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ngalow chiusi e ridotti a (pericolose) discariche
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Bungalow trasformati in discariche pericolose alla Selva dei Pini (ma non solo) Dove le porte sono aperte si accede infatti a quelli che un tempo erano i magazzini a rifornimento delle aule. E qui abbiamo trovato davvero di tutto. Riviste, testi stampati, cataste intere di sedie e banchi, tutto buttato e lasciato letteralmente marcire in questi locali. Uno spreco abnorme di risorse economiche a prescindere se siano riferiti a fondi pubblici, il che sarebbe ancora più grave, o meno. E ancora. Tubi, materiali di ogni sorta, travi, calcinacci, vetri rotti. Ogni stanza è una specie di mondo a sé. Ma c'è dell'altro. In questa parte della Selva dei Pini insistono anche dei gazebo e delle attrezzature per bambini; riguardo ai primi alcuni sono stati sostituiti dal Comune di Pomezia – due sono nuovi di zecca – altri risultano danneggiati e pericolanti. In un altro bungalow abbiamo rinvenuto una catasta di rifiuti addossati su un lato. Altri pericoli sono rappresentati inoltre da tombini divelti e scoperti e dagli arredi di varia natura che risultano danneggiati. Ricordiamo poi che a tenere banco c'è sempre il caso della piscina che, a causa di un contenzioso sorto tra il Comune e il privato come vi avevamo raccontato l'estate scorsa risulta ad oggi chiusa e in stato di abbandono: e, stando a quanto appurato nel corso del nostro sopralluogo, non c'è nulla ad oggi che faccia presupporre – purtroppo – ad una riapertura nei prossimi mesi.
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Questa parte della Selva dei Pini, proprio perché all’interno della Riserva Naturale, dovrebbe essere quella più valorizzata. E invece purtroppo non è così
Alcuni
Naturale
La Sughereta
La sughera (Quercus suber) è una quercia sempreverde tipica degli ecosistemi costieri del Mediterraneo occidentale (dalla Penisola Iberica all’Italia tirrenica con estensione fino alla Puglia), dove però non ha un ruolo dominante ma generalmente subordinato ad altre specie, soprattutto al leccio (Quercus ilex) e ad altre essenze sempreverdi. La Sughereta di Pomezia, che ricade all'interno del territorio comunale della città laziale, rappresenta un esempio del tipo di habitat in questione, sopravvissuto all’agricoltura intensiva - grazie al fatto che il bosco stesso era produttivo - alla progressiva scomparsa della pastorizia e allo sviluppo edilizio. Oltre all’importanza attribuibile alla sola presenza della specie arborea, la Sughereta costituisce un biotopo popolato da numerose altre forme di vita vegetale e animale che formano comunità diversificate e complesse. Pertanto è un serbatoio di biodiversità adiacente un centro abitato, con importanti funzioni per l’educazione ambientale, la conservazione della natura e la tutela del paesaggio agrario. L'area protetta istituita con L.R. 10 agosto 2016, n. 12 ha un'estensione di 322,364 ettari. L'ente di gestione è l'Ente Regionale Castelli Romani.
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Giampiero Castriciano, Presidente Associazione Comunità Pontina Parchi e Sistema Naturali (CPPS)
Dello stato di abbandono delle strutture presso la Sughereta ne abbiamo parlato con Giampiero Castriciano, Presidente dell'Associazione Comunità Pontina Parchi e Sistema Naturali (CPPS). Nel nostro ultimo incontro, come dicevamo, era stato possibile incontrarci nella casa del parco (era il 2019), la struttura che, a rotazione, veniva uti lizzata anche da varie Associazioni –tra cui quella CPPS – per le proprie attività.
Presidente, partiamo proprio da qui. Perché la casa del parco ad oggi non è più accessibile?
“E' quello che ci chiediamo anche noi. Questo era un locale importantissimo, strategico per coordinare le attività del Parco, e adesso invece è chiuso. Da quanto sappiamo ci sarebbero problematiche relative alla messa a norma di alcuni parti della struttura ma il che ci sembra quantomeno anomalo considerando che appena cinque anni fa l'edificio era stato ristrutturato. Da tre anni circa invece la casa del Parco è stata chiusa e non ab-
“Appello al nuovo Sindaco? Di prendersi l’impegno, fattivo, di valorizzare quest’area naturale come merita difendendola da interessi di altroo tipo” biano notizie circa una sua possibile riapertura”
Nella foto: Il Presidente dell’Associazione CPPS
Giampiero Castriciano
Come si spiega lo stato di abbandono di tutti questi bungalow? Oltre alla pericolosità di alcuni di questi, fa riflettere il vero e proprio spreco in tutti i sensi...
“La risposta è semplice: non si spiega. O meglio si spiega con la totale indifferenza dei due Enti che dovrebbero occuparsi di valorizzare questa stupenda e meravigliosa area verde, ovvero l'Ente Gestore, il Parco dei Castelli Romani, e ovviamente il Comune di Pomezia. Nulla è stato fatto per recuperare questo patrimonio, nulla è stato pianificato. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.
In passato con l'ultima Amministrazione, ci spiega Castriciano, si era parlato di recuperare uno di questi edifici “per destinarlo a foresteria per i ricercatori”, una struttura quindi a servizi degli studiosi del Parco e in generale della collettività. Ma poi non è stato fatto più nulla.
“Nel 2021 – aggiunge Castriciano – abbiamo
Una delle poche note positive nell’area: un gazebo nuovo installato dal Comune incontrato la Regione e anche in quel caso si era parlato di interventi ma alle parole non sono seguiti i fatti”.
A Pomezia ci saranno le elezioni: un appello al nuovo Sindaco affinché si occupi di questo tema?
“L'appello è quello di prendersi un impegno pubblico, fattivo, innanzitutto affinché la riserva naturale rimanga tale proteggendola da qualsiasi altro tipo di interesse. Il patrimonio di quest'area è importantissimo: va solo recuperato e valorizzato. E' impensabile lasciare un tesoro così prezioso nel dimenticatoio”. (continua)
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Le domande all'Ente Parco dei Castelli Romani
Considerando che attualmente il Comune di Pomezia è commissariato e a breve ci saranno le elezioni (rivolgeremo ovviamente tutte le domande al nuovo Sindaco) per cercare di saperne di più sul caso della Riserva Naturale della Sughereta ci siamo rivolti all'Ente Gestore, il Parco Regionale dei Castelli Romani. Purtroppo però alle nostre domande, al momento di andare in stampa, non ha ancora risposto nessuno. Ad oggi infatti, dopo aver chiamato inizialmente il centralino riportato sul sito ufficiale per avere informazioni, inviato due mail, di cui una PEC, nessuno ha dato riscontro alle nostre istanze. Eppure riteniamo fondamentale la trasparenza verso i cittadini che hanno il diritto di sapere sia dell'Ente Parco, sia dal Comune di Pomezia, cosa si intende fare per recuperare queste strutture. Per recuperare cioè questo enorme “tesoro” abbandonato.
Luca Mugnaioli
Piscina abbandonata
IL CASO - Anche la piscina della Selva dei Pini riusulta a tutt’oggi chiusa. Tra il privato e il Comune era sorto un contenzioso tanto che la scorsa estate la piscina non aveva aperto. Ad oggi, considerando lo stato dei luoghi, non sembrano esserci elementi per pensare ad una riapertura nei prossimi mesi.