15° NUMERO

Page 1

1


L’He

Indice

N° 15 Quindicesima Edizione 18 Maggio 2018

A PARAGRAFI ALTERNI________________pag.3 MINI QUESTIONARIO PROUST__________pag.4 INTERVISTA A MARCO DAMILANO_______pag.5 INTERVISTA A ZORO__________________pag.6 SPECIALE COGESTIONE________________pag.7 BASSA RISOLUZIONE_________________pag.14 ALLA CORTE DEL RE__________________pag.15 ANDERSON VS ANDERSON____________pag.16 L’ESTATE ADDOSSO__________________pag.18 Ονειρόφρων_______________________pag.19

Giornalino degli studenti del L.S.S. Elio Vittorini Via Donati 5-7, 20146, Milano (MI) Italia

SVAGO____________________________pag.20 EVENTI____________________________pag.23

Seguici anche su

Anno Scolastico 2017/2018 Terzo Anno

@lhevittorini

@laccae

Se vuoi inviarci un articolo o chiederci qualcosa: he.vittorini@gmail.com

LA REDAZIONE Filippo Gianoglio 4^A Giulia Ghirardi 5^C Enrico Maraboli 5^D Silvia Picca 2^E Riccardo Fidanzia 5^G Sabrina Lo Giudice 4^C Giulio Civitareale 1^F Giada Gaudioso 3^F Dario Ceresa 1^E

Eleonora Ciocca 5^D Lorenzo Ferrara 5^C Giulia Zanoletti 3^F Simone Montandon 3^F Elisa Montobbio 3^F Gabriele Celoria 3^F Silvia Gentilini 2^E Riccardo Grossi 3^F Claudia Gerardi 4^A Stampa a carico del L.S.S. Elio Vittorini 2


A PARAGRAFI ALTERNI Pochi attimi, secondi. Chiudi gli occhi. Inspiri, espiri. E via, inizia la corsa. Pochi attimi di libertà prima di spiccare il salto, il volo. Quest’anno in redazione, come nei corridoi di scuola, tutto è stato frenetico, all’insegna della velocità. Una stupenda e terribile metafora dell’atletica. All’inizio tutto una rincorsa: una corsa alle riunioni di redazione, una corsa alla conquista del panino giusto dalla nostra cara Angela, verso la voglia di studiare, una preparazione per lunghe malattie al momento giusto e interminabili saune in auditorium, una corsa frenetica per accaparrarsi l’ultimo posto alla rastrelliera a cui affidare la nostra bici e alla consegna dell’ultimo articolo, all’ultimo secondo. Io non corro, io ho la panzetta. Io non salto, ho il culo pesante. Io leggo, scrivo, chiacchiero, e, da quando me l’hanno regalata, fumo la pipa. Eppure ci sono tanti modi di correre, e uno di questi è coordinare una squadra. “Non è importante quello che si prova alla fine di una corsa, ma quello che hai provato mentre corri”. Non sono d’accordo, o, quantomeno, non è importante solo quello, è che Faletti doveva consolare Vaporidis che non aveva combinato nulla con la ragazza e il film (Notte prima degli esami, ndr) doveva concludersi tutto sommato bene. Alla fine di una corsa vale la pena voltarsi indietro e dire: “Sono io, siamo noi, quelli che hanno fatto tutta questa strada?” Così noi, con la nostra piccola ma eccezionale redazione abbiamo saltato. Abbiamo cercato di dare il nostro contributo per rendere alcune lezioni un po' più leggere, di portare un po' di novità, di realizzare e creare qualcosa nel nostro piccolo muovendoci silenziosi nei corridoi ma rumorosi nelle mani degli studenti. Un salto. Ed ora siamo ancora in volo. Stiamo per giungere al termine di un altro anno, per molti, per me, l’ultimo (se qualcuno ce la manda buona). Siamo a maggio, e se mi volto indietro penso a quando a settembre siamo partiti felicissimi e poi ci siamo resi conto che eravamo pochi e vecchi, problematica tutt’oggi presente, più che mai, dato che tre quarti di redazione scompare. Penso alle minchiate di ottobre, alle scuse di novembre, al giro a vendere le copie di dicembre con Babbo Natale. Penso anche che, in barba a qualsiasi previsione, c’è stato un numero al mese. Com’è stato l’operato de L’He? Secondo me buono, quantomeno ci siamo astenuti da pubblicare articoli su una colazione sana. Ma è proprio prima di precipitare, di riatterrare, che vorrei farvi riflettere su una cosa. Ho passato cinque anni a sostenere ed evidenziare le mancanze di questa scuola, ma proprio ora, che sto giungendo alle mie ultime volte per questi corridoi mi sono accorta di quanto mi mancheranno questi soffitti cadenti e le mille sfumature di personalità, abbigliamenti, idee e sogni che ho incontrato qui. Vorrei invitarvi come farebbe Seneca a non sprecare il vostro tempo, dicendovi che non ci sono state date vite corte, ma che siamo solo noi a renderle tali, non capendo l’importanza di momenti significativi. Gustatevi questa scuola perché ora, al termine del mio salto, ho davvero capito le enormi opportunità che essa ci offre. Perché, come tutte le cose più belle, se ne capisce l’importanza ed il valore solo una volta che sono giunte al termine. Avere l’ultima parola è un grande potere, ma come un grande filosofo diceva “Da un grande potere derivano grandi responsabilità” (sì, lo so cosa state pensando, e trovo che lo zio di Spiderman sia un grande filosofo). Nove volte su dieci è bello, non lo nego, ma ci sono volte, come quando devi chiudere l’ultimo editoriale, che non sai che cavolo fare. Cerchi qualcosa ad effetto, ma non è che hai grandi idee. La mia prof di italiano non sopporta che io evada le consegne dei temi, eppure professoressa, non si arrabbi, lo faccio in ogni circostanza: anche qui, non sapendo come uscirne, mi sono dato al verso maltusiano, Petrolini non se ne avveda.

L’accaé è quella cosa che polemica e ironia ti solleva in allegria se t’incazzi sei uno stro Filippo Gianoglio Giulia Ghirardi 3


MINI QUESTIONARIO PROUST Risponde Alessandro Spataro, prof. di Scienze Il tratto principale del suo carattere? Solare e molto estroverso, a volte troppo pignolo! Cosa cerca in uno studente? II suo “fuoco”, la sua vera essenza, a prescindere dalla materia che insegno. E in un professore? Passione e dedizione verso questo lavoro, probabilmente il più importante che ci sia, in quanto forgia il futuro del Paese. In che anno il primo bacio? 11 anni, ma era molto innocente e “soft”! Il suo alcolico preferito? Chimay Blu, una birra trappista scura. In quanto a superalcolici preferisco il classico Long Island. Il suo peggior difetto? È davvero molto raro e difficile che mi arrabbi veramente, ma, se dovesse accadere, tendo a spazzare via i miei ostacoli con un linguaggio molto diretto, sempre educato, ma decisamente tagliente e penetrante da un punto di vista psicologico. Il suo motto? “Sat Asat Viveka Buddhi”. Tradotto in parole semplici, dice: “la mente Illuminata discerne il vero dal falso”. Troppo lungo da spiegare in questa sede, ma potrebbe essere uno spunto di ricerca per i lettori. Quando ha deciso di diventare prof? Durante gli studi della laurea magistrale. Quando ho realizzato che per migliorare le condizioni di questo Mondo era necessario partire dalle fondamenta e dal futuro, ovvero gli studenti. Materia scolastica preferita al Liceo? Senza alcun dubbio matematica. In particolare mi divertiva molto lo studio di funzioni. Quella più odiata? Latino, ma solo perché in seconda liceo è venuta una suora che non ci ha spiegato nulla e da allora è stato un disastro! Branca della scienza preferita? Ovviamente la mia: le biotecnologie! Il futuro, l’innovazione. Un’arma molto potente per il benessere dell’uomo ancora in via di sviluppo.

Risponde Fulvia Leardini, prof. di Italiano e Latino Il tratto principale del suo carattere? Credo di avere un carattere mite e paziente, ma so essere molto determinata e riconosco di avere, o avere avuto, una straordinaria capacità stoica di sopportazione della fatica. Cosa cerca in uno studente? Spero di catturare la sua attenzione facendo leva sulla sua curiosità. E in un professore? Passione per il proprio lavoro. In che anno il primo bacio? A quindici anni. Il suo alcolico preferito? E' divertente rispondere la birra analcolica, ne ho scoperte di gradevoli al limone e persino alla mela. Il suo peggior difetto? Credo di averne tanti e non rinuncio all'idea di poter cambiare e migliorare, penso per esempio di essere nata permalosa e aver vinto questo brutto difetto coltivando una saggia autoironia. Il suo motto? Homo faber fortunae suae. Sogno di felicità? Ovvio, essere una brava prof. e riuscire a fare la mia parte per un mondo migliore per tutti. Parola che ripete più spesso? Possiamo e dobbiamo farcela! Autori preferiti? Tanti, tanti, tanti... ma, se ne devo scegliere solo uno, non posso nascondere la mia passione per Italo Svevo, un quieto rivoluzionario, capace come pochi di scavare nell'animo umano senza la presunzione di averne mai compreso fino in fondo la complessità e sempre pronto a mostrarci con saggia ironia la necessità di una ricerca continua.

