• ISSUE 28 •
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ISSUE 28 CONTENTS & CREW
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BEST MADE
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KILLER COLLAB
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FLOW
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CIRCULAR DESIGN
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Denis Piccolo | denis@tabcommunication.com E D I TO R I A L C O O R D I N ATO R
Davide Fioraso | davide@tabcommunication.com Giulia Boccola | giulia@tabcommunication.com Matteo Rossato | ross@tabcommunication.com E D I T I N G & T R A N S L AT I O N S
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INTERVIEW WITH ADRIAN J. MARGELIST
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27 YEARS OF CHANGE
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J A M I E R A M S E Y: A R E A L A DV E N T U R E R
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Giulia Boccola, Davide Fioraso, Gianfranco Battaglia, Andrea Schilirò, Dino Bonelli, Matt Georges, Denis Piccolo
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RUNNING: DISCOVERING
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THE PILL SPORT & ST YLE
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LAST WORD
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FreePress 25.000 copies distribuited in 1850 shops in Italy, Switzerland, Austria,Germany, France, Spain and England The Pill rivista bimestrale registrata al tribunale di Milano il 29/02/2016 al numero 73
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L A NUOVA GE NER A ZIONE DEL TECH APPROACH Una scarpa da avvicinamento con cui puoi veramente arrampicare? La Wildfire è equipaggiata con la nuova suola Pomoca® Speed MTN che offre aderenza e trazione mentre si cammina, e solide prestazioni in arrampicata. Lo speciale profilo dei tasselli garantisce una trazione eccellente su fango, erba e sui terreni più morbidi. La mescola Pomoca® Butilic è stata sviluppata per offrire una eccezionale aderenza sia su roccia asciutta sia su roccia bagnata.
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Riempire ogni momento della propria vita, senza prendersi mai delle pause. Una tendenza che spesso ha a che fare con la paura di rimanere soli. Soli con i propri pensieri e le proprie emozioni. Eppure la capacità di fermarsi, di concedersi uno spazio di tempo tra periodi o situazioni della vita, è fondamentale per dare nuovo senso alla propria esistenza e accordarsi con il proprio ritmo interiore. Una sospensione che sta dentro a un brano musicale, non lo interrompe. Ne fa parte. Un vuoto vitale. Se trascurato, l'esecuzione risulta insicura, nervosa. Anche il linguaggio funziona così. Mettiamo virgole, punti, andiamo a capo. Voltiamo pagina, prendiamo fiato, introduciamo silenzi. Nello stesso modo abbiamo bisogno di individuare le nostre pause, di inserire spazi tra momenti, periodi, situazioni della nostra vita. Di prevedere fermate senza le quali precipitiamo nel caos e ci confondiamo, rischiando di mettere le cose una sull'altra, non distinguendole, non capendo cosa si prova. Facendoci travolgere dagli eventi. Paradossalmente, c'è bisogno di interrompere per dare continuità. Di distaccare per legare. Fare una pausa significa mettersi di fronte a se stessi, entrare in contatto con i propri motivi spesso trascurati. Molte volte rimaniamo in una vita chiassosa per sfuggirvi. Ci distraiamo, fatichiamo a stare dietro le cose, chiuderle, risolverle, raggiungerle. E lasciamo in silenzio le nostre vere esigenze. Le pause, così come funzionano nella musica, ci concedono opportunità preziose per dare senso, ritmo e intensità a movimenti e attività. E allargare così la nostra essenza. Ed ecco che il “concedersi una pausa” diventa ora un modello di business. Del resto, il successo dell'outdoor è legato anche a questa decelerazione, che può essere osservata e sperimentata, ad esempio, nell'area HangOut della fiera OutDoor di Friedrichshafen. Noi è lì che stiamo andando.
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THE DAILY PILL BY DAV I D E F I O R AS O
IL GRUPPO OBERALP ANNUNCIA IL NUOVO CEO Il gruppo Oberalp ha annunicato la nomina di Christoph Engl ad amministratore delegato. Dal
1° settembre 2018, con il suo nuovo CEO, inizierà una nuova era di corporate governance. Christoph Engl, altoatesino di nascita ed esperto di brand a livello internazionale, è stato CEO di Alto
Adige Marketing e responsabile dello sviluppo e della creazione del marchio Südtirol, oltre che amministratore delegato di BrandTrust, il principale consulente per le strategie di brand nei paesi
di lingua tedesca. Tornerà a Bolzano per lavorare a capo dei marchi Salewa, Dynafit, Wild Coun-
try e Pomoca in tutto il mondo e dei marchi Under Armour, Speedo, Fischer, Spyder, X-BIONIC distribuiti in Italia.
AMER SPORTS ACQUISISCE PEAK PERFORMANCE Amer Sports aggiungerà Peak Performance al suo portafoglio di brands che già include, tra gli altri, Salomon, Arc’teryx, Mavic, Armada e Suunto. Il gruppo finlandese, che nel 2017 ha registrato
un fatturato pari a 2,7 miliardi di euro, ha acquisito tutte le azioni e le attività correlate di Peak Per-
formance dalla società di moda danese IC Group. L'operazione da 255 milioni di euro darà fondo alle riserve di cassa e a un finanziamento bancario per finalizzare il take over, che dovrebbe essere
completato durante l'estate. L'acquisizione è un altro importante passo avanti nel suo obiettivo a lungo termine di ricavare oltre 1,5 miliardi di euro dall’abbigliamento sportivo.
H E R S C H E L S U P P LY L A N C I A L’A P PA R E L Herschel Supply è pronto a svelare la nuova collezione apparel per la primavera/estate 2019. Non solo rain coat, già lanciati nel 2017, ma anche felpe, t-shirt e pantaloni. “In questo modo, i nostri clienti avranno una proposta completa, ispirata al mondo dello sportswear e dello streetwear proveniente da diverse culture globali” - ha spiegato Jamie Cormack, fondatore del brand canadese.
Alla base della collezione, un mix tra materiali tecnici e urban utility, mettendo in primo piano aspetti come comodità, performance e design. La distribuzione sarà gestita sia offline che online, in maniera indipendente rispetto agli accessori e avrà nell’Italia uno dei suo mercati chiave.
BA R E N A + L A S P O R T I VA : FAS H I O N E D O U T D O O R S I INCONTRANO A PITTI I novant’anni di La Sportiva incontrano la freschezza ed il dinamismo di Barena Venezia, brand di prestigio del settore fashion apparel. Al Pitti Uomo Barena ha presentato in esclusiva il model-
lo LA_B, calzatura special make-up realizzata appositamente dall’azienda trentina per il marchio veneziano prendendo ispirazione dal modello La Sportiva VK per competizioni di vertical race. L’iconica tomaia in tessuto knit, con sistema di allacciatura asimmetrico Ghost-Stream, consente un
incedere elegante, mantenendo una trazione costante e un’extra tenuta su tutti i terreni. LA_B cattu-
ra l’essenza di due marchi accomunati da origini familiari, cura per i dettagli e design Made in Italy.
# D O LO M E E T: I N C O N T R I A M O C I A L L ' A DV E N T U R E OUTDOOR FEST 2018 Dal 27 giugno al 1° luglio torna l'Adventure Outdoor Fest nelle Dolomiti di San Candido. Un evento
dove ascoltare storie che nascono dalla passione di grandi atleti, praticare sport e approfondire tematiche legate alla natura e allo stile di vita outdoor. Tante le esperienze speciali proposte nei giorni del Festival come una camminata con lo scrittore Erri De Luca, la corsa al tramonto con gli
ultra trailer Clare Gallagher e Michele Evangelisti, il concerto al sorgere del sole sul Monte Baranci
o un'intera notte sotto le stelle con il survivalist Michael Bolognini. Novità assoluta sarà la prima edizione del #DoloMeet, meeting di Instagramers organizzato con Igers_Suedtirol. 8
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THE DAILY PILL BY DAV I D E F I O R AS O
H E L LY H A N S E N R I L E VATA D A L G R U P P O C A N A D I A N T I R E Il retailer CTC (Canadian Tire Corporation) sta acquisendo Helly Hansen per 985 milioni di dollari
canadesi (circa 648 milioni di euro). Il gruppo, che ha già un rapporto consolidato con il marchio
scandinavo, in quanto venduto nelle sue catene Mark’s e FGL, si aspetta di rilanciare le vendite
del brand che a ottobre aveva acquisito Musto, suo principale competitor nel mondo della vela. CTC ha affermato che l'acquisto supporta la sua visione di diventare il gruppo principale nella
scena retail canadese, rafforzando il suo core business nell’outdoor e nel workwear. L’operazione si perfezionerà nel terzo trimestre.
WORLD SURF LEAGUE & AIRBNB SURF EXPERIENCE Si amplia ulteriormente la partnership tra la World Surf League (WSL) e Airbnb iniziata nel 2016 per garantire un’offerta di alloggio alle persone che viaggiano verso le più note mete del surf. Con l’entrata di WSL nel mercato del turismo esperienziale, i viaggiatori avranno la possibilità di
prenotare una delle oltre 75 “experience” offerte da professionisti del surf e influencer in decine
di destinazioni esclusive, come la Edouard & Antoine Delpero Surf Schooldi Biarritz, la Girls on
Board Surf Schooldi Phillip Island o la Surf Coaching with Leo Nevesdi Saquarema. Nel 2017, ci sono stati 170.000 arrivi di ospiti in case Airbnb delle più note comunità di surf del mondo.
G I A N T N U OVA M E N T E S U L M E R CATO I TA L I A N O Giant, pioniera nei processi che coinvolgono la produzione di telai in carbonio e alluminio, è stata
la prima ditta ad introdurre una delle caratteristiche più rivoluzionarie degli ultimi anni: il tubo orizzontale inclinato. Fondata nel 1972 a Taiwan, come ditta produttrice di telai per altre case, nel 1986 iniziò a produrre con il proprio marchio. Quotata in borsa dal 1994, ad oggi è considerata la più grande azienda produttrice di bici e telai al mondo, con concessionari presenti in 50 paesi. La
sede italiana è nata a Settembre 2015 e fa capo direttamente al board di Taiwan. Giant Italia Srl ha sede a Varese, zona di grande tradizione ciclistica, dove opera uno staff di 8 persone con una rete sul territorio nazionale di oltre 200 rivenditori.
B U R TO N A P R E N U OV I S PA Z I A M O N AC O, I N N S B R U C K E ANNECY Burton Snowboards Europe ha annunciato l'apertura di nuovi negozi monomarca. Dopo quello di
Praga, inaugurato ad aprile, i negozi di Innsbruck e Monaco di Baviera inizieranno ad accogliere
i clienti questo autunno, poco prima di Annecy. La nuova sede di Monaco fungerà da hub, incor-
porando uno spazio espositivo per mostrare ai partner tedeschi le future linee prodotto. Il nuovo negozio di Innsbruck da 250 mq sarà aggiunto allo storico flagship store integrato nella sede europea in Hallerstraße 111. Con questa nuova struttura, Burton rafforza la sua posizione in Europa, concentrandosi su mercati cruciali come Germania, Austria e Svizzera.
O U T D O O R BY I S P O : EC C O L E DAT E DA L 2 0 1 9 A L 2 0 2 1 I piani per OutDoor by ISPO diventano sempre più concreti: la fiera celebrerà la sua anteprima dal 30 giugno al 3 luglio 2019. Dopo la decisione sullo spostamento da Friedrichshafen a Monaco,
European Outdoor Group (EOG) e ISPO hanno lavorato costantemente insieme; i primi dettagli sul nuovo evento saranno annunciati in occasione di un incontro inaugurale che si svolgerà il 27 giugno
2018 presso l’International Congress Center e darà una prospettiva di ciò che verrà implementato l’anno prossimo. Il successo sarà guidato da un pensiero fuori dagli schemi, ma anche dagli sviluppi
digitali e tecnologici che il mondo della tecnologia potrà fornire al settore outdoor. OutDoor by ISPO si ripeterà dal 28 giugno al 1 luglio 2020 e dal 20 al 23 giugno 2021. 10
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C’erano una volta la pelle, il cuoio, i cerati e i twill. Filson aggiunge ora alla sua collezione tessuti tecnici come il nylon balistico 1000D utilizzato in questa nuova versione del trolley Dryden. Progettato per adattarsi agli standard delle principali compagnie aeree, rivela uno scomparto interno da 36L con cinghie di compressione e vano esterno per riporre gli oggetti più piccoli. Nonostante l’aspetto rinnovato, ha ancora il DNA di una borsa Filson.
Debutta per la prima volta in una collezione outerwear di Canada Goose un materiale riflettente all-over chiamato Reflective Birchbark, un’esclusiva stampa ispirata alle betulle della Columbia Britannica applicata ai modelli della serie Black Label. Harbour Jacket è un rain shell con orlo posteriore convertibile per fornire una protezione extra nei giorni piovosi. E quando la visibilità è scarsa, si attiva la stampa riflettente.
Combinare comfort, protezione, durata e stile non è stata una sfida facile, ma era esattamente l’obiettivo di Quoc nel progettare “la scarpa perfetta” per il ciclismo off-road. Suola con mescola GravelGrip che bilancia perfettamente durata e tenuta. Intersuola composita in fibre di carbonio che offre un equilibrio ideale tra comfort e rigidità sul pedale. Tomaia impermeabile senza cuciture e micropori al laser che imitano la traspirazione della pelle per bilanciare la temperatura del piede.
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Mercy Supply Co. è il brand fondato nel 2009 da Rusty Zylstra con la mission di creare borse e abiti da lavoro che durino nel tempo. Prodotti funzionali che abbiano un significato e che rendano più facile e piacevole il proprio lavoro. Tra i prodotti della collezione abbiamo selezionato questo Lunch Bag, contenitore per il pranzo al sacco, resistente e riutilizzabile, realizzato in tela cerata di cotone 100% e pelle. Direttamente dalla contea di Kent, Michigan.
Nata come commissione speciale per un cliente, la Retro Diner è entrata di diritto nel catalogo di Swami’s Surf Company. Realizzata a mano in Inghilterra recuperando le classiche tecniche di costruzione (patched decks, tail blocks) unite a materiali e processi moderni di alta qualità. Un richiamo alle iconiche forme che hanno definito l'era moderna del surf tra gli anni '50 e '70. Finitura lucida wet n 'dry disponibile in 11 diverse colorazioni di resina. Harking back to surfing's Golden Ages.
Un set leggero, compatto, economico e facile da usare, per campeggiatori alle prime armi e non solo. Soto ha lanciato il suo primo fornellino entry-level nel 2015, ma è dal 1978 che questo brand giapponese produce innovativi sistemi a fiamma. Il set è composto dallo Stealth Igniter con supporto a 4 poli, due pentolini in alluminio anodizzato (da 500 e 1000 ml) e la stow bag per contenere il tutto. Abbinato alla bombola da 8 once (250 g) brucia per circa 1 ora e meza.
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Un kit appositamente confezionato per la rasatura “on the road” e per farti godere la stessa esperienza di grooming a cui sei abituato dal tuo barbiere di fiducia. Inclusi nella confezione: miscela di oli essenziali e conditioner pre-rasatura interamente naturale, sapone da barba alla glicerina con relativo contenitore, pennello in setole di cinghiale e dopobarba al bergamotto ricco di antisettico. Incluso anche un notebook tascabile Field Notes per documentare le tue avventure da gentiluomo (sbarbato).
Verso la metà dell’800 i Grivel, famiglia di fabbri stabilitisi a Courmayeur nel 1818, entrarono in contatto con la storia dell’alpinismo che avrebbe lentamente modificato la loro produzione di attrezzi agricoli. 200 anni di esperienza consentono oggi di realizzare questa speciale piccozza che richiama al passato, sia nella forma che nel processo di produzione. Testa forgiata a caldo, manico in legno con finitura vintage. Disponibile nelle misure 48 (certificata CE) o 65 cm.
Ideale per il pre e post attività, questo scarponcino ispirato ai modelli da snowboard offre il massimo comfort sotto il piede grazie all'esclusiva intersuola in schiuma XtraFoam con isolamento PrimaLoft Silver Eco a 360 gradi. Tomaia in pelle scamosciata e texturizzata sigillata con una membrana impermeabile resistente all'acqua e dettagli in 100% PET riciclato. Plantare OrthoLite e suola IcePick che migliora la trazione alle basse temperature. Mai più piedi freddi e bagnati.
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Anche se l’estate non è ancora ufficialmente iniziata, è già ora di pensare a cosa mettere in valigia. I nuovi boardshort Las Palmas di Irons & Resin presentano il classico design senza tempo nella lunghezza da 17”. Morbido e confortevole cotone misto nylon con elasticità bidirezionale, cordino intrecciato alla vita, tasca posteriore a patta con retina di drenaggio. Per lanciarsi in picchiata sotto le onde, o camminare a piedi nudi in qualche città sulla spiaggia.
ManCan produce growlers indistruttibili progettati per mantenere fresca la tua birra fino all'ultima goccia. Utilizza lo stesso acciaio inossidabile dei normali fusti, conservando i sapori, gli aromi e le caratteristiche del prodotto. Coperchio a vite ermetico a tenuta stagna, isolamento a parete singola per raffreddare più velocemente. Il formato Grab 'N Go da mezzo gallone contiene circa 4 pinte, ma si può sempre optare per la versione Picnic Keg da 128 once. Keep beer fresher longer!
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Gli sforzi collaborativi di White Mountaineering e Adidas si espandono oltre la linea Originals. Terrex Two Boa è una scarpa da trail running, orientata alle medie e lunghe distanze, dotata di tomaia in mesh traspirante, sistema di allacciatura Boa e suola in gomma Continental. Lo stile di Yosuke Aizawa è rimarcato sul pannello TPU a contrasto, il logo 3-Stripes fluttuante stampato in 3D e la scritta White Mountaineering che avvolge l'intersuola.
Ispirandosi alle affinità di Jon Tang per il design e i grandi spazi aperti, la nuova collezione di Topo Designs e Fronteer fonde linee pulite, elementi tecnici e materiali resistenti come il Cordura 1000D. Il Quick Pack è perfetto per le commissioni di ogni giorno o per una rapida escursione fuori città. Lo scomparto principale è dotato di tasca interna antiscivolo, tasca esterna con cerniera e cinghie di compressione. Si può agganciare in vita o portare a tracolla.
Slater Design, agenzia di comunicazione con base a Dublino, e Revolwe, brand svedese di accessori per il surf, hanno deciso di condividere i propri valori sui temi ambientali attraverso una linea co-branded di leash eco-friendly. Laccio in poliuretano riciclato ad alta resistenza e strappo da caviglia in gomma naturale Yulex proveniente da fonti certificate FSC. Chiusura a velcro extra strong e tasca interna per chiave. Pollute Less, Surf More.
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Dopo German Roamers e Stay Hungry, Heimplanet, marchio che ha lanciato sul mercato le tende gonfiabili a struttura geodetica, si è spinta oltre i confini tedeschi per collaborare con Mizu e offrire questa bottiglia da 800 ml in acciaio inossidabile con l’iconica stampa Heimplanet Cairo Camo in bianco o nero. Seguendo il motto "Protecting Where We Play", Mizu è il brand fondato nel 2008 dallo snowboarder Jussi Oksanen per fornire innovativi contenitori riutilizzabili.
Porter, main brand di Yoshida & Co., continua a portare il suo marchio nel mondo delle calzature. A neanche un mese dalla collaborazione con Adidas Originals sul modello Campus, ecco arrivare quella con Teva sul sandalo Hurricane XLT 2, must have della sua categoria grazie a livelli di comfort senza precedenti. Due le colorazioni, oliva e nero, con una suola customizzata e una borsa in rete a corredo. Cinghie impermeabili in poliestere, nylon e PET riciclato ad asciugatura rapida.
Per rendere piacevoli i ricordi del mattino e bere comodamente una tazza di caffè senza scottarsi le dita. Realizzata dalle Salmon Sisters in collaborazione con MIIR, questa camp mug da 12 once mantiene i liquidi caldi (o freddi) grazie alla tecnologia di isolamento Thermo 3D a doppia parete. Fondo in acciaio inossidabile 18/8 a uso medico, che non trasferisce lo sgradevole retrogusto di metallo, e coperchio a pressione per prevenire gli schizzi.
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Futures Fins ed il tatuatore Stephen Carballo si sono uniti per creare una versione personalizzata del modello T2 twin, template appositamente realizzato dalla casa di Huntington Beach per le custom series. Ampia superficie e un design verticale che consente manovre strette; base rigida per la massima trazione, punta assottigliata che permette alla pinna di flettere e fornire una sensazione di reattività. Adatta a tavole twin fins tipo Mark Richards.
In linea con l’approccio svizzero alla sostenibilità, Nespresso e Victorinox hanno collaborato per progettare una collezione di coltelli multiuso Pioneer riciclando capsule in alluminio. L’edizione limitata di quest’anno si presenta nell’elegante colore Nespresso Dharkan ed è, ancora una volta, un perfetto esempio dell’impegno di Victorinox verso la sostenibilità e della vision del marchio di caffè che intende separare, riutilizzare e riciclare le sue inconfondibili capsule.
Martine Rose e Napapijri hanno deciso di consolidare la partnership, sotto la neonata label NAPA, con una nuova collezione PE2018. Il secondo capitolo della saga ha lo scopo di riesplorare ed omaggiare l’heritage del marchio italiano interpretandolo in ottica fashion. Grande protagonista la giacca Rainforest, rivisitata dalla designer londinese in chiave hip-hop anni 90, attraverso tagli over-size, colori decisi e tessuti con un forte impatto visivo.
1 0 .V I V O B A R E F O O T X FINISTERRE
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Con l'avvicinarsi dell'estate Finisterre è orgogliosa di presentare la partnership con Vivobarefoot, brand conosciuto per il suo approccio sostenibile. Ultra III è una scarpa anfibia, perfetta per avventure terrestri e marine, realizzata con schiuma Bloom derivata dalle alghe. La prima alternativa eco-compatibile alle schiume sintetiche e petrolchimiche. Completano la collezione il Rucksack dal 35L ed il sandalo Eclipse.
Karhu e Flat Socks, brand italiano conosciuto per l’alta qualità dei suoi prodotti, hanno unito le forze per lanciare un paio di calze ispirate al becco giallo e nero del Laulujoutsen, il cigno selvatico finlandese. Prodotte in quantità limitata, sono disponibili esclusivamente nei 22 negozi italiani dove è possibile acquistare l’ultima release Karhu, il Laulujoutsen Pack nei modelli Aria, Fusion 2.0 e Albatross a cui si abbinano.
Prosegue senza sosta la lunga serie di collaborazioni di Modernica, azienda californiana di complementi d’arredo. Dopo Stüssy, HUF, Pendleton e Bape, ha unito le forze con Stance sul modello Arm Shell Rocker, sedia a dondolo ispirata al best seller dei coniugi Eames per Vitra. In ogni scocca è stato applicato un filato blu durante lo stampaggio della vetroresina, conferendo al singolo pezzo un aspetto unico.
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ECO SEVEN BY DAV I D E F I O R AS O
˜ THE NORTH FACE BOT TLE SOURCE COLLECTION Essere ecologicamente corretti fa bene al nostro pianeta e a noi stessi. Lo sanno bene designer e case di moda che nell’ultimo periodo si stanno impegnando a portare innovazioni nel settore. E’ il caso del marchio The North Face che nella nuova collezione estiva ha introdotto la gamma di abbigliamento e accessori sostenibili Bottle Source. Si tratta di borse e t-shirt per uomo, donna e bambino, realizzati con l’impiego di poliestere riciclato proveniente da oltre 70 tonnellate di rifiuti in plastica raccolti nei parchi nazionali di Yosemite, Grand Teton e Great Smoky Mountains. Il marchio, che dona un dollaro a favore della National Park Foundation per ogni prodotto Bottle Source realizzato, si augura che questa nuova linea contribuisca a ridurre la quantità di inquinamento nei parchi del paese.
L'UE METTE AL BANDO LA PLASTICA MONOUSO L’Europa scende in campo contro la plastica e mette al bando gli oggetti usa e getta responsabili dell’85% dell’inquinamento che colpisce oceani e spiagge di tutto il Pianeta. La nuova iniziativa, che segue quella del 2015 sui sacchetti di plastica, si inserisce in una più ampia strategia formata dal pacchetto sull’economia circolare approvato dal Parlamento Europeo per rendere conveniente la ricerca di materiali alternativi. Lo stop riguarda 10 oggetti in plastica monouso come stoviglie, cannucce, agitatori per bevande, cotton fioc e aste dei palloncini. Infine, entro il 2025, gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie in plastica per bevande, anche attraverso sistemi di cauzione-deposito. Secondo Bruxelles la direttiva eviterà l’emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2, e danni ambientali che costano alla comunità 22 miliardi di euro.
