I L C O M I TAT O I N T E R N A Z I O N A L E D E L L A C R O C E R O S S A
IN AZIONE Dicembre 2018 / N° 06
Insieme al loro fianco
SOMMARIO 06
AGIRE INSIEME
DIALOGO
Le vostre donazioni per le popolazioni in Medio Oriente.
Le vostre iniziative, i vostri messaggi e le vostre domande. Scriveteci!
07
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COME SOSTENERCI
IL CICR NEL MONDO
Fare un lascito al CICR. Diventi Amico del CICR.
Come aiutiamo i bisognosi.
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DIETRO LE QUINTE
UNO SGUARDO SUL MONDO
Vi presentiamo Ibrahim, addetto alla comunicazione digitale del CICR a Baghdad.
Tra violenze armate e cambiamento climatico.
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COSA C’È DI NUOVO?
UNO SGUARDO SUL MONDO
Il CICR all’insegna dell’innovazione.
La Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa, ovunque, per tutti.
20 DOVE VANNO I VOSTRI SOLDI Budget e operazioni del CICR.
IL SERVIZIO DONATORI
CICR
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HA UNA DOMANDA? Desidera reagire a un articolo pubblicato su questa rivista? Non esiti a scriverci: don@cicr.org
Foto di copertina: Mari Mortvedt/CICR Sud Sudan: Monika e suo fratello Victor erano stati rapiti più di un anno fa. Finalmente si ritrovano con il loro padre, Frederiko: «Quando ho sentito che il CICR aveva trovato i miei figli, non potevo crederci. Oggi sono di nuovo la fonte della mia felicità.”
Comitato internazionale della Croce Rossa Servizio donatori Avenue de la Paix 19 CH-1202 Ginevra Tel.: +41 22 730 21 71 Fax: +41 22 730 28 99 E-mail: don@cicr.org Sito web: cicr.org/aiutateci
Impressum Edizione e re da zione: Comitato inte r na zionale de lla Croc e Ros s a I D iret tr ic e de lla re da zione: S y l v ie Pe llet I Ha nno colla borato a qu e sto nume ro: Silvia Burisch, Ibrahim Sherkhan, Elsa Ragasa, Marie-Jo Girod, Audrey Brasier, Marion Liard I G raf ic a: Bra ndlif t G inev ra I T iratura: 150 0 0 0 copie (f ra nc e se -te de sco -italia no) I Se de de l CICR: Comitato inte r na zionale de lla Croc e Ros s a – Ave nu e de la Pai x 19 – CH-1202 G inev ra 02 | cicr.org/aiutateci | Dicembre 2018
André Liohn/CICR
EDITORIALE I conflitti prolungati causano enormi sofferenze
È
passato un anno dal mio ultimo messaggio e ci tengo a ringraziarle personalmente per il suo sostegno e i suoi incoraggiamenti. È grazie a donatori fedeli come lei che i 18 000 collaboratori del CICR sul campo possono prestare soccorso a milioni di persone vittime della violenza e dei conflitti armati. La guerra continua a causare enormi sofferenze in tutto il mondo. Alcuni conflitti sono diventati gravi fattori di instabilità a livello globale, generando fragilità e bisogni umanitari crescenti, spostamenti forzati e sconvolgimenti a lungo termine tra le popolazioni e nei sistemi sociali. Alcune delle regioni di conflitto meno accessibili sono zone rurali, ma numerosi campi di battaglia si situano oggi in contesti urbani o in ambito digitale, dove individuarli e circoscriverli è più difficile. I conflitti moderni, inoltre, tendono a non finire mai. Per molti anni, le ripercussioni dirette della guerra e della violenza sulle popolazioni e sui loro mezzi di sussistenza hanno messo la salute, l’alimentazione, l’alloggio, l’acqua e i sistemi igienico-sanitari al centro delle priorità umanitarie. Le vulnerabilità, tuttavia, continuano ad evolvere, mentre gli sconvolgimenti indiretti e spesso duraturi provocati dai conflitti e dalla violenza fanno emergere un’ampia gamma di bisogni sempre nuovi. Di fronte a queste sfide, i nostri collaboratori cercano di ottimizzare i servizi forniti, si mobilitano con
«Non potremmo mai avere un simile impatto sulle popolazioni dei Paesi in guerra senza la sua solidarietà.» rinnovato impegno a fianco delle popolazioni colpite e testano nuovi approcci per rafforzare la nostra capacità di operare in situazioni di pericolo. Oltre a fornire aiuti umanitari nelle fasi di emergenza, cerchiamo anche soluzioni con effetti a più lungo termine. Collaboriamo ad esempio con le autorità per ricostruire o potenziare le infrastrutture necessarie al benessere delle popolazioni. Un ulteriore aspetto della nostra missione è prevenire le violazioni del diritto della guerra: a questo scopo cerchiamo di influenzare i detentori delle armi affinché modifichino il loro comportamento. Ogni giorno, questo lavoro di sensibilizzazione contribuisce a salvare molte vite. Non potremmo mai avere un simile impatto sugli abitanti dei Paesi in guerra senza la solidarietà e la fiducia che ci testimonia. Nella speranza di poter contare di nuovo sul suo sostegno nel 2019, auguro a lei e alla sua famiglia delle serene festività di fine anno.
DOMINIK STILLHART DIRETTORE DELLE OPERAZIONI DEL CICR cicr.org/aiutateci | Dicembre 2018 | 03
AGIRE INSIEME
Ali Yousef/CICR
LE VOSTRE DONAZIONI NEL 2018
LE VOSTRE DONAZIONI, UN REGALO DI SPERANZA
Appello alle donazioni per l’emergenza umanitaria in Medio Oriente Nel 2017, il CICR ha pubblicato una relazione dal titolo «Ho visto morire la mia città», che parlava dell’impatto della guerra urbana sulla popolazione. Da un altro studio condotto in Siria e in Iraq nel 2018 è emerso che le guerre nei contesti urbani uccidono un numero di civili otto volte superiore rispetto ai conflitti nelle zone rurali. Mossul (Iraq), Idlib (Siria), Hodeïda (Yemen) sono tristemente famose. Nei mesi scorsi tutti abbiamo sentito parlare delle sofferenze dei loro abitanti, presi in ostaggio tra i diversi
«HO VISTO LA MIA CITTÀ MORIRE; HO VISTO MORIRE I MIEI CARI; SONO SPROFONDATO IN UN BUCO NERO. NON SO SE UN GIORNO CE LA FARÒ A USCIRNE, MA È QUELLO CHE DESIDERO DI PIÙ AL MONDO.» SAMI, 27 ANNI, IN FUGA DA ALEPPO PER
RAGGIUNGERE DAMASCO E POI BEIRUT. gruppi armati e l’esercito dei loro Paesi. Gli scontri nelle città hanno conseguenze devastanti e mietono in poco tempo un numero elevato di vittime civili. Nel 2018 abbiamo fatto appello alla generosità degli Svizzeri e delle Svizzere per prestare soccorso alle popolazioni di quelle regioni, dove i
«LA GENTE CHE NON HA I MEZZI PER COMPRARSI DA MANGIARE SI ACCONTENTA DI QUELLO CHE TROVA TRA I RIFIUTI. ABBIAMO VISTO DONNE CHE FACEVANO BOLLIRE DELLE FOGLIE PER DARE QUALCOSA DI CALDO AI LORO FIGLI.» NANCY HAMAD, RESPONSABILE DELLA SOTTODELEGAZIONE DEL CICR A
TAÏZ, IN YEMEN.
