ph. Alessandro Moggi
Bereto. Storia, “Colle know-how, innovazione. Quando la filosofia del buon bere diventa realtà
AZIENDA AGRICOLA COLLE BERETO di F. L. Pinzauti Radda in Chianti - Siena - Italia - Tel./Fax (+39) 0577.738083 - www.collebereto.it - colle.bereto@collebereto.it
”
n.27 - dicembre 2014 - anno x
Tradizione chiantigiana e una moderna visione dell’enologia è la filosofia di Colle Bereto, azienda vinicola della famiglia Pinzauti. I 60 ettari di terreno della tenuta sono ripartiti sapientemente al fine di garantire un’altissima qualità: ecco che il Sangiovese, vitigno nobile del Chianti Classico, si ritrova nel Chianti Classico e nel Colle Bereto Chianti Classico Riserva, mentre il Pinot Nero ed il Merlot si esprimono al meglio ne Il Cenno e Il Tocco. Il Pinot Nero è anche protagonista della produzione dello spumante metodo classico Colle B, che grazie ad un’identità ben definita e riconoscibile è riuscito in breve tempo a ritagliarsi un posto d’onore fra gli appassionati di bollicine.
Trimestrale - spedizione in abbonamento postale 45% - art. 2, comma 20/b, legge 662/96 firenze - euro 3,50 FREE Copy
N.27
Focus
Arezzo and southern Siena areas Interview
Giampiero Pazzaglia Andrea Natalini Donatella Cinelli Colombini Cristiano Cini Wine
tasting
The top ten wines of the Arezzo and southern Siena areas Special guest
Friuli Venezia Giulia
...il vino è la poesia della terra P. Neruda
AZIENDA AGRICOLA DIEGALE S.S.A Podere Sant’Antimo - 58045 Civitella Marittima (GR)
AZIENDA AGRICOLA- www.diegale.it DIEGALE S.S.A diegale@diegale.it
Podere Sant’Antimo - 58045 Civitella Marittima (GR)
SAPAIO.99
BOLGHERI
PODERE
marchio/logo aziendale sviluppo
Contents
Toscana Sommelier | December 2014 | N. 27 11 Editorial In primissima linea
The top news story
12 Wine people Massimo Ferragamo. Sul filo della passione
A matter of passion
14 Wine people Antonio Moretti Cuseri. Da una passione
From a Passion 16 Wine people Simone Fracassi. Ode alle mani
18
12
Ode to the hands
17 Wine people Pasquale Forte. Credere in un sogno
Believing in a dream
18 Harvest season Vendemmia 2014 Harvest 2014 22 A good year 2006. Extra-ordinaria Extra-ordinary 24 Olive oil season Un inverno senza fettunta?
A winter without toasted bread and oil?
28 Ais event Torino mette in scena il Congresso Nazionale 2014
30
34
The 2014 AIS National Congress in Turin
30 Arezzo and southern siena Passaggio a est
Passage to the East
32 Interview Giampiero Pazzaglia. Nell’eden del Sangiovese
In the Eden of Sangiovese
34 Interview Andrea Natalini. Vino e territorio
Wine and territory
36 Interview Donatella Cinelli Colombini. Alto potenziale
High potential 24
38 Interview Cristiano Cini. DiversitĂ uguale ricchezza
Diversity equals wealth
La famiglia Fuselli Vignaioli per passione dal 1954 a Bolgheri‌
Fattoria Terre del Marchesato - Loc. S. Uberto, 164 57022 Bolgheri (LI) - Italy
Contents
40 Arezzo and southern Siena Prezioso Mosaico A precious mosaic 46 Arezzo and southern Siena Terre leggendarie
Legendary lands
top ten WINE TASTING 54 Arezzo area
56 Southern Siena area
70 Friuli Venezia Giulia VERTICAL WINE TASTING
67
54
64 Colle Bereto Alta selezione Highly select 67 Castello di Gabbiano Il futuro nelle radici The future in the roots WINE WORLD 58 A good year Cecchi incontra Collard-Picard Cecchi meets Collard-Picard 60 Montemercurio Tradizione in prima linea
Tradition on the front lines
70 Special guest Brezza Friulana
The breeze of Friuli
74 Wine event Vini d’autore
60
Special wines
78 School and award Generazione Sommelier
46
Sommelier Generation
80 Wine guide Vitae 2015
rinnovo quota associativa AIS 2015
78
E’ possibile rinnovare l’adesione all’AIS nei seguenti modi: Internet, sul sito www.sommelier.it; c/c postale n. 58623208 intestato a Associazione Italiana Sommeliers, Viale Monza n. 9, 20125 Milano, causale ‘Quota AIS 2015’; Bonifico bancario, Banca Prossima Gruppo Intesa - Conto intestato a: Associazione Italiana Sommeliers – codice IBAN IT61X0335901600100000070370. La quota associativa è di 80 euro e comprende l’abbonamento annuo alla rivista ufficiale AIS e alla guida “Vitae” edizione 2015.
Castiglion del Bosco
Presidente - Osvaldo Baroncelli Direttore Responsabile - Marzia Morganti Tempestini Condirettore - Matteo Parigi Bini Direttore Editoriale - Osvaldo Baroncelli Vicedirettori - Teresa Favi, Francesca Lombardi Direttore Marketing - Riccardo Berti Direttore Commerciale - Alex Vittorio Lana Rivista realizzata da: Gruppo Editoriale S.r.l.
Gruppo Editoriale
Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini Via Piero della Francesca, 2 – 59100 Prato - Tel. 0574 730203 Iscrizione al Registro degli Organi di Comunicazione (ROC): 18374 www.gruppoeditoriale.com - redazione@gruppoeditoriale.com Gruppo Editoriale
Responsabili delle degustazioni: Massimo Castellani, Cristiano Cini, Luigi Pizzolato, Leonardo Taddei Hanno partecipato alle degustazioni: Pamela Bicchi, Paolo Bini, Franco Carlini, Lorenzo Chiappini, Fiorella Chimenti, Pietro Palma, Riikka Liukkonen, Cristian Parravicini In redazione: Matteo Grazzini, Alessandra Lucarelli, Sabrina Bozzoni Hanno collaborato: Simona Bizzarri, Cristiano Cini, Emanuele Lavizzari, Paolo Pellegrini, Massimo Rossi, Michela Tassi, Leonardo Taddei, Marcello Vagini, Renzo Zorzi Grafica: Chiara Bini, Alessandro Patrizi Traduzioni: Tessa Conticelli, NTL Traduzioni, Costanza Nutini Foto: Lorenzo Cotrozzi, Dario Garofalo, Martina Melchionno, Alessandro Moggi, New Press Photo Pubblicità: Gianni Consorti, Alessandra Nardelli Editore: Associazione Italiana Sommelier - AIS Toscana Registrazione Tribunale di Prato n.15 del 29/10/2003 DELEGAZIONI presidente regionale
Osvaldo Baroncelli - presidente@aistoscana.it vice-presidente regionale Luigi Pizzolato gRUPPO- edelegato.elsa@aistoscana.it DITORIALE revisori contabili regionali
Oreste Franco Belli - franco@studiotofani.it Francesca Brazzini - francesca.brazzini@studiobrazzini.it Giovanni Luchetti - g.lucchetti@tin.it vice-presidente nazionale Roberto Bellini - champagne.robertobellini@gmail.com membro di giunta nazionale
Cristiano Cini - cristianocini0@gmail.com consigliere regionale
Cristiano Cini - cristianocini0@gmail.com responsabile regionale concorsi
Simona Bizzarri- simo.bizzarri@gmail.com CONSIGLIERI REGIONALI APUANA Lorenzo Chiappini - delegato.apuana@aistoscana.it AREZZO Massimo Rossi - delegato.arezzo@aistoscana.it FIRENZE Massimo Castellani - delegato.firenze@aistoscana.it GROSSETO Antonio Stelli - delegato.grosseto@aistoscana.it LIVORNO Paola Rastelli - delegato.livorno@aistoscana.it ISOLA D’ELBA Antonio Arrighi - delegato.elba@aistoscana.it LUCCA Leonardo Taddei - delegato.lucca@aistoscana.it PISA Guido Ferrini- delegato.pisa@aistoscana.it PISTOIA Roberto Bellini - delegato.pistoia@aistoscana.it PRATO Bruno Caverni - delegato.prato@aistoscana.it SIENA Marcello Vagini - delegato.siena@aistoscana.it VAL D’ELSA Luigi Pizzolato - delegato.elsa@aistoscana.it VERSILIA Andrea Balzani - delegato.versilia@aistoscana.it Segreteria Regionale: Francesco Ruchin - ass.toscana@aistoscana.it Stampa: Tipografia Baroni & Gori - Prato
Nel ‘98 una passeggiata per le campagne della Maremma con il padre Maurizio, nome storico della enologia toscana. La ricerca di un luogo dove fare buon vino, ecco l’idea semplice e forte che ha dato vita al Podere 414. Circa 49 ha totali di cui 22 a vigneto situati nel comune di Magliano in Toscana, per la precisione alle pendici del borgo di Montiano. Inizia così la storia di Simone Castelli, una laurea in Agraria alle spalle, un profondo rispetto per la terra e le sue tradizioni che lo hanno portato a realizzare la “sua” idea di vino. Oggi, dopo 15 anni dall’inizio di questa avventura, il suo Morellino ha un posto di prestigio nella realtà enologica toscana. La base del Podere 414, pressoché unico vino aziendale, è costituita dall’85% di Sangiovese che viene accompagnato da un 5% di Ciliegiolo, vitigno autoctono particolarmente prezioso nel conferire freschezza e “territorialità”, Alicante allevato ad alberello per conferire una impronta mediterranea, calda, speziata ed intensa e dal 3% di Colorino. Questo Morellino, porta in se tutto il carattere della Maremma, impetuoso ad un primo approccio e comunque generoso nel colore, negli aromi e nel corpo, come il territorio e le persone che lo originano.
www.podere414.it
Deve il suo nome ad un cespuglio che cresce abbondante nella Tenuta, una piante selvatica che preferisce terreni ricchi, sciolti e ben drenati, che non teme il caldo estivo o il freddo invernale e che sopporta senza problemi anche brevi periodi di siccità. Rustica e resistente come le vigne di Sangiovese che gli crescono accanto. Ed è proprio dalla miglior selezione di questo Sangiovese che nasce il nostro “Crognolo”. In minima parte sono aggiunti, a seconda dell’annata, Merlot per aumentare le seducenti rotondità e/o Cabernet Sauvignon per rinforzarne spina dorsale e garantire migliore longevità. Il terreno drenante, ciottoloso e ricco di galestro conferisce a queste uve grande struttura e mineralità, mentre il legno di rovere, semplice supporto all’ottimo timbro varietale di un grande sangiovese, è portatore di eleganti spezie orientali. Il colore rosso rubino intenso è preludio di un naso intenso e complesso, ricco di frutta rossa matura come ciliegie e frutti di bosco, note floreali come violetta, erbe aromatiche e note speziate che tornano vibranti anche all’assaggio, dove la grande scorrevolezza gustativa, la perfetta trama tannica e la rotondità dimostrano armonia e coerenza. Tutto ciò fa prevedere grandi capacità di invecchiamento ma anche la possibilità di goderlo subito insieme a primi piatti con ragù, filettini di maiale in salsa e coscette di faraona all’arancia.
Loc. Vigna di Pallino, 52029 Castiglion Fibocchi (AR) Tel 0575 477857 - Fax 0575 431542 tenutasetteponti@tenutasetteponti.it - www.tenutasetteponti.it
EDITORIAL
text Osvaldo Baroncelli*
Il gusto dell’Eccellenza
Ais Toscana punta ogni sforzo per fare e promuovere il meglio. Lo confermano un grande evento e la nuova guida AIS Toscana concentrates all efforts on top-quality wines. As proved by a great event and a new guide We’re back again with Eccellenza di Toscana, and this year there are plenty of new features. The first most important one is the new AIS Vitae Guide. This name means more that just the branch and the vine. It has a deeper meaning: life. The new guide aims at being a ‘rebirth’, a ‘new life’ not only in publishing but also as a strategic image for our Association: in 369 pages dedicated to Tuscany, what shines through is the spirit and enthusiasm of the association in terms of our Region’s excellence. Excellence that comes not only in bottles, but especially in the professionalism of those who work in the world of wine, including the figure of the sommelier that in recent years has grown a lot. In fact only a few days ago, after two consecutive wins in 2012 and 2013 on the top step, another two of our sommeliers - Valentina Merolli from Florence and Luca Degl’Innocenti from Arezzo - stepped up to the podium of the Best Sommelier of Italy. Other young trailblazers are making their mark on the national and international scene, highlighting the high level of professionalism they have achieved. On the day dedicated to Excellence, there will also be room for the Premio Dino Casini - Una vita per l’Ais Toscana’ reserved for oenologists, another point of excellence that has helped the world of wine evolve, and in particular, an oenologist who has been able to transfer special aspects of a territorial identity to a new release of wine. This year the prize will go to Renzo Cotarella, an icon of contemporary oenology. An exclusive Wine Tour, two unmissable meetings for great Tuscan wines, the AIS Wine School, the free wine tastings from 126 producers of the Grand Duchy and the awarding of the scholarship offered by “I Balzini”, complete the program of this day dedicated to wine culture. As we approach the Christmas of 2015, I wish to thank all those who contributed this year to writing an important page for the Association.
Eccoci di nuovo all’appuntamento con l’Eccellenza di Toscana, che quest’anno si veste di tante novità. La prima, la più importante, è la nuova Guida AIS Vitae. Un nome che richiama più che il tralcio e la vite, il suo significato più profondo: la vita. La nuova guida si propone infatti come ‘rinascita’, ‘nuova vita’ non solo editoriale ma anche strategica e di immagine della nostra Associazione: nelle 369 pagine dedicate alla Toscana, traspare spirito associativo ed entusiasmo raccontando ogni minima sfumatura dell’eccellenza della nostra Regione. Eccellenza che non si trova soltanto nelle bottiglie, ma soprattutto nella professionalità delle figure che ruotano intorno al mondo del vino, tra cui la figura del sommelier che negli ultimi anni è cresciuta molto. Infatti solo pochi giorni fa, dopo due successi consecutivi nel 2012 e nel 2013 sul gradino più alto altri altri due nostri sommelier - Valentina Merolli di Firenze e Luca Degl’Innocenti di Arezzo - sono saliti sul podio del Miglior Sommelier d’Italia. Altri giovani alfieri continuano quindi ad affermarsi su palcoscenici nazionali e internazionali mettendo in evidenza l’elevato livello di professionalità raggiunta. Nella giornata dedicata all’Eccellenza ci sarà poi spazio anche per il ‘Premio Dino Casini - Una vita per l’Ais Toscana’ riservato alla figura dell’enologo, altra eccellenza che ha aiutato a crescere il mondo del vino, in particolare un enologo che abbia saputo trasferire in un vino di nuova uscita particolari aspetti di identità territoriale. Quest’anno a ricevere il premio sarà Renzo Cotarella, icona dell’enologia contemporanea. Un esclusivo Wine Tour, due imperdibili verticali di grandi vini toscani, l’AIS Wine School, le degustazioni libere dei vini di 126 produttori del Granducato e la consegna della borsa di studio offerta da “I Balzini” completano il programma di questa giornata dedicata alla cultura del vino. Con l’approssimarsi del Natale e del 2015, mi preme ringraziare tutti coloro che hanno contribuito in quest’anno a scrivere una pagina importante per l’Associazione.
*presidente AIS Toscana
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wine people text Teresa Favi
Sul filo della passione
L’incontro tra Massimo Ferragamo e Montalcino The “love affair” between Massimo Ferragamo and Montalcino Il significato di terroir per Massimo Ferragamo? E’ l’elemento essenziale in un’attività vinicola. La cantina si può costruire, ma se mancano le basi per fare un ottimo prodotto, dunque il terroir, non si può avere la certezza di lavorare in eccellenza. Consigli per conoscere e apprezzare il territorio del Brunello? Prenotarsi una bella stanza a Castiglion del Bosco o a Montalcino e girare in macchina, visitando le cantine, le enoteche della zona, provando alcuni ristoranti, cercando di capire la storia di questo luogo, unico in Toscana. E’ un territorio vasto e che richiede del tempo. Ma ne vale la pena. Chi è stato il suo maestro di vita nel mondo vitivinicolo? Scuramente mio cognato, Giuseppe di Sangiuliano, e anche il nostro primo enologo, Nicolò d’Afflitto. L’abbinamento perfetto tra un Brunello e un piatto locale? I pici (o pinci) e poi le varianti di piatti di cacciagione, che nella zona non manca. Alta moda e vino, universi paralleli o c’è un punto di convergenza? Universi ben diversi, nella moda si lavora per i sei mesi successivi, nel mondo del Brunello si pianifica tutto a 10/15 anni. Ma il punto di convergenza è che si lavora in entrambi i casi per un prodotto di eccellenza e con la cura e la dedizione che si potrebbero dare ai figli. Sono la passione e l’amore per quello che si fa, la guida costante nella ricerca della perfezione. What is the meaning of “terroir” according to Massimo Ferragamo? It is crucial to any winemaking business. A winery can be built, but without the foundations on which product quality rests, first of all terroir, no winemaker will ever be 100% sure of making an excellent product. What advice would you give someone interested in learning more about the Brunello area? I would suggest to book a nice hotel at Castiglion del Bosco or in Montalcino, go for a drive, visit the area’s wineries and wine shops, try a few restaurants and enjoy a glimpse into the history of this unique Tuscan destination. It is a vast area that requires time, but it is worth the effort. Who has been your master in the winemaking business? My brother-in-law , Giuseppe di Sangiuliano, no doubt, and even our first chief winemaker, Nicolò d’Afflitto. Your favorite Brunello wine and local dish pairing? Pici pasta and all the many versions of traditional game meat dishes. High fashion and wine, parallel or convergent universes? Massimo Ferragamo, presidente della Ferragamo USA, Inc., Two distinct worlds: in the fashion world, we set goals for the six months dal 2003 è anche produttore vitivinicolo in una delle più to come, in the wine business we need to be planning for 10 to 15 years affascinanti aziende di Montalcino, Castiglion del Bosco. President of Ferragamo USA, Inc. and owner of world-famous from now. But in both cases, our mission is product quality and we work with the care and dedication one usually reserves for children. The purwinery Castiglion del Bosco in one of Italy’s best-known winegrowing areas, Montalcino, since 2003. suit of perfection is always based on the love and passion for what you are doing.
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Fattoria Casabianca
Vino, olio, vinsanto e grappa nati da vigneti e uliveti della tenuta. Prodotti provenienti dalle colline del Chianti e della Doc Valdarno di Sopra.
Via N. Frosini 14 - 52021 Bucine (Arezzo) - Italy - Tel/Fax (+39) 055 9911265 Mail: info@fattoria-casabianca.it - Web: www.fattoria-casabianca.it
wine people text Teresa Favi
Da una passione
Antonio Moretti Cuseri dal fashion business ai vini di qualità From fashion business to high quality wines Cos’è è per lei il terroir? Quell’insieme di componenti indispensabili per produrre vini di alta qualita’ In cosa risiede l’identità dei vini della provincia di Arezzo? Per fortuna ci sono svariate identità che risiedono nella valli aretine. Una destinazione imperdibile nei territori dove risiede la sua azienda? Il Ponte Buriano, il più importante dei sette ponti, tra Arezzo e Firenze, che si trova da sfondo alla Monnalisa e alla Madonna dei Fusi di Leonardo. Chi è stato il suo Virgilio nel mondo vitivinicolo? Sono due le persone che mi hanno instradato in questo percorso, il primo è il babbo Alberto che mi ha trasmesso l’amore e la generosità di questa terra, il secondo è il vivaista francese Gilbert Bouvet che mi ha fatto scoprire e conoscere le diversità dei terreni all’interno della Tenuta Sette Ponti. Vino e comunicazione, come siamo messi in Toscana? Il vino in Toscana riesce sempre di più a comunicare il territorio ed il percorso non è ancora finito. Vino toscano e mercati del futuro… Il mercato è globale, d’ora in avanti bisogna ragionare per continenti. Paesi da tenere d’occhio per l’export? Se parliamo di potenzialità, la Cina, e oltreoceano il Brasile e il Messico sono mercati interessanti. Poi la Russia, dove iniziano a capirne seriamente. What does terroir mean for you? All those components that are indispensable for the production of high quality wines. In what does the identity of the wines from the region in the province of Arezzo consist? Luckily, there are various ‘identities’ in the valleys in the province of Arezzo . A not-to-miss destination in the territory where your estate is located. The Ponte Buriano, the most important of the seven bridges between Arezzo and Florence, depicted in the background of the Mona Lisa and the The Madonna of the Yarnwinder by Leonardo da Vinci. Who has been your Virgil in the vine and wine sector? There were two people who have put me on this path: my father Alberto, from whom I inherited the love and the generosity of this territory, and French plant expert Gilbert Bouvet, who helped me discover and be familiar with the diversity of the soils inside the Tenuta Sette Ponti. Wine and communication, does this combination work in Tuscany? Tuscan wine is aver more able to tell about the territory, but there is still some way to go. Tuscan wines and the markets of the future… There is but a global market, from now we need to refer to continents. Countries we should keep an eye on as far as export is concerned? If we talk of potential, China and, across the ocean, Brazil and Mexico, are interesting markets. Then Russia, which is seriously getting in the sector.
