Il Corriere della Città LUGLIO 2022

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Corriere Città

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Anno1014Numero Numero117 Anno

LUGLIO 2022 NOVEMBRE 2018 ELEZIONI ARDEA

Non solo Zito. Il commento degli sconfitti alle urne (p.8)

libertà informazione politica cronaca cultura sport ARDEA: CREMONINI VINCE LE ELEZONI, IL PROGRAMMA PER LA CITTA’

PA R L A I L N U O V O S I N D A CSPO O

INIZIA L’ERA CREMONINI

Ecco il nuovo Consiglio Comunale di Ardea BANDO SPIAGGE ARDEA Avviso pubblico partito in ritardo ma le convenzioni sono per due anni. Tutte le novità (da p.12)

EMERGENZA INCENDI Pomezia messa a dura prova. Intervista col Sindaco Zuccalà

CICLABILE POMEZIA

Il tratto “pericoloso” (che dovrebbe essere chiuso) è ancora accessibile

DISABILITA’ GRAVISSIMA

Il nuovo appello di una mamma che aspetta di entrare in graduatoria

POMEZIA/TORVAIANICA

Feste, sagre, musica, cinema all’aperto: cosa fare a luglio in città (da p.28) VIA CAMPO SELVA

Un residente: «Vivere senza servizi primari, situazione da ‘medio-evo’» SPORT

Diana Bacosi, doppia medaglia ai Giochi del Mediterraneo 2022

Editoriale MA AD ARDEA NON VOTA PIU’ NESSUNO

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l nuovo Sindaco di Ardea è Fabrizio Cremonini, ma ancora una volta il vero “vincitore” delle elezioni è stato l’astensionismo. Una fuga dal voto peraltro senza precedenti quella registrata in terra rutula che testimonia una disaffezione cronica da parte dei cittadini verso il voto divenuta negli anni sempre più forte e culminata con il disastroso risultato di queste ultime amministrative. Sì perché una percentuale di votanti così bassa, poco più del 30% al ballottaggio del 26 giugno scorso, ad Ardea in effetti non si era mai vista. Certo il problema non riguarda soltanto la Rocca – basti pensare che il dato della Provincia di Roma sulla partecipazione al secondo turno è stato di poco superiore, pari al 33%, e ci sono Comuni che hanno fatto perfino peggio – ma il dato inevitabilmente resta. Al nuovo Sindaco dunque, che ha battuto con uno scarto di circa 3 punti percentuali lo sfidante Zito, il compito per nulla semplice di riavvicinare i cittadini alle Istituzioni locali. (continua a pag.4)

ESCLUSIVO ‘FAR WEST’ A POMEZIA Colpi di pistola contro l’imprenditore anti-usura: i particolari inediti sull’accaduto CHIUSURA DELLE INDAGINI

Nuovo ‘terremoto’ giudiziario in arrivo?

(Da pag. 16)

L’inchiesta A Pomezia e Ardea trovare lavoratori giovani per l’estate è quasi impossibile. Colpa (anche) del Reddito di Cittadinanza

IL SERVIZIO DA PAG. 18



luglio 2022 NUMERO 7

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Perché i nostri giovani non vogliono più lavorare?

Mi chiedono di lavorare a nero per non perdere il sussidio

Pe rc h é a d A rd e a n o n s i vo t a p i ù ? ( p.4 )

Le testimonianze: trovare lavoratori per l’estate è diventato impossibile

POLITICA

Elezioni, parola agli sconfitti.............................p.8 Il nuovo Consiglio Comunale di Ardea............p.10 Bando spiagge ad Ardea: le novità...................p.12 CRONACA Emergenza incendi sul territorio.....................p.18 Ecomostro, appello per la colonia felina.........p.19 Ciclabile, il tratto ‘pericoloso’ ancora aperto...p.20 Via Campo Selva, vivere senza acqua e fogne..p.26 Eventi, cosa fare a luglio in città..............pp.28-29 LE RUBRICHE DEL CORRIERE DA PAG. 32

Editoriale

E’ cambiata la mentalità ma anche il Reddito di Cittadianza non aiuta SPORT I movimenti di mercato delle squadre di Pomezia e Ardea

(p.30)

Sul web Tutte le notizie sul territorio le trovi su www.ilcorrieredellacitta.com


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EDITORIALE

Il Corriere della Città luglio 2022

Perché ad Ardea non vota più nessuno? (segue dalla copertina) L'analisi del voto Ma che immagine dell'elettorato ci restituiscono queste elezioni? Se al primo turno i cittadini per larga parte avevano già deciso di disertare le urne, facendo registrare un'affluenza del 40,94%, al ballottaggio è andata pure peggio come visto, facendo scendere la percentuale di ulteriori 10 punti. Cremonini si ritrova così Sindaco con 5,833 voti (51,56%), oltre 3.000 in meno rispetto a quelli che, cinque anni fa, avevano permesso al Primo Cittadino uscente Savarese, di essere eletto sempre al secondo turno con percentuali di partecipazione comunque basse. Lo sfidante Zito invece, espressione di una coalizione inedita rispetto all'Amministrazione di cui ha fatto parte dal 2017 in qualità di Presidente del Consiglio Comunale, si è fermato al 48,44% delle preferenze, pari a 5,480 voti, non riuscendo così nell'impresa di ribaltare il risultato del primo turno. Andamento dell’affluenza alle Comunali di Ardea dal 1995 ad oggi Affluenza bassissima: è il risultato (finora) delle preferenze di lista, con 5,817 voti. Non Democrazia Cristiana che porterà, anche in peggiore di sempre solo. Appena un anno dopo, alle Nazionali, i questo caso, due candidati tra gli scranni Scorrendo l'archivio storico delle elezioni runumeri sotto la Rocca per Camera e dell’opposizione: per la lista, al primo turno, tule e guardando i dati sull'affluenza Senato avevano toccato percen- quasi il 10% delle preferenze. disponibili online il quadro che tuali altissime, ben il 43% per Il centrodestra torna alla guida della città POLVERIZZATO IL ne viene fuori è a dir poco RECORD DEL 2017 la prima, il 42% per il se- Veniamo ai vincitori. Dopo l'esperienza del allarmante. Dal 95' in poi Alle ultime comunali del 2017 era condo. E oggi? La percen- Sindaco Di Fiori il centrodestra si “riprende” si è assistito infatti ad un stata registrata un’astensione che tuale alle comunali è la guida della città. Il vincitore assoluto di crollo quasi verticale avevamo definito da ‘record’: al primo crollata, con oltre 4,000 questa tornata elettorale è stata inoltre Fradella partecipazione turno aveva votato poco più del 50% preferenze in meno telli D'Italia, di cui peraltro il Sindaco era copassata dal picco più degli aventi diritto, mentre al ballottag- come lista al primo ordinatore, sul quale ruoterà l'intera alto registrato nel 2001 gio appena il 40%. Nel 2022 è riuscita turno, appena il 13,4%. maggioranza. In Consiglio siederanno anche con un'affluenza “l’impresa” di fare peggio con un Se allora nel 2017 i citta- alcuni volti noti, già presenti nell'ultima ledell'85% al primo turno al ulteriore calo di 10% di dini avevano puntato tutto gislatura all'opposizione, i quali, insieme ai disastroso risultato del affluenza sia al 1° che al 2° sul voto di protesta rom- nuovi nomi, garantiranno ai nastri di par2022, con una percentuale turno pendo con le logiche del pas- tenza numeri e unità all'Amministrazione. pari a meno della metà. In mezzo sato, oggi possiamo dire che, Gli altri sconfitti una diminuzione costante nel tempo. secondo gli elettori, il M5S ha fallito la prova Chiudiamo infine con gli altri due candidati. Guardando ad esempio ai votanti al primo più importante, ovvero quella dell'Ammini- Per Luca Vita non sarebbe nemmeno opporturno ecco l'andamento degli ultimi anni: strazione della città. Il candidato Zito, di cui tuno parlare di “sconfitta” considerando che 75% (2004), 65% (2007), 60% (2012), 53% troverete l'analisi della sconfitta nelle pagine il candidato a Sindaco ha praticamente tri(2017), 40% (2022). Cinque invece i dati diseguenti, si dice pronto a condurre un'oppo- plicato i voti ottenuti cinque anni fa. In cresponibili per quanto riguarda i ballottaggi: sizione “chiara e netta contro tutto quello che scita anche la lista Ardea Domani che ha 70% (1995), 49% (2004), 54% (2007), 39% hanno combattuto in questi anni” cercando visto raddoppiare le preferenze rispetto al (2017), 30% (2022). Insomma, un trend, al contempo di “riorganizzare il Movimento 2017. Per lui il premio di un posto in Consianche qui, inequivocabile. sul territorio”. In tal senso i numeri dai quali glio Comunale all'opposizione insieme al Il crollo del Movimento 5 Stelle ripartire ci sarebbero anche: staremo a ve- consigliere Martinelli. L'unico rammarico, L'altro dato principale emerso da questa tordere. semmai, è quello di non aver inciso nell'innata elettorale è stato il tracollo del MoviIn crescita PD e DC dirizzare verso Zito i voti al ballottaggio con mento 5 Stelle rispetto a cinque anni fa, Salgono invece le quotazioni del Partito i suoi elettori che, evidentemente, hanno prefrutto anche, inevitabilmente, di quanto acDemocratico che dopo l'assenza alle passate ferito non esprimersi. Castriciano invece, alla caduto nel frattempo anche al livello NazioAmministrative, ma subentrato in corsa alla prima esperienza alle Comunali e che al balnale. Ad Ardea il calo nei consensi è stato fine dell'Amministrazione Savarese quale lottaggio aveva dato come indicazione di evidente sia nei numeri che nella rappresenpartner di maggioranza, ottiene il risultato voto la figura di Fabrizio Cremonini, saluta tanza in Consiglio Comunale, ridottasi, dopo migliore della coalizione a sostegno di Lucio le Amministrative con il 4.89% delle prefel'esperienza di Governo cittadino, a soli due Zito superando anche lo stesso Movimento renze pari a 739 voti. Numeri che però non consiglieri (ma attenzione: anche in caso di 5 Stelle. Un risultato che consentirà una gli consentiranno una rappresentanza in vittoria al ballottaggio sarebbero stati solo 5), doppia rappresentanza in Consiglio Consiglio. più il candidato Zito. Ecco i dati: se nel 2017 Comunale con Alessandro Mari e Roberta i grillini mettevano assieme ad Ardea sotto il Tedesco. Bilancio positivo anche per la Luca Mugnaioli simbolo legato a Mario Savarese il 31,52%



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POLITICA

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Strade, decoro della città, litorale, consorzi, rilancio indaco, partiamo dal dato sull'astensione. Si aspettava una fuga dal voto al ballottaggio così ampia, con il dato peggiore di sempre dal '95? «Sì, devo dire che me lo aspettavo. Sia perché si tratta di una tendenza nazionale, sia perché ad Ardea, negli ultimi cinque anni, c’è stato un netto distacco tra l’Amministrazione Comunale e i cittadini, che ha amplificato ancora di più l’astensionismo alle urne». Quali saranno i primi provvedimenti della sua Amministrazione e quali quelli che intendete realizzare nei primi sei mesi di Governo? «L’obiettivo principale di questo inizio di consiliatura è senza dubbio quello di instaurare un rapporto umano con la popolazione e di riallacciare il dialogo con tutta la cittadinanza. Al contempo, adotteremo dei provvedimenti a partire dal mondo dei Servizi Sociali, sempre nell’ottica di un miglioramento del rapporto con la cittadinanza. Inoltre, ci dedicheremo con impegno alla sicurezza e all’igiene della città». Può fornirci qualche anticipazione sui nomi che andranno a comporre la sua Giunta? «Al momento non posso fare nomi, ma assicuro con forza che l’unica indicazione fornita è quella di formare una nuova Giunta composta da persone capaci e professionalmente preparate, che possano mettersi subito al lavoro per il bene di Ardea». Nel corso della campagna elettorale, e anche prima del ballottaggio, avete contestato molti punti al vostro avversario politico specie in merito a quanto realizzato negli ultimi cinque anni di governo cittadino. In che cosa allora il vostro Governo sarà diverso da chi vi ha preceduto? «Come accennato anche poco fa, principalmente instaureremo un dialogo con tutto il tessuto sociale cittadino. Passeremo poi allo snellimento delle procedure burocratiche per evitare lungaggini e per ridurre i tempi di risposta al cittadino, che devono assolutamente essere celeri». Veniamo ad alcuni temi specifici. Il tema dei

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«Puntiamo a snellire le procedure burocratiche per evitare lungaggini e per ridurre i tempi di risposta al cittadino, che devono assolutamente essere celeri»

Il neo Sindaco di Ardea Fabrizio Cremonini parcheggi. Il litorale ne è sprovvisto, anche di quelli a pagamento. Cosa intende fare su questo punto? «La realizzazione di un Piano Parcheggi è stata già prevista all’interno del nostro programma elettorale. Sicuramente, visto che la stagione estiva è ormai in corso, il progetto che abbiamo in mente potrà essere realizzato a partire dal prossimo anno. In tal senso, anche per rimpinguare le casse comunali, istituiremo dei parcheggi a pagamento sul lungomare, così come accade in tutte le città del litorale laziale». Accessibilità alle spiagge: cosa farete per rendere l'arenile inclusivo a tutti, soprattutto alle persone con disabilità? «Fin da subito avvieremo un dialogo ed elaboreremo proposte insieme ai titolari di tutti gli stabilimenti balneari affinché l’accesso alle spiagge sia garantito a tutti, quindi anche e soprattutto alle persone diversamente abili e con difficoltà. Per quanto riguarda le spiagge libere, invece, contiamo di avviare un progetto che possa garantire l’accesso in modo agevole e senza barriere nella maggior parte dell’arenile pubblico». Come affronterà la sua Amministrazione il tema della manutenzione stradale considerando che, purtroppo, è ancora questa una delle emergenze del territorio? «L’obiettivo principale è quello di ritornare a gestire direttamente, con personale dedicato, questo servizio. Nell’immediato, chiaramente, non sarà possibile, ma questa tipologia di gestione della manutenzione stradale ci permet-

«Consorzi? Sono il fiore all’occhiello della città di Ardea, avvieremo dialogo con tutte le realtà. Per le spiagge istituiremo delle navette che partiranno dai parcheggi da realizzare nelle vicinanze»

terà di intervenire in tempi più brevi e con una maggiore efficienza ed efficacia». Come verrà gestita l'annosa questione dei Consorzi? Quali sono le vostre idee in merito? «I Consorzi sono il fiore all’occhiello di Ardea: avvieremo dei dialoghi con tutte le realtà. Per quanto riguarda le spiagge raggiungibili dalle zone consortili, contiamo di garantire l’accessibilità istituendo delle navette che preleveranno le persone dai parcheggi che realizzeremo proprio in prossimità dei Consorzi. In ogni caso, analizzeremo tutte le convenzioni esistenti e rispetteremo le leggi in materia». (continua)

«Strade? L’obiettivo principale è quello di ritornare a gestire direttamente, con personale dedicato, questo servizio»

Inizia l’era Cremonini: «Astensione? Ce lo aspettavamo, negli ultimi 5 anni netto distacco tra Amministrazione e cittadini. Primi provvedimenti? Riallacciare proprio il dialogo con la cittadinanza»


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POLITICA

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del centro storico: ecco il programma di Cremonini (segue) Decoro, lotta all'abbandono dei rifiuti sul territorio, roghi tossici: quale sarà la vostra strategia per affrontare la questione? «La lotta all’abbandono dei rifiuti è una nostra priorità: attiveremo il maggior numero di telecamere a disposizione per individuare gli incivili ed elevare contravvenzioni, reinvestendo le risorse incassate per avere una città più pulita. Anche sul fronte dei roghi tossici contiamo di intervenire con ogni mezzo, soprattutto nell’area delle Salzare, per la quale abbiamo previsto un piano di perimetrazione che, nel medio-lungo periodo, ci porterà a risolvere il problema dell’uso civico e che conseguentemente avrà anche l’obiettivo di evitare lo sversamento di materiale tossico nei terreni e il conseguente inquinamento». Ad Ardea molti km di costa sono interdetti alla balneazione: qual è la vostra ricetta per valorizzare il litorale e rilanciare il turismo? «La ricetta migliore che possiamo applicare è quella dell’avvio di un dialogo con i Comuni dei Castelli Romani per portare a termine il “Progetto di Fiume”: questo ci garantirà che

Ancora il Sindaco: «Eventi estate? Stiamo programmando la notte bianca a Tor San Lorenzo, dopodiché andremo ad autorizzare le proposte arrivate da comitati e associazioni»

Si parla anche di rilancio del centro storico:

che possano far frequentare alla popolazione il nostro bellissimo centro storico». Cosa farete per riqualificare le periferie? «Per quanto riguarda Montagnano, puntiamo in brevissimo tempo a riaprire la Delegazione Comunale e, nel medio periodo, una volta terminata la perimetrazione del nucleo abu-

«Abbandono rifiuti? Attiveremo il maggior numero di telecamere a disposizione per individuare gli incivili. Centro storico? Partiremo dal potenziamento dell’illuminazone» l’inquinamento “portato” dai fiumi verso il nostro mare possa via via diminuire. Inoltre, nei prossimi giorni consulteremo anche il Consorzio di Bonifica per concordare delle strategie comuni contro l’inquinamento delle acque».

quali sono le vostre idee in merito? «Innanzitutto punteremo a migliorare l’illuminazione in tutto il nostro centro storico, che appare fatiscente e con zone troppo buie. Poi avvieremo uno stretto dialogo con le attività produttive del territorio, al fine di promuovere l’organizzazione di mercatini e sagre

sivo, individueremo delle aree verdi dove realizzare parchi e giardini. Per quanto riguarda le altre periferie, daremo priorità alla bonifica delle aree interessate dallo sversamento di rifiuti e al controllo del territorio». Trasporti e scuola/politiche scolastiche: quali sono i punti del vostro programma su tali aspetti? «L’obiettivo prioritario è quello di ripristinare il servizio Scuolabus. Contestualmente, punteremo a migliorare la qualità e a mettere in sicurezza tutti i plessi scolastici del territorio. Capitolo eventi estivi». Il Comune partirà in ritardo considerando le elezioni: ci sarà comunque tempo per organizzare qualcosa per i turisti e i cittadini? «Certamente sì, c’è tempo per organizzare. Già da oggi (venerdì 1 luglio) stiamo programmando l’organizzazione della “Notte Bianca” a Tor San Lorenzo e dalla prossima settimana andremo ad autorizzare le richieste avanzate dai comitati di zona e dalle associazioni per organizzare gli eventi dell’Estate Ardeatina». Luca Mugnaioli «Periferie? Daremo priorità alla bonifica delle aree interessate dallo sversamento di rifiuti e al controllo del territorio»


