Il Corriere della Città Dicembre 2022

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Anno 14 Numero 12

DICEMBRE 2022

Villaggio Natalizio in Piazza del Popolo e luminarie: la città si accende per le Feste

ECOMOSTRO

Cosa manca per completare i lavori di demolizione e quali saranno i prossimi step (pag. 6)

CANTIERI ARDEA

Isola Ecologica e Piazza Falcone e Borsellino a Tor San Lorenzo, ritardi nella consegna dei lavori (p.14)

PEBA A POMEZIA

A breve la sentenza contro il Comune di Pomezia. Ma resta il ‘giallo’ delle linee guida

LE TESTIMONIANZE

“Noi, vittime della burocrazia pometina” (p.18)

MARINA DI ARDEA

Il quartiere non ha più il suo parco attrezzato

BASTA VIOLENZA

104 donne uccise nel 2022, 88 in ambito familiare

IL CONTEST

Vota il miglior parcheggio ‘selvaggio’ immortalato a Pomezia e Torvaianica (p. 28)

Buone Feste!

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della

libertà informazione politica cronaca cultura sport

N N A A T T A A LLEE ““LL O O W W C C O O SS T T ””

SPO

Editoriale

UN (ALTRO) NATALE DIVERSO

Sarà un Natale di basso profilo quello 2022 a Pomezia. Mentre verranno installati i tradizionali alberi nelle piazze principali, uno in città, l'altro a Torvaianica, sul litorale, non ci saranno però luci e festoni ad addobbare le strade come avvenuto negli anni passati (o comunque non saranno posizionati dal Comune). A pesare sulla decisione sono stati molteplici fattori da quanto abbiamo appreso: i rincari e i costi dell'energia, la necessità di dover fare i conti con “impellenti” questioni di bilancio e, non ultimo, la volontà di destinare le risorse disponibili a favore di chi ha più bisogno. E per Ardea invece? Sotto la Rocca si andrà invece controtendenza considerando che sono diverse le iniziative in programma annunciate dal Sindaco Cremonini. (continua a pag. 4)

Inchieste

Con il maltempo in spiaggia (e in mare) finisce di tutto. L’allarme lanciato dai pescatori: “Dopo il 22 novembre danni per migliaia di euro. Anni di promesse ma Torvaianica non ha ancora un Porto”

IL SERVIZIO DA PAG. 10

Presunte firme false per intascarsi i soldi dell'assistenza ai disabili, a breve la sentenza

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A POMEZIA IL COMUNE NON INSTALLERA’ LE LUMINARIE: SI’ INVECE PER GLI ALBERI IN PIAZZA NATALE ARDEA
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Editoriale

POLITICA

Ecomostro, il punto sui lavori............................p.6

Ritardi in alcuni cantieri ad Ardea...................p.14

PEBA a Pomezia, attesa per la sentenza..........p.16

CRONACA

“Noi, vittime della burocrazia pometina”................p.18

Basta violenza sulle donne...............................pp.22-23

Lo strano caso di Via Arno..............................pp. 24-25

Marina di Ardea senza il suo parco.........................p.26

Casi Covid ad Ardea e Pomezia...............................p.27

LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 32

LUTTO ARDEA

S u l w e b T u t t e l e n o t i z i e s u l t e r r i t o r i o l e t r o v i s u w w w i l c o r r i e r e d e l l a c i t t a c o m
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L’ALLARME DEI PESCATORI Col maltempo in spiaggia e in mare finisce di tutto. Attrezzature distrutte o spazzate vie (da p. 10) N N aattaallee p p ii ù ù ss o o b b rrii o o aa P P o o m m eezziiaa ((aa p p aa g g .44))
Il ricordo dell’ex Sindaco di Ardea Mario Savarese (p.30) DICEMBRE 2022 NUMERO 12

Un (altro) Natale diverso

(segue dalla copertina)

Natale sì ma all'insegna del risparmio (e degli aiuti a chi ha bisogno) a Pomezia Le Festività saranno gestite infatti in modo differente tra i due territori. Il Comune di Pomezia fa sapere che per Natale, nell’ottica del risparmio energetico e alla luce dei rincari a livello nazionale, nonché per la necessità impellente che questa Amministrazione straordinaria raggiunga gli indispensabili equilibri del bilancio comunale, non verranno installate le luminarie lungo le strade. Una decisione che, spiegano ancora da Piazza Indipendenza, punta ad utilizzare in modo virtuoso le risorse disponibili in un'ottica di aiuto concreto alle famiglie scegliendo di destinare buoni spesa alle persone in difficoltà con una nuova erogazione di sostegni economici. Come detto però, nel rispetto della tradizione natalizia, verranno comunque installati due alberi di Natale nelle piazze principali del territorio (uno a Pomezia e uno a Torvajanica). Per ciò che riguarda invece le luminarie vedremo se, come accaduto in passato, qualcosa verrà realizzato dalle attività commerciali magari nelle vie principali come Via Roma o Via Orazio per Pomezia, o Viale Danimarca a Torvaianica. Ardea in controtendenza

E Ardea? La Rocca quest'anno, un po' in controtendenza rispetto a questi ultimi anni soprattutto nel confronto con Pomezia, ha deciso comunque di “investire” sul Natale nonostante il particolare periodo economico vissuto dal Paese (e dalle famiglie). Ovviamente, spiega il Sindaco Maurizio Cremonini, “luminarie e luci saranno installate con uno sguardo attento al risparmio energetico” ma comunque, a differenza di Pomezia, ci sa-

A Pomezia il Comune fa sapere che destinerà le risorse all’aiuto delle famiglie in difficoltà erogando nuovi sostegni economici

ranno. La vera novità riguarda però i villaggi natalizi. Uno sarà allestito in Piazza del Popolo nel centro storico e, fa sapere il Comune, si sta valutando la possibilità di metterne un altro o alla Nuova Florida o a Tor San Lorenzo (ma in questo caso il problema riguarda la fine dei lavori in piazza Falcone e Borsellino che probabilmente slitteranno a dopo dicembre). Per quanto riguarda le luminarie queste ultime verranno posizionate, oltre che alla Rocca, alla Nuova

Florida e Viale San Lorenzo (ma non sul lungomare). “Vogliamo contribuire a rilanciare sempre più il nostro territorio anche in un periodo come quello Natalizio – commenta il Sindaco di Ardea – la città viene da alcuni anni di 'buio' dove non è stato fatto quasi nulla. Vogliamo cambiare passo”. Un (altro) Natale diverso Ad ogni modo, al di là di quanto organizzeranno i due Comuni, anche il Natale 2022 sarà un altro Natale diverso. Se dopo gli anni difficili della pandemia qualcuno sperava in una sorta di ritorno alla normalità questo purtroppo non è successo. Prima la guerra, poi le ripercussioni sull'economia con i problemi legati ai rincari praticamente su tutti i fronti, compreso quello dell'energia. Insomma, nemmeno l'ombra di un po' di tranquillità. Come ogni anno però dicembre porta con sé la voglia di pensare, la sensazione che, in fondo, prima o poi le cose cambieranno e che magari sarà proprio il nuovo anno a portare con sé notizie migliori. Le premesse di certo, visto quello che vediamo attorno a noi, non sono bellissime è inutile negarlo. Ma si sa sognare non costa nulla. E allora buone feste e buon anno a tutti voi cari lettori!

dicembre 2022 4 Il Corriere della Città EDITORIALE
La Redazione de “Il Corriere della Città”
A Pomezia il Comune installerà i tradizionali alberi di Natale in piazza, uno a Torvaianica, l’altro a Pomezia ma non le luminarie lungo le strade. Ardea invece prepara il villaggio Natalizio in Piazza del Popolo (e forse un secondo) e posizionerà gli addobbi luminosi lungo le vie principali cittadine
Auguri di Buone Feste
Sarà un Natale più sobrio a Pomezia complice la crisi e le difficoltà economiche dell’Ente

POLITICA

(Quasi) Demolito l'ex Biagio, cosa accadrà adesso

Ultime fasi dell'abbattimento della struttura: ora è tempo di decidere cosa verrà realizzato al suo posto

Torvaianica è pronta a scrivere una nuova pagina della sua storia. Sì perché la demolizione di uno dei più grandi “ecomostri” che da anni deturpavano il litorale può ormai dirsi completata. Adesso però si entra, gioco forza, in una fase altrettanto delicata: ovvero stabilire cosa sorgerà al suo posto e ridisegnare così la nuova piazza di Torvaianica.

Il punto dei lavori Facciamo un passo indietro. Cosa è accaduto infatti in questi mesi? Dopo l'inizio dei lavori a settembre – in mezzo uno stop, pare, dovuto ad alcuni problemi ai mezzi meccanici – le operazioni di demolizione sono procedute a ritmo serrato tanto che la gran parte dell'edificio risulta ad oggi abbattuta. Cosa manca? Il Comune di Pomezia fa sapere che l’abbattimento dell’edificio ex Biagio sta procedendo come da crono programma e secondo quanto riportato sul piano di demolizione presentato dalla ditta in sede di inizio lavori, utilizzando dunque in prevalenza mezzi meccanici. L’abbattimento in modalità controllata come previsto e come annunciato sta riguardando due corpi di fabbrica: quello sovrastante la tabaccheria “Biagio” di proprietà privata da salvaguardare,

Cosa manca ancora: in modalità controllata sarà demolita la parte sovrastante la tabaccheria e la parte confinante con il passo a mare,prospiciente i due ristoranti

per la cui demolizione occorrono le opportune cautele del caso, e quello confinante con il passo pedonale a mare, prospiciente i due ristoranti.

Le proposte per piazza Ungheria

In merito al futuro dell'area nei mesi scorsi, ricorderete, il Comune di Pomezia aveva lanciato un'iniziativa rivolta alla cittadinanza

per avanzare proposte in merito a cosa realizzare dopo la demolizione del mostro di cemento. In tutto, da quanto si apprende, sono state quasi 260 le mail arrivate in due mesi alla casella di posta dedicata lamiaproposta@comune.pomezia.rm.it: suggerimenti e “desiderata”, fa sapere l'Ente, in gran parte sono orientati verso il mantenimento di uno spazio aperto, con aree verdi, a misura di bambini, dove poter praticare sport e ospitare eventi culturali, con panchine, alberi e fontane che stanno fornendo la base su cui muoversi negli step successivi una volta ultimata la demolizione e sgomberata l’area dalle macerie. Dopodiché come reso noto dal Commissario straordinario il giorno dell’avvio della demolizione, si stanno percorrendo le diverse opzioni che non gravino sulle casse del Comune e che verranno comunicate alla cittadinanza una volta definite.

Il futuro: il Comune, dopo aver ricevuto le proposte dei cittadini, spiega che si stanno percorrendo le diverse opzioni in modo da non gravare sulle casse del Comune e che verranno comunicate alla cittadinanza una volta definite

dicembre 2022 6 Il Corriere della Città
La nuova Piazza Ungheria senza più la visuale deturpata dall’ecomostro Prima e dopo: alcuni momenti dei lavori in corso sull’ex Biagio

Pomezia: presunte firme false per intascarsi i sol

Si dovrebbe concludere nei prossimi mesi con il pronunciamento del Giudice del tribunale di Velletri l'incredibile vicenda di una donna di Pomezia, la signora Antonella, finita in causa con il Comune dopo aver ricevuto una maxi ingiunzione di pagamento per l'assistenza domiciliare per la mamma Rosa, una signora disabile deceduta nel 2014. Del caso ci eravamo occupati 4 anni fa: alla famiglia, lo ricordiamo, erano stati contestati ben 5.400 euro riferiti al 2013 e altri 800 circa per i primi due mesi dell'anno successivo, ovvero fino alla morte dell'anziana. Un conto salatissimo che dietro nascondeva però presunte (inquietanti) anomalie sulle quali le figlie della vittima avevano deciso di volerci vedere chiaro impugnando la decisione dell'Ente. E sulle quali dovrà essere ora il Giudice ad esprimersi.

Le cifre: in tutto alla famiglia sono state addebitate 296 ore di assistenza domiciliare, per le quali andavano versati 5.402 euro per il 2013, a cui sommare gli 876 euro relativi alle 48 ore di assistenza domiciliare per i mesi di gennaio e febbraio 2014

La vicenda Sì perché da subito, lo ricordiamo, erano stati diversi gli elementi a destare sospetti. Innanzitutto le ore segnate dal Comune di Pomezia, e in particolare dalla Pomezia Servizi, la società partecipata che si occupava all'epoca dell'assistenza domiciliare, sembravano essere troppe anche perché la figlia, a causa dell'aggravarsi delle condizioni di salute della mamma, aveva lasciato nel frattempo il proprio lavoro per avere più tempo per stare con lei; a questo va aggiunto il fatto che, specie negli ultimi mesi, l'anziana era stata spesso ricoverata in Ospedale e che dunque in quei periodi non avrebbe avuto bisogno dell'assistenza. Per saperne di più Antonella, insieme alla sorella, aveva deciso di richiedere al Comune i rapportini di servizio, ovvero i fogli di attestazione dell'erogazione, giorno per giorno, dell'assistenza alla mamma. Ed è proprio dalla visione di questi ultimi, ottenuti peraltro soltanto dopo vari solleciti dall'Ente e comunque dopo la notifica dell'ingiunzione di pagamento, che i dubbi erano stati amplificati.

