Il re sulla torre d'avorio

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 21 giOvedì 28 geNNAiO 2016 - diStribuziONe grAtuitA

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GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Michele Ambrosio L’Oscar del giorno al consigliere comunale, Michele Ambrosio. Sua l’idea che ieri ha trovato compimento in Viale 24 Maggio con l’intitolazione di un’area al 27 gennaio in cui furono abbattuti i cancelli del lager di Auschwitz. Da oggi la città ha, in “Largo 27 gennaio” e “Parco della memoria”, un presidio per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

Manzo e Federico

“Ma vuoi ascoltare la gente?”

Il Tapiro del giorno lo diamo ai consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle, Patrizia Manzo e Antonio Federico. Avevamo loro applaudito nel momento in cui avevano presentato la mozione in Consiglio regionale sulla questione deipendenti regionali con la qualifica direttiva (D1 e D3). Poi, però, iscritta all’ordine del giorno non è stata discussa. Perchè? Ma non doveva aprire una finestra sul clientelismo?

Frattura non ha aperto un tavolo di confronto sulla proposta di riforma della sanità Allora è stata imposta da Roma? Servizio a pagina 3

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TAaglio lto

2 28 gennaio 2016

Marcia indietro dei “grillini” sui privilegi del personale direttivo alla Regione Molise Fatti oggetto probabilmente di pressioni e di condizionamenti da parte della politica, come tale, e da parte dei rappresentatati del personale direttivo si sono ufficialmente iscritti al partito del compromesso, del quieto vivere, del “pantha rei” La mozione dei consiglieri regionali del gruppo 5 Stelle, Manzo e Federico, con la quale avrebbero voluto indurre il consiglio a prender atto della posizione di privilegio in cui si trovano da anni i dipendenti regionali con la qualifica direttiva (D1 e D3), era stata iscritta al primo punto della seduta pomeridiana del 26 gennaio. Tutto lasciava credere che si sarebbe aperto un capitolo interessante per capire le origini di un privilegio economico, di una disparità di trattamento a danno di altre categorie in organico, di una condizione di sostanziale illegittimità. L’illustrazione della mozione e il dibattito avrebbero certamente messo a nudo i meccanismi che alla Regione Molise si adottano per fare clientela politica, per cerare aree di consenso utilizzando le risorse pubbliche. Tutto lo lasciava credere, ma così non è stato. Manzo e Federico sono due “grillini” sostanzialmente omologati al sistema di potere e di gestione che vige a Palazzo Moffa. Fatti oggetto pro-

babilmente di pressioni e di condizionamenti da parte della politica, come tale, e, crediamo, anche da parte dei rappresentatati del personale direttivo che sarebbe stato al centro dell’attenzione pubblica, viene da pensare che rinunciando a discuterla quella loro mozione, si siano ufficialmente iscritti al partito del compromesso, del quieto vivere,

del “pantha rei”. Rimanendo complici (sconfessati) di una situazione che da loro ritenuta meritevole di essere rimossa, invece continuerà a campeggiare nella distorta realtà amministrava regionale. Il consiglio, comunque, forse grato di quella rinuncia, è stato poi particolarmente accondiscendente nel sostenere le ragioni della mozione relativa alla

“Si vuole chiudere le Camere di Commercio” Mobilitati i dipendenti contro la proposta del governo Renzi E’ in corso una settimana di mobilitazione presso le sedi camerali di tutta Italia con iniziative di vario genere, in attesa che il 29 gennaio il Governo approvi il decreto attuativo della legge delega sul riordino del sistema camerale. A tal riguardo anche presso la Camera di Commercio del Molise il personale dipendente si riunirà in assemblea dalle ore 10 alle ore 12.30. Il Governo lo chiama “riordino”, ma quello che si prospetta, a detta dei dipendenti della Camera di Commercio del Molise, è un vero e proprio smantellamento. La motivazione ufficiale è quella di “efficientare” la Pubblica Amministrazione, con un taglio delle sedi e la riduzione ad un massimo di 60 Camere, un taglio delle funzioni essenziali (funzione di sostegno alle imprese e ai territori, proprio in una fase economica così delicata come quella che stiamo vivendo) e un taglio del personale del 15% entro 180 giorni, che salirà al 25% una volta che saranno finiti gli accorpamenti. In sintesi, oltre 1000 dipendenti camerali che arrivano a 3000 considerando il sistema camerale

nel suo complesso. Lavoratori i cui costi non sono mai stati a carico del bilancio dello Stato in quanto le Camere di Commercio sono Enti Autonomi che si autofinanziano, ma con gli esuberi annunciati, l’eventuale ricollocamento in altri enti pubblici, il prepensionamento, diventerebbero una spesa in più per lo Stato e quindi per tutti i cittadini. Lavoratori che si sono distinti per gli alti livelli di efficienza e professionalità, facendo del sistema camerale una delle “eccellenze” della Pubblica Amministrazione . Quindi, a chi giova questo decreto?

Non giova ai dipendenti, lasciati a sorte incerta (mobilità, accompagnamento forzato alla pensione, esuberi?), con uno spreco di risorse e professionalità. Si ripercorre quindi la confusa e incoerente parabola che ha cancellato le Provincie, buttato al vento risorse e professionalità, per costringere ora le Regioni, non in grado di gestire servizi e funzioni svolte da quelle istituzioni, a inventarne di nuove? Spreco su spreco! Non giova alle piccole e medie imprese, che rappresentano oltre il 90% del tessuto produttivo del nostro Paese. I piccoli imprenditori, come certificano ripetute indagini e testimonianze degli stessi interessati, hanno sempre trovato nel sistema delle Camere di Commercio, presenti in ciascuna provincia e quindi vicine al proprio territorio, e nella professionalità della stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici che svolgono con imparzialità, professionalità ed onestà il proprio lavoro: supporto, sostegno, consulenza gratuita, sin dalla fase di avvio della propria attività.

prevenzione e al controllo sul territorio del randagismo. Voto favorevolmente unanime: un successo, che Manzo e Federico conserveranno gelosamente nel loro memoria. Non paghi, hanno portato a buon fine anche l’altra mozione all’ordine del giorno: il Piano regionale delle attività estrattive. Bene, anche su questo l’assemblea s’è detta unanime-

mente d’accordo ad impegnare il presidente della Regione Molise a far sì che la giunta, nel più breve tempo possibile lo adotti. Il pieno di consenso probabilmente li renderà nella condizione di riferire alla base del movimento di quanto siano stati incisivi nell’indurre il consiglio, all’unanimità, “a predisporre in collaborazione con la Commissione consiliare permanente competente, al fine di udire tutti i soggetti interessati, un aggiornamento del Piano del randagismo che dovrà avere quale obiettivo principale quello della risoluzione del fenomeno attraverso una pianificazione attenta delle campagne di monitoraggio, censimento, sterilizzazione e affido”, ponendo attenzione a contenere la spesa e a promuovere “un’effettiva collaborazione fra tutte le Forze e le Associazioni presenti sul territorio”. Contenti loro …. Dardo

“Sisma in Molise, non resti solo il caso” Una mozione è stata presentata da Laura Venittelli CAMPOBASSO. “Nonostante lo sciame sismico nel distretto di Campobasso si sia ormai fermato, poiché si succedono una o due scosse di minima intensità da alcuni giorni, non è questo il momento per abbassare la guardia, anzi. E’ il periodo opportuno per cercare di dare da una parte la spiegazione al fenomeno che ha interessato il territorio del Molise centrale, e dall’altra spingere l’acceleratore su quei progetti e propositi di messa in sicurezza degli edifici pubblici e di quel patrimonio complessivo che rischierebbe di subire ingenti danni in caso di un movimento tellurico di potenza maggiore”. Ad affermarlo è l’onorevole del Pd Laura Venittelli, che ha inteso investire di questa vicenda anche il presidente della Commissione Grandi Rischi, non solo, ma proprio sulla scorta del dialogo con chi ha la responsabilità di monitorare le situazioni di pericolo sulla penisola, è stata perfezionata una mozione depositata alla Camera dei deputati, mirata a impegnare e coinvolgere il Governo, la Protezione civile nazionale e la Regione Molise. “E’ doveroso dare una risposta, per quanto possibile, alle migliaia di famiglie che hanno trascorso due settimane ad alta preoccupazione, così come i genitori dei bambini e dei ragazzi chiamati a frequentare le lezioni nei plessi scolastici. La sicurezza non deve essere una condizione subordinata, come ci hanno insegnato il dramma di San Giuliano di Puglia e dell’Aquila”.