VAUDE
VINCE
IL
GREENTEC
AWARD
2018
Vaude ha vinto il GreenTec Award 2018 nella categoria “Sport by Jack Wolfskin” dedicata ai prodotti che danno uno speciale contributo alla protezione dell’ambiente e dimostrano un notevole livello di innovazione. L’azienda di Tettnang ha ricevuto questo riconoscimento per la nuova Green Shape Core Collection, completamente ecosostenibile, composta da materiali naturali innovativi che offrono soluzioni a problemi ambientali come quelli causati dalle microplastiche. Già nel 2016 il marchio era stato premiato per la conversione ecosostenibile del suo headquarter. La decisione finale è stata presa da una giuria internazionale di 75 esperti composta da rappresentanti indipendenti provenienti dal mondo degli affari, delle scienze, delle associazioni e dei media.
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ECO SEVEN BY DAV I D E F I O R AS O
˜ S O G P R O M U OV E L A EO G S U STA I N A B I L I T Y CHARTER Che nei paesi nordici ci sia un a sensibilità superiore alle tematiche ambientali è molto più che un pregiudizio positivo. Non sorprende dunque che lo Scandinavian Outdoor Group (SOG) abbia annunciato di aver sottoscritto l’adozione della Sustainability Charter sviluppata dal CSR and Sustainability Council dell’European Outdoor Group (EOG). Questa carta di impegni volontari fissa i principi di buona appartenenza all’associazione secondo la responsabilità sociale e ambientale e struttura delle tappe e degli obiettivi di un percorso verso le migliori pratiche in questo campo. All’ultimo meeting annuale dello SOG c’è stato un consenso unanime nell’adozione della Sustainability Charter e nel rendere obbligatori i suoi obiettivi a tutti i 64 membri del gruppo.
R O C - L A N U OVA C E R T I F I CA Z I O N E U SA SUL BIOLOGICO Mentre il mercato statunitense del biologico vola, raggiungendo il valore di 7.6 miliardi di dollari l’anno, all’interno del movimento è in corso da tempo una spaccatura. Oggetto del contendere? Carenze e insoddisfazioni sugli standard federali e sull’ottenimento delle certificazioni ministeriali. Un primo importante gruppo di operatori, tra i quali Patagonia Provisions (ramo food della famosa azienda di abbigliamento), ha deciso di mettere in campo una propria etichetta, la Regenerative Organic Certification (ROC). Avviata dal Rodale Institute, cerca di portare l'agricoltura sostenibile al livello successivo combinando tre ambiziosi parametri di riferimento in un'unica certificazione: comprovate pratiche agricole biologiche che rigenerano il suolo, migliorano il benessere degli animali e garantiscono equità sociale.
HOUDINI SCOMMETTE SUL RE-SERVICES Le persone sembrano essere pronte a nuovi modi di consumare. Dopo anni di test e messa a punto nei concept store di Stoccolma, Barkarby, Goteborg, Åre e Oslo, il marchio svedese Houdini pone la sua più grande scommessa sui re-services. Nel nuovo negozio di Täby metà dello spazio sarà dedicato alla riparazione, alla rivendita dell’usato e al noleggio di capi outerwear, una formula in rapida crescita che attualmente riguarda i gusci tecnici. I prodotti di seconda mano vengono invece raccolti attraverso un sistema di spedizione, dove il cliente riceve il 50% dei guadagni una volta venduto. Il potenziamento di questi servizi sta avendo riscontro in termini di sostenibilità e bottom-line, portando un segmento completamente nuovo di clienti.
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BY GIULIA BOCCOLA
PrimaLoft Silver Insulation 100. Con il nuovo isolamento 100% PCR, offriamo ai nostri clienti il prodotto perfetto che combina prestazioni, comfort e sostenibilità. La risposta dei nostri brand partner finora è stata travolgente. Questa innovazione è inoltre un altro importante passo verso il raggiungimento dei nostri obiettivi di sostenibilità. Entro il 2020 l’azienda prevede di produrre il 90% dei suoi prodotti isolanti con almeno il 50% di fibra riciclata. Stiamo parlando dell'isolamento sintetico più sostenibile presente sul mercato. VAU D E F R E N E Y H Y B R I D V E ST
Riciclato al 100%, prestazioni al 100%.
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n seguito ad un'attenta ed accurata attività di ricerca, PrimaLoft, specialista a livello mondiale di materiali isolanti e tessuti funzionali, presenterà alla fiera dell'Outdoor a Friedrichshafen il suo primo isolamento realizzato interamente con bottiglie in Pet riciclato in grado di soddisfare tutti gli standard prestazionali del brand: stiamo parlando del PrimaLoft Silver 100% Pcr.
isolante stabile in grado di soddisfare gli standard di prestazione richiesti. Jochen Lagemann, Amministratore Delegato Europa ed Asia, afferma: “Con il nuovo isolamento 100% PCR, offriamo ai nostri clienti il prodotto perfetto che combina prestazioni, comfort e sostenibilità. La risposta dei nostri brand partner finora è stata travolgente. Questa innovazione è inoltre un altro importante passo verso il raggiungimento dei nostri obiettivi di sostenibilità.
L'azienda può ora vantarsi di aver raggiunto un importantissimo traguardo, visto che il mondo dell'Outdoor è sempre più attento alla ricerca di soluzioni sostenibili per ridurre l'impatto ambientale. L'isolamento che è stato pensato, studiato e creato dai migliori esperti del settore, presenta tutte quelle qualità che hanno reso PrimaLoft il punto di riferimento nell'isolamento ad alte prestazioni, come peso ridotto, alta comprimibilità ed idrorepellenza. Per creare lo strato isolante necessario per la realizzazione di una giacca, vengono utilizzate circa nove bottiglie in Pet!
Entro il 2020 l’azienda prevede di produrre il 90% dei suoi prodotti isolanti con almeno il 50% di fibra riciclata.” Stiamo parlando dell'isolamento sintetico più sostenibile presente sul mercato e non è un caso che proprio Vaude sia una delle primissime aziende ad utilizzarlo nei suoi prodotti. Ha inoltre confermato che convertirà tutti i suoi articoli dotati di PrimaLoft Silver e Black Insulation alle versioni 100% Pcr entro la stagione estiva 2019. Aaron Bittner, capo dell’abbigliamento presso Vaude afferma: "Uno dei nostri obiettivi principali è ridurre l'uso di combustibili fossili nei nostri prodotti e creare circuiti chiusi. PrimaLoft ci fornisce soluzioni innovative su questo percorso lontano dal petrolio". Riciclato al 100%, prestazioni al 100%.
In seguito ai numerosi test, è riuscita a sviluppare dei processi speciali di riciclaggio e di produzione risolvendo il problema della differenza dei punti di fusione delle bottiglie in Pet, usate per creare le fibre riciclate, da quello delle fibre vergini, creando una fibra
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BY GIULIA BOCCOLA
Flow. O U T D O O R F E ST I VA L
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uando si parla di Finale Ligure, a tutti viene subito in mente la mecca dell’Outdoor e non potrebbe essere che così! Con le sue splendide falesie, i numerosi tracciati per le mountain bike, i suoi lunghi sentieri ideali per le belle camminate e le sue spiagge dove poter praticare il surf e il sup, Finale Ligure è sicuramente la cittadina di riferimento per gli appassionati dell’Outdoor, provenienti da tutta Europa. Noi di The Pill ne siamo ovviamente innamorati. Dal 27 al 30 settembre 2018 in questo splendido luogo prenderà vita il Flow Outdoor Festival by Vibram, da quest’anno partner ufficiale. Saranno quattro giornate dedicate agli sport, che coinvolgeranno atleti, appassionati, addetti del settore in escursioni e contest, spaziando dall’entroterra incontaminato fino alle acque cristalline del Mar Ligure. Quest’anno sarà la seconda edizione e non vediamo l’ora di poter condividere con voi una nuova avventura straordinaria, come quella del 2017 che ha registrato più di 25.000 visitatori e oltre 1000 atleti, sprigionando una straordinaria energia che ha coinvolto tutti quanti. Enrico Guala, co-organizzatore, ci dice: “è un evento dedicato alle molteplici discipline outdoor che il territorio del Finalese, grazie alla sua vocazione naturale, offre agli sportivi ed appassionati che vi giungono da tutto il mondo. Flow by Vibram è inoltre l’occasione per le aziende del settore di ritrovarsi, senza formalismi, in un contesto naturale meraviglioso, ed incontrare il pubblico per presentare i prodotti della stagione e far testare nuove tecnologie”. Quest’anno, l’evento si svolgerà in collaborazione con due importanti manifestazioni, per rendere ancora più speciale ed elettrizzante l’atmosfera di Finale: da una parte il valore sociale di Finale For Nepal, dall’altra avremo la competizione sportiva con il Gran Finale Enduro World Series. Novità di questa seconda edizione sarà la EWS Challenger, una gara non competitiva di mountain bike. Come sempre non potrà mancare un’area expo dedicata ai partner e agli sponsor nella zona di Finalmarina e Finalborgo, dove i visitatori potranno testare i nuovi materiali e i nuovi prodotti delle aziende più importanti e riconosciute del settore. Essendo partner ufficiale, Vibram collaborerà attivamente a numerose attività, tra cui il Vibram Trail Session, a cura di Alessandro Brunetti e in collaborazione con Rider Pro Shop e il contest di Slackline River by Vibram Fivefingers. Jerome Bernard, Sport Innovation Marketing Global Director, ci confida: “È un legame profondo quello tra il territorio finalese e Vibram, un connessione naturale che si è costruita negli anni attraverso il sostegno dell’azienda ad eventi quali l’EWS, Finale For Nepal, le prime edizioni del Flow o il Trail del Marchesato. Da quest’anno Vibram è orgogliosa di apporre il proprio nome al Flow, e le motivazioni sono tante: innanzitutto crediamo nella manifestazione, destinata a crescere diventando sempre più un must degli eventi outdoor; inoltre per Vibram è vitale rafforzare i rapporti con tutti gli attori del finalese, dai brand partner, ai negozi, a tutti gli appassionati che vengono qui a fare sport: mountain bike, trail running, escursionismo e arrampicata… Non manca nulla! Quest’anno avremo anche una serata speciale targata Vibram con la proiezione del film Duality, incentrato sulle nostre atlete e sul tema dello sport al femminile. Vi aspettiamo a fine settembre al Flow Outdoor Festival by Vibram!”. Non si può proprio mancare a questa splendida iniziativa, noi ci saremo e tu?
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È un evento dedicato alle molteplici discipline outdoor che il territorio del Finalese, grazie alla sua vocazione naturale, offre agli sportivi ed appassionati che vi giungono da tutto il mondo.
BY GIULIA BOCCOLA
Outdoor Expo. B O LO G N A 2 0 1 9 • STAY T U N E D Dopo il successo della prima edizione, con 30.000 visitatori e 200 espositori nel corso della tre giorni, Outdoor Expo replica l’esperienza con una nuova data per il 2019. Dal 1 al 3 marzo, i padiglioni del quartiere fieristico di Bologna torneranno ad animarsi con il vasto scenario di attività sportive outdoor e una ricca offerta turistica nazionale e internazionale specializzata in destinazioni “en plein air” tutta da scoprire. Per la seconda edizione si punterà sull’ampliamento delle discipline da testare direttamente, sempre suddivise nei quattro elementi: Aria, Acqua, Terra e Fuoco. Le aree test prodotto saranno implementate con lo scopo di coinvolgere maggiormente i visitatori nel toccare con mano le performance dell’attrezzatura sportiva. Ampio spazio anche all’intrattenimento, con un programma fitto di esibizioni, che integra naturalmente il consolidato aspetto agonistico, e confe-
renze di alto livello sui temi del turismo outdoor e della pratica sportiva in tutte le sue sfaccettature. “Riteniamo che questo evento sia per le aziende una opportunità di grande valore, al fine di intraprendere un contatto diretto con la propria clientela all’interno di un contesto espositivo di eccellenza; l’immediato successo della prima edizione ne conferma il posizionamento strategico nel panorama fieristico italiano, con un’offerta di discipline sportive, e promozione turistica spe-
Tre intere giornate dedicate a performance, competizioni agonistiche, incontri, dibattiti e workshop legati al mondo dell’Outdoor.
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cializzata, ad oggi ineguagliata” afferma Marco Momoli, Direttore Commerciale di BolognaFiere. L’edizione 2019 rivedrà quindi, nei primi tre giorni di marzo, il Campionato Italiano di arrampicata boulder della FASI riempire nuovamente i padiglioni di agonisti di altissimo livello, i performer di highline e slackline esibirsi in evoluzioni aeree, atleti di fama mondiale raccontare le proprie esperienze all’estremo, attrezzature sportive di nuova generazione presentate al grande pubblico con test e workshop, l’area blogger per chi ha fatto del viaggio la propria filosofia di vita, e tantissime attività pratiche da potere svolgere in famiglia con i propri bambini, avvicinandoli concretamente alle discipline outdoor che i genitori amano. Le informazioni aggiornate sono sul sito outdoorexpo.eu e per ulteriori dettagli è possibile scrivere a info@outdoorexpo.eu.
MODELLO PRODUTTIVO LINEARE
BY DARIO TOSO
Circular Design
RESOURCES
"Immaginate (...) un edificio come una specie di albero. Esso purifica l'aria, accumula l'energia solare, produce più energia di quanta ne consumi, crea un riparo e un habitat, arricchisce il suolo, e cambia al mutare delle stagioni."
MC DONAUGH-BRAUNGART
L PRODUCTION PROCESS
DISTRIBUTION
USAGE
DISPOSAL
a pubblicazione di “from cradle to cradle” di Mc Donaugh e Braungart ha segnato una svolta importante nel mondo della progettazione sostenibile definendo per la prima volta in modo chiaro, esplicito e univoco il passaggio dal concetto di eco-efficienza a quello di eco-efficacia, ovvero dal fare di più con meno, al fare in maniera differente e innovativa secondo un approccio sistemico che si ispira ai meccanismi di funzionamento della natura. Il Design per la sostenibilità entra in una nuova era che ai tradizionali concetti di prevenzione e riduzione affianca una spinta creativa che intende valorizzare le risorse attraverso cicli virtuosi. Per anni, infatti, la questione ambientale è stata affrontata senza mettere realmente in discussione la vera causa del problema: il sistema di produzione lineare che da un lato estrae risorse naturali per trasformarle in prodotti e dall’altro genera rifiuti e quindi materia difficilmente riutilizzabile se non addirittura inquinante e pericolosa. Col tempo ci si è accorti che le varie strategie volte all’eco-efficienza tra cui il popolare Fattore 4 e Fattore 10 (realizzare lo stesso livello di benessere con 1/4 o 1/10 delle risorse) non fossero più sufficienti per gestire il depauperamento delle risorse e la generazione di inquinamento su un pianeta limitato, in cui i famosi limiti dello sviluppo sono ormai stati superati. Si è reso così necessario un cambiamento di rotta tanto importante quanto banalmente logico. L’ispirazione per un nuovo modello sociale economico e produttivo è arrivata rivolgendosi al mondo naturale con uno sguardo più attento e consapevole, fonte d’incredibile ispirazione. Per usare le parole di Janine Benyus questo cambiamento "ci introduce in un'era basata non più su ciò che possiamo estrarre dalla natura, ma su ciò che possiamo imparare da essa”. Negli anni novanta ha cominciato quindi a diffondersi la cultura del rifiuti zero, della simbiosi industriale e della visione sistemica al progetto. Gunter Pauli, fondatore della Zeri Foundation, è una delle personalità di spicco di questo nuovo movimento che sintetizza nella Blue Economy un’economia in grado di affrontare le problematiche della sostenibilità al di là della semplice conservazione: “lo scopo non è investire di più nella tutela dell’ambiente ma di spingersi verso la rigenerazione. La Blue Economy desidera assicurare le possibilità dei percorsi evolutivi degli ecosistemi affinché tutti possano beneficiare dell’eterno flusso di creatività” (Gunter Pauli, XXX) Si arriva così oggi a parlare di Economia Circolare ovvero di un sistema produttivo eco-efficiente che sia rigenerativo e ricostitutivo, nei fini e nei mezzi. Teorizzata da Walter Stahel negli anni ’70 la Circular Economy trova però solo oggi la diffusione che merita grazie al lavoro della Ellen Mac Arthur Foundation. Grande velista e prima donna a battere ogni record nella circumnavigazione in solitaria del globo Ellen Mac Arthur si è ritirata dall’attività sportiva nel 2010 per lanciare la sua fondazione con l’obiettivo di accelerare la transizione verso un’economia rigenerativa e circolare e renderla effettiva
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e concreta. L'eco-efficacia teorizzata da Mc Donaugh-Braungart prende quindi forma e concretizza e si fa portavoce di un cambiamento culturale, sociale ed economico, in grado di ripensare completamente il mondo in cui viviamo. Non solo si trasforma il concetto di fine vita del prodotto, sostituito da quello di eterna “resurrezione e trasformazione”, ma viene rivisto l’intero ciclo produttivo in cui il prodotto è spogliato della sua unicità, per diventare una delle tante forme assunte da un costante flusso di materia ed energia. Il rifiuto cessa di essere tale, l’output diventa nuova materia disassemblata e ottimizzata per rientrare in un ciclo, sia esso produttivo o naturale. L’attenzione si sposta dalla quantità alla qualità secondo una prospettiva olistica che prende in considerazione ogni aspetto di qualsiasi processo produttivo. Siamo di fronte ad una svolta epocale resa necessaria dai limiti di un sistema miope che ruotava unicamente intorno al prodotto e al suo consumo ossessivo e che è stato finora causa di disastri ambientali, cambiamenti del clima, ingiustizie sociali che emergono con sempre maggior forza.
Naturalmente siamo solo all’inizio di questo cambiamento epocale e i modelli proposti non possono essere considerati salvifici di per sé, né tantomeno diventare l’ennesimo strumento di marketing o un’ideologia. Sono l’applicazione onesta e consapevole, l’evoluzione intellettuale e l’uso critico che potrebbero fare della Circular Economy o della ancora più ambiziosa Blue Economy modelli economici e sociali vincenti. Vista con gli occhi di un progettista questi nuovi modelli costituiscono un oceano blu ricco di opportunità. Progettare per un’Economia Circolare o Blu adottando un approccio sistemico ha il grande obiettivo non solo di superare le problematiche ambientali, ma di valorizzare la materia e l’energia che utilizziamo (up-cycle) per la produzione dei beni e dei servizi al fine di aiutare la rete della vita a progredire. È già possibile oggi indossare tessuti tecnici ricavati da scarti agricoli o dal riciclo di bottiglie di plastica, reti da pesca, tessuti.. si può camminare su scarpe che una volta logore potranno essere compostate e quindi ritornare ad essere nutrimento per il terreno, sciare con materiali 100% da fonti rinnovabili e riciclate i cui componenti a fine vita potranno essere interamente recuperati per continuare ad alimentare quel magnifico flusso di materia ed energia che è la vita.
È sempre più forte oggi il richiamo a quel design per il mondo reale tanto auspicato da Viktor Papanek quasi 50 anni fa in cui l’artefatto umano è assolutamente connesso al sistema naturale il cui fine ultimo è unicamente quello di sostenere la vita.
MODELLO PRODUTTIVO CIRCOLARE
PRODUCTION PROCESS
OTHER PRODUCTION PROCESS
DISTRIBUTION
N AT U R A L SISTEM
RESOURCES
USAGE
OTHER PRODUCTION PROCESS
OTHER PRODUCTION PROCESS
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Gore Wear
BY DANIELE MILANO
E TU COME RESPIRI?
Perché si suda? Una domanda che, almeno una volta nella vita, ci siamo posti tutti. La sudorazione è una reazione del corpo assolutamente spontanea, che serve per raffreddare la nostra temperatura corporea in aumento ed eliminare sostanze potenzialmente tossiche come acido lattico e urea. Per Gore la corsa alla traspirazione e all'impermeabilità è un credo che, nel corso dei decenni ha fatto nascere membrane sempre più performanti, sempre più traspiranti! E così, dall’esperienza di Gore nasce Gore Wear, una linea di abbigliamento sportivo in cui la membrana traspirante Goretex la fa da padrona, ponendosi al vertice di una linea di abbigliamento dedicata agli sport outdoor e al ciclismo, che difficilmente trova ad oggi sul mercato competitors che possano reggere il confronto. La linea di abbigliamento sportivo Gore Wear è la naturale fusione di Gore Running e Gore Bike, dedicate rispettivamente al running in tutte le sue forme e al ciclismo, sia su strada, che offroad. Non più due linee di abbigliamento tecnico distinte, ma un solo brand che unisce la passione per il running, e perché no il trekking e l’hiking, e le due ruote. Due declinazioni distinte
all’interno dello stesso marchio, con linee, tagli e specifiche differenti. Gore Wear, running e cycling sotto lo stesso tetto Ad un mercato poliedrico e “multisport” Gore Wear risponde così in modo univoco. Materiali, tecnologicamente tra i più avanzati, ritrovano per l’utente più esigente, in una stessa linea, tagli diversi a seconda del range di utilizzo e del livello di performance richiesto. Gore Wear si pone come risposta ideale per lo sportivo più comune, per l’atleta o anche solo per l’uomo attivo e dinamico. Nel rispetto quindi di differenti richieste del mercato, Gore Wear riesce a garantirsi un’identità solida, con una gamma di scelta più ampia. Il panorama Multisport diviso per categorie, Running o Cycling? 3, 5 o 7…ma tu che sportivo sei? Gore Wear distingue così, a seconda di vestibilità e utilizzo di materiali, 3 categorie con 3 linee distinte di capi. R e C, anteposte al numero, indicano inoltre il suggerimento di utilizzo dei capi. Running (R) e Cycling (C) non vogliono però essere un limite all’utilizzo, ma un semplice suggerimento. Per questo Gore Wear, più che un occhiolino timido strizzato allo Urban Wear è la risposta concreta alla vita 32
dinamica di ognuno di noi. La maggior versatilità di utilizzo non è solo un invito, ma la conferma che Gore Wear a buon diritto entra nel guardaroba di ognuno di noi, anche solo per inforcare la bicicletta per andare in ufficio o raggiungere di corsa la fermata del tram. R3, R5, R7 o…C3,C5,C7? I capi contraddistinti dalla lettera R hanno un taglio più running. Dall’atletica leggera hanno preso spunto e ispirazione, riproponendo con materiali e nuovi colori ciò che Gore Wear sa fare. Il numero mi dà un suggerimento in più, se un capo R7 è “100% performance”, un capo R3 mi suggerisce di indossarlo e correre oppure andare in palestra anche tutti i giorni. Uscire con il cane per una passeggiata, una scampagnata fuori porta con gli amici? Un look più athleisure da sfoggiare all’aperitivo? R3 è la risposta. Sono pronto per le ripetute sui 1.000 metri in preparazione maratona con un leggero vento contrario? R7 è ciò che fa per me! Per il Cycling discorso analogo in cui il completo perfetto per imitare le gesta del giro d’Italia sarà contraddistinto dalla sigla C7, mentre per andare a scannare in bici da casa all’ufficio un capo C3 sarà sempre perfetto. A voi la scelta!
Gore Shoes
BY DANIELE MILANO
I L S I ST E M A D I T R AS P I R A B I L I TÀ A L L-A R O U N D P E R I T U O I P I E D I
Calzature Gore-Tex Surround Il Sistema Di Traspirabilità All-Around Per I Tuoi Piedi Le calzature con tecnologia di prodotto Gore-Tex Surround sono impermeabili nel tempo e altamente traspiranti intorno a tutto il piede. Grazie alla loro costruzione con aperture di ventilazione nella struttura, l'umidità e il calore possono fuoriuscire più rapidamente. I piedi rimangono asciutti e comodi anche in caso di temperature elevate. Mantenere i piedi asciutti durante le avventure all'aria aperta è una grande sfida, ma con la tecnologia di prodotto Gore-Tex Surround sarai già un passo avanti. Le scarpe dotate di questa tecnologia non proteggono solo dalla pioggia o dall’attraversamento di torrenti; la loro costruzione consente all'umidità e al calore interno di uscire più il velocemente possibile. Oltre alla tomaia traspirante, il calore è ora incanalato lontano da sotto il piede dove si trovano un numero elevato di ghiandole sudoripare. Ciò fornisce piedi confortevolmente asciutti riducendo il rischio di vesciche, attraverso una più rapida rimozione del sudore. Sia in condizioni di bagnato o asciutto e con temperature miti e calde. Benefici
▫ Tenuta asciutta garantita ▫ Piedi comodamente asciutti, sia con la pioggia che con il sole
▫ Maggior comfort stagionale
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BY GIULIA BOCCOLA
Aku Bellamont Plus abbraccia l’ambiente.
