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INDICE EDITORIALE________________________________3 MINI QUESTIONARIO PROUST_________________4 AREA 51___________________________________5 L’ITALIA È UNA REPUBBLICA PARLAMENTARE?____6 CUBA LIBRE?_______________________________7 INTERVISTA A STRESSEDMESS _________________9 ALIMENTAZIONE___________________________10 TI SENTI PRONTO A ESSERE RESPONSABILE?_____12 IMMAGINA L’INFERNO DI DANTE______________13 QUAL È LA VERA “SVOLTA” DI QUESTO GOVERNO?14 RACCONTO________________________________15 IGNOROSCOPO____________________________17 SUDOKU__________________________________18
N° 18 Diciottesima Edizione Novembre 2019 Giornalino degli studenti del L.S.S. Elio Vittorini Via Donati 5-7, 20146, Milano (MI) Italia
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Anno Scolastico 2019/2020 Quinto Anno
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LA REDAZIONE SILVIA PICCA 4^E DARIO CERESA 3^E GIULIO CIVITAREALE 3^F FEDERICA CATARZI 3^F GIULIA SOLENGHI 3^E
IVAN GODINO 4^A ANTONIO ERRA 1^E GIULIA MEVOLI 3^F LAWRENCE SEDRA 3^F ALICE GRIECO 3^F JACOPO ROSINA 3^E Stampa a carico del L.S.S. Elio Vittorini 2
FENIC(H)E Siamo risorti dalle ceneri, proprio come una fenice. Forse siamo riusciti finalmente ad uscire da quella che sembrava una morte definitiva. Io stessa, senza la presenza dell’ex direttore, credevo non si potesse piÚ tornare a splendere, credevo che quello che amavo ormai era morto: e invece eccoci qui.
tarvi dove possibile. Potrete scriverci o sulla mail o in direct instagram oppure imbucare un biglietto anonimo nelle cassette del giornale che posizioneremo negli atrii. Tra le pagine di questo numero, e nei corridoi della scuola troverete degli indizi per la caccia al tesoro che accompagnerĂ tutto l’anno noi studenti del Vittorini. Chi arriverĂ alla fine otterrĂ un buono per la Nutellata del giornale e un buono sconto per una pizzeria (tipo Spontini/Dominos) Per il primo indizio vi consiglio di fare un salto nella classe del Direttore del Giornalino đ&#x;˜‰
Non pretendiamo di ripartire con la stessa qualitĂ di due anni fa, che in pochi ormai si ricorderanno, ma siamo certi di riuscire comunque a migliorare e di rendere il giornale piĂš inclusivo.
Mi ero ripromessa di non unire giornale e rappresentanza, ma mi sento in dovere di ringraziare tutti voi studenti per aver creduto in noi e volevo augurare un buon anno ai nuovi rappresentanti. Certo so di non essere
stata perfetta ma spero di non aver deluso nessuno, io credo che questa esperienza mi abbia fatta in qualche modo crescere e imparare a lavorare in squadra al servizio degli altri. Forse il piÚ grande ringraziamento però va al personale scolastico: docenti, ATA, segreteria, DSGA e Preside; loro ci sono sempre stati e ci saranno sempre per noi studenti, per questo ci tenevo a ringraziarli ufficialmente tramite il giornale. Anche se non sarò piÚ rappresentante legalmente, lo sarò sempre con il cuore, perciò se avete bisogno o volete semplicemente qualcuno con cui fare due chiacchiere venite in 4^E. Abbiate cura di questa scuola, è la nostra seconda casa. Silvia Picca
Ci siamo resi conto di essere troppo seri e per questo abbiamo deciso di inserire nuove rubriche, piĂš leggere e forse frivole, in modo da coinvolgere anche chi non vuole impegnarsi in letture complicate e riflessive. Dal prossimo numero infatti partirĂ il “C’è posta per L’Heâ€?, una rubrica nella quale verranno pubblicati i vostri messaggi (domande, curiositĂ , segreti) e noi tenteremo di rispondervi o aiu-
Spazio Citazioni Prof “Mi sono giĂ lamentata in presidenza della vostra situazione, non per colpa vostra ovviamente, perchĂŠ se fosse colpa vostra all'interrogazione vi metto 3 e la prossima volta studiateâ€? 3
MINI QUESTIONARIO PROUST Risponde Francesco Azzurli, prof. di Matematica e Fisica Il tratto principale del suo carattere? Direi il fatto di essere riflessivo. Cosa cerca in uno studente? La curiosità, una cosa molto rara ultimamente. E in un professore? La capacità di uscire dall'ambito scolastico e di connettere cose appartenenti alla vita quotidiana con quella scolastica, come sto cercando di fare io. In che anno il primo bacio? A 16 anni. Il suo alcolico preferito? Non bevo, non mi piace neanche il caffè. Il suo peggior difetto? Direi il fatto di non essere bravo con le relazioni sociali. Il suo motto? Don't panic. Quando ha deciso di diventare prof? Circa 3 mesi fa. Il suo eroe? Dirac, un famoso fisico. Sogno di felicità? Sarei felice se sapessi effettivamente come essere felice. Il superpotere che vorrebbe avere? La capacità di leggere nella mente. Risponde Flavia Azzarelli, prof. di Scienze Il tratto principale del suo carattere? Nella vita si cambia, ma sicuramente per adesso è la determinazione. Cosa cerca in uno studente? Sottomissione! No, a parte gli scherzi, è importante la curiosità. E in un professore? La disponibilità a rispiegare gli argomenti che non sono chiari tutte le volte che ce n’è bisogno. In che anno il primo bacio? Avevo 13 anni. Il suo alcolico preferito? Sono astemia, in compenso bevo un sacco di acqua e tè. Il suo peggior difetto? Ammetto di essere parecchio suscettibile. Il suo motto? Nulla è perso finchè non si ha tentato. Quando ha deciso di diventare prof? Sinceramente? 4 anni fa. Prima ero una biologa, facevo la guida naturalistica, portavo le persone in giro e spiegavo loro ciò che vedevano; non era molto diverso dall’insegnamento. Ho deciso di diventare a tutti gli effetti un insegnante per paura del tempo che passa e per la certezza di un lavoro meno movimentato. Il superpotere che vorrebbe avere? Mi piacerebbe poter diventare invisibile, così da vedere quello che fanno i miei figli. Autori preferiti? Gli ultimi che ho letto sono Lorenzo Licalzi, Isabel Allende, ma direi che è impossibile avere un autore preferito. Sogno di felicità? Una vita piena di libri, gatti e piante.