TAaglio lto

Approda oggi in consiglio regionale la discussione sul Programma Operativo Straordinario 2015/2018 e cioè sulla riorganizzazione del sistema sanitario regionale secondo Paolo Frattura. Secondo Paolo Frattura e basta. Già, perché nei mesi che ne hanno preceduto il parto, ma senza cavarne un ragno dal buco in termini di attenzione e riscontro, in molti si sono (pre)occupati di dire la loro sulla questione sanità e non serve spiegarne il motivo: l’ultima trincea dello Stato sociale, dei diritti garantiti, di tutto ciò che associa all’aggettivo “pubblico” quanto di più alto il sistema della convivenza civile abbia mai raggiunto sta(va) per venire manomesso (ma quelli bravi dicono riorganizzato) secondo le volontà sorde di una sola persona, il commissario alla sanità Paolo Di Laura Frattura (ed il suo cerchietto tragico). Ci hanno provato i colleghi di partito della delegazione parlamentare (senatore Ruta in primis) a cercare un dialogo con Frattura; ci hanno provato gli esponenti dei vari comitati spontanei sorti in tutta la regione a difesa del difendibile, ma se il commissario ha rifiutato il confronto anche con un profilo umano e professionale come quello del dottor Italo Testa si capisce bene come la battaglia fosse persa in partenza. Un riassetto elaborato in solitaria, quindi, sul quale non c’è stato verso di ottenere la minima partecipazione da parte di nessuno degli altri soggetti interessati, a partire, ovviamente, dai medici e dal personale sanitario. Nessuna disponibilità all’ascolto. Un po’ perché il personaggio Paolo Frattura è fatto così e,

Caro Direttore,

3 28 gennaio 2016

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Parte oggi in consiglio regionale la discussione sulla riorganizzazione del sistema sanitario

La poltica che decide senza ascoltare

forse, anche perché il ruolo giocato dai ministeri della salute e dell’economia nella stesura finale del Programma Operativo è stato decisivo e non aperto alla negoziazione. Sarà per mettere un po’ di sale su questa ferita aperta che fino ad ieri Roberto Ruta non ha smesso di chiedere pubblicamente dialogo e partecipazione intorno ad un tema centrale come la sanità pubblica; prima che il passaggio istituzionale in consiglio regionale ne cristallizzi volontà e, purtroppo, effetti: “La proposta avanzata di linee guida per l’attuazione dei piani operativi sanitari ha bisogno di un confronto aperto e ser-

rato con i territori, con le rappresentanze istituzionali , con le forze sociali, con i comitati, con gli operatori del settore e con le associazioni di tutela dei diritti dei cittadini in quanto fruitori del servizio sanitario.” Così scrive il senatore ben sapendo, però, che ormai è tutto inutile, che il dado è bello e che tratto. Ed infatti il presidente nuovo di zecca del consiglio regionale, Nicandro Cotugno, risponde a Ruta perché tutti intendano: “Cosi come promesso ai rappresentanti dei Comitati nella scorsa seduta consiliare, ho verificato la possibilità di eventuali audizioni nel corso della seduta consiliare. Ma

la decisione della Conferenza dei Capigruppo, in linea con le norme del regolamento del Consiglio regionale, non contempla la possibilità di interventi al di fuori dei membri dell’Assemblea legislativa regionale…” Discorso chiuso, quindi: il Programma è mio e lo gestisco io! Si potrebbe discutere una vita sulla correttezza e sulla liceità di un simile metodo per intervenire così drasticamente sulla vita dei cittadini, ma la discussione avrebbe senso se ci trovassimo ancora in una società sana, democraticamente vitale, criticamente partecipata; e così, purtroppo, non è. La classe politica e dirigente di questa re-

Ahi, servo Molise

ho letto quanto ha scritto il Signor Michele Rocco sulle ferrovie molisane pendolari. Spero che porti fortuna. Ebbene, le nostre ferrovie sono pendolari, nel senso che “pendolano” sui binari con la speranza che arrivino, cosa che spessissimo non accade. E’ dagli anni ottanta che con le FFSS abbiamo un amorevole “corresponsione di amorosi sensi” che però non ha portato ad altro se non al macero delle nostre due linee. Eppure , eppure,..sarebbe stato facile non ridurle allo strazio attuale. Cambiando poco per volta, ma le FFSS sono state e continuano ad essere sorde alle rimostranze del Molise...Figlio di un dio minore inascoltato:Ripeto che andare a Roma si potrebbe in poco più di due ore;come? Facendo una deviazione da Vinchiaturo diretta a Boiano e dotando la linea di idonei, idonei mezzi e non le scalcinate vetture ormai stanche e logore. A tal proposito vorrei far notare che se nello scontro dell’altra settimana con l’autotreno al posto del

minuetto - che ha la punta - ci sarebbe stata una vecchia e malandata AL626 senza alcuna protezione in avanti ci sarebbe scappato il morto...chi? uno dei bravi macchinisti che non ne possono più di rischiare la pelle su quelle insicure vetture...eppure la legislazione in materia parla chiaro. Però consoliamoci, a breve—udite,udite -inizieranno i lavori per la famigerata “metro leggera” tra Matrice e Boiano con la mo-

dica spesa di oltre 22 milioni di euro, che sarebbero servite a fare i lavori Vinchiaturo Boiano ed acquistare qualche nuova “vettura”invece pare che i nostri godano a deturpare le nostre terre che ci sono state consegnate dai nostri nonni più belle che mai, in merito Campobasso docet....uno sterminato fungaio di cemento in una valle che era un incanto. Ahi servo Molise....Un saluto. AA

gione, di questo intero Paese, purtroppo non è più espressione di valori radicati, identità culturali, scuole di pensiero politico vagliate dalla storia, ma solo un accrocco estemporaneo, frutto di un furore modernista senza testa né radici. Completamente slegato, quindi, dalla società che dice di rappresentare e privo di ogni senso di responsabilità nei suoi confronti; di ogni vero legame con essa. Quella che un tempo era rappresentanza è diventata una cambiale in bianco che, ad ogni tornata elettorale, ci ostiniamo a sottoscrivere, scegliendo, di volta in volta, tra l’incudine ed il martello.

Anas Molise, ancora un appalto ad un’impresa campana Ancora un affido di lavori, da parte di Anas Molise, ad una ditta di fuori regione, del casertano. Un milione di euro per il rifacimento di alcune pavimentazioni stradali. Legittimo, per carità. Mi domando: possibile che le imprese molisane non riescano ad aggiudicarsi una sola gara dell’Anas nella propria terra? Ed è possibile che non si possa trovare una correzione ad una stortura che inficia il tessuto produttivo ed anche quello economico del Molise? I soldi destinati al Molise, infatti, finiscono nelle tasche di società campane che pagano le tasse in altra regione, che acquistano i materiali altrove, che hanno operai che arrivano la mattina e tornano la sera e che spendono nei rispettivi paesi. Significa, in parole povere drenare risorse destinate a questa terra per portarle altrove. In parole ancora più povere significa immiserire questo territorio. Con buona pace della politica molisana.


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TAaglio lto

4 28 gennaio 2016

A margine del decreto attuativo della riforma della Pubblica amministrazione e del taglio delle società partecipate dal capitale pubblico

La Uil con Tecla Boccardo ha chiesto di discutere con la Regione l’intero contesto in cui il capitale regionale è coinvolto nelle attività produttive onde evitare che diventi preda dello strumentalismo politico, del qualunquismo sociale, del rivendicazionismo categoriale Sono circa ottomila in Italia le società che vedono la partecipazione del capitale pubblico da parte delle Regioni, delle Provincie e dei Comuni. Ma anche lo Stato, coi suoi ministeri, non scherza. Con l’aggravante che vuole tagliare le società partecipate dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni, lasciando in piedi le sue. Comunque, sono una enormità che, ritenuta tale e considerata la circostanza che nella maggioranza dei casi sono società bislacche, oltre che in perdita, il governo nazionale ha deciso di ridurle massimo a mille. Lo farà sulla scorta di uno dei decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione e dei dati che gli verranno forniti dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni chiamati in causa. Costoro avranno un anno di tempo a disposizione per procedere alla razionalizzazione delle partecipazioni azionarie, tagliando di netto quelle in perdita o che non hanno una ragione logica e funzionale per esistere, e lasciando in piedi quelle in attivo o da fondere con altre società a loro volta in attivo. Una sanificazione economica e finanziaria, una sforbiciata pro-

