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Editoriale - Sport fra salute e “sicurezza” Marco Tornatore
Difficile parlare di un futuro sicuro se manca un organico piano di rilancio istituzionale a sostegno del nostro comparto
SPORT FRA SALUTE E “SICUREZZA”
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ph Technogym
Se salute (prevenzione) e sicurezza sono gli argomenti su cui fare leva per rilanciare il nostro settore, viene da domandarsi quale sia la “sicurezza” per club, centri sportivi e imprese della filiera. Nel caso non stessimo investendo su questi nuovi cardini dello “sport” post pandemico, è quasi certo che non avremo futuro. Ma è proprio in merito al nostro futuro che dobbiamo domandarci se abbiamo uno scudo di sicurezza che ci protegga da fattori critici endogeni ed ancor più esogeni. Il biennio pandemico ha imposto modelli nuovi di servizio e gestione cui piscine e palestre non possono sottrarsi. Fra tecnologia, digitalizzazione, soluzioni ibride, servizi innovati e centrati sulla persona assicurati da staff aggiornati, troviamo molte delle risposte per la ripartenza. Sta all’imprenditore scegliere il meglio per il suo centro sportivo. Ovviamente fronteggiando i costi e contando su una base finanziaria di galleggiamento che oggi vede moltissimi scoperti. Il che può essere arginato da un ritorno della clientela nei club, magari grazie anche ad una nuova comunicazione alimentata dagli addetti ai lavori. Il grande dubbio è però sulla “sicurezza” del nostro business e della nostra economia, fortemente condizionata da variabili che dipendono poco da noi e troppo da altri. Su tutti da governo, politica, sistema bancario (ICS), enti pubblici e locali. A ben vedere, facendo astrazione da guerra, pandemia, caro energia, sono proprio loro la causa di molti nostri problemi. È singolare: chi dovrebbe garantire certezze e “sicurezza” a società, centri sportivi e imprese, è invece il moltiplicatore di criticità dovute a passività, miopie, incompetenza. Uno scudo d’argilla. Noi possiamo anche credere in un percorso autonomo per risorgere dalle macerie cui le varie crisi e le autorità ci hanno condannato. Però se non cambierà l’aria inquinata che istituzioni ed enti hanno immesso nel sistema sport nazionale, difficilmente avremo un domani. Quindi, diciamo basta a sfilate e monologhi di autorità e politici parolai ed inconcludenti: da questi scalda poltrone appassiti dobbiamo pretendere soluzioni a sostegno e non a danno del settore. Diamo una spallata a questo muro istituzionale con azionidimostrative ad alto impatto mediatico, come è stato per la serrata delle piscine. Purché prevalga la compattezza che a parole tutti osannano, ma i fatti rivelano essere un mero esercizio di buone intenzioni.
Marco Tornatore
STOP A SFILATE E MONOLOGHI DI AUTORITÀ E POLITICI PAROLAI ED INCONCLUDENTI; PRETENDIAMO INVECE SOLUZIONI A SOSTEGNO E NON A DANNO DEL SETTORE