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AREA 51 Quello che molti speravano essere un assalto di massa da un milione di persone all’area 51 svelandone tutti i segreti e liberando gli alieni, che si presume siano contenuti nell’area, si è rivelato un grandissimo flop. Nonostante si siano effettivamente presentate delle persone nessuno ha corso alla Naruto contro i cancelli e non c’è stato alcun assalto. Molti conoscono l’area 51 ma in pochi conoscono le sue origini. In realtà essa venne inizialmente chiamata “Nevada Test Site-51” per poi essere chiamata “Area 51”. L’Area fa parte di una zona militare di ben 26.100 km2 ovvero poco più della superficie della Sicilia.
Il governo americano ha dichiarato che nella base in questione vengono sviluppate armi e veicoli militari molto avanzati e per questo lavorano nella massima segretezza. Alcuni giornalisti che hanno provato ad entrare nella zona sono stati riaccompagnati fino al limite esterno della stessa e hanno dovuto pagare una multa di 600$ ciascuno e hanno ricevuto qualche visita dall’FBI. Altri hanno tentato di entrare e filmare la scena ed oltre al pagamento sono stati trattenuti per
eliminare tutto ciò che poteva consistere in dati sensibili.
dove ha organizzato un festival chiamato Alienstock. Principalmente questo avvenne perché gli USA dichiararono che se il raid fosse avvenuto avrebbero fatto causa a facebook e a Matthew, nonostante avesse dichiarato che la cosa era nata per scherzo e che gli era sfuggita di mano.
L’attenzione che ha oggi l’area da parte degli ufologi deriva dalla teoria complottistica secondo la quale in un famoso presunto incidente detto “incidente di Roswell” sarebbero stati trasportati un ufo ed il suo equipaggio all’interno dell’area. Nonostante fosse il 1947 la notizia dell’incidente si sparse con una velocità impressionante. A scoprire dell’incidente fu un civile che portò dei pezzi allo sceriffo che a sua volta raccontò tutto al giornale locale. Inizialmente il governo americano mentì dicendo che fosse solo un pallone metereologico. Solo diversi anni dopo ammise che in realtà si trattava di una sonda formata da più palloni che sarebbe servita per verificare se i russi stessero facendo dei test nucleari. Qualche giorno prima del “raid” due olandesi sono stati sorpresi a intrufolarsi nella base militare con delle telecamere e un drone e sono tuttora nella prigione del Nevada. La principale causa per la quale il raid è stato un flop, è che l’evento su Facebook è stato cambiato dal creatore, Matthew Roberts, e spostato a Las Vegas
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Secondo alcune teorie complottiste l’evento iniziale era stato creato appositamente per-ché la situazione sfuggisse di mano per poi doverlo spostare a Las Vegas e organizzare il festival per un tornaconto personale.
Per quanto riguarda i media, questo evento ha scatenato il boom nel web anche se non è stato riportato in maniera evidente dai nostri telegiornali. Il web è impazzito appena l’evento ha cominciato a diventare virale, la quantità di video che documentano il tragitto fino all’area 51 e impressionante, per non parlare della quantità di meme che sono stati fatti. Verrà mai fuori cosa c’è nell’area 51? Lo scopriremo solo vivendo. Antonio Erra
L’ItaLIa è una repubbLIca parLamentare? “Il confronto tra governo e parlamento non è un molesto orpello del nostro sistema democratico, ma la vera essenza della nostra forma di governo”.
incostituzionale e noncurante del rapporto tra governo e parlamento dell’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Lo ha ripetuto due volte l’attuale Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La prima volta a inizio Giugno, quando a Palazzo Madama il Capo del Governo riferiva riguardo la questione Russiagate. La seconda volta l’8 agosto, quando con una breve informativa comunicava l’intenzione di Salvini di interrompere l’esperienza di governo. La prima volta, cioè quando Conte riferiva in Senato, questa espressione ed altre che facevano riferimento alla centralità del ruolo del Parlamento nel nostro ordinamento repubblicano erano state ampliamente criticate da Casini. Il Senatore “per le autonomie” non criticava le parole di Conte, ma il fatto che ci fosse stata la necessità di pronunciarle: il governo deve avere un rapporto con il Parlamento: si deve confrontare costantemente. Questa è la base di una repubblica Parlamentare. Le parole di Conte facevano però riferimento all’atteggiamento
La seconda volta che Conte ha sottolineato l’importanza della Camera e del Senato è stato quando il leader della Lega ha esplicitamente chiesto a Conte di dimettersi in modo da poter velocemente tornare al voto e “capitalizzare il consenso di cui il partito attualmente gode”. Questa volta l’espressione faceva riferimento ai plurimi tweet e messaggi del Leader del Carroccio rivolti ai parlamentari, con i quali li esortava a tornare rapidamente dalle vacanze per poter andare rapidamente alle urne. Conte così sottolineava che con l’apertura di una crisi di governo si innescavano una serie di processi costituzionali che dovevano a cui era opportuno dare un giusto peso e dedicare il tempo necessario. Inoltre non spetta al Ministro degli Interni decidere i tempi di convocazione del Parlamento e
dettare i tempi di una crisi di governo. Ciò che a questo punto sorge naturale chiedersi è: è normale che in una repubblica parlamentare il Presidente del Consiglio debba più volte rimproverare al proprio Ministro degli Interni una “scarsa sensibilità istituzionale e una grave carenza di cultura istituzionale”? È normale che il leader della forza politica che ha preso più voti alle ultime elezioni (e che è in testa a tutti i sondaggi) si arroghi diritti come decidere quando le camere devono essere convocate? Questo significa che nel nostro paese si sta dando meno valore al Parlamento, che ricordiamo essere l’assemblea rappresentante il popolo italiano. Questo significa che in un futuro, se non si presterà attenzione alle derive autoritarie, come quelle di Salvini, si rischierà che la centralità del Parlamento possa essere messa in discussione.
