ABITARE CO - HOUSING
Design evolutivo per una nuova tipologia dell’abitare Anno Accademico 2010/2011
PROGETTO DI TESI Interior Design - Product Design
ABITARE CO - HOUSING
Design evolutivo per una nuova tipologia dell’abitare Anno Accademico 2010/2011
PROGETTO DI TESI Interior Design - Product Design
IED
IED DESIGN DIREZIONE Laura Negrini, Direttore IED Design Roma COORDINAMENTO CORSO Marika Aakesson, Product Design Gianfranco Bombaci, Interior Design SEGRETERIA Marta Seghezza, Responsabile Segreteria IED Design Simona Ruzzini, Segreteria IED Design Selena Mesoraca, Segreteria IED Design PROGETTO GRAFICO Selena Mesoraca
in collaborazione con
LAGO S.p.a www.lago.it
XV Municipio Comune di Roma
ABITARE CO - HOUSING
Design evolutivo per una nuova tipologia dell’abitare Coordinamento progetto Laura Negrini Marika Aakesson Gianfranco Bombaci
Partners LAGO S.p.A Comune di Roma XV Municipio, Arvalia Portuense
Relatori tesi Marco Pietrosanto, Interior Design Andrea Stipa, Interior Design Francesco Subioli, Product Design
Ringraziamenti Diego Paccagnella, Creative Director LAGO S.p.A Giovanni Paris, Presidente Municipio XV Arvalia Portuense Roma Mauro Martini, Responsabile U.O. Tecnica del Municipio XV Arvalia Portuense Roma Maria Teresa Bruca, Architetto A.T.E.R Roma Daniel Modigliani, Responsabile Unico del Procedimento A.T.E.R Roma Irene Ponzo, Programma Housing Compagnia di San Paolo di Torino Associazione Co-housing , E-co Abitare
Docenti Paolo Alberti, Tecnologia Adriano Caputo, Illuminotecnica Alessandro Ciocci, Comunicazione del progetto Mauro Del Santo, Tecnologia e Modellistica Marco Galofaro, Modellistica Alessio Tommasetti, Comunicazione del progetto Giovanna Zinghi, Colori, materiali e finiture Uta Zorzi, Spazio pubblico
INDICE 13 INCUBATORS
14 ABRACADABRA Sara Berola
28 NETWORKING-NETLIVING Ekaterina Burtseva Linbei Ye 32 ABITARE SPETTACOLARE Stefano Savoca
18 TRASFORMABLE CUBES 36 KEEP THE DOOR OPEN Elisenia Esposito Giulia Mancini Angelo Masciullo Michela Pinna 38 CO/E 8 CO-HOUSING AL TRULLO 20 NEVERLAND Valentina Pirone Marco Pietrosanto Giulio Liberati Elizaveta Ukhabina 9 CO-HOUSING AL TRULLO 22 ROLLYWOOD 42 CENTRO DI STAMPA ESTERA Andrea Stipa Carolina Pinto Marta Antonini Ylenia Borghetti Marta Lucchese 47 RELATION HAVE NO SCALE 10 RISORSA CO-ABITAZIONE 27 VISIBLE Francesco Subioli 6
ABITARE CO-HOUSING Laura Negrini
48 LIVE LINK Vittoria Taccone
67 MIXED PERSONALITY
52 LANDING BOOK SERVICE Giulia Frattale
68 IN THE MIDDLE Danila Gambettola
81 ON THE MARKET
82 CO-PEOPLE Marco Monarca Luca Oroni 72 BRIDGING DIFFERENCES 84 THE FACTORY Francesca Farina Anjela Nabih Jaafar Arianna Podestà
56 24 HOURS STREET Flora De Tilla Andrea Gambetti Francesca Squadrani 59 NOTHING LASTS FOREVER 74 ALA Mario Alessiani 76 CONDIVIVERE 60 SOMEWHERE Elena Plini Erick Jan Beetstra Rebeca Soldo 62 CO-GROWING 78 BISS Ilaria Mattioli Francesco Feliziani Francesca Carfagna
88 TALPACA Mariangela Zasa
Laura Negrini Direttore IED Design
ABITARE CO-HOUSING Il progetto abitare co-housing fa parte di un percorso di ricerca, intrapreso dallo IED Istituto Europeo di Design Roma, sul tema del pubblico come spazio e come servizio: all’interno di questo orientamento la funzione casa assume un ruolo fondamentale, intesa in una prospettiva evolutiva di comprensione dei nuovi modi di abitare e vivere la città . Il co-housing si basa su esperienze abitative condivise dove giovani, singoli, coppie, anziani o intere famiglie vivono in complessi residenziali composti da appartamenti privati e da ambiti destinati a funzioni comuni. Tema della ricerca è l’esplorazione e il progetto di una nuova forma dell’abitare che comprenda al suo interno residenza, servizi e lavoro. Perché co-housing? La casa è un luogo di privacy e al tempo stesso di apertura alle relazioni. E’ un luogo abitato da funzioni nuove, che non sono sempre gestibili dai singoli nuclei familiari. I modi di vivere lo spazio dell’abitare si sono trasformati nel tempo, sono cambiate le formule di convivenza, i modelli familiari e i modi di lavorare e studiare. La domanda abitativa è caratterizzata da nuove dimensioni sociali: aumento dei single, famiglie mono-genitoriali, lavoratori temporanei, studenti fuori sede. Cresce sempre più l’esigenza di flessibilità e il diffondersi di bisogni abitativi a carattere temporaneo. 8