Le ore di assistenza domiciliare addebitate dal Comune di Pomezia Facciamo però un piccolo passo indietro. Occorre infatti ricordare che tutta la vicenda era iniziata soltanto a seguito del mancato rinnovo, per una dimenticanza, complice il difficile momento familiare vissuto, da parte della famiglia dell'ISEE. Sì perché inizialmente l'assistenza domiciliare da parte del Comune era stata erogata alla donna in modo totalmente gratuito fino al marzo 2013, data di cessazione di validità della dichiarazione. E' allora da qui in avanti che, senza che il Comune di Pomezia abbia mai avvisato la famiglia, l'Ente aveva iniziato ad addebitare i costi che risultano particolarmente alti: oltre 18 euro per una singola ora di assistenza. In tutto alla famiglia sono state addebitate 296 ore di assistenza domiciliare, per le quali andavano versati 5.402 euro per il 2013, a cui sommare gli 876 euro relativi alle 48 ore di assistenza domiciliare per i mesi di gennaio e febbraio 2014

Le anomalie Ma con i rapportini di servizio in possesso, e dal confronto calendario alla mano, qualcosa davvero sembra non tornare. Intanto erano emerse subito anomalie nelle date: nei rapporti di servizio appaiono infatti assistenze anche nei giorni in cui l’anziana donna era in ospedale, perfino il giorno del decesso: l’assistenza, secondo quanto riportato nel documento ufficiale consegnato dall’assistente sociale al Comune, sarebbe av-

venuta dalle 8:00 alle 10:00. Peccato che a quell’ora la donna fosse attorniata dai medici che stavano facendo di tutto per evitare che la crisi respiratoria che l’aveva colpita fosse

L’assistenza sarebbe stata erogata anche quando la donna era in punto di morte all’Ospedale S.Andrea, a circa 50km di distanza da Pomezia

letale, come invece è stato, portandola alla morte alle ore 11:00. Tutto questo, lo ricordiamo per chi non avesse seguito la vicenda, accadeva all’ospedale S. Andrea di Roma, quindi a circa 50 chilometri da Pomezia, posto in cui l’assistente domiciliare non sarebbe potuta andare neanche volendo. Non solo. Le presenze delle varie operatrici che si sono susseguite nel tempo risultano sempre quando la donna è in ospedale, fuori dal Comune di Pomezia. E le firme della paziente, che devono essere presenti nel foglio di servizio, sono di volta in volta diverse rispetto alla firma originale della signora Rosa che, seppur disabile grave, è sempre stata fino al suo ultimo respiro in grado di intendere e volere, oltre che di firmare, come ci spiega la figlia. A quel punto la donna, insieme alla famiglia, raccolti sufficienti elementi, decide di rivolgersi alle autorità competenti e presenta una denuncia alla Guardia di Finanza per fare chiarezza.

(continua) dicembre 2022 8 Il Corriere della Città
INCHIESTA
Alla signora Antonella sono stati chiesti oltre 5.000 euro per l’assistenza domiciliare alla madre Rosa (poi deceduta) ma qualcosa non torna: “Le firme dei rapportini di servizio non sono le sue”. Inoltre le presenze risultano anche quando era in Ospedale e perfino il giorno della sua morte!

ldi dell'assistenza ai

(segue)

La causa e la perizia calligrafica Tutto questo – sia la notifica dell'ingiunzione di pagamento che la successiva denuncia dopo essere entrata in possesso dei rapporti di servizio – accadeva nel 2018. Se però della denuncia non si è saputo più nulla (sono state fatte delle indagini da parte della Guardia di Finanza di Pomezia in questi quattro anni?) il procedimento civile intentato dalla famiglia della vittima per bloccare il pagamento richiesto dal Comune di Pomezia è andato avanti seppur con qualche rallentamento per via della pandemia. In realtà proprio in questi giorni la causa si sta avviando alle battute finali e prossimamente il Tribunale di Velletri dovrà pronunciarsi in merito. Da quanto si apprende il Giudice ha chiesto e disposto la perizia calligrafica, nominando un CTU, per confrontare le firme presenti sui rapporti di servizio della Pomezia Servizi con la firma autentica della signora Rosa. Da questa sapremo se le firme sono state apposte dalla paziente o se, al contrario, come hanno sempre sostenuto le figlie, appartengono a

INCHIESTA

a breve la sentenza

qualcun altro e sono state falsificate. Verso il pronunciamento Cosa accadrà dunque alla luce di tutto questo? Acquisiti tutti gli elementi il Giudice, sulla base anche chiaramente della perizia calligrafica di cui si attende il responso, dovrebbe arrivare ad esprimersi nei primi mesi del 2023. Questo per ciò che riguarda l'aspetto civilistico e il ricorso presentato dai familiari della signora deceduta per bloccare, e cancellare, le somme richieste dal Comune di Pomezia.

L'appello della signora Antonella

In tutto questo non dobbiamo infine dimenticarci del dramma vissuto dalla famiglia della signora Antonella. Oltre a dover fare i conti con la perdita della mamma a causa della malattia, l'incubo ulteriore, a distanza di otto anni, di continuare a dover lottare nelle aule di Tribunale, sostenendo ingenti spese legali, per difendersi da quella che ritiene una vera e propria ingiustizia. “Quando ho visto i fogli di servizio non volevo credere ai miei occhi: c’erano almeno quattro tipi di versi di

firma a nome di mia madre e nessuna di queste era originale’, ci aveva dichiarato la signora Antonella all’inizio di questa assurda vicenda. “E’ una cosa gravissima: mi sono stati addebitate ore di servizio mai svolte, che ho contestato, e per le quali sospetto ci sia un reato penale contro me e contro la pubblica amministrazione”. Oggi dichiara: “Il nostro obiettivo è soltanto quello di fare

Il CTU dovrà stabilire se le firme sono state apposte dalla paziente o se, al contrario, come hanno sempre sostenuto le figlie, appartengono a qualcun altro e sono state falsificate

luce su questa assurda vicenda, niente di più. Aspettiamo il responso del Giudice che speriamo chiarisca quanto accaduto. Voglio dire però che nel frattempo, come se non bastasse, mi è arrivata in questi giorni un'ulteriore cartella esattoriale dall'Agenzia delle Entrate di altri 1.800 euro sempre riferiti all'assistenza domiciliare in quegli anni da parte del Comune di Pomezia. Adesso dovremmo capire di cosa si tratta e intentare un nuovo ricorso eventualmente: è mai possibile subire tutto questo?”.

“Quando ho visto i fogli di servizio non volevo credere ai miei occhi: c’erano almeno quattro tipi diversi di firma a nome di mia madre e nessuna di queste era originale. Chiediamo che il Giudice faccia chiarezza”

In corso il processo civile presso il Tribunale di Velletri: il ricorso punta a cancellare la
(altissima) richiesta dal Comune
Pomezia dicembre 2022 www.ilcorrieredellacitta.com 9
cifra
di
disabili,
Il Giudice, nell’ambito
processo
contro il
ha richiesto
Nel 2018 la famiglia della signora Rosa ha presentato denuncia alla Guardia di Finanza di Pomezia: ma perché delle indagini non se ne è saputo più nulla? Cosa è stato fatto?
LA PERIZIA CALLIGRAFICA
del
in corso
Comune di Pomezia,
una perizia calligrafica per accertare se le firme della signora Rosa sui rapportini di servizio siano effettivamente le sue oppure no
Il caso coinvolge la Pomezia Servizi, società partecipata del Comune, che all’epoca dei fatti si occupava dell’assistenza domiciliare

INCHIESTA

Col maltempo in spiaggia (e in mare) finisce di tutto,

Tornano a chiedere interventi i pescatori di Torvaianica circa la manutenzione e la messa in sicurezza dei fossi che arrivano al mare. L'ondata di maltempo che si è abbattuta a fine novembre, in particolare nella giornata di martedì 22 (con l'allerta meteo arancione che ha provocato danni in tutto il Lazio), ha portato disagi non solo agli stabilimenti, danneggiati dalle forte mareggiate, ma anche al comparto della pesca della nostra costa. Sì perché le precipitazioni, particolarmente concentrate in quelle 24 ore, hanno trasportato a riva un po' di tutto tra cui anche resti di canneti e un mix di spazzatura di varia natura, oltre che a “spostare” letteralmente diverse imbarcazioni: un problema in realtà ciclico che si ripresenta ogni anno con l'arrivo della stagione invernale e per il quale, purtroppo invano, i pescatori hanno sempre chiesto interventi agli Enti preposti.

Chiesta anche la bonifica dei fossi dopo gli interventi di pulizia: altrimenti tutto il materiale “sfalciato” finisce in spiaggia e in mare mettendo a rischio le attrezzature di chi pesca

La bonifica dei fossi Fino ad oggi però nulla è cambiato. Il primo punto su cui vogliono portare l'attenzione i pescatori è proprio quello della bonifica dei fossi. Tutto ciò che finisce in mare infatti, ci dicono, crea ripercussioni alla pesca soprattutto delle telline ma anche per il pescato in generale. E come nella giornata del 22 novembre i disagi si protraggono per giorni rendendo altamente rischiosa l'attività in mare a causa di possibili danneggiamenti alle attrezzature. Il problema? Da quanto ci viene riferito la questione riguarda la mancata (o soltanto parziale) bonifica dei fossi dopo gli interventi di pulizia considerando che gli sfalci spesso non vengono raccolti e di con-

seguenza finiscono per essere trasportati in spiaggia dal corso d'acqua ingrossato dalla pioggia. Per questo ci siamo rivolti (via PEC) al Consorzio di Bonifica rivolgendogli alcune domande: al momento di andare in stampa la nostra richiesta risultava protocollata ma non ancora evasa. Chiesta la messa in sicurezza dei canali Dopodiché c'è il problema della messa in sicurezza della parte finale dei canali. In caso di piogge intense infatti, ci spiegano, a mare arriva un'enorme quantità d'acqua che, non trovando barriere, devia dal suo corso naturale arrivando ad investire le imbarcazioni ormeggiate in spiaggia. Nella giornata del 22 novembre, fortunatamente, non si sono registrati danni alle barche ma purtroppo parte dell'attrezzatura dei pescatori è andata distrutta o recuperata a centinaia di metri di distanza (altra ancora è stata sepolta da cumuli e cumuli di sabbia), con danni calcolati, per il solo punto di approdo di Torvaianica sud, in migliaia di euro. La mancanza di un porto La questione, come segnalato da anni, è in

realtà più ampia e complessa e riguarda, innanzitutto, la mancanza di un porto sul litorale considerando che Torvaianica possiede soltanto alcuni punti di ormeggio sui quali però i pescatori non possono effettuare interventi direttamente. Il comparto pesca infatti non possiede delle concessioni (come accade ad esempio per gli stabilimenti) e quindi non può realizzare alcunché sull'arenile. Per questo da tempo, anche all'ormai ex Sindaco Zuccalà, era stata richiesta la messa in sicurezza degli ultimi metri dei vari canali in modo tale da impedire, in caso di forti piogge, che il corso potesse deviare e arrivare a scavare sotto alle barche.

L'inquinamento Infine, ma non certo per importanza, c'è il problema dell'inquinamento considerando che il fiume d'acqua trascina con sé anche spazzatura di varia natura. Ciò va ad alimentare una situazione non certo rosea per il nostro mare considerando quanto abbiamo scoperto in una delle nostre ultime inchieste in merito al pessimo stato di salute dei depuratori sulla costa di Torvaianica e ai livelli di

batteri presenti nell'acqua (con valori di escherichia coli ‘alle stelle’). Il rischio, come denunciano gli operatori, è che il nostro mare venga declassato (al momento siamo ancora in classe A e bisognerebbe salvaguardare questa eccellenza del territorio) a causa di quello che finisce in acqua.

(continua) dicembre 2022 10 Il Corriere della Città
I pescatori chiedono la messa in sicurezza della parte finale dei fossi che arrivano fino al mare: l’acqua devia dal suo corso naturale e travolge barche e attrezzature. Ma il problema è a monte: ovvero la mancanza di un porto e di una struttura idonea per i lavoratori
Attrezzature danneggiate o distrutte, trascinate vie dall’acqua oppure finite sepolte sotto la sabbia: “Ore

l'allarme dei pescatori: “Danni per migliaia di euro”

morti, spazzatura, canneti, bottiglie, un mare di rifiuti che provoca danni e alimenta l'inquinamento. Ma la vera radice del problema è un'altra...”.

Prego...

(segue)

L'intervista

Per saperne di più ci siamo rivolti a Giovanni Conte, presidente del Consorzio Molluschi dell’intera provincia di Roma.

Che tipo di danni avete subito a Torvaianica dopo la giornata di forte maltempo del 22 novembre scorso? E' possibile fornire una stima economica?

“Le imbarcazioni, nonostante alcune siano state letteralmente spostate dall'acqua riversatasi in modo abbondante in spiaggia, fortunatamente non hanno subito danni in questa circostanza. Il problema maggiore è stato però per le attrezzature che hanno un costo non indifferente: parte è andata distrutta, in altri casi è stata trascinata via dalla corrente e abbiamo impiegato ore e ore di lavoro per recuperarla magari a centinaia di metri di distanza. In termini economici, parlando del solo punto di approdo di Torvaianica Sud, quello nei pressi del fosso di Rio Torto, possiamo stimare un danno di circa 15-16mila euro. Tenga presente che la sabbia ha seppellito quasi tutto e abbiamo dovuto

impiegare delle pale meccaniche per cercare di recuperare il più possibile e limitare i danni. E per fortuna che il giorno dopo non ha piovuto altrimenti, come accaduto in passato, parleremmo di altro”. Quali sono le ripercussioni per la pesca invece?

“La ripercussione maggiore riguarda ovviamente la pesca delle telline. Essendo un pescato che vive sotto la superficie della sabbia quando viene sepolto da tutto questo materiale per giorni diventa impossibile recuperarlo. Anche la pesca d'altro genere subisce ripercussioni considerando che i rifiuti finiti in mare provocano danni alle reti se queste vengono calate in mare”. Quanto tempo serve affinché il problema rientri?

“Servono almeno sette giorni di mare calmo per far sì che il mare “digerisca” tutto. Ma capirà bene che, specie di inverno, è una condizione difficilmente realizzabile”

I pescatori ci hanno segnalato che da anni vengono chiesti, inascoltati, interventi per la bonifica e la messa in sicurezza dei fossi: è questa la causa principale di quanto accaduto?

“In parte sì. Servirebbe una bonifica più accurata dei fossi dopo gli interventi di pulizia. Il problema maggiore riguarda il corso di Rio Torto: non dobbiamo dimenticarci infatti che questo fiume –lungo circa 18-20km – da Pavona grossomodo attraversa tutto il territorio fino ad arrivare a Torvaianica. Basta questo dato a far capire quanto può essere trascinato lungo questo percorso e finire nel mare. Noi ci ritroviamo invasi da qualsiasi cosa: animali

“Torvaianica, com'è noto, non ha un pontile, non ha un porto, nemmeno un canale come quello dei pescatori a Ostia. Con mio figlio siamo alla quarta generazione di pescatori sul territorio ma malgrado decenni di promesse non è stato fatto nulla in questo senso. La politica ha sempre pensato ad altro. Ci hanno messo vicino ai fiumi ma senza metterli in sicurezza esponendoci a rischi altissimi. Gli attuali tre punti di approdo, quello di Torvaianica sud al confine con Ardea, quello del centro, e quello all'altezza della trattoria da Gigi (Via Pola, ndr), non sono idonei alle nostre esigenze. Lo spazio è poco è non adatto ad ospitare tutti gli operatori tanto che alcuni si sono dovuti spostare ad Ardea. Questo crea un cortocircuito anche burocratico con i territori confinanti: le licenze fornite consentono infatti la pesca nelle nostre acque anche da parte di operatori “esterni” a Torvainica, che viene scelta proprio in virtù della classificazione d'eccellenza delle nostre acque le quali vengono monitorate ogni 15 giorni; ma a causa della mancanza di spazio i pescatori non possono poi attraccare e questo crea disagi e problemi”.

