Il Corriere della Città Aprile 2022

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Corriere Città

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Anno1014Numero Numero114 Anno

APRILE 2022 NOVEMBRE 2018

VERSO LE ELEZIONI Chi sarà il nuovo Sindaco di Ardea? Le prime mosse (pag. 6)

libertà informazione politica cronaca cultura sport MINACCE E BOTTE DAVANTI A SCUOLA: E I VIDEO FINISCONO SUI SOCIAL

SPO B U LL I E B A BY G A N G

BORGO DI PRATICA

Ancora nessun lavoro dietro le transenne: perché?

VIA PAVIA AD ARDEA La storia di Fabiana che da oltre 10 anni deve vivere su una strada piena di buche e rifiuti. Ora però ci sono buone notizie (da p.8)

Le chat choc

NUOVO ‘BELVEDERE’

Ringhiera già rovinata? Il Comune: «E’ la salsedine»

Speciale CHE SUCCEDE AD ARDEA?

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DAL TRENTINO AD ARDEA...

...per un accertamento tributario (sbagliato): la vicenda

(pag. 12) L’INTERVISTA

Da Torvaianica a Los Angeles: la storia di Daniele che oggi fa il compositore per Hollywood

UCRAINA & SOLIDARIETA’

Il cuore d’oro della clinica Sant’Anna di Pomezia

n fenomeno molto più diffuso di quanto si possa credere. Bambini di 12 e 13 anni bullizzati, minacciati, umiliati e picchiati da baby gang. E tutto davanti a pochi etri dalla scuola, davanti gli occhi di altri ragazzini che incitano alla violenza. Succede ad Ardea, già teatro di un episodio gravissimo finito sotto i riflettori di tutta Italia poco più di un mese fa. I genitori sono a casa o al lavoro tranquilli, mentre i loro figli vengono pestati. Oppure, a seconda del ruolo che i giovani ricoprono, mentre picchiano selvaggiamente ragazzini spesso più piccoli di loro. Violenze fisiche, ma anche psicologiche. Intimidazioni, insulti, offese. E poi le vie di fatto. C’è chi ha il coraggio di parlare e raccontare quello che accade alla mamma, al papà o a un fratello, ma c’è anche chi per vergogna, non dice nulla. E i soprusi vanno avanti. Tanti, di cui non si sa nulla fino a quando qualcuno non parla. O fino a quando un filmato non finisce in rete. (continua a pag.4)

Le segnalazioni A Pomezia e Ardea, circolano auto senza assicurazione? Ecco cosa abbiamo scoperto

IL SERVIZIO A PAG. 18



aprile 2022 NUMERO 4

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AUTO SENZA ASSICURAZIONE

Editoriale B u l l i s m o : c h e s u c c e d e a d A rd e a ? POLITICA Elezioni Ardea, le prime mosse..........................pp.6-7 Borgo di Pratica di Mare, il punto......................pp.10-11 Ritiro verde a domicilio ad Ardea: il caso...............p. 16

CRONACA Ciclabile pericolosa a Pomezia.........................p.22 “L’eco” intervento a Campo Ascolano che fa discutere...p.20

Da ‘Torva’ a Hollywood: l’intervista...........da p.24 Il cuore d’oro della clinica S.Anna..............da p.28 Matteo Acitelli su Forbes Italia.......................p.30 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 33

Macchine senza RCA auto a Pomezia e Ardea: ecco cosa abbiamo scoperto (da pag. 14) COVID-19 Crollano i casi ad Ardea e Pomezia: contagi dimezzati

(a p.31)

Sul web Tutte le notizie sul territorio le trovi su www.ilcorrieredellacitta.com


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SPECIALE

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Bulli e baby gang a scuola: che succede ad Ardea? (segue dalla copertina) Già, perché mentre le baby gang sono in azione, uno dei componenti, oppure qualcuno dei loro gregari, filma tutto, mentre altri sghignazzano. Poi i video vengono utilizzati come trofei. Girano per le chat di Whatsapp e Telegram, a volte invece finiscono sui social. E le vittime vengono umiliate di nuovo. I riflettori su quanto accade ad Ardea si sono accesi dopo l’aggressione avvenuta a Claudia (nome di fantasia), davanti alla scuola Virgilio di via Laurentina. La ragazzina, di appena 13 anni, era stata aggredita alle spalle da tre ragazzi minorenni. Era il 17 febbraio. I tre, per non farsi riconoscere, avevano il volto coperto. “Ero scesa dalla macchina di mia madre, avevo fatto qualche metro in direzione della scuola, nel parcheggio. Mamma se ne era andata. Ad un tratto mi sono venuti addosso e hanno iniziato a colpirmi con violenza”, ricorda la 13enne. Essendo incappucciati, non è riuscita a vederli in faccia. L’hanno gettata a terra e colpita con calci e pugni. Tre ragazzi contro una bambina: ben poche le possibilità di difendersi. L’aggressione e il coltello: vittime e carnefici Ma le violenze davanti quella scuola sono proseguite. L’ultima tre settimane fa, stavolta con un finale diverso. Un ragazzino viene accerchiato da un gruppo di bulli, sempre gli stessi. Spinte, schiaffi, un cazzotto al naso e calci. Ma il ragazzino si aspettava l’aggressione, perché ormai da parecchio viene tormentato dagli stessi ragazzi. Sono dei giovani che non frequentano la scuola Virgilio. Sono più grandi di lui, anche se sempre minorenni. Ad un tratto spunta un coltello. Qualcuno dice che sia del ragazzino da tempo vittima dei bulli, che voleva difendersi dall’ennesimo attacco. Gli aggressori diventano vittime. Succede il caos. Arrivano altre persone. Alcuni adulti, a poca distanza, si accorgono che qualcosa non va, chiamano gli insegnanti, poi i carabinieri. Adesso sulla vicenda sono in corso le indagini, sulle quali vige il più stretto riserbo, soprattutto per capire quale sia stata l’esatta dinamica degli eventi. Ragazzino picchiato davanti alla scuola Un altro episodio avviene pochi giorni prima. Un ragazzo preso a schiaffi e spintoni Parla la mamma di una delle vittime: «Come è iniziato tutto? Non c’è un vero motivo. Hanno semplicemente puntato mia figlia, stiamo vivendo un incubo»

A marzo registrate diverse aggressioni: in una di queste un ragazzino è stato accerchiato da un gruppo di bulli, sempre gli stessi. Spinte, schiaffi, un cazzotto al naso e calci. Ma il ragazzino si aspettava l’aggressione. Ed è spuntato un coltello davanti a tutti mentre qualcuno riprende la scena. “Secondo te sono così stupido?”, chiede il prepotente. “Ma io non ho detto nulla”, risponde la vittima. “So’ così stupido?”, ripete il bullo spingendolo e sogghignando. “No che non sei stupido”, prova a balbettare l’altro ragazzino. Ma il primo, guardandosi attorno e vedendo che ci sono abbastanza spettatori, si fa ancora più grande. Con un cenno d’intesa lascia il posto a un amico, che si avvicina e inizia schiaffeggiare e a dare pugni alla vittima. “Voi vedè a pija per c..o l’amici mia, voi vedè?” e giù botte. Gli altri, maschi e femmine, ridono in sottofondo. Ma come questo ce ne sono altri. Anche tra ragazzine. In un video se ne vedono due che si pestano mentre gli altri riprendono la scena, senza intervenire. 13enne aggredita e picchiata, il racconto della mamma “Queste purtroppo sono scene che si vedono troppo spesso”, dichiara Eleonora, la mamma di Claudia. “Io ho denunciato, ma purtroppo in molti ancora non lo fanno”. (continua)

Il coltello

L’EPISODIO - “Mio figlio non aveva nessun coltello”. A parlare è il padre del ragazzino accusato di aver tirato fuori un’arma durante uno degli ultimi episodi di violenza avvenuti davanti alla scuola Virgilio. “Anche se lui è sempre stato vittima di episodi di bullismo, non si sarebbe mai difeso utilizzando un coltello o un’altra arma. Fino a quando io sarò vivo, lui non farà mai niente del genere. Sa che io non glielo perdonerei mai. È cresciuto con principi di tutt’altro genere, rispetto a quelli della violenza che ha subito anche in prima persona”. È affranto sia da quanto successo che dalle chiacchiere che girano in paese. “Mi dispiace che, quando è successa questa brutta cosa e sono arrivati i Carabinieri, mio figlio sia stato accusato di avere un coltello, mentre lui è quello che ha preso le botte”. L’arma è stata trovata? “No. Almeno non che io sappia e non a mio figlio. Lui non ce l’aveva, ne sono sicuro. Ma lì succedono davvero delle cose brutte”.

Spinte, schiaffi, botte e minacce: nel mirino ragazzini e ragazzine presi di mira dal ‘branco’. E durante le violenze nessuno interviene: ma gli spettatori riprendono tutto e postano i video sui social


(segue) Poi racconta quello che è successo a sua figlia, sia quel 17 febbraio che nei giorni successivi. Già, perché la storia non si è conclusa. “Stiamo vivendo un incubo. Mia figlia continua a ricevere messaggi di minacce”. Ma come è iniziata questa storia? “Non c’è stato un vero motivo. Avevano puntato mia figlia. Prima di lei c’era un altro ragazzo, un suo amico. Poi è toccato a lei. Lo scorso anno quei ragazzi sono arrivati addirittura fino alla nostra palestra. Sono venuti in una ventina, per cercare Claudia. C’era una ragazzina in particolare che voleva picchiarla. Io ho provato a parlarle e le ho anche detto: ‘Se ce l’hai con lei, chiaritevi da sole, non c’è bisogno che ti porti dietro 20 persone’. Ma non c’è stato nulla da fare. Hanno iniziato a darle il tormento, con un’escalation che a febbraio si è conclusa con una doppia aggressione, una domenica 13 a Pomezia, l’altra giovedì 17 davanti alla scuola”. Quel giorno Claudia stava per entrare a «Questi ragazzi mi si avvicinavano e mi dicevano “Putt…a, ti ammazzo, sei una str…a” e altre brutte cose. Poi, oltre ai contatti di persona, mi perseguitavano al telefonino, facendomi videochiamate a cui non rispondevo, oppure mandandomi una serie di messaggi minatori»

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SPECIALE

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scuola. Era scesa dall’auto della mamma e si si stava incamminando verso l’entrata quando è stata aggredita alle spalle da tre ragazzi incappucciati. Picchiata davanti alla scuola, il racconto di Claudia “Mi hanno presa alle spalle e mi hanno colpita all’altezza dell’addome. Sono stati molto violenti. Io non so perché ce l’abbiano con me. Ormai è più di un anno che mi tormentano con messaggi minatori, offese, insulti, telefonate e adesso anche aggressioni fisiche. Sono le stesse persone che l’anno scorso, a giugno, hanno aggredito un mio coetaneo, sempre qui, vicino al bar della scuola. Mi hanno detto che lo stanno cercando e che, se non lo trovano, faranno a me quello che devono fare a lui”. La storia infatti è proseguita anche dopo l’aggressione. “Questi ragazzi mi si avvicinavano e mi dicevano “Putt…a, ti ammazzo, sei una str…a” e altre brutte cose. Poi, oltre ai contatti di persona, mi perseguitavano al telefonino, facendomi videochiamate a cui non rispondevo, oppure

Gli accertamenti puntano a far luce su episodi di bullismo avvenuti sia all’interno che all’esterno della Scuola Virgilio ad Ardea mandandomi una serie di messaggi minatori”. I messaggi ricevuti successivamente da Claudia sono inequivocabili. “Ti facciamo fuori”, “Torniamo e il coltello te lo infiliamo, non come il 17 che ti abbiamo preso a pugni”. Un incubo che sembra non avere fine. I messaggi arrivano da account fake. I carabinieri della Compagina di Anzio, che indagano sulla vicenda, stanno lavorando alacremente. I militari guidati hanno ricostruito i vari episodi legati al bullismo avvenuti sia all’interno della scuola Virgilio che all’esterno, ricostruiti sia attraverso le denunce presentate sia attraverso le indagini. Sono stati informati sia la Procura che i servizi sociali per quanto di competenza. Maria Corrao

I messaggi choc usando profili fake: «Ti facciamo fuori. Il coltello te lo infiliamo, non come il 17 che ti abbiamo preso a pugni»

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POLITICA

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Elezioni Ardea, si muove lo scacchiere politico Ecco le prime mosse di partiti e liste civiche: è partita la corsa per le Amministrative 2022 anca sempre meno all'appuntamento elettorale che porterà al voto diversi comuni italiani e del Lazio, tra cui quello di Ardea. Sotto la Rocca si gioca una partita particolarmente importante perché l'Ente è reduce da cinque anni di Governo del Movimento 5 Stelle sotto la guida del Sindaco Savarese. Un percorso senza dubbio fatto di alti e bassi partito con la dichiarazione del dissesto finanziario, transitato poi per il Covid, e giunto alla fine con un'alle- gini si fermò al primo turno a poco meno del anza politica di fatto, impensabile anni fa, tra 40% delle preferenze cedendo poi il passo a gli stessi grillini e il Partito Democratico, un Savarese al ballottaggio. Il centrodestra ripo' come avvenuto sul piano Nazionale. In confermerà la stessa strategia? Ancora non è mezzo, chiaramente, i problemi dei cittadini, chiaro. C'è da dire che in questi anni il quatra quelli risolti in tutto o in parte e le que- dro politico è completamente cambiato. Nel stioni rimaste invece in sospeso (a voi let- 2017 ci fu una sorta di “all in” sulle liste civiche con l'intenzione di sottolineare tori/elettori il giudizio): ma quanto una “rottura” col passato (si arfatto dalla Giunta Savarese rivava dalla fine anticipata varrà il pass per una riconELECTION DAY della Giunta Di Fiori) che ferma alle urne del MoviSi voterà domenica 12 giugno però non pagò in termini mento 5 Stelle, anche se insieme al Referendum sulla di risultati; oggi la situacon un nuovo candidato Giustizia. Per quanto riguarda a Sindaco (e con una eventuali ballottaggi la successiva data zione è molto diversa: in nuova alleanza poli- sarà quella del 26 giugno. Insieme ad Consiglio ritroviamo ad esempio esponenti di tica)? Ardea andranno al voto 970 Comuni, partiti nazionali come M5S, PD e Ardea Fudi cui 21 capoluoghi di provincia e FDI o Lega ai quali, dopo tura 4 di Regione (Genova, Palermo, le elezioni, hanno aderito Partiamo dunque dall'atL'Aquila e Catanzaro) diversi Consiglieri tutt'ora in tuale forza di maggioranza. La carica. Da qui dunque, gioco figura del Sindaco Mario Savaforza, dovrà uscire il nome dello sfirese, che pure aveva riaperto ad una sua dante di Zito. Ma si troverà una convergenza eventuale ricandidatura, è stata scartata a beneficio di Lucio Zito, attuale Presidente del per un unico candidato? In tal senso consulConsiglio Comunale. A lui, come annunciato tazioni e lavori “dietro le quinte” sono prosead inizio del mese di marzo, è stato affidato guiti per tutto marzo e di “potenziali” dal M5S e dal PD un “mandato esplorativo” candidati ne sono emersi diversi, compresi i per formare una “possibile coalizione di forze nomi di alcuni/e Consiglieri comunali di mipolitiche e civiche”. Tra i punti fermi di que- noranza. Per ora però non c'è ancora nulla di sto progetto una maggiore “inclusività” - ac- ufficiale. cusa questa più volte mossa contro Fabio Dominici l'Amministrazione Savarese – in grado di af- In questo scenario si inserisce allora il nome frontare “le sfide che attendono il territorio di Fabio Dominici, architetto e attuale Presinei prossimi anni”. A fine mese è poi arrivata dente del Consorzio Lupetta, che secondo all’investitura ufficiale: sarà lui il candidato a cuni potrebbe far convergere i partiti di Sindaco del M5S, del PD e di Ardea Futura, centrodestra. Il 31 marzo a questo proposito, insieme al suo gruppo di lavoro, Dominici ha aggiuntasi anch’essa nell’alleanza politica. però intanto rotto gli indugi presentando la Il centrodestra Se lato maggioranza i giochi sembrerebbero propria lista civica, “Ardea che vogliamo’, con dunuque indirizzati c'è da capire cosa acca- la quale parteciperà alle elezioni amministradrà invece dal versante opposto. Alle ultime tive sotto la Rocca. Nel corso della confeamministrative la maxi coalizione “senza renza stampa di presentazione ha inviato un partiti” (assenti loghi come Forza Italia e appello “alle forze di centrodestra e in partiLega) riunita attorno al nome di Alfredo Cu- colare a quelli di Fratelli d’Italia a superare i

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personalismi e lavorare insieme per un obbiettivo comune”. Quattro liste si riuniscono Proseguendo la nostra panoramica, sempre nel mese di marzo, quattro liste hanno annunciato la loro collaborazione in vista del voto. Si tratta di Cambiamo, Democrazia Cristiana, Ardea 2022 e Liberiamo Ardea. Da capire se, in questo caso, appoggeranno una più ampia coalizione o se, alla fine, procederanno con un proprio candidato autonomo. Gli altri movimenti Tra le varie correnti è emersa anche quella di “Rinascimento con Vittorio Sgarbi e Io apro”, che nel Comune rutulo vedrà come portavoce il Segretario Politico Provinciale di Roma Giancarlo Morbiducci. Sarà infatti Morbiducci a promuovere incontri e riunioni inerenti il Movimento ad Ardea. Quindi il progetto di Ardea Domani che riparte ancora da Luca Vita che nel 2017 aveva raggiunto poco più del 3%. Il movimento ha anche lanciato una raccolta fondi online per sostenere la propria campagna elettorale. Ma queste Amministrative potrebbero riportare sulla scena politica di Ardea anche ex Sindaci del territorio: in tal senso di inserisce la proposta di Martino Farneti, peraltro uno dei protagonisti del nostro sondaggio online (di cui presenteremo i risultati nel prossimo numero) per “eleggere” il miglior Primo Cittadino per i lettori tra gli ultimi cinque che hanno governato Ardea. Il suo nome però, attenzione, potrebbe non essere il solo tra la schiera degli ex amministratori che potrebbero scendere in pista per queste amministrative. Vedremo se sarà così o meno. L'astensione Ancora una volta però la vera incognita sarà quella dell'astensione. Nel 2017 al primo turno votò poco più della metà degli aventi diritto mentre al ballottaggio non si superò nemmeno il 40%. Un dato su tutti: al secondo e decisivo turno Mario Savarese ottenne sì il 62% delle preferenze ma i voti “netti” furono circa 9,000, davvero pochi se rapportati al bacino degli elettori che cinque anni fa era pari a 36,494 cittadini. Il primo avversario da battere dunque per qualsiasi candidato sarà allora quello di convincere le persone a tornare a votare.