Spazio Citazioni Prof “Pubblishment… la trovo una parola maggica.” 4


INTERVISTA A MARCO DAMILANO, DIRETTORE DE L’ESPRESSO Lei ha scritto un libro su Aldo Moro: partendo da questo, due domande. Perché cresce il disinteresse dei giovani verso la politica? Io penso che non ci sia questo crescente disinteresse, ma più un interessamento verso altre forme di politica, che non sono quelle dei partiti e delle istituzioni. C'è anche da dire che la politica non prende molto in considerazione i giovani perché purtroppo essi non hanno un forte potere elettorale: i poteri forti elettoralmente sono i vecchi, e questo si vede nei programmi dei partiti. La responsabilità rimane di chi non capisce che il futuro del paese sono i giovani; chi fa politica e non investe sui giovani ha una responsabilità maggiore. Perché in politica notiamo, parallelamente, una ricerca del nuovo (guardiamo al M5S) e una nostalgia dei modelli della Prima Repubblica? Tipo Aldo Moro (ride). Forse non sono in contraddizione: il nuovo negli ultimi anni è molto cresciuto, con la crisi della globalizzazione. Tutti vedono l'Europa come importante per l'uomo ma di fatto è come se avessero messo in campo uno spirito anti-europeo ma, di fronte a messaggi molto contraddittori e una politica che ha le sue basi sulla comunicazione ma che di fatto non arriva alla profondità dei problemi, cresce la nostalgia per figure come Aldo Moro, Berlinguer, Pertini, che incarnavano una politica che riusciva a rappresentare i cittadini e riusciva a decidere. Vale anche la pena segnalare che non solo in Italia c'è questa nostal

gia per antiche figure perchè, per esempio, in Inghilterra, dopo la Brexit, sono usciti moltissimi film su Churchill, una figura ancora più antica e lontana, ma che rappresenta un modello di leadership che oggi viene rimpianto, un leader che riesce a dire la verità al suo Paese anche nell'ora più buia invece che raccontare una bugia. Come l'atomo di verità di Moro: piuttosto che inseguire un consenso molto facile sono politici che sanno guidare un paese a differenza della politica contemporanea in cui i leader sono tutti molto più simili a dei demagoghi che danno facili verità e non riescono neanche a mantenerle, creando discredito e una

maggiore lontananza dai cittadini. Parliamo invece del personaggio Damilano: in che momento della sua vita ha deciso sarebbe diventato un giornalista? 16 marzo 1978. Quando fu rapito Aldo Moro. Avevo 9 anni. Se non avesse fatto il giornalista? Forse avrei fatto lo storico, però in realtà non mi sono mai posto un'alternativa (Damilano ha conseguito un dottorato in Storia dell’Italia contemporanea, ndr). L’articolo di cui va più fiero? Non so. Domanda difficile. Prenderei il mio ultimo libro, perchè mi permette di parlare con molti ra-

5

gazzi di un argomento che mi interessa molto. Poi per quanto riguarda gli articoli non ne ho uno a cui voglio più bene di altri. Cosa vuol dire dirigere molte penne importanti? Il giornalismo va condiviso ed è come avere una squadra di calcio o un'orchestra, in cui ognuno suona uno strumento diverso, in modo unico. Ma alla fina bisogna formare un giornale con il lavoro di squadra ed il direttore deve essere in grado di tenere tutto questo senza comprimere nessuna individualità. Tutti la elogiano per la sua pacatezza...ma non si arrabbia mai? Certo che mi arrabbio, ma ci si può arrabbiare anche in modo pacato. Odio l'urlo. Ho il mio modo di esprimerlo. La stampa cartacea ha un futuro o dobbiamo rassegnarci alle notizie online? No, io penso che la stampa cartacea abbia un futuro, perché possiede uno spessore materiale che garantirà sempre una maggiore verità rispetto alla rete, dove vige il mare magnum. Serve qualcosa che dia un orientamento a questo mare, e la carta stampata, con il suo spessore e la sua materialità, rappresenta un valore. Questo non è elitario ma popolare, perché la verità deve essere di tutti. Perchè si può acquistare qualcosa che sulla rete non c'è: la garanzia della credibilità e dell'autorevolezza di quello che c'è scritto, delle notizie. Il cartaceo sarà sempre più approfondimento e sempre meno notizia immediata, ma la notizia senza il pensiero critico è inutile. Giulia Ghirardi Filippo Gianoglio


INTERVISTA A ZORO (DIEGO BIANCHI) REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON LE REDAZIONI DI ZABAIONE (PARINI) E CARPE DIEM (BERCHET)

Lei ha frequentato il liceo Classico. Le è stato utile, in generale e per il suo lavoro? Non saprei, non ho la controprova di come sarei stato se avessi fatto un’altra scuola. Mi ha sicuramente aiutato dal punto di vista della mia formazione personale e del trattare certe materie in un determinato modo. Ho affrontato gli studi classici perché ero più predisposto e interessato alla cultura umanistica che a quella tecnico-scientifica, sia come attitudine da giovane sia da adulto. Ho poi trovato lavoro in un portale di internet, dove tutti erano “smanettoni”, ma è poi servito anche qualcuno che sapesse scrivere e mettere dei contenuti. A quel punto c’è stata la grande rivincita degli studi umanistici. Come è avvenuto il passaggio dal blog al mondo della televisione? Ho scritto sul blog quello che più mi interessava, sia di fatti personali che di politica, musica, calcio, e ho sperimentato l’utilizzo di tutti gli strumenti che avevo a disposizione, come scrivere, fare foto, produrre video, anche prima che nascesse Youtube. I video hanno cominciato a girare in rete e a piacere, e di fatto è accaduto che mi ha chiamato la televisione. Io non facevo video per andare in tv, perché comunque avevo un lavoro a tempo indeterminato e si può dire che stessi bene. Interessava però quello che facevo a “Parla con me”, il programma di Serena Dandini, e mi fu proposto di farlo in maniera più frequente e seriale, e presi il rischio.

Quando andava a scuola lei c’era un giornalino scolastico? Ne faceva parte? Quando andavo a scuola io usciva qualcosa solo ogni tanto, un po’ a ondate. Nella mia scuola di preciso non ricordo. Provammo però a farne uno quando ero parte di una sezione della FGCI, federazione giovanile comunista. Lei ha un genere particolare per fare il presentatore e giornalista, che è quella di utilizzare molto l’ironia. Cosa l’ha influenzata a usare questo tipo di comunicazione? Quanto questo influisce sull’informazione stessa e quanto è importante nel mondo del giornalismo? Io penso che l’ironia sia importante un po’ in tutti i contesti, dal momento che aiuta a veicolare con maggior leggerezza contenuti che, a torto, rischiano di annoiare o essere percepiti come difficili. Mi sono accorto che semplificare usando l’ironia o anche solo spiegando in modo più semplice ha sempre aiutato a far passare alcuni temi e alcune situazioni drammatiche. A me è capitato di raccontare terremoti, alluvioni, e altre terribili circostanze, ma se si riesce a raccontarle raggiungendo la complicità di chi si sta raccontando, dei veri protagonisti di quei drammi, senza di certo pretendere di vivere il loro dramma (secondo me è sbagliato fare come se tu fossi il migrante, il terremotato, etc…, ma qualcuno lo fa), allora spesso sono loro i primi a divertirsi, perché smetti di trattarli come casi umani. È un approccio diverso, che poi

funziona, può piacere o non piacere, ma posso affermare che è diverso dalla media. L’hai influenzata qualcosa nell’utilizzo di questa comunicazione o è lei che come personalità è sempre stato così? Diciamo che mi viene spontaneo non appesantire troppo, anche se chiaramente non è che sono sempre a cazzeggiare se non c’è da cazzeggiare, non è quello il punto. Se devo fare un’intervista seria la faccio, ne ho condotte molte. Il difficile è trovare il registro giusto a seconda dell’interlocutore e di cosa si sta parlando. Penso che sia fondamentale saper passare da un registro all’altro. Com’è la politica di oggi per noi giovani secondo lei? Non voglio essere quello del “era meglio ai miei tempi”, però penso di poter dire che la classe dirigente dei miei tempi era sicuramente migliore di quella di adesso per preparazione, competenza, passione politica. È sempre stato positivo il voler partecipare alla vita politica, quindi è un bene che tutti possano diventare parlamentari, presidenti del consiglio o segretari, ma se prima di pretendere una carica si studiasse un pochetto sarebbe meglio! Il professionismo non è una brutta cosa, se hai necessità di una cura a un dente vai da un odontoiatra professionista e non da uno che vorrebbe fare il dentista e ci prova, così è lo stesso in politica. La politica è una materia delicata, gestisce la mia vita, la tua, quella di tutti. Simone Montandon

6


SPECIALE COGESTIONE!

