Sequence Magazine 46

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Il One Foot è diventato per Victor un marchio di fabbrica, ogni spot che giriamo studia come e se poter fare, per lui è una manovra naturale, fa parte di se stesso, come per me andare in bicicletta. In questo secret spot, che non vi dirò dov’è perché devo tornarci a shootare, il mio amico Victor ad un certo punto mi dice “ma se faccio Backflip mi vedi in faccia?”, detto fatto. The One Foot almost became a trade-mark for Victor, any spot we hit he always looks how and where to try it, it’s like a natural maneuver for him, it’s part of him, like cycling for me. At that secret spot, and I won’t tell you where is it as I have to go back shooting there, at some stage my friend Victor looked at me and said: “If I do a Backflip would you be able to see my face?”, here it is. Victor De Le Rue: Backflip One Foot BY Matt Georges IN Piemonte Italy



Sarà perchè Gherry è un’amico o forse solamente perché a Prato Nevoso ogni anno ne scarica veramente tanta, ma nella località Cuneese ci torniamo molto spesso e volentieri. Anche Lollo che da Livigno non è proprio a due passi, ama venire qui vicino al mare per tuffarsi in metri di powder immacolata. Maybe it’s because Gherry is our friend or maybe just because Prato Nevoso is full of snow every year, the thing is that’s always a pleasure to go back to the location around Cuneo. Even Lollo who’s from Livigno, which is not that close, loves coming here close to the sea to enjoy tons of immaculate powder. Lorenzo Barbier: Mute grab BY Denis Piccolo IN Prato Nevoso Italy



La scorsa stagione a San Domenico ne ha buttata giù proprio tanta. Ho lavorato tutta la stagione su e non posso dire che sia mancata la neve, in molte occasioni troppa. A volte però queste abbondanti nevicate ti aprono nuovi spot, e con la crew di DVP abbiamo deciso di utilizzare questa casa per shootare e devo dire che il risultato non è stato affatto male, grazie sopratutto allo stile di Dadino. It was snowing really hard in San Domenico last season. I’ve been working there for the whole season and I can’t say we lacked snow, sometimes it was even too much. But many times all that snow can create new spots, with the DVP crew we decided to use that house for a shooting and the result wasn’t bad at all, mostly thanks to Dadino’s style. late powder. Davide ColturI: STALEFISH BY Ilaria Troisi IN San Domenico Italy


Pic: Matt Georges Txt: Denis Piccolo

Frutto di un delicato gioco di fenomeni chimici e fisici si creano i cristalli di neve. Gli scienziati dopo anni di test hanno imparato a riprodurli in laboratorio, eppure non ne esistono due identici. Complessi e delicati, i fiocchi di neve sono un capolavoro della Natura. Per rendersene conto, basta raccoglierli sul palmo della mano durante una nevicata. Quando li osservi potremo notare molti piccoli cristalli, alcuni visibili ad occhio nudo e altri così piccoli da richiedere una lente o persino un microscopio. Ciascun cristallo è un meraviglioso esempio di simmetria e geometria naturale, ma come si formano? Tutto il loro segreto nasce da un complesso equilibrio di fenomeni chimici e fisici, che agiscono sull’acqua e granelli di polvere. Ma veramente non ne esistono due uguali? Secondo un detto popolare veramente non ne esistono due uguali, perché un cristallo di neve contiene in media un miliardo di miliardi di molecole, ed è quindi altamente improbabile che questo enorme ammasso di molecole produca due disposizioni esattamente identiche. Il mio amico Matt Georges ne ha fotografato uno bellissimo che pubblico in questo edito. Sembra incredibile la perfezione che riesce a raggiungere la natura e sembra altrettanto incredibile che migliaia, milioni o addirittura miliardi di questi cristalli creino la materia prima su cui sfoghiamo la nostra immensa passione. Forse, anche tu come me quando sei immerso nel bosco sotto metri di powder ti chiedi quell’estrema sensazione di libertà selvaggia che scorre nelle vene da dove arriva, ora lo sai, da questo piccolo e perfetto cristallo.

As a result of the union of chemical and physical phenomena snow crystals are created. After years of experiments scientists have learned how to reproduce them in the laboratories, and yet there are no two equal ones. Complex and fragile, snowflakes are a mother nature masterpiece. To realize that, just pick them up with your hand during a snowfall. When you observe them you will notice so many small crystals, some visible to the naked eye and others so small to require the use of a lens or even a microscope. Each crystal is a stunning example of a natural symmetry and geometry, but how do they form? The secret comes from a complex equilibrium between chemical and physical phenomena that act on water and dust grains. But seriously, aren’t there two equal ones? According to a quote there are no equal ones for real, because a snow crystal contains on average around a billion billion molecules, so it’s highly impossible that a huge pile of molecules could produce two exactly identical dispositions. My friend Matt Georges took a photo of a beautiful one that I’m publishing here in this ‘edito’. Seems unreal how nature can reach perfection and how thousands, millions or even billions of these crystals create the raw material on which we give vent to our immense passion. Maybe when you are in the middle of the wood riding powder you ask yourself, just as I do, where does this enormous sense of wild freedom come from. And now you know, from this little and perfect crystal.



DIRECTOR Americo Carissimo EDITOR IN CHIEF Denis Piccolo (denis@jpgedizioni.com) PHOTO EDITOR Cristian “Murio” Murianni (murio@jpgedizioni.com) ART DIRECTOR George Boutall (george@evergreendesignhouse.com) COPY EDITOR Riccardo Miracoli & Antonio Isaia Translations Anna Karasiewicz (missannetts@gmail.com) ILLUSTRATIONS evergreen design house (george@evergreendesignhouse.com) COMMERCIAL DIRECTOR Paolo Salvatore (paolo@jpgedizioni.com) +39 393 9927462 WEB LIKEMILK.COM EDITOR Ilaria Troisi PHOTO SENIORs Denis Piccolo, Matt Georges Filmer Seniors Marco Morandi, Gianfranco “Bruce” Battaglia

PHOTOGRAPHERS & FILMERS Murio, Alessandro “Killer” Miniotti, Davide Spina, Arturo Bernardi, Alessandro Belluscio, Lorenzo Belfrond, Roberto Bragotto, Lorenz Holder, Andrea Rigano, Marco “Boiler” Boella, Luca Benedet, Vasco Coutinho, Cyril SUBSCRIPTIONS Michaela Stefania ADVERTISING benvenuti@jpgedizioni.com +39 333 7741506 EDITOR Jpg Edizioni di Salvatore Paolo, Piccolo Denis, Murianni Cristian. Via Colle di Andromeda 4, 65016 Montesilvano (PE) Tel: (085) 9151471 | Fax: (085) 9151230 P.IVA: 01875110684 | www.likemilk.com | benvenuti@jpgedizioni.com OFFICES Via Pellegrino Rossi 81, scala C, Milano PRINT Grafiche Ambert, Via per Chivasso 27, Verolengo (TO) 011 9149227 DISTRIBUTION Freepress Sequence Snowboarding rivista mensile registrato al tribunale di Pescara il 14/05/2003 al numero 173/15 COVER Max Zebe by Denis Piccolo in Canada


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BEHIND THE COVER OCTOPUS PREMIERE THE DIRTY DOGS CHECK OUT MODENA SKIPASS FREESTYLE BOARDS SUPER TRICK GARBAGE 10 YEARS POSITIVITY CAMP JUAN POLAANCO EURO’S IN ITALY MAX ZEBE KASHMIR OCTOPUS

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Txt & PIC: Denis Piccolo Rider: Max Zebe

Spesso quando guardiamo le foto in un magazine o un video di snowboard, ci viene naturale pensare che tutti i tricks che vediamo sono frutto del solo talento dei riders. Come spesso accade nella vita reale tutto è molto più difficile di quello che si può immaginare. È la seconda occasione che mi trovo a scrivere un behind the cover di Max Zebe, non capita spesso ad un rider di avere due copertine in meno di un anno sulla stessa testata. Ma Max è speciale, Max è forte… anzi spacca veramente. E non sto solo parlando del suo bagaglio di tricks, che è notevole, ma della sua cocciutaggine, della sua costanza, della sua passione nei confronti dello snowboard. Per ottenere questo Backtail, su un rail tutt’altro che amichevole, Max ha dovuto spalarsi tutta la scalinata sommersa di neve, costruirsi lo spot, l’in-run ed infine il landing, solo a quel punto dopo circa 3 ore abbondanti di lavoro ha potuto iniziare a girarci. Abbiamo cercato la perfezione sia per il video che per la foto, ha dovuto fare molti tentativi, tanti di questi conclusi con cartelle pesanti, cartelle che senza motivazione e forza di volontà avrebbero potuto fermarlo. Max è un talento questo è scontato, ma lui stesso ci insegna che per ottenere i suoi risultati ci vuole tantissimo allenamento e molto impegno, non essere arrendevole, se un trick non ti entra non mollare, stringi bene i bindings tavola a fuoco e via si vola! La prossima cover potrebbe essere tua.

Usually when we look at a picture in a magazine or watch a snowboard movie it comes natural to think that all the tricks we see are the product of the riders’ talent only. As usual, in real life everything is much more complicated that it appears to be. That’s the second time I find myself writing a Behind the Cover of Max Zebe, it’s not that common for a rider to have two covers on the same magazine in less than a year. But Max is special, Max is great… actually he’s really killing it. And I’m not only talking about his baggage of tricks, which is impressive, but about his stubbornness, his perseverance, his passion towards snowboarding. To land this Backtail, on a really tough rail, Max had to shovel up all the stairs full of snow, build the spot, the in-run and the landing. Only after 3 good hours of hard working he could ride the spot. We’ve been looking for perfection, both for the video and for the photo, he had to do many tries, most of them ending up with hard bails, those bails that without enough motivation and willing power could have stopped him. Max has talent and we already know that, but he himself teaches us that to obtain his results you need so much training and a lot of commitment, don’t be yielding, if you can’t land a trick don’t give up, tighten your bindings take full speed and go for it! The next cover could be yours.



Txt & PIC: ILARIA TROISI

Anche quest’anno Different Vision Production e Sequence Snowboarding hanno unito le forze per organizzare la premiere del nuovo video, Octopus, sempre presso il Bastard Store… location fantastica che mi lascia sempre a bocca aperta: un ex cinema con una bowl progettata sopra a un magazzino, una vera bomba Made in Italy! Ancora una volta, dopo la precedente esperienza dello scorso anno con la premiere di Shadows, è stato bello vedere che nonostante il brutto periodo che l’Italia sta vivendo, il meno budget per poter lavorare, per poter organizzare i viaggi e poter raggiungere spot anche all’estero, ci siano ancora giovani che ci credono! Giovani che uniscono le forze con passione, amore e sacrificio; e restando senza soldi in tasca, riescono a ottenere i risultati sperati coinvolgendo e stimolando circa 400 ragazzi presenti alla premiere a non smettere mai di sognare, a non smettere mai di credere, a continuare a seguire le proprie idee e i propri progetti! Una serata indimenticabile iniziata con la skate session in bowl, piccoli e veterani della scena skate italiana che si sono divertiti su questa vera opera d’arte; proseguita con la proiezione del video degli americani di Videograss, una carrellata di trick da scatenare tutti i presenti, per finire con la tanto attesa proiezione del video Octopus girato tra Canada, Slovenia, Norvegia, Francia e le Alpi italiane! Non vi resta altro che collegarvi su LikeMilk.com per scoprire i rider, gli spot e i trick!

