Sequence Magazine 31

Page 1



Photography by Blotto Photto

Rider Service Europe: 00800 287 866 13 (tollfree)




California Sports 0119277943 www.californiasport.info Rivenditori specializzati DC Snowboards: Slide Sport - Savona, Jack’ Ass - Saronno (VA), Mr. Eight - Varese, Morgan - Eupilio (CO), Slide Verona, Bomboclat - Monza (MB), Maxi Sport Merate - Cernusco Lombardone (LC), Mazi Sport Merate - Lissone (MI), Cassa Sport - Como, Sport Specialist - Oggiono/Bevera di Sirtori (LC), Sport Specialist - Orio al Serio (BG), L&M Snowboard Shop - Lonato (BS), Minoia Store Brescia, Frisco - Brescia, Carla Sport - Schio (VI), 100 - One - Rovereto (TN), Fakie - Merano (BZ), Style - Bologna, Predoni Shop - Rovigo (RO), White Reef - Cesena (FC), Big One - Pescara Elenco completo dei rivenditori autorizzati DC Snowboards su www.californiasport.info


WWW.DCSHOES.COM/SNOW




THE HOLDEN SNOWBOARD BOOT AND SK8-HI SHOE PROJECT BEGAN AS AN INTERACTIVE PRODUCT EXPLORATION BETWEEN VANS AND HOLDEN, AND LED TO A DISCOVERY OF THE COMMON VALUES AND DESIGN SENSIBILITIES THE TWO BRANDS SHARE. THE RESULT OF THIS TRULY COLLABORATIVE PROCESS WAS A PERFECT BLEND OF HOLDEN’S PROGRESSIVE YET TIMELESS APPROACH TO MATERIALIZATION AND DETAILING BUILT AROUND THE FOUNDATION OF VANS’ CLASSIC STYLING. THIS PREMIUM PERFORMANCE OFFERING FROM HOLDEN AND VANS BRIDGES THE GAP BETWEEN THE STREET AND THE MOUNTAIN, AND WE HOPE YOU ENJOY WEARING THEM AS MUCH AS WE DID CREATING THEM. THANK YOU FOR BEING YOU.

PHOTOS: ANDY WRIGHT ©2011 VANS, INC.


CHECK OUT DARRELL IN VG’S “SHOOT THE MOON.”

WWW.VANSSNOW.COM


Nils Arvidsson by Jérome TANON & Rémi PETIT


«Ex 4 way stretch fabrics»

20k-20k/30% Tested Elasticity Level See more about the Paragon Jacket at RIPCURL.COM


THIRTYTWO.COM

Thirtytwo.com | facebook.com/thirtytwo.europe | in Italia con Friendistribution | www.friendistribution.it





Vi è mai capitato di trovarvi con una penna in mano di fronte ad un foglio tutto bianco, voler disegnare senza sapere da quale punto iniziare? Dove finisce la vostra fantasia? Com’è possibile rinchiuderla in un foglio, in un disegno, in un’immagine? Bene o male, è quello che mi chiedo ogni volta prima di premere il pulsante di scatto. Credo che la neve fresca sia una sorta di foglio bianco immaginario, dove io non sono altro che l’immaginazione stessa. La penna invece è il soggetto, il rider, la sua scia. Sono convinto che la fantasia nasca dalla propria esperienza. Tutto deve essere coordinato, preciso, pulito. Enrico è bravissimo in questo, sa sempre dove andare, nel modo più coordinato, preciso e pulito possibile. Ed io, a volte, penso davvero troppo. Enrico Cavada - Passo Rolle - Roberto Bragotto




Tante volte nella vita le cose non vanno come programmate, magari perchè di programmi non ce ne si fa’ o, magari, perchè qualcosa o qualcuno si intromette e cambia le cose, in bene o in male. Il bene e il male spesso dipendono dall’umore in cui siamo e dall’umore delle persone che abbiamo vicine nel momento del cambiamento. Nel nostro lavoro la dinamica è esattamente la stessa e, tante volte, da una giornata sbagliata per i programmi prefissati, salta fuori la giornata giusta per i programmi ancora da pensare. Questo laghetto primaverile a Kronplatz, nel quale Plazy entra a “manetta”, lo abbiamo incontrato per caso proprio per colpa di una giornata sbagliata: “Stay hungry, stay foolish” Steve Jobs 1955-2011 Daniel Neuliched - Passo Rolle - Roberto Bragotto


Se Il Morbido e Tato Chiala fossero due elementi di un cocktail, probabilmente avremmo in mano il drink della prossima estate, altamente alcolico. Fantasia e stile, qui Il Morbido a deciso di scatenare la sua fantasia e ha creato un vero e proprio park abusivo zona Bardonecchia. Tato ha selezionato il tasto “super style” per rendere un inutile pomeriggio di fine inverno in una delle giornate più divertenti e produttive della stagione. Vi direi che a pochi passi dallo spot c’era un barbecue in pietra dove grigliare la carne, ma forse non ci credereste… buon appetito! Lorenzo Chiala - Bardonecchia - Denis Piccolo



Un grande passo verso il futuro. text & pic: Denis piccolo PEOPLE: LORENZO BUZZONI & ARTURO BERNARDI

Ogni tanto, durante la pausa estiva, mi capita di sfogliare i miei vecchi archivi fotografici in letargo dentro obsoleti hardisk, migliaia d’immagini di vecchi amici e compagni di viaggi, vecchi eroi della scena italiana e moltissime meteore che non sono mai sbocciate. Molti di loro, ancora oggi, il tempo libero lo dedicano alla montagna, lo dedicano allo snowboard, non possono più farne a meno. Abbiamo condiviso emozioni ed esperienze, ed è grazie a loro che oggi ho la possibilità di fare il lavoro e la rivista che da sempre sognavo. Ho sempre creduto nella scena italiana, penso di averle dato molto e penso di aver ricevuto da lei ancora di più: ho avuto la possibilità di viaggiare, di dormire in alberghi lussuosissimi e molto più spesso in macchina, a volte mi è capitato di smezzare panini congelati lontano da tutto e da tutti e a volte invece di condividere cene da re nel centro di bellissime capitali. Oggi mi trovo di nuovo qui a pensare che tipo di magazine proporre quest’anno, e la mia scelta è sempre la stessa, fate voi se poco originale o molto coerente, ma ora, ancor più di ieri, sono pienamente convinto che Sequence sia l’esposimetro della scena italiana. Voglio che rappresenti il livello e la crescita del nostro snowboard, dei nostri pro, dei nostri rookie, dei nostri eventi e delle nostre montagne. Quest’anno Sequence la troverete in 430 snowshop italiani, sempre gratis ovviamente, agli eventi, negli snowpark e nelle snowschool, ma c’è anche una grossa novità: finalmente siamo riusciti nel progetto di esportarla in Europa, in 15 punti selezionati, un piccolo ma coraggioso passo per far conoscere il nostro snowboarding a tutto il mondo. Un grande passo verso il futuro.



EDITORI Denis Piccolo, Paolo Salvatore, Cristian Murianni direttore Denis Piccolo (denis@jpgedizioni.com) PHOTO EDITOR Cristian Murianni (murio@jpgedizioni.com) EDITOR MANAGER Roberto Bragotto ART DIRECTOR George Boutall (george@evergreendesignhouse.com) traduzioni Paola De La Pierre WEB LIKEMILK Enrico Santillo (enrico@ jpgedizioni.com) PHOTO SENIOR Lorenzo Belfrond, Roberto Bragotto, Cristian Scalco DIRETTORE COMMERCIALE Paolo Salvatore (paolo@jpgedizioni.com) SEGRETERIA ABBONAMENTI Michaela Stefania CONTATTI ESTERI Martina Minetti Fotografi e filmer Denis Piccolo, Murio, Alessandro “Killer” Miniotti, Arturo Bernardi, Alessandro Belluscio, Lorenzo Belfrond, Roberto Bragotto, Lorenz Holder, Andrea Rigano, Marco “Boiler” Boella, Luca Benedet, Vasco Coutinho, Matt Georges, Cyril EDITORE Jpg Edizioni di Salvatore Paolo, Piccolo Denis, Murianni Cristian Via Colle di Andromeda 4, 65016 Montesilvano (PE) Tel: (085) 9151471 | Fax: (085) 9151230 P.IVA: 01875110684 www.likemilk.com | benvenuti@jpgedizioni.com REDAZIONE Via Pellegrino Rossi 81, scala C Milano STAMPA Grafiche Ambert Via per Chivasso 27, Verolengo (TO) 011 9149227 DISTRIBUZIONE Freepress Sequence Snowboarding rivista mensile registrato al tribunale di Pescara il 14/05/2003 al numero 173/15 COVER Stefano Munari | Photo Alo Belluscio | Livigno


JP SOLBERG 156 GREAT BEAUTIES OF HISTORY

YESNOWBOARD.COM LET THE RIDING DO THE TALKING


GOODMORNING EDITORIAL COLOPHONE CONTENTS BEHIND THE COVER FULL MUNNY PARTY LUCA FIORINI PRO CHOICE FREESTYLE CH EMLOYEE OF THE MONTH NIKE E DJ TV BRAINCHILD STYLE COMMISSION SECRET SPOT 10 QUESTIONS EUROPEAN X-GAMES INSPIRATION IUTER GAMES IV NITRO WEEK TRICKS THE SOUND OF SILENCE THE NOISY NORTH COLORADO THE CENTENNIAL STATE WHO ARE THE BELIEVERS? STEFANO MUNARI ITW TOP SHOTS BOARDS HARDGGOODS SOFTGOODS REMEMBER

TOMMASO LANZA photo DENIS PICCOLO



Un saluto a chi quel mattino ha preferito rimanere a dormire. TEXT & PIC: ALESSANDRO BELLUSCIO RIDER: STEFANO MUNARI SPOT: LIVIGNO MOTTOLINO CAMERA: NIKON D700 + NIKKOR 70-200 2.8

Erano più volte che cercavo di organizzare uno shooting in Mottolino con una luce un po diversa dal solito. L’esposizione del versante e il numero di persone che mediamente affluisce al park, per quanto se ne dica, non è che permettesse di tirar fuori i bang-shoots che il park si merita, soprattutto in normale orario lavorativo. La scorsa stagione ho trascorso veramente parecchio tempo nella magica valle della bresaola e del braulio, e ogni volta che scoprivo qualcosa di nuovo me lo segnavo e stressavo gli amici local finchè non si realizzava. Così ho fatto anche per questo scatto in cover: ho rotto le balle per parecchi giorni sia ai rider che agli shaper, finchè non abbiamo avuto l’OK dalla stazione. Quel mattino si son presentati all’appuntamento, alle 5:20 am, al passo Eira, rispettivamente Raffa & JJ Jefferson Cusini, Aie “Il vecchio” Benussi con relativa tifoseria russa e Ste Munni in pompa da Bormio beach. Non potevo chiedere di meglio. Davide ci recupera col gatto e ci porta in cima al park. Temperatura di circa -18°C, kicker shapato, landing fresato

e una luce in continuo cambiamento che difficilmente capita di vedere a Livigno. Aie, Munni, Raffa e Jeff girano per circa 1 ora senza sosta. La luce pian piano si scalda sempre di più. Io mi ero portato circa 30-35 kg di flash e batterie, perchè sapevo che a Denis avrebbero fatto piacere le foto scattate in quel modo, idem ai rider. Ma come al solito Denis mi stupisce (o mi fa sorgere il dubbio su altre cose) e sceglie questo scatto di Munni. Il primo raggio di sole che finalmente quel mattino ha iniziato a scaldarmi è quello che regala la cover a me ma prima di tutti a Munni. Non posso fare altro se non ringraziare Munni e il resto del gruppo per la levataccia, per aver girato a bomba fin da subito (cosa per niente facile) e per avermi regalato l’ennesimo shooting magico fuori orario. Un grazie anche a Davide Rocca e al suo team di gattisti del park per aver supportato il capriccio di un fotografo che non si accontenta mai, e rompe le balle. Un saluto a chi quel mattino ha preferito rimanere a dormire, non sapete cosa vi siete persi!


NIC SAUVE / STEVIE BELL / JOHN JACKSON / JAKE WELCH / DANIEL EK / NIKO CIOFFI / AUSTEN SWEETIN


Una piccola, meravigliosa, maratona. TEXT & PIC: ROBERTO BRAGOTTO rider: giorgio ciancaleoni spot: Chiesa in Valmalenco

Avete presente quando vi chiamano per un lavoro che all’apparenza può sembrare tranquillo e normale e alla fine vi ritrovate in tasca un’esperienza da raccontare ai propri nipotini a distanza di anni ed anni? Avete presente quando vi fanno un piacevole regalo in un giorno qualsiasi dell’anno diverso da quello della vostra nascita? Ecco, quando tramite Sequence sono stato scelto da Fiat e Vans come fotografo ufficiale dell’ormai classico Full Munny Party, non avevo la minima idea di cosa aspettarmi. Sapevo solo cosa fare, con chi dovevo parlare, cosa fotografare, quando consegnare. Semplice, no? Ma partiamo dall’inizio… per chi non lo sapesse il Full Munny Party altro non è che una specie di contest sottoforma di evento, dove i migliori snowboarder italiani capitanati dall’atleta del Fiat Freestyle Team Stefano “Munny” Munari, si danno battaglia tra un perfetto superpipe e un percorso slopestyle, con in palio un montepremi totale di cinquemila euro. Come se ciò non bastasse, c’era in programma anche l’aggiunta di un photoshooting al chiaro di luna con il pipe illuminato appositamente per l’occasione… e giusto per non farci mancare niente e chiudere con il botto, è da menzionare anche il party in quota - e il conseguente in paese – giustappunto dopo dodici ore filate di snowboard. Una piccola, meravigliosa, maratona. I protagonisti dell’intera giornata sono tutti molto giovani ma già ormai conosciuti:

Marchino Grigis, vincitore del best trick in slopestyle con un frontside mille; Filiberto Piller Cottrer, vittorioso nell’highest air in pipe e Giorgio Ciancaleoni che, non solo ha vinto la miglior run in pipe e in slopestyle, ma anche il premio come miglior rider della giornata, portandosi a casa ben tremila euro… e mi sembra di ricordare che non ha nemmeno offerto da bere! Un applauso particolare va sicuramente anche a Ciccio Chiesa e a tutto il suo team, che negli ultimi anni è riuscito a portare la località di Chiesa in Valmalenco ai vertici dello snowboard italiano, sia come livello di strutture presenti che come cura dell’intero snowpark. Unica nota negativa purtroppo, è stato il pessimo meteo della domenica, che ha evitato agli stanchi atleti di salire in quota, cancellando però lo shooting libero dalle pressioni di gara. Sicuramente un ottimo evento e un’ottima occasione di confronto, con lo scopo finale di portare il livello italiano ad un gradino superiore. Ah sì, quasi dimenticavo… il regalo inaspettato di cui vi parlavo prima, è vero… beh, chi l’avrebbe mai immaginato di ritrovare una proprio foto pubblicata a doppia pagina sulla rubrica Start di Sportweek? Per fortuna ogni tanto, anche se troppo poco spesso, la Gazzetta dello Sport non parla di solo calcio. Anche se con un piccolo sospiro quasi insignificante e per un brevissimo istante, sono orgoglioso di aver provato a far cambiare direzione alla solita corrente.


THE EVIL TWIN GOT EVEN BETTER ARTIST EDITION WITH PHOTOGRAPHERS PETROVSKY & RAMONE

PETROVKSYRAMONE.COM


Amo svegliarmi presto e far valere le giornate. TEXT: DENIS PICCOLO PIC: MARTINA CORBETTA SPOT: LES DEUX ALPES

Nome: Luca Fiorini Nato: 13-12-1991 Home resort: Bardonecchia, Livigno Sponsor: Apo, Thirtytwo, Monster Energy Altezza: 1.83 Peso: 75 kg Stance: 60 Angle: +15 -12 Dove hai iniziato a snowbordare? Avevo 11 anni la prima volta che ho messo la tavola ai piedi, ero a Ghigo Di Prali e mi ricordo tante controlamine, prima dei 15 anni venivo spesso a Bardonecchia con amici e famiglia. Con chi hai iniziato a snowbordare? La prima stagione l’ho fatta in 04, lo snowboard club di Bardonecchia… con loro ho fatto solo un anno; i tre anni successivi sono stato seguito dal coach Gigi Lozzi. La cose sono ancora cambiate dopo i primi contatti con gli sponsor… ora giro più da solo, anche se adoro rideare con atleti come Gian Marco Maiocco. Parlami del gruppo Facciosnao. Di Facciosnao Family si può dire che di camp così non ce ne siano, credetemi, tutti gli altri anno ancora tanto da imparare… è veramente come fosse una seconda famiglia. Quale rider italiano ti ispira maggiormente? I rider italiani che più apprezzo sono Simon Gruber per l’ampiezza delle sue manovre, Lorenzo Chiala per il suo stile e Amedeo Viviani per la sua umiltà. I tuoi obbiettivi nel tuo futuro prossimo. A breve abbiamo Modena Stomp.it, è importante avere un buon risultato… Poi ho l’obbiettivo di crescere agli europei così da poter accedere a coppa del mondo. Nel frattempo continuare a fare eventi e magari filmare un po’ con E.L.P.

