Sanita', la gente boccia frattura

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 22 veNerdì 29 geNNAiO 2016 - diStribuziONe grAtuitA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa Molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Rossana Iesulauro L’Oscar del giorno lo assegniamo a Rossana Iesulauro chiamata a presidente della Corte d’Appello del Molise. Un giusto riconoscimento al magistrato campobassano che in questi anni ha sempre svolto il proprio ruolo di servizio con costanza e abnegazione preferendo restare in ombra e disdegnando l’aspetto mediatico. Una molisana alla guida della Corte d’Appello da un po’ di tempo in bilico dai provvedimenti del governo.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

Carmelo Parpiglia Il Tapiro del giorno lo diamo a Carmelo Parpiglia. Nel corso del dibattito sulla sanità, avrebbe potuto fare bene ad evitare, nel suo intervento, di apostrofare come politici alcuni sanitari presenti in aula che avevano organizzato la protesta contro il Piano del commissario Frattura. Avrebbe potuto evitare questa sottolineatura che è stata assai fuori contesto e di ruolo.

Che ti ‘Pos’ “Nomen omen”, il nome è un presagio dicevano i Latini che di uomini e leggi capivano. Riforma della sanità molisana? Assolutamente no. Programma Operativo Straordinario, Pos è il nome dato da qualche funzionario di fuori regione alla mazzata inferta ai molisani. Un mini programma ospedaliero avulso da un vero Piano sanitario regionale. Una mancanza di programmazione che è la più esasperante mortificazione che possa spettare ad una popolazione. Regione Molise senza nessun riferimento di “programmazione” e quindi allo sbando di qualunque indicazione. Solo stravaganti idee privatistiche e dannose soluzioni per il pubblico. Questa situazione, che, forse, fa comodo a qualcuno che riesce a piegare la sanità molisana alla soluzione di problemi che sono in netto contrasto con l’interesse generale, è però la testimonianza più evidente della colpevole assenza della Giunta regionale che dopo avere fatto tante dichiarazioni sull’urgenza di una riforma della sanità molisana, ha fatto melina dimostrando un deludente spettacolo di insensibilità politica.

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

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Parlamentari e regionali molisani a braccetto. Miracolo nel centrosinistra

Nagni e Venittelli a Roma per garantire l’assetto idrogeologico del Molise In tema di risorse idriche hanno avuto titolo anche le questioni tecniche e amministrative che riguardano gli invasi di Chiauci e del Liscione: riserve d’acqua limitatamente destinate all’esigenze irrigue e potabili dei molisani, a tutto vantaggio, invece, dell’Abruzzo e della Puglia A Roma, alla ricerca dei contatti giusti, al ministero dell’Ambiente. Sono andati l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Pierpaolo Nagni, e l’onorevole Laura Venittelli. Sancita così ufficialmente la sinergia tra i rappresentanti parlamentari e gli amministratori regionali. Entrambi disposti a cedere della propria missione politica e amministrativa una quota parte l’altro in ragione della necessità di uscire dalle secche, di cominciare a realizzare qualcosa di concreto utilizzando tempestivamente i finanziamenti disponibili e preventivati. Nel caso di Nagni, i finanziamenti per fronteggiare il rischio idrogeologico e per l’aggiornamento del Piano “rischio alluvione”. In proposito in Viale Elena, sede dell’assessorato di Nagni, si sta lavorando ad individuare le criticità del territorio da poter mettere in relazione agli interventi previsti dal “Piano per il Sud” da parte del governo nazionale. Al ministero sono stati chie-

l’intervento di Claudio De Luca In politica gli amici si cambiano, e come (Frattura e Fanelli l’han fatto con Iorio). Pure nel quotidiano, noi stessi finiamo con il praticare persone che una volta ci parevano insopportabili e perdiamo di vista le conoscenze di una vita intera. L’esistenza ci fa diventare una serie di individui che si rassomigliano e che rispondono costantemente ad alcuni dati sommari, ma il cui comportamento si fa sempre più mutevole e vario. Quando ti capitano sotto gli occhi vecchi documenti, li spulci ma li trovi atoni perché nei loro contenuti non serbano più le passioni, gli amori, i sogni, le delusioni di un’intera esistenza. Perché stupirsene? Manco gli scrittori più famosi, dalle autobiografie intime arricchite da spietate analisi di sé stessi, hanno mai informato a fondo sulla realtà del loro essere stati. Così, se – nel mio piccolo – mi chiedo che mente avessi in certi momenti, pur certificati da foto e da lettere, non saprei che risposta

sti chiarimenti per non sbagliare bersaglio. Come dicevamo, il duo Nagni-Venitelli è l’interprete dinamico di questa nuova visione del fare politica e amministrazione nell’ambito del centrosinistra. A Roma hanno preso contatto col direttore generale per la Salvaguardia del territorio e delle acque, la dottoressa Checcucci, e con la dottoressa Colaizzi. Cui hanno reso una

illustrazione specifica delle caratteristiche geomorfologiche del Molise, degli episodi di natura idrogeologica che si sono verificati, delle inondazioni, dell’urgenza di mettere in sicurezza i bacini idrografici. Insomma, una rappresentazione, la più realistica possibile, alle due dirigenti ministeriali, perché possa essere trasferita nelle circostanze in cui sarà il ministero la

chiave di volta. Giacché si erano trovati, Nagni e Venitelli hanno approfittato anche di avere lumi sulle procedure attivate dalla Regione Molise per arrivare all’istituzione dell’Ente di governo dell’ambito per la gestione delle acque (Egam), intorno al quale la polemica nel Molise è ancora viva da parte di ben 22 comuni che non hanno aderito all’Ente e che intendono metterlo in discus-

Perchè Frattura e Fanelli non sono più amici di Iorio

darmi. Ma so che ho fatto cose che oggi non farei; che ho avuto idee che non pratico più; che ho esercitato gusti smarriti. Quando, a 18 anni, mi avviai sulla strada della carta stampata locale, principiai un percorso senza mai giungere sino in fondo. Ma, di quell’antica aspirazione, mi resta ancora oggi l’amore per la pagina bianca da riempire per comunicare con chi ci leggerà. I falsi (o i finti) scrittori parlano spesso di un “terrore del foglio vergine”. Se ne verrebbe colti prima di incidere sulla bianca superficie. Un fatto è certo, incominciare una

pagina significa iniziare una dura battaglia, una grave fatica, rischiare di farsi giudicare ingenuo, fatuo (o quantomeno bugiardo), senza la giustificazione del risultato; vale a dire senza che l’invenzione sia così perfetta da sostituirsi, con vantaggio, al vero. Insomma il tempo ci cambia; mutano i gusti, le simpatie e le antipatie e si fa diverso il nostro volto, lo sguardo, il modo di parlare. Finiscono persino con il piacerci cose che, un tempo, non ci toccavano. Basterebbe guardare uno di quegli albi che molti si compongono, iniziando dalle

fotografie infantili, in cui si rinvengono una serie di individui diversi, e diventa quasi un gioco riconoscersi. Insomma, un po’ come nella politica locale, siamo tutti e nessuno: (oggi “dem”, domani “dom”) e c’inventiamo nuove sigle di fantasia; di mattina buoni e di sera malvagi; una volta siamo generosi ed un’altra meschini; per qualche tempo con un bel viso, capelluti e con l’occhio limpido, poi con facce da apostoli, teste calve, occhi incavati e schiene curve. Ed ora che neppure le certezze civili sorreggono più (si pensi ai transiti da uno schieramento politico all’altro, effettuati per motivi “che il tacere è bello”), cosa pensare se non che è diventato ben triste avere coscienza che neppure i buoni sentimenti di altri tempi sono stati capaci di concretare una sorta di nuovo “regime” molisano. Piuttosto ce ne hanno apprestato un altro dentro cui finiranno con l’esplodere, ingrandite, le inquietudini che hanno investito questa regione negli ultimi 60 anni. Non pare che gli attuali

sione sul piano della legittimità. Il confronto c’è stato, ma non si conosce il contenuto. Saranno gli sviluppi futuri a dire se le procedure regionali sono giuste o se necessitano di una qualche correzione. Ma si può legittimamente sospettare che da parte del ministero ci sia tutto l’interesse che l’Egam entri pienamente in funzione, essendo in linea con la politica nazionale in favore dei processi di privatizzazione. In tema di risorse idriche, hanno avuto titolo anche le questioni tecniche e amministrative che riguardano gli invasi artificiali di Chiauci e del Liscione. Riserve d’acqua purtroppo solo limitatamente destinate all’esigenze irrigue e potabili dei molisani, a tutto vantaggio, invece, dell’Abruzzo e della Puglia. Cosa abbiano detto e cosa si sono sentiti dire Nagni e Venitelli in proposito, fa parte della strategia del silenzio che, spesso, equivale a uno scarso successo. Dardo

consiglieri regionali, una volta eletti, si comportino come quelli di un tempo. Oggi, fatte le debite eccezioni, sembrerebbe di avere a che fare con figure che, 40 anni fa, nessun Segretario di Sezione avrebbe accolto fra i tesserati per totale carenza di “cursus honorum”. Allora chi avesse preteso di “impegnarsi” poteva contare su di una sorta di censura che risparmiava eccessi ed esagerazioni. Oggi, con la facilità con cui si viene ammessi, l’“aspirante” rimane indifeso da se stesso e finisce con il cadere nel ridicolo. Ecco perché si registrano, sempre più di frequente, i casi di chi (divenuto Sindaco, Assessore o consigliere regionale) non conosce manco le procedure amministrative ed ignora di cosa debba occuparsi. La corposa indennità di funzione ha sostituito un ideale che non c’è più e le deviazioni della politica sono diventate “la” politica “tout court”. I problemi vengono affrontati, spesso solo a parole, sui giornali locali, ma solo per distrarre l’opinione pubblica da faccende ben più serie.