Ivan Godino
Spazio Citazioni Prof “Se i test fossero stati così ai miei tempi io sarei ancora a scuola!” 6
CUBA LIBRE? Tornata da questo magnifico paese non ho potuto far altro che riflettere su quanto Cuba sia effettivamente libera e su quanti effettivi benefici abbia portato la rivoluzione del secolo scorso. È necessario premettere che ci sono stata appena 10 giorni, di conseguenza la mia conoscenza del luogo è assai limitata. Tuttavia, ho parlato con la gente del posto, che mi ha raccontato com’è vivere sotto lo stretto controllo di un governo così tanto presente. Il mio modo di pensare a Cuba è ambivalente, lo stesso paese lo è fortemente. I cubani sono orgogliosi della loro rivoluzione e della loro storia comunista. Hanno ottenuto un’istruzione totale e omogenea, la sanità pubblica e l’uguaglianza dei cittadini, quella che nei paesi capitalistici sembra tanto lontana. Rispetto agli altri paesi dell’America centro-meridionale stanno bene.
Tutti sono uguali, certo, ma la verità è che tutti stanno male allo
stesso modo. Il sistema è infatti totalmente disfunzionale. I dipendenti pubblici guadagnano in media 20 CUC al mese (equivalente di 20 dollari), e, se si pensa che solo una bottiglietta d’acqua costa 1 CUC (l’acqua non è potabile, quindi loro la fanno bollire e la filtrano) si può comprendere quanto siano poco incentivati ad andare all’università e a lavorare per lo Stato (un chirurgo guadagna intorno agli 80 CUC al mese). Lavorare col turismo è decisamente più fruttuoso, per cui, la gente è generalmente in strada a vendere o a suonare. Quindi, certo, l’istruzione è pubblica, ma i cubani non vanno all’università. Un’altra cosa che mi ha impressionato è che mancano i beni, principalmente per colpa dell’embargo degli Stati Uniti. Ad esempio, a causa del cambiamento di governo del Brasile, da cui importavano la farina, non riescono più a reperire questo bene. Mancano i vestiti, le auto costano 5 volte più che in Europa perché non vengono importate che in piccole quantità dai paesi dell’ex Unione Sovietica. Certo, hanno la sanità pubblica, ma mancano i medici e la burocrazia funziona peggio che in Italia, quindi, per poter essere visitati magari aspettano giorni. La libertà d’espressione è fortemente limitata.
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Io potrei scrivere sul giornale scolastico che Salvini mi sta antipatico e che trovo deficiente la sua politica economica, ecco i cubani non possono. È tutto controllato, è tutto statalizzato. Cuba è come se si fosse fermata, dopo la rivoluzione. Le persone sono bloccate in una quotidianità che odiano e non hanno la possibilità di emigrare. È vero, l’Italia è una nave che viaggia verso la deriva, ma a Cuba i cittadini non possono unirsi e ribellarsi, non possono manifestare! Il governo è onnipresente e non fa altro che ricordare la gloriosa rivoluzione con foto e frasi del Che o di Camilo impresse ovunque: sui muri, nei locali, fin nelle scuole dei più piccoli. Quindi nasce spontaneo chiedersi se i cubani siano effettivamente orgogliosi o se siano solo intortati, tanto più che è un avvenimento molto lontano (quest’anno festeggiano i 60 anni dalla rivoluzione). Ci sono tante altre osservazioni che vorrei riportare, come la difficoltà che hanno nel viaggiare, ma mi fermerò qui per scrivere la riflessione centrale che mi ha spinto a scrivere questo articolo. Il viaggio a Cuba ha stravolto i miei ideali di adolescente alla ricerca di qualcosa in cui credere. Dopo le ultime elezioni ho cominciato a riflettere su come dovrebbe comportarsi un governo e di quali siano i suoi doveri; e
sempre di più mi sono avvicinata a un’idea di bene comune, all’idea di Stato come tutore dei cittadini, che si occupi di loro con imparzialità e giudizio. Ma a Cuba ho assistito alla deriva a cui hanno portato quegli ideali, al fallimento di quegli ideali. E le utopie fanno in fretta a fallire, proprio perché sono utopie. Si può parlare di statalismo solo con un governo di tipo sofocratico, che lasci da parte ogni impulso che lo lega alla natura umana per agire solo secondo ragione. Se invece vogliamo vedere il socialismo e il comunismo come azione, come qualcosa di reale e
concreto, allora non c’è fallimento, perché ogni sistema di governo incontra problemi e difetti. È solo una questione di priorità, per la scelta del governo. E quindi, la domanda che mi assilla è: sono più importanti i diritti civili o l’equità? Sia lo statalismo che il liberalismo portano problemi nel loro attuarsi; io non incolpo il governo cubano di niente, perché mantenere l’equità è faticoso e allentare le redini del controllo statale significherebbe perdere tutto. È una questione di scelta; e io cosa scelgo? Per me è facile scegliere, come lo è per tutte le persone benestanti del mondo.