Cosa dobbiamo copiare dall’America? Ancora tanto, sia i park che i rider americani sono più evoluti, ma diciamo che nei nostri park si sono già fatti grandi progressi negli ultimi cinque anni; ora i giovani stanno avendo sempre più interesse per gli sport da tavola. Sì, penso che un giorno potremo arrivarci anche noi… Il park più bello dove hai girato? Per ora Livigno. Il trick più spesso che chiudi? Cab 7 cork… ho stompato un paio di volte double backflip. E quello che non vedi l’ora di imparare? Double backside Rodeo… ma ho tanti progetti per quest’anno. Cosa ne pensi delle dorghe e dell’abuso di alcool? Io dieci mesi l’anno mi alleno quasi ogni giorno e mi piace andare a rideare sapendo quello che faccio. Per fortuna faccio tutti i giorni qualcosa che mi dà soddisfazione e adrenalina e non ho mai avuto necessità di provare droghe e abusarne. L’alcool è una cosa diversa. Nel mio futuro vedo sicuramente ancora tante birre, ma per starci dentro la mattina non ci si può assolutamente sbronzare tutte le sere. Cosa ami e cosa odii? Amo svegliarmi presto e far valere le giornate; odio quando il meteo mi dice che il tempo sarà uno schifo, io non metto la sveglia e quando mi alzo mi accorgo che è una giornata magnifica. Una frase gloriosa che ti appartiene? La fortuna aiuta gli audaci!


INTRODUCING INTR INT RO R OD O DU D UCI U CING T THE HE

MAN’S M MA AN A N’S BO B OARD AR A RD R D BBREWED RREEWEEDD W WITH ITH TTRADITION RADITI ITION AAND ND C COMMON OMMON SSENSE ENSE

TAKA NAKAI ssalomonsnowboa salomonsnowboard.com alloomonsnowboarrddd. d.com .c o m

photos: oli gagnon

“Our chosen religions, bananas, gimmicks and tail presses leav leave a e av us fe ffeeling eling hollow in a way aay a MA M N’S ’ BOA ’S O RD never would.” OA MAN’S BOARD


MARCO DONZELLI, TESO A CERCARE DI MIGLIORARE SE STESSO. TEXT: DENIS PICCOLO PIC: ALBERTO NEVOLA RIDER: MARCO DONZELLI TRICK:DOUBLE BS RODEO 900° SPOT: LIVIGNO MOTTOLINO

Nato: Asola Home resort: Livigno Sponsor: Ride snowboards, Nike 6.0, Minoia store Altezza: 1,75 m Peso: 72 kg Stance: regular 59-60 cm Angle: +15° - 15° Descrivi il tuo stile di riding. Teso a cercare di migliorare se stesso ogni giorno. Sono molto autocritico nei miei confronti e non amo accontentarmi mai, perciò cerco sempre di trovare i miei errori cercando ogni volta di correggerli lentamente, o di trovare ciò in cui sono debole tecnicamente e allenarmi in quella specifica cosa. La tua foto pubblicata preferita. Il bs180 mute sullo sfondo di un tramonto mozzafiato scattato in Svezia da Lorenz Holder durante uno shooting nel park di Tandadalen. Oltre ad essere una delle foto più belle che mi abbiano mai fatto, è stata anche una delle più difficili da realizzare. Saltare su un kicker così grosso di sera, quando la neve calda di fine stagione si trasforma in ghiaccio, a discapito di quanto sembri bella nella foto, non è per niente facile! La foto la trovate su Sequence del Novembre 2010 nr.27 Il tuo trick preferito. Se mi chiedi il trick che so fare con più precisione su un salto, ti rispondo bs720. Se mi chiedi il mio trick preferito che so fare, ti rispondo Bs double rodeo 900. La tua prima tavola acquistata. Una Rossingol 156, che conservo ancora nel mio armadio. Non avete idea di quanto fui contento quando me la regalarono i miei genitori. La più bella tavola con cui hai mai surfato. L’ultima che stò usando: la Dh 155 della Ride. Mi trovo benissimo perchè è il tipo di tavola adatto a me: camber tradizionale, molto reattivià, ottimo flex e quest’anno ha una grafica super faiga.

Quanto è importante una buona attrezzatura? Diventa sempre più importante con il progredire della proprio esperienza sulla tavola. Un principiante alle prime armi, farà fatica a notare sottigliezze tecniche dei vari tipi di attrezzatura, ciò che conta per lui è imparare le basi e non necessità di materiale costoso, super tecnico o quant’altro (se non tornando al discorso di prima di una grafica cool da sfoggiare con gli amici). Gradualmente, con il tempo e l’esperienza, prendendo padronanza del proprio strumento, comincerà a percepire quelle differenze che i vari prodotti offrono, rendendo così l’uso di buoni materiali un miglioramento verso un buon riding. La tua tavola. Ride Dh 155 La tua maschera. Non ho uno sponsor di maschere perciò posso permettermi di dire che le maschere fanno schifo! andiamo tutti in giro giù per le piste piangendo come se stessimo tagliando un barile di cipolle! I tuoi bindings.I rodeo della Ride Il tuo berretto. Un berretto blu e verde fatto con l’uncinetto che mi è stato regalato Le tue cuffie. Io non ascolto la musica mentre snowboardo. Io canto! Il tuo intimo. Non ha prezzo I tuoi pants. Non importa il modello, basta che siano colorati I tuoi boots. Ful della Ride I tuoi guanti. Me li disegno con il pennarello sulla mano Il tuo video. Vedrete! Il tuo film preferito. Un classico, Matrix. Il tuo cellulare. Non lo è più perchè l’ho perso questa estate. ora è di qualcun altro. La tua religione. Agnostico Cosa pensi delle dorghe e dell’alcool? L’alcool favorisce l’inibizione del super ego freudiano, il che è molto divertente e ti spinge ad essere più socievole durante una serata od una festa. Se mi chiedete per la droga, pur rispettando e capendo chi ne fa uso, non avendola mai provata non so che dirvi.



Cresce, come un bambino che diventa grande, ma non adulto. TEXT: LORENZO BELFROND PIC: FRODE SANDBECH RIDER: HALLDOR HELGASON

Ci sono momenti che ti fanno capire che gli svizzeri non sanno fare solo soldi, formaggio e cioccolato. I 2 Giorni del Freestyle.ch, ne sono la prova. C’è un motivo se ad accogliere questa festa del Freestyle tuttocampo è proprio Zurigo e, probabilmente, non sono state le dimensioni della città a condizionarne la scelta, ma bensi la rinnomata fama di ambiente giovane e vitale, aggettivi che descrivono perfettamente anche lo spirito delle discipline che compongono l’evento: Snowboard, Skate, Freeski, Bmx e Fmx. Il Landiwiese park è stato pompato di musica per l’occorrenza. Musica che gasa atleti e spettatori... 32.000 spettatori, abbastanza da generare il casino degno di un evento che ti fa venire voglia, una volta tornato, di telefonare gasatissimo a tutti i tuoi amici paccari che non sono venuti, magari perchè la ragazza rompeva i coglioni. Mano a mano che le edizioni passano, il Freestyle.ch cresce, come un bambino che diventa grande, ma non adulto. Grande perchè adesso si parla di atleti che arrivano da tutto il mondo, per tutte le discipline. Per niente adulto perchè il buon senso è inversamente proporzionale alle dimensioni dei tricks e delle strutture. A dimostrazione di questa meravigliosa febbre da Peter Pan la nuova gigantesca rampa regalata agli skaters, messi in fila da Pierre-Luc Gagnon, arrivato caldo come una stufa dal Canada. Parlando di Fmx lo Spagnolo Dany Torres aspettava la rivincita dopo i Red

Bull X-Fighters di Roma ed oltre alla pazienza, a virtù del più forte, si aggiunge un Backflip Double Seat Grab che manda gli altri smanettoni a casa. Sempre due ruote, ma senza motore, hanno accompagnato dalla terra dei canguri al gradino più alto del podio Vince Byron, dopo un Backflip Double Tailwhip sulla rampa ed un Flair sul quarterpipe. Per gli amici che usano i bastoncini, il gradino più alto del podio se lo aggiudica Elias Ambühl con un gigantesco Double Cork 1440, che sembra voler comunicare agli sfidanti che la Svizzera è decisamente casa sua. Ma veniamo allo Snowboard: altra grossa novità di questo Freestyle.ch 2011 è la presenza in lista iscritti di un ragazzo biondo dall’aria spensierata, che in aria ha già dimostrato di comportarsi decisamente bene: Haldor Helgason. Seppe Smith e Ståle Sandbech, rispettivamente secondo e terzo, sprofondano nel boato che accompagna il perfetto Frontside Double Cork 1080, causa di molteplici perdite di voce da lunedì mattina. Ma non sono i numeri delle rotazioni a rimanere impressi nei ricordi di chi questo evento l’ha vissuto in prima persona. Sicuramente a vincere è l’organizzazione impeccabile e il rumore spropositato che questa edizione ha saputo fare nel panorama Freestyle Europeo, e non solo. Adesso per sfogare la gasa bisogna solo che la stagione inizi al più presto!



NICOLò BALZANI: preparo il mio prossimo viaggio in Sud America. TEXT & PIC: DENIS PICCOLO

Presentati. Essere umano senziente e capace di riconoscere, soffrire, amare e capire. Come è iniziata la tua collaborazione con Sequence? L’onestà, che ai mediocri impedisce di raggiungere i loro fini, per gli abili è un mezzo di più per riuscire… ed insieme alla sincerità è il pregio migliore di Denis Piccolo, per questo ho deciso di lavorare con Sequence. Denis l’ho conosciuto quando lavoravamo insieme per un’altra testata del settore, da lì è stato tutto un divenire. Di cosa ti occupi all’interno della crew? Sono stato Editor Manager di Sequence, Responsabile Redazionale di Fifth Season, The Pill e Likemilk.com. Cosa pensi del progetto Sequence? Se poniamo a confronto il fiume e la roccia, il fiume vince sempre non grazie alla sua forza ma alla sua perseveranza. Sequence è perseveranza, è passione, un grande progetto nasce e si afferma solo così. Cosa pensi dello snowboard in Italia? Nel bene e nel male va bene come è, niente è da cambiare ma sempre e solo da migliorare. Qualche componente della redazione ha mai abusato di qual-

che parte del tuo corpo? Impossibile sono tutti troppo buoni, se hanno sopportato tutto questo tempo Ivano&Bruce ci sarà un perché! La tua prima soddisfazione? A memoria direi, un powder day con il mio amico Mattia nella valle dello Youla (Courmayeur), mentre a livello giornalistico l’intervista a Torah Bright: bella, intelligente e sensibile. C’è stato un momento che ti sei cagato in mano? Tutte le volte che vado sul Toula (Courmayeur), uno dei freeride spot più impegnativi ed affascinati che conosca. Su quel lato del Monte Bianco sono morti amici e parenti ed ogni volta è una sfida con me stesso e con la morte. Progetti futuri? Ieri è storia, domani è un mistero ma oggi è un dono per questo si chiama presente, poi al futuro ci penserà il futuro. Adesso sto il più possibile con il mio cane, metto in ordine la mia nuova casa e preparo il mio prossimo viaggio di sette mesi in Sud America, se dovesse interessare: http://nicoblz.com. Cosa ti ha lasciato lo snowboard? Nulla si lascia ma tutto rimane ed insegna. Per me lo snowboard è e sarà sempre bei ricordi, anche quelli che credevo non lo fossero si sono rivelati i più importanti e significativi.



un programma televisivo che riesce a non parlare di calcio e veline. TEXT & PIC: ROBERTO BRAGOTTO RIDER: MANUEL PIETROPOLI SPOT: KRONOPLATZ

C’è poco da dire, senza ombra di dubbio e soprattutto negli ultimi anni, Nike 6.0 è entrata prepotentemente nel mondo della tavoletta senza rotelle. Non lo dico di certo solo io, in fondo è un’evidente dato di fatto. Giusto per fare qualche esempio, basta pensare alla perfetta organizzazione dello storico Air and Style di Monaco nel febbraio 2011, o dell’itinerante tour dello Nike Stairset Battle con tappe sparse in ogni angolo del pianeta, oppure del semplice global team composto da incredibili atleti di livello mondiale come Peetu Piiroinen, Mikkel Bang, Gjermund Braaten, Louie Vito, Sage Kotsenburg, Mason Aguirre, o dall’incredibile Halldor Helgason, giusto per citarne qualcuno a caso. Ed è certamente indiscussa anche la visibilità che sta portando sul territorio italiano: oltre a sponsorizzare il perfetto snowpark di Kronplatz con tanto di affitto di una splendida abitazione disponibile per shaper e per gli addetti al settore - e oltre al contest The Chosen di cui avrete sicuramente sentito parlare, è anche artefice di programmi televisivi giornalmente in onda sulla rete nazionale, come Believers su DeejayTv. Grazie anche all’ottimo lavoro e alla disponibilità del team manager Italia Federico Faldella, posso sicuramente affermare che Nike 6.0 ha dato una positiva visibilità al mondo dello snowboard nel nostro paese, soprattutto a chi magari è meno esperto e alle prime armi. E’ un colosso globale e appunto per

questo ha diversi sbocchi e moltissime possibilità in ogni ambito. Come se tutto ciò non bastasse, con l’esperienza che da decenni si ritrova nel settore delle calzature e dell’abbigliamento, figuriamoci se non uscisse sul mercato con prodotti fin da subito tecnici nell’outerwear e di qualità indiscussa come i comodi e perfetti scarponi da snowboard. Personalmente credo sia difficile pensare ad un’altra azienda che in così poco tempo abbia avuto un impatto più forte e diretto nel mondo degli action sport, come sia riuscita a farlo Nike. Se poi a questo riesce anche ad aggiungere la realizzazione di un programma televisivo che in un modo corretto e preciso riesce a non parlare di calcio e veline, beh, che ben venga. Purtroppo non guardo spesso la tv e di DeejayTv non vi so dire molto… ma ho visto la puntata speciale girata a Kronplatz e devo ammettere che è stata molto piacevole, divertente e che i due filmer che sono riuscito a conoscere tra una carbonara e un bombardino, mi sono sembrati sicuramente molto simpatici, alla mano e con la certezza che mettano la passione in ciò che fanno. Ah sì, ora che ricordo c’è una cosa assolutamente evidente del programma… la conduttrice Giorgia è proprio una gran bella patata eheheh. Anche solo per questo, o per sentir parlare di snowboard, ogni tanto, vale la pena accendere quella scatola.