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aaCAMPOBASSO. Al momento, il Piano operativo straordinario sulla sanità è stato accantonato dal presidente Frattura. In Consiglio regionale ieri la protesta dei comitati che contestano la riorganizzazione della sanità molisana predisposta dal commissario e governatore Paolo Frattura. Soprattutto medici e operatori della sanità, hanno dato vita ad una manifestazione urlando slogan contro i politici e sostenendo che i Programmi operativi, favoriscono i privati e danneggiano la sanità p u b b l i c a . I manifestanti hanno esposto uno striscione in difesa dell’ospedale di Isernia e dei cartelli con una serie di numeri dai quali si evince che i tagli maggiori saranno effettuati ai posti letto degli ospedali pubblici. “Cercheremo di trovare un filo diretto con i cittadini per far comprendere la gravità di quello che succede alla popolazione. Qui si sta vendendo il diritto alla salute per fare sì che i fondi del sistema sanitario vadano a profitto. Noi vogliamo evitare questo, vogliamo che ritorni il valore centrale della salute come bene comune e per questo ci continueremo a battere”. Così Lucio Pastore, rappresentante del Forum che raggruppa i comitati che contestano la riorganizzazione della sanità regionale, nel corso della manifestazione di questa mattina a Palazzo Moffa. “Questo è un bene comune – ha aggiunto – che se perso non verrà più riconquistato. I nostri politici sembra stiano arroccati in una dimensione di difesa di qualcosa che non riguarda la gente”. Un mattone alla volta si demolisce l’idea di Stato, di servizio pubblico, di interesse collettivo. Ed un mattone alla volta si sta costruendo il mondo di domani fatto di mercato, di tagli, di lucro e di profitto, di privatizzazioni. Decenni di malgoverno (perché il buco non nasce certo con Frattura, sia chiaro), di clientele e sprechi hanno definitivamente dato la scusa ai commissari alla modernità privatizzata per demolire il concetto stesso di assistenza sanitaria pubblica, riconducendolo a meri criteri economici (che pure vanno tenuti da conto) come si trattasse di un qualunque settore produttivo e non della salute e del diritto di tutti ad essere curati. Con lo svuotamento del Cardarelli si porrebbe fine ad una spesa pubblica di diversi milioni l’anno. Un risparmio, dicono, che può essere dirottato al potenziamento dell’organizzazione sanitaria. Resta vivido, invece, il contrasto all’idea (contestuale) di assegnare alla Cattolica i Servizi di oncologia e di cardiolo-

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Cittadini, Comitati e Associazioni davanti il Consiglio regionale contro la proposta Frattura

“No alla sanità nelle mani dei privati”

gia. Sarà. Diverso invece nella forma e nella sostanza è l’assegnazione alla Cattolica dei servizi di oncologia e di cardiologia per le implicazioni che determina nel personale che al Cardarelli quei servizi li abilitano e li nobilitano. Personale al quale verrà chiesto se intende conti-

nuare ad operare sotto l’egida medico/sanitaria della Cattolica, cui la Regione ha chiesto, come diciamo, di farvi fronte, oppure distribuirsi ai servizi di oncologia e di cardiologia degli ospedali di Isernia e di Termoli. Questo è il nodo più intricato e complesso da sciogliere, sul

quale si vanno ingegnando le contromisure del personale sanitario del Cardarelli. Ce la farà a mantenere per sé i relativi servizi? Dubitiamo. Allo stato delle cose, e sulla scorta della determinazione ostentata dalla D’Innocenzo e dal presidente /commissario, non ci sarebbe spazio di trattativa e/o di cambiamento. I dati statistici (che nella medicina dicono tutto e sono invalicabili) sarebbero dalla parte della Cattolica: più interventi, e minore tasso di mortalità. Sono i punti cardine sui quali fonda la decisione di affidare oncologia e cardiologia alla struttura privata, con l’implicita partecipazione subordinata del personale che di oncologia e di cardiologia si occupa al Cardarelli, qualora decidesse di sottostare, evitando di svolgere altrove la propria opera professionale. Né finora sono valsi a sollecitare un ripensa-

mento gli interventi che vorrebbero correggere i dati statistici sull’assunto che quelli attribuiti al Cardarelli sono dati sbagliati. Sul punto, la D’Innocenzo ha ironizzato sul grado di responsabilità di chi quei dati avrebbe dovuto trascriverli nella maniera veritiera e corretta. Certamente un dirigente maldestro. Ma a guaio compiuto c’è solo il rimedio di passare la mano. Insomma, lo scontro è aperto. Nessuna eccezione, invece, alla decisione di svuotare fisicamente il Cardarelli e di utilizzare la parte simicamente agibile della struttura ad uffici regionali per i quali l’Ente paga centinaia di migliaia di euro al mese. Per molta parte del personale sarà un trauma, ma il tempo delle vacche grasse è definitivamente tramontato. Razionalizzare: è il verbo da immettere stabilmente nella fraseologica regionale, a tutti i livelli.

“Perchè evitato il confronto?” La FIOM Molise ha partecipato, con una nutrita delegazione, all’assemblea sindacale e relativo presidio, indetti dalla FP CGIL presso il Consiglio Regionale, dove era in discussione il Programma operativo per la riorganizzazione del Sistema Sanitario regionale. Il Consiglio è iniziato con notevole ritardo perché, contrariamente a quanto proposto e promesso in una precedente seduta dallo stesso Presidente del Consiglio Cotugno, non è stato consentito alle numerose associazioni di cittadini presenti di prendere la parola in aula, durante una pausa dei lavori del Consiglio, appositamente stabilità. Il piano presentato dal Presidente Frattura in forma ultra sintetica, prefigura, con il pretesto dell’uscita dal debito, un processo di privatizzazione, quasi totale in prospettiva, della Sanità Regionale. Il

diritto alla salute e alle cure, riconosciuto nella Costituzione può essere garantito soltanto dalla Sanità Pubblica e riguarda tutti i lavoratori e le loro famiglie. Per questo la FIOM chiama tutti i propri iscritti, ma anche i lavoratori appartenenti a tutte le categorie, a contrastare in tutte le forme possibili le scelte prospettate, che in Molise comportano una perdita di diritti e un aumento dei costi sanitari ancora più gravi, rispetto al resto dell’Italia. Quanto accade in Molise è il frutto maturo delle politiche liberiste imposte dalla Ue, fedelmente applicate dal Governo Renzi, che in Molise si concretizzano tramite il Governo Frattura. La FIOM del Molise sarà parte attiva di questa fondamentale battaglia e chiama alla partecipazione attiva tutti i cittadini e i lavoratori.


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Ciò che può valere l’introduzione dell’Anagrafe delle strutture scolastiche in Italia e nel Molise

Per gli EcoDem del Molise la sicurezza nelle scuole muove giuste preoccupazioni ma non giustifica l’allarmismo Interventi a sollievo delle criticità strutturali ci sono stati e sono in programma di esserci. Il difetto di non essere stati resi noti e spiegati all’opinione pubblica che reattivamente s’è posta su posizioni oltranziste contro gli amministratori di Palazzo san Giorgio Gli EcoDem del Molise non sbagliano un colpo, pronti come sono ad intervenire là dove spesso la demagogia prende il sopravvento sulla realtà delle cose e dei fatti. Con il vizio inveterato, però, di essere troppo manifestamente contigui al pensiero e all’opera del già assessore regionale elle Politiche del lavoro e dell’istruzione, Michele Petraroia. Emendati di questo peccato veniale, spesso sono autori di valutazioni e considerazioni ragionate e razionali. Come nel caso generato dai recenti fenomeni sismici che hanno causato paura e preoccupazione nella gente e, tra i genitori degli alunni che frequentano le scuole di pertinenza comunale, la negazione del ritorno in classe dei propri figli. Un problema ciclico questo della sicurezza delle strutture scolastiche. Un problema antico di decenni, cui mai una programmazione organica e consistente ha saputo mettere mano. Interventi, comunque a sollievo delle criticità strutturali ci sono stati e sono in programma di esserci. Col difetto di non essere stati resi noti e spiegati all’opinione pubblica che difatti reattivamente si pone su posizioni oltranziste contro gli amministratori di Palazzo san

Campobasso. A settembre 2015 l’indice nazionale destagionalizzato del valore delle vendite al dettaglio diminuisce dello 0,1% rispetto ad agosto 2015. Stesso andamento per i prodotti alimentari e per quelli non alimentari, che rispetto al mese precedente diminuiscono entrambi dello 0,1%. Nel confronto con il mese di settembre 2014 si registra una variazione positiva del 3,1% per il valore delle vendite delle imprese della grande distribuzione, mentre si registra una variazione nulla per le imprese operanti su piccole superfici. Sono questi i principali risultati di fonte Istat sulle vendite del commercio al dettaglio in Italia nel mese di settembre. Per quanto riguarda la rete commerciale, in base ai registri camerali, complessivamente in Molise, al 30 settembre 2015, si contano più di 1.800 punti vendita, in leggero calo rispetto allo stesso periodo di un anno fa (-0,5%). Scendendo nel dettaglio, nel periodo in esame, sono cresciuti gli specializzati alimentari

