Abel, Auer, i naviganti di questi due racconti, dicono cosa potremmo fare noi tutti, naviganti da sempre nel mistero della vita, quando siamo chiamati ad affrontare, senza possibilità di alterativa, cambiamenti definitivi: approdare con nuovo coraggio in porti senz’acqua, progettare navi utopiche per viaggi ultimi. Con inesauribile pazienza, e accettazione delle metamorfosi che la vita ci impone.
"In questo mappamondo che si essicca e beve dal cielo le sue ultime gocce, è già tanto se potremo riconoscerci pronunciando sommessamente, chi sa quando e dove, ognuno nel proprio silenzio, i nostri nomi."