04 | cicr.org/aiutateci || Dicembre 2018 04 | cicr.org/aiutateci
più giovani conoscono solo la guerra, e alleviare le loro sofferenze. Ci avete ascoltato. Grazie alle vostre generose donazioni abbiamo potuto continuare a distribuire cibo e articoli di prima necessità a chi ha perso tutto, migliorando inoltre l’accesso all’acqua potabile e a cure mediche di qualità, che qui in Svizzera diamo per scontate. Grazie a voi, il CICR può offrire un barlume di speranza a milioni di uomini, donne e bambini in Medio Oriente. Vi siamo grati per il sostegno, perché è solo così che possiamo continuare ad aiutare queste persone.
AGIRE INSIEME
Dati tra gennaio e giugno 2018: IRAQ Quasi 2 milioni di persone hanno potuto accedere regolarmente all’acqua potabile e godere di condizioni di vita migliori grazie agli interventi del CICR per ripristinare le infrastrutture principali. 19 ospedali hanno ricevuto farmaci e materiale medico e il personale sanitario ha potuto seguire corsi di formazione. Le squadre del CICR hanno reso visita a circa 44 000 detenuti. SIRIA In Siria, oltre 1,9 milioni di persone hanno ricevuto generi alimentari dal CICR e circa un milione aiuti non alimentari destinati a migliorare la loro qualità di vita. Quasi 16 milioni di persone hanno potuto accedere regolarmente all’acqua potabile. ISRAELE e TERRITORI OCCUPATI
YEMEN
Najaf. Una terapista del CICR si occupa di un bambino affetto da paralisi cerebrale.
Salih Mahdi/CICR
Hodeïda. Una bambina in fila a un punto acqua installato dal CICR.
Abduljabbar Zaid/CICR
Iraq. Una donna di ritorno a casa dopo mesi di assenza riceve aiuti dal CICR.
Ali Yousef/CICR
Aleppo. Un uomo vende pomodori in una via della città in macerie.
Quasi 360 000 persone hanno ricevuto generi alimentari dal CICR e quasi 4 milioni hanno potuto accedere regolarmente all’acqua potabile. 29 centri di salute hanno ricevuto farmaci e materiale medico.
Hussein Amal/CICR
Le squadre del CICR hanno reso visita a circa 13 000 detenuti. Oltre un milione di persone ha potuto accedere regolarmente all’acqua potabile. 7 ospedali hanno ricevuto farmaci e materiale medico.
cicr.org/aiutateci cicr.org/aiutateci || Dicembre 2018 2018 | 05 | 05
DIALOGO
I VOSTRI MESSAGGI Ha domande o osservazioni da fare? Desidera reagire un articolo pubblicato sulla rivista? Non esiti a scriverci! Saremo lieti di rispondervi in questa rubrica.
Comitato internazionale della Croce Rossa Rivista dei donatori Avenue de la Paix 19 CH-1202 Ginevra E-mail: don@cicr.org
Messaggi di speranza Quasi 800 biglietti di congratulazioni inviati alle nostre squadre sul campo! Grazie a tutti, amici e benefattori fedeli. Non può immaginare fino a che punto i vostri messaggi hanno fatto piacere ai nostri colleghi, i quali hanno così la certezza che il loro impegno e la loro dedizione sono apprezzati dalle persone che, con la loro generosità, contribuiscono a rendere possibile il loro lavoro. Ecco che cosa dice Zalmai, nostro collega a Kabul: « Tutti questi complimenti ci danno la forza e ci spingono a fare ancora di più, perché sappiamo che il nostro lavoro è riconosciuto. »
Le vostre domande: Come posso avere la certezza che le mie donazioni vengono utilizzate per finanziare direttamente le operazioni del CICR sul campo?
La contabilità del CICR viene rivista da una società di audit di fama internazionale, Ernst & Young (EY). Il CICR presenta il proprio bilancio secondo le norme IFRS (International Financial Reporting Standards). EY verifica la conformità del CICR a queste norme, stila il suo rapporto di revisione e formula un parere. Il CICR presenta i dati relativi al bilancio e alle spese nel suo resoconto annuale, in cui riferisce anche in merito alle attività condotte sul terreno in tutto il mondo. Questo resoconto è disponibile in inglese sul nostro sito Internet.
06 | cicr.org/aiutateci || Dicembre 2018 06 | cicr.org/aiutateci
Corinne Ambler/CICR
Il CICR si impegna a destinare l’importo delle vostre donazioni all’operazione di vostra scelta, previa detrazione della percentuale (6,5%) destinata a coprire i costi del supporto operativo. Ad esempio, su una donazione di 100 franchi, 93,50 franchi vengono destinati direttamente alle attività sul terreno.
IL VOSTRO LASCITO. LA NOSTRA AZIONE. LA LORO VITA OLTRE LA GUERRA.
CICR
I bambini sono vittime innocenti dei conflitti. Fare un lascito significa contribuire a restituire loro un futuro. E significa anche dare a noi la possibilità di portare avanti la nostra azione a favore delle generazioni a venire.
Kabul, Afghanistan, centro di riabilitazione fisico motoria del CICR
Per maggiori informazioni rivolgetevi a : Marie-Jo Girod
SÌ, desidero ricevere un opuscolo sui lasciti al CICR. Sig.ra
LA SPERAN IN EREDIT ZA À UN LASCIT O AL CICR
© Pedram
POTETE COMPILARE IL TAGLIANDO DI RISPOSTA E SPEDIRLO DIRETTAMENTE ALLA RESPONSABILE CICR DEL PROGRAMMA LASCITI E DONAZIONI, CON LA GARANZIA CHE I VOSTRI DATI VERRANNO TRATTATI CON LA MASSIMA RISERVATEZZA. VI RINGRAZIAMO PER LA FIDUCIA.
Yazdi / CICR
Responsabile lasciti e donazioni Comitato internazionale della Croce Rossa Avenue de la Paix 19, 1202 Ginevra / Svizzera Tel.: +41 22 730 33 76 E-mail: mgirodblanc@icrc.org www.cicr.org/lascito
Sig.