Antonio Moretti Cuseri, imprenditore della moda di lusso, a fine anni ’90 trasforma la passione per il vino in vero lavoro e inizia a curare la Tenuta Sette Ponti, proprietà di famiglia tra Firenze e Arezzo. manager in the luxury fashion industry, turned its passion for wine into a career at the end of the Ninties when he started to manage the family estate Tenuta Sette Ponti, located between Florence and Arezzo.
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GUIDA VINI D’ITALIA GAMBERO ROSSO
wine people text Marzia Morganti Tempestini
Ode alle mani
Incontro con il maestro dei salumi e delle carni, Simone Fracassi A meeting with the Arezzo Master of salamis and meats Quando ha deciso di fare il macellaio? A otto anni già prendevo i ‘nocchini’ dal mio nonno se non pulivo gli ossi, mi diceva: è lì guadagno. Il suo orgoglio? Quello di avere una macelleria come una volta. Ancora oggi andiamo nelle stalle, come faceva mio nonno, scegliamo le bestie, animali che vivono allo stato brado che vanno saputi lavorare, tagliare e frollare. Le compriamo intere e non solo quello che vuole la gente. E cerchiamo di insegnare alla nostra clientela ad usare tutte le parti non solo la bistecca. Rassina è una piccola località nel comune di Gastelfocognano in Casentino, come fa a far tornare i conti? L’80 per cento del fatturato lo spedisco, lavoro con la ristorazione di alta qualità, dove c’è un rapporto diretto e di fiducia con il cliente che si fida e apprezza Che cosa ha fatto la differenza? La capacità di divulgare qualcosa in cui credo fermamente con passione e averla proposta ai grandi chef. Dove possiamo assaggiare i suoi prodotti nella zona? Al ristorante Tirabuscio a Bibbiena, da Paolo Teverini a Bagno di Romagna, da Arnolfo a Colle Val d’Elsa, al Four Season, Alle Murate, al Caffè dell’Oro a Firenze, da Roscioli a Roma, dal Barni a Prato e in tanti altri posti. When did you decide to become a butcher? When I was eight years old I was already taking the joints, the ‘nocchini’, from my grandfather, and if I didn’t clean the bones, he would say, “That’s where the earnings are.” Your pride and joy? Having a butcher shop like the ones that used to exist. Even today we go to the stables, as my grandfather did, and choose the beasts, animals living wild, free range, the kind you have to know how to slaughter, cut and hang. We buy them whole and not just what people want. And we try to teach our customers to use all the parts and not just the steak. Rassina is a small town in the municipality of Gastelfocognano in Casentino. How do you make ends meet? A good 80 percent of sales is work outside the shop. I work with first class restaurants, where there is a direct relationship of trust with the client who relies on and appreciates you. Where can we taste your products in the area? The restaurant Tirabuscio in Bibbiena, at Paolo Teverini in Bagno di Romagna, at Arnolfo in Colle Val d’Elsa, at the Four Seasons, Alle Murate, at the Caffé dell’Oro in Florence, at Roscioli in Rome, Barni in Prato, and in many other places.
Simone Fracassi, macellaio felice, a Rassina, borgo del Casentino. Tratta suini e bovini come se fossero un mezzo per donare serenità alla gente. A happy butcher in Rassina, a village in the Casentino area. He handles pork and beef as if they were a way to bring peace to the people.
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wine people text Marzia Morganti Tempestini
Credere in un sogno
Pasquale Forte, un viticoltore outsider in Val d’Orcia An outsider and winemaker in Val d’Orcia Com’è nato il suo amore per il vino? Attraverso l’educazione familiare e tante letture. Cos’è per lei la terra? E’ un luogo che mi piacerebbe fosse sempre rispettato. Per questo usa tecniche agricole biologiche e biodinamiche? Voglio lasciare qualcosa di meglio di ciò che ho trovato io. E il terroir, oggi cos’è? Il terroir è una parola francese che racchiude la sintesi di quello che è l’ambiente circostante, e si ritrova tutto nel vino dentro il bicchiere. E’ un fattore essenziale per produrre un vino di qualità. Un incontro importante? Luigi Veronelli è stato il mio ispiratore, un grande comunicatore e scrittore, sapeva emozionare con la sua penna e trasferiva passione. E’ stato un precursore, un illuminatore, un profeta. Per conoscere e comprendere questo territorio, cosa consiglia? Venire a trovarci e assaggiare il Petrucci 2008, qui troveranno la bellezza, l’armonia, l’equilibrio. E il 2014 come sarà? E’ un’annata difficile, troppo caldo in inverno, tanta acqua e pioggia in estate, abbiamo portato cose buone in cantina perché abbiamo posto grande attenzione alla gestione delle acque con una continua sorveglianza. How did your love for wine get its start? Through my upbringing and a lot of reading. I What does the Earth mean to you? It’s a place I wish were always treated with respect. Is that why you use organic and bio-dynamic farming techniques? I want to leave something better off than when I found it. And what does terroir mean today? Terroir is a French word that encapsulates the whole surrounding environment, and it all winds up in the glass of wine. It’s an essential factor for producing a quality wine. What encounters have been important to you? Luigi Veronelli was my inspiration: a great communicator and author, he knew how to move people with his words; he conveyed passion. He was a ground-breaker, a beacon, a prophet. What’s your advice for those wishing to get to know and understand this area? Come visit us and taste the 2008 Petrucci. Here you’ll find beauty, harmony and balance. And what will the 2014 wine be like? It’s been a difficult year: too warm in the winter, a lot of rain in the summer. We’ve had good results in our wine cellar because we paid a lot of attention to water management by monitoring it constantly.
Pasquale Forte da aspirante elettrotecnico a industriale di straordinario intuito. Finché un giorno si è comprato una tenuta in Val d’Orcia … He went from an aspiring electrical engineer to an extraordinarily intuitive businessman - until one day, he bought an estate in Val d’Orcia...
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2014 has been an extremely challenging year for grape growers and farmers in Tuscany, and nonetheless, some have achieved great results
harvest season text Marzia Morganti Tempestini
Vendemmia 2014
Un’annata difficile senza dubbio, ma ecco il parere degli esperti It is a difficult vintage, no doubt, but here is our experts’ opinion Che si tratti di una annata difficile che però è riuscita a dare a chi ha saputo interpretarla ottimi risultati lo pensa Niccolò d’Afflitto, enologo dei Marchesi de’ Frescobaldi. “Purtroppo c’è una certa forma di associazione di idea tra qualità e difficoltà. Quando le persone si trovano di fronte a qualcosa di difficile, e questo avviene per tutti i settori, credono che poi la qualità sia cattiva, invece non è assolutamente vero. Purtroppo la pioggia quest’anno ha battuto tutti i record e ci ha messo a dura prova, per varietà precoci come il Merlot e il Pinot Nero è stato fatto un salasso e dei diradamenti, mentre Cabernet e Sangiovese sono venuti straordinari. E’ stato un lavoro complesso e articolato – conclude - considerando i tanti microclimi diversi delle varie tenute dei Frescobaldi’. “Le piogge prolungate e di conseguenza la scarsa luminosità hanno condizionato l’attività vegetativa con ritardi nella maturazione ma anche una gran fatica delle viti a portare a termine il loro lavoro”. A dirlo è Luca d’Attoma, wine maker internazionale e produttore che ha scelto il metodo della biodinamica: “Le forti umidità – aggiunge - hanno favorito l’invasione delle malattie fungine manifestatesi con un’intensità straordinaria con conseguente perdita di prodotto e risultati talvolta insufficienti. Ma non si può fare di ogni “erba un fascio”: in varie zone sono state ottenute quantità inferiori di vini sicuramente buoni, magari più deboli ma decisamente lontani dalla qualità del 2013”. Tendono al positivo anche le considerazioni di Renzo Cotarella, enologo e general manager della maison Antinori, il quale sottolinea come “sia stata una grande sfida con una raccolta posticipata, più o meno un ritorno alla tradizione. Avremo comunque vini profondi e vibranti, leggermente aciduli. Non di grande spessore ‘orizzontale’, ma questo
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It may have been a difficult year, but those who knew how to interpret it obtained excellent results. These are the thoughts of Niccolò d’Afflitto, oenologist for the Marchesi de’ Frescobaldi. “Unfortunately there is some association between the idea of quality and difficulty. When people are faced with something difficult, and this happens in all sectors, then they believe that the quality is bad, but this is absolutely not true. Unfortunately, the rain this year broke all records and put us to the test. For early varieties such as Merlot and Pinot Noir, there was some loss and some thinning, while the Cabernet and Sangiovese were extraordinary. It was a complex and extensive job,” he says, “considering the many different microclimates of the various Frescobaldi estates.” “The prolonged rains and consequently the low light affected the growing activity delaying the ripening, but it was also a great effort for the vines to complete their work.” The words of Luca d’Attoma, international wine maker and producer who has chosen the biodynamic method. “The high humidity,” he adds, “favoured the invasion of fungal diseases that were extraordinarily intense, resulting in loss of product and often insufficient results. But you cannot “lump” it all together: in various areas smaller quantities but good wine was obtained, perhaps slightly lower in quality but definitely far from the quality of 2013.” The thinking also tends to be positive on the part of Renzo Cotarella, winemaker and general manager of the Antinori estate, who emphasizes that “it was a great challenge with a late harvest, more or less a return to tradition. We will still have profound and vibrant, slightly sour wines. Not very important on the ‘horizontal’
harvest season
“Una grande sfida, con raccolta posticipata, più o meno un ritorno alla tradizione” (Renzo Cotarella, enologo) “A great challenge, with late harvest, a sort of return to tradition” (Renzo Cotarella, winemaker)
non è negativo dal momento che adesso si cercano rossi più equilibrati e raffinati”. Sono stati provvidenziali, secondo Andrea Natalini, Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, gli ultimi giorni di vendemmia baciati dal sole: “E’ stato un anno non facile sicuramente dal punto di vista climatico tuttavia negli ultimi giorni di vendemmia si è riusciti a recuperare quel grado di maturazione che era mancato. Con un ottimo lavoro di selezione - aggiunge - alla fine siamo riusciti a salvare un’annata annunciata da tutti come una delle più tristi dal punto di vista vitivinicolo. Dovremo aspettare, ma di sicuro la qualità media del Vino Nobile è stata raggiunta”. Mediamente in linea con l’andamento generale regionale la vendemmia 2014 per Giampiero Pazzaglia, coordinatore del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino. “La differenza qualitativa sul territorio - precisa - si è concretizzata grazie all’esperienza dei viticoltori, che diligentemente hanno saputo far fronte alle difficoltà legate all’annata, selezionando le migliori uve, in attesa di un prodotto consono al livello della denominazione”. Fa registrare un incremento quantitativo rispetto al 2013 invece il Chianti Classico. Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio Vino Chianti Classico classifica infatti la vendemmia positiva non soltanto dal punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo, con uve migliori rispetto alle aspettative: “Credo che, nonostante lo strano andamento climatico e i rischi che questo ha comportato, alla luce delle prime valutazioni possiamo definire quella 2014 un’annata di medio-buona qualità, con punte di eccellenza. Chi ha preso la decisione di diradare in più fasi e ha curato bene la viticoltura nei periodi di sviluppo vegetativo - conclude - è riuscito ad ottenere prodotti di buona qualità”.
level, but this is not negative because now people are looking for more balanced and refined red wines.” They were providential, according to Andrea Natalini, President of the Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, talking about those last sunny harvest days. “It was definitely a difficult year in terms of climate, however, in the last days of the harvest, we were able to recover that level of ripeness that was missing. With an excellent job of selection,” he adds, “in the end we managed to save a vintage that everyone was claiming would be the saddest in terms of wine-making. We will have to wait, but certainly the average quality of Vino Nobile has been achieved.” On average, the 2014 harvest is in line with the general regional trend, says Giampiero Pazzaglia, coordinator of the Consorzio del Vino Brunello di Montalcino. “The difference in quality over the territory,” he says, “was due to the experience of the wine growers, who diligently managed to cope with the difficulties linked to the vintage, selecting the best grapes, waiting for a product appropriate to the level of the name.” However, an increase in quantity compared to 2013 was recorded for Chianti Classico. Giuseppe Liberatore, Director of the Consorzio Vino Chianti Classico in fact classifies the harvest as positive, not only in terms of quantity, but also quality, with the better grapes than expected. “I believe that despite the strange weather patterns and risks that this entailed, in the light of the first assessments, we can define the 2014 vintage as one of medium-good quality, with a few excellent products. Those who decided to thin the vines in various stages and during the growth periods,” he concludes, “managed to get good quality.”
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From above, Luca D’Attoma, Renzo Cotarella, Giuseppe Liberatore, Nicolò d’Afflitto
a good year text Cristiano Cini
Extra-ordinaria
La 2006, vendemmia storica in Toscana, raccontata in 10 etichette The memorable harvest of 2006 in Tuscany, represented by ten wine labels
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Annata 2006, ottima in Piemonte, Veneto, Bordeaux, Borgogna, buona in California, “storica” in Toscana, questo secondo il disclaimer che ha rimbalzato fra cartaceo e on line, per un giudizio di sintesi Niente male come punto di partenza, ma proviamo a raccontarla dal punto di vista del sommelier, naturalmente curioso e forte di un palato stratificato da decenni di tasting, praticamente una “macchina da assaggio”. Nella terra del Granducato la 2006 rappresenta il fortunato, quanto raro, incontro astrale tra la potenza di una Formula 1 il paradigma dell’eleganza e del comfort di una Rolls Royce. Vini da dimenticare in cantina - ci raccomandiamo di evitare le soffitte - per un decennio, questo vale per la costa Bolghe-
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2006 has been exceptionally good in Piedmont, Veneto, Bordeaux and Burgundy, good in California, memorable in Tuscany, according to a summary report on a disclaimer present both on the Web and in journals. Not bad for a starting point, but let’s try to see this from a Sommelier’s point of view, since a Sommelier is like a “tasting machine”, with a natural curiosity and dozens of years of experience in tasting. In the region of the former Grand Duchy, the year 2006 represents the lucky and rare conjunction between the power of a Formula 1 and the elegant style and comfort of a Rolls Royce. Wines to be stored in cellars –mind to avoid lofts- for about ten years, this is true for the Bolgheri coast, where if you wish to find a balanced concentration, we suggest you try the Arni-
a good year
rese dove se volete trovare l’equilibrio nella concentrazione provate Arnione di Campo alla Sughera ed il Piastraia di Michele Satta, il profilo qualitativo migliore di questi vigneti racchiusi tra mare, alta collina e il paese natio di Giosuè Carducci. Vale anche per il cuore della nostra regione, Chianti Classico e Montalcino, dove estratti significativi e sontuosi tannini vengono alleggeriti da rinfrescante acidità, portatrice sana del problema della bottiglia svuotata senza accorgersene. Apriamo una doverosa parentesi sul quadrante sud ovest di Montalcino, dove il Sangiovese, ha regalato opere d’arte che rinverdiscono i fasti del rosso ilcinese, capolavori senza tempo come il Bramante di Tenuta San Lorenzo e Le Potazzine, testimoni di quella toscanità così ricca di fascino e sostanza. Chiusa la prima parentesi, urge aprirne di nuove per raccontare della finezza e leggiadria nella sostanza che solo il Sangiovese di Radda in Chianti riesce a esprimere nelle annate migliori, vedi I Campitelli di Monteraponi e la Riserva di Castello di Volpaia, così eleganti da convincere addirittura la
one of Campo della Sughera and the Piastraia of Michele Satta, the best, as far as quality is concerned, of these vines surrounded by the sea, high hills, and the native town of Giosuè Carducci. This is also true for the heart of our region of Tuscany, Chianti Classico and Montalcino, where significant extracts and elegant tannins are lightened by fresh acidity, which then leads to the ‘problem’ of emptying out a bottle without realizing. Let’s now open a parenthesis on the South-Western area of Montalcino, where the Sangiovese grapes have produced real works of art that make the name of the red wine from the Montepulciano region shine, timeless jewels like the Bramante of the Tenuta San Lorenzo and Le Potazzine, symbols of a Tuscany which is so full of charm and essence . Having talked about this region, we need now to talk of other areas as well, to describe the finesse and lightness of the substance in wine that only the Sangiovese of Radda in Chianti can produce in the best years, see the Campitello wines of Monteraponi and the Castello di Volpaia Riiserva, so el-
nutrita schiera dei merlottisti I caldi e generosi rossi di Maremma come L’Avvoltore di Moris Farm e il Ciliegiolo San Lorenzo di Sassotondo, pieni e larghi nel volume liquido, opulenti e accomodanti narratori espressivi di tutta quella meravigliosa luce che colpisce, illuminandole, le altrettante meravigliose onde collinari dell’entroterra Poi ancora, si conferma in costante crescita qualitativa Cortona con i suoi avvolgenti e succosi Syrah, vedi il Bosco di Tenimenti D’Alessandro, la storicità e la circoscritta qualità dei vini di Carmignano dove l’alloctono si toscanizza attraverso l’impronta territoriale dell’acidità come la riserva Le Vigne Alte Montalbiolo della Fattoria di Ambra Abbiamo argomentato a sufficienza la grandezza della 2006, non ci resta che augurarvi il buon assaggio alzando calici e brindando all’Ais.
egant that they have conquered also the many supporters of Merlot. The warm and generous red wines of Maremma, like the Avvoltore of Moris Farm and the Ciliegiolo San Lorenzo of Sassotondo, full and wide-bodied, opulent and soft, expressive representatives of the wonderful light that fails and brightens the wonderful waving hills of the hinterland. Then the Cortona region, which confirms the ever growing quality of its enveloping and juicy Syrah wines, like Il Bosco by Tenimenti d’Alessandro, and the Carmignano region with its high quality wines full of history, where the non-local grapes acquire that Tuscan characteristics thanks to the acidity that is typical of the region’s wines like the Vigne Alte Montalbiolo Riserva by Fattoria Ambra Having talked enough of 2006, a great year for wine, let’s raise our glasses and toast to AIS and a good tasting!
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A few farms in the municipality of Greve; in the Reggello area; in the Crete Senesi area and perhaps on Elba island have managed to produce an excellent oil .
olive oil season text Paolo Pellegrini
Inverno senza fett’unta?