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Io, che vivo nel magico mondo fatto di marzapane e nuvole rosa, dove non esiste la sofferenza vera, non rinuncerei mai alla mia libertà. Ma una persona che vive nelle bidonville, una persona che lotta tutti i giorni per un pezzo di pane e per non morire sotto una bomba, ecco quella persona sceglierebbe l’equità. Gaber diceva “qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri”, ma io sarei disposta a rinunciare a tutto per l’uguaglianza?
Elisa Montobbio
INtERVISTA A STRESSEDMESS La musica molto probabilmente occupa una grande parte nella tua vita da adolescente, ma dall’altra parte delle casse c’è qualcuno che si impegna per produrre ciò che poi ascolti con piacere e forse ti sembrerà strano che, dietro a quella canzone di 3 minuti che ami tanto, ci possano essere mesi e mesi di lavoro… Così ho deciso di far conoscere a tutti i lettori una delle tante band di ragazzi accomunati dalla stessa passione, che attraverso un’intervista spero vi possano spronare ad inseguire i vostri sogni o semplicemente a strapparvi una risata: gli StressedMess. Ho chiesto ad ognuno di loro di associarsi ad un aggettivo che li rappresenti ma, a parte Fabrizio che si definisce distratto, gli altri si trovano in difficoltà a trovarne solo uno e si limitano a presen-
tarsi come Matteo, Gabriele e Marco… Quando e come è nata questa idea? Fabrizio: nasce tutto nel 2017 dopo esserci conosciuti in modi troppo strani.
Ci sono in programma altri pezzi? Gabriele: assolutamente si! Matteo: ci sono in programma tanti pezzi! Siamo pieni di roba e stiamo cercando suoni che ci convincano per più di 12 ore. Pensate che il vostro futuro si possa basare sulla musica o rimarrà solo un hobby? Fabrizio: ora come ora non riesco a pensarlo come un hobby e spero di non riuscirci mai. Marco: l’hobby è una cosa passata, siamo cresciuti e abbiamo i nostri sogni, nonostante non sappiamo cosa ci riservi il futuro sappiamo cosa vogliamo e cercheremo di raggiungerlo in tutti i modi. Matteo: non lo so, magari in altri ambiti. La musica è grande, ci sono tante cose da provare, mi piacerebbe la terapia musicale. Gabriele: si vedrà, per ora tutte le porte sono aperte. Se potessi scegliere un luogo in cui esibirti, dove sarebbe? Fabrizio: Woodstock, però negli anni 70. Marco: non ho in mente un luogo particolare, però penso che la cosa più importante sia semplicemente portare la nostra musica in più luoghi possibili, senza pensare dove. Gabriele: credo a San Siro.
Matteo: sognando in grande? Probabilmente a Slane Castle, è uno dei posti più magici di sempre, consiglio a chiunque sia fan di grandi emozioni di andare a rivedere quel concerto. I vostri genitori vi hanno sostenuto in questo progetto? Fabrizio: sì, soprattutto dopo l’uscita del singolo che hanno sponsorizzato più di PoltroneSofà. Marco: credono nelle mie capacità e ho la fortuna di avere il loro pieno sostegno. Matteo: pienamente! O quasi… Credo che metà degli stream li abbiano fatti loro. Gabriele: sempre e comunque, nessuno dovrebbe opporsi di fronte ad un sogno così bello. Questi ragazzi hanno dedicato il loro tempo per farvi divertire quando hanno suonato per voi in cogestione, continuano a farlo per creare nuova musica e l’hanno dedicato anche a me in modo che io potessi raccontarvi il loro sogno, ma ora, il vostro sogno qual è? Federica Catarzi
Spazio Citazioni Prof “Mi stai simpatico perché abbiamo lo stesso nome, avrai un voto in più. Da due a tre”
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ALIMENTAZIONE RISPOSTE FLASH AI DUBBI PIÙ COMUNI
CARBOIDRATI LA SERA? Da sempre si sente che non possiamo mangiare i carboidrati la sera perché l’eccesso, visto che non ci muoviamo più, si trasforma in grasso. In realtà, l’unico vero fattore fondamentale per capire quando inserire la maggior quota glucidica è l’allenamento. Grazie ad esso, infatti,
abbiamo un depauperamento delle scorte glucidiche, quindi una miglior sensibilità insulinica e un partizionamento dei macronutrienti verso il muscolo. Le linee guida vogliono che consumiamo almeno 50% della nostra quota di carboidrati tra le 3 ore precedenti all’allenamento e le 3
ore successive. Questa è la finestra ottimale che abbiamo per sfruttare questo macronutriente. Quindi se ci alleniamo il pomeriggio possiamo, anzi dobbiamo, mangiare carboidrati a cena.
METABOLISMO LENTO? Che cos’è il metabolismo?
abbiamo adottato finora.
