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Non c’e’ niente di piu’ vitale dell’acqua

Il nostro copro è fatto di acqua, ormai lo sanno tutti! L’acqua è uno di quegli elementi indispensabili per la sopravvivenza, è simbolo di femminilità e fertilità: dove scorre acqua quasi sempre nasce la vita. L’acqua è madre e come tale sa aiutare un’altra madre che sta dando alla luce suo figlio. A partire dagli anni ’60 il ricercatore russo Charkovsky evidenziò i benefici, per mamma e bambino, dell’uso dell’acqua durante il travaglio.Sulle sue orme Leboyer immergeva i neonati in acqua calda per rendere meno traumatica la nascita e Michel Odent negli anni ’70 cominciò a fare lo stesso con le donne in travaglio per alleviarne le sofferenze usando una vasca: fu lui il padre del parto in acqua. La pratica prese piede anche in Italia: Poggibonsi fu il primo ospedale con vasca, molte realtà sono ancora attive, soprattutto al nord, altre purtroppo si sono fermate, ma con un po' di fortuna potreste scoprire che vicino a voi è possibile partorire in acqua… tralasciando il fatto che sarebbe possibile farlo anche partorendo a casa propria affidandosi ad ostetriche formate ed esperte. Ma quali sono nello specifico i vantaggi del partorire in vasca? In primis l’acqua è un buon metodo per controllare il dolore: induce il rilascio di endorfine, inibitori naturali del dolore, aiuta il rilassamento, riduce i tempi del travaglio e dà alla mamma un maggior libertà di muoversi. Cambiando spesso posizione il bacino è più mobile e questo aiuta i bimbi a cercare una posizione più favorevole per discendere nel canale del parto. Ne consegue un minor dispendio di energie e un ridotto uso di farmaci e parto analgesia. I tessuti, immersi in acqua calda, si ammorbidiscono, si rilassano e tendono a distendersi con minor rischio di lacerazioni. Le stesse contrazioni risultano, quindi, più efficaci e c’è un minor ricorso a

Lo sapevate?

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L’adattamento del neonato all’ambiente acquatico è possibile grazie al diving reflex (o risposta all’immersione), un riflesso fisiologico difensivo che si attiva quando l’acqua entra in contatto con i recettori cutanei del volto: ciò determina un’apnea in posizione espiratoria con chiusura della laringe. Il riflesso ha la sua massima efficacia alla nascita, per poi scomparire intorno ai 4-5 mesi di vita, è inibito dal contatto con l’aria e ridotto o assente in condizioni di acidosi fetale. Il primo respiro avviene non appena il volto del bimbo esce dall’acqua.

infusione di ossitocina nelle ultime fasi del travaglio. L’acqua sulla pelle diventa per la mamma una specie d vestito che la fa sentire più protetta, conserva la sua intimità, cadono inibizioni e paure. Nei travagli molto lunghi, l’acqua può restituire energie e riposo alla donna, calano gli ormoni dello stress come l’adrenalina e aumentano quelli del benessere. L’acqua sostiene il peso della pancia riducendo la pressione su vena cava e aorta e quindi migliorando la perfusione feto placentare. Ovviamente questi sono alcuni degli effetti positivi… vi risparmio la seppur affascinante, ma complessa cascata che coinvolge ormoni, psiche e fisiologia. Gli effetti positivi si ripercuotono inevitabilmente anche sui bimbi. Oltre alla migliore perfusione feto placentare, il passaggio dalla vita intra alla extra uterina è più graduale, i primi atti respiratori sono aiutati dall’ambiente umido intorno e la temperatura dell’acqua previene l’ipotermia neonatale. Tutto molto armonioso, ma la vasca non è un’opzione per tutte!! Deve essere garantita un’assistenza one to one, con personale formato ed in numero adeguato a sostenere in sicurezza un parto in acqua, la gravidanza deve essere singol e a termine. Esistono delle controindicazioni alcune assolute, altre relative, occorre fare un colloquio nel punto nascita scelto, oppure con l’ostetrica che vi assisterà a domicilio per capire se questa strada è percorribile per voi in sicurezza. Ma come funziona in pratica il parto in acqua? La vasca deve essere in un luogo caldo e accogliente tra i 22° e i 24°, con poche persone presenti e deve essere rivestita da teli monouso. La temperatura dell’acqua viene decisa dalla mamma, ma in genere sotto i 38°, temperature maggiori potrebbero determinare ipertermia materna e quindi fetale con un maggior dispendio di ossigeno e ridotte scorte per affrontare lo stress del travaglio. La vasca può avere forme diverse, l’importante è che sia riempita con almeno 60 cm di acqua per permettere il galleggia- mento materno e disporre teli intorno alla vasca. Il bimbo non sarà aiutato dopo l’espulsione della testa, ma solo indirizzato verso la superficie dell’acqua una volta uscito completamente dal corpo materno. Una volta emerso, la testa verrà asciugata mentre il resto del corpo a contatto con quello materno resteranno immersi in acqua. Per il secondamento potrebbe essere necessario uscire dalla vasca. Durante la permanenza in acqua la mamma potrebbe aver bisogno di fare pipì o qualcosa di più impegnativo… non c’è problema, non occorre uscire. In genere parliamo di piccole quantità: le urine vengono diluite, le feci possono essere eliminate con semplici manovre igieniche, non è quindi giustificato il ricambio di acqua nella vasca poiché il rischio infettivo è minimo. L’acqua potrebbe anche tingersi di rosso subito dopo il parto, non vi fate prendere dal panico, anche una piccola quantità di sangue può tingere di rosso in maniera impressionante una grande quantità di acqua.Ad ogni parto la vasca viene vuotata lavata e sanificata. Si esce dalla vasca solo se è la madre a volerlo o se qualcosa non sta andando come dovrebbe e quindi il travaglio non è più fisiologico, ma di questo non siete voi a dovervi preoccupare Il neonato che nasce in acqua in genere è più tranquillo rispetto a quello che nasce “in aria”, il pianto compare con qualche minuto di ritardo. Grazie al Diving Reflex, cioè all’istinto di trattenere il respiro quando l’acqua entra in contatto con i recettori del viso, non affoga, ma respira quando deve! Insomma, una cosa semplice come l’acqua e così tanti benefici! Se state decidendo dove e come partorire ora avete un’opzione in più da valutare! Buona scelta!!

Dott Ost Catiuscia De Renzis Paera.cd@gmail.com

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