J’ACCUSE…! Nelle pagine successive troverete recensite tutte le assemblee tenute durante la cogestione. Prima di proseguire, concedetemi però una breve riflessione. Raramente mi è capitato di cambiare idea in modo così netto: se l’anno scorso ero strenuo difensore della cogestione, anche perché ero nella squadra che l’aveva organizzata, quest’anno mi trovo a dire: “Serve davvero?” Già, serve davvero che, ogni anno, quattro giovani vengano scelti per versare il loro tributo di sangue a una divinità che, alla fine, non è nemmeno tanto venerata? Nell’edificio, più che fedeli a Madama Cogestione, attenti spettatori, ho notato fedeli a Maria. Vale la pena bloccare la scuola due

giorni e fare i conti con quelli di quinta che frignano, i docenti con il sangue acido (ma poveretti, capisco che il tempo sia poco e il programma enorme) e un 70% circa di persone a cui, per usare un eufemismo, poco importa? Secondo me no, ma non perché non abbia a cuore gli interessi dell’altro gruppo, comunque consistente, di ragazzi. Sarebbe assai controproducente, inserendomi io in quelli ai quali “qualcosa frega”. Penso che, vivendo noi a Milano, circondati da eventi, di cui non si possono evitare gli inviti, soprattutto se si ha facebook, potremmo cacciare la testa fuori di casa e scoprire un mondo, senza infastidire i poveretti che le canne volevano farsele al parchetto, costringendoli, loro malgrado, a infrattarsi dietro la 7

centralina della caldaia per due tiri frenetici, che, a dirla tutta, non ci si gode. Unica obiezione che mi è sovvenuta, e che usai abilmente a suo tempo, quando stavo dall’altra parte della barricata, è che “in cogestione uno può scoprire qualcosa di nuovo”. Come controbattere a una così salda esaltazione del potere della botta di culo? Non posso, davanti al culo, nessuno può nulla. Mi limito a far notare che, nella fantomatica “era di internet e dei social”, nella cosmopolita Milano, come ha fatto il Liceo con “Passaporto per il Futuro”, l’occasione, e dunque la botta di culo, ce la si crea. Filippo Gianoglio


tematica complicata: “Cosa accadrebbe se smettessimo di interessarci alla politica?” Citando esempi e dati concreti (Brexit, Referendum Costituzionale) si giunge alla risposta: la volete sapere? Peccato.

IVAN TRESOLDI RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Torna il poeta di strada, anche quest’anno cercando di dare un diverso punto di vista al sempre nutrito pubblico, che rimane a bocca aperta mentre lui declama senza microfono, salta, volteggia irriverente, tirando a sé anche i più inerti cui di solito gli anfratti dell’auditorium danno rifugio. Quest’anno il tema è il significato delle parole, l’etimo, l’intrinseco, l’attribuito, il poetico. Una piacevolissima ora e mezza, ma, a posteriori, mi sembra di aver sentito sempre la stessa cosa, magari con qualche frase a effetto, in fondo lui di parole se ne intende, no?

FABRIZIO EVA

RELATORI COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Raramente mi è capitato di rimanere così rapito da un assemblea. Fabrizio Eva, professore universitario con un passato di insegnamento nelle superiori, reinventa la nostra conoscenza della geografia. “Una carta non è il territorio, e la geografia non è una materia come le altre”. Il discorso è ampio e ben strutturato, evidentemente collaudato. Divertenti gli esempi, le metafore. Perché la geografia è uno studio fatto dagli umani sugli umani, soggetto ad errori, umani.

ESPERIENZA ALL’ESTERO RELATORI COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Un’assemblea collaudata, cambiano i ragazzi, che si dimostrano subito a proprio agio (e grazie al cazzo, siete i più grandi in sala) e concedono un autentico spaccato del loro exchange year aiutando i ragazzi che pianificano un’esperienza di questo tipo a orientarsi nella scelta. Bello anche il momento di chiacchiera faccia a faccia finale.

SIMONE SORANNA RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Poche volte ho visto l’auditorium così rapito. Soranna, critico cinematografico, ci apre gli occhi sul cinema. “Perché questo film è stato fatto in questo momento?” “Il cinema è un’arte o un’industria?” L’inquadratura ci racconta tutto, bisogna solo capire come interpretarla. Suggerimenti, battute, rivelazioni sulla settima arte, da Chaplin a Pirati dei Caraibi, in due ore che volano via.

MARCO CASTELNUOVO RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

FEDERICO FERRAZZA RELATORE

Con l’aiuto di un Power Point a brand Corriere della Sera, quest’anno Castelnuovo estende il suo intervento sulle ormai inflazionate fake news, concentrandosi sul tema della “bolla informativa” creata dai social. “Se una volta eri tu a cercare le notizie, adesso sono le notizie a bombardare te, anche se non te ne frega nulla”, inizia così il suo intervento, costruito su domanda e risposta al pubblico: verifica empirica di una verità che Castelnuovo, evidentemente, già conosce. E che ci racconta.

(SI PRESTA A UN DOPPIO TURNO ON THE SPOT PER SUPPLIRE UN RELATORE CHE BALZA)

COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Federico Ferrazza non ha bisogno di presentazioni, è il direttore di una delle testate specialistiche più importanti in Italia, eppure inizia il suo intervento quasi spaventato: “È la prima volta che metto piede in un liceo dopo trent’anni” dice. Ci parla di Fake News, argomento di cui parliamo tanto ma che, di fatto, non approfondiamo. Cosa sono le Fake News? Notizie false. Mentulae gratias ago. A cosa servono? Come è nato il fenomeno? Come ci difendiamo? La brutta notizia è che non possiamo, complice un’osservazione che Ferrazza fa a inizio intervento: ormai siamo dei cyborg, non avremo il braccio meccanico (ibraccio!) ma siamo sempre più dipendenti dal nostro telefono, è una parte di noi, e quindi, che ci piaccia o meno, lo sono anche le Fake News.

VITTORIO CODA E FRANCESCO SACCO RELATORI COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Un rapporto di amore-odio quello tra alunno e professore, che si interrompono a vicenda, sempre col sorriso, generando simpatici siparietti mentre spiegano, con precisione e semplicità, una 8


MICHELE BELLOMO

ASSOCIAZIONE ANPI E DANIELA CAMPIOTTI

RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

RELATORE ORGANIZZAZIONE COINVOLGIMENTO

Come si sopravvive all’università? Michele, ex studente del Vittorini, ha sviluppato un metodo, che si regge su filosofia, amici, determinazione e un pizzico di follia. Parla senza microfono e lo sforzo è premiato: nonostante la dispersione della palestra, riesce a catturare l’attenzione di buona parte del pubblico, che risulta composto quasi solo da ragazzi del biennio (che je frega?). La domanda è chiamata: sopravviveranno all’università?

L’assemblea tenuta dall’Anpi è stata profondamente coinvolgente ed emozionante; il ricordo degli Anni di Piombo, la tristezza e la precarietà di quel particolare periodo storico sono emersi in modo strabiliante dalle parole del relatore, figlio di una delle vittime dell’attentato di Piazza Fontana. Attraverso l’utilizzo di documenti video e un’eccezionale capacità retorica del signor Silva sono stati resi accessibili a un pubblico giovane argomenti molto complicati. Nonostante la mancanza di una vera interazione con i ragazzi infatti questi non hanno perso mai la concentrazione. Sarei dovuto rimanere per soli 20/30 minuti ma mi sono fatto trascinare a tal punto da restare per un’ora e un quarto. Semplicemente mozzafiato.

FRANCOIS DEBRABANT RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Cos’è TEDx? A inizio assemblea, pochi sembrano saperlo. Il “talk” dei volontari (sorprende che un evento di questa portata in termini di organizzazione e importanza sia stato fondato e venga gestito interamente da volontari) è semplice e diretto. Partendo da una conferenza tenuta in uno degli eventi, spingono sugli stereotipi: in America vogliono sempre essere i primi, e infatti investono tantissimo in ricerca, in Germania sono quadrati, precisi affidabili. In Italia abbiamo la bellezza: condividiamola allora, parliamone, trovando nella bellezza la chiave per il futuro del nostro Paese. Intervento ottimo, forse smorzato da qualche incidente tecnico (staccare la spina del proiettore per attaccare il pc non è forse idea geniale) e da qualche sbadiglio favorito dall’oscurità dell’auditorium.

GIACOMO D’AGNOLO RELATORE ORGANIZZAZIONE COINVOLGIMENTO

In quest’assemblea Giacomo D’Agnolo si è fatto carico di spiegare a un gruppo di vittoriniani cosa volesse dire vivere nel periodo del Fascismo concentrandosi principalmente sulla realtà che più ci riguarda: la scuola. Dalla scuola parte manipolazione che ha portato al consenso che hanno avuto i fascisti dopo aver preso il potere con la forza. Ma come fa notare Giacomo a questa manipolazione ci sono persone che si sono ribellate, e proprio su cosa volesse dire essere un partigiano si è concentrato in buona parte della conferenza. Il relatore è stato capace di inserire simpatia e vitalità nei suoi discorsi appassionati tenendo sempre alta la concentrazione dell’aula. Contro-balilla.

PAOLO CALCIDESE RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

LA BICICLETTA

RELATORI ORGANIZZAZIONE COINVOLGIMENTO

I buchi neri non spaventano il Vittorini. L’auditorium 5 era al completo per Paolo Calcidese, ricercatore dell’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta che studia da tempo i quasar e recentemente ha pubblicato gli esiti di una sua scoperta in merito. Dalle prime intuizioni sulle stelle buie alle ultime teorie sui quasar più lontani, è stato un viaggio incredibile nell’Universo, con il relatore che è riuscito a far gradire al pubblico persino la poca matematica alla nostra portata in materia. Un’assemblea interattiva e intrigante, piena di curiosità di scoprire cosa si trova al di là dell’orizzonte degli eventi e le implicazioni “fuorissime” della relatività generale.