Once again Different Vision Production and Sequence Snowboarding banded together to organize the premiere of the new video Octopus at Bastard Store… great location that always leave me agape: a former cinema with a bowl built over a warehouse, some sick Made in Italy stuff! Once again, after the previous experience with the Shadows premiere last year, it was nice to see that even though Italy is having a hard time and the budgets to work, to organize trips and reach spots all around the world are lower, there are still many young believers! Young people that join forces with passion, love and sacrifice; and even being strapped for cash they manage to obtain their desired results involving and encouraging around 400 people at the premiere to never stop dreaming, to never stop believing, to keep on following own ideas and own projects! An unforgettable night that started with a skate session at the bowl, young bloods and veterans had so much fun on this artwork; afterwards there was the showing of the video of the American crew Videograss, a bunch of tricks to get everyone hyped. At the end the cherry on the top was the showing of Octopus, a video filmed around Canada, Slovenia, Norway, France and the Italian Alps! All you can do is check LikeMilk.com to discover the riders, the spots and the tricks!


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Txt & PIC: MATT GEORGES

THE.DIRTY.DOGS è una nuova casa editrice fondata dal fotografo e art director francese Matt Georges. Esplora il processo DIY fai-date della realizzazione di ‘book-objects’ fotografici e fanzine. Il primo progetto per il 2014 prende lo stesso nome, THE.DIRTY.DOGS. volume.uno. È una pubblicazione a stampa annuale su luoghi freddi, sull’esplorazione dell’inverno, su fotografie di shooting e il riding di traverso. È un formato A4, orizzontale, rilegato a mano con una stringa di cuoio, stampato con la data di realizzazione, numerato ed autoprodotto e limitato a 500 copie. Stampa bianco e nero offset su carta riciclata siglata ad Annecy, proprio in mezzo alle alpi francesi. La copertina è stampata da uno studio tipografico artigianale chiamato TYPOW ad Annecy, Svizzera ed è fatto con amore da persone che amano lo snowboarding e la fotografia.

THE.DIRTY.DOGS. is a new publishing house founded by French Photographer & Art Director Matt Georges. It explores the D.I.Y. process of making photographic «book-objects» and zine. The first project for 2014 has the same name, THE.DIRTY.DOGS. volume.one. It is a annual printed publication about cold places, exploring winter, shooting photographs & riding sideways. It is A4 format, horizontal, hand-bound with a leather string, stamped with the making date, numbered and self-published & limited to 500 copies. Black & white offset print in on recycled paper inked in Annecy, right in the middle of the French Alps. The cover is embossed by an artisanal typographic studio called TYPOW in Annecy, Switzerland it is made with love by people who loves snowboarding and photography.

Fotografi presentati: Oli Gagnon, Blotto, Andy Wright, Adam Moran, Cole Barash, Espen Lystad, Jérôme Tanon, Tero Repo, Jussi Grznar, Matt Georges, Carlos Blanchard, Darrell Mathes, Neil Hartmann, Vernon Deck, Rami Hanafi, Silvano Zeiter, Dominic Zimmermann, Ahriel Povich, Colin Wiseman, Yves Suter, Terry Razlaff, Julien Perly, Pasi Salminen, Rémi Petit, Rémy Barreyat, Vanessa Andrieux, Rudi Wyhlidal, Mark Kohlman, Liam Gallagher, Lorenz Richard, Andoni Epelde, Lucas Nilsson, Kealan Schilling, Cyril Müller, Ville Lahtinen.

Featured photographers. Oli Gagnon, Blotto, Andy Wright, Adam Moran, Cole Barash, Espen Lystad, Jérôme Tanon, Tero Repo, Jussi Grznar, Matt Georges, Carlos Blanchard, Darrell Mathes, Neil Hartmann, Vernon Deck, Rami Hanafi, Silvano Zeiter, Dominic Zimmermann, Ahriel Povich, Colin Wiseman, Yves Suter, Terry Razlaff, Julien Perly, Pasi Salminen, Rémi Petit, Rémy Barreyat, Vanessa Andrieux, Rudi Wyhlidal, Mark Kohlman, Liam Gallagher, Lorenz Richard, Andoni Epelde, Lucas Nilsson, Kealan Schilling, Cyril Müller, Ville Lahtinen.


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ITW & PIC: ILARIA TROISI RIDER: ALEX STEWART

NOME: Alex COGNOME: Stewart SOPRANNOME: Bra ETA’: 23 SPONSOR: DC Shoes, Flux, Smith, Rusty Toothbrush PIATTO PREFERITO: Spaghetti cacio e pepe MIGLIOR AMICO: Troy Tanner e Daniel Medina ALTEZZA: 3/4 di un cammello adolescente STANCE: Goofy ANGLE: +12 -12 TRICK PREFERITO: Backside lip-slide e Backside rodeo nose SPOT PREFERITO: Giappone, stavo filmando per la serie di “Japan Journals” ed abbiamo fatto un’incredibile session in una miniera abbandonata a Hokkaido ANNI DI SNOWBOARD: 6 DOVE HAI INIZIATO A SNOWBOARDARE: Mt. Hutt New Zealand CON CHI HAI INIZIATO A SNOWBOARDARE: Il mio guru e padre Chris Stewart COME SEI RIUSCITO AD OTTENERE IL TUO PRIMO SPONSOR: Il mio snowboard shop locale “Select Queenstown”, mi ha sponsorizzato perché ho rischiato il mio collo 20 volte più di quanto si dovrebbe RIDER STRANIERO PREFERITO: Scott Stevens e Nick Hyne RIGHT OR WRONG NELLA SCENA ITALIANA: Se un rider va a fuoco in Nuova Zelanda gli buttano l’acqua addosso, in Italia voi ci buttate la benzina! SECONDO TE DI COSA HA BISOGNO LA SCENA ITALIANA PER ESSERE PARAGONATA A QUELLA EUROPEA? Secondo me a voi italiani non manca niente, anzi voi siete tutti fuori di testa, siete solo un pochettino pigri MIGLIOR PREGIO: La mia ambizione, la mia creatività e i miei occhi.

NAME: Alex SURNAME: Stewart NICKNAME: Bra AGE: 23 SPONSORS: DC Shoes, Flux, Smith, Rusty Toothbrush FAVOURITE DISH: Spaghetti cacio e pepe BEST FRIEND: Troy Tanner and Daniel Medina HEIGHT: ¾ of an adolescent camel STANCE: Goofy ANGLE: +12 -12 FAVOURITE TRICK: Backside lip-slide and Backside rodeo nose FAVOURITE SPOT: Japan, I was filming for the series “Japan Journals” and we had an amazing session at an abandoned mine in Hokkaido YEARS OF SNOWBOARDING: 6 WHERE YOU STARTED SNOWBOARDING: Mt Hutt in New Zealand WHO YOU STARTED SNOWBOARDING WITH: My guru and father Chris Stewart HOW YOU MANAGED TO FIND YOUR FIRST SPONSOR: My local snowboard shop “Select Queenstown”, they sponsored me cause I’ve risked life and limb much more than I was supposed to FAVOURITE RIDER: Scott Stevens and Nick Hyne RIGHT OR WRONG IN THE ITALIAN SCENE: When you’re ‘on fire’ New Zealanders are the first to try put you out. Italians are the first to try douse you in petrol WHAT DOES THE ITALIAN SCENE NEEDS TO BE COMPARED WITH THE EUROPEAN ONE? I think you Italians don’t lack anything, actually you’re the craziest ones, but you’re just a bit too lazy BEST VIRTUE: My ambition, my creativity and my eyes


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Txt & PIC: DENIS PICCOLO

Come ogni anno, da 10 anni, ci siamo fondati a Modena per la fiera Skipass, per incontrare amici, divertirci, bere birra e distribuire le nostre copie di Sequence Magazine e Fifth Season! Indubbiamente un po’ meno gente rispetto alle edizioni passate, ma a dispetto di molte malelingue sono state fatte anche cose molto carine. Come i meeting al Mooncafè, gli Awards o il contest che quest’anno ha superato le aspettative. Parliamo di action. Un set-up a dir poco perfetto da parte della cricca di F-Tech e una riders list di livello internazionale hanno fatto dello Street Fighter di Modena probabilmente il miglior rail contest mai organizzato a Skipass. Possiamo dire con certezza che siamo oggi sulla strada giusta per competere anche noi con i migliori eventi di jibbing del panorama Europeo. Denis Leontyev, Simon Pircher, Jesse Augustinus, Wojtek Pawlusiak, Ziga Rakovec e gli italiani Max Zebe, Simon Gruber, Andrea Bergamaschi e Gabriele Baij sono solo alcuni degli atleti presenti che si sono affrontati durante le due giornate di gara. Sabato il primo contest open dove circa 40 riders italiani hanno combattuto per portarsi a casa i 2.500€ in palio e i 10 pass per l’invitational della domenica. Solo i primi 10 classificati dalla gara open potevano accedere allo Street Fighter e competere con alcuni dei riders più forti del panorama jibbing Europeo. Alla fine dopo più di un’ora di jam session e tricks super spessi abbiamo visto Wojtek Pawlusiak portarsi a casa il best trick con Switch Lipslide Over the Fence to Gap Bs Lip sul Kink Rail e Denis Leontyev, Simon Pircher e Jesse Agustinus portarsi via i restanti 4500 euro di prize money. Alla faccia di chi se la cantava che a Modena ci si annoiava.

As every year, for 10 years, we went to Modena for the Skipass expo to meet friends, have fun, drink beer and share our Sequence Magazine and Fifth Season copies! Certainly there were less people than the previous editions, but regardless all the gossip many nice things have been going on during the expo: like the meetings at Mooncafè, the Awards or the contest that cut the mustard this year. We’re talking about action. A perfect set-up made by the guys of F-Tech and a riders list of international standing made of the Street Fighter contest in Modena one of the best rail contest ever organized at Skipass. We can firmly say now that nowadays we are on the right track to compete with the best events in the European jibbing scene. Denis Leontyev, , Simon Pircher, Jesse Augustinus, Wojtek Pawlusiak, Ziga Rakovec and the Italians Max Zebe, Simon Gruber, Andrea Bergamaschi and Gabriele Baij are just few of the riders who have participated at those two days of contests. The first one was the open rail jam on Saturday where about 40 Italian riders battled to bring home the 2500€ prize money and 10 passes for the invitational contest of Sunday. Only the first 10 classified riders of the open rail jam could have entered the Street Fighter contest and compete with some of the best riders of the European jibbing scene. After more than an hour of jam session and bangers we’ve seen Wojtek Pawlusiak winning the best trick with a Switch Lipslide Over the Fence to Gap Bs Lip on the Kink Rail and Denis Leontyev, Simon Pircher and Jesse Augustinus bringing home the remaining 4500€ of prize money. In the face of who was badmouthing that Modena is boring.