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Questo modello nasce dall'impegno di Aku verso la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni produttive. La Bellamont Plus è una calzatura di altissima qualità adatta per muoversi in città o nel tempo libero e la provenienza dei materiali utilizzati è principalmente europea.
ku trekking & outdoor footwear, è l'unica azienda calzaturiera ad aver calcolato e certificato il livello di impatto ambientale per il suo modello Bellamont Plus secondo gli standard di calcolo previsti dal protocollo internazionale EPD System (Environmental Product Declaration), organismo super partes Rina Services. Questa certificazione riguarda il calcolo del livello di impatto ambientale durante tutte le singole fasi della filiera produttiva: dalla produzione delle materie prime al loro trasporto in azienda, dall’assemblaggio, all’imballaggio, dalla distribuzione alla manutenzione fino al suo smaltimento. Questo calcolo viene fatto in base a cinque fattori critici che sono rappresentati da:
1. Acidificazione : Il fenomeno delle piogge acide. 2. Eutrofizzazione: La riduzione della quantità di ossigeno disciolto nell’acqua e la relativa proliferazione di alghe e altri organismi eutrofici. 3. Effetto serra: L’aumento della temperatura e dell’umidità all’interno dell’atmosfera terrestre. 4.Ossidazione fotochimica: Il fenomeno dello smog fotochimico derivante dalle emissioni di ozono prodotte dall’attività industriale. 5. Assottigliamento dello strato di ozono: La riduzione del livello di protezione della biosfera dall’irraggiamento solare per effetto dei gas serra. Questo modello nasce dall'impegno di Aku verso la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni produttive. La Bellamont Plus è una calzatura di altissima qualità adatta per muoversi in città o nel tempo libero e la provenienza dei materiali utilizzati è principalmente europea. La concia dei pellami avviene senza utilizzo di cromo, il pellame della fodera interna, è conciato senza utilizzo di metalli pesanti, battistrada ed intersuola contengono materiale riciclato dalla lavorazione della gomma, i lacci sono in cotone naturale e il plantare è in cocco e bambù. La certificazione del calcolo di impatto ambientale rappresenta per Aku una forma di impegno responsabile nei confronti dei negozianti e dei consumatori, in un’ottica di massima trasparenza rispetto alle modalità di produzione e all’origine del prodotto. Da oggi per Aku, sarà possibile controllare il livello di impatto ambientale già in fase di progettazione e sviluppo di un nuovo prodotto, contribuendo a limitare i danni nei confronti dell’ecosistema.
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Salewa IronFly. Settecentoquarantasette Virgola sei.
BY ST E FA N O L E N TAT I
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uando mette piede sul campo di atterraggio del Club Scurbatt, un prato ben curato il cui profumo e colore verde brillante sanno di erba tagliata da poco, l’impressione è che Chrigel Maurer non faccia fatica e nemmeno rumore. Probabilmente quel poco che fa è coperto dagli applausi educati che riceve e che appena disturbano un panorama di pace agreste, quasi golfistica, baciato da un sole e da una temperatura estivi. Un contrasto surreale con le montagne affilate e le condizioni inclementi che Maurer e i suoi avversari hanno sfidato durante la Salewa IronFly. Che Maurer, The Eagle - L’Aquila, ha vinto come da pronostico obbligatorio per uno che domina praticamente qualunque competizione di hike and fly da un decennio. Stabilendo, di conseguenza, il tempo di riferimento di questa prima edizione. Quattro giorni, quattro ore e cinquanta minuti prima, i 23 partecipanti alla Salewa IronFly, la seconda più lunga competizione di hike and fly al mondo, stavano lasciando di corsa il lungolago di Lecco per salire al Monte Cornizzolo. Perché abbiano tanta fretta di farsi mille metri di dislivello con uno zaino da oltre sette chilogrammi sotto il sole, non è una questione di semplice agonismo. Gli avversari non sono quelli che corrono al loro fianco. Sono compagni di avventura, questi. Il primo in un’ora e mezza è in vetta.
Siamo sul Monte Cornizzolo. Prima tappa del percorso di 458 chilometri in linea d’aria verso i goal di Macugnaga - Monte Rosa, Bormio, Pizzo della Presolana e infine Suello, di nuovo a casa. Quanto fanno i chilometri in linea d’aria quando li devi volare assecondando le correnti, il vento, le termiche, l’aria che è un fluido come l’acqua e come l’acqua può diventare un mare in tempesta? Quanto fanno i chilometri quando li devi camminare sfidando le curve di livello per prendere quota in tempo per la prossima finestra volabile o seguendo il fondovalle sotto la pioggia per intere giornate? Fanno 747 chilometri virgola 6. Se sei Chrigel Maurer, cioè il più bravo della gara e del mondo. Capovolgendo la classifica in fondo c’è Carlo Maria Maggia che raccomanda al suo team di supporto che “non c’è fretta”, ma la fatica è uguale, e lui non viene nemmeno più identificato dal riconoscimento facciale del suo iPhoneX. Quando Chrigel Maurer mette piede sul campo di atterraggio del Club Scurbatt, i 223 (virgola quattro) chilometri a piedi, la pioggia, il freddo, il vento, la notte dell’extra-time, gli 8.550 metri di dislivello in salita, i 524 (virgola due) chilometri in volo, gli atterraggi forzati, le attese fra le nuvole, la grandine in volo, tutto di questa epica avventura sembra irreale. Ma la voce si è sparsa velocemente. “Sulla strada ho trovato tanti fan che sono venuti a salutarmi e fare il tifo - spiega Chrigel - sembrava di stare alla Red Bull X-Alps. Quindi si vede che molti hanno seguito il live tracking e che alla sua prima edizione la Salewa IronFly è già una gara famosa.”
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Perché abbiano tanta fretta di farsi mille metri di dislivello con uno zaino da oltre sette chilogrammi sotto il sole, non è una questione di semplice agonismo. Gli avversari non sono quelli che corrono al loro fianco. Sono compagni di avventura, questi.
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California Speed Project.
UNDER ARMOUR EXPERIENCE PICS: JHONNY CARRARO T X T: 4 4 2 S N A K E S
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vete mai sentito parlare dello “Speed Project”? Si tratta di una scommessa nata 4 anni fa, durante una chiacchiera e l’altra, tra un gruppetto di amici: “Ce la facciamo a partire da qui ed ad arrivare a Las Vegas correndo?” Detto, fatto! L’anno seguente la “sfida” è stata allargata agli amici più stretti, per poi diventare con il tempo un evento di riferimento mondiale, anche se ancora abbastanza di nicchia. Quaranta i team in gara, moltissimi provenienti dagli Stati Uniti, soprattutto dalla vicina San Francisco, ma molti anche da NY, dall’Alaska e dal Canada. Una buona percentuale ha partecipato anche dall’Europa, come il nostro team, che è riuscito ad unire tre differenti nazioni: Italia, Croazia e Serbia. Non si tratta di una gara ufficiale, non esistono iscrizioni online e non esistono medaglie; c’è solo una partenza, un arrivo, una serie di mappe ed indicazioni stradali e la voglia di correre tutti insieme. Si tratta di una gara a staffetta, dove la sfida consiste non solo nel correre 550 km, di cui la maggior parte in una zona completamente arida e deserta, ma anche la voglia di mettersi in gioco con qualcosa che è un misto tra pericolo e proibizione. Noi siamo atterrati in California il giorno prima della gara, giusto per smaltire il jet lag, per preparare le provviste, sistemare il van e tutte le cose che si fanno prima di una gara del genere. Eravamo a Venice, a pochi chilometri dalla partenza fissata alle 4 del mattino dal Santa Monica Pier. Incredibilmente c’erano 300 persone che animavano la zona e sembravano più le 4 del pomeriggio. I volti erano assonnati, c’era chi scherzava e sorrideva, chi cercava di concentrarsi e chi correva per smorzare la tensione, ma l’adrenalina era palpabile, tutti erano carichi e pronti per la tanto attesa partenza. Bang! In poco tempo, la brezza marina ha lasciato spazio al calore della città. Ognuno adesso era libero di affrontare la propria staffetta secondo il suo ritmo. In un atti-
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Avete mai sentito parlare dello “Speed Project”? Si tratta di una scommessa nata 4 anni fa, durante una chiacchiera e l’altra, tra un gruppetto di amici: “Ce la facciamo a partire da qui ed ad arrivare a Las Vegas correndo?”
mo la carovana dei camper si è ritrovata fuori Los Angeles, dove le strade costeggiate da palazzi hanno lasciato spazio ad una strada in salita e dove la frescura mattutina è stata velocemente sostituita dal caldo sole californiano. La carovana di corridori e campers si allungava sempre di più, la battaglia tra il team francese dei Sunchasers e quello americano di Tracksmith sarebbe stata degna di essere trasmessa in diretta tv. Si correva imperterriti, tra caldo, sudore e vento contrario, compreso qualche errore nella navigazione, che certo non ha favorito lo svolgersi della staffetta. Siamo poi entrati lentamente in una routine insolita, fatta di stretching, alimentazione, micro-sonni. In poco tempo ci si è resi conto che correre per 10 km di fila sotto quel sole pungente è una cosa da pazzi, ma fortunatamente il tramonto ha deciso di risollevarci, regalandoci una piacevole frescura. Durante la notte, all’interno del van, la tensione si poteva tagliare con un coltello. Non si riusciva a dormire, il gran trambusto tra chi mangiava, chi si vestiva, chi terminava di correre, non ci permetteva di riposare nemmeno un momento e il tutto era condito dal continuo rumore di sottofondo dato dal motore del van. La strada ora si faceva più difficile, l’asfalto lasciava spazio alla strada sterrata e in alcuni tratti alle dune di sabbia; l’alba sembrava non giungere mai, la stanchezza sopraggiungeva ma l’adrenalina ci ha permesso di continuare e di passare la notte un po’ più velocemente.
Non abbiamo compiuto qualcosa di sovrumano ma sicuramente un’avventura che difficilmente dimenticheremo.
Un’altra alba di fronte. noi, ma stavolta portava con sé un incredibile spettacolo, il sole che con i suoi toni caldi sorgeva e tinteggiava tutto d’arancio intorno a sé e noi, con la nostra tazza di caffè americano in mano, che ne restavamo rapiti. Nonostante la stanchezza fosse palpabile, non mancava di certo il buon umore, grazie anche ai nostri amici che ci supportavano attraverso i social e contavano insieme a noi i km rimasti. Eravamo lì, alla nostra ultima tappa, il deserto del Mojave, la temutissima Death Valley! Una lunga e interminabile strada diritta, nel bel mezzo del nulla, dove tutto è arido e dove il caldo fa da padrone. Il cruscotto del van segnava 38°, ma la temperatura percepita durante la corsa sembrava essere di almeno 50°; i primi affanni, gli inevitabili rallentamenti, le prime crisi, non si riusciva a correre più di 2 km di fila. Si beveva di più e si mangiava di meno, le bandane intrise di acqua e piccoli panini al burro d’arachidi scandivano i cambi della nostra staffetta fino a giungere al termine della valle infuocata. La notte era la nostra compagna di corsa preferita, colei che ci dava un po’ di sollievo, che ci rinfrescava, anche se le gambe erano stanche e doloranti, non potevamo mollare, mancavano solo una serie di lunghe salite e poi avremmo potuto intravedere dalle sagome delle montagne, un barlume di luce, finalmente Sin City. La voglia di arrivare era tanta, ma ancor di più era la voglia di scattarci una foto di fronte al famosissimo cartello “Welcome to Fabulous Las Vegas”. L’ultimo miglio lo abbiamo percorso tutti insieme per provare l’ebrezza di aver corso sulla Strip e per avere un bellissimo ricordo di un qualcosa che abbiamo terminato insieme. Ci sono volute 47h e 47’ per giungere al traguardo, la fatica è stata tanta, ma la gioia che abbiamo provato non si può proprio quantificare. Non abbiamo compiuto qualcosa di sovrumano, ma sicuramente un’avventura che difficilmente dimenticheremo. Non abbiamo partecipato per vincere, ma per avere un momento che restasse con noi, in ognuno di noi e che verrà ricordato per averlo concluso tutti insieme.
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PHOTOS: LUCA PODETTI T E X T: M AT T EO PAVA N A
Last but not least. Partire ultimo e arrivare ultimo a U.R.M.A.
La maggior parte di voi che leggerà questo articolo non capirà cos’è U.R.M.A. Sarò più schietto: potete decidere di smettere di leggere questo articolo sin da ora o provare a capire, riflettere se volete.
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arò schietto: la maggior parte di voi che leggerà questo articolo non capirà cos’è U.R.M.A. Sarò più schietto: potete decidere di smettere di leggere questo articolo sin da ora o provare a capire, riflettere se volete. È semplice: se volete provare a capire U.R.M.A. dovete essere prima di tutto fortunati a ricevere l’invito.
Vi dirò di più. Vi dirò tutto quello che U.R.M.A. non è. U.R.M.A. non è una gara. U.R.M.A. non è legale - questo mi pare abbastanza ovvio -. U.R.M.A. non è un ritrovo per i professionisti della corsa - o non necessariamente -
U.R.M.A. è la genesi primordiale di qualcosa che ancora adesso non riesco a spiegarmi io, figuriamoci voi.
U.R.M.A. non è una cosa che puoi pagare per averla o per farne parte.
U.R.M.A. è una non-gara concepita da un visionario. A voi non interessa né nome né cognome di questo personaggio. Il visionario in questione per voi è Paco. Solo Paco.
U.R.M.A. non è una cosa normale. U.R.M.A. è e non è tante altre cose. Il perché io sia stato accettato a farne parte devo ancora comprenderlo. Dovreste chiederlo a Paco - si quello di cui vi parlavo prima - ma lui con ogni probabilità risponderebbe “U.R.M.A. cosa?!”.
Unghie Rotte Mani Aperte - per questo si chiama U.R.M.A. - facciamo finta che sia una Cospirazione. Anzi diciamolo pure: U.R.M.A. è una Cospirazione.
+ OGNI GIORNO IN CUI NON VIVI, MUORI +
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Io scalo mica corro. Correre mi piace certo, ma è un mezzo come un altro per vivere la montagna a modo mio, perché mi piace tornare a casa e sentirmi sfondato di fatica e di incertezze. Eppure voglio essere sincero, non volevo nemmeno presentarmi allo start. Il mio ginocchio destro mi fa male, tanto male. Non so cosa abbia e non ho il coraggio di saperlo. Rimane il fatto che mi ero preso un impegno, avevo fatto una promessa troppo grande da poter essere infranta, così, solo perché avevo male. Non è da me. Sento qualcosa e quando sento qualcosa vuol dire che non posso ignorarlo. Lo ripeto, non è da me. Troppo facile, quasi banale. Mi prometto di fare quello che riesco, senza forzare. Il tenente Mirel dà il via e io sono già ultimo assieme ad Andrea e a Luca. Loro in questa non-gara sono stati i miei compagni di viaggio. Chiudiamo le fila. Siamo le scope di noi stessi - ricordate? Non è legale -. A voi non interessa in questo caso quello che ho vissuto durante la gara perché già sapete che non ho corso forte e che ho avuto male al ginocchio. Non voglio vendervi nessuna bella storia a lieto fine. U.R.M.A l’ho corsa si, all’inizio però. Poi l’ho quasi esclusivamente camminata. Ho bestemmiato dal male, ho mangiato caramelle gommose ai ristori e continuavo a guardare l’orologio. Niente di romantico, per nulla. Ma tutto maledettamente reale. Voglio farvi capire però una cosa in tutto questo. E per farlo bene voglio raccontarvi gli ultimi 5 km miei e di Luca - Andrea ha dovuto abbandonare al 38esimo km per andare dalla sua famiglia, cosa molto più importante di U.R.M.A. - . Eravamo ultimi e questo già l’ho detto. C’era un gran sole che filtrava tra gli abeti e tutto ad un tratto il cielo è diventato scuro, quasi nero. Luca era stanco e io pure ero stanco. Luca aveva un tendine del piede infiammato e io, beh, avevo un ginocchio che pulsava. È arrivato presto il temporale. I lampi non si vedevano nemmeno ma i tuoni correvano tra gli alberi, e gli alberi fungevano da cassa di risonanza e ti assordavano. La pioggia era pesante e iniziavo a sentire freddo. Il sentiero da largo diventava stretto e da stretto diventava largo. Ormai strisciavamo i piedi e non ci parlavamo nemmeno più. Delle imprecazioni, quelle si, mi è sembrato di udirle. Come usciamo dal bosco c’è una strada asfaltata grigia e fumante, perché nel frattempo aveva smesso di piovere. Era l’ultimo km o più probabilmente gli ultimi metri e sapevamo che eravamo riusciti dove volevamo. Sapevamo di aver ridato, almeno in parte, quello che la montagna ci aveva donato. Per un attimo, prima della curva finale, ero quasi convinto di aver visto l’ombra di me stesso in una forma diversa, mi sentivo strano e questo mi infastidiva. Era proprio lì, in quel momento, che distoglievo gli occhi da quella proiezione scura perché venivamo accolti da un grande boato, una sberla. Erano tutti lì ad aspettarci.
Luca e io eravamo ultimi a pari merito, dove il merito in questo caso era stato finirla assieme, zoppicando, con una birra in mano. Siamo stati gli ultimi e, forse, anche i più importanti.
Luca e io eravamo ultimi a pari merito, dove il merito in questo caso era stato finirla assieme, zoppicando, con una birra in mano. Siamo stati gli ultimi e, forse, anche i più importanti. “Avete reso onore ad U.R.M.A” grida Paco. Abbracci, strette di mano e da qualcuno mi arriva un birra, un’altra. Sono commosso, anche Luca lo è. Probabilmente se ne accorgono tutti ma tutti fanno finta di niente.
“Avete reso onore ad U.R.M.A”
Sono fottutamente felice. … Adesso che avete finito di leggere, provate a capire, provate a riflettere. Se non capirete tranquilli, quel giorno non ho capito nulla nemmeno io.
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BY GIULIA BOCCOLA
Interview with Adrian J. Margelist. Adrian Margelist è Chief Creative Officer di Mammut Sports Group dall'inizio del 2017. Ha lavorato come direttore creativo per brand di moda di fama internazionale, come Esprit, Navyboot e MCM. Prima di entrare a far parte di Mammut, è stato in Liebeskind con il ruolo di direttore creativo e amministratore delegato del marchio e del prodotto.
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Ciao Adrian, sappiamo che hai studiato Design della Moda all’Istituto Marangoni di Milano. Cosa ti ha spinto a seguire questa carriera? Essere creativo è sempre stata una cosa completamente naturale per me. Ho sempre amato dipingere, ho iniziato a fare graffiti intorno ai dieci anni e sono entrato nel mondo del graphic design da quando ne avevo dodici. A sedici sapevo perfettamente cosa volevo diventare: un famoso designer. Questa idea mi ha colpito come un fulmine e sin da allora ho cercato di realizzarla, amo ancora il mio lavoro di creativo, giorno dopo giorno! Hai vissuto nelle città di design più riconosciute al mondo, quale ti ha colpito maggiormente? E per quale ragione? Domanda molto difficile, ci sono così tanti luoghi e città meravigliose la fuori! Se dovessi fare una selezione, nella mia top tre ci sarebbero: al primo posto Londra, Seoul e infine Berlino. Vivere a Londra, durante i miei vent’anni, è stato fantastico. La città pullula di creatività e andavo molto d’accordo con la mentalità britannica. Lavorare per Vivienne Westwood mi ha aperto nuove porte e mi ha portato ad nuovo modo di pensare. Seoul era una città incredibilmente dinamica. Quando ero lì la città ha attraversato una rapida e straordinaria trasformazione, diventando una delle città più stimolanti per quanto riguarda le tendenze dal mondo. E Berlino, beh Berlino è Berlino, semplicemente fantastica, selvaggia, pazza.. Con il tuo lavoro, sei sempre in giro per il mondo, specialmente in Asia, terra di grande ispirazione. Che cosa significa per te l’Asia e quale zona ti è più cara? L'Asia è incredibilmente stimolante, non solo la Corea, ma anche il Giappone e la Cina. Avendo vissuto a Seoul ed essendo attivo in Asia da quasi 15 anni sono ancora impressionato dalla dinamica. Il Giappone ad esempio è per me un'enorme fonte d'ispirazione, l'energia di quel posto unita al cibo - uno dei miei preferiti di sempre - e alla gente rende tutto incredibile. Lo amo davvero. Ma il luogo dove vorrei essere adesso è chiaramente la Cina. Conosco la Cina abbastanza bene da un decennio ed è un incredibile melting pot di culture che fonde Oriente e Occidente. Sappiamo che hai lavorato per alcuni dei più importanti fashion brand come Vivienne Westwood, Chanel e Dior. Che cosa ti spinge a iniziare una nuova collaborazione con Mammut? Un marchio Outdoor! La costruzione di un marchio e l'amore per il prodotto sono fondamentali: ogni marchio ha il proprio DNA particolare
che deve essere trattato con grande rispetto. Il prodotto è l'innesco che crea emozioni e genera entusiasmo nei clienti per quel brand. Heritage e primissima qualità sono gli aspetti principali in Mammut. Attraverso il suo marchio Mammut trasmette una chiara firma che riflette la nostra storia aziendale da oltre 155 anni. Questo attraversa l'intero portafoglio di prodotti, a partire dal logo e dal claim, passando per la tecnologia di taglio. Alla fine, il cliente dovrebbe riconoscere immediatamente Mammut sia per i suoi tagli sartoriali sia che si tratti della migliore collezione di alpinismo Eiger Extreme o della nuova linea Urbaneering Delta X. Passare dalla moda al mondo dell’Outdoor è sicuramente un grande cambiamento. Da dove pensi che prenderai ispirazione per le tue creazioni? Viaggio molto spesso e cerco di tenere la mente e gli occhi aperti durante i miei viaggi intorno al mondo. Di conseguenza, sono coscienziosamente esposto alle più diverse influenze. Ciò significa che le grandi idee possono crescere dalle più piccole scintille. Alla fine, il DNA di un marchio deve essere identificato e presentato deliberatamente al mercato. Costruire un marchio per me significa guidare la sua evoluzione. Il punto non è tanto quello di rivoluzionare la sostanza del marchio, quanto piuttosto di ridurlo alle sue caratteristiche essenziali e sviluppare un'innovazione continua. I prodotti Mammut, ad esempio, esemplificano il DNA degli sport di montagna e la storia del marchio. Essendo nato in Valais, in Svizzera, ho praticamente ereditato un legame naturale con gli sport di montagna.
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“Essere creativo
è sempre stata una cosa completamente naturale per me. Ho sempre amato dipingere, ho iniziato a fare graffiti intorno ai dieci anni e sono entrato nel mondo del graphic design da quando ne avevo dodici. A sedici sapevo perfettamente cosa volevo diventare: un famoso designer.
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Quale sarà il tuo lavoro per Mammut? E come cambierà l’immagine di Mammut nei prossimi anni? Mammut è sinonimo di Swiss 1862, eccellente, di prima qualità e performante, e continueremo a rafforzare questa posizione a livello globale. Mammut ha un patrimonio grandissimo e con le sue radici che risalgono al 1862 è il primo brand di Outdoor presente sul mercato. Questa è una base unica e solida su cui possiamo fare affidamento e tracciare nuove strade. Costruire un marchio non significa reinventare tutto: si tratta dell'evoluzione di un marchio. Torna alle origini, lasciati ispirare, trova la sostanza essenziale del marchio e dei prodotti e investi continuamente in innovazione e design. La nuova collezione Urbaneering di Mammut, Delta X, è un perfetto esempio di questa evoluzione. Più in generale, vedo altri due fattori che saranno ancora più importanti per noi nel prossimo futuro: la sostenibilità e la digitalizzazione. La sostenibilità è diventato un fattore fondamentale e tutti noi siamo chiamati a contribuire. Mammut lavora attivamente per ridurre continuamente l'impronta ecologica dei suoi prodotti. Ci preoccupiamo delle persone, delle comunità e del nostro pianeta. Per quanto riguarda la digitalizzazione, stiamo notando che il mercato si sta spostando dal brand pushing al customer pulling. Gli sviluppi tecnologici e le nuove tendenze influenzano notevolmente i nostri comportamenti di consumo e comunicazione. Di conseguenza, anche le aspettative dei clienti stanno cambiando: ora sono digitali, mobili e sociali. Mammut si concentrerà quindi sui servizi digitali, sul commercio senza confini e sulle communities. Con Mammut Connect sottolineeremo la nostra ambizione di diventare leader digitali nel mondo dell’Outdoor: restate sintonizzati!
