresentano momenti signifcativi della mia vita. Per esempio, con il mio Maggiolino Cabrio giallo del ’73 ho fatto il giro del mondo: quattro amici senza bagagli, perché non aveva il bagagliaio, a 100 all’ora con la capote aperta.
Colleziona altro oltre alle auto?
No, ho solo in ufcio un jukebox degli anni ‘60 e un fipper degli anni ’70, perché mi ricordano di quando andavo al bar e giocavo a fipper con i miei amici. Quanto tempo dedica alle sue passioni nell’arco della settimana?
Tutti i weekend per andare in moto o all’Elba dove ho una casa e un gommone di 12 metri.
L’orologio che porta al polso? Rolex Submariner degli anni ’80.
Mario Baccaglini, president of Intermeeting Srl, has been at the wheel of Auto e Moto d ’ Epoca since 1985
Keep on dreaming.
YOUR KIND OF STYLE: GALLERIA CAVOUR
Lo stile che ti appartiene:
Galleria Cavour
Let yourself be captivated by the charm of Galleria Cavour. In the heart of the historic centre of Bologna, in an exclusive, elegant environment, you will find the boutiques of the most prestigious fashion and fine jewellery brands. Galleria Cavour offers a refined, personalized shopping experience, with attentive and considerate service, perfect for those who, like you, seek excellence in every detail.
Lasciati avvolgere dal fascino di Galleria Cavour: nel cuore del centro storico di Bologna, in un ambiente esclusivo ed elegante, troverai le boutique dei marchi più prestigiosi della moda e dell’alta gioielleria. Galleria Cavour offre un’esperienza di shopping raffinata e personalizzata, con un servizio attento e di riguardo, perfetta per chi, come te, ricerca l’eccellenza in ogni dettaglio.
TIME ON SHOW
The birth of a successful event
La nascita di una manifestazione di successo
Passions are like friendships, you can have many, but the true ones last a lifetime.
Time on Show was developed thanks to three friends with a common passion, that for beauty which does not fear time and that but rather takes strength and charm from it, because it brings with it a story. The three friends are Pier Luigi Santi, Paolo Borgomanero and, not by chance, Auro Montanari, the ‘guru’ of watch collectors. The idea took shape in their minds to place watches that have marked the past, luxury objects, valued and sought after by collectors, alongside the Auto e Moto d’Epoca event, aware that a love of cars often goes hand in hand with a passion for fne watches
The most technical part of the team could only be Auro Montanari, but Pierluigi Santi and Paolo Borgomanero deserve credit for having had the idea to create a showcase worthy of a well-established phenomenon, thanks to their experience in the luxury sector. For Santi, the Ferrari, Mercedes and Maserati dealerships and many
Le passioni sono come le amicizie, ne puoi avere tante, ma quelle vere rimangono per tutta la vita.
Time on Show nasce grazie a tre amici con una passione comune, quella per la bellezza che non teme il tempo e che anzi, dal tempo prende forza e fascino, perché con sé porta una storia. I tre amici sono Pier Luigi Santi, Paolo Borgomanero e, non a caso, Auro Montanari, il ‘guru’ dei collezionisti di orologi. È nelle loro menti che ha preso forma l’idea di afancare alla manifestazione Auto e Moto d’Epoca, gli orologi che hanno scandito il tempo passato, oggetti di lusso, preziosi e ambiti dai collezionisti, consapevoli che l’amore per le auto è spesso accompagnato dalla passione per gli orologi di pregio.
La parte più tecnica della compagine non poteva che essere Auro Montanari, ma a Pierluigi Santi e Paolo Borgomanero va il merito dell’intuizione di aver creato una vetrina degna di un fenomeno ormai affermato, grazie all’esperienza maturata nel settore del lusso: per Santi la concessionaria Ferrari, Mercedes,
Auro Montanari, Paolo Borgomanero and Pier Luigi Santi, during Time on Show 2023
Time on Show is the reference event for collectible and vintage watches
others, for Borgomanero frst the family business, La Perla, and then the relaunch of Acqua di Parma together with Luca di Montezemolo and Diego Della Valle. In addition to both having collaborated on the frst Cavalcade in 2012, a gathering in Italy of Ferrari collectors from all over the world. 126 Ferraris, from Thailand to the United States, belonging to owners who, to be considered as such by the company, must have at least eight Ferraris in their garage, two of which purchased in the last two years.