RPI O K NE JAN . MR


ROB ELINGSWORTH E LA NASCITA DI HUCK MAGAZINE. TEXT & PIC: GEORGE BOUTALL Da dove nasce il nome Huck? Conosci la storia di huckleberry finn? Parla di un ragazzino, che voleva esplorare e vedere il mondo in modo diverso rispetto agli altri. Lui si tirava su le maniche, si arrotolava i pantaloni e andava verso l’avventura, ed è proprio quello che cerchiamo di fare noi con il mag. Ci puoi spiegare il concept della rivista e come è nata? Io e Dan, mentre andavamo ancora all’università eravamo grandissimi fan di una rivista inglese di Surf, skate e snow che si chiamava “Adrenaline”, che aveva un design incredibile. Siamo riusciti poi a lavorare come stagisti per questa rivista e abbiamo imparato e capito com’era la nostra rivista ideale. Guardando le altre riviste di board sports ci sembravano tutti uguali, il materiale fotografico era buono ma guardando scatto d’azione su scatto d’azione abbiamo pensato che si potesse affrontare gli board sports in modo diverso e che ci fosse di più oltre all’azione, come gli individui che lo praticano e i posti dove che esplorano ed è proprio qui che nasce il nostro slogan: “More than just the ride”. Quando Adrenaline è morta, abbiamo fondato la nostra rivista Huck che si posizione come rivista di lifestyle che fonda le proprie radici nello surf, skate e snow e esplora tutta la cultura che circonda questi sport e quindi ci focalizziamo su altre cose come le persone, i luoghi, la musica, l’arte e la politica. Huck a chi si rivolge? In realtà il nostro range di lettori è veramente vasto e vario. Ad esempio, qui in ufficio ci sono alcuni (che lavorano per altre riviste) che non hanno mai messo una tavola sotto i piedi, ma che comunque leggono ogni pagina di Huck assiduamente perchè riescono comunque a relazionarsi ai contenuti della rivista. Però d’altra parte riusciamo comunque a parlare a tutte le persone che invece

sono appassionati di boardsports. Infatti il nostro range parte dal’ragazzino di sedic’anni all adulto cinquantenne. è un periodo anche molto particolare poichè la prima generazione di rider è nata trenta o quarant’anni fa, sono sui cinquant’anni e hanno ancora una forte passione per gli boardsports ma non solo. Essendo direttore creativo, per te quanto è importante il design della rivista rispetto ai suoi contenuti? Personalmente io penso che una buona rivista debba fare due cose: Deve essere fantastica da vedere perchè questo è il primo impatto che il lettore ha quando lo vede in edicola e la copertina è importantissima. In secondo luogo bisogna creare una relazione con il lettore tramite le parole e i contenuti. I contenuti e la grafica devono essere in perfetta sintonia. Quello che ho imparato lavorando per Adrenaline era che il design non dev’essere eccessivo. Adrenaline era quasi troppo graficato e impediva la lettura e la fluidità delle pagine. Per questo noi abbiamo scelto una grafica molto semplice e funzionale anche se molto accurata e studiata nei dettagli. Qual’è il tuo numero preferito? hmmm… Domanda interessante… Beh, noi siamo in continua evoluzione e crescita e quindi spesso il mio numero preferito è l’ultimo uscito… Però se dovessi scegliere una copertina preferita direi sicuramente uno che abbiamo fatto su spike jonze perchè siamo riusciti a commissionare il mio illustratore preferito Geoff McFetridge a fare l’art-work. Inoltre una volta all’anno mischiamo i contenuti della nosta rivista di film “Little White Lies” con quelli di “Huck” e quindi abbiamo fatto in modo che le due copertine messe uno a fianco all’altro combaciassero e questo per me è stata una grandissima soddisfazione.


Nitro Distribution Italia / Via Aldo Moro, 51 - Arco - Tn - www.nitro.it - nitro@nitro.it

JON KOOLEY Wearing the Premium Skinny Denim in Black Washed.

JON KOOLEY / JORDAN MENDENHALL / WILL TUDDENHAM / BEN BILOCQ / ANTON GUNNARSSON / JOHNNY BRADY / JUSTIN KENISTON / DARRAH REID-McLEAN / JAMIE MADRID / L1OUTERWEAR.COM


OCCHIO A NON TAPPARE SE NO IL TAILPRESS NON VALE! TEXT: GEORGE BOUTALL PIC: CRISTIAN SCALCO RIDER: MATTEO TUBEROSA

Il tailpress, come quasi tutti i rail trick deriva dallo skate, dove si chiama 5.0 grind. I primi furono eseguiti nelle piscine abbandonate della california dove i primi pool skaters esploravano la possibilità di skateare i muri verticali delle piscine, man mano che progredivano cominciarono ad arrivare al coping facendo i primi grind ed una tra queste era il 5.0 grind, eseguito facendo grindare il truck posteriore sul bordo della piscina. Nello snowboard, mentre il nosepress è stato subito uno dei rail trick più cool, il tailpress era spesso il fratello più sfigato e sotto valutato perchè a prima vista può sembrare una semplice impennata che in snowboard diciamo che non è proprio il massimo della difficoltà. Però quando Nate Bozung, uno dei rail rider più stilosi della storia, eseguì un tailpress perfetto nel video “Shakedown” deve aver fatto cambiare idea a molte persone. Infatti l’anno dopo in “love & Hate” Justin Hebbel e Darrell Mathes portarono il tailpress a nuovi livelli, su scalinate sempre più lunghe e aggiungendoci variazioni sempre dpiù complicate fino a farlo diventare uno dei trick più stilosi del momento che, se fatto in modo corretto, ancora oggi ha uno spazio degno nelle video part dei rider più forti al mondo. Mentre fare un impennata su un tubo può sembrare al quanto semplice in realtà se si tratta di un tubo piccolo, tondo e ripido il trick richiede un board control non indifferente. Per farvi capire meglio quanto è difficile, basti pensare che di switch backside lipslide, ritenuto uno dei trick più tecnici, se ne vedono parecchie mentre di switch tailpress degni di nota se ne vedono pochissimi.

Per fare un tailpress bisogna fare attenzione a due cose: Riuscire a mantenere la tavola piegata in alto per tutta la lunghezza del rail senza farlo “tappare” cioè toccare il rail con la punta, tenendo il nose il più in alto possibile, facendo in modo da non farlo ballare su e giu. Per facilitare questo aspetto è utile scegliere una tavola morbida dal camber inverso, anche se alcuni rider più core ritengono che i press veri debbano essere fatti con camber tradizionali alla vecchia maniera... Il secondo accorgimento è mantenere la tavola perfettamente in linea con il rail senza lasciare che il nose viri a destra o sinistra che può succedere quando il rail è particolarmente lungo... Alcuni rider sono talmente fissati con questo accorgimento che in caso di errore gli hanno dato il verbo “To Zeech” che deriva dal rider Zach Leach che cinque anni fa faceva dei tailpress storti cercando di simulare degli smith grind che furono ampiamente criticati dai rail rider più core per il semplice fatto che senza truck da skate uno smith grind non ha proprio senso. Abbiamo scelto questa foto di Matteo Tuberosa perchè esegue il tailpress alla perfezione, notate quanto è solido il press, qui non ci sono tappate di certo! Poi la tavola è perfettamente in linea con il tubo e se ci aggiungiamo lo stile così rilassato, meglio di così non si poteva proprio fare! Se volete vedere degli altri tailpress degni di nota vi consiglio di vedere le videopart di Justin Hebbel e Darrell Mathes in “Love & Hate”, Jed Anderson in “These days”, Ben Biloq e Jake Kyzyk in “Retrospect” e Zac Marben in “SHoot the Moon”. Nel nostro bel paese potrete ammirare tailpress, oltre che di Matteo Tuberosa, di Tommaso Lanza, Matteo Ferraris e Federico Jovanovich.


Place: helsinki, finnland | Photo by: sami tuoriniemi

alex tank

c o M e

r i d e

WWW.ridehead.coM

rides the defy kers rocka

W i t h

U s .


BENVENUTI AI RAIL GARDENS ITALIANI! TEXT: GEORGE BOUTALL PIC: DENIS PICCOLO RIDER: TOMMASO LANZA

In Italia tutti si lamentano che non ci sono street spot, i rail sono troppo alti, i kink sono troppo kinkati, ti cacciano subito, non cè la rincorsa oppure manca l’atteraggio. In effetti l’Italia, avendo un’architettura prevalentemente storica e tradizionale non si presta molto al jibbing però Sestriere è l’eccezzione che conferma la regola. Non è una località storica ma una cittadina costruita negli anni trenta da Giovanni agnelli, fondatore della FIAT, con lo scopo di diventare località turistica per gli sport invernali. Proprio per questo, al posto delle baite di legno si trovano torri di cemento, invece di terreno sterrato cè asfalto e cemento che faranno sicuramente storcere il naso ai puristi della montagna ma che illuminano gli occhi ai jibber più incalliti. All’arrivo delle piste c’è un addensamento di rail che non si verifica in nessun altro posto in Italia. Ci sono kink dritti, curvi, attaccati, staccati e gap da tutte le parti. Ci sono rail sia per rider esperti che per street riders alle prime armi come la parte finale del rail verde oppure il gap vicino agli spalti del pattinaggio. Stranamente è anche un posto molto tranquillo dove nessuno sembra volerti mai rompere le scatole, però per un paio di kink conviene aspettare la sera perchè la rincorsa bisogna prepararla nel parcheggio e quindi è moglio che sia sgombero. Però come al solito noi italiani l’abbiamo scoperto tardi questa meraviglia e ci siamo fatti soffiare il primato, infatti le prime foto pubblicate furono della crew francese composto da sylvain money ed amici che attaccarano un doppio kink che si trova dietro gli spalti del pattinaggio. Un doppio kink a tubo singolo bello incazzato che vide dei trick non indifferenti tra cui un frontside lipslide to switch

backside lipslide di sylvain. L’anno dopo lo stesso rail fu rideato dai veneti Alvaro dal Farra e Andrea Codoro con risultati niente male. Successivamente venne la crew di YEEAH productions con Tato Chiala e Morgan LeFaucher che invece slidearono per la prima volta il doppio kink verde che è particolarmente tecnico, non per la sua inclinazione, ma per il fatto che è molto lungo e la parte piatta del kink vira a sinistra. Qui ci sono voluti molti tentativi per dominare la bestia ma alla fine sia Tato che Morgan portarono a casa i trick. Più in là verso il club med si trova un altro doppio kink, sempre a tubo singolo ma con i tre moduli completamente staccati quindi solo fattibile in 50/50, questo lo fece per primo Tato Chiala e recentemente anche Tommy Lanza. Qualche anno fa come per magia il comune ha deciso di installare un quarto doppio kink come se volesse incoraggiare il rail riding a Sestriere. Quest’ultimo è probabimlmente il più tecnico poichè è molto ripido, il piatto è cortissimo e la scalinata è molto stretta e non perdona nessuna mossa sbagliata. Da quando Nicola Borella fu il primo a chiudere un 50/50, sono arrivati molti pro a sfidare questo rail e anche molti rookie che hanno voluto dimostrare di essere all’altezza. Infatti negli ultimi anni si è creata una sorta di gara a chi porta a casa il trick più spesso, ecco una classifica dei cinque trick più spessi chiusi fino ad ora: Nicola Borella fs 50/50, Devid De Palma Gap to fs 50/50, Tato chiala Gap to fs boardslide, Stefano Bergamaschi fs lipslide to forward, Arthur Longo fs boardslide. Chi sarà il prossimo?


ANDREAS WIIG

PHOTO: FRODE SANDBECH

RIOT

BUILT AROUND OUR CLASSIC SHAPE WITH VISOR STYLING, THE RIOT FEATURES A LIGHTWEIGHT, LOW-PROFILE FIT AND FEEL, MEETING THE HIGH DEMANDS OF NORWEGIAN SLOPESTYLE DESTROYER ANDREAS WIIG.

WWW.PRO-TEC.NET

©2011 VANS, INC.


DANNY DAVIS ALLA PREMIER BURTON STANDING SIDEWAYS TEXT & PIC: ANTONIO isaia

Giovedì 22 Settembre il Bus Burton con a bordo Mark Sollors, Danny Davis, Mikkel Bang, Seppe Smits e Mikey Rencz hanno fatto tappa a Milano, per spingere il nuovo video Burton “Standing Sideways“. Prima della folle serata ai magazzini, i pro accompagnati dalla onnipresente Laura si sono gasati con delle “signature session” nei snow shop di Bomboclat e Pedro. Qui abbiamo pensato tra una birra e l’altra di intervistare Danny Davis, un’impresa molto difficile, non smetteva mai di skateare! Cosa fai quando non snowboardi? Dipende dal periodo dell’anno, generalmente vado in campeggio, a pescare, a skeitare, o a surfare... e molto spesso sono in viaggio con i ragazzi della crew, vitaccia he? Assomigli ad un hippie, vuoi diventarlo o il tuo stile di vita ti rende un hippie vero e proprio? Se hippie vuol dire capelli lunghi, viaggiare molto, fare camping, skateare... allora sì! Viaggi in programma per il prossimo anno? Sicuramente alcuni contest come gli X-Games, gli U.S. Open; e poi dipende dalle nevicate... forse Alaska, Colorado, California… ho una voglia matta di snowboardare! Che qualità deve avere una tavola per te? Deve essere rocker, abbastanza rigida oltre ad avere il reverse camber. Lunghezza tra 155 e 158. Cosa ti piace e cosa non ti piace dell’Italia? Adoro la pizza! E poi sono rimasto impresso dai vostri street-spot da skateare; e le ragazze sono davvero splendide. La lingua è un pò difficile, ma va bene così.

Fai un’autocritica su questo ultimo video Burton. Guarda, capita sempre... si cade e si ricade, e poi si ricade ancora. Alcune volte le condizioni sono perfette, eppure cadi lo stesso. Ho provato un double back rodeo ma non ce l’ho fatta... sarà per la prossima, sono sicuro che me lo porterò a casa. Shaun White era arrabbiato per la tua ultima vittoria contro di lui? Penso proprio di sì, a lui non piace perdere, ma sicuramente anch’io lo sarei stato se avesse vinto lui! Cosa non può mancare nella tua vita quotidiana? Sicuramente fare la cacca la mattina e il caffè per iniziare la giornata! Lo skate, amo davvero skeitare, immagino che l’avrete intuito... ed infine un pò di relax. Qual è il tuo rider preferito? Ne ho qualcuno, Mikkel Bang, Gigi Ruf, Scotty Lago. e poi un ragazzino che sta diventando molto forte, Forest Bailey. Arriva una telefonata inaspettata da Giacomo Kratter, che abbiamo subito passato a Danny... dopo i saluti e qualche presa per il culo hanno chiuso la conversazione con “allora dove ci vediamo quest’anno?... perfetto allora ci vediamo in Colorado”. Un messaggio per il mondo? Bisogna ridere nella vita altrimenti non si vive bene! E stasera alla festa saremo tutti felici! Voi di Sequence non mancherete, vero? Eheheh... ne ero sicuro!



come leoni alla ricerca della preda TEXT: Nicolò balzani Pic: lorenzo belfrond SPOT: TIGNES

Sono fermo con la mente agli X Games 2010 quando, Iouri Podlatchikov aveva sbalordito tutti in pipe con il suo Doubel McTwist assolutamente perfetto. Nemmeno i Burton European Open 2011 mi avevano destato dal sognare ancora quella fantastica run tra i muri ghiacciati del pipe di Tignes. Ultima possibilità stagionale di risveglio non poteva che essere quella di rivivere la stessa esperienza, a distanza di 12 mesi, nello stesso luogo e con lo stesso titolo in palio. Visto che credo nel destino, mi arriva puntale anche l’invito da parte di Jeep Italia a partecipare come giornalista accreditato. Compagno di avventura il mio fotografo preferito, dopo Mr. Piccolo ovviamente, Lorenzo Belfrond e, come leoni alla ricerca della preda, ci mettiamo subito in caccia dei vari pro da intervistare. Impressionante anche quest’anno la presenza di pubblico presente all’evento (23.000 accessi) che si gode l’ennesima vittoria dell’idolo locale, Kevin Rolland, nello ski pipe ma che altrettanto non potrà gioire per i rider di snowboard. La punta di diamante del gruppo transalpino, Mathieu Crepel, si presenta alle qualifiche con una serie di run che non meritano neppure di essere commentate. A prendersi una rivincita proprio sul francese, visto l’ingiusta terza piazza del 2010, è stato Louie Vito. Il folletto di casa Nike, rimbalza tra un muro e l’altro del pipe come se fosse Ciobin (vedi cartoni giapponesi anni ’80) sparandosi doppie corkate e rotazione da curarmi all’istante la malattia per la run di Iouri

del 2010. Vito vinceva, quindi, grazie ad un Double Cork Back to Back, tanto per cominciare, e finiva con un altro Double Cork per la felicità del popolo degli X Games! Secondo Podlatchikov, che nonostante il suo Double McTwist, questa volta non ha potuto fare nulla contro l’ex ginnasta americano, mentre terzo giungeva Christina Haller. Da segnalare la presenza nel parterre di Kevin Pearce, commovente vederlo in carne ed ossa accompagnato da un sorriso contagioso. Nello slope style vittoria per Chas Guldmond, score da guinness per lui… 99.33! Il massimo punteggio raggiunto da un rider nella storia degli X Games! Due doppie rotazioni corkate, un Fs 1080 e tricks sui rail ad una velocità spaventosa, tanto da non capire neppure se fossero stati agganciati lip o meno. Alle spalle dell’americano del Nevada, argento a Sebastien Toutant e bronzo all’altro americano Erik Willet, sicuramente galvanizzato dall’ITW di Ivano&Bruce durante il River Jump! In campo femminile, la vincitrice del circuito TTR, Jamie Andreson, ha fatto vedere delle prove veramente cattive creando un abisso di stile e di punteggio, soprattutto sui rail agganciati meglio di molti uomini! Il dato impressionate della rider di South Lake Tahoe e che quest’anno ha vinto tutti gli slopestyle a cui ha partecipato! Seconda piazza per la bellissima barbie norvegese, Silje Noredall, del team Nike, per lei tante rotazioni inverted e soprattutto un Bs Rodeo 7. See you for X Games 2012 again in Tignes.