Nell’immaginario comune è l’insieme dei processi biochimici che avvengono nel nostro corpo; ma se andiamo a cercare in un testo universitario la parola metabolismo lento non ne troviamo traccia. Troviamo il metabolismo dell’emoglobina, dei glucidi, degli amminoacidi, ma del metabolismo lento niente. Il metabolismo è una fotografia, un’istantanea. È la somma di tutto quello che abbiamo fatto nella nostra vita. La nostra genetica, nel momento in cui nasciamo, decreta se abbiamo più o meno massa muscolare (essenziale nel calcolo metabolico) e se il nostro metabolismo sarà più o meno efficiente; ma sono le nostre abitudini e come mangiamo ogni giorno che decidono veramente quante calorie bruciamo a riposo. Pertanto, il nostro metabolismo di oggi, è la somma di tutte le strategie alimentari che
Mediamente, le persone più grasse sono quelle che fanno tanti e drastici tagli alla quota calorica. Perché, certo, dimagriscono, bruciando sia massa grassa che massa magra, ma poi, quando riprendono a mangiare, per la maggior parte ingrassano nuovamente. Per perdere grasso la restrizione calorica è inevitabile, ma è inevitabile allo stesso modo che essa renda il metabolismo più efficiente (quindi più lento), è quindi una coperta corta. Se ci rendiamo conto di avere il metabolismo lento è semplicemente perché abbiamo adottato fino ad oggi delle strategie sbagliate che prevedevano una distribuzione dei macronutrienti errata, una quantità caloria non coerente con i nostri bisogni reali, e un tipo di allenamento sbagliato, se non assente. A questo punto, qual è la soluzione per ristabilire l’assetto me
tabolico? Quella di impostare un allenamento e un’alimentazione improntati a fornire il corretto quantitativo di acidi grassi (non in eccesso) e una quota proteica calcolata sul proprio peso corporeo. I carboidrati sono il macronutriente che ci permette di alzare il metabolismo e di convertire in calore e non in prodotti di sintesi l’eccesso calorico. Non dobbiamo temere di ingrassare se aumentiamo la quota di carboidrati e di allenamento (sia aerobico ma soprattutto anaerobico) gradualmente perché nei soggetti allenati e metabolicamente preparati a sopportare i carichi glucidici la sensibilità insulinica è migliore. Consiglio, infine, di consumare la quota maggiore di carboidrati nei giorni in cui ci alleniamo, in modo che il muscolo impari a captare questo macronutriente.
CONTA DI PIÙ LA QUALITÀ O LA QUANTITÀ? Si potrebbe pensare che basti guardare alla qualità degli alimenti per dimagrire e stare meglio, ed in parte è assolutamente
così. Ma, purtroppo, non basta, perché il primo fattore che regola la composizione corporea è l’equilibrio energetico. Se noi 5
mangiassimo solo alimenti salutari ma eccedessimo con le calorie, i nostri parametri metabolici peggiorerebbero lo stesso. Al
contrario, se mangiassimo solo alimenti con un alto indice glicemico ma in quantità minime, dimagriremmo ugualmente. Nei giusti quantitativi abbiamo, in realtà, molto più margine di quello che pensiamo, e possiamo concederci molti più alimenti. Il problema di fondo è
che, di solito, i cibi a basso valore biologico hanno tantissime calorie e, quindi, basta introdurne una minima quantità per eccedere. Il vero discriminante è l’obbiettivo personale. Se esso è dimagrire la cosa che davvero conta è l’introito calorico. Se, invece, è mangiare bene ed essere in salute bisognerà stare molto
attenti anche alle scelte alimentari. La cosa migliore sarebbe combinare qualità e quantità al fine di avere un’alimentazione equilibrata, piena di micronutrienti, ma che comunque lasci spazio alle golosità.
DIMAGRIMENTO, CALDO E IDRATAZIONE Purtroppo, c’è ancora chi è convinto che sudare aiuti a dimagrire. Sicuramente, attraverso la sudorazione è più facile perdere peso (attenzione!! Molto diverso dal dimagrire) perché ci disidratiamo; la perdita di massa grassa, invece, è ostacolata dall’eccessiva sudorazione. L’acqua nel nostro corpo è divisa in un compartimento intracellulare e in uno extra-cellulare. Il corpo preferisce perdere la parte extracellulare per regolare la temperatura corporea. Durante l’attività fisica la nostra temperatura raggiunge i 40 gradi, 42 i muscoli che lavorano, c’è quindi bisogno di disperdere questo calore all’esterno. Il corpo compie questo lavoro attraverso la circolazione sanguigna che aumenta il livello sottocutaneo per permettere il passaggio di calore con l’esterno.
Quando sudiamo, si abbassa la parte liquida del nostro sangue, ovvero il plasma. A livello organico si crea un conflitto tra i muscoli che lavorano e hanno bisogno di sangue e la cute. Il cuore, così, a parità di lavoro deve battere più forte e si affatica di più. Questo, abbassa il consumo dei grassi perché aumenta il quoziente respiratorio, e il nostro metabolismo, a parità di lavoro, consuma più zuccheri. Avviene così l’esatto contrario di chi pensa di consumare più grasso correndo sotto il sole cocente. Bere tanta acqua è quindi necessario sia per gli sportivi sia per coloro che sono sedentari. Un’ora prima dell’attività fisica, soprattutto, ricordiamoci di bere almeno mezzo litro d’acqua al fine di evitare i crampi. Anche il sale non va eliminato, perché gli oligoelementi sono essenziali per mantenere l’equilibrio tra sodio e potassio nella cellula (ma
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qui servirebbe un altro articolo). Ricordiamo, inoltre, che diete low carb aiutano a disidratare il corpo perché fanno calare il glicogeno muscolare e con questo anche la componente d’acqua che trattiene. È molto importante non aspettare lo stimolo della sete per bere, ma prevenirlo, perché esso indica già uno stato di mancanza idrica. Se avete altre curiosità o miti che volete sfatare su argomenti come alimentazione e sport potete scrivermi via e-mail (montobbioelisa@yahoo.it) e io ne tratterò in un prossimo articolo. È molto importante sottolineare che non sono né un medico né un personal trainer ma semplicemente una ragazza appassionata di alimentazione sana. Elisa Montobbio
