22a Edizione

Page 1

SCRITTORI, IMPAGINATORI, ILLUSTRATORI, FOTOGRAFI, ASTROLOGI, ASTRONOMI, APPASSIONATI DI FUMETTI E NON, TECNICI INFORMATICI, INGEGNERI NUCLEARI, VULCANOLOGI, STREAMER, ASTRONAUTI

he.vittorini@gmail.com

he.vittorini@gmail.com

EHI TU!

La storia di cui voglio parlarvi si svolge a Los Alamos, cittadina del New Mexico, nel sud degli Stati Uniti d’America. Di per sé non sarebbe una città particolarmente interessante, gli unici elementi che potrebbero rappresentare un ’attrazione turistica sono il museo di storia dedicato a J. Robert Oppenheimer e -in perfetto stile americano- il poligono di tiro, se non fosse per un unico, piccolo dettaglio: a partire dal 1943 la città è la sede di uno dei laboratori scientifici le cui scoperte hanno maggiormente influenzato il corso della storia Ma procediamo con ordine. A seguito dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, su pressione di numerosi fisici americani ed europei preoccupati dalla possibilità che i tedeschi riuscissero a mettere a punto un proprio programma nucleare, il governo americano decide di avviare nel 1939 il Progetto Manhattan, allo scopo di portare avanti la ricerca sull’energia atomica. Questo nuovo tipo di energia non viene inizialmente tenuto in grande considerazione dalle autorità militari americane, la possibilità di una “ superarma ” all’uranio era considerata un’idea irrealizzabile e poco pratica, tuttavia una nuova scoperta realizzata l’anno successivo cambia radicalmente la

situazione: i fisici Otto Firsch e Rudolf Peierls riescono infatti a dimostrare la fattibilità di una reazione nucleare a catena attraverso l’impiego di Uranio235, un isotopo dell’uranio. Questa scoperta, unita all’entrata in guerra nel 1941 degli Stati Uniti dopo il bombardamento di Pearl Harbor, fa sì che nel 1943 venga allestita una rete di laboratori e centri di ricerca segreti sul territorio americano, talmente segreti che nemmeno gli scienziati che ci lavorano dentro sono a conoscenza del vero scopo del progetto, noto solamente ai capi dell’operazione. Los Alamos fa

parte di questa rete di laboratori. La ricerca darà i suoi frutti e due anni dopo, nell’agosto 1945, verranno sganciate le due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, provocando oltre duecentomila morti complessivamente e costringendo l’Impero giapponese, ormai in ginocchio, alla resa. Non tutti sanno tuttavia che era in programma lo sgancio di una terza bomba nel caso il Giappone avesse rifiutato nuovamente la resa A causa della fine della guerra l’ordigno non venne mai completato, ma il nucleo sferico di plutonio alla base del suo

funzionamento finì al centro di una serie di incidenti che gli valsero il soprannome di “demon core ” , “nucleo del demonio” in italiano. È il 21 agosto 1945 e un giovane fisico, Harry Daghlian, sta svolgendo un esperimento sul raggiungimento di una condizione di supercriticità nel nucleo, ovvero l’innesco di una reazione a catena in grado di autoalimentarsi. L’esperimento prevede il collocamento della sfera al centro di una pila di mattoni in carburo di tungsteno che riflettano le particelle emesse dal nucleo, avvicinandolo poco alla volta allo stato supercritico. Arrivato a una quantità di mattoni per una massa pari a circa 236 kg, Daghlian si rende conto che l’aggiunta di ulteriore materiale avrebbe innescato una reazione a catena che avrebbe portato il nucleo al raggiungimento della supercriticità e alla conseguente liberazione di neutroni e radiazioni gamma. Malauguratamente l’ultimo mattone gli scivola di mano, finendo nella pila e innescando la reazione. L’unico modo che il fisico ha per fermarla è smantellare la catasta, esponendosi nel processo a una dose letale di radiazioni. Harry Daghlian morirà venticinque giorni dopo per avvelenamento acuto da radiazioni all’età di ventiquattro anni. Assieme a lui è presente nella stanza al momento dell’incidente il soldato Robert J. Hemmerly, situato tuttavia a una distanza tale da attenuare la dose di radiazioni ricevuta Hemmerly morirà 33 anni dopo l’incidente

all’età di 62 anni per una leucemia acuta. Il secondo incidente concernente la sfera, forse il più famoso, avviene il 21 maggio 1946. Il fisico Louis Alexander Slotin sta conducendo, analogamente al defunto collega Daghlian, una dimostrazione finalizzata al raggiungimento dello stato supercritico del nucleo. Lo scopo dell’esperimento è quello di istruire il collega e direttore della divisione collaudi Alvin C Graves sullo svolgimento di test del genere. La procedura standard prevede il collocamento del plutonio tra due semisfere in berillio che, come nell’esperimento di Daghlian, hanno lo scopo di riflettere le particelle emesse dal nucleo. Le semisfere dovevano essere tenute separate da uno spessore che impedisse il raggiungimento della supercriticità ma Slotin, reo di numerose precedenti violazioni dei protocolli di sicurezza, aveva sviluppato una propria procedura che consisteva nel tenere le metà separate con la punta di un cacciavite a taglio, una tecnica nota nel laboratorio come “solleticare la coda del drago” (“tickling the dragon’s tail”). Per un caso sfortunato, nel corso dell’esperimento la punta del cacciavite scivola, permettendo alle semisfere di chiudersi e investendo Slotin, Graves e gli altri sei partecipanti con una massiccia dose di radiazioni. Viene rimossa tempestivamente la semisfera superiore, ma è troppo tardi. Slotin morirà nove giorni dopo a causa di un avvelenamento

acuto da radiazioni. Delle altre sette persone che assistono all’esperimento, tre moriranno nei successivi trent’anni per avvelenamento da radiazioni. A seguito degli incidenti, le procedure riguardanti la conduzione di esperimenti di supercriticità vennero riviste completamente, imponendo l’uso di braccia meccaniche controllate a distanza e istituendo una distanza di sicurezza di un quarto di miglio (circa quattrocento metri) Per quanto riguarda il nucleo, non vide successivi utilizzi. Molti affermano che fu impiegato nell’operazione Crossroads durante il test Able, ma una più approfondita analisi suggerisce che fu fuso per essere poi impiegato per altri scopi. Dopo il 1946, nessun altro scienziato morì per conseguenza diretta degli esperimenti compiuti a Los Alamos. Alle volte, il drago è meglio lasciarlo in pace.

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.