Cognome :
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Indirizzo : Codice postale:
Città :
cicr.org/aiutateci cicr.org/aiutateci || Dicembre 2018 2018 | 07 | 07
Paulin Bashengezi/CICR
LA SUA GENEROSITÀ NEL CUORE DELL’AZIONE DIVENTI AMICO DEL CICR E CI AIUTI A INTERVENIRE A FAVORE DELLE VITTIME DEI CONFLITTI ARMATI Il Circolo degli Amici del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) riunisce i più fedeli donatori dell’istituzione. Diventare Amico del CICR significa abbracciare il più grande movimento umanitario del mondo, rafforzare le capacità del CICR di intervenire rapidamente sul campo con le sue équipe e fornire i mezzi per portare assistenza alle persone che ne hanno maggiormente bisogno. Migliaia di vittime dei conflitti ritrovano speranza e dignità grazie al suo sostegno. A fine giugno 1859, Henry Dunant scrive di Solferino a un’amica ginevrina e le descrive gli orrori di cui è testimone sul campo di battaglia. «I bisogni sono immensi», le dice a proposito dei feriti che ha cominciato a curare con l’aiuto degli
abitanti del villaggio. La sua lettera, pubblicata sul Journal de Genève del 9 luglio 1859, lancia un appello alla generosità degli Svizzeri per raccogliere donazioni al fine di intervenire in aiuto di «questi sventurati». Quasi 160 anni più tardi le necessità di assistenza umanitaria nelle zone di conflitto e in altre situazioni di violenza sono più importanti che mai. Per citare un solo esempio, il CICR, nel 2017, ha fornito viveri a 10 milioni di persone in Siria. A oggi il Circolo degli Amici annovera oltre un centinaio di membri. Desidera anche lei diventare Amico del CICR? Brano della lettera scritta da Solferino da Henry Dunant.
Per ulteriori informazioni, non esiti a contattare Audrey Brasier, responsabile del Circolo degli Amici del CICR, al numero +41 22 730 34 70 o per e-mail : abrasier@icrc.org — Pagina web : cicr.org/amici
DIVENTI AMICO DEL CICR E CI AIUTI A CONTINUARE A FAR VIVERE LO SPIRITO DI SOLFERINO.
SÌ, desidero ricevere l’opuscolo sul Circolo degli Amici del CICR. Cognome :
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08 | cicr.org/aiutateci || Dicembre 2018 08 | cicr.org/aiutateci
Desidero fare subito una donazione tramite bonifico bancario : trasferimenti in franchi svizzeri (CHF) sul conto n° 12-5527-69. Indicare il numero di riferimento 831818.
IL CICR IN AZIONE
VENITE CON NOI
Ingy Sedky/CICR
La maggior parte dei nostri beneficiari sono persone che sono state costrette a partire a causa di un conflitto armato o di altre situazioni di violenza. Spesso hanno dovuto abbandonare le loro case nell’urgenza senza poter portare niente con sé. Si ritrovano in campi di fortuna dove l’accesso ai beni e ai servizi essenziali come il cibo, l’acqua e le cure sanitarie è compromesso. In tali situazioni di vulnerabilità, l’aiuto umanitario proposto da organizzazioni come il CICR risulta essere l’unica risorsa per queste popolazioni sfollate.
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ACCESSO ALLE POPOLAZIONI
Prima di tutto il CICR deve garantire alle sue équipe l’accesso, in tutta sicurezza, alla comunità colpita. I nostri delegati protezione e comunicazione dialogano con le famiglie sfollate, con i leader comunitari e religiosi etc. L’obiettivo è che il maggior numero possibile di persone conosca il CICR, lo rispetti e sia familiare con il suo modo di lavorare. Grazie a questa comunicazione bidirezionale, i nostri delegati hanno una migliore comprensione dell’ambiente nel quale operano e possono, se necessario, adottare misure tese a migliorare il modo in cui il CICR viene percepito e accettato. Queste discussioni ci permettono anche di conoscere meglio la situazione nella quale si trova la comunità, le principali sfide che deve affrontare nonché le sue priorità e le sue aspettative. Ci adoperiamo a informare i membri della comunità dei servizi che il CICR può proporre loro, ma anche di quelli che non offre e facciamo il possibile per rispondere alle loro domande e alle loro eventuali frustrazioni. L’impatto del nostro lavoro sul campo dipende direttamente dalle relazioni di prossimità che stabiliamo con le persone che ci impegniamo a soccorrere.
Tesfai Zecarias/CICR
Vi teniamo regolarmente informati riguardo alle nostre attività di assistenza, ma eravate al corrente che per condurle a buon fine è necessario tutto un lavoro preparatorio? Prendiamo l’esempio di una distribuzione di viveri che il CICR intende effettuare a favore di una comunità costretta improvvisamente a sfollare a causa degli scontri.
Inoltre, i nostri delegati sono quasi quotidianamente in contatto con i portatori di armi delle regioni nelle quali lavorano. Il nostro mandato consiste, fra l’altro, a «proteggere le vittime dei conflitti armati» grazie a una migliore applicazione del diritto della guerra e dei principi umanitari. Stabiliamo quindi un dialogo bilaterale e confidenziale con i portatori di armi in modo da comprendere meglio le loro motivazioni, la loro conoscenza delle norme applicabili, il loro funzionamento etc. Il CICR instaura questo tipo di dialogo anche con le forze di mantenimento della pace eventualmente presenti nel Paese. Questi scambi sono essenziali per capire le cause delle violazioni del diritto della guerra (diritto internazionale umanitario o DIU) e tentare di porvi rimedio. In tal modo il CICR persegue un duplice obiettivo: alleviare le sofferenze delle persone che non partecipano o non partecipano più alle ostilità e garantire la sicurezza delle sue équipe sul campo per massimizzarne l’accesso alle popolazioni vittime dei conflitti armati.
cicr.org/aiutateci cicr.org/aiutateci || Dicembre 2018 2018 | 09 | 09
IL CICR IN AZIONE
Per tornare al nostro esempio, il nostro obiettivo è quello di soddisfare le necessità più urgenti della comunità sfollata. Le nostre équipe procedono dunque a una valutazione multidisciplinare per dare una risposta che sia il più completa possibile.
Le Convenzioni di Ginevra del 1949 che proteggono le vittime della guerra sono oggi universalmente ratificate, e sono questi trattati a conferire al CICR lo specifico mandato di intervenire in caso di conflitto armato. A tal fine, nell’ambito delle nostre attività volte a rafforzare il diritto e la sua applicazione, collaboriamo con i governi per aiutarli ad assumersi le loro responsabilità tramite l’adozione di legislazioni nazionali, migliorando la formazione dei membri delle forze armate e dei funzionari di polizia nonché promuovendo il DIU nelle università e presso i giovani. Rafforzare l’accettazione del CICR, la conoscenza del suo ruolo nonché il rispetto del diritto della guerra è indispensabile per ridurre i rischi prevedibili, rimanere vicini alle comunità e ottenere dei risultati umanitari pertinenti e duraturi con e per loro.