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POLITICA

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Elezioni, il post-voto: parola agli sconfitti L’analisi di Lucio Zito, Luca Vita e Giampiero Castriciano dopo la vittoria di Cremonini ll'indomani del ballottaggio che ha visto trionfare ad Ardea il candidato del centrodestra Fabrizio Cremonini abbiamo analizzato il risultato con gli altri candidati usciti sconfitti alle urne. Lucio Zito Ragionando a mente fredda pensa di aver commesso qualche errore nella campagna elettorale o rifarebbe comunque le stesse cose? «Certo, uno scarto così esiguo spinge a rimuginare su eventuali errori di strategia che possiamo aver commesso e senza i quali avremmo potuto vincere. Ma la campagna elettorale è stata entusiasmante ed appassionata, da parte mia e della mia squadra e se qualche errore è sato fatto, ne discuteremo a mente fredda. Intanto ci prepariamo a fare una attenta opposizione che sarà comunque propositiva e disposta a collaborare sui temi che ci sono cari». Il dato più inquietante resta quello dell'astensione... «Il problema dell’astensionismo non è nuovo ed è di scala nazionale. Ad Ardea, però, assume dimensioni davvero preoccupanti. Le cause sono in parte da ricondursi allo scollamento della politica dai cittadini ed in parte anche allo scarso interesse verso il territorio di una fetta di popolazione “vancanziera” che frequenta il nostro mare per brevissimi periodi all’anno. Ci assumiamo la nostra parte di responsabilità per aver scarsamente comunicato con i cittadini nei 5 anni impiegati a recuperare i disastri lasciati dagli stessi che ora i cittadini hanno rimesso al governo della città e stiamo già lavorando per non perdere ed anzi rinsaldare quel rapporto che abbiamo costruito durante la campagna elettorale». Il voto ha sancito un crollo di consensi abbastanza netto nel M5S rispetto a cinque anni fa: vi siete dati una spiegazione? «Il “crollo dei consensi rispetto a cinque anni fa” è una logica conseguenza di tutto quello che è accaduto a livello nazionale nella vita di un giovane Movimento che si sta evolvendo con profondi cambiamenti. Le ricordo, però, che il Movimento 5 Stelle ad Ardea ha raccolto la percentuale più alta d’Italia in termini di consenso nell’ultima tornata elettorale. Di questo siamo fieri e lo riteniamo un segnale chiaro del fatto che una fetta di elettorato ha capito cosa è stato fatto in questi cinque anni per Ardea». Al livello personale, archiviata la sconfitta, quali saranno i suoi progetti politici futuri? «5.480 elettori ci hanno chiesto di difendere le nostre posizioni e di portare avanti i nostri progetti per Ardea, dunque faremo una opposizione chiara e netta contro tutto quello che abbiamo combattuto in questi anni. Nel

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Da sx: i candidati Zito, Vita e Castriciano frattempo cureremo il rapporto con i cittadini e riorganizzeremo il Movimento sul territorio, secondo le indicazioni del Presidente Conte». Luca Vita Il suo invito al voto al ballottaggio a favore di Lucio Zito alla fine non è stato ascoltato. In tantissimi hanno poi scelto di non votare. Perché secondo lei? «Perché non hanno percepito differenze tra le due proposte in campo. O semplicemente perché hanno ritenuto che in caso di vittoria dell’uno o dell’altro poco sarebbe cambiato. Penso che questo sia in linea con il grande astensionismo che abbiamo registrato in questa tornata elettorale, un grido nei confronti della politica e di ciò che ha saputo (o non ha saputo) mettere in campo in questi anni. Va anche detto che il mio non era un invito al voto, ma semplicemente la condivisione di chi personalmente avrei votato e soprattutto del perché. Un ragionamento condiviso pubblicamente dopo aver detto a chiare lettere che noi non eravamo disponibili ad alcun accordo, con nessuno. È chiaro che non basta neanche questo, se una proposta non convince. Del resto, gli elettori non sono “proprietà” di nessuno: bisogna saperli ascoltare, convincere, coinvolgere. Ed era un’operazione non certo possibile in due giorni e di fronte ad uno schema come quello. Io spero onestamente che qualcuno a sinistra impari la lezione assumendosi le responsabilità di ciò che è accaduto: quella che ci lasciamo alle spalle non è stata la vittoria del centrodestra, ma la sconfitta di una proposta alternativa. E io credo che se si vuole costruire o ricostruire un campo progressista e alternativo, occorre partire dal coraggio di dire “abbiamo sbagliato, voltiamo pagina”. Occorre recuperare credibilità e non trincerarsi ancora una volta dietro ad alibi, a cui i cittadini non sono disposti a credere. Se le forze politiche di centrosinistra sono in grado di chiudere quella pagina e andare oltre, io sono disponibile a fare la mia parte. Altrimenti, il nostro percorso è comunque già tracciato». Al livello personale lei ha ottenuto un notevole successo. In che modo condurrete la vostra attività di opposizione? «Sì, è stato un bel successo. Ma non è stato e non è abbastanza. Io penso che sia un buon punto di partenza, per costruire uno schieramento ampio e alternativo, chiaramente di-

stinguibile dalle logiche che hanno governato la città fino ad oggi e che – temo – caratterizzeranno anche questa fase di ritorno al passato. Penso che la parola chiave per descrivere l’opposizione che abbiamo in mente sia “rigore”. Non ci metteremo a fare scenate o colpi di teatro, non crediamo sia questo ciò che serve alla città. Abbiamo ricevuto un mandato chiaro dalle elettrici e dagli elettori: vigilare, studiare (tanto), produrre atti con i quali provare ad incidere nelle scelte della futura amministrazione. Lo faremo con pragmatismo e serietà, con la giusta severità nei confronti della maggioranza ma anche di noi stessi. E poi sarà importantissimo il lavoro fuori dal consiglio comunale. C’è una città che non crede più nella politica, che va raggiunta, ascoltata e coinvolta nelle scelte. Solo così la politica diventa utile alla vita di tutti i giorni e non semplice esercizio del potere. Sarà un lavoro lungo e faticoso, ma è questo il motivo per cui è nato il nostro movimento politico. E possiamo contare oggi su una bella squadra di persone, pronte a mettersi alla prova insieme a noi». Giampiero Castriciano Oltre a Cremonini a vincere è stata anche la fuga dal voto: perché secondo lei? «Ardea ha il suo nuovo sindaco nonostante il palpabile disgusto dei cittadini sempre più avversi alla politica. E’ sintomatico il fatto che, sia al primo turno che al ballottaggio, l’affluenza degli elettori in questa città è stata forse la più bassa d’Italia. Ciò indica, chiaramente, come un’intera collettività sia rimasta delusa anche dall’ultima amministrazione monocolore M5S. Gli amministratori uscenti non sono stati in grado di imprimere quella svolta che tutti si aspettavano» Come giudica la vostra esperienza? «Amici Per l’Italia, per la prima volta, si è quindi presentata agli elettori con un programma realistico, facilmente attuabile e, per tanti versi, fortemente innovativo. Il risultato ottenutonon ci ha consentito di ottenere una rappresentanza in Consiglio comunale ma ha suscitato interesse da parte delle due forze politiche che si sarebbero sfidate al ballottaggio». Al ballottaggio avete espresso una preferenza per Cremonini. Può ribadirne i motivi? «Ci siamo chiesti: potevamo riconsegnare la città a chi aveva già dato prova di inefficienza e incapacità? Oppure potevamo giocare la carta di una collaborazione trasparente e disinteressata? Alla fine abbiamo deciso di appoggiare lealmente il candidato Cremonini, a cui vanno i nostri più sinceri auguri e apprezzamenti anche per il coraggio con il quale ha accolto le nostre proposte programmatiche unitamente al suo gruppo pronto a mettersi al lavoro» Luca Mugnaioli



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CRONACA

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Come sarà il nuovo Consiglio di Ardea Maggioranza targata Fratelli D’Italia: ma ecco i 24 consiglieri che siederanno nell’assise cittadina oncluse le elezioni ad Mauro Iacoangeli, Raffaella Neocliti, Edelvais Ardea è già tempo di capire Ludovici, Alberto Montesi, Antonella Coa chi spetterà il compito di fano, Davide Sarrecchia, Maurice Montesi, amministrare la Città per i Emanuela Micoli, Veronica Ortolani, Ricprossimi cinque anni. Il cardo Roma e Antonio Anastasio. Per quanto Sindaco eletto, Fabrizio riguarda la Lega, tre saranno i rappresenCremonini, potrà contare su una maggio- tanti: Franco Marcucci, Luana Ludovici ed ranza di centro destra composita ma che Eleonora Leoni. Infine Cambiamo, con il ruoterà intorno alla lista di Fratelli d’Italia, la consigliere Francesco Giordani. vera vincitrice di queste Comunali. Per il L’opposizione (M5s, PD, DC – Ardea Dopartito di Giorgia Meloni, ad Ardea, al primo mani) turno, sono arrivate infatti ben 4.225 prefe- Chi siederà invece dall'altra parte degli renze pari al 28.8%. In assoluto è stata scranni? Per il Movimento 5 Stelle, questa la lista più votata a queste oltre al candidato Sindaco Lucio Amministrative. A seguire la Zito uscito sconfitto dal balLega (8.26% – 1.211 voti), lottaggio, ci sono Sandro INIZIA L’ERA CREMONINI Cambiamo (4.634% – 681 Caratelli e Cassandra VoIl centrodestra torna alla guida della voti) e a chiudere la lista lante. Per il Partito Decittà di Ardea. Fabrizio Cremonini, Lista Sgarbi (0.61% – 90 mocratico troviamo eletto dopo il ballottaggio del 26 giugno voti). Tornando a FDI il invece Alessandro Mari scorso, potrà contare su una risultato ottenuto rape Roberta Tedesco, maggioranza composta da Fratelli d’Itapresenta un vero e promentre per la Democralia, Lega e Cambiamo! prio balzo in avanti zia Cristiana Calliope All’opposizione M5S, PD e rispetto a cinque anni fa: Ludovici e Simone Erriu. Ardea Domani nel 2017 infatti, insieme ad Chiude Ardea domani Luca Alleanza Nazionale e propoVita, che si era candidato come nendo peraltro un proprio candiSindaco, e Niko Martinelli. dato a Sindaco, si era fermata a poco più di 1.200 preferenze. La maggioranza: FDI, Lega, Cambiamo Ecco allora come sarà composto il prossimo consiglio comunale che resterà in carica per i prossimi cinque anni. Tra i banchi della maggioranza, come detto, 11 posti saranno occupati da Fratelli D’Italia. Troviamo quindi

C

Fabrizio Cremonini Sindaco

Maggioranza

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1. Mauro Iacoangeli 2. Raffaella Neocliti 3. Edelvais Ludovici 4. Alberto Montesi 5. Antonella Cofano 6. Davide Sarrecchia 7. Maurice Montesi 8. Emanuela Micoli 9. Veronica Ortolani 10. Riccardo Roma 11. Antonio Anastasio 12. Franco Marcucci 13. Luana Ludovici 14. Eleonora Leoni 15. Francesco Giordani

Opposizione 1. Lucio Zito 2. Sandro Caratelli 3. Cassandra Volante 4. Alessandro Mari 5. Roberta Tedesco 6. Calliope Ludovici 7. Simone Erriu 8. Luca Vita 9. Niko Martinelli

I più votati IL VOTO DI PREFERENZA - Quali sono stati i candidati alla carica di consigliere più votati in queste Amministrative sotto la Rocca? Questi i consiglieri con più di 300 preferenze ricevute: 1) Mauro Iacoangeli (FDI) 924 voti 2) Raffaella Neocliti (FDI) 893 voti 3) Edelvais Ludovici (FDI) 744 voti 4) Alberto Montesi (FDI) 731 5) Calliope Ludovici (DC) 618 6) Simone Erriu (DC) 612 7) Sandro Caratelli (M5S) 489 8) Antonia Cofano (FDI) 452 9) Luca Amati (DC) 445 10) Davide Sarrecchia (FDI) 442 11) Alessandro Mari (PD) 434 12) Annie De Gasperi (DC) 433 13) Franco Marcucci (LEGA) 426 14) Maurice Montesi (FDI) 420 15) Cassandra Volante (M5S) 410 16) Andrea D’Amario (M5S) 367 17) Debora Duranti (M5S) 333

Il voto alle liste IL PRIMO TURNO - Al primo posto come lista più votata troviamo Fratelli D’Italia con il 28.80%. Seguono il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle appaiati al 13%. Quarta la Democrazia Cristiana mentre al quinto posto troviamo Ardea Domani. LA COALIZIONE DI CENTRODESTRA - Partiamo da Fabrizio Cremonini che, di fatto, aveva vinto anche il primo turno delle Amministrative. Questi i risultati delle liste a lui collegate: Fratelli D’Italia 28.8% – 4.225 voti; Lega: 8.26% – 1.211 voti; Cambiamo: 4.634% – 681 voti; Lista Sgarbi: 0.61% – 90 voti. IL CENTROSINISTRA - Il candidato di centrosinistra si era fermato invece poco più indietro del suo competitor di centrodestra. Ecco com’era andata per le liste a lui collegate: Partito Democratico: 13.61% – 1.996 voti; Movimento 5 Stelle: 13.4% – 1.965 voti; Democrazia Cristiana: 9.58% – 1.406 voti; Lista Azzurri: 3.89% – 571 voti. LUCA VITA - Terzo era arrivato Luca Vita. Questo il dettaglio delle liste a lui collegate: Ardea Domani: 8.59% – 1.260 voti; Lista Civica per Ardea: 2.26% – 332 voti; Liberiamo Ardea: 1.4% – 205 voti. GIAMPIERO CASTRICIANO - Ultimo si era posizionato l’esponente di Amici per l’Italia Giampiero Castriciano. Per lui il 4.89% pari a 739 voti. La lista, l’unica, invece si è fermata poco più sotto a 727 voti pari al 4.96% delle preferenze.



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POLITICA

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Nuovo bando spiagge Ardea, convenzioni per d stato uno degli ultimi atti dell’Amministrazione Savarese ed ha riproposto, anche per quest’anno, il bando per l’affidamento e l’organizzazione delle spiagge libere di Ardea stavolta non solo per una stagione estiva ma per gli anni 2022/2023. L’avviso è però partito con leggero ritardo considerando che per le domande c’era tempo fino al 15 giugno scorso e che dunque, considerando i tempi per il completamento dell’iter burocratico, gli assegnatari potranno iniziare la propria attività a stagione balneare già iniziata. Fermo restando che, come detto, a parziale bilanciamento, ci sarà comunque la possibilità di gestire l’assegnazione anche per l’anno prossimo. della vita umana in mare e sulla spiaggia, Il bando nonché la pulizia giornaliera con raccolta Ad ogni modo ecco cosa ha previsto il Co- differenziata dei rifiuti ed il conferimento a mune. L’oggetto del servizio sugli arenili li- carico del gestore, l’igiene e il decoro nel beri riguarda: la fornitura di servizi generali tratto di arenile libero oggetto di affidaindispensabili per la tutela dell’igiene e del- mento. l’incolumità pubblica, come pulizia dell’are- Le spiagge nile, servizi igienici di facile rimozione, Per quanto riguarda i lotti da affidare in conpostazione di salvataggio a mare, postazione venzione il Comune ha deciso di riconferdi primo soccorso, assistenza a mare per mare lo stesso elenco dell’anno il posizionamento razionale degli passato, nonostante qualche perombrelloni, utilizzazione plessità sollevata anche dal macchinette distributrici di IL BANDO 2022/2023 nostro giornale nel numero alimenti e bevande. E anAnche per quest’anno - e per il di settembre 2021 come cora: l’affidamento tem- prossimo - sono 10 i lotti concessi in ad esempio per ciò che poraneo dell’attività di convenzione dal Comune, in uno degli riguardava il lotto di noleggio delle attrezzaultimi atti della Giunta Savarese. Il Lungomare delle Dune, ture balneari (sdraio, bando è però partito con leggero ritardo non proprio facile da lettini, ombrelloni, pe- e si è chiuso soltanto a metà giugno: di raggiungere, che non dalò, canoe e simili); l’afconseguenza gli assegnatari aveva raccolto probabilfidamento di spiaggia partiranno a stagione balneare mente per questo nessuna attrezzata, orientata, risergià avviata offerta. vata all’ospitalità dei diversaLe altre criticità riscontrate mente abili, strutturata per nel 2021 l’accessibilità dei soggetti con problematiMa questo non era stato l’unico problema riche motorie e percettive (uditive, visive, a di- levato. La questione principale, come aveversi livelli) che viene garantita con passerelle vamo appurato dopo una ricognizione sul che collegano tutte le postazioni e con lettini litorale, era stata la mancata partenza del serstabilizzati alzati all’altezza delle sedie a ro- vizio in diversi lotti. Alcuni dei soggetti vintelle, piazzole per facilitare lo spostamento citori avevano infatti rinunciato a gestire lo della carrozzina, parcheggi per disabili, car- spazio concesso in convenzione lasciando rozzine J.O.B., bagni accessibili e spogliatoi a così scoperto dai servizi quel tratto di litodisposizione degli ospiti. L’affidamento com- rale, che erano stati pensati, vale la pena di prende infine l’organizzazione e l’espleta- ricordarlo, anche in ottica di presidi anti mento dei servizi di assistenza a mare e a Covid. Non solo. Paradossalmente, in alcun terra, con idoneo personale abilitato, al fine casi, chi invece era arrivato secondo in gradi garantire la sicurezza e la salvaguardia duatoria e che avrebbe voluto partire con l’at-