In passato si era parlato di realizzare un porto: quale sarebbe a vostro avviso la soluzione migliore?

“Di progetti, anche validi, ne sono stati presentati diversi, anche da privati che fanno parte della componente dei pescatori. Cito ad esempio quello che avanzò Zoomarine all'epoca o quello che si voleva realizzare presso il fosso Celori ma la politica, ribadisco, ha sempre preferito guardare altrove. A mio avviso la soluzione più idonea per il territorio era proprio quest'ultima: avrebbe creato un punto sicuro per i pescatori, generato indotto ma soprattutto avrebbe finalmente collegato il centro di Torvaianica alla periferia realizzando una vera passeggiata per tutto il litorale e non solo quei pochi metri al centro. C'è da dire che l'ultima Amministrazione voleva spostare l'approdo di Torvaianica centro all'altezza dell'ex Klepydra/Marechiaro (altezza Via Svezia, ndr) una decisione che avevamo contestato sia per la mancanza di spazio sia perché, anche in quel caso, quantomeno si sarebbe dovuto prima procedere alla messa in sicurezza del fosso adiacente. Poi però la Giunta è caduta e francamente non so cosa ne sarà di questa iniziativa”.

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dicembre 2022 www.ilcorrieredellacitta.com 11 INCHIESTA
di lavoro per recupere il più possibile e limiare i danni economici subiti dopo il maltempo di fine mese”

“Lista per Pomezia – La mia città”

Pomezia, è già tempo di pensare alle elezioni che si terranno in primavera. Ma c’è chi lo fa, diversamente da quel che avviene di solito, puntando sul programma e non sui nomi. I problemi della città, infatti, necessitano di soluzioni. Per questo è stato pensato a un articolato programma, diviso in 5 punti base. A presentarli Pietro Angellotto, promotore della lista civica “Lista per Pomezia – la mia città”. Ufficiale pilota dell’aeronautica militare per 9 anni, 30 anni pilota civile, Angellotto è stato sindaco di Pomezia tra il 1988 e il 1989. Si è occupato attivamente di politica fino al 1996, anno in cui fu promosso Comandante in Alitalia, coprendo i ruoli di assessore e di consigliere comunale. Adesso –come lui stesso specifica – non si candiderà. Ma, insieme ad esperti per ognuna delle tematiche affrontate, ha preparato un programma dettagliato che punta a risollevare Pomezia e Torvaianica, andando a toccare le tematiche più importanti per i cittadini. Crescita economica attraverso il lavoro, la soluzione dei problemi legati al traffico e alla viabilità, la riqualificazione di Torvaianica vista come cittadina turistica, il delicato tema della sicurezza, legato a quello di un censimento straordinario, necessario sia per capire chi vive nel territorio, sia per contrastare l’evasione fiscale. Ogni punto del programma è stato trattato in modo approfondito, fornendo soluzioni. Il primo punto riguarda il lavoro, una tematica dolente sia a causa del periodo di crisi generalizzata a seguito della pandemia e della guerra in Ucraina, sia per il già presente impoverimento del tessuto industriale della zona di Pomezia, dove molte aziende negli ultimi anni hanno chiuso o ridotto le loro attività, con conseguenti licenziamenti di centinaia di persone.

Angellotto, secondo lei qual è la soluzione per ricreare un’offerta di lavoro sul territorio? La politica può fare qualcosa?

“Certamente: il lavoro si crea se si creano le condizioni per far arrivare le aziende sul territorio. L’amministrazione comunale, intesa come Sindaco, Giunta e consiglio, dovrebbero utilizzare la pianificazione urbanistica come strumento utile a creare le condizioni affinché nuove aziende vengano a investire nel nostro territorio. Occorre favorire l'arrivo di nuove attività per ché economicamente conve niente. La mia idea, a questo proposito, è di puntare su Santa Palomba, dove c’è il ter minal ferroviario. Lì andrebbe progettata un’espansione di al meno 300 ettari, dove realiz zare un interporto simile a quello di Nola, che dà lavoro a circa 3.000 persone. Qui si po trebbe realizzare qualcosa di simile, con la stessa ricaduta occupazionale”.

Non pensa che ci potrebbero essere problemi di collegamento?

“Abbiamo di positivo il fatto che via di Valle Caia verrà raddoppiata grazie al finanziamento ex-Tav. Occorre poi prendere in carico le quattro strade periferiche, adesso di competenza della provincia: è assurdo che, ogni volta che piove, si debba chiedere alla Provincia di intervenire. Meglio prenderle incarico, con un ristoro economico come previsto dalla legge. Non dimentichiamo poi il corridoio intermodale, già approvato, che collegherà Civitavecchia a Latina, passando per

Nel programma ogni punto è approfondito in modo dettagliato fornendo la relativa soluzione: la ricetta della nuova lista civica per Pomezia che correrà alle prossime elezioni

Pomezia: sarà una grande occasione per il trasporto merci che arrivano via mare e che potrebbero essere smistate da e per il centro logistico di Pomezia”.

Ma vuole trasformare l’intera area di Santa Palomba in polo logistico?

“No, assolutamente. L’area è facilmente suddivisibile in tre parti. Una di queste sarebbe da destinare al settore delle energie rinnovabili, per realizzare impianti agrifotovoltaici a palo, con sistemi di inseguimento del sole, con pannelli bifacciali, senza consumare suolo”.

E l’ultimo settore?

“Nella nostra idea andrebbe dedicato a tutte quelle industrie di riciclo e trasformazione dei rifiuti solidi urbani. So che questo potrebbe spaventare, ma credo che bisognerebbe abbandonare la cultura del no e usare la testa, il buon senso e il pragmatismo. Ragioniamoci bene: il Comune di Roma sta pensando di costruire un termovalorizzatore proprio a Santa Palomba. Se lo farà, i cittadini

di Pomezia non avranno nessun beneficio. Se invece saremo intelligenti, potremo sfruttare il fatto che quel tipo di impianto produce acqua calda per 20.000 abitanti. Senza contare che l’acqua calda è fondamentale per una serie di attività industriali che potrebbero così usufruire di questa opportunità: parlo del ciclo completo di recupero carta, di aziende cartiere, lavanderie industriali, concerie e altre attività connesse. Questa tipologia di aziende potranno insediarsi nel nostro territorio, sviluppando da noi il loro business e assumendo personale, perché qui pagheranno il terreno a buon prezzo e non dovranno pagare l'energia elettrica per riscaldare l'acqua a costi che pagherebbero altrove. Questo significa creare le condizioni favorevoli all'arrivo di nuove attività, quindi creare nuovi posti di lavoro e, a catena, generare benessere per il territorio. Per invogliare ancora di più i nuovi imprenditori a venire a Pomezia, proporremo l’esenzione decennale dell’IMU sui nuovi capannoni industriali”. Pensa che i cittadini di Pomezia siano favorevoli al termovalorizzatore?

“Lo chiedo direttamente a loro, facendo una domanda provocatoria. Meglio averlo a qualche metro di distanza, senza nessun vantaggio, oppure all’interno del confine comunale, ma in aperta campagna, lontano dalle abitazioni in cambio di energia elettrica gratis? Calcoli che a Copenhagen lo hanno realizzato in centro città. È meglio averlo al confine del nostro territorio senza alcun beneficio o sul nostro territorio e non pagare le bollette della luce?”

Il primo punto della lista è descritto ampiamente nel video, che può essere visionato inquadrando il codice QR code Reader. Per maggiori informazioni contattare il numero 3896539845 inviando un SMS o chiamando per fissare un appuntamento presso il punto di ascolto e di incontro in piazza Indipendenza, accanto al bar Stella, o inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica: listaperpomezia@gmail.com.

Cinque punti per risollevare Pomezia e Torvaianica: la nuova proposta politica per le Comunali

Ritardi in due cantieri ad Ardea

Isola ecologica e piazza Falcone e Borsellino, perché i lavori non sono ancora terminati

Ci sono arrivate alcune segnalazioni da parte dei nostri lettori circa la mancata conclusione nei tempi previsti di due cantieri ad Ardea, in particolare quelli relativi all'Isola Ecologica di Via Pavia e quelli per la riqualificazione di Piazza Falcone e Borsellino a Tor San Lorenzo. Qui infatti, a differenza di quanto riportato sulla cartellonistica in loco, i lavori non sono stati ancora terminati. Per saperne di più allora ci siamo rivolti all'Assessore del Comune di Ardea ai lavori pubblici Alessandro Quartuccio.

L'isola ecologica Partiamo dall'Isola Ecologica di Via Pavia alla Nuova Florida un intervento atteso da anni sul territorio. “La passata amministrazione ha finanziato e cominciato i lavori e il 23/11/2022, la ditta appaltatrice, secondo il contratto, avrebbe dovuto riconsegnare al comune la fine lavori. Ma ciò non è successo”, ci scrive a questo proposito un lettore sottolineando il mancato rispetto delle tempistiche. Ma cosa è successo? “Per quanto riguarda via Pavia – ci spiega l'Assessore

L’inizio dei lavori all’isola ecologica di Via Pavia: il cantiere dovrebbe concludersi a breve

sta per la fine dei lavori per l'Isola Ecologica era quella del 19/11/2022. Tuttavia la ditta ha subito un furto del materiale nel cantiere propedeutico alla conclusione dei lavori pertanto si è allungata la fine lavori di circa

“Via Pavia? C’è stato un furto nel cantiere di materiale propedeutico alla fine dei lavori. Per questo le tempistiche hanno subito uno slittamento di 15/20 giorni”

15/20 giorni. Mi auguro che entro tale periodo i lavori possano essere conclusi”. Piazza Falcone e Borsellino Ritardi anche nei lavori per la riqualificazione di piazza Falcone e Borsellino di Tor San Lorenzo che porterà ad un nuovo spazio di aggregazione per i residenti. I lavori sarebbero dovuti terminare, secondo quanto ci riferisce sempre l'Assessore, ad inizio novembre “ma la consegna dei lavori è stata prorogata di 60 giorni”.

dicembre 2022 14 Il Corriere della Città POLITICA
In ritardo: la fine dei lavori a Tor San Lorenzo è stata prorogata di 60 giorni Alcuni cittadini ci hanno segnalato la mancata consegna dei lavori in due cantieri importanti per il territorio

Il ‘giallo’ delle linee guida PEBA a Pomezia, la C

Torniamo ad occuparci del caso dei PEBA (i piani per l'abbattimento delle barriere architettoniche) a Pomezia e in particolare delle linee guida per la sua realizzazione che il Comune di Pomezia aveva commissionato ad una società toscana, la Crealink con sede a Pisa, nel novembre 2020. Circa 25mila euro il costo totale dell'operazione comprensivo però della stesura anche dei PUMS (Piano urbano della mobilità) con scadenze fissate per la consegna dei documenti rispettivamente a fine dicembre di quello stesso anno e a giugno dell'anno successivo.

La Cellula Coscioni: “Nessuno ci ha ancora mostrato le linee guida PEBA commissionate alla Crealink”

Ma per ciò che riguarda le linee guida dei PEBA sin da subito erano emerse alcune perplessità sollevate dalla Cellula Coscioni di Pomezia considerando che la Regione Lazio le aveva già messe a disposizione dei Comuni (gratuitamente) nel febbraio del 2020. Quindi perché commissionarle ad una società privata? Quei soldi si sarebbero potuti risparmiare? Non solo. Sul caso restano ancora oggi ulteriori discrepanze. Innanzitutto perché finora non sono state pubblicate da nessuna parte (tanto meno nella bozza dei PEBA approvata in Consiglio Comunale nel maggio scorso), né sono state fornite alla Cellula Luca Coscioni che pure aveva fatto un accesso civico agli atti al Comune (noi stessi ne abbiamo fatto richiesta direttamente alla Crealink via PEC non ricevendo ancora risposta). “La nostra prima richiesta di accesso agli atti per visionare le linee guida PEBA prodotte dalla società toscana era stata avanzata nei primi mesi del 2021 ma l'accesso venne ignorato il che ci portò a diffidare il Comune”, spiega la Cellula Coscioni. “La

ad una società privata di Pisa le linee guida per la realizzazione dei Peba (costo 25mila euro compresa la redazione del PUMS) quando la Regione Lazio le aveva già messe a disposizione gratuitamente. Inoltre, ad oggi, il Comune non le ha trasmesse alla Coscioni nonostante le ripetute richieste e le diffide

ha

(non) risposta giunse poi a scadenza e ci venne comunicato che sì le linee guida erano state consegnate, ma che l'organo politico (il Sindaco e la Giunta) doveva ancora esaminarle e approvarle”. Questo accadeva ad aprile 2021. “Era evidente l'ostruzionismo muscolare della negazione di un atto dovuto per legge a patto – è chiaro – che questo atto esista. Caduta la Giunta abbiamo avanzato di nuovo richiesta e gli Uffici ci hanno inviato una serie di documenti (già pubblici e al di fuori delle nostre richieste) ma non le linee guida del PEBA dalla società toscana e pagate con soldi pubblici”. Che fine ha fatto dunque questa documentazione?

E perché continua ad essere negata alla Coscioni? “Le opzioni

sono due – sentenzia la Cellula – o in violazione della legge le linee guida ci vengono ancora negate oppure l'Amministrazione Zuccalà avrebbe pagato una società privata per avere un servizio che non sarebbe poi stato corrisposto e inoltre non sarebbe stato fatto nulla per esigerne l'erogazione. Delle due, l'una. E il tutto appare ancora più ambi-

Nessuno ha avuto modo di visionare queste linee guida che, stando al Dirigente, erano state “regolarmente consegnate al Comune entro i termini previsti”. Ma perché allora continuano ad essere negate alla Cellula Coscioni?

guo se si pensa che la Regione Lazio quelle linee guida ce le aveva già pronte ed erano gratuite”.