Annata difficile per l’olio in Toscana. Vademecum per l’acquisto A difficult year for olive oil in Tuscany. Tips for purchasing it Ormai abbiamo capito che bisogna rassegnarsi: in Toscana, quest’anno, l’olio extravergine di oliva dai caratteristici sentori e con il classico “pizzichino” sulla lingua e sull’ugola, tanto caro al nostro gusto comune, sarà un sogno. Prima le bizze della primavera, che hanno fatto saltare i normali meccanismi tra la fioritura e l’allegagione sulle piante; poi l’estate anomala, umida e senza sole, che ha favorito gli attacchi ripetuti della maledetta mosca olearia anche nelle zone di solito meno avvezze a queste attacchi, come lo sono in particolare le aree più calde tra la costa e la Maremma. Con il risultato che, anche nell’interno e ad altitudini inconsuete (vedi Chianti Classico, o zona di Reggello-Pergine Valdarno: le classiche “capitali” dell’olio), la mosca ha colto di sorpresa gli olivicoltori, ed è stato il dramma. E infine ci si è messa anche la grandine: il 19 settembre, una sorta di meteo-bomba ha devastato quello che poteva prevedersi anche come un buon raccolto sul Montalbano, altra zona particolarmente vocata all’olivicoltura e da sempre serbatoio di “oro verde” di alta qualità. Una giornata di grandine, e il conto dei danni ha assunto proporzioni da paura: quasi 35 milioni. Il risultato è sconfortante: manca in media, in Toscana, il 60, forse 70 per cento del raccolto. In genere, si assaggia un olio che ha caratteristiche decisamente ammorbidite nei dati che più ci piacciono: sentori classici – il carciofo, la foglia di pomodoro, l’erbaceo di fondo – freschi ma attenuati, lieve spunto di amarognolo, quasi assente o di scarso tenore il classico “piccantino” dell’extravergine toscano. Con qualche eccezione, certo, perché la mosca ha colpito a macchia di leopardo, c’è anche chi si è salvato: a Dudda nel comune di Greve come a Donnini nella zona di Reggello o a Rapolano nelle Crete Senesi e magari all’Elba qualche azienda è riuscita a realizzare un ottimo olio. Che,
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We’re going to have to accept it: this year, Tuscany’s extra-virgin olive oil the one with characteristic aromas and the classic “spiciness” on the tongue that we all savour - will be nothing more than a dream. First there was a capricious spring, which disrupted the usual processes between when the trees blossom and when they produce olives. Then there was an unusually damp, grey summer, which helped the cursed olive fruit fly make its constant attacks, even in areas that are usually less prone to these invasions - the warmest areas between the coast and Maremma, for instance. The result was that even in the interior and at unusual altitudes (such as the Chianti Classico area or the Reggello-Pergine Valdarno area: the classic olive oil “capitals”), the fly caught olive farmers by surprise, and it was a disaster. And at the end, hailstorms did their part too: on 19 September a sort of meteorological bomb devastated what could have been expected to be a good harvest in Montalbano, an area especially devoted to olive farming that has always been a source of high quality “green gold”. One day of hail, and the damage estimate took on frightening proportions: nearly 35 million Euro. The results are bleak: on average, about 60 or perhaps 70 percent of the harvest is gone in Tuscany. In general, the oil on offer has decidedly subtler characteristics in its most beloved features. Its classic aromas - artichoke, tomato leaves, an underlying grassy scent - are fresh but muted, with a hint of slight bitterness, and the classic “spiciness” of Tuscan extra-virgin oils is nearly absent or barely discernible. But there are some exceptions, of course. The fly attacked in spots, so some areas were saved: a few farms in Dudda in the municipality of Greve; in Donnini in the Reggello area; in Rapolano in the Crete Senesi area and perhaps on Elba island have managed to produce an excellent oil. It’s an oil which - we might as well accept
This year, Tuscany’s extra-virgin olive oil - the one with characteristic aromas and the classic “spiciness” on the tongue that we all savour will be nothing more than a dream
olive oil season
La stagione infame non ha colpito solo la Toscana: la Liguria, la Calabria, la Puglia, la Sicilia e il Veneto le altre regioni colpite Tuscany wasn’t the only region hit hard: Liguria, Calabria and Puglia, Sicily and Veneto other affected regions
it - will also cost more: between 12 and 14-15 Euros a litre. How to go about it? We’ll have to make wise choices, according to the experts: even these days (and in mid- December some rules are going to change...), the labelling on the bottles found on the shelves offer little help. They use the term “extra-virgin” in a generic way (and the limitations for that definition are still too high) and list the place where they were bottled, but not the origin of the olives. Where can we look for quality oils? There’s no easy answer, because Tuscany wasn’t the only region hit hard: Liguria claims a loss of 50-60% especially for its famous Taggiasca olives; Calabria and Puglia (attacked by another terrible parasite, the dreaded bacterium Xylella) claim a loss of 30%; the season was a bit better in Sicily, which lost 20-25% and in Veneto, which lost 15%. But we’ll have to resign ourselves to hunting around Italy, with those typical characteristics of the various oils which may not always be to our personal taste: we have the delicate, slightly fruity Garda oil; the medium fruitiness of oils from the Hyblean Mountains in Sicily; the slight bitterness of the Valle del Belice oils; the intense, bitter and spicy oil of the Trapani Valley. In Puglia there are three oils with Protected Designation of Origin: the fruity and spicy Terre d’Otranto oil; the slightly spicy and intensely fruity Terre di Bari oil; and the slightly bitter and spicy Terre Tarentine oil. And Calabria boasts the delicately fruity Lametia and Bruzio oils, and the medium fruitiness of the Alto Crotonese oil. But it’s going to take some hunting: try looking around the Viterbo area or the Marche region. Here and there, we’ll still manage to find a bottle of proper green gold. Is there an alternative? Those who still have the best 2013 Tuscan oils in their home or cellar are the lucky ones, as long as the oils are well-preserved: they’ll still taste surprisingly lively, fresh, spicy and full of aroma and flavour.
mettiamocelo bene in testa, costerà anche di più, tra i 12 e i 14-15 euro al litro. Che fare, dunque? Prudenza nell’acquisto, suggeriscono gli esperti: sugli scaffali, ancora oggi (ma già dalla metà di questo mese di dicembre qualche regola cambia…) le etichette che accompagnano le bottiglie non aiutano, parlano di “extravergine” in maniera generica (e i “paletti” per la definizione restano ancora troppo alti) e di luogo di imbottigliamento, ma non di origine delle olive. Risultato, oli spagnoli, greci e magari forse anche nordafricani che scendono nei nostri piatti in tempi di crisi, il pericolo della frode e della contraffazione è sempre più massiccio. Dove cercare olio di buona qualità? Risposta non semplice, la stagione infame non ha colpito solo la Toscana: la Liguria lamenta un meno 50-60% soprattutto per la celebre oliva taggiasca, la Calabria e la Puglia (attaccata anche da un altro terribile parassita, il micidiale batterio Xylella) parlano di meno 30%, un po’ meglio sembra andata in Sicilia con un meno 20-25 e in Veneto con un meno 15 per cento. Ma bisognerà rassegnarsi e andare in caccia per l’Italia, con le caratteristiche tipiche dei vari oli, non sempre così vicine al nostro gusto: ecco il delicato Garda dal fruttato lieve, in Sicilia il fruttato medio dei Monti Iblei, il lieve amarognolo della Valle del Belice, l’intenso, amaro e piccante delle Valli Trapanesi. In Puglia, tre Dop: Terre d’Otranto fruttato piccante, Terre di Bari dal piccante lieve e dal fruttato intenso, il terre Tarentine amarognolo e piccante. E in Calabria, dal fruttato delicato del Lametia e del Bruzio al fruttato medio dell’Alto Crotonese. Ma sarà una bella caccia: provate a cercare nel Viterbese, o nelle Marche. Qua e là, una lattina di oro verde come si deve si continuerà a trovare. L’alternativa? Fortunato chi ha ancora in casa o in cantina i migliori oli toscani del 2013, purché conservati bene: avrà la sorpresa di sentirli ancora vivi, freschi, piccanti e pieni di profumo e sapore.
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AIS EVENT text Emanuele Lavizzari
Wine To Magic
Torino mette in scena il Congresso Nazionale 2014 The 2014 AIS National Congress in Turin Magia, fascino e storia, elementi che hanno in comune il vino e la città di Torino. Da qui è partito il filo conduttore che ha caratterizzato “Wine TO Magic”, il 48° Congresso Nazionale AIS, ospitato nel capoluogo piemontese dal 22 al 24 novembre. Tre intense e coinvolgenti giornate di convegni, degustazioni guidate, banchi d’assaggio ed eventi nei più significativi palazzi storici della prima capitale d’Italia. Dopo l’apertura a Teatro Carignano in presenza del Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, l’Assemblea Nazionale dei Soci ha dato il benvenuto a tutti i congressisti, seguita poi da una grande degustazione di Barolo, Barbaresco, Roero, Alto Piemonte e Nizza. Numerosi sono stati i momenti che hanno scandito i lavori congressuali, a partire dal conferimento di importanti riconoscimenti. La Delegazione di Città di Castello (PG), guidata da Tiziana Croci, si è aggiudicata il Premio Surgiva, un’iniziativa che si propone di valorizzare il ruolo di ambasciatori del bere di qualità proprio dei sommelier e che è espressione della consolidata collaborazione tra l’AIS e l’azienda della famiglia Lunelli. Tre giovani sommelier neodiplomati, Virginia Stancheris, Ilaria Savi e Alessandro Mancuso, si sono invece aggiudicati le borse di studio offerte dalla Distilleria Bonaventura Maschio. I più esigenti hanno ritrovato a Palazzo Barolo alcune importanti degustazioni tematiche su Barbaresco e Barolo e su due grandi terroir transalpini, Bordeaux e Borgogna. Spazio anche al Nebbiolo Master, un impegnativo concorso nazionale che ha visto la vittoria di Ottavio Venditto, giovane sommelier della Delegazione di Venezia. Al termine dei lavori Torino ha passato idealmente il testimone a Milano, città che ospiterà il prossimo Congresso Nazionale e che ha visto nascere l’Associazione nel lontano 1965. È proprio in questo luogo che l’AIS spegnerà le sue 50 candeline!
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Magic, charm and history are what wine and the city of Turin have in common. This has been the central idea of “Wine TO Magic”, the 48th AIS Congress that took place from the 22nd to the 24th of November in the capital of Piedmont. Three intense and fascinating days of congresses, guided tastings, stands for sampling and events in the major historical palaces of the first capital of Italy. After the inauguration at The Teatro Carignano, by the presence of Sergio Chiamparino, CEO of the Piedmont Region, the National Assembly of the AIS members welcomed all the congressists, and then a great tasting of Barolo, Barbaresco, Roero, Alto Piemonte and Nizza wines took place. The congresses saw many essential moments, starting from the assignment of important prizes. The Delegation of Ciattà di Castello (PG), led by Tiziana Croci, was given the Surgiva Award, which aims at giving more value to the role of Sommeliers, ambassadors for the culture of quality wine, and which expresses the consolidated collaboration between AIS and the company owned by family Lunelli. Three young newly graduated Sommeliers, Virgina Stancheris, Ilaria Savi and Alessandro Mancuso, were selected for the scholarshihps offered by the Bonaventura Maschio Distillery. For the most demanding visitors, Palazzo Barolo hosted some important theme tastings of Barbaresco and Barolo wines and of the great transalpine Bordeaux and Borgogna wines. Also the difficult national wine completion Nebbiolo Master took place, won by Ottavio Venditto, young Sommelier of the AIS Venice Delegation. At the end of the event, Turin passed the baton to Milan, where the next AIS National Congress will take place and where the Association was first created in 1965. And it is there than AIS will celebrate its 50th Anniversary.
The places, the people (above Sergio Chiamparino, in the middle Antonello Maietta), the most significant moments of the National AIS Congress held in Turin
sasasasa From top, the Casentino sasasasa vineyards and asasasa view of Castiglion del Bosco
Arezzo and Southern siena areas text Teresa Favi
Passaggio a est
Prosegue il nostro viaggio fra i territori del vino in Toscana. In questo numero: l’aretino e il sud est della provincia di Siena Our journey to discover the Tuscan wine territories continues. In this issue: Arezzo and the south of the province of Siena Continua il viaggio di Sommelier Toscana alla scoperta delle peculiarità vitivinicole di questa regione tra le più rappresentative nel mondo. Questo numero ci conduce, forti delle conoscenze capillari e della collaborazione delle delegazioni di AIS Toscana, nei territori interni, a Est della Toscana dove la tradizione della viticoltura affonda le sue radici lontano nel tempo ma dove per ragioni storiche, sociali e morfologiche legate alla natura stessa dei territori hanno dato esiti diversi. Diversità che oggi si manifesta più a livello di identità e gestione complessiva del Sistema Vino, che sul piano reale della qualità finale dei prodotti. Parliamo dei territori della provincia di Arezzo e di quelli a sud Est della provincia di Siena di cui Montalcino con il Brunello e Montepulciano con il Nobile rappresentano gli epigoni più noti e prestigiosi in tema di viticoltura. Nel 1716 Cosimo III de’ Medici, stipulò un primo disciplinare dei vini Toscani riconoscendo le aree del Chianti, del Pomino, del Carmignano e del Val d’Arno di Sopra, zona di Arezzo. Non c’era Montalcino né Montepulciano. Questo a testimoniare le antiche tradizioni della viticultura aretina, che ha mantenuto tradizioni e vitigni locali, ma che priva di un capofila nella fase aurea della nascita della moderna viticoltura italiana si trova a vivere oggi la condizione di vantare produttori di grande nome, cioè ottime eccellenze, straordinaria varietà produttiva, ma poca identità. Completamente all’opposto, il caso del sud della provincia di Siena, terre dove si è consumata la storia moderna del vino toscano, dove è nata la leggenda del Brunello di Montalcino e del Sangiovese Grosso, o dove il Nobile di Montepulciano è un’acquisizione “culturale” che attraversa il palato e si tramuta in un’idea organica di produzione legata al territorio. Dove il grande si tira dietro il piccolo. Ma anche dove gli addetti ai lavori devono fare i conti con una imponente eredità e miti inviolabili.
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The journey of Sommelier Toscana continues, to explore the unique features of one of the most representative wine producing regions in the world. Thanks to the extensive knowledge and collaboration from the delegations of AIS Toscana, this issue takes us through the interior to the eastern part of Tuscany, where the grape-growing tradition has roots that go far back in time but where for historical and morphological reasons, related to the nature of the territories themselves, the results have been very different. Today this diversity is found more at the level of identity and the overall management, than on the real level of the quality of the final products. We are talking about the territories in the province of Arezzo and those to the southeast of the province of Siena, where Montalcino with its Brunello and Montepulciano with the Nobile represent the most famous and prestigious epigones in the field of viticulture. In 1716, Cosimo III de’ Medici stipulated the first regulations governing Tuscan wines, recognizing the areas of Chianti, Pomino, Carmignano and the Val d’Arno di Sopra, in the Arezzo area. There was neither Montalcino nor Montepulciano. This bears witness to the ancient traditions of the viticulture of Arezzo, which has maintained the traditions and local grape varieties, but which lacks a leader in the golden phase of the birth of modern Italian viticulture. Today the manufacturers boast excellent labels, extraordinary variety in the production, but little in the way of identity. Completely the opposite case can be found in the south of the province of Siena, land where the modern history of Tuscan wine has been made, where the legend of Brunello di Montalcino and Sangiovese Grosso was born, or where the Nobile di Montepulciano is a “cultural” acquisition that crosses the palate and is transformed into an organic idea of production linked to the territory. Where the big producers pull the little ones along.
interview text Teresa Favi
Nell’eden del Sangiovese
Montalcino e Brunello. Ne parla il coordinatore del Consorzio Giampiero Pazzaglia Montalcino and Brunello. Giampiero Pazzaglia, coordinator of the Consorzio del Brunello, talks about them Oggi coordinatore del Consorzio del Brunello, Giampiero Pazzaglia è stato per molti anni alla guida di Argiano Srl in veste di direttore generale, membro del Consiglio di Amministrazione del Consorzio e tecnico delle commissioni di Valoritalia. Quali sono gli elementi hanno reso Montalcino una roccaforte dell’enofila italiano? La grande sfida che i montalcinesi hanno intrapreso con un vitigno fra i più difficili da coltivare nel contesto dell’enologia italiana. Il Sangiovese è un vitigno coltivato in tantissime parti d’Italia, ma a Montalcino ha saputo esprimere al meglio la sua tipicità, così difficile da saper tirare fuori. Montalcino, con le sue caratteristiche territoriali molto complesse, ha saputo elogiare il Sangiovese fino a portarlo ai massimi vertici dell’enologia mondiale. E oggi? Oltre ad avere un vino che emoziona i palati dei più esigenti estimatori mondiali del vino, Montalcino ha imparato, a valorizzare il suo territorio e il suo paesaggio, creando un’unicità fra prodotto e territorio che porta da noi milioni di visitatori e appassionati. Produttori storici ma anche tante nuove aziende e nuovi produttori, qual è il principio di equilibrio che rende positiva questa miscela? La ricerca continua dell’eccellenza e della perfezione che inizia in vigna, continua in cantina, fino alla fase di valorizzazione del prodotto sulle piazze internazionali, senza distinzione fra grandi, piccole, storiche e nuove realtà. Come si è realizzato l’incontro fra tradizione e innovazione nei territori del suo Consorzio? Nel rispetto della tradizione, i produttori non hanno ignorato le innovazioni utili al miglioramento e alla ricerca dell’eccellenza. Dalla coltivazione del Sangiovese alle più moderne tecniche di vinificazione, nonché allo studio della conservazione di un vino, il Brunello, famoso per la sua longevità. Quali sono le annate migliori dell’ultimo decennio a suo parere? Senza dubbio la 2004, 2006, 2007 e 2010.
Today coordinator of the Consorzio del Brunello (Consortium of the Brunello of Montalcino Wine), Giampiero Pazzaglia was for many years at the helm of Argiano Srl as general manager, member of the Consortium’s Board of Directors and technician of Valoritalia’s tasting committees . What elements have made Montalcino a stronghold in the world of Italian winemaking? The great challenge that producers in Montalcino have undertaken with a variety among the most difficult to cultivate in the context of Italian winemaking. The Sangiovese is a variety grown in many parts of Italy, but in Montalcino it has expressed its characteristics, so difficult to bring out, to the fullest. Montalcino, with its extremely complex territorial characteristics, has been able to enhance the qualities of Sangiovese so well as to bring it to the highest levels of world oenology. And today? Besides having a wine that thrills the palates of the most discerning connoisseurs world-wide, Montalcino has learned to valorise its territory and its landscape, creating a unity between product and territory that brings us millions of visitors and enthusiasts. Historic producers but also many new producers; what is the principle of equilibrium that makes this combination a positive one ? The continuous pursuit of excellence and perfection that starts in the vineyard, continues in the cellar, up to the stage of valorisation of the product on the international markets, with no distinction between large, small, historic or new realities. How was it possible to reconcile tradition with innovation in the territories of your Consortium? While respecting tradition, our producers have never overlooked innovations useful for improvement and the pursuit of excellence. From the cultivation of Sangiovese, to the most modern winemaking techniques, as well as research and studies on the conservation of a wine, Brunello, famous for its longevity. In your opinion, what are the best vintages of the last decade? Undoubtedly 2004, 2006, 2007 and 2010.
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Giampiero Pazzaglia coordinator of the Consortium of the Brunello of Montalcino Wine
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Andrea Natalini president of the Consortium of the Vino Nobile di Montepulciano Wine
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interview text Sabrina Bozzoni
Vino e territorio
The thought of Andrea Natalini, president of the Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano Il pensiero di Andrea Natalini, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano Classe 1971, perito agrario, titolare dell’azienda Le Bèrne, nato e vissuto a Montepulciano Andrea Natalini, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano dal 2013, proviene da una famiglia presente sul territorio da quattro generazioni, è da sempre impegnato nella produzione vinicola, convinto del forte contributo che il territorio di Montepulciano trasmette al vino. Quali sono gli elementi hanno reso la produzione vitivinicola dei territori di Montepulciano così speciale? A Montepulciano conserviamo la prima fascetta della Docg, siamo stati la prima denominazione ad averla ricevuta nel 1980. Una sorta di pionieri in questo senso. Dico questo per far capire che da sempre abbiamo lavorato sul controllo e sulla qualità del lavoro prima in campo, in vigna, poi in cantina. Il Consorzio fin dalla sua nascita ha contribuito in maniera forte a trasmettere ai produttori di Nobile una filosofia abbastanza unitaria, con un disciplinare che ha lasciato sì la libertà di lavorare sulle sfumature, ma che parte dal vitigno di maggiore espressione del nostro territorio, il Prugnolo Gentile, il nostro Sangiovese. E oggi? Possiamo dire di aver trovato una riconoscibilità e una identità precisa del Vino Nobile. Puntiamo sulla promozione del territorio. Per farlo non ci limitiamo solo agli strumenti tradizionali, ma cerchiamo di diventare protagonisti della tutela e della salvaguardia del nostro patrimonio paesaggistico e storico. Dopo il Palazzo del Capitano e il Pozzo dei Grifi, con il restauro della Fortezza promosso e finanziato dal Consorzio tramite gli stessi produttori, vogliamo dimostrare che dire “vino del territorio” può andare oltre al semplice gusto, ma deve necessariamente partire da un concetto di cultura. Voglio ricordare per ultimo che con il progetto Carbon Foot Print in collaborazione con l’Università Marconi di Roma saremo una delle prime Docg in Italia a certificare la compensazione di CO2 fino al suo azzeramento. Quali sono le annate migliori dell’ultimo decennio a suo parere? Il 1999, la 2006 e 2007 e la 2012.