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tività, a causa del mancato scorrimento della graduatoria, era rimasto tagliato fuori. Cosa accadrà quest’anno Quest’anno allora andrà diversamente? Per saperne di più abbiamo interpellato l’ex Presidente del Consiglio Comunale Lucio Zito (in quanto espressione dell’Amministrazione uscente che ha redatto il bando nonché candidato a Sindaco alle ultime Comunali), e il neo Sindaco Fabrizio Cremonini che invece dovrà fare i conti con un bando non messo a punto dalla sua squadra di Governo. Lucio Zito Consigliere, la sua Amministrazione, tra gli ultimi atti prodotti, ha pubblicato l’Avviso per l’organizzazione delle spiagge libere di Ardea, riguardante 10 lotti in tutto. Può spiegarci intanto perché la scelta di procedere con l’assegnazione per due stagioni (2022 e 2023) anziché un anno solo come avvenuto in passato? «La scelta dei due anni è stata determinata dalla volontà di invogliare i partecipanti consentendo loro di ammortizzare meglio gli eventuali investimenti». Per partecipare al bando e per le domande c’è stato tempo fino al 15 giugno. Non c’era modo di anticipare in modo tale da arrivare per tempo con l’inizio della stagione balneare? «L’anno passato il bando era scritto in modo da agevolare la fruizione delle spiagge in sicurezza anti-COVID e quindi con criteri molto blandi». (continua)

Lo scorso anno alcuni vincitori del bando avevano poi rinunciato lasciando ‘scoperti’ dai servizi, in virtù del mancato scorrimento della graduatoria, i tratti ottenuti in convenzione dal Comune di Ardea


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due anni: ma andrà meglio della scorsa estate? (segue) «Abbiamo chiesto alla Regione se potevamo applicare le stesse modalità anche per quest’anno, ma la Regione ci ha fatto attendere molto per la risposta (negativa). Presumo che si stesse monitorando l’andamento dei contagi per decidere. Anche per questo motivo il nostro bando è uscito in ritardo con scadenza 15 giugno». Lo scorso anno avevamo riscontrato tuttavia alcune criticità lungo il litorale, su tutte il mancato avvio delle attività su alcuni lotti malgrado la regolare assegnazione, anche in virtù di un mancato scorrimento della graduatoria. Secondo lei quest’anno andrà diversamente? «Non conosco i dettagli dilla questione che pone per non essermi occupato in dettaglio di questa tematica. In ogni caso credo che la possibilità di gestire la il lotto per 2 anni possa essere un ottimo motivo per spingere i proponenti a partecipare al bando, nonostante sia esso tardivo». Ultima domanda: crede che questo modello di assegnazioni temporanee, fatto di strutture facilmente rimovibili, verrà mantenuto dalla nuova Amministrazione? Viceversa, perché sarebbe Nelle foto: un errore non dall’alto, il rinnovarlo Sindaco di anche dopo il Ardea Fabrizio 2023? Cremonini, il «Non ho motivi di Consigliere ritenere che la nuova AmLucio Zito ministrazione non prose-

Il Sindaco Cremonini: «L’assegnazione e le autorizzazioni non possono andare oltre il mese di maggio» L’ex candidato Zito: «La possibilità di gestire il lotto per due anni pensiamo possa essere stato un ottimo motivo per spingere i proponenti a partecipare al bando»

gua su questa, viste le dichiarazioni dell’attuale Sindaco in campagna elettorale sul rilancio del litorale. A meno che non stia maturando un’idea più efficace per favorire la fruizione del nostro litorale. Quello su cui si dovrà porre estrema attenzione, però, è la questione del divieto di balneazione: è necessario costituire una task force con ARPA, Consorzio di Bonifica, ACEA, come minimo, per individuare le cause di questo fenomeno. Avremmo dato farlo prima, ma non ci siamo riusciti anche a causa della pandemia che ha rallentato le attività degli uffici ed ha spostato i focus di priorità». Il Sindaco Cremonini Il bando per la gestione delle spiagge libere (che sarà per due anni anziché stagionale) è partito in ritardo considerando che l'avviso è scaduto il 15 giugno scorso, ovvero a stagione estiva già iniziata. Cosa ne pensa considerando che, chiaramente, non è stato un provvedimento della sua Ammini-

strazione? Secondo Lei si sarebbero potute organizzare prima le scadenze secondo lei in modo tale da far partire le spiagge per tempo? Ad ogni modo: avete notizia circa la partecipazione al bando stesso? Gli spazi verranno assegnati? «Mi sento di poter assicurare che, dal prossimo anno, i bandi per l’assegnazione delle spiagge libere e le autorizzazioni per gli stabilimenti balneari vengano definiti non oltre il mese di maggio: non possiamo permetterci di andare oltre. Per il Comune la priorità deve infatti essere quella di consentire ai gestori di poter programmare per tempo la stagione estiva». Luca Mugnaioli

La segnalazione: «Più cura per il litorale di Marina di Ardea» APPELLO AL COMUNE - Pubblichiamo la segnalazione di una residente di Marina di Ardea che chiede al Comune maggiore attenzione e cura per il litorale. «Scrivo alla vostra Redazione nella speranza che il Vs giornale possa collaborare a smuovere le coscienze degli amministratori di Ardea. Quest'anno, in modo peggiore rispetto ai precedenti, a Marina di Ardea non abbiamo

ancora una discesa a mare decente ed accessibile a tutti, disabili in primis. Lo scorso anno, sul lungomare degli Ardeatini, ne era stata allestita una che arrivava sino al bagnasciuga, comodissima, sulla quale ho visto accedere persone su sedia a rotelle con anziani che hanno così potuto beneficiare dell'aria marina. Ne approfitto per segnalare che le fontanelle sono chiuse e non si sa per-

ché. Peraltro l' unico spiazzo, che potrebbe fungere da ritrovo, è sommerso dalla sabbia, sporco, con i sedili in travertino tutti malmessi. Eppure quello di cui vi parlo è un tratto di spiaggia bellissimo, ampio, frequentato da famiglie con tanti bambini e dovrebbe essere valorizzato, potrebbe essere davvero una cartolina per Ardea».


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Disabilità gravissima, le graduatorie non sono a el mese di marzo ci eravamo occupati del caso della signora Antonella in attesa ormai da oltre un anno di rientrare nella graduatoria degli aiuti economici destinati alle persone con disabilità gravissima del Comune di Pomezia e Ardea, in questo caso suo figlio Gabriel, di soli cinque anni e mezzo. A novembre 2021 è stata pubblicata l’ultima graduatoria - che vedeva visto suo figlio quinto in lista di attesa - ma da allora non ci sono state novità. Il mancato aggiornamento delle graduatorie Come spiegatoci la scorsa volta dal Sindaco di Pomezia Zuccalà, questi contributi, l’assegno di cura e il contributo di cura, sono stanziati con piani Regionali e le relative graduatorie vengono aggiornate ogni tre mesi. Peccato però che, proprio da novembre 2021, le nuove graduatorie (rimaste lo ricordiamo pressoché identiche con un solo ingresso in più nel 2021) non siano state rese note lasciando “col fiato sospeso” tutte quelle persone che, come Antonella, da anni aspettano di poter accedere a questi fondi.

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L’intervista

Le liste dovrebbero essere aggiornate ogni tre mesi ma le ultime disponibili risalgono al novembre scorso: perché non sono state ancora aggiornate? Per tale motivo la mamma si è nuovamente rivolta a noi per cercare di sensibilizzare le Istituzioni affinché la situazioni si sblocchi. Signora Antonella è cambiato qualcosa in questi mesi?“ «Purtroppo no. Non sappiamo per quale motivo ma le nuove graduatorie non sono state ancora pubblicate. Ci è stato detto che al livello Regionale i fondi sarebbero stati stanziati ma di fatto, da novembre scorso, non ci sono stati aggiornamenti. Il tempo però continua a passare e noi non sappiamo più come andare avanti. E purtroppo non abbiamo soltanto questo problema». Ci spieghi.. «A giugno siamo stati convocati all’UONPI (Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile) dove ci hanno comunicato che le terapie per nostro figlio cesseranno alla fine di luglio. Per noi è un vero dramma perchè si tratta di terapie fondamentali per Gabriel le quali ovviamente hanno costi altissimi. In più, di fatto, interrompendo le terapie potrebbero vanificarsi di colpo tutti i progressi fatti fati-

«E’ passato un anno e ancora siamo in attesa. In più ci è stato comunicato che le terapie per Gabriel all’UONPI cesseranno poiché il progetto è terminato»

cosamente sin qui con il rischio di dover ripartire da zero». Le hanno spiegato il motivo? «E’ sempre un problema di fondi e di poche risorse rispetto a chi ne ha bisogno. Per Gabriel era stato predisposto un progetto della durata di un anno che ora è scaduto. E così per fare entrare altri deve uscire Gabriel. E’ un meccanismo spietato, sia per mio figlio ma anche per chi è rimasto fuori fino ad ora. Noi come ho sempre detto non vogliamo togliere il posto a nessuno ma che tutti abbiano la possibilità di accedere a queste terapie”. (continua)

Le graduatorie IL CASO - Le graduatorie per l’assegno di cura e il contributo di cura sono redatte secondo il principio della continuità assistenziale affinché chi rientra nel beneficio possa proseguire a riceverlo nel tempo. Di fatto però, considerando che i fondi sono limitati, pur restando aperte, le liste risultano bloccate o quasi perché non c’è posto per nuovi ingressi, se non in qualche caso che fa purtroppo eccezione. Ad aumentare è quindi la lista di attesa: nello specifico le persone rimaste fuori sono passate dalle 11 del maggio 2021 alle 28 del novembre 2021. Inoltre, come vi avevamo spiegato nel precedente servizio, si è venuta a creare una sorta di situazione paradossale con le domande al momento fuori dalla graduatoria aventi punteggi superiori a quelle che hanno effettivamente accesso ai fondi.

La lettera: “Più fondi per l’UONPI di Pomezia” L’APPELLO - Come Antonella anche la signora Marzia ci ha contattati per rivolgere un appello agli Enti preposti. Anche i suoi figli, entrambi con disabilità, erano in cura presso l’UONPI di Pomezia, inseriti in un progetto di terapia denominata ABA (Analisi Applicata del Comportamento) che aveva iniziato a dare i frutti sperati. Ma adesso, dopo soli sei mesi di terapie, i fondi sarebbero finiti e, scrive questa mamma, “con essi anche le nostre speranze”. Ci racconta Marzia: «Nel comune di Pomezia ci sono tantissimi bambini affetti da autismo e da vari ritardi neurologici e psicomotori. Purtroppo però i fondi non bastano più. Soprattutto ci sono bambini come i miei che hanno superato la prima fascia evolutiva, cosa che rende difficile l’accesso a progetti convenzionati. Le poche risorse a disposizione finiscono infatti alla prima fascia evolutiva la quale ha la precedenza». L’unica soluzione resta quella di andare a pagamento, ma i costi sono altissimi. «Io non posso lavorare perché devo seguire i miei

figli e non possiamo permetterci, con il solo stipendio di mio marito, terapie comportamentali a pagamento». E a luglio il percorso all’UONPI finirà. «Dal primo di agosto i miei figli rimarranno senza terapia chissà per quanti mesi. Da genitori ci sentiamo falliti perché non possiamo dargli ciò di cui hanno bisogno per avere un futuro quanto più normale possibile». Quindi il messaggio alle Istituzioni che la mamma ha voluto inviare anche alla Direzione Generale della

ASL: «Quello che chiediamo umilmente, con queste poche parole scritte con il cuore, è di aiutare noi genitori monoreddito e con bambini ormai più grandi di fare in modo che l’UONPI abbia più fondi. Per non dover scegliere chi ha diritto alla terapia e chi come noi deve restare fuori. I miei non sono figli di serie B». LA ASL ROMA 6 - Abbiamo inoltrato l’appello all’Ufficio Stampa della Asl Roma 6 ma per problematiche relative alle tempistiche di stampa non è stato possibile pubblicare qui la risposta ricevuta. La stessa sarà pubblicata sul nostro sito www.ilcorrieredellacitta.com nel corso del mese di luglio.

«Dal primo di agosto i miei figli rimarranno senza terapia chissà per quanti mesi. Da genitori ci sentiamo falliti perché non possiamo dargli ciò di cui hanno bisogno per avere un futuro quanto più normale


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ancora state aggiornate: liste ferme a 8 mesi fa (segue) Non ci sono alternative? «Abbiamo provato a rivolgerci ad altri centri convenzionati, che tra parentesi non ci sono a Pomezia, ma anche qui siamo in lista di attesa. Non solo. Quando ci si rivolge ad altri Comuni non essendo residenti la precedenza viene data sempre a chi è del posto e dunque altri potrebbero passarci davanti a prescindere da quanto tempo siamo in attesa». Vuole mandare un nuovo appello al Sindaco e alle Istituzioni in Regione? «C’è bisogno di capire il dramma che affrontano famiglie come la nostra. Noi siamo stati catapultati in un mondo che non conoscevamo, e per di più ci troviamo a sostenere spese enormi solo per il bene dei nostri figli. Non è possibile lasciare persone in lista di attesa per anni. Cercate di mettervi nei nostri panni e sbloccate al più presto questa situazione». Risponde il Sindaco Le graduatorie per gli interventi a favore delle persone con disabilità gravissima sono ferme a novembre 2021 e non sono state ancora aggiornate malgrado, come Lei ci aveva spiegato nel febbraio scorso, siano trimestrali: da cosa dipende? Ci sono novità in merito?

Zuccalà: «Modifiche linee guida comporta la necessità di rivedere tutte le graduatorie alla luce delle nuove regole, anche per chi è in continuità assistenziale» «I tempi si sono dilatati a causa di un recente rinnovamento delle linee guida, da parte della Regione Lazio, per quanto riguarda i sostegni in favore delle persone con disabilità gravissime. Questo comporta la necessità di

rivedere tutte le graduatorie alla luce delle nuove regole, anche per chi è in continuità assistenziale. In queste settimane sono in corso commissioni ad hoc integrate con la Asl per valutare la posizione di chi ha presentato domanda, nel contempo si sta prendendo contatto con tutti i vecchi beneficiari per avvisarli delle nuove linee guida». Luca Mugnaioli

Il Sindaco: «I tempi si sono dilatati a causa di un recente rinnovamento delle linee guida, da parte della Regione Lazio»


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“Far west” a Pomezia, sette colpi contro l’impren o ha aspettato nascosto dietro a un muro, acquattato in modo che il guardiano non si accorgesse di lui. Poi, quando il suo obiettivo è arrivato, alle 21:45, ha atteso che scendesse dall’auto per poi passare in azione. Il sicario è stato veloce, ma la vittima, Basilio Bucciarelli, imprenditore pometino nel settore dei mobili, è riuscito ad esserlo ancora di più. Il malvivente, armato di pistola e con il volto travisato, ha puntato l’arma all’altezza del busto del suo avversario. Ha iniziato a sparare. Ma Bucciarelli è stato rapido a spostarsi e ad estrarre la sua, di pistola. Con quella ha risposto al fuoco. 7 i colpi partiti dall’arma del malvivente, 3 quelli della notte. Fino a quando, grazie a delle fordel mobiliere. La sparatoria è avvenuta mar- tunate coincidenze, non decide di denuntedì 14 giugno, nel piazzale antistante l’abita- ciare. Il primo strozzino che Bucciarelli fa zione dell’imprenditore. Il killer, preso alla arrestare è l’ex pugile Francesco Lomasto. La sprovvista dalla reazione di Bucciarelli, ha vicenda finisce su tutti i giornali. Lomasto capito che era meglio fuggire. Ha fatto a piedi viene colto in flagranza di reato dai Carabila trentina di metri che lo separava dal can- nieri del Nucleo Operativo dell’Eur e arrecello d’entrata su via della Motomeccastato nel maggio del 2020. Il pugile di nica, poi si è dileguato nel buio, Pomezia, ormai trasferitosi ad salendo probabilmente dentro Acilia, accusato del reato di un’auto. A terra i 10 bossoli. usura, viene bloccato menLA SPARATORIA In piedi Bucciarelli, scontre riceve dalla vittima Il sicario ha raggiunto volto, e il guardiano, due orologi di pregio del Bucciarelli e ha aperto il fuoco: 7 anche lui confuso e agivalore complessivo di colpi, 3 invece quelli esplosi in tato. Sul posto, chiamati risposta dall’imprenditore. Dopodiché 33.000 euro. Gli orologi dallo stesso imprendisono solo uno dei tanti il malvivente si è dileguato facendo tore, sono arrivati i cara“acconti” che Bucciarelli perdere le proprie tracce. Ad oggi è binieri della Compagnia è costretto a pagare per ancora ricercato. Nessuno nella di Pomezia. I militari saldare un debito inestincircostanza è rimasto ferito hanno immediatamente guibile. I tassi del 10% applifatto partire le ricerche del sicati hanno portato Bucciarelli a cario, che al momento resta anversare, dal 2018, 347.000,00 euro a cora sconosciuto. Le indagini sono titolo di soli interessi. condotte dalla Procura della Repubblica Di- Il secondo, invece, è Sergio S., 42enne nato a rezione Distrettuale Antimafia di Roma. Da Roma, ma con origini dell’Est Europa. tempo l’imprenditore gira armato, perché L’uomo vanta amicizie potenti per farsi restiteme per la sua incolumità. Grazie ai suoi tuire un prestito di 50 mila euro, di cui in reracconti, sono stati arrestati tre strozzini di altà ne vengono concessi solo 45 mila, visto grosso calibro e altre persone potrebbero che gli interessi sono trattenuti in anticipo e essere arrestate. Probabilmente qualcuno ammontano a 5 mila euro al mese. Anche in teme proprio questo: che le parole di Buccia- questo caso, come per Lomasto, si tratta di relli possano tradursi in una condanna per sé un prestito “a fermo”, con tasso al 10% menstesso. E vuole farlo tacere. sile. E anche stavolta arrivano le minacce sin Gli strozzini arrestati dal primo giorno di ritardo dei pagamenti. Bucciarelli, a causa di un ingente debito con Il periodo del Covid mette l’imprenditore l’Agenzia delle Entrate, si rivolge, in tempi di- nella condizione di avere meno incassi. Non versi, a tre “amici” per farsi aiutare a pagare. sa più come fare per fronteggiare i vari taMa finisce in una rete di estorsori. Viene pic- glieggiatori, i quali gli chiedono anche alcune chiato più volte, minacciato, seguito, control- automobili di lusso, oltre a orologi di valore. lato con telefonate a tutte le ore del giorno e