TI SENTI PRONTO A ESSERE RESPONSABILE? Abbiamo le chiavi di casa. Usciamo la sera con gli amici. Cominciamo a prenderci le nostre prime responsabilità nella condizione delle nostre giornate... E se qualcuno ci chiedesse di votare, cosa risponderemmo? Cosa significa votare? Il diritto di voto è da sempre uno degli argomenti più discussi, perché assicura a un individuo la possibilità di manifestare la propria volontà durante un'elezione. In molti Stati del mondo è un diritto costituzionale. In passato questo diritto era maggiormente apprezzato rispetto ai giorni nostri perché limitato per censo (suffragio censitario) o per cultura (suffragio capacitorio). Al contrario, oggi, viene svalutato perché nessuno si rende conto di quanta strada sia stata fatta per arrivare a questo traguardo. Per molti secoli, le donne sono state private della possibilità di eleggere i propri rappresentanti, specialmente in Italia, che è stata
uno degli ultimi stati occidentali a riconoscere la parità dei sessi, nel 1945. Le donne hanno votato per la prima volta l’anno dopo durante il referendum che ha visto il successo proprio dello schieramento repubblicano. Ultima in Europa la Svizzera, che si è mobilitata solo nel 1971. Oggi la Repubblica Italiana riconosce il diritto di voto a suffragio universale a partire dalla maggiore età. A questo proposito lunedì 30 settembre l’ex premier Enrico Letta, durante un’intervista alla Repubblica, ha riproposto il diritto di voto ai sedicenni, argomento già discusso in passato, nonostante la riluttanza del governo. Dopo la manifestazione per l’ambiente organizzata da Fridays for Future, a cui hanno partecipato migliaia di giovani, è stato subito evidente l’interesse dei ragazzi di età adolescenziale alle questioni politiche e sociali. Letta mostra il suo apprezzamento nei confronti dei ragazzi, reso evidente dalla moltitudine
di adesioni alla protesta, e riconosce che esiste un problema di sottorappresentazione delle loro idee e dei loro interessi. La sua proposta è stata subito accolta con grande entusiasmo sia dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sia dal ministro degli Esteri e leader del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio. Giulia Mevoli
Spazio Citazioni Prof “Alla 5° ora andiamo all’inferno!” “Divergi ma non convergi” “Questa andrà sul Giornalino” “Povero gatto nel sacco” 7
ImmagIna L’Inferno dI dante Immagina l’inferno di Dante, immagina tutti i gironi, uno per uno, ora sostituisci i tormenti infernali con weeaboos di varie categorie e immagina di essere circondato da dakimakura, in parole semplici cuscini da depravati con waifu svestite che ti guardano vogliose. ORA CHE HAI FATTO TUTTO QUESTO SEI STATO AL GAMES WEEK 2019. Definirei l’esperienza una delle più traumatiche della mia vita poiché ho avuto la “fortuna” di passare la giornata con dei tik tokers costantemente stalkerati da mandrie di ragazzine dodicenni innamorate perse di questi gesticolatori seriali. Una volta arrivato, superata la calca di gente sudata e socialmente imbarazzante lottando alla stregua di un tricheco, cerca trichechi che lottano e capirai, sono riuscito ad entrare nel primo girone infernale e lo spettacolo che vidi resta ancora vivo
nella mia mente: un gruppo di uomini con delle fantastiche pance che solo lo zio Pasquale può avere, per di più pelose e in bella vista, travestiti come le varie sailor di Sailor Moon si stavano facendo delle foto con gente decisamente desiderosa di crepare a giudicare dagli sguardi pieni di disperazione che lanciavano ad ignari passanti. Continuando il mio viaggio tra la perduta gente mi imbattei in quella schiera di dannate anime con appeso al collo un cartello, quasi come a marchiarli come lebbrosi, con su scritto “free hugs” e allora citando il grande Giacomo esclamai: “tenete giù le mani porca di quella...”. Sapete tutti come finisce. Riuscito a scappare dando in pasto alle anime prave uno dei miei accompagnatori mi aggirai circospetto tra gli weeaboos di turno e fu allora che lo vidi, anch’esso circondato da una massa in-
forme di gente urlante ammaliata da lui, il diavolo fascinatore che tutti conosciamo... FAVIJ. Inutile dire che non persi tempo e scappai prima di essere iscritto contro la mia volontà ad un fanclub dello youtuber ma l’orrore non finì poiché ero circondato da masse adoranti di youtubers diversi e allora svenni. Ora... con onestà posso dire che come fiera il Games Week non delude mai, ha sempre ospiti importanti, ha sempre stand che vendono di tutto, sempre pieno di cosplayers, sempre pieno di ospiti famosi. Personalmente dopo aver visto le ultime quattro fiere posso dire con certezza che migliorano di anno in anno e che di conseguenza questa tra quelle che ho visto è stata di gran lunga la migliore. Traete le vostre conclusioni dunque. Giulio Civitareale