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Andrea Natalini the agricultural expert and owner of the Le Berne estate was born in 1971 and raised in Montepulciano. He is president of the Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano 2013, and comes from a family that has lived in the area for four generations. He has always been involved in wine production, convinced of Montepulciano’s great contribution to the world of wine. What elements have made wine production in the Montepulciano area so special? In Montepulciano, we hold the first band of the DOCG. We were the first label to receive it in 1980. Pioneers of a sort in this regard. I mention this to make it clear that we have always worked on control and quality in winemaking, first in the field, then in the vineyard, and then in the cellar. Since its establishment, the Consortium has contributed strongly to conveying a fairly uniform philosophy to Nobile producers, with specifications that have left freedom to work on nuances, but that begin with one of our territory’s most representative vines, the Prugnolo Gentile, our Sangiovese. And today? We can say that we have found a recognizability and precise identity for Vino Nobile. We focus on promoting the territory. To do that we not only use traditional instruments, but we try to take the lead in protecting and preserving our historical patrimony. After the Palazzo del Capitano (Captain’s Palace) and the Pozzo dei Griffi (Griffin’s Well), with the restoration of the Fortress, promoted and funded by the Consortium through the producers themselves, we want to demonstrate that the words “wine from the territory” may mean going beyond simple taste, but must definitely start with a concept of culture. Lastly, I want to mention that with the last project, Carbon Foot Print, in collaboration with the Marconi University of Rome, we will be one of the first DOCGs in Italy to certify CO2 compensation until it is eliminated. What are the best vintages in the last decade in your opinion? 1999, 2006, 2007 and 2012.
interview text Marzia Morganti Tempestini
Alto potenziale
Donatella Cinelli Colombini. Un grande presidente per la piccola e giovane Doc Orcia A great president for the small and young DOC Orcia zone E’ una donna che ha saputo fare sistema, creando eventi che hanno lasciato un segno forte nel mondo del vino, nel 1993 ha fondato il Movimento Tursimo del Vino e sua l’idea di Cantine Aperte e del Trekking Urbano. Le sue cantine Fattoria del Colle a Trequanda e Casato Prime Donne a Montalcino hanno un organico tutto al femminile. Nel 2003 ha vinto l’Oscar di miglior produttore italiano assegnato da AIS Roma-Bibenda, nel 2012 le è stato assegnato il Premio Internazionale Vinitaly, oggi è Vicepresidente dell’Associazione Donne del Vino e Presidente della DOC Orcia. La Doc Orcia è una delle più giovani DOC della Toscana riconosciuta nel 2000, stretta tra due territori vitivinicoli tra i più noti al mondo. Come riuscirà a farsi apprezzare? L’Orcia è un vino “fatto a mano dove la stragrande maggioranza dei produttori sono piccoli o piccolissimi e seguono personalmente ogni passaggio: dalla potatura delle viti, alla scelta delle botti, alla vendita del vino ai visitatori che bussano alle loro cantine e questo permette di trasmettere la storia di questa terra e anche il lavoro che c’è dietro ogni bottiglia. Produttori storici ma anche tante nuove aziende e nuovi produttori, qual’è il principio di equilibrio che rende positiva questa miscela? Tutti sono animati dalla stessa passione, del resto chi sceglie di produrre vino in questa DOC ancora non conosciuta e quindi poco remunerativa dal punto di vista economico, lo fa perché ama questa terra e vuol dargli un futuro. C’è in tutti la consapevolezza di vivere e lavorare in uno dei territori più belli al mondo. Un privilegio che si traduce in rispetto del paesaggio, dell’ambiente e nell’impegno nel produrre vini d’eccellenza. Come si è realizzato l’incontro fra tradizione e innovazione nei territori del Consorzio? In un mondo e in un’epoca globale l’Orcia è ancora un gioiello artigianale. Ma anche se i produttori sono protagonisti diretti hanno a fianco alcuni dei consulenti enologi più famosi del mondo: Riccardo Coratella, Carlo Ferrini, Donato Lanati, Valerie Lavigne… La giovinezza della denominazione e la mancanza di stereotipi consolidati, ha dato l’opportunità a produttori e tecnici, di sperimentare molto in vigna e in cantina.
She is a woman who has always worked with success, creating events that have left a strong mark on the world of wine. In 1993 she founded the Movimento Tourismo del Vino (Wine Tourism Movement) and hers was the idea behind Cantine Aperte (Open Cellars) and Trekking Urbano (Urban Trekking). Her wineries, Fattoria del Colle in Trequanda and Casato Prime Donne in Montalcino are staffed only by women. In 2003 she won the Oscar for Best Italian Wine Producer awarded by AIS Roma-Bibenda, in 2012 she received the Vinitaly International Award, today she is Vice President of the Associazione Donne del Vino (Women in Wine) and President of the Consortium of DOC Orcia Wines. Recognised in 2000, the DOC Orcia is one of the youngest DOCs in Tuscany. How will it manage to make itself known and fully appreciated? Orcia is a “handmade” wine where the great majority of its producers are small or even very small ones, where every stage is followed with personal care: from pruning the vines, to choosing the barrels, to selling the wine to visitors who come knocking at their wineries, and this allows the story of this land and of the work behind every bottle to be conveyed. Historic producers but also many new wineries and new producers; what is the principle of equilibrium that makes this combination a positive one? All of them are animated by the same passion; after all, anyone who chooses to produce wine in this DOC, still unknown and therefore unrewarding from an economic point of view, does so because they love this land and want to give it a future. How was it possible to reconcile tradition with innovation in the territories of the Consortium? In a global world, in this global era, Orcia is still a hand-crafted jewel. But even if its producers are the direct protagonists, they are flanked by some of the most famous wine consultants in the world: Riccardo Coratella, Carlo Ferrini, Donato Lanati, Valerie Lavigne… The youth of the denomination and the lack of consolidated stereotypes has given producers and technicians the opportunity to experiment extensively in the vineyard and in the cellar.
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Donatella Cinelli Colombini president of the Consortium of DOC Orcia Wines
Cristiano Cini president of the Terre di Arezzo Wine Road
interview text Teresa Favi
Diversità uguale ricchezza
Parola di Cristiano Cini, presidente della Strada del Vino Terre di Arezzo Words of Cristiano Cini, President of the Terre di Arezzo Wine Road Dal ristorante di famiglia ad Arezzo alla Giunta Esecutiva Nazionale dell’AIS come Responsabile Nazionale dell’Area Concorsi. In mezzo tre finali per il titolo di Miglior Sommelier d’Italia, oltre alla presidenza della Strada del Vino Terre di Arezzo. Ed è proprio in qualità di presidente delle Strade del Vino che incontriamo Cristiano Cini per conoscere meglio la realtà dei vini della provincia di Arezzo. In cosa risiede la ricchezza dei vini della provincia di Arezzo? La nostra ricchezza è nella diversità. Siamo più territori riuniti sotto lo stesso tetto. Un mosaico prezioso insomma, tramutando in atout quello che finora è stato considerato il suo punto debole, la sua frammentazione appunto: tipologica, geografica, ampelografica, climatica, stilistica, paesaggistica e perfino storica. Quindi diversità di vitigni e anche di filosofie produttive. Entriamo allora in questa diversità ricca di sorprese… Qui prosperano non solo il glorioso Chianti Docg (generico o in versione Colli Aretini), ma vini rari come il Caberlot e e due straordinari Pinot, oppure la straordinaria vocazione del terroir cortonese alla vinificazione del Syrah, aziende pluripremiate, concretamente trainanti con marchi molto noti sul proscenio internazionale (come Il Borro, Sette Ponti, Petrolo). Tra i territori aretini è rimasta ancora qualche ultima frontiera da scoprire? Il Casentino che con la sua conformazione montuosa è senza dubbio il territorio più difficile da coltivare tra i territori della provincia, ma se ben compreso e ben lavorato è in grado di produrre vini straordinari, a partire da un eccellenti Pinot. Quali sono le annate migliori dell’ultimo decennio? La 2004 e la 2010 hanno dato vini basati sull’equilibrio e sull’eleganza, buoni da subito con buone prospettive di migliorare nel tempo, la 2006 è stata un’annata ancora più potente con una spinta ad andare nel tempo con ancora maggiore facilità.
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From the family restaurant in Arezzo to the National Executive Committee of the AIS as National Manager of Contests. His duties include three finals for the title of Best Sommelier of Italy, in addition to the presidency of the Terre di Arezzo Wine Road. And it is precisely in his role as President of the Wine Roads that we meet with Cristiano Cini to learn about wines in the province of Arezzo. What is the secret to the richness and identity of the wines from the province of Arezzo? Strange to say it, but today our richness lies in diversity, which in turn comes from the marked differences between one area and another. We are a number of territories gathered under one roof, and that means diversity in grape varieties and also production philosophies. It is a precious mosaic, to put it briefly, turning into a trump card something that has been considered its weakness to date, to be precise, its fragmentation: typological, geographical, ampelographical, climate-wise, stylistically, in terms of landscape and even history. So let’s talk about this diversity that is so full of surprises... Here not only the glorious Chianti DOCGs thrive (the generic or Arezzo hills version), but rare wines like Caberlot and Pinot, or the extraordinary Cortona Syrah terroirs, award-winning estates, effectively leading with well-known international labels (like Il Borro, Sette Ponti, Petrolo). In the Arezzo terrirories, are there any last frontiers to be discovered? The Casentino, with its mountainous conformation, is definitely the most difficult of all the territories in the province to cultivate, but if the land is well understood and well worked, it’s possible to produce extraordinary wines, starting with an excellent Pinot. What are the best vintages in the last decade in your opinion? The 2004 and 2010 vintages produced wines based on balance and elegance, good from the start with good prospects for improving over time. The 2006 vintage was even more powerful with the qualities to improve more easily over time.
Prezioso mosaico A precious mosaic Caratteri della produzione vitivinicola, aziende leader, gli innovatori e gli sperimentatori nei territori della provincia di Arezzo The key features of wine production, the leading wineries, the innovators and experimenters of the Arezzo area Text Massimo Rossi (delegato AIS Arezzo)
sasasasa sasasasa From top, Tenuta Sette sasasa Ponti and the Valdarno di Sopra area
Arezzo and Southern siena areas
Il territorio aretino non è stato considerato per anni nel panorama enologico Toscano. Oggi il miracolo: il vasto areale Aretino si è ormai consolidato come realtà qualitativa ed altamente diversificata. Sino ad inizio anni ottanta, c’era una sola azienda (Villa Cilnia) a tener alta la bandiera della qualità guidata dal lungimirante dottor Bianchi. Da qui sono partiti i nostri vignaioli/imprenditori. Il lavoro è stato lungo e faticoso, la strada impervia e scivolosa, ma con intelligenza, perseveranza e investimenti (il tutto legato ad un potenziale territoriale non indifferente) siamo arrivati a una realtà riconosciuta ben oltre i confini. Anche se a ben guardare qualche quarto di nobiltà l’aretino la può vantare: nel bando del 1716 di Cosimo III dei Medici tra i quattro territori eccellenti in fatto di vino c’era il Vald’Arno di Sopra. CORTONA Ma veniamo all’attualità iniziando dal Cortonese, ovvero la prima denominazione Italiana per il vitigno Syrah, che conferma la bontà territoriale e investimenti importanti fra i quali quelli della famiglia Antinori. La Cortona enologica esordisce intorno al 1987 con i fratelli D’Alessandro: azienda simbolo con l’etichetta Il Bosco del Syrah Italiano che adesso continua con una nuova proprietà (famiglia Calabresi) ad essere il punto di riferimento di un movimento in crescita vorticosa, se non l’assoluto emblema del vitigno. CASENTINO Dalla parte opposta della provincia si sta affacciando il Casentino: una nuova zona, ancora per una produzione di nicchia che conta due aziende, produttrici di grandi Pinot Nero, Podere Santa Felicita e Podere della Civettaja. Qui, a differenza di Cortona, dove grandi gruppi o singoli imprenditori hanno trovato casa, ci sarebbe da operare un lungimirante investimento più sulla capacità e le competenze degli uomini che sul territorio. Si è scelto di fare vino seguendo la strada più difficile: la purezza del vitigno; la biodinamica o naturalità, quella del concetto più estremo di territorio. VALDARNO DI SOPRA Il Valdarno di Sopra annovera nei propri confini uno dei più grandi merlot d’Italia, il super premiato Galatrona della famiglia Sanjust, Fattoria di Petrolo, e l’Oreno della Tenuta Sette Ponti, fantastico blend internazionale sempre più toscanizzato o aretinizzato. Ma anche la famiglia Ferragamo con la splendida tenuta
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For years, the area near and surrounding Arezzo was given little consideration in the world of Tuscan wines and winemaking. Today we are witnessing a miracle: the vast territory of Arezzo has been consolidated as a qualitative and highly diversified reality. Until the early 1980s, there was only one winery (Villa Cilnia) to hold high the banner of quality, guided by the far-sighted Mr. Bianchi. Our winemakers / entrepreneurs started here. The work was long and tiring, the path difficult and risky, but with intelligence, perseverance and investments (all linked to a considerable territorial potential) we have come to create a reality recognized well beyond its borders. And yet, a closer look shows us that the Arezzo area can boast a certain nobility: in the edict issued in 1716 by Cosimo III dei Medici to identify the four territories of Tuscany producing the highest quality wine, among these there was the Vald’Arno di Sopra. CORTONA Coming back to the present, we can start with the area of Cortona, which achieved the first Italian D.O.C. Syrah status, which confirms the territorial suitability and important investments including those of the Antinori family. Oenologically, Cortona debuted around 1987 with the D’Alessandro brothers: a symbolic winery with the Il Bosco label of Italian Syrah which now continues under new proprietors (the Calabresi family) to be the reference point of a movement in rapid growth, if not the absolute emblem of the variety. CASENTINO Appearing in the opposite part of the province, the Casentino: a new area, still for a niche product with two wineries producing great Pinot Noir, Podere Santa Felicita and Podere della Civettaja. Here, unlike in Cortona, where large groups or individual entrepreneurs have found a home, a more far-sighted investment should be made, more on the capacities and the skills of the workers than on the territory. Here they have chosen to make wine following the most difficult path: the purity of the variety; biodynamics or naturalness, that of the most extreme concept of territory. VALDARNO DI SOPRA The Valdarno di Sopra produces within its borders one of the best Merlots in Italy, the award-winning Galatrona of the Sanjust family, Fattoria di Petrolo, and Oreno of the Tenuta Sette Ponti, a fantastic international blend increasingly Tuscanized or “Aretinized”. But also the Ferragamo family with its beautiful estate, Il Borro, and Tenuta Vitereta, in conversion to biodynamics with elegant Sangiovese
Arezzo and Southern siena areas
Quattro o cinque vini tra i primi cento al mondo provengono dalla provincia di Arezzo, secondo Wine Spectator Four or five wines amongst the world’s top 100 come from the Arezzo area according to Wine Spectator
Il Borro e la Tenuta Vitereta, in conversione al biodinamico con eleganti Sangiovese e sorprendenti Trebbiano. VALDICHIANA La Valdichiana, l’Aretino in senso stretto, presenta aziende che gravitano attorno ai confini della città stessa, con grandi Ciliegiolo, Pugnitello e Barsaglina, uve che sono espressione di una tradizione profonda che ancora oggi può essere raccontata grazie al certosino lavoro di recupero di aziende che sono riuscite a trovare un’impronta “commerciale” unica e per certi versi inimitabile. Tutto questo, in breve, è il vino aretino. Sembrano solo “rose e fiori” ma in realtà manca la consapevolezza che il territorio sia vincente la capacità di vendersi come areale vinicolo unitario (sia in fatto di numeri che in fatto di varietà produttiva) sarebbe un asso nella manica, che permetterebbe di vincere partite importanti, o perlomeno di indirizzarle nella giusta direzione. Adesso non è più tempo di indugi e gli indicatori sono molteplici. Si pensi ad esempio ai giudizi che Wine Spectator, la rivista cult per eccellenza, assegna regolarmente e da anni alla provincia di Arezzo. Quattro o cinque vini regolarmente tra i primi cento al mondo e grazie all’enorme risonanza e prestigio della rivista chiunque a livello mondiale può conoscerli. Ma in realtà, non puntando sull’unità territoriale manca completamente al grande pubblico la conoscenza che i vari Galatrona, Oreno, Bosco, Caberlot provengono tutti dalla stessa provincia. È il momento di confronti seri e costruttivi che sfruttino le risorse che fortunatamente questo territorio possiede. Sono necessari progetti a medio termine che gettino semi di territorio aretino nel mondo, per raccoglierne gli auspicabili meritati frutti.
and surprising Trebbiano wines. VALDICHIANA The Valdichiana, particularly in the area of Arezzo, presents wineries operating around the boundaries of the city itself, with great Ciliegiolo, Pugnitello and Barsaglina, grapes which are the expression of a deep tradition that is still very much alive thanks to the painstaking recovery work of wineries that have managed to find a unique “commercial” and, in some ways, inimitable approach. All this, in short, is the wine of Arezzo.The situation seems “a bed of roses”, but what is actually lacking is an awareness that the territory is gaining the ability to sell itself as a single, unified winemaking area (both in terms of numbers and in terms of production variety). This awareness would be a trump card, which would allow important matches to be won, or at least to be guided in the right direction. Today, there is no time to waste, and the indicators are manifold. Just think, for example, of the judgments that Wine Spectator, the cult magazine par excellence, has assigned regularly, for years, to the province of Arezzo. Four or five wines regularly among the top hundred in the world, and thanks to the enormous resonance and prestige of the magazine, anyone, anywhere in the world, can know about them. But in reality, not focusing on this territorial unity causes the general public to completely ignore the fact that the various Galatrona, Oreno, Bosco and Caberlot all come from the same province. It’s time to engage in serious and constructive confrontation aimed at exploiting the resources that, fortunately, this territory possesses. There is a need for medium-term projects to sow the seeds of the Arezzo area throughout the world, in order to gather their desirable, well-deserved fruits.