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Tavola molto performante disegnata da Danny Davis offre uno shape più orientato verso il freestyle con la 52, un design più marcatamente freeride con la 58 oppure all-round nel 55

Ha ricevuto riconoscimenti dalle più importanti riviste di settore al mondo. La DOA ti permette di ottenere il pop e la reattività di un’ottima tavola camber.

Nitro ha aggiornato quest’ottima tavola all mountain twin direzionale con il camber Roofchop per aumentarne la giocosità ed hanno collaborato con il fotografo Estevan Oriol.

Con il suo Flat Camber è capace di garantire elevate prestazioni ad un prezzo senza rivali. L’ Extruded Base permette di graffiare e stropicciare la tua tavola per tutto il giorno.

Really powerful board designed by Danny Davis offers a shape more oriented towards freestyle with the 152, a markedly freeride design with the 158 or an all-around board with the 155.

This board has received recognitions from the most important trade magazines in the world. The DOA allows you to have the pop and the reactivity of a great camber.

Nitro revised this great all mountain directional twin board with the Roofchop camber to make it more playful. Also, they’ve collaborated with the photographer Estevan Oriol.

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E’ la tavola giusta per tutti i riders che amano avere un pop esagerato, ollie imponenti e ottimo controllo. E’ realizzata con la tecnologia costruttiva Fresh Deck con top sheet in legno integrato.

La Helix si presenta aggressiva con punta e coda diverse, perfetta in curva e su park ghiacciati sia in uscita che in atterraggio da kicker grossi. Il super pop ci ha permesso di ollare su ogni struttura artificiale.

Tavola molto divertente, un twin shape con stance centrale e soletta sinterizzata sempre veloce e resistente. Il camber è tradizionale sotto gli attacchi e rocker verso punta e coda.

Perfetta twin si comporta benissimo in park ghiacciati e sui rail. Il rocker la rende affidabile e precisa anche in fresca. La Rob Two è adatta a un rider che richiede alla tavola una polivalenza.

The right board for all those riders who love having a powerful pop, doing huge ollies and having an excellent control. It’s realized by the Fresh Deck construction technology with a wooden top sheet.

The Helix is an aggressive board with different nose and tail, perfect for curves and iced parks both for takeoff and landing of big kickers. The super pop allows you to ollie on any artificial obstacle.

Really fun board, a twin shape, twin flex with central stance and sintered base, always fast and resistant. Traditional camber between the bindings and rocker camber towards nose and tail.

Great twin tip, perfect for iced parks and rails. Thanks to the rocker it’s reliable and precise on powder as well. The Rob Two is the perfect choice for a rider who needs an all-purpose board.


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Preparation Questo trick necessita di grande atleticità e ti consiglio di saper chiudere in sicurezza varie manovre in bs cork, per evitare di trovarti in aria a chiederti da che parte stia la neve. Se hai a disposizione un BigAirBag fai qualche tentativo per capire quanto corkare durante lo stacco.

Preparation Questo trick necessita di grande atleticità e ti consiglio di saper chiudere in sicurezza varie manovre in bs cork, per evitare di trovarti in aria a chiederti da che parte stia la neve. Se hai a disposizione un BigAirBag fai qualche tentativo per capire quanto corkare durante lo stacco.

Approccio Prendi tutta la velocità necessaria e prima della transizione fai una controcurva verso destra (sinistra per i regular). Prima di staccare porta il peso sulle punte, piega le ginocchia per poi ollare. Quando la tavola sta uscendo dal kicker dai l’impulso rotatorio abbassando la spalla anteriore per girare in cork.

Approccio Prendi tutta la velocità necessaria e prima della transizione fai una controcurva verso destra (sinistra per i regular). Prima di staccare porta il peso sulle punte, piega le ginocchia per poi ollare. Quando la tavola sta uscendo dal kicker dai l’impulso rotatorio abbassando la spalla anteriore per girare in cork.

Manovra Raccogli le gambe che seguiranno il movimento del corpo e grabba con la mano destra tra le punte sulla lamina frontside (sinistra per i regular). Se hai impostato bene il trick, mantieni la posizione e controlla la rotazione con la mano libera. Ricordati che per eseguire correttamente il trick devi andare a testa sotto per due volte. Rimani compatto fino a 900° di rotazione e solo a questo punto molla il grab.

Manovra Raccogli le gambe che seguiranno il movimento del corpo e grabba con la mano destra tra le punte sulla lamina frontside (sinistra per i regular). Se hai impostato bene il trick, mantieni la posizione e controlla la rotazione con la mano libera. Ricordati che per eseguire correttamente il trick devi andare a testa sotto per due volte. Rimani compatto fino a 900° di rotazione e solo a questo punto molla il grab.

Atterraggio Verso fine manovra lascia che le gambe finiscano la rotazione di 1080° mentre le spalle si bloccano in direzione opposta, così in atterraggio non avrai problemi di “overrotation”. Quando la tavola si appoggia al landing porta il peso su entrambe le gambe e piega le ginocchia.

Atterraggio Verso fine manovra lascia che le gambe finiscano la rotazione di 1080° mentre le spalle si bloccano in direzione opposta, così in atterraggio non avrai problemi di “overrotation”. Quando la tavola si appoggia al landing porta il peso su entrambe le gambe e piega le ginocchia.

PIC: ANDREA GIORDAN txt: enrico cavada SPOT: Val formazza


Preparazione Può sembrare un trick facile ma in realtà è molto complesso, quindi la stessa manovra provala decine di volte in park.

Preparation It may seem an easy trick but actually it’s really tough, so it’s better if you try it a couple times at the park.

Approccio Inutile dire che per agganciare la struttura in sicurezza, il Bs360° dovrebbe venirti ad occhi chiusi. Se sei indeciso nella scelta della struttura ti consiglio di trovare un box bello largo. Se invece vuoi prepararti ad un ledge in street scegli un box con stacco basso e laterale.

Approach Needless to say, if you want to approach the obstacle safely you should be able to land a Bs 360° with your eyes closed. If you’re not sure about which obstacle to choose I’d suggest you to find a very large box. And if you want to be prepared for a ledge in street then choose a box with a low and lateral takeoff.

Stacco Arriva al punto di stacco a tavola piatta e gambe piegate. Solo quando la tavola sta uscendo dal dente dai l’impulso di rotazione in bs senza abbassare troppo la spalla anteriore, per evitare di corkare troppo.

Takeoff Get to the takeoff point with your board flat and your legs bent. Right after the board leaves the kicker give the rotatory impulse in Bs without taking your front shoulder too down, in order not to cork too much.

Manovra Quando hai ruotato di 270° e vedi la struttura, blocca le spalle e lascia ruotare la tavola di 360°. A questo punto aggancia il box piegando le ginocchia e mantieni la posizione. Solo alla fine olla ruotando le spalle in Fs per chiudere la manovra.

Maneuver When you made a 270° rotation and you can see the obstacle, arrest your shoulders and let the board rotate 360°. At this stage hit the box, bent your knees and maintain the position. At the end ollie rotating your shoulders in Fs direction to finish the maneuver.

Landing Se hai eseguito tutto correttamente non c’è motivo di sbagliare l’atterraggio, perchè non ti resta che appoggiare la tavola in switch piegando le ginocchia ed esultare per il nuovo trick.

Landing If you’ve done everything the right way there’s no reason to get the landing wrong, all you have to do is to land in switch bending your knees and getting hyped for the new trick.

PIC: MATT GEORGES txt: enrico cavada SPOT: CANADA



2010

PICS: SEQUENCE ARCHIVE txt: ILARIA TROISI

Garbage è stata fondata nel giugno 2004. Come ogni crew anche questa è nata da un gruppo di amici accomunati dalla stessa passione: lo snowboard! Ragazzi che avevano bisogno di esprimersi, di capire cosa volevano da loro stessi e di sentirsi più vicino a quello sport che vedevano nei video e che volevano a tutti i costi! Garbage è stata una magia, un bellissimo esempio di come personalità diverse con capacità diverse possano coesistere e riescano a lavorare in sinergia! Un progetto che i fondatori della crew, Devid de Palma, Marco Morandi, Alessandro Redaelli e Jacopo Lazzari, hanno voluto spingere e comunicare all’esterno sviluppando collaborazioni con brand (Rough, Drake & Northwave, Elm), artisti musicali (Dj Rash, Medda Man, Rino Ralis), grafici (Riccardo Paleari per la post produzione video, Federico Jovanovich per la creazione del nuovo attacco Drake Fifty firmato Garbage, Claudio Santoro per le grafiche di un video e di maglie e felpe) e coinvolgendo altri

Garbage has been established in 2004. As every crew also this one springs from a group of friends united by the same passion: snowboarding! Guys who needed to express themselves, to understand what did they really wanted and to feel closer to that sport they were watching in the videos! Garbage has been like magic, a beautiful example on how different personalities with different abilities can co-exist and work together in synergy! A project that the founding fathers of the crew Devid de Palma, Marco Morandi, Alessandro Redaelli and Jacopo Lazzari wanted to push and communicate further developing collaborations with some brands (Rough, Drake & Northwave, Elm), music artists (Dj Rash, Medda Man, Rino Ralis), graphic designers (Riccardo Paleari for the video post-production, Federico Jovanovich for the creation of the new Drake Fifty bindings by Garbage, Claudio Santoro for the graphics of a video and


DEVID DE PALMA 1999

2004

2001

2006

DEVID DE PALMA 2007

2009


MARCO MORANDI 2010

JACOPO LAZZARI 2011

MARCO MORANDI 2011

2010

riders sia italiani che europei (Matteo Tuberosa, Gian Marco Maiocco, Matteo Ferraris, Cees Wille, Michele Lobrano, Andrea Strazzullo, Achille Mauri, Luca Panegatti, Max Zebe, Nicolò Pezzato, Nejc Ferjan, Ziga Rakovec, Jakub Szkaradek). Nel corso degli anni ha sempre spinto i video prodotti sui blog e website ottenendo riconoscibilità e visibilità a livello internazionale, fino ad ottenere collaborazioni prima con Method Mag in Europa e poi oltreoceano con i ragazzi di Videograss che, da 3 anni ormai, condividono i video prodotti da Different Vision Production (la produzione video di Marco Morandi) sui loro canali e organizzano ogni anno la tappa italiana per la loro premiere a Milano in concomitanza con la premiere di Different. Una crew che ha messo al primo posto nella vita la propria passione, dopo dieci anni la maggior parte della crew lavora oggi proprio in questo ambiente… scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua.

some apparel) and involving other Italian and European riders (Matteo Tuberosa, Gian Marco Maiocco, Matteo Ferraris, Cees Wille, Michele Lobrano, Andrea Strazzullo, Achille Mauri, Luca Panegatti, Max Zebe, Nicolò Pezzato, Nejc Ferjan, Ziga Rakovec, Jakub Szkaradek). Over the years Garbage has always pushed videos on blogs and websites obtaining recognizability and visibility internationally, until obtaining collaborations with Method Mag in Europe first, then with the Videograss crew overseas who has been sharing Different Vision Production (Marco Morandi’s video production) video projects on their channels for the past 3 years already, and has been organizing a stop in Italy every year for their video premiere in Milano during the projection of Different. A crew who put passion in first place, after ten years most part of the crew nowadays works in this field.. find a job you like and you’ll never work a day in your life.