Il co-housing si fonda sull’idea che la condivisione di alcuni spazi all’interno della casa consente di fruire di servizi altrimenti non accessibili, tali servizi possono essere destinati alla comunità dei residenti ma possono essere anche servizi aperti al quartiere che diventano punti di riferimento per un sistema urbano più ampio. Quali scenari? Il progetto di ricerca esplora possibili utenze interessate allo sfruttamento della risorsa di vicinato, verifica le funzioni e i servizi che possono essere oggetto di condivisione ed elabora modelli di abitare caratterizzati da funzioni miste, residenziali private, residenziali collettive, funzioni relative al mondo del lavoro ( co-office, incubatore di impresa) e ai servizi locali (casa nido, ristorante in affitto). La ricerca immagina nuovi scenari per lo sviluppo di ambiti di vita e di consumo che ancora non sono concretamente formalizzati. Il tema del vicinato è il tema della contaminazione tra le funzioni per cui un progetto per l’abitare può essere un progetto per l’ufficio, per l’infanzia o per la cultura. L’oggetto della ricerca è proprio intuire questa continuità e sviluppare progetti caratterizzati da una qualità trasformativa (perché cambia la funzione e cambia l’utenza) e da una forte componente evolutiva che permetta di anticipare nuovi stili di vita all’interno di uno scenario economico controllato.
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Marco Pietrosanto Relatore tesi Interior Design
CO-HOUSING AL TRULLO Obiettivo dei progetti di tesi di co-housing al Trullo è stato quello di individuare nuove categorie dello spazio e modelli insediativi che rispondano alle mutate necessità d’uso abitative e ridefiniscano i confini dell’abitare. Il co-housing come possibile strategia abitativa per il futuro. Il presupposto teorico è che alla veloce mutazione degli scenari abitativi, sempre maggiormente legati all’idea della temporaneità e del seminomadismo come stile di vita, corrisponda una profonda e urgente riflessione sulle necessità di rinnovamento tipologico della residenza, sui suoi caratteri distributivi e sulla identità degli spazi interni. Due i criteri guida adottati: il rinnovamento tipologico a partire dall’interno e il rapporto con il contesto. Le necessità d’uso hanno spinto l’indagine a riformulare nuovi concept abitativi in cui i caratteri di trasformabilità e reversibilità dello spazio interno fossero gli elementi fondanti le scelte tipo-morfologiche delle abitazioni. Una profonda riflessione è avvenuta intorno al concetto di limite dello spazio. Limite dello spazio privato rispetto a quello condiviso nelle abitazioni, limite dell’edificio come camera di compensazione nel rapporto tra spazio della casa e il paesaggio circostante. I caratteri di rigidezza e flessibilità del limite hanno determinato la qualità dello spazio architettonico e i molteplici esiti progettuali delle tesi. Il rapporto con il contesto della città di Roma e con il quartiere del Trullo, come specifica circostanza, è stato l’altro criterio guida. Esso è stato declinato attraverso la relazione con gli elementi fisici e culturali della città e con la storia dei modelli insediativi che si sono sviluppati nel corso del novecento, in particolare con quelli ad alto tasso di sperimentazione.