Raccontami qualcosa della nuova collezione Delta X. Mammut introduce la nuova collezione Delta X a partire dalla stagione estiva 2019 per migliorare le prestazioni urbane. Trasferisce la sua esperienza nello sviluppo di prodotti alpinistici ad alte prestazioni nel settore della urbanizzazione. Il nome Delta X indica la differenza di altitudine tra la vetta dell'Eiger e della collina più alta della città di ispirazione stagionale, il Teufelsberg di Berlino. Questo delta, in numeri "3850", apparirà in vari nomi di prodotti e disegni. Dal 1995 la collezione Eiger Extreme di Mammut rappresenta i prodotti leader del settore per l'alpinismo. Mammut collega di conseguenza la collezione Eiger Extreme e Delta X in termini di funzionalità, innovazione e stile dei prodotti, adattandoli ad uno scopo specifico. Delta X integra materiali come laminati impermeabili di alta qualità, lavorazioni come incollaggi e tagli laser su un lato e tecnologie come il modello Georganic 3D Technology sull'altro, tutto sviluppato per la gamma Eiger Extreme. Con un collegamento diretto da Eiger Extreme a Delta X, questa collezione offre i prodotti urbani più performanti che combinano comfort, protezione e design per condizioni urbane impegnative. Urbaneering significa muoversi attivamente in città per lavoro, viaggi e tempo libero e Mammut si vuole completamente dedicare a sostenere la tua esperienza di vita urbana all'aperto fornendo abbigliamento, calzature e attrezzature di alta qualità.
Ti sei prefissato degli obiettivi che vorresti raggiungere nei prossimi anni? Unirmi a Mammut in questo periodo super entusiasmante e assumere un ruolo fondamentale per la sua evoluzione è una grandissima opportunità, che apprezzo moltissimo. Porteremo il patrimonio svizzero di Mammut ad un livello successivo. L’azienda e l’intero team sprigionano vibrazioni molto positive. Nel mondo outdoor tante discipline e influenze si uniscono e creano una visione completamente nuova. Essere in grado di connettere i diversi punti come Chief Creative Officer di Mammut è pura creatività e libertà per me. Sembra di tornare a casa. 45
“Mammut
è sinonimo di Swiss 1862, eccellente, di prima qualità e performante, e continueremo a rafforzare questa posizione a livello globale. [...] Costruire un marchio non significa reinventare tutto: si tratta dell'evoluzione di un marchio. Torna alle origini, lasciati ispirare, trova la sostanza essenziale del marchio e dei prodotti e investi continuamente in innovazione e design. La nuova collezione Urbaneering di Mammut, Delta X, è un perfetto esempio di questa evoluzione.
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BY F I L I P P O CA N E T TA WILD TEE EXPERIENCE
27 years of change. Sri Lanka Story.
Sono passati ventisette anni da quando sono stato in Sri Lanka la prima volta. Nella mia vita è cambiato tutto e sono curioso di vedere cosa è cambiato in una nazione che mi aveva affascinato per la serenità dei suoi abitanti.
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ono passati ventisette anni da quando sono stato in Sri Lanka la prima volta. Nella mia vita è cambiato tutto e sono curioso di vedere cosa è cambiato in una nazione che mi aveva affascinato per la serenità dei suoi abitanti. Non viaggio più con uno zaino in spalla senza programmi, mi muovo, invece, con la mia famiglia e non abbiamo molto tempo per fare tutto quello che vorremmo, ma so già che l’unico modo per immergermi veramente nella cultura di un territorio è correrci dentro.
Sono abituato a correre in posti che non conosco, ma trovarsi catapultato in un ambiente così diverso è spiazzante, non ne conosco i pericoli e in breve capisco che dovrò rivedere i miei piani di esplorazione. La foresta è impenetrabile, ogni volta che provo a seguire una traccia lasciata dagli animali vengo respinto dalla fitta vegetazione. Per quanto mi ostini a cercarli, non esistono sentieri, gli animali sono i padroni della giungla e sono gli unici che riescono a muoversi liberamente. Questo rituale si ripeterà ogni mattina.
Il giro che abbiamo pianificato prevede di spingerci verso l’interno in direzione Dambulla, proseguire fino a Nuwara Eliya ai piedi della montagna più alta dell’isola, per poi raggiungere la capitale Colombo. La strada principale, che attraversa il paese, non è più sterrata come vent’anni fa, ma conserva la stessa dimensione. Il traffico delle biciclette è stato sostituito da quello dei motorini, quello dei carri trainati dagli animali, da mezzi motorizzati. I cani randagi in mezzo alla strada invece, sono rimasti sempre gli stessi.
Vago tra i piccoli villaggi della campagna e assisto al risveglio della vita. Tutti mi salutano e mi accolgono sempre con grandi sorrisi, tipici di questo popolo. Qualcuno mi segue in bici o a piedi per un pezzo di strada. I cortili delle case sono sempre molto ordinati e spesso vedo le persone che li spazzano benché siano di terra e non pavimentati. Anche nelle situazioni di maggiore povertà gli abitanti dell’isola sono sempre molto puliti, gli uomini sono ben rasati o con la barba lunga sempre curata, le donne con splendidi capelli neri perfettamente pettinati. Mi ricordo che il kit del monaco buddista consiste nel classico abito arancione, una ciotola, una garza per filtrare l’acqua e un rasoio, come simbolo d’igiene e cura del proprio corpo.
Ogni mattina mi alzo mezz’ora prima dell’alba ed esco dalla stanza con la frontale in testa, salutando la mia famiglia che dorme, come quando vado alla partenza di una gara. Siamo arrivati all’albergo con il buio, da Google Maps sono riuscito solo a farmi una vaga idea di dove sono, dove posso andare e non sono sicuro che quelle linee grigie sulla mappa siano dei sentieri percorribili. Su Strava non ho trovato nulla. L’impatto con l’aria umida e densa della foresta, complice la stanchezza e il fuso orario, è straniante.
Oggi i monaci viaggiano in aereo e si fanno i selfie con il cellulare, ma i culti religiosi, principalmente buddisti, si manifestano sempre con poetiche offerte floreali e canti che li rendono particolarmente gioiosi. Le campagne all’interno del paese sono estremamente vive, un sistema di dighe ha permesso di raccogliere l’acqua in alcuni bacini che vengono sfruttati per le coltivazioni. Scopro che vengono prodotte alcune varietà di riso rosso molto particolare e che recentemente ne sono state scoperte altre spontanee. Le coltivazioni sono biologiche e questo permette di vendere il prodotto a un prezzo più alto.
Corro, assonnato, cercando di mettere i piedi nel cono di luce della frontale. Il buio è spesso, non si vede niente, mi ci vuole un po’ per accorgermi che non esiste l’illuminazione stradale. L’oscurità acuisce gli altri sensi e i rumori della foresta incutono un certo timore, sembra di essere in un immenso zoo in cui non ci sono esseri umani e gli animali gridano per cercare di farsi sentire nella moltitudine delle voci della giungla Lentamente il sole comincia a rischiarare il sentiero sotto i miei passi, alzo la testa e, come ogni volta che vedo l’alba, mi rendo conto che ne vale sempre la pena.
Molte case non hanno ancora la corrente elettrica e le giornate sono scandite dalla luce del sole ma la gente è allegra e sorridente. Dal riso passiamo alle coltivazioni delle banane, piccole e in tante va-
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rietà dal giallo al rosso, per proseguire, salendo di quota, fino alle piantagioni del the lasciate dagli Inglesi. Un giorno parto convinto per salire fino ai 2.534 m slm della cima di Piduruthalagala, la montagna più alta dell’isola.
La foresta è impenetrabile, ogni volta che provo a seguire una traccia lasciata dagli animali vengo respinto dalla fitta vegetazione. Per quanto mi ostini a cercarli, non esistono sentieri, gli animali sono i padroni della giungla e sono gli unici che riescono a muoversi liberamente.
Al buio riesco a trovare la strada, oramai i cani randagi non mi fanno più paura (abbiamo trovato un equilibrio: loro abbaiano, io rallento e mi sposto sul lato opposto e loro mi lasciano passare), i serpenti che incontro sono grandi ma innocui. La giornata è limpida e l’alba meravigliosa, ma dopo poco mi raggiunge una jeep militare che m’impedisce di proseguire: ci sono i leopardi. Provo a convincerli, ho anche la maglietta adatta con il giaguaro, chiamano i colleghi che sono sulla vetta a protezione delle antenne delle telecomunicazioni che confermano d’averli visti anche questa mattina salendo per il cambio del turno. Non c’è niente da fare, mi spiace moltissimo, la vista delle piantagioni di the da lassù doveva essere magnifica ma mi devo arrendere. La foresta con la sua natura selvaggia ha vinto. L’ultimo giorno lo passiamo a Colombo, capitale dell’isola. Il passaggio dalla foresta alla città caotica è traumatico, il traffico assordante e l’inquinamento fanno impressione anche a noi abituati a Milano. Come ogni mattina parto per il mio giro d’esplorazione ma mi basta poco per rendermi conto che la condizione è molto diversa da quella delle campagne. Osservo i ragazzi che fanno la fila per entrare al cantiere di un grosso grattacielo e li vedo con una tristezza infinita negli occhi. Ecco che cosa è cambiato.
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Also girls can do it. PHOTO ANNA BRIGNOLO TEXT SISA VOTTERO LIV EXPERIENCE
Ogni volta che decido di mettermi in viaggio, inizio a fantasticare sugli innumerevoli luoghi che mi piacerebbe visitare, senza mai prendere troppo in considerazione il paese più bello del mondo, il nostro. E così è stato anche per questa nuova esperienza.
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gni volta che decido di mettermi in viaggio, inizio a fantasticare sugli innumerevoli luoghi che mi piacerebbe visitare, senza mai prendere troppo in considerazione il paese più bello del mondo, il nostro. E così è stato anche per questa nuova esperienza. Non posso definirmi una ciclista sfegatata ma avevo voglia di provare qualcosa di differente, proprio per questo abbiamo scelto un itinerario che combinasse sport e cultura assieme alla nostra bicicletta, mezzo ideale per esplorare quello che ci circonda. Facciamo un passo indietro. Dal primo confronto con le mie compagne, Spagna, America o ancora Patagonia, sono state le prime opzioni, insomma piuttosto lontane e poi è arrivata l’Italia, la Toscana per esattezza e tutte abbiamo detto sì. Terra dalla buona cucina, cosa fondamentale per me nella scelta di ogni meta, dal clima perfetto ad inizio novembre e caratterizzata da un panorama da mozzare il fiato. Non avremmo potuto fare scelta migliore. Quattro donne, quattro mondi distinti. In due parole normali e diverse, ognuna di noi ha il proprio carattere ma quello che ci ha veramente unito è stata la nostra voglia di condividere i viaggi, le avventure e nuove esperienze insieme. Non esiste competizione tra di noi, regola assoluta è il divertimento, non la gara. Ognuna di noi ha i suoi tempi e i suoi ritmi, vogliamo solamente goderci il viaggio. Ogni volta che ci mettiamo in marcia andiamo alla scoperta di qualcosa di nuovo e usiamo lo sport come mezzo di trasporto. Percorrendo l'eroica ci siamo inoltrate nella Toscana più autentica dove i profumi e i colori dell'autunno ci hanno accompagnato attraverso città dove la storia ha lasciato il segno. Siamo partite da Gaiole, e abbiamo raggiunto il Chianti, Siena, Montalcino, le Crete Senesi, Radda in Chianti e poi nuovamente Gaiole, un percorso di 241 km con un dislivello di 4.350 metri tutto su strade bianche. Le salite sono quelle che ci hanno lasciato di più il segno, ma stringendo i denti, tutte siamo arrivate in fondo. Quando sai che all'arrivo c'è un bel bicchiere di Brunello di Montalcino ad attenderti, ti stupisci dell’energie che puoi ritrovare in te stessa.
Ci piace pensare che attraverso i nostri viaggi, tante ragazze possano trovare l’ispirazione a voler provare qualcosa di nuovo e di diverso, che sia in grado di spezzare la routine di tutti i giorni o del classico allenamento in palestra. Vogliamo che le nostre avventure, invoglino le ragazze a fare lo stesso. Avevamo voglia di approfondire questo sport ancora troppo "maschile" e farlo conoscere a tutte le ragazze come noi. Ad accompagnarci in questo viaggio c’era lei, LIV, la nostra bicicletta, il cui nome esatto è Invite, con un telaio da strada ma con ruote adatte per lo sterrato. Me ne sono subito innamorata, è elegante, comoda, leggera e il doppio freno mi ha salvata in diverse circostanze, vista la mia poca dimestichezza in sella ad una bici. Da sciatrice devo ammettere che dopo quest’esperienza, mi è proprio mancato pedalare quest'inverno. Noi, ora, siamo pronte a ricominciare insieme alla nostra Liv, voi donne siete pronte a mettervi in sella? Also girls can do it.
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Jamie Ramsey: a real adventurer. BY GIULIA BOCCOLA
ed ero in direzione Sud America. L’aereo atterrò alle 6 del mattino, potei sentire l’emozione crescere dentro di me, l’avventura stava per avere inizio. Ho iniziato il mio giro che copriva 3700 km e finiva a La Paz, capitale della Bolivia, un mese dopo. Non pianifico le mie avventure con molta attenzione, è mia opinione che se la pianifichi, non è più un’ avventura ma un itinerario avventuroso. Negli 8 giorni successivi mi ero fatto strada attraverso la parte agricola del Brasile e mentre percorrevo le strade dove per la maggior parte del tempo dovevo combattere contro gli autocarri, ho avuto il piacere di immergermi nelle comunità locali. Ero davvero entusiasta del Paraguay, secondo me è un paese che non è visitato moltissimo e questo aggiunge quel qualcosa in più che lo rende ancora più selvaggio e sconosciuto.
Ciao Jamie, raccontaci qualcosa di te, chi sei e da dove vieni? Sono un atleta britannico di Endurance e sono nato in Scozia. Ho vissuto appena fuori Edinburgo fino ai miei 18 anni e più tardi mi sono spostato più a sud per continuare con la mia educazione. Ho lavorato a Londra per dodici anni fino al 2014 quando ho preso la decisione di fare un cambio di carriera e diventare un avventuriero. So che hai lasciato il tuo lavoro d’ufficio per intraprendere un nuovo percorso, cosa ti ha spinto a fare questa scelta? E dove ti ha portato? Quando ho lasciato l'università, sono andato a Londra, dove ho ottenuto un lavoro presso una delle migliori società di pubbliche relazioni internazionali. Ho lavorato per 12 anni nel team del settore consumer e ho avuto il piacere di incontrare alcune persone e clienti fantastici, ma il lavoro di per sé non mi ha mai ispirato. All’età di 34 anni ho abbracciato la decisione per la quale essere felici e soddisfatti era più importante di lavorare puramente per mettere i soldi in banca. Ho da sempre voluto essere un avventuriero e decisi di combinare il mio sogno con la mia più grande passione, la corsa. Con in mente un’avventura da 11.000 km, ho preso in mano una mappa del mondo e molto velocemente è stato concepito “Running the Americas”. Avrei corso per 17.000 km dal Canada all’Argentina, attraverso 14 paesi e 2 continenti. Questa avventura sarebbe stata l'inizio di una nuova vita da avventuriero.
E’ stata la prima volta che ho avuto un assaggio del vecchio coloniale Sud America, con una vera influenza architettonica Spagnola. Il mattino seguente dovetti dirigermi verso ovest e verso il confine boliviano. Esistono pochissime città o grandi città in Paraguay, il che significa che esiste una rete stradale molto semplice che corre da una città all'altra. Ingenuamente, pensavo che queste strade avrebbero potuto essere in condizioni leggermente migliori rispetto a quello che ho trovato. Una volta fuori dalla principale area urbana, la qualità della strada era diventata molto irregolare. Potei pedalare su asfalto perfetto per circa un minuto e poi solo su sentieri fangosi. Poi venne la Bolivia. Questo era l'obiettivo principale del mio viaggio, fu qui che le Ande iniziarono a sorgere e la vera avventura stava per iniziare. Quando sono arrivato a Uyuni ho scoperto che il mio sogno di attraversare le saline sembrava essere sul punto di esplodere.
Sei un amante della corsa e ce lo hai dimostrato con la tua famosa sfida che ti ha portato a correre 17.000 km partendo dal Canada e arrivando in Brasile. Vorresti raccontarci qualcosa sul tuo bellissimo viaggio in bicicletta da San Paolo a La Paz? Ho davvero amato la mia corsa in Sud America ed è per questo che per me è stato facile decidere di tornare. Sapevo di avere solo un mese così ho esplorato tutte le opzioni e ho deciso di andare in bicicletta da San Paolo a La Paz. Così nel Marzo 2017, saltai sulla mia bicicletta iper carica e pedalai da Ladbroke Grove a Victoria, salii sul Gatwick Express, caricai la mia bici in una scatola
La mattina dopo partii per il nord sperando di attraversare un'altra salina. La strada era insopportabile da attraversare e il tragitto era davvero duro. Nonostante avessi le gomme da mountain bike, il peso delle mie borse era troppo elevato. Quando colpii il sale, la mia bici ruppe il sottile strato crostoso, rendendo incredibilmente difficile l'andatura.
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Mentre il sole tramontava e il vento si alzava, riuscii a trovare un letto di un fiume in secca, dove avrei potuto accamparmi per la notte. In poco tempo la bufera arrivò e colpì la mia tenda con una violenza che non avevo mai sentito prima. Il giorno seguente, quando mi sono svegliato, ho trovato tutte le mie cose ricoperte di sabbia e la mia bici non era in buone condizioni, quindi ripulii il tutto e partìì alla volta di La Paz. Il mio ultimo giorno sembrava coincidere con una competizione ciclistica locale e mentre faticavo con la mia bici da turismo, sono stato superato da centinaia di boliviani che mi hanno incoraggiato quando ho provato a gareggiare.
Qual’è il motivo che ti spinge ad intraprendere questi tipi di viaggio completamente da solo? Amo viaggiare ed avventurarmi da solo, anche se non sono contrario a provarlo con altre persone. Per me ci sono due aspetti nei miei viaggi. In primo luogo, c’è l’aspetto dell’avventura: essere in qualche posto nuovo, selvaggio e sconosciuto. E poi c’è l’aspetto dell’efficienza. Sono molto appassionato nello spingere il mio corpo più lontano possibile e adoro testare i miei limiti. Giusto o sbagliato, credo che andarci con qualcun altro potrebbe limitare lo scopo di esplorare i propri confini personali.
Ci avevo impiegato 29 giorni (di cui 2 di riposo) in bicicletta per percorrere i 3600 km da San Paolo a La Paz e arrivare nella capitale della Bolivia non è stato per niente deludente. Ti fai strada attraverso la periferia, schivando i minibus e il traffico pesante e poi eccola davanti a te: una città tentacolare, immersa in una conca naturale dominata da imponenti vette. Alla fine, ho dovuto prendere un taxi a La Paz perché non c'era abbastanza tempo per ripartire in bicicletta.
Qual’è il posto più bello che ti è rimasto impresso, che sicuramente non dimenticherai? Il Salar de Uyuni era un posto incredibilmente bello. La maggior parte delle persone lo visitano durante la stagione secca e cioè quando vedi le bellissime foto del sale bianco che si estende a perdita d'occhio. Bene, io sono andato durante la stagione delle piogge e questo significava che la più grande distesa di sale del mondo poteva essere meglio descritta come il più grande specchio del mondo.
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a Viaggiare significa perdersi. Significa andare in posti nuovi e lasciarsi conquistare totalmente dalla natura, dalle persone e dall’architettura. significa trovare se stessi in luoghi che le altre persone possono solo sognare di visitare. Mentre attraversavo la Bolivia in bicicletta, ho avuto il piacere di far parte di un festival locale, il festival “Inca”, ero l’unico straniero presente e loro si sono comportati in modo tale da non farmelo pesare. Momenti come questi ti rimangono.
Hai incontrato delle difficoltà lungo il tuo tragitto? Considerando che hai attraversato le Ande. Ogni avventura che intraprendo si presenta con una serie di ostacoli che le rendono così attraenti per me – anche in questo caso non era diverso. Salire sulle Ande è stato il più grande ostacolo fisico che ho dovuto superare e, ad essere sincero, è stata la ragione principale per cui ho intrapreso questa avventura.
Cosa ti rimane da un simile viaggio? Che tipo di emozioni provi quando rientri a casa? Per ogni avventura rimane qualcosa. Tu vedi, esplori e respiri in un mondo nuovo e inevitabilmente quel momento arriva, è tempo di tonare a casa. I ricordi svaniranno, le esperienze si mescoleranno e avrai una sensazione d’abbattimento, ma esiste un elemento inspiegabile di quel viaggio che lascia un segno dentro di te.
Il Salar de Uyuni era il secondo più grande ostacolo ed era completamente non pianificato. Non lo era fino a quando ero ad un paio di giorni di distanza e mi rendevo sempre più conto che era ricoperto da 15-25 cm di acqua salata.Ero davvero determinato ad attraversare il Salar e mi sono spinto lo stesso nonostante i vari avvertimenti. Continuavo a chiedere alle persone se fosse possibile e non lo era stato fino a poche centinaia di metri più avanti dove finalmente avevo trovato una persona che mi aveva detto che era possibile. Le sue parole di conferma erano tutto ciò di cui avevo bisogno. Quando mi sono avvicinato all’acqua mi sono sentito avvolto da un’enorme ondata di eccitamento, sapevo che sarei stato l’unica persona ad intraprendere una cosa simile e sapevo che sarei stato tutto solo ed era l’unica cosa di cui avevo bisogno.
Viaggiare è una cosa meravigliosa ed è una cosa che tutti dovremmo fare di più.
Rifletterai su quei momenti tranquilli e poi un giorno un suono, un profumo o l’interazione con qualcuno li riaccenderà e tutto ritornerà alla mente. Viaggiare è una cosa meravigliosa ed è una cosa che tutti dovremmo fare di più.
Per il momento stai vivendo in un van camperizzato, qual’è il tuo primo pensiero quando ti svegli? In questo momento sto vivendo sia nel mio van camperizzato sia a casa di amici che mi ospitano. Il van ti dà quella clamorosa sensazione di libertà, hai tutto ciò di cui hai bisogno per vivere. Alla caduta di un cappello ( o al giro di una chiave ) ti puoi ritrovare sulla strada verso un posto meraviglioso.
Come ti procuravi il cibo e dove dormivi? Quando mi sento dentro ad un’avventura mi piace essere pronto per qualsiasi evenienza. Porto con me una piccola tenda da un solo posto e la uso quando non ci sono altre alternative. Non sono comunque contrario nel soggiornare in dei piccoli hotel o negli ostelli economici.
Sei un vero avventuriero, stai pianificando un nuovo viaggio, una nuova esperienza? Sono in costante pianificazione di nuove avventure. Le persone mi chiedono cosa penso quando mi ritrovo in posti desolati nel bel mezzo del nulla e la mia risposta normalmente è: la mia prossima avventura. Ora come ora mi sto focalizzando sul trail running, ho due importanti eventi di trail running su più giorni. Una è la corsa da Fort William a Cape Wrath ( in Scozia ) e l’altra è la Transalpine. L’avventura di per sé è piuttosto semplice da pianificare, è tutto il lavoro che ci sta intorno ad essere travolgente. Ho bisogno di questo per darmi la giusta carica per spingermi oltre.
Per il cibo invece, normalmente portavo con me delle scorte di cibo per almeno un paio di giorni ( porridge, noodles, tonno e biscotti) e poi compravo quello che potevo nei piccoli ristoranti che incontravo lungo le strade. Cosa significa viaggiare per te? E che valore attribuisci alla parola “viaggio”? Per me viaggiare significa perdersi. Significa andare in posti nuovi e lasciarsi conquistare totalmente dalla natura, dalle persone e dall’architettura. Essere un viaggiatore solitario di resistenza
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BIKE GRAVEL SELECTION BY FABRIZIO BERTONE
1 . ALPINA
2 .GIRO
3 . GIANT
MYTHOS 3.0
EMPIRE VR70 KNIT
TOUGH ROAD SLR 1
Si tratta del casco da bici più venduto di Alpina grazie al suo design in continuo miglioramento e grazie alla perfetta vestibilità. Il peso leggero è ottenuto grazie alla tecnologia Inmold che collega la calotta esterna del casco direttamente con la calotta interna Hi-Eps. Le grandi prese d'aria garantiscono una perfetta ventilazione. Un'ulteriore caratteristica è il Run System Ergo Pro di alta qualità, abbinato al Custom Fit System per la regolazione dell'altezza.