I due gestori del negozio “La Bicicletta snc.” si riconfermano dopo la cogestione dell’anno scorso e, con la solita simpatia e abilità, intrattengono meravigliosamente i ragazzi iscritti al loro laboratorio mostrando loro come sistemare alcuni dei danni minori che una bici può subire. Aiutati dal fatto di essere in uno spazio aperto e ampio i partecipanti hanno potuto divertirsi prendendo anche una boccata d’aria mentre maneggiavano copertoni, freni e componenti varie. Nonostante la quantità di mani annerite dal grasso della bicicletta stamattina si sono visti solo tanti sorrisi. Istruttivo e divertente. 9


attraverso una tavoletta con l’alfabeto e l’aiuto di una facilitatrice alla comunicazione. La tenacia con cui lui e sua madre lottano per la loro causa è degna di lode e segnante. Applausi.

PAOLO PELLONI RELATORE ORGANIZZAZIONE COINVOLGIMENTO

L’assemblea di Paolo Pelloni aveva l’obiettivo di insegnare ai ragazzi alcune dei trucchetti per parlare in pubblico. Grazie all’esperienza del relatore in materia e l’uso frequente di esempi celebri di utilizzo della retorica, il messaggio dell’importanza della forma di un discorso come metodo per arrivare in modo più efficace al pubblico è arrivato in modo eccellente. L’attenzione dell’aula è stata ottenuta dopo qualche minuto di “riscaldamento” ma il relatore è riuscito a coinvolgere tutti senza lasciarsi scoraggiare da un po’ di timidezza iniziale. Interessante e avvincente.

DAVIDE STEFFANO RELATORI ORGANIZZAZIONE COINVOLGIMENTO

Parlare di Mafia non è mai facile, parlare di Mafia ai ragazzi lo è ancora di meno. In questa avventura si sono gettati due ragazzi di quinta del Liceo Vittorio Veneto che, attraverso il supporto di una presentazione e di diversi libri sull’argomento, hanno provato a spiegare come la criminalità organizzata fa soldi e come funzionano le “famiglie” di cui tanto sentiamo parlare in TV. I due relatori ci hanno messo un po’ a scaldarsi, complice la poca partecipazione di un pubblico appena uscito dalle coperte e che alle 9.00 aveva ancora bisogno di una tazza di caffè. La situazione è migliorata successivamente grazie alla simpatia e la passione dei due ragazzi, anche se per la prossima volta consiglio di imparare qualche tecnica dal signor Pelloni. Acerbi.

LABORATORIO APP RELATORI ORGANIZZAZIONE COINVOLGIMENTO

Con il professor Dognini e lo studente del Vittorini Ubaldi alcuni ragazzi appassionati di informatica e non, hanno potuto imparare a programmare un’app per Android attraverso l’utilizzo dell’”App Inventor MIT”, sito che permette anche ai meno esperti di cimentarsi con la creazione di semplici percorsi digitali. L’aula di informatica come sappiamo è poco pratica per fare lavori di gruppo, e i due relatori sono stati rimbalzati da una parte all’altra della sala per tutto il tempo per soddisfare le richieste di aiuto dei vari partecipanti. Per questo motivo non si può parlare di un successone dal punto di vista dell’organizzazione e della velocità complessiva dell’assemblea. Svantaggiati.

BEATBOX E RAP RELATORI ORGANIZZAZIONE COINVOLGIMENTO

Una delle assemblee più attese (se non la più attesa) della cogestione. In un auditorium stracolmo di gente Gamboni&co. Non deludono le aspettative e si confermano come la migliore attrazione della giornata prendendosi applausi a non finire, conditi da un endorsement della preside che in pieno clima da battaglia freestyle zittisce i pochi scontenti. Il talento dei performer è accompagnato da un’innata simpatia e dall’assoluta capacità di intrattenere in ogni istante il pubblico con continui botta e risposta. Ci aspettiamo tutti di rivedere un simile spettacolo l’anno prossimo, includendo le giovani promesse che si sono fatte notare in questa occasione. Spaziali.

ASSOCIAZIONE NASSIGH RELATORI ORGANIZZAZIONE COINVOLGIMENTO

“Aiutare chi aiuta”, questo è il mantra di Matteo, di sua madre di tutte le persone che collaborano al suo sogno di far guardare la disabilità con occhi diversi alla società: non più fermandosi all’impedimento fisico ma pensando ad essa come una differenza preziosissima. L’assemblea ha rispecchiato perfettamente questa volontà contribuendo ad allargare gli orizzonti di ogni singola persona nella stanza. Matteo stesso, presidente dell’associazione e affetto da una malattia genetica che lo costringe a vivere in sedia a rotelle, ci ha parlato del suo progetto con entusiasmo e simpatia

SOTTOSOPRA

RELATORI ORGANIZZAZIONE COINVOLGIMENTO

Per combattere la discriminazione bisogna conoscerla. Su questo principio si è basato il laboratorio tenuto da un gruppo di ragazzi del Centro Diurno del Giambellino che fanno parte del progetto “Sottosopra” di “Save the children” per combattere la paura verso le diversità attraverso una serie di attività 10


sul territorio. Attraverso battaglie di insulti a colpi di stereotipi e riflessioni collettive sulla stupidità dei giudizi affrettati, gli studenti erano sempre indaffarati e intrattenuti, senza tempi morti e con un’ampia possibilità di muoversi all’interno della palestra di pallavolo. Le relatrici con simpatia e energia sono state bravissime in ogni passaggio dell’attività. Coinvolgente.

Le continue raccomandazioni ricevute, finalmente degne di essere ascoltate.

GASTEL RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Il relatore, a causa del suo triste passato da tossicomane, ha catturato l’attenzione di tutti commuovendoci quasi alle lacrime. Descrivendo nei minimi e più intimi dettagli cosa vuol dire essere ossessionati dal consumo di uno stupefacente, l’up e il down, i periodi di riabilitazione, il carcere, la grande voglia di ripulirsi e i sentimenti di quando ci ricadi. Bisogna anche precisare che nonostante il relatore fosse penalizzato da tic nervosi e problemi motori, descritti come conseguenze del suo passato, non ha esitato nel parlare con il suo coinvolto pubblico.

BIR RELATORI ORGANIZZAZIONE COINVOLGIMENTO S.V.

In una fascia oraria occupata dalle band le altre assemblee non hanno avuto vita facile: i due relatori hanno spiegato ai pochi superstiti (tre) di che cosa si occupa Bir, Onlus che organizza campi estivi dove manda volontari nelle Case Famiglia della Romania per permettere ai bambini che sono lì ospitati di vivere attimi di divertimento puro attraverso laboratori e attività. La causa è più che nobile, e dato che non ha avuto risonanza durante la cogestione siete caldamente invitati ad andare a visitare il loro sito www.bironlus.eu per vedere esattamente di cosa si occupano. Sfortunati.

DI BARI E SARTORI RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

MONTI E GIANELLI

Dopo questa immersione nell’informatica, potreste tutti diventare degli hackers provetti in grado di prosciugare i conti degli sceicchi più ricchi del mondo. A parte gli scherzi, i giovani relatori con l’aiuto di qualche diapositiva hanno catturato l’attenzione del pubblico e gli hanno effettivamente fornito tutti i dettagli per creare un sito web. Il pubblico, tempestando di domande i relatori, si è dimostrato uno dei più interessati tra quelli visti durante la cogestione. Se vi fossero rimasti ancora dei dubbi potete trovare i relatori in 2C.

RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Ed ecco come un brillante studente universitario è stato in grado di coinvolgere un pubblico composto per la maggiore da maturandi; fungendo da Pigmalione per tutte quelle persone timide e in difficoltà con il relazionarsi ad un pubblico. Decantando le opere degli antichi oratori e filosofi, ponendo domande al pubblico e premiandolo con dei cioccolatini, ha dato i consigli che vorresti sentire, non come quelli del solito insegnante polveroso.

ALESSANDRO BUSINARO RELATORE COINVOLGIMENTO

FONDAZIONE ARIMO RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

ORGANIZZAZIONE

Sappiamo tutti che la fotografia è una gran figata, soprattutto se gli scatti sono effettuati in modo professionale. Bene! Businaro, grazie alle sue conoscenze, ha strappato sorrisi e ha istruito il suo pubblico purtroppo abbastanza ristretto. L’assemblea si è svolta per un primo momento all’interno dell’Istituto, in seguito nei giardini esterni. La concomitanza con la fase preparatoria delle band, ha fatto sì che queste ultime venissero paparazzate a più non posso dai partecipanti.