“Caduta la Giunta abbiamo avanzato di nuovo richiesta e gli Uffici ci hanno inviato una serie di documenti (già pubblici e al di fuori delle nostre richieste) ma non le linee guida del PEBA dalla società toscana e pagate con soldi pubblici”

La Determina 1401 con l’impegno di spesa a beneficio della società toscana

Per le linee guida per la realizzazione dei PEBA (più il PUMS) sono stati spesi circa 25mila euro: l’incarico è stato affidato ad una società con sede a Pisa, la Crealink Srl

16 POLITICA Il Corriere della Città dicembre 2022
(continua)
LA VICENDA A novembre 2020 la Giunta Zuccalà commissionato La risposta alla Cellula Coscioni del Comune (aprile 2021)

POLITICA

ellula Coscioni: “Il Comune le ha mai ricevute?”

(segue)

Il processo

Intanto tra pochi giorni, dopo alcuni rinvii, dovrebbe arrivare la sentenza nel procedimento che vede coinvolto il Comune di Pomezia proprio per la mancata approvazione dei PEBA. L’azione legale, lo ricordiamo, era stata proposta a novembre 2019 dalla Cellula Luca Coscioni a seguito dei ritardi nella realizzazione del documento da parte dell'Amministrazione nonostante l'impegno preso nella campagna elettorale del 2018. Allora, ricorderete, tutti i candidati a Sindaco, compreso l'ex Primo Cittadino Adriano Zuccalà, si erano impegnati, attraverso un crono-programma da attuare in tempi congrui e ragionevoli, a giungere infine al PEBA ma di fronte all'inerzia dell'Ente la Coscioni, promotrice dell'iniziativa, aveva deciso di ricorrere al Giudice: da un lato per condannare il Comune “per condotta discriminatoria e portarlo così ad adottare i Piani di Eliminazione delle BarriereArchitettoniche entro termini congrui e ragionevoli”, dall'altro, aspetto questo direttamente collegato, per “rimuovere tutta una serie di

Le contraddizioni del Comune sul PEBA

IL

Il caso delle linee guida non è il solo aspetto in questa vicenda a dover necessitare di chiarimenti. Parliamo ad esempio della presunta approvazione antecedente del PEBA (rispetto cioè a quella del maggio 2022) con il quale l'Avvocato del Comune ha provato a scardinare davanti al Giudice le istanze avanzate dalla Cellula Coscioni. Nel difendersi in Tribunale nel processo in corso infatti il legale dell'Ente aveva infatti

dichiarato che “in data 28 dicembre 2020 il Comune di Pomezia aveva adottato il P.E.B.A. facendo così cadere il presupposto stesso del provvedimento”. Ma se il PEBA era già stato approvato, di cosa si è discusso poco meno di sei mesi fa in Consiglio? A maggio dell'anno successivo il Sindaco Zuccalà aveva allora spiegato, di fronte a questa discrepanza, che “le linee guida per la predisposizione dei PEBA” e il “PEBA stesso sono due cose diverse e che

barriere architettoniche puntuali presenti sul territorio”.

Il nuovo crono-programma disatteso

Del resto anche quello che poteva rappresentare un “nuovo

quest'ultimo risultava ancora in fase di redazione”. Precisando che il documento allegato dall'Avvocato del Comune (a spese della collettività è sempre bene ricordarlo) recava l'intestazione PEBA e non “linee guida” è però vero che di tale documento all'epoca non ce n'era riscontro sull'Albo Pretorio. Ma perché allora sostenere una tesi del genere davanti al Giudice? Ad oggi non è dato saperlo.

Nel maggio scorso il Comune di Pomezia aveva finalmente approvato il PEBA stilando un nuovo crono-programma per giungere in due anni alla sua piena esecutività. Ma i primi adempimenti temporali sono già stati disattesi

L’incontro con il Commissario

IL COMUNE DI POMEZIA - Ad ottobre scorso la Cellula Coscioni è stata ricevuta dal Commissario Prefettizio insediatosi nel frattempo in Comune dopo la caduta della Giunta Zuccalà. L'incontro si sarebbe dovuto aggiornare poi di lì ad un mese ma, mentre andiamo in stampa, la Cellula non è ancora stata convocata. Il Comune di Pomezia fa sapere tuttavia che a breve avverrà questo nuovo incontro con una delegazione della Cellula di Pomezia dell’Associazione

Luca Coscioni al termine degli approfondimenti sugli argomenti affrontati nel corso del primo colloquio preliminare tra il Commissario straordinario, i dirigenti competenti e l’Associazione, improntato all'ascolto e alla condivisione. Il Viceprefetto Giancarlo Dionisi ha confermato la propria attenzione al tema della disabilità e al P.E.B.A, il Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche, con l’impiego delle necessarie risorse finanziarie.

(presentato a novembre 2019)

inizio” per i PEBA a Pomezia, dopo l'approvazione in Consiglio Comunale nel maggio scorso, purtroppo non si è rivelato tale. Sì perché il nuovo crono programma stabilito in “autonomia” questa volta dall'ex Amministrazione Zuccalà – che prevedeva un percorso per giungere all'esecuzione dei Piani in circa due anni – ha subito disatteso le aspettative. I primi adempimenti temporali sono infatti subito naufragati, e questo già prima della crisi politica, considerando che dei primi step da realizzare non se ne è saputo più nulla. E la successiva caduta della Giunta ha fatto il resto.

L’azione legale contro il Comune di Pomezia era stata proposta a novembre 2019 dalla Cellula Luca Coscioni a seguito dei ritardi nella realizzazione del documento da parte dell'Amministrazione nonostante l'impegno preso nella campagna elettorale del 2018 da parte dell’allora candidato a Sindaco Adriano Zuccalà che vinse poi le elezioni

dicembre 2022 www.ilcorrieredellacitta.com 17
A dicembre il Giudice dovrebbe pronunciarsi in merito al ricorso
della Cellula Coscioni che aveva chiesto di condannare il Comune di Pomezia per “condotta discriminatoria” per la mancata adoazione dei PEBA
IL PEBA A POMEZIA

“Noi vittime della burocrazia pometina”

Due storie di altrettanti cittadini alle prese da mesi con pratiche a rilento presso gli Uffici Comunali

Pratiche simili con uno stesso esito. Ovvero la mancata (per ora) risposta da parte degli Uffici preposti. Muoversi tra gli intrigati corridoi della burocrazia italiana può talvolta diventare un vero e proprio incubo. E la frustrazione aumenta quando, nonostante la presentazione delle proprie istanze, i tempi di risposta superano diversi mesi. Ecco allora due segnalazioni che abbiamo ricevuto da altrettanti cittadini di Pomezia.

La prima segnalazione Il primo problema tira in ballo una questione di certo di non poco conto considerando che la risposta attesa dal Comune era necessaria per poter usufruire di condizioni economiche maggiormente favorevoli con la banca. “Maggio, anno del Signore 2022, un ignaro pometino che doveva vendere un suo immobile e quindi rivolgersi agli uffici del comune di Pomezia per la pratica di affrancazione del diritto di superficie. I suoi vicini, che ci erano già passati, lo avvertirono che erano necessari tempi un po’ lunghi, circa quattro mesi. Il nostro ignaro pensò: “ammazza” che calcoli complessi dovranno fare, quattro mesi per dei conteggi nell’era del computer. Comunque avendo il rogito a metà novembre, non vide problemi. Perché non conosceva i tempi di questi uffici. Al 7 Novembre 2022 (sei mesi) il nostro eroe non sapeva ancora nulla dei suoi conteggi. Ora, ma di che conteggi si parla? C’è una sola persona a fare questi conteggi? Ma un cittadino che deve comprare casa e ha contrattato un tasso con la banca che per colpa del Comune vede cambiare perché in questo periodo ci sono continui innalzamenti, può fare causa al Comune e farsi pagare la differenza del tasso? Per fare questi conteggi sono regolari sei

Tante pratiche e carenza di personale (specie nel settore urbanistica): così a volte la macchina amministrativa si inceppa. Le scuse dell’Amministrazione per i disagi vissuti dai cittadini

mesi e più, perché al momento nulla si sa, oppure qualcuno dovrebbe essere cambiato agli uffici del comune? Firmato una vittima della burocrazia pometina”.

La seconda storia: “Entro la prossima settimana!”

Un problema analogo si riscontra in questa seconda lettera (firmata). “Volevo segnalare la mia storia infinita con il Comune di Pomezia per il rilascio di un'autorizzazione: devo vendere un box auto di mia proprietà sito in zona 167 Via Singen complesso cooperativa ******, che è legato da vincolo di pertinenzialità al mio appartamento; pur avendo effettuato il riscatto del diritto di superficie ed essendo quindi piena proprietaria del box, il Notaio che effettuerà il rogito di compravendita richiede un'autorizzazione, seppure solo formale, del Comune; specifico che l'acquirente del box abita nel mio stesso palazzo, stesso indirizzo, stesso numero ci-

vico, per sottolineare che non sono necessarie ricerche particolari da parte del Comune; inoltre vorrei evidenziare che ogni volta che in questi sei mesi ho parlato con l'Architetto del Comune che segue la pratica, sono stata rassicurata su una tempistica breve: entro la prossima settimana! Oltre il danno che mi deriva dall'aver dovuto attendere sei mesi (e chissà quanti ancora) per la vendita, anche la beffa sentirsi sinceramente presi in giro da dipendenti pubblici”

Il Comune di Pomezia L'Ente fa sapere che ritardi simili possono verificarsi a causa della mole di pratiche da lavorare che è sempre molto elevata. Questo va relazionato, spiegano sempre dal Comune, con la carenza di personale specie e soprattutto nel settore urbanistica. In particolare il riscatto dei diritti di superficie è una pratica che implica incroci di competenze sia tra diversi Uffici comunali che con studi notarili esterni all’ente; pertanto possono esserci ritardi - nonostante il massimo impegno dei dipendenti comunali - per i quali l’Amministrazione si scusa

Attraversamento pedonale pericoloso a Pomezia

VIA DEI CASTELLI ROMANI - Sono una mamma residente a Pomezia dal 2002. Prendo i mezzi pubblici e vorrei segnalare un attraversamento molto pericoloso per i pedoni che si recano alla Asl roma 6 in via dei castelli romani ma soprattutto per gli studenti della scuola professionale Formalba. Per raggiungere la scuola sia da torvaianica sia da Pomezia quasi tutti i cotral si fermano al bivio e bisogna percorrere un tratto a piedi davvero assurdo poiché si passa sull’incrocio che porta sulla Pontina (entrambe le direzioni). A novembre per poco non vengo investita. Mancano le strisce pedonali, segnali appositi e la presenza di una scuola bisogna immaginarla”.

STUDENTI DI SERIE A E DI SERIE B?“Però i bus cotral direzione Laurentina la mattina spesso deviano per accompagnare

gli studenti del liceo Pascal e quelli dell Ipsia nelle rispettive scuole. E gli studenti della Formalba? Non meritano neanche le strisce pedonali? Le varie amministrazioni comunali negli anni non sono mai intervenute .

Però per “uccidere” alberi sani in via Carlo alberto dalla chiesa a Torvaianica non hanno esitato un attimo. Spero che il vs giornale tratti la questione”.

dicembre 2022 18 Il Corriere della Città CRONACA
L’attraversamento pedonale su Via dei Castelli Romani (F- Google Maps/maggio2022)

Casi Covid, Pomezia primo Comune della Asl Rm6

A fine novembre erano poco meno di 200 i positivi sotto la Rocca, oltre 400 quelli a Pomezia

Superavano quota 600 i casi di Coronavirus sul territorio alla fine del mese scorso. La parte più consistente di questi è stata registrata a Pomezia (448) mentre la restante ad Ardea (196). All'interno del distretto Asl Roma 6 complessivamente erano 3.496 gli attualmente positivi. Poco meno di 40 (38 per la precisione) le persone ricoverate nei reparti ordinari per Covid. Nessun paziente invece in terapia in-

Nella Asl Roma 6 Pomezia, a fine mese scorso, “guidava” la classifica dei casi Covid sul territorio. Seconda Anzio (358), terza Albano. 196 i positivi ad Ardea

tensiva.

Sul litorale

Nei Comuni vicini qual era invece la situazione sempre a fine novembre? Il numero più alto di casi era ad Anzio (358) seconda solo a Pomezia. A seguire Albano (317), Nettuno (264), Ciampino,Marino e Velletri 250. Sopra 100 casi anche Ariccia, Frascati, Genzano, Grottaferrata.

Nel Lazio

Al 30 novembre gli attualmente positivi al virus erano 49.232 con oltre 700 persone ricoverate (non gravi) in Ospedale. Ventinove i pazienti in terapia intensiva alla medesima data. Da inizio pandemia le vittime nel Lazio a causa del Covid sono state 12.376.

Auguri di buone Feste

dicembre 2022 www.ilcorrieredellacitta.com 19
CRONACA
A Pomezia il numero più alto di casi Covid della Asl Roma 6 a fine novembre

Stop alla violenza contro le donne: 104 vittime nel 2022, 88

Sono stati diffusi a fine novembre i numeri aggiornati circa i femminicidi avvenuti nel nostro Paese. Rispetto allo scorso anno i dati ci dicono che il fenomeno, seppur registrando alcuni dati in controtendenza, resta ancora un'emergenza sulla quale occorre fare necessariamente di più. A fornire un ampio spaccato sull'Italia in relazione agli omicidi con vittime donne è stato ad esempio il terzo report interforze “Il pregiudizio e la violenza contro le donne", curato dalla direzione centrale della Polizia criminale.

I numeri aggiornati Relativamente al periodo 1 gennaio – 20 novembre 2022 sono stati registrati 273 omicidi, con 104 vittime donne, di cui 88 uccise in ambito familiare/affettivo. Di queste, 52 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Analizzando gli omicidi del periodo sopra indicato rispetto a quello analogo dello scorso anno, si nota un lieve aumento nell’andamento generale degli eventi, che da 268 passano a 273 (+2%), mentre diminuisce il numero delle vittime di genere femminile, che da 109 diventano 104 (-5%). Una diminuzione si rileva, inoltre, per i delitti commessi in ambito familiare/affettivo, che da 136 scendono a 120 (-12%), flessione che, in tale ambito, attiene anche al numero delle vittime di genere femminile, che passano da 94 a 88 (-6%). Rispetto allo stesso periodo del 2021 risulta in flessione sia il numero di omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 68 scendono a 56 (-18%), sia le relative vittime donne, che passano da 62 a 52 (-16%). Infine, nel periodo 14 - 20 novembre 2022 risultano 10 omicidi, con 7 vittime di genere femminile; di queste 2 sono state uccise dal partner/ex partner.