Scarpa da mountain bike unica nel suo genere. Dotata della nuova tomaia Xnetic Knit, offre comfort e un’ottima traspirabilità. La tomaia è idrorepellente poiché trattata in DWR, mentre una protezione in gomma e il tallone in TPU ne aumentano la durata e la resistenza all’abrasione. Suola in fibra di carbonio Easton EC70 che offre una buona rigidità a livello professionale e una suola in gomma Vibram.
Con il suo telaio in alluminio Aluxx Slr leggero e una forcella in materiale composito, ToughRoad SLR è adatta per l'avventura su terreni imprevedibili e sconnessi. Dotata di ruote 700c veloci e stabili ha una qualità di guida robusta ma agile ed è fornita di pneumatici larghi per affrontare i terreni accidentati. I potenti freni a disco garantiscono un ottimo controllo, mentre i portapacchi, uno anteriore e uno posteriore personalizzati, possono ospitare sacchi multipli per lunghi viaggi.
4.ALPINA
5 .GORE
6 . ISADORE
KOSMIC
C 5 A L L M O U N TA I N
SIGNATURE CYCLING JERSE Y
Kosmic è completamente in sintonia con le tendenze attuali grazie ai suoi occhiali a specchio e ai colori tenui del telaio verniciato Softtouch, che conferisce agli occhiali una sensazione eccezionale. Oltre alle radiazioni UV-A, -B e -C, le lenti ceramiche resistenti agli urti proteggono anche gli occhi dalle radiazioni infrarosse. Livello di protezione: S3
Pantaloncini da mountain bike molto apprezzati specialmente per la loro vestibilità super aderente. Dotati al loro interno di elementi adesivi in silicone per mantenere il pantaloncino in posizione. Il materiale è resistente, leggero e robusto, adatto sia nei bike park sia sulle cime delle montagne, grazie anche al supporto 3D che offre una gestione dell’umidità ottimizzata.
Jersey senza tempo dal design classico progettato per supportarti appieno durante pedalate di molte ore in condizioni climatiche calde. Realizzato in due tipologie di strutture di tessuto: 61% poliestere, 36% lana merino, 3% lycra. Comodo e morbido al tatto, prevede una zip integrale e tre tasche posteriori rinforzate.
7 . N O R T H WAV E
8 . NEMO EQUIPMENT
9 . OAKLEY
OUTCROSS PLUS
APOLLO BIKEPACKING
FLIGHT JACKET
Pensata per la nuova generazione di MTB riders, per coloro che non vogliono rinunciare alla sfida di ogni terreno, progettata dalla partnership tra Northwave e Michelin Technical Soles. Infatti la suola tecnica Explorer unisce la rigidità di una suola da XC con la zona mediale a flessibilità calibrata, per combinare efficace trasmissione di potenza, performance e comfort in camminata.
S H E LT E R
Dal design aerodinamico, questi occhiali sono perfetti per il ciclismo, la corsa e tanti altri sport. Il ponte nasale Advancer impedisce appannamenti e surriscaldamento, mentre la linea ciliare massimizza il campo visivo superiore. Per garantire la massima compatibilità con i caschi, sono dotati di aste intercambiabili di due diverse lunghezze.
1 0 . SALSA
1 1 . R U DY P R O J EC T
1 2 . GIANT
VAYA
STRYM
SCOUT HANDLEBAR BAG
All Road da turismo leggero, progettata per gestire qualsiasi superficie stradale. La scelta dei tubi e la geometria stabile su tutto il profilo rendono la bici particolarmente maneggevole sia carica che scarica. Lo spazio per pneumatici fino a 50 mm consente di adattare la trazione e il comfort a seconda delle esigenze.
Casco adatto per le vostre pedalate giornaliere. Leggero e compatto, garantisce un’ottimale circolazione dell’aria grazie alle sue 16 prese d’aria e all’airframe frontale che migliora l’assorbimento del sudore. Il retention system RSR 10 assicura una calzata avvolgente e personalizzata grazie alle regolazioni micrometriche.
Sacca manubrio realizzata in Nylon 210d integrato e cinturino regolabile in altezza. Resistente all’acqua con chiusure roll-down su entrambe le estremità. Facile da installare e il sistema di cinghie di compressione offre un’opzione di trasporto aggiuntiva.
Il rifugio ideale per i ciclisti. Tenda minimalista e ultraleggera con costruzione floorless design a parete singola. Il sostegno, un palo in alluminio regolabile, crea una forma piramidale pentagonale che può ospitare facilmente tre persone (o una persona e la bicicletta). Si può comodamente abbinare all’ Escape Pod di Nemo.
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BIKE GRAVEL SELECTION BY FABRIZIO BERTONE
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Stigmata BY M AT T EO M O C E L L I N
Val Badia. Uno di quei posti magici, uno di quei paesaggi che stenteresti a credere che esistano veramente.
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rati di un verde cosi accesso da sembrare finto che si stendono placidi vicino a freschi torrenti, abeti che si stagliano come a nascondere dove il prato diventa dolomia. Tutte le alte punte di questo incredibile gruppo di montagne si ergono imponenti, il Sas dla Crusc e il Sas Rigais la fanno da padroni. Al tramonto domina il silenzio, come se il luogo volesse trattenere con se ancora qualche minuto del giorno mentre il sole cala e sfiora l’ombra delle Odle. Sotto al Sas dla Crusc si trova una piccola chiesetta di montagna. Si dice la consacrazione risalga al 1484, ad opera del Vescovo ausiliario di Bressanone. Antico e sacro qua si mischiano. C’è chi crede sia in qualche modo il tocco di Dio; i più laici, invece, semplicemente accettano quel sentimento di contemplazione di fronte a qualcosa di bello che la chiesetta di Santa Croce ispira.
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Tre vecchie sculture di cirmolo li osservano ergendosi nel prato, rappresentano Cristo ed i due ladroni per sempre inchiodati sulle loro croci come a suggerire un’altra strada per il sublime. Ecco perché si chiama Stigmata. Simon Gietl e Andrea Oberbacher contemplano la parete di roccia di fronte a loro mentre il sole tramonta su di un giorno d’estate. “Ti sembra scalabile, Simon?” chiede Andrea. La loro voce si perde nel vento. Ma una cosa è certa, sia Simon che Andrea sono consapevoli che lì non ci sono altre vie. Non c’è mai passato nessuno. Devono dare sicuramente un’occhiata.
stile, l’alpinismo dei padri, un concetto molto più ricco e complicato, una sorta di pratica dove quello che conta è lasciare meno segni possibili del proprio passaggio, legandosi con qualcuno che si rispetta, di cui ci si fida e con cui si comunica senza parole, perché ci si capisce al volo. Non servono parole quando si intraprendere una avventura del genere insieme.
Proseguono la cordata lentamente fino a terra, chiacchierando e scherzando. Con i loro materiali in spalla raggiungono lo spiazzo antistante della piccola chiesa di Santa Croce e per l’ultima volta, quasi in contemporanea, si girano a guardare di nuovo verso il Sas dla Crusc. Stringono gli occhi per coglierne i dettagli e l’immaginazione galoppa per immaginare la qualità di quella roccia ora gialla ora nera. “Andrea, hai programmi per dopodomani?” Forse non ci sarebbe stato neanche bisogno di chiedere. Si conoscono bene, scalano assieme da anni. In montagna è cosi. Ti porta a condividere emozioni, sogni, paure e spazi ristretti. Non c’è spazio per conoscenze superficiali, hai bisogno di avere qualcuno di cui fidarti completamente e che conosca i tuoi pensieri e le tue azioni ancora meglio di te stesso.
Dopo tre giorni ulteriori ed un bivacco in parete Simon e Andrea riescono nell’impresa: completare l’apertura di questa nuova linea. Ma forse parlare di impresa non sarebbe corretto, loro non sono eroi, sono persone reali che più volte si interrogano se abbia senso andare avanti. Ma la risposta è sempre si. Quella risposta viene da un misto di intuito, tenacia e freddezza necessaria ad accettare protezioni precarie e distanti. Vanno avanti e vivono questa avventura insieme. Poi passa un anno, un anno non ricco di altre avventure e progetti, qualche viaggio intorno al mondo, altri pensieri. Una anno dopo però, Simon e Andrea si trovano ancora qui, in questo stesso luogo e decidono finalmente di tentate la libera.
Quello che conta è lasciare meno segni possibili del proprio passaggio, legandosi con qualcuno che si rispetta, di cui ci si fida
In silenzio si legano e concentrati partono a scalare. Si supportano a vicenda, si incitano durante i passaggi più duri mentre i loro cuori battono all’unisono e accelerano il ritmo quando il piede di uno per un momento scivola, prima di ritrovare la sua salda aderenza. Ma soprattutto, durante tutta la salita, questi due uomini sorridono soprattutto con gli occhi.
I giorni successivi trascorrono con un strana ma piacevole sensazione di effervescenza e di aspettativa, quella dell’attesa delle cose belle un po’ come quando da piccolo aspetti di aprire i regali di Natale. Lo spazio e il tempo come per qualche bizzarra magia si dilatano e spesso l’attesa stessa diventa la parte migliore di quella esperienza. Dopo i due giorni di vigilia, Simon ed Andrea si ritrovano di nuovo solo al Sas dla Crusc, entrambi carichi di materiale e di speranze. L’attesa di scoprire se riusciranno ad aprire una nuova via al centro di quella parete li rende carichi di quella adrenalina bella che fa diventare euforici. Ma non c’è tempo per i sentimenti ora, ci si lega e si sale in silenzio, un passo dopo l’altro, roccia dopo roccia, mentre il sole pian piano sorge alle loro spalle. Improvvisamente è sera, quando si slegano. Tutta la giornata sembra essere trascorsa in un lampo esplorando quella immensa distesa di roccia, cercando minuziosamente buchi e fessure in cui piazzare un chiodo, un friend, o per lo meno un nut.
È una sera di fine luglio quando Simon ed Andrea scendono per l’ultima volta dal Sas dla Crusc. Ancora una volta regna il silenzio fra loro. Ancora una volta entrambi sanno, senza parlare, che per tutte le Dolomiti non c’è un’altra via come questa: si godono in silenzio il dono di averla potuta vedere, aprire e salire. Come l’anno prima Simon ed Andrea si fermano allo spiazzo antistante della piccola chiesa di Santa Croce, girandosi per ammirare ancora quella parete. Tre vecchie sculture di cirmolo li osservano ergendosi nel prato, rappresentano Cristo ed i due ladroni per sempre inchiodati sulle loro croci come a suggerire un’altra strada per il sublime. La via che Simon ed Andrea hanno aperto e salito, la loro strada per il sublime, si trova proprio lì dietro ai crocifissi. Ecco perché si chiama Stigmata.
“Alpinismo” significa anche questo. Scalare e andare su ma poi di nuovo giù e su ancora, tornare indietro per andare avanti. Si tratta di una sorta di alpinismo vecchio
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Winter in Patagonia BY LUCA SCHIERA
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er Teo è quasi diventata una seconda casa; io, invece, passerò il mio quinto inverno in Patagonia. Partiamo a inizio gennaio, e, una volta arrivati, come per magia, la stagione si inverte. Ci sistemiamo in un ostello a El Chaltén, pronti a trascorrere lunghe giornate in attesa di previsioni meteo favorevoli. Sappiamo già che le condizioni delle pareti non sono delle migliori. Il mal tempo, noto in questo angolo di Sudamerica, quest’anno sembra implacabile e non ha concesso la benché minima tregua negli ultimi mesi. Salire sulle montagne sarà molto complicato, ma speriamo nella buona sorte. Appena possibile raggiungiamo la valle sotto al Passo Marconi. Trascorriamo una notte in tenda, studiamo le pareti di granito, ci facciamo un’idea di quello che abbiamo sopra la testa; lasciamo il materiale sotto ad un sasso e contro forti raffiche di vento torniamo in paese. Le giornate successive trascorrono immerse nella routine quotidiana: sveglia presto, previsioni del tempo, colazione, qualche libro e qualche lavoro al computer. Di nuovo previsioni, arrampicata e ritorno in ostello; previsioni alla sera e, qualche volta, c’è spazio per una controllata alle previsioni anche di notte.
Un paio di settimane dopo vediamo sulle mappe una bolla di alta pressione che sembra diretta verso di noi, lentamente la finestra di bel tempo prende una forma sempre più chiara fino a diventare qualcosa di preciso e quantificabile in una possibile via di arrampicata. Saranno due giorni senza vento, soleggiati ma freddi. Tutti gli alpinisti presenti in paese si preparano dopo settimane di attesa. Partiamo con qualche ora di anticipo ma, respinti dal vento, torniamo sui nostri passi e ripartiamo la mattina successiva. Raggiungiamo il materiale che avevamo nascosto nel pomeriggio e, finalmente, possiamo vedere bene le montagne: le nuvole stanno scomparendo e il vento soffia le ultime raffiche. Passiamo la giornata a studiare pareti e a preparare un piano per il giorno successivo; andiamo a dormire, con qualche dubbio sulle nostre scelte.
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Il mal tempo, noto in questo angolo di Sudamerica, quest’anno sembra implacabile e non ha concesso la benché minima tregua negli ultimi mesi. Salire sulle montagne sarà molto complicato, ma speriamo nella buona sorte.
... Ci svegliamo di notte e ci incamminiamo verso la parete del Cerro Pollone; l’avvicinamento è un pò complicato e, nell’ultimo tratto, dobbiamo arrampicare su una piccola parte ghiacciata. Arriviamo sotto la parete all’alba, fa molto freddo, ma in compenso la salita sembra più facile del previsto: non ci sono vie già tracciate e scegliamo una linea dritta in mezzo alle fessure. La roccia ha la forma di un’onda che si impenna verso l’alto, le difficoltà maggiori saranno probabilmente concentrate nella parte alta. Secondo le previsioni, in serata dovrebbe rialzarsi il vento e peggiorare nella notte. Dobbiamo essere veloci. Partiamo sui primi tiri, fa ancora freddo, ma riusciamo a scalare in libera. Il sole non dovrebbe tardare. Saliamo costantemente, alternandoci al comando, fino ad una fessura piena di neve; saliamo in artificiale ripulendola e riprendiamo ad arrampicare in libera. Nel frattempo è arrivato il sole ma il vento torna a soffiare forte; per ora non è un problema e proseguiamo dritti verso l’alto fino a poche decine di metri dalla cresta finale. La vediamo, davvero vicina, ma non riusciamo a raggiungerla. La roccia cambia improvvisamente colore, diventa gialla e scagliosa, non riusciamo più a proseguire. Come unica possibilità ci rimangono solo una serie di traversi e pendoli verso destra, per raggiungere un’altra fessura. Abbiamo perso molto tempo ma ora siamo sulla cresta.
Improvvisamente si apre l’orizzonte intorno a noi, vediamo da un nuovo angolo tutto il gruppo del Fitz Roy, mentre il Cerro Torre inizia ad essere avvolto da nuvole di maltempo. Ci affrettiamo a scendere dal versante opposto, unica possibilità sottovento. In velocità ci troviamo sopra lo stretto canale, in mezzo alle pareti, che porta al ghiacciaio. La tenda è visibile a poche centinaia di metri sotto di noi. Ci affacciamo per scorgere meglio, ma veniamo completamente bagnati dall’acqua di fusione, spinta dal vento; qualche grosso blocco che si stacca e rimbalza verso il basso ci fa passare definitivamente la voglia di calarci lì dentro. Abbandonata l’idea di una discesa veloce ci incamminiamo in mezzo ai seracchi che portano sotto la parete nordest del Fitz Roy, ci affrettiamo a sfruttare l’ultima ora di luce per orientarci e seguiamo a piedi, nella notte, una traccia fino a Chaltén, giusto in tempo per vedere l’alba.
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La Sportiva 90th Visione e Rolling Stones.
ARTICLE
BY
M AT T E O P AVA N A e G I U L I A B O C C O L A
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a “Calzoleria Sportiva” nasce nel 1928 per mano di Narciso Delladio, artigiano di Tesero, che nella sua piccola bottega, il suo piccolo mondo, costruiva zoccoli in legno e scarponi in pelle per i boscaioli della Val di Fiemme. Il Sig. Delladio, già nei primi anni ’40 era considerato un precursore, in quanto aveva brevettato un sistema di allacciatura, che per quei tempi era davvero un sistema innovativo e che per anni è rimasto punto di riferimento nel mondo delle calzature.
All’inizio degli anni ’50 entra a far parte dell’azienda il figlio Francesco, che decide di costruire un nuovo e più moderno laboratorio alle porte di Tesero, nel quale progetta e realizza i primi scarponi da sci in cuoio e calzature per la montagna sempre più tecniche. In questo periodo “la Sportiva” da piccola bottega inizia ad affermarsi a livello nazionale. Gli anni passano e la famiglia Delladio cresce e sperimenta sempre di più. Con la terza generazione, negli anni ’70, vengono create le prime scarpette d’arrampicata rivoluzionando così il mondo delle scarpe da roccia, vengono organizzati i primi climbing Master di Bardonecchia, l’Arco Rock Master e le prime fiere internazionali…
e quando negli anni ’80 il climbing diventa disciplina sportiva internazionale, I migliori climber di tutto il mondo indossano i prodotti “La Sportiva” che verrà ricordata nella storia per aver lanciato sul mercato la famosa scarpetta gialla e viola. Negli anni ’90, l’azienda è in piena crescita e decide di trasferirsi nella nuova sede a Ziano di Fiemme ed è proprio in quegli anni che viene creato il modello Mythos, diventato un vero punto di riferimento per un’intera generazione d’arrampicatori grazie al suo sistema di allacciatura. E poi le evoluzioni recenti: il lancio della linea Mountain Running già in tempi non sospetti ad inizio anni 2000 con il modello Exum Ridge e la sponsorizzazione delle prime gare Skyrace in altissima quota sulle Dolomiti, fino alle più recenti evoluzioni con la collaborazione con testimonial internazionali come Anton Krupicka ed Urban Zemmer, e poi ancora l’entrata nel settore dell’abbigliamento tecnico e le evoluzioni in campo digital e tecnologico in seguito al debutto in azienda della quarta generazione.
Sono tutti attimi preziosi della storia di un’azienda nata e rimasta fedele alla Valle di Fiemme dove ancora oggi produce il 50% della propria produzione di calzature in uno stabilimento che impiega 300 persone e in cui si pensano e sviluppano tutte le calzature da trail running, sci alpinismo, trekking, arrampicata ed escursionismo estremo. Sono attimi conservati come tesoro di un’eredità inestimabile: non sono fermi nel tempo ma avanzano consapevoli, ovviamente in salita, come piace a chi da sempre vive in montagna. E’ una ricerca costante; guardare avanti, sempre, come fanno dal 1928!
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olevamo riassumere l’intera storia di quest’azienda in un articolo, oltre ad essere francamente poco rispettoso sarebbe stata una cosa per maghi e vaneggiatori. Ma vogliamo rendergli omaggio ed incuriosirvi raccontando un curioso episodio che ci è stato raccontato durante la loro fantastica festa dei 90’anni, una di quelle storie che tanto assomigliano alla nascita del primo Mac. Una storia incredibile insomma. Di quelle che piacciono a noi.
“Avevamo realizzato un passaggio importantissimo che è a pensarci bene è ancora oggi il nostro credo industriale, quello che ci guida tuttora nell’innovazione e in ogni decisione da prendere nella messa a punto dei nostri prodotti: trasformare un limite in un’opportunità.” È così che Lorenzo Delladio risponde in merito a uno se non il più grande segreto industriale che La Sportiva abbia tenuto nascosto alla concorrenza e al mondo intero. Per chi non lo sapesse le città di Balocco e Tesero distano 355km l’una dall’altra. A Balocco (che in questo caso non ha nulla a che fare con l’azienda dolciaria piemontese) sorge la pista di collaudo Alfa Romeo. È in questo luogo che Lorenzo Delladio, ad oggi CEO & President di La Sportiva, in una primavera di un lontano 1979 guidò a bordo di un furgoncino Fiat 238. Il mangianastri mordeva una cassetta dei Rolling Stones e l’aria era calda. Per via della sua passione per i rally e per le competizioni in automobile Lorenzo, allora un uomo che non ricopriva tutti i ruoli e gli oneri che ricopre oggi, era in contatto con un tecnico dell’Alfa Romeo ed era venuto a sapere che alla pista di collaudo di Balocco c’era un deposito dove erano accatastati gli pneumatici slick già usati e non più utilizzabili per le gare. Quelle gomme potevano essere la risposta ad uno dei grandi problemi, o più corretto sarebbe dire dilemmi, che ossessionavano i calzaturifici tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, il periodo in cui il fenomeno del free climbing stava letteralmente esplodendo. Sei ore di viaggio su una strada malmessa valevano la pena di scoprire se quella che era solamente una visione, potesse tramutarsi in realtà o semplicemente in illusione. A quei tempi non si perdeva tempo in chiacchiere inutili e Lorenzo caricò una ventina di pneumatici a bordo del furgoncino. Di ritorno da Balocco si procedette in maniera precisa nel laboratorio di Tesero: venivano eliminati i fili metallici dal battistrada e si ritagliavano le suole. Per ottimizzare i tempi venivano preparate delle fustelle per tagliare le suole in serie con una trancia. L’intuizione non fu né illusione né pazzia: furono le suole migliori mai create prima in azienda. Il processo sperimentale andò avanti, perché le scarpe erano pronte, ma andavano testate. È in questo momento che ci si accorse che la mescola per essere al massimo della sua efficienza e dell’aderenza doveva raggiungere una temperatura ottimale di esercizio e quindi andava preriscaldata. Nel caso del rally era facile visto che la mescola si riscaldava grazie al movimento dinamico. Per l’arrampicata su roccia invece la suola della scarpetta andava preriscaldata al sole e pulita dalle impurità, attivando la mescola e aumentando di conseguenza le performance, almeno fino al momento in cui, dopo qualche minuto, le suole tornavano alla temperatura ambiente. A quel punto dello sviluppo avevano già trovato le soluzioni giuste per la tomaia in pelle che accoppiavano con la fodera di cotone, un puzzle che invece altre azienda facevano fatica a risolvere.
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In questo modo si era raggiunta una performance inedita in aggiunta a un comfort di calzata. Ai tempi la gomma più performante sul mercato, almeno tra i pro climbers, era stata ideata dalla ditta spagnola Boreal e nessuna azienda era riuscita a trovare la soluzione per creare una mescola che anche di poco le si avvicinasse. Manolo, ai tempi atleta di punta La Sportiva e tuttora considerato uno dei pionieri del free climbing, riuscì a portare a Tesero un paio di scarpe Boreal. Test dimostrarono che associando i vantaggi della gomma slick e della gomma spagnola se ne otteneva una nuova e super performante. Era evidente che bisogna trovare una soluzione definitiva affidandosi a un fornitore. L’idea di reperire le stesse suole che montava Boreal era scartata per evidenti motivi di concorrenza. Sempre grazie alle esperienze delle gare in auto, Lorenzo venne in contatto con un tecnico della Marangoni di Rovereto, azienda trentina tuttora produttrice di pneumatici per auto e camion. Marangoni disponeva di una tecnologia produttiva che gli consentiva di ricostruire il pneumatico più volte, applicando il battistrada alle carcasse con un processo di vulcanizzazione. Era un procedimento piuttosto economico, a metà strada tra l’industriale e l’artigianale, che consentiva di personalizzare gli pneumatici nel disegno del battistrada e nella mescola scelta di volta in volta in funzione delle condizioni del terreno e della gara. Alla Marangoni avevano senz’altro l’esperienza e il know-how necessario per lavorare sulle mescole delle suole. A quel punto i prototipi con la mescola spagnola realizzati usando le suole Boreal avevano dimostrato di funzionare perfettamente e andavano industrializzati. Marangoni accolse la richiesta di diventare fornitore e partner tecnologico. Venne messo a disposizione da parte di Marangoni un chimico che si fece carico del progetto. Dopo molti prototipi si arrivò a finalizzare una gomma che aveva un livello di performance e di durata paragonabile a quello della gomma spagnola.
A questo punto sorgeva il vero problema. Come tenere segrete tutte queste scoperte al mondo esterno? Venne siglato un accordo con Marangoni che si impegnava a mantenere il segreto della formula della gomma e a produrla in esclusiva per l’azienda di Tesero. Lorenzo partiva con con il furgone al loro stabilimento per poi portare in azienda le lastre di gomma per le suole acquistate a peso. Il piano era sempre lo stesso: Lorenzo arrivava con il solito furgone Fiat, entrava e andava vuoto alla pesa dove venivano caricati due bancali di gomma in lastre, veniva pesato nuovamente il furgone per il conteggio della merce e veniva consegnata la bolla con i documenti di viaggio. Nessuno doveva sapere che la gomma spagnola proveniva in realtà dagli stabilimenti Marangoni di Rovereto. Occorreva quindi la massima cautela nel conservare i documenti per non far vedere l’intestazione di Marangoni. Una fidata impiegata della contabilità, una sola, Carla, si prendeva cura di ricevere le fatture da Marangoni e di procedere al pagamento senza farlo sapere a nessun altro. Era un segreto industriale. Senza bisogno di spiegare alcun dettaglio, veniva detto a dipendenti, agenti e clienti che quella che veniva montata sulle scarpe era in realtà una mescola spagnola. Nell’immaginario collettivo si pensava alla mescola spagnola come acquistata e proveniente direttamente dalla Spagna, poiché nessuno era tenuto a dire dove la gomma veniva prodotta, esattamente. Era un segreto tenuto a proteggere da eventuali concorrenti e conservato per parecchi da solamente tre persone: Francesco Delladio, Lorenzo Delladio e Carla, l’impiegata.