All’assemblea si è presentato un uomo che inizialmente non ha avuto un grande impatto, ma quando ha iniziato a parlare di come fosse crudo e ostile il sistema penale italiano, ha catturato l’attenzione di tutto l’uditorio. Quest’uomo, a capo di un progetto di riabilitazione per ragazzi fuori strada, sicuramente sapeva di cosa stava parlando. I suoi coinvolgimenti con componenti di baby gang lo hanno reso sicuramente degno di essere ascoltato. 11


A seguito di un’introduzione sui cristalli liquidi e sulle proprietà del loro stato fisico particolare, ha spiegato nel dettaglio l’esperimento fatto nel 1880 da Friedrich Reinitzer che lo portò alla scoperta di esse. L’esperimento che hanno fatto gli studenti in laboratorio di biologia è una replica di quello di Reinitzer; anche se molto impegnativo, è stato portato a termine con successo e Sannicolò ha mantenuto viva ed entusiasta l’atmosfera, tra microscopi e provette.

EMANUELE FIANO RELATORE: COINVOLGIMENTO: ORGANIZZAZIONE:

Fascisti, neo-fascisti e chiunque abbia ancora una svastica nascosta in cantina, temete perché lui è arrivato, l’anti fascista per eccellenza. Con slide vecchio stile e una forte presenza scenica il relatore ha ben spiegato i rischi dell’apologia del fascismo. Ovviamente rifacendosi agli eventi della Seconda Guerra Mondiale, facendo ascoltare i discorsi di Mussolini e Hitler e dimostrando come sul web i nuclei fascisti esistano e stiano aumentando, ha reso evidente come il pericolo di tornare sotto una dittatura che discrimina in base all’etnia esista ancora.

MAURIZIO VINCIGUERRA E LORENA BIANCHI RELATORI COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Maurizio Vinciguerra e Lorena Bianchi hanno tenuto un corso base sulle pratiche di Primo Soccorso. Purtroppo si è rivelato difficile trattare in modo soddisfacente un argomento così vasto e spesso complicato in appena due ore, e il discorso ha galleggiato in superficie per tutta l’assemblea. Inoltre, l’aula troppo grande e gli studenti forse poco interessati hanno fatto sì che l’atmosfera fosse dispersiva e poco coinvolgente.

SCIACCHITANO RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Superman non ha superpoteri, è solo abituato ad una diversa gravità. Ecco come è stato introdotto il discorso dell’ex vittoriniano che ha fatto da relatore in questa fantastica assemblea. La tematica si è rivelata molto avvincente anche perché la fisica, materia interessante quanto complicata, è stata spiegata in modo avvincente.

CICLOCHARD E EDERA RELATORI COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Questi splendidi progetti di volontariato sono stati presentati da ragazzi del nostro Liceo in modo affascinante e coinvolgente. Il progetto Ciclochard ha come obiettivo quello di aiutare gli abitanti della strada a reimmettersi in un ambiente lavorativo; i volontari ci hanno raccontato delle difficoltà e delle gratificazioni legate al progetto e di come esso si è evoluto nei mesi. Edera si occupa di aiutare donne e bambini stranieri a integrarsi in un ambiente molto diverso da quello delle loro origini e spesso ostile; organizza corsi di italiano e divertenti attività con l’obiettivo di spingere verso un contatto maggiore tra le mamme (spesso chiuse in casa) e la città circostante. Entrambi i progetti sono sempre alla ricerca di supporto e partecipazione ed è stato magnifico osservare come l’idea di raccontare la loro storia in cogestione abbia avuto grande successo: molti ragazzi alla fine dell’assemblea sono accorsi dai volontari per associarsi.

FARINA E CELATA RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Purtroppo i relatori si sono dimostrati piuttosto noiosi e superficiali, come se non avessero veramente voglia di far passare un messaggio così importante quale è quello di salvaguardarsi dalle dipendenze legate alle droghe. Le solite tematiche, i soliti discorsi detti dalle solite persone con le solite idee. Va detto che, in fin dei conti, non è facile essere brillanti e innovativi quando l’argomento viene continuamente trattato.

FRANCESCO SANNICOLÒ RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Il professore Sannicolò, vincitore del premio Natta, ha guidato gli studenti nella realizzazione di interessanti esperimenti nel laboratorio di chimica.

12


questo argomento, che è molto più vicino a noi di quanto si pensi.

SILVIA GREGORI RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

ANDREA TOSINI

Silvia Gregori coordina un’unità di ricerca presso l’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica di Milano dedicata allo sviluppo di strategie per promuovere la tolleranza immunologica dopo la terapia. Ha tenuto un’assemblea davvero interessante spiegando in modo competente e appassionato l’entità delle malattie genetiche rare, di cui si occupa, e le difficoltà che si possono riscontrare nell’ottenere finanziamenti per la ricerca su di esse. Gli studenti hanno prestato grande attenzione alle spiegazioni sulle strategie di cura più tradizionali, come quelle che usano le cellule staminali o il virus dell’HIV modificato, e più innovative, come l’editing genetico e il sistema CRISPR/Cas. Le domande degli studenti a fine assemblea mostravano grande interesse verso il lavoro del ricercatore in campo medico e biogenetico e l’entusiasmo nelle risposte della ricercatrice hanno spinto molti di loro a prendere in considerazione queste facoltà per il loro futuro.

RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Socio dell’associazione Pro-test Italia, ha tenuto una lezione sulla sperimentazione animale per fare chiarezza su un argomento sul quale c’è tanta disinformazione. Tosini ha spiegato che la sperimentazione sugli animali non è così frequente (700 000 all’anno) e che il 90% di essa è sui topi (ricordiamo che solo a Milano ne vengono uccisi 950 000 ogni anno per la derattizzazione). I topi vengono anestetizzati e il più possibile sostituiti con esseri aventi uno sviluppo neurologico meno sviluppato. Purtroppo a causa del pregiudizio di conferma, per il quale le persone cercano informazioni che possano confermare le loro credenze, le notizie false sui test sugli animali hanno gioco facile e si diffondono a una velocità sorprendente. Grazie ad Andrea Tosini, gli studenti sono ora armati di maggior senso critico e informazione attendibile e potranno selezionare ciò che leggono in rete.

GIACOMO MAROSSI RELATORE COINVOLGIMENTO 1/5 ORGANIZZAZIONE

NUOVA ACROPOLI

Giacomo, laureato in filosofia, ha tenuto un’assemblea con l’obiettivo di spingere gli studenti a ragionare e a discutere del problema etico. Purtroppo non c’è stato alcun coinvolgimento degli studenti che sono intervenuti in modo sporadico e poco attento. L’atmosfera in palestra non aveva la vivacità e il dinamismo necessario per una discussione e, di conseguenza, l’argomento dell’assemblea si è spostato su una lezione teorica di filosofia morale.

RELATORI COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Alcuni volontari della protezione civile hanno tenuto un incontro per spiegare come si sviluppa il loro lavoro nei vari ambiti. Lo scopo della protezione civile è quello di tutelare l’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e degli ambienti; questo viene raggiunto attraverso misure di prevenzione e previsione ma anche di soccorso e superamento. Purtroppo, la concomitanza con l’esibizione delle band ha rubato un po’ troppa attenzione ai relatori.

ANDREA BIENATI

SILVIA CANNARSA

RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

RELATORE COINVOLGIMENTO ORGANIZZAZIONE

Professore universitario di Scienze Politiche e Sociali, ha tenuto un brillante intervento sulla Shoah e le origini dell’olocausto. Attraverso un lungo percorso di analisi della situazione in Germania e in Polonia agli albori della Seconda Guerra Mondiale, durante i quali cominciavano a crescere forti le radici razziste e antisemite, il professore ha accompagnato gli studenti in una riflessione sulle cause che hanno scatenato l’olocausto e che hanno protratto questo genocidio così a lungo. Gli studenti, avidi delle parole di Bienati, ponevano domande e mostravano immenso interesse per

Una ragazza con la passione per la scrittura che, partendo dalla lettura dei grandi maestri, ha insegnato ai ragazzi le regole fondamentali e gli elementi base di un racconto. Dopo aver spiegato le dieci regole da seguire quando si scrive, come ‘non scrivere ciò che non sai’ o ‘quando descrivi usa tutti i cinque sensi e non solo la vista’; ha proposto un simpatico esercizio di scrittura. Gli studenti hanno scritto una storia su tre cartoline che poi hanno mandato a mittenti diversi. Purtroppo il gioco non è stato concluso per mancanza di tempo ma i ragazzi si sono divertiti molto lo stesso.