Movimento 5 Stelle e PD hanno scelto come possibile candidato al momento Lucio Zito, attuale Presidente del Consiglio Comunale. Si attende la contromossa del centrodestra


Elezioni Comunali: sceglici per la tua campagna elettorale vincente Il Corriere della Città mette a disposizione gli spazi elettorali per i candidati in vista dei prossimi appuntamenti alle urne. Non solo i tradizionali banner ma anche dei veri e propri salotti politici virtuali, trasmessi in diretta streaming, dove poter esprimere le vostre idee e raggiungere in questo modo i vostri elettori. E ancora pagine interamente dedicate a voi dove pubblicare tutte le vostre notizie. Insomma: voi ci mettete il programma elettorale e le vostre ricette per risolvere i problemi dei cittadini, noi una platea di centinaia di migliaia di lettori che seguono il nostro giornale nonché i nostri canali social. I numeri del nostro sito www.ilcorrieredellacitta.com

Media di 130.000 visualizzazioni/giorno Oltre 38 milioni di visualizzazioni nel 2021 Comunali 2022, perché scegliere il Corriere della Città per la tua pubblicità Le elezioni comunali si avvicinano infatti a grandi passi. Sta quindi per iniziare la campagna elettorale. Ed è qui che si gioca tutto: non basta avere buone idee, bisogna saperle trasmettere bene agli elettori. Occorre poter illustrare il proprio programma, le idee, come realizzarle. Ma anche mostrare la propria faccia e far sentire la propria voce. Il nuovo format “salotto elettorale” in diretta streaming sui social Tutto questo potrà essere realizzato grazie al nostro nuovo format. Per la tua campagna politica abbiamo previsto un articolo sul Corriere della Città, un articolo sul Pontino e un salotto virtuale. Il tutto sarà organizzato via remoto: vi colleghe-

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POLITICA

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L'incubo di vivere in Via Pavia ad Ardea t a definizione di cittadini di dalla politica locale. «Io vivo qui con mio “serie B” che spesso utiliz- marito, mia figlia e mia mamma, che è una ziamo per parlare di per- paziente oncologica. Da oltre 10 anni siamo sone alle prese con ostaggio di buche e rifiuti senza che nessuno problemi (irrisolti) con il abbia mai fatto nulla per sistemare questa siproprio Comune di resi- tuazione da terzo mondo, mi verrebbe da denza è quanto mai calzante per chi, suo dire. Ma qui siamo ad Ardea, alle porte di malgrado, si ritrova a vivere in Via Pavia ad Roma, e tutto questo è inaccettabile. Negli ulArdea. Una strada dimenticata da tutti negli timi anni abbiamo ricevuto tante promesse, ultimi 10 anni ed oltre, soprattutto dalle dalle bonifiche, alle telecamere, ci è Istituzioni locali, tranne però che stato chiesto di 'pazientare perché dagli scaricatori 'seriali' di rila situazione sarebbe camI FATTI ECLATANTI fiuti che l'hanno trasforbiata a breve' e invece non è 01/09/2019: Un’ambulanza non mata nel tempo in una cambiato proprio nulla». riesce a passare per la strada maxi discarica abusiva a Lei infatti è una delle sbarrata da un frigorifero cielo aperto. Una sorta “sfortunate” residenti di 09/09/2019: Vasto incendio di rifiuti di paradosso dato che Via Pavia, una strada 28/09/2019: Denunciato dalla signora proprio in questa strada che in realtà rappresenFabiana uno scaricatore abusivo che sarebbe dovuta sorgere terebbe peraltro, se sipoi la ‘minaccerà’ l'isola ecologica a servistemata, un'importante Nov. 2019: Ennesimo allagamento, zio della città ma che fin arteria aggiuntiva di collela Protezione Civile “libera” qui, per tutta una serie di gamento tra la Nuova Floi residenti problemi, non ha mai aperto. rida e Via Pratica di Mare. La La storia di Fabiana loro abitazione, ma non è l'unica, Per chi vive da queste parti allora il dramma affaccia però sui cumuli di rifiuti che contiè quotidiano. Ma c'è chi, come la signora Fa- nuano ad essere gettati giorno dopo giorno biana, non si arrende al degrado e continua in mezzo all'erba dallo 'zozzone' di turno e a portare avanti la sua battaglia “di civiltà” che spesso finiscono per essere incendiati. nonostante le promesse sempre disattese «D'inverno con le piogge la strada diventa un pantano e a causa delle buche è praticamente impossibile transitare. E non di rado siamo rimasti completamente isolati considerando che inoltre i rifiuti ingombranti bloccano il deflusso dell'acqua trasformando la via in un'enorme piscina», ci racconta. L'abbandono dei rifiuti Il problema più grande è infatti la spazzatura. Tra la strada e la vegetazione si può trovare di tutto: elettrodomestici, pneumatici, scarti edili, sacchetti dell'indifferenziata, mobili. Quello che in pratica avviene in altri punti del territorio qui succede in misura maggiore considerando che la zona, esclusi i residenti e le condizioni precarie della strada, non è

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certo la prima scelta degli automobilisti per raggiungere il litorale. In questo scenario di assoluto degrado gli unici aiuti (concreti) sono arrivati negli anni soltanto dagli operatori della Protezione Civile, in particolare dal Nucleo Operativo Airone, che in più di un'occasione hanno aiutato le famiglie residenti. «Ricordo ancora il primo intervento della Protezione Civile, era il 2013 pensate un po' – ci dice Fabiana – e nella relazione venne documentata la discarica abusiva con dentro le stesse cose che ci sono oggi. In nove anni praticamente il tempo è come se si fosse fermato». Ma come è possibile permettere tutto questo? Nell'estate 2019, prima della pandemia, la famiglia aveva presentato anche un esposto all'Ufficio Ambiente e al Sindaco Savarese per richiedere interventi urgenti sia per la riasfaltatura della strada, sia per ciò che riguarda la bonifica di rifiuti. Ma malgrado le promesse e le rassicurazioni ad oggi la situazione è rimasta praticamente la stessa. Un'ambulanza non riesce a passare Nel tempo poi Via Pavia è stata anche teatro di episodi finiti alla ribalta (in negativo chiaramente) delle cronache e non solo sulla stampa locale. Come per quanto accaduto la sera del 1 settembre 2019 ad esempio quando un'ambulanza, chiamata per un intervento di soccorso, trovò la strada sbarrata da un frigorifero e fu costretta a tornare indietro per raggiungere l'abitazione passando dal lato opposto, ovvero da Via Pratica di Mare. Un ritardo che sarebbe potuto costare caro se non fosse stato per la prontezza degli infermieri, scesi a piedi per raggiungere l'abitazione – distante 500 metri – con la bombola d'ossigeno, e dell'autista, ripartito immediatamente col mezzo di soccorso per “aggirare” la barriera presente in mezzo alla strada e raggiungere la casa dal versante opposto. (continua)

Sopra: la situazione ad inizio marzo. Sotto: le immagini dopo l’inizio dei lavori per l’Isola Ecologica, qualche rifiuto è stato rimosso


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tra i rifiuti e le buche: la storia di Fabiana (segue) Gli incendi Il 2019 fu peraltro un anno davvero nefasto per la zona. Sempre a settembre un grosso incendio colpì quest'area: in fiamme ci finì un po' di tutto, compresi i rifiuti e perfino un'auto (risultata poi rubata) abbandonata in un terreno dal quale, sembrerebbe, partì l'incendio. Il rogo tossico, così come i fumi sprigionati, strinse in una morsa il quartiere per ore e ore. «Quell'episodio in particolare – ci spiega la signora Fabiana – mi spinse a fare un esposto, questa volta alla Procura della Repubblica, perché eravamo davvero allo stremo». Del resto appena il mese prima, ad agosto, si era verificato un altro episodio analogo. La verità è però che non si trattò di casi isolati: gli incendi, come detto, sono frequenti e anche recentemente se ne sono registrati altri. Ma non è tutto. Le minacce subite dallo “scaricatore abusivo” Come se non bastasse la famiglia nel tempo ha anche dovuto fare i conti anche con altri problemi. In un'occasione uno “spregiudicato” scaricatore abusivo, colto in “flagrante”, arrivò perfino a minacciare Fabiana e la sua famiglia. «Ricordo che stavo uscendo di casa quando notai un uomo intento a svuotare la propria macchina di merce ingombrante all'altezza della “famosa” isola ecologica», racconta Fabiana. «Gli abbiamo detto di riprendersi ciò che aveva scaricato ma dopo le iniziali scuse se ne andò, lasciando in terra quanto gli apparteneva. A quel punto decisi di denunciare il tutto alla Polizia Locale. Sapete cosa successe poi? La stessa persona si ripresentò da me mesi dopo e, affiancandosi con la sua auto alla mia, iniziò ad inveirmi contro dicendo frasi del tipo “vi pentirete di quello che avete fatto!”. Inutile aggiungere che andammo dai Carabinieri per una nuova denuncia». Un'altra emergenza sanitaria Tornando alla situazione della Via c'è un altro episodio degno di nota. Sempre nel 2019, a novembre, si verificò l'ennesimo allagamento dovuto alla presenza degli ingombranti. Un mix, quello tra spazzatura, buche e acqua, davvero micidiale tanto che i residenti rimasero praticamente bloccati nelle proprie abitazioni. In quel caso toccò in prima persona alla famiglia della signora Fabiana affrontare un'emergenza sanitaria: «Dovevamo andare in Ospedale ma la strada

Novità in arrivo: Il 31 marzo sono partiti i lavori per la realizzazione dell’Isola Ecologica che dovrebbe risolvere almeno il problema dell’abbandono dei rifiuti. Una volta ultimati toccherà alla sistemazione della strada

Nella foto: era ostruita. L'unica soluzione che ci venne in via ai lavori per realizzare mente fu quella di chiamare nuovamente la Prote- l’isola ecologica in Via Pavia zione Civile che liberò la strada con uno sforzo encomiabile permettendoci di raggiungere l'Ospedale», ci spiega la donna. Lo sbarramento della strada coi new jersey Il caso volle che soltanto pochi giorni prima la strada era stata comunque chiusa dal Comune in entrambi i lati nel tentativo di impedire nuovi scarichi abusivi di rifiuti; così facendo però, di fatto, i residenti rimasero letteralmente intrappolati. «Da un giorno all'altro ci siamo ritrovati bloccati senza più nemmeno il servizio porta a porta per la raccolta dei rifiuti, o quello postale. Il caos più totale. Se non altro il disastro del maltempo quantomeno ebbe il “merito” di far capire all'Ente che quella della chiusura della strada non era la soluzione idonea a risolvere il problema», ci spiega ancora Fabiana. Oggi la strada è stata riaperta anche se solo parzialmente: metà carreggiata è interrotta da un new jersey, l'altra è libera. I rifiuti invece sono sempre al loro posto. La soluzione (in parte): isola ecologica, ci siamo Tirando le somme: ma allora esiste una soluzione per questa strada “maledetta” oppure no? Qualcosa in tal senso si è sbloccata. Stiamo parlando in questo caso – finalmente – dell'apertura dell'Isola ecologica che permetterebbe di risolvere quantomeno il problema dell'abbandono dei rifiuti nell'area dato che, è ormai chiaro a tutti, “palliativi”

come i new jersey o i cartelli con su scritto “area video sorvegliata” sono serviti a poco o nulla in questi anni. E nemmeno le (costosissime) bonifiche fatte ogni tanto dall'Ente, benché abbiano alleggerito momentaneamente il carico ambientale della zona, si sono rivelate efficaci considerando che nel giro di poco tempo si è sempre tornati al punto di partenza. Insomma, l'apertura del centro di raccolta sarebbe una vera e propria manna dal cielo. Dopodiché, chiaramente, si dovrà mettere mano ad asfalto e illuminazione. Il Sindaco Savarese, ormai prossimo alla fine del suo mandato, a gennaio scorso – dopo l'annuncio della maggioranza il mese prima sul progetto – aveva indicato entrambi questi aspetti, i lavori all'isola ecologica e la riasfaltatura di un tratto di Via Pavia (dopo l'ultimazione dei primi), tra quelli che sarebbero partiti entro i primi sei mesi dell'anno. Una promessa che, sebbene l'ampio ritardo (non solo di questa Amministrazione chiaramente) è stata rispettata considerando che a fine marzo i primi mezzi sono arrivati nell'area per iniziare i lavori. Sarà dunque un nuovo inizio per questo quadrante di Ardea? Speriamo di sì, anche se ci vorrà del tempo prima di cancellare questi anni da incubo. Luca Mugnaioli

Da oltre 10 anni in Via Pavia la situazione è sempre la stessa: “palliativi” come i new jersey, (qulche) bonifica e cartelli deterrenti non sono serviti


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Il Corriere della Città aprile 2022

Pratica di Mare: le transenne ‘indietreggiano’ ancora. Castro: «Faremo quanto orniamo ad occuparci del borgo di Pratica di Mare, a Pomezia, dopo la riapertura al pubblico delle strade, seppure parziale, avvenuta nei mesi scorsi. Ad oggi, qual è infatti la situazione nell'antico centro storico della città? Un dato importante possiamo intanto menzionarlo: rispetto al recente passato – dopo anni di battaglie – le 'barriere' posizionate proprio a ridosso dell’arco di ingresso sono state rimosse e, col tempo, i cittadini si stanno riappropriando della storia del Borgo; considerando che, da quando è possibile rientrarci, sono già diverse le visite guidate organizzate nell’antico centro abitato, ad esempio dall’Associazione Latium Vetus, oltre chiaramente alle iniziative spontanee delle singole persone. E questo, considerando come era partita questa vicenda, non ci pare poco. Le transenne ‘indietreggiano’ Il 04 aprile 2022 un primo ponteggio è stato montato su uno degli edifici interni al borgo. Per il resto, però, nuove transenne continuano a delimitare il perimetro di tutti gli edifici, quello di due aiuole di fronte alla chiesa e perfino di intere strade. Via Orazio Coclite, ad esempio, a destra dell’arco di accesso al borgo, era stata dapprima interdetta, ma in un secondo tempo le recinzioni sono state definitivamente rimosse (non si sa da chi) ed è ora possibile transitare lungo questa strada (proprio dove, paradossalmente, si concentrano numerosi edifici con murature fatiscenti). Insomma, da agosto 2021, fino ad aprile 2022, degli interventi di ristrutturazione non vi è stata alcuna traccia. I tempi di lavoro sembrano quindi allungarsi. Ci siamo chiesti, quindi, qual è il programma di questi lavori? Quand’è previsto il loro completamento? In effetti, in loco è presente un cartello di cantiere, che però, al momento di andare in stampa, non indicava alcunché. Insomma, nuovi interrogativi appaiono addensarsi sulla vicenda della fruizione delle strade del Borgo. L'intervista a Giacomo Castro Per fare il punto sulla questione Pratica di