Il Molise è la regione d’Italia con il maggior numero di maschi in sovrappeso o obesi. Questo quanto emerso dall’analisi dei dati condotta dalla Coldiretti sul documento denominato “Il burden of disease dell’obesità in Italia”, realizzato da Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation. Secondo l’analisi dei dati effettuata da Coldiretti, esistono pronunciate differenze geografiche con le regioni con il maggior numero di persone obese o sovrappeso che vede, per gli uomini, il Molise al primo posto (64,8 per cento), seguito dalla Campania (61,6 per cento), Sicilia (60,6 per cento), Puglia (59,1 per cento) e Basilicata (58,8 per cento). Per le donne, invece, al primo posto è risultata la Basilicata (46,5 per cento), seguita dalla Puglia (44,1 per cento), Cam-

fonda all’attitudine di considerare le società a capitale pubblico o misto (pubblico/privato) un comodo e remunerativo parcheggio per ex deputati, ex boiardi di Stato (a livello nazionale) e di trombati tout court o di amici da ristorare (a livello locale). La società Sea, a totale capitale del Comune di Campobasso, ha provveduto in tal senso, ristorando l’avvocato Stefano Sabatini con la presidenza, e la mancata consigliera comunale Enza Iannetta a far parte del consiglio. La Sea, comunque, al momento è una società non perdita e per questo destinata a fare da ammortizza-

tore ai bisogni politici e clientelari della maggioranza in corso e di quelle future, se rimarrà in attivo. Tutti, dunque, Stato, Regioni, Province e Comuni alla ricerca del filone aurifero di una Pubblica amministrazione che faccia solo e unicamente il proprio mestiere: assicurare alla collettività l’esercizio dei propri diritti civili, garantire la giustizia, assecondare i processi economici produttivi e la piena funzionalità dei servizi sociali. Su questa lunghezza d’onda nei giorni scorsi s’è pronunciata con la solita chiarezza e stringatezza la segreteria regionale dell’Uil. La voce di Tecla Boccardo è la

più nitida che si possa udire nel chiacchiericcio politico regionale, nell’indistinto vociare della miriade degli insoddisfatti della sanità, dell’industria, del commercio, dell’artigianato, del turismo, e dell’altrettanta miriade di coloro che vorrebbero che si muovessero le leve della programmazione, degli investimenti, delle opere pubbliche eccetera eccetera. Prima ad agganciare la riforma della Pubblica amministrazione e il decreto attuativo che vuole incidere sulle società partecipate. Rivolta alla Regione s’è detta pronta, come Uil, a discutere l’intero contesto in cui il ca-

pitale regionale è coinvolto nelle attività produttive, purtroppo con esiti negativi e preoccupanti per manifesta insipienza gestionale onde evitare che diventi preda dello strumentalismo politico, del qualunquismo sociale, del rivendicazionismo categoriale: insomma che se ne faccia un motivo di divaricante egoismo e non un’occasione di riflessione e di pacato razionalismo, per arrivare a distinguere le condizioni di recuperabilità e rilancio, da quelle che oggettivamente non lo sono. Per indurre la Regione Molise, cioè, ad aprire al confronto la sua strategia di uscita dalle società partecipate con il punto di vista del sindacato e del partenariato. Per creare su dati di fatto e non su spinte vendicative (centrodestra contro centrosinistra), una reale piattaforma con al centro gli strumenti finanziari e programmatici resosi disponibili per uscire dalla crisi e per andare avanti. Per indurre la Regione Molise ad essere la parte trainante di questo processo di rilancio e non la parte trainata. Dardo

“Obesità, preoccupante l’abbandono della dieta mediterranea” Le preoccupazioni sono espresse da Coldiretti Molise anche alla luce dei numeri maggiori fatti registrare proprio sul territorio regionale

pania (43,7 per cento), al quarto posto il Molise (43,4 per cento) ed a seguire la Sicilia (40,8 per

cento). Sul versante opposto si collocano il Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta, il Pie-

monte, la Lombardia e la Liguria, con qualche variazione nella posizione di queste regioni nella classifica delle donne rispetto a quella degli uomini. “Non sono solo i meno istruiti riferisce la Coldiretti - a portare un maggiore carico di obesità rispetto ai più istruiti, ma esiste un gradiente sociale, per cui ogni gruppo ha una prevalenza di obesità maggiore di quello che lo precede e minore di quello che lo segue sulla scala sociale. È stato inoltre stimato – prosegue la Coldiretti - che in Italia, Danimarca, Francia,

Olanda, Norvegia, Svizzera, Svezia e Gran Bretagna tra il 60 e il 100 per cento dell’aumento di peso sia da attribuire agli eccessi alimentari piuttosto che alla mancanza di attività fisica. A preoccupare, in Italia, come in Molise – osserva la Coldiretti - è l’abbandono della dieta mediterranea. Infatti, pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino, consumati a tavola in pasti regolari, hanno consentito agli italiani, fra cui tanti molisani, di conquistare fino ad ora non pochi record nella longevità”.


TAaglio lto

5 28 gennaio 2016

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Il consiglio regionale all’unanimità ha accettato la richiesta di un maggior controllo sul territorio a garanzia dei consumatori e dei produttori locali

Allarme del consigliere Ciocca sul latte e sui derivati

Come tutelare i consumatori dai rischi alimentari derivanti dalle possibili sofisticazioni a causa dell’uso di latte in polvere che, invece di essere destinato all’uso zootecnico, attraverso fasi di trasformazione, può essere introdotto nel consumo alimentare umano Della mozione del consigliere regionale Salvatore Ciocca sulla provenienza e la qualità del latte utilizzato per la produzione dei derivati da parte dei caseifici molisani che sul mercato vantano un consolidato attestato di qualità, ne abbiamo scritto ieri in pagina. La condizione però è esposta a non pochi rischi qualora intervenissero elementi esterni che la qualità la potrebbero compromettere. Ne abbiamo scritto ieri in pagina mettendo la mozione di Ciocca in relazione con il seminario scientifico più o meno sulla stessa materia organizzato dall’università del Molise, finendo per auspicare una stretta e costante interazione finalizzata alla valorizzazione delle peculiarità molisane. Bene. La mozione di Ciocca è stata discussa dal consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 26 gennaio, finendo per esser approvata all’unanimità (i consigli pomeridiani statisticamente sono quelli più malleabili, meno spigolosi, certamente i più accomodanti, ne sanno qualcosa i consiglieri del gruppo 5 Stelle con due mozioni viste passare al-

l’unanimità). In sostanza, Ciocca ha posto un problema: siamo sicuri che il latte utilizzato dai caseifici sia tutto molisano e che quello che viene dall’estero sia garantito? Che la qualità e la tipicità dei prodotti lattiero/caseari molisani siano al riparo dal pericolo di manipolazioni? Questioni serie e seriamente poste all’attenzione generale in termini concreti, giusto per evitare che dietro la facciata della molisanità e tipi-

l’intervento Il Movimento 5 Stelle firma la doppietta in Consiglio regionale portando a casa il risultato. Ieri, in assemblea, sono state accettate all’unanimità le nostre richieste su randagismo e attività estrattive Una bella notizia, anzi due, per ambientalisti e animalisti. Il Movimento 5 Stelle è riuscito a far votare dal Consiglio regionale due documenti fondamentali. Il primo è la mozione riguardante il “Piano per la Prevenzione e controllo del randagismo”. Un argomento spesso sottovalutato, ma non dal Movimento 5 Stelle che da mesi è in contatto con le associazioni e già in passato ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale. La mossa successiva è stata quella della mozione che, in pratica, riporta il Piano in Commissione permanente per un aggiornamento. Quello nuovo dovrà risolvere la questione randagismo “attraverso una pianificazione attenta delle campagne di monitoraggio, censimento, sterilizzazione e affido”. Tra gli altri obiettivi della mozione, il contenimento della spesa pubblica e la effettiva collaborazione tra forze e associazioni presenti sul territorio. Un risultato importante dato che, se guardiamo ai dati dell’Italia e alle modalità con cui si fa fronte in Molise al fenomeno randagismo, è chiaro che siamo fermi al-

cità si inseriscano meccanismi economici e di produzione che potrebbero inquinarle e comprometterle. L’iniziativa del consigliere di Riccia (dove la produzione del latte è di assoluta qualità) sul controllo della provenienza del latte utilizzato nei prodotti lattiero-caseari dovrebbe far felici i consumatori e i produttori locali, quelli che utilizzano il latte molisano e ne conservano gelosamente le ca-

ratteristiche, le stesse che sul mercato fanno delle mozzarelle, delle scamorze, dei caciocavallo e quant’altro una eccellenza agroalimentare. Sulla mozione sono intervenuti a favore, con argomentazioni e punti di vista variegati, il già presidente della giunta regionale Michele Iorio, i 5 Stelle Federico e Manzo, il “sinistrorso” Ioffredi, il già presidente del consiglio Niro, il consigliere Monaco e l’assessore all’Agricoltura Facciola: tutta gente che per un verso o per l’altro ha dimestichezza col intensificare le procedure di verifica, di intensificare i controlli soprattutto a garanzia degli ignari cittadini utenti sulla provenienza e sullegaranzie igienico-sanitarie del latte estero utilizzato dall’industria casearia molisana; di adottare ulteriori provvedimenti a sostegno di un’attività di grande rilevanza socio-economica, quali la zootecnia e la produzione di latte; di tutelare i consumatori dai rischi alimentari derivanti dalle possibili sofisticazioni a causa dell’uso dilatte in polvere che, invece di essere destinato all’uso

zootecnico, attraverso fasi di trasformazione,può essere introdotto nel consumo alimentare umano; di difendere il lavoro dei nostri produttori perseguendo la politica della trasparenza, rendendo noti i metodi dei controlli adottati, le sedi ove gli stessi vegnono effettuati e le aziende di trasformazione”. Motivi di preoccupazione non mancano perché su quanto sollevato da Ciocca (le opposizioni che ci stanno a fare), la Regione si ponga con estremo senso di responsabilità a capo di una sistematica azione di controllo in collaborazione con gli organismi territoriali finalizzati alla salvaguardia della salute e ad impedire le sofisticazioni. Ciocca, di fatto, ha posto in evidenza la necessità che si esca dalle “convenzioni” e dalle “convinzioni” che contornano l’assunto che tutto ciò che sa di molisano sia garantito, lasciando così la porta aperta alle manipolazioni, alle sofisticazioni e alle alterazioni. Dardo