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VALUTAZIONE DELLE NECESSITÀ
Hla Yamin Eain/CICR
Queste discussioni nonché gli stretti contatti che intratteniamo con le persone influenti ci permettono di contattarle prima di ognuno dei nostri spostamenti in zona di conflitto per informarle del nostro itinerario e delle nostre attività. Interveniamo con le nostre équipe sul campo solo dopo aver ricevuto il via libera da tutte le parti interessate.
10 | cicr.org/aiutateci || Dicembre 2018 10 | cicr.org/aiutateci
Queste valutazioni fanno parte del dialogo che manteniamo con le popolazioni. Le interroghiamo per capire esattamente di che cosa hanno bisogno: hanno accesso ai loro mezzi abituali di produzione alimentare? Riescono a soddisfare le loro necessità essenziali? Possono proteggersi dalle intemperie? Hanno accesso all’acqua potabile e a condizioni minime d’igiene?
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Una volta effettuata la valutazione, definiamo le necessità prioritarie, la lista dei beneficiari in funzione dei nostri criteri di vulnerabilità nonché la lista dei beni che verranno loro distribuiti.
DISTRIBUZIONE
Le distribuzioni possono assumere diverse forme a seconda della situazione. Di solito i beneficiari ricevono i loro beni individualmente. Talvolta organizziamo delle fiere durante le quali i beneficiari ricevono dei buoni che permettono loro di «fare acquisti» e comprare ciò di cui hanno bisogno presso fornitori locali selezionati dal CICR. Nel caso in cui, invece, le popolazioni hanno accesso a mercati e negozi, allora distribuiamo direttamente dei contanti. Le attività di assistenza del CICR richiedono una preparazione minuziosa e mobilitano le risorse di tutti i dipartimenti dell’istituzione. Le équipe di assistenza non
Kristof Walgrave/CICR
CICR
Naturalmente ci coordiniamo con gli altri attori umanitari presenti per evitare che le attività si sovrappongano e per garantire che la maggior parte dei bisogni identificati siano soddisfatti.
IL CICR IN AZIONE
potrebbero condurle a buon fine senza il sostegno delle équipe incaricate della protezione, della prevenzione, della logistica, dell’amministrazione e della cooperazione con le Società nazionali della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. In termini di protezione e di prevenzione, ad esempio, dal momento che le popolazioni devono spesso spostarsi per andare a prendere i beni distribuiti dal CICR, le nostre équipe si assicurano che le forze o i gruppi armati presenti nella zona siano informati dell’attività e non ostacolino i loro spostamenti.
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Una volta terminate le operazioni di soccorso volte a salvare delle vite, le nostre équipe valutano le necessità a più lungo termine della comunità colpita per aiutarla a ritrovare la sua autonomia e provvedere al proprio fabbisogno. Tra le nostre attività di sostegno ai mezzi di sussistenza citiamo i programmi generatori di reddito (formazioni professionali, incentivi alla produzione oppure microcrediti), le sovvenzioni in contanti, la distribuzione di attrezzi agricoli o di sementi, l’organizzazione di formazioni rivolte agli agricoltori o le campagne di vaccinazione del bestiame.
Dopo qualche settimana le nostre équipe incontrano nuovamente i membri della comunità beneficiaria per valutare l’impatto della distribuzione. È l’occasione per darci il loro parere sulla qualità e la pertinenza dei prodotti ricevuti nonché di informarci sulle necessità supplementari eventualmente sopravvenute. Il loro feedback ci permette, ad esempio, di migliorare la varietà e la qualità dei prodotti, adattare le modalità di distribuzione alle comunità e alle loro necessità etc. La valutazione post-distribuzione è parte integrante della responsabilità che il CICR si assume nei confronti dei suoi beneficiari. I volontari locali della Croce Rossa o della Mezzaluna Rossa ci sostengono in ogni fase delle distribuzioni.
PRODOTTI DI QUALITÀ Le delegazioni del CICR anticipano le necessità e gestiscono, in ogni Paese, importanti riserve di viveri, sementi e articoli di prima necessità (come ad esempio stuoie, teloni di plastica, utensili da cucina, secchi, vestiti, coperte etc.). Abbiamo inoltre dei grandi centri logistici in tutto il mondo che ricostituiscono le scorte delle delegazioni in funzione delle necessità, in particolare nelle situazioni di emergenza. Il CICR si impegna a fornire ai suoi beneficiari prodotti di qualità. A tal fine i nostri compratori specializzati accertano la qualità degli oggetti distribuiti e verificano la loro conformità agli standard internazionali. Il CICR acquista a fornitori locali ogni qualvolta possibile, assicurandosi di non destabilizzare il mercato della regione.
Virginie Nguyen Hoang/CICR
VALUTAZIONE POST-DISTRIBUZIONE
Il vostro sostegno e la vostra fiducia ci permettono di lavorare in multidisciplinarietà per portare l’assistenza più completa e adeguata alle popolazioni che ne hanno bisogno, nelle migliori condizioni di sicurezza possibili.
RETI DI SICUREZZA ECONOMICA Il CICR si impegna ad adattare il suo approccio umanitario alle situazioni di conflitto prolungato e di recessione economica, che accrescono la vulnerabilità e la povertà delle popolazioni. Le reti di sicurezza economica consistono nel distribuire, in modo regolare e prevedibile, un’assistenza in contanti o in natura alle famiglie vulnerabili prima o durante le violenze armate. L’obiettivo è evitare che il loro livello di vita scenda al di sotto della soglia minima o che abbiano ricorso a strategie che rischiano di avere effetti nefasti o irreversibili. Queste famiglie sono invece incoraggiate a impegnarsi in attività che permetteranno loro di sovvenire alle proprie necessità e di rafforzare la loro resilienza per far fronte alle future prove.
cicr.org/aiutateci cicr.org/aiutateci || Dicembre 2018 2018 | 11 | 11
CICR
DIETRO LE QUINTE
INTERVISTA DAL TERRENO
Ibrahim è nato a Baghdad da padre iracheno e madre algerina. Ha trascorso la sua infanzia come qualsiasi altro bambino iracheno, tra l’innocenza tipica di quell’età e la cruda realtà della guerra. A 18 anni si è iscritto all’università di Baghdad per studiare inglese. Nel tempo libero faceva il volontario, aiutando gli orfani in giro per la città e perfezionando le sue abilità di fotografo. Per pagarsi gli studi ha iniziato a lavorare nel campo della fotografia e, dopo l’università, ne ha fatto la sua professione, senza però mai smettere di impegnarsi come volontario per gli sfollati. Dal 2016 Ibrahim è addetto alla comunicazione digitale del CICR a Baghdad. Che cosa l’ha spinta a lavorare per il CICR? Da volontario, ho avuto la possibilità di seguire da vicino le attività del CICR e quello che ho visto mi ha convinto. Lavoravo come documentarista per alcuni canali d’informazione sia nazionali che internazionali, ma conciliare la mia professione con il volontariato era diventato difficile. Così ho deciso di lavorare a tempo pieno per il CICR, una scelta che mi ha permesso di continuare ad aiutare gli altri senza rinunciare a fare foto e filmati. Oggi i principi del CICR sono parte integrante della mia vita.
sofferto molto, ritengo sia mio dovere far conoscere le loro storie al mondo. Scatto foto che testimoniano non solo la distruzione causata dalla guerra, ma anche l’incredibile resilienza del popolo iracheno. Com’è lavorare per il CICR?