Elias Elhardt: FS 360° STALEFISH

Pics & TXT: ANDREA GIORDAN


Elias Elhardt: STALEFISH

L’articolo che state per iniziare a leggere è di parte e chi scrive è un membro del Dipartimento Snowboard Ossola per cui ogni primavera estate lavoro come volontario all’organizzazione del Positivity Summer Camp in Alta Val Formazza insieme agli altri ragazzi del gruppo e ai volontari dell’Operazione Mato Grosso che gestiscono il rifugio 3A e l’impianto di risalita sul Ghiacciaio del Siedel, conosciuto anche come Ghiacciaio dei Camosci. Quindi sono e sarò di parte. Sappiatelo. Esistono due modi di andare e fare snowboard, e più in generale di vivere la vita: ci sono quelli che si appassionano, approfondiscono, partecipano e condividono, e ci sono quelli che fanno le cose in maniera distratta, superficiale, senza prestare troppa attenzione a ciò che fanno… pur facendo di tutto. Noi il Positivity camp lo facciamo per passione. Passione per la montagna e la natura, per lo snowboard, per l’amicizia e la condivisione delle idee e delle emozioni. Per questo motivo il nostro è l’unico camp no profit della storia dello snowboard e anche i ricavati della gestione dell’impianto e del rifugio vengono destinati dall’OMG alle strutture che hanno realizzato in Sud America, tra cui scuole, ospedali, rifugi e bivacchi. E in un certo senso

The article you’re going to read now is biased as the person who’s writing it it’s a member of the Ossola Snowboard Department. Every spring and summer I work as a volunteer for the organization of the Positivity Summer Camp at Alta Val Formazza together with other guys of the group and the volunteers of Mato Grosso Operation who run the 3A refuge and the ski-lifts at Siedel Glacier, better known as the Glacier of Chamois. So I’m and I’ll be biased. Let this be known. There are two different ways of doing snowboarding, and more in general of living life: there are those who get passionate, get involved, participate and share, then there are the ones who do things in a distracted and superficial way, without really taking care of what they’re doing… no matter how hard they try. We organize the Positivity Camp because of passion. Passion for the mountain and the nature, for snowboarding, for friendship, for the sharing of ideas and emotions. That’s why our camp is the only no-profit camp of the history of snowboarding and even the refuge and ski-lift company proceeds are destined to schools, hospitals, refugees and bivouacs in South America by OMG. In some way this re-


Elias Elhardt: CRIPPLER FLIP

tutto ciò ci libera da un sacco di pressioni, non dover ottenere un lucro a tutti i costi, raggiungere dei budget o superare i famosi break event point. Certamente se il rifugio lavora bene siamo contenti perché ci saranno più soldi da investire in iniziative che meritano di essere sostenute. La nostra più grande pressione è solo quella di realizzare un park in una settimana, un luogo ospitale e amichevole in cui tutti possano divertirsi. Ma realizzare un park in un luogo così remoto e a volte impervio è sempre una scommessa contro il tempo, la sfiga e il meteo (lo scorso anno abbiamo dovuto annullare il camp… per troppa neve). Il Positivity non è un camp per tutti, non ci sono residence o baite, pub o ristoranti, discoteche, skatepark (una volta avevamo una mini ramp fuori dal rifugio a 3000 metri di altitudine), fast food o pizzerie, i telefoni non prendono, scordatevi la wifi e i social network visto non c’è neanche la tv (in realtà la tv c’è ma orientare la parabole verso le montagne alla ricerca di un segnale è un’impresa epica) e se fa troppo freddo si gelano le tubature e manca pure l’acqua. E poi ci sono tre ore da fare da piedi per arrivare al rifugio, una splendida camminata che per chi non ha la passione per la montagna

lieves us from many pressures, like not having the need to obtain money at all costs or reach a determined budget or go beyond the famous break event point. Obviously if there are many participants and the refuge has good income we’re happy because there’s more money to invest in good actions that deserve to be supported. Our only and biggest pressure is to realize a park in one week only, a friendly and cozy place where everyone can have fun. But realizing a park in such a remote and sometimes inaccessible area is a real challenge, considering the weather, the bad luck and the forecast (last year we had to cancel the camp because there was too much snow). Positivity is not a camp for everyone, there are no residences or huts, no pubs and restaurants, no discos, no skatepark (once we had a mini ramp outside the refuge at 3000m of height), no fast foods or pizzerias, mobile phones don’t really work, forget Wi-Fi and social networks , there’s not even TV (well actually there’s one, but finding the right angle for the satellite dish in the middle of the mountains it’s a challenge), and if it’s too cold the plumbing gets frozen and there’s no water. Then there’s a 3 hours hike to reach


Elias Elhardt: BS 720° MUTE

può diventare un incubo (molto meglio passarle in coda in autostrada o in centro città). In cambio di tutti questi sacrifici potreste avere la fortuna di vedere un camoscio (questa estate ne ho visti due per la prima volta dopo 12 anni), dare da mangiare alla volpe, fischiare alle marmotte, perdervi cercando minerali dalle proprietà magiche e misteriose o imparare qualche trick nuovo, vedere l’alba appena svegli e non prima di andare a dormire, cantare alla luna e scoprire dove nasce la nebbia. Potreste partecipare a una session di mini shred nel mini mega snowpark fuori dal rifugio con alcuni tra i più forti snowboarder in circolazione in Italia e in Europa, addormentarvi esausti e felici in una stanza spesso fredda ma molto accogliente. Se ci pensate il Positivity camp è una sorta di piccolo miracolo che si ripete quasi tutti gli anni: una decina di ragazzi con pochi soldi messi a disposizione dai fondamentali sponsor partono dalle proprie case sparse in giro e si ritrovano sempre nello stesso posto, dove armati di pala, snowboard e passione, salgono fino in cima a una montagna e costruiscono un park in una settimana piena di imprevisti. Poi dopo 10 giorni di camp smontano tutto e se ne tornano a casa.

the shelter, an awesome walk for those who love mountains and a nightmare for those who don’t (much better to spend those hours in the highway or city centre traffic). In return for all these sacrifices you could have the chance to see a chamois (this summer I’ve seen two of them for the first time after 12 years), feed foxes, whistle to marmots, getting lost looking for magical and mysterious minerals, or learn some new tricks, see the sunrise when you get up and not when you go to sleep, sing to the moon and discover where does the fog come from. You could attend a mini shred session at the mini mega snowpark just next to the shelter with some of the best Italian and European riders, falling asleep exhausted in a cold but cozy room. If you think about it, Positivity Camp is a sort of a miracle that keeps happening almost every year: a bunch of guys with a limited amount of money made available by the main sponsors leave their homes to meet again, always at the same place. Those guys who go up with shovels and snowboards and prepare a park in one week, hitches included. Then after 10 days of camp they disassemble everything and go back home.


Pics & ITW: DENIS PICCOLO

wallie boardslide to fs 50/50 in canada



Juan, come sei entrato in contatto con la tavola da neve? Quand’ero piccolo i miei genitori mi portarono in montagna al nord della Spagna, e quello fu l’inizio. Quanto è difficile per un rider spagnolo emergere nella scena europea? È molto difficile, soprattutto se sei di Madrid (da dove vengo io) e non ci sono posti in cui girare. Ciò che abbiamo è un rail scrauso alla pista indoor, e un buon park – Valdeski – che dista 50min di macchina dalla città e resta aperto solo 3 mesi durante l’inverno. Chi sono i riders spagnoli più influenti? Marc Salas, Franky Massaguer, Iker Fernandez, mio fratello, i ragazzi della JKD e tutti i miei amici di Madrid. Adori lo street riding, come mai? Ho iniziato a girare sui rails quando mio fratello mi portò a quel park indoor di Madrid. Ai tempi avevano un “buon” park con un paio di rails e non so come, un giorno mi misi in contatto con i ragazzi argentini di BQP e mi invitarono a filmare con loro. Penso sia andata così. Hai girato per Octupus una produzione italiana, com’è stato il rapporto con Jhonny e il resto della crew essendo l’unico spagnolo? Sì è stato un piacere per me filmare con la crew. In realtà alcuni di loro li avevo già conosciuti prima quell’anno e sono tutti delle persone in gamba. Di certo non è come viaggiare con i propri amici, sia per un fattore di lingua che di altre cose. Ma è stato proprio divertente e abbiamo avuto un rapporto fantastico, mi trattavano come se fossi parte del gruppo. Cosa ne pensi del risultato finale della tua videopart? Jhonny ha fatto decisamente un gran bel lavoro con le riprese, ma io mi sono sputtanato il gomito a febbraio e non ho potuto più filmare. C’erano ancora altri 5 o 6 bangers che avrei voluto filmare. Sai no, si pretende sempre una part migliore, ma è andata così. Cosa combinerai il prossimo inverno? Al momento non saprei in realtà, dipende da cos’hanno in mente di fare gli altri, dal budget ed altre cose.

fs 270° front board to fakie in canada



Juan, how did you get in touch with snowboarding? When I was a kid my parents brought me to the mountains in the North of Spain and that was the beginning. How hard is for a Spanish rider to stand out in the European scene? It’s really hard, especially if you are from Madrid (where I am from) and you have no place where to ride. What we have is just a lame rail at the indoor slope, and a good park - Valdeski - 50min away by car which is opened for 3 months only during the winter. Who are the most influential riders in Spain? Marc Salas, Franky Massaguer, Iker Fernandez, my brother, the guys from JKD and all my friends from Madrid. You love street riding, how come? I started hitting rails when my brother brought me to that indoor slope in Madrid. They used to have a “good” park with some rails and I don’t know how, but one day I kept in touch with the guys from BQP, from Argentina, and they asked me to film with them. I think that’s how it went. You’ve been filming for Octopus, with an Italian production. As the only Spanish guy, how was your relationship with Jhonny and the rest of the crew? Yes, it was a pleasure for me to film with the crew. I’ve actually met some of them before that year and they are all good people. Of course it’s not the same as if you travel with your friends, because of the language and some other things. But it has been really fun and our relationship was so good, they just treated me like one of them. What do you think about your videopart overall? Jhonny did a really good job with the shots, but I fucked up my elbow in February and I wasn’t able to film anymore. There were still 5 or 6 bangers I wish I could do. You know, you always want a better part but that’s it. What are your plans for the next winter? I don’t really know at the moment, I have to see what are the others planning, check the budgets and other stuff.