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QuaL è La vera “svoLta” dI Questo governo? “Governo di svolta”. Così Giuseppe Conte, poi plagiato da esponenti dei 5 stelle e del Partito Democratico, ha definito l’esecutivo nato il 5 Settembre 2019. Per di più senza una grande fantasia, visto che aveva battezzato il precedente: “governo del cambiamento”. Tuttavia questa nuova maggioranza è profondamente diversa dalla precedente, nonostante il partito maggioritario sia lo stesso. Il problema di questa nuova alleanza è che sia nata per scongiurare l’aumento dell’IVA, e per questo motivo è priva di una identità, di un’anima, di una visione di Italia verso la quale tendere. Paradossalmente Salvini, per quanto sia criticabile, aveva dato un’impronta chiara al precedente esecutivo, che quindi rifletteva la sua idea politica. Sicuramente questo governo, per le forze che lo compongono, è più adatto ad affrontare la difficile situazione economica italiana, ma, a differenza del precedente, questo non è un governo che alimenta sogni, e, senza sogni, può esistere un futuro? Il problema nasce dai partiti che compongono questo governo. Il Pd è in un momento di crisi, forse anche dovuto alla scissione di Renzi. Questo si nota dalle parole del suo segretario, Nicola
Zingaretti, che si definisce preoccupato per “la mancanza del nostro tratto identitario”. O dalle affermazioni di Franceschini, ministro dei beni culturali, che afferma che “occorre dare un’anima al governo”, facendo quindi intuire che gli
manca. D’altra parte anche il Movimento sta vivendo un periodo di confusione. Ha appena compiuto 10 anni, ma è cambiato molto dal 2009. Basti pensare che alla fondazione Grillo orgogliosamente ostentava l’incompatibilità con il Pd e adesso pentastellati e dem governano assieme. L’alleanza con il Pd è sicuramente un passo cruciale per l’evoluzione della caratterizzazione politica del Movimento. Infatti tutti i big del movimento definiscono questa svolta “uno step evolutivo della politica” (Grillo). I pentastellati inoltre vengono da un’esperienza di governo con la Lega, quindi con un partito opposto al Pd. Questo cambiamento di compagni di governo è stato visto come un atto di tra-
sformismo politico anche da alcuni esponenti del 5 Stelle. Per questo motivo, cioè per la coesistenza di diverse idee politiche all’interno del movimento, manca ancora di più un’identità. La stessa base solida che ha supportato Di Maio dopo le elezioni europee si sta affievolendo: sono numerosi gli esponenti del movimento che lo criticano. Questo esecutivo alla sua partenza non ha trovato molto gradimento tra gli elettori dei partiti che lo compongono, tantomeno tra gli elettori delle forze di opposizione. Per questo motivo, almeno in partenza sarà oggetto di molte critiche. Ma la vera prova del 9 sarà la manovra per evitare l’aumento dell’IVA: se il governo riuscirà a evitare l’aumento dell’IVA e contemporaneamente tagliare il cuneo fiscale, si compatterà e potrà portare avanti i propri progetti con un importante supporto popolare, ma se non ci riuscirà questo esecutivo si indebolirà molto, rischiando di cadere. Questo perché l’alleanza tra Pd e M5S era proprio nata per scongiurare l’aumento dell’IVA e questo è un obbiettivo che non può fallire.
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“Testa bassa, come il voto” 9
Ivan Godino
LA MORTE IN DISCOTECA CAPITOLO 1
auto. Il guidatore ha chiamato subito i soccorsi, ma la ragazza è morta poco dopo in ospedale. La polizia non ha voluto però rilasciare altre dichiarazioni né informazioni come il nome della vittima, probabilmente per volere dei parenti…”
L’uomo entrò nell’ auto, si allacciò la cintura e partì. Le mani gli congelavano. D'altronde, erano solo le sei di mattina. Era nervoso, parecchio nervoso.
Un’intermittenza interruppe il discorso, ma all’uomo bastò quanto aveva sentito. Contrasse la mascella, infastidito dalla notizia. Iniziava pure ad avere un fastidioso mal di testa. Decise di spegnere la radio e di concentrarsi sulla strada.
Essere svegliato così presto dallo squillo del telefono non gli aveva fatto piacere. Sfortunatamente, non era nella posizione di rifiutare la chiamata: il lavoro è lavoro. Non può essere procrastinato, soprattutto il suo.
Finalmente, la macchina arrivò a destinazione. L’uomo si accasciò sul sedile: per un qualche motivo aveva tenuto i nervi tesi per tutto il tempo. Prese una cicca dal pacchetto e se la mise in bocca, masticandola lentamente.
Svoltò l’angolo e procedette per qualche metro, finché non si fermò al semaforo. In poco tempo, dietro di lui si era già creata una lunga fila di macchine.
Poi scese dall’auto e si diresse verso il tetro edificio: l’obitorio civico di Milano. Ad attenderlo c’era l’uomo più tranquillo che si potesse trovare in quella cupa situazione.
Mentre aspettava che scattasse il verde, l’uomo decise di accendere la radio.
In fondo, lui era uno dei membri più anziani della polizia: una cosa del genere era per lui la normalità.
Girò la manopola per cambiare stazione un po' di volte, cercandone una che non trasmettesse musica di pessimo gusto. Mise sulla prima stazione che non mandava in onda una voce straziante su un ritmo eccessivamente lento. Una voce squillante annunciava in quel momento le notizie cittadine, irritandolo ancora di più. Purtroppo per lui, non trasmetteva buone notizie. “La prossima notizia riguarda Milano: questa notte, in Corso Garibaldi, una ragazza sui sedici anni circa è stata investita da un
Era appoggiato al cancello verde dell’entrata, intento a fumare un sigaro con aria annoiata. Fissava il marciapiede con occhi persi, immerso in un qualche suo pensiero. Ogni tanto, dopo aver rilasciato nell’aria un po’ di fumo biancastro, si strofinava il naso con un dito, muovendo freneticamente anche i baffoni sale e pepe che gli nascondevano la bocca. Il suo volto era sereno e rugoso, tanto che gli era stato affibbiato dall’uomo il soprannome di “vecchio”. 1