Quella che a primo acchito era stata solo un’intuizione diventò la vera filosofia di quest’azienda, che fa delle difficoltà lo spunto per migliorarsi e progredire, trasformando i limiti in opportunità appunto. Il tutto dal 1928.
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CHAPTER ONE
CLIMBING
All in one dive Annego in un sospiro mentre mi abbandono alle onde che dolcemente mi tengono sollevato, come se mi volessero dire qualcosa.
PHOTO & TEXT
M AT T E O P AVA N A LOCATION
F I N A L E L I G U R E I TA LY
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CLIMBERS
GIULIA BOCCOLA IGOR SIMONI M A R C O B E RTA S I N I
Scalare a Finale Ligure è questo: una giornata senza se e senza ma. Ogni volta che lasci quel pezzo di autostrada aggrovigliata e grigia ti si riempiono gli occhi.
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nnego in un sospiro mentre mi abbandono alle onde che dolcemente mi tengono sollevato, come se mi volessero dire qualcosa. Un’onda mi tappa il naso facendomi tossire. Sono Marco e Giulia che si sono appena tuffati. C’è anche Igor che, con un paio di occhiali trovati chissà dove, si gode gli ultimi raggi di sole. Non ha niente su cui appoggiarsi se non la sabbia e i ciottoli che gli rimangono incollati sulla schiena.
e arrampichiamo entusiasti sulla sua volta perfetta. C’è ancora edera depositata sulle pareti, come se essa volesse nascondere quella roccia bianca e solidissima. Arrampichiamo sulla parte più strapiombante, sulla volta perfetta. Una placca che si evolve in strapiombo. Usi i piedi in maniera sapiente e poco dopo decidi di ignorarli. Scali con metà del corpo al doppio della fatica. Controsenso o libertà?
Scalare a Finale Ligure è questo: una giornata senza se e senza ma. Ogni volta che lasci quel pezzo di autostrada aggrovigliata e grigia ti si riempiono gli occhi. Ti immergi in un borgo antico, fatto di vie strette e sassi battuti in cui non è nemmeno tanto difficile inciamparsi.
La temperatura inizia a diventare insopportabile, soprattutto per scalare. Ci rifugiamo nel fitto bosco, di nuovo. I sentieri sono un formicaio di tracce malmesse e solo io mi faccio divorare dai rovi che hanno spine affilate come denti di tigre. Preghiamo che il caldo non abbia fatto evaporare quel pezzo di focaccia untissima che sussurrava intimamente colesterolo. Cha sapore (e che prezzo) ha la felicità eh?
Noi però in quel borgo non vogliamo starci. Lo abbandoniamo per scappare sulle colline rocciose alle sue spalle, dove i colori sono sfumature di arancione, rosso e bianco e le fronde dei cespugli sono così fitte da ripararti dai raggi di un sole già alto in cielo.
Dicono che tutto voli via. Noi voliamo a Noli, nell’altro emisfero di Finale, sulla costa, dove l’aria è salmastra e la gente è ancora abbronzata a metà. Non ci sono più boschi, né colline. Sprofondiamo nel sottosopra ligure come i sassi che facciamo rimbalzare sull’acqua. Qui anche la roccia è diversa: liscia, lavorata, a scaglie. La corda vibra nel vento e, scavalcando lo scoglio, il sole si spegne. Il moto dolce dell’acqua lavora tuttora la base di quella fascia rocciosa come unica linea di demarcazione tra due mondi. Gli occhi di tutti noi riprendono vita, perché non pensiamo a niente e niente può preoccuparci.
Gli zaini pesanti si muovono veloci sopra le nostre schiene fino al settore dell’Alveare. Qui l’erosione ha scolpito e levigato la roccia in un equilibrio precario e perfetto di forme, luci e colori. La grana del calcare è aggressiva tanto per le dita quanto per la gomma delle scarpette. Speri di scoprire i principi della levitazione in qualche vecchio libro di testo orientale per togliere peso da quegli appoggi. Ne leggi la forma e ne testi l’aderenza. Sono minuscoli. Ad aiutarti non c’è niente e nessuno. Ti isoli. In pochi secondi quella concentrazione si trasforma in estasi. Godi e soffri, soffri e godi. Visitiamo anche la Grotta dell’Edera, un grande cilindro roccioso a cielo aperto. Camminiamo sul poggiolo esposto
E proprio per questo motivo che ci tuffiamo, come a purificarci da quello che abbiamo visto, per potercene dimenticare e per andare a cercare nuovamente, come lupi affamati, quelle emozioni.
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1 . L A S P O R T I VA KATAKI Scarpetta d’arrampicata versatile, adatta per diversi utilizzi. Ottima sia per le uscite in falesia, specialmente sulle pareti strapiombanti, sia sulle sezioni molto fisiche grazie anche alla costruzione del tallone con l’innovativo guscio S-Heel che ti permette di mantenere una perfetta stabilità in torsione accentuando le tue performance. Questo sistema migliora i tallonaggi, mentre il sistema di allacciatura a lacci con tensionamento differenziato permette una regolazione perfetta dei volumi e aumenta il comfort della scarpetta. La suola spezzata a 3/4 ti permette di avere grande sensibilità nonostante sia una scarpa rigida che sostiene il piede durante i passaggi di placca più tecnici su appigli minimi. La suola con plantare P3 mantiene a lungo la forma e permette quindi una risuolatura perfetta. OUTFIT:
Tee - La Sportiva Slab | Short - La Sportiva Belay
2 . S CA R PA MAGO Scarpa classica da alpine approach con tomaia in pelle scamosciata resistente all’usura e un modello al top delle prestazioni: per chi è in cerca di un'arrampicata dinamica, atletica ed una calzata precisa. Mago è sensibile e dinamica. La forma asimmetrica, inarcata e molto arcuata nella punta, ti permette di concentrare la forza sull’alluce diventando uno strumento di assoluta precisione, rendendo questa scarpetta d’arrampicata la più performante e precisa sugli appigli più piccoli. La tomaia combina 5 pezzi di microfibra e pelle e grazie alla tipologia di allacciatura che arriva fino in punta, può adattarsi ad ogni forma del piede. L’inserto in TPS assicura una forma concava e una buona sensibilità sull’alluce. Il tallone invece è rinforzato con una striscia in Flexan per mantenere tensione e struttura. OUTFIT:
Tee - E9 Big Ball | Pant - E9 Ananas
3 .C S W I L D C O U N T R Y PARTHIAN Scarpetta d’arrampicata nata dalla collaborazione tra Wild Country e Michelin Soles, le Parthian che prendono il nome dalla famosa via di hard grit Parthian Shot, nel Peak District, sono scarpette super precise adatte per le micro tacche, nell’arrampicata verticale, sui piccoli appoggi e sugli spalmi e rigide il giusto per gli incastri di punta in fessura. Ispirate al pure climbing, sono perfette per fare trad, ma anche per l’arrampicata sportiva e il boulder. Si adattano al piede come se fossero una seconda pelle ed offrono oltre ad un’elevata precisione, anche un’ottima aderenza. Presentano una tomaia unica realizzata con uno strato elastico di poliuretano laminato all’interno di due strati di microfibra, che permette alle scarpette di mantenere la loro forma senza mutare la struttura originaria. Se state cercando l’innovazione, le Parthian fanno al caso vostro. 3.OUTFIT:
Hoody - Salewa Agner Cordura | Tank - Salewa Agner | Pant - Salewa Agner Engineered Cordura | Approach Shoes - Salewa Wildfire
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CLIMBING PREVIEW SS19 BY GIULIA BOCCOLA
1.FERRINO
2 . B L A C K YA K
3.ARC’TERYX
KOBUK
DZO JACKET
ALPHA AR BACKPACK
Ottima libertà di movimento per questa giacca progettata in tessuto stretch resinato che la rende adatta a diverse attività praticate all’aria aperta. Perfetta per le giornate ventose estive e come termico leggero, è l’ideale compagno di viaggio. E’ una giacca traspirante dotata di fodera interna in tessuto antiodore, polsini elasticizzati, tasche zip laterali e un cappuccio regolabile.
Leggera giacca anti-pioggia adatta per molteplici attività all’aperto. E’ altamente impermeabile e traspirante, dal design semplice e lineare. I polsini delle maniche hanno una combinazione di linguette elastiche e regolabili in velcro per una perfetta vestibilità. Prodotto semplice adornato dal logo sul petto ton sur ton, è un partner perfetto per mantenerti asciutto e protetto quando ne hai più bisogno.
Gli sviluppatori del brand, insieme ai loro partner tessili, hanno dato vita al materiale più leggero e resistente che ci sia in circolazione, aprendo le porte a nuovi livelli di resistenza. Questo zaino d’alpinismo utilizza l’LCP come una griglia ripstop ingegnerizzata incorporata in un tessuto in Nylon ad alta tenacità (N315r). Litraggio 35L.
4 . S A L E WA
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6.MILLET
APEX WALL
PLUME LIGHT JACKET
TRILOGY CORDURA DENIM
Zaino da alpinismo che utilizza la più recente evoluzione del sistema Contact Flow Fit sviluppato per abbassare la temperatura della schiena degli alpinisti per mantenerla più asciutta. E' realizzato in tessuto Robic, quindi ha una resistenza agli strappi maggiore del 60% rispetto al nylon convenzionale. Grazie alla fibbia con aggancio magnetico, è possibile fissare la corda con una mano sola.
Giacca leggera realizzata in poliestere e poliammide riciclati, combina caratteristiche tecniche ad un design urbano e ti porterà dalle tue avventure fuori porta in ufficio. Progettata grazie ad una costruzione body mapping, utilizza la tecnologia Dry Now che consente alla giacca di asciugarsi molto velocemente e può essere considerata una giacca a vento.
Realizzati in Denim Cordura elasticizzato, sono adatti per praticare l’arrampicata, visto l’utilizzo di questo materiale resistente all’abrasione e alla frizione. Nonostante sia stato creato per l’attività della scalata, è un pantalone che si può facilmente indossare tutti i giorni, visto il suo fit perfetto per ogni occasione. Le cuciture sono rinforzate a contrasto nei colori Trilogy.
7. L A S P O R T I V A
8. CALZE GM
9 . S A L E WA
TESTAROSSA
APPROACH LIGHT
WILDFIRE EDGE
Scarpetta d’arrampicata avvolgente e super performante dedicata ai climber che vogliono “sentire” la roccia. E’ il compromesso ideale tra comfort e tecnicità dato dall’ottimale abbinamento tra materiali sintetici e naturali. La parte centrale non è foderata permettendo così una maggiore traspirazione della pelle. La suola, solo sulla parte anteriore, consente una migliore fasciatura dell’arco plantare e l’allacciatura asimmetrica favorisce una regolazione personalizzata dei volumi.
Calze dedicate all'escursionismo estivo, alle camminate nei boschi o agli avvicinamenti giornalieri. Sono realizzate con il miglior cotone egiziano ritorto e sono caratterizzate da un morbido polsino, da una fascia elastica stabilizzante, da una spugna ammortizzante e infine da una struttura differenziata tra piede destro e la sinistro. La tecnologia Zero Pilling ne assicura nel tempo una perfetta struttura e tenuta eccellente.
Permette di arrampicare con precisione e camminare in comfort grazie al nuovo sistema Switchfit. Per passare all’assetto d’arrampicata basta spostare le stringhe dall’occhiello superiore a quello addizionale e tirare, in questo modo il piede viene spinto in avanti comprimendo le dita e per tornare all’assetto normale basta riportare le stringhe negli occhielli standard. Dotata di suola Pomoca Speed MTN per una maggiore aderenza anche su roccia bagnata.
1 0.C T C L I M B I N G T EC H N O LO GY
11.E9
1 2 . S C A R PA
GYM NIBLE CON FIXGYM
TOP NOA WMN
VAPOR V WMN
La nuova clip Fixgym applicata alla maglia rapida dal diametro di 10 mm del rinvio indoor evita la rotazione della stessa e della fettuccia, mantenendole sempre in asse. Evita lo sfregamento della fettuccia con la sezione di maglia rapida usurata dal contatto con l’ancoraggio e protegge la parte superiore della fettuccia all’abrasione con il pannello.
Nuova canotta in jersey presentata da E9 per la collezione primavera/estate 2019! Caratterizzata da colorate bretelle in lycra incrociate sulla schiena. Il reggiseno è integrato ed estraibile. E’ pratica e super confortevole per la scalata e per la vita all’aria aperta.
Estrema versatilità di utilizzo per questa scarpetta d’arrampicata disegnata appositamente sulla forma del piede femminile. La calzata è estremamente precisa grazie alla doppia chiusura in velcro che offre anche un alto livello di comfort. E la mescola Vibram XS Edge presenta un ottimo equilibrio tra aderenza e precisione.
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CHAPTER TWO
HIKING
The Sun always comes after the storm Dopo l'oscurità , la pioggia piomba di nuovo sulle Dolomiti. Ma non ci disperiamo, dopo la pioggia arriva sempre il sole.
PHOTOS & TEXT
THOMAS MONSORNO LOCATION
S E C E D A VA L G A R D E N A I TA LY
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HIKERS
MAGDALENA MITTERSTEINER ANNA LAIMER JANLUCA KOSTNER
I parchi nazionali e naturali delle Dolomiti sono oasi uniche, circondate da maestose vette di calcare e ricche di particolarità geomorfologiche, di flora, fauna e di tesori mitologici.
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mprevedibile. In questo periodo è la giusta espressione per le condizioni meteorologiche in rapida evoluzione che nelle ultime settimane, nelle Dolomiti, hanno spinto numerosi praticanti di sport Ooutdoor alla disperazione. Sole, nuvole e forti piogge cambiano in breve tempo, prevedere le condizioni meteorologiche precise è quasi impossibili anche per i meteorologi stessi. In condizioni del genere, si deve avere molta esperienza per pianificare escursioni in montagna senza correre rischi troppo grandi.
prati ci fa strizzare gli occhi. Questo splendido posto nella Val Gardena fa parte dei parchi naturali delle Dolomiti. Sono la culla della ricchezza naturale di questo territorio e la base del Patrimonio Mondiale Unesco – i parchi nazionali e naturali delle Dolomiti sono oasi uniche, circondate da maestose vette di calcare e ricche di particolarità geomorfologiche, di flora, fauna e di tesori mitologici. Questi idilli non sono chimere ma sono diventati accessibili a tutti, senza distinzione di età, abilità e interessi, grazie al lavoro di Dolomiti Super Summer, aprendo così a tutti le porte per escursioni in bici, arrampicate o semplicemente per passeggiate ai piedi dei giganti di roccia con il passeggino. In totale sono 100 gli impianti di risalita aperti in tutte le 12 valli. Tutti meritano di godersi uno spettacolo così almeno una volta nella vita.
Abbiamo posticipato la nostra esperienza di hiking più volte a causa di queste condizioni. Piove a dirotto, la vetta del Seceda non è visibile da Ortisei a causa della nebbia. Tuttavia, andiamo alla stazione a monte con la funivia Seceda nel tardo pomeriggio nella speranza che il sole possa ancora uscire. Arriviamo in cima, piove così forte che dobbiamo aspettare nella stazione della funivia. Dopo un po’, la coltre di nubi si apre e i primi raggi di sole fanno brillare le rocce e i prati circostanti. Le nuvole si sono schiarite presto e la luce è perfetta per godersi l’incredibile panorama e scattare delle foto per i nostri ricordi. Non possiamo credere alla nostra fortuna dato che abbiamo la Seceda tutta per noi, non c’è nessuno e il contrasto fortissimo tra le nubi ancora in cielo e i verdissimi
Si fanno le 20, il sole scompare dietro una fitta coltre di nuvole e così torniamo a Ortisei, per goderci una buona e meritata cenetta in un tipico ristorantino che il nostro fotografo ci ha consigliato. Dopo l'oscurità, la pioggia piomba di nuovo sulle Dolomiti. Ma non ci disperiamo, dopo la pioggia arriva sempre il sole.
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1 . M A M M U T SERTIG LOW WMN E’ una scarpa da trail running leggera progettata per terreni tecnici in montagna. La costruzione senza guscio e la linguetta in schiuma riducono la quantità di giunture che si trovano nella scarpa, il che significa che c'è un numero inferiore di superfici di contatto che causano vesciche e disagio. Il comfort è combinato con la traspirazione data dalla tomaia, grazie alla rete di ventilazione rinforzata dalla protezione in TPU. La suola Trail Bite Gripex con supporto IP EVA fornisce una buona trazione su roccia scivolosa e terreni fangosi, mentre l’heel drop da 6 mm offre un'eccellente ammortizzazione quando si percorrono i sentieri. Incorpora il concetto di "Rolling", che fornisce supporto o ammortizzazione al piede secondo necessità. Ciò riduce l'affaticamento del piede, che a sua volta riduce il rischio di contrarre una caviglia. Il sistema Advanced MTR Speed Lace consente un’ allacciatura rapida, precisa ed efficiente, garantendo una calzata sicura e un comfort ottimale. OUTFIT:
Jacket - Mammut Keiko Light| Pants - Mammut Runbold Light | Headband - Mammut Sertig Backpack - Mammut Lithium pro 28 | Poles - Leki | Socks - Calze GM | Canteen - Mizu
2 . A K U A LT E R R A GT X Scarpone da trekking versatile, progettato per escursioni di media difficoltà su terreni misti. Presenta un’estetica classica: la tomaia è in scamosciato abbinato ad un tessuto elasticizzato che rende la calzata decisamente facile: grazie alla fettuccia posteriore al gambaletto si riesce ad indossare lo scarpone anche solo con una mano. Il sistema di allacciamento è affidato a solide stringhe che regolano il livello di avvolgimento della tomaia passando per dei passanti esterni simili a delle piccole carrucole. La suola è la vera componente innovativa per questa calzatura. Osservandone il profilo si nota che non segue una linea retta ma ha un andamento ondulatorio che segue la conformazione della pianta del piede, presenta una concavità più accentuata a livello del tallone e del dorso del piede. I tasselli del battistrada sporgono lateralmente in corrispondenza dell’avampiede e del tallone: anche questa è una caratteristica della nuova tecnologia Elica di casa Aku che garantisce un’ottima distribuzione del carico sulla superficie plantare e uno straordinario miglioramento del meccanismo di rullata. OUTFIT:
Hoody - Patagonia Micro Puff| Pants - Patagonia Hampi Rock | Poles - Leki | Socks - Calze GM
3 . S A L E WA MOUNTAIN TRAINER Create con lo scopo di offrire una maggiore aderenza e una maggiore stabilità e sicurezza su rocce e terreni impegnativi durante trekking e vie ferrate. Tutto ciò è stato possibile grazie alla nuova combinazione tra suola ed intersuola. La suola Vibram MTN Trainer Evo, caratterizzata da tasselli autopulenti e aggresivi che garantiscono una migliore trazione su fango e neve, è stata abbinata all’intersuola con tecnologia BiLight, che ammortizza gli impatti sulle rocce e ha un design ergonomico tridimensionale che avvolge fasciando molto bene il piede. Inoltre, la sezione centrale dell’intersuola è ingegnerizzata per trasferire efficacemente la pressione ed evitare di scivolare su staffe e pioli metallici delle vie ferrate. Queste scarpe sono state realizzate utilizzando una membrana impermeabile Gore-Tex, permettendo così ai tuoi piedi di rimanere ben asciutti in qualsiasi situazione. La MTN Trainer beneficia inoltre di una allacciatura 3D Lacing a due zone che consente di personalizzare il fit della scarpa. OUTFIT:
Jacket - Salewa Puez Lightshell | Tank - Salewa Puez Hybrid | Tee - Salewa Slash Tech | Pant - Salewa Puez Dry | Poles - Salewa Carbonium Alp Speed | Backpack - Mtn Trainer 22 WS
4 . L A S P O R T I VA SPIRE GTX Calzatura low-cut adatta per un escursionismo veloce. Si tratta di un prodotto molto versatile, impermeabile e super traspirante grazie alla nuova tecnologia Gore-Tex Surround di nuova generazione. La tomaia in mesh è ad alta resistenza all’abrasione ed è super traspirante grazie alla struttura Nano-Cells 2.0. Il puntalino e il tallone sono in PU TechLite. L’intersuola in EVA a compressione ammortizzante ai lati presenta dei canali d’areazione Gore-Tex Surround, brevettati per convogliare l’umidità interna e il calore lontano dai tuoi piedi, lasciandoti sempre asciutto e comodo e progettate per dare stabilità strutturale e torsionale per comfort e una perfetta aderenza. E’ dotata di una retina protettiva in Nylon mono-bava che ha lo scopo di proteggere i canali d’areazione dall’entrata di sassi e impurità. Il plantare è in Ortholite Mountain Hiking da 5 mm e la suola Vibram XS Trek è stata progettata per mantenerti stabile su terreni imprevedibili e offre un’ottima trazione anche quando il terreno è bagnato. OUTFIT:
Hoody - La Sportiva Ermes | Pant - La Sportiva Tuckett | Poles - Leki | Socks - Calze GM
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1.MASTERS
2 . AKU
3 . S A L E WA
EIGER CALU
S E LVAT I C A GT X
ALPEN VIOLET GTX WMN
I tubi in CaluTech garantiscono estrema tenuta e leggerezza, grazie alla combinazione della fibra di carbonio e della Alutech 7075. Equipaggiato della manopola in schiuma EVA Palmo e dalla prolunga per facilitarne la presa. Particolare attenzione ai nuovi sistemi: Wing Lock per la regolazione esterna dell’altezza del bastone e Tip-Top System.
Scarpa perfetta per muoversi velocemente in montagna in totale comfort. Adatta per fare hiking o trekking leggeri. La suola e la tomaia conferiscono leggerezza, traspirabilità e supporto dinamico a questa calzatura multiterrain. Il battistrada è Vibram Selvatica Megagrip per una migliore trazione a 360°. Il plantare è in Ortholite antimicrobico e traspirante con un ottimo assorbimento degli urti.
Scarpa da hiking disegnata appositamente secondo la forma del piede e secondo i gusti femminili. E’ una calzatura dal design moderno e atletico ma che nasconde una scarpa tecnica con suola Pomoca, per assecondare il naturale movimento della rullata e una calzata davvero confortevole. Dal profilo più affusolato, ma con il collo del piede più alto e largo. Impermeabile, traspirante e disponibile in due colori.
4 .TECNICA
5 . LEKI
6 . MIZU
PLASMA S
NORDIC MOVE SHARK BOA SHORT
M9E_KIT
Prima calzatura bassa da escursionismo con calzata e sottopiede personalizzabili. Agilità, trazione oltre che protezione e sostegno. Utilizza la tecnologia C.A.S. che prevede materiali termoformabili nelle zone chiave di tenuta e appoggio del piede: tallone ed arco plantare. Attraverso un sistema brevettato che riscalda e comprime la scarpa adattandola al piede, in soli 20 minuti avrete la vostra scarpa personalizzata.
Il guanto è dotato del Sistema di chiusura Boa. In questo modo si crea un’aderenza perfetta tra la mano e l’impugnatura che consente la trasmissione della forza partendo dalla mano, passando per il bastoncino, e giungendo al terreno. Dotato di un dorso one layer molto morbido, offre il massimo comfort grazie al materiale Softspan elasticizzato. Super traspirante grazie ai fori presenti sul palmo, adatto quindi anche alle temperature più calde.
Mizu presenta la prima bottiglia in acciaio inossidabile con il sistema di filtraggio Nano integrato. Il primo sistema di filtraggio personale che ti consente di bere acqua pura e pulita ovunque tu sia. Questa tecnologia è stata originariamente sviluppata dalla Nasa e ora utilizzata da Mizu. Il filtro leggero e discreto può essere acquistato come versione “Every Day” o “Adventure” e può essere facilmente adattato al coperchio di tutte le bottiglie Mizu “Wide Mouth”.