bs noseslide bs nosepress 180° out



PICS & TXT: MATT GEORGES SPOT: PIEDMONT ITALY


THOMAS DELFINO: FS 720° TAILGRAB

LE NOSTRE OLIMPIADI PERSONALI IN PIEMONTE Eccoci, finalmente iniziano! Ci siamo allenati per quattro lunghi anni per queste Olimpiadi. Siamo più che pronti! Tutto è stato organizzato da Victor De Le Rue e l’ufficio turistico di Prali ci attendeva con i nostri pass. Arriviamo al villaggio Olimpico e non c’è nessuno, nessun altro team, nessuna delegazione. È strano.. ma gli anelli olimpici sono lì, imponenti, annodati l’un con l’altro, come una scena dionisiaca dei membri IOC! Ogni metro di questa città fantasma amplificava la sensazione di solitudine. Non c’erano fans, servizi, banners con messaggi d’amore, nulla! Oh guarda, c’è la luce accesa in quel bar.. Davanti a un caffè cominciamo a chiacchierare con il proprietario, e vediamo la TV nello sfondo. Riconosciamo il nostro inno nazionale “La Maseillaise” e ci rendiamo conto che stiamo perdendo l’inizio delle cerimonie di apertura! Certo che le strade sono vuote, sono tutti già lì! Maledetto jet lag, siamo di gran fretta. Siamo allora andati a cercare il palco “Sochi”. “Ma no ragazzi.. le Olimpiadi qui si sono svolte 8 anni fa.. nel 2006!” Siamo rimasti a bocca aperta, una nonnina ci ha spiegato che non c’è un palco Sochi qui, e che ci stiamo confondendo con la Russia. Finalmente capiamo il disguido. Allora andiamo a dormire con la coda tra le gambe. Per fortuna il cibo era buono. Le neve era buona, quindi decidiamo di fare le nostre contro-Olimpiadi! Niente regole, niente orari, niente staff tecnico, nessun giudice del cacchio, nessuna nota, nessun commentatore marcio e soprattutto niente folle! In mattinata ritiriamo i nostri pass all’ufficio del turismo e poi realizziamo che gli impianti sono chiusi, mi sa che si sono dimenticati di dircelo.

OUR OWN OLYMPICS IN PEDMONT That’s it, it’s finally starting! We trained for four long years for these Olympics. We are more than ready! Everything was organized by Victor De La Rue and the Prali’s tourism office was waiting for us with our passes. We get to the Olympic village and there’s no one, no other team, no delegations. It’s weird.. But the Olympic rings are definitely there, imposing, tangled in each other, like a big orgy IOC members! Every meter in this ghost town amplifies this feeling of loneliness. No fans, no service, no banner with messages of love, nothing! Oh look, there’s light in this bar.. Around a ristretto we begin the conversation with the owner himself, and see the TV in the background. We recognize our national anthem “La Marseillaise” and we realize that we are currently missing the start of the opening ceremony! Of course the streets are empty, because everyone is already there! Damn jet lag, we are really in a rush. So we went looking for the “Sochi” stage. “But no boys.. the Olympics here were 8 years ago.. in 2006!” We agaped, a grandma was explaining there’s no Sochi stage here, and we must be confused with Russia. Finally we realize the deception. So we go to bed shamefaced. Luckily the food is good. The snow was good, so we decided to hold our against-Olympics! No rules, no schedule, no technical staff, no crappy judges, no notes, no rotten commentators and especially not in public madness! In the morning we get the passes and we realize the lift are closed during the week, I think the tourism office just forgot to let us know.

Ma no ragazzi.. le Olimpiadi qui si sono svolte 8 anni fa.. nel 2006! But no boys.. the Olympics here were 8 years ago.. in 2006!


VICTOR DE LE RUE: CAB 540° MELON


VICTOR DE LE RUE: BS 720° NOSEGRAB

PIEMONTE E IL PARCO NAZIONALE DEL GRAN PARADISO Siamo pieni di speranza per questa giornata, dopo il doppio fallimento: i Giochi Olimpici e gli inutili skipass che ci han dato. Troviamo l’inizio di una pista di sci di fondo e decidiamo di inoltrarci nell’ignoto alla ricerca di spot. Qualche litro di sudore e kilometro dopo ci ritroviamo tra una bellissima linea di pillows, la neve è molto profonda, e io cado in una buca ritrovandomi due metri sotto la neve! Stiamo shootando per il nuovo video Absinthe Films ‘Heavy Mental’ con Victor De Le Rue e Victor Daviet, insieme a Thomas Delfino che ci ha raggiunti insieme ad un filmer di ALMO. La neve è leggera e proviamo foto dentro le nubi di powder, un po’ come le foto di surf nei tubi. Dopo qualche giorno di nevicate incessanti è arrivato il sole. Qui siamo in Italia e il fuori pista è altamente vietato o addirittura bannato in alcuni resort, e le multe possono esser salate! Paradossalmente, e a differenza dalla Francia, è possibile fare discese in heli dalla maggior parte dei picchi. Ma ne parleremo più tardi. Sulla mappa vediamo un area piena di laghi, e un local rider ci consiglia di farci un giro. A quanto pare dista un paio d’ore di camminata e bisogna attraversare una valle totalmente esposta al sole, ma ne varrebbe la pena. Finalmente dopo che gli impianti hanno aperto siamo arrivati in cima alla stazione da dove si poteva vedere la zona dei laghi dall’altra parte della valle. L’arrampicata fino alla cima è un’altra storia, e chi non aveva le ciaspole è arrivato su un ora dopo, giusto in tempo per la siesta. L’area è molto larga e c’è molto da fare, il nostro unico nemico è il sole che batte forte! Dobbiamo prendere delle decisioni velocemente, ed evitare le parti più aperte e più esposte al sole, troppo rischiose. Il ritorno sarà lungo e pieno di trappole per la notte. Di solito è in questi momenti, dopo una lunga giornata in backcountry, che gli infortuni arrivano. Finiamo la giornata con una camminata di mezz’ora per raggiungere il parcheggio. Sono quasi le 8 di sera, nessuno si è perso nell’infinita discesa a serpente dalla cima.

PIEDMONT AND GRAND PARADISE NATIONAL PARK We are full of hopes for the following day, after the double failure: the Olympics Games and the useless lift passes we got. We indentify the beginning of the skiing track and we decide to walk into the unknown to conquer spots. A few liters of sweat and kilometers later we come across some beautiful lines of pillows, it’s very deep snow, I fall into a shaft hole and find myself two meters below! We’re shooting here for the new Absinthe Films ‘Heavy Mental’ movie with Victor De Le Rue and Victor Daviet and Thomas Delfino joined us with one of the cameramen for ALMO. The snow is light and we try photos inside the cloud of powder, a bit like pictures of surfing in the tube. After a few days of non-stop snowfalls the sun came out. Here we are in Italy and the off-piste is very restricted or completely banned in many stations, and the fines can be very salty! Paradoxically, and unlike France, it is possible to make heli drops on most of the peaks. But we’ll talk about it later. On the map we can spot an area full of lakes, and a local snowboarder suggests us to go for a ride. Apparently it’s a few hours walk and you have to cross a valley fully exposed by sun, but it would be worth. Finally after the chairlift opened we get to the top of the station where we can see the lakes area on the other side of the valley. The climb to the summit will be a different story and those who have forgotten their snowshoes arrived an hour later, ready to take a nap. The area is very wide and there is plenty to do, our only enemy here is the sun beating hard! We’ll have to make the right decisions quickly and avoid the too open and exposed parts, too risky. The return will be long and full of pitfalls for the night. It is often in these moments, after a long day in the backcountry, that injuries can happen. We conclude the day with a thirty minutes walk to reach the parking lot. It’s almost 8 pm, no one is lost in the endless snake run from the top.


VICTOR DE LE RUE: FS 900° NOSEBONE



VICTOR DAVIET: BS 540° STALEFISH


IL RISVEGLIO DIFFICILE! Spesso parliamo di intere famiglie morte per asfissia da monossido di carbonio a causa del cattivo stato di manutenzione della stufa, ma si parla mai abbastanza delle crew di snowboarders che in lenta agonia a causa delle dozzine di umidi e puzzolenti boots gettati sui pavimenti dei loro appartamenti per ore dopo il ritorno da una lunga giornata di riding? Oggi è la giornata del mega kicker! Per via del vento abbiamo dovuto cambiare location, dopo averla shepata per ore, e spostarci verso un area buia, come il Regno di Mordod nel Signore degli Anelli. Sulla via del ritorno uno dei filmer ha preso la strada sbagliata nel buio ed è caduto in un fiume. Il giorno dopo torniamo allo stesso spot e giriamo per 2 ore. Improvvisamente arriva un elicottero dal nulla e atterra dietro al nostro kicker. No, non era Trevis Rice, erano 8 turisti pronti a disegnare “S” sopra il nostro landing. Per fortuna la guida era francese e si è scusata per aver portato così tante persone sulla nostra area. Dopo essersi spostati verso un’altra direzione, Victor era pronto a chiudere un 360 gigante direttamente dallo spazio! Il giorno dopo abbiamo costruito un altro kicker, uno veramente grosso. Victor De Le Rue ha saltato tutto il giorno col suo costume da maiale, proprio come un grosso maiale! Un piccolo revival di JP Solberg in “Transcendence”, il video Absinthe del 2009. Ad un certo punto il landing era come un campo minato. Victor è dei Pirenei e si dimentica sempre di allacciare l’attacco dietro, e ci delizia con un One Foot da 30 metri! Le nostre Contro Olimpiadi stanno terminando. Non c’erano vittorie, solo belle giornate immersi in powder lontani dalle folle e dalla gloria. La cerimonia di chiusura sarà davanti ad una birra ed un bicchiere di grappa. Qui in questo piccolo villaggio del Piemonte il tempo si è fermato, così come le Olimpiadi di Torino 2006, abbandonate. Come quelli di Sochi, che hanno conosciuto la stessa sorte..