CICR
Mi piace, mi sento al sicuro. Sono orgoglioso dei risultati che abbiamo ottenuto negli ultimi due anni. Non nascondo però che a volte è difficile assistere a tanta desolazione. Mi si stringe il cuore quando ripenso alle storie di alcune persone che ho conosciuto, ma sono anche colpito dalla Ci può raccontare in che cosa consiste il suo lavoro? speranza che brilla nei loro occhi, dalla loro forza e dal desiderio di un futuro migliore. Gestisco i profili del CICR sui social media per l’Iraq e rispondo ai messaggi che riceviamo. Trascorro parecchio tempo sul campo, ad esempio a Mosul, Ramadi e Falluja. Parlo con le persone, ma soprattutto le ascolto. Hanno
12 | cicr.org/aiutateci || Dicembre 2018 12 | cicr.org/aiutateci
DIETRO LE QUINTE Qual è stata per lei la sfida più difficile in quanto operatore umanitario nel proprio Paese?
Qual è la storia che l’ha colpita di più?
Con tutto quello che è successo a me e alla mia famiglia, a volte ho la sensazione che ciò che vedo sul campo non mi fa più lo stesso effetto di prima. Se mi si chiede qual è la storia che mi è rimasta più impressa, rispondo sempre «l’ultima». Due giorni fa, a Mosul, ho conosciuto un uomo rimasto ferito quando la sua casa è stata colpita da tre missili. Nonostante tutto raccontava la sua disgrazia con Quale impatto hanno avuto tutti questi anni di guerra allegria, ridendo e scherzandoci sopra. sulla popolazione irachena? Che cosa si augura per l’Iraq? L’Iraq è in preda alle guerre dagli anni ‘90 e le loro conseguenze si faranno sentire ancora a lungo dopo Spero che in Iraq si cominci a pensare al futuro e che non la fine delle ostilità. Ci sono molti feriti e non esiste ci sarà mai più un’altra guerra. Anche se la situazione si è praticamente famiglia che non abbia perso la casa, il stabilizzata, abbiamo ancora bisogno di aiuto. A volte la lavoro o un familiare. I danni alle infrastrutture, come la gente non è pienamente consapevole delle conseguenze rete idrica e i servizi sanitari, complicano ulteriormente la a lungo termine del conflitto. Tanti iracheni hanno perso situazione. Per non parlare dei traumi psicologici: anche dei familiari o sono ancora alla ricerca di parenti scomparsi. se oggi le cose vanno meglio, ci vorrà parecchio prima Le case sono ridotte in macerie, non c’è lavoro e il futuro che la gente riesca a riprendere una vita normale e a dare è incerto. In giro vedo tanta disperazione. Più di qualcuno un senso a quello che è successo. mi ha detto che avrebbe preferito morire sotto le bombe piuttosto che dover sopportare tutto ciò. Il nostro compito Ieri, ad esempio, ho incontrato una famiglia nella città è dare a queste persone un briciolo di speranza e aiutarle vecchia di Mosul. Il capofamiglia, rimasto ferito, è a ricostruirsi una vita. inchiodato a letto. Hanno perso tutto, compresa la voglia di vivere. Oggi la difficoltà più grande è riuscire a procurarsi cibo a sufficienza.
All’inizio era rimanere neutrale e imparziale. Poi però mi sono reso conto di quanto fosse importante. La neutralità è la chiave che ci permette di continuare ad aiutare le vittime dei conflitti. Oggi sono capace di concentrarmi solo sul lavoro umanitario.
Saleh è un fornaio che ha vissuto tutta la sua vita a Mosul. Persino al culmine dei combattimenti ha continuato a fare il pane per le persone rimaste in città e alla disperata ricerca di cibo. Lo scorso marzo la sua casa è stata colpita da un missile ed è crollata. Saleh ha riportato numerose ferite, soprattutto all’addome e alle gambe. I vicini lo hanno prontamente soccorso e portato in ospedale, dov’è stato curato in tutta fretta e dimesso dopo appena quattro giorni, non ancora completamente guarito. Saleh non poteva più lavorare e non aveva soldi per comprare da mangiare: «Ero pelle e ossa», ricorda. Saleh si è trasferito in un campo fuori città, dove le sue condizioni sono leggermente migliorate. Nel frattempo la situazione a Mosul si stava normalizzando, ma Saleh non era ancora in grado di camminare né tanto meno di lavorare. Un suo amico ha parlato della sua situazione al CICR. Quando lo abbiamo visitato per la prima volta ci siamo subito resi conto che l’osso della gamba ferita era in necrosi e che bisognava operarlo urgentemente per salvargli l’arto.
Ibrahim Adnan Sherkhan/CICR
Dopo la battaglia di Mosul
Nel settembre 2018 il CICR ha organizzato il ricovero di Saleh presso il Weapon Traumatology Centre di Tripoli, in Libano, dov’è stato sottoposto a un intervento di sostituzione dell’anca. Il centro, specializzato in traumatologia balistica, è stato creato nel 2014 per fornire cure specialistiche ai feriti da arma da fuoco. Molte delle vittime, spesso in gravi condizioni, arrivano dai Paesi confinanti come Siria e Iraq. «Quando potrò camminare di nuovo ricomincerò a fare il pane per dare alla mia famiglia cibo e un tetto sulla testa», ha affermato Saleh.
cicr.org/aiutateci cicr.org/aiutateci || Dicembre 2018 2018 | 13 | 13
UNO SGUARDO SUL MONDO
TRA VIOLENZA ARMATA
Mackenzie Knowles-Coursin/CICR
E CAMBIAMENTO CLIMATICO
Nonostante la crisi nella regione del lago Ciad sia una delle emergenze più gravi, complesse e importanti del XXI secolo nell’Africa subsahariana, essa riceve un’attenzione molto limitata. Lo stesso vale per il Mali, dove scoppiano regolarmente violenti scontri tra gruppi armati e forze maliane e internazionali che sconfinano al di là delle frontiere, fino al Burkina Faso e al Niger. Il conflitto nella regione del lago Ciad, che si protrae ormai dal 2009, coinvolge quattro Paesi (Nigeria, Niger, Ciad e Camerun) e ha costretto oltre 2,4 milioni di persone ad abbandonare le proprie case, talvolta a più riprese. Inoltre, il livello del lago Ciad, alla base del sostentamento di milioni di persone, è diminuito di più del 90% dagli anni ’60, gettando gli abitanti dei Paesi limitrofi in una situazione di estrema povertà, insicurezza alimentare e malnutrizione cronica.
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Moussa Abdourahamane/CICR
Le popolazioni delle regioni del Sahel e del lago Ciad subiscono i devastanti effetti combinati di conflitti armati e avversità climatiche, come siccità e inondazioni ricorrenti.