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L’imprenditore di Pomezia Basilio Bucciarelli da tempo gira armato perché teme per la sua incolumità Sergio, che vive in un appartamento in affitto di proprietà di Bucciarelli, minaccia di impossessarsene, chiudendolo e non pagando più il canone di locazione. Dopo aver pagato 55 mila euro di interessi, ma con ancora intatta la somma del debito iniziale, Bucciarelli dice basta e si rivolge nuovamente ai carabinieri. Con i militari concorda un appuntamento per la consegna del denaro pattuito per l’ennesima rata e riesce a far arrestare Sergio, che viene poi condannato a 3 anni di reclusione. Il terzo arresto: l’ombra del metodo mafioso Ma è il terzo uomo arrestato a destare più preoccupazione nell’imprenditore pometino. Bucciarelli, infatti, finisce nelle maglie di un altro usuraio, Pasquale Lombardi. Si tratta dello stesso uomo tratto in arresto il 3 giugno 2019 nell’ambito dell’inchiesta Equilibri, in cui fu coinvolto il clan Fragalà, per fatti di riciclaggio ed estorsione consumati proprio con appartenenti al clan. Il mobiliere è nelle sue mani da molti anni. Nel 2016 si era fatto fare un prestito di 100 mila euro, poi interamente restituito, compresi gli interessi. Ma nel 2018 Bucciarelli ha nuovamente bisogno di soldi. Il debito con il fisco non è ancora stato saldato e la pressione dell’altro estorsore è pesante. Pensa di poter prendere fiato chiedendo altri soldi e si fa quindi prestare altri 100 mila euro. Ma è la sua condanna al girone dantesco dell’inferno. (continua)

L’imprenditore è finito nelle mani degli strozzini per un grosso debito con l’Agenzia delle Entrate. Grazie alle sue testimonianze sono stati già arrestati tre usurai di grosso calibro. E ora qualcuno potrebbe volerlo mettere a tacere


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nditore anti-usura: lui reagisce e spara tre volte (segue) Le minacce “Tu de devi sta al posto tuo, perché se no te ce metto io, al posto tuo: tu giochi, tu me stai cacando il ca***, io se ti metto le mani addosso te faccio male”, si legge nelle intercettazioni. E poi ancora. “Basì, me stai a mette in una condizione che io te devo da una prova de forza: se non smetti de piamme per culo, io te do una pigna in faccia che te faccio saltà tutti i denti!”. E, come se non bastasse: “Ma tu me stai a pija per c..o, Basì? “E io me sto a fa pija per c..o… speriamo che areggo… te pensi che poi non vengo dentro casa tua e te ribalto a te e tutta la settima generazione tua? Te pensi che c’ho paura delle guardie, io?

A me, se me carcerano me fanno un favore”. Poi, per sottolineare queste parole, a quanto risulta dalle intercettazioni ambientali, lo avrebbe stretto al collo fino a farlo quasi svenire. Non contento, lo avrebbe colpito al volto, aggiungendo la seguente frase: “Ma

prima o poi te tocco de brutto, io prima o poi te tocco de brutto perché sei tu” e lo avrebbe costretto a versargli delle somme in contanti. Maria Corrao

La chiusura delle indagini: in vista un nuovo “terremoto giudiziario” a Pomezia ? IL CASO - Nonostante Lombardi sia in carcere ormai da diversi mesi, la Procura della Repubblica antimafia ha proseguito le indagini, che si sono concluse a maggio. Bucciarelli, infatti, per saldare il debito non pagava solo in contanti o con assegni, ma anche tramite l’emissione di fatture false, che a lui procuravano un debito ulteriore verso il fisco di circa 1.500.000 di euro. Beneficiari delle false fatturazioni, insieme a Lombardi, un noto imprenditore sportivo, ma anche altri grossi imprenditori nel settore degli eventi e spettacoli, imprenditori della logistica e un politico. Ci si aspetta quindi a breve che la conclusione delle indagini possa portare ad altri arresti o quantomeno ad avvisi di garanzia, se non a sequestri di beni, visti gli elevati importi di cui si parla.

Quel che è certo è che a Pomezia, sotto l’apparente aria di città dormitorio, si nasconde un sottobosco di criminalità organizzata molto ben radicata. Dal traffico di droga alle estorsioni, tutto viene gestito in maniera coordinata, anche con i Comuni limitrofi. La città è piccola, gli spazi vengono spartiti così come gli affari. Ma ultimamente le forze dell’ordine hanno messo a segno importati operazioni. Dalla già citata “Equilibri”, che ha smembrato il clan Fragalà, all’arresto dei fratelli Pasimovich, gli argentini che avevano creato un vero e proprio clan familiare. Ma anche l’arresto degli assassini di Simone “Passerotto” Selavdi Shehaj, ucciso sulla spiaggia a Torvaianica. E degli estorsori che tenevano sotto scacco Basilio. E non solo lui.


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Emergenza incendi, intervista a Zuccalà Il Sindaco Zuccalà: «Invito tutti a rispettare il Regolamento Comunale tenendo puliti i propri terreni» ono stati giorni letteralmente di fuoco quelli vissuti sul territorio alla fine di giugno, in particolare per la città di Pomezia (ma anche Ardea non è stata risparmiata). Tantissimi i roghi divampati, alimentati dalle tante sterpaglie presenti nei terreni incolti che hanno aumentato a dismisura la portata degli eventi. Il tutto unito ad un caldo anomalo e mai così intenso rispetto alle medie stagionali che ha portato ad bilancio, in termini di danni, davvero devastante. Raccolti, animali, persone in fuga dalle proprie case, insomma, un vero e proprio dramma. Gli incendi del 27 giugno In particolare sono state due le giornate da ricordare in negativo. La prima quella del 27 giugno, dove, nell'inferno di fiamme e fumo che ha travolto Roma e il suo hinterland, con decine e decine di interventi che hanno messo a dura prova il sistema di intervento, c'è finita anche Pomezia con alcuni roghi di vasta portata. Come quello scoppiato sulla Laurentina e che ha interessato il deposito della Menfer insieme ad una centrale elettrica dell'alta tensione. Quasi contemporaneamente l'emergenza è scoppiata anche nella zona di Campobello con più fronti di fuoco sviluppatisi nelle vie parallele e che hanno coinvolto un'autorimessa e perfino un'abitazione. Un quadro allarmante che ha spinto il Comune a diramare un'allerta alla popolazione invitando i cittadini, qualora necessario, a chiudere le finestre per ripararsi dai fumi del mix di incendi scoppiati sul territorio ma anche nelle zone limitrofe, come ad esempio ancora sulla Laurentina, poco oltre il confine con Roma. Il rogo nella cava di eternit E l'indomani purtroppo la situazione è ulteriormente peggiorata. Altri roghi, scoppiati nella zona di Valle Caia, hanno intaccato una discarica di amianto, mandando in fumo i teli di copertura delle balle. A finire minacciato è stato anche un canile e gli animali presenti all'interno. 48 ore davvero complicate che hanno reso necessario una task force di intervento davvero imponente. Le polemiche L'emergenza, come spesso succede, ha scatenato diverse polemiche soprattutto in ottica di prevenzione che, a giudicare dagli esiti, non sarebbe stata fatta in modo adeguato. Ad attaccare il Sindaco è stato ad esempio il Consigliere Stefano Mengozzi che ha accusato il Primo Cittadino di aver attivato in ritardo il “Centro Operativo Comunale” parlando inoltre di “gravi disattenzioni” e “di

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aver pensato solo allo scaricabarile con gli enti superiori”. Ma come si è mosso il Comune? L'Amministrazione da un lato ha chiesto alla Regione strumenti e mezzi per aiutare chi ha subito i danni, dall'altro ha rivolto un appello a tutti, compresi i cittadini, a tenere pulite le aree verdi, tra le principali concause dell'espandersi delle fiamme. «L'Ente – ha spiegato Zuccalà che ha poi ringraziato i tanti operatori prodigatisi durante l'emergenza – sta proseguendo con gli interventi straordinari di sfalcio anche sostituendosi ai proprietari inadempienti. I privati devono mantenere puliti i terreni perché oltre ad incorrere in multe il rischio è quello di far sviluppare incendi». L'intervista al Sindaco Il dramma degli incendi ha colpito in modo violento anche il nostro territorio. Lei in un post ha chiesto l'aiuto di tutti, specie per ciò che riguarda l'aspetto dei lotti incolti. Quali sono gli ulteriori interventi che una volta passata l'emergenza il Comune metterà in campo per prevenire quanto più possibile il fenomeno considerando che siamo appena all'inizio dell'estate? «Colgo l’occasione per rinnovare l’invito al rispetto del Regolamento Comunale che impone ai privati l’obbligo di mantenere puliti i propri terreni. Il rischio, oltre che di incorrere nelle sanzioni e nell’intervento sostitutivo a carico degli stessi, è quello di far sviluppare incendi che possano mettere in pericolo beni e persone. Continueremo a mettere in atto le misure già messe in campo, è fondamentale la prevenzione: portare avanti gli interventi straordinari di sfalcio che abbiamo iniziato da diverse settimane e sanzionare chi non lo fa nei lotti di proprietà privata, anche in previsione dell’arrivo di un’estate particolarmente calda». Considerando quanto accaduto, si sarebbe potuto fare qualcosa in più in ottica di prevenzione come sottolineato, al livello generale verso i Comuni, anche dalla Protezione Civile del Lazio? «Come dicevo abbiamo messo in campo da tempo tutte quelle misure di prevenzione, cui fa riferimento anche la Protezione Civile Regionale, per limitare al massimo la possibilità di propagazione di eventuali incendi. È doveroso precisare che ogni anno la Protezione Civile ricorda in forma generalizzata di mettere in atto tutti gli interventi tesi a mitigare il rischio incendi, noi a Pomezia lo facciamo costantemente. In virtù di quanto accaduto

nei giorni scorsi, considerato il numero elevato di incendi che ha colpito la Regione Lazio, ora è necessario che la stessa si attivi; servono strumenti e mezzi per affrontare la situazione e aiuti per chi ha subito danni. In questi giorni sto ricevendo numerose richieste d’aiuto da parte dei cittadini che sono stati toccati in modo più o meno grave dagli incendi. Come amministrazione ci stiamo impegnando per aiutarli a risolvere le situazioni più urgenti. Stiamo raccogliendo i dati per procedere ufficialmente alla richiesta di calamità naturale, certo mi sarei aspettato, visto quanto successo sull’intero territorio, un intervento a livello generale». Qual è la situazione a Valle Caia? «L’area di Valle Caia è stata attentamente controllata da Polizia Locale, Vigili del Fuoco e Protezione Civile. Su questo tema non abbiamo mai voltato lo sguardo, lo testimoniano le diverse ordinanze che ho firmato negli anni per la messa in sicurezza del sito nei confronti dei proprietari e le richieste di fondi per la bonifica in danno presentate alla Regione Lazio. Per gli eventi di questi giorni, abbiamo già interessato gli enti preposti per verificare lo stato dei luoghi e gli eventuali interventi di ripristino della messa in sicurezza da notificare ai proprietari dell’area». Cosa risponde a chi sostiene che il Comune sia partito in ritardo per ciò che riguarda la gestione dell'emergenza? «Rispondo che è una banale azione di sciacallaggio figlia di una campagna elettorale che sta entrando evidentemente nel vivo. Proprio da queste esternazioni, capiamo che anche gli incendi hanno un colore politico, alcuni passano inosservati, altri vengono attenzionati. Noi come Comune, Protezione Civile e volontari, che ringrazio per la loro abnegazione e dedizione, ci siamo immediatamente rimboccati le maniche, intervenendo in urgenza e in emergenza per sedare le fiamme, tutelare gli abitanti, offrire una casa a chi ha dovuto lasciarla e attivando il C.O.C., il Centro Operativo Comunale, per gestire l’emergenza. Per noi contano i fatti e il Comune di Pomezia è sempre stato in prima linea per aiutare ogni persona che compone la nostra comunità».


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Ecomostro, appello per la colonia felina L’ex hotel Biagio verrà demolito e si chiede una nuova casa per i gattini che vivono all’interno i sono rivolti alla nostra Redazione alcuni cittadini e volontari animalisti di Torvaianica per chiedere al Comune di Pomezia un intervento a tutela della colonia felina presente all’interno dell’Ecomostro di Piazza Ungheria. Come è noto infatti lo scheletro in cemento che da anni deturpa il litorale verrà abbattuto a settembre ma ad oggi, ci dicono in volontari, non è chiaro che fine faranno i gattini presenti all’interno. Il caso “L’intervento che andrà a realizzare l'Amministrazione nasconde purtroppo una noncuranza, protrattasi per anni, nei confronti di una colonia spontanea di gatti ormai abitanti stanziali della struttura e riprodottasi a dismisura proprio per l'assenza di campagne di sterilizzazione che cittadini e volontari contestano da anni. La colonia è composta da circa 30 gatti regolarmente censiti. Alcuni cittadini, insieme a un gruppo di volontari, hanno lavorato alla cura e alla cattura difficoltosa dei gatti, senza neppure avere accesso alla struttura chiusa, e si sono autotassati per pagarne la quasi totale sterilizzazione”, ci raccontano alcuni dei volontari che da tempo si occupano della questione. “Al momento però dal Comune, diventato nel frattempo proprietario dell’immobile, non c’è stata alcuna comunicazione né verso il referente di colonia, né verso i volontari animalisti attivi sul territorio per cooperare per la messa in sicurezza di questi gatti prima dell'inizio dei lavori”. “Eppure - proseguono - comunicazioni sono state inviate sia all’Ente che alla ASL dal Commissario ENPA Pomezia, Lorena Moscetti, e per conto del referente di colonia, per cercare una nuova area protetta in cui spostare gradualmente i gatti e organizzarne la cattura e il trasferimento in tutta sicurezza. Si tratta di un’operazione delicata che richiederà settimane per essere attuata con tutte le cautele necessarie”. Quale destino per la colonia? In ballo, spiegano ancora i volontari, c’è il futuro di questi animali: “La legge riconosce e tutela il diritto alla territorialità del gatto, vietandone lo spostamento dall’habitat prescelto dall’animale, ed è obbligo del Sindaco che ne è proprietario e primo tutore farla applicare. In circostanze eccezionali sono proprio l’Amministrazione Comunale e il Dipartimento veterinario dell’Asl a dover individuare una nuova soluzione sicura per gli animali liberi, cooperando con le Associazioni protezionistiche, consci anche del fatto che i gatti abituati alla libertà vanno inseriti in maniera graduale e sicura in un nuovo contesto. Passando nei pressi della struttura, dietro quei

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La colonia felina che vive ormai da anni all’interno dell’Ecomostro di Piazza Ungheria teloni messi a copertura per i futuri lavori, ci sono ancora quei 30 gatti che le Itituzioni fingono di non vedere e che, tra i rumori e la presenza di operai all’inizio delle prime operazioni, cercheranno nascondiglio nei cunicoli di quello scheletro di cemento che è stato la loro casa per anni. Chiediamo pertanto al Sindaco che abbiamo votato, responsabile di un Ufficio tutela animali fantasma dove non si può essere nemmeno ricevuti per esporre un problema: il destino di quei gatti sarà quello di essere sepolti dalle macerie come un problema mai esistito? Non può esistere cura e bellezza in un luogo, se per prima cosa non viene rispettato chi lo abita”. Il commento dell’ENPA Per approfondire la questione ci siamo rivolti a Lorena Moscetti, dell’ENPA Pomezia. “Conosco bene tutta la storia dato che mi sono occupata personalmente della registrazione per il censimento della colonia, incaricata dal referente. Si tratta di uno dei tanti servizi tra quelli che offriamo ai cittadini, non senza difficoltà, per alleviare gli iter burocratici. Tengo a precisare che era stata fatta regolare richiesta al Comune per la sterilizzazione l’11 Gennaio 2022 e lo stesso Comune aveva risposto e emesso ordine di servizio il 14 Gennaio 2022, per la sterilizzazione dei gatti presso un ambulatorio convenzionano”. Perché allora si è scelto di procedere autonomamente per la sterilizzazione? “Abbiamo avuto degli attriti con la gestione è inutile negarlo. Nonostante Il mio disappunto hanno voluto procedere ugualmente con un autofinanziamento da parte dei cittadini per la sterilizzazione dei gatti. Invece di cercare di risolvere alla base quelle che sono le reali problematiche di gestione, si è preferito procedere in autonomia sollevando il Comune dai costi. Sicuramente non è facile trattare questioni così delicate specie quando ci sono troppe persone che influenzano una situazione già molto critica di suo; noi dal canto nostro abbiamo cercato in tutti i modi

di seguire l’iter: come ENPA siamo fermamente convinti che ci siano competenze e che ognuno dovrebbe fare del proprio meglio nel suo ruolo. Cerchiamo di dare consigli ma poi alla fine chi decide è il referente. Posso dire che per le altre colonie di Pomezia che ci chiedono aiuto, stiamo sterilizzando con il Veterinario convenzionato, anche se non è sicuramente facile perché il servizio non è stato concepito ad hoc”. Cosa accadrà adesso alla colonia presente all’interno dell’Ecomostro? “Per la demolizione del fabbricato ho inviato appunto una PEC per la quale non ho ricevuto nessuna risposta di coordinamento. Ho sentito telefonicamente gli uffici preposti per avere delle tempistiche e mi è stato detto che la demolizione avverrà a settembre, ma non avevano ancora pianificato nulla per la tutela della colonia. Ne approfitto per ricordare che stiamo aspettando da tempo l’inaugurazione del nuovo parco canile per i quale non siamo ancora accreditati. Sicuramente non ci sentiamo soddisfatti nel complesso ma sempre ben disposti a collaborare per migliorare le cose”. Risponde il Comune Sul tema abbiamo interpellato il Sindaco Zuccalà. «Teniamo tutti al benessere dei nostri amici animali, per questo motivo, anche nell’ambito di un intervento importante che definirei storico per la storia recente del nostro litorale, come l’abbattimento dell’ecomostro di Piazza Ungheria, si terrà conto della situazione di fatto. I gatti della colonia vivono all'esterno dello stabile, nell'area dell'ex concessione demaniale, dove si trova la piscina del complesso alberghiero. Assieme all'ufficio tutela animali ci siamo mossi da tempo per contattare il responsabile della colonia e la ASL, al fine di coordinare le azioni volte a tutelare gli individui della stessa. Si stanno vedendo le soluzioni più opportune per evitare qualunque trauma e stress agli animali stessi».