Randagismo e Prae, approvate le mozioni l’età della pietra e scarso interesse viene riservato a questo che è un problema di natura etica ed economica. Già nel 2005 la Regione ha disciplinato la gestione dell’anagrafe canina e le modalità di intervento per prevenire il randagismo. Nel 2012, poi, è arrivato il Piano triennale 2013-2015, redatto dalla Direzione generale per la Salute, Servizio di Prevenzione, Veterinaria e Sicurezza Alimentare. Un documento che fino ad ora è stato solo una nobile dichiarazione di intenti. Non possiamo dimenticare la strage verificatasi nel 2014 presso il canile municipale di Campobasso e lo stato in cui versano i randagi in tutto il Molise. Dunque, il piano deve essere aggiornato, ma soprattutto attuato e abbiamo impegnato le istituzioni a farlo in collaborazione con “tutti i soggetti interessati”. Nota dolente, l’ostilità dei Consiglieri Lattanzio e Niro su una parte della nostra proposta che, con auspicio, rafforzava e indirizzava la commissione competente alla cooperazione con Comuni, Asrem, associazioni, Ordine dei veterinari e chiunque altro di competenza. Alla fine il Consiglio ha detto no a questa collaborazione. Ad ogni modo, poco dopo, l’aula ha approvato un’altra nostra mozione sul

“Piano Regionale delle Attività Estrattive”. Il cosiddetto Prae mira ad individuare gli “ambiti estrattivi” al fine di “rendere compatibili le esigenze di carattere produttivo con quelle di salvaguardia dell’ambiente e territorio e delle vocazioni agricole”. Come si legge nella nostra mozione, il Piano è l’atto di programmazione settoriale che stabilisce gli indirizzi e gli obiettivi di riferimento per l’attività di ricerca e di coltivazione di materiali di cava e torbiera nonché per il recupero ambientale ed il ripristino delle aree interessate ai fini del corretto utilizzo delle risorse naturali compatibilmente con la salvaguardia dell’ambiente e del terri-

torio. Nobili intenti, disattesi però dalla Regione visto che in una delibera dell’ente, già nel 2008 si parlava di “mancata approvazione del Prae secondo la tempistica prevista”, per poi scoprire che un piano c’è, ma giace nei cassetti regionali come tanti altri atti di pianificazione territoriale. Una ennesima grave lacuna, in questo caso superata. Grazie al Movimento 5 Stelle, infatti, il consiglio regionale ha impegnato Frattura “a far sì che la Giunta, nel più breve tempo possibile, adotti lo schema di piano regionale delle attività estrattive”. Detto, fatto. Movimento Cinque Stelle Molise


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Campobasso

28 gennaioi 2016

Scuole, ancora polemiche Ai genitori degli alunni della Guerrizio non va giù l’atteggiamento del Sindaco CAMPOBASSO. Dopo la copiosa nevicata dei giorni scorsi il sindaco di Campobasso ha chiusi i plessi scolastici e disposto una verifica dei tecnici comunali, la scuola di Via Crispi è stata chiusa in attesa della perizia sulla vulnerabilità che ha il Comune ha commissionato all’ Università di Perugia, e gli alunni ospitati alla Colozza. Ma i genitori degli alunni della Nino Guerrizio vogliono altrettante rassicurazioni, e pertanto hanno incontrato il sindaco di Campobasso in aula consiliare. “ Quattro giorni di chiusura delle scuole non hanno risolto i problemi – i genitori degli alunni della scuola Guerrizio in via

D’Amato non mollano – dopo lo sciopero bianco, per non aver mandato i figli a scuola alla ripresa dell’attività didattica, in un acceso confronto con il sindaco Battista affermano:” vogliamo vedere i documenti che certificherebbero il miglioramento antisismico della struttura, visto che sono stati effettuati dei lavori nel 2012“. Il sindaco Battista ha rassicurato i genitori che saranno consegnate le fotocopie dei documenti. I genitori però continuano ad incalzare il primo cittadino per avere rassicurazioni “se non ci verrà fornita la documentazione ci costituiremo in comitato“. A fine incontro un concitato Battista

congeda i genitori con queste parole: “ A scuola si può andare, non mi nascondo e mi prendo le

responsabilità del mio operato, se i tecnici mi hanno garantito che la Nina Guerrizio è sicura io

non ho altro da dirvi, avrete le carte, poi la decisione spetta a voi“.

“Subito un Consiglio monotematico” Sulla situazione scolastica, la coalizione Civica al comune di Campobasso chiede una riunione monotematica CAMPOBASSO. La Coalizione civica ha presentato una richiesta di convocazione di Consiglio comunale monotematico per discutere una mozione urgente sul tema dell’edilizia scolastica del Comune di Campobasso. Il testo della mozione propone una disamina sulle iniziative assunte dall’Assessorato alle opere pubbliche del Comune di Campobasso per fronteggiare una situazione che sta destando nell’opinione pubblica cittadina disagio e preoccupazione. Confusione, carenza di informazione, mancanza di chiarezza, obiettivi non aderenti alle reali necessità della Città di Campobasso hanno caratterizzato l’azione politico-amministrativa dell’Assessorato alle Opere pubbliche. È necessario un programma chiaro e dettagliato

delle azioni e delle risorse economiche che si intendono mettere in campo per dare garanzie agli alunni, al personale docente e al personale ata.

La sicurezza degli edifici scolastici deve essere un tema prioritario nell’azione politico-amministrativa del Comune di Campobasso ed in particolare del settore Opere pubbliche. È essenziale approntare un’anagrafe degli edifici scolastici di competenza comunale ( tutt’oggi non presentata) che consenta di avere un quadro preciso delle strutture che necessitano di interventi prioritari, al fine di garantire il benessere fisico e psicologico della popolazione scolastica e delle famiglie di Campobasso. Il Consiglio monotematico richiesto rappresenta un momento importante di confronto per analizzare e valutare l’operato dell’Assessorato alle opere pubbliche del Comune di Campobasso e per fornire proposte in linea con l’esigenza di sicurezza dei nostri concittadini.

“Sisma, bisogna fare chiarezza” Per i consiglieri comunali Cinque Stelle, occorre uno screening su tutto il territorio CAMPOBASSO. Il dopo sisma, i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle pongono una serie di riflessioni. Così, Simone Cretella. “Innanzitutto invitiamo il Presidente della Regione, Polo Di Laura Frattura, a rivedere l’intera linea programmatica, per indirizzare una buona parte delle risorse regionali sull’edilizia scolastica. In questi giorni – ha poi tenuto a precisare – non abbiamo voluto fare dello sciacallaggio politico sulla questione, portando piena comprensione per le difficoltà del momento, ma speriamo, allo stesso tempo, che queste nostre indicazioni vengano prese in seria considerazione”. Su come intervenire sulle scuole, Cretella ha spiegato come sia necessario “dirottare ogni risorsa per l’abbattimento e la ricostruzione delle scuole insicure, per rinnovare le strutture con edifici concepiti con le più moderne tecniche di efficienza energetica. In altre zone d’Italia vengono costruite scuole modernissime in

meno di cento giorni. Qui invece, come nel caso della scuola in Via Berlinguer e via Sant’Antonio dei Lazzari, si spendono risorse su edifici che hanno mostrato criticità già in fase progettuale, come peraltro rimarcato anche dai com-

petenti ordini professionali”. “Nell’immediato - ha concluso Cretella – bisogna realizzare una struttura ‘polmone’ su moduli provvisori prefabbricati, la quale permetterà di ospitare di volta in volta le classi delle scuole in fase di rico-

struzione o adeguamento”. “Sul tema della sicurezza - ha continuato il portavoce dei Movimento – è però suonata una sveglia. Bisogna immediatamente predisporre uno screening su tutte le strutture pubbliche, ma anche pri-

vate. Subito dopo bisogna far riportare l’attenzione del Governo su questa zona che è da sempre una zona ad alto rischio sismico. I finanziamenti dello Stato al Molise, infatti, sono diminuiti di oltre un terzo nel biennio 2015-2106. Perdere fondi su un tema cosi importante è grave. Esistono finanziamenti - ha concluso Gravina - da cui attingere le risorse utili e sono quelli inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche”. Sull’informazione ai cittadini, sui rischi e su come comportarsi in casi di terremoto, è poi intervenuto Luca Praitano. “In questo periodo, nel quale la gente è molto attenta a ricevere informazioni su come rapportarsi al fenomeno sismico, ci sarebbe bisogno di una maggiore attenzione nell’informazione. Che non si verifichi più – ha chiosato Praitano -un silenzio sulle drammaticità della situazione. I cittadini hanno il diritto di sapere e, nei giorni scorsi, per non creare allarmismi, a detta del sindaco, su troppe cose si è deciso di tacere”.


