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Pikes on the fly in private shallow waters

Denmark. A reign of pikes populating a multitude of small and mediumsized private and public lakes, canals, and a couple of coastal areas where the salt water allowed their diffusion thanks to its low saltiness. Waters with the common feature of being low and restrained.

It is a mid-May morning, at last a day off after the first part of the intense season dedicated to sea trout. While enjoying an excellent cappuccino, Jan and I decide to go out for pikes in one of the private lakes given in exclusive license to Denmark Fishing & Outdoor Lodge. We load the Jeep: # 8-9 rods with 8 , reels with rigorously floating lines, undercarriage tied to the boat, lunch box. Time to reach the chosen lake: about 2 hours.

We reach our destination in the late morning. The sun is high in a sky which is sometimes clear, at times cloudy, typical for this season which starts the Danish summer.

The private lake where we are going to fish is a body of water which is about 800 m long, with an average depth of 1 meter, which makes it a perfect environment for fly-fishing: Mother nature has designed some lakes just for us, I am sure.

The shade of almost all Danish waters is that of tea, whereas the clearness clarity varies from season to season. I observe the water of our lake, which is very clear… I know that this condition is a very good premise for our day.

While navigating in reverent silence with the electric engine at a low speed to get out of the rushes surrounding the lake, we try to catch a glimpse of pikes on carpets of sea grass covering the bottom. It takes little to see two medium-sized fish which with lightning start, to create a turbid cloud on the lakebed.

Slowly, I steer my small aluminum boat towards a small loop of the lake covered withwater lilies which create perfect ecosystems for predatory fish that find a shelter in their shadow and an ideal hunting environment. Once we have reached our destination, I keep my boat in position at the edge of the covered zone, thus allowing Jan to start casting. Jan, my trusted assistant from the Denmark Fishing Lodge, is nicknamed “Jan Kenobi” for his ability to catch more fish than anybody else, always with apparent and enviable ease. In spite of his

Danimarca. Regno di lucci che popolano una moltitudine di piccoli e medi laghi privati e pubblici, canali, e un paio di zone costiere dove l’acqua salmastra bassa in salinità ne ha permesso la diffusione. Acque con la comune caratteristica di essere basse e contenute.

E’ una mattina di metà maggio, finalmente una giornata libera dopo la prima parte dell’intensa stagione dedicata alle trote di mare. Mentre gustiamo un ottimo cappuccino, io e Jan decidiamo per un’ uscita a lucci in uno dei laghi privati in concessione esclusiva al Denmark Fishing & Outdoor Lodge. Carichiamo la Jeep: canne coda 8 e 9, mulinelli con code rigorosamente floating, carrello con barca agganciato, lunch box. Tempo per raggiungere il lago prescelto: 2 ore circa.

Raggiungiamo la nostra meta in tarda mattinata. Il sole è alto in un cielo a tratti limpido, a tratti nuvoloso, tipico in questa stagione che segna l’inizio dell’estate danese.

Il lago privato in cui ci apprestiamo a pescare è una spianata d’acqua lunga all’incirca 800mt. con una profondità media di 1 metro, il che ne fa un ambiente perfetto per pescare a mosca: madre natura ha disegnato alcuni laghi appositamente per noi, ne sono certo.

La tonalità di quasi tutte le acque danesi è color tè, mentre la limpidezza varia da stagione a stagione. Osservo l’acqua del nostro lago, chiarissima… per esperienza so bene che questa condizione costituisce un’ ottima premessa per la nostra giornata.

Mentre navighiamo in religioso silenzio con il motore elettrico a basso regime per uscire dal canneto che circonda il lago, cerchiamo di intravedere lucci sui tappeti di alghe che ricoprono il fondale. Basta poco per vedere due pesci di taglia media che con partenze fulminee creano un nuvolone torbido sul fondale.

Adagio, dirigo la piccola barca in alluminio verso una modesta ansa del lago ricoperta da ninfee, queste creano ecosistemi perfetti per i pesci predatori che all’ombra vi trovano riparo e un ambiente di caccia ideale. Giunti a destinazione, mantengo la barca in posizione al limite della zona coperta, permettendo a Jan di iniziare a lanciare. Jan, fidato aiutante del Denmark Fishing Lodge, viene soprannominato “Jan Kenobi” per la sua capacità di catturare, sempre con apparente e invidiabile facilità, più pesci di chiunque altro.