THE HARD AWAKENING! We often speak of entire families died of carbon monoxide asphyxiation due to poorly maintained stove but do you speak enough of the crews of snowboarders in slow agony because dozens of wet and stinky boots littering on the ground of their apartments for hours after returning from a long day of winter? Today is the big kicker day! Because of the wind we had to change the spot we already shaped for hours, and move to the area of very dark shadows, like the Kingdom of Mordor in The Lord of the Rings. On the way back, one of the cameramen took the wrong road in the dark and fell into a river. The day after we come back to the same kicker and ride for 2 hours. Suddenly out of the blue a helicopter arrives and land behind our kicker. No it’s not Trevis Rice, but 8 tourists ready to draw an “S” on out landing. Hopefully the guide was French and apologized for bringing so many people on our area. After he moved them to the opposite direction, Victor was ready to try a huge 360 right from the space! The day after we shaped another kicker, a really fat one. Victor De Le Rue was jumping all day with a pig costume, like a really fat pig! A small revival of JP Solberg in “Transcendence”, the 2009 Absinthe movie. At some point the landing was looking like a battlefield. Victor is Pyrenean and always forgets to attach his second foot, so he delights us with a One Foot 30 meters! Our Counter Olympics are coming to an end. There were no prizes, just good days in the powder away from the crowds and glory. The Closing Ceremony will be over a beer and a glass of grappa. Here in this small Italian village deep in the Piedmont, time is frozen, just as the Olympic Games in Turin complex in 2006, abandoned. Like those of Sochi, who already know the same fate..


VICTOR DE LE RUE: ONE FOOTER



ILLUSTRATION: EVERGREEN DESIGN HOUSE


PICS & ITW: DENIS PICCOLO


FS TRANSFER IN CANADA


CAB 270° FS BOARDSLIDE TO FAKIE


COM’È INIZIATA LA TUA AVVENTURA NELLO SNOWBOARD? La prima volta che ho fatto snowboard ero in Val Senales, mi ci ha portato mio padre a 13 anni dopo tanto tempo passato sugli sci. Lui snowboardava da tempo, e voleva farmi provare una cosa nuova; dal primo giorno ho capito subito che era il mio sport, imparavo davvero in fretta; pensa che già la prima volta sono riuscito a prendere l’ancora senza cadere. LO SCORSO INVERNO È STATO IL TUO PRIMO ANNO IN CUI HAI FILMATO E SHOOTATO. E’ stata la prima volta che ho girato in street, avevo un po’ paura, inizialmente perché in molti enfatizzavano la differenza con il park, dicendomi che sono due mondi completamente diversi. Invece con questi viaggi in Norvegia e Canada ho imparato molto e chiuso dei buoni tricks. SEMPRE PIÙ RIDER SI SPECIALIZZANO IN UN TERRENO, PIUTTOSTO CHE ESSERE BRAVI UN PO’ IN TUTTO, COSA NE PENSI? Secondo me il livello sta salendo molto nel saltare e nel jibbare, è quasi impossibile fare tutto ad alti livelli e quindi c’è l’esigenza di specializzarsi in qualcosa! Credo che personalmente sono più forte nei rail, bisogna seguire la propria strada e a me il ferro piace molto, anche se mi diverto a saltare e a fare powder!

HOW DID YOUR ADVENTURE WITH SNOWBOARDING START? The first time I went snowboarding I was in Val Senales with my father. He took me there when I was only 13, after so many years of skiing. He was already snowboarding for many years and he wanted to show me something new; that day I’ve quickly realized that was my sport, I was learning so fast; the first time I took the T-bar lift I managed not to fall, can you imagine? LAST WINTER YOU’VE BEEN FILMING AND SHOOTING FOR THE FIRST TIME. It was my first time riding street, I was a bit scared, mostly because everyone was saying that street riding and park riding are two completely different things. But during these trips in Norway and Canada I’ve learned a lot and I’ve landed good tricks. MORE AND MORE RIDERS ARE SPECIALIZING IN ONE DISCIPLINE RATHER THAN BEING QUITE GOOD IN ALL OF THEM. WHAT DO YOU THINK ABOUT IT? I think the level of jumping and jibbing is really growing; it’s almost impossible to be really good at everything, that’s why there’s the need to specialize in something! Personally, I think I’m much better in riding rails, but we all have to make our way and I’m really addicted to iron, even though I have fun jumping and riding powder as well!

PARLAMI DELLA SCUOLA CHE FREQUENTI... Si chiama Schigymnasium Stams, è una scuola sportiva, ce ne sono 4 del genere in tutta Europa: in Finlandia, in Svizzera e in Svezia. È fantastico perché frequento la scuola ma posso andare a snowboardare quasi ogni giorno nel periodo invernale. In una giornata tipo ci svegliamo alle 6.30, studiamo fino alle 7.00, poi andiamo a scuola fino alle 12.00; da quell’ora facciamo allenamenti vari come tappeti elastici, andiamo in bici, o a correre. Poi alle 18.00 si mangia, e si studia fino alle 22.00. Mentre da Natale fino a Pasqua non abbiamo scuola, quindi possiamo andare a snowboardare quasi ogni giorno, dobbiamo fare alcuni contest soprattutto di slopestyle, ma siamo abbastanza liberi di scegliere cosa fare per il nostro stile di snowboard. Mi manca solo un anno.

TELL ME ABOUT THE SCHOOL YOU’RE ATTENDING… It’s called Schigymnasium Stams, it’s a sports school, there are 4 schools like this across Europe: in Finland, in Swiss and in Sweden. It’s awesome, I go to school and at the same time I can go snowboarding almost every day during the winter season. During a regular day we wake up at 6.30am, study till 7am, then we go to school until 12pm. After that time we do different kinds of training, like trampolines, cycling or running. At around 6pm we have dinner and we study till 10pm. From Christmas to Easter we don’t have school, so we can go snowboarding almost every day; we have to do some slopestyle contests during that time but we’re quite free to choose which ones regarding our style of riding. I have only one year left in school.

QUANTE ORE DI SNOWBOARD TI PERMETTE DI FARE? Parto la mattina alle 9.00 da casa, cerco di essere in montagna alle 10.00, per rimanerci fino alla chiusura. Sono sempre in pompa, quindi direi 6/7 ore al giorno per 7 giorni.

HOW MANY HOURS PER DAY ARE YOU ALLOWED TO SNOWBOARD? I leave home at 9am in order to be on the mountains at around 10am, so I can stay till they close. I’m always hyped, so I’d say 6-7 hours per day per 7 days a week.

IN ESTATE INVECE? Tappeti elastici e palestra due volte la settimana, poi gli altri giorni dipende. Durante alcuni skate, altri downhill, o wakeboard ogni tanto ma mi fa schifo. È una scuola che consiglierei a un ragazzo italiano, solo che è un po’ difficile essendo in tedesco; magari è meglio quella in Svizzera, che è in inglese. Ma se vuoi diventare uno snowboarder è la scuola che fa per te!

WHAT ABOUT THE SUMMER? Trampolines and gym twice a week, and the other days it depends. Some days we go skateboarding, some downhill biking, and sometimes we go wakeboarding but I hate it. That’s a school I’d suggest to any Italian guy, but as it’s taught in German it can be tough; maybe the one in Swiss is better because the tuition is in English. But if you want to become a snowboarder, that’s the right school!


BS BOARDSLIDE

CRIPPLER FLIP TRANFER


FS NOSEBLUNT PRETZEL


LIPSLIDE 270° OUT


FACCI L’ELENCO DEI TUOI TOP 5 TRICK E DEI 5 TRICK CHE VORRESTI IMPARARE IL PRIMA POSSIBILE. I miei sono Fs3, Bs7, Backtail, Bs Double Cork 1080 e Switch Hardway Cab 270 to regs; mentre quelli che vorrei imparare alla svelta sono Fs Double Cork 10, Switch Bs Nosepress proper, Switch Frontboard Pretzel e Cab Double 1080.

GIVE ME A LIST OF YOUR TOP 5 TRICKS AND THE TOP 5 OF THE TRICKS YOU WOULD LIKE TO LEARN SOON. In my top 5 tricks I’ll put Fs3, Bs7, Backtail, Bs Double Cork 1080 and Switch Hardway Cab 270 to regs; about the tricks I’d like to learn as soon as possible I’d say Fs Double Cork 10, Switch Bs Nosepress proper, Switch Frontboard Pretzel e Cab Double 1080.

TI PIACEREBBE FAR PARTE DELLA NAZIONALE ITALIANA? No, perché non mi piace il sistema italiano, mi piace girare all’estero perché il livello è più alto, quindi mi gasa di più; anche se con Giacomo Kratter mi sono trovato molto bene e vorrei essere allenato da lui. Non voglio parlare male dei coach odierni, però abbiamo due mentalità differenti. Non vorrei farne parte.

WOULD YOU LIKE TO BE PART OF THE ITALIAN NATIONAL TEAM? No because I don’t like the Italian system, I prefer to ride abroad because there’s a higher level and it keeps me more stoked, even though I get on well with Giacomo Kratter and I’d like to be trained by that guy. I don’t want to speak ill of current coaches, but we have two different types of mentality. I wouldn’t like to be part of it.

COSA NE PENSI DEL PROGETTO DELLA NAZIONALE ITALIANA? Non mi piace la nazionale B, secondo me fanno i contest sbagliati, li trovo abbastanza scarsi pur tirandosela non poco, fanno gare di basso livello italiane, molto meglio andare fuori a fare contest più importanti con gente che sa snowboardare. Troppo facile fare gare con gente non forte, probabilmente partecipano per farsi vedere, ma questo è solo il mio punto di vista. I riders della nazionale A sono meglio, sono una bella realtà.

WHAT DO YOU THINK ABOUT THE ITALIAN NATIONAL TEAM PROJECT? I don’t like the team B, I think they attend the wrong contests and although they’re showing off I don’t think they are that good. They attend low level contests in Italy, but it’s much better to go abroad and attend more important contests with good riders. It’s too easy to compete with scarce riders, probably they participate to show off, but that’s just my point of view. The team A riders are better, they’re just good.

CHI SONO I RIDER CHE RISPETTI DI PIÙ IN ITALIA? Senza dubbio Simon Gruber e Marco Grigis.

WHO ARE THE RIDERS YOU RESPECT THE MOST IN ITALY? Simon Gruber and Marco Grigis, no doubts.

PROGETTI PER IL PROSSIMO INVERNO? Girerò l’ Europa, andrò a filmare con Taco Trip, una produzione molto grossa con filmer svedesi, hanno dentro riders potenti! Farò dei contest perché la mia scuola lo esige e ovviamente farò dei trip e shooting con DVP e Sequence Magazine!

ANY PROJECTS FOR THE NEXT WINTER? I’ll cruise around Europe filming with Taco Trip, a huge video production with Swedish video makers, they have really rad riders! I’ll do some contests as my school pretends that and obviously I’ll do some trips and shootings with DVP and Sequence Magazine!

CHE RAPPORTO HAI CON I TUOI SPONSOR? Molto bello, adesso è due anni che sono con Burton Europa e siamo soddisfatti entrambi! Devo dire che è il top per materiali, organizzazione, tutto... Non tralasciamo gli altri, Analog, Anon, F Tech, Fakie Shop, Go-Shred e Dirty Gloves.

WHAT’S YOUR RELATIONSHIP WITH YOUR SPONSORS? Really good, now it’s two years I’m with Burton Europe and we are both satisfied! I have to say they have the top materials, organization and everything.. not forgetting all the others: Analog, Anon, F Tech, Fakie Shop, Go-Shred and Dirty Gloves.