L'evento

I dati, come detto, emergono dal report interforze "Il pregiudizio e la violenza contro le donne", presentato a Roma a novembre alla presenza del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e curato dalla Direzione centrale della Polizia criminale.

IL NUMERO ANTIVIOLENZA

Nel primo trimestre 2022, le donne che più hanno denunciato soprusi si trovano in Lombardia (495 chiamate), seguita da Lazio (388) e Campania (295). Ma ci sono anche gli uomini a chiedere aiuto: si tratta del 2% delle segnalazioni totali

L'evento è stato organizzato con l'Università La Sapienza di Roma, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 Novembre - è ospitato nella prestigiosa cornice della sala della Protomoteca di Roma Capitale. Inoltre, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne istituita nel 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, è tornata la campagna permanente della Polizia di Stato "Questo non è amore", con l'obiettivo di raggiungere, attraverso incontri e iniziative sul territorio, vittime e potenziali vittime di violenza, e svolgere un'opera di sensibilizzazione, affrontando il fenomeno anche sotto il profilo psicologico e culturale.

Il rapporto ISTAT sull'identikit delle vittime che denunciano violenze Secondo l'ISTAT (dati rielaborati da Angolodonna.it), analizzando ora i dati relativi delle chiamate al numero dedicato antiviolenza (1522) nel primo trimestre 2022, le donne che più hanno denunciato soprusi si trovano in Lombardia (495 chiamate), seguita da Lazio (388) e Campania (295) Ma ci sono anche gli uomini a chiedere aiuto: si tratta del 2% delle segnalazioni totali. Tornando all'identikit della donna vittima di violenza nel 37% dei casi è senza figli, nel 30% con figli minori, e poco sopra il 23% con figli maggiorenni. Anche loro sono al centro, anche se in via indiretta, delle violenze considerando che nel 34% dei casi le vittime hanno dichiarato che i figli assistono alle violenze e una parte (il 13%) le subisce a sua volta. In questi casi i figli accusano disturbi psicologi gravi e importanti come inquietudine, aggressività e disturbi del sonno.

Violenze in famiglia: nel 37% dei casi la vittima donna è senza figli, nel 30% con figli minori, e poco sopra il 23% con figli maggiorenni

(continua) dicembre 2022 22 Il Corriere della Città CRONACA
e
Nei grafici (da sinistra): omicidi volontari commessi da
partner/ex
vittim

8 uccise in ambito familiare. I killer partner o ex compagni

(segue)

L’evento a Pomezia

A Pomezia, nella giornata del 25 novembre, l’Associazione Mamme di Pomezia APS ha organizzato un flash mob in Piazza Indipendenza per dire basta alla violenza sulle donne. Purtroppo il tempo non è stato dei più favorevoli ciò nonostante la partecipazione non è mancata. Per l’occasione numerosi palloncini rossi sono stati lasciati volare in cielo in memoria di tutte le donne vittime di violenza. “Grazie a tutte le persone che hanno partecipato e hanno sfidato il maltempo per gridare no contro ogni genere di violenza e per ricordare tutte quelle donne che non sono riuscite a pronunciarla questa parola perché sopraffatte dal doloro e dalla paura”, ha commentato l’Associazione delle mamme a margine dell’evento.

La prevenzione

I PROVVEDIMENTI DI ‘AMMONIMENTO’ FUNZIONANO?

I DATI - Dal 2020 fino ad oggi gli ammonimenti per violenza domestica o atti persecutori sono stati oltre 7.500 e solo in un caso l’ammonito si è reso autore di quello che può essere definito “femminicidio”. Dai dati raccolti dalle divisioni anticrimine delle questure, che ricostruiscono ogni singolo evento analizzando il movente dell’omicidio, emerge che, confrontando il periodo gennaio-novembre 2022 con lo stesso periodo del 2021, il numero di femminicidi è diminuito del 26,1 per cento, meno di un quarto rispetto all’anno precedente, mentre gli ammonimenti sono aumentati della metà. Inoltre, si evidenzia che le vittime di femminicidio, cioè donne uccise in quanto donne, sono state il 34 per cento di tutte quelle uccise nel periodo di riferimento.

dicembre 2022 www.ilcorrieredellacitta.com 23 CRONACA
me donne (dati 2022 e a seguire 2019-2021); omicidi volontari in abito affettivo e familiare (2019-2021) - omicidi
cui con vittime donne
Omicidi volontari commessi in Italia negli ultimi tre anni
commessi/...di

Lo ‘strano’ caso di Via Arno, nel limbo della giurisdizione

Esiste una strada a Campo Ascolano la cui competenza, dopo anni e anni di segnalazioni, continua a creare problemi e disagi. Una vicenda che vi abbiamo raccontato diverse volte in passato soprattutto per ciò che riguarda il problema della manutenzione stradale e per le relative buche che ciclicamente mettono a repentaglio l'incolumità di vetture e motoveicoli. Stiamo parlando di Via Arno, peraltro una delle arterie nevralgiche per il territorio considerando che da qui si snoda molto del traffico giornaliero da e verso la Pontina e di conseguenza la Capitale.

Di chi è la competenza?

Da anni però ormai i residenti si scontrano contro l'incredibile muro che talvolta la burocrazia italiana è in grado di costruire incredibilmente. Sì perché in questa strada che segna il confine tra Pomezia e il X Municipio di Roma ogniqualvolta sorge un problema è praticamente impossibile stabilire di chi sia la competenza. E di conseguenza risolverlo. Anche perché per ciò che riguarda la carreggiata in sé a gestirla è peraltro un terzo Ente, la Città Metropolitana, che non a caso interviene per tappare la buche o rifare i tratti più ammalorati. Già, ma per il resto?

Le manifestazioni

L'ultima volta il caso era esploso a fine 2020 con manifestazioni in zona per protestare contro l'impraticabilità della strada falcidiata da buche e crateri. La Città Metropolitana infatti, dopo le innumeroveli proteste, aveva

Sulla mera carreggiata la competenza dovrebbe essere della Città Metropolitana che non a caso è l’Ente che esegue talvolta la manutenzione di buche e asfalto. Già ma per il resto?

provveduto a sistemare soltanto una cinquantina di metri lasciando però in pessime condizioni il resto della strada (peraltro a pochi passi dalla base di Pratica di Mare). Da qui la decisione di organizzare un sit-in con un corteo d’auto a passo d’uomo per far sentire la propria voce. Tra i problemi segnalati, nuovamente, anche quello delle difficoltà nel richiedere un risarcimento danni in caso di foratura considerando che di solito a intervenire è spesso la Polizia Locale di Pomezia che però, come visto, non ha giurisdizione (ma la stessa regola sembrerebbe non valere invece per le multe più volte elevate in pas-

sato. Insomma un vero caos. Cittadinanza attiva vs burocrazia

Recentemente è sorto inoltre un altro problema sempre legato alla questione delle competenze dei vari Enti. Negli ultimi tempi infatti i residenti si sono attivati per ripulire la pista ciclopedonale che costeggia Via Arno. Un fiore all'occhiello di questo quadrante finito però preda nel tempo di abbandono e degrado come più volte anche il nostro giornale ha segnalato. E considerando che gli interventi da parte delle Istituzioni latitavano residenti e associazioni hanno deciso di attivarsi in proprio provvedendo in autonomia a liberare il percorso dall'enorme quantità di rifiuti abbandonata a ridosso della pista. Purtroppo però, paradosso dei paradossi, una volta riunita tutta la spazzatura nessuno dei tre Enti si è preso la briga di intervenire per rimuoverlo. Il motivo: il solito rimpallo di competenze. La lettera del Nuovo CdQ di C. Ascolano

Per questo motivo allora il Nuovo CdQ di Campo Ascolano ha inviato una lettera sia al Comune di Pomezia che a quello di Roma per chiedere “di risolvere definitivamente

l'annosa questione dei confini Comunali avvolta da decenni nelle nebbie della burocrazia e dei rimpalli di responsabilità”. “Come certamente saprete, è stato effettuato un intervento di cittadinanza attiva autorizzato da Città Metropolitana, presso la pista ciclopedonale di Via Arno, al confine tra i Comuni di Roma e Pomezia – esordisce la missiva –Le operazioni di pulizia, bonifica e recupero della ciclopedonale stessa e del contiguo fosso di Guardapasso, portate avanti dai volontari intervenuti singolarmente attraverso l’Associazione cicloturistica “Green Mobility Tevere” e il coinvolgimento del Comitato di Quartiere stesso, hanno logicamente prodotto il rinvenimento di diversi metri cubi di rifiuti, che abbiamo responsabilmente cumulato nell’unico slargo dove non fossero di intralcio e disagio per la circolazione veicolare e dei residenti. “Ovvero in corrispondenza della “esse” di Via Arno presente a circa 150 metri dalla Litoranea, quindi al fianco della recinzione della Riserva Presidenziale”. (continua)

dicembre 2022 24 Il Corriere della Città CRONACA
Il paradosso: cittadini e associazioni hanno pulito la ciclopedonale di Via Arno ma né il Comune di Pomezia né quello di Roma si dicono competenti per ritirare i rifiuti
A fine novembre il Nuovo Comitato di Quartiere di Campo Ascolano ha inviato una lettera ad entrambi i Comuni per chiedere di chiarire una volta per tutte confini e delimitazioni di competenze
Via Arno che separa il territorio di Torvaianica (Pomezia) da quello del X Municipio (Roma)

di tre enti: “Chiarirne le competenze una volta per tutte”

(segue)

E veniamo al problema sopra citato. “Ora, il conseguente problema che si è ingenerato è il mancato ritiro dei suddetti rifiuti dovuto all’assenza di una chiara ed inequivocabile giurisdizione che la frazione di Campo Ascolano subisce da decenni e che presenta un inaccettabile rimpallo di competenze fra Roma e Pomezia ogni volta c’è un qualcosa riguardante la viabilità, le competenze di Polizia Locale, le sanzioni elevate nonché la pulizia e la rimozione degli ingombranti e tutto ciò che è afferente alle competenze territoriali, creando un disagio e delle problematiche irrisolte, che si trascinano ormai da troppi anni”.

Nessuno ritira i rifiuti

Il CdQ infatti, rivolgendosi ad entrambi i Comuni per far portare via i rifiuti, ha ottenuto come risposta il consueto quanto poco chiaro rimpallo sulle competenze e sul fatto di come “non sia stato ancora definitivamente chiarito dove ricadano esattamente le demarcazioni territoriali”. Morale della favola, incassata l'ennesima, come si legge nel testo, “spiegazione nebulosa”, da parte dei due Enti, i rifiuti sono rimasti al loro posto. In pratica non solo i cittadini hanno eseguito un lavoro che spetterebbe al Comune, uno dei due, ma si sono visti perfino negare il diritto,

Secondo Google Maps lo slargo dove sono stati riuniti i rifiuti appartiene a Roma, secondo Italiamappe.it (che cita il catasto) è invece sotto il Comune di Pomezia. Come stanno allora le cose?

quantomeno, di vederli portati via. Ma non finisce qui.

Le discrepanze

A quel punto infatti il Comitato dei cittadini, vista l'inerzia della burocrazia, ha provato ad accertare autonomamente a chi, effettivamente, appartenga la strada e quali siano i confini sia fisici che di competenza. Ma la ricerca ha creato in realtà ulteriori garbugli considerando che le risposte ottenute sono state discrepanti: “Stando agli unici documenti reperiti in rete, secondo “Google Maps” lo slargo dove abbiamo depositato i rifiuti risulta ubicato nel Comune di Roma, mentre secondo italiamappata.it, lo stesso slargo è nel Comune di Pomezia. Con la differenza che questi ultimi, riportano dati del Catasto e ne danno i riferimenti, (mappa del Codice Catastale G811) mentre Maps non si capisce da dove li prenda (immagini allegate)”. Il CdQ si è anche rivolto all'Architetto responsabile che si è occupato di redigere la mappa e quest'ultimo ha confermato, come spiegato nella lettera, “che la loro fonte per le mappe di

Italiamappa è il Catasto e che il modo per comprovare o confutare l’attendibilità dei confini riportati dal Codice Catastale G811, è quello di confrontarlo con le mappe della Conservatoria”. Ma di più non è stato possibile fare come scrive ancora il direttivo in rappresentanza dei cittadini.

L'appello

Per questo la missiva si conclude con l'appello affinché i due Enti avviano un confronto e facciano finalmente chiarezza una volta per tutte: “Quello che chiediamo formalmente al Comune di Roma e a quello di Pomezia, è come già scritto nella presente di chiarire definitivamente dove ricadano esattamente i confini comunali, in maniera che il territorio e i cittadini non subiscano più le fumose e vaghe indicazioni che da decenni vengono fornite dalle istituzioni Comunali, dai tutori dell’ordine, dalle ditte appaltatrici dei rifiuti e dalle aziende fornitrici di servizi ecc. che alla fine creano problemi irrisolti e disagi stratificati alla cittadinanza. Stabilitelo definitivamente e poi cortesemente comunicatecelo per metterci in condizioni di fare il nostro dovere di cittadini attivi e naturalmente rendetelo pubblico per porre fine a una incresciosa questione irrisolta, che si trascina ingiustamente ed inspiegabilmente da troppi anni”.

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CRONACA

area verde pubblica di Via Firenze a Marina di Ardea era una discarica a cielo aperto fino a quando nel 2016 l’Associazione di volontariato RivalutiAmo Marina di Ardea, partecipando a un regolare bando, si era aggiudicata la gestione trasformandola in un parco giochi attrezzato per i più piccoli, l’unico nel quartiere. In questo modo, grazie al ruolo attivo dei cittadini, si era riusciti da un lato a contrastare il degrado, dall'altro a realizzare un luogo di aggregazione per il quartiere e soprattutto uno spazio destinato ai più piccoli. Adesso però non sarà più così.

Giochi non a norma Sì perché, da quanto rende noto l'Associazione Rivalutiamo Marina di Ardea attraverso il suo Presidente Anna Leardi, il Comune ha intimato la rimozione dei giochi presenti in quanto ritenuti non a norma. “Noi però non siamo in grado di sostenere la spesa per acquistare giochi omologati perciò, nostro malgrado, abbiamo dovuto rimuoverli – ci spiega il Presidente - Inoltre abbiamo notificato al Comune la rinuncia alla sponsorizzazione dell’area ponendo fine a questa esperienza ma soprattutto privando i bambini di un luogo sicuro dove incontrarsi e giocare. Immaginate il nostro profondo dispiacere nel vedere una bambina piangere mentre chiedeva di non portare via l’alta-

lena!”.