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Mare ci siamo rivolti a Giacomo Castro, Presidente dell'Associazione Latium Vetus. Voi, insieme all'Associazione La Lente, state portando avanti questa battaglia dal lontano 2017 quando cioè per la prima volta un cancello chiuse il Borgo dopo secoli di libera fruizione. Sono passati cinque anni: che bilancio possiamo fare? «A Pomezia, con voi del Corriere della Città, fummo i primi a parlare di quello che stava accadendo nel Borgo. Da un lato siamo soddisfatti, sebbene venga da riflettere su cosa sarebbe potuto accadere se le Associazioni non avessero avviato questa battaglia. Per anni il Comune di Pomezia è rimasto inerte di fronte alle proteste. Da allora, i fatti parlano per noi: abbiamo sin qui ottenuto tre pronunce cautelari da parte del TAR Lazio ed una del Consiglio di Stato, tutte sostanzialmente favorevoli alle tesi delle Associazioni! A luglio scorso, infine, è arrivata la sentenza del TAR che ha dichiarato in parte improcedibile, in parte irricevibile, in parte inammissibile, ed infine ha respinto, il ricorso della società Nova Lavinium S.r.l., riconducibile alla famiglia Borghese, avverso la famosa ‘nota’ con la quale l'Agenzia delle Entrate – Ufficio del Catasto di Roma e territorio aveva disposto l’annullamento del frazionamento catastale con intestazione delle aree viarie a favore della Nova Lavinium, richiesto e ottenuto nel 2017 per il tramite del Comune di Pomezia! Anche qui, va evidenziato che l’annullamento operato dall’Agenzia delle Entrate era avvenuto su segnalazione dell’Associazione La Lente, dopo anni di inerzia dell’amministrazione comunale. Tornando invece alla sentenza e alla proprietà delle aree viarie del Borgo, i giudici hanno messo nero su bianco di non ritenere che la documentazione versata dalla Nova Lavinium “evidenzi una particolare e univoca pregnanza probatoria”, confermando la necessità di ripristinare il Nella foto: pubblico transito sulle aree Giacomo stradali, così come intimato Castro, dalle molteplici ordinanze Presidente emesse dell’allora Dirigente Ass. Latium del Comune di Pomezia, Vetus

l’arch. Robusto [che nel frattempo ha lasciato il proprio incarico, N.d.R.]. Nonostante sia servita una ulteriore nostra diffida, a fine estate l'Ente comunale si è infine attivato, intimando la rimozione delle vecchie transenne». Le nuove transenne Arriviamo così alle nuove transenne. La riapertura del Borgo ha coinciso, infatti, con la scoperta di ulteriori barriere, posizionate a ridosso degli edifici. «Oggi permangono queste transenne lungo i perimetri murari ma anche attorno alle aree verdi, il che è incomprensibile dato che le aiuole non sono certo soggette a pericoli di sicurezza», prosegue Castro. «Il rilascio dell’autorizzazione di occupazione di suolo pubblico, il 17 agosto 2021, è stato motivato proprio dalla necessità di intraprendere (si intende urgentemente, N.d.R.) “lavori di rimozione degli stati di pericolo vari sugli immobili siti nel Borgo”. Però poi, per i successivi otto mesi il cantiere non è stato materialmente avviato. L’autorizzazione definitiva di occupazione di suolo pubblico, rilasciata il 30 agosto 2021 prevede che i lavori proseguano sino a giugno 2023, anche se per molti mesi (dallo scorso agosto e fino a marzo 2022) non se n’è più saputo nulla. Si pensi che se l’autorizzazione temporanea di occupazione di suolo pubblico era stata rilasciata alla Nova Lavinium, quella definitiva (tuttora valida!) è invece stata rilasciata ad un nuovo soggetto, ovvero ad un ‘super condominio’ da poco costituitosi nel Borgo di Pratica di Mare». Latium Vetus: «Riconosciuti alla Nova Lavinium fondi dal Ministero dei Beni Culturali per 570.000 euro» «Altre considerazioni, vanno fatte relativamente all’avvio del cantiere. Infatti, nel 2019, le società riconducibili alla famiglia Borghese hanno ottenuto il riconoscimento di un importante finanziamento pubblico da parte del Ministero dei Beni Culturali, pari ad oltre 570.000 euro [corrispondenti al 50% sull'importo complessivo dei lavori, N.d.R.] per la ristrutturazione di due edifici presenti all'interno del Borgo», ci spiega ancora Giacomo Castro. Entriamo nel dettaglio. (continua)

Il borgo di Pratica di Mare: anche le aree verdi sono transennate, quale sarà il futuro per quest’area?


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o necessario per restituire ai cittadini la piena fruizione delle strade del Borgo» (segue) «Tali contributi sono disciplinati dal ‘Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio’ in particolare per ciò che riguarda gli interventi conservativi volontari su beni culturali di proprietà privata. Ebbene, l'art. 38 del Codice – continua Castro – dispone che i beni oggetto di fondi ministeriali siano resi ‘accessibili al pubblico, secondo modalità fissate, caso per caso, da appositi accordi o convenzioni da stipularsi fra il Ministero ed i singoli proprietari’: ci aspettiamo, quindi, che questi due edifici privati, in futuro siano resi accessibili al pubblico e vigileremo in tal senso!». In data 04 aprile sono comparsi i primi ponteggi. Quali sono secondo voi i programmi della famiglia Borghese per il Borgo? «A distanza di anni non è ancora chiaro, il che la dice lunga! Dall’inizio dei lavori edili, avvenuto nel 2016, al netto di tutti i proclami che sono stati di volta in volta diffusi, lo stato di conservazione dei caseggiati è notevolmente peggiorato, abbiamo perso non solo i platani centenari, ma anche le messe che venivano celebrate nella chiesa sono definitivamente cessate. Come dicevo prima, si pensi che l’istanza di occupazione di suolo pubblico, presentata al Comune di Pomezia lo scorso agosto, faceva riferimento a ‘vari procedimenti edilizi relativi alle opere [di restauro e riqualificazione di tutti gli edifici del borgo, N.d.R.] in corso di presentazione’: ebbene, ci risulta che a novembre scorso non era stato presentato ancora nulla». La questione sicurezza. Questo è uno dei temi centrali, ossia il fatto che le transenne siano state poste per garantire la pubblica incolumità come peraltro si legge nelle istanze di richiesta per l'occupazione di suolo pubblico presentate al Comune. Le transenne peraltro delimitano aree dove non sembrerebbe esserci alcun pericolo, come le aiuole davanti alla Chiesa. Che idea vi siete fatti? «Il pericolo c'è, ma non su tutte le aree viarie interdette nel Borgo, come peraltro ammesso

anche nella relazione commissionata dalla Nova Lavinium e allegata all’istanza di occupazione di suolo pubblico: ad esempio lungo i perimetri murari del Castello Borghese o della Chiesa – restaurati non più di 15 anni fa! – e ancora, lungo i confini delle aree a giardino menzionate prima. Eppure, nel Borgo sono state indiscriminatamente recintate intere aree. Perché?». In corso c'è ancora la causa civile a Velletri: a che punto siamo? «Il procedimento è stato avviato alcuni anni fa dall'Associazione La Lente ai fini dell’accertamento dell'uso pubblico sulle aree viarie del Borgo: qualcosa di inequivocabile a nostro avviso considerando la storia del centro abitato e tutte le attività ivi presenti nel corso del tempo, dalla scuola, alle poste, ai Carabinieri… si pensi inoltre alle centinaia di persone che li si sono sposate. Associazione Latium Vetus si è costituita in giudizio alcuni mesi fa per supportare la meritoria azione de La Lente. Pratica di Mare è la nostra identità: non dobbiamo rinunciarci, sarebbe un tremendo errore anche per le generazioni future! In queste settimane sono in corso le operazioni del Consulente Tecnico d'Ufficio nominato dal Tribunale: i periti di Associazione Latium Vetus e de La Lente stanno partecipando, nella veste di consulenti di parte, alle operazioni, il cui termine è fissato per la prossima estate. Faremo tutto quanto è necessario per restituire ai cittadini la piena fruizione delle strade del Borgo». Chiudiamo con una nota positiva: le visite guidate all'interno del Borgo hanno riscosso un notevole successo. Ce ne saranno altre? «Le visite tenute sin

ora sono andate tutte sold out! È il segno che le persone hanno il desiderio di riscoprire la storia del nostro territorio, una storia millenaria spesso sconosciuta. Colgo l'occasione per annunciare che Associazione Latium Vetus riprenderà a brevissimo le visite mensili nel Borgo che saranno sempre aperte gratuitamente a tutti i cittadini che desidereranno scoprire l’antica storia del territorio di Pomezia! Vi aspettiamo!». Luca Mugnaioli

Risponde il Comune IL SINDACO FA IL PUNTO - «Le transenne nel borgo sono ovviamente lì a tutela dei visitatori perché gli edifici sono pericolanti, quindi, dopo il lavoro che il comune ha fatto per farle installare al posto del cancello all’ingresso, non credo sia opportuno farle rimuovere. Le pratiche di autorizzazione dei lavori sono concluse, quindi la proprietà ora inizierà a restaurare gli edifici. Tutta la città sta aspettando che il borgo possa tornare ai fasti di un tempo e ottenere la sua giusta valorizzazione nel perimetro culturale dell’antica Lavinium». Lo dichiara il Primo Cittadino di Pomezia Zuccalà.

Il 4 aprile sono apparsi i primi ponteggi nel Borgo di Pratica

Quali sono le zone effettivamente a rischio per l’incolumità pubblica?


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Viaggio dal Trentino per la cartella da 4.000 euro Un ex residente di Ardea, non riuscendo a risolvere la situazione online, è dovuto tornare in città n accertamento tributario sbagliato. Dal 2007 al 2018 Patrick Corsi vive ad Ardea. I primi anni, fino al 2011, li trascorre in via Pisa, mentre i successivi si trasferisce alla Banditella, in via Mare del Margine. Ma l’ufficio anagrafe non registra il trasferimento dell’uomo e della sua famiglia. La stessa cosa, scoprirà in seguito, succede a tante altre persone. L’ufficio tributi nel frattempo, facendo delle verifiche a campione, crede che l’uomo abiti ancora in via Pisa, mentre lui adesso vive addirittura in Trentino. Per l’ufficio tributi l’uomo è quindi moroso, a partire dal 2011, per quanto riguarda tutte le tasse comunali. E gli chiede pure gli interessi, per un totale di oltre 4 mila euro. Non trovandolo in via Pisa, dall’ufficio tributi fanno una ricerca e trovano Corsi in Trentino. Lì l’11 gennaio gli arriva un accertamento tributario che fa saltare dalla sedia Patrick. “Io ho sempre pagato tutto, nella mia vita, fino all’ultimo centesimo. Quindi ho capito subito che si trattava di un errore. Ho provato a contattare il Comune di Ardea, ma lì sono iniziati i problemi”. Patrick aveva infatti poco tempo per pagare quanto richiesto, prima che scattassero anche la mora e gli interessi. Ma dall’amministrazione rutula non rispondeva nessuno, né al telefono, né alle mail inviate via Pec. “Li ho inondati di chiamate e di richieste per posta elettronica, senza alcun esito. Volevo cercare di risolvere la questione telefonicamente, mandando poi l’eventuale documentazione via e-mail, vista la distanza che c’è tra dove vivo e Ardea. Ma nessuno mi ha dato retta. L’unica volta che sono riuscito ad avere un contatto per cercare di risolvere la questione, mi hanno risposto che l’unico modo era presentarmi di persona prendendo un appuntamento tramite l'app TuPassi. Ma in questo modo mi è stato dato solo per il 12 maggio, ovvero a termini di accertamento già ampiamente scaduti! E ovviamente non ci sono orari di apertura al pubblico senza appuntamento, perché c'è il Covid!”. Sempre più irritato, Patrick prova in tutti i modi a contattare nuovamente il Comune, ma trova un muro di gomma. Dall’11 di gennaio fa innumerevoli tentativi per oltre

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«Per scendere ad Ardea ho sostenuto una spesa non indifferente considerando il costo del carburante. Ma pur capendo che il problema era in capo al Comune non ho ricevuto nemmeno un cenno di scuse»

La delegazione degli Uffici Comunali di Tor San Lorenzo due mesi. Alla fine si rivolge anche alla nostra redazione. “Era una situazione oggettivamente e soggettivamente esasperante”, prosegue Patrick, “I dipendenti si trinceravano dietro il Covid per non dare una soluzione. Questa indifferenza è irritante, genera nel cittadino un senso di impotenza e lo allontana sempre di più dalle istituzioni e dai loro rappresentanti. Purtroppo questi comportamenti deplorevoli restano spesso, per non dire sempre, impuniti”. Ma Patrick deve risolvere prima della data di scadenza fissata dall’ufficio tributi. E visto che la montagna non va da Maometto…La storia finisce bene, ma non per merito del Comune. Il signor Corsi, per risolvere la questione, decide di partire e di affrontare i 1400 chilometri tra andata e ritorno. “Per fortuna ho dei parenti che vivono in provincia di Viterbo, così ho almeno risparmiato i soldi dell’alloggio. Già, dati i costi del carburante, scendere fino ad Ardea è stata una spesa non indifferente”, precisa Patrick. Il 28 marzo si presenta allo sportello anagrafe di Tor San Lorenzo, in via Campo di Carne. “Ovviamente non avevo l’appuntamento, quindi ho fatto la fila. Inizialmente non volevano ricevermi, ma ho insistito e alla fine, vista la situazione particolare, mi hanno ricevuto, anche se non è stato semplice”. Una volta faccia a faccia con l’impiegato, è iniziata la spiegazione dell’accaduto. “Pur capendo che tutto era imputabile all’amministrazione comunale e non a me, non mi è stato fatto neanche un cenno di scuse. Ho comunque ottenuto due atti in autotutela che bloccano il provvedimento emesso dal Comune e testimoniano che avevo ragione io”. Ma la stessa situazione è successa anche ad altre persone. “Lì, in fila con me, ho sentito diversi cittadini lamen-

«Sono contento che la vicenda si sia risolta. Inizialmente avevo intenzione di denunciare il Comune per danni. Ma sarebbe una perdita di tempo. Mi basta essermene andato a vivere in un posto dove le cose funzionano come si deve» tarsi per situazioni analoghe”, racconta Patrick. Ma non solo. “Mia sorella, che divideva con me la proprietà dell’abitazione che avevamo in via Pavia, quando ha cambiato casa per andare a Viterbo, ha avuto notevoli problemi perché ad Ardea non avevano aggiornato i registri e quindi lei non poteva prendere né il medico per lei, né il pediatra per il bambino che le era nato”. Una situazione assurda, e ancora più allucinante quando all’interno dello stesso Comune gli uffici non si parlano, come nel caso di Patrick. “Sono contento che la vicenda si sia risolta. Inizialmente avevo intenzione di denunciare il Comune per danni. Ma sarebbe una perdita di tempo. Mi basta essermene andato a vivere in un posto dove le cose funzionano come si deve”. Maria Corrao

Dal Comune I CONTATTI - Non sappiamo se quello del cittadino sia stato solo un caso “sfortunato” o se altri si siano trovati nella stessa situazione. Ad ogni modo il Comune fa sapere, a seguito degli accertamenti tributtari che stanno arrivando in questo periodo, di aver aumentato il numero degli appuntamenti. Per chi si è trasferito e oggi vive a distanza sono invece a disposizione le mail uff.tributi@comune.ardea.rm.it e uff.protocollo@pec.comune.ardea.rm.it (PEC).