13


BASSA RISOLUZIONE Viviamo in una società istantanea, basata su rigide regole di velocità. Una società che potremmo definire totalmente votata alla riduzione, che sceglie metodi, azioni e sensazioni qualitativamente minori rispetto a quelle di una volta. Un'architettura immensa ma con una struttura aperta basata sulla responsabilità individuale. Siamo noi infatti a decidere chi voler far entrare la mattina ad illuminare lo schermo sul nostro comodino, decidiamo noi cosa sapere e cosa comunicare, perché non ci limitiamo più ad urlare contro un televisore ma la nostra voce, e tutte le altre, possono ormai riecheggiare in migliaia di schermi e raggiungere infinite persone. Veloci. Immediate. Istantanee. Un esempio facile ma efficace è la musica. Al giorno d'oggi siamo abituati ad ascoltarla ovunque ed in qualsiasi modo: su mp3, con le cuffie, dentro un bar, con il telefono, prima di dormire e persino durante una corsa frettolosa all'inseguimento di un tram non rinunciamo al piacere dei nostri familiari auricolari. Ascoltiamo musica in modo barbaro, rinunciamo alla scelta di un disco, al profumo di un vinile,

ad un bel impianto stereo con il giusto amplificatore e le specifiche casse perchè semplicemente prevalgono esigenze diverse. Perchè è in questa immediatezza che si perde l'azione umana. Complimenti a chi ancora esce di casa e si dedica alle piccole azioni: comprare un giornale, provare delle scarpe o fare una passeggiata lungo la strada e riesce a rinunciare alla straordinaria e mortale semplificazione di un click. Anche l'arte e la cultura, specchi di epoche e pensieri, riproducono questa riduzione; non troviamo più (o difficilmente) quadri che raffigurino paesaggi idilliaci o amori appassionati, chiese barocche che stiracchiano la loro bellezza per arrivare al cielo o sculture di uomini e donne bellissime pronte, da un momento all'altro, a prendere vita. Poche linee, pochi colori, forme geometriche. Riduzione. Specchio della nostra velocità, della nostra massacrante immediatezza. Forse sarebbe necessario cercare di capire se sia la tecnologia, l'innovazione, che ci ha reso "ridotti" o se da sempre siamo noi semplicemente ad essere a "bassa risoluzione".

14

Perché dentro questa riduzione ci sono scintille scoppiettanti di intelligenza e novità che spesso però vengono confuse e convertite all'iconografia della nostra vita al cellulare. Ormai abbiamo cambiato il nostro approccio con la vita, non siamo più immersi nelle nostre azioni, nel nostro sentire o parlare ma troviamo il valore in altre cose ed in altre qualità. Ogni nonna, almeno una volta nella vita ci ha deliziato con la mostra delle foto della sua vita. Venti forse trenta foto. Di momenti importanti, significativi, che si meritavano un posto d'onore nei loro ricordi ed in quelli di tutte le generazioni future. Noi di foto ne facciamo ogni giorno. Tanto che abbiamo più foto che ricordi, un album, che opera una riduzione complessiva delle cose. Un altrove, un'idea, da un'altra parte. Fenomeni oggettivi privati del loro valore, scappato altrove. Forse dovremmo allora smettere di inseguire sempre il low-cost, il comodo e l'immediato ma provare di nuovo ad entrare nelle cose, percepirle ad "alta definizione". Dovremmo provare il panino con il gusto di quel posto, comprare un profumo con l'aroma di un ricordo e delle scarpe dopo un viaggio che ci ricordino di quanta strada abbiamo fatto. Capire l'importanza delle esperienze, dei sapori e dei gesti di ogni luogo. Di trovare un compromesso tra la tendenza alla superficialità, data dalla moltitudine tecnologica, ed il particolare, il dettaglio. Approfondire ed appassionarsi il più possibile per cercare di gestire questa generale, tragica riduzione e per vivere un po’ meno a "bassa risoluzione". Giulia Ghirardi


ALLA CORTE DEL RE Sorrentino, Servillo e Berlusconi. Non avrei mai pensato di accostare questi tre nomi, eppure è successo, e non è altro che l’inizio. Loro1: bene, cerchiamo di rielaborare i dati che abbiamo. Per prima cosa non possiamo non iniziare dai rumours e dalle numerose indiscrezioni che hanno accompagnato la realizzazione di tutto il film, fra cui si sono distinte le urla di protesta contro l’argomento scelto (Silvio Berlusconi) e, in generale, contro la rappresentazione di quella parte di politica che caratterizza purtroppo l’Italia e che proprio la fa essere insopportabile (per fortuna) ai cittadini, fatta di assegni sottobanco, corruzione e bustarelle (ma del resto cosa ci si poteva aspettare dal nome che ha firmato “Il Divo”, celebre biopic su Andreotti di qualche anno fa?). È necessario porre l’accento sul fatto che il film non si intitoli “Silvio” o qualche altro nomignolo rimandante all’ex cavaliere, ma sia proprio composto da quelle quattro, ermetiche lettere che vanno a formare un indefinito “Loro”. Esatto, perché al centro di tutta l’opera non troviamo la vita di Berlusconi (interpretato da un sempre impeccabile Toni Servillo), ma scopriamo che essa non è che una scintilla di contorno di quel fuoco che è il mondo “dietro ai riflettori” della politica italiana, i cui veri protagonisti spesso sfuggono dalle prime pagine di giornali ma che con i loro intrighi e i loro magheggi creano quel rigoglioso sottobosco avvolto dalla penombra delle istituzioni che muove il motore dell’Italia (nel bene e nel male). Non c’è quindi un unico nome, un capro espiatorio per tutti i mali, no, Sorrentino ci mette di fronte solo a

questa massa informe di ortiche e felci che, silenziose, crescono e proliferano sotto ai grandi alberi prendendo da loro nutrimento, protezione e sostegno. Ok, nessuna allegra capretta su cui scaricare tutta la rabbia e l’indignazione, ma sicuramente all’interno di questo film non ci si può’ lamentare che manchino animali “mistici” e con forte carica allegorica, come il primo piano della pecora che apre l’opera, con la sua aria smarrita ed eccessivamente innocente, che non può non suggerirci l’idea di agnello sacrificale con cui è quasi impossibile non identificarsi. E ovviamente non possono mancare all’appello le maestose scene collettive tipiche del regista premio Oscar, accompagnate da coreografie mozzafiato e da una colonna sonora che sottolinea lo sfarzo, la ricchezza e senza dubbio gli eccessi di questa grande “corte” che è il mondo in cui affonda le sue radici la politica italiana. A questo si aggiungono infine dialoghi oscuri e dagli sviluppi spesse volte metafisici, personaggi dai nomi eccentrici (tra cui è impossi-

15

bile non citare il misterioso “Dio”) e giochi di sguardi che, nella maggior parte dei casi, si sostituiscono a fiumi di parole che risulterebbero inutili e ridondanti. Ed è proprio in questo clima di eccessi e divertimento, sesso e droga, che vediamo comparire “Lui” (dopo circa un’ora dall’inizio del film), avvolto in un turbante e col volto pesantemente truccato. E l’abbassamento della figura di Berlusconi continua fotogramma dopo fotogramma mostrandoci l’uomo e la sua vita privata, quella spesso nascosta dalle immagini che lo vedono al centro di comizi o discorsi pubblici. Tutto questo è l’opera di Sorrentino, la sua visione e la sua rappresentazione, per la quale è stato scelto un cast d’eccellenza tra cui ricordiamo, oltre al sopra citato Toni Servillo, Alessia Fabiani, Kasia Smutniak, Elena Sofia Ricci e Fabrizio Bentivoglio. Non resta che cambiarvi, mettervi il soprabito buono, rifinirvi il trucco o sistemarvi la barba e lasciare che Sorrentino vi introduca alla sua corte, alla sua festa tutta, purtroppo, interamente italiana. Eleonora Ciocca


ANDERSON VS ANDERSON: DUE REGISTI, DUE VISIONI, UN SOLO NOME “Non faccio un film per dibattere tesi o sostenere teorie. Faccio un film alla stessa maniera in cui vivo un sogno. Che è affascinante finché rimane misterioso e allusivo ma che rischia di diventare insipido quando viene spiegato.” (Federico Fellini in un’intervista del 1983) Mi sono sempre divertita ad ascoltare di nascosto i commenti della gente in un cinema. Frasi spezzate, ridacchiate o sussurrate all’orecchio del compagno, al cui interno si riconoscono qua e là nomi vaganti di attori hollywoodiani che occupano con i loro divorzi e le loro presunte overdose di metanfetamine pagine e pagine di quotidiani o riviste di tendenza, comprate da quella stessa gente che adesso sbiascica, storpiando la maggior parte

delle volte, i loro nomi e diventando immediatamente grandi esperti di un’arte che semplicemente non conoscono. Esistono essenzialmente tre tipi di persone all’interno di una sala cinematografica al giorno d’oggi: i ragazzini ancora troppo piccoli per piratare i film da internet (che solitamente passano i tre quarti del tempo a sogghignare a voce strozzata tra una scena e l’altra per una battuta volgare o per un bacio troppo languido), gruppi di amici sulla quarantina la cui idea di divertimento è rimasta ancorata al trito e ritrito binomio “pizza e cinema” (che invece si divertono spesse volte a darsi arie pseudo-intellettualistiche citando –assolutamente fuori contesto otto volte su dieci-