Speaking of watches, the fourth, no less important subject, enters the sceneDavide Parmegiani, one of the world’s leading dealers in collectible watches.
A name that immediately attracted the attention of other dealers, who focked in large numbers in 2023, together with high-level partnerships such as Riva, builders of iconic yachts, in the person of Ferretti Group CEO Alberto Galassi, A resounding success, the dress rehearsal, the zero edition, passed with fying colours, exceeding all optimistic expectations and creating enthusiastic anticipation for Time on Show No. 1 in 2024.
Riva is back, with a powerboat of breathtaking beauty and a luxurious Lounge, where you can enjoy excellent tortellini - a must in Bologna - and a boutique with rare editions and Sarnico accessories. The other surprise this year is Toscano cigars, which celebrates the culture of meditation tobacco, with a cigar maker demonstrating the art of cigar making. Also present in the Time of Show area is the renowned Watchprint bookshop, where visitors can buy watchmakingrelated books.
The event also features two other authoritative partners, Aon, a worldclass insurance broker, and Netjets, a prestigious feet of charter planes, where not only the dream of owning a rare Patek Philippe or a Paul Newman Daytona Rolex can take fight.
Maserati e molte altre, per Borgomanero prima l’azienda di famiglia, La Perla, e poi il rilancio di Acqua di Parma assieme a Luca di Montezemolo e Diego Della Valle. Oltre ad aver collaborato, entrambi, alla prima edizione di Cavalcade, nel 2012, raduno in Italia di collezionisti Ferrari provenienti da tutto il mondo: centoventisei Ferrari, dalla Thailandia agli Stati Uniti di proprietari che, per essere considerati tali dalla Casa, devono possedere almeno otto Ferrari, di cui due acquistate negli ultimi due anni. Parlando di orologi, entra in scena il quarto soggetto, non meno importante, che si chiama Davide Parmegiani, uno dei più importanti commercianti al mondo di orologi da collezione. Nome che ha subito catalizzato l’attenzione degli altri commercianti, accorsi in gran numero già nel 2023, insieme a partnership di alto livello come Riva, nella persona dell’AD Ferretti Group Alberto Galassi, i motoscaf più iconici del mondo della nautica. Un autentico successo, la prova generale, l’edizione zero, è stata promossa a pieni voti, superando ogni ottimistica previsione e ci fa vedere con grande entusiasmo all’edizione numero uno di Time on Show del 2024. Torna Riva, installando un motoscafo dalla bellezza emozionante, una lussuosa Lounge, dove gustare degli ottimi tortellini - immancabili a Bologna -, e una boutique con edizioni rare e accessori del marchio di Sarnico.
Il sigaro Toscano è l’altra sorpresa di questa edizione, che vede celebrata la cultura del tabacco da meditazione, con una sigaraia dove ammirare la fabbricazione del sigaro. Presente anche il rinomato bookshop di Watchprint all’interno dell’area di Time on Show, dove acquistare i libri più importanti legati al mondo dell’orologeria.
La manifestazione si arricchisce di altri due autorevoli partners, Aon, broker assicurativo di livello mondiale, e Netjets, prestigiosa fotta di aerei charter, per volare non solo con la fantasia di possedere un raro Patek Philippe o un Rolex Daytona Paul Newman…
ALESSIO ZENGA VINTAGE WATCHES
BERNARDINI MILANO
BONANNO WATCHES
CACCIARI SALVATI
CASO WATCHES
ANTONIO NOCCO
LE.MA.
MATTIOLI & STEFANI
MONACO LEGEND GROUP
MR. TEMPO PREZIOSO
PIRETTI BOLOGNA
TEMPUS
VINTAGE WATCHES AND CARS DI ANDREA FOFFI
WATCHES IN ROME
PATEK PHILIPPE
Ref. 2499J Yellow gold. Second series with original bracelet
PATEK PHILIPPE & CO
Ref. 1518 (1943)
Unique dial confguration with large arabic numbers and luminous hands and dot indexes
ALESSIO ZENGA VINTAGE WATCHES -
Alessio Zenga Vintage Watches was born of its founder’s passion for vintage timepieces. Over the years, his focus on quality and rarity turned into the possibility of putting his own taste and expertise at the service of some of the world’s most important collections. And this has allowed Alessio Zenga to take on an advisory role that goes well beyond that of the conventional dealer, based on creating a bespoke individual customer profle. Manufacturers’ certifcates and meticulous analysis of every watch make Alessio Zenga an international reference point in the global watch collectors’ market.