7 . S C A R PA
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9 . REUSCH
MORAINE AIR
AMPARO LIGHT
VIA FERRATA
L’ultima arrivata nella famiglia Moraine: calzatura dalla linea bassa adatta per le attività di escursionismo su terreni misti. La tomaia combina mesh e pelle per una maggiore traspirazione e l’allacciatura fino in punta permette una calzata precisa e personalizzata aumentandone il comfort. Il sistema di Heel tension garantisce maggiore stabilità durante la camminata e la suola Dynatech 3 è studiata per assorbirne gli urti.
La giacca leggera Amparo, realizzata con il 100% di poliestere riciclato e un trattamento idrorepellente senza PFC, diventerà presto il tuo compagno di avventura, combinando caratteristiche tecniche con un design urbano. Questa giacca anti vento è progettata per rimanere asciutta durante attività di intensità medio bassa e si può riporre facilmente in una tasca e quindi collocato velocemente nello zaino.
Il tuo compagno ideale lungo i cavi d’acciaio, garantendo comfort e protezione. Caratterizzato da un’imbottitura morbida e da un palmo resistente e allungato, questo guanto offre una protezione sicura senza limitare i movimenti. Grazie al taglio accorciato delle dita e ad un tessuto altamente traspirante sul dorso, il guanto impedisce la sudorazione delle mani e può quindi essere indossato durante le calde giornate estive.
1 0 . ASOLO
1 1 . L A S P O R T I VA
1 2 . KEEN
TOUCHSTONE GV
TRANGO TECH GTX
VENTURE
Calzatura dal design accattivante per escursionisti che richiedono leggerezza e il massimo del comfort. La tomaia è in pelle scamosciata idrorepellente e nylon ad alta tenacità mentre la fodera è in Gore-Tex Performance Comfort Footwear garantendo impermeabilità e traspirabilità. E’ inoltre dotato della tecnologia Duo Radiant: presenta un’intersuola in Eva a due densità che garantiscono comfort e stabilità ed una suola Asolo/Vibram con mescola Megagrip che permette la massima aderenza anche su fondo bagnato.
La calzatura leggera e flessibile preferita dalle guide alpine e dai soccorritori. Per contenerne il peso e ridurre al minimo le cuciture, la tomaia è stata realizzata in tessuto anti abrasione con la tecnologia Thermo Tech Injection. L’allacciatura fino alla punta permette la massima regolazione dei volumi rendendo il prodotto molto confortevole e adatto ad utilizzi prolungati. Lo snodo 3D Flex System agevola la mobilità della caviglia per favorire l’appoggio su terreni accidentati mentre la suola La Sportiva Cube realizzata da Vibram favorisce gli appoggi su qualsiasi tipo di terreno.
Venture combina le prestazioni e il comfort di Keen con un design progressivo e una linea aerodinamica. Una tomaia in mesh leggero con sovrapposizioni in TPU offre la perfetta combinazione di leggerezza e durata, mentre una membrana Keen Dry assicura una protezione e un controllo del clima eccezionali in qualsiasi condizione atmosferica. La suola in gomma Keen All Terrain con alette multidirezionali da 4 mm offre una trazione affidabile per una presa sicura. E’ la scarpa ideale per le escursioni giornaliere.
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CHAPTER THREE
TRAIL
Namastè Per chi sale di corsa una montagna, l'arrivo in vetta rappresenta sempre una specie di conquista, un momento magico, personale ed intimo. PHOTOS
DENIS PICCOLO TEXT
LUCA PODETTI LOCATION
M A G N O D E N O L E C C O I TA LY
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TRAILERS
MIRA RAI F I L I P P O C A N N E T TA LUCA PODETTI IRENE SEVERI
Quattro personalità diverse, apparentemente opposte, ma unite dalla passione per la natura. Un punto di congiunzione comune; è come se ci conoscessimo da sempre.
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l Resegone, la montagna per eccellenza della città di Lecco, celebre sia per il suo profilo che per le citazioni letterarie. Ai suoi piedi si incontrano quattro persone, quattro storie, legate tra loro da un'unica grande passione: l'amore per la corsa in montagna. Quattro volti pronti a conoscersi, a raccontarsi, a evadere per un paio d'ore dalla città, perdendosi tra fitti boschi e dedali di sentieri che portano alla vetta.
pazzesca, potente e leggera anche nei tratti più ripidi. Il suo viso esprime gioia, voglia di vivere e divertirsi. Una vita piena la sua, che meriterebbe un racconto a parte; da bambina è stata un soldato dell'esercito nepalese, oggi é un' atleta di trail running dalla caratura mondiale. Ed è qui con noi. Quattro personalità diverse, apparentemente opposte, ma unite dalla passione per la natura. Un punto di congiunzione comune; è come se ci conoscessimo da sempre.
Filippo, il più esperto tra i quattro, ex atleta della nazionale di trail, rispettoso delle regole non scritte della montagna, ci conduce con passo deciso attraverso una meravigliosa faggeta, talmente umida da sembrare una giungla equatoriale. Dietro a tutti, a tenere unito il gruppo, ci sono io, Luca, montanaro vero e tenace, trapiantato in città, esperto nella corsa su lunghe distanze, amante dei dislivelli impegnativi e della fatica, sempre alla ricerca di uno spazio dove potersi sentire di nuovo a casa. In mezzo la giovanissima Irene, viso angelico e corpo da modella, atleta della corsa su pista, specialità 400 ostacoli; un mix di tecnica, velocità ed eleganza al tempo stesso. La sua giovane età la rende molto curiosa; curiosa di scoprire un lato nuovo della corsa, dove il calcolo dei millesimi passa altamente in secondo piano.
Per chi sale di corsa una montagna, l'arrivo in vetta rappresenta sempre una specie di conquista, un momento magico, personale ed intimo. La soddisfazione aumenta quando, ancora ansimanti, rivolgiamo lo sguardo in basso, verso il sentiero, che si snoda e si fa largo tra le piante lasciandosi alle spalle il bosco e la foschia. Così come noi, che dopo molta fatica ci lasciamo alle spalle il caos e la frenesia della vita di città, per un pomeriggio di riconnessione totale con la natura. E forse, con noi stessi. Questo è il trail, questa è la corsa in montagna: rispetto, fatica, curiosità, gioia. Gli stessi sentimenti verso i compagni di corsa. Ora è il momento di tornare a casa, riprendere la discesa, tornare nel bosco. Welcome to the Jungle, come dice Mira.
Infine Mira, folletto nepalese spuntato dal nulla. Il suo sguardo dolce e rassicurante nasconde un’esplosivitá
Namastè.
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1 . L A S P O R T I VA LYC A N W M N E’ la nuovissima scarpa da trail running de La Sportiva, perfetta per le corse di media distanza, allenamenti e skyrunning. E’ comoda, confortevole e versatile, si adatta a qualsiasi tipo di terreno, specialmente consigliata per l’off road. La tomaia in mesh traspirante è leggera, minimale e ariosa, ma allo stesso tempo robusta, con rinforzi in microfibra spalmata anti abrasione e un puntalino protettivo in TPU. La fodera è in mesh antiscivolo traspirante e la suola è Frixion Blue. L'intersuola in EVA ad iniezione ammortizzante con plantare Ortholite Mountain Ergonomic da 4 mm offre un'ammortizzazione reattiva, abbastanza comoda per le medie distanze. Il battistrada rock ground con Impact Brake System è particolarmente adatto per terreni duri e rocciosi e grazie all’ampio volume e all’allacciatura rapida, possiamo godere del massimo comfort. OUTFIT:
Top - La Sportiva Captive| Short - La Sportiva Flurry | Socks - Calze GM |Watch - Fitbit
2 . S CA R PA SPIN RS Prende ispirazione dal modello Spin, ma la versione RS rappresenta la scelta perfetta per le competizioni di ultra trail, skyrace e allenamenti su lunghe distanze. Modello ultra leggero e super performante. È una scarpa comoda che permette il giusto movimento alle dita e quindi risulta ottima durante la fase di spinta e attutisce gli impatti, anche quelli più pesanti durante una concitata fase di corsa in discesa. Le parole chiave per questa calzatura sono: drop da 8 mm, compound Vibram Megagrip, e tecnologia Vibram Litebase che in combinazione, consentono di ridurre il peso della suola (fino al 30% in meno) e allo stesso tempo, ne incrementano le performance di cushioning e grip. La tomaia, grazie alla costruzione a rete, garantisce un’ottima traspirabilità del piede e il film protettivo in TPU permette di avere, insieme al laccio molto preciso e stabile, una chiusura avvolgente ma non costrittiva. Stabile e reattiva. OUTFIT:
Tee - Wild Tee Hawaii II Tech| Short - Wil Tee Bryce | Cap - Wil Tee Technical Endurance
3.COLUMBIA CALDORADO III Lo scopo di una scarpa da trail running è il riuscire a realizzare il perfetto equilibrio tra supporto, ammortizzazione e aderenza, e con questa calzatura Columbia ci è riuscita. Questa scarpa combina le caratteristiche fondamentali dell’ultra-trail in una costruzione high-tech dalla calzata ideale, in grado di offrire comfort e leggerezza. La nuova tomaia senza cuciture, resistente alle abrasioni con morbida zona di flessione nell’avampiede, abbinata alla schiuma del collarino e al puntale rinforzato, offre un ottimo comfort e protezione. L’intersuola FluidFoam offre una straordinaria ammortizzazione, flessibilità e supporto, mentre la suola in gomma su tutta la lunghezza, protegge da rocce, radici e detriti che si possono incontrare sul percorso. Il battistrada a profilo multidirezionale fornisce una buona aderenza su diverse superfici. Inoltre grazie alla tecnologia brevettata FluidGuide per migliorare la stabilità della zona mediale del piede, questa scarpa garantisce una corsa fluida sullo sterrato. OUTFIT:
Jacket - Columbia Addison Park | Tee - Columbia Zero Rules | Short - Columbia Glasses - Alpina Kosmic | Cap - Had | Socks - Calze GM
4.SALOMON S/LAB SENSE 6 WMN Nella sua classica e appariscente colorazione rossa da corsa, è un’elegante e minimale scarpa da gara per le massime performance, studiata e progettata con e per gli atleti. La parte superiore della scarpa è una maglia a strato singolo combinata con il nylon, per consentire traspirabilità e massima resistenza all'abrasione. La tecnologia Sensifit di Salomon, fornisce una calzata sicura e personalizzata ed è caratterizzata anche dal sistema Endofit, un manicotto interno che avvolge il piede mantenendolo fermo e stabile, migliorandone il feedback e l’avvolgimento. Il tallone è leggermente imbottito con una vestibilità davvero perfetta in modo tale da bloccare il piede nella scarpa, il che è molto importante quando si tratta di salite ripide in cui si desidera tale sicurezza. E’ dotata del sistema standard Salomon Quicklace, un design minimalista caratterizzato da un sottile e resistente laccio in kevlar per un serraggio one-pull, easy-on, easy-off. La tasca sulla linguetta della scarpa offre uno spazio utile per il sistema di allacciatura Quick Fit. OUTFIT:
Tank - Salomon | Short - Salomon B/Lab 6 | Half Tight - Salomon S/Lab Support
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TRAIL PREVIEW SS19 BY GIULIA BOCCOLA
1. GRISPORT
2 . BROOKS
3 . SALOMON
VESUVIO V5
CASCADIA 12
X A ELE VATE GT X
La linea Cross è stata realizzata per offrire ottime performance sui terreni più instabili e scivolosi. Offre grande ammortizzazione, stabilità e comfort anche sulle lunghe distanze. Queste caratteristiche la rendono perfetta per il trail running.
La scarpa da trail running più versatile. Questa calzatura è dotata di un sistema di rotazione evoluto che migliora l’ammortizzazione generale e la flessibilità allo stacco. Il sistema di pivot è stato ulteriormente migliorato grazie all’aggiunta un quinto vicino al primo metatarso per migliorarne la flessibilità. Inoltre la suola ruvida garantisce un’ottima trazione sulle superfici bagnate e sui terreni sconnessi.
Queste scarpe sono progettate per le attività di alta montagna e sono perfettamente adatte sui terreni ripidi e su condizioni di terreno difficili. Stivaletto completamente in Gore-Tex e suola a trazione perfetta per qualsiasi avventura in ogni stagione.
4 . ARC’TERYX
5 . CROSSCALL
6 . AFTERSHOKZ
MORVA SI
ACTION X3
TREKZ TITANIUM
Arc’teryx presenta la sua nuova scarpa da trail running Norvan SL. Con un peso di soli 190 gr, questa calzatura idrofoba e comprimibile, è progettata per prestazioni elevate nella corsa su brevi distanze. Presenta una costruzione super leggera per risultare veloce e agile sui sentieri di montagna e grazie alla suola Vibram Megagrip ha un’ottima presa sui terreni più tecnici.
Impermeabile, resistente e dotato di grande autonomia l’Action X3 conferma il suo DNA outdoor con il suo formato compatto e la sua tecnologia innovativa. Distribuito in Italia da Athena è progettato per accompagnarti nelle tue attività. Consente di realizzare foto e video in alta qualità grazie alla tecnologia Large Pixel ed è dotato della tecnologia X-Link, un sistema di connessione magnetica che ti permette di ricaricare il telefono in un solo gesto.
Cuffie che sfruttano una nuova tecnologia trasmissiva, chiamata conduzione ossea. Questa tecnologia conduce la musica attraverso gli zigomi, facendo in modo che le orecchie rimangano libere per poter ascoltare l’ambiente circostante. Distribuite in Italia da Athena, sono utilizzate per lo sport, come la corsa e la bici, sono infatti resistenti al sudore.
7 . L A S P O R T I VA
8 . CAMP
9 . GARMONT
BUSHIDO II
TRAIL FORCE 5
9.81 N AIR G GTX
E’ una calzatura da competizione, dedicata allo skyrunning: è super leggera, con un ottimo grip, aggressiva ed ideata per garantire una perfetta stabilità in appoggio su tutti i tipi di terreni. Per una buona fasciatura sulla parte mediale del piede e comfort. Grazie al lavoro sinergico di tomaia ed intersuola, la calzata risulta più fasciante e maggiormente stabile. La suola con bi-mescola FriXion Red presenta superfici di appoggio differenziate garantendo una corsa in sicurezza anche sui terreni più tecnici.
Prodotto concepito per le competizioni, in montagna e non solo. Ogni dettaglio è studiato per garantire il massimo del comfort e della funzionalità. Si adatta perfettamente al corpo in movimento, grazie ai suoi spallacci in rete 3D che ne assicurano una buona ventilazione, mentre le bordature in tessuto morbido evitano abrasioni sulla pelle e sull’abbigliamento. Chiusura frontale, pratica e veloce.
Pensata per coloro a cui piace alternare diverse attività veloci in montagna, dall’hiking al trail running. Calzatura impermeabile e traspirante grazie alla nuova tecnologia Gore-Tex Surround, mentre la suola Michelin Free Cross, con i suoi tasselli a forma differenziata, garantisce un ottimo grip.
1 0 . S C A R PA
1 1 .GORE
1 2 . S C A R PA
PROTON XT
R7 2IN1
S P I N U LT R A
Scarpa ideale nei percorsi off road di lunga distanza. La tomaia è in 3D Air Mesh idrorepellente, con applicazioni esterne in PU ed esoscheletro interno di supporto, il sistema costruttivo Sock-Fit LW avvolge il piede per una maggiore stabilità e controllo e la taschina integrata alla lingua assicura i lacci durante la corsa. Grazie alla suola Genetic II Max con battistrada in mescola Vibram Megagrip è super stabile su ogni tipo di terreno.
Pantaloncini dal look ampio e comodo, sono progettati per offrire un supporto imbattibile nelle corse a lunga distanza. Sono dotati di una fodera in rete traspirante e leggera e di una tasca posteriore con cerniera, oltre ad essere caratterizzati da dettagli in neon sul davanti e da un logo riflettente laterale.
Performante, agile e reattiva è il modello adatto per i top runner, ma anche per gli appassionati di trail running. Ha la giusta ammortizzazione e protezione per percorrere lunghe distanze e per utilizzi prolungati in allenamento. Massimo comfort e avvolgimento del piede, grazie alla precisione dell’allacciatura e al fit dato dal sistema costruttivo Sock Fit LW. E’ la scarpa di riferimento per gli ultra runner.
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TRAIL PREVIEW SS19 BY GIULIA BOCCOLA
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CHAPTER FOUR
RUNNING
Discovering CityLife Le geometrie futuristiche dei grattacieli che svettano nel parco si mescolano alle forme più classiche dei palazzi residenziali, che osservano l’insorgere della modernità come brontosauri ammansiti. PHOTOS
DENIS PICCOLO TEXT
PA O L A P R I N A LOCATION
M I L A N O I TA LY
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R
RUNNERS
PA O L A P R I N A ROBERTO SEVERI F R A N C E S C O L A M PA R E L L I
Entrare a CityLife è come accedere ad una dimensione parallela, dove il verde domina l’area e ridefinisce il concetto di Milano uguale grigiore. Entri in un videogame dove sei il protagonista.
D
icono che correre sia uno degli sport più noiosi che si possa scegliere di praticare. Il solo gesto di stringere i lacci delle scarpe è il primo di una lunga serie di meticolosità da rispettare. In fondo, tu che ami definirti un runner, tu che sei un runner, sai che non è così. Correre è irreprensibilmente uno sporti di abitudine e di scoperta. Significa ripercorrere le stesse strade, conoscerne i difetti, i tombini, le curve, e riconoscerne i punti fissi: la gelateria in cui vorresti fermarti, il bar all’angolo, il baracchino dei fiori e l’edicolante a cui fai un cenno con la mano, perché ormai, anche lui, conosce i tuoi orari. Significa ricordarti quanto manca per tornare a casa, quanto distante sei dall’arrivo, perché ciò che conta è tagliare un traguardo. Sempre e comunque.
denziali, che osservano l’insorgere della modernità come brontosauri ammansiti. Tutto diventa armonico come il gesto della corsa e ti ritrovi con il tramonto che bacia gli edifici specchiati, quel tepore sulla pelle che ti incoraggia a non mollare e ti ricordi, ancora una volta, perché correre è tutt’altro che noioso. Entrare a CityLife è come accedere ad una dimensione parallela, dove il verde domina l’area e ridefinisce il concetto di Milano uguale grigiore. Entri in un videogame dove sei il protagonista e affronti lo sterrato, il prato soffice che attutisce l’urto della corsa, sali le scale, scendi le scale e metti alla prova la tua resistenza. Intrecci i tuoi passi al rumore della terza torre che stanno costruendo, ti sembra quasi che al tuo passaggio qualcosa sia già cambiato, che tu sia parte di quel mutare incessante. Vorresti spiegarlo a chi ti giudica e ti dice “ma tu corri sempre?”, ma provi una lieve gelosia, perché quella sensazione che senti ad ogni allenamento ti provoca una libertà che ti sei conquistato, una sensazione leggera che vorresti fosse solo tua.
Significa inevitabilmente scoprire qualcosa in più su te stesso, sulla fatica che stai facendo in quel preciso momento, perché è lì che ti misuri con i tuoi pensieri. Significa avere anche la possibilità di imbatterti in un quartiere nuovo, quando decidi che quel semaforo lo prenderai rosso e girerai a destra, anziché andare dritto.
Quando ti fermi per riprendere fiato a quel semaforo che poco prima ti aveva offerto la chance per l’inatteso, ti volti e cerchi la torre più alta di CityLife, allora sai di aver scelto lo sport giusto. Poi accade di nuovo l’abitudine, incroci lo sguardo di un altro runner e per osmosi continui a correre anche nei suoi passi.