16

opere di registi di cui probabilmente hanno semplicemente visto una, massimo due pellicole ma atteggiandosi da esperti critici cinematografici), e poi infine ci sono loro: gli appassionati. Sicuramente in netta minoranza, questa categoria si sta man mano estinguendo, anche se ancora qualche raro esemplare si riesce a intravedere fra le polverose file delle poltrone milanesi. E sono proprio loro che, da veri spettatori, vanno al cinema con un obiettivo ben definito, senza la scusa della pioggia, della noia o della serata “culturalmente elevata”. I veri cinefili arrivano, prendono posto in sala e, dal momento in cui si spengono le luci fino alla


fine dei titoli di coda, semplicemente si staccano dalla realtà, perdendosi in storie di vite inimitabili o simili alla loro, correndo fra le polverose distese dell’Arizona o dietro a qualche colorata astronave in quell’infinito oceano chiamato Spazio, fluttuando con la mente a quei dieci centimetri dalla dimensione quotidiana, che sembrano talmente pochi, insignificanti, ma che in verità costituiscono quell’invisibile valico tra realtà e sogno. Ed è proprio il termine “sogno” quello che meglio descrive le opere di questi due registi emergenti talmente diversi e contemporaneamente simili. Da un lato abbiamo il sogno propostoci da Wes (di cui si ricordano pellicole come “I Tenenbaum”, “Moonrise Kingdom”, “Grand Budapest Hotel” o l’attesissimo “L’Isola dei Cani”, in uscita a breve nelle sale italiane), un sogno visionario, fiabesco, a tratti quasi psichedelico in cui i veri protagonisti sono, esclusi gli eccentrici personaggi caricature di loro stessi, il colore e la simmetria, che, interval

lati da lunghi piani sequenza e da una costante ricerca di raccordi perpendicolari, che impediscono all’occhio dello spettatore di “perdersi” sui margini dell’inquadratura, ci trasportano in atmosfere dai toni surreali, fino ad accompagnarci con infinita dolcezza verso quel finale sempre ed inevitabilmente dal retrogusto agrodolce. Alle tonalità tenui dei colori pastello e alle costruzioni bidimensionali dei set di Wes si contrappongono dall’altra parte i giochi di luce e d’ombra di Paul (nella cui filmografia spiccano titoli quali “Magnolia”, “Ubriaco d’amore”, “Il Petroliere”, “The Master” o il recentissimo “Il Filo Nascosto”). Toni bui ed atmosfere crude accompagnano la cinepresa di questo secondo regista che, coi sui film, dopo che la mente è naufragata tra le nuvole rosa e le montagne innevate di Wes, ci ritrascina coi piedi per terra, in mezzo a una dimensione concreta e tangibile, riportandoci alla bassa dimensione del reale con uno schiaffo fatto di fango, uomini e

17

paure, addolcito da un’immancabile cornice di passioni e quel pizzico di irrinunciabile teatralità che, quasi come firma, sigilla le opere di questo “secondo” Anderson. Personaggi che entrano ed escono dall’inquadratura, a sua volta spesso “spezzata” e discontinua, e visioni bibliche, si alternano in una danza senza fine, che si muove agilmente tra uno spinto realismo e un celato simbolismo, conducendoci con fermezza e decisione a un finale dai risvolti spesso inattesi e dai profondi messaggi allegorici. Non resta che a voi la decisione di scegliere in che sogno entrare, se abbandonarvi alle corse senza fiato nelle praterie sconfinate della fantasia e dell’immaginazione al fianco di Wes o se addentrarvi nelle sinuose pieghe dei misteri dell’animo umano dietro i fotogrammi di Paul. Una sola cosa è certa: qualsiasi sia la vostra scelta, questi registi vi regaleranno un’esperienza a trecentosessanta gradi, che vi porterete dentro per molto molto tempo. Eleonora Ciocca


L’ESTATE ADDOSSO Sono state scritte negli anni pagine di letteratura e di poesia sull’estate, dal Meriggiare pallido e assorto di Montale all’Estate che sarà di Emily Dickinson, per non parlare della produzione musicale dedicata a questo periodo dell’anno, che per la sua unicità porta con sé svariate novità e opportunità. Un tempo speciale, per studenti e lavoratori “una nuova vita”. Ecco allora qualche proposta per un’estate…sulla cresta dell’onda! La voglia di tuffarsi Per le ragazze super di tendenza il costume Intero ma cut out deciso, fantasia a righe e nodino delicato e discreto. Crea l'illusione della gamba chilometrica…Attenzione però, avete allenato gli addominali durante l'anno?

In alternativa colori sgargianti che faranno risaltare la vostra tintarella: verde, fucsia e turchese. L’anello è sulla spiaggia

un colore della fantasia del costume. Per quelli di voi più pettinati, costume in cotone a righe bianco-azzurro, riutilizzabile anche per una festa sulla spiaggia con una camicia bianca aperta sul davanti. Respira questa libertà Un look selvaggio, non abbiate paura di osare ragazze! È la stagione della caccia grossa! Gli abitini con stampe “animalier” sono un must have di quest’anno, insieme a righe coloratissime, fiori e piccoli pois. E voi ometti quest’estate solo “good vibes”, colori brillanti, materiali leggeri e stampe. Un focus particolare sugli accessori come visiere, bandane e infradito. La protezione zero spalmata sopra il cuore

Se invece preferite un bikini…Velluto al mare? Oh yes. Quest'anno ci vengono proposte collezioni coloratissime in vellutino dal taglio sporty e non pretenzioso. Per i ragazzi invece boxer con stampe hawaiane, perfetti se abbinati a polo e t-shirt che riprendono

Per le donzelle, l’accessorio immancabile per l’estate 2018 sono gli occhiali da sole retrò con lenti allungate ad occhio di gatto, sbizzarritevi con colori pastello e non avrete nulla da invidiare ad una vera Pink Lady.

Durante un temporale estivo, da leggere tutto d’un fiato, il romanzo di Eric-Emmanuel Schmitt “Oscar e la dama in rosa”. Un racconto commovente e poetico che non potrà fare a meno di emozionarvi!

Un accessorio maschile evergreen è il cappello di paglia modello Panama. Il simbolo del caldo e dei Tropici, dell'estate che va. Il Panama bianco, reso immortale dallo scrittore Ernest Hemingway, rivisitato dai più celebri designer del mondo, rende l’outfit originale e spensierato.

Come un vestito rosso Colori caldi! Arancio, giallo, rosso sono la carta vincente dello stile. Capi basic ma con colori energici daranno a te e al tuo look un tocco di allegria e un’aria vivace.

…prima che il vento si porti via tutto e che settembre ci porti una strana felicità Martina Palmigiani

18


Ονειρόφρων Il combattente di sogni “Non mi ricordo quanti anni sono passati” iniziò a raccontare il signor Emanuele “Ricorderò sempre però questo luogo e quella volta in cui l’abbiamo fatta pagare a quella banda di disgraziati. Eravamo in due o tre oltre a noi due, avevamo voluto seguire di nascosto i ragazzi più grandi forse per fare qualcosa da noi ritenuto «pericoloso» (ricordi le corse scappando dalle legnate quando andavamo a disturbarli negli affaracci loro?) o forse per assaggiare di straforo quella che a noi sembrava un’enorme libertà. Quella sera ci trovavamo da queste parti nella palude, nascosti da qualche collinetta di sabbia bagnata, e li stavamo guardando divertirsi e fare baccano con qualche diavoleria superalcoolica: allora non capivamo che cosa fosse quella roba che una volta bevuta faceva ridere a crepapelle, ma forse proprio a te venne l’idea di tentare di rubargliela per vedere cosa fosse. Li avevamo allontanati un attimo con un po’ di rumore e, poiché avevano capito che eravamo noi, si erano sparpa

gliati per venirci a prendere: allora ci siamo gettati sul loro bivacco prendendo quello che c’era, ma nella fuga proprio tu ti sei imbattuto in quello che era il loro «capo», non ricordi? Quello con gli occhi chiarissimi, ti aveva pure scaraventato per terra e ti si era gettato addosso, se non fossi arrivato io a dargli un colpo con la prima cosa che avevo in mano te le ricorderesti ancora le botte!” Il signor Ferré ora iniziava ad avere un vago ricordo, gettato a terra sulla sabbia della palude con quegli occhi fissi su di lui, un pugnale di ghiaccio circondato da urla rimaste in sordina; la fisionomia della faccia che aveva davanti non era definita, ora era un ragazzo, ora un uomo, ora il capo dei bulli, ora il Capo. “Meno male che appena fuori dalla palude, sotto un lampione, quella notte ci fosse una volante della polizia che si accorse di una banda di ragazzini urlanti inseguita da ragazzi più grandi: dopo due domande ci lasciò liberi di filare in albergo, mentre la girata agli altri durò nettamente più a lungo” concluse il

signor Emanuele. Il signor Ferré cercò più volte di recuperare il ricordo di quella notte, finendo sempre a focalizzarsi su quegli occhi taglienti. Le giornate intanto passarono e apparentemente in poco tempo il signor Ferré si ritrovò alla stazione a cui era arrivato una settimana prima. Chissà se sarebbe servita quella settimana, pensava mentre si lasciava cullare dal ciondolio del treno e dal suo rumore ritmico sulle giunture delle rotaie, chissà se dopo aver rivisto quel posto sarebbe cambiato qualcosa, se avrebbe sconfitto definitivamente quel maledetto sogno. I dubbi gli rimanevano, ma dentro di sé si sentiva più leggero: la città, il cartello sgualcito, la palude, il racconto avevano sbloccato qualcosa, erano un relitto portato alla luce dalle nere acque dell’inconscio. Doveva combattere il presente col passato in un’assurda resa di conti con un sogno, il suo rimosso, se stesso. Arrivato a casa andò a dormire in fretta, bramava l’ultima sfida. Enrico Maraboli

Spazio Citazioni Prof

“Hai questa risata soffocata che mi ricorda molto Lino Banfi”

19


IgnOroscopo del mese

Ariete

Toro

Gemelli

Saturno non vedrete Saturno. Conoscerete l’uomo giusto. Di un’altra. Seguiranno due anni di tira e molla che culmineranno nel vostro odio verso gli uomini per poi innamorarvi di un prete.

saggi arrapanti su Badoo è la Polizia Postale. Scoprirete che per ottenere quel 6 dovrete leccare il culo al prof, e non in senso figurato. State proprio attraversando un brutto periodo, ma tiratevi su, è solo l’inizio.

trebbe subire alti e bassi a causa di un giamaicano, mentre i single troveranno la persona giusta se eviteranno di ubriacarsi col Branca Menta. Concluderete il pentamestre in modo…meglio concentrarsi sui rapporti sociali.