Giorgio. D’accordo,interventi parziali, non esaustivi della sicurezza in assoluto, ma in qualche misura necessari per contemperare la frequenza scolastica con una quota di sicurezza di fronte a fenomeni di contenuta entità, come quello di qualche settimana fa che, stando ai sopralluoghi, non ha prodotto alcun danno. Le EcoDem Maria Antonietta Conti e Rossella Petrecca sulla faccenda sono dell’avviso che “le critiche nei confronti di chi, avendo l’onere di rappresentare le Istituzioni, pianifica gli interventi in materia di sicurezza e firma gli atti consequenziali per la riapertura degli Istituti Scolastici, sono

legittime e testimoniano l’elevato grado di preoccupazione, ma al contempo è scorretto cavalcare l’onda dell’allarmismo, innalzandosi a paladini di giustizia e verità, con comunicati stampa di partiti politici e sigle sindacali che rivendicano la necessità e l’urgenza di predisporre la mappatura del patrimonio edilizio scolastico regionale, pretendendo di recuperare in un solo colpo i ritardi strutturali di decenni di mala politica”. Esatto. Sulle sicurezza nelle scuole sono imputati i governati nazionali e quelli locali: un insieme che ha prodotto valanghe di dichiarazioni e nessun atto sostanziale. Cercare il colpe-

vole è come cercare un ago in un pagliaio. Meglio allora affidarsi alla ragionevolezza che nella circostanza si attesta sull’’adozione “dell’Anagrafe l’Anagrafe regionale dell’edilizia scolastica recuperando il gap sui sistemi di sicurezza e monitoraggio pianificati a livello centrale dal Ministero dell’Istruzione”. IL Molise s’è mosso in tal senso aiutato dalle strutture regionali della Toscana non senza fatica nel richiede e nell’avere dai sindaci le informazioni necessarie sulla data di nascita della scuola, sul tipo di costruzione e quant’altro necessario a definire tecnicamente il plesso scolastico. Una ricognizione minuziosa propedeutica finalmente ad un Piano nazionale di messa insicurezza, là dove possibile, di abbattimento e ricostruzione dove necessario. Allo stato attuale – rendono noto la Conti e la Petrecca - il patrimonio edilizio scolastico molisano è costituito da poco meno di 400 edifici censiti con dati catastali, volumetrici, georeferenziati e con pdf dei vari certificati ove presenti. In questi giorni, dando seguito al contratto di Mutuo (con oneri a totale carico dello Stato a valere sulla provvista resa disponibile dalla Banca Europea per gli Inve-

stimenti) sottoscritto dalla Regione Molise con la Cassa Depositi e Prestiti il 30 dicembre 2015, sono in corso di perfezionamento le convenzioni tra la Regione stessa e gli Enti locali rientranti nel piano annuale 2015 dell’Edilizia Scolastica. Quattordici proposte progettuali di messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli edifici scolastici saranno finanziate per un ammontare complessivo di dieci milioni di euro. Qualcosa si muove, dunque. Per l’Associazione Ecologisti Democratici del Molise il monitoraggio dell’edilizia scolastica è uno strumento fondamentale di programmazione economica degli interventi sul territorio che deve necessariamente legarsi all’anagrafe degli studenti della Regione Molise, al fine di responsabilizzare la società civile ed evitare interventi finanziari su edifici situati in comuni che, a causa del calo demografico, vedranno scomparire l’istituzione scolastica. Se evitassero di essere gli adulatori politici del centrosinistra, sarebbero certamente meglio creduti e apprezzati. Dardo

Commercio al dettaglio: crescono gli specializzati alimentari diminuisce l’abbigliamento Ai molisani, inoltre, piacciono i “mercatini”. In aumento le bancarelle

(+2,2%), in linea con l’aumento che si era registrato anche nel 2014. Si confermano in calo gli specializzati non alimentari (-0,9%), i non specializzati con prevalenza di alimentari (-1,9%), ma soprattutto i non specializzati con prevalenza di non

alimentari (6,6%). L’analisi per tipologia di prodotto venduto evidenzia la diminuzione dei negozi di abbigliamento e accessori (-1,4%), confermando una tendenza di lungo periodo. Stesso andamento anche il per il commercio di prodotti per la casa: -0,5% punti vendita in meno nel terzo trimestre del 2015. Sempre nello stesso trimestre aumentano i negozi specializzati nella vendita di articoli culturali e ricreativi (+0,4%), ma restano pesanti le perdite registrate

negli anni precedenti. Per quanto riguarda i prodotti alimentari, la rete commerciale, sia specializzata che non, registra una sostanziale tenuta nell’arco di periodo considerato. Un’altra tendenza che sta venendo fuori in questi ultimi anni è l’acquisto presso i cosiddetti “mercatini”, soprattutto se, grazie al commercio di prossimità, si possono acquistare prodotti tessili, abbigliamento e calzature, ma anche prodotti per la casa, fiori e piante, piccoli elettrodomestici o materiale elettrico. E magari togliersi qualche “sfizio” a prezzi contenuti, comprando bigiotteria o profumi e cosmetici. Stando al bilancio fornito dall’anagrafe delle imprese, negli ultimi quattro anni il commercio ambulante in Molise nel suo complesso è

aumentato dello 0,6%, grazie alle vendite di prodotti non legati all’abbigliamento, tessile e calzature. Il vero e proprio “boom” lo hanno registrato le imprese del commercio ambulante di “altri prodotti”, divisione che al suo interno comprende la vendita di fiori, bigiotteria e casalinghi, aumentate dell’8,5%. Diminuiscono rispetto al 2012 (ma aumentano nel confronto con lo scorso anno) le “bancarelle” tradizionali legate al tessile, abbigliamento e calzature: -2,8% rispetto al 30 settembre 2012 (ma +3,0% rispetto al 30 settembre 2014). Infine non sente la concorrenza di iper e supermercati il segmento alimentare, cresciuto del 6,3% in quattro anni.


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5 29 gennaio 2016

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Un passo verso un possibile futuro Patto territoriale?

Manca poco all’accordo di programma con la Regione per la installazione di una rete di trasporto interurbano per collegare Campobasso con Mirabello, Ferrazzano, Oratino, Ripalimosani e Montagano La soddisfazione del sindaco Battista nonostante dal progetto siano usciti Campodipietra, Matrice, San Giovanni in Galdo, Toro e Vinchiaturo Si è alla stretta finale tra l’Amministrazione di Palazzo san Giorgio e la Regione Molise per arrivare a definire e sottoscrivere un accordo di programma in materia di mobilità sul territorio. Un progetto basato sulla partecipazione e sulla collaborazione tra gli enti locali che gravitano intorno al capoluogo e che avrebbero tutto l’interesse a creare una rete interurbana che li metta in relazione tra loro e con Campobasso e viceversa. Un progetto che parte da lontano, da quando nel corso della gestione amministrativa di Peppe Di Fabio è stato avviato un confronto sulla opportunità di realizzare un patto territoriale, ovvero di mettere assieme le risorse e le energie di ciascuno per meglio affrontare le esigenze locali e collettive d’area. Un progetto che ha maturato una lunga gestazione e che il sindaco Battista aspira che venga alla luce almeno su un punto d’interesse comune: la creazione, appunto, di una rete interbuna di collega-

mento. La stretta finale è il passo avanti decisivo dopo che nel corso degli ultimi incontri molti dei comuni dell’hinterland campobassano che avevano aderito all’idea, hanno declinato la propria partecipazione. In avvio si erano detti disponibili e d’accordo i sindaci di Campodipietra, Ferrazzano, Matrice, Mirabello, Montagano, Oratino, Ripalimo-

l’intervento Spett. Redazione, In relazione all’articolo “Ahi, servo Molise” Inviai in redazione, alcuni mesi fa, un articolo nel quale prospettavo, appunto, una modifica del tracciato tra Campobasso e Boiano, utilizzando i fondi per la Metropolitana leggera (*) Per quanto riguarda il materiale rotabile, non ho dubbi che il Minuetto abbia sistemi di sicurezza avanzati. Non ha le caratteristiche del treno classico a scompartimenti. E’ un treno pensato per pendolari, del tipo metropolitano, con l’aggiunta di due comparti (rumorosi, per l’esperienza che ne ho), in testa e in coda, a posti limitati, per eventuali viaggiatori delle medie e lunghe percorrenze. Il problema è che sulla linea Campobasso-Roma, la maggior parte dei “pendolari”, percorre normalmente tutta l’intera tratta, di tre ore (quando va bene). Star seduti, per ore, su uno strapuntino, di fronte alla porta dei servizi igienici, non è proprio il massimo.

sani, San Giovanni in Galdo , Toro e Vinchiaturo: una cinta territoriale molto ampia e realtà locali sebbene con caratteristiche geofisiche e territoriali diverse tra loro, accumunati dalla necessità di interagire, di relazionarsi in proiezione futura. Di questa compagine sono rimasti coerenti al progetto iniziale le amministrazioni comunali di Mirabello, Fer-

razzano, Oratino, Ripalimosani e Montagano. La scrematura ha una sua logica se valutata sull’intensità gravitazionale di questi comuni su Campobasso. In effetti si possono considerare delle appendici urbane, tanti ed evidenti sono gli insediamenti edilizi che si allungano verso Campobasso. La riduzione dei comuni partecipanti renderà più coerente e fluido il progetto del collegamento interurbano, con tempi e percorsi molto più brevi e quindi più intensi. Mancano i dettagli per chiudere l’accordo di programma, ma il dado è tratto. Si sperimenta sul campo il tentativo di creare i presupposti per intese crescenti e diversificate su fronti e su interessi da poter condividere in forma associata. Di questo si dice pienamente soddisfatto il sindaco Battista il cui occhio vuole spaziare su orizzonti più larghi e con prospettive più vaste di quelle che il confine territoriale cittadino gli pone. Se presa dal verso giusto, e con la

determinazione giusta, da parte dei comuni che sottoscriveranno l’accordo di programma, non è affatto vietato che da cosa possa nascere altra cosa: magari il proposito di una programmazione territoriale che definisca le destinazioni, le vocazioni e l’utilizzazione del territorio “comunitario”. Frattanto che si arrivi alla conclusione e nasca una rete interurbana propedeutica ad altre e più incisive forme di interazione, la Seac continuerà, in regime di proroga, ad essere il servizio ch’è sempre stato: puntuale ed efficiente. Dopodiché, verrà allestito un bando pubblico per l’aggiudicazione del servizio di trasporto pubblico che collegherà Mirabello, Ferrazzano, Oratino, Ripalimosani e Montagano a Campobasso. Una combinazione che lascia credere di dar vita a una metropolitana leggera su gomma e non su rotaia. Dardo