Alessio Zenga Vintage Watches nasce dalla passione del suo fondatore per i segnatempo vintage. Col passare del tempo l’attenzione alla qualità e rarità si è tradotta nella possibilità di arricchire con il proprio gusto e competenza le collezioni più importanti del mondo. Ciò ha permesso ad Alessio Zenga di sviluppare un ruolo di advisor che supera la fgura del commerciante tradizionale, concentrandosi sul delineare un proflo ad personam del cliente. Le certifcazioni delle case madri e le accurate analisi condotte su ogni orologio proposto rendono Alessio Zenga un punto di riferimento mondiale nel mercato degli orologi da collezione.
Bernardini Milano, a distinguished name in vintage timepieces for over 40 years. Led by renowned expert Max Bernardini, the company specializes in complicated watches by Patek Philippe, Rolex, and Universal Genève, focusing on rare pieces from the 1930s to late 1950s. Exceptional watches from prestigious brands, that make Bernardini Milano a ‘must’ destination for collectors and enthusiasts alike. At Bernardini Milano, every timepiece tells a unique story, and the dedicated team is committed to helping you fnd the perfect watch that refects your style and passion for fne craftsmanship.
Bernardini Milano, un nome illustre nel settore degli orologi d’epoca da oltre 40 anni. Guidati dal rinomato esperto Max Bernardini, l’azienda è specializzato in orologi con complicazioni di Patek Philippe, Rolex e Universal Genève, concentrandosi su pezzi rari dagli anni ‘30 alla fne degli anni ‘50. Orologi eccezionali di marchi prestigiosi, che rendono Bernardini Milano una meta obbligata per gli appassionati. Da Bernardini Milano, ogni orologio racconta una storia unica e il team dedicato si impegna ad aiutarvi a trovare l’orologio perfetto che rifetta il vostro stile e la vostra passione per l’artigianato.
VIA CARADOSSO, 2 - MILANO +39 327 3653243, +39 02 4818697 | info@bernardinimilano.com | bernardinimilano.com
PATEK PHILIPPE
PERPETUAL CALENDAR
Ref. 2497 (1953) Yellow gold. With only 179 examples made, this is considered one of the most important watches for the Geneva-based company
ROLEX
OYSTER-PERPETUAL
Ref. 6542 (1957)
Gmt-Master
BONANNO WATCHES -
A landmark in the world of fne vintage watches, Bonanno was founded in the heart of Rome by the family of the same name back in the 1970s. The company stands out for its exceptional timepieces, ranging from the rarest of vintage pieces to those most sought-after by exacting collectors. Today, with Giovanni Bonanno at the helm, the company has become a reference point for experts and connoisseurs of elite timepieces. In the brand’s new boutique in Rome’s Via Bocca di Leone, Bonanno also offers assistance for repairs and competitive valuations.
Realtà di riferimento nel mondo del vintage legato all’alta orologeria, Bonanno è stata fondata nel cuore di Roma dall’omonima famiglia negli anni ‘70. Si distingue per un’offerta di altissimo livello che spazia dai modelli vintage più rari, a quelli blasonati ricercati dagli appassionati più esigenti.
Oggi, sotto la guida di Giovanni Bonanno, si è affermata come un punto di riferimento per i collezionisti e i cultori delle lancette elitarie. Nella nuova boutique in via Bocca di Leone a Roma, Bonanno offre anche assistenza per la riparazione e valutazioni competitive.
VIA BOCCA DI LEONE, 59 - ROMA +39 06 69380564 | gioielleriabonanno.it
CACCIARI SALVATI -
A great collector, lover of vintage jewellery and watches. A creator, in constant search of beauty, new styles and avant-garde design. Claudio Salvati, now supported by his sons Simone and Carolina, has continued this passion since 1972, when he turned around the historical family jeweller’s shop, founded in the 1930’s in Bologna by his greatgrandfather, by introducing a collection of vintage jewellery and watches, as well as numerous pieces handcrafted by him. His operative centre is still Bologna. However, Salvati’s luxury can also be found in Cortina d’Ampezzo, Porto Rotondo and Milan, future openings planned in Rome and New York.