Campobasso

7 28 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ecco perchè è il caso di continuare con l’attuale mister anche in futuro

Con Favo si va lontano

di Gennaro Ventresca Conosco poche tracce del passato di Favo. Intanto, si chiama Massimiliano, come Allegri, l’allenatore del momento. Anche se, così mi dicono, abbia il taglio del “maestro” che lo avvicina maggiormente a Sarri. Giudico i mister per i risultati e non per i loro rapporti con i media. Penso che bastino, e avanzino pure. Nel 2000, l’anno in cui vincemmo sul campo il campionato di D, con l’Adelmo sul pennone, venni spesso in contrasto con il siciliano Busetta che pretendeva che mi recassi a fargli visita durante gli allenamenti, in modo da scoprire la bontà dei suoi metodi. In verità, qualche volta, in assoluto anonimato, ci sono andato. E, in punta di verità, non ho visto nulla di speciale, mentre ho invece potuto apprezzare gli allenamenti ginnici del professor Baracchi, un tipetto tutto pepe che se la tirava un po’, ma che indiscutibilmente sapeva il fatto suo. Busetta non mi piacque da subito:

mandò via (a Bojano) Nino Poziello, il mio poeta del gol e fece sudare le sette camicie a Cariello per giocare qualche partita da titolare. Voglio spiegare ai più giovani e ricordare a chi ha memoria corta, che Poziello avrebbe giocato da protagonista in C per una decina d’anni e che Alfredo Cariello (giunto in prestito dalla Salernitana) sarebbe arrivato da effettivo sino alla A (Ascoli).

Il mister con la faccia solcata dalle rughe profonde della campagna catanese, per la verità vinse il campionato, a spese del Taranto che a un certo punto della stagione, arrivò a precedere la nostra squadra di ben nove punti. Ebbe quindi meriti indiscutibili Busetta, ma forse più di lui se li potettero mettere all’occhiello l’Adelmo e lo stesso Aniello (detto Nello) Aliberti che seppero

fare bene il loro mestiere (chi vuol capire capisca). Senza dimenticare il diesse Nino Vita (voluto da Aliberti) che seppe reggere le fila con capacità ed eleganza. La lunga parentesi mi è servita per spiegare che il lavoro dell’allenatore si vede la domenica, non certo durante la partitella del giovedì o il torello che si usa fare prima di mettersi in riga, per gi-

rare intorno al campo. Mi piace Favo, con la sua faccia simpatica da professorino. Mi allieta anche la sua allegra faccia da napoletano che rimarca qualche sgarbo ricevuto dagli arbitri e dal fato senza fare il fatalista, come la gente del Sud. Mi soddisfa per l’ordine che è riuscito a mettere in campo e per la coerenza. Con uno così si può cercare di tracciare un programma, avendo cura di mettergli al fianco sempre un diesse (va bene anche Minadeo, con un anno di esperienza). Il mister, sia ben chiaro, non va mai lasciato a briglie sciolte. Il mister deve dare indicazioni alla società, non surrogarla come ha fatto Cappellacci. Il mister deve regalare alla platea un gioco piacevole, avendo cura di mettere in campo pensatori e cursori. Proprio come ha fatto Favo con quello che ha trovato e con ciò che Minadeo è riuscito a trovargli, dopo la partenza dei mammasantissimi voluti dall‘uomo di Tortoreto. Per quel che s’è capito potrebbe essere l’uomo giusto anche per il futuro.

Celebrazione del “Giorno della Memoria” e cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore La cerimonia si è tenuta in Prefettura a Campobasso. Ripercorse le tappe dell’Olocausto CAMPOBASSO. Ieri mattina, presso il Salone d’Onore di questo Palazzo del Governo, è stato celebrato il “Giorno della Memoria”, istituito per mantenere vivo il ricordo della Shoah. Alla presenza delle Autorità civili e militari, e del Grande Ufficiale Giovanni Tucci - sopravvissuto alla deportazione nel campo di concentramento di Torun, in Polonia, dove rimase imprigionato due anni - è stata ripercorsa la tragedia dell’Olocausto per ribadire il dovere della Memoria. Dopo l’introduzione del Prefetto, studenti del Liceo Scientifico Statale “A. Romita” di Campobasso hanno letto un brano tratto dal romanzo autobiografico di Elie Wiesel, “La notte”

ed una poesia dal titolo “Per ricordare” - scritta da una ragazza di cui si conosce solo il nome: Letizia - oltre che presentare le considerazioni fatte dai ragazzi in classe in

In ricordo di Ada Trombetta Un giorno a casa della professoressa che tanto ha dato a Campobasso CAMPOBASSO. E’ stata una bella esperienza, significativa, coinvolgente, interessante per coloro che hanno partecipato alla inusuale commemorazione per Ada Trombetta, ieri, 26 gennaio. Un secondo gruppo, ugualmente numeroso, replicherà sabato 30 c.m. Un grazie ad Andrea Damiano, Antonio Vinciguerra e Patrizia Niro che hanno dato voce ai brani selezionati dai libri di Ada. Un grazie particolare a Rosa Socci ed al gruppo Polifonica Monforte per il significativo sostegno che hanno voluto dare al canto popolare campobassano eseguito.

merito alla memoria di coloro i quali – come rom, portatori di handicap, omosessuali, malati psichici … - nei campi di sterminio hanno condiviso con gli ebrei la prigionia e l’eliminazione fisica. Hanno accompagnato la riflessione brani musicali di Morricone, Piovani e Fratianni, egualmente eseguiti dagli studenti. Il Prefetto di Campobasso, Francescopaolo Di Menna, ha poi consegnato ai familiari di Nicola Scarano e di Giuseppe Zingaro, con la partecipazione dei Sindaci dei rispettivi Comuni di Trivento e Santa Croce di Magliano, le Medaglie d’Onore, conferite dal Presidente della Repubblica ai cittadini della provincia deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

28 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Asilo nido, non diciamo sciocchezze” Giovanni Cefalogli replica all’intervento del coordinatore del sindacato Csa ISERNIA. Solo un paio di giorni fa il Coordinatore del Sindacato CSA, Feliciantonio Di Schiavi, aveva diffuso la notizia relativa alla chiusura dell’asilo nido comunale di Isernia, alla quale risponde oggi il direttore tecnico della Cooperativa NuovAssistenza Onlus, Giovanni Cefalogli, in una nota diffusa agli organi di informazione di cui se ne riporta di seguito il testo integrale. “In merito alla nota diffusa dal sindacato CSA in cui si afferma che Isernia è senza asilo comunale per colpa della politica e del privato i sentiamo obbligati a ristabilire la verità dei fatti precisando che: la Sezione Primavera presso la struttura di via Umbria, da noi gestita, non è una struttura privata ma una struttura pubblica gestita con un partenariato tra pubblico e privato sociale, è fi-

nanziata dalla regione Molise con fondi comunitari, l’accesso alla sezione primavera è libero e le rette sono prestabilite dalla Regione e non lasciate al libero mercato. Appare appena il caso di sottolineare che la legge 328/2000 prevede questo tipo di gestione proprio per valorizzare le capacità progettuali e gestionali del privato sociale, noi siamo una cooperativa sociale di tipo a), ONLUS per statuto e che non ha fini di lucro ma “persegue l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi” (legge 381/1991); la sezione primavera fu istituita e finanziata nel 2014 su nostra proposta progettuale. redatta a seguito di procedure di evidenza pubblica del

Comune di Isernia e della Regione Molise, è destinata a bimbi da 24 a 36 mesi e non è affatto in concorrenza con l’asilo nido comunale destinato ai bimbi da 03a 23 mesi. Per l’affidamento degli anni scolastici 2015-2016 e 20162017 abbiamo partecipato, e superato, una ulteriore procedura di evidenza pubblica anch’essa aperta a tutti. La nostra cooperativa opera nella struttura di via Umbria dal 2011 quando, a seguito di gara di appalto emanata dall’amministrazione Melogli, si aggiudicò la fornitura di servizi integrativi per assicurare l’apertura dell’Asilo Nido anche al pomeriggio. A fronte di una struttura moderna adatta ad ospitare 28 bimbi nel 2011 erano iscritti solo 12 bambini scesi a 7 nel 2014, e fu proprio per rivitalizzare la struttura e offrire un buon servi-

zio pubblico per i bimbi nella fascia 24-36 mesi che decidemmo di rispondere all’avviso progettando la sezione primavera per n. 20 posti. Appare il caso di sottolineare che, proprio grazie alla qualità del servizio offerto alle famiglie isernine nell’anno scolastico 2014-2015, l’anno successivo abbiamo ricevuto oltre 40 richieste di iscrizione che ci hanno spinto a proporre sezioni primavera anche a S. Lazzaro e a San Pietro celestino; oggi le famiglie Isernine hanno servizi pubblici a tariffe agevolate per un totale di 50 posti tutti occupati. Vorremmo segnalare al CSA che la nostra cooperativa ancora non riscuote dal Comune di Isernia nemmeno un centesimo dei finanziamenti per la sezione primavera, nemmeno “l’anticipo” per l’anno scola-

stico 2014-2015 che giace nelle casse comunali dall’aprile 2015. Segnaliamo inoltre che questo mese, per la prima volta dopo 15 anni di vita della cooperativa, le lavoratrici delle sezioni primavera non hanno ricevuto lo stipendio intero ma solo un acconto e ciò esclusivamente a causa degli enormi ritardi nei pagamenti da parte del Comune di Isernia per questo ed altri servizi. Forse sarebbe opportuno che il sindacato CSA, invece di difendere l’indifendibile, provi a disturbare il Commissario Saladino per chiedergli di accelerare, come aveva promesso, il pagamento alle imprese, sociali e non, che operano col Comune. Questa si che sarebbe una azione meritoria in favore della economia cittadina e in difesa dei lavoratori”.