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Andrea Stipa Relatore tesi Interior Design
CO-HOUSING AL TRULLO Il corso prende in considerazione una porzione del quartiere del Trullo costituita da due corpi edilizi paralleli, uno maggiormente legato alla vita del quartiere ed uno, prospiciente la strada, più a contatto con la città. L’ipotesi è infatti quella di realizzare un edificio con caratteristiche innovative, che possa integrarsi con l’esistente, mantenendo una forte relazione con il quartiere, fornendo quei servizi e quegli spazi attualmente mancanti. Servizi e spazi non tanto legati al commercio quanto alle possibilità date dalla socializzazione e dallo scambio di professionalità e di interessi: luoghi di riunione e feste, corsi di pittura o di cucina, spazi per i bambini o per gli anziani, aree esterne per un orto comune o una serra in cui si possa anche apprendere l’arte di coltivare la terra. Il nuovo edificio ospiterà una diversa tipologia di residenti che potrà offrire agli abitanti del quartiere un nuovo modo di intendere la vita nel quartiere. Contrariamente a quelli esistenti esso avrà caratteristiche spaziali tali da renderlo semipubblico nella sua fruizione giornaliera mentre assumerà un carattere più privato durante le ore serali. Una nuova tipologia abitativa in cui lo spazio verrà modulato tra il privato, il semiprivato, il pubblico e il semipubblico e che non si limiterà ai confini degli edifici ma sarà esteso allo spazio aperto circostante.
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Francesco Subioli Relatore tesi Product Design
RISORSA CO-ABITAZIONE Cosa hanno in comune due inquilini casuali dentro un ascensore, quattro passeggeri in viaggio di lavoro disposti frontalmente in treno, dieci degenti in una corsia d’ospedale o centomila fans a un concerto di Vasco? La necessità di coabitazione, più o meno forzata, dello stesso spazio, dei servizi, degli oggetti funzionali alla circostanza. Anche quella di una famiglia è una coabitazione anche se in linea di massima tra persone consenzienti, e con un progetto non temporaneo ma di più vasto respiro. Nel caso in cui più famiglie scelgano di condividere alcuni spazi e alcuni servizi e quindi di mettere in comune i problemi della quotidianità, allora si può parlare di Cohousing. Per quale scopo? Per esempio per risparmiare con servizi di bike o car sharing, per avere un’unica baby sitter per più bambini (magari anch’essa inquilina), spazi aperti e orti in comune, palestre e servizi sportivi, zone di studio ecc. Tutto molto bello in apparenza anche se bisogna poi fare i conti con i soliti problemi di interrelazioni sociali. Facile capire come il design, gli oggetti, la progettazione degli spazi possano assecondare o altrimenti ostacolare la pacifica convivenza, rendendo più naturale la difficile pratica del Cohousing.
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PROGETTI
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LO SPAZIO CONDIVISO È UNO SPAZIO BIANCO L’ARCHITETTURA RESTA, CAMBIANO GLI OGGETTI
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INCUBATORS Gli spazi aperti alla condivisione si prestano ad usi temporanei, cambiano in funzione degli interessi e delle personalità degli utenti, si trasformano nell’arco di un anno come nell’arco di una giornata.
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PRODUCT DESIGN
ABRACADABRA Sara Berola
Un mobile Pop-up che si apre e si chiude inventando nuove funzionalità all’interno di un unico ambiente. Ore 10 am, i bambini giocano correndo in una sala vuota. Ore 2.00 pm Sara torna a casa e con un semplice gesto costruisce un tavolo e una sedia su cui mangiare e studiare, isolarsi. Ore 22.00 pm l’amico di famiglia, ospite inatteso, apre un nuovo spazio e dopo aver letto un libro si mette a dormire. C’è spazio per tutti..
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INTERIOR DESIGN
TRASFORMABLE CUBES
Michela Pinna-Giulia Mancini
Una stanza bianca e vuota può dare spazio ai pensieri piÚ intimi. Il suo uso ne rivela i colori e le possibili funzioni nascoste all'interno delle pareti in modo che chiunque possa decidere in che modo svelarla. Da qui si sviluppa un progetto capace di miscelare spazio, tempo e colore in una struttura densa ma permeabile, capace di recuperare il rapporto con il quartiere circostante mantenendo la privacy del singolo alloggio.
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PRODUCT DESIGN
NEVERLAND Giulio Liberati
GiovedĂŹ: sul prato condominiale Giulio controlla che i due Neverland si stiano ricaricando nel loro mini garage a pannelli fotovoltaici. VenerdĂŹ: si caricano le stoviglie pulite, i condimenti di base, si controlla che le piastre a induzione funzionino e che la scocca di legno di questa cucina mobile sia pulita Sabato: arrivano i vicini del primo e del secondo piano, i Neverland si trasportano con la semplicitĂ di una carriola al centro del prato, si apparecchia, si inizia a cucinare alla solita maniera. La tecnologia al servizio della natura e del condominio.
