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2.3 Open Data

Erich Schmidt, ex CEO di Google, ha annunciato durante una conferenza nell’agosto 2010 che dal 2003, che l’umanità ha generato circa 5 exabyte di dati, oggi invece arriviamo a produrre lo stesso volume di dati ogni due giorni. I dati che sono stati generati nel 2015 superano tutti i dati prodotti nel corso di tutti gli anni precedenti dalla civiltà umana. Siamo di fronte ad un continuo crescendo. Qualsiasi tipo di attività compiuta lascia dietro di se delle tracce di dati. Naturalmente la maggior parte di questi dati sono prodotti da processi e comunicazioni tra computer, cellulari e altri dispositivi, nulla di comprensibile per il cervello umano. Stiamo parlando di dati complessi. Con l’aggettivo Big oggi si intende la capacità di gestione dei dati da parte dei computer e degli altri dispositivi tecnologici. I Big Data hanno delle caratteristiche, che riassumeremo nel modello delle 5V: Volume: che riguarda la quantità di dati prodotta ogni secondo; Velocità: con il quale vengono generati; Varietà: possono essere sia strutturati che non strutturati; Variabilità: la loro qualità è variabile; Valore: che assumono nella società ; Come riusciamo a sopravvivere in questo mare di dati? La voglia di riordinarli cresce insieme a loro, si sono create, infatti, delle banche dati& .

Oltre ai Big Data, bisogna chiarire il concetto di Open Data, ossia dati aperti, che possono essere liberamente utilizzati, riutilizzati e ridistribuiti da chiunque, soggetti eventualmente alla necessità di citarne la fonte e di condividerli con lo

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7 dati.gov.it, raccoglie i metadati in italia.

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