Con i soldi della Metropolitana correggiamo il tracciato Forse sono un utente conformista, ma su quel treno si fa fatica a scegliere il posto ideale. Per intenderci, gradirei trovare, semplicemente, uno qualsiasi di quei posti in serie, di una qualsiasi carrozza, tipici di un treno a lunga percorrenza (per non fare sempre riferimento ai comparti delle vecchie automotrici). (*) considerazioni dal precedente intervento (giugno 2015?) La stazione di Guardiaregia dista circa 4 chilometri dal paese; al tempo in cui era stata voluta e poi utilizzata, il paese contava oltre 2500 abitanti e non esisteva la superstrada per Campobasso. Nel 2011, il paese contava (dati Wikipedia-ISTAT) 787 abitanti e non credo siano aumentati nel 2015. Quanti di essi raggiungono giornalmente Campobasso? Per quanti lo fanno, utilizzando il mezzo pubblico, troveranno, come trovano, più conveniente un pullman che dal centro del paese li porti nel capoluogo, ritengo in poco più di 15 minuti. Che interesse avrebbero questi utenti ad essere portati a quattro chilometri di distanza per attendere un tre-

nino che raggiungerà il capoluogo in non meno di 20-30 minuti. In analoga situazione si trovano Matrice, Baranello, San Polo Campochiaro e i paesi che facevano capo a queste stazioni (ad esempio per Marice: Montagano e San Giovanni in Galdo) Non credo che la riattivazione delle stazioni sia il modo di invogliare le persone a servirsi del mezzo pubblico. Più volte sono stati fatti interventi sul tratto Campobasso-Boiano ma senza ri-

sultati apprezzabili in termini di tempi di percorrenza. Credo sia opportuno valutare la possibilità di rettificare qualche tratto, con una galleria o un viadotto, da rendere immediatamente fruibile. Ad esempio tra le stazioni di Baranello e Vinchiaturo e tra Vichiaturo e San Polo “bypassando” Bosco Redole. Con 23 milioni di euro qualcosa si potrà pur fare. L’obiettivo per l’immediato futuro è quello di collegare il capoluogo regionale e i paesi di media grandezza, come Boiano e Vinchiaturo, nel modo più veloce e meno disagevole possibile, a Roma. Su una linea velocizzata può essere valutato anche un percorso metropolitano. Distinti Saluti Michele Rocco


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Campobasso

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Colarusso e De Bernado in giunta, Giancarlo Carlone portavoce del sindaco L’Amministrazione di Palazzo san Giorgio si appresta a ritenersi compiuta Stante gli accordi, ossia le mediazioni e i compromessi per tenere incollata la maggioranza di centrosinistra Palazzo san Giorgio, l’allargamento della giunta al comune di Campobasso avrebbe dovuto vedere la luce a fine mese. Invece pare debba slittare di una settimana, il tempo di sistemare per bene le cose e, soprattutto, per soddisfare gli appetiti. I “famelic” di turno sarebbero Pasquale Colarusso (Ppi) e Francesco De Bernardo (Mdt), in predicato, appunto, di unirsi al neo assessore Stefano Ramundo

(Pd) portando l’esecutivo del sindaco Battista a ben nove componenti (cinque del Pd, oltre il sindaco, due dell’Idv, uno Ppi e uno Udc a fare da comparse). La settimana in più parrebbe legata alla riluttanza di Colarusso ad accettare le deleghe che il sindaco gli vorrebbe assegnare: poca cosa, scarso potere,e, quindi, scarsa clientela. Il sindaco comunque non si dannerebbe l’anima se Colarusso rinunciasse. Un uomo di centrodestra in meno, situazione che con Colagiovanni, Sabusco e Ra-

mundo (tutti adepti di Gino Di Bartolomeo) già pende parecchio in quella direzione, anche se i protagonisti si impegnano a imparare ad essere (formalmente) di sinistra. Venisse meno Colarusso , sarebbe pronta a subentrargli la Petrucci (Ppi) a saldare anche la quota rosa e a mettere il primo cittadino in condizione di essere applaudito dalle femministe. A proposito delle deleghe: dovrebbero essere le stesse che gli assessori in predicato hanno come consiglieri dele-

gati, più qualche altra da ricercare tra le “varie ed eventuali”. Sul paino finanziario dovranno accontentarsi di ciò che passa il convento perché il sindaco non è intenzionato ad aprire il cordone della borsa. La giunta a nove dovrebbe, pertanto, costare all’erario cittadino quanto la originaria giunta a sei. Tradotto in cifre, poco più di mille euro al mese, cosa che ha reso indigesto il panettone di Natale già a qualcuno che da febbraio vedrebbe togliersi anche i canditi. Timida apparizione a Palazzo san Gior-

gio anche di colui che si dice debba essere il portavoce di Battista: Giancarlo Carlone ex giornalista di PrimoPianoMolise, che non a caso ha condotto i lavori dell’inaugurazione del Parco della memoria e Largo 27 gennaio. Se per i nuovi assessori s’è deciso di risparmiare, per il portavoce pare sia stato predisposto un budget di non meno di 20mila euro l’anno (forse anche 40mila secondo i compensi minimi fissati dall’ordine dei giornalisti). Ma non dovrebbe essere indetta una selezione?

“Gli anni rubati” al Pagano Una rappresentazione che inquadra la storia della Shoah CAMPOBASSO. Si terrà, oggi dalle ore 10.30 alle ore 12.00, presso l’Auditorium dell’Istituto d’Istruzione Superiore “M. Pagano” sito in via Scardocchia, S/nc a Campobasso lo rappresentazione teatrale “Gli Anni Rubati” confezionato dall’Associazione Culturale TAMS (Teatro, Arte, Musica e Spettacolo) di Avezzano e rivolto agli studenti della scuola secondaria superiore di II Grado proposto in esclusiva per il Molise dall’ Associazione C.N.I.S. (Coordinamento Nazionale Insegnanti Specializzati) sez. di Campobasso, che opera da anni attraverso il C.D.H. (Centro Documentazione Handicap) di Campobasso, in collaborazione con la Cooperativa Sociale “Valori in Corso”. L’Associazione C.N.I.S. rappresentata da figure professionali che da decenni operano nel settore socio-culturale, è fortemente impegnata in progetti che abbracciano diverse tipologie e forme d’arte per

includere le diversità, attraverso la sensibilizzazione, la conoscenza, la curiosità, come strumenti necessari ed efficaci per affrontare le complessità. L’iniziativa socio-culturale rivolta agli adolescenti, promossa dall’Istituto D’Istruzione Superiore, ha l’obiettivo di raccontare senza alcuna presunzione, attraverso parole, musiche e immagini, lo spaventoso massacro subito dagli ebrei durante il periodo dell’ invasione tedesca nei Paesi Europei. Nella narrazione, emerge il travaglio psicologico di una adolescente, costretta a vivere per due anni, nascosta in una soffitta, dove la scuola, gli amici, i giochi, le feste, il vivere quotidiano, non erano per lei che dei piacevoli ricordi. Privata di ogni cosa, confida la sua solitudine soltanto a “Kitti” il suo diario. A rendere ancora più intensa e drammatica la segregazione di Anna Frank, era l’incessante e sconvolgente susse-

guirsi di tragiche notizie provenienti dall’esterno, sulle atrocità commesse dai nazisti: umiliazioni, torture, esperimenti su cavie umane, campi di lavoro, camere a gas, forni crematori, campi di sterminio, orrore e crudeltà. Questa è la narrazione sconvolgente ed incredibile della Shoah, attraverso le testimonianze dei deportati ebrei sopravvissuti che hanno raccontato le loro storie, le loro sensazioni, le loro emozioni e il rumore dei ricordi ancora vivi e fortemente presenti dentro di loro. Ed è proprio attraverso parte di queste testimonianze, di memorie narrate e proiezioni di immagini, utilizzate per questo lavoro, che si intende risvegliare nelle nuove generazioni una sensibilità nuova che consenta loro di opporsi fermamente al riacutizzarsi di violenti episodi di matrice antiebraica e di razzismo in genere ai quali assistiamo ancora oggi.