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Wineries of the Arezzo area. From top clockwise: Il Borro, Tenuta Sette Ponti, Il Borro, Tenimenti D’Alessandro, Il Borro, the Valdarno countryside
Terre leggendarie Legendary lands Montalcino, Montepulciano, Orcia Doc: i territori del buon bere in provincia di Siena Montalcino, Montepulciano, Orcia Doc: the home of good wine around Siena
Text Marcello Vagini (delegato AIS Siena)
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MONTALCINO La fortuna del vino di Montalcino inizia nel Medioevo grazie alla sua collocazione sulla Francigena, la via dei pellegrini verso Roma. E il suo buon vino era molto apprezzato. Fino agli inizi dell’Ottocento il must fu il dolce e frizzante Moscadello, prodotto da uve moscato bianco. La nascita del Brunello avviene soltanto nell’Ottocento, grazie agli studi di Clemente Santi sul clone del Sangiovese Grosso. Oltre alla famiglia Biondi Santi, anche i Padelletti (i primi ad apporre etichette stampate sulle bottiglie), i Paccagnini, i Colombini (pionieri nella vendita per corrispondenza), i Caetani Lovatelli e altre famiglie, hanno contribuito a migliorare la qualità del prodotto. Nel 1900 Montalcino è la terza cittadina del sud della Toscana ed è un vivacissimo centro di commerci. Nel 1964 tutto crolla per l’apertura dell’Autostrada del Sole. Da Montalcino, dopo secoli, non passò più nessuno. Le campagne si spopolarono e in dieci anni il comune perse il 70% della popolazione. La rinascita è stata lenta ma graduale. Le tappe principali sono segnate dalla DOC nel 1967. Nel 1980 il Brunello è tra le prime DOCG d’Italia, nel 1984 nasce il Rosso di Montalcino, la prima DOC di ricaduta. Dal 1997 i vigneti passano da 1.260 a 2.100 ettari (nel 1967 gli ettari erano soltanto 76). In un territorio dominato dai boschi la cucina tipica non poteva che essere caratterizzata dalla cacciagione, da piuma e da pelo. Qui regnano i “pinci”, la trippa è allo zafferano. Per finire: “Ossi di morto”, cavallucci, ricciarelli e cantucci. MONTEPULCIANO Montepulciano d’ogni vino è Re! Così Francesco Redi descrive il vino nobile di Montepulciano nel suo Bacco di Toscana del 1685. Ma la storia del Montepulciano parte dagli etruschi fino ad arrivare al riconoscimento della DOCG nel 1980. La zona di produzione è una piccola enclave di alcune centinaia di ettari nel comune di Montepulciano. Il Vino Nobile è prodotto con un particolare clone di Sangiovese, il Prugnolo gentile, a cui vengono aggiunti Canaiolo, per un massimo del 20%, e Mammolo per il 10%. Il suo segreto è il suolo: un’alternanza di sabbie e argille creano condizioni ideali per produrre vini di struttura, profumati, ma con tannini fini. Il panorama produttivo vede aziende storiche come Contucci o Poliziano, capaci di parlare al mondo. Podere Boscarelli della famiglia De Ferrari Corradi e la Tenuta Valdipiatta di Miriam Caporali puntano sulla valorizzazione del Sangiovese puro e del singolo terroir. Nuove realtà si affacciano come Montemercurio, che punta a
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MONTALCINO The success of Montalcino wine began in the Middle Ages, thanks to the town’s being located along the Via Francigena, the route travelled by pilgrims on their way to Rome. And its good wine was highly appreciated. Until the early 1800s, the must was the sweet and sparkling Moscadello, produced from white muscat grapes. The birth of Brunello came about only in the 19th century, as a result of research done by Clemente Santi on the clone of Sangiovese Grosso. In addition to the Biondi Santi family, even the Padelletti (the first to affix printed labels to their bottles), the Paccagnini, the Colombini (pioneers in mail-order sales), the Caetani Lovatelli, as well as other families, all helped to improve product quality. In 1900, Montalcino was the third largest town in the south of Tuscany and a bustling centre of commerce. In 1964, all this ended with the opening of the Autostrada del Sole. After centuries, no one passed through Montalcino any longer. The countryside was abandoned and depopulated, and in ten years Montalcino lost 70% of its population. Its revival has been slow but gradual. The main stages are marked by the DOC in 1967; then, in 1980, the Brunello became the first DOCG in Italy; and, in 1984, there was the birth of the Rosso di Montalcino, the first DOC di ricaduta. Since 1997, the vineyards have increased from 1,260 to 2,100 hectares (in 1967 they only covered 76 hectares). In a territory dominated by woodlands, it is only natural for local dishes to be characterised by all kinds of wild game, whether feathered or furred. Here pinci, tripe and saffron reign supreme. To finish: fine dry pastries such as the ossi di morto, cavallucci, ricciarelli and cantucci. MONTEPULCIANO Montepulciano is the king of all wines! This is how Francesco Redi described the “noble wine” of Montepulciano in his Bacco di Toscana of 1685. But the history of Montepulciano starts with the Etruscans, and leads up to the awarding of its DOCG status in 1980. The production zone is a small enclave of some hundreds hectares in the municipality of Montepulciano. The Vino Nobile is produced with a particular clone of Sangiovese known as Prugnolo Gentile, to which a maximum of 20% Canaiolo is added, along with 10% Mammolo. Its secret lies in the soil: the alternation of sand and clay creates the ideal conditions for producing wines that are well-structured and fragrant, but with fine tannins. The production scenario comprises historical wineries such as Contucci or Poliziano, able to speak to the world. Podere Boscarelli, belonging to the De Ferrari Corradi family, and Miriam Caporali’s Tenuta Valdipiatta both aim to valorise the pure Sangiovese of a single, individual terroir. There are new wineries emerging, such as Montemercurio, which focuses
The Montepulciano winegrowing area, a DOCG zone since 1980
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From top clockwise: San Biagio, Montalcino and its lovely piazza, the Castiglion del Bosco winery, a view of Montalcino countryside
Arezzo and Southern siena areas
Dal 2004 la Val d’Orcia è stata riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Unesco
In 2004, the Val d’Orcia was added to the UNESCO list of World Heritage Sites
valorizzare il Sangiovese in grande botti. Per il Nobile perfetta è la tradizione gastronomica locale. Crostini con milza e fegatelli, il pansanto (fettina condita con cavolfiore lessato, aceto e olio), i fagioli al fiasco, pici e pappardelle alla lepre, ma anche faraona ruspante, “nana” (anatra) o cinta senese, agnello, porchetta, piccione e cacciagione locale. ORCIA Dal 2004 la Val d’Orcia è stata riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Unesco quale icona mondiale di paesaggio integrato tra storicità e bellezza morfologica. Questa zona è frutto di un antico bacino marino dove fanghiglia e sabbia hanno sedimentato creando calanchi, e biancane. Dal 2000 il disciplinare Orcia DOC comprende 13 comuni e prevede un Orcia Rosso con Sangiovese 60% e Merlot o Cabernet. Ultima introduzione è l’Orcia Sangiovese: 90% Sangiovese unito agli autoctoni Malvasia Nera, Foglia Tonda, Canaiolo Nero, Ciliegiolo e Colorino. Vini di lungo invecchiamento che esprimono il valore di aziende come la Fattoria La Canonica di Donatella Vannetti e Fattoria del Colle di Donatella Cinelli Colombini, che ha valorizzato in purezza l’antico Foglia Tonda sulle Crete Senesi. Segnano l’Orcia autentici vignerons come Marco Capitoni dell’azienda omonima e Roberto Terzuoli dell’Azienda Sasso di Sole per la valorizzazione del Sangiovese e produttori all’avanguardia come Podere Forte che unisce alla cultura biodinamica, sperimentazione varietale e ricerca pedoclimatica dei microterroir. I vini dell’Orcia ben si abbinano alla gastronomia: ravaggiolo in foglie di felce e pecorino di Pienza, prosciutto di cinta senese, pici alla nana o alle briciole, carne chianina e piatti a base di tartufo di San Giovanni d’Asso.
on producing Sangiovese in large barrels. The traditional local cuisine is perfect with the Nobile. Crostini with spleen and liver, pansanto (sliced bread seasoned with boiled cauliflower, vinegar and oil), white beans cooked in a flask, pici pasta and pappardelle noodles with wild hare sauce, but also free-range guinea fowl, nana (duck) or Cinta Senese pork, lamb, porchetta (spit-roasted pork), pigeon and local game. ORCIA In 2004, the Val d’Orcia was added to the UNESCO list of World Heritage Sites for its landscape, a global icon, integrating historical significance and morphological beauty. This area is the result of an ancient sea basin where silt and sand deposited sediment creating natural erosion phenomena known as calanchi and biancane,. Since 2000, the DOC Orcia Disciplinary includes 13 municipalities and indicates an Orcia Rosso with 60% Sangiovese, and either Merlot or Cabernet. The latest entry is the Orcia Sangiovese: 90% Sangiovese combined with the native varieties Malvasia Nera, Foglia Tonda, Canaiolo Nero, Ciliegiolo and Colorino. Long-ageing wines that express the value of wineries such as Donatella Vannetti’s Fattoria La Canonica, and Donatella Cinelli Colombini’s Fattoria del Colle, which proposes, in purezza, the ancient Foglia Tonda of the Crete Senesi. Orcia has authentic vignerons such as Marco Capitoni, of the same-name winery, and Roberto Terzuoli of the Sasso di Sole Winery who work for the valorisation of Sangiovese, as well as trailblazing producers such as Podere Forte, which joins biodynamic agriculture with varietal experimentation and research on the pedoclimatic conditions of micro-terroirs. Orcia wines are the perfect match for the local culinary specialities: fresh raveggiolo soft cheese in fern leaves and Pecorino di Pienza sheep cheese, Cinta Senese prosciutto, pici pasta served with duck sauce or bread crumbs, Chianina veal and dishes featuring truffles from San Giovanni d’Asso.
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I migliori 10 Top 10 Due selezioni di dieci vini raccontano il meglio della produzione vitivinicola dei territori di Arezzo e del sud di Siena Two top-ten wine selections offer a glimpse into the best wine production of the Arezzo and southern Siena areas
wine tasting by AIS Toscana commission
top ten ph. Martina Melchionno
arezzo: quello che dovete sapere in fatto di vino
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TENUTA VITERETA Doc Vin Santo del Chianti Occhio di Pernice 2007 - Abv. 14% - Sangiovese 100% Ambra e topazio, scende come miele. Al naso frutta candita, la marmellata d’arancia amara, caffè e cioccolato, erbe officinali, rabarbaro dolce. Al gusto è potente con un susseguirsi di sapori, profumi, intensità. Lunghezza gustativa. Da bersi solamente dopo una grande vittoria. Amber and topaz, it goes down as smooth as honey. The wine opens on the nose with candied fruit, bitter orange marmalade, coffee and chocolate, officinal herbs, sweet rhubarb. Powerful on the palate with overwhelming flavours, aromas and intensity. The length on the palate. To be enjoyed only after a great victory.
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PODERE DELLA CIVETTAJA Igt Toscana Rosso - Podere Della Civettaja 2011 - Abv. 14% - Pinot Nero 100% Rosso rubino trasparente. I profumi iniziali di petali di rosa rossa, caramella di lampone e ribes rosso. Nel bicchiere i profumi si aprono ai tipici sentori charnu del pinot nero, chiodi di garofano e un balsamico mentolato. Il gusto conferma la finezza del profumo e acidità vigorosa con tannini intarsiati nella struttura. Lunghissimo il finale fruttato e minerale.
Pale ruby red. It opens on the nose with aromas of red rose petals, raspberry candy and redcurrant. Pinot Noir’s typical charnu aromas, cloves and a mentholated balsamic note. Nose-palate consistency, vigorous acidity with tannins inlaid in the structure. A very long fruity and mineral finish. IL CARNASCIALE Igt Toscana Rosso - Caberlot 2011 Abv. 13,5% - Caberlot 100% (solo formato Magnum) Rosso rubino compatto, bordo porpora. L’apertura è fruttata, con cassis, mora di rovo e mirtilli su un elegante tessuto speziato che suggerisce pepe nero e liquirizia. Continua con un tostato di dark chocolate; chiude minerale di grafite. Voluminoso al palato, con alcol e tannini che giocano a incontrarsi e scontrarsi. Dense ruby red, purple red at the rim. Fruity entry on the nose, with blackcurrant, blackberry and blueberry shining through a frame of elegant spicy notes of black pepper and licorice, followed by roasted notes of dark chocolate, and ending on a mineral note of graphite. Wide on the palate, with a long and well-balanced embrace between the alcohol component and tannins.
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PETROLO Igt Toscana Rosso - Galatrona 2011 Abv. 14% - Merlot 100% Impenetrabile nel bicchiere. Concentrazione olfattiva di cassis, mirtillo in confettura, note speziate di cardamomo e noce moscata, cioccolato ed eucalipto. In bocca è pieno, ha struttura imponente, ma sa distendersi con trama tannica setosa e sottilissima. Impenetrable in the glass. Intense aromas of blackcurrant, blueberry preserve, spicy notes of cardamom and nutmeg, chocolate and eucalyptus. Full on the palate, with a structure and yet silky and very thin tannins. IL BORRO Igt Toscana Rosso - Alessandro dal Borro 2011 - Rosso Igt - Syrah 100% - Alc. 14,5% (solo formato Magnum) Un fitto e denso color porpora.Ventaglio olfattivo che nasce da cassis e da succo di mirtillo, pepe macinato e un fresco mentolato, erbe aromatiche su di un fondo di spezia più piccante come il curry. Sontuoso l’ingresso del palato, tannino di qualità. Finale appagante. Vivid and bright purple red. The bouquet
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top ten
Arezzo: what you need to know about wine
opens with blackcurrant and blueberry juice, ground pepper and a fresh mentholated note, aromatic herbs with a spicy note, such as curry, in the background. A sumptuous entry on the palate, voluptuous, generous and wide, top-quality tannins. Rewarding on the finish. TENIMENTI D’ALESSANDRO Doc Cortona Syrah - Il Bosco 2010 - Abv. 14% - Syrah 100% Rubino brillante. Il profumo intenso è di frutta: una composta di mora e amarena. Il pepe del Syrah è netto, una nota mentolata lo placa, poi sottobosco di felce, humus, terra bagnata. L’assaggio è d’impatto, grande pienezza con una freschezza che integra l’alcol. Il tannino è fine ed elegante. Lunghissimo. Brilliant ruby red. Intense fruity aromas: blackberry and sour black cherry compote. The Syrah’s typical peppery aroma is toned down by the mentholated note, and then underbrush, humus, damp soil. A wonderful impact on the palate, greatly full-bodied with freshness that integrates the alcohol component. The tannins are elegant. Very long finish.
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TENUTA SETTE PONTI Igt Toscana Rosso - Oreno 2011 Abv. 14,5% - Merlot 50%, Cabernet Sauvignon 40%, Petit Verdot 10% Blend bordolese di magnifica fattura. Ha un olfatto di piccoli frutti rossi e mirtillo, poi si allarga con note di rosmarino e tarassaco. L’assaggio dimostra un uso garbato del legno, ha trama concreta e tannini importanti. C’è ancora freschezza infinita. A very well-made Bordeaux blend. The nose opens with aromas of soft red fruit and blueberry, which evolve into notes of rosemary and taraxacum. The palate shows a graceful use of wood. Endless freshness and persistence. TUNIA Igt Toscana Bianco - Chiarofiore 2012 Abv: 13,0% - Trebbiano 70%, Vermentino 30% Giallo paglierino intenso e luminoso. All’olfatto ha un naso intenso ed armonico con riferimenti alle erbette di campo, mela e pesca bianca. In bocca la leggera dolcezza è resa piacevole da un’acidità e una mineralità ben marcata. Deep and bright straw-yellow. Intense and harmonious on the nose with herb, apple and white peach aromas. On the palate, the light sweet-
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ness is pleasantly enhanced by the acidity and marked mineral notes. VILLA LA RIPA Igt Toscana Rosso - Tiratari 2010 Abv. 14% - Sangiovese 80%, Merlot e Syrah 20% Rubino con riflesso granato. Incipit di visciola, mora, viola e rosa leggermente appassita. Corpo pieno, discreta morbidezza, note dolci e fruttate con finale piacevole di ciliegia e cioccolato. Ruby red with garnet red nuances. It opens on the nose with aromas of sour cherry, blackberry, violet and slightly wilted rose. Full-bodied, discreetly soft, sweet and fruity notes with a pleasant cherry and chocolate finish. PODERE DI POMAIO Igt Toscana Rosso - Porsenna 2011 Abv: 14,0% - Sangiovese 100% Rosso rubino luminoso. Olfatto deciso sulla ciliegia e la prugna, viola, garofano. In bocca entra fresco e caldo con tannino addomesticato. Finale di bocca fruttato. Bright ruby red. Intense entry on the nose with cherry and plum, violet and carnation. Fresh and warm entry on the palate with skillfully tamed Tuscan-style tannins. Fruity and long on the finish.
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top ten ph. Martina Melchionno
dieci magnifici senesi da non perdere
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POGGIO DI SOTTO Docg Brunello di Montalcino 2009 - Abv: 14,0% - Sangiovese 100% Rosso granato tenue. Olfatto decisamente balsamico. Si allarga su ricordi di tabacco toscano, poi carne e pot-pourri. Il sorso è solenne, interminabile e armonioso, riempie la bocca di gusto e di frutta sottospirito. Il tannino è elegante. Vino molto persistente. Light garnet red. Definitely balsamic entry on the nose. Evolving into sensations of Tuscan tobacco, meat and potpourri. Solemn, endless and harmonious sip, mouthfilling with notes of fruit in alcohol. Elegant and measured tannins, as well as the acidity. Persistent wine. BIONDI SANTI Docg Brunello di Montalcino Tenuta “Greppo” 2008 Abv: 13,5% - Sangiovese 100% Fascino granato. Naso ampio con cenni di Durone di Vignola, prugna e eucalipto. Manifesta una incredibile stoffa nell’assaggio, che si dipana serenamente in un sorso lunghissimo. L’alcol e il tannino cesellato si inchinano a una regale freschezza.
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Charming garnet red. Wide on the nose with hints of Vignola cherry, plum, eucalyptus, incense and tobacco, tar and Oriental spices. Incredibly full-bodied and long on the palate. The alcohol component and perfect tannins bow to the magnificent freshness. POLIZIANO Docg Vino Nobile di Montepulciano - Asinone 2011 Abv. 15,0% - Sangiovese 90%, altre varietà 10% Rubino luminoso. Olfatto intenso di lampone, ciliegia, humus, fiori rossi appassiti. Al gusto trama tannica perfettamente bilanciata dall’alcol e spalleggiata da una buona acidità. Bright ruby-red. Intense aromas of raspberry, cherry, humus, red wilted flowers, sweet spices. On the palate, the tannic structure and the alcohol component are balanced with a backbone of good acidity . BOSCARELLI Docg Vino Nobile di Montepulciano - Nocio dei Boscarelli 2010 Abv. 14% - Prugnolo Gentile 100% Rubino concentrato con orlo granato. Naso
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minerale. Accenni di ginepro, liquirizia, petali di rosa in alcol. Il sorso, potente e pieno, esprime una vibrante freschezza, mai nervosa, che accompagna verso un tannino elegante. Intense ruby red, garnet red at the rim Kaleidoscopic and mineral nose. Hints of juniper, licorice, rose petals in alcohol, iodate and roasted aromas. Powerful and full on the palate. Long on the finish. CASTIGLION DEL BOSCO Docg Brunello di Montalcino 2009 Abv. 14,5% - Sangiovese 100% Granato intenso. Ha spessore olfattivo e note di piccola frutta nera in confettura, pot-pourri, lavanda, note tostate e eucalipto. Chiude con sentori di caffè e cacao amaro. In bocca il tannino si propone con eleganza ed energia, lasciando un solco fresco e sapido. Coerente la corrispondenza tra olfatto e gusto. Deep garnet-red. Intense on the nose with notes of soft black fruit preserve, potpourri, lavender, roasted notes and eucalyptus, ending on hints of coffee and bitter cocoa. The tannins show elegance and energy on the palate, leaving a fresh. Nose-palate consistency.
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top ten
The ten magnificent must-try wines from Siena
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TENUTA VALDIPIATTA Docg Vino Nobile di Montepulciano - Vigna d’Alfiero 2010 Abv. 14,5% - Sangiovese 100% Intenso rubino. Ventaglio olfattivo ampio. Bouquet di viole e rose rosse, poi mirtillo e prugna macerata, note di caffè tostato e macis. All’assaggio è sferzante in acidità con una buona conduzione tannica e una nota alcolica dosata. Persistente. Intense ruby-red. A wide aromatic palette of violet and red rose, blueberry and macerated plum, notes of roasted coffee and macis . Biting acidity with good tannins and well-balanced alcoholic note. Persistent. CIACCI PICCOLOMINI D’ARAGONA Docg Brunello di Montalcino 2009 Abv. 14,5% - Sangiovese 100% Rubino trasparente. Al naso si riconoscono sensazioni di rosa e mora di rovo, cenni balsamici, cannella e caffè appena tostato. In bocca è solido e austero. La struttura si deve ancora assestare e lo farà sicuramente se si saprà conservare la bottiglia ancora qualche anno.
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Pale ruby-red. Sensations of rose and blackberry, balsamic hints, cinnamon and freshly-roasted coffee on the nose. Solid and austere on the palate. The structure needs a few more years of bottling to settle down. CINELLI COLOMBINI Doc Orcia - Cenerentola 2010 Abv. 14,5% - Sangiovese 65%, Foglia Tonda 35% Rosso rubino deciso. Sentori di piccoli frutti a bacca rossa e nera, prugna secca, velati da toni di spezie finissime. In bocca presenta un gusto pieno e corposo con tannini giovani e un finale gradevolmente fruttato. Intense ruby red. Aromas of small black and red soft fruit, dried plum, with hints of very fine spices. Full-bodied on the palate with young tannins and pleasantly fruity on the finish. MONTEMERCURIO Docg Vino Nobile di Montepulciano - Damo 2007 Abv: 14,5% - Sangiovese 100% Rosso granato. Bouquet floreale e di frutta scura sotto spirito, accompagnato da una ricchezza di profumi terziari che si diramano in spezie cardamomo, noce mosca-
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ta, fondo di caffè, cuoio, terra bagnata. In bocca entra morbido e abbastanza ricco di gusto e sapore. L’equilibrio perfetto ci suggerisce di non aspettare un domani. Garnet-red. A bouquet of flowers and black fruit in alcohol, accompanied by a wide palette of tertiary aromas from cardamom, nutmeg and coffee grounds to leather and damp soil. Soft entry on the palate, tasty and quite rich in flavors. Given that the wine is now perfectly balanced, we suggest not to wait too long to drink it. SASSO DI SOLE Doc Orcia rosso 2012 Abv: 14,0% - Sangiovese 100% Rosso rubino intenso. Olfatto decisamente concentrato sul frutto di rovo, lavanda e spezie. Leggere sensazioni di liquirizia e torrefatto. Al gusto ha un impatto intenso e deciso. Le morbidezze risultano adeguate al tannino rendendo l’equilibrio dinamico per una ripetuta bevuta. Deep ruby red. Intense aromas of blackberry, lavender and spices. Hints of licorice and roasted notes. Intense and marked on the palate. Well-balanced softness and tannins that beg for another sip.