Un viaggio di 1.400 km per un accertamento tributario (sbagliato): «Ho inviato mail, telefonato ma ho sempre trovato un muro di gomma. Non ho potuto prendere appuntamento perché il primo utile era dopo la scadenza dei termini e farmi ricevere non è stato facile»



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Belvedere “nuovo”: ringhiere già rovinate? I lavori sono stati inaugurati il 22 marzo scorso ma presentano già alcune criticità avori già da rivedere quelli realizzati nella piazza centrale di Torvaianica e inaugurati meno di quindici giorni fa? Per il Comune no ma qualche perplessità francamente resta. Ma andiamo con ordine. Il 22 marzo scorso il Sindaco ha presentato alla città l'intervento che ha sistemato il belvedere con la messa a punto del nuovo solaio, la sostituzione della balaustra nonché la ristrutturazione delle rampe laterali oltre che al rinnovo degli arredi. Un intervento, a nostro giudizio, ben concepito nel complesso peccato che, ad una manciata di giorni dal taglio del nastro, ci sia già bisogno – con tutta probabilità – di rimetterci mano. La ruggine sulle ringhiere (che era presente stata oltre 200,000 euro di fondi comunali, già prima dell'inaugurazione)? Ad onore del vero già prima del 22 marzo era che si sommano agli altri importi spesi negli stata segnalata alla nostra Redazione la pre- ultimi anni (anche dalla passata Amministrasenza di quella che sembra ruggine sulla zione) per rifare il look alla centralissima nuova ringhiera che oggi affaccia sul mare. piazza del litorale. In tal senso risulta ancor più paradossale che ad essere sostituita Un problema riscontrato e documensia stata proprio la balaustra – la tato anche in seguito, cioè nei nuova sarebbe stata realizzata giorni successivi all'inauguL’OPERA in acciaio Inox – che però si razione. Ma come è possiIl nuovo Belvedere di trova già in queste condibile? Se da un lato Torvaianica è stato inaugurato lo dunque è innegabile che, scorso 22 marzo. L'area, ha spiegato il zioni. Abbiamo dunque chiesto al Comune spienel complesso, il colpo Comune, è stata completamente d'occhio sia comunque ristrutturata con fondi comunali per un gazioni. bello, ad una visione più valore di 213.700 euro: nuovo solaio, La replica del Comune di Pomezia attenta emergono già le balaustra in acciaio inox, rampe Il Comune di Pomezia, prime criticità. laterali ristrutturate e arredi da noi interpellato, ha L'intervento rinnovati gli interventi però stroncato sul nascere Si tratta di un problema non realizzati qualsiasi polemica. «Non si certo secondario soprattutto tratta di ruggine - spiega l’Ente - è perché l'opera, nel suo insieme, è cola salsedine che si deposita sull’acciaio e che sarà regolarmente Il Comune: «Non è ruggine ma spazzolata dagli addetti comunali. La la salsedine che si deposita nuova balaustra, in acsull’acciaio e che sarà regolarciaio inox, è stata progettata e realizzata mente spazzolata dagli addetti» proprio per resistere

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agli agenti atmosferici tipici della costa, tuttavia, proprio per la sua posizione avrà bisogno di manutenzione accurata e costante».

Prima e dopo: bello il colpo d’occhio del nuovo Belvedere ma basta avvicinarsi alle ringhiere per notare le prime criticità


Oggi il centro è abbandonato e pieno di rifiuti di ogni tipo


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Raccolta verde a domicilio, servizio non per tutti Protestano i residenti di Marina di Ardea e del lungomare “tagliati”fuori: «’Discriminazione’ ingiusta» partito lo scorso 28 marzo il servizio per la raccolta a domicilio del cosiddetto “verde” ad Ardea, ovvero il ritiro dell'insieme di sfalci, erba, siepi e altri residui di tagli effettuati in giardini domestici prodotti dalle abitazioni private del territorio. Si tratta di un'attività ‘sperimentata’ già lo scorso anno ed entrata a pieno regime quest'anno. Cinque le zone – con le relative vie e calendario settimanale – interessate dal servizio con l'aggiunta di ulteriori “centraline verdi” posizionate presso i Consorzi. Il servizio Ogni giorno, in base alla zona, i cittadini possono così lasciare all'esterno gli sfalci – sistemati in fascine o colli ben legati pronti per il ritiro in sacchi trasparenti – che verranno poi recuperati dalla ditta incaricata. Fin qui nulla da dire, considerando peraltro che le prime reazioni raccolte tra i cittadini sono state più che positive. Già, ma chi non vive nelle zone di ritiro previste dal Comune? Gli “esclusi” Sì perché una porzione della città, in particolare Marina di Ardea e il lungomare (eccezion fatta dai Consorzi come visto), non è coperta dal servizio di ritiro a domicilio. Inoltre, anche per i consorzi stessi, la fascia oraria è molto ridotta rispetto alle cinque zone principali e peraltro individuata di mattina. «Non è possibile che i cittadini di Marina di Ardea siano penalizzati», ci spiega la Signora Anna che vive a Marina di Ardea. «Chiedo al Sindaco Mario Savarese di rivedere questa cosa perché così si crea una discriminazione tra cittadini», aggiunge. Non solo: secondo la residente il rischio è anche quello che molti, pensando che il servizio sia attivo sull'intero territorio, “lascino ugualmente gli sfalci davanti alle case che però, chiaramente, non verranno raccolti”. «Il passo per formare nuove mini-discariche abusive è breve perché, come spesso succede, gli incivili, trovando magari sacchi di verde ne approfittano per gettarci di tutto». Il problema, ricorderete, si era presentato già lo scorso anno: «Pensavamo che il Comune avesse capito il problema e invece non è cambiato nulla. Scriverò una mail di protesta e se serve anche una raccolta di firme per denunciare questa ingiustizia. I proprietari del quartiere pagano il servizio come gli altri cittadini. Mi dispiace vedere un servizio monco a sfavore di una parte dei cittadini», conclude. «Tutta la zona di Marina di Ardea è

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Protestano gli “esclusi” dal servizio: «Paghiamo tasse per intero come tutti gli altri perchè questa distinzione?»

Il servizio di ritiro del verde a domicilio ad Ardea: non tutte le zone sono servite Timori anche per il formarsi di nuove discariche abusive con qualcuno che potrebbe lasciare fuori casa il verde anche in quelle zone non coperte dal servizio stata esclusa! La linea di demarcazione (parallela al mare) è, più o meno, da via dell'Idrovora (e traverse) fino alla litoranea», rincara la dose un'altra cittadina. Eppure noi paghiamo la TARI esattamente come tutti gli altri». E ancora: «Anche quest'anno via dell'Idrovora e relative traverse sono escluse insieme a via Bolzano e via Bologna (e relative traverse). Come mai? Non ditemi che le avete escluse perché siamo vicino alle Salzare perché nell'elenco ci sono strade molto più vicine come ad esempio via delle Acque Basse, situata proprio dietro al complesso delle Salzare dove c'è il punto di Raccolta! Noi abitanti di via dell'Idrovora vogliamo che vengano raccolti gli sfalci anche nella nostra zona (tanto più che da noi sono tutte villette con giardino), visto che il servizio lo paghiamo anche noi per intero!». Le spiegazioni Il Comune spiega che proprio sul lungomare “sono comunque previsti dei punti di raccolta dedicati”, parlando dei consorzi, e che comunque “l'Ente sta installando mini stazioni ecologiche, 31 in tutto”. Oltre a questo c'è il punto di ritiro alle Salzare ma chiaramente, soprattutto per chi vive ad esempio al

confine con il Comune di Pomezia, non è vicinissimo. Nessuna agevolazione Se dunque sotto l'aspetto logistico l'Amministrazione ha chiarito la propria posizione – condivisibile o meno, e in attesa comunque di conoscere l'ubicazione (e i tempi) per la realizzazione delle eco-stazioni – dal punto di vista del cittadino “escluso” è innegabile che si sia creata comunque una sorta di disparità in città. A prescindere infatti dal punto di ritiro del verde, che potrà essere più o meno lontano a seconda dei casi, resta il fatto che comunque chi non è servito dal servizio dovrà farsi carico in autonomia dei rifiuti e raggiungere i punti di ritiro mentre ad altri verrà prelevato comodamente a casa. Insomma, non è proprio la stessa cosa. E come sottolineava la cittadina prima, non è prevista, al momento, alcuna agevolazione sul fronte TARI per chi usufruirà del ritiro porta a porta in questi mesi. Luca Mugnaioli

Dal Comune: «In arrivo anche 31 mini ecostazioni che saranno dislocate in prevalenza sul lungomare»


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Green pass e mascherine, le regole dal 1 aprile Tutte le nuove regole anti Covid entrate in vigore all’inizio del mese con la fine dello stato d’emergenza l governo ha emanato nuove disposizioni anticontagio da covid-19 che entrano in vigore dal 1° aprile. Vediamo cosa cambia da questa data: Luoghi di lavoro Agli over 50 non sarà più richiesto il green pass rafforzato per accedere nei luoghi di lavoro ma basterà il certificato base. Ristorazione Non sarà più necessario il green pass per le consumazioni in bar e ristoranti all'aperto, per la consumazione al chiuso sarà necessario il solo certiifcato base. Attività economiche e uffici pubblici Non sarà più richiesto il green pass base per l'accesso negli esercizi commerciali e neanche per uffici pubblici, banche e uffici postali. Spettacoli Per andare al cinema, a teatro o ad un concerto sarà sufficiente l'esibizione del green pass base se all'aperto, resta l'obbligo della certificazione rafforzata se l'attività si svolge al chiuso. Musei civici, Biblioteche comunali, Archivio storico

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Per accedere ai Musei civici, Biblioteche comunali e Archivio storico non sarà più necessario il green pass. Eventi sportivi Per gli eventi all’aperto è sufficiente il possesso del green pass base, per gli eventi al chiuso resta l’obbligo di super green pass. Trasporti Sui mezzi di trasporto pubblico locale non serve più il certificato verde, sui mezzi di trasporto nazionale sarà richiesto il solo green pass base. Strutture ricettive Non sarà più richiesto il green pass per accedere alle strutture Quarantena A seguito di contatto con un caso positivo al Covid, in assenza di sintomi, si applicherà il regime dell'autosorveglianza, con obbligo di indossare per 10 giorni la mascherina Ffp2 e di effettuare un tampone solo in caso di sintomi.


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Auto senza assicurazione “in giro” per Pome ircolare senza l'assicura- verifica sul web – e per questo abbiamo dezione auto è illegale, consi- ciso di effettuare anche noi dei controlli. Ebderando che la polizza è bene, diverse targhe tra quelle inserite nei obbligatoria. Non tutti però database sono risultate effettivamente non in a Pomezia e Ardea regola con l'assicurazione. Ma cosa si sembrano ririschia circolando senza RCA spettare tale norma andando auto? Le sanzioni così ad esporsi a gravi riLe sanzioni schi (per sé e per gli altri), In caso di controllo da Chi risulta sprovvisto di RCA sia in termini di sanzioni parte delle forze dell'orauto rischia: pecuniarie, sia per dine, qualora si venga - Multa fino a 3.396 euro quanto riguarda l'eventrovati sprovvisti della - Sequestro del veicolo tuale possibile fermo polizza assicurativa, si - Sanzioni raddoppiati in caso di amministrativo del va incontro a conserecidiva entro i 2 anni con mezzo. A tal proposito alguenze non certo irrisosospensione della patente cuni lettori hanno segnarie. L'articolo 193 del lato alla nostra Redazione la codice della strada stabilisce presenza di vetture ad Ardea e infatti per i trasgressori una Pomezia sprovviste di assicurazione multa che può arrivare a oltre 3,000 – oggi basta una semplice App oppure una euro (da 849 a 3396 per l'esattezza), il seque-

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stro del veicolo fino alla sottoscrizione dell'RCA auto della durata di almeno 6 mesi, la confisca del mezzo nel caso in cui non vengano pagati multa e oneri di trasporto, e custodia del mezzo sequestrato. Ma non finisce qui. In caso di recidiva entro i due anni le multe raddoppiano e inoltre si aggiunge anche la sospensione della patente da uno a due mesi. E attenzione: non serve necessariamente essere fermati ad un posto di blocco per essere sanzionati dato che ormai i moderni sistemi di controllo sono stati ampiamente implementati dalla tecnologia, come telecamere e simili. Non c'è poi differenza, infine, se l'auto sia circolante o semplicemente parcheggiata sul suolo pubblico dato che le due situazioni sono equiparate. L'unica eccezione è rappresentata infatti solo dalle aree private, quali cortili o garage condominiali: in questo caso, se l'auto è ferma e non si utilizza, non è obbligatorio avere l'assicurazione. (continua) «Auto senza assiucarazione? Non c'è differenza se l'auto sia circolante o semplicemente parcheggiata sul suolo pubblico dato che le due situazioni sono equiparate. L’unica eccezione sono le aree private»

Lutto a Pomezia, addio a Carmela IL RICORDO - Ci ha lasciato nel mese di marzo Carmela Arrigoni, persona conosciuta e amata da tutti in città. Lavorava nelle scuole ed ha saputo lasciare un bellissimo ricordo di sé grazie alla sua professionalità e passione per il suo lavoro. In tanti sui social le hanno voluto dedicare un pensiero. «Ci ha lasciati una bellissima persona , Carmela Arrigoni. La ricorderemo sempre tutti per la sua gentilezza e simpatia», si legge in uno dei tanti post pubblicati sui social. «Chiunque abbia frequentato l'asilo ( Trilussa) di Via Turati a Pomezia si ricorderà di quanto adorava i nostri "nanetti" e loro stravedevano per lei, quando la incontravano per Pomezia correvano subito ad abbracciarla. Grazie Carmela per la bellissima persona che sei stata». La Redazione si stringe al dolore della famiglia.


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ezia ed Ardea: cosa rischiano i ‘trasgressori’ Nel 2020 tra Pomezia e Ardea si sono verificati oltre 200 incidenti con più di 300 feriti. Tre quelli dall’esito mortale

(segue) In caso di incidente C'è poi da considerare il fattore degli incidenti stradali, un aspetto quest'ultimo non certo secondario sul territorio considerando che nel 2020 tra Ardea e Pomezia si sono verificati oltre 200 sinistri (con 341 feriti in tutto, ndr), peraltro alcuni dall'esito mortale

(3). Insomma, numeri non proprio rassicuranti. Già da questo risulta evidente l'importanza di essere assicurati ma se non bastasse ecco cosa si rischia se, mentre siamo sprovvisti di polizza, dovessimo rimanere coinvolti in un incidente o, peggio, causarlo. In quest'ultimo caso il risarcimento dipende dalle responsabilità: qualora individuabile nell'automobilista senza assicurazione infatti i soggetti danneggiati otterranno sì il risarcimento tramite il Fondo di Garanzia Vittime della Strada, ma quest'ultimo si rivarrà sul conducente (irregolare) che ne ri-

sponderà col proprio patrimonio non avendo un'assicurazione attiva. I casi a Pomezia e Ardea Ma qual è la situazione sul territorio? «Molte auto circolano sul territorio di Ardea prive di assicurazione», è, a titolo d'esempio, uno dei messaggi ricevuti. «Ho segnalato ad alcuni agenti della polizia locale questa situazione. Se causano un incidente stradale grave sono problemi, spero se ne occupano anche i giornali locali». E dalle nostre verifiche è emerso che diversi veicoli, come detto in apertura, non erano in regola con la copertura assicurativa al momento della verifica. Per capire se si tratti di un fenomeno esteso o meno ci siamo rivolti al Comandante della Polizia Locale di Pomezia Angelo Pizzoli. «Il territorio è monitorato costantemente dalla Polizia Locale, in ausilio al lavoro degli agenti, sono attive le telecamere anche a lettura targhe, che inviano direttamente le sanzioni a chi non risulta in regola. Non ci risultano casi anomali di infrazioni rispetto la media».

La Polizia Locale di Pomezia: «Al momento non risultano casi anomali di infrazioni rispetto alla media».


