SOMMARIO LE ORIGINI, DARRACQ E L’ANONIMA LOMBARDA
CONTENTS
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The origins, Darracq and the Anonima Lombarda
NICOLA ROMEO E IL PERIODO FRA LE DUE GUERRE
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Nicola Romeo and the Period between the Two Wars
IL DOPOGUERRA E L’ALFA ROMEO DI STATO
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The Post-war Period and a State owned Alfa Romeo
L’ALFASUD E GLI ANNI DELLA CRISI
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The Alfasud and the crisis years
L’ALFA ROMEO NEL GRUPPO FIAT
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Alfa Romeo in the Fiat Group
L’ALFA ROMEO, OGGI
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Alfa Romeo Today
Quelle riportate in questo testo sono opinioni personali dell’autore e non rispecchiano necessariamente quelle dell’azienda in cui lavora, né hanno alcun legame con la posizione che ricopre. The contents of this book are the personal opinions of the author and do not represent the company where he works, and are in no way connected to the position he holds. 5
LE ORIGINI, DARRACQ E L’ANONIMA LOMBARDA
The origins, Darracq and the Anonima Lombarda
La storia di una delle case automobilistiche italiane più famose nel mondo inizia ufficialmente a Milano il 24 giugno del 1910. Le sue origini vanno, però, cercate un poco più indietro e sono legate a un eclettico personaggio francese, Pierre Alexandre Darracq. Fine finanziere, poco amante della meccanica e molto incline agli affari, aveva prodotto biciclette sul finire dell’Ottocento e iniziato a commerciare automobili appena ne aveva intuito il potenziale business; nel 1896 aveva fondato la Automobiles Darracq S.A. a Suresnes, vicino a Parigi, per costruire automezzi elettrici e, dal 1900, anche con motore a scoppio. A lui si deve un fondamentale contributo alla nascita di più di un grande marchio automobilistico: senza contare che per lui lavorò come capo-reparto Louis Chevrolet, Darracq strinse nel 1902 un accordo con gli eredi di Adam Opel, che fabbricavano macchine per cucire e biciclette, per fornire loro il supporto necessario a passare al mondo dell’auto; fondò nel 1905 la A. Darracq Co. Ltd. a Londra, nel 1906 la Società Italiana Automobili Darracq a Napoli e nel 1907 la Sociedad Anonima Española de Automóviles Darracq a Vitoria.
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The story of one of the most famous Italian car manufacturers in the world officially began in Milan on 24th June 1910. Its origins, however, trace from a little further back and are tied to Pierre Alexandre Darracq an eclectic French gentleman. A refined financer and very keen businessman with little fondness for motorcars Mr. Darracq was producing bicycles at the end of the 1800s but began to sell cars once he recognised their business potential. He founded Automobiles Darracq S.A. in Suresnes near Paris in 1896 where he produced electric vehicles and in 1900 also vehicles with an internal combustion engine. Mr. Darracq must be recognised for his fundamental contribution to the birth of a great name in the automobile industry. Louis Chevrolet worked for him as a departmental head. Darracq formed an alliance for support in moving into the automobile industry in 1902 with the heirs to Adam Opel, who at that time manufactured sewing machines and bicycles. Darracq then formed successive companies A. Darracq Co. Ltd. in London in 1905, Società Italiana Automobili Darracq in Napoli in 1906 and Sociedad Anonima Española de Automó viles Darracq in Vitoria in 1907.
Una pubblicità del 1906 della Darracq Italiana, che aveva sede a Milano in Strada del Portello; più tardi, sarebbe diventata l’Alfa Romeo. A 1906 advertisement for Darracq Italiana, which had its head office in Strada del Portello, Milan. Later it would become Alfa Romeo.
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Inizialmente nata per le competizioni, fu, però, giudicata un attraente veicolo pubblicitario e quindi poco meno di duecento chassis nudi vennero ceduti ai migliori carrozzieri dell’epoca per ricavarne delle affascinanti granturismo sportive. Nel 1933 le fu affiancata anche la 6C 1900, come alternativa più economica. Nonostante tutto, ancora i conti economici non miglioravano e così, nel 1933, il Ministero del Tesoro decise di chiudere l’Alfa Romeo; ne fu incaricato Corrado Orazi che, però, a sorpresa, appena due mesi dopo venne sostituito, per volere di Mussolini, da Ugo Gobbato, valente dirigente industriale con un’importante esperienza pregressa alla Fiat. Il Duce, infatti, da sempre grande amante delle auto sportive e con una personale passione per il marchio milanese, decise contro il parere del suo Ministro che l’Alfa Romeo doveva in qualche modo essere salvata.