A Palata la Giornata di ringraziamento La Coldiretti vuole testimoniare il legame dell’associazione con la terra PALATA. Domenica prossima, 31 gennaio, si svolgerà a Palata la Giornata di Ringraziamento della Coldiretti. Un avvenimento di alto valore per il mondo rurale, che archivia un 2015 da record positivi, come l’aumento del 9 per cento delle esportazioni dei prodotti alimentari anche sotto la spinta dell’effetto trainante di Expo, e negativi, come quello dell’anno più caldo della storia con una temperatura superiore di 1,42 gradi la media di riferimento, con riflessi preoccupanti sull’ambiente. Il programma della manifestazione di domenica, a Palata, prevede alle ore 9,30 il raduno dei trattori all’ingresso del paese, per poi procedere in corteo fino a piazza del Popolo, alle ore 11,00 la S. Messa, officiata da Don Elio Benedetto, alle ore 12,30 seguirà il saluto dei dirigenti Coldiretti e delle autorità presenti, presso la Sezione Coldiretti di Palata. La Giornata del Ringraziamento – evidenzia Amodio De Angelis, presidente della Coldiretti di Palata – testimonia il forte legame del mondo agricolo con i valori etici e reli-

giosi, che incarna anche con il ri-

nante per gli agricoltori del

italiana – evidenzia De Angelis -

spetto della natura e della sua biodiversità, ed è anche un momento per fare il punto sull’andamento delle produzioni agricole e guardare al futuro, attraverso l’ottica del progetto Coldiretti, che vede nella trasparenza, all’interno di tutte le filiere agroalimentari, il modo di salvaguardare gli interessi sia dei coltivatori sia dei consumatori. Quella dei cereali è sicuramente la produzione domi-

Basso-Molise. I produttori cerealicoli, però, sono costretti a combattere, oltre che con le anomalie del clima, anche con le contrazioni dei prezzi, perché, nell’altalena di un mercato globale drogato dalle speculazioni, in alcuni momenti, come quello che stiamo vivendo, i costi di produzione non sono adeguatamente coperti dai prezzi di vendita del mercato cerealicolo. Se la pasta

ha sempre maggiore successo nel mondo, non si può prescindere dal caratterizzarla garantendone la qualità attraverso l’utilizzo di grano locale. Tutta la Genesi cristiana riconosce il ruolo fondamentale dell’agricoltore custode del creato e del territorio, ma De Angelis rivendica anche una maggiore tutela da parte delle Istituzioni delle aziende agricole, ricordando il problema dell’inso-

stenibile prolificare della fauna selvatica, come i cinghiali, che danneggiano i raccolti e mettono a rischio l’incolumità degli automobilisti e il preoccupante aumento dei furti in campagna. La Coldiretti lancia anche l’allarme per la fase di preparazione della proposta di modifica del regolamento che disciplina l’etichettatura dei vini, per cui la Direzione generale Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione europea ipotizza di liberalizzare l’uso nell’etichettatura di tutti i vini, compresi quelli senza indicazione geografica, di quei nomi di varietà che oggi sono riservati, in virtù delle norme comunitarie vigenti. Come denuncia Coldiretti, valgono almeno tre miliardi i vini Made in Italy, tra cui anche quelli molisani, identificati da denominazioni che rischiano ora di essere di essere scippate all’Italia se la Commissione Europea consentirà anche ai vini stranieri di riportare in etichetta nomi quali Montepulciano, Aglianico, Barbera, Fiano, Greco, Sangiovese, Falanghina, solo per fare alcuni esempi.


Campobasso

7 29 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Continua la nostra disamina sulla crisi di tifosi al Romagnoli

Quando in tribuna si usava il chachemire e la vigogna

Filava tutto negli anni Ottanta, poi la crisi ha iniziato a mordere i polpacci di Gennaro Ventresca Quelli della mia generazione sprecavano danaro senza fine per le cravatte più nuove, per i profumi più squisiti, per la biancheria e il vestiario. Indossavano giacche sgargianti e panciotti alla moda anche per andare alla partita. La tribuna, l’unica tribuna coperta, ospitava oltre ai soliti imbucati, la meglio gioventù. Ci fu un momento in cui l’acqua correva copiosa e veloce nei nostri ruscelli: per un posto in quella minuta tribuna si pagava un milione per l’abbonamento. La gente pagava senza battere ciglio, era anche quello un modo di dimostrare che l’azienda di famiglia andava alla grande e l’impresa edile era in crescita. I più laboriosi, alla periferia della città, piantavano vitigni americani, resistenti al male della fillossera, un insetto che

pungeva le radici e minava la produzioni. Anche i coltivatori più agiati si univano, eleganti nei loro vestiti frescolana, al gruppo dei benestanti. Ci sono foto del passato che mostrano sui social e, la domenica, nel mio programma a Molise tv, le facce dei frequentatori della tribuna. Molte di loro si sono spente da tempo, altre si sono viste disegnare reticoli di rughe orizzontali e verticali. Di quei tifosi in giacche di chachemire e

pantaloni di vigogna pochi sono rimasti in buona salute fisica e finanziaria. Il risvolto dell’economia ha assalito anche gli insospettabili. Il resto lo hanno fatto colesterolo e ipertensione. Erano tempi floridi quelli che accompagnarono le epiche imprese sportive dei nostri ragazzi vestiti con le bluse rossoblù. Eravamo convinti che al nostro bisogno potesse bastare ciò che i nostri professori ci insegnavano; e credevamo fors’anche, nel

sentirci recitare gli enimmi del Croce e dello Stigliani che ne avessimo d’avanzo. Quell’agiatezza, quella libertà sino al capriccio, di cui il buon Dio ci lasciava godere, serviva a nascondere i problemi di fondo della nostra società che sfornava il posto fisso. Che solo molti anni più tardi, con sottile ironia, il geniale Checco Zalone ha rivendicato al cinema, per la bocca innocente di un bambino. I matrimoni, di sovente, erano vantaggiosi: il patrimonio dello sposo andava ad aggiungersi a quello della sposa. Nessuno, allora, avrebbe immaginato che prima o poi saremmo sprofondati negli abissi. I ricchi di una volta sono comunque rimasti ricchi, ma le loro fortune, dopo diverse riconosciute traversie, si sono perdute. Concordati preventivi, fallimenti e investimenti sfortunati hanno cambiato la vita

anche ai troppo buoni. Da quando scivolava tutto siamo passati agli incagli continui. Così è saltata la finanza fantasiosa, sono crollate le imprese più solide, hanno chiuso i commercianti più agiati. Per caduta, il mondo dei calci d’angolo si è “sgarrupato”, prendendo in prestito un verbo usato da Marcello d’Orta, nel suo grottesco, ma non certo irreale, “Speriamo che me la cavo”. Ora i posti della tribuna sono quasi tutti vuoti. Molti degli occupanti domenicali neppure pagano il biglietto. Perchè nel Molise, come in tutto il Paese, al secondo posto tra gli abitanti ci sono proprio i “portoghesi”. Non mi spiego, invece, perchè si siano liberati anche gli spazi della curva, in cui storicamente sono stati sempre i giovani e la classe operaia ad occuparli, pagando, anche a rate, il prezzo dell’abbonamento.

Limosano, nominato il perito Dopo il ritrovamento di ossa umane, sarà il medico legale a datarne la storia LIMOSANO. Dopo il ritrovamento di ossa umane, in un magazzino della chiesa di santo Stefano a Limosano, i Carabinieri di Sant’Angelo Limosano hanno disposto il sequestro dell’intera area per effettuare tutti i rilievi del caso ed è stato nominato un me-

dico legale per effettuare l’esame necroscopico,che dovrebbe permettere di risalire ad un identikit . Anche se non trapelano al momento altre informazioni da parte degli inquirenti, una delle ipotesi che sembrerebbe essere presa in considerazione è quella che i

resti possano portare a Guerino Di Paolo, 69enne di Sant’Angelo Limosano scomparso nel 2005. Altra ipotesi che invece le ossa possano essere i resti di monaci che anticamente venivano sepolti o nella cripta o comunque in prossimità delle chiese.

Torna a Trivento la “Spezzatura del maiale” La quinta edizione all’insegna del “soffritto” e della Ventricina TRIVENTO. Domenica 31 gennaio, con inizio dalle ore 16.00, presso il centro polifunzionale di Trivento, si terrà la quinta edizione della “Spezzatura del maiale”, manifestazione che già negli anni passati ha raggiunto un grande successo . Come spiega il Dott. Francesco Montecarlo, organizzatore dell’evento, “La manifestazione, che si colloca nell’antica e gloriosa tradizione molisana della rievocazione della festa di Sant’Antonio Abate, vedrà di nuovo la partecipazione dei Maestri Macellai del Molise, Pietro Scarano, Lorenzo Fiore e Daniele Scarano”. “Ma la novità di quest’anno spiega Montecarlo - è la collaborazione con i colleghi Maestri Macellai della Provincia di Avellino, capitanati dal Maestro Macellaio Pietro Pironti, ed i colleghi della Provincia di Chieti, ovvero il Maestro Macellaio Luciano Caracciolo e il Dott. Michele Piccirilli”. “Un team di professionisti del settore - prosegue - guidati dal

Presidente Federcarni Molise Michele Natilli, che illustrerà nel dettaglio le fasi dell’allestimento delle preparazioni gastronomiche e i loro ingredienti, dispensando utili consigli per cucinarli nella maniera migliore. Tutto nell’ottica della promozione delle carni fresche e trasformate e della valorizzazione della filiera suinicola locale, per sfatare pregiudizi e falsi miti sulle carni suine e porre l’attenzione sulle loro importanti qualità nutritive”. “A tal proposito - precisa l’organizzatore dell’evento - da non perdere l’intervento del Prof. Giampaolo Colavita, docente dell’Università degli studi del Molise, che tratterà l’interessante tema: ‘Tecnologie e sicurezza dei prodotti a base di carne’, con la collaborazione del Prof. Leonardo Seghetti dell’Università degli studi di Teramo” In seguito si passerà alla degustazione dei piatti tipici legati a questa ricorrenza, tra cui spiccano il celebre “soffritto” e la Ventricina, salume che unisce da secoli il popolo abruzzese a quello molisano.