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Tronchi d'albero per delimitare la strada Cittadini divisi attorno all'intervento del Comune a Campo Ascolano nei pressi dell'area verde on c'è soltanto l'aspetto puramente estetico dietro i recenti lavori a Campo Ascolano a Pomezia. Al di là infatti del gusto personale di ognuno di noi c'è da capire i motivi che hanno spinto il Comune a realizzare un'opera così...particolare sul territorio. Di cosa parliamo? Di una fila di tronchi d'albero tagliati e utilizzati per delimitare il percorso di una strada, peraltro sterrata, all'interno del quartiere. Il caso L'area in questione è quella di via Dora Riparia e via Garigliano, nei pressi dell'area verde presente nel quadrante. Stando a quanto ricostruito sembrerebbe che la soluzione sia stata presa per impedire alle auto, nel periodo estivo, di sfruttare il terreno come area di parcheggio. Ma allora perché non realizzare una normale staccionata? Alcuni cittadini, come era prevedibile, hanno bocciato immediatamente l'intervento ritenendolo, nella migliore delle ipotesi, un lavoro “sciatto e improvvisato”. «Il senso dell'orrido ormai ha contaminato tutti», scrive un altro cittadino. Altri invece sono stati meno severi, ma solo perché negli anni a Campo Ascolano non è stato mai realizzato nulla. Come a dire: meglio questo che niente. «Il nostro quartiere è poco considerato e anche quello che viene realizzato viene fatto sempre in modo approssimativo», ci racconta una residente. «Adesso discutiamo di questa “fila di tronchi di alberi” ma anche per il parco possiamo dire che il Comune ha fatto un lavoro a metà. Perché non separare infatti l'area per lo sgambamento cani da quella dedicata ai bambini?». La discussione, partita sui social, ha raccolto comunque commenti

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Alcuni l’hanno definitiva una bella iniziativa altri invece l’hanno bocciata: e voi che ne pensate?

I lavori eseguiti a Campo Ascolano hanno raccolto pareri contrastanti Il Comune: «Intervento per delimitare parco e impedire l’accesso alle auto. Si tratta di una scelta ambientale molto usata anche in altri Comuni d’Italia» favorevoli tornando alla questione dei “tronchi”: «Staccionata? Qui a Campo Ascolano sarebbe stata divelta nella prima mezz’ora della prima domenica dell’assalto dei vacanzieri di giornata», è l'altra linea di pensiero di chi, comunque, ha accolto infatti positivamente l'iniziativa: «L’intervento fatto a campo ascolano non è affatto brutto ma, soprattutto, è l’unico che potrà risultare efficace nell’impedire l’uso del prato come parcheggio abusivo estivo». «Io la trovo una bella idea, di ottima integrazione paesaggistica»; «sono pini riciclati che invece di andare al macero sono stati utilizzati per una buona iniziativa», leggiamo ancora. Risponde il Comune di Pomezia Tornando ai lavori eseguiti al lato della strada

c'è da capire, ad ogni modo, se questo sia o meno il risultato finale. Per saperne di più abbiamo chiesto spiegazioni al Comune di Pomezia. «Si tratta di un intervento di stampo ambientale, largamente usato in molti comuni d’Italia», spiega il Sindaco Zuccalà. «Per delimitare il parco e impedire l’accesso delle auto si è scelto di evitare blocchi di cemento e di utilizzare tronchi d’albero già abbattuti in precedenza che in questo modo non finiscono al macero. Non ci risultano proteste o disagi dei residenti né rispetto all’estetica, né rispetto all’intervento stesso».



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Tratto della ciclabile (ancora) pericoloso

Erba alta, pavimentazione crollata, giochi per bambini rotti e sommersi dalla vegetazione 'è un tratto del percorso ciclo pedonale a Pomezia, quello in corrispondenza di Via Don Luigi Sturzo alle spalle dell'Istituto di Largo Brodolini (ex Ipsia), completamente abbandonato. Stiamo parlando del tratto finale della pista già interessata negli anni scorsi, ricorderete, da un crollo che ne aveva compromesso la percorribilità. Oggi le transenne sono state rimosse da qualcuno e gettate tra l'erba ma la manutenzione risulta, a differenza del resto del percorso, totalmente assente. Erba alta, un altro tratto crollato, giochi abbandonati all'incuria Il tratto in oggetto presenta vegetazione invadente, “tappeto” non in perfette condizioni, giochi abbandonati e rotti coperti dall'erba così come le panchine presenti. Non solo. Proprio a ridosso della strada e quindi al termine della pista ciclabile un altro tratto, anche se più piccolo a quello creatosi in passato, è di nuovo sprofondato costituendo così un grave problema per l'incolumità di ciclisti e pedoni. Le transenne che un tempo chiudevano la strada per la famosa “voragine” (al suo posto una gettata di terra) sono ancora

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Le transenne di chiusura sono state rimosse ma il percorso è abbandonato e pericoloso presenti benché, come detto, “buttate” alla buona – così come per quella che un tempo era la seconda chiusura del percorso – in mezzo all'erba. Parola al Comune Sindaco questo tratto della ciclabile risulta abbandonato e pericoloso anche se sulla carta dovrebbe risultare chiuso. Entro quando sarà sistemato come il resto del percorso? «L’area viene interdetta al pubblico continuamente, alcuni “furbi” o incivili spostano le transenne per passare, ma se sono lì è proprio perché l’area è pericolosa anche per chi deve fare la manutenzione. Come annunciato durante la conferenza stampa di presentazione dei fondi PNRR, la messa in sicurezza della pista ciclabile del Fosso della Crocetta è già stata finanziata per un valore di circa 1 milione di euro. L’inizio lavori è previsto per il mese di novembre».

Il “buco”

Luca Mugnaioli

Questa zona dovrebbe essere chiusa al pubblico e invece non lo è. Il Sindaco: «Qualche “furbo” si diverte a riaprirla ogni volta. Messa in sicurezza già finanziata, inizio lavori entro novembre»

LARGO COLUMELLA - Da circa un mese si è aperta un mini-cratere sul marciapiede di Largo Columella di fronte alla fermata del bus. La prima segnalazione risale al 25 febbraio scorso ma un recente sopralluogo da noi effettuato nella zona ha mostrato che nulla è cambiato. Intorno al buco ci sono infatti ancora soltanto le due transenne posizionate un mese fa per segnalare il pericolo. Di interventi però neanche l'ombra. L’ultimo tratto della pista ciclabile nei pressi di Via Don Luigi Sturzo (lato Ist. Largo Brodolini)


“Se fossi Sindaco farei...” Anche questo mese la nostra rubrica ospita la proposta di un cittadino che segnaliamo direttamente sia all’Amministrazione Comunale di Pomezia che a quella di Ardea che potranno prendere spunto per migliorare il territorio, con progetti a medio e lungo termine, ma anche con iniziative a breve termine. Ricordiamo che chiunque può inviare le proprie proposte, purché non siano mere critiche o progetti irrealizzabili, scrivendo alla nostra redazione all’indirizzo e-mail redazione@ilcorrieredellacitta.it.

Hai delle idee o progetti che realizzeresti se fossi Sindaco di Pomezia o Ardea? Scrivici redazione@ilcorrieredellacitta.it

L’isola didattica: Neverland number two o "l'isola della magia" Cosa farei se fossi Sindaco? In verità anni fa ho sviluppato un progetto depositato presso il comune di Roma e su 30 candidati plurilaureati il mio progetto è stato prescelto tra i tanti. Successivamente ho presentato progetto al comune di Pomezia ma non ho mai ricevuto un avviso per incontrare assessore o sindaco. Il progetto da me sviluppato si chiama Neverland number two "l'isola della magia". Una vera e propria isola didattica gestita da persone di mezza età che hanno tanto da insegnare e che molti di essi oggi per via della loro età anagrafica hanno difficoltà a trovare un impiego. L'isola didattica sarebbe completamente rivolta ai bambini,alla loro educazione verso l'ambiente e al rispetto dello stesso nonché le specie animali che lo occupano. Lo scopo è anche far riavvicinare i ragazzi di oggi ai "vecchi mestieri" quale falegname tappezziere ecc. Alcuni anni fa personalmente ho costruito un galeone grande come un bus interamente costruito con pezzi di mobili appartenuti ai nostri nonni e destinati alla distruzione. Con la mia opera ho sottolineato l'importanza del riutilizzo in un mondo ormai usa e getta. Inoltre ho voluto fortemente "staccare" i bambini e i ragazzi

dalla tecnologia che ormai li rende schiavi e far capire loro quante attività didattiche si tralasciano in età giovanile per dare spazio all'uso appunto di smartphone e altri strumenti tecnologici del mondo moderno. L'isola potrebbe contenere spazi abibiti a laboratori dove in ognuno di essi i giovani possono avere lezioni di riutilizzo bricolage falegnameria tappezzeria creazione artigia-

nale nonché essere sensibilizzati verso gli insetti utili le problematiche ambientali con diverse lezioni di diverso tema. In più l'isola sarebbe perlopiù "a costo zero" in quanto oggi molte persone si disfanno del mobilio d'epoca che potrebbero assumere un aspetto diverso una volta modificato o restaurato. Si potrebbe far intervenire professori di varie tipologie di materie a costo zero per aiutare i giovani nel loro sviluppo di apprendimento. Si potrebbero associare vari temi anche quello della salvaguardia dell'arenile nel comune di Pomezia con uscite organizzate per ripulire le spiagge dai rifiuti,cosa che già effettuo assendo tecnico ambientale da circa 30 anni e guardia ambientale e ecozoofila. Insomma..la prima Isola didattica costruita dalla gente per la gente! ui..nel territorio di Pomezia. Pensiamo quanto sarebbe prezioso il messaggio che si potrebbe dare al paese intero. In questo momento difficile per il paese il motto è..Ricostruire e ricostruirsi,partendo dalla nostra capacità di adattarci. Un isola di unione e amore. Giancarlo Vicinanza


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Da Torvaianica a Los Angeles: la storia di Dan iecimila e duecento chilometri: è la distanza tra Torvaianica e Los Angeles. Tanta strada, come quella che ha fatto Daniele Truocchio, 28enne che, dalla piccola Torvaianica Alta (ci tiene a precisarlo) è arrivato nella grande America, coronando un sogno che neanche sapeva di avere, quello di diventare un grande musicista e compositore hollywoodiano. Ma che effetto fa? “Un effetto sicuramente speciale. Malgrado la mia giovane età ho fatto un percorso lungo e non semplice. Certo, ‘svegliarsi’ a Los Angeles, città dell’industria cinematografica, dove tutto è diverso anche rispetto a Boston, dove stavo in precedenza, è sicuramente stato strano e particolare, all’inizio”. La passione per la musica Daniele mostra la sua passione per la musica sin da bambino. Del resto cresce in una famiglia in cui la musica è di casa: il papà Luigi, vicebrigadiere dei carabinieri a Pomezia, suona la chitarra, mentre suo fratello maggiore Emanuele prende lezioni di pianoforte. Ed è proprio vedendo le lezioni del fratello che Daniele, affascinato, a soli 6 anni, prende la chitarra del padre, una vecchia Eko e, seduto accanto al maestro di Emanuele, inizia a seguire il ritmo. «Dopo numerose interruzioni, i miei genitori hanno cercato un insegnante di chitarra per me. Poi, a 8 anni, ho iniziato a studiare seriamente chitarra classica. Da quel momento in poi ho sempre messo la musica al primo posto». Anche Emanuele continua a studiare pianoforte e due anni dopo, coinvolgendo anche il fratello minore Antonio, di soli 5 anni, che suonava prima i bonghi, poi la batteria. «Il mio vicino di casa era un presentatore alle feste nelle piazze e un giorno ci disse: “Dato che voi suonate, perché non vi esibite ai miei eventi? Il nome al gruppo ve lo do io, Pipoka” Abbiamo accettato e così abbiamo iniziato a esibirci non solo a Torvaianica e Pomezia, ma in tutta Italia. Era diventato un impegno giornaliero, tra prove, organizzazione e serate. La nostra era pura Nella foto: passione. Solo che io ho continuato, i miei fratelli no. Uno Daniele al dei due ha preso le orme di Burbank Film Festival mio padre e adesso fa il cara-

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Daniele Truocchio (28 anni) in studio di registrazione biniere in Umbria. Magari se non avessi fatto il musicista, adesso farei parte dell’Arma anche io, il pensiero da piccolo c’era». E invece il richiamo della musica era troppo forte, tanto da non sentire il peso dei sacrifici. «Ho continuato a prendere lezioni private con vari insegnanti, poi sono andato al Conservatorio di Latina per studiare chitarra classica e composizione classica. Ho lasciato solo perché avevo vinto la borsa di studio per il Berkey College of Music». Come nel film “karate kid” Qual è stato l’insegnante che più ti ha lasciato il segno a livello emotivo, formativo e caratteriale? «Tutti gli insegnanti che ho avuto sono stati fondamentali. Ma quello che maggiormente mi ha sbloccato non era un insegnante tradizionale, bensì un mio mentore». Daniele parla del chitarrista senegalese Peace Diouf, conosciuto a Torvaianica. «L’America non era proprio nei miei pensieri. Ovviamente ero amante del jazz e del blues, quindi al massimo poteva esserci il sogno latente di suonare in jazz club». Per prendere lezioni da Peace Diouf, Daniele raccolse una sfida. «Lo andavo ad ascoltare a tutti i concerti che teneva a Torvaianica. Alla fine lui mi disse: “Visto che sei così appassionato, vieni a casa mia per una lezione alle 6 di mattina. Ma era sicuro che non sarei andato. E invece io alle 5:55 del giorno dopo ero lì, a Campo Leone, nonostante la levataccia, perché arrivare a casa sua non era comodo per me che avevo solo 17 anni. Da quel giorno il nostro rapporto è cre-

sciuto, quasi a livello di fratellanza. Andavo da lui una volta a settimana e restavo tutto il giorno. Mi ha messo in riga, mi ha dato una formazione incredibile. Ed è quello che mi serviva, perché avevo fatto tante lezioni private, il conservatorio, la band, ma mi mancava qualcuno che mi desse l'imprinting giusto. Era come un sogno, per me lui è un genio della chitarra e del basso e non capivo perché avesse scelto proprio me, visto che non aveva studenti e non era un insegnante tradizionale». E il maestro era davvero severo. Gli diceva “Adesso fai questo per 30 minuti, se ti fermi, ricominci da capo”. «Mi sembrava di vivere nel film Karate Kid, quindi ho messo tutto me stesso in quegli incontri. Grazie ai suoi insegnamenti ho imparato tantissimo. Ed è stato lui che, quando sono andato al festival Umbria Jazz, mi ha detto guardandomi negli occhi: “Lì ci sono gli insegnanti del Berkey College Music all’Umbria Jazz. Vacci, perché tu vincerai la borsa di studio”. Mi ha aperto la mente, dandomi una spinta. È stato fondamentale per il mio percorso. Certamente anche gli altri insegnanti lo sono stati, ma lui mi è rimasto nel cuore e a ogni occasione mi viene in mente di pensare “ah, questo Peace me lo aveva detto”». (continua)

Durante l’ultimo anno del college a Boston Daniele frequenta il corso di ‘film scoring’, ovvero la colonna sonora. Per lui si apre un mondo nuovo e vola a Los Angeles in 5 giorni

Gli esordi a Pomezia, Torvaianica con i fratelli, poi l’incontro col chitarrista senegalese Peace Diouf che gli ha cambiato la vita. La svolta infine con la borsa di studio per Berkey College


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niele che oggi fa il compositore per Hollywood (segue) La borsa di studio Daniele va quindi all’Umbria Jazz e vince davvero la borsa di studio. Ma è una bella notizia solo a metà. Andare in America, infatti, ha costi esorbitanti e la borsa copre solo i costi del college. Mancano i soldi per il viaggio, per l’affitto, per le spese varie. Daniele non può e non vuole pesare sulla famiglia, che anche se lo sostiene a livello emotivo, non naviga di certo nell’oro. «Prima di partire per gli Stati Uniti ho vinto un’altra borsa di studi per Parigi. Nel frattempo, visto che non avevo abbastanza soldi per partire e soggiornare in America, ho lanciato una raccolta fondi sui social, spiegando il mio progetto. Hanno partecipato in molti, ma ancora non era sufficiente, i soldi bastavano solo per il biglietto aereo. Allora, mentre insegnavo chitarra ai bambini delle scuole elementari per racimolare qualcosa, ho cercato disperatamente sul web, attraverso i gruppi di scout a cui ero iscritto, qualcuno che potesse ospitarmi almeno all’inizio. Andare mi sembrava davvero difficile: forse era anche per questo che non avevo mai sognato l’America, i costi che comportava erano troppo al di fuori della portata della nostra famiglia, nonostante la borsa di studio. Ma evidentemente il destino, quando decide, sa il fatto suo. E le cose hanno iniziato a girare per il verso giusto. Si è messa in moto una sorta di macchina magica. Questo non significa che sia stato facile, tutt’altro. Ero ormai sconsolato riguardo l’alloggio, dopo centinaia di mail inviate a qualsiasi tipo di associazione e organizzazione, passando