Rider: Matteo Castioni


CI SONO ALCUNE PICCOLE COSE CHE SONO CAPACI DI CAMBIARTI LA VITA TEXT & PIC: GEORGE BOUTALL (ART DIRECTOR) SIN CITY (2005) COLLECTOR’S EDITION DVD Sono sempre stato un grande fan di Robert Rodriguez e questo film è il suo più grande capolavoro, oltre al cast mozzafiato (tra cui jessica alba) e la storia più sanguinolento del solito, la fotografia e la post produzione sono mozza fiato. Con un color processing molto particolare, Rodriguez ha ottenuto un effetto che unisce film e illustrazione che non si era mai visto prima. LOVE & HATE (2005) KIDSKNOW PRODUCTIONS DVD Questo video ha cambiato il modo in cui noi vediamo lo snowboarding. Il primo video che si focalizza sullo street riding come lo intendiamo noi oggi. Vita da strada alla ricerca di spot e massima interpretazione della città e l’architettura che gli sta intorno oltre a trick che ancora oggi fanno invidia a molti. AFTERBANG (2002) ROBOT FOOD VHS Questo video non cambiò solo il modo di vedere lo snowboarding ma cambiò proprio il modo di farlo. La crew di Robotfood, tra cui Travis Parker, David Benedek e Jussi Oskanen, riuscì a dimostrare che lo snowboard non era fatto solo di gap giganti e rotazioni da capogiro ma anche di piccole cose divertenti come backflip a bordo pista, butter e footplant. Quell’anno tutti si divertirono di più sulle piste! NIXON THE TIME TELLER WATCH Questo è il mio orologio” da lavoro” quando sono immerso nei meie pensieri è l’unica cosa che mi fa capire che è passato il tempo. Se c’è l’ho addosso parlatemi pure di lavoro, se no evitate perfavore. JEREMYVILLE T-SHIRT Anche se l’illustratore jeremyville è veramente una testa montata, i mondi che nasono dai suoi pennarelli sono veramente fantastici! huck magazine Probabilmente l’unico magazine di boardsports che è riuscito a staccarsi dal classico format e fare qualcosa di più profondo. Per saperne di più leggetevi la rubrica di “Brainchild”.

the ride journal Una rivista deliziosa che si occupa di ogni aspetto della biccicletta, dalle BMX, ai mountain bike fino alle Fixed. Testi veramente profondi e illustrazioni che vi faranno venire una voglia matta di pedalare. rayban wayfarer singlasses Oltre ad essere uno dei modelli più stilosi di occhiali di tutti i tempi (non a caso praticamente ogni azienda di occhiali ne ha un modello simile) sono uno scudo incredibile. Infatti le sue lenti ultra neri fanno in modo che nessuno può vederti gli occhi così tu sei libero di guardare dove ti pare. STEREOGRAPHICS (victionary) BOOK Questo libro mi fece scoprire il mondo che c’è oltre ai font e i disegni da computer. Non sono mai più tornato indietro! REJDO ARMY STICKER Questo era lo sticker della nostra crew di quando ero ragazzino, disegnato da Stefano Audiobussio. Quando ero a scuola non facevo altro che paccioccare e pasticciare questo logo ed è qui che naque il mio amore per la grafica. I-POD SHUFFLE Io amo la musica, fa sempre da sotto fondo nella mia vita, però non chiedetemi mai cosa sto ascoltando perchè non lo so mai e non mi interessa, basta che sia stimolante. Per questo il shuffle è perfetto, schiacci play e fa tutto lui. TECK DECK FINGER SKATE Chi non ne ha mai avuto uno? Mi ha rallegrato tante lunghe giornate ai banchi di scuola. PENNE NERE Perchè prendere altri colori quando il nero è così perfetto? POLAROIDS Le polaroid hanno sempre avuto un fascino pazzesco su di me, il fatto che tu puoi scattare una foto e con un processo chimico istantaneo, senza schede sd, computer e stampanti, e hai in mano una foto sviluppata mi è sempre sembrato una magia.


R IC E M Ü L L E R L A N DV I K BL AU V E LT MO OR E D C PL AGON I E M E L A JAC K S ON

13 NOVEMBRE - MILANO CINEMA ORFEO SPECIAL GUEST TRAVIS RICE

MOR E I N FO ON W W W.A R TOF F L IGH T MOV I E .COM


ripigliatevi dal coma prima di scrivere stronzate a gratis! TEXT: GIANFRANCO BATTAGLIA PIC: DENIS PICCOLO SPOT: BARDONECCHIA


MANUEL PIETROPOLI SWITCH BS RODEO 540° MELON


TATO CHIALA SWITCH FS BOARDSLIDE

GIACOMO KRATTER & ALBERTO LEONI

Gli Iuter Games sin dalle prime edizioni, hanno sempre attirato un gran numero di interessati, riders, party boys, (e sopratutto) party girls, gente della scena, amici e perchè no, anche skierz a cui piace prendersi centinaia di palle di neve in faccia. Infine, ma non perchè meno importanti, anche gli haters, che dal loro Mac o Ipad di ultima generazione, commentano la mediocrità della scena italiana, nascondendosi dietro una finta firma digitale, che li rende facilmente dei veri pro di snowboard. “Welcome to Poserland! Patetici!” - “Tutti i bravi a fare i fighi in Italia. Andate all’estero a fare del vero snowboard. Povera Italia.” - “A tutti i commenti del cazzo di prima... gli Iuter Games sono due giorni di divertimento e festa!!! Non è una competizione, ripigliatevi dal coma prima di scrivere stronzate a gratis!” - “Ma vaffanculo... erano una manica di poser... andate all’estero a prendere 4 mazzate in testa che è meglio... grande Giorgio Ciancaleoni!” - “L’unico stiloso di quella gara è stato Giorgio Ciancaleoni, gli altri facevano tutti trick easy come 720... hahhaha perdenti!”. Il formato dell’evento è lo stesso da sempre, si gira a fuoco nel park tutti sulla stessa struttura e chi chiude un trick che gasa la folla, si porta a casa gli “Iutereuro” che possono essere scambiati con dei drink per il party della sera, in quest’occasione molto più utili degli euro. Non ci si nasconde dietro un dito, non si va agli Iuter Games per portarsi a casa lo shot della stagione o per dimostrare di essere il più figo di tutti, ma ad oggi possiamo dire che è il raduno della scena italiana, e per raduno intendo una giornata dove ci si ritrova tutti insieme per divertirsi e per snowboardare senza pressioni, proprio come i raduni delle Vespe estivi! Il park, anche se devastato dal forte caldo, è mantenuto in condizioni invidiabili, grazie al duro lavoro della crew di Doors. La struttura più apprezzata è stata l’Invicta Jump, dove addirittura sono partiti dei Fs 1080 e gente che si attorcigliava in aria creando nuove manovre. A chiusura di giornata, prima della lotta per aggiudicarsi uno zaino Jolly, il classico Malibu Ollie Contest, dove Tato Lorenzo Chiala e Simon Gruber, si sono contesi il primo posto fino all’altezza di 85 cm, che per essere un pop flat è un’altezza niente male! Dopo aver visto premiare il nostro collaboratore “Bruce” Gianfranco Battaglia, con la medaglia al valore, tutti a docciarsi per lo Iuterappetizer al Garage Pub con l’amico Dj Gammy e poi fino a notte fonda allo Snowclub con Surf Disco, Saint Catherine Collective e Reset! E’ stata dura la lotta per la medaglia di Sbronzo, ma Enrico Cerovac, meglio conosciuto come Polly, è stato indubbiamente il meritato vincitore. Dimenticavo i risultati del pomeriggio: Overall Winner & Highest Ollie Simon Gruber, a seguire Tato Lorenzo Chiala, Marco Grigis e Manuel Pietropoli. Alla quinta edizione... e smettetela di smanettare dietro un computer!



la situazione era veramente intima TEXT: DENIS PICCOLO SPOT: CHIESA IN VALMANENCO


MORITZ NEUHAUSER PHOTO LORENZ HOLDER


ENRICO CAVADA PHOTO DENIS PICCOLO

FILIPPO CRUDELI PHOTO DENIS PICCOLO

Era un pò di tempo che sentivo parlare bene del Palù Park di Chiesa Val Malenco e del lavoro del Ciccio e la sua crew, quindi quando Max Gionco mi ha chiamato per un esclusivo shooting con la crew italiana Nitro e i Road Warriors, non ci ho pensato un secondo a fare il pieno di gasolio e partire. Arrivato a destinazione devo dire che la situazione era veramente intima, perfetta per un photoshooting: pochi ed esclusivi fotografi e solo le crew di Random e dei Road Warriors a filmare. Le condizioni della neve e del park erano veramente superiori, tutto tirato come un biliardo, le strutture all’apparenza sembravano perfino finte. Come al solito i Warriors non sembrano patire i lunghi ed infiniti viaggi e come al solito i nostri pro sembrano invece patire il “jet leg” dei pochi e brevi viaggi, ma si sa, è così e gli vogliamo bene per questo! Filippo Kratter, Enrico Cavada, Sebastian Bazzichi, Matteo Borgardt, Filippo Crudeli, Lukas Valentini e Davide Vagheggi, hanno però apprezzato alla grande il lavoro degli shaper e dell’organizzazione, girando a fuoco per due giorni consecutivi su tutte le strutture, senza tralasciare nulla. Il mio primo incontro mattutino è stato con Ciccio, un impatto forte di prima mattina! Finalmente però lo conosco, in molti mi hanno parlato del suo carisma! Dopo una bombardata d’informazioni che ha fornito me, ad Arturo Bernardi e Alessandro Miniotti di Random, come quando un vero padrone di casa ti ospita, ci ha fatto fare un check nel park. La stazione ha dedicato un’intera pista per la costruzione del park e questo ovviamente ne porta i grandi benefici: il park è dislocato all’interno di un bosco in pieno stile Californiano, durante le session sembra di essere dentro un gioco della Playstation! Alla partenza, oltre la solita casetta piena zeppa di adesivi dove rifugiarsi quando arriva il grande freddo, c’è subito un Fiat Qubo da slaidarsi e questo ci fa capire di essere in uno dei molti park in cui Fiat Freestyle Team investe. Dopo essersi slaidato la capotta ed esserne usciti indenni, ci si trova davanti una serie di rail per tutti i gusti, molti di questi divertenti e non troppo impegnativi; finiti i rail, il park offre 2 kicker di media grandezza da 10 a 15 metri, ideali per provare manovre anche complesse; dopo la serie di jump, si può esaltare il proprio stile su un quarter molto tecnico e per finire la chicca del park, un butter box gigante, che accompagna la fine della run direttamente al baretto dove panini e birre sembrano non finire mai. La mia impressione e che il park è ottimo per chi ancora non ha una gran dimestichezza con i trick e anche per chi, come i riders invitati, ha bisogno di strutture in cui esaltare le manovre in ampiezza. Il bello della Nitro Week è il confrontarsi con pro, sia snowboarder che filmer o fotografi stranieri che siano, cercando di avvicinarsi al loro livello che vi assicuro è molto alto. Non c’è niente di meglio che dormire nello stesso albergo, mangiare nello stesso ristorante e snowboardare nello stesso park, per assaporare un po’ di aria europea. A questo servono i brand shooting, e questa è la Nitro Week!




Simon Gruber: Fs 1080° Crail Preperation

Prendi confidenza con il salto che dovrà avere dimensioni adeguate per un 1080° e fai qualche tentativo con un grab meno impegnativo.

Approach

Prendi tutta la velocità necessaria e prima della transizione fai una controcurva verso sinistra (destra per i regular). Prima di staccare porta il peso sui talloni e piega le ginocchia. Non ti cagare addosso, non è il momento giusto.

Take Off

Non anticipare la rotazione sul dente e solo quando la tavola sta uscendo dal kicker dai l’impulso rotatorio con le spalle. Spingi bene con le gambe per guadagnare maggiore ampiezza di parabola.

Maneuver

Se hai staccato bene grabba in crail e controlla la rotazione con il braccio sinistro. Mantieni la posizione e il grab fino a 900° e preparati all’atterraggio. Se hai staccato male quando ti riprendi dalla stecca mandaci scrivici un messaggio su Fb.

Landing

A fine manovra lascia che le gambe finiscano la rotazione di 1080 mentre le spalle si bloccano in direzione opposta, cosi in atterraggio non avrai problemi di “overrotation”. Quando la tavola si appoggia al landing piega le gambe con il peso più centrale possibile.

Remember

Grabbare in crail potrebbe bloccare o rallentare la rotazione, quindi imposta bene la manovra e stacca dal dente con tutto l’impulso rotatorio necessario. Blocca la rotazione con le spalle prima di atterrare in modo da non slaminare sul landing.

After

Se il trick ti viene ad occhi chiusi e ormai ti annoia, stai al passo con l’evoluzione e prova un double cork e cercati uno sponsor!

Text: Enrico Cavada Pic: Roby Bragotto Location: Kronoplatz



Matteo Bordgardt: Bs Lipslide To Fakie Preperation

Prova la manovra su strutture più semplici e quando ti senti pronto cerca uno spot in street, ma controlla che lo shape sia perfetto per la tua sicurezza e lo stile se vuoi scattare o filmare, se i tuoi amici ti dicono che sei marcio evita di scomodare i fotografi.

Approach & Take Off

Affronta il dente a tavola piatta e in base alla struttura olla abbastanza da superare il rail, tubo o box con il tail della tavola, se sbagli l’ollie sei fottuto!

Maneuver

Raccogli le gambe e ruota il tail verso la struttura mentre le spalle in direzione opposta. Appoggia la tavola centralmente e a 90° rispetto al rail e mantieni la posizione.

Landing

Verso la fine ruota le spalle in direzione del tail (destra per i regular/sinistra per i goofy) in modo da ruotare la tavola e atterrare in switch.

Remember

E’ importante conoscere la struttura e adeguare l’ollie per permettere al tail di ruotare sopra il rail senza sbattere e rischiare di farsi male.

After

Mantieni le spalle in direzione opposta e chiudi in prezel-out.