Furto in abitazione e rapina, pregiudicato arrestato Operazione dei Carabinieri sul territorio di Monteroduni resto. Accompagnato in caserma, dopo le formalità di rito è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Isernia, con l’accusa di furto aggravato in abitazione e rapina. Intanto continuano le indagini per accertare se il pregiudicato avesse agito da solo o insieme a qualche complice, e se lo stesso sia coinvolto in altri furti in abitazione verificatisi nel recente passato nel territorio “Pentro”. Per dovere di cronaca si precisa che al contrario di quanto falsamente riportato questa mattina nei “titoli” di un quotidiano locale, nessun linciaggio da parte dei residenti è stato perpetrato nei confronti della persona arrestata che, durante il tentativo di fuga è inciampato riportando una lievissima slogatura ad una caviglia.

MONTERODUNI. Stava commettendo un furto all’interno di una abitazione privata nella periferia di Monteroduni, quando ieri pomeriggio è stato sorpreso da un vicino di casa del proprietario, nonchè suo familiare e giovane figlio di un militare dell’Arma dei Carabinieri. Un pregiudicato 30enne di Napoli, vistosi scoperto ha tentato la fuga scagliandosi contro il giovane, prima minacciandolo di morte con un cacciavite e poi colpendolo con calci e pugni, procurandogli contusioni giudicate guaribili dai sanitari dell’Ospedale Civile Ferdinando Veneziale di Isernia, con dieci giorni di prognosi. L’immediato intervento di una pattuglia della locale Stazione dei Carabinieri, ha comunque impedito la fuga del malvivente, che è stato bloccato e tratto in ar-

Evento Paleolitico, direzione futuro Una serie di proposte di ComunitAttiva saranno presentate sabato ISERNIA. L’associazione ComunitÀttiva presenta la sua proposta di valorizzazione del Paleosuolo di Isernia. Dopo avere individuato una serie di proposte in merito alla gestione dell’auditorium Unità d’Italia prosegue la linea di azione adottata dall’associazione: ideare progetti concretamente realizzabili per ottenere lo sviluppo del territorio isernino. Il sito archeologico culturale Paleolitico rappresenta un grande patrimonio per la città di Isernia, per tale ragione sabato 30 gennaio, alle ore 16.30, presso il Museo del Paleolitico in località La Pineta, illustreremo le nostre proposte per una corretta valoriz-

zazione dell’area. “Dopo i vani tentativi degli ultimi anni è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti realizzando una valorizzazione

concreta del sito. Una valorizzazione che non può prescindere dalla connessione e dall’integrazione del Paleosuolo con il contesto cittadino e provinciale“.

Durante l’evento, organizzato in collaborazione con il Polo Museale del Molise e con il patrocinio del Comune di Isernia, della Provincia di Isernia e della Regione Molise, verranno analizzate le strategie di sviluppo dell’area che potranno essere messe in pratica dalla prossima amministrazione comunale. Interverranno Giuseppe Iglieri – Presidente ComunitÀttiva Vittoria Di Cera – Responsabile del Polo Museale del Molise Lorenzo Coia – Presidente della

Provincia di Isernia Antonella Minelli – Docente universitaria e Responsabile del Centro Europeo di Ricerche Preistoriche Domenico Ioffredi – Consigliere regionale con delega alla cultura Dopo degli interventi istituzionali e la presentazione della proposta operativa si terrà un ampio dibattito con i cittadini al fine di costruire una proposta progettuale maggiormente partecipata. Ulteriori informazioni sono disponibili alla pagina Facebook dell’associazione www.facebook.com/comunitattiva.molise “Il futuro è la nostra direzione, raggiungiamolo insieme“.


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Termoli

28 gennaio 2016

Vietri: la richiesta di sospensiva non viene discussa Il Comitato ritiene di andare avanti con la battaglia LARINO. Arrivano concrete novità sulla questione ospedale Vietri di Larino. Nei giorni scorsi, infatti, non è stata discussa la richiesta di sospensiva alla sentenza del TAR Molise che aveva accolto il ricorso presentato dal comitato Pro

Vietri e dal comune di Larino per il mantenimento del presidio e delle sue funzioni nel comune frentano. L’avvocatura di Stato che difende la regione Molise, i ministeri e il commissario ad acta Paolo di Laura Frattura, infatti, ha deciso

di rinunciare alla richiesta di sospensiva. E così la sorte dell’ospedale di Larino si deciderà nell’udienza di merito durante la quale verrà discusso il contenuto del ricorso nel suo insieme. La vicenda non riguarda i nuovi

piani operativi ma fa riferimento a provvedimenti precedenti a quanto presentato a Termoli appena una decina di giorni fa. Una decisione, quella di non ricorrere alla sospensiva, che è stata accolta positivamente sia dall’assessore comunale alla sa-

nità, Michele Palmieri, che dall’avvocato Alfredo Ricci che sta difendendo le posizioni dell’amministrazione per la quale la sentenza resta esecutiva e permetterà a comune e comitati di andare avanti nella battaglia.

Salva la tua lingua locale Riconoscimento dell’Unpli alla scuola secondaria di Guglionesi GUGLIONESI. Dopo il riconoscimento al concorso ‘A Paranze di Termoli, arriva la menzione d’onore per i componimenti poetici dialettali degli alunni della Scuola Secondaria di I grado di Guglionesi al Concorso nazionale indetto dall’Unpli Salva la tua lingua locale, la cui cerimonia di premiazione presso la sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma, con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e della

Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco. Le poesie segnalate sono: Il disastro di Parigi di Filippo Tilli, Memoria di Nicola Lamanda e Kevin Tilli della classe III A, seguiti dalla prof.ssa Laura Calvano e Guglionesi mia di Perna Ilenia della classe III C, guidata dalla prof.ssa Marianna Zarlenga. Grande soddisfazione degli alunni e delle famiglie per l’importante risultato ottenuto, vista la partecipazione di numerose scolaresche

di varie parti d’Italia. Vanno sottolineati l’entusiasmo e l’impegno con i quali gli alunni delle classi coinvolte hanno aderito all’iniziativa, che si colloca nell’ambito di una serie di attività didattiche mirate ad accrescere l’interesse nei confronti della poesia come mezzo per esprimere se stessi in un contesto, come quello odierno, che vede i ragazzi privilegiare forme comunicative sintetiche e poco espressive.

Vela, le premiazioni a Pescara Ottimi i risultati della squadra agonistica del Circolo Vela di Termoli accompagnati dagli istruttori federali Guidotti Domenico j e Fabrizio Loffreda, dal direttore sportivo Guidotti Silvano , dal Presidente del sodalizio termolese Maurizio Di Censo e dal responsabile degli Ufficiali di Regata della IX zona Domenico Guidotti Sr. Il lavoro svolto in questi anni hanno dato ottimi frutti, che, oltre ad assegnare al ragazzi della Techno293 il podio completo e il campione IX zona T293 in Giulia Forte, il sodalizio ha formato un gruppo agonistico di tutto rispetto pronto per solcare i livelli nazionali. Tutti pronti per nuove ed importanti novità per i corsi estivi 2016.

TERMOLI. Presso la sede del Club Nautico di Pescara si è svolta la cerimonia di premiazione annuale dei protagonisti della vela e windsurf della IX zona FIV Abruzzo-Molise. Alla presenza del Vice Presidente della Federazione Italiana Vela, del Presidente della IX zona FIV, delle autorità politiche e militari sono stati premiati i protagonisti delle varie classi veliche e degli ufficiali di regata. Nutrita la presenza del Circolo della Vela Termoli con l’intera squadra agonistica: Guidotti Maria, Forte Giulia, Di Francia Giulia, Imperio Costantino ed Imperio Domenico, Rulli Francesca, Greco Alex, Davide Di Censo;