Quale futuro per l'area?

“Nel tempo era stata chiesta più volte anche una fontanella e l’illuminazione pubblica ma la risposta è sempre stata negativa per mancanza di fondi, un problema cronico per Ardea”, aggiunge la Leardi. “Ringraziamo i cittadini che in questi anni hanno collaborato alla manutenzione del parco, donato i giochi

e partecipato all’organizzazione di manifestazioni e feste per bambini in tante occasioni, come per il Carnevale, Halloween e quelle in estate, sempre con il patrocinio del Comune. Un importante esempio di “Cittadinanza Attiva” creatasi spontaneamente”. Ma adesso cosa accadrà? Il timore è quello che il parco rimanga dismesso privando così la zona di uno spazio unico nel suo genere. La speranza è che allora, e in tempi rapidi, si riesca a realizzare un progetto analogo (da quanto apprendiamo dal Comune prossimamente verrà pubblicato un nuovo bando per le aree verdi cittadine) impedendo che l'area

torni preda di zozzoni o, peggio, di sbandati. “Quando gli spazi urbani non utilizzati, marginali o, peggio ancora, degradati, si trasformano in luoghi più attraenti e utili per i residenti, secondo questo studio “A greener New York is a safer New York”, oltre ai benefici ambientali la violenza e il crimine diminuiscono”, aggiunge il Presidente dell'Associazione dei cittadini. “È opinione diffusa tra i sociologi che gli spazi verdi se ben progettati e manutenuti rappresentano indispensabili “infrastrutture sociali” ove potendo riunirsi e conoscersi si sviluppa il “capitale sociale” e si costruisce un forte senso di comunità. Noi auspichiamo che l’Amministrazione mantenga la destinazione dell’area a verde e crei un parco per bambini attrezzato che abbia anche una fontanella e sia adeguatamente illuminato e manutenuto. Vigileremo e resteremo attivi nel ribadire la nostra richiesta”.

dicembre 2022 26 Il Corriere della Città CRONACA Il Corriere della Città www.ilcorrieredellacitta.com Numero 12 Anno 14 DICEMBRE 2022 EDITORE: La Città via Odessa 41 - 00071 Torvaianica (RM) E-MAIL: direttore@ilcorrieredellacitta.it redazione@ilcorrieredellacitta.it TELEFONO: 392.6939763 DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Luca Mugnaioli, Alessia Achille, Federica Rosato, Claudio Menafra, Concetta Alagna PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: MA&MC CHIUSURA REDAZIONALE: 02/12/2022 STAMPA: Tipografia Graffietti Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009 Marina di Ardea senza parco giochi L’ Il Comune ha disposto la rimozione dei giochi perché non a norma: l'appello dei cittadini La “desolazione” del parco di Via Firenze dopo la rimozione dei giochi: cosa accadrà ora? Il timore è che l’area torni ad essere abbandonata come era prima “Noi auspichiamo che l’Amministrazione mantenga la destinazione dell’area a verde e crei un parco per bambini attrezzato che abbia anche una fontanella e sia adeguatamente illuminato e manutenuto”

Il miglior parcheggio 'selvaggio' a Pomezia

Partecipa al contest e vota la tua foto preferita tra le 10 proposte: il 31 dicembre sveleremo il vincitore

Il 2022 si avvia ormai alla sua conclusione ma prima di salutarlo abbiamo deciso di lanciare una divertente iniziativa (non se ne risentano i 'protagonisti' di queste fotografie) per premiare il “miglior parcheggio selvaggio” immortalato in questi anni tra Pomezia e Torvaianica. Come sapete da tempo ormai, nella nostra versione online sul sito www.ilcorrieredellacitta.com, curiamo una rubrica chiamata “foto del giorno”, creata per raccontarvi, oltre alle notizie di tipo tradizionale, i fatti particolarmente spiritosi o ironici segnalatici da voi lettori. Ebbene, spesso tra questi spiccano i parcheggi, come dire, “fantasiosi” - vuoi per fretta, vuoi per distrazione (a chi non capita?) - realizzati dagli automobilisti. E allora abbiamo pensato: perché non stilare una classifica di quanto “ammirato” in questi anni?

Chiudiamo il 2022 in modo ironico: un contest per premiare il miglior parcheggio selvaggio immortalato in questi anni tra Pomezia e Torvaianica

I candidati

Dieci i “capolavori” selezionati per questo singolare contest con i relativi codici con cui votarli.

CODICE UNO – Auto in spiaggia a Torvaianica. Gita fuori porta finita male o parcheggio 'alternativo'? Sicuramente una delle candidate favorite alla vittoria finale.

CODICE DUE – Macchina parcheggiata sulle strisce a Pomezia in Via Orazio all’incrocio con Via Catullo con tanto di bus Tro-

Per votare scrivi il codice della tua foto preferita e invialo a redazione@ilcorrieredellacitta.it, oppure manda un messaggio al 331.6006930 o contattaci sui nostri canali social

iani incastrato.

CODICE TRE – Si torna a salire di 'livello'. Auto lasciata sempre sulle strisce ma contraria al senso di marcia. Anche qui buone chance di salire quantomeno sul podio.

CODICE QUATTRO – Il gran classico di Pomezia, auto parcheggiate in fila a Largo Columella e bus Cotral che non riesce a passare. Un po' ordinario ma comunque esempio perfetto di quella che viene definita la sosta selvaggia (in questo caso il premio sarebbe condiviso tra più automobilisti).

decisamente alla vittoria. Auto parcheggiata in mezzo all'incrocio, contromano e sullo stop. Francamente difficile fare di peggio.

LE “QUOTE”

Tra i favoriti sicuramente il parcheggio sulla spiaggia a Torvaianica e l’auto contromano sullo stop. Attenzione anche ai grandi “classici”, ovvero le auto lasciate in corrispondenza degli incroci che bloccano autobus e perfino i Vigili del Fuoco. Infine l’outsider: il monopattino “selvaggio” parcheggiato a testa ingiù

CODICE OTTO – Recentissimo scatto da Piazza Federico II, auto lasciata in mezzo alla strada limitando fortemente il transito dei veicoli. Una manovra che può valere il podio o giù di lì.

CODICE CINQUE – La variante del monopattino selvaggio qui in uno splendido esempio di parcheggio sottosopra. Certo non intralcia la circolazione (come in tanti altri casi) ma l'effetto scenico resta. Possibile outsider della competizione.

CODICE SEI – Qui un altro dei papabili candidati alla vittoria finale. Auto sul marciapiede con il “plus” di aver utilizzato una vettura d'epoca. Basterà questo per fargli aggiudicare il successo finale?

CODICE SETTE – La numero sette punta

CODICE NOVE – Due foto in una che provvediamo a spiegare. Si tratta della sosta selvaggia che ogni anno va di scena sul lungomare Tognazzi verso l'estrema periferia di Torvaianica. Le auto parcheggiate “alla buona” rendono difficile il transito dei veicoli, specie dei bus, congestionando la circolazione. E una volta tra un autista e un automobilista è finita a botte.

CODICE DIECI – Torvaianica, auto parcheggiata male impedisce il transito dei Vigili del Fuoco in Via Rumenia. Basterà per ambire ai piani alti della classifica?

(continua) 28 CRONACA Il Corriere della Città dicembre 2022
Codice #02 Codice #04 Codice #05 Codice #06 Codice #01 Codice #03

(segue)

Come votare Per partecipare è possibile utilizzare uno di questi metodi indicando il codice relativo alla foto che si intende votare: via Whatsapp al numero della Redazione 331.6006930; inviando una mail a redazione@ilcorrieredellacittà.it; scrivendo un messaggio privato sulla nostra pagina Facebook (https://www.facebook.com/IlCorrieredellaCitta) o su Instagram (https://www.instagram.com/ilcorrieredellacitta/). Sarà inoltre possibile partecipare al contest anche online dopo la pubblicazione nel corso del mese di dicembre di questo articolo sul nostro sito web. Dopodiché, il 31 dicembre, sveleremo chi sarà stato eletto come il “miglior parcheggiatore selvaggio” di Pomezia!

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Codice #07 Codice #08 Codice #09 Codice #10 Chi sarà il vincitore? La foto del miglior parcheggio selvaggio sarà proclamata il prossimo 31 dicembre 2022. Puoi partecipare anche collegandoti al nostro sito www.ilcorrieredellacitta.it
CRONACA

Il ricordo di Mario Savarese, Ardea in lutto

Dolore per la scomparsa dell'ex Sindaco. In passato aveva collaborato con il nostro giornale

Ha lasciato una profonda ferita la scomparsa a novembre dell'ex Sindaco di Ardea Mario Savarese. A portarlo via una grave malattia, con le sue condizioni che si erano aggravate nell'ultimo periodo. Fino a precipitare nella tarda serata di domenica 20 quando è stata diffusa la drammatica notizia.

Il ricordo

Mario Savarese, prima di diventare sindaco di Ardea, non aveva mai ricoperto incarichi politici. Si era gettato in quella sfida quasi fosse una vera e propria "missione", da cittadino che aveva a cuore la sua città. Prima di allora aveva collaborato con il nostro giornale occupandosi di questioni riguardanti Ardea affrontando in modo diretto le tante questioni e i problemi irrisolti del territorio. Poi aveva deciso di provare a fare di più, lan-

in Consiglio Comunale all'opposizione) con il quale il M5S si era presentato alle ultime Comunali dell'estate scorsa vinte dal centrodestra.

ci accompagnò nel “tour delle buche” della 'sua' Ardea, non vergognandosi, pur sapendo di rimetterci, di guidarci con la sua macchina nelle vie più disastrate del territorio spiegandoci il perché la città si fosse ridotta in quello stato (a Pomezia Zuccalà per esempio non lo fece). Le sue, in certi casi, sono state scelte coraggiose e che hanno provato a rompere gli schemi di un'Ardea probabilmente troppo ancorata al passato, cercando in tutti modi di darle un'identità sempre più di “città” e meno di “paese” scontrandosi per questo, talvolta, con parte della cittadinanza. Avrebbe voluto fare di più, come ci aveva confidato diverse volte, ma ha fatto tutto il possibile, senza mai risparmiarsi, nei 5 anni in cui è stato sindaco. Ma, cosa più importante, Mario Savarese è stato senza dubbio un uomo perbene, competente e che anche per questo, a prescindere dal ruolo rivestito, mancherà alla città di Ardea. E mancherà a tutti noi.

Mario Savarese è stato senza dubbio un uomo perbene, competente e che anche per questo, a prescindere dal ruolo rivestito, mancherà alla città di Ardea. E mancherà a tutti noi

Il cordoglio Savarese avrebbe compiuto 73 anni il 22 dicembre. Di lui ricordiamo l'estrema professionalità ma anche la disponibilità a

Nelle foto:

Mario Savarese, l’ex Sindaco di Ardea è scomparso all’età di 72 anni. Proclamato il lutto cittadino il 22 novembre. In basso a dx uno degli articoli scritti per il Corriere della Città

ciandosi nell'avventura politica come detto: prima negli "Amici di Grillo" diventati in seguito "Movimento 5 Stelle", con il quale, nel 2017, un po' a sorpresa, aveva vinto le Amministrative al ballottaggio superando lo sfidante Cugini. Nel corso del suo mandato, c'è da dire, non sempre è stato compreso nel suo modo di fare. La sua è stata una politica garbata, mai urlata, che non ha avuto paura di assumere talvolta decisioni che qualcuno potrebbe definire 'impopolari'. Poi, ad inizio 2022, aveva passato il testimone a Lucio Zito, il candidato a Sindaco (oggi

Savarese ci ha sempre messo la faccia non negandoci mai un’intervista o un commento anche quando gli impegni erano numerosi o i temi ‘spinosi’ da affrontare

confrontarsi con la stampa sempre e comunque anche nei casi più 'spinosi' che si è trovato ad affrontare in veste di Sindaco. Non ci ha mai negato un'intervista, né una risposta anche quando gli impegni erano numerosi e i temi tutt'altro che semplici da affrontare. Il Sindaco Mario Savarese, nel bene e nel male, ci ha sempre messo la faccia, come quando

L’ultimo saluto

IL FUNERALE - Le esequie dell'ex Sindaco si sono tenute ad Ardea presso la chiesa San Lorenzo Martire situata in Largo San Lorenzo 20. In città l'attuale Primo Cittadino Cremonini ha proclamato il lutto cittadino. Savarese lascia la moglie, un figlio e una figlia. Due anni fa era riuscito a vincere la sua battaglia contro il Covid, preso a ottobre del 2020. Ma un’altra malattia purtroppo non gli ha lasciato scampo.