Originally conceived for competition, it was recognised as also being an attractive promotional vehicle, and so, a little less than two hundred naked chassis were given to the best coachbuilders of the time to turn out a glamorous GT sports car. In 1933 it was joined by the more economical alternative, the 6C 1900. Notwithstanding these successes, the company’s fiscal situation did not improve and, in 1933, the Finance Minister decided to close Alfa Romeo. This task was assigned to Corrado Orazi who, unexpectedly, was replaced by Ugo Gobbato just two months later at the wishes of Mussolini. Gobbato was a respected industrial executive with considerable previous experience with Fiat. Mussolini had always been a great lover of sports cars and had a personal passion for the Milanese car maker, thus, he overturned his own Finance Minister’s decision and declared that Alfa Romeo had to be saved.
Un’elegantissima 8C 2900 B Spider del 1937: era una delle più affascinanti sportive italiane di quell’epoca. An elegant 1937 8C 2900 B Spider: one of the most captivating Italian sports cars of the time.
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IL DOPOGUERRA E L’ALFA ROMEO DI STATO
The Post-war Period and a State owned Alfa Romeo
La Giulietta debuttò nel 1954 nella versione coupÊ Sprint carrozzata da Bertone. The Giulietta debuted in 1954 in the Bertone coupe version Sprint.
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Dopo la Sprint (in alto) l’Alfa Romeo presentò un’altra versione della Giulietta destinata a diventare celebre, la Spider (a destra). After the Sprint (above) Alfa Romeo brought out another version of the Giulietta, one destined to greatness, the Spider (right). 60
Nel 1962 nacque la Giulia T.I. (a destra), nuova berlina destinata ad affiancare e poi sostituire la Giulietta. Ne furono derivate numerose varianti: in alto la bellissima TZ del 1963. The 1962 Giulia T.I. (right), a new saloon, which initially stood alongside the Giulietta and eventually, replaced her. Different versions were produced: above the beautiful TZ from 1963. 74
La nuova vettura doveva inizialmente affiancare la Giulietta, per poi sostituirla; era leggermente più grande e per questo fu battezzata Giulia. La prima versione disponibile, lanciata nel giugno 1962, era solamente la T.I., con un motore 1.6 bialbero estremamente raffinato che, con i suoi 92 cavalli, la poneva al vertice fra le berline europee in fatto di prestazioni. Anche il resto della meccanica era di livello eccellente, con sospensioni sportive e cambio a cinque marce, allora una vera rarità. La carrozzeria, pur caratterizzata da una forma abbastanza complessa e originale, dimostrava un eccezionale Cx e le valse la definizione di “auto disegnata dal vento”. A fine anno la meccanica della Giulia fu utilizzata anche sulle tre versioni sportive della Giulietta, dando origine alle Giulia Sprint e SS carrozzate da Bertone e Spider Pininfarina. La vocazione sportiva della nuova Alfa Romeo era evidente e, così, la casa del Biscione nel 1963 ne predispose la versione TI Super, berlina alleggerita con porte e cofani in alluminio e vetri posteriori in plexiglas, con un motore Twin-Spark da 112 cavalli e quattro freni a disco, perfetta per correre in categoria Turismo; la si riconosce a colpo d’occhio perché la coppia di fari più interna è sostituita da due griglie di ventilazione supplementari.
The new vehicle, which was slightly bigger, resulting in its name Giulia, had to stand next to the Giulietta to eventually take her place. The first model available, launched in 1962, was simply a T.I. with a sophisticated 1.6 twin-camshaft engine, its 92hp put it ahead of other European saloons for performance. Also, the other elements of its mechanics were of excellent quality with sports suspension and five gears, which at that time was highly rare. Its bodywork was tasteful and original and demonstrated an exceptional drag coefficient which earned the definition, “car designed by the wind”. By the end of the year, the Giulia’s mechanics were also used in the three Giulietta sports models, thus creating the Giulia Sprint and SS with Bertone coachwork and the Pininfarina two-seater sports car. Alfa Romeo’s new sports car vocation was obvious and so Biscione made the TI Super model in 1963, a saloon with aluminium doors and hood and rear windows in Plexiglas. It had a 112hp Twin-Spark engine and four disc brakes, perfect for racing in the tourism category. It could be recognised on sight as the two inner headlights had been replaced by two additional ventilation grills.