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Ciclabile, il tratto “pericoloso” è ancora accessibile Il transito nell’area, nonostante le segnalazioni, è ancora possibile. Intanto parte una raccolta firme orniamo ad occuparci della pericolosità di un tratto della pista ciclabile insistente nel parco della Crocetta, ovvero il percorso che collega Pomezia ai Colli di Enea. Ebbene, nonostante le tante segnalazioni da parte dei cittadini e anche del nostro giornale, la situazione purtroppo non è cambiata. Il tratto dovrebbe essere chiuso Come precisato nel nostro ultimo servizio, pubblicato nel numero di aprile di questa rivista, in realtà l’area in oggetto, in teoria, non dovrebbe essere accessibile. Qualcuno però, come confermatoci dal Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà, ha rimosso le barriere - e in realtà non sarebbe nemmeno la prima volta - senza alcun tipo di autorizzazione e il transito risulta così permesso. I problemi, e in alcuni casi anche i pericoli, sono però diversi: dal cedimento del percorso pedonale, ai giochi per i bambini rotti, alla vegetazione cresciuta a dismisura. E molti, trovando i cancelli aperti, sia da una parte che dall’altra, continuano a passarci. La raccolta firme Nel mese di giugno ulteriori segnalazioni circa lo stato di abbandono della zona sono arrivate anche dall’associazione “la Torre e la Rocca” di Pomezia che ha effettuato un sopralluogo in zona. «Al nostro arrivo sul posto abbiamo trovato una situazione di totale abbandono e degrado, con i rovi che hanno preso il sopravvento coprendo completamente una corsia», si legge in una nota. Di fatto, dopo il nostro articolo di aprile, nessuno ha infatti provveduto a ripristinare i due cancelli che ne impedivano l’accesso. Proseguono dall’Associazione: «Per la mancata manutenzione due tratti sono franati cre-

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L’appello al Comune: in attesa dei lavori di sistemazione sarebbe oppurtono ripristinare i cancelli posti a chiusura scongiurando così possibili incidenti

ando voragini pericolose coperte dagli stessi rovi. Inoltre l’area giochi di quel tratto è ormai inaccessibile e distrutta impedendo quindi il normale svolgimento delle attività per i bambini. Inoltre le panchine sono fatiscenti, cestini assenti, tombini aperti e telecamere coperte dagli alberi e non funzionanti». «È inaccettabile - continua la nota - che la pista ciclabile più popolata di Pomezia abbia un lungo tratto ridotto in uno stato di totale abbandono. Siamo pronti a portare avanti la questione facendo una raccolta firme volta ad ottenere una riqualificazione dell’area con manutenzioni frequenti affinché le persone possano fare attività in libertà senza il rischio di farsi male. Invitiamo

i cittadini a partecipare alla nostra raccolta firme che partirà a breve con banchetti ad essa dedicati». La riqualificazione prevista In cantiere però, è opportuno sottolinearlo, c’è già un intervento di riqualificazione predisposto dal Comune di Pomezia. Spiegava ancora Zuccalà a questo proposito: «La messa in sicurezza della pista ciclabile del Fosso della Crocetta è già stata finanziata per un valore di circa 1 milione di euro. L’inizio dei lavori è previsto per il mese di novembre». Ma in attesa allora dell’avvio dell’intervento, ci permettiamo di suggerire, è necessario provvedere di nuovo alla chiusura della zona: solo in questo modo sarà possibile scongiurare il pericolo di possibili incidenti. Luca Mugnaioli

Come spiegato dal Sindaco il tratto della ciclabile dovrebbe essere chiuso ma qualcuno continua a rimuovere i cancelli. A novembre il via al cantiere per la sistemazione dell’area

Il tratto è abbandonato e pericoloso: vegetazione non curata, arredi rotti. Inoltre un tratto del percorso è franato



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Trovare lavoratori per l'estate? Anche a Pomezia e Ardea è q tipendi da fame. Sottopagati. Ragazzi che mostrano storie sui social dove i datori di lavoro offrono compensi da un euro l’ora. 60 ore a settimana per 400 euro al mese, oppure 48 ore a settimana per 280 euro al mese. Commesse, spiaggini, baristi, camerieri. Cambia la mansione, ma il risultato è lo stesso. Quello che raccontano su Tik Tok, su Instagram e Facebook (anche se qui sono soprattutto i genitori a riportarlo) fa rabbrividire. Ma ci sono anche storie un po’ diverse “Hanno offerto 800 euro al mese a mio figlio di 16 anni per fare l’apprendista. A quella cifra me lo tengo a casa sul divano”, ha scritto una mamma su un gruppo di quartiere. I commenti si sono immediatamente scatenati. Da una parte chi ha dato ragione alla ge-

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neanche un ragazzo che venisse per chiedermi se offrissi lavoro per l’estate o a tempo indeterminato. Prima c’era la fila, anche per solo per imparare il mestiere. Da almeno un anno e mezzo non è venuto più nessuno. E la stessa cosa la riscontrano i miei colleghi. Del resto è più comodo avere 800 euro stando a casa che venendo in officina come stagista”. “Sembra che non abbiano più voglia di lavorare – rincara Barbara, commessa in una gelateria – Io qui ci lavoro soltanto, non ho interesse a difendere nessuno. Ma sono esterrefatta da quello che vedo e che sento. Sarà che sin da ragazzina mi sono rimboccata le maniche e ho sempre lavorato…”

perché in questo luogo la possibilità di crescita è limitata. Per questo, quest’anno abbiamo dovuto rifare lo staff ”. Avete riscontrato difficoltà nel reperire personale? “No. Invece di un bagnino ne abbiamo assunti tre per avere la tranquillità della

«Il Reddito di Cittadinanza? Alcuni ragazzi mi hanno chiesto di non essere messi in regola per non perdere il sostegno dallo Stato. Ovviamente questo non è possibile» nitrice: troppo bassa la paga oraria per il fanciullo e per i lavoratori in generale, anche se alla prima esperienza. Dall’altra chi obiettava che il ragazzo a 16 anni non sapeva fare nulla e andava a imparare un mestiere, cosa per cui una volta si pagava, e che c’era tempo per avere un aumento, se e quando meritato. “Ma perché dovrei andare a lavorare per quella cifra – ha scritto infine un uomo – se è la stessa che mi dà lo Stato per stare a casa con il reddito di cittadinanza?” La questione diventa allora più complessa. Cercare e trovare lavoro diventa più difficile. Facendo la nostra inchiesta tra varie strutture del litorale – stabilimenti balneari, bar, ma anche un meccanico – abbiamo scoperto che il rapporto richiesta-offerta si è molto modificato nel corso degli ultimi due anni. “Da quando è stato introdotto il reddito di cittadinanza – spiega Angelo, meccanico sul lungomare di Torvaianica, non c’è più stato

Ma non è, per fortuna, sempre così. I giovani che cercano lavoro ci sono. Ecco quello che succede a Torvaianica. Il caso dello Sky Garden Allo Sky Garden, come racconta Paolo, il titolare, trovare il personale per la stagione estiva non è certo un problema. “Venire a lavorare qui per i giovani è ambito. Quindi già diverse settimane prima dell’inizio della stagione abbiamo molti ragazzi che si presentano per fare i colloqui. Questo perché paghiamo il giusto e forse anche qualcosina in più. Inoltre cerchiamo di far crescere i giovani in gamba, che poi vanno a lavorare a Milano, Londra o Ibiza, dove trovano ambienti più stimolanti”. Per Paolo è normale che i ragazzi aspirino a fare nuove esperienze. “Lavorando da noi otterranno un ottimo curriculum. Ma è giusto voler poi ambire a posti diversi. Non perché a Torvaianica ci sia qualcosa di sbagliato, ma semplicemente

Controccorrente: lo stabilimento Sky Garden non ha avuto problemi nel cercare personale

copertura dei turni anche in caso di malattia e per garantire i dovuti riposi. Comunque, penso che se le persone vengono pagate, si trovano. Il nostro personale è tutto al di sotto dei 30 anni, ma si tratta di una politica aziendale. Abbiamo scelto di dare stipendi non solo giusti, ma anche con qualcosina in più per invogliarli a lavorare bene”. «Non voglio perdere il RDC» Sulla stessa linea un altro noto imprenditore balneare di Torvaianica, che però ha trovato qualche difficoltà in più. “A me hanno portato i curriculum e, come ogni anno, li ho visionati con attenzione. Alcuni cercavano davvero. Altri invece non avevano proprio voglia. Quelli che hanno fatto una prova – retribuita – sono poi stati assunti con regolare contratto. Poi è il datore di lavoro che premia i più meritevoli con degli extra rispetto a quanto prevede il CCNL. Da noi vige la meritocrazia. Ma quello che ho notato, soprattutto quest’anno, sono stati i ragazzi che, pur essendo in possesso di altri mezzi di retribuzione, hanno cercato un lavoro, chiedendo di non essere messi in regola per non perdere il sostegno dello Stato”. Si riferisce al reddito di cittadinanza? “Sì. Volevano che li assumessi come guardiano notturno, dicendo che di notte ci sono meno controlli. Ovviamente ho rifiutato, perché il mio personale è tutto in regola”. (continua)


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quasi impossibile. Colpa (anche) del Reddito di Cittadinanza «Ragazzi in cerca di lavoro? Sotto i 18 anni perché i minorenni non prendono il Reddito di Cittadinanza. Chi lo prende o mi dice che la paga è poca, oppure chiede di essere preso non in regola» (segue) Lo stabilimento “Ragno D’Oro” Ancora peggio, sotto un certo punto di vista, è andata a Roberto Tammone del Ragno D’Oro. “Quest’anno, per la prima volta, ho avuto un po’ di difficoltà nel trovare personale. Se prima facevo la selezione tra i tanti candidati che si presentavano, adesso devo ‘accontentarmi’ di chi viene. Sono infatti sempre meno i giovani che vogliono lavorare in questo settore. Non vengono neanche a chiedere se c’è lavoro. Non c’è quindi più scelta. Adesso vengono soprattutto giovanissimi, sotto i 18 anni, mentre io preferirei assumere ragazzi più grandi”. Come se lo spiega? “Perché sotto la maggiore età non prendono il reddito di cittadinanza. Chi lo prende, invece, si fa due conti. Io offro circa 1.300 euro al mese per fare lo spiaggino. Loro rispondono che è poco. Oppure chiedono di non essere messi in regola, in modo da non perdere il reddito di cittadinanza. Ma ovvia-

mente non posso farlo”. Quindi le dicono che 1.300 euro sono pochi? “Mi hanno risposto che il lavoro è tanto e che non conviene, visto che già prendono oltre 800 euro al mese dallo Stato. Per soli 500 euro di differenza, perché loro ovviamente non calcolano quanto viene versato di contributi e Tfr, sostengono che non valga la pena lavorare. Diverso il discorso invece se si accetta di non metterli in regola. Cosa che non si può fare. Riguardo agli stipendi, noi siamo perfettamente in linea con il contratto, anzi diamo leggermente di più: non capisco quanto vorrebbero guadagnare. 2000 o 3000 euro per portare le sdraio, oltretutto appena assunti, senza neanche aver dimostrato quello che sanno fare?”. (continua)

La testimonianza: «Mi sono sentito rispondere che 1.300 euro sono pochi, visto che già ne prendono 800 dallo Stato. Per 500 euro sostengono che non valga la pena lavorare»

I dati sul RDC I NUMERI - Il reddito di cittadinanza viene indicato da molti come la causa principale che scoraggerebbe, paradossalmente, la ricerca di un impiego nonostante i percettori abbiano l'obbligo di sottoscrivere proprio un patto per il lavoro, accettando almeno una delle tre offerte ricevute. Al 31/12/21 i beneficiari del RDC non esonerati dal patto erano circa 1 milione.Tra questi il 20% aveva un rapporto di lavoro attivo, il 23% aveva avuto un contratto attivo nei 36 mesi precedenti mentre il 56% era privo di esperienza lavorativa nello stesso periodo (dati Anpal). Più di un percettore su due era quindi lontano dal mercato del lavoro. Inoltre i numeri ci dicono che, laddove presente, è stata creata un'occupazione a dir poco precaria. Relativamente alla storia lavorativa delle persone non occupate e beneficiarie del reddito di cittadinanza tenute al patto per il lavoro, su quasi 247 mila beneficiari (il 29,3% del totale) che hanno avuto almeno un contratto alle dipendenze o parasubordinato nei 36 mesi precedenti la data di osservazione (il 31/12/2021, ndr) solo il 10,8% ha lavorato per un periodo complessivo superiore ai 18 mesi nei tre anni considerati, mentre nel 34,3% dei casi gli individui hanno cumulato non più di 3 mesi di occupazione. Se da un lato dunque il

RDC non ha portato a risultati occupazionali soddisfacenti dall'altro ha favorito, è inutile nascondercelo, il lavoro sommerso, spingendo le persone, pur di mantenere il beneficio, ad evitare contratti in regola. Perché se è vero che l'occupazione di per sé non causa la perdita del beneficio in quanto il reddito di cittadinanza è calibrato sul nucleo familiare, superare la soglia oltre la quale non se ne ha più diritto è spesso facile. Da qui la scelta di lavorare in “nero”. Ma quante sono le persone che ad oggi beneficiano del reddito di cittadinanza? Secondo l'INPS i dati relativi ai primi tre mesi del 2022 riferiscono di 1.473.045 nuclei percettori di almeno una mensilità di Reddito o pensione di cittadinanza, con 3.267.007 persone coinvolte e un importo medio erogato a livello nazionale di 559,09 euro. Ma in che modo tutto questo si riversa sul lavoro giovanile? In alcuni casi, come abbiamo riscontrato nella nostra indagine, si sommano diversi aspetti e si preferisce talvolta rinunciare ad importi magari anche superiori rispetto a quelli percepiti con il reddito di cittadinanza ma che richiederebbero comunque un sacrificio decisamente maggiore in termini di tempo e impegno, optando piuttosto, all'occorrenza, per qualche giornata in nero.

Il costo del lavoro in Italia e il confronto con l’Europa ITALIA POCO COMPETITIVA? - Tra gli altri fattori che penalizzano il nostro Paese e chi intende assumere dipendenti è senza dubbio il costo del lavoro. Secondo recenti dati Eurostat, riferiti al 2021, il costo orario medio del lavoro, ovvero quanto i datori di lavoro sborsano in media all'ora tenendo conto di salari, contributi e tasse, è stato stimato in 29,1 euro nell'UE e 32,8 euro nell'area dell'euro. E in Italia? Il nostro Paese è a metà classifica con 29,3 euro. Le differenze con gli altri Stati sono però evidenti: il costo orario medio del lavoro nasconde infatti divari significativi tra i Paesi membri dell'UE, con il costo orario del lavoro più basso re-

gistrato in Bulgaria (7,0 €) e Romania (8,5 €) e il più alto in Danimarca (46,9 €), Lussemburgo (43,0 €) e Belgio (41,6 €). Non solo. A “penalizzare” l'Italia c'è la parte dei costi non salariali, come i contributi sociali pagati dal datore di lavoro, che posizionano il nostro Paese in vetta alle classifiche considerando che solo in Svezia (32%) e Francia (31,9%) la percentuale è più alta (in Italia è al 28,3%) mentre, nuovamente, le quote più basse dei costi non salariali sono state registrate in Lituania (3,7%), Romania (4,9%) e Irlanda (8,7%).


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(segue) Ristorante Pelagus, Campo Ascolano Non registrano invece particolari problemi i titolari di un ristorante a Campo Ascolano. “Noi siamo una realtà piccola e onestamente non abbiamo sentito questa difficoltà ma sentendo i colleghi il problema c’è effettivamente. Dal nostro punto di vista da tre stagioni abbiamo trovato dei collaboratori per i mesi estivi senza problemi particolari mentre nel resto dell’anno siamo solo noi gestori e un lavapiatti. Possiamo aggiungere però che come professionisti riceviamo spesso offerte di lavoro al di fuori della nostra attività, in tal senso il personale specializzato è molto richiesto”. Taverna dei Rutuli, Ardea Spostandoci ad Ardea anche qui si incontrano problemi. “Cercare nuovo personale è diventato un vero e proprio dramma, ma non solo per l’estate è un problema di tutto l’anno ormai. Pubblichiamo annunci di lavoro ma nessuno risponde nemmeno per chiedere informazioni. In altri casi fissiamo i colloqui e poi i candidati non si presentano. Non so da cosa dipenda, se dal Reddito di Cittadinanza, dalla mancanza di voglia dei ragazzi di lavorare, o se magari preferiscono accontentarsi di quello che hanno perché tanto vivono con La Taverna dei Rutuli: «Nel nostro caso posso dire che nessuno prova nemmeno a chiedere, quindi come si fa a dire che non sono adeguate o che la paga non rispetta il lavoro richiesto?»