Un grande collezionista, amante dei gioielli e degli orologi vintage. Un creatore, alla costante ricerca della bellezza, di nuovi stili e design d’avanguardia. Claudio Salvati, oggi afancato dai fgli Simone e Carolina, porta avanti questa passione dal 1972, quando ha dato una svolta alla storica gioielleria di famiglia, fondata negli anni ‘30 a Bologna dal bisnonno, introducendo una collezione di gioielli e orologi d’epoca, oltre a numerosi pezzi realizzati a mano da lui stesso. La sede operativa è ancora Bologna. Tuttavia, il lusso di Salvati si trova anche a Cortina d’Ampezzo, Porto Rotondo e Milano, future aperture previste a Roma e New York.
Issued in 1976 to mark the Apollo-Soyuz Test Project, which happened in July 1975
CASO WATCHES -
Since the launch of the company, Caso Watches has always stood out for its excellent-quality research of the pieces it proposes. Guided by taste and passion, oblivious to passing trends and fashions, the company has bought and sold some of the most beautiful and important watches to appear on the market in the past 35 years. This is the philosophy underlying the network of collector friends that has grown up around Caso Watches.
Fin dall’inizio della sua attività Caso Watches si è sempre distinta per la ricerca della massima qualità degli oggetti selezionati. L’azienda, guidata dal gusto e dalla passione, senza seguire le mode e le tendenze del momento, ha acquistato e venduto alcuni degli orologi più belli e importanti apparsi sul mercato negli ultimi 35 anni. Questa la flosofa alla base della rete di amici collezionisti che si è creata intorno a Caso Watches.
VIA BISIGNANO, 11 - NAPOLI +39 081 422511, +39 081 407893| info@casowatches.com | casowatches.com
ANTONIO NOCCO -
For over 30 years, Antonio Nocco has been a landmark in Parma for lovers of vintage watches and collectors of prestigious brands. His jewellery shop in the centre of Parma offers its customers professionalism and honesty in the purchase and sale of jewellery and watches, along with an in-house workshop with experts in their repair. Every watch sold is accompanied by a guarantee of origin and working order. Customers can count on the assistance of a member of one of the world’s leading watch associations.
Da oltre 30 anni, Antonio Nocco è un punto di riferimento a Parma per gli appassionati di orologi d’epoca e da collezione delle marche più prestigiose. Una gioielleria nel cuore di Parma che offre ai propri clienti professionalità e serietà nella vendita di orologi e gioielli, oltre a un laboratorio interno con tecnici specializzati per le riparazioni. Su ogni orologio venduto viene rilasciata garanzia di originalità e di funzionamento.
Per i clienti, la garanzia di rivolgersi a un membro delle maggiori associazioni mondiali di orologi.
STRADA DELLA REPUBBLICA, 5/A - PARMA +39 0521 1982035 | antonio@nocco.it | @antonionoccoorologi
ROLEX
THE ULTIMATE OMAN DAYTONA Ref. 6263l
Black with red Oman and silver unique print, Cosmography taking the place of the Red Oman Rolex print
ROLEX
DAYTONA COSMOGRAPH
Ref. 6241
Yellow gold
Paul Newman dial
LE.MA. -
LE.MA. grew out of a passion for vintage watches that started some two decades ago, when – in a market not yet quite so developed or fercely competitive – the owners frst approached this highly fascinating world. Nowadays, their deep interest in the sector has been handed down to the second generation, who share the infatuation and excitement of seeking out unique and rare pieces and telling the story of every watch they handle.
LEMA. è una realtà che nasce dalla passione per l’orologeria vintage circa venti anni fa, quando in un mercato degli orologi non ancora così sviluppato e competitivo, i titolari cominciarono ad avvicinarci a questo mondo estremamente affascinante. Ad oggi, l’enorme interesse per questo settore è stato tramandato alla seconda generazione, che ne condivide pienamente l’infatuazione e la frenesia, andando alla ricerca di pezzi unici e rari, con una storia da raccontare alle spalle di ogni oggetto coinvolto.
VIA GIUSEPPE ARMELLINI, 37 - ROMA +39 335 6673316 | leonardo.nobile@lamborghiniroma.com | fulvio@nobile.it
MATTIOLI
& STEFANI -
The company was founded in 2002 as a collaboration between Andrea Mattioli and Stefano Stefani. Its sale and purchase of watches originates in a passion nurtured through the years and handed down from father to son for three generations of master watchmakers. The company specialises in vintage models from the most prestigious international luxury brands; with a focus on research, combined with two decades of experience, and technical expertise, along with superb taste and knowledge of market values. At the boutique in Modena’s Via Saragozza, customers are assured of maximum confdentiality and the peace of mind that comes with the most important certifcations and awards in the sector.