30 CRONACA Il Corriere della Città dicembre 2022

N Scarpette rosse

egli ultimi mesi ci sono stati grandi cambiamenti nella mia vita, ho accettato un incarico come ostetrica lontana da casa inseguendo il cuore e la passione e abbandonando le mie certezze…è stato difficile, ma anche piacevolmente costruttivo uscire dalla mia zona comfort e confrontarmi con una realtà molto diversa: grande ospedale, un’eccellenza in fatto di assistenza ostetrica, organizzazione e mentalità diverse… la prima cosa che mi ha colpita entrando per la prima volta nel reparto di ostetricia? Una sedia! Sì! Una sedia con sopra un drappo rosso e subito davanti sul pavimento un paio di scarpe basse rosse anche loro, sullo schienale un cartello: “Nessuna donna resta sola!”. Credo che sarà uno dei ricordi che porterò con me ovunque andrò… il primo di un nuovo lavoro, carico di tanti significati, silenzi, lacrime, sofferenza e allo stesso tempo anche simbolo di speranza, di forza, di rinascita, di…accoglienza…di certo non quello che avevo in testa nel turbinio di ansie legate al primo giorno di una nuova avventura. Pensavo alla sala parto per lo più… lo ammetto e non certo a quelle scarpette rosse simbolo della lotta contro la violenza sulle donne…mi sono sentita un po' in colpa…superficiale, però ho avuto subito chiaro che avrei imparato tanto e avrei dovuto cominciare a pensare ad orizzonti più ampi! Quindi anche se un po' in ritardo mi sembrava doveroso ricordare, anche a me stessa, che il 25 Novembre si celebra la giornata contro la violenza sulle donne, primo giorno dei 16 giornate dedicati, più ampiamente, alla violenza di genere. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite definisce violenza contro le donne "qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata” conseguenza dello storico squilibrio di potere tra i sessi contro cui si è fatto molto, ma ancora molto occorre fare… altrimenti non saremmo ancora qui ad aver bisogno di celebrare una giornata tanto significativa nel suo stesso orrore. Ma come nasce la ricorrenza? Perché il 25 novembre e perché le scarpette rosse? La data fu scelta in memoria delle sorelle Mirabal, tre attiviste politiche che il 25 Novembre del 1960, per ordine del dittatore Rafael Leonidas Trujillo, furono prelevate da agenti del servizio di informazione militare mentre si recavano a trovare i loro mariti in prigione, e furono stuprate, torturate, picchiate a bastonate, strangolate e poi gettate in

un dirupo all’interno della loro auto per simulare un incidente. Fu nel 1981 che una rappresentanza femminista latino-americana propose di celebrare il 25 Novembre la giornata contro la violenza sulle donne proprio in loro memoria e che poi fu accettata e confermata a livello gloobale. L’idea invece delle scarpe rosse nasce dall’istallazione di un’artista messicana Elina Chauvet realizzata nel 2009 dal titolo “Zapata Rojos”, realizzata in piazza Ciudad Juarez e ispirata dall’assassinio della sorella per mano del marito, ma dedicata anche a tutte le centinaia di donne rapite, stuprate ed uccise in questa città nel Nord del Messico sede di scambi di droga e mercato di esseri umani. Una città in cui il numero di vittime era talmente alto da gridare per la prima volta al femminicidio con il preciso scopo di creare clamore e rompere il silenzio. L’istallazione che prevedeva il posizionamento di centinaia di paia di scarpe rosse nella piazza Messicana voleva simboleggiare il rosso del sangue versato per ogni donna caduta vittima della violenza di genere, ma anche un esercito silenzioso di fantasmi in marcia contro l’indifferenza del mondo…anime perse ingiustamente che non si sono arrese all’indifferenza verso il loro destino. L’istallazione in breve tempo ha fatto il giro del mondo approdando anche in Italia a Milano, Lecce e Genova e ogni 25 novembre scarpe rosse compaiono in molte piazze italiane. La violenza sulle donne costituisce un importante problema di sanità pubblica per la sua stessa natura, ma anche per gli effetti a cascata che ne conseguono. Una donna vittima di violenza vivrà ripercussioni sulla sua salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva, sarà portata ad isolarsi da un mondo che non la comprende o di cui si vergogna, con conseguente impossibilità a lavorare cosa che la rende ancora più dipendente e vittima della situazione, come un cane che si morde la

coda, viene limitata la sua capacità di prendersi cura di sé stessa e dei suoi figli a loro volta vittime indirette, ma purtroppo non sempre, della situazione. Molto si sta facendo per cercare di aiutare queste donne prima che la situazione possa precipitare, servono interventi legislativi, ma serve anche un cambiamento radicale della nostra mentalità, ci vorrà tempo e determinazione, ma molto possiamo fare anche come semplici esseri umani: vigilare, tenere gli occhi e le orecchie aperti e soprattutto, non girarsi dall’altra parte. Esiste un numero: il 1522 attivo 24h su 24h con operatrici multilingue che può essere contattato gratuitamente su tutto il territorio nazionale tramite chiamata normale oppure scaricando l’APP anche tramite messaggistica, ma potete rivolgervi anche alla polizia, in ospedale al pronto soccorso, al consultorio, ai centri di antiviolenza, potete chiedere aiuto alla famiglia, ad un’amica, in una farmacia a chiunque ve ne offra occasione. Non aspettate che sia tardi… certe cose possono solo peggiorare, non dipende da quanto voi siate “brave” o “accondiscendenti”: non potete cambiare un uomo violento, ma potete cambiare il vostro destino. Facciamo in modo che l’immagine di quelle scarpe sotto la sedia non ci faccia pensare ad una donna che le indossa triste, con lo sguardo basso, incapace di sognare, con le mani nervose, le dita intrecciate strette tra le gambe, ma ad una donna felice, libera e leggera, con gli occhi che brillano e che nella fretta di correre incontro alla vita e al suo amore ha preferito andare scalza.

Dott. Ost. Catiuscia De Renzis

Papera.cd@gmail.com
32 RUBRICHE Il Corriere della Città dicembre 2022

L’Avvocato risponde

L’Amministrazione di condominio è responsabile della custodia delle parti comuni? La dottrina e la giurisprudenza sono unanimemente concordi nell’inquadrare il rapporto tra condominio e amministratore nell’ambito dell’istituto del contratto di mandato, ex art. 1710 c.c.. Applicando, quindi, i principi che disciplinano il rapporto di mandato, ne consegue che l’inosservanza da parte dell’amministratore dei doveri rientranti nei suoi compiti è fonte di responsabilità contrattuale. L’amministrazione nell’espletamento del mandato deve tenere, quindi, una condotta improntata alla diligenza media (c.d. del buon padre di famiglia), al di sotto della quale scatta la responsabilità. In ogni caso grava sul medesimo l’onere di provare di aver adempiuto correttamente il proprio mandato. L’amministra-

La domanda del mese: l’Amministrazione di condominio è responsabile della custodia delle parti comuni?

grava il dovere, infatti, di vigilanza e controllo sui beni comuni e conseguentemente, la responsabilità personale in merito agli eventuali danni a terzi derivanti dai beni comuni condominiali. L’amministratore è titolare, non solo del dovere di erogazione delle spese attinenti alla manutenzione ordinaria e alla conservazione delle parti comuni dell’edificio (art. 1130, n 3 e 4, c.c.) ma anche del potere di ordinare i lavori di manutenzione straordinaria che rivestono carattere urgente con l’obbligo di riferirne nella prima assemblea dei condomini (art. 1135, comma 2, cc). In conseguenza di ciò, deve riconoscersi in capo all’amministratore l’obbligo giuridico di attivarsi senza indugio per la eliminazione delle situazioni potenzialmente idonee a cagionare la violazione dei danni.

tore è responsabile dei danni cagionati dalla sua negligenza, dal cattivo uso dei poteri e in genere di qualsiasi inadempimento degli obblighi legali e regolamentari. Si configura la mala gestio dell’amministratore ogni qual volta lo stesso svolga la propria attività ponendo in essere condotte non rispondenti all’interesse comune dei rappresentati/condomini. L’inadempimento, oltre ad essere fonte di responsabilità

Deve riconoscersi in capo all’amministratore l’obbligo giuridico di attivarsi senza indugio per la eliminazione delle situazioni potenzialmente idonee a cagionare la violazione dei danni

contrattuale e legittimare il condominio alla richiesta di un risarcimento danni, può comportare anche la richiesta di revoca dello stesso. Le irregolarità commesse dall’amministratore possono configurare anche una sua responsabilità penale, ovvero una responsabilità extracontrattuale. Tipico caso di responsabilità extracontrattuale è quello previsto dall’art. 2051 c.c., per cui ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose in custodia, salvo che provi il caso fortuito. La giurisprudenza prevalente ritiene che l’eventuale responsabilità derivante da insufficiente od omessa custodia è da attribuire al condominio come tale, in quanto la custodia è a carico del condominio e per esso all’amministratore. Su quest’ultimo

Deve ritenersi inoltre che nella responsabilità extracontrattuale rispondono anche i condomini per culpa in eligendo e in vigilando, in quanto i condomini sono garanti dell’amministratore che hanno scelto e nominato, nonché autore del danno. L’amministratore risponde penalmente dei fatti illeciti posti in essere dallo stesso, nella gestione del condominio, poiché la responsabilità penale è personale e il soggetto attivo di un reato può essere solo la persona fisica. In conclusione, l’amministratore di condominio può incorrere, nell’espletamento delle proprie funzioni conseguenti al mandato ricevuto dal condominio, in responsabilità contrattuale, ovvero extracontrattuale ed anche penale.

dicembre 2022 34 RUBRICHE Il Corriere della Città
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Applicando i principi che disciplinano il rapporto di mandato, ne consegue che l’inosservanza da parte dell’amministratore dei doveri rientranti nei suoi compiti è fonte di responsabilità contrattuale

L’albero di Natale

Perché facciamo l’albero di Natale? Diffuso in tutte le culture ancor prima dell'avvento del Cristianesimo, ha vari significati tra cui quello che dice che rappresenti "l'albero della vita" Albero che nasce e cresce al centro dell'Eden, il paradiso terrestre, simboleggiando la rinascita della vita nel periodo invernale. L'albero di Natale si può definire cosmico proprio perché conosciuto in tutto il mondo. Recentemente un ingegnoso e fantasioso americano ha inventato "l'albero capovolto" ossia un albero che, per motivi di spazio, si utilizza attaccandolo al soffitto al contrario, con il puntale verso il basso. Oggetto di sicuro innovativo sia per la sua originalità che per il suo prezzo visto che costa circa 600 euro. Alcuni psicologi hanno asserito che risulta essere più felice la persona che inizia a decorarlo prima del tempo forse perché si vengono rievocati i momenti felici dell' infanzia o perché nel prepararlo la famiglia si riunisce con allegria, allontanando la routine di tutti i giorni e lo stress. La soddisfazione in psicologia è paragonata ad un senso di pura gratificazione, come quando ci si cimenta nel fare qualcosa, un coinvolgimento positivo legato ad un forte senso di

soddisfazione. Natale e creatività sono un quindi un binomio perfetto: ecco allora un breve tutorial tramite il quale si potranno realizzare delle decorazioni originali e di bell'effetto e allo stesso tempo facili da fare, che potrete ottenere utilizzando carta, forbici, colla e riciclando cose che si hanno in casa.

Lasciatevi quindi andare al divertimento e riuscirete in poco tempo a personalizzare il vostro albero di Natale.

Palline di filo

Istruzioni:

- gonfiare un palloncino; - avvolgere il palloncino con il filo di lana, corda, cotone, del colore preferito; - in una vaschetta miscelare due cucchiai di colla vinavil e uno di acqua; - spennellare la sfera con una buona dose di colla/acqua;

- lasciar essiccare completamente fino a che il filo risulti ben teso; - con un ago forare il palloncino e sfilarlo; - ornare con un fiocco.

L’angioletto Istruzioni:

- disegnare i due modelli su cartoncino argentato e ritagliarli

- disegnare e ritagliare un piccolo cerchio per la testa

- incollare su una molletta di legno per bucato le sagome, aggiungendo a piacere brillantini, strass o piume con la colla ed un piccolo laccetto per poterlo appendere.

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RUBRICHE
L’esperienza del piacere miscelata all’entusiasmo di creare

“Trova il successo grazie a chi e’ diverso da te”

Non si possono risolvere i problemi di oggi con le soluzioni di ieri

E’

il motto di una delle scuole più importanti di management del mondo. In pratica, nella diversità si trovano energie che ti permettono di trarre vantaggio da essa. In qualsiasi tipo di organizzazione, le persone che ottengono risultati migliori sono quelle che sanno comprendere e interpretare meglio e con più precisione le più svariate personalità con cui collaborano, senza le distorsioni di stereotipi che talvolta rendono invalidante la propria abilità. Cerco di spiegare meglio questo concetto. Quando un individuo, facente parte di un gruppo sia di lavoro o di qualsiasi altra organizzazione, viene additato o catalogato in un certo modo, a causa di questo stereotipo, egli stesso subisce delle conseguenze negative sulla sua prestazione. Quindi per avere successo sul lavoro, la gente deve sentirsi accettata, apprezzata e parte integrante dell’organizzazione ed essere convinta di avere le capacità e le risorse interiori per riuscire. Il potere distruttivo degli stereotipi genera le basi di una prestazione deludente che, seppure velatamente, crea un’atmosfera che influisce negativamente sulle capacità lavorative, creando un’ansia debilitante che ne pregiudica il rendimento. Per fare un esempio pratico potremmo soffermarci su quanto è successo recentemente nelle ultime elezioni politiche nazionali. Ovvero per la prima volta è stata nominata una donna premier a capo del Governo. Tutti ad evidenziare questa novità poiché mai fino a quel momento si era verificata, ebbene, il pericolo che possa generare qualche stereotipo sbagliato c’è e, probabilmente, per alcuni anche molto evidente. Infatti, nonostante le dimostrate capacità e competenze, nel momento in cui ci si trova in un campo, prevalentemente nuovo, la persona può sentire la minaccia dello stereotipo e quindi per la prima volta sperimentare improvvisamente cadute di prestazione causate dall’emozione. Ciò succede soprattutto quando le donne lavorano in posizioni tradizionalmente occupate da uomini, o quando vengono valutate da uomini invece che da altre donne. Un’ altro aspetto molto importante è saper gestire le prestazioni dei propri collaboratori offendo loro un feedback sul loro operato, dimostrando in questo modo grande attenzione alla loro prestazione. Bisogna sì lodarli quando fanno un buon lavoro ma altrettanto far sapere loro