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Due icone del marchio Alfa Romeo: la 33 Stradale (pagina a fianco) e la 1750 Spider Veloce (a destra). Two Alfa Romeo icons: the 33 Stradale (opposite page) and the 1750 Spider Veloce (right).
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L’anticonvenzionale GT Junior del 1969 carrozzata da Zagato, variante un po’ fuori dagli schemi della classica coupé Alfa Romeo. The unconventional 1969 GT Junior, with Zagato-bodywork, a little different from the classic Alfa Romeo coupe.
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L’ALFASUD E GLI ANNI DELLA CRISI
The Alfasud and the crisis years
Rispettando la tradizione, fu realizzata una versione sportiva anche dell’Alfetta, la GT del 1974, disegnata da Giorgetto Giugiaro. In keeping with tradition a sports version of the Alfetta, the GT was produced in 1974, designed by Giorgetto Giugiaro. 109
La Nuova Giulietta è nata nel 1977 ed è stata uno dei modelli piÚ noti utilizzati dalla Polizia di Stato come volante. The New Giulietta arrived in 1977 and was one of the most recognised models used by the State Police.
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Il solo inconveniente venne da Pininfarina che, pensando che le traversie dell’Alfa Romeo non l’avrebbero condotta a risollevarsi, nel frattempo aveva ceduto il medesimo studio alla Peugeot e, dunque, due anni dopo, la 605 presenterà una somiglianza imbarazzante con la 164. Per l’Alfa Romeo iniziava una nuova era che vide, però, l’abbandono della trazione posteriore: la nuova ammiraglia era, infatti, la prima a trazione anteriore. Le Alfa 75 e 33 furono ancora leggermente aggiornate rispettivamente nel 1988 e nel 1989, in attesa dei nuovi modelli il cui sviluppo era partito congiuntamente ad altri del Gruppo Fiat per sfruttare componenti e piattaforme comuni, così da ridurre i costi e migliorare la qualità. Nel 1989, intanto, arrivò una nuova granturismo sportiva, prodotta in piccolissima serie per rilanciare l’immagine del marchio. Disegnata dal Centro Stile interno, fu però costruita dalla storica carrozzeria milanese Zagato e, per questo, si chiamava come la sua antenata SZ. La meccanica derivava dalla 75 Gruppo A da competizione con il motore 3.0 V6, mentre la carrozzeria era interamente in pannelli di materiale termoplastico.
The one blot on the horizon was Pininfarina, who believing Alfa Romeo’s problems couldn’t be resolved, had given the same project design to Peugeot. Two years later, the 605 appeared which bore an embarrassing similarity to the 164. A new era was beginning for Alfa Romeo. It saw the abandoning of rear wheel drive. In fact, their new flagship was the first with front wheel drive. The Alfa 75 and 33 were again slightly upgraded in 1988 and 1989 respectively, whilst waiting for a new model to appear. This model had begun as a joint project with other members of the Fiat Group. This allowed for shared components and platforms, reducing cost and improving quality. Meanwhile, in 1989, a new Gran Turismo sports model arrived. It was not mass-produced in an attempt to regain brand image. Designed by Centro Stile, but built by Zagato, it was called SZ. The mechanics came from the racing 75 Group A with a 3.0 V6 engine whilst the bodywork was entirely thermoplastic panels.