Le difficoltà: «Il primo problema è stato quello della lingua, perché non parlavo inglese. Poi avevo dovuto lasciare la mia chitarra in Italia, perché non avevano voluto farmela imbarcare in aeroporto» anche dalle chiese e i conventi di Boston, offrendomi di fare le pulizie in cambio dell’alloggio. Ricevevo solo risposte negative. Ma non volevo scoraggiarmi. E alla fine ho trovato una famiglia di boy scout che ha accettato di ospitarmi per due settimane. Arrivato lì, ci siamo “innamorati” a vicenda e sono rimasto tutto il periodo. Siamo diventati una famiglia e loro sono anche venuti al mio matrimonio in Italia, 4 anni fa». Quindi è andato tutto liscio? «Mica tanto! Certo non ho avuto brutte esperienze, ma non è nemmeno stato tutto facile. Calcola che il primo problema è stato quello della lingua, perché non parlavo inglese. Poi avevo dovuto lasciare la mia chitarra in Italia, perché non avevano voluto farmela imbarcare in aeroporto». Durante l’ultimo anno del college a Boston Daniele frequenta il corso di ‘film scoring’, ovvero la colonna sonora. Per lui si apre un mondo nuovo e vola a Los Angeles in 5 giorni. Cosa hai imparato dalla tua esperienza in America? «Che se ti impegni tanto, alla fine le porte che si devono aprire alla fine si aprono. Io ho lavorato tantissimo, ma oggettivamente se non ci fossero state persone che mi avessero aiutato, come la famiglia che mi ha ospitato, non so se ce l’avrei fatta. Il destino mi ha dato

una mano, ma solo perché ho fatto in modo che accadesse. Se non avessi insistito tantissimo, se non ci avessi creduto fino in fondo, tutto questo non sarebbe successo. Se, al contrario, tutte le porte si chiudono subito, se le circostanze ci fanno capire che è meglio cambiare strada, evidentemente non è destino ed è inutile insistere: io sono molto fatalista». (continua) «Andare in America ha costi esorbitanti e la borsa copre solo i costi del college, forse è per questo che non avevo mai ‘sognato’ l’America»

«Il destino mi ha dato una mano ma solo perché ho fatto in modo che accadesse»

A sinistra Daniele alla Direzione d'Orchestra per il Documentario Syndrome K; a destra alcuni dei suoi lavori realizzati in questi anni


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«Il lavoro di compositore per i film? La cosa bella è sapere come la tua musica può aiutare quella scena a funzionare meglio, a coinvolgere di più gli spettatori» (segue) Da ragazzo, con Diouf, ti sembrava di vivere un film. Adesso, invece, l’atmosfera dei film la vivi ogni giorno, visto che scrivi la musica per le serie Tv americane. Cosa si prova a stare “dentro un film”? «È sicuramente molto bello. Negli anni impari e affini le varie tecniche, perché non è qualcosa che puoi apprendere in pochi giorni. Capisci che per determinate scene serve un tipo di musica e non un’altra, che serve un tono particolare, un ritmo di un certo tipo. La cosa bella è sapere come la tua musica può aiutare quella scena a funzionare meglio, a coinvolgere di più gli spettatori. Spesso succede che mia moglie senta le musiche e, anche non sapendo a quale serie tv o film si riferiscano, riesca ad associarle alla scena corretta. Questo significa che ho fatto un buon lavoro». La vera magia: l'amore per Giorgia È frutto di una magia particolare? «No, di tanto, tanto lavoro e passione». La magia, invece, c’è nella tua vita privata.

Con la moglie conosciuta da ragazzo a Pomezia: sono insieme da 11 anni e da 4 sono sposati Una storia d’amore nata quando eri ancora un adolescente... «Sì: una storia nata a Pomezia sempre grazie alla musica. Andavo a lezione in una scuola privata e lì facevo delle lezioni d’insieme con altri studenti allo scopo di creare una band per fare un saggio finale. La cantante di

questa band portò alle lezioni una sua amica, Giorgia. Ci innamorammo subito. Stiamo insieme da 11 anni e siamo sposati da 4». Maria Corrao

«L’incontro con mia moglie Giorgia? Eravamo adolescenti, ci conoscemmo sempre grazie alla musica mentre frequentavo delle lezioni private con altri studenti per creare una band»

La musica di Daniele in oltre 100 episodi tv I LAVORI - La musica di Daniele ci ha accompagnato, magari senza saperlo, in oltre 100 episodi televisivi. Ma vediamo, riassumendo, quali sono i più importanti e quali i prossimi appuntamenti del “nostro” musicista. Daniele ha scritto, insieme al compositore Michael Suby (The Vampire Diaries, Pretty Little Liars, The Butterfly Effect), le musiche di "The Relentless One", documentario diretto da M. Douglas Silver-

stein (regista vincitore di un Emmy Award e 12 Telly Awards). Ad aprile ci sarà l'anteprima mondiale al rinomato "American Documentary and Animation Film Festival" in Aprile, uno dei più grandi festival per documentari negli USA. Musica di Daniele Truocchio anche per la Sitcom televisiva "A Sitcom For Gio", uscita negli schermi venerdì 1° Aprile. Creata da Oral Ellis, la serie è diretta da Shawn Harrison (Waldo Faldo in "Otto Sotto Un Tetto", l'iconica commedia Americana degli anni 90). Ma Daniele si sta anche preparando per fare da giudice per gli Emmys 2022, per cui è stato nominato alla fine del 2021. “Una responsabilità che prendo molto seriamente”, ha dichiarato. I PREMI - Con il cortometraggio "In Between" le musiche di Daniele hanno recentemente vinto tre premi: Migliore Colonna Sonora con menzione d'onore al Global Film Festival Awards, miglior Tema Principale (Main Theme) al New York International Film Awards (dove Truocchio è stato anche nominato per il premio "migliore co-

lonna sonora"), miglior Tema Principale (Main Theme) al Oniros Film Awards”. L'album In Between si trova in tutte le piattaforme digitali. Un’altra importantissima serie per cui scrive musiche, orchestrazioni e arrangiamenti è "Legacies", della Warner Bros/CBS, che in America va in onda prima sul canale The CW, mentre da noi subito dopo su Netflix. Con lo stesso team scrive le musiche per la serie Roswell New Mexico, il remake di ‘Roswell’. “Era una delle mie serie preferite quando ero piccolo – confida Daniele - Ho lavorato ad entrambe le serie dalla prima stagione ed ora siamo alla quarta”.



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Ucraina: il cuore d'oro della clinica Sant'Anna, racc stato un lavoro straordinario quello portato avanti dalle volontarie della clinica Sant'Anna di Pomezia che, grazie anche alla partecipazione attiva di tante associazioni del territorio e soprattutto dei cittadini, ha reso possibile nell’ultimo mese la raccolta di materiale da donare alle popolazioni colpite dal grave conflitto in Ucraina. Si è partiti a inizio marzo con i generi di prima necessità, quali cibo e farmaci, dopodiché, sono stati anche raccolti abiti, vestiario e giocattoli nei giorni successivi. Ma andiamo con ordine. La prima consegna del materiale donato Il primo carico, accolto con grande commozione, è stato consegnato a metà marzo. Il materiale è stato portato a Roma presso la Basilica Minore di Santa Sofia a Roma situata in Via Boccea, luogo culto simbolo del popolo ucraino nella Capitale ma diventata, dal momento dello scoppio della guerra, anche uno dei principali punti di riferimento per la gestione degli aiuti da inviare alle popolazioni colpite dalla guerra. «Oggi finalmente abbiamo portato il furgone carico di farmaci ed alimenti alla Basilica minore di Santa Sofia dove ci hanno accolto con un caloroso e commosso abbraccio di ringraziamento», ci aveva raccontato Francesca, una delle volontarie responsabile della raccolta presso l'Ospedale di Pomezia, lo scorso 14 marzo, data in cui sono stati consegnati i primi materiali. «L'unione fa la forza» L'infermiera, raggiunta da noi telefonicamente, ne aveva approfittato per ringraziare tutti, ma proprio tutti, quelli che avevano partecipato. Che erano stati davvero tanti, come ci aveva spiegato. “Dalla Direzione Sa-

E’

Commozione per la consegna dei materiali raccolti alla clinica Sant’Anna di Pomezia nitaria a quella amministrativa della Clinica S. Anna di Pomezia, alla Farmacia sempre interna alla clinica, che ha messo a disposizione la struttura come centro di raccolta e contribuito con la donazione di farmaci”, ci aveva spiegato Francesca. Queste le sue parole a margine di quella giornata davvero carica di emzioni: «Ringrazio il Nucleo Operativo Airone che si è reso disponibile dal primo momento offrendo i mezzi di trasporto ed il personale. Soprattutto vorrei ringraziare Jonathan Lopez Toni Yordanov Mina Fusco Stefano Cerini, persone fantastiche e senza le quali non avrei davvero combinato nulla. Ringrazio tutti i volontari che invece di dormire nel loro unico giorno di riposo alle 8,00 erano intenti a darsi da fare caricando e classificando pacchi Andrea Mezzina, Mirko Colangelo, Livio Paolini, Settanni Pasquale, Marianna della Peruta,

Pavlo Bondar, Giovanna Andolfi, Magrelli Simone, Anna Chiantese, ARVAS Pomezia, Emanuele Capraro e Cristiano Vizzari». Una giornata da ricordare insomma sotto tanti punti di vista. Aveva poi concluso infine Francesca: «Grazie a tutti i dipendenti della Clinica Sant'Anna di aver partecipato così attivamente e così numerosamente! Grazie a tutte quelle persone di Pomezia e dintorni che in questi giorni hanno portato buste su buste di generi alimentari. Che questo segno di pace e umanità ci faccia ricordare quanto ogni guerra sia terribile e ingiusta, a prescindere da chi vinca e chi perda». (continua) La Basilica di Santa Sofia Nella Capitale, oltre che ad essere il punto di riferimento religioso per la comunità ucraina è diventato il centro per la raccolta di aiuti per le popolazioni colpite dalla guerra

Il primo carico con generi di prima necessità e farmaci raccolti alla Clinica Sant’Anna è stato consegnato a inizio marzo presso la Basilica minore di Santa Sofia a Roma


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colti e consegnati cibo, farmaci, vestiti e giocattoli

(segue) La consegna del vestiario Dopodiché è stata la volta degli abiti. In questo caso, verso la fine del mese, sono stati raccolti e consegnati circa 42 tra scatoloni e pacchi smistandoli tra le diverse case d'accoglienza. «Dopo la raccolta di farmaci ed alimenti abbiamo concluso anche quella di indumenti, vestiti e giocattoli sempre con sede di smistamento presso la clinica Sant'Anna di Pomezia – ci ha raccontato ancora la volontaria - Dopo un lungo lavoro di stoccaggio e suddivisione sono stati consegnati presso diverse casa famiglia ed organizzazioni missionarie i “pacchi” pieni di vestiti ed indumenti vari». «Un ringraziamento particolare a due persone che mi hanno aiutato e senza le quali non sarei riuscita a far nulla: Marco D'alessio (ex infermiere della S.anna) e Giovanna Andolfi, impegnati non solo

nella raccolta ma anche nel prendere contatti con le strutture che accolgono rifugiati e soprattutto nel trasporto a proprie spese presso ognuno di questi centri». Luca Mugnaioli A fine mese sono stati raccolti 42 tra scatoloni e pacchi che sono poi stati smistati presso le diverse case d’accoglienza. Vestiti e giocattoli tra il materiale donato e consegnato

Solidarietà a Pomezia

COME DONARE A POMEZIA - Sul sito ufficiale del Comune di Pomezia è stata allestita una sezione dove è possibile verificare tutte le iniziative organizzate sul territorio per donare materiale e generi di prima necessità alle popolazioni colpite dalla guerra. A questo indirizzo, , è possibile conoscere quanto organizzato per la raccolta di cibo, di indumenti, di medicinali, in merito all'accoglienza ed altri servizi presenti sul territorio, per i servizi sanitari, o infine per le iniziative organizzate per bambini/e e ragazzi/e. Per ciò che riguarda invece la Regione Lazio altre informazioni sono reperibili all'indirizzo .


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CRONACA

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Matteo Acitelli su Forbes Italia: «Una grande emozione» Il suo nome è stato inserito tra i migliori Under 30 del Paese secondo la prestigiosa rivista atteo Acitelli, classe 1992, di Torvaianica, volto storico del nostro giornale, è stato inserito nella classifica dei “Number One Under 30” della prestigiosa rivista Forbes Italia, tra i 5 migliori della categoria Media. Lo abbiamo intervistato. Comparire nella classifica dei migliori “Under 30” dalla rivista Forbes Italia è un bel traguardo. Te lo aspettavi o anche per te è stata una piacevole sorpresa? «È stata una bellissima sorpresa, l'ho scoperto anche io dopo che la rivista è andata in stampa. Ero al computer a casa quando scorrendo il feed di LinkedIn mi ritrovo il post pubblicato da un ragazzo che annunciava di essere finito nella classifica Forbes. Insieme al messaggio era allegato uno screen in cui si vedeva la classifica completa con i 100 nomi di tutti gli Under 30 premiati, inizio quindi a scorrere la pagina per leggere gli altri nomi, curioso di scoprire se c'era qualcun altro che conoscevo. Purtroppo era un'immagine molto piccola e pur provando a zoommare i nomi si leggevano a malapena, era tutto sgranato. Scorrendo la pagina arrivo agli ultimi nomi della lista in basso a destra, la sezione dedicata ai "Media", come primo nome trovo "Matteo Acitelli", ero abbastanza incredulo e vista la qualità dello screen non ho detto nulla a nessuno fino a quando non sono arrivato in edicola e ho avuto la conferma che quel nome era proprio il mio...» Che effetto fa essere accostati a nomi importanti dell'imprenditoria, dello sport o della musica come Matteo Berrettini, Blanco o Filippo Scotti solo per fare qualche esempio? «È stato incredibile, tra l'altro ad ottobre compio 30 anni quindi questo per me era l'ultimo anno che avevo a disposizione per

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«Forse parte del mio “successo” deriva dalle diverse skills acquisite nel tempo che mi hanno permesso di lavorare in più settori, dalla comunicazione, al giornalismo, ai social media, al digital marketing»

Matteo Acitelli, classe 1992, è tra i migliori 5 Under 30 nella categoria “Media” «Il mio nome sulla rivista? Non me lo aspettavo, è stata una bellissima sorpresa»

tentare di entrare in questa classifica. Per chi come me lavora nel mondo dell'imprenditoria online (ma non solo) è un bel riconoscimento, un piccolo traguardo che ti ripaga dei tanti sacrifici fatti negli anni per ottenere certi risultati. Fa strano leggere il proprio nome accanto a quello di numeri uno dello sport o dello spettacolo». Veniamo a te. Sei partito da Torvaianica, anche con noi de Il Corriere della Città, e sei arrivato – virtualmente e non – a girare il mondo. Chi è oggi Matteo Acitelli e dove vuole arrivare? «Fin da bambino ho coltivato tante passioni, molte delle quali negli anni si sono trasformate in lavoro. Ho iniziato online grazie ad un computer portatile che mio padre aveva in casa, ricordo ancora le prime volte che lo prendevo quando non ci lavorava, avevo paura ad aprirlo perché era molto duro, non scorderò mai quella sensazione. Oggi posso definirmi un "imprenditore digitale", ho alcuni miei progetti online, sono consulente e formatore per diverse aziende e multinazionali e gestisco team di lavoro che si occupano di digital marketing ed editoria online». Influencer, webmaster, comunicazione, tv, giornalismo, campagne marketing. Non sappiamo se abbiamo toccato tutti gli aspetti del tuo lavoro ma qual è la definizione che rispecchia di più la

tua attività? «Effettivamente non è semplice racchiudere tutto sotto una singola etichetta, ho la fortuna di occuparmi ogni giorno di tante tematiche differenti tra loro. Potrei definirmi un "Imprenditore presso Me Stesso" come si legge spesso su certi profili Facebook! Come anticipavo però non credo esista un termine per unire queste attività, credo che parte del mio "successo" sia proprio legato alle diverse skills acquisite negli anni che mi permettono di spaziare in vari ambiti come quelli che hai elencato». Fino ad ora qual è il progetto a cui hai lavorato al quale sei maggiormente legato? «Domanda difficile, forse ti direi quelli legati ad Instagram. Questa piattaforma mi ha permesso di fare diverse esperienze in giro per il mondo che mai avrei pensato di realizzare. A differenza degli altri lavori che comunque sono più "classici", grazie ad Instagram ho avuto la fortuna di collaborare con enti del turismo, hotel e resort. Tra le esperienze che ricordo sempre con piacere c'è il viaggio con l'ente del turismo dell'Indonesia che mi ha permesso di girare per circa un mese le principali località della zona, è stato il mio ultimo viaggio pre-Covid». Ultima domanda: qual è il tuo sogno nel cassetto? «Non credo di avere un sogno nel cassetto particolare. Mi piace pensare che questo sia solo l'inizio ma non so quale sarà la destinazione finale. Per il momento sono grato di quello che sono riuscito a costruire e vediamo cosa ci riserverà il futuro». Luca Mugnaioli «Il progetto a cui sono più legato? Difficile dirlo. Forse quelli legati a Instagram che mi hanno permesso di lavorare anche all’estero, tra cui in Indonesia con l’Ente del turismo»


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CRONACA

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Covid, la situazione contagi sul territorio Sopra 1.000 i casi a Pomezia, ad Ardea va leggermente meglio: ecco gli ultimi dati rano 1,240 i cittadini attualmente positivi a Pomezia a fine marzo. Un dato in rialzo rispetto all'inizio del mese quando il dato era sceso a 810 unità. Il territorio pometino resta dunque uno dei Comuni con il numero più alto di casi nella Asl Roma 6 insieme, tra gli altri, ad Anzio (1291), Albano (1022) e Velletri, con quest'ultimo che “guida” la classifica per il maggior numero di

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contagi. Ad Ardea la situazione è migliore: stando all'ultimo aggiornamento disponibile i casi erano a quota 879, contro i 668 di inizio mese (dunque anche qui un leggero aumento). Asl Roma 6 Guardando al distretto sanitario la Asl Roma 6 contava ad inizio mese complessivamente 12,408 cittadini positivi al virus. Venticinque i pazienti ricoverati (non gravi) mentre nessuna persona era in terapia intensiva a causa

del Covid. Nel Lazio Al 3 aprile erano quasi 130,000 gli attuali positivi in Regione. Oltre 1,000 i pazienti ricoverati nei reparti ordinari per Covid, a quota 72 le terapie intensive. Dallo scoppio della pandemia, sempre al 3 aprile, i decessi erano attestati a quota 10.795.