In queste regioni in cui oltre il 70% della popolazione vive di agricoltura e allevamento, l’ambiente socioeconomico è estremamente fragile e condizionato dal clima.
Le deboli precipitazioni osservate in questi ultimi anni durante la stagione delle piogge hanno provocato un’importante diminuzione della produzione agricola e di foraggio. La situazione si è ulteriormente aggravata a causa di un’ondata di malattie del bestiame che ha indebolito le mandrie e ridotto la produzione di carne e di latte con forti ripercussioni sulla sicurezza alimentare delle popolazioni che hanno assistito a una crescente precarizzazione dei loro mezzi di sussistenza.
CICR
Sylvain Cherkaoui/CICR
UNO SGUARDO SUL MONDO
«Di recente nel villaggio è stata creata una banca alimentare e da quando è arrivato il giovane ausiliario veterinario formato dal CICR, la salute delle nostre mandrie è notevolmente migliorata. Ciò ci dà coraggio.» Ihya Ahmoudou Sempre in Niger, tra gennaio e settembre 2018, abbiamo inoltre vaccinato, curato e trattato con un vermifugo circa 2 milioni di capi di bestiame di tutte le specie.
CICR
Oltre a distribuire sementi e attrezzi agricoli, il CICR conduce vaste campagne di vaccinazione e di trattamento del bestiame per prevenire il diffondersi delle malattie infettive comuni e per arginare le epidemie. Investiamo inoltre nella realizzazione di strutture comunitarie e nella formazione di ausiliari veterinari organizzata in collaborazione con le autorità competenti. Elementi essenziali dei nostri programmi sono anche l’approvvigionamento di alimenti e foraggio per il bestiame nonché il sostegno alle banche dei cereali.
In Niger, ad esempio, abbiamo creato 22 banche alimentari per il bestiame. Esse permettono agli allevatori di compensare la penuria di pascoli con l’acquisto a prezzi ridotti di cereali da foraggio. Durante i primi otto mesi del 2018, circa 32 000 persone hanno acquistato oltre 1 300 tonnellate di cereali per il loro bestiame, che rimane la loro principale ricchezza.
CICR
Le nostre équipe si adoperano per garantire che le comunità abbiano la capacità di provvedere in modo duraturo e dignitoso alle loro necessità essenziali e di rafforzare la loro resilienza alle numerose avversità.
«Da quando ho fatto la formazione, offro i miei servizi agli allevatori che ne hanno bisogno. Vaccino e curo gli animali nel comune di Agadez, in particolare alla periferia della città dove vi è una forte concentrazione di animali.» Abdoulahi Ghali, ausiliario veterinario, sostiene le équipe della direzione regionale dell’allevamento nell’ambito delle vaccinazioni organizzate dallo Stato e dai suoi partner. Nel 2018 in Ciad, Camerun e Mali, abbiamo vaccinato rispettivamente circa 1 234 000, 976 000 e 2 800 000 capi di bestiame e piccoli ruminanti. I vaccini proteggono questi animali da malattie come la pleuropolmonite contagiosa o la peste dei piccoli ruminanti, che possono avere un enorme impatto sulla resilienza delle popolazioni. Se necessario, procediamo alla sverminazione degli animali, il che non solo favorisce la loro crescita e la loro riproduzione, ma riduce anche i rischi di contrarre malattie contagiose. «C’è un’enorme differenza tra gli animali trattati e quelli che non beneficiano di servizi di sanità animale. Grazie all’assistenza veterinaria del CICR, constatiamo una significativa diminuzione delle malattie. E se vogliamo vendere i nostri animali e la loro produzione, il prezzo è più elevato.»
cicr.org/aiutateci cicr.org/aiutateci || Dicembre 2018 2018 | 15 | 15
COSA C’È DI NUOVO
IL CICR ALL’INSEGNA DELL’INNOVAZIONE Dalla sua creazione 155 anni fa, il CICR ha sempre saputo adattarsi a un contesto umanitario in costante mutamento, innovando senza sosta per rispondere al meglio e più rapidamente alle necessità delle popolazioni vittime dei conflitti armati. Parallelamente, in collaborazione con gli Stati, il CICR non ha mai smesso di adoperarsi per garantire l’adeguatezza del diritto alle nuove armi e ai nuovi metodi di guerra. Attualmente, il moltiplicarsi dei conflitti di lunga durata e degli attori armati nonché la proliferazione incontrollata di armi sempre più letali nelle zone di conflitto hanno effetti devastanti sulle popolazioni. Per far fronte a situazioni di instabilità sempre più complesse, il CICR, per continuare a essere pertinente, deve continuamente riflettere a nuovi modi per intervenire in aiuto delle vittime. È questa la ragione per cui, noi del CICR, siamo costantemente alla ricerca di soluzioni che si adattino il più possibile ai bisogni delle popolazioni al fianco delle quali
lavoriamo, in qualsiasi parte del mondo. Ci impegniamo inoltre a essere sempre più lungimiranti e andare oltre gli aiuti d’emergenza, facendo il possibile per anticipare i bisogni a lungo termine e per trovare soluzioni valide e durature. La chiave del successo consiste senza dubbio nello sperimentare sistematicamente potenziali soluzioni per identificare le più efficaci, tuttavia la nostra priorità è innanzitutto quella di riuscire ad avviare un dialogo più costruttivo con le popolazioni interessate, in modo da coinvolgerle nella progettazione di tali soluzioni.
Molteplici sono i settori interessati: l’energia, l’acqua, la costruzione, la logistica, l’ambiente, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nonché le tecnologie biomediche.
La scienza al servizio dell’azione umanitaria in Svizzera In Svizzera il CICR si muove in questa direzione creando e sviluppando partenariati con il settore privato e con gli ambienti accademici per poter beneficiare della complementarietà delle loro competenze. Ad esempio, nel 2016, il Politecnico federale di Losanna (EPFL) e il CICR hanno concluso un accordo per lanciare un programma di ricerca, l’Humanitarian Tech Hub. L’obiettivo perseguito consisteva nel basarsi su approcci esistenti per sviluppare e applicare soluzioni innovative e consone all’azione umanitaria.
CICR
Nell’ambito dei suoi progetti di riabilitazione fisica, il CICR sostiene 147 centri in Dal 2016 un delegato del CICR lavora in stretta 52 Paesi. Tra gennaio collaborazione con i ricercatori dell’EPFL al fine di tradurre e giugno 2018, oltre le necessità degli attori umanitari in sfide scientifiche. 223 000 persone hanno ricevuto terapie di riabilitazione Insieme cerchiamo tecnologie d’avanguardia che siano nel e dispositivi per la mobilità e 115 000 persone hanno contempo facili di impiego, durature, ma anche in grado di usufruito di servizi di fisioterapia. Inoltre, sono state fornite resistere ai vincoli energetici, ambientali e umani dei Paesi non meno di 11 300 protesi, 48 700 ortesi, 3 500 sedie a nei quali operiamo. rotelle e 11 000 paia di stampelle.