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La Taverna dei Rutuli ad Ardea: anche per loro trovare personale è diventato difficile i genitori o con la famiglia; di fatto assumere nuove persone è diventato impossibile o quasi. Credo siano mentalità diverse, non c’è interesse verso il mondo del lavoro: se trovi una persona in gamba la trovi più grande di età, tra i giovani invece è estremamente raro. Il problema delle condizioni di lavoro inadeguate? Nel nostro caso posso dire che nessuno prova nemmeno a chiedere, quindi come si fa a dire che non sono adeguate o che la paga non rispetta il lavoro richiesto? Noi del resto paghiamo tutto e regolarmente, quello che è previsto da contratto nazionale. Non a caso tutti i dipendenti che abbiamo assunto sono con noi ormai da anni. Vorrei inoltre aggiungere che un altro problema, a prescindere, è quello dell’enorme costo del lavoro cui siamo costretti a fare i conti qui in Italia. Penso sia tra i più alti in Europa. Per-

ché non c’è solo il netto, ci sono tutta una sfilza di voci che fanno lievitare enormemente i costi per l’azienda: su uno stipendio, poniamo di 1.500 euro, non si possono pagare fino ad oltre 700 euro in più a lavoratore. Pensiamo poi ai contributi: gravano sui datori di lavoro in maniera sproporzionata rispetto a quello che percepisce effettivamente il dipendente e che inoltre non vengono nemmeno restituiti o riconosciuti in alcun modo perché destinati ad altri scopi. A questo punto sarebbe meglio sposare modelli che prevedano assicurazioni private per la sanità ed erogare più soldi al lavoratore. In ogni caso la situazione attuale così come è non è più sostenibile”. (continua)

Guido (Federalberghi): «Politica dei ‘bonus’ non paga» L’INTERVISTA - Ai fini della nostra indagine troviamo utile riproporre, per temi trattati, uno stralcio dell'intervista pubblicata sullo scorso numero di questo giornale con Antonio Guido, Direttore degli Hotel Enea di Pomezia e di Aprilia, nonché CapoDelegazione di Federalberghi-Roma. Come si spiega questa carenza di lavoratori? «Sarebbe troppo semplice stigmatizzare questo paradosso dicendo che le persone non hanno più voglia di lavorare. Vorrei invece cercare di sviluppare una più ampia argomentazione su questo fenomeno, poiché credo che siano diverse le cause e le responsabilità di questa situazione. Innanzitutto molti, causa pandemia, sono stati collocati in cassa integrazione percependo comunque l’80% dello stipendio, altri ancora prendevano il reddito di cittadinanza ed altri ancora la disoccupazione. Ebbene, nel momento in cui le attività hanno cominciato a riprendersi, non tutti gli ex-dipendenti hanno dimostrato grande entusiasmo nel riprendere il proprio posto di lavoro, preferendo di gran lunga

continuare a percepire gli aiuti dello Stato. Ecco perché sarebbe stato forse più vantaggioso per entrambi se una parte dell’ammortizzatore sociale fosse stato riconosciuto direttamente dall’azienda, che avrebbe senz’altro tenuto in servizio il proprio dipendente, garantendo così oltreché continuità alla propria attività anche al lavoratore, poiché lo dobbiamo riconoscere che stare a casa sul divano per cosi tanti mesi, gli ha fatto venire meno la voglia di rimettersi in gioco. D’altronde le attività alberghiere e di ristorazione hanno dei costi fissi molto elevati che si riflettono poi sulla busta paga. Il problema è noto ma la politica non interviene. Ma devo purtroppo anche riconoscere che il fatto di descrivere il nostro lavoro solo sotto l’aspetto del sacrificio che richiede è senz’altro molto riduttivo oltreché controproducente, perché si è vero che nelle attività ricettive e ristorative, essendo utilizzate per momenti anche di svago e di relax, molto spesso bisogna lavorare anche nei festivi e i fine settimana ma non facciamone una tragedia poiché ci sono lavori molto più pesanti e usuranti».

E’ d’accordo sul bonus di 200 Euro? «Ribadisco che a mio parere i vari “bonus” non funzionano mai e dare qualche centinaio di euro una tantum non risolve, non tanto per il quantum (tutto aiuta) ma per il come. Chi ci rientra ci rientra, chi è fuori è fuori, magari perché oltrepassa di poche decine di euro la soglia minima. Evoca i tanto discussi 80 euro di renziana memoria. Invece per il potere di acquisto serve una legge specifica, per esempio de-fiscalizzando i premi di produzione fino ad una certa cifra. Perché se un datore di lavoro vuole riconoscere un incentivo al suo lavoratore deve pagare il 70% in più su quell’importo? Non è già sufficiente quanto verso per la sua busta paga in forme di imposte e contributi? E lo stesso vale per il dipendente che non deve essergli trattenuto dallo Stato neppure un euro del bonus aziendale: chi lavora di più e meglio, dovrebbe essere premiato ed aiutato, invece paradossalmente la produttività è disincentivata. Più lavori più paghi! Il contrario di quello che dovrebbe essere».


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lità completamente zie a una pressione fiscale di gran lunga indiverse. Il paradosso feriore. Tra tasse di vario genere, al datore di è che a volte non è lavoro ogni dipendente costa il doppio rinemmeno un pro- spetto a quanto il lavoratore percepisce in blema di stipendio busta paga. Cosa che all’estero non succede. perché non si trova Ecco perché negli altri Stati le paghe sono più nessuno, ma vera- alte. Senza contare che all’estero il lavoratore mente nessuno, di- deve spesso pagarsi servizi che in Italia sono sposto al lavorare. E pubblici – come la sanità – che qui viene fiquando riesci ad as- nanziata con il denaro pagato anche dalle sumere qualcuno, di tasse che versano gli imprenditori. Insomma, Uno dei ristoranti storici di Ardea, Sora Teresa, situtato sul lungomare fatto, devi acconten- ci sono pro e contro in tutte le situazioni. E, tarti. Ormai chi la- tanto per rimanere in tema, a “pagarne” le (segue) vora in questo settore e si sforza di portare conseguenze sono, come al solito, i “piccoli”. Sora Teresa, Ardea avanti l’attività onestamente incontra enormi Le piccole aziende, i piccoli imprenditori, i Anche per un altro ristorante storico di difficoltà: facciamo enormi sacrifici, pa- giovani che - al netto del cambio generazioArdea, Sora Teresa, la situazione non ghiamo tasse altissime, e adesso dob- nale circa valori, aspettative, idee di carriera è più sostenibile. “Il problema biamo faticare anche per trovare - cercano lavoro con uno stipendio decente, riguarda anche la nostra personale. E’ una situazione chi ha perso lavoro e non ne trova un altro zona. Sicuramente ci surreale” se non sottopagato. Nasce una “lotta tra posono ristoratori che ci AAA CERCASI La lotta tra “poveri” veri”, dove ci si incolpa l’uno con l’altro, senza marciano, ma il proLAVORATORI NEL LAZIO La situazione insomma è rendersi conto che il vero colpevole è un blema è a amonte ed Secondo una stima del FIPE solo nella davvero complessa. Sicuraterzo soggetto. Uno Stato che, con i costi è impossibile non città di Roma e provincia lo scorso mese mente nei ragazzi è camesorbitanti del lavoro, manda in tilt l’econoconsiderare l’effetto si stima mancassero all'appello, per fare biata la mentalità e l’idea mia, e al quale, in fondo, fa comodo che l’atnegativo causato dal un esempio, 4.700 camerieri, 3.000 stessa di “carriera” o di tenzione del problema si sposti dalle reali reddito di cittadibaristi e 600 cuochi aspettative verso il lavoro ri- cause. Ma questa è un’altra storia… nanza. Inoltre, mentre spetto al passato. Dopodiché la nostra generazione ha ognuno ha le sue ragioni, perché Maria Corrao e Luca Mugnaioli acquisito delle competenze, il costo della i ragazzi di oggi, pur non savita è alto e la siNo al lavoro? Sì, ma con le spalle coperte pendo fare nulla, hanno come unica rituazione non è rapchiesta - per carità legittima - quello dello LA “NON AUTONOMIA DEI Italia appena del 18% secondo l'Istipendio, ma non vanno oltre, non c’è inte- portabile a 20 o 30 NOSTRI GIOVANI - Nel dibat- STAT mentre la disoccupazione anni fa. Ma non è neresse, né voglia di imparare a “fare qualcosa”. tito portato avanti in questo arti- supera il 23%), comunque hanno anche paragonabile, C’è chi ti chiede di non lavorare i festivi o di colo, e soprattutto interrogandoci un punto fermo per vivere. Del come fanno in molti, domenica, mentre io, da ragazza, lavoravo su quali siano veramente le inten- resto, anche in questo caso, i dati a quella dei paesi senza problemi. Sono generazioni e mentaesteri, dove il salario zioni dei giovani verso il mondo non lasciano spazio all'interpreIl vero colpevole di tutto questo? E’ lo minimo è molto più del lavoro (alle condizioni attuali, tazione: in Italia non si lascia la Stato che, con i costi esorbitanti del lavoro, alto che in Italia. Per- “drogate” in qualche modo come casa di mamma e papà prima dei manda in tilt l’economia, e al quale, in ché all’estero il costo visto dal RDC), non possiamo 31 anni per gli uomini e prima di fondo, fa comodo che l’attenzione del lavoro è decisa- non tener conto di un fattore de- 29 per le donne, contro la media del problema si sposti dalle reali cause mente più basso, gra- terminante: ovvero la perma- europea di 26. La media italiana è riducendosi ad una lotta tra poveri nenza dei figli all'interno della la terza pi alta dell'UE, inferiore casa dei propri genitori. Una con- solo a Croazia (32) e Slovacchia dizione che dà sicuramente più (30), e comunque lontana da potere di scelta ai ragazzi i quali, quella della Francia (24) o della PAGHE PIU’ POVERE - Al di là dei casi estremi, come roveanche non lavorando (il tasso di Germania (23) e distantissima dai scio della medaglia, c’è comunque da sottolineare il divario sul occupazione nella fascia 15-24 in 17 della Svezia. quale lo Stato dovrebbe intervenire, ossia quello del livello medio degli stipendi rispetto ad altri Stati europei. Perché se è vero che le retribuzioni per la fascia 18-24 anni si aggirano attorno ai 15,858 euro e sono vicini alla media dell’Unione, dall’altro sono decisamente più bassi rispetto a Germania (23,858), Francia (19,482) o Belgio (25,617). Ecco allora che una delle soluzioni potrebbe essere quella di mettere in condizione gli imprenditori di offrire retribuzioni più alte diminuendo i costi di tutta la sfilza di voci di cui si devono far carico nei confronti dello Stato. Colmare cioè quel “gap” creatosi tra le nuove generazioni e il mondo del lavoro, invogliando i giovani a riavvicinarsi magari a mestieri per i quali non si ritiene giusto fare così tanti sacrifici a fronte di paghe comunque ritenute esigue. Per far questo si potrebbero destinare ad altro le risorse usate per il reddito di cittadinanza o per i vari bonus elargiti una tantum e questo non per motivi ideologici o politici ma perché, nei nei numeri, il sistema non ha centrato lo scopo.

Stipendi bassi per i giovani


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CRONACA

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«Surreale vivere senza fogne e acqua potabile» Famiglie senza servizi primari in Via Campo Selva, l’appello di un cittadio al Comune di Pomezia i è rivolto alla nostra Redazione un residente di Via Campo Selva, strada che separa Torvaianica da Torvaianica Alta, per segnalare la mancanza di servizi primari nella zona. Come lui ci sono tanti altri cittadini, si stima che nella zona, a partire dal confine con Ardea e fino al bivio con Torvaianica Alta per circa 1.7 km complessivo, vivano un centinaio di famiglie, che sperano che prima o poi vengano estesi anche a loro acqua potabile e rete fognaria. Interventi, nel 2022, di cui non si dovrebbe nemmeno discutere ma che invece, come per altre zone cittadine, attendono ancora di essere realizzati dopo decenni di colpevoli ritardi da parte degli enti preposti. La segnalazione “Voglio segnalare alla vostra Redazione la situazione in cui versano i cittadini di Via Campo Selva (Pomezia) che è priva di acqua potabile e rete fognaria”, esordisce la lettera del Signor Vincenzo. E’ lui che si è fatto carico, scrivendo anche in prima persona al Sindaco, di segnalare questo annoso problema: «Verificata la situazione presso gli uffici comunali, si è potuto appurare che le reti idrica e fognaria arrivano a circa 300 metri da Via Campo Selva, in particolare in corrispondenza dell’incrocio tra Via Campo Selva e Torvaianica Alta». «Le ripetute segnalazioni fatte al Comune - prosegue il cittadino - hanno avuto la sola risposta di un impegno a segnalare la circostanza ad ACEA che dovrebbe intervenire e programmare gli interventi necessari. Mi verrebbe da pensare:

S

«Il Comune: ci siamo subito attivati con Acea. I tempi non saranno brevi, ma sicuramente non ci vorranno 30 anni come negli altri quartieri dove abbiamo fatto partire i cantieri dopo decenni di promesse non mantenute»

Via Campo Selva a Pomezia (Foto: Google Maps) Senza servizi primari: si stima che nella zona, a partire dal confine con Ardea e fino al bivio con Torvaianica Alta per circa 1.7 km complessivo, vivano un centinaio di famiglie

come mai nelle zone a bassa densità abitativa si interviene sempre con maggiore lentezza? Al contrario, non si opera con la stessa logica nel prelievo fiscale (IMU, tassazione regionale e comunale,…) che opera nello stesso modo e con le stesse aliquote di chi, giustamente, può godere di tutti i servizi». “Situazione da medioevo” Si legge ancora nella lettera: «Aggiungo che si tratta di servizi che possono definirsi “essenziali” e nei miei 60 anni di vita non mi era mai capitato di vivere in una situazione come questa da medioevo, mi verrebbe da dire. Confesso di non sapere come si fa a vivere senza potersi lavare con l’acqua che esce dai rubinetti (acqua di pozzo), neanche a parlarne di bere e neanche cucinare. Ho acquistato lavatrice e lavastoviglie, ma mi sono

reso conto che non posso utilizzarle perché preleverebbero acqua dal pozzo e quindi non idonea igienicamente». Risponde il Comune Sindaco, sono previsti interventi in futuro per la zona di Via di Campo Selva (dal confine con Ardea fino al bivio con Torvaianica Alta) per ciò che riguarda l'estensione della rete fognaria e dell'acqua potabile? Se sì, quali sono le tempistiche in merito? «Siamo senza dubbio l’amministrazione che sta procedendo spedita, dopo decenni di promesse non mantenute, con l’estensione della rete idrica e fognaria su tutto il territorio. Quartieri storici come Monachelle e Castagnetta sono oggetto oggi di cantieri costanti, e le persone iniziano a veder scorrere l’acqua potabile dai loro rubinetti. Da questa base di credibilità nasce la fiducia nei nostri confronti nel riuscire a veder soddisfatte richieste come l’estensione dei servizi primari. Pochi mesi fa abbiamo ricevuto una richiesta da alcuni cittadini di estensione della rete idrica in via Campo Selva, come

La lettera: «In 60 anni non mi era mai capitato di vivere in una situazione come questa da ‘medioevo’. Come si fa a vivere senza potersi lavare con l’acqua che esce dai rubinetti (acqua di pozzo), per non parlare di bere e cucinare?» nostra consuetudine ci siamo immediatamente attivati nei confronti di Acea per far partire lo studio finalizzato all’estensione dei servizi primari. Di questo abbiamo informato i cittadini che ci hanno contattato, i tempi non saranno sicuramente brevi, ma siamo fiduciosi che non ci vorranno 30 anni come negli altri quartieri».



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CRONACA

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Sagre, feste, musica e cinema in piazza: cosa fa partita ufficialmente l' Estate 2022 a Pomezia e Torvaianica. Ad aprire la stagione il 10 giugno è stata la I edizione del festival letterario “Libri sotto le stelle” dedicata a Margherita Hack nel centenario dalla sua nascita. La tre giorni di eventi ha visto così animarsi il centro storico di Pomezia con presentazioni di libri, spettacoli, letture animate e attività per bambini, premi letterari, street art e musica. Nei giorni seguenti ha poi preso via il programma di appuntamenti vero e proprio come le serate dedicate alla rassegna “Star sotto le Stelle” (che sarà riproposta anche a luglio e ad agosto) così come il “weekend fish” nell’ultimo fine settimana del mese. “Star sotto le stelle” Per ciò che riguarda nello specifico “Star sotto le Stelle”, rassegna iniziata il 19 giugno , si tratta di 14 eventi distribuiti in 7 serate di teatro, musica e cabaret che vedranno protagonisti artisti del calibro di Tiziana Foschi, Marco Falaguasta, Katia Rizzo, Marco Morandi, Claudia Campagnola, Corrado Tedeschi e Mario Zamma, Federico Perrotta e Valentina Olla, sotto la direzione artistica di Stefano Raucci e Nicola Canonico.