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PRODUCT DESIGN
ROLLYWOOD
Ylenia Borghetti-Carolina Pinto
Discreto sotto i piedi, silenzioso e riservato, si nasconde nel pavimento. Legno, stoffa e con un solo gesto Rollywood diventa forma. Ylenia si sdraia a riposarsi, Carolina si siede e inizia a leggere. Ylenia si alza, si allunga, fa ginnastica. Carolina prende il cuscino portato da casa, ci scrive su qualcosa e se ne va. Qualcuno arriva e trova il messaggio, deciderĂ dopo cosa fare.. Indivisibile dai suoi cuscini, colorati e utili per lasciare messaggi. Personalizzazione e comunicazione sono protagoniste della scena!
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LO SPAZIO CONDIVISO RAPPRESENTA CHI ABITA LA CASA, QUINDI SI VEDE
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VISIBLE Lo spazio condiviso definisce l’identità della collettività, i suoi gusti, i suoi interessi. In molti casi questa identità si fonda sull’apertura verso l’esterno, è riconoscibile perché si offre come servizio pubblico per la città.
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INTERIOR DESIGN
NETWORKING-NETLIVING Ekaterina Burtseva-Linbei Ye
Questo è un cohousing destinato ai dipendenti di aziende che possono vivere e lavorare nello stesso edificio. Attraverso un gioco di affacci su doppie altezze e una continuità spaziale tra gli ambienti interni, le diverse attività vengono rese visibili e condivise tra gli abitanti del quartiere.
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SALA POLIVALENTE
SPAZI COLLETTIVI
PALESTRA
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SPAZI CO-WORKING 32
SPAZI COMUNI 33
INTERIOR DESIGN
ABITARE SPETTACOLARE Stefano Savoca
Abitare spettacolare è un tipo abitativo per cineasti ed in genere persone che lavorano nell’ ambito dell’industria cinematografica. Elemento cubico che si reitera all’interno del lotto VIII del Trullo questo co-working è organizzato intono al primato della sezione. Un nastro che si piega producendo spazi abitativi e micro-sale proiezioni definisce la spazialità la distribuzione degli spazi interni.
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INTERIOR DESIGN
KEEP THE DOOR OPEN
Elisenia Esposito-Angelo Masciullo
L'edificio si sviluppa intorno ad una corte coperta, accessibile dal pubblico e occupata da una gradonata utilizzabile per la lettura, gli incontri e l'osservazione di ciò che avviene all'esterno nella città . I ballatoi di distribuzione si affacciano sulla corte e ospitano spazi di condivisione per piccoli gruppi di alloggi. Le cucine di ognuno di essi sono spazi privati ma ampiamente vetrati verso i ballatoi e favoriscono i rapporti sociali tra gli abitanti.
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INTERIOR DESIGN
CO/E
Valentina Pirone-Elizaveta Ukhabina
Come una macchia su un tessuto bianco, il nuovo edificio si espande verso il quartiere circostante e ne trasforma la vita sociale offrendo alcuni servizi che caratterizzano sia l'esterno che l'interno del co-housing attaverso l'uso di colori e materiali differenti. Questi servizi sono il ponte tra i residenti che potranno gestirli ed il quartiere circostante che potrĂ fruirne.
Pubblico
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Condiviso
Privato
Relazione
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INTERIOR DESIGN
CENTRO DI STAMPA ESTERA Marta Antonini-Marta Lucchese
Il C.S.E. è un edificio contenitore, un grande spazio basilicale caratterizzato dalla presenza di moduli abitativi leggeri e mobili che ne definiscono la qualità abitativa e ne esaltano le caratteristiche di trasformabilità distributiva. Queste micro unità abitative mobili estendono lo spazio della casa all’esterno ridefinendo i confini dell’abitazione attraverso i principi di reversibilità e fluidità spaziale.
