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3.5 Stephen Few e i limiti della memoria di lavoro
term memory, o memoria a lungo termine. La working memory recepisce una nuova informazione, la rielabora e la registra in un’area cerebrale in cui le informazioni vengono memorizzate temporaneamente. L’elaborazione di un nuovo stimolo avviene attraverso due canali sensoriali, quello visivo e quello uditivo, quindi l’apprendimento attraverso gli strumenti testuali e quello per immagini condividono lo stesso canale, provenendo entrambi dalla percezione visiva. Le informazioni recepite vengono organizzate in un’idea coerente costruita integrando la nuova informazione con le conoscenze pregresse che il cervello recupera dalla longterm memory. Il cervello costruisce a questo punto un modello mentale, ovvero uno schema che viene memorizzato nella long term memory e che verrà a sua volta richiamato per un’elaborazione successiva.
La memoria di lavoro è volatile, una volta che le informazioni vengono rilasciate, per liberare spazio, vengono dimenticate; è inoltre estremamente limitata, possiamo conservare pochissime informazioni alla volta. C’è, come abbiamo già affermato, una stretta relazione tra la working memory e la long term memory: quest’ultima infatti influenza fortemente la prima. Nelle persone che hanno una profonda conoscenza di un argomento, i meccanismi di apprendimento sono diversi da quelli di persone che non hanno conoscenza pregressa. Chi è esperto in un certo ambito ha già creato modelli mentali che può richiamare dalla long term memory, incrementando così le possibilità di rielaborazione della working memory. Chi invece si avvicina a un concetto per la prima volta non ha questo tipo di supporto. A volte però la persona esperta può risultare condizionata da schemi mentali già creati e potrebbe non trarre giovamento
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