Prezioso sarà come sempre il contributo messo in campo dalla Proloco di Trivento, dall’associazione Cenobio di Maiella e da tanti altri volontari.

All’imbrunire si darà vita al tradizionale Fuoco di Sant’Antonio, con la benedizione del sacerdote. A fine serata ognuno porterà a casa parte delle tante

preparazioni gastronomiche che i Maestri Macellai avranno abilmente ricavato dalla spezzatura del maiale.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

29 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Rapina e violenza sessuale, due arresti Operazione dei Carabinieri che hanno fermato i pluripregiudicati campani ISERNIA. Rapina aggravata e violenza sessuale questi sono i gravi reati per i quali due persone sono state arrestate dai Carabinieri in blitz che sono scattati nelle ultime ore tra Isernia e Rionero Sannitico. Non era ancora sorta l’alba quando i lampeggianti blu delle “gazzelle” dei Carabinieri hanno incominciato ad illuminare il buio della notte, raggiungendo gli obiettivi dove erano stati localizzati due pregiudicati, un 40enne di Isernia ed un 35enne originario di Boscoreale, in provincia di Napoli, nei confronti dei quali pendevano man-

dati di cattura emessi dalle competenti Autorità Giudiziarie. Ad

Isernia, i militari del Nucleo Investigativo hanno arrestato il

40enne, che si era reso responsabile di una rapina commessa alcuni anni or sono a Monteroduni ai danni di un pensionato, mentre a Rionero Sannitico, i militari della locale Stazione, hanno rintracciato ed arrestato il 35enne, ritenuto responsabile di due casi di violenza sessuale, commessi nel recente passato tra Pompei e Torre Annunziata, rispettivamente ai danni di una giovane donna e di una ragazza minorenne. Entrambi sono stati accompagnati in caserma per espletare le formalità di rito e successivamente trasferiti presso la

Casa Circondariale di Ponte San Leonardo. Con quest’ultima operazione sale ad otto il numero delle persone arrestate e a cinquanta quelle denunciate all’Autorità Giudiziaria, nei pochi giorni trascorsi dall’inizio di quest’anno, a testimonianza dell’impegno straordinario messo in campo senza soluzione di continuità in attività predisposte dal Comando Provinciale Carabinieri di Isernia per contrastare in particolare tutti quei fenomeni di criminalità predatoria e di illegalità diffusa, che creano maggior allarme sociale.

Prima l’aggressione e, poi, l’investimento ai danni di tre giovani isernini Due pregiudicati denunciati dalla Polizia di Stato per tentato omicidio, lesioni personali ed omissione di soccorso ISERNIA. Alla fine di dicembre, tre ragazzi di Isernia si trovavano in un pub di Fornelli. Uno dei tre, nel corso della serata, decideva di uscire dal locale per fumare una sigaretta quando due sconosciuti di passaggio, presumibilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, lo insultavano e lo colpivano con pugni e calci. Il giovane, a fatica, riusciva a sottrarsi dalla furia dei due individui e a raggiungere il gruppo di amici che, avvedendosi di ciò che stava accadendo, prontamente uscivano nel piazzale antistante il pub e chiamavano il 113. A questo punto, i due aggessori, alla vista

del gruppetto di amici, salivano a bordo della propria autovettura ed effettuavano una repentina manovra puntando proprio l’aggredito ed i suoi amici.

Questi, purtroppo, non riuscivano ad evitare l’impatto con la macchina e, due di loro, venivano investiti e fatti saltare, prima, sul cofano e, poi, sul tettuccio dell’autovettura mentre il terzo annotava il numero di targa della macchina in fuga. I malcapitati hanno riportato lesioni gua-

ribili in pochi giorni. Grazie alla collaborazione delle persone presenti, la Squadra Mobile della Questura di Isernia avviava immediate indagini al fine di identificare gli autori dell’aggressione. Numerosi sono stati i testimoni ascoltati in Questura e tutti hanno confermato la versione dei fatti fornita dai denuncianti. Al termine delle indagini, gli aggressori sono stati identificati in due giovani di Venafro, pluripregiudicati per reati contro la persona, contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti e sono stati denunciati per tentato omicidio, lesioni personali ed omissione di soccorso.

Il futuro passa dall’Istruzione Tecnica Open Day presso l’ex ITIS “E.Mattei” di Isernia ISERNIA. Open Day anche presso la sede “E.Mattei” dell’Istituto di Istruzione Superiore “Fermi-Mattei” di Isernia: sabato 30 gennaio, infatti, dalle ore 16:00 alle 19:00 la scuola spalancherà le porte per accogliere genitori, studenti e tutti quanti vorranno conoscere l’istituto dall’interno.

Per l’occasione i visitatori potranno partecipare ad attività laboratoriali preparate ed illustrate dagli stessi alunni dell’Istituto, visitare tutti i locali della scuola, conoscere e dialogare con i docenti. Il nostro Paese ha bisogno di un forte rilancio dell’Istruzione Tecnica, sostiene Romano Prodi in

un recente articolo sul Sole 24ore. Gli Istituti Tecnici hanno formato e continuano a formare la classe di lavoratori e dirigenti dando certamente un forte impulso al nostro sistema industriale. Gli Istituti Tecnici, continua Prodi nel suo articolo, sono erroneamente ritenute scuole di serie B, essi, sono in realtà, la chiave di salvataggio del Futuro del Paese e del futuro dei nostri giovani: servono per moltiplicare i posti di lavoro e mettere in giusto rilievo la dignità del “FARE”. L’Open Day sarà un occasione di “assaggio” di ciò che si fa nella scuola tecnica e delle capacità e competenze che i ragazzi hanno già acquisito e stanno approfondendo nei laboratori di elettronica, elettrotecnica, impiantistica elettrica, informatica, inglese, progettazione e tecnologia. Il Dirigente Scolastico


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Termoli

29 gennaio 2016

senza alcun finanziamento pubblico

San Giacomo, rapina alle Poste Ieri mattina azione fulminea di due rapinatori che hanno portato via 12mila euro SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI. Dopo un periodo di tregua, torna lo spettro delle rapine negli uffici postali in Basso Molise. Intorno alle 9 malviventi in azione alle Poste di San Giacomo degli Schiavoni. Un’azione fulminea, compiuta entrando dal retro.

Due i rapinatori a muoversi con destrezza, a volto coperto da sciarpa e cappello, sono riusciti a farsi consegnare 12mila euro e poi sono fuggiti. Uno di loro era armato di pistola. Per fortuna nessuno cliente si trovava all’interno. Sul posto i Carabinieri della compagnia di Termoli.

“Trivellazioni, il governo è il peggio” Per il senatore Castaldi, l’azione governativa è deleteria per il territorio TERMOLI. Un Governo che è “il più fossile che questa Repubblica abbia mai avuto” e una battaglia, quella contro le trivellazioni, che rischia davvero di essere una delle più difficili nonostante “le piccole possibilità che ci sono con il referendum”. E’ il parere del senatore del MoVimento 5Stelle, Gianluca Castaldi, che in occasione dell’inaugurazione del punto informativo dei pentastellati non ha potuto non fare alcune considerazioni sulle situazioni politiche at-

tuali e sulla battaglia che si sta compiendo contro le perforazioni in mare, tra cui quelle al largo delle Isole Tremiti. “E’ importante unire i cittadini perché attualmente in Italia c’è una finta democrazia e quindi tutti noi – ha affermato Castaldi – ci dobbiamo unire per riconquistare la democrazia”. Sotto la lente anche la possibilità, per chi ha ideologie diverse, di unirsi nello stesso luogo per mirare “al bene comune secondo una soluzione di buon

senso. Adesso – ha continuato Castaldi – c’è un simbolo che permette di lavorare tutti insieme per dare un bel calcio ai partiti che ci governano”. E per quello che riguarda le trivelle il senatore del MoVimento 5 Stelle è chiaro: “le trivellazioni non sono scongiurate, abbiamo il governo più fossile che questa Repubblica ha mai avuto ci sono delle piccole possibilità come il referendum. Bisogna lottare ma il Governo è pro trivelle quindi sicuramente sarà difficile”.

“Uno sguardo al futuro”: workshop su alternanza scuola-lavoro Appuntamento domani, dalle 9 alle 13, all’Istituto Professionale Montenero di Bisaccia, Quale direzione sta prendendo la scuola e quali cambiamenti stanno interessando il settore dell’istruzione, con specifico riferimento al tema dell’alternanza scuola-lavoro? Se ne parlerà nel workshop intitolato “Uno sguardo al futuro”, organizzato dall’Istituto Omnicomprensivo di Montenero di Bisaccia (Cb), diretto da Annarosa Costantini, con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale del Molise guidato dalla dottoressa Anna Paola Sabatini. L’appuntamento è in programma sabato 30 gennaio, dalle 9 alle 13, nella sede centrale

dell’Istituto Professionale di Montenero di Bisaccia, in via Argentieri, 80. Al confronto sui temi della scuola, del lavoro e del territorio interverranno: il Dir. USR Molise Anna Paola Sabatini; il Presi-

dente della Fondazione ITS Sistema Meccanica, ITS Lanciano Gilberto Candeloro; l’Assessore regionale alle Politiche agricole Vittorino Facciolla, il Funzionario Ufficio istruzione e formazione professionale della Regione