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PARAPETTO IN ACCIAIO
CAPPOTTA IN TEFLON
STRUTTURA PORTANTE E SOLAI IN ACCIAIO
VETRO
SCALA ESTERNA IN ACCIAO PARETI IN MDF
LETTO MATRIMONIALE CON OPZIONE DI LETTO SINGOLO O TATAMI
ARMADIO
RUOTE CHE PERMETTONO LO SPOSTAMENTO DEL CUBO ANCHE ALL’ESTERNO
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TENDA IN TEFLON
CONFIGURAZIONI SPAZIALI
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GLI INCONTRI VERI AVVENGONO SULLE SCALE
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RELATION HAVE NO SCALE Nella casa tradizionale esiste già un luogo in cui la gente si incontra e questo spazio è la scala. Possono la scala, il corridoio, il sistema distributivo generale diventare luoghi vivi, cuore delle funzioni condivise di un nuovo abitare?
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INTERIOR DESIGN
LIVE LINK
Vittoria Taccone
Co-housing per studenti, Live link è uno spazio edificio la cui qualità spaziale è determinata dalla reiterazione di alcuni elementi primari, una sorta di alfabeto astratto che si manifesta attraverso due caratteri: la scala, luogo significante del co-housing e non mero elemento di connessione ; le facciate, vere e proprie macchine filtro e di selezione tra lo spazio della casa e il paesaggio circostante.
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PRODUCT DESIGN
LANDING BOOK SERVICE Giulia Frattale
Giulia ama la lettura e la socializzazione. Il pianerottolo di un palazzo è un campo neutro dove tutti passano e nessuno si ferma. L’ultimo degli spazi dove qualcuno penserebbe a inserire una piccola biblioteca condivisa ma quello giusto per Landing Book Service. Tra le porte sempre chiuse da oggi ce ne sarà una che rimarrà aperta, dei libri selezionati e un cuscino per rendere più facile la conquista delle scale..
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LE SCALE DIVENTANO OCCASIONE DI INCONTRO
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LA LETTURA DI LIBRI DIVENTA OCCASIONE DI SOCIALIZZAZIONE
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INTERIOR DESIGN
24 HOURS STREET
Flora De Tilla-Andrea Gambetti-Francesca Squadrani
Una strada interna, utilizzata sia di giorno che di notte, è il luogo dove l'abitare e il lavorare sono attività strettamente collegate. Il percorso si snoda lungo una successione di scale, corridoi e ballatoi, collegando un mercato a livello della piazza, gli spazi privati degli appartamenti e le aree comuni intermedie per il relax e la socializzazione.
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L’ABITARE DURA DI MENO, SI TRASFORMA IN FRETTA E SI PUÒ RIPETERE
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NOTHING LASTS FOREVER Cambiano le formule di convivenza, i modelli familiari e i modi di lavorare e studiare. Le relazioni coniugali durano di meno e le famiglie mono-genitoriali si evolvono rapidamente in numero e composizione , crescono i lavoratori temporanei e le esigenze di mobilità legata allo studio e alle nuove professioni. L’abitare ha nuove esigenze, è una funzione temporanea, può prevedere una ciclicità, evolve e si trasforma anche nel breve periodo.
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INTERIOR DESIGN
SOMEWHERE
Erick Jan Beetstra
Somewhere è un progetto che attraverso operazioni di modificazione tipologica di edifici esistenti realizza un avanzato programma abitativo di co-housing. Le modificazioni proposte sono funzionali alla temporaneità abitativa delle residenze. Gli spazi interni sono caratterizzati dalla definizione di oggetti per l’abitare che ne determinano la distribuzione, la trasformabilità e il linguaggio.
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INTERIOR DESIGN
CO-GROWING
Ilaria Mattioli-Francesca Carfagna
L’obiettivo è quello di realizzare un complesso abitativo destinato a genitori separati con figli. Il tipo architettonico utilizzato è una evoluzione della casa a corte con due importanti aspetti innovativi. La definizione di spazi specifici per i genitori che non vivono stanzialmente nell’edificio e il possibile incremento volumetrico controllato in funzione delle mutevoli necessità d’uso della casa.
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PRIMO PIANO
SECONDO PIANO
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PRIMO PIANO ESPANSIONE
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INCONTRO E TUTELA DELLE DIFFERENZE
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MIXED PERSONALITY La società contemporanea è una società fatta dell’incontro di molte culture e di molte identità. Le nuove forme di abitare si confrontano con la valorizzazione di tale incontro e la tutela delle differenze.
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INTERIOR DESIGN
IN THE MIDDLE
Danila Gambettola
Il progetto è un co-housing votato al multiculturalismo come cifra stilistica e alla trasformabilità degli spazi interni come cifra tipologica. Raffinata operazione di trasformazione di due edifici esistenti al Trullo, il progetto attraverso operazioni di scavo e aggiunta dei volumi, riconfigura nel senso di un edificio a corte i blocchi in linea modificandone totalmente l’ideale abitativo.