L’azienda nasce nel 2002 dalla collaborazione tra Andrea Mattioli e Stefano Stefani. La vendita di orologi trova le proprie origini in una passione coltivata nel tempo e tramandata di padre in fglio da tre generazioni di maestri orologiai. Alla base dell’attività, specializzata in prodotti vintage dei più importanti marchi dell’alta orologeria mondiale, sono: la ricerca, unita all’esperienza ventennale, e la preparazione tecnica, insieme al gusto e alla consapevolezza dei valori di mercato. In via Saragozza a Modena i clienti possono contare sulla massima privacy e sulla garanzia data dai più importanti titoli e riconoscimenti del settore.
Steel with tropical brown dial and white gold bezel
PATEK PHILIPPE
PERPETUAL CALENDAR
Ref. 5021 (1995)
Chronograph with phases of the moon, rose gold with diamond-set bezel
MONACO LEGEND GROUP -
Monaco Legend Group is an auction house that specialises in rare and collectible watches. Founded in 2015 by entrepreneur Claude Cohen, it was joined in 2019 by Davide Parmegiani and in 2024 by Corrado Mattarelli, two of the world’s leading experts in the sector. Headquartered in Monaco and with branches in Milan and the United States, today MLG is a fxed point in the calendar of watch auctions, with two yearly events in the Principality, and will soon be expanding to new destinations. The group also has a wellrespected private sales division to cater for customers wishing to purchase a prestigious collectors’ timepiece.
Monaco Legend Group è una casa d’aste specializzata in orologi rari e da collezione. Fondata nel 2015 dall’imprenditore Claude Cohen, nel 2019 ha dato il benvenuto a Davide Parmegiani e nel 2024 a Corrado Mattarelli, due degli esponenti principali del mondo degli orologi da collezione. Con base a Monaco e ufci a Milano e negli Stati Uniti, oggi MLG è un punto fermo nel calendario annuale delle aste di orologi, ospitando due aste annuali nel Principato, e a breve in crescita verso nuove destinazioni. Molto rinomato è anche il dipartimento di vendite private, capace di esaudire le richieste di chi desidera possedere un orologio da collezione di prestigio.
In Viale Ceccarini in the beating heart of Riccione, Mr. Tempo Prezioso is a veritable institution, a family business which since its establishment in 1985 has benefted from an intelligent mix of expertise and dedication handed down through two generations; technical watchmaking knowledge accompanied by dynamism and modernity. At Mr. Tempo Prezioso, time stands still and is dressed in an enormous collection of watches. Unique pieces include wonderful Complications by Patek Philippe, vintage Rolexes and some extremely rare timepieces with prestigious logos such as the swords of Oman, the eagle of the United Arab Emirates and the Saudi Arabia coat of arms.
Nel cuore pulsante di Riccione, in viale Ceccarini, Mr. Tempo Prezioso è una vera e propria istituzione, una realtà familiare frutto, sin dalla sua fondazione nel 1985, di un sapiente intreccio di competenze e dedizione tramandate attraverso due generazioni; sapienza e conoscenza tecnica dell’orologeria afancate a dinamismo e modernità.
Da Mr. Tempo Prezioso il tempo si ferma e prende forma ‘vestendo gli abiti’ di una collezione vastissima di orologi. Pezzi unici, tra cui meravigliosi ‘complicati’ di Patek Philippe, Rolex vintage e rarissimi segnatempo con loghi prestigiosi come le spade dell’Oman, l’aquila degli Emirati Arabi e lo stemma dell’Arabia Saudita.
Piretti at Galleria Cavour 7/F, Bologna is a landmark for enthusiasts and collectors of vintage watches and modern and period jewellery, who can fnd a vast selection of collectible watches from leading brands including Rolex, Audemars Piguet and Patek Philippe, to suit all tastes. Customers can also request a consultation to value their own luxury watches, both new and used.