Appena lo vide, gli lanciò un sorriso sornione e si diresse verso il collega a braccia aperte. “Agente Milani! La stavo aspettando! Sono desolato: non avrei voluto toglierle il suo primo giorno libero da anni, ma mi serviva un aiuto. Venga, le illustro la situazione” disse il gioioso vecchietto sistemandosi la camicia che stava esplodendo per l’esorbitante pancia da birra. Quel vecchio aveva tanti, troppi vizi. L’uomo lo salutò con una stretta di mano. “Ufficiale Bruno, anche lei qua? Quando mi hanno descritto la situazione al telefono non mi sembrava così particolare. Perché mai un agente così bravo come lei parteciperebbe a questa indagine, chiamando anche aiuto?” “In effetti, non è un caso così insolito, ma sa, in ufficio mi annoio... Comunque avvertivo una certa malinconia: si ricorda quando io e lei eravamo due giovani inesperti intenti a risolvere casi come questi?” disse l’ufficiale passando all’uomo una cartellina con tutte le informazioni. “Certo” disse quest’ultimo, mantenendo lo sguardo serio “Comunque, non è il momento di rivangare il passato. Mi dica tutto ciò che sa” aggiunse sfogliando i vari fascicoli. Gli saltarono subito all’occhio due immagini: una foto segnaletica e una foto ricordo. “Un certo signor Mario Zanca” disse Bruno indicando la prima foto, che ritraeva un uomo di mezza età, calvo e dallo sguardo perso: “Stava ritornando alle cinque di mattina da una nottata con gli amici, quando la vittima, Bianca Mandelli, sedici anni” indicò la seconda foto, che
ritraeva una ragazza dai capelli color castano chiaro e il volto tondo durante una sua festa di compleanno: “attraversa la strada e viene investita. Mario scende dalla macchina e cerca di farle il primo soccorso, aiutato da alcuni passanti che chiamano l’ambulanza. La ragazza viene trasportata in fretta e furia all’ospedale, con una frattura al femore destro e due costole praticamente disintegrate. Morirà poco dopo per un’emorragia interna causata dall’urto.” L’uomo osservò le foto, cercando di immaginarsi la scena. Il signor Zanca era stanco, forse con ancora un po’ di birra nel sangue. Un lavoratore onesto, completamente dedito al lavoro. Questa era la sua prima uscita da tanto tempo e si poteva dire che si fosse divertito. In quel momento però aveva davvero voglia di andare a casa, quindi d’istinto aveva accelerato, superando leggermente il
limite. Di colpo, una ragazza si precipita in mezzo alla strada. Lui frena, ma è inutile: la prende in pieno. Chiuse gli occhi per fotografare mentalmente l’immagine. “Ipotesi di suicidio?” “I testimoni hanno detto che sembrava confusa e spaventata” disse l’Ufficiale Bruno cercando su un quadernino gli appunti delle parti più importanti delle dichiarazioni dei passanti: “Lo confermano i risultati del tossicologico: la ragazza ha assunto un’ingente quantità di droga e alcool durante la serata. Un ragazzo l’aveva incrociata poco prima: sembrava che vivesse in un altro mondo. Poverino: era distrutto mentre pensava che avrebbe potuto salvarla. Ma, d'altronde, non poteva saperlo…” “Come diavolo faceva a stare in piedi?” disse l’uomo dopo aver visto i dati dalle cifre esorbitanti:
“Comunque, perché aprire un caso del genere? A me sembra un comune esempio di un drogato che finisce per sbaglio tirato sotto da un'auto…” la rozzezza dell’uomo fece storcere il naso al collega. “Effettivamente sembrava un caso del genere, almeno fino a quando non abbiamo condotto un altro tipo di esame, che ci ha portati qui” l’ufficiale gli passò un altro foglio. “Capisco” fece l’uomo “qui non si parla solo di omicidio colposo, ma di stupro”. Giulia Solenghi
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“Mi piace bere l’acqua, ma non perché io sia astemio, questo sarebbe ridicolo “I muri del Vittorini non si possono mai usare per fare esempi” “La Ics e la Yupsilon”
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IGNOROSCOPO ARIETE:
LEONE:
SAGITTARIO:
per voi “salute” significherà solo terzo giro di sale e limone al bancone, anche in amore a tutto gas, alla tipa figa di sabato sera piacciono solo astemi.
occhio ai segnali nel week end! La dolce metà potrebbe essere vicino a voi, oppure potrebbe essere un incidente perché non avete visto il cartello dello stop.
i vostri ultimi dieci euro hanno lasciato il portafoglio a quella stupida festa di Halloween insieme al rene sano, spoiler: entrambi non torneranno indietro.
TORO:
VERGINE:
CAPRICORNO:
dopo mesi puoi smettere di pensare alla cotta estiva, stai sulle palle a Nettuno quindi non lo rivedrai mai più: quel che è stato, estate.
tempo di riflettere su voi stessi o su voi stesi su un lettino dopo aver appurato che i funghetti allucinogeni non aiutano i riflessi alla guida.
agli dei a quanto pare stai parecchio sulle palle per quella cosa dell’antico Egitto, scordati di incontrare l’anima gemella e datti allo spaccio.
GEMELLI:
BILANCIA:
ACQUARIO:
disallineamenti tra i pianeti faranno si che la vostra bici si rompa a 10 km da casa vostra nell’unica giornata di neve dell’inverno, consiglio: state a casa che è meglio.
fortuna è una parola che non ti si addice neanche per sbaglio, sono stata a guardare le stelle per un’ora ma per te mi hanno predetto solo sfighe.
vedi di dare un occhio di riguardo alla salute, dopo il festino di sabato prossimo sarà più precaria del lavoro dei giovani italiani.
CANCRO:
SCORPIONE:
PESCI:
amore e fortuna allineati sulla via per non tornare più da voi, state sulle palle alle stelle almeno la metà di quanto vi odia la tipa che vi piace.
vorrei davvero fare previsioni fantastiche per il tuo futuro guardando le stelle, ma sono miope e mi hanno fottuto gli occhiali un paio di settimane fa.
la vostra festa è il primo aprile per antonomasia, perciò per la legge di Murphy tutti gli altri giorni faranno schifo, oggi compreso.
P.S. i consigli di WikiHow su come rimorchiare non funzionano. 3
SUDOKU
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GLI ALIENI ESISTONO VOI NO! VIENI ANCHE TU IN REDAZIONE! MERCOLEDI’ IN SESTA ORA TAVOLI DONATI 7
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