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COSA C’È DI NUOVO
Lo scorso mese di agosto, un’équipe congiunta CICR/ EPFL è andata in Vietnam, in un centro di riabilitazione che collabora con il CICR, per sperimentare il prototipo. Al momento rimangono ancora da fare alcuni aggiustamenti prima di passare alla produzione industriale di questa protesi del piede unica nel suo genere.
Non solo una luce In tempo di conflitto le persone si trovano spesso a dover abbandonare le proprie case per rifugiarsi nella macchia o in campi di fortuna. Se invece possono rimanere a casa, sono le infrastrutture a essere state danneggiate o completamente distrutte. In questo tipo di situazione, disporre di una fonte di energia e di luce aumenta la sensazione di sicurezza e permette ai bambini di leggere o fare i compiti e alla popolazione di aver accesso ai mezzi di comunicazione come i telefoni cellulari. Il centro logistico del CICR ha sviluppato una lampada solare con un’uscita USB. Questa lampada offre evidenti vantaggi rispetto alle tecnologie precedenti: nessun rischio di incendio correlato all’impiego delle lampade a petrolio, nessun inconveniente ecologico causato dall’uso dei generatori per alimentare le lampade elettriche, per non parlare dei problemi di approvvigionamento di carburante per farli funzionare. I nostri esperti di logistica sono impegnati in ricerche approfondite per trovare la tecnologia che meglio si adatti alle necessità del campo. La lampada deve fare abbastanza luce e nel contempo avere una capacità di autonomia che le permetta di durare tutta la notte. Deve essere facile da trasportare, poter essere appesa o posata per terra, avere una funzione di carica telefonica e un rapporto qualità-durata di vita-prezzo soddisfacente. Diversi prototipi sono stati testati in sei Paesi nei quali lavoriamo per assicurarci che le caratteristiche del prodotto finale corrispondano alle necessità dei nostri beneficiari.
Un volto conosciuto Ristabilire il contatto tra i membri di famiglie separate da situazioni di crisi è una delle attività fondamentali del Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. Nel corso degli anni, il CICR ha adattato gli strumenti che impiega per ristabilire o mantenere il contatto tra familiari separati. Nel 2018 abbiamo deciso di sperimentare una nuova tecnologia lungo le rotte migratorie in Europa. A novembre, in Germania, Italia e Francia, sono stati installati dei terminali interattivi, i chioschi digitali, per permettere ai rifugiati e ai migranti di accedere al sito internet del CICR «Trace the face». Creato nel 2013, questo servizio offre loro la possibilità di pubblicare la propria foto in modo da poter essere contattati dai propri cari oppure di verificare se la loro famiglia li sta cercando.
CR danese
A usare le protesi del CICR sono soprattutto giovani persone attive. Il nuovo piede protesico è per l’appunto pensato per rispondere agli elevati bisogni di mobilità dei giovani amputati e per favorire il loro inserimento socioeconomico, in modo che possano, col tempo, ritrovare la loro autonomia.
Questo progetto ha coinvolto quattro laboratori, dieci ricercatori dell’EPFL, gli ortoprotesisti del CICR e un partner industriale.
CICR
Attualmente le tecnologie disponibili sono numerose, ma incompatibili con i vincoli finanziari, estetici o ambientali dei Paesi nei quali portiamo avanti le nostre attività. I ricercatori dell’EPFL e il CICR hanno unito le loro competenze per sviluppare un piede protesico in grado di offrire all’utente funzioni biomeccaniche avanzate, permettendogli al tempo stesso di camminare nel modo più naturale possibile.
I ricercatori devono dar prova di flessibilità per risolvere gli imprevisti che si presentano man mano che il progetto avanza e trovare le soluzioni adeguate, come ad esempio la necessità di adattare l’elasticità della protesi in funzione della taglia del piede non amputato e del peso del beneficiario. Tra l’altro si sono resi conto che questo piede dalle elevate prestazioni può rappresentare una soluzione anche per le persone diabetiche amputate, che potrebbero così ritrovare la loro mobilità.
CICR
Nel corso degli anni, il CICR non ha mai smesso di migliorare le tecnologie e i processi utilizzati nel settore della riabilitazione fisica. Nel 2016, in collaborazione con l’EPFL, ha lanciato il progetto Agilis, che mira a sviluppare un piede protesico dalle proprietà avanzate e adeguate ai Paesi per i quali è destinato.
cicr.org/aiutateci cicr.org/aiutateci || Dicembre 2018 2018 | 17 | 17
UNO SGUARDO SUL MONDO
INSIEME, OVUNQUE, PER TUTTI Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) fa parte della più grande famiglia umanitaria del mondo: il Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. Il Movimento comprende il CICR, la Federazione internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e le 191 Società nazionali della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. Il CICR collabora strettamente con gli altri membri del Movimento per fornire una risposta umanitaria concertata, razionale e tempestiva in caso di conflitti armati e altre situazioni di violenza.
In Sud Sudan, ad esempio, la Croce Rossa Svizzera (CRS) contribuisce al finanziamento delle attività dei due centri di salute gestiti dal CICR. Elsa, delegata responsabile del progetto da marzo 2018, è una collaboratrice della CRS. Il progetto, inizialmente lanciato a Maiwut, ha dovuto essere spostato a Udier in luglio 2017 a causa di problemi di sicurezza. In luglio 2018, tuttavia, quando profughi e sfollati hanno cominciato a fare ritorno a Maiwut, il CICR ha deciso di riaprire il centro di salute, che da allora è l’unico a dispensare cure mediche nella zona. Il conflitto che attanaglia il Paese praticamente dalla sua creazione, nel 2011, ha conseguenze umanitarie devastanti per la popolazione. Le infrastrutture statali sono precarie, se non del tutto inesistenti, e la popolazione dipende dagli aiuti di organizzazioni come la Croce Rossa Svizzera e il CICR per soddisfare i suoi bisogni essenziali, soprattutto nel campo della salute. Elsa, di che cosa vi occupate, lei e la sua squadra, a Udier e Maiwut? La Croce Rossa Svizzera mi ha assunto per coordinare il sostegno fornito dal CICR ai centri di salute primaria di Udier e Maiwut. Una delle nostre priorità è potenziare le competenze professionali dei 23 membri che compongono le équipe mediche. Inoltre, prestiamo
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CICR
Alcune Società nazionali sono disponibili ad operare al di fuori del loro Paese, in contesti in cui il CICR è presente. Questa collaborazione può assumere diverse forme: contributo finanziario alle operazioni del CICR, donazioni in natura o invio di personale qualificato. Le Società nazionali possono inoltre occuparsi della gestione completa di progetti che il CICR affida loro.
direttamente le cure ai casi complessi e distribuiamo medicine, materiale medico e attrezzatura leggera. Collaboro anche con il dipartimento «Acqua e habitat» del CICR per migliorare le condizione igieniche dei locali e provvedere alle riparazioni. Quali sono le principali malattie che curate? Ci occupiamo di numerose patologie, ma perlopiù di malaria (endemica nella regione), dissenteria e infezioni delle vie respiratorie. Curiamo anche infezioni oculari e offriamo assistenza perinatale e post-natale, servizi di pianificazione familiare e vaccinazione dei bambini di meno di cinque anni in collaborazione con il Ministero della Salute. Quali sono i principali ostacoli che incontrate? Ci sono diversi fattori che complicano il nostro lavoro. Durante la stagione delle piogge, ad esempio, l’accesso al centro di salute è difficile. Raggiungerlo in macchina da Malakal è impossibile e la pista di atterraggio (in terra battuta) è spesso impraticabile per i nostri aerei.