Quindi per avere successo sul lavoro, la gente deve sentirsi accettata, apprezzata e parte integrante dell’organizzazione ed essere convinta di avere le capacità e le risorse interiori per riuscire

quando invece hanno commesso degli errori. Solo così li si può aiutare a migliorare. Invece il modo peggiore per fornire un feedback è quando il confronto diventa uno scontro, creando quindi le condizioni di un abbassamento delle future prestazioni. Tutt’altro invece è l’effetto che crea dimostrare fiducia nelle loro capacità: il solo fatto di aspettarsi il meglio da qualcuno aiuta l’avverarsi dell’aspettative. I bravi manager sanno che per potenziare le prestazioni dei propri collaboratori devono stimolarli in maniera corretta, ovvero con sincerità e condivisione, facendogli sentire la propria fiducia. Ci sono anche delle tecniche per ottenere ciò. Per esempio un modo per esprimere la propria aspettativa, è quella di lasciare che i dipendenti siano responsabili nello stabilire i propri obiettivi, invece di essere dei semplici esecutori di ordini e disposizioni dall’alto. Questo fa scaturire in loro inaspettati atteggiamenti positivi, migliorando anche il loro aspetto personale. Un’altra tecnica che incoraggia le persone a migliorare le proprie prestazioni è quella di indicare i problemi senza suggerire una soluzione immediata, in modo che loro potranno forzarsi a trovarne qualcuna da soli, aumentando la propria autostima e la fiducia nel prendere decisioni. Permettetemi un modesto accenno, a tal riguardo, ad una particolare tecnica (anche se non è questa la giusta definizione) denominata MINDFULNESS che sicuramente molti di voi conosceranno. Ovvero si tratta di essere consapevoli di ciò che avviene intorno a noi, attivare in pratica quel processo che consiste nell’essere più sensibile al contesto, lasciandosi coinvolgere dalle situazioni che si vivono nel presente da cui trarne energie e non avere invece l’atteggiamento di coloro i quali pensano che tutto sia faticoso e stres-

sante. Non siamo dei piloti automatici da avviare ad ogni situazione, poiché tanto ogni cosa è già scontata e la soluzione è sempre la stessa. Questo sì che provoca lo stress, per tutte le valutazioni negative che facciamo in automatico e dal timore di incontrare dei problemi e di non riuscire a risolverli. Tutti noi desideriamo stabilità, vogliamo bloccare qualsiasi processo di cambiamento pensando che se ci riusciamo possiamo meglio controllarli, ma poiché tutto è in perpetuo cambiamento, questo approccio non funziona, anzi ti fa perdere il controllo. Spesso si sente dire la frase: “E’ questo l’unico modo di fare questa cosa”, ebbene diffidate poiché non è assolutamente vero. Ci sono sempre tante soluzioni diverse e quella che si sceglie dovrebbe dipendere dal contesto attuale. Non si possono risolvere i problemi di oggi con le soluzioni di ieri. E' questo il pericolo dell’automatismo. Diventa stimolante, al contrario, essere in grado di risolvere problematiche attraverso la conoscenza di metodologie attuali, moderne. Si rafforza anche nei propri collaboratori la convinzione che chi è a capo di un’organizzazione è sempre più competente e aggiornato. La presenza di brave

Il ruolo di un bravo dirigente non si esaurisce quando ottiene che un suo collaboratore abbia svolto bene il suo compito, ma quando riesce a fargli esprimere il suo talento

guide che hanno a cuore la capacità di guidare e valorizzare gli altri, aiuta i dipendenti a dare prestazioni migliori, aumenta la soddisfazione sul lavoro e porta a un più basso tasso di turnover. Il ruolo di un bravo dirigente non si esaurisce quando ottiene che un suo collaboratore abbia svolto bene il suo compito, ma quando riesce a fargli esprimere il suo talento. Questo atteggiamento denota grande generosità, impegnarsi nel tentativo di potenziare le loro prestazioni offrendo suggerimenti per sviluppare le abilità personali. E’ questo, a mio avviso, il compito più importante di un capo, diventare una figuraguida degna di fiducia che mostra rispetto ed empatia verso i propri collaboratori, di una mano esperta sempre pronta ad aiutare soprattutto i più giovani. D’altra parte, chi ha la dote di saper aiutare gli altri può farlo con chiunque, anche con dei superiori aiutandoli a svolgere un lavoro migliore, semplicemente chiedendoglielo e, statene certi, molti dei vostri collaboratori saranno ben felici di aiutarvi quando gli date la possibilità di potervelo dimostrare.

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Il solo fatto di aspettarsi il meglio da qualcuno aiuta l’avverarsi dell’aspettative

T Brindisi coi bicchieri colmi d’acqua

utte le malattie organiche provocano gravi disturbi nell’intero equilibrio psicofisico dell’individuo, la parte del corpo ammalata viene fortemente investita di energia, di libido soggettiva, a discapito delle altre funzioni vitali dell’organismo. Infiammazioni ipertensioni, disturbi circolatori, cardiaci, digestivi, sono spesso legati al carattere dell’individuo, alla sua costituzione, allo stile di vita; chi è affetto da ipertensione, malattie di cuore, gastrite è spesso iperansioso, anche se non è facile stabilire se è la malattia a formare i tratti del carattere o viceversa, certo è che con un trattamento analitico curando l’uno si cura anche l’altro quasi in contemporanea. Ogni cambiamento provocato da richieste culturali, sociali, familiari o interno dal fattore eziologico richiede un nuovo adattamento, se l’individuo è incapace di tener testa ai conflitti che si sono creati interviene la patologia come adattamento , in quanto il processo di adattamento va avanti, sia la realtà frustrante sia l’istinto continuano ad operare ininterrottamente. I due tipi principali di malattie, organiche e funzionali, hanno una natura identica avendo in comune l’investimento di energia, ciò che li differenzia è la causa e la meccanica di tale investimento, in una nevrosi, ad esempio, il soggetto non può soddisfare alcuni degli impulsi del suo inconscio per fattori costituzionali, restrizioni culturali, sociali o repressioni infantili eccessive, è costretto per adattarsi alla nuova situazione a differire gli impulsi che si convertono in sintomi, fobie, paure, disturbi psicosomatici, che sono al contempo un tentativo di cura, sebbene destinati al fallimento in quanto nessuno si salva da solo. Nelle malattie organiche più comuni, ferite, infezioni, se il nuovo adattamento mostra buon esito la carica libidica superflua può essere ritirata e la malattia guarisce spontaneamente sennò diventa cronica, evolve in un investimento libidico permanente della parte del corpo malata, come nella produzione di un sintomo nevrotico, la differenza sta nella causa del permanere del disturbo e nella necessità di raggiungere un nuovo adattamento. Le infiammazioni, bruciori, arrossamenti, gonfiori, meccanismi dell’immunità innata sono tipici esempi di questo processo in quanto intimamente legati, psicologicamente e biologicamente alla carica energetica soggettiva, all’investimento della parte del corpo sofferente, anche un brufolo vuol dirci qualcosa. L’attenzione rivolta all’organo malato è

Le malattie non si differenzierebbero tra loro per la loro essenza quanto secondo la loro localizzazione, sicchè la diagnosi è soprattutto una diagnosi di localizzazione

responsabile del primo emergere nella coscienza della presenza di quell’organo, è solo quando il dito fa male che viene pensato, come il fegato, cuore, polmoni, che nessuno pensa finché funzionano bene. Siamo tutti un po’ come “Il malato immaginario” di Moliére che creava davvero i suoi malanni in conseguenza all’eccessiva attenzione che dedicava loro, ogni depressione prima o poi diventa una malattia fisica e ogni malattia fisica prima o poi diventa psichica. Anche la vecchiaia inizia quando si comincia a pensarla, è vecchio chi il vecchio fa, specie al giorno d’oggi ove si è introdotto il concetto di età biologica e il sessantenne può corrispondere al quarantacinquenne con riferimento all’efficienza del suo fisico e della sua mente. L’infiammazione è il problema centrale della patologia, senza esagerare si potrebbe dire che la patologia è la teoria

dell’infiammazione, a nulla vale il fatto che non si sia ancora stabilito se i diversi processi patologici, iperemia, ipertensione, stasi, edema, atrofia, degenerazione, metaplasia, ipertrofia siano veramente indipendenti o siano casi estremi di infiammazione descritti come dipendenti per esigenze di sistematizzazione teorica; ciascuno di questi processi parziali, dopo una certa durata presenta chiaramente tutte le altre caratteristiche dell’infiammazione. Le malattie non si differenzierebbero tra loro per la loro essenza quanto secondo la loro localizzazione, sicchè la diagnosi è soprattutto una diagnosi di localizzazione. Proust diceva “non c’è nulla che non si possa risolvere con una camminata”, uno che certo non poteva essere accusato di superficialità, ad un dettaglio dedicava intere pagine meravigliose, il significato è lasciar sbollire la rabbia (l’infiammazione psichica), lasciare spazio ad altri pensieri, come il ghiaccio sui traumi fisici. Già le nonne dicevano “non farti il sangue amaro… non ci pensare che ti fai

Anche un brindisi coi bicchieri colmi d’acqua può rendere felici più di un costoso Champagne se sono aggiunti l’amore

venire un malanno”, anche il medico scrupoloso non manca mai, nel formulare la diagnosi e la cura, di informarsi dello stile di vita, del carattere del suo paziente, della sua situazione familiare. Un farmaco fa effetto se c’è fiducia nel medico che lo somministra, è sperimentato anche l’effetto placebo dove un mal di testa passa con un semplice bicchiere d’acqua senza aggiunta di qualsiasi medicamento attivo se viene offerto come se ci fosse, specie se c’è fiducia in chi lo somministra. Molti migliorano in presenza di radiografie che confermano i loro mali, è il fenomeno della “patocura”, come se leggessero nelle lastre la conferma a malesseri di natura psichica per i quali non esistendo radiografie a conferma non vengono creduti. Anche un brindisi coi bicchieri colmi d’acqua può rendere felici più di un costoso Champagne se sono aggiunti l’amore, la pace come medicamenti invisibili, una soluzione quanto mai appropriata se riferita al prossimo Natale da tanti trascorso al freddo e al gelo in una stalla proprio come Bambino Gesù.

Dott.ssa F.Tomasino Psicologa-Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it Corsi di psicologia. Per inf. 3271363539

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Prepariamoci alle "abbuffate natalizie"

Tra poche settimane arrivano le festività natalizie, le prime forse "libere" dopo due anni di restrizioni e di pandemia, ma anche le prime con un orribile guerra alle porte dell'Europa, che sta avendo effetti pesantissimi sulla nostra economia. Risparmiare sulle spese alimentari natalizie, per molte famiglie, quest'anno sarà una necessità non una scelta, ma a prescindere dalle disponibilità economiche, scelte più equilibrate negli acquisti alimentari possono aiutare la nostra salute e la nostra linea, oltre che il nostro budget familiare. Vi do quindi alcuni consigli. Per prima cosa pianificare la spesa. Entrare in un supermercato con le idee poco chiare su cosa comprare ci farà riempire il carrello di cose non solo inutili, ma anche dannose per la nostra linea e per la nostra salute. Esiste una vera scienza che parte dalla pubblicità dei cibi, dei dolci e delle bevande varie, per arrivare alla loro distribuzione "strategica" sui piani giusti degli scaffali. Anche le cosiddette "offerte speciali" sono abilmente studiate per indurre i consumatori a comprare non quello che realmente serve a loro, ma quello che le aziende o le catene della grande distribuzione hanno deciso di commercializzare. Occorre quindi essere abili e scegliere con cura per evitare di ritrovarci con la dispensa ed il frigo pieno di "cibi spazzatura" ingras santi e pieni di conservanti, colo ranti, zuccheri semplici, grassi saturi ed altre centinaia di sostanze da cui faremmo meglio a stare alla larga se vogliamo vivere meglio e più a lungo. Nel periodo natalizio questi cibi sono abilmente confezionati con i colori ed i simboli delle feste e nessuno pensa a porsi il problema se siano idonei o meno per la nostra linea e per la nostra salute. ll tour de force eno-gastronomico che

inizia il 24 dicembre e termina il 6 gennaio è un "lusso" che non tutti si possono permettere, e non solo per motivi economici. Chi è giovane e sano rischia semplicemente di finire in sovrappeso, ma chi è affetto da patologie gravi dovrebbe stare molto attento. Le statistiche sanitarie sono impietose e i pronto soccorso sono affollatissimi durante e subito dopo le feste. L'ictus di fine anno o un attacco di iperglicemia non è un qualcosa di piacevole, quindi moderazione. Una volta che avete fatto la vostra lista della spesa, fate attenzione alle etichette degli alimenti. Prima delle festività natalizie, consigliatevi con il vostro medico o con il vostro nutrizionista, per farvi spiegare cosa potrebbe non essere adatto alle vostre condizioni. Siamo tutti esseri umani, ma questo non significa che una persona anziana, in sovrappeso o con patologie possa sedersi a tavola e mangiare quello che mangia un suo nipote giovane e sano che pratica regolarmente sport. Quindi non mangiate qualsiasi cosa vi mettono nel piatto e non fate decidere ad altri le dimensioni delle porzioni. Se siete ospiti assaggiate per cortesia i cibi che vi offrono, ma con molta moderazione. Se siete voi a cucinare pensate a delle gustose ricette basate sulla nostra tradi-

zione mediterranea. Usate solo olio extravergine di oliva, ed evitate il più possibile condimenti ricchi di grassi. Attenzione ai dolci natalizi, come panettoni e pandori, spesso sono pieni di burro, panna, margarina, olio di palma, ecc. Optate se possibile per prodotti artigianali. Più in generale, scegliete prodotti locali possibilmente a chilometri zero (le spese di trasporto ormai sono insostenibili), quindi se un prodotto d'importazione costa meno o quanto un prodotto locale, il suo costo all'origine sarà bassissimo e probabilmente anche la sua qualità. Riscopriamo invece i piccoli negozi di alimentari che ancora resistono alla grande distribuzione. Se a tavola vogliamo fare bella figura con i nostri ospiti fidiamoci di chi i cibi li ha assaggiati e conosce i produttori ed i fornitori. Ci sono moltissime ricette nella nostra tradizione che si basano soprattutto su verdure, legumi ed altri alimenti "poveri", ma ricchissimi di nutrienti. Al ristorante o quando siamo invitati attenzione agli antipasti, limitate il più possibile gli insaccati e gli altri prodotti di origine animale ricchi di grassi saturi conservanti, coloranti ed additivi vari. Per i primi attenti agli ingredienti ed ai condimenti in generale. Per i secondi accompagnate sempre la pietanza principale con un abbondante contorno di verdure. Non fate mai mancare la frutta fresca di stagione verso la fine del pasto, contribuirà al senso di sazietà e ad evitare di abusare degli immancabili dolci delle tradizioni natalizie. Una pausa tra una pietanza e l’altra è utile perché il cibo impiega almeno una mezzora prima di darvi una sensazione di sazietà, ma attenzione anche alle bevande alcoliche. non impiegate queste pause per bere. Molti pranzi natalizi iniziano con un prosecco, continuano con vini bianchi o rossi e terminano con uno spumante dolce, da accompagnare al dessert, o con un superalcolico (amaro, grappa, ecc.) per completare il tutto. Un mix letale, che sottopone ad un superlavoro il vostro fegato ed il vostro organismo in generale e che vi può far perdere punti sulla patente, se dopo tutto questo vi mettete al volante. Come consiglio finale vi raccomando quindi moderazione. Degustate la qualità ed i sapori dei cibi senza abbuffarvi, e durante i pasti posate la forchetta e guardate negli occhi ci vi sta intorno, date spazio alla conversazione, lo spirito del Natale lo trovate intorno a voi, non nel vostro piatto o nel vostro bicchiere. Buon Natale a tutti

Monica Grosso - Biologo nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 monicagrosso1@tiscali.it

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