Antonio Perrino; il Sindaco di Montenero di Bisaccia Nicola Travaglini; il Sindaco di Mafalda Egidio Riccioni; il Sindaco di Tavenna Simone Spadanuda. Dalle 11 alle 12:30 sono previsti anche laboratori tematici a cura delle aziende partner della scuola. L’alternanza scuola-lavoro consiste nella realizzazione di percorsi progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere

di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro art.4 D.Lgs. 15 aprile 2005, n. 77. Per l’alternanza scuola–lavoro è previsto un fondo nazionale di 100 milioni di euro all’anno. Sono circa 500 mila i ragazzi impegnati in tutta Italia, che diventeranno un milione e mezzo nel triennio

“Sì al Family Day” Il gruppo dei Popolari per l’Italia aderisce alla manifestazione romana TERMOLI. I consiglieri comunali del gruppo consiliare Popolari per l’Italia Maria Grazia Cocomazzi, Francesco Di Giovine, Vincenzo Sabella e Vincenzo Ferrazzano, in riferimento alla Convention Nazionale denominata “Family Day”, che si svolgerà a Roma il 30 Gennaio p.v. indetta da organizzazioni laiche e cattoliche a difesa della famiglia, esprimono una presa di posizione favorevole e di adesione a tale manifestazione. E’ intenzione di questo gruppo consiliare riaffermare con forza la centralità della famiglia quale “Società naturale” (come recita l’art. 29 della Costituzione) fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna. La famiglia è il luogo massimo tra tutte le aggregazioni sociali ove in maniera insostituibile ed in più alto grado trovano tutela i diritti di ciascuno come sanciti dalla Costituzione a livello personale e comunitario. E’ l’identità della famiglia e la sua importanza per la società che può, e potrà, nel futuro assicurare la stabilità e lo sviluppo economico del Paese, nonché l’imprescindibile ruolo che riveste per l’educazione delle nuove generazioni. L’umanesimo della famiglia fondata sul matrimonio tra

un uomo ed una donna può esclusivamente garantire il vero bene di un figlio, bene che deve prevalere sopra ogni altro bene, in quanto i figli sono i soggetti deboli e più esposti non oggetto di un diritto altrui ma soggetti di diritto a cui assicurare rispetto, sicurezza e stabilità. I bambini hanno diritto di crescere con un papà ed una

mamma, perché la Famiglia non è un fatto ideologico oggetto di contrapposizioni e di speculazione di parte, la famiglia è un fatto antropologico e come tale degna della migliore tutela giuridica e sociale e come tale non può concepirsi l’adozione di un bambino all’interno di un connubio tra persone dello stesso sesso.


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

29 gennaio 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Tra truffe e furti: la città si chiede il perchè Numerose denunce per la situazione in essere TERMOLI. Ormai non passa giorno che non annoveri la denuncia di cittadini che sono rimasti vittime di truffe (sia classiche che online), furti in appartamenti e soprattutto di auto. Appena pochi giorni fa si è registrata una escalation di furti di Fiat 500, soprattutto nella zona di via Sandro Pertini che ha scatenato l’allarme tra i cittadini che abitano in quella zona. Adesso la denuncia arriva dal

Giovanni L. di Termoli che, dopo appena 13 mesi di distanza dal primo colpo, questa notte ha subito il secondo furto di auto. La vettura “era parcheggiata sotto casa, in via dei Campioni all’angolo con via del Canottaggio. Se proprio vogliamo essere precisi – racconta Giovanni – questo sarebbe il terzo. Il primo furto è accaduto il 14 settembre 2012 e adesso questi due a distanza di un anno. Sono davvero demoralizzato – continua il ter-

molese – soprattutto perché devo constatare ancora una volta che noi cittadini siamo lasciati alla mercé di questi delinquenti. Non siamo per nulla tutelati anzi, come accade spesso di sentire anche a livello nazionale, spesso è il cittadino che da vittima paga le conseguenze maggiori se solo gli venisse in mente di attuare la benché minima reazione”. La macchina, una Fiat 500, era stata parcheggiata sotto il por-

tone di casa e sotto un lampione. E’ stato il figlio ad accorgersi del furto subito. “Quando mio figlio me l’ha detto per poco non mi veniva un infarto. Sono davvero deluso e demoralizzato. Ho fatto anche la denuncia ma visto che era tardissimo mi hanno consigliato di tornare questa mattina”. Uno stato d’animo, quello di Giovanni che ha subito il furto di tre vetture, che rispecchia quello di gran parte dei termo-

lesi che hanno subito episodi analoghi. Sta agli altri cercare di mettere a freno questa continua escalation di eventi. Siamo solidali con il signor Giovanni come con tutti gli altri che sono rimasti vittime di furti o truffe, con la speranza che almeno stavolta ci vengano risparmiati commenti sarcastici o spiritosi perché questi sono episodi seri e gravi a cui, speriamo, venga messo presto un freno.

Gtm, alla ricerca della soluzione Nuovi incontri ci saranno nei prossimi giorni TERMOLI. Per i prossimi giorni, sono stati calendarizzati una serie di incontri, anche istituzionali, al fine di portare a soluzione l’atavica vicenda dei lavoratori dell’azienda Gtm di Termoli che periodicamente sono costretti ad adire le vie istituzionali e ad attuare forme di protesta anche eclatanti, per ribadire il loro disagio nel vivere un quotidiano disagio dovuto alla mancata corresponsione del salario. “Auspichiamo non solo la soluzione ai ritardati pagamenti di quattro mensilità ma, come da tempo questa organizzazione sindacale ostinatamente ribadisce, la definitiva risoluzione di questa triste pagina e la conseguente regolarità della erogazione di quanto dovuto a tutti i dipendenti. Deve essere chiaro a tutti che non possiamo tollerare che

il servizio di Trasporto Pubblico Urbano della città di Termoli, possa essere finanziato direttamente o indirettamente dai dipendenti della Azienda. A loro è dovuto il ringraziamento per avere permesso all’utenza di usufruire del Servizio di Trasporto Pubblico fino ad oggi, ed infatti nessuno può non riconoscere loro il merito della continuità della loro prestazione lavorativa e quindi lo svolgimento del Servizio Pubblico di Trasporto, che sappiamo essere ad uso quasi esclusivo delle categorie sociali più deboli. Crediamo che, le Parti che saranno chiamate a discutere

nei prossimi giorni della attuale, precaria condizione di questi lavoratori, debbano tenere in grande considerazione il grande senso di responsabilità che questi hanno dimostrato negli ultimi mesi”, ha affermato il segretario regionale Cristino Lepore.

Sequestrata discarica di amianto L’operazione è stata condotta dal Reparto operativo aeronavale di Termoli TERMOLI. Nel corso di una vasta e più ampia attività d’indagine, volta alla prevenzione e repressione di attività illecite in materia di tutela dell’ambiente e salvaguardia della salute pubblica, da tempo intrapresa dal Reparto Operativo Aeronavale di Termoli, gli investigatori della dipendente Stazione Navale individuavano in località Colle Lame, nel Comune di Campomarino, un’area di proprietà privata con un estensione di 35000 mq adibita a deposito incontrollato di rifiuti. A seguito di un’attività congiunta con il personale specializzato dell’Arpa Molise, i ri-

fiuti rinvenuti sull’area in questione, risultavano essere di natura tossica e nociva in quanto tra gli stessi si individuava un’alta percentuale di amianto, che come già noto, risulta particolarmente dannoso per la salute pubblica. Sono in corso attività investigative volte ad accertare la provenienza dei rifiuti,allo scopo di individuare i soggetti privati e le aziende responsabili dell’illecito e incontrollato smaltimento degli stessi. L’attività in parola rientra in un più vasto controllo economico del territorio, finalizzato alla tutela della legalità.

Referendum, nessuna commissione Nulla di fatto in Consiglio comunale per la costituzione dell’organismo TERMOLI. La commissione che dovrà valutare l’ammissione dei due referendum non s’ha da fare. Il consiglio comunale convocato in seduta monotematica che avrebbe dovuto vedere la nascita dell’organismo si è concluso con l’ennesimo nulla di fatto. Nonostante le due votazioni consecutive decisa dalla presidente Manuela Vigilante per cercare di sbrogliare una matassa che rischia davvero di gettare nell’impasse la macchina amministrativa. A pesare come un macigno è stato il mancato accordo tra la maggioranza e la minoranza, con quest’ultima

che si è ancora una volta spaccata sul nominativo che la dovrebbe rappresentare. Consolidata la volontà da parte di tutti di votare i nominativi di Giovanni Casolino, Antonio Liberatore e Paolo Zaccardi che sia nel primo che nel secondo spoglio hanno ottenuto 23 voti, lo stop c’è stato sui nomi di Oreste Campopiano (voluto da tutta la minoranza ad eccezione del consigliere Roberti) e Giuseppe Giglio, candidato proposto da Roberti che nella prima votazione non l’ha spuntata per una sola scheda. Preferenze che sono ‘naufragate’ nella seconda vota-

zione quando Giglio ha ottenuto 13 voti e Campopiano 7. Tutto da rifare, quindi, con la seduta che è stata aggiornata nuovamente nonostante l’appello rivolto alla maggioranza da parte del consigliere Paradisi di fare fronte comune sul nome dell’avvocato che si è candidato al fianco del presidente Paolo di Laura Frattura. Appello che, però, è caduto nel vuoto tra il malumore di quei pochi rappresentanti dei comitati referendari presenti al consiglio comunale che hanno descritto quella di oggi come “la pagina più brutta della storia amministrativa termolese”.