L’anticonvenzionale e avveniristica Alfa Romeo SZ del 1989, costruita in piccola serie dalla carrozzeria Zagato interamente in materiali compositi. The unconventional and futuristic 1989 Alfa Romeo SZ, was a limited production with Zagato bodywork entirely in compound materials. 146
L’ALFA ROMEO, OGGI
Alfa Romeo today
Contemporaneamente, al medesimo Salone elvetico, l’Alfa Romeo presenta anche la versione di serie di una splendida concept-car mostrata da Giugiaro nel 2002, che aveva fatto innamorare gli appassionati: nasce la Brera, un’elegante e aggressiva coupé 2+2 che sostituisce l’ormai anziana GTV. Allo stesso modo, l’anno successivo ne viene derivata una versione Spider per prendere il posto dell’analogo modello precedente. Nel 2007 è un’altra concept-car da sogno a prendere vita, seppure in una serie limitatissima di soli 500 esemplari, tutti venduti a facoltosi collezionisti appena vengono immessi sul mercato. Si tratta della 8C Competizione, che ha debuttato al Salone dell’Automobile di Francoforte del 2003. Chiaramente ispirata alle forme della mitica 33 Stradale degli anni Sessanta, come la sua antenata deriva direttamente dal mondo delle corse e, infatti, la sua raffinatissima meccanica proviene dalla Maserati 4200 GT, mentre il motore centrale a otto cilindri a V di 4,7 litri, capace di sviluppare 450 cavalli, è costruito dalla Ferrari; la carrozzeria è una monoscocca in carbonio applicata su un telaio in acciaio.
At the same time, on the same Swiss Motor Show, Alfa Romeo introduced a new model coming from a magnificent concept car presented by Giugiaro in 2002, which captivated enthusiasts. The Brera was born: an elegant and aggressive 2+2 coupe which replaced the aged GTV. In the same way, the following year, a Spider was produced to replace the similar previous model. In 2007, another dream concept car came to life though with limited production of only 500 units, all of which were immediately bought by wealthy collectors. The 8C Competizione, which had been presented at the Frankfurt Motor Show in 2003 was clearly inspired by the form of the mythical 1960s 33 Stradale. Like its ancestor, it arrived directly from the track. In fact, its sophisticated mechanics come from the Maserati 4200 GT, while the central 8 cylinder 4.7-V engine of up to 450hp is built by Ferrari. Its bodywork is a carbon monocoque placed on steel chassis.
L’Alfa Romeo 159 disegnata da Giugiaro e presentata nel 2005, qui in versione berlina. The 2005 Alfa Romeo 159 designed by Giugiaro, here the saloon model. 172
La straordinaria Alfa Romeo 8C Competizione realizzata in soli cinquecento esemplari (2007). The extraordinary Alfa Romeo 8C Competizione, only five hundred models were produced (2007). 174
Le due sportive scoperte dell’Alfa Romeo: la Spider del 2006 (a sinistra) e l’esclusiva 8C Spider del 2008 (nella pagina a fianco). The two open-top Alfa Romeo sports models: The 2006 Spider (left) and the exclusive 2008 8C Spider (opposite page).
Visto il successo della 8C Competizione, il CEO del Gruppo Fiat Sergio Marchionne decide di dare seguito a un altro prototipo, la versione Spider mostrata al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach nel 2005. La 8C Spider viene esposta in anteprima al Salone dell’Automobile di Ginevra del 2008 e la sua produzione, nuovamente in serie limitata di 500 esemplari, inizierà l’anno successivo. L’Alfa Romeo, come già altre volte in passato, deve però crescere in termini di volumi venduti e dunque si decide di ampliare la gamma verso il basso, realizzando un modello compatto, giovane e dinamico, che avvicini nuovi clienti al glorioso marchio. Arriva così, nel giugno 2008, la MiTo; il nome vuole rendere omaggio alle due città che le danno i natali: Milano dove è stata fondata l’Alfa Romeo e Torino, dove viene costruita. Derivata meccanicamente dalla Fiat Grande Punto è, infatti, il primo modello del Biscione prodotto nello stabilimento di Mirafiori.
Given the success of the 8C Competizione, the CEO of the Fiat Group, Sergio Marchionne, decided to follow up with another prototype, the Spider presented at the Concours d’Elegance at Pebble Beach in 2005. The 8C Spider was previewed at the Geneva Motor Show in 2008 and its limited production (again, 500 units) began the following year. Alfa Romeo, as had happened in the past, needed to boost sales and so decided to project its range down market. A new compact, youthful, dynamic model was produced which drew new customers to the glorious brand. The MiTo arrived in June 2008, its name paying homage to the two cities which produced it: Milan where Alfa Romeo was founded and Turin where the car was built; mechanically derived from the Fiat Grande Punto, it is the first Alfa Romeo model produced in the Mirafiori plant.
La MiTo, compatta e sportiva, è nata nel 2008 ed è la prima Alfa Romeo costruita a Torino. The compact and sporty MiTo appeared in 2008, the first Alfa Romeo built in Turin. 179