Succede così e all’improvviso ti ritrovi a CityLife Milano, un’area completamente nuova, green, ordinata e per nulla ordinaria, tanto da non farti più sentire in città. Le geometrie futuristiche dei grattacieli che svettano nel parco si mescolano alle forme più classiche dei palazzi resi-
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1 . N E W BA L A N C E FUELCELL IMPULSE L’ultima arrivata nella loro gamma di scarpe con tecnologia ad intersuola iniettata ad azoto. Impulse utilizza uno strato sottile di FuelCell sotto l’avampiede per garantire un allenamento più morbido. Il resto dell’intersuola invece è realizzata in schiuma Revlite per un tallone leggermente più soffice ed una transizione più fluida. Per incoraggiare ulteriormente la reattività, l’intersuola è stata sagomata ad angolo che incita una molla energica mentre il piede spinge da terra. Presenta una tomaia in mesh ultrasottile che la rende super traspirante e super confortevole. La FuelCell offre un design quasi senza cuciture e con un involucro simile ad un calzino. Elegante e reattiva durante l’allenamento è una scarpa da corsa leggera ideale per aumentare il ritmo. OUTFIT:
Tee - New Balance Printes Ice 2.0 | Short - New Balance Transform 2in1 Socks - Calze GM
2.ADIDAS SOLAR BOOST Si tratta di una scarpa da running ad alte prestazioni, leggera e dotata delle migliori innovazioni firmate Adidas. Versatili, assicurano un comfort duraturo e permettono ai runner di muoversi sicuri a qualsiasi velocità e su qualsiasi distanza. Sono dotate di una tomaia in tessuto con taglio a compressione in modo tale da avvolgere e supportare il piede e presentano una suola flessibile, stretchweb con gomma continental, che si adatta all'appoggio a terra del piede favorendo un grip imbattibile anche sul bagnato. E' una scarpa caratterizzata da un taglio regolare con chiusura a lacci, un’ intersuola boost, per avere la massima reattività e un controtallone fitcounter per una calzata perfetta. OUTFIT:
Tee - Adidas | Short - Adidas | Glasses - Rudy Project | Socks - Calze GM
3.UNDER ARMOUR HOVR SONIC La tomaia in Microthread dona una calzata aderente e traspirante, garantendone leggerezza unita a forza direzionale e ad un comfort impareggiabile per coprire le lunghe distanze. Per mantenere una calzata avvolgente su tutto il piede, la struttura della linguetta è stata fissata al sottopiede, mentre l’intersuola in Ortholite si modella sulla forma del piede per garantire un’ammortizzazione personalizzata. Utilizza la tecnologia UA Hovr che fornisce una sensazione di “assenza di gravità” favorendo il ritorno di energia e riducendo la forza d’impatto durante la corsa. Il contrafforte esterno nella zona del tallone è stato realizzato in TPU, mentre con lo scopo di rendere la transizione più fluida possibile, il battistrada delle Sonic è stato creato in due diverse gomme: sotto l’avanpiede la suola è formata da gomma soffiata che garantisce la reattività, mentre sotto il tallone vi è una gomma ad alta resistenza abrasiva che ne ottimizza il grip, la durabilità e la stabilità. OUTFIT:
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Tank - Under Armour | Leggins - Under Armour Speed Pocket Run
THE PILL SPORT & STYLE #1 BY PICCOLO DENIS MODEL JOSIER ROSA VENTURA JUNIOR
CROSSCALL ACTION X3
AQUA LUNG I450T WATCH
NORRONA TEE/29 LOGO
SHIRT VINTAGE
VA N S SHORT
MAMMUT BACKPACK SEON TRANSPORTER
THE NORTH FACE KUMBU
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THE PILL SPORT & STYLE #2 BY PICCOLO DENIS MODEL JOSIER ROSA VENTURA JUNIOR
ALPINA KOSMIC
PICTURE ARCADIA JKT
THE NORTH FACE TEE LOGO
PATAG O N I A SEA SHORT
WAVEFARER
S CA R PA GECKO AIR FLIP
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THE PILL SPORT & STYLE #3 BY PICCOLO DENIS MODEL JOSIER ROSA VENTURA JUNIOR
PICTURE FISH CAP
SHIRT
NORRONA
VINTAGE
BITIHORN SHAKE GTX JKT
DEUS SHORT
VIBRAM FUROSHIKI THE WRAPPING SOLE
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THE PILL SPORT & STYLE #4 BY PICCOLO DENIS MODEL JOSIER ROSA VENTURA JUNIOR
SMITH H AY W I R E
SA L E WA PEDROC GTX ACTIVE JKT
SHIRT THULE
VINTAGE
BACKPACK STIR 28L
L I G H T I N G B O LT SEA SHORT
CALZE GM
NEW BALANCE
SOCKS
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MILIANTI SPORT ABETONE SNOW CRISTAL BIKE SPORT ADVENTURE THE SCIARX NICO AFFI SALEWA OUTLET ENNA KAVESTREL LA MAJA DRESS STILE LIBERO SALEWA OUTLET PALMANOVA ALAGNA OUTDOOR BASE CAMP ALAGNA NUOVA IDEA BORDINO FRANCO DIETALBA MOUNTAIN HOME MKE SPORT NON SOLO SPORT ALBIGNASEGO SPORTLER C.C.IPERCITY MAX ENT FUMAGALLI PUNTO SCARPE TIME OUT ARCO SPORT CENTRO DISTRIBUZIONE CALZATURE C.LLE SPORT BERTOZZO MARIO & FIGLI IL CASTORO FOTO SPORT BANAL TURTLE SURF SHOP QUARANTA CLAUDE SPORT GAL SPORT MEINARDI SPORT SALEWA STORE AOSTA SWIT LARINO ALBINO TOTAL FITNESS TEMPLE CLIMBING VILLAGE LA SPORTIVA ARCO MABB.90 ARCO RED POINT 1 RED POINT 2 ROCK & ICE SALEWA STORE ARCO THE NORTH FACE ARCO VERTICAL WORLD SPORT GOBBISPORT MABB.90 ARCO EVOLUTION SPORT GAME 7 ATHLETICS ARESE R. & P. SCARPE & SPORT VIAGGIANDO MOLINO FRATELLI BIRATI GAME 7 ATHLETICS ARMA EXUM IL CAMPIONE SPORT MASTER SPORT COSTA TATIANA MAGAZZINI DAL SASSO PESAVENTO SPORT MONTI MATTI MATIS SPORT ALPSTATION LAVAREDO LAVAREDO SPORT DEGNI SPORT RODORIGO SPORT BSHOP AVIGLIANA TREKKING SPORT ROUTE RAMEY 33 TUTIROP LAGAZOI SPORT FINISH LINE SALEWA OUTLET MANTOVA CALZATURE LOMBARDI ORIETTA NABACINO SPORT TONINO SPORT COLUMBIA OUTLET BARBERINO CARAVELLA SCOUT I FANIZZI MERCOLEDISANTO RES. & ADV. RAPHAEL DUEGI SPORT DF SPORT SPECIALIST BARZANO’ LA SORGENTE MAROCCO SPORT ALPSTATION BASSANO COMUNELLO SPORTFASHION DF SPORT SPECIALIST BELLINZAGO F.LLI GANASSIN MAZZARONA SPORT NON SOLO SPORT BELLUNO ROBI SPORT DIEMME SPORT OK’AM AUGUSTO DF SPORT SPECIALIST BEVERA BIBOSPORT BRUNO SPORT FRANCO SPORT BIG SPORT CASA DEL CICLO FINI SPORT 3 IL GALLO MELITO SPORT MOUNTAIN AFFAIR BOLOGNA PATAGONIA BOLOGNA SPORT 3K VILLA 1928 VILLA ALPINE MAMMUT BOLZANO MOUNTAINSPIRIT SALEWA WORLD BOLZANO SORAM SPORTLER BOLZANO LE CALZE DI MIGLIORANZA ALICE LAYAK CAVALLO CENTRO SPORT MASSI SPORT CENTRO SPORT FLOWER
Shops Finder 1429 European Outdoor Shops ABETONE ABETONE ADRANO ADRANO AFFI AGIRA AGORDO AGORDO AGORDO AIELLO DEL FRIULI ALAGNA VALSESIA ALAGNA VALSESIA ALAGNA VALSESIA ALBA ALBA ALBA ALBESE CON CASSANO ALBIGNASEGO ALBIGNASEGO ALBINEA ALBINO ALBINO ALCAMO ALESSANDRIA ALESSANDRIA ALLEGHE ALTE DI MONTECCHIO MAGG. ANCONA ANDALO ANDORA ANDRIA AOSTA AOSTA AOSTA AOSTA AOSTA APRICA APRILIA ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCOLA ARESE AREZZO AREZZO AREZZO ARGENTA ARMA DI TAGGIA ASCOLI PICENO ASCOLI PICENO ASCOLI PICENO ASIAGO ASIAGO ASIAGO ASSERGI ATINA AURONZO DI CADORE AURONZO DI CADORE AVEZZANO AVEZZANO AVIGLIANA AVIGLIANA AYAS - CHAMPOLUC BACENO BADIA BADIA POLESINE BAGNOLO SAN VITO BAGOLINO BAGOLINO BALME BARBERINO DI MUGELLO BARI BARI BARI BARI BARONISSI BARZANO' BARZIO BARZIO BASSANO DEL GRAPPA BASSANO DEL GRAPPA BELLINZAGO LOMBARDO BELLUNO BELLUNO BELLUNO BELLUNO BERGAMO BERGAMO BERZO DEMO BEVERA DI SIRTORI BIELLA BIELLA BIELLA BINASCO BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO VICENTINO BORGO MAGGIORE S. MARINO BORGO SAN DALMAZZO BORGO SAN DALMAZZO BORGO VALSUGANA BORGOSESIA
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TEMPO LIBERO CECCO SPORT MOUNTAIN & RUNNING 7 TO 7 COCCHETTI PIETRO GIUSEPPE OBERRAUCH ZITT G2 SPORT MAGAZZINI MONTELLO STEFY SPORT BERTHOD SPORT CAVALCA CARATTI SPORT ALPI SPORT BLOCCO MENTALE GIALDINI LONGONI SPORT BRESCIA ROMEOSPORT SPORTLAND FIT&FUN SPORT HEINZ KINIGADNER SPORT JOCHER - FIT & FUN SPORT LEON SPORTLER BRESSANONE UAINOT GARTNER KARL SCHUHHAUS THOMASER ALPSTATION BRUNICO OUTFIT SPORT MODE SCHOENHUBER SPORTLER BRUNICO THOMASER BIELER SPORT PISCHEDDA GROUP SPORT MODE ZIERNHELD S.I. TECH PANORAMA SALEWA OUTLET BUSSOLENGO VERONA RUNNER BRACCO DI MARCO PIRAS GEA SPORT OVIGLIA MAURIZIO CARLO SPORT SPORTLER CALALZO VIKING NORD POOL CITY SURF CENTRO SPORT NENCINI SPORT MEGA HOBBY TOSCOCLIMB STORE ALTIPIANI EVENTI E TURISMO 3 SPORT KAPESA R.G. SPORT TUBRIS GAME 7 ATHLETICS CAMPOGALLIANO FRENESIA SPORT AMPLATZ DIEGO SPORT AMPLATZ GREEN SHOES RADAELLI SPORT OXIM NUOVI ORIZZONTI CARPI G. SPORT CONFEZIONI TOMMASINI SPORT ESCURSION NICO CASSOLA NICO CASSOLA LA BOTTEGA DEL CUOIO MANCINI SALEWA OUTLET CASTEL GUELFO DOPE FACTORY SPORT SERVICE LIGO F.LLI ZAMPIERO PAOLO & C S.A.S BERTOLINI A.WOERNDLE SPORT TRADITION CRAZY IDEA OLGA SPORT OLGA SPORT STORY GRUPPO PRITELLI MODA SPORT NEW SPORT GARDENER SPORT LA SPORTIVA STORE CAVALESE CALZATURE SCHNEIDER UN SESTO ACCA FREE TIME BIKE AND BOARD MAXI SPORT CERNUSCO CENTRO SPORT NOTARI GIANPAOLO ZAMPOLINI SPORT PROMOSPORT ALTA QUOTA CESSNA TORINESE DELFINO SPORT FRACHEY SPORT MARISPORT SPORTLAND C. ITALMARK L'ANGOLO DELLO SPORT L'ARTE DI SALIRE IN ALTO BRAMBILLA BENIAMINO ASPORT'S MOUNTAIN EQUIPMENT PIRCHER SPORT MAIUK SPORT TETE' SPORT CHIMA SALEWA STORE SONDRIO ALBRECHT SPORT DALMONEGO CALZATURE COLUMBIA OUTLET FIDENZA JEANNOT SPORT LONGONI SPORT CINISELLO GRIMPEUR CPR FREE SPORT AVVENTUROSAMENTE SCARPE & SPORT SCARSELLA MAGAZZINI PRISCO MOLINARI ROSY SPORT MARACANA' SPORT GAME 7 ATHLETICS CIVITAVECCHIA
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BORGOSESIA BORMIO BORMIO BOSIO PARINI BOSSICO BOZEN BRA BRA BRANZI BREIL CERVINIA BRENNO DI ARCISATE BRENO BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BREUIL CERVINIA BRUNECK BRUNECK BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUSSON BUDDUSO' BURGEIS/MALS BUSANO BUSCHE DI CESIOMAGGIORE BUSSOLENGO BUSSOLENGO CAGLIARI CAGLIARI CAGLIARI CAIRO MONTENOTTE CALALZO CALALZO DI CADORE CALAMBRONE CALDONAZZO CALENZANO CALTANISSETTA CAMAIORE CAMIGLIATELLO CAMPITELLO DI FASSA CAMPO TURES CAMPO TURES CAMPO TURES CAMPOGALLIANO CANALE CANAZEI CANAZEI CANZO CANZO CARBONIA CARPI CASALE MONFERRATO CASELLE DI S.MARIA CASNIGO CASSOLA CASSOLA CASTEL DEL PIANO CASTEL DI SANGRO CASTEL GUELFO CASTEL MAGGIORE CASTELFRANCO DI SOTTO CASTELLANA GROTTE CASTELLO TESINO CASTELNOVO MONTI CASTELROTTO CASTELROTTO CASTIONE ANDEVENNO CATANIA CATANIA CATTOLICA CAUSO CAVA DE' TIRRENI CAVALESE CAVALESE CAVARENO CAZZAGO CENCENIGHE AGORDINO CERNUSCO LOMBARDONE CERRETO LAGHI CERRETO LAGHI CERRETO LAGHI - COLLAGNA CERVINIA CESANA TORINESE CETO CHAMPOLUC CHAMPOLUC CHIARI CHIAVARI CHIAVARI CHIAVENNA CHIES D'ALPAGO CHIESA IN VALMALENCO CHIESA VALMALENCO CHIETI CHIURO CHIURO CHIUSA CHIUSA CHIUSA FERRANDA CHIUSA PESIO CINISELLO BALSAMO CIRIE' CISANO SUL NEVA CISTERNA DI LATINA CITTA' DI CASTELLO CITTA' DI CASTELLO CITTADELLA CIVEZZANO CIVEZZANO CIVITANOVA MARCHE CIVITAVECCHIA
245. 246. 247. 248. 249. 250. 251. 252. 253. 254. 255. 256. 257. 258. 259. 260. 261. 262. 263. 264. 265. 266. 267. 268. 269. 270. 271. 272. 273. 274. 275. 276. 277. 278. 279. 280. 281. 282. 283. 284. 285. 286. 287. 288. 289. 290. 291. 292. 293. 294. 295. 296. 297. 298. 299. 300. 301. 302. 303. 304. 305. 306. 307. 308. 309. 310. 311. 312. 313. 314. 315. 316. 317. 318. 319. 320. 321. 322. 323. 324. 325. 326. 327. 328. 329. 330. 331. 332. 333. 334. 335. 336. 337. 338. 339. 340. 341. 342. 343. 344. 345. 346. 347. 348. 349. 350. 351. 352. 353. 354. 355. 356. 357. 358. 359. 360. 361. 362. 363. 364. 365. 366.
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367. 368. 369. 370. 371. 372. 373. 374. 375. 376. 377. 378. 379. 380. 381. 382. 383. 384. 385. 386. 387. 388. 389. 390. 391. 392. 393. 394. 395. 396. 397. 398. 399. 400. 401. 402. 403. 404. 405. 406. 407. 408. 409. 410. 411. 412. 413. 414. 415. 416. 417. 418. 419. 420. 421. 422. 423. 424. 425. 426. 427. 428. 429. 430. 431. 432. 433. 434. 435. 436. 437. 438. 439. 440. 441. 442. 443. 444. 445. 446. 447. 448. 449. 450. 451. 452. 453. 454. 455. 456. 457. 458. 459. 460. 461. 462. 463. 464. 465. 466. 467. 468. 469. 470. 471. 472. 473. 474. 475. 476. 477. 478. 479. 480. 481. 482. 483. 484. 485. 486. 487. 488. 489. 490. 491. 492. 493. 494. 495. 496. 497.
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FOPPOLO FORLI' FORLI' FORMELLO FORMIGINE FORNACI DI BARGA FORNOVO TARO FOSSANO FOSSATO DI VICO FRABOSA SOTTANA FRABOSA SOTTANA FRATTAMAGGIORE FRAZ.PRESSON-MONCLASSICO GAGLIANICO GAIS GALLIO GAMBARIE GAMBARIE GARGNANO GAVI GEMONA DEL FRIULI GEMONA DEL FRIULI GEMONA DEL FRIULI GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA PRA' GENOVA RIVAROLO GESSATE GIARRE GIAVENO GIULIANOVA GIUSTINO GIUSTINO GLURNS GODEGA S. URBANO GONNOSFANADIGA GORFIGLIANO GORGONZOLA GRAVELLONA TOCE GRESSONEY LA TRINITE' GRESSONEY ST JEAN GRESSONEY ST. JEAN GROSIO GROSSETO GROSSETO GROSSETO GUBBIO IMER INNICHEN ISEO ISERA ISERNIA IVREA IVREA IVREA JESI JESOLO JESOLO KASTELRUTH KLAUSEN KLOBENSTEIN L'AQUILA LA SALLE LA SPEZIA LA THUILE LA VALLE LA VALLE AGORDINA LA VILLA LA VILLA LA VILLA IN BADIA LADISPOLI LAINATE LAIVES LAMA MOCOGNO LANA LANA LANCIANO LANGHIRANO LASA LATINA LATINA LATINA LATRONICO LATSCH LAVARONE LECCE LECCE LECCO LECCO LECCO LECCO LEONESSA LESEGNO LEVANTO LIMONE PIEMONTE LIMONE SUL GARDA LIMONE SUL GARDA LISSONE LISSONE LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVINALLONGO COL DI LAN LIVINALLONGO DEL COL DI L LOCATE DI TRIULZI LONGARONE LONGARONE LUCCA LUINO LUISAGO LULA LUTAGO LUTAGO / VALLE AURINA MACERATA MADESIMO
498. 499. 500. 501. 502. 503. 504. 505. 506. 507. 508. 509. 510. 511. 512. 513. 514. 515. 516. 517. 518. 519. 520. 521. 522. 523. 524. 525. 526. 527. 528. 529. 530. 531. 532. 533. 534. 535. 536. 537. 538. 539. 540. 541. 542. 543. 544. 545. 546. 547. 548. 549. 550. 551. 552. 553. 554. 555. 556. 557. 558. 559. 560. 561. 562. 563. 564. 565. 566. 567. 568. 569. 570. 571. 572. 573. 574. 575. 576. 577. 578. 579. 580. 581. 582. 583. 584. 585. 586. 587. 588. 589. 590. 591. 592. 593. 594. 595. 596. 597. 598. 599. 600. 601. 602. 603. 604. 605. 606. 607. 608. 609. 610. 611. 612. 613. 614. 615. 616. 617. 618. 619. 620. 621. 622. 623. 624. 625. 626. 627. 628.
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629. 630. 631. 632. 633. 634. 635. 636. 637. 638. 639. 640. 641. 642. 643. 644. 645. 646. 647. 648. 649. 650. 651. 652. 653. 654. 655. 656. 657. 658. 659. 660. 661. 662. 663. 664. 665. 666. 667. 668. 669. 670. 671. 672. 673. 674. 675. 676. 677. 678. 679. 680. 681. 682. 683. 684. 685. 686. 687. 688. 689. 690. 691. 692. 693. 694. 695. 696. 697. 698. 699. 700. 701. 702. 703. 704. 705. 706. 707. 708. 709. 710. 711. 712. 713. 714. 715. 716. 717. 718. 719. 720. 721. 722. 723. 724. 725. 726. 727. 728. 729. 730. 731. 732. 733. 734. 735. 736. 737. 738. 739. 740. 741. 742. 743. 744. 745. 746. 747. 748. 749. 750. 751. 752. 753. 754. 755. 756. 757. 758. 759.
SKIPPER SPORT GRISOLIA SPORT SKI TOP MONTELLI SPORT AMBROSI SILVIO LUIGI VEGHER SPORT LINEA CALZATURE OSLER SPORT UKU PACHA MONDO VERTICALE SPAZIOUTDOOR LINO NON SOLO SPORT PESARO ALTAQUOTA PESCARA BUGARD KING LINE MAKAI RRTREK DF SPORT SPECIALIST PIACENZA L'ALTROSPORT OUTLANDERS VIVO DIMENSIONE SPORT GAME 7 ATHLETICS PIANTEDO MILESI SPORT ANSELMO VERTICAL SPORT PIETRAMURATA HELLAS PIANETA SPORT ASPORTSTATION STIMM PASTORINO CALZATURE ZAMBERLAN MOUNTAINSPORT SPORT CENTER ARIAPERTA M.C.RUNNING MIRAFIORI SPORT ONBOARD EUROSPORT MAGIC SPORT OUTDOOR LAB SNOWSPORT SPORTLAND C. ITALMARK SELMI MAGAZZINI BURCINA LIMITI VERTICALI VALLEE SPORT BIANCANEVE SHOPPING AMORINI PALU' CALZATURE UN SESTO ACCA BIG SPORT PROMO SPORT TENDE DA SOLE RAMOINO SPORTLER PORDENONE TOFFOLI SPORT CRIS CALZATURE BLOSSOMSKI LA SOSTA GAME 7 ATHLETICS PORTO NICOLA RIVELA SPORTISSIMO MIVAL SPORT GROSS SPORT LINO SPORT AVANTGARDE - CHIAVENNA FREE RUN IL CAMPIONE SPORT FAHRNER SURF SHOP LATEMAR SPORT 2000 SALEWA STORE PREDAZZO CAMP JOLLY SPORT XL MOUNTAIN BERGFUCHS BERGFUCHS MORASSI E S&F GAME 7 ATHLETICS RAVENNA OUTDOOR AND TREKKING OVERLANDER OUTDOOR RAVENNA AZ SPORT KAMP 3000 REGGIO GAS GINETTO SPORT SPORT FOLIE MONTAGNA DIMENSIONE VERTICALE NEW SHOP TUTTO PER LO SPORT CALZATURE PERTINGER CALZATURE PERTINGER POVOLI SPORT MOUNTAIN SICKS SHOP SPORT CIPRIANI SPORT NATURA SPORTNATURA DE GRANDI SPORT MARMOLADA DIEGO ANTONELLO SANTANGELO 104 ALP 3 ALTA QUOTA ROMA ALTA QUOTA ROMA BANCHETTI SPORT CALCATERRA SPORT CAM SPORT EVOLUTION CAMPO BASE ROMA CITY BEACH CLIMBER STORE D.FACTORY ECOLE VERTICALE EMPORIO SPORT MACALLE' GAFFI STORE GEOSTA GUVI I.T.R. IL CORRIDORE L'ANGOLO DELLO SPORT LBM SPORT METTIMI GIU’ MONTURA ROMA MOUNTAIN AFFAIR ROMA MOUNTAIN AFFAIR ROMA ONE RACE OTI SERVICE PATAGONIA ROMA GUVI EXPERIENCE PLANET SPORT RRTREK SCARMAN SPORT CENTER SPORT INCONTRO STANCE
PAVULLO NEL FRIGNANO PECORONE-LAURIA PEDRACES PEJO FONTI PELLIZANO TN PELLIZZANO PERGINE VALSUGANA PERGINE VALSUGANA PERTOSA PERUGIA PERUGIA PESARO PESARO PESCARA PESCARA PESCARA PESCARA PESCASSEROLI PIACENZA PIACENZA PIACENZA PIACENZA PIANCOGNO PIANTEDO PIAZZA BREMBANA PIETRA LIGURE PIETRAMURATA PIETRASANTA PIETRASANTA PIEVE D’ALPAGO PIEVE DI SOLIGO PIEVE DI TECO PIEVEBELVICINO PIEVESESTINA DI CESENA PINEROLO PINEROLO PINEROLO PINEROLO PINZOLO PINZOLO PINZOLO PINZOLO PISOGNE PISTOIA POLLONE POMBIA PONT SAINT MARTIN PONTE DI LEGNO PONTE FELCINO PONTE IN VALTELLINA PONTE SAN NICOLO' PONTEDASSIO PONTEDASSIO PONTEDASSIO PORDENONE PORDENONE PORLEZZA PORTA CAMPORTACCIO PORTO S. ELPIDIO POTENZA POTENZA POVE DEL GRAPPA POZZA DI FASSA POZZA DI FASSA PRATA CAMPORTACCIO PRATISSOLO DI SCANDIANO PRATO PRATO ALLO STELVIO PRATO NEVOSO PREDAZZO PREDAZZO PREMANA PREMOSELLO CHIOVENDA QUINCINETTO RASEN-ANTHOLZ RASUN RAVASCLETTO RAVENNA RAVENNA RAVENNA RAVENNA RECCO REGGIO EMILIA REGGIO EMILIA REGGIO EMILIA RESIA AL LAGO RIETI RIETI RIETI RIO DI PUSTERIA RIO DI PUSTERIA RIVA DEL GARDA RIVAROLO CANAVESE RIVISONDOLI ROCCA DI MEZZO ROCCA DI MEZZO ROCCA PIETORE ROCCAMORICE ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA
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891. 892. 893. 894. 895. 896. 897. 898. 899. 900. 901. 902. 903. 904. 905. 906. 907. 908. 909. 910. 911. 912. 913. 914. 915. 916. 917. 918. 919. 920. 921. 922. 923. 924. 925. 926. 927. 928. 929. 930. 931. 932. 933. 934. 935. 936. 937. 938. 939. 940. 941. 942. 943. 944. 945. 946. 947. 948. 949. 950. 951. 952. 953. 954. 955. 956. 957. 958. 959. 960. 961. 962. 963. 964. 965. 966. 967. 968. 969. 970. 971. 972. 973. 974. 975. 976. 977. 978. 979. 980. 981. 982. 983. 984. 985. 986. 987. 988. 989. 990. 991. 992. 993. 994. 995. 996. 997. 998. 999. 1000. 1001. 1002. 1003. 1004. 1005. 1006. 1007. 1008. 1009. 1010. 1011. 1012. 1013. 1014. 1015. 1016. 1017. 1018. 1019. 1020. 1021.
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Germany 1042. 1043. 1044. 1045. 1046. 1047. 1048. 1049. 1050. 1051. 1052. 1053. 1054. 1055. 1056. 1057. 1058. 1059. 1060. 1061. 1062. 1063. 1064. 1065. 1066. 1067. 1068. 1069. 1070. 1071. 1072. 1073. 1074. 1075. 1076. 1077. 1078. 1079. 1080. 1081. 1082. 1083. 1084. 1085. 1086. 1087. 1088. 1089. 1090. 1091. 1092. 1093. 1094. 1095. 1096. 1097. 1098. 1099. 1100. 1101. 1102. 1103. 1104. 1105. 1106. 1107. 1108. 1109. 1110. 1111. 1112. 1113. 1114. 1115. 1116. 1117. 1118. 1119. 1120. 1121. 1122. 1123. 1124. 1125. 1126. 1127. 1128. 1129. 1130. 1131. 1132. 1133. 1134. 1135. 1136. 1137. 1138. 1139. 1140. 1141. 1142. 1143. 1144. 1145. 1146.
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1147. 1148. 1149. 1150. 1151. 1152. 1153. 1154. 1155. 1156. 1157. 1158. 1159. 1160. 1161. 1162. 1163. 1164. 1165. 1166. 1167. 1168. 1169. 1170. 1171. 1172. 1173. 1174.
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Austria 1175. 1176. 1177. 1178. 1179. 1180. 1181. 1182. 1183. 1184. 1185. 1186. 1187. 1188. 1189. 1190. 1191. 1192. 1193. 1194. 1195. 1196. 1197. 1198. 1199. 1200. 1201. 1202. 1203. 1204. 1205. 1206. 1207. 1208. 1209. 1210. 1211. 1212. 1213. 1214. 1215. 1216. 1217. 1218. 1219. 1220. 1221. 1222. 1223. 1224. 1225. 1226. 1227.
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LAST WORD BY
D AV I D E F I O R A S O
E’ giunto il tempo di partire. Di esplorare, commuoversi, perdersi e imparare. Di seguire le orme di altri passi o abbandonare le convenzioni. Di viaggiare per capire di non avere nient’altro che la propria libertà. Per essere cittadini del mondo, e fermarsi ad ascoltare chiunque abbia una storia da raccontare. Di sentirsi liberi da ogni stereotipo e catalizzazione. Quando tornerete, noi saremo di nuovo qui, con uno speciale dedicato alle donne. Buona estate a tutti.
Se una bimba cresce sentendosi dire “Questo non lo puoi fare perché sei femmina”
oppure “Non sarai mai forte perché sei una donna” allora tutto va di conseguenza. Quando invece una donna capisce che può fare grandi cose, allora ha vinto.
Perché non si pone più limiti, prova a fare ciò che pensava non le fosse consentito: tenta l’impossibile. TAMARA LUNGER
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