E’

“Weekend Fish” a Torvaianica nel mese di giugno; sotto lo street food ad inizio luglio Anche ad agosto e settembre non mancheranno gli appuntamenti come il Festival dedicato a Ugo Tognazzi Gli altri eventi Ma non finsce qui. Ritornano a Pomezia anche gli attesi appuntamenti con il Musical, alla sua quarta edizione; Pomezia Jazz al Selva dei Pini, la tradizionale Festa di San Benedetto e gli spettacoli di musica e teatro ogni giovedì sera nella splendida cornice del Museo Lavinium. Torvaianica sarà teatro invece della Festa dei pescatori e delle tradizionali sagre con le specialità nostrane, ma sarà

anche il palco del rock, dell'animazione, della musica classica e del cinema, con i tradizionali appuntamenti in piazza Ungheria. Gli appuntamenti di luglio Cosa ci sarà allora nello specifico nel mese in corso per i cittadini e i turisti? Intanto luglio si è aperto con l’ormai tradizionale appuntamento con lo street food. Dopodichè c’è stato spazio per il Pomezia Jazz e per la Festa del grano con quest’ultima a cura dell’Ass. Coloni fondatori di Pomezia. (continua)

Cinema in piazza a Pomezia e Torvaianica: date e film POMEZIA - Per Pomezia, dove non specificato diversamente, i film saranno proiettati in Piazza Indipendenza alle ore 21.30. -1 luglio: Koda Fratello Orso (ASD Santa Palomba) -15 luglio: Hercules -22 luglio: Il Principe d’Egitto (ASD Santa Palomba) -Dal 25 al 29 luglio: Cinema sotto le stelle a Nova Lavinium – Piazza Aldo Moro (per i film proiettati consultare la pagina Faceboook del CdQ Nuova Lavinium) -29 luglio: Il pianeta del Tesoro (ASD Santa

Palomba). TORVAIANICA - Per Torvaianica, dove non specificato diversamente, i film saranno proiettati in Piazza Ungheria alle ore

21.30. -11 luglio: Sing 2 -12 luglio: Cetto c’è senza indubbiamente -13 luglio: Spongebob fuori dall’acqua -18 luglio: Paw Patrol -19 luglio: Not time to die -20 luglio: Spirit il ribelle -25 luglio: Dragon Trainer Il mondo Nascosto -26 luglio: Uno di noi -27 luglio: Frozen le avventure di Olaf


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CRONACA

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are nel mese di luglio a Pomezia e Torvaianica (segue) Il cinema in piazza Dall’8 all’11 luglio invece sarà la volta della Il mese di luglio segnerà anche il ritorno del Festa di San Benedetto con poi un nuovo ap- cinema all’aperto sia sul litorale che in città puntamento, il 10, con “Star sotto le con tanti appuntamenti dedicati a stelle”. Negli stessi giorni, ma a grandi e più piccoli. In questo Torvaianica, dall’8 al 10 luglio caso le proiezioni saranno in tornerà l’attesa “Sagra del Piazza Ungheria per ciò GLI APPUNTAMENTI Torvicello”. Il 17 luglio anche riguarda Torvaianica, cora appuntamento sePiazza Indipendenza e 8-11 luglio: Festa di San rale in Piazza Piazzale Aldo Moro per Benedetto (Pomezia) Indipendenza con “Star Pomezia. Si parte in 8-10 luglio: Sagra del Torvicello sotto le stelle” mentre questo caso l’11 luglio. (Torvaianica) nel pomeriggio “la gara Orario, salvo modifiche, 22-24 luglio: Sagra della Tellina delle Fettuccine”. Dal 22 sempre alle 21,30. 8-15-22-29 luglio: Animazione in al 24 torna anche “la Sagra Agosto e settembre Piazza con Zoomarine delle telline” con location Ricordiamo che tanti altri (Torvaianica) sempre Torvaianica. Serate saeventi saranno realizzati anche ranno dedicate infine anche all’aniad agosto e settembre (maggiori mazione da parte di Zoomarine; le date: 8 dettagli nei prossimi numeri di questa riviluglio, 15 luglio, 22 luglio, 29 luglio sempre sta). Tra gli eventi più attesi menzioniamo inalle 21.30 in Piazza Ungheria a Torvaianica. tanto il Festival “CentUgo Tognazzi 2022”,

A luglio torna il cinema all’aperto con tanti film proiettati a Pomezia e Torvaianica. Inoltre sul litorale animazione in 4 serate con Zoomarine

con il ritorno della famiglia Tognazzi che celebra quest'anno i cento anni dalla nascita del grande artista: una settimana interamente dedicata a Ugo con film, show, due grandi mostre, ospiti d'eccezione e la rivisitazione de “Lo scolapasta d'oro” con il torneo di padel “La padella d'oro” che vedrà la partecipazione di personaggi del mondo dello spettacolo. Programma completo sul sito www.comune.pomezia.rm.it


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SPORT

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Work in progress per la nuova stagione

Ecco come le squadre di Pomezia e Ardea si preparano in vista della stagione 2022/23

osta dai campionati ma non certo dal lavoro sul campo e soprattutto sul fronte del mercato. Le società del nostro territorio, archiviata la stagione, positiva per alcuni, meno purtroppo per altri, sono già con la testa al prossimo anno per gettare le basi in vista degli obiettivi da raggiungere. Ecco allora tutti i principali movimenti di mercato e le notizie sulle squadre di Pomezia e Ardea. Pomezia Calcio Ripartiamo dalla società del patron Bizzaglia. Archiviata la promozione in Serie D, arrivata all’ultimo respiro contro il Livorno, dopo cioè aver intrapreso il cammino più lungo e tortuoso attraverso i playoff, i rossoblù sono al lavoro per allestire una rosa competitiva per la categoria superiore. La prima, importante, novità, è quella però del cambio di allenatore nonostante il traguardo raggiunto. Coach Scaricamazza non siederà infatti sulla panchina del Pomezia il prossimo anno: al suo posto Mauro Venturi, ex calciatore e un passato su panchine importanti come Aprilia e Cynthialbaloga. Per la rosa sono arrivate poi alcune conferme importanti: la prima è quella di Luca Teti, tra gli artefici della promozione di quest’anno, così come quella di Christian Massella. Capitolo acquisti. Al Pomezia arrivano anche Leonardo Nanni, classe 91, esterno, dal Cynthialbalonga. Infine due “ritorni di fiamma”: vestiranno infatti la maglia rossoblù nuovamente Di Nezza, difensore classe ‘96, e il preparatore dei portieri Silvio Mariani. Ufficiali anche gli arrivi di Fabio Sossai e Daniele Rosania, entrambi difensori. Unipomezia Chi invece è al lavoro per tornare al più pre-

S

L’Unipomezia riparte da Raffaele Scudieri per cercare il ritorno in Serie D. Bussone sarà ancora il mister della Nuova Florida sto in serie D, dopo l’amara retrocessione di quest’anno, è l’Unipomezia del patron Valle. In panchina la scelta è ricaduta su Raffaele Scudieri che avrà il compito di riportare la società proprio in Serie D. Fabio Quadraccia è invece il nuovo Direttore Sportivo che affiancherà così Emanuele Morelli e il DG Proietti. Sul fronte della rosa è arrivato intanto un importantissimo innesto in attacco con l’Unipomezia che si è assicurato le prestazioni di Giuseppe Danieli. A fine giugno inoltre è stato annunciato il ritorno di Daniel Rossi alla corte del patron Valle. Preso anche Federico Sevieri. Team Nuova Florida Sarà ancora Andrea Bussone il mister della prima squadra per la stagione 2022/2023. Il tecnico, che ha portato la squadra a sognare fino ai playoff di Serie D, sarà al suo nono

anno sulla panchina dei bianco rossi. Anche sul fronte della rosa sono arrivate le prime conferme. Andrea Giordani, Jacopo Contini, Alessandro Miola, Luca Moretti, Alessio Morelli, Lorenzo Trubiani, questi i nomi che vestiranno ancora la maglia del TNF. Fortitudo Pomezia Chi invece vedrà cambiare profondamente (o quasi) la propria rosa è la Fortitudo Pomezia, fresca del salto nella serie maggiore al termine di una stagione esaltante, condita anche dal successo in Coppa Italia. Molti dei protagonisti di quest’anno però prenderanno altre strade e c’è molta curiosità per capire chi saranno i loro degni eredi. Lascia i rossoblù ad esempio Jader Fornari, così come Luiz Riccardo Andrade Zanella. Stesso epilogo anche con Papu e con il pivot venezuelano Chavela Vidal. Ai saluti anche Batata Alves e Joao Federico. Redazione Sport

Il Pomezia Calcio, nonostante il salto in Serie D, sceglie di cambiare guida tecnica in panchina. Al posto di Scaricamazza c’è Venturi. ‘Rivoluzione’ anche per il calcio a 5

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Numero 7 Anno 14

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

STAMPA: Tipografia Graffietti

luglio 2022

IN REDAZIONE: Arianna Azzurra Achille, Luca Mugnaioli, Alessia Achille, Federica Rosato, Claudio Menafra, Concetta Alagna

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

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EDITORE: La Città

via Odessa 41 - 00071 Torvaianica (RM)

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SPORT

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Diana Bacosi, doppia medaglia a Orano 2022 L'atleta azzurra ha conquistato una medaglia di bronzo e una di argento ai Giochi del Mediterraneo anno preso il via lo scorso 25 giugno i XIX Giochi del Mediterraneo quest'anno di scena a Orano, in Algeria. Tra i protagonisti della Nazionale Italia c'è stata anche Diana Bacosi, pluricampionessa nella specialità del tiro a volo. E anche questa volta l'atleta azzurra non ha tradito le attese. Doppia medaglia La Bacosi, per giunta nominata portabandiera del team azzurro, ha conquistato il podio nello skeet femminile. L'atleta, campionessa Olimpica a Rio de Janeiro nel 2016 e argento agli ultimi giochi olimpici a Tokyo, è arrivata terza, portandosi a casa la medaglia di bronzo. Ancora meglio è andata a Martina Bartolomei la quale ha chiuso la specialità conquistando l'oro. Nel misto invece, insieme a Tammaro Cassandro, la Bacosi ha portato a casa l’argento. I successi di aprile L'ultimo periodo per l'atleta di origini toscane ma residente a Pomezia è davvero positivo. Ad aprile, lo ricordiamo, era arrivato

H

L’atleta Diana Bacosi, campionessa Olimpica a Rio e a Tokyo, è residente a Pomezia infatti un altro oro al Gran Premio FITAV. Le gare, svoltesi in quel caso a Lonato del Garda, in Provincia di Brescia in Lombardia, l'avevano vista trionfare nello skeet dopo un percorso tutt'altro che semplice. L’azzurra era arrivata infatti a gareggiare nel medal match con 116/125 nelle qualificazioni e 26/30 nella semifinale. In finale aveva poi affrontato

Chiara Cainero (dell'Arma dei Carabinieri) anch’essa una Campionessa Olimpica (a Pechino 2008, ndr) e medaglia d’argento a Rio 2016; alla fine però a vincere era stata la Bacosi con un punteggio di 35 a 32. Terza l’atleta Martina Bartolomei, con la quale, per una strana coincidenza, si sono invertiti adesso i ruoli ai giochi del mediterraneo.

Eccellenze agroalimentari a Pomezia: ecco il marchio De.C.O. IL RICONOSCIMENTO - “Le produzioni agroalimentari locali e le tradizioni ad esse legate rappresentano un’eccellenza del nostro territorio che intendiamo valorizzare – spiega il Sindaco Adriano Zuccalà – Ai tanti prodotti locali genuini e di qualità, nel pieno rispetto del km0 e dell’ambiente circostante, verrà infatti riconosciuto il marchio De.C.O”. ECCELLENZA ED ORGOGLIO DEL TERRITORIO - “La De.C.O. del Comune contribuisce a conservare nel tempo prodotti che fanno parte della cultura popolare locale, tutelando le tradizioni e i sapori legati alle nostre produzioni tipiche – sottolinea la Vice Sindaco Simona Morcellini –

Uno strumento per attestare l’origine dei prodotti e il loro legame storico e culturale con il nostro territorio, promuovendo così l’immagine di Pomezia”. UN REGISTRO PER ATTESTARE LA QUALITÀ - A tal scopo è stato istituito un registro che includerà i prodotti tipici locali attestandone origine, composizione e modalità di produzione. Il marchio sarà garanzia degli ingredienti utilizzati dai produttori del territorio, tutelando così anche i consumatori. Per maggiori informazioni sulla procedura d’iscrizione dei propri prodotti nel registro De.C.O. : https://tinyurl.com/3vt7euvh


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RUBRICHE

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L’Avvocato risponde a problematica della quale si parlerà consiste nella classica infiltrazione di acqua che attinge un appartamento sottostante ad un balcone annesso all’appartamento sovrastante. Balcone di proprietà e utilizzato esclusivamente dal proprietario dell’appartamento superiore. Nello specifico, in sede di accertamento tecnico preventivo veniva accertato, dal tecnico nominato dal giudice, che la causa delle infiltrazioni di acqua riscontrate andava individuata essenzialmente nelle caratteristiche costruttive del manto di copertura della terrazza che risaliva ai primi anni settanta, quando le impermeabilizzazioni erano affidate alla stesura di un manto di bitume a caldo direttamente sul solaio grezzo e sotto i massetti delle pendenze di allettamento dei pavimenti, sicché, stante la rapidità di degrado di questo tipo di impermeabilizzazioni, in assenza di interventi di ripristino, la stessa rimaneva affidata ai soli pavimenti, i quali nella specie risultavano realizzati in maniera posticcia. Occorre premettere che in tema di condominio negli edifici, qualora l’uso del lastrico solare o della terrazza a livello non sia comune a tutti i condomini, dei danni da infiltrazioni nell’appartamento sot-

L

tostante rispondono sia il proprietario, o l’usuario esclusivo, quale custode del bene ai sensi dell’art. 2051 c.c., sia il condominio in forza degli obblighi inerenti all’adozione dei controlli necessari alla conservazione delle parti comuni incombenti sull’amministratore, ex art. 1130, comma 1, n. 4, c.c., nonché sull’assemblea dei condomini, ex art. 1135, comma 1, n. 4, c.c., tenuta a provvedere alle

opere di manutenzione straordinaria. Il concorso di tali responsabilità va di norma risolto, salva la rigorosa prova contraria della specifica imputabilità soggettiva del danno, secondo i criteri di cui all’art. 1126 c.c., che pone le spese di riparazione o di ricostruzione, per un terzo a carico del proprietario o dell’usuario esclusivo del lastrico (o terrazza) e per i restanti due terzi a carico del condominio (Cass. SSUU n. 9449, del 2016). In ragione di quanto prospettato, quindi, sia il condominio, sia il proprietario dell’appartamento sovrastante, saranno tenuti all’esecuzione delle opere necessarie ad eliminare definitivamente la causa delle infiltrazioni all’appartamento sottostante, nonché al risarcimento dei danni che il proprietario di quest’ultimo appartamento provi di aver subito a causa delle infiltrazioni. La ripartizione delle spese e dei danni dovrà essere eseguita in virtù dell’art. 1126 c.c., dunque, per un terzo a carico del proprietario dell’appartamento sovrastante e per i restanti due terzi a carico del condominio. Avv. Antonio Aquino


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RUBRICHE

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I bimbi non crescono sotto i cavoli i sembrerà strano che proprio io, un’ostetrica, decida oggi di parlarvi di taglio cesareo. Beh si’, non è certo una mia competenza stretta, ma ne so sicuramente qualcosa e comunque me ne occupo…Intanto partiamo con il dire che il taglio cesareo non è una forma alternativa di parto!! I bambini non crescono sotto i cavoli, non li porta la cicogna, ma per certo non nascono scegliendo come farlo. I bimbi nascono per parto spontaneo! E allora il cesareo? Il taglio cesareo è un intervento chirurgico che esiste e ben venga in tutti i quei casi in cui non è possibile attendere i tempi e i modi del travaglio e del parto spontaneo perché la cosa metterebbe a rischio la salute di mamma o bambino. Diciamo che è il piano B da scegliere quando la via preferenziale non è percorribile! Di certo quindi, non sono una di quelle che vi dirà che brucerete all’inferno se non riuscirete a partorire da sole o che sarete delle madri meno madri di altre se avrete bisogno di un cesareo, ma vorrei, come sempre, invitarvi a riflettere. In Italia abbiamo purtroppo ancora un numero elevatissimo di cesarei e questo per colpa di una collettiva perdita di memoria… abbiamo dimenticato la cultura antica e tutta femminile di assistere le donne in questo momento tanto unico della vita nell’intimità delle nostre case. L’età media del primo figlio si è spostata molto in avanti e spesso il primo bimbo che teniamo in braccio è proprio il nostro, siamo figli unici, non abbiamo avuto esperienza della gravidanza di nostra sorella, cugina, o, perché no, mamma… abbiamo smesso di parlare di cose da donne tra donne, abbiamo smesso di farne esperienza diretta e come sempre, davanti a ciò che non

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si conosce, abbiamo cominciato ad averne paura! Per anni siamo stati bombardati da messaggi martellanti sul fatto che è impossibile sopravvivere ad un travaglio senza ricorrere all’epidurale, che è da pazzi non andare in ospedale per far nascere i nostri bimbi in sicurezza e che il cesareo è più veloce, programmabile e senza dolore, rispetto al travaglio, insomma… piano piano abbiamo dimenticato ciò che prima ci veniva spontaneo… ascoltare il nostro corpo, attendere, fidarci di noi stesse e dei nostri cuccioli. Oggi abbiamo bisogno di affidarci a qualcuno, abbiamo bisogno di controllare, di gestire e di programmare tutto nei minimi dettagli… difficile attendere che tutto inizi da solo al momento giusto…Intendiamoci… non sono una che sottovaluta la sicurezza, ma non approvo né il terrorismo legato al travaglio, né la superficialità con cui si parla di taglio cesareo. La tecnica del cesareo si è senza dubbio migliorata negli anni, i rischi e le complicanze sono sempre meno, ma parliamo comunque di una laparotomia, cioè di un intervento chirurgico in cui gli organi interni vengono esposti all’esterno, in cui si tagliano e ricuciono tessuti, in cui si hanno gli stessi rischi di un qualunque altro intervento che apre l’addome… nessuno prende bene l’idea di doversi operare… allora perché invece il cesareo è così ben tollerato e talvolta quasi richiesto dalle future mamme? Perché lo associamo ad un evento lieto, all’arrivo di una nuova vita e siamo concentrati su questo, perché solleva dall’ansia dell’attesa, perché in qualche modo è concepito come più “facile” o addirittura più “sicuro”. Non ti fa sentire il dolore del travaglio… certo… ma il dolore post-operatorio? Prendersi cura di un bimbo con una ferita sulla pancia non è facile per una mamma che già dovrà concentrarsi sul-

l’allattamento, ma questa è solo la punta dell’iceberg. Intanto potrei dire che sono due dolori diversi: il dolore del travaglio è un dolore “buono”, concetto difficile da accettare per la nostra mentalità occidentale che ormai non concepisce più nessuna forma di dolore, non concepisce il brutto, il vecchio, non accetta e non concepisce la morte anche questa confinata in stanze di ospedale e non più vissuta nell’intimità domestica. Il dolore del travaglio inizia e finisce con la fine del parto, non si trascina, non annuncia malattia, non uccide…Il dolore post-operatorio invece è l’espressione di una ferita, di un danno da cui dobbiamo riprenderci. Il parto spontaneo è una conquista, in sala parto non nasce solo un bimbo, ma anche una mamma e un papà… ad ogni contrazione, per ogni ora che passa cambia qualcosa per sempre, è una lunga preparazione ad un innamoramento che durerà per sempre. Per alcune mamme è stato così frustrante dover ricorrere ad un cesareo che negli anni si è studiata la possibilità di tentare un travaglio di parto anche dopo un primo figlio nato in sala operatoria grazie al VBAC. Questo non solo per soddisfare un “capriccio” delle donne, ma perché si è anche studiato che il travaglio nasconde una serie di meccanismi che una volta innescati mettono in atto una serie di reazioni a catena con effetti positivi sull’adattamento del neonato alla vita post-natale, sulla produzione del latte, sull’attaccamento e quindi fondamentali per una maternità più piena. Il mio compito non è quello di convincervi su cosa è giusto e cosa è sbagliato, perché alla fine penso che quello che è giusto per me può non esserlo per qualcun altro. Il mio compito è quello di fornirvi le informazioni per fare scelte consapevoli, per essere in grado di vivere a pieno la vostra maternità. Come in tutte le cose è fondamentale porsi delle domande e non lasciarsi convincere da luoghi comuni o da “mode” del momento. Riflette sul fatto che la nascita di un figlio è tra le esperienze più forti e coinvolgenti che possiate vivere e che probabilmente vi accadrà una o due volte nella vita di viverle… non credete sia il caso di assaporare ogni piccolo momento di questo viaggio? Credete a me che sono sempre stata una “ladra di emozioni”, il parto è uno degli appuntamenti più emozionanti della vita… vale la pena di viverlo fino in fondo. La ricompensa sarà magicamente unica! Dott. Ost. Catiuscia De Renzis Papera.cd@gmail.com