Text: Enrico Cavada Pic: Cristian Scalco Location: Cervinia


TEXT & PICS: ALESSANDRO BELLUSCIO SPOT: VAL SENALES


SIMON GRUBER


I’m ready in 10... 3,2,1... drooooop! la radio smette di parlare, silenI’m ready in 10... 3,2,1... drooooop! The voice on the radio stops zio. All’improvviso il rumore di una soletta che sfrega su un rugoso talking, there is silence. Suddenly there is the noise of the bottom in-run, una neve dal cristallo grosso, spesso, primaverile. Lo scuoof a board on a rough in-run, the snow is made of big, thick, spring tere violento della giacca anticipa un rider lanciato a piena velocità crystals. The violent shaking of the jacket anticipates a rider racing verso un kicker, boom! Silenzio. Urla di gioia a fine landing. Hey at full speed towards a kicker, boom! An outburst of happiness after guys, one more run for me! I’m on fire! ... altro giro, altra corsa... landing. Hey guys, one more run for me! I’m on fire! … another lap, Una cosa che mi ha sempre affascinato della montagna è il silenzio. another run.. Sembra strano che uno spazio così aperto e talvolta immenso posSilence is one of the things that has always dazzled me when I am in sa regalare il silenzio che nel 21° secolo sembra essersi ormai perthe mountains. It seems strange that such an open, and sometimes so. Bisogna salire lassù, in alto, in punta alle montagne, per trovare immense space, can offer us a silence, which seems to have vaniil silenzio, quello vero. Ma è uno sforzo che sono disposto a fare, e shed from the twenty-first century. You must go up there, high up, per quanto il tempo sia una merce sempre più rara, ne sacrifico più to the top of the mountains to find real silence. And I am prepared che volentieri del mio. to make the effort; although we are all more and more short of time, So che non è una cosa alla portata di tutti, e tantomeno un’occasioI am willing to sacrifice mine. ne che capita tutti i giorni. Ma c’è un punto d’incontro, l’elemento I know it is out of reach of many and it doesn’t happen every day, che fa quadrare il cerchio. Con il team Smith a fine aprile ho vissubut you feel a great elation when you place the last bit of a jigto un esperienza che non mi capitava da tempo. Una settimana in saw. At the end of April I lived an experience with the Smith team, ghiacciaio, in Senales, con i pro Smith e lo squadrone di F-Tech al I hadn’t had for a long time. I spent a week on a glacier in Senales, gran completo. Si dormiva nel rifugio ai piedi del ghiacciaio, tutti with the Smith pros and the complete big F-Tech team. assieme, nessuno escluso. Colazione, pranzo e cena tutti assieme. We slept in a refuge at the foot of the glacier, all together, everRider, manager, fotografi, filmer, shaper, tutti quanti. Dal momento yone included. We had breakfast, lunch, dinner all together, riders, che la primavera offre sempre l’incognita metereologica, e siccome managers, photographers, film makers, shapers. Since in spring the i ghiacciai sono soggetti a influenze di microclima, ogni mattina si weather is very unreliable, and glaciers are influenced by the local valutava il come vivere “alla giornata”. microclimate, every morning we would decide what to do on a dayLa luce che si può avere oltre l’orario di chiusura del park, in un poto-day basis. sto come il ghiacciaio di Senales, credetemi, è qualcosa di magico. The quality of the light you can enjoy after the park closes at the Siete a 3000 metri, attorno a voi il nulla. Nel senso montagne, neve, end of the day, in a place like Senales glacier, is really magical. You e nient’altro. La luce a fine Aprile ti fa are 3000 metres high and there is nocapire che a breve arriverà l’estate. Le thing around you, I mean all you can “Bisogna salire lassù, in alto, in ore di sole sono già lunghe. Il tramonsee is mountains, snow, nothing else. punta alle montagne, per trovare il to è lungo, rilassato, non è quella linea The light at the end of April heralds the silenzio, quello vero. Ma è uno sforzo arrival of summer. You can enjoy many di buio che arriva tutta in una volta. che sono disposto a fare.” L’odore che si sente nell’aria è camhours of sunlight, the sunset is long biato, non è più il freddo pungente and relaxed, it’s doesn’t suddenly turn “You must go up there, high up, dell’inverno. Non so se è una sola sento darkness. You can smell something to the top of the mountains to find sazione mia o se esiste una spiegaziodifferent in the air, the biting winter real silence. And I am prepared to ne scientifica, ma si percepisce a pelle cold is gone. I’m not sure if it is my permake the effort.” e a naso l’arrivo della bella stagione. E’ sonal perception, or there is a scientiun odore, non solo una sensazione, ha fic explanation, but I can certainly feel gusto, e il gusto mi piace. Riusciamo a shottare la prima notte di bel in my skin. The first clear night we did some shooting in the park, tempo direttamente in park. Luci, sfera di metallo e il tocco di claswith lights, metal sphere and a touch of class from Alex Bergher se del boss del park, Alex Bergher, con una scorta di fumogeni da the park’s boss, who provided a supply of smoke bombs to make far invidia ai peggio uligani del calcio. Simon Gruber, Mario Cappethe worst football hooligans envious. Simon Gruber, Mario Cappeli, li, Matthias “Matze” Vogt, Fabian Fassnacht, Benny Urban e Stefano Matthias “Matze” Vogt, Fabian Fassnacht, Benny Urban and Stefano Munari si sono alternati con tanto stile su quella palla di metallo Munari took turns on that giant metal ball with great style. So the gigante. Così che la spina è divenuta automaticamente la struttura spine became, as a matter of fact, the feature to amp to the end of da gasare fino a fine giornata. Era una situazione strana, sempre the day. It was a strange situation, no noise, a lot of slackness, the silenzio, rilassatezza, rider che giravano come treni, poi pausa, poi riders would go like the clappers, then they would stop and start ripartivano, senza vincoli di tempi. A pranzo spesso si grigliava, ci again without time constraints. For lunch we often had barbecues; siamo sentiti come nel salotto di casa nostra, ma a 3000 metri d’alwe felt we were in our living rooms at home, but at a 3000-metre tezza. Si pranzava con calma, senza fretta, senza dover rincorrere altitude. We would eat slowly, in no hurry, without having to queue una coda alla seggiovia, senza dover guardare l’orologio scandire i at a chairlift, without keeping an eye on our watches. Just relaxing, minuti. Niente. Relax, focus sul riding e soprattutto sullo stile. Spefocusing on our riding and above all our style. I hope that sooner ro che prima o poi anche a voi si presenti un’occasione di questo or later you’ll have a chance like this. I know it isn’t easy, but if you tipo. So che non è facile, ma persistere premia! persevere you’ll be rewarded! E’ un esperienza totalizzante. In ghiacciaio il telefono prende solo It’s a total experience. On a glacier your mobile phone only worin alcuni punti. No internet. No frastuono. No automobili. No semaks intermittently. There is no internet, no racket, no cars, no traffic fori. No alla vicina che urla, no al vicino anziano che ascolta quello lights, no neighbour shouting at you, no elderly man listening to that schifo di Studio Aperto a tutto volume. No al tram. No all’immondisgusting Studio Aperto at full blast, no trams, no dustcarts early in dizzaro di prima mattina. Pace. Silenzio. Riding. Montagna. the morning. All you have is peace, silence, riding and mountains. Io rientro a casa a fine il settimana dopo 6 lunghi e intensi giorni in I return home at the end of the week after six long and intense days quota. Il mio fisico è a pezzi. La mia mente è riposata. Sono stravolhigh up in the mountains: my body has gone to pieces, my mind is to, ma pronto a ripartire subito. Anche se siamo a fine stagione, non relaxed, I’m exhausted, but I’m ready to do it all over again. I don’t mi interessa. Avevo bisogno del reset mentale, del mio silenzio. E care if it’s the end of the season, I needed a mental reset and silentutto questo l’ho avuto. ce. And I got it all. ...altro giro, altra corsa...

...another lap, another run…


MAZE VOGT


BENNY URBAN


STEFANO MUNARI

MAZE VOGT



STEFANO MUNARI PHOTO ROBERTO BRAGOTTO


Pensate alla prima volta che avete guidato… alla prima guida… Can you remember the first time you drove a car, the first time you alla prima volta seduti con un volante tra le mani. Quanti ricordi sat in the driving seat, the first time you grabbed the wheel with vi legano alla vostra macchina? Quanti ricordi sono legati ad essa your hands? How many memories are connected to your car in in qualche modo? Quanti chilometri avete percorso fino ad oggi? some way? How many miles have you travelled so far? How many Quanti ancora ne percorrerete? Quante piccole stradine? Quanti more will you travel? How many little roads? How many alleys? vicoli? Quanti sentieri? Quante autostrade? Quanti tornanti? How many paths? How many motorways? How many hairpin La propria macchina è una sorta di piccolo mondo… è un agglobends? merato di ricordi capaci di assemblarsi nei modi più impensabili… Your car is a kind of small world… it’s a heap of memories which la propria macchina è una seconda casa, un alloggio improvvisacan be assembled in the most unexpected ways… your car is your to, una libreria che non si smette mai di riempire, un album di second home, an impromptu flat, a book-shelf that you keep filfotografie non scattate, una sorta di seconda vita. Personalmente ling up, an album of photos you never took, a kind of second life. cerco di farne a meno ogni santissimo giorno. Io nemmeno la vorPersonally I try not to use my car every single day. I would really rei una macchina… come se inconsciamente volessi allontanarmi prefer not to have a car. I wish I could stay away from that polluda quell’aggeggio così inquinante, dispendioso, ambiguo... arrivo ting, expensive, ambiguous object… I can easily hate it. But unfortranquillamente ad odiarla. Ma purtroppo, a volte, una seconda tunately, sometimes, a second home is really useful. You can’t live casa è davvero fondamentale. Non se ne può fare a meno. Ti trawithout one. It carries you, it takes you, it drags you, it goes with sporta, ti porta, ti trascina, ti accompagna… ovunque. you everywhere. A volte capita anche che ti abbandoni, che smetta di tossire, che It sometimes deserts you, it starts coughing, looses some bits you perda pezzi di cui ignoravi l’esistenza, che non ti porti a destinadidn’t know existed, doesn’t get you to your destination… but most zione… ma la maggior parte della volte, in silenzio e senza lamenof the times, quietly, without complaining, it takes you wherever ti, ti porta in qualsiasi luogo tu possa desiderare. you want to go. Sentirsi onorati e ritrovarsi a partecipare ad un concorso orgaIt doesn’t happen everyday to feel privileged and take part in a nizzato da Fiat Freestyle Team, Sequence Snowboarding e Faccio competition organised by Fiat Freestyle Team, Sequence SnowboSnao non è certo una cosa che capita tutti i giorni… soprattutto arding and Facciosnao, especially when it’s a competition of natuquando il concorso in questione è di natura fotografica… sopratre photography and my surname Bragotto is written next to Beltutto quando accanto al mio cognome Bragotto e a quello di Belfrond and Holder. Initially I thought there was a mistake, a wrong frond, si legge quello di Holder. La prima cosa che ho pensato è name… then I thought I had been engaged as a chauffeur, just to che ci fosse stato un errore, una dicitura sbagliata… poi ho credumake me drive up and down Italy until I would be totally exhauto mi avessero assunto come autista, giusto per farmi guidare su e giù per l’Italia fino allo sfinimento... poi ho “Sono riuscito a domare la perenne fame di Marchino, a ridere parlato con Denis Piccolo e ho immacome al solito con Filippo, a motivare al meglio il buon Donzelli ginato che l’idea di essere l’autista e l’ottimo Munni, ad insultare Arturo e un pochino anche Denis.” fosse davvero possibile e che inconsapevolmente mi avessero scambiato “I managed to control Marchino’s constant hunger and to laugh per una sottospecie di camionista. Poi with Filippo as usual, to motivate good Donzelli and great Munni, ho parlato con Erika e Poldo di Facto insult Arturo and to some extent also Denis.” ciosnao e lì ho capito che l’errore non c’era. Era proprio così, così com’era scritto, così come avevo letto. Un’incredibile viaggio a bordo di svariate macchine Fiat, che mi sted. Then I spoke to Denis Piccolo and imagined it was possible avrebbe portato da San Martino di Castrozza in Trentino, fino in I was the chauffer, because I had been unconsciously mistaken cima al vulcano Etna, in Sicilia. Un concorso fotografico con un for some kind of lorry driver. Then I spoke to Erika and Poldo from montepremi di 3500 euro, che prevedeva una suddivisione in tre Facciosnao and understood there was no mistake. It was exactly gruppi da quattro persone, tre rider ed un fotografo. Lo scopo? like that, exactly those words, exactly what I had read. Scattare migliori foto possibili, nient’altro. Nulla di più semplice It would be an unbelievable journey in a number of Fiat cars, da spiegare, nulla di più stimolante e difficile da eseguire. which would take me from San Martino di Castrozza in Trentino, to La prima tappa era appunto quella a San Martino di Castrozza, the top of Mount Etna in Sicily. The photography competition had ma senza nessuna restrizione per scattare in qualsiasi altro luogo. a 3500 euro prize and consisted of three groups of competitors Non esistevano vincoli fotografici, ovvero era permesso qualsiawith four people each, three riders and a photographer. The objecsi tipologia di scatto, dalla powder che siamo riusciti a trovare tive was to take the best possible photos, nothing else. Nothing is in cima a Passo Rolle, allo street, al lifestyle, ai paesaggi. Il mio easier to explain, but so stimulating and difficult to achieve! gruppo era composto da Filippo Kratter, Marco Donzelli, Stefano The first stop would be San Martino di Castrozza, but there were Munari e Marchino Grigis come sostituto di Filippo nella prima no restrictions to taking photos anywhere we liked. Nor were thegiornata di shooting. Gli altri due gruppi erano composti dal fotore any limitations to the type of photos, from the powder shots grafo Lorenzo Belfrond assieme ai rider Daniel Neulichedl, Lorenwe took on the top of Passo Rolle, to street and lifestyle shots, zo Buzzoni e Tania Detomas, mentre quello del fotografo Lorenz to landscapes. My group included Filippo Kratter, Marco DonzelHolder, era composto dai Nitro Road Warriors Anton Bilare, Marco li, Stefano Munari and Marchino Grigis who would replace Filippo Smolla, il sostituto Tobi Strauss e lo storico e intramontabile Xaon the first day of shooting. In the second group there was the ver Hoffmann. A tutti loro si aggiungevano Erika, Poldo e l’intera photographer Lorenzo Belfrond with his riders Daniel Neulichedl, squadra di Facciosnao pronti a visionare il tutto, Denis Piccolo Lorenzo Buzzoni and Tania Detomas; the third group was led by decideva tempi e luoghi per gli shooting e ogni tanto scattava the photographer Lorenz Holder and included the Nitro Road Waranche lui per piacere personale, infine il buon Arturo Bernardi di riors Anton Bilare, Marco Smolla, Tobi Strauss as substitute and the Random Video, con l’ovvio compito di effettuare il video dell’ingreat, timeless Xaver Hoffmann. Erica, Poldo and the Facciosnao tera avventura. team joined us, and were in charge of assessing the whole project, Ora… potrei stare qui a raccontarvi cosa possa significare per me as well as Denis Piccolo, who decided when and where to shoot avere l’onore di poter lavorare a stretto contatto con uno dei mi(sometimes taking photos for pleasure as a non-competitor) and