Mare d’inverno a Petacciato Fare Verde organizza per domenica la pulizia dell’arenile PETACCIATO. Domenica 7 febbraio si svolgerà anche in Molise la XXIV edizione dell’operazione “Mare d’inverno”: i volontari di Fare Verde saranno impegnati a pulire diverse spiagge italiane per ricordare a tutti che l’inquinamento dei litorali è un problema che esiste per dodici mesi all’anno e non solo durante il periodo estivo. Le operazioni di pulizia promosse da Fare Verde sono l’occasione per informare i cittadini sulle possibilità di riduzione del mare di rifiuti che invade le vie delle nostre città, le strade, le autostrade, le ferrovie che attraversano le campagne, le aree industriali e i quartieri residenziali, le cime delle montagne e i boschi, i prati e, naturalmente, le spiagge. Quest’anno Fare Verde Molise, dopo tante edizioni svolte tra Termoli e Campomarino, ha scelto di puntare l’attenzione sul litorale di Petacciato, un tratto di costa di notevole interesse naturalistico e grande potenziale turistico che però versa in molti tratti, in stato di forte criticità. Non a caso, tra le associazioni che hanno prontamente

aderito alla giornata ecologica, vi è il “Comitato Articolo 21” di Petacciato che, per voce del referente Matteo Fallica, ha più volte segnalato all’opinione pubblica lo stato di degrado in cui versa il tratto di spiaggia che va dalla zona del semaforo sulla statale 16 fino alla foce dei torrenti Tecchio e Mergolo, interessando in particolare la bellissima pineta, uno dei luoghi più suggestivi della costa molisana. Alla manifestazione, patrocinata dall’assessorato all’ambiente della Provincia di Campobasso e dal Comune di Petacciato, ha inoltre aderito la sempre presente As-

sociazione Ambiente Basso Molise, partner storico del “Mare d’Inverno” molisano, le guardie Ecologiche del CO.N.G.E.A.V e MOLI.G.A.V, oltre la Protezione Civile di Petacciato e Campomarino che forniranno, come ogni anno, l’insostituibile sostegno logistico all’iniziativa ecologica. I volontari di Fare Verde che puliranno le spiagge coglieranno l’occasione per fare anche un censimento dei rifiuti più invadenti. I dati vengono utilizzati per sensibilizzare il Parlamento Italiano sulla necessità di attuare una politica per la riduzione a monte dei rifiuti, come avvenuto in passato quando grazie a Fare Verde si è scoperto il flagello dei “bastoncini cottonfioc”che invadevano le spiagge italiane ed ottenuto una legge che ne prevede la commercializzazione solo se biodegradabili. L’appuntamento è quindi fissato per domanica 7 febbraio alle ore 9.30 presso il Centro Educazione Ambientale al Lido di Petacciato, dove gli operatori del “Progetto Life Maestrale” accoglieranno i volontari prima di ricevere istruzioni ed imbracciare “guanti e rastrelli


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Termoli

28 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Centro immigrati chiuso dal Nas La struttura utilizzata quella dell’ex hotel Modena dove sono state riscontrate carenze igienico-sanitarie TERMOLI. Si aggrava la questione relativa al centro di accoglienza per immigrati ospitato nella struttura dell’ex Hotel Modena, a Termoli. Dopo il primo blitz compiuto dai carabinieri del Nas Molise quasi due settimane fa, c’è stato nelle ultime ore un sopralluogo congiunto da parte degli stessi militari guidati dal capitano Antonio Forciniti e il responsabile dell’ufficio d’igiene dell’Asrem, dottoressa Carmen Montanaro. Anche la dirigente di via del Molinello ha rilevato le criticità igieniche in precedenza messe a verbale dal personale del Nucleo antisofisticazioni e sanità,

tra cui il sovraffollamento rispetto ai locali a disposizione, carenze igienico-sanitarie, mancata applicazione del progetto d’integrazione e rilievi di natura strutturale. Un supplemento di attività che ha portato a una istanza rivolta alla Prefettura di Campobasso e al sindaco di Termoli con la richiesta esplicita di chiusura del centro. Toccherà ai funzionari di piazza Pepe trasferire i migranti e ciò potrebbe avvenire appena saranno disponibili nuovi posti da individuare in altra struttura. Un provvedimento notificato nella giornata di ieri.

Gtm, si cerca una soluzione La Cgil auspica il pagamento delle mensilità arretrate e la normalizzazione della situazione TERMOLI. Per i prossimi giorni, sono stati calendarizzati una serie di incontri, anche istituzionali, al fine di portare a soluzione l’atavica vicenda dei lavoratori della Azienda GTM di Termoli che periodicamente sono costretti ad adire le vie istituzionali e ad attuare forme di protesta anche eclatanti, per ribadire il loro disagio nel vivere un quotidiano disagio dovuto alla mancata corresponsione del salario. Auspichiamo non solo la soluzione ai ritardati pagamenti di quattro mensilità ma, come da tempo questa O.S. ostinatamente ribadisce, la definitiva risoluzione di questa

triste pagina e la conseguente regolarità della erogazione di quanto dovuto a tutti i dipendenti. Deve essere chiaro a tutti che non possiamo tollerare che il servizio di Trasporto Pubblico Urbano della città di Termoli, possa essere finanziato direttamente o indirettamente dai dipendenti della Azienda. A loro è dovuto il ringraziamento per avere permesso all’utenza di usufruire del Servizio di Trasporto Pubblico fino ad oggi, ed infatti nessuno può non riconoscere loro il merito della continuità della loro prestazione lavorativa e quindi lo svolgimento del Servizio Pubblico di Tra-

sporto, che sappiamo essere ad uso quasi esclusivo delle categorie sociali più deboli. Crediamo che, le Parti che saranno chiamate a discutere nei prossimi giorni della attuale, precaria condizione di questi lavoratori, debbano tenere in grande considerazione il grande senso di responsabilità che questi hanno dimostrato negli ultimi mesi. Il Segretario Regionale Cristino Lepore

I pendolari incontrano l’Assessore ai Trasporti della Regione Puglia. Tratta Termoli-Foggia, a breve un tavolo tecnico con Trenitalia ed il comitato per cercare una soluzione TERMOLI. Il 26 gennaio il comitato dei pendolari Termoli – Foggia ha incontrato a Bari presso il Palazzo della Regione Puglia l’assessore ai trasporti Avv.to Giovanni Giannini.

L’assessore si è dimostrato ampiamente disponibile ad affrontare il problema delle modifiche degli orari e della cancellazione di alcuni treni previsti nel nuovo assetto di Trenitalia.

Infatti, come fanno notare i pendolari, oltre alla soppressione del treno regionale delle 8.05, sostituito da un autobus con partenza alle 7.43, e al posticipo di quello delle 6.28 alle 6.40, che causano

continui ritardi sul posto di lavoro, è apparsa ancora più strana l’istituzione di altre corse in fasce orarie in cui i treni viaggiano vuoti. L’assessore convocherà a breve

un nuovo incontro con il comitato di viaggiatori e la dirigenza di Trenitalia della Regione Puglia per cercare una soluzione che soddisfi le esigenze di pendolari e studenti.

Educare gli adolescenti alla salute Insieme ai genitori e ai docenti, torna il Progetto Martina TERMOLI. Conoscenza e prevenzione sono alla base dei corretti stili di vita, quelli che riescono a porre un argine contro il dilagare di patologie epidemiologiche. Da anni su questo versante è attivo il progetto Martina del Lions International, portato avanti in Basso Molise dai club di Larino e del Tifernus di Termoli. “Quest’anno ritorniamo presso gli istituti superiori per “ricordare” ai giovani quale stile sia più consono ad una vita in salute e come prevenire possibili infezioni tumorali alla loro giovane età. Quest’anno volendo prolungare nel tempo l’effetto del nostro intervento, abbiamo invitato i genitori e docenti ad una conferenza che si propone di evidenziare gli interessi comuni dell’agire in sintonia ognuno nel proprio ruolo. Dal 1° febbraio ci sposteremo presso le scuole per incontrare i giovani e rompere il silenzio sui tumori – ci ha rivelato il referente progettuale Enzo Fauzia – dopo aver informato oltre 500 mila giovani studenti di tutta Italia sulla possibilità di evitare alcuni tumori seguendo alimentazione e stili di vita corretti, coinvolgendo oltre 1.200 scuole dal 2007 a oggi, il Progetto Martina avvia

ora un nuovo percorso: educare gli adolescenti alla salute riportando i genitori dietro i banchi insieme ai docenti. I risultati di alcune precedenti esperienze, sia passate sia recenti, hanno convinto i Lions ad attivare in modo strutturato e armonizzato questo nuovo percorso che permetterà di far arrivare messaggi salvavita anche a studenti di età inferiore ai 16 anni ed a rendere più efficace la sen-

sibilizzazione degli studenti che frequentano gli istituti di II grado. L’Associazione Italiana dei Genitori e la Federazione Nazionale Insegnanti hanno condiviso l’iniziativa e gli Istituti scolastici superiori stanno sposando con entusiasmo questa seconda fase del Progetto Tutti i dettagli relativi a questa nuova fase del Progetto Martina saranno presentati nel corso della conferenza che si svolgerà venerdì 29 gennaio nella sala convegni dell’Istituto Professionale Alberghiero “Federico di Svevia” di Termoli alle ore 16.30, alla presenza di Cosmo Di Maggio, Coordinatore Multi-distretto per il Progetto Martina; Silvana Di Santo, coordinatore IV Circoscrizione Distretto 108A del Progetto Martina; i dirigenti scolastici Maricetta Chimisso (anche vice sindaco e assessore alle Politiche sociali del comune di Termoli), Rita Concetta Niro e Ida Iuliani. Inoltre, ci saranno delegati dell’Aig e della Fni.