Cancro

Leone

Vergine

ranzosi nella tasca interna del vostro giubbotto continuerà a restare nella tasca interna del vostro giubbotto. Ah, quello che sentite è il lucchetto della vostra bici spaccato da una pesante cesoia; vi conviene correre.

con fierezza nonostante la gente vi guardi male per quell’incidente con l’aspirapolvere. Farete incontri interessanti al funerale di vostra madre. Ma ricordate: essere focosi non significa anche essere immuni alla gonorrea.

zione rispettando la sequenza di Fibonacci. Per lui: è inutile che ti vesti bene quando vai a scuola, lei se la fa già con tuo padre. Si prospetta tuttavia una serena conclusione del pentamestre.

Bilancia

Scorpione

Sagittario

essere la nipote di Mubarak vi nasconde qualcosa. Nel dubbio fatevela e offritele 5 milioni di euro. Diffidate di chiunque, nel mese di aprile avrete tutti contro.

numero strano, potrebbe essere Papa Bergoglio, ma è più facile che Fastweb abbia raggiunto anche la vostra zona. Ricordate di portare con voi la vostra armatura d’oro nei giorni dispari.

giusto che ripariate ai piccoli torti fatti alle persone che pensavate avercela con voi, andate sul sicuro: la cocaina piace a tutti. Per le donne è previsto un incontro travolgente con un maschio del Capricorno.

Capricorno

Acquario

Pesci

mano per strada. Se una del Sagittario che conoscete a malapena vi dà un appuntamento e non avete uno smartphone con gps, lasciate un biglietto a casa per dire dove andate e con chi. Aiuterà i poliziotti quando cercheranno il vostro cadavere.

il custode dei segreti di una persona, ma almeno una fellatio fattela fare. Dal 22 al 30 verrete accusati di essere il Mostro di Milano.

minare il tuo benessere, ma riuscirai a recuperare la serenità grazie alla solita sbronza. Per quanto riguarda l’amore: è vero, gli piace il sushi, ma non basterà dire “tanto ha lo stesso sapore” per convincerlo a leccartela.

Con la Luna in sovrapposizione a La biondina che vi manda mes- Il vostro rapporto di coppia po-

Il preservativo che custodite spe- Porterete avanti le vostre battaglie Trarrete benefici dalla masturba-

La 24enne marocchina che dice di Riceverete una telefonata da un È

Non cagate le donne che vi fer- Non c’è niente di male nell’essere Persone a te vicine tenteranno di

20


MEGACRUCIVERBA 1

2

3

4

5

6

7

8

15

10

16

19

20 24

31

9

27

23 29

30

34

36

38

14 18

28

33

35

13

22 26

32

12

17

21

25

11

37

39

40

41 43

46

42

44

45

47

48

51

52

55

49 53

56

57

60

50 54

58

59

61

Orizzontali: 1. Carattere relativo al corpo umano · 9. Spagnoli sposati · 15. Tipica esclamazione veneta · 17. Lubrificante per le viti · 19. Il fiume più lungo d’Italia · 20. Un po’ sì e un po’ no · 21. Andare (letterario) · 22. La quarta preposizione semplice · 23. La penultima nota · 24. Il cognome di Zeno nel romanzo di Svevo · 26. · 29. Lago del nord Italia · 31. Malattia del fegato · 33. Di colore azzurro chiaro · 35. Il contrario di dolce · 36. Tecnica per analizzare la composizione del terreno · 38. Noi ariamo, essi… · 39. Ci lavora Rosso Malpelo · 40. L’avversario di Otello · 41. Un colle di Roma · 42. Institute for Integrative Nutrition · 43. Rame · 44. Sinonimo di pennichella · 45. Logaritmo in base 10 di t · 46. Affiliato milanese della Banda della Magliana · 48. Dove (letterario) · 50. Edgar … Masters, autore dell’ “Antologia di Spoon River” · 51. Un arrotino senza fine · 52. La fine delle fette · 53. Capitale della Giordania · 55. Lo “stacco di tempo di gioco” n°1 nel basket · 58. Nella vecchia fattoria … … oooh · 59. Il primo pronome personale· 60. … nell’alto dei cieli· 61. Lo è Cristo per i Cristiani. Verticali: 1. Tu soppesasti, io… · 2. Osare in prima persona · 3. Matteo nei Vangeli · 4. Molti arrotini… fanno il loro lavoro · 5. La bevanda delle 5 · 6. Infuocato (letterario) · 7. Inchiostri colorati in boccetta · 8. Dittongo latino leggibile in “e” · 9. Galeotti · 10. La polizia personale di Hitler · 11. Antenati · 12. Rifiuto, aver detto di no · 13. Otranto · 14. La nostra stella · 16. A te · 18. Disse ai troiani di non portare il cavallo in città · 24. Importante città spagnola dell’antichità · 25. Può essere archeologico o web · 27. Un aperitivo in bottiglia · 28. La moglie di Putin · 30. Il pesce piatto più comune · 32. Uno dei cosiddetti “panettoni” in cemento per le strade · 33. Lo era Lancillotto · 34. La corda roteata dai cowboy · 36. Sezione di una superficie sferica · 37. La sacrificò Agamennone prima di partire · 39. La casa di tua proprietà · 41. Codice di 4 cifre della SIM · 44. Professore di Pozioni in Harry Potter · 46. Codice di Avviamento Postale · 47. Museo d’arte moderna a Manhattan · 49. Il Killa rapper italiano · 54. Il più spagnolo · 56. Quotidiano Nazionale · 57. Al centro del tomo Di Enrico Maraboli 21


SUDOKU Livello: Difficile

Livello: Diabolico

22


Milano città – Eventi e spettacoli Harry Potter, The Exhibition, dal 12 maggio al 9 settembre presso la Fabbrica del Vapore: il mondo di Harry Potter nella mostra che conduce il visitatore in un viaggio avventuroso nell'ambientazione dei film, diviso in 9 sale: da quella comune, al dormitorio di Grifondoro, dalle aule di pozione alla Foresta Proibita. Tutto tra oggetti di scena, costumi e creature magiche. Post Zang Tumb Tuuum, Art Life Politics: Italia 1918-1943, fino al 25 giugno alla fondazione Prada: una grande mostra, come a dire “Post Futurismo”, che ripercorre la produzione artistica italiana tra le due guerre mondiali, dopo l’energia febbrile e innovatrice del Futurismo. L’esposizione mette in fila 600 opere, tra sculture e dipinti, lettere e documenti, riviste e auto d'epoca, per delineare l'arte italiana tra la nascita e la caduta del Fascismo. Cosa succede su Marte: Incontri sul pianeta rosso, fino al 3 giugno presso il Museo della Scienza e della Tecnica: un viaggio per scoprire cosa sappiamo del pianeta rosso e a che punto è la scienza, il tutto farcito da excursus di letteratura, film e serie TV. Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia, fino al 24 giugno presso Palazzo Reale: una mostra che guarda ad un Dürer nordico con i suoi enigmi, tra dipinti, acquerelli e incisioni, con brillanti comparazioni con opere di artisti nordici e italiani, tra cui Tiziano, Giorgione, Bellini e Leonardo. Una collezione che, grazie a questi accostamenti, vuole puntare a rappresentare un comune sentimento europeo che nell'arte riesce a esprimersi svincolata dalle barriere linguistiche. Novecento di carta, fino al 1 luglio, al Castello Sforzesco: mostra dedicata a 200 disegni e stampe dei maestri italiani che ripercorre il ventesimo secolo, da Carrà a Boccioni, da Sironi a Fontana a Guttuso a Boetti. “Outfit 900”, semipermanente presso Palazzo Morando: Un’esposizione che racconta lo stile di grandi signore e dive dal 1900 agli anni ‘90 attraverso abiti magnifici, grazie ai quali si possono ripercorrere lo stile e le storie di elegantissime signore del passato. Tra abiti da sposa e da cerimonia, da pranzo e da ballo con capi di Dior, Curiel e Giorgio Armani. Giovanni Boldini, le signore chic della società, fino al 17 giugno, Galleria d'arte moderna: 30 quadri di Giovanni Boldini, pittore che dipinse le signore dell'aristocrazia parigina tra feste ed eventi, le signore dei salotti e della buona società, donne eteree chic sensuali con i loro abiti sontuosi, in balli, parchi, teatri. Capolavori impressionisti dal Philadelphia Museum, fino al 2 settembre, Palazzo Reale: Picasso, Monet, Degas, Manet, Renoir, Cézanne tra i nomi di spicco della mostra di arte moderna e impressionista proveniente dal Philadelphia Museum of Art ospitata dal Palazzo Reale. 23


Prossima Riunione Lunedì 21 Maggio Aula n°5

24


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.