Nonostante la sua giovane età, ha una grandissima esperienza. Opta per una mosca in flashabou lunga 15cm, colorazione copper, variante consueta per le acque danesi. Lancia corto, a 10 metri, cercando di muovere la mosca fra i piccoli spazi liberi tra foglia e foglia. E’ un recupero “acrobatico” volto a dare movimenti in caduta e scattosi all’artificiale. Gli ultimi 3 metri li recupera muovendo a colpi e direzionando la punta della canna a destra e a sinistra, ed è proprio alla fine di uno di questi recuperi che un luccio rompe la superficie schizzando acqua sul bordo della barca. Manca l’esca, sbaglia la mosca, per poco non colpisce con la testa il fianco della barca: è sempre un’ emozione vedere le più disparate reazioni di questi pesci che spesso non dimostrano avere la benché minima percezione del pericolo. Esorto Jan a rilanciare immediatamente nella stessa direzione…2 strippate e bum, strike! Lo stesso pesce, un bell’esemplare intorno agli 85 cm viene guadinato, ammirato e con cura rilasciato. Un paio di altri lanci nella stessa zona e Jan sorridendo esclama “big fish!”: c’era da aspettarselo. L’acqua esplode, la canna si piega per intero e un attimo dopo sobbalza all’indietro, pesce slamato, peccato. Rilanciamo entrambi più volte, consapevoli che la possibilità che il pesce riattacchi non è affatto remota. Ma ciò sfortunatamente non accade.

La nostra giornata prosegue catturando altri pesci in diverse zone del lago.

Ormai è pomeriggio e tra un lancio e l’altro, mi giro per osservare lo specchio d’acqua nel suo insieme, uno splendore, che trova posto nel bel mezzo di una riserva di caccia privata popolata da ungulati. Sulla superficie dell’acqua sostano coppie di cigni, stormi di anatre, e ahimè, qualche cormorano.

Aprile è il mese di chiusura della pesca al luccio in tutte le acque danesi, per cui a maggio, periodo post frega, è ancora possibile trovare molti pesci nelle zone di acqua bassa a ridosso dei canneti. Mentre costeggiamo uno di questi canneti, monto un diver in foam e lancio corto sondando ogni metro d’acqua a raggiera. Cerco di non lanciare mai oltre 30 cm dal canneto, con precisione assoluta. Ma nulla. Improvvisamente dalla parte opposta della barca, in direzione centro lago, udiamo una cacciata a galla. Ci voltiamo e vediamo baitfish schizzare da tutte le parti. Recupero veloce e mi preparo a lanciare verso quella direzione.

youth, he has great experience. He opts for a flashabou fly, 15cm long, copper color, a common variant for Danish waters. He makes a short cast of 10 meters, trying to move the fly in the small free spaces among the leaves. It is an “acrobatic” retrieval aimed at giving abrupt falling movements to the artificial. He retrieves the last 3 meters by jerking and directing the tip of the rod to the right and to the left, and just at the end of one of these retrievals that a pike breaks the surface splattering water on the edge of the boat. It misses the bait, it almost hits the side of the boat with its head: it is always an emotion to see the most different reactions of these fish, which often show they do not have the least perception of danger. I urge Jan to cast immediately in the same direction…2 tugs and bang, strike! The fish is a beautiful specimen around 85 cm that we land, admire and carefully release. After another couple of casts in the same area, Jan shouts out smiling “big fish!”: that was to be expected. The water spurts, the rod bends and jerks back after a second, the fish is unhooked, what a pity. We both cast again several times, aware that the chance of the fish getting hooked again is not improbable. But unfortunately it does not happen.

Our day goes on with the catch of other fish in various areas of the lake.

It is already afternoon and, from one cast to the other, I turn to observe the body of water: it is a beauty in the middle of a private hunting reserve populated by ungulates. On the water surface there are couples of swans, flocks of ducks and, dear me, a few cormorants.

April is the closing month for pike fishing in all Danish waters, therefore it is still possible in May, after spawning, to find a lot of fish in low water areas right behind the rushes. While we are moving along one of these rushes, I mount a foam diver and make a short cast, patrolling every meter of water radially. I never try to cast beyond 30 cm from the rushes, with absolute precision. Nothing, however. All of a sudden, from the opposite side of the boat, towards the middle of the lake, we hear a din on the surface. We turn and see baitfish rushing away in all directions. I retrieve swiftly and set up to cast in that direction.