XAVIER HOFFMAN PHOTO LORENZ HOLDER


LORENZO BUZZONI PHOTO LORENZO BELFROND

XAVIER HOFFMAN PHOTO LORENZ HOLDER


LORENZO BUZZONI PHOTO DENIS PICCOLO

PHOTO LORENZ HOLDER


gliori fotografi al mondo e con alcuni dei rider più forti in tutta good old Arturo Bernardi from Random Video, in charge of videEuropa, ma penso che già solo vedere le macchine Fiat sfrecciare oing the whole competition. tra i tornanti di San Martino e Passo Rolle in cerca di spot, o inNow… I could rattle on explaining what it meant to work in close crociarsi casualmente nei boschi, oppure ritrovarsi tutti insieme contact with one of the best photographers in the world and with a cena sfiniti dalla stanchezza, penso possa dare un’idea seppur some of the strongest riders in Europe, but I reckon you’d better lontana di quello che i nostri occhi hanno visto i primi giorni di look at the Fiat cars darting on the San Martino and Passo Rolle quest’assurdo viaggio. hairpin bends looking for the best locations or meeting by chance Solo nel primo giorno e a pochissime ore di distanza, sono riuscito in the woods, or the teams ending up all together dog tired for dina trovare dell’inaspettata powder a fine marzo, ho visto gente saner. These photos will give you a better idea of what we saw with lire sopra a dei pini nel bel mezzo di un fitto bosco, ho visto Simon our own eyes the first few days of that crazy journey. Gruber intento a filmare la sua videopart assieme agli Isenseven, On the first day, in a short span, I managed to find some unexpecho visto Colin Frei essere portato via in elicottero dopo essersi ted powder for the end of March, I saw people climbing some pine schiantato sul flat del jump di Kronplatz, ho visto il mio gruppo trees in the middle of a wood, I saw Simon Gruber filming his video non esserne comprensibilmente entusiasti, sono stato con una with the Isensevens, I saw Colin Frei being taken away by helicoptavola sopra a degli aghi di pino, sopra a della terra, a dell’erba, ter after crashing on the knuckle of the Kronplatz jump. I also saw sopra a delle erbacce. Sono riuscito a domare la perenne fame di my group being understandably quite shocked by Colin’s accident Marchino, a ridere come al solito con Filippo, a motivare al meglio and I hit pine needles, earth, grass and weeds with my snowboard. il buon Donzelli e l’ottimo Munni, ad insultare Arturo e un pochiI managed to control Marchino’s constant hunger and to laugh with no anche Denis. Sono riuscito, come sempre, a prendere parole Filippo as usual, to motivate good Donzelli and great Munni, to da Denis e un pochette anche da Arturo, ma al tempo stesso sono insult Arturo and to some extent also Denis. I managed to be insulriuscito a fotografare Marchino, Munni, Donzelli e Filippo su un ted by Denis as usual, and by Arturo, but at the same time I took jump in fresca a Passo Rolle. Sono riuscito a sorridere con Erika e some photos of Marchino, Munni, Donzelli and Filippo on a fresh Poldo, con Cristina e Fabio e anche con Lorenz Holder, nonostanpowder jump at passo Rolle. I managed to smile with Erika, Poldo, te il mio inglese sia ancora sotto valutazione da Rosetta Stone. Cristina and Fabio as well as Lorenz Holder despite my English Sono riuscito a scherzare, ad ammirare uno splendido tramonto, not having had the seal of approval of the Rosetta Stone yet. I maa giocare con la neve, a costruire una spina, a perdermi tra gli alnaged to joke, to appreciate a wonderful sunset, to play with the beri, a vedere Arturo quasi staccare una slavina come se nulla fosse. Abbiamo avuto caldo, freddo, abbiamo “E come dimenticare quell’osteria tipica romana, sudato, mangiato (Marchino in parcon quella carbonara e quella matriciana così poco abbondante ticolare), corso, saltato, fotografato, ma così squisita… o del suo proprietario che sembrava uscito dal riso e scherzato. Siamo stati via un più classico dei film italiani degli anni settanta.” giorno intero fino a dopo il tramonto nonostante dovessimo partire verso “ow can I forget that typical, simple, Roman restaurant il sud-Italia nel primo pomeriggio. with such delicious, but not plentiful spaghetti carbonara and Siamo arrivati in ritardo, ma siamo matriciana… or the owner who looked like a character of one of stati con la neve fresca fin sopra le githose classic Italian films from the 1970s.” nocchia per più di dieci ore continue. Sì, siamo arrivati con un’enorme ritardo ora che ricordo. Dopo due giorni passati a San Martino e con la snow, to build a spine, to loose my way in a wood, to watch Arturo prospettiva di partire in macchina per arrivare fin sopra all’Etna, almost triggering a snowslide without worrying about it. We were una sola piccola tappa ci separava dal vulcano siciliano: Roma. hot, cold, we sweated, we ate (especially Marchino), run, jumped, Va bene… partire da San Martino alle otto di sera passate con la took photos, laughed and joked. We spent a whole day in the snow consapevolezza di arrivare fino nel bel mezzo del Lazio, devo amuntil late, after sunset, although we were due to leave for southern mettere che non era una delle migliori prospettive che potessi Italy in the early afternoon. We were late, but we were knee-deep pensare, ma il pensiero di giungere in una delle città più belle al in fresh powder for more than ten hours. mondo, ha reso l’intero percorso molto più leggero di quanto aveWe got there very late, I remember, after spending two days at San vo immaginato. Inoltre c’era la prospettiva di trovarsi con Roberto Martino, having planned to leave by car in order to get all the way d’Amico e Daniel Cardone, vedendo pure quest’ultimo andarsene up Etna with just one stop-over in Rome. sopra una tavoletta con le rotelle, con la solita incredibile sciolAll right… I must admit that leaving San Martino after eight in the tezza che lo contraddistingue. E come dimenticare quell’osteria evening, knowing we had to get all the way down to Latium, wasn’t tipica romana, con quella carbonara e quella matriciana così poco one of the best options we had, but the thought of driving to one abbondante ma così squisita… o del suo proprietario che sembraof the greatest cities in the world made the journey more pleasant va uscito dal più classico dei film italiani degli anni settanta. Opthan I had imagined. On top of that, I was looking forward to meepure dell’osteria stessa, tappezzata ovunque da simboli e cartelli ting Roberto d’Amico and admiring Daniel Cardone skateboarding scritti in puro dialetto romano. with his incredible suppleness. How can I forget that typical, simPotrei continuare a scrivere per ore, ma questi, questi non sono ple, Roman restaurant with such delicious, but not plentiful spaaltro che i ricordi della prima parte del viaggio. Il primo viaggio ghetti carbonara and matriciana… or the owner who looked like a in macchina che dalla seconda casa di San Martino di Castrozza character of one of those classic Italian films from the 1970s. non avrebbe fatto altro che portarci fin sopra un vulcano. MiI could keep writing for hours, but these are my memories of the gliaia e migliaia di chilometri alla ricerca di cristalli ghiacciati, first part of the journey: the first journey by car that took us from di attimi indimenticabili, di fotografie perfette. Decine di ore San Martino di Castrozza to the top of a volcano; thousands and passate sulle autostrade, negli autogrill, tra i tornanti, decine thousands of miles in search of iced crystals, unforgettable modi ore passate dentro la nostra macchina, dentro la nostra sements, perfect photos; tens of hours spent on motorways, service conda casa. Centinaia di chilometri che però non faranno mai stations, hairpin bends; tens of hours spent in our cars, inside our dimenticare migliaia di risate, migliaia di momenti, migliaia di second homes; hundreds of miles that can’t delete thousands of bei ricordi. laughs, thousands of instants, thousands of fond memories.


PHOTO LORENZ HOLDER


FILIPPO KRATTER PHOTO DENIS PICCOLO



TEXT & PICS: ROBERTO BRAGOTTO SPOT: BRECKENRIDGE COLORADO


MARCO CONCIN


Daniel Neulichedl

Daniel Neulichedl


MARCO CONCIN


Ricordo come fosse ieri quando mi arrivò la proposta di andare in I remember vividly when I was asked to go to Colorado… the Colorado… un solito messaggio tanto strano quanto ambiguo del usual, strange, ambiguous message from the usual, strange, amsolito strano e ambiguo Denis. biguous Denis. “Ti andrebbe di andare in Colorado a fotografare Daniel “Plazy” Neu“Would you like to go to Colorado to take photos of Daniel lichedl e Marco “Bambi” Concin che sono già lì da tre settimane?” “Plazy” Neulichedl and Marco “Bambi” Concin who have already Era uno scherzo? Probabile. Potevo dire di no? Beh, no. Un po’ perbeen there for three weeks?” ché ero nel bel mezzo di una tipica festa veneta tra amici e il mio Was it a joke? Probably. Could I refuse? Certainly not. Obviously I livello di comprensione e attenzione non era ai massimi livelli e accepted straight away, partly because, when I was asked I was at un po’ perché non credevo fosse possibile, ho subito accettato ova typical party with friends in Veneto and my level of understanviamente. Ho immediatamente pensato all’occasione che mi stava ding and concentration was not very high, and partly because I capitando, alla possibilità di tornare nuovamente in America in una thought it couldn’t be real. I thought about the chance I was gilocalità che non avevo ancora mai visto e immaginato quanto nella ven to go back to America, to a place I had never been before. In mia mente il Colorado potesse essere simile alla già visitata Calimy mind I imagined how similar California would be to Colorado, fornia, con quel clima così fantastico e così simile ai nostri ghiacciai in terms of fantastic climate, and also so similar to our summer estivi... già, non avevo pensato a una marea di altre cose a dire il glaciers… but in truth I hadn’t given a thought to a lot of other vero. Non avevo pensato ai piccoli problemi che comportava una things. I hadn’t thought about the implications of leaving on 1st partenza il primo gennaio, e nemmeno che l’aereo sarebbe atterrato January, nor that the plane would land in Denver on a four-inch a Denver sopra una lastra di ghiaccio e neve spessa una decina di sheet of ice and snow… I hadn’t thought it could be so cold. I centimetri… soprattutto, non avevo pensato che potesse fare così mean really cold, extremely cold, incredibly cold. freddo. Freddo nel vero senso della parola. Estremamente freddo. I remember setting foot in Denver airport with a sense of relief Incredibilmente freddo. after a rough landing, feeling a kind of childish emotion, which Ricordo ancora di aver messo piede nell’aeroporto di Denver tra un tends to overwhelm me every time I arrive in a new place. What sospiro di sollievo dopo il brusco atterraggio e una sorta d’infantile I didn’t expert was a frozen bum within minutes from landing. emozione che mi travolge all’arrivo di ogni mio nuovo viaggio… ma On 2nd January 2011 the temperature was approximately minus mai avrei pensato che da lì ad un attimo, mi sarei ritrovato con le twenty degrees centigrade. The American thermometer outside chiappe ghiacciate. Il due gennaio duemilaundici a Denver c’erano the airport building didn’t show minus two or three degrees, but quasi meno venti gradi centigradi. Il termometro americano posto an unbelievable minus twenty. Ahead of me I still had a threeall’esterno dell’aeroporto, non segnava meno due, o magari meno tre… no, no… meno venti. E davanti a me avevo ancora “Una scelta coraggiosa che dovrebbe essere seguita da moltissimi altre tre ore di macchina per raggiungere la altri atleti italiani, una scelta fondamentale per crescere, città montuosa di Breckenridge, dove Plazy per maturare, per migliorarsi. Una scelta che nonostante tutto, e Bambi soggiornavano da ormai diverse nonostante il freddo, è da seguire, incoraggiare, ammirare.” settimane. Voglio molto bene a quei due ragazzi, mi sono sempre trovato benissimo “It’s a courageous choice that many more con loro, li considero buoni amici, perfetti Italian athletes should make, in order to grow, mature, improve. compagni di viaggio, ottimi rider, persone It’s a choice to be followed, encouraged, admired, despite the splendide e simpatiche… per un attimo ho cold weather and everything else.” avuto paura che li avrei potuti trovare congelati. A mente più lucida e dopo aver conhour car journey to reach the mountain town of Breckenridge statato la loro perfetta sopravvivenza nonostante qualche piccolo where Plazy and Bambi had been staying for several weeks. I am incubo di Plazy che aveva a che fare con cani bianchi che li correvavery fond of those two boys, they are perfect fellow travellers, no appresso, mi sono davvero reso conto di quanto sia infinitamente great riders, wonderful people… for a brief moment I was afraid I enorme l’America… ma anche di quanto, a livello di servizi, sia increwould find them totally frozen. With a clearer mind, after I made dibilmente più avanti della nostra povera Italia. sure they were perfectly all right, despite some of Plazy’s minor Ebbene… i più famosi snowpark americani tra cui Breckenridge, Keynightmares, which involved some white dogs running after him, stone, Snowmass, Aspen e moltissimi altri, sono tutti collegati attraI truly realised how big America was, but also how much more verso delle corriere completamente gratuite, ad ogni ora del giorno advanced than poor Italy, in terms of services. e della sera. Ma la cosa che stupisce maggiormente, è la perfezione Well… the most famous American snowparks such as Breckenridge, di ogni snowpark presente. Keystone in particolare è una sorta di viKeystone, Snowmass, Aspen, and so on, are all linked by a compledeogioco… l’infinito snowpark, che ha più di settanta strutture pertely free, 24-hour bus service. Even more surprising is the perfecfettamente costruite, curate e shapeate giornalmente, è incastonato tion of each snowpark. Keystone, for example, is a kind of videonel bel mezzo di un fantastico bosco che ti permette di girare anche game… a never-ending snowpark with more than seventy, perfectly nelle giornate più ventose. Non ci sono molte parole per descriverbuilt features, which are shaped every day. It is set in the middle of lo… è semplicemente incredibile, straordinario, perfetto sotto ogni a fantastic wood where you can ride even in very windy conditions. punto di vista. There are no words to describe Keystone… it’s simply incredible, Infatti non è un caso se spesso si incontra gente come Torstein Horgout of this world, perfect from every point of view. mo girare abitualmente…, e non è un caso se Plazy e Bambi abbiano You don’t meet people like Torstein Horgmo regularly riding thescelto il Colorado e in particolare Keystone e Breckenridge, come re, by chance. Plazy and Bambi didn’t choose Colorado, Keystopalestra d’allenamento personale. Una scelta coraggiosa che done and Breckenridge, as their training ground, by chance. It’s a vrebbe essere seguita da moltissimi altri atleti italiani, una scelta courageous choice that many more Italian athletes should make, fondamentale per crescere, per maturare, per migliorarsi. Una scelta in order to grow, mature, improve. It’s a choice to be followed, che nonostante tutto, nonostante il freddo, è da seguire, incoraggiaencouraged, admired, despite the cold weather and everything re, ammirare. Una scelta fattibile per molti, per chiunque abbia un else. It’s a choice that anyone with a bit of will power can make. minimo di forza di volontà. Con un solo piccolo dettaglio… prima di Just a small detail… before leaving, remember to pack an extra partire, magari ricordatevi di mettere in valigia un maglione di lana woolly jumper. in più del solito.


Daniel Neulichedl & MARCO CONCIN

Daniel Neulichedl & MARCO CONCIN


MARCO CONCIN



TEXT: DENIS PICCOLO

MARCO MORANDI PHOTO ROBERTO BRAGOTTO CALIFORNIA



Questo è il terzo video della crew Garbage, è il capitolo finale o ci sarà un seguito? Jon: Questo è forse il primo anno che partiamo già con le idee chiare. Sì, ci sarà un seguito, abbiamo già trovato il titolo! L’idea è quella di dare continuità a questo progetto e quindi impiegheremo tutte le forze necessarie per continuare. Ho personalmente investito un po’ di soldi anche nella nuova attrezzatura, comprando videocamere nuove etc, quindi speriamo solo in una buona stagione a livello di neve. Noi siamo super motivati, avendo aggiunto al team due young guns molto giovani, come Achille Mauri e Nicolò Pezzato. La volontà è appunto quella di dare un seguito anche in futuro a Garbage Snow. Quest’anno avete volutamente produrre un video senza brand sponsor, ma solo con un media partner (Sequence & Likemilk.com), come mai questa scelta? Jon: La scelta è stata semplicemente dettata dal fatto che volevamo poter mettere chiunque nel video, infatti ci sono 30 rider, o meglio 30 amici. Volevo produrre un video che ci rappresentasse e che rappresentasse al meglio come noi intendiamo lo snowboard e come ci piace farlo, tutto qui. Chiaro, questo è andato a discapito soprattutto del “mio portfolio”, ma fanculo, lo faccio per passione.

This is the third video made by the Garbage crew. Is it the last one of the series or are you planning e sequel? Jon: Perhaps this is the first time we’ve had a real plan. Yes, there is going to be a sequel and we have a name for it! We want to give this project some continuity, and will make all possible efforts to succeed. I personally invested some money in new equipment buying new video cameras, etc, and we hope to have a good season in terms of snow. We are extremely motivated, with two young guns Achille Mauri and Nicolò Pezzato joining our team. We really wish to continue with a Garbage Snow in the future. This year you have consciously decided to produce a video with a media partner (Sequence & Likemilk.com) and without a brand sponsor. Why? Jon: We made this choice in order to have everyone we wanted in the video; actually we have 30 riders, or rather 30 friends. I wanted to produce a video, which would best represent how we see and how we like to snowboard. That’s all. Clearly this decision has been detrimental to “my portfolio”, but fuck it, I am passionate about what I do.

