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Progettare bene per avere i risultati nell’aquafitness
Dovrebbe essere molto chiaro ad ogni imprenditore come realizzare una vasca per attirare il numero più alto di persone, ma spesso prevalgono logiche solo natatorie che allontanano dalle opportunità che mercato e popolazione offrono
dalla Federazione Italiana Nuoto, si va verso profondità “importanti”, almeno dal lato dove si trovano i blocchi di partenza, magari poi degradando verso l’altro bordo (se va bene).
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Il risultato è che spesso le vasche sono in maggioranza uguali
L'attività in verticale è molto più democratica ed ideale per tutte le categorie di popolazione, ma richiede profondità idonee e vasche pensate con questo fine
Fra le grandi differenze che si possono notare tra chi costruisce un centro fitness e chi un impianto natatorio, c’è che nel primo caso si ha già in tasca una filosofia di gestione futura, nel secondo caso no (quasi sempre è così).
Quando si costruisce un impianto natatorio si parte dalla vasca, ovviamente, ma si pensa sempre e solo al nuoto classico. Per ottenere l’omologazione della vasca
Con questa soluzione sono tutti scontenti: i nuotatori si lamentano che su un lato della vasca l’altezza è insufficiente per la parte subacquea delle virate, le/i pallanuotiste/i e chi pratica sincronizzato non potrà svolgere la propria attività agonistica, per l’attività di fitness acquatico ci saranno molte limitazioni
Eppure ne sono state costruite di vasche con queste caratteristiche, e si persevera nel realizzarle: ci si chiede allora se all’atto della progettazione si abbia chiaro a che cosa poi le vasche debbano servire
Non parliamo degli spazi limitrofi alle vasche, zone che si progettano alla cieca quanto ad un loro futuro utilizzo, salvo poi ritrovarsi ad avere poco spazio per tutto ciò che occorre per le attività o, al contrario,
Cosa c'è di meglio di allenarsi, divertendosi e guidati da trainer porfessionali, comunicando anche agli inattivi che le piscine sono pensate per il loro comfort, piacere, sicurezza superfici troppo ampie ed inutili che poi vanno pulite e gestite nel tempo.
Pochi illuminati imprenditori, di certo non i Comuni che fanno le piscine come le piazze pensando che poi tutti possono starci dentro, sanno progettare vasche con una filosofia di gestione molto precisa e guarda caso tutte o quasi queste situazioni hanno a che fare con vasche non lunghe 25 metri, con altezza costante limitata, profili non necessariamente squadrati.
Quali sono i motivi?
Una delle spiegazioni sta nella necessità di razionalizzare al massimo la quantità di acqua: ogni metro cubo in più costa e, alla luce di quanto si vede come andamento degli ultimi anni, avremo anche la possibilità, sempre più frequente, che non ci sia acqua a disposizione pur avendo obblighi di legge di ricambi giornalieri.
Un’altra spiegazione sta nella possibilità di mettere in acqua “media” tantissimi target di persone in più che in una vasca alta. È una sorta di ragionamento di priorità, qualche attività andrà accantona- ta a beneficio di moltissime altre che, peraltro, sono anche molto redditizie.
Sono certo che chi è capace di progettare e realizzare in questo senso ha ben chiaro come riempirà gli spazi acquei e come sfruttare le aree limitrofe, quasi disegnando un layout con il posizionamento degli attrezzi e di altro materiale occorrente, esattamente come si fa da decenni sulla realizzazione di una palestra
Mi ritengo un professionista dell’attività in verticale e, pur continuando ad allenare atleti che avanzano in orizzontale, reputo che il vero obiettivo da raggiungere sia quello di aumentare a dismisura il numero di persone che fanno attività in verticale in acqua.
Non è una contrapposizione con il nuoto classico, ma è indubbio che:
1. non tutti sanno nuotare
2. pochissimi sanno stare in orizzontale e avanzare senza farsi male a spalle e schiena
3. dopo una certa età, non è per niente scontato che il nuoto classico porti salute
4. la vita terrestre è in verticale e quanto più possiamo riprodurre queste condizioni anche in acqua è meglio, pure assecondando le peculiarità dell’ambiente acqua
5. seguire le indicazioni di trainer preparati che in tempo reale suggeriscono movimenti, correggono, incentivano a fare sempre meglio è una situazione che appartiene solo all’attività in verticale.
Esattamente come in un contesto di attività fisica in palestra.
Gianni Gurnari gurnari@benaquam.com