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INTERIOR DESIGN
BRIDGING DIFFERENCES Anjela Nabih Jaafar
Il progetto propone un edificio che può ospitare gruppi provenienti da differenti paesi extraeuropei offrendo la possibilità di vivere secondo le proprie tradizioni ed allo stesso tempo proponendo possibili scambi tra le diverse culture. Il mercato posto al piano terra è il luogo in cui le differenti tradizioni culinarie si mischiano in un caleidoscopio di sapori, odori e colori. La facciata dell’edificio, come un tessuto trasparente, riflette all’esterno la ricchezza delle tradizioni ospitate.
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PRODUCT DESIGN
ALA
Mario Alessiani
Nella lavanderia condominiale tutti aspettano nervosamente l’ora del risciacquo per archiviare l’ennesima seccatura e tornare a casa. Mario arriva e vede Ala, una specie di ombrello di alluminio e di stoffa elastica che si apre ricavando uno spazio separato dagli altri Nelle tasche di Ala posa gli oggetti con cui intenderà passare il tempo in attesa di un bucato pulito. Resta il rumore di fondo ma la privacy è salva e certamente nessuno dei presenti si offenderà per quell’oggetto così poco invadente..
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INTERIOR DESIGN
CONDIVIVERE
Elena Plini-Rebeca Soldo
Il progetto è un co-housing per famiglie numerose. La ricerca è tesa alla definizione di questo nuovo modello abitativo. Una serie di blocchi scavati al loro interno e avvolti da una struttura di oggetti, sono collegati da trasparenti volumi che ospitano in modo innovativo gli spazi della condivisione, quelli tradizionali (cucine) e quelli legati alla specifica circostanza del progetto (spazi ludici).
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CUCINA CONDIVISA
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PRODUCT DESIGN
BISS
Francesco Feliziani
Tre cani per due giorni non avranno padroni, un weekend di vacanza. Francesco è il pastore di turno e decide che questa strana convivenza avverrà in cortile. Il controllo è più gestibile con Biss, questo vaso-pianta-separè che crea spazi e divisori con facilità. Gli animali avranno i loro momenti privati e quelli collettivi. Si tira il primo vaso e gli altri seguono come i vagoni di un treno, gli inquilini sono stati d’accordo nell’acquisto perché l’insieme crea uno spazio funzionale, verde e decorato. Domenica, al ritorno, sono tutti ancora vivi, nessun morso, nessun ferito..
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DA UNITÀ ABITATIVA A UNITÀ PRODUTTIVA
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ON THE MARKET La condivisione delle risorse interne all’abitare può spingersi ben oltre l’erogazione di un servizio e diventare forza economica e capace di trasformare l’unità abitativa in un micro sistema ad autonomia produttiva.
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INTERIOR DESIGN
Co-People
Marco Monarca-Luca Oroni
Il progetto di co-people è organizzato a partire da due presupposti: il mix funzionale (abitazioni e spazi per il lavoro) e lo spontaneismo formale. Gli edifici caratterizzati da una forte sperimentazione tipologica e stilistica e da un limite debole alla quota urbana, sono organizzati intorno ad uno grande vuoto, spazio generalista che diviene contemporaneamente pubblico, del lavoro e dell’abitare.
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INTERIOR DESIGN
THE FACTORY
Arianna Podestà-Francesca Farina
L'edificio è una macchina produttiva costruita intorno alle necessità degli utenti. Questa “factory” è dotata di spazi dedicati a laboratori didattici in cui ogni abitante può condividere il proprio mestiere con i coinquilini o con il resto degli abitanti del quartiere. Serre bioclimatiche e piccoli alloggi con struttura in legno ad uno e a due piani sono distribuiti all'interno del contenitore tecnologico.
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PRODUCT DESIGN
TALPACA
Mariangela Zasa
Dopo il cambio di stagione stavano tutti radunando vestiti dismessi da gettare. Mariangela li ha visti e li ha convinti di inserirli dentro Talpaca. In quel modo i tessuti avrebbero trovato una nuova vita. Uno strano tappeto si alza, si forma, detta gli spazi su cui riposarsi, dormire, fare l’amore..
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IED
Design Roma
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Istituto Europeo di Design via Alcamo, 11 - 00182 Roma www.ied.it