Orari “precari”

TORVAIANICA ALTA - Orari del bus attaccati su un palo in modo precario. E’ questa la segnalazione che ci giunge da Torvaianica Alta: «Questi orari della linea Troiani non sarebbe meglio sostirli e posizionarli in modo più idoneo anziché attaccati in questo modo un un palo?», si chiede un nostro lettore che ci ha inviato la foto.


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SPORT

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Pomezia sempre più primo. UniPomezia ce la puoi fare La società del patron Bizzaglia ha raccolto ben 13 punti a marzo: sarà un finale al cardiopalmo ’UniPomezia si avvicina ulteriormente alla zona salvezza. Sono infatti ben 7 i punti racimolati questo mese in virtù delle vittorie arrivate con Cannara (3-2), a segno Ramceski, Cruciani e Lupi, quest’ultimi due a segno anche nella vittoria contro Scandicci fuori casa (1-2) mentre, l’unico pareggio, è arrivato tra le mura amiche contro Lornano Badesse. Attualmente la società del presidente Valle occupa il primo posto dei play out a 27 punti, la zona salvezza diretta ora è distante solamente due punti a 7 giornate dal termine del girone E di Serie D. Il Pomezia Calcio del presidente Bizzaglia ha raccolto ben 13 punti nel mese di marzo ma, soprattutto, ha vinto con una diretta concorrente per la vittoria del girone A di Eccellenza come la W3 Maccarese grazie al gol di Passiatore. Inoltre si registrano 3 vittorie con Aranova (4-1), Parioli Calcio (3-2) e Città di Cerveteri (3-1). Mentre arrivano lontano dal Comunale di Pomezia la sconfitta contro l’Ottavia (0-1) e il pareggio a reti bianche contro la Favl Cimini, che ha però il sapore della vittoria. A tre giornate dal termine la squadra di mister Scaricamazza occupa la prima posizione a 61 punti, inseguita da W3

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Il Pomezia Calcio ha vinto anche contro una diretta concorrente: adesso sono 61 i punti in classifica e mancano tre giornate

Maccarese a 59 e Polisportiva Favl Cimini a 56. Si prospetta un finale di campionato al cardiopalma. L’Indomita Pomezia, dopo la presentazione nelle scorse settimane del nuovo direttore tecnico Marco Ridolfi, si rilancia nuovamente per ritagliarsi un ruolo da protagonista anche nella prossima stagione. È stato un mese esaltante per i ragazzi di mister Aiello che hanno raccolto ben 9 punti con Riano (1-3), Pol. Angelo Romano (3-1) e Casal Barriera (3-1) mentre arriva una manita nella prima partita del mese di aprile contro la Vigor Perconti (5-0) con le reti di Ugolini, Pacchiarotti, Seferi e doppietta di Italiano. I gialloneri occupano ora la quarta posizione a 46 punti, preceduta solo da Luiss a 54, Anzio a 58 e Tivoli a 72. Indomita Pomezia al quarto posto dopo un mese esaltante. Unipomezia: la salvezza è a soli due punti

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03/04/2022

Numero 4 Anno 14

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

STAMPA: Tipografia Graffietti

aprile 2022

IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Matteo Acitelli, Luca Mugnaioli, Alessia Achille, Federica Rosato, Martina Monti, Claudio Menafra, Concetta Alagna

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

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EDITORE: La Città

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RUBRICHE

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«Mamy, papy...mi leggete una favola?» o me lo ricordo quando da piccola mio nonno mi leggeva le favole prima di addormentarmi e se ci penso bene… sì, è proprio uno tra i miei ricordi preferiti, pieno di calore e di affetto, avvolto da quel senso di sicurezza e di tranquillità. Una volta, quando la vita scorreva un po' più lenta e non eravamo bombardati dalla tv e dai telefonini era un’abitudine più frequente quella di leggere storie ai nani di casa. Mi rendo conto che, oggi, nell’era “moderna”, presi da tutti gli impegni quotidiani è più difficile ritagliare uno spazio per leggere una bella storia ai propri figli, ma voglio comunque provare a convincervi che si può fare e che è importante farlo! Grazie alla scienza sappiamo che questo gesto porta grandi benefici allo sviluppo dei bimbi fin dall’ultimo trimestre di gravidanza. Intanto forse non sapete che leggere ad alta voce aiuta lo sviluppo del cervello e delle sue potenzialità tra cui per esempio quelle legate al linguaggio, ma anche che avvicina i bambini alla lettura e li porta ad appassionarsi al mondo dei libri e che seppur questo aspetto non è l’obiettivo finale costituisce comunque un imprinting positivo per la loro crescita personale e intellettuale. Secondo uno studio del 2019 condotto dall’Università di Perugia, la lettura aiuterebbe a sviluppare le capacità cognitive e non solo: rafforzerebbe la memoria e aumenterebbe il livello di attenzione. Leggere per i più piccoli, anche per i piccolissimi è un atto d’amore, con effetto calmante soprattutto tra gli 0 e i 3 anni. Già prima del parto, nell’ultimo trimestre di gravidanza il senso dell’udito del feto è sviluppato al punto da sapere distinguere la voce di mamma da quella di papà. In questo periodo la lettura ad alta voce favorisce il fenomeno dell’attaccamento sicuro, permettendo ai bimbi di sperimentare in tutta tranquillità nuove emozioni e sensazioni. La letteratura ed il gesto di narrare rappresentano la nostra identità e possono modificare

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il nostro modo di pensare, esprimerci, rapportarci con gli altri e interpretare il mondo intorno a noi. Fino a 3 anni, i bimbi dimostrano una spiccata sensibilità e una grande capacità di assorbire stimoli esterni quindi la voce di mamma e papà che leggono, la storia che raccontano e il libro che tengono in mano, in sé rappresentano un forte stimolo. Ascoltare la voce, vedere e toccare il libro serve a facilitare la relazione con l’adulto, ma anche con l’oggetto ed ecco perché alcuni libri sono studiati appositamente per l’infanzia, colori, materiali, forme, possibilità di interagire con il tatto, specchiandosi in pagine lucide o muovendo fogli “rumorosi”. Leggere per i più piccoli vuol dire permettere di soddisfare le loro curiosità sfruttando uno strumento che ancora non possiedono e cioè la capacità di leggere. Il genitore leggendo crea emozioni, così anche i più piccoli che ancora non sanno comprendere il significato delle parole possono comunque trarre un senso leggendo non quello che c’è scritto, ma le emozioni suscitate dal tono di voce di chi legge, dalla musicalità del tono che di volta in volta viene scelto per interpretare la storia. Non è un caso quindi che i libri dei più piccoli contengano rime, filastrocche, suoni onomatopeici scelti ad hoc per ricreare azioni e situazioni. I ricercatori affermano che i bambini che ricevono letture quotidiane

precoci hanno un vocabolario più ricco, un’immaginazione più sviluppata, sono più curiosi e hanno un maggior stimolo creativo. Ma esistono libri e libri, non tutti stimolano allo stesso modo. Alcuni devono essere ascoltati e giocano soprattutto su rime e filastrocche e altri invece sono libri da toccare, con buchi, finestrelle e specchi riflettenti. Fino ai 4 mesi di età i libri da preferire sono quelli che devono essere letti da mamma e papà o magari dai nonni o, perché no, dai fratelli maggiori. Saranno gli adulti ad utilizzarli, quindi la loro forma non è particolarmente importante. Vanno bene filastrocche, ninne nanne, storie in rima e così via. Dal 5° al 10° mese la manualità dei bimbi aumenta, quindi sarebbe meglio scegliere libri di piccole dimensioni cartonati, oppure in stoffa con immagini del corpo o grandi figure che possano iniziare a far associare il suono delle parole ad oggetti reali o a parti del corpo. In questo caso è molto utile il silent book, cioè un libro fatto di sole immagini che permette al bimbo di creare le sue rappresentazioni mentali liberamente. Fino ai 12 mesi servono libri resistenti, di non più di 12 pagine con raffigurati oggetti e momenti di vita facilmente riconoscibili e che acquisiscono significato se rapportati alle persone care. Hanno lo scopo di creare concetti e in genere hanno immagini colorate e brillanti. Dopo i 3 anni i bambini sanno identificarsi con i protagonisti delle loro storie e i libri diventano interattivi e possono includere lettere dell’alfabeto e numeri. Insomma di possibilità ce ne sono tantissime e di tutti i tipi… si tratta solo di ritagliare un piccolo spazio nella quotidianità di sempre, lasciare il cellulare, spegnere la tv, ritrovarsi prima di dormire e dire “ti voglio bene”, o anche “ti amo” in modo alternativo. Dott. Ost. Catiuscia De Renzis Papera.cd@gmail.com


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Il Corriere della Città aprile 2022

Infodemia: Misery non deve morire l Monopoli, un gioco che ha compiuto ottant’anni, insegnava che se si faceva qualcosa troppo rapidamente “senza passare per il via” si finiva direttamente in prigione senza guadagnare né denaro nè l’acquisto di una proprietà. La morale era che non si possono fare le cose senza riflettere, senza soste o passaggi intermedi, altrimenti si rischia di vivere ciecamente, portati al guinzaglio come cagnolini dall’informazione prevalente del momento. Fare finta di niente come un insegnante che continua a parlare ad una classe vuota o un direttore d’orchestra che continua a dirigere imperterrito con la sua bacchetta un’orchestra che non c’è, fa ritrovare in un colpo solo proprio di fronte a ciò che più si teme. Passati dal Covid alla guerra in un colpo solo come dall’antipasto alla frutta “senza passare per il via”, ci siamo ritrovati in balìa di una nuova pandemia, l’infodemìa, l’ eccessiva quantità di informazioni, prima eravamo incollati al televisore per il Covid e poi per la guerra, tutto quasi senza accorgersi del cambio di pietanza, invero entrambe un po’ indigeste, almeno alla mente. Un passaggio rapido tra due minacce di corsa verso la distruzione totale del pianeta senza neanche annunciare la fine di un capitolo né l’inizio del nuovo, come in un libro folle scritto nel paese dei balocchi. Una moderna “Gioventù bruciata” dove solo il volto di James Dean è cambiato trasformato in quello del nostro Pianeta, l’unico di cui disponiamo, al di là delle fantasiose chimere di fughe su Marte, altro che salti nel vuoto. Una pausa consentirebbe di tornare in sé, di pensare ad altre soluzioni, almeno di salvare la dignità evitando di concedersi come vittime sacrificali per gli scopi di potere di alcuni e di correre tra le braccia del nemico come un salvatore. Ancòra terrorizzati dalla pandemia tanti si ritrovano, loro malgrado, a cercare disperatamente “dosi” di informazioni, online o sui media tradizionali ove si dibatte inutilmente per ore in talk-show ringalluzziti dagli audiences sempre più alle stelle, divenendo complici inconsapevoli dei propri carnefici. L’infodemìa miete nuove vittime, i livelli di ansia e stress risultano notevolmente innalzati in una circolarità perversa di notizie dove non si sa più chi le crea e chi le subisce. Uno studio pubblicato a novembre 2020 ha messo in luce un aumento delle sensazioni di minaccia e paura in cittadini USA che, a marzo 2020, avevano consultato una gran quantità di news e post sul Covid ogni giorno. I ricercatori si sono focalizzati su notizie e riflessioni legate all’aspetto sanitario, ma nelle conclusioni formulano un’ulteriore riflessione: “Potrebbero impattare negativa-

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mente sulla salute mentale anche i contenuti che enfatizzano continuamente i pericoli per l’economia”, tra l’altro ripresi e rilanciati dal nuovo conflitto bellico. La libertà d’informazione è sacra, ma se è troppa, continua, indiscriminata, deviante, discordante tra pareri accademici, risulta disorientante, confusiva, frastornante e produce un effetto peggiore della sua negazione come nei regimi totalitari. Senza informazioni prima o poi ci si adatta, si può anche giungere ad amare il carnefice che, identificato con una figura paterna, può apparire protettivo, forse per la forza dimostrata, ma quando sono troppe, continue e discordanti le informazioni minano il benessere psicologico profondamente senza escludere la dipendenza, sebbene da una sostanza invisibile. Gregory Bateson, psicologo, psichiatra ha fornito una preziosa indicazione per la comprensione della schizofrenia con la scoperta del “double bind” (doppio legame), un concetto derivato dallo studio di relazioni familiari patologiche. In sintesi comunicazioni contraddittorie provenienti dalle principali figure parentali di riferimento inducono la vittima designata (in genere il membro più fragile della famiglia) a vivere in uno stato d’animo come senza via d’uscita con l’esito di bloccare lo sviluppo del pensiero autonomo e quindi

del suo equilibrio emotivo fino a condurre alla schizofrenia. L’infodemia coi suoi flussi continui ed invasivi che circolano per i circuiti cerebrali tenendoli così sempre in stato di allarme, di paura agisce come un virus in piena libertà, portando all’immunità di gregge ma nel senso stretto del termine, ovvero di pecore che procedono flemmatiche verso il mare in burrasca Non c’è da meravigliarsi, ci si affeziona a tutto, specie alle pappe emozionali negative, al surplus di chiacchiere, al carnefice, anche alle sbarre, non sono rari detenuti che dopo decenni di carcere non vogliono più uscire per paura del mondo esterno. Ci si affeziona anche ai chili di troppo, tanto è vero che diete e consigli non mancano (altro fenomeno endemico mai visto nella storia), ma nessuno li ascolta, avranno raggiunto l’immunità di gregge. Ci si affeziona anche ad un matrimonio sbagliato, specie se si resta troppo a lungo a bagno rischiando di abituarsi all’acqua fredda (fino a sentirne la mancanza) col rischio di perdere il momento in cui si dovrebbe regolare il termostato. A volte cogliere in tempo il cambio di temperatura nei rapporti e adeguare prontamente il termostato, è autorizzato -oltre che consigliato- anche senza passare per il via, se il prezzo è l’intera vita nel clima glaciale del Polo Nord. Ogni regola ha le sue eccezioni “ a volte anche a una pecora (farfalla nel romanzo/film “Misery non deve morire” di Stephen King.) tocca fare la carogna” e lanciarsi fuori un attimo prima di finire dritta a mare, anche senza denaro e proprietà, anche in mutande. Dott.ssa F.Tomasino Psicologa – Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it 3271363539