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a good year
Cecchi incontra Collard-Picard Dalle colline del Chianti a quelle dello Champagne: andata e ritorno From the Chianti to the Champagne hills: the journey there and back
Produttori da oltre un secolo con il proprio nome in etichetta, dal 2011 l’azienda vitivinicola toscana Cecchi, capitanata dai fratelli Andrea e Cesare, distribuisce in Italia lo Champagne di una piccola maison, Collard-Picard, classificata RM, ovvero récoltant-manipulant, significa che utilizza soltanto uve dei propri vigneti. Lo stesso Olivier Collard è venuto a Firenze per raccontare in prima persona la sua speciale produzione improntata a modernità che non ha stravolto
Wine producers for over a century with their name on the label, the Tuscan winery Cecchi, run by brothers Andrea and Cesare, has been distributing the Champagne of a small French maison, Collard-Picard, classified RM, that is, récoltant-manipulant ( made from grapes exclusively sourced from their own vineyards), since 2011. Olivier Collard came to Florence in person to describe his special production based on the perfect blend of modernity and
le regole di una tradizione secolare. Ecco la degustazione che ne è seguita. Cuvée Sélection 2007 50% Pinot Noir, 50% Pinot Meunier della Vallée de la Marne Naso croccante, giocato sulle note fruttate dei due Pinot. In bocca ha un attacco vivace, la bollicina, a seguire, ripropone il frutto e una nota verde in chiusura in un contesto di grande freschezza. Un ottimo aperitivo, da gustare fresco ma non freddo. Cuvée Prestige 2007 50% Chardonnay della Côte des Blancs, 25% Pinot Noir, 25% Pinot Meunier della Vallée de la Marne Naso attraente, fresco e pulito. Denota complessità: minerale, balsamico, speziato e di gialla florealità, ma anche frutto tropicale appena maturo. La bocca coerente con l’olfatto denota grande freschezza. Ma l’acidità e la bollicina sono così ben integrate da dare non solo sapidità ma anche morbidezza. Piacevole finale sulle note di biscotto. Perfetto a tavola, appagante da solo.
age-old traditions. Here is the wine tasting that followed. Cuvée Sélection 2007 50% Pinot Noir, 50% Pinot Meunier from Vallée de la Marne Crunchy on the nose, played on the fruity notes of the two Pinot varieties. A lively entry on the palate, with the bubbles following close behind and the fruit coming back, a green note on the finish in a context of overall freshness. It makes a great pre-dinner drink, to be enjoyed cool but not cold. Cuvée Prestige 2007 50% Chardonnay from Côte des Blancs, 25% Pinot Noir, 25% Pinot Meunier from Vallée de la Marne Attractive, fresh and clean on the nose. A complex bouquet: mineral, balsamic, spicy and yellow flowers, but also slightly ripe tropical fruit. Nose-palate consistency and great freshness. Acidity and perlage are very well-integrated and give savouriness as well as softness. Pleasant biscuity notes on the finish. It goes wonderfully with food,
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a good year
Cuvée Dom.Picard (Grand Cru Blanc de Blancs) 100% Chardonnay della Côte des Blancs Millesimato non dichiarato (annata 2006), è il primo blanc de blancs prodotto da Olivier Collard. Naso elegante, di netta impronta minerale, ma anche finemente speziato, dolce e floreale. Note grasse di nocciola regalano ulteriore complessità a un quadro ben giocato tra tensione e morbidezza. Bocca freschissima per un’acidità pulente ben integrata con la bollicina che porta a un finale sapido. Esaltante al fianco di salumi, primi, fino ai grandi crostacei. Cuvée Rosé 50% Pinot Noir, 50% Pinot Meunier della Vallée de la Marne Naso di impronta vinosa, con note floreali e fruttate quasi in sciroppo, toni di panificazione in secondo piano. Mai pesante per il rinfrescante spunto balsamico. Al palato è ancora molto fresco e, nella sua semplicità, esalta il frutto di bosco in granatina per chiudere su note chinate che lasciano la bocca pulita e sottilmente amaricante. Da aperitivo.
equally enjoyable straight up. Cuvée Dom.Picard (Grand Cru Blanc de Blancs) 100% Chardonnay from Côte des Blancs Undeclared millesimato wine (vintage 2006), it is the first blanc de blancs produced by Olivier Collard. Elegant on the nose, with a marked mineral note, but also spicy, sweet and floral aromas. Fatty notes of hazelnut give further complexity to a structure well-balanced between tension and softness. Very fresh on the palate with well-integrated acidity and bubbles leading to a savory finish. Excellent with cold cuts, pasta dishes and seafood. Cuvée Rosé 50% Pinot Noir, 50% Pinot Meunier from Vallée de la Marne Winy on the nose, with floral and fruity notes, almost syrupy, with yeasty aromas in the background and a refreshing balsamic hint. Still very fresh on the palate and, in its simplicity, it highlights the soft fruit syrup and ends on cinchona-flavored notes which keep the mouth clean and slightly bitter. The perfect pre-dinner drink.
From left: the old Collard Picard vintages; Cuvée Selection; Federico De Cesare Viola, Luca Stortolani, Olivier Collard and Andrea Cecchi, Cuvée Rosé 1969, the wine tasting, Aldo Fiordelli
Cuvée Essentiel 2006 50% Chardonnay, 25% Pinot Noir, 25% Meunier Questa cuvée proviene da un’annata di qualità eccezionale grazie ad un incredibile equilibrio tra gli zuccheri e l’acidità, che ci regala un’ottima longevità. Si tratta di un Dosage Zero, uno champagne in cui c’è tutto l’Essentiel, la purezza. Per gli amanti, i cultori e i veri conoscitori di Champagne. Cuvée Des Archives 2002 50% Chardonnay della Côte des Blancs, 25% Pinot Noir, 25% Pinot Meunier della vallée de la Marne. Il naso rivela immediatamente la ricchezza di un millesimato, note di spezie secche e cioccolato bianco ma, in particolare, il netto fil rouge con la Cuvée Prestige. Una soffusa maturità lo rende coerente con l’annata. In bocca, nella sua scorrevolezza, si fa apprezzare per la freschezza e la sapidità. Ritorni maturi sul finale. Ottimo a tavola con sformati di verdure.
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Cuvée Essentiel 2006 50% Chardonnay, 25% Pinot Noir, 25% Meunier This cuvée is an extraordinary vintage featuring amazing balance between sugar and acidity with great potential for ageing. It is a Dosage-Zero Champagne, that is, Champagne wine in its purest form. For the true Champagne loves and connoisseurs. Cuvée Des Archives 2002 50% Chardonnay from Côte des Blancs, 25% Pinot Noir, 25% Pinot Meunier from Vallée de la Marne. The nose immediately unveils all the richness of a millesimato wine, with notes of dried spices and white chocolate showing, in particular, the fil rouge that ties Cuvée Des Archives and Cuvée Prestige together. The maturity level shows that it is consistent with the vintage year. Smooth, fresh and savoury on the palate. Ripe notes on the finish. Excellent with vegetable flans.
wine world text Pietro Palma
Tradizione in prima linea
Montemercurio, 50 anni di viticoltura di famiglia a Montepulciano 50 years of family winemaking in Montepulciano Quando nei primi anni ’60 a Montepulciano, Il nonno Damo, fondatore dell’azienda, piantò il primo tralcio di vite, non poteva immaginare che da quel gesto sarebbe nato molto più che un comune vino e che quel piccolo vigneto di 3 ettari sarebbe stato valorizzato in un progetto ben più grande. Dopo 50 anni a Montemercurio sono stati impiantati dai suoi eredi altri 7 ettari di uve pregiate, dalle quali sono nati i prodotti rappresentativi dell’azienda come il Vino Nobile di Montepulciano Messaggero. Mentre il prodotto d’èlite, il Vino Nobile Di Montepulciano Damo proviene esclusivamente dal vecchio vigneto che il nonno piantò e dal quale prende il suo nome. Frutto di infinite attenzioni in ogni passaggio della produzione: dalla raccolta, rigorosamente manuale, alla fermentazione, fino all’affinamento in botti tradizionali toscane, per esaltare ogni sfumatura e distaccarsi dai gusti più omologati. Richiamo alla tradizione, premura nella lavorazione, rispetto della territorialità, ecco gli ingredienti che rendono unica la produzione di Montemercurio, rappresentata da cinque tipologie di vini. Caduceo, Igt bianco (Malvasia, Canaiolo e Grechetto che a Montepulciano viene detto il Pulcinculo); Tedicciolo, Igt rosso (80%Sangiovese, 15% Merlot, 5% altri vitigni a bacca rossa) capace di coniugare la bevibilità del Sangiovese, tipico della zona di Montepulciano, alla fruttuosità del Merlot; Petaso, Rosso di Montepulciano Doc (95% Sangiovese, 5% Merlot) un vino complesso, capace di affinare egregiamente in bottiglia per lunghi anni; Messaggero, Vino Nobile di Montepulciano Docg, Sangiovese con una piccolissima percentuale di Canaiolo, esprime la finezza, l’eleganza e il carattere dei grandi vini di Montepulciano; oltre al succitato Damo (circa 80% Sangiovese, 20% costituito da Canaiolo, Montepulciano, Colorino, Mammolo e Barbera) capace di invecchiare per moltissimi anni mantenendo le proprie qualità organolettiche inalterate. Nella degustazione orizzontale che segue avrete modo di conoscerli in dettaglio uno ad uno.
When in the early 60s in Montepulciano, Grandfather Damo, founder of the estate, planted the first vine, he did not even remotely imagine that such a gesture would give birth to much more than a common wine and that the little vineyard of 3 hectares would be developed into a much larger project. About 50 years later in Montemercurio his heirs have planted another 7 hectares of the finest grapes, from which come the estate’s most representative wines, such as Vino Nobile di Montepulciano “Messaggero”, while the elite product, the Vino Nobile Di Montepulciano “Damo” DOCG comes exclusively from the old vineyard that the grandfather planted and from which the name is taken in his memory. It is the result of endless attention to every step of production: from the harvesting, strictly by hand, through the fermentation phase, up to the aging takes place in traditional Tuscan barrels to exalt every nuance of flavour and separate it from the more conformist tastes. It is an appeal to tradition, care taken in the wine-making process, respect for the territory, these are the ingredients that make the production of Montemercurio unique, today represented by five types of wine. Caduceo, A white IGT with a blend of Malvasia, white Canaiolo and white Pulcinculo; Tedicciolo, a red IGT (80% Sangiovese, 15% Merlot, 5% other red grapes) which combines the drinkability of Sangiovese, typical of the area of Montepulciano, with the fruitiness of Merlot; Petaso, Rosso di Montepulciano DOC (95% Sangiovese, 5% Merlot) a complex wine, which ages very well in the bottle for many years; Messaggero, Vino Nobile di Montepulciano DOCG, a Sangiovese with a small percentage of Canaiolo, expresses the finesse, elegance and character of the great wines of Montepulciano; and the above-mentioned Damo (about 80% Sangiovese, 20% Canaiolo, Montepulciano, Colorino, Mammolo e Barbera) which ages nicely for many years maintaining its organoleptic qualities intact.
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Montemercurio winery, in the heart of Montepulciano area, produce top quality wine
Montemercurio landascapes on the vineyards
Wine tasting by AIS Toscana commission
five top wines produced in respect of traditions and values
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Caduceo IGT 2013 Malvasia bianca, Canaiolo bianco, Pulcinculo Giallo paglierino con lampi dorati, cristallino. Olfatto intenso e accattivante, pesca e fiori d›arancio, glicine bianco e cedro, soffi vegetali di basilico e asparago. Coerenza e piacevolezza di beva, ottima freschezza e slancio. Media struttura e persistenza appagante. Straw yellow. Intense and captivating nose, peach and orange blossom, white wisteria and cedar, plant nuances of basil and asparagus. Consistency and pleasant taste. Medium structure and fulfilling persistance. Tedicciolo IGT 2012 80% Sangiovese, 15% Merlot, 5% altri vitigni a bacca rossa Rosso rubino vivido e trasparente. Iris e violetta, marasca e piccoli frutti di bosco, pepe bianco. Semplice e giocato su piacevolezza e freschezza del frutto. Acidità e tannini donano grip e slancio al sorso, discreta persistenza. Ruby red. Iris and violet, Marasca cherries and berries, white pepper. Acidity and tannins grip and give impetus to the sip, good persistence.
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Rosso di Montepulciano DOC Petaso 2011 95% Sangiovese, 5% Merlot Rosso rubino luminoso. Fiori freschi, fruttato intenso di ciliegia, fragoline di bosco e more in confettura. Speziatura pungente e pepata che ricorda il peperoncino, soffi balsamici di anice. L’ingresso è fresco, teso e giovanile, mitigato dalla componente alcolica ad equilibrare il sorso. Coerente e di buona persistenza. Bright ruby red. Fresh flowers, intense cherry fruitiness, wild strawberries and blackberry jam. Pungent and peppery spiciness reminiscent of chili pepper, balsamic scents of anise. The entry is fresh mitigated by the alcohol component to balance the sip. Vino Nobile di Montepulciano DOCG Messaggero 2009 Sangiovese con una piccolissima percentuale di Canaiolo Veste rubino di buona intensità. Apertura fruttata di more ed amarena in confettura, fiori appassiti, viola e giaggiolo, la speziatura discreta ed integrata, vaniglia, macis, e pepe nero, scorza di bergamotto e glutammato. All’assaggio è potente e caldo. Finale lungo e sapido.
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Ruby red. Fruity opening of blackberry and black cherry jam, dried flowers, violet and iris, discrete and integrated spiciness, vanilla, mace, and black pepper, zest of bergamot and glutamate. The taste is powerful and warm. Long and savoury finish. Vino Nobile di Montepulciano DOCG Damo 2009 80% Sangiovese, 20% costituito da Canaiolo, Montepulciano, Colorino, Mammolo e Barbera Rosso rubino. Complesso e variegato nella sequenza dei profumi: mora di gelso, ciliegia in confettura, sambuco, note di humus e sottobosco, a seguire tabacco da pipa e cuoio, cacao e mallo di noce, punta balsamica che ricorda gli aghi di pino. Grintoso e di carattere, equilibrio in divenire. Progressione gustativa coerente e di buona lunghezza, finale lungo e dai ritorni fruttati. Ruby red. Complex and varied in the sequence of scents: mulberry, cherry jam, elderberry, notes of humus and undergrowth, followed by pipe tobacco and leather, balsamic tip reminiscent of pine needles. Gritty with character. Taste progression consistent and of good length leading to a long finish and fruity return.
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wine world text Pietro Palma
Alta selezione
Colle Bereto. La leggenda intramontabile del Chianti prosegue… The timeless legend of Chianti continues... Procedendo sulla strada che porta al centro di Radda in Chianti, passando per i dolci declivi collinari che il Chianti offre generosamente ai viaggiatori attenti ad armonie di vigneti ed ulivete, si arriva a Colle Bereto, un luogo magico che oltre trent’anni fa è riuscito ad affascinare la famiglia Pinzauti che lo ha scelto come posto ideale per la iniziare propria avventura vinicola. Da quel momento questo incantevole Borgo - le cui origini risalgono all’XI secolo - è prosperato e cresciuto tornando a nuova vita, proponendo, da agricoltura biologica, pochi prodotti altamente selezionati dotati dei profumi e dell’autenticità del luogo. I vigneti si aprono a libro sull’asse del fondo valle con orientamento a sud-ovest e godono di un’esposizione ed escursione altimetrica ideali, tra i 500 ed i 550 metri slm. Il suolo, caratterizzato dal Galestro e dall’Alberese e da un importante substrato roccioso, è un terreno ideale per la produzione di eccellenti Sangiovesi che si ritrovano nel Chianti Classico, Riserva e o Gran Selezione, ma anche di altre varietà come il Pinot Nero - protagonista della produzione dello spumante metodo classico Colle B e del Cenno - e il Merlot del Tocco, vitigni perfettamente a loro agio in questo terroir d’elezione. La vigna, sotto il convento di Santa Maria, detta la vigna del Convento, ha sempre prodotto il Sangiovese più elegante, utilizzato per la Riserva, grazie alla sua magnifica esposizione e allo straordinario terreno. A partire dall’annata 2010, la stessa dona a Colle Bereto la Gran Selezione, Sangiovese in purezza vinificato in tini di legno da 30Hl e affinato in botti di rovere da 700 lt per la durata di tre anni.
Proceeding along the road leading to the center of Radda in Chianti, passing through the gently rolling hills so generously offered by Chianti country to travellers who are sensitive to the harmonies of vineyards and olive groves, you come to Colle Bereto. It is a magical place that for over thirty years has managed to engage the Pinzauti family who first chose it as the ideal place to start their own wine adventure. Since that moment, this charming village whose origins date back to the eleventh century - has prospered and grown, coming back to life, offering, using an organic approach, a few highly select products with the fragrances and authenticity of the place. The vineyards open book-like with the central axis provided by the valley floor, facing the southwest and enjoying ideal exposure and altitude, between 500 and 550 meters above sea level. The soil, characterized by Galestro and Alberese, has is an important rocky substrata, ideal ground for producing the excellent Sangiovesi grapes found in Chianti Classico, Reserva and Gran Selezione, but also other varieties such as Pinot Noir - star of the classic method of producing sparkling wine or the spumante Colle B and Cenno and the Merlot del Tocco, vines that are perfectly at home in this select terroir. The vineyard, beneath the convent of Santa Maria, called la vigna del Convento, has always produced the most elegant Sangiovese grapes, used for the Reserva, thanks to its magnificent exposure and the extraordinary terrain. Beginning in the year 2010, the same elements are found in the Bereto Gran Selezione, a Sangiovese fermented in wooden vats of 30hl and aged in oak barrels of 700 liters for a period of three years.
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Vertical wine tasting by AIS Toscana commission
COLLE BERETO Chianti Classico 100% Sangiovese
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Gran Selezione 2010 Rubino intenso e compatto, buona consistenza. Fruttato in evidenza con mora, ciliegia e piccoli frutti di bosco in confettura. Caramelle alla frutta, speziatura dolce di vaniglia e cannella, chiodi di garofano, tabacco e cacao in polvere. Avvolgente e morbido nei toni caldi, tannini eleganti e piacevoli ritorni fruttati. Progressione gustativa imponente e lunga persistenza. Ruby and compact, good density. Fruit forward with blackberry, cherry and wild berry jam. Fruit candy, sweet vanilla and cinnamon spiciness, cloves, tobacco and cocoa powder. Enveloping in warm and soft tones, elegant tannins and pleasant fruity return. Taste progression impressive and long finish. Riserva 2004 Rosso rubino dal bordo che si diluisce sul granato, consistente. Confettura di mora e mirtillo, vaniglia, tabacco dolce e spezie orientali, cioccolato al latte, polvere pirica e lavagna, rosa rossa e sottobosco. Ingresso saldo e saporito con ritorni intensamente fruttati, tannini agili e numerosi.
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Buona sinergia tra le parti, persistenza adeguata e finale appagante ed elegante. Ruby red with rim diluted to garnet, consistent. Blackberry and blueberry jam, vanilla, sweet tobacco and oriental spices, milk chocolate, gunpowder and lavender, red rose and undergrowth. Solid and flavourful entry with intensely fruity returns, supple and numerous tannins. Good synergy between the parts, adequate persistence and satisfying and elegant finish. Riserva 2000 Rosso granato, compatto e di buona tenuta. buona complessità olfattiva, fiori appassiti, piccoli frutti rossi in confettura, scatola di sigari, humus, fungo champignon, grafite, corteccia ed aghi di pino. L’ingresso è scontroso e teso, dominato da freschezza e tannini non perfettamente domati dalla componente calda. Maturo e di buona corrispondenza con l’olfatto, persistenza adeguata. Garnet red, compact and good body. Good complex nose, withered flowers, red fruit jam, cigar box, humus, champignon mushroom, graphite, bark and pine needles. Entry is sullen and tense, dominated by freshness
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and tannins are not perfectly tamed by the hot component. Mature and good correspondence to the nose, adequate persistence. Riserva 1994 Colore granato con bordo aranciato, ancora luminoso. L’olfatto è maturo ed evoluto, giocato sui profumi terziari derivati dal lungo invecchiamento. Humus, terra e piatta bagnata, corteccia e mallo di noce uniti a sentori di sangria e frutta macerata. Il sorso è leggero e spoglio, ma mantiene la grinta e lo slancio dei Chianti Classico di razza. Le componenti sono in equilibrio, piacevole acidità si affianca a tannini levigati e impalpabili. Buona PAI. Un piccolo viaggio nel tempo. Garnet colour with orange rim, still bright. Mature and evolved nose, playing on tertiary aromas derived from long aging. Humus, earth and wet plants, bark and walnut husk together with hints of sangria and macerated fruit. The taste is light and bare, but maintains the grit and momentum of the finest Chianti Classico. The components are balanced, with pleasant acidity next to smooth and impalpable tannins. Good AIP. A little journey through time.