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Giochi proibiti in rete: i “ kilfie “ I “Kilfie” termine derivante dall’unione di selfie e killer, sono “giochi” diffusi in rete in cui adolescenti, pur di ottenere visibilità, like e condivisioni (uno su dieci in Italia di cui il 15% è spinto da voci misteriose che circolano sul web); affrontano sfide (challenge) sempre più pericolose per la vita, postano i selfie in diretta sul web appesi al balcone, ad una corda alla ricerca dello svenimento, sui tetti di palazzi, centri commerciali, etc. Le vittime in Italia sono centinaia, l’82% dei giovani americani (forse ancora imbevuti da J. Dean in “Gioventù bruciata” ) sono soliti farli, alle spalle c’è un’industria, i selfie scattati ogni giorno sono centinaia di milioni con notevoli incrementi dei fatturati, il guadagno sta nella condivisione e nel rendere virale un fenomeno, un nuovo abuso infantile. Il narcisismo individuale, normale ed anche utile nella misura giusta, fa parte dell’amore di sé, del curarsi, pensarsi, oggi è alimentato dagli smartphone fino a divenire patologico, dieci ore di connessione al giorno con una media di consultazione di cento volte non lasciano indenni, una compulsione tecnologica che sfrutta la loro eccitabilità, paura, predisposizione all’euforia e scarsa capacità di valutazione dei pericoli. A Piacenza è nata la prima scuola “phone free” con l’obbligo di una custodia (un sacchetto) che gli insegnanti consegnano agli allievi ogni mattina prima delle lezioni che scherma i cellulari; la difesa dall’invasione della tecnologia, utile ma solo “ cum grano salis”, è tra i principali compiti della scuola, in casa ma anche al bar, in ristorante, è illusorio sperare nella buona volontà di fronte alle dipendenze, anche questa è guerra. La ricerca di sensazioni forti è tipica della gioventù, la componente nuova è l’assenza di segnali apparenti di disagio, Il fenomeno riguarda anche i ragazzi normali, che vanno a scuola, studiano, fanno attività sportive, è una normalità ge-

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neralizzata che spaventa più di ribellioni aperte. La solitudine nella quale sono sprofondati i giovani di oggi, al di là delle migliaia di “amici” su fb o dei milioni di messaggini scambiati, è un indizio, capirla potrebbe aiutare genitori, insegnanti e altri adulti di riferimento. In fondo i genitori hanno sempre saputo chi frequentano i loro figli, più o meno cosa fanno, anche gli insegnanti ne sono capaci (solo che al giorno d’oggi vengono placcati dagli avvocati dei genitori non appena osano rivolgere loro un rimprovero). Oggi è importante scoprire chi frequentano sul web, gli “amici” invisibili, quali video guardano più spesso, monitorarne i contenuti ( accompagnati da precise istruzioni su come impiccarsi come ad esempio il blackout, il gioco del soffocamento, fu trovato impiccato il 14enne Igor Maj, caso che si concluse con la richiesta di archiviazione dell’ac-

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cusa di istigazione al suicidio contestata all’autore 26enne). Non mancano mai segnali d’allarme collaterali, cambi di abitudini, insonnie, inappetenze, chiusure, isolamenti, troppe bugie ma è decisivo un lavoro preliminare nell’infanzia, quando è più facile educarli e prepararli al meglio ad affrontare il mondo, un mondo che oggi appare così allettante ma è così misero rispetto a quello dove si giocava a palla nel cortile o a campana che appariva così misero ma era così inebriante. La rete ha una funzione di amplificatore che rende difficile contenere ogni fenomeno nuovo, complici i telefonini, alter ego artificiali e meccanici divenuti i compagni di gioco preferiti, inoltre i social appaiono come nuovi campi di concentramento mentale, appiattiscono ogni pensiero critico, sedano le emozioni sino all’indifferenza emotiva senza più capacità di distinguere tra il bene e il male, l’odio e l’amore. I giovani navigatori odierni (non solo i giovani), affrontano i venti di emozioni forti, seduttive sirene, senza un controllo interno (la coscienza, il tronco d’albero al quale si aggrappò Ulisse) né tanto meno esterno, nessun parental control, mentre navigano soli nel mare della rete; affrontano incoscienti la morte come se non esistesse, come se vivessero in un cartone animato dove i protagonisti muoiono e poi tornano vivi nel prossimo numero del fumetto preferito in edicola, o sul web, l’edicola digitale e pure gratuita. Attenti a non sentirsi troppo rassicurati nel vedere il proprio figlio sempre in casa davanti alla TV, o in compagnia del suo smartphone, la rete trova terreno fertile nelle famiglie in cui si vivono patologicamente legami dove regnano intensi timori di abbandono (anche nei genitori), i ragazzi devono imparare le relazioni reali fuori di casa, senza messaggini, il computer è più pericoloso del cortile. Dott. F.Tomasino


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Un mucchietto di parole per cantare i fiori a poesia è il germoglio delle sensazioni che fanno esplodere parole come una primavera di fiori, per quei prati prorompenti di gaiezza colorata e per quei cespugli carichi di petali che ci regalano la perfezione del creato. Pochi versi di poesia contemporanea, limpidi ed allegri, che cantano la bellezza della natura seguendo un giocoso rincorrersi di versi dove si rispecchiano immagini floreali mentre nasce una solleticante e selvaggia idea che cinge la testa come una ghirlanda di mughetto. Ghirlanda di mughetto Solleticante e selvaggia idea che fiorisce come orchidea affonda radici nelle zolle ombrose essenza di tante rose attonita e incredula sboccia come primula si innalza non invano forte e piena come color di tulipano Ammiro dall'alto il mio destino che profuma di gelsomino scivola la mia essenza sola per vibrare come una viola respiro il profumo di questa orchestra

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A sx "La perfezione del Tarassaco"; a dx “Minimal” mazzo di fiori da campo gialli intensi come ginestra ritorno d' idea vigorosa stracolma simil ramo di mimosa frettoloso ma vivo intelletto che mi avvolge la testa come ghirlanda di mughetto. Testo, foto e poesia di Laura Piacentini


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Concedersi il diritto all’imperfezione orremmo sempre ricordare tutto e ci arrabbiamo se dimentichiamo qualcosa?” Per provare a rispondere a questa domanda dobbiamo accettare che il senso di questo malessere proviene soprattutto dalle difficoltà a coordinare compiti che, presi uno per uno, non sono necessariamente complicati. E’ che sbagliamo nel provare a gestire tutto contemporaneamente, poiché il cervello si satura già quando deve concentrarsi su due azioni allo stesso tempo, come andare a due appuntamenti alla stessa ora in due luoghi diversi. E’ come se provaste a contare le parole mentre leggete queste righe…è quasi impossibile. Ammettiamo quindi che si tratta di un limite “oggettivo”, poiché stiamo chiedendo al nostro cervello di fare contemporaneamente due cose diverse, un po’ come succedeva ai vecchi computer, che rallentavano quando chiedevamo loro di eseguire troppi programmi contemporaneamente. Dal momento che non siamo in grado di svolgere più di un compito per volta, passiamo senza sosta da uno all’altro, con in più le difficoltà di dover tenere a mente tutto, senza dimenticare nessun dettaglio. Come fanno per esempio i giocolieri che fanno ruotare tanti piatti o piccole sfere: l’artista si occupa di un oggetto dopo l’altro ma non perde mai di vista la situazione d’insieme, perché deve fare attenzione a rimettere in moto quelli che perdono equilibrio, praticamente è quanto succede anche a noi quando ci troviamo in condizioni di sovraccarico. Dobbiamo concentrarci sul compito del momento, pur avendo presenti tutte le attività che costantemente stiamo cercando di svolgere, quindi, in altri termini manteniamo attive, nella nostra memoria, tante finestre aperte che ci fanno perdere la concentrazione su quello che stiamo facendo poiché contemporaneamente pensiamo alle cose che dovremo fare più tardi. E questo crea stress e distrazione, infatti concentrazione significa consentire a noi stessi di dedicarci totalmente a ciò che stiamo facendo in quel momento, mentre la prospettiva di dover passare ad altro distrae la nostra attenzione ed inevita-

«Il cervello si trova impegnato in un continuo braccio di ferro con se stesso: da una parte “fatica mentale” poiché si pensa continuamente alle stese cose e dall’altra “angoscia” per non riuscire a farle»

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«Sbagliamo nel provare a gestire tutto contemporaneamente, poiché il cervello si satura già quando deve concentrarsi su due azioni allo stesso tempo, come andare a due appuntamenti alla stessa ora in due luoghi diversi»

«In altri termini manteniamo attive, nella nostra memoria, tante finestre aperte che ci fanno perdere la concentrazione su quello che stiamo facendo poiché contemporaneamente pensiamo alle cose che dovremo fare più tardi» bilmente ci lascia uno spiacevole senso di frustrazione per le troppe e tante cose ancora a cui dover far fronte. Questo di cui abbiamo parlato finora è, appunto, la situazione in cui ci si trova quando abbiamo più compiti da svolgere nello stesso momento, mentre esiste un altro tipo di “sovraccarico mentale” ovvero quello in cui si pensa ad un’infinità di cose tutte insieme, che pur non essendo importanti in quel momento ci preoccupano come se lo fossero. …Non mi devo dimenticare di rispondere a quella mail…devo ricordarmi assolutamente di fare quella telefonata…mi devo iscrivere in palestra… devo andare dal medico… etc, tutte cose che non devono essere fatte in quel momento, infatti l’unico impegno richiesto è di non dimenticarle. Ma purtroppo questo pensare incessantemente a tutto, corrisponde alla sgradevole sensazione di non riuscire a svolgere neppure le quotidiane necessità. Infatti quando siete nel bel mezzo di una attività che richiede concentrazione, vi ricordate che non dovete dimenticare di fare altre duemila cose… e dato che non vi fidate completamente della vostra capacità di ricordarvi al momento opportuno di portare a termine tutti questi compiti, per non correre il rischio di dimenticarvele riat-

tivate continuamente la vostra memoria, causando un vero e proprio conflitto tra il voler agire immediatamente alla soluzione del problema e la paura di dimenticare di farlo. Il vostro cervello si trova impegnato in un continuo braccio di ferro con se stesso: da una parte “fatica mentale” poiché si pensa continuamente alle stese cose e dall’altra “angoscia” per non riuscire a farle. Questo stress e questa fatica abbassano la vostra efficienza, infatti non si è più in grado di definire le priorità degli impegni e dunque si inibisce qualsiasi azione: ogni tentativo di portare avanti uno dei compiti sembra infatti un errore rispetto a tutti gli altri obiettivi, che in quel momento siete obbligati a rimandare. Ecco che si profila all’orizzonte una forma di esaurimento di energie mentali che può anche portare ad una temporanea incapacità di fare qualsiasi cosa. Dobbiamo quindi trovare una soluzione a tutto ciò! In che modo? Pianificando, ovvero tenere a mente che non possiamo portare avanti contemporaneamente molte attività. Ricordatevi, in particolare, che è quasi impossibile riflettere o cercare di ricordare qualcosa quando dovete anche provvedere ad essere concentrati a quello che state facendo di importante in quel momento. Ogni riflessione deve essere stata fatta prima con calma annotandovi ogni cosa da fare e la procedura per portarla a termine, senza avere la pretesa di gestire ogni cosa. Ed infine, ecco alcuni suggerimenti per evitare inutili sovraccarichi mentali: -Concedersi il diritto all’imperfezione; -Rendersi conto dei propri passi avanti ed andarne fieri; -Analizzare i propri fallimenti per trarne vantaggi; -Fare del proprio meglio nonostante gli ostacoli; -Cambiare punto di vista o direzione facilmente senza mettersi in discussione; -Assaporare le proprie vittorie con umiltà e saper “mollare la presa”. Buona estate a tutti Antonio Guido

«Ogni riflessione deve essere stata fatta prima con calma annotandovi ogni cosa da fare e la procedura per portarla a termine, senza avere la pretesa di gestire ogni cosa».



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Acqua, alimentazione e sviluppo sostenibile e immagini sconcertanti di questi giorni di fiumi in secca e di campi riarsi dal sole, con interi raccolti andati persi, ci ricorda l’importanza dell’acqua, un elemento prezioso per il nostro organismo e per la nostra salute. Infatti, l’acqua non solo è il principale componente del corpo umano, indispensabile per lo svolgimento di quasi tutti i processi fisiologici e biochimici che ci sostengono in vita, ma è fondamentale anche per i processi di produzione dei nostri cibi, sia in agricoltura che in zootecnia. In questa rubrica io solitamente vi parlo di come recuperare e mantenere un ottimale stato di salute e di benessere attraverso una sana alimentazione, ma talvolta non basta seguire una dieta, fare attività fisica e cercare di scegliere cibi sani e biologici. Non si può vivere sani in un territorio malato ed inquinato, in cui l’unica forma di sviluppo è ormai legata solo alla espansione urbanistica ed alla crescita demografica. Chi trascura il proprio corpo con una alimentazione ed uno stile di vita inadeguato, rischia serie patologie per sé stesso, ma chi trascura il proprio territorio assistendo al suo scempio, con indifferenza e con incapacità di impegno sociale e politico, rischia la salute dei propri figli e delle persone che ama, che su quel territorio vivono. Il nostro territorio è già arrivato ad un punto critico, l’incidenza di casi di tumore e di altre patologie connesse in modo diretto o indiretto con l’inquinamento è elevatissima. Nella mia precedente esperienza di analista clinica ho imparato a conoscere il dolore e l’angoscia delle tante famiglie che scoprono che un loro caro si è ammalato. La qualità dell’acqua e dell’ambiente in cui viviamo è alla base della nostra salute e stiamo perdendo questo bene prezioso andando dietro ad un modello di sviluppo divenuto insostenibile. Se inquiniamo i suoli, con rifiuti chimici di ogni tipo, poi ci ritroveremo quelle

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schifezze nella nostra acqua e nei nostri cibi. Attraverso i suoli contaminati gli inquinanti passano nelle acque ed in tutta la filiera agroalimentare, per finire nei tessuti del nostro corpo. Non trascuriamo inoltre i tanti piccoli e grandi “roghi”, che ormai sono diventati una consuetudine del nostro territorio: da quelli enormi e sporadici di interi capannoni zeppi di rifiuti, a quelli piccoli ma continui di macchine o di cavi elettrici rubati o di semplice spazzatura. Infatti, questi incendi dolosi, vergognosamente tollerati da chi li dovrebbe reprimere, non si limitano ad inquinare solo l’aria, perché le pericolosissime sostanze tossiche liberate (diossina, ecc.), ricadono al suolo contaminando le acque ed i nostri cibi. L’acqua dei nostri pozzi e delle nostre sorgenti inoltre ha dei problemi di inquinamento naturale dovuti alla presenza di Arsenico, un elemento cancerogeno. Se il livello delle falde a causa di una scarsa ricarica dovuta alla impermeabilizzazione dei suoli d i m i nu i s c e, aumenta inevitabilmente anche la conc e nt r a z i on e degli inquinanti naturali ed artificiali in esse presenti con ovvie conseguenze. Con i cambiamenti climatici in atto, la stessa quantità di acqua che prima cadeva per lunghi

mesi, ora cade in poche ore o in pochi giorni, quindi, se vogliamo fare in modo che possa ricaricare le falde ed evitare che produca danni ed inondazioni, dobbiamo cambiare il modo in cui gestiamo il nostro territorio. L’acqua deve passare attraverso il suolo e penetrare nel sottosuolo per ricaricare le falde sotterranee che alimentano i pozzi e le sorgenti, da cui i gestori delle reti idriche prelevano l’acqua che arriva nei nostri rubinetti. Non occorre essere degli “scienziati” per capire che se continuiamo ad impermeabilizzare il terreno con cemento, asfalto e infrastrutture varie, inquiniamo le acque e blocchiamo questo processo. Dove sono presenti suoli agricoli, boschi e coperture naturali l’acqua riesce ad infiltrarsi nel sottosuolo, ma dove trova suoli degradati e superfici antropiche (edifici, strade, parcheggi, centri commerciali, capannoni industriali, ecc.), scorre velocemente solo in superficie, producendo danni ed inondazioni prima di finire inutilmente in mare, con tutto il suo carico di inquinanti e ciarpame raccolto lungo il percorso. Di fronte ai cambiamenti climatici in atto piuttosto che piantare alberi e preservare i suoli agricoli continuiamo ottusamente a consumare suolo per costruire case, dove dovrebbero arrivare altre decine di migliaia di persone, che consumeranno altra acqua che rischiamo di non avere. Si programmano interventi per limitare le perdite delle reti di distribuzione e razionalizzarne l’uso dell’acqua, ma non si affronta il problema alla sua radice. Quello dell’acqua è un ciclo ed Il nostro modello insostenibile di sviluppo che sta consumando tutto il suolo lo interrompe in una fase critica, sia in termini di quantità sia in termini di qualità. Se vogliamo mangiare e bere in modo sano, dobbiamo difendere il nostro suolo che produce il nostro cibo e la nostra acqua. I nostri politici ed amministratori, nonostante i loro proclami, continuano di fatto a fare scelte urbanistiche che sottraggono prezioso terreno agricolo per far posto a nuove costruzioni. Lo chiamano ancora “sviluppo del territorio”, ignorando che quando lo sviluppo di un qualcosa diventa abnorme si va incontro ad una degenerazione che sta trasformando il nostro territorio, un tempo fertile e con un bellissimo paesaggio, in uno dei più urbanizzati ed inquinati d’Italia. Monica Grosso - Biologo nutrizionista Se volete contattare l’Autore di questo articolo rivolgetevi al 3208942854 monicagrosso1@tiscali.it




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