I know from experience that in these hunts the pike is more likely to attack

So per esperienza che su queste cacciate è più probabile che il luccio attacchi un’ imitazione di baitfish piuttosto che un diver o un popper e a volte possono essere anche selettivi su taglia e colore. Per non lasciare nulla al caso sostituisco immediatamente la mosca scegliendone una color argento considerando che i baitfish visti saltare sono verosimilmente piccoli gardon o scardoline. Basta un solo lancio e l’acqua forma un’ importante “V” che insegue la mosca. Mi impegno a continuare il mio recupero come se nulla fosse, senza farmi condizionare dall’emozione...pochi attimi infiniti e l’onda si avvicina, sento uno stop! Lo streamer che fino a quel momento vedevo chiaramente lavorare a 20 cm sotto la superficie, scompare. So bene di dover attendere un secondo, dopodiché ferro decisamente con la mano sinistra. La coda parte tesa di lato, è un bel pesce. Inizia un bel combattimento e, in seguito ad alcune fughe verso le alghe del fondale, guadiamo una big mama over metro: ogni luccio over metro è una cattura che si ricorda volentieri, ma se preso a vista, sulle cacciate o a galla, resta ancora più impresso nella memoria.

Nei periodi caldi con meno ossigeno nell’acqua, rilasciamo spesso i pesci senza nemmeno salparli o fotografarli, per stressarli il meno possibile. Nelle acque private da noi gestite prestiamo molta attenzione e limitiamo la pesca a poche giornate l’anno, ai fini di garantire il meglio per i clienti del Lodge alla ricerca di situazioni di pesca esclusive.

Ormai in deriva dentro il canneto ci concediamo una pausa. Gustiamo soddisfatti un ottimo sandwich preparato dalla cucina del Lodge, e ci scambiamo feedback sui momenti di pesca appena trascorsi: abbiamo catturato finora una decina di lucci, con mosche dalle colorazioni diverse, copper, chartrouse, nero/viola, quest’ultima un’ ottima scelta in condizioni di acqua limpida e giornate di luce.

Sono attimi magici, siamo già più che appagati e in silenzio ci godiamo la vista del lago, nell’attesa e nella speranza che l’imbrunire e l’imminente cambio di luce ci regali, come alle volte accade, quella magica finestra di mezz’ora in cui sembra che tutti i lucci entrino simultaneamente in attività, cacciando in superficie un po’ ovunque.

Nota: il denmark Fishing Lodge è stato chiuso temporaneamente per oltre 1 anno. Riaprirà in autunno 2020 in una nuovissima location nella stessa zona. E’ possibile contattarci per la stagione 2021.

an imitation of a baitfish rather than a diver or a popper and sometimes they can also be selective as to size and color. In order to leave nothing to chance, I immediately replace the fly, choosing a silver one, as the baitfish that we have seen jumping are probably small gardons or scardolines. After only one cast, the water forms an important “V” following the fly. I put effort in continuing my retrieval like it was nothing, without being conditioned by my emotion...after few endless instants, the wave is approaching and I hear a stop! The streamer that till now I have clearly seen working 20 cm under the surface disappears. I know well that I must wait a moment, after which I hold it tight with my left hand. The line is stretched sideways, it is a beautiful fish. A nice fight begins and, after some escapes towards the algae of the bottom, we wade towards a big mama of over one meter: every pike over one meter is a catch that you remember with pleasure, but if you catch it at sight, while it is hunting or on the surface, it remains even more impressed in your memory.

When it is hot and there is less oxygen in the water, we often release fish without even pulling them aboard or taking photos of them, so as to possibly stress them less. In the private waters we manage, we pay attention and limit fishing to few days a year, so as to guarantee the best for the customers of the Lodge in search for exclusive fishing situations.

When we are already drifting among the rushes, we enjoy a break. While enjoying with much pleasure an excellent sandwich prepared by the cuisine of the Lodge, we exchange feedbacks on the fishing moments we have just experienced: till now we have caught about ten pikes on flies with different colors, copper, chartreuse, black/violet, the latter being a very good choice when the water is clear and the day bright.

These are magic moments, we are already more than satisfied and in silence enjoy the view of the lake, awaiting and hoping that the dusk and the imminent change of light will endow us, as it sometimes happens, that magic time slot of half an hour when pikes give the impression of becoming all active simultaneously, hunting everywhere on the surface.

Note: Denmark Fishing Lodge has been closed temporarily for 1 year. It will reopen in autumn 2020 in a brand new great location in the same area. Contact us for the 2021 pike season.

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