PENSI CHE IL FREESTYLE SKI PORTI VIA UNA FETTA DI APPASSIONATI ALLO SNOWBOARD? Non credo, sono due scene molto diverse. Non sono un hater, ma secondo me la disciplina più importante è il freestyle snowboard. Una piccola cosa: fuck Shaun White perché ho saputo che farà girare degli skiers all’ Air & Style dopo averlo comprato, non pensavo che proprio lui facesse una scelta di business guardando solo la parte economica. Anche il fatto che abbia smesso di snowboardare dopo esser andato male alle Olimpiadi, mi trasmette un assenza di passione. Niente da dire sul rider che è stato, ma in quest’occasione mi ha deluso.

DO YOU THINK FREESTYLE SKIING IS DRAGGING AWAY A GOOD PART OF SNOWBOARDING FANS? I don’t think so, they’re two different scenes. I’m not a hater, but I think the most important discipline is freestyle snowboarding. One little thing: fuck Shaun White because I heard that he will introduce skiers to the Air & Style after buying the whole event, I’d have never thought he would make a business choice focusing on the economic growth only. And the fact he stopped snowboarding after failing at the Olympics give me a lack of passion. Can’t complain about the rider he has been, but in this occasion he really disappointed me.


GAP TO BS LIPSLIDE

50/50 TO FS LIPSLIDE


FS BOARDSLIDE



PICS & TXT: knut eliassen SPOT: KASHMIR INDIA RIDERS: ELIAS ELHARDT & MARC SWOBODA


ELIAS ELHARDT




Fare snowboard sull’Himalaya è una cosa che chiunque sogna di fare, ma nessuno pensa di poterla fare per davvero, vista la sua posizione così remota rispetto allo standard del mondo dello snowboarding. Lo scorso inverno questo sogno si è trasformato in realtà per i pro riders di Nitro, Elias Elhardt, Marc Swoboda, e me stesso (Nitro Team Manager “wanna-be professional” Knut Eliassen). Stavamo andando a fare heli-boarding sopra 5500 metri di altitudine in mezzo alla catena montuosa più alta del mondo. L’unico inghippo di quest’occasione della vita era che dovevamo snowboardare nella parte più pericolosa dell’Himalaya, Gulmarg, Kashmir, la quale sembra esser stata nominata cinque anni fa come il posto più pericoloso al mondo secondo l’ex presidente Bill Clinton. Kashmir è un paese controllato dai militari Indiani ed è circondato da India, Pakistan, Afghanistan e Cina. Una volta giunti a destinazione di una delle due operazioni in programma sulla catena montuosa, Kashmir Heliski, abbiamo ringraziato Dio per esser arrivati sani e salvi dopo gli innumerevoli controlli militari e le folle di persone che volevano di tutto da noi. Come potrete immaginare le montagne e la neve ci han lasciati senza fiato ed è impossibile descrivere questo scenario attraverso parole. Le targhe dello stato dello Utah riportano: “Utah – Miglior Neve sulla Terra”, bene direi che dovranno cambiarle perché la miglior neve è sull’Himalaya. Durante il primo giorno di snowboarding ci siamo imbattuti nel primo Banked Slalom contest Himalayano e ci siamo dovuti iscrivere, questa era l’occasione della vita. Elias Elhardt ne è uscito vincente, forse perchè era

Snowboarding in the Himalayas is something you always dream about, but never think you will experience because of its remote location from the general snowboard world. Last winter this dream became a reality for professional Nitro snowboarders, Elias Elhardt, Marc Swoboda, and myself (Nitro Team Manager “wanna-be professional” Knut Eliassen). We were going heli-boarding above 5500 meters within the world’s highest mountain range. The only catch to this opportunity of a lifetime was that we had to snowboard in the most dangerous part of the Himalayas, Gulmarg, Kashmir, which just happened to be the most dangerous place in the world five years ago according to former US president Bill Clinton. Kashmir is a country controlled by India´s military and it is landlocked between India, Pakistan, Afghanistan and China. Once we arrived at the one of two heli operations in the mountain range, Kashmir Heliski, we all thanked god we made it in one piece through the countless military controls and crowds of people who wanted anything and everything from us. As you can imagine the mountains and snow were breathtaking and impossible to describe with words. The state of Utah´s license plates say “Utah – Best Snow on Earth”, well they are going to have to change that because it’s in the Himalayas. Our first day out snowboarding we stumbled upon the very first Himalayan Banked Slalom contest and we had to sign up – this was a once in a lifetime opportunity. Elias Elhardt


arrivato al 1° Banked Slalom Annuale Himalayano direttamente dal Legendary Banked Slalom. Abbiamo passato i successivi 7 giorni a snowboardare su qualsiasi cosa si potesse saltare o ci si potesse arrampicare, fino al calar del sole. Le persone del Kashmir che vivono tra le montagne sono persone molto umili ed estroverse, anche i giovani militari con le loro armi in mano ti salutano ed ogni tanto gli scappa anche un sorriso. Sembravano contenti del fatto che la gente venisse da tutto il mondo per ammirare la bellezza della loro terra. Nonostante fossimo a soli 50 km di distanza dal luogo in cui fu trovato Bin Laden, ci siamo sentiti totalmente a nostro agio mentre snowboardavamo o camminavamo intorno all’area. Non mi sono mai sentito in pericolo o a disagio su per le montagne, ma solo nelle più grandi città del Kashmir. Forse siamo stati un po’ ingenui e ci siamo focalizzati solo sulle cose positive di questo viaggio dei sogni, per godercelo al meglio, e non abbiamo compreso la serietà della situazione che Bill Clinton battezzò come luogo più pericoloso al mondo. Io consiglio comunque di andare e visitare l’Himalaya nel Kashmir a chiunque voglia provare l’ebbrezza di un incredibile avventura.Una frase che mi è rimasta impressa detta da un rider Kashmiri che abbiamo conosciuto alla partenza del 1° Banked Slalom Himalayano è: “Il Kashmir sta diventando un posto migliore uno snowboarder per volta, perché io ed i miei amici abbiamo scelto di portare uno snowboard e non un arma”. Questo ragazzo ci ha dato la speranza che il Kashmir stia cambiando in meglio, e che presto diventi uno dei luoghi più sicuri sulla terra.

was the victory, probably because he had just come from the Legendary Banked Slalom straight to the 1st Annual Himalayan Banked Slalom. We spent the next 7 days snowboarding down everything we could fly or hike to before the sunset. Kashmiris living up in the mountains are very humble and outgoing people, even the military guys with their “live” weapons would say hello and crack a smile. They seemed to be very happy that people were coming from all over the world to experience the beauty of their home country. Despite being in an area 50 km away from where they found Bin Laden, we felt extremely comfortable while snowboarding and walking around the area – I never once felt in danger or uncomfortable up in the mountains – only in the larger cities of Kashmir. Maybe we were just being naive and trying to focus only on the good parts so we could feel good about enjoying our dream trip, and did not appreciate the seriousness of the situation that Bill Clinton called the most dangerous place on earth. I would still recommend anyone looking to have a snowboard and lifetime adventure to go check out the Himalayas in Kashmir. One quote that stuck with me from a Kashmiri snowboarder we met at the start gate of the 1st Himalayan Banked Slalom is: “Kashmir is becoming a better place one snowboarder at a time, because my friends and I chose to carry a snowboard instead of gun”. This guy gave us hope that Kashmir was changing for the better and will soon be one of the safest places on earth.


pics & itw: denis piccolo



MARCO MORANDI

direi Nico, ad oggi è ancora il rider italiano più completo in street che abbiamo; Max Zebe è sicuramente stata la rivelazione. I’d say Nico, he’s by far the most complete street rider we have in Italy; while Max Zebe was for sure A STAND OUT.


STEFANO BERGAMASCHI: FS 5.0 IN CANADA

DA DOVE NASCE IL NOME OCTOPUS E PERCHÈ? Il nome Octopus proviene dall’idea iniziale del progetto, quando ancora i rider scelti per questo video erano 8, che ho poi associato al numero dei tentacoli. Per l’intro abbiamo utilizzato il footage di un polpo vivo preso in pescheria, una trovata originale che mantenesse il polpo come protagonista e nel suo habitat naturale!

WHERE DOES THE NAME OCTOPUS COME FROM AND WHY? The name Octopus comes from the original idea of the project, when the chosen riders for the movie were only 8 and have been associated to the octopus tentacles. For the intro we filmed a real octopus that we got from a fishmonger, it was a bright idea to have the octopus as a protagonist while staying in his own habitat!

OGNI PROGETTO TI PORTA AD UNA MATURAZIONE PROFESSIONALE: IN COSA È MATURATO E MIGLIORATO OCTOPUS DA SHADOWS? Senza dubbio il livello del riding, questo grazie alle new entry del progetto: rider professionisti che si allenano ogni giorno, che hanno di conseguenza alzato il livello dei tricks e del video in generale. A livello di professionalità personale posso dirti che, insieme al mio

EACH PROJECT LEADS YOU TO A PROFESSIONAL GROWTH: HOW DOES OCTOPUS HAVE IMPROVED FROM SHADOWS? Beyond doubt the level of riding has improved, thanks to the project’s new entries: professional riders who train every day, who have improved the quality of the tricks and the movie in general. Regarding personal professionalism, I can say that together with my DVP partner Massimo Caldara we made


MARCO GRIGIS: METHOD IN MADESIMO ITALY

socio in DVP Massimo Caldara, abbiamo cercato di dare il massimo sia per l’editing che per il footage, selezionando magari tricks più basici rispetto ad altri complessi ma che avessero una ripresa migliore, oppure scartando quelli dove la ripresa non era al top. QUANTO È IMPORTANTE PER LA SCENA SNOWBOARD ITALIANA, E PER I SUOI RIDER, AVERE UN VIDEO DI RIFERIMENTO? A prescindere da chi si occupa del video, che sia io con la DVP o qualcun altro, è senza dubbio indispensabile. Se non ci fossero le persone per i video, o voi con le riviste, lo snowboard in Italia sarebbe morto. Sarebbe davvero una “bestemmia” non avere una scena italiana, anche perché la montagna rientra nel nostro essere italiani a prescindere dal livello che può essere maggiore o minore

our best both for editing and for shooting, maybe choosing more basic tricks with a good shot rather than complicated ones without having some quality footage. HOW IMPORTANT IS FOR THE ITALIAN SNOWBOARDING SCENE AND ITS RIDERS HAVING A VIDEO AS A DATUM POINT? Regardless who work on the video, whether me with DVP or someone else, it’s no doubt essential. If there were no film makers or you with the magazines snowboarding would be dead in Italy. It would be a shame not having an Italian snowboarding scene, because as Italians the mountain is part of ourselves regardless the skills one can have compared to foreign riders. Young blood have will to do, people believe in it, and the audience is not lacking; so it would be unthinkable not having an own Italian snowboarding scene!