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Opinioni

29 gennaio 2016

di Claudio De Luca Anni fa, prima dell’inizio di una campagna elettorale per le “regionali”, l’allora Ministro Sacconi (che, di solito, era prudente non assumeva mai imprevedibili atteggiamenti) ebbe un lampo di genio e propose (in forza di una legge “ad hoc”) di fissare l’ineleggibilità di quegli amministratori locali che avessero governato producendo un disavanzo di bilancio. All’epoca, a subirne le conseguenze in Molise, sarebbe stato il Presidente Michele Iorio a causa della sua gestione della Sanità pubblica. Oggi la “novella” si sarebbe riverberata tranquillamente sul suo successore (altra faccia della medaglia) Paolo Di LauraFrattura. L’idea sarebbe stata ottima se l’obiettivo avesse potuto essere quello di costringere ogni ente a conseguire sempre bilanci in pareggio, come peraltro avviene già negli Stati uniti d’America. Perciò, chi avesse governato originando soltanto debiti (che poi sarebbero rimbalzati sul “groppone tributario” dei cittadini-elettori) avrebbe dovuto cambiare mestiere immantinenti, contribuendo in tal modo all’equilibrio dei vari patti di stabilità fissati dal legislatore ed introducendo un meccanismo di selezione della classe politica, fatta finalmente di soggetti privi di patenti semplicemente regalate da una volubile (e colpevole!) opinione pubblica e non più di gente munita solo di titoli conquistati in forza di clientelismi esercitati alla grande. Insomma “kaputt!” a tutti i politici politicanti ed agli accattoni della politica. E Dio sa quanti ve n’è nella ventesima regione. L’idea di Sacconi avrebbe dovuto far discutere un po’ tutti dal momento che certe pro-

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Chi ha fatto deficit non può candidarsi

poste avrebbero portato ad èsiti sicuramente favorevoli. E, fra di tutti, a farle proprie sarebbero dovuti essere soprattutto i rappresentanti della Lega nord, se non altro al fine di perfezionare la marcia del Federalismo fiscale. Avrebbero potuto fare questo propo-

nendo una riformina di fiancheggiamento dal momento che sono soprattutto le Regioni in disavanzo a creare problemi all’intera collettività, non riuscendo a sopportare i costi “standard” di produzione di servizi pubblici quali la Sanità, i Trasporti e l’Assistenza so-

ciale e rischiando di fallire in assenza di robusti trasferimenti somministrati direttamente dalle consorelle più virtuose. In sostanza, le Regioni ed i Comuni indebitati all’epoca rappresentavano l’equivalente della Grecia per l’euro. Prima o poi avrebbero posto l’Italia intera in una crisi di sostenibilità fiscale per i debiti contratti. Ecco perché, in un tale contesto, per quelli del “Carroccio” sarebbe stato meglio “ruggire” e proporre una riforma estrema, se non altro per mantenere lontane le mele buone da quelle bacate. In definitiva, il Federalismo può far comodo esclusivamente alle Regioni in avanzo di bilancio, cosicché quelle in disavanzo andrebbero abolite per legge, assegnandone funzioni e competenze allo Stato centrale, fatta eccezione per gli Enti a Statuto speciale, intoccabili perché tutelati dalla Carta costituzionale. La decisione avrebbe portato ad una semplificazione radicale dello scenario economico da cui avrebbe potuto trarre giovamento l’intero Paese. E, se le Regioni virtuose fossero lievitate con il Federalismo fiscale, guadagnando in competitività, quelle in disavanzo sarebbero state assorbite nei vari Ministeri dello Stato centrale che, così, avrebbero potuto finanziarne al meglio i disavanzi; e curare, con una sorta di commissariamento, i mali cronici della finanza pubblica locale, Molise in testa. Chi potrebbe essere contrario a tanto? Secondo noi strillerebbero soltanto quei politici che avessero perduto una poltrona da 10mila euro al mese (oltre ai “benefit”). In compenso, l’Italia intera eviterebbe l’onta di diventare alla stregua di una Grecia, assestando una botta autentica ai parassiti della spesa pubblica, Molise compreso.

Il mistero della Tavola Osca Pietrabbondante e le sue ricchezze Nel 1848 comparve sul “Bullettino dell’Istituto di Corrispondenza Archeologica” di Roma, esattamente nel numero di ottobre, la notizia del ritrovamento di una tavoletta di bronzo, incisa su ambedue le facciate, recante scritte in lingua osca, la lingua dei Sanniti Pentri. La notizia proveniva da un agnonese, il “dottore fisico” Francesco Saverio Cremonese, che risulta essere stato anche sindaco della fiorente cittadina altomolisana dal 1841 al 1846, ed era corredata da molti elementi descrittivi del luogo e delle condizioni del ritrovamento, ma non dell’autore. Prendendo spunto da questi elementi, due attenti studiosi della storia molisana, principalmente di quella sannitica, hanno voluto approfondire le conoscenze su quella che da sempre viene chiamata la “Tavola di Agnone” ed hanno raccolto tanti elementi da pubblicare in un libro che hanno intitolato: “Gli enigma - La tavola osca e Pietrabbondante”; gli autori sonoPaolo Nuvoli e Bruno Paglione. Nuvoli, laureato in giurisprudenza e docente di materie giuridiche ed economiche, ha scritto vari libri sulla storia sannitica, oltre ad aver fatto una brillante carriera politica; Paglione, profondo conoscitore del territorio molisano, ha collaborato con le uni-

versità del Molise, di Roma e di Ferrara ed è stato negli anni scorsi Ispettore Onorario per i beni archeologici della Provincia di Isernia. In occasione della interessantissima ed affollata presentazione del libro, che si è tenuta ad Isernia nell’aula magna dell’ITIS,gli autori hanno premesso che hanno voluto guardare alla storia del nostro territorio con occhi diversi da quelli ormai entrati nella consuetudine. “Scopo del libro – ha spiegato Nuvoli - non è quello di imporre una diversa “verità”, ma di sollecitare altre ricerche ed approfondimenti partendo da elementi che contra-

stano con quanto è stato detto e scritto finora”. L’aspetto più eclatante che è emerso riguarda la “Tavola Osca”: gli autori hanno avanzato il sospetto che non sia stata trovata tra Agnone e Capracotta, in contrada “Macchia” ed esattamente nel luogo chiamato “Fonte del Romito”, come vuole la tradizione, ma che provenga da Pietrabbondante e varie vicende confermano questa conclusione. In particolare gli autori del libro analizzando le descrizioni del luogo del ritrovamento e perlustrando attentamente il terreno hanno trovato che quanto scritto a suo tempo dal Cremonese risulta in gran parte fantasioso e non rispondente alla realtà. Nessun tempio è mai esistito in quel luogo, nessun muro al quale avrebbe dovuto essere appesa la Tavola, nessuna pietra concava particolare all’interno della quale si conservasse perfettamente. Inoltre, le ricerche in molte biblioteche, tra cui quella di Agnone, hanno fatto scoprire che anche molti altri studiosi avevano maturato gli stessi dubbisenza che questo riuscisse a modificare l’opinione corrente ormai radicata. Insomma il mistero circonda la Tavola Osca, mistero che si scioglierebbe se venisse indicato come luogo del ritrovamento Pietrabbondante, cioè il

luogo dove sorge il grande centro religioso e politico dei Sanniti. Ma non si fermano qui le convinzioni degli autori, essi ritengono che, poco dopo il ritrovamento, della Tavola sia stata fatta una copia perfetta da qualcuno dei raffinatissimi artigiani di Agnone e che questa, non l’originale, sia stata venduta nel 1867 all’antiquario di Roma, Castellani, e da questi nel 1873 al BritishMuseum di Londra. Nel libro si parla anche diffusamente del sito archeologico di Pietrabbondante, in proposito l’architettoAlberto Sposito, docente presso l’Università di Palermo, ha sollevato forti perplessità sulla ricostruzione del luogo suggerendo che “la ricerca archeologica continui, ma con un approccio interdisciplinare che aiuti a ricostruire la storia del territorio ed eviti irrimediabili errori interpretativi”. In effetti Nuvoli e Paglione presentano un’attenta ricostruzione storica, valutando gli avvenimenti che si sono succeduti negli anni, ed arrivano a concludere che il sito religioso di Pietrabbondante in realtà fosse l’antica Herculaneum, perché lì era particolarmente attiva la devozione nei confronti di Ercole, come dimostrano i ritrovamenti di una grande statua in pietra edi molte statuette votive in bronzo raffiguranti

quel dio. Inoltre ritengono che si possa dimostrare che la mitica BovianumVetussi trovasse nel territorio che oggi è del comune di Campochiaro, dove sono presenti i resti di un grande edificio di culto e di un importante insediamento sannitico con numerose sepolture. Lo storico, Natalino Paone, ha sollecitato un grande sviluppo dell’archeologia orientata ad ampliare le conoscenze sulla storia dei Sanniti. “Non possiamo accontentarci – ha dichiarato Paone – delle poche cose che ha scritto Tito Livio perché questi era romano ed ha raccontato i fatti da vincitore. E’ indispensabile, inoltre, un museo nazionale sannitico che raccolga tutti i reperti riguardanti quel grande popolo oggi distribuiti in modo disorganico in tantecittà”. Le conclusioni del Prof. Nuvoli sono amare: egli parla di una vera e propria colonizzazione culturale attuata dallo Stato. “Lo Stato nulla depreda – sostiene – anzi tutela e conserva, e lo fa tanto bene che gran parte del materiale resta invisibile, ben riposto in vere e proprie arche la cui stessa ubicazione è misteriosa”. “Per i cittadini, per i fruitori, molisani e non – aggiunge – Pietrabbondante rimane un luogo irrisolto, pressoché sconosciuto e desolato. I Giornali di scavo, gli inventari, la documentazione topografica, fotografica e progettuale non risultano pubblicati, solo qualche lavoro monografico non sempre reperibile”.


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