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Opinioni

28 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di Claudio De Luca Sinora a Guglionesi, per la località “Macchie” intossicata dai rifiuti, lo Stato ha già speso oltre 2.500.000 euro. Ma questo importo è stato ritenuto insufficiente per la conclusione di lavori che spaziano tra la messa in sicurezza e la bonifica. Addirittura dal Comune ritengono necessario un alteriore forte impegno. La Regione è stata costretta a prendere in carico l’area che, dopo tre lustri e tanto danaro, non ha visto ancora risolvere “in toto” i suoi problemi. Attesa la competenza (un decreto del 2013 ha cassato il centro bassomolisano dall’elenco dei siti di interesse nazionale), Roma non accredita più danaro. Perciò quali vantaggi potrebbe avere il Comune dalla Regione dopo il passaggio dei testimoni pagatori? L’ass. Facciolla, viste le condizioni del sito, pur confermando ogni carattere di urgenza, aveva ritenuto necessaria una indagine ispettiva rivolta a determinare le risorse necessarie per ulteriori richieste di fondi al Ministero. Ma oggi, dopo una mozione presentata dall’M5s (i cui contenuti sono stati approvati all’unanimità in Consiglio regionale), qualcosa sembrerebbe muoversi, seppure non sia stato registrato un accordo pieno sulla messa in sicurezza. Il citato Assessore la ritiene già conclusa benché nel “Piano dei rifiuti” ed all’Arpa Molise si sostenga, nero su bianco, che le operazioni sono “in fase di procedimento” ed il Sindaco Antonacci assicuri che questa fase sarebbe da considerare superata, come documenterebbero gli atti comunali. Risultato, la mozione è stata modificata in Consiglio regionale ed il testo definitivo l’ha ritenuta “chiusa”, puntando l’attenzione solo sulla bonifica inte-

il danaro per rimuovere i fanghi ed il metallo pesante che contaminavano i terreni. Anni dopo arrivarono quasi 700mila euro per il tràmite dell’Amministrazione provinciale di Campobasso, sottoscrittrice dell’accordo di programma volto alla ultimazione degli interventi, unitamente alla Regione Molise ed al Comune. Naturalmente c’era molto da fare perché quei terreni risultarono impregnati di fanghi contaminati al punto da doversi temere danni irreversibili, considerato il lungo lasso di tempo trascorso e la continua esposizione delle coltivazioni poste a dimora nei campi adiacenti. Le operazioni riguardarono la rimozione dei fanghi liquidi e palabili dei terreni contaminati sottostanti nonché i rifiuti di costruzione e di demolizione; quindi la messa in sicurezza delle aree invase dal cromo e dalla diossina e la manutenzione delle opere per l’irregimentazione delle acque superficiali. Nel frattempo, in tutti questi anni, a Guglionesi sono stati registrati: 1) negli uomini, incrementi dei tumori nasali; 2) nelle donne, del mieloma multiplo e del diabete; 3) in entrambi i sessi, malattie respiratorie. A causa di questa impennata patologica, la comunità fu inserita nella “lista nera” delle aree geografiche con una mappa del cancro pubblicata a corredo di un’inchiesta de “l’Espresso”. Nell’occasione, fu scritto che la crescita dei casi di tumore in Molise era a “livelli da epidemia”. Sempre secondo il “magazine“, la lievitazione di tali patologie, pur essendo generalizzata, si concentrava soprattutto in prossimità del sito industriale bassomolisano. Ulteriori conferme arrivarono dal rapporto ISTISAN sulle indagini epidemiologiche nei siti inquinati, redatto dall’Istituto superiore di Sanità. In quelle pagine appariva critica proprio la situazione di Guglionesi. Mentre si è costretti a prendere atto di tutto questo, la Regione Molise pone questione che allungheranno ancora i tempi della bonifica.

Discarica di Guglionesi, i tanti, troppi dubbi grale di c.da Macchie. La località in questione è rimasta inquinata sin dal. 2002 e venne inserita nel “Programma nazionale di bonifica e di ripristino ambientale”. Un primo intervento (costato quasi 1.500.000 euro) risale al 2004. Riguardò il vecchio impianto di deposito e di stoccaggio di rifiuti, esteso per circa otto ettari, autorizzato per la selezione del pattume domestico ridotto successivamente in composta. Vi era stato annesso un allevamento di lombrichi che si alimentavano col concime

organico ottenibile. Putroppo la discarica era stata gestita impropriamente per esservi stati depositati ingenti quantitativi di natura civile ed industriale. Cosicché ne rimase pregiudicato l’ambiente. Gli inquinanti (cromo, mercurio, piombo …), dilavati dalle acque superficiali scorrenti lungo le numerose piccole incisioni inferte all’area, si infiltrarono nel terreno raggiungendo la falda idrica subsuperficiale sinché la discarica fu chiusa dall’A.g. di Larino. Qualche anno addietro il Ministero dell’ambiente provvide ad erogare

Quando si parla del possibile MoliSannio di Gaspero Di Lisa In tutti le circostanze il Massiccio del Matese è evocato, appunto, come l’anello mancante alla dorsale appenninica e, quindi, il tratto fondamentale ed indispensabile per ridare completezza e unità ad un sistema che in questo nostro secolo deve catalizzare la massima attenzione degli studiosi, dei programmatori, degli economisti e dei politici per animare dall’interno un processo di crescita che parta dal sud tutto intero (non solo da questa o quella regione) per il superamento della crisi italiana e dell’UE. Il Matese: nei suoi due versanti (campano e molisano) – rappresentanti altrettante bandelle della stessa cerniera – ad un’osservazione territoriale macro-geografica, si caratterizza come il punto di snodo di un’economia frenata, compressa o chiusa nella riserva inaccessibile di un sottosviluppo atavico, di grandi

potenzialità per le sue ricchezze ambientali. Eppure la sofferenza della aree interne, costantemente denunziata dalle rappresentanze politiche, sociali ed amministrative, che pongono seri ed urgenti interrogativi sul futuro delle Province, delle disciolte Comunità montane, dei comuni e dell’intero territorio (mi riferisco più specificamente a quello molisano, costituito per il 98% della superficie da aree collinari), non possono ulteriormente attendere risposte che non arrivano. Le zone interne – quindi - devono trovare la capacità di implementare il loro sviluppo endogeno, guardare le realtà circostanti e stabilire le sinergie possibili e utili ai fini comuni. Nel novembre 2013, il progetto: “L’Appennino che verrà”, nell’ambito degli “Stati Generali delle Comunità dell’ Appennino”, ha sollecitato proprio queste collabora-

zioni. E’ maturo il tempo per “dare corso, - dopo aver sviluppato gli accordi di programma bilaterali tra le realtà interessate, - ad un unico accordo di programma sottoscritto anche dallo Stato”, e avviare quei processi di sviluppo delle risorse del nostro territorio del Molisannio che del sistema rappresenta lo snodo e la cerniera. Come vi è noto, il Molise, piccola regione di montagna (55%) e colline (43%), con le note piccole pianure, serbatoio idrico della Campania, Puglia e Abruzzo meridionale, soffre gli effetti dello spopolamento, che mette a rischio questa funzione vitale di serbatoio per un territorio ben più vasto. Tra i vincoli primeggiano: 88 Siti di interesse comunitario (SIC) 2 Zone di protezione speciale (ZPS), aree ricadenti nel Parco Nazionale, riserve, ecc. Non vanno dimenticati inoltre i vincoli che insistono su un patrimonio ambientale di partico-

lare pregio ed essenziale per la conservazione degli ecosistemi di interesse mondiali, per cui chiede attenzione per le risorse del suo territorio destinate a questo scopo a favore della generalità dei fruitori, mentre a fronte di questi vincoli, non ci sono corrispettivi di reddito compensativo. I problemi, che scaturiscono proprio da questi vincoli, devono portare tutti noi ad unire gli obiettivi della programmazione, per conferire al MOLISANNIO il ruolo di snodo e la funzione di naturale cerniera dei territori contermini, capaci di “rimediare” alle distrazioni dello Stato, che non ha avuto riguardo alla funzione di interazione dell’ Appennino interno con la restante parte del territorio, in controtendenza rispetto alle direttrici storiche. . dello sviluppo. Basta pensare all’infrastruttura appenninica, autostradale e ferroviaria, che è ferma a Roma, mentre al Mezzogiorno resta assegnata una strutturazione frammentata, antieconomica e incompiuta che la rende inefficiente e

inefficace ad un progetto organico ed integrato di sviluppo, al passo coi tempi. Si rende pertanto necessario che anche dal convegno odierno parta una riflessione, affinché le nostre realtà socio-economichedemografiche-culturali – organicamente comprese nel territorio del MOLISANNIO - entrino in un sistema capace di trovare al proprio interno le risorse per lo sviluppo futuro. L’idea di un Mezzogiorno a sistema - acqua, montagna, coste, università, patrimonio culturale preistorico e storico -, nel rispetto delle singole autonomie, deve tornare vincente per essere la salvezza di tutto il territorio e la riserva di energie, per rappresentare il ponte ideale dell’Europa centrosettentrionale verso i Paesi dell’Africa bianca. Su questa direttrice gli Stati generali delle Comunità dell’Appennino e del Matese avranno l’orizzonte ampio di un mondo che è globale ma anche locale, ovvero, glocale come alcuni studiosi amano definirlo.


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