ANDREA BERGAMASCHI: MILLER FLIP IN MADESIMO ITALY

rispetto all’estero; i giovani che hanno voglia ci sono, le persone che ci credono anche, e il pubblico non manca, quindi sarebbe davvero impensabile non avere una nostra scena italiana! CHE DIFFERENZE RISCONTRI, IN TERMINI DI MOTIVAZIONE E GRINTA, FRA I RIDER ITALIANI E QUELLI INTERNAZIONALI? Gli italiani non hanno un approccio professionale verso lo snowboard, sia perché spesso non ne hanno le possibilità sia perché non hanno mai avuto un vero punto di riferimento, o semplicemente nessuno glielo ha mai insegnato. I rider stranieri si alzavano alle 7 ed erano sul posto pronti e scattanti, e non gli mancava mai niente. Quest’anno Max, Nico e gli altri, confrontandosi con i pro-

IN TERMS OF MOTIVATION AND DETERMINATION, WHAT DIFFERENCES CAN YOU SPOT BETWEEN ITALIAN AND INTERNATIONALS RIDERS? Italians don’t have a professional approach towards snowboarding, both because they often have no opportunities and because they never really had a datum point, or simply because nobody ever taught them it. The foreign riders were getting up at 7am and were always ready and snappy, they never complained about anything. This year Nico, Max and the others when confronting with the professional riders during the shootings had the chance to understand what’s the right approach. But I think that’s normal, you’ll never learn something before you’ll ever try it. YOU TRAVEL A LOT FOR YOUR VIDEOS, WHAT WAS THE MOST


BEN POECHMAN

STEFANO BERGAMASCHI & BEN POECHMAN

JUAN POLANCO & MAX ZEBE

JUAN POLANCO & NICOLò PEZZATO

fessionisti durante gli shooting, si sono resi conto di quale sia l’approccio corretto. Ma penso sia normale, finché non fai una cosa non la potrai mai imparare. I VIAGGI FANNO SEMPRE PARTE DEI TUOI VIDEO, QUAL È STATO IL PIù STIMOLANTE E PROFICUO IN TERMINI DI FILMING? Penso che per migliorarti, o per fare un video che non sia di altissimo livello ma che sia nuovo, devi spostarti per trovare nuovi spunti, nuovi spot, conoscere gente nuova e situazioni nuove. Tra tutti posso dire quello in Canada, era il primo anno che facevo un viaggio così lungo per filmare in street. Non era facile uscire presto la mattina con 20 gradi sotto zero e rimanere concentrati, ma penso sia stata un’esperienza unica per tutti, con le migliori riprese!

STIMULATING AND FRUITFUL TRIP YOU’VE DONE IN TERMS OF FILMING? I think that to get better or to make a video which would not be necessarily a high quality one but something new, you need to move around in order to find new ideas, new spots, meet new people and new situations. Amongst all I can say the one in Canada, it was the first time I did such a long trip to film in street. It wasn’t easy to go out early morning with minus 20 degrees and stay focused, but I think that has been a unique experience for all of us, with the best shots! WHAT DO YOU THINK ABOUT THE LOW QUALITY VIDEOS PUBLISHED EVERY DAY ON WEBSITES AND SOCIAL NETWORKS?I think everyone should express the idea of snowboarding on its own way. Moreover, we’re in 2014 and


MAX ZEBE

JUAN POLANCO & MARCO MORANDI

COSA NE PENSI DEI VIDEO DI BASSA QUALITA’ CARICATI OGNI GIORNO SU SITI E SOCIAL NETWORK? Credo che ognuno debba interpretare lo snowboard come vuole. Inoltre siamo nel 2014, quindi chiunque in qualsiasi ambito può fare video e caricarli sul web, la cosa importante è che le riviste o le produzioni video, o chi esso sia faccia del buon filtro prima di utilizzare o caricare il materiale che gli arriva. QUALE RIDER DELLA TUA CREW TI HA IMPRESSIONATO MAGGIORMENTE E PERCHÈ? Ma direi Nico, ad oggi è ancora il rider italiano più completo in street che abbiamo; Max Zebe è sicuramente la rivelazione, penso l’anno prossimo prenderà la sua strada, anche in altre produzioni molto più grandi grazie alle sue capacità.

everyone is able to make a video of any kind and share it on the Internet. The most important thing is that magazines or video productions or anyone else make a good selection of the material they receive before using it. WHO’S THE RIDER OF YOUR CREW THAT IMPRESSED YOU THE MOST AND WHY? I’d say Nico, thus far he’s still the most complete street rider we have in Italy; Max Zebe is certainly the real wonder, I think next year he will take his own path, joining even bigger video productions thanks to his talent. IF YOU WOULD HAVE TO CHOOSE AN ITALIAN RIDER AND AN EUROPEAN ONE, NOT INCLUDING THE MOST STRIKING ONES, WHO WOULD YOU CHOOSE? I’d say Simon Gruber,


GIANMARCO MAIOCCO: TAILPRESS TO DROP IN SAN SICARIO, ITALY

SE DOVESSI SCEGLIERE UN RIDER ITALIANO E UNO EUROPEO, EVITANDO I CLASSICI NOMI ECLATANTI, CHI SCEGLIERESTI PER IL TUO VIDEO? Direi Simon Gruber, abbiamo fatto qualcosina ma mai seriamente e per un video intero. Kas Lemmens, dà uno spirito di professionalità ma anche di divertimento, è perfetto! QUESTO È IL TUO PRIMO VIDEO IN CUI TROVIAMO UN PO’ DI FRESCA E UN PO’ DI PARK; CI SARA’ UN’EVOLUZIONE? Secondo me lo snowboard è fatto di pipe, kicker, fresca, street, tutto diciamo. Chiaramente sarebbe un controsenso e una perdita di tempo e di denaro portare un rider che fa street in fresca. L’idea è di portarlo ad essere un video completo, se c’è la voglia dei riders stessi di impegnarsi in quello che gli piace. Le persone giuste al posto giusto!

we’ve already been shooting together but we’ve never done something serious like for a big video project. As for the European rider I’d say Kas Lemmens, he’s able to be professional and fun at the same time, he’s perfect! THAT’S YOUR FIRST VIDEO WHERE WE CAN SEE SOME POWDER AND SOME SNOWPARK ACTIONS; IS THERE GOING TO BE AN EVOLUTION? I think snowboarding is made of pipe, kickers, powder and street, let’s say everything. Obviously it would be counterproductive and a waste of time and money to take a street snowboarder to ride powder. The idea is to make a complete video, if the riders have the will to put effort into what they like the most. It’s about the right people in the right place!


BEN POECHMAN: BS NOSESLIDE SAME WAY 270° OUT IN CANADA

HAI ALTRE ISPIRAZIONI OLTRE A VIDEOGRASS, ANCHE DAGLI ALTRI SPORT O CINEMATOGRAFIA IN GENERALE? Più che una fonte d’ispirazione, Videograss è un “rispecchiarsi”; penso che tutti nel proprio lavoro prendano dei modelli per ispirarsi e migliorarsi. Chiaramente non solo loro, sarebbe un po’ controproducente, passo le mie giornate a guardare qualunque tipologia di video per prendere degli spunti!

DO YOU HAVE ANY OTHER INSPIRATION EXCEPT FOR VIDEOGRASS? LIKE FROM OTHER SPORTS OR CINEMATOGRAPHY IN GENERAL. More than a source of inspiration Videograss for me means identifying myself; I think everyone has a source of inspiration to get better in his job. Obviously Videograss is not the only one, it would be a bit counterproductive, I use to spend my days watching any kind of video to get new ideas!

PROGETTI PER IL PROSSIMO ANNO? L’idea è quella di continuare, sicuramente! Per i viaggi si pensava di andare in Minnesota, e, in base ai rider e anche ai loro pensieri, di fare backcountry e street. Sicuramente con Nico, Max, Marchino e Giamma, vedremo anche in base agli sponsor.

ANY PROJECTS FOR THE NEXT YEAR? The idea is to keep on working, for sure! We would like to go to Minnesota and depending on the riders and their ideas we would like to do both backcountry and street riding. Surely there will be Nico, Max and Giamma, then we’ll see depending on the sponsors.


NICOLò PEZZATO: FS BOARDSLIDE IN CANADA



NICOLò PEZZATO: FS BOARDSLIDE IN CANADA



Txt & PIC: DENIS PICCOLO

Quanto conta la passione in quel che uno fa. Molto, moltissimo. Marco Morandi con il suo video Octopus firmano l’articolo e l’intervista principale a Max Zebe di questo numero. Quanto è importante un video e un magazine per la scena italiana. Molto, moltissimo. Senza la passione dei filmer e dei fotografi per questo sport oggi non conosceremo un talento come Max Zebe, non avremmo portato riders italiani in giro per l’Europa e per il mondo alla ricerca di spot che li aiutino ad alzare l’asticella del loro livello e probabilmente a conoscere meglio se stessi. Organizzare shooting, creare storie, inseguire la neve, scoprire nuovi spot, ritornarci con nuovi tricks, dormire in alberghi 5 stelle (quasi mai), dormire in macchina, tutto questo per ottenere materiale fotografico e video di livello, tutto questo serve per avvicinarci sempre di più ai nostri obbiettivi. Ogni rider coltiva il proprio sogno di avere una videopart, di avere una cover, un interview. Ma dietro tutto questo c’è moltissimo lavoro, moltissime ore di viaggio, centinaia di chilometri e tutto viene spinto dalla benzina della passione. La soddisfazione per il raggiungimento dello shot perfetto non ha eguali, non è altro che il congelamento di un momento che diventerà storico, che racconterà una piccola parte della storia della scena italiana. Nella foto Marco Morandi, prima rider poi filmer, ci prepara una gustosa pizza congelata Norvegese, dopo una giornata intensa di shooting senza grossi risultati. È buio, siamo stanchi ma domani si riparte, andrà sicuramente meglio.

How important is passion in what you do? A lot, extremely a lot. Marco Morandi and his video Octopus sign the article and the main interview of Max Zebe on this issue. How important is a video and a magazine for the Italian scene? A lot, extremely a lot. Without the video makers and photographers’ passion for this sport we wouldn’t have known such a talent like Max Zebe today, we wouldn’t have taken Italian riders around Europe and the world looking for spots in order to help them to increase their skills and probably to get to know themselves better. Organize shootings, create stories, follow the snow, discover new spots, come back with new tricks, sleep in 5 starts hotels (hardly ever), sleep in the car, all that to get a quality video and photographic material, all that is needed to get closer to our goals. Every rider dreams about having a video part, having a cover, an interview. But there’s so much hard work behind it, so many traveling hours, hundreds of kilometers and it’s all pushed by the fuel of passion. The satisfaction of getting the perfect shot is without parallel, it’s none other than freezing a moment that will become memorable, that will tell a small part of the history of the Italian scene. In this photo Marco Morandi, before rider and now video maker, is preparing a tasty frozen Norwegian pizza after an intense day of shooting without getting big results. It’s dark, we are tired but tomorrow it’s going to be a better day.




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