Believers doesn’t have individual video parts, like classic videos. How did you make this choice and why? Jon: The Believers non ha, come nei classici video, delle singole idea was to represent the group and all the friends we snowboard videopart. Da dove nasce questa scelta e perchè? Jon: with. I could have designed the video with 6-7 complete video parts L’idea era appunto quella di rappresentare il gruppo e tutti gli amici and a separate one with all our friends, but that wasn’t our intencon cui snowboardiamo, tutto qui. Avrei potuto impostare il video tion. To plan a video with video parts would have gone against the facendo 6-7 videopart complete e poi una con tutti i friends, ma non original project to shoot a video representing us, as we are: a group è quello che volevamo. Impostare il video a of friends sharing the same passion and videopart sarebbe andato contro il progetsnowboarding with the same spirit. Also in “Volevo produrre un video to originale di fare un video che ci rapprethis case the decision disadvantaged the che ci rappresentasse e che sentasse come quello che siamo, un gruppo individual riders, but we wanted to come rappresentasse al meglio come di amici che condividono la stessa passione out with a totally innovative and worthwhinoi intendiamo lo snowboard e e interpretano con lo stesso spirito lo snowle project. come ci piace farlo, tutto qui.” board. Anche in questo caso, questa scelta è andata a “discapito” del singolo rider, ma Many of us want to ask the fol“I wanted to produce a video, era la volontà di tutti di uscire con un prolowing question “Do the Garbage which would best represent getto innovativo e valido nel suo complesso. boys ever ride on powder or they how we see and how we like don’t give a damn about it”? DDP: to snowboard. That’s all.” In molti si chiedono: “Ma i ragazWe certainly ride on powder, but when we zi di Garbage, ogni tanto vanno in do, we prefer to leave the video cameras fresca o se ne fottono?” DDP: Certo che andiamo in fresca, at home, with just a few exceptions. We experience powder as a ma in quelle occasioni preferiamo non portarci le telecamere, lo time when we are detached from everything. The majority of our abbiamo fatto solo in alcune occasioni. La powder la viviamo come crew don’t live in the mountains and can only snowboard at the weun momento di distacco da tutto. Gran parte della crew non vive in ekend; unfortunately they very rarely have the chance to wake up montagna e avendo solo il weekend per snowbordare, purtroppo and ride on powder. But, as I said before, if and when it happens we le possibilità di svegliarsi e andare a fare fresca sono molto rare. completely enjoy the day, without the burden of filming each other, which would spoil a rare and incredible moment! Se Garbage fosse e diventasse una filosofia di vita, come sarebbe? DDP: Per noi è già una filosofia di vita da parecchi anni, la If Garbage became a philosophy of life what would it be crew non e’ composta solamente da snowboarder; negli anni pareclike? DDP: For us it’s already been a philosophy of life for several chie culture underground si sono avvicinate a Garbage per renderla years; there are only snowboarders in the crew. Over the years seveancora maggiormente una filosofia di vita. Tra queste, la musica Rap ral underground cultures have been in touch with Garbage to make con Medda Man, Hip Hop con Dj Rash e Dj Reed, Writing con Unico, it an even deeper philosophy of life. We can mention, for examDesign con Riccardo Paleari e skateboarding con la crew di Elephant ple, Rap music with Medda Man, Hip Hop with Dj Rash and Dj Reed, Project. Queste diverse filosofie di vita esistono da sempre e noi abWriting with Unico, Design with Riccardo Paleari and Skateboarding biamo avuto la grossa fortuna di incontrarci e condividerle insieme. with the Elephant Project crew. These different philosophies of life have always existed and we’ve been so lucky to get together and Come vedi la crescita in Italia e in Europa dei street rishare them. ders? D: Negli ultimi anni la crescita è stata esponenziale, a tal punto che 8 video su 10 sono girati solamente in Street. Questo creHow can you explain the increase in street riders in do sia successo per vari motivi, uno tra questi è l’inserimento delle Italy and Europe? DDP: In recent years there has been an exnuove generazioni, che oltre ad essere degli snowboarders, sono ponential increase, to such an extent that eight videos out of ten anche degli ottimi skaters, influenzando tantissimo lo snowboard are about Street. One of the reasons for this, is the appearance of con lo skatestyle. Nei video degli ultimi anni gli street riders amerithe new generations on the scene. They are not only snowboarders, cani sono arrivati a dei livelli tecnici impressionanti, ma sicuramenbut also great skaters who influence snowboarding with their skatete noi europei ci difendiamo alla stragrande! Le città e la neve non style. In recent years’ videos American street riders have reached ci mancano, quindi basta dare spazio alla creatività e alla tecnica. impressive technical levels, but without any doubt we Europeans


MARCO MORANDI PHOTO CRISTIAN SCALCO BARDONECCHIA

MICHELE LOMBRANO PHOTO ROBERTO BRAGOTTO MAMMOTH CALIFORNIA

MARCO MORANDI PHOTO DENIS PICCOLO SAN SICARIO


MATTEO FERRARIS PHOTO DENIS PICCOLO SAN SICARIO


DEVID DE PALMA PHOTO cristian scalco bardonecchia


Blog, video, t-shirt, felpe, adesivi, party... Si inizia a vedere di tutto in giro marchiato Garbage. Qual’è il vostro punto di partenza e quale sarà il vostro punto d’arrivo nel futuro prossimo (prossimo anno)? DDP: Siamo partiti creando il nostro blog che teniamo sempre aggiornato, nel quale non inseriamo “spazzatura” solo per attirare l’attenzione, ma inserendo solo materiale nostro e di qualità, rendendo il nostro blog “true”! Per quanto riguarda il merchandising, abbiamo provato a produrre delle felpe un paio d’anni fa, cercando di fare un prodotto che non aveva mai fatto nessuno e dando la possibilità’ alle persone di customizzarsi la felpa a proprio piacimento, da un colore fino a 3 colori e potendone customizzare anche il fitting. Purtroppo questo progetto, che stava funzionando molto bene, lo abbiamo dovuto abbandonare perché, non essendo un prodotto registrato, parecchie altre realtà nell’ambiente dello snowboard italiano e non solo hanno rubato l’idea facendola propria e producendosele da se. Le nostre felpe e tshirt avranno la particolarità di avere un fitting più baggy, a breve sarà disponibile sul nostro blog una pagina shop dove poterle acquistare.

get along just as well! We have no shortage of towns and snow, so all we need is to open up to creativity and technique.

Parlami del vostro viaggio in California e perchè lo avete fatto. DDP: Il nostro viaggio in California ha preso forma la scorsa stagione. Volevamo girare un video di un trip che esprimesse il più possibile il nostro modo di fare snowboard, e la California era la meta che più lo rappresentasse. Non abbiamo trascorso parecchio tempo in California, purtroppo solo 2 settimane per via degli impegni lavorativi di ognuno di noi, ma in questo breve periodo siamo riusciti a filmare gran parte del nostro video Believers. Di giorno si snowboardava e di notte si viaggiava! La California è un posto fantastico, credo che ogni persona che ami questo sport debba regalarsi questo viaggio. Nel progetto California Believers c’era anche il fatto di volerci “auto-produrre”, così da poter rappresentarci al meglio senza nessun vincolo dettato dagli sponsor. Infatti l’intero viaggio, filming e media, è stato pagato interamente dalla crew di Garbage, se dobbiamo ringraziare qualcuno quel qualcuno siamo noi e voi di Sequence che avete creduto in noi!

Can you tell me something about your trip to California? Why did you go there? DDP: The idea of a trip to California took shape last season. We wanted to shoot a video about a trip to show our “snowboarding way”, as much as possible, and California was the most suitable destination. Unfortunately we only spent two weeks there, because of our work commitments, but during that sort time we managed to film most of our video called Believers. We snowboarded during the day and we travelled at night! California is fantastic and I think that whoever likes this sport should spend some time there. The objective of the California Believers project was to make our own production, in order to represent our vision, avoiding the constraints imposed by sponsors. The whole trip, including filming and media, was totally financed by the Garbage crew. Therefore we must thank ourselves and you, Sequence people, who believed in us!

Se Garbage fosse nata e cresciuta in California ora cosa sarebbe? DDP: Jhonny sarebbe il Joy Carlino della situazione e io MFM. Jon: A mio parere sarebbe una company di snowboard a tutti gli effetti, che però non abbandonerebbe l’ideale iniziale di crew. Quanto vi ha limitato l’Italia? DDP: Sicuramente parecchio. So solo che 5/6 anni fa, quando siamo partiti con il progetto Garbage aprendo un blog che parlasse di noi con foto e video, abbiamo preso solo porte in faccia! Attualmente invece, se non hai un blog o una telecamera non esci neanche di casa. Quindi la domanda sorge spontanea: eravamo noi troppo avanti, o lo snowboard italiano troppo indietro per apprezzare il lavoro che facevamo? Ad oggi, ci sono ancora persone che si morderebbero la lingua piuttosto di dire che quello che facciamo è un buon lavoro, senza nemmeno guardare veramente cosa c’è dietro. L’Italia è una paese bigotto che fa fatica a staccarsi dal passato e quando vede qualcosa di nuovo si chiude a riccio invece di apprezzare! Dove si può vedere il video? Jon: Il video verrà pubblicato online il 1 novembre su www.likemilk.com e su www.garbagegang.blogspot. com. Dal primo ottobre abbiamo organizzato un tour che ci porterà da Milano, fino a Roma il 23 ottobre. Se potessi scegliere che nevicasse mezzo metro di neve in una qualsiasi città del mondo, quale sceglieresti? MIlano sicuramente. E’ la nostra “casa”, dove siamo nati e viviamo tutto l’ anno. Sfortunatamente sono poche le volte che ha fatto 50 cm di neve che è rimasta più di 3 giorni. Quindi se dovesse capitare che rimanesse neve per 10-15 giorni, sapremo a memoria tutti gli spot da fare... è da tanto che aspettiamo questo momento... speriamo arrivi presto! Ringraziamenti? Tutti, nessuno escluso. Love, Garbage Family.

Blogs, videos, t-shirts, sweatshirts, stickers, parties… Everywhere we see products with the Garbage brand. Which is your starting point and where will you end up in the near future (next year)? DDP: We started creating our blog, which we update regularly with some “garbage” in order to draw attention, but only using our own quality material to make our blog “authentic”! As far as merchandising is concerned, we started producing sweatshirts a couple of years ago, trying to make a unique product that buyers could customise to their own taste in terms of colours (from one to three colours) and fitting. Unfortunately we had to give up this successful product, because, since our product was not registered, many Italian and international snowboard companies stole our idea and started their own production. This year our sweatshirts and t-shirts will have a special baggy fitting and shortly our blog will have a shop page where it is possible to buy them.

If Garbage Gang were born and grew up in California what would it be like? DDP: Jhonny would be Joy Carlino and I would be MFM. Jon: I guess it would be a true snowboard company, which wouldn’t give up its initial concept of “crew”. Is it a limitation being in Italy? DDP: Quite a big limitation. Five or six years ago, when we started our Garbage project opening a blog about us with photos and videos, a lot of people slammed their doors on us! But in these days and age if you don’t have a blog or a video camera you don’t stand a chance. So I’m asking a question, “Were we ahead of our times or was the Italian snowboard scene too backward to appreciate the work we were doing? Today there are still some people would bite their tongues rather than admit that we are doing a good job, without even considering what there is behind it. Italy is a bigoted country, which doesn’t want to leave the past behind and rolls up like a hedgehog when it sees something new, in order to avoid liking it! Where can we see your video? Jon: Our video will be published on line November 1st on www.likemilk.com and on www.garbagegang.blogspot.com. We have organised a promotional tour starting October 1from Milan and ending in Rome October 23. If you wished for half a metre of snow to fall on any city in the world, where would you like it to happen? In Milan, surely. It’s our “home”, where we were born and live all year round. Unluckily we’ve rarely had 50 cm. of snow lasting more than three days on the ground. If the snow lasted 10-15 days we would be able to name all the sports we could practise… we’ve been waiting for such a long time… let’s hope it happens soon! Do you want to thank anyone? Everybody, bar none. Love from the Garbage family.


MATTEO FERRARIS PHOTO cristian scalco bardonecchia


TEXT: LORENZO BELFROND


PHOTO ALESSANDRO BELLUSCIO


In che modo sei diventato “Munni”, quello vero, di oggi? Ognuno di noi affronta un percorso durante la sua crescita per arrivare alla persona che è nel presente, diciamo che il mio è stato un pò “doloroso”. Gli infortuni che ho subito mi hanno sicuramente fortificato, mi hanno insegnato a rialzarmi in qualsiasi situazione, anche se, a volte, sembra davvero non esserci una soluzione a tutto. Viaggiare molto mi ha aperto la mente, penso che mi abbia insegnato ad essere più tollerante verso gli altri e a cavarmela da solo già da quando avevo 15 anni. Le mie passioni per la natura e lo sport mi hanno insegnato a rispettare il mio prossimo, ad avere cura di quello che mi si prospetta davanti. Sei stato uno dei pochi rider italiani a confrontarti con il livello europeo, racconta il tuo percorso. Quando vieni da una piccola realtà, gareggiare in Europa sembra un passo enorme, anche se è dietro l’angolo. La mia prima gara seria sono stati i Mondiali Junior a Sappada. Forse l’emozione mi ha sopraffatto perché sono andato abbastanza maluccio, ma non direi che è stata una delusione, più che altro c’è stata la soddisfazione di poter confrontarmi con rider di livello europeo e poter imparare da chi andava meglio di me. Da quel momento non ho mai smesso di fare contest internazionali, mi divertono e rimane sempre una grande occasione per viaggiare. In molti pensano che sei un pipe rider, però poi, esaminando bene, si scopre che sei fortissimo anche in park, in fresca e te la cavi pure sui rail. Vero? Penso che saper andare bene in pipe ti aiuti in tutto il resto, è un terreno molto difficile ma molto importante. Sicuramente la neve fresca da emozioni che nessun’altra struttura può darti, anche se rimango molto legato alle mie origini: pipe e jump, dove sono nato e cresciuto come snowboarder. Non tralascio nemmeno i rails, ormai sono arrivato al punto in cui riesco a cavarmela su ogni terreno e mi diverto alla grande ovunque stia. Spesso hai vinto contest di pipe grazie al tuo stile e alla tua amplitude, cosa è mancato per diventare uno dei più forti di sempre? I miei infortuni hanno inciso molto, sono dovuto stare fermo per tre estati intere quando ero al massimo della mia carriera e non sono riuscito a stare al passo con questa frenetica evoluzione dello snowboard. Però porto con me il ricordo e le sensazioni di aver vinto l’Highest Air all’ O’Neill Evoluition, davanti ai più forti, e questo può bastare. Come mai Stefano Munari è spesso stato lontano dal giro della nazionale? Non sono più in nazionale da quasi tre anni, anche se ogni tanto vado con Giacomo Kratter e gli altri per girare tutti assieme. Non mi interessano più le gare FIS e tutto il mondo che gira dietro. Max Perotti, uno dei più forti ed innovativi rider della storia dello snowboard in Italia, è tuo cugino, parla del vostro rapporto. Non riusciamo a vederci molto a causa dei miei impegni, ma il rapporto con lui è sempre stato bellissimo e costruttivo. Ho cominciato a snowboardare grazie a lui che, quando ero piccolo, mi ha regalato tutto il materiale e mi ha fatto vedere il mio primo video di snowboard “No Excuses”, nel 1997, rigorosamente in VHS. Penso di averlo ancora da qualche parte! Lui mi ha spronato ad essere il rider che sono oggi, ha sempre creduto in me e mi ha dato la spinta per uscire dall’Italia e confrontarmi con il resto della scena europea. Invece tuo fratello Lorenzo Munari che tipo è? Ci piace far festa con gli amici e più di tutto andare in fresca assieme. Mentre io somiglio maggiormente a mia madre, Lore è più “spirituale” come mio padre. Gli piace lo yoga e fare lunghi viaggi in India, ma sa farti ridere e puoi sempre contare su di lui per qualsiasi cosa. E’

How did you become the real “Munni” the person you are now? We all follow different paths while growing up, in order to become the people we are now. In my case the path has been quite “painful”. The injuries I suffered made me a stronger person, they taught me to stand up again, in all situations, even though sometimes there isn’t a solution to all the problems. Regular travelling opened my mind and taught me to be more tolerant of other people and I started to cope on my own when I was 15. My passion for nature and sport taught me to respect others, and to look forward to what lies ahead. As you have been one of the few Italian riders to measure yourself with the European competitors, tell us your story. When you come from a small place, you have to take a big step to compete in Europe, even if it isn’t far from home. My first serious competition was the Junior World Championship in Sappada. I think I was overwhelmed by emotion, because I didn’t do well; I can’t say I was disappointed because I was proud to compete with riders at European level and to have the opportunity to learn from better athletes. Since then I have never stopped competing in International contests because I have fun and it is a great opportunity to travel. Many think that you are a pipe rider, but on second thought, they discover you are very strong both in park and in powder and you cope well with rails. Is it so? I think that if you are a good pipe rider you improve in everything else; it is a demanding discipline, but also very important. Surely powder is more exciting than any park, but I’m tied to what I did when I started: as a snowboarder I was born and grew up in pipes and on jumps. I don’t avoid rails; I have developed to such an extent that I cope with any kind of features and have a lot of fun wherever I am. As you have often won pipe contests thank to your style and amplitude, why have you failed to become one of the strongest ever? My injuries have affected my performance, I had to stop for three whole summers when I reached the peak of my career and couldn’t keep up with the frenetic evolution of snowboarding. But I treasure my fond memories and strong feelings for winning The Highest Air at the O’Neill Evolution ahead of the strongest competitors; that’s good enough for me. How come Stefano Munari has often been away from the National circuit? I haven’t competed at National level for almost three years, but I sometimes meet Giacomo Kratter and the others in order to ride all together. I’m no longer interested in FIS contests and what goes with them. Max Perotti, one of the strongest and most innovative riders in the history of Italian snowboard, is your cousin. Can you tell us about your relationship? Because of my commitments we don’t meet very often, but we have a great, constructive relationship. I started snowboarding thanks to him, and when I was little he gave me all the equipment and showed me my first VHS snowboarding video “No Excuses” in 1997. I think I still have it somewhere! He encouraged me to become the rider I am now, He has always believed in me and motivated me to get out of Italy to compete with the rest of Europe. And what is your brother Lorenzo Munari like? We enjoy having parties with our friends and above all powder snowboarding together. I take more after my mother, while Lore is more “spiritual” like my father. He enjoys yoga and long trips in India, but he can make you laugh and you can count on him for anything. He is determined and very professional in everything he does. Perhaps my brother and I have more in common than we think. Your deep shyness counters your decisive, fearless riding style: you enjoy going big. In your opinion is style


