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4.1 Edward Tufte

«Un buon design ha due elementi fondamentali, uno tra questi è l’eleganza grafica che si trova spesso nella semplicità del design e nella complessità dei dati. Grafiche visivamente attraenti si rafforzano anche grazie a contenuti e interpretazioni al di là della visualizzazione immediata di alcuni numeri».

Per iniziare a parlare di tutte le caratteristiche per una buona rappresentazione grafica di dati dobbiamo necessariamente parlare di Edward Tufte, uno statistico americano e professore alla Yale University. È un forte sostenitore del potere delle visualizzazioni dei dati e ha scritto delle opere a riguardo (Visual Display of Quantitative Information, Envisioning Information, Visual Explanations e Beautiful Evidence). Il New York Times lo ha definito il Leonardo da Vinci dei dati. Fin dagli anni 70, “giocando” con i numeri si è trasformato in un pioniere dell’information design e della presentazione visiva dei dati.!" Iniziò ad occuparsi di dati nel periodo in cui la società, per la prima volta, stava andando in contro ad un enorme surplus di raw dati che bisognava imparare ad analizzare, interpretare ed organizzare per estrarne conoscenza. Teorizzò che poteva avvalersi di nuove tipologie di grafici per visualizzare le relazioni che intercorrevano tra i grandi quantitativi di dati e i loro attributi, questo avrebbe portato alla nascita di un nuovo linguaggio che in seguito si sarebbe rivelata la chiave per divulgare le informazioni nell’era digitale. Il metodo Tufte è insolito come il suo creatore. Egli si servì di esempi presi dalla storia e dalla natura per spiegare ai suoi seguaci come tradurre i dati in segni chiari, semplici, essenziali. Lo scopo delle rappresentazioni buone è quello di fornire all’utente una panoramica visiva dei dati più adatta allo scopo. Ciò consentirà all’utente di ottenere il massimo dalla rappresentazione. Non esiste una singola regola rigida per creare buone rappresentazioni poiché la natura dei dati e gli utenti variano.

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23 Massimo Gaggi - Marco Bardazzi, L’ultima notizia, Rizzoli, 2010.

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