UNO SGUARDO SUL MONDO In che modo rendete partecipi le comunità? La Croce Rossa Svizzera, come il CICR del resto, ritiene necessario lavorare a fianco delle comunità. Coinvolgiamo i leader locali affinché forniscano un contributo concreto e informato per trovare soluzioni più efficaci e adatte alle loro comunità. Collaboriamo inoltre con la Croce Rossa del Sud Sudan per sensibilizzare la popolazione all’importanza delle misure di promozione della salute, ad esempio le norme igieniche. Molto bene. Vivo con i collaboratori del CICR e lavoro dalla sottodelegazione del CICR a Malakal. Trascorro la maggior parte del tempo sul terreno, quando le condizioni climatiche lo permettono naturalmente! Prima di partire per il Sud Sudan, ho seguito un briefing presso la CRS a Berna e il CICR a Ginevra. Da allora sono regolarmente in contatto con i miei omologhi presso le due istituzioni. I rappresentanti della CRS organizzano anche delle visite
CICR
Come va la collaborazione tra il CICR e la CRS?
periodiche sul terreno. La collaborazione funziona molto bene, in fondo siamo parte della stessa famiglia! Dall’inizio dell’anno, circa 16 000 pazienti sono stati curati presso i centri di Maiwut e Udier.
«Ho trovato un bambino di 3 anni nel campo di Bagghona. Si era perso. L’ho preso con me e abbiamo camminato per due ore alla ricerca della sua famiglia. Qualcuno mi ha guidato fino a casa sua, ma la madre non c’era perché era andata a cercarlo. Ho aspettato che tornasse e le ho consegnato il bambino solo dopo che lui l’aveva riconosciuta.»
Nella Repubblica Centrafricana, i volontari imparano dagli operatori del CICR le manovre salvavita, che insegnano ai membri delle loro comunità. Sono gesti che possono salvare una persona in attesa dei soccorsi. Rosalie è addetta al pronto soccorso e aiuta le partorienti che arrivano all’avamposto sanitario di Paoua. «Ho seguito una formazione della Croce Rossa. Faccio la levatrice, mi occupo delle prime cure alle mamme e ai neonati. Quando le partorienti hanno un’emorragia mi è spesso capitato di doverle rianimare. Se il caso è veramente troppo grave, evacuiamo la paziente.»
Ali Yousef/CICR
Sheikh Mehedi Morshed/CICR
Will Baxter/CICR
Nei Paesi in cui è in corso un conflitto armato, le Società nazionali sono gli interlocutori naturali e privilegiati del CICR. Grazie alla nostra collaborazione operativa siamo in grado di rispondere meglio alle esigenze umanitarie dei soggetti più vulnerabili. Per le sue attività di assistenza, il CICR può contare sui milioni di volontari delle Società nazionali nel mondo. I volontari, ad esempio, svolgono un ruolo chiave nella riunificazione delle famiglie i cui membri sono stati separati durante un conflitto armato.
In Siria, la Mezzaluna Rossa arabosiriana è stata una delle colonne portanti dell’azione del CICR. Insieme, tra gennaio e ottobre 2018, abbiamo fornito acqua potabile a 13 milioni di persone, generi alimentari a 6,7 milioni e articoli di prima necessità a 1,1 milioni, anche in zone di difficile accesso o addirittura sotto assedio.
cicr.org/aiutateci cicr.org/aiutateci || Dicembre 2018 2018 | 19 | 19
BUDGET E OPERAZIONI DEL CICR Il 93%
di tutte le donazioni
Il percorso della sua donazione
dei privati viene direttamente attribuito alle operazioni del CICR sul terreno
IL CICR, PRESENTE IN 80 PAESI, OFFRE ASSISTENZA ALLE VITTIME FIN DALLE PRIME ORE DI UNA CRISI.
LA SUA DONAZIONE CI CONSENTE DI AGIRE RAPIDAMENTE
ARRIVA DOVE LE NECESSITÀ SONO PIÙ URGENTI
+70% aumento del budget
LE NOSTRE ÉQUIPE FORNISCONO BENI E SERVIZI ESSENZIALI – CIBO, ACQUA, COPERTE, ARTICOLI PER L'IGIENE, UTENSILI PER LA CUCINA, FARMACI, CURE SANITARIE – CHE SALVANO NUMEROSE VITE.
in 10 anni
Il budget del CICR viene finanziato interamente attraverso contributi volontari
CI AIUTA A RIUNIRE DELLE FAMIGLIE
LA SUA DONAZIONE PUÒ OFFRIRE A INTERE COMUNITÀ UN FUTURO MIGLIORE, CONSENTENDO IL RIPRISTINO DI INFRASTRUTTURE ESSENZIALI COME OSPEDALI O IMPIANTI IDRICI.
DONA SPERANZA
GRAZIE AL SUO SOSTEGNO REGOLARE POSSIAMO CONTRIBUIRE A UN FUTURO MIGLIORE PER LE VITTIME DELLA GUERRA
I NOSTRI ESPERTI VALUTANO LA SITUAZIONE IN CIASCUN PAESE, INDIVIDUANO LE NECESSITÀ DELLE PERSONE PIÙ VULNERABILI E SI ADOPERANO PER FAR ARRIVARE I SOCCORSINEL LUOGO IN CUI SI TROVANO.
SALVA VITE UMANE
ESSERE AL SICURO, INSIEME AI PROPRI CARI, È UNA FORTUNA. NOI AIUTIAMO LE PERSONE A RITROVARE I PARENTI E GLI AMICI DI CUI HANNO PERSO LE TRACCE DURANTE UNA CRISI.
OFFRE UN FUTURO ALLE PERSONE COLPITE
AIUTA LE PERSONE A RIPRENDERE IN MANO LA PROPRIA VITA FINANZIANDO, AD ESEMPIO, L'ACQUISTO DI MATERIALE PER L'AGRICOLTURA O PER LA PESCA.
Comitato internazionale della Croce Rossa Servizio donatori Avenue de la Paix 19 CH-1202 Ginevra T + 41 22 730 21 71 F + 41 22 730 28 99 E-mail: don@cicr.org Conto postale: 12–5527–6 Sito web: cicr.org/aiutateci