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3.2 Principi di percezione

«La vista è il senso più sviluppato nelle specie umane. Siamo una specie visiva. Ci siamo evoluti in modo da essere molto veloci nel rilevare pattern visivi». Alberto Cairo

Vedere e capire sono due processi concatenati, capiamo perché vediamo, la visione precede le comprensione. The words ‘understanding’ and ‘seeing’ are synonymous. La percezione consiste nell’elaborazione delle sensazioni elementari che vengono convogliate dagli organi di senso. Nel processo di elaborazione l’informazione viene codificata, organizzata, riconosciuta e interpretata.

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«Solo uno studio scientifico della percezione visiva consente di dare giudizi informati sui metodi di esposizione»)! .

Il processo di percezione può essere diviso in stadi:

stadio primario: attraverso i processi visivi primari vengono definite e descritte le caratteristiche fisiche dello stimolo visivo, senza però che ne siano determinati il significato, l’uso e la funzione. Dopodiché l’analisi e l’elaborazione delle caratteristiche fisiche permette di far emergere l’oggetto strutturato. stadio secondario: lo stimolo strutturato, attraverso il confronto con le conoscenze depositate in memoria, viene riconosciuto.13

Qual è il legame tra scienza della percezione e rappresentazione dei dati?

«Because the human visual system is a pattern seeker of enormous power and subtlety. The eye and the visual cortex of the brain form a massively parallel processor that provides the highest-bandwidth

12 William S. Cleveland and Robert McGill, Graphical Perception: Theory, Experimentation, and Application to the Development of Graphical Methods, Journal of the American Statistical Association, Vol. 79, No. 387 (Sep., 1984), pp. 531-554 . 13 www.stateofmind.it.

channel into human cognitive centers. At higher levels of processing, perception and cognition are closely interrelated, which is the reason why the words ‘understanding’ and ‘seeing’ are synonymous. However, the visual system has its own rules. We can easily see patterns presented in certain ways, but if they are presented in other ways, they become invisible. The more general point is that when data is presented in certain ways, the patterns can be readily perceived. If we can understand how perception works, our knowledge can be translated into rules for displaying information. Following perceptionbased rules, we can present our data in such a way that the important and informative patterns stand out. If we disobey the rules, our data will be incomprehensible or misleading»)# .

Colin Ware afferma inoltre che la rappresentazione visiva sia il canale migliore per trasmettere informazioni al cervello, possiamo acquisire più informazioni tramite la vista che con tutti gli altri sensi messi insieme. Questo rende la visualizzazione di dati uno strumento incredibilmente potente, un enorme quantità di informazione che può essere percepita e decifrata velocemente se presentata bene. L’avanzamento degli studi compiuti nel campo della percezione e della scienze cognitive hanno ancor di più rafforzato le tecniche di progettazione dei dati. La percezione visiva non è altro che una costruzione del cervello guidata da continui feedback con l’esterno, che ci rassicurano sulla stabilità delle cose. Percezione e linguaggio si condizionano a vicenda. Pensiamo usando la lingua parlata, ma pensiamo anche per immagini! Da questa riflessione nasce l’interesse di Falcinelli)$ per le immagini mentali. L’attività di una persona che osserva una rappresentazione grafica per comprenderne il contenuto è l’attività cognitiva con cui costruisce un modello mentale dei dati, ovvero una

14 Colin Ware, Information Visualization: Perception for Design, Elsevier, 2013 15 Riccardo Falcinelli è uno dei piú apprezzati visual designer italiani. Insegna Psicologia della percezione presso la facoltà di Design ISIA di Roma.

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