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wine world
Il futuro nelle radici
Castello di Gabbiano. Tradizione chiantigiana a ridosso dell’eccellenza The Chianti tradition behind the excellence Ecco un emblematico esempio di come la tradizione del Chianti Classico sia riuscita a sposarsi perfettamente con le nuove logiche del mercato. Da quando la proprietà è passata ad uno dei più grandi gruppi produttivi di vino mondiale, il Castello di Gabbiano ha cominciato a rinascere, sia dal punto di vista strutturale che da quello strettamente enologico. A partire dal 2000 l’azienda, che sorge ai piedi dell’omonimo Castello del XII secolo, ha affrontato un benefico quanto radicale processo di ristrutturazione, rinnovando forze e potenziale aziendale a partire dalla maggior parte dei vigneti. E’ proprio qui, nei suoi 145 ettari vitati - di cui 108 a Chianti Classico – che il Castello di Gabbiano ha individuato l’essenza e la qualità dei suoi vini, applicando metodi di coltivazione rigidamente selettivi. Nella moderna cantina, dotata delle attrezzature tecnologicamente più avanzate, un team di grande esperienza sperimenta i processi di fermentazione per giungere a risultati che sono a ridosso dell’eccellenza: Castello di Gabbiano Chianti Classico e Riserva, Bellezza un Chianti Classico Gran Selezione, due Igt rossi Alleanza e Solatio e un Rosé. Vini che trovano il loro affinamento in pregiati legni di rovere francese, nelle antiche cantine del castello. La produzione Castello di Gabbiano ha ottenuto la certificazione di sostenibilità Magis a partire dal 2013. Bellezza, il vino qui presentato in una verticale che ne percorre l’intera storia produttiva, è un’ottima interpretazione del Sangiovese in purezza. Nasce da un eccellente vigneto della proprietà detto appunto Bellezza per il suo splendore, la facilità a lavorarlo e l’alta qualità della sua produzione. Proposto in origine come Igt (prima annata, 1997) è stato promosso a Chianti Classico Docg a partire dall’annata 2008. Sfoggia rotondità e concentrazioni di fondo ma con una bella impronta chiantigiana pienamente conservata nella struttura e nel corpo che rimanda alle radici ben piantante nei nei terrreni ricchi di galestro e sabbiosi.
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This is an emblematic example of how the Chianti Classico tradition has been perfectly combined with the new market logic. Since the property has been handed off to one of the largest wine producers worldwide, Castello di Gabbiano is seeing a rebirth, both in terms of restructuring and from a strictly oenological point of view. Since 2000, the estate, which is located at the foot of the twelfth-century Castle of the same name, has faced a beneficial and radical restructuring, renewing forces and potential starting with most of the vineyards. It is right here, in its 145 hectares of vineyards - including 108 of Chianti Classico - that Castello di Gabbiano has determined the essence and quality of its wines, applying rigidly selective growing methods. In the modern winery, equipped with the most technologically advanced equipment, a highly experienced team is experimenting with fermentation processes to achieve results that are behind the excellence: Castle Gabbian or Chianti Classico and Riserva, Bellezza, a Chianti Classico Gran Selezione, two IGT reds, Alleanza and Solatio, and a Rosé. These wines are aged in fine French oak barrels in the ancient cellars of the castle. Castello di Gabbiano has received sustainablity certification from Magis since 2013. Bellezza, the wine presented in a vertical tasting that runs through the entire production history, is an excellent interpretation of Sangiovese. It is the product of an excellent vine on the property named Bellezza for its splendour, workability and the high quality of its yield. Originally proposed as an IGT (first vintage, 1997) it was promoted to DOCG Chianti Classico, starting with the vintage 2008. It flaunts full body and background concentrations but with a nice Chianti style fully preserved in its structure and body that hark back to the roots, well-planted in lands rich in clay and sandy soils.
Vertical wine tasting
2011 2005
2010 2004
2009 2003
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2008 2000
2007 1997
Vertical wine tasting by AIS Toscana commission
BELLEZZA, Chianti Classico, 100% Sangiovese Gran Selezione 2011 Rosso rubino. Apertura boisé su cui poggia un composito fruttato di ribes rosso, ciliegia e mora matura. Grafite, cuoio, tabacco e cioccolato al latte. Perfetta corrispondenza naso-bocca, ricco e avvolgente, buoni tannini sorretti da sufficiente vena fresco-sapida. Finale gustoso e di buona PAI. Ruby red, bright and vivacious. Opening with woody hints that support a fruity composite of red currant, cherry and ripe blackberry. Graphite, leather, tobacco and milk chocolate. Perfect nose-mouth correspondence, rich and enveloping, good tannins supported by a sufficient fresh-savoury vein. Flavourful finish and good IAP. Intense Aromatic Persistence. Riserva 2010 Rubino di media intensità. Amarena in confettura, piccoli frutti a bacca nera, viola, pepe nero, cacao in polvere, incenso, torrefazione e legno di sandalo. L›ingresso è potente e caldo. Buona progressione gustativa, lunga e piacevole, frenata soltanto da tannini ancora lievemente aggressivi sul finale. Medium ruby. Cherry jam, small black berries, violet, black pepper, cocoa powder, incense, toasted coffee and sandalwood. The entry is powerful and hot. Good taste progression, halted only by still slightly aggressive tannins in the finish. Riserva 2009 Ottima veste rubino luminoso e trasparente. Confettura di ciliegia, mora, cuoio e tabacco scuro, poi ginepro, caffè in grani, china e canfora. Ingresso misurato e giocato sull’alternanza delle componenti che creano un buon quadro gustativo, gradevole ed elegante, tannini delicati e lunga PAI fruttata. Excellent bright and transparent ruby colour. Cherry jam, blackberry, leather and dark tobacco, then juniper, coffee beans, bitter orange and camphor. Measured entry that plays on the alternation of the components that create a good taste framework, pleasant and elegant, soft tannins and a long fruity AIP.
2008 Vivace rosso rubino di media densità. Amarena Fabbri e piccoli frutti rossi ben maturi, speziatura fine ed integrata, noce moscata, lieve scia mentolata, mineralità ematica. Verticale e teso, con freschezza e tannini in rilevo, ottimo ritorno fruttato con e chiusura lunga e calda. Lively ruby red of medium density. Fabbri cherry and ripe red berries, fine integrated spice, nutmeg, slight mentholated wake, bloody mineral taste. Vertical and tense, with freshness and tannins to the fore, excellent and fruity return with a long, warm, slightly astringent finish. IGT 2007 Rubino intenso e consistente. Rarefatto nell›espressione dei profumi timida e delicata. Petali macerati di rosa e violetta, ciliegia e melograno, grafite, buccia di cedro e crème brûlé. Coerente e gradevole al sorso, composto e di buona beva complessiva. Finale fruttato e persistente. Bright, dense ruby. Rarefied in its expression of shy and delicate fragrances. Macerated petals of rose and violet, cherry and pomegranate, graphite, cedar peel and crème brûlé. Consistent and pleasant to sip, composed and complex overall to the taste. Fruity and persistent finish. IGT 2005 Rubino dal bordo granato. Bouquet maturo ed espressivo, pot pourrì di fiori secchi, amarena e more in confettura, boero, cuoio e pellame, sigaro, eucalipto, humus e sottobosco. Il sorso è sottile ed equilibrato, dinamico ed estremamente piacevole. Ruby with a garnet rim. Mature and expressive nose, potpourri of dried flowers, black cherry and blackberry jam, Boero, leather and cigar, eucalyptus, humus and undergrowth. The taste is subtle and balanced, dynamic and extremely pleasant. IGT 2004 Rubino che sfuma sul granato. Olfatto generoso e ricco, gelatina di frutta, ciliegia e prugna cotta, speziatura dolce di vaniglia e burro, cardamomo, rosmarino e rabarbaro. All’assaggio è altrettanto ricco e coerente, succoso nei sapori fruttati, caldo e sinuoso senza risultare monotono, ottima freschezza e PAI.
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Ruby that fades to garnet. Generous and rich nose, fruit jelly, cherry and stewed plum, sweet vanilla and butter spiciness, cardamom, rosemary and rhubarb. To the taste it is just as rich and consistent, juicy in its fruity flavours, warm and sinuous without being monotonous, excellent freshness and AIP. IGT 2003 Rosso granato trasparente ed integro. Confettura di nespole, mela cotogna, amarena e ribes nero, fiori appassiti, cannella, arachidi e mallo di noce. Bocca a due marce, alla buona ossatura fresco-sapida si affiancano tannini non perfettamente svolti. Discreta persistenza e finale coerente e pulito. Transparent and intact garnet red. Medlar jam, stewed quince, black cherry and black currant, dried flowers, cinnamon, peanut and walnut husk. Mouth in two levels, well-structured freshsavoury next to tannins not fully developed. Good persistence and clean and consistent finish. IGT 2000 Granato trasparente di buona consistenza. Vivace espressione fruttata, gelatina di lamponi, ribes rosso e amarena in confettura, pepe rosa, sottobosco, tabacco e legni esotici. Ingresso snello e di buona freschezza, affiancata da tannini di eccellente fattura. Transparent and consistent garnet. Lively fruity expression, raspberry jelly, red currant and black cherry jam, pink pepper, underbrush, tobacco and exotic woods. Slender entry with good freshness, flanked by excellently worked tannins. Long and fruity AIP. IGT 1997 Granato compatto e consistente. Ampi profumi, terziari in evidenza con cuoio, tabacco Kentucky, canfora e torrefazione. Poi amarena sotto spirito e confettura di more, terra, sottobosco e corteccia. Apprezzabile equilibrio e solidità del sorso. Compact and consistent garnet. Ample perfumes, tertiary nuances with highlights of leather, Kentucky tobacco, camphor and roasted coffee. Then black cherry under alcohol and blackberry jam, earth, underbrush and bark. Appreciable balance and solidity in the sip, perfectly accomplished and satisfying.
special guest text Renzo Zorzi - presidente AIS Friuli Venezia Giulia
Brezza friulana
I vini del Friuli Venezia Giulia, bianchi leggendari trapassati dal vento The wines of Friuli Venezia Giulia, legendary breezy wines “Il Friuli è un piccolo compendio dell’universo, alpestre, piano e lagunoso in sessanta miglia da tramontana a mezzodì”. Così Ippolito Nievo, autore di Le confessioni di un italiano, racconta le peculiarità di questa piccola regione che proprio in esse trova i motivi della sua fortuna vitivinicola. A Nord le Alpi Giulie e Carniche che, con le prime Dolomiti, proteggono la regione dai venti freddi del norico, ma garantiscono escursioni termiche elevate a vantaggio del corredo olfattivo dei vini. L’Adriatico a Sud, con la sua brezza benefica sostiene climi rivieraschi e secchi. I venti freddi di Bora proteggono le aree pianeggianti dalle nebbie. Poi, a chiudere il cerchio, ci sono i terreni marnosi e argillo-ghiaiosi ricchi di sostanze minerali. Questo formidabile mix, unito all’esperienza secolare degli uomini e delle donne delle vigne, ha reso il Friuli Venezia Giulia una delle regioni del vino più note del panorama anche internazionale. Non c’è ristorante stellato o enoteca internazionale che non abbia nella carta dei vini un “friulano”, bianco in particolare. Il Friuli Venezia Giulia, assieme a Loira e Marlborough, è il riferimento internazionale dei Sauvignon più importanti. Il Pinot grigio prodotto in questa regione è tra i vini bianchi italiani più conosciuti oltreoceano. Vanno infine segnalati i cosiddetti “Orange Wine”. Sono bianchi in genere, ottenuti da lunghe macerazioni e prodotti secondo criteri biologici, naturali e rispettosi delle vecchie tradizioni di questa regione. Produzioni di poche migliaia di bottiglie ma apprezzate in tutti i continenti. Vero simbolo dell’enologia locale è il Friulano (ex Tocai). Era, ed è, il vino degli aperitivi, degli incontri, delle chiacchere e degli affari, nelle osterie come nelle mescite aristocratiche, da accompagnare al morbido Prosciutto di San Daniele Dop. Il rinnovato interesse ha permesso ai produttori di accrescere in modo esponenziale, non la quantità prodotta, ma certamente la sua qualità in ogni area di coltivazione. Nei Colli Orientali udinesi, così come in Collio goriziano, negli ultimi anni si sono realizzati Friulano eccellenti. Va sottolineata, infine, la qualità raggiunta dai vini prodotti con due tra i vitigni del territorio più importanti: la malvasia istriana e la ribolla gialla. Tradizionalmente utilizzati, assieme al friulano, nel blend “Bianco Collio”, sono oggi anche vinificati in purezza, in grado di sfidare il tempo con affinamenti che tranquillamente superano i dieci anni.
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“Friuli is a small compendium of the universe –mountain, plain and swamp for sixty miles from North to South”. These are the words used by Ippolito Nievo, author of Confessions of an Italian, to describe the main characteristics of this region, which are also the keys of its success in the vine and wine sector. In the North, the Julian and Carnic Alps, together with the first mountains of the Dolomites, protect the region from the cold winds from the North and ensure high temperature ranges that improve the wines’ olfactory properties. The Adriatic Sea breeze from the South positively affects the coastal dry climates. The cold Bora winds protect the plain areas from fog. And finally there are the brown-yellow clay, gravelly soils rich in minerals. This exceptional mixture, combined with the century-old experience of the people who work in the vineyards, has made Friuli Venezia Giulia one of the most important wine regions in the world. Every starred restaurant and wine bar in the world has a Friuli wine –white in particular- on its chart. Friuli Venezia Giulia, Loire Valley and Marlborough are home to the world’s famous Sauvignons. The Pinot Grigio produced in Friuli is among the world’s most famous Italian wines. And then, the so-called Orange Wines. Generally white wines, that result from long macerations and are made following natural and biological criteria, without forgetting this region’s old traditions. Just a few thousands bottles, which are very appreciated at a worldwide level. The representative of the local winemaking scene is the Friulano (former Tocai). Now as in the past, it is associated with happy hour, meeting people, chatting and business talk -often taking place in the region’s taverns and elegant wine bars- to be matched with the soft DOP San Daniele ham. The renewed interest in this wine didn’t make the producers increase the production quantity, but made them improve the grape quality in every area of cultivation. Over the last few years, the Oriental Hills of Friuli and the Collio Goriziano have produced excellent Friulano wines. Finally, we must remember the quality of the wines produced from two of the most important grapes of the territory: the Malvasia Istriana and the Ribolla Gialla. Traditionally used in the Bianco Collio blend, and also vinified in purity, they can defeat time and being enjoyed over ten years thanks to fining processes.
The Friuli region’s heterogeneous territory, combined with the age-old experience of men and women working in the vineyards, has made Friuli Venezia Giulia one of the world’s best-known winegrowing areas
top ten ph. Martina Melchionno
Vini speciali di un territorio che nasce da un mix formidabile
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KANTE Igt Venezia Giulia - La Bora di Kante 2006 - Abv: 13,5% - Chardonnay 100% Brillante giallo dorato. All’olfatto note burrose, mela Golden, scorza d’arancia, mandorla. Ingresso gusto-olfattivo decisamente fresco-sapido che marca il gusto. Durante la masticazione del vino l’equilibrio prende il sopravvento rendendo elegante una bocca dai ritorni fruttati e finemente vanigliati. Brilliant golden-yellow colored. Buttery notes, Golden apple, orange rind, almond. Freshsavoury entry on the palate. Balance prevails on the palate, making it elegant with fruit and light vanilla notes coming back on the finish. RUSSIZ SUPERIORE Doc Collio - Col Disôre 2011 Abv: 13,5% - Pinot Bianco 40%, Friulano 35%, altre varietà 25% Giallo paglierino molto intenso e consistente. Naso di erbette di alpeggio, fieno, miele, pera matura, scorza di limone. Vino che si manifesta al palato glicerico, morbido e cremoso, che tuttavia esalta la nota fresco sapida dai ritorni, sul finale di bocca, decisamente fruttati. Intensely straw yellow-colored and thick. The
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nose opens with mountain herbs, hay, honey, ripe pear, lemon rind. The wine is glyceric, soft and creamy on the palate, enhancing the freshsavoury notes with the fruit. RACCARO Doc Collio - Friulano 2013 “Vigna del Rolat” - Abv: 14,0% - Friulano 100% Luminoso giallo paglierino. Molto intenso e complesso all’olfatto con richiami di fiori di gelsomino, camomilla, genziana, cedro, polpa di mela. Ingresso gustativo incisivo che denota corpo e sostanza. Giustamente equilibrato, permane una ricca spalla acida. Finale fruttato e sapido. Brightly straw yellow-colored. Very intense and complex on the nose with flowery notes of jasmine, chamomile, gentian, citron, apple pulp. Incisive entry on the palate revealing body. Well-balanced with a backbone of rich acidity. Fruity and savory on the finish. BORGO SAN DANIELE Igt Venezia Giulia - Arbis Blanc 2012 - Abv: 14,0% - Sauvignon 40%, Chardonnay 20%, Friulano 20%, Pinot Bianco 20% Brillante nel calice. Impatto olfattivo deciso di resina di pino, yogurt, erbette aromatiche, mele aromatiche e gas minerale. In bocca si allarga al
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palato lasciando una gustosa traccia persistente. è fresco ed equilibrato. Brilliant in the glass. Intense aromas of pine resin, yoghurt, aromatic herbs, aromatic apple and mineral gas. These notes extend on the palate leaving a tasty persistent trace. It is fresh, savoury, well-balanced, long. SCHIOPETTO Doc Collio - Friulano 2013 Abv: 13,0% - Friulano 100% Acceso paglierino. Olfatto fragrante caratterizzato dai fiori boschivi, gensiana, ortica e mentuccia. Mela renetta. Ingresso avvolgente dove la vivace sapidità ripercorre gli elementi incontrati al naso. Vino equilibrato. Brightly straw yellow-colored. Intensely fragrant on the nose with wild flowers, gentian, nettle and field balm. Rennet apple. Mouthfilling entry on the palate, bouncy savouriness and nose-palate consistency. Well-balanced wine and persistent on the finish. ZUANI Doc Collio - Bianco Vigne 2013 Abv: 13,0% - Friulano 25%, Chardonnay 25%, altre varietà 50% Paglierino intenso e consistente. Olfatto subi-
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top ten
Special wines from a land which is an amazing mix
to elegante, variegato e vagamente aromatico. Erbe alpine, borragine, fiori di zagara, susina, mela renetta e ananas, il tutto legato da una sottile vena minerale. Bocca fresca e sapida, dal corpo vigoroso sia per l’impatto gusto-olfattivo sia per il finale lungo e dai richiami di susina e ananas. Intensely straw yellow-colored and thick. Immediately elegant, varied and slightly aromatic on the nose. Mountain herbs, borage, orange blossom, plum, rennet apple and pineapple, with a mineral hint. Fresh and savoury on the palate, full-bodied, long finish with plum and pineapple notes coming back on the finish. COLLAVINI Doc Collio - Broy 2013 Abv: 13,0% - Friulano 50%, Chardonnay 30%, Sauvignon 20% Brillante paglierino. Frutto in evidenza al naso variegato e complesso. Fieno, fiori di mandorlo, miele millefiori, susina, mela, erbette di campo, timo, roccia. In bocca è cremoso, equilibrato, fresco e salino. I ritorni nel finale di bocca sono lunghi e caratterizzati dal gusto pomaceo. Brilliant straw yellow-colored. Varied and
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complex fruity notes on the nose. Hay, almond blossom, wildflower honey, plum, apple, herbs, thyme, rock. Creamy, well-balanced, fresh and salty on the palate. Long and apple-flavored notes coming back on the palate in the finish. TOROS Doc Collio - Friulano 2013 Abv: 14,0% - Friulano 100% Giallo paglierino dai riflessi dorati, molto luminoso. Impatto da cesto di frutta esotica: mango, frutto della passione, pesca. Poi iris, glicine, lime e gesso. In bocca entra pulito, fresco e sapido, dalla vivace nota alcolica che allunga su persistenze notevoli di frutta polposa. Very brightly straw yellow-colored with golden nuances. Tropical fruit notes on the nose: mango, passion fruit, peach, followed by lily, wisteria, lime and chalk. Clean, fresh and savoury entry on the palate, with a lively alcoholic note and fleshy fruit notes on the finish. LIS NERIS Doc Friuli Isonzo - Pinot Grigio 2012 - Abv: 13,5% - Pinot Grigio 100% Paglierino luminoso. Naso iniziale di rosa, fiori di arancio, fieno, miele e spezie dolci. Chiu-
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de con tocchi minerali. In bocca entra deciso, gustoso e dalla piacevole morbidezza agrumata e sapida. Molto persistente il finale di bocca. Brightly straw yellow-colored. Intensely floral entry on the nose with rose, orange blossom, hay, honey and sweet spices ending on mineral touches. Sharp entry on the palate, tasty with pleasantly soft citrus fruit and savoury notes. Very persistent finish on the palate. LIVON Igt Venezia Giulia - Braide Alte 2012 - Abv: 14,0% - Chardonnay 40%, Sauvignon 40, Picolit 15%, Moscato Giallo 5% Giallo paglierino intenso. Complesso all’olfatto con un impatto fruttato e erbaceo. Pesca gialla, cedro, mela Golden. Fieno fresco, spezie dolci, menta Sacco e mineralità gessoso. In bocca è decisamente fresco di media lunghezza e caratterizzato dai ritorni fruttati variegati e saporiti. Intensely straw yellow-colored. Complex on the nose with a fruity and grassy entry. Yellow peach, citron, Golden apple. New-mown hay, sweet spices, Sacco mint and chalky mineral notes. Medium-long freshness on the palate with varied and tasty fruit coming back.