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La donna più famosa al mondo ipinta da Leonardo da Vinci nel 1504 su uno sfondo dove vengono rappresentati i 4 elementi terrestri c'è lei Monna Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo detta la "Gioconda". E' il ritratto di una donna dal sorriso enigmatico che si oppone ai dipinti di quei tempi che sempre rappresentavano volti tristi e malinconici. Osservare questo quadro, che ha più di 500 anni, ci dà l'impressione che la donna sia quasi viva e come contornata da una condizione di beatitudine. Il pittore e genio toscano nel 1516 si trasferì a Parigi portando con se la Gioconda per venderla per 4 mila ducati d'oro all'allora re di Francia Francesco I. Ma sarà nell'agosto del 1911 che questo quadro diventò pura leggenda ossia quando l'imbianchino italiano Vincenzo Peruggia la ruba dal museo del Louvre a Parigi, per riportarla in Italia. Verrà ritrovata solo 2 anni dopo a Firenze per essere restituita alla Francia. Ora Il suo valore si stima tra gli uno e i due miliardi di euro. Non è un semplice ritratto di donna eseguito in maniera magistrale ma rappresenta, con il suo sguardo e quell'accennato sorriso, una profonda introspezione psicologica e non è un caso che abbia fatto breccia in vari settori del marketing: usato per esempio per lo slogan dell'acqua Ferrarelle e per altri spot pubblicitari, padroneggiando anche come simbolo in alcuni cortei di emancipazione femminile. Sarà l'eclettico Marcel Duchamp nel 1919 a pensare di riprodurla con i baffi e la scritta provocatoria "L.H.O.O.Q" che in francese suona "Elle a chaud au cul" ossia "Lei ha caldo al culo" forse nel tentativo di dissacrarne il mito, facendola entrare nel mondo della Pop Art sottolineandone in più il fatto che non si capisce se somiglia ad un uomo o a una donna. A seguire è stata rappresentata da Andy Warhol nelle sue famose immagine a ripetizione colorate ed anche da Salvator Dalì altro grande artista provocatore che nel 1954 lo utilizzò da base per farsi un autoritratto. Degli artisti di strada tedeschi i "Die Dixons" decidono in questi ultimi anni di lavorare ad un progetto di Street Art dove la riproducono su di un murales alto ben 11 metri x 16 sulla facciata di un palazzo a Berlino richiamando in pochi giorni un gran numero di visitatori che incuriositi l'hanno resa un'opera super fotografata. E di certo non può mancare la Gioconda ai tempi del Covid

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Laura Piacentini

Centro diurno disabili ARDEA - Partiti i lavori per l’apertura del Centro Diurno Disabili per persone adulte di Via Terni, nel quartiere Nuova Florida, presso una struttura sequestrata alle mafie. Grazie alla cooperazione tra Comune, ASL RM 6, Consulta per il Superamento dell'Handicap (CSH) e Comitato Promotore per il Centro Diurno, a breve Ardea metterà a disposizione del Consorzio del Servizi Sociali un nuovo sito che si aggiungerà a quello di Pomezia per aumentare la disponibilità di questo importante servizio. Un passo verso l'inclusione sociale che questo territorio attendeva da tanto tempo, indispensabile a garantire il sostegno alle persone adulte con disabilità, un luogo che sia punto di socializzazione e assistenza per il benessere psicofisico degli utenti e di supporto alle famiglie. Con questo primo finanziamento si rende immediatamente dispo-

nibile una congrua porzione del fabbricato che vedrà il totale adeguamento alle prescrizioni della ASL, nei prossimi mesi. Il Comune si adopererà con le associazioni, l’ASL RM 6 ed il Consorzio Socio Sanitario, per porre in essere la corretta pianificazione per erogare servizi di qualità alle persone adulte con disabilità ed alle loro famiglie evitando viaggi verso la capitale o comuni limitrofi.


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“Malgrado tutto...sorridere fa bene” icordiamoci del proverbio “sorridi alla vita e la vita ti sorriderà”. Ma come far sapere agli altri che sei sempre di buon umore? Semplice, sorridendo. Sorridere sempre nonostante tutto. Sorridere quando si incontrano le persone che conosciamo, amici, colleghi ecc.. Sorridere quando le cose si fanno difficili. Sorridere quando tutto sembra andare a scatafascio. Sì, ma che tipo di sorriso dobbiamo adottare? Cordiale che coinvolga anche gli occhi, sincero, franco, onesto, aperto e felice. E il sistema più semplice per ottenere un sorriso così è crederci. Non si può fingere o si viene immediatamente “beccati”. Per sembrare autentici, un sorriso deve essere sincero. E’ importante sorridere anche quando si stringe una mano. Ci scambiamo spesso strette di mano e di solito lo facciamo in maniera abbastanza inconsapevole ponendo scarsa attenzione. In realtà, con quella breve stretta di mano trasmettiamo una miriade di segnali, dovremmo renderla eccezionalmente decisa e rassicurante e quando qualcuno la stringe, dovrebbe trarne un’impressione di forza, fiducia e autorevolezza. Pertanto esercitiamoci a migliorarla e renderla energica, senza chiaramente esagerare, evitando di far trovare il nostro interlocutore con le dita doloranti. Le regole di “Bon Ton” suggeriscono che sarebbe meglio evitare lo “scambio del cinque” o il palmo della mano a cucchiaio. Restiamo fedeli alla stretta di mano tradizionale e saremo ricordati come persone sicure ed autorevoli. I bravi stringitori sono quelli che, oltre ad avere una buona stretta, porgono le mani per primi. Emanano sicurezza annunciando il loro nome e contemporaneamente porgendo la mano; così facendo, esprimono entusiasmo, cordialità, un approccio rilassato e sicuro. Inoltre, ti guardano negli occhi e ripetono il tuo nome, dopo averlo ascoltato. A tutti piace ascoltare il proprio nome, dà un senso di intimità. L’effetto migliore lo si ottiene presentandosi con una stretta di mano energica e sicura dicendo “Buongiorno, sono Luigi Rossi….” ed avrete sicuramente un effetto positivo verso la persona a cui siete presentati. Certo, non c’è dubbio e le statistiche lo confermano: le persone belle hanno più successo. Le persone

Soprattutto nel lavoro imparare semplicemente a dire “grazie” e a riconoscere i meriti e le capacità degli altri

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Ma che cosa rende attraente o bella una persona? Sicuramente non solo l’aspetto fisico. Conta molto avere carisma, fascino ed un atteggiamento disinvolto. Queste persone hanno vitalità, presenza e personalità anche se non sono propriamente avvenenti

L’immagine è totalmente racchiusa nel sorriso e negli occhi. Ci sono sorrisi che illuminano in maniera magnetica ed esercitano un forte potere belle devono impegnarsi meno per fare progressi. Ma che cosa rende attraente o bella una persona? Sicuramente non solo l’aspetto fisico. Conta molto avere carisma, fascino ed un atteggiamento disinvolto. Queste persone hanno vitalità, presenza e personalità anche se non sono propriamente avvenenti. Tutte queste caratteristiche sono presenti in ognuno di noi, bisogna crederci ed esserne consapevoli. E, in ogni caso, sono più semplici da acquisire di quanto sembri. Se ci si presenta bene, prestando attenzione alla nostra persona, coltivando il sorriso giusto, essere sempre cordiali, affabili, spigliati e attenti saremo anche attraenti. L’immagine è totalmente racchiusa nel sorriso e negli occhi. Ci sono sorrisi che illuminano in maniera magnetica ed esercitano un forte potere, proprio come la stretta di mano, chiara, trasparente, soddisfatta e sicura. Inoltre, altro sentimento che rende attraenti è la Cortesia. Soprattutto nel lavoro imparare semplicemente a dire “grazie” e a riconoscere i meriti e le capacità degli altri. Provateci e scoprirete quali effetti straordinari crea tale atteggiamento; produce una bellissima sensazione che non può essere nascosta e che rende, in chi la percepisce, il desiderio di comportarsi allo stesso modo, quasi come se dovesse restituire il favore. D’altronde essere cortesi consiste essenzialmente in un modo particolare di trattare gli altri, parlando e agendo in modo tale da tenere sempre in considerazione i sentimenti degli altri, perché fondamentalmente la cortesia è proprio la capacità di voler bene, di provare affetto per le altre persone e di desiderare di farle star bene.

A cominciare quindi dalla presentazione che è un momento affascinante della vita di ognuno di noi poiché due persone, fino a quel momento sconosciute, entrano per la prima volta in contatto. Innanzitutto è necessario ricordare che si chiama “presentazione” e non “esibizione”. Si dovrebbe cercare di conoscere qualcuno per il piacere di stare con lui e non catapultarlo nell’elenco dei nostri bisogni e frustrazioni. Non cercare di tirar fuori il meglio per fare colpo, anche perché di solito potrebbe per gli altri risultare al contrario il peggio di quello che siamo. Anche quando si introduce qualcun altro, evitare inutili giri di parole tipo: “permettimi di presentarti il più affascinante ecc..ecc” oppure “ho il piacere di presentarti un vero genio...”. Il modo più elegante resta il più semplice: è sufficiente dire nome e congnome e, in situazioni particolarmente familiari e non professionali, il solo nome lasciando alle persone appena presentate il piacere di scoprirsi a vicenda. Capita purtroppo di non ricordare esattamente il nome della persona che si sta presentando a qualcuno. Come sempre la semplicità e la sincerità sono lo strumento migliore. Meglio chiedere alla persona il suo nome prima di presentarla agli altri, in modo riservato e confessando candidamente la dimenticanza. In pratica qualche piccola regola di Bon-Ton suggerisce che nelle presentazioni l’uomo viene presentato alla donna e non viceversa, tranne se si tratta di grandi personalità; la persona più giovane a quella più anziana; mai porgere la mano con i guanti e se l’uomo indossa il cappello, dovrebbe almeno sollevarlo. Se vi viene presentato qualcuno mentre siete seduti, se siete donne potete rimanere comode, mentre i signori devono comunque alzarsi. Evitare gli inchini e il baciamano, romantica e ottocentesca abitudine demodé oltre alla stucchevole scena di baciare il vento intorno alle gote. Meglio puntare sulla potenza di uno sguardo poiché, come cantava Jim Morrison, l’anima di una persona è nascosta nel suo sguardo, per questo abbiamo paura di farci guardare negli occhi. Antonio Guido

Non cercare di tirar fuori il meglio per fare colpo, anche perché di solito potrebbe per gli altri risultare al contrario il peggio di quello che siamo

“A provocare un sorriso è quasi sempre un altro sorriso”


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Guerre, solidarietà ed abitudini alimentari opo due anni di pandemia, quando finalmente le cose sembravano mettersi per il meglio ed eravamo pronti a riprendere un po di vita normale, e' arrivata questa orribile guerra in Europa. Siamo tutti psicologicamente provati dalle tragiche notizie che riceviamo tutti i giorni e preoccupati per le conseguenze anche economiche di questo assurdo e sanguinoso conflitto. Gli onnipresenti virologi in TV sono stati sostituiti da esperti militari e le immagini di ospedali e file per i tamponi, da angoscianti visioni di morte e di distruzione e da file per il cibo. In questi anni abbiamo imparato che all'improvviso potremmo trovarci a dover fronteggiare qualche emergenza che sconvolge le nostre vite. Non importa che si tratti di una malattia prodotta da una pandemia o l'impossibilita di riscaldarsi o di utilizzare auto e mezzi di trasporto a causa di una crisi energetica. Se siamo in ottima forma affronteremo e supereremo tutto meglio. Ora più che mai dovremmo curare la nostra salute e la nostra alimentazione, scegliendo tra i tanti prodotti locali che costituiscono la base della nostra straordinaria dieta mediterranea. Mangiare in modo adeguato preferendo prodotti a basso impatto ambientale, non solo può migliorare il nostro stato di salute e farci sentire più energici ed ottimisti, ma e' anche molto piu' sostenibile e solidale. La cosiddetta economia circolare, quella che rispetta la natura, il territorio e la dignità di chi produce, non viene creata dai politici o dagli economisti, ma dalle piccole scelte che noi facciamo tutti i giorni a partire dalla nostra spesa. Con i costi dei carburanti e dell'energia alle stelle non solo aumenteranno i costi dei prodotti alimentari che ci arrivano attraverso la grande distribuzione, ma potrebbe peggiorare anche la loro qualità. Scegliere prodotti a "chilometri zero" in questo difficile momento e' la cosa piu' etica che possiamo fare. Ci sono moltissimi produttori locali che possiamo riscoprire, piccole aziende agricole in grado di produrre ortaggi, cereali e prodotti zootecnici di eccellente qualità. La grande distribuzione, per abbassare i costi, spesso strangola questi piccoli imprenditori agricoli, costretti a vendere a prezzi irrisori. I prodotti, anche quelli deperibili, vengono raccolti in modo centralizzato, stoccati e spesso conservati in frigo con grande dispendio di energia per poi essere trasportati a volte a migliaia di chilometri di distanza. Questo sistema di distribuzione, gia' inidoneo prima della pandemia e della guerra, con la crisi economica ed energetica in corso, rischia di divenire del tutto insosteni-

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bile. Ad esempio molte qualita' organolettiche dei cibi freschi si perdono se i tempi di trasporto e conservazione sono troppo lunghi, per non parlare del problema della frutta ed degli ortaggi raccolti acerbi e fatti maturare artificialmente. Pochi sanno che le piante producono sostanze tossiche per evitare che i loro frutti siano mangiati prima che i semi siano pronti per essere ingeriti e distribuiti in giro con le feci, favorendo la loro riproduzione. Uccelli ed animali hanno imparato nel corso di milioni di anni di evoluzione a riconoscere gli spiacevoli effetti prodotti da frutti non maturi. Noi umani per interessi economici tendiamo a trascurarlo mettendo in commercio cibi che hanno solo il sapore ed il colore dei cibi maturati naturalmente ma ancora pieni di sostanze leggermente tossiche. I cereali, provenienti da paesi esteri, a volte lontanissimi, durante le delicate fasi di trasporto e conservazione si possono contaminare con pericolosissime aflatossine. Problemi possono derivare anche da carni o pesci allevati con acque, mangimi ed antibiotici in paesi extracomunitari con controlli sanitari poco rigorosi. Le stesso vale o per i cibi industriali "spazzatura" resi appetibili e gustosi solo grazie ad additivi, coloranti e grassi saturi....Potrei continuare con una lunga lista, ma i pochi esempi che vi ho fatto penso siano sufficienti a farvi capire quanto

sia importante scegliere alimenti 'sani" ed acquistarli ove possibile direttamente dai produttori locali. Molti dei nostri problemi intestinali, intolleranze, gonfiori e disturbi di vario genere derivano dalla scarsa qualità dei cibi che ingeriamo. Alla base delle nostra alimentazione mediterranea ci sono ortaggi legumi, verdure, cereali non raffinati ecc. Per reperire verdure coltivate senza pesticidi, oltre che affidarci ad aziende conosciute e certificate come biologiche, una alternativa può essere rappresentata dagli orti urbani, o dagli orti in affitto, presenti anche nel nostro territorio. In questo caso da soli o con l'aiuto di un ortofrutticultore specializzato, possiamo coltivare e raccogliere direttamente noi i nostri prodotti. Coltivare un orto ed evitare di prendere la macchina per piccoli spostamenti o per viaggi inutili oltre a farci risparmiare, puo stimolarci a muoverci di più e quindi a tenerci in forma. Inoltre in alternativa a viaggi in auto sempre più dispendiosi, potremmo fare lunghe camminate all'aperto per riscoprire il nostro meraviglioso territorio. Ci sono tantissime associazioni che organizzano bellissime escursioni. Infine se vogliamo dimostrare una reale solidarieta' alle popolazioni in guerra potremmo rinunciare ai "cibi inutili", a quei cibi che vi ho insegnato a riconoscere attraverso questa rubrica, che sono dannosi per la nostra salute e spesso anche per l'ambiente e riempire, con i soldi risparmiati, qualche carrello della spesa da destinare agli aiuti alimentari alla popolazione in guerra ed ai profughi. Questo ci farà sentire meglio non solo fisicamente ma sopratutto spiritualmente. Monica Grosso - Biologo nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 monicagrosso1@tiscali.it


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Il Corriere della Città aprile 2022




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