PHOTO LORENZO BELFROND ARGENTERA


PHOTO DENIS PICCOLO PASSO ROLLE




PHOTO ROBERTO BRAGOTTO PASSO ROLLE


una persona determinata e molto professionale in tutto quello che fa. Forse io e mio fratello siamo più simili di quanto pensiamo. La tua forte timidezza contrasta con il tuo stile di riding, deciso e senza timori, ti piace andare sempre grosso. Pensi che nello snowboard moderno sia più importante lo stile o la grandezza? Stile e grandezza non sono importanti, sono fondamentali! Come lo vedresti un 900 o un 1000 basso e marcio? Con i livelli che abbiamo raggiunto nel nostro sport, ormai bisogna vedere una combinazione delle due cose unite a rotazioni al limite dell’umano. Basti pensare che al giorno d’oggi una run competitiva in qualsiasi contest, che sia pipe o slopestyle, comprende la combinazione di almeno 2 double eseguiti su strutture non alla portata di tutti. Lo stile personale è la tua carta d’ identità, la grandezza è ormai abitudine e routine del nostro lavoro. Filming. Racconta. Ho iniziato con snowbox nel 2004, ho filmato 6 anni con loro ma dall’anno scorso hanno deciso di non fare più il video. Le mie prime video part erano sempre associate a quella di Crudo (Crudeli) e Sghilli (Francesco Colturi), perchè siamo cresciuti assieme girando tra Bormio e Livigno. Adesso sto filmando con Random e La Famiglia, che è una crew Europea. Sei sempre stato sfortunato con gli infortuni, come si fa a superare un trauma fisico e psicologico così forte? Quando ti fai male in un momento importante della tua vita, è sempre difficile superarlo, sia che il dolore sia fisico o psicologico. Se poi ti fai male per tre volte di fila, lo è ancora di più. Molte volte ho pensato “Se mi faccio ancora male smetto di snowbordare, non ce la faccio più”, ma la passione per quello che faccio è troppo grande per mollare tutto. Devi avere persone al tuo fianco che ti aiutino a superare questo momento come la famiglia, gli amici e la tua ragazza, perché da solo è quasi impossibile riuscirci. Quando il dolore fisico passa, la tua mente si concentra solo su quello che può accadere se ti fai ancora male, al dolore che hai passato e che se n’è appena andato. Ho imparato a focalizzare i pensieri solo alle cose belle che potevo fare dopo tutto il dolore trascorso, come ad una giornata in fresca con gli amici ad esempio. Hai una o più mete da raggiungere in mente? Vorrei riuscire a competere in qualche gara di freeride e diventare maestro di windsurf, così da aprire una scuola estiva all’estero, tipo nelle isole greche.

or amplitude more important in modern snowboarding? Style and amplitude aren’t just important, they are fundamental. What would you make of a low or rotten 900 or a 1000? We have reached such levels in our sport that we expert to see a combination of both together with rotations to the limit of human possibilities. If you think that nowadays a competitive run in any pipe or slopestyle contest includes a combination of at least two doubles on features that aren’t within everybody’s reach. Personal style is your identity card, amplitude has became a habit and a routine in our work. Filming. Tell us about it. I started with snowbox in 2004, I filmed with them for six years, but since last year they have decided not to make videos any longer. My first video parts were always filmed together with Crudo’s (Crudeli) and Sghilli’s (Francesco Colturi), because we grew up together snowboarding in Bormio and Livigno. Now I’m filming with Random and La Famiglia, a European crew. You have always been unlucky with injuries. How can you get over such a strong physical and psychological trauma? When you are injured at an important stage of your life, it’s difficult to get over both physical and psychological pain. If you hurt yourself three times running it’s even harder. Many times I thought, “If I am injured once more I’ll give up snowboarding, I can’t cope any longer”, but I’m too passionate about this sport to give up. You need people near you to help you overcome a difficult time, like your family, your friends and your girlfriend, because you can’t really make it on your own. When you recover from physical pain your mind is totally focused on what could happen if you hurt yourself again and on the pain you have experienced, which has just gone away. I learnt to focus my thoughts only on the pleasant things I could do after so much pain, like spending a cool day with my friends. Do you have one or more objectives you want to reach? I would like to be able to compete in some freeride contest and become a windsurf instructor, in order to start a summer school abroad, for example in the Greek islands. Have you been influenced more by your travels or the place where you were born? In Bormio I developed my passion for nature and snowboard, whereas travelling opened my mind and exposed me to new things that would seem unreachable at home. I can say that I’ve been influenced by a perfect mix of both things.

Ti hanno influenzato più i tuoi viaggi o il posto in cui sei cresciuto? Bormio ha fatto crescere la mia passione per la natura e lo snowboard, mentre i viaggi mi hanno aperto la mente e mi hanno fatto conoscere cose che nella realtà di casa propria sembrano sconosciute o inarrivabili. Posso dire che sono stato influenzato da un mix perfetto delle due cose.

What does freedom mean for you? When you try to explain this word you risk being banal. I don’t know the meaning of confinement because, it’s not part of my life, so how can I explain something I have never missed? Perhaps my work is freedom as well as my life, the decisions I make, my daily routine. Or perhaps you can’t explain fully the meaning of a word, until you have experienced its opposite.

Chi è la persona più fiera di te? La mia famiglia e la mia ragazza sono sempre stati fieri di me, anche quando mi facevo male o cadevo durante una gara importante, e mi sono sempre stati accanto. Lo so perché me lo dimostrano, come Franz (Perini): lui adesso mi fa da manager, mi ha preso con sè quando ero steso su un divano con la schiena rotta e so che è fiero di quello che sono diventato, perché in fondo è anche merito suo.

Who is the person most proud of you? My family and my girlfriend have always been proud of me, even when I injured myself or fell during an important competition. They have always been closet to me. I know that, because they display their affection as Frank (Perini) does: he is my manager now; he took me with him when I was lying on a sofa with my broken back. I know he is proud of what I have become, because it’s also thanks to him.

Munni fra 10 anni? Freerider d’inverno e windsurf d’estate, a rincorrere il vento con la mia famiglia accanto.

How do you see Munni in ten years’ time? Freerider in winter and windsurfer in summer, pursuing the wind with my family close to me.

C’è qualcosa, oltre a quello che ti abbiamo chiesto, che ci terresti a raccontare? Non sono poi così timido, è solo che non sono molto loquace. Sono un Bormino, tutto qui!

It there anything else you would like to tell us about? I’m not that shy, it’s just that I’m not very talkative. I’m from Bormio, after all!

Chi sarà il prossimo Munni? Non ne ho idea.

Who will be the next Munni? I’ve no idea.


PHOTO DENIS PICCOLO ARGENTERA


PHOTO ALESSANDRO BELLUSCIO LIVIGNO MOTTOLINO




LORENZO BUZZONI PHOTO LORENZO BELFROND ETNA


tania detomas PHOTO DENIS PICCOLO ARGENTERA


FILIPPO CRUDELI PHOTO CRISTIAN SCALCO PRATO NEVOSO



LUKAS GOLLER PHOTO DENIS PICCOLO ARGENTERA


STEFANO BERGAMASCHI PHOTO LORENZO BELFROND SESTRIERE


MATTEO BORDGARDT PHOTO DENIS PICCOLO CHIESA IN VALMANENCO


DAWID GURBOWICH PHOTO DENIS PICCOLO SESTRIERE



A CURA DI NICOLò BALZANI BY FIFTH SEASON

APO COIN COIN

ARTEC ALT ROCKER

BATALEON AIROBIC

BLACKHOLE ALL FRIENDS

Pro model di Gèrome Mathieu, anima in pioppo a doppia densità e fibre di vetro 2D per dare la giusta rotondità al riding senza trascurare la reattività, extra stringhe di carbonio per un pop esagerato.

Il sistema Alt Rocker permette una prestazione di riding fluida e stabile, questa tavola permette sia di progredire ai massimi livelli che iniziare a muovere i primi passi nel freestyle.

L’anima Core Core con linee di rinforzo lungo l’asse degli inserti garantisce resistenza ed extra pop, mentre le lamine Lightning Edge permettono rapidità nelle carvate ed un ottimo controllo.

Siamo tutti amici e facciamo parte della stessa tribù: Escape Banana... quella dei rider incalliti che vogliono dominare la montagna in ogni suo aspetto, dai saltoni in powder fino ai rail in città.

BURTON CUSTOM RESTRICTED

capita horroscope fk

DC DEVUN

DRAKE DF2

L’ultimo martellatore ibrido. Grafica da spiaggia, ombrellone e cocktail tropicale per questa storica tavola rivista e perfezionata in versione Restricted!

Horroscope è una miscela esplosiva, stabile ad alte velocità ed estremamente maneggevole. Perfetta per i riders intermedi e per gli amanti del jibbing!

Pro Model di Devun Walsh è costruito con una struttura AntiCamber 2mm per offrire un riding permissivo, divertente e una stabilità senza paragoni.

Perfetta per la montagna e il park. Tra le caratteristiche chiave l’innovativo Triple rocker per avere grande agilità e reattività. Ottima per chi cerca potenza nel freestyle!!!


A CURA DI NICOLò BALZANI BY FIFTH SEASON

FLOW QUANTUM

FORUM THE CONTRACT

HEAD THE GOOD FLAMBA

jones mountain twin

Whisky doppio malto combinato con shape TruTwin e Pop-Camber, a 3 fasi, per il controllo totale della tavola, punta e coda super flessibili e massima robustezza.

Sali a bordo della miglior urban board mai costruita! Resistente, veloce e super confortevole. Il camber pop, non solo offre potenza negli ollie più alti, ma garantisce un controllo mai visto prima.

Ottima sia nella tecnologia che nel prezzo! Ti permette di snowboardare con facilità e migliorare il tuo riding nel più breve tempo possibile, grazie alla lamina con inserti Cruiser Jacket.

Tavola dallo shape Twin, è in grado di essere performante sia nei salti che nei curvoni in fresca. Nelle nevi fresche e profonde la Mountain Twin è agile e scattante come una tavoletta da skate.

NITRO TEAM SERIES

RIDE DH

SALOMON SALVATORE SANCHEZ

YES GREAT BOOBS

Ottima in ogni terreno, leggera in pista e non pesa sul portafoglio! La novità di quest’anno è la soletta Sintered Speed Formula che permette una veloce manutenzione della tavola.

Twin dal camber tradizionale! DH è in grado di soddisfare le più alte esigenze di ogni park addicted! La tavola di Seb Toutant e Marco Donzelli!

Piacevole da guidare grazie alla sua anima Aspen Light in leggero legno Aspen ad alta densità e strisce di betulla per una maggiore resistenza. Il suo flex e la sua forma sono perfetti per freestyle ed il jibbing.

Un true twin tip limited edition con sidecut asimmetrico. Lo shape STD Camrock è a camber tradizionale tra gli attacchi mentre il rocker sale progressivamente verso la punta.


A CURA DI NICOLò BALZANI BY FIFTH SEASON

DA SINISTRA VERSO DESTRA E DALL’ALTO VERSO IL BASSO: THIRTY TWO LASHED BOOT, ASHBURY WARLOCK (JAKE OLSON ELM) GOGGLE, BERN WATTS HELMET, FLUX SF45 BINDINGS UNION CONTACT BINDING, GIRO SURFACE HELMET, VANS HI STANDARD (X CELTEK) BOOT, GIRO STATION GOGGLE, NORTHWAVE LEGEND BOOT FORUM SHAKA BINDING, OUT OF WORK GOGGLE, DC ROGAN BOOT, PRO TEC ACE FREECARVE HELMET, RAIDEN ZERO BINDING NIKE VAPEN BOOT, SP BROTHERHOOD BINDING, BURTON SLX BOOT, BRUX BITE


EXCLUSIVE SHOP SPORT SPECIALIST

EXCLUSIVE SHOP LOMBARDIA MONZA BOMBOCLAT

EXCLUSIVE SHOP TRENTINO 100 0NE

EXCLUSIVE SHOP LOMBARDIA MINOIA BOARD

EXCLUSIVE SHOP LAZIO BRUMA SPORT

Per trovare tutti i nostri punti vendita e tenerti aggiornato sui nostri eventi vai su www.df-sportspecialist.it Acquista on line su shop.df-sportspecialist.it OVER 100,00 EURO SPEDIZIONE FREE

EXCLUSIVE SHOP TOSCANA DREAMSTORE

Sequence Ottobre 6cm X 11,5cm.indd 1

10/10/2011 10.08.15

SNOWBOARD S K AT E B O A R D KITEBOARD WAKEBOARD LONGBOARD SURFBOARD via Leonardo Da Vinci (BS) Tel. 030.3385215 minoiastore.com


A CURA DI NICOLò BALZANI BY FIFTH SEASON

DA SINISTRA VERSO DESTRA E DALL’ALTO VERSO IL BASSO: LEVEL TSUNAMI GLOVE, l1 cordova jacket, nike bellevue jacket, thirtytwo lowdown jacket dc ripley jacket, bonfire volt jacket & spectral pant, burton ak 2l stagger jacket & 2l stagger pant, bond savage jacket rip curl the wildside jacket, foursquare visa jacket, volcom gigi ruf jacket, pow mega glove, special belnd crank jacket QUISILVER FJORD JACKET, PROTEST HANDPLANT JACKET, ROXI JET JACKET, INVICTA DESTROYER GLOVES


EXCLUSIVE SHOP VENETO ALE SURF SHOP

EXCLUSIVE SHOP PIEMONTE 04 SURF SHOP

EXCLUSIVE SHOP SICILIA DNA SHOCK

EXCLUSIVE SHOP SAMBO SHOP

EXCLUSIVE SHOP TOSCANA VERTICALE

ONLINE STORE

EXCLUSIVE SHOP LOMBARDIA NEWSCHOOL

WE L

SON

WINTER SEA OVE

NEWSCHOOL

BURTON FORUM ANALOG K2 RIDE YES BATALEON LOBSTER OAKLEY THIRTY-TWO ARNETTE SPECIAL BLEND NIKE SNOWBOARDING FLUX VON ZIPPER ASHBURY

NEED MORE?

Verticale Surf Shop è il negozio che dal 1992 ha fatto la storia nello snowboard, nel surf e nello skate. Due punti vendita: a Firenze e all’Abetone. Quest’ultimo con un grande noleggio, con il suo centro Demo Burton e la Scuola Snowboard Verticale.

NEWSCHOOL SHOP - Borgo S. Caterina 98B 24100 Bergamo tel. (+39) 035.237.927

E-SHOP: WWW.NEWSCHOOLSHOP.COM

SHOP ONLINE AT VERTICALE.IT Verticale Firenze via Ponte alle Mosse 41/b tel. 055/333254

Verticale abetone via dell’Uccelliera, 6 tel. 0573/607072


EXCLUSIVE SHOP LOMBARDIA TOLA TOLA SHOP

EXCLUSIVE SHOP ABRUZZO BIG STONE

EXCLUSIVE SHOP MARCHE BIG AIR

Giulianova Lido (TE) Tel. 085/8420601 - Cell. 393/9890479

EXCLUSIVE SHOP VENETO PREDONI SHOP

EXCLUSIVE VENETO RIDER HOUSE

EXCLUSIVE SHOP MARCHE SNOWY SUMMITS


EXCLUSIVE SHOP LAZIO BOARD FACTORY

EXCLUSIVE SHOP LAZIO KAHUMA

EXCLUSIVE SHOP LAZIO ECHO SNOW

EXCLUSIVE SHOP ABRUZZO HEAVY TOOLS

EXCLUSIVE SNOWPARK ABRUZZO OVINDOLI

EXCLUSIVE SHOP LOMBARDIA SPIA SHOP


Ci aspettava un week end di fuoco! TEXT & PIC: PIETRO ALBINI PEOPLE: WERNER CRAZZOLARA & CHICCO CIAPPONI

Estate 1999, dopo lunghe ore di coda in macchina da Milano a Bolzano senza aria condizionata, finalmente arrivo in Val Senales. Da ovest ad est si mormorava che il ghiacciaio e il park erano in perfette condizioni, quindi gran parte della scena italiana era salita per prepararsi e allenarsi all’imminente inverno in arrivo. Come da mia personale tradizione appena arrivato mi sono sparato una birrozza al bar dello Zirm Hotel, qui ho incontrato Federico “Chicco” Ciapponi e Werner Crazzolara che si stavano rilassando prima della cena, belli carichi per saltare il giorno dopo e portarci a casa qualche shots! Ci aspettava un week end di fuoco!


ROXY.COM

© MATT GEORGES



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.