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WIne event text Michela Tassi
Vini d’autore
Eccellenza di Toscana 2014 a Villa Castelletti e il suo bagaglio di novità Eccellenza di Toscana 2014 at Villa Castelletti and all the latest wine news The Eccellenza di Toscana 2014 wine event comes with a significant number of novelties. The most important is undoubtedly the new Guida AIS Vitae 2015, the first Guida ai Vini d’Italia (Guide to Italy’s Wines) published directly by the association representing Italian sommeliers which has chosen this striking showcase to officially present itself to the public. An event that brings together the best of Italy’s wines and which in Tuscany has put its seal on many labels, including the 90 awarded maximum points, that is, four grapevines, and the two wineries that received the Tastevin, a further recognition given to just 25 producers nation-wide, selected from the 400 having received the four grapevines status of excellence. The venue, Villa Castelletti in Signa, is again the same, just like the programme of unguided tastings of the great red wines, superb whites and fascinating vinsanti of the most prestigious producers. But it is in the furthering of knowledge that novelties abound: the most original is the not-to-be-missed Wine Tour led by a sommelier through Eccellenza di Toscana 2014, with wine lovers guided in the discovery and tasting of the various typical wines of Italy’s regions. (participation is free-of-charge for groups of 4, from 2:00 to 6:00 p.m.). Therefore, a day entirely dedicated to wine culture – 126 producers present – which includes interesting tastings at the tasting tables but also excellent vertical tastings of great wines: after the great success in the last edition, in fact, guided tastings will again be held of the best vintages of the most prestigious labels, such as Grattamacco di Colle Massari with the vintages 2010, 2009, 2008, 2006, 2005 and 2004 and Flaccianello di Fontodi, present with the vintages 2011, 2010, 2006, 2004 and 2001. AIS WINE SCHOOL Back again this year, following its great success in the 2013 edition, is the appointment for newcomers to the sommellerie with the AIS Wine School,
Eccellenza di Toscana 2014 porta con sé un importante bagaglio di novità. La più importante è senza dubbio la neonata Guida AIS Vitae 2015, la prima Guida ai Vini d’Italia edita direttamente dall’associazione rappresentativa dei sommelier italiani che ha scelto questa suggestiva vetrina per presentarsi ufficialmente al pubblico. Uno strumento che raccoglie le eccellenze enologiche italiane e che in Toscana ha messo il sigillo su numerose etichette, tra le quali emergono i 90 premiati con il punteggio massimo, ovvero quattro viti, e le due cantine a cui è stato attribuito il Tastevin, un riconoscimento ulteriore consegnato ad appena 25 produttori di tutta Italia selezionati tra i 400 titolati con l’eccellenza delle quattro viti. Non cambia la location, ancora una volta Villa Castelletti a Signa, così come il programma delle degustazioni libere di grandi rossi, sublimi bianchi e avvolgenti vinsanti dei più importanti produttori. Ma è nell’approfondimento della conoscenza che fioccano le novità: la più originale è un imperdibile Wine Tour guidato da un sommelier all’interno dell’Eccellenza di Toscana 2014 con gli enoappassionati che vengono condotti alla scoperta e all’assaggio delle diverse tipicità dei territori (partecipazione gratuita a gruppi da 4 persone, dalle ore 14.00 alle ore 18.00). Una giornata quindi totalmente dedicata alla cultura del vino - 126 produttori presenti - che racchiude interessanti degustazioni ai banchi d’assaggio ma anche eccellenti verticali di grandi vini: dopo il grande successo riscosso nella scorsa edizione, tornano infatti le degustazioni guidate tra le migliori annate di etichette prestigiose, come il Grattamacco di Colle Massari con i millesimi 2010, 2009, 2008, 2006, 2005 e 2004 e il Flaccianello di Fontodi, presente con le annate 2011, 2010, 2006, 2004 e 2001. AIS WINE SCHOOL Sulla scia dell’importante consenso dell’edizione 2013 torna anche l’appuntamento per i neofiti della sommellerie con la AIS Wine School,
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Above: Villa Castelletti, Lastra a Signa, Firenze Below, left: winemaker Renzo Cotarella, right: the event
wine event
Imperdibile il nuovo Wine Tour guidato con il quale gli enoappassionati vengono condotti alla scoperta e all’assaggio delle tipicità dei territori The new guided wine tour leads wine lovers to the discovery and taste of local specialties
occasione imperdibile per avvicinarsi al mondo del vino e alla degustazione sensoriale attraverso la quale apprezzare e valorizzare i bouquet olfattivi e le note di gusto che raccontano molto della storia del vino e del vitigno di origine. PREMIO DINO CASINI Non può mancare, tra gli appuntamenti legati ormai da molti anni alla tradizione dell’Eccellenza di Toscana, il Premio Dino Casini - Una vita per l’AIS Toscana: un importante riconoscimento ad un enologo che abbia saputo trasferire in un vino di nuova uscita particolari aspetti di toscanità riscontrati dai sommelier, intendendo con ciò anche la coniugazione di ricerca, innovazione e tradizione, che quest’anno porta il nome di Renzo Cotarella, capo dell’enologia e Amministratore Delegato della storica azienda vitivinicola fiorentina Marchesi Antinori. Umbro di nascita, ma toscano d’adozione, Renzo Cotarella è stato eletto da Wine Enthusiast miglior enologo del mondo nel 2001 insieme al fratello Riccardo, grazie alla sua competenza e capacità di trasmettere passione e conoscenza sia del vino che dei legni usati per l’affinamento. Oltre al Cervaro della Sala, uno dei suoi cavalli di battaglia è il Tignanello, per il quale ha ricevuto il testimone da un altro nome che ha scritto la storia del vino in Toscana, Giacomo Tachis. L’eredità professionale lasciatagli da Tachis lo spinge a introdurre subito una importante novità, ovvero la malolattica in barrique, che sarà soltanto l’inizio di un continuo processo di affinamento tecnico in vigna e in cantina per ottenere un vino elegante ma con carattere e potenza. INVESTIRE SUI GIOVANI Nella stessa giornata, anche la consegna della borsa di studio offerta da I Balzini al migliore tra i professionisti che hanno frequentato durante quest’anno il terzo livello del corso per sommelier presso la delegazione di Firenze, in onore ai 30 anni nell’AIS di Vincenzo D’Isanto.
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a not-to-miss occasion for approaching the world of wine and sensorial tasting, through which the olfactory bouquets and gustatory notes that tell so much about a wine and its variety of origin are appreciated and enhanced. THE DINO CASINI AWARD Among the various appointments connected for many years to the tradition of Eccellenza di Toscana, one is essential: the Dino Casini Award - A life for AIS Toscana. An important recognition, given to an oenologist who has successfully transferred to a newly released wine particular aspects of Tuscanity encountered and reported by sommeliers, also meaning by this the combination of research, innovation and tradition, which this year bears the name of Renzo Cotarella, head winemaker and General Manager of the historic Florentine winery, Marchesi Antinori. Umbrian by birth, but Tuscan by adoption, Renzo Cotarella was elected International Winemaker of the Year in 2001 by Wine Enthusiast, together with his brother Riccardo, for his competence and skill in transmitting passion for and knowledge of wine, as well as the various types of wood used for ageing. In addition to Cervaro della Sala, one of his greatest successes is Tignanello, passed on to him by another great name in the history of wine in Tuscany, Giacomo Tachis. The professional legacy left him by Tachis encouraged him to immediately introduce an important novelty, malolactic fermentation in barrique, which was only the beginning of a continuous, on-going process of technological refinement in the vineyard and in the cellar, aimed at obtaining an elegant wine possessing both character and strength. INVESTING IN YOUTH On the same day, a scholarship offered by I Balzini will be granted to the professional sommeliers who attended this year’s third level course given by the Florence delegation, in honour of Vincenzo D’Isanto’s thirtieth year as an AIS member.
TH E M ES SAG E IS I N TH E BOT T L E.
w w w.b r a n caia.it
Vino e passione in terra toscana Wine and passion in Tuscany
Via Setteponti 65, 52029 Castiglion Fibocchi (AR) Tel. +39 0575 477716 - Mail: info@tenutalapineta.it - Web: www.tenutalapineta.it
School and AWARD text Simona Bizzarri
Ottavio Venditto Italy’s Best Sommelier 2014 (in the middle), Valentina Merolli (placed second, AIS Toscana), Luca Degli’Innocenti (placed third, AIS Toscana)
Generazione Sommelier
Riparte la Scuola Concorsi Ais Toscana, dopo i successi al Concorso Miglior Sommelier d’Italia AIS Toscana’s school “Scuola Concorsi” begins again, in the wake of the successful Italy’s Best Sommelier competition Riparte nel mese di gennaio la scuola concorsi, fiore all’occhiello di Ais Toscana. E’ infatti da questa “palestra” che sono usciti campioni come Luca Martini (miglior sommelier del mondo), Cristiano Cini, Andrea Balleri, Claudia Bondi, Gabriele Del Carlo e tanti altri che hanno ottenuto grandissimi traguardi a livello nazionale e internazionale. Anche quest’anno grande soddisfazione per il secondo posto di Valentina Merolli di Firenze e il terzo posto di Luca Degl’Innocenti di Arezzo al “Miglior Sommelier d’Italia”, tenutosi il 1 dicembre al Westin Palace di Milano, e vinto da Ottavio Venditto (AIS Veneto). I ragazzi toscani presenti alla semifinale erano ben cinque e sono rientrati tutti nelle prime dieci posizioni. Il successo della scuola concorsi deriva anche dai relatori che intervengono, che sono nomi blasonati dell’associazione: Cristiano Cini, responsabile nazionale dei concorsi e il suo gruppo composto da Ivano Antonini, Luisito Perazzo e Maurizio Zanolla. Le lezioni sono approfondimenti della tecnica di degustazione, dell’abbinamento cibo-vino, delle birre, dei distillati ma anche di tè, caffè, cioccolato e acque. Nella prossima sessione ci sarà anche una new entry d’eccezione: Andrea Balleri, due volte campione mondiale Aibes e Miglior Sommelier d’Italia 2013 che farà un approfondimento sui miscelati. Il tutto sarà coordinato da Simona Bizzarri che potrete contattare per le iscrizioni. Vi aspettiamo quindi per condividere quest’esperienza che contribuirà alla vostra crescita professionale all’interno dell’associazione.
The Scuola Concorsi, Ais Toscana’s prestigious school for those who want to prepare for competitions, will be starting up again in January. In fact, this “gym” has produced champions such as Luca Martini (best sommelier in the world), Cristiano Cini, Andrea Balleri, Claudia Bondi, Gabriele Del Carlo and many others who have achieved great goals at national and international levels. Again this year, there is great satisfaction for the second place of Valentina Merolli, from Florence, and the third place of Luca Degl’innocenti, from Arezzo, in the “Best Sommelier of Italy” contest held on December 1 at the Westin Palace Hotel in Milan. There were five young Tuscans present in the semifinals and all placed in the top ten. The school’s success is also attributable to its lecturers, important names in the association: Cristiano Cini, head of the national competition board and his group made up of Ivano Antonini, Luisito Perazzo and Maurizio Zanolla. Lessons cover the in-depth study of tasting techniques, wine and food pairing, beer, spirits, but also tea, coffee, chocolate and water. In the next session there will be an exceptional new entry: Andrea Balleri, twice AIBES world champion and best sommelier of Italy in 2013, whose lessons will focus on mixed drinks. All this will be coordinated by Simona Gonzo; you can contact her for information about enrolment. We are looking forward to sharing with you this formative experience that will contribute to your professional growth within the association.
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wine guide text Leonardo Taddei
Vitae 2015
La nuova guida AIS ai migliori vini d’Italia The guide to Italy’s best wines Il 3 novembre di questo anno a Milano, presso il moderno Magna Pars Suites Hotel, è stata presentata la nuova guida da parte dell’Associazione Italiana Sommelier con il nome Vitae (lo stesso nome della rivista). Dopo l’esperienza con Bibenda Editore, l’AIS ha messo in campo i suoi numerosi professionisti e degustatori italiani sparsi in ogni regione a degustare migliaia di vini. Alla fine tutto è confluito in un’opera monumentale di 2169 pagine. Il tomo è risultato comunque elegante e di facile lettura, impreziosito da immagini in bianco e nero riguardanti i momenti del ciclo della vite e della vita in vigna. La Toscana occupa da sempre la parte più rilevante tra le regioni italiane con ben 363 aziende recensite in guida. Ciascun produttore della nostra regione è stato lasciato libero di inviare dei campioni in redazione e presentare una o più tipologie di vini dell’ultime annate in commercio. Una quantità considerevole di vini, circa 2000, per la nostra regione che sottintende un lavoro ciclopico da organizzare. Chi ha svolto il lavoro attraverso l’analisi organolettica dei vini sono stati una cinquantina di Degustatori Ufficiali AIS provenienti da tutte le provincie della Toscana. I Sommelier che si sono adoperati con spirito di sacrificio, hanno lavorato per quattro mesi e sono stati la vera e inaspettata sorpresa di questa edizione: hanno studiato con attenzione e scrupolo i campioni, hanno fatto ricerca, si sono confrontati in ogni occasione, dando vita a un grande e inaspettato gruppo di lavoro a disposizione della regione, degli enti privati e istituzioni preposti alla promozione del vino e del territorio in Italia e soprattutto all’estero.
On 3 November of this year, the new guide by the AIS or Italian Sommelier Association, Vitae (the same name as its magazine), was presented at the modern Magna Pars Suites Hotel in Milan. After its experience with Bibenda Editore, the AIS called upon its many wine professionals and tasters located in every region of Italy to taste thousands of wines. In the end, it all came together in a monumental work 2,169 pages long. Yet the volume turned out elegant and easy to read, embellished with black-and-white images depicting phases of the grapevine’s cycle and life in the vineyard. Tuscany has always taken up the most significant space among Italy’s regions, with 363 farms reviewed in the guide. Each producer in our region was free to send samples to the editorial staff and present one or more kinds of wines from their most recent vintages on the market. Our region sent a considerable number of wines - about 2,000 - which was no easy feat to organise. About 50 Official AIS Tasters from every province in Tuscany performed an organoleptic analysis of the wines. The Sommeliers, who rolled up their sleeves with a spirit of sacrifice, worked for four months and brought about the real surprise of this edition: by studying the samples with care and diligence, conducting research, and comparing notes at every occasion, they became a great - and unexpected - work team that serves Tuscan companies and public institutions aiming to promote Italy’s wine and regions, especially abroad.
LA PRESENZIONE A LONDRA Dopo la presentazione ufficiale a Milano Vitae 2014 è giunta a Londra, la città più cosmopolita d’Europa ma soprattutto mercato di primaria importanza per il vino italiano. A metà novembre nell’Italian Bookshop, una grande libreria a pochi passi dal famosissimo Piccadilly Circus, i dirigenti AIS hanno presentato il volume con una conferenza stampa. Vitae ha preso così posto sugli scaffali a disposizione di tutti gli enoappassionati d’oltremanica.
THE PRESENTATION IN LONDON After its official presentation in Milan, Vitae 2014 arrived in London, the most cosmopolitan city in Europe, and above all a market of primary importance for Italian wine. In mid-November, the directors of AIS presented the volume at a press conference in the Italian Bookshop, a large shop steps away from the famous Piccadilly Circus. Vitae thus found its place on the shelves and is now available to all wine lovers across the Channel.
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Osvaldo Baroncelli (Presidente AIS Toscana), Antonello Maietta (direttore responsabile progetto Vitae) e Roberto Bellini (direttore editoriale progetto Vitae)
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wine guide
Best Tuscan wineries
Tutte le aziende toscane premiate con 4 viti, il punteggio massimo della nuova guida Vitae 2015 All Tuscan wineries awarded with 4 vines (top score) by the new guide Vitae 2015
Stefano Amerighi Baracchi Barone Ricasoli Biondi Santi Boscarelli Brancaia Ca’ Marcanda Caiarossa Capanna Capezzana Casadei Casanova Di Neri Case Basse Soldera Castellare Di Castellina Castello Banfi Castello Dei Rampolla Castello Del Terriccio Castello Di Ama Castello Di Fonterutoli Castello Di Volpaia Ciacci Piccolomini D’aragona Cupano Duemani Fattoria Carpineta Fontalpino Fattoria Del Cerro Fattoria Le Pupille Fattoria Selvapiana
Felsina Fontodi Fornacelle Vitivinicultore G.Fuso Carmignani Grattamacco I Balzini I Luoghi Il Borro Il Carnasciale Il Molino Di Grace Isole E Olena Le Casalte Le Cinciole Le Macchiole Le Potazzine Lisini Marchesi Antinori Marchesi De’ Frescobaldi Marchesi Gondi Mastrojanni Monteraponi Monteverro Montevertine Nittardi Ormanni Petrolo
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Piaggia Podere Della Civettaja Podere Poggio Scalette Podere Sapaio Poggio Di Sotto Poliziano Querciabella Salvioni - La Cerbaiola Sangervasio Sassotondo Sesti Tenimenti D’alessandro Tenuta Argentiera Tenuta Belguardo Tenuta Dell’ornellaia Tenuta Di Lilliano Tenuta Di Trinoro Tenuta Il Poggione Tenuta San Guido Tenuta Sette Ponti Tenuta Vitereta Tenute Folonari Terenzi Terradonna Tiezzi Vignamaggio
...il vino è la poesia della terra P. Neruda
AZIENDA AGRICOLA DIEGALE S.S.A Podere Sant’Antimo - 58045 Civitella Marittima (GR)
AZIENDA AGRICOLA- www.diegale.it DIEGALE S.S.A diegale@diegale.it
Podere Sant’Antimo - 58045 Civitella Marittima (GR)
ph. Alessandro Moggi
Bereto. Storia, “Colle know-how, innovazione. Quando la filosofia del buon bere diventa realtà
AZIENDA AGRICOLA COLLE BERETO di F. L. Pinzauti Radda in Chianti - Siena - Italia - Tel./Fax (+39) 0577.738083 - www.collebereto.it - colle.bereto@collebereto.it
”
n.27 - dicembre 2014 - anno x
Tradizione chiantigiana e una moderna visione dell’enologia è la filosofia di Colle Bereto, azienda vinicola della famiglia Pinzauti. I 60 ettari di terreno della tenuta sono ripartiti sapientemente al fine di garantire un’altissima qualità: ecco che il Sangiovese, vitigno nobile del Chianti Classico, si ritrova nel Chianti Classico e nel Colle Bereto Chianti Classico Riserva, mentre il Pinot Nero ed il Merlot si esprimono al meglio ne Il Cenno e Il Tocco. Il Pinot Nero è anche protagonista della produzione dello spumante metodo classico Colle B, che grazie ad un’identità ben definita e riconoscibile è riuscito in breve tempo a ritagliarsi un posto d’onore fra gli appassionati di bollicine.
Trimestrale - spedizione in abbonamento postale 45% - art. 2, comma 20/b, legge 662/96 firenze - euro 3,50 FREE Copy
N.27
Focus
Arezzo and southern Siena areas Interview
Giampiero Pazzaglia Andrea Natalini Donatella Cinelli Colombini Cristiano Cini Wine
tasting
The top ten wines of the Arezzo and southern Siena areas Special guest
Friuli Venezia Giulia