Piretti in Galleria Cavour 7/F a Bologna è un punto di riferimento per collezionisti e appassionati di orologi vintage e di gioielleria moderna e d’epoca, che qui possono trovare una vasta selezione di orologi da collezione e delle migliori marche come Rolex, Audemars Piguet e Patek Philippe, capaci di soddisfare qualsiasi esigenza. I clienti possono richiedere anche una consulenza sulla valutazione del proprio orologio di lusso, sia sul nuovo che sull’usato.
Tempus Orologi arises from the passion of a keen collector, Elvio Piva, who chooses every individual piece as if buying it for himself. Guarantees of authenticity and provenance are just two of the assurances Tempus offers its customers, along with a master watchmaker specialised in Rolex and other brands, who ensures that their timepieces enjoy the longevity they deserve. From selection and purchase to care and maintenance and eventually, when no longer required, re-sale. Tempus Orologi mainly deals in Rolex, Patek Philippe, Audemars Piquet, Cartier and other top names, sourced from every corner of the planet.
Tempus Orologi nasce dalla passione di un collezionista, Elvio Piva, che si occupa della scelta di ogni singolo pezzo come se lo acquistasse per sé stesso. Garanzia di originalità e buona provenienza sono solo alcune delle certezze che la Tempus offre ai suoi clienti, insieme a un maestro, specializzato in Rolex e altre marche, che garantisce ai loro orologi la longevità che meritano. Dalla selezione all’acquisto, alla cura e manutenzione, ed eventualmente, qualora non sia sentito più vicino, alla sua rivendita. Tempus Orologi si occupa principalmente di Rolex, Patek Philippe, Audemars Piquet, Cartier e altri marchi, scovandoli ai quattro lati del globo.
VIA SAN FERMO, 4 - PADOVA +39 049 8711578, +39 349 6200554 | tempuspadova@gmail.com | tempusorologi.it
VINTAGE WATCHES AND CARS DI ANDREA FOFFI -
Andrea Fof is a collector and dealer of vintage watches with over 25 years’ experience. He has even dedicated a book, Magister, to his collection of Omega Speedmasters. His in-depth knowledge of watchmaking has led him to collaborations with several fne jewellery houses for both valuations and design of special models. Andrea’s passion and dedication drive his ongoing search for rare and one-off pieces, with a commitment to quality and exclusivity in the selected items.
Andrea Fof è un collezionista e dealer di orologi vintage con oltre 25 anni di esperienza. Ha dedicato un libro, Magister, alla sua collezione di Omega Speedmaster. La sua profonda conoscenza dell’orologeria lo ha portato a collaborare con diverse case di alta orologeria, sia nella valutazione che nella progettazione di modelli speciali. La sua passione e dedizione lo spingono costantemente alla ricerca di orologi rari e unici, con un impegno rivolto alla qualità e all’esclusività dei pezzi che seleziona.
VIA TITO OMBONI, 21 - ROMA +39 339 8315887 | andrea@andreafof.com | andreafof.com
WATCHES IN ROME -
A fne mixture of experience, passion and tradition: this is the secret of Watches In Rome, founded in 1983, 40 years ago by Maurizio De Simone. The store is located in Via della Fontanella Borghese 33, in the purest heart of Rome, where collectors are invited to have a look at wonderful pieces coming from the most appreciated collections, discover the greatest timepieces found at the best auctions and share their passion for the noble art of time measurement. Today the second generation of the family is in charge of the business, with both Marlon and Julian ready to answer any request, even on the web.
Un bel mix di esperienza, passione e tradizione: è questo il segreto di Watches in Rome, fondato nel 1983, 40 anni fa, da Maurizio De Simone. Il negozio si trova in via della Fontanella Borghese 33, nel cuore più autentico di Roma, dove i collezionisti sono invitati a dare un’occhiata ai meravigliosi pezzi provenienti dalle collezioni più apprezzate, a scoprire i più grandi segnatempo trovati nelle migliori aste e a condividere la loro passione per la nobile arte di misurare il tempo. Oggi la seconda generazione della famiglia si occupa dell’attività, con Marlon e Julian pronti a rispondere a qualsiasi richiesta, anche sul web.
VIA FONTANELLA DI BORGHESE, 33 - ROMA info@watchesinrome.com | watchesinrome.com
www.riva-ram.it
We’re inspired by the allure of water and the lines of the horizon. Elegance, passion and craftmanship are what creates and have always created our iconic boats. Find the same love for the craft and high-end materials with our Riva Boutique products.