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DANILO VUCENOVICH E GIOVANNI MENEGON: LO SPORT E IL NUOTO PERDONO DUE COLONNE INSOSTITUIBILI

A distanza di poche ore l’uno dall’altro, fra il 23 e il 24 settembre, si sono spenti due esempi di stile, capacità, passione dirigenziali che hanno segnato tappe decisive per l’evoluzione del nuoto e del sistema piscina. Danilo Vucenovich, presidente di FIN Lombardia negli ultimi 30 anni, era un amico, un ineguagliabile dirigente, un grande appassionato degli sport natatori. Al nuoto lombardo e nazionale ha dato tantissimo, varando un modello manageriale di comitato regionale della FIN esempio per le realtà omologhe e per tutto il movimento natatorio. Era un top manager nel settore degli idrocarburi e, dopo i suoi trascorsi giovanili pallanuotistici, ha trasmesso a tutto il settore e al suo Comitato la cultura manageriale, dedicando le sue giornate all’azienda e al nuoto, senza perdere mai di vista la sua famiglia. Un vero precursore che si è messo in gioco anche in chiave gestionale, come socio di Gestisport, e soprattutto nello sforzo di rilanciare natatoriamente la sua regione e la Milano impiantistica, raggiungendo negli ultimi anni il suo obiettivo di realizzare un nuovo polo natatorio con vasca da 50 metri coperta (Cardellino). Grazie all’instancabile azione di questo grande dirigente, in pochi anni Milano, oltre al complesso natatorio di Bocconi, potrà contare sul moderno centro acquatico di Cardellino. Danilo Vucenovich ha scritto fondamentali pagine della storia del nuoto, di cui tutto il settore gli deve essere grato: impareremo a sfogliarle e a leggerle con attenzione, tanto è grande il patrimonio che ci lascia.

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Giovanni Menegon, già presidente di FIN Veneto, per quarant’anni è stato l’anima e la guida della sua società, Montebelluna Nuoto, fondata nel 1982. Un sodalizio modello dove qualità gestionale e progettualità innovativa si sono fuse in quelle di costruzione e consolidamento del settore agonistico, portando tanti atleti ai vertici internazionali. Lui veniva dal calcio e ha saputo trasferire al nuoto la parte più qualificante e migliore della sua esperienza dirigenziale, sempre basata sui valori cardine dello sport, sulla passione, sulla dedizione totale alla sua società e al nuoto. Ha guidato con scelte coraggiose la sua Montenuoto, portandola non solo a risultati agonistici di alto livello individuali e di squadra, ma anche a grandi progetti sul fronte gestionale ed impiantistico: ha fatto così del polo natatorio di Montebelluna uno dei complessi più completi e ideali sia per lo sport che per la collettività del territorio. Insomma, la provincia, con Giovanni Menegon, ha varato un modello che oggi ispira molte altre società di grandi città e di tutta Italia.

Sicuramente la perdita di Vucenovich e Menegon non sarà facilmente colmabile. Resta il loro fondamentale lascito dal quale amici, società ed atleti potranno ripartire e proseguire per dare nuovo slancio alle rispettive realtà di riferimento e ad un settore che oggi deve superare le difficolta di una lunga crisi, che proprio i compianti dirigenti stavano affrontando con inusitata determinazione. a

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